# File Name: Holy-Bible---Italian---Italian-Riveduta-Bible---Aionian-Edition.noia # File Size: 4689469 # File Date: 02/25/2024 09:39:50 # File Purpose: Supporting resource for the Aionian Bible project # File Location: https://resources.AionianBible.org # File Copyright: Creative Commons Attribution No Derivative Works 4.0, 2018-2024 # File Generator: ABCMS (alpha) # File Accuracy: Contact publisher with corrections to file format or content # Publisher Name: Nainoia Inc # Publisher Contact: https://www.AionianBible.org/Publisher # Publisher Mission: https://www.AionianBible.org/Preface # Publisher Website: https://NAINOIA-INC.signedon.net # Publisher Facebook: https://www.Facebook.com/AionianBible # Bible Name: Riveduta Italiano Bibbia # Bible Name English: Riveduta Italian Bible 1927 # Bible Language: Italiano # Bible Language English: Italian # Bible Copyright Format: CC Attribution NoDerivatives 4.0, 2018-2024 # Bible Copyright Text: Public Domain # Bible Source: Giovanni Luzzi # Bible Source Version: 2/21/2024 # Bible Source Link: https://ebible.org/details.php?id=ita1927 # Bible Source Year: 1927 # Bible Format: Aionian Glossary annotations to 265 verses # INDEX BOOK CHAPTER VERSE TEXT # # BOOK 001 GEN Genesis Genesi 001 GEN 001 001 Nel principio Iddio creò i cieli e la terra. 001 GEN 001 002 E la terra era informe e vuota, e le tenebre coprivano la faccia dell’abisso, e lo spirito di Dio aleggiava sulla superficie delle acque. E Dio disse: 001 GEN 001 003 “Sia la luce!” E la luce fu. 001 GEN 001 004 E Dio vide che la luce era buona; e Dio separò la luce dalle tenebre. 001 GEN 001 005 E Dio chiamò la luce “giorno”, e le tenebre “notte”. Così fu sera, poi fu mattina: e fu il primo giorno. 001 GEN 001 006 Poi Dio disse: “Ci sia una distesa tra le acque, che separi le acque dalle acque”. 001 GEN 001 007 E Dio fece la distesa e separò le acque ch’erano sotto la distesa, dalle acque ch’erano sopra la distesa. E così fu. 001 GEN 001 008 E Dio chiamò la distesa “cielo”. Così fu sera, poi fu mattina: e fu il secondo giorno. 001 GEN 001 009 Poi Dio disse: “Le acque che son sotto il cielo siano raccolte in un unico luogo, e apparisca l’asciutto”. E così fu. 001 GEN 001 010 E Dio chiamò l’asciutto “terra”, e chiamò la raccolta delle acque “mari”. E Dio vide che questo era buono. 001 GEN 001 011 Poi Dio disse: “Produca la terra della verdura, dell’erbe che faccian seme e degli alberi fruttiferi che, secondo la loro specie, portino del frutto avente in sé la propria semenza, sulla terra”. E così fu. 001 GEN 001 012 E la terra produsse della verdura, dell’erbe che facevan seme secondo la loro specie, e degli alberi che portavano del frutto avente in sé la propria semenza, secondo la loro specie. E Dio vide che questo era buono. 001 GEN 001 013 Così fu sera, poi fu mattina: e fu il terzo giorno. 001 GEN 001 014 Poi Dio disse: “Sianvi de’ luminari nella distesa dei cieli per separare il giorno dalla notte; e siano dei segni e per le stagioni e per i giorni e per gli anni; 001 GEN 001 015 e servano da luminari nella distesa dei cieli per dar luce alla terra”. E così fu. 001 GEN 001 016 E Dio fece i due grandi luminari: il luminare maggiore, per presiedere al giorno, e il luminare minore per presiedere alla notte; e fece pure le stelle. 001 GEN 001 017 E Dio li mise nella distesa dei cieli per dar luce alla terra, 001 GEN 001 018 per presiedere al giorno e alla notte e separare la luce dalle tenebre. E Dio vide che questo era buono. 001 GEN 001 019 Così fu sera, poi fu mattina: e fu il quarto giorno. 001 GEN 001 020 Poi Dio disse: “Producano le acque in abbondanza animali viventi, e volino degli uccelli sopra la terra per l’ampia distesa del cielo”. 001 GEN 001 021 E Dio creò i grandi animali acquatici e tutti gli esseri viventi che si muovono, i quali le acque produssero in abbondanza secondo la loro specie, ed ogni volatilo secondo la sua specie. E Dio vide che questo era buono. 001 GEN 001 022 E Dio li benedisse, dicendo: “Crescete, moltiplicate, ed empite le acque dei mari, e moltiplichino gli uccelli sulla terra”. 001 GEN 001 023 Così fu sera, poi fu mattina: e fu il quinto giorno. 001 GEN 001 024 Poi Dio disse: “Produca la terra animali viventi secondo la loro specie: bestiame, rettili e animali selvatici della terra, secondo la loro specie”. E così fu. 001 GEN 001 025 E Dio fece gli animali selvatici della terra, secondo le loro specie, il bestiame secondo le sue specie, e tutti i rettili della terra, secondo le loro specie. E Dio vide che questo era buono. 001 GEN 001 026 Poi Dio disse: “Facciamo l’uomo a nostra immagine e a nostra somiglianza, ed abbia dominio sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e sul bestiame e su tutta la terra e su tutti i rettili che strisciano sulla terra”. 001 GEN 001 027 E Dio creò l’uomo a sua immagine; lo creò a immagine di Dio; li creò maschio e femmina. 001 GEN 001 028 E Dio li benedisse; e Dio disse loro: “Crescete e moltiplicate e riempite la terra, e rendetevela soggetta, e dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e sopra ogni animale che si muove sulla terra”. 001 GEN 001 029 E Dio disse: “Ecco, io vi do ogni erba che fa seme sulla superficie di tutta la terra, ed ogni albero fruttifero che fa seme; questo vi servirà di nutrimento. 001 GEN 001 030 E ad ogni animale della terra e ad ogni uccello dei cieli e a tutto ciò che si muove sulla terra ed ha in sé un soffio di vita, io do ogni erba verde per nutrimento”. E così fu. 001 GEN 001 031 E Dio vide tutto quello che aveva fatto, ed ecco, era molto buono. Così fu sera, poi fu mattina: e fu il sesto giorno. 001 GEN 002 001 Così furono compiti i cieli e la terra e tutto l’esercito loro. 001 GEN 002 002 Il settimo giorno, Iddio compì l’opera che aveva fatta, e si riposò il settimo giorno da tutta l’opera che aveva fatta. 001 GEN 002 003 E Dio benedisse il settimo giorno e lo santificò, perché in esso si riposò da tutta l’opera che aveva creata e fatta. 001 GEN 002 004 Queste sono le origini dei cieli e della terra quando furono creati, nel giorno che l’Eterno Iddio fece la terra e i cieli. 001 GEN 002 005 Non c’era ancora sulla terra alcun arbusto della campagna, e nessuna erba della campagna era ancora spuntata, perché l’Eterno Iddio non avea fatto piovere sulla terra, e non c’era alcun uomo per coltivare il suolo; 001 GEN 002 006 ma un vapore saliva dalla terra e adacquava tutta la superficie del suolo. 001 GEN 002 007 E l’Eterno Iddio formò l’uomo dalla polvere della terra, gli soffiò nelle narici un alito vitale, e l’uomo divenne un’anima vivente. 001 GEN 002 008 E l’Eterno Iddio piantò un giardino in Eden, in oriente, e quivi pose l’uomo che aveva formato. 001 GEN 002 009 E l’Eterno Iddio fece spuntare dal suolo ogni sorta d’alberi piacevoli a vedersi e il cui frutto era buono da mangiare, e l’albero della vita in mezzo al giardino, e l’albero della conoscenza del bene e del male. 001 GEN 002 010 E un fiume usciva d’Eden per adacquare il giardino, e di la si spartiva in quattro bracci. 001 GEN 002 011 Il nome del primo è Pishon, ed è quello che circonda tutto il paese di Havila, dov’è l’oro; 001 GEN 002 012 e l’oro di quel paese è buono; quivi si trovan pure il bdellio e l’onice. 001 GEN 002 013 Il nome del secondo fiume è Ghihon, ed è quello che circonda tutto il paese di Cush. 001 GEN 002 014 Il nome del terzo fiume è Hiddekel, ed è quello che scorre a oriente dell’Assiria. E il quarto fiume è l’Eufrate. 001 GEN 002 015 L’Eterno Iddio prese dunque l’uomo e lo pose nel giardino d’Eden perché lo lavorasse e lo custodisse. 001 GEN 002 016 E l’Eterno Iddio diede all’uomo questo comandamento: “Mangia pure liberamente del frutto d’ogni albero del giardino; 001 GEN 002 017 ma del frutto dell’albero della conoscenza del bene e del male non ne mangiare; perché, nel giorno che tu ne mangerai, per certo morrai”. 001 GEN 002 018 Poi l’Eterno Iddio disse: “Non è bene che l’uomo sia solo; io gli farò un aiuto che gli sia convenevole”. 001 GEN 002 019 E l’Eterno Iddio avendo formato dalla terra tutti gli animali dei campi e tutti gli uccelli dei cieli, li menò all’uomo per vedere come li chiamerebbe, e perché ogni essere vivente portasse il nome che l’uomo gli darebbe. 001 GEN 002 020 E l’uomo dette de’ nomi a tutto il bestiame, agli uccelli dei cieli e ad ogni animale dei campi; ma per l’uomo non si trovò aiuto che gli fosse convenevole. 001 GEN 002 021 Allora l’Eterno Iddio fece cadere un profondo sonno sull’uomo, che s’addormentò; e prese una delle costole di lui, e richiuse la carne al posto d’essa. 001 GEN 002 022 E l’Eterno Iddio, con la costola che avea tolta all’uomo, formò una donna e la menò all’uomo. 001 GEN 002 023 E l’uomo disse: “Questa, finalmente, è ossa delle mie ossa e carne della mia carne. Ella sarà chiamata donna perché è stata tratta dall’uomo”. 001 GEN 002 024 Perciò l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà alla sua moglie, e saranno una stessa carne. 001 GEN 002 025 E l’uomo e la sua moglie erano ambedue ignudi e non ne aveano vergogna. 001 GEN 003 001 Or il serpente era il più astuto di tutti gli animali dei campi che l’Eterno Iddio aveva fatti; ed esso disse alla donna: “Come! Iddio v’ha detto: Non mangiate del frutto di tutti gli alberi del giardino?” 001 GEN 003 002 E la donna rispose al serpente: “Del frutto degli alberi del giardino ne possiamo mangiare; 001 GEN 003 003 ma del frutto dell’albero ch’è in mezzo al giardino Iddio ha detto: Non ne mangiate e non lo toccate, che non abbiate a morire”. 001 GEN 003 004 E il serpente disse alla donna: “No, non morrete affatto; 001 GEN 003 005 ma Iddio sa che nel giorno che ne mangerete, gli occhi vostri s’apriranno, e sarete come Dio, avendo la conoscenza del bene e del male”. 001 GEN 003 006 E la donna vide che il frutto dell’albero era buono a mangiarsi, ch’era bello a vedere, e che l’albero era desiderabile per diventare intelligente; prese del frutto, ne mangiò, e ne dette anche al suo marito ch’era con lei, ed egli ne mangiò. 001 GEN 003 007 Allora si apersero gli occhi ad ambedue, e s’accorsero ch’erano ignudi; e cucirono delle foglie di fico, e se ne fecero delle cinture. 001 GEN 003 008 E udirono la voce dell’Eterno Iddio il quale camminava nel giardino sul far della sera; e l’uomo e sua moglie si nascosero dalla presenza dell’Eterno Iddio, fra gli alberi del giardino. 001 GEN 003 009 E l’Eterno Iddio chiamò l’uomo e gli disse: “Dove sei?” E quegli rispose: 001 GEN 003 010 “Ho udito la tua voce nel giardino, e ho avuto paura, perch’ero ignudo, e mi sono nascosto”. 001 GEN 003 011 E Dio disse: “Chi t’ha mostrato ch’eri ignudo? Hai tu mangiato del frutto dell’albero del quale io t’avevo comandato di non mangiare?” 001 GEN 003 012 L’uomo rispose: “La donna che tu m’hai messa accanto, è lei che m’ha dato del frutto dell’albero, e io n’ho mangiato”. 001 GEN 003 013 E l’Eterno Iddio disse alla donna: “Perché hai fatto questo?” E la donna rispose: “Il serpente mi ha sedotta, ed io ne ho mangiato”. 001 GEN 003 014 Allora l’Eterno Iddio disse al serpente: “Perché hai fatto questo, sii maledetto fra tutto il bestiame e fra tutti gli animali dei campi! Tu camminerai sul tuo ventre, e mangerai polvere tutti i giorni della tua vita. 001 GEN 003 015 E io porrò inimicizia fra te e la donna, e fra la tua progenie e la progenie di lei; questa progenie ti schiaccerà il capo, e tu le ferirai il calcagno”. 001 GEN 003 016 Alla donna disse: “Io moltiplicherò grandemente le tue pene e i dolori della tua gravidanza; con dolore partorirai figliuoli; i tuoi desideri si volgeranno verso il tuo marito, ed egli dominerà su te”. 001 GEN 003 017 E ad Adamo disse: “Perché hai dato ascolto alla voce della tua moglie e hai mangiato del frutto dell’albero circa il quale io t’avevo dato quest’ordine: Non ne mangiare, il suolo sarà maledetto per causa tua; ne mangerai il frutto con affanno, tutti i giorni della tua vita. 001 GEN 003 018 Esso ti produrrà spine e triboli, e tu mangerai l’erba dei campi. 001 GEN 003 019 mangerai il pane col sudore del tuo volto, finché tu ritorni nella terra donde fosti tratto; perché sei polvere, e in polvere ritornerai”. 001 GEN 003 020 E l’uomo pose nome Eva alla sua moglie, perch’è stata la madre di tutti i viventi. 001 GEN 003 021 E l’Eterno Iddio fece ad Adamo e alla sua moglie delle tuniche di pelle, e li vestì. 001 GEN 003 022 Poi l’Eterno Iddio disse: “Ecco, l’uomo è diventato come uno di noi quanto a conoscenza del bene e dei male. Guardiamo ch’egli non stenda la mano e prenda anche del frutto dell’albero della vita, e ne mangi, e viva in perpetuo”. 001 GEN 003 023 Perciò l’Eterno Iddio mandò via l’uomo dal giardino d’Eden, perché lavorasse la terra donde era stato tratto. 001 GEN 003 024 Così egli scacciò l’uomo; e pose ad oriente del giardino d’Eden i cherubini, che vibravano da ogni parte una spada fiammeggiante, per custodire la via dell’albero della vita. 001 GEN 004 001 Or Adamo conobbe Eva sua moglie, la quale concepì e partorì Caino, e disse: “Ho acquistato un uomo, con l’aiuto dell’Eterno”. 001 GEN 004 002 Poi partorì ancora Abele, fratello di lui. E Abele fu pastore di pecore; e Caino, lavoratore della terra. 001 GEN 004 003 E avvenne, di li a qualche tempo, che Caino fece un offerta di frutti della terra all’Eterno; 001 GEN 004 004 e Abele offerse anch’egli dei primogeniti del suo gregge e del loro grasso. E l’Eterno guardò con favore Abele e la sua offerta, 001 GEN 004 005 ma non guardò con favore Caino e l’offerta sua. E Caino ne fu molto irritato, e il suo viso ne fu abbattuto. 001 GEN 004 006 E l’Eterno disse a Caino: “Perché sei tu irritato? e perché hai il volto abbattuto? 001 GEN 004 007 Se fai bene non rialzerai tu il volto? ma, se fai male, il peccato sta spiandoti alla porta, e i suoi desideri son vòlti a te; ma tu lo devi dominare!” 001 GEN 004 008 E Caino disse ad Abele suo fratello: “Usciamo fuori ai campi!” E avvenne che, quando furono nei campi, Caino si levò contro Abele suo fratello, e l’uccise. 001 GEN 004 009 E l’Eterno disse a Caino: “Dov’è Abele tuo fratello?” Ed egli rispose: “Non lo so; sono io forse il guardiano di mio fratello?” 001 GEN 004 010 E l’Eterno disse: “Che hai tu fatto? la voce del sangue di tuo fratello grida a me dalla terra. 001 GEN 004 011 E ora tu sarai maledetto, condannato ad errar lungi dalla terra che ha aperto la sua bocca per ricevere il sangue del tuo fratello dalla tua mano. 001 GEN 004 012 Quando coltiverai il suolo, esso non ti darà più i suoi prodotti, e tu sarai vagabondo e fuggiasco sulla terra”. 001 GEN 004 013 E Caino disse all’Eterno: “Il mio castigo è troppo grande perch’io lo possa sopportare. 001 GEN 004 014 Ecco, tu mi scacci oggi dalla faccia di questo suolo, ed io sarò nascosto dal tuo cospetto, e sarò vagabondo e fuggiasco per la terra; e avverrà che chiunque mi troverà mi ucciderà”. 001 GEN 004 015 E l’Eterno gli disse: “Perciò, chiunque ucciderà Caino, sarà punito sette volte più di lui”. E l’Eterno mise un segno su Caino, affinché nessuno, trovandolo, l’uccidesse. 001 GEN 004 016 E Caino si partì dal cospetto dell’Eterno e dimorò nel paese di Nod, ad oriente di Eden. 001 GEN 004 017 E Caino conobbe la sua moglie, la quale concepì e partorì Enoc. Poi si mise a edificare una città, a cui diede il nome di Enoc, dal nome del suo figliuolo. 001 GEN 004 018 E ad Enoc nacque Irad; Irad generò Mehujael; Mehujael generò Methushael, e Methushael generò Lamec. 001 GEN 004 019 E Lamec prese due mogli: il nome dell’una era Ada, e il nome dell’altra, Zilla. 001 GEN 004 020 E Ada partorì Jabal, che fu il padre di quelli che abitano sotto le tende presso i greggi. 001 GEN 004 021 E il nome del suo fratello era Jubal, che fu il padre di tutti quelli che suonano la cetra ed il flauto. 001 GEN 004 022 E Zilla partorì anch’essa Tubal-cain, l’artefice d’ogni sorta di strumenti di rame e di ferro, e la sorella di Tubal-cain fu Naama. 001 GEN 004 023 E Lamec disse alle sue mogli: “Ada e Zilla, ascoltate la mia voce; mogli di Lamec, porgete orecchio ai mio dire! Sì, io ho ucciso un uomo perché m’ha ferito, e un giovine perché m’ha contuso. 001 GEN 004 024 Se Caino sarà vendicato sette volte, Lamec lo sarà settantasette volte”. 001 GEN 004 025 E Adamo conobbe ancora la sua moglie, ed essa partorì un figliuolo, a cui pose nome Seth, “perché” ella disse, “Iddio m’ha dato un altro figliuolo al posto d’Abele, che Caino ha ucciso”. 001 GEN 004 026 E anche a Seth nacque un figliuolo, a cui pose nome Enosh. Allora si cominciò a invocare il nome dell’Eterno. 001 GEN 005 001 Questo è il libro della posterità d’Adamo. Nel giorno che Dio creò l’uomo, lo fece a somiglianza di Dio; 001 GEN 005 002 li creò maschio e femmina, li benedisse e dette loro il nome di “uomo”, nel giorno che furon creati. 001 GEN 005 003 Adamo visse centotrent’anni, generò un figliuolo, a sua somiglianza, conforme alla sua immagine, e gli pose nome Seth; 001 GEN 005 004 e il tempo che Adamo visse, dopo ch’ebbe generato Seth, fu ottocento anni, e generò figliuoli e figliuole; 001 GEN 005 005 e tutto il tempo che Adamo visse fu novecentotrenta anni; poi morì. 001 GEN 005 006 E Seth visse centocinque anni, e generò Enosh. 001 GEN 005 007 E Seth, dopo ch’ebbe generato Enosh, visse ottocentosette anni, e generò figliuoli e figliuole; 001 GEN 005 008 e tutto il tempo che Seth visse fu novecentododici anni; poi morì. 001 GEN 005 009 Ed Enosh visse novant’anni, e generò Kenan. 001 GEN 005 010 Ed Enosh, dopo ch’ebbe generato Kenan, visse ottocentoquindici anni, e generò figliuoli e figliuole; 001 GEN 005 011 e tutto il tempo che Enosh visse fu novecentocinque anni; poi morì. 001 GEN 005 012 E Kenan visse settant’anni, e generò Mahalaleel. 001 GEN 005 013 E Kenan, dopo ch’ebbe generato Mahalaleel, visse ottocentoquaranta anni, e generò figliuoli e figliuole; 001 GEN 005 014 e tutto il tempo che Kenan visse fu novecentodieci anni; poi morì. 001 GEN 005 015 E Mahalaleel visse sessantacinque anni, e generò Jared. 001 GEN 005 016 E Mahalaleel, dopo ch’ebbe generato Jared, visse ottocentotrenta anni, e generò figliuoli e figliuole; 001 GEN 005 017 e tutto il tempo che Mahalaleel visse fu ottocento novantacinque anni; poi morì. 001 GEN 005 018 E Jared visse cento sessantadue anni, e generò Enoc. 001 GEN 005 019 E Jared, dopo ch’ebbe generato Enoc, visse ottocento anni, e generò figliuoli e figliuole; 001 GEN 005 020 e tutto il tempo che Jared visse fu novecento sessantadue anni; poi morì. 001 GEN 005 021 Ed Enoc visse sessantacinque anni, e generò Methushelah. 001 GEN 005 022 Ed Enoc, dopo ch’ebbe generato Methushelah, camminò con Dio trecento anni, e generò figliuoli e figliuole; 001 GEN 005 023 e tutto il tempo che Enoc visse fu trecento sessantacinque anni. 001 GEN 005 024 Ed Enoc camminò con Dio; poi disparve, perché Iddio lo prese. 001 GEN 005 025 E Methushelah visse cento ottantasette anni e generò Lamec. 001 GEN 005 026 E Methushelah, dopo ch’ebbe generato Lamec, visse settecento ottantadue anni, e generò figliuoli e figliuole; 001 GEN 005 027 e tutto il tempo che Methushelah visse fu novecento sessantanove anni; poi morì. 001 GEN 005 028 E Lamec visse cento ottantadue anni, e generò un figliuolo; 001 GEN 005 029 e gli pose nome Noè, dicendo: “Questo ci consolerà della nostra opera e della fatica delle nostre mani cagionata dal suolo che l’Eterno ha maledetto”. 001 GEN 005 030 E Lamec, dopo ch’ebbe generato Noè, visse cinquecento novantacinque anni, e generò figliuoli e figliuole; 001 GEN 005 031 e tutto il tempo che Lamec visse fu settecento settantasette anni; poi morì. 001 GEN 005 032 E Noè, all’età di cinquecento anni, generò Sem, Cam e Jafet. 001 GEN 006 001 Or quando gli uomini cominciarono a moltiplicare sulla faccia della terra e furon loro nate delle figliuole, 001 GEN 006 002 avvenne che i figliuoli di Dio videro che le figliuole degli uomini erano belle, e presero per mogli quelle che si scelsero fra tutte. 001 GEN 006 003 E l’Eterno disse: “Lo spirito mio non contenderà per sempre con l’uomo; poiché, nel suo traviamento, egli non è che carne; i suoni giorni saranno quindi centoventi anni”. 001 GEN 006 004 In quel tempo c’erano sulla terra i giganti, e ci furono anche di poi, quando i figliuoli di Dio si accostarono alle figliuole degli uomini, e queste fecero loro de’ figliuoli. Essi sono gli uomini potenti che, fin dai tempi antichi, sono stati famosi. 001 GEN 006 005 E l’Eterno vide che la malvagità degli uomini era grande sulla terra, e che tutti i disegni dei pensieri del loro cuore non erano altro che male in ogni tempo. 001 GEN 006 006 E l’Eterno si pentì d’aver fatto l’uomo sulla terra, e se ne addolorò in cuor suo. 001 GEN 006 007 E l’Eterno disse: “Io sterminerò di sulla faccia della terra l’uomo che ho creato: dall’uomo al bestiame, ai rettili, agli uccelli dei cieli; perché mi pento d’averli fatti”. 001 GEN 006 008 Ma Noè trovò grazia agli occhi dell’Eterno. 001 GEN 006 009 Questa è la posterità di Noè. Noè fu uomo giusto, integro, ai suoi tempi; Noè camminò con Dio. 001 GEN 006 010 E Noè generò tre figliuoli: Sem, Cam e Jafet. 001 GEN 006 011 Or la terra era corrotta davanti a Dio; la terra era ripiena di violenza. 001 GEN 006 012 E Dio guardò la terra; ed ecco, era corrotta, poiché ogni carne avea corrotto la sua via sulla terra. 001 GEN 006 013 E Dio disse a Noè: “Nei miei decreti, la fine d’ogni carne è giunta; poiché la terra, per opera degli uomini, è piena di violenza; ecco, io li distruggerò, insieme con la terra. 001 GEN 006 014 Fatti un’arca di legno di gofer; falla a stanze, e spalmala di pece, di dentro e di fuori. 001 GEN 006 015 Ed ecco come la dovrai fare: la lunghezza dell’arca sarà di trecento cubiti; la larghezza, di cinquanta cubiti, e l’altezza, di trenta cubiti. 001 GEN 006 016 Farai all’arca una finestra, in alto, e le darai la dimensione d’un cubito; metterai la porta da un lato, e farai l’arca a tre piani: uno da basso, un secondo e un terzo piano. 001 GEN 006 017 Ed ecco, io sto per far venire il diluvio delle acque sulla terra, per distruggere di sotto i cieli ogni carne in cui è alito di vita; tutto quello ch’è sopra la terra, morrà. 001 GEN 006 018 Ma io stabilirò il mio patto con te; e tu entrerai nell’arca: tu e i tuoi figliuoli, la tua moglie e le mogli de’ tuoi figliuoli con te. 001 GEN 006 019 E di tutto ciò che vive, d’ogni carne, fanne entrare nell’arca due d’ogni specie, per conservarli in vita con te; e siano maschio e femmina. 001 GEN 006 020 Degli uccelli secondo le loro specie del bestiame secondo le sue specie, e di tutti i rettili della terra secondo le loro specie, due d’ogni specie verranno a te, perché tu li conservi in vita. 001 GEN 006 021 E tu prenditi d’ogni cibo che si mangia, e fattene provvista, perché serva di nutrimento a te e a loro”. 001 GEN 006 022 E Noè fece così; fece tutto quello che Dio gli avea comandato. 001 GEN 007 001 E l’Eterno disse a Noè: “Entra nell’arca tu con tutta la tua famiglia, poiché t’ho veduto giusto nel mio cospetto, in questa generazione. 001 GEN 007 002 D’ogni specie di animali puri prendine sette paia, maschio e femmina; e degli animali impuri un paio, maschio e femmina; 001 GEN 007 003 e parimente degli uccelli dei cieli prendine sette paia, maschio e femmina, per conservarne in vita la razza sulla faccia di tutta la terra; 001 GEN 007 004 poiché di qui a sette giorni farò piovere sulla terra per quaranta giorni e quaranta notti, e sterminerò di sulla faccia della terra tutti gli esseri viventi che ho fatto”. 001 GEN 007 005 E Noè fece tutto quello che l’Eterno gli avea comandato. 001 GEN 007 006 Noè era in età di seicento anni, quando il diluvio delle acque inondò la terra. 001 GEN 007 007 E Noè, coi suoi figliuoli, con la sua moglie e con le mogli de’ suoi figliuoli, entrò nell’arca per scampare dalle acque del diluvio. 001 GEN 007 008 Degli animali puri e degli animali impuri, degli uccelli e di tutto quello che striscia sulla terra, 001 GEN 007 009 vennero delle coppie, maschio e femmina, a Noè nell’arca, come Dio avea comandato a Noè. 001 GEN 007 010 E, al termine dei sette giorni, avvenne che le acque del diluvio furono sulla terra. 001 GEN 007 011 L’anno seicentesimo della vita di Noè, il secondo mese, il diciassettesimo giorno del mese, in quel giorno, tutte le fonti del grande abisso scoppiarono e le cateratte del cielo s’aprirono. 001 GEN 007 012 E piovve sulla terra per quaranta giorni e quaranta notti. 001 GEN 007 013 In quello stesso giorno, Noè, Sem, Cam e Jafet, figliuoli di Noè, la moglie di Noè e le tre mogli dei suoi figliuoli con loro, entrarono nell’arca: 001 GEN 007 014 essi, e tutti gli animali secondo le loro specie, e tutto il bestiame secondo le sue specie, e tutti i rettili che strisciano sulla terra, secondo le loro specie, e tutti gli uccelli secondo le loro specie, tutti gli uccelletti, tutto quel che porta ali. 001 GEN 007 015 D’ogni carne in cui è alito di vita venne una coppia a Noè nell’arca: 001 GEN 007 016 venivano maschio e femmina d’ogni carne, come Dio avea comandato a Noè; poi l’Eterno lo chiuse dentro l’arca. 001 GEN 007 017 E il diluvio venne sopra la terra per quaranta giorni; e le acque crebbero e sollevarono l’arca, che fu levata in alto d’in su la terra. 001 GEN 007 018 E le acque ingrossarono e crebbero grandemente sopra la terra, e l’arca galleggiava sulla superficie delle acque. 001 GEN 007 019 E le acque ingrossarono oltremodo sopra la terra; e tutte le alte montagne che erano sotto tutti i cieli, furon coperte. 001 GEN 007 020 Le acque salirono quindici cubiti al disopra delle vette dei monti; e le montagne furon coperte. 001 GEN 007 021 E perì ogni carne che si moveva sulla terra: uccelli, bestiame, animali salvatici, rettili d’ogni sorta striscianti sulla terra, e tutti gli uomini. 001 GEN 007 022 Tutto quello ch’era sulla terra asciutta ed aveva alito di vita nelle sue narici, morì. 001 GEN 007 023 E tutti gli esseri che erano sulla faccia della terra furono sterminati: dall’uomo fino al bestiame, ai rettili e agli uccelli del cielo; furono sterminati di sulla terra; non scampò che Noè con quelli ch’eran con lui nell’arca. 001 GEN 007 024 E le acque rimasero alte sopra la terra per centocinquanta giorni. 001 GEN 008 001 Or Iddio si ricordò di Noè, di tutti gli animali e di tutto il bestiame ch’era con lui nell’arca; e Dio fece passare un vento sulla terra, e le acque si calmarono; 001 GEN 008 002 le fonti dell’abisso e le cateratte del cielo furono chiuse, e cessò la pioggia dal cielo; 001 GEN 008 003 le acque andarono del continuo ritirandosi di sulla terra, e alla fine di centocinquanta giorni cominciarono a scemare. 001 GEN 008 004 E nel settimo mese, il decimosettimo giorno del mese, l’arca si fermò sulle montagne di Ararat. 001 GEN 008 005 E le acque andarono scemando fino al decimo mese. Nel decimo mese, il primo giorno del mese, apparvero le vette dei monti. 001 GEN 008 006 E in capo a quaranta giorni, Noè apri la finestra che avea fatta nell’arca, 001 GEN 008 007 e mandò fuori il corvo, il quale uscì, andando e tornando, finché le acque furono asciugate sulla terra. 001 GEN 008 008 Poi mandò fuori la colomba, per vedere se le acque fossero diminuite sulla superficie della terra. 001 GEN 008 009 Ma la colomba non trovò dove posar la pianta del suo piede, e tornò a lui nell’arca, perché c’eran delle acque sulla superficie di tutta la terra; ed egli stese la mano, la prese, e la portò con sé dentro l’arca. 001 GEN 008 010 E aspettò altri sette giorni, poi mandò di nuovo la colomba fuori dell’arca. 001 GEN 008 011 E la colomba tornò a lui, verso sera; ed ecco, essa aveva nel becco una foglia fresca d’ulivo; onde Noè capì che le acque erano scemate sopra la terra. 001 GEN 008 012 E aspettò altri sette giorni, poi mandò fuori la colomba; ma essa non tornò più a lui. 001 GEN 008 013 L’anno secentesimoprimo di Noè, il primo mese, il primo giorno del mese, le acque erano asciugate sulla terra; e Noè scoperchiò l’arca, guardò, ed ecco che la superficie del suolo era asciutta. 001 GEN 008 014 E il secondo mese, il ventisettesimo giorno del mese, la terra era asciutta. 001 GEN 008 015 E Dio parlò a Noè, dicendo: 001 GEN 008 016 “Esci dall’arca tu e la tua moglie, i tuoi figliuoli e le mogli dei tuoi figliuoli con te. 001 GEN 008 017 Fa’ uscire con te tutti gli animali che sono teco, d’ogni carne: uccelli, bestiame, e tutti i rettili che strisciano sulla terra, perché abbondino sulla terra, e figlino e moltiplichino sulla terra”. 001 GEN 008 018 E Noè uscì con i suoi figliuoli, con la sua moglie, e con le mogli dei suoi figliuoli. 001 GEN 008 019 Tutti gli animali, tutti i rettili, tutti gli uccelli, tutto quel che si muove sulla terra, secondo le loro famiglie, uscirono dall’arca. 001 GEN 008 020 E Noè edificò un altare all’Eterno; prese d’ogni specie d’animali puri e d’ogni specie d’uccelli puri, e offrì olocausti sull’altare. 001 GEN 008 021 E l’Eterno sentì un odor soave; e l’Eterno disse in cuor suo: “Io non maledirò più la terra a cagione dell’uomo, poiché i disegni del cuor dell’uomo sono malvagi fin dalla sua fanciullezza; e non colpirò più ogni cosa vivente, come ho fatto. 001 GEN 008 022 Finché la terra durerà, sementa e raccolta, freddo e caldo, estate e inverno, giorno e notte, non cesseranno mai”. 001 GEN 009 001 E Dio benedisse Noè e i suoi figliuoli, e disse loro: “Crescete, moltiplicate, e riempite la terra. 001 GEN 009 002 E avranno timore e spavento di voi tutti gli animali della terra e tutti gli uccelli del cielo. Essi son dati in poter vostro con tutto ciò che striscia sulla terra e con tutti i pesci del mare. 001 GEN 009 003 Tutto ciò che si muove ed ha vita vi servirà di cibo; io vi do tutto questo, come l’erba verde; 001 GEN 009 004 ma non mangerete carne con la vita sua, cioè col suo sangue. 001 GEN 009 005 E, certo, io chiederò conto del vostro sangue, del sangue delle vostre vite; ne chiederò conto ad ogni animale; e chiederò conto della vita dell’uomo alla mano dell’uomo, alla mano d’ogni suo fratello. 001 GEN 009 006 Il sangue di chiunque spargerà il sangue dell’uomo sarà sparso dall’uomo, perché Dio ha fatto l’uomo a immagine sua. 001 GEN 009 007 Voi dunque crescete e moltiplicate; spandetevi sulla terra, e moltiplicate in essa”. 001 GEN 009 008 Poi Dio parlò a Noè e ai suoi figliuoli con lui, dicendo: 001 GEN 009 009 “Quanto a me, ecco, stabilisco il mio patto con voi e con la vostra progenie dopo voi, 001 GEN 009 010 e con tutti gli esseri viventi che sono con voi: uccelli, bestiame, e tutti gli animali della terra con voi; da tutti quelli che sono usciti dall’arca, a tutti quanti gli animali della terra. 001 GEN 009 011 Io stabilisco il mio patto con voi, e nessuna carne sarà più sterminata dalle acque del diluvio, e non ci sarà più diluvio per distruggere la terra”. 001 GEN 009 012 E Dio disse: “Ecco il segno del patto che io fo tra me e voi e tutti gli esseri viventi che sono con voi, per tutte le generazioni a venire. 001 GEN 009 013 Io pongo il mio arco nella nuvola, e servirà di segno del patto fra me e la terra. 001 GEN 009 014 E avverrà che quando avrò raccolto delle nuvole al disopra della terra, l’arco apparirà nelle nuvole, 001 GEN 009 015 e io mi ricorderò del mio patto fra me e voi e ogni essere vivente d’ogni carne, e le acque non diventeranno più un diluvio per distruggere ogni carne. 001 GEN 009 016 L’arco dunque sarà nelle nuvole, e io lo guarderò per ricordarmi del patto perpetuo fra Dio e ogni essere vivente, di qualunque carne che è sulla terra”. 001 GEN 009 017 E Dio disse a Noè: “Questo è il segno del patto che io ho stabilito fra me e ogni carne che è sulla terra”. 001 GEN 009 018 E i figliuoli di Noè che uscirono dall’arca furono Sem, Cam e Jafet; e Cam è il padre di Canaan. 001 GEN 009 019 Questi sono i tre figliuoli di Noè; e da loro fu popolata tutta la terra. 001 GEN 009 020 Or Noè, ch’era agricoltore, cominciò a piantar la vigna; 001 GEN 009 021 e bevve del vino e s’inebriò e si scoperse in mezzo alla sua tenda. 001 GEN 009 022 E Cam, padre di Canaan, vide la nudità del padre suo, e andò a dirlo fuori, ai suoi fratelli. 001 GEN 009 023 Ma Sem e Jafet presero il suo mantello, se lo misero assieme sulle spalle, e camminando all’indietro, coprirono la nudità del loro padre; e siccome aveano la faccia vòlta alla parte opposta, non videro la nudità del loro padre. 001 GEN 009 024 E quando Noè si svegliò dalla sua ebbrezza, seppe quello che gli avea fatto il suo figliuolo minore; e disse: 001 GEN 009 025 “Maledetto sia Canaan! Sia servo dei servi de’ suoi fratelli!” 001 GEN 009 026 E disse ancora: “Benedetto sia l’Eterno, l’Iddio di Sem, e sia Canaan suo servo! 001 GEN 009 027 Iddio estenda Jafet, ed abiti egli nelle tende di Sem, e sia Canaan suo servo!” 001 GEN 009 028 E Noè visse, dopo il diluvio, trecentocinquanta anni. 001 GEN 009 029 E tutto il tempo che Noè visse fu novecento cinquanta anni; poi morì. 001 GEN 010 001 Questa è la posterità dei figliuoli di Noè: Sem, Cam e Jafet; e a loro nacquero de’ figliuoli, dopo il diluvio. 001 GEN 010 002 I figliuoli di Jafet furono Gomer, Magog, Madai, Javan, Tubal, Mescec e Tiras. 001 GEN 010 003 I figliuoli di Gomer: Ashkenaz, Rifat e Togarma. 001 GEN 010 004 I figliuoli di Javan: Elisha, Tarsis, Kittim e Dodanim. 001 GEN 010 005 Da essi vennero i popoli sparsi nelle isole delle nazioni, nei loro diversi paesi, ciascuno secondo la propria lingua, secondo le loro famiglie, nelle loro nazioni. 001 GEN 010 006 I figliuoli di Cam furono Cush, Mitsraim, Put e Canaan. 001 GEN 010 007 I figliuoli di Cush: Seba, Havila, Sabta, Raama e Sabteca; e i figliuoli di Raama: Sceba e Dedan. 001 GEN 010 008 E Cush generò Nimrod, che cominciò a esser potente sulla terra. 001 GEN 010 009 Egli fu un potente cacciatore nei cospetto dell’Eterno; perciò si dice: “Come Nimrod, potente cacciatore nel cospetto dell’Eterno”. 001 GEN 010 010 E il principio del suo regno fu Babel, Erec, Accad e Calne nel paese di Scinear. 001 GEN 010 011 Da quel paese andò in Assiria ed edificò Ninive, Rehoboth-Ir e Calah; 001 GEN 010 012 e, fra Ninive e Calah, Resen, la gran città. 001 GEN 010 013 Mitsraim generò i Ludim, gli Anamim, i Lehabim, i Naftuhim, 001 GEN 010 014 i Pathrusim, i Casluhim (donde uscirono i Filistei) e i Caftorim. 001 GEN 010 015 Canaan generò Sidon, suo primogenito, e Heth, 001 GEN 010 016 e i Gebusei, gli Amorei, i Ghirgasei, 001 GEN 010 017 gli Hivvei, gli Archei, i Sinei, 001 GEN 010 018 gli Arvadei, i Tsemarei e gli Hamattei. Poi le famiglie dei Cananei si sparsero. 001 GEN 010 019 E i confini dei Cananei andarono da Sidon, in direzione di Gherar, fino a Gaza; e in direzione di Sodoma, Gomorra, Adma e Tseboim, fino a Lesha. 001 GEN 010 020 Questi sono i figliuoli di Cam, secondo le loro famiglie, secondo le loro lingue, nei loro paesi, nelle loro nazioni. 001 GEN 010 021 Anche a Sem, padre di tutti i figliuoli di Eber e fratello maggiore di Jafet, nacquero de’ figliuoli. 001 GEN 010 022 I figliuoli di Sem furono Elam, Assur, Arpacshad, Lud e Aram. 001 GEN 010 023 I figliuoli di Aram: Uz, Hul, Gheter e Mash. 001 GEN 010 024 E Arpacshad generò Scelah, e Scelah generò Eber. 001 GEN 010 025 E ad Eber nacquero due figliuoli; il nome dell’uno fu Peleg, perché ai suoi giorni la terra fu spartita; e il nome del suo fratello fu Jokthan. 001 GEN 010 026 E Jokthan generò Almodad, Scelef, Hatsarmaveth, 001 GEN 010 027 Jerah, Hadoram, Uzal, 001 GEN 010 028 Diklah, Obal, Abimael, Sceba, 001 GEN 010 029 Ofir, Havila e Jobab. Tutti questi furono figliuoli di Jokthan. 001 GEN 010 030 E la loro dimora fu la montagna orientale, da Mesha, fin verso Sefar. 001 GEN 010 031 Questi sono i figliuoli di Sem, secondo le loro famiglie, secondo le loro lingue, nei loro paesi, secondo le loro nazioni. 001 GEN 010 032 Queste sono le famiglie dei figliuoli di Noè secondo le loro generazioni, nelle loro nazioni; e da essi uscirono le nazioni che si sparsero per la terra dopo il diluvio. 001 GEN 011 001 Or tutta la terra parlava la stessa lingua e usava le stesse parole. 001 GEN 011 002 E avvenne che, essendo partiti verso l’Oriente, gli uomini trovarono una pianura nel paese di Scinear, e quivi si stanziarono. 001 GEN 011 003 E dissero l’uno all’altro: “Orsù, facciamo dei mattoni e cociamoli col fuoco!” E si valsero di mattoni invece di pietre, e di bitume invece di calcina. 001 GEN 011 004 E dissero: “Orsù, edifichiamoci una città ed una torre di cui la cima giunga fino al cielo, e acquistiamoci fama, onde non siamo dispersi sulla faccia di tutta la terra”. 001 GEN 011 005 E l’Eterno discese per vedere la città e la torre che i figliuoli degli uomini edificavano. 001 GEN 011 006 E l’Eterno disse: “Ecco, essi sono un solo popolo e hanno tutti il medesimo linguaggio; e questo è il principio del loro lavoro; ora nulla li impedirà di condurre a termine ciò che disegnano di fare. 001 GEN 011 007 Orsù, scendiamo e confondiamo quivi il loro linguaggio, sicché l’uno non capisca il parlare dell’altro!” 001 GEN 011 008 Così l’Eterno li disperse di la sulla faccia di tutta la terra, ed essi cessarono di edificare la città. 001 GEN 011 009 Perciò a questa fu dato il nome di Babel perché l’Eterno confuse quivi il linguaggio di tutta la terra, e di la l’Eterno li disperse sulla faccia di tutta la terra. 001 GEN 011 010 Questa è la posterità di Sem. Sem, all’età di cent’anni, generò Arpacshad, due anni dopo il diluvio. 001 GEN 011 011 E Sem, dopo ch’ebbe generato Arpacshad, visse cinquecento anni e generò figliuoli e figliuole. 001 GEN 011 012 Arpacshad visse trentacinque anni e generò Scelah; e Arpacshad, dopo aver generato Scelah, 001 GEN 011 013 visse quattrocento anni e generò figliuoli e figliuole. 001 GEN 011 014 Scelah visse trent’anni e generò Eber; 001 GEN 011 015 e Scelah, dopo aver generato Eber, visse quattrocentotre anni e generò figliuoli e figliuole. 001 GEN 011 016 Eber visse trentaquattro anni e generò Peleg; 001 GEN 011 017 ed Eber, dopo aver generato Peleg, visse quattrocento trenta anni e generò figliuoli e figliuole. 001 GEN 011 018 Peleg visse trent’anni e generò Reu; 001 GEN 011 019 e Peleg, dopo aver generato Reu, visse duecentonove anni e generò figliuoli e figliuole. 001 GEN 011 020 Reu visse trentadue anni e generò Serug; 001 GEN 011 021 e Reu, dopo aver generato Serug, visse duecentosette anni e generò figliuoli e figliuole. 001 GEN 011 022 Serug visse trent’anni e generò Nahor; 001 GEN 011 023 e Serug, dopo aver generato Nahor, visse duecento anni e generò figliuoli e figliuole. 001 GEN 011 024 Nahor visse ventinove anni e generò Terah; 001 GEN 011 025 e Nahor, dopo aver generato Terah, visse centodiciannove anni e generò figliuoli e figliuole. 001 GEN 011 026 Terah visse settant’anni e generò Abramo, Nahor e Haran. 001 GEN 011 027 E questa è la posterità di Terah. Terah generò Abramo, Nahor e Haran; e Haran generò Lot. 001 GEN 011 028 Haran morì in presenza di Terah suo padre, nel suo paese nativo, in Ur de’ Caldei. 001 GEN 011 029 E Abramo e Nahor si presero delle mogli; il nome della moglie d’Abramo era Sarai; e il nome della moglie di Nahor, Milca, ch’era figliuola di Haran, padre di Milca e padre di Isca. 001 GEN 011 030 E Sarai era sterile; non aveva figliuoli. 001 GEN 011 031 E Terah prese Abramo, suo figliuolo, e Lot, figliuolo di Haran, cioè figliuolo del suo figliuolo, e Sarai sua nuora, moglie d’Abramo suo figliuolo, e uscirono insieme da Ur de’ Caldei per andare nel paese di Canaan; e, giunti a Charan, dimorarono quivi. 001 GEN 011 032 E il tempo che Terah visse fu duecentocinque anni; poi Terah morì in Charan. 001 GEN 012 001 Or l’Eterno disse ad Abramo: “Vattene dal tuo paese e dal tuo parentado e dalla casa di tuo padre, nel paese che io ti mostrerò; 001 GEN 012 002 e io farò di te una grande nazione e ti benedirò e renderò grande il tuo nome e tu sarai fonte di benedizione; 001 GEN 012 003 e benedirò quelli che ti benediranno e maledirò chi ti maledirà e in te saranno benedette tutte le famiglie della terra”. 001 GEN 012 004 E Abramo se ne andò, come l’Eterno gli avea detto, e Lot andò con lui. Abramo aveva settantacinque anni quando partì da Charan. 001 GEN 012 005 E Abramo prese Sarai sua moglie e Lot, figliuolo del suo fratello, e tutti i beni che possedevano e le persone che aveano acquistate in Charan, e partirono per andarsene nel paese di Canaan; e giunsero nel paese di Canaan. 001 GEN 012 006 E Abramo traversò il paese fino al luogo di Sichem, fino alla quercia di Moreh. Or in quel tempo i Cananei erano nel paese. 001 GEN 012 007 E l’Eterno apparve ad Abramo e disse: “Io darò questo paese alla tua progenie”. Ed egli edificò quivi un altare all’Eterno che gli era apparso. 001 GEN 012 008 E di là si trasportò verso la montagna a oriente di Bethel, e piantò le sue tende, avendo Bethel a occidente e Ai ad oriente; e quivi edificò un altare all’Eterno e invocò il nome dell’Eterno. 001 GEN 012 009 Poi Abramo si partì, proseguendo da un accampamento all’altro, verso mezzogiorno. 001 GEN 012 010 Or venne nel paese una carestia; e Abramo scese in Egitto per soggiornarvi, perché la fame era grave nel paese. 001 GEN 012 011 E come stava per entrare in Egitto, disse a Sarai sua moglie: “Ecco, io so che tu sei una donna di bell’aspetto; 001 GEN 012 012 e avverrà che quando gli Egiziani t’avranno veduta, diranno: Ella è sua moglie; e uccideranno me, ma a te lasceranno la vita. 001 GEN 012 013 Deh, di’ che sei mia sorella, perché io sia trattato bene a motivo di te, e la vita mi sia conservata per amor tuo”. 001 GEN 012 014 E avvenne che quando Abramo fu giunto in Egitto, gli Egiziani osservarono che la donna era molto bella. 001 GEN 012 015 E i principi di Faraone la videro e la lodarono dinanzi a Faraone; e la donna fu menata in casa di Faraone. 001 GEN 012 016 Ed egli fece del bene ad Abramo per amor di lei; ed Abramo ebbe pecore e buoi e asini e servi e serve e asine e cammelli. 001 GEN 012 017 Ma l’Eterno colpì Faraone e la sua casa con grandi piaghe, a motivo di Sarai, moglie d’Abramo. 001 GEN 012 018 Allora Faraone chiamò Abramo e disse: “Che m’hai tu fatto? perché non m’hai detto ch’era tua moglie? perché hai detto: 001 GEN 012 019 E’ mia sorella? ond’io me la son presa per moglie. Or dunque eccoti la tua moglie; prenditela e vattene!” 001 GEN 012 020 E Faraone diede alla sua gente ordini relativi ad Abramo, ed essi fecero partire lui, sua moglie, e tutto quello ch’ei possedeva. 001 GEN 013 001 Abramo dunque risalì dall’Egitto con sua moglie, con tutto quel che possedeva e con Lot, andando verso il mezzogiorno di Canaan. 001 GEN 013 002 Abramo era molto ricco di bestiame, d’argento e d’oro. 001 GEN 013 003 E continuò il suo viaggio dal mezzogiorno fino a Bethel, al luogo ove da principio era stata la sua tenda, fra Bethel ed Ai, 001 GEN 013 004 al luogo dov’era l’altare ch’egli avea fatto da prima; e quivi Abramo invocò il nome dell’Eterno. 001 GEN 013 005 Or Lot, che viaggiava con Abramo, aveva anch’egli pecore, buoi e tende. 001 GEN 013 006 E il paese non era sufficiente perch’essi potessero abitarvi assieme; poiché le loro facoltà erano grandi ed essi non potevano stare assieme. 001 GEN 013 007 E nacque una contesa fra i pastori del bestiame d’Abramo e i pastori del bestiame di Lot. I Cananei e i Ferezei abitavano a quel tempo nel paese. 001 GEN 013 008 E Abramo disse a Lot: “Deh, non ci sia contesa fra me e te, né fra i miei pastori e i tuoi pastori, poiché siam fratelli! 001 GEN 013 009 Tutto il paese non sta esso davanti a te? Deh, separati da me! Se tu vai a sinistra, io andrò a destra; e se tu vai a destra, io andrò a sinistra”. 001 GEN 013 010 E Lot alzò gli occhi e vide l’intera pianura del Giordano. Prima che l’Eterno avesse distrutto Sodoma e Gomorra, essa era tutta quanta irrigata fino a Tsoar, come il giardino dell’Eterno, come il paese d’Egitto. 001 GEN 013 011 E Lot si scelse tutta la pianura del Giordano, e partì andando verso oriente. Così si separarono l’uno dall’altro. 001 GEN 013 012 Abramo dimorò nel paese di Canaan, e Lot abitò nelle città della pianura e andò piantando le sue tende fino a Sodoma. 001 GEN 013 013 Ora la gente di Sodoma era scellerata e oltremodo peccatrice contro l’Eterno. 001 GEN 013 014 E l’Eterno disse ad Abramo, dopo che Lot si fu separato da lui: “Alza ora gli occhi tuoi e mira, dal luogo dove sei, a settentrione, a mezzogiorno, a oriente, a occidente. 001 GEN 013 015 Tutto il paese che vedi, lo darò a te e alla tua progenie, in perpetuo. 001 GEN 013 016 E farò si che la tua progenie sarà come la polvere della terra; in guisa che, se alcuno può contare la polvere della terra, anche la tua progenie si potrà contare. 001 GEN 013 017 Lèvati, percorri il paese quant’è lungo e quant’è largo, poiché io te lo darò”. 001 GEN 013 018 Allora Abramo levò le sue tende, e venne ad abitare alle querce di Mamre, che sono a Hebron; e quivi edificò un altare all’Eterno. 001 GEN 014 001 Or avvenne, al tempo di Amrafel re di Scinear, d’Arioc re di Ellasar, di Kedorlaomer re di Elam, e di Tideal re dei Goim, 001 GEN 014 002 ch’essi mossero guerra a Bera re di Sodoma, a Birsha re di Gomorra, a Scinear re di Adma, a Scemeber re di Tseboim e al re di Bela, che è Tsoar. 001 GEN 014 003 Tutti questi ultimi si radunarono nella valle di Siddim, ch’è il Mar salato. 001 GEN 014 004 Per dodici anni erano stati soggetti a Kedorlaomer, e al tredicesimo anno si erano ribellati. 001 GEN 014 005 E nell’anno quattordicesimo, Kedorlaomer e i re ch’erano con lui vennero e sbaragliarono i Refei ad Ashteroth-Karnaim, gli Zuzei a Ham, gli Emei nella pianura di Kiriathaim 001 GEN 014 006 e gli Horei nella loro montagna di Seir fino a El-Paran, che è presso al deserto. 001 GEN 014 007 Poi tornarono indietro e vennero a En-Mishpat, che è Kades, e sbaragliarono gli Amalekiti su tutto il loro territorio, e così pure gli Amorei che abitavano ad Hatsatson-Tamar. 001 GEN 014 008 Allora il re di Sodoma, il re di Gomorra, il re di Adma, il re di Tseboim e il re di Bela, che è Tsoar, uscirono e si schierarono in battaglia contro quelli, nella valle di Siddim: 001 GEN 014 009 contro Kedorlaomer re di Elam, Tideal re dei Goim, Amrafel re di Scinear e Arioc re di Ellasar: quattro re contro cinque. 001 GEN 014 010 Or la valle di Siddim era piena di pozzi di bitume; e i re di Sodoma e di Gomorra si dettero alla fuga e vi caddero dentro; quelli che scamparono fuggirono al monte. 001 GEN 014 011 E i vincitori presero tutte le ricchezze di Sodoma e di Gomorra, e tutti i loro viveri, e se ne andarono. 001 GEN 014 012 Presero anche Lot, figliuolo del fratello di Abramo, con la sua roba; e se ne andarono. Lot abitava in Sodoma. 001 GEN 014 013 E uno degli scampati venne a dirlo ad Abramo, l’Ebreo, che abitava alle querce di Mamre l’Amoreo, fratello di Eshcol e fratello di Aner, i quali aveano fatto alleanza con Abramo. 001 GEN 014 014 E Abramo, com’ebbe udito che il suo fratello era stato fatto prigioniero, armò trecentodiciotto de’ suoi più fidati servitori, nati in casa sua, ed inseguì i re fino a Dan. 001 GEN 014 015 E, divisa la sua schiera per assalirli di notte, egli coi suoi servi li sconfisse e l’inseguì fino a Hobah, che è a sinistra di Damasco. 001 GEN 014 016 E ricuperò tutta la roba, e rimenò pure Lot suo fratello, la sua roba, e anche le donne e il popolo. 001 GEN 014 017 E com’egli se ne tornava dalla sconfitta di Kedorlaomer e dei re ch’eran con lui, il re di Sodoma gli andò incontro nella valle di Shaveh, che è la Valle del re. 001 GEN 014 018 E Melchisedec, re di Salem, fece portar del pane e del vino. Egli era sacerdote dell’Iddio altissimo. 001 GEN 014 019 Ed egli benedisse Abramo, dicendo: “Benedetto sia Abramo dall’Iddio altissimo, padrone de’ cieli e della terra! 001 GEN 014 020 E benedetto sia l’Iddio altissimo, che t’ha dato in mano i tuoi nemici!” E Abramo gli diede la decima d’ogni cosa. 001 GEN 014 021 E il re di Sodoma disse ad Abramo: “Dammi le persone, e prendi per te la roba”. 001 GEN 014 022 Ma Abramo rispose al re di Sodoma: “Ho alzato la mia mano all’Eterno, l’Iddio altissimo, padrone dei cieli e della terra, 001 GEN 014 023 giurando che non prenderei neppure un filo, né un laccio di sandalo, di tutto ciò che t’appartiene; perché tu non abbia a dire: Io ho arricchito Abramo. 001 GEN 014 024 Nulla per me! tranne quello che hanno mangiato i giovani, e la parte che spetta agli uomini che son venuti meco: Aner, Eshcol e Mamre; essi prendano la loro parte”. 001 GEN 015 001 Dopo queste cose, la parola dell’Eterno fu rivolta in visione ad Abramo, dicendo: “Non temere, o Abramo, io sono il tuo scudo, e la tua ricompensa sarà grandissima”. 001 GEN 015 002 E Abramo disse: “Signore, Eterno, che mi darai tu? poiché io me ne vo senza figliuoli, e chi possederà la mia casa è Eliezer di Damasco”. 001 GEN 015 003 E Abramo soggiunse: “Tu non m’hai dato progenie; ed ecco, uno schiavo nato in casa mia sarà mio erede”. 001 GEN 015 004 Allora la parola dell’Eterno gli fu rivolta, dicendo: “Questi non sarà tuo erede; ma colui che uscirà dalle tue viscere sarà erede tuo”. 001 GEN 015 005 E lo menò fuori, e gli disse: “Mira il cielo, e conta le stelle, se le puoi contare”. E gli disse: “Così sarà la tua progenie”. 001 GEN 015 006 Ed egli credette all’Eterno, che gli contò questo come giustizia. 001 GEN 015 007 E l’Eterno gli disse: “Io sono l’Eterno che t’ho fatto uscire da Ur de’ Caldei per darti questo paese, perché tu lo possegga”. 001 GEN 015 008 E Abramo chiese: “Signore, Eterno, da che posso io conoscere che lo possederò?” 001 GEN 015 009 E l’Eterno gli rispose: “Pigliami una giovenca di tre anni, una capra di tre anni, un montone di tre anni, una tortora e un piccione”. 001 GEN 015 010 Ed egli prese tutti questi animali, li divise per mezzo, e pose ciascuna metà dirimpetto all’altra; ma non divise gli uccelli. 001 GEN 015 011 Or degli uccelli rapaci calarono sulle bestie morte, ma Abramo li scacciò. 001 GEN 015 012 E, sul tramontare del sole, un profondo sonno cadde sopra Abramo; ed ecco, uno spavento, una oscurità profonda, cadde su lui. 001 GEN 015 013 E l’Eterno disse ad Abramo: “Sappi per certo che i tuoi discendenti dimoreranno come stranieri in un paese che non sarà loro, e vi saranno schiavi, e saranno oppressi per quattrocento anni; 001 GEN 015 014 ma io giudicherò la gente di cui saranno stati servi; e, dopo questo, se ne partiranno con grandi ricchezze. 001 GEN 015 015 E tu te n’andrai in pace ai tuoi padri, e sarai sepolto dopo una prospera vecchiezza. 001 GEN 015 016 E alla quarta generazione essi torneranno qua; perché l’iniquità degli Amorei non e giunta finora al colmo”. 001 GEN 015 017 Or come il sole si fu coricato e venne la notte scura, ecco una fornace fumante ed una fiamma di fuoco passare in mezzo agli animali divisi. 001 GEN 015 018 In quel giorno l’Eterno fece patto con Abramo, dicendo: “Io do alla tua progenie questo paese, dal fiume d’Egitto al gran fiume, il fiume Eufrate; 001 GEN 015 019 i Kenei, i Kenizei, i Kadmonei, 001 GEN 015 020 gli Hittei, i Ferezei, i Refei, 001 GEN 015 021 gli Amorei, i Cananei, i Ghirgasei e i Gebusei”. 001 GEN 016 001 Or Sarai, moglie d’Abramo, non gli avea dato figliuoli. Essa aveva una serva egiziana per nome Agar. 001 GEN 016 002 E Sarai disse ad Abramo: “Ecco, l’Eterno m’ha fatta sterile; deh, va’ dalla mia serva; forse avrò progenie da lei”. E Abramo dette ascolto alla voce di Sarai. 001 GEN 016 003 Sarai dunque, moglie d’Abramo, dopo che Abramo ebbe dimorato dieci anni nel paese di Canaan, prese la sua serva Agar, l’Egiziana, e la diede per moglie ad Abramo suo marito. 001 GEN 016 004 Ed egli andò da Agar, che rimase incinta; e quando s’accorse ch’era incinta, guardò la sua padrona con disprezzo. 001 GEN 016 005 E Sarai disse ad Abramo: “L’ingiuria fatta a me, ricade su te. Io t’ho dato la mia serva in seno; e da che ella s’è accorta ch’era incinta, mi guarda con disprezzo. L’Eterno sia giudice fra me e te”. 001 GEN 016 006 E Abramo rispose a Sarai: “Ecco, la tua serva è in tuo potere; fa’ con lei come ti piacerà”. Sarai la trattò duramente, ed ella se ne fuggì da lei. 001 GEN 016 007 E l’angelo dell’Eterno la trovò presso una sorgente d’acqua, nel deserto, presso la sorgente ch’è sulla via di Shur, 001 GEN 016 008 e le disse: “Agar, serva di Sarai, donde vieni? e dove vai?” Ed ella rispose: “Me ne fuggo dal cospetto di Sarai mia padrona”. 001 GEN 016 009 E l’angelo dell’Eterno le disse: “Torna alla tua padrona, e umiliati sotto la sua mano”. 001 GEN 016 010 L’angelo dell’Eterno soggiunse: “Io moltiplicherò grandemente la tua progenie, e non la si potrà contare, tanto sarà numerosa”. 001 GEN 016 011 E l’angelo dell’Eterno le disse ancora: “Ecco, tu sei incinta, e partorirai un figliuolo, al quale porrai nome Ismaele, perché l’Eterno t’ha ascoltata nella tua afflizione; 001 GEN 016 012 esso sarà tra gli uomini come un asino selvatico; la sua mano sarà contro tutti, e la mano di tutti contro di lui; e abiterà in faccia a tutti i suoi fratelli”. 001 GEN 016 013 Allora Agar chiamò il nome dell’Eterno che le avea parlato, Atta-El-Roi, perché disse: “Ho io, proprio qui, veduto andarsene colui che m’ha vista?” 001 GEN 016 014 Perciò quel pozzo fu chiamato “il pozzo di Lachai-Roi”. Ecco, esso è fra Kades e Bered. 001 GEN 016 015 E Agar partorì un figliuolo ad Abramo; e Abramo, al figliuolo che Agar gli avea partorito, pose nome Ismaele. 001 GEN 016 016 Abramo aveva ottantasei anni quando Agar gli partorì Ismaele. 001 GEN 017 001 Quando Abramo fu d’età di novantanove anni, l’Eterno gli apparve e gli disse: “Io sono l’Iddio onnipotente; cammina alla mia presenza, e sii integro; 001 GEN 017 002 e io fermerò il mio patto fra me e te, e ti moltiplicherò grandissimamente”. 001 GEN 017 003 Allora Abramo si prostrò con la faccia in terra, e Dio gli parlò, dicendo: 001 GEN 017 004 “Quanto a me, ecco il patto che fo con te; tu diverrai padre di una moltitudine di nazioni; 001 GEN 017 005 e non sarai più chiamato Abramo, ma il tuo nome sarà Abrahamo, poiché io ti costituisco padre di una moltitudine di nazioni. 001 GEN 017 006 E ti farò moltiplicare grandissimamente, e ti farò divenir nazioni, e da te usciranno dei re. 001 GEN 017 007 E fermerò il mio patto fra me e te e i tuoi discendenti dopo di te, di generazione in generazione; sarà un patto perpetuo, per il quale io sarò l’Iddio tuo e della tua progenie dopo di te. 001 GEN 017 008 E a te e alla tua progenie dopo di te darò il paese dove abiti come straniero: tutto il paese di Canaan, in possesso perpetuo; e sarò loro Dio”. 001 GEN 017 009 Poi Dio disse ad Abrahamo: “Quanto a te, tu osserverai il mio patto: tu e la tua progenie dopo di te, di generazione in generazione. 001 GEN 017 010 Questo è il mio patto che voi osserverete, patto fra me e voi e la tua progenie dopo di te: ogni maschio fra voi sia circonciso. 001 GEN 017 011 E sarete circoncisi; e questo sarà un segno del patto fra me e voi. 001 GEN 017 012 All’età d’otto giorni, ogni maschio sarà circonciso fra voi, di generazione in generazione: tanto quello nato in casa, quanto quello comprato con danaro da qualsivoglia straniero e che non sia della tua progenie. 001 GEN 017 013 Quello nato in casa tua e quello comprato con danaro dovrà esser circonciso; e il mio patto nella vostra carne sarà un patto perpetuo. 001 GEN 017 014 E il maschio incirconciso, che non sarà stato circonciso nella sua carne, sarà reciso di fra il su popolo: egli avrà violato il mio patto”. 001 GEN 017 015 E Dio disse ad Abrahamo: “Quanto a Sarai tua moglie, non la chiamar più Sarai; il suo nome sarà, invece Sara. 001 GEN 017 016 E io la benedirò, ed anche ti darò di lei un figliuolo; io la benedirò, ed essa diverrà nazioni; re di popoli usciranno da lei”. 001 GEN 017 017 Allora Abrahamo si prostrò con la faccia in terra e rise; e disse in cuor suo: “Nascerà egli un figliuolo a un uomo di cent’anni? e Sara, che ha novant’anni, partorirà ella?” 001 GEN 017 018 E Abrahamo disse a Dio: “Di grazia, viva Ismaele nel tuo cospetto!” 001 GEN 017 019 E Dio rispose: “No, ma Sara tua moglie ti partorirà un figliuolo, e tu gli porrai nome Isacco; e io fermerò il mio patto con lui, un patto perpetuo per la sua progenie dopo di lui. 001 GEN 017 020 Quanto a Ismaele, io t’ho esaudito. Ecco, io l’ho benedetto, e farò che moltiplichi e s’accresca grandissimamente. Egli genererà dodici principi, e io farò di lui una grande nazione. 001 GEN 017 021 Ma fermerò il mio patto con Isacco che Sara ti partorirà in questo tempo, l’anno venturo”. 001 GEN 017 022 E quand’ebbe finito di parlare con lui, Iddio lasciò Abrahamo, levandosi in alto. 001 GEN 017 023 E Abrahamo prese Ismaele suo figliuolo e tutti quelli che gli erano nati in casa e tutti quelli che avea comprato col suo danaro, tutti i maschi fra la gente della casa d’Abrahamo, e li circoncise, in quello stesso giorno come Dio gli avea detto di fare. 001 GEN 017 024 Or Abrahamo aveva novantanove anni quando fu circonciso. 001 GEN 017 025 E Ismaele suo figliuolo aveva tredici anni quando fu circonciso. 001 GEN 017 026 In quel medesimo giorno fu circonciso Abrahamo, e Ismaele suo figliuolo. 001 GEN 017 027 E tutti gli uomini della sua casa, tanto quelli nati in casa quanto quelli comprati con danaro dagli stranieri, furono circoncisi con lui. 001 GEN 018 001 L’Eterno apparve ad Abrahamo alle querce di Mamre, mentre questi sedeva all’ingresso della sua tenda durante il caldo del giorno. 001 GEN 018 002 Abrahamo alzò gli occhi, ed ecco che scòrse tre uomini, i quali stavano dinanzi a lui; e come li ebbe veduti, corse loro incontro dall’ingresso della tenda, si prostrò fino a terra e disse: 001 GEN 018 003 “Deh, Signor mio, se ho trovato grazia davanti a te, non passare senza fermarti dal tuo servo! 001 GEN 018 004 Deh, lasciate che si porti un po’ d’acqua; e lavatevi i piedi; e riposatevi sotto quest’albero. 001 GEN 018 005 lo andrò a prendere un pezzo di pane, e vi fortificherete il cuore; poi, continuerete il vostro cammino; poiché per questo siete passati presso al vostro servo”. E quelli dissero: “Fa’ come hai detto”. 001 GEN 018 006 Allora Abrahamo andò in fretta nella tenda da Sara, e le disse: “Prendi subito tre misure di fior di farina, impastala, e fa’ delle schiacciate”. 001 GEN 018 007 Poi Abrahamo corse all’armento, ne tolse un vitello tenero e buono, e lo diede a un servo, il quale s’affrettò a prepararlo. 001 GEN 018 008 E prese del burro, del latte e il vitello ch’era stato preparato, e li pose davanti a loro; ed egli se ne stette in piè presso di loro sotto l’albero. E quelli mangiarono. 001 GEN 018 009 Poi essi gli dissero: “Dov’è Sara tua moglie?” Ed egli rispose: “E’ là nella tenda”. 001 GEN 018 010 E l’altro: “Tornerò certamente da te fra un anno; ed ecco, Sara tua moglie avrà un figliuolo”. E Sara ascoltava all’ingresso della tenda, ch’era dietro a lui. 001 GEN 018 011 Or Abrahamo e Sara eran vecchi, bene avanti negli anni, e Sara non aveva più i corsi ordinari delle donne. 001 GEN 018 012 E Sara rise dentro di sé, dicendo: “Vecchia come sono, avrei io tali piaceri? e anche il mio signore è vecchio!” 001 GEN 018 013 E l’Eterno disse ad Abrahamo: “Perché mai ha riso Sara, dicendo: Partorirei io per davvero, vecchia come sono? 001 GEN 018 014 V’ha egli cosa che sia troppo difficile per l’Eterno? Al tempo fissato, fra un anno, tornerò, e Sara avrà un figliuolo”. 001 GEN 018 015 Allora Sara negò, dicendo: “Non ho riso”; perch’ebbe paura. Ma egli disse: “Invece, hai riso!” 001 GEN 018 016 Poi quegli uomini s’alzarono e volsero gli sguardi verso Sodoma; e Abrahamo andava con loro per accomiatarli. 001 GEN 018 017 E l’Eterno disse: “Celerò io ad Abrahamo quello che sto per fare, 001 GEN 018 018 giacché Abrahamo deve diventare una nazione grande e potente e in lui saran benedette tutte le nazioni della terra? 001 GEN 018 019 Poiché io l’ho prescelto affinché ordini ai suoi figliuoli, e dopo di sé alla sua casa, che s’attengano alla via dell’Eterno per praticare la giustizia e l’equità, onde l’Eterno ponga ad effetto a pro d’Abrahamo quello che gli ha promesso”. 001 GEN 018 020 E l’Eterno disse: “Siccome il grido che sale da Sodoma e Gomorra è grande e siccome il loro peccato è molto grave, 001 GEN 018 021 io scenderò e vedrò se hanno interamente agito secondo il grido che n’è pervenuto a me; e, se così non è, lo saprò”. 001 GEN 018 022 E quegli uomini, partitisi di là, s’avviarono verso Sodoma; ma Abrahamo rimase ancora davanti all’Eterno. 001 GEN 018 023 E Abrahamo s’accostò e disse: “Farai tu perire il giusto insieme con l’empio? 001 GEN 018 024 Forse ci son cinquanta giusti nella città; farai tu perire anche quelli? o non perdonerai tu a quel luogo per amore de’ cinquanta giusti che vi sono? 001 GEN 018 025 Lungi da te il fare tal cosa! il far morire il giusto con l’empio, in guisa che il giusto sia trattato come l’empio! lungi da te! Il giudice di tutta la terra non farà egli giustizia?” 001 GEN 018 026 E l’Eterno disse: “Se trovo nella città di Sodoma cinquanta giusti, perdonerò a tutto il luogo per amor d’essi”. 001 GEN 018 027 E Abrahamo riprese e disse: “Ecco, prendo l’ardire di parlare al Signore, benché io non sia che polvere e cenere; 001 GEN 018 028 forse, a que’ cinquanta giusti ne mancheranno cinque; distruggerai tu tutta la città per cinque di meno?” E l’Eterno: “Se ve ne trovo quarantacinque, non la distruggerò”. 001 GEN 018 029 Abrahamo continuò a parlargli e disse: “Forse, vi se ne troveranno quaranta”. E l’Eterno: “Non io farò, per amor dei quaranta”. 001 GEN 018 030 E Abrahamo disse: “Deh, non si adiri il Signore, ed io parlerò. Forse, vi se ne troveranno trenta”. E l’Eterno: “Non lo farò, se ve ne trovo trenta”. 001 GEN 018 031 E Abrahamo disse: “Ecco, prendo l’ardire di parlare al Signore; forse, vi se ne troveranno venti”. E l’Eterno: “Non la distruggerò per amore dei venti”. 001 GEN 018 032 E Abrahamo disse: “Deh, non si adiri il Signore, e io parlerò ancora questa volta soltanto. Forse, vi se ne troveranno dieci”. E l’Eterno: “Non la distruggerò per amore de’ dieci”. 001 GEN 018 033 E come l’Eterno ebbe finito di parlare ad Abrahamo, se ne andò. E Abrahamo tornò alla sua dimora. 001 GEN 019 001 Or i due angeli giunsero a Sodoma verso sera; e Lot stava sedendo alla porta di Sodoma; e, come li vide, s’alzò per andar loro incontro e si prostrò con la faccia a terra, e disse: 001 GEN 019 002 “Signori miei, vi prego, venite in casa del vostro servo, albergatevi questa notte, e lavatevi i piedi; poi domattina vi leverete per tempo e continuerete il vostro cammino”. Ed essi risposero: “No; passeremo la notte sulla piazza”. 001 GEN 019 003 Ma egli fe’ loro tanta premura, che vennero da lui ed entrarono in casa sua. Ed egli fece loro un convito, cosse dei pani senza lievito, ed essi mangiarono. 001 GEN 019 004 Ma prima che si fossero coricati, gli uomini della città, i Sodomiti, circondarono la casa: giovani e vecchi, la popolazione intera venuta da ogni lato; e chiamarono Lot, e gli dissero: 001 GEN 019 005 “Dove sono quegli uomini che son venuti da te stanotte? Menaceli fuori, affinché noi li conosciamo!” 001 GEN 019 006 Lot uscì verso di loro sull’ingresso di casa, si chiuse dietro la porta, e disse: 001 GEN 019 007 “Deh, fratelli miei, non fate questo male! 001 GEN 019 008 Ecco, ho due figliuole che non hanno conosciuto uomo; deh, lasciate ch’io ve le meni fuori, e voi fate di loro quel che vi piacerà; soltanto non fate nulla a questi uomini, poiché son venuti all’ombra del mio tetto”. 001 GEN 019 009 Ma essi gli dissero: “Fatti in là!” E ancora: “Quest’individuo è venuto qua come straniero, e la vuol far da giudice! Ora faremo a te peggio che a quelli!” E, premendo Lot con violenza, s’avvicinarono per sfondare la porta. 001 GEN 019 010 Ma quegli uomini stesero la mano, trassero Lot in casa con loro, e chiusero la porta. 001 GEN 019 011 E colpirono di cecità la gente ch’era alla porta della casa, dal più piccolo al più grande, talché si stancarono a cercar la porta. 001 GEN 019 012 E quegli uomini dissero a Lot: “Chi hai tu ancora qui? fa’ uscire da questo luogo generi, figliuoli, figliuole e chiunque de’ tuoi è in questa città; 001 GEN 019 013 poiché noi distruggeremo questo luogo, perché il grido contro i suoi abitanti è grande nel cospetto dell’Eterno, e l’Eterno ci ha mandati a distruggerlo”. 001 GEN 019 014 Allora Lot usci, parlò ai suoi generi che avevano preso le sue figliuole, e disse: “Levatevi, uscite da questo luogo, perché l’Eterno sta per distruggere la città”. Ma ai i generi parve che volesse scherzare. 001 GEN 019 015 E come l’alba cominciò ad apparire, gli angeli sollecitarono Lot, dicendo: “Lèvati, prendi tua moglie e le tue due figliuole che si trovan qui, affinché tu non perisca nel castigo di questa città”. 001 GEN 019 016 Ma egli s’indugiava; e quegli uomini presero per la mano lui, sua moglie e le sue due figliuole, perché l’Eterno lo volea risparmiare; e lo menaron via, e lo misero fuori della città. 001 GEN 019 017 E avvenne che quando li ebbero fatti uscire, uno di quegli uomini disse: “Sàlvati la vita! non guardare indietro, e non ti fermare in alcun luogo della pianura; sàlvati al monte, che tu non abbia a perire!” 001 GEN 019 018 E Lot rispose loro: “No, mio signore! 001 GEN 019 019 ecco, il tuo servo ha trovato grazia agli occhi tuoi, e tu hai mostrato la grandezza della tua bontà verso di me conservandomi in vita; ma io non posso salvarmi al monte prima che il disastro mi sopraggiunga, ed io perisca. 001 GEN 019 020 Ecco, questa città è vicina da potermici rifugiare, ed è piccola. Deh, lascia ch’io scampi quivi non è essa piccola? e vivrà l’anima mia!” 001 GEN 019 021 E quegli a lui: “Ecco, anche questa grazia io ti concedo: di non distruggere la città, della quale hai parlato. 001 GEN 019 022 Affrettati, scampa colà, poiché io non posso far nulla finché tu vi sia giunto”. Perciò quella città fu chiamata Tsoar. 001 GEN 019 023 Il sole si levava sulla terra quando Lot arrivò a Tsoar. 001 GEN 019 024 Allora l’Eterno fece piovere dai cieli su Sodoma e Gomorra zolfo e fuoco, da parte dell’Eterno; 001 GEN 019 025 ed egli distrusse quelle città e tutta la pianura e tutti gli abitanti delle città e quanto cresceva sul suolo. 001 GEN 019 026 Ma la moglie di Lot si volse a guardare indietro, e diventò una statua di sale. 001 GEN 019 027 E Abrahamo si levò la mattina a buon’ora, e andò al luogo dove s’era prima fermato davanti all’Eterno; 001 GEN 019 028 guardò verso Sodoma e Gomorra e verso tutta la regione della pianura, ed ecco vide un fumo che si levava dalla terra, come il fumo d’una fornace. 001 GEN 019 029 Così avvenne che, quando Iddio distrusse le città della pianura, egli si ricordò d’Abrahamo, e fece partir Lot di mezzo al disastro, allorché sovvertì le città dove Lot avea dimorato. 001 GEN 019 030 Lot salì da Tsoar e dimorò sul monte insieme con le sue due figliuole, perché temeva di stare in Tsoar; e dimorò in una spelonca, egli con le sue due figliuole. 001 GEN 019 031 E la maggiore disse alla minore: “Nostro padre è vecchio, e non c’è più nessuno sulla terra per venire da noi, come si costuma in tutta la terra. 001 GEN 019 032 Vieni, diamo a bere del vino a nostro padre, e giaciamoci con lui, affinché possiamo conservare la razza di nostro padre”. 001 GEN 019 033 E quella stessa notte dettero a bere del vino al loro padre; e la maggiore entrò e si giacque con suo padre; ed egli non s’accorse né quando essa si coricò né quando si levò. 001 GEN 019 034 E avvenne che il dì seguente, la maggiore disse alla minore: “Ecco, la notte passata io mi giacqui con mio padre; diamogli a bere del vino anche questa notte; e tu entra, e giaciti con lui, affinché possiamo conservare la razza di nostro padre”. 001 GEN 019 035 E anche quella notte dettero a bere del vino al padre loro, e la minore andò a giacersi con lui; ed egli non s’accorse né quando essa si coricò né quando si levò. 001 GEN 019 036 Così le due figliuole di Lot rimasero incinte del loro padre. 001 GEN 019 037 E la maggiore partorì un figliuolo, al quale pose nome Moab. Questi è il padre dei Moabiti, che sussistono fino al di d’oggi. 001 GEN 019 038 E la minore partorì anch’essa un figliuolo, al quale pose nome Ben-Ammi. Questi è il padre degli Ammoniti, che sussistono fino al dì d’oggi. 001 GEN 020 001 Abrahamo si partì di là andando verso il paese del mezzodì, dimorò fra Kades e Shur, e abitò come forestiero in Gherar. 001 GEN 020 002 E Abrahamo diceva di Sara sua moglie: “Ell’è mia sorella”. E Abimelec, re di Gherar, mandò a pigliar Sara. 001 GEN 020 003 Ma Dio venne, di notte, in un sogno, ad Abimelec, e gli disse: “Ecco, tu sei morto, a motivo della donna che ti sei presa; perch’ella ha marito”. 001 GEN 020 004 Or Abimelec non s’era accostato a lei; e rispose: “Signore, faresti tu perire una nazione anche se giusta? 001 GEN 020 005 Non m’ha egli detto: E’ mia sorella? e anche lei stessa ha detto: Egli è mio fratello. Io ho fatto questo nella integrità del mio cuore e con mani innocenti”. 001 GEN 020 006 E Dio gli disse nel sogno: “Anch’io so che tu hai fatto questo nella integrità del tuo cuore; e t’ho quindi preservato dal peccare contro di me; perciò non ti ho permesso di toccarla. 001 GEN 020 007 Or dunque, restituisci la moglie a quest’uomo, perché è profeta; ed egli pregherà per te, e tu vivrai. Ma, se non la restituisci, sappi che, per certo, morrai: tu e tutti i tuoi”. 001 GEN 020 008 E Abimelec si levò la mattina per tempo, chiamò tutti i suoi servi, e raccontò in loro presenza tutte queste cose. E quegli uomini furon presi da gran paura. 001 GEN 020 009 Poi Abimelec chiamò Abrahamo e gli disse: “Che ci hai tu fatto? E in che t’ho io offeso, che tu abbia fatto venir su me e sul mio regno un sì gran peccato? Tu m’hai fatto cose che non si debbono fare”. 001 GEN 020 010 E di nuovo Abimelec disse ad Abrahamo: “A che miravi, facendo questo?” 001 GEN 020 011 E Abrahamo rispose: “L’ho fatto, perché dicevo fra me: Certo, in questo luogo non c’è timor di Dio; e m’uccideranno a causa di mia moglie. 001 GEN 020 012 Inoltre, ella è proprio mia sorella, figliuola di mio padre, ma non figliuola di mia madre; ed è diventata mia moglie. 001 GEN 020 013 Or quando Iddio mi fece errare lungi dalla casa di mio padre, io le dissi: Questo è il favore che tu mi farai; dovunque, giungeremo dirai di me: E’ mio fratello”. 001 GEN 020 014 E Abimelec prese delle pecore, de’ buoi, de’ servi e delle serve, e li diede ad Abrahamo, e gli restituì Sara sua moglie. E Abimelec disse: 001 GEN 020 015 “Ecco, il mio paese ti sta dinanzi; dimora dovunque ti piacerà”. E a Sara disse: 001 GEN 020 016 “Ecco, io ho dato tuo fratello mille pezzi d’argento; questo ti sarà un velo sugli occhi di fronte a tutti quelli che sono teco, e sarai giustificata dinanzi a tutti”. 001 GEN 020 017 E Abrahamo pregò Dio, e Dio guarì Abimelec, la moglie e le serve di lui, ed esse poteron partorire. 001 GEN 020 018 Poiché l’Eterno avea del tutto resa sterile l’intera casa di Abimelec, a motivo di Sara moglie di Abrahamo. 001 GEN 021 001 L’Eterno visitò Sara come avea detto; e l’Eterno fece a Sara come aveva annunziato. 001 GEN 021 002 E Sara concepì e partorì un figliuolo ad Abrahamo, quand’egli era vecchio, al tempo che Dio gli avea fissato. 001 GEN 021 003 E Abrahamo pose nome Isacco al figliuolo che gli era nato, che Sara gli avea partorito. 001 GEN 021 004 E Abrahamo circoncise il suo figliuolo Isacco all’età di otto giorni, come Dio gli avea comandato. 001 GEN 021 005 Or Abrahamo aveva cento anni, quando gli nacque il suo figliuolo Isacco. 001 GEN 021 006 E Sara disse: “Iddio m’ha dato di che ridere; chiunque l’udrà riderà con me”. 001 GEN 021 007 E aggiunse: “Chi avrebbe mai detto ad Abrahamo che Sara allatterebbe figliuoli? poiché io gli ho partorito un figliuolo nella sua vecchiaia”. 001 GEN 021 008 Il bambino dunque crebbe e fu divezzato; e nei giorno che Isacco fu divezzato, Abrahamo fece un gran convito. 001 GEN 021 009 E Sara vide che il figliuolo partorito ad Abrahamo da Agar, l’egiziana, rideva; 001 GEN 021 010 allora ella disse ad Abrahamo: “Caccia via questa serva e il suo figliuolo; perché il figliuolo di questa serva non ha da essere erede col mio figliuolo, con Isacco”. 001 GEN 021 011 E la cosa dispiacque fortemente ad Abrahamo, a motivo del suo figliuolo. 001 GEN 021 012 Ma Dio disse ad Abrahamo: “Questo non ti dispiaccia, a motivo del fanciullo della tua serva; acconsenti a tutto quello che Sara ti dirà; poiché da Isacco uscirà la progenie che porterà il tuo nome. 001 GEN 021 013 Ma anche del figliuolo di questa serva io farò una nazione, perché e tua progenie”. 001 GEN 021 014 Abrahamo dunque si levò la mattina di buon’ora, prese del pane e un otre d’acqua, e lo diede ad Agar, mettendoglielo sulle spalle; le diede anche il fanciullo, e la mandò via. Ed essa partì e andò errando per il deserto di Beer-Sceba. 001 GEN 021 015 E quando l’acqua dell’otre venne meno, essa lasciò cadere il fanciullo sotto un arboscello. 001 GEN 021 016 E se ne andò, e si pose a sedere dirimpetto, a distanza d’un tiro d’arco; perché diceva: “Ch’io non vegga morire il fanciullo!” E sedendo così dirimpetto, alzò la voce e pianse. 001 GEN 021 017 E Dio udì la voce del ragazzo; e l’angelo dì Dio chiamò Agar dal cielo, e le disse: “Che hai, Agar? non temere, poiché Iddio ha udito la voce del fanciullo là dov’è. 001 GEN 021 018 Lèvati, prendi il ragazzo e tienlo per la mano; perché io farò di lui una grande nazione”. 001 GEN 021 019 E Dio le aperse gli occhi, ed ella vide un pozzo d’acqua: e andò, empì d’acqua l’otre, e diè da bere al ragazzo. 001 GEN 021 020 E Dio fu con lui; ed egli crebbe, abitò nel deserto, e fu tirator d’arco; 001 GEN 021 021 dimorò nel deserto di Paran, e sua madre gli prese per moglie una donna del paese d’Egitto. 001 GEN 021 022 Or avvenne in quel tempo che Abimelec, accompagnato da Picol, capo del suo esercito, parlò ad Abrahamo, dicendo: “Iddio è teco in tutto quello che fai; 001 GEN 021 023 or dunque giurami qui, nel nome di Dio, che tu non ingannerai né me, né i miei figliuoli, né i miei nipoti; ma che userai verso di me e verso il paese dove hai dimorato come forestiero, la stessa benevolenza che io ho usata verso di te”. 001 GEN 021 024 E Abrahamo rispose: “Lo giuro”. 001 GEN 021 025 E Abrahamo fece delle rimostranze ad Abimelec per cagione di un pozzo d’acqua, di cui i servi di Abimelec s’erano impadroniti per forza. 001 GEN 021 026 E Abimelec disse: “Io non so chi abbia fatto questo; tu stesso non me l’hai fatto sapere, e io non ne ho sentito parlare che oggi”. 001 GEN 021 027 E Abrahamo prese pecore e buoi e li diede ad Abimelec; e i due fecero alleanza. 001 GEN 021 028 Poi Abrahamo mise da parte sette agnelle del gregge. 001 GEN 021 029 E Abimelec disse ad Abrahamo: “Che voglion dire queste sette agnelle che tu hai messe da parte?” 001 GEN 021 030 Abrahamo rispose: “Tu accetterai dalla mia mano queste sette agnelle, affinché questo mi serva di testimonianza che io ho scavato questo pozzo”. 001 GEN 021 031 Perciò egli chiamò quel luogo Beer-Sceba, perché ambedue vi avean fatto giuramento. 001 GEN 021 032 Così fecero alleanza a Beer-Sceba. Poi Abimelec, con Picol, capo del suo esercito, si levò, e se ne tornarono nel paese dei Filistei. 001 GEN 021 033 E Abrahamo piantò un tamarindo a Beer-Sceba, e invocò quivi il nome dell’Eterno, l’Iddio della eternità. 001 GEN 021 034 E Abrahamo dimorò come forestiero molto tempo nel paese de’ Filistei. 001 GEN 022 001 Dopo queste cose, avvenne che Iddio provò Abrahamo, e gli disse: “Abrahamo!” Ed egli rispose: “Eccomi”. 001 GEN 022 002 E Dio disse: “Prendi ora il tuo figliuolo, il tuo unico, colui che ami, Isacco, e vattene nel paese di Moriah, e offrilo quivi in olocausto sopra uno dei monti che ti dirò”. 001 GEN 022 003 E Abrahamo levatosi la mattina di buon’ora, mise il basto al suo asino, prese con sé due de’ suoi servitori e Isacco suo figliuolo, spaccò delle legna per l’olocausto, poi partì per andare al luogo che Dio gli avea detto. 001 GEN 022 004 Il terzo giorno, Abrahamo alzò gli occhi e vide da lontano il luogo. 001 GEN 022 005 E Abrahamo disse ai suoi servitori: “Rimanete qui con l’asino; io ed il ragazzo andremo fin colà e adoreremo; poi torneremo a voi”. 001 GEN 022 006 E Abrahamo prese le legna per l’olocausto e le pose addosso a Isacco suo figliuolo; poi prese in mano sua il fuoco e il coltello, e tutti e due s’incamminarono assieme. 001 GEN 022 007 E Isacco parlò ad Abrahamo suo padre e disse: “Padre mio!” Abrahamo rispose: “Eccomi qui, figlio mio”. E Isacco: “Ecco il fuoco e le legna; ma dov’è l’agnello per l’olocausto?” 001 GEN 022 008 Abrahamo rispose: “Figliuol mio, Iddio se lo provvederà l’agnello per l’olocausto”. E camminarono ambedue assieme. 001 GEN 022 009 E giunsero al luogo che Dio gli avea detto, e Abrahamo edificò quivi l’altare, e vi accomodò la legna; legò Isacco suo figliuolo, e lo mise sull’altare, sopra la legna. 001 GEN 022 010 E Abrahamo stese la mano e prese il coltello per scannare il suo figliuolo. 001 GEN 022 011 Ma l’angelo dell’Eterno gli gridò dal cielo e disse: “Abrahamo, Abrahamo”. 001 GEN 022 012 E quegli rispose: “Eccomi”. E l’angelo: “Non metter la mano addosso al ragazzo, e non gli fare alcun male; poiché ora so che tu temi Iddio, giacché non m’hai rifiutato il tuo figliuolo, l’unico tuo”. 001 GEN 022 013 E Abrahamo alzò gli occhi, guardò, ed ecco dietro a sé un montone, preso per le corna in un cespuglio. E Abrahamo andò, prese il montone, e l’offerse in olocausto invece del suo figliuolo. 001 GEN 022 014 E Abrahamo pose nome a quel luogo Iehovah-jireh. Per questo si dice oggi: “Al monte dell’Eterno sarà provveduto”. 001 GEN 022 015 L’angelo dell’Eterno chiamò dal cielo Abrahamo una seconda volta, e disse: 001 GEN 022 016 “Io giuro per me stesso, dice l’Eterno, che, siccome tu hai fatto questo e non m’hai rifiutato il tuo figliuolo, l’unico tuo, 001 GEN 022 017 io certo ti benedirò e moltiplicherò la tua progenie come le stelle del cielo e come la rena ch’è sul lido del mare; e la tua progenie possederà la porta de’ suoi nemici. 001 GEN 022 018 E tutte le nazioni della terra saranno benedette nella tua progenie, perché tu hai ubbidito alla mia voce”. 001 GEN 022 019 Poi Abrahamo se ne tornò ai suoi servitori; e si levarono, e se n’andarono insieme a Beer-Sceba. E Abrahamo dimorò a Beer-Sceba. 001 GEN 022 020 Dopo queste cose avvenne che fu riferito ad Abrahamo questo: “Ecco Milca ha partorito anch’ella de’ figliuoli a Nahor, tuo fratello: 001 GEN 022 021 Uz, suo primogenito, Buz suo fratello, Kemuel padre d’Aram, 001 GEN 022 022 Kesed, Hazo, Pildash, Jidlaf e Bethuel”. 001 GEN 022 023 E Bethuel generò Rebecca. Questi otto Milca partorì a Nahor, fratello d’Abrahamo. 001 GEN 022 024 E la concubina di lui, che si chiamava Reumah, partorì anch’essa Thebah, Gaam, Tahash e Maaca. 001 GEN 023 001 Or la vita di Sara fu di centoventisette anni. Tanti furon gli anni della vita di Sara. 001 GEN 023 002 E Sara morì a Kiriat-Arba, che è Hebron, nel paese di Canaan; e Abrahamo venne a far duolo di Sara e a piangerla. 001 GEN 023 003 Poi Abrahamo si levò di presso al suo morto, e parlò ai figliuoli di Heth, dicendo: 001 GEN 023 004 “Io sono straniero e avventizio fra voi; datemi la proprietà di un sepolcro fra voi, affinché io seppellisca il mio morto e me lo tolga d’innanzi”. 001 GEN 023 005 E i figliuoli di Heth risposero ad Abrahamo dicendogli: 001 GEN 023 006 “Ascoltaci, signore; tu sei fra noi un principe di Dio; seppellisci il tuo morto nel migliore dei nostri sepolcri; nessun di noi ti rifiuterà il suo sepolcro perché tu vi seppellisca il tuo morto”. 001 GEN 023 007 E Abrahamo si levò, s’inchinò dinanzi al popolo del paese, dinanzi ai figliuoli di Heth, e parlò loro dicendo: 001 GEN 023 008 “Se piace a voi ch’io tolga il mio morto d’innanzi a me e lo seppellisca, ascoltatemi, e intercedete per me presso Efron figliuolo di Zohar 001 GEN 023 009 perché mi ceda la sua spelonca di Macpela che è all’estremità del suo campo, e me la dia per l’intero suo prezzo, come sepolcro che m’appartenga fra voi”. 001 GEN 023 010 Or Efron sedeva in mezzo ai figliuoli di Heth; ed Efron, lo Hitteo, rispose ad Abrahamo in presenza dei figliuoli di Heth, di tutti quelli che entravano per la porta della sua città, dicendo: 001 GEN 023 011 “No, mio signore, ascoltami! Io ti dono il campo, e ti dono la spelonca che v’è; te ne fo dono, in presenza de’ figliuoli del mio popolo; seppellisci il tuo morto”. 001 GEN 023 012 E Abrahamo s’inchinò dinanzi al popolo del paese, 001 GEN 023 013 e parlò ad Efron in presenza del popolo del paese, dicendo: “Deh, ascoltami! Io ti darò il prezzo del campo; accettalo da me, e io seppellirò quivi il mio morto”. 001 GEN 023 014 Ed Efron rispose ad Abrahamo, dicendogli: 001 GEN 023 015 “Signor mio, ascoltami! Un pezzo di terreno di quattrocento sicli d’argento, che cos’è fra me e te? Seppellisci dunque il tuo morto”. 001 GEN 023 016 E Abrahamo fece a modo di Efron; e Abrahamo pesò a Efron il prezzo ch’egli avea detto in presenza de’ figliuoli di Heth, quattrocento sicli d’argento, di buona moneta mercantile. 001 GEN 023 017 Così il campo di Efron ch’era a Macpela dirimpetto a Mamre, il campo con la caverna che v’era, e tutti gli alberi ch’erano nel campo e in tutti i confini all’intorno, 001 GEN 023 018 furono assicurati come proprietà d’Abrahamo, in presenza de’ figliuoli di Heth e di tutti quelli ch’entravano per la porta della città di Efron. 001 GEN 023 019 Dopo questo, Abrahamo seppellì Sara sua moglie nella spelonca del campo di Macpela dirimpetto a Mamre, che è Hebron, nel paese di Canaan. 001 GEN 023 020 E il campo e la spelonca che v’è, furono assicurati ad Abrahamo, dai figliuoli di Heth, come sepolcro di sua proprietà. 001 GEN 024 001 Or Abrahamo era vecchio e d’età avanzata; e l’Eterno avea benedetto Abrahamo in ogni cosa. 001 GEN 024 002 E Abrahamo disse al più antico servo di casa sua, che aveva il governo di tutti i suoi beni: “Deh, metti la tua mano sotto la mia coscia; 001 GEN 024 003 e io ti farò giurare per l’Eterno, l’Iddio dei cieli e l’Iddio della terra, che tu non prenderai per moglie al mio figliuolo alcuna delle figliuole de’ Cananei, fra i quali dimoro; 001 GEN 024 004 ma andrai al mio paese e al mio parentado, e vi prenderai una moglie per il mio figliuolo, per Isacco”. 001 GEN 024 005 Il servo gli rispose: “Forse quella donna non vorrà seguirmi in questo paese; dovrò io allora ricondurre il tuo figliuolo nei paese donde tu sei uscito?” 001 GEN 024 006 E Abrahamo gli disse: “Guardati dal ricondurre colà il mio figliuolo! 001 GEN 024 007 L’Eterno, l’Iddio dei cieli, che mi trasse dalla casa di mio padre e dal mio paese natale e mi parlò e mi giurò dicendo: Io darò alla tua progenie questo paese, egli stesso manderà il suo angelo davanti a te, e tu prenderai di là una moglie per il mio figliuolo. 001 GEN 024 008 E se la donna non vorrà seguirti, allora sarai sciolto da questo giuramento che ti faccio fare; soltanto, non ricondurre colà il mio figliuolo”. 001 GEN 024 009 E il servo pose la mano sotto la coscia d’Abrahamo suo signore, e gli giurò di fare com’egli chiedeva. 001 GEN 024 010 Poi il servo prese dieci cammelli fra i cammelli del suo signore, e si partì, avendo a sua disposizione tutti i beni del suo signore; e, messosi in viaggio, andò in Mesopotamia, alla città di Nahor. 001 GEN 024 011 E, fatti riposare sulle ginocchia i cammelli fuori della città presso a un pozzo d’acqua, verso sera, all’ora in cui le donne escono ad attinger acqua, disse: 001 GEN 024 012 “O Eterno, Dio del mio signore Abrahamo, deh, fammi fare quest’oggi un felice incontro, e usa benignità verso Abrahamo mio signore! 001 GEN 024 013 Ecco, io sto qui presso a questa sorgente; e le figlie degli abitanti della città usciranno ad attinger acqua. 001 GEN 024 014 Fa’ che la fanciulla alla quale dirò: Deh, abbassa la tua brocca perch’io beva e che mi risponderà Bevi, e darò da bere anche ai tuoi cammelli, sia quella che tu hai destinata al tuo servo Isacco. E da questo comprenderò che tu hai usato benignità verso il mio signore”. 001 GEN 024 015 Non aveva ancora finito di parlare, quand’ecco uscire con la sua brocca sulla spalla, Rebecca, figliuola di Bethuel figlio di Milca, moglie di Nahor fratello d’Abrahamo. 001 GEN 024 016 La fanciulla era molto bella d’aspetto, vergine, e uomo alcuno non l’avea conosciuta. Ella scese alla sorgente, empì la brocca, e risalì. 001 GEN 024 017 E il servo le corse incontro, e le disse: “Deh, dammi a bere un po’ d’acqua della tua brocca”. 001 GEN 024 018 Ed ella rispose: “Bevi, signor mio”; e s’affrettò a calarsi la brocca sulla mano, e gli diè da bere. 001 GEN 024 019 E quand’ebbe finito di dargli da bere, disse: “Io ne attingerò anche per i tuoi cammelli finché abbian bevuto a sufficienza”. 001 GEN 024 020 E presto vuotò la sua brocca nell’abbeveratoio, corse di nuovo al pozzo ad attingere acqua, e ne attinse per tutti i cammelli di lui. 001 GEN 024 021 E quell’uomo la contemplava in silenzio, per sapere se l’Eterno avesse o no fatto prosperare il suo viaggio. 001 GEN 024 022 E quando i cammelli ebbero finito di bere, l’uomo prese un anello d’oro del peso di mezzo siclo, e due braccialetti del peso di dieci sicli d’oro, per i polsi di lei, e disse: 001 GEN 024 023 “Di chi sei figliuola? deh, dimmelo. V’è posto in casa di tuo padre per albergarci?” 001 GEN 024 024 Ed ella rispose: “Son figliuola di Bethuel figliuolo di Milca, ch’ella partorì a Nahor”. 001 GEN 024 025 E aggiunse: “C’è da noi strame e foraggio assai, e anche posto da albergare”. 001 GEN 024 026 E l’uomo s’inchinò, adorò l’Eterno, e disse: 001 GEN 024 027 “Benedetto l’Eterno, l’Iddio d’Abrahamo mio signore, che non ha cessato d’esser benigno e fedele verso il mio signore! Quanto a me, l’Eterno mi ha messo sulla via della casa dei fratelli del mio signore”. 001 GEN 024 028 E la fanciulla corse a raccontare queste cose a casa di sua madre. 001 GEN 024 029 Or Rebecca aveva un fratello chiamato Labano. E Labano corse fuori da quell’uomo alla sorgente. 001 GEN 024 030 Com’ebbe veduto l’anello e i braccialetti ai polsi di sua sorella ed ebbe udite le parole di Rebecca sua sorella che diceva: “Quell’uomo m’ha parlato così”, venne a quell’uomo, ed ecco ch’egli se ne stava presso ai cammelli, vicino alla sorgente. 001 GEN 024 031 E disse: “Entra, benedetto dall’Eterno! perché stai fuori? Io ho preparato la casa e un luogo per i cammelli”. 001 GEN 024 032 L’uomo entrò in casa, e Labano scaricò i cammelli, diede strame e foraggio ai cammelli, e portò acqua per lavare i piedi a lui e a quelli ch’eran con lui. 001 GEN 024 033 Poi gli fu posto davanti da mangiare; ma egli disse: “Non mangerò finché non abbia fatto la mia ambasciata”. E l’altro disse: “Parla”. 001 GEN 024 034 E quegli: “Io sono servo d’Abrahamo. 001 GEN 024 035 L’Eterno ha benedetto abbondantemente il mio signore, ch’è divenuto grande; gli ha dato pecore e buoi, argento e oro, servi e serve, cammelli e asini. 001 GEN 024 036 Or Sara, moglie del mio signore, ha partorito nella sua vecchiaia un figliuolo al mio padrone, che gli ha dato tutto quel che possiede. 001 GEN 024 037 E il mio signore m’ha fatto giurare, dicendo: Non prenderai come moglie per il mio figliuolo alcuna delle figlie de’ Cananei, nel paese de’ quali dimoro; 001 GEN 024 038 ma andrai alla casa di mio padre e al mio parentado e vi prenderai una moglie per il mio figliuolo. 001 GEN 024 039 E io dissi al mio padrone: Forse quella donna non mi vorrà seguire. 001 GEN 024 040 Ed egli rispose: L’Eterno, nel cospetto del quale ho camminato, manderà il suo angelo teco e farà prosperare il tuo viaggio, e tu prenderai al mio figliuolo una moglie del mio parentado e della casa di mio padre. 001 GEN 024 041 Sarai sciolto dal giuramento che ti fo fare, quando sarai andato dal mio parentado; e, se non vorranno dartela, allora sarai sciolto dal giuramento che mi fai. 001 GEN 024 042 Oggi sono arrivato alla sorgente, e ho detto: O Eterno, Dio del mio signore Abrahamo, se pur ti piace far prosperare il viaggio che ho intrapreso, 001 GEN 024 043 ecco, io mi fermo presso questa sorgente; fa’ che la fanciulla che uscirà ad attinger acqua, alla quale dirò: Deh, dammi da bere un po’ d’acqua della tua brocca, 001 GEN 024 044 e che mi dirà: Bevi pure e ne attingerò anche per i tuoi cammelli, sia la moglie che l’Eterno ha destinata al figliuolo del mio signore. 001 GEN 024 045 E avanti che avessi finito di parlare in cuor mio, ecco uscir fuori Rebecca con la sua brocca sulla spalla, scendere alla sorgente e attinger l’acqua. Allora io le ho detto: 001 GEN 024 046 Deh, dammi da bere! Ed ella s’è affrettata a calare la brocca dalla spalla, e m’ha risposto: Bevi! e darò da bere anche ai tuoi cammelli. Così ho bevuto io ed ella ha abbeverato anche i cammelli. 001 GEN 024 047 Poi l’ho interrogata, e le ho detto: Di chi sei figliuola? Ed ella ha risposto: Son figliuola di Bethuel figlio di Nahor, che Milca gli partorì. Allora io le ho messo l’anello al naso e i braccialetti ai polsi. 001 GEN 024 048 E mi sono inchinato, ho adorato l’Eterno e ho benedetto l’Eterno, l’Iddio d’Abrahamo mio signore, che m’ha condotto per la retta via a prendere per il figliuolo di lui la figliuola del fratello del mio signore. 001 GEN 024 049 E ora, se volete usare benignità e fedeltà verso il mio signore, ditemelo; e se no, ditemelo lo stesso, e io mi volgerò a destra o a sinistra”. 001 GEN 024 050 Allora Labano e Bethuel risposero e dissero: “La cosa procede dall’Eterno; noi non possiam dirti né mal né bene. 001 GEN 024 051 Ecco, Rebecca ti sta dinanzi, prendila, va’, e sia ella moglie del figliuolo del tuo signore, come l’Eterno ha detto”. 001 GEN 024 052 E quando il servo d’Abrahamo ebbe udito le loro parole si prostrò a terra dinanzi all’Eterno. 001 GEN 024 053 Il servo trasse poi fuori oggetti d’argento e oggetti d’oro, e vesti, e li dette a Rebecca; e donò anche delle cose preziose al fratello e alla madre di lei. 001 GEN 024 054 Poi mangiarono e bevvero, egli e gli nomini ch’eran con lui, e passaron quivi la notte. La mattina, quando si furono levati, il servo disse: “Lasciatemi tornare al mio signore”. 001 GEN 024 055 E il fratello e la madre di Rebecca dissero: “Rimanga la fanciulla ancora alcuni giorni con noi, almeno una diecina; poi se ne andrà”. Ma egli rispose loro: 001 GEN 024 056 “Non mi trattenete, giacché l’Eterno ha fatto prosperare il mio viaggio; lasciatemi partire, affinché io me ne torni al mio signore”. 001 GEN 024 057 Allora dissero: “Chiamiamo la fanciulla e sentiamo lei stessa”. 001 GEN 024 058 Chiamarono Rebecca, e le dissero: “Vuoi tu andare con quest’uomo?” Ed ella rispose: 001 GEN 024 059 “Sì, andrò”. Così lasciarono andare Rebecca loro sorella e la sua balia col servo d’Abrahamo e la sua gente. 001 GEN 024 060 E benedissero Rebecca e le dissero: “Sorella nostra, possa tu esser madre di migliaia di miriadi, e possa la tua progenie possedere la porta de’ suoi nemici!” 001 GEN 024 061 E Rebecca si levò con le sue serve e montarono sui cammelli e seguirono quell’uomo. E il servo prese Rebecca e se ne andò. 001 GEN 024 062 Or Isacco era tornato dal pozzo di Lachai-Roi, ed abitava nel paese del mezzodì. 001 GEN 024 063 Isacco era uscito, sul far della sera, per meditare nella campagna; e, alzati gli occhi, guardò, ed ecco venir de’ cammelli. 001 GEN 024 064 E Rebecca, alzati anch’ella gli occhi, vide Isacco, saltò giù dal cammello, e disse al servo: 001 GEN 024 065 “Chi è quell’uomo che viene pel campo incontro a noi?” Il servo rispose: “E’ il mio signore”. Ed ella, preso il suo velo, se ne coprì. 001 GEN 024 066 E il servo raccontò a Isacco tutto quello che avea fatto. 001 GEN 024 067 E Isacco menò Rebecca nella tenda di Sara sua madre, se la prese, ed ella divenne sua moglie, ed egli l’amò. Così Isacco fu consolato dopo la morte di sua madre. 001 GEN 025 001 Poi Abrahamo prese un’altra moglie, per nome Ketura. 001 GEN 025 002 E questa gli partorì Zimran, Jokshan, Medan, Madian, Jishbak e Shuach. 001 GEN 025 003 Jokshan generò Sceba e Dedan. I figliuoli di Dedan furono gli Asshurim, Letushim ed i Leummim. 001 GEN 025 004 E i figliuoli di Madian furono Efa, Efer, Hanoch, Abida ed Eldaa. Tutti questi furono i figliuoli di Ketura. 001 GEN 025 005 E Abrahamo dette tutto quello che possedeva a Isacco; 001 GEN 025 006 ma ai figliuoli delle sue concubine fece dei doni, e, mentre era ancora in vita, li mandò lungi dal suo figliuolo Isacco, verso levante, nel paese d’oriente. 001 GEN 025 007 Or tutto il tempo della vita d’Abrahamo fu di centosettanta cinque anni. 001 GEN 025 008 Poi Abrahamo spirò in prospera vecchiezza, attempato e sazio di giorni, e fu riunito al suo popolo. 001 GEN 025 009 E Isacco e Ismaele, suoi figliuoli, io seppellirono nella spelonca di Macpela nel campo di Efron figliuolo di Tsoar lo Hitteo, ch’è dirimpetto a Mamre: 001 GEN 025 010 campo, che Abrahamo avea comprato dai figliuoli di Heth. Quivi furon sepolti Abrahamo e Sara sua moglie. 001 GEN 025 011 E dopo la morte d’Abrahamo, Iddio benedisse Isacco figliuolo di lui; e Isacco dimorò presso il pozzo di Lachai-Roi. 001 GEN 025 012 Or questi sono i discendenti d’Ismaele, figliuolo d’Abrahamo, che Agar, l’Egiziana, serva di Sara, avea partorito ad Abrahamo. 001 GEN 025 013 Questi sono i nomi de’ figliuoli d’Ismaele, secondo le loro generazioni: Nebaioth, il primogenito d’Ismaele; poi Kedar, Adbeel, Mibsam, 001 GEN 025 014 Mishma, Duma, Massa, Hadar, Tema, Jethur, 001 GEN 025 015 Nafish e Kedma. 001 GEN 025 016 Questi sono i figliuoli d’Ismaele, e questi i loro nomi, secondo i loro villaggi e i loro accampamenti. Furono i dodici capi dei loro popoli. 001 GEN 025 017 E gli anni della vita d’Ismaele furono centotrenta sette; poi spirò, morì, e fu riunito al suo popolo. 001 GEN 025 018 E i suoi figliuoli abitarono da Havila fino a Shur, ch’è dirimpetto all’Egitto, andando verso l’Assiria. Egli si stabilì di faccia a tutti i suoi fratelli. 001 GEN 025 019 E questi sono i discendenti d’Isacco, figliuolo d’Abrahamo. 001 GEN 025 020 Abrahamo generò Isacco; e Isacco era in età di quarant’anni quando prese per moglie Rebecca, figliuola di Bethuel, l’Arameo di Paddan-Aram, e sorella di Labano, l’Arameo. 001 GEN 025 021 Isacco pregò istantemente l’Eterno per sua moglie, perch’ella era sterile. L’Eterno l’esaudì, e Rebecca, sua moglie, concepì. 001 GEN 025 022 E i bambini si urtavano nel suo seno; ed ella disse: “Se così è, perché vivo?” E andò a consultare l’Eterno. 001 GEN 025 023 E l’Eterno le disse: “Due nazioni sono nel tuo seno, e due popoli separati usciranno dalle tue viscere. Uno dei due popoli sarà più forte dell’altro, e il maggiore servirà il minore”. 001 GEN 025 024 E quando venne per lei il tempo di partorire, ecco ch’ella aveva due gemelli nel seno. 001 GEN 025 025 E il primo che uscì fuori era rosso, e tutto quanto come un mantello di pelo; e gli fu posto nome Esaù. 001 GEN 025 026 Dopo uscì il suo fratello, che con la mano teneva il calcagno di Esaù; e gli fu posto nome Giacobbe. Or Isacco era in età di sessant’anni quando Rebecca li partorì. 001 GEN 025 027 I due fanciulli crebbero, ed Esaù divenne un esperto cacciatore, un uomo di campagna, e Giacobbe un uomo tranquillo, che se ne stava nelle tende. 001 GEN 025 028 Or Isacco amava Esaù, perché la cacciagione era di suo gusto; e Rebecca amava Giacobbe. 001 GEN 025 029 Or come Giacobbe s’era fatto cuocere una minestra, Esaù giunse dai campi, tutto stanco. 001 GEN 025 030 Ed Esaù disse a Giacobbe: “Deh, dammi da mangiare un po’ di cotesta minestra rossa; perché sono stanco”. Per questo fu chiamato Edom. 001 GEN 025 031 E Giacobbe gli rispose: “Vendimi prima di tutto la tua primogenitura”. 001 GEN 025 032 Ed Esaù disse: “Ecco io sto per morire; che mi giova la primogenitura?” 001 GEN 025 033 E Giacobbe disse: “Prima, giuramelo”. Ed Esaù glielo giurò, e vendé la sua primogenitura a Giacobbe. 001 GEN 025 034 E Giacobbe diede a Esaù del pane e della minestra di lenticchie. Ed egli mangiò e bevve; poi si levò, e se ne andò. Così Esaù sprezzò la primogenitura. 001 GEN 026 001 Or ci fu la carestia nel paese, oltre la prima carestia che c’era stata al tempo d’Abrahamo. E Isacco andò da Abimelec, re dei Filistei, a Gherar. 001 GEN 026 002 E l’Eterno gli apparve e gli disse: “Non scendere in Egitto; dimora nel paese che io ti dirò. 001 GEN 026 003 Soggiorna in questo paese, e io sarò teco e ti benedirò, poiché io darò a te e alla tua progenie tutti questi paesi, e manterrò il giuramento che feci ad Abrahamo tuo padre, 001 GEN 026 004 e moltiplicherò la tua progenie come le stelle del cielo, darò alla tua progenie tutti questi paesi, e tutte le nazioni della terra saranno benedette nella tua progenie, 001 GEN 026 005 perché Abrahamo ubbidì alla mia voce e osservò quello che gli avevo ordinato, i miei comandamenti, i miei statuti e le mie leggi”. 001 GEN 026 006 E Isacco dimorò in Gherar. 001 GEN 026 007 E quando la gente del luogo gli faceva delle domande intorno alla sua moglie, egli rispondeva: “E’ mia sorella”; perché avea paura di dire: “E’ mia moglie”. “Non vorrei”, egli pensava, “che la gente del luogo avesse ad uccidermi, a motivo di Rebecca”. Poiché ella era di bell’aspetto. 001 GEN 026 008 Ora, prolungandosi quivi il suo soggiorno, avvenne che Abimelec re de’ Filistei, mentre guardava dalla finestra, vide Isacco che scherzava con Rebecca sua moglie. 001 GEN 026 009 E Abimelec chiamò Isacco, e gli disse: “Certo, costei è tua moglie; come mai dunque, hai detto: E mia sorella?” E Isacco rispose: “Perché dicevo: Non vorrei esser messo a morte a motivo di lei”. 001 GEN 026 010 E Abimelec: “Che cos’è questo che ci hai fatto? Poco è mancato che qualcuno del popolo si giacesse con tua moglie, e tu ci avresti tirato addosso una gran colpa”. 001 GEN 026 011 E Abimelec diede quest’ordine a tutto il popolo: “Chiunque toccherà quest’uomo o sua moglie sia messo a morte”. 001 GEN 026 012 Isacco seminò in quel paese, e in quell’anno raccolse il centuplo; e l’Eterno lo benedisse. 001 GEN 026 013 Quest’uomo divenne grande, andò crescendo sempre più, finché diventò grande oltremisura. 001 GEN 026 014 Fu padrone di greggi di pecore, di mandre di buoi e di numerosa servitù. I Filistei lo invidiavano; 001 GEN 026 015 e perciò turarono ed empiron di terra tutti i pozzi che i servi di suo padre aveano scavati al tempo d’Abrahamo suo padre. 001 GEN 026 016 E Abimelec disse ad Isacco: “Vattene da noi, poiché tu sei molto più potente di noi”. 001 GEN 026 017 Isacco allora si partì di là, s’accampò nella valle di Gherar, e quivi dimorò. 001 GEN 026 018 E Isacco scavò di nuovo i pozzi d’acqua ch’erano stati scavati al tempo d’Abrahamo suo padre, e che i Filistei avean turati dopo la morte d’Abrahamo; e pose loro gli stessi nomi che avea loro posto suo padre. 001 GEN 026 019 E i servi d’Isacco scavarono nella valle, e vi trovarono un pozzo d’acqua viva. 001 GEN 026 020 Ma i pastori di Gherar altercarono coi pastori d’Isacco, dicendo: “L’acqua è nostra”. Ed egli chiamò il pozzo Esek, perché quelli aveano conteso con lui. 001 GEN 026 021 Poi i servi scavarono un altro pozzo, e per questo ancora quelli altercarono. E Isacco lo chiamò Sitna. 001 GEN 026 022 Allora egli si partì di là, e scavò un altro pozzo per il quale quelli non altercarono. Ed egli lo chiamò Rehoboth “perché”, disse, “ora l’Eterno ci ha messi al largo, e noi prospereremo nel paese”. 001 GEN 026 023 Poi di là Isacco salì a Beer-Sceba. 001 GEN 026 024 E l’Eterno gli apparve quella stessa notte, e gli disse: “Io sono l’Iddio d’Abrahamo tuo padre; non temere, poiché io sono teco e ti benedirò e moltiplicherò la tua progenie per amor d’Abrahamo mio servo”. 001 GEN 026 025 Ed egli edificò quivi un altare, invocò il nome dell’Eterno, e vi piantò la sua tenda. E i servi d’Isacco scavaron quivi un pozzo. 001 GEN 026 026 Abimelec andò a lui da Gherar con Ahuzath, suo amico, e con Picol, capo del suo esercito. 001 GEN 026 027 E Isacco disse loro: “Perché venite da me, giacché mi odiate e m’avete mandato via dal vostro paese?” 001 GEN 026 028 E quelli risposero: “Noi abbiam chiaramente veduto che l’Eterno è teco; e abbiam detto: Si faccia ora un giuramento fra noi, fra noi e te, e facciam lega teco. 001 GEN 026 029 Giura che non ci farai alcun male, così come noi non t’abbiamo toccato, e non t’abbiamo fatto altro che del bene, e t’abbiamo lasciato andare in pace. Tu sei ora benedetto dall’Eterno”. 001 GEN 026 030 E Isacco fece loro un convito, ed essi mangiarono e bevvero. 001 GEN 026 031 La mattina dipoi si levarono di buon’ora e si fecero scambievole giuramento. Poi Isacco li accomiatò, e quelli si partirono da lui in pace. 001 GEN 026 032 Or avvenne che, in quello stesso giorno, i servi d’Isacco gli vennero a dar notizia del pozzo che aveano scavato, dicendogli: “Abbiam trovato dell’acqua”. 001 GEN 026 033 Ed egli lo chiamò Sciba. Per questo la città porta il nome di Beer-Sceba, fino al di d’oggi. 001 GEN 026 034 Or Esaù, in età di quarant’anni, prese per moglie Judith, figliuola di Beeri, lo Hitteo, e Basmath, figliuola di Elon, lo Hitteo. 001 GEN 026 035 Esse furon cagione d’amarezza d’animo a Isacco ed a Rebecca. 001 GEN 027 001 Or avvenne, quando Isacco era divenuto vecchio e i suoi occhi indeboliti non ci vedevano più, ch’egli chiamò Esaù, suo figliuolo maggiore, e gli disse: “Figliuol mio!” 001 GEN 027 002 E quello rispose: “Eccomi!” E Isacco: “Ecco, io sono vecchio, e non so il giorno della mia morte. 001 GEN 027 003 Deh, prendi ora le tue armi, il tuo turcasso e il tuo arco, vattene fuori ai campi, prendimi un po’ di caccia, 001 GEN 027 004 e preparami una pietanza saporita di quelle che mi piacciono; portamela perch’io la mangi e l’anima mia ti benedica prima ch’io muoia”. 001 GEN 027 005 Ora Rebecca stava ad ascoltare, mentre Isacco parlava ad Esaù suo figliuolo. Ed Esaù se n’andò ai campi per fare qualche caccia e portarla a suo padre. 001 GEN 027 006 E Rebecca parlò a Giacobbe suo figliuolo, e gli disse: “Ecco, io ho udito tuo padre che parlava ad Esaù tuo fratello, e gli diceva: 001 GEN 027 007 Portami un po’ di caccia e fammi una pietanza saporita perch’io la mangi e ti benedica nel cospetto dell’Eterno, prima ch’io muoia. 001 GEN 027 008 Or dunque, figliuol mio, ubbidisci alla mia voce e fa’ quello ch’io ti comando. 001 GEN 027 009 Va’ ora al gregge e prendimi due buoni capretti; e io ne farò una pietanza saporita per tuo padre, di quelle che gli piacciono. 001 GEN 027 010 E tu la porterai a tuo padre, perché la mangi, e così ti benedica prima di morire”. 001 GEN 027 011 E Giacobbe disse a Rebecca sua madre: “Ecco, Esaù mio fratello è peloso, e io no. 001 GEN 027 012 Può darsi che mio padre mi tasti; sarò allora da lui reputato un ingannatore, e mi trarrò addosso una maledizione, invece di una benedizione”. 001 GEN 027 013 E sua madre gli rispose: “Questa maledizione ricada su me, figliuol mio! Ubbidisci pure alla mia voce, e va’ a prendermi i capretti”. 001 GEN 027 014 Egli dunque andò a prenderli, e li menò a sua madre; e sua madre ne preparò una pietanza saporita, di quelle che piacevano al padre di lui. 001 GEN 027 015 Poi Rebecca prese i più bei vestiti di Esaù suo figliuolo maggiore, i quali aveva in casa presso di sé, e li fece indossare a Giacobbe suo figliuolo minore; 001 GEN 027 016 e con le pelli de’ capretti gli coprì le mani e il collo, 001 GEN 027 017 ch’era senza peli. Poi mise in mano a Giacobbe suo figliuolo la pietanza saporita e il pane che avea preparato. 001 GEN 027 018 Ed egli venne a suo padre e gli disse: “Padre mio!” E Isacco rispose: “Eccomi; chi sei tu, figliuol mio?” 001 GEN 027 019 E Giacobbe disse a suo padre: “Sono Esaù, il tuo primogenito. Ho fatto come tu m’hai detto. Deh, lèvati, mettiti a sedere e mangia della mia caccia, affinché l’anima tua mi benedica”. 001 GEN 027 020 E Isacco disse ai suo figliuolo: “Come hai fatto a trovarne così presto, figliuol mio?” E quello rispose: “Perché l’Eterno, il tuo Dio, l’ha fatta venire sulla mia via”. 001 GEN 027 021 E Isacco disse a Giacobbe: “Fatti vicino, figliuol mio, ch’io ti tasti, per sapere se sei proprio il mio figliuolo Esaù, o no”. 001 GEN 027 022 Giacobbe dunque s’avvicinò a Isacco suo padre e, come questi l’ebbe tastato, disse: “La voce è la voce di Giacobbe; ma le mani son le mani d’Esaù”. 001 GEN 027 023 E non lo riconobbe, perché le mani di lui eran pelose come le mani di Esaù suo fratello: e lo benedisse. E disse: 001 GEN 027 024 “Sei tu proprio il mio figliuolo Esaù?” Egli rispose: “Sì”. 001 GEN 027 025 E Isacco gli disse: “Servimi ch’io mangi della caccia del mio figliuolo e l’anima mia ti benedica”. E Giacobbe lo servì, e Isacco mangiò. Giacobbe gli portò anche del vino, ed egli bevve. 001 GEN 027 026 Poi Isacco suo padre gli disse: “Deh, fatti vicino e baciami, figliuol mio”. 001 GEN 027 027 Ed egli s’avvicinò e lo baciò. E Isacco senti l’odore de’ vestiti di lui, e lo benedisse dicendo: “Ecco, l’odor del mio figliuolo è come l’odor d’un campo, che l’Eterno ha benedetto. 001 GEN 027 028 Iddio ti dia della rugiada de’ cieli e della grassezza della terra e abbondanza di frumento e di vino. 001 GEN 027 029 Ti servano i popoli e le nazioni s’inchinino davanti a te. Sii padrone de’ tuoi fratelli e i figli di tua madre s’inchinino davanti a te. Maledetto sia chiunque ti maledice, benedetto sia chiunque ti benedice!” 001 GEN 027 030 E avvenne che, come Isacco ebbe finito di benedire Giacobbe e Giacobbe se n’era appena andato dalla presenza d’Isacco suo padre, Esaù suo fratello giunse dalla sua caccia. 001 GEN 027 031 Anch’egli preparò una pietanza saporita la portò a suo padre, e gli disse: “Lèvisi mio padre, e mangi della caccia del suo figliuolo, affinché l’anima tua mi benedica”. 001 GEN 027 032 E Isacco suo padre gli disse: “Chi sei tu?” Ed egli rispose: “Sono Esaù, il tuo figliuolo primogenito”. 001 GEN 027 033 Isacco fu preso da un tremito fortissimo, e disse: “E allora, chi è che ha preso della caccia e me l’ha portata? Io ho mangiato di tutto prima che tu venissi, e l’ho benedetto; e benedetto ei sarà”. 001 GEN 027 034 Quando Esaù ebbe udite le parole di suo padre, dette in un grido forte ed amarissimo. Poi disse a suo padre: “Benedici anche me, padre mio!” 001 GEN 027 035 E Isacco rispose: “Il tuo fratello è venuto con inganno e ha preso la tua benedizione”. 001 GEN 027 036 Ed Esaù: “Non è forse a ragione ch’egli è stato chiamato Giacobbe? M’ha già soppiantato due volte: mi tolse la mia primogenitura, ed ecco che ora m’ha tolta la mia benedizione”. Poi aggiunse: “Non hai tu riserbato qualche benedizione per me?” 001 GEN 027 037 E Isacco rispose e disse a Esaù: “Ecco io l’ho costituito tuo padrone, e gli ho dato tutti i suoi fratelli per servi, e l’ho provvisto di frumento e di vino; che potrei dunque fare per te, figliuol mio?” 001 GEN 027 038 Ed Esaù disse a suo padre: “Non hai tu che questa benedizione, padre mio? Benedici anche me, o padre mio!” Ed Esaù alzò la voce e pianse. 001 GEN 027 039 E Isacco suo padre rispose e gli disse: “Ecco, la tua dimora sarà priva della grassezza della terra e della rugiada che scende dai cieli. 001 GEN 027 040 Tu vivrai della tua spada, e sarai servo del tuo fratello; ma avverrà che, menando una vita errante, tu spezzerai il suo giogo di sul tuo collo”. 001 GEN 027 041 Ed Esaù prese a odiare Giacobbe a motivo della benedizione datagli da suo padre; e disse in cuor suo: “I giorni del lutto di mio padre si avvicinano; allora ucciderò il mio fratello Giacobbe”. 001 GEN 027 042 Furon riferite a Rebecca le parole di Esaù, suo figliuolo maggiore; ed ella mandò a chiamare Giacobbe, suo figliuolo minore, e gli disse: “Ecco, Esaù, tuo fratello, si consola riguardo a te, proponendosi d’ucciderti. 001 GEN 027 043 Or dunque, figliuol mio, ubbidisci alla mia voce; lèvati, e fuggi a Charan da Labano mio fratello; 001 GEN 027 044 e trattienti quivi qualche tempo, finché il furore del tuo fratello sia passato, 001 GEN 027 045 finché l’ira del tuo fratello si sia stornata da te ed egli abbia dimenticato quello che tu gli hai fatto; e allora io manderò a farti ricondurre di la. Perché sarei io privata di voi due in uno stesso giorno?” 001 GEN 027 046 E Rebecca disse ad Isacco: “Io sono disgustata della vita a motivo di queste figliuole di Heth. Se Giacobbe prende in moglie, tra le figliuole di Heth, tra le figliuole del paese, una donna come quelle, che mi giova la vita?” 001 GEN 028 001 Allora Isacco chiamò Giacobbe, lo benedisse e gli diede quest’ordine: “Non prender moglie tra le figliuole di Canaan. 001 GEN 028 002 Lèvati, vattene in Paddan-Aram, alla casa di Bethuel, padre di tua madre, e prenditi moglie di là, tra le figliuole di Labano, fratello di tua madre. 001 GEN 028 003 E l’Iddio onnipotente ti benedica, ti renda fecondo e ti moltiplichi, in guisa che tu diventi un’assemblea di popoli, 001 GEN 028 004 e ti dia la benedizione d’Abrahamo: a te, e alla tua progenie con te; affinché tu possegga il paese dove sei andato peregrinando, e che Dio donò ad Abrahamo”. 001 GEN 028 005 E Isacco fece partire Giacobbe, il quale se n’andò in Paddan-Aram da Labano, figliuolo di Bethuel, l’Arameo, fratello di Rebecca, madre di Giacobbe e di Esaù. 001 GEN 028 006 Or Esaù vide che Isacco avea benedetto Giacobbe e l’avea mandato in Paddan-Aram perché vi prendesse moglie; e che, benedicendolo, gli avea dato quest’ordine: “Non prender moglie tra le figliuole di Canaan”, 001 GEN 028 007 e che Giacobbe aveva ubbidito a suo padre e a sua madre, e se n’era andato in Paddan-Aram. 001 GEN 028 008 Ed Esaù s’accorse che le figliuole di Canaan dispiacevano ad Isacco suo padre; 001 GEN 028 009 e andò da Ismaele, e prese per moglie, oltre quelle che aveva già, Mahalath, figliuola d’Ismaele, figliuolo d’Abrahamo, sorella di Nebaioth. 001 GEN 028 010 Or Giacobbe partì da Beer-Sceba e se n’andò verso Charan. 001 GEN 028 011 Capitò in un certo luogo, e vi passò la notte, perché il sole era già tramontato. Prese una delle pietre del luogo, la pose come suo capezzale e si coricò quivi. 001 GEN 028 012 E sognò; ed ecco una scala appoggiata sulla terra, la cui cima toccava il cielo; ed ecco gli angeli di Dio, che salivano e scendevano per la scala. 001 GEN 028 013 E l’Eterno stava al disopra d’essa, e gli disse: “Io sono l’Eterno, l’Iddio d’Abrahamo tuo padre e l’Iddio d’Isacco; la terra sulla quale tu stai coricato, io la darò a te e alla tua progenie; 001 GEN 028 014 e la tua progenie sarà come la polvere della terra, e tu ti estenderai ad occidente e ad oriente, a settentrione e a mezzodì; e tutte le famiglie della terra saranno benedette in te e nella tua progenie. 001 GEN 028 015 Ed ecco, io son teco, e ti guarderò dovunque tu andrai, e ti ricondurrò in questo paese; poiché io non ti abbandonerò prima d’aver fatto quello che t’ho detto”. 001 GEN 028 016 E come Giacobbe si fu svegliato dal suo sonno, disse: “Certo, l’Eterno è in questo luogo ed io non lo sapevo!” 001 GEN 028 017 Ed ebbe paura, e disse: “Com’è tremendo questo luogo! Questa non è altro che la casa di Dio, e questa è la porta del cielo!” 001 GEN 028 018 E Giacobbe si levò la mattina di buon’ora, prese la pietra che avea posta come suo capezzale, la eresse in monumento, e versò dell’olio sulla sommità d’essa. 001 GEN 028 019 E pose nome a quel luogo Bethel; ma, prima, il nome della città era Luz. 001 GEN 028 020 E Giacobbe fece un voto, dicendo: “Se Dio è meco, se mi guarda durante questo viaggio che fo, se mi dà pane da mangiare e vesti da coprirmi, 001 GEN 028 021 e se ritorno sano e salvo alla casa del padre mio, l’Eterno sarà il mio Dio; 001 GEN 028 022 e questa pietra che ho eretta in monumento, sarà la casa di Dio; e di tutto quello che tu darai a me, io, certamente, darò a te la decima”. 001 GEN 029 001 Poi Giacobbe si mise in cammino e andò nel paese degli Orientali. 001 GEN 029 002 E guardò, e vide un pozzo in un campo; ed ecco tre greggi di pecore, giacenti lì presso; poiché a quel pozzo si abbeveravano i greggi; e la pietra sulla bocca del pozzo era grande. 001 GEN 029 003 Quivi s’adunavano tutti i greggi; i pastori rotolavan la pietra di sulla bocca del pozzo, abbeveravano le pecore, poi rimettevano al posto la pietra sulla bocca del pozzo. 001 GEN 029 004 E Giacobbe disse ai pastori: “Fratelli miei, di dove siete?” E quelli risposero: “Siamo di Charan”. 001 GEN 029 005 Ed egli disse loro: “Conoscete voi Labano, figliuolo di Nahor?” Ed essi: “Lo conosciamo”. 001 GEN 029 006 Ed egli disse loro: “Sta egli bene?” E quelli: “Sta bene; ed ecco Rachele, sua figliuola, che viene con le pecore”. 001 GEN 029 007 Ed egli disse: “Ecco, è ancora pieno giorno, e non è tempo di radunare il bestiame; abbeverate le pecore e menatele al pascolo”. 001 GEN 029 008 E quelli risposero: “Non possiamo, finché tutti i greggi siano radunati; allora si rotola la pietra di sulla bocca del pozzo, e abbeveriamo le pecore”. 001 GEN 029 009 Mentr’egli parlava ancora con loro, giunse Rachele con le pecore di suo padre; poich’ella era pastora. 001 GEN 029 010 E quando Giacobbe vide Rachele figliuola di Labano, fratello di sua madre, e le pecore di Labano fratello di sua madre, s’avvicinò, rotolò la pietra di sulla bocca del pozzo, e abbeverò il gregge di Labano fratello di sua madre. 001 GEN 029 011 E Giacobbe baciò Rachele, alzò la voce, e pianse. 001 GEN 029 012 E Giacobbe fe’ sapere a Rachele ch’egli era parente del padre di lei, e ch’era figliuolo di Rebecca. Ed ella corse a dirlo a suo padre. 001 GEN 029 013 E appena Labano ebbe udito le notizie di Giacobbe figliuolo della sua sorella, gli corse incontro, l’abbracciò, lo baciò, e lo menò a casa sua. Giacobbe raccontò a Labano tutte queste cose; 001 GEN 029 014 e Labano gli disse: “Tu sei proprio mie ossa e mia carne!” Ed egli dimorò con lui durante un mese. 001 GEN 029 015 Poi Labano disse a Giacobbe: “Perché sei mio parente dovrai tu servirmi per nulla? Dimmi quale dev’essere il tuo salario”. 001 GEN 029 016 Or Labano aveva due figliuole: la maggiore si chiamava Lea, e la minore Rachele. 001 GEN 029 017 Lea aveva gli occhi delicati, ma Rachele era avvenente e di bell’aspetto. 001 GEN 029 018 E Giacobbe amava Rachele, e disse a Labano: “Io ti servirò sette anni, per Rachele tua figliuola minore”. 001 GEN 029 019 E Labano rispose: “E’ meglio ch’io la dia a te che ad un altr’uomo; sta’ con me”. 001 GEN 029 020 E Giacobbe servì sette anni per Rachele; e gli parvero pochi giorni, per l’amore che le portava. 001 GEN 029 021 E Giacobbe disse a Labano: “Dammi la mia moglie, poiché il mio tempo è compiuto, ed io andrò da lei”. 001 GEN 029 022 Allora Labano radunò tutta la gente del luogo, e fece un convito. 001 GEN 029 023 Ma, la sera, prese Lea, sua figliuola, e la menò da Giacobbe, il quale entrò da lei. 001 GEN 029 024 E Labano dette la sua serva Zilpa per serva a Lea, sua figliuola. 001 GEN 029 025 L’indomani mattina, ecco che era Lea. E Giacobbe disse a Labano: “Che m’hai fatto? Non è egli per Rachele ch’io t’ho servito? Perché dunque m’hai ingannato?” 001 GEN 029 026 E Labano rispose: “Non è usanza da noi di dare la minore prima della maggiore. Finisci la settimana di questa; 001 GEN 029 027 e ti daremo anche l’altra, per il servizio che presterai da me altri sette anni”. 001 GEN 029 028 Giacobbe fece così, e finì la settimana di quello sposalizio; poi Labano gli dette in moglie Rachele sua figliuola. 001 GEN 029 029 E Labano dette la sua serva Bilha per serva a Rachele, sua figliuola. 001 GEN 029 030 E Giacobbe entrò pure da Rachele, ed anche amò Rachele più di Lea, e servì da Labano altri sette anni. 001 GEN 029 031 L’Eterno, vedendo che Lea era odiata, la rese feconda; ma Rachele era sterile. 001 GEN 029 032 E Lea concepì e partorì un figliuolo, al quale pose nome Ruben; perché disse: “L’Eterno ha veduto la mia afflizione; e ora il mio marito mi amerà”. 001 GEN 029 033 Poi concepì di nuovo e partorì un figliuolo, e disse: “L’Eterno ha udito ch’io ero odiata, e però m’ha dato anche questo figliuolo”. E lo chiamò Simeone. 001 GEN 029 034 E concepì di nuovo e partorì un figliuolo, e disse: “Questa volta, il mio marito sarà ben unito a me, poiché gli ho partorito tre figliuoli”. Per questo fu chiamato Levi. 001 GEN 029 035 E concepì di nuovo e partorì un figliuolo, e disse: “Questa volta celebrerò l’Eterno”. Perciò gli pose nome Giuda. E cessò d’aver figliuoli. 001 GEN 030 001 Rachele, vedendo che non dava figliuoli a Giacobbe, portò invidia alla sua sorella, e disse a Giacobbe: “Dammi de’ figliuoli; altrimenti, muoio”. 001 GEN 030 002 E Giacobbe s’accese d’ira contro Rachele, e disse: “Tengo io il luogo di Dio che t’ha negato d’esser feconda?” 001 GEN 030 003 Ed ella rispose: “Ecco la mia serva Bilha; entra da lei; essa partorirà sulle mie ginocchia, e, per mezzo di lei, avrò anch’io de’ figliuoli”. 001 GEN 030 004 Ed ella gli diede la sua serva Bilha per moglie, e Giacobbe entrò da lei. 001 GEN 030 005 E Bilha concepì e partorì un figliuolo a Giacobbe. 001 GEN 030 006 E Rachele disse: “Iddio m’ha reso giustizia, ha anche ascoltato la mia voce, e m’ha dato un figliuolo”. Perciò gli pose nome Dan. 001 GEN 030 007 E Bilha, serva di Rachele, concepì ancora e partorì a Giacobbe un secondo figliuolo. 001 GEN 030 008 E Rachele disse: “Io ho sostenuto con mia sorella lotte di Dio, e ho vinto”. Perciò gli pose nome Neftali. 001 GEN 030 009 Lea, vedendo che avea cessato d’aver figliuoli, prese la sua serva Zilpa e la diede a Giacobbe per moglie. 001 GEN 030 010 E Zilpa, serva di Lea, partorì un figliuolo a Giacobbe. 001 GEN 030 011 E Lea disse: “Che fortuna!” E gli pose nome Gad. 001 GEN 030 012 Poi Zilpa, serva di Lea, partorì a Giacobbe un secondo figliuolo. 001 GEN 030 013 E Lea disse: “Me felice! ché le fanciulle mi chiameranno beata. Perciò gli pose nome Ascer. 001 GEN 030 014 Or Ruben uscì, al tempo della mietitura del grano, e trovò delle mandragole per i campi, e le portò a Lea sua madre. Allora Rachele disse a Lea: “Deh, dammi delle mandragole del tuo figliuolo!” 001 GEN 030 015 Ed ella le rispose: “Ti par egli poco l’avermi tolto il marito, che mi vuoi togliere anche le mandragole del mio figliuolo?” E Rachele disse: “Ebbene, si giaccia egli teco questa notte, in compenso delle mandragole del tuo figliuolo”. 001 GEN 030 016 E come Giacobbe, in sulla sera, se ne tornava dai campi, Lea uscì a incontrarlo, e gli disse: “Devi entrare da me; poiché io t’ho accaparrato con le mandragole del mio figliuolo”. Ed egli si giacque con lei quella notte. 001 GEN 030 017 E Dio esaudì Lea, la quale concepì e partorì a Giacobbe un quinto figliuolo. 001 GEN 030 018 Ed ella disse: “Iddio m’ha dato la mia mercede, perché diedi la mia serva a mio marito”. E gli pose nome Issacar. 001 GEN 030 019 E Lea concepì ancora, e partorì a Giacobbe un sesto figliuolo. 001 GEN 030 020 E Lea disse: “Iddio m’ha dotata di buona dote; questa volta il mio marito abiterò con me, poiché gli ho partorito sei figliuoli”. E gli pose nome Zabulon. 001 GEN 030 021 Poi partorì una figliuola, e le pose nome Dina. 001 GEN 030 022 Iddio si ricordò anche di Rachele; Iddio l’esaudì, e la rese feconda; 001 GEN 030 023 ed ella concepì e partorì un figliuolo, e disse: “Iddio ha tolto il mio obbrobrio”. 001 GEN 030 024 E gli pose nome Giuseppe, dicendo: “L’Eterno m’aggiunga un altro figliuolo”. 001 GEN 030 025 Or dopo che Rachele ebbe partorito Giuseppe, Giacobbe disse a Labano: “Dammi licenza, ch’io me ne vada a casa mia, nel mio paese. 001 GEN 030 026 Dammi le mie mogli, per le quali t’ho servito, e i miei figliuoli; e lasciami andare; poiché tu ben conosci il servizio che t’ho prestato”. 001 GEN 030 027 E Labano gli disse: “Se ho trovato grazia dinanzi a te, rimanti; giacché credo indovinare che l’Eterno mi ha benedetto per amor tuo”. 001 GEN 030 028 Poi disse: “Fissami il tuo salario, e te lo darò”. 001 GEN 030 029 Giacobbe gli rispose: “Tu sai in qual modo io t’ho servito, e quel che sia diventato il tuo bestiame nelle mie mani. 001 GEN 030 030 Poiché quel che avevi prima ch’io venissi, era poco; ma ora s’è accresciuto oltremodo, e l’Eterno t’ha benedetto dovunque io ho messo il piede. Ora, quando lavorerò io anche per la casa mia?” 001 GEN 030 031 Labano gli disse: “Che ti darò io?” E Giacobbe rispose: “Non mi dar nulla; se acconsenti a quel che sto per dirti, io pascerò di nuovo i tuoi greggi e n’avrò cura. 001 GEN 030 032 Passerò quest’oggi fra mezzo a tutti i tuoi greggi, mettendo da parte, di fra le pecore, ogni agnello macchiato e vaiolato, e ogni agnello nero; e di fra le capre, le vaiolate e le macchiate. E quello sarà il mio salario. 001 GEN 030 033 Così, da ora innanzi, il mio diritto risponderà per me nel tuo cospetto, quando verrai ad accertare il mio salario: tutto ciò che non sarà macchiato o vaiolato fra le capre, e nero fra gli agnelli, sarà rubato, se si troverà presso di me”. 001 GEN 030 034 E Labano disse: “Ebbene, sia come tu dici!” 001 GEN 030 035 E quello stesso giorno mise da parte i becchi striati e vaiolati e tutte le capre macchiate e vaiolate, tutto quello che avea del bianco e tutto quel ch’era nero fra gli agnelli, e li affidò ai suoi figliuoli. 001 GEN 030 036 E Labano frappose la distanza di tre giornate di cammino fra se e Giacobbe; e Giacobbe pascolava il rimanente de’ greggi di Labano. 001 GEN 030 037 E Giacobbe prese delle verghe verdi di pioppo, di mandorlo e di platano; vi fece delle scortecciature bianche, mettendo allo scoperto il bianco delle verghe. 001 GEN 030 038 Poi collocò le verghe che avea scortecciate, in vista delle pecore, ne’ rigagnoli, negli abbeveratoi dove le pecore venivano a bere; ed entravano in caldo quando venivano a bere. 001 GEN 030 039 Le pecore dunque entravano in caldo avendo davanti quelle verghe, e figliavano agnelli striati, macchiati e vaiolati. 001 GEN 030 040 Poi Giacobbe metteva da parte questi agnelli, e faceva volger gli occhi delle pecore verso tutto quello ch’era striato e tutto quel ch’era nero nel gregge di Labano. Egli si formò così dei greggi a parte, che non unì ai greggi di Labano. 001 GEN 030 041 Or avveniva che, tutte le volte che le pecore vigorose del gregge entravano in caldo, Giacobbe metteva le verghe ne’ rigagnoli, in vista delle pecore, perché le pecore entrassero in caldo vicino alle verghe; 001 GEN 030 042 ma quando le pecore erano deboli, non ve le metteva; così gli agnelli deboli erano di Labano, e i vigorosi di Giacobbe. 001 GEN 030 043 E quest’uomo diventò ricco oltremodo, ed ebbe greggi numerosi, serve, servi, cammelli e asini. 001 GEN 031 001 Or Giacobbe udì le parole de’ figliuoli di Labano, che dicevano: “Giacobbe ha tolto tutto quello che era di nostro padre; e con quello ch’era di nostro padre, s’è fatto tutta questa ricchezza”. 001 GEN 031 002 Giacobbe osservò pure il volto di Labano; ed ecco, non era più, verso di lui, quello di prima. 001 GEN 031 003 E l’Eterno disse a Giacobbe: “Torna al paese de’ tuoi padri e al tuo parentado; e io sarò teco”. 001 GEN 031 004 E Giacobbe mandò a chiamare Rachele e Lea perché venissero ai campi, presso il suo gregge, e disse loro: 001 GEN 031 005 “Io vedo che il volto di vostro padre non è più, verso di me, quello di prima; ma l’Iddio di mio padre è stato meco. 001 GEN 031 006 E voi sapete che io ho servito il padre vostro con tutto il mio potere, 001 GEN 031 007 mentre vostro padre m’ha ingannato e ha mutato il mio salario dieci volte; ma Dio non gli ha permesso di farmi del male. 001 GEN 031 008 Quand’egli diceva: I macchiati saranno il tuo salario, tutto il gregge i figliava agnelli macchiati; e quando diceva: Gli striati saranno il tuo salario, tutto il gregge figliava agnelli striati. 001 GEN 031 009 Così Iddio ha tolto il bestiame a vostro padre, e me l’ha dato. 001 GEN 031 010 E una volta avvenne, al tempo che le pecore entravano in caldo, ch’io alzai gli occhi, e vidi, in sogno, che i maschi che montavano le femmine, erano striati macchiati o chiazzati. 001 GEN 031 011 E l’angelo di Dio mi disse nel sogno: Giacobbe! E io risposi: Eccomi! 001 GEN 031 012 Ed egli: Alza ora gli occhi e guarda; tutti i maschi che montano le femmine, sono striati, macchiati o chiazzati; perché ho veduto tutto quel che Labano ti fa. 001 GEN 031 013 Io son l’Iddio di Bethel, dove tu ungesti un monumento e mi facesti un voto, Ora lèvati, partiti da questo paese, e torna al tuo paese natìo”. 001 GEN 031 014 Rachele e Lea risposero e gli dissero: “Abbiam noi forse ancora qualche parte o eredità in casa di nostro padre? 001 GEN 031 015 Non ci ha egli trattate da straniere, quando ci ha vendute e ha per di più mangiato il nostro danaro? 001 GEN 031 016 Tutte le ricchezze che Dio ha tolte a nostro padre, sono nostre e dei nostri figliuoli; or dunque, fa’ tutto quello che Dio t’ha detto”. 001 GEN 031 017 Allora Giacobbe si levò, mise i suoi figliuoli e le sue mogli sui cammelli, 001 GEN 031 018 e menò via tutto il suo bestiame, tutte le sostanze che aveva acquistate, il bestiame che gli apparteneva e che aveva acquistato in Paddan-Aram, per andarsene da Isacco suo padre, nel paese di Canaan. 001 GEN 031 019 Or mentre Labano se n’era andato a tosare le sue pecore, Rachele rubò gl’idoli di suo padre. 001 GEN 031 020 E Giacobbe si partì furtivamente da Labano, l’Arameo, senza dirgli che voleva fuggire. 001 GEN 031 021 Così se ne fuggì, con tutto quello che aveva; e si levò, passò il fiume, e si diresse verso il monte di Galaad. 001 GEN 031 022 Il terzo giorno, fu annunziato a Labano che Giacobbe se n’era fuggito. 001 GEN 031 023 Allora egli prese seco i suoi fratelli, lo inseguì per sette giornate di cammino, e lo raggiunse al monte di Galaad. 001 GEN 031 024 Ma Dio venne a Labano l’Arameo, in un sogno della notte, e gli disse: “Guardati dal parlare a Giacobbe, né in bene né in male”. 001 GEN 031 025 Labano dunque raggiunse Giacobbe. Or Giacobbe avea piantato la sua tenda sul monte; e anche Labano e i suoi fratelli avean piantato le loro, sul monte di Galaad. 001 GEN 031 026 Allora Labano disse a Giacobbe: “Che hai fatto, partendoti da me furtivamente, e menando via le mie figliuole come prigioniere di guerra? 001 GEN 031 027 Perché te ne sei fuggito di nascosto, e sei partito da me furtivamente, e non m’hai avvertito? Io t’avrei accomiatato con gioia e con canti, a suon di timpano di cetra. 001 GEN 031 028 E non m’hai neppur permesso di baciare i miei figliuoli e le mie figliuole! Tu hai agito stoltamente. 001 GEN 031 029 Ora è in poter mio di farvi del male; ma l’Iddio del padre vostro mi parlò la notte scorsa, dicendo: Guardati dal parlare a Giacobbe, né in bene né in male. 001 GEN 031 030 Ora dunque te ne sei certo andato, perché anelavi alla casa di tuo padre; ma perché hai rubato i miei dèi?” 001 GEN 031 031 E Giacobbe rispose a Labano: “Egli è che avevo paura, perché dicevo fra me che tu m’avresti potuto togliere per forza le tue figliuole. 001 GEN 031 032 Ma chiunque sia colui presso il quale avrai trovato i tuoi dèi, egli deve morire! In presenza dei nostri fratelli, riscontra ciò ch’è tuo fra le cose mie, e prenditelo!” Or Giacobbe ignorava che Rachele avesse rubato gl’idoli. 001 GEN 031 033 Labano dunque entrò nella tenda di Giacobbe, nella tenda di Lea e nella tenda delle due serve, ma non trovò nulla. E uscito dalla tenda di Lea, entrò nella tenda di Rachele. 001 GEN 031 034 Or Rachele avea preso gl’idoli, li avea messi nel basto del cammello, e vi s’era posta sopra a sedere. Labano frugò tutta la tenda, e non trovò nulla. 001 GEN 031 035 Ed ella disse a suo padre: “Non s’abbia il mio signore a male s’io non posso alzarmi davanti a te, perché ho le solite ricorrenze delle donne”. Ed egli cercò ma non trovò gl’idoli. 001 GEN 031 036 Allora Giacobbe si adirò e contese con Labano e riprese a dirgli: “Qual è il mio delitto, qual è il mio peccato, perché tu m’abbia inseguito con tanto ardore? 001 GEN 031 037 Tu hai frugato tutta la mia roba; che hai trovato di tutta la roba di casa tua? Mettilo qui davanti ai miei e tuoi fratelli, e giudichino loro fra noi due! 001 GEN 031 038 Ecco vent’anni che sono stato con te; le tue pecore e le tue capre non hanno abortito, e io non ho mangiato i montoni del tuo gregge. 001 GEN 031 039 Io non t’ho mai portato quel che le fiere aveano squarciato; n’ho subìto il danno io; tu mi ridomandavi conto di quello ch’era stato rubato di giorno o rubato di notte. 001 GEN 031 040 Di giorno, mi consumava il caldo; di notte, il gelo; e il sonno fuggiva dagli occhi miei. 001 GEN 031 041 Ecco vent’anni che sono in casa tua; t’ho servito quattordici anni per le tue due figliuole, e sei anni per le tue pecore, e tu hai mutato il mio salario dieci volte. 001 GEN 031 042 Se l’Iddio di mio padre, l’Iddio d’Abrahamo e il Terrore d’Isacco non fosse stato meco, certo, tu m’avresti ora a rimandato vuoto. Iddio ha veduto la mia afflizione e la fatica delle mie mani, e la notte scorsa ha pronunziato la sua sentenza”. 001 GEN 031 043 E Labano rispose a Giacobbe, dicendo: “Queste figliuole son mie figliuole, questi figliuoli son miei figliuoli, queste pecore son pecore mie, e tutto quel che vedi è mio. E che posso io fare oggi a queste mie figliuole o ai loro figliuoli ch’esse hanno partorito? 001 GEN 031 044 Or dunque vieni, facciamo un patto fra me e te, e serva esso di testimonianza fra me e te”. 001 GEN 031 045 Giacobbe prese una pietra, e la eresse in monumento. 001 GEN 031 046 E Giacobbe disse ai suoi fratelli: “Raccogliete delle pietre”. Ed essi presero delle pietre, ne fecero un mucchio, e presso il mucchio mangiarono. 001 GEN 031 047 E Labano chiamò quel mucchio Jegar-Sahadutha, e Giacobbe lo chiamò Galed. 001 GEN 031 048 E Labano disse: “Questo mucchio è oggi testimonio fra me e te”. Perciò fu chiamato Galed, 001 GEN 031 049 e anche Mitspa, perché Labano disse: “L’Eterno tenga l’occhio su me e su te quando non ci potremo vedere l’un l’altro. 001 GEN 031 050 Se tu affliggi le mie figliuole e se prendi altre mogli oltre le mie figliuole, non un uomo sarà con noi; ma, bada, Iddio sarà testimonio fra me e te”. 001 GEN 031 051 Labano disse ancora a Giacobbe: “Ecco questo mucchio di pietre, ed ecco il monumento che io ho eretto fra me e te. 001 GEN 031 052 Sia questo mucchio un testimonio e sia questo monumento un testimonio che io non passerò oltre questo mucchio per andare a te, e che tu non passerai oltre questo mucchio e questo monumento, per far del male. 001 GEN 031 053 L’Iddio d’Abrahamo e l’Iddio di Nahor, l’Iddio del padre loro, sia giudice fra noi!” E Giacobbe giurò per il Terrore d’Isacco suo padre. 001 GEN 031 054 Poi Giacobbe offrì un sacrifizio sul monte, e invitò i suoi fratelli a mangiar del pane. Essi dunque mangiarono del pane, e passarono la notte sul monte. 001 GEN 031 055 La mattina, Labano si levò di buon’ora, baciò i suoi figliuoli e le sue figliuole, e li benedisse. Poi Labano se ne andò, e tornò a casa sua. 001 GEN 032 001 Giacobbe continuò il suo cammino, e gli si fecero incontro degli angeli di Dio. 001 GEN 032 002 E come Giacobbe li vide, disse: “Questo è il campo di Dio”; e pose nome a quel luogo Mahanaim. 001 GEN 032 003 Giacobbe mandò davanti a sé dei messi a Esaù suo fratello, nel paese di Seir, nella campagna di Edom. 001 GEN 032 004 E dette loro quest’ordine: “Direte così ad Esaù, mio signore: Così dice il tuo servo Giacobbe: Io ho soggiornato presso Labano, e vi sono rimasto fino ad ora; 001 GEN 032 005 ho buoi, asini, pecore, servi e serve; e lo mando a dire al mio signore, per trovar grazia agli occhi tuoi”. 001 GEN 032 006 E i messi tornarono a Giacobbe, dicendo: “Siamo andati dal tuo fratello Esaù, ed eccolo che ti viene incontro con quattrocento uomini”. 001 GEN 032 007 Allora Giacobbe fu preso da gran paura ed angosciato; divise in due schiere la gente ch’era con lui, i greggi, gli armenti, i cammelli, e disse: 001 GEN 032 008 “Se Esaù viene contro una delle schiere e la batte, la schiera che rimane potrà salvarsi”. 001 GEN 032 009 Poi Giacobbe disse: “O Dio d’Abrahamo mio padre, Dio di mio padre Isacco! O Eterno, che mi dicesti: Torna al tuo paese e al tuo parentado e ti farò del bene, 001 GEN 032 010 io son troppo piccolo per esser degno di tutte le benignità che hai usate e di tutta la fedeltà che hai dimostrata al tuo servo; poiché io passai questo Giordano col mio bastone, e ora son divenuto due schiere. 001 GEN 032 011 Liberami, ti prego, dalle mani di mio fratello, dalle mani di Esaù; perché io ho paura di lui e temo che venga e mi dia addosso, non risparmiando né madre né bambini. 001 GEN 032 012 E tu dicesti: Certo, io ti farò del bene, e farò diventare la tua progenie come la rena del mare, la quale non si può contare da tanta che ce n’è”. 001 GEN 032 013 Ed egli passò quivi quella notte; e di quello che avea sotto mano prese di che fare un dono al suo fratello Esaù: 001 GEN 032 014 duecento capre e venti capri, duecento pecore e venti montoni, 001 GEN 032 015 trenta cammelle allattanti coi loro parti, quaranta vacche e dieci tori, venti asine e dieci puledri. 001 GEN 032 016 E li consegnò ai suoi servi, gregge per gregge separatamente, e disse ai suoi servi: “Passate dinanzi a me, e fate che vi sia qualche intervallo fra gregge e gregge”. 001 GEN 032 017 E dette quest’ordine al primo: “Quando il mio fratello Esaù t’incontrerà e ti chiederà: Di chi sei? dove vai? a chi appartiene questo gregge che va dinanzi a te? 001 GEN 032 018 tu risponderai: Al tuo servo Giacobbe, è un dono inviato al mio signore Esaù; ed ecco, egli stesso vien dietro a noi”. 001 GEN 032 019 E dette lo stesso ordine al secondo, al terzo, e a tutti quelli che seguivano i greggi, dicendo: “In questo modo parlerete a Esaù, quando lo troverete, 001 GEN 032 020 e direte: “Ecco il tuo servo Giacobbe, che viene egli stesso dietro a noi”. Perché diceva: “Io lo placherò col dono che mi precede, e, dopo, vedrò la sua faccia; forse, mi farà buona accoglienza”. 001 GEN 032 021 Così il dono andò innanzi a lui, ed egli passò la notte nell’accampamento. 001 GEN 032 022 E si levò, quella notte, prese le sue due mogli, le sue due serve, i suoi undici figliuoli, e passò il guado di Iabbok. 001 GEN 032 023 Li prese, fece loro passare il torrente, e lo fece passare a tutto quello che possedeva. 001 GEN 032 024 Giacobbe rimase solo, e un uomo lottò con lui fino all’apparir dell’alba. 001 GEN 032 025 E quando quest’uomo vide che non lo poteva vincere, gli toccò la commessura dell’anca; e la commessura dell’anca di Giacobbe fu slogata, mentre quello lottava con lui. 001 GEN 032 026 E l’uomo disse: “Lasciami andare, ché spunta l’alba”. E Giacobbe: “Non ti lascerò andare prima che tu m’abbia benedetto!” 001 GEN 032 027 E l’altro gli disse: Qual è il tuo nome?” Ed egli rispose: “Giacobbe”. 001 GEN 032 028 E quello disse: “Il tuo nome non sarà più Giacobbe, ma Israele, poiché tu hai lottato con Dio e con gli uomini, ed hai vinto”. 001 GEN 032 029 E Giacobbe gli chiese: “Deh, palesami il tuo nome”. E quello rispose: “Perché mi chiedi il mio nome?” 001 GEN 032 030 E lo benedisse quivi. E Giacobbe chiamò quel luogo Peniel, “perché”, disse, “ho veduto Iddio a faccia a faccia, e la mia vita è stata risparmiata”. 001 GEN 032 031 Il sole si levava com’egli ebbe passato Peniel; e Giacobbe zoppicava dell’anca. 001 GEN 032 032 Per questo, fino al dì d’oggi, gl’Israeliti non mangiano il nervo della coscia che passa per la commessura dell’anca, perché quell’uomo avea toccato la commessura dell’anca di Giacobbe, al punto del nervo della coscia. 001 GEN 033 001 Giacobbe alzò gli occhi, guardò, ed ecco Esaù che veniva, avendo seco quattrocento uomini. Allora divise i figliuoli fra Lea, Rachele e le due serve. 001 GEN 033 002 E mise davanti le serve e i loro figliuoli, poi Lea e i suoi figliuoli, e da ultimo Rachele e Giuseppe. 001 GEN 033 003 Ed egli stesso passò dinanzi a loro, s’inchinò fino a terra sette volte, finché si fu avvicinato al suo fratello. 001 GEN 033 004 Ed Esaù gli corse incontro, l’abbracciò, gli si gettò al collo, e lo baciò: e piansero. 001 GEN 033 005 Poi Esaù, alzando gli occhi, vide le donne e i fanciulli, e disse: “Chi son questi qui che hai teco?” Giacobbe rispose: “Sono i figliuoli che Dio s’è compiaciuto di dare al tuo servo”. 001 GEN 033 006 Allora le serve s’accostarono, esse e i loro figliuoli, e s’inchinarono. 001 GEN 033 007 S’accostarono anche Lea e i suoi figliuoli, e s’inchinarono. Poi s’accostarono Giuseppe e Rachele, e s’inchinarono. 001 GEN 033 008 Ed Esaù disse: “Che ne vuoi fare di tutta quella schiera che ho incontrata?” Giacobbe rispose: “E’ per trovar grazia agli occhi del mio signore”. 001 GEN 033 009 Ed Esaù: “Io ne ho assai della roba, fratel mio; tienti per te ciò ch’è tuo”. 001 GEN 033 010 Ma Giacobbe disse: “No, ti prego; se ho trovato grazia agli occhi tuoi, accetta il dono dalla mia mano, giacché io ho veduto la tua faccia, come uno vede la faccia di Dio, e tu m’hai fatto gradevole accoglienza. 001 GEN 033 011 Deh, accetta il mio dono che t’è stato recato; poiché Iddio m’ha usato grande bontà, e io ho di tutto”. E insisté tanto, che Esaù l’accettò. 001 GEN 033 012 Poi Esaù disse: “Partiamo, incamminiamoci, e io andrò innanzi a te”. 001 GEN 033 013 E Giacobbe rispose: “Il mio signore sa che i fanciulli son di tenera età, e che ho con me delle pecore e delle vacche che allattano; se si forzassero per un giorno solo a camminare, le bestie morrebbero tutte. 001 GEN 033 014 Deh, passi il mio signore innanzi al suo servo; e io me ne verrò pian piano, al passo del bestiame che mi precederà, e al passo de’ fanciulli, finché arrivi presso al mio signore, a Seir”. 001 GEN 033 015 Ed Esaù disse: “Permetti almeno ch’io lasci con te un po’ della gente che ho meco”. Ma Giacobbe rispose: “E perché questo? Basta ch’io trovi grazia agli occhi del mio signore”. 001 GEN 033 016 Così Esaù, in quel giorno stesso, rifece il cammino verso Seir. 001 GEN 033 017 Giacobbe partì alla volta di Succoth e edificò una casa per sé, e fece delle capanne per il suo bestiame; e per questo quel luogo fu chiamato Succoth. 001 GEN 033 018 Poi Giacobbe, tornando da Paddan-Aram, arrivò sano e salvo alla città di Sichem, nel paese di Canaan, e piantò le tende dirimpetto alla città. 001 GEN 033 019 E comprò dai figliuoli di Hemor, padre di Sichem, per cento pezzi di danaro, la parte del campo dove avea piantato le sue tende. 001 GEN 033 020 Ed eresse quivi un altare, e lo chiamò El-Elohè-Israel. 001 GEN 034 001 Or Dina, la figliuola che Lea aveva partorito a Giacobbe, uscì per vedere le figliuole del paese. 001 GEN 034 002 E Sichem, figliuolo di Hemor lo Hivveo, principe del paese, vedutala, la rapì, si giacque con lei, e la violentò. 001 GEN 034 003 E l’anima sua s’appassionò per Dina, figliuola di Giacobbe; egli amò la fanciulla, e parlò al cuore di lei. 001 GEN 034 004 Poi disse a Hemor suo padre: “Dammi questa fanciulla per moglie”. 001 GEN 034 005 Or Giacobbe udì ch’egli avea disonorato la sua figliuola Dina; e come i suoi figliuoli erano ai campi col suo bestiame, Giacobbe si tacque finché non furon tornati. 001 GEN 034 006 E Hemor, padre di Sichem, si recò da Giacobbe per parlargli. 001 GEN 034 007 E i figliuoli di Giacobbe, com’ebbero udito il fatto, tornarono dai campi; e questi uomini furono addolorati e fortemente adirati perché costui aveva commessa un’infamia in Israele, giacendosi con la figliuola di Giacobbe: cosa che non era da farsi. 001 GEN 034 008 Ed Hemor parlò loro dicendo: “L’anima del mio figliuolo Sichem s’è unita strettamente alla vostra figliuola; deh, dategliela per moglie; 001 GEN 034 009 e imparentatevi con noi; dateci le vostre figliuole, e prendetevi le figliuole nostre. 001 GEN 034 010 Voi abiterete con noi, e il paese sarà a vostra disposizione; dimoratevi, trafficatevi, e acquistatevi delle proprietà”. 001 GEN 034 011 Allora Sichem disse al padre e ai fratelli di Dina: “Fate ch’io trovi grazia agli occhi vostri, e vi darò quel che mi direte. 001 GEN 034 012 Imponetemi pure una gran dote e di gran doni; e io ve li darò come mi direte; ma datemi la fanciulla per moglie”. 001 GEN 034 013 I figliuoli di Giacobbe risposero a Sichem e ad Hemor suo padre, e parlarono loro con astuzia, perché Sichem avea disonorato Dina loro sorella; 001 GEN 034 014 e dissero loro: “Questa cosa non la possiamo fare; non possiam dare la nostra sorella a uno che non è circonciso; giacché questo, per noi, sarebbe un obbrobrio. 001 GEN 034 015 Soltanto a questa condizione acconsentiremo alla vostra richiesta: se vorrete essere come siam noi, circoncidendo ogni maschio tra voi. 001 GEN 034 016 Allora vi daremo le nostre figliuole, e noi ci prenderemo le figliuole vostre; abiteremo con voi, e diventeremo un popolo solo. 001 GEN 034 017 Ma se non ci volete ascoltare e non vi volete far circoncidere, noi prenderemo la nostra fanciulla e ce ne andremo”. 001 GEN 034 018 Le loro parole piacquero ad Hemor e a Sichem figliuolo di Hemor. 001 GEN 034 019 E il giovine non indugiò a fare la cosa, perché portava affezione alla figliuola di Giacobbe, ed era l’uomo più onorato in tutta la casa di suo padre. 001 GEN 034 020 Hemor e Sichem, suo figliuolo, vennero alla porta della loro città, e parlarono alla gente della loro città, dicendo: 001 GEN 034 021 “Questa è gente pacifica, qui tra noi; rimanga dunque pure nel paese, e vi traffichi; poiché, ecco, il paese è abbastanza ampio per loro. Noi prenderemo le loro figliuole per mogli, e daremo loro le nostre. 001 GEN 034 022 Ma soltanto a questa condizione questa gente acconsentirà ad abitare con noi per formare un popolo solo: che ogni maschio fra noi sia circonciso, come son circoncisi loro. 001 GEN 034 023 Il loro bestiame, le loro sostanze, tutti i loro animali non saran nostri? Acconsentiamo alla loro domanda ed essi abiteranno con noi”. 001 GEN 034 024 E tutti quelli che uscivano dalla porta della città diedero ascolto ad Hemor e a Sichem suo figliuolo; e ogni maschio fu circonciso: ognuno di quelli che uscivano dalla porta della città. 001 GEN 034 025 Or avvenne che il terzo giorno, mentre quelli eran sofferenti, due de’ figliuoli di Giacobbe, Simeone e Levi, fratelli di Dina, presero ciascuno la propria spada, assalirono la città che si tenea sicura, e uccisero tutti i maschi. 001 GEN 034 026 Passarono anche a fil di spada Hemor e Sichem suo figliuolo, presero Dina dalla casa di Sichem, e uscirono. 001 GEN 034 027 I figliuoli di Giacobbe si gettarono sugli uccisi e saccheggiarono la città, perché la loro sorella era stata disonorata; 001 GEN 034 028 presero i loro greggi, i loro armenti, i loro asini, quello che era in città, e quello che era per i campi, 001 GEN 034 029 e portaron via come bottino tutte le loro ricchezze, tutti i loro piccoli bambini, le loro mogli, e tutto quello che si trovava nelle case. 001 GEN 034 030 Allora Giacobbe disse a Simeone ed a Levi: “Voi mi date grande affanno, mettendomi in cattivo odore presso gli abitanti del paese, presso i Cananei ed i Ferezei. Ed io non ho che poca gente; essi si raduneranno contro di me e mi daranno addosso, e sarò distrutto: io con la mia casa”. 001 GEN 034 031 Ed essi risposero: “Dovrà la nostra sorella esser trattata come una meretrice?” 001 GEN 035 001 Iddio disse a Giacobbe: “Lèvati, vattene a Bethel, dimora quivi, e fa’ un altare all’Iddio che ti apparve, quando fuggivi dinanzi al tuo fratello Esaù”. 001 GEN 035 002 Allora Giacobbe disse alla sua famiglia e a tutti quelli ch’erano con lui: “Togliete gli dèi stranieri che sono fra voi, purificatevi, e cambiatevi i vestiti; 001 GEN 035 003 e leviamoci, andiamo a Bethel, ed io farò quivi un altare all’Iddio che mi esaudì nel giorno della mia angoscia, e ch’è stato con me nel viaggio che ho fatto”. 001 GEN 035 004 Ed essi dettero a Giacobbe tutti gli dei stranieri ch’erano nelle loro mani e gli anelli che avevano agli orecchi; e Giacobbe li nascose sotto la quercia ch’è presso a Sichem. 001 GEN 035 005 Poi si partirono; e un terrore mandato da Dio invase le città ch’erano intorno a loro; talché non inseguirono i figliuoli di Giacobbe. 001 GEN 035 006 Così Giacobbe giunse a Luz, cioè Bethel, ch’è nel paese di Canaan: egli con tutta la gente che avea seco; 001 GEN 035 007 ed edificò quivi un altare, e chiamò quel luogo El-Bethel, perché quivi Iddio gli era apparso, quando egli fuggiva dinanzi al suo fratello. 001 GEN 035 008 Allora morì Debora, balia di Rebecca, e fu sepolta al di sotto di Bethel, sotto la quercia, che fu chiamata Allon-Bacuth. 001 GEN 035 009 Iddio apparve ancora a Giacobbe, quando questi veniva da Paddan-Aram; e lo benedisse. 001 GEN 035 010 E Dio gli disse: “Il tuo nome è Giacobbe; tu non sarai più chiamato Giacobbe, ma il tuo nome sarà Israele”. E gli mise nome Israele. 001 GEN 035 011 E Dio gli disse: “Io sono l’Iddio onnipotente; sii fecondo e moltiplica; una nazione, anzi una moltitudine di nazioni discenderà da te, e dei re usciranno dai tuoi lombi; 001 GEN 035 012 e darò a te e alla tua progenie dopo di te il paese che detti ad Abrahamo e ad Isacco”. 001 GEN 035 013 E Dio risalì di presso a lui, dal luogo dove gli avea parlato. 001 GEN 035 014 E Giacobbe eresse un monumento di pietra nel luogo dove Iddio gli avea parlato; vi fece sopra una libazione e vi sparse su dell’olio. 001 GEN 035 015 E Giacobbe chiamò Bethel il luogo dove Dio gli avea parlato. 001 GEN 035 016 Poi partirono da Bethel; e c’era ancora qualche distanza per arrivare ad Efrata, quando Rachele partorì. Essa ebbe un duro parto; 001 GEN 035 017 e mentre penava a partorire, la levatrice le disse: “Non temere, perché eccoti un altro figliuolo”. 001 GEN 035 018 E com’ella stava per rendere l’anima (perché morì), pose nome al bimbo Ben-Oni; ma il padre lo chiamò Beniamino. 001 GEN 035 019 E Rachele morì, e fu sepolta sulla via di Efrata; cioè di Bethlehem. 001 GEN 035 020 E Giacobbe eresse un monumento sulla tomba di lei. Questo è il monumento della tomba di Rachele, il quale esiste tuttora. 001 GEN 035 021 Poi Israele si partì, e piantò la sua tenda al di là di Migdal-Eder. 001 GEN 035 022 E avvenne che, mentre Israele abitava in quel paese, Ruben andò e si giacque con Bilha, concubina di suo padre. E Israele lo seppe. 001 GEN 035 023 Or i figliuoli di Giacobbe erano dodici. I figliuoli di Lea: Ruben, primogenito di Giacobbe, Simeone, Levi, Giuda, Issacar, Zabulon. 001 GEN 035 024 I figliuoli di Rachele: Giuseppe e Beniamino. 001 GEN 035 025 I figliuoli di Bilha, serva di Rachele: Dan e Neftali. 001 GEN 035 026 I figliuoli di Zilpa, serva di Lea: Gad e Ascer. Questi sono i figliuoli di Giacobbe che gli nacquero in Paddan-Aram. 001 GEN 035 027 E Giacobbe venne da Isacco suo padre a Mamre, a Kiriath-Arba, cioè Hebron, dove Abrahamo e Isacco aveano soggiornato. 001 GEN 035 028 E i giorni d’Isacco furono centottant’anni. 001 GEN 035 029 E Isacco spirò, morì, e fu raccolto presso il suo popolo, vecchio e sazio di giorni; ed Esaù e Giacobbe, suoi figliuoli, lo seppellirono. 001 GEN 036 001 Questa è la posterità di Esaù, cioè Edom. 001 GEN 036 002 Esaù prese le sue mogli tra le figliuole de’ Cananei: Ada, figliuola di Elon, lo Hitteo; Oholibama, figliuola di Ana, 001 GEN 036 003 figliuola di Tsibeon, lo Hivveo; e Basmath, figliuola d’Ismaele, sorella di Nebaioth. 001 GEN 036 004 Ada partorì ad Esaù Elifaz; 001 GEN 036 005 Basmath partorì Reuel; e Oholibama partorì Ieush, Ialam e Korah. Questi sono i figliuoli di Esaù, che gli nacquero nel paese di Canaan. 001 GEN 036 006 Esaù prese le sue mogli, i suoi figliuoli, le sue figliuole, tutte le persone della sua casa, i suoi greggi, tutto il suo bestiame e tutti i beni che aveva messi assieme nel paese di Canaan, e se ne andò in un altro paese, lontano da Giacobbe suo fratello; 001 GEN 036 007 giacché i loro beni erano troppo grandi perch’essi potessero dimorare assieme; e il paese nel quale soggiornavano, non era loro sufficiente a motivo del loro bestiame. 001 GEN 036 008 Ed Esaù abitò sulla montagna di Seir, Esaù è Edom. 001 GEN 036 009 Questa è la posterità di Esaù, padre degli Edomiti, sulla montagna di Seir. 001 GEN 036 010 Questi sono i nomi dei figliuoli di Esaù: Elifaz, figliuolo di Ada, moglie di Esaù; Reuel, figliuolo di Basmath, moglie di Esaù. 001 GEN 036 011 I figliuoli di Elifaz furono: Teman, Omar, Tsefo, Gatam e Kenaz. 001 GEN 036 012 Timna era la concubina di Elifaz, figliuolo di Esaù; essa partorì ad Elifaz Amalek. Questi furono i figliuoli di Ada, moglie di Esaù. 001 GEN 036 013 E questi furono i figliuoli di Reuel: Nahath e Zerach, Shammah e Mizza. Questi furono i figliuoli di Basmath, moglie di Esaù. 001 GEN 036 014 E questi furono i figliuoli di Oholibama, figliuola di Ana, figliuola di Tsibeon, moglie di Esaù; essa partorì a Esaù: Ieush, Ialam e Korah. 001 GEN 036 015 Questi sono i capi de’ figliuoli di Esaù: Figliuoli di Elifaz, primogenito di Esaù: il capo Teman, il capo Omar, il capo Tsefo, il capo Kenaz, 001 GEN 036 016 il capo Korah, il capo Gatam, il capo Amalek; questi sono i capi discesi da Elifaz, nel paese di Edom. E sono i figliuoli di Ada. 001 GEN 036 017 E questi sono i figliuoli di Reuel, figliuolo di Esaù: il capo Nahath, il capo Zerach, il capo Shammah, il capo Mizza; questi sono i capi discesi da Reuel, nel paese di Edom. E sono i figliuoli di Basmath, moglie di Esaù. 001 GEN 036 018 E questi sono i figliuoli di Oholibama, moglie di Esaù: il capo Ieush, il capo Ialam, il capo Korah; questi sono i capi discesi da Oholibama, figliuola di Ana, moglie di Esaù. 001 GEN 036 019 Questi sono i figliuoli di Esaù, che è Edom, e questi sono i loro capi. 001 GEN 036 020 Questi sono i figliuoli di Seir, lo Horeo, che abitavano il paese: Lothan, Shobal, Tsibeon, 001 GEN 036 021 Ana, Dishon, Etser e Dishan. Questi sono i capi degli Horei, figliuoli di Seir, nel paese di Edom. 001 GEN 036 022 I figliuoli di Lothan furono: Hori e Hemam; e la sorella di Lothan fu Timna. 001 GEN 036 023 E questi sono i figliuoli di Shobal: Alvan, Manahath, Ebal, Scefo e Onam. 001 GEN 036 024 E questi sono i figliuoli di Tsibeon: Aiah e Ana. Questo e quell’Ana che trovò le acque calde nel deserto, mentre pasceva gli asini di Tsibeon suo padre. 001 GEN 036 025 E questi sono i figliuoli di Ana: Dishon e Oholibama, figliuola di Ana. 001 GEN 036 026 E questi sono i figliuoli di Dishon: Hemdan, Eshban, Ithran e Keran. 001 GEN 036 027 Questi sono i figliuoli di Etser: Bilhan, Zaavan e Akan. 001 GEN 036 028 Questi sono i figliuoli di Dishan: Uts e Aran. 001 GEN 036 029 Questi sono i capi degli Horei: il capo Lothan, il capo Shobal, il capo Tsibeon, il capo Ana, 001 GEN 036 030 il capo Dishon, il capo Etser, il capo Dishan. Questi sono i capi degli Horei, i capi ch’essi ebbero nel paese di Seir. 001 GEN 036 031 Questi sono i re che regnarono nel paese di Edom, prima che alcun re regnasse sui figliuoli d’Israele: 001 GEN 036 032 Bela, figliuolo di Beor, regnò in Edom, e il nome della sua città fu Dinhaba. 001 GEN 036 033 Bela morì, e Iobab, figliuolo di Zerach, di Botsra, regnò in luogo suo. 001 GEN 036 034 Iobab morì e Husham, del paese de’ Temaniti, regnò in luogo suo. 001 GEN 036 035 Husham morì, e Hadad, figliuolo di Bedad, che sconfisse i Madianiti ne’ campi di Moab, regnò in luogo suo; e il nome della sua città fu Avith. 001 GEN 036 036 Hadad morì, e Samla, di Masreka, regnò in luogo suo. 001 GEN 036 037 Samla morì, e Saul di Rehoboth sul Fiume, regnò in luogo suo. 001 GEN 036 038 Saul morì, e Baal-Hanan, figliuolo di Acbor, regnò in luogo suo. 001 GEN 036 039 Baal-Hanan, figliuolo di Acbor, morì, e Hadar regnò in luogo suo. Il nome della sua città fu Pau, e il nome della sua moglie, Mehetabeel, figliuola di Matred, figliuola di Mezahab. 001 GEN 036 040 E questi sono i nomi dei capi di Esaù, secondo le loro famiglie, secondo i loro territori, coi loro nomi: Il capo Timna, il capo Alva, il capo Ieteth, 001 GEN 036 041 il capo Oholibama, il capo Ela, 001 GEN 036 042 il capo Pinon, il capo Kenaz, il capo Teman, il capo Mibtsar, il capo Magdiel, il capo Iram. 001 GEN 036 043 Questi sono i capi di Edom secondo le loro dimore, nel paese che possedevano. Questo è Esaù, il padre degli Edomiti. 001 GEN 037 001 Or Giacobbe dimorò nel paese dove suo padre avea soggiornato, nel paese di Canaan. 001 GEN 037 002 E questa è la posterità di Giacobbe. Giuseppe, all’età di diciassette anni, pasceva il gregge coi suoi fratelli; e, giovinetto com’era, stava coi figliuoli di Bilha e coi figliuoli di Zilpa, mogli di suo padre. E Giuseppe riferì al loro padre la mala fama che circolava sul loro conto. 001 GEN 037 003 Or Israele amava Giuseppe più di tutti gli altri suoi figliuoli, perché era il figlio della sua vecchiaia; e gli fece una veste lunga con le maniche. 001 GEN 037 004 E i suoi fratelli, vedendo che il loro padre l’amava più di tutti gli altri fratelli, l’odiavano, e non gli potevan parlare amichevolmente. 001 GEN 037 005 Or Giuseppe ebbe un sogno, e lo raccontò ai suoi fratelli; e questi l’odiaron più che mai. 001 GEN 037 006 Egli disse loro: “Udite, vi prego, il sogno che ho fatto. 001 GEN 037 007 Noi stavamo legando de’ covoni in mezzo ai campi, quand’ecco che il mio covone si levò su e si tenne ritto; ed ecco i covoni vostri farsi d’intorno al mio covone, e inchinarglisi dinanzi”. 001 GEN 037 008 Allora i suoi fratelli gli dissero: “Dovrai tu dunque regnare su noi? o dominarci?” E l’odiarono più che mai a motivo de’ suoi sogni e delle sue parole. 001 GEN 037 009 Egli ebbe ancora un altro sogno, e lo raccontò ai suoi fratelli, dicendo: “Ho avuto un altro sogno! Ed ecco che il sole, la luna e undici stelle mi s’inchinavano dinanzi”. 001 GEN 037 010 Ei lo raccontò a suo padre e ai suoi fratelli; e suo padre lo sgridò, e gli disse: “Che significa questo sogno che hai avuto? Dovremo dunque io e tua madre e i tuoi fratelli venir proprio a inchinarci davanti a te fino a terra?” 001 GEN 037 011 E i suoi fratelli gli portavano invidia, ma suo padre serbava dentro di sé queste parole. 001 GEN 037 012 Or i fratelli di Giuseppe erano andati a pascere il gregge del padre a Sichem. 001 GEN 037 013 E Israele disse a Giuseppe: “I tuoi fratelli non sono forse alla pastura a Sichem? Vieni, che ti manderò da loro”. Ed egli rispose: “Eccomi”. 001 GEN 037 014 Israele gli disse: “Va’ a vedere se i tuoi fratelli stanno bene, e se tutto va bene col gregge; e torna a dirmelo”. Così lo mandò dalla valle di Hebron, e Giuseppe arrivò a Sichem. 001 GEN 037 015 E un uomo lo trovò che andava errando per i campi e quest’uomo lo interrogò dicendo: “Che cerchi?” 001 GEN 037 016 Egli rispose: “Cerco i miei fratelli; deh, dimmi dove siano a pascere il gregge”. 001 GEN 037 017 E quell’uomo gli disse: “Son partiti di qui, perché li ho uditi che dicevano: Andiamocene a Dotan”. Giuseppe andò quindi in traccia de’ suoi fratelli, e li trovò a Dotan. 001 GEN 037 018 Essi lo scorsero da lontano; e prima ch’egli fosse loro vicino, macchinarono d’ucciderlo. 001 GEN 037 019 E dissero l’uno all’altro: “Ecco cotesto sognatore che viene! 001 GEN 037 020 Ora dunque venite, uccidiamolo, e gettiamolo in una di queste cisterne; diremo poi che una mala bestia l’ha divorato, e vedremo che ne sarà de’ suoi sogni”. 001 GEN 037 021 Ruben udì questo, e lo liberò dalle loro mani. Disse: “Non gli togliamo la vita”. 001 GEN 037 022 Poi Ruben aggiunse: “Non spargete sangue; gettatelo in quella cisterna ch’è nel deserto, ma non lo colpisca la vostra mano”. Diceva così, per liberarlo dalle loro mani e restituirlo a suo padre. 001 GEN 037 023 Quando Giuseppe fu giunto presso i suoi fratelli, lo spogliarono della sua veste, della veste lunga con le maniche che aveva addosso; 001 GEN 037 024 lo presero e lo gettarono nella cisterna. Or la cisterna era vuota; non c’era punt’acqua. 001 GEN 037 025 Poi si misero a sedere per prender cibo; e avendo alzati gli occhi, ecco che videro una carovana d’Ismaeliti, che veniva da Galaad, coi suoi cammelli carichi di aromi, di balsamo e di mirra, che portava in Egitto. 001 GEN 037 026 E Giuda disse ai suoi fratelli: “Che guadagneremo a uccidere il nostro fratello e a nascondere il suo sangue? 001 GEN 037 027 Venite, vendiamolo agl’Ismaeliti, e non lo colpisca la nostra mano, poiché è nostro fratello, nostra carne”. E i suoi fratelli gli diedero ascolto. 001 GEN 037 028 E come que’ mercanti Madianiti passavano, essi trassero e fecero salire Giuseppe su dalla cisterna, e lo vendettero per venti sicli d’argento a quegl’Ismaeliti. E questi menarono Giuseppe in Egitto. 001 GEN 037 029 Or Ruben tornò alla cisterna; ed ecco, Giuseppe non era più nella cisterna. Allora egli si stracciò le vesti, 001 GEN 037 030 tornò dai suoi fratelli, e disse: “Il fanciullo non c’è più; e io, dove andrò io?” 001 GEN 037 031 Essi presero la veste di Giuseppe, scannarono un becco, e intrisero del sangue la veste. 001 GEN 037 032 Poi mandarono uno a portare al padre loro la veste lunga con le maniche, e gli fecero dire: “Abbiam trovato questa veste; vedi tu se sia quella del tuo figliuolo, o no”. 001 GEN 037 033 Ed egli la riconobbe e disse: “E’ la veste del mio figliuolo; una mala bestia l’ha divorato; per certo, Giuseppe è stato sbranato”. 001 GEN 037 034 E Giacobbe si stracciò le vesti, si mise un cilicio sui fianchi, e fece cordoglio del suo figliuolo per molti giorni. 001 GEN 037 035 E tutti i suoi figliuoli e tutte le sue figliuole vennero a consolarlo; ma egli rifiutò d’esser consolato, e disse: “Io scenderò, facendo cordoglio, dal mio figliuolo, nel soggiorno de’ morti”. E suo padre lo pianse. (Sheol h7585) 001 GEN 037 036 E que’ Madianiti lo vendettero in Egitto a Potifar, ufficiale di Faraone, capitano delle guardie. 001 GEN 038 001 Or avvenne che, in quel tempo, Giuda discese di presso ai suoi fratelli, e andò a stare da un uomo di Adullam, che avea nome Hira. 001 GEN 038 002 E Giuda vide quivi la figliuola di un Cananeo, chiamato Shua; e se la prese, e convisse con lei. 001 GEN 038 003 Ed ella concepì e partorì un figliuolo, al quale egli pose nome Er. 001 GEN 038 004 Poi ella concepì di nuovo, e partorì un figliuolo, al quale pose nome Onan. 001 GEN 038 005 E partorì ancora un figliuolo, al quale pose nome Scela. Or Giuda era a Kezib, quand’ella lo partorì. 001 GEN 038 006 E Giuda prese per Er, suo primogenito, una moglie che avea nome Tamar. 001 GEN 038 007 Ma Er, primogenito di Giuda, era perverso agli occhi dell’Eterno, e l’Eterno lo fece morire. 001 GEN 038 008 Allora Giuda disse a Onan: “Va’ dalla moglie del tuo fratello, prenditela come cognato, e suscita una progenie al tuo fratello”. 001 GEN 038 009 E Onan, sapendo che quella progenie non sarebbe sua, quando s’accostava alla moglie del suo fratello, faceva in modo d’impedire il concepimento, per non dar progenie al fratello. 001 GEN 038 010 Ciò ch’egli faceva dispiacque all’Eterno, il quale fece morire anche lui. 001 GEN 038 011 Allora Giuda disse a Tamar sua nuora: “Rimani vedova in casa di tuo padre, finché Scela, mio figliuolo, sia cresciuto”. Perché diceva: “Badiamo che anch’egli non muoia come i suoi fratelli”. E Tamar se ne andò, e dimorò in casa di suo padre. 001 GEN 038 012 Passaron molti giorni, e morì la figliuola di Shua, moglie di Giuda; e dopo che Giuda si fu consolato, salì da quelli che tosavan le sue pecore a Timna; egli col suo amico Hira, l’Adullamita. 001 GEN 038 013 Di questo fu informata Tamar, e le fu detto: “Ecco, il tuo suocero sale a Timna a tosare le sue pecore”. 001 GEN 038 014 Allora ella si tolse le vesti da vedova, si coprì d’un velo, se ne avvolse tutta, e si pose a sedere alla porta di Enaim, ch’è sulla via di Timna; poiché vedeva che Scela era cresciuto, e nondimeno, lei non gli era stata data per moglie. 001 GEN 038 015 Come Giuda la vide, la prese per una meretrice, perch’essa aveva il viso coperto. 001 GEN 038 016 E accostatosi a lei sulla via, le disse: “Lasciami venire da te!” Poiché non sapeva ch’ella fosse sua nuora. Ed ella rispose: “Che mi darai per venire da me?” 001 GEN 038 017 Ed egli le disse: “Ti manderò un capretto del mio gregge”. Ed ella: “Mi darai tu un pegno finché tu me l’abbia mandato?” 001 GEN 038 018 Ed egli: “Che pegno ti darò?” E l’altra rispose: “Il tuo sigillo, il tuo cordone e il bastone che hai in mano”. Egli glieli dette, andò da lei, ed ella rimase incinta di lui. 001 GEN 038 019 Poi ella si levò, e se ne andò; si tolse il velo, e si rimise le vesti da vedova. 001 GEN 038 020 E Giuda mandò il capretto per mezzo del suo amico, l’Adullamita, affin di ritirare il pegno di man di quella donna; ma egli non la trovò. 001 GEN 038 021 Interrogò la gente del luogo, dicendo: “Dov’è quella meretrice che stava a Enaim, sulla via?” E quelli risposero: “Qui non c’è stata alcuna meretrice”. 001 GEN 038 022 Ed egli se ne tornò a Giuda, e gli disse: “Non l’ho trovata; e, per di più, la gente del luogo m’ha detto: Qui non c’è stata alcuna meretrice”. 001 GEN 038 023 E Giuda disse: “Si tenga pure il pegno, che non abbiamo a incorrere nel disprezzo. Ecco, io ho mandato questo capretto, e tu non l’hai trovata”. 001 GEN 038 024 Or circa tre mesi dopo, vennero a dire a Giuda: “Tamar, tua nuora, si è prostituita; e, per di più, eccola incinta in seguito alla sua prostituzione”. E Giuda disse: “Menatela fuori, e sia arsa!” 001 GEN 038 025 Come la menavano fuori, ella mandò a dire al suocero: “Sono incinta dell’uomo al quale appartengono queste cose”. E disse: “Riconosci, ti prego, di chi siano questo sigillo, questi cordoni e questo bastone”. 001 GEN 038 026 Giuda li riconobbe, e disse: “Ella è più giusta di me, giacché io non l’ho data a Scela, mio figliuolo”. Ed egli non ebbe più relazioni con lei. 001 GEN 038 027 Or quando venne il tempo in cui doveva partorire, ecco ch’essa aveva in seno due gemelli. 001 GEN 038 028 E mentre partoriva, l’un d’essi mise fuori una mano; e la levatrice la prese, e vi legò un filo di scarlatto, dicendo: “Questo qui esce il primo”. 001 GEN 038 029 Ma egli ritirò la mano, ed ecco uscir fuori il suo fratello. Allora la levatrice disse: “Perché ti sei fatta questa breccia?” Per questo motivo gli fu messo nome Perets. 001 GEN 038 030 Poi uscì il suo fratello, che aveva alla mano il filo di scarlatto; e fu chiamato Zerach. 001 GEN 039 001 Giuseppe fu menato in Egitto; e Potifar, ufficiale di Faraone, capitano delle guardie, un Egiziano, lo comprò da quegl’Ismaeliti, che l’aveano menato quivi. 001 GEN 039 002 E l’Eterno fu con Giuseppe, il quale prosperava e stava in casa del suo signore, l’Egiziano. 001 GEN 039 003 E il suo signore vide che l’Eterno era con lui, e che l’Eterno gli faceva prosperare nelle mani tutto quello che intraprendeva. 001 GEN 039 004 Giuseppe entrò nelle grazie di lui, e attendeva al servizio personale di Potifar, il quale lo fece maggiordomo della sua casa, e gli mise nelle mani tutto quello che possedeva. 001 GEN 039 005 E da che l’ebbe fatto maggiordomo della sua casa e gli ebbe affidato tutto quello che possedeva, l’Eterno benedisse la casa dell’Egiziano, per amor di Giuseppe; e la benedizione dell’Eterno riposò su tutto quello ch’egli possedeva, in casa e in campagna. 001 GEN 039 006 Potifar lasciò tutto quello che aveva, nelle mani di Giuseppe; e non s’occupava più di cosa alcuna, tranne del suo proprio cibo. Or Giuseppe era di presenza avvenente e di bell’aspetto. 001 GEN 039 007 Dopo queste cose avvenne che la moglie del signore di Giuseppe gli mise gli occhi addosso, e gli disse: “Giaciti meco”. 001 GEN 039 008 Ma egli rifiutò e disse alla moglie del suo signore: “Ecco, il mio signore non s’informa da me di nulla ch’è nella casa, e ha messo nelle mie mani tutto quello che ha; 001 GEN 039 009 egli stesso non è più grande di me in questa casa; e nulla mi ha divietato, tranne che te, perché sei sua moglie. Come dunque potrei io fare questo gran male e peccare contro Dio?” 001 GEN 039 010 E bench’ella gliene parlasse ogni giorno, Giuseppe non acconsentì, né a giacersi né a stare con lei. 001 GEN 039 011 Or avvenne che un giorno egli entrò in casa per fare il suo lavoro; e non c’era quivi alcuno della gente di casa; 001 GEN 039 012 ed essa lo afferrò per la veste, e gli disse: “Giaciti meco”. Ma egli le lasciò in mano la veste e fuggì fuori. 001 GEN 039 013 E quand’ella vide ch’egli le aveva lasciata la veste in mano e ch’era fuggito fuori, 001 GEN 039 014 chiamò la gente della sua casa, e le parlò così: “Vedete, ei ci ha menato in casa un Ebreo per pigliarsi giuoco di noi; esso è venuto da me per giacersi meco, ma io ho gridato a gran voce. 001 GEN 039 015 E com’egli ha udito ch’io alzavo la voce e gridavo, m’ha lasciato qui la sua veste, ed è fuggito fuori”. 001 GEN 039 016 E si tenne accanto la veste di lui, finché il suo signore non fu tornato a casa. 001 GEN 039 017 Allora ella gli parlò in questa maniera: “Quel servo ebreo che tu ci hai menato, venne da me per pigliarsi giuoco di me. 001 GEN 039 018 Ma com’io ho alzato la voce e ho gridato, egli m’ha lasciato qui la sua veste e se n’è fuggito fuori”. 001 GEN 039 019 Quando il signore di Giuseppe ebbe intese le parole di sua moglie che gli diceva: “Il tuo servo m’ha fatto questo!” l’ira sua s’infiammò. 001 GEN 039 020 E il signore di Giuseppe lo prese e lo mise nella prigione, nel luogo ove si tenevano chiusi i carcerati del re. Egli fu dunque là in quella prigione. 001 GEN 039 021 Ma l’Eterno fu con Giuseppe, e spiegò a pro di lui la sua benignità, cattivandogli le grazie del governatore della prigione. 001 GEN 039 022 E il governatore della prigione affidò alla sorveglianza di Giuseppe tutti i detenuti ch’erano nella carcere; e nulla si faceva quivi senza di lui. 001 GEN 039 023 Il governatore della prigione non rivedeva niente di quello ch’era affidato a lui, perché l’Eterno era con lui, e l’Eterno faceva prosperare tutto quello ch’egli intraprendeva. 001 GEN 040 001 Or, dopo queste cose, avvenne che il coppiere e il panettiere del re d’Egitto offesero il loro signore, il re d’Egitto. 001 GEN 040 002 E Faraone s’indignò contro i suoi due ufficiali, contro il capo de’ coppieri e il capo de’ panettieri, 001 GEN 040 003 e li fece mettere in carcere, nella casa del capo delle guardie; nella prigione stessa dove Giuseppe stava rinchiuso. 001 GEN 040 004 E il capitano delle guardie li affidò alla sorveglianza di Giuseppe, il quale li serviva. Ed essi rimasero in prigione per un certo tempo. 001 GEN 040 005 E durante una medesima notte, il coppiere e il panettiere del re d’Egitto, ch’erano rinchiusi nella prigione, ebbero ambedue un sogno, un sogno per uno, e ciascun sogno aveva il suo significato particolare. 001 GEN 040 006 Giuseppe, venuto la mattina da loro, li guardò, ed ecco, erano conturbati. 001 GEN 040 007 E interrogò gli ufficiali di Faraone ch’eran con lui in prigione nella casa del suo signore, e disse: “Perché avete oggi il viso così mesto?” 001 GEN 040 008 E quelli gli risposero: “Abbiam fatto un sogno e non v’è alcuno che ce lo interpreti”. E Giuseppe disse loro: “Le interpretazioni non appartengono a Dio? Raccontatemi i sogni, vi prego”. 001 GEN 040 009 E il capo de’ coppieri raccontò il suo sogno a Giuseppe, e gli disse: “Nei mio sogno, ecco, mi stava davanti una vite; 001 GEN 040 010 e in quella vite c’eran tre tralci; e mi pareva ch’essa germogliasse, poi fiorisse, e desse in fine dei grappoli d’uva matura. 001 GEN 040 011 E io avevo in mano la coppa di Faraone; presi l’uva, la spremei nella coppa di Faraone, e diedi la coppa in mano a Faraone”. 001 GEN 040 012 Giuseppe gli disse: “Questa è l’interpretazione del sogno: i tre tralci sono tre giorni; 001 GEN 040 013 ancora tre giorni, e Faraone ti farà rialzare il capo, ti ristabilirà nel tuo ufficio, e tu darai in mano a Faraone la sua coppa, nel modo che facevi prima, quand’eri suo coppiere. 001 GEN 040 014 Ma ricordati di me, quando sarai felice, e siimi benigno, ti prego; parla di me a Faraone, e fammi uscire da questa casa; 001 GEN 040 015 perché io fui portato via furtivamente dal paese degli Ebrei, e anche qui non ho fatto nulla da esser messo in questa fossa”. 001 GEN 040 016 Il capo de’ panettieri, vedendo che la interpretazione di Giuseppe era favorevole, gli disse: “Anch’io, nel mio sogno, ecco, avevo tre canestri di pan bianco, sul capo; 001 GEN 040 017 e nel canestro più alto c’era per Faraone ogni sorta di vivande cotte al forno; e gli uccelli le mangiavano dentro al canestro sul mio capo”. 001 GEN 040 018 Giuseppe rispose e disse: “Questa è l’interpretazione del sogno: i tre canestri sono tre giorni; 001 GEN 040 019 ancora tre giorni, e Faraone ti porterà via la testa di sulle spalle, ti farà impiccare a un albero, e gli uccelli ti mangeranno le carni addosso”. 001 GEN 040 020 E avvenne, il terzo giorno, ch’era il natalizio di Faraone, che questi dette un convito a tutti i suoi servitori, e fece alzare il capo al gran coppiere, e alzare il capo al gran panettiere in mezzo ai suoi servitori: 001 GEN 040 021 ristabilì il gran coppiere nel suo ufficio di coppiere, perché mettesse la coppa in man di Faraone, 001 GEN 040 022 ma fece appiccare il gran panettiere, secondo la interpretazione che Giuseppe avea loro data. 001 GEN 040 023 Il gran coppiere però non si ricordò di Giuseppe, ma lo dimenticò. 001 GEN 041 001 Or avvenne, in capo a due anni interi, che Faraone ebbe un sogno. Ed ecco che stava presso il fiume; 001 GEN 041 002 e su dal fiume ecco salire sette vacche, di bell’apparenza e grasse, e mettersi a pascere nella giuncaia. 001 GEN 041 003 E, dopo quelle, ecco salire dal fiume altre sette vacche di brutt’apparenza e scarne, e fermarsi presso alle prime, sulla riva del fiume. 001 GEN 041 004 E le vacche di brutt’apparenza e scarne, divorarono le sette vacche di bell’apparenza e grasse. E Faraone si svegliò. 001 GEN 041 005 Poi si riaddormentò, e sognò di nuovo; ed ecco sette spighe, grasse e belle, venir su da un unico stelo. 001 GEN 041 006 Poi ecco sette spighe, sottili e arse dal vento orientale, germogliare dopo quelle altre. 001 GEN 041 007 E le spighe sottili inghiottirono le sette spighe grasse e piene. E Faraone si svegliò: ed ecco, era un sogno. 001 GEN 041 008 La mattina, lo spirito di Faraone fu conturbato; ed egli mandò a chiamare tutti i magi e tutti i savi d’Egitto, e raccontò loro i suoi sogni; ma non ci fu alcuno che li potesse interpretare a Faraone. 001 GEN 041 009 Allora il capo de’ coppieri parlò a Faraone, dicendo: “Ricordo oggi i miei falli. 001 GEN 041 010 Faraone s’era sdegnato contro i suoi servitori, e m’avea fatto mettere in prigione in casa del capo delle guardie: me, e il capo de’ panettieri. 001 GEN 041 011 L’uno e l’altro facemmo un sogno, nella medesima notte: facemmo ciascuno un sogno, avente il suo proprio significato. 001 GEN 041 012 Or c’era quivi con noi un giovane ebreo, servo del capo delle guardie; a lui raccontammo i nostri sogni, ed egli ce li interpretò, dando a ciascuno l’interpretazione del suo sogno. 001 GEN 041 013 E le cose avvennero secondo l’interpretazione ch’egli ci aveva data: Faraone ristabilì me nel mio ufficio, e l’altro lo fece appiccare”. 001 GEN 041 014 Allora Faraone mandò a chiamare Giuseppe, il quale fu tosto tratto fuor dalla prigione sotterranea. Egli si rase, si cambiò il vestito, e venne da Faraone. 001 GEN 041 015 E Faraone disse a Giuseppe: “Ho fatto un sogno, e non c’è chi lo possa interpretare; e ho udito dir di te che, quando t’hanno raccontato un sogno, tu lo puoi interpretare”. 001 GEN 041 016 Giuseppe rispose a Faraone, dicendo: “Non son io; ma sarà Dio che darà a Faraone una risposta favorevole”. 001 GEN 041 017 E Faraone disse a Giuseppe: “Nel mio sogno, io stavo sulla riva del fiume; 001 GEN 041 018 quand’ecco salir dal fiume sette vacche grasse e di bell’apparenza, e mettersi a pascere nella giuncaia. 001 GEN 041 019 E, dopo quelle, ecco salire altre sette vacche magre, di bruttissima apparenza e scarne: tali, che non ne vidi mai di così brutte in tutto il paese d’Egitto. 001 GEN 041 020 E le vacche magre e brutte divorarono le prime sette vacche grasse; 001 GEN 041 021 e quelle entrarono loro in corpo, e non si riconobbe che vi fossero entrate; erano di brutt’apparenza come prima. E mi svegliai. 001 GEN 041 022 Poi vidi ancora nel mio sogno sette spighe venir su da un unico stelo, piene e belle; 001 GEN 041 023 ed ecco altre sette spighe vuote, sottili e arse dal vento orientale, germogliare dopo quelle altre. 001 GEN 041 024 E le spighe sottili inghiottirono le sette spighe belle. Io ho raccontato questo al magi; ma non c’è stato alcuno che abbia saputo spiegarmelo”. 001 GEN 041 025 Allora Giuseppe disse a Faraone: “Ciò che Faraone ha sognato è una stessa cosa. Iddio ha significato a Faraone quello che sta per fare. 001 GEN 041 026 Le sette vacche belle sono sette anni, e le sette spighe belle sono sette anni; è uno stesso sogno. 001 GEN 041 027 E le sette vacche magre e brutte che salivano dopo quelle altre, sono sette anni; come pure le sette spighe vuote e arse dal vento orientale saranno sette anni di carestia. 001 GEN 041 028 Questo è quel che ho detto a Faraone: Iddio ha mostrato a Faraone quello che sta per fare. 001 GEN 041 029 Ecco, stanno per venire sette anni di grande abbondanza in tutto il paese d’Egitto; 001 GEN 041 030 e dopo, verranno sette anni di carestia; e tutta quell’abbondanza sarà dimenticata nel paese d’Egitto, e la carestia consumerà il paese. 001 GEN 041 031 E uno non si accorgerà più di quell’abbondanza nel paese, a motivo della carestia che seguirà; perché questa sarà molto aspra. 001 GEN 041 032 E l’essersi il sogno replicato due volte a Faraone vuol dire che la cosa è decretata da Dio, e che Dio l’eseguirà tosto. 001 GEN 041 033 Or dunque si provveda Faraone d’un uomo intelligente e savio e lo stabilisca sul paese d’Egitto. 001 GEN 041 034 Faraone faccia così: Costituisca de’ commissari sul paese per prelevare il quinto delle raccolte del paese d’Egitto, durante i sette anni dell’abbondanza. 001 GEN 041 035 E radunino essi tutti i viveri di queste sette buone annate che stan per venire, e ammassino il grano a disposizione di Faraone per l’approvvigionamento delle città, e lo conservino. 001 GEN 041 036 Questi viveri saranno una riserva per il paese, in vista dei sette anni di carestia che verranno nel paese d’Egitto; e così il paese non perirà per la carestia”. 001 GEN 041 037 Piacque la cosa a Faraone e a tutti i suoi servitori. 001 GEN 041 038 E Faraone disse ai suoi servitori: “Potremmo noi trovare un uomo pari a questo, in cui sia lo spirito di Dio?” 001 GEN 041 039 E Faraone disse a Giuseppe: “Giacché Iddio t’ha fatto conoscere tutto questo, non v’è alcuno che sia intelligente e savio al pari di te. 001 GEN 041 040 Tu sarai sopra la mia casa, e tutto il mio popolo obbedirà ai tuoi ordini; per il trono soltanto, io sarò più grande di te”. 001 GEN 041 041 E Faraone disse a Giuseppe: “Vedi, io ti stabilisco su tutto il paese d’Egitto”. 001 GEN 041 042 E Faraone si tolse l’anello di mano e lo mise alla mano di Giuseppe; lo fece vestire di abiti di lino fino, e gli mise al collo una collana d’oro. 001 GEN 041 043 Lo fece montare sul suo secondo carro, e davanti a lui si gridava: “In ginocchio!” Così Faraone lo costituì su tutto il paese d’Egitto. 001 GEN 041 044 E Faraone disse a Giuseppe: “Io son Faraone! e senza te, nessuno alzerà la mano o il piede in tutto il paese d’Egitto”. 001 GEN 041 045 E Faraone chiamò Giuseppe Tsafnath-Paneach e gli dette per moglie Asenath figliuola di Potifera, sacerdote di On. E Giuseppe partì per visitare il paese d’Egitto. 001 GEN 041 046 Or Giuseppe avea trent’anni quando si presentò dinanzi a Faraone re d’Egitto. E Giuseppe uscì dal cospetto di Faraone, e percorse tutto il paese d’Egitto. 001 GEN 041 047 Durante i sette anni d’abbondanza, la terra produsse a piene mani; 001 GEN 041 048 e Giuseppe adunò tutti i viveri di quei sette anni che vennero nel paese d’Egitto, e ripose i viveri nelle città; ripose in ogni città i viveri del territorio circonvicino. 001 GEN 041 049 Così Giuseppe ammassò grano come la rena del mare; in così gran quantità, che si smise di contarlo, perch’era innumerevole. 001 GEN 041 050 Or avanti che venisse il primo anno della carestia, nacquero a Giuseppe due figliuoli, che Asenath figliuola di Potifera sacerdote di On gli partorì. 001 GEN 041 051 E Giuseppe chiamò il primogenito Manasse, perché, disse, “Iddio m’ha fatto dimenticare ogni mio affanno e tutta la casa di mio padre”. 001 GEN 041 052 E al secondo pose nome Efraim, perché, disse, “Iddio m’ha reso fecondo nel paese della mia afflizione”. 001 GEN 041 053 I sette anni d’abbondanza ch’erano stati nel paese d’Egitto, finirono; 001 GEN 041 054 e cominciarono a venire i sette anni della carestia, come Giuseppe avea detto. E ci fu carestia in tutti i paesi; ma in tutto il paese d’Egitto c’era del pane. 001 GEN 041 055 Poi la carestia si estese a tutto il paese d’Egitto, e il popolo gridò a Faraone per aver del pane. E Faraone disse a tutti gli Egiziani: “Andate da Giuseppe, e fate quello che vi dirà”. 001 GEN 041 056 La carestia era sparsa su tutta la superficie del paese, e Giuseppe aperse tutti i depositi e vendé grano agli Egiziani. E la carestia s’aggravò nel paese d’Egitto. 001 GEN 041 057 E da tutti i paesi si veniva in Egitto da Giuseppe per comprar del grano, perché la carestia era grave per tutta la terra. 001 GEN 042 001 Or Giacobbe, vedendo che c’era del grano in Egitto, disse ai suoi figliuoli: “Perché vi state a guardare l’un l’altro?” 001 GEN 042 002 Poi disse: “Ecco, ho sentito dire che c’è del grano in Egitto; scendete colà per comprarcene, onde possiam vivere e non abbiamo a morire”. 001 GEN 042 003 E dieci de’ fratelli di Giuseppe scesero in Egitto per comprarvi del grano. 001 GEN 042 004 Ma Giacobbe non mandò Beniamino, fratello di Giuseppe, coi suoi fratelli, perché diceva: “Che non gli abbia a succedere qualche disgrazia!” 001 GEN 042 005 E i figliuoli d’Israele giunsero per comprare del grano in mezzo agli altri, che pur venivano; poiché nel paese di Canaan c’era la carestia. 001 GEN 042 006 Or Giuseppe era colui che comandava nel paese; era lui che vendeva il grano a tutta la gente del paese; e i fratelli di Giuseppe vennero, e si prostrarono dinanzi a lui con la faccia a terra. 001 GEN 042 007 E Giuseppe vide i suoi fratelli e li riconobbe, ma fece lo straniero davanti a loro, e parlò loro aspramente e disse loro: “Donde venite?” Ed essi risposero: “Dal paese di Canaan per comprar de’ viveri”. 001 GEN 042 008 E Giuseppe riconobbe i suoi fratelli, ma essi non riconobbero lui. 001 GEN 042 009 E Giuseppe si ricordò de’ sogni che aveva avuti intorno a loro, e disse: “Voi siete delle spie! Siete venuti per vedere i luoghi sforniti del paese!” 001 GEN 042 010 Ed essi a lui: “No, signor mio; i tuoi servitori son venuti a comprar de’ viveri. 001 GEN 042 011 Siamo tutti figliuoli d’uno stesso uomo; siamo gente sincera; i tuoi servitori non son delle spie”. 001 GEN 042 012 Ed egli disse loro: “No, siete venuti per vedere i luoghi sforniti del paese!” 001 GEN 042 013 E quelli risposero: “Noi, tuoi servitori, siamo dodici fratelli, figliuoli d’uno stesso uomo, nel paese di Canaan. Ed ecco, il più giovane è oggi con nostro padre, e uno non è più”. 001 GEN 042 014 E Giuseppe disse loro: “La cosa è come v’ho detto; siete delle spie! 001 GEN 042 015 Ecco come sarete messi alla prova: Per la vita di Faraone, non uscirete di qui prima che il vostro fratello più giovine sia venuto qua. 001 GEN 042 016 Mandate uno di voi a prendere il vostro fratello; e voi resterete qui in carcere, perché le vostre parole siano messe alla prova, e si vegga se c’è del vero in voi; se no, per la vita di Faraone, siete delle spie!” 001 GEN 042 017 E li mise assieme in prigione per tre giorni. 001 GEN 042 018 Il terzo giorno, Giuseppe disse loro: “Fate questo, e vivrete; io temo Iddio! 001 GEN 042 019 Se siete gente sincera, uno di voi fratelli resti qui incatenato nella vostra prigione; e voi, andate, portate del grano per la necessità delle vostre famiglie; 001 GEN 042 020 e menatemi il vostro fratello più giovine; così le vostre parole saranno verificate, e voi non morrete”. Ed essi fecero così. 001 GEN 042 021 E si dicevano l’uno all’altro: “Sì, noi fummo colpevoli verso il nostro fratello, giacché vedemmo l’angoscia dell’anima sua quando egli ci supplicava, e noi non gli demmo ascolto! Ecco perché ci viene addosso quest’angoscia”. 001 GEN 042 022 E Ruben rispose loro, dicendo: “Non ve lo dicevo io: Non commettete questo peccato contro il fanciullo? Ma voi non mi voleste dare ascolto. Perciò ecco, che il suo sangue ci è ridomandato”. 001 GEN 042 023 Or quelli non sapevano che Giuseppe li capiva, perché fra lui e loro c’era un interprete. 001 GEN 042 024 Ed egli s’allontanò da essi, e pianse. Poi tornò, parlò loro, e prese di fra loro Simeone, che fece incatenare sotto i loro occhi. 001 GEN 042 025 Poi Giuseppe ordinò che s’empissero di grano i loro sacchi, che si rimettesse il danaro di ciascuno nel suo sacco, e che si dessero loro delle provvisioni per il viaggio. E così fu fatto. 001 GEN 042 026 Ed essi caricarono il loro grano sui loro asini, e se ne andarono. 001 GEN 042 027 Or l’un d’essi aprì il suo sacco per dare del foraggio al suo asino, nel luogo ove pernottavano, e vide il suo danaro ch’era alla bocca del sacco; 001 GEN 042 028 e disse ai suoi fratelli: “Il mio danaro m’è stato restituito, ed eccolo qui nel mio sacco”. Allora il cuore venne lor meno, e, tremando, dicevano l’uno all’altro: “Che è mai questo che Dio ci ha fatto?” 001 GEN 042 029 E vennero a Giacobbe, loro padre, nel paese di Canaan, e gli raccontarono tutto quello ch’era loro accaduto, dicendo: 001 GEN 042 030 “L’uomo ch’è il signor del paese, ci ha parlato aspramente e ci ha trattato da spie del paese. 001 GEN 042 031 E noi gli abbiamo detto: Siamo gente sincera; non siamo delle spie; 001 GEN 042 032 siamo dodici fratelli, figliuoli di nostro padre; uno non è più, e il più giovine è oggi con nostro padre nel paese di Canaan. 001 GEN 042 033 E quell’uomo, signore del paese, ci ha detto: Da questo conoscerò se siete gente sincera; lasciate presso di me uno dei vostri fratelli, prendete quel che vi necessita per le vostre famiglie, partite, e menatemi il vostro fratello più giovine. 001 GEN 042 034 Allora conoscerò che non siete delle spie ma gente sincera; io vi renderò il vostro fratello, e voi potrete trafficare nel paese”. 001 GEN 042 035 Or com’essi vuotavano i loro sacchi, ecco che l’involto del danaro di ciascuno era nel suo sacco; essi e il padre loro videro gl’involti del loro danaro, e furon presi da paura. 001 GEN 042 036 E Giacobbe, loro padre, disse: “Voi m’avete privato dei miei figliuoli! Giuseppe non è più, Simeone non è più, e mi volete togliere anche Beniamino! Tutto questo cade addosso a me!” 001 GEN 042 037 E Ruben disse a suo padre: “Se non te lo rimeno, fa’ morire i miei due figliuoli! Affidalo a me, io te lo ricondurrò”. 001 GEN 042 038 Ma Giacobbe rispose: “Il mio figliuolo non scenderà con voi; poiché il suo fratello è morto, e questo solo è rimasto: se gli succedesse qualche disgrazia durante il vostro viaggio, fareste scendere con cordoglio la mia canizie nel soggiorno de’ morti”. (Sheol h7585) 001 GEN 043 001 Or la carestia era grave nel paese; 001 GEN 043 002 e quand’ebbero finito di mangiare il grano che aveano portato dall’Egitto, il padre disse loro: “Tornate a comprarci un po’ di viveri”. 001 GEN 043 003 E Giuda gli rispose, dicendo: “Quell’uomo ce lo dichiarò positivamente: Non vedrete la mia faccia, se il vostro fratello non sarà con voi. 001 GEN 043 004 Se tu mandi il nostro fratello con noi, noi scenderemo e ti compreremo dei viveri; 001 GEN 043 005 ma, se non lo mandi, non scenderemo; perché quell’uomo ci ha detto: Non vedrete la mia faccia, se il vostro fratello non sarà con voi”. 001 GEN 043 006 E Israele disse: “Perché m’avete fatto questo torto di dire a quell’uomo che avevate ancora un fratello?” 001 GEN 043 007 Quelli risposero: “Quell’uomo c’interrogò partitamente intorno a noi e al nostro parentado, dicendo: Vostro padre vive egli ancora? Avete qualche altro fratello? E noi gli rispondemmo a tenore delle sue domande. Potevam noi mai sapere che ci avrebbe detto: Fate venire il vostro fratello?” 001 GEN 043 008 E Giuda disse a Israele suo padre: “Lascia venire il fanciullo con me, e ci leveremo e andremo; e noi vivremo e non morremo: né noi, né tu, né i nostri piccini. 001 GEN 043 009 Io mi rendo garante di lui; ridomandane conto alla mia mano; se non te lo riconduco e non te io rimetto davanti, io sarò per sempre colpevole verso di te. 001 GEN 043 010 Se non ci fossimo indugiati, a quest’ora saremmo già tornati due volte”. 001 GEN 043 011 Allora Israele, loro padre, disse loro: “Se così è fate questo: Prendete ne’ vostri sacchi delle cose più squisite di questo paese, e portate a quell’uomo un dono: un po’ di balsamo, un po’ di miele, degli aromi e della mirra, de’ pistacchi e delle mandorle; 001 GEN 043 012 e pigliate con voi il doppio del danaro, e riportate il danaro che fu rimesso alla bocca de’ vostri sacchi; forse fu un errore; 001 GEN 043 013 prendete anche il vostro fratello, e levatevi, tornate da quell’uomo; 001 GEN 043 014 e l’Iddio onnipotente vi faccia trovar grazia dinanzi a quell’uomo, sì ch’egli vi rilasci l’altro vostro fratello e Beniamino. E se debbo esser privato de’ miei figliuoli, ch’io lo sia!” 001 GEN 043 015 Quelli presero dunque il dono, presero seco il doppio del danaro, e Beniamino; e, levatisi, scesero in Egitto, e si presentarono dinanzi a Giuseppe. 001 GEN 043 016 E come Giuseppe vide Beniamino con loro, disse al suo maestro di casa: “Conduci questi uomini in casa; macella, e prepara tutto; perché questi uomini mangeranno con me a mezzogiorno”. 001 GEN 043 017 E l’uomo fece come Giuseppe aveva ordinato, e li menò in casa di Giuseppe. 001 GEN 043 018 E quelli ebbero paura, perché eran menati in casa di Giuseppe, e dissero: “Siamo menati qui a motivo di quel danaro che ci fu rimesso nei sacchi la prima volta; ei vuol darci addosso, precipitarsi su noi e prenderci come schiavi, coi nostri asini”. 001 GEN 043 019 E accostatisi al maestro di casa di Giuseppe, gli parlarono sulla porta della casa, e dissero: 001 GEN 043 020 “Scusa, signor mio! noi scendemmo già una prima volta a comprar dei viveri; 001 GEN 043 021 e avvenne che, quando fummo giunti al luogo dove pernottammo, aprimmo i sacchi, ed ecco il danaro di ciascun di noi era alla bocca del suo sacco: il nostro danaro del peso esatto; e noi l’abbiam riportato con noi. 001 GEN 043 022 E abbiam portato con noi dell’altro danaro per comprar de’ viveri; noi non sappiamo chi avesse messo il nostro danaro nei nostri sacchi”. 001 GEN 043 023 Ed egli disse: “Datevi pace, non temete; l’Iddio vostro e l’Iddio del vostro padre ha messo un tesoro nei vostri sacchi. Io ebbi il vostro danaro”. E, fatto uscire Simeone, lo condusse loro. 001 GEN 043 024 Quell’uomo li fece entrare in casa di Giuseppe; dette loro dell’acqua, ed essi si lavarono i piedi; ed egli dette del foraggio ai loro asini. 001 GEN 043 025 Ed essi prepararono il regalo, aspettando che Giuseppe venisse a mezzogiorno; perché aveano inteso che rimarrebbero quivi a mangiare. 001 GEN 043 026 E quando Giuseppe venne a casa, quelli gli porsero il dono che aveano portato seco nella casa, e s’inchinarono fino a terra davanti a lui. 001 GEN 043 027 Egli domandò loro come stessero, e disse: “Vostro padre, il vecchio di cui mi parlaste, sta egli bene? Vive egli ancora?” 001 GEN 043 028 E quelli risposero: “Il padre nostro, tuo servo, sta bene; vive ancora”. E s’inchinarono, e gli fecero riverenza. 001 GEN 043 029 Poi Giuseppe alzò gli occhi, vide Beniamino suo fratello, figliuolo della madre sua, e disse: “E’ questo il vostro fratello più giovine di cui mi parlaste?” Poi disse a lui: “Iddio ti sia propizio, figliuol mio!” 001 GEN 043 030 E Giuseppe s’affrettò ad uscire, perché le sue viscere s’eran commosse per il suo fratello; e cercava un luogo dove piangere; entrò nella sua camera, e quivi pianse. 001 GEN 043 031 Poi si lavò la faccia, ed uscì; si fece forza, e disse: “Portate il pranzo”. 001 GEN 043 032 Fu dunque portato il cibo per lui a parte, e per loro a parte, e per gli Egiziani che mangiavan con loro, a parte; perché gli Egiziani non possono mangiare con gli Ebrei; per gli Egiziani è cosa abominevole. 001 GEN 043 033 Ed essi si misero a sedere dinanzi a lui: il primogenito, secondo il suo diritto di primogenitura, e il più giovine secondo la sua età; e si guardavano l’un l’altro con maraviglia. 001 GEN 043 034 E Giuseppe fe’ loro portare delle vivande che aveva dinanzi; ma la porzione di Beniamino era cinque volte maggiore di quella d’ogni altro di loro. E bevvero, e stettero allegri con lui. 001 GEN 044 001 Giuseppe dette quest’ordine al suo maestro di casa: “Riempi i sacchi di questi uomini di tanti viveri quanti ne posson portare, e metti il danaro di ciascun d’essi alla bocca del suo sacco. 001 GEN 044 002 E metti la mia coppa, la coppa d’argento, alla bocca del sacco del più giovine, assieme al danaro del suo grano”. Ed egli fece come Giuseppe avea detto. 001 GEN 044 003 La mattina, non appena fu giorno, quegli uomini furon fatti partire coi loro asini. 001 GEN 044 004 E quando furono usciti dalla città e non erano ancora lontani, Giuseppe disse al suo maestro di casa: “Lèvati, va’ dietro a quegli uomini; e quando li avrai raggiunti, di’ loro: Perché avete reso mal per bene? 001 GEN 044 005 Non è quella la coppa nella quale il mio signore beve, e della quale si serve per indovinare? Avete fatto male a far questo!” 001 GEN 044 006 Egli li raggiunse, e disse loro quelle parole. 001 GEN 044 007 Ed essi gli risposero: “Perché il mio signore ci rivolge parole come queste? Iddio preservi i tuoi servitori dal fare una tal cosa! 001 GEN 044 008 Ecco, noi t’abbiam riportato dal paese di Canaan il danaro che avevam trovato alla bocca de’ nostri sacchi; come dunque avremmo rubato dell’argento o dell’oro dalla casa del tuo signore? 001 GEN 044 009 Quello de’ tuoi servitori presso il quale si troverà la coppa, sia messo a morte; e noi pure saremo schiavi del tuo signore!” 001 GEN 044 010 Ed egli disse: “Ebbene, sia fatto come dite: colui presso il quale essa sarà trovata, sarà mio schiavo; e voi sarete innocenti”. 001 GEN 044 011 In tutta fretta, ognun d’essi mise giù il suo sacco a terra, e ciascuno aprì il suo. 001 GEN 044 012 Il maestro di casa li frugò, cominciando da quello del maggiore, per finire con quello del più giovane; e la coppa fu trovata nel sacco di Beniamino. 001 GEN 044 013 Allora quelli si stracciarono le vesti, ognuno ricaricò il suo asino, e tornarono alla città. 001 GEN 044 014 Giuda e i suoi fratelli arrivarono alla casa di Giuseppe, il quale era ancora quivi; e si gettarono in terra dinanzi a lui. 001 GEN 044 015 E Giuseppe disse loro: “Che azione è questa che avete fatta? Non lo sapete che un uomo come me ha potere d’indovinare?” 001 GEN 044 016 Giuda rispose: “Che diremo al mio signore? quali parole useremo? o come ci giustificheremo? Dio ha ritrovato l’iniquità de’ tuoi servitori. Ecco, siamo schiavi del mio signore: tanto noi, quanto colui in mano del quale è stata trovata la coppa”. 001 GEN 044 017 Ma Giuseppe disse: “Mi guardi Iddio dal far questo! L’uomo in man del quale è stata trovata la coppa, sarà mio schiavo; quanto a voi, risalite in pace dal padre vostro”. 001 GEN 044 018 Allora Giuda s’accostò a Giuseppe, e disse: “Di grazia, signor mio, permetti al tuo servitore di far udire una parola al mio signore, e non s’accenda l’ira tua contro il tuo servitore! poiché tu sei come Faraone. 001 GEN 044 019 Il mio signore interrogò i suoi servitori, dicendo: Avete voi padre o fratello? 001 GEN 044 020 E noi rispondemmo al mio signore: Abbiamo un padre ch’è vecchio, con un giovane figliuolo, natogli nella vecchiaia; il fratello di questo è morto, talché egli è rimasto solo de’ figli di sua madre; e suo padre l’ama. 001 GEN 044 021 Allora tu dicesti ai tuoi servitori: Menatemelo, perch’io lo vegga co’ miei occhi. 001 GEN 044 022 E noi dicemmo al mio signore: Il fanciullo non può lasciare suo padre; perché, se lo lasciasse, suo padre morrebbe. 001 GEN 044 023 E tu dicesti ai tuoi servitori: Se il vostro fratello più giovine non scende con voi, voi non vedrete più la mia faccia. 001 GEN 044 024 E come fummo risaliti a mio padre, tuo servitore, gli riferimmo le parole del mio signore. 001 GEN 044 025 Poi nostro padre disse: Tornate a comprarci un po’ di viveri. 001 GEN 044 026 E noi rispondemmo: Non possiamo scender laggiù; se il nostro fratello più giovine verrà con noi, scenderemo; perché non possiamo veder la faccia di quell’uomo, se il nostro fratello più giovine non è con noi. 001 GEN 044 027 E mio padre, tuo servitore, ci rispose: Voi sapete che mia moglie mi partorì due figliuoli; 001 GEN 044 028 l’un d’essi si partì da me, e io dissi: Certo egli è stato sbranato; e non l’ho più visto da allora; 001 GEN 044 029 e se mi togliete anche questo, e se gli avviene qualche disgrazia, voi farete scendere con dolore la mia canizie nel soggiorno de’ morti. (Sheol h7585) 001 GEN 044 030 Or dunque, quando giungerò da mio padre, tuo servitore, se il fanciullo, all’anima del quale la sua è legata, non è con noi, 001 GEN 044 031 avverrà che, come avrà veduto che il fanciullo non c’è, egli morrà; e i tuoi servitori avranno fatto scendere con cordoglio la canizie del tuo servitore nostro padre nel soggiorno de’ morti. (Sheol h7585) 001 GEN 044 032 Ora, siccome il tuo servitore s’è reso garante del fanciullo presso mio padre, e gli ha detto: Se non te lo riconduco sarò per sempre colpevole verso mio padre, 001 GEN 044 033 deh, permetti ora che il tuo servitore rimanga schiavo del mio signore, invece del fanciullo, e che il fanciullo se ne torni coi suoi fratelli. 001 GEN 044 034 Perché, come farei a risalire da mio padre senz’aver meco il fanciullo? Ah, ch’io non vegga il dolore che ne verrebbe a mio padre!” 001 GEN 045 001 Allora Giuseppe non poté più contenersi dinanzi a tutti gli astanti, e gridò: “Fate uscir tutti dalla mia presenza!” E nessuno rimase con Giuseppe quand’egli si diè a conoscere ai suoi fratelli. 001 GEN 045 002 E alzò la voce piangendo; gli Egiziani l’udirono, e l’udì la casa di Faraone. 001 GEN 045 003 E Giuseppe disse ai suoi fratelli: “Io son Giuseppe; mio padre vive egli tuttora?” Ma i suoi fratelli non gli potevano rispondere, perché erano sbigottiti alla sua presenza. 001 GEN 045 004 E Giuseppe disse ai suoi fratelli: “Deh, avvicinatevi a me!” Quelli s’avvicinarono ed egli disse: “Io son Giuseppe, vostro fratello, che voi vendeste perché fosse menato in Egitto. 001 GEN 045 005 Ma ora non vi contristate, né vi dolga d’avermi venduto perch’io fossi menato qua; poiché Iddio m’ha mandato innanzi a voi per conservarvi in vita. 001 GEN 045 006 Infatti, sono due anni che la carestia è nel paese; e ce ne saranno altri cinque, durante i quali non ci sarà né aratura né mèsse. 001 GEN 045 007 Ma Dio mi ha mandato dinanzi a voi, perché sia conservato di voi un resto sulla terra, e per salvarvi la vita con una grande liberazione. 001 GEN 045 008 Non siete dunque voi che m’avete mandato qua, ma è Dio; egli m’ha stabilito come padre di Faraone, signore di tutta la sua casa, e governatore di tutto il paese d’Egitto. 001 GEN 045 009 Affrettatevi a risalire da mio padre, e ditegli: Così dice il tuo figliuolo Giuseppe: Iddio mi ha stabilito signore di tutto l’Egitto; scendi da me; non tardare; 001 GEN 045 010 tu dimorerai nel paese di Goscen, e sarai vicino a me; tu e i tuoi figliuoli, i figliuoli de’ tuoi figliuoli, i tuoi greggi, i tuoi armenti, e tutto quello che possiedi. 001 GEN 045 011 E quivi io ti sostenterò (perché ci saranno ancora cinque anni di carestia), onde tu non sia ridotto alla miseria: tu, la tua famiglia, e tutto quello che possiedi. 001 GEN 045 012 Ed ecco, voi vedete coi vostri occhi, e il mio fratello Beniamino vede con gli occhi suoi, ch’è proprio la bocca mia quella che vi parla. 001 GEN 045 013 Raccontate dunque a mio padre tutta la mia gloria in Egitto, e tutto quello che avete veduto; e fate che mio padre scenda presto qua”. 001 GEN 045 014 E gettatosi al collo di Beniamino, suo fratello, pianse; e Beniamino pianse sul collo di lui. 001 GEN 045 015 Baciò pure tutti i suoi fratelli, piangendo. E, dopo questo, i suoi fratelli si misero a parlare con lui. 001 GEN 045 016 Il rumore della cosa si sparse nella casa di Faraone, e si disse: “Sono arrivati i fratelli di Giuseppe”. Il che piacque a Faraone ed ai suoi servitori. 001 GEN 045 017 E Faraone disse a Giuseppe: “Di’ ai tuoi fratelli: Fate questo: caricate le vostre bestie, e andate, tornate al paese di Canaan; 001 GEN 045 018 prendete vostro padre e le vostre famiglie, e venite da me; io vi darò del meglio del paese d’Egitto, e voi mangerete il grasso del paese. 001 GEN 045 019 Tu hai l’ordine di dir loro: Fate questo: Prendete nel paese di Egitto de’ carri per i vostri piccini e per le vostre mogli; conducete vostro padre, e venite. 001 GEN 045 020 E non vi rincresca di lasciar le vostre masserizie; perché il meglio di tutto il paese d’Egitto sarà vostro”. 001 GEN 045 021 I figliuoli d’Israele fecero così, e Giuseppe diede loro dei carri, secondo l’ordine di Faraone, e diede loro delle provvisioni per il viaggio. 001 GEN 045 022 A tutti dette un abito di ricambio per ciascuno; ma a Beniamino dette trecento sicli d’argento e cinque mute di vestiti; 001 GEN 045 023 e a suo padre mandò questo: dieci asini carichi delle migliori cose d’Egitto, dieci asine cariche di grano, di pane e di viveri, per suo padre, durante il viaggio. 001 GEN 045 024 Così licenziò i suoi fratelli, e questi partirono; ed egli disse loro: “Non ci siano, per via, delle dispute fra voi”. 001 GEN 045 025 Ed essi risalirono dall’Egitto, e vennero nel paese di Canaan da Giacobbe loro padre. 001 GEN 045 026 E gli riferirono ogni cosa, dicendo: “Giuseppe vive tuttora, ed è il governatore di tutto il paese d’Egitto”. Ma il suo cuore rimase freddo, perch’egli non credeva loro. 001 GEN 045 027 Essi gli ripeterono tutte le parole che Giuseppe avea dette loro; ed egli vide i carri che Giuseppe avea mandato per condurlo via; allora lo spirito di Giacobbe loro padre si ravvivò, e Israele disse: 001 GEN 045 028 “Basta; il mio figliuolo Giuseppe vive tuttora; io andrò, e lo vedrò prima di morire”. 001 GEN 046 001 Israele dunque si partì con tutto quello che aveva; e, giunto a Beer-Sceba, offrì sacrifizi all’Iddio d’Isacco suo padre. 001 GEN 046 002 E Dio parlò a Israele in visioni notturne, e disse: “Giacobbe, Giacobbe!” Ed egli rispose: “Eccomi”. 001 GEN 046 003 E Dio disse: “Io sono Iddio, l’Iddio di tuo padre; non temere di scendere in Egitto, perché là ti farò diventare una grande nazione. 001 GEN 046 004 Io scenderò con te in Egitto, e te ne farò anche sicuramente risalire; e Giuseppe ti chiuderà gli occhi”. 001 GEN 046 005 Allora Giacobbe partì da Beer-Sceba; e i figliuoli d’Israele fecero salire Giacobbe loro padre, i loro piccini e le loro mogli sui carri che Faraone avea mandato per trasportarli. 001 GEN 046 006 Ed essi presero il loro bestiame e i beni che aveano acquistato nel paese di Canaan, e vennero in Egitto: Giacobbe, e tutta la sua famiglia con lui. 001 GEN 046 007 Egli condusse seco in Egitto i suoi figliuoli, le sue figliuole, le figliuole de’ suoi figliuoli, e tutta la sua famiglia. 001 GEN 046 008 Questi sono i nomi de’ figliuoli d’Israele che vennero in Egitto: Giacobbe e i suoi figliuoli. Il primogenito di Giacobbe: Ruben. 001 GEN 046 009 I figliuoli di Ruben: Henoc, Pallu, Hetsron e Carmi. 001 GEN 046 010 I figliuoli di Simeone: Iemuel, Iamin, Ohad, Iakin, Tsohar e Saul, figliuolo di una Cananea. 001 GEN 046 011 I figliuoli di Levi: Gherson, Kehath e Merari. 001 GEN 046 012 I figliuoli di Giuda: Er, Onan, Scela, Perets e Zerach; ma Er e Onan morirono nel paese di Canaan; e i figliuoli di Perets furono: Hetsron e Hamul. 001 GEN 046 013 I figliuoli d’Issacar: Tola, Puva, Iob e Scimron. 001 GEN 046 014 I figliuoli di Zabulon: Sered, Elon e Iahleel. 001 GEN 046 015 Cotesti sono i figliuoli che Lea partorì a Giacobbe a Paddan-Aram, oltre Dina figliuola di lui. I suoi figliuoli e le sue figliuole erano in tutto trentatre persone. 001 GEN 046 016 I figliuoli di Gad: Tsifion, Haggi, Shuni, Etsbon, Eri, Arodi e Areli. 001 GEN 046 017 I figliuoli di Ascer: Imna, Tishva, Tishvi, Beria e Serah loro sorella. E i figliuoli di Beria: Heber e Malkiel. 001 GEN 046 018 Cotesti furono i figliuoli di Zilpa che Labano avea dato a Lea sua figliuola; ed essa li partorì a Giacobbe: in tutto sedici persone. 001 GEN 046 019 I figliuoli di Rachele, moglie di Giacobbe: Giuseppe e Beniamino. 001 GEN 046 020 E a Giuseppe, nel paese d’Egitto, nacquero Manasse ed Efraim, i quali Asenath, figliuola di Potifera, sacerdote di On, gli partorì. 001 GEN 046 021 I figliuoli di Beniamino: Bela, Beker, Ashbel, Ghera, Naaman, Ehi, Rosh, Muppim, Huppim e Ard. 001 GEN 046 022 Cotesti sono i figliuoli di Rachele che nacquero a Giacobbe: in tutto, quattordici persone. 001 GEN 046 023 I figliuoli di Dan: Huscim. 001 GEN 046 024 I figliuoli di Neftali: Iahtseel, Guni, Ietser e Scillem. 001 GEN 046 025 Cotesti sono i figliuoli di Bilha che Labano avea dato a Rachele sua figliuola, ed essa li partorì a Giacobbe: in tutto, sette persone. 001 GEN 046 026 Le persone che vennero con Giacobbe in Egitto, discendenti da lui, senza contare le mogli de’ figliuoli di Giacobbe, erano in tutto sessantasei. 001 GEN 046 027 E i figliuoli di Giuseppe, natigli in Egitto, erano due. Il totale delle persone della famiglia di Giacobbe che vennero in Egitto, era di settanta. 001 GEN 046 028 Or Giacobbe mandò avanti a sé Giuda a Giuseppe, perché questi lo introducesse nel paese di Goscen. E giunsero nel paese di Goscen. 001 GEN 046 029 Giuseppe fece attaccare il suo carro, e salì in Goscen a incontrare Israele, suo padre; e gli si presentò, gli si gettò al collo, e pianse lungamente sul collo di lui. 001 GEN 046 030 E Israele disse a Giuseppe: “Ora, ch’io muoia pure, giacché ho veduto la tua faccia, e tu vivi ancora!” 001 GEN 046 031 E Giuseppe disse ai suoi fratelli e alla famiglia di suo padre: “Io salirò a informare Faraone, e gli dirò: I miei fratelli e la famiglia di mio padre che erano nel paese di Canaan, sono venuti da me. 001 GEN 046 032 Questi uomini sono pastori, poiché son sempre stati allevatori di bestiame; e hanno menato seco i loro greggi, i loro armenti, e tutto quello che posseggono. 001 GEN 046 033 E quando Faraone vi farà chiamare e vi dirà: Qual è la vostra occupazione? risponderete: 001 GEN 046 034 I tuoi servitori sono stati allevatori di bestiame dalla loro infanzia fino a quest’ora: così noi come i nostri padri. Direte così, perché possiate abitare nel paese di Goscen. Poiché gli Egiziani hanno in abominio tutti i pastori”. 001 GEN 047 001 Giuseppe andò quindi a informare Faraone, e gli disse: “Mio padre e i miei fratelli coi loro greggi, coi loro armenti e con tutto quello che hanno, son venuti dal paese di Canaan; ed ecco, sono nel paese di Goscen”. 001 GEN 047 002 E prese cinque uomini di tra i suoi fratelli e li presentò a Faraone. 001 GEN 047 003 E Faraone disse ai fratelli di Giuseppe: “Qual è la vostra occupazione?” Ed essi risposero a Faraone: “I tuoi servitori sono pastori, come furono i nostri padri”. 001 GEN 047 004 Poi dissero a Faraone: “Siam venuti per dimorare in questo paese, perché nel paese di Canaan non c’è pastura per i greggi dei tuoi servitori; poiché la carestia v’è grave; deh, permetti ora che i tuoi servi dimorino nel paese di Goscen”. 001 GEN 047 005 E Faraone parlò a Giuseppe dicendo: “Tuo padre e i tuoi fratelli son venuti da te; 001 GEN 047 006 il paese d’Egitto ti sta dinanzi; fa’ abitare tuo padre e i tuoi fratelli nella parte migliore del paese; dimorino pure nel paese di Goscen; e se conosci fra loro degli uomini capaci, falli sovrintendenti del mio bestiame”. 001 GEN 047 007 Poi Giuseppe menò Giacobbe suo padre da Faraone, e glielo presentò. E Giacobbe benedisse Faraone. 001 GEN 047 008 E Faraone disse a Giacobbe: “Quanti sono i giorni del tempo della tua vita?” 001 GEN 047 009 Giacobbe rispose a Faraone: “I giorni del tempo de’ miei pellegrinaggi sono centotrent’anni; i giorni del tempo della mia vita sono stati pochi e cattivi, e non hanno raggiunto il numero dei giorni della vita de’ miei padri, ai dì dei loro pellegrinaggi”. 001 GEN 047 010 Giacobbe benedisse ancora Faraone, e si ritirò dalla presenza di lui. 001 GEN 047 011 E Giuseppe stabilì suo padre e i suoi fratelli, e dette loro un possesso nel paese d’Egitto, nella parte migliore del paese, nella contrada di Ramses, come Faraone aveva ordinato. 001 GEN 047 012 E Giuseppe sostentò suo padre, i suoi fratelli e tutta la famiglia di suo padre, provvedendoli di pane, secondo il numero de’ figliuoli. 001 GEN 047 013 Or in tutto il paese non c’era pane, perché la carestia era gravissima; il paese d’Egitto e il paese di Canaan languivano a motivo della carestia. 001 GEN 047 014 Giuseppe ammassò tutto il danaro che si trovava nel paese d’Egitto e nel paese di Canaan, come prezzo del grano che si comprava; e Giuseppe portò questo danaro nella casa di Faraone. 001 GEN 047 015 E quando il danaro fu esaurito nel paese d’Egitto e nel paese di Canaan, tutti gli Egiziani vennero a Giuseppe e dissero: “Dacci del pane! Perché dovremmo morire in tua presenza? giacché il danaro è finito”. 001 GEN 047 016 E Giuseppe disse: “Date il vostro bestiame; e io vi darò del pane in cambio del vostro bestiame, se non avete più danaro”. 001 GEN 047 017 E quelli menarono a Giuseppe il loro bestiame; e Giuseppe diede loro del pane in cambio dei loro cavalli, dei loro greggi di pecore, delle loro mandre di buoi e dei loro asini. Così fornì loro del pane per quell’anno, in cambio di tutto il loro bestiame. 001 GEN 047 018 Passato quell’anno, tornarono a lui l’anno seguente, e gli dissero: “Noi non celeremo al mio signore che, il danaro essendo esaurito e le mandre del nostro bestiame essendo passate al mio signore, nulla più resta che il mio signore possa prendere, tranne i nostri corpi e le nostre terre. 001 GEN 047 019 E perché dovremmo perire sotto gli occhi tuoi: noi e le nostre terre? Compra noi e le terre nostre in cambio di pane; e noi con le nostre terre saremo schiavi di Faraone; e dacci da seminare affinché possiam vivere e non moriamo, e il suolo non diventi un deserto”. 001 GEN 047 020 Così Giuseppe comprò per Faraone tutte le terre d’Egitto; giacché gli Egiziani venderono ognuno il suo campo, perché la carestia li colpiva gravemente. Così il paese diventò proprietà di Faraone. 001 GEN 047 021 Quanto al popolo, lo fece passare nelle città, da un capo all’altro dell’Egitto; 001 GEN 047 022 solo le terre dei sacerdoti non acquistò; perché i sacerdoti ricevevano una provvisione assegnata loro da Faraone, e vivevano della provvisione che Faraone dava loro; per questo essi non venderono le loro terre. 001 GEN 047 023 E Giuseppe disse al popolo: “Ecco, oggi ho acquistato voi e le vostre terre per Faraone; eccovi del seme; seminate la terra; 001 GEN 047 024 e al tempo della raccolta, ne darete il quinto a Faraone, e quattro parti saran vostre, per la sementa dei campi e per il nutrimento vostro, di quelli che sono in casa vostra, e per il nutrimento de’ vostri bambini”. 001 GEN 047 025 E quelli dissero: “Tu ci hai salvato la vita! ci sia dato di trovar grazia agli occhi del mio signore, e saremo schiavi di Faraone!” 001 GEN 047 026 Giuseppe ne fece una legge, che dura fino al dì d’oggi, secondo la quale un quinto del reddito delle terre d’Egitto era per Faraone; non ci furono che le terre dei sacerdoti che non furon di Faraone. 001 GEN 047 027 Così gl’Israeliti abitarono nel paese d’Egitto, nel paese di Goscen; vi ebbero de’ possessi, vi s’accrebbero, e moltiplicarono oltremodo. 001 GEN 047 028 E Giacobbe visse nel paese d’Egitto diciassette anni; e i giorni di Giacobbe, gli anni della sua vita, furono centoquarantasette. 001 GEN 047 029 E quando Israele s’avvicinò al giorno della sua morte, chiamò il suo figliuolo Giuseppe, e gli disse: “Deh, se ho trovato grazia agli occhi tuoi, mettimi la mano sotto la coscia, e usami benignità e fedeltà; deh, non mi seppellire in Egitto! 001 GEN 047 030 ma, quando giacerò coi miei padri, portami fuori d’Egitto, e seppelliscimi nel loro sepolcro!” 001 GEN 047 031 Ed egli rispose: “Farò come tu dici”. E Giacobbe disse: “Giuramelo”. E Giuseppe glielo giurò. E Israele, vòlto al capo del letto, adorò. 001 GEN 048 001 Dopo queste cose, avvenne che fu detto a Giuseppe: “Ecco, tuo padre è ammalato”. Ed egli prese seco i suoi due figliuoli, Manasse ed Efraim. 001 GEN 048 002 Giacobbe ne fu informato, e gli fu detto: “Ecco, il tuo figliuolo Giuseppe viene da te”. E Israele raccolse le sue forze, e si mise a sedere sul letto. 001 GEN 048 003 E Giacobbe disse a Giuseppe: “L’Iddio onnipotente mi apparve a Luz nel paese di Canaan, mi benedisse, 001 GEN 048 004 e mi disse: Ecco, io ti farò fruttare, ti moltiplicherò, ti farò diventare una moltitudine di popoli, e darò questo paese alla tua progenie dopo di te, come un possesso perpetuo. 001 GEN 048 005 E ora, i tuoi due figliuoli che ti son nati nel paese d’Egitto prima ch’io venissi da te in Egitto, sono miei. Efraim e Manasse saranno miei, come Ruben e Simeone. 001 GEN 048 006 Ma i figliuoli che hai generati dopo di loro, saranno tuoi; essi saranno chiamati col nome dei loro fratelli, quanto alla loro eredità. 001 GEN 048 007 Quanto a me, allorché tornavo da Paddan, Rachele morì presso di me, nel paese di Canaan, durante il viaggio, a qualche distanza da Efrata; e la seppellii quivi, sulla via di Efrata, che è Bethlehem”. 001 GEN 048 008 Israele guardò i figliuoli di Giuseppe, e disse: “Questi, chi sono?” 001 GEN 048 009 E Giuseppe rispose a suo padre: “Sono miei figliuoli, che Dio mi ha dati qui”. Ed egli disse: “Deh, fa’ che si appressino a me, e io li benedirò”. 001 GEN 048 010 Or gli occhi d’Israele erano annebbiati a motivo dell’età, sì che non ci vedeva più. E Giuseppe li fece avvicinare a lui, ed egli li baciò e li abbracciò. 001 GEN 048 011 E Israele disse a Giuseppe: “Io non pensavo di riveder più la tua faccia; ed ecco che Iddio m’ha dato di vedere anche la tua progenie”. 001 GEN 048 012 Giuseppe li ritirò di tra le ginocchia di suo padre, e si prostrò con la faccia a terra. 001 GEN 048 013 Poi Giuseppe li prese ambedue: Efraim alla sua destra, alla sinistra d’Israele; e Manasse alla sua sinistra, alla destra d’Israele; e li fece avvicinare a lui. 001 GEN 048 014 E Israele stese la sua man destra, e la posò sul capo di Efraim ch’era il più giovane; e posò la sua mano sinistra sul capo di Manasse, incrociando le mani; poiché Manasse era il primogenito. 001 GEN 048 015 E benedisse Giuseppe, e disse: “L’Iddio, nel cui cospetto camminarono i miei padri Abrahamo e Isacco, l’Iddio ch’è stato il mio pastore dacché esisto fino a questo giorno, 001 GEN 048 016 l’angelo che mi ha liberato da ogni male, benedica questi fanciulli! Siano chiamati col mio nome e col nome de’ miei padri Abrahamo ed Isacco, e moltiplichino copiosamente sulla terra!” 001 GEN 048 017 Or quando Giuseppe vide che suo padre posava la man destra sul capo di Efraim, n’ebbe dispiacere, e prese la mano di suo padre per levarla di sul capo di Efraim e metterla sul capo di Manasse. 001 GEN 048 018 E Giuseppe disse a suo padre: “Non così, padre mio; perché questo è il primogenito; metti la tua man destra sul suo capo”. 001 GEN 048 019 Ma suo padre ricusò e disse: “Lo so, figliuol mio, lo so; anch’egli diventerà un popolo, e anch’egli sarà grande; nondimeno, il suo fratello più giovane sarà più grande di lui, e la sua progenie diventerà una moltitudine di nazioni”. 001 GEN 048 020 E in quel giorno li benedisse, dicendo: “Per te Israele benedirà, dicendo: Iddio ti faccia simile ad Efraim ed a Manasse!” E mise Efraim prima di Manasse. 001 GEN 048 021 Poi Israele disse a Giuseppe: “Ecco, io mi muoio; ma Dio sarà con voi, e vi ricondurrà nel paese dei vostri padri. 001 GEN 048 022 E io ti do una parte di più che ai tuoi fratelli: quella che conquistai dalle mani degli Amorei, con la mia spada e col mio arco”. 001 GEN 049 001 Poi Giacobbe chiamò i suoi figliuoli, e disse: “Adunatevi, e vi annunzierò ciò che vi avverrà ne’ giorni a venire. 001 GEN 049 002 Adunatevi e ascoltate, o figliuoli di Giacobbe! Date ascolto a Israele, vostro padre! 001 GEN 049 003 Ruben, tu sei il mio primogenito, la mia forza, la primizia del mio vigore, eminente in dignità ed eminente in forza. 001 GEN 049 004 Impetuoso come l’acqua, tu non avrai la preeminenza, perché sei salito sul letto di tuo padre. Allora tu l’hai profanato. Egli è salito sul mio letto. 001 GEN 049 005 Simeone e Levi sono fratelli: le loro spade sono strumenti di violenza. 001 GEN 049 006 Non entri l’anima mia nel loro consiglio segreto, non si unisca la mia gloria alla loro raunanza! Poiché nella loro ira hanno ucciso degli uomini, e nel loro mal animo han tagliato i garetti ai tori. 001 GEN 049 007 Maledetta l’ira loro, perch’è stata violenta, e il loro furore perch’è stato crudele! Io li dividerò in Giacobbe, e li disperderò in Israele. 001 GEN 049 008 Giuda, te loderanno i tuoi fratelli; la tua mano sarà sulla cervice de’ tuoi nemici; i figliuoli di tuo padre si prostreranno dinanzi a te. 001 GEN 049 009 Giuda è un giovine leone; tu risali dalla preda, figliuol mio; egli si china, s’accovaccia come un leone, come una leonessa: chi lo farà levare? 001 GEN 049 010 Lo scettro non sarà rimosso da Giuda, né il bastone del comando di fra i suoi piedi, finché venga Colui che darà il riposo, e al quale ubbidiranno i popoli. 001 GEN 049 011 Egli lega il suo asinello alla vite, e il puledro della sua asina, alla vite migliore; lava la sua veste col vino, e il suo manto col sangue dell’uva. 001 GEN 049 012 Egli ha gli occhi rossi dal vino, e i denti bianchi dal latte. 001 GEN 049 013 Zabulon abiterà sulla costa dei mari; sarà sulla costa ove convengon le navi, e il suo fianco s’appoggerà a Sidon. 001 GEN 049 014 Issacar è un asino robusto, sdraiato fra i tramezzi del chiuso. 001 GEN 049 015 Egli ha visto che il riposo è buono, e che il paese è ameno; ha curvato la spalla per portare il peso, ed è divenuto un servo forzato al lavoro. 001 GEN 049 016 Dan giudicherà il suo popolo, come una delle tribù d’Israele. 001 GEN 049 017 Dan sarà una serpe sulla strada, una cerasta sul sentiero, che morde i talloni del cavallo, sì che il cavaliere cade all’indietro. 001 GEN 049 018 Io ho aspettato la tua salvezza, o Eterno! 001 GEN 049 019 Gad, l’assaliranno delle bande armate, ma egli a sua volta le assalirà, e le inseguirà. 001 GEN 049 020 Da Ascer verrà il pane saporito, ed ei fornirà delizie reali. 001 GEN 049 021 Neftali è una cerva messa in libertà; egli dice delle belle parole. 001 GEN 049 022 Giuseppe e un ramo d’albero fruttifero; un ramo d’albero fruttifero vicino a una sorgente; i suoi rami si stendono sopra il muro. 001 GEN 049 023 Gli arcieri l’hanno provocato, gli han lanciato dei dardi, l’hanno perseguitato; 001 GEN 049 024 ma l’arco suo è rimasto saldo; le sue braccia e le sue mani sono state rinforzate dalle mani del Potente di Giacobbe, da colui ch’è il pastore e la roccia d’Israele, 001 GEN 049 025 dall’Iddio di tuo padre che t’aiuterà, e dall’Altissimo che ti benedirà con benedizioni del cielo di sopra, con benedizioni dell’abisso che giace di sotto, con benedizioni delle mammelle e del seno materno. 001 GEN 049 026 Le benedizioni di tuo padre sorpassano le benedizioni dei miei progenitori, fino a raggiunger la cima delle colline eterne. Esse saranno sul capo di Giuseppe, sulla fronte del principe de’ suoi fratelli. 001 GEN 049 027 Beniamino è un lupo rapace; la mattina divora la preda, e la sera spartisce le spoglie”. 001 GEN 049 028 Tutti costoro sono gli antenati delle dodici tribù d’Israele; e questo è quello che il loro padre disse loro, quando li benedisse. Li benedisse, dando a ciascuno la sua benedizione particolare. 001 GEN 049 029 Poi dette loro i suoi ordini, e disse: “Io sto per essere riunito al mio popolo; seppellitemi coi miei padri nella spelonca ch’è nel campo di Efron lo Hitteo, 001 GEN 049 030 nella spelonca ch’è nel campo di Macpela, dirimpetto a Mamre, nel paese di Canaan, la quale Abrahamo comprò, col campo, da Efron lo Hitteo, come sepolcro di sua proprietà. 001 GEN 049 031 Quivi furon sepolti Abrahamo e Sara sua moglie; quivi furon sepolti Isacco e Rebecca sua moglie, e quivi io seppellii Lea. 001 GEN 049 032 Il campo e la spelonca che vi si trova, furon comprati dai figliuoli di Heth”. 001 GEN 049 033 Quando Giacobbe ebbe finito di dare questi ordini ai suoi figliuoli, ritirò i piedi entrò il letto, e spirò, e fu riunito al suo popolo. 001 GEN 050 001 Allora Giuseppe si gettò sulla faccia di suo padre, pianse su lui, e lo baciò. 001 GEN 050 002 Poi Giuseppe ordinò ai medici ch’erano al suo servizio, d’imbalsamare suo padre; e i medici imbalsamarono Israele. 001 GEN 050 003 Ci vollero quaranta giorni; perché tanto è il tempo che s’impiega ad imbalsamare; e gli Egiziani lo piansero settanta giorni. 001 GEN 050 004 E quando i giorni del lutto fatto per lui furon passati, Giuseppe parlò alla casa di Faraone, dicendo: “Se ora ho trovato grazia agli occhi vostri, fate giungere agli orecchi di Faraone queste parole: 001 GEN 050 005 Mio padre m’ha fatto giurare e m’ha detto: Ecco, io mi muoio; seppelliscimi nel mio sepolcro, che mi sono scavato nel paese di Canaan. Ora dunque, permetti ch’io salga e seppellisca mio padre; poi tornerò”. 001 GEN 050 006 E Faraone rispose: “Sali, e seppellisci tuo padre come t’ha fatto giurare”. 001 GEN 050 007 Allora Giuseppe salì a seppellire suo padre; e con lui salirono tutti i servitori di Faraone, gli Anziani della sua casa e tutti gli Anziani del paese d’Egitto, 001 GEN 050 008 e tutta la casa di Giuseppe e i suoi fratelli e la casa di suo padre. Non lasciarono nel paese di Goscen che i loro bambini, i loro greggi e i loro armenti. 001 GEN 050 009 Con lui salirono pure carri e cavalieri; talché il corteggio era numerosissimo. 001 GEN 050 010 E come furon giunti all’aia di Atad, ch’è oltre il Giordano, vi fecero grandi e profondi lamenti; e Giuseppe fece a suo padre un lutto di sette giorni. 001 GEN 050 011 Or quando gli abitanti del paese, i Cananei, videro il lutto dell’aia di Atad, dissero: “Questo e un grave lutto per gli Egiziani!” Perciò fu messo nome Abel-Mitsraim a quell’aia, ch’è oltre il Giordano. 001 GEN 050 012 I figliuoli di Giacobbe fecero per lui quello ch’egli aveva ordinato loro: 001 GEN 050 013 lo trasportarono nel paese di Canaan, e lo seppellirono nella spelonca del campo di Macpela, che Abrahamo avea comprato, col campo, da Efron lo Hitteo, come sepolcro di sua proprietà, dirimpetto a Mamre. 001 GEN 050 014 Giuseppe, dopo ch’ebbe sepolto suo padre, se ne tornò in Egitto coi suoi fratelli e con tutti quelli ch’erano saliti con lui a seppellire suo padre. 001 GEN 050 015 I fratelli di Giuseppe, quando videro che il loro padre era morto, dissero: “Chi sa che Giuseppe non ci porti odio, e non ci renda tutto il male che gli abbiam fatto!” 001 GEN 050 016 E mandarono a dire a Giuseppe: “Tuo padre, prima di morire, dette quest’ordine: 001 GEN 050 017 Dite così a Giuseppe: Deh, perdona ora ai tuoi fratelli il loro misfatto e il loro peccato; perché t’hanno fatto del male. Deh, perdona dunque ora il misfatto de’ servi dell’Iddio di tuo padre!” E Giuseppe, quando gli fu parlato così, pianse. 001 GEN 050 018 E i suoi fratelli vennero anch’essi, si prostrarono ai suoi piedi, e dissero: “Ecco, siamo tuoi servi”. 001 GEN 050 019 E Giuseppe disse loro: “Non temete; poiché son io forse al posto di Dio? 001 GEN 050 020 Voi avevate pensato del male contro a me; ma Dio ha pensato di convertirlo in bene, per compiere quello che oggi avviene: per conservare in vita un popolo numeroso. 001 GEN 050 021 Ora dunque non temete; io sostenterò voi e i vostri figliuoli”. E li confortò, e parlò al loro cuore. 001 GEN 050 022 Giuseppe dimorò in Egitto: egli, con la casa di suo padre; e visse centodieci anni. 001 GEN 050 023 Giuseppe vide i figliuoli di Efraim, fino alla terza generazione; anche i figliuoli di Makir, figliuolo di Manasse, nacquero sulle sue ginocchia. 001 GEN 050 024 E Giuseppe disse ai suoi fratelli: “Io sto per morire; ma Dio per certo vi visiterà, e vi farà salire, da questo paese, nel paese che promise con giuramento ad Abrahamo, a Isacco e a Giacobbe”. 001 GEN 050 025 E Giuseppe fece giurare i figliuoli d’Israele, dicendo: “Iddio per certo vi visiterà; allora, trasportate di qui le mie ossa”. 001 GEN 050 026 Poi Giuseppe morì, in età di centodieci anni; e fu imbalsamato, e posto in una bara in Egitto. # # BOOK 002 EXO Exodus Esodo 002 EXO 001 001 Or questi sono i nomi dei figliuoli d’Israele che vennero in Egitto. Essi ci vennero con Giacobbe, ciascuno con la sua famiglia: 002 EXO 001 002 Ruben, Simeone, Levi e Giuda; 002 EXO 001 003 Issacar, Zabulon e Beniamino; 002 EXO 001 004 Dan e Neftali, Gad e Ascer. 002 EXO 001 005 Tutte le persone discendenti da Giacobbe ammontavano a settanta. Giuseppe era già in Egitto. 002 EXO 001 006 E Giuseppe morì, come moriron pure tutti i suoi fratelli e tutta quella generazione. 002 EXO 001 007 E i figliuoli d’Israele furon fecondi, moltiplicarono copiosamente, diventarono numerosi e si fecero oltremodo potenti, e il paese ne fu ripieno. 002 EXO 001 008 Or sorse sopra l’Egitto un nuovo re, che non avea conosciuto Giuseppe. 002 EXO 001 009 Egli disse al suo popolo: “Ecco, il popolo de’ figliuoli d’Israele è più numeroso e più potente di noi. 002 EXO 001 010 Orsù, usiamo prudenza con essi; che non abbiano a moltiplicare e, in caso di guerra, non abbiano a unirsi ai nostri nemici e combattere contro di noi e poi andarsene dal paese”. 002 EXO 001 011 Stabilirono dunque sopra Israele de’ soprastanti ai lavori, che l’opprimessero con le loro angherie. Ed esso edificò a Faraone le città di approvvigionamento, Pithom e Raamses. 002 EXO 001 012 Ma più l’opprimevano, e più il popolo moltiplicava e s’estendeva; e gli Egiziani presero in avversione i figliuoli d’Israele, 002 EXO 001 013 e fecero servire i figliuoli d’Israele con asprezza, 002 EXO 001 014 e amareggiaron loro la vita con una dura servitù, adoprandoli nei lavori d’argilla e di mattoni, e in ogni sorta di lavori nei campi. E imponevano loro tutti questi lavori, con asprezza. 002 EXO 001 015 Il re d’Egitto parlò anche alle levatrici degli Ebrei, delle quali l’una si chiamava Scifra e l’altra Pua. E disse: 002 EXO 001 016 “Quando assisterete le donne ebree al tempo del parto, e le vedrete sulla seggiola, se è un maschio, uccidetelo; ma se è una femmina, lasciatela vivere”. 002 EXO 001 017 Ma le levatrici temettero Iddio, e non fecero quello che il re d’Egitto aveva ordinato loro; lasciarono vivere i maschi. 002 EXO 001 018 Allora il re d’Egitto chiamò le levatrici, e disse loro: “Perché avete fatto questo, e avete lasciato vivere i maschi?” 002 EXO 001 019 E le levatrici risposero a Faraone: “Egli è che le donne ebree non sono come le egiziane; sono vigorose, e, prima che la levatrice arrivi da loro, hanno partorito”. 002 EXO 001 020 E Dio fece del bene a quelle levatrici; e il popolo moltiplicò e divenne oltremodo potente. 002 EXO 001 021 E perché quelle levatrici temettero Iddio, egli fece prosperare le loro case. 002 EXO 001 022 Allora Faraone diede quest’ordine al suo popolo: “Ogni maschio che nasce, gettatelo nel fiume; ma lasciate vivere tutte le femmine”. 002 EXO 002 001 Or un uomo della casa di Levi andò e prese per moglie una figliuola di Levi. 002 EXO 002 002 Questa donna concepì, e partorì un figliuolo; e vedendo com’egli era bello, lo tenne nascosto tre mesi. 002 EXO 002 003 E quando non poté più tenerlo nascosto, prese un canestro fatto di giunchi, lo spalmò di bitume e di pece, vi pose dentro il bambino, e lo mise nel canneto sulla riva del fiume. 002 EXO 002 004 E la sorella del bambino se ne stava a una certa distanza, per sapere quel che gli succederebbe. 002 EXO 002 005 Or la figliuola di Faraone scese a fare le sue abluzioni sulla riva del fiume; e le sue donzelle passeggiavano lungo il fiume. Ella vide il canestro nel canneto, e mandò la sua cameriera a prenderlo. 002 EXO 002 006 L’aprì, e vide il bimbo; ed ecco, il piccino piangeva; ed ella n’ebbe compassione, e disse: “Questo è uno de’ figliuoli degli Ebrei”. 002 EXO 002 007 Allora la sorella del bambino disse alla figliuola di Faraone: “Devo andare a chiamarti una balia tra le donne ebree che t’allatti questo bimbo?” 002 EXO 002 008 La figliuola di Faraone le rispose: “Va’”. E la fanciulla andò a chiamare la madre del bambino. 002 EXO 002 009 E la figliuola di Faraone le disse: “Porta via questo bambino, allattamelo, e io ti darò il tuo salario”. E quella donna prese il bambino e l’allattò. 002 EXO 002 010 E quando il bambino fu cresciuto, ella lo menò dalla figliuola di Faraone: esso fu per lei come un figliuolo, ed ella gli pose nome Mosè; “Perché, disse, io l’ho tratto dall’acqua”. 002 EXO 002 011 Or in que’ giorni, quando Mosè era già diventato grande, avvenne ch’egli uscì a trovare i suoi fratelli, e notò i lavori di cui erano gravati; e vide un Egiziano, che percoteva uno degli Ebrei suoi fratelli. 002 EXO 002 012 Egli volse lo sguardo di qua e di là; e, visto che non c’era nessuno, uccise l’Egiziano, e lo nascose nella sabbia. 002 EXO 002 013 Il giorno seguente uscì, ed ecco due Ebrei che si litigavano; ed egli disse a quello che avea torto: “Perché percuoti il tuo compagno?” 002 EXO 002 014 E quegli rispose: “Chi t’ha costituito principe e giudice sopra di noi? Vuoi tu uccider me come uccidesti l’Egiziano?” Allora Mosè ebbe paura, e disse: “Certo, la cosa è nota”. 002 EXO 002 015 E quando Faraone udì il fatto, cercò di uccidere Mosè; ma Mosè fuggì dal cospetto di Faraone, e si fermò nel paese di Madian; e si mise a sedere presso ad un pozzo. 002 EXO 002 016 Or il sacerdote di Madian aveva sette figliuole; ed esse vennero ad attinger acqua, e a riempire gli abbeveratoi per abbeverare il gregge del padre loro. 002 EXO 002 017 Ma sopraggiunsero i pastori, che le scacciarono. Allora Mosè si levò, prese la loro difesa, e abbeverò il loro gregge. 002 EXO 002 018 E com’esse giunsero da Reuel loro padre, questi disse: “Come mai siete tornate così presto oggi?” 002 EXO 002 019 Ed esse risposero: “Un Egiziano ci ha liberate dalle mani de’ pastori, e di più ci ha attinto l’acqua, ed ha abbeverato il gregge”. 002 EXO 002 020 Ed egli disse alle sue figliuole: “E dov’è? Perché avete lasciato là quell’uomo? Chiamatelo, che prenda qualche cibo”. 002 EXO 002 021 E Mosè acconsentì a stare da quell’uomo; ed egli diede a Mosè Sefora, sua figliuola. 002 EXO 002 022 Ed ella partorì un figliuolo ch’egli chiamò Ghershom; “perché, disse, io soggiorno in terra straniera”. 002 EXO 002 023 Or nel corso di quel tempo, che fu lungo, avvenne che il re d’Egitto morì; e i figliuoli d’Israele sospiravano a motivo della schiavitù, e alzavan delle grida; e le grida che il servaggio strappava loro salirono a Dio. 002 EXO 002 024 E Dio udì i loro gemiti; e Dio si ricordò dei suo patto con Abrahamo, con Isacco e con Giacobbe. 002 EXO 002 025 E Dio vide i figliuoli d’Israele, e Dio ebbe riguardo alla loro condizione. 002 EXO 003 001 Or Mosè pasceva il gregge di Jethro suo suocero, sacerdote di Madian; e guidando il gregge dietro al deserto, giunse alla montagna di Dio, a Horeb. 002 EXO 003 002 E l’angelo dell’Eterno gli apparve in una fiamma di fuoco, di mezzo a un pruno. Mosè guardò, ed ecco il pruno era tutto in fiamme, ma non si consumava. 002 EXO 003 003 E Mosè disse: “Ora voglio andar da quella parte a vedere questa grande visione e come mai il pruno non si consuma!” 002 EXO 003 004 E l’Eterno vide ch’egli s’era scostato per andare a vedere. E Dio lo chiamò di mezzo al pruno, e disse: “Mosè! Mosè!” Ed egli rispose: “Eccomi”. 002 EXO 003 005 E Dio disse: “Non t’avvicinar qua; togliti i calzari dai piedi, perché il luogo sul quale stai, e suolo sacro”. 002 EXO 003 006 Poi aggiunse: “Io sono l’Iddio di tuo padre, l’Iddio d’Abrahamo, l’Iddio d’Isacco e l’Iddio di Giacobbe”. E Mosè si nascose la faccia, perché avea paura di guardare Iddio. 002 EXO 003 007 E l’Eterno disse: “Ho veduto, ho veduto l’afflizione del mio popolo che è in Egitto, e ho udito il grido che gli strappano i suoi angariatori; perché conosco i suoi affanni; 002 EXO 003 008 e sono sceso per liberarlo dalla mano degli Egiziani, e per farlo salire da quel paese in un paese buono e spazioso, in un paese ove scorre il latte e il miele, nel luogo dove sono i Cananei, gli Hittei, gli Amorei, i Ferezei, gli Hivvei e i Gebusei. 002 EXO 003 009 Ed ora, ecco, le grida de’ figliuoli d’Israele son giunte a me, ed ho anche veduto l’oppressione che gli Egiziani fanno loro soffrire. 002 EXO 003 010 Or dunque vieni, e io ti manderò a Faraone perché tu faccia uscire il mio popolo, i figliuoli d’Israele, dall’Egitto”. 002 EXO 003 011 E Mosè disse a Dio: “Chi son io per andare da Faraone e per trarre i figliuoli d’Israele dall’Egitto?” 002 EXO 003 012 E Dio disse: “Va’, perché io sarò teco; e questo sarà per te il segno che son io che t’ho mandato: quando avrai tratto il popolo dall’Egitto, voi servirete Iddio su questo monte”. 002 EXO 003 013 E Mosè disse a Dio: “Ecco, quando sarò andato dai figliuoli d’Israele e avrò detto loro: L’Iddio de’ vostri padri m’ha mandato da voi, se essi mi dicono: Qual è il suo nome? che risponderò loro?” 002 EXO 003 014 Iddio disse a Mosè: “Io sono quegli che sono”. Poi disse: “Dirai così ai figliuoli d’Israele: L’Io sono m’ha mandato da voi”. 002 EXO 003 015 Iddio disse ancora a Mosè: “Dirai così ai figliuoli d’Israele: L’Eterno, l’Iddio de’ vostri padri, l’Iddio d’Abrahamo, l’Iddio d’Isacco e l’Iddio di Giacobbe mi ha mandato da voi. Tale è il mio nome in perpetuo, tale la mia designazione per tutte le generazioni. 002 EXO 003 016 Va’ e raduna gli anziani d’Israele, e di’ loro: L’Eterno, l’Iddio de’ vostri padri, l’Iddio d’Abrahamo, d’Isacco e di Giacobbe m’è apparso, dicendo: Certo, io vi ho visitati, e ho veduto quello che vi si fa in Egitto; 002 EXO 003 017 e ho detto: Io vi trarrò dall’afflizione d’Egitto, e vi farò salire nel paese dei Cananei, degli Hittei, degli Amorei, de’ Ferezei, degli Hivvei e de’ Gebusei, in un paese ove scorre il latte e il miele. 002 EXO 003 018 Ed essi ubbidiranno alla tua voce; e tu, con gli anziani d’Israele, andrai dal re d’Egitto, e gli direte: L’Eterno, l’Iddio degli Ebrei, ci è venuto incontro; or dunque, lasciaci andare tre giornate di cammino nel deserto, per offrir sacrifizi all’Eterno, all’Iddio nostro. 002 EXO 003 019 Or io so che il re d’Egitto non vi concederà d’andare, se non forzato da una potente mano. 002 EXO 003 020 E io stenderò la mia mano e percoterò l’Egitto con tutti i miracoli che io farò in mezzo ad esso; e, dopo questo, vi lascerà andare. 002 EXO 003 021 E farò sì che questo popolo trovi favore presso gli Egiziani; e avverrà che, quando ve ne andrete, non ve ne andrete a mani vuote; 002 EXO 003 022 ma ogni donna domanderà alla sua vicina e alla sua casigliana degli oggetti d’argento, degli oggetti d’oro e dei vestiti; voi li metterete addosso ai vostri figliuoli e alle vostre figliuole, e così spoglierete gli Egiziani”. 002 EXO 004 001 Mosè rispose e disse: “Ma ecco, essi non mi crederanno e non ubbidiranno alla mia voce, perché diranno: L’Eterno non t’è apparso”. 002 EXO 004 002 E l’Eterno gli disse: “Che è quello che hai in mano?” Egli rispose: “Un bastone”. 002 EXO 004 003 E l’Eterno disse: “Gettalo in terra”. Egli lo gettò in terra, ed esso diventò un serpente; e Mosè fuggì d’innanzi a quello. 002 EXO 004 004 Allora l’Eterno disse a Mosè: “Stendi la tua mano, e prendilo per la coda”. Egli stese la mano, e lo prese, ed esso ritornò un bastone nella sua mano. 002 EXO 004 005 “Questo farai, disse l’Eterno, affinché credano che l’Eterno, l’Iddio dei loro padri, l’Iddio d’Abrahamo, l’Iddio d’Isacco e l’Iddio di Giacobbe t’è apparso”. 002 EXO 004 006 L’Eterno gli disse ancora: “Mettiti la mano in seno”. Ed egli si mise la mano in seno; poi, cavatala fuori, ecco che la mano era lebbrosa, bianca come neve. 002 EXO 004 007 E l’Eterno gli disse: “Rimettiti la mano in seno”. Egli si rimise la mano in seno; poi, cavatasela di seno, ecco ch’era ritornata come l’altra sua carne. 002 EXO 004 008 “Or avverrà, disse l’Eterno, che, se non ti crederanno e non daranno ascolto alla voce del primo segno, crederanno alla voce del secondo segno; 002 EXO 004 009 e se avverrà che non credano neppure a questi due segni e non ubbidiscano alla tua voce, tu prenderai dell’acqua del fiume, e la verserai sull’asciutto; e l’acqua che avrai presa dal fiume, diventerà sangue sull’asciutto”. 002 EXO 004 010 E Mosè disse all’Eterno: “Ahimè, Signore, io non sono un parlatore; non lo ero in passato, e non lo sono da quando tu hai parlato al tuo servo; giacché io sono tardo di parola e di lingua”. 002 EXO 004 011 E l’Eterno gli disse: “Chi ha fatto la bocca dell’uomo? o chi rende muto o sordo o veggente o cieco? non son io, l’Eterno? 002 EXO 004 012 Or dunque va’, e io sarò con la tua bocca, e t’insegnerò quello che dovrai dire”. 002 EXO 004 013 E Mosè disse: “Deh! Signore, manda il tuo messaggio per mezzo di chi vorrai!” 002 EXO 004 014 Allora l’ira dell’Eterno s’accese contro Mosè, ed egli disse: “Non c’è Aaronne tuo fratello, il Levita? Io so che parla bene. E per l’appunto, ecco ch’egli esce ad incontrarti; e, come ti vedrà, si rallegrerà in cuor suo. 002 EXO 004 015 Tu gli parlerai, e gli metterai le parole in bocca; io sarò con la tua bocca e con la bocca sua, e v’insegnerò quello che dovrete fare. 002 EXO 004 016 Egli parlerà per te al popolo; e così ti servirà di bocca, e tu sarai per lui come Dio. 002 EXO 004 017 Or prendi in mano questo bastone col quale farai i prodigi”. 002 EXO 004 018 Allora Mosè se ne andò, tornò da Jethro suo suocero, e gli disse: “Deh, lascia ch’io me ne vada e torni dai miei fratelli che sono in Egitto, e vegga se sono ancor vivi”. E Jethro disse a Mosè: “Va’ in pace”. 002 EXO 004 019 Or l’Eterno disse a Mosè in Madian: “Va’, tornatene in Egitto, perché tutti quelli che cercavano di toglierti la vita sono morti”. 002 EXO 004 020 Mosè dunque prese la sua moglie e i suoi figliuoli, li pose su degli asini, e tornò nei paese d’Egitto; e Mosè prese nella sua mano il bastone di Dio. 002 EXO 004 021 E l’Eterno disse a Mosè: “Quando sarai tornato in Egitto, avrai cura di fare dinanzi a Faraone tutti i prodigi che t’ho dato potere di compiere; ma io gl’indurerò il cuore, ed egli non lascerà partire il popolo. 002 EXO 004 022 E tu dirai a Faraone: Così dice l’Eterno: Israele è il mio figliuolo, il mio primogenito; 002 EXO 004 023 e io ti dico: Lascia andare il mio figliuolo, affinché mi serva; e se tu ricusi di lasciarlo andare, ecco, io ucciderò il tuo figliuolo, il tuo primogenito”. 002 EXO 004 024 Or avvenne che, essendo Mosè in viaggio, nel luogo dov’egli albergava, l’Eterno gli si fece incontro, e cercò di farlo morire. 002 EXO 004 025 Allora Sefora prese una selce tagliente, recise il prepuzio del suo figliuolo, e lo gettò ai piedi di Mosè, dicendo: “Sposo di sangue tu mi sei!” 002 EXO 004 026 E l’Eterno lo lasciò. Allora ella disse: “Sposo di sangue, per via della circoncisione”. 002 EXO 004 027 L’Eterno disse ad Aaronne: “Va’ nel deserto incontro a Mosè”. Ed egli andò, lo incontrò al monte di Dio, e lo baciò. 002 EXO 004 028 E Mosè riferì ad Aaronne tutte le parole che l’Eterno l’aveva incaricato di dire, e tutti i segni portentosi che gli aveva ordinato di fare. 002 EXO 004 029 Mosè ed Aaronne dunque andarono, e radunarono tutti gli anziani de’ figliuoli d’Israele. 002 EXO 004 030 E Aaronne riferì tutte le parole che l’Eterno avea dette a Mosè, e fece i prodigi in presenza del popolo. 002 EXO 004 031 E il popolo prestò loro fede. Essi intesero che l’Eterno avea visitato i figliuoli d’Israele e avea veduto la loro afflizione, e s’inchinarono e adorarono. 002 EXO 005 001 Dopo questo, Mosè ed Aaronne vennero a Faraone, e gli dissero: “Così dice l’Eterno, l’Iddio d’Israele: Lascia andare il mio popolo, perché mi celebri una festa nel deserto”. 002 EXO 005 002 Ma Faraone rispose: “Chi è l’Eterno ch’io debba ubbidire alla sua voce e lasciar andare Israele? Io non conosco l’Eterno, e non lascerò affatto andare Israele”. 002 EXO 005 003 Ed essi dissero: “L’Iddio degli Ebrei si è presentato a noi; lasciaci andare tre giornate di cammino nel deserto per offrir sacrifizi all’Eterno, ch’è il nostro Dio, onde ei non abbia a colpirci con la peste o con la spada”. 002 EXO 005 004 E il re d’Egitto disse loro: “O Mosè e Aaronne, perché distraete il popolo dai suoi lavori? Andate a fare quello che vi è imposto!” 002 EXO 005 005 E Faraone disse: “Ecco, il popolo è ora numeroso nel paese, e voi gli fate interrompere i lavori che gli sono imposti”. 002 EXO 005 006 E quello stesso giorno Faraone dette quest’ordine agli ispettori del popolo e ai suoi sorveglianti: 002 EXO 005 007 “Voi non darete più, come prima, la paglia al popolo per fare i mattoni; vadano essi a raccogliersi della paglia! 002 EXO 005 008 E imponete loro la stessa quantità di mattoni di prima, senza diminuzione alcuna; perché son de’ pigri; e però gridano dicendo: Andiamo a offrir sacrifizi al nostro Dio! 002 EXO 005 009 Sia questa gente caricata di lavoro; e si occupi di quello senza badare a parole di menzogna”. 002 EXO 005 010 Allora gl’ispettori del popolo e i sorveglianti uscirono e dissero al popolo: “Così dice Faraone: Io non vi darò più paglia. 002 EXO 005 011 Andate voi a procurarvi della paglia dove ne potrete trovare, perché il vostro lavoro non sarà diminuito per nulla”. 002 EXO 005 012 Così il popolo si sparse per tutto il paese d’Egitto, per raccogliere della stoppia invece di paglia. 002 EXO 005 013 E gli ispettori li sollecitavano dicendo: “Compite i vostri lavori giorno per giorno, come quando c’era la paglia!” 002 EXO 005 014 E i sorveglianti de’ figliuoli d’Israele stabiliti sopra loro dagli ispettori di Faraone, furon battuti; e fu loro detto: “Perché non avete fornito, ieri e oggi come prima, la quantità di mattoni che v’è imposta?” 002 EXO 005 015 Allora i sorveglianti dei figliuoli d’Israele vennero a lagnarsi da Faraone, dicendo: “Perché tratti così i tuoi servitori? 002 EXO 005 016 Non si dà più paglia ai tuoi servitori, e ci si dice: Fate de’ mattoni! ed ecco che i tuoi servitori sono battuti, e il tuo popolo è considerato come colpevole!” 002 EXO 005 017 Ed egli rispose: “Siete dei pigri! siete dei pigri! Per questo dite: Andiamo a offrir sacrifizi all’Eterno. 002 EXO 005 018 Or dunque andate a lavorare! non vi si darà più paglia, e fornirete la quantità di mattoni prescritta”. 002 EXO 005 019 I sorveglianti de’ figliuoli d’Israele si videro ridotti a mal partito, perché si diceva loro: “Non diminuite per nulla il numero de’ mattoni impostovi giorno per giorno”. 002 EXO 005 020 E, uscendo da Faraone, incontrarono Mosè e Aaronne, che stavano ad aspettarli, 002 EXO 005 021 e dissero loro: “L’Eterno volga il suo sguardo su voi, e giudichi! poiché ci avete messi in cattivo odore dinanzi a Faraone e dinanzi ai suoi servitori, e avete loro messa la spada in mano perché ci uccida”. 002 EXO 005 022 Allora Mosè tornò dall’Eterno, e disse: “Signore, perché hai fatto del male a questo popolo? Perché dunque mi hai mandato? 002 EXO 005 023 Poiché, da quando sono andato da Faraone per parlargli in tuo nome, egli ha maltrattato questo popolo, e tu non hai affatto liberato il tuo popolo”. 002 EXO 006 001 L’Eterno disse a Mosè: “Ora vedrai quello che farò a Faraone; perché, forzato da una mano potente, li lascerà andare; anzi, forzato da una mano potente, li caccerà dal suo paese”. 002 EXO 006 002 E Dio parlò a Mosè, e gli disse: 002 EXO 006 003 “Io sono l’Eterno, e apparii ad Abrahamo, ad Isacco e a Giacobbe, come l’Iddio onnipotente; ma non fui conosciuto da loro sotto il mio nome di Eterno. 002 EXO 006 004 Stabilii pure con loro il mio patto, promettendo di dar loro il paese di Canaan, il paese dei loro pellegrinaggi, nel quale soggiornavano. 002 EXO 006 005 Ed ho anche udito i gemiti de’ figliuoli d’Israele che gli Egiziani tengono in schiavitù, e mi son ricordato del mio patto. 002 EXO 006 006 Perciò di’ ai figliuoli d’Israele: Io sono l’Eterno, vi sottrarrò ai duri lavori di cui vi gravano gli Egiziani, vi emanciperò dalla loro schiavitù, e vi redimerò con braccio steso e con grandi giudizi. 002 EXO 006 007 E vi prenderò per mio popolo, e sarò vostro Dio; e voi conoscerete che io sono l’Eterno, il vostro Dio, che vi sottrae ai duri lavori impostivi dagli Egiziani. 002 EXO 006 008 E v’introdurrò nel paese, che giurai di dare ad Abrahamo, a Isacco e a Giacobbe; e ve lo darò come possesso ereditario: io sono l’Eterno”. 002 EXO 006 009 E Mosè parlò a quel modo ai figliuoli d’Israele; ma essi non dettero ascolto a Mosè, a motivo dell’angoscia dello spirito loro e della loro dura schiavitù. 002 EXO 006 010 E l’Eterno parlò a Mosè, dicendo: 002 EXO 006 011 “Va’, parla a Faraone re d’Egitto, ond’egli lasci uscire i figliuoli d’Israele dal suo paese”. 002 EXO 006 012 Ma Mosè parlò nel cospetto dell’Eterno, e disse: “Ecco, i figliuoli d’Israele non mi hanno dato ascolto; come dunque darebbe Faraone ascolto a me che sono incirconciso di labbra?” 002 EXO 006 013 E l’Eterno parlò a Mosè e ad Aaronne, e comandò loro d’andare dai figliuoli d’Israele e da Faraone re d’Egitto, per trarre i figliuoli d’Israele dal paese d’Egitto. 002 EXO 006 014 Questi sono i capi delle loro famiglie. Figliuoli di Ruben, primogenito d’Israele: Henoc e Pallu, Hetsron e Carmi. Questi sono i rami dei Rubeniti. 002 EXO 006 015 Figliuoli di Simeone: Jemuel, Jamin, Ohad, Jakin, Tsochar e Saul, figliuolo della Cananea. Questi sono i rami dei Simeoniti. 002 EXO 006 016 Questi sono i nomi dei figliuoli di Levi, secondo le loro generazioni: Gherson, Kehath e Merari. E gli anni della vita di Levi furono centotrenta sette. 002 EXO 006 017 Figliuoli di Gherson: Libni e Scimei, con le loro diverse famiglie. 002 EXO 006 018 Figliuoli di Kehath: Amram, Jitshar, Hebron e Uziel. E gli anni della vita di Kehath furono centotrentatre. 002 EXO 006 019 Figliuoli di Merari: Mahli e Musci. Questi sono i rami dei Leviti, secondo le loro generazioni. 002 EXO 006 020 Or Amram prese per moglie Iokebed, sua zia; ed ella gli partorì Aaronne e Mosè. E gli anni della vita di Amram furono centotrenta sette. 002 EXO 006 021 Figliuoli di Jitshar: Kore, Nefeg e Zicri. 002 EXO 006 022 Figliuoli di Uziel: Mishael, Eltsafan e Sitri. 002 EXO 006 023 Aaronne prese per moglie Elisceba, figliuola di Amminadab, sorella di Nahashon; ed ella gli partorì Nadab, Abihu, Eleazar e Ithamar. 002 EXO 006 024 Figliuoli di Kore: Assir, Elkana e Abiasaf. Questi sono i rami dei Koriti. 002 EXO 006 025 Eleazar, figliuolo d’Aaronne, prese per moglie una delle figliuole di Putiel; ed ella gli partorì Fineas. Questi sono i capi delle famiglie dei Leviti nei loro diversi rami. 002 EXO 006 026 E questo è quell’Aaronne e quel Mosè ai quali l’Eterno disse: “Fate uscire i figliuoli d’Israele dal paese d’Egitto, spartiti nelle loro schiere”. 002 EXO 006 027 Essi son quelli che parlarono a Faraone re d’Egitto, per trarre i figliuoli d’Israele dall’Egitto: sono quel Mosè e quell’Aaronne. 002 EXO 006 028 Or avvenne, allorché l’Eterno parlò a Mosè nel paese d’Egitto, 002 EXO 006 029 che l’Eterno disse a Mosè: “Io sono l’Eterno: di’ a Faraone, re d’Egitto, tutto quello che dico a te”. 002 EXO 006 030 E Mosè rispose, nel cospetto dell’Eterno: “Ecco, io sono incirconciso di labbra; come dunque Faraone mi porgerà egli ascolto?” 002 EXO 007 001 L’Eterno disse a Mosè: “Vedi, io ti ho stabilito come Dio per Faraone, e Aaronne tuo fratello sarà il tuo profeta. 002 EXO 007 002 Tu dirai tutto quello che t’ordinerò, e Aaronne tuo fratello parlerà a Faraone, perché lasci partire i figliuoli d’Israele dal suo paese. 002 EXO 007 003 E io indurerò il cuore di Faraone, e moltiplicherò i miei segni e i miei prodigi nel paese d’Egitto. 002 EXO 007 004 E Faraone non vi darà ascolto; e io metterò la mia mano sull’Egitto, e farò uscire dal paese d’Egitto le mie schiere, il mio popolo, i figliuoli d’Israele, mediante grandi giudizi. 002 EXO 007 005 E gli Egiziani conosceranno che io sono l’Eterno, quando avrò steso la mia mano sull’Egitto e avrò tratto di mezzo a loro i figliuoli d’Israele”. 002 EXO 007 006 E Mosè e Aaronne fecero così; fecero come l’Eterno avea loro ordinato. 002 EXO 007 007 Or Mosè aveva ottant’anni e Aaronne ottantatre, quando parlarono a Faraone. 002 EXO 007 008 L’Eterno parlò a Mosè e ad Aaronne, dicendo: 002 EXO 007 009 “Quando Faraone vi parlerà e vi dirà: Fate un prodigio! tu dirai ad Aaronne: Prendi il tuo bastone, gettalo davanti a Faraone, e diventerà un serpente”. 002 EXO 007 010 Mosè ed Aaronne andaron dunque da Faraone, e fecero come l’Eterno aveva ordinato. Aaronne gettò il suo bastone davanti a Faraone e davanti ai suoi servitori, e quello diventò un serpente. 002 EXO 007 011 Faraone a sua volta chiamò i savi e gl’incantatori; e i magi d’Egitto fecero anch’essi lo stesso, con le loro arti occulte. 002 EXO 007 012 Ognun d’essi gettò il suo bastone, e i bastoni diventaron serpenti; ma il bastone d’Aaronne inghiottì i bastoni di quelli. 002 EXO 007 013 E il cuore di Faraone s’indurò, ed egli non diè ascolto a Mosè e ad Aaronne, come l’Eterno avea detto. 002 EXO 007 014 L’Eterno disse a Mosè: “Il cuor di Faraone è ostinato; 002 EXO 007 015 egli rifiuta di lasciar andare il popolo. Va’ da Faraone domani mattina; ecco, egli uscirà per andare verso l’acqua; tu sta’ ad aspettarlo sulla riva del fiume, e prendi in mano il bastone ch’è stato mutato in serpente. 002 EXO 007 016 E digli: L’Eterno, l’Iddio degli Ebrei, m’ha mandato da te per dirti: Lascia andare il mio popolo, perché mi serva nel deserto; ed ecco, fino ad ora, tu non hai ubbidito. 002 EXO 007 017 Così dice l’Eterno: Da questo conoscerai che io sono l’Eterno; ecco, io percoterò col bastone che ho in mia mano le acque che son nel fiume, ed esse saran mutate in sangue. 002 EXO 007 018 E il pesce ch’è nel fiume morrà, e il fiume cara ammorbato, e gli Egiziani avranno ripugnanza a bere l’acqua del fiume”. 002 EXO 007 019 E l’Eterno disse a Mosè: “Di’ ad Aaronne: Prendi il tuo bastone, e stendi la tua mano sulle acque dell’Egitto, sui loro fiumi, sui loro rivi, sui loro stagni e sopra ogni raccolta d’acqua; essi diventeranno sangue, e vi sarà sangue per tutto il paese d’Egitto, perfino ne’ recipienti di legno e ne’ recipienti di pietra”. 002 EXO 007 020 Mosè ed Aaronne fecero come l’Eterno aveva ordinato. Aaronne alzò il bastone, e in presenza di Faraone e in presenza dei suoi servitori percosse le acque ch’erano nel fiume; e tutte le acque ch’erano nel fiume furon cangiate in sangue. 002 EXO 007 021 E il pesce ch’era nel fiume morì; e il fiume fu ammorbato, sì che gli Egiziani non potevan bere l’acqua del fiume; e vi fu sangue per tutto il paese d’Egitto. 002 EXO 007 022 E i magi d’Egitto fecero lo stesso con le loro arti occulte; e il cuore di Faraone s’indurò ed egli non diè ascolto a Mosè e ad Aaronne, come l’Eterno avea detto. 002 EXO 007 023 E Faraone, volte ad essi le spalle, se ne andò a casa sua, e neanche di questo fece alcun caso. 002 EXO 007 024 E tutti gli Egiziani fecero degli scavi ne’ pressi del fiume per trovare dell’acqua da bere, perché non potevan bere l’acqua del fiume. 002 EXO 007 025 E passaron sette interi giorni, dopo che l’Eterno ebbe percosso il fiume. 002 EXO 008 001 Poi l’Eterno disse a Mosè: “Va’ da Faraone, e digli: Così dice l’Eterno: Lascia andare il mio popolo perché mi serva. 002 EXO 008 002 E se rifiuti di lasciarlo andare, ecco, io colpirò tutta l’estensione del tuo paese col flagello delle rane; 002 EXO 008 003 e il fiume brulicherà di rane, che saliranno ed entreranno nella tua casa, nella camera ove dormi, sul tuo letto, nelle case de’ tuoi servitori e fra il tuo popolo, ne’ tuoi forni e nelle tue madie. 002 EXO 008 004 E le rane assaliranno te, il tuo popolo e tutti i tuoi servitori”. 002 EXO 008 005 E l’Eterno disse a Mosè: “Di’ ad Aaronne: Stendi la tua mano col tuo bastone sui fiumi, sui rivi e sugli stagni e fa salir le rane sul paese d’Egitto”. 002 EXO 008 006 E Aaronne stese la sua mano sulle acque d’Egitto, e le rane salirono e coprirono il paese d’Egitto. 002 EXO 008 007 E i magi fecero lo stesso con le loro arti occulte, e fecero salire le rane sul paese d’Egitto. 002 EXO 008 008 Allora Faraone chiamò Mosè ed Aaronne e disse loro: “Pregate l’Eterno che allontani le rane da me e dal mio popolo, e io lascerò andare il popolo, perché offra sacrifizi all’Eterno”. 002 EXO 008 009 E Mosè disse a Faraone: “Fammi l’onore di dirmi per quando io devo chiedere, nelle mie supplicazioni per te, per i tuoi servitori e per il tuo popolo, che l’Eterno distrugga le rane intorno a te e nelle tue case, e non ne rimanga se non nel fiume”. 002 EXO 008 010 Egli rispose: “Per domani”. E Mosè disse: “Sarà fatto come tu dici, affinché tu sappia che non v’è alcuno pari all’Eterno, ch’è il nostro Dio. 002 EXO 008 011 E le rane s’allontaneranno da te, dalle tue case, dai tuoi servitori e dal tuo popolo; non ne rimarrà che nel fiume”. 002 EXO 008 012 Mosè ed Aaronne uscirono da Faraone; e Mosè implorò l’Eterno relativamente alle rane che aveva inflitte a Faraone. 002 EXO 008 013 E l’Eterno fece quello che Mosè avea domandato, e le rane morirono nelle case, nei cortili e nei campi. 002 EXO 008 014 Le radunarono a mucchi e il paese ne fu ammorbato. 002 EXO 008 015 Ma quando Faraone vide che v’era un po’ di respiro, si ostinò in cuor suo, e non diè ascolto a Mosè e ad Aaronne, come l’Eterno avea detto. 002 EXO 008 016 E l’Eterno disse a Mosè: “Di’ ad Aaronne: Stendi il tuo bastone e percuoti la polvere della terra, ed essa diventerà zanzare per tutto il paese di Egitto”. 002 EXO 008 017 Ed essi fecero così. Aaronne stese la sua mano col suo bastone, percosse la polvere della terra, e ne vennero delle zanzare sugli uomini e sugli animali; tutta la polvere della terra diventò zanzare per tutto il paese d’Egitto. 002 EXO 008 018 E i magi cercarono di far lo stesso coi loro incantesimi per produrre le zanzare, ma non poterono. Le zanzare furon dunque sugli uomini e sugli animali. 002 EXO 008 019 Allora i magi dissero a Faraone: “Questo è il dito di Dio”. Ma il cuore di Faraone s’indurò ed egli non diè ascolto a Mosè e ad Aaronne, come l’Eterno avea detto. 002 EXO 008 020 Poi l’Eterno disse a Mosè: “Alzati di buon mattino, e presentati a Faraone. Ecco, egli uscirà per andar verso l’acqua; e digli: Così dice l’Eterno: Lascia andare il mio popolo, perché mi serva. 002 EXO 008 021 Se no, se non lasci andare il mio popolo, ecco io manderò su te, sui tuoi servitori, sul tuo popolo e nelle tue case, le mosche velenose; le case degli Egiziani saran piene di mosche velenose e il suolo su cui stanno ne sarà coperto. 002 EXO 008 022 Ma in quel giorno io farò eccezione del paese di Goscen, dove abita il mio popolo; e quivi non ci saranno mosche, affinché tu sappia che io, l’Eterno, sono in mezzo al paese. 002 EXO 008 023 E io farò una distinzione fra il mio popolo e il tuo popolo. Domani avverrà questo miracolo”. 002 EXO 008 024 E l’Eterno fece così; e vennero grandi sciami di mosche velenose in casa di Faraone e nelle case dei suoi servitori; e in tutto il paese d’Egitto la terra fu guasta dalle mosche velenose. 002 EXO 008 025 Faraone chiamò Mosè ed Aaronne e disse: “Andate, offrite sacrifizi al vostro Dio nel paese”. 002 EXO 008 026 Ma Mosè rispose: “Non si può far così; poiché offriremmo all’Eterno, ch’è l’Iddio nostro, dei sacrifizi che sono un abominio per gli Egiziani. Ecco, se offrissimo sotto i loro occhi dei sacrifizi che sono un abominio per gli Egiziani, non ci lapiderebbero essi? 002 EXO 008 027 Andremo tre giornate di cammino nel deserto, e offriremo sacrifizi all’Eterno, ch’è il nostro Dio, com’egli ci ordinerà”. 002 EXO 008 028 E Faraone disse: “Io vi lascerò andare, perché offriate sacrifizi all’Eterno, ch’è il vostro Dio, nel deserto; soltanto, non andate troppo lontano; pregate per me”. 002 EXO 008 029 E Mosè disse: “Ecco, io esco da te e pregherò l’Eterno, e domani le mosche s’allontaneranno da Faraone, dai suoi servitori e dal suo popolo; soltanto, Faraone non si faccia più beffe, impedendo al popolo d’andare a offrir sacrifizi all’Eterno”. 002 EXO 008 030 E Mosè uscì dalla presenza di Faraone, e pregò l’Eterno. 002 EXO 008 031 E l’Eterno fece quel che Mosè domandava, e allontanò le mosche velenose da Faraone, dai suoi servitori e dal suo popolo; non ne restò neppur una. 002 EXO 008 032 Ma anche questa volta Faraone si ostinò in cuor suo, e non lasciò andare il popolo. 002 EXO 009 001 Allora l’Eterno disse a Mosè: “Va’ da Faraone, e digli: Così dice l’Eterno, l’Iddio degli Ebrei: Lascia andare il mio popolo, perché mi serva; 002 EXO 009 002 che se tu rifiuti di lasciarlo andare e lo rattieni ancora, 002 EXO 009 003 ecco, la mano dell’Eterno sarà sul tuo bestiame ch’è nei campi, sui cavalli, sugli asini, sui cammelli, sui buoi e sulle pecore; ci sarà una tremenda mortalità. 002 EXO 009 004 E l’Eterno farà distinzione fra il bestiame d’Israele ed il bestiame d’Egitto; e nulla morrà di tutto quello che appartiene ai figliuoli d’Israele”. 002 EXO 009 005 E l’Eterno fissò un termine, dicendo: “Domani, l’Eterno farà questo nel paese”. 002 EXO 009 006 E l’indomani l’Eterno lo fece, e tutto il bestiame d’Egitto morì; ma del bestiame dei figliuoli d’Israele neppure un capo morì. 002 EXO 009 007 Faraone mandò a vedere, ed ecco che neppure un capo del bestiame degl’Israeliti era morto. Ma il cuore di Faraone fu ostinato, ed ei non lasciò andare il popolo. 002 EXO 009 008 E l’Eterno disse a Mosè e ad Aaronne: “Prendete delle manate di cenere di fornace, e la sparga Mosè verso il cielo, sotto gli occhi di Faraone. 002 EXO 009 009 Essa diventerà una polvere che coprirà tutto il paese d’Egitto, e produrrà delle ulceri germoglianti pustole sulle persone e sugli animali, per tutto il paese d’Egitto”. 002 EXO 009 010 Ed essi presero della cenere di fornace, e si presentarono a Faraone; Mosè la sparse verso il cielo, ed essa produsse delle ulceri germoglianti pustole sulle persone e sugli animali. 002 EXO 009 011 E i magi non poteron stare dinanzi a Mosè, a motivo delle ulceri, perché le ulceri erano addosso ai magi come addosso a tutti gli Egiziani. 002 EXO 009 012 E l’Eterno indurò il cuor di Faraone, ed egli non diè ascolto a Mosè e ad Aaronne come l’Eterno avea detto a Mosè. 002 EXO 009 013 Poi l’Eterno disse a Mosè: “Lèvati di buon mattino, presentati a Faraone, e digli: Così dice l’Eterno, l’Iddio degli Ebrei: Lascia andare il mio popolo, perché mi serva; 002 EXO 009 014 poiché questa volta manderò tutte le mie piaghe sul tuo cuore, sui tuoi servitori e sul tuo popolo, affinché tu conosca che non c’è nessuno simile a me su tutta la terra. 002 EXO 009 015 Che se ora io avessi steso la mia mano e avessi percosso di peste te e il tuo popolo, tu saresti stato sterminato di sulla terra. 002 EXO 009 016 Ma no; io t’ho lasciato sussistere per questo: per mostrarti la mia potenza, e perché il mio nome sia divulgato per tutta la terra. 002 EXO 009 017 E ti opponi ancora al mio popolo per non lasciarlo andare? 002 EXO 009 018 Ecco, domani, verso quest’ora, io farò cadere una grandine così forte, che non ce ne fu mai di simile in Egitto, da che fu fondato, fino al dì d’oggi. 002 EXO 009 019 Or dunque manda a far mettere al sicuro il tuo bestiame e tutto quello che hai per i campi. La grandine cadrà su tutta la gente e su tutti gli animali che si troveranno per i campi e non saranno stati raccolti in casa, e morranno”. 002 EXO 009 020 Fra i servitori di Faraone, quelli che temettero la parola dell’Eterno fecero rifugiare nelle case i loro servitori e il loro bestiame; 002 EXO 009 021 ma quelli che non fecero conto della parola dell’Eterno, lasciarono i loro servitori e il loro bestiame per i campi. 002 EXO 009 022 E l’Eterno disse a Mosè: “Stendi la tua mano verso il cielo, e cada grandine in tutto il paese d’Egitto, sulla gente, sugli animali e sopra ogni erba dei campi, nel paese d’Egitto”. 002 EXO 009 023 E Mosè stese il suo bastone verso il cielo; e l’Eterno mandò tuoni e grandine, e del fuoco s’avventò sulla terra; e l’Eterno fece piovere grandine sul paese d’Egitto. 002 EXO 009 024 Così ci fu grandine e fuoco guizzante del continuo tra la grandine; e la grandine fu così forte, come non ce n’era stata di simile in tutto il paese d’Egitto, da che era diventato nazione. 002 EXO 009 025 E la grandine percosse, in tutto il paese d’Egitto, tutto quello ch’era per i campi: uomini e bestie; e la grandine percosse ogni erba de’ campi e fracassò ogni albero della campagna. 002 EXO 009 026 Solamente nel paese di Goscen, dov’erano i figliuoli d’Israele, non cadde grandine. 002 EXO 009 027 Allora Faraone mandò a chiamare Mosè ed Aaronne, e disse loro: “Questa volta io ho peccato; l’Eterno è giusto, mentre io e il mio popolo siamo colpevoli. 002 EXO 009 028 Pregate l’Eterno perché cessino questi grandi tuoni e la grandine; e io vi lascerò andare, e non sarete più trattenuti”. 002 EXO 009 029 E Mosè gli disse: “Come sarò uscito dalla città, protenderò le mani all’Eterno; i tuoni cesseranno e non ci sarà più grandine, affinché tu sappia che la terra è dell’Eterno. 002 EXO 009 030 Ma quanto a te e ai tuoi servitori, io so che non avrete ancora timore dell’Eterno Iddio”. 002 EXO 009 031 Ora il lino e l’orzo erano stati percossi, perché l’orzo era in spiga e il lino in fiore; 002 EXO 009 032 ma il grano e la spelda non furon percossi, perché sono serotini. 002 EXO 009 033 Mosè dunque, lasciato Faraone, uscì di città, protese le mani all’Eterno, e i tuoni e la grandine cessarono, e non cadde più pioggia sulla terra. 002 EXO 009 034 E quando Faraone vide che la pioggia, la grandine e i tuoni eran cessati, continuò a peccare, e si ostinò in cuor suo: lui e i suoi servitori. 002 EXO 009 035 E il cuor di Faraone s’indurò, ed egli non lasciò andare i figliuoli d’Israele, come l’Eterno avea detto per bocca di Mosè. 002 EXO 010 001 E l’Eterno disse a Mosè: “Va’ da Faraone; poiché io ho reso ostinato il suo cuore e il cuore dei suoi servitori, per fare in mezzo a loro i segni che vedrai, 002 EXO 010 002 e perché tu narri ai tuoi figliuoli e ai figliuoli dei tuoi figliuoli quello che ho operato in Egitto e i segni che ho fatto in mezzo a loro, onde sappiate che io sono l’Eterno”. 002 EXO 010 003 Mosè ed Aaronne andaron dunque da Faraone, e gli dissero: “Così dice l’Eterno, l’Iddio degli Ebrei: Fino a quando rifiuterai d’umiliarti dinanzi a me? Lascia andare il mio popolo, perché mi serva. 002 EXO 010 004 Se tu rifiuti di lasciar andare il mio popolo, ecco, domani farò venire delle locuste in tutta l’estensione del tuo paese. 002 EXO 010 005 Esse copriranno la faccia della terra, sì che non si potrà vedere il suolo; ed esse divoreranno il resto ch’è scampato, ciò che v’è rimasto dalla grandine, e divoreranno ogni albero che vi cresce ne’ campi. 002 EXO 010 006 Ed empiranno le tue case, le case di tutti i tuoi servitori e le case di tutti gli Egiziani, come né i tuoi padri né i padri de’ tuoi padri videro mai, dal giorno che furono sulla terra, al dì d’oggi”. Detto questo, voltò le spalle, e uscì dalla presenza di Faraone. 002 EXO 010 007 E i servitori di Faraone gli dissero: “Fino a quando quest’uomo ci sarà come un laccio? Lascia andare questa gente, e che serva l’Eterno, l’Iddio suo! Non sai tu che l’Egitto e rovinato?” 002 EXO 010 008 Allora Mosè ed Aaronne furon fatti tornare da Faraone; ed egli disse loro: “Andate, servite l’Eterno, l’Iddio vostro; ma chi son quelli che andranno?” E Mosè disse: 002 EXO 010 009 “Noi andremo col nostri fanciulli e coi nostri vecchi, coi nostri figliuoli e con le nostre figliuole; andremo coi nostri greggi e coi nostri armenti, perché dobbiam celebrare una festa all’Eterno”. 002 EXO 010 010 E Faraone disse loro: “Così sia l’Eterno con voi, com’io lascerò andare voi e i vostri bambini! Badate bene, perché avete delle cattive intenzioni! 002 EXO 010 011 No, no; andate voi uomini, e servite l’Eterno; poiché questo è quel che cercate”. E Faraone li cacciò dalla sua presenza. 002 EXO 010 012 Allora l’Eterno disse a Mosè: “Stendi la tua mano sul paese d’Egitto per farvi venire le locuste; e salgano esse sul paese d’Egitto e divorino tutta l’erba del paese, tutto quello che la grandine ha lasciato”. 002 EXO 010 013 E Mosè stese il suo bastone sul paese d’Egitto; e l’Eterno fece levare un vento orientale sul paese, tutto quel giorno e tutta la notte; e, come venne la mattina, il vento orientale avea portato le locuste. 002 EXO 010 014 E le locuste salirono su tutto il paese d’Egitto, e si posarono su tutta l’estensione dell’Egitto; erano in sì grande quantità, che prima non ce n’eran mai state tante, né mai più tante ce ne saranno. 002 EXO 010 015 Esse coprirono la faccia di tutto il paese, in guisa che il paese ne rimase oscurato; e divorarono tutta l’erba del paese e tutti i frutti degli alberi, che la grandine avea lasciato; e nulla restò di verde negli alberi, e nell’erba della campagna, per tutto il paese d’Egitto. 002 EXO 010 016 Allora Faraone chiamò in fretta Mosè ed Aaronne, e disse: “Io ho peccato contro l’Eterno, l’Iddio vostro, e contro voi. 002 EXO 010 017 Ma ora perdona, ti prego, il mio peccato, questa volta soltanto; e supplicate l’Eterno, l’Iddio vostro, perché almeno allontani da me questo flagello mortale”. 002 EXO 010 018 E Mosè uscì da Faraone, e pregò l’Eterno. 002 EXO 010 019 E l’Eterno fe’ levare un vento contrario, un gagliardissimo vento di ponente, che portò via le locuste e le precipitò nel mar Rosso. Non ci rimase neppure una locusta in tutta l’estensione dell’Egitto. 002 EXO 010 020 Ma l’Eterno indurò il cuor di Faraone, ed egli non lasciò andare figliuoli d’Israele. 002 EXO 010 021 E l’Eterno disse a Mosè: “Stendi la tua mano verso il cielo, e sianvi tenebre nel paese d’Egitto: tali, che si possan palpare”. 002 EXO 010 022 E Mosè stese la sua mano verso il cielo, e ci fu una fitta tenebrìa in tutto il paese d’Egitto per tre giorni. 002 EXO 010 023 Uno non vedeva l’altro, e nessuno si mosse di dove stava, per tre giorni; ma tutti i figliuoli d’Israele aveano della luce nelle loro dimore. 002 EXO 010 024 Allora Faraone chiamò Mosè e disse: “Andate, servite l’Eterno; rimangano soltanto i vostri greggi e i vostri armenti; anche i vostri bambini potranno andare con voi”. 002 EXO 010 025 E Mosè disse: “Tu ci devi anche concedere di prendere di che fare de’ sacrifizi e degli olocausti, perché possiamo offrire sacrifizi all’Eterno, ch’è l’Iddio nostro. 002 EXO 010 026 Anche il nostro bestiame verrà con noi, senza che ne rimanga addietro neppure un’unghia; poiché di esso dobbiam prendere per servire l’Eterno Iddio nostro; e noi non sapremo con che dovremo servire l’Eterno, finché sarem giunti colà”. 002 EXO 010 027 Ma l’Eterno indurò il cuore di Faraone, ed egli non volle lasciarli andare. 002 EXO 010 028 E Faraone disse a Mosè: “Vattene via da me! Guardati bene dal comparire più alla mia presenza! poiché il giorno che comparirai alla mia presenza, tu morrai!” 002 EXO 010 029 E Mosè rispose: “Hai detto bene; io non comparirò più alla tua presenza”. 002 EXO 011 001 E l’Eterno disse a Mosè: “Io farò venire ancora una piaga su Faraone e sull’Egitto; poi egli vi lascerà partire di qui. Quando vi lascerà partire, egli addirittura vi caccerà di qui. 002 EXO 011 002 Or parla al popolo e digli che ciascuno domandi al suo vicino e ogni donna alla sua vicina degli oggetti d’argento e degli oggetti d’oro”. 002 EXO 011 003 E l’Eterno fece entrare il popolo nelle buone grazie degli Egiziani; anche Mosè era personalmente in gran considerazione nel paese d’Egitto, agli occhi dei servitori di Faraone e agli occhi del popolo. 002 EXO 011 004 E Mosè disse: “Così dice l’Eterno: Verso mezzanotte, io passerò in mezzo all’Egitto; 002 EXO 011 005 e ogni primogenito nel paese d’Egitto morrà: dal primogenito di Faraone che siede sul suo trono, al primogenito della serva che sta dietro la macina, e ad ogni primogenito del bestiame. 002 EXO 011 006 E vi sarà per tutto il paese d’Egitto un gran grido, quale non ci fu mai prima, né ci sarà di poi. 002 EXO 011 007 Ma fra tutti i figliuoli d’Israele, tanto fra gli uomini quanto fra gli animali, neppure un cane moverà la lingua, affinché conosciate la distinzione che l’Eterno fa tra gli Egiziani e Israele. 002 EXO 011 008 E tutti questi tuoi servitori scenderanno da me, e s’inchineranno davanti a me, dicendo: Parti, tu e tutto il popolo ch’è al tuo séguito! E, dopo questo, io partirò”. E Mosè uscì dalla presenza di Faraone, acceso d’ira. 002 EXO 011 009 E l’Eterno disse a Mosè: “Faraone non vi darà ascolto, affinché i miei prodigi si moltiplichino nel paese d’Egitto”. 002 EXO 011 010 E Mosè ed Aaronne fecero tutti questi prodigi dinanzi a Faraone; ma l’Eterno indurò il cuore di Faraone, ed egli non lasciò uscire i figliuoli d’Israele dal suo paese. 002 EXO 012 001 L’Eterno parlò a Mosè e ad Aaronne nel paese d’Egitto, dicendo: 002 EXO 012 002 “Questo mese sarà per voi il primo dei mesi: sarà per voi il primo dei mesi dell’anno. 002 EXO 012 003 Parlate a tutta la raunanza d’Israele, e dite: Il decimo giorno di questo mese, prenda ognuno un agnello per famiglia, un agnello per casa; 002 EXO 012 004 e se la casa è troppo poco numerosa per un agnello, se ne prenda uno in comune col vicino di casa più prossimo, tenendo conto del numero delle persone; voi conterete ogni persona secondo quel che può mangiare dell’agnello. 002 EXO 012 005 Il vostro agnello sia senza difetto, maschio, dell’anno; potrete prendere un agnello o un capretto. 002 EXO 012 006 Lo serberete fino al quattordicesimo giorno di questo mese, e tutta la raunanza d’Israele, congregata, lo immolerà sull’imbrunire. 002 EXO 012 007 E si prenda del sangue d’esso, e si metta sui due stipiti e sull’architrave della porta delle case dove lo si mangerà. 002 EXO 012 008 E se ne mangi la carne in quella notte; si mangi arrostita al fuoco, con pane senza lievito e con dell’erbe amare. 002 EXO 012 009 Non ne mangiate niente di poco cotto o di lessato nell’acqua, ma sia arrostito al fuoco, con la testa, le gambe e le interiora. 002 EXO 012 010 E non ne lasciate nulla di resto fino alla mattina; e quel che ne sarà rimasto fino alla mattina, bruciatelo col fuoco. 002 EXO 012 011 E mangiatelo in questa maniera: coi vostri fianchi cinti, coi vostri calzari ai piedi e col vostro bastone in mano; e mangiatelo in fretta: è la Pasqua dell’Eterno. 002 EXO 012 012 Quella notte io passerò per il paese d’Egitto, e percoterò ogni primogenito nel paese d’Egitto, tanto degli uomini quanto degli animali, e farò giustizia di tutti gli dèi d’Egitto. Io sono l’Eterno. 002 EXO 012 013 E quel sangue vi servirà di segno sulle case dove sarete; e quand’io vedrò il sangue passerò oltre, e non vi sarà piaga su voi per distruggervi, quando percoterò il paese d’Egitto. 002 EXO 012 014 Quel giorno sarà per voi un giorno di ricordanza, e lo celebrerete come una festa in onore dell’Eterno; lo celebrerete d’età in età come una festa d’istituzione perpetua. 002 EXO 012 015 Per sette giorni mangerete pani azzimi. Fin dal primo giorno toglierete ogni lievito dalle vostre case; poiché, chiunque mangerà pane lievitato, dal primo giorno fino al settimo, sarà reciso da Israele. 002 EXO 012 016 E il primo giorno avrete una santa convocazione, e una santa convocazione il settimo giorno. Non si faccia alcun lavoro in que’ giorni; si prepari soltanto quel ch’è necessario a ciascuno per mangiare, e non altro. 002 EXO 012 017 Osservate dunque la festa degli azzimi; poiché in quel medesimo giorno io avrò tratto le vostre schiere dal paese d’Egitto; osservate dunque quel giorno d’età in età, come una istituzione perpetua. 002 EXO 012 018 Mangiate pani azzimi dalla sera del quattordicesimo giorno del mese, fino alla sera del ventunesimo giorno. 002 EXO 012 019 Per sette giorni non si trovi lievito nelle vostre case; perché chiunque mangerà qualcosa di lievitato, quel tale sarà reciso dalla raunanza d’Israele: sia egli forestiero o nativo del paese. 002 EXO 012 020 Non mangiate nulla di lievitato; in tutte le vostre dimore mangiate pani azzimi”. 002 EXO 012 021 Mosè dunque chiamò tutti gli anziani d’Israele, e disse loro: “Sceglietevi e prendetevi degli agnelli per le vostre famiglie, e immolate la Pasqua. 002 EXO 012 022 E prendete un mazzetto d’issopo, intingetelo nel sangue che sarà nel bacino, e spruzzate di quel sangue che sarà nel bacino, l’architrave e i due stipiti delle porte; e nessuno di voi varchi la porta di casa sua, fino al mattino. 002 EXO 012 023 Poiché l’Eterno passerà per colpire gli Egiziani; e quando vedrà il sangue sull’architrave e sugli stipiti, l’Eterno passera oltre la porta, e non permetterà al distruttore d’entrare nelle vostre case per colpirvi. 002 EXO 012 024 Osservate dunque questo come una istituzione perpetua per voi e per i vostri figliuoli. 002 EXO 012 025 E quando sarete entrati nel paese che l’Eterno vi darà, conforme ha promesso, osservate questo rito; 002 EXO 012 026 e quando i vostri figliuoli vi diranno: Che significa per voi questo rito? 002 EXO 012 027 risponderete: Questo è il sacrifizio della Pasqua in onore dell’Eterno il quale passò oltre le case dei figliuoli d’Israele in Egitto, quando colpì gli Egiziani e salvò le nostre case”. 002 EXO 012 028 E il popolo s’inchinò e adorò. E i figliuoli d’Israele andarono, e fecero così; fecero come l’Eterno aveva ordinato a Mosè e ad Aaronne. 002 EXO 012 029 E avvenne che, alla mezzanotte, l’Eterno colpì tutti i primogeniti nel paese di Egitto, dal primogenito di Faraone che sedeva sul suo trono al primogenito del carcerato ch’era in prigione, e tutti i primogeniti del bestiame. 002 EXO 012 030 E Faraone si alzò di notte: egli e tutti i suoi servitori e tutti gli Egiziani; e vi fu un gran grido in Egitto, perché non c’era casa dove non fosse un morto. 002 EXO 012 031 Ed egli chiamò Mosè ed Aaronne, di notte, e disse: “Levatevi, partite di mezzo al mio popolo, voi e i figliuoli d’Israele; e andate, servite l’Eterno, come avete detto. 002 EXO 012 032 Prendete i vostri greggi e i vostri armenti, come avete detto; andatevene, e benedite anche me!” 002 EXO 012 033 E gli Egiziani facevano forza al popolo per affrettarne la partenza dal paese, perché dicevano: “Noi siamo tutti morti”. 002 EXO 012 034 Il popolo portò via la sua pasta prima che fosse lievitata; avvolse le sue madie ne’ suoi vestiti e se le mise sulle spalle. 002 EXO 012 035 Or i figliuoli d’Israele fecero come Mosè avea detto: domandarono agli Egiziani degli oggetti d’argento, degli oggetti d’oro e de’ vestiti; 002 EXO 012 036 e l’Eterno fece entrare il popolo nelle buone grazie degli Egiziani, che gli dettero quel che domandava. Così spogliarono gli Egiziani. 002 EXO 012 037 I figliuoli d’Israele partirono da Ramses per Succoth, in numero di circa seicentomila uomini a piedi, senza contare i fanciulli. 002 EXO 012 038 E una folla di gente d’ogni specie salì anch’essa con loro; e avevano pure greggi, armenti, bestiame in grandissima quantità. 002 EXO 012 039 E cossero la pasta che avean portata dall’Egitto, e ne fecero delle focacce azzime; poiché la pasta non era lievitata, essendo essi stati cacciati dall’Egitto senza poter indugiare e senza potersi prendere provvisioni di sorta. 002 EXO 012 040 Or la dimora che i figliuoli d’Israele fecero in Egitto fu di quattrocento trenta anni. 002 EXO 012 041 E al termine di quattrocento trenta anni, proprio il giorno che finivano, avvenne che tutte le schiere dell’Eterno uscirono dal paese d’Egitto. 002 EXO 012 042 Questa è una notte da celebrarsi in onore dell’Eterno, perché ei li trasse dal paese d’Egitto; questa è una notte consacrata all’Eterno, per essere osservata da tutti i figliuoli d’Israele, d’età in età. 002 EXO 012 043 E l’Eterno disse a Mosè e ad Aaronne: “Questa è la norma della Pasqua: Nessuno straniero ne mangi; 002 EXO 012 044 ma qualunque servo, comprato a prezzo di danaro, dopo che l’avrai circonciso, potrà mangiarne. 002 EXO 012 045 L’avventizio e il mercenario non ne mangino. 002 EXO 012 046 Si mangi ogni agnello in una medesima casa; non portate fuori nulla della carne d’esso, e non ne spezzate alcun osso. 002 EXO 012 047 Tutta la raunanza d’Israele celebri la Pasqua. 002 EXO 012 048 E quando uno straniero soggiornerà teco e vorrà far la Pasqua in onore dell’Eterno, siano circoncisi prima tutti i maschi della sua famiglia; e poi s’accosti pure per farla, e sia come un nativo del paese; ma nessuno incirconciso ne mangi. 002 EXO 012 049 Siavi un’unica legge per il nativo del paese e per lo straniero che soggiorna tra voi”. 002 EXO 012 050 Tutti i figliuoli d’Israele fecero così; fecero come l’Eterno aveva ordinato a Mosè e ad Aaronne. 002 EXO 012 051 E avvenne che in quel medesimo giorno l’Eterno trasse i figliuoli d’Israele dal paese d’Egitto, secondo le loro schiere. 002 EXO 013 001 L’Eterno parlò a Mosè, dicendo: “Consacrami ogni primogenito, 002 EXO 013 002 tutto ciò che nasce primo tra i figliuoli d’Israele, tanto degli uomini quanto degli animali: esso mi appartiene”. 002 EXO 013 003 E Mosè disse al popolo: “Ricordatevi di questo giorno, nel quale siete usciti dall’Egitto, dalla casa di servitù; poiché l’Eterno vi ha tratti fuori di questo luogo, con mano potente; non si mangi pane lievitato. 002 EXO 013 004 Voi uscite oggi, nel mese di Abib. 002 EXO 013 005 Quando dunque l’Eterno ti avrà introdotto nel paese dei Cananei, degli Hittei, degli Amorei, degli Hivvei e dei Gebusei che giurò ai tuoi padri di darti, paese ove scorre il latte e il miele, osserva questo rito, in questo mese. 002 EXO 013 006 Per sette giorni mangia pane senza lievito; e il settimo giorno si faccia una festa all’Eterno. 002 EXO 013 007 Si mangi pane senza lievito per sette giorni; e non si vegga pan lievitato presso di te, né si vegga lievito presso di te, entro tutti i tuoi confini. 002 EXO 013 008 E in quel giorno tu spiegherai la cosa al tuo figliuolo, dicendo: Si fa così, a motivo di quello che l’Eterno fece per me quand’uscii dall’Egitto. 002 EXO 013 009 E ciò ti sarà come un segno sulla tua mano, come un ricordo fra i tuoi occhi, affinché la legge dell’Eterno sia nella tua bocca; poiché l’Eterno ti ha tratto fuori dall’Egitto con mano potente. 002 EXO 013 010 Osserva dunque questa istituzione, al tempo fissato, d’anno in anno”. 002 EXO 013 011 “Quando l’Eterno t’avrà introdotto nel paese dei Cananei, come giurò a te e ai tuoi padri, e te lo avrà dato, 002 EXO 013 012 consacra all’Eterno ogni fanciullo primogenito e ogni primo parto del bestiame che t’appartiene: i maschi saranno dell’Eterno. 002 EXO 013 013 Ma riscatta ogni primo parto dell’asino con un agnello; e se non lo vuoi riscattare, fiaccagli il collo; riscatta anche ogni primogenito dell’uomo fra i tuoi figliuoli. 002 EXO 013 014 E quando, in avvenire, il tuo figliuolo t’interrogherà, dicendo: Che significa questo? gli risponderai: L’Eterno ci trasse fuori dall’Egitto, dalla casa di servitù, con mano potente; 002 EXO 013 015 e avvenne che, quando Faraone s’ostinò a non lasciarci andare, l’Eterno uccise tutti i primogeniti nel paese d’Egitto, tanto i primogeniti degli uomini quanto i primogeniti degli animali; perciò io sacrifico all’Eterno tutti i primi parti maschi, ma riscatto ogni primogenito dei miei figliuoli. 002 EXO 013 016 Ciò sarà come un segno sulla tua mano e come un frontale fra i tuoi occhi, poiché l’Eterno ci ha tratti dall’Egitto con mano potente”. 002 EXO 013 017 Or quando Faraone ebbe lasciato andare il popolo, Iddio non lo condusse per la via del paese de’ Filistei, perché troppo vicina; poiché Iddio disse: “Bisogna evitare che il popolo, di fronte a una guerra, si penta e torni in Egitto”; 002 EXO 013 018 ma Iddio fece fare al popolo un giro per la via del deserto, verso il mar Rosso. E i figliuoli d’Israele salirono armati dal paese d’Egitto. 002 EXO 013 019 E Mosè prese seco le ossa di Giuseppe; perché questi aveva espressamente fatto giurare i figliuoli d’Israele, dicendo: “Iddio, certo, vi visiterà; allora, trasportate di qui le mie ossa con voi”. 002 EXO 013 020 E gl’Israeliti, partiti da Succoth, si accamparono a Etham, all’estremità del deserto. 002 EXO 013 021 E l’Eterno andava davanti a loro: di giorno, in una colonna di nuvola per guidarli per il loro cammino; e di notte, in una colonna di fuoco per illuminarli, onde potessero camminare giorno e notte. 002 EXO 013 022 La colonna di nuvola non si ritirava mai di davanti al popolo di giorno, né la colonna di fuoco di notte. 002 EXO 014 001 E l’Eterno parlò a Mosè, dicendo: 002 EXO 014 002 “Di’ ai figliuoli d’Israele che tornino indietro e s’accampino di rimpetto a Pi-Hahiroth, fra Migdol e il mare, di fronte a Baal-Tsefon; accampatevi di faccia a quel luogo presso il mare. 002 EXO 014 003 E Faraone dirà de’ figliuoli d’Israele: Si sono smarriti nel paese; il deserto li tiene rinchiusi. 002 EXO 014 004 E io indurerò il cuor di Faraone, ed egli li inseguirà; ma io trarrò gloria da Faraone e da tutto il suo esercito, e gli Egiziani sapranno che io sono l’Eterno”. Ed essi fecero così. 002 EXO 014 005 Or fu riferito al re d’Egitto che il popolo era fuggito; e il cuore di Faraone e de’ suoi servitori mutò sentimento verso il popolo, e quelli dissero: “Che abbiam fatto a lasciar andare Israele, sì che non ci serviranno più?” 002 EXO 014 006 E Faraone fece attaccare il suo carro, e prese il suo popolo seco. 002 EXO 014 007 Prese seicento carri scelti e tutti i carri d’Egitto; e su tutti c’eran de’ guerrieri. 002 EXO 014 008 E l’Eterno indurò il cuor di Faraone, re d’Egitto, ed egli inseguì i figliuoli d’Israele, che uscivano pieni di baldanza. 002 EXO 014 009 Gli Egiziani dunque li inseguirono; e tutti i cavalli, i carri di Faraone, i suoi cavalieri e il suo esercito li raggiunsero mentr’essi erano accampati presso il mare, vicino a Pi-Hahiroth, di fronte a Baal-Tsefon. 002 EXO 014 010 E quando Faraone si fu avvicinato, i figliuoli d’Israele alzarono gli occhi: ed ecco, gli Egiziani marciavano alle loro spalle; ond’ebbero una gran paura, e gridarono all’Eterno. 002 EXO 014 011 E dissero a Mosè: “Mancavan forse sepolture in Egitto, che ci hai menati a morire nel deserto? Perché ci hai fatto quest’azione, di farci uscire dall’Egitto? 002 EXO 014 012 Non è egli questo che ti dicevamo in Egitto: Lasciaci stare, che serviamo gli Egiziani? Poiché meglio era per noi servire gli Egiziani che morire nel deserto”. 002 EXO 014 013 E Mosè disse al popolo: “Non temete, state fermi, e mirate la liberazione che l’Eterno compirà oggi per voi; poiché gli Egiziani che avete veduti quest’oggi, non li vedrete mai più in perpetuo. 002 EXO 014 014 L’Eterno combatterà per voi, e voi ve ne starete queti”. 002 EXO 014 015 E l’Eterno disse a Mosè: “Perché gridi a me? Di’ ai figliuoli d’Israele che si mettano in marcia. 002 EXO 014 016 E tu alza il tuo bastone, stendi la tua mano sul mare, e dividilo; e i figliuoli d’Israele entreranno in mezzo al mare a piedi asciutti. 002 EXO 014 017 E quanto a me, ecco, io indurerò il cuore degli Egiziani, ed essi v’entreranno, dietro a loro; ed io trarrò gloria da Faraone, da tutto il suo esercito, dai suoi carri e dai suoi cavalieri. 002 EXO 014 018 E gli Egiziani sapranno che io sono l’Eterno, quando avrò tratto gloria da Faraone, dai suoi carri e dai suoi cavalieri”. 002 EXO 014 019 Allora l’angelo di Dio, che precedeva il campo d’Israele, si mosse e andò a porsi alle loro spalle; parimente la colonna di nuvola si mosse dal loro fronte e si fermò alle loro spalle; 002 EXO 014 020 e venne a mettersi fra il campo dell’Egitto e il campo d’Israele; e la nube era tenebrosa per gli uni, mentre rischiarava gli altri nella notte. E l’un campo non si accostò all’altro per tutta la notte. 002 EXO 014 021 Or Mosè stese la sua mano sul mare; e l’Eterno fece ritirare il mare mediante un gagliardo vento orientale durato tutta la notte, e ridusse il mare in terra asciutta; e le acque si divisero. 002 EXO 014 022 E i figliuoli d’Israele entrarono in mezzo al mare sull’asciutto; e le acque formavano come un muro alla loro destra e alla loro sinistra. 002 EXO 014 023 E gli Egiziani li inseguirono; e tutti i cavalli di Faraone, i suoi carri e i suoi cavalieri entrarono dietro a loro in mezzo al mare. 002 EXO 014 024 E avvenne verso la vigilia del mattino, che l’Eterno, dalla colonna di fuoco e dalla nuvola, guardò verso il campo degli Egiziani, e lo mise in rotta. 002 EXO 014 025 E tolse le ruote dei loro carri, e ne rese l’avanzata pesante; in guisa che gli Egiziani dissero: “Fuggiamo d’innanzi ad Israele, perché l’Eterno combatte per loro contro gli Egiziani”. 002 EXO 014 026 E l’Eterno disse a Mosè: “Stendi la tua mano sul mare, e le acque ritorneranno sugli Egiziani, sui loro carri e sui loro cavalieri”. 002 EXO 014 027 E Mosè stese la sua mano sul mare; e, sul far della mattina, il mare riprese la sua forza; e gli Egiziani, fuggendo, gli andavano incontro; e l’Eterno precipitò gli Egiziani in mezzo al mare. 002 EXO 014 028 Le acque tornarono e coprirono i carri, i cavalieri, tutto l’esercito di Faraone ch’erano entrati nel mare dietro agl’Israeliti; e non ne scampò neppur uno. 002 EXO 014 029 Ma i figliuoli d’Israele camminarono sull’asciutto in mezzo al mare, e le acque formavano come un muro alla loro destra e alla loro sinistra. 002 EXO 014 030 Così, in quel giorno l’Eterno salvò Israele dalle mani degli Egiziani, e Israele vide sul lido del mare gli Egiziani morti. 002 EXO 014 031 E Israele vide la gran potenza che l’Eterno avea spiegata contro gli Egiziani; onde il popolo temé l’Eterno, e credette nell’Eterno e in Mosè suo servo. 002 EXO 015 001 Allora Mosè e i figliuoli d’Israele cantarono questo cantico all’Eterno, e dissero così: “Io cantero all’Eterno perché si è sommamente esaltato; ha precipitato in mare cavallo e cavaliere. 002 EXO 015 002 L’Eterno è la mia forza e l’oggetto del mio cantico; egli è stato la mia salvezza. Questo è il mio Dio, io lo glorificherò; è l’Iddio di mio padre, io lo esalterò. 002 EXO 015 003 L’Eterno è un guerriero, il suo nome è l’Eterno. 002 EXO 015 004 Egli ha gettato in mare i carri di Faraone e il suo esercito, e i migliori suoi condottieri sono stati sommersi nel mar Rosso. 002 EXO 015 005 Gli abissi li coprono; sono andati a fondo come una pietra. 002 EXO 015 006 La tua destra, o Eterno, è mirabile per la sua forza, la tua destra, o Eterno, schiaccia i nemici. 002 EXO 015 007 Con la grandezza della tua maestà, tu rovesci i tuoi avversari; tu scateni la tua ira, essa li consuma come stoppia. 002 EXO 015 008 Al soffio delle tue nari le acque si sono ammontate, le onde si son drizzate come un muro, i flutti si sono assodati nel cuore del mare. 002 EXO 015 009 Il nemico diceva: “Inseguirò, raggiungerò, dividerò le spoglie, la mia brama si sazierà su loro; sguainerò la mia spada, la mia mano li sterminerà”; 002 EXO 015 010 ma tu hai mandato fuori il tuo soffio e il mare li ha ricoperti; sono affondati come piombo nelle acque potenti. 002 EXO 015 011 Chi è pari a te fra gli dèi, o Eterno? Chi è pari a te, mirabile nella tua santità, tremendo anche a chi ti loda, operator di prodigi? 002 EXO 015 012 Tu hai steso la destra, la terra li ha ingoiati. 002 EXO 015 013 Tu hai condotto con la tua benignità il popolo che hai riscattato; l’hai guidato con la tua forza verso la tua santa dimora. 002 EXO 015 014 I popoli l’hanno udito, e tremano. L’angoscia ha còlto gli abitanti della Filistia. 002 EXO 015 015 Già sono smarriti i capi di Edom, il tremito prende i potenti di Moab, tutti gli abitanti di Canaan vengono meno. 002 EXO 015 016 Spavento e terrore piomberà su loro. Per la forza del tuo braccio diventeran muti come una pietra, finché il tuo popolo, o Eterno, sia passato, finché sia passato il popolo che ti sei acquistato. 002 EXO 015 017 Tu li introdurrai e li pianterai sul monte del tuo retaggio, nel luogo che hai preparato, o Eterno, per tua dimora, nel santuario che le tue mani, o Signore, hanno stabilito. 002 EXO 015 018 L’Eterno regnerà per sempre, in perpetuo”. 002 EXO 015 019 Questo cantarono gl’Israeliti perché i cavalli di Faraone coi suoi carri e i suoi cavalieri erano entrati nel mare, e l’Eterno avea fatto ritornar su loro le acque del mare, ma i figliuoli d’Israele aveano camminato in mezzo al mare, sull’asciutto. 002 EXO 015 020 E Maria, la profetessa, sorella d’Aaronne, prese in mano il timpano, e tutte le donne usciron dietro a lei con de’ timpani, e danzando. 002 EXO 015 021 E Maria rispondeva ai figliuoli d’Israele: “Cantate all’Eterno, perché si è sommamente esaltato; ha precipitato in mare cavallo e cavaliere”. 002 EXO 015 022 Poi Mosè fece partire gl’Israeliti dal Mar Rosso, ed essi si diressero verso il deserto di Shur; camminarono tre giorni nel deserto, e non trovarono acqua. 002 EXO 015 023 E quando giunsero a Mara, non poteron bevere le acque di Mara, perché erano amare; perciò quel luogo fu chiamato Mara. 002 EXO 015 024 E il popolo mormorò contro Mosè, dicendo: “Che berremo?” 002 EXO 015 025 Ed egli gridò all’Eterno; e l’Eterno gli mostrò un legno ch’egli gettò nelle acque, e le acque divennero dolci. Quivi l’Eterno dette al popolo una legge e una prescrizione, e lo mise alla prova, e disse: 002 EXO 015 026 “Se ascolti attentamente la voce dell’Eterno, ch’è il tuo Dio, e fai ciò ch’è giusto agli occhi suoi e porgi orecchio ai suoi comandamenti e osservi tutte le sue leggi, io non ti manderò addosso alcuna delle malattie che ho mandate addosso agli Egiziani, perché io sono l’Eterno che ti guarisco”. 002 EXO 015 027 Poi giunsero ad Elim, dov’erano dodici sorgenti d’acqua e settanta palme; e si accamparono quivi presso le acque. 002 EXO 016 001 E tutta la raunanza de’ figliuoli d’Israele partì da Elim e giunse al deserto di Sin, ch’è fra Elim e Sinai, il quindicesimo giorno del secondo mese dopo la loro partenza dal paese d’Egitto. 002 EXO 016 002 E tutta la raunanza de’ figliuoli d’Israele mormorò contro Mosè e contro Aaronne nel deserto. 002 EXO 016 003 I figliuoli d’Israele dissero loro: “Oh, fossimo pur morti per mano dell’Eterno nel paese d’Egitto, quando sedevamo presso le pignatte della carne e mangiavamo del pane a sazietà! Poiché voi ci avete menati in questo deserto per far morir di fame tutta questa raunanza”. 002 EXO 016 004 E l’Eterno disse a Mosè: “Ecco, io vi farò piovere del pane dal cielo; e il popolo uscirà e ne raccoglierà giorno per giorno quanto gliene abbisognerà per la giornata, ond’io lo metta alla prova per vedere se camminerà o no secondo la mia legge. 002 EXO 016 005 Ma il sesto giorno, quando prepareranno quello che avran portato a casa, essa sarà il doppio di quello che avranno raccolto ogni altro giorno”. 002 EXO 016 006 E Mosè ed Aaronne dissero a tutti i figliuoli d’Israele: “Questa sera voi conoscerete che l’Eterno è quegli che vi ha tratto fuori dal paese d’Egitto; 002 EXO 016 007 e domattina vedrete la gloria dell’Eterno; poich’egli ha udito le vostre mormorazioni contro l’Eterno; quanto a noi, che cosa siamo perché mormoriate contro di noi?” 002 EXO 016 008 E Mosè disse: “Vedrete la gloria dell’Eterno quando stasera egli vi darà della carne da mangiare e domattina del pane a sazietà; giacché l’Eterno ha udito le vostre mormorazioni che proferite contro di lui; quanto a noi, che cosa siamo? le vostre mormorazioni non sono contro di noi ma contro l’Eterno”. 002 EXO 016 009 Poi Mosè disse ad Aaronne: “Di’ a tutta la raunanza de’ figliuoli d’Israele: Avvicinatevi alla presenza dell’Eterno, perch’egli ha udito le vostre mormorazioni”. 002 EXO 016 010 E come Aaronne parlava a tutta la raunanza de’ figliuoli d’Israele, questi volsero gli occhi verso il deserto; ed ecco che la gloria dell’Eterno apparve nella nuvola. 002 EXO 016 011 E l’Eterno parlò a Mosè, dicendo: 002 EXO 016 012 “Io ho udito le mormorazioni dei figliuoli d’Israele; parla loro, dicendo: Sull’imbrunire mangerete della carne, e domattina sarete saziati di pane; e conoscerete che io sono l’Eterno, l’Iddio vostro”. 002 EXO 016 013 E avvenne, verso sera, che saliron delle quaglie, che ricopersero il campo; e, la mattina, c’era uno strato di rugiada intorno al campo. 002 EXO 016 014 E quando lo strato di rugiada fu sparito, ecco sulla faccia del deserto una cosa minuta, tonda, minuta come brina sulla terra. 002 EXO 016 015 E i figliuoli d’Israele, veduta che l’ebbero, dissero l’uno all’altro: “Che cos’è?” perché non sapevan che cosa fosse. E Mosè disse loro: “Questo è il pane che l’Eterno vi dà a mangiare. 002 EXO 016 016 Ecco quel che l’Eterno ha comandato: Ne raccolga ognuno quanto gli basta per il suo nutrimento: un omer a testa, secondo il numero delle vostre persone; ognuno ne pigli per quelli che sono nella sua tenda”. 002 EXO 016 017 I figliuoli d’Israele fecero così, e ne raccolsero gli uni più e gli altri meno. 002 EXO 016 018 Lo misurarono con l’omer, e chi ne aveva raccolto molto non n’ebbe di soverchio; e chi ne aveva raccolto poco non n’ebbe penuria. Ognuno ne raccolse quanto gliene abbisognava per il suo nutrimento. 002 EXO 016 019 E Mosè disse loro: “Nessuno ne serbi fino a domattina”. 002 EXO 016 020 Ma alcuni non ubbidirono a Mosè, e ne serbarono fino all’indomani; e quello inverminì e mandò fetore; e Mosè s’adirò contro costoro. 002 EXO 016 021 Così lo raccoglievano tutte le mattine: ciascuno nella misura che bastava al suo nutrimento; e quando il sole si faceva caldo, quello si struggeva. 002 EXO 016 022 E il sesto giorno raccolsero di quel pane il doppio: due omer per ciascuno. E tutti i capi della raunanza lo vennero a dire a Mosè. 002 EXO 016 023 Ed egli disse loro: “Questo è quello che ha detto l’Eterno: Domani è un giorno solenne di riposo: un sabato sacro all’Eterno; fate cuocere oggi quel che avete da cuocere e fate bollire quel che avete da bollire; e tutto quel che vi avanza, riponetelo e serbatelo fino a domani”. 002 EXO 016 024 Essi dunque lo riposero fino all’indomani, come Mosè aveva ordinato: e quello non diè fetore e non inverminì. 002 EXO 016 025 E Mosè disse: “Mangiatelo oggi, perché oggi è il sabato sacro all’Eterno; oggi non ne troverete per i campi. 002 EXO 016 026 Raccoglietene durante sei giorni; ma il settimo giorno è il sabato; in quel giorno non ve ne sarà”. 002 EXO 016 027 Or nel settimo giorno avvenne che alcuni del popolo uscirono per raccoglierne, e non ne trovarono. 002 EXO 016 028 E l’Eterno disse a Mosè: “Fino a quando rifiuterete d’osservare i miei comandamenti e le mie leggi? 002 EXO 016 029 Riflettete che l’Eterno vi ha dato il sabato; per questo, nel sesto giorno egli vi dà del pane per due giorni; ognuno stia dov’è; nessuno esca dalla sua tenda il settimo giorno”. 002 EXO 016 030 Così il popolo si riposò il settimo giorno. 002 EXO 016 031 E la casa d’Israele chiamò quel pane Manna; esso era simile al seme di coriandolo; era bianco, e aveva il gusto di schiacciata fatta col miele. 002 EXO 016 032 E Mosè disse: “Questo è quello che l’Eterno ha ordinato: Empi un omer di manna, perché sia conservato per i vostri discendenti, onde veggano il pane col quale vi ho nutriti nel deserto, quando vi ho tratti fuori dal paese d’Egitto”. 002 EXO 016 033 E Mosè disse ad Aaronne: “Prendi un vaso, mettivi dentro un intero omer di manna, e deponilo davanti all’Eterno, perché sia conservato per i vostri discendenti”. 002 EXO 016 034 Secondo l’ordine che l’Eterno avea dato a Mosè, Aaronne lo depose dinanzi alla Testimonianza, perché fosse conservato. 002 EXO 016 035 E i figliuoli d’Israele mangiarono la manna per quarant’anni, finché arrivarono in paese abitato; mangiarono la manna finché giunsero ai confini del paese di Canaan. 002 EXO 016 036 Or l’omer è la decima parte dell’efa. 002 EXO 017 001 Poi tutta la raunanza de’ figliuoli d’Israele partì dal deserto di Sin, marciando a tappe secondo gli ordini dell’Eterno, e si accampò a Refidim; e non c’era acqua da bere per il popolo. 002 EXO 017 002 Allora il popolo contese con Mosè, e disse: “Dateci dell’acqua da bere”. E Mosè rispose loro: “Perché contendete con me? perché tentate l’Eterno?” 002 EXO 017 003 Il popolo dunque patì quivi la sete, e mormorò contro Mosè, dicendo: “Perché ci hai fatti salire dall’Egitto per farci morire di sete noi, i nostri figliuoli e il nostro bestiame?” 002 EXO 017 004 E Mosè gridò all’Eterno, dicendo: “Che farò io per questo popolo? Non andrà molto che mi lapiderà”. 002 EXO 017 005 E l’Eterno disse a Mosè: “Passa oltre in fronte al popolo, e prendi teco degli anziani d’Israele; piglia anche in mano il bastone col quale percotesti il fiume, e va’. 002 EXO 017 006 Ecco, io starò la dinanzi a te, sulla roccia ch’è in Horeb; tu percoterai la roccia, e ne scaturirà dell’acqua, ed il popolo berrà”. Mosè fece così in presenza degli anziani d’Israele. 002 EXO 017 007 E pose nome a quel luogo Massah e Meribah a motivo della contesa de’ figliuoli d’Israele, e perché aveano tentato l’Eterno, dicendo: “L’Eterno è egli in mezzo a noi, si o no?” 002 EXO 017 008 Allora venne Amalek a dar battaglia a Israele a Refidim. 002 EXO 017 009 E Mosè disse a Giosuè: “Facci una scelta d’uomini ed esci a combattere contro Amalek; domani io starò sulla vetta del colle col bastone di Dio in mano”. 002 EXO 017 010 Giosuè fece come Mosè gli aveva detto, e combatté contro Amalek; e Mosè, Aaronne e Hur salirono sulla vetta del colle. 002 EXO 017 011 E avvenne che, quando Mosè teneva la mano alzata, Israele vinceva; e quando la lasciava cadere, vinceva Amalek. 002 EXO 017 012 Or siccome le mani di Mosè s’eran fatte stanche, essi presero una pietra, gliela posero sotto, ed egli vi si mise a sedere; e Aaronne e Hur gli sostenevano le mani: l’uno da una parte, l’altro dall’altra; così le sue mani rimasero immobili fino al tramonto del sole. 002 EXO 017 013 E Giosuè sconfisse Amalek e la sua gente, mettendoli a fil di spada. 002 EXO 017 014 E l’Eterno disse a Mosè: “Scrivi questo fatto in un libro, perché se ne conservi il ricordo, e fa’ sapere a Giosuè che io cancellerò interamente di sotto al cielo la memoria di Amalek”. 002 EXO 017 015 E Mosè edificò un altare, al quale pose nome: “L’Eterno è la mia bandiera”; e disse: 002 EXO 017 016 “La mano è stata alzata contro il trono dell’Eterno, e l’Eterno farà guerra ad Amalek d’età in età”. 002 EXO 018 001 Or Jethro, sacerdote di Madian, suocero di Mosè, udì tutto quello che Dio avea fatto a favor di Mosè e d’Israele suo popolo: come l’Eterno avea tratto Israele fuor dall’Egitto. 002 EXO 018 002 E Jethro, suocero di Mosè, prese Sefora, moglie di Mosè, 002 EXO 018 003 che questi avea rimandata, e i due figliuoli di lei che si chiamavano: l’uno, Ghershom, perché Mosè avea detto: “Ho soggiornato in terra straniera”; 002 EXO 018 004 e l’altro Eliezer, perché avea detto: “L’Iddio del padre mio è stato il mio aiuto, e mi ha liberato dalla spada di Faraone”. 002 EXO 018 005 Jethro dunque, suocero di Mosè, venne a Mosè, coi figliuoli e la moglie di lui, nel deserto dov’egli era accampato, al monte di Dio; 002 EXO 018 006 e mandò a dire a Mosè: “Io, Jethro, tuo suocero, vengo da te con la tua moglie e i due suoi figliuoli con lei”. 002 EXO 018 007 E Mosè uscì a incontrare il suo suocero, gli s’inchinò, e lo baciò; s’informarono scambievolmente della loro salute, poi entrarono nella tenda. 002 EXO 018 008 Allora Mosè raccontò al suo suocero tutto quello che l’Eterno avea fatto a Faraone e agli Egiziani per amor d’Israele, tutte le sofferenze patite durante il viaggio, e come l’Eterno li avea liberati. 002 EXO 018 009 E Jethro si rallegrò di tutto il bene che l’Eterno avea fatto a Israele, liberandolo dalla mano degli Egiziani. 002 EXO 018 010 E Jethro disse: “Benedetto sia l’Eterno, che vi ha liberati dalla mani degli Egiziani e dalla mano di Faraone, e ha liberato il popolo dal giogo degli Egiziani! 002 EXO 018 011 Ora riconosco che l’Eterno è più grande di tutti gli dèi; tale s’è mostrato, quando gli Egiziani hanno agito orgogliosamente contro Israele”. 002 EXO 018 012 E Jethro, suocero di Mosè, prese un olocausto e dei sacrifizi per offrirli a Dio; e Aaronne e tutti gli anziani d’Israele vennero a mangiare col suocero di Mosè in presenza di Dio. 002 EXO 018 013 Il giorno seguente, Mosè si assise per render ragione al popolo; e il popolo stette intorno a Mosè dal mattino fino alla sera. 002 EXO 018 014 E quando il suocero di Mosè vide tutto quello ch’egli faceva per il popolo, disse: “Che è questo che tu fai col popolo? Perché siedi solo, e tutto il popolo ti sta attorno dal mattino fino alla sera?” 002 EXO 018 015 E Mosè rispose al suo suocero: “Perché il popolo viene da me per consultare Dio. 002 EXO 018 016 Quand’essi hanno qualche affare, vengono da me, e io giudico fra l’uno e l’altro, e fo loro conoscere gli ordini di Dio e le sue leggi”. 002 EXO 018 017 Ma il suocero di Mosè gli disse: “Questo che tu fai non va bene. 002 EXO 018 018 Tu ti esaurirai certamente: tu e questo popolo ch’è teco; poiché quest’affare è troppo grave per te; tu non puoi bastarvi da te solo. 002 EXO 018 019 Or ascolta la mia voce; io ti darò un consiglio, e Dio sia teco: Sii tu il rappresentante del popolo dinanzi a Dio, e porta a Dio le loro cause. 002 EXO 018 020 Insegna loro gli ordini e le leggi, e mostra loro la via per la quale han da camminare e quello che devon fare; 002 EXO 018 021 ma scegli fra tutto il popolo degli uomini capaci che temano Dio: degli uomini fidati, che detestino il lucro iniquo; e stabiliscili sul popolo come capi di migliaia, capi di centinaia, capi di cinquantine e capi di diecine; 002 EXO 018 022 e rendano essi ragione al popolo in ogni tempo; e riferiscano a te ogni affare di grande importanza, ma ogni piccolo affare lo decidano loro. Allevia così il peso che grava su te, e lo portino essi teco. 002 EXO 018 023 Se tu fai questo, e se Dio te l’ordina, potrai durare; e anche tutto questo popolo arriverà felicemente al luogo che gli è destinato”. 002 EXO 018 024 Mosè acconsentì al dire del suo suocero, e fece tutto quello ch’egli avea detto. 002 EXO 018 025 E Mosè scelse fra tutto Israele degli uomini capaci, e li stabilì capi del popolo: capi di migliaia, capi di centinaia, capi di cinquantine e capi di diecine. 002 EXO 018 026 E quelli rendevano ragione al popolo in ogni tempo; le cause difficili le portavano a Mosè, ma ogni piccolo affare lo decidevano loro. 002 EXO 018 027 Poi Mosè accomiatò il suo suocero, il quale se ne tornò al suo paese. 002 EXO 019 001 Nel primo giorno del terzo mese da che furono usciti dal paese d’Egitto, i figliuoli d’Israele giunsero al deserto di Sinai. 002 EXO 019 002 Essendo partiti da Refidim, giunsero al deserto di Sinai e si accamparono nel deserto; quivi si accampò Israele, dirimpetto al monte. 002 EXO 019 003 E Mosè salì verso Dio; e l’Eterno lo chiamò dal monte, dicendo: “Di’ così alla casa di Giacobbe, e annunzia questo ai figliuoli d’Israele: 002 EXO 019 004 Voi avete veduto quello che ho fatto agli Egiziani, e come io v’ho portato sopra ali d’aquila e v’ho menato a me. 002 EXO 019 005 Or dunque, se ubbidite davvero alla mia voce e osservate il mio patto, sarete fra tutti i popoli il mio tesoro particolare; 002 EXO 019 006 poiché tutta la terra è mia; e mi sarete un regno di sacerdoti e una nazione santa. Queste sono le parole che dirai ai figliuoli d’Israele”. 002 EXO 019 007 E Mosè venne, chiamò gli anziani del popolo, ed espose loro tutte queste parole che l’Eterno gli aveva ordinato di dire. 002 EXO 019 008 E tutto il popolo rispose concordemente e disse: “Noi faremo tutto quello che l’Eterno ha detto”. E Mosè riferì all’Eterno le parole del popolo. 002 EXO 019 009 E l’Eterno disse a Mosè: “Ecco, io verro a te in una folta nuvola, affinché il popolo oda quand’io parlerò con te, e ti presti fede per sempre”. E Mosè riferì all’Eterno le parole del popolo. 002 EXO 019 010 Allora l’Eterno disse a Mosè: “Va’ dal popolo, santificalo oggi e domani, e fa’ che si lavi le vesti. 002 EXO 019 011 E siano pronti per il terzo giorno; perché il terzo giorno l’Eterno scenderà in presenza di tutto il popolo sul monte Sinai. 002 EXO 019 012 E tu fisserai attorno attorno de’ limiti al popolo, e dirai: Guardatevi dal salire sul monte o dal toccarne il lembo. Chiunque toccherà il monte sarà messo a morte. 002 EXO 019 013 Nessuna mano tocchi quel tale; ma sia lapidato o trafitto di frecce; animale o uomo che sia, non sia lasciato vivere! Quando il corno sonerà a distesa, allora salgano pure sul monte”. 002 EXO 019 014 E Mosè scese dal monte verso il popolo; santificò il popolo, e quelli si lavarono le vesti. 002 EXO 019 015 Ed egli disse al popolo: “Siate pronti fra tre giorni; non v’accostate a donna”. 002 EXO 019 016 Il terzo giorno, come fu mattino, cominciaron de’ tuoni, de’ lampi, apparve una folta nuvola sul monte, e s’udì un fortissimo suon di tromba; e tutto il popolo ch’era nel campo, tremò. 002 EXO 019 017 E Mosè fece uscire il popolo dal campo per menarlo incontro a Dio; e si fermarono appiè del monte. 002 EXO 019 018 Or il monte Sinai era tutto fumante, perché l’Eterno v’era disceso in mezzo al fuoco; e il fumo ne saliva come il fumo d’una fornace, e tutto il monte tremava forte. 002 EXO 019 019 Il suon della tromba s’andava facendo sempre più forte; Mosè parlava, e Dio gli rispondeva con una voce. 002 EXO 019 020 L’Eterno dunque scese sul monte Sinai, in vetta al monte; e l’Eterno chiamò Mosè in vetta al monte, e Mosè vi salì. 002 EXO 019 021 E l’Eterno disse a Mosè: “Scendi, avverti solennemente il popolo onde non faccia irruzione verso l’Eterno per guardare, e non n’abbiano a perire molti. 002 EXO 019 022 E anche i sacerdoti che si appressano all’Eterno, si santifichino, affinché l’Eterno non si avventi contro a loro”. 002 EXO 019 023 Mosè disse all’Eterno: “Il popolo non può salire sul monte Sinai, poiché tu ce l’hai divietato dicendo: Poni de’ limiti attorno al monte, e santificalo”. 002 EXO 019 024 Ma l’Eterno gli disse: “Va’, scendi abbasso; poi salirai tu, e Aaronne teco; ma i sacerdoti e il popolo non facciano irruzione per salire verso l’Eterno, onde non s’avventi contro a loro”. 002 EXO 019 025 Mosè discese al popolo e glielo disse. 002 EXO 020 001 Allora Iddio pronunziò tutte queste parole, dicendo: 002 EXO 020 002 “Io sono l’Eterno, l’Iddio tuo, che ti ho tratto dal paese d’Egitto, dalla casa di servitù. 002 EXO 020 003 Non avere altri dii nel mio cospetto. 002 EXO 020 004 Non ti fare scultura alcuna né immagine alcuna delle cose che sono lassù ne’ cieli o quaggiù sulla terra o nelle acque sotto la terra; 002 EXO 020 005 non ti prostrare dinanzi a tali cose e non servir loro, perché io, l’Eterno, l’Iddio tuo, sono un Dio geloso che punisco l’iniquità dei padri sui figliuoli fino alla terza e alla quarta generazione di quelli che mi odiano, 002 EXO 020 006 e uso benignità, fino alla millesima generazione, verso quelli che m’amano e osservano i miei comandamenti. 002 EXO 020 007 Non usare il nome dell’Eterno, ch’è l’Iddio tuo, in vano; perché l’Eterno non terra per innocente chi avrà usato il suo nome in vano. 002 EXO 020 008 Ricordati del giorno del riposo per santificarlo. 002 EXO 020 009 Lavora sei giorni e fa’ in essi ogni opera tua; 002 EXO 020 010 ma il settimo è giorno di riposo, sacro all’Eterno, ch’è l’Iddio tuo; non fare in esso lavoro alcuno, né tu, né il tuo figliuolo, né la tua figliuola, né il tuo servo, né la tua serva, né il tuo bestiame, né il forestiero ch’è dentro alle tue porte; 002 EXO 020 011 poiché in sei giorni l’Eterno fece i cieli, la terra, il mare e tutto ciò ch’è in essi, e si riposò il settimo giorno; perciò l’Eterno ha benedetto il giorno del riposo e l’ha santificato. 002 EXO 020 012 Onora tuo padre e tua madre, affinché i tuoi giorni siano prolungati sulla terra che l’Eterno, l’Iddio tuo, ti dà. 002 EXO 020 013 Non uccidere. 002 EXO 020 014 Non commettere adulterio. 002 EXO 020 015 Non rubare. 002 EXO 020 016 Non attestare il falso contro il tuo prossimo. 002 EXO 020 017 Non concupire la casa del tuo prossimo; non concupire la moglie del tuo prossimo, né il suo servo, né la sua serva, né il suo bue, né il suo asino, né cosa alcuna che sia dei tuo prossimo”. 002 EXO 020 018 Or tutto il popolo udiva i tuoni, il suon della tromba e vedeva i lampi e il monte fumante. A tal vista, tremava e se ne stava da lungi. 002 EXO 020 019 E disse a Mosè: “Parla tu con noi, e noi t’ascolteremo; ma non ci parli Iddio, che non abbiamo a morire”. 002 EXO 020 020 E Mosè disse al popolo: “Non temete, poiché Dio è venuto per mettervi alla prova, e affinché il suo timore vi stia dinanzi, e così non pecchiate”. 002 EXO 020 021 Il popolo dunque se ne stava da lungi; ma Mosè s’avvicinò alla caligine dov’era Dio. 002 EXO 020 022 E l’Eterno disse a Mosè: “Di’ così ai figliuoli d’Israele: Voi stessi avete visto ch’io v’ho parlato dai cieli. 002 EXO 020 023 Non fate altri dii accanto a me; non vi fate dii d’argento, né dii d’oro. 002 EXO 020 024 Fammi un altare di terra; e su questo offri i tuoi olocausti, i tuoi sacrifizi di azioni di grazie, le tue pecore e i tuoi buoi; in qualunque luogo dove farò che il mio nome sia ricordato, io verrò a te e ti benedirò. 002 EXO 020 025 E se mi fai un altare di pietra, non lo costruire di pietre tagliate; perché, se tu alzassi su di esse lo scalpello, tu le contamineresti. 002 EXO 020 026 E non salire al mio altare per gradini, affinché la tua nudità non si scopra sovr’esso. 002 EXO 021 001 Or queste sono le leggi che tu porrai dinanzi a loro: 002 EXO 021 002 Se compri un servo ebreo, egli ti servirà per sei anni; ma il settimo se ne andrà libero, senza pagar nulla. 002 EXO 021 003 Se è venuto solo, se ne andrà solo; se aveva moglie, la moglie se ne andrà con lui. 002 EXO 021 004 Se il suo padrone gli dà moglie e questa gli partorisce figliuoli e figliuole, la moglie e i figliuoli di lei saranno del padrone, ed egli se ne andrà solo. 002 EXO 021 005 Ma se il servo fa questa dichiarazione: “Io amo il mio padrone, mia moglie e i miei figliuoli; io non voglio andarmene libero” 002 EXO 021 006 allora il suo padrone lo farà comparire davanti a Dio, e lo farà accostare alla porta o allo stipite, e il suo padrone gli forerà l’orecchio con una lesina; ed egli lo servirà per sempre. 002 EXO 021 007 Se uno vende la propria figliuola per esser serva, ella non se ne andrà come se ne vanno i servi. 002 EXO 021 008 S’ella dispiace al suo padrone, che se l’era presa per moglie, egli la farà riscattare; ma non avrà il diritto di venderla a gente straniera, dopo esserle stato infedele. 002 EXO 021 009 E se la dà in isposa al suo figliuolo, la tratterà secondo il diritto delle fanciulle. 002 EXO 021 010 Se prende un altra moglie, non toglierà alla prima né il vitto, né il vestire, né la coabitazione. 002 EXO 021 011 Se non le fa queste tre cose, ella se ne andrà senza pagamento di prezzo. 002 EXO 021 012 Chi percuote un uomo sì ch’egli muoia, dev’esser messo a morte. 002 EXO 021 013 Se non gli ha teso agguato, ma Dio gliel’ha fatto cader sotto mano, io ti stabilirò un luogo dov’ei si possa rifugiare. 002 EXO 021 014 Se alcuno con premeditazione uccide il suo prossimo mediante insidia, tu lo strapperai anche dal mio altare, per farlo morire. 002 EXO 021 015 Chi percuote suo padre o sua madre dev’esser messo a morte. 002 EXO 021 016 Chi ruba un uomo sia che l’abbia venduto o che gli sia trovato nelle mani dev’esser messo a morte. 002 EXO 021 017 Chi maledice suo padre o sua madre dev’esser messo a morte. 002 EXO 021 018 Se degli uomini vengono a rissa, e uno percuote l’altro con una pietra o col pugno, e quello non muoia, ma debba mettersi a letto, 002 EXO 021 019 se si rileva e può camminar fuori appoggiato al suo bastone, colui che lo percosse sarà assolto; soltanto, lo indennizzerà del tempo che ha perduto e lo farà curare fino a guarigione compiuta. 002 EXO 021 020 Se uno percuote il suo servo o la sua serva col bastone sì che gli muoiano fra le mani, il padrone dev’esser punito; 002 EXO 021 021 ma se sopravvivono un giorno o due, non sarà punito, perché son danaro suo. 002 EXO 021 022 Se alcuni vengono a rissa e percuotono una donna incinta sì ch’ella si sgravi, ma senza che ne segua altro danno, il percotitore sarà condannato all’ammenda che il marito della donna gl’imporrà; e la pagherà come determineranno i giudici; 002 EXO 021 023 ma se ne segue danno, 002 EXO 021 024 darai vita per vita, occhio per occhio, dente per dente, mano per mano, 002 EXO 021 025 piede per piede, scottatura per scottatura, ferita per ferita, contusione per contusione. 002 EXO 021 026 Se uno colpisce l’occhio del suo servo o l’occhio della sua serva e glielo fa perdere, li lascerà andar liberi in compenso dell’occhio perduto. 002 EXO 021 027 E se fa cadere un dente al suo servo o un dente alla sua serva, li lascerà andar liberi in compenso del dente perduto. 002 EXO 021 028 Se un bue cozza un uomo o una donna sì che muoia, il bue dovrà esser lapidato e non se ne mangerà la carne; ma il padrone del bue sarà assolto. 002 EXO 021 029 Però, se il bue era già da tempo uso cozzare, e il padrone n’è stato avvertito, ma non l’ha tenuto rinchiuso, e il bue ha ucciso un uomo o una donna, il bue sarà lapidato, e il suo padrone pure sarà messo a morte. 002 EXO 021 030 Ove sia imposto al padrone un prezzo di riscatto, egli pagherà per il riscatto della propria vita tutto quello che gli sarà imposto. 002 EXO 021 031 Se il bue cozza un figliuolo o una figliuola, gli si applicherà questa medesima legge. 002 EXO 021 032 Se il bue cozza un servo o una serva, il padrone del bue pagherà al padrone del servo trenta sicli d’argento, e il bue sarà lapidato. 002 EXO 021 033 Se uno apre una fossa, o se uno scava una fossa e non la copre, e un bue o un asino vi cade dentro, 002 EXO 021 034 il padron della fossa rifarà il danno: pagherà in danaro il valore della bestia al padrone, e la bestia morta sarà sua. 002 EXO 021 035 Se il bue d’un uomo perisce il bue d’un altro sì ch’esso muoia, si venderà il bue vivo e se ne dividerà il prezzo; e anche il bue morto sarà diviso fra loro. 002 EXO 021 036 Se poi è noto che quel bue era già da tempo uso cozzare, e il suo padrone non l’ha tenuto rinchiuso, questi dovrà pagare bue per bue, e la bestia morta sarà sua. 002 EXO 022 001 Se uno ruba un bue o una pecora e li ammazza o li vende, restituirà cinque buoi per il bue e quattro pecore per la pecora. 002 EXO 022 002 Se il ladro, còlto nell’atto di fare uno scasso, è percosso e muore, non v’è delitto d’omicidio. 002 EXO 022 003 Se il sole era levato quand’avvenne il fatto, vi sarà delitto d’omicidio. Il ladro dovrà risarcire il danno; se non ha di che risarcirlo, sarà venduto per ciò che ha rubato. 002 EXO 022 004 Se il furto, bue o asino o pecora che sia gli è trovato vivo nelle mani, restituirà il doppio. 002 EXO 022 005 Se uno arrecherà de’ danni a un campo altrui o ad una vigna, lasciando andare le sue bestie a pascere nel campo altrui risarcirà il danno col meglio del suo campo e col meglio della sua vigna. 002 EXO 022 006 Se divampa un fuoco e s’attacca alle spine sì che ne sia distrutto il grano in covoni o il grano in piedi o il campo, chi avrà acceso il fuoco dovrà risarcire il danno. 002 EXO 022 007 Se uno affida al suo vicino del danaro o degli oggetti da custodire, e questi siano rubati dalla casa di quest’ultimo, se il ladro si trova, restituirà il doppio. 002 EXO 022 008 Se il ladro non si trova, il padrone della casa comparirà davanti a Dio per giurare che non ha messo la mano sulla roba del suo vicino. 002 EXO 022 009 In ogni caso di delitto, sia che si tratti d’un bue o d’un asino o d’una pecora o d’un vestito o di qualunque oggetto perduto del quale uno dica: “E’ questo qui!” la causa d’ambedue le parti verrà davanti a Dio; colui che Dio condannerà, restituirà il doppio al suo prossimo. 002 EXO 022 010 Se uno dà in custodia al suo vicino un asino o un bue o una pecora o qualunque altra bestia, ed essa muore o resta stroppiata o è portata via senza che ci sian testimoni, 002 EXO 022 011 interverrà fra le due parti il giuramento dell’Eterno per sapere se colui che avea la bestia in custodia non ha messo la mano sulla roba del suo vicino. Il padrone della bestia si contenterà del giuramento, e l’altro non sarà tenuto a rifacimento di danni. 002 EXO 022 012 Ma se la bestia gli è stata rubata, egli dovrà risarcire del danno il padrone d’essa. 002 EXO 022 013 Se la bestia è stata sbranata, la produrrà come prova, e non sarà tenuto a risarcimento per la bestia sbranata. 002 EXO 022 014 Se uno prende in prestito dal suo vicino una bestia, e questa resti stroppiata o muoia essendo assente il padrone d’essa, egli dovrà rifare il danno. 002 EXO 022 015 Se il padrone è presente, non v’è luogo a rifacimento di danni; se la bestia è stata presa a nolo, essa è compresa nel prezzo del nolo. 002 EXO 022 016 Se uno seduce una fanciulla non ancora fidanzata e si giace con lei, dovrà pagare la sua dote e prenderla per moglie. 002 EXO 022 017 Se il padre di lei rifiuta del tutto di dargliela, paghi la somma che si suol dare per le fanciulle. 002 EXO 022 018 Non lascerai vivere la strega. 002 EXO 022 019 Chi s’accoppia con una bestia dovrà esser messo a morte. 002 EXO 022 020 Chi offre sacrifizi ad altri dèi, fuori che all’Eterno solo, sarà sterminato come anatema. 002 EXO 022 021 Non maltratterai lo straniero e non l’opprimerai; perché anche voi foste stranieri nel paese d’Egitto. 002 EXO 022 022 Non affliggerete alcuna vedova, ne alcun orfano. 002 EXO 022 023 Se in qualche modo li affliggi, ed essi gridano a me, io udrò senza dubbio il loro grido; 002 EXO 022 024 la mia ira s’accenderà, e io vi ucciderò con la spada; e le vostre mogli saranno vedove, e i vostri figliuoli orfani. 002 EXO 022 025 Se tu presti del danaro a qualcuno del mio popolo, al povero ch’è teco, non lo tratterai da usuraio; non gl’imporrai interesse. 002 EXO 022 026 Se prendi in pegno il vestito del tuo prossimo, glielo renderai prima che tramonti il sole; 002 EXO 022 027 perché esso è l’unica sua coperta, è la veste con cui si avvolge il corpo. Su che dormirebb’egli? E se avverrà ch’egli gridi a me, io l’udrò; perché sono misericordioso. 002 EXO 022 028 Non bestemmierai contro Dio, e non maledirai il principe del tuo popolo. 002 EXO 022 029 Non indugerai a offrirmi il tributo dell’abbondanza delle tue raccolte e di ciò che cola dai tuoi strettoi. Mi darai il primogenito de’ tuoi figliuoli. 002 EXO 022 030 Lo stesso farai del tuo grosso e del tuo minuto bestiame: il loro primo parto rimarrà sette giorni presso la madre; l’ottavo giorno, me lo darai. 002 EXO 022 031 Voi mi sarete degli uomini santi; non mangerete carne di bestia trovata sbranata nei campi; gettatela ai cani. 002 EXO 023 001 Non spargere alcuna voce calunniosa e non tener di mano all’empio nell’attestare il falso. 002 EXO 023 002 Non andar dietro alla folla per fare il male; e non deporre in giudizio schierandoti dalla parte dei più per pervertire la giustizia. 002 EXO 023 003 Parimente non favorire il povero nel suo processo. 002 EXO 023 004 Se incontri il bue del tuo nemico o il suo asino smarrito, non mancare di ricondurglielo. 002 EXO 023 005 Se vedi l’asino di colui che t’odia steso a terra sotto il carico, guardati bene dall’abbandonarlo, ma aiuta il suo padrone a scaricarlo. 002 EXO 023 006 Non violare il diritto del povero del tuo popolo nel suo processo. 002 EXO 023 007 Rifuggi da ogni parola bugiarda; e non far morire l’innocente e il giusto; perché io non assolverò il malvagio 002 EXO 023 008 Non accettar presenti; perché il presente acceca quelli che ci veggon chiaro, e perverte le parole dei giusti. 002 EXO 023 009 Non opprimere lo straniero; voi lo conoscete l’animo dello straniero, giacché siete stati stranieri nel paese d’Egitto. 002 EXO 023 010 Per sei anni seminerai la tua terra e ne raccoglierai i frutti; 002 EXO 023 011 ma il settimo anno la lascerai riposare e rimanere incolta; i poveri del tuo popolo ne godranno, e le bestie della campagna mangeranno quel che rimarrà. Lo stesso farai della tua vigna e de’ tuoi ulivi. 002 EXO 023 012 Per sei giorni farai il tuo lavoro; ma il settimo giorno ti riposerai, affinché il tuo bue e il tuo asino possano riposarsi, e il figliuolo della tua serva e il forestiero possano riprender fiato. 002 EXO 023 013 Porrete ben mente a tutte le cose che io vi ho dette, e non pronunzierete il nome di dèi stranieri: non lo si oda uscire dalla vostra bocca. 002 EXO 023 014 Tre volte all’anno mi celebrerai una festa. 002 EXO 023 015 Osserverai la festa degli azzimi. Per sette giorni mangerai pane senza lievito, come te l’ho ordinato, al tempo stabilito del mese di Abib, perché in quel mese tu uscisti dal paese d’Egitto; e nessuno comparirà dinanzi a me a mani vuote. 002 EXO 023 016 Osserverai la festa della mietitura, delle primizie del tuo lavoro, di quello che avrai seminato nei campi; e la festa della raccolta, alla fine dell’anno, quando avrai raccolto dai campi i frutti del tuo lavoro. 002 EXO 023 017 Tre volte all’anno tutti i maschi compariranno davanti al Signore, l’Eterno. 002 EXO 023 018 Non offrirai il sangue della mia vittima insieme con pane lievitato; e il grasso dei sacrifizi della mia festa non sarà serbato durante la notte fino al mattino. 002 EXO 023 019 Porterai alla casa dell’Eterno, ch’è il tuo Dio, le primizie de’ primi frutti della terra. Non farai cuocere il capretto nel latte di sua madre. 002 EXO 023 020 Ecco, io mando un angelo davanti a te per proteggerti per via, e per introdurti nel luogo che ho preparato. 002 EXO 023 021 Sii guardingo in sua presenza, e ubbidisci alla sua voce; non ti ribellare a lui, perch’egli non perdonerà le vostre trasgressioni; poiché il mio nome è in lui. 002 EXO 023 022 Ma se ubbidisci fedelmente alla sua voce e fai tutto quello che ti dirò, io sarò il nemico de’ tuoi nemici, l’avversario de’ tuoi avversari; 002 EXO 023 023 poiché il mio angelo andrà innanzi a te e t’introdurrà nel paese degli Amorei, degli Hittei, dei Ferezei, dei Cananei, degli Hivvei e dei Gebusei, e li sterminerò. 002 EXO 023 024 Tu non ti prostrerai davanti ai loro dèi, e non servirai loro. Non farai quello ch’essi fanno; ma distruggerai interamente quegli dèi e spezzerai le loro colonne. 002 EXO 023 025 Servirete all’Eterno, ch’è il vostro Dio, ed egli benedirà il tuo pane e la tua acqua; ed io allontanerò la malattia di mezzo a te. 002 EXO 023 026 Nel tuo paese non ci sarà donna che abortisca, né donna sterile. Io farò completo il numero de’ tuoi giorni. 002 EXO 023 027 Io manderò davanti a te il mio terrore, e metterò in rotta ogni popolo presso il quale arriverai, e farò voltar le spalle dinanzi a te a tutti i tuoi nemici. 002 EXO 023 028 E manderò davanti a te i calabroni, che scacceranno gli Hivvei, i Cananei e gli Hittei dal tuo cospetto. 002 EXO 023 029 Non li scaccerò dal tuo cospetto in un anno, affinché il paese non diventi un deserto, e le bestie de’ campi non si moltiplichino contro di te. 002 EXO 023 030 Li scaccerò dal tuo cospetto a poco a poco, finché tu cresca di numero e possa prender possesso del paese. 002 EXO 023 031 E fisserò i tuoi confini dal mar Rosso al mar de’ Filistei, e dal deserto sino al fiume; poiché io vi darò nelle mani gli abitanti del paese; e tu li scaccerai d’innanzi a te. 002 EXO 023 032 Non farai alleanza di sorta con loro, né coi loro dèi. 002 EXO 023 033 Non dovranno abitare nel tuo paese, perché non t’inducano a peccare contro di me: tu serviresti ai loro dèi, e questo ti sarebbe un laccio. 002 EXO 024 001 Poi Dio disse a Mosè: “Sali all’Eterno tu ed Aaronne, Nadab e Abihu e settanta degli anziani d’Israele, e adorate da lungi; 002 EXO 024 002 poi Mosè solo s’accosterà all’Eterno; ma gli altri non s’accosteranno, né salirà il popolo con lui”. 002 EXO 024 003 E Mosè venne e riferì al popolo tutte le parole dell’Eterno e tutte le leggi. E tutto il popolo rispose ad una voce e disse: “Noi faremo tutte le cose che l’Eterno ha dette”. 002 EXO 024 004 Poi Mosè scrisse tutte le parole dell’Eterno; e, levatosi di buon’ora la mattina, eresse appiè del monte un altare e dodici pietre per le dodici tribù d’Israele. 002 EXO 024 005 E mandò dei giovani tra i figliuoli d’Israele a offrire olocausti e a immolare giovenchi come sacrifizi di azioni di grazie all’Eterno. 002 EXO 024 006 E Mosè prese la metà del sangue e lo mise in bacini; e l’altra metà la sparse sull’altare. 002 EXO 024 007 Poi prese il libro del patto e lo lesse in presenza del popolo, il quale disse: “Noi faremo tutto quello che l’Eterno ha detto, e ubbidiremo”. 002 EXO 024 008 Allora Mosè prese il sangue, ne asperse il popolo e disse: “Ecco il sangue del patto che l’Eterno ha fatto con voi sul fondamento di tutte queste parole”. 002 EXO 024 009 Poi Mosè ed Aaronne, Nadab e Abihu e settanta degli anziani d’Israele salirono, 002 EXO 024 010 e videro l’Iddio d’Israele. Sotto i suoi piedi c’era come un pavimento lavorato in trasparente zaffiro, e simile, per limpidezza, al cielo stesso. 002 EXO 024 011 Ed egli non mise la mano addosso a quegli eletti tra i figliuoli d’Israele; ma essi videro Iddio, e mangiarono e bevvero. 002 EXO 024 012 E l’Eterno disse a Mosè: “Sali da me sul monte, e fermati quivi; e io ti darò delle tavole di pietra, la legge e i comandamenti che ho scritti, perché siano insegnati ai figliuoli d’Israele”. 002 EXO 024 013 Mosè dunque si levò con Giosuè suo ministro; e Mosè salì sul monte di Dio. 002 EXO 024 014 E disse agli anziani: “Aspettateci qui, finché torniamo a voi. Ecco, Aaronne e Hur sono con voi; chiunque abbia qualche affare si rivolga a loro”. 002 EXO 024 015 Mosè dunque salì sul monte, e la nuvola ricoperse il monte. 002 EXO 024 016 E la gloria dell’Eterno rimase sui monte Sinai e la nuvola lo coperse per sei giorni; e il settimo giorno l’Eterno chiamò Mosè di mezzo alla nuvola. 002 EXO 024 017 E l’aspetto della gloria dell’Eterno era agli occhi de’ figliuoli d’Israele come un fuoco divorante sulla cima del monte. 002 EXO 024 018 E Mosè entrò in mezzo alla nuvola e salì sul monte; e Mosè rimase sul monto quaranta giorni e quaranta notti. 002 EXO 025 001 L’Eterno parlò a Mosè dicendo: “Di’ ai figliuoli d’Israele che mi facciano un’offerta; 002 EXO 025 002 accetterete l’offerta da ogni uomo che sarà disposto a farmela di cuore. 002 EXO 025 003 E questa è l’offerta che accetterete da loro: oro, argento e rame; 002 EXO 025 004 stoffe di color violaceo, porporino, scarlatto; 002 EXO 025 005 lino fino e pel di capra; pelli di montone tinte in rosso, pelli di delfino e legno d’acacia; 002 EXO 025 006 olio per il candelabro, aromi per l’olio della unzione e per il profumo odoroso; 002 EXO 025 007 pietre di onice e pietre da incastonare per l’efod e il pettorale. 002 EXO 025 008 E mi facciano un santuario perch’io abiti in mezzo a loro. 002 EXO 025 009 Me lo farete in tutto e per tutto secondo il modello del tabernacolo e secondo il modello di tutti i suoi arredi, che io sto per mostrarti. 002 EXO 025 010 Faranno dunque un’arca di legno d’acacia; la sua lunghezza sarà di due cubiti e mezzo, la sua larghezza di un cubito e mezzo, e la sua altezza di un cubito e mezzo. 002 EXO 025 011 La rivestirai d’oro puro; la rivestirai così di dentro e di fuori; e le farai al di sopra una ghirlanda d’oro, che giri intorno. 002 EXO 025 012 Fonderai per essa quattro anelli d’oro, che metterai ai suoi quattro piedi: due anelli da un lato e due anelli dall’altro lato, 002 EXO 025 013 Farai anche delle stanghe di legno d’acacia, e le rivestirai d’oro. 002 EXO 025 014 E farai passare le stanghe per gli anelli ai lati dell’arca, perché servano a portarla. 002 EXO 025 015 Le stanghe rimarranno negli anelli dell’arca; non ne saranno tratte fuori. 002 EXO 025 016 E metterai nell’arca la testimonianza che ti darò. 002 EXO 025 017 Farai anche un propiziatorio d’oro puro; la sua lunghezza sarà di due cubiti e mezzo, e la sua larghezza di un cubito e mezzo. 002 EXO 025 018 E farai due cherubini d’oro; li farai lavorati al martello, alle due estremità del propiziatorio; 002 EXO 025 019 fa’ un cherubino a una delle estremità, e un cherubino all’altra; farete che questi cherubini escano dal propiziatorio alle due estremità. 002 EXO 025 020 E i cherubini avranno le ali spiegate in alto, in modo da coprire il propiziatorio con le loro ali; avranno la faccia vòlta l’uno verso l’altro; le facce dei cherubini saranno volte verso il propiziatorio. 002 EXO 025 021 E metterai il propiziatorio in alto, sopra l’arca; e nell’arca metterai la testimonianza che ti darò. 002 EXO 025 022 Quivi io m’incontrerò teco; e di sul propiziatorio, di fra i due cherubini che sono sull’arca della testimonianza, ti comunicherò tutti gli ordini che avrò da darti per i figliuoli d’Israele. 002 EXO 025 023 Farai anche una tavola di legno d’acacia; la sua lunghezza sarà di due cubiti; la sua larghezza di un cubito, e la sua altezza di un cubito e mezzo. 002 EXO 025 024 La rivestirai d’oro puro, e le farai una ghirlanda d’oro che le giri attorno. 002 EXO 025 025 Le farai all’intorno una cornice alta quattro dita; e a questa cornice farai tutt’intorno una ghirlanda d’oro. 002 EXO 025 026 Le farai pure quattro anelli d’oro, e metterai gli anelli ai quattro canti, ai quattro piedi della tavola. 002 EXO 025 027 Gli anelli saranno vicinissimi alla cornice per farvi passare le stanghe destinate a portar la tavola. 002 EXO 025 028 E le stanghe le farai di legno d’acacia, le rivestirai d’oro, e serviranno a portare la tavola. 002 EXO 025 029 Farai pure i suoi piatti, le sue coppe, i suoi calici e le sue tazze da servire per le libazioni; li farai d’oro puro. 002 EXO 025 030 E metterai sulla tavola il pane della presentazione, che starà del continuo nel mio cospetto. 002 EXO 025 031 Farai anche un candelabro d’oro puro; il candelabro, il suo piede e il suo tronco saranno lavorati al martello; i suoi calici, i suoi pomi e i suoi fiori saranno tutti d’un pezzo col candelabro. 002 EXO 025 032 Gli usciranno sei bracci dai lati: tre bracci del candelabro da un lato e tre bracci del candelabro dall’altro; 002 EXO 025 033 su l’uno de’ bracci saranno tre calici in forma di mandorla, con un pomo e un fiore; e sull’altro braccio, tre calici in forma di mandorla, con un pomo e un fiore. Lo stesso per i sei bracci uscenti dal candelabro. 002 EXO 025 034 Nel tronco del candelabro ci saranno poi quattro calici in forma di mandorla, coi loro pomi e i loro fiori. 002 EXO 025 035 Ci sarà un pomo sotto i due primi bracci che partono dal candelabro; un pomo sotto i due seguenti bracci, e un pomo sotto i due ultimi bracci che partono dal candelabro: così per i sei bracci uscenti dal candelabro. 002 EXO 025 036 Questi pomi e questi bracci saranno tutti d’un pezzo col candelabro; il tutto sarà d’oro fino lavorato al martello. 002 EXO 025 037 Farai pure le sue lampade, in numero di sette; e le sue lampade si accenderanno in modo che la luce rischiari il davanti del candelabro. 002 EXO 025 038 E i suoi smoccolatoi e i suoi porta smoccolature saranno d’oro puro. 002 EXO 025 039 Per fare il candelabro con tutti questi suoi utensili s’impiegherà un talento d’oro puro. 002 EXO 025 040 E vedi di fare ogni cosa secondo il modello che t’è stato mostrato sul monte. 002 EXO 026 001 Farai poi il tabernacolo di dieci teli di lino fino ritorto, di filo color violaceo, porporino e scarlatto, con dei cherubini artisticamente lavorati. 002 EXO 026 002 La lunghezza d’ogni telo sarà di ventotto cubiti, e la larghezza d’ogni telo di quattro cubiti; tutti i teli saranno d’una stessa misura. 002 EXO 026 003 Cinque teli saranno uniti assieme, e gli altri cinque teli saran pure uniti assieme. 002 EXO 026 004 Farai de’ nastri di color violaceo all’orlo del telo ch’è all’estremità della prima serie; e lo stesso farai all’orlo del telo ch’è all’estremità della seconda serie. 002 EXO 026 005 Metterai cinquanta nastri al primo telo, e metterai cinquanta nastri all’orlo del telo ch’è all’estremità della seconda serie di teli: i nastri si corrisponderanno l’uno all’altro. 002 EXO 026 006 E farai cinquanta fermagli d’oro, e unirai i teli l’uno all’altro mediante i fermagli, perché il tabernacolo formi un tutto. 002 EXO 026 007 Farai pure dei teli di pel di capra, per servir da tenda per coprire il tabernacolo: di questi teli ne farai undici. 002 EXO 026 008 La lunghezza d’ogni telo sarà di trenta cubiti, e la larghezza d’ogni telo, di quattro cubiti; gli undici teli avranno la stessa misura. 002 EXO 026 009 Unirai assieme, da sé, cinque di questi teli, e unirai da sé gli altri sei, e addoppierai il sesto sulla parte anteriore della tenda. 002 EXO 026 010 E metterai cinquanta nastri all’orlo del telo ch’è all’estremità della prima serie, e cinquanta nastri all’orlo del telo ch’è all’estremità della seconda serie di teli. 002 EXO 026 011 E farai cinquanta fermagli di rame, e farai entrare i fermagli nei nastri e unirai così la tenda, in modo che formi un tutto. 002 EXO 026 012 Quanto alla parte che rimane di soprappiù dei teli della tenda, la metà del telo di soprappiù ricadrà sulla parte posteriore del tabernacolo; 002 EXO 026 013 e il cubito da una parte e il cubito dall’altra parte che saranno di soprappiù nella lunghezza dei teli della tenda, ricadranno sui due iati del tabernacolo, di qua e di là, per coprirlo. 002 EXO 026 014 Farai pure per la tenda una coperta di pelli di montone tinte di rosso, e sopra questa un’altra coperta di pelli di delfino. 002 EXO 026 015 Farai per il tabernacolo delle assi di legno d’acacia, messe per ritto. 002 EXO 026 016 La lunghezza d’un’asse sarà di dieci cubiti, e la larghezza d’un’asse, di un cubito e mezzo. 002 EXO 026 017 Ogni asse avrà due incastri paralleli; farai così per tutte le assi del tabernacolo. 002 EXO 026 018 Farai dunque le assi per il tabernacolo: venti assi dal lato meridionale, verso il sud. 002 EXO 026 019 Metterai quaranta basi d’argento sotto le venti assi: due basi sotto ciascun’asse per i suoi due incastri. 002 EXO 026 020 E farai venti assi per il secondo lato dei tabernacolo, il lato di nord, 002 EXO 026 021 e le oro quaranta basi d’argento: due basi sotto ciascun’asse. 002 EXO 026 022 E per la parte posteriore del tabernacolo, verso occidente, farai sei assi. 002 EXO 026 023 Farai pure due assi per gli angoli del tabernacolo, dalla parte posteriore. 002 EXO 026 024 Queste saranno doppie dal basso in su, e al tempo stesso formeranno un tutto fino in cima, fino al primo anello. Così sarà per ambedue le assi, che saranno ai due angoli. 002 EXO 026 025 Vi saranno dunque otto assi, con le loro basi d’argento: sedici basi: due basi sotto ciascun’asse. 002 EXO 026 026 Farai anche delle traverse di legno d’acacia: cinque, per le assi di un lato del tabernacolo; 002 EXO 026 027 cinque traverse per le assi dell’altro lato del tabernacolo, e cinque traverse per le assi della parte posteriore del tabernacolo, a occidente. 002 EXO 026 028 La traversa di mezzo, in mezzo alle assi, passera da una parte all’altra. 002 EXO 026 029 E rivestirai d’oro le assi, e farai d’oro i loro anelli per i quali passeranno le traverse, e rivestirai d’oro le traverse. 002 EXO 026 030 Erigerai il tabernacolo secondo la forma esatta che te n’è stata mostrata sul monte. 002 EXO 026 031 Farai un velo di filo violaceo, porporino, scarlatto, e di lino fino ritorto con de’ cherubini artisticamente lavorati, 002 EXO 026 032 e lo sospenderai a quattro colonne di acacia, rivestite d’oro, che avranno i chiodi d’oro e poseranno su basi d’argento. 002 EXO 026 033 Metterai il velo sotto i fermagli; e quivi, al di là del velo, introdurrai l’arca della testimonianza; quel velo sarà per voi la separazione del luogo santo dal santissimo. 002 EXO 026 034 E metterai il propiziatorio sull’arca della testimonianza nel luogo santissimo. 002 EXO 026 035 E metterai la tavola fuori del velo, e il candelabro dirimpetto alla tavola dal lato meridionale del tabernacolo; e metterai la tavola dal lato di settentrione. 002 EXO 026 036 Farai pure per l’ingresso della tenda una portiera di filo violaceo, porporino, scarlatto, e di lino fino ritorto, in lavoro di ricamo. 002 EXO 026 037 E farai cinque colonne di acacia per sospendervi la portiera; le rivestirai d’oro, e avranno i chiodi d’oro e tu fonderai per esse cinque basi di rame. 002 EXO 027 001 Farai anche un altare di legno d’acacia, lungo cinque cubiti e largo cinque cubiti; l’altare sarà quadrato, e avrà tre cubiti d’altezza. 002 EXO 027 002 Farai ai quattro angoli dei corni che spuntino dall’altare, il quale rivestirai di rame. 002 EXO 027 003 Farai pure i suoi vasi per raccoglier le ceneri, le sue palette, i suoi bacini, i suoi forchettoni e i suoi bracieri; tutti i suoi utensili li farai di rame. 002 EXO 027 004 E farai una gratella di rame in forma di rete; e sopra la rete, ai suoi quattro canti, farai quattro anelli di rame; 002 EXO 027 005 e la porrai sotto la cornice dell’altare, nella parte inferiore, in modo che la rete raggiunga la metà dell’altezza dell’altare. 002 EXO 027 006 Farai anche delle stanghe per l’altare: delle stanghe di legno d’acacia, e le rivestirai di rame. 002 EXO 027 007 E si faran passare le stanghe per gli anelli; e le stanghe saranno ai due lati dell’altare, quando lo si dovrà portare. 002 EXO 027 008 Lo farai di tavole, vuoto; dovrà esser fatto, conforme ti è stato mostrato sul monte. 002 EXO 027 009 Farai anche il cortile del tabernacolo; dal lato meridionale, ci saranno, per formare il cortile, delle cortine di lino fino ritorto, per una lunghezza di cento cubiti, per un lato. 002 EXO 027 010 Questo lato avrà venti colonne con le loro venti basi di rame; i chiodi e le aste delle colonne saranno d’argento. 002 EXO 027 011 Così pure per il lato di settentrione, per lungo, ci saranno delle cortine lunghe cento cubiti, con venti colonne e le loro venti basi di rame; i chiodi e le aste delle colonne saranno d’argento. 002 EXO 027 012 E per largo, dal lato d’occidente, il cortile avrà cinquanta cubiti di cortine, con dieci colonne e le loro dieci basi. 002 EXO 027 013 E per largo, sul davanti, dal lato orientale il cortile avrà cinquanta cubiti. 002 EXO 027 014 Da uno dei lati dell’ingresso ci saranno quindici cubiti di cortine, con tre colonne e le loro tre basi; 002 EXO 027 015 e dall’altro lato pure ci saranno quindici cubiti di cortine, con tre colonne e le loro tre basi. 002 EXO 027 016 Per l’ingresso del cortile ci sarà una portiera di venti cubiti, di filo violaceo, porporino, scarlatto, e di lino fino ritorto, in lavoro di ricamo, con quattro colonne e le loro quattro basi. 002 EXO 027 017 Tutte le colonne attorno al cortile saran congiunte con delle aste d’argento; i loro chiodi saranno d’argento, e le loro basi di rame. 002 EXO 027 018 La lunghezza del cortile sarà di cento cubiti; la larghezza, di cinquanta da ciascun lato; e l’altezza, di cinque cubiti; le cortine saranno di lino fino ritorto, e le basi delle colonne, di rame. 002 EXO 027 019 Tutti gli utensili destinati al servizio del tabernacolo, tutti i suoi piuoli e tutti i piuoli del cortile saranno di rame. 002 EXO 027 020 Ordinerai ai figliuoli d’Israele che ti portino dell’olio d’uliva puro, vergine, per il candelabro, per tener le lampade continuamente accese. 002 EXO 027 021 Nella tenda di convegno, fuori del velo che sta davanti alla testimonianza, Aaronne e i suoi figliuoli lo prepareranno perché le lampade ardano dalla sera al mattino davanti all’Eterno. Questa sarà una regola perpetua per i loro discendenti, da essere osservata dai figliuoli d’Israele. 002 EXO 028 001 E tu fa’ accostare a te, di tra i figliuoli d’Israele, Aaronne tuo fratello e i suoi figliuoli con lui perché mi esercitino l’ufficio di sacerdoti: Aaronne, Nadab, Abihu, Eleazar e Ithamar, figliuoli d’Aaronne. 002 EXO 028 002 E farai ad Aaronne, tuo fratello, dei paramenti sacri, come insegne della loro dignità e come ornamento. 002 EXO 028 003 Parlerai a tutti gli uomini intelligenti, i quali io ho ripieni di spirito di sapienza, ed essi faranno i paramenti d’Aaronne per consacrarlo, onde mi eserciti l’ufficio di sacerdote. 002 EXO 028 004 E questi sono i paramenti che faranno: un pettorale, un efod, un manto, una tunica lavorata a maglia, una mitra e una cintura. Faranno dunque de’ paramenti sacri per Aaronne tuo fratello e per i suoi figliuoli, affinché mi esercitino l’ufficio di sacerdoti; 002 EXO 028 005 e si serviranno d’oro, di filo violaceo, porporino, scarlatto, e di lino fino. 002 EXO 028 006 Faranno l’efod d’oro, di filo violaceo, porporino, scarlatto, e di lino fino ritorto, lavorato artisticamente. 002 EXO 028 007 Esso avrà alle due estremità due spallette, che si uniranno, in guisa ch’esso si terra bene insieme. 002 EXO 028 008 E la cintura artistica che è sull’efod per fissarlo, sarà del medesimo lavoro dell’efod, e tutto d’un pezzo con esso; sarà d’oro, di filo color violaceo, porporino, scarlatto, e di lino fino ritorto. 002 EXO 028 009 E prenderai due pietre d’onice e v’inciderai su i nomi dei figliuoli d’Israele: 002 EXO 028 010 sei de’ loro nomi sopra una pietra, e gli altri sei nomi sopra la seconda pietra, secondo il loro ordine di nascita. 002 EXO 028 011 Inciderai su queste due pietre i nomi de’ figliuoli d’Israele come fa il lapidario, come s’incide un sigillo; le farai incastrare in castoni d’oro. 002 EXO 028 012 Metterai le due pietre sulle spallette dell’efod, come pietre di ricordanza per i figliuoli d’Israele; e Aaronne porterà i loro nomi davanti all’Eterno sulle sue due spalle, per ricordanza. 002 EXO 028 013 E farai de’ castoni d’oro, 002 EXO 028 014 e due catenelle d’oro puro che intreccerai a mo’ di cordone, e metterai ne’ castoni le catenelle così intrecciate. 002 EXO 028 015 Farai pure il pettorale del giudizio, artisticamente lavorato; lo farai come il lavoro dell’efod: d’oro, di filo violaceo, porporino, scarlatto, e di lino fino ritorto. 002 EXO 028 016 Sarà quadrato e doppio; avrà la lunghezza d’una spanna, e una spanna di larghezza. 002 EXO 028 017 E v’incastonerai un fornimento di pietre: quattro ordini di pietre; nel primo ordine sarà un sardonio, un topazio e uno smeraldo; 002 EXO 028 018 nel secondo ordine, un rubino, uno zaffiro, un calcedonio; 002 EXO 028 019 nel terzo ordine, un’opale, un’agata, un’ametista; 002 EXO 028 020 nel quarto ordine, un grisolito, un onice e un diaspro. Queste pietre saranno incastrate nei loro castoni d’oro. 002 EXO 028 021 E le pietre corrisponderanno ai nomi dei figliuoli d’Israele, e saranno dodici, secondo i loro nomi; saranno incise come de’ sigilli, ciascuna col nome d’una delle tribù d’Israele. 002 EXO 028 022 Farai pure sul pettorale delle catenelle d’oro puro, intrecciate a mo’ di cordoni. 002 EXO 028 023 Poi farai sul pettorale due anelli d’oro, e metterai i due anelli alle due estremità del pettorale. 002 EXO 028 024 Fisserai i due cordoni d’oro ai due anelli alle estremità del pettorale; 002 EXO 028 025 e attaccherai gli altri due capi dei due cordoni ai due castoni, e li metterai sulle due spallette dell’efod, sul davanti. 002 EXO 028 026 E farai due anelli d’oro, e li metterai alle altre due estremità del pettorale, sull’orlo interiore vòlto verso l’efod. 002 EXO 028 027 Farai due altri anelli d’oro, e li metterai alle due spallette dell’efod, in basso, sul davanti, vicino al punto dove avviene la giuntura, al disopra della cintura artistica dell’efod. 002 EXO 028 028 E si fisserà il pettorale mediante i suoi anelli agli anelli dell’efod con un cordone violaceo, affinché il pettorale sia al di sopra della cintura artistica dell’efod, e non si possa staccare dall’efod. 002 EXO 028 029 Così Aaronne porterà i nomi de’ figliuoli d’Israele incisi nel pettorale del giudizio, sul suo cuore, quando entrerà nel santuario, per conservarne del continuo la ricordanza dinanzi all’Eterno. 002 EXO 028 030 Metterai sul pettorale del giudizio l’Urim e il Thummim; e staranno sul cuore d’Aaronne quand’egli si presenterà davanti all’Eterno. Così Aaronne porterà il giudizio de’ figliuoli d’Israele sul suo cuore, davanti all’Eterno, del continuo. 002 EXO 028 031 Farai anche il manto dell’efod, tutto di color violaceo. 002 EXO 028 032 Esso avrà, in mezzo, un’apertura per passarvi il capo; e l’apertura avrà all’intorno un’orlatura tessuta, come l’apertura d’una corazza, perché non si strappi. 002 EXO 028 033 All’orlo inferiore del manto, tutt’all’intorno, farai delle melagrane di color violaceo, porporino e scarlatto; e in mezzo ad esse, d’ogn’intorno, porrai de’ sonagli d’oro: 002 EXO 028 034 un sonaglio d’oro e una melagrana, un sonaglio d’oro e una melagrana, sull’orlatura del manto, tutt’all’intorno. 002 EXO 028 035 Aaronne se lo metterà per fare il servizio; quand’egli entrerà nel luogo santo dinanzi all’Eterno e quando ne uscirà, s’udrà il suono, ed egli non morrà. 002 EXO 028 036 Farai anche una lamina d’oro puro, e sovr’essa inciderai, come s’incide sopra un sigillo: SANTO ALL’ETERNO. 002 EXO 028 037 La fisserai ad un nastro violaceo sulla mitra, e starà sul davanti della mitra. 002 EXO 028 038 Starà sulla fronte d’Aaronne, e Aaronne porterà le iniquità commesse dai figliuoli d’Israele nelle cose sante che consacreranno, in ogni genere di sante offerte; ed essa starà continuamente sulla fronte di lui, per renderli graditi nel cospetto dell’Eterno. 002 EXO 028 039 Farai pure la tunica di lino fino, lavorata a maglia; farai una mitra di lino fino, e farai una cintura in lavoro di ricamo. 002 EXO 028 040 E per i figliuoli d’Aaronne farai delle tuniche, farai delle cinture, e farai delle tiare, come insegne della loro dignità e come ornamento. 002 EXO 028 041 E ne vestirai Aaronne, tuo fratello, e i suoi figliuoli con lui; e li ungerai, li consacrerai e li santificherai perché mi esercitino l’ufficio di sacerdoti. 002 EXO 028 042 Farai anche loro delle brache di lino per coprire la loro nudità; esse andranno dai fianchi fino alle cosce. 002 EXO 028 043 Aaronne e i suoi figliuoli le porteranno quando entreranno nella tenda di convegno, o quando s’accosteranno all’altare per fare il servizio nel luogo santo, affinché non si rendano colpevoli e non muoiano. Questa è una regola perpetua per lui e per la sua progenie dopo di lui. 002 EXO 029 001 Questo è quello che farai per consacrarli perché mi esercitino l’ufficio di sacerdoti. 002 EXO 029 002 Prendi un giovenco e due montoni senza difetto, de’ pani senza lievito, delle focacce senza lievito impastate con olio, e delle gallette senza lievito unte d’olio; tutte queste cose farai di fior di farina di grano. 002 EXO 029 003 Le metterai in un paniere, e le offrirai nel paniere al tempo stesso del giovenco e de’ due montoni. 002 EXO 029 004 Farai avvicinare Aaronne e i suoi figliuoli all’ingresso della tenda di convegno, e li laverai con acqua. 002 EXO 029 005 Poi prenderai i paramenti, e vestirai Aaronne della tunica, del manto dell’efod, dell’efod e del pettorale, e lo cingerai della cintura artistica dell’efod. 002 EXO 029 006 Gli porrai in capo la mitra, e metterai sulla mitra il santo diadema. 002 EXO 029 007 Poi prenderai l’olio dell’unzione, glielo spanderai sul capo, e l’ungerai. 002 EXO 029 008 Farai quindi accostare i suoi figliuoli, e li vestirai delle tuniche. 002 EXO 029 009 Cingerai Aaronne e i suoi figliuoli con delle cinture, e assicurerai sul loro capo delle tiare; e il sacerdozio apparterrà loro per legge perpetua. Così consacrerai Aaronne e i suoi figliuoli. 002 EXO 029 010 Poi farai accostare il giovenco davanti alla tenda di convegno; e Aaronne e i suoi figliuoli poseranno le mani sul capo del giovenco. 002 EXO 029 011 E scannerai il giovenco davanti all’Eterno, all’ingresso della tenda di convegno. 002 EXO 029 012 E prenderai del sangue del giovenco, e ne metterai col dito sui corni dell’altare, e spanderai tutto il sangue appiè dell’altare. 002 EXO 029 013 Prenderai pure tutto il grasso che copre le interiora, la rete ch’è sopra il fegato, i due arnioni e il grasso che v’è sopra, e farai fumar tutto sull’altare. 002 EXO 029 014 Ma la carne del giovenco, la sua pelle e i suoi escrementi li brucerai col fuoco fuori del campo: è un sacrifizio per il peccato. 002 EXO 029 015 Poi prenderai uno de’ montoni; e Aaronne e i suoi figliuoli poseranno le loro mani sul capo del montone. 002 EXO 029 016 E scannerai il montone, ne prenderai il sangue, e lo spanderai sull’altare, tutto all’intorno. 002 EXO 029 017 Poi farai a pezzi il montone, laverai le sue interiora e le sue gambe, e le metterai sui pezzi e sulla sua testa. 002 EXO 029 018 E farai fumare tutto il montone sull’altare: è un olocausto all’Eterno; è un sacrifizio di soave odore fatto mediante il fuoco all’Eterno. 002 EXO 029 019 Poi prenderai l’altro montone, e Aaronne e i suoi figliuoli poseranno le loro mani sul capo dei montone. 002 EXO 029 020 Scannerai il montone, prenderai del suo sangue e lo metterai sull’estremità dell’orecchio destro d’Aaronne e sull’estremità dell’orecchio destro de’ suoi figliuoli, e sul pollice della loro man destra e sul dito grosso del loro piè destro, e spanderai il sangue sull’altare, tutto all’intorno. 002 EXO 029 021 E prenderai del sangue che è sull’altare, e dell’olio dell’unzione, e ne aspergerai Aaronne e i suoi paramenti, e i suoi figliuoli e i paramenti de’ suoi figliuoli con lui. Così saranno consacrati lui, i suoi paramenti, i suoi figliuoli e i loro paramenti con lui. 002 EXO 029 022 Prenderai pure il grasso dei montone, la coda, il grasso che copre le interiora, la rete del fegato, i due arnioni e il grasso che v’è sopra e la coscia destra, perché è un montone di consacrazione; 002 EXO 029 023 prenderai anche un pane, una focaccia oliata e una galletta dal paniere degli azzimi che è davanti all’Eterno; 002 EXO 029 024 e porrai tutte queste cose sulle palme delle mani Aaronne e sulle palme delle mani de’ suoi figliuoli, e le agiterai come offerta agitata davanti all’Eterno. 002 EXO 029 025 Poi le prenderai dalle loro mani e le farai fumare sull’altare sopra l’olocausto, come un profumo soave davanti all’Eterno; è un sacrifizio fatto mediante il fuoco all’Eterno. 002 EXO 029 026 E prenderai il petto del montone che avrà servito alla consacrazione d’Aaronne, e lo agiterai come offerta agitata davanti all’Eterno; e questa sarà la tua parte. 002 EXO 029 027 E consacrerai, di ciò che spetta ad Aaronne e ai suoi figliuoli, il petto dell’offerta agitata e la coscia dell’offerta elevata: vale a dire, ciò che del montone della consacrazione sarà stato agitato ed elevato; 002 EXO 029 028 esso apparterrà ad Aaronne e ai suoi figliuoli, per legge perpetua da osservarsi dai figliuoli d’Israele; poiché è un’offerta fatta per elevazione. Sarà un’offerta fatta per elevazione dai figliuoli d’Israele nei loro sacrifizi di azioni di grazie: la loro offerta per elevazione sarà per l’Eterno. 002 EXO 029 029 E i paramenti sacri di Aaronne saranno, dopo di lui, per i suoi figliuoli, che se li metteranno all’atto della loro unzione e della loro consacrazione. 002 EXO 029 030 Quello de’ suoi figliuoli che gli succederà nel sacerdozio, li indosserà per sette giorni quando entrerà nella tenda di convegno per fare il servizio nel luogo santo. 002 EXO 029 031 Poi prenderai il montone della consacrazione, e ne farai cuocere la carne in un luogo santo; 002 EXO 029 032 e Aaronne e i suoi figliuoli mangeranno, all’ingresso della tenda di convegno, la carne del montone e il pane che sarà nel paniere. 002 EXO 029 033 Mangeranno le cose che avranno servito a fare l’espiazione per consacrarli e santificarli; ma nessun estraneo ne mangerà, perché son cose sante. 002 EXO 029 034 E se rimarrà della carne della consacrazione o del pane fino alla mattina dopo, brucerai quel resto col fuoco; non lo si mangerà, perché è cosa santa. 002 EXO 029 035 Eseguirai dunque, riguardo ad Aaronne e ai suoi figliuoli, tutto quello che ti ho ordinato: li consacrerai durante sette giorni. 002 EXO 029 036 E ogni giorno offrirai un giovenco, come sacrifizio per il peccato, per fare l’espiazione; purificherai l’altare mediante questa tua espiazione, e l’ungerai per consacrarlo. 002 EXO 029 037 Per sette giorni farai l’espiazione dell’altare, e lo santificherai; l’altare sarà santissimo: tutto ciò che toccherà l’altare sarà santo. 002 EXO 029 038 Or questo è ciò che offrirai sull’altare: due agnelli d’un anno, ogni giorno, del continuo. 002 EXO 029 039 Uno degli agnelli l’offrirai la mattina; e l’altro l’offrirai sull’imbrunire. 002 EXO 029 040 Col primo agnello offrirai la decima parte di un efa di fior di farina impastata con la quarta parte di un hin d’olio vergine, e una libazione di un quarto di hin di vino. 002 EXO 029 041 Il secondo agnello l’offrirai sull’imbrunire; l’accompagnerai con la stessa oblazione e con la stessa libazione della mattina; è un sacrifizio di profumo soave offerto mediante il fuoco all’Eterno. 002 EXO 029 042 Sarà un olocausto perpetuo offerto dai vostri discendenti, all’ingresso della tenda di convegno, davanti all’Eterno, dove io v’incontrerò per parlar quivi con te. 002 EXO 029 043 E là io mi troverò coi figliuoli d’Israele; e la tenda sarà santificata dalla mia gloria. 002 EXO 029 044 E santificherò la tenda di convegno e l’altare; anche Aaronne e i suoi figliuoli santificherò, perché mi esercitino l’ufficio di sacerdoti. 002 EXO 029 045 E dimorerò in mezzo ai figliuoli d’Israele e sarò il loro Dio. 002 EXO 029 046 Ed essi conosceranno che io sono l’Eterno, l’Iddio loro, che li ho tratti dal paese d’Egitto per dimorare tra loro. Io sono l’Eterno, l’Iddio loro. 002 EXO 030 001 Farai pure un altare per bruciarvi su il profumo: lo farai di legno d’acacia. 002 EXO 030 002 La sua lunghezza sarà di un cubito; e la sua larghezza, di un cubito; sarà quadro, e avrà un’altezza di due cubiti; i suoi corni saranno tutti d’un pezzo con esso. 002 EXO 030 003 Lo rivestirai d’oro puro: il disopra, i suoi lati tutt’intorno, i suoi corni; e gli farai una ghirlanda d’oro che gli giri attorno. 002 EXO 030 004 E gli farai due anelli d’oro, sotto la ghirlanda, ai suoi due lati; li metterai ai suoi due lati, per passarvi le stanghe che serviranno a portarlo. 002 EXO 030 005 Farai le stanghe di legno d’acacia, e le rivestirai d’oro. 002 EXO 030 006 E collocherai l’altare davanti al velo ch’è dinanzi all’arca della testimonianza, di faccia al propiziatorio che sta sopra la testimonianza, dove io mi ritroverò con te. 002 EXO 030 007 E Aaronne vi brucerà su del profumo fragrante; lo brucerà ogni mattina, quando acconcerà le lampade; 002 EXO 030 008 e quando Aaronne accenderà le lampade sull’imbrunire, lo farà bruciare come un profumo perpetuo davanti all’Eterno, di generazione in generazione. 002 EXO 030 009 Non offrirete sovr’esso né profumo straniero, né olocausto, né oblazione; e non vi farete libazioni. 002 EXO 030 010 E Aaronne farà una volta all’anno l’espiazione sui corni d’esso; col sangue del sacrifizio d’espiazione per il peccato vi farà l’espiazione una volta l’anno, di generazione in generazione. Sarà cosa santissima, sacra all’Eterno. 002 EXO 030 011 L’Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo: 002 EXO 030 012 “Quando farai il conto de’ figliuoli d’Israele, facendo il censimento, ognun d’essi darà all’Eterno il riscatto della propria persona, quando saranno contati; onde non siano colpiti da qualche piaga, allorché farai il loro censimento. 002 EXO 030 013 Daranno questo: chiunque sarà compreso nel censimento darà un mezzo siclo, secondo il siclo del santuario, che è di venti ghere: un mezzo siclo sarà l’offerta da fare all’Eterno. 002 EXO 030 014 Ognuno che sarà compreso nel censimento, dai venti anni in su, darà quest’offerta all’Eterno. 002 EXO 030 015 Il ricco non darà di più, né il povero darà meno del mezzo siclo, quando si farà quest’offerta all’Eterno per il riscatto delle vostre persone. 002 EXO 030 016 Prenderai dunque dai figliuoli d’Israele questo danaro del riscatto e lo adoprerai per il servizio della tenda di convegno: sarà per i figliuoli d’Israele una ricordanza dinanzi all’Eterno per fare il riscatto delle vostre persone”. 002 EXO 030 017 L’Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo: 002 EXO 030 018 “Farai pure una conca di rame, con la sua base di rame, per le abluzioni; la porrai fra la tenda di convegno e l’altare, e ci metterai dell’acqua. 002 EXO 030 019 E Aaronne e i suoi figliuoli vi si laveranno le mani e i piedi. 002 EXO 030 020 Quando entreranno nella tenda di convegno, si laveranno con acqua, onde non abbiano a morire; così pure quando si accosteranno all’altare per fare il servizio, per far fumare un’offerta fatta all’Eterno mediante il fuoco. 002 EXO 030 021 Si laveranno le mani e i piedi, onde non abbiano a morire. Questa sarà una norma perpetua per loro, per Aaronne e per la sua progenie, di generazione in generazione”. 002 EXO 030 022 L’Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo: 002 EXO 030 023 “Prenditi anche de’ migliori aromi: di mirra vergine, cinquecento sicli; di cinnamomo aromatico, la metà, cioè duecentocinquanta; di canna aromatica, pure duecentocinquanta; 002 EXO 030 024 di cassia, cinquecento, secondo il siclo del santuario; e un hin d’olio d’oliva. 002 EXO 030 025 E ne farai un olio per l’unzione sacra, un profumo composto con arte di profumiere: sarà l’olio per l’unzione sacra. 002 EXO 030 026 E con esso ungerai la tenda di convegno e l’arca della testimonianza, 002 EXO 030 027 la tavola e tutti i suoi utensili, il candelabro e i suoi utensili, l’altare dei profumi, 002 EXO 030 028 l’altare degli olocausti e tutti i suoi utensili, la conca e la sua base. 002 EXO 030 029 Consacrerai così queste cose, e saranno santissime; tutto quello che le toccherà, sarà santo. 002 EXO 030 030 E ungerai Aaronne e i suoi figliuoli, e li consacrerai perché mi esercitino l’ufficio di sacerdoti. 002 EXO 030 031 E parlerai ai figliuoli d’Israele, dicendo: Quest’olio mi sarà un olio di sacra unzione, di generazione in generazione. 002 EXO 030 032 Non lo si spanderà su carne d’uomo, e non ne farete altro di simile, della stessa composizione; esso è cosa santa, e sarà per voi cosa santa. 002 EXO 030 033 Chiunque ne comporrà di simile, o chiunque ne metterà sopra un estraneo, sarà sterminato di fra il suo popolo”. 002 EXO 030 034 L’Eterno disse ancora a Mosè: “Prenditi degli aromi, della resina, della conchiglia odorosa, del galbano, degli aromi con incenso puro, in dosi uguali; 002 EXO 030 035 e ne farai un profumo composto secondo l’arte del profumiere, salato, puro, santo; 002 EXO 030 036 ne ridurrai una parte in minutissima polvere, e ne porrai davanti alla testimonianza nella tenda di convegno, dove io m’incontrerò con te: esso vi sarà cosa santissima. 002 EXO 030 037 E del profumo che farai, non ne farete della stessa composizione per uso vostro; ti sarà cosa santa, consacrata all’Eterno. 002 EXO 030 038 Chiunque ne farà di simile per odorarlo, sarà sterminato di fra il suo popolo”. 002 EXO 031 001 L’Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo: “Vedi, io ho chiamato per nome Betsaleel, 002 EXO 031 002 figliuolo di Uri, figliuolo di Hur, della tribù di Giuda; 002 EXO 031 003 e l’ho ripieno dello spirito di Dio, di abilità, d’intelligenza e di sapere per ogni sorta di lavori, 002 EXO 031 004 per concepire opere d’arte, per lavorar l’oro, l’argento e il rame, 002 EXO 031 005 per incidere pietre da incastonare, per scolpire il legno, per eseguire ogni sorta di lavori. 002 EXO 031 006 Ed ecco, gli ho dato per compagno Oholiab, figliuolo di Ahisamac, della tribù di Dan; e ho messo sapienza nella mente di tutti gli uomini abili, perché possan fare tutto quello che t’ho ordinato: 002 EXO 031 007 la tenda di convegno, l’arca per la testimonianza, il propiziatorio che vi dovrà esser sopra, e tutti gli arredi della tenda; la tavola e i suoi utensili, 002 EXO 031 008 il candelabro d’oro puro e tutti i suoi utensili, 002 EXO 031 009 l’altare dei profumi, l’altare degli olocausti e tutti i suoi utensili, la conca e la sua base, 002 EXO 031 010 i paramenti per le cerimonie, i paramenti sacri per il sacerdote Aaronne e i paramenti dei suoi figliuoli per esercitare il sacerdozio, 002 EXO 031 011 l’olio dell’unzione e il profumo fragrante per il luogo santo. Faranno tutto conformemente a quello che ho ordinato”. 002 EXO 031 012 L’Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo: 002 EXO 031 013 “Quanto a te, parla ai figliuoli d’Israele e di’ loro: Badate bene d’osservare i miei sabati, perché il sabato è un segno fra me e voi per tutte le vostre generazioni, affinché conosciate che io sono l’Eterno che vi santifica. 002 EXO 031 014 Osserverete dunque il sabato, perché è per voi un giorno santo; chi lo profanerà dovrà esser messo a morte; chiunque farà in esso qualche lavoro sarà sterminato di fra il suo popolo. 002 EXO 031 015 Si lavorerà sei giorni; ma il settimo giorno è un sabato di solenne riposo, sacro all’Eterno; chiunque farà qualche lavoro nel giorno del sabato dovrà esser messo a morte. 002 EXO 031 016 I figliuoli d’Israele quindi osserveranno il sabato, celebrandolo di generazione in generazione come un patto perpetuo. 002 EXO 031 017 Esso è un segno perpetuo fra me e i figliuoli d’Israele; poiché in sei giorni l’Eterno fece i cieli e la terra, e il settimo giorno cessò di lavorare, e si riposò”. 002 EXO 031 018 Quando l’Eterno ebbe finito di parlare con Mosè sul monte Sinai, gli dette le due tavole della testimonianza, tavole di pietra, scritte col dito di Dio. 002 EXO 032 001 Or il popolo, vedendo che Mosè tardava a scender dal monte, si radunò intorno ad Aaronne e gli disse: “Orsù, facci un dio, che ci vada dinanzi; poiché, quanto a Mosè, a quest’uomo che ci ha tratto dal paese d’Egitto, non sappiamo che ne sia stato”. 002 EXO 032 002 E Aaronne rispose loro: “Staccate gli anelli d’oro che sono agli orecchi delle vostre mogli, dei vostri figliuoli e delle vostre figliuole, e portatemeli”. 002 EXO 032 003 E tutto il popolo si staccò dagli orecchi gli anelli d’oro e li portò ad Aaronne, 002 EXO 032 004 il quale li prese dalle loro mani, e, dopo averne cesellato il modello, ne fece un vitello di getto. E quelli dissero: “O Israele, questo è il tuo dio che ti ha tratto dal paese d’Egitto!” 002 EXO 032 005 Quando Aaronne vide questo, eresse un altare davanti ad esso, e fece un bando che diceva: “Domani sarà festa in onore dell’Eterno!” 002 EXO 032 006 E l’indomani, quelli si levarono di buon’ora, offrirono olocausti e recarono de’ sacrifizi di azioni di grazie; e il popolo si adagiò per mangiare e bere, e poi si alzò per divertirsi. 002 EXO 032 007 E l’Eterno disse a Mosè: “Va’, scendi; perché il tuo popolo che hai tratto dal paese d’Egitto, s’è corrotto; 002 EXO 032 008 si son presto sviati dalla strada ch’io avevo loro ordinato di seguire; si son fatti un vitello di getto, l’hanno adorato, gli hanno offerto sacrifizi, e hanno detto: O Israele, questo è il tuo dio che ti ha tratto dal paese d’Egitto”. 002 EXO 032 009 L’Eterno disse ancora a Mosè: “Ho considerato bene questo popolo; ecco, è un popolo di collo duro. 002 EXO 032 010 Or dunque, lascia che la mia ira s’infiammi contro a loro, e ch’io li consumi! ma di te io farò una grande nazione”. 002 EXO 032 011 Allora Mosè supplicò l’Eterno, il suo Dio, e disse: “Perché, o Eterno, l’ira tua s’infiammerebbe contro il tuo popolo che hai tratto dal paese d’Egitto con gran potenza e con mano forte? 002 EXO 032 012 Perché direbbero gli Egiziani: Egli li ha tratti fuori per far loro del male, per ucciderli su per le montagne e per sterminarli di sulla faccia della terra? Calma l’ardore della tua ira e pèntiti del male di cui minacci il tuo popolo. 002 EXO 032 013 Ricordati d’Abrahamo, d’Isacco e d’Israele, tuoi servi, ai quali giurasti per te stesso, dicendo loro: Io moltiplicherò la vostra progenie come le stelle de’ cieli; darò alla vostra progenie tutto questo paese di cui vi ho parlato, ed essa lo possederà in perpetuo”. 002 EXO 032 014 E l’Eterno si pentì del male che avea detto di fare al suo popolo. 002 EXO 032 015 Allora Mosè si voltò e scese dal monte con le due tavole della testimonianza nelle mani: tavole scritte d’ambo i lati, di qua e di là. 002 EXO 032 016 Le tavole erano opera di Dio, e la scrittura era scrittura di Dio, incisa sulle tavole. 002 EXO 032 017 Or Giosuè, udendo il clamore del popolo che gridava, disse a Mosè: “S’ode un fragore di battaglia nel campo”. 002 EXO 032 018 E Mosè rispose: “Questo non è né grido di vittoria, né grido di vinti; il clamore ch’io odo e di gente che canta”. 002 EXO 032 019 E come fu vicino al campo vide il vitello e le danze; e l’ira di Mosè s’infiammò, ed egli gettò dalle mani le tavole e le spezzò appiè del monte. 002 EXO 032 020 Poi prese il vitello che quelli avea fatto, lo bruciò col fuoco, lo ridusse in polvere, sparse la polvere sull’acqua, la fece bere ai figliuoli d’Israele. 002 EXO 032 021 E Mosè disse ad Aaronne: “Che t’ha fatto questo popolo, che gli hai tirato addosso un sì gran peccato?” 002 EXO 032 022 Aaronne rispose: “L’ira del mio signore non s’infiammi; tu conosci questo popolo, e sai ch’è inclinato al male. 002 EXO 032 023 Essi m’hanno detto: Facci un di che ci vada dinanzi; poiché, quanto Mosè, a quest’uomo che ci ha tratti dal paese d’Egitto, non sappiamo che ne sia stato. 002 EXO 032 024 E io ho detto loro: Chi ha dell’oro se lo levi di dosso! Essi me l’hanno dato; io l’ho buttato nel fuoco, e n’è venuto fuori questo vitello”. 002 EXO 032 025 Quando Mosè vide che il popolo era senza freno e che Aaronne lo avea lasciato sfrenarsi esponendolo all’obbrobrio de’ suoi nemici, 002 EXO 032 026 si fermò all’ingresso del campo, e disse: “Chiunque è per l’Eterno, venga a me!” E tutti i figliuoli di Levi si radunarono presso a lui. 002 EXO 032 027 Ed egli disse loro: “Così dice l’Eterno, l’Iddio d’Israele: Ognun di voi si metta la spada al fianco; passate e ripassate nel campo, da una porta all’altra d’esso, e ciascuno uccida il fratello, ciascuno l’amico, ciascuno il vicino!” 002 EXO 032 028 I figliuoli di Levi eseguirono l’ordine di Mosè e in quel giorno caddero circa tremila uomini. 002 EXO 032 029 Or Mosè avea detto: “Consacratevi oggi all’Eterno, anzi ciascuno si consacri a prezzo del proprio figliuolo e del proprio fratello, onde l’Eterno v’impartisca una benedizione”. 002 EXO 032 030 L’indomani Mosè disse al popolo: “Voi avete commesso un gran peccato; ma ora io salirò all’Eterno; forse otterrò che il vostro peccato vi sia perdonato”. 002 EXO 032 031 Mosè dunque tornò all’Eterno e disse: “Ahimè, questo popolo ha commesso un gran peccato, e s’è fatto un dio d’oro; 002 EXO 032 032 nondimeno, perdona ora il loro peccato! Se no, deh, cancellami dal tuo libro che hai scritto!” 002 EXO 032 033 E l’Eterno rispose a Mosè: “Colui che ha peccato contro di me, quello cancellerò dal mio libro! 002 EXO 032 034 Or va’, conduci il popolo dove t’ho detto. Ecco, il mio angelo andrà dinanzi a te; ma nel giorno che verrò a punire, io li punirò del loro peccato”. 002 EXO 032 035 E l’Eterno percosse il popolo, perch’esso era l’autore del vitello che Aaronne avea fatto. 002 EXO 033 001 L’Eterno disse a Mosè: “Va’ sali di qui, tu col popolo che hai tratto dal paese d’Egitto, verso il paese che promisi con giuramento ad Abrahamo ad Isacco e a Giacobbe, dicendo: Io lo darò alla tua progenie. 002 EXO 033 002 Io manderò un angelo dinanzi a te, e caccerò i Cananei, gli Amorei, gli Hittei, i Ferezei, gli Hivvei e i Gebusei. 002 EXO 033 003 Esso vi condurrà in un paese ove scorre il latte e il miele; poiché io non salirò in mezzo a te, perché sei un popolo di collo duro, ond’io non abbia a sterminarti per via”. 002 EXO 033 004 Quando il popolo udì queste sinistre parole, fece cordoglio, e nessuno si mise i propri ornamenti. 002 EXO 033 005 Infatti l’Eterno avea detto a Mosè: “Di’ ai figliuoli d’Israele: Voi siete un popolo di collo duro; s’io salissi per un momento solo in mezzo a te, ti consumerei! Or dunque, togliti i tuoi ornamenti, e vedrò com’io ti debba trattare”. 002 EXO 033 006 E i figliuoli d’Israele si spogliarono de’ loro ornamenti, dalla partenza dal monte Horeb in poi. 002 EXO 033 007 E Mosè prese la tenda, e la piantò per sé fuori del campo, a una certa distanza dal campo, e la chiamò la tenda di convegno; e chiunque cercava l’Eterno, usciva verso la tenda di convegno, ch’era fuori del campo. 002 EXO 033 008 Quando Mosè usciva per recarsi alla tenda, tutto il popolo si alzava, e ognuno se ne stava ritto all’ingresso della propria tenda, e seguiva con lo sguardo Mosè, finché egli fosse entrato nella tenda. 002 EXO 033 009 E come Mosè era entrato nella tenda, la colonna di nuvola scendeva, si fermava all’ingresso della tenda, e l’Eterno parlava con Mosè. 002 EXO 033 010 Tutto il popolo vedeva la colonna di nuvola ferma all’ingresso della tenda; e tutto il popolo si alzava, e ciascuno si prostrava all’ingresso della propria tenda. 002 EXO 033 011 Or l’Eterno parlava con Mosè faccia a faccia, come un uomo parla col proprio amico; poi Mosè tornava al campo; ma Giosuè, figliuolo di Nun, suo giovane ministro, non si dipartiva dalla tenda. 002 EXO 033 012 E Mosè disse all’Eterno: “Vedi, tu mi dici: Fa’ salire questo popolo! e non mi fai conoscere chi manderai meco. Eppure hai detto: Io ti conosco personalmente ed anche hai trovato grazia agli occhi miei. 002 EXO 033 013 Or dunque, se ho trovato grazia agli occhi tuoi, deh, fammi conoscere le tue vie, ond’io ti conosca e possa trovar grazia agli occhi tuoi. E considera che questa nazione è popolo tuo”. 002 EXO 033 014 E l’Eterno rispose: “La mia presenza andrà teco, e io ti darò riposo”. 002 EXO 033 015 E Mosè gli disse: “Se la tua presenza non vien meco, non ci far partire di qui. 002 EXO 033 016 Poiché, come si farà ora a conoscere che io e il tuo popolo abbiam trovato grazia agli occhi tuoi? Non sarà egli dal fatto che tu vieni con noi? Questo distinguerà me e il tuo popolo da tutti i popoli che sono sulla faccia della terra”. 002 EXO 033 017 E l’Eterno disse a Mosè: “Farò anche questo che tu chiedi, poiché tu hai trovato grazia agli occhi miei, e ti conosco personalmente”. 002 EXO 033 018 Mosè disse: “Deh, fammi vedere la tua gloria!” 002 EXO 033 019 E l’Eterno gli rispose: “Io farò passare davanti a te tutta la mia bontà, e proclamerò il nome dell’Eterno davanti a te; e farò grazia a chi vorrò far grazia, e avrò pietà di chi vorrò aver pietà”. 002 EXO 033 020 Disse ancora: “Tu non puoi veder la mia faccia, perché l’uomo non mi può vedere e vivere”. 002 EXO 033 021 E l’Eterno disse: “Ecco qui un luogo presso a me; tu starai su quel masso; 002 EXO 033 022 e mentre passerà la mia gloria, io ti metterò in una buca del masso, e ti coprirò con la mia mano, finché io sia passato; 002 EXO 033 023 poi ritirerò la mano, e mi vedrai per di dietro; ma la mia faccia non si può vedere”. 002 EXO 034 001 L’Eterno disse a Mosè: “Tagliati due tavole di pietra come le prime; e io scriverò sulle tavole le parole che erano sulle prime che spezzasti. 002 EXO 034 002 E sii pronto domattina, e sali al mattino sul monte Sinai, e presentati quivi a me in vetta al monte. 002 EXO 034 003 Nessuno salga con te, e non si vegga alcuno per tutto il monte; e greggi ed armenti non pascolino nei pressi di questo monte”. 002 EXO 034 004 Mosè dunque tagliò due tavole di pietra, come le prime; si alzò la mattina di buon’ora, e salì sul monte Sinai come l’Eterno gli avea comandato, e prese in mano le due tavole di pietra. 002 EXO 034 005 E l’Eterno discese nella nuvola, si fermò quivi con lui e proclamò il nome dell’Eterno. 002 EXO 034 006 E l’Eterno passò davanti a lui, e gridò: “L’Eterno! l’Eterno! l’Iddio misericordioso e pietoso, lento all’ira, ricco in benignità e fedeltà, 002 EXO 034 007 che conserva la sua benignità fino alla millesima generazione, che perdona l’iniquità, la trasgressione e il peccato ma non terrà il colpevole per innocente, e che punisce l’iniquità dei padri sopra i figliuoli e sopra i figliuoli de’ figliuoli, fino alla terza e alla quarta generazione!” 002 EXO 034 008 E Mosè subito s’inchinò fino a terra, e adorò. 002 EXO 034 009 Poi disse: “Deh, Signore, se ho trovato grazia agli occhi tuoi, venga il Signore in mezzo a noi, perché questo è un popolo di collo duro; perdona la nostra iniquità e il nostro peccato, e prendici come tuo possesso”. 002 EXO 034 010 E l’Eterno risposo: “Ecco, io faccio un patto: farò dinanzi a tutto il tuo popolo maraviglie, quali non si son mai fatte su tutta la terra né in alcuna nazione; e tutto il popolo in mezzo al quale ti trovi vedrà l’opera dell’Eterno, perché tremendo è quello ch’io sono per fare per mezzo di te. 002 EXO 034 011 Osserva quello che oggi ti comando: Ecco, io caccerò dinanzi a te gli Amorei, i Cananei, gli Hittei, i Ferezei, gli Hivvei e i Gebusei. 002 EXO 034 012 Guardati dal far lega con gli abitanti del paese nel quale stai per andare, onde non abbiano a diventare, in mezzo a te, un laccio; 002 EXO 034 013 ma demolite i loro altari, frantumate le loro colonne, abbattete i loro idoli; 002 EXO 034 014 poiché tu non adorerai altro dio, perché l’Eterno, che si chiama “il Geloso”, è un Dio geloso. 002 EXO 034 015 Guardati dal far lega con gli abitanti del paese, affinché, quando quelli si prostituiranno ai loro dèi e offriranno sacrifizi ai loro dèi, non avvenga ch’essi t’invitino, e tu mangi dei loro sacrifizi, 002 EXO 034 016 e prenda delle loro figliuole per i tuoi figliuoli, e le loro figliuole si prostituiscano ai loro dèi, e inducano i tuoi figliuoli a prostituirsi ai loro dèi. 002 EXO 034 017 Non ti farai dèi di getto. 002 EXO 034 018 Osserverai la festa degli azzimi. Sette giorni, al tempo fissato del mese di Abib, mangerai pane senza lievito, come t’ho ordinato; poiché nel mese di Abib tu sei uscito dall’Egitto. 002 EXO 034 019 Ogni primogenito è mio; e mio è ogni primo parto maschio di tutto il tuo bestiame: del bestiame grosso e minuto. 002 EXO 034 020 Ma riscatterai con un agnello il primo nato dell’asino; e, se non lo vorrai riscattare, gli fiaccherai il collo. Riscatterai ogni primogenito de’ tuoi figliuoli. E nessuno comparirà davanti a me a mani vuote. 002 EXO 034 021 Lavorerai sei giorni; ma il settimo giorno ti riposerai: ti riposerai anche al tempo dell’aratura e della mietitura. 002 EXO 034 022 Celebrerai la festa delle settimane: cioè delle primizie della mietitura del frumento, e la festa della raccolta alla fine dell’anno. 002 EXO 034 023 Tre volte all’anno comparirà ogni vostro maschio nel cospetto del Signore, dell’Eterno, ch’è l’Iddio d’Israele. 002 EXO 034 024 Poiché io caccerò dinanzi a te delle nazioni, e allargherò i tuoi confini; né alcuno agognerà il tuo paese, quando salirai, tre volte all’anno, per comparire nel cospetto dell’Eterno, ch’è l’Iddio tuo. 002 EXO 034 025 Non offrirai con pane lievitato il sangue della vittima immolata a me; e il sacrifizio della festa di Pasqua non sarà serbato fino al mattino. 002 EXO 034 026 Porterai alla casa dell’Eterno Iddio tuo le primizie de’ primi frutti della tua terra. Non cuocerai il capretto nel latte di sua madre”. 002 EXO 034 027 Poi l’Eterno disse a Mosè: “Scrivi queste parole; perché sul fondamento di queste parole io ho contratto alleanza con te e con Israele”. 002 EXO 034 028 E Mosè rimase quivi con l’Eterno quaranta giorni e quaranta notti; non mangiò pane e non bevve acqua. E l’Eterno scrisse sulle tavole le parole del patto, le dieci parole. 002 EXO 034 029 Or Mosè, quando scese dal monte Sinai scendendo dal monte Mosè aveva in mano le due tavole della testimonianza non sapeva che la pelle del suo viso era diventata tutta raggiante mentr’egli parlava con l’Eterno; 002 EXO 034 030 e quando Aaronne e tutti i figliuoli d’Israele videro Mosè, ecco che la pelle del suo viso era tutta raggiante, ed essi temettero d’accostarsi a lui. 002 EXO 034 031 Ma Mosè li chiamò, ed Aaronne e tutti i capi della raunanza tornarono a lui, e Mosè parlò loro. 002 EXO 034 032 Dopo questo, tutti i figliuoli d’Israele si accostarono, ed egli ordinò loro tutto quello che l’Eterno gli avea detto sul monte Sinai. 002 EXO 034 033 E quando Mosè ebbe finito di parlar con loro, si mise un velo sulla faccia. 002 EXO 034 034 Ma quando Mosè entrava al cospetto dell’Eterno per parlare con lui, si toglieva il velo, finché non tornasse fuori; tornava fuori, e diceva ai figliuoli d’Israele quello che gli era stato comandato. 002 EXO 034 035 I figliuoli d’Israele, guardando la faccia di Mosè, ne vedeano la pelle tutta raggiante; e Mosè si rimetteva il velo sulla faccia, finché non entrasse a parlare con l’Eterno. 002 EXO 035 001 Mosè convocò tutta la raunanza de’ figliuoli d’Israele, e disse loro: “Queste son le cose che l’Eterno ha ordinato di fare. 002 EXO 035 002 Sei giorni si dovrà lavorare, ma il settimo giorno sarà per voi un giorno santo, un sabato di solenne riposo, consacrato all’Eterno. Chiunque farà qualche lavoro in esso sarà messo a morte. 002 EXO 035 003 Non accenderete fuoco in alcuna delle vostre abitazioni il giorno del sabato”. 002 EXO 035 004 Poi Mosè parlò a tutta la raunanza de’ figliuoli d’Israele, e disse: “Questo è quello che l’Eterno ha ordinato: 002 EXO 035 005 Prelevate da quello che avete, un’offerta all’Eterno; chiunque è di cuor volenteroso recherà un’offerta all’Eterno: oro, argento, rame; 002 EXO 035 006 stoffe di color violaceo, porporino, scarlatto, lino fino, pel di capra, 002 EXO 035 007 pelli di montone tinte in rosso, pelli di delfino, legno d’acacia, 002 EXO 035 008 olio per il candelabro, aromi per l’olio dell’unzione e per il profumo fragrante, 002 EXO 035 009 pietre d’onice, pietre da incastonare per l’efod e per il pettorale. 002 EXO 035 010 Chiunque tra voi ha dell’abilità venga ed eseguisca tutto quello che l’Eterno ha ordinato: 002 EXO 035 011 il tabernacolo, la sua tenda e la sua coperta, i suoi fermagli, le sue assi, le sue traverse, le sue colonne e le sue basi, 002 EXO 035 012 l’arca, le sue stanghe, il propiziatorio e il velo da stender davanti all’arca, la tavola e le sue stanghe, 002 EXO 035 013 tutti i suoi utensili, e il pane della presentazione; 002 EXO 035 014 il candelabro per la luce e i suoi utensili, le sue lampade e l’olio per il candelabro; 002 EXO 035 015 l’altare dei profumi e le sue stanghe, l’olio dell’unzione e il profumo fragrante, la portiera dell’ingresso per l’entrata del tabernacolo, 002 EXO 035 016 l’altare degli olocausti con la sua gratella di rame, le sue stanghe e tutti i suoi utensili, la conca e la sua base, 002 EXO 035 017 le cortine del cortile, le sue colonne e le loro basi e la portiera all’ingresso del cortile; 002 EXO 035 018 i piuoli del tabernacolo e i piuoli del cortile e le loro funi; 002 EXO 035 019 i paramenti per le cerimonie per fare il servizio nel luogo santo, i paramenti sacri per il sacerdote Aaronne, e i paramenti de’ suoi figliuoli per esercitare il sacerdozio”. 002 EXO 035 020 Allora tutta la raunanza de’ figliuoli d’Israele si partì dalla presenza di Mosè. 002 EXO 035 021 E tutti quelli che il loro cuore spingeva e tutti quelli che il loro spirito rendea volenterosi, vennero a portare l’offerta all’Eterno per l’opera della tenda di convegno, per tutto il suo servizio e per i paramenti sacri. 002 EXO 035 022 Vennero uomini e donne; quanti erano di cuor volenteroso portarono fermagli, orecchini, anelli da sigillare e braccialetti, ogni sorta di gioielli d’oro; ognuno portò qualche offerta d’oro all’Eterno. 002 EXO 035 023 E chiunque aveva delle stoffe tinte in violaceo, porporino, scarlatto, o lino fino, o pel di capra, o pelli di montone tinte in rosso, o pelli di delfino, portava ogni cosa. 002 EXO 035 024 Chiunque prelevò un’offerta d’argento e di rame, portò l’offerta consacrata all’Eterno; e chiunque aveva del legno d’acacia per qualunque lavoro destinato al servizio, lo portò. 002 EXO 035 025 E tutte le donne abili filarono con le proprie mani e portarono i loro filati in color violaceo, porporino, scarlatto, e del lino fino. 002 EXO 035 026 E tutte le donne che il cuore spinse ad usare la loro abilità, filarono del pel di capra. 002 EXO 035 027 E i capi dei popolo portarono pietre d’onice e pietre da incastonare per l’efod e per il pettorale, 002 EXO 035 028 aromi e olio per il candelabro, per l’olio dell’unzione e per il profumo fragrante. 002 EXO 035 029 Tutti i figliuoli d’Israele, uomini e donne, che il cuore mosse a portare volenterosamente il necessario per tutta l’opera che l’Eterno aveva ordinata per mezzo di Mosè, recarono all’Eterno delle offerte volontarie. 002 EXO 035 030 Mosè disse ai figliuoli d’Israele: “Vedete, l’Eterno ha chiamato per nome Betsaleel, figliuolo di Uri, figliuolo di Hur, della tribù di Giuda; 002 EXO 035 031 e lo ha ripieno dello spirito di Dio, di abilità, d’intelligenza e di sapere per ogni sorta di lavori, 002 EXO 035 032 per concepire opere d’arte, per lavorar l’oro, l’argento e il rame, 002 EXO 035 033 per incidere pietre da incastonare, per scolpire il legno, per eseguire ogni sorta di lavori d’arte. 002 EXO 035 034 E gli ha comunicato il dono d’insegnare: a lui ed a Oholiab, figliuolo di Ahisamac, della tribù di Dan. 002 EXO 035 035 Li ha ripieni d’intelligenza per eseguire ogni sorta di lavori d’artigiano e di disegnatore, di ricamatore e di tessitore in colori svariati: violaceo, porporino, scarlatto, e di lino fino, per eseguire qualunque lavoro e per concepire lavori d’arte. 002 EXO 036 001 E Betsaleel e Oholiab e tutti gli uomini abili, nei quali l’Eterno ha messo sapienza e intelligenza per saper eseguire tutti i lavori per il servizio del santuario, faranno ogni cosa secondo che l’Eterno ha ordinato”. 002 EXO 036 002 Mosè chiamò dunque Betsaleel e Oholiab e tutti gli uomini abili ne’ quali l’Eterno avea messo intelligenza, tutti quelli che il cuore moveva ad applicarsi al lavoro per eseguirlo; 002 EXO 036 003 ed essi presero in presenza di Mosè tutte le offerte recate dai figliuoli d’Israele per i lavori destinati al servizio del santuario, affin di eseguirli. Ma ogni mattina i figliuoli d’Israele continuavano a portare a Mosè delle offerte volontarie. 002 EXO 036 004 Allora tutti gli uomini abili ch’erano occupati a tutti i lavori del santuario, lasciato ognuno il lavoro che faceva, vennero a dire a Mosè: 002 EXO 036 005 “Il popolo porta molto più di quel che bisogna per eseguire i lavori che l’Eterno ha comandato di fare”. 002 EXO 036 006 Allora Mosè dette quest’ordine, che fu bandito per il campo: “Né uomo né donna faccia più alcun lavoro come offerta per il santuario”. Così s’impedì che il popolo portasse altro. 002 EXO 036 007 Poiché la roba già pronta bastava a fare tutto il lavoro, e ve n’era d’avanzo. 002 EXO 036 008 Tutti gli uomini abili, fra quelli che eseguivano il lavoro, fecero dunque il tabernacolo di dieci teli, di lino fino ritorto, e di filo color violaceo, porporino e scarlatto, con dei cherubini artisticamente lavorati. 002 EXO 036 009 La lunghezza d’un telo era di ventotto cubiti; e la larghezza, di quattro cubiti; tutti i teli erano d’una stessa misura. 002 EXO 036 010 Cinque teli furono uniti assieme, e gli altri cinque furon pure uniti assieme. 002 EXO 036 011 Si fecero de’ nastri di color violaceo all’orlo del telo ch’era all’estremità della prima serie di teli; e lo stesso si fece all’orlo del telo ch’era all’estremità della seconda serie. 002 EXO 036 012 Si misero cinquanta nastri al primo telo, e parimente cinquanta nastri all’orlo del telo ch’era all’estremità della seconda serie: i nastri si corrispondevano l’uno all’altro. 002 EXO 036 013 Si fecero pure cinquanta fermagli d’oro, e si unirono i teli l’uno all’altro mediante i fermagli; e così il tabernacolo formò un tutto. 002 EXO 036 014 Si fecero inoltre dei teli di pel di capra, per servir da tenda per coprire il tabernacolo: di questi teli se ne fecero undici. 002 EXO 036 015 La lunghezza d’ogni telo era di trenta cubiti; e la larghezza, di quattro cubiti; gli undici teli aveano la stessa misura. 002 EXO 036 016 E si unirono insieme, da una parte, cinque teli, e si uniron insieme, dall’altra parte, gli altri sei. 002 EXO 036 017 E si misero cinquanta nastri all’orlo del telo ch’era all’estremità della prima serie di teli, e cinquanta nastri all’orlo del telo ch’era all’estremità della seconda serie. 002 EXO 036 018 E si fecero cinquanta fermagli di rame per unire assieme la tenda, in modo che formasse un tutto. 002 EXO 036 019 Si fece pure per la tenda una coperta di pelli di montone tinte di rosso, e, sopra questa, un’altra di pelli di delfino. 002 EXO 036 020 Poi si fecero per il tabernacolo le assi di legno d’acacia, messe per ritto. 002 EXO 036 021 La lunghezza d’un’asse era di dieci cubiti, e la larghezza d’un’asse, di un cubito e mezzo. 002 EXO 036 022 Ogni asse aveva due incastri paralleli; così fu fatto per tutte le assi del tabernacolo. 002 EXO 036 023 Si fecero dunque le assi per il tabernacolo: venti assi dal lato meridionale, verso il sud; 002 EXO 036 024 e si fecero quaranta basi d’argento sotto le venti assi: due basi sotto ciascun’asse per i suoi due incastri. 002 EXO 036 025 E per il secondo lato del tabernacolo, il lato di nord, 002 EXO 036 026 si fecero venti assi, con le loro quaranta basi d’argento: due basi sotto ciascun’asse. 002 EXO 036 027 E per la parte posteriore del tabernacolo, verso occidente, si fecero sei assi. 002 EXO 036 028 Si fecero pure due assi per gli angoli del tabernacolo, dalla parte posteriore. 002 EXO 036 029 E queste erano doppie dal basso in su, e al tempo stesso formavano un tutto fino in cima, fino al primo anello. Così fu fatto per ambe due le assi, ch’erano ai due angoli. 002 EXO 036 030 V’erano dunque otto assi, con le loro basi d’argento: sedici basi: due basi sotto ciascun’asse. 002 EXO 036 031 E si fecero delle traverse di legno d’acacia: cinque, per le assi di un lato del tabernacolo; 002 EXO 036 032 cinque traverse per le assi dell’altro lato del tabernacolo, e cinque traverse per le assi della parte posteriore del tabernacolo, a occidente. 002 EXO 036 033 E si fece la traversa di mezzo, in mezzo alle assi, per farla passare da una parte all’altra. 002 EXO 036 034 E le assi furon rivestite d’oro, e furon fatti d’oro i loro anelli per i quali dovean passare le traverse, e le traverse furon rivestite d’oro. 002 EXO 036 035 Fu fatto pure il velo, di filo violaceo, porporino, scarlatto, e di lino fino ritorto con de’ cherubini artisticamente lavorati; 002 EXO 036 036 e si fecero per esso quattro colonne di acacia e si rivestirono d’oro; i loro chiodi erano d’oro; e per le colonne, si fusero quattro basi d’argento. 002 EXO 036 037 Si fece anche per l’ingresso della tenda una portiera, di filo violaceo porporino, scarlatto, e di lino fino ritorto, in lavoro di ricamo. 002 EXO 036 038 E si fecero le sue cinque colonne coi loro chiodi; si rivestiron d’oro i loro capitelli e le loro aste; e le loro cinque basi eran di rame. 002 EXO 037 001 Poi Betsaleel fece l’arca di legno d’acacia; la sua lunghezza era di due cubiti e mezzo, la sua larghezza di un cubito e mezzo, e la sua altezza di un cubito e mezzo. 002 EXO 037 002 E la rivestì d’oro puro di dentro e di fuori, e le fece una ghirlanda d’oro che le girava attorno. 002 EXO 037 003 E fuse per essa quattro anelli d’oro, che mise ai suoi quattro piedi: due anelli da un lato e due anelli dall’altro lato. 002 EXO 037 004 Fece anche delle stanghe di legno d’acacia, e le rivesti d’oro. 002 EXO 037 005 E fece passare le stanghe per gli anelli ai lati dell’arca per portar l’arca. 002 EXO 037 006 Fece anche un propiziatorio d’oro puro; la sua lunghezza era di due cubiti e mezzo, e la sua larghezza di un cubito e mezzo. 002 EXO 037 007 E fece due cherubini d’oro; li fece lavorati al martello, alle due estremità del propiziatorio: 002 EXO 037 008 un cherubino a una delle estremità, e un cherubino all’altra; fece che questi cherubini uscissero dal propiziatorio alle due estremità. 002 EXO 037 009 E i cherubini aveano le ali spiegate in alto, in modo da coprire il propiziatorio con le ali; aveano la faccia vòlta l’uno verso l’altro; le facce dei cherubini erano volte verso il propiziatorio. 002 EXO 037 010 Fece anche la tavola di legno d’acacia; la sua lunghezza era di due cubiti, la sua larghezza di un cubito, e la sua altezza di un cubito e mezzo. 002 EXO 037 011 La rivestì d’oro puro e le fece una ghirlanda d’oro che le girava attorno. 002 EXO 037 012 E le fece attorno una cornice alta quattro dita; e a questa cornice fece tutt’intorno una ghirlanda d’oro. 002 EXO 037 013 E fuse per essa quattro anelli d’oro; e mise gli anelli ai quattro canti, ai quattro piedi della tavola. 002 EXO 037 014 Gli anelli erano vicinissimi alla cornice per farvi passare le stanghe destinate a portar la tavola. 002 EXO 037 015 E fece le stanghe di legno d’acacia, e le rivesti d’oro; esse dovean servire a portar la tavola. 002 EXO 037 016 Fece anche, d’oro puro, gli utensili da mettere sulla tavola: i suoi piatti, le sue coppe, le sue tazze e i suoi calici da servire per le libazioni. 002 EXO 037 017 Fece anche il candelabro d’oro puro; fece il candelabro lavorato al martello, col suo piede e il suo tronco; i suoi calici, i suoi pomi e i suoi fiori erano tutti d’un pezzo col candelabro. 002 EXO 037 018 Gli uscivano sei bracci dai lati: tre bracci del candelabro da un lato e tre bracci del candelabro dall’altro; 002 EXO 037 019 su l’uno de’ bracci erano tre calici in forma di mandorla, con un pomo e un fiore; e sull’altro braccio, tre calici in forma di mandorla, con un pomo e un fiore. Lo stesso per i sei bracci uscenti dal candelabro. 002 EXO 037 020 E nel tronco del candelabro v’erano quattro calici in forma di mandorla, coi loro pomi e i loro fiori. 002 EXO 037 021 E c’era un pomo sotto i due primi bracci che partivano dal candelabro; un pomo sotto i due seguenti bracci che partivano dal candelabro, e un pomo sotto i due ultimi bracci che partivano dal candelabro; così per i sei rami uscenti dal candelabro. 002 EXO 037 022 Questi pomi e questi bracci erano tutti d’un pezzo col candelabro; il tutto era d’oro puro lavorato al martello. 002 EXO 037 023 Fece pure le sue lampade, in numero di sette, i suoi smoccolatoi e i suoi porta smoccolature, d’oro puro. 002 EXO 037 024 Per fare il candelabro con tutti i suoi utensili impiego un talento d’oro puro. 002 EXO 037 025 Poi fece l’altare dei profumi, di legno d’acacia; la sua lunghezza era di un cubito; e la sua larghezza di un cubito; era quadro, e aveva un’altezza di due cubiti; i suoi corni erano tutti d’un pezzo con esso. 002 EXO 037 026 E lo rivestì d’oro puro: il disopra, i suoi lati tutt’intorno, i suoi corni; e gli fece una ghirlanda d’oro che gli girava attorno. 002 EXO 037 027 Gli fece pure due anelli d’oro, sotto la ghirlanda, ai suoi due lati; li mise ai suoi due lati per passarvi le stanghe che servivano a portarlo. 002 EXO 037 028 E fece le stanghe di legno d’acacia, e le rivestì d’oro. 002 EXO 037 029 Poi fece l’olio santo per l’unzione e il profumo fragrante, puro, secondo l’arte del profumiere. 002 EXO 038 001 Poi fece l’altare degli olocausti, di legno d’acacia; la sua lunghezza era di cinque cubiti; e la sua larghezza di cinque cubiti; era quadro, e avea un’altezza di tre cubiti. 002 EXO 038 002 E ai quattro angoli gli fece dei corni, che spuntavano da esso, e lo rivesti di rame. 002 EXO 038 003 Fece pure tutti gli utensili dell’altare: i vasi per le ceneri, le palette, i bacini, i forchettoni, i bracieri; tutti i suoi utensili fece di rame. 002 EXO 038 004 E fece per l’altare una gratella di rame in forma di rete, sotto la cornice, nella parte inferiore; in modo che la rete raggiungeva la metà dell’altezza dell’altare. 002 EXO 038 005 E fuse quattro anelli per i quattro angoli della gratella di rame, per farvi passare le stanghe. 002 EXO 038 006 Poi fece le stanghe di legno d’acacia, e le rivestì di rame. 002 EXO 038 007 E fece passare le stanghe per gli anelli, ai lati dell’altare le quali dovean servire a portarlo; e lo fece di tavole, vuoto. 002 EXO 038 008 Poi fece la conca di rame e la sua base di rame, servendosi degli specchi delle donne che venivano a gruppi a fare il servizio all’ingresso della tenda di convegno. 002 EXO 038 009 Poi fece il cortile; dal lato meridionale, c’erano, per formare il cortile, cento cubiti di cortine di lino fino ritorto, 002 EXO 038 010 con le loro venti colonne e le loro venti basi di rame; i chiodi e le aste delle colonne erano d’argento. 002 EXO 038 011 Dal lato di settentrione, c’erano cento cubiti di cortine con le loro venti colonne e le loro venti basi di rame; i chiodi e le aste delle colonne erano d’argento. 002 EXO 038 012 Dal lato d’occidente, c’erano cinquanta cubiti di cortine con le loro dieci colonne e le loro dieci basi; i chiodi e le aste delle colonne erano d’argento. 002 EXO 038 013 E sul davanti, dal lato orientale, c’erano cinquanta cubiti: 002 EXO 038 014 da uno dei lati dell’ingresso c’erano quindici cubiti di cortine, con tre colonne e le loro tre basi; 002 EXO 038 015 e dall’altro lato (tanto di qua quanto di là dall’ingresso del cortile) c’erano quindici cubiti di cortine, con le loro tre colonne e le loro tre basi. 002 EXO 038 016 Tutte le cortine formanti il recinto del cortile erano di lino fino ritorto; 002 EXO 038 017 e le basi per le colonne eran di rame; i chiodi e le aste delle colonne erano d’argento, e i capitelli delle colonne eran rivestiti d’argento, e tutte le colonne del cortile eran congiunte con delle aste d’argento. 002 EXO 038 018 La portiera per l’ingresso del cortile era in lavoro di ricamo, di filo violaceo, porporino, scarlatto, e di lino fino ritorto; aveva una lunghezza di venti cubiti, un’altezza di cinque cubiti, corrispondente alla larghezza delle cortine del cortile. 002 EXO 038 019 Le colonne erano quattro, e quattro le loro basi, di rame; i loro chiodi eran d’argento, e i loro capitelli e le loro aste eran rivestiti d’argento. 002 EXO 038 020 Tutti i piuoli del tabernacolo e dei recinto del cortile erano di rame. 002 EXO 038 021 Questi sono i conti del tabernacolo, del tabernacolo della testimonianza, che furon fatti per ordine di Mosè, per cura dei Leviti, sotto la direzione d’Ithamar, figliuolo del sacerdote Aaronne. 002 EXO 038 022 Betsaleel, figliuolo d’Uri, figliuolo di Hur, della tribù di Giuda, fece tutto quello che l’Eterno aveva ordinato a Mosè, 002 EXO 038 023 avendo con sé Oholiab, figliuolo di Ahisamac, della tribù di Dan, scultore, disegnatore, e ricamatore di stoffe violacee, porporine, scarlatte e di lino fino. 002 EXO 038 024 Tutto l’oro che fu impiegato nell’opera per tutti i lavori del santuario, oro delle offerte, fu ventinove talenti e settecentotrenta sicli, secondo il siclo del santuario. 002 EXO 038 025 E l’argento di quelli della raunanza de’ quali si fece il censimento, fu cento talenti e mille settecento settantacinque sicli, secondo il siclo del santuario: 002 EXO 038 026 un beka a testa, vale a dire un mezzo siclo, secondo il siclo del santuario, per ogni uomo compreso nel censimento, dall’età di venti anni in su: cioè, per seicento tremila cinquecento cinquanta uomini. 002 EXO 038 027 I cento talenti d’argento servirono a fondere le basi del santuario e le basi del velo: cento basi per i cento talenti, un talento per base. 002 EXO 038 028 E coi mille settecento settantacinque sicli si fecero dei chiodi per le colonne, si rivestirono i capitelli, e si fecero le aste delle colonne. 002 EXO 038 029 Il rame delle offerte ammontava a settanta talenti e a duemila quattrocento sicli. 002 EXO 038 030 E con questi si fecero le basi dell’ingresso della tenda di convegno, l’altare di rame con la sua gratella di rame, e tutti gli utensili dell’altare, 002 EXO 038 031 le basi del cortile tutt’all’intorno, le basi dell’ingresso del cortile, tutti i piuoli del tabernacolo e tutti i piuoli del recinto del cortile. 002 EXO 039 001 Poi, con le stoffe tinte in violaceo, porporino e scarlatto, fecero de’ paramenti cerimoniali ben lavorati per le funzioni nel santuario, e fecero i paramenti sacri per Aaronne, come l’Eterno aveva ordinato a Mosè. 002 EXO 039 002 Si fece l’efod, d’oro, di filo violaceo, porporino, scarlatto, e di lino fino ritorto. 002 EXO 039 003 E batteron l’oro in lamine e lo tagliarono in fili, per intesserlo nella stoffa violacea, porporina, scarlatta, e nel lino fino, e farne un lavoro artistico. 002 EXO 039 004 Gli fecero delle spallette, unite assieme; in guisa che l’efod era tenuto assieme mediante le sue due estremità. 002 EXO 039 005 E la cintura artistica che era sull’efod per fissarlo, era tutta d’un pezzo con l’efod, e del medesimo lavoro d’esso: cioè, d’oro, di filo violaceo, porporino, scarlatto, e di lino fino ritorto, come l’Eterno aveva ordinato a Mosè. 002 EXO 039 006 Poi lavorarono le pietre d’onice, incastrate in castoni d’oro, sulle quali incisero i nomi de’ figliuoli d’Israele, come s’incidono i sigilli. 002 EXO 039 007 E le misero sulle spallette dell’efod, come pietre di ricordanza per i figliuoli d’Israele, nel modo che l’Eterno aveva ordinato a Mosè. 002 EXO 039 008 Poi si fece il pettorale, artisticamente lavorato, come il lavoro dell’efod: d’oro, di filo violaceo, porporino, scarlatto, e di lino fino ritorto. 002 EXO 039 009 Il pettorale era quadrato; e lo fecero doppio; avea la lunghezza d’una spanna e una spanna di larghezza; era doppio. 002 EXO 039 010 E v’incastonarono quattro ordini di pietre; nel primo ordine v’era un sardonio, un topazio e uno smeraldo; 002 EXO 039 011 nel secondo ordine, un rubino, uno zaffiro, un calcedonio; 002 EXO 039 012 nel terzo ordine, un’opale, un’agata, un’ametista; 002 EXO 039 013 nel quarto ordine, un grisolito, un onice e un diaspro. Queste pietre erano incastrate nei loro castoni d’oro. 002 EXO 039 014 E le pietre corrispondevano ai nomi dei figliuoli d’Israele, ed erano dodici, secondo i loro nomi; erano incise come de’ sigilli, ciascuna col nome d’una delle dodici tribù. 002 EXO 039 015 Fecero pure sul pettorale delle catenelle d’oro puro, intrecciate a mo’ di cordoni. 002 EXO 039 016 E fecero due castoni d’oro e due anelli d’oro, e misero i due anelli alle due estremità del pettorale. 002 EXO 039 017 E fissarono i due cordoni d’oro ai due anelli alle estremità del pettorale; 002 EXO 039 018 e attaccarono gli altri due capi dei due cordoni d’oro ai due castoni, e li misero sulle due spallette dell’efod, sul davanti. 002 EXO 039 019 Fecero anche due anelli d’oro e li misero alle altre due estremità del pettorale, sull’orlo interiore vòlto verso l’efod. 002 EXO 039 020 E fecero due altri anelli d’oro, e li misero alle due spallette dell’efod, in basso, sul davanti, vicino al punto dove avveniva la giuntura, al disopra della cintura artistica dell’efod. 002 EXO 039 021 E attaccarono il pettorale mediante i suoi anelli agli anelli dell’efod con un cordone violaceo, affinché il pettorale fosse al disopra della banda artisticamente lavorata dell’efod, e non si potesse staccare dall’efod; come l’Eterno aveva ordinato a Mosè. 002 EXO 039 022 Si fece pure il manto dell’efod, di lavoro tessuto tutto di color violaceo, 002 EXO 039 023 e l’apertura, in mezzo al manto, per passarvi il capo: apertura, come quella d’una corazza, con all’intorno un’orlatura tessuta, perché non si strappasse. 002 EXO 039 024 E all’orlo inferiore del manto fecero delle melagrane di color violaceo, porporino e scarlatto, di filo ritorto. 002 EXO 039 025 E fecero de’ sonagli d’oro puro; e posero i sonagli in mezzo alle melagrane all’orlo inferiore del manto, tutt’all’intorno, fra le melagrane: 002 EXO 039 026 un sonaglio e una melagrana, un sonaglio e una melagrana, sull’orlatura del manto, tutt’all’intorno, per fare il servizio, come l’Eterno aveva ordinato a Mosè. 002 EXO 039 027 Si fecero pure le tuniche di lino fino, di lavoro tessuto, per Aaronne e per i suoi figliuoli, 002 EXO 039 028 e la mitra di lino fino e le tiare di lino fino da servir come ornamento e le brache di lino fino ritorto, 002 EXO 039 029 e la cintura di lino fino ritorto, di color violaceo, porporino, scarlatto, in lavoro di ricamo, come l’Eterno aveva ordinato a Mosè. 002 EXO 039 030 E fecero d’oro puro la lamina del sacro diadema, e v’incisero, come s’incide sopra un sigillo: SANTO ALL’ETERNO. 002 EXO 039 031 E v’attaccarono un nastro violaceo per fermarla sulla mitra, in alto, come l’Eterno aveva ordinato a Mosè. 002 EXO 039 032 Così fu finito tutto il lavoro del tabernacolo e della tenda di convegno. I Figliuoli d’Israele fecero interamente come l’Eterno aveva ordinato a Mosè; fecero a quel modo. 002 EXO 039 033 Poi portarono a Mosè il tabernacolo, la tenda e tutti i suoi utensili, i suoi fermagli, le sue tavole le sue traverse, le sue colonne, le sue basi; 002 EXO 039 034 la coperta di pelli di montone tinte in rosso, la coperta di pelli di delfino e il velo di separazione; 002 EXO 039 035 l’arca della testimonianza con le sue stanghe, e il propiziatorio; 002 EXO 039 036 la tavola con tutti i suoi utensili e il pane della presentazione; 002 EXO 039 037 il candelabro d’oro puro con le sue lampade, le lampade disposte in ordine, tutti i suoi utensili, e l’olio per il candelabro; 002 EXO 039 038 l’altare d’oro, l’olio dell’unzione, il profumo fragrante, e la portiera per l’ingresso della tenda; 002 EXO 039 039 l’altare di rame, la sua gratella di rame, le sue stanghe e tutti i suoi utensili, la conca con la sua base; 002 EXO 039 040 le cortine del cortile, le sue colonne con le sue basi, la portiera per l’ingresso del cortile, i cordami del cortile, i suoi piuoli e tutti gli utensili per il servizio del tabernacolo, per la tenda di convegno; 002 EXO 039 041 i paramenti cerimoniali per le funzioni nel santuario, i paramenti sacri per il sacerdote Aaronne e i paramenti de’ suoi figliuoli per esercitare il sacerdozio. 002 EXO 039 042 I figliuoli d’Israele eseguirono tutto il lavoro, secondo che l’Eterno aveva ordinato a Mosè. 002 EXO 039 043 E Mosè vide tutto il lavoro; ed ecco, essi l’aveano eseguito come l’Eterno aveva ordinato; l’aveano eseguito a quel modo. E Mosè li benedisse. 002 EXO 040 001 L’Eterno parlò a Mosè, dicendo: 002 EXO 040 002 “Il primo giorno del primo mese erigerai il tabernacolo, la tenda di convegno. 002 EXO 040 003 Vi porrai l’arca della testimonianza, e stenderai il velo dinanzi all’arca. 002 EXO 040 004 Vi porterai dentro la tavola, e disporrai in ordine le cose che vi son sopra; vi porterai pure il candelabro e accenderai le sue lampade. 002 EXO 040 005 Porrai l’altare d’oro per i profumi davanti all’arca della testimonianza e metterai la portiera all’ingresso del tabernacolo. 002 EXO 040 006 Porrai l’altare degli olocausti davanti all’ingresso del tabernacolo, della tenda di convegno. 002 EXO 040 007 Metterai la conca fra la tenda di convegno e l’altare, e vi metterai dentro dell’acqua. 002 EXO 040 008 Stabilirai il cortile tutt’intorno, e attaccherai la portiera all’ingresso del cortile. 002 EXO 040 009 Poi prenderai l’olio dell’unzione e ungerai il tabernacolo e tutto ciò che v’è dentro, lo consacrerai con tutti i suoi utensili, e sarà santo. 002 EXO 040 010 Ungerai pure l’altare degli olocausti e tutti i suoi utensili, consacrerai l’altare, e l’altare sarà santissimo. 002 EXO 040 011 Ungerai anche la conca con la sua base, e la consacrerai. 002 EXO 040 012 Poi farai accostare Aaronne e i suoi figliuoli all’ingresso della tenda di convegno, e li laverai con acqua. 002 EXO 040 013 Rivestirai Aaronne de’ paramenti sacri, e lo ungerai e lo consacrerai, perché mi eserciti l’ufficio di sacerdote. 002 EXO 040 014 Farai pure accostare i suoi figliuoli, li rivestirai di tuniche, 002 EXO 040 015 e li ungerai come avrai unto il loro padre, perché mi esercitino l’ufficio di sacerdoti; e la loro unzione conferirà loro un sacerdozio perpetuo, di generazione in generazione”. 002 EXO 040 016 E Mosè fece così; fece interamente come l’Eterno gli aveva ordinato. 002 EXO 040 017 E il primo giorno del primo mese del secondo anno, il tabernacolo fu eretto. 002 EXO 040 018 Mosè eresse il tabernacolo, ne pose le basi, ne collocò le assi, ne mise le traverse e ne rizzò le colonne. 002 EXO 040 019 Stese la tenda sul tabernacolo, e sopra la tenda pose la coperta d’essa, come l’Eterno aveva ordinato a Mosè. 002 EXO 040 020 Poi prese la testimonianza e la pose dentro l’arca, mise le stanghe all’arca, e collocò il propiziatorio sull’arca; 002 EXO 040 021 portò l’arca nel tabernacolo, sospese il velo di separazione e coprì con esso l’arca della testimonianza, come l’Eterno aveva ordinato a Mosè. 002 EXO 040 022 Pose pure la tavola nella tenda di convegno, dal lato settentrionale del tabernacolo, fuori del velo. 002 EXO 040 023 Vi dispose sopra in ordine il pane, davanti all’Eterno, come l’Eterno aveva ordinato a Mosè. 002 EXO 040 024 Poi mise il candelabro nella tenda di convegno, dirimpetto alla tavola, dal lato meridionale del tabernacolo; 002 EXO 040 025 e accese le lampade davanti all’Eterno, come l’Eterno aveva ordinato a Mosè. 002 EXO 040 026 Poi mise l’altare d’oro nella tenda di convegno, davanti al velo, 002 EXO 040 027 e vi bruciò su il profumo fragrante, come l’Eterno aveva ordinato a Mosè. 002 EXO 040 028 Mise pure la portiera all’ingresso del tabernacolo. 002 EXO 040 029 Poi collocò l’altare degli olocausti all’ingresso del tabernacolo della tenda di convegno, e v’offrì sopra l’olocausto e l’oblazione, come l’Eterno aveva ordinato a Mosè. 002 EXO 040 030 E pose la conca fra la tenda di convegno e l’altare, e vi pose dentro dell’acqua per le abluzioni. 002 EXO 040 031 E Mosè ed Aaronne e i suoi figliuoli vi si lavarono le mani e i piedi; 002 EXO 040 032 quando entravano nella tenda di convegno e quando s’accostavano all’altare, si lavavano, come l’Eterno aveva ordinato a Mosè. 002 EXO 040 033 Eresse pure il cortile attorno al tabernacolo e all’altare, e sospese la portiera all’ingresso dei cortile. Così Mosè compié l’opera. 002 EXO 040 034 Allora la nuvola coprì la tenda di convegno, e la gloria dell’Eterno riempì il tabernacolo. 002 EXO 040 035 E Mosè non poté entrare nella tenda di convegno perché la nuvola vi s’era posata sopra, e la gloria dell’Eterno riempiva il tabernacolo. 002 EXO 040 036 Or durante tutti i loro viaggi quando la nuvola s’alzava di sul tabernacolo, i figliuoli d’Israele partivano; 002 EXO 040 037 ma se la nuvola non s’alzava, non partivano fino al giorno che s’alzasse. 002 EXO 040 038 Poiché la nuvola dell’Eterno stava sul tabernacolo durante il giorno; e di notte vi stava un fuoco, a vista di tutta la casa d’Israele durante tutti i loro viaggi. # # BOOK 003 LEV Leviticus Levitico 003 LEV 001 001 L’Eterno chiamò Mosè e gli parlò dalla tenda di convegno, dicendo: 003 LEV 001 002 “Parla ai figliuoli d’Israele e di’ loro: Quando qualcuno tra voi recherà un’offerta all’Eterno, l’offerta che recherete sarà di bestiame: di capi d’armento o di capi di gregge. 003 LEV 001 003 Se la sua offerta è un olocausto di capi d’armento, offrirà un maschio senza difetto; l’offrirà all’ingresso della tenda di convegno, per ottenere il favore dell’Eterno. 003 LEV 001 004 E poserà la mano sulla testa dell’olocausto, il quale sarà accetto all’Eterno, per fare espiazione per lui. 003 LEV 001 005 Poi scannerà il vitello davanti all’Eterno; e i sacerdoti, figliuoli d’Aaronne, offriranno il sangue, e lo spargeranno tutt’intorno sull’altare, che è all’ingresso della tenda di convegno. 003 LEV 001 006 Si trarrà quindi la pelle all’olocausto, e lo si taglierà a pezzi. 003 LEV 001 007 E i figliuoli del sacerdote Aaronne metteranno del fuoco sull’altare, e accomoderanno delle legna sul fuoco. 003 LEV 001 008 Poi i sacerdoti, figliuoli d’Aaronne, disporranno que’ pezzi, la testa e il grasso, sulle legna messe sul fuoco sopra l’altare; 003 LEV 001 009 ma le interiora e le gambe si laveranno con acqua, e il sacerdote farà fumare ogni cosa sull’altare, come un olocausto, un sacrifizio di soave odore, fatto mediante il fuoco all’Eterno. 003 LEV 001 010 Se la sua offerta è un olocausto di capi di gregge, di pecore o di capre, offrirà un maschio senza difetto. 003 LEV 001 011 Lo scannerà dal lato settentrionale dell’altare, davanti all’Eterno; e i sacerdoti, figliuoli d’Aaronne, ne spargeranno il sangue sull’altare, tutt’intorno. 003 LEV 001 012 Poi lo si taglierà a pezzi, che, insieme colla testa e col grasso, il sacerdote disporrà sulle legna messe sul fuoco sopra l’altare; 003 LEV 001 013 ma le interiora e le gambe si laveranno con acqua, e il sacerdote offrirà ogni cosa e la farà fumare sull’altare. Questo è un olocausto, un sacrifizio di soave odore, fatto mediante il fuoco all’Eterno. 003 LEV 001 014 Se la sua offerta all’Eterno è un olocausto d’uccelli, offrirà delle tortore o de’ giovani piccioni. 003 LEV 001 015 Il sacerdote offrirà in sacrifizio l’uccello sull’altare, gli spiccherà la testa, la farà fumare sull’altare, e il sangue d’esso sarà fatto scorrere sopra uno de’ lati dell’altare. 003 LEV 001 016 Poi gli toglierà il gozzo con quel che contiene, e getterà tutto allato all’altare, verso oriente, nel luogo delle ceneri. 003 LEV 001 017 Spaccherà quindi l’uccello per le ali, senza però dividerlo in due, e il sacerdote lo farà fumare sull’altare, sulle legna messe sopra il fuoco. Questo è un olocausto, un sacrifizio di soave odore, fatto mediante il fuoco all’Eterno. 003 LEV 002 001 Quando qualcuno presenterà all’Eterno come offerta una oblazione, la sua offerta sarà di fior di farina; vi verserà sopra dell’olio e v’aggiungerà dell’incenso. 003 LEV 002 002 E la porterà ai sacerdoti figliuoli d’Aaronne; e il sacerdote prenderà una manata piena del fior di farina spruzzata d’olio, con tutto l’incenso, e farà fumare ogni cosa sull’altare, come ricordanza. Questo è un sacrifizio di soave odore, fatto mediante il fuoco all’Eterno. 003 LEV 002 003 Ciò che rimarrà dell’oblazione sarà per Aaronne e per i suoi figliuoli; è cosa santissima tra i sacrifizi fatti mediante il fuoco all’Eterno. 003 LEV 002 004 E quando offrirai un’oblazione di cosa cotta in forno, ti servirai di focacce non lievitate di fior di farina impastata con olio, e di gallette senza lievito unte d’olio. 003 LEV 002 005 E se la tua offerta è un’oblazione cotta sulla gratella, sarà di fior di farina, impastata con olio, senza lievito. 003 LEV 002 006 La farai a pezzi, e vi verserai su dell’olio; è un’oblazione. 003 LEV 002 007 E se la tua offerta è un’oblazione cotta in padella, sarà fatta di fior di farina con olio. 003 LEV 002 008 Porterai all’Eterno l’oblazione fatta di queste cose; sarà presentata al sacerdote, che la porterà sull’altare. 003 LEV 002 009 Il sacerdote preleverà dall’oblazione la parte che dev’essere offerta come ricordanza, e la farà fumare sull’altare. E’ un sacrifizio di soave odore, fatto mediante il fuoco all’Eterno. 003 LEV 002 010 Ciò che rimarrà dell’oblazione sarà per Aaronne e per i suoi figliuoli; è cosa santissima tra i sacrifizi fatti mediante il fuoco all’Eterno. 003 LEV 002 011 Qualunque oblazione offrirete all’Eterno sarà senza lievito; poiché non farete fumar nulla che contenga lievito o miele, come sacrifizio fatto mediante il fuoco all’Eterno. 003 LEV 002 012 Potrete offrirne all’Eterno come oblazione di primizie; ma queste offerte non saranno poste sull’altare come offerte di soave odore. 003 LEV 002 013 E ogni oblazione che offrirai, la condirai con sale e non lascerai la tua oblazione mancar di sale, segno del patto del tuo Dio. Su tutte le tue offerte offrirai del sale. 003 LEV 002 014 E se offri all’Eterno un’oblazione di primizie, offrirai, come oblazione delle tue primizie, delle spighe tostate al fuoco, chicchi di grano nuovo, tritati. 003 LEV 002 015 E vi porrai su dell’olio e v’aggiungerai dell’incenso: è un’oblazione. 003 LEV 002 016 E il sacerdote farà fumare come ricordanza una parte del grano tritato e dell’olio, con tutto l’incenso. E’ un sacrifizio fatto mediante il fuoco all’Eterno. 003 LEV 003 001 Quand’uno offrirà un sacrifizio di azioni di grazie, se offre capi d’armenti, un maschio o una femmina, l’offrirà senza difetto davanti all’Eterno. 003 LEV 003 002 Poserà la mano sulla testa della sua offerta, e la sgozzerà all’ingresso della tenda di convegno; e i sacerdoti, figliuoli d’Aaronne, spargeranno il sangue sull’altare tutt’intorno. 003 LEV 003 003 E di questo sacrifizio di azioni di grazie offrirà, come sacrifizio mediante il fuoco all’Eterno, il grasso che copre le interiora e tutto il grasso che aderisce alle interiora, 003 LEV 003 004 i due arnioni e il grasso che v’è sopra e che copre i fianchi, e la rete del fegato, che staccherà vicino agli arnioni. 003 LEV 003 005 E i figliuoli d’Aaronne faranno fumare tutto questo sull’altare sopra l’olocausto, che è sulle legna messe sul fuoco. Questo è un sacrifizio di soave odore, fatto mediante il fuoco all’Eterno. 003 LEV 003 006 Se l’offerta ch’egli fa come sacrifizio di azioni di grazie all’Eterno è di capi di gregge, un maschio o una femmina, l’offrirà senza difetto. 003 LEV 003 007 Se presenta come offerta un agnello, l’offrirà davanti all’Eterno. 003 LEV 003 008 Poserà la mano sulla testa della sua offerta, e la sgozzerà all’ingresso della tenda di convegno; e i figliuoli d’Aaronne ne spargeranno il sangue sull’altare tutt’intorno. 003 LEV 003 009 E di questo sacrifizio di azioni di grazie offrirà, come sacrifizio mediante il fuoco all’Eterno, il grasso, tutta la coda ch’egli staccherà presso l’estremità della spina, il grasso che copre le interiora e tutto il grasso che aderisce alle interiora, 003 LEV 003 010 i due arnioni e il grasso che v’è sopra e che copre i fianchi, e la rete del fegato, che staccherà vicino agli arnioni. 003 LEV 003 011 E il sacerdote farà fumare tutto questo sull’altare. E’ un cibo offerto mediante il fuoco all’Eterno. 003 LEV 003 012 Se la sua offerta è una capra, l’offrirà davanti all’Eterno. 003 LEV 003 013 Poserà la mano sulla testa della vittima, e la sgozzerà all’ingresso della tenda di convegno; e i figliuoli d’Aaronne ne spargeranno il sangue sull’altare tutt’intorno. 003 LEV 003 014 E della vittima offrirà, come sacrifizio mediante il fuoco all’Eterno, il grasso che copre le interiora e tutto il grasso che aderisce alle interiora, 003 LEV 003 015 i due arnioni e il grasso che v’è sopra e che copre i fianchi, e la rete del fegato, che staccherà vicino agli arnioni. 003 LEV 003 016 E il sacerdote farà fumare tutto questo sull’altare. E’ un cibo di soave odore, offerto mediante il fuoco. Tutto il grasso appartiene all’Eterno. 003 LEV 003 017 Questa è una legge perpetua, per tutte le vostre generazioni, in tutti i luoghi dove abiterete: non mangerete né grasso né sangue”. 003 LEV 004 001 L’Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo: 003 LEV 004 002 “Parla ai figliuoli d’Israele e di’ loro: Quando qualcuno avrà peccato per errore e avrà fatto alcuna delle cose che l’Eterno ha vietato di fare, 003 LEV 004 003 se il sacerdote che ha ricevuto l’unzione è quegli che ha peccato, rendendo per tal modo colpevole il popolo, offrirà all’Eterno, per il peccato commesso, un giovenco senza difetto, come sacrifizio per il peccato. 003 LEV 004 004 Menerà il giovenco all’ingresso della tenda di convegno, davanti all’Eterno; poserà la mano sulla testa del giovenco, e sgozzerà il giovenco davanti all’Eterno. 003 LEV 004 005 Poi il sacerdote che ha ricevuto l’unzione prenderà del sangue del giovenco e lo porterà entro la tenda di convegno; 003 LEV 004 006 e il sacerdote intingerà il suo dito nel sangue, e farà aspersione di quel sangue sette volte davanti all’Eterno, di fronte al velo del santuario. 003 LEV 004 007 Il sacerdote quindi metterà di quel sangue sui corni dell’altare del profumo fragrante, altare che è davanti all’Eterno, nella tenda di convegno; e spanderà tutto il sangue del giovenco appiè dell’altare degli olocausti, che è all’ingresso della tenda di convegno. 003 LEV 004 008 E torrà dal giovenco del sacrifizio per il peccato tutto il grasso: il grasso che copre le interiora e tutto il grasso che aderisce alle interiora, 003 LEV 004 009 i due arnioni e il grasso che v’è sopra e che copre i fianchi, 003 LEV 004 010 e la rete del fegato, che staccherà vicino agli arnioni, nello stesso modo che queste parti si tolgono dal bue del sacrifizio di azioni di grazie; e il sacerdote le farà fumare sull’altare degli olocausti. 003 LEV 004 011 Ma la pelle del giovenco e tutta la sua carne, con la sua testa, le sue gambe, le sue interiora e i suoi escrementi, 003 LEV 004 012 il giovenco intero, lo porterà fuori del campo, in un luogo puro, dove si gettan le ceneri; e lo brucerà col fuoco, su delle legna; sarà bruciato sul mucchio delle ceneri. 003 LEV 004 013 Se tutta la raunanza d’Israele ha peccato per errore, senz’accorgersene, e ha fatto alcuna delle cose che l’Eterno ha vietato di fare, e si è così resa colpevole, 003 LEV 004 014 quando il peccato che ha commesso venga ad esser conosciuto, la raunanza offrirà, come sacrifizio per il peccato, un giovenco, e lo menerà davanti alla tenda di convegno. 003 LEV 004 015 Gli anziani della raunanza poseranno le mani sulla testa del giovenco davanti all’Eterno; e il giovenco sarà sgozzato davanti all’Eterno. 003 LEV 004 016 Poi il sacerdote che ha ricevuto l’unzione porterà del sangue del giovenco entro la tenda di convegno; 003 LEV 004 017 e il sacerdote intingerà il dito nel sangue e ne farà aspersione sette volte davanti all’Eterno, di fronte al velo. 003 LEV 004 018 E metterà di quel sangue sui corni dell’altare che è davanti all’Eterno, nella tenda di convegno; e spanderà tutto il sangue appiè dell’altare dell’olocausto, che è all’ingresso della tenda di convegno. 003 LEV 004 019 E torrà dal giovenco tutto il grasso, e lo farà fumare sull’altare. 003 LEV 004 020 Farà di questo giovenco, come ha fatto del giovenco offerto per il peccato. Così il sacerdote farà l’espiazione per la raunanza, e le sarà perdonato. 003 LEV 004 021 Poi porterà il giovenco fuori del campo, e lo brucerà come ha bruciato il primo giovenco. Questo è il sacrifizio per il peccato della raunanza. 003 LEV 004 022 Se uno dei capi ha peccato, e ha fatto per errore alcuna di tutte le cose che l’Eterno Iddio suo ha vietato di fare, e si è così reso colpevole, 003 LEV 004 023 quando il peccato che ha commesso gli sarà fatto conoscere, menerà, come sua offerta, un becco, un maschio fra le capre, senza difetto. 003 LEV 004 024 Poserà la mano sulla testa del becco, e lo scannerà nel luogo dove si scannano gli olocausti, davanti all’Eterno. E’ un sacrifizio per il peccato. 003 LEV 004 025 Poi il sacerdote prenderà col suo dito del sangue del sacrifizio per il peccato, e lo metterà sui corni dell’altare degli olocausti, e spanderà il sangue del becco appiè dell’altare dell’olocausto; 003 LEV 004 026 e farà fumare tutto il grasso del becco sull’altare, come ha fatto del grasso del sacrifizio di azioni di grazie. Così il sacerdote farà l’espiazione del peccato di lui, e gli sarà perdonato. 003 LEV 004 027 Se qualcuno del popolo del paese peccherà per errore e farà alcuna delle cose che l’Eterno ha vietato di fare, rendendosi così colpevole, 003 LEV 004 028 quando il peccato che ha commesso gli sarà fatto conoscere, dovrà menare, come sua offerta, una capra, una femmina senza difetto, per il peccato che ha commesso. 003 LEV 004 029 Poserà la mano sulla testa del sacrifizio per il peccato, e sgozzerà il sacrifizio per il peccato nel luogo ove si sgozzano gli olocausti. 003 LEV 004 030 Poi il sacerdote prenderà col suo dito del sangue della capra e lo metterà sui corni dell’altare dell’olocausto, e spanderà tutto il sangue della capra appiè dell’altare. 003 LEV 004 031 E torrà tutto il grasso dalla capra, come ha tolto il grasso dal sacrifizio di azioni di grazie; e il sacerdote lo farà fumare sull’altare come un soave odore all’Eterno. Così il sacerdote farà l’espiazione per quel tale, e gli sarà perdonato. 003 LEV 004 032 E se colui menerà un agnello come suo sacrifizio per il peccato, dovrà menare una femmina senza difetto. 003 LEV 004 033 Poserà la mano sulla testa del sacrifizio per il peccato, e lo sgozzerà come sacrifizio per il peccato nel luogo ove si sgozzano gli olocausti. 003 LEV 004 034 Poi il sacerdote prenderà col suo dito del sangue del sacrifizio per il peccato, e lo metterà sui corni dell’altare dell’olocausto, e spanderà tutto il sangue della vittima appiè dell’altare; 003 LEV 004 035 e torrà dalla vittima tutto il grasso, come si toglie il grasso dall’agnello del sacrifizio di azioni di grazie; e il sacerdote lo farà fumare sull’altare, sui sacrifizi fatti mediante il fuoco all’Eterno. Così il sacerdote farà per quel tale l’espiazione del peccato che ha commesso, e gli sarà perdonato. 003 LEV 005 001 Quando una persona, dopo aver udito dal giudice la formula del giuramento, nella sua qualità di testimonio pecca non dichiarando ciò che ha veduto o altrimenti conosciuto, porterà la pena della sua iniquità. 003 LEV 005 002 O quand’uno, senza saperlo, avrà toccato qualcosa d’impuro, come il cadavere d’una bestia selvatica impura, o il cadavere d’un animale domestico impuro, o quello d’un rettile impuro, rimarrà egli stesso impuro e colpevole. 003 LEV 005 003 O quando, senza saperlo, toccherà una impurità umana una qualunque delle cose per le quali l’uomo diviene impuro allorché viene a saperlo, è colpevole. 003 LEV 005 004 O quand’uno, senza badarvi, parlando leggermente con le labbra, avrà giurato, con uno di quei giuramenti che gli uomini sogliono proferire alla leggera, di fare qualcosa di male o di bene, allorché viene ad accorgersene, è colpevole. 003 LEV 005 005 Quand’uno dunque si sarà reso colpevole d’una di queste cose, confesserà il peccato che ha commesso; 003 LEV 005 006 recherà all’Eterno, come sacrifizio della sua colpa, per il peccato che ha commesso, una femmina del gregge, una pecora o una capra, come sacrifizio per il peccato; e il sacerdote farà per lui l’espiazione del suo peccato. 003 LEV 005 007 Se non ha mezzi da procurarsi una pecora o una capra, porterà all’Eterno, come sacrifizio della sua colpa, per il suo peccato, due tortore o due giovani piccioni: uno come sacrifizio per il peccato, l’altro come olocausto. 003 LEV 005 008 E li porterà al sacerdote, il quale offrirà prima quello per il peccato; gli spiccherà la testa vicino alla nuca, ma senza staccarla del tutto; 003 LEV 005 009 poi spargerà del sangue del sacrifizio per il peccato sopra uno dei lati dell’altare, e il resto del sangue sarà spremuto appiè dell’altare. Questo è un sacrifizio per il peccato. 003 LEV 005 010 Dell’altro uccello farà un olocausto, secondo le norme stabilite. Così il sacerdote farà per quel tale l’espiazione del peccato che ha commesso, e gli sarà perdonato. 003 LEV 005 011 Ma se non ha mezzi da procurarsi due tortore o due giovani piccioni, porterà, come sua offerta per il peccato che a commesso, la decima parte di un efa di fior di farina, come sacrifizio per il peccato; non vi metterà su né olio né incenso, perché è un sacrifizio per il peccato. 003 LEV 005 012 Porterà la farina al sacerdote, e il sacerdote ne prenderà una manata piena come ricordanza, e la farà fumare sull’altare sopra i sacrifizi fatti mediante il fuoco all’Eterno. E’ un sacrifizio per il peccato. 003 LEV 005 013 Così il sacerdote farà per quel tale l’espiazione del peccato che ha commesso in uno di quei casi e gli sarà perdonato. Il resto della farina sarà per il sacerdote come si fa nell’oblazione”. 003 LEV 005 014 L’Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo: 003 LEV 005 015 “Quand’uno commetterà una infedeltà e peccherà per errore relativamente a ciò che dev’esser consacrato all’Eterno, porterà all’Eterno, come sacrifizio di riparazione, un montone senza difetto, preso dal gregge, secondo la tua stima in sicli d’argento a siclo di santuario, come sacrifizio di riparazione. 003 LEV 005 016 E risarcirà il danno fatto al santuario, aggiungendovi un quinto in più e lo darà al sacerdote; e il sacerdote farà per lui l’espiazione col montone offerto come sacrifizio di riparazione, e gli sarà perdonato. 003 LEV 005 017 E quand’uno peccherà facendo, senza saperlo, qualcuna delle cose che l’Eterno ha vietato di fare, sarà colpevole e porterà la pena della sua iniquità. 003 LEV 005 018 Presenterà al sacerdote, come sacrifizio di riparazione, un montone senza difetto, preso dal gregge, secondo la tua stima; e il sacerdote farà per lui l’espiazione dell’errore commesso per ignoranza, e gli sarà perdonato. 003 LEV 005 019 Questo è un sacrifizio di riparazione; quel tale si è realmente reso colpevole verso l’Eterno”. 003 LEV 006 001 E l’Eterno parlò a Mosè dicendo: 003 LEV 006 002 “Quand’uno peccherà e commetterà una infedeltà verso l’Eterno, negando al suo prossimo un deposito da lui ricevuto, o un pegno messo nelle sue mani, o una cosa che ha rubata o estorta con frode al prossimo, 003 LEV 006 003 o una cosa perduta che ha trovata, e mentendo a questo proposito e giurando il falso circa una delle cose nelle quali l’uomo può peccare, 003 LEV 006 004 quando avrà così peccato e si sarà reso colpevole, restituirà la cosa rubata o estorta con frode, o il deposito che gli era stato confidato, o l’oggetto perduto che ha trovato, 003 LEV 006 005 o qualunque cosa circa la quale abbia giurato il falso. Ne farà la restituzione per intero e v’aggiungerà un quinto in più, consegnandola al proprietario il giorno stesso che offrirà il suo sacrifizio di riparazione. 003 LEV 006 006 E porterà al sacerdote il suo sacrifizio di riparazione all’Eterno: un montone senza difetto, preso dal gregge, secondo la tua stima, come sacrifizio di riparazione. 003 LEV 006 007 E il sacerdote farà l’espiazione per lui davanti all’Eterno, e gli sarà perdonato qualunque sia la cosa di cui si è reso colpevole”. 003 LEV 006 008 L’Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo: 003 LEV 006 009 “Da’ quest’ordine ad Aaronne e ai suoi figliuoli, e di’ loro: Questa è la legge dell’olocausto. L’olocausto rimarrà sulle legna accese sopra l’altare tutta la notte, fino al mattino; e il fuoco dell’altare sarà tenuto acceso. 003 LEV 006 010 Il sacerdote si vestirà della sua tunica di lino e si metterà sulla carne le brache; leverà la cenere fatta dal fuoco che avrà consumato l’olocausto sull’altare e la porrà allato all’altare. 003 LEV 006 011 Poi si spoglierà delle vesti e ne indosserà delle altre, e porterà la cenere fuori del campo, in un luogo puro. 003 LEV 006 012 Il fuoco sarà mantenuto acceso sull’altare e non si lascerà spegnere; e il sacerdote vi brucerà su delle legna ogni mattina, vi disporrà sopra l’olocausto, e vi farà fumar sopra il grasso dei sacrifizi di azioni di grazie. 003 LEV 006 013 Il fuoco dev’esser del continuo mantenuto acceso sull’altare, e non si lascerà spengere. 003 LEV 006 014 Questa è la legge dell’oblazione. I figliuoli d’Aaronne l’offriranno davanti all’Eterno, dinanzi all’altare. 003 LEV 006 015 Si leverà una manata di fior di farina con il suo olio e tutto l’incenso che è sull’oblazione, e si farà fumare ogni cosa sull’altare in sacrifizio di soave odore, come una ricordanza per l’Eterno. 003 LEV 006 016 Aaronne e i suoi figliuoli mangeranno quel che rimarrà dell’oblazione; la si mangerà senza lievito, in luogo santo; la mangeranno nel cortile della tenda di convegno. 003 LEV 006 017 Non la si cocerà con lievito; è la parte che ho data loro de’ miei sacrifizi fatti mediante il fuoco. E’ cosa santissima, come il sacrifizio per il peccato e come il sacrifizio di riparazione. 003 LEV 006 018 Ogni maschio tra i figliuoli d’Aaronne ne potrà mangiare. E’ una parte perpetua, assegnatavi di generazione in generazione, sui sacrifizi fatti mediante il fuoco all’Eterno. Chiunque toccherà quelle cose dovrà esser santo”. 003 LEV 006 019 L’Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo: 003 LEV 006 020 “Questa è l’offerta che Aaronne e i suoi figliuoli faranno all’Eterno il giorno che riceveranno l’unzione: un decimo d’efa di fior di farina, come oblazione perpetua, metà la mattina e metà la sera. 003 LEV 006 021 Essa sarà preparata con olio, sulla gratella; la porterai quando sarà fritta; l’offrirai in pezzi, come offerta divisa di soave odore all’Eterno; 003 LEV 006 022 e il sacerdote che, tra i figliuoli d’Aaronne, sarà unto per succedergli, farà anch’egli quest’offerta; è la parte assegnata in perpetuo all’Eterno; sarà fatta fumare per intero. 003 LEV 006 023 Ogni oblazione del sacerdote sarà fatta fumare per intero; non sarà mangiata”. 003 LEV 006 024 L’Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo: 003 LEV 006 025 “Parla ad Aaronne e ai suoi figliuoli, e di’ loro: Questa è la legge del sacrifizio per il peccato. Nel luogo dove si sgozza l’olocausto, sarà sgozzata, davanti all’Eterno, la vittima per il peccato. E’ cosa santissima. 003 LEV 006 026 Il sacerdote che l’offrirà per il peccato, la mangerà; dovrà esser mangiata in luogo santo, nel cortile della tenda di convegno. 003 LEV 006 027 Chiunque ne toccherà la carne dovrà esser santo; e se ne schizza del sangue sopra una veste, il posto ove sarà schizzato il sangue lo laverai in luogo santo. 003 LEV 006 028 Ma il vaso di terra che avrà servito a cuocerla, sarà spezzato; e se è stata cotta in un vaso di rame, questo si strofini bene e si sciacqui con acqua. 003 LEV 006 029 Ogni maschio, fra i sacerdoti, ne potrà mangiare; è cosa santissima. 003 LEV 006 030 Ma non si mangerà alcuna vittima per il peccato, quando si deve portare del sangue d’essa nella tenda di convegno per fare l’espiazione nel santuario. Essa sarà bruciata col fuoco. 003 LEV 007 001 Questa è la legge del sacrifizio di riparazione; è cosa santissima. 003 LEV 007 002 Nel luogo ove si scanna l’olocausto, si scannerà la vittima di riparazione; e se ne spanderà il sangue sull’altare tutt’intorno; 003 LEV 007 003 e se ne offrirà tutto il grasso, la coda, il grasso che copre le interiora, 003 LEV 007 004 i due arnioni, il grasso che v’è sopra e che copre i fianchi, e la rete del fegato, che si staccherà vicino agli arnioni. 003 LEV 007 005 Il sacerdote farà fumare tutto questo sull’altare, come un sacrifizio fatto mediante il fuoco all’Eterno. Questo è un sacrifizio di riparazione. 003 LEV 007 006 Ogni maschio tra i sacerdoti ne potrà mangiare; lo si mangerà in luogo santo; è cosa santissima. 003 LEV 007 007 Il sacrifizio di riparazione è come il sacrifizio per il peccato; la stessa legge vale per ambedue; la vittima sarà del sacerdote che farà l’espiazione. 003 LEV 007 008 E il sacerdote che offrirà l’olocausto per qualcuno avrà per sé la pelle dell’olocausto che avrà offerto. 003 LEV 007 009 Così pure ogni oblazione cotta in forno, o preparata in padella, o sulla gratella, sarà del sacerdote che l’ha offerta. 003 LEV 007 010 E ogni oblazione impastata con olio, o asciutta, sarà per tutti i figliuoli d’Aaronne: per l’uno come per l’altro. 003 LEV 007 011 Questa è la legge del sacrifizio di azioni di grazie, che si offrirà all’Eterno. 003 LEV 007 012 Se uno l’offre per riconoscenza, offrirà, col sacrifizio di azioni di grazie, delle focacce senza lievito intrise con olio, delle gallette senza lievito unte con olio, e del fior di farina cotto, in forma di focacce intrise con olio. 003 LEV 007 013 Presenterà anche, per sua offerta, oltre quelle focacce, delle focacce di pan lievitato, insieme col suo sacrifizio di riconoscenza e di azioni di grazie. 003 LEV 007 014 D’ognuna di queste offerte si presenterà una parte come oblazione elevata all’Eterno; essa sarà del sacerdote che avrà fatto l’aspersione del sangue del sacrifizio di azioni di grazie. 003 LEV 007 015 E la carne del sacrifizio di riconoscenza e di azioni di grazie sarà mangiata il giorno stesso ch’esso è offerto; non se ne lascerà nulla fino alla mattina. 003 LEV 007 016 Ma se il sacrifizio che uno offre è votivo o volontario, la vittima sarà mangiata il giorno ch’ei l’offrirà, e quel che ne rimane dovrà esser mangiato l’indomani; 003 LEV 007 017 ma quel che sarà rimasto della carne del sacrifizio fino al terzo giorno, dovrà bruciarsi col fuoco. 003 LEV 007 018 Che se uno mangia della carne del suo sacrifizio di azioni di grazie il terzo giorno, colui che l’ha offerto non sarà gradito; e dell’offerta non gli sarà tenuto conto; sarà cosa aborrita; e colui che ne avrà mangiato porterà la pena della sua iniquità. 003 LEV 007 019 La carne che sarà stata in contatto di qualcosa d’impuro, non sarà mangiata; sarà bruciata col fuoco. 003 LEV 007 020 Quanto alla carne che si mangia, chiunque è puro ne potrà mangiare; ma la persona che, essendo impura, mangerà della carne del sacrifizio di azioni di grazie che appartiene all’Eterno, sarà sterminata di fra il suo popolo. 003 LEV 007 021 E se uno toccherà qualcosa d’impuro, una impurità umana, un animale impuro o qualsivoglia cosa abominevole, immonda, e mangerà della carne del sacrifizio di azioni di grazie che appartiene all’Eterno, quel tale sarà sterminato di fra il suo popolo”. 003 LEV 007 022 L’Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo: 003 LEV 007 023 “Parla ai figliuoli d’Israele, e di’ loro: Non mangerete alcun grasso, né di bue, né di pecora, né di capra. 003 LEV 007 024 Il grasso di una bestia morta da sé, o il grasso d’una bestia sbranata potrà servire per qualunque altro uso; ma non ne mangerete affatto; 003 LEV 007 025 perché chiunque mangerà del grasso degli animali che si offrono in sacrifizio mediante il fuoco all’Eterno, quel tale sarà sterminato di fra il suo popolo. 003 LEV 007 026 E non mangerete affatto alcun sangue, né di uccelli né di quadrupedi, in tutti i luoghi dove abiterete. 003 LEV 007 027 Chiunque mangerà sangue di qualunque specie, sarà sterminato di fra il suo popolo”. 003 LEV 007 028 L’Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo: 003 LEV 007 029 “Parla ai figliuoli d’Israele, e di’ loro: Colui che offrirà all’Eterno il suo sacrifizio di azioni di grazie porterà la sua offerta all’Eterno, prelevandola dal suo sacrifizio di azioni di grazie. 003 LEV 007 030 Porterà con le proprie mani ciò che dev’essere offerto all’Eterno mediante il fuoco; porterà il grasso insieme col petto, il petto per agitarlo come offerta agitata davanti all’Eterno. 003 LEV 007 031 Il sacerdote farà fumare il grasso sull’altare; e il petto sarà d’Aaronne e de’ suoi figliuoli. 003 LEV 007 032 Darete pure al sacerdote, come offerta elevata, la coscia destra dei vostri sacrifizi d’azioni di grazie. 003 LEV 007 033 Colui de’ figliuoli d’Aaronne che offrirà il sangue e il grasso dei sacrifizi di azioni di grazie avrà, come sua parte, la coscia destra. 003 LEV 007 034 Poiché, dai sacrifizi di azioni di grazie offerti dai figliuoli d’Israele, io prendo il petto dell’offerta agitata e la coscia dell’offerta elevata, e li do al sacerdote Aaronne e ai suoi figliuoli per legge perpetua, da osservarsi dai figliuoli d’Israele. 003 LEV 007 035 Questa è la parte consacrata ad Aaronne e consacrata ai suoi figliuoli, dei sacrifizi fatti mediante il fuoco all’Eterno, dal giorno in cui saranno presentati per esercitare il sacerdozio dell’Eterno. 003 LEV 007 036 Questo l’Eterno ha ordinato ai figliuoli d’Israele di dar loro dal giorno della loro unzione. E’ una parte ch’è loro dovuta in perpetuo, di generazione in generazione”. 003 LEV 007 037 Questa è la legge dell’olocausto, dell’oblazione, del sacrifizio per il peccato, del sacrifizio di riparazione, della consacrazione e del sacrifizio di azioni di grazie: 003 LEV 007 038 legge che l’Eterno dette a Mosè sul monte Sinai il giorno che ordinò ai figliuoli d’Israele di presentare le loro offerte all’Eterno nel deserto di Sinai. 003 LEV 008 001 L’Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo: 003 LEV 008 002 “Prendi Aaronne e i suoi figliuoli con lui, i paramenti, l’olio dell’unzione, il giovenco del sacrifizio per il peccato, i due montoni e il paniere dei pani azzimi; 003 LEV 008 003 e convoca tutta la raunanza all’ingresso della tenda di convegno”. 003 LEV 008 004 E Mosè fece come l’Eterno gli aveva ordinato, e la raunanza fu convocata all’ingresso della tenda di convegno. 003 LEV 008 005 E Mosè disse alla raunanza: “Questo è quello che l’Eterno ha ordinato di fare”. 003 LEV 008 006 E Mosè fece accostare Aaronne e i suoi figliuoli, e li lavò con acqua. 003 LEV 008 007 Poi rivestì Aaronne della tunica, lo cinse della cintura, gli pose addosso il manto, gli mise l’efod, e lo cinse della cintura artistica dell’efod, con la quale gli fissò l’efod addosso. 003 LEV 008 008 Gli mise pure il pettorale, e sul pettorale pose l’Urim e il Thummim. 003 LEV 008 009 Poi gli mise in capo la mitra, e sul davanti della mitra pose la lamina d’oro, il santo diadema, come l’Eterno aveva ordinato a Mosè. 003 LEV 008 010 Poi Mosè prese l’olio dell’unzione, unse il tabernacolo e tutte le cose che vi si trovavano, e le consacrò. 003 LEV 008 011 Ne fece sette volte l’aspersione sull’altare, unse l’altare e tutti i suoi utensili, e la conca e la sua base, per consacrarli. 003 LEV 008 012 E versò dell’olio dell’unzione sul capo d’Aaronne, e unse Aaronne, per consacrarlo. 003 LEV 008 013 Poi Mosè fece accostare i figliuoli d’Aaronne, li vestì di tuniche, li cinse di cinture, e assicurò sul loro capo delle tiare, come l’Eterno aveva ordinato a Mosè. 003 LEV 008 014 Fece quindi accostare il giovenco del sacrifizio per il peccato, e Aaronne e i suoi figliuoli posarono le loro mani sulla testa del giovenco del sacrifizio per il peccato. 003 LEV 008 015 Mosè lo scannò, ne prese del sangue, lo mise col dito sui corni dell’altare tutto all’intorno, e purificò l’altare; poi sparse il resto del sangue appiè dell’altare, e lo consacrò per farvi su l’espiazione. 003 LEV 008 016 Poi prese tutto il grasso ch’era sulle interiora, la rete del fegato, i due arnioni col loro grasso, e Mosè fece fumar tutto sull’altare. 003 LEV 008 017 Ma il giovenco, la sua pelle, la sua carne e i suoi escrementi, li bruciò col fuoco fuori del campo, come l’Eterno aveva ordinato a Mosè. 003 LEV 008 018 Fece quindi accostare il montone dell’olocausto, e Aaronne e i suoi figliuoli posarono le mani sulla testa del montone. 003 LEV 008 019 E Mosè lo scannò, e ne sparse il sangue sull’altare tutto all’intorno. 003 LEV 008 020 Poi fece a pezzi il montone, e Mosè fece fumare la testa, i pezzi e il grasso. 003 LEV 008 021 E quando n’ebbe lavato le interiora e le gambe con acqua, Mosè fece fumare tutto il montone sull’altare. Fu un olocausto di soave odore, un sacrifizio fatto mediante il fuoco all’Eterno, come l’Eterno aveva ordinato a Mosè. 003 LEV 008 022 Poi fece accostare il secondo montone, il montone della consacrazione; e Aaronne e i suoi figliuoli posarono le mani sulla testa del montone. 003 LEV 008 023 E Mosè lo scannò, e ne prese del sangue e lo mise sull’estremità dell’orecchio destro d’Aaronne e sul pollice della sua man destra e sul dito grosso del suo piede destro. 003 LEV 008 024 Poi Mosè fece accostare i figliuoli d’Aaronne, e pose di quel sangue sull’estremità del loro orecchio destro, sul pollice della loro man destra e sul dito grosso del loro piè destro; e sparse il resto del sangue sull’altare tutto all’intorno. 003 LEV 008 025 Poi prese il grasso, la coda, tutto il grasso che copriva le interiora, la rete del fegato, i due arnioni, il loro grasso, e la coscia destra; 003 LEV 008 026 e dal paniere dei pani azzimi, ch’era davanti all’Eterno, prese una focaccia senza lievito, una focaccia di pasta oliata e una galletta, e le pose sui grassi e sulla coscia destra. 003 LEV 008 027 Poi mise tutte queste cose sulle palme delle mani d’Aaronne e sulle palme delle mani de’ suoi figliuoli, e le agitò come offerta agitata davanti all’Eterno. 003 LEV 008 028 Mosè quindi le prese dalle loro mani, e le fece fumare sull’altare sopra l’olocausto. Fu un sacrifizio di consacrazione, di soave odore: un sacrifizio fatto mediante il fuoco all’Eterno. 003 LEV 008 029 Poi Mosè prese il petto del montone e lo agitò come offerta agitata davanti all’Eterno; questa fu la parte del montone della consacrazione che toccò a Mosè, come l’Eterno aveva ordinato a Mosè. 003 LEV 008 030 Mosè prese quindi dell’olio dell’unzione e del sangue ch’era sopra l’altare, e ne asperse Aaronne e i suoi paramenti, i figliuoli di lui e i loro paramenti; e consacrò Aaronne e i suoi paramenti, i figliuoli di lui e i loro paramenti con lui. 003 LEV 008 031 Poi Mosè disse ad Aaronne e ai suoi figliuoli: “Fate cuocere la carne all’ingresso della tenda di convegno; e quivi la mangerete col pane che è nel paniere della consacrazione, come ho ordinato, dicendo: Aaronne e i suoi figliuoli la mangeranno. 003 LEV 008 032 E quel che rimane della carne e del pane lo brucerete col fuoco. 003 LEV 008 033 E per sette giorni non vi dipartirete dall’ingresso della tenda di convegno, finché non siano compiuti i giorni delle vostre consacrazioni; poiché la vostra consacrazione durerà sette giorni. 003 LEV 008 034 Come s’è fatto oggi, così l’Eterno ha ordinato che si faccia, per fare espiazione per voi. 003 LEV 008 035 Rimarrete dunque sette giorni all’ingresso della tenda di convegno, giorno e notte, e osserverete il comandamento dell’Eterno, affinché non muoiate; poiché così m’è stato ordinato”. 003 LEV 008 036 E Aaronne e i suoi figliuoli fecero tutte le cose che l’Eterno aveva ordinate per mezzo di Mosè. 003 LEV 009 001 L’ottavo giorno, Mosè chiamò Aaronne, i suoi figliuoli e gli anziani d’Israele, 003 LEV 009 002 e disse ad Aaronne: “Prendi un giovine vitello per un sacrifizio per il peccato, e un montone per un olocausto: ambedue senza difetto, e offrili all’Eterno. 003 LEV 009 003 E dirai così ai figliuoli d’Israele: Prendete un capro per un sacrifizio per il peccato, e un vitello e un agnello, ambedue d’un anno, senza difetto, per un olocausto; 003 LEV 009 004 e un bue e un montone per un sacrifizio di azioni di grazie, per sacrificarli davanti all’Eterno; e un’oblazione intrisa con olio; perché oggi l’Eterno vi apparirà”. 003 LEV 009 005 Essi dunque menarono davanti alla tenda di convegno le cose che Mosè aveva ordinate; e tutta la raunanza si accostò, e si tenne in piè davanti all’Eterno. 003 LEV 009 006 E Mosè disse: “Questo è quello che l’Eterno vi ha ordinato; fatelo, e la gloria dell’Eterno vi apparirà”. 003 LEV 009 007 E Mosè disse ad Aaronne: “Accostati all’altare; offri il tuo sacrifizio per il peccato e il tuo olocausto, e fa’ l’espiazione per te e per il popolo; presenta anche l’offerta del popolo e fa’ l’espiazione per esso, come l’Eterno ha ordinato”. 003 LEV 009 008 Aaronne dunque s’accostò all’altare e scannò il vitello del sacrifizio per il peccato, ch’era per sé. 003 LEV 009 009 E i suoi figliuoli gli porsero il sangue, ed egli intinse il dito nel sangue, ne mise sui corni dell’altare, e sparse il resto del sangue appiè dell’altare; 003 LEV 009 010 ma il grasso, gli arnioni e la rete del fegato della vittima per il peccato, li fece fumare sull’altare, come l’Eterno aveva ordinato a Mosè. 003 LEV 009 011 E la carne e la pelle, le bruciò col fuoco fuori del campo. 003 LEV 009 012 Poi scannò l’olocausto; e i figliuoli d’Aaronne gli porsero il sangue, ed egli lo sparse sull’altare tutto all’intorno. 003 LEV 009 013 Gli porsero pure l’olocausto fatto a pezzi, e la testa; ed egli li fece fumare sull’altare. 003 LEV 009 014 E lavò le interiora e le gambe, e le fece fumare sull’olocausto, sopra l’altare. 003 LEV 009 015 Poi presentò l’offerta del popolo. Prese il capro destinato al sacrifizio per il peccato del popolo, lo scannò e l’offrì per il peccato, come la prima volta. 003 LEV 009 016 Poi offrì l’olocausto, e lo fece secondo la regola stabilita. 003 LEV 009 017 Presentò quindi l’oblazione; ne prese una manata piena, e la fece fumare sull’altare, oltre l’olocausto della mattina. 003 LEV 009 018 E scannò il bue e il montone, come sacrifizio di azioni di grazie per il popolo. I figliuoli d’Aaronne gli porsero il sangue, ed egli lo sparse sull’altare, tutto all’intorno. 003 LEV 009 019 Gli porsero i grassi del bue, del montone, la coda, il grasso che copre le interiora, gli arnioni e la rete del fegato; 003 LEV 009 020 misero i grassi sui petti, ed egli fece fumare i grassi sull’altare; 003 LEV 009 021 e i petti e la coscia destra, Aaronne li agitò davanti all’Eterno come offerta agitata, nel modo che Mosè aveva ordinato. 003 LEV 009 022 Poi Aaronne alzò le mani verso il popolo, e lo benedisse; e, dopo aver fatto il sacrifizio per il peccato, l’olocausto e i sacrifizi di azioni di grazie, scese giù dall’altare. 003 LEV 009 023 E Mosè ed Aaronne entrarono nella tenda di convegno; poi uscirono e benedissero il popolo; e la gloria dell’Eterno apparve a tutto il popolo. 003 LEV 009 024 Un fuoco uscì dalla presenza dell’Eterno e consumò sull’altare l’olocausto e i grassi; e tutto il popolo lo vide, diè in grida d’esultanza, e si prostrò colla faccia a terra. 003 LEV 010 001 Or Nadab ed Abihu, figliuoli d’Aaronne, presero ciascuno il suo turibolo, vi misero dentro del fuoco, vi posero su del profumo, e offrirono davanti all’Eterno del fuoco estraneo: il che egli non aveva loro ordinato. 003 LEV 010 002 E un fuoco uscì dalla presenza dell’Eterno, e li divorò; e morirono davanti all’Eterno. 003 LEV 010 003 Allora Mosè disse ad Aaronne: “Questo è quello di cui l’Eterno ha parlato, quando ha detto: Io sarò santificato per mezzo di quelli che mi stanno vicino, e sarò glorificato in presenza di tutto il popolo”. E Aaronne si tacque. 003 LEV 010 004 E Mosè chiamò Mishael ed Eltsafan, figliuoli di Uziel, zio d’Aaronne, e disse loro: “Accostatevi, portate via i vostri fratelli di davanti al santuario, fuori del campo”. 003 LEV 010 005 Ed essi si accostarono, e li portaron via nelle loro tuniche, fuori del campo, come Mosè avea detto. 003 LEV 010 006 E Mosè disse ad Aaronne, ad Eleazar e ad Ithamar, suoi figliuoli: “Non andate a capo scoperto, e non vi stracciate le vesti, affinché non muoiate, e l’Eterno non s’adiri contro tutta la raunanza; ma i vostri fratelli, tutta quanta la casa d’Israele, menino duolo, a motivo dell’arsione che l’Eterno ha fatto. 003 LEV 010 007 E non vi dipartite dall’ingresso della tenda di convegno, onde non abbiate a perire; poiché l’olio dell’unzione dell’Eterno è su voi”. Ed essi fecero come Mosè avea detto. 003 LEV 010 008 L’Eterno parlò ad Aaronne, dicendo: 003 LEV 010 009 “Non bevete vino né bevande alcooliche tu e i tuoi figliuoli quando entrerete nella tenda di convegno, affinché non muoiate; sarà una legge perpetua, di generazione in generazione; 003 LEV 010 010 e questo, perché possiate discernere ciò ch’è santo da ciò che è profano e ciò che è impuro da ciò ch’è puro, 003 LEV 010 011 e possiate insegnare ai figliuoli d’Israele tutte le leggi che l’Eterno ha dato loro per mezzo di Mosè”. 003 LEV 010 012 Poi Mosè disse ad Aaronne, ad Eleazar e ad Ithamar, i due figliuoli che restavano ad Aaronne: “Prendete quel che rimane dell’oblazione dei sacrifizi fatti mediante il fuoco all’Eterno, e mangiatelo senza lievito, presso l’altare; perché è cosa santissima. 003 LEV 010 013 Lo mangerete in luogo santo, perché è la parte che spetta a te e ai tuoi figliuoli, de’ sacrifizi fatti mediante il fuoco all’Eterno; poiché così mi è stato ordinato. 003 LEV 010 014 E il petto dell’offerta agitata e la coscia dell’offerta elevata li mangerete tu, i tuoi figliuoli e le tue figliuole con te, in luogo puro; perché vi sono stati dati come parte spettante a te ed ai tuoi figliuoli, dei sacrifizi di azioni di grazie de’ figliuoli d’Israele. 003 LEV 010 015 Oltre ai grassi da ardere si porteranno la coscia dell’offerta elevata e il petto dell’offerta agitata, per esser agitati davanti all’Eterno come offerta agitata; anche questo apparterrà a te e ai tuoi figliuoli con te, per diritto perpetuo, come l’Eterno ha ordinato”. 003 LEV 010 016 Or Mosè cercò e ricercò il capro del sacrifizio per il peccato; ed ecco, era stato bruciato; ond’egli s’adirò gravemente contro Eleazar e contro Ithamar, i figliuoli ch’eran rimasti ad Aaronne, dicendo: 003 LEV 010 017 “Perché non avete mangiato il sacrifizio per il peccato nel luogo santo? giacché è cosa santissima, e l’Eterno ve l’ha dato perché portiate l’iniquità della raunanza, perché ne facciate l’espiazione davanti all’Eterno. 003 LEV 010 018 Ecco, il sangue della vittima non e stato portato dentro il santuario; voi avreste dovuto mangiarla nel santuario, come io avevo ordinato”. 003 LEV 010 019 Ed Aaronne disse a Mosè: “Ecco oggi essi hanno offerto il loro sacrifizio per il peccato e il loro olocausto da vanti all’Eterno; e, dopo le cose che mi son successe, se oggi avessi mangiato la vittima del sacrifizio per il peccato, sarebbe ciò piaciuto all’Eterno?” 003 LEV 010 020 Quando Mosè udì questo, rimase soddisfatto. 003 LEV 011 001 Poi l’Eterno parlò a Mosè e ad Aaronne, dicendo loro: 003 LEV 011 002 “Parlate così ai figliuoli d’Israele: Questi sono gli animali che potrete mangiare fra tutte le bestie che sono sulla terra. 003 LEV 011 003 Mangerete d’ogni animale che ha l’unghia spartita e ha il piè forcuto, e che rumina. 003 LEV 011 004 Ma di fra quelli che ruminano e di fra quelli che hanno l’unghia spartita, non mangerete questi: il cammello, perché rumina, ma non ha l’unghia spartita; lo considererete come impuro; 003 LEV 011 005 il coniglio, perché rumina, ma non ha l’unghia spartita; lo considererete come impuro; 003 LEV 011 006 la lepre, perché rumina, ma non ha l’unghia spartita; la considererete come impura; 003 LEV 011 007 il porco, perché ha l’unghia spartita e il piè forcuto, ma non rumina; lo considererete come impuro. 003 LEV 011 008 Non mangerete della loro carne e non toccherete i loro corpo morti; li considererete come impuri. 003 LEV 011 009 Questi sono gli animali che potrete mangiare fra tutti quelli che sono nell’acqua. Mangerete tutto ciò che ha pinne e scaglie nelle acque, tanto ne’ i mari quanto ne’ fiumi. 003 LEV 011 010 Ma tutto ciò che non ha né pinne né scaglie, tanto ne’ mari quanto ne’ fiumi, fra tutto ciò che si muove nelle acque e tutto ciò che vive nelle acque, l’avrete in abominio. 003 LEV 011 011 Essi vi saranno in abominio; non mangerete della loro carne, e avrete in abominio i loro corpi morti. 003 LEV 011 012 Tutto ciò che non ha né pinne né scaglie nelle acque vi sarà in abominio. 003 LEV 011 013 E fra gli uccelli avrete in abominio questi: non se ne mangi; sono un abominio: l’aquila, l’ossifraga e l’aquila di mare; 003 LEV 011 014 il nibbio e ogni specie di falco; 003 LEV 011 015 ogni specie di corvo; 003 LEV 011 016 lo struzzo, il barbagianni, il gabbiano e ogni specie di sparviere; 003 LEV 011 017 il gufo, lo smergo, l’ibi; 003 LEV 011 018 il cigno, il pellicano, l’avvoltoio; 003 LEV 011 019 la cicogna, ogni specie di airone, l’upupa e il pipistrello. 003 LEV 011 020 Vi sarà pure in abominio ogni insetto alato che cammina su quattro piedi. 003 LEV 011 021 Però, fra tutti gl’insetti alati che camminano su quattro piedi, mangerete quelli che hanno gambe al disopra de’ piedi per saltare sulla terra. 003 LEV 011 022 Di questi potrete mangiare: ogni specie di cavalletta, ogni specie di solam, ogni specie di hargol e ogni specie di hagab. 003 LEV 011 023 Ogni altro insetto alato che ha quattro piedi vi sarà in abominio. 003 LEV 011 024 Questi animali vi renderanno impuri; chiunque toccherà il loro corpo morto sarà impuro fino alla sera. 003 LEV 011 025 E chiunque porterà i loro corpi morti si laverà le vesti, e sarà impuro fino alla sera. 003 LEV 011 026 Considererete come impuro ogni animale che ha l’unghia spartita, ma non ha il piè forcuto, e che non rumina; chiunque lo toccherà sarà impuro. 003 LEV 011 027 Considererete come impuri tutti i quadrupedi che camminano sulla pianta de’ piedi; chiunque toccherà il loro corpo morto sarà impuro fino alla sera. 003 LEV 011 028 E chiunque porterà i loro corpi morti si laverà le vesti, e sarà immondo fino alla sera. Questi animali considererete come impuri. 003 LEV 011 029 E fra i piccoli animali che strisciano sulla terra, considererete come impuri questi: la talpa, il topo e ogni specie di lucertola, il toporagno, 003 LEV 011 030 la rana, la tartaruga, la lumaca, il camaleonte. 003 LEV 011 031 Questi animali, fra tutto ciò che striscia, saranno impuri per voi; chiunque li toccherà morti, sarà impuro fino alla sera. 003 LEV 011 032 Ogni oggetto sul quale cadrà qualcun d’essi quando sarà morto, sarà immondo: siano utensili di legno, o veste, o pelle, o sacco, o qualunque altro oggetto di cui si faccia uso; sarà messo nell’acqua, e sarà impuro fino alla sera; poi sarà puro. 003 LEV 011 033 E se ne cade qualcuno in un vaso di terra, tutto quello che vi si troverà dentro sarà impuro, e spezzerete il vaso. 003 LEV 011 034 Ogni cibo che serve al nutrimento, sul quale sarà caduta di quell’acqua, sarà impuro; e ogni bevanda di cui si fa uso, qualunque sia il vaso che la contiene, sarà impura. 003 LEV 011 035 Ogni oggetto sul quale cadrà qualcosa del loro corpo morto, sarà impuro; il forno o il fornello sarà spezzato; sono impuri, e li considererete come impuri. 003 LEV 011 036 Però, una fonte o una cisterna, dov’è una raccolta d’acqua, sarà pura; ma chi toccherà i loro corpi morti sarà impuro. 003 LEV 011 037 E se qualcosa de’ loro corpi morti cade su qualche seme che dev’esser seminato, questo sarà puro; 003 LEV 011 038 ma se è stata messa dell’acqua sul seme, e vi cade su qualcosa de’ loro corpi morti, lo considererai come impuro. 003 LEV 011 039 Se muore un animale di quelli che vi servono per nutrimento, colui che ne toccherà il corpo morto sarà impuro fino alla sera. 003 LEV 011 040 Colui che mangerà di quel corpo morto si laverà le vesti, e sarà impuro fino alla sera; parimente colui che porterà quel corpo morto si laverà le vesti, e sarà impuro fino alla sera. 003 LEV 011 041 Ogni cosa che brulica sulla terra è un abominio; non se ne mangerà. 003 LEV 011 042 Di tutti gli animali che brulicano sulla terra non ne mangerete alcuno che strisci sul ventre o cammini con quattro piedi o con molti piedi, poiché sono un abominio. 003 LEV 011 043 Non rendete le vostre persone abominevoli mediante alcuno di questi animali che strisciano; e non vi rendete impuri per loro mezzo, in guisa da rimaner così contaminati. 003 LEV 011 044 Poiché io sono l’Eterno, l’Iddio vostro; santificatevi dunque e siate santi, perché io son santo; e non contaminate le vostre persone mediante alcuno di questi animali che strisciano sulla terra. 003 LEV 011 045 Poiché io sono l’Eterno che vi ho fatti salire dal paese d’Egitto, per essere il vostro Dio; siate dunque santi, perché io son santo. 003 LEV 011 046 Questa è la legge concernente i quadrupedi, gli uccelli, ogni essere vivente che si muove nelle acque e ogni essere che striscia sulla terra, 003 LEV 011 047 affinché sappiate discernere ciò ch’è impuro da ciò ch’è puro, l’animale che si può mangiare da quello che non si deve mangiare”. 003 LEV 012 001 L’Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo: “Parla così ai figliuoli d’Israele: 003 LEV 012 002 Quando una donna sarà rimasta incinta e partorirà un maschio, sarà impura sette giorni; sarà impura come nel tempo de’ suoi corsi mensuali. 003 LEV 012 003 L’ottavo giorno si circonciderà la carne del prepuzio del bambino. 003 LEV 012 004 Poi, ella resterà ancora trentatre giorni a purificarsi del suo sangue; non toccherà alcuna cosa santa, e non entrerà nel santuario finché non siano compiuti i giorni della sua purificazione. 003 LEV 012 005 Ma, se partorisce una bambina, sarà impura due settimane come al tempo de’ suoi corsi mensuali; e resterà sessantasei giorni a purificarsi del suo sangue. 003 LEV 012 006 E quando i giorni della sua purificazione, per un figliuolo o per una figliuola, saranno compiuti, porterà al sacerdote, all’ingresso della tenda di convegno, un agnello d’un anno come olocausto, e un giovane piccione o una tortora come sacrifizio per il peccato; 003 LEV 012 007 e il sacerdote li offrirà davanti all’Eterno e farà l’espiazione per lei; ed ella sarà purificata del flusso del suo sangue. Questa è la legge relativa alla donna che partorisce un maschio o una femmina. 003 LEV 012 008 E se non ha mezzi da offrire un agnello, prenderà due tortore o due giovani piccioni: uno per l’olocausto, e l’altro per il sacrifizio per il peccato. Il sacerdote farà l’espiazione per lei, ed ella sarà pura”. 003 LEV 013 001 L’Eterno parlò ancora a Mosè e ad Aaronne, dicendo: 003 LEV 013 002 “Quand’uno avrà sulla pelle del suo corpo un tumore o una pustola o una macchia lucida che sia sintomo di piaga di lebbra sulla pelle del suo corpo, quel tale sarà menato al sacerdote Aaronne o ad uno de’ suoi figliuoli sacerdoti. 003 LEV 013 003 Il sacerdote esaminerà la piaga sulla pelle del corpo; e se il pelo della piaga è diventato bianco, e la piaga appare più profonda della pelle del corpo, è piaga di lebbra; e il sacerdote che l’avrà esaminato, dichiarerà quell’uomo impuro. 003 LEV 013 004 Ma se la macchia lucida sulla pelle del corpo e bianca, e non appare esser più profonda della pelle, e il suo pelo non è diventato bianco, il sacerdote rinchiuderà per sette giorni colui che ha la piaga. 003 LEV 013 005 Il sacerdote, il settimo giorno, l’esaminerà; e se gli parrà che la piaga si sia fermata e non si sia allargata sulla pelle, il sacerdote lo rinchiuderà altri sette giorni. 003 LEV 013 006 Il sacerdote, il settimo giorno, lo esaminerà di nuovo; e se vedrà che la piaga non è più lucida e non s’è allargata sulla pelle, il sacerdote dichiarerà quell’uomo puro: è una pustola. Quel tale laverà le sue vesti, e sarà puro. 003 LEV 013 007 Ma se la pustola s’è allargata sulla pelle dopo ch’egli s’è mostrato al sacerdote per esser dichiarato puro, si farà esaminare per la seconda volta dal sacerdote; 003 LEV 013 008 il sacerdote l’esaminerà; e se vedrà che la pustola si è allargata sulla pelle, il sacerdote lo dichiarerà impuro; è lebbra. 003 LEV 013 009 Quand’uno avrà addosso una piaga di lebbra, sarà menato al sacerdote. 003 LEV 013 010 Il sacerdote lo esaminerà; e se vedrà che sulla pelle c’è un tumor bianco, che questo tumore ha fatto imbiancare il pelo e che v’è nel tumore della carne viva, 003 LEV 013 011 è lebbra inveterata nella pelle del corpo di colui, e il sacerdote lo dichiarerà impuro; non lo rinchiuderà, perché è impuro. 003 LEV 013 012 E se la lebbra produce delle efflorescenze sulla pelle in modo da coprire tutta la pelle di colui che ha la piaga, dal capo ai piedi, dovunque il sacerdote guardi, 003 LEV 013 013 il sacerdote lo esaminerà; e quando avrà veduto che la lebbra copre tutto il corpo, dichiarerà puro colui che ha la piaga. Egli è divenuto tutto quanto bianco, quindi è puro. 003 LEV 013 014 Ma dal momento che apparirà in lui della carne viva, sarà dichiarato impuro. 003 LEV 013 015 Quando il sacerdote avrà visto la carne viva, dichiarerà quell’uomo impuro; la carne viva è impura; è lebbra. 003 LEV 013 016 Ma se la carne viva ridiventa bianca, vada colui al sacerdote, e il sacerdote lo esaminerà; 003 LEV 013 017 e se vedrà che la piaga è ridiventata bianca, il sacerdote dichiarerà puro colui che ha la piaga: è puro. 003 LEV 013 018 Quand’uno avrà avuto sulla pelle della carne un’ulcera che sia guarita, 003 LEV 013 019 e poi, sul luogo dell’ulcera apparirà un tumor bianco o una macchia lucida, bianca, tendente al rosso, quel tale si mostrerà al sacerdote. 003 LEV 013 020 Il sacerdote l’esaminerà; e se vedrà che la macchia apparisce più profonda della pelle e che il pelo n’è diventato bianco, il sacerdote lo dichiarerà impuro; è piaga di lebbra che è scoppiata nell’ulcera. 003 LEV 013 021 Ma se il sacerdote, esaminandola, vede che nella macchia non ci sono peli bianchi e che non è più profonda della pelle e non è più lucida, il sacerdote lo rinchiuderà sette giorni. 003 LEV 013 022 E se la macchia s’allarga sulla pelle, il sacerdote lo dichiarerà impuro; è piaga di lebbra. 003 LEV 013 023 Ma se la macchia è rimasta allo stesso punto e non si e allargata, è la cicatrice dell’ulcera, e il sacerdote lo dichiarerà puro. 003 LEV 013 024 Quand’uno avrà sulla pelle del suo corpo una bruciatura cagionata dal fuoco, e su questa bruciatura apparirà una macchia lucida, bianca, tendente al rosso o soltanto bianca, 003 LEV 013 025 il sacerdote l’esaminerà; e se vedrà che il pelo della macchia è diventato bianco e la macchia appare più profonda della pelle, è lebbra scoppiata nella bruciatura. Il sacerdote dichiarerà quel tale impuro; è piaga di lebbra. 003 LEV 013 026 Ma se il sacerdote, esaminandola, vede che non c’è pelo bianco nella macchia, e ch’essa non è più profonda della pelle e non è più lucida, il sacerdote lo rinchiuderà sette giorni. 003 LEV 013 027 Il sacerdote, il settimo giorno, l’esaminerà; e se la macchia s’è allargata sulla pelle, il sacerdote dichiarerà quel tale impuro; è piaga di lebbra. 003 LEV 013 028 E se la macchia è rimasta ferma nello stesso luogo, e non si è allargata sulla pelle, e non è più lucida, è il tumore della bruciatura; il sacerdote dichiarerà quel tale puro, perch’è la cicatrice della bruciatura. 003 LEV 013 029 Quand’un uomo o una donna avrà una piaga sul capo o nella barba, 003 LEV 013 030 il sacerdote esaminerà la piaga; e se vedrà ch’essa appare più profonda della pelle e che v’è del pelo gialliccio e sottile, il sacerdote li dichiarerà impuri; è tigna, è lebbra del capo o della barba. 003 LEV 013 031 E se il sacerdote, esaminando la piaga della tigna, vedrà che non appare più profonda della pelle e che non v’è pelo nero, il sacerdote rinchiuderà sette giorni colui che ha la piaga della tigna. 003 LEV 013 032 E se il sacerdote, esaminando il settimo giorno la piaga, vedrà che la tigna non s’è allargata, e che non v’è pelo giallo, e che la tigna non appare più profonda della pelle, 003 LEV 013 033 quel tale si raderà, ma non raderà il luogo dov’è la tigna; e il sacerdote rinchiuderà altri sette giorni colui che ha la tigna. 003 LEV 013 034 Il sacerdote, il settimo giorno, esaminerà la tigna; e se vedrà che la tigna non s’è allargata sulla pelle e non appare più profonda della pelle, il sacerdote dichiarerà quel tale puro; colui si laverà le vesti, e sarà puro. 003 LEV 013 035 Ma se, dopo ch’egli e stato dichiarato puro, la tigna s’è allargata sulla pelle, 003 LEV 013 036 il sacerdote l’esaminerà; e se vedrà che la tigna s’è allargata sulla pelle, il sacerdote non cercherà se v’è del pelo giallo; quel tale è impuro. 003 LEV 013 037 Ma se vedrà che la tigna s’è fermata e che v’è cresciuto del pelo nero, la tigna è guarita; quel tale è puro, e il sacerdote lo dichiarerà puro. 003 LEV 013 038 Quand’un uomo o una donna avrà sulla pelle del suo corpo delle macchie lucide, delle macchie bianche, 003 LEV 013 039 il sacerdote l’esaminerà; e se vedrà che le macchie sulla pelle del loro corpo sono di un bianco pallido, è una eruzione cutanea; quel tale è puro. 003 LEV 013 040 Colui al quale son cascati i capelli del capo è calvo, ma è puro. 003 LEV 013 041 Se i capelli gli son cascati dalla parte della faccia, è calvo di fronte, ma è puro. 003 LEV 013 042 Ma se sulla parte calva del di dietro o del davanti del capo appare una piaga bianca tendente al rosso, è lebbra, scoppiata nella parte calva del di dietro o del davanti del capo. 003 LEV 013 043 Il sacerdote lo esaminerà; e se vedrà che il tumore della piaga nella parte calva del di dietro o del davanti del capo è bianca tendente al rosso, simile alla lebbra della pelle del corpo, 003 LEV 013 044 quel tale è un lebbroso; è impuro, e il sacerdote lo dovrà dichiarare impuro; egli ha la sua piaga sul campo. 003 LEV 013 045 Il lebbroso, affetto da questa piaga, porterà le vesti strappate e il capo scoperto; si coprirà la barba, e andrà gridando: Impuro! impuro! 003 LEV 013 046 Sarà impuro tutto il tempo che avrà la piaga; è impuro; se ne starà solo; abiterà fuori del campo. 003 LEV 013 047 Quando apparirà una piaga di lebbra sopra una veste, sia veste di lana o veste di lino, 003 LEV 013 048 un tessuto o un lavoro a maglia, di lino o di lana, un oggetto di pelle o qualunque altra cosa fatta di pelle, 003 LEV 013 049 se la piaga sarà verdastra o rossastra sulla veste o sulla pelle, sul tessuto, o sulla maglia, o su qualunque cosa fatta di pelle, è piaga di lebbra, e sarà mostrata al sacerdote. 003 LEV 013 050 Il sacerdote esaminerà la piaga, e rinchiuderà sette giorni colui che ha la piaga. 003 LEV 013 051 Il settimo giorno esaminerà la piaga; e se la piaga si sarà allargata sulla veste o sul tessuto o sulla maglia o sulla pelle o sull’oggetto fatto di pelle per un uso qualunque, è una piaga di lebbra maligna; è cosa impura. 003 LEV 013 052 Egli brucerà quella veste o il tessuto o la maglia di lana o di lino o qualunque oggetto fatto di pelle, sul quale è la piaga; perché è lebbra maligna; saran bruciati col fuoco. 003 LEV 013 053 E se il sacerdote, esaminandola, vedrà che la piaga non s’è allargata sulla veste o sul tessuto o sulla maglia o sull’oggetto qualunque di pelle, 003 LEV 013 054 il sacerdote ordinerà che si lavi l’oggetto su cui è la piaga, e lo rinchiuderà altri sette giorni. 003 LEV 013 055 Il sacerdote esaminerà la piaga, dopo che sarà stata lavata; e se vedrà che la piaga non ha mutato colore, benché non si sia allargata, è un oggetto immondo; lo brucerai col fuoco; v’è corrosione, sia che la parte corrosa si trovi sul diritto o sul rovescio dell’oggetto. 003 LEV 013 056 E se il sacerdote, esaminandola, vede che la piaga, dopo essere stata lavata, è diventata pallida, la strapperà dalla veste o dalla pelle o dal tessuto o dalla maglia. 003 LEV 013 057 E se apparisce ancora sulla veste o sul tessuto o sulla maglia o sull’oggetto qualunque fatto di pelle, è una eruzione lebbrosa; brucerai col fuoco l’oggetto su cui e la piaga. 003 LEV 013 058 La veste o il tessuto o la maglia o qualunque oggetto fatto di pelle che avrai lavato e dal quale la piaga sarà scomparsa, si laverà una seconda volta, e sarà puro. 003 LEV 013 059 Questa è la legge relativa alla piaga di lebbra sopra una veste di lana o di lino, sul tessuto o sulla maglia o su qualunque oggetto fatto di pelle, per dichiararli puri o impuri”. 003 LEV 014 001 L’Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo: 003 LEV 014 002 “Questa è la legge relativa al lebbroso per il giorno della sua purificazione. Egli sarà menato al sacerdote. 003 LEV 014 003 Il sacerdote uscirà dal campo, e l’esaminerà; e se vedrà che la piaga della lebbra è guarita nel lebbroso, 003 LEV 014 004 il sacerdote ordinerà che si prendano, per colui che dev’esser purificato, due uccelli vivi, puri, del legno di cedro, dello scarlatto e dell’issopo. 003 LEV 014 005 Il sacerdote ordinerà che si sgozzi uno degli uccelli in un vaso di terra su dell’acqua viva. 003 LEV 014 006 Poi prenderà l’uccello vivo, il legno di cedro, lo scarlatto e l’issopo, e l’immergerà, con l’uccello vivo, nel sangue dell’uccello sgozzato sopra l’acqua viva. 003 LEV 014 007 Ne aspergerà sette volte colui che dev’esser purificato dalla lebbra; lo dichiarerà puro, e lascerà andar libero per i campi l’uccello vivo. 003 LEV 014 008 Colui che si purifica si laverà le vesti, si raderà tutti i peli, si laverà nell’acqua, e sarà puro. Dopo questo potrà entrar nel campo, ma resterà sette giorni fuori della sua tenda. 003 LEV 014 009 Il settimo giorno si raderà tutti i peli, il capo, la barba, le ciglia: si raderà insomma tutti i peli, si laverà le vesti e si laverà il corpo nell’acqua, e sarà puro. 003 LEV 014 010 L’ottavo giorno prenderà due agnelli senza difetto, un’agnella d’un anno senza difetto, tre decimi d’un efa di fior di farina, una oblazione, intrisa con olio, e un log d’olio; 003 LEV 014 011 e il sacerdote che fa la purificazione, presenterà colui che si purifica e quelle cose davanti all’Eterno, all’ingresso della tenda di convegno. 003 LEV 014 012 Poi il sacerdote prenderà uno degli agnelli e l’offrirà come sacrifizio di riparazione, con il log d’olio, e li agiterà come offerta agitata davanti all’Eterno. 003 LEV 014 013 Poi scannerà l’agnello nel luogo dove si scannano i sacrifizi per il peccato e gli olocausti: vale a dire, nel luogo sacro; poiché il sacrifizio di riparazione appartiene al sacerdote, come quello per il peccato; è cosa santissima. 003 LEV 014 014 E il sacerdote prenderà del sangue del sacrifizio di riparazione e lo metterà sull’estremità dell’orecchio destro di colui che si purifica, sul pollice della sua man destra e sul dito grosso del suo piedi destro. 003 LEV 014 015 Poi il sacerdote prenderà dell’olio del log, e lo verserà nella palma della sua mano sinistra; 003 LEV 014 016 quindi il sacerdote intingerà il dito della sua destra nell’olio che avrà nella sinistra, e col dito farà sette volte aspersione di quell’olio davanti all’Eterno. 003 LEV 014 017 E del rimanente dell’olio che avrà in mano, il sacerdote ne metterà sull’estremità dell’orecchio destro di colui che si purifica, sul pollice della sua man destra e sul dito grosso del suo piede destro, oltre al sangue del sacrifizio di riparazione. 003 LEV 014 018 Il resto dell’olio che avrà in mano, il sacerdote lo metterà sul capo di colui che si purifica; e il sacerdote farà per lui l’espiazione davanti all’Eterno. 003 LEV 014 019 Poi il sacerdote offrirà il sacrifizio per il peccato, e farà l’espiazione per colui che si purifica della sua impurità; quindi, scannerà l’olocausto. 003 LEV 014 020 Il sacerdote offrirà l’olocausto e l’oblazione sull’altare; farà per quel tale l’espiazione, ed egli sarà puro. 003 LEV 014 021 Se colui è povero e non può procurarsi quel tanto, prenderà un solo agnello da offrire in sacrifizio di riparazione come offerta agitata, per fare l’espiazione per lui, e un solo decimo d’un efa di fior di farina intrisa con olio, come oblazione, e un log d’olio. 003 LEV 014 022 Prenderà pure due tortore o due giovani piccioni, secondo i suoi mezzi; uno sarà per il sacrifizio per il peccato, e l’altro per l’olocausto. 003 LEV 014 023 L’ottavo giorno porterà, per la sua purificazione, queste cose al sacerdote, all’ingresso della tenda di convegno, davanti all’Eterno. 003 LEV 014 024 E il sacerdote prenderà l’agnello del sacrifizio di riparazione e il log d’olio, e li agiterà come offerta agitata davanti all’Eterno. 003 LEV 014 025 Poi scannerà l’agnello del sacrifizio di riparazione. Il sacerdote prenderà del sangue del sacrifizio di riparazione, e lo metterà sull’estremità dell’orecchio destro di colui che si purifica, e sul pollice della sua man destra e sul dito grosso del suo piede destro. 003 LEV 014 026 Il sacerdote verserà di quell’olio sulla palma della sua mano sinistra. 003 LEV 014 027 E col dito della sua man destra il sacerdote farà aspersione dell’olio che avrà nella mano sinistra, sette volte davanti all’Eterno. 003 LEV 014 028 Poi il sacerdote metterà dell’olio che avrà in mano, sull’estremità dell’orecchio destro di colui che si purifica, sul pollice della sua man destra e sul dito grosso del suo piede destro, nel luogo dove ha messo del sangue del sacrifizio di riparazione. 003 LEV 014 029 Il resto dell’olio che avrà in mano, il sacerdote lo metterà sul capo di colui che si purifica, per fare espiazione per lui davanti all’Eterno. 003 LEV 014 030 Poi sacrificherà una delle tortore o uno dei due giovani piccioni, secondo che ha potuto procurarsi; 003 LEV 014 031 delle vittime che ha potuto procurarsi, una offrirà come sacrifizio per il peccato, e l’altra come olocausto, insieme con l’oblazione; e il sacerdote farà l’espiazione davanti all’Eterno per colui che si purifica. 003 LEV 014 032 Questa è la legge relativa a colui ch’è affetto da piaga di lebbra, e non ha mezzi da procurarsi ciò ch’è richiesto per la sua purificazione”. 003 LEV 014 033 L’Eterno parlò ancora a Mosè e ad Aaronne, dicendo: 003 LEV 014 034 “Quando sarete entrati nel paese di Canaan che io vi do come vostro possesso, se mando la piaga della lebbra in una casa del paese che sarà vostro possesso, 003 LEV 014 035 il padrone della casa andrà a dichiararlo al sacerdote, dicendo: Mi pare che in casa mia ci sia qualcosa di simile alla lebbra. 003 LEV 014 036 Allora il sacerdote ordinerà che si sgomberi la casa prima ch’egli v’entri per esaminare la piaga, affinché tutto quello che è nella casa non diventi impuro. Dopo questo, il sacerdote entrerà per esaminar la casa. 003 LEV 014 037 Ed esaminerà la piaga; e se vedrà che la piaga che è sui muri della casa consiste in fossette verdastre o rossastre che appaiano più profonde della superficie della parete, 003 LEV 014 038 il sacerdote uscirà dalla casa; e, giunto alla porta, farà chiudere la casa per sette giorni. 003 LEV 014 039 Il settimo giorno, il sacerdote vi tornerà; e se, esaminandola, vedrà che la piaga s’è allargata sulle pareti della casa, 003 LEV 014 040 il sacerdote ordinerà che se ne smurino le pietre sulle quali è la piaga, e che si gettino in luogo immondo, fuor di città. 003 LEV 014 041 Farà raschiare tutto l’interno della casa, e butteranno i calcinacci raschiati fuor di città, in luogo impuro. 003 LEV 014 042 Poi si prenderanno delle altre pietre e si metteranno al posto delle prime, e si prenderà dell’altra calcina per intonacare la casa. 003 LEV 014 043 E se la piaga torna ed erompe nella casa dopo averne smurate le pietre e dopo che la casa è stata raschiata e rintonacata, 003 LEV 014 044 il sacerdote entrerà ad esaminare la casa; e se vedrà che la piaga vi s’è allargata, nella casa c’è della lebbra maligna; la casa è impura. 003 LEV 014 045 Perciò si demolirà la casa; e se ne porteranno le pietre, il legname e i calcinacci fuori della città, in luogo impuro. 003 LEV 014 046 Inoltre, chiunque sarà entrato in quella casa durante tutto il tempo che è stata chiusa, sarà impuro fino alla sera. 003 LEV 014 047 Chi avrà dormito in quella casa, si laverà le vesti; e chi avrà mangiato in quella casa, si laverà le vesti. 003 LEV 014 048 E se il sacerdote che è entrato nella casa e l’ha esaminata vede che la piaga non s’è allargata nella casa dopo che la casa è stata rintonacata, il sacerdote dichiarerà la casa pura, perché la piaga è guarita. 003 LEV 014 049 Poi, per purificare la casa, prenderà due uccelli, del legno di cedro, dello scarlatto e dell’issopo; 003 LEV 014 050 sgozzerà uno degli uccelli in un vaso di terra su dell’acqua viva; 003 LEV 014 051 e prenderà il legno di cedro, l’issopo, lo scarlatto e l’uccello vivo, e l’immergerà nel sangue dell’uccello sgozzato e nell’acqua viva, e ne aspergerà sette volte la casa. 003 LEV 014 052 E purificherà la casa col sangue dell’uccello, dell’acqua viva, dell’uccello vivo, col legno di cedro, con l’issopo e con lo scarlatto; 003 LEV 014 053 ma lascerà andar libero l’uccello vivo, fuor di città, per i campi; e così farà l’espiazione per la casa ed essa sarà pura. 003 LEV 014 054 Questa è la legge relativa a ogni sorta di piaga di lebbra e alla tigna, 003 LEV 014 055 alla lebbra delle vesti e della casa, 003 LEV 014 056 ai tumori, alle pustole e alle macchie lucide, 003 LEV 014 057 per insegnare quando una cosa è impura e quando è pura. Questa è la legge relativa alla lebbra”. 003 LEV 015 001 L’Eterno parlò ancora a Mosè e ad Aaronne, dicendo: 003 LEV 015 002 “Parlate ai figliuoli d’Israele e dite loro: Chiunque ha una gonorrea, a motivo della sua gonorrea è impuro. 003 LEV 015 003 La sua impurità sta nella sua gonorrea; sia la sua gonorrea continua o intermittente, la impurità esiste. 003 LEV 015 004 Ogni letto sul quale si coricherà colui che ha la gonorrea, sarà impuro; e ogni oggetto sul quale si sederà sarà impuro. 003 LEV 015 005 Chi toccherà il letto di colui si laverà le vesti, laverà se stesso nell’acqua, e sarà impuro fino alla sera. 003 LEV 015 006 Chi si sederà sopra un oggetto qualunque sul quale si sia seduto colui che ha la gonorrea, si laverà le vesti, laverà se stesso nell’acqua, e sarà impuro fino alla sera. 003 LEV 015 007 Chi toccherà il corpo di colui che ha la gonorrea, si laverà le vesti, laverà se stesso nell’acqua, e sarà impuro fino alla sera. 003 LEV 015 008 Se colui che ha la gonorrea sputerà sopra uno che è puro, questi si laverà le vesti, laverà se stesso nell’acqua, e sarà impuro fino alla sera. 003 LEV 015 009 Ogni sella su cui sarà salito chi ha la gonorrea, sarà impura. 003 LEV 015 010 Chiunque toccherà qualsivoglia cosa che sia stata sotto quel tale, sarà impuro fino alla sera. E chi porterà cotali oggetti si laverà le vesti, laverà se stesso nell’acqua, e sarà impuro sino alla sera. 003 LEV 015 011 Chiunque sarà toccato da colui che ha la gonorrea, se questi non s’era lavato le mani, dovrà lavarsi le vesti, lavare se stesso nell’acqua, e sarà immondo fino alla sera. 003 LEV 015 012 Il vaso di terra toccato da colui che ha la gonorrea, sarà spezzato; e ogni vaso di legno sarà lavato nell’acqua. 003 LEV 015 013 Quando colui che ha la gonorrea sarà purificato della sua gonorrea, conterà sette giorni per la sua purificazione; poi si laverà le vesti, laverà il suo corpo nell’acqua viva, e sarà puro. 003 LEV 015 014 L’ottavo giorno prenderà due tortore o due giovani piccioni, verrà davanti all’Eterno all’ingresso della tenda di convegno, e li darà al sacerdote. 003 LEV 015 015 E il sacerdote li offrirà: uno come sacrifizio per il peccato, l’altro come olocausto; e il sacerdote farà l’espiazione per lui davanti all’Eterno, a motivo della sua gonorrea. 003 LEV 015 016 L’uomo da cui sarà uscito seme genitale si laverà tutto il corpo nell’acqua, e sarà impuro fino alla sera. 003 LEV 015 017 Ogni veste e ogni pelle su cui sarà seme genitale, si laveranno nell’acqua e saranno impuri fino alla sera. 003 LEV 015 018 La donna e l’uomo che giaceranno insieme carnalmente, si laveranno ambedue nell’acqua e saranno impuri fino alla sera. 003 LEV 015 019 Quando una donna avrà i suoi corsi e il sangue le fluirà dalla carne, la sua impurità durerà sette giorni; e chiunque la toccherà sarà impuro fino alla sera. 003 LEV 015 020 Ogni letto sul quale si sarà messa a dormire durante la sua impurità, sarà impuro; e ogni mobile sul quale si sarà messa a sedere, sarà impuro. 003 LEV 015 021 Chiunque toccherà il letto di colei si laverà le vesti, laverà se stesso nell’acqua, e sarà impuro fino alla sera. 003 LEV 015 022 E chiunque toccherà qualsivoglia mobile sul quale ella si sarà seduta, si laverà le vesti, laverà se stesso nell’acqua, e sarà impuro fino alla sera. 003 LEV 015 023 E se l’uomo si trovava sul letto o sul mobile dov’ella sedeva quand’è avvenuto il contatto, egli sarà impuro fino alla sera. 003 LEV 015 024 E se un uomo giace con essa, e avvien che lo tocchi la impurità di lei, egli sarà impuro sette giorni; e ogni letto sul quale si coricherà, sarà impuro. 003 LEV 015 025 La donna che avrà un flusso di sangue per parecchi giorni, fuori del tempo de’ suoi corsi, o che avrà questo flusso oltre il tempo de’ suoi corsi, sarà impura per tutto il tempo del flusso, com’è al tempo de’ suoi corsi. 003 LEV 015 026 Ogni letto sul quale si coricherà durante tutto il tempo del suo flusso, sarà per lei come il letto sul quale si corica quando ha i suoi corsi; e ogni mobile sul quale si sederà sarà impuro, com’è impuro quand’ella ha i suoi corsi. 003 LEV 015 027 E chiunque toccherà quelle cose sarà immondo; si laverà le vesti, laverà se stesso nell’acqua, e sarà impuro fino alla sera. 003 LEV 015 028 E quand’ella sarà purificata del suo flusso, conterà sette giorni, e poi sarà pura. 003 LEV 015 029 L’ottavo giorno prenderà due tortore o due giovani piccioni, e li porterà al sacerdote all’ingresso della tenda di convegno. 003 LEV 015 030 E il sacerdote ne offrirà uno come sacrifizio per il peccato e l’altro come olocausto; il sacerdote farà per lei l’espiazione, davanti all’Eterno, del flusso che la rendeva impura. 003 LEV 015 031 Così terrete lontani i figliuoli d’Israele da ciò che potrebbe contaminarli, affinché non muoiano a motivo della loro impurità, contaminando il mio tabernacolo ch’è in mezzo a loro. 003 LEV 015 032 Questa è la legge relativa a colui che ha una gonorrea e a colui dal quale è uscito seme genitale che lo rende immondo, 003 LEV 015 033 e la legge relativa a colei che è indisposta a motivo de’ suoi corsi, all’uomo o alla donna che ha un flusso, e all’uomo che si corica con donna impura”. 003 LEV 016 001 L’Eterno parlò a Mosè dopo la morte dei due figliuoli d’Aaronne, i quali morirono quando si presentarono davanti all’Eterno. 003 LEV 016 002 L’Eterno disse a Mosè: “Parla ad Aaronne, tuo fratello, e digli di non entrare in ogni tempo nel santuario, di là dal velo, davanti al propiziatorio che è sull’arca, onde non abbia a morire; poiché io apparirò nella nuvola sul propiziatorio. 003 LEV 016 003 Aaronne entrerà nel santuario in questo modo: prenderà un giovenco per un sacrifizio per il peccato, e un montone per un olocausto. 003 LEV 016 004 Si metterà la tunica sacra di lino, e porterà sulla carne le brache di lino; si cingerà della cintura di lino, e si porrà in capo la mitra di lino. Questi sono i paramenti sacri; egli l’indosserà dopo essersi lavato il corpo nell’acqua. 003 LEV 016 005 Dalla raunanza de’ figliuoli d’Israele prenderà due capri per un sacrifizio per il peccato, e un montone per un olocausto. 003 LEV 016 006 Aaronne offrirà il giovenco del sacrifizio per il peccato, che è per sé, e farà l’espiazione per sé e per la sua casa. 003 LEV 016 007 Poi prenderà i due capri, e li presenterà davanti all’Eterno all’ingresso della tenda di convegno. 003 LEV 016 008 E Aaronne trarrà le sorti per vedere qual de’ due debba essere dell’Eterno e quale di Azazel. 003 LEV 016 009 E Aaronne farà accostare il capro ch’è toccato in sorte all’Eterno, e l’offrirà come sacrifizio per il peccato; 003 LEV 016 010 ma il capro ch’è toccato in sorte ad Azazel sarà posto vivo davanti all’Eterno, perché serva a fare l’espiazione e per mandarlo poi ad Azazel nel deserto. 003 LEV 016 011 Aaronne offrirà dunque il giovenco del sacrifizio per il peccato per sé, e farà l’espiazione per sé e per la sua casa; e scannerà il giovenco del sacrifizio per il peccato per sé. 003 LEV 016 012 Poi prenderà un turibolo pieno di carboni accesi tolti di sopra all’altare davanti all’Eterno, e due manate piene di profumo fragrante polverizzato; e porterà ogni cosa di là dal velo. 003 LEV 016 013 Metterà il profumo sul fuoco davanti all’Eterno, affinché il nuvolo del profumo copra il propiziatorio che è sulla testimonianza, e non morrà. 003 LEV 016 014 Poi prenderà del sangue del giovenco, e ne aspergerà col dito il propiziatorio dal lato d’oriente, e farà sette volte l’aspersione del sangue col dito, davanti al propiziatorio. 003 LEV 016 015 Poi scannerà il capro del sacrifizio per il peccato, che è per il popolo, e ne porterà il sangue di là dal velo; e farà di questo sangue quello che ha fatto del sangue del giovenco: ne farà l’aspersione sul propiziatorio e davanti al propiziatorio. 003 LEV 016 016 Così farà l’espiazione per il santuario, a motivo delle impurità dei figliuoli d’Israele, delle loro trasgressioni e di tutti i loro peccati. Lo stesso farà per la tenda di convegno ch’è stabilita fra loro, in mezzo alle loro impurità. 003 LEV 016 017 E nella tenda di convegno, quand’egli entrerà nel santuario per farvi l’espiazione, non ci sarà alcuno, finch’egli non sia uscito e non abbia fatto l’espiazione per sé, per la sua casa e per tutta la raunanza d’Israele. 003 LEV 016 018 Egli uscirà verso l’altare ch’è davanti all’Eterno, e farà l’espiazione per esso; prenderà del sangue del giovenco e del sangue del capro, e lo metterà sui corni dell’altare tutto all’intorno. 003 LEV 016 019 E farà sette volte l’aspersione del sangue col dito, sopra l’altare, e così lo purificherà e lo santificherà a motivo delle impurità dei figliuoli d’Israele. 003 LEV 016 020 E quando avrà finito di fare l’espiazione per il santuario, per la tenda di convegno e per l’altare, farà accostare il capro vivo. 003 LEV 016 021 Aaronne poserà ambedue le mani sui capo del capro vivo, confesserà sopra esso tutte le iniquità dei figliuoli d’Israele, tutte le loro trasgressioni, tutti i loro peccati, e li metterà sulla testa del capro; poi, per mano di un uomo incaricato di questo, lo manderà via nel deserto. 003 LEV 016 022 E quel capro porterà su di sé tutte le loro iniquità in terra solitaria, e sarà lasciato andare nel deserto. 003 LEV 016 023 Poi Aaronne entrerà nella tenda di convegno, si spoglierà delle vesti di lino che aveva indossate per entrar nel santuario, e le deporrà quivi. 003 LEV 016 024 Si laverà il corpo nell’acqua in un luogo santo, si metterà i suoi paramenti, e uscirà ad offrire il suo olocausto e l’olocausto del popolo, e farà l’espiazione per sé e per il popolo. 003 LEV 016 025 E farà fumare sull’altare il grasso del sacrifizio per il peccato. 003 LEV 016 026 Colui che avrà lasciato andare il capro destinato ad Azazel si laverà le vesti, laverà il suo corpo nell’acqua, e dopo questo rientrerà nel campo. 003 LEV 016 027 E si porterà fuori del campo il giovenco del sacrifizio per il peccato e il capro del sacrifizio per il peccato, il cui sangue sarà stato portato nel santuario per farvi l’espiazione; e se ne bruceranno nel fuoco le pelli, la carne e gli escrementi. 003 LEV 016 028 Poi colui che li avrà bruciati si laverà le vesti e laverà il suo corpo nell’acqua; dopo questo, rientrerà nel campo. 003 LEV 016 029 Questa sarà per voi una legge perpetua: nel settimo mese, il decimo giorno del mese, umilierete le anime vostre, non farete lavoro di sorta, né colui ch’è nativo del paese, né il forestiero che soggiorna fra voi. 003 LEV 016 030 Poiché in quel giorno si farà l’espiazione per voi, affin di purificarvi; voi sarete purificati da tutti i vostri peccati, davanti all’Eterno. 003 LEV 016 031 E’ per voi un sabato di riposo solenne, e voi umilierete le anime vostre; è una legge perpetua. 003 LEV 016 032 E il sacerdote che ha ricevuto l’unzione ed è stato consacrato per esercitare il sacerdozio al posto di suo padre, farà l’espiazione; si vestirà delle vesti di lino, de’ paramenti sacri. 003 LEV 016 033 E farà l’espiazione per il santuario sacro; farà l’espiazione per la tenda di convegno e per l’altare; farà l’espiazione per i sacerdoti e per tutto il popolo della raunanza. 003 LEV 016 034 Questa sarà per voi una legge perpetua, per fare una volta all’anno, per i figliuoli d’Israele, l’espiazione di tutti i loro peccati”. E si fece come l’Eterno aveva ordinato a Mosè. 003 LEV 017 001 L’Eterno parlò ancora a Mosè dicendo: 003 LEV 017 002 “Parla ad Aaronne, ai suoi figliuoli e a tutti i figliuoli d’Israele e di’ loro: Questo è quello che l’Eterno ha ordinato, dicendo: 003 LEV 017 003 Se un uomo qualunque della casa d’Israele scanna un bue o un agnello o una capra entro il campo, o fuori del campo, 003 LEV 017 004 e non lo mena all’ingresso della tenda di convegno per presentarlo come offerta all’Eterno davanti al tabernacolo dell’Eterno, sarà considerato come colpevole di delitto di sangue; ha sparso del sangue, e cotest’uomo sarà sterminato di fra il suo popolo, 003 LEV 017 005 affinché i figliuoli d’Israele, invece d’immolare, come fanno, i loro sacrifizi nei campi, li rechino all’Eterno presentandoli al sacerdote, all’ingresso della tenda di convegno, e li offrano all’Eterno come sacrifizi di azioni di grazie. 003 LEV 017 006 Il sacerdote ne spanderà il sangue sull’altare dell’Eterno, all’ingresso della tenda di convegno, e farà fumare il grasso come un profumo soave all’Eterno. 003 LEV 017 007 Ed essi non offriranno più i loro sacrifizi ai demoni, ai quali sogliono prostituirsi. Questa sarà per loro una legge perpetua, di generazione in generazione. 003 LEV 017 008 Di’ loro ancora: Se un uomo qualunque della casa d’Israele o degli stranieri che soggiornano fra loro offrirà un olocausto o un sacrifizio, 003 LEV 017 009 e non lo porterà all’ingresso della tenda di convegno per immolarlo all’Eterno, cotest’uomo sarà sterminato di fra il suo popolo. 003 LEV 017 010 Se un uomo qualunque della casa d’Israele o degli stranieri che soggiornano fra loro mangia di qualsivoglia specie di sangue, io volgerò la mia faccia contro la persona che avrà mangiato del sangue, e la sterminerò di fra il suo popolo. 003 LEV 017 011 Poiché la vita della carne è nel sangue. Per questo vi ho ordinato di porlo sull’altare per far l’espiazione per le vostre persone; perché il sangue è quello che fa l’espiazione, mediante la vita. 003 LEV 017 012 Perciò ho detto ai figliuoli d’Israele: Nessuno tra voi mangerà del sangue; neppure lo straniero che soggiorna fra voi mangerà del sangue. 003 LEV 017 013 E se uno qualunque de’ figliuoli d’Israele o degli stranieri che soggiornano fra loro prende alla caccia un quadrupede o un uccello che si può mangiare, ne spargerà il sangue e lo coprirà di polvere; 003 LEV 017 014 perché la vita d’ogni carne è il sangue; nel sangue suo sta la vita; perciò ho detto ai figliuoli d’Israele: Non mangerete sangue d’alcuna specie di carne, poiché il sangue è la vita d’ogni carne; chiunque ne mangerà sarà sterminato. 003 LEV 017 015 E qualunque persona, sia essa nativa del paese o straniera, che mangerà carne di bestia morta da sé o sbranata, si laverà le vesti, laverà sé stesso nell’acqua, e sarà impuro fino alla sera; poi sarà puro. 003 LEV 017 016 Ma se non si lava le vesti e se non lava il suo corpo, porterà la pena della sua iniquità”. 003 LEV 018 001 L’Eterno parlò ancora a Mosè dicendo: “Parla ai figliuoli d’Israele, e di’ loro: 003 LEV 018 002 Io sono l’Eterno, l’Iddio vostro. 003 LEV 018 003 Non farete quel che si fa nel paese d’Egitto dove avete abitato, e non farete quel che si fa nel paese di Canaan dove io vi conduco, e non seguirete i loro costumi. 003 LEV 018 004 Metterete in pratica le mie prescrizioni e osserverete le mie leggi, per conformarvi ad esse. Io sono l’Eterno, l’Iddio vostro. 003 LEV 018 005 Osserverete le mie leggi e le mie prescrizioni, mediante le quali chiunque le metterà in pratica, vivrà. Io sono l’Eterno. 003 LEV 018 006 Nessuno si accosterà ad alcuna sua parente carnale per scoprire la sua nudità. Io sono l’Eterno. 003 LEV 018 007 Non scoprirai la nudità di tuo padre, né la nudità di tua madre: è tua madre; non scoprirai la sua nudità. 003 LEV 018 008 Non scoprirai la nudità della moglie di tuo padre: è la nudità di tuo padre. 003 LEV 018 009 Non scoprirai la nudità della tua sorella, figliuola di tuo padre o figliuola di tua madre, sia essa nata in casa o nata fuori. 003 LEV 018 010 Non scoprirai la nudità della figliuola del tuo figliuolo o della figliuola della tua figliuola, poiché è la tua propria nudità. 003 LEV 018 011 Non scoprirai la nudità della figliuola della moglie di tuo padre, generata da tuo padre: è tua sorella. 003 LEV 018 012 Non scoprirai la nudità della sorella di tuo padre; è parente stretta di tuo padre. 003 LEV 018 013 Non scoprirai la nudità della sorella di tua madre, perch’è parente stretta di tua madre. 003 LEV 018 014 Non scoprirai la nudità del fratello di tuo padre, e non t’accosterai alla sua moglie: è tua zia. 003 LEV 018 015 Non scoprirai la nudità della tua nuora: è la moglie del tuo figliuolo; non scoprire la sua nudità. 003 LEV 018 016 Non scoprirai la nudità della moglie di tuo fratello: è la nudità di tuo fratello. 003 LEV 018 017 Non scoprirai la nudità di una donna e della sua figliuola; non prenderai la figliuola del figliuolo di lei, né la figliuola della figliuola di lei per scoprirne la nudità: sono parenti stretti: è un delitto. 003 LEV 018 018 Non prenderai la sorella di tua moglie per farne una rivale, scoprendo la sua nudità insieme con quella di tua moglie, mentre questa è in vita. 003 LEV 018 019 Non t’accosterai a donna per scoprir la sua nudità mentre è impura a motivo dei suoi corsi. 003 LEV 018 020 Non avrai relazioni carnali con la moglie del tuo prossimo per contaminarti con lei. 003 LEV 018 021 Non darai de’ tuoi figliuoli ad essere immolati a Moloc; e non profanerai il nome del tuo Dio. Io sono l’Eterno. 003 LEV 018 022 Non avrai con un uomo relazioni carnali come si hanno con una donna: è cosa abominevole. 003 LEV 018 023 Non t’accoppierai con alcuna bestia per contaminarti con essa; e la donna non si prostituirà ad una bestia: è una mostruosità. 003 LEV 018 024 Non vi contaminate con alcuna di queste cose; poiché con tutte queste cose si son contaminate le nazioni ch’io sto per cacciare dinanzi a voi. 003 LEV 018 025 Il paese n’è stato contaminato; ond’io punirò la sua iniquità; il paese vomiterà i suoi abitanti. 003 LEV 018 026 Voi dunque osserverete le mie leggi e le mie prescrizioni, e non commetterete alcuna di queste cose abominevoli: né colui ch’è nativo dei paese, né il forestiere che soggiorna fra voi. 003 LEV 018 027 Poiché tutte queste cose abominevoli le ha commesse la gente che v’era prima di voi, e il paese n’è stato contaminato. 003 LEV 018 028 Badate che, se lo contaminate, il paese non vi vomiti come vomiterà la gente che vi stava prima di voi. 003 LEV 018 029 Poiché tutti quelli che commetteranno alcuna di queste cose abominevoli saranno sterminati di fra il loro popolo. 003 LEV 018 030 Osserverete dunque i miei ordini, e non seguirete alcuno di quei costumi abominevoli che sono stati seguiti prima di voi, e non vi contaminerete con essi. Io sono l’Eterno, l’Iddio vostro”. 003 LEV 019 001 L’Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo: 003 LEV 019 002 “Parla a tutta la raunanza de’ figliuoli d’Israele, e di’ loro: Siate santi, perché io, l’Eterno, l’Iddio vostro, son santo. 003 LEV 019 003 Rispetti ciascuno sua madre e suo padre, e osservate i miei sabati. Io sono l’Eterno, l’Iddio vostro. 003 LEV 019 004 Non vi rivolgete agl’idoli, e non vi fate degli dèi di getto. Io sono l’Eterno, l’Iddio vostro. 003 LEV 019 005 E quando offrirete un sacrifizio di azioni di grazie all’Eterno, l’offrirete in modo da esser graditi. 003 LEV 019 006 Lo si mangerà il giorno stesso che l’avrete immolato, e il giorno seguente; e se ne rimarrà qualcosa fino al terzo giorno, lo brucerete col fuoco. 003 LEV 019 007 Se se ne mangerà il terzo giorno, sarà cosa abominevole; il sacrifizio non sarà gradito. 003 LEV 019 008 E chiunque ne mangerà porterà la pena della sua iniquità, perché avrà profanato ciò ch’è sacro all’Eterno; e quel tale sarà sterminato di fra il suo popolo. 003 LEV 019 009 Quando mieterete la raccolta della vostra terra, non mieterai fino all’ultimo canto il tuo campo, e non raccoglierai ciò che resta da spigolare della tua raccolta; 003 LEV 019 010 e nella tua vigna non coglierai i raspoli, né raccoglierai i granelli caduti; li lascerai per il povero e per il forestiere. Io sono l’Eterno, l’Iddio vostro. 003 LEV 019 011 Non ruberete, e non userete inganno né menzogna gli uni a danno degli altri. 003 LEV 019 012 Non giurerete il falso, usando il mio nome; ché profaneresti il nome del tuo Dio. Io sono l’Eterno. 003 LEV 019 013 Non opprimerai il tuo prossimo, e non gli rapirai ciò ch’è suo; il salario dell’operaio al tuo servizio non ti resti in mano la notte fino al mattino. 003 LEV 019 014 Non maledirai il sordo, e non porrai inciampo davanti al cieco, ma temerai il tuo Dio. Io sono l’Eterno. 003 LEV 019 015 Non commetterete iniquità, nel giudicare; non avrai riguardo alla persona del povero, né tributerai speciale onore alla persona del potente; ma giudicherai il tuo prossimo con giustizia. 003 LEV 019 016 Non andrai qua e là facendo il diffamatore fra il tuo popolo, né ti presenterai ad attestare il falso a danno della vita del tuo prossimo. Io sono l’Eterno. 003 LEV 019 017 Non odierai il tuo fratello in cuor tuo; riprendi pure il tuo prossimo, ma non ti caricare d’un peccato a cagion di lui. 003 LEV 019 018 Non ti vendicherai, e non serberai rancore contro i figliuoli del tuo popolo, ma amerai il prossimo tuo come te stesso. Io sono l’Eterno. Osserverete le mie leggi. 003 LEV 019 019 Non accoppierai bestie di specie differenti; non seminerai il tuo campo con due sorta di seme, né porterai veste tessuta di due diverse materie. 003 LEV 019 020 Se uno si giace carnalmente con donna che sia schiava promessa a un uomo, ma non riscattata o affrancata, saranno ambedue puniti; ma non saranno messi a morte, perché colei non era libera. 003 LEV 019 021 L’uomo menerà all’Eterno, all’ingresso della tenda di convegno, come sacrifizio di riparazione, un montone; 003 LEV 019 022 e il sacerdote farà per lui l’espiazione davanti all’Eterno, col montone del sacrifizio di riparazione, per il peccato che colui ha commesso, e il peccato che ha commesso gli sarà perdonato. 003 LEV 019 023 Quando sarete entrati nel paese e vi avrete piantato ogni sorta d’alberi fruttiferi, ne considererete i frutti come incirconcisi; per tre anni saranno per voi come incirconcisi; non si dovranno mangiare. 003 LEV 019 024 Ma il quarto anno tutti i loro frutti saranno consacrati all’Eterno, per dargli lode. 003 LEV 019 025 E il quinto anno mangerete il frutto di quegli alberi, affinché essi vi aumentino il loro prodotto. Io sono l’Eterno, l’Iddio vostro. 003 LEV 019 026 Non mangerete nulla che contenga sangue. Non praticherete alcuna sorta di divinazione o di magia. 003 LEV 019 027 Non vi taglierete in tondo i capelli ai lati dei capo, né toglierai i canti alla tua barba. 003 LEV 019 028 Non vi farete incisioni nella carne per un morto, né vi stamperete segni addosso. Io sono l’Eterno. 003 LEV 019 029 Non profanare la tua figliuola, prostituendola, affinché il paese non si dia alla prostituzione e non si riempia di scelleratezze. 003 LEV 019 030 Osserverete i miei sabati, e porterete rispetto ai mio santuario. Io sono l’Eterno. 003 LEV 019 031 Non vi rivolgete agli spiriti, né agl’indovini; non li consultate, per non contaminarvi per mezzo loro. Io sono l’Eterno, l’Iddio vostro. 003 LEV 019 032 Alzati dinanzi al capo canuto, onora la persona del vecchio, e temi il tuo Dio. Io sono l’Eterno. 003 LEV 019 033 Quando qualche forestiero soggiornerà con voi nel vostro paese, non gli farete torto. 003 LEV 019 034 Il forestiero che soggiorna fra voi, lo tratterete come colui ch’è nato fra voi; tu l’amerai come te stesso; poiché anche voi foste forestieri nel paese d’Egitto. Io sono l’Eterno, l’Iddio vostro. 003 LEV 019 035 Non commetterete ingiustizie nei giudizi, né con le misure di lunghezza, né coi pesi, né con le misure di capacità. 003 LEV 019 036 Avrete stadere giuste, pesi giusti, efa giusto, hin giusto. Io sono l’Eterno, l’Iddio vostro, che v’ho tratto dal paese d’Egitto. 003 LEV 019 037 Osserverete dunque tutte le mie leggi e tutte le mie prescrizioni, e le metterete in pratica. Io sono l’Eterno”. 003 LEV 020 001 L’Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo: “Dirai ai figliuoli d’Israele: 003 LEV 020 002 Chiunque de’ figliuoli d’Israele o de’ forestieri che soggiornano in Israele darà de’ suoi figliuoli a Moloc, dovrà esser messo a morte; il popolo del paese lo lapiderà. 003 LEV 020 003 E anch’io volgerò la mia faccia contro quell’uomo, e lo sterminerò di fra il suo popolo, perché avrà dato de’ suoi figliuoli a Moloc per contaminare il mio santuario e profanare il mio santo nome. 003 LEV 020 004 E se il popolo del paese chiude gli occhi quando quell’uomo da dei suoi figliuoli a Moloc, e non lo mette a morte, 003 LEV 020 005 io volgerò la mia faccia contro quell’uomo e contro la sua famiglia, e sterminerò di fra il suo popolo lui con tutti quelli che si prostituiscono come lui, prostituendosi a Moloc. 003 LEV 020 006 E se qualche persona si volge agli spiriti e agl’indovini per prostituirsi dietro a loro, io volgerò la mia faccia contro quella persona, e la sterminerò di fra il suo popolo. 003 LEV 020 007 Santificatevi dunque e siate santi, perché io sono l’Eterno, l’Iddio vostro. 003 LEV 020 008 E osservate le mie leggi, e mettetele in pratica. Io sono l’Eterno che vi santifica. 003 LEV 020 009 Chiunque maledice suo padre o sua madre dovrà esser messo a morte; ha maledetto suo padre o sua madre; il suo sangue ricadrà su lui. 003 LEV 020 010 Se uno commette adulterio con la moglie d’un altro, se commette adulterio con la moglie del suo prossimo, l’adultero e l’adultera dovranno esser messi a morte. 003 LEV 020 011 Se uno si giace con la moglie di suo padre, egli scopre la nudità di suo padre; ambedue dovranno esser messi a morte; il loro sangue ricadrà su loro. 003 LEV 020 012 Se uno si giace con la sua nuora, ambedue dovranno esser messi a morte; hanno commesso una cosa abominevole; il loro sangue ricadrà su loro. 003 LEV 020 013 Se uno ha con un uomo relazioni carnali come si hanno con una donna, ambedue hanno commesso cosa abominevole; dovranno esser messi a morte; il loro sangue ricadrà su loro. 003 LEV 020 014 Se uno prende per moglie la figlia e la madre è un delitto; si bruceranno col fuoco lui e loro, affinché non si trovi fra voi alcun delitto. 003 LEV 020 015 L’uomo che s’accoppia con una bestia, dovrà esser messo a morte; e ucciderete la bestia. 003 LEV 020 016 E se una donna s’accosta a una bestia per prostituirsi ad essa, ucciderai la donna e la bestia; ambedue dovranno esser messe a morte; il loro sangue ricadrà su loro. 003 LEV 020 017 Se uno prende la propria sorella, figliuola di suo padre o figliuola di sua madre, e vede la nudità di lei ed ella vede la nudità di lui, è una infamia; ambedue saranno sterminati in presenza de’ figliuoli del loro popolo; quel tale ha scoperto la nudità della propria sorella; porterà la pena della sua iniquità. 003 LEV 020 018 Se uno si giace con una donna che ha i suoi corsi, e scopre la nudità di lei, quel tale ha scoperto il flusso di quella donna, ed ella ha scoperto il flusso del proprio sangue; perciò ambedue saranno sterminati di fra il loro popolo. 003 LEV 020 019 Non scoprirai la nudità della sorella di tua madre o della sorella li tuo padre; chi lo fa scopre la sua stretta parente; ambedue porteranno la pena della loro iniquità. 003 LEV 020 020 Se uno si giace con la moglie di suo zio, scopre la nudità di suo zio; ambedue porteranno la pena del loro peccato; morranno senza figliuoli. 003 LEV 020 021 Se uno prende la moglie di suo fratello, è una impurità, egli ha scoperto la nudità di suo fratello; non avranno figliuoli. 003 LEV 020 022 Osserverete dunque tutte le mie leggi e le mie prescrizioni, e le metterete in pratica, affinché il paese dove io vi conduco per abitarvi non vi vomiti fuori. 003 LEV 020 023 E non adotterete i costumi delle nazioni che io sto per cacciare d’innanzi a voi; esse hanno fatto tutte quelle cose, e perciò le ho avute in abominio; 003 LEV 020 024 e vi ho detto: Sarete voi quelli che possederete il loro paese; ve lo darò come vostra proprietà; è un paese ove scorre il latte e il miele. Io sono l’Eterno, l’Iddio vostro, che vi ho separato dagli altri popoli. 003 LEV 020 025 Farete dunque distinzione fra gli animali puri e quelli impuri, fra gli uccelli impuri e quelli puri, e non renderete le vostre persone abominevoli, mangiando animali, uccelli, o cosa alcuna strisciante sulla terra, e che io v’ho fatto distinguere come impuri. 003 LEV 020 026 E mi sarete santi, poiché io, l’Eterno, son santo, e v’ho separati dagli altri popoli perché foste miei. 003 LEV 020 027 Se un uomo o una donna ha uno spirito o indovina, dovranno esser messi a morte; saranno lapidati; il loro sangue ricadrà su loro”. 003 LEV 021 001 L’Eterno disse ancora a Mosè: “Parla ai sacerdoti, figliuoli d’Aaronne, e di’ loro: Un sacerdote non si esporrà a divenire impuro in mezzo al suo popolo per il contatto con un morto, 003 LEV 021 002 a meno che si tratti d’uno de’ suoi parenti più stretti: di sua madre, di suo padre, del suo figliuolo, della sua figliuola, 003 LEV 021 003 del suo fratello e della sua sorella ancora vergine che vive con lui, non essendo ancora maritata; per questa può esporsi alla impurità. 003 LEV 021 004 Capo com’è in mezzo al suo popolo, non si contaminerà, profanando se stesso. 003 LEV 021 005 I sacerdoti non si faranno tonsure sul capo, non si raderanno i canti della barba, e non si faranno incisioni nella carne. 003 LEV 021 006 Saranno santi al loro Dio e non profaneranno il nome del loro Dio, poiché offrono all’Eterno i sacrifizi fatti mediante il fuoco, il pane del loro Dio; perciò saran santi. 003 LEV 021 007 Non prenderanno una prostituta, né una donna disonorata; non prenderanno una donna ripudiata dal suo marito, perché sono santi al loro Dio. 003 LEV 021 008 Tu considererai dunque il sacerdote come santo, perch’egli offre il pane del tuo Dio: ei ti sarà santo, perché io, l’Eterno che vi santifico, son santo. 003 LEV 021 009 Se la figliuola di un sacerdote si disonora prostituendosi, ella disonora suo padre; sarà arsa col fuoco. 003 LEV 021 010 Il sommo sacerdote che sta al disopra de’ suoi fratelli, sul capo del quale è stato sparso l’olio dell’unzione e che è stato consacrato per rivestire i paramenti sacri, non si scoprirà il capo e non si straccerà le vesti. 003 LEV 021 011 Non si avvicinerà ad alcun cadavere; non si renderà impuro neppure per suo padre e per sua madre. 003 LEV 021 012 Non uscirà dal santuario, e non profanerà il santuario del suo Dio, perché l’olio dell’unzione del suo Dio e su lui come un diadema. Io sono l’Eterno. 003 LEV 021 013 Sposerà una vergine. 003 LEV 021 014 Non sposerà né una vedova, né una divorziata, né una disonorata, né una meretrice; ma prenderà per moglie una vergine del suo popolo. 003 LEV 021 015 Non disonorerà la sua progenie in mezzo al suo popolo; poiché io sono l’Eterno che lo santifico”. 003 LEV 021 016 L’Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo: 003 LEV 021 017 “Parla ad Aaronne e digli: Nelle generazioni a venire nessun uomo della tua stirpe che abbia qualche deformità s’accosterà per offrire il pane del suo Dio; 003 LEV 021 018 perché nessun uomo che abbia qualche deformità potrà accostarsi: né il cieco, né lo zoppo, né colui che ha una deformità per difetto o per eccesso, 003 LEV 021 019 o una frattura al piede o alla mano, 003 LEV 021 020 né il gobbo, né il nano, né colui che ha una macchia nell’occhio, o ha la rogna o un erpete o i testicoli infranti. 003 LEV 021 021 Nessun uomo della stirpe del sacerdote Aaronne, che abbia qualche deformità, si accosterà per offrire i sacrifizi fatti mediante il fuoco all’Eterno. Ha un difetto: non s’accosti quindi per offrire il pane del suo Dio. 003 LEV 021 022 Egli potrà mangiare del pane del suo Dio, delle cose santissime e delle cose sante; 003 LEV 021 023 ma non si avvicinerà al velo, e non s’accosterà all’altare, perché ha una deformità. Non profanerà i miei luoghi santi, perché io sono l’Eterno che li santifico”. 003 LEV 021 024 Così parlò Mosè ad Aaronne, ai figliuoli di lui e a tutti i figliuoli d’Israele. 003 LEV 022 001 L’Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo: 003 LEV 022 002 “Di’ ad Aaronne e ai suoi figliuoli che si astengano dalle cose sante che mi son consacrate dai figliuoli d’Israele, e non profanino il mio santo nome. Io sono l’Eterno. 003 LEV 022 003 Di’ loro: Qualunque uomo della vostra stirpe che nelle vostre future generazioni, trovandosi in stato d’impurità, s’accosterà alle cose sante che i figliuoli d’Israele consacrano all’Eterno, sarà sterminato dal mio cospetto. Io sono l’Eterno. 003 LEV 022 004 Qualunque uomo della stirpe d’Aaronne che sia lebbroso o abbia la gonorrea, non mangerà delle cose sante, finché non sia puro. E così sarà di chi avrà toccato una persona impura per contatto con un morto, o avrà avuto una perdita di seme genitale, 003 LEV 022 005 o di chi avrà toccato un rettile che l’abbia reso impuro, o un uomo che gli abbia comunicato una impurità di qualsivoglia specie. 003 LEV 022 006 La persona che avrà avuto di tali contatti sarà impura fino alla sera, e non mangerà delle cose sante prima d’essersi lavato il corpo nell’acqua; 003 LEV 022 007 dopo il tramonto del sole sarà pura, e potrà poi mangiare delle cose sante, perché sono il suo pane. 003 LEV 022 008 Il sacerdote non mangerà carne di bestia morta da sé o sbranata, per non rendersi impuro. Io sono l’Eterno. 003 LEV 022 009 Osserveranno dunque ciò che ho comandato, onde non portino la pena del loro peccato, e muoiano per aver profanato le cose sante. Io sono l’Eterno che li santifico. 003 LEV 022 010 Nessun estraneo al sacerdozio mangerà delle cose sante: chi sta da un sacerdote o lavora da lui per un salario non mangerà delle cose sante. 003 LEV 022 011 Ma una persona che il sacerdote avrà comprata coi suoi danari, ne potrà mangiare; così pure colui che gli è nato in casa: questi potranno mangiare del pane di lui. 003 LEV 022 012 La figliuola di un sacerdote maritata a un estraneo non mangerà delle cose sante offerte per elevazione. 003 LEV 022 013 Ma se la figliuola del sacerdote è vedova, o ripudiata, senza figliuoli, e torna a stare da suo padre come quand’era giovine, potrà mangiare del pane del padre; ma nessun estraneo al sacerdozio ne mangerà. 003 LEV 022 014 E se uno mangia per sbaglio di una cosa santa, darà al sacerdote il valore della cosa santa aggiungendovi un quinto. 003 LEV 022 015 I sacerdoti non profaneranno dunque le cose sante dei figliuoli d’Israele, ch’essi offrono per elevazione all’Eterno, 003 LEV 022 016 e non faranno loro portare la pena del peccato di cui si renderebbero colpevoli, mangiando delle loro cose sante; poiché io sono l’Eterno che li santifico”. 003 LEV 022 017 L’Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo: 003 LEV 022 018 “Parla ad Aaronne, ai suoi figliuoli, a tutti i figliuoli d’Israele, e di’ loro: Chiunque sia della casa d’Israele o de’ forestieri in Israele che presenti in olocausto all’Eterno un’offerta per qualche voto o per qualche dono volontario, per essere gradito, 003 LEV 022 019 dovrà offrire un maschio, senza difetto, di fra i buoi, di fra le pecore o di fra le capre. 003 LEV 022 020 Non offrirete nulla che abbia qualche difetto, perché non sarebbe gradito. 003 LEV 022 021 Quand’uno offrirà all’Eterno un sacrifizio di azioni di grazie, di buoi o di pecore, sia per sciogliere un voto, sia come offerta volontaria, la vittima, perché sia gradita, dovrà esser perfetta: non dovrà aver difetti. 003 LEV 022 022 Non offrirete all’Eterno una vittima che sia cieca, o storpia, o mutilata, o che ubbia delle ulceri, o la rogna, o la scabbia; e non ne farete sull’altare un sacrifizio mediante il fuoco all’Eterno. 003 LEV 022 023 Potrai presentare come offerta volontaria un bue o una pecora che abbia un membro troppo lungo o troppo corto; ma, come offerta per qualche voto, non sarebbe gradito. 003 LEV 022 024 Non offrirete all’Eterno un animale che abbia i testicoli ammaccati o schiacciati o strappati o tagliati; e di queste operazioni non ne farete nel vostro paese. 003 LEV 022 025 Non accetterete dallo straniero alcuna di queste vittime per offrirla come pane del vostro Dio; siccome sono mutilate, difettose, non sarebbero gradite per il vostro bene”. 003 LEV 022 026 L’Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo: 003 LEV 022 027 “Quando sarà nato un vitello, o un agnello, o un capretto, starà sette giorni sotto la madre; dall’ottavo giorno in poi, sarà gradito come sacrifizio fatto mediante il fuoco all’Eterno. 003 LEV 022 028 Sia vacca, sia pecora, non la scannerete lo stesso giorno col suo parto. 003 LEV 022 029 Quando offrirete all’Eterno un sacrifizio di azioni di grazie, l’offrirete in modo da esser graditi. 003 LEV 022 030 La vittima sarà mangiata il giorno stesso; non ne lascerete nulla fino ai mattino. Io sono l’Eterno. 003 LEV 022 031 Osserverete dunque i miei comandamenti, e li metterete in pratica. Io sono l’Eterno. 003 LEV 022 032 Non profanerete il mio santo nome, ond’io sia santificato in mezzo ai figliuoli d’Israele. Io sono l’Eterno che vi santifico, 003 LEV 022 033 che vi ho tratto dal paese d’Egitto per esser vostro Dio. Io sono l’Eterno”. 003 LEV 023 001 L’Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo: 003 LEV 023 002 “Parla ai figliuoli d’Israele e di’ loro: Ecco le solennità dell’Eterno, che voi bandirete come sante convocazioni. Le mie solennità son queste. 003 LEV 023 003 Durante sei giorni si attenderà al lavoro; ma il settimo giorno è sabato, giorno di completo riposo e di santa convocazione. Non farete in esso lavoro alcuno; è un riposo consacrato all’Eterno in tutti i luoghi dove abiterete. 003 LEV 023 004 Queste sono le solennità dell’Eterno, le sante convocazioni che bandirete ai tempi stabiliti. 003 LEV 023 005 Il primo mese, il quattordicesimo giorno del mese, sull’imbrunire, sarà la Pasqua dell’Eterno; 003 LEV 023 006 e il quindicesimo giorno dello stesso mese sarà la festa dei pani azzimi in onore dell’Eterno; per sette giorni mangerete pane senza lievito. 003 LEV 023 007 Il primo giorno avrete una santa convocazione; non farete in esso alcuna opera servile; 003 LEV 023 008 e per sette giorni offrirete all’Eterno de’ sacrifizi mediante il fuoco. Il settimo giorno si avrà una santa convocazione, non farete alcuna opera servile”. 003 LEV 023 009 L’Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo: 003 LEV 023 010 “Parla ai figliuoli d’Israele, di’ loro: Quando sarete entrati nel paese che io vi do e ne mieterete la raccolta, porterete al sacerdote una mannella, come primizia della vostra raccolta; 003 LEV 023 011 e il sacerdote agiterà la mannella davanti all’Eterno, perché sia gradita per il vostro bene; il sacerdote l’agiterà il giorno dopo il sabato. 003 LEV 023 012 E il giorno che agiterete la mannella, offrirete un agnello di un anno, che sia senza difetto, come olocausto all’Eterno. 003 LEV 023 013 L’oblazione che l’accompagna sarà di due decimi di un efa di fior di farina intrisa con olio, come sacrifizio mediante il fuoco, di soave odore all’Eterno; la libazione sarà d’un quarto di un hin di vino. 003 LEV 023 014 Non mangerete pane, né grano arrostito, né spighe fresche, fino a quel giorno, fino a che abbiate portata l’offerta al vostro Dio. E’ una legge perpetua, di generazione in generazione, in tutti i luoghi dove abiterete. 003 LEV 023 015 Dall’indomani del sabato, dal giorno che avrete portato la mannella dell’offerta agitata, conterete sette settimane intere. 003 LEV 023 016 Conterete cinquanta giorni fino all’indomani del settimo sabato, e offrirete all’Eterno una nuova oblazione. 003 LEV 023 017 Porterete dai luoghi dove abiterete due pani per un’offerta agitata, i quali saranno di due decimi di un efa di fior di farina e cotti con del lievito; sono le primizie offerte all’Eterno. 003 LEV 023 018 E con que’ pani offrirete sette agnelli dell’anno, senza difetto, un giovenco e due montoni, che saranno un olocausto all’Eterno assieme alla loro oblazione e alle loro libazioni; sarà un sacrifizio di soave odore fatto mediante il fuoco all’Eterno. 003 LEV 023 019 E offrirete un capro come sacrifizio per il peccato, e due agnelli dell’anno come sacrifizio di azioni di grazie. 003 LEV 023 020 Il sacerdote agiterà gli agnelli col pane delle primizie, come offerta agitata davanti all’Eterno; e tanto i pani quanto i due agnelli consacrati all’Eterno apparterranno al sacerdote. 003 LEV 023 021 In quel medesimo giorno bandirete la festa, e avrete una santa convocazione. Non farete alcun’opera servile. E’ una legge perpetua, di generazione in generazione, in tutti i luoghi dove abiterete. 003 LEV 023 022 Quando mieterete la raccolta della vostra terra, non mieterai fino all’ultimo canto il tuo campo, e non raccoglierai ciò che resta da spigolare della tua raccolta; lo lascerai per il povero e per il forestiero. Io sono l’Eterno, l’Iddio vostro”. 003 LEV 023 023 L’Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo: 003 LEV 023 024 “Parla ai figliuoli d’Israele, di’ loro: Il settimo mese, il primo giorno del mese avrete un riposo solenne, una commemorazione fatta a suon di tromba, una santa convocazione. 003 LEV 023 025 Non farete alcun’opera servile, e offrirete all’Eterno dei sacrifizi mediante il fuoco”. 003 LEV 023 026 L’Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo: 003 LEV 023 027 “Il decimo giorno di questo settimo mese sarà il giorno delle espiazioni; avrete una santa convocazione, umilierete le anime vostre e offrirete all’Eterno de’ sacrifizi mediante il fuoco. 003 LEV 023 028 In quel giorno non farete alcun lavoro; poiché è un giorno d’espiazione, destinato a fare espiazione per voi davanti all’Eterno, ché l’Iddio vostro. 003 LEV 023 029 Poiché, ogni persona che non si umilierà in quel giorno, sarà sterminata di fra il suo popolo. 003 LEV 023 030 E ogni persona che farà in quel giorno qualsivoglia lavoro, io la distruggerò di fra il suo popolo. 003 LEV 023 031 Non farete alcun lavoro. E’ una legge perpetua, di generazione in generazione, in tutti i luoghi dove abiterete. 003 LEV 023 032 Sarà per voi un sabato di completo riposo, e umilierete le anime vostre; il nono giorno del mese, dalla sera alla sera seguente, celebrerete il vostro sabato”. 003 LEV 023 033 L’Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo: 003 LEV 023 034 “Parla ai figliuoli d’Israele, e di’ loro: Il quindicesimo giorno di questo settimo mese sarà la festa delle Capanne, durante sette giorni, in onore dell’Eterno. 003 LEV 023 035 Il primo giorno vi sarà una santa convocazione; non farete alcuna opera servile. 003 LEV 023 036 Per sette giorni offrirete all’Eterno dei sacrifizi mediante il fuoco. L’ottavo giorno avrete una santa convocazione, e offrirete all’Eterno dei sacrifizi mediante il fuoco. E’ giorno di solenne raunanza; non farete alcuna opera servile. 003 LEV 023 037 Queste sono le solennità dell’Eterno che voi bandirete come sante convocazioni, perché si offrano all’Eterno sacrifizi mediante il fuoco, olocausti e oblazioni, vittime e libazioni, ogni cosa al giorno stabilito, 003 LEV 023 038 oltre i sabati dell’Eterno, oltre i vostri doni, oltre tutti i vostri voti e tutte le offerte volontarie che presenterete all’Eterno. 003 LEV 023 039 Or il quindicesimo giorno del settimo mese, quando avrete raccolto i frutti della terra, celebrerete una festa all’Eterno, durante sette giorni; il primo giorno sarà di completo riposo; e l’ottavo, di completo riposo. 003 LEV 023 040 Il primo giorno prenderete del frutto di alberi d’ornamento: rami di palma, rami dalla verzura folta e salci de’ torrenti, e vi rallegrerete dinanzi all’Eterno, ch’è l’Iddio vostro, durante sette giorni. 003 LEV 023 041 Celebrerete questa festa in onore dell’Eterno per sette giorni, ogni anno. E’ una legge perpetua, di generazione in generazione. La celebrerete il settimo mese. 003 LEV 023 042 Dimorerete in capanne durante sette giorni; tutti quelli che saranno nativi d’Israele dimoreranno in capanne, 003 LEV 023 043 affinché i vostri discendenti sappiano che io feci dimorare in capanne i figliuoli d’Israele, quando li trassi fuori dal paese d’Egitto. Io sono l’Eterno, l’Iddio vostro”. 003 LEV 023 044 Così Mosè dette ai figliuoli d’Israele le istruzioni relative alle solennità dell’Eterno. 003 LEV 024 001 L’Eterno parlò ancora a Mosè dicendo: 003 LEV 024 002 “Ordina ai figliuoli d’Israele che ti portino dell’olio di uliva puro, vergine, per il candelabro, per tener le lampade continuamente accese. 003 LEV 024 003 Aaronne lo preparerà nella tenda di convegno, fuori del velo che sta davanti alla testimonianza, perché le lampade ardano del continuo, dalla sera al mattino, davanti all’Eterno. E’ una legge perpetua, di generazione in generazione. 003 LEV 024 004 Egli le disporrà sul candelabro d’oro puro, perché ardano del continuo davanti all’Eterno. 003 LEV 024 005 Prenderai pure del fior di farina, e ne farai cuocere dodici focacce; ogni focaccia sarà di due decimi d’efa. 003 LEV 024 006 Le metterai in due file, sei per fila, sulla tavola d’oro puro davanti all’Eterno. 003 LEV 024 007 E porrai dell’incenso puro sopra ogni fila, e sarà sul pane come una ricordanza, come un sacrifizio fatto mediante il fuoco all’Eterno. 003 LEV 024 008 Ogni giorno di sabato si disporranno i pani davanti all’Eterno, del continuo; saranno forniti dai figliuoli d’Israele; è un patto perpetuo. 003 LEV 024 009 I pani apparterranno ad Aaronne e ai suoi figliuoli, ed essi li mangeranno in luogo santo; poiché saranno per loro cosa santissima tra i sacrifizi fatti mediante il fuoco all’Eterno. E’ una legge perpetua”. 003 LEV 024 010 Or il figliuolo di una donna israelita e di un Egiziano uscì tra i figliuoli d’Israele; e fra questo figliuolo della donna israelita e un Israelita nacque una lite. 003 LEV 024 011 Il figliuolo della Israelita bestemmiò il nome dell’Eterno, e lo maledisse; onde fu condotto a Mosè. La madre di quel tale si chiamava Shelomith figliuola di Dibri, della tribù di Dan. 003 LEV 024 012 Lo misero in prigione, finché fosse deciso che cosa fare per ordine dell’Eterno. 003 LEV 024 013 E l’Eterno parlò a Mosè dicendo: 003 LEV 024 014 “Mena quel bestemmiatore fuori del campo; e tutti quelli che l’hanno udito posino le mani sul suo capo, e tutta la raunanza lo lapidi. 003 LEV 024 015 E parla ai figliuoli d’Israele, e di’ loro: Chiunque maledirà il suo Dio porterà la pena del suo peccato. 003 LEV 024 016 E chi bestemmia il nome dell’Eterno dovrà esser messo a morte; tutta la raunanza lo dovrà lapidare. Sia straniero o nativo del paese, quando bestemmi il nome dell’Eterno, sarà messo a morte. 003 LEV 024 017 Chi percuote mortalmente un uomo qualsivoglia, dovrà esser messo a morte. 003 LEV 024 018 Chi percuote a morte un capo di bestiame, lo pagherà: vita per vita. 003 LEV 024 019 Quand’uno avrà fatto una lesione al suo prossimo, gli sarà fatto com’egli ha fatto: 003 LEV 024 020 frattura per frattura, occhio per occhio, dente per dente; gli si farà la stessa lesione ch’egli ha fatta all’altro. 003 LEV 024 021 Chi uccide un capo di bestiame, lo pagherà; ma chi uccide un uomo sarà messo a morte. 003 LEV 024 022 Avrete una stessa legge tanto per il forestiero quanto per il nativo del paese; poiché io sono l’Eterno, l’Iddio vostro”. 003 LEV 024 023 E Mosè parlò ai figliuoli d’Israele, i quali trassero quel bestemmiatore fuori del campo, e lo lapidarono. Così i figliuoli d’Israele fecero quello che l’Eterno aveva ordinato a Mosè. 003 LEV 025 001 L’Eterno parlò ancora a Mosè sul monte Sinai, dicendo: 003 LEV 025 002 “Parla ai figliuoli d’Israele e di’ loro: Quando sarete entrati nel paese che io vi do, la terra dovrà avere il suo tempo di riposo consacrato all’Eterno. 003 LEV 025 003 Per sei anni seminerai il tuo campo, per sei anni poterai la tua vigna e ne raccoglierai i frutti; 003 LEV 025 004 ma il settimo anno sarà un sabato, un riposo completo per la terra, un sabato in onore dell’Eterno; non seminerai il tuo campo, né poterai la tua vigna. 003 LEV 025 005 Non mieterai quello che nascerà da sé dal seme caduto nella tua raccolta precedente, e non vendemmierai l’uva della vigna che non avrai potata; sarà un anno di completo riposo per la terra. 003 LEV 025 006 Ciò che la terra produrrà durante il suo riposo, servirà di nutrimento a te, al tuo servo, alla tua serva, al tuo operaio e al tuo forestiero che stanno da te, 003 LEV 025 007 al tuo bestiame e agli animali che sono nel tuo paese; tutto il suo prodotto servirà loro di nutrimento. 003 LEV 025 008 Conterai pure sette settimane d’anni: sette volte sette anni; e queste sette settimane d’anni ti faranno un periodo di quarantanove anni. 003 LEV 025 009 Poi il decimo giorno del settimo mese farai squillar la tromba; il giorno delle espiazioni farete squillar la tromba per tutto il paese. 003 LEV 025 010 E santificherete il cinquantesimo anno, e proclamerete l’affrancamento nel paese per tutti i suoi abitanti. Sarà per voi un giubileo; ognun di voi tornerà nella sua proprietà, e ognun di voi tornerà nella sua famiglia. 003 LEV 025 011 Il cinquantesimo anno sarà per voi un giubileo; non seminerete e non raccoglierete quello che i campi produrranno da sé, e non vendemmierete le vigne non potate. 003 LEV 025 012 Poiché è il giubileo; esso vi sarà sacro; mangerete il prodotto che vi verrà dai campi. 003 LEV 025 013 In quest’anno del giubileo ciascuno tornerà in possesso del suo. 003 LEV 025 014 Se vendete qualcosa al vostro prossimo o se comprate qualcosa dal vostro prossimo, nessuno faccia torto al suo fratello. 003 LEV 025 015 Regolerai la compra che farai dal tuo prossimo, sul numero degli anni passati dall’ultimo giubileo, e quegli venderà a te in ragione degli anni di rendita. 003 LEV 025 016 Quanti più anni resteranno, tanto più aumenterai il prezzo; e quanto minore sarà il tempo, tanto calerai il prezzo; poiché quegli ti vende il numero delle raccolte. 003 LEV 025 017 Nessun di voi danneggi il suo fratello, ma temerai il tuo Dio; poiché io sono l’Eterno, l’Iddio vostro. 003 LEV 025 018 Voi metterete in pratica le mie leggi, e osserverete le mie prescrizioni e le adempirete, e abiterete il paese in sicurtà. 003 LEV 025 019 La terra produrrà i suoi frutti, voi ne mangerete a sazietà e abiterete in essa in sicurtà. 003 LEV 025 020 E se dite: Che mangeremo il settimo anno, giacché non semineremo e non faremo la nostra raccolta? 003 LEV 025 021 Io disporrò che la mia benedizione venga su voi il sesto anno, ed esso vi darà una raccolta per tre anni. 003 LEV 025 022 E l’ottavo anno seminerete e mangerete della vecchia raccolta fino al nono anno; mangerete della raccolta vecchia finché sia venuta la nuova. 003 LEV 025 023 Le terre non si venderanno per sempre; perché la terra è mia, e voi state da me come forestieri e avventizi. 003 LEV 025 024 Perciò, in tutto il paese che sarà vostro possesso, concederete il diritto di riscatto del suolo. 003 LEV 025 025 Se il tuo fratello diventa povero e vende una parte della sua proprietà, colui che ha il diritto di riscatto, il suo parente più prossimo verrà, e riscatterà ciò che il suo fratello ha venduto. 003 LEV 025 026 E se uno non ha chi possa fare il riscatto, ma giunge a procurarsi da sé la somma necessaria al riscatto, 003 LEV 025 027 conterà le annate scorse dalla vendita, renderà il soprappiù al compratore, e rientrerà così nel suo. 003 LEV 025 028 Ma se non trova da sé la somma sufficiente a rimborsarlo, ciò che ha venduto rimarrà in mano del compratore fino all’anno del giubileo; al giubileo sarà cosa franca, ed egli rientrerà nel suo possesso. 003 LEV 025 029 Se uno vende una casa da abitare in una città murata, avrà il diritto di riscattarla fino al compimento di un anno dalla vendita; il suo diritto di riscatto durerà un anno intero. 003 LEV 025 030 Ma se quella casa posta in una città murata non è riscattata prima del compimento d’un anno intero, rimarrà in perpetuo intero, rimarrà in perpetuo proprietà del compratore e dei suoi discendenti; non sarà franca al giubileo. 003 LEV 025 031 Però, le case de’ villaggi non attorniati da mura saranno considerate come parte dei fondi di terreno; potranno essere riscattate, e al giubileo saranno franche. 003 LEV 025 032 Quanto alle città de’ Leviti e alle case ch’essi vi possederanno, i Leviti avranno il diritto perpetuo di riscatto. 003 LEV 025 033 E se anche uno de’ Leviti ha fatto il riscatto, la casa venduta, con la città dove si trova, sarà franca al giubileo, perché le case delle città dei Leviti sono loro proprietà, in mezzo ai figliuoli d’Israele. 003 LEV 025 034 I campi situati ne’ dintorni delle città dei Leviti non si potranno vendere, perché sono loro proprietà perpetua. 003 LEV 025 035 Se il tuo fratello ch’è presso di te è impoverito e i suoi mezzi vengon meno, tu lo sosterrai, anche se forestiero e avventizio, onde possa vivere presso di te. 003 LEV 025 036 Non trarre da lui interesse, né utile; ma temi il tuo Dio, e viva il tuo fratello presso di te. 003 LEV 025 037 Non gli darai il tuo danaro a interesse, né gli darai i tuoi viveri per ricavarne un utile. 003 LEV 025 038 Io sono l’Eterno, il vostro Dio, che vi ha tratto dal paese d’Egitto per darvi il paese di Canaan, per essere il vostro Dio. 003 LEV 025 039 Se il tuo fratello ch’è presso di te è impoverito e si vende a te, non lo farai servire come uno schiavo; 003 LEV 025 040 starà da te come un lavorante, come un avventizio. Ti servirà fino all’anno del giubileo; 003 LEV 025 041 allora se ne andrà da te insieme coi suoi figliuoli, tornerà nella sua famiglia, e rientrerà nella proprietà de’ suoi padri. 003 LEV 025 042 Poiché essi sono miei servi, ch’io trassi dal paese d’Egitto; non debbono esser venduti come si vendono gli schiavi. 003 LEV 025 043 Non lo dominerai con asprezza, ma temerai il tuo Dio. 003 LEV 025 044 Quanto allo schiavo e alla schiava che potrete avere in proprio, li prenderete dalle nazioni che vi circondano; da queste comprerete lo schiavo e la schiava. 003 LEV 025 045 Potrete anche comprarne tra i figliuoli degli stranieri stabiliti fra voi e fra le loro famiglie che si troveranno fra voi, tra i figliuoli ch’essi avranno generato nel vostro paese; e saranno vostra proprietà. 003 LEV 025 046 E li potrete lasciare in eredità ai vostri figliuoli dopo di voi, come loro proprietà; vi servirete di loro come di schiavi in perpetuo; ma quanto ai vostri fratelli, i figliuoli d’Israele, nessun di voi dominerà l’altro con asprezza. 003 LEV 025 047 Se un forestiero stabilito presso di te arricchisce, e il tuo fratello divien povero presso di lui e si vende al forestiero stabilito presso di te o a qualcuno della famiglia del forestiero, 003 LEV 025 048 dopo che si sarà venduto, potrà essere riscattato; lo potrà riscattare uno de’ suoi fratelli; 003 LEV 025 049 lo potrà riscattare suo zio, o il figliuolo del suo zio; lo potrà riscattare uno de’ parenti dello stesso suo sangue, o, se ha i mezzi di farlo, potrà riscattarsi da sé. 003 LEV 025 050 Farà il conto, col suo compratore, dall’anno che gli si è venduto all’anno del giubileo; e il prezzo da pagare si regolerà secondo il numero degli anni, valutando le sue giornate come quelle di un lavorante. 003 LEV 025 051 Se vi sono ancora molti anni per arrivare al giubileo, pagherà il suo riscatto in ragione di questi anni, e in proporzione del prezzo per il quale fu comprato: 003 LEV 025 052 se rimangon pochi anni per arrivare al giubileo, farà il conto col suo compratore, e pagherà il prezzo del suo riscatto in ragione di quegli anni. 003 LEV 025 053 Starà da lui come un lavorante fissato annualmente; il padrone non lo dominerà con asprezza sotto i tuoi occhi. 003 LEV 025 054 E se non è riscattato in alcuno di quei modi, se ne uscirà libero l’anno del giubileo: egli, coi suoi figliuoli. 003 LEV 025 055 Poiché i figliuoli d’Israele son servi miei; sono miei servi, che ho tratto dal paese d’Egitto. Io sono l’Eterno, l’Iddio vostro. 003 LEV 026 001 Non vi farete idoli, non vi eleverete immagini scolpite né statue, e non collocherete nel vostro paese alcuna pietra ornata di figure, per prostrarvi davanti ad essa; poiché io sono l’Eterno, l’Iddio vostro. 003 LEV 026 002 Osserverete i miei sabati, e porterete rispetto al mio santuario. Io sono l’Eterno. 003 LEV 026 003 Se vi conducete secondo le mie leggi, se osservate i miei comandamenti e li mettete in pratica, 003 LEV 026 004 io vi darò le piogge nella loro stagione, la terra darà i suoi prodotti, e gli alberi della campagna daranno i loro frutti. 003 LEV 026 005 La trebbiatura vi durerà fino alla vendemmia, e la vendemmia vi durerà fino alla sementa; mangerete a sazietà il vostro pane, e abiterete in sicurtà il vostro paese. 003 LEV 026 006 Io farò che la pace regni nel paese; voi vi coricherete, e non ci sarà chi vi spaventi; farò sparire dal paese le bestie nocive, e la spada non passerà per il vostro paese. 003 LEV 026 007 Voi inseguirete i vostri nemici, ed essi cadranno dinanzi a voi per la spada. 003 LEV 026 008 Cinque di voi ne inseguiranno cento, cento di voi ne inseguiranno diecimila, e i vostri nemici cadranno dinanzi a voi per la spada. 003 LEV 026 009 E io mi volgerò verso voi, vi renderò fecondi e vi moltiplicherò, e raffermerò il mio patto con voi. 003 LEV 026 010 E voi mangerete delle raccolte vecchie, serbate a lungo, e trarrete fuori la raccolta vecchia per far posto alla nuova. 003 LEV 026 011 Io stabilirò la mia dimora in mezzo a voi, e l’anima mia non vi aborrirà. 003 LEV 026 012 Camminerò tra voi, sarò vostro Dio, e voi sarete mio popolo. 003 LEV 026 013 Io sono l’Eterno, l’Iddio vostro, che vi ho tratto dal paese d’Egitto affinché non vi foste più schiavi; ho spezzato il vostro giogo, e v’ho fatto camminare a test’alta. 003 LEV 026 014 Ma se non mi date ascolto e se non mettete in pratica tutti questi comandamenti, 003 LEV 026 015 se disprezzate le mie leggi e l’anima vostra disdegna le mie prescrizioni in guisa che non mettiate in pratica tutti i miei comandamenti e rompiate il mio patto, 003 LEV 026 016 ecco quel che vi farò a mia volta: manderò contro voi il terrore, la consunzione e la febbre, che vi faranno venir meno gli occhi e languir l’anima, e seminerete invano la vostra sementa: la mangeranno i vostri nemici. 003 LEV 026 017 Volgerò la mia faccia contro di voi, e voi sarete sconfitti dai vostri nemici; quelli che vi odiano vi domineranno, e vi darete alla fuga senza che alcuno v’insegua. 003 LEV 026 018 E se nemmeno dopo questo vorrete darmi ascolto, io vi castigherò sette volte di più per i vostri peccati. 003 LEV 026 019 Spezzerò la superbia della vostra forza, farò che il vostro cielo sia come di ferro, e la vostra terra come di rame. 003 LEV 026 020 La vostra forza si consumerà invano, poiché la vostra terra non darà i suoi prodotti, e gli alberi della campagna non daranno i loro frutti. 003 LEV 026 021 E se mi resistete con la vostra condotta e non volete darmi ascolto, io vi colpirò sette volte di più, secondo i vostri peccati. 003 LEV 026 022 Manderò contro di voi le fiere della campagna, che vi rapiranno i figliuoli, stermineranno il vostro bestiame, vi ridurranno a un piccol numero, e le vostre strade diverranno deserte. 003 LEV 026 023 E se, nonostante questi castighi, non volete correggervi per tornare a me, ma con la vostra condotta mi resistete, anch’io vi resisterò, 003 LEV 026 024 e vi colpirò sette volte di più per i vostri peccati. 003 LEV 026 025 E farò venir contro di voi la spada, vindice del mio patto; voi vi raccoglierete nelle vostre città, ma io manderò in mezzo a voi la peste, e sarete dati in man del nemico. 003 LEV 026 026 Quando vi toglierò il pane che sostiene, dieci donne coceranno il vostro pane in uno stesso forno, vi distribuiranno il vostro pane a peso, e mangerete, ma non vi sazierete. 003 LEV 026 027 E se, nonostante tutto questo, non volete darmi ascolto ma con la vostra condotta mi resistete, 003 LEV 026 028 anch’io vi resisterò con furore, e vi castigherò sette volte di più per i vostri peccati. 003 LEV 026 029 Mangerete la carne dei vostri figliuoli, e mangerete la carne delle vostre figliuole. 003 LEV 026 030 Io devasterò i vostri alti luoghi, distruggerò le vostre statue consacrate al sole, metterò i vostri cadaveri sui cadaveri dei vostri idoli, e l’anima mia vi aborrirà. 003 LEV 026 031 E ridurrò le vostre città in deserti, desolerò i vostri santuari, e non aspirerò più il soave odore dei vostri profumi. 003 LEV 026 032 Desolerò il paese; e i vostri nemici che vi abiteranno, ne saranno stupefatti. 003 LEV 026 033 E, quanto a voi, io vi disperderò fra le nazioni, e vi darò dietro a spada tratta; il vostro paese sarà desolato, e le vostre città saranno deserte. 003 LEV 026 034 Allora la terra si godrà i suoi sabati per tutto il tempo che rimarrà desolata e che voi sarete nel paese dei vostri nemici; allora la terra si riposerà e si godrà i suoi sabati. 003 LEV 026 035 Per tutto il tempo che rimarrà desolata avrà il riposo che non ebbe nei vostri sabati, quando voi l’abitavate. 003 LEV 026 036 Quanto ai superstiti fra voi, io renderò pusillanime il loro cuore nel paese dei loro nemici: il rumore d’una foglia agitata li metterà in fuga; fuggiranno come si fugge dinanzi alla spada, e cadranno senza che alcuno l’insegua. 003 LEV 026 037 Precipiteranno l’uno sopra l’altro come davanti alla spada, senza che alcuno l’insegua, e voi non potrete resistere dinanzi ai vostri nemici. 003 LEV 026 038 E perirete fra le nazioni, e il paese de’ vostri nemici vi divorerà. 003 LEV 026 039 I superstiti fra voi si struggeranno nei paesi de’ loro nemici, a motivo delle proprie iniquità; e si struggeranno pure a motivo delle iniquità dei loro padri. 003 LEV 026 040 E confesseranno la loro iniquità e l’iniquità dei loro padri: l’iniquità delle trasgressioni commesse contro di me e della resistenza oppostami, 003 LEV 026 041 peccati per i quali anch’io avrò dovuto resister loro, e menarli nel paese de’ loro nemici. Ma se allora il cuor loro incirconciso si umilierà, e se accetteranno la punizione della loro iniquità, 003 LEV 026 042 io mi ricorderò del mio patto con Giacobbe, mi ricorderò del mio patto con Isacco e del mio patto con Abrahamo, e mi ricorderò del paese; 003 LEV 026 043 poiché il paese sarà abbandonato da loro, e si godrà i suoi sabati mentre rimarrà desolato, senza di loro, ed essi accetteranno la punizione della loro iniquità per aver disprezzato le mie prescrizioni e aver avuto in avversione le mie leggi. 003 LEV 026 044 E, nonostante tutto questo, quando saranno nel paese dei loro nemici, io non li disprezzerò e non li prenderò in avversione fino al punto d’annientarli del tutto e di rompere il mio patto con loro; poiché io sono l’Eterno, il loro Dio; 003 LEV 026 045 ma per amor d’essi mi ricorderò del patto stretto coi loro antenati, i quali trassi dal paese d’Egitto, nel cospetto delle nazioni, per essere il loro Dio. Io sono l’Eterno”. 003 LEV 026 046 Tali sono gli statuti, le prescrizioni e le leggi che l’Eterno stabilì fra sé e i figliuoli d’Israele, sul monte Sinai, per mezzo di Mosè. 003 LEV 027 001 L’Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo: 003 LEV 027 002 “Parla ai figliuoli d’Israele e di’ loro: Quand’uno farà un voto concernente delle persone, queste persone apparterranno all’Eterno secondo la valutazione che ne farai. 003 LEV 027 003 E la tua stima sarà, per un maschio dai venti ai sessant’anni, cinquanta sicli d’argento, secondo il siclo del santuario; 003 LEV 027 004 se si tratta di una donna, la tua stima sarà di trenta sicli. 003 LEV 027 005 Dai cinque ai vent’anni, la tua stima sarà di venti sicli per un maschio, e di dieci sicli per una femmina. 003 LEV 027 006 Da un mese a cinque anni, la tua stima sarà di cinque sicli d’argento per un maschio, e di tre sicli d’argento per una femmina. 003 LEV 027 007 Dai sessant’anni in su, la tua stima sarà di quindici sicli per un maschio e di dieci sicli per una femmina. 003 LEV 027 008 E se colui che ha fatto il voto e troppo povero per pagare la somma fissata da te, lo si farà presentare al sacerdote, il quale lo tasserà. Il sacerdote farà una stima, in proporzione de’ mezzi di colui che ha fatto il voto. 003 LEV 027 009 Se si tratta di animali che possono essere presentati come offerta all’Eterno, ogni animale che si darà all’Eterno sarà cosa santa. 003 LEV 027 010 Non lo si dovrà cambiare; non se ne metterà uno buono al posto di uno cattivo, o uno cattivo al posto di uno buono; e se pure uno sostituisce un animale all’altro, ambedue gli animali saranno cosa sacra. 003 LEV 027 011 E se si tratta di animali impuri di cui non si può fare offerta all’Eterno, l’animale sarà presentato davanti al sacerdote; 003 LEV 027 012 e il sacerdote ne farà la stima, secondo che l’animale sarà buono o cattivo; e uno se ne starà alla stima fattane dal sacerdote. 003 LEV 027 013 Ma se uno lo vuol riscattare, aggiungerà un quinto alla tua stima. 003 LEV 027 014 Se uno consacra la sua casa per esser cosa santa all’Eterno, il sacerdote ne farà la stima secondo ch’essa sarà buona o cattiva; e uno se ne starà alla stima fattane dal sacerdote. 003 LEV 027 015 E se colui che ha consacrato la sua casa la vuol riscattare, aggiungerà un quinto al prezzo della stima, e sarà sua. 003 LEV 027 016 Se uno consacra all’Eterno un pezzo di terra della sua proprietà, ne farai la stima in ragione della sementa: cinquanta sicli d’argento per un omer di seme d’orzo. 003 LEV 027 017 Se consacra la sua terra dall’anno del giubileo, il prezzo ne resterà fissato secondo la tua stima; 003 LEV 027 018 ma se la consacra dopo il giubileo, il sacerdote ne valuterà il prezzo in ragione del numero degli anni che rimangono fino al giubileo, e si farà una detrazione dalla tua stima. 003 LEV 027 019 E se colui che ha consacrato il pezzo di terra lo vuol riscattare, aggiungerà un quinto al prezzo della tua stima, e resterà suo. 003 LEV 027 020 Ma se non riscatta il pezzo di terra e lo vende ad un altro, non lo si potrà più riscattare; 003 LEV 027 021 ma quel pezzo di terra, quando rimarrà franco al giubileo, sarà consacrato all’Eterno come una terra interdetta, e diventerà proprietà del sacerdote. 003 LEV 027 022 Se uno consacra all’Eterno un pezzo di terra ch’egli ha comprato e che non fa parte della sua proprietà, 003 LEV 027 023 il sacerdote ne valuterà il prezzo secondo la stima fino all’anno del giubileo; e quel tale pagherà il giorno stesso il prezzo fissato, giacché è cosa consacrata all’Eterno. 003 LEV 027 024 L’anno del giubileo la terra tornerà a colui da cui fu comprata, e del cui patrimonio faceva parte. 003 LEV 027 025 Tutte le tuo stime si faranno in sicli del santuario; il siclo è di venti ghere. 003 LEV 027 026 Però, nessuno potrà consacrare i primogeniti del bestiame, i quali appartengono già all’Eterno, perché primogeniti: sia un bue, sia un agnello, appartiene all’Eterno. 003 LEV 027 027 E se si tratta di un animale impuro, lo si riscatterà al prezzo della tua stima, aggiungendovi un quinto; se non è riscattato, sarà venduto al prezzo della tua stima. 003 LEV 027 028 Nondimeno, tutto ciò che uno avrà consacrato all’Eterno per voto d’interdetto, di fra le cose che gli appartengono, sia che si tratti di una persona, di un animale o di un pezzo di terra del suo patrimonio, non potrà esser né venduto, né riscattato; ogni interdetto è cosa interamente consacrata all’Eterno. 003 LEV 027 029 Nessuna persona consacrata per voto d’interdetto potrà essere riscattata; dovrà essere messa a morte. 003 LEV 027 030 Ogni decima della terra, sia delle raccolte del suolo sia dei frutti degli alberi, appartiene all’Eterno; è cosa consacrata all’Eterno. 003 LEV 027 031 Se uno vuol riscattare una parte della sua decima vi aggiungerà il quinto. 003 LEV 027 032 E ogni decima dell’armento o del gregge, il decimo capo di tutto ciò che passa sotto la verga del pastore, sarà consacrata all’Eterno. 003 LEV 027 033 Non si farà distinzione fra animale buono e cattivo, e non si faranno sostituzioni; e se si sostituisce un animale all’altro, ambedue saranno cosa sacra; non si potranno riscattare”. 003 LEV 027 034 Questi sono i comandamenti che l’Eterno diede a Mosè per i figliuoli d’Israele, sul monte Sinai. # # BOOK 004 NUM Numbers Numeri 004 NUM 001 001 L’Eterno parlò ancora a Mosè, nel deserto di Sinai, nella tenda di convegno, il primo giorno del secondo mese, il secondo anno dell’uscita de’ figliuoli d’Israele dal paese d’Egitto, e disse: 004 NUM 001 002 “Fate la somma di tutta la raunanza de’ figliuoli d’Israele secondo le loro famiglie, secondo le case dei loro padri, contando i nomi di tutti i maschi, uno per uno, 004 NUM 001 003 dall’età di venti anni in su, tutti quelli che in Israele possono andare alla guerra; tu ed Aaronne ne farete il censimento, secondo le loro schiere. 004 NUM 001 004 E con voi ci sarà un uomo per tribù, il capo della casa de’ suoi padri. 004 NUM 001 005 Questi sono i nomi degli nomini che staranno con voi. Di Ruben: Elitsur, figliuolo di Scedeur; 004 NUM 001 006 di Simeone: Scelumiel, figliuolo di Tsurishaddai; 004 NUM 001 007 di Giuda: Nahshon, figliuolo di Aminadab; 004 NUM 001 008 di Issacar: Nethaneel, figliuolo di Tsuar; 004 NUM 001 009 di Zabulon: Eliab, figliuolo di Helon; 004 NUM 001 010 de’ figliuoli di Giuseppe: di Efraim: Elishama, figliuolo di Ammihud; di Manasse: Gamaliel, figliuolo di Pedahtsur; 004 NUM 001 011 di Beniamino: Abidan, figliuolo di Ghideoni; 004 NUM 001 012 di Dan: Ahiezer, figliuolo di Ammishaddai; 004 NUM 001 013 di Ascer: Paghiel, figliuolo di Ocran; 004 NUM 001 014 di Gad: Eliasaf, figliuolo di Deuel; 004 NUM 001 015 di Neftali: Ahira, figliuolo di Enan”. 004 NUM 001 016 Questi furono i chiamati dal seno della raunanza, i principi delle tribù de’ loro padri, i capi delle migliaia d’Israele. 004 NUM 001 017 Mosè ed Aaronne presero dunque questi uomini ch’erano stati designati per nome, 004 NUM 001 018 e convocarono tutta la raunanza, il primo giorno del secondo mese; e il popolo fu inscritto secondo le famiglie, secondo le case de’ padri, contando il numero delle persone dai venti anni in su, uno per uno. 004 NUM 001 019 Come l’Eterno gli aveva ordinato, Mosè ne fece il censimento nel deserto di Sinai. 004 NUM 001 020 Figliuoli di Ruben, primogenito d’Israele, loro discendenti secondo le loro famiglie, secondo le case dei loro padri, contando i nomi di tutti i maschi, uno per uno, dall’età di vent’anni in su, tutti quelli che potevano andare alla guerra: 004 NUM 001 021 il censimento della tribù di Ruben dette la cifra di quarantaseimila cinquecento. 004 NUM 001 022 Figliuoli di Simeone, loro discendenti secondo le loro famiglie, secondo le case dei loro padri, inscritti contando i nomi di tutti i maschi, uno per uno, dall’età di vent’anni in su, tutti quelli che potevano andare alla guerra: 004 NUM 001 023 il censimento della tribù di Simeone dette la cifra di cinquantanovemila trecento. 004 NUM 001 024 Figliuoli di Gad, loro discendenti secondo le loro famiglie, secondo le case dei loro padri, contando i nomi dall’età di vent’anni in su, tutti quelli che potevano andare alla guerra: 004 NUM 001 025 il censimento della tribù di Gad dette la cifra di quarantacinquemila seicentocinquanta. 004 NUM 001 026 Figliuoli di Giuda, loro discendenti secondo le loro famiglie, secondo le case dei loro padri, contando i nomi dall’età di venti anni in su, tutti quelli che potevano andare alla guerra: 004 NUM 001 027 il censimento della tribù di Giuda dette la cifra di settantaquattromila seicento. 004 NUM 001 028 Figliuoli di Issacar, loro discendenti secondo le loro famiglie, secondo le case dei loro padri, contando i nomi dall’età di venti anni in su, tutti quelli che potevano andare alla guerra: 004 NUM 001 029 il censimento della tribù di Issacar dette la cifra di cinquantaquattromila quattrocento. 004 NUM 001 030 Figliuoli di Zabulon, loro discendenti secondo le loro famiglie, secondo le case dei loro padri, contando i nomi dall’età di venti anni in su, tutti quelli che potevano andare alla guerra: 004 NUM 001 031 il censimento della tribù di Zabulon dette la cifra di cinquantasettemila quattrocento. 004 NUM 001 032 Figliuoli di Giuseppe: Figliuoli d’Efraim, loro discendenti secondo le loro famiglie, secondo le case dei loro padri, contando i nomi dall’età di venti anni in su, tutti quelli che potevano andare alla guerra: 004 NUM 001 033 il censimento della tribù di Efraim dette la cifra di quarantamila cinquecento. 004 NUM 001 034 Figliuoli di Manasse, loro discendenti secondo le loro famiglie, secondo le case dei loro padri, contando i nomi dall’età di venti anni in su, tutti quelli che potevano andare alla guerra: 004 NUM 001 035 il censimento della tribù dì Manasse dette la cifra di trentaduemila duecento. 004 NUM 001 036 Figliuoli di Beniamino, loro discendenti secondo le loro famiglie, secondo le case dei loro padri, contando i nomi dall’età di venti anni in su, tutti quelli che potevano andare alla guerra: 004 NUM 001 037 il censimento della tribù di Beniamino dette la cifra di trentacinquemila quattrocento. 004 NUM 001 038 Figliuoli di Dan, loro discendenti secondo le loro famiglie, secondo le case dei loro padri, contando i nomi dall’età di venti anni in su, tutti quelli che potevano andare alla guerra: 004 NUM 001 039 il censimento della tribù di Dan dette la cifra di sessantaduemila settecento. 004 NUM 001 040 Figliuoli di Ascer, loro discendenti secondo le loro famiglie, secondo le case dei loro padri, contando i nomi dall’età di venti anni in su, tutti quelli che potevano andare alla guerra: 004 NUM 001 041 il censimento della tribù di Ascer dette la cifra di quarantunmila cinquecento. 004 NUM 001 042 Figliuoli di Neftali, loro discendenti secondo le loro famiglie, secondo le case dei loro padri, contando i nomi dall’età di venti anni in su, tutti quelli che potevano andare alla guerra: 004 NUM 001 043 il censimento della tribù di Neftali dette la cifra di cinquantatremila quattrocento. 004 NUM 001 044 Questi son quelli di cui Mosè ed Aaronne fecero il censimento, coi dodici uomini, principi d’Israele: ce n’era uno per ognuna delle case de’ loro padri. 004 NUM 001 045 Così tutti i figliuoli d’Israele dei quali fu fatto il censimento secondo le case del loro padri, dall’età di vent’anni in su, cioè tutti gli uomini che in Israele potevano andare alla guerra, 004 NUM 001 046 tutti quelli dei quali fu fatto il censimento, furono seicentotremila cinquecentocinquanta. 004 NUM 001 047 Ma i Leviti, come tribù dei loro padri, non furon compresi nel censimento con gli altri; 004 NUM 001 048 poiché l’Eterno avea parlato a Mosè, dicendo: 004 NUM 001 049 “Soltanto della tribù di Levi non farai il censimento, e non ne unirai l’ammontare a quello de’ figliuoli d’Israele; 004 NUM 001 050 ma affida ai Leviti la cura del tabernacolo della testimonianza, di tutti i suoi utensili e di tutto ciò che gli appartiene. Essi porteranno il tabernacolo e tutti i suoi utensili, ne faranno il servizio, e staranno accampati attorno al tabernacolo. 004 NUM 001 051 Quando il tabernacolo dovrà partire, i Leviti lo smonteranno; quando il tabernacolo dovrà accamparsi in qualche luogo, i Leviti lo rizzeranno; e l’estraneo che gli si avvicinerà sarà messo a morte. 004 NUM 001 052 I figliuoli d’Israele pianteranno le loro tende ognuno nel suo campo, ognuno vicino alla sua bandiera, secondo le loro schiere. 004 NUM 001 053 Ma i Leviti pianteranno le loro attorno al tabernacolo della testimonianza, affinché non si accenda l’ira mia contro la raunanza de’ figliuoli d’Israele; e i Leviti avranno la cura del tabernacolo della testimonianza”. 004 NUM 001 054 I figliuoli d’Israele si conformarono in tutto agli ordini che l’Eterno avea dato a Mosè; fecero così. 004 NUM 002 001 L’Eterno parlò ancora a Mosè e ad Aaronne, dicendo: 004 NUM 002 002 “I figliuoli d’Israele s’accamperanno ciascuno vicino alla sua bandiera sotto le insegne delle case dei loro padri; si accamperanno di faccia e tutt’intorno alla tenda di convegno. 004 NUM 002 003 Sul davanti, verso oriente, s’accamperà la bandiera del campo di Giuda con le sue schiere; 004 NUM 002 004 il principe de’ figliuoli di Giuda è Nahshon, figliuolo di Aminadab, e il suo corpo, secondo il censimento, è di settantaquattromila seicento uomini. 004 NUM 002 005 Accanto a lui s’accamperà la tribù di Issacar; il principe dei figliuoli di Issacar e Nethaneel, figliuoli di Tsuar, 004 NUM 002 006 e il suo corpo, secondo il censimento, è di cinquantaquattromila quattrocento uomini. 004 NUM 002 007 Poi la tribù di Zabulon; il principe dei figliuoli di Zabulon e Eliab, figliuolo di Helon, e il suo corpo, 004 NUM 002 008 secondo il censimento, è di cinquantasettemila quattrocento uomini. 004 NUM 002 009 Il totale del censimento del campo di Giuda è dunque centottantaseimila quattrocento uomini, secondo le loro schiere. Si metteranno in marcia i primi. 004 NUM 002 010 A mezzogiorno starà la bandiera del campo di Ruben con le sue schiere; il principe de’ figliuoli di Ruben è Elitsur, figliuolo di Scedeur, 004 NUM 002 011 e il suo corpo, secondo il censimento, è di quarantaseimila cinquecento uomini. 004 NUM 002 012 Accanto a lui s’accamperà la tribù di Simeone; il principe de’ figliuoli di Simeone è Scelumiel, figliuolo di Tsurishaddai, 004 NUM 002 013 e il suo corpo, secondo il censimento, è di cinquantanovemila trecento uomini. 004 NUM 002 014 Poi la tribù di Gad; il principe de’ figliuoli di Gad è Eliasaf, figliuolo di Reuel, 004 NUM 002 015 e il suo corpo, secondo il censimento, è di quarantacinquemila seicentocinquanta uomini. 004 NUM 002 016 Il totale del censimento dei campo di Ruben è dunque centocinquantunmila e quattrocentocinquanta uomini, secondo le loro schiere. Si metteranno in marcia in seconda linea. 004 NUM 002 017 Poi si metterà in marcia la tenda di convegno col campo dei Leviti in mezzo agli altri campi. Seguiranno nella marcia l’ordine nel quale erano accampati, ciascuno al suo posto, con la sua bandiera. 004 NUM 002 018 Ad occidente starà la bandiera del campo di Efraim con le sue schiere; il principe de’ figliuoli di Efraim è Elishama, 004 NUM 002 019 figliuolo di Ammihud, e il suo corpo, secondo il censimento, è di quarantamila cinquecento uomini. 004 NUM 002 020 Accanto a lui s’accamperà la tribù di Manasse; il principe de’ figliuoli di Manasse e Gamaliel, figliuolo di Pedahtsur, 004 NUM 002 021 e il suo corpo, secondo il censimento, è di trentaduemila duecento uomini. 004 NUM 002 022 Poi la tribù di Beniamino; il principe dei figliuoli di Beniamino è Abidan, figliuolo di Ghideoni, 004 NUM 002 023 e il suo corpo, secondo il censimento, è di trentacinquemila quattrocento uomini. 004 NUM 002 024 Il totale del censimento del campo d’Efraim è dunque centottomila cento uomini, secondo le loro schiere. Si metteranno in marcia in terza linea. 004 NUM 002 025 A settentrione starà il campo di Dan con le sue schiere; il principe de’ figliuoli di Dan è Ahiezer, figliuolo di Ammishaddai, 004 NUM 002 026 e il suo campo, secondo il censimento, è di sessantaduemila settecento uomini. 004 NUM 002 027 Accanto a lui s’accamperà la tribù di Ascer; il principe de’ figliuoli di Ascer è Paghiel, figliuolo d’Ocran, 004 NUM 002 028 e il suo campo, secondo il censimento, è di quarantunmila cinquecento uomini. 004 NUM 002 029 Poi la tribù di Neftali; il principe de’ figliuoli di Neftali è Ahira, figliuolo di Enan, 004 NUM 002 030 e il suo campo, secondo il censimento, è di cinquantatremila quattrocento uomini. 004 NUM 002 031 Il totale del censimento del campo di Dan è dunque centocinquantasettemila seicento. Si metteranno in marcia gli ultimi, secondo le loro bandiere”. 004 NUM 002 032 Questi furono i figliuoli d’Israele de’ quali si fece il censimento secondo le case dei loro padri. Tutti gli uomini de’ quali si fece il censimento, e che formarono i campi, secondo i loro corpi, furono seicentotremila cinquecentocinquanta. 004 NUM 002 033 Ma i Leviti, secondo l’ordirle che l’Eterno avea dato a Mosè, non furon compresi nel censimento coi figliuoli d’Israele. 004 NUM 002 034 E i figliuoli d’Israele si conformarono in tutto agli ordini che l’Eterno avea dati a Mosè: così s’accampavano secondo le loro bandiere, e così si mettevano in marcia, ciascuno secondo la sua famiglia, secondo la casa de’ suoi padri. 004 NUM 003 001 Or questi sono i discendenti di Aaronne e di Mosè nel tempo in cui l’Eterno parlò a Mosè sul monte Sinai. 004 NUM 003 002 Questi sono i nomi dei figliuoli di Aaronne: Nadab, il primogenito, Abihu, Eleazar e Ithamar. 004 NUM 003 003 Tali i nomi dei figliuoli d’Aaronne, che ricevettero l’unzione come sacerdoti e furon consacrati per esercitare il sacerdozio. 004 NUM 003 004 Nadab e Abihu morirono davanti all’Eterno quand’offrirono fuoco straniero davanti all’Eterno, nel deserto di Sinai. Essi non aveano figliuoli, ed Eleazar e Ithamar esercitarono il sacerdozio in presenza d’Aaronne, loro padre. 004 NUM 003 005 E l’Eterno parlò a Mosè, dicendo: 004 NUM 003 006 “Fa’ avvicinare la tribù de’ Leviti e ponila davanti al sacerdote Aaronne, affinché sia al suo servizio. 004 NUM 003 007 Essi avranno la cura di tutto ciò che è affidato a lui e a tutta la raunanza davanti alla tenda di convegno e faranno così il servizio del tabernacolo. 004 NUM 003 008 Avranno cura di tutti gli utensili della tenda di convegno e di quanto è affidato ai figliuoli d’Israele, e faranno così il servizio del tabernacolo. 004 NUM 003 009 Tu darai i Leviti ad Aaronne e ai suoi figliuoli; essi gli sono interamente dati di tra i figliuoli d’Israele. 004 NUM 003 010 Tu stabilirai Aaronne e i suoi figliuoli, perché esercitino le funzioni del loro sacerdozio; lo straniero che s’accosterà all’altare sarà messo a morte”. 004 NUM 003 011 E l’Eterno parlò a Mosè, dicendo: 004 NUM 003 012 “Ecco, io ho preso i Leviti di tra i figliuoli d’Israele in luogo d’ogni primogenito che apre il seno materno tra i figliuoli d’Israele; e i Leviti saranno miei; 004 NUM 003 013 poiché ogni primogenito è mio; il giorno ch’io colpii tutti i primogeniti nel paese d’Egitto, io mi consacrerai tutti i primi parti in Israele, tanto degli uomini quanto degli animali; saranno miei: io sono l’Eterno”. 004 NUM 003 014 E l’Eterno parlò a Mosè nel deserto di Sinai, dicendo: 004 NUM 003 015 “Fa’ il censimento de’ figliuoli di Levi secondo le case de’ loro padri, secondo le loro famiglie; farai il censimento di tutti i maschi dall’età d’un mese in su”. 004 NUM 003 016 E Mosè ne fece il censimento secondo l’ordine dell’Eterno, come gli era stato comandato di fare. 004 NUM 003 017 Questi sono i figliuoli di Levi, secondo i loro nomi: Gherson, Kehath e Merari. 004 NUM 003 018 Questi i nomi dei figliuoli di Gherson, secondo le loro famiglie: Libni e Scimei. 004 NUM 003 019 E i figliuoli di Kehath, secondo le loro famiglie: Amram, Jitsehar, Hebron e Uzziel. 004 NUM 003 020 E i figliuoli di Merari secondo le loro famiglie: Mahli e Musci. Queste sono le famiglie dei Leviti, secondo le case de’ loro padri. 004 NUM 003 021 Da Gherson discendono la famiglia dei Libniti e la famiglia dei Scimeiti, che formano le famiglie dei Ghersoniti. 004 NUM 003 022 Quelli de’ quali fu fatto il censimento, contando tutti i maschi dall’età di un mese in su, furono settemila cinquecento. 004 NUM 003 023 Le famiglie dei Ghersoniti avevano il campo dietro il tabernacolo, a occidente. 004 NUM 003 024 Il principe della casa de’ padri dei Ghersoniti era Eliasaf, figliuolo di Lael. 004 NUM 003 025 Per quel che concerne la tenda di convegno, i figliuoli di Gherson doveano aver cura del tabernacolo e della tenda, della sua coperta, della portiera all’ingresso della tenda di convegno, 004 NUM 003 026 delle tele del cortile e della portiera dell’ingresso del cortile, tutt’intorno al tabernacolo e all’altare, e dei suoi cordami per tutto il servizio del tabernacolo. 004 NUM 003 027 Da Kehath discendono la famiglia degli Amramiti, la famiglia degli Jitsehariti, la famiglia degli Hebroniti e la famiglia degli Uzzieliti, che formano le famiglie dei Kehathiti. 004 NUM 003 028 Contando tutti i maschi dall’età di un mese in su, furono ottomila seicento, incaricati della cura del santuario. 004 NUM 003 029 Le famiglie dei figliuoli di Kehath avevano il campo al lato meridionale del tabernacolo. 004 NUM 003 030 Il principe della casa de’ padri dei Kehathiti era Elitsafan, figliuolo di Uzziel. 004 NUM 003 031 Alle loro cure erano affidati l’arca, la tavola, il candelabro, gli altari e gli utensili dei santuario coi quali si fa il servizio, il velo e tutto ciò che si riferisce al servizio del santuario. 004 NUM 003 032 Il principe dei principi dei Leviti era Eleazar, figliuolo del sacerdote Aaronne; egli aveva la sorveglianza di quelli ch’erano incaricati della cura del santuario. 004 NUM 003 033 Da Merari discendono la famiglia dei Mahliti e la famiglia dei Musciti, che formano le famiglie di Merari. 004 NUM 003 034 Quelli di cui si fece il censimento, contando tutti i maschi dall’età di un mese in su, furono seimila duecento. 004 NUM 003 035 Il principe della casa de’ padri delle famiglie di Merari era Tsuriel, figliuolo di Abihail. Essi aveano il campo dal lato settentrionale del tabernacolo. 004 NUM 003 036 Alle cure dei figliuoli di Merari furono affidati le tavole del tabernacolo, le sue traverse, le sue colonne e le loro basi, tutti i suoi utensili e tutto ciò che si riferisce al servizio del tabernacolo, 004 NUM 003 037 le colonne del cortile tutt’intorno, le loro basi, i loro piuoli e il loro cordame. 004 NUM 003 038 Sul davanti del tabernacolo, a oriente, di faccia alla tenda di convegno, verso il sol levante, avevano il campo Mosè, Aaronne e i suoi figliuoli; essi aveano la cura del santuario in luogo de’ figliuoli d’Israele; lo straniero che vi si fosse accostato sarebbe stato messo a morte. 004 NUM 003 039 Tutti i Leviti di cui Mosè ed Aaronne fecero il censimento secondo le loro famiglie per ordine dell’Eterno, tutti i maschi dall’età di un mese in su, furono ventiduemila. 004 NUM 003 040 E l’Eterno disse a Mosè: “Fa’ il censimento di tutti i primogeniti maschi tra i figliuoli d’Israele dall’età di un mese in su e fa’ il conto dei loro nomi. 004 NUM 003 041 Prenderai i Leviti per me io sono l’Eterno invece di tutti i primogeniti de’ figliuoli d’Israele e il bestiame dei Leviti in luogo dei primi parti del bestiame de’ figliuoli d’Israele”. 004 NUM 003 042 E Mosè fece il censimento di tutti i primogeniti tra i figliuoli d’Israele, secondo l’ordine che l’Eterno gli avea dato. 004 NUM 003 043 Tutti i primogeniti maschi di cui si fece il censimento, contando i nomi dall’età di un mese in su, furono ventiduemila duecentosettantatre. 004 NUM 003 044 E l’Eterno parlò a Mosè, dicendo: 004 NUM 003 045 “Prendi i Leviti in luogo di tutti i primogeniti dei figliuoli d’Israele, e il bestiame de’ Leviti in luogo del loro bestiame; e i Leviti saranno miei. Io sono l’Eterno. 004 NUM 003 046 Per il riscatto dei duecentosettantatre primogeniti dei figliuoli d’Israele che oltrepassano il numero dei Leviti, 004 NUM 003 047 prenderai cinque sicli a testa; li prenderai secondo il siclo dei santuario, che è di venti ghere. 004 NUM 003 048 Darai il danaro ad Aaronne e ai suoi figliuoli per il riscatto di quelli che oltrepassano il numero dei Leviti”. 004 NUM 003 049 E Mosè prese il danaro per il riscatto di quelli che oltrepassavano il numero dei primogeniti riscattati dai Leviti; 004 NUM 003 050 prese il danaro dai primogeniti dei figliuoli d’Israele: milletrecento sessantacinque sicli, secondo il siclo del santuario. 004 NUM 003 051 E Mosè dette il danaro del riscatto ad Aaronne e ai suoi figliuoli, secondo l’ordine dell’Eterno, come l’Eterno aveva ordinato a Mosè. 004 NUM 004 001 L’Eterno parlò ancora a Mosè e ad Aaronne, dicendo: 004 NUM 004 002 “Fate il conto dei figliuoli di Kehath, tra i figliuoli di Levi, secondo le loro famiglie, secondo le case dei loro padri, 004 NUM 004 003 dall’età di trent’anni in su fino all’età di cinquant’anni, di tutti quelli che possono assumere un ufficio per far l’opera nella tenda di convegno. 004 NUM 004 004 Questo è il servizio che i figliuoli di Kehath avranno a fare nella tenda di convegno, e che concerne le cose santissime. 004 NUM 004 005 Quando il campo si moverà, Aaronne e i suoi figliuoli verranno a smontare il velo di separazione, e copriranno con esso l’arca della testimonianza; 004 NUM 004 006 poi porranno sull’arca una coperta di pelli di delfino, vi stenderanno sopra un panno tutto di stoffa violacea e vi metteranno al posto le stanghe. 004 NUM 004 007 Poi stenderanno un panno violaceo sulla tavola dei pani della presentazione, e vi metteranno su i piatti, le coppe, i bacini, i calici per le libazioni; e vi sarà su anche il pane perpetuo; 004 NUM 004 008 e su queste cose stenderanno un panno scarlatto, e sopra questo una coperta di pelli di delfino, e metteranno le stanghe alla tavola. 004 NUM 004 009 Poi prenderanno un panno violaceo, col quale copriranno il candelabro, le sue lampade, le sue forbici, i suoi smoccolatoi e tutti i suoi vasi dell’olio destinati al servizio del candelabro; 004 NUM 004 010 metteranno il candelabro con tutti i suoi utensili in una coperta di pelli di delfino, e lo porranno sopra un paio di stanghe. 004 NUM 004 011 Poi stenderanno sull’altare d’oro un panno violaceo, e sopra questo una coperta di pelli di delfino; e metteranno le stanghe all’altare. 004 NUM 004 012 E prenderanno tutti gli utensili di cui si fa uso per il servizio nel santuario, li metteranno in un panno violaceo, li avvolgeranno in una coperta di pelli di delfino e li porranno sopra un paio di stanghe. 004 NUM 004 013 Poi toglieranno le ceneri dall’altare, e stenderanno sull’altare un panno scarlatto; 004 NUM 004 014 vi metteranno su tutti gli utensili destinati al suo servizio, i bracieri, i forchettoni, le palette, i bacini, tutti gli utensili dell’altare e vi stenderanno su una coperta li pelli di delfino; poi porranno le stanghe all’altare. 004 NUM 004 015 E dopo che Aaronne e i suoi figliuoli avranno finito di coprire il santuario e tutti gli arredi del santuario, quando il campo si moverà, i figliuoli di Kehath verranno per portar quelle cose; ma non toccheranno le cose sante, che non abbiano a morire. Queste sono le incombenze de’ figliuoli di Kehath nella tenda di convegno. 004 NUM 004 016 Ed Eleazar, figliuolo del sacerdote Aaronne, avrà l’incarico dell’olio per il candelabro, del profumo fragrante, dell’offerta perpetua e dell’olio dell’unzione, e l’incarico di tutto il tabernacolo e di tutto ciò che contiene, del santuario e de’ suoi arredi”. 004 NUM 004 017 Poi l’Eterno parlò a Mosè e ad Aaronne dicendo: 004 NUM 004 018 “Badate che la tribù delle famiglie dei Kehathiti non abbia ad essere sterminata di fra i Leviti; 004 NUM 004 019 ma fate questo per loro, affinché vivano e non muoiano quando si accosteranno al luogo santissimo: Aaronne e i suoi figliuoli vengano e assegnino a ciascun d’essi il proprio servizio e il proprio incarico. 004 NUM 004 020 E non entrino quelli a guardare anche per un istante le cose sante, onde non muoiano”. 004 NUM 004 021 L’Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo: 004 NUM 004 022 “Fa’ il conto anche dei figliuoli di Gherson, secondo le case dei loro padri, secondo le loro famiglie. 004 NUM 004 023 Farai il censimento, dall’età di trent’anni in su fino all’età di cinquant’anni, di tutti quelli che possono assumere un ufficio per far l’opera nella tenda di convegno. 004 NUM 004 024 Questo è il servizio delle famiglie dei Ghersoniti: quel che debbono fare e quello che debbono portare: 004 NUM 004 025 porteranno i teli del tabernacolo e la tenda di convegno, la sua coperta, la coperta di pelli di delfino che v’è sopra, e la portiera all’ingresso della tenda di convegno; 004 NUM 004 026 le cortine del cortile con la portiera dell’ingresso del cortile, cortine che stanno tutt’intorno al tabernacolo e all’altare, i loro cordami e tutti gli utensili destinati al loro servizio; faranno tutto il servizio che si riferisce queste cose. 004 NUM 004 027 Tutto il servizio dei figliuoli dei Ghersoniti sarà sotto gli ordini di Aaronne e dei suoi figliuoli per tutto quello che dovranno portare e per tutto quello che dovranno fare; voi affiderete alla loro cura tutto quello che debbon portare. 004 NUM 004 028 Tale è il servizio delle famiglie dei figliuoli del Ghersoniti nella tenda di convegno; e l’incarico loro sarà eseguito agli ordini di Ithamar figliuolo del sacerdote Aaronne. 004 NUM 004 029 Farai il censimento dei figliuoli di Merari secondo le loro famiglie, secondo le case dei loro padri; 004 NUM 004 030 farai il censimento, dall’età di trent’anni in su fino all’età di cinquant’anni, di tutti quelli che possono assumere un ufficio per far l’opera nella tenda di convegno. 004 NUM 004 031 Questo è quanto è affidato alle loro cure e quello che debbono portare, in conformità di tutto il loro servizio nella tenda di convegno: le assi del tabernacolo, le sue traverse, le sue colonne, le sue basi; 004 NUM 004 032 le colonne che sono intorno al cortile, le loro basi, i loro piuoli, i loro cordami, tutti i loro utensili e tutto il servizio che vi si riferisce. Farete l’inventario nominativo degli oggetti affidati alle loro cure e ch’essi dovranno portare. 004 NUM 004 033 Tale è il servizio delle famiglie dei figliuoli di Merari, tutto il loro servizio nella tenda di convegno, sotto ali ordini di Ithamar, figliuolo del sacerdote Aaronne”. 004 NUM 004 034 Mosè, Aaronne e i principi della raunanza fecero dunque il censimento dei figliuoli dei Kehathiti secondo le loro famiglie e secondo le case dei loro padri, 004 NUM 004 035 di tutti quelli che dall’età di trent’anni in su fino all’età di cinquant’anni potevano assumere un ufficio per far l’opera nella tenda di convegno. 004 NUM 004 036 E quelli di cui si fece il censimento secondo le loro famiglie, furono duemila settecentocinquanta. 004 NUM 004 037 Questi son quelli delle famiglie dei Kehathiti dei quali si fece il censimento: tutti quelli che esercitavano un qualche ufficio nella tenda di convegno; Mosè ed Aaronne ne fecero il censimento secondo l’ordine che l’Eterno avea dato per mezzo di Mosè. 004 NUM 004 038 I figliuoli di Gherson, di cui si fece il censimento secondo le loro famiglie e secondo le case dei loro padri, 004 NUM 004 039 dall’età di trent’anni in su fino all’età di cinquant’anni, tutti quelli che potevano assumere un ufficio per far l’opera nella tenda di convegno, 004 NUM 004 040 quelli di cui si fece il censimento secondo le loro famiglie, secondo le case dei loro padri, furono duemila seicentotrenta. 004 NUM 004 041 Questi son quelli delle famiglie dei figliuoli di Gherson, di cui si fece il censimento: tutti quelli che esercitavano un qualche ufficio nella tenda di convegno; Mosè ed Aaronne ne fecero il censimento secondo l’ordine dell’Eterno. 004 NUM 004 042 Quelli delle famiglie dei figliuoli di Merari dei quali si fece il censimento secondo le loro famiglie, secondo le famiglie dei loro padri, 004 NUM 004 043 dall’età di trent’anni in su fino all’età di cinquant’anni, tutti quelli che potevano assumere un ufficio per far l’opera nella tenda di convegno, 004 NUM 004 044 quelli di cui si fece il censimento secondo le loro famiglie, furono tremila duecento. 004 NUM 004 045 Questi son quelli delle famiglie dei figliuoli di Merari, di cui si fece il censimento; Mosè ed Aaronne ne fecero il censimento secondo l’ordine che l’Eterno avea dato per mezzo di Mosè. 004 NUM 004 046 Tutti i Leviti dei quali Mosè, Aaronne e i principi d’Israele fecero il censimento secondo le loro famiglie e secondo le case dei loro padri, 004 NUM 004 047 dall’età di trent’anni in su fino all’età di cinquant’anni, tutti quelli che potevano assumere l’ufficio di servitori e l’ufficio di portatori nella tenda di convegno, 004 NUM 004 048 tutti quelli di cui si fece il censimento, furono ottomila cinquecento ottanta. 004 NUM 004 049 Ne fu fatto il censimento secondo l’ordine che l’Eterno avea dato per mezzo di Mosè, assegnando a ciascuno il servizio che dovea fare e quello che dovea portare. Così ne fu fatto il censimento come l’Eterno avea ordinato a Mosè. 004 NUM 005 001 Poi l’Eterno parlò a Mosè, dicendo: 004 NUM 005 002 “Ordina ai figliuoli d’Israele che mandino fuori del campo ogni lebbroso, chiunque ha la gonorrea o è impuro per il contatto con un morto. 004 NUM 005 003 Maschi o femmine che siano, li manderete fuori; li manderete fuori del campo perché non contaminino il loro campo in mezzo al quale io abito”. 004 NUM 005 004 I figliuoli d’Israele fecero così, e li mandarono fuori del campo. Come l’Eterno avea detto a Mosè, così fecero i figliuoli d’Israele. 004 NUM 005 005 L’Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo: 004 NUM 005 006 “Di’ ai figliuoli d’Israele: Quando un uomo o una donna avrà fatto un torto a qualcuno commettendo una infedeltà rispetto all’Eterno, e questa persona si sarà così resa colpevole, 004 NUM 005 007 ella confesserà il peccato commesso, restituirà per intero il corpo del delitto, aggiungendovi in più un quinto, e lo darà a colui verso il quale si è resa colpevole. 004 NUM 005 008 Ma se questi non ha prossimo parente a cui si possa restituire il corpo del delitto, questo corpo del delitto restituito spetterà all’Eterno, cioè al sacerdote, oltre al montone espiatorio, mediante il quale si farà l’espiazione per il colpevole. 004 NUM 005 009 Ogni offerta elevata di tutte le cose consacrate che i figliuoli d’Israele presenteranno al sacerdote, sarà del sacerdote; 004 NUM 005 010 le cose che uno consacrerà saranno del sacerdote; ciò che uno darà al sacerdote, apparterrà a lui”. 004 NUM 005 011 L’Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo: 004 NUM 005 012 “Parla ai figliuoli d’Israele, e di’ loro: Se una donna si svia dal marito e commette una infedeltà contro di lui; 004 NUM 005 013 se uno ha relazioni carnali con lei e la cosa è nascosta agli occhi del marito; s’ella si è contaminata in segreto senza che vi sian testimoni contro di lei o ch’ella sia stata còlta sul fatto, 004 NUM 005 014 ove lo spirito di gelosia s’impossessi del marito e questi diventi geloso della moglie che si è contaminata, ovvero lo spirito di gelosia s’impossessi di lui e questi diventi geloso della moglie che non si è contaminata, 004 NUM 005 015 quell’uomo menerà la moglie al sacerdote, e porterà un’offerta per lei: un decimo d’efa di farina d’orzo; non vi spanderà sopra olio né vi metterà sopra incenso, perché è un’oblazione di gelosia, un’oblazione commemorativa, destinata a ricordare una iniquità. 004 NUM 005 016 Il sacerdote farà avvicinare la donna, e la farà stare in piè davanti all’Eterno. 004 NUM 005 017 Poi il sacerdote prenderà dell’acqua santa in un vaso di terra; prenderà pure della polvere ch’è sul suolo del tabernacolo, e la metterà nell’acqua. 004 NUM 005 018 Il sacerdote farà quindi stare la donna in piè davanti all’Eterno, le scoprirà il capo e porrà in mano di lei l’oblazione commemorativa, ch’è l’oblazione di gelosia; e il sacerdote avrà in mano l’acqua amara che arreca maledizione 004 NUM 005 019 Il sacerdote farà giurare quella donna, e le dirà: Se nessun uomo ha dormito teco, e se non ti sei sviata per contaminarti ricevendo un altro invece del tuo marito, quest’acqua amara che arreca maledizione, non ti faccia danno! 004 NUM 005 020 Ma se tu ti sei sviata ricevendo un altro invece del tuo marito e ti sei contaminata, e altri che il tuo marito ha dormito teco… 004 NUM 005 021 allora il sacerdote farà giurare la donna con un giuramento d’imprecazione e le dirà: l’Eterno faccia di te un oggetto di maledizione e di esecrazione fra il tuo popolo, facendoti smagrire i fianchi e gonfiare il ventre; 004 NUM 005 022 e quest’acqua che arreca maledizione, t’entri nelle viscere per farti gonfiare il ventre e smagrire i fianchi! E la donna dirà: Amen! amen! 004 NUM 005 023 Poi il sacerdote scriverà queste imprecazioni in un rotolo, e le cancellerà con l’acqua amara. 004 NUM 005 024 Farà bere alla donna quell’acqua amara che arreca maledizione, e l’acqua che arreca maledizione entrerà in lei per produrle amarezza; 004 NUM 005 025 e il sacerdote prenderà dalle mani della donna l’oblazione di gelosia, agiterà l’oblazione davanti all’Eterno, e l’offrirà sull’altare; 004 NUM 005 026 e il sacerdote prenderà una manata di quell’oblazione come ricordanza, e la farà fumare sull’altare; poi farà bere l’acqua alla donna. 004 NUM 005 027 E quando le avrà fatto bere l’acqua, avverrà che, s’ella si è contaminata ed ha commesso una infedeltà contro il marito, l’acqua che arreca maledizione entrerà in lei per produrre amarezza; il ventre le si gonfierà, i suoi fianchi smagriranno, e quella donna diventerà un oggetto di maledizione in mezzo al suo popolo. 004 NUM 005 028 Ma se la donna non si è contaminata ed è pura, sarà riconosciuta innocente, ed avrà de’ figliuoli. 004 NUM 005 029 Questa è la legge relativa alla gelosia, per il caso in cui la moglie di uno si svii ricevendo un altro invece del suo marito, e si contamini, 004 NUM 005 030 e per il caso in cui lo spirito di gelosia s’impossessi del marito, e questi diventi geloso della moglie; egli farà comparire sua moglie davanti all’Eterno, e il sacerdote le applicherà questa legge integralmente. 004 NUM 005 031 Il marito sarà immune da colpa, ma la donna porterà la pena della sua iniquità”. 004 NUM 006 001 L’Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo: 004 NUM 006 002 “Parla ai figliuoli d’Israele e di’ loro: Quando un uomo o una donna avrà fatto un voto speciale, il voto di nazireato, 004 NUM 006 003 per consacrarsi all’Eterno, si asterrà dal vino e dalle bevande alcooliche; non berrà aceto fatto di vino, né aceto fatto di bevanda alcoolica; non berrà liquori tratti dall’uva, e non mangerà uva, né fresca né secca. 004 NUM 006 004 Tutto il tempo del suo nazireato non mangeria alcun prodotto della vigna, dagli acini alla buccia. 004 NUM 006 005 Tutto il tempo del suo voto di nazireato il rasoio non passerà sul suo capo; fino a che sian compiuti i giorni per i quali ei s’è consacrato all’Eterno, sarà santo; si lascerà crescer liberamente i capelli sul capo. 004 NUM 006 006 Tutto il tempo ch’ei s’è consacrato all’Eterno, non si accosterà a corpo morto; 004 NUM 006 007 si trattasse anche di suo padre, di sua madre, del suo fratello e della sua sorella, non si contaminerà per loro alla loro morte, perché porta sul capo il segno della sua consacrazione a Dio. 004 NUM 006 008 Tutto il tempo del suo nazireato egli è consacrato all’Eterno. 004 NUM 006 009 E se uno gli muore accanto improvvisamente, e il suo capo consacrato rimane così contaminato, si raderà il capo il giorno della sua purificazione; se lo raderà il settimo giorno; 004 NUM 006 010 l’ottavo giorno porterà due tortore o due giovani piccioni al sacerdote, all’ingresso della tenda di convegno. 004 NUM 006 011 E il sacerdote ne offrirà uno come sacrifizio per il peccato e l’altro come olocausto, e farà per lui l’espiazione del peccato che ha commesso a cagion di quel morto; e, in quel giorno stesso, il nazireo consacrerà così il suo capo. 004 NUM 006 012 Consacrerà di nuovo all’Eterno i giorni del suo nazireato, e offrirà un agnello dell’anno come sacrifizio di riparazione; i giorni precedenti non saranno contati, perché il suo nazireato è stato contaminato. 004 NUM 006 013 Questa è la legge del nazireato: quando i giorni del suo nazireato saranno compiuti, lo si farà venire all’ingresso della tenda di convegno; 004 NUM 006 014 ed egli presenterà la sua offerta all’Eterno: un agnello dell’anno, senza difetto, per l’olocausto; una pecora dell’anno, senza difetto, per il sacrifizio per il peccato, e un montone senza difetto, per il sacrifizio di azioni di grazie; 004 NUM 006 015 un paniere di pani azzimi fatti con fior di farina, di focacce intrise con olio, di gallette senza lievito unte d’olio, insieme con l’oblazione e le libazioni relative. 004 NUM 006 016 Il sacerdote presenterà quelle cose davanti all’Eterno, e offrirà il suo sacrifizio per il peccato e il suo olocausto; 004 NUM 006 017 offrirà il montone come sacrifizio di azioni di grazie all’Eterno col paniere dei pani azzimi; il sacerdote offrirà pure l’oblazione e la libazione. 004 NUM 006 018 Il nazireo raderà, all’ingresso della tenda di convegno, il suo capo consacrato; prenderà i capelli del suo capo consacrato e li metterà sul fuoco che è sotto il sacrifizio di azioni di grazie. 004 NUM 006 019 Il sacerdote prenderà la spalla del montone, quando sarà cotta, una focaccia non lievitata del paniere, una galletta senza lievito, e le porrà nelle mani del nazireo, dopo che questi avrà raso il suo capo consacrato. 004 NUM 006 020 Il sacerdote le agiterà, come offerta agitata, davanti all’Eterno; è cosa santa che appartiene al sacerdote, assieme al petto dell’offerta agitata e alla spalla dell’offerta elevata. Dopo questo, il nazireo potrà bere del vino. 004 NUM 006 021 Tale è la legge relativa a colui che ha fatto voto di nazireato, tale è la sua offerta all’Eterno per il suo nazireato, oltre quello che i suoi mezzi gli permetteranno di fare. Egli agirà secondo il voto che avrà fatto, conformemente alla legge del suo nazireato”. 004 NUM 006 022 L’Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo: 004 NUM 006 023 “Parla ad Aaronne e al suoi figliuoli, e di’ loro: Voi benedirete così i figliuoli d’Israele; direte loro: 004 NUM 006 024 L’Eterno ti benedica e ti guardi! 004 NUM 006 025 L’Eterno faccia risplendere il suo volto su te e ti sia propizio! 004 NUM 006 026 L’Eterno volga verso te il suo volto, e ti dia la pace! 004 NUM 006 027 Così metteranno il mio nome sui figliuoli d’Israele, e io li benedirò”. 004 NUM 007 001 Il giorno che Mosè ebbe finito di rizzare il tabernacolo e l’ebbe unto e consacrato con tutti i suoi utensili, quando ebbe rizzato l’altare con tutti i suoi utensili, e li ebbe unti e consacrati, 004 NUM 007 002 i principi d’Israele, capi delle case de’ loro padri, che erano i principi delle tribù ed aveano presieduto al censimento, presentarono un’offerta 004 NUM 007 003 e la portarono davanti all’Eterno: sei carri-lettiga e dodici buoi; vale a dire un carro per due principi e un bove per ogni principe; e li offrirono davanti al tabernacolo. 004 NUM 007 004 E l’Eterno parlò a Mosè, dicendo: 004 NUM 007 005 “Prendili da loro per impiegarli al servizio della tenda di convegno, e dalli ai Leviti; a ciascuno secondo le sue funzioni”. 004 NUM 007 006 Mosè prese dunque i carri e i buoi, e li dette ai Leviti. 004 NUM 007 007 Dette due carri e quattro buoi ai figliuoli di Gherson, secondo le loro funzioni; 004 NUM 007 008 dette quattro carri e otto buoi ai figliuoli di Merari, secondo le loro funzioni, sotto la sorveglianza d’Ithamar, figliuolo del sacerdote Aaronne; 004 NUM 007 009 ma ai figliuoli di Kehath non ne diede punti, perché avevano il servizio degli oggetti sacri e doveano portarli sulle spalle. 004 NUM 007 010 E i principi presentarono la loro offerta per la dedicazione dell’altare, il giorno ch’esso fu unto; i principi presentarono la loro offerta davanti all’altare. 004 NUM 007 011 E l’Eterno disse a Mosè: “I principi presenteranno la loro offerta uno per giorno, per la dedicazione dell’altare”. 004 NUM 007 012 Colui che presentò la sua offerta il primo giorno fu Nahshon, figliuolo d’Amminadab della tribù di Giuda; 004 NUM 007 013 e la sua offerta fu un piatto d’argento del peso di centotrenta sicli, un bacino d’argento di settanta sicli, secondo il siclo del santuario, ambedue pieni di fior di farina intrisa con olio, per l’oblazione; 004 NUM 007 014 una coppa d’oro di dieci sicli piena di profumo, 004 NUM 007 015 un giovenco, un montone, 004 NUM 007 016 un agnello dell’anno per l’olocausto, un capro per il sacrifizio per il peccato, 004 NUM 007 017 e, per il sacrifizio di azioni di grazie, due buoi, cinque montoni, cinque capri, cinque agnelli dell’anno. Tale fu l’offerta di Nahshon, figliuolo d’Amminadab. 004 NUM 007 018 Il secondo giorno, Nethaneel, figliuolo di Tsuar, principe d’Issacar, presentò la sua offerta. 004 NUM 007 019 Offrì un piatto d’argento del peso di centotrenta sicli, un bacino d’argento di settanta sicli, secondo il siclo del santuario, ambedue pieni di fior di farina intrisa con olio, per l’oblazione; 004 NUM 007 020 una coppa d’oro di dieci sicli piena di profumo, 004 NUM 007 021 un giovenco, un montone, un agnello dell’anno per l’olocausto, 004 NUM 007 022 un capro per il sacrifizio per il peccato, 004 NUM 007 023 e, per il sacrifizio di azioni di grazie, due buoi, cinque montoni, cinque capri, cinque agnelli dell’anno. Tale fu l’offerta di Nethaneel, figliuolo di Tsuar. 004 NUM 007 024 Il terzo giorno fu Eliab, figliuolo di Helon, principe dei figliuoli di Zabulon. 004 NUM 007 025 La sua offerta fu un piatto d’argento del peso di centotrenta sicli, un bacino d’argento di settanta sicli, secondo il siclo del santuario, ambedue pieni di fior di farina intrisa con olio, per l’oblazione; 004 NUM 007 026 una coppa d’oro di dieci sicli piena di profumo, 004 NUM 007 027 un giovenco, un montone, un agnello dell’anno per l’olocausto, 004 NUM 007 028 un capro per il sacrifizio per il peccato, 004 NUM 007 029 e, per sacrifizio da render grazie, due buoi, cinque montoni, cinque capri, cinque agnelli dell’anno. Tale fu l’offerta di Eliab, figliuolo di Helon. 004 NUM 007 030 Il quarto giorno fu Elitsur, figliuolo di Scedeur, principe dei figliuoli di Ruben. 004 NUM 007 031 La sua offerta fu un piatto d’argento del peso di centotrenta sicli, un bacino d’argento di settanta sicli, secondo il siclo del santuario, ambedue pieni di fior di farina intrisa con olio, per l’oblazione; 004 NUM 007 032 una coppa d’oro di dieci sicli piena di profumo, 004 NUM 007 033 un giovenco, un montone, un agnello dell’anno per l’olocausto, 004 NUM 007 034 un capro per il sacrifizio per il peccato, 004 NUM 007 035 e, per sacrifizio di azioni di grazie, due buoi, cinque montoni, cinque capri, cinque agnelli dell’anno. Tale fu l’offerta di Elitsur, figliuolo di Scedeur. 004 NUM 007 036 Il quinto giorno fu Scelumiel, figliuolo di Tsurishaddai, principe dei figliuoli di Simeone. 004 NUM 007 037 La sua offerta fu un piatto d’argento del peso di centotrenta sicli, un bacino d’argento di settanta sicli, secondo il siclo del santuario, ambedue pieni di fior di farina intrisa con olio, per l’oblazione; 004 NUM 007 038 una coppa d’oro di dieci sicli piena di profumo, 004 NUM 007 039 un giovenco, un montone, un agnello dell’anno per l’olocausto, 004 NUM 007 040 un capro per il sacrifizio per il peccato, 004 NUM 007 041 e, per sacrifizio di azioni di grazie, due buoi, cinque montoni, cinque capri, cinque agnelli dell’anno. Tale fu l’offerta di Scelumiel, figliuolo di Tsurishaddai. 004 NUM 007 042 Il sesto giorno fu Eliasaf, figliuolo di Deuel, principe dei figliuoli di Gad. 004 NUM 007 043 La sua offerta fu un piatto d’argento del peso di centotrenta sicli, un bacino d’argento di settanta sicli, secondo il siclo del santuario, ambedue pieni di fior di farina intrisa con olio, per l’oblazione; 004 NUM 007 044 una coppa d’oro di dieci sicli piena di profumo, 004 NUM 007 045 un giovenco, un montone, un agnello dell’anno per l’olocausto, 004 NUM 007 046 un capro per il sacrifizio per il peccato, 004 NUM 007 047 e, per sacrifizio di azioni di grazie, due buoi, cinque montoni, cinque capri, cinque agnelli dell’anno. Tale fu l’offerta di Eliasaf, figliuolo di Deuel. 004 NUM 007 048 Il settimo giorno fu Elishama, figliuolo di Ammihud, principe dei figliuoli d’Efraim. 004 NUM 007 049 La sua offerta fu un piatto d’argento del peso di centotrenta sicli, un bacino d’argento di settanta sicli, secondo il siclo del santuario, ambedue pieni di fior di farina intrisa con olio, per l’oblazione; 004 NUM 007 050 una coppa d’oro di dieci sicli piena di profumo, 004 NUM 007 051 un giovenco, un montone, un agnello dell’anno per l’olocausto, 004 NUM 007 052 un capro per il sacrifizio per il peccato, 004 NUM 007 053 e, per il sacrifizio di azioni di grazie, due buoi, cinque montoni, cinque capri, cinque agnelli dell’anno. Tale fu l’offerta di Elishama, figliuolo di Am. 004 NUM 007 054 L’ottavo giorno fu Gamaliel, figliuolo di Pedahtsur, principe dei figliuoli di Manasse. 004 NUM 007 055 La sua offerta fu un piatto d’argento del peso di centotrenta sicli, un bacino d’argento di settanta sicli, secondo il siclo del santuario, ambedue pieni di fior di farina intrisa con olio, per l’oblazione; 004 NUM 007 056 una coppa d’oro di dieci sicli piena di profumo, 004 NUM 007 057 un giovenco, un montone, un agnello dell’anno per l’olocausto, 004 NUM 007 058 un capro per il sacrifizio per il peccato, 004 NUM 007 059 e, per il sacrifizio di azioni di grazie, due buoi, cinque montoni, cinque capri, cinque agnelli dell’anno. Tale fu l’offerta di Gamaliel, figliuolo di Pedahtsur. 004 NUM 007 060 Il nono giorno fu Abidan, figliuolo di Ghideoni, principe dei figliuoli di Beniamino. 004 NUM 007 061 La sua offerta fu un piatto d’argento del peso di centotrenta sicli, un bacino d’argento di settanta sicli, secondo il siclo del santuario, ambedue pieni di fior di farina intrisa con olio, per l’oblazione; 004 NUM 007 062 una coppa d’oro di dieci sicli piena di profumo, 004 NUM 007 063 un giovenco, un montone, un agnello dell’anno per l’olocausto, 004 NUM 007 064 un capro per il sacrifizio per il peccato, 004 NUM 007 065 e, per il sacrifizio di azioni di grazie, due buoi, cinque montoni, cinque capri, cinque agnelli dell’anno. Tale fu l’offerta di Abidan, figliuolo di Ghideoni. 004 NUM 007 066 Il decimo giorno fu Ahiezer, figliuolo di Ammishaddai, principe dei figliuoli di Dan. 004 NUM 007 067 La sua offerta fu un piatto d’argento del peso di centotrenta sicli, un bacino d’argento di settanta sicli, secondo il siclo del santuario, ambedue pieni di fior di farina intrisa con olio, per l’oblazione; 004 NUM 007 068 una coppa d’oro di dieci sicli piena di profumo, 004 NUM 007 069 un giovenco, un montone, un agnello dell’anno per l’olocausto, 004 NUM 007 070 un capro per il sacrifizio per il peccato, 004 NUM 007 071 e, per il sacrifizio di azioni di grazie, due buoi, cinque montoni, cinque capri, cinque agnelli dell’anno. Tale fu l’offerta di Ahiezer, figliuolo di Ammishaddai. 004 NUM 007 072 L’undecimo giorno fu Paghiel, figliuolo di Ocran, principe dei figliuoli di Ascer. 004 NUM 007 073 La sua offerta fu un piatto d’argento del peso di centotrenta sicli, un bacino d’argento di settanta sicli, secondo il siclo del santuario, ambedue pieni di fior di farina intrisa con olio, per l’oblazione; 004 NUM 007 074 una coppa d’oro di dieci sicli piena di profumo, 004 NUM 007 075 un giovenco, un montone, un agnello dell’anno per l’olocausto, 004 NUM 007 076 un capro per il sacrifizio per il peccato, 004 NUM 007 077 e, per il sacrifizio di azioni di grazie, due buoi, cinque montoni, cinque capri, cinque agnelli dell’anno. Tale fu l’offerta di Paghiel, figliuolo di Ocran. 004 NUM 007 078 Il dodicesimo giorno fu Ahira, figliuolo d’Enan, principe dei figliuoli di Neftali. 004 NUM 007 079 La sua offerta fu un piatto d’argento del peso di centotrenta sicli, un bacino d’argento di settanta sicli, secondo il siclo del santuario, ambedue pieni di fior di farina intrisa con olio, per l’oblazione; 004 NUM 007 080 una coppa d’oro di dieci sicli piena di profumo, 004 NUM 007 081 un giovenco, un montone, un agnello dell’anno per l’olocausto, 004 NUM 007 082 un capro per il sacrifizio per li peccato, 004 NUM 007 083 e, per il sacrifizio di azioni di grazie, due buoi, cinque montoni, cinque capri, cinque agnelli dell’anno. Tale fu l’offerta di Ahira, figliuolo di Enan. 004 NUM 007 084 Questi furono i doni per la dedicazione dell’altare, da parte dei principi d’Israele, il giorno in cui esso fu unto: dodici piatti d’argento, dodici bacini d’argento, dodici coppe d’oro; 004 NUM 007 085 ogni piatto d’argento pesava centotrenta sicli e ogni bacino d’argento, settanta; il totale dell’argento dei vasi fu duemila quattrocento sicli, secondo il siclo del santuario; 004 NUM 007 086 dodici coppe d’oro piene di profumo, le quali, a dieci sicli per coppa, secondo il siclo del santuario, dettero, per l’oro delle coppe, un totale di centoventi sicli. 004 NUM 007 087 Totale del bestiame per l’olocausto: dodici giovenchi, dodici montoni, dodici agnelli dell’anno con le oblazioni ordinarie, e dodici capri per il sacrifizio per il peccato. 004 NUM 007 088 Totale del bestiame per il sacrifizio di azioni di grazie: ventiquattro giovenchi, sessanta montoni, sessanta capri, sessanta agnelli dell’anno. Tali furono i doni per la dedicazione dell’altare, dopo ch’esso fu unto. 004 NUM 007 089 E quando Mosè entrava nella tenda di convegno per parlare con l’Eterno, udiva la voce che gli parlava dall’alto del propiziatorio che è sull’arca della testimonianza fra i due cherubini; e l’Eterno gli parlava. 004 NUM 008 001 L’Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo: 004 NUM 008 002 “Parla ad Aaronne, e digli: Quando collocherai le lampade, le sette lampade dovranno proiettare la luce sul davanti del candelabro”. 004 NUM 008 003 E Aaronne fece così; collocò le lampade in modo che facessero luce sul davanti del candelabro, come l’Eterno aveva ordinato a Mosè. 004 NUM 008 004 Or il candelabro era fatto così: era d’oro battuto; tanto la sua base quanto i suoi fiori erano lavorati a martello. Mosè avea fatto il candelabro secondo il modello che l’Eterno gli avea mostrato. 004 NUM 008 005 E l’Eterno parlò a Mosè, dicendo: 004 NUM 008 006 “Prendi i Leviti di tra i figliuoli d’Israele, e purificali. 004 NUM 008 007 E, per purificarli, farai così: li aspergerai con l’acqua dell’espiazione, essi faranno passare il rasoio su tutto il loro corpo, laveranno le loro vesti e si purificheranno. 004 NUM 008 008 Poi prenderanno un giovenco con l’oblazione ordinaria di fior di farina intrisa con olio, e tu prenderai un altro giovenco per il sacrifizio per il peccato. 004 NUM 008 009 Farai avvicinare i Leviti dinanzi alla tenda di convegno, e convocherai tutta la raunanza de’ figliuoli d’Israele. 004 NUM 008 010 Farai avvicinare i Leviti dinanzi all’Eterno, e i figliuoli d’Israele poseranno le loro mani sui Leviti; 004 NUM 008 011 e Aaronne presenterà i Leviti come offerta agitata davanti all’Eterno da parte dei figliuoli d’Israele, ed essi faranno il servizio dell’Eterno. 004 NUM 008 012 Poi i Leviti poseranno le loro mani sulla testa dei giovenchi, e tu ne offrirai uno come sacrifizio per il peccato e l’altro come olocausto all’Eterno, per fare l’espiazione per i Leviti. 004 NUM 008 013 E farai stare i Leviti in piè davanti ad Aaronne e davanti ai suoi figliuoli, e li presenterai come un’offerta agitata all’Eterno. 004 NUM 008 014 Così separerai i Leviti di tra i figliuoli d’Israele, e i Leviti saranno miei. 004 NUM 008 015 Dopo questo, i Leviti verranno a fare il servizio nella tenda di convegno; e tu li purificherai, e li presenterai come un’offerta agitata; 004 NUM 008 016 poiché mi sono interamente dati di tra i figliuoli d’Israele; io li ho presi per me, invece di tutti quelli che aprono il seno materno, dei primogeniti di tutti i figliuoli d’Israele. 004 NUM 008 017 Poiché tutti i primogeniti dei figliuoli d’Israele, tanto degli uomini quanto del bestiame, sono miei; io me li consacrai il giorno che percossi tutti i primogeniti nel paese d’Egitto. 004 NUM 008 018 E ho preso i Leviti invece di tutti i primogeniti dei figliuoli d’Israele. 004 NUM 008 019 E ho dato in dono ad Aaronne ed ai suoi figliuoli i Leviti di tra i figliuoli d’Israele, perché facciano il servizio de’ figliuoli d’Israele nella tenda di convegno, e perché facciano l’espiazione per i figliuoli d’Israele, onde nessuna piaga scoppi tra i figliuoli d’Israele per il loro accostarsi ai santuario”. 004 NUM 008 020 Così fecero Mosè, Aaronne e tutta la raunanza dei figliuoli d’Israele rispetto ai Leviti; i figliuoli d’Israele fecero a loro riguardo tutto quello che l’Eterno avea ordinato a Mosè relativamente a loro. 004 NUM 008 021 E i Leviti si purificarono e lavarono le loro vesti; e Aaronne li presentò come un’offerta agitata davanti all’Eterno, e fece l’espiazione per essi, per purificarli. 004 NUM 008 022 Dopo questo, i Leviti vennero a fare il loro servizio nella tenda di convegno in presenza di Aaronne e dei suoi figliuoli. Si fece rispetto ai Leviti secondo l’ordine che l’Eterno avea dato a Mosè circa loro. 004 NUM 008 023 E l’Eterno parlò a Mosè, dicendo: 004 NUM 008 024 “Questo è quel che concerne i Leviti: da venticinque anni in su il Levita entrerà in servizio per esercitare un ufficio nella tenda di convegno; 004 NUM 008 025 e dall’età di cinquant’anni si ritirerà dall’esercizio dell’ufficio, e non servirà più. 004 NUM 008 026 Potrà assistere i suoi fratelli nella tenda di convegno, sorvegliando ciò che è affidato alle loro cure; ma non farà più servizio. Così farai, rispetto ai Leviti, per quel che concerne i loro uffici”. 004 NUM 009 001 L’Eterno parlò ancora a Mosè, nel deserto di Sinai, il primo mese del secondo anno da che furono usciti dal paese d’Egitto, dicendo: 004 NUM 009 002 “I figliuoli d’Israele celebreranno la pasqua nel tempo stabilito. 004 NUM 009 003 La celebrerete nel tempo stabilito, il quattordicesimo giorno di questo mese, sull’imbrunire; la celebrerete secondo tutte le leggi e secondo tutte le prescrizioni che vi si riferiscono”. 004 NUM 009 004 E Mosè parlò ai figliuoli d’Israele perché celebrassero la pasqua. 004 NUM 009 005 Ed essi celebrarono la pasqua il quattordicesimo giorno del primo mese, sull’imbrunire, nel deserto di Sinai; i figliuoli d’Israele si conformarono a tutti gli ordini che l’Eterno avea dati a Mosè. 004 NUM 009 006 Or v’erano degli uomini che, essendo impuri per aver toccato un morto, non potevan celebrare la pasqua in quel giorno. Si presentarono in quello stesso giorno davanti a Mosè e davanti ad Aaronne; 004 NUM 009 007 e quegli uomini dissero a Mosè: “Noi siamo impuri per aver toccato un morto; perché ci sarebb’egli tolto di poter presentare l’offerta dell’Eterno, al tempo stabilito, in mezzo ai figliuoli d’Israele?” 004 NUM 009 008 E Mosè rispose loro: “Aspettate, e sentirò quel che l’Eterno ordinerà a vostro riguardo”. 004 NUM 009 009 E l’Eterno parlò a Mosè, dicendo: 004 NUM 009 010 “Parla ai figliuoli d’Israele, e di’ loro: Se uno di voi o de’ vostri discendenti sarà impuro per il contatto con un morto o sarà lontano in viaggio, celebrerà lo stesso la pasqua in onore dell’Eterno. 004 NUM 009 011 La celebreranno il quattordicesimo giorno del secondo mese, sull’imbrunire; la mangeranno con del pane senza lievito e con delle erbe amare; 004 NUM 009 012 non ne lasceranno nulla di resto fino al mattino, e non ne spezzeranno alcun osso. La celebreranno secondo tutte le leggi della pasqua. 004 NUM 009 013 Ma colui ch’è puro e che non è in viaggio, se s’astiene dal celebrare la pasqua, quel tale sarà sterminato di fra il suo popolo; siccome non ha presentato l’offerta all’Eterno nel tempo stabilito, quel tale porterà la pena del suo peccato. 004 NUM 009 014 E se uno straniero che soggiorna tra voi celebra la pasqua dell’Eterno, si conformerà alle leggi e alle prescrizioni della pasqua. Avrete un’unica legge, per lo straniero e per il nativo del paese”. 004 NUM 009 015 Or il giorno in cui il tabernacolo fu eretto, la nuvola coprì il tabernacolo, la tenda della testimonianza; e, dalla sera fino alla mattina, aveva sul tabernacolo l’apparenza d’un fuoco. 004 NUM 009 016 Così avveniva sempre: la nuvola copriva il tabernacolo, e di notte avea l’apparenza d’un fuoco. 004 NUM 009 017 E tutte le volte che la nuvola s’alzava di sulla tenda, i figliuoli d’Israele si mettevano in cammino; e dove la nuvola si fermava, quivi i figliuoli d’Israele si accampavano. 004 NUM 009 018 I figliuoli d’Israele si mettevano in cammino all’ordine dell’Eterno, e all’ordine dell’Eterno si accampavano; rimanevano accampati tutto il tempo che la nuvola restava sul tabernacolo. 004 NUM 009 019 E quando la nuvola rimaneva per molti giorni sul tabernacolo, i figliuoli d’Israele osservavano la prescrizione dell’Eterno e non si movevano. 004 NUM 009 020 E se avveniva che la nuvola rimanesse pochi giorni sul tabernacolo, all’ordine dell’Eterno rimanevano accampati, e all’ordine dell’Eterno si mettevano in cammino. 004 NUM 009 021 E se la nuvola si fermava dalla sera alla mattina, e s’alzava la mattina, si mettevano in cammino; o se dopo un giorno e una notte la nuvola si alzava, si mettevano in cammino. 004 NUM 009 022 Se la nuvola rimaneva ferma sul tabernacolo due giorni o un mese o un anno, i figliuoli d’Israele rimanevano accampati e non si moveano; ma, quando s’alzava, si mettevano in cammino. 004 NUM 009 023 All’ordine dell’Eterno si accampavano, e all’ordine dell’Eterno si mettevano in cammino; osservavano le prescrizioni dell’Eterno, secondo l’ordine trasmesso dall’Eterno per mezzo di Mosè. 004 NUM 010 001 L’Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo: 004 NUM 010 002 “Fatti due trombe d’argento; le farai d’argento battuto; ti serviranno per convocare la raunanza e per far muovere i campi. 004 NUM 010 003 Al suon d’esse tutta la raunanza si raccoglierà presso di te, all’ingresso della tenda di convegno. 004 NUM 010 004 Al suono d’una tromba sola, i principi, i capi delle migliaia d’Israele, si aduneranno presso di te. 004 NUM 010 005 Quando sonerete a lunghi e forti squilli, i campi che sono a levante si metteranno in cammino. 004 NUM 010 006 Quando sonerete una seconda volta a lunghi e forti squilli, i campi che si trovano a mezzogiorno si metteranno in cammino; si sonerà a lunghi e forti squilli quando dovranno mettersi in cammino. 004 NUM 010 007 Quando dev’esser convocata la raunanza, sonerete, ma non a lunghi e forti squilli. 004 NUM 010 008 E i sacerdoti figliuoli d’Aaronne soneranno le trombe; sarà una legge perpetua per voi e per i vostri discendenti. 004 NUM 010 009 Quando nel vostro paese andrete alla guerra contro il nemico che vi attaccherà, sonerete a lunghi e forti squilli con le trombe, e sarete ricordati dinanzi all’Eterno, al vostro Dio, e sarete liberati dai vostri nemici. 004 NUM 010 010 Così pure nei vostri giorni di gioia, nelle vostre solennità e al principio de’ vostri mesi, sonerete con le trombe quand’offrirete i vostri olocausti e i vostri sacrifizi di azioni di grazie; ed esse vi faranno ricordare nel cospetto del vostro Dio. Io sono l’Eterno, il vostro Dio”. 004 NUM 010 011 Or avvenne che, il secondo anno il secondo mese, il ventesimo giorno del mese, la nuvola s’alzò di sopra il tabernacolo della testimonianza. 004 NUM 010 012 E i figliuoli d’Israele partirono dal deserto di Sinai, secondo l’ordine fissato per le loro marce; e la nuvola si fermò nel deserto di Paran. 004 NUM 010 013 Così si misero in cammino la prima volta, secondo l’ordine dell’Eterno trasmesso per mezzo di Mosè. 004 NUM 010 014 La bandiera del campo de’ figliuoli di Giuda, diviso secondo le loro schiere, si mosse la prima. Nahshon, figliuolo di Amminadab comandava l’esercito di Giuda. 004 NUM 010 015 Nethaneel, figliuolo di Tsuar, comandava l’esercito della tribù de’ figliuoli d’Issacar, 004 NUM 010 016 ed Eliab, figliuolo di Helon, comandava l’esercito della tribù dei figliuoli di Zabulon. 004 NUM 010 017 Il tabernacolo fu smontato, e i figliuoli di Gherson e i figliuoli di Merari si misero in cammino, portando il tabernacolo. 004 NUM 010 018 Poi si mosse la bandiera del campo di Ruben, diviso secondo le sue schiere. Elitsur, figliuolo di Scedeur, comandava l’esercito di Ruben. 004 NUM 010 019 Scelumiel, figliuolo di Tsurishaddai, comandava l’esercito della tribù de’ figliuoli di Simeone, 004 NUM 010 020 ed Eliasaf, figliuolo di Deuel, comandava l’esercito della tribù de’ figliuoli di Gad. 004 NUM 010 021 Poi si mossero i Kehathiti, portando gli oggetti sacri; e gli altri rizzavano il tabernacolo, prima che quelli arrivassero. 004 NUM 010 022 Poi si mosse la bandiera del campo de’ figliuoli di Efraim, diviso secondo le sue schiere. Elishama, figliuolo di Ammihud, comandava l’esercito di Efraim. 004 NUM 010 023 Gamaliel, figliuolo di Pedahtsur, comandava l’esercito della tribù dei figliuoli di Manasse, 004 NUM 010 024 e Abidan, figliuolo di Ghideoni, comandava l’esercito della tribù de’ figliuoli di Beniamino. 004 NUM 010 025 Poi si mosse la bandiera del campo de’ figliuoli di Dan, diviso secondo le sue schiere, formando la retroguardia di tutti i campi. Ahiezer, figliuolo di Ammishaddai, comandava l’esercito di Dan. 004 NUM 010 026 Paghiel, figliuolo di Ocran, comandava l’esercito della tribù de’ figliuoli di Ascer, 004 NUM 010 027 e Ahira, figliuolo di Enan, comandava l’esercito della tribù de’ figliuoli di Neftali. 004 NUM 010 028 Tale era l’ordine in cui i figliuoli d’Israele si misero in cammino, secondo le loro schiere. E così partirono. 004 NUM 010 029 Or Mosè disse a Hobab, figliuolo di Reuel, Madianita, suocero di Mosè: “Noi c’incamminiamo verso il luogo del quale l’Eterno ha detto: Io ve lo darò. Vieni con noi e ti faremo, del bene, perché l’Eterno ha promesso di far del bene a Israele”. 004 NUM 010 030 Hobab gli rispose: “Io non verrò, ma andrò al mio paese e dal miei parenti”. 004 NUM 010 031 E Mosè disse: “Deh, non ci lasciare; poiché tu conosci i luoghi dove dovremo accamparci nel deserto, e sarai la nostra guida. 004 NUM 010 032 E, se vieni con noi, qualunque bene l’Eterno farà a noi, noi lo faremo a te”. 004 NUM 010 033 Così partirono dal monte dell’Eterno, e fecero tre giornate di cammino; e l’arca del patto dell’Eterno andava davanti a loro durante le tre giornate di cammino, per cercar loro un luogo di riposo. 004 NUM 010 034 E la nuvola dell’Eterno era su loro, durante il giorno, quando partivano dal campo. 004 NUM 010 035 Quando l’arca partiva, Mosè diceva: “Lèvati, o Eterno, e siano dispersi i tuoi nemici, e fuggano dinanzi alla tua presenza quelli che t’odiano!” 004 NUM 010 036 E quando si posava, diceva: “Torna, o Eterno, alle miriadi delle schiere d’Israele!” 004 NUM 011 001 Or il popolo fece giungere empi mormorii agli orecchi dell’Eterno; e come l’Eterno li udì, la sua ira si accese, il fuoco dell’Eterno divampò fra loro e divorò l’estremità del campo. 004 NUM 011 002 E il popolo gridò a Mosè; Mosè pregò l’Eterno, e il fuoco si spense. 004 NUM 011 003 E a quel luogo fu posto nome Taberah, perché il fuoco dell’Eterno avea divampato fra loro. 004 NUM 011 004 E l’accozzaglia di gente raccogliticcia ch’era tra il popolo, fu presa da concupiscenza; e anche i figliuoli d’Israele ricominciarono a piagnucolare e a dire: “Chi ci darà da mangiare della carne? 004 NUM 011 005 Ci ricordiamo de’ pesci che mangiavamo in Egitto per nulla, de’ cocomeri, de’ poponi, de’ porri, delle cipolle e degli agli. 004 NUM 011 006 E ora l’anima nostra e inaridita; non c’è più nulla! gli occhi nostri non vedono altro che questa manna”. 004 NUM 011 007 Or la manna era simile al seme di coriandolo e avea l’aspetto del bdellio. 004 NUM 011 008 Il popolo andava attorno a raccoglierla; poi la riduceva in farina con le macine o la pestava nel mortaio, la faceva cuocere in pentole o ne faceva delle focacce, e aveva il sapore d’una focaccia con l’olio. 004 NUM 011 009 Quando la rugiada cadeva sul campo, la notte, vi cadeva anche la manna. 004 NUM 011 010 E Mosè udì il popolo che piagnucolava, in tutte le famiglie, ognuno all’ingresso della propria tenda; l’ira dell’Eterno si accese gravemente, e la cosa dispiacque anche a Mosè. 004 NUM 011 011 E Mosè disse all’Eterno: “Perché hai trattato così male il tuo servo? perché non ho io trovato grazia agli occhi tuoi, che tu m’abbia messo addosso il carico di tutto questo popolo? 004 NUM 011 012 L’ho forse concepito io tutto questo popolo? o l’ho forse dato alla luce io, che tu mi dica: Portalo sul tuo seno, come il balio porta il bimbo lattante, fino al paese che tu hai promesso con giuramento ai suoi padri? 004 NUM 011 013 Donde avrei io della carne da dare a tutto questo popolo? Poiché piagnucola dietro a me, dicendo: Dacci da mangiar della carne! 004 NUM 011 014 Io non posso, da me solo, portare tutto questo popolo; è un peso troppo grave per me. 004 NUM 011 015 E se mi vuoi trattare così, uccidimi, ti prego; uccidimi, se ho trovato grazia agli occhi tuoi; e ch’io non vegga la mia sventura!” 004 NUM 011 016 E l’Eterno disse a Mosè: “Radunami settanta uomini degli anziani d’Israele, conosciuti da te come anziani del popolo e come aventi autorità sovr’esso; conducili alla tenda di convegno, e vi si presentino con te. 004 NUM 011 017 Io scenderò e parlerò quivi teco; prenderò dello spirito che è su te e lo metterò su loro, perché portino con te il carico del popolo, e tu non lo porti più da solo. 004 NUM 011 018 E dirai al popolo: Santificatevi per domani, e mangerete della carne, poiché avete pianto agli orecchi dell’Eterno, dicendo: Chi ci farà mangiar della carne? Stavamo pur bene in Egitto! Ebbene, l’Eterno vi darà della carne, e voi ne mangerete. 004 NUM 011 019 E ne mangerete, non per un giorno, non per due giorni, non per cinque giorni, non per dieci giorni, non per venti giorni, ma per un mese intero, 004 NUM 011 020 finché vi esca per le narici e vi faccia nausea poiché avete rigettato l’Eterno che è in mezzo a voi, e avete pianto davanti a lui, dicendo: Perché mai siamo usciti dall’Egitto?” 004 NUM 011 021 E Mosè disse: “Questo popolo, in mezzo al quale mi trovo, novera seicentomila adulti, e tu hai detto: Io darò loro della carne, e ne mangeranno per un mese intero! 004 NUM 011 022 Si scanneranno per loro greggi ed armenti in modo che n’abbiano abbastanza? o si radunerà per loro tutto il pesce del mare in modo che n’abbiano abbastanza?” 004 NUM 011 023 E l’Eterno rispose a Mosè: “La mano dell’Eterno è forse raccorciata? Ora vedrai se la parola che t’ho detta s’adempia o no”. 004 NUM 011 024 Mosè dunque uscì e riferì al popolo le parole dell’Eterno; e radunò settanta uomini degli anziani del popolo, e li pose intorno alla tenda. 004 NUM 011 025 E l’Eterno scese nella nuvola e gli parlò; prese dello spirito ch’era su lui, e lo mise sui settanta anziani; e avvenne che quando lo spirito si fu posato su loro, quelli profetizzarono, ma non continuarono. 004 NUM 011 026 Intanto, due uomini, l’uno chiamato Eldad e l’altro Medad, erano rimasti nel campo, e lo spirito si posò su loro; erano fra gl’iscritti, ma non erano usciti per andare alla tenda; e profetizzarono nel campo. 004 NUM 011 027 Un giovine corse a riferire la cosa a Mosè, e disse: “Eldad e Medad profetizzano nel campo”. 004 NUM 011 028 Allora Giosuè, figliuolo di Nun, servo di Mosè dalla sua giovinezza, prese a dire: “Mosè, signor mio, non glielo permettere!” 004 NUM 011 029 Ma Mosè gli rispose: “Sei tu geloso per me? Oh! fossero pur tutti profeti nel popolo dell’Eterno, e volesse l’Eterno metter su loro lo spirito suo!” 004 NUM 011 030 E Mosè si ritirò nel campo, insieme con gli anziani d’Israele. 004 NUM 011 031 E un vento si levò, per ordine dell’Eterno, e portò delle quaglie dalla parte del mare, e le fe’ cadere presso il campo, sulla distesa di circa una giornata di cammino da un lato e una giornata di cammino dall’altro intorno al campo, e a un’altezza di circa due cubiti sulla superficie del suolo. 004 NUM 011 032 E il popolo si levò, e tutto quel giorno e tutta la notte e tutto il giorno seguente raccolse le quaglie. Chi ne raccolse meno n’ebbe dieci omer; e se le distesero tutt’intorno al campo. 004 NUM 011 033 Ne avevano ancora la carne fra i denti e non l’aveano peranco masticata, quando l’ira dell’Eterno s’accese contro il popolo, e l’Eterno percosse il popolo con una gravissima piaga. 004 NUM 011 034 E a quel luogo fu dato il nome di Kibroth-Hattaava, perché vi si seppellì la gente ch’era stata presa dalla concupiscenza. 004 NUM 011 035 Da Kibroth-Hattaava il popolo partì per Hatseroth, e a Hatseroth si fermò. 004 NUM 012 001 Maria ed Aaronne parlarono contro Mosè a cagione della moglie Cuscita che avea preso; poiché avea preso una moglie Cuscita. 004 NUM 012 002 E dissero: “L’Eterno ha egli parlato soltanto per mezzo di Mosè? non ha egli parlato anche per mezzo nostro?” E l’Eterno l’udì. 004 NUM 012 003 Or Mosè era un uomo molto mansueto, più d’ogni altro uomo sulla faccia della terra. 004 NUM 012 004 E l’Eterno disse a un tratto a Mosè, ad Aaronne e a Maria: “Uscite voi tre, e andate alla tenda di convegno”. E uscirono tutti e tre. 004 NUM 012 005 E l’Eterno scese in una colonna di nuvola, si fermò all’ingresso della tenda, e chiamò Aaronne e Maria; ambedue si fecero avanti. 004 NUM 012 006 E l’Eterno disse: “Ascoltate ora le mie parole; se v’è tra voi alcun profeta, io, l’Eterno, mi faccio conoscere a lui in visione, parlo con lui in sogno. 004 NUM 012 007 Non così coi mio servitore Mosè, che è fedele in tutta la mia casa. 004 NUM 012 008 Con lui io parlo a tu per tu, facendomi vedere, e non per via d’enimmi; ed egli contempla la sembianza dell’Eterno. Perché dunque non avete temuto di parlar contro il mio servo, contro Mosè?” 004 NUM 012 009 E l’ira dell’Eterno s’accese contro loro, ed egli se ne andò, 004 NUM 012 010 e la nuvola si ritirò di sopra alla tenda; ed ecco che Maria era lebbrosa, bianca come neve; Aaronne guardò Maria, ed ecco era lebbrosa. 004 NUM 012 011 E Aaronne disse a Mosè: “Deh, signor mio, non ci far portare la pena di un peccato che abbiamo stoltamente commesso, e di cui siamo colpevoli. 004 NUM 012 012 Deh, ch’ella non sia come il bimbo nato morto, la cui carne è già mezzo consumata quand’esce dal seno materno!” 004 NUM 012 013 E Mosè gridò all’Eterno dicendo: “Guariscila, o Dio, te ne prego!” 004 NUM 012 014 E l’Eterno rispose a Mosè: “Se suo padre le avesse sputato in viso, non ne porterebbe ella la vergogna per sette giorni? Stia dunque rinchiusa fuori del campo sette giorni; poi, vi sarà di nuovo ammessa”. 004 NUM 012 015 Maria dunque fu rinchiusa fuori del campo sette giorni; e il popolo non si mise in cammino finché Maria non fu riammessa al campo. 004 NUM 012 016 Poi il popolo partì da Hatseroth, e si accampò nel deserto di Paran. 004 NUM 013 001 L’Eterno parlò a Mosè, dicendo: 004 NUM 013 002 “Manda degli uomini ad esplorare il paese di Canaan che io do ai figliuoli d’Israele. Mandate un uomo per ogni tribù de’ loro padri; siano tutti dei loro principi”. 004 NUM 013 003 E Mosè li mandò dal deserto di Paran, secondo l’ordine dell’Eterno; quegli uomini erano tutti capi de’ figliuoli d’Israele. 004 NUM 013 004 E questi erano i loro nomi: Per la tribù di Ruben: Shammua, figliuolo di Zaccur; per la tribù di Simeone: 004 NUM 013 005 Shafat, figliuolo di Hori; 004 NUM 013 006 per la tribù di Giuda: Caleb, figliuolo di Gefunne; 004 NUM 013 007 per la tribù d’Issacar: Igal, figliuolo di Giuseppe; 004 NUM 013 008 per la tribù di Efraim: Hoscea, figliuolo di Nun; 004 NUM 013 009 per la tribù di Beniamino: Palti, figliuolo di Rafu; 004 NUM 013 010 per la tribù di Zabulon: Gaddiel, figliuolo di Sodi; 004 NUM 013 011 per la tribù di Giuseppe, cioè, per la tribù di Manasse: Gaddi figliuolo di Susi; 004 NUM 013 012 per la tribù di Dan: Ammiel, figliuolo di Ghemalli; 004 NUM 013 013 per la tribù di Ascer: Sethur, figliuolo di Micael; 004 NUM 013 014 per la tribù di Neftali: Nahbi, figliuolo di Vofsi; 004 NUM 013 015 per la tribù di Gad: Gheual, figliuolo di Machi. 004 NUM 013 016 Tali i nomi degli uomini che Mosè mandò a esplorare il paese. E Mosè dette ad Hoscea, figliuolo di Nun, il nome di Giosuè. 004 NUM 013 017 Mosè dunque li mandò ad esplorare il paese di Canaan, e disse loro: “Andate su di qua per il Mezzogiorno; poi salirete sui monti, 004 NUM 013 018 e vedrete che paese sia, che popolo l’abiti, se forte o debole, se poco o molto numeroso; 004 NUM 013 019 come sia il paese che abita, se buono o cattivo, e come siano le città dove abita, se siano degli accampamenti o dei luoghi fortificati; 004 NUM 013 020 e come sia il terreno, se grasso o magro, se vi siano alberi o no. Abbiate coraggio, e portate de’ frutti del paese”. Era il tempo che cominciava a maturar l’uva. 004 NUM 013 021 Quelli dunque salirono ed esplorarono il paese dal deserto di Tsin fino a Rehob, sulla via di Hamath. 004 NUM 013 022 Salirono per il mezzogiorno e andarono fino a Hebron, dov’erano Ahiman, Sceshai e Talmai, figliuoli di Anak. Or Hebron era stata edificata sette anni prima di Tsoan in Egitto. 004 NUM 013 023 E giunsero fino alla valle d’Eshcol, dove tagliarono un tralcio con un grappolo d’uva, che portarono in due con una stanga, e presero anche delle melagrane e dei fichi. 004 NUM 013 024 Quel luogo fu chiamato valle d’Eshcol a motivo del grappolo d’uva che i figliuoli d’Israele vi tagliarono. 004 NUM 013 025 E alla fine di quaranta giorni tornarono dall’esplorazione del paese, 004 NUM 013 026 e andarono a trovar Mosè ed Aaronne e tutta la raunanza de’ figliuoli d’Israele nel deserto di Paran, a Kades; riferirono ogni cosa a loro e a tutta la raunanza, e mostraron loro i frutti del paese. 004 NUM 013 027 E fecero il loro racconto, dicendo: “Noi arrivammo nel paese dove tu ci mandasti, ed è davvero un paese dove scorre il latte e il miele, ed ecco de’ suoi frutti. 004 NUM 013 028 Soltanto, il popolo che abita il paese è potente, le città sono fortificate e grandissime, e v’abbiamo anche veduto de’ figliuoli di Anak. 004 NUM 013 029 Gli Amalekiti abitano la parte meridionale del paese; gli Hittei, i Gebusei e gli Amorei, la regione montuosa; e i Cananei abitano presso il mare e lungo il Giordano”. 004 NUM 013 030 E Caleb calmò il popolo che mormorava contro Mosè, e disse: “Saliamo pure e conquistiamo il paese; poiché possiamo benissimo soggiogarlo. 004 NUM 013 031 Ma gli uomini che v’erano andati con lui, dissero: “Noi non siam capaci di salire contro questo popolo; perché è più forte di noi”. 004 NUM 013 032 E screditarono presso i figliuoli d’Israele il paese che aveano esplorato, dicendo: “Il paese che abbiamo attraversato per esplorarlo, è un paese che divora i suoi abitanti; e tutta la gente che vi abbiam veduta, è gente d’alta statura; 004 NUM 013 033 e v’abbiam visto i giganti, figliuoli di Anak, della razza de’ giganti, appetto ai quali ci pareva d’esser locuste; e tali parevamo a loro”. 004 NUM 014 001 Allora tutta la raunanza alzò la voce e diede in alte grida; e il popolo pianse tutta quella notte. 004 NUM 014 002 E tutti i figliuoli d’Israele mormorarono contro Mosè e contro Aaronne, e tutta la raunanza disse loro: “Fossimo pur morti nel paese d’Egitto! o fossimo pur morti in questo deserto! 004 NUM 014 003 E perché ci mena l’Eterno in quel paese ove cadremo per la spada? Le nostre mogli e i nostri piccini vi saranno preda del nemico. Non sarebb’egli meglio per noi di tornare in Egitto?” 004 NUM 014 004 E si dissero l’uno all’altro: “Nominiamoci un capo torniamo in Egitto!” 004 NUM 014 005 Allora Mosè ed Aaronne si prostrarono a terra dinanzi a tutta l’assemblea riunita de’ figliuoli d’Israele. 004 NUM 014 006 E Giosuè, figliuolo di Nun, e Caleb, figliuolo di Gefunne, ch’erano di quelli che aveano esplorato il paese, si stracciarono le vesti, 004 NUM 014 007 e parlarono così a tutta la raunanza de’ figliuoli d’Israele: “Il paese che abbiamo attraversato per esplorarlo, è un paese buono, buonissimo. 004 NUM 014 008 Se l’Eterno ci è favorevole, c’introdurrà in quel paese, e ce lo darà: è un paese dove scorre il latte e il miele. 004 NUM 014 009 Soltanto, non vi ribellate all’Eterno, e non abbiate paura del popolo di quel paese; poiché ne faremo nostro pascolo; l’ombra che li copriva s’è ritirata, e l’Eterno è con noi; non ne abbiate paura”. 004 NUM 014 010 Allora tutta la raunanza parlò di lapidarli; ma la gloria dell’Eterno apparve sulla tenda di convegno a tutti i figliuoli d’Israele. 004 NUM 014 011 E l’Eterno disse a Mosè: “Fino a quando mi disprezzerà questo popolo? e fino a quando non avranno fede in me dopo tutti i miracoli che ho fatto in mezzo a loro? 004 NUM 014 012 Io lo colpirò con la peste, e lo distruggerò, ma farò di te una nazione più grande e più potente di lui”. 004 NUM 014 013 E Mosè disse all’Eterno: “Ma l’udranno gli Egiziani, di mezzo ai quali tu hai fatto salire questo popolo per la tua potenza, 004 NUM 014 014 e la cosa sarà risaputa dagli abitanti di questo paese. Essi hanno udito che tu, o Eterno, sei nel mezzo di questo popolo, che apparisci loro faccia a faccia, che la tua nuvola si ferma sopra loro, e che cammini davanti a loro il giorno in una colonna di nuvola, e la notte in una colonna di fuoco; 004 NUM 014 015 ora, se fai perire questo popolo come un sol uomo, le nazioni che hanno udito la tua fama, diranno: 004 NUM 014 016 Siccome l’Eterno non è stato capace di far entrare questo popolo nel paese che avea giurato di dargli, li ha scannati nel deserto. 004 NUM 014 017 E ora si mostri, ti prego, la potenza del Signore nella sua grandezza, come tu hai promesso dicendo: 004 NUM 014 018 L’Eterno è lento all’ira e grande in benignità; egli perdona l’iniquità e il peccato, ma non lascia impunito il colpevole, e punisce l’iniquità dei padri sui figliuoli, fino alla terza e alla quarta generazione. 004 NUM 014 019 Deh, perdona l’iniquità di questo popolo, secondo la grandezza della tua benignità, nel modo che hai perdonato a questo popolo dall’Egitto fin qui”. 004 NUM 014 020 E l’Eterno disse: “Io perdono, come tu hai chiesto; 004 NUM 014 021 ma, com’è vero ch’io vivo, tutta la terra sarà ripiena della gloria dell’Eterno, 004 NUM 014 022 e tutti quegli uomini che hanno veduto la mia gloria e i miracoli che ho fatto in Egitto e nel deserto, e nonostante m’hanno tentato già dieci volte e non hanno ubbidito alla mia voce, 004 NUM 014 023 certo non vedranno il paese che promisi con giuramento ai loro padri. Nessuno di quelli che m’hanno disprezzato lo vedrà; ma il mio servo Caleb, 004 NUM 014 024 siccome è stato animato da un altro spirito e m’ha seguito appieno, io lo introdurrò nel paese nel quale è andato; e la sua progenie lo possederà. 004 NUM 014 025 Or gli Amalekiti e i Cananei abitano nella valle; domani tornate addietro, incamminatevi verso il deserto, in direzione del mar Rosso”. 004 NUM 014 026 L’Eterno parlò ancora a Mosè e ad Aaronne, dicendo: 004 NUM 014 027 “Fino a quando sopporterò io questa malvagia raunanza che mormora contro di me? Io ho udito i mormorii che i figliuoli d’Israele fanno contro di me. 004 NUM 014 028 Di’ loro: Com’è vero ch’io vivo, dice l’Eterno, io vi farò quello che ho sentito dire da voi. 004 NUM 014 029 I vostri cadaveri cadranno in questo deserto; e voi tutti, quanti siete, di cui s’è fatto il censimento, dall’età di venti anni in su, e che avete mormorato contro di me, 004 NUM 014 030 non entrerete di certo nel paese nei quale giurai di farvi abitare; salvo Caleb, figliuolo di Gefunne, e Giosuè, figliuolo di Nun. 004 NUM 014 031 I vostri piccini, che avete detto sarebbero preda de’ nemici, quelli vi farò entrare; ed essi conosceranno il paese che voi avete disdegnato. 004 NUM 014 032 Ma quanto a voi, i vostri cadaveri cadranno in questo deserto. 004 NUM 014 033 E i vostri figliuoli andran pascendo i greggi nel deserto per quarant’anni e porteranno la pena delle vostre infedeltà, finché i vostri cadaveri non siano consunti nel deserto. 004 NUM 014 034 Come avete messo quaranta giorni a esplorare il paese, porterete la pena delle vostre iniquità quarant’anni; un anno per ogni giorno; e saprete che cosa sia incorrere nella mia disgrazia. 004 NUM 014 035 Io, l’Eterno, ho parlato; certo, così farò a tutta questa malvagia raunanza, la quale s’è messa assieme contro di me; in questo deserto saranno consunti; quivi morranno”. 004 NUM 014 036 E gli uomini che Mosè avea mandato ad esplorare il paese e che, tornati, avean fatto mormorare tutta la raunanza contro di lui screditando il paese, 004 NUM 014 037 quegli uomini, dico, che aveano screditato il paese, morirono colpiti da una piaga, dinanzi all’Eterno. 004 NUM 014 038 Ma Giosuè, figliuolo di Nun, e Caleb, figliuolo di Gefunne, rimasero vivi fra quelli ch’erano andati ad esplorare il paese. 004 NUM 014 039 Or Mosè riferì quelle parole a tutti i figliuoli d’Israele; e il popolo ne fece gran cordoglio. 004 NUM 014 040 E la mattina si levarono di buon’ora e salirono sulla cima del monte, dicendo: “Eccoci qua; noi saliremo ai luogo di cui ha parlato l’Eterno, poiché abbiamo peccato”. 004 NUM 014 041 Ma Mosè disse: “Perché trasgredite l’ordine dell’Eterno? La cosa non v’andrà bene. 004 NUM 014 042 Non salite, perché l’Eterno non è in mezzo a voi; che non abbiate ad essere sconfitti dai vostri nemici! 004 NUM 014 043 Poiché là, di fronte a voi, stanno gli Amalekiti e i Cananei, e voi cadrete per la spada; giacché vi siete sviati dall’Eterno, l’Eterno non sarà con voi”. 004 NUM 014 044 Nondimeno, s’ostinarono a salire sulla cima del monte; ma l’arca del patto dell’Eterno e Mosè non si mossero di mezzo al campo. 004 NUM 014 045 Allora gli Amalekiti e i Cananei che abitavano su quel monte scesero giù, li batterono, e li fecero a pezzi fino a Hormah. 004 NUM 015 001 Poi l’Eterno parlò a Mosè, dicendo: 004 NUM 015 002 “Parla ai figliuoli d’Israele e di’ loro: Quando sarete entrati nel paese che dovrete abitare e che io vi do, 004 NUM 015 003 e offrirete all’Eterno un sacrifizio fatto mediante il fuoco, olocausto o sacrifizio, per adempimento d’un voto o come offerta volontaria, o nelle vostre feste solenni, per fare un profumo soave all’Eterno col vostro grosso o minuto bestiame, 004 NUM 015 004 colui che presenterà la sua offerta all’Eterno, offrirà come oblazione un decimo d’efa di fior di farina stemperata col quarto di un hin d’olio, 004 NUM 015 005 e farai una libazione d’un quarto di hin di vino con l’olocausto o il sacrifizio, per ogni agnello. 004 NUM 015 006 Se è per un montone, offrirai come oblazione due decimi d’efa di fior di farina stemperata col terzo di un hin d’olio, 004 NUM 015 007 e farai una libazione d’un terzo di hin di vino come offerta di odor soave all’Eterno. 004 NUM 015 008 E se offri un giovenco come olocausto o come sacrifizio, per adempimento d’un voto o come sacrifizio d’azioni di grazie all’Eterno, 004 NUM 015 009 si offrirà, col giovenco, come oblazione, tre decimi d’efa di fior di farina stemperata con la metà di un hin d’olio, 004 NUM 015 010 e farai una libazione di un mezzo hin di vino: è un sacrifizio fatto mediante il fuoco, di soave odore all’Eterno. 004 NUM 015 011 Così si farà per ogni bue, per ogni montone, per ogni agnello o capretto. 004 NUM 015 012 Qualunque sia il numero degli animali che immolerete, farete così per ciascuna vittima. 004 NUM 015 013 Tutti quelli che sono nativi del paese faranno le cose così, quando offriranno un sacrifizio fatto mediante il fuoco, di soave odore all’Eterno. 004 NUM 015 014 E se uno straniero che soggiorna da voi, o chiunque dimori fra voi nel futuro, offre un sacrifizio fatto mediante il fuoco, di soave odore all’Eterno, farà come fate voi. 004 NUM 015 015 Vi sarà una sola legge per tutta l’assemblea, per voi e per lo straniero che soggiorna fra voi; sarà una legge perpetua, di generazione in generazione; come siete voi, così sarà lo straniero davanti all’Eterno. 004 NUM 015 016 Ci sarà una stessa legge e uno stesso diritto per voi e per lo straniero che soggiorna da voi”. 004 NUM 015 017 L’Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo: 004 NUM 015 018 “Parla ai figliuoli d’Israele e di’ loro: Quando sarete arrivati nel paese dove io vi conduco, 004 NUM 015 019 e mangerete del pane di quel paese, ne preleverete un’offerta da presentare all’Eterno. 004 NUM 015 020 Delle primizie della vostra pasta metterete da parte una focaccia come offerta; la metterete da parte, come si mette da parte l’offerta dell’aia. 004 NUM 015 021 Delle primizie della vostra pasta darete all’Eterno una parte come offerta, di generazione in generazione. 004 NUM 015 022 Quando avrete errato e non avrete osservato tutti questi comandamenti che l’Eterno ha dati a Mosè, 004 NUM 015 023 tutto quello che l’Eterno vi ha comandato per mezzo di Mosè, dal giorno che l’Eterno vi ha dato dei comandamenti e in appresso, nelle vostre successive generazioni, 004 NUM 015 024 se il peccato è stato commesso per errore, senza che la raunanza se ne sia accorta, tutta la raunanza offrirà un giovenco come olocausto di soave odore all’Eterno, con la sua oblazione e la sua libazione secondo le norme stabilite, e un capro come sacrifizio per il peccato. 004 NUM 015 025 E il sacerdote farà l’espiazione per tutta la raunanza dei figliuoli d’Israele, e sarà loro perdonato, perché è stato un peccato commesso per errore, ed essi hanno portato la loro offerta, un sacrifizio fatto all’Eterno mediante il fuoco, e il loro sacrifizio per il peccato dinanzi all’Eterno, a causa del loro errore. 004 NUM 015 026 Sarà perdonato a tutta la raunanza de’ figliuoli d’Israele e allo straniero che soggiorna in mezzo a loro, perché tutto il popolo ha peccato per errore. 004 NUM 015 027 Se è una persona sola che pecca per errore, offra una capra d’un anno come sacrifizio per il peccato. 004 NUM 015 028 E il sacerdote farà l’espiazione dinanzi all’Eterno per la persona che avrà mancato commettendo un peccato per errore; e quando avrà fatta l’espiazione per essa, le sarà perdonato. 004 NUM 015 029 Sia che si tratti d’un nativo del paese tra i figliuoli d’Israele o d’uno straniero che soggiorna fra voi, avrete un’unica legge per colui che pecca per errore. 004 NUM 015 030 Ma la persona che agisce con proposito deliberato, sia nativo del paese o straniero, oltraggia l’Eterno; quella persona sarà sterminata di fra il suo popolo. 004 NUM 015 031 Siccome ha sprezzato la parola dell’Eterno e ha violato il suo comandamento, quella persona dovrà essere sterminata; porterà il peso della sua iniquità”. 004 NUM 015 032 Or mentre i figliuoli d’Israele erano nel deserto, trovarono un uomo che raccoglieva delle legna in giorno di sabato. 004 NUM 015 033 Quelli che l’aveano trovato a raccogliere le legna lo menarono a Mosè, ad Aaronne e a tutta la raunanza. 004 NUM 015 034 E lo misero in prigione, perché non era ancora stato stabilito che cosa gli si dovesse fare. 004 NUM 015 035 E l’Eterno disse a Mosè: “Quell’uomo dev’esser messo a morte; tutta la raunanza lo lapiderà fuori del campo”. 004 NUM 015 036 Tutta la raunanza lo menò fuori del campo e lo lapidò; e quello morì, secondo l’ordine che l’Eterno avea dato a Mosè. 004 NUM 015 037 L’Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo: 004 NUM 015 038 “Parla ai figliuoli d’Israele e di’ loro che si facciano, di generazione in generazione, delle nappe agli angoli delle loro vesti, e che mettano alla nappa d’ogni angolo un cordone violetto. 004 NUM 015 039 Sarà questa una nappa d’ornamento, e quando la guarderete, vi ricorderete di tutti i comandamenti dell’Eterno per metterli in pratica; e non andrete vagando dietro ai desideri del vostro cuore e dei vostri occhi che vi trascinano alla infedeltà. 004 NUM 015 040 Così vi ricorderete di tutti i miei comandamenti, li metterete in pratica, e sarete santi al vostro Dio. 004 NUM 015 041 Io sono l’Eterno, il vostro Dio, che vi ho tratti dal paese d’Egitto per essere vostro Dio. Io sono l’Eterno, l’Iddio vostro”. 004 NUM 016 001 Or Kore, figliuolo di Itshar, figliuolo di Kehath, figliuolo di Levi, insieme con Dathan e Abiram figliuoli di Eliab, e On, figliuolo di Peleth, tutti e tre figliuoli di Ruben, 004 NUM 016 002 presero altra gente e si levaron su in presenza di Mosè, con duecentocinquanta uomini dei figliuoli d’Israele, principi della raunanza, membri dei consiglio, uomini di grido; 004 NUM 016 003 e, radunatisi contro Mosè e contro Aaronne, dissero loro: “Basta! tutta la raunanza, tutti fino ad uno son santi, e l’Eterno è in mezzo a loro; perché dunque v’innalzate voi sopra la raunanza dell’Eterno?” 004 NUM 016 004 Quando Mosè ebbe udito questo, si prostrò colla faccia a terra; 004 NUM 016 005 poi parlò a Kore e a tutta la gente ch’era con lui, dicendo: “Domattina l’Eterno farà conoscere chi è suo e chi è santo, e se lo farà avvicinare: farà avvicinare a se colui ch’egli avrà scelto. 004 NUM 016 006 Fate questo: prendete de’ turiboli, tu, Kore, e tutta la gente che è con te; 004 NUM 016 007 e domani mettetevi del fuoco, e ponetevi su del profumo dinanzi all’Eterno; e colui che l’Eterno avrà scelto sarà santo. Basta, figliuoli di Levi!” 004 NUM 016 008 Mosè disse inoltre a Kore: “Ora ascoltate, o figliuoli di Levi! 004 NUM 016 009 E’ egli poco per voi che l’Iddio d’Israele v’abbia appartati dalla raunanza d’Israele e v’abbia fatto accostare a sé per fare il servizio del tabernacolo dell’Eterno e per tenervi davanti alla raunanza affin d’esercitare a pro suo il vostro ministerio? 004 NUM 016 010 Egli vi fa accostare a sé, te e tutti i tuoi fratelli figliuoli di Levi con te, e cercate anche il sacerdozio? 004 NUM 016 011 E per questo tu e tutta la gente che è teco vi siete radunati contro l’Eterno! poiché chi è Aaronne che vi mettiate a mormorare contro di lui?” 004 NUM 016 012 E Mosè mandò a chiamare Dathan e Abiram, figliuoli di Eliab; ma essi dissero: “Noi non saliremo. 004 NUM 016 013 E’ egli poco per te l’averci tratti fuori da un paese ove scorre il latte e il miele, per farci morire nel deserto, che tu voglia anche farla da principe, si, da principe su noi? 004 NUM 016 014 E poi, non ci hai davvero condotti in un paese dove scorra il latte e il miele, e non ci hai dato possessi di campi e di vigne! Credi tu di potere render cieca questa gente? Noi non saliremo”. 004 NUM 016 015 Allora Mosè si adirò forte e disse all’Eterno: “Non gradire la loro oblazione; io non ho preso da costoro neppure un asino, e non ho fatto torto ad alcuno di loro”. 004 NUM 016 016 Poi Mosè disse a Kore: “Tu e tutta la tua gente trovatevi domani davanti all’Eterno: tu e loro, con Aaronne; 004 NUM 016 017 e ciascun di voi prenda il suo turibolo, vi metta del profumo, e porti ciascuno il suo turibolo davanti all’Eterno: saranno duecentocinquanta turiboli. Anche tu ed Aaronne prenderete ciascuno il vostro turibolo”. 004 NUM 016 018 Essi dunque presero ciascuno il suo turibolo, vi misero del fuoco, vi posero su del profumo, e si fermarono all’ingresso della tenda di convegno; lo stesso fecero Mosè ed Aaronne. 004 NUM 016 019 E Kore convocò tutta la raunanza contro Mosè ed Aaronne all’ingresso della tenda di convegno; e la gloria dell’Eterno apparve a tutta la raunanza. 004 NUM 016 020 E l’Eterno parlò a Mosè e ad Aaronne, dicendo: 004 NUM 016 021 “Separatevi da questa raunanza, e io li consumerò in un attimo”. 004 NUM 016 022 Ma essi, prostratisi con la faccia a terra, dissero: “O Dio, Dio degli spiriti d’ogni carne! Un uomo solo ha peccato, e ti adireresti tu contro tutta la raunanza?” 004 NUM 016 023 E l’Eterno parlò a Mosè, dicendo: 004 NUM 016 024 “Parla alla raunanza e dille: Ritiratevi d’intorno alla dimora di Kore, di Dathan e di Abiram”. 004 NUM 016 025 Mosè si levò e andò da Dathan e da Abiram; e gli anziani d’Israele lo seguirono. 004 NUM 016 026 Ed egli parlò alla raunanza, dicendo: “Allontanatevi dalle tende di questi uomini malvagi, e non toccate nulla di ciò ch’è loro, affinché non abbiate a perire a cagione di tutti i loro peccati”. 004 NUM 016 027 Così quelli si ritirarono d’intorno alla dimora di Kore, di Dathan e di Abiram. Dathan ed Abiram uscirono, e si fermarono all’ingresso delle loro tende con le loro mogli, i loro figliuoli e i loro piccini. E Mosè disse: 004 NUM 016 028 “Da questo conoscerete che l’Eterno mi ha mandato per fare tutte queste cose, e che io non le ho fatte di mia testa. 004 NUM 016 029 Se questa gente muore come muoion tutti gli uomini, se la loro sorte è la sorte comune a tutti gli uomini, l’Eterno non mi ha mandato; 004 NUM 016 030 ma se l’Eterno fa una cosa nuova, se la terra apre la sua bocca e li ingoia con tutto quello che appartiene loro e s’essi scendono vivi nel soggiorno de’ morti, allora riconoscerete che questi uomini hanno disprezzato l’Eterno”. (Sheol h7585) 004 NUM 016 031 E avvenne, com’egli ebbe finito di proferire tutte queste parole, che il suolo si spaccò sotto i piedi di coloro, 004 NUM 016 032 la terra spalancò la sua bocca e li ingoiò: essi e le loro famiglie, con tutta la gente che apparteneva a Kore, e tutta la loro roba. 004 NUM 016 033 E scesero vivi nel soggiorno de’ morti; la terra si richiuse su loro, ed essi scomparvero di mezzo all’assemblea. (Sheol h7585) 004 NUM 016 034 Tutto Israele ch’era attorno ad essi fuggì alle loro grida; perché dicevano: “Che la terra non inghiottisca noi pure!” 004 NUM 016 035 E un fuoco uscì dalla presenza dell’Eterno e divorò i duecentocinquanta uomini che offrivano il profumo. 004 NUM 016 036 Poi l’Eterno parlò a Mosè, dicendo: 004 NUM 016 037 “Di’ a Eleazar, figliuolo del sacerdote Aaronne, di trarre i turiboli di mezzo all’incendio e di disperdere qua e là il fuoco, perché quelli son sacri; 004 NUM 016 038 e dei turiboli di quegli uomini che hanno peccato al prezzo della loro vita si facciano tante lamine battute per rivestirne l’altare, poiché sono stati presentati davanti all’Eterno e quindi son sacri; e serviranno di segno ai figliuoli d’Israele”. 004 NUM 016 039 E il sacerdote Eleazar prese i turiboli di rame presentati dagli uomini ch’erano stati arsi; e furon tirati in lamine per rivestirne l’altare, 004 NUM 016 040 affinché servissero di ricordanza ai figliuoli d’Israele, e niun estraneo che non sia della progenie d’Aaronne s’accosti ad arder profumo davanti all’Eterno ed abbia la sorte di Kore e di quelli ch’eran con lui. Eleazar fece come l’Eterno gli avea detto per mezzo di Mosè. 004 NUM 016 041 Il giorno seguente, tutta la raunanza de’ figliuoli d’Israele mormorò contro Mosè ed Aaronne dicendo: “Voi avete fatto morire il popolo dell’Eterno”. 004 NUM 016 042 E avvenne che, come la raunanza si faceva numerosa contro Mosè e contro Aaronne, i figliuoli d’Israele si volsero verso la tenda di convegno; ed ecco che la nuvola la ricoprì, e apparve la gloria dell’Eterno. 004 NUM 016 043 Mosè ed Aaronne vennero davanti alla tenda di convegno. 004 NUM 016 044 E l’Eterno parlò a Mosè, dicendo: 004 NUM 016 045 “Toglietevi di mezzo a questa raunanza, e io li consumerò in un attimo”. Ed essi si prostrarono con la faccia a terra. 004 NUM 016 046 E Mosè disse ad Aaronne: “Prendi il turibolo, mettivi del fuoco di sull’altare, ponvi su del profumo, e portalo presto in mezzo alla raunanza e fa’ l’espiazione per essi; poiché l’ira dell’Eterno è scoppiata, la piaga è già cominciata”. 004 NUM 016 047 E Aaronne prese il turibolo, come Mosè avea detto; corse in mezzo all’assemblea, ed ecco che la piaga era già cominciata fra il popolo; mise il profumo nel turibolo e fece l’espiazione per il popolo. 004 NUM 016 048 E si fermò tra i morti e i vivi, e la piaga fu arrestata. 004 NUM 016 049 Or quelli che morirono di quella piaga furono quattordicimila settecento, oltre quelli che morirono per il fatto di Kore. 004 NUM 016 050 Aaronne tornò a Mosè all’ingresso della tenda di convegno e la piaga fu arrestata. 004 NUM 017 001 Poi l’Eterno parlò a Mosè, dicendo: 004 NUM 017 002 “Parla ai figliuoli d’Israele, e fatti dare da loro delle verghe: una per ogni casa dei loro padri: cioè, dodici verghe da parte di tutti i loro principi secondo le case dei loro padri; scriverai il nome d’ognuno sulla sua verga; 004 NUM 017 003 e scriverai il nome d’Aaronne sulla verga di Levi; poiché ci sarà una verga per ogni capo delle case dei loro padri. 004 NUM 017 004 E riporrai quelle verghe nella tenda di convegno, davanti alla testimonianza, dove io mi ritrovo con voi. 004 NUM 017 005 E avverrà che l’uomo che io avrò scelto sarà quello la cui verga fiorirà; e farò cessare davanti a me i mormorii che i figliuoli d’Israele fanno contro di voi”. 004 NUM 017 006 E Mosè parlò ai figliuoli d’Israele, e tutti i loro principi gli dettero una verga per uno, secondo le case dei loro padri: cioè, dodici verghe; e la verga d’Aaronne era in mezzo alle verghe loro. 004 NUM 017 007 E Mosè ripose quelle verghe davanti all’Eterno nella tenda della testimonianza. 004 NUM 017 008 E avvenne, l’indomani, che Mosè entrò nella tenda della testimonianza; ed ecco che la verga d’Aaronne per la casa di Levi aveva fiorito, gettato dei bottoni, sbocciato dei fiori e maturato delle mandorle. 004 NUM 017 009 Allora Mosè tolse tutte le verghe di davanti all’Eterno e le portò a tutti i figliuoli d’Israele; ed essi le videro e presero ciascuno la sua verga. 004 NUM 017 010 E l’Eterno disse a Mosè: “Riporta la verga d’Aaronne davanti alla testimonianza, perché sia conservata come un segno ai ribelli; onde sia messo fine ai loro mormorii contro di me, ed essi non muoiano”. 004 NUM 017 011 Mosè fece così; fece come l’Eterno gli avea comandato. 004 NUM 017 012 E i figliuoli d’Israele dissero a Mosè: “Ecco, periamo! siam perduti! siam tutti perduti! 004 NUM 017 013 Chiunque s’accosta, chiunque s’accosta al tabernacolo dell’Eterno, muore; dovrem perire tutti quanti?” 004 NUM 018 001 E l’Eterno disse ad Aaronne: “Tu, i tuoi figliuoli e la casa di tuo padre con te porterete il peso delle iniquità commesse nel santuario; e tu e i tuoi figliuoli porterete il peso delle iniquità commesse nell’esercizio del vostro sacerdozio. 004 NUM 018 002 E anche i tuoi fratelli, la tribù di Levi, la tribù di tuo padre, farai accostare a te, affinché ti siano aggiunti e ti servano quando tu e i tuoi figliuoli con te sarete davanti alla tenda della testimonianza. 004 NUM 018 003 Essi faranno il servizio sotto i tuoi ordini in tutto quel che concerne la tenda; soltanto non si accosteranno agli utensili del santuario né all’altare affinché non moriate e gli uni e gli altri. 004 NUM 018 004 Essi ti saranno dunque aggiunti, e faranno il servizio della tenda di convegno in tutto ciò che la concerne, e nessun estraneo s’accosterà a voi. 004 NUM 018 005 E voi farete il servizio del santuario e dell’altare affinché non vi sia più ira contro i figliuoli d’Israele. 004 NUM 018 006 Quanto a me, ecco, io ho preso i vostri fratelli, i Leviti, di mezzo ai figliuoli d’Israele; dati all’Eterno, essi son rimessi in dono a voi per fare il servizio della tenda di convegno. 004 NUM 018 007 E tu e i tuoi figliuoli con te eserciterete il vostro sacerdozio in tutto ciò che concerne l’altare e in ciò ch’è di la dal velo; e farete il vostro servizio. Io vi do l’esercizio del sacerdozio come un dono; l’estraneo che si accosterà sarà messo a morte”. 004 NUM 018 008 L’Eterno disse ancora ad Aaronne: “Ecco, di tutte le cose consacrate dai figliuoli d’Israele io ti do quelle che mi sono offerte per elevazione: io te le do, a te e ai tuoi figliuoli, come diritto d’unzione, per legge perpetua. 004 NUM 018 009 Questo ti apparterrà fra le cose santissime non consumate dal fuoco: tutte le loro offerte, vale a dire ogni oblazione, ogni sacrifizio per il peccato e ogni sacrifizio di riparazione che mi presenteranno; son tutte cose santissime che apparterranno a te ed ai tuoi figliuoli. 004 NUM 018 010 Le mangerai in luogo santissimo; ne mangerà ogni maschio; ti saranno cose sante. 004 NUM 018 011 Questo ancora ti apparterrà: i doni che i figliuoli d’Israele presenteranno per elevazione, e tutte le loro offerte agitate; io le do a te, ai tuoi figliuoli e alle tue figliuole con te, per legge perpetua. Chiunque sarà puro in casa tua ne potrà mangiare. 004 NUM 018 012 Ti do pure tutte le primizie ch’essi offriranno all’Eterno: il meglio dell’olio e il meglio del mosto e del grano. 004 NUM 018 013 Le primizie di tutto ciò che produrrà la loro terra e ch’essi presenteranno all’Eterno saranno tue. Chiunque sarà puro in casa tua ne potrà mangiare. 004 NUM 018 014 Tutto ciò che sarà consacrato per voto d’interdetto in Israele sarà tuo. 004 NUM 018 015 Ogni primogenito d’ogni carne ch’essi offriranno all’Eterno, così degli uomini come degli animali, sarà tuo; però, farai riscattare il primogenito dell’uomo, e farai parimente riscattare il primogenito d’un animale impuro. 004 NUM 018 016 E quanto al riscatto, li farai riscattare dall’età di un mese, secondo la tua stima, per cinque sicli d’argento, a siclo di santuario, che è di venti ghere. 004 NUM 018 017 Ma non farai riscattare il primogenito della vacca né il primogenito della pecora né il primogenito della capra; sono cosa sacra; spanderai il loro sangue sull’altare, e farai fumare il loro grasso come sacrifizio fatto mediante il fuoco, di soave odore all’Eterno. 004 NUM 018 018 La loro carne sarà tua; sarà tua come il petto dell’offerta agitata e come la coscia destra. 004 NUM 018 019 Io ti do, a te, ai tuoi figliuoli e alle tue figliuole con te, per legge perpetua, tutte le offerte di cose sante che i figliuoli d’Israele presenteranno all’Eterno per elevazione. E un patto inalterabile, perpetuo, dinanzi all’Eterno, per te e per la tua progenie con te”. 004 NUM 018 020 L’Eterno disse ancora ad Aaronne: “Tu non avrai alcun possesso nel loro paese, e non ci sarà parte per te in mezzo a loro; io sono la tua parte e il tuo possesso in mezzo ai figliuoli d’Israele. 004 NUM 018 021 E ai figliuoli di Levi io do come possesso tutte le decime in Israele in contraccambio del servizio che fanno, il servizio della tenda di convegno. 004 NUM 018 022 E i figliuoli d’Israele non s’accosteranno più alla tenda di convegno, per non caricarsi d’un peccato che li trarrebbe a morte. 004 NUM 018 023 Ma il servizio della tenda di convegno lo faranno soltanto i Leviti; ed essi porteranno il peso delle proprie iniquità; sarà una legge perpetua, di generazione in generazione; e non possederanno nulla tra i figliuoli d’Israele; 004 NUM 018 024 poiché io do come possesso ai Leviti le decime che i figliuoli d’Israele presenteranno all’Eterno come offerta elevata; per questo dico di loro: Non possederanno nulla tra i figliuoli d’Israele”. 004 NUM 018 025 E l’Eterno parlò a Mosè, dicendo: 004 NUM 018 026 “Parlerai inoltre ai Leviti e dirai loro: Quando riceverete dai figliuoli d’Israele le decime che io vi do per conto loro come vostro possesso, ne metterete da parte un’offerta da fare all’Eterno: una decima della decima; 004 NUM 018 027 e l’offerta che avrete prelevata vi sarà contata come il grano che vien dall’aia e come il mosto che esce dallo strettoio. 004 NUM 018 028 Così anche voi metterete da parte un’offerta per l’Eterno da tutte le decime che riceverete dai figliuoli d’Israele, e darete al sacerdote Aaronne l’offerta che avrete messa da parte per l’Eterno. 004 NUM 018 029 Da tutte le cose che vi saranno donate metterete da parte tutte le offerte per l’Eterno; di tutto ciò che vi sarà di meglio metterete da parte quel tanto ch’è da consacrare. 004 NUM 018 030 E dirai loro: Quando ne avrete messo da parte il meglio, quel che rimane sarà contato ai Leviti come il provento dell’aia e come il provento dello strettoio. 004 NUM 018 031 E lo potrete mangiare in qualunque luogo, voi e le vostre famiglie, perché è la vostra mercede, in contraccambio del vostro servizio nella tenda di convegno. 004 NUM 018 032 E così non vi caricherete d’alcun peccato, giacché ne avrete messo da parte il meglio; e non profanerete le cose sante de’ figliuoli d’Israele, e non morrete”. 004 NUM 019 001 L’Eterno parlò ancora a Mosè e ad Aaronne, dicendo: 004 NUM 019 002 “Questo è l’ordine della legge che l’Eterno ha prescritta dicendo: Di’ ai figliuoli d’Israele che ti menino una giovenca rossa, senza macchia, senza difetti, e che non abbia mai portato il giogo. 004 NUM 019 003 E la darete al sacerdote Eleazar, che la condurrà fuori del campo e la farà scannare in sua presenza. 004 NUM 019 004 Il sacerdote Eleazar prenderà col dito del sangue della giovenca, e ne farà sette volte l’aspersione dal lato dell’ingresso della tenda di convegno; 004 NUM 019 005 poi si brucerà la giovenca sotto gli occhi di lui; se ne brucerà la pelle, la carne e il sangue con i suoi escrementi. 004 NUM 019 006 Il sacerdote prenderà quindi del legno di cedro, dell’issopo, della stoffa scarlatta, e getterà tutto in mezzo al fuoco che consuma la giovenca. 004 NUM 019 007 Poi il sacerdote si laverà le vesti ed il corpo nell’acqua; dopo di che rientrerà nel campo, e il sacerdote sarà impuro fino alla sera. 004 NUM 019 008 E colui che avrà bruciato la giovenca si laverà le vesti nell’acqua, farà un’abluzione del corpo nell’acqua, e sarà impuro fino alla sera. 004 NUM 019 009 Un uomo puro raccoglierà le ceneri della giovenca e le depositerà fuori del campo in luogo puro, dove saranno conservate per la raunanza de’ figliuoli d’Israele come acqua di purificazione: è un sacrifizio per il peccato. 004 NUM 019 010 E colui che avrà raccolto le ceneri della giovenca si laverà le vesti e sarà impuro fino alla sera. E questa sarà una legge perpetua per i figliuoli d’Israele e per lo straniero che soggiornerà da loro: 004 NUM 019 011 chi avrà toccato il cadavere di una persona umana sarà impuro sette giorni. 004 NUM 019 012 Quand’uno si sarà purificato con quell’acqua il terzo e il settimo giorno, sarà puro; ma se non si purifica il terzo ed il settimo giorno, non sarà puro. 004 NUM 019 013 Chiunque avrà toccato un morto, il corpo d’una persona umana che sia morta e non si sarà purificato, avrà contaminato la dimora dell’Eterno; e quel tale sarà sterminato di mezzo a Israele. Siccome l’acqua di purificazione non è stata spruzzata su lui, egli è impuro; ha ancora addosso la sua impurità. 004 NUM 019 014 Questa è la legge: Quando un uomo sarà morto in una tenda, chiunque entrerà nella tenda e chiunque sarà nella tenda sarà impuro sette giorni. 004 NUM 019 015 E ogni vaso scoperto sul quale non sia coperchio attaccato, sarà impuro. 004 NUM 019 016 E chiunque, per i campi, avrà toccato un uomo ucciso per la spada o morto da sé, o un osso d’uomo, o un sepolcro, sarà impuro sette giorni. 004 NUM 019 017 E per colui che sarà divenuto impuro si prenderà della cenere della vittima arsa per il peccato, e vi si verserà su dell’acqua viva, in un vaso: 004 NUM 019 018 poi un uomo puro prenderà dell’issopo, lo intingerà nell’acqua, e ne spruzzerà la tenda, tutti gli utensili e tutte le persone che son quivi, e colui che ha toccato l’osso o l’ucciso o il morto da sé o il sepolcro. 004 NUM 019 019 L’uomo puro spruzzerà l’impuro il terzo giorno e il settimo giorno, e lo purificherà il settimo giorno; poi colui ch’è stato immondo si laverà le vesti, laverà sé stesso nell’acqua, e sarà puro la sera. 004 NUM 019 020 Ma colui che divenuto impuro non si purificherà, sarà sterminato di mezzo alla raunanza, perché ha contaminato il santuario dell’Eterno; l’acqua della purificazione non è stata spruzzata su lui; è impuro. 004 NUM 019 021 Sarà per loro una legge perpetua: Colui che avrà spruzzato l’acqua di purificazione si laverà le vesti; e chi avrà toccato l’acqua di purificazione sarà impuro fino alla sera. 004 NUM 019 022 E tutto quello che l’impuro avrà toccato sarà impuro; e la persona che avrà toccato lui sarà impura fino alla sera”. 004 NUM 020 001 Or tutta la raunanza dei figliuoli d’Israele arrivò al deserto di Tsin il primo mese, e il popolo si fermò a Kades. Quivi morì e fu sepolta Maria. 004 NUM 020 002 E mancava l’acqua per la raunanza; onde ci fu un assembramento contro Mosè e contro Aaronne. 004 NUM 020 003 E il popolo contese con Mosè, dicendo: “Fossimo pur morti quando morirono i nostri fratelli davanti all’Eterno! 004 NUM 020 004 E perché avete menato la raunanza dell’Eterno in questo deserto per morirvi noi e il nostro bestiame? 004 NUM 020 005 E perché ci avete fatti salire dall’Egitto per menarci in questo tristo luogo? Non è un luogo dove sì possa seminare; non ci son fichi, non vigne, non melagrane, e non c’è acqua da bere”. 004 NUM 020 006 Allora Mosè ed Aaronne s’allontanarono dalla raunanza per recarsi all’ingresso della tenda di convegno; si prostrarono con la faccia in terra, e la gloria dell’Eterno apparve loro. 004 NUM 020 007 E l’Eterno parlò a Mosè, dicendo: 004 NUM 020 008 “Prendi il bastone; e tu e tuo fratello Aaronne convocate la raunanza e parlate a quel sasso, in loro presenza, ed esso darà la sua acqua; e tu farai sgorgare per loro dell’acqua dal sasso, e darai da bere alla raunanza e al suo bestiame”. 004 NUM 020 009 Mosè dunque prese il bastone ch’era davanti all’Eterno, come l’Eterno gli aveva ordinato. 004 NUM 020 010 E Mosè ed Aaronne convocarono la raunanza dirimpetto al sasso, e Mosè disse loro: “Ora ascoltate, o ribelli; vi farem noi uscir dell’acqua da questo sasso?” 004 NUM 020 011 E Mosè alzò la mano, percosse il sasso col suo bastone due volte, e ne uscì dell’acqua in abbondanza; e la raunanza e il suo bestiame bevvero. 004 NUM 020 012 Poi L’Eterno disse a Mosè e ad Aaronne: “Siccome non avete avuto fiducia in me per dar gloria al mio santo nome agli occhi dei figliuoli d’Israele, voi non introdurrete questa raunanza nel paese che io le do”. 004 NUM 020 013 Queste sono le acque di Meriba dove i figliuoli d’Israele contesero con l’Eterno che si fece riconoscere come il Santo in mezzo a loro. 004 NUM 020 014 Poi Mosè mandò da Kades degli ambasciatori al re di Edom per dirgli: “Così dice Israele tuo fratello: Tu sai tutte le tribolazioni che ci sono avvenute: 004 NUM 020 015 come i nostri padri scesero in Egitto e noi in Egitto dimorammo per lungo tempo e gli Egiziani maltrattaron noi e i nostri padri. 004 NUM 020 016 E noi gridammo all’Eterno ed egli udì la nostra voce e mandò un angelo e ci fece uscire dall’Egitto; ed eccoci ora in Kades, che è città agli estremi tuoi confini. 004 NUM 020 017 Deh, lasciaci passare per il tuo paese, noi non passeremo né per campi né per vigne e non berremo l’acqua dei pozzi; seguiremo la strada pubblica senza deviare né a destra né a sinistra finché abbiamo oltrepassato i tuoi confini”. 004 NUM 020 018 Ma Edom gli rispose: “Tu non passerai sul mio territorio; altrimenti, ti verrò contro con la spada”. 004 NUM 020 019 I figliuoli d’Israele gli dissero: “Noi saliremo per la strada maestra; e se noi e il nostro bestiame berremo dell’acqua tua, te la pagheremo; lasciami semplicemente transitare a piedi”. 004 NUM 020 020 Ma quello rispose: “Non passerai!” E Edom mosse contro Israele con molta gente e con potente mano. 004 NUM 020 021 Così Edom ricusò a Israele il transito per i suoi confini; onde Israele s’allontanò da lui. 004 NUM 020 022 Tutta la raunanza de’ figliuoli d’Israele si partì da Kades e arrivò al monte Hor. 004 NUM 020 023 E l’Eterno parlò a Mosè e ad Aaronne al monte Hor sui confini del paese di Edom, dicendo: 004 NUM 020 024 “Aaronne sta per esser raccolto presso il suo popolo, e non entrerà nel paese che ho dato ai figliuoli d’Israele, perché siete stati ribelli al mio comandamento alle acque di Meriba. 004 NUM 020 025 Prendi Aaronne ed Eleazar suo figliuolo e falli salire sul monte Hor. 004 NUM 020 026 Spoglia Aaronne de’ suoi paramenti, e rivestine Eleazar suo figliuolo; quivi Aaronne sarà raccolto presso il suo popolo, e morrà”. 004 NUM 020 027 E Mosè fece come l’Eterno aveva ordinato; ed essi salirono sul monte Hor, a vista di tutta la raunanza. 004 NUM 020 028 Mosè spogliò Aaronne de’ suoi paramenti, e ne rivestì Eleazar, figliuolo di lui; e Aaronne morì quivi sulla cima del monte. Poi Mosè ed Eleazar scesero dal monte. 004 NUM 020 029 E quando tutta la raunanza vide che Aaronne era morto, tutta la casa d’Israele lo pianse per trenta giorni. 004 NUM 021 001 Or il re cananeo di Arad, che abitava il mezzogiorno, avendo udito che Israele veniva per la via di Atharim, combatté contro Israele, e fece alcuni prigionieri. 004 NUM 021 002 Allora Israele fece un voto all’Eterno, e disse: “Se tu dài nelle mie mani questo popolo, le loro città saranno da me votate allo sterminio”. 004 NUM 021 003 L’Eterno porse ascolto alla voce d’Israele e gli diede nelle mani i Cananei; e Israele votò allo sterminio i Cananei e le loro città, e a quel luogo fu posto nome Horma. 004 NUM 021 004 Poi gl’Israeliti si partirono dal monte Hor, movendo verso il mar Rosso per fare il giro del paese di Edom; e il popolo si fe’ impaziente nel viaggio. 004 NUM 021 005 E il popolo parlò contro Dio e contro Mosè, dicendo: “Perché ci avete fatti salire fuori d’Egitto per farci morire in questo deserto? Poiché qui non c’è né pane né acqua, e l’anima nostra è nauseata di questo cibo tanto leggero”. 004 NUM 021 006 Allora l’Eterno mandò fra il popolo de’ serpenti ardenti i quali mordevano la gente, e gran numero d’Israeliti morirono. 004 NUM 021 007 Allora il popolo venne a Mosè e disse: “Abbiamo peccato, perché abbiam parlato contro l’Eterno e contro te; prega l’Eterno che allontani da noi questi serpenti”. E Mosè pregò per il popolo. 004 NUM 021 008 E l’Eterno disse a Mosè: “Fatti un serpente ardente, e mettilo sopra un’antenna; e avverrà che chiunque sarà morso e lo guarderà, scamperà”. 004 NUM 021 009 Mosè allora fece un serpente di rame e lo mise sopra un’antenna; e avveniva che, quando un serpente avea morso qualcuno, se questi guardava il serpente di rame, scampava. 004 NUM 021 010 Poi i figliuoli d’Israele partirono e si accamparono a Oboth; 004 NUM 021 011 e partitisi da Oboth, si accamparono a Ije-Abarim nel deserto ch’è dirimpetto a Moab dal lato dove sorge il sole. 004 NUM 021 012 Di là si partirono e si accamparono nella valle di Zered. 004 NUM 021 013 Poi si partirono di là e si accamparono dall’altro lato dell’Arnon, che scorre nel deserto e nasce sui confini degli Amorei: poiché l’Arnon e il confine di Moab, fra Moab e gli Amorei. 004 NUM 021 014 Per questo è detto nel Libro delle Guerre dell’Eterno: “…Vaheb in Sufa, e le valli dell’Arnon 004 NUM 021 015 e i declivi delle valli che si estendono verso le dimore di Ar, e s’appoggiano alla frontiera di Moab”. 004 NUM 021 016 E di là andarono a Beer, che è il pozzo a proposito del quale l’Eterno disse a Mosè: “Raduna il popolo e io gli darò dell’acqua”. 004 NUM 021 017 Fu in quell’occasione che Israele cantò questo cantico: “Scaturisci, o pozzo! Salutatelo con canti! 004 NUM 021 018 Pozzo che i principi hanno scavato, che i nobili del popolo hanno aperto con lo scettro, coi loro bastoni!” 004 NUM 021 019 Poi dal deserto andarono a Matthana; da Matthana a Nahaliel; da Nahaliel a Bamoth, 004 NUM 021 020 e da Bamoth nella valle che è nella campagna di Moab, verso l’altura del Pisga che domina il deserto. 004 NUM 021 021 Or Israele mandò ambasciatori a Sihon, re degli Amorei, per dirgli: 004 NUM 021 022 “Lasciami passare per il tuo paese; noi non ci svieremo per i campi né per le vigne, non berremo l’acqua dei pozzi; seguiremo la strada pubblica finché abbiamo oltrepassato i tuoi confini”. 004 NUM 021 023 Ma Sihon non permise a Israele di passare per i suoi confini; anzi radunò tutta la sua gente e uscì fuori contro Israele nel deserto; giunse a Jahats, e diè battaglia a Israele. 004 NUM 021 024 Israele lo sconfisse passandolo a fil di spada, e conquistò il suo paese dall’Arnon fino al Jabbok, sino ai confini de’ figliuoli di Ammon, poiché la frontiera dei figliuoli di Ammon era forte. 004 NUM 021 025 E Israele prese tutte quelle città, e abitò in tutte le città degli Amorei: in Heshbon e in tutte le città del suo territorio; 004 NUM 021 026 poiché Heshbon era la città di Sihon, re degli Amorei, il quale avea mosso guerra al precedente re di Moab, e gli avea tolto tutto il suo paese fino all’Arnon. 004 NUM 021 027 Per questo dicono i poeti: “Venite a Heshbon! La città di Sihon sia ricostruita e fortificata! 004 NUM 021 028 Poiché un fuoco è uscito da Heshbon una fiamma dalla città di Sihon; essa ha divorato Ar di Moab, 004 NUM 021 029 i padroni delle alture dell’Arnon. Guai e te, o Moab! Sei perduto, o popolo di Kemosh! Kemosh ha fatto de’ suoi figliuoli tanti fuggiaschi, e ha dato le sue figliuole come schiave a Sihon, re degli Amorei. 004 NUM 021 030 Noi abbiamo scagliato su loro le nostre frecce; Heshbon è distrutta fino a Dibon. Abbiam tutto devastato fino a Nofah, il fuoco e giunto fino a Medeba”. 004 NUM 021 031 Così Israele si stabilì nel paese degli Amorei. 004 NUM 021 032 Poi Mosè mandò a esplorare Jaezer, e gl’Israeliti presero le città del suo territorio e ne cacciarono gli Amorei che vi si trovavano. 004 NUM 021 033 E, mutata direzione, risalirono il paese in direzione di Bashan; e Og, re di Bashan, uscì contro loro con tutta la sua gente per dar loro battaglia a Edrei. 004 NUM 021 034 Ma l’Eterno disse a Mosè: “Non lo temere; poiché io lo do nelle tue mani: lui, tutta la sua gente e il suo paese; trattalo com’hai trattato Sihon, re degli Amorei che abitava a Heshbon”. 004 NUM 021 035 E gli Israeliti batteron lui, coi suoi figliuoli e con tutto il suo popolo, in guisa che non gli rimase più anima viva; e s’impadronirono del suo paese. 004 NUM 022 001 Poi i figliuoli d’Israele partirono e si accamparono nelle pianure di Moab, oltre il Giordano di Gerico. 004 NUM 022 002 Or Balak, figliuolo di Tsippor, vide tutto quello che Israele avea fatto agli Amorei; 004 NUM 022 003 e Moab ebbe grande paura di questo popolo, ch’era così numeroso; Moab fu preso d’angoscia a cagione de’ figliuoli d’Israele. 004 NUM 022 004 Onde Moab disse agli anziani di Madian: “Ora questa moltitudine divorerà tutto ciò ch’è dintorno a noi, come il bue divora l’erba dei campi”. Or Balak, figliuolo di Tsippor era, in quel tempo, re di Moab. 004 NUM 022 005 Egli mandò ambasciatori a Balaam, figliuolo di Beor, a Pethor che sta sul fiume, nel paese de’ figliuoli del suo popolo per chiamarlo e dirgli: “Ecco un popolo è uscito d’Egitto; esso ricopre la faccia della terra, e si è stabilito dirimpetto a me; 004 NUM 022 006 or dunque vieni, te ne prego, e maledicimi questo popolo; poiché è troppo potente per me; forse così riusciremo a sconfiggerlo, e potrò cacciarlo dal paese; poiché so che chi tu benedici è benedetto, e chi tu maledici è maledetto”. 004 NUM 022 007 Gli anziani di Moab e gli anziani di Madian partirono portando in mano la mercede dell’indovino; e, arrivati da Balaam, gli riferirono le parole di Balak. 004 NUM 022 008 E Balaam disse loro: “Alloggiate qui stanotte; e vi darò la risposta secondo che mi dirà l’Eterno”. E i principi di Moab stettero da Balaam. 004 NUM 022 009 Or Dio venne a Balaam e gli disse: “Chi sono questi uomini che stanno da te?” 004 NUM 022 010 E Balaam rispose a Dio: “Balak, figliuolo di Tsippor, re di Moab, mi ha mandato a dire: 004 NUM 022 011 Ecco, il popolo ch’è uscito d’Egitto ricopre la faccia della terra; or vieni a maledirmelo; forse riuscirò così a batterlo e potrò cacciarlo”. 004 NUM 022 012 E Dio disse a Balaam: “Tu non andrai con loro, non maledirai quel popolo, perché egli è benedetto”. 004 NUM 022 013 Balaam si levò, la mattina, e disse ai principi di Balak: “Andatevene al vostro paese, perché l’Eterno m’ha rifiutato il permesso di andare con voi”. 004 NUM 022 014 E i principi di Moab si levarono, tornarono da Balak e dissero: “Balaam ha rifiutato di venir con noi”. 004 NUM 022 015 Allora Balak mandò di nuovo de’ principi, in maggior numero e più ragguardevoli che que’ di prima. 004 NUM 022 016 I quali vennero da Balaam e gli dissero: “Così dice Balak, figliuolo di Tsippor: Deh, nulla ti trattenga dal venire da me; 004 NUM 022 017 poiché io ti ricolmerò di onori farò tutto ciò che mi dirai; vieni dunque, te ne prego, e maledicimi questo popolo”. 004 NUM 022 018 Ma Balaam rispose e disse ai servi di Balak: “Quand’anche Balak mi desse la sua casa piena d’argento e d’oro, non potrei trasgredire l’ordine dell’Eterno, del mio Dio, per fare cosa piccola o grande che fosse. 004 NUM 022 019 Nondimeno, trattenetevi qui, anche voi, stanotte, ond’io sappia ciò che l’Eterno mi dirà ancora”. 004 NUM 022 020 E Dio venne la notte a Balaam e gli disse: “Se quegli uomini son venuti a chiamarti, lèvati e va’ con loro; soltanto, farai ciò che io ti dirò”. 004 NUM 022 021 Balaam quindi si levò la mattina, sellò la sua asina, e se ne andò coi principi di Moab. 004 NUM 022 022 Ma l’ira di Dio s’accese perché egli se n’era andato; e l’angelo dell’Eterno si pose sulla strada per fargli ostacolo. Or egli cavalcava la sua asina e avea seco due servitori. 004 NUM 022 023 L’asina, vedendo l’angelo dell’Eterno che stava sulla strada con la sua spada sguainata in mano, uscì di via e cominciava ad andare per i campi. Balaam percosse l’asina per rimetterla sulla strada. 004 NUM 022 024 Allora l’angelo dell’Eterno si fermò in un sentiero incavato che passava tra le vigne e aveva un muro di qua e un muro di là. 004 NUM 022 025 L’asina vide l’angelo dell’Eterno; si serrò al muro e strinse il piede di Balaam al muro; e Balaam la percosse di nuovo. 004 NUM 022 026 L’angelo dell’Eterno passò di nuovo oltre, e si fermò in un luogo stretto dove non c’era modo di volgersi né a destra né a sinistra. 004 NUM 022 027 L’asina vide l’angelo dell’Eterno e si sdraiò sotto Balaam; l’ira di Balaam s’accese, ed egli percosse l’asina con un bastone. 004 NUM 022 028 Allora l’Eterno aprì la bocca all’asina, che disse a Balaam: “Che t’ho io fatto che tu mi percuoti già per la terza volta?” 004 NUM 022 029 E Balaam rispose all’asina: “Perché ti sei fatta beffe di me. Ah se avessi una spada in mano! t’ammazzerei sull’attimo”. 004 NUM 022 030 L’asina disse a Balaam: “Non son io la tua asina che hai sempre cavalcata fino a quest’oggi? Sono io solita farti così?” Ed egli rispose: “No”. 004 NUM 022 031 Allora l’Eterno aprì gli occhi a Balaam, ed egli vide l’angelo dell’Eterno che stava sulla strada, con la sua spada sguainata. Balaam s’inchinò e si prostrò con la faccia in terra. 004 NUM 022 032 L’angelo dell’Eterno gli disse: “Perché hai percosso la tua asina già tre volte? Ecco, io sono uscito per farti ostacolo, perché la via che batti è contraria al voler mio; 004 NUM 022 033 e l’asina m’ha visto ed è uscita di strada davanti a me queste tre volte; se non fosse uscita di strada davanti a me, certo io avrei già ucciso te e lasciato in vita lei”. 004 NUM 022 034 Allora Balaam disse all’angelo dell’Eterno: “Io ho peccato, perché non sapevo che tu ti fossi posto contro di me sulla strada; e ora, se questo ti dispiace, io me ne ritornerò”. 004 NUM 022 035 E l’angelo dell’Eterno disse a Balaam: “Va’ pure con quegli uomini; ma dirai soltanto quello che io ti dirò”. E Balaam se ne andò coi principi di Balak. 004 NUM 022 036 Quando Balak udì che Balaam arrivava, gli andò incontro a Jr-Moab che è sul confine segnato dall’Arnon, alla frontiera estrema. 004 NUM 022 037 E Balak disse a Balaam: “Non t’ho io mandato con insistenza a chiamare? perché non sei venuto da me? non son io proprio i grado di farti onore?” 004 NUM 022 038 E Balaam rispose a Balak: “Ecco, son venuto da te; ma posso io adesso dire qualsiasi cosa? la parola che Dio mi metterà in bocca, quella dirò”. 004 NUM 022 039 Balaam andò con Balak, e giunsero a Kiriath-Hutsoth. 004 NUM 022 040 E Balak sacrificò buoi e pecore e mandò parte delle carni a Balaam e ai principi ch’eran con lui. 004 NUM 022 041 La mattina Balak prese Balaam e lo fece salire a Bamoth Baal, donde Balaam vide l’estremità del campo d’Israele. 004 NUM 023 001 Balaam disse a Balak: “Edificami qui sette altari e preparami qui sette giovenchi e sette montoni”. 004 NUM 023 002 Balak fece come Balaam avea detto e Balak e Balaam offrirono un giovenco e un montone su ciascun altare. 004 NUM 023 003 E Balaam disse a Balak: “Stattene presso al tuo olocausto, e io andrò: forse l’Eterno mi verrà incontro; e quei che mi avrà fatto vedere, te lo riferirò”. E se ne andò sopra una nuda altura. 004 NUM 023 004 E Dio si fece incontro a Balaam, e Balaam gli disse: “Io ho preparato i sette altari, ed ho offerto un giovenco e un montone su ciascun altare”. 004 NUM 023 005 Allora l’Eterno mise delle parole in bocca a Balaam e gli disse: “Torna da Balak, e parla così”. 004 NUM 023 006 Balaam tornò da Balak, ed ecco che questi stava presso al suo olocausto: egli con tutti i principi di Moab. 004 NUM 023 007 Allora Balaam pronunziò il suo oracolo e disse: Balak m’ha fatto venire da Aram, re di Moab, dalle montagne d’Oriente. “Vieni”, disse, “maledicimi Giacobbe! Vieni, esecra Israele!” 004 NUM 023 008 Come farò a maledire? Iddio non l’ha maledetto. Come farò ad esecrare? L’Eterno non l’ha esecrato. 004 NUM 023 009 Io lo guardo dal sommo delle rupi e lo contemplo dall’alto dei colli; ecco, è un popolo che dimora solo, e non è contato nel novero delle nazioni. 004 NUM 023 010 Chi può contar la polvere di Giacobbe o calcolare il quarto d’Israele? Possa io morire della morte dei giusti, e possa la mia fine esser simile alla loro! 004 NUM 023 011 Allora Balak disse a Balaam: “Che m’hai tu fatto? T’ho preso per maledire i miei nemici, ed ecco, non hai fatto che benedirli”. 004 NUM 023 012 L’altro gli rispose e disse: “Non debbo io stare attento a dire soltanto ciò che l’Eterno mi mette in bocca?” 004 NUM 023 013 E Balak gli disse: “Deh, vieni meco in un altro luogo, donde tu lo potrai vedere; tu, di qui, non ne puoi vedere che una estremità; non lo puoi vedere tutto quanto; e di la me lo maledirai”. 004 NUM 023 014 E lo condusse al campo di Tsofim, sulla cima del Pisga; edificò sette altari, e offrì un giovenco e un montone su ciascun altare. 004 NUM 023 015 E Balaam disse a Balak: “Stattene qui presso ai tuo olocausto, e io andrò a incontrare l’Eterno”. 004 NUM 023 016 E l’Eterno si fece incontro a Balaam, gli mise delle parole in bocca e gli disse: “Torna da Balak, e parla così”. 004 NUM 023 017 Balaam tornò da Balak, ed ecco che questi stava presso al suo olocausto, coi principi di Moab. E Balak gli disse: “Che ha detto l’Eterno?” 004 NUM 023 018 Allora Balaam pronunziò il suo oracolo e disse: “Lèvati, Balak, e ascolta! Porgimi orecchio, figliuolo di Tsippor! 004 NUM 023 019 Iddio non è un uomo, perch’ei mentisca, né un figliuol d’uomo, perch’ei si penta. Quand’ha detto una cosa non la farà? o quando ha parlato non manterrà la parola? 004 NUM 023 020 Ecco, ho ricevuto l’ordine di benedire; egli ha benedetto; io non revocherò la benedizione. 004 NUM 023 021 Egli non scorge iniquità in Giacobbe, non vede perversità in Israele. L’Eterno, il suo Dio, è con lui, e Israele lo acclama come suo re. 004 NUM 023 022 Iddio lo ha tratto dall’Egitto e gli da il vigore del bufalo. 004 NUM 023 023 In Giacobbe non v’è magia, in Israele, non v’è divinazione; a suo tempo vien detto a Giacobbe e ad Israele qual è l’opera che Iddio compie. 004 NUM 023 024 Ecco un popolo che si leva su come una leonessa, si rizza come un leone; ei non si sdraia prima d’aver divorato la preda e bevuto il sangue di quelli che ha ucciso”. 004 NUM 023 025 Allora Balak disse a Balaam: “Non lo maledire, ma anche non lo benedire”. 004 NUM 023 026 Ma Balaam rispose e disse a Balak: “Non t’ho io detto espressamente: Io farò tutto quello che l’Eterno dirà?” 004 NUM 023 027 E Balak disse a Balaam: “Deh, vieni, io ti condurrò in un altro luogo; forse piacerà a Dio che tu me lo maledica di là”. 004 NUM 023 028 Balak dunque condusse Balaam in cima al Peor che domina il deserto. 004 NUM 023 029 E Balaam disse a Balak: “Edificami qui sette altari, e preparami qui sette giovenchi e sette montoni”. 004 NUM 023 030 Balak fece come Balaam avea detto, e offrì un giovenco e un montone su ciascun altare. 004 NUM 024 001 E Balaam, vedendo che piaceva all’Eterno di benedire Israele, non ricorse come le altre volte alla magia, ma voltò la faccia verso il deserto. 004 NUM 024 002 E, alzati gli occhi, Balaam vide Israele accampato tribù per tribù; e lo spirito di Dio fu sopra lui. 004 NUM 024 003 E Balaam pronunziò il suo oracolo e disse: “Così dice Balaam, figliuolo di Beor, così dice l’uomo che ha l’occhio aperto, 004 NUM 024 004 così dice colui che ode le parole di Dio, colui che contempla la visione dell’Onnipotente, colui che si prostra e a cui s’aprono gli occhi: 004 NUM 024 005 Come son belle le tue tende, o Giacobbe, le tue dimore, o Israele! 004 NUM 024 006 Esse si estendono come valli, come giardini in riva ad un fiume, come aloe piantati dall’Eterno, come cedri vicini alle acque. 004 NUM 024 007 L’acqua trabocca dalle sue secchie, la sua semenza è bene adacquata, il suo re sarà più in alto di Agag, e il suo regno sarà esaltato. 004 NUM 024 008 Iddio che l’ha tratto d’Egitto, gli dà il vigore del bufalo. Egli divorerà i popoli che gli sono avversari, frantumerà loro le ossa, li trafiggerà con le sue frecce. 004 NUM 024 009 Egli si china, s’accovaccia come un leone, come una leonessa: chi lo farà rizzare? Benedetto chiunque ti benedice maledetto chiunque ti maledice!” 004 NUM 024 010 Allora l’ira di Balak s’accese contro Balaam; e Balak, battendo le mani, disse a Balaam: “Io t’ho chiamato per maledire i miei nemici, ed ecco che li hai benedetti già per la terza volta. 004 NUM 024 011 Or dunque fuggitene a casa tua! Io avevo detto che ti colmerei di onori; ma, ecco, l’Eterno ti rifiuta gli onori”. 004 NUM 024 012 E Balaam rispose a Balak: “E non dissi io, fin da principio, agli ambasciatori che mi mandasti: 004 NUM 024 013 Quand’anche Balak mi desse la sua casa piena d’argento e d’oro, non potrei trasgredire l’ordine dell’Eterno per far di mia iniziativa alcun che di bene o di male; ciò che l’Eterno dirà, quello dirò? 004 NUM 024 014 Ed ora, ecco, io me ne vado al mio popolo; vieni, io t’annunzierò ciò che questo popolo farà al popolo tuo nei giorni avvenire”. 004 NUM 024 015 Allora Balaam pronunziò il suo oracolo e disse: “Così dice Balaam, figliuolo di Beor; così dice l’uomo che ha l’occhio aperto, 004 NUM 024 016 così dice colui che ode le parole di Dio, che conosce la scienza dell’Altissimo, che contempla la visione dell’Onnipotente, colui che si prostra e a cui s’aprono gli occhi: 004 NUM 024 017 Lo vedo, ma non ora; lo contemplo, ma non vicino: un astro sorge da Giacobbe, e uno scettro s’eleva da Israele, che colpirà Moab da un capo all’altro e abbatterà tutta quella razza turbolenta. 004 NUM 024 018 S’impadronirà di Edom, s’impadronirà di Seir, suo nemico; Israele farà prodezze. 004 NUM 024 019 Da Giacobbe verrà un dominatore che sterminerà i superstiti delle città. 004 NUM 024 020 Balaam vide anche Amalek, e pronunziò il suo oracolo, dicendo: “Amalek è la prima delle nazioni ma il suo avvenire fa capo alla rovina”. 004 NUM 024 021 Vide anche i Kenei, e pronunziò il suo oracolo, dicendo: “La tua dimora è solida e il tuo nido è posto nella roccia; 004 NUM 024 022 nondimeno, il Keneo dovrà essere devastato, finché l’Assiro ti meni in cattività”. 004 NUM 024 023 Poi pronunziò di nuovo il suo oracolo e disse: “Ahimè! Chi sussisterà quando Iddio avrà stabilito colui? 004 NUM 024 024 Ma delle navi verranno dalle parti di Kittim e umilieranno Assur, umilieranno Eber, ed egli pure finirà per esser distrutto”. 004 NUM 024 025 Poi Balaam si levò, partì e se ne tornò a casa sua; e Balak pure se ne andò per la sua strada. 004 NUM 025 001 Or Israele era stanziato a Sittim, e il popolo cominciò a darsi alla impurità con le figliuole di Moab. 004 NUM 025 002 Esse invitarono il popolo ai sacrifizi offerti ai loro dèi, e il popolo mangiò e si prostrò dinanzi agli dèi di quelle. 004 NUM 025 003 Israele si unì a Baal-Peor, e l’ira dell’Eterno si accese contro Israele. 004 NUM 025 004 E l’Eterno disse a Mosè: “Prendi tutti i capi del popolo e falli appiccare davanti all’Eterno, in faccia al sole, affinché l’ardente ira dell’Eterno sia rimossa da Israele”. 004 NUM 025 005 E Mosè disse ai giudici d’Israele: “Ciascuno di voi uccida quelli de’ suoi uomini che si sono uniti a Baal-Peor”. 004 NUM 025 006 Ed ecco che uno dei figliuoli d’Israele venne e condusse ai suoi fratelli una donna Madianita, sotto gli occhi di Mosè e di tutta la raunanza dei figliuoli d’Israele, mentr’essi stavano piangendo all’ingresso della tenda di convegno. 004 NUM 025 007 La qual cosa avendo veduta Fineas, figliuolo di Eleazar, figliuolo del sacerdote Aaronne, si alzò di mezzo alla raunanza e die’ di piglio ad una lancia; 004 NUM 025 008 andò dietro a quell’uomo d’Israele nella sua tenda, e li trafisse ambedue, l’uomo d’Israele e la donna, nel basso ventre. E il flagello cessò tra i figliuoli d’Israele. 004 NUM 025 009 Di quel flagello morirono ventiquattromila persone. 004 NUM 025 010 L’Eterno parlò a Mosè, dicendo: 004 NUM 025 011 “Fineas, figliuolo di Eleazar, figliuolo del sacerdote Aaronne, ha rimossa l’ira mia dai figliuoli d’Israele, perch’egli è stato animato del mio zelo in mezzo ad essi; ed io, nella mia indignazione, non ho sterminato i figliuoli d’Israele. 004 NUM 025 012 Perciò digli ch’io fermo con lui un patto di pace, 004 NUM 025 013 che sarà per lui e per la sua progenie dopo di lui l’alleanza d’un sacerdozio perpetuo, perch’egli ha avuto zelo per il suo Dio, e ha fatta l’espiazione per i figliuoli d’Israele”. 004 NUM 025 014 Or l’uomo d’Israele che fu ucciso con la donna Madianita, si chiamava Zimri, figliuolo di Salu, capo di una casa patriarcale dei Simeoniti. 004 NUM 025 015 E la donna che fu uccisa, la Madianita, si chiamava Cozbi, figliuola di Tsur, capo della gente di una casa patriarcale in Madian. 004 NUM 025 016 Poi l’Eterno parlò a Mosè, dicendo: 004 NUM 025 017 “Trattate i Madianiti come nemici e uccideteli, 004 NUM 025 018 poiché essi vi hanno trattati da nemici con gl’inganni mediante i quali v’hanno sedotti nell’affare di Peor e nell’affare di Cozbi, figliuola d’un principe di Madian, loro sorella, che fu uccisa il giorno della piaga causata dall’affare di Peor. 004 NUM 026 001 Or avvenne che, dopo quella piaga, l’Eterno disse a Mosè e ad Eleazar, figliuolo del sacerdote Aaronne: 004 NUM 026 002 “Fate il conto di tutta la raunanza de’ figliuoli d’Israele, dall’età di vent’anni in su, secondo le case de’ loro padri, di tutti quelli che in Israele possono andare alla guerra”. 004 NUM 026 003 E Mosè e il sacerdote Eleazar parlarono loro nelle pianure di Moab presso al Giordano di faccia a Gerico, dicendo: 004 NUM 026 004 “Si faccia il censimento dall’età di venti anni in su, come l’Eterno ha ordinato a Mosè e ai figliuoli d’Israele, quando furono usciti dal paese d’Egitto”. 004 NUM 026 005 Ruben, primogenito d’Israele. Figliuoli di Ruben: Hanoch, da cui discende la famiglia degli Hanochiti; Pallu, da cui discende la famiglia de’ Palluiti; 004 NUM 026 006 Hetsron, da cui discende la famiglia degli Hetsroniti; Carmi da cui discende la famiglia de’ Carmiti. 004 NUM 026 007 Tali sono le famiglie dei Rubeniti: e quelli dei quali si fece il censimento furono quarantatremila settecentotrenta. 004 NUM 026 008 Figliuoli di Pallu: Eliab. 004 NUM 026 009 Figliuoli di Eliab: Nemuel, Dathan ed Abiram. Questi sono quel Dathan e quell’Abiram, membri del consiglio, che si sollevarono contro Mosè e contro Aaronne con la gente di Kore, quando si sollevarono contro l’Eterno; 004 NUM 026 010 e la terra aprì la sua bocca e li inghiottì assieme con Kore, allorché quella gente perì, e il fuoco divorò duecentocinquanta uomini, che servirono d’esempio. 004 NUM 026 011 Ma i figliuoli di Kore non perirono. 004 NUM 026 012 Figliuoli di Simeone secondo le loro famiglie. Da Nemuel discende la famiglia dei Nemueliti; da Jamin, la famiglia degli Jaminiti; da Jakin, la famiglia degli Jakiniti; da Zerach, la famiglia de’ Zerachiti; 004 NUM 026 013 da Saul, la famiglia dei Sauliti. 004 NUM 026 014 Tali sono le famiglie dei Simeoniti: ventiduemila duecento. 004 NUM 026 015 Figliuoli di Gad secondo le loro famiglie. Da Tsefon discende la famiglia dei Tsefoniti; da Hagghi, la famiglia degli Hagghiti; da Shuni, la famiglia degli Shuniti; 004 NUM 026 016 da Ozni, la famiglia degli Ozniti; da Eri, la famiglia degli Eriti; 004 NUM 026 017 da Arod, la famiglia degli Aroditi; da Areli, la famiglia degli Areliti. 004 NUM 026 018 Tali sono le famiglie dei figliuoli di Gad secondo il loro censimento: quarantamila cinquecento. 004 NUM 026 019 Figliuoli di Giuda: Er e Onan; ma Er e Onan morirono nel paese di Canaan 004 NUM 026 020 Ecco i figliuoli di Giuda secondo le loro famiglie: da Scelah discende la famiglia degli Shelaniti; da Perets, la famiglia dei Peretsiti; da Zerach, la famiglia dei Zerachiti. 004 NUM 026 021 I figliuoli di Perets furono: Hetsron da cui discende la famiglia degli Hetsroniti; Hamul da cui discende la famiglia degli Hamuliti. 004 NUM 026 022 Tali sono le famiglie di Giuda secondo il loro censimento: settantaseimila cinquecento. 004 NUM 026 023 Figliuoli d’Issacar secondo le loro famiglie: da Thola discende la famiglia dei Tholaiti: da Puva, la famiglia dei Puviti; 004 NUM 026 024 da Jashub, la famiglia degli Jashubiti; da Scimron, la famiglia dei Scimroniti. 004 NUM 026 025 Tali sono le famiglie d’Issacar secondo il loro censimento: sessanta quattromila trecento. 004 NUM 026 026 Figliuoli di Zabulon secondo le loro famiglie: da Sered discende la famiglia dei Sarditi; da Elon, la famiglia degli Eloniti; da Jahleel, la famiglia degli Jahleeliti. 004 NUM 026 027 Tali sono le famiglie degli Zabuloniti secondo il loro censimento: sessantamila cinquecento. 004 NUM 026 028 Figliuoli di Giuseppe secondo le loro famiglie: Manasse ed Efraim. 004 NUM 026 029 Figliuoli di Manasse: da Makir discende la famiglia dei Makiriti. Makir generò Galaad. Da Galaad discende la famiglia dei Galaaditi. 004 NUM 026 030 Questi sono i figliuoli di Galaad: Jezer, da cui discende la famiglia degli Jezeriti; Helek, da cui discende la famiglia degli Helekiti; 004 NUM 026 031 Asriel, da cui discende la famiglia degli Asrieliti; Sichem, da cui discende la famiglia dei Sichemiti; 004 NUM 026 032 Scemida, da cui discende la famiglia dei Scemidaiti; Hefer, da cui discende la famiglia degli Heferiti. 004 NUM 026 033 Or Tselofehad, figliuolo di Hefer, non ebbe maschi ma soltanto delle figliuole; e i nomi delle figliuole di Tselofehad furono: Mahlah, Noah, Hoglah, Milcah e Thirtsah. 004 NUM 026 034 Tali sono le famiglie di Manasse; le persone censite furono cinquantaduemila settecento. 004 NUM 026 035 Ecco i figliuoli di Efraim secondo le loro famiglie: da Shuthelah discende la famiglia dei Shuthelahiti; da Beker, la famiglia dei Bakriti; da Tahan, la famiglia dei Tahaniti. 004 NUM 026 036 Ed ecco i figliuoli di Shuthelah: da Eran è discesa la famiglia degli Eraniti. 004 NUM 026 037 Tali sono le famiglie de’ figliuoli d’Efraim secondo il loro censimento: trentaduemila cinquecento. Questi sono i figliuoli di Giuseppe secondo le loro famiglie. 004 NUM 026 038 Figliuoli di Beniamino secondo le loro famiglie: da Bela discende la famiglia dei Belaiti; da Ashbel, la famiglia degli Ashbeliti; da Ahiram, la famiglia degli Ahiramiti; 004 NUM 026 039 da Scefulam, la famiglia degli Shufamiti; 004 NUM 026 040 da Hufam, la famiglia degli Hufamiti. I figliuoli di Bela furono: Ard e Naaman; da Ard discende la famiglia degli Arditi; da Naaman, la famiglia dei Naamiti. 004 NUM 026 041 Tali sono i figliuoli di Beniamino secondo le loro famiglie. Le persone censite furono quarantacinquemila seicento. 004 NUM 026 042 Ecco i figliuoli di Dan secondo le loro famiglie: da Shuham discende la famiglia degli Shuhamiti. Sono queste le famiglie di Dan secondo le loro famiglie. 004 NUM 026 043 Totale per le famiglie degli Shuhamiti secondo il loro censimento: sessanta quattromila quattrocento. 004 NUM 026 044 Figliuoli di Ascer secondo le loro famiglie: da Imna discende la famiglia degli Imniti; da Ishvi, la famiglia degli Ishviti; da Beriah, la famiglia de’ Beriiti. 004 NUM 026 045 Dai figliuoli di Beriah discendono: da Heber, la famiglia degli Hebriti; da Malkiel, la famiglia de’ Malkieliti. 004 NUM 026 046 Il nome della figliuola di Ascer era Serah. 004 NUM 026 047 Tali sono le famiglie de’ figliuoli di Ascer secondo il loro censimento: cinquantatremila quattrocento. 004 NUM 026 048 Figliuoli di Neftali secondo le loro famiglie: da Jahtseel discende la famiglia degli Jahtseeliti; da Guni, la famiglia dei Guniti; 004 NUM 026 049 da Jetser, la famiglia degli Jetseriti; da Scillem la famiglia degli Scillemiti. 004 NUM 026 050 Tali sono le famiglie di Neftali secondo le loro famiglie. Le persone censite furono quarantacinquemila quattrocento. 004 NUM 026 051 Tali sono i figliuoli d’Israele di cui si fece il censimento: seicentunmila settecentotrenta. 004 NUM 026 052 L’Eterno parlò a Mosè dicendo: 004 NUM 026 053 “Il paese sarà diviso tra essi, per esser loro proprietà, secondo il numero de’ nomi. 004 NUM 026 054 A quelli che sono in maggior numero darai in possesso una porzione maggiore; a quelli che sono in minor numero darai una porzione minore; si darà a ciascuno la sua porzione secondo il censimento. 004 NUM 026 055 Ma la spartizione del paese sarà fatta a sorte; essi riceveranno la rispettiva proprietà secondo i nomi delle loro tribù paterne. 004 NUM 026 056 La spartizione delle proprietà sarà fatta a sorte fra quelli che sono in maggior numero e quelli che sono in numero minore”. 004 NUM 026 057 Ecco i Leviti dei quali si fece il censimento secondo le loro famiglie; da Gherson discende la famiglia dei Ghersoniti; da Kehath, la famiglia de’ Kehathiti; da Merari, la famiglia de’ Merariti. 004 NUM 026 058 Ecco le famiglie di Levi: la famiglia de’ Libniti, la famiglia degli Hebroniti, la famiglia dei Mahliti, la famiglia de’ Mushiti, la famiglia de’ Korahiti. E Kehath generò Amram. 004 NUM 026 059 Il nome della moglie di Amram era Jokebed, figliuola di Levi che nacque a Levi in Egitto; ed essa partorì ad Amram Aaronne, Mosè e Maria loro sorella. 004 NUM 026 060 E ad Aaronne nacquero Nadab e Abihu, Eleazar e Ithamar. 004 NUM 026 061 Or Nadab e Abihu morirono quando presentarono all’Eterno fuoco estraneo. 004 NUM 026 062 Quelli de’ quali si fece il censimento furono ventitremila: tutti maschi, dell’età da un mese in su. Non furon compresi nel censimento dei figliuoli d’Israele perché non fu loro data alcuna proprietà tra i figliuoli d’Israele. 004 NUM 026 063 Tali son quelli de’ figliuoli d’Israele dei quali Mosè e il sacerdote Eleazar fecero il censimento nelle pianure di Moab presso al Giordano di Gerico. 004 NUM 026 064 Fra questi non v’era alcuno di quei figliuoli d’Israele de’ quali Mosè e il sacerdote Aaronne aveano fatto il censimento nel deserto di Sinai. 004 NUM 026 065 Poiché l’Eterno avea detto di loro: “Certo morranno nel deserto!” E non ne rimase neppur uno, salvo Caleb, figliuolo di Gefunne, e Giosuè, figliuolo di Nun. 004 NUM 027 001 Or le figliuole di Tselofehad, figliuolo di Hefer, figliuolo di Galaad, figliuolo di Makir, figliuolo di Manasse, delle famiglie di Manasse, figliuolo di Giuseppe, che si chiamavano Mahlah, Noah, Hoglah, Milcah e Thirtsah, 004 NUM 027 002 si accostarono e si presentarono davanti a Mosè, davanti al sacerdote Eleazar, davanti ai principi e a tutta la raunanza all’ingresso della tenda di convegno, e dissero: 004 NUM 027 003 “Il padre nostro morì nel deserto, e non fu nella compagnia di quelli che si adunarono contro l’Eterno, non fu della gente di Kore, ma morì a motivo del suo peccato, e non ebbe figliuoli. 004 NUM 027 004 Perché dovrebbe il nome del padre nostro scomparire di mezzo alla sua famiglia s’egli non ebbe figliuoli? Dacci un possesso in mezzo ai fratelli di nostro padre”. 004 NUM 027 005 E Mosè portò la loro causa davanti all’Eterno. 004 NUM 027 006 E l’Eterno disse a Mosè: 004 NUM 027 007 “Le figliuole di Tselofehad dicono bene. Sì, tu darai loro in eredità un possesso tra i fratelli del padre loro, e farai passare ad esse l’eredità del padre loro. 004 NUM 027 008 Parlerai pure ai figliuoli d’Israele, e dirai: Quand’uno sarà morto senza lasciar figliuolo maschio, farete passare l’eredità sua alla sua figliuola. 004 NUM 027 009 E, se non ha figliuola, darete la sua eredità ai suoi fratelli. 004 NUM 027 010 E, se non ha fratelli, darete la sua eredità ai fratelli di suo padre. 004 NUM 027 011 E, se non ci sono fratelli del padre, darete la sua eredità al parente più stretto nella sua famiglia; quello la possederà. Questo sarà per i figliuoli d’Israele una norma di diritto, come l’Eterno ha ordinato a Mosè”. 004 NUM 027 012 Poi l’Eterno disse a Mosè: “Sali su questo monte di Abarim e contempla il paese che io do ai figliuoli d’Israele. 004 NUM 027 013 E quando l’avrai veduto, anche tu sarai raccolto presso il tuo popolo, come fu raccolto Aaronne tuo fratello, 004 NUM 027 014 perché vi ribellaste all’ordine che vi detti nel deserto di Tsin quando la raunanza si mise a contendere, e voi non mi santificaste agli occhi loro, a proposito di quelle acque”. Sono le acque della contesa di Kades, nel deserto di Tsin. 004 NUM 027 015 E Mosè parlò all’Eterno, dicendo: 004 NUM 027 016 “L’Eterno, l’Iddio degli spiriti d’ogni carne, costituisca su questa raunanza un uomo 004 NUM 027 017 che esca davanti a loro ed entri davanti a loro, e li faccia uscire e li faccia entrare, affinché la raunanza dell’Eterno non sia come un gregge senza pastore”. 004 NUM 027 018 E l’Eterno disse a Mosè: “Prenditi Giosuè, figliuolo di Nun, uomo in cui è lo spirito; poserai la tua mano su lui, 004 NUM 027 019 lo farai comparire davanti al sacerdote Eleazar e davanti a tutta la raunanza, gli darai i tuoi ordini in loro presenza, 004 NUM 027 020 e lo farai partecipe della tua autorità, affinché tutta la raunanza de’ figliuoli d’Israele gli obbedisca. 004 NUM 027 021 Egli si presenterà davanti al sacerdote Eleazar, che consulterà per lui il giudizio dell’Urim davanti all’Eterno; egli e tutti i figliuoli d’Israele con lui e tutta la raunanza usciranno all’ordine di Eleazar ed entreranno all’ordine suo”. 004 NUM 027 022 E Mosè fece come l’Eterno gli aveva ordinato; prese Giosuè e lo fece comparire davanti al sacerdote Eleazar e davanti a tutta la raunanza; 004 NUM 027 023 posò su lui le sue mani e gli diede i suoi ordini, come l’Eterno aveva comandato per mezzo di Mosè. 004 NUM 028 001 E l’Eterno parlò a Mosè, dicendo: 004 NUM 028 002 “Da’ quest’ordine ai figliuoli d’Israele, e di’ loro: Avrete cura d’offrirmi al tempo stabilito la mia offerta, il cibo de’ miei sacrifizi fatti mediante il fuoco, e che mi sono di soave odore. 004 NUM 028 003 E dirai loro: Questo è il sacrifizio mediante il fuoco, che offrirete all’Eterno: degli agnelli dell’anno, senza difetti, due al giorno, come olocausto perpetuo. 004 NUM 028 004 Uno degli agnelli offrirai la mattina, e l’altro agnello offrirai sull’imbrunire: 004 NUM 028 005 e, come oblazione, un decimo d’efa di fior di farina, intrisa con un quarto di hin d’olio vergine. 004 NUM 028 006 Tale è l’olocausto perpetuo, offerto sul monte Sinai: sacrifizio fatto mediante il fuoco, di soave odore all’Eterno. 004 NUM 028 007 La libazione sarà di un quarto di hin per ciascun agnello; la libazione di vino puro all’Eterno la farai nel luogo santo. 004 NUM 028 008 E l’altro agnello l’offrirai sull’imbrunire, con un’oblazione e una libazione simili a quelle della mattina: è un sacrifizio fatto mediante il fuoco, di soave odore all’Eterno. 004 NUM 028 009 Nel giorno di sabato offrirete due agnelli dell’anno, senza difetti; e, come oblazione, due decimi di fior di farina intrisa con olio, con la sua libazione. 004 NUM 028 010 E’ l’olocausto del sabato, per ogni sabato, oltre l’olocausto perpetuo e la sua libazione. 004 NUM 028 011 Al principio de’ vostri mesi offrirete come olocausto all’Eterno due giovenchi, un montone, sette agnelli dell’anno, senza difetti, 004 NUM 028 012 e tre decimi di fior di farina intrisa con olio, come oblazione per ciascun giovenco; due decimi di fior di farina intrisa con olio, come oblazione per il montone, 004 NUM 028 013 e un decimo di fior di farina intrisa con olio, come oblazione per ogni agnello. E’ un olocausto di soave odore, un sacrifizio fatto mediante il fuoco all’Eterno. 004 NUM 028 014 Le libazioni saranno di un mezzo hin di vino per giovenco, d’un terzo di hin per il montone e di un quarto di hin per agnello. Tale è l’olocausto del mese, per tutti i mesi dell’anno. 004 NUM 028 015 E s’offrirà all’Eterno un capro come sacrifizio per il peccato, oltre l’olocausto perpetuo e la sua libazione. 004 NUM 028 016 Il primo mese, il quattordicesimo giorno del mese sarà la Pasqua in onore dell’Eterno. 004 NUM 028 017 E il quindicesimo giorno di quel mese sarà giorno di festa. Per sette giorni si mangerà pane senza lievito. 004 NUM 028 018 Il primo giorno vi sarà una santa convocazione; non farete alcuna opera servile, 004 NUM 028 019 ma offrirete, come sacrifizio mediante il fuoco, un olocausto all’Eterno: due giovenchi, un montone e sette agnelli dell’anno che siano senza difetti; 004 NUM 028 020 e, come oblazione, del fior di farina intrisa con olio; e ne offrirete tre decimi per giovenco e due per il montone; 004 NUM 028 021 ne offrirai un decimo per ciascuno de’ sette agnelli, 004 NUM 028 022 e offrirai un capro come sacrifizio per il peccato, per fare l’espiazione per voi. 004 NUM 028 023 Offrirete questi sacrifizi oltre l’olocausto della mattina, che è un olocausto perpetuo. 004 NUM 028 024 L’offrirete ogni giorno, per sette giorni; è un cibo di sacrifizio fatto mediante il fuoco, di soave odore all’Eterno. Lo si offrirà oltre l’olocausto perpetuo con la sua libazione. 004 NUM 028 025 E il settimo giorno avrete una santa convocazione; non farete alcuna opera servile. 004 NUM 028 026 Il giorno delle primizie, quando presenterete all’Eterno una oblazione nuova, alla vostra festa delle settimane, avrete una santa convocazione; non farete alcuna opera servile. 004 NUM 028 027 E offrirete, come olocausto di soave odore all’Eterno, due giovenchi, un montone e sette agnelli dell’anno; 004 NUM 028 028 e, come oblazione, del fior di farina intrisa con olio; tre decimi per ciascun giovenco, due decimi per il montone, 004 NUM 028 029 e un decimo per ciascuno dei sette agnelli; 004 NUM 028 030 e offrirete un capro per fare l’espiazione per voi. 004 NUM 028 031 Offrirete questi sacrifizi, oltre l’olocausto perpetuo e la sua oblazione. Sceglierete degli animali senza difetti e v’aggiungerete le relative libazioni. 004 NUM 029 001 Il settimo mese, il primo giorno del mese avrete una santa convocazione; non farete alcuna opera servile; sarà per voi il giorno dei suon delle trombe. 004 NUM 029 002 Offrirete come olocausto di soave odore all’Eterno un giovenco, un montone, sette agnelli dell’anno senza difetti, 004 NUM 029 003 e, come oblazione, del fior di farina intrisa con olio: tre decimi per il giovenco, due decimi per il montone, 004 NUM 029 004 un decimo per ciascuno dei sette agnelli; 004 NUM 029 005 e un capro, come sacrifizio per il peccato, per fare l’espiazione per voi, 004 NUM 029 006 oltre l’olocausto del mese con la sua oblazione, e l’olocausto perpetuo con la sua oblazione, e le loro libazioni, secondo le regole stabilite. Sarà un sacrifizio, fatto mediante il fuoco, di soave odore all’Eterno. 004 NUM 029 007 Il decimo giorno di questo settimo mese avrete una santa convocazione e umilierete le anime vostre; non farete lavoro di sorta, 004 NUM 029 008 e offrirete, come olocausto di soave odore all’Eterno, un giovenco, un montone, sette agnelli dell’anno che siano senza difetti, 004 NUM 029 009 e, come oblazione, del fior di farina intrisa con olio: tre decimi per il giovenco, due decimi per il montone, 004 NUM 029 010 un decimo per ciascuno dei sette agnelli; 004 NUM 029 011 e un capro come sacrifizio per il peccato, oltre il sacrifizio d’espiazione, l’olocausto perpetuo con la sua oblazione e le loro libazioni. 004 NUM 029 012 Il quindicesimo giorno del settimo mese avrete una santa convocazione; non farete alcuna opera servile, e celebrerete una festa in onor dell’Eterno per sette giorni. 004 NUM 029 013 E offrirete come olocausto, come sacrifizio fatto mediante il fuoco, di soave odore all’Eterno, tredici giovenchi, due montoni, quattordici agnelli dell’anno, che siano senza difetti, 004 NUM 029 014 e, come oblazione, del fior di farina intrisa con olio: tre decimi per ciascuno dei tredici giovenchi, due decimi per ciascuno dei due montoni, 004 NUM 029 015 un decimo per ciascuno dei quattordici agnelli, 004 NUM 029 016 e un capro come sacrifizio per il peccato, oltre l’olocausto perpetuo, con la sua oblazione e la sua libazione. 004 NUM 029 017 Il secondo giorno offrirete dodici giovenchi, due montoni, quattordici agnelli dell’anno, senza difetti, 004 NUM 029 018 con le loro oblazioni e le libazioni per i giovenchi, i montoni e gli agnelli secondo il loro numero, seguendo le regole stabilite; 004 NUM 029 019 e un capro come sacrifizio per il peccato, oltre l’olocausto perpetuo, la sua oblazione e le loro libazioni. 004 NUM 029 020 Il terzo giorno offrirete undici giovenchi, due montoni, quattordici agnelli dell’anno, senza difetti, 004 NUM 029 021 con le loro oblazioni e le loro libazioni per i giovenchi, i montoni e gli agnelli, secondo il loro numero, seguendo le regole stabilite; 004 NUM 029 022 e un capro come sacrifizio per il peccato, oltre l’olocausto perpetuo, la sua oblazione e la sua libazione. 004 NUM 029 023 Il quarto giorno offrirete dieci giovenchi, due montoni e quattordici agnelli dell’anno, senza difetti, 004 NUM 029 024 con le loro offerte e le loro libazioni per i giovenchi, i montoni e gli agnelli, secondo il loro numero e seguendo le regole stabilite; 004 NUM 029 025 e un capro, come sacrifizio per il peccato, oltre l’olocausto perpetuo, la sua oblazione e la sua libazione. 004 NUM 029 026 Il quinto giorno offrirete nove giovenchi, due montoni, quattordici agnelli dell’anno, senza difetti, 004 NUM 029 027 con le loro oblazioni e le loro libazioni per i giovenchi, i montoni e gli agnelli, secondo il loro numero e seguendo le regole stabilite; 004 NUM 029 028 e un capro, come sacrificio per il peccato, oltre l’olocausto perpetuo, la sua oblazione e la sua libazione. 004 NUM 029 029 Il sesto giorno offrirete otto giovenchi, due montoni, quattordici agnelli dell’anno, senza difetti, 004 NUM 029 030 con le loro oblazioni e le loro libazioni per i giovenchi, i montoni e gli agnelli, secondo il loro numero e seguendo le regole stabilite; 004 NUM 029 031 e un capro, come sacrifizio per il peccato, oltre l’olocausto perpetuo, la sua oblazione e la sua libazione. 004 NUM 029 032 Il settimo giorno offrirete sette giovenchi, due montoni, quattordici agnelli dell’anno, senza difetti, 004 NUM 029 033 con le loro oblazioni e le loro libazioni per i giovenchi, i montoni e gli agnelli, secondo il loro numero e seguendo le regole stabilite; 004 NUM 029 034 e un capro, come sacrifizio per il peccato, oltre l’olocausto perpetuo, la sua oblazione e la sua libazione. 004 NUM 029 035 L’ottavo giorno avrete una solenne raunanza; non farete alcuna opera servile, 004 NUM 029 036 e offrirete come olocausto, come sacrifizio fatto mediante il fuoco, di soave odore all’Eterno, un giovenco, un montone, sette agnelli dell’anno, senza difetti, 004 NUM 029 037 con le loro oblazioni e le loro libazioni per il giovenco, il montone e gli agnelli, secondo il loro numero, seguendo le regole stabilite; 004 NUM 029 038 e un capro, come sacrifizio per il peccato, oltre l’olocausto perpetuo, la sua oblazione e la sua libazione. 004 NUM 029 039 Tali sono i sacrifizi che offrirete all’Eterno nelle vostre solennità, oltre i vostri voti e le vostre offerte volontarie, sia che si tratti de’ vostri olocausti o delle vostre oblazioni o delle vostre libazioni o de’ vostri sacrifizi di azioni di grazie”. 004 NUM 029 040 E Mosè riferì ai figliuoli d’Israele tutto quello che l’Eterno gli aveva ordinato. 004 NUM 030 001 Mosè parlò ai capi delle tribù de’ figliuoli d’Israele, dicendo: “Questo è quel che l’Eterno ha ordinato: 004 NUM 030 002 Quand’uno avrà fatto un voto all’Eterno od avrà con giuramento contratta una solenne obbligazione, non violerà la sua parola, ma metterà in esecuzione tutto quello che gli è uscito di bocca. 004 NUM 030 003 Così pure quando una donna avrà fatto un voto all’Eterno e si sarà legata con un impegno essendo in casa dei padre, durante la sua giovinezza, 004 NUM 030 004 se il padre, avendo conoscenza del voto di lei e dell’impegno per il quale ella si è legata, non dice nulla a questo proposito, tutti i voti di lei saranno validi, e saranno validi tutti gli impegni per i quali ella si sarà legata. 004 NUM 030 005 Ma se il padre, il giorno che ne viene a conoscenza, le fa opposizione, tutti i voti di lei e tutti gl’impegni per i quali si sarà legata, non saranno validi; e l’Eterno le perdonerà, perché il padre le ha fatto opposizione. 004 NUM 030 006 E se viene a maritarsi essendo legata da voti o da una promessa fatta alla leggera con le labbra, per la quale si sia impegnata, 004 NUM 030 007 se il marito ne ha conoscenza e il giorno che ne viene a conoscenza non dice nulla a questo proposito, i voti di lei saranno validi, e saranno validi gl’impegni per i quali ella si è legata. 004 NUM 030 008 Ma se il marito, il giorno che ne viene a conoscenza, le fa opposizione, egli annullerà il voto ch’ella ha fatto e la promessa che ha proferito alla leggera per la quale s’è impegnata; e l’Eterno le perdonerà. 004 NUM 030 009 Ma il voto di una vedova o di una donna ripudiata, qualunque sia l’impegno per il quale si sarà legata, rimarrà valido. 004 NUM 030 010 Quando una donna, nella casa di suo marito, farà dei voti o si legherà con un giuramento, 004 NUM 030 011 e il marito ne avrà conoscenza, se il marito non dice nulla a questo proposito e non le fa opposizione, tutti i voti di lei saranno validi, e saran validi tutti gl’impegni per i quali ella si sarà legata. 004 NUM 030 012 Ma se il marito, il giorno che ne viene a conoscenza li annulla, tutto ciò che le sarà uscito dalle labbra, siano voti o impegni per cui s’è legata, non sarà valido; il marito lo ha annullato; e l’Eterno le perdonerà. 004 NUM 030 013 Il marito può ratificare e il marito può annullare qualunque voto e qualunque giuramento, per il quale ella si sia impegnata a mortificare la sua persona. 004 NUM 030 014 Ma se il marito, giorno dopo giorno, non dice nulla in proposito, egli ratifica così tutti i voti di lei e tutti gl’impegni per i quali ella si è legata; li ratifica, perché non ha detto nulla a questo proposito il giorno che ne ha avuto conoscenza. 004 NUM 030 015 Ma se li annulla qualche tempo dopo averne avuto conoscenza, sarà responsabile del peccato della moglie”. 004 NUM 030 016 Tali sono le leggi che l’Eterno prescrisse a Mosè, riguardo al marito e alla moglie, al padre e alla figliuola, quando questa è ancora fanciulla, in casa di suo padre. 004 NUM 031 001 Poi l’Eterno parlò a Mosè, dicendo: “Vendica i figliuoli d’Israele dei Madianiti; 004 NUM 031 002 poi sarai raccolto col tuo popolo”. 004 NUM 031 003 E Mosè parlò al popolo, dicendo: “Mobilitate tra voi uomini per la guerra, e marcino contro Madian per eseguire la vendetta dell’Eterno su Madian. 004 NUM 031 004 Manderete alla guerra mille uomini per tribù, di tutte le tribù d’Israele”. 004 NUM 031 005 Così furon forniti, fra le migliaia d’Israele, mille uomini per tribù: cioè dodicimila uomini, armati per la guerra. 004 NUM 031 006 E Mosè mandò alla guerra que’ mille uomini per tribù, e con loro Fineas figliuolo del sacerdote Eleazar, il quale portava gli strumenti sacri ed aveva in mano le trombe d’allarme. 004 NUM 031 007 Essi marciarono dunque contro Madian, come l’Eterno aveva ordinato a Mosè, e uccisero tutti i maschi. 004 NUM 031 008 Uccisero pure, con tutti gli altri, i re di Madian Evi, Rekem, Tsur, Hur e Reba: cinque re di Madian; uccisero pure con la spada Balaam, figliuolo di Beor. 004 NUM 031 009 E i figliuoli d’Israele presero prigioniere le donne di Madian e i loro fanciulli, e predarono tutto il loro bestiame, tutti i loro greggi e ogni loro bene; 004 NUM 031 010 e appiccarono il fuoco a tutte le città che quelli abitavano, e a tutti i loro accampamenti, 004 NUM 031 011 e presero tutte le spoglie e tutta la preda: gente e bestiame; 004 NUM 031 012 e menarono i prigionieri, la preda e le spoglie a Mosè, al sacerdote Eleazar e alla raunanza dei figliuoli d’Israele, accampati nelle pianure di Moab, presso il Giordano, di faccia a Gerico. 004 NUM 031 013 Mosè, il sacerdote Eleazar e tutti i principi della raunanza uscirono loro incontro fuori dei campo. 004 NUM 031 014 E Mosè si adirò contro i comandanti dell’esercito, capi di migliaia e capi di centinaia, che tornavano da quella spedizione di guerra. 004 NUM 031 015 Mosè disse loro: “Avete lasciato la vita a tutte le donne? 004 NUM 031 016 Ecco, sono esse che, a suggestione di Balaam, trascinarono i figliuoli d’Israele alla infedeltà verso l’Eterno, nel fatto di Peor, onde la piaga scoppiò nella raunanza dell’Eterno. 004 NUM 031 017 Or dunque uccidete ogni maschio tra i fanciulli, e uccidete ogni donna che ha avuto relazioni carnali con un uomo; 004 NUM 031 018 ma tutte le fanciulle che non hanno avuto relazioni carnali con uomini, serbatele in vita per voi. 004 NUM 031 019 E voi accampatevi per sette giorni fuori del campo; chiunque ha ucciso qualcuno e chiunque ha toccato una persona uccisa, si purifichi il terzo e il settimo giorno: e questo, tanto per voi quanto per i vostri prigionieri. 004 NUM 031 020 Purificherete anche ogni veste, ogni oggetto di pelle, ogni lavoro di pel di capra e ogni utensile di legno”. 004 NUM 031 021 E il sacerdote Eleazar disse ai soldati ch’erano andati alla guerra: “Questo è l’ordine della legge che l’Eterno ha prescritta a Mosè: 004 NUM 031 022 L’oro, l’argento, il rame, il ferro, lo stagno e il piombo, 004 NUM 031 023 tutto ciò, insomma, che può reggere al fuoco, lo farete passare per il fuoco e sarà reso puro; nondimeno, sarà purificato anche con l’acqua di purificazione; e tutto ciò che non può reggere al fuoco, lo farete passare per l’acqua. 004 NUM 031 024 E vi laverete lei vesti il settimo giorno, e sarete puri; poi potrete entrare nel campo”. 004 NUM 031 025 L’Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo: 004 NUM 031 026 “Tu, col sacerdote Eleazar e con i capi delle case della raunanza, fa’ il conto di tutta la preda ch’è stata fatta: della gente e del bestiame; 004 NUM 031 027 e dividi la preda fra i combattenti che sono andati alla guerra e tutta la raunanza. 004 NUM 031 028 Dalla parte spettante ai soldati che sono andati alla guerra preleverai un tributo per l’Eterno: cioè uno su cinquecento, tanto delle persone quanto de’ buoi, degli asini e delle pecore. 004 NUM 031 029 Lo prenderete sulla loro metà e lo darai al sacerdote Eleazar come un’offerta all’Eterno. 004 NUM 031 030 E dalla metà che spetta ai figliuoli d’Israele prenderai uno su cinquanta, tanto delle persone quanto dei buoi, degli asini, delle pecore, di tutto il bestiame; e lo darai ai Leviti, che hanno l’incarico del tabernacolo dell’Eterno”. 004 NUM 031 031 E Mosè e il sacerdote Eleazar fecero come l’Eterno aveva ordinato a Mosè. 004 NUM 031 032 Or la preda, cioè quel che rimaneva del bottino fatto da quelli ch’erano stati alla guerra, consisteva in seicentosettanta cinquemila pecore, 004 NUM 031 033 settantaduemila buoi, 004 NUM 031 034 sessantamila asini, e trentaduemila persone, ossia donne, 004 NUM 031 035 che non avevano avuto relazioni carnali con uomini. 004 NUM 031 036 La metà, cioè la parte di quelli ch’erano andati alla guerra, fu di trecentotrenta settemila cinquecento pecore, 004 NUM 031 037 delle quali seicentosettanta cinque per il tributo all’Eterno; 004 NUM 031 038 trentaseimila bovi, dei quali settantadue per il tributo all’Eterno; 004 NUM 031 039 trentamila cinquecento asini, dei quali sessantuno per il tributo all’Eterno; 004 NUM 031 040 e sedicimila persone, delle quali trentadue per il tributo all’Eterno. 004 NUM 031 041 E Mosè dette a sacerdote Eleazar il tributo prelevato per l’offerta all’Eterno, come l’Eterno gli aveva ordinato. 004 NUM 031 042 La metà che spettava ai figliuoli d’Israele, dopo che Mosè ebbe fatta la spartizione con gli uomini andati alla guerra, la metà spettante alla raunanza, 004 NUM 031 043 fu di trecentotrenta settemila cinquecento pecore, 004 NUM 031 044 trentaseimila buoi, 004 NUM 031 045 trentamila cinquecento asini e sedicimila persone. 004 NUM 031 046 Da questa metà, 004 NUM 031 047 che spettava ai figliuoli d’Israele, Mosè prese uno su cinquanta, tanto degli uomini quanto degli animali, e li dette ai Leviti che hanno l’incarico del tabernacolo dell’Eterno, come l’Eterno aveva ordinato a Mosè. 004 NUM 031 048 I comandanti delle migliaia dell’esercito, capi di migliaia e capi di centinaia, s’avvicinarono a Mosè e gli dissero: 004 NUM 031 049 “I tuoi servi hanno fatto il conto dei soldati che erano sotto i nostri ordini, e non ne manca neppur uno. 004 NUM 031 050 E noi portiamo, come offerta all’Eterno, ciascuno quel che ha trovato di oggetti d’oro: catenelle, braccialetti, anelli, pendenti, collane, per fare l’espiazione per le nostre persone davanti all’Eterno”. 004 NUM 031 051 E Mosè e il sacerdote Eleazar presero dalle loro mani tutto quell’oro in gioielli lavorati. 004 NUM 031 052 Tutto l’oro dell’offerta ch’essi presentarono all’Eterno da parte de’ capi di migliaia e de’ capi di centinaia pesava sedicimila settecentocinquanta sicli. 004 NUM 031 053 Or gli uomini dell’esercito si tennero il bottino che ognuno avea fatto per conto suo. 004 NUM 031 054 E Mosè e il sacerdote Eleazar presero l’oro dei capi di migliaia e di centinaia e lo portarono nella tenda di convegno come ricordanza per i figliuoli d’Israele davanti all’Eterno. 004 NUM 032 001 Or i figliuoli di Ruben e i figliuoli di Gad aveano del bestiame in grandissimo numero; e quando videro che il paese di Iazer e il paese di Galaad erano luoghi da bestiame, 004 NUM 032 002 i figliuoli di Gad e i figliuoli di Ruben vennero a parlare a Mosè, al sacerdote Eleazar e ai principi della raunanza, e dissero: 004 NUM 032 003 “Ataroth, Dibon, Iazer, Nimrah, Heshbon, Elealeh, Sebam, Nebo e Beon, 004 NUM 032 004 terre che l’Eterno ha colpite dinanzi alla raunanza d’Israele, sono terre da bestiame, e i tuoi servi hanno del bestiame”. 004 NUM 032 005 E dissero ancora: “Se abbiam trovato grazia agli occhi tuoi, sia concesso ai tuoi servi il possesso di questo paese, e non ci far passare il Giordano”. 004 NUM 032 006 Ma Mosè rispose ai figliuoli di Gad e ai figliuoli di Ruben: “Andrebbero eglino i vostri fratelli alla guerra e voi ve ne stareste qui? 004 NUM 032 007 E perché volete scoraggiare i figliuoli d’Israele dal passare nei paese che l’Eterno ha loro dato? 004 NUM 032 008 Così fecero i vostri padri, quando li mandai da Kades-Barnea per esplorare il paese. 004 NUM 032 009 Salirono fino alla valle d’Eshcol; e dopo aver esplorato il paese, scoraggiarono i figliuoli d’Israele dall’entrare nel paese che l’Eterno avea loro dato. 004 NUM 032 010 E l’ira dell’Eterno s’accese in quel giorno, ed egli giurò dicendo: 004 NUM 032 011 Gli uomini che son saliti dall’Egitto, dall’età di vent’anni in su non vedranno mai il paese che promisi con giuramento ad Abrahamo, a Isacco ed a Giacobbe, perché non m’hanno seguitato fedelmente, 004 NUM 032 012 salvo Caleb, figliuolo di Gefunne, il Kenizeo, e Giosuè, figliuolo di Nun, che hanno seguitato l’Eterno fedelmente. 004 NUM 032 013 E l’ira dell’Eterno si accese contro Israele; ed ei lo fece andar vagando per il deserto durante quarant’anni, finché tutta la generazione che avea fatto quel male agli occhi dell’Eterno, fosse consumata. 004 NUM 032 014 Ed ecco che voi sorgete al posto de’ vostri padri, razza d’uomini peccatori, per rendere l’ira dell’Eterno anche più ardente contro Israele. 004 NUM 032 015 Perché, se voi vi sviate da lui, egli continuerà a lasciare Israele nel deserto, e voi farete perire tutto questo popolo”. 004 NUM 032 016 Ma quelli s’accostarono a Mosè e gli dissero: “Noi edificheremo qui dei recinti per il nostro bestiame, e delle città per i nostri figliuoli; 004 NUM 032 017 ma, quanto a noi, ci terremo pronti, in armi, per marciare alla testa de’ figliuoli d’Israele, finché li abbiam condotti ai luogo destinato loro; intanto, i nostri figliuoli dimoreranno nelle città forti a cagione degli abitanti del paese. 004 NUM 032 018 Non torneremo alle nostre case finché ciascuno de’ figliuoli d’Israele non abbia preso possesso della sua eredità; 004 NUM 032 019 e non possederemo nulla con loro al di là del Giordano e più oltre, giacché la nostra eredità ci è toccata da questa parte dei Giordano, a oriente”. 004 NUM 032 020 E Mosè disse loro: “Se fate questo, se vi armate per andare a combattere davanti all’Eterno, 004 NUM 032 021 se tutti quelli di voi che s’armeranno passeranno il Giordano davanti all’Eterno finch’egli abbia cacciato i suoi nemici dal suo cospetto, 004 NUM 032 022 e se non tornate che quando il paese vi sarà sottomesso davanti all’Eterno, voi non sarete colpevoli di fronte all’Eterno e di fronte a Israele, e questo paese sarà vostra proprietà davanti all’Eterno. 004 NUM 032 023 Ma, se non fate così, voi avrete peccato contro l’Eterno; e sappiate che il vostro peccato vi ritroverà. 004 NUM 032 024 Edificatevi delle città per i vostri figliuoli e dei recinti per i vostri greggi, e fate quello che la vostra bocca ha proferito”. 004 NUM 032 025 E i figliuoli di Gad e i figliuoli di Ruben parlarono a Mosè, dicendo: “I tuoi servi faranno quello che il mio signore comanda. 004 NUM 032 026 I nostri fanciulli, le nostre mogli, i nostri greggi e tutto il nostro bestiame rimarranno qui nelle città di Galaad; 004 NUM 032 027 ma i tuoi servi, tutti quanti armati per la guerra, andranno a combattere davanti all’Eterno, come dice il mio signore”. 004 NUM 032 028 Allora Mosè dette per loro degli ordini al sacerdote Eleazar, a Giosuè figliuolo di Nun e ai capi famiglia delle tribù de’ figliuoli d’Israele. 004 NUM 032 029 Mosè disse loro: “Se i figliuoli di Gad e i figliuoli di Ruben passano con voi il Giordano tutti armati per combattere davanti all’Eterno, e se il paese sarà sottomesso davanti a voi, darete loro come proprietà il paese di Galaad. 004 NUM 032 030 Ma se non passano armati con voi, avranno la loro proprietà tra voi nel paese di Canaan”. 004 NUM 032 031 E i figliuoli di Gad e i figliuoli di Ruben risposero dicendo: “Faremo come l’Eterno ha detto ai tuoi servi. 004 NUM 032 032 Passeremo in armi, davanti all’Eterno, nel paese di Canaan; ma il possesso della nostra eredità resti per noi di qua dal Giordano”. 004 NUM 032 033 Mosè dunque dette ai figliuoli di Gad, ai figliuoli di Ruben e alla metà della tribù di Manasse, figliuolo di Giuseppe, il regno di Sihon, re degli Amorei, e il regno di Og, re di Basan: il paese, le sue città e i territori delle città del paese all’intorno. 004 NUM 032 034 E i figliuoli di Gad edificarono Dibon, Ataroth, Aroer, Atroth-Shofan, 004 NUM 032 035 Iazer, Iogbehah, 004 NUM 032 036 Beth-Nimra e Beth-Haran, città fortificate, e fecero de’ recinti per i greggi. 004 NUM 032 037 E i figliuoli di Ruben edificarono Heshbon, Elealeh, Kiriathaim, Nebo e Baal-Meon, 004 NUM 032 038 i cui nomi furon mutati, e Sibmah, e dettero dei nomi alle città che edificarono. 004 NUM 032 039 E i figliuoli di Makir, figliuolo di Manasse, andarono nel paese di Galaad, lo presero, e ne cacciarono gli Amorei che vi stavano. 004 NUM 032 040 Mosè dunque dette Galaad a Makir, figliuolo di Manasse, che vi si stabilì. 004 NUM 032 041 Iair, figliuolo di Manasse, andò anch’egli e prese i loro borghi, e li chiamò Havvoth-Iair. 004 NUM 032 042 E Nobah andò e prese Kenath co’ suoi villaggi, e le diede il suo nome di Nobah. 004 NUM 033 001 Queste sono le tappe dei figliuoli d’Israele che uscirono dal paese d’Egitto, secondo le loro schiere, sotto la guida di Mosè e di Aaronne. 004 NUM 033 002 Or Mosè mise in iscritto le loro marce, tappa per tappa, per ordine dell’Eterno; e queste sono le loro tappe nell’ordine delle loro marce. 004 NUM 033 003 Partirono da Rameses il primo mese, il quindicesimo giorno del primo mese. Il giorno dopo la Pasqua i figliuoli d’Israele partirono a test’alta, a vista di tutti gli Egiziani, 004 NUM 033 004 mentre gli Egiziani seppellivano quelli che l’Eterno avea colpiti fra loro, cioè tutti i primogeniti, allorché anche i loro dèi erano stati colpiti dal giudizio dell’Eterno. 004 NUM 033 005 I figliuoli d’Israele partiron dunque da Rameses e si accamparono a Succoth. 004 NUM 033 006 Partirono da Succoth e si accamparono a Etham che è all’estremità del deserto. 004 NUM 033 007 Partirono da Etham e piegarono verso Pi-Hahiroth che è dirimpetto a Baal-Tsefon, e si accamparono davanti a Migdol. 004 NUM 033 008 Partirono d’innanzi ad Hahiroth, attraversarono il mare il direzione dei deserto, fecero tre giornate di marcia nel deserto di Etham si accamparono a Mara. 004 NUM 033 009 Partirono da Mara e giunsero ad Elim; ad Elim c’erano dodici sorgenti d’acqua e settanta palme; e quivi si accamparono. 004 NUM 033 010 Partirono da Elim e si accamparono presso il mar Rosso. 004 NUM 033 011 Partirono dal mar Rosso e si accamparono nel deserto di Sin. 004 NUM 033 012 Partirono dal deserto di Sin e si accamparono Dofka. 004 NUM 033 013 Partirono da Dofka e si accamparono ad Alush. 004 NUM 033 014 Partirono da Alush e si accamparono a Refidim dove non c’era acqua da bere per il popolo. 004 NUM 033 015 Partirono da Refidim e si accamparono nel deserto di Sinai. 004 NUM 033 016 Partirono dal deserto di Sinai e si accamparono a Kibroth-Hattaava. 004 NUM 033 017 Partirono da Kibroth-Hattaava e si accamparono a Hatseroth. 004 NUM 033 018 Partirono da Hatseroth e si accamparono a Rithma. 004 NUM 033 019 Partirono da Rithma e si accamparono a Rimmon-Perets. 004 NUM 033 020 Partirono da Rimmon-Perets e si accamparono a Libna. 004 NUM 033 021 Partirono da Libna e si accamparono a Rissa. 004 NUM 033 022 Partirono da Rissa e si accamparono a Kehelatha. 004 NUM 033 023 Partirono da Kehelatha e si accamparono al monte di Scefer. 004 NUM 033 024 Partirono dal monte di Scefer e si accamparono a Harada. 004 NUM 033 025 Partirono da Harada e si accamparono a Makheloth. 004 NUM 033 026 Partirono da Makheloth e si accamparono a Tahath. 004 NUM 033 027 Partirono da Tahath e si accamparono a Tarach. 004 NUM 033 028 Partirono da Tarach e si accamparono a Mithka. 004 NUM 033 029 Partirono da Mithka e si accamparono a Hashmona. 004 NUM 033 030 Partirono da Hashmona e si accamparono a Moseroth. 004 NUM 033 031 Partirono da Moseroth e si accamparono a Bene-Jaakan. 004 NUM 033 032 Partirono da Bene-Jaakan e si accamparono a Hor-Ghidgad. 004 NUM 033 033 Partirono da Hor-Ghidgad e si accamparono a Jotbathah. 004 NUM 033 034 Partirono da Jotbathah e si accamparono a Abrona. 004 NUM 033 035 Partirono da Abrona e si accamparono a Etsion-Gheber. 004 NUM 033 036 Partirono da Etsion-Gheber e si accamparono nel deserto di Tsin, cioè a Kades. 004 NUM 033 037 Poi partirono da Kades e si accamparono al monte Hor all’estremità del paese di Edom. 004 NUM 033 038 E il sacerdote Aaronne salì sui monte Hor per ordine dell’Eterno, e quivi morì il quarantesimo anno dopo l’uscita de’ figliuoli d’Israele dal paese di Egitto, il quinto mese, il primo giorno del mese. 004 NUM 033 039 Aaronne era in età di centoventitre anni quando morì sul monte Hor. 004 NUM 033 040 E il Cananeo re di Arad, che abitava il mezzogiorno del paese di Canaan, udì che i figliuoli d’Israele arrivavano. 004 NUM 033 041 E quelli partirono dal monte Hor e si accamparono a Tsalmona. 004 NUM 033 042 Partirono da Tsalmona e si accamparono a Punon. 004 NUM 033 043 Partirono da Punon e si accamparono a Oboth. 004 NUM 033 044 Partirono da Oboth e si accamparono a Ije-Abarim sui confini di Moab. 004 NUM 033 045 Partirono da Ijim e si accamparono a Dibon-Gad. 004 NUM 033 046 Partirono da Dibon-Gad e si accamparono a Almon-Diblathaim. 004 NUM 033 047 Partirono da Almon-Diblathaim e si accamparono ai monti d’Abarim dirimpetto a Nebo. 004 NUM 033 048 Partirono dai monti d’Abarim e si accamparono nelle pianure di Moab, presso il Giordano di faccia a Gerico. 004 NUM 033 049 E si accamparono presso al Giordano, da Beth-Jescimoth fino ad Abel-Sittim, nelle pianure di Moab. 004 NUM 033 050 E l’Eterno parlò a Mosè, nelle pianure di Moab, presso al Giordano di faccia a Gerico, dicendo: 004 NUM 033 051 “Parla ai figliuoli d’Israele, e di’ loro: Quando avrete passato il Giordano e sarete entrati nel paese di Canaan, 004 NUM 033 052 caccerete d’innanzi a voi tutti gli abitanti del paese, distruggerete tutte le loro immagini, distruggerete tutte le loro statue di getto e demolirete tutti i loro alti luoghi. 004 NUM 033 053 Prenderete possesso del paese, e in esso vi stabilirete, perché io vi ho dato il paese affinché lo possediate. 004 NUM 033 054 Dividerete il paese a sorte, secondo le vostre famiglie. A quelle che sono più numerose darete una porzione maggiore, e a quelle che sono meno numerose darete una porzione minore. Ognuno possederà quello che gli sarà toccato a sorte; vi spartirete il possesso secondo le tribù de’ vostri padri. 004 NUM 033 055 Ma se non cacciate d’innanzi a voi gli abitanti del paese, quelli di loro che vi avrete lasciato saranno per voi come spine negli occhi e pungoli ne’ fianchi e vi faranno tribolare nel paese che abiterete. 004 NUM 033 056 E avverrà che io tratterò voi come mi ero proposto di trattar loro”. 004 NUM 034 001 L’Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo: 004 NUM 034 002 “Da’ quest’ordine ai figliuoli d’Israele, e di’ loro: Quando entrerete nel paese di Canaan, questo sarà il paese che vi toccherà come eredità: il paese di Canaan, di cui ecco i confini: 004 NUM 034 003 la vostra regione meridionale comincerà al deserto di Tsin, vicino a Edom; così la vostra frontiera meridionale partirà dalla estremità del mar Salato, verso oriente; 004 NUM 034 004 e questa frontiera volgerà al sud della salita di Akrabbim, passerà per Tsin, e si estenderà a mezzogiorno di Kades-Barnea; poi continuerà verso Hatsar-Addar, e passerà per Atsmon. 004 NUM 034 005 Da Atsmon la frontiera girerà fino al torrente d’Egitto, e finirà al mare. 004 NUM 034 006 La vostra frontiera a occidente sarà il mar grande: quella sarà la vostra frontiera occidentale. 004 NUM 034 007 E questa sarà la vostra frontiera settentrionale: partendo dal mar grande, la traccerete fino al monte Hor; 004 NUM 034 008 dal monte Hor la traccerete fin là dove s’entra in Hamath, e l’estremità della frontiera sarà a Tsedad; 004 NUM 034 009 la frontiera continuerà fino a Zifron, per finire a Hatsar-Enan: questa sarà la vostra frontiera settentrionale. 004 NUM 034 010 Traccerete la vostra frontiera orientale da Hatsar-Enan a Scefam; 004 NUM 034 011 la frontiera scenderà da Scefam verso Ribla, a oriente di Ain; poi la frontiera scenderà, e si estenderà lungo il mare di Kinnereth, a oriente; 004 NUM 034 012 poi la frontiera scenderà verso il Giordano, e finirà al mar Salato. Tale sarà il vostro paese con le sue frontiere tutt’intorno”. 004 NUM 034 013 E Mosè trasmise quest’ordine ai figliuoli d’Israele, e disse loro: “Questo è il paese che vi distribuirete a sorte, e che l’Eterno ha ordinato si dia a nove tribù e mezzo; 004 NUM 034 014 poiché la tribù de’ figliuoli di Ruben, secondo le case de’ loro padri, e la tribù dei figliuoli di Gad, secondo le case de’ loro padri, e la mezza tribù di Manasse hanno ricevuto la loro porzione. 004 NUM 034 015 Queste due tribù e mezzo hanno ricevuto la loro porzione di qua dal Giordano di Gerico, dal lato d’oriente”. 004 NUM 034 016 E l’Eterno parlò a Mosè, dicendo: 004 NUM 034 017 “Questi sono i nomi degli uomini che spartiranno il paese fra voi: il sacerdote Eleazar, e Giosuè, figliuolo di Nun. 004 NUM 034 018 Prenderete anche un principe d’ogni tribù per fare la spartizione del paese. 004 NUM 034 019 Ecco i nomi di questi uomini. Per la tribù di Giuda: Caleb, figliuolo di Gefunne. 004 NUM 034 020 Per la tribù de’ figliuoli di Simeone: Samuele, figliuolo di Ammihud. 004 NUM 034 021 Per la tribù di Beniamino: Elidad, figliuolo di Kislon. 004 NUM 034 022 Per la tribù de’ figliuoli di Dan: il principe Buki, figliuolo di Iogli. 004 NUM 034 023 Per i figliuoli di Giuseppe: per la tribù de’ figliuoli di Manasse, il principe Hanniel, figliuolo d’Efod; 004 NUM 034 024 e per la tribù de’ figliuoli d’Efraim, il principe Kemuel, figliuolo di Sciftan. 004 NUM 034 025 Per la tribù de’ figliuoli di Zabulon: principe Elitsafan, figliuolo di Parnac. 004 NUM 034 026 Per la tribù de’ figliuoli di Issacar: il principe Paltiel, figliuolo d’Azzan. 004 NUM 034 027 Per la tribù de’ figliuoli di Ascer: il principe Ahihud, figliuolo di Scelomi. 004 NUM 034 028 E per la tribù de’ figliuoli di Neftali: il principe Pedahel, figliuolo d’Ammihud”. 004 NUM 034 029 Queste sono le persone alle quali l’Eterno ordinò di spartire il possesso del paese di Canaan tra i figliuoli d’Israele. 004 NUM 035 001 L’Eterno parlò ancora a Mosè nelle pianure di Moab presso il Giordano, di faccia a Gerico, dicendo: 004 NUM 035 002 “Ordina ai figliuoli d’Israele che, della eredità che possederanno diano ai Leviti delle città da abitare; darete pure ai Leviti il contado ch’è intorno alle città. 004 NUM 035 003 Ed essi avranno le città pel abitarvi; e il contado servirà per i loro bestiami, per i loro beni e per tutti i loro animali. 004 NUM 035 004 Il contado delle città che darete ai Leviti si estenderà fuori per lo spazio di mille cubiti dalle mura della città, tutt’intorno. 004 NUM 035 005 Misurerete dunque, fuori della città, duemila cubiti dal lato orientale, duemila cubiti dal lato meridionale, duemila cubiti dal lato occidentale e duemila cubiti dal lato settentrionale; la città sarà in mezzo. Tale sarà il contado di ciascuna delle loro città. 004 NUM 035 006 Fra le città che darete ai Leviti ci saranno le sei città di rifugio, che voi designerete perché vi si rifugi l’omicida; e a queste aggiungerete altre quarantadue città. 004 NUM 035 007 Tutte le città che darete ai Leviti saranno dunque quarantotto, col relativo contado. 004 NUM 035 008 E di queste città che darete ai Leviti, prendendole dalla proprietà dei figliuoli d’Israele, ne prenderete di più da quelli che ne hanno di più, e di meno da quelli che ne hanno di meno; ognuno darà, delle sue città, ai Leviti, in proporzione della eredità che gli sarà toccata”. 004 NUM 035 009 Poi l’Eterno parlò a Mosè, dicendo: 004 NUM 035 010 “Parla ai figliuoli d’Israele e di’ loro: Quando avrete passato il Giordano e sarete entrati nel paese di Canaan, 004 NUM 035 011 designerete delle città che siano per voi delle città di rifugio, dove possa ricoverarsi l’omicida che avrà ucciso qualcuno involontariamente. 004 NUM 035 012 Queste città vi serviranno di rifugio contro il vindice del sangue, affinché l’omicida non sia messo a morte prima d’esser comparso in giudizio dinanzi alla raunanza. 004 NUM 035 013 Delle città che darete, sei saranno dunque per voi città di rifugio. 004 NUM 035 014 Darete tre città di qua dal Giordano, e darete tre altre città nel paese di Canaan; e saranno città di rifugio. 004 NUM 035 015 Queste sei città serviranno di rifugio ai figliuoli d’Israele, allo straniero e a colui che soggiornerà fra voi, affinché vi scampi chiunque abbia ucciso qualcuno involontariamente. 004 NUM 035 016 Ma se uno colpisce un altro con uno stromento di ferro, sì che quello ne muoia, quel tale è un omicida; l’omicida dovrà esser punito di morte. 004 NUM 035 017 E se lo colpisce con una pietra che aveva in mano, atta a causare la morte, e il colpito muore, quel tale è un omicida; l’omicida dovrà esser punito di morte. 004 NUM 035 018 O se lo colpisce con uno stromento di legno che aveva in mano, atto a causare la morte, e il colpito muore, quel tale è un omicida; l’omicida dovrà esser punito di morte. 004 NUM 035 019 Sarà il vindice del sangue quegli che metterà a morte l’omicida; quando lo incontrerà, l’ucciderà. 004 NUM 035 020 Se uno dà a un altro una spinta per odio, o gli getta contro qualcosa con premeditazione, sì che quello ne muoia, 004 NUM 035 021 o lo colpisce per inimicizia con la mano, sì che quello ne muoia, colui che ha colpito dovrà esser punito di morte; è un omicida; il vindice del sangue ucciderà l’omicida quando lo incontrerà. 004 NUM 035 022 Ma se gli da una spinta per caso e non per inimicizia, o gli getta contro qualcosa senza premeditazione, 004 NUM 035 023 o se, senza vederlo, gli fa cadere addosso una pietra che possa causare la morte, e quello ne muore, senza che l’altro gli fosse nemico o gli volesse fare del male, 004 NUM 035 024 allora ecco le norme secondo le quali la raunanza giudicherà fra colui che ha colpito e il vindice del sangue. 004 NUM 035 025 La raunanza libererà l’omicida dalle mani del vindice del sangue e lo farà tornare alla città di rifugio dove s’era ricoverato. Quivi dimorerà, fino alla morte del sommo sacerdote che fu unto con l’olio santo. 004 NUM 035 026 Ma se l’omicida esce dai confini della città di rifugio dove s’era ricoverato, 004 NUM 035 027 e se il vindice del sangue trova l’omicida fuori de’ confini della sua città di rifugio e l’uccide, il vindice del sangue non sarà responsabile del sangue versato. 004 NUM 035 028 Poiché l’omicida deve stare nella sua città di rifugio fino alla morte del sommo sacerdote; ma, dopo la morte del sommo sacerdote, l’omicida potrà tornare nella terra di sua proprietà. 004 NUM 035 029 Queste vi servano come norme di diritto, di generazione in generazione, dovunque dimorerete. 004 NUM 035 030 Se uno uccide un altro, l’omicida sarà messo a morte in seguito a deposizione di testimoni; ma un unico testimone non basterà per far condannare una persona a morte. 004 NUM 035 031 Non accetterete prezzo di riscatto per la vita d’un omicida colpevole e degno di morte, perché dovrà esser punito di morte. 004 NUM 035 032 Non accetterete prezzo di riscatto che permetta a un omicida di ricoverarsi nella sua città di rifugio e di tornare ad abitare nel paese prima della morte del sacerdote. 004 NUM 035 033 Non contaminerete il paese dove sarete, perché il sangue contamina il paese; e non si potrà fare per il paese alcuna espiazione del sangue che vi sarà stato sparso, se non mediante il sangue di colui che l’avrà sparso. 004 NUM 035 034 Non contaminerete dunque il paese che andate ad abitare, e in mezzo al quale io dimorerò; poiché io sono l’Eterno che dimoro in mezzo ai figliuoli d’Israele”. 004 NUM 036 001 Or i capi famiglia del figliuoli di Galaad, figliuolo di Makir, figliuolo di Manasse, di tra le famiglie de’ figliuoli di Giuseppe, si fecero avanti a parlare in presenza di Mosè e dei principi capi famiglia dei figliuoli d’Israele, 004 NUM 036 002 e dissero: “L’Eterno ha ordinato al mio signore di dare il paese in eredità ai figliuoli d’Israele, a sorte; e il mio signore ha pure ricevuto l’ordine dall’Eterno di dare l’eredità di Tselofehad, nostro fratello, alle figliuole di lui. 004 NUM 036 003 Se queste si maritano a qualcuno de’ figliuoli delle altre tribù de’ figliuoli d’Israele, la loro eredità sarà detratta dall’eredità de’ nostri padri, o aggiunta all’eredità della tribù nella quale esse saranno entrate; così sarà detratta dall’eredità che ci è toccata a sorte. 004 NUM 036 004 E quando verrà il giubileo per i figliuoli d’Israele, la loro eredità sarà aggiunta a quella della tribù nella quale saranno entrate, e l’eredità loro sarà detratta dalla eredità della tribù de’ nostri padri”. 004 NUM 036 005 E Mosè trasmise ai figliuoli d’Israele questi ordini dell’Eterno, dicendo: “La tribù dei figliuoli di Giuseppe dice bene. 004 NUM 036 006 Questo è quel che l’Eterno ha ordinato riguardo alle figliuole di Tselofehad: si mariteranno a chi vorranno, purché si maritino in una famiglia della tribù de’ loro padri. 004 NUM 036 007 Cosicché, nessuna eredità, tra i figliuoli d’Israele, passerà da una tribù all’altra, poiché ciascuno dei figliuoli d’Israele si terrà stretto all’eredità della tribù dei suoi padri. 004 NUM 036 008 E ogni fanciulla che possiede un’eredità in una delle tribù de’ figliuoli d’Israele, si mariterà a qualcuno d’una famiglia della tribù di suo padre, affinché ognuno dei figliuoli d’Israele possegga l’eredità de’ suoi padri. 004 NUM 036 009 Così nessuna eredità passerà da una tribù all’altra, ma ognuna delle tribù de’ figliuoli d’Israele si terrà stretta alla propria eredità”. 004 NUM 036 010 Le figliuole di Tselofehad si conformarono all’ordine che l’Eterno aveva dato a Mosè. 004 NUM 036 011 Mahlah, Thirtsah, Hoglah, Milcah e Noah, figliuole di Tselofehad, si maritarono coi figliuoli dei loro zii; 004 NUM 036 012 si maritarono nelle famiglie de’ figliuoli di Manasse, figliuolo di Giuseppe, e la loro eredità rimase nella tribù della famiglia del padre loro. 004 NUM 036 013 Tali sono i comandamenti e le leggi che l’Eterno dette ai figliuoli d’Israele per mezzo di Mosè, nelle pianure di Moab, presso al Giordano, di faccia a Gerico. # # BOOK 005 DEU Deuteronomy Deuteronomio 005 DEU 001 001 Queste sono le parole che Mosè rivolse a Israele di là dal Giordano, nel deserto, nella pianura dirimpetto a Suf, fra Paran, Tofel, Laban, Hatseroth e Di-Zahab. 005 DEU 001 002 (Vi sono undici giornate dallo Horeb, per la via del monte Seir, fino a Kades-Barnea). 005 DEU 001 003 Il quarantesimo anno, l’undecimo mese, il primo giorno del mese, Mosè parlò ai figliuoli d’Israele, secondo tutto quello che l’Eterno gli aveva ordinato di dir loro. 005 DEU 001 004 Questo avvenne dopo ch’egli ebbe sconfitto Sihon, re degli Amorei che abitava in Heshbon, e Og, re di Basan che abitava in Astaroth e in Edrei. 005 DEU 001 005 Di là dal Giordano, nel paese di Moab, Mosè cominciò a spiegare questa legge, dicendo: 005 DEU 001 006 L’Eterno, l’Iddio nostro, ci parlò in Horeb e ci disse: “Voi avete dimorato abbastanza in queste montagne; 005 DEU 001 007 voltatevi, partite e andate nella contrada montuosa degli Amorei e in tutte le vicinanze, nella pianura, sui monti, nella regione bassa, nel mezzogiorno, sulla costa del mare, nel paese dei Cananei ed al Libano, fino al gran fiume, il fiume Eufrate. 005 DEU 001 008 Ecco, io v’ho posto il paese dinanzi; entrate, prendete possesso del paese che l’Eterno giurò di dare ai vostri padri, Abrahamo, Isacco e Giacobbe, e alla loro progenie dopo di loro”. 005 DEU 001 009 In quel tempo io vi parlai e vi dissi: “Io non posso da solo sostenere il carico del popolo. 005 DEU 001 010 L’Eterno, ch’è il vostro Dio, vi ha moltiplicati, ed ecco che oggi siete numerosi come le stelle del cielo. 005 DEU 001 011 L’Eterno, l’Iddio de’ vostri padri vi aumenti anche mille volte di più, e vi benedica come vi ha promesso di fare! 005 DEU 001 012 Ma come posso io, da solo, portare il vostro carico, il vostro peso e le vostre liti? 005 DEU 001 013 Prendete nelle vostre tribù degli uomini savi, intelligenti e conosciuti, e io ve li stabilirò come capi”. 005 DEU 001 014 E voi mi rispondeste, dicendo: “E’ bene che facciamo quel che tu proponi”. 005 DEU 001 015 Allora presi i capi delle vostre tribù, uomini savi e conosciuti, e li stabilii sopra voi come capi di migliaia, capi di centinaia, capi di cinquantine, capi di diecine, e come ufficiali nelle vostre tribù. 005 DEU 001 016 E in quel tempo detti quest’ordine ai vostri giudici: “Ascoltate le cause de’ vostri fratelli, e giudicate con giustizia le questioni che uno può avere col fratello o con lo straniero che sta da lui. 005 DEU 001 017 Nei vostri giudizi non avrete riguardi personali; darete ascolto al piccolo come al grande; non temerete alcun uomo, poiché il giudicio appartiene a Dio; e le cause troppo difficili per voi le recherete a me, e io le udirò”. 005 DEU 001 018 Così, in quel tempo, io vi ordinai tutte le cose che dovevate fare. 005 DEU 001 019 Poi partimmo dallo Horeb e attraversammo tutto quel grande e spaventevole deserto che avete veduto, dirigendoci verso la contrada montuosa degli Amorei, come l’Eterno, l’Iddio nostro, ci aveva ordinato di fare, e giungemmo a Kades-Barnea. 005 DEU 001 020 Allora vi dissi: Siete arrivati alla contrada montuosa degli Amorei, che l’Eterno, l’Iddio nostro, ci dà. 005 DEU 001 021 Ecco, l’Eterno, il tuo Dio, t’ha posto il paese dinanzi; sali, prendine possesso, come l’Eterno, l’Iddio de’ tuoi padri, t’ha detto; non temere, e non ti spaventare”. 005 DEU 001 022 E voi vi accostaste a me tutti quanti, e diceste: “Mandiamo degli uomini davanti a noi, che ci esplorino il paese, e ci riferiscano qualcosa del cammino per il quale noi dovremo salire, e delle città alle quali dovremo arrivare”. 005 DEU 001 023 La cosa mi piacque, e presi dodici uomini tra voi, uno per tribù. 005 DEU 001 024 Quelli s’incamminarono, salirono verso i monti, giunsero alla valle d’Eshcol, ed esplorarono il paese. 005 DEU 001 025 Presero con le loro mani de’ frutti del paese, ce li portarono, e ci fecero la loro relazione dicendo: “Quello che l’Eterno, il nostro Dio, ci dà, è un buon paese”. 005 DEU 001 026 Ma voi non voleste salirvi, e vi ribellaste all’ordine dell’Eterno, del vostro Dio; 005 DEU 001 027 mormoraste nelle vostre tende, e diceste: “L’Eterno ci odia, per questo ci ha fatti uscire dal paese d’Egitto per darci in mano agli Amorei e per distruggerci. 005 DEU 001 028 Dove saliam noi? I nostri fratelli ci han fatto struggere il cuore, dicendo: Quella gente è più grande e più alta di noi; le città vi sono grandi e fortificate fino al cielo; e abbiam perfino visto colà de’ figliuoli degli Anakim”. 005 DEU 001 029 E io vi dissi: “Non vi sgomentate, e non abbiate paura di loro. 005 DEU 001 030 L’Eterno, l’Iddio vostro che va davanti a voi, combatterà egli stesso per voi, come ha fatto tante volte sotto gli occhi vostri, in Egitto, 005 DEU 001 031 e nel deserto, dove hai veduto come l’Eterno, il tuo Dio, ti ha portato come un uomo porta il suo figliuolo, per tutto il cammino che avete fatto, finché siete arrivati a questo luogo”. 005 DEU 001 032 Nonostante questo non aveste fiducia nell’Eterno, nell’Iddio vostro, 005 DEU 001 033 che andava innanzi a voi nel cammino per cercarvi un luogo da piantar le tende: di notte, nel fuoco per mostrarvi la via per la quale dovevate andare, e, di giorno, nella nuvola. 005 DEU 001 034 E l’Eterno udì le vostre parole, si adirò gravemente, e giurò dicendo: 005 DEU 001 035 “Certo, nessuno degli uomini di questa malvagia generazione vedrà il buon paese che ho giurato di dare ai vostri padri, 005 DEU 001 036 salvo Caleb, figliuolo di Gefunne. Egli lo vedrà; e a lui e ai suoi figliuoli darò la terra che egli ha calcato, perché ha pienamente seguito l’Eterno”. 005 DEU 001 037 Anche contro a me l’Eterno si adirò per via di voi, e disse: “Neanche tu v’entrerai; 005 DEU 001 038 Giosuè, figliuolo di Nun, che ti serve, v’entrerà; fortificalo, perch’egli metterà Israele in possesso di questo paese. 005 DEU 001 039 E i vostri fanciulli, de’ quali avete detto: Diventeranno tanta preda! e i vostri figliuoli, che oggi non conoscono né il bene né il male, sono quelli che v’entreranno; a loro lo darò, e saranno essi che lo possederanno. 005 DEU 001 040 Ma voi, tornate indietro e avviatevi verso il deserto, in direzione del mar Rosso”. 005 DEU 001 041 Allora voi rispondeste, dicendomi: “Abbiam peccato contro l’Eterno; noi saliremo e combatteremo, interamente come l’Eterno, l’Iddio nostro, ci ha ordinato”. E ognun di voi cinse le armi, e vi metteste temerariamente a salire verso i monti. 005 DEU 001 042 E l’Eterno mi disse: “Di’ loro: Non salite, e non combattete, perché io non sono in mezzo a voi; voi sareste sconfitti davanti ai vostri nemici”. 005 DEU 001 043 Io ve lo dissi, ma voi non mi deste ascolto; anzi foste ribelli all’ordine dell’Eterno, foste presuntuosi, e vi metteste a salire verso i monti. 005 DEU 001 044 Allora gli Amorei, che abitano quella contrada montuosa, uscirono contro a voi, v’inseguirono come fanno le api, e vi batterono in Seir fino a Horma. 005 DEU 001 045 E voi tornaste e piangeste davanti all’Eterno; ma l’Eterno non dette ascolto alla vostra voce e non vi porse orecchio. 005 DEU 001 046 Così rimaneste in Kades molti giorni; e ben sapete quanti giorni vi siete rimasti. 005 DEU 002 001 Poi tornammo indietro e partimmo per il deserto in direzione del mar Rosso, come l’Eterno m’avea detto, e girammo attorno al monte Seir per lungo tempo. 005 DEU 002 002 E l’Eterno mi parlò dicendo: 005 DEU 002 003 “Avete girato abbastanza attorno a questo monte; volgetevi verso settentrione. 005 DEU 002 004 E da’ quest’ordine al popolo: Voi state per passare i confini de’ figliuoli d’Esaù, vostri fratelli, che dimorano in Seir; ed essi avranno paura di voi; state quindi bene in guardia; 005 DEU 002 005 non movete lor guerra, poiché del loro paese io non vi darò neppur quanto ne può calcare un piede; giacché ho dato il monte di Seir a Esaù, come sua proprietà. 005 DEU 002 006 Comprerete da loro a danaro contante le vettovaglie che mangerete, e comprerete pure da loro con tanto danaro l’acqua che berrete. 005 DEU 002 007 Poiché l’Eterno, il tuo Dio, ti ha benedetto in tutta l’opera delle tue mani, t’ha seguito nel tuo viaggio attraverso questo gran deserto; l’Eterno, il tuo Dio, è stato teco durante questi quarant’anni, e non t’è mancato nulla”. 005 DEU 002 008 Così passammo, lasciando a distanza i figliuoli di Esaù, nostri fratelli, che abitano in Seir, ed evitando la via della pianura, come pure Elath ed Etsion-Gheber. Poi ci voltammo, e c’incamminammo verso il deserto di Moab. 005 DEU 002 009 E l’Eterno mi disse: “Non attaccare Moab e non gli muover guerra, poiché io non ti darò nulla da possedere nel suo paese, giacché ho dato Ar ai figliuoli di Lot, come loro proprietà. 005 DEU 002 010 (Prima vi abitavano gli Emim: popolo grande, numeroso, alto di statura come gli Anakim. 005 DEU 002 011 Erano anch’essi tenuti in conto di Refaim, come gli Anakim; ma i Moabiti li chiamavano Emim. 005 DEU 002 012 Anche Seir era prima abitata dagli Horei; ma i figliuoli di Esaù li cacciarono, li distrussero e si stabilirono in luogo loro, come ha fatto Israele nel paese che possiede e che l’Eterno gli ha dato). 005 DEU 002 013 Ora levatevi, e passate il torrente di Zered”. E noi passammo il torrente di Zered. 005 DEU 002 014 Or il tempo che durarono le nostre marce, da Kades-Barnea al passaggio del torrente di Zered, fu di trentotto anni, finché tutta quella generazione degli uomini di guerra scomparve interamente dal campo, come l’Eterno l’avea loro giurato. 005 DEU 002 015 E infatti la mano dell’Eterno fu contro a loro per sterminarli dal campo, finché fossero del tutto scomparsi. 005 DEU 002 016 E quando la morte ebbe finito di consumare tutti quegli uomini di guerra, 005 DEU 002 017 l’Eterno mi parlò dicendo: 005 DEU 002 018 “Oggi tu stai per passare i confini di Moab, ad Ar, e ti avvicinerai ai figliuoli di Ammon. 005 DEU 002 019 Non li attaccare e non muover loro guerra, perché io non ti darò nulla da possedere nel paese de’ figliuoli di Ammon, giacché l’ho dato ai figliuoli di Lot, come loro proprietà. 005 DEU 002 020 (Anche questo paese era reputato paese di Refaim: prima vi abitavano dei Refaim, e gli Ammoniti li chiamavano Zamzummim: 005 DEU 002 021 popolo grande, numeroso, alto di statura come gli Anakim; ma l’Eterno li distrusse davanti agli Ammoniti, che li cacciarono e si stabilirono nel luogo loro. 005 DEU 002 022 Così l’Eterno avea fatto per i figliuoli d’Esaù che abitano in Seir, quando distrusse gli Horei davanti a loro; essi li cacciarono e si stabilirono nel luogo loro, e vi son rimasti fino al dì d’oggi. 005 DEU 002 023 E anche gli Avvei, che dimoravano in villaggi fino a Gaza, furon distrutti dai Caftorei, usciti da Caftor, i quali si stabilirono nel luogo loro). 005 DEU 002 024 Levatevi, partite, e passate la valle dell’Arnon; ecco, io do in tuo potere Sihon, l’Amoreo, re di Heshbon, e il suo paese; comincia a prenderne possesso, e muovigli guerra. 005 DEU 002 025 Oggi comincerò a ispirare paura e terrore di te ai popoli che sono sotto il cielo intero, sì che, all’udire la tua fama, tremeranno e saranno presi d’angoscia dinanzi a te”. 005 DEU 002 026 Allora mandai ambasciatori dal deserto di Kedemoth a Sihon, re di Heshbon, con parole di pace, e gli feci dire: 005 DEU 002 027 “Lasciami passare per il tuo paese; io camminerò per la strada maestra, senza volgermi né a destra né a sinistra. 005 DEU 002 028 Tu mi venderai a danaro contante le vettovaglie che mangerò, e mi darai per danaro contante l’acqua che berrò; permettimi semplicemente il transito 005 DEU 002 029 (come m’han fatto i figliuoli d’Esaù che abitano in Seir e i Moabiti che abitano in Ar), finché io abbia passato il Giordano per entrare nel paese che l’Eterno, il nostro Dio, ci dà”. 005 DEU 002 030 Ma Sihon, re di Heshbon, non ci volle lasciar passare per il suo paese, perché l’Eterno, il tuo Dio, gli aveva indurato lo spirito e reso ostinato il cuore, per dartelo nelle mani, come difatti oggi si vede. 005 DEU 002 031 E l’Eterno mi disse: “Vedi, ho principiato a dare in tuo potere Sihon e il suo paese; comincia la conquista, impadronendoti dei suo paese”. 005 DEU 002 032 Allora Sihon uscì contro a noi con tutta la sua gente, per darci battaglia a Iahats. 005 DEU 002 033 E l’Eterno, l’Iddio nostro, ce lo diè nelle mani, e noi ponemmo in rotta lui, i suoi figliuoli e tutta la sua gente. 005 DEU 002 034 E in quel tempo prendemmo tutte le sue città e votammo allo sterminio ogni città, uomini, donne, bambini; non vi lasciammo anima viva. 005 DEU 002 035 Ma riserbammo come nostra preda il bestiame e le spoglie delle città che avevamo prese. 005 DEU 002 036 Da Aroer, che è sull’orlo della valle dell’Arnon e dalla città che è nella valle, fino a Galaad, non ci fu città che fosse troppo forte per noi: l’Eterno, l’Iddio nostro, le diè tutte in nostro potere. 005 DEU 002 037 Ma non ti avvicinasti al paese de’ figliuoli di Ammon, ad alcun posto toccato dal torrente di Iabbok, alle città del paese montuoso, a tutti i luoghi che l’Eterno, il nostro Dio, ci avea proibito d’attaccare. 005 DEU 003 001 Poi ci voltammo, e salimmo per la via di Basan; e Og, re di Basan, con tutta la sua gente, ci uscì contro per darci battaglia a Edrei. 005 DEU 003 002 E l’Eterno mi disse: “Non lo temere, poiché io ti do nelle mani lui, tutta la sua gente e il suo paese; e tu farai a lui quel che facesti a Sihon, re degli Amorei, che abitava a Heshbon”. 005 DEU 003 003 Così l’Eterno, il nostro Dio, diede in poter nostro anche Og, re di Basan, con tutta la sua gente; e noi lo battemmo in guisa che non gli restò anima viva. 005 DEU 003 004 Gli prendemmo in quel tempo tutte le sue città; non ci fu città che noi non prendessimo loro: sessanta città, tutta la contrada d’Argob, il regno di Og in Basan. 005 DEU 003 005 Tutte queste città erano fortificate, con alte mura, porte e sbarre, senza contare le città aperte, ch’erano in grandissimo numero. 005 DEU 003 006 Noi le votammo allo sterminio, come avevamo fatto di Sihon, re di Heshbon: votammo allo sterminio ogni città, uomini, donne, bambini. 005 DEU 003 007 Ma riserbammo come nostra preda tutto il bestiame e le spoglie delle città. 005 DEU 003 008 In quel tempo dunque prendemmo ai due re degli Amorei il paese ch’è al di là del Giordano, dalla valle dell’Arnon al monte Hermon 005 DEU 003 009 (il quale Hermon i Sidonii chiamano Sirion, e gli Amorei Senir), 005 DEU 003 010 tutte le città della pianura, tutto Galaad, tutto Basan fino a Salca e a Edrei, città del regno di Og, in Basan. 005 DEU 003 011 (Poiché Og, re di Basan, era rimasto solo della stirpe dei Refaim. Ecco, il suo letto, un letto di ferro, non è esso a Rabbah degli Ammoniti? Ha nove cubiti di lunghezza e quattro cubiti di larghezza, a misura di cubito ordinario d’uomo). 005 DEU 003 012 Fu allora che c’impossessammo di questo paese; io detti ai Rubeniti e ai Gaditi il territorio che si parte da Aroer, presso la valle dell’Arnon, e la metà della contrada montuosa di Galaad con le sue città; 005 DEU 003 013 e detti alla mezza tribù di Manasse il resto di Galaad e tutto il regno di Og in Basan: tutta la regione di Argob con tutto Basan, che si chiamava il paese dei Refaim. 005 DEU 003 014 Iair, figliuolo di Manasse, prese tutta la regione di Argob, sino ai confini dei Gheshuriti, e dei Mahacathiti; e chiamò col suo nome le borgate di Basan, che si nominano anche oggi Havvoth-Iair. 005 DEU 003 015 E detti Galaad a Makir. 005 DEU 003 016 E ai Rubeniti e ai Gaditi detti una parte di Galaad e il paese fino alla valle dell’Arnon, fino al mezzo della valle che serve di confine, e fino al torrente di Iabbok, frontiera dei figliuoli di Ammon, 005 DEU 003 017 e la pianura col Giordano che ne segna il confine, da Kinnereth fino il mare della pianura, il mar Salato, appiè delle pendici del Pisga verso l’Oriente. 005 DEU 003 018 Or in quel tempo, io vi detti quest’ordine, dicendo: “L’Eterno, il vostro Dio, vi ha dato questo paese perché lo possediate. Voi tutti, uomini di valore, marcerete armati alla testa de’ figliuoli d’Israele, vostri fratelli. 005 DEU 003 019 Ma le vostre mogli, i vostri fanciulli e il vostro bestiame (so che del bestiame ne avete molto) rimarranno nelle città che vi ho date, 005 DEU 003 020 finché l’Eterno abbia dato riposo ai vostri fratelli come ha fatto a voi, e prendano anch’essi possesso del paese che l’Eterno Iddio vostro dà loro al di là del Giordano. Poi ciascuno tornerà nel possesso che io v’ho dato”. 005 DEU 003 021 In quel tempo, detti anche a Giosuè quest’ordine, dicendo: “I tuoi occhi hanno veduto tutto quello che l’Iddio vostro, l’Eterno, ha fatto a questi due re; lo stesso farà l’Eterno a tutti i regni nei quali tu stai per entrare. 005 DEU 003 022 Non li temete, poiché l’Eterno, il vostro Dio, è quegli che combatte per voi”. 005 DEU 003 023 In quel medesimo tempo, io supplicai l’Eterno, dicendo: 005 DEU 003 024 “O Signore, o Eterno, tu hai cominciato a mostrare al tuo servo la tua grandezza e la tua mano potente; poiché qual è l’Iddio, in cielo o sulla terra, che possa fare delle opere e dei portenti pari a quelli che fai tu? 005 DEU 003 025 Deh, lascia ch’io passi e vegga il bel paese ch’è oltre il Giordano e la bella contrada montuosa e il Libano!” 005 DEU 003 026 Ma l’Eterno si adirò contro di me, per cagion vostra; e non mi esaudì. E l’Eterno mi disse: “Basta così; non mi parlar più di questa cosa. 005 DEU 003 027 Sali in vetta al Pisga, volgi lo sguardo a occidente, a settentrione, a mezzogiorno e ad oriente, e contempla il paese con gli occhi tuoi; poiché tu non passerai questo Giordano. 005 DEU 003 028 Ma da’ i tuoi ordini a Giosuè, fortificalo e incoraggialo, perché sarà lui che lo passerà alla testa di questo popolo, e metterà Israele in possesso del paese che vedrai”. 005 DEU 003 029 Così ci fermammo nella valle dirimpetto a Beth-Peor. 005 DEU 004 001 Ora, dunque, Israele, da’ ascolto alle leggi e alle prescrizioni che io v’insegno perché le mettiate in pratica, affinché viviate ed entriate in possesso del paese che l’Eterno, l’Iddio de’ vostri padri, vi dà. 005 DEU 004 002 Non aggiungerete nulla a ciò che io vi comando, e non ne toglierete nulla; ma osserverete i comandamenti dell’Eterno Iddio vostro che io vi prescrivo. 005 DEU 004 003 Gli occhi vostri videro ciò che l’Eterno fece nel caso di Baal-Peor: come l’Eterno, il tuo Dio, distrusse di mezzo a te tutti quelli ch’erano andati dietro a Baal-Peor: 005 DEU 004 004 ma voi che vi teneste stretti all’Eterno, all’Iddio vostro, siete oggi tutti in vita. 005 DEU 004 005 Ecco, io vi ho insegnato leggi e prescrizioni, come l’Eterno, l’Iddio mio, mi ha ordinato, affinché le mettiate in pratica nel paese nel quale state per entrare per prenderne possesso. 005 DEU 004 006 Le osserverete dunque e li metterete in pratica; poiché quella sarà la vostra sapienza e la vostra intelligenza agli occhi dei popoli, i quali, udendo parlare di tutte queste leggi, diranno: “Questa grande nazione è il solo popolo savio e intelligente!” 005 DEU 004 007 Qual è difatti la gran nazione alla quale la divinità sia così vicina come l’Eterno, l’Iddio nostro, è vicino a noi, ogni volta che l’invochiamo? 005 DEU 004 008 E qual è la gran nazione che abbia delle leggi e delle prescrizioni giuste com’è tutta questa legge ch’io vi espongo quest’oggi? 005 DEU 004 009 Soltanto, bada bene a te stesso e veglia diligentemente sull’anima tua, onde non avvenga che tu dimentichi le cose che gli occhi tuoi hanno vedute, ed esse non t’escano dal cuore finché ti duri la vita. Falle anzi sapere ai tuoi figliuoli e ai figliuoli de’ tuoi figliuoli. 005 DEU 004 010 Ricordati del giorno che comparisti davanti all’Eterno, all’Iddio tuo, in Horeb, quando l’Eterno mi disse: “Adunami il popolo, e io farò loro udire le mie parole, ond’essi imparino a temermi tutto il tempo che vivranno sulla terra, e le insegnino ai loro figliuoli”. 005 DEU 004 011 E voi vi avvicinaste, e vi fermaste appiè del monte; e il monte era tutto in fiamme, che s’innalzavano fino al cielo; e v’eran tenebre, nuvole ed oscurità. 005 DEU 004 012 E l’Eterno vi parlò di mezzo al fuoco; voi udiste il suono delle parole, ma non vedeste alcuna figura; non udiste che una voce. 005 DEU 004 013 Ed egli vi promulgò il suo patto, che vi comandò di osservare, cioè le dieci parole; e le scrisse su due tavole di pietra. 005 DEU 004 014 E a me, in quel tempo, l’Eterno ordinò d’insegnarvi leggi e prescrizioni, perché voi le metteste in pratica nel paese dove state per passare per prenderne possesso. 005 DEU 004 015 Or dunque, siccome non vedeste alcuna figura il giorno che l’Eterno vi parlò in Horeb in mezzo al fuoco, vegliate diligentemente sulle anime vostre, 005 DEU 004 016 affinché non vi corrompiate e vi facciate qualche immagine scolpita, la rappresentazione di qualche idolo, la figura d’un uomo o d’una donna, 005 DEU 004 017 la figura di un animale tra quelli che son sulla terra, la figura d’un uccello che vola nei cieli, 005 DEU 004 018 la figura d’una bestia che striscia sul suolo, la figura d’un pesce che vive nelle acque sotto la terra; 005 DEU 004 019 ed anche affinché, alzando gli occhi al cielo e vedendo il sole, la luna, le stelle, tutto l’esercito celeste, tu non sia tratto a prostrarti davanti a quelle cose e ad offrir loro un culto. Quelle cose sono il retaggio che l’Eterno, l’Iddio tuo, ha assegnato a tutti i popoli che sono sotto tutti i cieli; 005 DEU 004 020 ma voi l’Eterno vi ha presi, v’ha tratti fuori dalla fornace di ferro, dall’Egitto, perché foste un popolo che gli appartenesse in proprio, come oggi difatti siete. 005 DEU 004 021 Or l’Eterno s’adirò contro di me per cagion vostra, e giurò ch’io non passerei il Giordano e non entrerei nel buon paese che l’Eterno, l’Iddio tuo, ti dà in eredità. 005 DEU 004 022 Poiché, io dovrò morire in questo paese, senza passare il Giordano; ma voi lo passerete, e possederete quel buon paese. 005 DEU 004 023 Guardatevi dal dimenticare il patto che l’Eterno, il vostro Dio, ha fermato con voi, e dal farvi alcuna immagine scolpita, o rappresentazione di qualsivoglia cosa che l’Eterno, l’Iddio tuo, t’abbia proibita. 005 DEU 004 024 Poiché l’Eterno, il tuo Dio, è un fuoco consumante, un Dio geloso. 005 DEU 004 025 Quando avrai dei figliuoli e de’ figliuoli de’ tuoi figliuoli e sarete stati lungo tempo nel paese, se vi corrompete, se vi fate delle immagini scolpite, delle rappresentazioni di qualsivoglia cosa, se fate ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno, ch’è l’Iddio vostro, per irritarlo, 005 DEU 004 026 io chiamo oggi in testimonio contro di voi il cielo e la terra, che voi ben presto perirete, scomparendo dal paese di cui andate a prender possesso di là dal Giordano. Voi non vi prolungherete i vostri giorni, ma sarete interamente distrutti. 005 DEU 004 027 E l’Eterno vi disperderà fra i popoli e non resterete più che un piccol numero fra le nazioni dove l’Eterno vi condurrà. 005 DEU 004 028 E quivi servirete a dèi fatti da mano d’uomo, dèi di legno e di pietra, i quali non vedono, non odono, non mangiano, non fiutano. 005 DEU 004 029 Ma di là cercherai l’Eterno, il tuo Dio; e lo troverai, se lo cercherai con tutto il tuo cuore e con tutta l’anima tua. 005 DEU 004 030 Nell’angoscia tua, quando tutte queste cose ti saranno avvenute, negli ultimi tempi, tornerai all’Eterno, all’Iddio tuo, e darai ascolto alla sua voce; 005 DEU 004 031 poiché l’Eterno, l’Iddio tuo, è un Dio pietoso; egli non ti abbandonerà e non ti distruggerà; non dimenticherà il patto che giurò ai tuoi padri. 005 DEU 004 032 Interroga pure i tempi antichi, che furon prima di te, dal giorno che Dio creò l’uomo sulla terra, e da un’estremità de’ cieli all’altra: Ci fu egli mai cosa così grande come questa, e s’udì egli mai cosa simile a questa? 005 DEU 004 033 ci fu egli mai popolo che udisse la voce di Dio parlante di mezzo al fuoco come l’hai udita tu, e che rimanesse vivo? 005 DEU 004 034 ci fu egli mai un dio che provasse di venire a prendersi una nazione di mezzo a un’altra nazione mediante prove, segni, miracoli e battaglie, con mano potente e con braccio steso e con grandi terrori, come fece per voi l’Eterno, l’Iddio vostro, in Egitto, sotto i vostri occhi? 005 DEU 004 035 Tu sei stato fatto testimone di queste cose affinché tu riconosca che l’Eterno è Dio, e che non ve n’è altri fuori di lui. 005 DEU 004 036 Dal cielo t’ha fatto udire la sua voce per ammaestrarti; e sulla terra t’ha fatto vedere il suo gran fuoco, e tu hai udito le sue parole di mezzo al fuoco. 005 DEU 004 037 E perch’egli ha amato i tuoi padri, ha scelto la loro progenie dopo loro, ed egli stesso, in persona, ti ha tratto dall’Egitto con la sua gran potenza, 005 DEU 004 038 per cacciare d’innanzi a te nazioni più grandi e più potenti di te, per farti entrare nel loro paese e per dartene il possesso, come oggi si vede. 005 DEU 004 039 Sappi dunque oggi e ritieni bene in cuor tuo che l’Eterno è Dio: lassù ne’ cieli, e quaggiù sulla terra; e che non ve n’è alcun altro. 005 DEU 004 040 Osserva dunque le sue leggi e i suoi comandamenti che oggi ti do, affinché sii felice tu e i tuoi figliuoli dopo di te, e affinché tu prolunghi in perpetuo i tuoi giorni nel paese che l’Eterno, l’Iddio tuo, ti dà. 005 DEU 004 041 Allora Mosè appartò tre città di là dal Giordano, verso oriente, 005 DEU 004 042 perché servissero di rifugio all’omicida che avesse ucciso il suo prossimo involontariamente, senz’averlo odiato per l’addietro, e perch’egli potesse aver salva la vita, ricoverandosi in una di quelle città. 005 DEU 004 043 Esse furono Betser, nel deserto, nella regione piana, per i Rubeniti; Ramoth, in Galaad, per i Gaditi, e Golan, in Basan, per i Manassiti. 005 DEU 004 044 Or questa è la legge che Mosè espose ai figliuoli d’Israele. 005 DEU 004 045 Queste sono le istruzioni, le leggi e le prescrizioni che Mosè dette ai figliuoli d’Israele quando furono usciti dall’Egitto, 005 DEU 004 046 di là dal Giordano, nella valle, dirimpetto Beth-Peor, nel paese di Sihon, re degli Amorei che dimorava a Heshbon, e che Mosè e i figliuoli d’Israele sconfissero quando furono usciti dall’Egitto. 005 DEU 004 047 Essi s’impossessarono del paese di lui e del paese di Og re di Basan due re degli Amorei, che stavano di là dal Giordano, verso oriente, 005 DEU 004 048 da Aroer, che è sull’orlo della valle dell’Arnon, fino al monte Sion, che è lo Hermon, 005 DEU 004 049 con tutta la pianura oltre il Giordano, verso oriente, fino al mare della pianura appiè delle pendici del Pisga. 005 DEU 005 001 Mosè convocò tutto Israele, e disse loro: Ascolta, Israele, le leggi e le prescrizioni che oggi io proclamo dinanzi a voi; imparatele, e mettetele diligentemente in pratica. 005 DEU 005 002 L’Eterno, l’Iddio nostro, fermò con noi un patto in Horeb. 005 DEU 005 003 L’Eterno non fermò questo patto coi nostri padri, ma con noi, che siam qui oggi tutti quanti in vita. 005 DEU 005 004 L’Eterno vi parlò faccia a faccia sul monte, di mezzo al fuoco. 005 DEU 005 005 Io stavo allora fra l’Eterno e voi per riferirvi la parola dell’Eterno; poiché voi avevate paura di quel fuoco, e non saliste sul monte. Egli disse: 005 DEU 005 006 “Io sono l’Eterno, l’Iddio tuo, che ti ho tratto fuori dal paese d’Egitto, dalla casa di schiavitù. 005 DEU 005 007 Non avere altri dèi nel mio cospetto. 005 DEU 005 008 Non ti fare scultura alcuna né immagine alcuna delle cose che sono lassù nel cielo o quaggiù sulla terra o nelle acque sotto la terra. 005 DEU 005 009 Non ti prostrare davanti a quelle cose e non servir loro, perché io, l’Eterno, il tuo Dio, sono un Dio geloso che punisco l’iniquità dei padri sopra i figliuoli fino alla terza e alla quarta generazione di quelli che m’odiano, 005 DEU 005 010 ed uso benignità fino a mille generazioni verso quelli che mi amano e osservano i miei comandamenti. 005 DEU 005 011 Non usare il nome dell’Eterno, dell’Iddio tuo, in vano, poiché l’Eterno non terrà per innocente chi avrà usato il suo nome in vano. 005 DEU 005 012 Osserva il giorno del riposo per santificarlo, come l’Eterno, l’Iddio tuo, ti ha comandato. 005 DEU 005 013 Lavora sei giorni, e fa’ in essi tutta l’opera tua; 005 DEU 005 014 ma il settimo giorno è giorno di riposo consacrato all’Eterno, al tuo Dio: non fare in esso lavoro alcuno, né tu, né il tuo figliuolo, né la tua figliuola, né il tuo servo, né la tua serva, né il tuo bue, né il tuo asino, né alcuna delle tue bestie, né il tuo forestiero che sta dentro le tue porte, affinché il tuo servo e la tua serva si riposino come tu. 005 DEU 005 015 E ricordati che sei stato schiavo nel paese d’Egitto, e che l’Eterno, l’Iddio tuo, ti tratto di là con mano potente e con braccio steso; perciò l’Eterno, il tuo Dio, ti ordina d’osservare il giorno del riposo. 005 DEU 005 016 Onora tuo padre e tua madre, come l’Eterno, l’Iddio tuo, ti ha comandato, affinché i tuoi giorni siano prolungati, e tu sii felice sulla terra che l’Eterno, l’Iddio tuo, ti dà. 005 DEU 005 017 Non uccidere. 005 DEU 005 018 Non commettere adulterio. 005 DEU 005 019 Non rubare. 005 DEU 005 020 Non attestare il falso contro il tuo prossimo. 005 DEU 005 021 Non concupire la moglie del tuo prossimo, e non bramare la casa del tuo prossimo, né il suo campo, né il suo servo, né la sua serva, né il suo bue, né il suo asino, né cosa alcuna che sia del tuo prossimo”. 005 DEU 005 022 Queste parole pronunziò l’Eterno parlando a tutta la vostra raunanza, sul monte, di mezzo al fuoco, alla nuvola, all’oscurità, con voce forte, e non aggiunse altro. Le scrisse su due tavole di pietra, e me le diede. 005 DEU 005 023 Or come udiste la voce che usciva dalle tenebre mentre il monte era tutto in fiamme, i vostri capi tribù e i vostri anziani s’accostarono tutti a me, e diceste: 005 DEU 005 024 “Ecco, l’Eterno, l’Iddio nostro, ci ha fatto vedere la sua gloria e la sua grandezza, e noi abbiamo udito la sua voce di mezzo al fuoco; oggi abbiam veduto che Dio ha parlato con l’uomo e l’uomo è rimasto vivo. 005 DEU 005 025 Or dunque, perché morremmo noi? giacché questo gran fuoco ci consumerà; se continuiamo a udire ancora la voce dell’Eterno, dell’Iddio nostro, noi morremo. 005 DEU 005 026 Poiché qual è il mortale, chiunque egli sia, che abbia udito come noi la voce dell’Iddio vivente parlare di mezzo al fuoco e sia rimasto vivo? 005 DEU 005 027 Accostati tu e ascolta tutto ciò che l’Eterno, il nostro Dio, dirà; e ci riferirai tutto ciò che l’Eterno, l’Iddio nostro, ti avrà detto, e noi l’ascolteremo e lo faremo”. 005 DEU 005 028 E l’Eterno udì le vostre parole, mentre mi parlavate; e l’Eterno mi disse: “Io ho udito le parole che questo popolo ti ha rivolte; tutto quello che hanno detto, sta bene. 005 DEU 005 029 Oh avessero pur sempre un tal cuore, da temermi e da osservare tutti i miei comandamenti, per esser felici in perpetuo eglino ed i loro figliuoli! 005 DEU 005 030 Va’ e di’ loro: Tornate alle vostre tende; 005 DEU 005 031 ma tu resta qui meco, e io ti dirò tutti i comandamenti, tutte le leggi e le prescrizioni che insegnerai loro, perché le mettano in pratica nel paese di cui do loro il possesso”. 005 DEU 005 032 Abbiate dunque cura di far ciò che l’Eterno, l’Iddio vostro, vi ha comandato; non ve ne sviate né a destra né a sinistra; 005 DEU 005 033 camminate in tutto e per tutto per la via che l’Eterno, il vostro Dio, vi ha prescritta, affinché viviate e siate felici e prolunghiate i vostri giorni nel paese di cui avrete il possesso. 005 DEU 006 001 Or questi sono i comandamenti, le leggi e le prescrizioni che l’Eterno, il vostro Dio, ha ordinato d’insegnarvi, perché li mettiate in pratica nel paese nel quale state per passare per prenderne possesso; 005 DEU 006 002 affinché tu tema l’Iddio tuo, l’Eterno, osservando, tutti i giorni della tua vita, tu, il tuo figliuolo e il figliuolo del tuo figliuolo, tutte le sue leggi e tutti i suoi comandamenti che io ti do, e affinché i tuoi giorni siano prolungati. 005 DEU 006 003 Ascolta dunque, Israele, e abbi cura di metterli in pratica, affinché tu sii felice e moltiplichiate grandemente nel paese ove scorre il latte e il miele, come l’Eterno, l’Iddio de’ tuoi padri, ti ha detto. 005 DEU 006 004 Ascolta, Israele: l’Eterno, l’Iddio nostro, è l’unico Eterno. 005 DEU 006 005 Tu amerai dunque l’Eterno, il tuo Dio, con tutto il cuore, con tutta l’anima tua e con tutte le tue forze. 005 DEU 006 006 E questi comandamenti che oggi ti do ti staranno nel cuore; 005 DEU 006 007 li inculcherai ai tuoi figliuoli, ne parlerai quando te ne starai seduto in casa tua, quando sarai per via, quando ti coricherai e quando ti alzerai. 005 DEU 006 008 Te li legherai alla mano come un segnale, ti saranno come frontali tra gli occhi, 005 DEU 006 009 e li scriverai sugli stipiti della tua casa e sulle tue porte. 005 DEU 006 010 E quando l’Eterno, l’Iddio tuo, t’avrà fatto entrare nel paese che giurò ai tuoi padri, Abrahamo, Isacco e Giacobbe, di darti; quando t’avrà menato alle grandi e buone città che tu non hai edificate, 005 DEU 006 011 alle case piene d’ogni bene che tu non hai riempite, alle cisterne scavate che tu non hai scavate, alle vigne e agli uliveti che tu non hai piantati, e quando mangerai e sarai satollo, 005 DEU 006 012 guardati dal dimenticare l’Eterno che ti ha tratto dal paese d’Egitto, dalla casa di schiavitù. 005 DEU 006 013 Temerai l’Eterno, l’Iddio tuo, lo servirai e giurerai per il suo nome. 005 DEU 006 014 Non andrete dietro ad altri dèi, fra gli dèi dei popoli che vi staranno attorno, 005 DEU 006 015 perché l’Iddio tuo, l’Eterno, che sta in mezzo a te, è un Dio geloso; l’ira dell’Eterno, dell’Iddio tuo, s’accenderebbe contro a te e ti sterminerebbe di sulla terra. 005 DEU 006 016 Non tenterete l’Eterno, il vostro Dio, come lo tentaste a Massa. 005 DEU 006 017 Osserverete diligentemente i comandamenti dell’Eterno, ch’è l’Iddio vostro, le sue istruzioni e le sue leggi che v’ha date. 005 DEU 006 018 E farai ciò ch’è affinché tu sii felice ed entri in possesso del buon paese che l’Eterno giurò ai tuoi padri di darti, 005 DEU 006 019 dopo ch’egli avrà tutti i tuoi nemici d’innanzi a te, come l’Eterno ha promesso. 005 DEU 006 020 Quando, in avvenire, il tuo figliuolo ti domanderà: “Che significano queste istruzioni, queste leggi e queste prescrizioni che l’Eterno, l’Iddio nostro, vi ha date?” 005 DEU 006 021 tu risponderai al tuo figliuolo: “Eravamo schiavi di Faraone in Egitto, e l’Eterno ci trasse dall’Egitto con mano potente. 005 DEU 006 022 E l’Eterno operò sotto i nostri occhi miracoli e prodigi grandi e disastrosi contro l’Egitto, contro Faraone e contro tutta la sua casa. 005 DEU 006 023 E ci trasse di là per condurci nel paese che avea giurato ai nostri padri di darci. 005 DEU 006 024 E l’Eterno ci ordinò di mettere in pratica tutte queste leggi, temendo l’Eterno, l’Iddio nostro, affinché fossimo sempre felici, ed egli ci conservasse in vita, come ha fatto finora. 005 DEU 006 025 E questa sarà la nostra giustizia: l’aver cura di mettere in pratica tutti questi comandamenti nel cospetto dell’Eterno, dell’Iddio nostro, com’egli ci ha ordinato”. 005 DEU 007 001 Quando l’Iddio tuo, l’Eterno, ti avrà introdotto nel paese dove vai per prenderne possesso, e ne avrà cacciate d’innanzi a te molte nazioni: gli Hittei, i Ghirgasei, gli Amorei, i Cananei, i Ferezei, gli Hivvei e i Gebusei, sette nazioni più grandi e più potenti di te, 005 DEU 007 002 e quando l’Eterno, l’Iddio tuo, le avrà date in tuo potere e tu le avrai sconfitte, tu le voterai allo sterminio: non farai con esse alleanza, ne farai loro grazia. 005 DEU 007 003 Non t’imparenterai con loro, non darai le tue figliuole ai loro figliuoli e non prenderai le loro figliuole per i tuoi figliuoli, 005 DEU 007 004 perché stornerebbero i tuoi figliuoli dal seguir me per farli servire a dèi stranieri, e l’ira dell’Eterno s’accenderebbe contro a voi, ed egli ben presto vi distruggerebbe. 005 DEU 007 005 Ma farete loro così: demolirete i loro altari, spezzerete le loro statue, abbatterete i loro idoli e darete alle fiamme le loro immagini scolpite. 005 DEU 007 006 Poiché tu sei un popolo consacrato all’Eterno, ch’è l’Iddio tuo; l’Eterno, l’Iddio tuo, ti ha scelto per essere il suo tesoro particolare fra tutti i popoli che sono sulla faccia della terra. 005 DEU 007 007 L’Eterno ha riposto in voi la sua affezione e vi ha scelti, non perché foste più numerosi di tutti gli altri popoli, ché anzi siete meno numerosi d’ogni altro popolo; 005 DEU 007 008 ma perché l’Eterno vi ama, perché ha voluto mantenere il giuramento fatto ai vostri padri, l’Eterno vi ha tratti fuori con mano potente e vi ha redenti dalla casa di schiavitù, dalla mano di Faraone, re d’Egitto. 005 DEU 007 009 Riconosci dunque che l’Eterno, l’Iddio tuo, è Dio: l’Iddio fedele, che mantiene il suo patto e la sua benignità fino alla millesima generazione a quelli che l’amano e osservano i suoi comandamenti, 005 DEU 007 010 ma rende immediatamente a quelli che l’odiano ciò che si meritano, distruggendoli; non differisce, ma rende immediatamente a chi l’odia ciò che si merita. 005 DEU 007 011 Osserva dunque i comandamenti, le leggi e le prescrizioni che oggi ti do, mettendoli in pratica. 005 DEU 007 012 E avverrà che, per aver voi dato ascolto a queste prescrizioni e per averle osservate e messe in pratica, il vostro Dio, l’Eterno, vi manterrà il patto e la benignità che promise con giuramento ai vostri padri. 005 DEU 007 013 Egli t’amerà, ti benedirà, ti moltiplicherà, benedirà il frutto del tuo seno e il frutto del tuo suolo: il tuo frumento, il tuo mosto e il tuo olio, il figliare delle tue vacche e delle tue pecore, nel paese che giurò ai tuoi padri di darti. 005 DEU 007 014 Tu sarai benedetto più di tutti i popoli, e non ci sarà in mezzo a te né uomo né donna sterile, né animale sterile fra il tuo bestiame. 005 DEU 007 015 L’Eterno allontanerà da te ogni malattia, e non manderà su te alcuno di quei morbi funesti d’Egitto che ben conoscesti, ma li farà venire addosso a quelli che t’odiano. 005 DEU 007 016 Sterminerai dunque tutti i popoli che l’Eterno, l’Iddio tuo, sta per dare in tuo potere; l’occhio tuo non n’abbia pietà; e non servire agli dèi loro, perché ciò ti sarebbe un laccio. Forse dirai in cuor tuo: 005 DEU 007 017 “Queste nazioni sono più numerose di me; come potrò io cacciarle?” 005 DEU 007 018 Non le temere; ricordati di quello che l’Eterno, il tuo Dio, fece a Faraone e a tutti gli Egiziani; 005 DEU 007 019 ricordati delle grandi prove che vedesti con gli occhi tuoi, de’ miracoli e dei prodigi, della mano potente e del braccio steso coi quali l’Eterno, l’Iddio tuo, ti trasse dall’Egitto; così farà l’Eterno, l’Iddio tuo, a tutti i popoli, dei quali hai timore. 005 DEU 007 020 L’Eterno, il tuo Dio, manderà pure contro a loro i calabroni, finché quelli che saranno rimasti e quelli che si saranno nascosti per paura di te, siano periti. 005 DEU 007 021 Non ti sgomentare per via di loro, poiché l’Iddio tuo, l’Eterno, è in mezzo a te, Dio grande e terribile. 005 DEU 007 022 E l’Eterno, l’Iddio tuo, caccerà a poco a poco queste nazioni d’innanzi a te; tu non le potrai distruggere a un tratto, perché altrimenti le fiere della campagna moltiplicherebbero a tuo danno; 005 DEU 007 023 ma il tuo Dio, l’Eterno, le darà in tuo potere, e le metterà interamente in rotta finché siano distrutte. 005 DEU 007 024 Ti darà nelle mani i loro re, e tu farai scomparire i loro nomi di sotto ai cieli; nessuno potrà starti a fronte, finché tu le abbia distrutte. 005 DEU 007 025 Darai alle fiamme le immagini scolpite dei loro dèi; non agognerai e non prenderai per te l’argento ch’è su quelle, onde tu non abbia a esserne preso come da un laccio; perché sono un’abominazione per l’Eterno, ch’è l’Iddio tuo; 005 DEU 007 026 e non introdurrai cosa abominevole in casa tua, perché saresti maledetto, com’è quella cosa; la detesterai e l’abominerai assolutamente, perché è un interdetto. 005 DEU 008 001 Abbiate cura di mettere in pratica tutti i comandamenti che oggi vi do, affinché viviate, moltiplichiate, ed entriate in possesso del paese che l’Eterno giurò di dare ai vostri padri. 005 DEU 008 002 Ricordati di tutto il cammino che l’Eterno, l’Iddio tuo, ti ha fatto fare questi quarant’anni nel deserto per umiliarti e metterti alla prova, per sapere quello che avevi nel cuore, e se tu osserveresti o no i suoi comandamenti. 005 DEU 008 003 Egli dunque t’ha umiliato, t’ha fatto provar la fame, poi t’ha nutrito di manna che tu non conoscevi e che i tuoi padri non avean mai conosciuta, per insegnarti che l’uomo non vive soltanto di pane, ma vive di tutto quello che la bocca dell’Eterno avrà ordinato. 005 DEU 008 004 Il tuo vestito non ti s’è logorato addosso, e il tuo piè non s’è gonfiato durante questi quarant’anni. 005 DEU 008 005 Riconosci dunque in cuor tuo che, come un uomo corregge il suo figliuolo, così l’Iddio tuo, l’Eterno, corregge te. 005 DEU 008 006 E osserva i comandamenti dell’Eterno, dell’Iddio tuo, camminando nelle sue vie e temendolo; 005 DEU 008 007 perché il tuo Dio, l’Eterno, sta per farti entrare in un buon paese: paese di corsi d’acqua, di laghi e di sorgenti che nascono nelle valli e nei monti; 005 DEU 008 008 paese di frumento, d’orzo, di vigne, di fichi e di melagrani; paese d’ulivi da olio e di miele; 005 DEU 008 009 paese dove mangerai del pane a volontà, dove non ti mancherà nulla; paese dove le pietre son ferro, e dai cui monti scaverai il rame. 005 DEU 008 010 Mangerai dunque e ti sazierai, e benedirai l’Eterno, il tuo Dio, a motivo del buon paese che t’avrà dato. 005 DEU 008 011 Guardati bene dal dimenticare il tuo Dio, l’Eterno, al punto da non osservare i suoi comandamenti, le sue prescrizioni e le sue leggi che oggi ti do; 005 DEU 008 012 onde non avvenga, dopo che avrai mangiato a sazietà ed avrai edificato e abitato delle belle case, 005 DEU 008 013 dopo che avrai veduto il tuo grosso e il tuo minuto bestiame moltiplicare, accrescersi il tuo argento e il tuo oro, ed abbondare ogni cosa tua, 005 DEU 008 014 che il tuo cuore s’innalzi, e tu dimentichi il tuo Dio, l’Eterno, che ti ha tratto dal paese d’Egitto, dalla casa di schiavitù; 005 DEU 008 015 che t’ha condotto attraverso questo grande e terribile deserto, pieno di serpenti ardenti e di scorpioni, terra arida, senz’acqua; che ha fatto sgorgare per te dell’acqua dalla durissima rupe; 005 DEU 008 016 che nel deserto t’ha nutrito di manna che i tuoi padri non avean mai conosciuta, per umiliarti e per provarti, per farti, alla fine, del bene. 005 DEU 008 017 Guardati dunque dal dire in cuor tuo: “La mia forza e la potenza della mia mano m’hanno acquistato queste ricchezze”; 005 DEU 008 018 ma ricordati dell’Eterno, dell’Iddio tuo; poiché egli ti dà la forza per acquistar ricchezze, affin di confermare, come fa oggi, il patto che giurò ai tuoi padri. 005 DEU 008 019 Ma se avvenga che tu dimentichi il tuo Dio, l’Eterno, e vada dietro ad altri dèi e li serva e ti prostri davanti a loro, io vi dichiaro quest’oggi solennemente che certo perirete. 005 DEU 008 020 Perirete come le nazioni che l’Eterno fa perire davanti a voi, perché non avrete dato ascolto alla voce dell’Eterno, dell’Iddio vostro. 005 DEU 009 001 Ascolta, Israele! Oggi tu stai per passare il Giordano per andare a impadronirti di nazioni più grandi e più potenti di te, di città grandi e fortificate fino al cielo, 005 DEU 009 002 di un popolo grande e alto di statura, de’ figliuoli degli Anakim che tu conosci, e dei quali hai sentito dire: “Chi mai può stare a fronte de’ figliuoli di Anak?” 005 DEU 009 003 Sappi dunque oggi che l’Eterno, il tuo Dio, è quegli che marcerà alla tua testa, come un fuoco divorante; ei li distruggerà e li abbatterà davanti a te; tu li scaccerai e li farai perire in un attimo, come l’Eterno ti ha detto. 005 DEU 009 004 Quando l’Eterno, il tuo Dio, li avrà cacciati via d’innanzi a te, non dire nel tuo cuore: “A cagione della mia giustizia l’Eterno mi ha fatto entrare in possesso di questo paese”; poiché l’Eterno caccia d’innanzi a te queste nazioni, per la loro malvagità. 005 DEU 009 005 No, tu non entri in possesso del loro paese a motivo della tua giustizia, né a motivo della rettitudine del tuo cuore; ma l’Eterno, il tuo Dio, sta per cacciare quelle nazioni d’innanzi a te per la loro malvagità e per mantenere la parola giurata ai tuoi padri, ad Abrahamo, a Isacco e a Giacobbe. 005 DEU 009 006 Sappi dunque che, non a motivo della tua giustizia l’Eterno, il tuo Dio, ti dà il possesso di questo buon paese; poiché tu sei un popolo di collo duro. 005 DEU 009 007 Ricordati, non dimenticare come hai provocato ad ira l’Eterno, il tuo Dio, nel deserto. Dal giorno che uscisti dal paese d’Egitto, fino al vostro arrivo in questo luogo, siete stati ribelli all’Eterno. 005 DEU 009 008 Anche ad Horeb provocaste ad ira l’Eterno; e l’Eterno si adirò contro di voi, al punto di volervi distruggere. 005 DEU 009 009 Quand’io fui salito sul monte a prendere le tavole di pietra, le tavole del patto che l’Eterno avea fermato con voi, io rimasi sul monte quaranta giorni e quaranta notti, senza mangiar pane né bere acqua; 005 DEU 009 010 e l’Eterno mi dette le due tavole di pietra, scritte col dito di Dio, sulle quali stavano tutte le parole che l’Eterno vi avea dette sul monte, di mezzo al fuoco, il giorno della raunanza. 005 DEU 009 011 E fu alla fine dei quaranta giorni e delle quaranta notti che l’Eterno mi dette le due tavole di pietra, le tavole del patto. 005 DEU 009 012 Poi l’Eterno mi disse: “Lèvati, scendi prontamente di qui, perché il tuo popolo che hai tratto dall’Egitto si è corrotto; hanno ben presto lasciato la via che io avevo loro ordinato di seguire; si son fatti una immagine di getto”. 005 DEU 009 013 L’Eterno mi parlò ancora, dicendo: “Io l’ho visto questo popolo; ecco, esso è un popolo di collo duro; 005 DEU 009 014 lasciami fare; io li distruggerò e cancellerò il loro nome di sotto i cieli, e farò di te una nazione più potente e più grande di loro”. 005 DEU 009 015 Così io mi volsi e scesi dal monte, dal monte tutto in fiamme, tenendo nelle mie due mani le due tavole del patto. 005 DEU 009 016 Guardai, ed ecco che avevate peccato contro l’Eterno, il vostro Dio; v’eravate fatto un vitello di getto; avevate ben presto lasciata la via che l’Eterno vi aveva ordinato di seguire. 005 DEU 009 017 E afferrai le due tavole, le gettai dalle mie due mani, e le spezzai sotto i vostri occhi. 005 DEU 009 018 Poi mi prostrai davanti all’Eterno, come avevo fatto la prima volta, per quaranta giorni e per quaranta notti; non mangiai pane né bevvi acqua, a cagione del gran peccato che avevate commesso, facendo ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno, per irritarlo. 005 DEU 009 019 Poiché io avevo paura, a veder l’ira e il furore da cui l’Eterno era invaso contro di voi, al punto di volervi distruggere. Ma l’Eterno m’esaudì anche questa volta. 005 DEU 009 020 L’Eterno s’adiro anche fortemente contro Aaronne, al punto di volerlo far perire; e io pregai in quell’occasione anche per Aaronne. 005 DEU 009 021 Poi presi il corpo del vostro delitto, il vitello che avevate fatto, lo detti alle fiamme, lo feci a pezzi, frantumandolo finché fosse ridotto in polvere, e buttai quella polvere nel torrente che scende dal monte. 005 DEU 009 022 Anche a Tabeera, a Massa e a Kibroth-Hattaava voi irritaste l’Eterno. 005 DEU 009 023 E quando l’Eterno vi volle far partire da Kades-Barnea dicendo: “Salite, e impossessatevi del paese che io vi do”, voi vi ribellaste all’ordine dell’Eterno, del vostro Dio, non aveste fede in lui, e non ubbidiste alla sua voce. 005 DEU 009 024 Siete stati ribelli all’Eterno, dal giorno che vi conobbi. 005 DEU 009 025 Io stetti dunque così prostrato davanti all’Eterno quei quaranta giorni e quelle quaranta notti, perché l’Eterno avea detto di volervi distruggere. 005 DEU 009 026 E pregai l’Eterno e dissi: “O Signore, o Eterno, non distruggere il tuo popolo, la tua eredità, che hai redento nella tua grandezza, che hai tratto dall’Egitto con mano potente. 005 DEU 009 027 Ricordati de’ tuoi servi, Abrahamo, Isacco e Giacobbe; non guardare alla caparbietà di questo popolo, e alla sua malvagità, e al suo peccato, 005 DEU 009 028 affinché il paese donde ci hai tratti non dica: Siccome l’Eterno non era capace d’introdurli nella terra che aveva loro promessa, e siccome li odiava, li ha fatti uscir di qui per farli morire nel deserto. 005 DEU 009 029 E nondimeno, essi sono il tuo popolo, la tua eredità, che tu traesti dall’Egitto con la tua gran potenza e col tuo braccio steso”. 005 DEU 010 001 In quel tempo, l’Eterno mi disse: “Tagliati due tavole di pietra simili alle prime, e sali da me sul monte; fatti anche un’arca di legno; 005 DEU 010 002 e io scriverò su quelle tavole le parole che erano sulle prime che tu spezzasti, e tu le metterai nell’arca”. 005 DEU 010 003 Io feci allora un’arca di legno d’acacia, e tagliai due tavole di pietra simili alle prime; poi salii sul monte, tenendo le due tavole in mano. 005 DEU 010 004 E l’Eterno scrisse su quelle due tavole ciò che era stato scritto la prima volta, cioè le dieci parole che l’Eterno avea pronunziate per voi sul monte, di mezzo al fuoco, il giorno della raunanza. E l’Eterno me le diede. 005 DEU 010 005 Allora mi volsi e scesi dal monte; misi le tavole nell’arca che avevo fatta, e quivi stanno, come l’Eterno mi aveva ordinato. 005 DEU 010 006 (Or i figliuoli d’Israele partirono da Beeroth-Benè-Jaakan per Mosera. Quivi morì Aaronne, e quivi fu sepolto; ed Eleazar, suo figliuolo, divenne sacerdote al posto di lui. 005 DEU 010 007 Di là partirono alla volta di Gudgoda; e da Gudgoda alla volta di Jotbatha, paese di corsi d’acqua. 005 DEU 010 008 In quel tempo l’Eterno separò la tribù di Levi per portare l’arca del patto dell’Eterno, per stare davanti all’Eterno ed esser suoi ministri, e per dar la benedizione nel nome di lui, come ha fatto sino al dì d’oggi. 005 DEU 010 009 Perciò Levi non ha parte né eredità coi suoi fratelli; l’Eterno è la sua eredità, come gli ha detto l’Eterno, l’Iddio tuo). 005 DEU 010 010 Or io rimasi sul monte, come la prima volta, quaranta giorni e quaranta notti; e l’Eterno mi esaudì anche questa volta: l’Eterno non ti volle distruggere. 005 DEU 010 011 E l’Eterno mi disse: “Lèvati, mettiti in cammino alla testa del tuo popolo, ed entrino essi nel paese che giurai ai loro padri di dar loro, e ne prendano possesso”. 005 DEU 010 012 Ed ora, Israele, che chiede da te l’Eterno, il tuo Dio, se non che tu tema l’Eterno, il tuo Dio, che tu cammini in tutte le sue vie, che tu l’ami e serva all’Eterno, ch’è il tuo Dio, con tutto il tuo cuore e con tutta l’anima tua, 005 DEU 010 013 che tu osservi per il tuo bene i comandamenti dell’Eterno e le sue leggi che oggi ti do? 005 DEU 010 014 Ecco, all’Eterno, al tuo Dio, appartengono i cieli, i cieli dei cieli, la terra e tutto quanto essa contiene; 005 DEU 010 015 ma soltanto ne’ tuoi padri l’Eterno pose affezione, e li amò; e, dopo loro, fra tutti i popoli, scelse la loro progenie, cioè voi, come oggi si vede. 005 DEU 010 016 Circoncidete dunque il vostro cuore e non indurate più il vostro collo; 005 DEU 010 017 poiché l’Eterno, il vostro Dio, è l’Iddio degli dèi, il Signor dei signori, l’Iddio grande, forte e tremendo, che non ha riguardi personali e non accetta presenti, 005 DEU 010 018 che fa giustizia all’orfano e alla vedova, che ama lo straniero e gli dà pane e vestito. 005 DEU 010 019 Amate dunque lo straniero, poiché anche voi foste stranieri nel paese d’Egitto. 005 DEU 010 020 Temi l’Eterno, il tuo Dio, a lui servi, tienti stretto a lui, e giura nel suo nome. 005 DEU 010 021 Egli è l’oggetto delle tue lodi, egli è il tuo Dio, che ha fatto per te queste cose grandi e tremende che gli occhi tuoi hanno vedute. 005 DEU 010 022 I tuoi padri scesero in Egitto in numero di settanta persone; e ora l’Eterno, il tuo Dio, ha fatto di te una moltitudine pari alle stelle de’ cieli. 005 DEU 011 001 Ama dunque l’Eterno, il tuo Dio, e osserva sempre quel che ti dice d’osservare, le sue leggi, le sue prescrizioni e i suoi comandamenti. 005 DEU 011 002 E riconoscete oggi (poiché non parlo ai vostri figliuoli che non hanno conosciuto né hanno veduto le lezioni dell’Eterno, del vostro Dio), riconoscete la sua grandezza, la sua mano potente, il suo braccio steso, 005 DEU 011 003 i suoi miracoli, le opere che fece in mezzo all’Egitto contro Faraone, re d’Egitto, e contro il suo paese; 005 DEU 011 004 e quel che fece all’esercito d’Egitto, ai suoi cavalli e ai suoi carri, come fece rifluir su loro le acque del mar Rosso quand’essi v’inseguivano, e come li distrusse per sempre; 005 DEU 011 005 e quel che ha fatto per voi nel deserto, fino al vostro arrivo in questo luogo; 005 DEU 011 006 e quel che fece a Dathan e ad Abiram, figliuoli di Eliab, figliuolo di Ruben; come la terra spalancò la sua bocca e li inghiottì con le loro famiglie, le loro tende e tutti quelli ch’erano al loro séguito, in mezzo a tutto Israele. 005 DEU 011 007 Poiché gli occhi vostri hanno veduto le grandi cose che l’Eterno ha fatte. 005 DEU 011 008 Osservate dunque tutti i comandamenti che oggi vi do, affinché siate forti e possiate entrare in possesso del paese nel quale state per entrare per impadronirvene, 005 DEU 011 009 e affinché prolunghiate i vostri giorni sul suolo che l’Eterno giurò di dare ai vostri padri e alla loro progenie: terra ove scorre il latte e il miele. 005 DEU 011 010 Poiché il paese del quale state per entrare in possesso non è come il paese d’Egitto donde siete usciti, e nel quale gettavi la tua semenza e poi lo annaffiavi coi piedi, come si fa d’un orto; 005 DEU 011 011 ma il paese di cui andate a prendere possesso è paese di monti e di valli, che beve l’acqua della pioggia che vien dal cielo: 005 DEU 011 012 paese del quale l’Eterno, il tuo Dio, ha cura, e sul quale stanno del continuo gli occhi dell’Eterno, del tuo Dio, dal principio dell’anno sino alla fine. 005 DEU 011 013 E se ubbidirete diligentemente ai miei comandamenti che oggi vi do, amando il vostro Dio, l’Eterno, e servendogli con tutto il vostro cuore e con tutta l’anima vostra, 005 DEU 011 014 avverrà ch’io darò al vostro paese la pioggia a suo tempo: la pioggia d’autunno e di primavera, perché tu possa raccogliere il tuo grano, il tuo vino e il tuo olio; 005 DEU 011 015 e farò pure crescere dell’erba ne’ tuoi campi per il tuo bestiame, e tu mangerai e sarai saziato. 005 DEU 011 016 Vegliate su voi stessi onde il vostro cuore non sia sedotto e voi lasciate la retta via e serviate a dèi stranieri e vi prostriate dinanzi a loro, 005 DEU 011 017 e si accenda contro di voi l’ira dell’Eterno, ed egli chiuda i cieli in guisa che non vi sia più pioggia, e la terra non dia più i suoi prodotti, e voi periate ben presto, scomparendo dal buon paese che l’Eterno vi dà. 005 DEU 011 018 Vi metterete dunque nel cuore e nell’anima queste mie parole; ve le legherete alla mano come un segnale e vi saranno come frontali tra gli occhi; 005 DEU 011 019 le insegnerete ai vostri figliuoli, parlandone quando te ne starai seduto in casa tua, quando sarai per viaggio, quando ti coricherai e quando ti alzerai; 005 DEU 011 020 e le scriverai sugli stipiti della tua casa e sulle tue porte, 005 DEU 011 021 affinché i vostri giorni e i giorni de’ vostri figliuoli, nel paese che l’Eterno giurò ai vostri padri di dar loro, siano numerosi come i giorni de’ cieli al disopra della terra. 005 DEU 011 022 Poiché, se osservate diligentemente tutti questi comandamenti che vi do, e li mettete in pratica, amando l’Eterno, il vostro Dio, camminando in tutte le sue vie e tenendovi stretti a lui, 005 DEU 011 023 l’Eterno caccerà d’innanzi a voi tutte quelle nazioni, e voi v’impadronirete di nazioni più grandi e più potenti di voi. 005 DEU 011 024 Ogni luogo che la pianta del vostro piede calcherà, sarà vostro; i vostri confini si estenderanno dal deserto al Libano, dal fiume, il fiume Eufrate, al mare occidentale. 005 DEU 011 025 Nessuno vi potrà stare a fronte; l’Eterno, il vostro Dio, come vi ha detto, spanderà la paura e il terrore di voi per tutto il paese dove camminerete. 005 DEU 011 026 Guardate, io pongo oggi dinanzi a voi la benedizione e la maledizione: 005 DEU 011 027 la benedizione, se ubbidite ai comandamenti dell’Eterno, del vostro Dio, i quali oggi vi do; 005 DEU 011 028 la maledizione, se non ubbidite ai comandamenti dell’Eterno, dell’Iddio vostro, e se vi allontanate dalla via che oggi vi prescrivo, per andar dietro a dèi stranieri che voi non avete mai conosciuti. 005 DEU 011 029 E quando l’Eterno, il tuo Dio, t’avrà introdotto nel paese nel quale vai per prenderne possesso, tu pronunzierai la benedizione sul monte Gherizim, e la maledizione sul monte Ebal. 005 DEU 011 030 Questi monti non sono essi di là dal Giordano, dietro la via di ponente, nel paese dei Cananei che abitano nella pianura dirimpetto a Ghilgal presso la querce di Moreh? 005 DEU 011 031 Poiché voi state per passare il Giordano per andare a prender possesso del paese, che l’Eterno, l’Iddio vostro, vi da; voi lo possederete e vi abiterete. 005 DEU 011 032 Abbiate dunque cura di mettere in pratica tutte le leggi e le prescrizioni, che oggi io pongo dinanzi a voi. 005 DEU 012 001 Queste sono le leggi e le prescrizioni che avrete cura d’osservare nel paese che l’Eterno, l’Iddio de’ tuoi padri, ti da perché tu lo possegga, tutto il tempo che vivrete sulla terra. 005 DEU 012 002 Distruggerete interamente tutti i luoghi dove le nazioni che state per cacciare servono i loro dèi: sugli alti monti, sui colli, e sotto qualunque albero verdeggiante. 005 DEU 012 003 Demolirete i loro altari, spezzerete le loro statue, darete alle fiamme i loro idoli d’Astarte, abbatterete le immagini scolpite dei loro dèi, e farete sparire il loro nome da quei luoghi. 005 DEU 012 004 Non così farete riguardo all’Eterno, all’Iddio vostro; 005 DEU 012 005 ma lo cercherete nella sua dimora, nel luogo che l’Eterno, il vostro Dio, avrà scelto fra tutte le vostre tribù, per mettervi il suo nome; e quivi andrete; 005 DEU 012 006 quivi recherete i vostri olocausti e i vostri sacrifizi, le vostre decime, quel che le vostre mani avranno prelevato, le vostre offerte votive e le vostre offerte volontarie, e i primogeniti de’ vostri armenti e de’ vostri greggi; 005 DEU 012 007 e quivi mangerete davanti all’Eterno, ch’è il vostro Dio, e vi rallegrerete, voi e le vostre famiglie, godendo di tutto ciò a cui avrete messo mano, e in cui l’Eterno, il vostro Dio, vi avrà benedetti. 005 DEU 012 008 Non farete come facciamo oggi qui, dove ognuno fa tutto quel che gli par bene, 005 DEU 012 009 perché finora non siete giunti al riposo e all’eredità che l’Eterno, il vostro Dio, vi dà. 005 DEU 012 010 Ma passerete il Giordano e abiterete il paese che l’Eterno, il vostro Dio, vi dà in eredità, e avrete requie da tutti i vostri nemici che vi circondano e sarete stanziati in sicurtà; 005 DEU 012 011 e allora, recherete al luogo che l’Eterno, il vostro Dio, avrà scelto per dimora del suo nome, tutto quello che vi comando: i vostri olocausti e i vostri sacrifizi, le vostre decime, quel che le vostre mani avranno prelevato, e tutte le offerte scelte che avrete votate all’Eterno. 005 DEU 012 012 E vi rallegrerete dinanzi all’Eterno, al vostro Dio, voi, i vostri figliuoli, le vostre figliuole, i vostri servi, le vostre serve e il Levita che sarà entro le vostre porte; poich’egli non ha né parte né possesso tra voi. 005 DEU 012 013 Allora ti guarderai bene dall’offrire i tuoi olocausti in qualunque luogo vedrai; 005 DEU 012 014 ma offrirai i tuoi olocausti nel luogo che l’Eterno avrà scelto in una delle tue tribù; e quivi farai tutto quello che ti comando. 005 DEU 012 015 Però, potrai a tuo piacimento scannare animali e mangiarne la carne in tutte le tue città, secondo la benedizione che l’Eterno t’avrà largita; tanto colui che sarà impuro come colui che sarà puro ne potranno mangiare, come si fa della carne di gazzella e di cervo; 005 DEU 012 016 ma non ne mangerete il sangue; lo spargerai per terra come acqua. 005 DEU 012 017 Non potrai mangiare entro le tue porte le decime del tuo frumento, del tuo mosto, del tuo olio, né i primogeniti de’ tuoi armenti e de’ tuoi greggi, né ciò che avrai consacrato per voto, né le tue offerte volontarie, né quel che le tue mani avranno prelevato; 005 DEU 012 018 tali cose mangerai dinanzi all’Eterno, ch’è il tuo Dio, nel luogo che l’Eterno, il tuo Dio, avrà scelto, tu, il tuo figliuolo, la tua figliuola, il tuo servo, la tua serva, e il Levita che sarà entro le tue porte; e ti rallegrerai dinanzi all’Eterno, ch’è il tuo Dio, d’ogni cosa a cui avrai messo mano. 005 DEU 012 019 Guardati bene, tutto il tempo che vivrai nel tuo paese, dall’abbandonare il Levita. 005 DEU 012 020 Quando l’Eterno, il tuo Dio, avrà ampliato i tuoi confini, come t’ha promesso, e tu, desiderando di mangiar della carne dirai: “Vorrei mangiar della carne”, potrai mangiar della carne a tuo piacimento. 005 DEU 012 021 Se il luogo che l’Eterno, il tuo Dio, avrà scelto per porvi il suo nome sarà lontano da te, potrai ammazzare del grosso e del minuto bestiame che l’Eterno t’avrà dato, come t’ho prescritto; e potrai mangiarne entro le tue porte a tuo piacimento. 005 DEU 012 022 Soltanto, ne mangerai come si mangia la carne di gazzella e di cervo; ne potrà mangiare tanto chi sarà impuro quanto chi sarà puro; 005 DEU 012 023 ma guardati assolutamente dal mangiarne il sangue, perché il sangue e la vita; e tu non mangerai la vita insieme con la carne. 005 DEU 012 024 Non lo mangerai; lo spargerai per terra come acqua. 005 DEU 012 025 Non lo mangerai affinché sii felice tu e i tuoi figliuoli dopo di te, quando avrai fatto ciò ch’è retto agli occhi dell’Eterno. 005 DEU 012 026 Ma quanto alle cose che avrai consacrate o promesse per voto, le prenderai e andrai al luogo che l’Eterno avrà scelto, 005 DEU 012 027 e offrirai i tuoi olocausti, la carne e il sangue, sull’altare dell’Eterno, ch’è il tuo Dio; e il sangue delle altre tue vittime dovrà essere sparso sull’altare dell’Eterno, del tuo Dio, e tu ne mangerai la carne. 005 DEU 012 028 Osserva e ascolta tutte queste cose che ti comando, affinché sii sempre felice tu e i tuoi figliuoli dopo di te, quando avrai fatto ciò ch’è bene e retto agli occhi dell’Eterno, ch’è il tuo Dio. 005 DEU 012 029 Quando l’Eterno, l’Iddio tuo, avrà sterminate davanti a te le nazioni là dove tu stai per entrare a spodestarle, e quando le avrai spodestate e ti sarai stanziato nel loro paese, 005 DEU 012 030 guardati bene dal cadere nel laccio, seguendo il loro esempio, dopo che saranno state distrutte davanti a te, e dall’informarti de’ loro dèi, dicendo: “Queste nazioni come servivano esse ai loro dèi? Anch’io vo’ fare lo stesso”. 005 DEU 012 031 Non così farai riguardo all’Eterno, all’Iddio tuo; poiché esse praticavano verso i loro dèi tutto ciò ch’è abominevole per l’Eterno e ch’egli detesta; davan perfino alle fiamme i loro figliuoli e le loro figliuole, in onore dei loro dèi. 005 DEU 012 032 Avrete cura di mettere in pratica tutte le cose che vi comando; non vi aggiungerai nulla, e nulla ne toglierai. 005 DEU 013 001 Quando sorgerà in mezzo a te un profeta o un sognatore che ti mostri un segno o un prodigio, 005 DEU 013 002 e il segno o il prodigio di cui t’avrà parlato succeda, ed egli ti dica: “Andiamo dietro a dèi stranieri (che tu non hai mai conosciuto) e ad essi serviamo”, 005 DEU 013 003 tu non darai retta alle parole di quel profeta o di quel sognatore; perché l’Eterno, il vostro Dio, vi mette alla prova per sapere se amate l’Eterno, il vostro Dio, con tutto il vostro cuore e con tutta l’anima vostra. 005 DEU 013 004 Seguirete l’Eterno, l’Iddio vostro, temerete lui, osserverete i suoi comandamenti, ubbidirete alla sua voce, a lui servirete e vi terrete stretti. 005 DEU 013 005 E quel profeta o quel sognatore sarà messo a morte, perché avrà predicato l’apostasia dall’Eterno, dal vostro Dio, che vi ha tratti dal paese d’Egitto e vi ha redenti dalla casa di schiavitù, per spingerti fuori della via per la quale l’Eterno, il tuo Dio, t’ha ordinato di camminare. Così toglierai il male di mezzo a te. 005 DEU 013 006 Se il tuo fratello, figliuolo di tua madre, o il tuo figliuolo o la tua figliuola o la moglie che riposa sul tuo seno o l’amico che ti è come un altro te stesso t’inciterà in segreto, dicendo: “Andiamo, serviamo ad altri dèi”: dèi che né tu né i tuoi padri avete mai conosciuti, 005 DEU 013 007 dèi de’ popoli che vi circondano, vicini a te o da te lontani, da una estremità all’altra della terra, 005 DEU 013 008 tu non acconsentire, non gli dar retta; l’occhio tuo non abbia pietà per lui; non lo risparmiare, non lo ricettare; 005 DEU 013 009 anzi uccidilo senz’altro; la tua mano sia la prima a levarsi su lui, per metterlo a morte; poi venga la mano di tutto il popolo; 005 DEU 013 010 lapidalo, e muoia, perché ha cercato di spingerti lungi dall’Eterno, dall’Iddio tuo, che ti trasse dal paese d’Egitto, dalla casa di schiavitù. 005 DEU 013 011 E tutto Israele l’udrà e temerà e non commetterà più nel mezzo di te una simile azione malvagia. 005 DEU 013 012 Se sentirai dire di una delle tue città che l’Eterno, il tuo Dio, ti dà per abitarle: 005 DEU 013 013 “Degli uomini perversi sono usciti di mezzo a te e hanno sedotto gli abitanti della loro città dicendo: Andiamo, serviamo ad altri dèi” (che voi non avete mai conosciuti), 005 DEU 013 014 tu farai delle ricerche, investigherai, interrogherai con cura; e, se troverai che sia vero, che il fatto sussiste e che una tale abominazione è stata realmente commessa in mezzo a te, 005 DEU 013 015 allora metterai senz’altro a fil di spada gli abitanti di quella città, la voterai allo sterminio, con tutto quel che contiene, e passerai a fil di spada anche il suo bestiame. 005 DEU 013 016 E radunerai tutto il bottino in mezzo alla piazza, e darai interamente alle fiamme la città con tutto il suo bottino, come sacrifizio arso interamente all’Eterno, ch’è il vostro Dio; essa sarà in perpetuo un mucchio di rovine, e non sarà mai più riedificata. 005 DEU 013 017 E nulla di ciò che sarà così votato allo sterminio s’attaccherà alle tue mani, affinché l’Eterno si distolga dall’ardore della sua ira, ti faccia misericordia, abbia pietà di te e ti moltiplichi, come giurò di fare ai tuoi padri, 005 DEU 013 018 quando tu obbedisca alla voce dell’Eterno, del tuo Dio, osservando tutti i suoi comandamenti che oggi ti do, e facendo ciò ch’è retto agli occhi dell’Eterno, ch’è il tuo Dio. 005 DEU 014 001 Voi siete i figliuoli dell’Eterno, ch’è l’Iddio vostro; non vi fate incisioni addosso, e non vi radete i peli tra gli occhi per lutto d’un morto; 005 DEU 014 002 poiché tu sei un popolo consacrato all’Eterno, all’Iddio tuo, e l’Eterno ti ha scelto perché tu gli fossi un popolo specialmente suo, fra tutti i popoli che sono sulla faccia della terra. 005 DEU 014 003 Non mangerai cosa alcuna abominevole. 005 DEU 014 004 Questi sono gli animali dei quali potrete mangiare: il bue, la pecora e la capra; 005 DEU 014 005 il cervo, la gazzella, il daino, lo stambecco, l’antilope, il capriolo e il camoscio. 005 DEU 014 006 Potrete mangiare d’ogni animale che ha l’unghia spartita, il piè forcuto, e che rumina. 005 DEU 014 007 Ma non mangerete di quelli che ruminano soltanto, o che hanno soltanto l’unghia spartita o il piè forcuto; e sono: il cammello, la lepre, il coniglio, che ruminano ma non hanno l’unghia spartita; considerateli come impuri; 005 DEU 014 008 e anche il porco, che ha l’unghia spartita ma non rumina; lo considererete come impuro. Non mangerete della loro carne, e non toccherete i loro corpi morti. 005 DEU 014 009 Fra tutti gli animali che vivono nelle acque, potrete mangiare di tutti quelli che hanno pinne e squame; 005 DEU 014 010 ma non mangerete di alcuno di quelli che non hanno pinne e squame; considerateli come impuri. 005 DEU 014 011 Potrete mangiare di qualunque uccello puro; 005 DEU 014 012 ma ecco quelli dei quali non dovete mangiare: l’aquila, l’ossifraga e l’aquila di mare; 005 DEU 014 013 il nibbio, il falco e ogni specie d’avvoltoio; 005 DEU 014 014 ogni specie di corvo; 005 DEU 014 015 lo struzzo, il barbagianni, il gabbiano e ogni specie di sparviere, 005 DEU 014 016 il gufo, l’ibi, il cigno; 005 DEU 014 017 il pellicano, il tuffolo, lo smergo; 005 DEU 014 018 la cicogna, ogni specie di airone, l’upupa e il pipistrello. 005 DEU 014 019 E considererete come impuro ogni insetto alato; non se ne mangerà. 005 DEU 014 020 Potrete mangiare d’ogni volatile puro. 005 DEU 014 021 Non mangerete d’alcuna bestia morta da sé; la darai allo straniero che sarà entro le tue porte perché la mangi, o la venderai a qualche estraneo; poiché tu sei un popolo consacrato all’Eterno, ch’è il tuo Dio. Non farai cuocere il capretto nel latte di sua madre. 005 DEU 014 022 Avrete cura di prelevare la decima da tutto quello che produrrà la tua semenza, da quello che ti frutterà il campo ogni anno. 005 DEU 014 023 Mangerai, nel cospetto dell’Eterno, del tuo Dio, nel luogo ch’egli avrà scelto per dimora del suo nome, la decima del tuo frumento, del tuo mosto, del tuo olio, e i primi parti de’ tuoi armenti e de’ tuoi greggi, affinché tu impari a temer sempre l’Eterno, l’Iddio tuo. 005 DEU 014 024 Ma se il cammino è troppo lungo per te, sì che tu non possa portar colà quelle decime, essendo il luogo che l’Eterno, il tuo Dio, avrà scelto per stabilirvi il suo nome troppo lontano da te (perché l’Eterno, il tuo Dio, t’avrà benedetto), 005 DEU 014 025 allora le convertirai in danaro, terrai stretto in mano questo danaro, andrai al luogo che l’Eterno, il tuo Dio, avrà scelto, 005 DEU 014 026 e impiegherai quel danaro a comprarti tutto quello che il cuor tuo desidererà: buoi, pecore, vino, bevande alcooliche, o qualunque cosa possa più piacerti; e quivi mangerai nel cospetto dell’Eterno, del tuo Dio, e ti rallegrerai: tu con la tua famiglia. 005 DEU 014 027 E il Levita che abita entro le tue porte, non lo abbandonerai poiché non ha parte né eredità con te. 005 DEU 014 028 Alla fine d’ogni triennio, metterai da parte tutta le decime delle tue entrate del terzo anno, e le riporrai entro le tue porte; 005 DEU 014 029 e il Levita, che non ha parte né eredità con te, e lo straniero e l’orfano e la vedova che saranno entro le tue porte verranno, mangeranno e si sazieranno, affinché l’Eterno, il tuo Dio, ti benedica in ogni opera a cui porrai mano. 005 DEU 015 001 Alla fine d’ogni settennio celebrerete l’anno di remissione. 005 DEU 015 002 Ed ecco il modo di questa remissione: Ogni creditore sospenderà il suo diritto relativamente al prestito fatto al suo prossimo; non esigerà il pagamento dal suo prossimo, dal suo fratello, quando si sarà proclamato l’anno di remissione in onore dell’Eterno. 005 DEU 015 003 Potrai esigerlo dallo straniero; ma quanto a ciò che il tuo fratello avrà del tuo, sospenderai il tuo diritto. 005 DEU 015 004 Nondimeno, non vi sarà alcun bisognoso tra voi; poiché l’Eterno senza dubbio ti benedirà nel paese che l’Eterno, il tuo Dio, ti dà in eredità, perché tu lo possegga, 005 DEU 015 005 purché però tu ubbidisca diligentemente alla voce dell’Eterno, ch’è il tuo Dio, avendo cura di mettere in pratica tutti questi comandamenti, che oggi ti do. 005 DEU 015 006 Il tuo Dio, l’Eterno, ti benedirà come t’ha promesso, e tu farai dei prestiti a molte nazioni, e non prenderai nulla in prestito; dominerai su molte nazioni, ed esse non domineranno su te. 005 DEU 015 007 Quando vi sarà in mezzo a te qualcuno de’ tuoi fratelli che sia bisognoso in una delle tue città nel paese che l’Eterno, l’Iddio tuo, ti dà, non indurerai il cuor tuo, e non chiuderai la mano davanti al tuo fratello bisognoso; 005 DEU 015 008 anzi gli aprirai largamente la mano e gli presterai quanto gli abbisognerà per la necessità nella quale si trova. 005 DEU 015 009 Guardati dall’accogliere in cuor tuo un cattivo pensiero, che ti faccia dire: “Il settimo anno, l’anno di remissione, e vicino!”, e ti spinga ad essere spietato verso il tuo fratello bisognoso, sì da non dargli nulla; poich’egli griderebbe contro di te all’Eterno, e ci sarebbe del peccato in te. 005 DEU 015 010 Dagli liberalmente; e quando gli darai, non te ne dolga il cuore; perché, a motivo di questo, l’Eterno, l’Iddio tuo, ti benedirà in ogni opera tua e in ogni cosa a cui porrai mano. 005 DEU 015 011 Poiché i bisognosi non mancheranno mai nel paese; perciò io ti do questo comandamento, e ti dico: “Apri liberalmente la tua mano al tuo fratello povero e bisognoso nel tuo paese”. 005 DEU 015 012 Se un tuo fratello ebreo o una sorella ebrea si vende a te, ti servirà sei anni; ma il settimo, lo manderai via da te libero. 005 DEU 015 013 E quando lo manderai via da te libero, non lo rimanderai a vuoto; 005 DEU 015 014 lo fornirai liberalmente di doni tratti dal tuo gregge, dalla tua aia e dal tuo strettoio; gli farai parte delle benedizioni che l’Eterno, il tuo Dio, t’avrà largite; 005 DEU 015 015 e ti ricorderai che sei stato schiavo nel paese d’Egitto, e che l’Eterno, il tuo Dio, ti ha redento; perciò io ti do oggi questo comandamento. 005 DEU 015 016 Ma se avvenga ch’egli ti dica: “Non voglio andarmene da te”, perché ama te e la tua casa e sta bene da te, 005 DEU 015 017 allora prenderai una lesina, gli forerai l’orecchio contro la porta, ed egli ti sarà schiavo per sempre. Lo stesso farai per la tua schiava. 005 DEU 015 018 Non ti sia grave rimandarlo da te libero, poiché t’ha servito sei anni, e un mercenario ti sarebbe costato il doppio; e l’Eterno, il tuo Dio, ti benedirà in tutto ciò che farai. 005 DEU 015 019 Consacrerai all’Eterno, il tuo Dio, ogni primogenito maschio che ti nascerà ne’ tuoi armenti e ne’ tuoi greggi. Non metterai al lavoro il primogenito della tua vacca, e non toserai il primogenito della tua pecora. 005 DEU 015 020 Li mangerai ogni anno con la tua famiglia, in presenza dell’Eterno, dell’Iddio tuo, nel luogo che l’Eterno avrà scelto. 005 DEU 015 021 E se l’animale ha qualche difetto, se è zoppo o cieco o ha qualche altro grave difetto, non lo sacrificherai all’Eterno, al tuo Dio; 005 DEU 015 022 lo mangerai entro le tue porte; colui che sarà impuro e colui che sarà puro ne mangeranno senza distinzione, come si mangia della gazzella e del cervo. 005 DEU 015 023 Però, non ne mangerai il sangue; lo spargerai per terra come acqua. 005 DEU 016 001 Osserva il mese di Abib e celebra la Pasqua in onore dell’Eterno, del tuo Dio; poiché, nel mese di Abib, l’Eterno, il tuo Dio, ti trasse dall’Egitto, durante la notte. 005 DEU 016 002 E immolerai la Pasqua all’Eterno, all’Iddio tuo, con vittime de’ tuoi greggi e de’ tuoi armenti, nel luogo che l’Eterno avrà scelto per dimora del suo nome. 005 DEU 016 003 Non mangerai con queste offerte pane lievitato; per sette giorni mangerai con esse pane azzimo, pane d’afflizione (poiché uscisti in fretta dal paese d’Egitto); affinché tu ti ricordi del giorno che uscisti dal paese d’Egitto, tutto il tempo della tua vita. 005 DEU 016 004 Non si vegga lievito presso di te, entro tutti i tuoi confini, per sette giorni; e della carne che avrai immolata la sera del primo giorno, nulla se ne serbi durante la notte fino al mattino. 005 DEU 016 005 Non potrai immolare la Pasqua in una qualunque delle città che l’Eterno, il tuo Dio, ti dà; 005 DEU 016 006 anzi, immolerai la Pasqua soltanto nel luogo che l’Eterno, il tuo Dio, avrà scelto per dimora del suo nome; la immolerai la sera, al tramontar del sole, nell’ora in cui uscisti dall’Egitto. 005 DEU 016 007 Farai cuocere la vittima, e la mangerai nel luogo che l’Eterno, il tuo Dio, avrà scelto; e la mattina te ne potrai tornare e andartene alle tue tende. 005 DEU 016 008 Per sei giorni mangerai pane senza lievito; e il settimo giorno vi sarà una solenne raunanza, in onore dell’Eterno, ch’è l’Iddio tuo; non farai lavoro di sorta. 005 DEU 016 009 Conterai sette settimane; da quando si metterà la falce nella mèsse comincerai a contare sette settimane; 005 DEU 016 010 poi celebrerai la festa delle settimane in onore dell’Eterno, del tuo Dio, mediante offerte volontarie, che presenterai nella misura delle benedizioni che avrai ricevute dall’Eterno, ch’è il tuo Dio. 005 DEU 016 011 E ti rallegrerai in presenza dell’Eterno, del tuo Dio, tu, il tuo figliuolo e la tua figliuola, il tuo servo e la tua serva, il Levita che sarà entro le tue porte, e lo straniero, l’orfano e la vedova che saranno in mezzo a te, nel luogo che l’Eterno, il tuo Dio, avrà scelto per dimora del suo nome. 005 DEU 016 012 Ti ricorderai che fosti schiavo in Egitto, e osserverai e metterai in pratica queste leggi. 005 DEU 016 013 Celebrerai la festa delle Capanne per sette giorni, quando avrai raccolto il prodotto della tua aia e del tuo strettoio; 005 DEU 016 014 e ti rallegrerai in questa tua festa, tu, il tuo figliuolo e la tua figliuola, il tuo servo e la tua serva, e il Levita, lo straniero, l’orfano e la vedova che saranno entro le tue porte. 005 DEU 016 015 Celebrerai la festa per sette giorni in onore dell’Eterno, del tuo Dio, nel luogo che l’Eterno avrà scelto; poiché l’Eterno, il tuo Dio, ti benedirà in tutta la tua raccolta e in tutta l’opera delle tue mani, e tu ti darai interamente alla gioia. 005 DEU 016 016 Tre volte all’anno ogni tuo maschio si presenterà davanti all’Eterno, al tuo Dio, nel luogo che questi avrà scelto: nella festa de’ pani azzimi, nella festa delle settimane e nella festa delle Capanne; e nessuno si presenterà davanti all’Eterno a mani vuote. 005 DEU 016 017 Ognuno darà ciò che potrà, secondo le benedizioni che l’Eterno, l’Iddio tuo, t’avrà date. 005 DEU 016 018 Stabilisciti de’ giudici e dei magistrati in tutte le città che l’Eterno, il tuo Dio, ti dà, tribù per tribù; ed essi giudicheranno il popolo con giusti giudizi. 005 DEU 016 019 Non pervertirai il diritto, non avrai riguardi personali, e non accetterai donativi, perché il donativo acceca gli occhi de’ savi e corrompe le parole de’ giusti. 005 DEU 016 020 La giustizia, solo la giustizia seguirai, affinché tu viva e possegga il paese che l’Eterno, il tuo Dio, ti dà. 005 DEU 016 021 Non pianterai alcun idolo d’Astarte, di qualsivoglia specie di legno, allato all’altare che edificherai all’Eterno, ch’è il tuo Dio; 005 DEU 016 022 e non erigerai alcuna statua; cosa, che l’Eterno, il tuo Dio, odia. 005 DEU 017 001 Non immolerai all’Eterno, al tuo Dio, bue o pecora che abbia qualche difetto o qualche deformità, perché sarebbe cosa abominevole per l’Eterno, ch’è il tuo Dio. 005 DEU 017 002 Se si troverà nel tuo mezzo, in una delle città che l’Eterno, il tuo Dio, ti dà, un uomo o una donna che faccia ciò che è male agli occhi dell’Eterno, del tuo Dio, trasgredendo il suo patto 005 DEU 017 003 e che vada e serva ad altri dèi e si prostri dinanzi a loro, dinanzi al sole o alla luna o a tutto l’esercito celeste, cosa che io non ho comandata, 005 DEU 017 004 quando ciò ti sia riferito e tu l’abbia saputo, informatene diligentemente; e se è vero, se il fatto sussiste, se una tale abominazione è stata realmente commessa in Israele, 005 DEU 017 005 farai condurre alle porte della tua città quell’uomo o quella donna che avrà commesso quell’atto malvagio, e lapiderai quell’uomo o quella donna, sì che muoia. 005 DEU 017 006 Colui che dovrà morire sarà messo a morte sulla deposizione di due o di tre testimoni; non sarà messo a morte sulla deposizione di un solo testimonio. 005 DEU 017 007 La mano dei testimoni sarà la prima a levarsi contro di lui per farlo morire; poi, la mano di tutto il popolo; così torrai il male di mezzo a te. 005 DEU 017 008 Quando il giudizio d’una causa sarà troppo difficile per te, sia che si tratti d’un omicidio o d’una contestazione o d’un ferimento, di materie da processo entro le tue porte, ti leverai e salirai al luogo che l’Eterno, il tuo Dio, avrà scelto; 005 DEU 017 009 andrai dai sacerdoti levitici e dal giudice in carica a quel tempo; li consulterai, ed essi ti faranno conoscere ciò che dice il diritto; 005 DEU 017 010 e tu ti conformerai a quello ch’essi ti dichiareranno nel luogo che l’Eterno avrà scelto, e avrai cura di fare tutto quello che t’avranno insegnato. 005 DEU 017 011 Ti conformerai alla legge ch’essi t’avranno insegnata e al diritto come te l’avranno dichiarato; non devierai da quello che t’avranno insegnato, né a destra né a sinistra. 005 DEU 017 012 E l’uomo che avrà la presunzione di non dare ascolto al sacerdote che sta là per servire l’Eterno, il tuo Dio, o al giudice, quell’uomo morrà; così torrai via il male da Israele; 005 DEU 017 013 e tutto il popolo udrà la cosa, temerà, e non agirà più con presunzione. 005 DEU 017 014 Quando sarai entrato nel paese che l’Eterno, il tuo Dio, ti dà e ne avrai preso possesso e l’abiterai, se dici: “Voglio costituire su di me un re come tutte le nazioni che mi circondano”, 005 DEU 017 015 dovrai costituire su di te come re colui che l’Eterno, il tuo Dio, avrà scelto. Costituirai su di te come re uno de’ tuoi fratelli; non potrai costituire su di te uno straniero che non sia tuo fratello. 005 DEU 017 016 Però, non abbia egli gran numero di cavalli, e non riconduca il popolo in Egitto per procurarsi gran numero di cavalli, poiché l’Eterno vi ha detto: “Non rifarete mai più quella via”. 005 DEU 017 017 E neppure abbia gran numero di mogli, affinché il suo cuore non si svii; e neppure abbia gran quantità d’argento e d’oro. 005 DEU 017 018 E quando s’insedierà sul suo trono reale, scriverà per suo uso in un libro, una copia di questa legge secondo l’esemplare dei sacerdoti levitici. 005 DEU 017 019 E terrà il libro presso di sé, e vi leggerà dentro tutti i giorni della sua vita, per imparare a temere l’Eterno, il suo Dio, a mettere diligentemente in pratica tutte le parole di questa legge e tutte queste prescrizioni, 005 DEU 017 020 affinché il cuor suo non si elevi al disopra de’ suoi fratelli, ed egli non devii da questi comandamenti né a destra né a sinistra, e prolunghi così i suoi giorni nel suo regno, egli coi suoi figliuoli, in mezzo ad Israele. 005 DEU 018 001 I sacerdoti levitici, tutta quanta la tribù di Levi, non avranno parte né eredità con Israele; vivranno dei sacrifizi fatti mediante il fuoco all’Eterno, e della eredità di lui. 005 DEU 018 002 Non avranno, dico, alcuna eredità tra i loro fratelli; l’Eterno è la loro eredità, com’egli ha detto loro. 005 DEU 018 003 Or questo sarà il diritto de’ sacerdoti sul popolo, su quelli che offriranno come sacrifizio sia un bue sia una pecora: essi daranno al sacerdote la spalla, le mascelle e il ventricolo. 005 DEU 018 004 Gli darai le primizie del tuo frumento, del tuo mosto e del tuo olio, e le primizie della tosatura delle tue pecore; 005 DEU 018 005 poiché l’Eterno, il tuo Dio, l’ha scelto fra tutte le tue tribù, perché si presentino a fare il servizio nel nome dell’Eterno, egli e i suoi figliuoli, in perpetuo. 005 DEU 018 006 E quando un Levita, partendo da una qualunque delle città dove soggiorna in Israele, verrà, seguendo il pieno desiderio del suo cuore, al luogo che l’Eterno avrà scelto, 005 DEU 018 007 e farà il servizio nel nome dell’Eterno, del tuo Dio, come tutti i suoi fratelli Leviti che stanno quivi davanti all’Eterno, 005 DEU 018 008 egli riceverà, per il suo mantenimento, una parte uguale a quella degli altri, oltre quello che gli può venire dalla vendita del suo patrimonio. 005 DEU 018 009 Quando sarai entrato nel paese che l’Eterno, l’Iddio tuo, ti dà, non imparerai a imitare le abominazioni delle nazioni che son quivi. 005 DEU 018 010 Non si trovi in mezzo a te chi faccia passare il suo figliuolo o la sua figliuola per il fuoco, né chi eserciti la divinazione, né pronosticatore, né augure, né mago, 005 DEU 018 011 né incantatore, né chi consulti gli spiriti, né chi dica la buona fortuna, né negromante; 005 DEU 018 012 perché chiunque fa queste cose è in abominio all’Eterno; e, a motivo di queste abominazioni, l’Eterno, il tuo Dio, sta per cacciare quelle nazioni d’innanzi a te. 005 DEU 018 013 Tu sarai integro verso l’Eterno, l’Iddio tuo; 005 DEU 018 014 poiché quelle nazioni, del cui paese tu vai ad impossessarti, dànno ascolto ai pronosticatori e agl’indovini; ma, quanto a te, l’Eterno, il tuo Dio, ha disposto altrimenti. 005 DEU 018 015 L’Eterno, il tuo Dio, ti susciterà un profeta come me, in mezzo a te, d’infra i tuoi fratelli; a quello darete ascolto! 005 DEU 018 016 Avrai così per l’appunto quello che chiedesti all’Eterno, al tuo Dio, in Horeb, il giorno della raunanza, quando dicesti: “Ch’io non oda più la voce dell’Eterno, dell’Iddio mio, e non vegga più questo gran fuoco, ond’io non muoia”. 005 DEU 018 017 E l’Eterno mi disse: “Quello che han detto, sta bene; 005 DEU 018 018 io susciterò loro un profeta come te, di mezzo ai loro fratelli, e porrò le mie parole nella sua bocca, ed egli dirà loro tutto quello che io gli comanderò. 005 DEU 018 019 E avverrà che se qualcuno non darà ascolto alle mie parole ch’egli dirà in mio nome, io gliene domanderò conto. 005 DEU 018 020 Ma il profeta che avrà la presunzione di dire in mio nome qualcosa ch’io non gli abbia comandato di dire o che parlerà in nome di altri dèi, quel profeta sarà punito di morte”. 005 DEU 018 021 E se tu dici in cuor tuo: “Come riconosceremo la parola che l’Eterno non ha detta?” 005 DEU 018 022 Quando il profeta parlerà in nome dell’Eterno, e la cosa non succede e non si avvera, quella sarà una parola che l’Eterno non ha detta; il profeta l’ha detta per presunzione; tu non lo temere. 005 DEU 019 001 Quando l’Eterno, il tuo Dio, avrà sterminato le nazioni delle quali l’Eterno, il tuo Dio, ti dà il paese, e tu succederai a loro e abiterai nelle loro città e nelle loro case, 005 DEU 019 002 ti metterai da parte tre città, in mezzo al paese, del quale l’Eterno, il tuo Dio, ti dà il possesso. 005 DEU 019 003 Preparerai delle strade, e dividerai in tre parti il territorio del paese che l’Eterno, il tuo Dio, ti dà come eredità, affinché qualsivoglia omicida si possa rifugiare in quelle città. 005 DEU 019 004 Ed ecco in qual caso l’omicida che vi si rifugerà avrà salva la vita: chiunque avrà ucciso il suo prossimo involontariamente, senza che l’abbia odiato prima, 005 DEU 019 005 come se uno, ad esempio, va al bosco col suo compagno a tagliar delle legna e, mentre la mano avventa la scure per abbatter l’albero, il ferro gli sfugge dal manico e colpisce il compagno sì ch’egli ne muoia, quel tale si rifugerà in una di queste città ed avrà salva la vita; 005 DEU 019 006 altrimenti, il vindice del sangue, mentre l’ira gli arde in cuore, potrebbe inseguire l’omicida e, quando sia lungo il cammino da fare, raggiungerlo e colpirlo a morte, mentre non era degno di morte, in quanto che non aveva prima odiato il compagno. 005 DEU 019 007 Perciò ti do quest’ordine: “Mettiti da parte tre città”. 005 DEU 019 008 E se l’Eterno, il tuo Dio, allarga i tuoi confini, come giurò ai tuoi padri di fare, e ti dà tutto il paese che promise di dare ai tuoi padri, 005 DEU 019 009 qualora tu abbia cura d’osservare tutti questi comandamenti che oggi ti do, amando l’Eterno, il tuo Dio, e camminando sempre nelle sue vie, aggiungerai tre altre città a quelle prime tre, 005 DEU 019 010 affinché non si sparga sangue innocente in mezzo al paese che l’Eterno, il tuo Dio, ti dà in eredità, e tu non ti renda colpevole di omicidio. 005 DEU 019 011 Ma se un uomo odia il suo prossimo, gli tende insidie, l’assale, lo percuote in modo da cagionargli la morte, e poi si rifugia in una di quelle città, 005 DEU 019 012 gli anziani della sua città lo manderanno a trarre di là, e lo daranno nelle mani del vindice del sangue affinché sia messo a morte. 005 DEU 019 013 L’occhio tuo non ne avrà pietà; torrai via da Israele il sangue innocente, e così sarai felice. 005 DEU 019 014 Non sposterai i termini del tuo prossimo, posti dai tuoi antenati, nell’eredità che avrai nel paese di cui l’Eterno, il tuo Dio, ti dà il possesso. 005 DEU 019 015 Un solo testimone non sarà sufficiente contro ad alcuno, qualunque sia il delitto o il peccato che questi abbia commesso; il fatto sarà stabilito sulla deposizione di due o di tre testimoni. 005 DEU 019 016 Quando un testimonio iniquo si leverà contro qualcuno per accusarlo d’un delitto, 005 DEU 019 017 i due uomini fra i quali ha luogo la contestazione compariranno davanti all’Eterno, davanti ai sacerdoti e ai giudici in carica in que’ giorni. 005 DEU 019 018 I giudici faranno una diligente inchiesta; e se quel testimonio risulta un testimonio falso, che ha deposto il falso contro il suo fratello, 005 DEU 019 019 farete a lui quello ch’egli avea intenzione di fare al suo fratello. Così torrai via il male di mezzo a te. 005 DEU 019 020 Gli altri l’udranno e temeranno, e d’allora in poi non si commetterà più in mezzo a te una simile malvagità. 005 DEU 019 021 L’occhio tuo non avrà pietà: vita per vita, occhio per occhio, dente per dente, mano per mano, piede per piede. 005 DEU 020 001 Quando andrai alla guerra contro i tuoi nemici e vedrai cavalli e carri e gente in maggior numero di te, non li temere, perché l’Eterno, il tuo Dio, che ti fece salire dal paese d’Egitto, è teco. 005 DEU 020 002 E quando sarete sul punto di dar battaglia, il sacerdote si farà avanti, parlerà al popolo 005 DEU 020 003 e gli dirà: “Ascolta, Israele! Voi state oggi per impegnar battaglia coi vostri nemici; il vostro cuore non venga meno; non temete, non vi smarrite e non vi spaventate dinanzi a loro, 005 DEU 020 004 perché l’Eterno, il vostro Dio, è colui che marcia con voi per combattere per voi contro i vostri nemici, e per salvarvi”. 005 DEU 020 005 Poi gli ufficiali parleranno al popolo, dicendo: “C’è qualcuno che abbia edificata una casa nuova e non l’abbia ancora inaugurata? Vada, torni a casa sua, onde non abbia a morire in battaglia, e un altro inauguri la casa. 005 DEU 020 006 C’è qualcuno che abbia piantato una vigna e non ne abbia ancora goduto il frutto? Vada, torni a casa sua, onde non abbia a morire in battaglia, e un altro ne goda il frutto. 005 DEU 020 007 C’è qualcuno che si sia fidanzato con una donna e non l’abbia ancora presa? Vada, torni a casa sua, onde non abbia a morire in battaglia, e un altro se la prenda”. 005 DEU 020 008 E gli ufficiali parleranno ancora al popolo, dicendo: “C’è qualcuno che abbia paura e senta venirgli meno il cuore? Vada, torni a casa sua, onde il cuore de’ suoi fratelli non abbia ad avvilirsi come il suo”. 005 DEU 020 009 E come gli ufficiali avranno finito di parlare al popolo, costituiranno i capi delle schiere alla testa del popolo. 005 DEU 020 010 Quando ti avvicinerai a una città per attaccarla, le offrirai prima la pace. 005 DEU 020 011 E se acconsente alla pace e t’apre le sue porte, tutto il popolo che vi si troverà ti sarà tributario e soggetto. 005 DEU 020 012 Ma s’essa non vuol far pace teco e ti vuol far guerra, allora l’assedierai; 005 DEU 020 013 e quando l’Eterno, il tuo Dio, te l’avrà data nelle mani, ne metterai a fil di spada tutti i maschi; 005 DEU 020 014 ma le donne, i bambini, il bestiame e tutto ciò che sarà nella città, tutto quanto il suo bottino, te li prenderai come tua preda; e mangerai il bottino de’ tuoi nemici, che l’Eterno, l’Iddio tuo, t’avrà dato. 005 DEU 020 015 Così farai per tutte le città che sono molto lontane da te, e che non sono città di queste nazioni. 005 DEU 020 016 Ma nelle città di questi popoli che l’Eterno, il tuo Dio, ti da come eredità, non conserverai in vita nulla che respiri; 005 DEU 020 017 ma voterai a completo sterminio gli Hittei, gli Amorei, i Cananei, i Ferezei, gli Hivvei e i Gebusei, come l’Eterno, il tuo Dio, ti ha comandato di fare; 005 DEU 020 018 affinché essi non v’insegnino a imitare tutte le abominazioni che fanno per i loro dèi, e voi non pecchiate contro l’Eterno, ch’è il vostro Dio. 005 DEU 020 019 Quando cingerai d’assedio una città per lungo tempo, attaccandola per prenderla, non ne distruggerai gli alberi a colpi di scure; ne mangerai il frutto, ma non li abbatterai; poiché l’albero della campagna è forse un uomo che tu l’abbia ad includere nell’assedio? 005 DEU 020 020 Potrai però distruggere e abbattere gli alberi che saprai non esser alberi da frutto, e ne costruirai delle opere d’assedio contro la città che fa guerra teco, finch’essa cada. 005 DEU 021 001 Quando nella terra di cui l’Eterno, il tuo Dio, ti dà il possesso si troverà un uomo ucciso, disteso in un campo, senza che sappiasi chi l’abbia ucciso, 005 DEU 021 002 i tuoi anziani e i tuoi giudici usciranno e misureranno la distanza fra l’ucciso e le città dei dintorni. 005 DEU 021 003 Poi gli anziani della città più vicina all’ucciso prenderanno una giovenca, che non abbia ancora lavorato né portato il giogo; 005 DEU 021 004 e gli anziani di quella città faranno scendere la giovenca presso un torrente perenne in luogo dove non si lavora e non si semina, e quivi troncheranno il collo alla giovenca nel torrente. 005 DEU 021 005 E i sacerdoti, figliuoli di Levi, si avvicineranno, poiché l’Eterno, il tuo Dio, li ha scelti per servirlo e per dare la benedizione nel nome dell’Eterno, e la loro parola ha da decidere ogni controversia e ogni caso di lesione. 005 DEU 021 006 Allora tutti gli anziani di quella città che sono i più vicini all’ucciso, si laveranno le mani sulla giovenca a cui si sarà troncato il collo nel torrente; 005 DEU 021 007 e, prendendo la parola, diranno: “Le nostre mani non hanno sparso questo sangue, e i nostri occhi non l’hanno visto spargere. 005 DEU 021 008 O Eterno, perdona al tuo popolo Israele che tu hai riscattato, e non far responsabile il tuo popolo Israele del sangue innocente”. E quel sangue sparso sarà loro perdonato. 005 DEU 021 009 Così tu torrai via di mezzo a te il sangue innocente, perché avrai fatto ciò ch’è giusto agli occhi dell’Eterno. 005 DEU 021 010 Quando andrai alla guerra contro i tuoi nemici e l’Eterno, il tuo Dio, te li avrà dati nelle mani e tu avrai fatto de’ prigionieri, 005 DEU 021 011 se vedrai tra i prigionieri una donna bella d’aspetto, e le porrai affezione e vorrai prendertela per moglie, la menerai in casa tua; 005 DEU 021 012 ella si raderà il capo, si taglierà le unghie, 005 DEU 021 013 si leverà il vestito che portava quando fu presa, dimorerà in casa tua, e piangerà suo padre e sua madre per un mese intero; poi entrerai da lei, e tu sarai suo marito, ed ella tua moglie. 005 DEU 021 014 E se avvenga che non ti piaccia più, la lascerai andare dove vorrà; ma non la potrai in alcun modo vendere per danaro né trattare da schiava, giacché l’hai umiliata. 005 DEU 021 015 Quand’un uomo avrà due mogli, l’una amata e l’altra odiata, e tanto l’amata quanto l’odiata gli avrà dato de’ figliuoli, se il primogenito è figliuolo dell’odiata, 005 DEU 021 016 nel giorno ch’ei dividerà tra i suoi figliuoli i beni che possiede, non potrà far primogenito il figliuolo dell’amata, anteponendolo al figliuolo della odiata, che è il primogenito; 005 DEU 021 017 ma riconoscerà come primogenito il figliuolo dell’odiata, dandogli una parte doppia di tutto quello che possiede; poich’egli è la primizia del suo vigore, e a lui appartiene il diritto di primogenitura. 005 DEU 021 018 Quando un uomo avrà un figliuolo caparbio e ribelle che non ubbidisce alla voce né di suo padre né di sua madre, e benché l’abbian castigato non da loro retta, 005 DEU 021 019 suo padre e sua madre lo prenderanno e lo meneranno dagli anziani della sua città, alla porta del luogo dove abita, 005 DEU 021 020 e diranno agli anziani della sua città: “Questo nostro figliuolo è caparbio e ribelle; non vuol ubbidire alla nostra voce, è un ghiotto e un ubriacone”; 005 DEU 021 021 e tutti gli uomini della sua città lo lapideranno, sì che muoia; così toglierai via di mezzo a te il male, e tutto Israele lo saprà e temerà. 005 DEU 021 022 E quand’uno avrà commesso un delitto degno di morte, e tu l’avrai fatto morire e appiccato a un albero, 005 DEU 021 023 il suo cadavere non dovrà rimanere tutta la notte sull’albero, ma lo seppellirai senza fallo lo stesso giorno; perché l’appiccato è maledetto da Dio, e tu non contaminerai la terra che l’Eterno, il tuo Dio, ti dà come eredità. 005 DEU 022 001 Se vedi smarriti il bue o la pecora del tuo fratello, tu non farai vista di non averli scorti, ma avrai cura di ricondurli al tuo fratello. 005 DEU 022 002 E se il tuo fratello non abita vicino a te e non lo conosci, raccoglierai l’animale in casa tua, e rimarrà da te finché il tuo fratello non ne faccia ricerca; e allora glielo renderai. 005 DEU 022 003 Lo stesso farai del suo asino, lo stesso della sua veste, lo stesso di qualunque altro oggetto che il tuo fratello abbia perduto e che tu trovi; tu non farai vista di non averli scorti. 005 DEU 022 004 Se vedi l’asino del tuo fratello o il suo bue caduto nella strada, tu non farai vista di non averli scorti, ma dovrai aiutare il tuo fratello a rizzarlo. 005 DEU 022 005 La donna non si vestirà da uomo, né l’uomo si vestirà da donna; poiché chiunque fa tali cose è in abominio all’Eterno, il tuo Dio. 005 DEU 022 006 Quando, cammin facendo, t’avverrà di trovare sopra un albero o per terra un nido d’uccello con de’ pulcini o delle uova e la madre che cova i pulcini o le uova, non prenderai la madre coi piccini; 005 DEU 022 007 avrai cura di lasciar andare la madre, prendendo per te i piccini; e questo affinché tu sii felice e prolunghi i tuoi giorni. 005 DEU 022 008 Quando edificherai una casa nuova, farai un parapetto intorno al tuo tetto, per non metter sangue sulla tua casa, nel caso che qualcuno avesse a cascare di lassù. 005 DEU 022 009 Non seminerai nella tua vigna semi di specie diverse; perché altrimenti il prodotto di ciò che avrai seminato e la rendita della vigna saranno cosa consacrata. 005 DEU 022 010 Non lavorerai con un bue ed un asino aggiogati assieme. 005 DEU 022 011 Non porterai vestito di tessuto misto, fatto di lana e di lino. 005 DEU 022 012 Metterai delle frange ai quattro canti del mantello con cui ti cuopri. 005 DEU 022 013 Se un uomo sposa una donna, coabita con lei e poi la prende in odio, 005 DEU 022 014 l’accusa di cose turpi e la diffama, dicendo: “Ho preso questa donna, e quando mi sono accostato a lei non l’ho trovata vergine”, 005 DEU 022 015 il padre e la madre della giovane prenderanno i segni della verginità della giovane e li produrranno dinanzi agli anziani della città, alla porta; 005 DEU 022 016 e il padre della giovane dirà agli anziani: “Io ho dato la mia figliuola per moglie a quest’uomo; egli l’ha presa in odio, 005 DEU 022 017 ed ecco che l’accusa di cose infami, dicendo: Non ho trovata vergine la tua figliuola; or ecco qua i segni della verginità della mia figliuola”. E spiegheranno il lenzuolo davanti agli anziani della città. 005 DEU 022 018 Allora gli anziani di quella città prenderanno il marito e lo castigheranno; 005 DEU 022 019 e siccome ha diffamato una vergine d’Israele, lo condanneranno a un’ammenda di cento sicli d’argento, che daranno al padre della giovane. Ella rimarrà sua moglie ed egli non potrà mandarla via per tutto il tempo della sua vita. 005 DEU 022 020 Ma se la cosa è vera, se la giovane non è stata trovata vergine, 005 DEU 022 021 allora si farà uscire quella giovane all’ingresso della casa di suo padre, e la gente della sua città la lapiderà, sì ch’ella muoia, perché ha commesso un atto infame in Israele, prostituendosi in casa di suo padre. Così torrai via il male di mezzo a te. 005 DEU 022 022 Quando si troverà un uomo a giacere con una donna maritata, ambedue morranno: l’uomo che s’è giaciuto con la donna, e la donna. Così torrai via il male di mezzo ad Israele. 005 DEU 022 023 Quando una fanciulla vergine è fidanzata, e un uomo, trovandola in città, si giace con lei, 005 DEU 022 024 condurrete ambedue alla porta di quella città, e li lapiderete sì che muoiano: la fanciulla, perché essendo in città, non ha gridato; e l’uomo perché ha disonorato la donna del suo prossimo. Così torrai via il male di mezzo a te. 005 DEU 022 025 Ma se l’uomo trova per i campi la fanciulla fidanzata e facendole violenza si giace con lei, allora morrà soltanto l’uomo che si sarà giaciuto con lei; 005 DEU 022 026 ma non farai niente alla fanciulla; nella fanciulla non c’è colpa degna di morte; si tratta d’un caso come quello d’un uomo che si levi contro il suo prossimo, e l’uccida; 005 DEU 022 027 poiché egli l’ha trovata per i campi; la fanciulla fidanzata ha gridato, ma non c’era nessuno per salvarla. 005 DEU 022 028 Se un uomo trova una fanciulla vergine che non sia fidanzata, e l’afferra, e si giace con lei, e sono sorpresi, 005 DEU 022 029 l’uomo che s’è giaciuto con lei darà al padre della fanciulla cinquanta sicli d’argento, ed ella sarà sua moglie, perché l’ha disonorata; e non potrà mandarla via per tutto il tempo della sua vita. 005 DEU 022 030 Nessuno prenderà la moglie di suo padre ne solleverà il lembo della coperta di suo padre. 005 DEU 023 001 L’eunuco a cui sono state infrante o mutilate le parti, non entrerà nella raunanza dell’Eterno. 005 DEU 023 002 Il bastardo non entrerà nella raunanza dell’Eterno; nessuno de’ suoi, neppure alla decima generazione, entrerà nella raunanza dell’Eterno. 005 DEU 023 003 L’Ammonita e il Moabita non entreranno nella raunanza dell’Eterno; nessuno dei loro discendenti, neppure alla decima generazione, entrerà nella raunanza dell’Eterno; 005 DEU 023 004 non v’entreranno mai, perché non vi vennero incontro col pane e con l’acqua nel vostro viaggio, quand’usciste dall’Egitto, e perché salariarono a tuo danno, Balaam figliuolo di Beor, da Pethor in Mesopotamia, per maledirti. 005 DEU 023 005 Ma l’Eterno, il tuo Dio, non volle ascoltar Balaam; ma l’Eterno, il tuo Dio, mutò per te la maledizione in benedizione, perché l’Eterno, il tuo Dio, ti ama. 005 DEU 023 006 Non cercherai né la loro pace né la loro prosperità, finché tu viva, in perpetuo. 005 DEU 023 007 Non aborrirai l’Idumeo, poich’egli è tuo fratello; non aborrirai l’Egiziano, perché fosti straniero nel suo paese; 005 DEU 023 008 i figliuoli che nasceranno loro potranno, alla terza generazione, entrare nella raunanza dell’Eterno. 005 DEU 023 009 Quando uscirai e ti accamperai contro i tuoi nemici, guardati da ogni cosa malvagia. 005 DEU 023 010 Se v’è qualcuno in mezzo a te che sia impuro a motivo d’un accidente notturno, uscirà dal campo, e non vi rientrerà; 005 DEU 023 011 sulla sera si laverà con acqua, e dopo il tramonto del sole potrà rientrare nel campo. 005 DEU 023 012 Avrai pure un luogo fuori del campo; e là fuori andrai per i tuoi bisogni; 005 DEU 023 013 e fra i tuoi utensili avrai una pala, con la quale, quando vorrai andar fuori per i tuoi bisogni, scaverai la terra, e coprirai i tuoi escrementi. 005 DEU 023 014 Poiché l’Eterno, il tuo Dio, cammina in mezzo al tuo campo per liberarti e per darti nelle mani i tuoi nemici; perciò il tuo campo dovrà esser santo; affinché l’Eterno non abbia a vedere in mezzo a te alcuna bruttura e a ritrarsi da te. 005 DEU 023 015 Non consegnerai al suo padrone lo schiavo che, dopo averlo lasciato, si sarà rifugiato presso di te. 005 DEU 023 016 Rimarrà da te, nel tuo paese, nel luogo che avrà scelto, in quella delle tue città che gli parrà meglio; e non lo molesterai. 005 DEU 023 017 Non vi sarà alcuna meretrice tra le figliuole d’Israele, né vi sarà alcun uomo che si prostituisca tra i figliuoli d’Israele. 005 DEU 023 018 Non porterai nella casa dell’Eterno, del tuo Dio, la mercede d’una meretrice né il prezzo della vendita d’un cane, per sciogliere qualsivoglia voto; poiché ambedue son cose abominevoli per l’Eterno, ch’è il tuo Dio. 005 DEU 023 019 Non farai al tuo fratello prestiti a interesse, né di danaro, né di viveri, né di qualsivoglia cosa che si presta a interesse. 005 DEU 023 020 Allo straniero potrai prestare a interesse, ma non al tuo fratello; affinché l’Eterno, il tuo Dio, ti benedica in tutto ciò a cui porrai mano, nel paese dove stai per entrare per prenderne possesso. 005 DEU 023 021 Quando avrai fatto un voto all’Eterno, al tuo Dio, non tarderai ad adempirlo; poiché l’Eterno, il tuo Dio, te ne domanderebbe certamente conto, e tu saresti colpevole; 005 DEU 023 022 ma se ti astieni dal far voti, non commetti peccato. 005 DEU 023 023 Mantieni e compi la parola uscita dalle tue labbra; fa’ secondo il voto che avrai fatto volontariamente all’Eterno, al tuo Dio, e che la tua bocca avrà pronunziato. 005 DEU 023 024 Quando entrerai nella vigna del tuo prossimo, potrai a tuo piacere mangiar dell’uva a sazietà, ma non ne metterai nel tuo paniere. 005 DEU 023 025 Quando entrerai nelle biade del tuo prossimo, potrai coglierne delle spighe con la mano; ma non metterai la falce nelle biade del tuo prossimo. 005 DEU 024 001 Quand’uno avrà preso una donna e sarà divenuto suo marito, se avvenga ch’ella poi non gli sia più gradita perché ha trovato in lei qualcosa di vergognoso, e scriva per lei un libello di ripudio e glielo consegni in mano e la mandi via di casa sua, 005 DEU 024 002 s’ella, uscita di casa di colui, va e divien moglie d’un altro marito, 005 DEU 024 003 e quest’altro marito la prende in odio, scrive per lei un libello di ripudio, glielo consegna in mano e la manda via di casa sua, o se quest’altro marito che l’avea presa per moglie viene a morire, 005 DEU 024 004 il primo marito che l’avea mandata via non potrà riprenderla per moglie dopo ch’ella è stata contaminata; poiché sarebbe un’abominazione agli occhi dell’Eterno; e tu non macchierai di peccato il paese che l’Eterno, il tuo Dio, ti dà come eredità. 005 DEU 024 005 Quando un uomo si sarà sposato di fresco, non andrà alla guerra, e non gli sarà imposto alcun incarico; sarà libero per un anno di starsene a casa, e farà lieta la moglie che ha sposata. 005 DEU 024 006 Nessuno prenderà in pegno sia le due macine, sia la macina superiore, perché sarebbe come prendere in pegno la vita. 005 DEU 024 007 Quando si troverà un uomo che abbia rubato qualcuno dei suoi fratelli di tra i figliuoli d’Israele, ne abbia fatto un suo schiavo e l’abbia venduto, quel ladro sarà messo a morte; così torrai via il male di mezzo a te. 005 DEU 024 008 State in guardia contro la piaga della lebbra, per osservare diligentemente e fare tutto quello che i sacerdoti levitici v’insegneranno; avrete cura di fare come io ho loro ordinato. 005 DEU 024 009 Ricordati di quello che l’Eterno, il tuo Dio, fece a Maria, durante il viaggio, dopo che foste usciti dall’Egitto. 005 DEU 024 010 Quando presterai qualsivoglia cosa al tuo prossimo, non entrerai in casa sua per prendere il suo pegno; 005 DEU 024 011 te ne starai di fuori, e l’uomo a cui avrai fatto il prestito, ti porterà il pegno fuori. 005 DEU 024 012 E se quell’uomo è povero, non ti coricherai, avendo ancora il suo pegno. 005 DEU 024 013 Non mancherai di restituirgli il pegno, al tramonto del sole, affinché egli possa dormire nel suo mantello, e benedirti; e questo ti sarà contato come un atto di giustizia agli occhi dell’Eterno, ch’è il tuo Dio. 005 DEU 024 014 Non defrauderai il mercenario povero e bisognoso, sia egli uno de’ tuoi fratelli o uno degli stranieri che stanno nel tuo paese, entro le tue porte; 005 DEU 024 015 gli darai il suo salario il giorno stesso, prima che tramonti il sole; poich’egli è povero, e l’aspetta con impazienza; così egli non griderà contro di te all’Eterno, e tu non commetterai un peccato. 005 DEU 024 016 Non si metteranno a morte i padri per i figliuoli, né si metteranno a morte i figliuoli per i padri; ognuno sarà messo a morte per il proprio peccato. 005 DEU 024 017 Non conculcherai il diritto dello straniero o dell’orfano, e non prenderai in pegno la veste della vedova; 005 DEU 024 018 ma ti ricorderai che sei stato schiavo in Egitto, e che di là, ti ha redento l’Eterno, l’Iddio tuo; perciò io ti comando che tu faccia così. 005 DEU 024 019 Allorché, facendo la mietitura nel tuo campo, vi avrai dimenticato qualche manipolo, non tornerai indietro a prenderlo; sarà per lo straniero, per l’orfano e per la vedova, affinché l’Eterno, il tuo Dio, ti benedica in tutta l’opera delle tue mani. 005 DEU 024 020 Quando scoterai i tuoi ulivi, non starai a cercar le ulive rimaste sui rami; saranno per lo straniero, per l’orfano e per la vedova. 005 DEU 024 021 Quando vendemmierai la tua vigna, non starai a coglierne i raspolli; saranno per lo straniero, per l’orfano e per la vedova. 005 DEU 024 022 E ti ricorderai che sei stato schiavo nel paese d’Egitto; perciò ti comando che tu faccia così. 005 DEU 025 001 Quando sorgerà una lite fra alcuni, e verranno in giudizio, i giudici che li giudicheranno assolveranno l’innocente e condanneranno il colpevole. 005 DEU 025 002 E se il colpevole avrà meritato d’esser battuto, il giudice lo farà distendere per terra e battere in sua presenza, con un numero di colpi proporzionato alla gravità della sua colpa. 005 DEU 025 003 Gli farà dare non più di quaranta colpi, per tema che il tuo fratello resti avvilito agli occhi tuoi, qualora si oltrepassasse di molto questo numero di colpi. 005 DEU 025 004 Non metterai la musoliera al bue che trebbia il grano. 005 DEU 025 005 Quando de’ fratelli staranno assieme, e l’un d’essi morrà senza lasciar figliuoli, la moglie del defunto non si mariterà fuori, con uno straniero; il suo cognato verrà da lei e se la prenderà per moglie, compiendo così verso di lei il suo dovere di cognato; 005 DEU 025 006 e il primogenito ch’ella partorirà, succederà al fratello defunto e ne porterà il nome, affinché questo nome non sia estinto in Israele. 005 DEU 025 007 E se a quell’uomo non piaccia di prender la sua cognata, la cognata salirà alla porta dagli anziani e dirà: “Il mio cognato rifiuta di far rivivere in Israele il nome del suo fratello; ei non vuol compiere verso di me il suo dovere di cognato”. 005 DEU 025 008 Allora gli anziani della sua città lo chiameranno e gli parleranno; e se egli persiste e dice: “Non mi piace di prenderla”, 005 DEU 025 009 allora la sua cognata gli si avvicinerà in presenza degli anziani, gli leverà il calzare dal piede, gli sputerà in faccia, e dirà: “Così sarà fatto all’uomo che non vuol edificare la casa del suo fratello”. 005 DEU 025 010 E la casa di lui sarà chiamata in Israele “la casa dello scalzato”. 005 DEU 025 011 Quando alcuni verranno a contesa fra loro, e la moglie dell’uno s’accosterà per liberare suo marito dalle mani di colui che lo percuote, e stendendo la mano afferrerà quest’ultimo per le sue vergogne, tu le mozzerai la mano; 005 DEU 025 012 l’occhio tuo non ne abbia pietà. 005 DEU 025 013 Non avrai nella tua sacchetta due pesi, uno grande e uno piccolo. 005 DEU 025 014 Non avrai in casa due misure, una grande e una piccola. 005 DEU 025 015 Terrai pesi esatti e giusti, terrai misure esatte e giuste, affinché i tuoi giorni siano prolungati sulla terra che l’Eterno, l’Iddio tuo, ti dà. 005 DEU 025 016 Poiché chiunque fa altrimenti, chiunque commette iniquità, è in abominio all’Eterno, al tuo Dio. 005 DEU 025 017 Ricordati di ciò che ti fece Amalek, durane il viaggio, quando usciste dall’Egitto: 005 DEU 025 018 com’egli ti attaccò per via, piombando per di dietro su tutti i deboli che ti seguivano, quand’eri già stanco e sfinito, e come non ebbe alcun timore di Dio. 005 DEU 025 019 Quando dunque l’Eterno, il tuo Dio, t’avrà dato requie, liberandoti da tutti i tuoi nemici all’intorno nel paese che l’Eterno, il tuo Dio, ti dà come eredità perché tu lo possegga, cancellerai la memoria di Amalek di sotto al cielo: non te ne scordare! 005 DEU 026 001 Or quando sarai entrato nel paese che l’Eterno, il tuo Dio, ti dà come eredità, e lo possederai e ti ci sarai stanziato, 005 DEU 026 002 prenderai delle primizie di tutti i frutti del suolo da te raccolti nel paese che l’Eterno, il tuo Dio, ti dà, le metterai in un paniere, e andrai al luogo che l’Eterno, l’Iddio tuo, avrà scelto per dimora del suo nome. 005 DEU 026 003 E ti presenterai al sacerdote in carica in que’ giorni, e gli dirai: “Io dichiaro oggi all’Eterno, all’Iddio tuo, che sono entrato nel paese che l’Eterno giurò ai nostri padri di darci”. 005 DEU 026 004 Il sacerdote prenderà il paniere dalle tue mani, e lo deporrà davanti all’altare dell’Eterno, del tuo Dio, 005 DEU 026 005 e tu pronunzierai queste parole davanti all’Eterno, ch’è il tuo Dio: “Mio padre era un Arameo errante; scese in Egitto, vi stette come straniero con poca gente, e vi diventò una nazione grande, potente e numerosa. 005 DEU 026 006 E gli Egiziani ci maltrattarono, ci umiliarono e c’imposero un duro servaggio. 005 DEU 026 007 Allora gridammo all’Eterno, all’Iddio de’ nostri padri, e l’Eterno udì la nostra voce, vide la nostra umiliazione, il nostro travaglio e la nostra oppressione, 005 DEU 026 008 e l’Eterno ci trasse dall’Egitto con potente mano e con braccio disteso, con grandi terrori, con miracoli e con prodigi, 005 DEU 026 009 e ci ha condotti in questo luogo e ci ha dato questo paese, paese ove scorre il latte e il miele. 005 DEU 026 010 Ed ora, ecco, io reco le primizie de’ frutti del suolo che tu, o Eterno, m’hai dato!” E le deporrai davanti all’Eterno, al tuo Dio, e ti prostrerai davanti all’Eterno, al tuo Dio; 005 DEU 026 011 e ti rallegrerai, tu col Levita e con lo straniero che sarà in mezzo a te, di tutto il bene che l’Eterno, il tuo Dio, avrà dato a te e alla tua casa. 005 DEU 026 012 Quando avrai finito di prelevare tutte le decime delle tue entrate, il terzo anno, l’anno delle decime, e le avrai date al Levita, allo straniero, all’orfano e alla vedova perché ne mangino entro le tue porte e siano saziati, 005 DEU 026 013 dirai, dinanzi all’Eterno, al tuo Dio: “Io ho tolto dalla mia casa ciò che era consacrato, e l’ho dato al Levita, allo straniero, all’orfano e alla vedova, interamente secondo gli ordini che mi hai dato; non ho trasgredito né dimenticato alcuno dei tuoi comandamenti. 005 DEU 026 014 Non ho mangiato cose consacrate, durante il mio lutto; non ne ho tolto nulla quand’ero impuro, e non ne ho dato nulla in occasione di qualche morto; ho ubbidito alla voce dell’Eterno, dell’Iddio mio, ho fatto interamente come tu m’hai comandato. 005 DEU 026 015 Volgi a noi lo sguardo dalla dimora della tua santità, dal cielo, e benedici il tuo popolo d’Israele e la terra che ci hai dato, come giurasti ai nostri padri, terra ove scorre il latte e il miele”. 005 DEU 026 016 Oggi, l’Eterno, il tuo Dio, ti comanda di mettere in pratica queste leggi e queste prescrizioni; osservale dunque, mettile in pratica con tutto il tuo cuore, con tutta l’anima tua. 005 DEU 026 017 Tu hai fatto dichiarare oggi all’Eterno ch’egli sarà il tuo Dio, purché tu cammini nelle sue vie e osservi le sue leggi, i suoi comandamenti, le sue prescrizioni, e tu ubbidisca alla sua voce. 005 DEU 026 018 E l’Eterno t’ha fatto oggi dichiarare che gli sarai un popolo specialmente suo, com’egli t’ha detto, e che osserverai tutti i suoi comandamenti, 005 DEU 026 019 ond’egli ti renda eccelso per gloria, rinomanza e splendore, su tutte le nazioni che ha fatte, e tu sia un popolo consacrato all’Eterno, al tuo Dio, com’egli t’ha detto. 005 DEU 027 001 Or Mosè e gli anziani d’Israele dettero quest’ordine al popolo: “Osservate tutti i comandamenti che oggi vi do. 005 DEU 027 002 E quando avrete passato il Giordano per entrare nel paese che l’Eterno, l’Iddio vostro, vi dà, rizzerai delle grandi pietre, e le intonacherai di calcina. 005 DEU 027 003 Poi vi scriverai sopra tutte le parole di questa legge, quand’avrai passato il Giordano per entrare nel paese che l’Eterno, il tuo Dio, ti dà: paese ove scorre il latte e il miele, come l’Eterno, l’Iddio de’ tuoi padri, ti ha detto. 005 DEU 027 004 Quando dunque avrete passato il Giordano, rizzerete sul monte Ebal queste pietre, come oggi vi comando, e le intonacherete di calcina. 005 DEU 027 005 Quivi edificherai pure un altare all’Eterno, ch’è il tuo Dio: un altare di pietre, sulle quali non passerai ferro. 005 DEU 027 006 Edificherai l’altare dell’Eterno, del tuo Dio, di pietre intatte, e su d’esso offrirai degli olocausti all’Eterno, al tuo Dio. 005 DEU 027 007 E offrirai de’ sacrifizi di azioni di grazie, e quivi mangerai e ti rallegrerai dinanzi all’Eterno, al tuo Dio. 005 DEU 027 008 E scriverai su quelle pietre tutte le parole di questa legge, in modo che siano nitidamente scolpite”. 005 DEU 027 009 E Mosè e i sacerdoti levitici parlarono a tutto Israele, dicendo: “Fa’ silenzio e ascolta, o Israele! Oggi sei divenuto il popolo dell’Eterno, del tuo Dio. 005 DEU 027 010 Ubbidirai quindi alla voce dell’Eterno, del tuo Dio, e metterai in pratica i suoi comandamenti e le sue leggi che oggi ti do”. 005 DEU 027 011 In quello stesso giorno Mosè diede pure quest’ordine al popolo: 005 DEU 027 012 “Quando avrete passato il Giordano, ecco quelli che staranno sul monte Gherizim per benedire il popolo: Simeone, Levi, Giuda, Issacar, Giuseppe e Beniamino; 005 DEU 027 013 ed ecco quelli che staranno sul monte Ebal, per pronunziare la maledizione: Ruben, Gad, Ascer, Zabulon, Dan e Neftali. 005 DEU 027 014 I Leviti parleranno e diranno ad alta voce a tutti gli uomini d’Israele: 005 DEU 027 015 Maledetto l’uomo che fa un’immagine scolpita o di getto, cosa abominevole per l’Eterno, opera di mano d’artefice, e la pone in luogo occulto! E tutto il popolo risponderà e dirà: Amen. 005 DEU 027 016 Maledetto chi sprezza suo padre o sua madre! E tutto il popolo dirà: Amen. 005 DEU 027 017 Maledetto chi sposta i termini del suo prossimo! E tutto il popolo dirà: Amen. 005 DEU 027 018 Maledetto chi fa smarrire al cieco il suo cammino! E tutto il popolo dirà: Amen. 005 DEU 027 019 Maledetto chi conculca il diritto dello straniero, dell’orfano e della vedova! E tutto il popolo dirà: Amen. 005 DEU 027 020 Maledetto chi giace con la moglie di suo padre, perché ha sollevato il lembo della coperta di suo padre! E tutto il popolo dirà: Amen. 005 DEU 027 021 Maledetto chi giace con qualsivoglia bestia! E tutto il popolo dirà: Amen. 005 DEU 027 022 Maledetto chi giace con la propria sorella, figliuola di suo padre o figliuola di sua madre! E tutto il popolo dirà: Amen. 005 DEU 027 023 Maledetto chi giace con la sua suocera! E tutto il popolo dirà: Amen. 005 DEU 027 024 Maledetto chi uccide il suo prossimo in occulto! E tutto il popolo dirà: Amen. 005 DEU 027 025 Maledetto chi accetta un donativo per condannare a morte un innocente! E tutto il popolo dirà: Amen. 005 DEU 027 026 Maledetto chi non si attiene alle parole di questa legge, per metterle in pratica! E tutto il popolo dirà: Amen. 005 DEU 028 001 Ora, se tu ubbidisci diligentemente alla voce dell’Eterno, del tuo Dio, avendo cura di mettere in pratica tutti i suoi comandamenti che oggi ti do, avverrà che l’Eterno, il tuo Dio, ti renderà eccelso sopra tutte le nazioni della terra; 005 DEU 028 002 e tutte queste benedizioni verranno su te e si compiranno per te, se darai ascolto alla voce dell’Eterno, dell’Iddio tuo: 005 DEU 028 003 Sarai benedetto nelle città e sarai benedetto nella campagna. 005 DEU 028 004 Benedetto sarà il frutto delle tue viscere, il frutto del tuo suolo e il frutto del tuo bestiame; benedetti i parti delle tue vacche e delle tue pecore. 005 DEU 028 005 Benedetti saranno il tuo paniere e la tua madia. 005 DEU 028 006 Sarai benedetto al tuo entrare e benedetto al tuo uscire. 005 DEU 028 007 L’Eterno farà sì che i tuoi nemici, quando si leveranno contro di te, siano sconfitti dinanzi a te; usciranno contro a te per una via, e per sette vie fuggiranno d’innanzi a te. 005 DEU 028 008 L’Eterno ordinerà alla benedizione d’esser teco ne’ tuoi granai e in tutto ciò a cui metterai mano; e ti benedirà nel paese che l’Eterno, il tuo Dio, ti dà. 005 DEU 028 009 L’Eterno ti stabilirà perché tu gli sia un popolo santo, come t’ha giurato, se osserverai i comandamenti dell’Eterno, ch’è il tuo Dio, e se camminerai nelle sue vie; 005 DEU 028 010 e tutti i popoli della terra vedranno che tu porti il nome dell’Eterno, e ti temeranno. 005 DEU 028 011 L’Eterno, il tuo Dio, ti colmerà di beni, moltiplicando il frutto delle tue viscere, il frutto del tuo bestiame e il frutto del tuo suolo, nel paese che l’Eterno giurò ai tuoi padri di darti. 005 DEU 028 012 L’Eterno aprirà per te il suo buon tesoro, il cielo, per dare alla tua terra la pioggia a suo tempo, e per benedire tutta l’opera delle tue mani, e tu presterai a molte nazioni e non prenderai nulla in prestito. 005 DEU 028 013 L’Eterno ti metterà alla testa e non alla coda, e sarai sempre in alto e mai in basso, se ubbidirai ai comandamenti dell’Eterno, del tuo Dio, i quali oggi ti do perché tu li osservi e li metta in pratica, 005 DEU 028 014 e se non devierai né a destra né a sinistra da alcuna delle cose che oggi vi comando, per andar dietro ad altri dèi e per servirli. 005 DEU 028 015 Ma se non ubbidisci alla voce dell’Eterno, del tuo Dio, se non hai cura di mettere in pratica tutti i suoi comandamenti e tutte le sue leggi che oggi ti do, avverrà che tutte queste maledizioni verranno su te e si compiranno per te: 005 DEU 028 016 Sarai maledetto nella città e sarai maledetto nella campagna. 005 DEU 028 017 Maledetti saranno il tuo paniere e la tua madia. 005 DEU 028 018 Maledetto sarà il frutto delle tue viscere, il frutto del tuo suolo; maledetti i parti delle tue vacche e delle tue pecore. 005 DEU 028 019 Sarai maledetto al tuo entrare e maledetto al tuo uscire. 005 DEU 028 020 L’Eterno manderà contro di te la maledizione, lo spavento e la minaccia in ogni cosa a cui metterai mano e che farai, finché tu sia distrutto e tu perisca rapidamente, a motivo della malvagità delle tue azioni per la quale m’avrai abbandonato. 005 DEU 028 021 L’Eterno farà sì che la peste s’attaccherà a te, finch’essa t’abbia consumato nel paese nel quale stai per entrare per prenderne possesso. 005 DEU 028 022 L’Eterno ti colpirà di consunzione, di febbre, d’infiammazione, d’arsura, di aridità, di carbonchio e di ruggine, che ti perseguiteranno finché tu sia perito. 005 DEU 028 023 Il tuo cielo sarà di rame sopra il tuo capo, e la terra sotto di te sarà di ferro. 005 DEU 028 024 L’Eterno manderà sul tuo paese, invece di pioggia, sabbia e polvere, che cadranno su te dal cielo, finché tu sia distrutto. 005 DEU 028 025 L’Eterno farà si che sarai messo in rotta dinanzi ai tuoi nemici; uscirai contro a loro per una via e per sette vie fuggirai d’innanzi a loro, e nessuno dei regni della terra ti darà requie. 005 DEU 028 026 I tuoi cadaveri saran pasto di tutti gli uccelli del cielo e delle bestie della terra, che nessuno scaccerà. 005 DEU 028 027 L’Eterno ti colpirà con l’ulcera d’Egitto, con emorroidi, con la rogna e con la tigna, di cui non potrai guarire. 005 DEU 028 028 L’Eterno ti colpirà di delirio, di cecità e di smarrimento di cuore; 005 DEU 028 029 e andrai brancolando in pien mezzodì, come il cieco brancola nel buio; non prospererai nelle tue vie, sarai del continuo oppresso e spogliato, e non vi sarà alcuno che ti soccorra. 005 DEU 028 030 Ti fidanzerai con una donna, e un altro si giacerà con lei; edificherai una casa, ma non vi abiterai; pianterai una vigna, e non ne godrai il frutto. 005 DEU 028 031 Il tuo bue sarà ammazzato sotto i tuoi occhi, e tu non ne mangerai; il tuo asino sarà portato via in tua presenza, e non ti sarà reso; le tue pecore saranno date ai tuoi nemici, e non vi sarà chi ti soccorra. 005 DEU 028 032 I tuoi figliuoli e le tue figliuole saran dati in balìa d’un altro popolo; i tuoi occhi lo vedranno e languiranno del continuo dal rimpianto di loro, e la tua mano sarà senza forza. 005 DEU 028 033 Un popolo, che tu non avrai conosciuto, mangerà il frutto della tua terra e di tutta la tua fatica, e sarai del continuo oppresso e schiacciato. 005 DEU 028 034 E sarai fuor di te per le cose che vedrai con gli occhi tuoi. 005 DEU 028 035 L’Eterno ti colpirà sulle ginocchia e sulle cosce con un’ulcera maligna, della quale non potrai guarire; ti colpirà dalle piante de’ piedi alla sommità del capo. 005 DEU 028 036 L’Eterno farà andare te e il tuo re che avrai costituito sopra di te, verso una nazione che né tu né i padri tuoi avrete conosciuta; e quivi servirai a dèi stranieri, al legno e alla pietra; 005 DEU 028 037 e diverrai lo stupore, il proverbio e la favola di tutti i popoli fra i quali l’Eterno t’avrà condotto. 005 DEU 028 038 Porterai molta semenza al campo e raccoglierai poco, perché la locusta la divorerà. 005 DEU 028 039 Pianterai vigne, le coltiverai, ma non berrai vino ne coglierai uva, perché il verme le roderà. 005 DEU 028 040 Avrai degli ulivi in tutto il tuo territorio ma non t’ungerai d’olio, perché i tuoi ulivi perderanno il loro frutto. 005 DEU 028 041 Genererai figliuoli e figliuole, ma non saranno tuoi perché andranno in schiavitù. 005 DEU 028 042 Tutti i tuoi alberi e il frutto del tuo suolo saran preda alla locusta. 005 DEU 028 043 Lo straniero che sarà in mezzo a te salirà sempre più in alto al disopra di te, e tu scenderai sempre più in basso. 005 DEU 028 044 Egli presterà a te, e tu non presterai a lui; egli sarà alla testa, e tu in coda. 005 DEU 028 045 Tutte queste maledizioni verranno su te, ti perseguiteranno e ti raggiungeranno, finché tu sia distrutto, perché non avrai ubbidito alla voce dell’Eterno, del tuo Dio, osservando i comandamenti e le leggi ch’egli t’ha dato. 005 DEU 028 046 Esse saranno per te e per la tua progenie come un segno e come un prodigio, in perpetuo. 005 DEU 028 047 E perché non avrai servito all’Eterno, al tuo Dio, con gioia e di buon cuore in mezzo all’abbondanza d’ogni cosa, 005 DEU 028 048 servirai ai tuoi nemici che l’Eterno manderà contro di te, in mezzo alla fame, alla sete, alla nudità e alla mancanza d’ogni cosa; ed essi ti metteranno un giogo di ferro sul collo, finché t’abbiano distrutto. 005 DEU 028 049 L’Eterno farà muover contro di te, da lontano, dalle estremità della terra, una nazione, pari all’aquila che vola, una nazione della quale non intenderai la lingua, 005 DEU 028 050 una nazione dall’aspetto truce, che non avrà riguardo al vecchio e non avrà mercé del fanciullo; 005 DEU 028 051 che mangerà il frutto del tuo bestiame e il frutto del tuo suolo, finché tu sia distrutto, e non ti lascerà di resto né frumento, né mosto, né olio, né parti delle tue vacche e delle tue pecore, finché t’abbia fatto perire. 005 DEU 028 052 E t’assedierà in tutte le tue città, finché in tutto il tuo paese cadano le alte e forti mura nelle quali avrai riposto la tua fiducia. Essa ti assedierà in tutte le tue città, in tutto il paese che l’Eterno, il tuo Dio, t’avrà dato. 005 DEU 028 053 E durante l’assedio e nella distretta alla quale ti ridurrà il tuo nemico, mangerai il frutto delle tue viscere, le carni de’ tuoi figliuoli e delle tue figliuole, che l’Eterno, il tuo Dio, t’avrà dati. 005 DEU 028 054 L’uomo più delicato e più molle tra voi guarderà di mal occhio il suo fratello, la donna che riposa sul suo seno, i figliuoli che ancora gli rimangono, 005 DEU 028 055 non volendo dare ad alcun d’essi delle carni de’ suoi figliuoli delle quali si ciberà, perché non gli sarà rimasto nulla in mezzo all’assedio e alla distretta alla quale i nemici t’avranno ridotto in tutte le tue città. 005 DEU 028 056 La donna più delicata e più molle tra voi, che per mollezza e delicatezza non si sarebbe attentata a posare la pianta del piede in terra, guarderà di mal occhio il marito che le riposa sul seno, il suo figliuolo e la sua figliuola, 005 DEU 028 057 per non dar loro nulla della placenta uscita dal suo seno e de’ figliuoli che metterà al mondo, perché, mancando di tutto, se ne ciberà di nascosto, in mezzo all’assedio e alla penuria alla quale i nemici t’avranno ridotto in tutte le tue città. 005 DEU 028 058 Se non hai cura di mettere in pratica tutte le parole di questa legge, scritte in questo libro, se non temi questo nome glorioso e tremendo dell’Eterno, dell’Iddio tuo, 005 DEU 028 059 l’Eterno renderà straordinarie le piaghe con le quali colpirà te e la tua progenie: piaghe grandi e persistenti e malattie maligne e persistenti, 005 DEU 028 060 e farà tornare su te tutte le malattie d’Egitto, dinanzi alle quali tu tremavi, e s’attaccheranno a te. 005 DEU 028 061 Ed anche le molte malattie e le molte piaghe non menzionate nel libro di questa legge, l’Eterno le farà venir su te, finché tu sia distrutto. 005 DEU 028 062 E voi rimarrete poca gente, dopo essere stati numerosi come le stelle del cielo perché non avrai ubbidito alla voce dell’Eterno, ch’è il tuo Dio. 005 DEU 028 063 E avverrà che come l’Eterno prendeva piacere a farvi del bene e moltiplicarvi, così l’Eterno prenderà piacere a farvi perire e a distruggervi; e sarete strappati dal paese del quale vai a prender possesso. 005 DEU 028 064 L’Eterno ti disperderà fra tutti i popoli, da un’estremità della terra sino all’altra; e là servirai ad altri dèi, che né tu né i tuoi padri avete mai conosciuti: al legno e alla pietra. 005 DEU 028 065 E fra quelle nazioni non avrai requie, e non vi sarà luogo di riposo per la pianta de’ tuoi piedi; ma l’Eterno ti darà quivi un cuor tremante, degli occhi che si spegneranno e un’anima languente. 005 DEU 028 066 La tua vita ti starà dinanzi come sospesa; tremerai notte e giorno, e non sarai sicuro della tua esistenza. 005 DEU 028 067 La mattina dirai: “Fosse pur sera!” e la sera dirai: “Fosse pur mattina!” a motivo dello spavento ond’avrai pieno il cuore, e a motivo delle cose che vedrai cogli occhi tuoi. 005 DEU 028 068 E l’Eterno ti farà tornare in Egitto su delle navi, per la via della quale t’avevo detto: “Non la rivedrai mai più!” E là sarete offerti in vendita ai vostri nemici come schiavi e come schiave, e mancherà il compratore! 005 DEU 029 001 Queste sono le parole del patto che l’Eterno comandò a Mosè di stabilire coi figliuoli d’Israele nel paese di Moab, oltre il patto che avea stabilito con essi a Horeb. 005 DEU 029 002 Mosè convocò dunque tutto Israele, e disse loro: “Voi avete veduto tutto quello che l’Eterno ha fatto sotto gli occhi vostri, nel paese d’Egitto, a Faraone, a tutti i suoi servitori e a tutto il suo paese; 005 DEU 029 003 gli occhi tuoi han vedute le calamità grandi con le quali furon provati, quei miracoli, quei gran prodigi; 005 DEU 029 004 ma, fino a questo giorno, l’Eterno non v’ha dato un cuore per comprendere, né occhi per vedere, né orecchi per udire. 005 DEU 029 005 Io vi ho condotti quarant’anni nel deserto; le vostre vesti non vi si son logorate addosso, né i vostri calzari vi si son logorati ai piedi. 005 DEU 029 006 Non avete mangiato pane, non avete bevuto vino né bevanda alcoolica, affinché conosceste che io sono l’Eterno, il vostro Dio. 005 DEU 029 007 E quando siete arrivati a questo luogo, e Sihon re di Heshbon, e Og re di Basan sono usciti contro noi per combattere, noi li abbiamo sconfitti, 005 DEU 029 008 abbiam preso il loro paese, e l’abbiam dato come proprietà ai Rubeniti, ai Gaditi e alla mezza tribù di Manasse. 005 DEU 029 009 Osservate dunque le parole di questo patto e mettetele in pratica, affinché prosperiate in tutto ciò che farete. 005 DEU 029 010 Oggi voi comparite tutti davanti all’Eterno, al vostro Dio, i vostri capi, le vostre tribù, i vostri anziani, i vostri ufficiali, tutti gli uomini d’Israele, 005 DEU 029 011 i vostri bambini, le vostre mogli, lo straniero ch’è in mezzo al tuo campo, da colui che ti spacca le legna a colui che ti attinge l’acqua, 005 DEU 029 012 per entrare nel patto dell’Eterno, ch’è il tuo Dio: patto fermato con giuramento, e che l’Eterno, il tuo Dio, fa oggi con te, 005 DEU 029 013 per stabilirti oggi come suo popolo, e per esser tuo Dio, come ti disse e come giurò ai tuoi padri, ad Abrahamo, ad Isacco e a Giacobbe. 005 DEU 029 014 E non con voi soltanto fo io questo patto e questo giuramento, 005 DEU 029 015 ma con quelli che stanno qui oggi con noi davanti all’Eterno, ch’è l’Iddio nostro, e con quelli che non son qui oggi con noi. 005 DEU 029 016 Poiché voi sapete come abbiam dimorato nel paese d’Egitto, e come siam passati per mezzo alle nazioni, che avete attraversate; 005 DEU 029 017 e avete vedute le loro abominazioni e gl’idoli di legno, di pietra, d’argento e d’oro, che son fra quelle. 005 DEU 029 018 Non siavi tra voi uomo o donna o famiglia o tribù che volga oggi il cuore lungi dall’Eterno, ch’è il nostro Dio, per andare a servire agli dèi di quelle nazioni; non siavi tra voi radice alcuna che produca veleno e assenzio; 005 DEU 029 019 e non avvenga che alcuno, dopo aver udito le parole di questo giuramento, si lusinghi in cuor suo dicendo: “Avrò pace, anche se camminerò secondo la caparbietà del mio cuore”; in guisa che chi ha bevuto largamente tragga a perdizione chi ha sete. 005 DEU 029 020 L’Eterno non vorrà perdonargli; ma in tal caso l’ira dell’Eterno e la sua gelosia s’infiammeranno contro quell’uomo, tutte le maledizioni scritte in questo libro si poseranno su lui, e l’Eterno cancellerà il nome di lui di sotto al cielo; 005 DEU 029 021 l’Eterno lo separerà, per sua sventura, da tutte le tribù d’Israele, secondo tutte le maledizioni del patto scritto in questo libro della legge. 005 DEU 029 022 La generazione a venire, i vostri figliuoli che sorgeranno dopo di voi, e lo straniero che verrà da paese lontano, anzi tutte le nazioni, quando vedranno le piaghe di questo paese e le malattie onde l’Eterno l’avrà afflitto, 005 DEU 029 023 e che tutto il suo suolo sarà zolfo, sale, arsura, e non vi sarà più sementa, né prodotto, né erba di sorta che vi cresca, come dopo la ruina di Sodoma, di Gomorra, di Adma e di Tseboim che l’Eterno distrusse nella sua ira e nel suo furore, diranno: 005 DEU 029 024 “Perché l’Eterno ha egli trattato così questo paese? perché l’ardore di questa grand’ira?” 005 DEU 029 025 E si risponderà: “Perché hanno abbandonato il patto dell’Eterno, dell’Iddio dei loro padri: il patto ch’egli fermò con loro quando li ebbe tratti dal paese d’Egitto; 005 DEU 029 026 perché sono andati a servire ad altri dèi e si son prostrati dinanzi a loro: dèi, ch’essi non aveano conosciuti, e che l’Eterno non aveva assegnati loro. 005 DEU 029 027 Per questo s’è accesa l’ira dell’Eterno contro questo paese per far venire su di esso tutte le maledizioni scritte in questo libro; 005 DEU 029 028 e l’Eterno li ha divelti dal loro suolo con ira, con furore, con grande indignazione, e li ha gettati in un altro paese, come oggi si vede”. 005 DEU 029 029 Le cose occulte appartengono all’Eterno, al nostro Dio, ma le cose rivelate sono per noi e per i nostri figliuoli, in perpetuo, perché mettiamo in pratica tutte le parole di questa legge. 005 DEU 030 001 Or quando tutte queste cose che io t’ho poste dinanzi, la benedizione e la maledizione, si saranno effettuate per te, e tu te le ridurrai a memoria fra tutte le nazioni dove l’Eterno, il tuo Dio, t’avrà sospinto, 005 DEU 030 002 e ti convertirai all’Eterno, al tuo Dio, e ubbidirai alla sua voce, tu e i tuoi figliuoli, con tutto il tuo cuore e con tutta l’anima tua, secondo tutto ciò che oggi io ti comando, 005 DEU 030 003 l’Eterno, il tuo Dio, farà ritornare i tuoi dalla schiavitù, avrà pietà di te, e ti raccoglierà di nuovo di fra tutti i popoli, fra i quali l’Eterno, il tuo Dio, t’aveva disperso. 005 DEU 030 004 Quand’anche i tuoi esuli fossero all’estremità de’ cieli, l’Eterno, il tuo Dio, ti raccoglierà di là, e di là ti prenderà. 005 DEU 030 005 L’Eterno, il tuo Dio, ti ricondurrà nel paese che i tuoi padri avevano posseduto, e tu lo possederai; ed Egli ti farà del bene e ti moltiplicherà più dei tuoi padri. 005 DEU 030 006 L’Eterno, il tuo Dio, circonciderà il tuo cuore e il cuore della tua progenie affinché tu ami l’Eterno, il tuo Dio, con tutto il tuo cuore e con tutta l’anima tua, e così tu viva. 005 DEU 030 007 E l’Eterno, il tuo Dio, farà cadere tutte queste maledizioni sui tuoi nemici e su tutti quelli che t’avranno odiato e perseguitato. 005 DEU 030 008 E tu ti convertirai, ubbidirai alla voce dell’Eterno, e metterai in pratica tutti questi comandamenti che oggi ti do. 005 DEU 030 009 L’Eterno, il tuo Dio, ti colmerà di beni, facendo prosperare tutta l’opera delle tue mani, il frutto delle tue viscere, il frutto dei tuo bestiame e il frutto del tuo suolo; poiché l’Eterno si compiacerà di nuovo nel farti del bene, come si compiacque nel farlo ai tuoi padri, 005 DEU 030 010 perché ubbidirai alla voce dell’Eterno, ch’è il tuo Dio, osservando i suoi comandamenti e i suoi precetti scritti in questo libro della legge, perché ti sarai convertito all’Eterno, al tuo Dio, con tutto il tuo cuore e con tutta l’anima tua. 005 DEU 030 011 Questo comandamento che oggi ti do, non e troppo alto per te, né troppo lontano da te. 005 DEU 030 012 Non è nel cielo, perché tu dica: “Chi salirà per noi nel cielo e ce lo recherà e ce lo farà udire perché lo mettiamo in pratica?” 005 DEU 030 013 Non è di là dal mare, perché tu dica: “Chi passerà per noi di là dal mare e ce lo recherà e ce lo farà udire perché lo mettiamo in pratica?” 005 DEU 030 014 Invece questa parola è molto vicina a te; è nella tua bocca e nel tuo cuore, perché tu la metta in pratica. 005 DEU 030 015 Vedi, io pongo oggi davanti a te la vita e il bene, la morte e il male; 005 DEU 030 016 poiché io ti comando oggi d’amare l’Eterno, il tuo Dio, di camminare nelle sue vie, d’osservare i suoi comandamenti, le sue leggi e i suoi precetti affinché tu viva e ti moltiplichi, e l’Eterno, il tuo Dio, ti benedica nel paese dove stai per entrare per prenderne possesso. 005 DEU 030 017 Ma se il tuo cuore si volge indietro, e se tu non ubbidisci, e ti lasci trascinare a prostrarti davanti ad altri del e a servir loro, 005 DEU 030 018 io vi dichiaro oggi che certamente perirete, che non prolungherete i vostri giorni nel paese, per entrare in possesso del quale voi siete in procinto di passare il Giordano. 005 DEU 030 019 Io prendo oggi a testimoni contro a voi il cielo e la terra, che io ti ho posto davanti la vita e la morte, la benedizione e la maledizione; scegli dunque la vita, onde tu viva, tu e la tua progenie, 005 DEU 030 020 amando l’Eterno, il tuo Dio, ubbidendo alla sua voce e tenendoti stretto a lui (poich’egli è la tua vita e colui che prolunga i tuoi giorni), affinché tu possa abitare sul suolo che l’Eterno giurò di dare ai tuoi padri Abrahamo, Isacco e Giacobbe. 005 DEU 031 001 Mosè andò e rivolse ancora queste parole a tutto Israele. 005 DEU 031 002 Disse loro: “Io sono oggi in età di centovent’anni; non posso più andare e venire, e l’Eterno m’ha detto: Tu non passerai questo Giordano. 005 DEU 031 003 L’Eterno, il tuo Dio, sarà quegli che passerà davanti a te, che distruggerà d’innanzi a te quelle nazioni, e tu possederai il loro paese; e Giosuè passerà davanti a te, come l’Eterno ha detto. 005 DEU 031 004 E l’Eterno tratterà quelle nazioni come trattò Sihon e Og, re degli Amorei, ch’egli distrusse col loro paese. 005 DEU 031 005 L’Eterno le darà in vostro potere, e voi le tratterete secondo tutti gli ordini che v’ho dato. 005 DEU 031 006 Siate forti, fatevi animo, non temete e non vi spaventate di loro, perché l’Eterno, il tuo Dio, è quegli che cammina teco; egli non ti lascerà e non ti abbandonerà”. 005 DEU 031 007 Poi Mosè chiamò Giosuè, e gli disse in presenza di tutto Israele: “Sii forte e fatti animo, perché tu entrerai con questo popolo nel paese che l’Eterno giurò ai loro padri di dar loro, e tu sarai quello che gliene darai il possesso. 005 DEU 031 008 E l’Eterno cammina egli stesso davanti a te; egli sarà con te; non ti lascerà e non ti abbandonerà; non temere e non ti perdere d’animo”. 005 DEU 031 009 E Mosè scrisse questa legge e la diede ai sacerdoti figliuoli di Levi che portano l’arca del patto dell’Eterno, e a tutti gli anziani d’Israele. 005 DEU 031 010 Mosè diede loro quest’ordine: “Alla fine d’ogni settennio, al tempo dell’anno di remissione, alla festa delle Capanne, 005 DEU 031 011 quando tutto Israele verrà a presentarsi davanti all’Eterno, al tuo Dio, nel luogo ch’egli avrà scelto, leggerai questa legge dinanzi a tutto Israele, in guisa ch’egli l’oda. 005 DEU 031 012 Radunerai il popolo, uomini, donne, bambini, con lo straniero che sarà entro le tue porte, affinché odano, imparino a temere l’Eterno, il vostro Dio, e abbiano cura di mettere in pratica tutte le parole di questa legge. 005 DEU 031 013 E i loro figliuoli, che non ne avranno ancora avuto conoscenza, l’udranno e impareranno a temer l’Eterno, il vostro Dio, tutto il tempo che vivrete nel paese del quale voi andate a prender possesso, passando il Giordano”. 005 DEU 031 014 E l’Eterno disse a Mosè: “Ecco, il giorno della tua morte s’avvicina; chiama Giosuè, e presentatevi nella tenda di convegno perch’io gli dia i miei ordini”. Mosè e Giosuè dunque andarono e si presentarono nella tenda di convegno. 005 DEU 031 015 L’Eterno apparve, nella tenda, in una colonna di nuvola; e la colonna di nuvola si fermò all’ingresso della tenda. 005 DEU 031 016 E l’Eterno disse a Mosè: “Ecco, tu stai per addormentarti coi tuoi padri; e questo popolo si leverà e si prostituirà, andando dietro agli dèi stranieri del paese nel quale va a stare; e mi abbandonerà, e violerà il mio patto che io ho fermato con lui. 005 DEU 031 017 In quel giorno, l’ira mia s’infiammerà contro a lui; e io li abbandonerò, nasconderò loro la mia faccia, e saranno divorati, e molti mali e molte angosce cadranno loro addosso; talché in quel giorno diranno: Questi mali non ci son eglino caduti addosso perché il nostro Dio non è in mezzo a noi? 005 DEU 031 018 E io, in quel giorno, nasconderò del tutto la mia faccia a cagione di tutto il male che avranno fatto, rivolgendosi ad altri dèi. 005 DEU 031 019 Scrivetevi dunque questo cantico, e insegnatelo ai figliuoli d’Israele; mettetelo loro in bocca, affinché questo cantico mi serva di testimonio contro i figliuoli d’Israele. 005 DEU 031 020 Quando li avrò introdotti nel paese che promisi ai padri loro con giuramento, paese ove scorre il latte e il miele, ed essi avranno mangiato, si saranno saziati e ingrassati, e si saranno rivolti ad altri dèi per servirli, e avranno sprezzato me e violato il mio patto, 005 DEU 031 021 e quando molti mali e molte angosce saran piombati loro addosso, allora questo cantico leverà la sua voce contro di loro, come un testimonio; poiché esso non sarà dimenticato, e rimarrà sulle labbra dei loro posteri; giacché io conosco quali siano i pensieri ch’essi concepiscono, anche ora, prima ch’io li abbia introdotti nel paese che giurai di dar loro”. 005 DEU 031 022 Così Mosè scrisse quel giorno questo cantico, e lo insegnò ai figliuoli d’Israele. 005 DEU 031 023 Poi l’Eterno dette i suoi ordini a Giosuè, figliuolo di Nun, e gli disse: “Sii forte e fatti animo, poiché tu sei quello che introdurrai i figliuoli d’Israele nel paese che giurai di dar loro; e io sarò teco”. 005 DEU 031 024 E quando Mosè ebbe finito di scrivere in un libro tutte quante le parole di questa legge, 005 DEU 031 025 diede quest’ordine ai Leviti che portavano l’arca del patto dell’Eterno: 005 DEU 031 026 “Prendete questo libro della legge e mettetelo allato all’arca del patto dell’Eterno, ch’è il vostro Dio; e quivi rimanga come testimonio contro di te; 005 DEU 031 027 perché io conosco il tuo spirito ribelle e la durezza del tuo collo. Ecco, oggi, mentre sono ancora vivente tra voi, siete stati ribelli contro l’Eterno; quanto più lo sarete dopo la mia morte! 005 DEU 031 028 Radunate presso di me tutti gli anziani delle vostre tribù e i vostri ufficiali; io farò loro udire queste parole, e prenderò a testimoni contro di loro il cielo e la terra. 005 DEU 031 029 Poiché io so che, dopo la mia morte, voi certamente vi corromperete e lascerete la via che v’ho prescritta; e la sventura v’incoglierà nei giorni a venire, perché avrete fatto ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno, provocandolo a sdegno con l’opera delle vostre mani”. 005 DEU 031 030 Mosè dunque pronunziò dal principio alla fine le parole di questo cantico, in presenza di tutta la raunanza d’Israele. 005 DEU 032 001 “Porgete orecchio, o cieli, ed io parlerò, e ascolti la terra le parole della mia bocca. 005 DEU 032 002 Si spanda il mio insegnamento come la pioggia, stilli la mia parola come la rugiada, come la pioggerella sopra la verdura, e come un acquazzone sopra l’erba, 005 DEU 032 003 poiché io proclamerò il nome dell’Eterno. Magnificate il nostro Iddio! 005 DEU 032 004 Quanto alla Ròcca, l’opera sua è perfetta, poiché tutte le sue vie sono giustizia. E’ un Dio fedele e senza iniquità; egli è giusto e retto. 005 DEU 032 005 Ma essi si sono condotti male verso di lui; non sono suoi figliuoli, l’infamia è di loro, razza storta e perversa. 005 DEU 032 006 E’ questa la ricompensa che date all’Eterno, o popolo insensato e privo di saviezza? Non è egli il padre tuo che t’ha creato? non è egli colui che t’ha fatto e ti ha stabilito? 005 DEU 032 007 Ricordati de’ giorni antichi, considera gli anni delle età passate, interroga tuo padre, ed egli te lo farà conoscere, i tuoi vecchi, ed essi te lo diranno. 005 DEU 032 008 Quando l’Altissimo diede alle nazioni la loro eredità, quando separò i figliuoli degli uomini, egli fissò i confini dei popoli, tenendo conto del numero de’ figliuoli d’Israele. 005 DEU 032 009 Poiché la parte dell’Eterno e il suo popolo, Giacobbe è la porzione della sua eredità. 005 DEU 032 010 Egli lo trovò in una terra deserta, in una solitudine piena d’urli e di desolazione. Egli lo circondò, ne prese cura, lo custodi come la pupilla dell’occhio suo. 005 DEU 032 011 Pari all’aquila che desta la sua nidiata, si libra a volo sopra i suoi piccini spiega le sue ali, li prende e li porta sulle penne, 005 DEU 032 012 l’Eterno solo l’ha condotto, e nessun dio straniero era con lui. 005 DEU 032 013 Egli l’ha fatto passare a cavallo sulle alture della terra, e Israele ha mangiato il prodotto de’ campi; gli ha fatto succhiare il miele ch’esce dalla rupe, l’olio ch’esce dalle rocce più dure, 005 DEU 032 014 la crema delle vacche e il latte delle pecore. Gli ha dato il grasso degli agnelli, de’ montoni di Basan e de’ capri, col fior di farina del frumento; e tu hai bevuto il vino generoso, il sangue dell’uva. 005 DEU 032 015 Ma Ieshurun s’è fatto grasso ed ha ricalcitrato, ti sei fatto grasso, grosso e pingue! ha abbandonato l’Iddio che l’ha fatto, e ha sprezzato la Ròcca della sua salvezza. 005 DEU 032 016 Essi l’han mosso a gelosia con divinità straniere, l’hanno irritato con abominazioni. 005 DEU 032 017 Han sacrificato a demoni che non son Dio, a dèi che non avean conosciuti, dèi nuovi, apparsi di recente, dinanzi ai quali i vostri padri non avean tremato. 005 DEU 032 018 Hai abbandonato la Ròcca che ti diè la vita, e hai obliato l’Iddio che ti mise al mondo. 005 DEU 032 019 E l’Eterno l’ha veduto, e ha reietto i suoi figliuoli e le sue figliuole che l’aveano irritato; 005 DEU 032 020 e ha detto: “Io nasconderò loro la mia faccia, e starò a vedere quale ne sarà la fine; poiché sono una razza quanto mai perversa, figliuoli in cui non è fedeltà di sorta. 005 DEU 032 021 Essi m’han mosso a gelosia con ciò che non è Dio, m’hanno irritato coi loro idoli vani; e io li moverò a gelosia con gente che non è un popolo, li irriterò con una nazione stolta. 005 DEU 032 022 Poiché un fuoco s’è acceso, nella mia ira, e divamperà fino in fondo al soggiorno de’ morti; divorerà la terra e i suoi prodotti, e infiammerà le fondamenta delle montagne. (Sheol h7585) 005 DEU 032 023 Io accumulerò su loro dei mali, esaurirò contro a loro tutti i miei strali. 005 DEU 032 024 Essi saran consunti dalla fame, divorati dalla febbre, da mortifera pestilenza; lancerò contro a loro le zanne delle fiere, col veleno delle bestie che striscian nella polvere. 005 DEU 032 025 Di fuori la spada, e di dentro il terrore spargeranno il lutto, mietendo giovani e fanciulle, lattanti e uomini canuti. 005 DEU 032 026 Io direi: Li spazzerò via d’un soffio, farò sparire la loro memoria di fra gli uomini, 005 DEU 032 027 se non temessi gl’insulti del nemico, e che i loro avversari, prendendo abbaglio, fosser tratti a dire: “E’ stata la nostra potente mano e non l’Eterno, che ha fatto tutto questo!” 005 DEU 032 028 Poiché è una nazione che ha perduto il senno, e non v’è in essi alcuna intelligenza. 005 DEU 032 029 Se fosser savi, lo capirebbero, considererebbero la fine che li aspetta. 005 DEU 032 030 Come potrebbe un solo inseguirne mille, e due metterne in fuga diecimila, se la Ròcca loro non li avesse venduti, se l’Eterno non li avesse dati in man del nemico? 005 DEU 032 031 Poiché la ròcca loro non è come la nostra Ròcca; i nostri stessi nemici ne son giudici; 005 DEU 032 032 ma la loro vigna vien dalla vigna di Sodoma e dalle campagne di Gomorra; le loro uve son uve avvelenate, i loro grappoli, amari; 005 DEU 032 033 il loro vino è un tossico di serpenti, un crudel veleno d’aspidi. 005 DEU 032 034 “Tutto questo non è egli tenuto in serbo presso di me, sigillato ne’ miei tesori? 005 DEU 032 035 A me la vendetta e la retribuzione, quando il loro piede vacillerà!” Poiché il giorno della loro calamità è vicino, e ciò che per loro è preparato, s’affretta a venire. 005 DEU 032 036 Sì, l’Eterno giudicherà il suo popolo, ma avrà pietà de’ suoi servi quando vedrà che la forza è sparita, e che non riman più tra loro né schiavo né libero. 005 DEU 032 037 Allora egli dirà: “Ove sono i loro dèi, la ròcca nella quale confidavano, 005 DEU 032 038 gli dèi che mangiavano il grasso de’ loro sacrifizi e beveano il vino delle loro libazioni? Si levino essi a soccorrervi, a coprirvi della loro protezione! 005 DEU 032 039 Ora vedete che io solo son Dio, e che non v’è altro dio accanto a me. Io fo morire e fo vivere, ferisco e risano, e non v’è chi possa liberare dalla mia mano. 005 DEU 032 040 Sì, io alzo la mia mano al cielo, e dico: Com’è vero ch’io vivo in perpetuo, 005 DEU 032 041 quando aguzzerò la mia folgorante spada e metterò mano a giudicare, farò vendetta de’ miei nemici e darò ciò che si meritano a quelli che m’odiano. 005 DEU 032 042 Inebrierò di sangue le mie frecce, del sangue degli uccisi e dei prigionieri, la mia spada divorerà la carne, le teste dei condottieri nemici”. 005 DEU 032 043 Nazioni, cantate le lodi del suo popolo! poiché l’Eterno vendica il sangue de’ suoi servi, fa ricadere la sua vendetta sopra i suoi avversari, ma si mostra propizio alla sua terra, al suo popolo”. 005 DEU 032 044 E Mosè venne con Giosuè, figliuolo di Nun, e pronunziò in presenza del popolo tutte le parole di questo cantico. 005 DEU 032 045 E quando Mosè ebbe finito di pronunziare tutte queste parole dinanzi a tutto Israele, disse loro: 005 DEU 032 046 “Prendete a cuore tutte le parole con le quali testimonio oggi contro a voi. Le prescriverete ai vostri figliuoli, onde abbian cura di mettere in pratica tutte le parole di questa legge. 005 DEU 032 047 Poiché questa non e una parola senza valore per voi: anzi, e la vostra vita; e per questa parola prolungherete i vostri giorni nel paese del quale andate a prender possesso, passando il Giordano”. 005 DEU 032 048 E, in quello stesso giorno, l’Eterno parlò a Mosè, dicendo: 005 DEU 032 049 “Sali su questo monte di Abarim, sul monte Nebo, ch’è nel paese di Moab, di faccia a Gerico, e mira il paese di Canaan, ch’io do a possedere ai figliuoli d’Israele. 005 DEU 032 050 Tu morrai sul monte sul quale stai per salire, e sarai riunito al tuo popolo, come Aaronne tuo fratello è morto sul monte di Hor ed è stato riunito al suo popolo, 005 DEU 032 051 perché commetteste un’infedeltà contro di me in mezzo ai figliuoli d’Israele, alle acque di Meriba a Kades, nel deserto di Tsin, e perché non mi santificaste in mezzo ai figliuoli d’Israele. 005 DEU 032 052 Tu vedrai il paese davanti a te, ma là, nel paese che io do ai figliuoli d’Israele, non entrerai”. 005 DEU 033 001 Or questa è la benedizione con la quale Mosè, uomo di Dio, benedisse i figliuoli d’Israele, prima di morire. 005 DEU 033 002 Disse dunque: “L’Eterno è venuto dal Sinai, e s’è levato su loro da Seir; ha fatto splendere la sua luce dal monte di Paran, è giunto dal mezzo delle sante miriadi; dalla sua destra usciva per essi il fuoco della legge. 005 DEU 033 003 Certo, l’Eterno ama i popoli; ma i suoi santi son tutti agli ordini suoi. Ed essi si tennero ai tuoi piedi, e raccolsero le tue parole. 005 DEU 033 004 Mosè ci ha dato una legge, eredità della raunanza di Giacobbe; 005 DEU 033 005 ed egli è stato re in Ieshurun, quando s’adunavano i capi del popolo e tutte assieme le tribù d’Israele. 005 DEU 033 006 Viva Ruben! ch’egli non muoia; ma siano gli uomini suoi ridotti a pochi!” 005 DEU 033 007 E questo è per Giuda. Egli disse: Ascolta, o Eterno, la voce di Giuda, e riconducilo al suo popolo. Con tutte le sue forze egli lotta per esso; tu gli sarai d’aiuto contro i suoi nemici!” 005 DEU 033 008 Poi disse di Levi: “I tuoi Thummim e i tuoi Urim appartengono all’uomo pio che ti sei scelto, che tu provasti a Massa, e col quale contendesti alle acque di Meriba. 005 DEU 033 009 Egli dice di suo padre e di sua madre: “Io non li ho visti!” non riconosce i suoi fratelli, e nulla sa de’ propri figliuoli; perché i Leviti osservano la tua parola e sono i custodi del tuo patto. 005 DEU 033 010 Essi insegnano i tuoi statuti a Giacobbe e la tua legge a Israele; metton l’incenso sotto le tue nari, e l’olocausto sopra il tuo altare. 005 DEU 033 011 O Eterno, benedici la sua forza, e gradisci l’opera delle sue mani. Trafiggi le reni a quelli che insorgono contro di lui, che gli sono nemici, sì che non possan risorgere. 005 DEU 033 012 Di Beniamino disse: “L’amato dell’Eterno abiterà sicuro presso di lui. L’Eterno gli farà riparo del continuo, e abiterà fra le colline di lui”. 005 DEU 033 013 Poi disse di Giuseppe: “Il suo paese sarà benedetto dall’Eterno coi doni più preziosi del cielo, con la rugiada, con le acque dell’abisso che giace in basso, 005 DEU 033 014 coi frutti più preziosi che il sole matura, con le cose più squisite che ogni luna arreca, 005 DEU 033 015 coi migliori prodotti de’ monti antichi, coi doni più preziosi de’ colli eterni, coi doni più preziosi della terra e di quanto essa racchiude. 005 DEU 033 016 Il favor di colui che stava nel pruno venga sul capo di Giuseppe, sulla fronte di colui ch’è principe tra i suoi fratelli! 005 DEU 033 017 Del suo toro primogenito egli ha la maestà; le sue corna son corna di bufalo. Con esse darà di cozzo ne’ popoli tutti quanti assieme, fino alle estremità della terra. Tali sono le miriadi d’Efraim, tali sono le migliaia di Manasse”. 005 DEU 033 018 Poi disse di Zabulon: “Rallegrati, o Zabulon, nel tuo uscire, e tu, Issacar, nelle tue tende! 005 DEU 033 019 Essi chiameranno i popoli al monte, e quivi offriranno sacrifizi di giustizia; poich’essi succhieranno la dovizia del mare e i tesori nascosti nella rena”. 005 DEU 033 020 Poi disse di Gad: “Benedetto colui che mette Gad al largo! Egli sta nella sua dimora come una leonessa, e sbrana braccio e cranio. 005 DEU 033 021 Ei s’è scelto le primizie del paese, poiché quivi è la parte riserbata al condottiero, ed egli v’è giunto alla testa del popolo, ha compiuto la giustizia dell’Eterno e i suoi decreti, insieme ad Israele”. 005 DEU 033 022 Poi disse di Dan: “Dan è un leoncello, che balza da Bashan”. 005 DEU 033 023 Poi disse di Neftali: “O Neftali, sazio di favori e ricolmo di benedizioni dell’Eterno, prendi possesso dell’occidente e del mezzodì!” 005 DEU 033 024 Poi disse di Ascer: “Benedetto sia Ascer tra i figliuoli d’Israele! Sia il favorito de’ suoi fratelli, e tuffi il suo piè nell’olio! 005 DEU 033 025 Sian le sue sbarre di ferro e di rame, e duri quanto i tuoi giorni la tua quiete! 005 DEU 033 026 O Ieshurun, nessuno è pari a Dio che, sul carro dei cieli, corre in tuo aiuto, che, nella sua maestà, s’avanza sulle nubi: 005 DEU 033 027 l’Iddio che ab antico è il tuo rifugio; e sotto a te stanno le braccia eterne. Egli scaccia d’innanzi a te il nemico, e ti dice: “Distruggi!” 005 DEU 033 028 Israele starà sicuro nella sua dimora; la sorgente di Giacobbe sgorgherà solitaria in un paese di frumento e di mosto, e dove il cielo stilla la rugiada. 005 DEU 033 029 Te felice, o Israele! Chi è pari a te, un popolo salvato dall’Eterno, ch’è lo scudo che ti protegge, e la spada che ti fa trionfare? I tuoi nemici verranno a blandirti, e tu calpesterai le loro alture”. 005 DEU 034 001 Poi Mosè salì dalle pianure di Moab sul Monte Nebo, in vetta al Pisga, che è difaccia a Gerico. E l’Eterno gli fece vedere tutto il paese: Galaad fino a Dan, 005 DEU 034 002 tutto Neftali, il paese di Efraim e di Manasse, tutto il paese di Giuda fino al mare occidentale, 005 DEU 034 003 il mezzogiorno, il bacino del Giordano e la valle di Gerico, città delle palme, fino a Tsoar. 005 DEU 034 004 L’Eterno gli disse: “Questo è il paese riguardo al quale io feci ad Abrahamo, a Isacco ed a Giacobbe, questo giuramento: Io lo darò alla tua progenie. Io te l’ho fatto vedere con i tuoi occhi, ma tu non v’entrerai”. 005 DEU 034 005 Mosè, servo dell’Eterno, morì quivi, nel paese di Moab, come l’Eterno avea comandato. 005 DEU 034 006 E l’Eterno lo seppellì nella valle, nel paese di Moab, dirimpetto a Beth-Peor; e nessuno fino a questo giorno ha mai saputo dove fosse la sua tomba. 005 DEU 034 007 Or Mosè avea centovent’anni quando morì; la vista non gli s’era indebolita e il vigore non gli era venuto meno. 005 DEU 034 008 E i figliuoli d’Israele lo piansero nelle pianure di Moab per trenta giorni, e si compieron così i giorni del pianto, del lutto per Mosè. 005 DEU 034 009 E Giosuè, figliuolo di Nun, fu riempito dello spirito di sapienza, perché Mosè gli aveva imposto le mani; e i figliuoli d’Israele gli ubbidirono e fecero quello che l’Eterno avea comandato a Mosè. 005 DEU 034 010 Non è mai più sorto in Israele un profeta simile a Mosè, col quale l’Eterno abbia trattato faccia a faccia. 005 DEU 034 011 Niuno è stato simile a lui in tutti quei segni e miracoli che Dio lo mandò a fare nel paese d’Egitto contro Faraone, contro tutti i suoi servi e contro tutto il suo paese; 005 DEU 034 012 né simile a lui in quegli atti potenti e in tutte quelle gran cose tremende, che Mosè fece dinanzi agli occhi di tutto Israele. # # BOOK 006 JOS Joshua Giosué 006 JOS 001 001 Or avvenne, dopo la morte di Mosè, servo dell’Eterno, che l’Eterno parlò a Giosuè, figliuolo di Nun, ministro di Mosè, e gli disse: 006 JOS 001 002 “Mosè, mio servo è morto; or dunque lèvati, passa questo Giordano, tu con tutto questo popolo, per entrare nel paese che io do ai figliuoli d’Israele. 006 JOS 001 003 Ogni luogo che la pianta del vostro piede calcherà, io ve lo do, come ho detto a Mosè, 006 JOS 001 004 dal deserto, e dal Libano che vedi là, sino al gran fiume, il fiume Eufrate, tutto il paese degli Hittei sino al mar grande, verso occidente: quello sarà il vostro territorio. 006 JOS 001 005 Nessuno ti potrà stare a fronte tutti i giorni della tua vita; come sono stato con Mosè, così sarò teco; io non ti lascerò e non ti abbandonerò. 006 JOS 001 006 Sii forte e fatti animo, perché tu metterai questo popolo in possesso del paese che giurai ai loro padri di dare ad essi. 006 JOS 001 007 Solo sii forte e fatti risolutamente animo, avendo cura di mettere in pratica tutta la legge che Mosè, mio servo, t’ha data; non te ne sviare né a destra né a sinistra, affinché tu prosperi dovunque andrai. 006 JOS 001 008 Questo libro della legge non si diparta mai dalla tua bocca, ma meditalo giorno e notte, avendo cura di mettere in pratica tutto ciò che v’è scritto; poiché allora riuscirai in tutte le tue imprese, allora prospererai. 006 JOS 001 009 Non te l’ho io comandato? Sii forte e fatti animo; non ti spaventare e non ti sgomentare, perché l’Eterno, il tuo Dio, sarà teco dovunque andrai”. 006 JOS 001 010 Allora Giosuè diede quest’ordine agli ufficiali del popolo: 006 JOS 001 011 “Passate per mezzo al campo, e date quest’ordine al popolo: Preparatevi dei viveri, perché di qui a tre giorni passerete questo Giordano per andare a conquistare il paese che l’Eterno, il vostro Dio, vi dà perché lo possediate”. 006 JOS 001 012 Giosuè parlò pure ai Rubeniti, ai Gaditi e alla mezza tribù di Manasse, e disse loro: 006 JOS 001 013 “Ricordatevi dell’ordine che Mosè, servo dell’Eterno, vi dette quando vi disse: L’Eterno, il vostro Dio, vi ha concesso requie, e vi ha dato questo paese. 006 JOS 001 014 Le vostre mogli, i vostri piccini e il vostro bestiame rimarranno nel paese che Mosè vi ha dato di qua dal Giordano; ma voi tutti che siete forti e valorosi passerete in armi alla testa de’ vostri fratelli e li aiuterete, 006 JOS 001 015 finché l’Eterno abbia concesso requie ai vostri fratelli come a voi, e siano anch’essi in possesso del paese che l’Eterno, il vostro Dio, dà loro. Poi tornerete al paese che vi appartiene, il quale Mosè, servo dell’Eterno, vi ha dato di qua dal Giordano verso il levante, e ne prenderete possesso”. 006 JOS 001 016 E quelli risposero a Giosuè, dicendo: “Noi faremo tutto quello che ci hai comandato, e andremo dovunque ci manderai; 006 JOS 001 017 ti ubbidiremo interamente, come abbiamo ubbidito a Mosè. Solamente, sia teco l’Eterno, il tuo Dio, com’è stato con Mosè! 006 JOS 001 018 Chiunque sarà ribelle ai tuoi ordini e non ubbidirà alle tue parole, qualunque sia la cosa che gli comanderai, sarà messo a morte. Solo sii forte e fatti animo!” 006 JOS 002 001 Or Giosuè, figliuolo di Nun, mandò segretamente da Sittim due spie, dicendo: “Andate, esaminate il paese e Gerico”. E quelle andarono ed entrarono in casa di una meretrice per nome Rahab, e quivi alloggiarono. 006 JOS 002 002 La cosa fu riferita al re di Gerico, e gli fu detto: “Ecco, certi uomini di tra i figliuoli d’Israele son venuti qui stanotte per esplorare il paese”. 006 JOS 002 003 Allora il re di Gerico mandò a dire a Rahab: “Fa’ uscire quegli uomini che son venuti da te e sono entrati in casa tua; perché son venuti a esplorare tutto il paese”. 006 JOS 002 004 Ma la donna prese que’ due uomini, li nascose, e disse: “E’ vero, quegli uomini son venuti in casa mia, ma io non sapevo donde fossero; 006 JOS 002 005 e quando si stava per chiuder la porta sul far della notte, quegli uomini sono usciti; dove siano andati non so; rincorreteli senza perder tempo, e li raggiungerete”. 006 JOS 002 006 Or essa li avea fatti salire sul tetto, e li avea nascosti sotto del lino non ancora gramolato, che avea disteso sul tetto. 006 JOS 002 007 E la gente li rincorse per la via che mena ai guadi del Giordano; e non appena quelli che li rincorrevano furono usciti, la porta fu chiusa. 006 JOS 002 008 Or prima che le spie s’addormentassero, Rahab salì da loro sul tetto, 006 JOS 002 009 e disse a quegli uomini: “Io so che l’Eterno vi ha dato il paese, che il terrore del vostro nome ci ha invasi, e che tutti gli abitanti del paese hanno perso coraggio davanti a voi. 006 JOS 002 010 Poiché noi abbiamo udito come l’Eterno asciugò le acque del mar Rosso d’innanzi a voi quando usciste dall’Egitto, e quel che faceste ai due re degli Amorei, di là dal Giordano, Sihon e Og, che votaste allo sterminio. 006 JOS 002 011 E non appena l’abbiamo udito, il nostro cuore si è strutto e non è più rimasto coraggio in alcuno, per via di voi; poiché l’Eterno, il vostro Dio, e Dio lassù nei cieli e quaggiù sulla terra. 006 JOS 002 012 Or dunque, vi prego, giuratemi per l’Eterno, giacché vi ho trattati con bontà, che anche voi tratterete con bontà la casa di mio padre; 006 JOS 002 013 e datemi un pegno sicuro che salverete la vita a mio padre, a mia madre, ai miei fratelli, alle mie sorelle e a tutti i loro, e che ci preserverete dalla morte”. 006 JOS 002 014 E quegli uomini risposero: “Siamo pronti a dare la nostra vita per voi, se non divulgate questo nostro affare; e quando l’Eterno ci avrà dato il paese, noi ti tratteremo con bontà e lealtà”. 006 JOS 002 015 Allora ella li calò giù dalla finestra con una fune; poiché la sua abitazione era addossata alle mura della città, ed ella stava di casa sulle mura. 006 JOS 002 016 E disse loro: “Andate verso il monte, affinché quelli che vi rincorrono non v’incontrino; e nascondetevi quivi per tre giorni, fino al ritorno di coloro che v’inseguono; poi ve n’andrete per la vostra strada”. 006 JOS 002 017 E quegli uomini le dissero: “Noi saremo sciolti dal giuramento che ci hai fatto fare, se tu non osservi quello che stiamo per dirti: 006 JOS 002 018 Ecco, quando entreremo nel paese, attaccherai alla finestra per la quale ci fai scendere, questa cordicella di filo scarlatto; e radunerai presso di te, in casa, tuo padre, tua madre, i tuoi fratelli e tutta la famiglia di tuo padre. 006 JOS 002 019 E se alcuno di questi uscirà in istrada dalla porta di casa tua, il suo sangue ricadrà sul suo capo, e noi non ne avrem colpa; ma il sangue di chiunque sarà teco in casa ricadrà sul nostro capo, se uno gli metterà le mani addosso. 006 JOS 002 020 E se tu divulghi questo nostro affare, saremo sciolti dal giuramento che ci hai fatto fare”. 006 JOS 002 021 Ed ella disse: “Sia come dite!” Poi li accomiatò, e quelli se ne andarono. Ed essa attaccò la cordicella scarlatta alla finestra. 006 JOS 002 022 Quelli dunque partirono e se ne andarono al monte, dove rimasero tre giorni, fino al ritorno di quelli che li rincorrevano; i quali li cercarono per tutta la strada, ma non li trovarono. 006 JOS 002 023 E quei due uomini ritornarono, scesero dal monte, passarono il Giordano, vennero a Giosuè, figliuolo di Nun, e gli raccontarono tutto quello ch’era loro successo. 006 JOS 002 024 E dissero a Giosuè: “Certo, l’Eterno ha dato in nostra mano tutto il paese; e già tutti gli abitanti del paese han perso coraggio dinanzi a noi”. 006 JOS 003 001 E Giosuè si levò la mattina di buon’ora e con tutti i figliuoli d’Israele partì da Sittim. Essi arrivarono al Giordano, e quivi fecero alto prima di passarlo. 006 JOS 003 002 In capo a tre giorni, gli ufficiali percorsero il campo, 006 JOS 003 003 e dettero quest’ordine al popolo: “Quando vedrete l’arca del patto dell’Eterno, ch’è il vostro Dio, portata dai sacerdoti levitici, partirete dal luogo ove siete accampati, e andrete dietro ad essa. 006 JOS 003 004 Però, vi sarà tra voi e l’arca la distanza d’un tratto di circa duemila cubiti; non v’accostate ad essa, affinché possiate veder bene la via per la quale dovete andare; poiché non siete ancora mai passati per questa via”. 006 JOS 003 005 E Giosuè disse al popolo: “Santificatevi, poiché domani l’Eterno farà delle maraviglie in mezzo a voi”. 006 JOS 003 006 Poi Giosuè parlò ai sacerdoti, dicendo: “Prendete in ispalla l’arca del patto e passate davanti al popolo”. Ed essi presero in ispalla l’arca del patto e camminarono davanti al popolo. 006 JOS 003 007 E l’Eterno disse a Giosuè: “Oggi comincerò a renderti grande agli occhi di tutto Israele, affinché riconoscano che, come fui con Mosè, così sarò con te. 006 JOS 003 008 E tu dà ai sacerdoti che portano l’arca del patto, quest’ordine: Quando sarete giunti alla riva delle acque del Giordano, vi fermerete nel Giordano”. 006 JOS 003 009 E Giosuè disse ai figliuoli d’Israele: “Fatevi dappresso e ascoltate le parole dell’Eterno, del vostro Dio”. 006 JOS 003 010 Poi Giosuè disse: “Da questo riconoscerete che l’Iddio vivente è in mezzo a voi, e ch’egli caccerà certamente d’innanzi a voi i Cananei, gli Hittei, gli Hivvei, i Ferezei, i Ghirgasei, gli Amorei e i Gebusei: 006 JOS 003 011 ecco, l’arca del patto del Signore di tutta la terra sta per passare davanti a voi per entrar nel Giordano. 006 JOS 003 012 Or dunque prendete dodici uomini fra le tribù d’Israele, uno per tribù. 006 JOS 003 013 E avverrà che, non appena i sacerdoti recanti l’arca dell’Eterno, del Signor di tutta la terra, avran posato le piante de’ piedi nelle acque del Giordano, le acque del Giordano, che scendono d’insù, saranno tagliate, e si fermeranno in un mucchio”. 006 JOS 003 014 E avvenne che quando il popolo fu uscito dalle sue tende per passare il Giordano, avendo dinanzi a lui i sacerdoti che portavano l’arca del patto, 006 JOS 003 015 appena quelli che portavan l’arca giunsero al Giordano e i sacerdoti che portavan l’arca ebber tuffati i piedi nell’acqua della riva (il Giordano straripa da per tutto durante tutto il tempo della mèsse), 006 JOS 003 016 le acque che scendevano d’insù si fermarono e si elevarono in un mucchio, a una grandissima distanza, fin presso la città di Adam che è allato di Tsartan; e quelle che scendevano verso il mare della pianura, il mar Salato, furono interamente separate da esse; e il popolo passò dirimpetto a Gerico. 006 JOS 003 017 E i sacerdoti che portavano l’arca del patto dell’Eterno stettero a piè fermo sull’asciutto, in mezzo al Giordano, mentre tutto Israele passava per l’asciutto, finché tutta la nazione ebbe finito di passare il Giordano. 006 JOS 004 001 Or quando tutta la nazione ebbe finito di passare il Giordano (l’Eterno avea parlato a Giosuè dicendo: 006 JOS 004 002 Prendete tra il popolo dodici uomini, uno per tribù, 006 JOS 004 003 e date loro quest’ordine: Pigliate di qui, di mezzo al Giordano, dal luogo dove i sacerdoti sono stati a piè fermo, dodici pietre, portatele con voi di là dal fiume, e collocatele nel luogo dove accamperete stanotte), 006 JOS 004 004 Giosuè chiamò i dodici uomini che avea designati tra i figliuoli d’Israele, un uomo per tribù, e disse loro: 006 JOS 004 005 “Passate davanti all’arca dell’Eterno, del vostro Dio, in mezzo al Giordano, e ognun di voi tolga in ispalla una pietra, secondo il numero delle tribù dei figliuoli d’Israele, 006 JOS 004 006 affinché questo sia un segno in mezzo a voi. Quando, in avvenire, i vostri figliuoli vi domanderanno: Che significan per voi queste pietre? 006 JOS 004 007 Voi risponderete loro: Le acque del Giordano furon tagliate dinanzi all’arca del patto dell’Eterno; quand’essa passò il Giordano, le acque del Giordano furon tagliate, e queste pietre sono, per i figliuoli d’Israele, una ricordanza in perpetuo”. 006 JOS 004 008 I figliuoli d’Israele fecero dunque come Giosuè aveva ordinato; presero dodici pietre di mezzo al Giordano, come l’Eterno avea detto a Giosuè secondo il numero delle tribù de’ figliuoli d’Israele; le portarono con loro di là dal fiume nel luogo ove doveano passar la notte, e quivi le collocarono. 006 JOS 004 009 Giosuè rizzò pure dodici pietre in mezzo al Giordano, nel luogo ove s’eran fermati i piedi de’ sacerdoti che portavano l’arca del patto, e vi son rimaste fino al dì d’oggi. 006 JOS 004 010 I sacerdoti che portavan l’arca rimasero fermi in mezzo al Giordano finché tutto quello che l’Eterno avea comandato a Giosuè di dire al popolo fosse eseguito, conformemente agli ordini che Mosè avea dato a Giosuè. E il popolo s’affrettò a passare. 006 JOS 004 011 Quando tutto il popolo ebbe finito di passare, l’arca dell’Eterno, coi sacerdoti, passò anch’essa in presenza del popolo. 006 JOS 004 012 E i figliuoli di Ruben, i figliuoli di Gad e mezza la tribù di Manasse passarono in armi davanti ai figliuoli d’Israele, come Mosè avea lor detto. 006 JOS 004 013 Circa quarantamila uomini, pronti di tutto punto per la guerra, passarono davanti all’Eterno nelle pianure di Gerico, per andare a combattere. 006 JOS 004 014 In quel giorno, l’Eterno rese grande Giosuè agli occhi di tutto Israele; ed essi lo temettero, come avean temuto Mosè tutti i giorni della sua vita. 006 JOS 004 015 Or l’Eterno parlò a Giosuè, e gli disse: 006 JOS 004 016 “Ordina ai sacerdoti che portano l’arca della Testimonianza, di uscire dal Giordano”. 006 JOS 004 017 E Giosuè diede quest’ordine ai sacerdoti: “Uscite dal Giordano”. 006 JOS 004 018 E avvenne che, come i sacerdoti che portavan l’arca del patto dell’Eterno furono usciti di mezzo al Giordano e le piante de’ loro piedi si furon alzate e posate sull’asciutto, le acque del Giordano tornarono al loro posto, e strariparon da per tutto, come prima. 006 JOS 004 019 Il popolo uscì dal Giordano il decimo giorno del primo mese, e s’accampò a Ghilgal, all’estremità orientale di Gerico. 006 JOS 004 020 E Giosuè rizzò in Ghilgal le dodici pietre ch’essi avean prese dal Giordano. 006 JOS 004 021 Poi parlò ai figliuoli d’Israele e disse loro: “Quando, in avvenire, i vostri figliuoli domanderanno ai loro padri: Che significano queste pietre? 006 JOS 004 022 voi lo farete sapere ai vostri figliuoli dicendo: Israele passò questo Giordano per l’asciutto. 006 JOS 004 023 Poiché l’Eterno, il vostro Dio, ha asciugato le acque del Giordano davanti a voi finché voi foste passati, come l’Eterno, il vostro Dio, fece al mar Rosso ch’egli asciugò finché fossimo passati, 006 JOS 004 024 onde tutti i popoli della terra riconoscano che la mano dell’Eterno è potente, e voi temiate in ogni tempo l’Eterno, il vostro Dio”. 006 JOS 005 001 Or come tutti i re degli Amorei che erano di là dal Giordano verso occidente e tutti i re dei Cananei che erano presso il mare udirono che l’Eterno aveva asciugate le acque del Giordano davanti ai figliuoli d’Israele finché fossero passati, il loro cuore si strusse e non rimase più in loro alcun coraggio di fronte ai figliuoli d’Israele. 006 JOS 005 002 In quel tempo, l’Eterno disse a Giosuè: “Fatti de’ coltelli di pietra, e torna di nuovo a circoncidere i figliuoli d’Israele”. 006 JOS 005 003 E Giosuè si fece de’ coltelli di pietra e circoncise i figliuoli d’Israele sul colle d’Araloth. 006 JOS 005 004 Questo fu il motivo per cui li circoncise: tutti i maschi del popolo uscito dall’Egitto, cioè tutti gli uomini di guerra, erano morti nel deserto durante il viaggio, dopo essere usciti dall’Egitto. 006 JOS 005 005 Or tutto questo popolo uscito dall’Egitto era circonciso; ma tutto il popolo nato nel deserto durante il viaggio, dopo l’uscita dall’Egitto, non era stato circonciso. 006 JOS 005 006 Poiché i figliuoli d’Israele avean camminato per quarant’anni nel deserto finché tutta la nazione, cioè tutti gli uomini di guerra ch’erano usciti dall’Egitto, furon distrutti, perché non aveano ubbidito alla voce dell’Eterno. L’Eterno avea loro giurato che non farebbe loro vedere il paese che avea promesso con giuramento ai loro padri di darci: paese ove scorre il latte e il miele; 006 JOS 005 007 e sostituì a loro i loro figliuoli. E questi Giosuè li circoncise, perché erano incirconcisi, non essendo stati circoncisi durante il viaggio. 006 JOS 005 008 E quando s’ebbe finito di circoncidere tutta la nazione, quelli rimasero al loro posto nel campo, finché fossero guariti. 006 JOS 005 009 E l’Eterno disse a Giosuè: “Oggi vi ho tolto di dosso il vituperio dell’Egitto”. E quel luogo fu chiamato Ghilgal, nome che dura fino al dì d’oggi. 006 JOS 005 010 I figliuoli d’Israele si accamparono a Ghilgal, e celebrarono la Pasqua il quattordicesimo giorno del mese, sulla sera, nelle pianure di Gerico. 006 JOS 005 011 E l’indomani della Pasqua, in quel preciso giorno, mangiarono dei prodotti del paese: pani azzimi e grano arrostito. 006 JOS 005 012 E la manna cessò l’indomani del giorno in cui mangiarono de’ prodotti del paese; e i figliuoli d’Israele non ebbero più manna, ma mangiarono, quell’anno stesso, del frutto del paese di Canaan. 006 JOS 005 013 Or avvenne, come Giosuè era presso a Gerico, ch’egli alzò gli occhi, guardò, ed ecco un uomo che gli stava ritto davanti, con in mano la spada snudata. Giosuè andò verso di lui, e gli disse: “Sei tu dei nostri, o dei nostri nemici?” 006 JOS 005 014 E quello rispose: “No, io sono il capo dell’esercito dell’Eterno; arrivo adesso”. Allora Giosuè cadde con la faccia a terra, si prostrò, e gli disse: “Che cosa vuol dire il mio signore al suo servo?” 006 JOS 005 015 E il capo dell’esercito dell’Eterno disse a Giosuè: “Lèvati i calzari dai piedi; perché il luogo dove stai è santo”. E Giosuè fece così. 006 JOS 006 001 Or Gerico era ben chiusa e barricata per paura de’ figliuoli d’Israele; nessuno ne usciva e nessuno v’entrava. 006 JOS 006 002 E l’Eterno disse a Giosuè: “Vedi, io do in tua mano Gerico, il suo re, i suoi prodi guerrieri. 006 JOS 006 003 Voi tutti dunque, uomini di guerra, circuite la città, facendone il giro una volta. Così farai per sei giorni; 006 JOS 006 004 e sette sacerdoti porteranno davanti all’arca sette trombe squillanti; il settimo giorno farete il giro della città sette volte, e i sacerdoti soneranno le trombe. 006 JOS 006 005 E avverrà, che quand’essi soneranno a distesa il corno squillante e voi udrete il suono delle trombe, tutto il popolo darà in un gran grido, e le mura della città crolleranno, e il popolo salirà, ciascuno diritto dinanzi a sé”. 006 JOS 006 006 Allora Giosuè, figliuolo di Nun, chiamò i sacerdoti e disse loro: “Prendete l’arca del patto, e sette sacerdoti portino sette trombe squillanti davanti all’arca dell’Eterno”. 006 JOS 006 007 Poi disse al popolo: “Andate, fate il giro della città, e l’avanguardia preceda l’arca dell’Eterno”. 006 JOS 006 008 Quando Giosuè ebbe parlato al popolo, i sette sacerdoti che portavano le sette trombe squillanti davanti all’Eterno, si misero in marcia sonando le trombe; e l’arca del patto dell’Eterno teneva loro dietro. 006 JOS 006 009 E l’avanguardia marciava davanti ai sacerdoti che sonavan le trombe, e la retroguardia seguiva l’arca; durante la marcia, i sacerdoti sonavan le trombe. 006 JOS 006 010 Or Giosuè avea dato al popolo quest’ordine: “Non gridate, fate che non s’oda la vostra voce e non v’esca parola di bocca, fino al giorno ch’io vi dirò: Gridate! allora griderete”. 006 JOS 006 011 Così fece fare all’arca dell’Eterno il giro della città una volta; poi rientrarono nel campo, e quivi passarono la notte. 006 JOS 006 012 Giosuè si levò la mattina di buon’ora, e i sacerdoti presero l’arca dell’Eterno. 006 JOS 006 013 I sette sacerdoti che portavano le sette trombe squillanti davanti all’arca dell’Eterno s’avanzavano, sonando le trombe durante la marcia. L’avanguardia li precedeva; la retroguardia seguiva l’arca dell’Eterno; e durante la marcia, i sacerdoti sonavan le trombe. 006 JOS 006 014 Il secondo giorno circuirono la città una volta, e poi tornarono al campo. Così fecero per sei giorni. 006 JOS 006 015 E il settimo giorno, levatisi la mattina allo spuntar dell’alba, fecero sette volte il giro della città in quella stessa maniera; solo quel giorno fecero il giro della città sette volte. 006 JOS 006 016 La settima volta, come i sacerdoti sonavan le trombe, Giosuè disse al popolo: “Gridate! perché l’Eterno v’ha dato la città. 006 JOS 006 017 E la città con tutto quel che contiene sarà sacrata all’Eterno per essere sterminata come un interdetto; solo Rahab, la meretrice, avrà salva la vita: lei e tutti quelli che saranno in casa con lei, perché nascose i messaggeri che noi avevamo inviati. 006 JOS 006 018 E voi guardatevi bene da ciò ch’è votato all’interdetto, affinché non siate voi stessi votati allo sterminio, prendendo qualcosa d’interdetto, e non rendiate maledetto il campo d’Israele, gettandovi lo scompiglio. 006 JOS 006 019 Ma tutto l’argento, l’oro e gli oggetti di rame e di ferro saranno consacrati all’Eterno; entreranno nel tesoro dell’Eterno”. 006 JOS 006 020 Il popolo dunque gridò e i sacerdoti sonaron le trombe; e avvenne che quando il popolo ebbe udito il suono delle trombe diè in un gran grido, e le mura crollarono. Il popolo salì nella città, ciascuno diritto davanti a sé, e s’impadronirono della città. 006 JOS 006 021 E votarono allo sterminio tutto ciò che era nella città, passando a fil di spada, uomini, donne, fanciulli e vecchi, e buoi e pecore e asini. 006 JOS 006 022 E Giosuè disse ai due uomini che aveano esplorato il paese: “Andate in casa di quella meretrice, menatela fuori con tutto ciò che le appartiene, come glielo avete giurato”. 006 JOS 006 023 E que’ giovani che aveano esplorato il paese entrarono nella casa, e ne fecero uscire Rahab, suo padre, sua madre, i suoi fratelli e tutto quello che le apparteneva; ne fecero uscire anche tutte le famiglie de’ suoi, e li collocarono fuori del campo d’Israele. 006 JOS 006 024 Poi i figliuoli d’Israele diedero fuoco alla città e a tutto quello che conteneva; presero soltanto l’argento, l’oro e gli oggetti di rame e di ferro, che misero nel tesoro della casa dell’Eterno. 006 JOS 006 025 Ma a Rahab, la meretrice, alla famiglia di suo padre e a tutti i suoi Giosuè lasciò la vita; ed ella ha dimorato in mezzo ad Israele fino al dì d’oggi, perché avea nascosto i messi che Giosuè avea mandati ad esplorar Gerico. 006 JOS 006 026 Allora Giosuè fece questo giuramento: “Sia maledetto, nel cospetto dell’Eterno, l’uomo che si leverà a riedificare questa città di Gerico! Ei ne getterà le fondamenta sul suo primogenito, e ne rizzerà le porte sul più giovane de’ suoi figliuoli”. 006 JOS 006 027 L’Eterno fu con Giosuè, e la fama di lui si sparse per tutto il paese. 006 JOS 007 001 Ma i figliuoli d’Israele commisero una infedeltà circa l’interdetto; poiché Acan, figliuolo di Carmi, figliuolo di Zabdi, figliuolo di Zerach, della tribù di Giuda prese dell’interdetto, e l’ira dell’Eterno s’accese contro i figliuoli d’Israele. 006 JOS 007 002 E Giosuè mandò degli uomini da Gerico ad Ai, ch’è vicina a Beth-Aven a oriente di Bethel, e disse loro: “Salite ed esplorate il paese”. E quelli salirono ed esplorarono Ai. 006 JOS 007 003 Poi tornarono da Giosuè e gli dissero: “Non occorre che salga tutto il popolo; ma salgano un due o tremila uomini, e sconfiggeranno Ai; non stancare tutto il popolo, mandandolo là, perché quelli sono in pochi”. 006 JOS 007 004 Così vi salirono un tremila uomini di tra il popolo, i quali si dettero alla fuga davanti alla gente d’Ai. 006 JOS 007 005 E la gente d’Ai ne uccise circa trentasei, li inseguì dalla porta fino a Scebarim, e li mise in rotta nella scesa. E il cuore del popolo si strusse e divenne come acqua. 006 JOS 007 006 Giosuè si stracciò le vesti e si gettò col viso a terra davanti all’arca dell’Eterno; stette così fino alla sera, egli con gli anziani d’Israele, e si gettarono della polvere sul capo. 006 JOS 007 007 E Giosuè disse: “Ahi, Signore, Eterno, perché hai tu fatto passare il Giordano a questo popolo per darci in mano degli Amorei e farci perire? Oh, ci fossimo pur contentati di rimanere di là dal Giordano! 006 JOS 007 008 Ahimè, Signore, che dirò io, ora che Israele ha voltato le spalle ai suoi nemici? 006 JOS 007 009 I Cananei e tutti gli abitanti del paese lo verranno a sapere, ci avvolgeranno, e faranno sparire il nostro nome dalla terra; e tu che farai per il tuo gran nome?” 006 JOS 007 010 E l’Eterno disse a Giosuè: “Lèvati! Perché ti sei tu così prostrato con la faccia a terra? 006 JOS 007 011 Israele ha peccato; essi hanno trasgredito il patto ch’io avevo loro comandato d’osservare; han perfino preso dell’interdetto, l’han perfino rubato, han perfino mentito, e l’han messo fra i loro bagagli. 006 JOS 007 012 Perciò i figliuoli d’Israele non potranno stare a fronte dei loro nemici e volteranno le spalle davanti a loro, perché son divenuti essi stessi interdetti. Io non sarò più con voi, se non distruggete l’interdetto di mezzo a voi. 006 JOS 007 013 Lèvati, santifica il popolo e digli: Santificatevi per domani, perché così ha detto l’Eterno, l’Iddio d’Israele: O Israele, c’è dell’interdetto in mezzo a te! Tu non potrai stare a fronte de’ tuoi nemici, finché non abbiate tolto l’interdetto di mezzo a voi. 006 JOS 007 014 Domattina dunque v’accosterete tribù per tribù; e la tribù che l’Eterno designerà, s’accosterà famiglia per famiglia; e la famiglia che l’Eterno designerà, s’accosterà casa per casa; e la casa che l’Eterno avrà designata, s’accosterà persona per persona. 006 JOS 007 015 E colui che sarà designato come avendo preso dell’interdetto sarà dato alle fiamme con tutto quello che gli appartiene, perché ha trasgredito il patto dell’Eterno e ha commesso un’infamia in Israele”. 006 JOS 007 016 Giosuè dunque si levò la mattina di buon’ora, e fece accostare Israele tribù per tribù; e la tribù di Giuda fu designata. 006 JOS 007 017 Poi fece accostare le famiglie di Giuda, e la famiglia degli Zerachiti fu designata. Poi fece accostare la famiglia degli Zerachiti persona per persona, e Zabdi fu designato. 006 JOS 007 018 Poi fece accostare la casa di Zabdi persona per persona, e fu designato Acan, figliuolo di Carmi, figliuolo di Zabdi, figliuolo di Zerach, della tribù di Giuda. 006 JOS 007 019 Allora Giosuè disse ad Acan: “Figliuol mio, da’ gloria all’Eterno, all’Iddio d’Israele, rendigli omaggio, e dimmi quello che hai fatto; non me lo celare”. 006 JOS 007 020 Acan rispose a Giosuè e disse: “E’ vero; ho peccato contro l’Eterno, l’Iddio d’Israele, ed ecco precisamente quello che ho fatto. 006 JOS 007 021 Ho veduto fra le spoglie un bel mantello di Scinear, duecento sicli d’argento e una verga d’oro del peso di cinquanta sicli; ho bramato quelle cose, le ho prese; ecco, son nascoste in terra in mezzo alla mia tenda; e l’argento è sotto”. 006 JOS 007 022 Allora Giosuè mandò de’ messi, i quali corsero alla tenda; ed ecco che il mantello v’era nascosto; e l’argento stava sotto. 006 JOS 007 023 Essi presero quelle cose di mezzo alla tenda, le portarono a Giosuè e a tutti i figliuoli d’Israele, e le deposero davanti all’Eterno. 006 JOS 007 024 E Giosuè e tutto Israele con lui presero Acan, figliuolo di Zerach, l’argento, il mantello, la verga d’oro, i suoi figliuoli e le sue figliuole, i suoi bovi, i suoi asini, le sue pecore, la sua tenda e tutto quello che gli apparteneva, e li fecero salire nella valle di Acor. 006 JOS 007 025 E Giosuè disse: “Perché ci hai tu conturbati? L’Eterno conturberà te in questo giorno!” E tutto Israele lo lapidò; e dopo aver lapidati gli altri, dettero tutti alle fiamme. 006 JOS 007 026 Poi ammassarono sopra Acan un gran mucchio di pietre, che dura fino al dì d’oggi. E l’Eterno s’acquetò dell’ardente sua ira. Perciò quel luogo e stato chiamato fino al dì d’oggi “valle di Acòr”. 006 JOS 008 001 Poi l’Eterno disse a Giosuè: “Non temere, e non ti sgomentare! Prendi teco tutta la gente di guerra, lèvati e sali contro ad Ai. Guarda, io do in tua mano il re di Ai, il suo popolo, la sua città e il suo paese. 006 JOS 008 002 E tu tratterai Ai e il suo re come hai trattato Gerico a il suo re; ne prenderete per voi soltanto il bottino e il bestiame. Tendi un’imboscata dietro alla città”. 006 JOS 008 003 Giosuè dunque con tutta la gente di guerra si levò per salire contro ad Ai. Egli scelse trentamila uomini valenti e prodi, li fe’ partire di notte, e diede loro quest’ordine: 006 JOS 008 004 “Ecco, vi fermerete imboscati dietro alla città; non v’allontanate troppo dalla città, e siate tutti pronti. 006 JOS 008 005 Io e tutto il popolo ch’è meco ci accosteremo alla città; e quando essi ci usciranno contro come la prima volta, ci metteremo in fuga dinanzi a loro. 006 JOS 008 006 Essi c’inseguiranno finché noi li abbiam tratti lungi dalla città, perché diranno: Essi fuggono dinanzi a noi come la prima volta. E fuggiremo dinanzi a loro. 006 JOS 008 007 Voi allora uscirete dall’imboscata e v’impadronirete della città: l’Eterno, il vostro Dio, la darà in vostra mano. 006 JOS 008 008 E quando avrete preso la città, la incendierete; farete come ha detto l’Eterno. Badate bene, questo è l’ordine ch’io vi do”. 006 JOS 008 009 Così Giosuè li mandò, e quelli andarono al luogo dell’imboscata, e si fermarono fra Bethel e Ai, a ponente d’Ai; ma Giosuè rimase quella notte in mezzo al popolo. 006 JOS 008 010 E la mattina levatosi di buon’ora, passò in rivista il popolo, e salì contro Ai: egli con gli anziani d’Israele, alla testa del popolo. 006 JOS 008 011 E tutta la gente di guerra ch’era con lui, salì, si avvicino, giunse dirimpetto alla città, e si accampò al nord di Ai. Tra lui ed Ai c’era una valle. 006 JOS 008 012 Giosuè prese circa cinquemila uomini, coi quali tese un’imboscata fra Bethel ed Ai, a ponente della città. 006 JOS 008 013 E dopo che tutto il popolo ebbe preso campo al nord della città e tesa l’imboscata a ponente della città, Giosuè, durante quella notte, si spinse avanti in mezzo alla valle. 006 JOS 008 014 Quando il re d’Ai vide questo, la gente della città si levò in fretta di buon mattino; e il re e tutto il suo popolo usciron contro a Israele, per dargli battaglia al punto convenuto, al principio della pianura; perché il re non sapeva che c’era un’imboscata contro di lui dietro la città. 006 JOS 008 015 Allora Giosuè e tutto Israele, facendo vista d’esser battuti da quelli, si misero in fuga verso il deserto. 006 JOS 008 016 E tutto il popolo ch’era nella città fu chiamato a raccolta per inseguirli; e inseguirono Giosuè e furon tratti lungi dalla città. 006 JOS 008 017 Non ci fu uomo, in Ai e in Bethel, che non uscisse dietro a Israele. Lasciaron la città aperta e inseguirono Israele. 006 JOS 008 018 Allora l’Eterno disse a Giosuè: “Stendi verso Ai la lancia che hai in mano, perché io sto per dare Ai in tuo potere”. E Giosuè stese verso la città la lancia che aveva in mano. 006 JOS 008 019 E subito, non appena ebbe steso la mano, gli uomini dell’imboscata sorsero dal luogo dov’erano, entraron di corsa nella città, la presero, e s’affrettarono ad appiccarvi il fuoco. 006 JOS 008 020 E la gente d’Ai, volgendosi indietro, guardò, ed ecco che il fumo della città saliva al cielo; e non vi fu per loro alcuna possibilità di fuggire né da una parte né dall’altra, perché il popolo che fuggiva verso il deserto s’era voltato contro quelli che lo inseguivano. 006 JOS 008 021 E Giosuè e tutto Israele, vedendo che quelli dell’imboscata avean preso la città e che il fumo saliva dalla città, tornarono indietro, e batterono la gente d’Ai. 006 JOS 008 022 Anche gli altri usciron dalla città contro a loro; cosicché furon presi in mezzo da Israele, avendo gli uni di qua e gli altri di là; e Israele li batté in modo che non ne rimase né superstite né fuggiasco. 006 JOS 008 023 Il re d’Ai lo presero vivo, e lo menarono a Giosuè. 006 JOS 008 024 Quando Israele ebbe finito d’uccidere tutti gli abitanti d’Ai nella campagna, nel deserto dove quelli l’aveano inseguito, e tutti furon caduti sotto i colpi della spada finché non ne rimase più, tutto Israele tornò verso Ai e la mise a fil di spada. 006 JOS 008 025 Tutti quelli che caddero in quel giorno, fra uomini e donne, furon dodicimila: vale a dire tutta la gente d’Ai. 006 JOS 008 026 Giosuè non ritirò la mano che avea stesa con la lancia, finché non ebbe sterminato tutti gli abitanti d’Ai. 006 JOS 008 027 Israele prese per se soltanto il bestiame e il bottino di quella città, secondo l’ordine che l’Eterno avea dato a Giosuè. 006 JOS 008 028 Giosuè arse dunque Ai e la ridusse in perpetuo in un mucchio di ruine, com’è anch’oggi. 006 JOS 008 029 Quanto al re d’Ai, l’appiccò a un albero, e ve lo lasciò fino a sera; ma al tramonto del sole Giosuè ordinò che il cadavere fosse calato dall’albero; e lo gittarono all’ingresso della porta della città, e gli ammassarono sopra un gran mucchio di pietre, che rimane anche al di d’oggi. 006 JOS 008 030 Allora Giosuè edificò un altare all’Eterno, all’Iddio d’Israele, sul monte Ebal, 006 JOS 008 031 come Mosè, servo dell’Eterno, aveva ordinato ai figliuoli d’Israele, e come sta scritto nel libro della legge di Mosè: un altare di pietre intatte sulle quali nessuno avea passato ferro; e i figliuoli d’Israele offriron su di esso degli olocausti all’Eterno, e fecero de’ sacrifizi di azioni di grazie. 006 JOS 008 032 E là, su delle pietre, Giosuè scrisse una copia della legge che Mosè avea scritta in presenza dei figliuoli d’Israele. 006 JOS 008 033 Tutto Israele, i suoi anziani, i suoi ufficiali e i suoi giudici stavano in piè ai due lati dell’arca, dirimpetto ai sacerdoti levitici che portavan l’arca del patto dell’Eterno: gli stranieri come gl’Israeliti di nascita, metà dal lato del monte Garizim, metà dal lato del monte Ebal, come Mosè, servo dell’Eterno, avea da prima ordinato che si benedisse il popolo d’Israele. 006 JOS 008 034 Dopo questo, Giosuè lesse tutte le parole della legge, le benedizioni e le maledizioni, secondo tutto ciò ch’è scritto nel libro della legge. 006 JOS 008 035 Non vi fu parola di tutto ciò che Mosè avea comandato, che Giosuè non leggesse in presenza di tutta la raunanza d’Israele, delle donne, de’ bambini e degli stranieri che camminavano in mezzo a loro. 006 JOS 009 001 Or come tutti i re che erano di qua dal Giordano, nella contrada montuosa e nella pianura e lungo tutta la costa del mar grande dirimpetto al Libano, lo Hitteo, l’Amoreo, il Cananeo, il Ferezeo, lo Hivveo e il Gebuseo ebbero udito queste cose, 006 JOS 009 002 si adunarono tutti assieme, di comune accordo, per muover guerra a Giosuè e ad Israele. 006 JOS 009 003 Gli abitanti di Gabaon, dal canto loro, quand’ebbero udito ciò che Giosuè avea fatto a Gerico e ad Ai, 006 JOS 009 004 procedettero con astuzia: partirono, provvisti di viveri, caricarono sui loro asini dei sacchi vecchi e de’ vecchi otri da vino, rotti e ricuciti; 006 JOS 009 005 si misero ai piedi de’ calzari vecchi rappezzati, e de’ vecchi abiti addosso; e tutto il pane di cui s’eran provvisti era duro e sbriciolato. 006 JOS 009 006 Andarono da Giosuè, al campo di Ghilgal, e dissero a lui e alla gente d’Israele: “Noi veniamo di paese lontano; or dunque fate alleanza con noi”. 006 JOS 009 007 La gente d’Israele rispose a questi Hivvei: “Forse voi abitate in mezzo a noi; come dunque faremmo alleanza con voi?” 006 JOS 009 008 Ma quelli dissero a Giosuè: “Noi siam tuoi servi!” E Giosuè a loro: “Chi siete? e donde venite?” E quelli gli risposero: 006 JOS 009 009 “I tuoi servi vengono da un paese molto lontano, tratti dalla fama dell’Eterno, del tuo Dio; poiché abbiam sentito parlare di lui, di tutto quello che ha fatto in Egitto 006 JOS 009 010 e di tutto quello che ha fatto ai due re degli Amorei di là dal Giordano, a Sihon re di Heshbon e ad Og re di Basan, che abitava ad Astaroth. 006 JOS 009 011 E i nostri anziani e tutti gli abitanti del nostro paese ci hanno detto: “Prendete con voi delle provviste per il viaggio, andate loro incontro e dite: Noi siamo vostri servi; fate dunque alleanza con noi. 006 JOS 009 012 Ecco il nostro pane; lo prendemmo caldo dalle nostre case, come provvista, il giorno che partimmo per venire da voi, e ora eccolo duro e sbriciolato; 006 JOS 009 013 e questi sono gli otri da vino che empimmo tutti nuovi, ed eccoli rotti; e questi i nostri abiti e i nostri calzari, che si son logorati per la gran lunghezza del viaggio”. 006 JOS 009 014 Allora la gente d’Israele prese delle loro provviste, e non consultò l’Eterno. 006 JOS 009 015 E Giosuè fece pace con loro e fermò con loro un patto, per il quale avrebbe lasciato loro la vita; e i capi della raunanza lo giuraron loro. 006 JOS 009 016 Ma tre giorni dopo ch’ebber fermato questo patto, seppero che quelli eran loro vicini e abitavano in mezzo a loro; 006 JOS 009 017 poiché i figliuoli d’Israele partirono, e giunsero alle loro città il terzo giorno: le loro città erano Gabaon, Kefira, Beeroth e Kiriath-Jearim. 006 JOS 009 018 Ma i figliuoli d’Israele non li uccisero, a motivo del giuramento che i capi della raunanza avean fatto loro nel nome dell’Eterno, dell’Iddio d’Israele. Però, tutta la raunanza mormorò contro i capi. 006 JOS 009 019 E tutti i capi dissero all’intera raunanza: “Noi abbiam giurato loro nel nome dell’Eterno, dell’Iddio d’Israele; perciò non li possiamo toccare. 006 JOS 009 020 Ecco quel che faremo loro: li lasceremo in vita, per non trarci addosso l’ira dell’Eterno, a motivo del giuramento che abbiam fatto loro”. 006 JOS 009 021 I capi dissero dunque: “Essi vivranno!” Ma quelli furono semplici spaccalegna ed acquaioli per tutta la raunanza, come i capi avean loro detto. 006 JOS 009 022 Giosuè dunque li chiamò e parlò loro così: “Perché ci avete ingannati dicendo: Stiamo molto lontano da voi mentre abitate in mezzo a noi? 006 JOS 009 023 Or dunque siete maledetti, e non cesserete mai d’essere schiavi, spaccalegna ed acquaioli per la casa del mio Dio”. 006 JOS 009 024 E quelli risposero a Giosuè e dissero: “Era stato espressamente riferito ai tuoi servi che il tuo Dio, l’Eterno, aveva ordinato al suo servo Mosè di darvi tutto il paese e di sterminarne d’innanzi a voi tutti gli abitanti. E noi, al vostro appressarvi, siamo stati in gran timore per le nostre vite, ed abbiamo fatto questo. 006 JOS 009 025 Ed ora eccoci qui nelle tue mani; trattaci come ti par che sia bene e giusto di fare”. 006 JOS 009 026 Giosuè li trattò dunque così: li liberò dalle mani de’ figliuoli d’Israele, perché questi non li uccidessero; 006 JOS 009 027 ma in quel giorno li destinò ad essere spaccalegna ed acquaioli per la raunanza e per l’altare dell’Eterno, nel luogo che l’Eterno si sceglierebbe: ed e ciò che fanno anche al dì d’oggi. 006 JOS 010 001 Or quando Adoni-Tsedek, re di Gerusalemme, udì che Giosuè avea preso Ai e l’avea votata allo sterminio, che avea trattato Ai e il suo re nel modo che avea trattato Gerico e il suo re, che gli abitanti di Gabaon avean fatto la pace con gl’Israeliti ed erano in mezzo a loro, 006 JOS 010 002 fu tutto spaventato; perché Gabaon era una città grande come una delle città reali, anche più grande di Ai, e tutti gli uomini suoi erano valorosi. 006 JOS 010 003 Perciò Adoni-Tsedek, re di Gerusalemme, mandò a dire a Hoham re di Hebron, a Piram re di Iarmuth, a Iafia re di Lakis e a Debir re di Eglon: 006 JOS 010 004 “Salite da me, soccorretemi, e noi batteremo Gabaon, perché ha fatto la pace con Giosuè e coi figliuoli d’Israele”. 006 JOS 010 005 E cinque re degli Amorei, il re di Gerusalemme, il re di Hebron, il re di Iarmuth, il re di Lakis e il re di Eglon si radunarono, salirono con tutti i loro eserciti, si accamparono dirimpetto a Gabaon, e l’attaccarono. 006 JOS 010 006 Allora i Gabaoniti mandarono a dire a Giosuè, al campo di Ghilgal: “Non negare ai tuoi servi il tuo aiuto, affrettati a salire da noi, liberaci, soccorrici, perché tutti i re degli Amorei che abitano la contrada montuosa si sono radunati contro di noi”. 006 JOS 010 007 E Giosuè salì da Ghilgal, con tutta la gente di guerra e con tutti gli uomini segnalati per valore. 006 JOS 010 008 E l’Eterno disse a Giosuè: “Non li temere, perché io li ho dati in poter tuo; nessun di loro potrà starti a fronte”. 006 JOS 010 009 E Giosuè piombò loro addosso all’improvviso: avea marciato tutta la notte da Ghilgal. 006 JOS 010 010 E l’Eterno li mise in rotta davanti ad Israele, che fe’ loro subire una grande sconfitta presso Gabaon, li inseguì per la via che sale a Beth-Horon, e li batté fino ad Azeka e a Makkeda. 006 JOS 010 011 Mentre fuggivano d’innanzi a Israele ed erano alla scesa di Beth-Horon, l’Eterno fe’ cader dal cielo su loro delle grosse pietre fino ad Azeka, ed essi perirono; quelli che morirono per le pietre della grandinata furon più numerosi di quelli che i figliuoli d’Israele uccisero con la spada. 006 JOS 010 012 Allora Giosuè parlò all’Eterno, il giorno che l’Eterno diede gli Amorei in potere de’ figliuoli d’Israele, e disse in presenza d’Israele: “Sole, fermati su Gabaon, e tu, luna, sulla valle d’Aialon!” 006 JOS 010 013 E il sole si fermò, e la luna rimase la suo luogo, finché la nazione si fosse vendicata de’ suoi nemici. Questo non sta egli scritto nel libro del Giusto? E il sole si fermò in mezzo al cielo e non s’affrettò a tramontare per quasi un giorno intero. 006 JOS 010 014 E mai, né prima né poi, s’è dato un giorno simile a quello, nel quale l’Eterno abbia esaudito la voce d’un uomo; poiché l’Eterno combatteva per Israele. 006 JOS 010 015 E Giosuè, con tutto Israele, tornò al campo di Ghilgal. 006 JOS 010 016 Or i cinque re eran fuggiti, e s’erano nascosti nella spelonca di Makkeda. 006 JOS 010 017 La cosa fu riferita a Giosuè e gli fu detto: “I cinque re sono stati trovati nascosti nella spelonca di Makkeda”. 006 JOS 010 018 Allora Giosuè disse: “Rotolate delle grosse pietre all’imboccatura della spelonca, e ponetevi degli uomini per far loro la guardia; 006 JOS 010 019 ma voi non vi fermate; inseguite i vostri nemici, e colpite le retroguardie; non li lasciate entrare nelle loro città, perché l’Eterno, il vostro Dio, li ha dati in poter vostro”. 006 JOS 010 020 E quando Giosuè e i figliuoli d’Israele ebbero finito d’infliggere loro una grande, completa disfatta, e quelli che scamparono si furon rifugiati nelle città fortificate, 006 JOS 010 021 tutto il popolo tornò tranquillamente a Giosuè al campo di Makkeda, senza che alcuno osasse fiatare contro i figliuoli d’Israele. 006 JOS 010 022 Allora Giosuè disse: “Aprite l’imboccatura della caverna, traetene fuori quei cinque re, e menateli a me”. 006 JOS 010 023 Quelli fecero così, trassero dalla spelonca quei cinque re, il re di Gerusalemme, il re di Hebron, il re di Iarmuth, il re di Lakis, il re di Eglon, e glieli menarono. 006 JOS 010 024 E quand’ebbero tratti dalla spelonca e menati a Giosuè quei re Giosuè, chiamò tutti gli uomini d’Israele e disse ai capi della gente di guerra ch’era andata con lui: “Accostatevi, mettete il piede sul collo di questi re”. Quelli s’accostarono e misero loro il piede sul collo. 006 JOS 010 025 E Giosuè disse loro: “Non temete, non vi sgomentate, siate forti, e fatevi animo, perché così farà l’Eterno a tutti i vostri nemici contro ai quali avete a combattere”. 006 JOS 010 026 Dopo ciò Giosuè li percosse e li fece morire, quindi li appiccò a cinque alberi; e quelli rimasero appiccati agli alberi fino a sera. 006 JOS 010 027 E sul tramontar del sole, Giosuè ordino che fossero calati dagli alberi e gettati nella spelonca dove s’erano nascosti; e che all’imboccatura della caverna fossero messe delle grosse pietre, le quali vi son rimaste fino al dì d’oggi. 006 JOS 010 028 In quel medesimo giorno Giosuè prese Makkeda e fece passare a fil di spada la città e il suo re; li votò allo sterminio con tutte le persone che vi si trovavano; non ne lasciò scampare una, e tratto il re di Makkeda come avea trattato il re di Gerico. 006 JOS 010 029 Poi Giosuè con tutto Israele passò da Makkeda a Libna, e l’attaccò. 006 JOS 010 030 E l’Eterno diede anche quella col suo re nelle mani d’Israele, e Giosuè la mise a fil di spada con tutte le persone che vi si trovavano; non ne lasciò scampare una, e trattò il re d’essa, come avea trattato il re di Gerico. 006 JOS 010 031 Poi Giosuè con tutto Israele passò da Libna a Lakis; s’accampò dirimpetto a questa, e l’attaccò. 006 JOS 010 032 E l’Eterno diede Lakis nelle mani d’Israele, che la prese il secondo giorno, e la mise a fil di spada, con tutte le persone che vi si trovavano, esattamente come avea fatto a Libna. Allora Horam, re di Ghezer, salì in soccorso di Lakis; 006 JOS 010 033 ma Giosuè batté lui e il suo popolo così da non lasciarne scampare alcuno. 006 JOS 010 034 Poi Giosuè con tutto Israele passò da Lakis ad Eglon; s’accamparono dirimpetto a questa, e l’attaccarono. 006 JOS 010 035 La presero quel medesimo giorno e la misero a fil di spada. In quel giorno Giosuè votò allo sterminio tutte le persone che vi si trovavano, esattamente come avea fatto a Lakis. 006 JOS 010 036 Poi Giosuè con tutto Israele salì da Eglon ad Hebron, e l’attaccarono. 006 JOS 010 037 La presero, la misero a fil di spada insieme col suo re, con tutte le sue città e con tutte le persone che vi si trovavano; non ne lasciò sfuggire una, esattamente come avea fatto ad Eglon; la votò allo sterminio con tutte le persone che vi si trovavano. 006 JOS 010 038 Poi Giosuè con tutto Israele tornò verso Debir, e l’attaccò. 006 JOS 010 039 La prese col suo re e con tutte le sue città; la misero a fil di spada e votarono allo sterminio tutte le persone che vi si trovavano, senza che ne scampasse una. Egli trattò Debir e il suo re come avea trattato Hebron, come avea trattato Libna e il suo re. 006 JOS 010 040 Giosuè dunque batté tutto il paese, la contrada montuosa, il mezzogiorno, la regione bassa, le pendici, e tutti i loro re; non lasciò scampare alcuno, ma votò allo sterminio tutto ciò che avea vita, come l’Eterno, l’Iddio d’Israele, avea comandato. 006 JOS 010 041 Così Giosuè li batté da Kades-Barnea fino a Gaza, e batté tutto il paese di Goscen fino a Gabaon. 006 JOS 010 042 E Giosuè prese ad una volta tutti quei re e i loro paesi, perché l’Eterno, l’Iddio d’Israele, combatteva per Israele. 006 JOS 010 043 Poi Giosuè, con tutto Israele, fece ritorno al campo di Ghilgal. 006 JOS 011 001 Or come Iabin, re di Hatsor, ebbe udito queste cose, mandò de’ messi a Iobab re di Madon, al re di Scimron, al re di Acsaf, 006 JOS 011 002 ai re ch’erano al nord nella contrada montuosa, nella pianura al sud di Kinnereth, nella regione bassa, e sulle alture di Dor a ponente, 006 JOS 011 003 ai Cananei d’oriente e di ponente, agli Amorei, agli Hittei, ai Ferezei, ai Gebusei nella contrada montuosa, agli Hivvei appiè dello Hermon nel paese di Mitspa. 006 JOS 011 004 E quelli uscirono, con tutti i loro eserciti, formando un popolo innumerevole come la rena ch’è sul lido del mare, e con cavalli e carri in grandissima quantità. 006 JOS 011 005 Tutti questi re si riunirono e vennero ad accamparsi assieme presso le acque di Merom per combattere contro Israele. 006 JOS 011 006 E l’Eterno disse a Giosuè: “Non li temere, perché domani, a quest’ora, io farò che saran tutti uccisi davanti a Israele; tu taglierai i garetti ai loro cavalli e darai fuoco ai loro carri”. 006 JOS 011 007 Giosuè dunque, con tutta la sua gente di guerra, marciò all’improvviso contro di essi alle acque di Merom, e piombò loro addosso; 006 JOS 011 008 e l’Eterno li diede nelle mani degl’Israeliti, i quali li batterono e l’inseguirono fino a Sidone la grande, fino a Misrefot-Maim e fino alla valle di Mitspa, verso oriente; li batteron così da non lasciarne scampare uno. 006 JOS 011 009 E Giosuè li tratto come gli avea detto l’Eterno: tagliò i garetti ai loro cavalli e dette fuoco ai loro carri. 006 JOS 011 010 Al suo ritorno, e in quel medesimo tempo, Giosuè prese Hatsor e ne fece perire di spada il re; poiché Hatsor era stata per l’addietro la capitale di tutti quei regni. 006 JOS 011 011 Mise anche a fil di spada tutte le persone che vi si trovavano, votandole allo sterminio; non vi restò anima viva, e dette Hatsor alle fiamme. 006 JOS 011 012 Giosuè prese pure tutte le città di quei re e tutti i loro re, e li mise a fil di spada e li votò allo sterminio, come aveva ordinato Mosè, servo dell’Eterno. 006 JOS 011 013 Ma Israele non arse alcuna delle città poste in collina, salvo Hatsor, la sola che Giosuè incendiasse. 006 JOS 011 014 E i figliuoli d’Israele si tennero per sé tutto il bottino di quelle città e il bestiame, ma misero a fil di spada tutti gli uomini fino al loro completo sterminio, senza lasciare anima viva. 006 JOS 011 015 Come l’Eterno avea comandato a Mosè suo servo, così Mosè ordinò a Giosuè, e così fece Giosuè, il quale non trascurò alcuno degli ordini che l’Eterno avea dato a Mosè. 006 JOS 011 016 Giosuè dunque prese tutto quel paese, la contrada montuosa, tutto il mezzogiorno, tutto il paese di Goscen, la regione bassa, la pianura, la contrada montuosa d’Israele e le sue regioni basse, 006 JOS 011 017 dalla montagna brulla che s’eleva verso Seir, fino a Baal-Gad nella valle del Libano appiè del monte Hermon; prese tutti i loro re, li colpì e li mise a morte. 006 JOS 011 018 Giosuè fece per lungo tempo guerra a tutti quei re. 006 JOS 011 019 Non ci fu città che facesse pace coi figliuoli d’Israele, eccetto gli Hivvei che abitavano Gabaon; le presero tutte, combattendo; 006 JOS 011 020 perché l’Eterno facea sì che il loro cuore si ostinasse a dar battaglia ad Israele, onde Israele li votasse allo sterminio senza che ci fosse pietà per loro, e li distruggesse come l’Eterno avea comandato a Mosè. 006 JOS 011 021 In quel medesimo tempo, Giosuè si mise in marcia e sterminò gli Anakiti della contrada montuosa, di Hebron, di Debir, di Anab, di tutta la contrada montuosa di Giuda e di tutta la contrada montuosa d’Israele; Giosuè li votò allo sterminio con le loro città. 006 JOS 011 022 Non rimasero più Anakiti nel paese de’ figliuoli d’Israele; non ne restarono che alcuni in Gaza, in Gath e in Asdod. 006 JOS 011 023 Giosuè dunque prese tutto il paese, esattamente come l’Eterno avea detto a Mosè; e Giosuè lo diede in eredità a Israele, tribù per tribù, secondo la parte che toccava a ciascuna. E il paese ebbe requie dalla guerra. 006 JOS 012 001 Or questi sono i re del paese battuti dai figliuoli d’Israele, i quali presero possesso del loro territorio di là dal Giordano, verso levante, dalla valle dell’Arnon fino al monte Hermon, con tutta la pianura orientale: 006 JOS 012 002 Sihon, re degli Amorei, che abitava a Heshbon e dominava da Aroer, che è sull’orlo della valle dell’Arnon, e dalla metà della valle e dalla metà di Galaad, fino al torrente di Iabbok, confine de’ figliuoli di Ammon; 006 JOS 012 003 sulla pianura fino al mare di Kinnereth, verso oriente, e fino al mare della pianura ch’è il mar Salato, a oriente verso Beth-Iescimoth; e dal lato di mezzogiorno fino appiè delle pendici del Pisga. 006 JOS 012 004 Poi il territorio di Og re di Basan, uno dei superstiti dei Refaim, che abitava ad Astaroth e a Edrei, 006 JOS 012 005 e dominava sul monte Hermon, su Salca, su tutto Basan sino ai confini dei Ghesuriti e dei Maacatiti, e sulla metà di Galaad, confine di Sihon re di Heshbon. 006 JOS 012 006 Mosè, servo dell’Eterno, e i figliuoli d’Israele li batterono; e Mosè, servo dell’Eterno, diede il loro paese come possesso ai Rubeniti, ai Gaditi e a mezza la tribù di Manasse. 006 JOS 012 007 Ed ecco i re del paese che Giosuè e i figliuoli d’Israele batterono di qua dal Giordano, a occidente, da Baal-Gad nella valle del Libano fino alla montagna brulla che si eleva verso Seir, paese che Giosuè diede in possesso alle tribù d’Israele, secondo la parte che ne toccava a ciascuna, 006 JOS 012 008 nella contrada montuosa, nella regione bassa, nella pianura, sulle pendici, nel deserto e nel mezzogiorno; il paese degli Hittei, degli Amorei, dei Cananei, dei Ferezei, degli Hivvei e dei Gebusei: 006 JOS 012 009 Il re di Gerico, il re di Ai, vicino a Bethel, 006 JOS 012 010 il re di Gerusalemme, il re di Hebron, 006 JOS 012 011 il re di Iarmuth, il re di Lakis, 006 JOS 012 012 il re di Eglon, il re di Ghezer, 006 JOS 012 013 il re di Debir, il re di Gheder, 006 JOS 012 014 il re di Horma, il re di Arad, 006 JOS 012 015 il re di Libna, il re di Adullam, 006 JOS 012 016 il re di Makkeda, il re di Bethel, 006 JOS 012 017 il re di Tappuah, il re di Hefer, 006 JOS 012 018 il re di Afek, il re di Sharon, 006 JOS 012 019 il re di Madon, il re di Hatsor, 006 JOS 012 020 il re di Scimron-Meron, il re di Acsaf, 006 JOS 012 021 il re di Taanac, il re di Meghiddo, 006 JOS 012 022 il re di Kedes, il re di Iokneam al Carmelo, 006 JOS 012 023 il re di Dor, sulle alture di Dor, il re di Goim nel Ghilgal, 006 JOS 012 024 il re di Tirtsa. In tutto trentun re. 006 JOS 013 001 Or Giosuè era vecchio, ben avanti negli anni; e l’Eterno gli disse: “Tu sei vecchio, bene avanti negli anni, e rimane ancora una grandissima parte del paese da conquistare. 006 JOS 013 002 Ecco quel che rimane: tutti i distretti dei Filistei e tutto il territorio dei Ghesuriti, 006 JOS 013 003 dallo Scihor che scorre a oriente dell’Egitto, sino al confine di Ekron a settentrione: regione, che va ritenuta come cananea e che appartiene ai cinque principi dei Filistei: a quello di Gaza, a quello di Asdod, a quello di Askalon, a quello di Gath, a quello di Ekron, e anche agli Avvei, a mezzogiorno; 006 JOS 013 004 tutto il paese dei Cananei, e Meara che è dei Sidoni, sino ad Afek, sino al confine degli Amorei; 006 JOS 013 005 il paese dei Ghibliti e tutto il Libano verso il levante, da Baal-Gad, appiè del monte Hermon, sino all’ingresso di Hamath; 006 JOS 013 006 tutti gli abitanti della contrada montuosa dal Libano fino a Misrefoth-Maim, tutti i Sidoni. Io li caccerò d’innanzi ai figliuoli d’Israele; e tu spartisci pure a sorte l’eredità di questo paese fra gl’Israeliti, nel modo che t’ho comandato. 006 JOS 013 007 Or dunque spartisci l’eredità di questo paese fra nove tribù e la mezza tribù di Manasse”. 006 JOS 013 008 I Rubeniti e i Gaditi, con l’altra metà della tribù di Manasse, hanno ricevuto la loro eredità, che Mosè, servo del l’Eterno, diede loro di là dal Giordano, a oriente: 006 JOS 013 009 da Aroer sull’orlo della valle d’Arnon, e dalla città ch’è in mezzo alla valle, tutto l’altipiano di Medeba fino a Dibon; 006 JOS 013 010 tutte le città di Sihon re degli Amorei, che regnava a Heshbon, sino al confine de’ figliuoli di Ammon; 006 JOS 013 011 Galaad, il territorio dei Ghesuriti e dei Maacatiti, tutto il monte Hermon e tutto Basan fino a Salca; 006 JOS 013 012 tutto il regno di Og, in Basan, che regnava a Astaroth e a Edrei, ultimo superstite dei Refaim. Mosè sconfisse questi re e li cacciò. 006 JOS 013 013 Ma i figliuoli d’Israele non cacciarono i Ghesuriti e i Maacatiti; e Ghesur e Maacath abitano in mezzo a Israele fino al dì d’oggi. 006 JOS 013 014 Solo alla tribù di Levi Mosè non dette alcuna eredità; i sacrifizi offerti mediante il fuoco all’Eterno, all’Iddio d’Israele, sono la sua eredità, com’egli disse. 006 JOS 013 015 Mosè dunque diede alla tribù dei figliuoli di Ruben la loro parte, secondo le loro famiglie; 006 JOS 013 016 essi ebbero per territorio, partendo da Aroer sull’orlo della valle dell’Arnon, e dalla città ch’è in mezzo alla valle, tutto l’altipiano presso Medeba, 006 JOS 013 017 Heshbon e tutte le sue città che sono sull’altipiano: Dibon, Bamoth-Baal, Beth-Baal-Meon, 006 JOS 013 018 Iahats, Kedemoth, Mefaath, 006 JOS 013 019 Kiriataim, Sibma, Tsereth-Hashahar sul monte della valle, 006 JOS 013 020 Beth-Peor, le pendici del Pisga e Beth-Iescimoth; 006 JOS 013 021 tutte le città dell’altipiano, tutto il regno di Sihon, re degli Amorei che regnava a Heshbon, quello che Mosè sconfisse coi principi di Madian, Evi, Rekem, Tsur, Hur e Reba, principi vassalli di Sihon, che abitavano il paese. 006 JOS 013 022 I figliuoli d’Israele fecer morir di spada anche Balaam, figliuolo di Beor, l’indovino, insieme con gli altri che uccisero. 006 JOS 013 023 Al territorio dei figliuoli di Ruben serviva di confine il Giordano. Tale fu l’eredità de’ figliuoli di Ruben secondo le loro famiglie: con le città ed i villaggi annessi. 006 JOS 013 024 Mosè dette pure alla tribù di Gad, ai figliuoli di Gad, la loro parte, secondo le loro famiglie. 006 JOS 013 025 Essi ebbero per territorio Iaezer, tutte le città di Galaad, la metà del paese dei figliuoli di Ammon fino ad Aroer che è dirimpetto a Rabba, 006 JOS 013 026 da Heshbon fino a Ramath-Mitspè e Betonim, da Mahanaim sino al confine di Debir, 006 JOS 013 027 e, nella valle, Beth-Haram, Beth-Nimra, Succoth e Tsafon, residuo del regno di Sihon re di Heshbon, avendo il Giordano per confine sino all’estremità del mare di Kinnereth, di là dal Giordano, a oriente. 006 JOS 013 028 Tale fu l’eredità dei figliuoli di Gad, secondo le loro famiglie, con le città e i villaggi annessi. 006 JOS 013 029 Mosè diede pure alla mezza tribù di Manasse, ai figliuoli di Manasse, la loro parte, secondo le loro famiglie. 006 JOS 013 030 Il loro territorio comprendeva, da Mahanaim, tutto Basan, tutto il regno di Og re di Basan, tutti i borghi di Iair in Basan, in tutto, sessanta terre. 006 JOS 013 031 La metà di Galaad, Astaroth e Edrei, città del regno di Og in Basan, toccarono ai figliuoli di Makir, figliuolo di Manasse, alla metà de’ figliuoli di Makir, secondo le loro famiglie. 006 JOS 013 032 Tali sono le parti che Mosè fece quand’era nelle pianure di Moab, di là dal Giordano, dirimpetto a Gerico, a oriente. 006 JOS 013 033 Ma alla tribù di Levi Mosè non dette alcuna eredità: l’Eterno, l’Iddio d’Israele, è la sua eredità, com’ei le disse. 006 JOS 014 001 Or queste son le terre che i figliuoli d’Israele ebbero come eredità nel paese di Canaan, e che il sacerdote Eleazar, Giosuè figliuolo di Nun e i capi famiglia delle tribù dei figliuoli d’Israele distribuiron loro. 006 JOS 014 002 L’eredità fu distribuita a sorte, come l’Eterno avea comandato per mezzo di Mosè, alle nove tribù e alla mezza tribù, 006 JOS 014 003 perché alle altre due tribù e alla mezza tribù Mosè avea dato la loro eredità di là dal Giordano; mentre ai Leviti non avea dato, tra i figliuoli d’Israele, alcuna eredità, 006 JOS 014 004 perché i figliuoli di Giuseppe formavano due tribù: Manasse ed Efraim; e ai Leviti non fu data alcuna parte nel paese, tranne delle città per abitarvi, coi loro dintorni per il loro bestiame e i loro averi. 006 JOS 014 005 I figliuoli d’Israele fecero come l’Eterno avea comandato a Mosè e spartirono il paese. 006 JOS 014 006 Or i figliuoli di Giuda s’accostarono a Giosuè a Ghilgal; e Caleb, figliuolo di Gefunne, il Kenizeo, gli disse: “Tu sai quel che l’Eterno disse a Mosè, uomo di Dio, riguardo a me ed a te a Kades-Barnea. 006 JOS 014 007 Io avevo quarant’anni quando Mosè, servo dell’Eterno, mi mandò da Kades-Barnea ad esplorare il paese; e io gli feci la mia relazione con sincerità di cuore. 006 JOS 014 008 Ma i miei fratelli ch’erano saliti con me, scoraggiarono il popolo, mentre io seguii pienamente l’Eterno, il mio Dio. 006 JOS 014 009 E in quel giorno Mosè fece questo giuramento: La terra che il tuo piede ha calcata sarà eredità tua e dei tuoi figliuoli in perpetuo, perché hai pienamente seguito l’Eterno, il mio Dio. 006 JOS 014 010 Ed ora ecco, l’Eterno mi ha conservato in vita, come avea detto, durante i quarantacinque anni ormai trascorsi da che l’Eterno disse quella parola a Mosè, quando Israele viaggiava nel deserto; ed ora ecco che ho ottantacinque anni; 006 JOS 014 011 sono oggi ancora robusto com’ero il giorno che Mosè mi mandò; le mie forze son le stesse d’allora, tanto per combattere quanto per andare e venire. 006 JOS 014 012 Or dunque dammi questo monte del quale l’Eterno parlò quel giorno; poiché tu udisti allora che vi stanno degli Anakim e che vi sono delle città grandi e fortificate. Forse l’Eterno sarà meco, e lo li caccerò, come disse l’Eterno”. 006 JOS 014 013 Allora Giosuè lo benedisse, e dette Hebron come eredità a Caleb, figliuolo di Gefunne. 006 JOS 014 014 Per questo Caleb, figliuolo di Gefunne, il Kenizeo, ha avuto Hebron come eredità, fino al dì d’oggi: perché aveva pienamente seguito l’Eterno, l’Iddio d’Israele. 006 JOS 014 015 Ora Hebron si chiamava per l’addietro Kiriath-Arba; Arba era stato l’uomo più grande fra gli Anakim. E il paese ebbe requie dalla guerra. 006 JOS 015 001 Or la parte toccata a sorte alla tribù dei figliuoli di Giuda secondo le loro famiglie, si estendeva sino al confine di Edom, al deserto di Tsin verso sud, all’estremità meridionale di Canaan. 006 JOS 015 002 Il loro confine meridionale partiva dall’estremità del mar Salato, dalla lingua che volge a sud, 006 JOS 015 003 e si prolungava al sud della salita d’Akrabbim, passava per Tsin, poi saliva al sud di Kades-Barnea, passava da Hetsron, saliva verso Addar e si volgeva verso Karkaa; 006 JOS 015 004 passava quindi da Atsmon e continuava fino al torrente d’Egitto, per far capo al mare. Questo sarà, disse Giosuè, il vostro confine meridionale. 006 JOS 015 005 Il confine orientale era il mar Salato, sino alla foce del Giordano. Il confine settentrionale partiva dal braccio di mare ov’è la foce del Giordano; 006 JOS 015 006 di là saliva verso Beth-Hogla, passava al nord di Beth-Araba, saliva fino al sasso di Bohan figliuolo di Ruben; 006 JOS 015 007 poi, partendo dalla valle di Acor, saliva a Debir e si dirigeva verso il nord dal lato di Ghilgal, che è dirimpetto alla salita di Adummim, a sud del torrente; poi passava presso le acque di En-Scemesh, e faceva capo a En-Roghel. 006 JOS 015 008 Di là il confine saliva per la valle di Ben-Hinnom fino al versante meridionale del monte de’ Gebusei che è Gerusalemme, poi s’elevava fino al sommo del monte ch’è dirimpetto alla valle di Hinnom a occidente, e all’estremità della valle dei Refaim, al nord. 006 JOS 015 009 Dal sommo del monte, il confine si estendeva fino alla sorgente delle acque di Neftoah, continuava verso le città del monte Efron, e si prolungava fino a Baala, che è Kiriath-Iearim. 006 JOS 015 010 Da Baala volgeva poi a occidente verso la montagna di Seir, passava per il versante settentrionale del monte Iearim, che è Kesalon, scendeva a Beth-Scemesh e passava per Timna. 006 JOS 015 011 Di là il confine continuava verso il lato settentrionale di Escron, si estendeva verso Scikron, passava per il monte Baala, si prolungava fino a Iabneel, e facea capo al mare. 006 JOS 015 012 Il confine occidentale era il mar grande. Tali furono da tutti i lati i confini dei figliuoli di Giuda secondo le loro famiglie. 006 JOS 015 013 A Caleb, figliuolo di Gefunne, Giosuè dette una parte in mezzo ai figliuoli di Giuda, come l’Eterno gli avea comandato, cioè: la città di Arba padre di Anak, la quale è Hebron. 006 JOS 015 014 E Caleb ne cacciò i tre figliuoli di Anak, Sceshai, Ahiman e Talmai, discendenti di Anak. 006 JOS 015 015 Di là salì contro gli abitanti di Debir, che prima si chiamava Kiriath-Sefer. 006 JOS 015 016 E Caleb disse: “A chi batterà Kiriath-Sefer e la prenderà io darò in moglie Acsa mia figliuola”. 006 JOS 015 017 Allora Otniel, figliuolo di Kenaz, fratello di Caleb la prese, e Caleb gli diede in moglie Acsa sua figliuola. 006 JOS 015 018 E quando ella venne a star con lui, persuase Otniel a chiedere un campo a Caleb, suo padre. Essa scese di sull’asino, e Caleb le disse: “Che vuoi?” 006 JOS 015 019 E quella rispose: “Fammi un dono; giacché tu m’hai stabilita in una terra arida, dammi anche delle sorgenti d’acqua”. Ed egli le donò le sorgenti superiori e le sorgenti sottostanti. 006 JOS 015 020 Questa è l’eredità della tribù dei figliuoli di Giuda, secondo le loro famiglie: 006 JOS 015 021 Le città poste all’estremità della tribù dei figliuoli di Giuda, verso il confine di Edom, dal lato di mezzogiorno, erano: 006 JOS 015 022 Kabtseel, Eder, Jagur, Kina, Dimona, Adeada, 006 JOS 015 023 Kades, Hatsor, Itnan, 006 JOS 015 024 Zif, Telem, Bealoth, 006 JOS 015 025 Hatsor-Hadatta, Kerioth-Hetsron, che è Hatsor, 006 JOS 015 026 Amam, Scema, Molada, 006 JOS 015 027 Hatsar-Gadda, Heshmon, Beth-Palet, 006 JOS 015 028 Hatsar-Shual, Beer-Sceba, Biziotia, Baala, Tim, Atsen, 006 JOS 015 029 Eltolad, Kesil, Horma, 006 JOS 015 030 Tsiklag, Madmanna, 006 JOS 015 031 Sansanna, 006 JOS 015 032 Lebaoth, Scilhim, Ain, Rimmon; in tutto ventinove città e i loro villaggi. 006 JOS 015 033 Nella regione bassa: Eshtaol, Tsorea, Ashna, 006 JOS 015 034 Zanoah, En-Gannim, Tappuah, Enam, 006 JOS 015 035 Iarmuth, Adullam, Soco, Azeka, 006 JOS 015 036 Shaaraim, Aditaim, Ghedera e Ghederotaim: quattordici città e i loro villaggi; 006 JOS 015 037 Tsenan, Hadasha, Migdal-Gad, 006 JOS 015 038 Dilean, Mitspe, Iokteel, 006 JOS 015 039 Lakis, Botskath, Eglon, 006 JOS 015 040 Cabbon, Lahmas, Kitlish, 006 JOS 015 041 Ghederoth, Beth-Dagon, Naama e Makkeda: sedici città e i loro villaggi; 006 JOS 015 042 Libna, Ether, Ashan, 006 JOS 015 043 Iftah, Ashna, Netsib, 006 JOS 015 044 Keila, Aczib e Maresha: nove città e i loro villaggi; 006 JOS 015 045 Ekron, le città del suo territorio e i suoi villaggi; 006 JOS 015 046 da Ekron e a occidente, tutte le città vicine a Asdod e i loro villaggi; 006 JOS 015 047 Asdod, le città del suo territorio e i suoi villaggi; Gaza, le città del suo territorio e i suoi villaggi fino al torrente d’Egitto e al mar grande, che serve di confine. 006 JOS 015 048 Nella contrada montuosa: Shanoir, Iattir, Soco, 006 JOS 015 049 Danna, Kiriath-Sanna, che è Debir, 006 JOS 015 050 Anab, Esthemo, Anim, 006 JOS 015 051 Goscen, Holon e Ghilo: undici città e i loro villaggi; 006 JOS 015 052 Arab, Duma, Escean, 006 JOS 015 053 Ianum, Beth-Tappuah, Afeka, 006 JOS 015 054 Humta, Kiriath-Arba, che è Hebron, e Tsior: nove città e i loro villaggi; 006 JOS 015 055 Maon, Carmel, Zif, Iuta, 006 JOS 015 056 Iizreel, Iokdeam, Zanoah, 006 JOS 015 057 Kain, Ghibea e Timna: dieci città e i loro villaggi; 006 JOS 015 058 Halhul, Beth-Tsur, Ghedor, 006 JOS 015 059 Maarath, Beth-Anoth e Eltekon: sei città e i loro villaggi; 006 JOS 015 060 Kiriath-Baal che è Kiriath-Iearim, e Rabba: due città e i loro villaggi. 006 JOS 015 061 Nel deserto: Beth-Araba, Middin, Secacah, 006 JOS 015 062 Nibshan, Ir-Hammelah e Enghedi: sei città e i loro villaggi. 006 JOS 015 063 Quanto ai Gebusei che abitavano in Gerusalemme, i figliuoli di Giuda non li poteron cacciare; e i Gebusei hanno abitato coi figliuoli di Giuda in Gerusalemme fino al dì d’oggi. 006 JOS 016 001 La parte toccata a sorte ai figliuoli di Giuseppe si estendeva dal Giordano presso Gerico, verso le acque di Gerico a oriente, seguendo il deserto che sale da Gerico a Bethel per la contrada montuosa. 006 JOS 016 002 Il confine continuava poi da Bethel a Luz, e passava per la frontiera degli Archei ad Ataroth, 006 JOS 016 003 scendeva a occidente verso il confine dei Giafletei sino al confine di Beth-Horon disotto e fino a Ghezer, e faceva capo al mare. 006 JOS 016 004 I figliuoli di Giuseppe, Manasse ed Efraim, ebbero ciascuno la loro eredità. 006 JOS 016 005 Or questi furono i confini de’ figliuoli di Efraim, secondo le loro famiglie. Il confine della loro eredità era, a oriente, Atharoth-Addar, fino a Beth-Horon disopra; 006 JOS 016 006 continuava, dal lato di occidente, verso Micmetath al nord, girava a oriente verso Taanath-Scilo e le passava davanti, a oriente di Ianoah. 006 JOS 016 007 Poi da Ianoah scendeva ad Ataroth e a Naarah, toccava Gerico, e faceva capo al Giordano. 006 JOS 016 008 Da Tappuah il confine andava verso occidente fino al torrente di Kana, per far capo al mare. Tale fu l’eredità della tribù dei figliuoli d’Efraim, secondo le loro famiglie, 006 JOS 016 009 con l’aggiunta delle città (tutte città coi loro villaggi), messe a parte per i figliuoli di Efraim in mezzo all’eredità dei figliuoli di Manasse. 006 JOS 016 010 Or essi non cacciarono i Cananei che abitavano a Ghezer; e i Cananei hanno dimorato in mezzo a Efraim fino al dì d’oggi, ma sono stati soggetti a servitù. 006 JOS 017 001 E questa fu la parte toccata a sorte alla tribù di Manasse, perché egli era il primogenito di Giuseppe. Quanto a Makir, primogenito di Manasse e padre di Galaad, siccome era uomo di guerra, aveva avuto Galaad e Basan. 006 JOS 017 002 Fu dunque data a sorte una parte agli altri figliuoli di Manasse, secondo le loro famiglie: ai figliuoli di Abiezer, ai figliuoli di Helek, ai figliuoli d’Asriel, ai figliuoli di Sichem, ai figliuoli di Hefer, ai figliuoli di Scemida. Questi sono i figliuoli maschi di Manasse, figliuolo di Giuseppe, secondo le loro famiglie. 006 JOS 017 003 Or Tselofehad, figliuolo di Hefer, figliuolo di Galaad, figliuolo di Makir, figliuolo di Manasse, non ebbe figliuoli; ma ebbe delle figliuole, delle quali ecco i nomi: Mahlah, Noah, Hoglah, Milcah e Tirtsah. 006 JOS 017 004 Queste si presentarono davanti al sacerdote Eleazar, davanti a Giosuè figliuolo di Nun e davanti ai principi, dicendo: “L’Eterno comandò a Mosè di darci una eredità in mezzo ai nostri fratelli”. E Giosuè diede loro un’eredità in mezzo ai fratelli del padre loro, conformemente all’ordine dell’Eterno. 006 JOS 017 005 Toccaron così dieci parti a Manasse, oltre il paese di Galaad e di Basan che è di là dal Giordano; 006 JOS 017 006 poiché le figliuole di Manasse ebbero un’eredità in mezzo ai figliuoli di lui, e il paese di Galaad fu per gli altri figliuoli di Manasse. 006 JOS 017 007 Il confine di Manasse si estendeva da Ascer a Micmetath ch’è dirimpetto a Sichem, e andava a man destra verso gli abitanti di En-Tappuah. 006 JOS 017 008 Il paese di Tappuah appartenne a Manasse; ma Tappuah sul confine di Manasse appartenne ai figliuoli di Efraim. 006 JOS 017 009 Poi il confine scendeva al torrente di Kana, a sud del torrente, presso città che appartenevano ad Efraim in mezzo alle città di Manasse; ma il confine di Manasse era dal lato nord del torrente, e facea capo al mare. 006 JOS 017 010 Ciò che era a mezzogiorno apparteneva a Efraim; ciò che era a settentrione apparteneva a Manasse, e il mare era il loro confine; a settentrione confinavano con Ascer, e a oriente con Issacar. 006 JOS 017 011 Di più Manasse ebbe, in quel d’Issacar e in quel d’Ascer, Beth-Scean con i suoi villaggi, Ibleam con i suoi villaggi, gli abitanti di Dor con i suoi villaggi, gli abitanti di En-Dor con i suoi villaggi, gli abitanti di Taanac con i suoi villaggi, gli abitanti di Meghiddo con i suoi villaggi: vale a dire tre regioni elevate. 006 JOS 017 012 Or i figliuoli di Manasse non poteron impadronirsi di quelle città; i Cananei eran decisi a restare in quel paese. 006 JOS 017 013 Però, quando i figliuoli d’Israele si furono rinforzati, assoggettarono i Cananei a servitù, ma non li cacciarono del tutto. 006 JOS 017 014 Or i figliuoli di Giuseppe parlarono a Giosuè e gli dissero: “Perché ci hai dato come eredità un solo lotto, una parte sola, mentre siamo un gran popolo che l’Eterno ha cotanto benedetto?” 006 JOS 017 015 E Giosuè disse loro: “Se siete un popolo numeroso, salite alla foresta, e dissodatela per farvi del posto nel paese dei Ferezei e dei Refaim, giacché la contrada montuosa d’Efraim è troppo stretta per voi”. 006 JOS 017 016 Ma i figliuoli di Giuseppe risposero: “Quella contrada montuosa non ci basta; e quanto alla contrada in pianura, tutti i Cananei che l’abitano hanno dei carri di ferro: tanto quelli che stanno a Beth-Scean e nei suoi villaggi, quanto quelli che stanno nella valle d’Iizreel”. 006 JOS 017 017 Allora Giosuè parlò alla casa di Giuseppe, a Efraim e a Manasse, e disse loro: “Voi siete un popolo numeroso e avete una gran forza; non avrete una parte sola; 006 JOS 017 018 ma vostra sarà la contrada montuosa; e siccome è una foresta, la dissoderete, e sarà vostra in tutta la sua distesa; poiché voi caccerete i Cananei, benché abbiano dei carri di ferro e benché siano potenti”. 006 JOS 018 001 Poi tutta la raunanza de’ figliuoli d’Israele s’adunò a Sciloh, e quivi rizzarono la tenda di convegno. Il paese era loro sottomesso. 006 JOS 018 002 Or rimanevano tra i figliuoli d’Israele sette tribù, che non aveano ricevuto la loro eredità. 006 JOS 018 003 E Giosuè disse ai figliuoli d’Israele: “Fino a quando vi mostrerete lenti ad andare a prender possesso del paese che l’Eterno, l’Iddio de’ vostri padri, v’ha dato? 006 JOS 018 004 Sceglietevi tre uomini per tribù e io li manderò. Essi si leveranno, percorreranno il paese, ne faranno la descrizione in vista della partizione, poi torneranno da me. 006 JOS 018 005 Essi lo divideranno in sette parti: Giuda rimarrà nei suoi confini a mezzogiorno, e la casa di Giuseppe rimarrà nei suoi confini a settentrione. 006 JOS 018 006 Voi farete dunque la descrizione del paese, dividendolo in sette parti; me la porterete qui, e io ve le tirerò a sorte qui, davanti all’Eterno, al nostro Dio. 006 JOS 018 007 I Leviti non debbono aver parte di sorta in mezzo a voi, giacché il sacerdozio dell’Eterno è la parte loro; e Gad, Ruben e la mezza tribù di Manasse hanno già ricevuto, al di là del Giordano, a oriente, l’eredità che Mosè, servo dell’Eterno, ha data loro”. 006 JOS 018 008 Quegli uomini dunque si levarono e partirono; e a loro, che andavano a fare la descrizione del paese, Giosuè diede quest’ordine: “Andate, percorrete il paese, e fatene la descrizione; poi tornate da me, e io vi tirerò a sorte le parti qui, davanti all’Eterno, a Sciloh”. 006 JOS 018 009 E quegli uomini andarono, percorsero il paese, ne fecero in un libro la descrizione per città, dividendolo in sette parti; poi tornarono da Giosuè, al campo di Sciloh. 006 JOS 018 010 Allora Giosuè trasse loro a sorte le parti a Sciloh davanti all’Eterno, e quivi sparti il paese tra i figliuoli d’Israele, assegnando a ciascuno la sua parte. 006 JOS 018 011 Fu tirata a sorte la parte della tribù dei figliuoli di Beniamino, secondo le loro famiglie; e la parte che toccò loro aveva i suoi confini tra i figliuoli di Giuda e figliuoli di Giuseppe. 006 JOS 018 012 Dal lato di settentrione, il loro confine partiva dal Giordano, risaliva il versante di Gerico al nord, saliva per la contrada montuosa verso occidente, e facea capo al deserto di Beth-Aven. 006 JOS 018 013 Di la passava per Luz, sul versante meridionale di Luz (che è Bethel), e scendeva ad Ataroth-Addar, presso il monte che è a mezzogiorno di Beth-Horon disotto. 006 JOS 018 014 Poi il confine si prolungava e, dal lato occidentale, girava a mezzogiorno del monte posto difaccia a Beth-Horon, e facea capo a Kiriath-Baal, che è Kiriath-Iearim, città de’ figliuoli di Giuda. Questo era il lato occidentale. 006 JOS 018 015 Il lato di mezzogiorno cominciava all’estremità di Kiriath-Iearim. Il confine si prolungava verso occidente fino alla sorgente delle acque di Neftoah; 006 JOS 018 016 poi scendeva all’estremità del monte posto di faccia alla valle di Ben-Hinnom, che è nella vallata dei Refaim, al nord, e scendeva per la valle di Hinnom, sul versante meridionale dei Gebusei, fino a En-Roghel. 006 JOS 018 017 Si estendeva quindi verso il nord, e giungeva a En-Scemesh; di là si dirigeva verso Gheliloth, che è dirimpetto alla salita di Adummim, e scendeva al sasso di Bohan, figliuolo di Ruben; 006 JOS 018 018 poi passava per il versante settentrionale, di faccia ad Arabah, e scendeva ad Arabah. 006 JOS 018 019 Il confine passava quindi per il versante settentrionale di Beth-Hogla e facea capo al braccio nord del mar Salato, all’estremità meridionale del Giordano. Questo era il confine meridionale. 006 JOS 018 020 Il Giordano serviva di confine dal lato orientale. Tale fu l’eredità dei figliuoli di Beniamino, secondo le loro famiglie, con i suoi confini da tutti i lati. 006 JOS 018 021 Le città della tribù dei figliuoli di Beniamino, secondo le loro famiglie, furono: Gerico, Beth-Hogla, Emek-Ketsits, 006 JOS 018 022 Beth-Arabah, Tsemaraim, Bethel, 006 JOS 018 023 Avvim, Para, Ofra, 006 JOS 018 024 Kefar-Ammonai, Ofni e Gheba: dodici città e i loro villaggi; 006 JOS 018 025 Gabaon, Rama, Beeroth, 006 JOS 018 026 Mitspe, Kefira, Motsa, 006 JOS 018 027 Rekem, Irpeel, Tareala, 006 JOS 018 028 Tsela, Elef, Gebus, che è Gerusalemme, Ghibeath e Kiriath: quattordici città i loro villaggi. Tale fu l’eredità dei figliuoli di Beniamino, secondo le loro famiglie. 006 JOS 019 001 La seconda parte tirata a sorte toccò a Simeone, alla tribù dei figliuoli di Simeone secondo le loro famiglie. La loro eredità era in mezzo all’eredità de’ figliuoli di Giuda. 006 JOS 019 002 Ebbero nella loro eredità: Beer-Sceba, Sceba, Molada, Hatsar-Shual, 006 JOS 019 003 Bala, Atsem, Eltolad, Bethul, 006 JOS 019 004 Horma, Tsiklag, 006 JOS 019 005 Beth-Mareaboth, Hatsar-Susa, 006 JOS 019 006 Beth-Lebaoth e Sharuchen: tredici città e i loro villaggi; 006 JOS 019 007 Ain, Rimmon, Ether e Ashan: quattro città e i loro villaggi; 006 JOS 019 008 e tutti i villaggi che stavano attorno a queste città, fino a Baalath-Beer, che è la Rama del sud. Tale fu l’eredità della tribù de’ figliuoli di Simeone, secondo le loro famiglie. 006 JOS 019 009 L’eredità dei figliuoli di Simeone fu tolta dalla parte de’ figliuoli di Giuda, perché la parte de’ figliuoli di Giuda era troppo grande per loro; ond’è che i figliuoli di Simeone ebbero la loro eredità in mezzo all’eredità di quelli. 006 JOS 019 010 La terza parte tirata a sorte toccò ai figliuoli di Zabulon, secondo le loro famiglie. Il confine della loro eredità si estendeva fino a Sarid. 006 JOS 019 011 Questo confine saliva a occidente verso Mareala e giungeva a Dabbesceth, e poi al torrente che scorre di faccia a Iokneam. 006 JOS 019 012 Da Sarid girava ad oriente, verso il sol levante, sino al confine di Kisloth-Tabor; poi continuava verso Dabrath, e saliva a Iafia. 006 JOS 019 013 Di là passava a oriente per Gath-Hefer, per Eth-Katsin, continuava verso Rimmon, prolungandosi fino a Nea. 006 JOS 019 014 Poi il confine girava dal lato di settentrione verso Hannathon, e facea capo alla valle d’Iftah-El. 006 JOS 019 015 Esso includeva inoltre: Kattath, Nahalal, Scimron, Ideala e Bethlehem: dodici città e loro villaggi. 006 JOS 019 016 Tale fu l’eredità dei figliuoli di Zabulon, secondo le loro famiglie: quelle città e i loro villaggi. 006 JOS 019 017 La quarta parte tirata a sorte toccò a Issacar, ai figliuoli di Issacar, secondo le loro famiglie. 006 JOS 019 018 Il loro territorio comprendeva: Izreel, Kesulloth, Sunem, 006 JOS 019 019 Hafaraim, Scion, Anaharat, 006 JOS 019 020 Rabbith, Kiscion, Abets, 006 JOS 019 021 Remeth, En-Gannim, En-Hadda e Beth-Patsets. 006 JOS 019 022 Poi il confine giungeva a Tabor, Shahatsim e Beth-Scemesh, e facea capo al Giordano: sedici città e i loro villaggi. 006 JOS 019 023 Tale fu l’eredità della tribù de’ figliuoli d’Issacar, secondo le loro famiglie: quelle città e i loro villaggi. 006 JOS 019 024 La quinta parte tirata a sorte toccò ai figliuoli di Ascer, secondo le loro famiglie. 006 JOS 019 025 Il loro territorio comprendeva: Helkath, Hali, Beten, 006 JOS 019 026 Acshaf, Allammelec, Amad, Mishal. Il loro confine giungeva, verso occidente, al Carmel e a Scihor-Libnath. 006 JOS 019 027 Poi girava dal lato del sol levante verso Beth-Dagon, giungeva a Zabulon e alla valle di Iftah-El al nord di Beth-Emek e di Neiel, e si prolungava verso Cabul a sinistra, 006 JOS 019 028 e verso Ebron, Rehob, Hammon e Kana, fino a Sidon la grande. 006 JOS 019 029 Poi il confine girava verso Rama, fino alla città forte di Tiro, girava verso Hosa, e facea capo al mare dal lato del territorio di Acrib. 006 JOS 019 030 Esso includeva inoltre: Ummah, Afek e Rehob: ventidue città e i loro villaggi. 006 JOS 019 031 Tale fu l’eredità della tribù dei figliuoli di Ascer, secondo le loro famiglie: queste città e i loro villaggi. 006 JOS 019 032 La sesta parte tirata a sorte toccò ai figliuoli di Neftali, secondo le loro famiglie. 006 JOS 019 033 Il loro confine si estendeva da Helef, da Elon-Bezaanannim, Adami-Nekeb e Iabneel fino a Lakkun e facea capo al Giordano. 006 JOS 019 034 Poi il confine girava a occidente verso Aznoth-Tabor, di là continuava verso Hukkok; giungeva a Zabulon dal lato di mezzogiorno, a Ascer dal lato d’occidente, e a Giuda del Giordano dal lato di levante. 006 JOS 019 035 Le città forti erano: Tsiddim, Tser, Hammath, Rakkath, Kinnereth, Adama, Rama, Hatsor, 006 JOS 019 036 Kedes, Edrei, 006 JOS 019 037 En-Hatsor, Ireon, Migdal-El, 006 JOS 019 038 Horem, Beth-Anath e Beth-Scemesh: diciannove città e i loro villaggi. 006 JOS 019 039 Tale fu l’eredità della tribù de’ figliuoli di Neftali, secondo le loro famiglie: queste città e i loro villaggi. 006 JOS 019 040 La settima parte tirata a sorte toccò alla tribù de’ figliuoli di Dan, secondo le loro famiglie. 006 JOS 019 041 Il confine della loro eredità comprendeva: Tsorea, Eshtaol, Ir-Scemesh, 006 JOS 019 042 Shaalabbin, Aialon, Itla, Elon, 006 JOS 019 043 Timnata, Ekron, 006 JOS 019 044 Elteke, Ghibbeton, Baalath, 006 JOS 019 045 Iehud, Bene-Berak, Gath-Rimmon, 006 JOS 019 046 Me-Iarkon e Rakkon col territorio dirimpetto a Iafo. 006 JOS 019 047 Or il territorio de’ figliuoli di Dan s’estese più lungi, poiché i figliuoli di Dan salirono a combattere contro Lescem; la presero e la misero a fil di spada; ne presero possesso, vi si stabilirono, e la chiamaron Lescem Dan, dal nome di Dan loro padre. 006 JOS 019 048 Tale fu l’eredità della tribù de’ figliuoli di Dan, secondo le loro famiglie: queste città e i loro villaggi. 006 JOS 019 049 Or quando i figliuoli d’Israele ebbero finito di distribuirsi l’eredità del paese secondo i suoi confini, dettero a Giosuè, figliuolo di Nun, una eredità in mezzo a loro. 006 JOS 019 050 Secondo l’ordine dell’Eterno, gli diedero la città ch’egli chiese: Timnath-Serah, nella contrada montuosa di Efraim. Egli costruì la città e vi stabilì la sua dimora. 006 JOS 019 051 Tali sono le eredità che il sacerdote Eleazar, Giosuè figliuolo di Nun e i capi famiglia delle tribù de’ figliuoli d’Israele distribuirono a sorte a Sciloh, davanti all’Eterno, all’ingresso della tenda di convegno. Così compirono la spartizione del paese. 006 JOS 020 001 Poi l’Eterno parlò a Giosuè, dicendo: “Parla ai figliuoli d’Israele e di’ loro: 006 JOS 020 002 Stabilitevi le città di rifugio, delle quali vi parlai per mezzo di Mosè, 006 JOS 020 003 affinché l’omicida che avrà ucciso qualcuno senza averne l’intenzione, possa ricoverarvisi; esse vi serviranno di rifugio contro il vindice del sangue. 006 JOS 020 004 L’omicida si ricovererà in una di quelle città; e, fermatosi all’ingresso della porta della città, esporrà il suo caso agli anziani di quella città; questi lo accoglieranno presso di loro dentro la città, gli daranno una dimora, ed egli si stabilirà fra loro. 006 JOS 020 005 E se il vindice del sangue lo inseguirà, essi non gli daranno nelle mani l’omicida, poiché ha ucciso il prossimo senza averne l’intenzione, senza averlo odiato prima. 006 JOS 020 006 L’omicida rimarrà in quella città finché, alla morte del sommo sacerdote che sarà in funzione in quei giorni, comparisca in giudizio davanti alla raunanza. Allora l’omicida potrà tornarsene, e rientrare nella sua città e nella sua casa, nella città donde era fuggito”. 006 JOS 020 007 Essi dunque consacrarono Kedes in Galilea nella contrada montuosa di Neftali, Sichem nella contrada montuosa di Efraim e Kiriath-Arba, che Hebron, nella contrada montuosa di Giuda. 006 JOS 020 008 E di là dal Giordano, a oriente di Gerico, stabilirono, nella tribù di Ruben, Betser, nel deserto, nell’altipiano; Ramoth, in Galaad, nella tribù di Gad, e Golan in Basan, nella tribù di Manasse. 006 JOS 020 009 Queste furono le città assegnate a tutti i figliuoli d’Israele e allo straniero dimorante fra loro, affinché chiunque avesse ucciso qualcuno involontariamente potesse rifugiarvisi e non avesse a morire per man del vindice del sangue, prima d’esser comparso davanti alla raunanza. 006 JOS 021 001 Or i capi famiglia de’ Leviti si accostarono al sacerdote Eleazar, a Giosuè figliuolo di Nun e ai capi famiglia delle tribù dei figliuoli d’Israele, 006 JOS 021 002 e parlaron loro a Sciloh, nel paese di Canaan, dicendo: “L’Eterno comandò, per mezzo di Mosè, che ci fossero date delle città da abitare, coi loro contadi per il nostro bestiame”. 006 JOS 021 003 E i figliuoli d’Israele diedero, della loro eredità, ai Leviti le seguenti città coi loro contadi, secondo il comandamento dell’Eterno. 006 JOS 021 004 Si tirò a sorte per le famiglie dei Kehatiti; e i figliuoli del sacerdote Aaronne, ch’erano Leviti, ebbero a sorte tredici città della tribù di Giuda, della tribù di Simeone e della tribù di Beniamino. 006 JOS 021 005 Al resto de’ figliuoli di Kehath toccarono a sorte dieci città delle famiglie della tribù di Efraim, della tribù di Dan e della mezza tribù di Manasse. 006 JOS 021 006 Ai figliuoli di Gherson toccarono a sorte tredici città delle famiglie della tribù d’Issacar, della tribù di Ascer, della tribù di Neftali e della mezza tribù di Manasse in Basan. 006 JOS 021 007 Ai figliuoli di Merari, secondo le loro famiglie, toccarono dodici città della tribù di Ruben, della tribù di Gad e della tribù di Zabulon. 006 JOS 021 008 I figliuoli d’Israele diedero dunque a sorte, coteste città coi loro contadi ai Leviti, come l’Eterno avea comandato per mezzo di Mosè. 006 JOS 021 009 Diedero cioè, della tribù dei figliuoli di Giuda e della tribù de’ figliuoli di Simeone, le città qui menzionate per nome, 006 JOS 021 010 le quali toccarono ai figliuoli d’Aaronne di tra le famiglie dei Kehatiti, figliuoli di Levi, perché il primo lotto fu per loro. 006 JOS 021 011 Furono dunque date loro Kiriath-Arba, cioè Hebron, (Arba fu padre di Anak), nella contrada montuosa di Giuda, col suo contado tutt’intorno; 006 JOS 021 012 ma diedero il territorio della città e i suoi villaggi come possesso a Caleb, figliuolo di Gefunne. 006 JOS 021 013 E diedero ai figliuoli del sacerdote Aaronne la città di rifugio per l’omicida, Hebron e il suo contado; poi Libna e il suo contado, 006 JOS 021 014 Iattir e il suo contado, Eshtemoa e il suo contado, 006 JOS 021 015 Holon e il suo contado, Debir e il suo contado, 006 JOS 021 016 Ain e il suo contado, Iutta e il suo contado, e Beth-Scemesh e il suo contado: nove città di queste due tribù. 006 JOS 021 017 E della tribù di Beniamino, Gabaon e il suo contado, Gheba e il suo contado, 006 JOS 021 018 Anatoth e il suo contado, e Almon e il suo contado: quattro città. 006 JOS 021 019 Totale delle città dei sacerdoti figliuoli d’Aaronne: tredici città e i loro contadi. 006 JOS 021 020 Alle famiglie dei figliuoli di Kehath, cioè al rimanente dei Leviti, figliuoli di Kehath, toccarono delle città della tribù di Efraim. 006 JOS 021 021 Fu loro data la città di rifugio per l’omicida, Sichem col suo contado nella contrada montuosa di Efraim; poi Ghezer e il suo contado, 006 JOS 021 022 Kibetsaim e il suo contado, e Beth-Horon e il suo contado: quattro città. 006 JOS 021 023 Della tribù di Dan: Elteke e il suo contado, Ghibbethon e il suo contado, 006 JOS 021 024 Aialon e il suo contado, Gath-Rimmon e il suo contado: quattro città. 006 JOS 021 025 Della mezza tribù di Manasse: Taanac e il suo contado, Gath-Rimmon e il suo contado: due città. 006 JOS 021 026 Totale: dieci città coi loro contadi, che toccarono alle famiglie degli altri figliuoli di Kehath. 006 JOS 021 027 Ai figliuoli di Gherson, che erano delle famiglie de’ Leviti, furon date: della mezza tribù di Manasse, la città di rifugio per l’omicida, Golan in Basan e il suo contado, e Beeshtra col suo contado: due città; 006 JOS 021 028 della tribù d’Issacar, Kiscion e il suo contado, Dabrath e il suo contado, 006 JOS 021 029 Iarmuth e il suo contado, En-Gannim e il suo contado: quattro città; 006 JOS 021 030 della tribù di Ascer, Misceal e il suo contado, Abdon e il suo contado, 006 JOS 021 031 Helkath e il suo contado, e Rehob e il suo contado: quattro città; 006 JOS 021 032 e della tribù di Neftali, la città di rifugio per l’omicida, Kedes in Galilea e il suo contado, Hammoth-Dor e il suo contado, e Kartan col suo contado: tre città. 006 JOS 021 033 Totale delle città dei Ghersoniti, secondo le loro famiglie: tredici città e i loro contadi. 006 JOS 021 034 E alle famiglie de’ figliuoli di Merari, cioè al rimanente de’ Leviti, furon date: della tribù di Zabulon, Iokneam e il suo contado, Karta e il suo contado, 006 JOS 021 035 Dimna e il suo contado, e Nahalal col suo contado: quattro città; 006 JOS 021 036 della tribù di Ruben, Betser e il suo contado, Iahtsa e il suo contado, 006 JOS 021 037 Kedemoth e il suo contado e Mefaath e il suo contado: quattro città; 006 JOS 021 038 e della tribù di Gad, la città di rifugio per l’omicida, Ramoth in Galaad e il suo contado, Mahanaim e il suo contado, 006 JOS 021 039 Heshbon e il suo contado, e Iaezer col suo contado: in tutto quattro città. 006 JOS 021 040 Totale delle città date a sorte ai figliuoli di Merari, secondo le loro famiglie formanti il resto delle famiglie dei Leviti: dodici città. 006 JOS 021 041 Totale delle città dei Leviti in mezzo ai possessi de’ figliuoli d’Israele: quarantotto città e i loro contadi. 006 JOS 021 042 Ciascuna di queste città aveva il suo contado tutt’intorno; così era di tutte queste città. 006 JOS 021 043 L’Eterno diede dunque a Israele tutto il paese che avea giurato ai padri di dar loro, e i figliuoli d’Israele ne presero possesso, e vi si stanziarono. 006 JOS 021 044 E l’Eterno diede loro requie d’ogn’intorno, come avea giurato ai loro padri; nessuno di tutti i lor nemici poté star loro a fronte; l’Eterno diede loro nelle mani tutti quei nemici. 006 JOS 021 045 Di tutte le buone parole che l’Eterno avea dette alla casa d’Israele non una cadde a terra: tutte si compierono. 006 JOS 022 001 Allora Giosuè chiamò i Rubeniti, i Gaditi e la mezza tribù di Manasse, e disse loro: 006 JOS 022 002 “Voi avete osservato tutto ciò che Mosè, servo dell’Eterno, vi aveva ordinato, e avete ubbidito alla mia voce in tutto quello che io vi ho comandato. 006 JOS 022 003 Voi non avete abbandonato i vostri fratelli durante questo lungo tempo, fino ad oggi, e avete osservato come dovevate il comandamento dell’Eterno, ch’è il vostro Dio. 006 JOS 022 004 E ora che l’Eterno, il vostro Dio, ha dato requie ai vostri fratelli, come avea lor detto, ritornatevene e andatevene alle vostre tende nel paese che vi appartiene, e che Mosè, servo dell’Eterno, vi ha dato di là dal Giordano. 006 JOS 022 005 Soltanto abbiate gran cura di mettere in pratica i comandamenti e la legge che Mosè, servo dell’Eterno, vi ha dato, amando l’Eterno, il vostro Dio, camminando in tutte le sue vie, osservando i suoi comandamenti, tenendovi stretti a lui, e servendolo con tutto il vostro cuore e con tutta l’anima vostra”. 006 JOS 022 006 Poi Giosuè li benedisse e li accomiatò; e quelli se ne tornarono alle loro tende. 006 JOS 022 007 (Or Mosè avea dato a una metà della tribù di Manasse una eredità in Basan, e Giosuè dette all’altra metà un’eredità tra i loro fratelli, di qua dal Giordano, a occidente). Quando Giosuè li rimando alle loro tende e li benedisse, disse loro ancora: 006 JOS 022 008 “Voi tornate alle vostre tende con grandi ricchezze, con moltissimo bestiame, con argento, oro, rame, ferro e con grandissima quantità di vestimenta; dividete coi vostri fratelli il bottino dei vostri nemici”. 006 JOS 022 009 I figliuoli di Ruben, i figliuoli di Gad e la mezza tribù di Manasse dunque se ne tornarono, dopo aver lasciato i figliuoli d’Israele a Sciloh, nel paese di Canaan, per andare nel paese di Galaad, il paese di loro proprietà, del quale avean ricevuto il possesso, dietro il comandamento dato dall’Eterno per mezzo di Mosè. 006 JOS 022 010 E come giunsero alla regione del Giordano che appartiene al paese di Canaan, i figliuoli di Ruben, i figliuoli di Gad e la mezza tribù di Manasse vi costruirono un altare, presso il Giordano: un grande altare, che colpiva la vista. 006 JOS 022 011 I figliuoli d’Israele udirono che si diceva: “Ecco, i figliuoli di Ruben, i figliuoli di Gad e la mezza tribù di Manasse hanno costruito un altare di faccia al paese di Canaan, nella regione del Giordano, dal lato de’ figliuoli d’Israele”. 006 JOS 022 012 Quando i figliuoli d’Israele udiron questo, tutta la raunanza de’ figliuoli d’Israele si riunì a Sciloh per salire a muover loro guerra. 006 JOS 022 013 E i figliuoli d’Israele mandarono ai figliuoli di Ruben, ai figliuoli di Gad e alla mezza tribù di Manasse, nel paese di Galaad, Fineas, figliuolo del sacerdote Eleazar, 006 JOS 022 014 e con lui dieci principi, un principe per ciascuna casa paterna di tutte le tribù d’Israele: 006 JOS 022 015 tutti eran capi di una casa paterna fra le migliaia d’Israele. Essi andarono dai figliuoli di Ruben, dai figliuoli di Gad e dalla mezza tribù di Manasse nel paese di Galaad, e parlaron con loro dicendo: 006 JOS 022 016 “Così ha detto tutta la raunanza dell’Eterno: Che cos’è questa infedeltà che avete commesso contro l’Iddio d’Israele, ritraendovi oggi dal seguire l’Eterno col costruirvi un altare per ribellarvi oggi all’Eterno? 006 JOS 022 017 E’ ella poca cosa per noi l’iniquità di Peor della quale non ci siamo fino al dì d’oggi purificati e che attirò quella piaga sulla raunanza dell’Eterno? E voi oggi vi ritraete dal seguire l’Eterno! 006 JOS 022 018 Avverrà così che, ribellandovi voi oggi all’Eterno, domani egli si adirerà contro tutta la raunanza d’Israele. 006 JOS 022 019 Se reputate impuro il paese che possedete, ebbene, passate nel paese ch’è possesso dell’Eterno, dov’è stabilito il tabernacolo dell’Eterno, e stanziatevi in mezzo a noi; ma non vi ribellate all’Eterno, e non fate di noi dei ribelli, costruendovi un altare oltre l’altare dell’Eterno, del nostro Dio. 006 JOS 022 020 Acan, figliuolo di Zerah, non commise egli una infedeltà, relativamente all’interdetto, attirando l’ira dell’Eterno su tutta la raunanza d’Israele, talché quell’uomo non fu solo a perire per la sua iniquità?” 006 JOS 022 021 Allora i figliuoli di Ruben, i figliuoli di Gad e la mezza tribù di Manasse risposero e dissero ai capi delle migliaia d’Israele: 006 JOS 022 022 “Dio, Dio, l’Eterno, Dio, Dio, l’Eterno lo sa, e anche Israele lo saprà. Se abbiamo agito per ribellione, o per infedeltà verso l’Eterno, o Dio, non ci salvare in questo giorno! 006 JOS 022 023 Se abbiam costruito un altare per ritrarci dal seguire l’Eterno; se è per offrirvi su degli olocausti o delle oblazioni o per farvi su de’ sacrifizi di azioni di grazie, l’Eterno stesso ce ne chieda conto! 006 JOS 022 024 Egli sa se non l’abbiamo fatto, invece, per tema di questo: che, cioè, in avvenire, i vostri figliuoli potessero dire ai figliuoli nostri: Che avete a far voi con l’Eterno, con l’Iddio d’Israele? 006 JOS 022 025 L’Eterno ha posto il Giordano come confine tra noi e voi, o figliuoli di Ruben, o figliuoli di Gad; voi non avete parte alcuna nell’Eterno! E così i vostri figliuoli farebbero cessare figliuoli nostri dal temere l’Eterno. 006 JOS 022 026 Perciò abbiam detto: Mettiamo ora mano a costruirci un altare, non per olocausti né per sacrifizi, 006 JOS 022 027 ma perché serva di testimonio fra noi e voi e fra i nostri discendenti dopo noi, che vogliam servire l’Eterno, nel suo cospetto, coi nostri olocausti, coi nostri sacrifizi e con le nostre offerte di azioni di grazie, affinché i vostri figliuoli non abbiano un giorno a dire ai figliuoli nostri: Voi non avete parte alcuna nell’Eterno! 006 JOS 022 028 E abbiam detto: Se in avvenire essi diranno questo a noi o ai nostri discendenti, noi risponderemo: Guardate la forma dell’altare dell’Eterno che i nostri padri fecero, non per olocausti né per sacrifizi, ma perché servisse di testimonio fra noi e voi. 006 JOS 022 029 Lungi da noi l’idea di ribellarci all’Eterno e di ritrarci dal seguire l’Eterno, costruendo un altare per olocausti, per oblazioni o per sacrifizi, oltre l’altare dell’Eterno, del nostro Dio, ch’è davanti al suo tabernacolo!” 006 JOS 022 030 Quando il sacerdote Fineas, e i principi della raunanza, i capi delle migliaia d’Israele ch’eran con lui, ebbero udito le parole dette dai figliuoli di Ruben, dai figliuoli di Gad e dai figliuoli di Manasse, rimasero soddisfatti. 006 JOS 022 031 E Fineas, figliuolo del sacerdote Eleazar, disse ai figliuoli di Ruben, ai figliuoli di Gad e ai figliuoli di Manasse: “Oggi riconosciamo che l’Eterno è in mezzo a noi, poiché non avete commesso questa infedeltà verso l’Eterno; così avete scampato i figliuoli d’Israele dalla mano dell’Eterno”. 006 JOS 022 032 E Fineas, figliuolo del sacerdote Eleazar, e i principi si partirono dai figliuoli di Ruben e dai figliuoli di Gad e tornarono dal paese di Galaad al paese di Canaan presso i figliuoli d’Israele, ai quali riferiron l’accaduto. 006 JOS 022 033 La cosa piacque ai figliuoli d’Israele, i quali benedissero Dio, e non parlaron più di salire a muover guerra ai figliuoli di Ruben e di Gad per devastare il paese ch’essi abitavano. 006 JOS 022 034 E i figliuoli di Ruben e i figliuoli di Gad diedero a quell’altare il nome di Ed perché dissero: “Esso è testimonio fra noi che l’Eterno è Dio”. 006 JOS 023 001 Or molto tempo dopo che l’Eterno ebbe dato requie a Israele liberandolo da tutti i nemici che lo circondavano, Giosuè, ormai vecchio e bene innanzi negli anni, 006 JOS 023 002 convocò tutto Israele, gli anziani, i capi, i giudici e gli ufficiali del popolo, e disse loro: “Io sono vecchio e bene innanzi negli anni. 006 JOS 023 003 Voi avete veduto tutto ciò che l’Eterno, il vostro Dio, ha fatto a tutte queste nazioni, cacciandole d’innanzi a voi; poiché l’Eterno, il vostro Dio, e quegli che ha combattuto per voi. 006 JOS 023 004 Ecco io ho diviso tra voi a sorte, come eredità, secondo le vostre tribù, il paese delle nazioni che restano, e di tutte quelle che ho sterminate, dal Giordano fino al mar grande, ad occidente. 006 JOS 023 005 E l’Eterno, l’Iddio vostro, le disperderà egli stesso d’innanzi a voi e le scaccerà d’innanzi a voi e voi prenderete possesso del loro paese, come l’Eterno, il vostro Dio, v’ha detto. 006 JOS 023 006 Applicatevi dunque risolutamente ad osservare e a mettere in pratica tutto ciò ch’è scritto nel libro della legge di Mosè, senza sviarvene né a destra né a sinistra, 006 JOS 023 007 senza mischiarvi con queste nazioni che rimangono fra voi; non mentovate neppure il nome de’ loro dèi, non ne fate uso nei giuramenti; non li servite, e non vi prostrate davanti a loro; 006 JOS 023 008 ma tenetevi stretti all’Eterno, ch’è il vostro Dio, come avete fatto fino ad oggi. 006 JOS 023 009 L’Eterno ha cacciato d’innanzi a voi nazioni grandi e potenti; e nessuno ha potuto starvi a fronte, fino ad oggi. 006 JOS 023 010 Uno solo di voi ne inseguiva mille, perché l’Eterno, il vostro Dio, era quegli che combatteva per voi, com’egli vi avea detto. 006 JOS 023 011 Vegliate dunque attentamente su voi stessi, per amar l’Eterno, il vostro Dio. 006 JOS 023 012 Perché, se vi ritraete da lui e v’unite a quel che resta di queste nazioni che son rimaste fra voi e v’imparentate con loro e vi mescolate con esse ed esse con voi, 006 JOS 023 013 siate ben certi che l’Eterno, il vostro Dio, non continuerà a scacciare queste genti d’innanzi a voi, ma esse diventeranno per voi una rete, un’insidia, un flagello ai vostri fianchi, tante spine negli occhi vostri, finché non siate periti e scomparsi da questo buon paese che l’Eterno, il vostro Dio, v’ha dato. 006 JOS 023 014 Or ecco, io me ne vo oggi per la via di tutto il mondo; riconoscete dunque con tutto il vostro cuore e con tutta l’anima vostra che neppur una di tutte le buone parole che l’Eterno, il vostro Dio, ha pronunciate su voi e caduta a terra; tutte si son compiute per voi; neppure una e caduta a terra. 006 JOS 023 015 E avverrà che, come ogni buona parola che l’Eterno, il vostro Dio, vi avea detta si è compiuta per voi, così l’Eterno adempirà a vostro danno tutte le sue parole di minaccia, finché vi abbia sterminati di su questo buon paese, che il vostro Dio, l’Eterno, vi ha dato. 006 JOS 023 016 Se trasgredite il patto che l’Eterno, il vostro Dio, vi ha imposto, e andate a servire altri dèi e vi prostrate davanti a loro, l’ira dell’Eterno s’accenderà contro di voi, e voi perirete presto, scomparendo dal buon paese ch’egli vi ha dato”. 006 JOS 024 001 Giosuè adunò pure tutte le tribù d’Israele in Sichem, e convocò gli anziani d’Israele, i capi, i giudici e gli ufficiali del popolo, i quali si presentarono davanti a Dio. 006 JOS 024 002 E Giosuè disse a tutto il popolo: “Così parla l’Eterno, l’Iddio d’Israele: I vostri padri, come Terah padre d’Abrahamo e padre di Nahor, abitarono anticamente di là dal fiume, e servirono ad altri dèi. 006 JOS 024 003 E io presi il padre vostro Abrahamo di là dal fiume, e gli feci percorrere tutto il paese di Canaan; moltiplicai la sua progenie, e gli diedi Isacco. 006 JOS 024 004 E ad Isacco diedi Giacobbe ed Esaù, e assegnai ad Esaù il possesso della montagna di Seir, e Giacobbe e i suoi figliuoli scesero in Egitto. 006 JOS 024 005 Poi mandai Mosè ed Aaronne, e colpii l’Egitto coi prodigi che feci in mezzo ad esso; e dopo ciò, ve ne trassi fuori. 006 JOS 024 006 Trassi dunque fuor dall’Egitto i vostri padri, e voi arrivaste al mare. Gli Egiziani inseguirono i vostri padri con carri e cavalieri fino al mar Rosso. 006 JOS 024 007 Quelli gridarono all’Eterno, ed egli pose delle fitte tenebre fra voi e gli Egiziani; poi fece venir sopra loro il mare, che li ricoperse; e gli occhi vostri videro quel ch’io feci agli Egiziani. Poi dimoraste lungo tempo nel deserto. 006 JOS 024 008 Io vi condussi quindi nel paese degli Amorei, che abitavano di là dal Giordano; essi combatterono contro di voi, e io li diedi nelle vostre mani; voi prendeste possesso del loro paese, e io li distrussi d’innanzi a voi. 006 JOS 024 009 Poi Balak figliuolo di Tsippor, re di Moab, si levò a muover guerra ad Israele; e mandò a chiamare Balaam, figliuolo di Beor, perché vi maledicesse; 006 JOS 024 010 ma io non volli dare ascolto a Balaam; egli dovette benedirvi, e vi liberai dalle mani di Balak. 006 JOS 024 011 E passaste il Giordano, e arrivaste a Gerico; gli abitanti di Gerico, gli Amorei, i Ferezei, i Cananei, gli Hittei, i Ghirgasei, gli Hivvei e i Gebusei combatteron contro di voi, e io li diedi nelle vostre mani. 006 JOS 024 012 E mandai davanti a voi i calabroni, che li scacciarono d’innanzi a voi, com’era avvenuto dei due re Amorei: non fu per la tua spada ne per il tuo arco. 006 JOS 024 013 E vi diedi una terra che voi non avevate lavorata, delle città che non avevate costruite; voi abitate in esse e mangiate del frutto delle vigne e degli uliveti che non avete piantati. 006 JOS 024 014 Or dunque temete l’Eterno, e servitelo con integrità e fedeltà; togliete via gli dèi ai quali i vostri padri servirono di là dal fiume, e in Egitto, e servite all’Eterno. 006 JOS 024 015 E se vi par mal fatto servire all’Eterno, scegliete oggi a chi volete servire: o agli dèi ai quali i vostri padri servirono di là dal fiume, o agli dèi degli Amorei, nel paese de’ quali abitate; quanto a me e alla casa mia, serviremo all’Eterno”. 006 JOS 024 016 Allora il popolo rispose e disse: “Lungi da noi l’abbandonare l’Eterno per servire ad altri dèi! 006 JOS 024 017 Poiché l’Eterno, il nostro Dio, è quegli che ha fatto salir noi e i padri nostri fuor dal paese d’Egitto, dalla casa di schiavitù, che ha fatto quei grandi miracoli dinanzi agli occhi nostri, e ci ha protetti per tutto il viaggio che abbiam fatto, e in mezzo a tutti i popoli fra i quali siamo passati; 006 JOS 024 018 e l’Eterno ha cacciato d’innanzi a noi tutti questi popoli, e gli Amorei che abitavano il paese, anche noi serviremo all’Eterno, perch’egli e il nostro Dio”. 006 JOS 024 019 E Giosuè disse al popolo: “Voi non potrete servire all’Eterno, perch’egli è un Dio santo, e un Dio geloso; egli non perdonerà le vostre trasgressioni e i vostri peccati. 006 JOS 024 020 Quando abbandonerete l’Eterno e servirete dèi stranieri, egli vi si volterà contro, vi farà del male e vi consumerà, dopo avervi fatto tanto bene”. 006 JOS 024 021 E il popolo disse a Giosuè: “No! No! Noi serviremo l’Eterno”. 006 JOS 024 022 E Giosuè disse al popolo: “Voi siete testimoni contro voi stessi, che vi siete scelto l’Eterno per servirgli!” Quelli risposero: “Siam testimoni!” 006 JOS 024 023 E Giosuè: “Togliete dunque via gli dei stranieri che sono in mezzo a voi, e inclinate il cuor vostro all’Eterno, ch’è l’Iddio d’Israele!” 006 JOS 024 024 Il popolo rispose a Giosuè: “L’Eterno, il nostro Dio, è quello che serviremo, e alla sua voce ubbidiremo!” 006 JOS 024 025 Così Giosuè fermò in quel giorno un patto col popolo, e gli diede delle leggi e delle prescrizioni a Sichem. 006 JOS 024 026 Poi Giosuè scrisse queste cose nel libro della legge di Dio; e prese una gran pietra e la rizzò quivi sotto la quercia ch’era presso il luogo consacrato all’Eterno. 006 JOS 024 027 E Giosuè disse a tutto il popolo: “Ecco, questa pietra sarà una testimonianza contro di noi; perch’essa ha udito tutte le parole che l’Eterno ci ha dette; essa servirà quindi da testimonio contro di voi, affinché non rinneghiate il vostro Dio”. 006 JOS 024 028 Poi Giosuè rimandò il popolo, ognuno alla sua eredità. 006 JOS 024 029 E, dopo queste cose, avvenne che Giosuè, figliuolo di Nun, servo dell’Eterno, mori in età di centodieci anni, 006 JOS 024 030 e lo seppellirono nel territorio di sua proprietà a Timnat-Serah, che è nella contrada montuosa di Efraim, al nord della montagna di Gaash. 006 JOS 024 031 E Israele servì all’Eterno durante tutta la vita di Giosuè e durante tutta la vita degli anziani che sopravvissero a Giosuè, e che aveano conoscenza di tutte le opere che l’Eterno avea fatte per Israele. 006 JOS 024 032 E le ossa di Giuseppe, che i figliuoli d’Israele avean portate dall’Egitto, le seppellirono a Sichem, nella parte di campo che Giacobbe avea comprata dai figliuoli di Hemor, padre di Sichem, per cento pezzi di danaro; e i figliuoli di Giuseppe le avean ricevute nella loro eredità. 006 JOS 024 033 Poi morì anche Eleazar, figliuolo di Aaronne, e lo seppellirono a Ghibeah di Fineas, ch’era stata data al suo figliuolo Fineas, nella contrada montuosa di Efraim. # # BOOK 007 JDG Judges Giudici 007 JDG 001 001 Dopo la morte di Giosuè, i figliuoli d’Israele consultarono l’Eterno, dicendo: “Chi di noi salirà il primo contro i Cananei a muover loro guerra?” 007 JDG 001 002 E l’Eterno rispose: “Salirà Giuda; ecco, io ho dato il paese nelle sue mani”. 007 JDG 001 003 Allora Giuda disse a Simeone suo fratello: “Sali meco nel paese che m’è toccato a sorte, e combatteremo contro i Cananei; poi anch’io andrò teco in quello ch’è toccato a te”. E Simeone andò con lui. 007 JDG 001 004 Giuda dunque salì, e l’Eterno diede nelle loro mani i Cananei e i Ferezei; e sconfissero a Bezek diecimila uomini. 007 JDG 001 005 E, trovato Adoni-Bezek a Bezek, l’attaccarono, e sconfissero i Cananei e i Ferezei. 007 JDG 001 006 Adoni-Bezek si diè alla fuga; ma essi lo inseguirono, lo presero, e gli tagliarono i pollici delle mani de’ piedi. 007 JDG 001 007 E Adoni-Bezek disse: “Settanta re, a cui erano stati tagliati i pollici delle mani e de’ piedi raccoglievano gli avanzi del cibo sotto la mia mensa. Quello che ho fatto io, Iddio me lo rende”. E lo menarono a Gerusalemme, dove morì. 007 JDG 001 008 I figliuoli di Giuda attaccarono Gerusalemme, e la presero; passarono gli abitanti a fil di spada e misero la città a fuoco e fiamma. 007 JDG 001 009 Poi i figliuoli di Giuda scesero a combattere contro i Cananei che abitavano la contrada montuosa, il mezzogiorno e la regione bassa. 007 JDG 001 010 Giuda marciò contro i Cananei che abitavano a Hebron, (il cui nome era prima Kiriath-Arba) e sconfisse Sceshai, Ahiman e Talmai. 007 JDG 001 011 Di la marciò contro gli abitanti di Debir, che prima si chiamava Kiriath-Sefer. 007 JDG 001 012 E Caleb disse: “A chi batterà Kiriath-Sefer e la prenderà io darò in moglie Acsa, mia figliuola”. 007 JDG 001 013 La prese Othniel, figliuolo di Kenaz, fratello minore di Caleb, e questi gli diede in moglie Acsa sua figliuola. 007 JDG 001 014 E quand’ella venne a star con lui, lo persuase a chiedere un campo al padre di lei. Essa scese di sull’asino, e Caleb le disse: “Che vuoi?” 007 JDG 001 015 E quella rispose: “Fammi un dono; giacché tu m’hai data una terra arida dammi anche delle sorgenti d’acqua”. Ed egli le donò le sorgenti superiori e le sorgenti sottostanti. 007 JDG 001 016 Or i figliuoli del Keneo, suocero di Mosè, salirono dalla città delle palme, coi figliuoli di Giuda, nel deserto di Giuda, che è a mezzogiorno di Arad; andarono, e si stabilirono fra il popolo. 007 JDG 001 017 Poi Giuda partì con Simeone suo fratello, e sconfissero i Cananei che abitavano in Tsefath; distrussero interamente la città, che fu chiamata Hormah. 007 JDG 001 018 Giuda prese anche Gaza col suo territorio, Askalon col suo territorio ed Ekron col suo territorio. 007 JDG 001 019 L’Eterno fu con Giuda, che cacciò gli abitanti della contrada montuosa, ma non poté cacciare gli abitanti della valle, perché aveano de’ carri di ferro. 007 JDG 001 020 E, come Mosè avea detto, Hebron fu data a Caleb, che ne scacciò i tre figliuoli di Anak. 007 JDG 001 021 I figliuoli di Beniamino non cacciarono i Gebusei che abitavano Gerusalemme; e i Gebusei hanno abitato coi figliuoli di Beniamino in Gerusalemme fino al dì d’oggi. 007 JDG 001 022 La casa di Giuseppe salì anch’essa contro Bethel, e l’Eterno fu con loro. 007 JDG 001 023 La casa di Giuseppe mandò ad esplorare Bethel, città che prima si chiamava Luz. 007 JDG 001 024 E gli esploratori videro un uomo che usciva dalla città, e gli dissero: “Deh, insegnaci la via per entrare nella città, e noi ti tratteremo benignamente”. 007 JDG 001 025 Egli insegnò loro la via per entrare nella città, ed essi passarono la città a fil di spada, ma lasciarono andare quell’uomo con tutta la sua famiglia. 007 JDG 001 026 E quell’uomo andò nel paese degli Hittei e vi edificò una città, che chiamò Luz: nome, ch’essa porta anche al dì d’oggi. 007 JDG 001 027 Manasse pure non cacciò gli abitanti di Beth-Scean e delle città del suo territorio né quelli di Taanac e delle città del suo territorio, né quelli di Dor e delle città del suo territorio, quelli d’Ibleam e delle città del suo territorio, né quelli di Meghiddo e delle città del suo territorio, essendo i Cananei decisi a restare in quel paese. 007 JDG 001 028 Però, quando Israele si fu rinforzato, assoggettò i Cananei a servitù, ma non li cacciò del tutto. 007 JDG 001 029 Efraim anch’esso non cacciò i Cananei che abitavano a Ghezer; e i Cananei abitarono in Ghezer in mezzo ad Efraim. 007 JDG 001 030 Zabulon non cacciò gli abitanti di Kitron, né gli abitanti di Nahalol; e i Cananei abitarono in mezzo a Zabulon e furon soggetti a servitù. 007 JDG 001 031 Ascer non cacciò gli abitanti di Acco, né gli abitanti di Sidone, né quelli di Ahlab, di Aczib, di Helba, di Afik, di Rehob; 007 JDG 001 032 e i figliuoli di Ascer si stabilirono in mezzo ai Cananei che abitavano il paese, perché non li scacciarono. 007 JDG 001 033 Neftali non caccio gli abitanti di Beth-Scemesh, né gli abitanti di Beth-Anath, e si stabilì in mezzo ai Cananei che abitavano il paese; ma gli abitanti di Beth-Scemesh e di Beth-Anath furon da loro sottoposti a servitù. 007 JDG 001 034 Gli Amorei respinsero i figliuoli di Dan nella contrada montuosa e non li lasciarono scendere nella valle. 007 JDG 001 035 Gli Amorei si mostrarono decisi a restare a Har-Heres, ad Aialon ed a Shaalbim; ma la mano della casa di Giuseppe si aggravò su loro sì che furon soggetti a servitù. 007 JDG 001 036 E il confine degli Amorei si estendeva dalla salita di Akrabbim, movendo da Sela, e su verso il nord. 007 JDG 002 001 Or l’angelo dell’Eterno salì da Ghilgal a Bokim e disse: “Io vi ho fatto salire dall’Egitto e vi ho condotto nel paese che avevo giurato ai vostri padri di darvi. Avevo anche detto: Io non romperò mai il mio patto con voi; 007 JDG 002 002 e voi dal canto vostro, non farete alleanza con gli abitanti di questo paese; demolirete i loro altari. Ma voi non avete ubbidito alla mia voce. Perché avete fatto questo? 007 JDG 002 003 Perciò anch’io ho detto: Io non li caccerò d’innanzi a voi; ma essi saranno per voi tanti nemici, e i loro dèi vi saranno un’insidia”. 007 JDG 002 004 Appena l’angelo dell’Eterno ebbe detto queste parole a tutti i figliuoli d’Israele, il popolo si mise a piangere ad alta voce. 007 JDG 002 005 E posero nome a quel luogo Bokim e vi offrirono dei sacrifizi all’Eterno. 007 JDG 002 006 Or Giosuè rimandò il popolo, e i figliuoli d’Israele se ne andarono, ciascuno nel suo territorio, a prender possesso del paese. 007 JDG 002 007 E il popolo servì all’Eterno durante tutta la vita di Giosuè e durante tutta la vita degli anziani che sopravvissero a Giosuè, e che avean veduto tutte le grandi opere che l’Eterno avea fatte a pro d’Israele. 007 JDG 002 008 Poi Giosuè, figliuolo di Nun, servo dell’Eterno, morì in età di cento dieci anni; 007 JDG 002 009 e fu sepolto nel territorio che gli era toccato a Timnath-Heres nella contrada montuosa di Efraim, al nord della montagna di Gaash. 007 JDG 002 010 Anche tutta quella generazione fu riunita ai suoi padri; poi, dopo di quella, sorse un’altra generazione, che non conosceva l’Eterno, né le opere ch’egli avea compiute a pro d’Israele. 007 JDG 002 011 I figliuoli d’Israele fecero ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno, e servirono agl’idoli di Baal; 007 JDG 002 012 abbandonarono l’Eterno, l’Iddio dei loro padri che li avea tratti dal paese d’Egitto, e andaron dietro ad altri dèi fra gli dèi dei popoli che li attorniavano; si prostrarono dinanzi a loro, e provocarono ad ira l’Eterno; 007 JDG 002 013 abbandonarono l’Eterno, e servirono a Baal e agl’idoli d’Astarte. 007 JDG 002 014 E l’ira dell’Eterno s’accese contro Israele ed ei li dette in mano di predoni, che li spogliarono; li vendé ai nemici che stavan loro intorno, in guisa che non poteron più tener fronte ai loro nemici. 007 JDG 002 015 Dovunque andavano, la mano dell’Eterno era contro di loro a loro danno, come l’Eterno avea detto, come l’Eterno avea loro giurato: e furono oltremodo angustiati. 007 JDG 002 016 E l’Eterno suscitava dei giudici, che li liberavano dalle mani di quelli che li spogliavano. 007 JDG 002 017 Ma neppure ai loro giudici davano ascolto, poiché si prostituivano ad altri dèi, e si prostravan dinanzi a loro. E abbandonarono ben presto la via battuta dai loro padri, i quali aveano ubbidito ai comandamenti dell’Eterno; ma essi non fecero così. 007 JDG 002 018 E quando l’Eterno suscitava loro de’ giudici, l’Eterno era col giudice, e li liberava dalla mano de’ loro nemici durante tutta la vita del giudice; poiché l’Eterno si pentiva a sentire i gemiti che mandavano a motivo di quelli che li opprimevano e li angariavano. 007 JDG 002 019 Ma, quando il giudice moriva, tornavano a corrompersi più dei loro padri, andando dietro ad altri dèi per servirli e prostrarsi dinanzi a loro; non rinunziavano menomamente alle loro pratiche e alla loro caparbia condotta. 007 JDG 002 020 Perciò l’ira dell’Eterno si accese contro Israele, ed egli disse: “Giacché questa nazione ha violato il patto che avevo stabilito coi loro padri ed essi non hanno ubbidito alla mia voce, 007 JDG 002 021 anch’io non caccerò più d’innanzi a loro alcuna delle nazioni che Giosuè lasciò quando morì; 007 JDG 002 022 così, per mezzo d’esse, metterò alla prova Israele per vedere se si atterranno alla via dell’Eterno e cammineranno per essa come fecero i loro padri, o no”. 007 JDG 002 023 E l’Eterno lasciò stare quelle nazioni senz’affrettarsi a cacciarle, e non le diede nelle mani di Giosuè. 007 JDG 003 001 Or queste son le nazioni che l’Eterno lasciò stare affin di mettere per mezzo d’esse alla prova Israele, cioè tutti quelli che non avean visto le guerre di Canaan. 007 JDG 003 002 (Egli volea soltanto che le nuove generazioni de’ figliuoli d’Israele conoscessero e imparassero la guerra: quelli, per lo meno, che prima non l’avean mai vista): 007 JDG 003 003 i cinque principi dei Filistei, tutti i Cananei, i Sidoni, e gli Hivvei, che abitavano la montagna del Libano, dal monte Baal-Hermon fino all’ingresso di Hamath. 007 JDG 003 004 Queste nazioni servirono a mettere Israele alla prova, per vedere se Israele ubbidirebbe ai comandamenti che l’Eterno avea dati ai loro padri per mezzo di Mosè. 007 JDG 003 005 Così i figliuoli d’Israele abitarono in mezzo ai Cananei, agli Hittei, agli Amorei, ai Ferezei, agli Hivvei ed ai Gebusei; 007 JDG 003 006 sposarono le loro figliuole, maritaron le proprie figliuole coi loro figliuoli, e servirono ai loro dèi. 007 JDG 003 007 I figliuoli d’Israele fecero ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno; dimenticarono l’Eterno, il loro Dio, e servirono agl’idoli di Baal e d’Astarte. 007 JDG 003 008 Perciò l’ira dell’Eterno si accese contro Israele ed egli li diede nelle mani di Cushan-Rishathaim, re di Mesopotamia; e i figliuoli d’Israele furon servi di Cushan-Rishathaim per otto anni. 007 JDG 003 009 Poi i figliuoli d’Israele gridarono all’Eterno, e l’Eterno suscitò loro un liberatore: Othniel, figliuolo di Kenaz, fratello minore di Caleb; ed egli li liberò. 007 JDG 003 010 Lo spirito dell’Eterno fu sopra lui, ed egli fu giudice d’Israele; uscì a combattere, e l’Eterno gli diede nelle mani Cushan-Rishathaim, re di Mesopotamia; e la sua mano fu potente contro Cushan-Rishathaim. 007 JDG 003 011 Il paese ebbe requie per quarant’anni; poi Othniel, figlio di Kenaz, morì. 007 JDG 003 012 I figliuoli d’Israele continuarono fare ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno; e l’Eterno rese forte Eglon, re di Moab, contro Israele, perch’essi avean fatto ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno. 007 JDG 003 013 Ed Eglon radunò attorno a se i figliuoli di Ammon e di Amalek, e andò e batté Israele e s’impadronì della città delle palme. 007 JDG 003 014 E i figliuoli d’Israele furon servi di Eglon, re di Moab, per diciotto anni. 007 JDG 003 015 Ma i figliuoli d’Israele gridarono all’Eterno, ed egli suscitò loro un liberatore: Ehud, figliuolo di Ghera, Beniaminita, che era mancino. I figliuoli d’Israele mandarono per mezzo di lui un regalo a Eglon, re di Moab. 007 JDG 003 016 Ehud si fece una spada a due tagli, lunga un cubito; e se la cinse sotto la veste, al fianco destro. 007 JDG 003 017 E offrì il regalo a Eglon, re di Moab, ch’era uomo molto grasso. 007 JDG 003 018 E quand’ebbe finita la presentazione del regalo, rimandò la gente che l’avea portato. 007 JDG 003 019 Ma egli, giunto alla cava di pietre ch’è presso a Ghilgal, tornò indietro, e disse: “O re, io ho qualcosa da dirti in segreto”. E il re disse: “Silenzio!” E tutti quelli che gli stavan dappresso, uscirono. 007 JDG 003 020 Allora Ehud s’accostò al re, che stava seduto nella sala disopra, riservata a lui solo per prendervi il fresco, e gli disse: “Ho una parola da dirti da parte di Dio”. Quegli s’alzò dal suo seggio: 007 JDG 003 021 e Ehud, stesa la mano sinistra, trasse la spada dal suo fianco destro, e gliela piantò nel ventre. 007 JDG 003 022 Anche l’elsa entrò dopo la lama, e il grasso si rinchiuse attorno alla lama; poich’egli non gli ritirò dal ventre la spada, che gli usciva per di dietro. 007 JDG 003 023 Poi Ehud uscì nel portico, chiuse le porte della sala disopra, e mise i chiavistelli. 007 JDG 003 024 Or quando fu uscito, vennero i servi, i quali guardarono, ed ecco che le porte della sala disopra eran chiuse a chiavistello; e dissero: “Certo egli fa i suoi bisogni nello stanzino della sala fresca”. 007 JDG 003 025 E tanto aspettarono, che ne furon confusi; e com’egli non apriva le porte della sala, quelli presero la chiave, aprirono, ed ecco che il loro signore era steso per terra, morto. 007 JDG 003 026 Mentr’essi indugiavano, Ehud si diè alla fuga, passò oltre le cave di pietra, e si mise in salvo nella Seira. 007 JDG 003 027 Arrivato che fu, suonò la tromba nella contrada montuosa di Efraim, e i figliuoli d’Israele scesero con lui dalla contrada montuosa, ed egli si mise alla loro testa. 007 JDG 003 028 E disse loro: “Seguitemi, perché l’Eterno v’ha dato nelle mani i Moabiti, vostri nemici”. E quelli scesero dietro a lui, s’impadronirono de’ guadi del Giordano per impedirne il passo ai Moabiti, e non lasciaron passare alcuno. 007 JDG 003 029 In quel tempo sconfissero circa diecimila Moabiti, tutti robusti e valorosi; e non ne scampò uno. 007 JDG 003 030 Così, in quel giorno, Moab fu umiliato sotto la mano d’Israele, e il paese ebbe requie per ottant’anni. 007 JDG 003 031 Dopo Ehud, venne Shamgar, figliuolo di Anath. Egli sconfisse seicento Filistei con un pungolo da buoi; e anch’egli liberò Israele. 007 JDG 004 001 Morto che fu Ehud, i figliuoli d’Israele continuarono a fare ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno. 007 JDG 004 002 E l’Eterno li diede nelle mani di Iabin re di Canaan, che regnava a Hatsor. Il capo del suo esercito era Sisera che abitava a Harosceth-Goim. 007 JDG 004 003 E i figliuoli d’Israele gridarono all’Eterno, perché Iabin avea novecento carri di ferro, e già da venti anni opprimeva con violenza i figliuoli d’Israele. 007 JDG 004 004 Or in quel tempo era giudice d’Israele una profetessa, Debora, moglie di Lappidoth. 007 JDG 004 005 Essa sedeva sotto la palma di Debora, fra Rama e Bethel, nella contrada montuosa di Efraim, e figliuoli d’Israele salivano a lei per farsi rendere giustizia. 007 JDG 004 006 Or ella mandò a chiamare Barak, figliuolo di Abinoam, da Kades di Neftali, e gli disse: “L’Eterno, l’Iddio d’Israele, non t’ha egli dato quest’ordine: Va’, raduna sul monte Tabor e prendi teco diecimila uomini de’ figliuoli di Neftali e de’ figliuoli di Zabulon. 007 JDG 004 007 E io attirerò verso te, al torrente Kison, Sisera, capo dell’esercito di Iabin, coi suoi carri e la sua numerosa gente, e io lo darò nelle tue mani”. 007 JDG 004 008 Barak le rispose: “Se vieni meco andrò; ma se non vieni meco, non andrò”. 007 JDG 004 009 Ed ella disse: “Certamente, verrò con te; soltanto, la via per cui ti metti non ridonderà ad onor tuo; poiché l’Eterno darà Sisera in man d’una donna”. E Debora si levò e andò con Barak a Kades. 007 JDG 004 010 E Barak convocò Zabulon e Neftali a Kades; diecimila uomini si misero al suo séguito, e Debora salì con lui. 007 JDG 004 011 Or Heber, il Keneo, s’era separato dai Kenei, discendenti di Hobab, suocero di Mosè, e avea piantate le sue tende fino al querceto di Tsaannaim, ch’è presso a Kades. 007 JDG 004 012 Fu riferito a Sisera che Barak, figliuolo di Abinoam, era salito sul monte Tabor. 007 JDG 004 013 E Sisera adunò tutti i suoi carri, novecento carri di ferro, e tutta la gente ch’era seco, da Harosceth-Goim fino al torrente Kison. 007 JDG 004 014 E Debora disse a Barak: “Lèvati, perché questo è il giorno in cui l’Eterno ha dato Sisera nelle tue mani. L’Eterno non va egli dinanzi a te?” Allora Barak scese dal monte Tabor, seguito da diecimila uomini. 007 JDG 004 015 E l’Eterno mise in rotta, davanti a Barak, Sisera con tutti i suoi carri e con tutto il suo esercito, che fu passato a fil di spada; e Sisera, sceso dal carro, si diè alla fuga a piedi. 007 JDG 004 016 Ma Barak inseguì i carri e l’esercito fino ad Harosceth-Goim; e tutto l’esercito di Sisera cadde sotto i colpi della spada, e non ne scampò un uomo. 007 JDG 004 017 Sisera fuggì a piedi verso la tenda di Jael, moglie di Heber, il Keneo, perché v’era pace fra Iabin, re di Hatsor, e la casa di Heber il Keneo. 007 JDG 004 018 E Jael uscì incontro a Sisera e gli disse: “Entra, signor mio, entra da me: non temere”. Ed egli entrò da lei nella sua tenda, ed essa lo coprì con una coperta. 007 JDG 004 019 Ed egli le disse: “Deh, dammi un po’ d’acqua da bere perché ho sete”. E quella, aperto l’otre del latte, gli diè da bere, e lo coprì. 007 JDG 004 020 Ed egli le disse: “Stattene all’ingresso della tenda; e se qualcuno viene a interrogarti dicendo: C’è qualcuno qui dentro? di’ di no”. 007 JDG 004 021 Allora Jael, moglie di Heber, prese un piuolo della tenda; e, dato di piglio al martello, venne pian piano a lui, e gli piantò il piuolo nella tempia sì ch’esso penetrò in terra. Egli era profondamente addormentato e sfinito; e morì. 007 JDG 004 022 Ed ecco che, come Barak inseguiva Sisera, Jael uscì ad incontrarlo, e gli disse: “Vieni, e ti mostrerò l’uomo che cerchi”. Ed egli entrò da lei; ed ecco, Sisera era steso morto, col piuolo nella tempia. 007 JDG 004 023 Così Dio umiliò quel giorno Iabin, re di Canaan, dinanzi ai figliuoli d’Israele. 007 JDG 004 024 E la mano de’ figliuoli d’Israele s’andò sempre più aggravando su Iabin, re di Canaan, finché ebbero sterminato Iabin, re di Canaan. 007 JDG 005 001 In quel giorno, Debora cantò questo cantico con Barak, figliuolo di Abinoam: 007 JDG 005 002 “Perché dei capi si son messi alla testa del popolo in Israele, perché il popolo s’è mostrato volenteroso, benedite l’Eterno! 007 JDG 005 003 Ascoltate, o re! Porgete orecchio, o principi! All’Eterno, sì, io canterò, salmeggerò all’Eterno, all’Iddio d’Israele. 007 JDG 005 004 O Eterno, quand’uscisti da Seir, quando venisti dai campi di Edom, la terra tremò, ed anche i cieli si sciolsero, anche le nubi si sciolsero in acqua. 007 JDG 005 005 I monti furono scossi per la presenza dell’Eterno, anche il Sinai, là, fu scosso dinanzi all’Eterno, all’Iddio d’Israele. 007 JDG 005 006 Ai giorni di Shamgar, figliuolo di Anath, ai giorni di Jael, le strade erano abbandonate, e i viandanti seguivan sentieri tortuosi. 007 JDG 005 007 I capi mancavano in Israele; mancavano, finché non sorsi io, Debora, finché non sorsi io, come una madre in Israele. 007 JDG 005 008 Si sceglievan de’ nuovi dèi, e la guerra era alle porte. Si scorgeva forse uno scudo, una lancia, fra quaranta mila uomini d’Israele? 007 JDG 005 009 Il mio cuore va ai condottieri d’Israele! O voi che v’offriste volenterosi fra il popolo, benedite l’Eterno! 007 JDG 005 010 Voi che montate asine bianche, voi che sedete su ricchi tappeti, e voi che camminate per le vie, cantate! 007 JDG 005 011 Lungi dalle grida degli arcieri là tra gli abbeveratoi, si celebrino gli atti di giustizia dell’Eterno, gli atti di giustizia de’ suoi capi in Israele! Allora il popolo dell’Eterno discese alle porte. 007 JDG 005 012 Dèstati, dèstati, o Debora! dèstati, dèstati, sciogli un canto! Lèvati, o Barak, e prendi i tuoi prigionieri, o figlio d’Abinoam! 007 JDG 005 013 Allora scese un residuo, alla voce dei nobili scese un popolo, l’Eterno scese con me fra i prodi. 007 JDG 005 014 Da Efraim vennero quelli che stanno sul monte Amalek; al tuo séguito venne Beniamino fra le tue genti; da Makir scesero de’ capi, e da Zabulon quelli che portano il bastone del comando. 007 JDG 005 015 I principi d’Issacar furon con Debora; quale fu Barak, tale fu Issacar, si slanciò nella valle sulle orme di lui. Presso i rivi di Ruben, grandi furon le risoluzioni del cuore! 007 JDG 005 016 Perché sei tu rimasto fra gli ovili ad ascoltare il flauto dei pastori? Presso i rivi di Ruben, grandi furon le deliberazioni del cuore! 007 JDG 005 017 Galaad non ha lasciato la sua dimora di là dal Giordano; e Dan perché s’è tenuto sulle sue navi? Ascer è rimasto presso il lido del mare, e s’è riposato ne’ suoi porti. 007 JDG 005 018 Zabulon è un popolo che ha esposto la sua vita alla morte, e Neftali, anch’egli, sulle alture della campagna. 007 JDG 005 019 I re vennero, pugnarono; allora pugnarono i re di Canaan a Taanac, presso le acque di Meghiddo; non ne riportarono un pezzo d’argento. 007 JDG 005 020 Dai cieli si combatté: gli astri, nel loro corso, combatteron contro Sisera. 007 JDG 005 021 Il torrente di Kison li travolse, l’antico torrente, il torrente di Kison. Anima mia, avanti, con forza! 007 JDG 005 022 Allora gli zoccoli de’ cavalli martellavano il suolo, al galoppo, al galoppo de’ lor guerrieri in fuga. 007 JDG 005 023 “Maledite Meroz”, dice l’angelo dell’Eterno; “maledite, maledite i suoi abitanti, perché non vennero in soccorso dell’Eterno, in soccorso dell’Eterno insieme coi prodi!” 007 JDG 005 024 Benedetta sia fra le donne Jael, moglie di Heber, il Keneo! Fra le donne che stan sotto le tende, sia ella benedetta! 007 JDG 005 025 Egli chiese dell’acqua, ed ella gli diè del latte; in una coppa d’onore gli offerse della crema. 007 JDG 005 026 Con una mano, diè di piglio al piuolo; e, con la destra, al martello degli operai; colpì Sisera, gli spaccò la testa, gli fracassò, gli trapassò le tempie. 007 JDG 005 027 Ai piedi d’essa ei si piegò, cadde, giacque disteso; a’ piedi d’essa si piegò, e cadde; là dove si piegò, cadde esanime. 007 JDG 005 028 La madre di Sisera guarda per la finestra, e grida a traverso l’inferriata: “Perché il suo carro sta tanto a venire? perché son così lente le ruote de’ suoi carri?” 007 JDG 005 029 Le più savie delle sue dame le rispondono, ed ella pure replica a se stessa: 007 JDG 005 030 “Non trovan bottino? non se lo dividono? Una fanciulla, due fanciulle per ognuno; a Sisera un bottino di vesti variopinte; un bottino di vesti variopinte e ricamate, di vesti variopinte e ricamate d’ambo i lati per le spalle del vincitore!” 007 JDG 005 031 Così periscano tutti i tuoi nemici, o Eterno! E quei che t’amano sian come il sole quando si leva in tutta la sua forza!” Ed il paese ebbe requie per quarant’anni. 007 JDG 006 001 Or i figliuoli d’Israele fecero ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno, e l’Eterno li diede nelle mani di Madian per sette anni. 007 JDG 006 002 La mano di Madian fu potente contro Israele; e, per la paura dei Madianiti, i figliuoli d’Israele si fecero quelle caverne che son nei monti, e delle spelonche e dei forti. 007 JDG 006 003 Quando Israele avea seminato, i Madianiti con gli Amalekiti e coi figliuoli dell’oriente salivano contro di lui, 007 JDG 006 004 s’accampavano contro gl’Israeliti, distruggevano tutti i prodotti del paese fin verso Gaza, e non lasciavano in Israele né viveri, né pecore, né buoi, né asini. 007 JDG 006 005 Poiché salivano coi loro greggi e con le loro tende, e arrivavano come una moltitudine di locuste; essi e i loro cammelli erano innumerevoli, e venivano nel paese per devastarlo. 007 JDG 006 006 Israele dunque fu ridotto in gran miseria a motivo di Madian, e i figliuoli d’Israele gridarono all’Eterno. 007 JDG 006 007 E avvenne che, quando i figliuoli d’Israele ebbero gridato all’Eterno a motivo di Madian, 007 JDG 006 008 l’Eterno mandò ai figliuoli d’Israele un profeta, che disse loro: “Così dice l’Eterno, l’Iddio d’Israele: Io vi feci salire dall’Egitto e vi trassi dalla casa di schiavitù; 007 JDG 006 009 vi liberai dalla mano degli Egiziani e dalla mano di tutti quelli che vi opprimevano; li cacciai d’innanzi a voi, vi detti il loro paese, 007 JDG 006 010 e vi dissi: Io sono l’Eterno, il vostro Dio; non adorate gli dei degli Amorei nel paese de’ quali abitate; ma voi non avete dato ascolto alla mia voce”. 007 JDG 006 011 Poi venne l’angelo dell’Eterno, e si assise sotto il terebinto d’Ofra, che apparteneva a Joas, Abiezerita; e Gedeone, figliuolo di Joas, batteva il grano nello strettoio, per metterlo al sicuro dai Madianiti. 007 JDG 006 012 L’angelo dell’Eterno gli apparve e gli disse: “L’Eterno è teco, o uomo forte e valoroso!” 007 JDG 006 013 E Gedeone gli rispose: “Ahimè, signor mio, se l’Eterno è con noi, perché ci è avvenuto tutto questo? e dove sono tutte quelle sue maraviglie che i nostri padri ci hanno narrate dicendo: L’Eterno non ci trasse egli dall’Egitto? Ma ora l’Eterno ci ha abbandonato e ci ha dato nelle mani di Madian”. 007 JDG 006 014 Allora l’Eterno si volse a lui, e gli disse: “Va’ con cotesta tua forza, e salva Israele dalla mano di Madian; non son io che ti mando?” 007 JDG 006 015 Ed egli a lui: “Ah, signor mio, con che salverò io Israele? Ecco, il mio migliaio è il più povero di Manasse, e io sono il più piccolo nella casa di mio padre”. 007 JDG 006 016 L’Eterno gli disse: “Perché io sarò teco, tu sconfiggerai i Madianiti come se fossero un uomo solo”. 007 JDG 006 017 E Gedeone a lui: “Se ho trovato grazia agli occhi tuoi, dammi un segno che sei proprio tu che mi parli. 007 JDG 006 018 Deh, non te ne andar di qui prima ch’io torni da te, ti rechi la mia offerta, e te la metta dinanzi”. E l’Eterno disse: “Aspetterò finché tu ritorni”. 007 JDG 006 019 Allora Gedeone entrò in casa, preparo un capretto, e con un efa di farina fece delle focacce azzime; mise la carne in un canestro, il brodo in una pentola, gli portò tutto sotto il terebinto, e gliel’offrì. 007 JDG 006 020 E l’angelo di Dio gli disse: “Prendi la carne e le focacce azzime, mettile su questa roccia, e versavi su il brodo”. Ed egli fece così. 007 JDG 006 021 Allora l’angelo dell’Eterno stese la punta del bastone che aveva in mano e toccò la carne e le focacce azzime; e salì dalla roccia un fuoco, che consumò la carne e le focacce azzime; e l’angelo dell’Eterno scomparve dalla vista di lui. 007 JDG 006 022 E Gedeone vide ch’era l’angelo dell’Eterno, e disse: “Misero me, o Signore, o Eterno! giacché ho veduto l’angelo dell’Eterno a faccia a faccia!” 007 JDG 006 023 E l’Eterno gli disse: “Sta’ in pace, non temere, non morrai!” 007 JDG 006 024 Allora Gedeone edificò quivi un altare all’Eterno, e lo chiamò “l’Eterno pace”. Esso esiste anche al dì d’oggi a Ofra degli Abiezeriti. 007 JDG 006 025 In quella stessa notte, l’Eterno gli disse: “Prendi il giovenco di tuo padre e il secondo toro di sette anni, demolisci l’altare di Baal che è di tuo padre, abbatti l’idolo che gli sta vicino, 007 JDG 006 026 e costruisci un altare all’Eterno, al tuo Dio, in cima a questa roccia, disponendo ogni cosa con ordine; poi prendi il secondo toro, e offrilo in olocausto sulle legna dell’idolo che avrai abbattuto”. 007 JDG 006 027 Allora Gedeone prese dieci uomini fra i suoi servitori e fece come l’Eterno gli avea detto; ma, non osando farlo di giorno, per paura della casa di suo padre e della gente della città, lo fece di notte. 007 JDG 006 028 E quando la gente della città l’indomani mattina si levò, ecco che l’altare di Baal era stato demolito, che l’idolo postovi accanto era abbattuto, e che il secondo toro era offerto in olocausto sull’altare ch’era stato costruito. 007 JDG 006 029 E dissero l’uno all’altro: “Chi ha fatto questo?” Ed essendosi informati e avendo fatto delle ricerche, fu loro detto: “Gedeone, figliuolo di Joas, ha fatto questo”. 007 JDG 006 030 Allora la gente della città disse a Joas: “Mena fuori il tuo figliuolo, e sia messo a morte, perché ha demolito l’altare di Baal ed ha abbattuto l’idolo che gli stava vicino”. 007 JDG 006 031 E Joas rispose a tutti quelli che insorgevano contro a lui: “Volete voi difender la causa di Baal? volete venirgli in soccorso? Chi vorrà difender la sua causa sarà messo a morte prima di domattina; s’esso è dio, difenda da sé la sua causa, giacché hanno demolito il suo altare”. 007 JDG 006 032 Perciò quel giorno Gedeone fu chiamato Ierubbaal, perché si disse: “Difenda Baal la sua causa contro a lui, giacché egli ha demolito il suo altare”. 007 JDG 006 033 Or tutti i Madianiti, gli Amalekiti e i figliuoli dell’oriente si radunarono, passarono il Giordano, e si accamparono nella valle di Izreel. 007 JDG 006 034 Ma lo spirito dell’Eterno s’impossessò di Gedeone, il quale sonò la tromba, e gli Abiezeriti furono convocati per seguirlo. 007 JDG 006 035 Egli mandò anche dei messi in tutto Manasse, che fu pure convocato per seguirlo; mandò altresì de’ messi nelle tribù di Ascer, di Zabulon e di Neftali, le quali salirono a incontrare gli altri. 007 JDG 006 036 E Gedeone disse a Dio: “Se vuoi salvare Israele per mia mano, come hai detto, 007 JDG 006 037 ecco, io metterò un vello di lana sull’aia: se c’è della rugiada sul vello soltanto e tutto il terreno resta asciutto, io conoscerò che tu salverai Israele per mia mano come hai detto”. 007 JDG 006 038 E così avvenne. La mattina dopo, Gedeone si levò per tempo, strizzò il vello e ne spremé la rugiada: una coppa piena d’acqua. 007 JDG 006 039 E Gedeone disse a Dio: “Non s’accenda l’ira tua contro di me; io non parlerò più che questa volta. Deh, ch’io faccia ancora un’altra prova sola col vello: resti asciutto soltanto il vello, e ci sia della rugiada su tutto il terreno”. 007 JDG 006 040 E Dio fece così quella notte: il vello soltanto restò asciutto, e ci fu della rugiada su tutto il terreno. 007 JDG 007 001 Ierubbaal dunque, vale a dire Gedeone, con tutta la gente ch’era con lui, levatosi la mattina di buon’ora, si accampò presso la sorgente di Harod. Il campo di Madian era al nord di quello di Gedeone, verso la collina di Moreh, nella valle. 007 JDG 007 002 E l’Eterno disse a Gedeone: “La gente che è teco è troppo numerosa perch’io dia Madian nelle sue mani; Israele potrebbe vantarsi di fronte a me, e dire: La mia mano è quella che m’ha salvato. 007 JDG 007 003 Or dunque fa’ proclamar questo, sì che il popolo l’oda: Chiunque ha paura, e trema, se ne torni indietro e s’allontani dal monte di Galaad”. E tornarono indietro ventiduemila uomini del popolo, e ne rimasero diecimila. 007 JDG 007 004 L’Eterno disse a Gedeone: “La gente è ancora troppo numerosa; falla scendere all’acqua, e quivi io te ne farò la scelta. Quello del quale ti dirò: Questo vada teco andrà teco; e quello del quale ti dirò: Questo non vada teco non andrà”. 007 JDG 007 005 Gedeone fece dunque scender la gente all’acqua; e l’Eterno gli disse: “Tutti quelli che lambiranno l’acqua con la lingua, come la lambisce il cane, li porrai da parte; così pure tutti quelli che, per bere, si metteranno in ginocchio”. 007 JDG 007 006 E il numero di quelli che lambirono l’acqua portandosela alla bocca nella mano, fu di trecento uomini; tutto il resto della gente si mise in ginocchio per bever l’acqua. 007 JDG 007 007 Allora l’Eterno disse a Gedeone: “Mediante questi trecento uomini che hanno lambito l’acqua io vi libererò e darò i Madianiti nelle tue mani. Tutto il resto della gente se ne vada, ognuno a casa sua”. 007 JDG 007 008 I trecento presero i viveri del popolo e le sue trombe; e Gedeone, rimandati tutti gli altri uomini d’Israele, ciascuno alla sua tenda, ritenne questi con sé. Or il campo di Madian era sotto quello di lui, nella valle. 007 JDG 007 009 In quella stessa notte, l’Eterno disse a Gedeone: “Lèvati, piomba sul campo, perché io te l’ho dato nelle mani. 007 JDG 007 010 Ma se hai paura di farlo, scendivi con Purah tuo servo, 007 JDG 007 011 e udrai quello che dicono; e, dopo questo, le tue mani saranno fortificate per piombar sul campo”. Egli dunque scese con Purah, suo servo, fino agli avamposti del campo. 007 JDG 007 012 Or i Madianiti, gli Amalekiti e tutti i figliuoli dell’oriente erano sparsi nella valle come una moltitudine di locuste, e i loro cammelli erano innumerevoli, come la rena ch’è sul lido del mare. 007 JDG 007 013 E come Gedeone vi giunse, ecco che un uomo raccontava un sogno al suo compagno, e gli diceva: “Io ho fatto un sogno; mi pareva che un pan tondo, d’orzo, rotolasse nel campo di Madian, giungesse alla tenda, la investisse, in modo da farla cadere, da rovesciarla, da lasciarla atterrata”. 007 JDG 007 014 E il suo compagno gli rispose e gli disse: “Questo non è altro che la spada di Gedeone, figliuolo di Joas, uomo d’Israele; nelle sue mani Iddio ha dato Madian e tutto il campo”. 007 JDG 007 015 Quando Gedeone ebbe udito il racconto del sogno e la sua interpretazione, adorò Dio; poi tornò al campo d’Israele, e disse: “Levatevi, perché l’Eterno ha dato nelle vostre mani il campo di Madian!” 007 JDG 007 016 E divise i trecento uomini in tre schiere, consegno a tutti quanti delle trombe e delle brocche vuote con delle fiaccole entro le brocche; 007 JDG 007 017 e disse loro: “Guardate me, e fate come farò io; quando sarò giunto all’estremità del campo, come farò io, così farete voi; 007 JDG 007 018 e quando io con tutti quelli che son meco sonerò la tromba, anche voi darete nelle trombe intorno a tutto il campo, e direte: Per l’Eterno e per Gedeone!” 007 JDG 007 019 Gedeone e i cento uomini ch’eran con lui giunsero alla estremità del campo, al principio della vigilia di mezzanotte, nel mentre che si era appena data la muta alle sentinelle. Sonaron le trombe, e spezzaron le brocche che tenevano in mano. 007 JDG 007 020 Allora le tre schiere dettero nelle trombe, spezzaron le brocche; con la sinistra presero le fiaccole, e con la destra le trombe per sonare, e si misero a gridare: “La spada per l’Eterno e per Gedeone!” 007 JDG 007 021 Ognun di loro rimase al suo posto, intorno al campo; e tutto il campo si diè a correre, a gridare, a fuggire. 007 JDG 007 022 E mentre quelli sonavan le trecento trombe, l’Eterno fece volger la spada di ciascuno contro il compagno, per tutto il campo. E il campo fuggì fino a Beth-Scittah, verso Tserera, sino all’orlo d’Abel-Meholah presso Tabbath. 007 JDG 007 023 Gl’Israeliti di Neftali, di Ascer e di tutto Manasse si radunarono e inseguirono i Madianiti. 007 JDG 007 024 E Gedeone mandò de’ messi per tutta la contrada montuosa di Efraim a dire: “Scendete incontro ai Madianiti, e tagliate loro il passo delle acque fino a Beth-Barah, e i guadi del Giordano”. Così tutti gli uomini di Efraim si radunarono e s’impadronirono dei passi delle acque fino a Beth-Barah e dei guadi del Giordano. 007 JDG 007 025 E presero due principi di Madian, Oreb e Zeeb; uccisero Oreb al masso di Oreb, e Zeeb allo strettoio di Zeeb: inseguirono i Madianiti, e portarono le teste di Oreb e di Zeeb a Gedeone, dall’altro lato del Giordano. 007 JDG 008 001 Gli uomini di Efraim dissero a Gedeone: “Che azione e questa che tu ci hai fatto, non chiamandoci quando sei andato a combattere contro Madian?” Ed ebbero con lui una disputa violenta. 007 JDG 008 002 Ed egli rispose loro: “Che ho fatto io al paragon di voi? la racimolatura d’Efraim non vale essa più della vendemmia d’Abiezer? 007 JDG 008 003 Iddio v’ha dato nelle mani i principi di Madian, Oreb e Zeeb! che dunque ho potuto far io al paragon di voi?” Quand’egli ebbe lor detto quella parola, la loro ira contro di lui si calmò. 007 JDG 008 004 E Gedeone arrivò al Giordano, e lo passò con i trecento uomini ch’erano con lui; i quali, benché stanchi, continuavano a inseguire il nemico. 007 JDG 008 005 E disse a quelli di Succoth: “Date, vi prego, dei pani alla gente che mi segue, perché è stanca, ed io sto inseguendo Zebah e Tsalmunna, re di Madian”. 007 JDG 008 006 Ma i capi di Succoth risposero: “Tieni tu forse già nelle tue mani i polsi di Zebah e di Tsalmunna, che abbiamo a dar del pane al tuo esercito?” 007 JDG 008 007 E Gedeone disse: “Ebbene! quando l’Eterno mi avrà dato nelle mani Zebah e Tsalmunna, io vi lacererò le carni con delle spine del deserto e con de’ triboli”. 007 JDG 008 008 Di là salì a Penuel, e parlò a quei di Penuel nello stesso modo; ed essi gli risposero come avean fatto quei di Succoth. 007 JDG 008 009 Ed egli disse anche a quei di Penuel: “Quando tornerò in pace, abbatterò questa torre”. 007 JDG 008 010 Or Zebah e Tsalmunna erano a Karkor col loro esercito di circa quindicimila uomini, ch’era tutto quel che rimaneva dell’intero esercito dei figli dell’oriente, poiché centoventimila uomini che portavano spada erano stati uccisi. 007 JDG 008 011 Gedeone salì per la via di quelli che abitano sotto tende a oriente di Nobah e di Iogbeha, e sconfisse l’esercito, che si credeva sicuro. 007 JDG 008 012 E Zebah e Tsalmunna si diedero alla fuga; ma egli li inseguì, prese i due re di Madian, Zebah e Tsalmunna, e sbaragliò tutto l’esercito. 007 JDG 008 013 Poi Gedeone, figliuolo di Joas, tornò dalla battaglia, per la salita di Heres. 007 JDG 008 014 Mise le mani sopra un giovane della gente di Succoth, e lo interrogò; ed ei gli diè per iscritto i nomi dei capi e degli anziani di Succoth, ch’erano settantasette uomini. 007 JDG 008 015 Poi venne alla gente di Succoth, e disse: “Ecco Zebah e Tsalmunna, a proposito de’ quali m’insultaste dicendo: Hai tu forse già nelle mani i polsi di Zebah e di Tsalmunna, che noi abbiamo da dar del pane alla tua gente stanca?” 007 JDG 008 016 E prese gli anziani della città, e con delle spine del deserto e con de’ triboli castigò gli uomini di Succoth. 007 JDG 008 017 E abbatté la torre di Penuel e uccise la gente della città. 007 JDG 008 018 Poi disse a Zebah e a Tsalmunna: “Com’erano gli uomini che avete uccisi al Tabor?” Quelli risposero: “Eran come te; ognun d’essi avea l’aspetto d’un figlio di re”. 007 JDG 008 019 Ed egli riprese: “Eran miei fratelli, figliuoli di mia madre; com’è vero che l’Eterno vive, se aveste risparmiato loro la vita, io non vi ucciderei!” 007 JDG 008 020 Poi disse a Iether, suo primogenito: “Lèvati, uccidili!” Ma il giovane non tirò la spada, perché avea paura, essendo ancora un giovinetto. 007 JDG 008 021 E Zebah e Tsalmunna dissero: “Lèvati tu stesso e dacci il colpo mortale; poiché qual è l’uomo tal è la sua forza”. E Gedeone si levò e uccise Zebah e Tsalmunna, e prese le mezzelune che i loro cammelli portavano al collo. 007 JDG 008 022 Allora gli uomini d’Israele dissero a Gedeone: “Regna su noi tu e il tuo figliuolo e il figliuolo del tuo figliuolo, giacché ci hai salvati dalla mano di Madian”. 007 JDG 008 023 Ma Gedeone rispose loro: “Io non regnerò su voi, né il mio figliuolo regnerà su voi; l’Eterno è quegli che regnerà su voi!” 007 JDG 008 024 Poi Gedeone disse loro: “Una cosa voglio chiedervi: che ciascun di voi mi dia gli anelli del suo bottino”. (I nemici aveano degli anelli d’oro perché erano Ismaeliti). 007 JDG 008 025 Quelli risposero: “Li daremo volentieri”. E stesero un mantello, sul quale ciascuno gettò gli anelli del suo bottino. 007 JDG 008 026 Il peso degli anelli d’oro ch’egli avea chiesto fu di mille settecento sicli d’oro, oltre le mezzelune, i pendenti e le vesti di porpora che i re di Madian aveano addosso, e oltre i collari che i loro cammelli aveano al collo. 007 JDG 008 027 E Gedeone ne fece un efod, che pose in Ofra, sua città; tutto Israele v’andò a prostituirsi, ed esso diventò un insidia per Gedeone e per la sua casa. 007 JDG 008 028 Così Madian fu umiliato davanti ai figliuoli d’Israele, e non alzò più il capo; e il paese ebbe requie per quarant’anni, durante la vita di Gedeone. 007 JDG 008 029 Ierubbaal figliuolo di Joas, tornò a dimorare a casa sua. 007 JDG 008 030 Or Gedeone ebbe settanta figliuoli, che gli nacquero dalle molte mogli che ebbe. 007 JDG 008 031 E la sua concubina, che stava a Sichem, gli partorì anch’ella un figliuolo, al quale pose nome Abimelec. 007 JDG 008 032 Poi Gedeone, figliuolo di Joas, morì in buona vecchiaia, e fu sepolto nella tomba di Joas suo padre, a Ofra degli Abiezeriti. 007 JDG 008 033 Dopo che Gedeone fu morto, i figliuoli d’Israele ricominciarono a prostituirsi agl’idoli di Baal, e presero Baal-Berith come loro dio. 007 JDG 008 034 I figliuoli d’Israele non si ricordarono dell’Eterno, del loro Dio, che li avea liberati dalle mani di tutti i loro nemici d’ogn’intorno; 007 JDG 008 035 e non dimostrarono alcuna gratitudine alla casa di Ierubbaal, ossia di Gedeone, per tutto il bene ch’egli avea fatto a Israele. 007 JDG 009 001 Or Abimelec, figliuolo di Ierubbaal, andò a Sichem dai fratelli di sua madre e parlò loro e a tutta la famiglia del padre di sua madre, dicendo: 007 JDG 009 002 “Deh, dite ai Sichemiti, in modo che tutti odano: Qual cosa e migliore per voi, che settanta uomini, tutti figliuoli di Ierubbaal, regnino su voi, oppure che regni su voi uno solo? E ricordatevi ancora che io sono vostre ossa e vostra carne”. 007 JDG 009 003 I fratelli di sua madre parlarono di lui ripetendo a tutti i Sichemiti tutte quelle parole; e il cuor loro s’inchinò a favore di Abimelec, perché dissero: “E’ nostro fratello”. 007 JDG 009 004 E gli diedero settanta sicli d’argento, che tolsero dal tempio di Baal-Berith, coi quali Abimelec assoldò degli uomini da nulla e audaci che lo seguirono. 007 JDG 009 005 Ed egli venne alla casa di suo padre, a Ofra, e uccise sopra un stessa pietra i suoi fratelli, figliuoli di Ierubbaal, settanta uomini; ma Jotham, figliuolo minore di Ierubbaal, scampò, perché s’era nascosto. 007 JDG 009 006 Poi tutti i Sichemiti e tutta la casa di Millo si radunarono e andarono a proclamar re Abimelec, presso la quercia del monumento che si trova a Sichem. 007 JDG 009 007 E Jotham, essendo stato informato della cosa, andò a porsi sulla sommità del monte Garizim, e alzando la voce gridò: “Ascoltatemi, Sichemiti, e vi ascolti Iddio! 007 JDG 009 008 Un giorno, gli alberi si misero in cammino per ungere un re che regnasse su loro; e dissero all’ulivo: Regna tu su noi. 007 JDG 009 009 Ma l’ulivo rispose loro: Rinunzierei io al mio olio che Dio e gli uomini onorano in me, per andare ad agitarmi al disopra degli alberi? 007 JDG 009 010 Allora gli alberi dissero al fico: Vieni tu a regnare su noi. 007 JDG 009 011 Ma il fico rispose loro: Rinunzierei io alla mia dolcezza e al mio frutto squisito per andare ad agitarmi al disopra degli alberi? 007 JDG 009 012 Poi gli alberi dissero alla vite: Vieni tu a regnare su noi. 007 JDG 009 013 Ma la vite rispose loro: Rinunzierei io al mio vino che rallegra Dio e gli uomini, per andare ad agitarmi al disopra degli alberi? 007 JDG 009 014 Allora tutti gli alberi dissero al pruno: Vieni tu a regnare su noi. 007 JDG 009 015 E il pruno rispose agli alberi: Se è proprio in buona fede che volete ungermi re per regnare su voi, venite a rifugiarvi sotto l’ombra mia; se no, esca un fuoco dal pruno e divori i cedri del Libano! 007 JDG 009 016 E ora, se vi siete condotti con fedeltà e con integrità proclamando re Abimelec, se avete agito bene verso Ierubbaal e la sua casa, se avete ricompensato lui, mio padre, di quel che ha fatto per voi 007 JDG 009 017 quando ha combattuto per voi, quando ha messo a repentaglio la sua vita e vi ha liberati dalle mani di Madian, 007 JDG 009 018 mentre voi, oggi, siete insorti contro la casa di mio padre, avete ucciso i suoi figliuoli, settanta uomini, sopra una stessa pietra, e avete proclamato re dei Sichemiti Abimelec, figliuolo della sua serva, perché è vostro fratello, 007 JDG 009 019 se, dico, avete oggi agito con fedeltà e con integrità verso Ierubbaal e la sua casa, godetevi Abimelec, e Abimelec si goda di voi! 007 JDG 009 020 Se no, esca da Abimelec un fuoco, che divori i Sichemiti e la casa di Millo, ed esca dai Sichemiti e dalla casa di Millo un fuoco, che divori Abimelec!” 007 JDG 009 021 Poi Jotham corse via, fuggì e andò a stare a Beer, per paura di Abimelec, suo fratello. 007 JDG 009 022 E Abimelec signoreggiò sopra Israele tre anni. 007 JDG 009 023 Poi Iddio mandò un cattivo spirito fra Abimelec e i Sichemiti, e i Sichemiti ruppero fede ad Abimelec, 007 JDG 009 024 affinché la violenza fatta ai settanta figliuoli di Ierubbaal ricevesse il suo castigo, e il loro sangue ricadesse sopra Abimelec, loro fratello, che li aveva uccisi, e sopra i Sichemiti che gli avean prestato mano a uccidere i suoi fratelli. 007 JDG 009 025 I Sichemiti posero in agguato contro di lui, sulla cima de’ monti, della gente che svaligiava sulla strada chiunque le passasse vicino. E Abimelec fu informato della cosa. 007 JDG 009 026 Poi Gaal, figliuolo di Ebed, e i suoi fratelli vennero e si stabilirono a Sichem, e i Sichemiti riposero in lui la loro fiducia. 007 JDG 009 027 E, usciti alla campagna, vendemmiarono le loro vigne, pestarono le uve, e fecero festa. Poi entrarono nella casa del loro dio, mangiarono, bevvero, e maledissero Abimelec. 007 JDG 009 028 E Gaal, figliuolo di Ebed, disse: “Chi è Abimelec, e che cos’è Sichem, che abbiamo a servire ad Abimelec? non è egli figliuolo di Ierubbaal? e Zebul non è egli suo commissario? Servite agli uomini di Hamor, padre di Sichem! Ma noi perché serviremmo a costui? 007 JDG 009 029 Ah, se avessi in poter mio questo popolo, io caccerei Abimelec!” Poi disse ad Abimelec: “Rinforza il tuo esercito e fatti avanti!” 007 JDG 009 030 Or Zebul, governatore della città, avendo udito le parole di Gaal, figliuolo di Ebed, s’accese d’ira, 007 JDG 009 031 e mandò segretamente de’ messi ad Abimelec per dirgli: “Ecco, Gaal, figliuolo di Ebed, e i suoi fratelli son venuti a Sichem, e sollevano la città contro di te. 007 JDG 009 032 Or dunque, lèvati di notte con la gente che è teco, e fa, un’imboscata nella campagna; 007 JDG 009 033 e domattina, non appena spunterà il sole, ti leverai e piomberai sulla città. E quando Gaal con la gente che è con lui uscirà contro a te, tu gli farai quel che sarà necessario”. 007 JDG 009 034 Abimelec e tutta la gente ch’era con lui si levaron di notte, e fecero un’imboscata contro a Sichem, divisi in quattro schiere. 007 JDG 009 035 Intanto Gaal, figliuolo di Ebed, uscì, e si fermò all’ingresso della porta della città; e Abimelec uscì dall’imboscata con la gente ch’era con lui. 007 JDG 009 036 Gaal, veduta quella gente, disse a Zebul: “Ecco gente che scende dall’alto de’ monti”. E Zebul gli rispose: “Tu vedi l’ombra de’ monti e la prendi per uomini”. 007 JDG 009 037 E Gaal riprese a dire: “Guarda, c’è gente che scende dalle alture del paese, e una schiera che giunge per la via della quercia degl’indovini”. 007 JDG 009 038 Allora Zebul gli disse: “Dov’è ora la tua millanteria di quando dicevi: Chi è Abimelec, che abbiamo a servirgli? Non è questo il popolo che disprezzavi? Orsù, fatti avanti e combatti contro di lui!” 007 JDG 009 039 Allora Gaal uscì alla testa dei Sichemiti, e diè battaglia ad Abimelec. 007 JDG 009 040 Ma Abimelec gli diè la caccia, ed egli fuggì d’innanzi a lui, e molti uomini caddero morti fino all’ingresso della porta. 007 JDG 009 041 E Abimelec si fermò ad Aruma, e Zebul cacciò Gaal e i suoi fratelli, che non poteron più rimanere a Sichem. 007 JDG 009 042 Il giorno seguente, il popolo di Sichem uscì alla campagna; e Abimelec ne fu informato. 007 JDG 009 043 Egli prese allora la sua gente, la divise in tre schiere, e fece un’imboscata ne’ campi; e quando vide che il popolo usciva dalla città, gli si levò contro e ne fece strage. 007 JDG 009 044 Poi Abimelec e la gente che avea seco si slanciarono e vennero a porsi all’ingresso della porta della città, mentre le altre due schiere si gettarono su tutti quelli che erano nella campagna, e ne fecero strage. 007 JDG 009 045 E Abimelec attaccò la città tutto quel giorno, la prese e uccise il popolo che vi si trovava; poi spianò la città e vi seminò del sale. 007 JDG 009 046 Tutti gli abitanti della torre di Sichem, all’udir questo, si ritirarono nel torrione del tempio di El-Berith. 007 JDG 009 047 E fu riferito ad Abimelec che tutti gli abitanti della torre di Sichem s’erano adunati quivi. 007 JDG 009 048 Allora Abimelec salì sul monte Tsalmon con tutta la gente ch’era con lui; diè di piglio ad una scure, tagliò un ramo d’albero, lo sollevò e se lo mise sulla spalla; poi disse alla gente ch’era con lui: “Quel che m’avete veduto fare fatelo presto anche voi!” 007 JDG 009 049 Tutti tagliaron quindi anch’essi de’ rami, ognuno il suo, e seguitarono Abimelec; posero i rami contro al torrione, e arsero il torrione con quelli che v’eran dentro. Così perì tutta la gente della torre di Sichem, circa mille persone, fra uomini e donne. 007 JDG 009 050 Poi Abimelec andò a Thebets, la cinse d’assedio e la prese. 007 JDG 009 051 Or in mezzo alla città c’era una forte torre, dove si rifugiarono tutti gli abitanti della città, uomini e donne; vi si rinchiusero dentro, e salirono sul tetto della torre. 007 JDG 009 052 Abimelec, giunto alla torre, l’attaccò, e si accostò alla porta della torre per appiccarvi il fuoco. 007 JDG 009 053 Ma una donna gettò giù un pezzo di macina sulla testa di Abimelec e gli spezzò il cranio. 007 JDG 009 054 Ed egli chiamò tosto il giovane che gli portava le armi, e gli disse: “Tira fuori la spada e uccidimi, affinché non si dica: L’ha ammazzato una donna!” Il suo giovane allora lo trafisse, ed egli morì. 007 JDG 009 055 E quando gl’Israeliti ebbero veduto che Abimelec era morto, se ne andarono, ognuno a casa sua. 007 JDG 009 056 Così Dio fece ricadere sopra Abimelec il male ch’egli avea fatto contro suo padre, uccidendo settanta suoi fratelli. 007 JDG 009 057 Iddio fece anche ricadere sul capo della gente di Sichem tutto il male ch’essa avea fatto; e su loro si compié la maledizione di Jotham, figliuolo di Ierubbaal. 007 JDG 010 001 Or dopo Abimelec sorse, per liberare Israele, Thola, figliuolo di Puah, figliuolo di Dodo, uomo d’Issacar. Dimorava a Samir, nella contrada montuosa di Efraim; 007 JDG 010 002 fu giudice d’Israele per ventitre anni; poi morì e fu sepolto a Samir. 007 JDG 010 003 Dopo di lui sorse Jair, il Galaadita, che fu giudice d’Israele per ventidue anni; 007 JDG 010 004 ebbe trenta figliuoli che cavalcavano trenta asinelli e aveano trenta città, che si chiamano anche oggi i borghi di Jair, e sono nel paese di Galaad. 007 JDG 010 005 Poi Jair morì e fu sepolto a Kamon. 007 JDG 010 006 E i figliuoli d’Israele continuarono a fare ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno e servirono agl’idoli di Baal e di Astarte, agli dèi della Siria, agli dèi di Sidon, agli dèi di Moab, agli dèi de’ figliuoli di Ammon e agli dèi de’ Filistei; abbandonaron l’Eterno e non gli serviron più. 007 JDG 010 007 L’ira dell’Eterno s’accese contro Israele, ed egli li diede nelle mani de’ Filistei e nelle mani de’ figliuoli di Ammon. 007 JDG 010 008 E in quell’anno, questi angariarono ed oppressero i figliuoli d’Israele; per diciotto anni oppressero tutti i figliuoli d’Israele ch’erano di là dal Giordano, nel paese degli Amorei in Galaad. 007 JDG 010 009 E i figliuoli di Ammon passarono il Giordano per combattere anche contro Giuda, contro Beniamino e contro la casa d’Efraim; e Israele fu in grande angustia. 007 JDG 010 010 Allora i figliuoli d’Israele gridarono all’Eterno, dicendo: “Abbiam peccato contro di te, perché abbiamo abbandonato il nostro Dio, e abbiam servito agl’idoli Baal”. 007 JDG 010 011 E l’Eterno disse ai figliuoli d’Israele: “Non vi ho io liberati dagli Egiziani, dagli Amorei, dai figliuoli di Ammon e dai Filistei? 007 JDG 010 012 Quando i Sidonii, gli Amalekiti e i Maoniti vi opprimevano e voi gridaste a me, non vi liberai io dalle loro mani? 007 JDG 010 013 Eppure, m’avete abbandonato e avete servito ad altri dèi; perciò io non vi libererò più. 007 JDG 010 014 Andate a gridare agli dèi che avete scelto; vi salvino essi nel tempo della vostra angoscia!” 007 JDG 010 015 E i figliuoli d’Israele dissero all’Eterno: “Abbiamo peccato; facci tutto quello che a te piace; soltanto, te ne preghiamo, liberaci oggi!” 007 JDG 010 016 Allora tolsero di mezzo a loro gli dèi stranieri e servirono all’Eterno, che si accorò per l’afflizione d’Israele. 007 JDG 010 017 I figliuoli di Ammon s’adunarono e si accamparono in Galaad, e i figliuoli d’Israele s’adunaron pure, e si accamparono a Mitspa. 007 JDG 010 018 Il popolo, i principi di Galaad, si dissero l’uno all’altro: “Chi sarà l’uomo che comincerà l’attacco contro i figliuoli di Ammon? Quegli sarà il capo di tutti gli abitanti di Galaad”. 007 JDG 011 001 Or Jefte, il Galaadita, era un uomo forte e valoroso, figliuolo di una meretrice, e avea Galaad per padre. 007 JDG 011 002 La moglie di Galaad gli avea dato de’ figliuoli; e quando questi figliuoli della moglie furono grandi, cacciarono Jefte e gli dissero: “Tu non avrai eredità in casa di nostro padre, perché sei figliuolo d’un’altra donna”. 007 JDG 011 003 E Jefte se ne fuggì lungi dai suoi fratelli e si stabilì nel paese di Tob. Degli uomini da nulla si raccolsero attorno a Jefte, e facevano delle incursioni con lui. 007 JDG 011 004 Qualche tempo dopo avvenne che i figliuoli di Ammon mossero guerra a Israele. 007 JDG 011 005 E come i figliuoli di Ammon movean guerra a Israele, gli anziani di Galaad andarono a cercare Jefte nel paese di Tob. 007 JDG 011 006 E dissero a Jefte: “Vieni, sii nostro capitano, e combatteremo contro i figliuoli di Ammon”. 007 JDG 011 007 Ma Jefte rispose agli anziani di Galaad: “Non m’avete voi odiato e cacciato dalla casa di mio padre? Perché venite da me ora che siete nell’angustia?” 007 JDG 011 008 E gli anziani di Galaad dissero a Jefte: “Appunto per questo torniamo ora da te, onde tu venga con noi e combatta contro i figliuoli di Ammon e tu sia capo di noi tutti abitanti di Galaad”. 007 JDG 011 009 Jefte rispose agli anziani di Galaad: “Se mi riconducete da voi per combattere contro i figliuoli di Ammon, e l’Eterno li dà in mio potere, io sarò vostro capo”. 007 JDG 011 010 E gli anziani di Galaad dissero a Jefte: “L’Eterno sia testimone fra noi, e ci punisca se non facciamo quello che hai detto”. 007 JDG 011 011 Jefte dunque andò con gli anziani di Galaad; il popolo lo costituì suo capo e condottiero, e Jefte ripeté davanti all’Eterno, a Mitspa, tutte le parole che avea dette prima. 007 JDG 011 012 Poi Jefte inviò de’ messi al re de’ figliuoli di Ammon per dirgli: “Che questione c’è fra me e te che tu venga contro di me per far guerra al mio paese?” 007 JDG 011 013 E il re de’ figliuoli di Ammon rispose ai messi di Jefte: “Mi son mosso perché, quando Israele salì dall’Egitto, s’impadronì del mio paese, dall’Arnon fino allo Jabbok e al Giordano; rendimelo all’amichevole”. 007 JDG 011 014 Jefte inviò di nuovo de’ messi al re de’ figliuoli di Ammon per dirgli: 007 JDG 011 015 “Così dice Jefte: Israele non s’impadronì del paese di Moab, né del paese de’ figliuoli di Ammon; 007 JDG 011 016 ma, quando Israele salì dall’Egitto e attraversò il deserto fino al mar Rosso e giunse a Kades, 007 JDG 011 017 inviò de’ messi al re di Edom per dirgli: Ti prego, lasciami passare per il tuo paese; ma il re di Edom non acconsentì. Mandò anche al re di Moab, il quale pure rifiutò; e Israele rimase a Kades. 007 JDG 011 018 Poi camminò per il deserto, fece il giro del paese di Edom e del paese di Moab, giunse a oriente del paese di Moab, e si accampò di là dall’Arnon, senza entrare nel territorio di Moab; perché l’Arnon segna il confine di Moab. 007 JDG 011 019 E Israele inviò de’ messi a Sihon, re degli Amorei, re di Heshbon, e gli fe’ dire: Ti preghiamo lasciaci passare dal tuo paese, per arrivare al nostro. 007 JDG 011 020 Ma Sihon non si fidò d’Israele per permettergli di passare per il suo territorio; anzi Sihon radunò tutta la sua gente, s’accampò a Jahats, e combatté contro Israele. 007 JDG 011 021 E l’Eterno, l’Iddio d’Israele, diede Sihon e tutta la sua gente nelle mani d’Israele, che li sconfisse; così Israele conquistò tutto il paese degli Amorei, che abitavano quella contrada; 007 JDG 011 022 conquistò tutto il territorio degli Amorei, dall’Arnon allo Jabbok e dal deserto al Giordano. 007 JDG 011 023 E ora che l’Eterno, l’Iddio d’Israele, ha cacciato gli Amorei d’innanzi a Israele, ch’è il suo popolo, dovresti tu possedere il loro paese? 007 JDG 011 024 Non possiedi tu quello che Kemosh, il tuo dio, t’ha fatto possedere? Così anche noi possederemo il paese di quelli che l’Eterno ha cacciati d’innanzi a noi. 007 JDG 011 025 Sei tu forse da più di Balak, figliuolo di Tsippor, re di Moab? Mosse egli querela ad Israele, o gli fece egli guerra? 007 JDG 011 026 Son trecent’anni che Israele abita ad Heshbon e nelle città del suo territorio, ad Aroer e nelle città del suo territorio, e in tutte le città lungo l’Arnon; perché non gliele avete tolte durante questo tempo? 007 JDG 011 027 E io non t’ho offeso, e tu agisci male verso di me, movendomi guerra. L’Eterno, il giudice, giudichi oggi tra i figliuoli d’Israele e i figliuoli di Ammon!” 007 JDG 011 028 Ma il re de’ figliuoli di Ammon non diede ascolto alle parole che Jefte gli avea fatto dire. 007 JDG 011 029 Allora lo spirito dell’Eterno venne su Jefte, che attraversò Galaad e Manasse, passò a Mitspa di Galaad, e da Mitspa di Galaad mosse contro i figliuoli di Ammon. 007 JDG 011 030 E Jefte fece un voto all’Eterno, e disse: “Se tu mi dài nelle mani i figliuoli di Ammon, 007 JDG 011 031 la persona che uscirà dalle porte di casa mia per venirmi incontro quando tornerò vittorioso dai figliuoli di Ammon, sarà dell’Eterno, e io l’offrirò in olocausto”. 007 JDG 011 032 E Jefte marciò contro i figliuoli di Ammon per far loro guerra, e l’Eterno glieli diede nelle mani. 007 JDG 011 033 E egli inflisse loro una grandissima sconfitta, da Aroer fin verso Minnith, prendendo loro venti città, e fino ad Abel-Keramim. Così i figliuoli di Ammon furono umiliati dinanzi ai figliuoli d’Israele. 007 JDG 011 034 Or Jefte se ne tornò a Mitspa, a casa sua; ed ecco uscirgli incontro la sua figliuola, con timpani e danze. Era l’unica sua figlia: non aveva altri figliuoli né altre figliuole. 007 JDG 011 035 E, come la vide, si stracciò le vesti, e disse: “Ah, figlia mia! tu mi accasci, tu mi accasci; tu sei fra quelli che mi conturbano! poiché io ho dato parola all’Eterno, e non posso ritrarmene”. 007 JDG 011 036 Ella gli disse: “Padre mio, se hai dato parola all’Eterno, fa’ di me secondo quel che hai proferito, giacché l’Eterno t’ha dato di far vendetta de’ figliuoli di Ammon, tuoi nemici”. 007 JDG 011 037 Poi disse a suo padre: “Mi sia concesso questo: lasciami libera per due mesi, ond’io vada e scenda per i monti a piangere la mia verginità con le mie compagne”. 007 JDG 011 038 Egli le rispose: “Va’!” e la lasciò andare per due mesi. Ed ella se ne andò con le sue compagne, e pianse sui monti la sua verginità. 007 JDG 011 039 Alla fine dei due mesi, ella tornò da suo padre; ed egli fece di lei quello che avea promesso con voto. Ella non avea conosciuto uomo. Di qui venne in Israele 007 JDG 011 040 l’usanza che le figliuole d’Israele vanno tutti gli anni a celebrar la figliuola di Jefte, il Galaadita, per quattro giorni. 007 JDG 012 001 Or gli uomini di Efraim si radunarono, passarono a Tsafon, e dissero a Jefte: “Perché sei andato a combattere contro i figliuoli di Ammon e non ci hai chiamati ad andar teco? Noi bruceremo la tua casa e te con essa”. 007 JDG 012 002 Jefte rispose loro: “Io e il mio popolo abbiamo avuto gran contesa coi figliuoli di Ammon; e quando v’ho chiamati in aiuto, non mi avete liberato dalle loro mani. 007 JDG 012 003 E vedendo che voi non venivate in mio soccorso, ho posto a repentaglio la mia vita, ho marciato contro i figliuoli di Ammon, e l’Eterno me li ha dati nelle mani. Perché dunque siete saliti oggi contro di me per muovermi guerra?” 007 JDG 012 004 Poi Jefte, radunati tutti gli uomini di Galaad, diè battaglia ad Efraim; e gli uomini di Galaad sconfissero gli Efraimiti, perché questi dicevano: “Voi, Galaaditi, siete de’ fuggiaschi d’Efraim, in mezzo ad Efraim e in mezzo a Manasse!” 007 JDG 012 005 E i Galaaditi intercettarono i guadi del Giordano agli Efraimiti; e quando uno de’ fuggiaschi d’Efraim diceva: “Lasciatemi passare”, gli uomini di Galaad gli chiedevano: “Sei tu un Efraimita?” Se quello rispondeva: “No”, i Galaaditi gli dicevano: 007 JDG 012 006 “Ebbene, di’ Scibboleth”; e quello diceva “Sibboleth”, senza fare attenzione a pronunziar bene; allora lo pigliavano e lo scannavano presso i guadi del Giordano. E perirono in quel tempo quarantaduemila uomini d’Efraim. 007 JDG 012 007 Jefte fu giudice d’Israele per sei anni. Poi Jefte, il Galaadita, morì e fu sepolto in una delle città di Galaad. 007 JDG 012 008 Dopo di lui fu giudice d’Israele Ibtsan di Bethlehem, 007 JDG 012 009 che ebbe trenta figliuoli, maritò fuori trenta figliuole, condusse di fuori trenta fanciulle per i suoi figliuoli. Fu giudice d’Israele per sette anni. 007 JDG 012 010 Poi Ibtsan morì e fu sepolto a Bethlehem. 007 JDG 012 011 Dopo di lui fu giudice d’Israele Elon, lo Zabulonita; fu giudice d’Israele per dieci anni. 007 JDG 012 012 Poi Elon, lo Zabulonita, morì e fu sepolto ad Aialon, nel paese di Zabulon. 007 JDG 012 013 Dopo di lui fu giudice d’Israele Abdon, figliuolo di Hillel, il Pirathonita. 007 JDG 012 014 Ebbe quaranta figliuoli e trenta nipoti, i quali cavalcavano settanta asinelli. Fu giudice d’Israele per otto anni. 007 JDG 012 015 Poi Abdon, figliuolo di Hillel, il Pirathonita, morì e fu sepolto a Pirathon, nel paese di Efraim, sul monte Amalek. 007 JDG 013 001 E i figliuoli d’Israele continuarono a fare quel ch’era male agli occhi dell’Eterno, e l’Eterno li diede nelle mani de’ Filistei per quarant’anni. 007 JDG 013 002 Or v’era un uomo di Tsorea, della famiglia dei Daniti, per nome Manoah; sua moglie era sterile e non avea figliuoli. 007 JDG 013 003 E l’angelo dell’Eterno apparve a questa donna, e le disse: “Ecco, tu sei sterile e non hai figliuoli; ma concepirai e partorirai un figliuolo. 007 JDG 013 004 Or dunque, guardati bene dal bere vino o bevanda alcoolica, e dal mangiare alcun che d’impuro. 007 JDG 013 005 Poiché ecco, tu concepirai e partorirai un figliuolo, sulla testa del quale non passerà rasoio, giacché il fanciullo sarà un Nazireo consacrato a Dio dal seno di sua madre, e sarà lui che comincerà a liberare Israele dalle mani de’ Filistei”. 007 JDG 013 006 E la donna andò a dire a suo marito: “Un uomo di Dio è venuto da me; avea il sembiante d’un angelo di Dio: un sembiante terribile fuor di modo. Io non gli ho domandato donde fosse, ed egli non m’ha detto il suo nome; 007 JDG 013 007 ma mi ha detto: Ecco, tu concepirai e partorirai un figliuolo; or dunque non bere vino né bevanda alcoolica, e non mangiare alcun che d’impuro, giacché il fanciullo sarà un Nazireo, consacrato a Dio dal seno di sua madre e fino al giorno della sua morte”. 007 JDG 013 008 Allora Manoah supplicò l’Eterno, e disse: “O Signore, ti prego che l’uomo di Dio mandato da te torni di nuovo a noi e c’insegni quello che dobbiam fare per il bambino che nascerà”. 007 JDG 013 009 E Dio esaudì la preghiera di Manoah; e l’angelo di Dio tornò ancora dalla donna, che stava sedendo nel campo; ma Manoah, suo marito, non era con lei. 007 JDG 013 010 La donna corse in fretta a informar suo marito del fatto, e gli disse: “Ecco, quell’uomo che venne da me l’altro giorno, m’è apparito”. 007 JDG 013 011 Manoah s’alzò, andò dietro a sua moglie, e giunto a quell’uomo, gli disse: “Sei tu che parlasti a questa donna?” E quegli rispose: “Son io”. 007 JDG 013 012 E Manoah: “Quando la tua parola si sarà verificata, qual norma s’avrà da seguire per il bambino? e che si dovrà fare per lui?” 007 JDG 013 013 L’angelo dell’Eterno rispose a Manoah: “Si astenga la donna da tutto quello che le ho detto. 007 JDG 013 014 Non mangi di alcun prodotto della vigna, né beva vino o bevanda alcoolica, e non mangi alcun che d’impuro; osservi tutto quello che le ho comandato”. 007 JDG 013 015 E Manoah disse all’angelo dell’Eterno: “Deh, permettici di trattenerti, e di prepararti un capretto!” 007 JDG 013 016 E l’angelo dell’Eterno rispose a Manoah: “Anche se tu mi trattenessi, non mangerei del tuo cibo; ma, se vuoi fare un olocausto, offrilo all’Eterno”. Or Manoah non sapeva che quello fosse l’angelo dell’Eterno. 007 JDG 013 017 Poi Manoah disse all’angelo dell’Eterno: “Qual è il tuo nome, affinché, adempiute che siano le tue parole, noi ti rendiamo onore?” 007 JDG 013 018 E l’angelo dell’Eterno gli rispose: “Perché mi chiedi il mio nome? esso è maraviglioso”. 007 JDG 013 019 E Manoah prese il capretto e l’oblazione e li offrì all’Eterno sul sasso. Allora avvenne una cosa prodigiosa, mentre Manoah e sua moglie stavano guardando: 007 JDG 013 020 come la fiamma saliva dall’altare al cielo, l’angelo dell’Eterno salì con la fiamma dell’altare. E Manoah e sua moglie, vedendo questo, caddero con la faccia a terra. 007 JDG 013 021 E l’angelo dell’Eterno non apparve più né a Manoah né a sua moglie. Allora Manoah riconobbe che quello era l’angelo dell’Eterno. 007 JDG 013 022 E Manoah disse a sua moglie: “Noi morremo sicuramente, perché abbiam veduto Dio”. 007 JDG 013 023 Ma sua moglie gli disse: “Se l’Eterno avesse voluto farci morire, non avrebbe accettato dalle nostre mani l’olocausto e l’oblazione; non ci avrebbe fatto vedere tutte queste cose, e non ci avrebbe fatto udire proprio ora delle cose come queste”. 007 JDG 013 024 Poi la donna partorì un figliuolo, a cui pose nome Sansone. Il bambino crebbe, e l’Eterno lo benedisse. 007 JDG 013 025 E lo spirito dell’Eterno cominciò ad agitarlo quand’esso era a Mahaneh-Dan, fra Tsorea ed Eshtaol. 007 JDG 014 001 Sansone scese a Timnah, e vide quivi una donna tra le figliuole de’ Filistei. 007 JDG 014 002 Tornato a casa, ne parlò a suo padre e a sua madre, dicendo: “Ho veduto a Timnah una donna tra le figliuole de’ Filistei; or dunque, prendetemela per moglie”. 007 JDG 014 003 Suo padre e sua madre gli dissero: “Non v’è egli dunque tra le figliuole de’ tuoi fratelli e in tutto il nostro popolo una donna per te, che tu vada a prenderti una moglie tra i Filistei incirconcisi?” E Sansone rispose a suo padre: “Prendimi quella, poiché mi piace”. 007 JDG 014 004 Or suo padre e sua madre non sapevano che questo veniva dall’Eterno, poiché Sansone cercava che i Filistei gli fornissero un’occasione di contesa. In quel tempo, i Filistei dominavano Israele. 007 JDG 014 005 Poi Sansone scese con suo padre e con sua madre a Timnah; e come furon giunti alle vigne di Timnah, ecco un leoncello farglisi incontro, ruggendo. 007 JDG 014 006 Lo spirito dell’Eterno investì Sansone, che, senz’aver niente in mano, squarciò il leone, come uno squarcerebbe un capretto; ma non disse nulla a suo padre né a sua madre di ciò che avea fatto. 007 JDG 014 007 E scese, parlò alla donna, e questa gli piacque. 007 JDG 014 008 Di lì a qualche tempo, tornò per prenderla, e uscì di strada per vedere il carcame del leone; ed ecco, nel corpo del leone c’era uno sciame d’api e del miele. 007 JDG 014 009 Egli prese in mano di quel miele, e si mise a mangiarlo per istrada; e quando ebbe raggiunto suo padre e sua madre, ne diede loro, ed essi ne mangiarono; ma non disse loro che avea preso il miele dal corpo del leone. 007 JDG 014 010 Suo padre scese a trovar quella donna, e Sansone fece quivi un convito; perché tale era il costume dei giovani. 007 JDG 014 011 Non appena i parenti della sposa videro Sansone, invitarono trenta compagni perché stessero con lui. 007 JDG 014 012 Sansone disse loro: “Io vi proporrò un enimma; e se voi me lo spiegate entro i sette giorni del convito, e se l’indovinate, vi darò trenta tuniche e trenta mute di vesti; 007 JDG 014 013 ma, se non me lo potete spiegare, darete trenta tuniche e trenta mute di vesti a me”. 007 JDG 014 014 E quelli gli risposero: “Proponi il tuo enimma, e noi l’udremo”. Ed egli disse loro: “Dal mangiatore è uscito del cibo, e dal forte e uscito del dolce”. Per tre giorni quelli non poterono spiegar l’enimma. 007 JDG 014 015 E il settimo giorno dissero alla moglie di Sansone: “Induci il tuo marito a spiegarci l’enimma; se no, darem fuoco a te e alla casa di tuo padre. E che? ci avete invitati qui per spogliarci?” 007 JDG 014 016 La moglie di Sansone si mise a piangere presso di lui, e a dirgli: “Tu non hai per me che dell’odio, e non mi vuoi bene; hai proposto un enimma a figliuoli del mio popolo e non me l’hai spiegato!” Ed egli a lei: “Ecco, non l’ho spiegato a mio padre né a mia madre, e lo spiegherei a te?” 007 JDG 014 017 Ed ella pianse presso di lui, durante i sette giorni che durava il convito; e il settimo giorno Sansone glielo spiegò, perché lo tormentava; ed essa spiegò l’enimma ai figliuoli del suo popolo. 007 JDG 014 018 E gli uomini della città, il settimo giorno, prima che tramontasse il sole, dissero a Sansone: “Che v’è di più dolce del miele? e che v’è di più forte del leone?” Ed egli rispose loro: “Se non aveste arato con la mia giovenca, non avreste indovinato il mio enimma”. 007 JDG 014 019 E lo spirito dell’Eterno lo investì, ed egli scese ad Askalon, vi uccise trenta uomini dei loro, prese le loro spoglie, e dette le mute di vesti a quelli che aveano spiegato l’enimma. E, acceso d’ira, risalì a casa di suo padre. 007 JDG 014 020 Ma la moglie di Sansone fu data al compagno di lui, ch’ei s’era scelto per amico. 007 JDG 015 001 Di lì a qualche tempo, verso la mietitura del grano, Sansone andò a visitare sua moglie, le portò un capretto, e disse: “Voglio entrare in camera da mia moglie”. Ma il padre di lei non gli permise d’entrare, 007 JDG 015 002 e gli disse: “Io credevo sicuramente che tu l’avessi presa in odio, e però l’ho data al tuo compagno; la sua sorella minore non e più bella di lei? Prendila dunque in sua vece”. 007 JDG 015 003 Sansone rispose loro: “Questa volta, non avrò colpa verso i Filistei, quando farò loro del male”. 007 JDG 015 004 E Sansone se ne andò e acchiappò trecento sciacalli; prese pure delle fiaccole, volse coda contro coda, e mise una fiaccola in mezzo, fra le due code. 007 JDG 015 005 Poi accese le fiaccole, dette la via agli sciacalli per i campi di grano de’ Filistei, e brucio i covoni ammassati, il grano tuttora in piedi, e perfino gli uliveti. 007 JDG 015 006 E i Filistei chiesero: “Chi ha fatto questo?” Fu risposto: “Sansone, il genero del Thimneo, perché questi gli ha preso la moglie, e l’ha data al compagno di lui”. E i Filistei salirono e diedero alle fiamme lei e suo padre. 007 JDG 015 007 E Sansone disse loro: “Giacché agite a questo modo, siate certi che non avrò posa finché non mi sia vendicato di voi”. 007 JDG 015 008 E li sbaragliò interamente, facendone un gran macello. Poi discese, e si ritirò nella caverna della roccia d’Etam. 007 JDG 015 009 Allora i Filistei salirono, si accamparono in Giuda, e si distesero fino a Lehi. 007 JDG 015 010 Gli uomini di Giuda dissero loro: “Perché siete saliti contro di noi?” Quelli risposero: “Siam saliti per legare Sansone; per fare a lui quello che ha fatto a noi”. 007 JDG 015 011 E tremila uomini di Giuda scesero alla caverna della roccia d’Etam, e dissero a Sansone: “Non sai tu che i Filistei sono nostri dominatori? Che è dunque questo che ci hai fatto?” Ed egli rispose loro: “Quello che hanno fatto a me, l’ho fatto a loro”. 007 JDG 015 012 E quelli a lui: “Noi siam discesi per legarti e darti nelle mani de’ Filistei”. Sansone replicò loro: “Giuratemi che voi stessi non mi ucciderete”. 007 JDG 015 013 Quelli risposero: “No, ti legheremo soltanto, e ti daremo nelle loro mani; ma certamente non ti metteremo a morte”. E lo legarono con due funi nuove, e lo fecero uscire dalla caverna. 007 JDG 015 014 Quando giunse a Lehi, i Filistei gli si fecero incontro con grida di gioia; ma lo spirito dell’Eterno lo investì, e le funi che aveva alle braccia divennero come fili di lino a cui si appicchi il fuoco; e i legami gli caddero dalle mani. 007 JDG 015 015 E, trovata una mascella d’asino ancor fresca, stese la mano, l’afferrò, e uccise con essa mille uomini. 007 JDG 015 016 E Sansone disse: “Con una mascella d’asino, un mucchio! due mucchi! Con una mascella d’asino ho ucciso mille uomini!” 007 JDG 015 017 Quand’ebbe finito di parlare, gettò via di mano la mascella, e chiamò quel luogo Ramath-Lehi. 007 JDG 015 018 Poi ebbe gran sete; e invocò l’Eterno, dicendo: “Tu hai concesso questa gran liberazione per mano del tuo servo; e ora, dovrò io morir di sete e cader nelle mani degli incirconcisi?” 007 JDG 015 019 Allora Iddio fendé la roccia concava ch’è a Lehi, e ne uscì dell’acqua. Sansone bevve, il suo spirito si rianimò, ed egli riprese vita. Donde il nome di En-Hakkore dato a quella fonte, che esiste anche al dì d’oggi a Lehi. 007 JDG 015 020 Sansone fu giudice d’Israele, al tempo de’ Filistei, per vent’anni. 007 JDG 016 001 E Sansone andò a Gaza, vide quivi una meretrice, ed entrò da lei. 007 JDG 016 002 Fu detto a que’ di Gaza: “Sansone è venuto qua”. Ed essi lo circondarono, stettero in agguato tutta la notte presso la porta della città, e tutta quella notte se ne stettero queti dicendo: “Allo spuntar del giorno l’uccideremo”. 007 JDG 016 003 E Sansone si giacque fino a mezzanotte; e a mezzanotte si levò, diè di piglio ai battenti della porta della città e ai due stipiti, li divelse insieme con la sbarra, se li mise sulle spalle, e li portò in cima al monte ch’è dirimpetto a Hebron. 007 JDG 016 004 Dopo questo, s’innamorò di una donna della valle di Sorek, che si chiamava Delila. 007 JDG 016 005 E i principi de’ Filistei salirono da lei e le dissero: “Lusingalo e vedi dove risieda quella sua gran forza, e come potremmo prevalere contro di lui per giungere a legarlo e a domarlo; e ti daremo ciascuno mille e cento sicli d’argento”. 007 JDG 016 006 Delila dunque disse a Sansone: “Dimmi, ti prego, dove risieda la tua gran forza, e in che modo ti si potrebbe legare per domarti”. 007 JDG 016 007 Sansone le rispose: “Se mi si legasse con sette corde d’arco fresche, non ancora secche, io diventerei debole e sarei come un uomo qualunque”. 007 JDG 016 008 Allora i principi de’ Filistei le portarono sette corde d’arco fresche, non ancora secche, ed ella lo legò con esse. 007 JDG 016 009 Or c’era gente che stava in agguato, da lei, in una camera interna. Ed ella gli disse: “Sansone, i Filistei ti sono addosso!” Ed egli ruppe le corde come si rompe un fil di stoppa quando sente il fuoco. Così il segreto della sua forza restò sconosciuto. 007 JDG 016 010 Poi Delila disse a Sansone: “Ecco tu m’hai beffata e m’hai detto delle bugie; or dunque, ti prego, dimmi con che ti si potrebbe legare”. 007 JDG 016 011 Egli le rispose: “Se mi si legasse con funi nuove che non fossero ancora state adoperate, io diventerei debole e sarei come un uomo qualunque”. 007 JDG 016 012 Delila prese dunque delle funi nuove, lo legò, e gli disse: “Sansone, i Filistei ti sono addosso”. L’agguato era posto nella camera interna. Ed egli ruppe, come un filo, le funi che aveva alle braccia. 007 JDG 016 013 Delila disse a Sansone: “Fino ad ora tu m’hai beffata e m’hai detto delle bugie; dimmi con che ti si potrebbe legare”. Ed egli le rispose: “Non avresti che da tessere le sette trecce del mio capo col tuo ordìto”. 007 JDG 016 014 Essa le fissò al subbio, poi gli disse: “Sansone, i Filistei ti sono addosso”. Ma, egli si svegliò dal sonno, e strappò via il subbio del telaio con l’ordìto. 007 JDG 016 015 Ed ella gli disse: “Come fai a dirmi: T’amo! mentre il tuo cuore non è con me? Già tre volte m’hai beffata, e non m’hai detto dove risiede la tua gran forza”. 007 JDG 016 016 Or avvenne che, premendolo ella ogni giorno con le sue parole e tormentandolo, egli se ne accorò mortalmente, 007 JDG 016 017 e le aperse tutto il cuor suo e le disse: “Non è mai passato rasoio sulla mia testa, perché sono un nazireo, consacrato a Dio, dal seno di mia madre; se fossi tosato, la mia forza se ne andrebbe, diventerei debole, e sarei come un uomo qualunque”. 007 JDG 016 018 Delila, visto ch’egli le aveva aperto tutto il cuor suo, mandò a chiamare i principi de’ Filistei, e fece dir loro: “Venite su, questa volta, perché egli m’ha aperto tutto il suo cuore”. Allora i principi dei Filistei salirono da lei, e portaron seco il danaro. 007 JDG 016 019 Ed ella lo addormentò sulle sue ginocchia, chiamò l’uomo fissato, e gli fece tosare le sette trecce della testa di Sansone; così giunse a domarlo; e la sua forza si partì da lui. 007 JDG 016 020 Allora ella gli disse: “Sansone, i Filistei ti sono addosso”. Ed egli, svegliatosi dal sonno, disse: “Io ne uscirò come le altre volte, e mi svincolerò”. Ma non sapeva che l’Eterno s’era ritirato da lui. 007 JDG 016 021 E i Filistei lo presero e gli cavaron gli occhi; lo fecero scendere a Gaza, e lo legarono con catene di rame. Ed egli girava la macina nella prigione. 007 JDG 016 022 Intanto, la capigliatura che gli avean tosata, cominciava a ricrescergli. 007 JDG 016 023 Or i principi dei Filistei si radunarono per offrire un gran sacrifizio a Dagon, loro dio, e per rallegrarsi. Dicevano: “Il nostro dio ci ha dato nelle mani Sansone, nostro nemico”. 007 JDG 016 024 E quando il popolo lo vide, cominciò a lodare il suo dio e a dire: “Il nostro dio ci ha dato nelle mani il nostro nemico, colui che ci devastava il paese e che ha ucciso tanti di noi”. 007 JDG 016 025 E nella gioia del cuor loro, dissero: “Chiamate Sansone, che ci faccia divertire!” Fecero quindi uscir Sansone dalla prigione, ed egli si mise a fare il buffone in loro presenza. Lo posero fra le colonne; 007 JDG 016 026 e Sansone disse al fanciullo, che lo teneva per la mano: “Lasciami, ch’io possa toccar le colonne sulle quali posa la casa, e m’appoggi ad esse”. 007 JDG 016 027 Or la casa era piena d’uomini e di donne; e tutti i principi de’ Filistei eran quivi; e c’eran sul tetto circa tremila persone, fra uomini e donne, che stavano a guardare mentre Sansone faceva il buffone. 007 JDG 016 028 Allora Sansone invocò, l’Eterno e disse: “O Signore, o Eterno, ti prego, ricordati di me! Dammi forza per questa volta soltanto, o Dio, perch’io mi vendichi in un colpo solo de’ Filistei, per la perdita de’ miei due occhi”. 007 JDG 016 029 E Sansone abbracciò le due colonne di mezzo, sulle quali posava la casa; s’appoggiò ad esse: all’una con la destra, all’altra con la sinistra, e disse: 007 JDG 016 030 “Ch’io muoia insieme coi Filistei!” Si curvò con tutta la sua forza, e la casa rovinò addosso ai principi e a tutto il popolo che v’era dentro; talché più ne uccise egli morendo, che non ne avea uccisi da vivo. 007 JDG 016 031 Poi i suoi fratelli e tutta la casa di suo padre scesero e lo portaron via; quindi risalirono, e lo seppellirono fra Tsorea ed Eshtaol nel sepolcro di Manoah suo padre. Egli era stato giudice d’Israele per venti anni. 007 JDG 017 001 Or v’era un uomo nella contrada montuosa d’Efraim, che si chiamava Mica. 007 JDG 017 002 Egli disse a sua madre: “I mille cento sicli d’argento che t’hanno rubato, e a proposito de’ quali hai pronunziato una maledizione, e l’hai pronunziata in mia presenza, ecco, li ho io; quel denaro l’avevo preso io”. E sua madre disse: “Benedetto sia dall’Eterno il mio figliuolo!” 007 JDG 017 003 Egli restituì a sua madre i mille cento sicli d’argento, e sua madre disse: “Io consacro di mano mia quest’argento a pro del mio figliuolo, per farne un’immagine scolpita e un’immagine di getto; or dunque te lo rendo”. 007 JDG 017 004 E quand’egli ebbe restituito l’argento a sua madre, questa prese dugento sicli e li diede al fonditore, il quale ne fece un’immagine scolpita e un’immagine di getto, che furon messe in casa di Mica. 007 JDG 017 005 E quest’uomo, Mica, ebbe una casa di Dio; e fece un efod e degl’idoli, e consacrò uno de’ suoi figliuoli, che gli servì da sacerdote. 007 JDG 017 006 In quel tempo non v’era re in Israele; ognuno faceva quel che gli pareva meglio. 007 JDG 017 007 Or v’era un giovine di Bethlehem di Giuda, della famiglia di Giuda, il quale era un Levita, e abitava quivi. 007 JDG 017 008 Quest’uomo si partì dalla città di Bethlehem di Giuda, per stabilirsi in luogo che trovasse adatto; e, cammin facendo, giunse nella contrada montuosa di Efraim, alla casa di Mica. 007 JDG 017 009 Mica gli chiese: “Donde vieni?” Quello gli rispose: “Sono un Levita di Bethlehem di Giuda, e vado a stabilirmi dove troverò un luogo adatto”. 007 JDG 017 010 Mica gli disse: “Rimani con me, e siimi padre e sacerdote; ti darò dieci sicli d’argento all’anno, un vestito completo, e il vitto”. E il Levita entrò. 007 JDG 017 011 Egli acconsentì a stare con quell’uomo, che trattò il giovine come uno de’ suoi figliuoli. 007 JDG 017 012 Mica consacrò quel Levita; il giovine gli servì da sacerdote, e si stabilì in casa di lui. 007 JDG 017 013 E Mica disse: “Ora so che l’Eterno mi farà del bene, perché ho un Levita come mio sacerdote”. 007 JDG 018 001 In quel tempo, non v’era re in Israele; e in quel medesimo tempo, la tribù dei Daniti cercava un possesso per stabilirvisi, perché fino a quei giorni, non le era toccata alcuna eredità fra le tribù d’Israele. 007 JDG 018 002 I figliuoli di Dan mandaron dunque da Tsorea e da Eshtaol cinque uomini della loro tribù, presi di fra loro tutti, uomini valorosi, per esplorare ed esaminare il paese; e dissero loro: “Andate a esaminare il paese!” Quelli giunsero nella contrada montuosa di Efraim, alla casa di Mica, e pernottarono in quel luogo. 007 JDG 018 003 Come furon presso alla casa di Mica, riconobbero la voce del giovine Levita; e, avvicinatisi, gli chiesero: “Chi t’ha condotto qua? che fai in questo luogo? che hai tu qui?” 007 JDG 018 004 Egli rispose loro: “Mica mi ha fatto questo e questo: mi stipendia, e io gli servo da sacerdote”. 007 JDG 018 005 E quelli gli dissero: “Deh, consulta Iddio, affinché sappiamo se il viaggio che abbiamo intrapreso sarà prospero”. 007 JDG 018 006 Il sacerdote rispose loro: “Andate in pace; il viaggio che fate è sotto lo sguardo dell’Eterno”. 007 JDG 018 007 I cinque uomini dunque partirono, giunsero a Lais, e videro che il popolo, Il quale vi abitava, viveva in sicurtà, al modo de’ Sidonii, tranquillo e fidente, poiché nel paese non c’era alcuno in autorità che potesse far loro il menomo torto, ed erano lontani dai Sidonii e non aveano relazione con alcuno. 007 JDG 018 008 Poi tornarono ai loro fratelli a Tsorea ed a Eshtaol; e i fratelli chiesero loro: “Che dite?” 007 JDG 018 009 Quelli risposero: “Leviamoci e saliamo contro quella gente; poiché abbiam visto il paese, ed ecco, è eccellente. E voi ve ne state là senza dir verbo? Non siate pigri a muovervi per andare a prender possesso del paese! 007 JDG 018 010 Quando arriverete là troverete un popolo che se ne sta sicuro. Il paese è vasto, e Dio ve lo ha dato nelle mani: è un luogo dove non manca nulla di ciò che è sulla terra”. 007 JDG 018 011 E seicento uomini della famiglia dei Daniti partirono da Tsorea e da Eshtaol, muniti d’armi. 007 JDG 018 012 Salirono, e si accamparono a Kiriath-Jearim, in Giuda; perciò quel luogo, che è dietro a Kiriath-Jearim, fu chiamato e si chiama anche oggi Mahané-Dan. 007 JDG 018 013 E di là passarono nella contrada montuosa di Efraim, e giunsero alla casa di Mica. 007 JDG 018 014 Allora cinque uomini ch’erano andati ad esplorare il paese di Lais, presero a dire ai loro fratelli: “Sapete voi che in queste case c’è un efod, ci son degl’idoli, un’immagine scolpita e un’immagine di getto? Considerate ora quel che dovete fare”. 007 JDG 018 015 Quelli si diressero da quella parte, giunsero alla casa del giovane Levita, alla casa di Mica, e gli chiesero notizie del suo bene stare. 007 JDG 018 016 I seicento uomini de’ figliuoli di Dan, muniti delle loro armi, si misero davanti alla porta. 007 JDG 018 017 Ma i cinque uomini ch’erano andati ad esplorare il paese, salirono, entrarono in casa, presero l’immagine scolpita, l’efod, gl’idoli e l’immagine di getto, mentre il sacerdote stava davanti alla porta coi seicento uomini armati. 007 JDG 018 018 E quando furono entrati in casa di Mica ed ebbero preso l’immagine scolpita, l’efod, gl’idoli e l’immagine di getto, il sacerdote disse loro: “Che fate?” 007 JDG 018 019 Quelli gli risposero: “Taci, mettiti la mano sulla bocca, vieni con noi, e sarai per noi un padre e un sacerdote. Che è meglio per te, esser sacerdote in casa d’un uomo solo, ovvero esser sacerdote di una tribù e d’una famiglia in Israele?” 007 JDG 018 020 Il sacerdote si rallegrò in cuor suo; prese l’efod, gl’idoli e l’immagine scolpita, e s’unì a quella gente. 007 JDG 018 021 Così si rimisero in cammino, mettendo innanzi a loro i bambini, il bestiame e i bagagli. 007 JDG 018 022 Com’erano già lungi dalla casa di Mica, la gente che abitava nelle case vicine a quella di Mica, si radunò e inseguì i figliuoli di Dan. 007 JDG 018 023 E siccome gridava dietro ai figliuoli di Dan, questi, rivoltatisi indietro, dissero a Mica: “Che cosa hai, che hai radunata cotesta gente?” 007 JDG 018 024 Egli rispose: “Avete portato via gli dèi che m’ero fatti e il sacerdote, e ve ne siete andati. Or che mi resta egli più? Come potete dunque dirmi: Che hai?” 007 JDG 018 025 I figliuoli di Dan gli dissero: “Fa’ che non s’oda la tua voce dietro a noi, perché degli uomini irritati potrebbero scagliarsi su voi, e tu ci perderesti la vita tua e quella della tua famiglia!” 007 JDG 018 026 I figliuoli di Dan continuarono il loro viaggio; e Mica, vedendo ch’essi eran più forti di lui se ne tornò indietro e venne a casa sua. 007 JDG 018 027 Ed essi, dopo aver preso le cose che Mica avea fatte e il sacerdote che aveva al suo servizio, giunsero a Lais, a un popolo che se ne stava tranquillo e in sicurtà; lo passarono a fil di spada, e dettero la città alle fiamme. 007 JDG 018 028 E non ci fu alcuno che la liberasse, perch’era lontana da Sidon, e i suoi abitanti non avean relazioni con altra gente. Essa era nella valle che si estende verso Beth-Rehob. 007 JDG 018 029 Poi i Daniti ricostruirono la città e l’abitarono. E le posero nome Dan, dal nome di Dan loro padre, che fu figliuolo d’Israele; ma prima, il nome della città era Lais. 007 JDG 018 030 Poi i figliuoli di Dan rizzarono per sé l’immagine scolpita; e Gionathan, figliuolo di Ghershom, figliuolo di Mosè, e i suoi figliuoli furono sacerdoti della tribù dei Daniti fino al giorno in cui gli abitanti del paese furon deportati. 007 JDG 018 031 Così rizzarono par se l’immagine scolpita che Mica avea fatta, durante tutto il tempo che la casa di Dio rimase a Sciloh. 007 JDG 019 001 Or in quel tempo non v’era re in Israele; ed avvenne che un Levita, il quale dimorava nella parte più remota della contrada montuosa di Efraim, si prese per concubina una donna di Bethlehem di Giuda. 007 JDG 019 002 Questa sua concubina gli fu infedele, e lo lasciò per andarsene a casa di suo padre a Bethlehem di Giuda, ove stette per lo spazio di quattro mesi. 007 JDG 019 003 E suo marito si levò e andò da lei per parlare al suo cuore e ricondurla seco. Egli avea preso con se il suo servo e due asini. Essa lo menò in casa di suo padre; e come il padre della giovane lo vide, gli si fece incontro festosamente. 007 JDG 019 004 Il suo suocero, il padre della giovane, lo trattenne, ed egli rimase con lui tre giorni; e mangiarono e bevvero e pernottarono quivi. 007 JDG 019 005 Il quarto giorno si levarono di buon’ora, e il Levita si disponeva a partire; e il padre della giovane disse al suo genero: “Prendi un boccon di pane per fortificarti il cuore; poi ve ne andrete”. 007 JDG 019 006 E si posero ambedue a sedere e mangiarono e bevvero assieme. Poi il padre della giovane disse al marito: “Ti prego, acconsenti a passar qui la notte, e il cuor tuo si rallegri”. 007 JDG 019 007 Ma quell’uomo si alzò per andarsene; nondimeno, per le istanze del suocero, pernottò quivi di nuovo. 007 JDG 019 008 Il quinto giorno egli si levò di buon’ora per andarsene; e il padre della giovane gli disse: “Ti prego, fortìficati il cuore, e aspettate finché declini il giorno”. E si misero a mangiare assieme. 007 JDG 019 009 E quando quell’uomo si levò per andarsene con la sua concubina e col suo servo, il suocero, il padre della giovane, gli disse: “Ecco, il giorno volge ora a sera; ti prego, trattienti qui questa notte; vedi, il giorno sta per finire; pernotta qui, e il cuor tuo si rallegri; e domani vi metterete di buon’ora in cammino e te ne andrai a casa”. 007 JDG 019 010 Ma il marito non volle passar quivi la notte; si levò, partì, e giunse dirimpetto a Jebus, che è Gerusalemme, coi suoi due asini sellati e con la sua concubina. 007 JDG 019 011 Quando furono vicini a Jebus, il giorno era molto calato; e il servo disse al suo padrone: “Vieni, ti prego, e dirigiamo il cammino verso questa città de’ Gebusei, e pernottiamo quivi”. 007 JDG 019 012 Il padrone gli rispose: “No, non dirigeremo il cammino verso una città di stranieri i cui abitanti non sono figliuoli d’Israele, ma andremo fino a Ghibea”. 007 JDG 019 013 E disse ancora al suo servo: “Andiamo, cerchiamo d’arrivare a uno di que’ luoghi, e pernotteremo a Ghibea o a Rama”. 007 JDG 019 014 Così passarono oltre, e continuarono il viaggio; e il sole tramontò loro com’eran presso a Ghibea, che appartiene a Beniamino. E volsero il cammino in quella direzione, per andare a pernottare a Ghibea. 007 JDG 019 015 Il Levita entrò e si fermò sulla piazza della città; ma nessuno li accolse in casa per passar la notte. 007 JDG 019 016 Quand’ecco un vecchio, che tornava la sera dai campi, dal suo lavoro; era un uomo della contrada montuosa d’Efraim, che abitava come forestiero in Ghibea, la gente del luogo essendo Beniaminita. 007 JDG 019 017 Alzati gli occhi, vide quel viandante sulla piazza della città. E il vecchio gli disse: “Dove vai, e donde vieni?” 007 JDG 019 018 E quello gli rispose: “Siam partiti da Bethlehem di Giuda, e andiamo nella parte più remota della contrada montuosa d’Efraim. Io sono di là, ed ero andato a Bethlehem di Giuda; ora mi reco alla casa dell’Eterno, e non v’è alcuno che m’accolga in casa sua. 007 JDG 019 019 Eppure abbiamo della paglia e del foraggio per i nostri asini, e anche del pane e del vino per me, per la tua serva e per il garzone che è coi tuoi servi; a noi non manca nulla”. 007 JDG 019 020 Il vecchio gli disse: “La pace sia teco! Io m’incarico d’ogni tuo bisogno; ma non devi passar la notte sulla piazza”. 007 JDG 019 021 Così lo menò in casa sua, e diè del foraggio agli asini; i viandanti si lavarono i piedi, e mangiarono e bevvero. 007 JDG 019 022 Mentre stavano rallegrandosi, ecco gli uomini della città, gente perversa, circondare la casa, picchiare alla porta, e dire al vecchio, padron di casa: “Mena fuori quell’uomo ch’è entrato in casa tua ché lo vogliam conoscere!” 007 JDG 019 023 Ma il padron di casa, uscito fuori disse loro: “No, fratelli miei, vi prego, non fate una mala azione; giacché quest’uomo e venuto in casa mia, non commettete questa infamia! 007 JDG 019 024 Ecco qua la mia figliuola ch’è vergine, e la concubina di quell’uomo; io ve le menerò fuori, e voi servitevene, e fatene quel che vi pare; ma non commettete contro quell’uomo una simile infamia!” 007 JDG 019 025 Ma quegli uomini non vollero dargli ascolto. Allora l’uomo prese la sua concubina e la menò fuori a loro; ed essi la conobbero, e abusarono di lei tutta la notte fino al mattino, poi, allo spuntar dell’alba, la lasciaron andare. 007 JDG 019 026 E quella donna, sul far del giorno, venne a cadere alla porta di casa dell’uomo presso il quale stava il suo marito, e quivi rimase finché fu giorno chiaro. 007 JDG 019 027 Il suo marito, la mattina, si levò, aprì la porta di casa e uscì per continuare il suo viaggio, quand’ecco la donna, la sua concubina, giacer distesa alla porta di casa, con le mani sulla soglia. 007 JDG 019 028 Egli le disse: “Lèvati, andiamocene!” Ma non ebbe risposta. Allora il marito la caricò sull’asino, e partì per tornare alla sua dimora. 007 JDG 019 029 E come fu giunto a casa, si munì d’un coltello, prese la sua concubina e la divise, membro per membro, in dodici pezzi, che mandò per tutto il territorio d’Israele. 007 JDG 019 030 Di guisa che chiunque vide ciò, disse: “Una cosa simile non è mai accaduta né s’è mai vista, da quando i figliuoli d’Israele salirono dal paese d’Egitto, fino al dì d’oggi! Prendete il fatto a cuore, consigliatevi e parlate”. 007 JDG 020 001 Allora tutti i figliuoli d’Israele uscirono, da Dan fino a Beer-Sceba e al paese di Galaad, e la raunanza si raccolse come un sol uomo dinanzi all’Eterno, a Mitspa. 007 JDG 020 002 I capi di tutto il popolo, e tutte le tribù d’Israele si presentarono nella raunanza del popolo di Dio, in numero di quattrocentomila fanti, atti a trar la spada. 007 JDG 020 003 E i figliuoli di Beniamino udirono che i figliuoli d’Israele eran saliti a Mitspa. I figliuoli d’Israele dissero: “Parlate! Com’è stato commesso questo delitto?” 007 JDG 020 004 Allora il Levita, il marito della donna ch’era stata uccisa, rispose: “Io ero giunto con la mia concubina a Ghibea di Beniamino per passarvi la notte. 007 JDG 020 005 Ma gli abitanti di Ghibea si levarono contro di me e attorniarono di notte la casa dove stavo; aveano l’intenzione d’uccidermi; violentarono la mia concubina, ed ella morì. 007 JDG 020 006 Io presi la mia concubina, la feci in pezzi, che mandai per tutto il territorio della eredità d’Israele, perché costoro han commesso un delitto e una infamia in Israele. 007 JDG 020 007 Eccovi qui tutti, o figliuoli d’Israele; dite qui il vostro parere, e che consigliate di fare”. 007 JDG 020 008 Tutto il popolo si levò come un sol uomo, dicendo: “Nessun di noi tornerà alla sua tenda, nessun di noi rientrerà in casa sua. 007 JDG 020 009 E ora ecco quel che faremo a Ghibea: l’assaliremo, traendo a sorte chi deve cominciare. 007 JDG 020 010 Prenderemo in tutte le tribù d’Israele dieci uomini su cento, cento su mille e mille su diecimila, i quali andranno a cercar dei viveri per il popolo, affinché, al loro ritorno, Ghibea di Beniamino sia trattata secondo tutta l’infamia che ha commessa in Israele”. 007 JDG 020 011 Così tutti gli uomini d’Israele si radunarono contro quella città, uniti come fossero un sol uomo. 007 JDG 020 012 E le tribù d’Israele mandarono degli uomini in tutte le famiglie di Beniamino a dire: “Che delitto è questo ch’è stato commesso fra voi? 007 JDG 020 013 Or dunque consegnateci quegli uomini, quegli scellerati di Ghibea, perché li mettiamo a morte, e togliam via il male da Israele”. Ma i figliuoli di Beniamino non vollero dare ascolto alla voce dei loro fratelli, i figliuoli d’Israele. 007 JDG 020 014 E i figliuoli di Beniamino uscirono dalle loro città, e si radunarono a Ghibea per andare a combattere contro i figliuoli d’Israele. 007 JDG 020 015 Il censimento che in quel giorno si fece de’ figliuoli di Beniamino usciti dalle città, fu di ventiseimila uomini atti a trar la spada, senza contare gli abitanti di Ghibea, che ascendevano al numero di settecento uomini scelti. 007 JDG 020 016 Fra tutta questa gente c’erano settecento uomini scelti, ch’erano mancini. Tutti costoro poteano lanciare una pietra con la fionda ad un capello, senza fallire il colpo. 007 JDG 020 017 Si fece pure il censimento degli uomini d’Israele, non compresi quelli di Beniamino; ed erano in numero di quattrocentomila uomini atti a trar la spada, tutta gente di guerra. 007 JDG 020 018 E i figliuoli d’Israele si mossero, salirono a Bethel e consultarono Iddio, dicendo: “Chi di noi salirà il primo a combattere contro i figliuoli di Beniamino?” L’Eterno rispose: “Giuda salirà il primo”. 007 JDG 020 019 E l’indomani mattina, i figliuoli d’Israele si misero in marcia e si accamparono presso Ghibea. 007 JDG 020 020 E gli uomini d’Israele uscirono per combattere contro Beniamino, e si disposero in ordine di battaglia contro di loro, presso Ghibea. 007 JDG 020 021 Allora i figliuoli di Beniamino s’avanzarono da Ghibea, e in quel giorno stesero morti al suolo ventiduemila uomini d’Israele. 007 JDG 020 022 Il popolo, gli uomini d’Israele, ripresero animo, si disposero di nuovo in ordine di battaglia, nel luogo ove s’eran disposti il primo giorno. 007 JDG 020 023 E i figliuoli d’Israele salirono e piansero davanti all’Eterno fino alla sera; e consultarono l’Eterno, dicendo: “Debbo io seguitare a combattere contro i figliuoli di Beniamino mio fratello?” L’Eterno rispose: “Salite contro di loro”. 007 JDG 020 024 I figliuoli d’Israele vennero a battaglia coi figliuoli di Beniamino una seconda volta. 007 JDG 020 025 E i Beniaminiti una seconda volta usciron da Ghibea contro di loro, e stesero morti al suolo altri diciottomila uomini de’ figliuoli d’Israele, tutti atti a trar la spada. 007 JDG 020 026 Allora tutti i figliuoli d’Israele e tutto il popolo salirono a Bethel, e piansero, e rimasero quivi davanti all’Eterno, e digiunarono quel dì fino alla sera, e offrirono olocausti e sacrifizi di azioni di grazie davanti all’Eterno. 007 JDG 020 027 E i figliuoli d’Israele consultarono l’Eterno l’arca del patto di Dio, in quel tempo, era quivi, 007 JDG 020 028 e Fineas, figliuolo d’Eleazar, figliuolo d’Aaronne, ne faceva allora il servizio e dissero: “Debbo io seguitare ancora a combattere contro i figliuoli di Beniamino mio fratello, o debbo cessare?” E l’Eterno rispose: “Salite, poiché domani ve li darò nelle mani”. 007 JDG 020 029 E Israele pose un’imboscata tutt’intorno a Ghibea. 007 JDG 020 030 I figliuoli d’Israele salirono per la terza volta contro i figliuoli di Beniamino, e si disposero in ordine di battaglia presso Ghibea come le altre volte. 007 JDG 020 031 E i figliuoli di Beniamino, avendo fatto una sortita contro il popolo, si lasciarono attirare lungi dalla città, e cominciarono a colpire e ad uccidere, come le altre volte, alcuni del popolo d’Israele, per le strade, delle quali una sale a Bethel, e l’altra a Ghibea per la campagna: ne uccisero circa trenta. 007 JDG 020 032 Allora i figliuoli di Beniamino dissero: “Eccoli sconfitti davanti a noi come la prima volta!” Ma i figliuoli d’Israele dissero: “Fuggiamo, e attiriamoli lungi dalla città sulle strade maestre!” 007 JDG 020 033 E tutti gli uomini d’Israele abbandonarono la loro posizione e si disposero in ordine di battaglia a Baal-Thamar, e l’imboscata d’Israele si slanciò fuori dal luogo ove si trovava, da Maareh-Ghibea. 007 JDG 020 034 Diecimila uomini scelti in tutto Israele giunsero davanti a Ghibea. Il combattimento fu aspro, e i Beniaminiti non si avvedevano del disastro che stava per colpirli. 007 JDG 020 035 E l’Eterno sconfisse Beniamino davanti ad Israele; e i figliuoli d’Israele uccisero quel giorno venticinquemila e cento uomini di Beniamino, tutti atti a trar la spada. 007 JDG 020 036 I figliuoli di Beniamino videro che gl’Israeliti eran battuti. Questi, infatti, avean ceduto terreno a Beniamino, perché confidavano nella imboscata che avean posta presso Ghibea. 007 JDG 020 037 Quelli dell’imboscata si gettaron prontamente su Ghibea; e, avanzatisi, passarono a fil di spada l’intera città. 007 JDG 020 038 Or v’era un segnale convenuto fra gli uomini d’Israele e quelli dell’imboscata: questi dovean far salire dalla città una gran fumata. 007 JDG 020 039 Gli uomini d’Israele aveano dunque voltate le spalle nel combattimento; e que’ di Beniamino avean cominciato a colpire e uccidere circa trenta uomini d’Israele. Essi dicevano: “Per certo, eccoli sconfitti davanti a noi come nella prima battaglia!” 007 JDG 020 040 Ma quando il segnale, la colonna di fumo, cominciò ad alzarsi dalla città, que’ di Beniamino si volsero indietro, ed ecco che tutta la città saliva in fiamme verso il cielo. 007 JDG 020 041 Allora gli uomini d’Israele fecero fronte indietro, e que’ di Beniamino furono spaventati, vedendo il disastro che piombava loro addosso. 007 JDG 020 042 E voltaron le spalle davanti agli uomini d’Israele, e presero la via del deserto; ma gli assalitori si misero alle loro calcagna, e stendevano morti sul posto quelli che uscivano dalla città. 007 JDG 020 043 Circondarono i Beniaminiti, l’inseguirono, furon loro sopra dovunque si fermavano, fin dirimpetto a Ghibea dal lato del sol levante. 007 JDG 020 044 Caddero, de’ Beniaminiti, diciottomila uomini, tutta gente di valore. 007 JDG 020 045 I Beniaminiti voltaron le spalle e fuggirono verso il deserto, in direzione del masso di Rimmon; e gl’Israeliti ne mieterono per le strade cinquemila, li inseguirono da presso fino a Ghideom, e ne colpirono altri duemila. 007 JDG 020 046 Così, il numero totale de’ Beniaminiti che caddero quel giorno fu di venticinquemila, atti a trar la spada, tutta gente di valore. 007 JDG 020 047 Seicento uomini, che avean voltato le spalle ed eran fuggiti verso il deserto in direzione del masso di Rimmon, rimasero al masso di Rimmon quattro mesi. 007 JDG 020 048 Poi gl’Israeliti tornarono contro i figliuoli di Beniamino, li sconfissero mettendoli a fil di spada, dagli abitanti delle città al bestiame, a tutto quel che capitava loro; e dettero alle fiamme tutte le città che trovarono. 007 JDG 021 001 Or gli uomini d’Israele avean giurato a Mitspa, dicendo: “Nessuno di noi darà la sua figliuola in moglie a un Beniaminita”. 007 JDG 021 002 E il popolo venne a Bethel, dove rimase fino alla sera in presenza di Dio, e alzando la voce, pianse dirottamente, e disse: 007 JDG 021 003 “O Eterno, o Dio d’Israele, perché mai è avvenuto questo in Israele, che oggi ci sia in Israele una tribù di meno?” 007 JDG 021 004 Il giorno seguente, il popolo si levò di buon mattino, costruì quivi un altare, e offerse olocausti e sacrifizi di azioni di grazie. 007 JDG 021 005 E i figliuoli d’Israele dissero: “Chi è, fra tutte le tribù d’Israele che non sia salito alla raunanza davanti all’Eterno?” Poiché avean fatto questo giuramento solenne relativamente a chi non fosse salito in presenza dell’Eterno a Mitspa: “Quel tale dovrà esser messo a morte”. 007 JDG 021 006 I figliuoli d’Israele si pentivano di quel che avean fatto a Beniamino loro fratello, e dicevano: “Oggi è stata soppressa una tribù d’Israele. 007 JDG 021 007 Come faremo a procurar delle donne ai superstiti, giacché abbiam giurato nel nome dell’Eterno di non dar loro in moglie alcuna delle nostre figliuole?” 007 JDG 021 008 Dissero dunque: “Qual è fra le tribù d’Israele quella che non e salita in presenza dell’Eterno a Mitspa?” Ed ecco che nessuno di Jabes in Galaad era venuto al campo, alla raunanza; 007 JDG 021 009 poiché, fatto il censimento del popolo, si trovò che quivi non v’era alcuno degli abitanti di Jabes in Galaad. 007 JDG 021 010 Allora la raunanza mandò là dodicimila uomini dei più valorosi, e diede loro quest’ordine: “Andate, e mettete a fil di spada gli abitanti di Jabes in Galaad, con le donne e i bambini. 007 JDG 021 011 E farete questo: voterete allo sterminio ogni maschio e ogni donna che abbia avuto relazioni carnali con uomo”. 007 JDG 021 012 E quelli trovarono, fra gli abitanti di Jabes in Galaad, quattrocento fanciulle che non aveano avuto relazioni carnali con uomo, e le menarono al campo, a Sciloh, che è nel paese di Canaan. 007 JDG 021 013 Tutta la raunanza invio de’ messi per parlare ai figliuoli di Beniamino che erano al masso di Rimmon e per proclamar loro la pace. 007 JDG 021 014 Allora i Beniaminiti tornarono e furon loro date le donne a cui era stata risparmiata la vita fra le donne di Jabes in Galaad; ma non ve ne fu abbastanza per tutti. 007 JDG 021 015 Il popolo dunque si pentiva di quel che avea fatto a Beniamino, perché l’Eterno aveva aperta una breccia fra le tribù d’Israele. 007 JDG 021 016 E gli anziani della raunanza dissero: “Come faremo a procurar delle donne ai superstiti, giacché le donne Beniaminite sono state distrutte?” Poi dissero: 007 JDG 021 017 “Quelli che sono scampati posseggano ciò che apparteneva a Beniamino, affinché non sia soppressa una tribù in Israele. 007 JDG 021 018 Ma noi non possiamo dar loro delle nostre figliuole in moglie”. Poiché i figliuoli d’Israele avean giurato, dicendo: “Maledetto chi darà una moglie a Beniamino!” 007 JDG 021 019 E dissero: “Ecco, ogni anno si fa una festa in onore dell’Eterno a Sciloh, ch’è al nord di Bethel, a oriente della strada che sale da Bethel a Sichem, e al mezzogiorno di Lebna”. 007 JDG 021 020 E diedero quest’ordine ai figliuoli di Beniamino: Andate, fate un’imboscata nelle vigne; 007 JDG 021 021 state attenti, e quando le figliuole di Sciloh usciranno per danzare in coro, sbucherete dalle vigne, rapirete ciascuno una delle figliuole di Sciloh per farne vostra moglie, e ve ne andrete nel paese di Beniamino. 007 JDG 021 022 E quando i loro padri o i loro fratelli verranno a querelarsi con noi, noi diremo loro: “Datecele, per favore, giacché in questa guerra non abbiam preso una donna per uno; né siete voi che le avete date loro; nel qual caso, voi sareste colpevoli”. 007 JDG 021 023 E i figliuoli di Beniamino fecero a quel modo: si presero delle mogli, secondo il loro numero, fra le danzatrici; le rapirono, poi partirono e tornarono nella loro eredità, riedificarono le città e vi stabilirono la loro dimora. 007 JDG 021 024 In quel medesimo tempo, i figliuoli d’Israele se ne andarono di là, ciascuno nella sua tribù e nella sua famiglia, e ognuno tornò di là nella sua eredità. 007 JDG 021 025 In quel tempo, non v’era re in Israele; ognun facea quel che gli pareva meglio. # # BOOK 008 RUT Ruth Rut 008 RUT 001 001 Al tempo dei giudici ci fu nel paese una carestia, e un uomo di Bethlehem di Giuda andò a stare nelle campagne di Moab con la moglie e i suoi due figliuoli. 008 RUT 001 002 Quest’uomo si chiamava Elimelec; sua moglie, Naomi; e suoi due figliuoli, Mahlon e Kilion; erano Efratei, di Bethlehem di Giuda. Giunti nelle campagne di Moab, vi fissarono la loro dimora. 008 RUT 001 003 Elimelec, marito di Naomi, morì, ed ella rimase coi suoi due figliuoli. 008 RUT 001 004 Questi sposarono delle Moabite, delle quali una si chiamava Orpa, e l’altra Ruth; e dimoraron quivi per circa dieci anni. 008 RUT 001 005 Poi Mahlon e Kilion morirono anch’essi tutti e due, e la donna restò priva de’ suoi due figliuoli e del marito. 008 RUT 001 006 Allora si levò con le sue nuore per tornarsene dalle campagne di Moab perché nelle campagne di Moab avea sentito dire che l’Eterno avea visitato il suo popolo, dandogli del pane. 008 RUT 001 007 Ella partì dunque con le sue due nuore dal luogo dov’era stata, e si mise in cammino per tornare nel paese di Giuda. 008 RUT 001 008 E Naomi disse alle sue due nuore: “Andate, tornatevene ciascuna a casa di sua madre; l’Eterno sia buono con voi, come voi siete state con quelli che son morti, e con me! 008 RUT 001 009 L’Eterno dia a ciascuna di voi di trovare riposo in casa d’un marito!” Essa le baciò, e quelle si misero a piangere ad alta voce, e le dissero: 008 RUT 001 010 “No noi torneremo con te al tuo popolo”. 008 RUT 001 011 E Naomi rispose: “Ritornatevene, figliuole mie! Perché verreste con me? Ho io ancora de’ figliuoli in seno che possano diventare vostri mariti? 008 RUT 001 012 Ritornatevene, figliuole mie, andate! Io son troppo vecchia per rimaritarmi; e anche se dicessi: Ne ho speranza, e andassi a marito stasera, e partorissi de’ figliuoli, 008 RUT 001 013 aspettereste voi finché fossero grandi? Vi asterreste voi per questo dal maritarvi? No, figliuole mie; l’afflizione mia e più amara della vostra poiché la mano dell’Eterno si è stesa contro di me”. 008 RUT 001 014 Allora esse alzarono la voce e piansero di nuovo; e Orpa baciò la suocera, ma Ruth non si staccò da lei. 008 RUT 001 015 Naomi disse a Ruth: “Ecco, la tua cognata se n’è tornata al suo popolo e ai suoi dèi; ritornatene anche tu come la tua cognata!” 008 RUT 001 016 Ma Ruth rispose: “Non insistere perch’io ti lasci, e me ne torni lungi da te; perché dove andrai tu, andrò anch’io; e dove starai tu, io pure starò; il tuo popolo sarà il mio popolo, e il tuo Dio sarà il mio Dio; 008 RUT 001 017 dove morrai tu morrò anch’io, e quivi sarò sepolta. L’Eterno mi tratti col massimo rigore se altra cosa che la morte mi separerà da te!” 008 RUT 001 018 Quando Naomi la vide fermamente decisa ad andar con lei, non gliene parlò più. 008 RUT 001 019 Così fecero il viaggio assieme fino al loro arrivo a Bethlehem. E quando giunsero a Bethlehem, tutta la città fu sossopra a motivo di loro. Le donne dicevano: “E’ proprio Naomi?” 008 RUT 001 020 Ed ella rispondeva: “Non mi chiamate Naomi; chiamatemi Mara, poiché l’Onnipotente m’ha ricolma d’amarezza. 008 RUT 001 021 Io partii nell’abbondanza, e l’Eterno mi riconduce spoglia di tutto. Perché chiamarmi Naomi, quando l’Eterno ha attestato contro di me, e l’Onnipotente m’ha resa infelice?” 008 RUT 001 022 Così Naomi se ne tornò con Ruth, la Moabita, sua nuora, venuta dalle campagne di Moab. Esse giunsero a Bethlehem quando si cominciava a mietere l’orzo. 008 RUT 002 001 Or Naomi aveva un parente di suo marito, uomo potente e ricco, della famiglia di Elimelec, che si chiamava Boaz. 008 RUT 002 002 Ruth, la Moabita, disse a Naomi: “Lasciami andare nei campi a spigolare dietro a colui agli occhi del quale avrò trovato grazia”. Ed ella le rispose: “Va’ figliuola mia”. 008 RUT 002 003 Ruth andò dunque e si mise a spigolare in un campo dietro ai mietitori; e per caso le avvenne di trovarsi nella parte di terra appartenente a Boaz, ch’era della famiglia di Elimelec. 008 RUT 002 004 Ed ecco che Boaz giunse da Bethlehem, e disse ai mietitori: “L’Eterno sia con voi!” E quelli gli risposero: “L’Eterno ti benedica!” 008 RUT 002 005 Poi Boaz disse al suo servo incaricato di sorvegliare i mietitori: “Di chi è questa fanciulla?” 008 RUT 002 006 Il servo incaricato di sorvegliare i mietitori rispose: “E’ una fanciulla Moabita; quella ch’è tornata con Naomi dalle campagne di Moab. 008 RUT 002 007 Ella ci ha detto: Vi prego, lasciatemi spigolare e raccogliere le spighe tra le mannelle, dietro ai mietitori. E da stamattina ch’è venuta, è rimasta in piè fino ad ora; e s’è ritirata un momento solo per riposarsi”. 008 RUT 002 008 Allora Boaz disse a Ruth: “Ascolta, figliuola mia; non andare a spigolare in altro campo; e non t’allontanare di qui, ma rimani con le mie serve; 008 RUT 002 009 guarda qual è il campo che si miete, e va’ dietro a loro. Ho ordinato ai miei servi che non ti tocchino; e quando avrai sete andrai ai vasi a bere l’acqua che i servi avranno attinta”. 008 RUT 002 010 Allora Ruth si gettò giù, prostrandosi con la faccia a terra, e gli disse: “Come mai ho io trovato grazia agli occhi tuoi che tu faccia caso di me che sono una straniera?” 008 RUT 002 011 Boaz le rispose: “M’è stato riferito tutto quello che hai fatto per la tua suocera dopo la morte di tuo marito, e come hai abbandonato tuo padre, tua madre e il tuo paese natìo, per venire a un popolo che prima non conoscevi. 008 RUT 002 012 L’Eterno ti rimuneri di quel che hai fatto, e la tua ricompensa sia piena da parte dell’Eterno, dell’Iddio d’Israele, sotto le ali del quale sei venuta a rifugiarti!” 008 RUT 002 013 Ella gli disse: “Possa io trovar grazia agli occhi tuoi, o mio signore! Poiché tu m’hai consolata, e hai parlato al cuore della tua serva, quantunque io non sia neppure come una delle tue serve”. 008 RUT 002 014 Poi, al momento del pasto, Boaz le disse: “Vieni qua, mangia del pane, e intingi il tuo boccone nell’aceto”. Ed ella si pose a sedere accanto ai mietitori. Boaz le porse del grano arrostito, ed ella ne mangiò, si satollò, e ne mise a parte gli avanzi 008 RUT 002 015 Poi si levò per tornare a spigolare, e Boaz diede quest’ordine ai suoi servi: “Lasciatela spigolare anche fra le mannelle, e non le fate affronto! 008 RUT 002 016 E cavate anche, per lei, delle spighe dai manipoli; e lasciatele lì perch’essa le raccatti, e non la sgridate!” 008 RUT 002 017 Così ella spigolò nel campo fino alla sera; batté quello che avea raccolto, e n’ebbe circa un efa d’orzo. 008 RUT 002 018 Se lo caricò addosso, entrò in città, e la sua suocera vide ciò ch’essa avea spigolato; e Ruth trasse fuori quello che le era rimasto del cibo dopo essersi saziata, e glielo diede. 008 RUT 002 019 La suocera le chiese: “Dove hai spigolato oggi? Dove hai lavorato? Benedetto colui che t’ha fatto così buona accoglienza!” E Ruth disse alla suocera presso di chi avea lavorato, e aggiunse: “L’uomo presso il quale ho lavorato oggi, si chiama Boaz”. 008 RUT 002 020 E Naomi disse alla sua nuora: “Sia egli benedetto dall’Eterno, poiché non ha rinunziato a mostrare ai vivi la bontà ch’ebbe verso i morti!” E aggiunse: “Quest’uomo e nostro parente stretto; è di quelli che hanno su noi il diritto di riscatto”. 008 RUT 002 021 E Ruth, la Moabita: “M’ha anche detto: Rimani coi miei servi, finché abbian finita tutta la mia mèsse”. 008 RUT 002 022 E Naomi disse a Ruth sua nuora: “E’ bene, figliuola mia, che tu vada con le sue serve e non ti si trovi in un altro campo”. 008 RUT 002 023 Ella rimase dunque con le serve di Boaz, a spigolare, sino alla fine della mèsse degli orzi e del frumento. E stava di casa con la sua suocera. 008 RUT 003 001 Naomi, sua suocera, le disse: “Figliuola mia, io vorrei assicurare il tuo riposo perché tu fossi felice. 008 RUT 003 002 Ora Boaz, con le serve del quale tu sei stata, non è egli nostro parente? Ecco, stasera deve ventolar l’orzo nell’aia. 008 RUT 003 003 Làvati dunque, ungiti, vèstiti, e scendi all’aia, ma non ti far riconoscere da lui, prima ch’egli abbia finito di mangiare e di bere. 008 RUT 003 004 E quando se n’andrà a dormire, osserva il luogo dov’egli dorme; poi va’, alzagli la coperta dalla parte de’ piedi, e mettiti lì a giacere; ed egli ti dirà quello che tu debba fare”. 008 RUT 003 005 Ruth le rispose: “Farò tutto quello che dici”. 008 RUT 003 006 E scese all’aia, e fece tutto quello che la suocera le aveva ordinato. 008 RUT 003 007 Boaz mangiò e bevve e, col cuor allegro, se n’andò a dormire presso al monte delle mannelle. Allora ella venne pian piano, gli alzò la coperta dalla parte de’ piedi, e si mise a giacere. 008 RUT 003 008 Verso mezzanotte, quell’uomo si svegliò di soprassalto, si voltò, ed ecco che una donna gli giaceva ai piedi. 008 RUT 003 009 “Chi sei tu?” le disse. Ed ella rispose: “Sono Ruth tua serva; stendi il lembo del tuo mantello sulla tua serva, perché tu hai il diritto di riscatto”. 008 RUT 003 010 Ed egli a lei: “Sii benedetta dall’Eterno, figliuola mia! La tua bontà d’adesso supera quella di prima, giacché non sei andata dietro a de’ giovani, poveri o ricchi. 008 RUT 003 011 Ora dunque, non temere, figliuola mia; io farò per te tutto quello che dici, poiché tutti qui sanno che sei una donna virtuosa. 008 RUT 003 012 Or e vero ch’io ho il diritto di riscatto; ma ve n’è un altro che t’è parente più prossimo di me. 008 RUT 003 013 Passa qui la notte; e domattina, se quello vorrà far valere il suo diritto su di te, va bene, lo faccia pure; ma se non gli piacerà di far valere il suo diritto, io farò valere il mio, com’è vero che l’Eterno vive! Sta’ coricata fino al mattino”. 008 RUT 003 014 Ed ella rimase coricata ai suoi piedi fino alla mattina; poi si alzò, prima che due si potessero riconoscere l’un l’altro; giacché Boaz avea detto: “Nessuno sappia che questa donna e venuta nell’aia!” 008 RUT 003 015 Poi aggiunse: “Porta qua il mantello che hai addosso, e tienlo con ambe le mani”. Ella lo tenne su, ed egli vi misuro dentro sei misure d’orzo, e glielo mise in ispalla; poi se ne venne in città. 008 RUT 003 016 Ruth tornò dalla sua suocera, che le disse: “Sei tu, figliuola mia?” Ed ella le raccontò tutto quanto quell’uomo avea fatto per lei, 008 RUT 003 017 e aggiunse: “M’ha anche dato queste sei misure d’orzo; perché m’ha detto: “Non devi tornare dalla tua suocera con le mani vuote”. 008 RUT 003 018 E Naomi disse: “Rimani qui, figliuola mia, finché tu vegga come la cosa riuscirà; poiché quest’uomo non si darà posa, finché non abbia oggi stesso terminato quest’affare”. 008 RUT 004 001 Or Boaz salì alla porta della città e quivi si pose a sedere. Ed ecco passare colui che aveva il diritto di riscatto e del quale Boaz avea parlato. E Boaz gli disse: “O tu, tal de’ tali, vieni un po’ qua, e mettiti qui a sedere!” Quello s’avvicinò e si mise a sedere. 008 RUT 004 002 Boaz allora prese dieci uomini fra gli anziani della città, e disse loro: “Sedete qui”. E quelli si misero a sedere. 008 RUT 004 003 Poi Boaz disse a colui che avea il diritto di riscatto: “Naomi, ch’è tornata dalle campagne di Moab, mette in vendita la parte di terra che apparteneva ad Elimelec nostro fratello. 008 RUT 004 004 Ho creduto bene d’informartene, e di dirti: Fanne acquisto in presenza degli abitanti del luogo e degli anziani del mio popolo. Se vuoi far valere il tuo diritto di riscatto, fallo; ma se non lo vuoi far valere, dimmelo, ond’io lo sappia; perché non c’è nessuno, fuori di te, che abbia il diritto di riscatto; e, dopo di te, vengo io”. Quegli rispose: “Farò valere il mio diritto”. 008 RUT 004 005 Allora Boaz disse: “Il giorno che acquisterai il campo dalla mano di Naomi, tu lo acquisterai anche da Ruth la Moabita, moglie del defunto, per far rivivere il nome del defunto nella sua eredità”. 008 RUT 004 006 Colui che aveva il diritto di riscatto rispose: “Io non posso far valere il mio diritto, perché rovinerei la mia propria eredità; subentra tu nel mio diritto di riscatto, giacché io non posso valermene”. 008 RUT 004 007 Or v’era in Israele quest’antica usanza, per render valido un contratto di riscatto o di cessione di proprietà; uno si cavava la scarpa e la dava all’altro; era il modo di attestazione in Israele. 008 RUT 004 008 Così, colui che aveva il diritto di riscatto disse a Boaz: “Fa’ l’acquisto per conto tuo”, si cavò la scarpa. 008 RUT 004 009 Allora Boaz disse agli anziani e a tutto il popolo: “Voi siete oggi testimoni che io ho acquistato dalle mani di Naomi tutto quello che apparteneva a Elimelec, a Kilion ed a Mahlon, 008 RUT 004 010 e che ho pure acquistato Ruth, la Moabita, moglie di Mahlon, perché sia mia moglie, affin di far rivivere il nome del defunto nella sua eredità, onde il nome del defunto non si estingua tra i suoi fratelli e alla porta della sua città. Voi ne siete oggi testimoni”. 008 RUT 004 011 E tutto il popolo che si trovava alla porta della città e gli anziani risposero: “Ne siamo testimoni. L’Eterno faccia che la donna ch’entra in casa tua sia come Rachele e come Lea, le due donne che fondarono la casa d’Israele. Spiega la tua forza in Efrata, e fatti un nome in Bethlehem! 008 RUT 004 012 Possa la progenie che l’Eterno ti darà da questa giovine, render la tua casa simile alla casa di Perets, che Tamar partorì a Giuda!” 008 RUT 004 013 Così Boaz prese Ruth, che divenne sua moglie. Egli entrò da lei, e l’Eterno le diè la grazia di concepire, ed ella partorì un figliuolo. 008 RUT 004 014 E le donne dicevano a Naomi: “Benedetto l’Eterno, il quale non ha permesso che oggi ti mancasse un continuatore della tua famiglia! Il nome di lui sia celebrato in Israele! 008 RUT 004 015 Egli consolerà l’anima tua e sarà il sostegno della tua vecchiaia; l’ha partorito la tua nuora che t’ama, e che vale per te più di sette figliuoli”. 008 RUT 004 016 E Naomi prese il bambino, se lo strinse al seno, e gli fece da nutrice. 008 RUT 004 017 Le vicine gli dettero il nome, e dicevano: “E’ nato un figliuolo a Naomi!” Lo chiamarono Obed. Egli fu padre d’Isai, padre di Davide. 008 RUT 004 018 Ecco la posterità di Perets: Perets generò Hetsron; 008 RUT 004 019 Hetsron generò Ram; Ram generò Amminadab; 008 RUT 004 020 Amminadab generò Nahshon; Nahshon generò Salmon; 008 RUT 004 021 Salmon generò Boaz; Boaz generò Obed; 008 RUT 004 022 Obed generò Isai, e Isai generò Davide. # # BOOK 009 1SA 1 Samuel 1 Samuele 009 1SA 001 001 V’era un uomo di Ramathaim-Tsofim, della contrada montuosa di Efraim, che si chiamava Elkana, figliuolo di Jeroham, figliuolo d’Elihu, figliuolo di Tohu, figliuolo di Tsuf, Efraimita. 009 1SA 001 002 Aveva due mogli: una per nome Anna, e l’altra per nome Peninna. Peninna avea de’ figliuoli, ma Anna non ne aveva. 009 1SA 001 003 E quest’uomo, ogni anno, saliva dalla sua città per andare ad adorar l’Eterno degli eserciti e ad offrirgli dei sacrifizi a Sciloh; e quivi erano i due figliuoli di Eli, Hofni e Fineas, sacerdoti dell’Eterno. 009 1SA 001 004 Quando venne il giorno, Elkana offerse il sacrifizio, e diede a Peninna, sua moglie e a tutti i figliuoli e a tutte le figliuole di lei le loro parti; 009 1SA 001 005 ma ad Anna diede una parte doppia, perché amava Anna, benché l’Eterno l’avesse fatta sterile. 009 1SA 001 006 E la rivale mortificava continuamente Anna affin d’inasprirla perché l’Eterno l’avea fatta sterile. 009 1SA 001 007 Così avveniva ogni anno; ogni volta che Anna saliva alla casa dell’Eterno, Peninna la mortificava a quel modo; ond’ella piangeva e non mangiava più. 009 1SA 001 008 Elkana, suo marito, le diceva: “Anna, perché piangi? Perché non mangi? Perché è triste il cuor tuo? Non ti valgo io più di dieci figliuoli?” 009 1SA 001 009 E, dopo ch’ebbero mangiato e bevuto a Sciloh, Anna si levò (il sacerdote Eli stava in quell’ora seduto sulla sua sedia all’entrata del tempio dell’Eterno); 009 1SA 001 010 ella avea l’anima piena di amarezza, e pregò l’Eterno piangendo dirottamente. 009 1SA 001 011 E fece un voto, dicendo: “O Eterno degli eserciti! se hai riguardo all’afflizione della tua serva, e ti ricordi di me, e non dimentichi la tua serva, e dài alla tua serva un figliuolo maschio, io lo consacrerò all’Eterno per tutti i giorni della sua vita, e il rasoio non passerà sulla sua testa”. 009 1SA 001 012 E, com’ella prolungava la sua preghiera dinanzi all’Eterno, Eli stava osservando la bocca di lei. 009 1SA 001 013 Anna parlava in cuor suo; e si movevano soltanto le sue labbra ma non si sentiva la sua voce; onde Eli credette ch’ella fosse ubriaca; 009 1SA 001 014 e le disse: “Quanto durerà cotesta tua ebbrezza? Va’ a smaltire il tuo vino!” 009 1SA 001 015 Ma Anna, rispondendo, disse: “No, signor mio, io sono una donna tribolata nello spirito, e non ho bevuto né vino né bevanda alcoolica, ma stavo spandendo l’anima mia dinanzi all’Eterno. 009 1SA 001 016 Non prender la tua serva per una donna da nulla; perché l’eccesso del mio dolore e della tristezza mia m’ha fatto parlare fino adesso”. 009 1SA 001 017 Ed Eli replicò: “Va’ in pace, e l’Iddio d’Israele esaudisca la preghiera che gli hai rivolta!” 009 1SA 001 018 Ella rispose: “Possa la tua serva trovar grazia agli occhi tuoi!” Così la donna se ne andò per la sua via, mangiò, e il suo sembiante non fu più quello di prima. 009 1SA 001 019 L’indomani, ella e suo marito, alzatisi di buon’ora, si prostrarono dinanzi all’Eterno; poi partirono e ritornarono a casa loro a Rama. Elkana conobbe Anna, sua moglie, e l’Eterno si ricordò di lei. 009 1SA 001 020 Nel corso dell’anno, Anna concepì e partorì un figliuolo, al quale pose nome Samuele, “perché”, disse, “l’ho chiesto all’Eterno”. 009 1SA 001 021 E quell’uomo, Elkana, salì con tutta la sua famiglia per andare a offrire all’Eterno il sacrifizio annuo e a sciogliere il suo voto. 009 1SA 001 022 Ma Anna non salì, e disse a suo marito: “Io non salirò finché il bambino non sia divezzato; allora lo condurrò, perché sia presentato dinanzi all’Eterno e quivi rimanga per sempre”. 009 1SA 001 023 Elkana, suo marito, le rispose: “Fa’ come ti par bene; rimani finché tu l’abbia divezzato, purché l’Eterno adempia la sua parola!” Così la donna rimase a casa, e allattò il suo figliuolo fino al momento di divezzarlo. 009 1SA 001 024 E quando l’ebbe divezzato, lo menò seco, e prese tre giovenchi, un efa di farina e un otre di vino; e lo menò nella casa dell’Eterno a Sciloh. Il fanciullo era ancora piccolino. 009 1SA 001 025 Elkana ed Anna immolarono il giovenco, e menarono il fanciullo ad Eli. 009 1SA 001 026 E Anna gli disse: “Signor mio! Com’è vero che vive l’anima tua, o mio signore, io son quella donna che stava qui vicina a te, a pregare l’Eterno. 009 1SA 001 027 Pregai per aver questo fanciullo; e l’Eterno mi ha concesso quel che io gli avevo domandato. 009 1SA 001 028 E, dal canto mio, lo dono all’Eterno; e finché gli durerà la vita, egli sarà donato all’Eterno”. E si prostraron quivi dinanzi all’Eterno. 009 1SA 002 001 Allora Anna pregò e disse: “Il mio cuore esulta nell’Eterno, l’Eterno mi ha dato una forza vittoriosa, la mia bocca s’apre contro i miei nemici perché gioisco per la liberazione che tu m’hai concessa. 009 1SA 002 002 Non v’è alcuno che sia santo come l’Eterno, poiché non v’è altro Dio fuori di te; ne v’è ròcca pari all’Iddio nostro. 009 1SA 002 003 Non parlate più con tanto orgoglio; non esca più l’arroganza dalla vostra bocca; poiché l’Eterno è un Dio che sa tutto, e da lui son pesate le azioni dell’uomo. 009 1SA 002 004 L’arco dei potenti è spezzato, e i deboli son cinti di forza. 009 1SA 002 005 Quei ch’eran satolli s’allogano per aver del pane, e quei che pativan la fame non la patiscono più; perfin la sterile partorisce sette volte, mentre quella che avea molti figli diventa fiacca. 009 1SA 002 006 L’Eterno fa morire e fa vivere; fa scendere nel soggiorno de’ morti e ne fa risalire. (Sheol h7585) 009 1SA 002 007 L’Eterno fa impoverire ed arricchisce, egli abbassa ed anche innalza. 009 1SA 002 008 Rileva il misero dalla polvere e trae su il povero dal letame, per farli sedere coi principi, per farli eredi di un trono di gloria; poiché le colonne della terra son dell’Eterno, e sopra queste Egli ha posato il mondo. 009 1SA 002 009 Egli veglierà sui passi de’ suoi fedeli, ma gli empi periranno nelle tenebre; poiché l’uomo non trionferà per la sua forza. 009 1SA 002 010 Gli avversari dell’Eterno saran frantumati. Egli tonerà contr’essi dal cielo; l’Eterno giudicherà gli estremi confini della terra, darà forza al suo re, farà grande la potenza del suo unto”. 009 1SA 002 011 Elkana se ne andò a casa sua a Rama, e il fanciullo rimase a servire l’Eterno sotto gli occhi del sacerdote Eli. 009 1SA 002 012 Or i figliuoli di Eli erano uomini scellerati; non conoscevano l’Eterno. 009 1SA 002 013 Ed ecco qual era il modo d’agire di questi sacerdoti riguardo al popolo: quando qualcuno offriva un sacrifizio, il servo del sacerdote veniva, nel momento in cui si faceva cuocere la carne, avendo in mano una forchetta a tre punte; 009 1SA 002 014 la piantava nella caldaia o nel paiuolo o nella pentola o nella marmitta; e tutto quello che la forchetta tirava su, il sacerdote lo pigliava per sé. Così facevano a tutti gl’Israeliti, che andavano là, a Sciloh. 009 1SA 002 015 E anche prima che si fosse fatto fumare il grasso, il servo del sacerdote veniva, e diceva all’uomo che faceva il sacrifizio: “Dammi della carne da fare arrostire, per il sacerdote; giacché egli non accetterà da te carne cotta, ma cruda”. 009 1SA 002 016 E se quell’uomo gli diceva: “Si faccia, prima di tutto, fumare il grasso; poi prenderai quel che vorrai”, egli rispondeva: “No, me la devi dare ora; altrimenti la prenderò per forza!” 009 1SA 002 017 Il peccato dunque di que’ giovani era grande oltremodo agli occhi dell’Eterno, perché la gente sprezzava le offerte fatte all’Eterno. 009 1SA 002 018 Ma Samuele faceva il servizio nel cospetto dell’Eterno; era giovinetto, e cinto d’un efod di lino. 009 1SA 002 019 Sua madre gli faceva ogni anno una piccola tonaca, e gliela portava quando saliva con suo marito ad offrire il sacrifizio annuale. 009 1SA 002 020 Eli benedisse Elkana e sua moglie, dicendo: “L’Eterno ti dia prole da questa donna, in luogo del dono ch’ella ha fatto all’Eterno!” E se ne tornarono a casa loro. 009 1SA 002 021 E l’Eterno visitò Anna, la quale concepì e partorì tre figliuoli e due figliuole. E il giovinetto Samuele cresceva presso l’Eterno. 009 1SA 002 022 Or Eli era molto vecchio e udì tutto quello che i suoi figliuoli facevano a tutto Israele, e come si giacevano con le donne che eran di servizio all’ingresso della tenda di convegno. 009 1SA 002 023 E disse loro: “Perché fate tali cose? poiché odo tutto il popolo parlare delle vostre malvage azioni. 009 1SA 002 024 Non fate così, figliuoli miei, poiché quel che odo di voi non è buono; voi inducete a trasgressione il popolo di Dio. 009 1SA 002 025 Se un uomo pecca contro un altr’uomo, Iddio lo giudica; ma, se pecca contro l’Eterno, chi intercederà per lui?” Quelli però non diedero ascolto alla voce del padre loro, perché l’Eterno li volea far morire. 009 1SA 002 026 Intanto, il giovinetto Samuele continuava a crescere, ed era gradito così all’Eterno come agli uomini. 009 1SA 002 027 Or un uomo di Dio venne da Eli e gli disse: “Così parla l’Eterno: Non mi sono io forse rivelato alla casa di tuo padre, quand’essi erano in Egitto al servizio di Faraone? 009 1SA 002 028 Non lo scelsi io forse, fra tutte le tribù d’Israele, perché fosse mio sacerdote, salisse al mio altare, bruciasse il profumo e portasse l’efod in mia presenza? E non diedi io forse alla casa di tuo padre tutti i sacrifizi dei figliuoli d’Israele, fatti mediante il fuoco? 009 1SA 002 029 E allora perché calpestate i miei sacrifizi e le mie oblazioni che ho comandato mi siano offerti nella mia dimora? E come mai onori i tuoi figliuoli più di me, e v’ingrassate col meglio di tutte le oblazioni d’Israele, mio popolo? 009 1SA 002 030 Perciò, così dice l’Eterno, l’Iddio d’Israele: Io avevo dichiarato che la tua casa e la casa di tuo padre sarebbero al mio servizio, in perpetuo; ma ora l’Eterno dice: Lungi da me tal cosa! Poiché io onoro quelli che m’onorano, e quelli che mi sprezzano saranno avviliti. 009 1SA 002 031 Ecco, i giorni vengono, quand’io troncherò il tuo braccio e il braccio della casa di tuo padre, in guisa che non vi sarà in casa tua alcun vecchio. 009 1SA 002 032 E vedrai lo squallore nella mia dimora, mentre Israele sarà ricolmo di beni, e non vi sarà più mai alcun vecchio nella tua casa. 009 1SA 002 033 E quello de’ tuoi che lascerò sussistere presso il mio altare, rimarrà per consumarti gli occhi e illanguidirti il cuore; e tutti i nati e cresciuti in casa tua morranno nel fior degli anni. 009 1SA 002 034 E ti servirà di segno quello che accadrà ai tuoi figliuoli, Hofni e Fineas: ambedue morranno in uno stesso giorno. 009 1SA 002 035 Io mi susciterò un sacerdote fedele, che agirà secondo il mio cuore e secondo l’anima mia; io gli edificherò una casa stabile, ed egli sarà al servizio del mio unto per sempre. 009 1SA 002 036 E chiunque rimarrà della tua casa verrà a prostrarsi davanti a lui per avere una moneta d’argento e un tozzo di pane, e dirà: Ammettimi, ti prego, a fare alcuno de’ servigi del sacerdozio perch’io abbia un boccon di pane da mangiare”. 009 1SA 003 001 Or il giovinetto Samuele serviva all’Eterno sotto gli occhi di Eli. La parola dell’Eterno era rara, a quei tempi, e le visioni non erano frequenti. 009 1SA 003 002 In quel medesimo tempo, Eli, la cui vista cominciava a intorbidarsi in guisa ch’egli non ci poteva vedere, se ne stava un giorno coricato nel suo luogo consueto; 009 1SA 003 003 la lampada di Dio non era ancora spenta, e Samuele era coricato nel tempio dell’Eterno dove si trovava l’arca di Dio. 009 1SA 003 004 E l’Eterno chiamò Samuele, il quale rispose: “Eccomi!” 009 1SA 003 005 e corse da Eli e disse: “Eccomi, poiché tu m’hai chiamato”. Eli rispose: “Io non t’ho chiamato, torna a coricarti”. Ed egli se ne andò a coricarsi. 009 1SA 003 006 L’Eterno chiamò di nuovo Samuele. E Samuele s’alzò, andò da Eli e disse: “Eccomi, poiché tu m’hai chiamato”. E quegli rispose: “Figliuol mio, io non t’ho chiamato; torna a coricarti”. 009 1SA 003 007 Or Samuele non conosceva ancora l’Eterno, e la parola dell’Eterno non gli era ancora stata rivelata. 009 1SA 003 008 L’Eterno chiamò di bel nuovo Samuele, per la terza volta. Ed egli s’alzò, andò da Eli e disse: “Eccomi, poiché tu m’hai chiamato”. Allora Eli comprese che l’Eterno chiamava il giovinetto. 009 1SA 003 009 Ed Eli disse a Samuele: “Va’ a coricarti; e, se sarai chiamato ancora, dirai: Parla, o Eterno, poiché il tuo servo ascolta”. Samuele andò dunque a coricarsi al suo posto. 009 1SA 003 010 E l’Eterno venne, si tenne lì presso, e chiamò come le altre volte: “Samuele, Samuele!” Samuele rispose: “Parla, poiché il tuo servo ascolta”. 009 1SA 003 011 Allora l’Eterno disse a Samuele: “Ecco, io sto per fare in Israele una cosa tale che chi l’udrà ne avrà intronati ambedue gli orecchi. 009 1SA 003 012 In quel giorno io metterò ad effetto contro ad Eli, dal principio fino alla fine, tutto ciò che ho detto circa la sua casa. 009 1SA 003 013 Gli ho predetto che avrei esercitato i miei giudizi sulla casa di lui in perpetuo, a cagione della iniquità ch’egli ben conosce, poiché i suoi figli hanno attratto su di sé la maledizione, ed egli non li ha repressi. 009 1SA 003 014 Perciò io giuro alla casa d’Eli che l’iniquità della casa d’Eli non sarà mai espiata né con sacrifizi né con oblazioni”. 009 1SA 003 015 Samuele rimase coricato sino alla mattina, poi aprì le porte della casa dell’Eterno. Egli temeva di raccontare ad Eli la visione. 009 1SA 003 016 Ma Eli chiamò Samuele e disse: “Samuele, figliuol mio!” Egli rispose: “Eccomi”. 009 1SA 003 017 Ed Eli: “Qual è la parola ch’Egli t’ha detta? Ti prego, non me la celare! Iddio ti tratti col massimo rigore, se mi nascondi qualcosa di tutto quello ch’Egli t’ha detto”. 009 1SA 003 018 Samuele allora gli raccontò tutto, senza celargli nulla. Ed Eli disse: “Egli è l’Eterno: faccia quello che gli parrà bene”. 009 1SA 003 019 Samuele intanto cresceva, e l’Eterno era con lui e non lasciò cader a terra alcuna delle parole di lui. 009 1SA 003 020 Tutto Israele, da Dan fino a Beer-Sceba, riconobbe che Samuele era stabilito profeta dell’Eterno. 009 1SA 003 021 L’Eterno continuò ad apparire a Sciloh, poiché a Sciloh l’Eterno si rivelava a Samuele mediante la sua parola, e la parola di Samuele era rivolta a tutto Israele. 009 1SA 004 001 Or Israele uscì contro i Filistei per dar battaglia, e si accampò presso Eben-Ezer; i Filistei erano accampati presso Afek. 009 1SA 004 002 I Filistei si schierarono in battaglia in faccia ad Israele; e, impegnatosi il combattimento, Israele fu sconfitto dai Filistei, che uccisero sul campo di battaglia circa quattromila uomini. 009 1SA 004 003 Quando il popolo fu tornato nell’accampamento, gli anziani d’Israele dissero: “Perché l’Eterno ci ha egli oggi sconfitti davanti ai Filistei? Andiamo a prendere a Sciloh l’arca del patto dell’Eterno, e venga essa in mezzo a noi e ci salvi dalle mani de’ nostri nemici!” 009 1SA 004 004 Il popolo quindi mandò gente a Sciloh, e di la fu portata l’arca del patto dell’Eterno degli eserciti, il quale sta fra i cherubini; e i due figliuoli di Eli, Hofni e Fineas, erano là, con l’arca del patto di Dio. 009 1SA 004 005 E quando l’arca del patto dell’Eterno entrò nel campo, tutto Israele diè in grandi grida di gioia, sì che ne rimbombo la terra. 009 1SA 004 006 I Filistei, all’udire quelle alte grida, dissero: “Che significano queste grandi grida nel campo degli Ebrei?” E seppero che l’arca dell’Eterno era arrivata nell’accampamento. 009 1SA 004 007 E i Filistei ebbero paura, perché dicevano: “Dio e venuto nell’accampamento”. Ed esclamarono: “Guai a noi! poiché non era così nei giorni passati. 009 1SA 004 008 Guai a noi! Chi ci salverà dalle mani di questi dèi potenti? Questi son gli dèi che colpiron gli Egiziani d’ogni sorta di piaghe nel deserto. 009 1SA 004 009 Siate forti, Filistei, e comportatevi da uomini, onde non abbiate a diventare schiavi degli Ebrei, com’essi sono stati schiavi vostri! Conducetevi da uomini, e combattete!” 009 1SA 004 010 I Filistei dunque combatterono, e Israele fu sconfitto, e ciascuno se ne fuggì nella sua tenda. La rotta fu enorme, e caddero, d’Israele, trentamila fanti. 009 1SA 004 011 L’arca di Dio fu presa, e i due figliuoli d’Eli, Hofni e Fineas, morirono. 009 1SA 004 012 Un uomo di Beniamino, fuggito dal campo di battaglia, giunse correndo a Sciloh quel medesimo giorno, con le vesti stracciate e la testa coperta di terra. 009 1SA 004 013 Al suo arrivo, ecco che Eli stava sull’orlo della strada, seduto sul suo seggio, aspettando ansiosamente, perché gli tremava il cuore per l’arca di Dio. E come quell’uomo entrò nella città portando la nuova, un grido si levò da tutta la città. 009 1SA 004 014 Ed Eli, udendo lo strepito delle grida, disse: “Che significa il chiasso di questo tumulto?” E quell’uomo andò in fretta a portar la nuova ad Eli. 009 1SA 004 015 Or Eli avea novantott’anni; la vista gli era venuta meno, sicché non potea vedere. 009 1SA 004 016 Quell’uomo gli disse: “Son io che vengo dal campo di battaglia e che ne son fuggito oggi”. Ed Eli disse: “Com’è andata la cosa, figliuol mio?” 009 1SA 004 017 E colui che portava la nuova, rispondendo, disse: “Israele e fuggito d’innanzi ai Filistei; e v’è stata una grande strage fra il popolo; anche i tuoi due figliuoli, Hofni e Fineas, sono morti, e l’arca di Dio e stata presa”. 009 1SA 004 018 E come ebbe mentovato l’arca di Dio, Eli cadde dal suo seggio all’indietro, allato alla porta, si ruppe la nuca, e morì, perché era un uomo vecchio e pesante. Era stato giudice d’Israele quarant’anni. 009 1SA 004 019 La nuora di lui, moglie di Fineas, era incinta e prossima al parto; quando udì la nuova che l’arca di Dio era presa e che il suo suocero e il suo marito erano morti, si curvò e partorì, perché sorpresa a un tratto dai dolori. 009 1SA 004 020 E nel punto che stava per morire, le donne che l’assistevano le dissero: “Non temere, poiché hai partorito un figliuolo”. Ma ella non rispose e non ne fece caso. 009 1SA 004 021 E al suo bambino pose nome Icabod, dicendo: “La gloria ha esulato da Israele”, perché l’arca di Dio era stata presa, e a motivo del suo suocero e del suo marito. 009 1SA 004 022 E disse: “La gloria ha esulato da Israele, perché l’arca di Dio e stata presa”. 009 1SA 005 001 I Filistei, dunque, presero l’arca di Dio, e la trasportarono da Eben-Ezer a Asdod; 009 1SA 005 002 presero l’arca di Dio, la portarono nella casa di Dagon, e la posarono allato a Dagon. 009 1SA 005 003 E il giorno dopo, gli Asdodei alzatisi di buon’ora trovarono Dagon caduto con la faccia a terra, davanti all’arca dell’Eterno. Presero Dagon e lo rimisero al suo posto. 009 1SA 005 004 Il giorno dopo, alzatisi di buon’ora, trovarono che Dagon era di nuovo caduto con la faccia a terra, davanti all’Arca dell’Eterno; la testa e ambedue le mani di Dagon giacevano mozzate sulla soglia, e non gli restava più che il tronco. 009 1SA 005 005 Perciò, fino al dì d’oggi, i sacerdoti di Dagon e tutti quelli che entrano nella casa di Dagon a Asdod non pongono il piede sulla soglia. 009 1SA 005 006 Poi la mano dell’Eterno si aggravò su quei di Asdod, portò fra loro la desolazione, e li colpì di emorroidi, a Asdod e nel suo territorio. 009 1SA 005 007 E quando quelli di Asdod videro che così avveniva, dissero: “L’arca dell’Iddio d’Israele non rimarrà presso di noi, poiché la mano di lui è dura su noi e su Dagon, nostro dio”. 009 1SA 005 008 Mandaron quindi a convocare presso di loro tutti i principi dei Filistei, e dissero: “Che faremo dell’arca dell’Iddio d’Israele?” I principi risposero: “Si trasporti l’arca dell’Iddio d’Israele a Gath”. 009 1SA 005 009 E trasportaron quivi l’arca dell’Iddio d’Israele. E come l’ebbero trasportata, la mano dell’Eterno si volse contro la città, e vi fu una immensa costernazione. L’Eterno colpì gli uomini della città, piccoli e grandi, e un flagello d’emorroidi scoppiò fra loro. 009 1SA 005 010 Allora mandarono l’arca di Dio a Ekron. E come l’arca di Dio giunse a Ekron, que’ di Ekron cominciarono a gridare, dicendo: “Hanno trasportato l’arca dell’Iddio d’Israele da noi, per far morire noi e il nostro popolo!” 009 1SA 005 011 Mandaron quindi a convocare tutti i principi dei Filistei, e dissero: “Rimandate l’arca dell’Iddio d’Israele; torni essa al suo posto, e non faccia morir noi e il nostro popolo!” Poiché tutta la città era in preda a un terrore di morte, e la mano di Dio s’aggravava grandemente su di essa. 009 1SA 005 012 Quelli che non morivano eran colpiti d’emorroidi, e le grida della città salivano fino al cielo. 009 1SA 006 001 L’arca dell’Eterno rimase nel paese dei Filistei sette mesi. 009 1SA 006 002 Poi i Filistei chiamarono i sacerdoti e gl’indovini, e dissero: “Che faremo dell’arca dell’Eterno? Insegnateci il modo di rimandarla al suo luogo”. 009 1SA 006 003 E quelli risposero: “Se rimandate l’arca dell’Iddio d’Israele, non la rimandate senza nulla, ma fategli ad ogni modo un’offerta di riparazione; allora guarirete, e così saprete perché la sua mano non abbia cessato d’aggravarsi su voi”. 009 1SA 006 004 Essi chiesero: “Quale offerta di riparazione gli offriremo noi?” Quelli risposero: “Cinque emorroidi d’oro e cinque topi d’oro, secondo il numero dei principi dei Filistei; giacché una stessa piaga ha colpito voi e i vostri principi. 009 1SA 006 005 Fate dunque delle figure delle vostre emorroidi e delle figure dei topi che vi devastano il paese, e date gloria all’Iddio d’Israele; forse egli cesserà d’aggravare la sua mano su voi, sui vostri dèi e sul vostro paese. 009 1SA 006 006 E perché indurereste il cuor vostro come gli Egiziani e Faraone indurarono il cuor loro? Dopo ch’Egli ebbe spiegato contro ad essi la sua potenza, gli Egiziani non lasciarono essi partire gl’Israeliti, sì che questi poterono andarsene? 009 1SA 006 007 Or dunque fatevi un carro nuovo, e prendete due vacche che allattino e che non abbian mai portato giogo; attaccate al carro le vacche, e riconducete nella stalla i loro vitelli. 009 1SA 006 008 Poi prendete l’arca dell’Eterno e mettetela sul carro; e accanto ad essa ponete, in una cassetta, i lavori d’oro che presentate all’Eterno come offerta di riparazione; e lasciatela, sì che se ne vada. 009 1SA 006 009 E state a vedere: se sale per la via che mena al suo paese, verso Beth-Scemesh, vuol dire che l’Eterno è quegli che ci ha fatto questo gran male; se no, sapremo che non la sua mano ci ha percossi, ma che questo ci è avvenuto per caso”. 009 1SA 006 010 Quelli dunque fecero così; presero due vacche che allattavano, le attaccarono al carro, e chiusero nella stalla i vitelli. 009 1SA 006 011 Poi misero sul carro l’arca dell’Eterno e la cassetta coi topi d’oro e le figure delle emorroidi. 009 1SA 006 012 Le vacche presero direttamente la via che mena a Beth-Scemesh; seguiron sempre la medesima strada, muggendo mentre andavano, e non piegarono né a destra né a sinistra. I principi dei Filistei tennero loro dietro, sino ai confini di Beth-Scemesh. 009 1SA 006 013 Ora quei di Beth-Scemesh mietevano il grano nella valle; e alzando gli occhi videro l’arca, e si rallegrarono vedendola. 009 1SA 006 014 Il carro, giunto al campo di Giosuè di Beth-Scemesh, vi si fermò. C’era quivi una gran pietra; essi spaccarono il legname del carro, e offrirono le vacche in olocausto all’Eterno. 009 1SA 006 015 I Leviti deposero l’arca dell’Eterno e la cassetta che le stava accanto e conteneva gli oggetti d’oro, e misero ogni cosa sulla gran pietra; e, in quello stesso giorno, quei di Beth-Scemesh offrirono olocausti e presentarono sacrifizi all’Eterno. 009 1SA 006 016 I cinque principi dei Filistei, veduto ciò, tornarono il medesimo giorno a Ekron. 009 1SA 006 017 Questo è il numero delle emorroidi d’oro che i Filistei presentarono all’Eterno come offerta di riparazione; una per Asdod, una per Gaza, una per Askalon, una per Gath, una per Ekron. 009 1SA 006 018 E de’ topi d’oro ne offriron tanti quante erano le città dei Filistei appartenenti ai cinque principi, dalle città murate ai villaggi di campagna che si estendono fino alla gran pietra sulla quale fu posata l’arca dell’Eterno, e che sussiste anche al dì d’oggi nel campo di Giosuè, il Beth-scemita. 009 1SA 006 019 L’Eterno colpì que’ di Beth-Scemesh, perché aveano portato gli sguardi sull’arca dell’Eterno; colpì settanta uomini del popolo. Il popolo fece cordoglio, perché l’Eterno l’avea colpito d’una gran piaga. 009 1SA 006 020 E quelli di Beth-Scemesh dissero: “Chi può sussistere in presenza dell’Eterno, di questo Dio santo? E da chi salirà l’arca, partendo da noi?”. 009 1SA 006 021 E spedirono de’ messi agli abitanti di Kiriath-Jearim per dir loro: “I Filistei hanno ricondotto l’arca dell’Eterno; scendete e menatela su fra voi”. 009 1SA 007 001 Que’ di Kiriath-Jearim vennero, menarono su l’arca dell’Eterno, e la trasportarono in casa di Abinadab, sulla collina, e consacrarono il suo figliuolo Eleazar, perché custodisse l’arca dell’Eterno. 009 1SA 007 002 Ora dal giorno che l’arca era stata collocata a Kiriath-Jearim era passato molto tempo, vent’anni erano trascorsi e tutta la casa d’Israele sospirava, anelando all’Eterno. 009 1SA 007 003 Allora Samuele parlò a tutta la casa d’Israele dicendo: “Se tornate all’Eterno con tutto il vostro cuore, togliete di mezzo a voi gli dèi stranieri e gl’idoli di Astarte, volgete risolutamente il cuor vostro verso l’Eterno, e servite a lui solo; ed egli vi libererà dalle mani dei Filistei”. 009 1SA 007 004 E i figliuoli d’Israele tolsero via gl’idoli di Baal e di Astarte, e servirono all’Eterno soltanto. 009 1SA 007 005 Poi Samuele disse: “Radunate tutto Israele a Mitspa, e io pregherò l’Eterno per voi”. 009 1SA 007 006 Ed essi si adunarono a Mitspa, attinsero dell’acqua e la sparsero davanti all’Eterno, e digiunarono quivi quel giorno, e dissero: “Abbiamo peccato contro l’Eterno”. E Samuele fece la funzione di giudice d’Israele a Mitspa. 009 1SA 007 007 Quando i Filistei seppero che i figliuoli d’Israele s’erano adunati a Mitspa, i principi loro salirono contro Israele. La qual cosa avendo udita i figliuoli d’Israele, ebbero paura dei Filistei, 009 1SA 007 008 e dissero a Samuele: “Non cessare di gridar per noi all’Eterno, all’Iddio nostro, affinché ci liberi dalle mani dei Filistei”. 009 1SA 007 009 E Samuele prese un agnello di latte e l’offerse intero in olocausto all’Eterno; e gridò all’Eterno per Israele, e l’Eterno l’esaudì. 009 1SA 007 010 Ora mentre Samuele offriva l’olocausto, i Filistei s’avvicinarono per assalire Israele; ma l’Eterno tuonò quel giorno con gran fracasso contro i Filistei, e li mise in rotta, talché furono sconfitti dinanzi a Israele. 009 1SA 007 011 Gli uomini d’Israele uscirono da Mitspa, inseguirono i Filistei, e li batterono fin sotto Beth-Car. 009 1SA 007 012 Allora Samuele prese una pietra, la pose tra Mitspa e Scen, e la chiamò Eben-Ezer, dicendo: “Fin qui l’Eterno ci ha soccorsi”. 009 1SA 007 013 I Filistei furono umiliati, e non tornaron più ad invadere il territorio d’Israele; e la mano dell’Eterno fu contro i Filistei per tutto il tempo di Samuele. 009 1SA 007 014 Le città che i Filistei aveano prese ad Israele, tornarono ad Israele, da Ekron fino a Gath. Israele liberò il loro territorio dalle mani dei Filistei. E vi fu pace fra Israele e gli Amorei. 009 1SA 007 015 E Samuele fu giudice d’Israele per tutto il tempo della sua vita. 009 1SA 007 016 Egli andava ogni anno a fare il giro di Bethel, di Ghilgal e di Mitspa, ed esercitava il suo ufficio di giudice d’Israele in tutti quei luoghi. 009 1SA 007 017 Poi tornava a Rama, dove stava di casa; quivi fungeva da giudice d’Israele, e quivi edificò un altare all’Eterno. 009 1SA 008 001 Or quando Samuele fu diventato vecchio costituì giudici d’Israele i suoi figliuoli. 009 1SA 008 002 Il suo figliuolo primogenito si chiamava Joel, e il secondo Abia, e faceano le funzioni di giudici a Beer-Sceba. 009 1SA 008 003 I suoi figliuoli però non seguivano le sue orme, ma si lasciavano sviare dalla cupidigia, accettavano regali e pervertivano la giustizia. 009 1SA 008 004 Allora tutti gli anziani d’Israele si radunarono, vennero da Samuele a Rama, e gli dissero: 009 1SA 008 005 “Ecco tu sei oramai vecchio, e i tuoi figliuoli non seguono le tue orme; or dunque stabilisci su di noi un re che ci amministri la giustizia, come l’hanno tutte le nazioni”. 009 1SA 008 006 A Samuele dispiacque questo loro dire: “Dacci un re che amministri la giustizia fra noi”; e Samuele pregò l’Eterno. 009 1SA 008 007 E l’Eterno disse a Samuele: “Da’ ascolto alla voce del popolo in tutto quello che ti dirà, poiché essi hanno rigettato non te, ma me, perch’io non regni su di loro. 009 1SA 008 008 Agiscono con te come hanno sempre agito dal giorno che li feci salire dall’Egitto a oggi: m’hanno abbandonato per servire altri dèi. 009 1SA 008 009 Ora dunque da’ ascolto alla loro voce; abbi cura però di avvertirli solennemente e di far loro ben conoscere qual sarà il modo d’agire del re che regnerà su di loro”. 009 1SA 008 010 Samuele riferì tutte le parole dell’Eterno al popolo che gli domandava un re. 009 1SA 008 011 E disse: “Questo sarà il modo d’agire del re che regnerà su di voi. Egli prenderà i vostri figliuoli e li metterà sui suoi carri e fra i suoi cavalieri, e dovranno correre davanti al suo carro; 009 1SA 008 012 se ne farà de’ capitani di migliaia e de’ capitani di cinquantine; li metterà ad arare i suoi campi, a mieter le sue biade, a fabbricare i suoi ordigni di guerra e gli attrezzi de’ suoi carri. 009 1SA 008 013 Prenderà le vostre figliuole per farsene delle profumiere, delle cuoche, delle fornaie. 009 1SA 008 014 Prenderà i vostri campi, le vostre vigne, i vostri migliori uliveti per darli ai suoi servitori. 009 1SA 008 015 Prenderà la decima delle vostre semente e delle vostre vigne per darla ai suoi eunuchi e ai suoi servitori. 009 1SA 008 016 Prenderà i vostri servi, le vostre serve, il fiore della vostra gioventù e i vostri asini per adoprarli ne’ suoi lavori. 009 1SA 008 017 Prenderà la decima de’ vostri greggi, e voi sarete suoi schiavi. 009 1SA 008 018 E allora griderete per cagione del re che vi sarete scelto, ma in quel giorno l’Eterno non vi risponderà”. 009 1SA 008 019 Il popolo rifiutò di dare ascolto alle parole di Samuele, e disse: “No! ci sarà un re su di noi; 009 1SA 008 020 e anche noi saremo come tutte le nazioni; il nostro re amministrerà la giustizia fra noi, marcerà alla nostra testa e condurrà le nostre guerre”. 009 1SA 008 021 Samuele, udite tutte le parole del popolo, le riferì all’Eterno. 009 1SA 008 022 E l’Eterno disse a Samuele: “Da’ ascolto alla loro voce, e stabilisci su di loro un re”. E Samuele disse agli uomini d’Israele: “Ognuno se ne torni alla sua città”. 009 1SA 009 001 Or v’era un uomo di Beniamino, per nome Kis, figliuolo d’Abiel, figliuolo di Tseror, figliuolo di Becorath, figliuolo d’Afiac, figliuolo d’un Beniaminita. Era un uomo forte e valoroso; 009 1SA 009 002 aveva un figliuolo per nome Saul, giovine e bello; non ve n’era tra i figliuoli d’Israele uno più bello di lui: era più alto di tutta la gente dalle spalle in su. 009 1SA 009 003 Or le asine di Kis, padre di Saul, s’erano smarrite; e Kis disse a Saul, suo figliuolo: “Prendi teco uno dei servi, lèvati e va’ in cerca delle asine”. 009 1SA 009 004 Egli passò per la contrada montuosa di Efraim e attraversò il paese di Shalisha, senza trovarle; poi passarono per il paese di Shaalim, ma non vi erano; attraversarono il paese dei Beniaminiti, ma non le trovarono. 009 1SA 009 005 Quando furon giunti nel paese di Tsuf, Saul disse al servo che era con lui: “Vieni, torniamocene, ché altrimenti mio padre cesserebbe dal pensare alle asine e sarebbe in pena per noi”. 009 1SA 009 006 Il servo gli disse: “Ecco, v’è in questa città un uomo di Dio, ch’è tenuto in grande onore; tutto quello ch’egli dice, succede sicuramente; andiamoci; forse egli c’indicherà la via che dobbiamo seguire”. 009 1SA 009 007 E Saul disse al suo servo: “Ma, ecco, se v’andiamo, che porteremo noi all’uomo di Dio? Poiché non ci son più provvisioni nei nostri sacchi, e non abbiamo alcun presente da offrire all’uomo di Dio. Che abbiamo con noi?” 009 1SA 009 008 Il servo replicò a Saul, dicendo: “Ecco, io mi trovo in possesso del quarto d’un siclo d’argento; lo darò all’uomo di Dio, ed egli c’indicherà la via. 009 1SA 009 009 (Anticamente, in Israele, quand’uno andava a consultare Iddio, diceva: “Venite, andiamo dal Veggente!” poiché colui che oggi si chiama Profeta, anticamente si chiamava Veggente). 009 1SA 009 010 E Saul disse al suo servo: “Dici bene; vieni, andiamo”. E andarono alla città dove stava l’uomo di Dio. 009 1SA 009 011 Mentre facevano la salita che mena alla città, trovarono delle fanciulle che uscivano ad attingere acqua, e chiesero loro: “E’ qui il veggente?” 009 1SA 009 012 Quelle risposer loro, dicendo: “Sì, c’è; è là dove sei diretto; ma va’ presto, giacché è venuto oggi in città, perché oggi il popolo fa un sacrifizio sull’alto luogo. 009 1SA 009 013 Quando sarete entrati in città, lo troverete di certo, prima ch’egli salga all’alto luogo a mangiare. Il popolo non mangerà prima ch’egli sia giunto, perché è lui che deve benedire il sacrifizio; dopo di che, i convitati mangeranno. Or dunque salite, perché proprio ora lo troverete”. 009 1SA 009 014 Ed essi salirono alla città; e, come vi furono entrati, ecco Samuele che usciva loro incontro per salire all’alto luogo. 009 1SA 009 015 Or un giorno prima dell’arrivo di Saul, l’Eterno aveva avvertito Samuele, dicendo: 009 1SA 009 016 “Domani, a quest’ora, ti manderò un uomo del paese di Beniamino, e tu l’ungerai come capo del mio popolo d’Israele. Egli salverà il mio popolo dalle mani dei Filistei; poiché io ho rivolto lo sguardo verso il mio popolo, perché il suo grido è giunto fino a me”. 009 1SA 009 017 E quando Samuele vide Saul, l’Eterno gli disse: “Ecco l’uomo di cui t’ho parlato; egli è colui che signoreggerà sul mio popolo”. 009 1SA 009 018 Saul s’avvicinò a Samuele entro la porta della città, e gli disse: “Indicami, ti prego, dove sia la casa del veggente”. 009 1SA 009 019 E Samuele rispose a Saul: “Sono io il veggente. Sali davanti a me all’alto luogo, e mangerete oggi con me; poi domattina ti lascerò partire, e ti dirò tutto quello che hai nel cuore. 009 1SA 009 020 E quanto alle asine smarrite tre giorni fa, non dartene pensiero, perché son trovate. E per chi è tutto quello che v’è di desiderabile in Israele? Non è esso per te e per tutta la casa di tuo padre?” 009 1SA 009 021 Saul, rispondendo, disse: “Non son io un Beniaminita? di una delle più piccole tribù d’Israele? La mia famiglia non è essa la più piccola fra tutte le famiglie della tribù di Beniamino? Perché dunque mi parli a questo modo?” 009 1SA 009 022 Samuele prese Saul e il suo servo, li introdusse nella sala e li fe’ sedere in capo di tavola fra i convitati, ch’eran circa trenta persone. 009 1SA 009 023 E Samuele disse al cuoco: “Porta qua la porzione che t’ho data, e della quale t’ho detto: Tienla in serbo presso di te”. 009 1SA 009 024 Il cuoco allora prese la coscia e ciò che v’aderiva, e la mise davanti a Saul. E Samuele disse: “Ecco ciò ch’è stato tenuto in serbo; mettitelo dinanzi e mangia, poiché è stato serbato apposta per te quand’ho invitato il popolo”. Così Saul, quel giorno, mangiò con Samuele. 009 1SA 009 025 Poi scesero dall’alto luogo in città, e Samuele s’intrattenne con Saul sul terrazzo. 009 1SA 009 026 L’indomani si alzarono presto; allo spuntar dell’alba, Samuele chiamò Saul sul terrazzo, e gli disse: “Vieni, ch’io ti lasci partire”. Saul s’alzò, e uscirono fuori ambedue, egli e Samuele. 009 1SA 009 027 Quando furon discesi all’estremità della città, Samuele disse a Saul: “Di’ al servo che passi, e vada innanzi a noi (e il servo passò); ma tu adesso fermati, ed io ti farò udire la parola di Dio”. 009 1SA 010 001 Allora Samuele prese un vasetto d’olio, lo versò sul capo di lui, baciò Saul e disse: “L’Eterno non t’ha egli unto perché tu sia il capo della sua eredità? 009 1SA 010 002 Oggi, quando tu sarai partito da me, troverai due uomini presso al sepolcro di Rachele, ai confini di Beniamino, a Tseltsah, i quali ti diranno: Le asine delle quali andavi in cerca, sono trovate; ed ecco tuo padre non è più in pensiero per le asine, ma è in pena per voi, e va dicendo: Che farò io riguardo al mio figliuolo? 009 1SA 010 003 E quando sarai passato più innanzi e sarai giunto alla quercia di Tabor, t’incontrerai con tre uomini che salgono ad adorare Iddio a Bethel, portando l’uno tre capretti, l’altro tre pani, e il terzo un otre di vino. 009 1SA 010 004 Essi ti saluteranno, e ti daranno due pani, che riceverai dalla loro mano. 009 1SA 010 005 Poi arriverai a Ghibea-Elohim, dov’è la guarnigione dei Filistei; e avverrà che, entrando in città, incontrerai una schiera di profeti che scenderanno dall’alto luogo, preceduti da saltèri, da timpani, da flauti, da cetre, e che profeteranno. 009 1SA 010 006 E lo spirito dell’Eterno t’investirà e tu profeterai con loro, e sarai mutato in un altr’uomo. 009 1SA 010 007 E quando questi segni ti saranno avvenuti, fa’ quello che avrai occasione di fare, poiché Dio è teco. 009 1SA 010 008 Poi scenderai prima di me a Ghilgal; ed ecco io scenderò verso te per offrire olocausti e sacrifizi di azioni di grazie. Tu aspetterai sette giorni, finch’io giunga da te e ti faccia sapere quello che devi fare”. 009 1SA 010 009 E non appena egli ebbe voltate le spalle per partirsi da Samuele, Iddio gli mutò il cuore, e tutti quei segni si verificarono in quel medesimo giorno. 009 1SA 010 010 E come giunsero a Ghibea, ecco che una schiera di profeti si fece incontro a Saul; allora lo spirito di Dio lo investì, ed egli si mise a profetare in mezzo a loro. 009 1SA 010 011 Tutti quelli che l’avean conosciuto prima, lo videro che profetava coi profeti, e dicevano l’uno all’altro: “Che è mai avvenuto al figliuolo di Kis? Saul è anch’egli tra i profeti?” 009 1SA 010 012 E un uomo del luogo rispose, dicendo: “E chi è il loro padre?” Di qui venne il proverbio: “Saul e anch’egli tra i profeti?” 009 1SA 010 013 E come Saul ebbe finito di profetare, si recò all’alto luogo. 009 1SA 010 014 E lo zio di Saul disse a lui e al suo servo: “Dove siete andati?” Saul rispose: “A cercare le asine; ma vedendo che non le potevamo trovare, siamo andati da Samuele”. 009 1SA 010 015 E lo zio di Saul disse: “Raccontami, ti prego, quello che vi ha detto Samuele”. 009 1SA 010 016 E Saul a suo zio: “Egli ci ha dichiarato positivamente che le asine erano trovate”. Ma di quel che Samuele avea detto riguardo al regno non gli riferì nulla. 009 1SA 010 017 Poi Samuele convocò il popolo dinanzi all’Eterno a Mitspa, 009 1SA 010 018 e disse ai figliuoli d’Israele: “Così dice l’Eterno, l’Iddio d’Israele: Io trassi Israele dall’Egitto, e vi liberai dalle mani degli Egiziani e dalle mani di tutti i regni che vi opprimevano. 009 1SA 010 019 Ma oggi voi rigettate l’Iddio vostro che vi salvò da tutti i vostri mali e da tutte le vostre tribolazioni, e gli dite: Stabilisci su di noi un re! Or dunque presentatevi nel cospetto dell’Eterno per tribù e per migliaia”. 009 1SA 010 020 Poi Samuele fece accostare tutte le tribù d’Israele, e la tribù di Beniamino fu designata dalla sorte. 009 1SA 010 021 Fece quindi accostare la tribù di Beniamino per famiglie, e la famiglia di Matri fu designata dalla sorte. Poi fu designato Saul, figliuolo di Kis; e lo cercarono, ma non fu trovato. 009 1SA 010 022 Allora consultarono di nuovo l’Eterno: “Quell’uomo è egli già venuto qua?” L’Eterno rispose: “Guardate, ei s’è nascosto fra i bagagli”. 009 1SA 010 023 Corsero a trarlo di là; e quand’egli si presentò in mezzo ai popolo, era più alto di tutta la gente dalle spalle in su. 009 1SA 010 024 E Samuele disse a tutto il popolo: “Vedete colui che l’Eterno si è scelto? Non v’è alcuno in tutto il popolo che sia pari a lui”. E tutto il popolo diè in esclamazioni di gioia, gridando: “Viva il re!” 009 1SA 010 025 Allora Samuele espose al popolo la legge del regno, e la scrisse in un libro, che depose nel cospetto dell’Eterno. Poi Samuele rimandò tutto il popolo, ciascuno a casa sua. 009 1SA 010 026 Saul se ne andò anch’egli a casa sua a Ghibea, e con lui andarono gli uomini valorosi a cui Dio avea toccato il cuore. 009 1SA 010 027 Nondimeno, ci furono degli uomini da nulla che dissero: “Come ci salverebbe costui?” E lo disprezzarono e non gli portarono alcun dono. Ma egli fece vista di non udire. 009 1SA 011 001 Or Nahas, l’Ammonita, salì e s’accampò contro Iabes di Galaad. E tutti quelli di Iabes dissero a Nahas: “Fa’ alleanza con noi, e noi ti serviremo”. 009 1SA 011 002 E Nahas, l’Ammonita, rispose loro: “Io farò alleanza con voi a questa condizione: ch’io vi cavi a tutti l’occhio destro, e getti così quest’obbrobrio su tutto Israele”. 009 1SA 011 003 Gli anziani di Iabes gli dissero: “Concedici sette giorni di tregua perché inviamo de’ messi per tutto il territorio d’Israele; e se non vi sarà chi ci soccorra, ci arrenderemo a te”. 009 1SA 011 004 I messi vennero dunque a Ghibea di Saul, riferirono queste parole in presenza del popolo, e tutto il popolo alzò la voce, e pianse. 009 1SA 011 005 Ed ecco Saul tornava dai campi, seguendo i bovi, e disse: “Che ha egli il popolo, che piange?” E gli riferiron le parole di quei di Iabes. 009 1SA 011 006 E com’egli ebbe udite quelle parole, lo spirito di Dio investi Saul, che s’infiammò d’ira; 009 1SA 011 007 e prese un paio di buoi, li tagliò a pezzi, che mandò, per mano dei messi, per tutto il territorio d’Israele, dicendo: “Così saranno trattati i buoi di chi non seguirà Saul e Samuele. Il terrore dell’Eterno s’impadronì del popolo, e partirono come se fossero stati un uomo solo. 009 1SA 011 008 Saul li passò in rassegna a Bezek, ed erano trecentomila figliuoli d’Israele e trentamila uomini di Giuda. 009 1SA 011 009 E dissero a que’ messi ch’eran venuti: “Dite così a quei di Iabes di Galaad: Domani, quando il sole sarà in tutto il suo calore, sarete liberati”. E i messi andarono a riferire queste parole a quei di Iabes, i quali si rallegrarono. 009 1SA 011 010 E quei di Iabes dissero agli Ammoniti: “Domani verrem da voi, e farete di noi tutto quello che vi parrà”. 009 1SA 011 011 Il giorno seguente, Saul divise il popolo in tre schiere, che penetrarono nel campo degli Ammoniti in su la vigilia del mattino, e li batterono fino alle ore calde del giorno. Quelli che scamparono furon dispersi in guisa che non ne rimasero due assieme. 009 1SA 011 012 Il popolo disse a Samuele: “Chi è che diceva: Saul regnerà egli su noi? Dateci quegli uomini e li metteremo a morte”. 009 1SA 011 013 Ma Saul rispose: “Nessuno sarà messo a morte in questo giorno, perché oggi l’Eterno ha operato una liberazione in Israele”. 009 1SA 011 014 E Samuele disse al popolo: “Venite, andiamo a Ghilgal, ed ivi confermiamo l’autorità reale”. 009 1SA 011 015 E tutto il popolo andò a Ghilgal, e quivi, a Ghilgal, fecero Saul re davanti all’Eterno, e quivi offrirono nel cospetto dell’Eterno sacrifizi di azioni di grazie. E Saul e gli uomini tutti d’Israele fecero gran festa in quel luogo. 009 1SA 012 001 Allora Samuele disse a tutto Israele: “Ecco, io vi ho ubbidito in tutto quello che m’avete detto, ed ho costituito un re su di voi. 009 1SA 012 002 Ed ora, ecco il re che andrà dinanzi a voi. Quanto a me, io son vecchio e canuto, e i miei figliuoli sono tra voi; io sono andato innanzi a voi dalla mia giovinezza fino a questo giorno. 009 1SA 012 003 Eccomi qui; rendete la vostra testimonianza a mio carico, in presenza dell’Eterno e in presenza del suo unto: A chi ho preso il bue? A chi ho preso l’asino? Chi ho defraudato? A chi ho fatto violenza? Dalle mani di chi ho accettato doni per chiuder gli occhi a suo riguardo? Io vi restituirò ogni cosa!” 009 1SA 012 004 Quelli risposero: “Tu non ci hai defraudati, non ci hai fatto violenza, e non hai preso nulla dalle mani di chicchessia” 009 1SA 012 005 Ed egli a loro: “Oggi l’Eterno è testimone contro di voi, e il suo unto pure e testimone, che voi non avete trovato nulla nelle mie mani”. Il popolo rispose: “Egli e testimone!” 009 1SA 012 006 Allora Samuele disse al popolo: “Testimone è l’Eterno, che costituì Mosè ed Aaronne e fe’ salire i padri vostri dal paese d’Egitto. 009 1SA 012 007 Or dunque presentatevi, ond’io, dinanzi all’Eterno, dibatta con voi la causa relativa a tutte le opere di giustizia che l’Eterno ha compiute a beneficio vostro e dei vostri padri. 009 1SA 012 008 Dopo che Giacobbe fu entrato in Egitto, i vostri padri gridarono all’Eterno, e l’Eterno mandò Mosè ed Aaronne i quali trassero i padri vostri fuor dall’Egitto e li fecero abitare in questo luogo. 009 1SA 012 009 Ma essi dimenticarono l’Eterno, il loro Dio, ed egli li diede in potere di Sisera, capo dell’esercito di Hatsor, e in potere dei Filistei e del re di Moab, i quali mossero loro guerra. 009 1SA 012 010 Allora gridarono all’Eterno e dissero: “Abbiam peccato, perché abbiamo abbandonato l’Eterno, e abbiam servito agl’idoli di Baal e d’Astarte; ma ora, liberaci dalle mani dei nostri nemici, e serviremo te. 009 1SA 012 011 E l’Eterno mandò Jerubbaal e Bedan e Jefte e Samuele, e vi liberò dalle mani de’ nemici che vi circondavano, e viveste al sicuro. 009 1SA 012 012 Ma quando udiste che Nahas, re de’ figliuoli di Ammon, marciava contro di voi, mi diceste: “No, deve regnar su noi un re”, mentre l’Eterno, il vostro Dio, era il vostro re. 009 1SA 012 013 Or dunque, ecco il re che vi siete scelto, che avete chiesto; ecco, l’Eterno ha costituito un re su di voi. 009 1SA 012 014 Se temete l’Eterno, lo servite, e ubbidite alla sua voce, se non siete ribelli al comandamento dell’Eterno, e tanto voi quanto il re che regna su voi siete seguaci dell’Eterno, ch’è il vostro Dio, bene; 009 1SA 012 015 ma, se non ubbidite alla voce dell’Eterno, se vi ribellate al comandamento dell’Eterno, la mano dell’Eterno sarà contro di voi, come fu contro i vostri padri. 009 1SA 012 016 E anche ora, fermatevi e mirate questa cosa grande che l’Eterno sta per compiere dinanzi agli occhi vostri! 009 1SA 012 017 Non siamo al tempo della mèsse del grano? Io invocherò l’Eterno, ed egli manderà tuoni e pioggia affinché sappiate e veggiate quanto è grande agli occhi dell’Eterno il male che avete fatto chiedendo per voi un re”. 009 1SA 012 018 Allora Samuele invocò l’Eterno, e l’Eterno mandò quel giorno tuoni e pioggia; e tutto il popolo ebbe gran timore dell’Eterno e di Samuele. 009 1SA 012 019 E tutto il popolo disse a Samuele: “Prega l’Eterno, il tuo Dio, per i tuoi servi, affinché non muoiamo; poiché a tutti gli altri nostri peccati abbiamo aggiunto questo torto di chiedere per noi un re”. 009 1SA 012 020 E Samuele rispose al popolo: “Non temete; è vero, voi avete fatto tutto questo male; nondimeno, non vi ritraete dal seguir l’Eterno, ma servitelo con tutto il cuor vostro; 009 1SA 012 021 non ve ne ritraete, perché andreste dietro a cose vane, che non posson giovare ne liberare, perché son cose vane. 009 1SA 012 022 Poiché l’Eterno, per amore del suo gran nome, non abbandonerà il suo popolo, giacché è piaciuto all’Eterno di far di voi il popolo suo. 009 1SA 012 023 E, quanto a me, lungi da me il peccare contro l’Eterno cessando di pregare per voi! Anzi, io vi mostrerò la buona e diritta via. 009 1SA 012 024 Solo temete l’Eterno, e servitelo fedelmente, con tutto il cuor vostro; poiché mirate le cose grandi ch’egli ha fatte per voi! 009 1SA 012 025 Ma, se continuate ad agire malvagiamente, perirete e voi e il vostro re”. 009 1SA 013 001 Saul aveva trent’anni quando cominciò a regnare; e regnò quarantadue anni sopra Israele. 009 1SA 013 002 Saul si scelse tremila uomini d’Israele: duemila stavano con lui a Micmas e sul monte di Bethel, e mille con Gionathan a Ghibea di Beniamino; e rimandò il resto del popolo, ognuno alla sua tenda. 009 1SA 013 003 Gionathan batté la guarnigione de’ Filistei che stava a Gheba, e i Filistei lo seppero; e Saul fe’ sonar la tromba per tutto il paese, dicendo: “Lo sappiano gli Ebrei!” 009 1SA 013 004 E tutto Israele sentì dire: “Saul ha battuto la guarnigione de’ Filistei, e Israele è venuto in odio ai Filistei”. Così il popolo fu convocato a Ghilgal per seguir Saul. 009 1SA 013 005 E il Filistei si radunarono per combattere contro Israele; aveano trentamila carri, seimila cavalieri, e gente numerosa come la rena ch’è sul lido del mare. Saliron dunque e si accamparono a Micmas, a oriente di Beth-Aven. 009 1SA 013 006 Or gl’Israeliti, vedendosi ridotti a mal partito, perché il popolo era messo alle strette, si nascosero nelle caverne, nelle macchie, tra le rocce, nelle buche e nelle cisterne. 009 1SA 013 007 Ci furon degli Ebrei che passarono il Giordano, per andare nel paese di Gad e di Galaad. Quanto a Saul, egli era ancora a Ghilgal, e tutto il popolo che lo seguiva, tremava. 009 1SA 013 008 Egli aspettò sette giorni, secondo il termine fissato da Samuele; ma Samuele non giungeva a Ghilgal, e il popolo cominciò a disperdersi e ad abbandonarlo. 009 1SA 013 009 Allora Saul disse: “Menatemi l’olocausto e i sacrifizi di azioni di grazie”; e offerse l’olocausto. 009 1SA 013 010 E come finiva d’offrir l’olocausto, ecco che arrivò Samuele; e Saul gli uscì incontro per salutarlo. 009 1SA 013 011 Ma Samuele gli disse: “Che hai tu fatto?” Saul rispose: “Siccome vedevo che il popolo si disperdeva e m’abbandonava, che tu non giungevi nel giorno stabilito, e che i Filistei erano adunati a Micmas, mi son detto: 009 1SA 013 012 Ora i Filistei mi piomberanno addosso a Ghilgal, e io non ho ancora implorato l’Eterno! Così, mi son fatto violenza, ed ho offerto l’olocausto”. 009 1SA 013 013 Allora Samuele disse a Saul: “Tu hai agito stoltamente; non hai osservato il comandamento che l’Eterno, il tuo Dio, ti avea dato. L’Eterno avrebbe stabilito il tuo regno sopra Israele in perpetuo; 009 1SA 013 014 ma ora il tuo regno non durerà; l’Eterno s’è cercato un uomo secondo il cuor suo, e l’Eterno l’ha destinato ad esser principe del suo popolo, giacché tu non hai osservato quel che l’Eterno t’aveva ordinato”. 009 1SA 013 015 Poi Samuele si levò e salì da Ghilgal a Ghibea di Beniamino, e Saul fece la rassegna del popolo che si trovava con lui; eran circa seicento uomini. 009 1SA 013 016 Or Saul, Gionathan suo figliuolo, e la gente che si trovava con essi occupavano Ghibea di Beniamino, mentre i Filistei erano accampati a Micmas. 009 1SA 013 017 Dal campo de’ Filistei uscirono dei guastatori divisi in tre schiere: una prese la via d’Ofra, verso il paese di Shual; 009 1SA 013 018 l’altra prese la via di Beth-Horon; la terza prese la via della frontiera che guarda la valle di Tseboim, verso il deserto. 009 1SA 013 019 Or in tutto il paese d’Israele non si trovava un fabbro; poiché i Filistei aveano detto: “Vediamo che gli Ebrei non si facciano spade o lance”. 009 1SA 013 020 E tutti gl’Israeliti scendevano dai Filistei per farsi aguzzare chi il suo vomero, chi la sua zappa, chi la sua scure, chi la sua vanga. 009 1SA 013 021 E il prezzo dell’arrotatura era di un pim per le vanghe, per le zappe, per i tridenti, per le scuri e per aggiustare i pungoli. 009 1SA 013 022 Così avvenne che il dì della battaglia non si trovava in mano a tutta la gente, ch’era con Saul e con Gionathan, né spada né lancia; non se ne trovava che in man di Saul e di Gionathan suo figliuolo. 009 1SA 013 023 E la guarnigione dei Filistei uscì ad occupare il passo di Micmas. 009 1SA 014 001 Or avvenne che un giorno, Gionathan, figliuolo di Saul, disse al giovane suo scudiero: “Vieni, andiamo verso la guarnigione de’ Filistei, che è la dall’altra parte”. Ma non ne disse nulla a suo padre. 009 1SA 014 002 Saul stava allora all’estremità di Ghibea sotto il melagrano di Migron, e la gente che avea seco noverava circa seicento uomini; 009 1SA 014 003 e Ahia, figliuolo di Ahitub, fratello d’Icabod, figliuolo di Fineas, figliuolo d’Eli sacerdote dell’Eterno a Sciloh, portava l’efod. Il popolo non sapeva che Gionathan se ne fosse andato. 009 1SA 014 004 Or fra i passi attraverso ai quali Gionathan cercava d’arrivare alla guarnigione de’ Filistei, c’era una punta di rupe da una parte e una punta di rupe dall’altra parte: una si chiamava Botsets, e l’altra Seneh. 009 1SA 014 005 Una di queste punte sorgeva al nord, dirimpetto a Micmas, e l’altra a mezzogiorno, dirimpetto a Ghibea. 009 1SA 014 006 Gionathan disse al suo giovane scudiero: “Vieni, andiamo verso la guarnigione di questi incirconcisi; forse l’Eterno agirà per noi, poiché nulla può impedire all’Eterno di salvare con molta o con poca gente”. 009 1SA 014 007 Il suo scudiero gli rispose: “Fa, tutto quello che ti sta nel cuore; va’ pure; ecco, io son teco dove il cuor ti mena”. 009 1SA 014 008 Allora Gionathan disse: “Ecco, noi andremo verso quella gente, e ci mostreremo a loro. 009 1SA 014 009 Se ci dicono: Fermatevi finché veniam da voi, ci fermeremo al nostro posto, e non saliremo fino a loro; 009 1SA 014 010 ma se ci dicono: Venite su da noi, saliremo, perché l’Eterno li avrà dati nelle nostre mani. Questo ci servirà di segno”. 009 1SA 014 011 Così si mostrarono ambedue alla guarnigione de’ Filistei; e i Filistei dissero: “Ecco gli Ebrei che escon dalle grotte dove s’eran nascosti!” 009 1SA 014 012 E gli uomini della guarnigione, rivolgendosi a Gionathan e al suo scudiero, dissero: “Venite su da noi, e vi faremo saper qualcosa”. Gionathan disse al suo scudiero: “Sali dietro a me, poiché l’Eterno li ha dati nelle mani d’Israele”. 009 1SA 014 013 Gionathan salì, arrampicandosi con le mani e coi piedi, seguito dal suo scudiero. E i Filistei caddero dinanzi a Gionathan; e lo scudiero dietro a lui dava loro la morte. 009 1SA 014 014 In questa prima disfatta, inflitta da Gionathan e dal suo scudiero, caddero circa venti uomini, sullo spazio di circa la metà di un iugero di terra. 009 1SA 014 015 E lo spavento si sparse nell’accampamento, nella campagna e fra tutto il popolo; la guarnigione e i guastatori furono anch’essi spaventati; il paese tremò; fu uno spavento di Dio. 009 1SA 014 016 Le sentinelle di Saul a Ghibea di Beniamino guardarono ed ecco che la moltitudine si sbandava e fuggiva di qua e di là. 009 1SA 014 017 Allora Saul disse alla gente ch’era con lui: “Fate la rassegna, e vedete chi se n’è andato da noi”. E, fatta la rassegna, ecco che mancavano Gionathan e il suo scudiero. 009 1SA 014 018 E Saul disse ad Ahia: “Fa’ accostare l’arca di Dio!” Poiché l’arca di Dio era allora coi figliuoli d’Israele. 009 1SA 014 019 E mentre Saul parlava col sacerdote, il tumulto andava aumentando nel campo de’ Filistei; e Saul disse al sacerdote: “Ritira la mano!” 009 1SA 014 020 Poi Saul e tutto il popolo ch’era con lui si radunarono e s’avanzarono fino al luogo della battaglia; ed ecco che la spada dell’uno era rivolta contro l’altro, e la confusione era grandissima. 009 1SA 014 021 Or gli Ebrei, che già prima si trovavan coi Filistei ed eran saliti con essi al campo dal paese d’intorno, fecero voltafaccia e s’unirono anch’essi con gl’Israeliti ch’erano con Saul e con Gionathan. 009 1SA 014 022 E parimente tutti gl’Israeliti che s’eran nascosti nella contrada montuosa di Efraim, quand’udirono che i Filistei fuggivano, si misero anch’essi a inseguirli da presso, combattendo. 009 1SA 014 023 In quel giorno l’Eterno salvò Israele, e la battaglia s’estese fin oltre Beth-Aven. 009 1SA 014 024 Or gli uomini d’Israele, in quel giorno, erano sfiniti; ma Saul fece fare al popolo questo giuramento: “Maledetto l’uomo che toccherà cibo prima di sera, prima ch’io mi sia vendicato de’ miei nemici”. E nessuno del popolo toccò cibo. 009 1SA 014 025 Or tutto il popolo giunse a una foresta, dove c’era del miele per terra. 009 1SA 014 026 E come il popolo fu entrato nella foresta, vide il miele che colava; ma nessuno si portò la mano alla bocca, perché il popolo rispettava il giuramento. 009 1SA 014 027 Ma Gionathan non avea sentito quando suo padre avea fatto giurare il popolo; e stese la punta del bastone che teneva in mano, la intinse nel miele che colava, portò la mano alla bocca, e gli si rischiarò la vista. 009 1SA 014 028 Uno del popolo, rivolgendosi a lui, gli disse: “Tuo padre ha espressamente fatto fare al popolo questo giuramento: Maledetto l’uomo che toccherà oggi cibo; e il popolo è estenuato”. 009 1SA 014 029 Allora Gionathan disse: “Mio padre ha recato un danno al paese; vedete come l’aver gustato un po’ di questo miele m’ha rischiarato la vista! 009 1SA 014 030 Ah, se il popolo avesse oggi mangiato a sua voglia del bottino che ha trovato presso i nemici! Non si sarebb’egli fatto una più grande strage de’ Filistei?” 009 1SA 014 031 Essi dunque sconfissero quel giorno i Filistei da Micmas ad Ajalon; il popolo era estenuato, e si gettò sul bottino; 009 1SA 014 032 prese pecore, buoi e vitelli, li scannò sul suolo, e li mangiò col sangue. 009 1SA 014 033 E questo fu riferito a Saul e gli fu detto: “Ecco, il popolo pecca contro l’Eterno, mangiando carne col sangue”. Ed egli disse: “Voi avete commesso un’infedeltà; rotolate subito qua presso di me una gran pietra”. 009 1SA 014 034 E Saul soggiunse: “Andate attorno fra il popolo, e dite a ognuno di menarmi qua il suo bue e la sua pecora, e di scannarli qui; poi mangiate, e non peccate contro l’Eterno, mangiando carne con sangue!” E, quella notte, ognuno del popolo menò di propria mano il suo bue, e lo scannò quivi. 009 1SA 014 035 E Saul edifico un altare all’Eterno; questo fu il primo altare ch’egli edificò all’Eterno. 009 1SA 014 036 Poi Saul disse: “Scendiamo nella notte a inseguire i Filistei; saccheggiamoli fino alla mattina, e facciamo che non ne scampi uno”. Il popolo rispose: “Fa’ tutto quello che ti par bene”. Allora disse il sacerdote: “Accostiamoci qui a Dio”. 009 1SA 014 037 E Saul consultò Dio, dicendo: “Debbo io scendere a inseguire i Filistei? Li darai tu nelle mani d’Israele?” Ma questa volta Iddio non gli diede alcuna risposta. 009 1SA 014 038 E Saul disse: “Accostatevi qua, voi tutti capi del popolo, riconoscete e vedete in che consista il peccato commesso quest’oggi! 009 1SA 014 039 Poiché, com’è vero che l’Eterno, il salvatore d’Israele, vive, quand’anche il reo fosse Gionathan mio figliuolo, egli dovrà morire”. Ma in tutto il popolo non ci fu alcuno che gli rispondesse. 009 1SA 014 040 Allora egli disse a tutto Israele: “Mettetevi da un lato, e io e Gionathan mio figliuolo staremo dall’altro”. E il popolo disse a Saul: “Fa’ quello che ti par bene”. 009 1SA 014 041 Saul disse all’Eterno: “Dio d’Israele, fa’ conoscere la verità!” E Gionathan e Saul furon designati dalla sorte, e il popolo scampò. 009 1SA 014 042 Poi Saul disse: “Tirate a sorte fra me e Gionathan mio figliuolo”. E Gionathan fu designato. 009 1SA 014 043 Allora Saul disse a Gionathan: “Dimmi quello che hai fatto”. E Gionathan glielo confessò, e disse: “Sì, io assaggiai un po’ di miele, con la punta del bastone che avevo in mano; eccomi qui: morrò!” 009 1SA 014 044 Saul disse: “Mi tratti Iddio con tutto il suo rigore, se non andrai alla morte, o Gionathan!” 009 1SA 014 045 E il popolo disse a Saul: “Gionathan, che ha operato questa gran liberazione in Israele, dovrebb’egli morire? Non sarà mai! Com’è vero che l’Eterno vive, non cadrà in terra un capello del suo capo; poiché oggi egli ha operato con Dio! Così il popolo salvò Gionathan, che non fu messo a morte. 009 1SA 014 046 Poi Saul tornò dall’inseguimento de’ Filistei, e i Filistei se ne tornarono al loro paese. 009 1SA 014 047 Or Saul, quand’ebbe preso possesso del suo regno in Israele, mosse guerra a tutti i suoi nemici d’ogn’intorno: a Moab, ai figliuoli d’Ammon, a Edom, ai re di Tsoba e ai Filistei; e dovunque si volgeva, vinceva. 009 1SA 014 048 Spiegò il suo valore, sconfisse gli Amalekiti, e liberò Israele dalle mani di quelli che lo predavano. 009 1SA 014 049 I figliuoli di Saul erano: Gionathan, Ishvi e Malkishua; e delle sue due figliuole, la primogenita si chiamava Merab, e la minore Mical. 009 1SA 014 050 Il nome della moglie di Saul era Ahinoam, figliuola di Ahimaaz, e il nome del capitano del suo esercito era Abner, figliuolo di Ner, zio di Saul. 009 1SA 014 051 E Kis, padre di Saul, e Ner, padre d’Abner, erano figliuoli d’Abiel. 009 1SA 014 052 Per tutto il tempo di Saul, vi fu guerra accanita contro i Filistei; e, come Saul scorgeva un uomo forte e valoroso, lo prendeva seco. 009 1SA 015 001 Or Samuele disse a Saul: “L’Eterno mi ha mandato per ungerti re del suo popolo, d’Israele; ascolta dunque quel che ti dice l’Eterno. 009 1SA 015 002 Così parla l’Eterno degli eserciti: Io ricordo ciò che Amalek fece ad Israele quando gli s’oppose nel viaggio mentre saliva dall’Egitto. 009 1SA 015 003 Ora va’, sconfiggi Amalek, vota allo sterminio tutto ciò che gli appartiene; non lo risparmiare, ma uccidi uomini e donne, fanciulli e lattanti, buoi e pecore, cammelli ed asini”. 009 1SA 015 004 Saul dunque convocò il popolo e ne fece la rassegna in Telaim: erano duecentomila fanti e diecimila uomini di Giuda. 009 1SA 015 005 Saul giunse alla città di Amalek, pose un’imboscata nella valle, 009 1SA 015 006 e disse ai Kenei: “Andatevene, ritiratevi, scendete di mezzo agli Amalekiti, perch’io non vi distrugga insieme a loro, giacché usaste benignità verso tutti i figliuoli d’Israele quando salirono dall’Egitto”. Così i Kenei si ritirarono di mezzo agli Amalekiti. 009 1SA 015 007 E Saul sconfisse gli Amalekiti da Havila fino a Shur, che sta dirimpetto all’Egitto. 009 1SA 015 008 E prese vivo Agag, re degli Amalekiti, e votò allo sterminio tutto il popolo, passandolo a fil di spada. 009 1SA 015 009 Ma Saul e il popolo risparmiarono Agag e il meglio delle pecore, de’ buoi, gli animali della seconda figliatura, gli agnelli e tutto quel che v’era di buono; non vollero votarli allo sterminio, ma votarono allo sterminio tutto ciò che non avea valore ed era meschino. 009 1SA 015 010 Allora la parola dell’Eterno fu rivolta a Samuele, dicendo: 009 1SA 015 011 “Io mi pento d’aver stabilito re Saul, perché si e sviato da me, e non ha eseguito i miei ordini”. Samuele ne fu irritato, e gridò all’Eterno tutta la notte. 009 1SA 015 012 Poi si levò la mattina di buon’ora e andò incontro a Saul; e vennero a dire a Samuele: “Saul e andato a Carmel, ed ecco che vi s’è eretto un trofeo; poi se n’è ritornato e, passando più lungi, è sceso a Ghilgal”. 009 1SA 015 013 Samuele si recò da Saul; e Saul gli disse: “Benedetto sii tu dall’Eterno! Io ho eseguito l’ordine dell’Eterno”. 009 1SA 015 014 E Samuele disse: “Che è dunque questo belar di pecore che mi giunge agli orecchi, e questo muggir di buoi che sento?” 009 1SA 015 015 Saul rispose: “Son bestie menate dal paese degli Amalekiti; perché il popolo ha risparmiato il meglio delle pecore e de’ buoi per farne de’ sacrifizi all’Eterno, al tuo Dio; il resto, però, l’abbiam votato allo sterminio”. 009 1SA 015 016 Allora Samuele disse a Saul: “Basta! Io t’annunzierò quel che l’Eterno m’ha detto stanotte!” E Saul gli disse: “Parla”. 009 1SA 015 017 E Samuele disse: “Non è egli vero che quando ti reputavi piccolo sei divenuto capo delle tribù d’Israele, e l’Eterno t’ha unto re d’Israele? 009 1SA 015 018 L’Eterno t’avea dato una missione, dicendo: Va’, vota allo sterminio que’ peccatori d’Amalekiti, e fa’ loro guerra finché siano sterminati. 009 1SA 015 019 E perché dunque non hai ubbidito alla voce dell’Eterno? perché ti sei gettato sul bottino, e hai fatto ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno?” 009 1SA 015 020 E Saul disse a Samuele: “Ma io ho ubbidito alla voce dell’Eterno, ho compiuto la missione che l’Eterno m’aveva affidata, ho menato Agag, re di Amalek, e ho votato allo sterminio gli Amalekiti; 009 1SA 015 021 ma il popolo ha preso, fra il bottino, delle pecore e de’ buoi come primizie di ciò che doveva essere sterminato, per farne de’ sacrifizi all’Eterno, al tuo Dio, a Ghilgal”. 009 1SA 015 022 E Samuele disse: “L’Eterno ha egli a grado gli olocausti e i sacrifizi come che si ubbidisca alla sua voce? Ecco, l’ubbidienza val meglio che il sacrifizio, e dare ascolto val meglio che il grasso dei montoni; 009 1SA 015 023 poiché la ribellione è come il peccato della divinazione, e l’ostinatezza è come l’adorazione degli idoli e degli dèi domestici. Giacché tu hai rigettata la parola dell’Eterno, anch’egli ti rigetta come re”. 009 1SA 015 024 Allora Saul disse a Samuele: “Io ho peccato, poiché ho trasgredito il comandamento dell’Eterno e le tue parole; io ho temuto il popolo, e ho dato ascolto alla sua voce. 009 1SA 015 025 Or dunque, ti prego, perdona il mio peccato, ritorna con me, e io mi prostrerò davanti all’Eterno”. E Samuele disse a Saul: 009 1SA 015 026 “Io non ritornerò con te, poiché hai rigettato la parola dell’Eterno, e l’Eterno ha rigettato te perché tu non sia più re sopra Israele”. 009 1SA 015 027 E come Samuele si voltava per andarsene, Saul lo prese per il lembo del mantello che si strappò. 009 1SA 015 028 Allora Samuele gli disse: “L’Eterno strappa oggi d’addosso a te il regno d’Israele, e lo dà ad un altro, ch’è migliore di te. 009 1SA 015 029 E colui ch’è la gloria d’Israele non mentirà e non si pentirà; poiché egli non è un uomo perché abbia da pentirsi”. 009 1SA 015 030 Allora Saul disse: “Ho peccato; ma tu adesso onorami, ti prego, in presenza degli anziani del mio popolo e in presenza d’Israele; ritorna con me, ed io mi prostrerò davanti all’Eterno, al tuo Dio”. 009 1SA 015 031 Samuele dunque ritornò, seguendo Saul, e Saul si prostrò davanti all’Eterno. 009 1SA 015 032 Poi Samuele disse: “Menatemi qua Agag, re degli Amalekiti”. E Agag venne a lui incatenato. E Agag diceva: “Certo, l’amarezza della morte e passata”. 009 1SA 015 033 Samuele gli disse: “Come la tua spada ha privato le donne di figliuoli, così la madre tua sarà privata di figliuoli fra le donne”. E Samuele fe’ squartare Agag in presenza dell’Eterno a Ghilgal. 009 1SA 015 034 Poi Samuele se ne andò a Rama, e Saul salì a casa sua, a Ghibea di Saul. 009 1SA 015 035 E Samuele, finché visse, non andò più a vedere Saul, perché Samuele faceva cordoglio per Saul; e l’Eterno si pentiva d’aver fatto Saul re d’Israele. 009 1SA 016 001 L’Eterno disse a Samuele: “Fino a quando farai tu cordoglio per Saul, mentre io l’ho rigettato perché non regni più sopra Israele? Empi d’olio il tuo corno, e va’; io ti manderò da Isai di Bethlehem, perché mi son provveduto di un re tra i suoi figliuoli”. 009 1SA 016 002 E Samuele rispose: “Come andrò io? Saul lo verrà a sapere, e mi ucciderà”. L’Eterno disse: “Prenderai teco una giovenca, e dirai: Son venuto ad offrire un sacrifizio all’Eterno. 009 1SA 016 003 Inviterai Isai al sacrifizio; io ti farò sapere quello che dovrai fare, e mi ungerai colui che ti dirò”. 009 1SA 016 004 Samuele dunque fece quello che l’Eterno gli avea detto; si recò a Bethlehem, e gli anziani della città gli si fecero incontro tutti turbati, e gli dissero: “Porti tu pace?” 009 1SA 016 005 Ed egli rispose: “Porto pace; vengo ad offrire un sacrifizio all’Eterno; purificatevi, e venite meco al sacrifizio”. Fece anche purificare Isai e i suoi figliuoli, e li invitò al sacrifizio. 009 1SA 016 006 Mentre entravano, egli scòrse Eliab, e disse: “Certo, ecco l’unto dell’Eterno davanti a lui”. 009 1SA 016 007 Ma l’Eterno disse a Samuele: “Non badare al suo aspetto né all’altezza della sua statura, perché io l’ho scartato; giacché l’Eterno non guarda a quello a cui guarda l’uomo: l’uomo riguarda all’apparenza, ma l’Eterno riguarda al cuore”. 009 1SA 016 008 Allora Isai chiamò Abinadab, e lo fece passare davanti a Samuele; ma Samuele disse: “L’Eterno non s’è scelto neppur questo”. 009 1SA 016 009 Isai fece passare Shamma, ma Samuele disse: “L’Eterno non s’è scelto neppur questo”. 009 1SA 016 010 Isai fece passar così sette de’ suoi figliuoli davanti a Samuele; ma Samuele disse ad Isai: “L’Eterno non s’è scelto questi”. 009 1SA 016 011 Poi Samuele disse ad Isai: “Sono questi tutti i tuoi figli?” Isai rispose: “Resta ancora il più giovane, ma è a pascere le pecore”. 009 1SA 016 012 E Samuele disse ad Isai: “Mandalo a cercare, perché non ci metteremo a tavola prima che sia arrivato qua”. Isai dunque lo mandò a cercare, e lo fece venire. Or egli era biondo, avea de’ begli occhi e un bell’aspetto. E l’Eterno disse a Samuele: “Lèvati, ungilo, perch’egli è desso”. 009 1SA 016 013 Allora Samuele prese il corno dell’olio, e l’unse in mezzo ai suoi fratelli; e, da quel giorno in poi, lo spirito dell’Eterno investì Davide. E Samuele si levò e se ne andò a Rama. 009 1SA 016 014 Or lo spirito dell’Eterno s’era ritirato da Saul, ch’era turbato da un cattivo spirito suscitato dall’Eterno. 009 1SA 016 015 I servitori di Saul gli dissero: “Ecco, un cattivo spirito suscitato da Dio, ti turba. 009 1SA 016 016 Ordini ora il nostro signore ai tuoi servi che ti stanno dinanzi, di cercar un uomo che sappia sonar l’arpa; e quando il cattivo spirito suscitato da Dio t’investirà, quegli si metterà a sonare e tu ne sarai sollevato”. 009 1SA 016 017 Saul disse ai suoi servitori: “Trovatemi un uomo che suoni bene e conducetemelo”. 009 1SA 016 018 Allora uno de’ domestici prese a dire: “Ecco io ho veduto un figliuolo di Isai, il Bethlehemita, che sa sonar bene; è un uomo forte, valoroso, un guerriero, parla bene, è di bell’aspetto, e l’Eterno è con lui”. 009 1SA 016 019 Saul dunque inviò de’ messi a Isai per dirgli: “Mandami Davide, tuo figliuolo, che è col gregge”. 009 1SA 016 020 Ed Isai prese un asino carico di pane, un otre di vino, un capretto, e mandò tutto a Saul per mezzo di Davide suo figliuolo. 009 1SA 016 021 Davide arrivò da Saul e si presentò a lui; ed ei gli pose grande affetto e lo fece suo scudiero. 009 1SA 016 022 E Saul mandò a dire ad Isai: “Ti prego, lascia Davide al mio servizio, poich’egli ha trovato grazia agli occhi miei”. 009 1SA 016 023 Or quando il cattivo spirito suscitato da Dio investiva Saul, Davide pigliava l’arpa e si metteva a sonare; Saul si sentiva sollevato, stava meglio, e il cattivo spirito se n’andava da lui. 009 1SA 017 001 Or i Filistei misero insieme i loro eserciti per combattere, si radunarono a Soco, che appartiene a Giuda, e si accamparono fra Soco e Azeka, a Efes-Dammim. 009 1SA 017 002 Saul e gli uomini d’Israele si radunarono anch’essi, si accamparono nella valle dei terebinti, e si schierarono in battaglia contro ai Filistei. 009 1SA 017 003 I Filistei stavano sul monte da una parte, e Israele stava sul monte dall’altra parte; e fra loro c’era la valle. 009 1SA 017 004 Or dal campo de’ Filistei uscì come campione un guerriero per nome Goliath, di Gath, alto sei cubiti e un palmo. 009 1SA 017 005 Aveva in testa un elmo di rame, era vestito d’una corazza a squame il cui peso era di cinquemila sicli di rame, 009 1SA 017 006 portava delle gambiere di rame e, sospeso dietro le spalle, un giavellotto di rame. 009 1SA 017 007 L’asta della sua lancia era come un subbio di tessitore; la punta della lancia pesava seicento sicli di ferro, e colui che portava la sua targa lo precedeva. 009 1SA 017 008 Egli dunque si fermò; e, vòlto alle schiere d’Israele, gridò: “Perché uscite a schierarvi in battaglia? Non sono io il Filisteo, e voi de’ servi di Saul? Scegliete uno fra voi, e scenda contro a me. 009 1SA 017 009 S’egli potrà lottare con me ed uccidermi, noi sarem vostri servi; ma se io sarò vincitore e l’ucciderò, voi sarete nostri sudditi e ci servirete”. 009 1SA 017 010 E il Filisteo aggiunse: “Io lancio oggi questa sfida a disonore delle schiere d’Israele: Datemi un uomo, e ci batteremo!” 009 1SA 017 011 Quando Saul e tutto Israele udirono queste parole del Filisteo, rimasero sbigottiti e presi da gran paura. 009 1SA 017 012 Or Davide era figliuolo di quell’Efrateo di Bethlehem di Giuda, per nome Isai, che aveva otto figliuoli e che, al tempo di Saul, era vecchio, molto innanzi nell’età. 009 1SA 017 013 I tre figliuoli maggiori d’Isai erano andati alla guerra con Saul; e i tre figliuoli ch’erano andati alla guerra, si chiamavano: Eliab, il primogenito; Abinadab il secondo, e Shamma il terzo. 009 1SA 017 014 Davide era il più giovine; e quando i tre maggiori ebbero seguito Saul, 009 1SA 017 015 Davide si partì da Saul, e tornò a Bethlehem a pascolar le pecore di suo padre. 009 1SA 017 016 E il Filisteo si faceva avanti la mattina e la sera, e si presentò così per quaranta giorni. 009 1SA 017 017 Or Isai disse a Davide, suo figliuolo: “Prendi per i tuoi fratelli quest’efa di grano arrostito e questi dieci pani, e portali presto al campo ai tuoi fratelli. 009 1SA 017 018 Porta anche queste dieci caciole al capitano del loro migliaio; vedi se i tuoi fratelli stanno bene, e riportami da loro un qualche contrassegno. 009 1SA 017 019 Saul ed essi con tutti gli uomini d’Israele sono nella valle dei terebinti a combattere contro i Filistei”. 009 1SA 017 020 L’indomani Davide s’alzò di buon mattino, lasciò le pecore a un guardiano, prese il suo carico, e partì come Isai gli aveva ordinato; e come giunse al parco dei carri, l’esercito usciva per schierarsi in battaglia e alzava gridi di guerra. 009 1SA 017 021 Israeliti e Filistei s’erano schierati, esercito contro esercito. 009 1SA 017 022 Davide, lasciate in mano del guardiano de’ bagagli le cose che portava, corse alla linea di battaglia; e, giuntovi, chiese ai suoi fratelli come stavano. 009 1SA 017 023 Or mentr’egli parlava con loro, ecco avanzarsi di tra le file de’ Filistei quel campione, quel Filisteo di Gath, di nome Goliath, e ripetere le solite parole; e Davide le udì. 009 1SA 017 024 E tutti gli uomini d’Israele, alla vista di quell’uomo, fuggiron d’innanzi a lui, presi da gran paura. 009 1SA 017 025 Gli uomini d’Israele dicevano: “Avete visto quell’uomo che s’avanza? Egli s’avanza per coprir d’obbrobrio Israele. Se qualcuno l’uccide, il re lo farà grandemente ricco, gli darà la sua propria figliuola, ed esenterà in Israele la casa del padre di lui da ogni aggravio”. 009 1SA 017 026 E Davide, rivolgendosi a quelli che gli eran vicini, disse: “Che si farà egli a quell’uomo che ucciderà questo Filisteo e torrà l’obbrobrio di dosso a Israele? E chi è dunque questo Filisteo, questo incirconciso, che osa insultare le schiere dell’Iddio vivente?” 009 1SA 017 027 E la gente gli rispose con le stesse parole, dicendo: “Si farà questo e questo a colui che lo ucciderà”. 009 1SA 017 028 Eliab, suo fratello maggiore, avendo udito Davide parlare a quella gente, s’accese d’ira contro di lui, e disse: “Perché sei sceso qua? E a chi hai lasciato quelle poche pecore nel deserto? Io conosco il tuo orgoglio e la malignità del tuo cuore; tu sei sceso qua per veder la battaglia? 009 1SA 017 029 Davide rispose: “Che ho io fatto ora? Non era che una semplice domanda!” 009 1SA 017 030 E, scostandosi da lui, si rivolse ad un altro, facendo la stessa domanda; e la gente gli diede la stessa risposta di prima. 009 1SA 017 031 Or le parole che Davide avea dette essendo state sentite, furono riportate a Saul, che lo fece venire. 009 1SA 017 032 E Davide disse a Saul: “Nessuno si perda d’animo a motivo di costui! Il tuo servo andrà e si batterà con quel Filisteo”. 009 1SA 017 033 Saul disse a Davide: “Tu non puoi andare a batterti con questo Filisteo; poiché tu non sei che un giovanetto, ed egli è un guerriero fin dalla sua giovinezza”. 009 1SA 017 034 E Davide rispose a Saul: “Il tuo servo pascolava il gregge di suo padre; e quando un leone o un orso veniva a portar via una pecora di mezzo al gregge, 009 1SA 017 035 io gli correvo dietro, lo colpivo, gli strappavo dalle fauci la preda; e se quello mi si rivoltava contro, io lo pigliavo per le ganasce, lo ferivo e l’ammazzavo. 009 1SA 017 036 Sì, il tuo servo ha ucciso il leone e l’orso; e questo incirconciso Filisteo sarà come uno di quelli, perché ha coperto d’obbrobrio le schiere dell’Iddio vivente”. 009 1SA 017 037 E Davide soggiunse: “L’Eterno che mi liberò dalla zampa del leone e dalla zampa dell’orso, mi libererà anche dalla mano di questo Filisteo”. E Saul disse a Davide: “Va’, e l’Eterno sia teco”. 009 1SA 017 038 Saul rivestì Davide della sua propria armatura, gli mise in capo un elmo di rame, e lo armò di corazza. 009 1SA 017 039 Poi Davide cinse la spada di Saul sopra la sua armatura, e cercò di camminare, perché non aveva ancora provato; ma disse a Saul: “Io non posso camminare con quest’armatura; non ci sono abituato”. E se la tolse di dosso. 009 1SA 017 040 E prese in mano il suo bastone, si scelse nel torrente cinque pietre ben lisce, le pose nella sacchetta da pastore, che gli serviva di carniera, e con la fionda in mano mosse contro il Filisteo. 009 1SA 017 041 Il Filisteo anch’egli si fe’ innanzi, avvicinandosi sempre più a Davide, ed era preceduto dal suo scudiero. 009 1SA 017 042 E quando il Filisteo ebbe scorto Davide, lo disprezzò, perch’egli non era che un giovinetto, biondo e di bell’aspetto. 009 1SA 017 043 Il Filisteo disse a Davide: “Son io un cane, che tu vieni contro a me col bastone?” E il Filisteo maledisse Davide in nome de’ suoi dèi; 009 1SA 017 044 e il Filisteo disse a Davide: “Vieni qua ch’io dia la tua carne agli uccelli del cielo e alle bestie de’ campi”. 009 1SA 017 045 Allora Davide rispose al Filisteo: “Tu vieni a me con la spada, con la lancia e col giavellotto; ma io vengo a te nel nome dell’Eterno degli eserciti, dell’Iddio delle schiere d’Israele che tu hai insultato. 009 1SA 017 046 Oggi l’Eterno ti darà nelle mie mani, e io ti abbatterò, ti taglierò la testa, e darò oggi stesso i cadaveri dell’esercito de’ Filistei agli uccelli del cielo e alle fiere della terra; e tutta la terra riconoscerà che v’è un Dio in Israele; 009 1SA 017 047 e tutta questa moltitudine riconoscerà che l’Eterno non salva per mezzo di spada né per mezzo di lancia; poiché l’esito della battaglia dipende dall’Eterno, ed egli vi darà nelle nostre mani”. 009 1SA 017 048 E come il Filisteo si mosse e si fe’ innanzi per accostarsi a Davide, Davide anch’egli corse prestamente verso la linea di battaglia incontro al Filisteo; 009 1SA 017 049 mise la mano nella sacchetta, ne cavò una pietra, la lanciò con la fionda, e colpì il Filisteo nella fronte; la pietra gli si conficcò nella fronte, ed ei cadde bocconi per terra. 009 1SA 017 050 Così Davide, con una fionda e con una pietra, vinse il Filisteo; lo colpì e l’uccise, senz’aver spada alla mano. 009 1SA 017 051 Poi Davide corse, si gettò sul Filisteo, gli prese la spada e, sguainatala, lo mise a morte e gli tagliò la testa. E i Filistei, vedendo che il loro eroe era morto, si diedero alla fuga. 009 1SA 017 052 E gli uomini d’Israele e di Giuda sorsero, alzando gridi di guerra, e inseguirono i Filistei fino all’ingresso di Gath e alle porte di Ekron. I Filistei feriti a morte caddero sulla via di Shaaraim, fino a Gath e fino ad Ekron. 009 1SA 017 053 E i figliuoli d’Israele, dopo aver dato la caccia ai Filistei, tornarono e predarono il loro campo. 009 1SA 017 054 E Davide prese la testa del Filisteo, la portò a Gerusalemme, ma ripose l’armatura di lui nella sua tenda. 009 1SA 017 055 Or quando Saul avea veduto Davide che andava contro il Filisteo, avea chiesto ad Abner, capo dell’esercito: “Abner, di chi è figliuolo questo giovinetto?” E Abner avea risposto: “Com’è vero che tu vivi, o re, io non lo so”. 009 1SA 017 056 E il re avea detto: “Informati di chi sia figliuolo questo ragazzo”. 009 1SA 017 057 Or quando Davide, ucciso il Filisteo, fu di ritorno, Abner lo prese e lo menò alla presenza di Saul, avendo egli in mano la testa del Filisteo. 009 1SA 017 058 E Saul gli disse: “Giovinetto, di chi sei tu figliuolo?” Davide rispose: “Sono figliuolo del tuo servo Isai di Bethlehem”. 009 1SA 018 001 Come Davide ebbe finito di parlare con Saul, l’anima di Gionathan rimase così legata all’anima di lui, che Gionathan l’amò come l’anima sua. 009 1SA 018 002 Da quel giorno Saul lo tenne presso di sé e non permise più ch’ei se ne tornasse a casa di suo padre. 009 1SA 018 003 E Gionathan fece alleanza con Davide, perché lo amava come l’anima propria. 009 1SA 018 004 Quindi Gionathan si tolse di dosso il mantello, e lo diede a Davide; e così fece delle sue vesti, fino alla sua spada, al suo arco e alla sua cintura. 009 1SA 018 005 E Davide andava e riusciva bene dovunque Saul lo mandava: Saul lo mise a capo della gente di guerra, ed egli era gradito a tutto il popolo, anche ai servi di Saul. 009 1SA 018 006 Or all’arrivo dell’esercito, quando Davide, ucciso il Filisteo, facea ritorno, le donne uscirono da tutte le città d’Israele incontro al re Saul, cantando e danzando al suon de’ timpani e de’ triangoli, e alzando grida di gioia; 009 1SA 018 007 e le donne, danzando, si rispondevano a vicenda e dicevano: Saul ha ucciso i suoi mille, e Davide i suoi diecimila. 009 1SA 018 008 Saul n’ebbe sdegno fortissimo; quelle parole gli dispiacquero, e disse: “Ne dànno diecimila a Davide, e a me non ne dan che mille! Non gli manca più che il regno!” 009 1SA 018 009 E Saul, da quel giorno in poi, guardò Davide di mal occhio. 009 1SA 018 010 Il giorno dopo, un cattivo spirito, suscitato da Dio, s’impossessò di Saul che era come fuori di sé in mezzo alla casa, mentre Davide sonava l’arpa, come solea fare tutti i giorni. Saul aveva in mano la sua lancia; 009 1SA 018 011 e la scagliò, dicendo: “Inchioderò Davide al muro!” Ma Davide schivò il colpo per due volte. 009 1SA 018 012 Saul avea paura di Davide, perché l’Eterno era con lui e s’era ritirato da Saul; 009 1SA 018 013 perciò Saul lo allontanò da sé, e lo fece capitano di mille uomini; ed egli andava e veniva alla testa del popolo. 009 1SA 018 014 Or Davide riusciva bene in tutte le sue imprese, e l’Eterno era con lui. 009 1SA 018 015 E quando Saul vide ch’egli riusciva splendidamente, cominciò ad aver timore di lui; 009 1SA 018 016 ma tutto Israele e Giuda amavano Davide, perché andava e veniva alla loro testa. 009 1SA 018 017 Saul disse a Davide: “Ecco Merab, la mia figliuola maggiore; io te la darò per moglie; solo siimi valente, e combatti le battaglie dell’Eterno”. Or Saul diceva tra sé: “Non sia la mia mano che lo colpisca, ma sia la mano de’ Filistei”. 009 1SA 018 018 Ma Davide rispose a Saul: “Chi son io, che è la vita mia, e che è la famiglia di mio padre in Israele, ch’io abbia ad essere genero del re?” 009 1SA 018 019 Or avvenne che, quando Merab figliuola di Saul doveva esser data a Davide, fu invece sposata ad Adriel di Mehola. 009 1SA 018 020 Ma Mical, figliuola di Saul, amava Davide; lo riferirono a Saul, e la cosa gli piacque. 009 1SA 018 021 E Saul disse: “Gliela darò, perché sia per lui un’insidia ed egli cada sotto la mano de’ Filistei”. Saul dunque disse a Davide: “Oggi, per la seconda volta, tu puoi diventar mio genero”. 009 1SA 018 022 Poi Saul diede quest’ordine ai suoi servitori: “Parlate in confidenza a Davide, e ditegli: Ecco, tu sei in grazia del re, e tutti i suoi servi ti amano, diventa dunque genero del re”. 009 1SA 018 023 I servi di Saul ridissero queste parole a Davide. Ma Davide replicò: “Sembra a voi cosa lieve il diventar genero del re? E io son povero e di basso stato”. 009 1SA 018 024 I servi riferirono a Saul: “Davide ha risposto così e così”. 009 1SA 018 025 E Saul disse: “Dite così a Davide: Il re non domanda dote; ma domanda cento prepuzi di Filistei, per trar vendetta de’ suoi nemici”. Or Saul aveva in animo di far cader Davide nelle mani de’ Filistei. 009 1SA 018 026 I servitori dunque riferirono quelle parole a Davide, e a Davide piacque di diventar in tal modo genero del re. E prima del termine fissato, 009 1SA 018 027 Davide si levò, partì con la sua gente, uccise duecento uomini de’ Filistei, portò i loro prepuzi e ne consegnò il numero preciso al re, per diventar suo genero. 009 1SA 018 028 E Saul gli diede per moglie Mical, sua figliuola. E Saul vide e riconobbe che l’Eterno era con Davide; e Mical, figliuola di Saul, l’amava. 009 1SA 018 029 E Saul continuò più che mai a temer Davide, e gli fu sempre nemico. 009 1SA 018 030 Or i principi de’ Filistei uscivano a combattere; e ogni volta che uscivano, Davide riusciva meglio di tutti i servi di Saul, in guisa che il suo nome divenne molto famoso. 009 1SA 019 001 Saul parlò a Gionathan, suo figliuolo, e a tutti i suoi servi di far morire Davide. Ma Gionathan, figliuolo di Saul, che voleva gran bene a Davide, 009 1SA 019 002 informò Davide della cosa e gli disse: “Saul, mio padre, cerca di farti morire; or dunque, ti prego, sta’ in guardia domattina, tienti in luogo segreto e nasconditi. 009 1SA 019 003 Io uscirò, e mi terrò allato a mio padre, nel campo ove tu sarai; parlerò di te a mio padre, vedrò come vanno le cose, e te lo farò sapere”. 009 1SA 019 004 Gionathan dunque parlò a Saul, suo padre, in favore di Davide, e gli disse: “Non pecchi il re contro al suo servo, contro a Davide, giacché ei non ha peccato contro a te, e anzi l’opera sua t’è stata di grande utilità. 009 1SA 019 005 Egli ha messo la propria vita a repentaglio, ha ucciso il Filisteo, e l’Eterno ha operato una grande liberazione a pro di tutto Israele. Tu l’hai veduto, e te ne sei rallegrato; perché dunque peccheresti tu contro il sangue innocente facendo morir Davide senza ragione?” 009 1SA 019 006 Saul diè ascolto alla voce di Gionathan, e fece questo giuramento: “Com’è vero che l’Eterno vive, egli non sarà fatto morire!” 009 1SA 019 007 Allora Gionathan chiamò Davide e gli riferì tutto questo. Poi Gionathan ricondusse Davide da Saul, al servizio del quale egli rimase come prima. 009 1SA 019 008 Ricominciò di nuovo la guerra; e Davide uscì a combattere contro i Filistei, inflisse loro una grave sconfitta, e quelli fuggirono d’innanzi a lui. 009 1SA 019 009 E uno spirito cattivo, suscitato dall’Eterno, s’impossessò di Saul. Egli sedeva in casa sua avendo in mano una lancia; e Davide stava sonando l’arpa. 009 1SA 019 010 E Saul cercò d’inchiodar Davide al muro con la lancia, ma Davide schivò il colpo, e la lancia diè nel muro. Davide fuggì e si mise in salvo in quella stessa notte. 009 1SA 019 011 Saul inviò de’ messi a casa di Davide per tenerlo d’occhio e farlo morire la mattina dipoi; ma Mical, moglie di Davide, lo informò della cosa, dicendo: “Se in questa stessa notte non ti salvi la vita, domani sei morto”. 009 1SA 019 012 E Mical calò Davide per una finestra; ed egli se ne andò, fuggì, e si mise in salvo. 009 1SA 019 013 Poi Mical prese l’idolo domestico e lo pose nel letto; gli mise in capo un cappuccio di pelo di capra, e lo coperse d’un mantello. 009 1SA 019 014 E quando Saul inviò de’ messi a pigliar Davide, ella disse: “E’ malato”. 009 1SA 019 015 Allora Saul inviò di nuovo i messi perché vedessero Davide, e disse loro: “Portatemelo nel letto, perch’io lo faccia morire”. 009 1SA 019 016 E quando giunsero i messi, ecco che nel letto c’era l’idolo domestico con in capo un cappuccio di pel di capra. 009 1SA 019 017 E Saul disse a Mical: “Perché mi hai ingannato così e hai dato campo al mio nemico di fuggire?” E Mical rispose a Saul: “E’ lui che mi ha detto: Lasciami andare; altrimenti, t’ammazzo!” 009 1SA 019 018 Davide dunque fuggì, si pose in salvo, e venne da Samuele a Rama, e gli raccontò tutto quello che Saul gli avea fatto. Poi, egli e Samuele andarono a stare a Naioth. 009 1SA 019 019 Questo fu riferito a Saul, dicendo: “Ecco, Davide e a Naioth, presso Rama”. 009 1SA 019 020 E Saul inviò dei messi per pigliar Davide; ma quando questi videro l’adunanza de’ profeti che profetavano, con Samuele che tenea la presidenza, lo spirito di Dio investì i messi di Saul che si misero anch’essi a profetare. 009 1SA 019 021 Ne informarono Saul, che inviò altri messi, i quali pure si misero a profetare. Saul ne mandò ancora per la terza volta, e anche questi si misero a profetare. 009 1SA 019 022 Allora si recò egli stesso a Rama; e, giunto alla gran cisterna ch’è a Secu, chiese: “Dove sono Samuele e Davide?” Gli fu risposto: “Ecco, sono a Naioth, presso Rama”. 009 1SA 019 023 Egli andò dunque là, a Naioth, presso Rama; e lo spirito di Dio investì anche lui; ed egli continuò il suo viaggio, profetando, finché giunse a Naioth, presso Rama. 009 1SA 019 024 E anch’egli si spogliò delle sue vesti, anch’egli profetò in presenza di Samuele, e giacque nudo per terra tutto quel giorno e tutta quella notte. Donde il detto: “Saul è anch’egli tra i profeti?” 009 1SA 020 001 Davide fuggì da Naioth presso Rama, andò a trovare Gionathan, e gli disse: “Che ho mai fatto? Qual è il mio delitto, qual è il mio peccato verso tuo padre, ch’egli vuole la mia vita?” 009 1SA 020 002 Gionathan gli rispose: “Tolga ciò Iddio! tu non morrai; ecco, mio padre non fa cosa alcuna o grande o piccola, senza farmene parte; e perché mi celerebbe egli questa? Non è possibile”. 009 1SA 020 003 Ma Davide replicò, giurando: “Tuo padre sa molto bene che io ho trovato grazia agli occhi tuoi; perciò avrà detto: Gionathan non sappia questo, affinché non ne abbia dispiacere; ma com’è vero che l’Eterno vive e che vive l’anima tua, fra me e la morte non v’ha che un passo”. 009 1SA 020 004 Gionathan disse a Davide: “Che desideri tu ch’io ti faccia?” 009 1SA 020 005 Davide rispose a Gionathan: “Ecco, domani la luna nuova, e io dovrei sedermi a mensa col re; lasciami andare, e mi nasconderò per la campagna fino alla sera del terzo giorno. 009 1SA 020 006 Se tuo padre nota la mia assenza, tu gli dirai: Davide mi ha pregato istantemente di poter fare una corsa fino a Bethlehem, sua città, perché v’è il sacrifizio annuo per tutta la sua famiglia. 009 1SA 020 007 S’egli dice: Sta bene il tuo servo avrà pace; ma, se si adira, sappi che il male che mi vuol fare è deciso. 009 1SA 020 008 Mostra dunque la tua bontà verso il tuo servo giacché hai fatto entrare il tuo servo in un patto con te nel nome dell’Eterno; ma, se v’è in me qualche iniquità, dammi la morte tu; perché mi meneresti da tuo padre?” 009 1SA 020 009 Gionathan disse: “Lungi da te questo pensiero! S’io venissi a sapere che il male è deciso da parte di mio padre e sta per venirti addosso, non te lo farei io sapere?” 009 1SA 020 010 Davide disse a Gionathan: “Chi m’informerà, nel caso che tuo padre ti dia una risposta dura?” 009 1SA 020 011 E Gionathan disse a Davide: “Vieni, andiamo fuori alla campagna!” E andarono ambedue fuori alla campagna. 009 1SA 020 012 E Gionathan disse a Davide: “L’Eterno, l’Iddio d’Israele, mi sia testimonio! Quando domani o posdomani, a quest’ora, io avrò scandagliato mio padre, s’egli è ben disposto verso Davide, ed io non mando a fartelo sapere, l’Eterno tratti Gionathan con tutto il suo rigore! 009 1SA 020 013 Nel caso poi che piaccia a mio padre di farti del male, te lo farò sapere, e ti lascerò partire perché tu te ne vada in pace; e l’Eterno sia teco, com’è stato con mio padre! 009 1SA 020 014 E se sarò ancora in vita, non è egli vero? tu agirai verso di me con la bontà dell’Eterno, ond’io non sia messo a morte; 009 1SA 020 015 e non cesserai mai d’esser buono verso la mia casa, neppur quando l’Eterno avrà sterminato di sulla faccia della terra fino all’ultimo i nemici di Davide”. 009 1SA 020 016 Così Gionathan strinse alleanza con la casa di Davide, dicendo: “L’Eterno faccia vendetta dei nemici di Davide!” 009 1SA 020 017 E, per l’amore che gli portava, Gionathan fece di nuovo giurar Davide; perch’egli l’amava come l’anima propria. 009 1SA 020 018 Poi Gionathan gli disse: “Domani è la nuova luna, e la tua assenza sarà notata, perché il tuo posto sarà vuoto. 009 1SA 020 019 Domani l’altro dunque tu scenderai giù fino al luogo dove ti nascondesti il giorno del fatto, e rimarrai presso la pietra di Ezel. 009 1SA 020 020 Io tirerò tre frecce da quel lato, come se tirassi a segno. 009 1SA 020 021 Poi subito manderò il mio ragazzo, dicendogli: Va’ a cercare le frecce. Se dico al ragazzo: Guarda, le frecce son di qua da te, prendile! tu allora vieni, perché tutto va bene per te, e non hai nulla da temere, come l’Eterno vive! 009 1SA 020 022 Ma se dico al giovanetto: Guarda, le frecce son di là da te allora vattene, perché l’Eterno vuol che tu parta. 009 1SA 020 023 Quanto a quello che abbiam convenuto fra noi, fra me e te, ecco, l’Eterno n’è testimonio in perpetuo”. 009 1SA 020 024 Davide dunque si nascose nella campagna; e quando venne il novilunio, il re si pose a sedere a mensa per il pasto. 009 1SA 020 025 Il re, come al solito, si pose a sedere sulla sua sedia ch’era vicina al muro; Gionathan s’alzò per porsi di faccia. Abner si assise accanto a Saul, ma il posto di Davide rimase vuoto. 009 1SA 020 026 Nondimeno Saul non disse nulla quel giorno, perché pensava: “Gli e successo qualcosa; ei non dev’esser puro; per certo ei non è puro”. 009 1SA 020 027 Ma l’indomani, secondo giorno della luna nuova, il posto di Davide era ancora vuoto; e Saul disse a Gionathan, suo figliuolo: “Perché il figliuolo d’Isai non è venuto a mangiare né ieri né oggi?” 009 1SA 020 028 Gionathan rispose a Saul: “Davide m’ha chiesto istantemente di lasciarlo andare a Bethlehem; 009 1SA 020 029 e ha detto: Ti prego, lasciami andare, perché abbiamo in città un sacrifizio di famiglia, e il mio fratello mi ha raccomandato d’andarvi; ora dunque, se ho trovato grazia agli occhi tuoi, ti prego, lasciami fare una corsa per vedere i miei fratelli. Per questa ragione egli non è venuto alla mensa del re”. 009 1SA 020 030 Allora l’ira di Saul s’accese contro Gionathan, ed ei gli disse: “Figliuolo perverso e ribelle, non lo so io forse che tieni le parti del figliuol d’Isai, a tua vergogna ed a vergogna del seno di tua madre? 009 1SA 020 031 Poiché, fino a tanto che il figliuol d’Isai avrà vita sulla terra, non vi sarà stabilità né per te né per il tuo regno. Or dunque mandalo a cercare e fallo venire da me, perché deve morire”. 009 1SA 020 032 Gionathan rispose a Saul suo padre e gli disse: “Perché dovrebb’egli morire? Che ha fatto?” 009 1SA 020 033 E Saul brandì la lancia contro a lui per colpirlo. Allora Gionathan riconobbe che suo padre avea deciso di far morire Davide. 009 1SA 020 034 E, acceso d’ira, si levò da mensa, e non mangiò nulla il secondo giorno della luna nuova, addolorato com’era per l’onta che suo padre avea fatta a Davide. 009 1SA 020 035 La mattina dopo, Gionathan uscì fuori alla campagna, al luogo fissato con Davide, ed avea seco un ragazzetto. 009 1SA 020 036 E disse al suo ragazzo: “Corri a cercare le frecce che tiro”. E, come il ragazzo correva, tirò una freccia che passò di là da lui. 009 1SA 020 037 E quando il ragazzo fu giunto al luogo dov’era la freccia che Gionathan avea tirata Gionathan gli gridò dietro: “La freccia non è essa di là da te?” 009 1SA 020 038 E Gionathan gridò ancora dietro al ragazzo: “Via, fa’ presto, non ti trattenere!” Il ragazzo di Gionathan raccolse le frecce, e tornò dal suo padrone. 009 1SA 020 039 Or il ragazzo non sapeva nulla; Gionathan e Davide soli sapevano di che si trattasse. 009 1SA 020 040 Gionathan diede le sue armi al suo ragazzo, e gli disse: “Va’, portale alla città”. 009 1SA 020 041 E come il ragazzo se ne fu andato, Davide si levò di dietro il mucchio di pietre, si gettò con la faccia a terra, e si prostrò tre volte; poi i due si baciarono l’un l’altro e piansero assieme; Davide soprattutto diè in pianto dirotto. 009 1SA 020 042 E Gionathan disse a Davide: “Va’ in pace, ora che abbiam fatto ambedue questo giuramento nel nome dell’Eterno: L’Eterno sia testimonio fra me e te e fra la mia progenie e la progenie tua, in perpetuo”. Davide si levò e se ne andò, e Gionathan tornò in città. 009 1SA 021 001 Davide andò a Nob dal sacerdote Ahimelec; e Ahimelec gli venne incontro tutto tremante, e gli disse: “Perché sei solo e non hai alcuno teco?” 009 1SA 021 002 Davide rispose al sacerdote Ahimelec: “Il re m’ha dato un’incombenza, e m’ha detto: Nessuno sappia nulla dell’affare per cui ti mando e dell’ordine che t’ho dato; e quanto alla mia gente, le ho detto di trovarsi in un dato luogo. 009 1SA 021 003 E ora che hai tu sotto mano? Dammi cinque pani o quel che si potrà trovare”. 009 1SA 021 004 Il sacerdote rispose a Davide, dicendo: “Non ho sotto mano del pane comune, ma c’è del pane consacrato; ma la tua gente s’è almeno astenuta da contatto con donne?” 009 1SA 021 005 Davide rispose al sacerdote: “Da che son partito, tre giorni fa, siamo rimasti senza donne; e quanto ai vasi della mia gente erano puri; e se anche la nostra incombenza è profana, essa sarà oggi santificata da quel che si porrà nei vasi. 009 1SA 021 006 Il sacerdote gli diè dunque del pane consacrato perché non v’era quivi altro pane tranne quello della presentazione, ch’era stato tolto d’innanzi all’Eterno, per mettervi invece del pan caldo nel momento in cui si toglieva l’altro. 009 1SA 021 007 Or quel giorno, un cert’uomo di tra i servi di Saul si trovava quivi, trattenuto in presenza dell’Eterno; si chiamava Doeg, era Edomita, e capo de’ pastori di Saul. 009 1SA 021 008 E Davide disse ad Ahimelec: “Non hai tu qui disponibile una lancia o una spada? Perché io non ho preso meco né la mia spada né le mie armi, tanto premeva l’incombenza del re”. 009 1SA 021 009 Il sacerdote rispose: “C’è la spada di Goliath, il Filisteo, che tu uccidesti nella valle de’ terebinti; è là involta in un panno dietro all’efod; se la vuoi prendere, prendila, perché qui non ve n’è altra fuori di questa”. E Davide disse: “Nessuna e pari a quella; dammela!” 009 1SA 021 010 Allora Davide si levò, e quel giorno fuggì per timore di Saul, e andò da Akis, re di Gath. 009 1SA 021 011 E i servi del re dissero ad Akis: “Non è questi Davide, il re del paese? Non è egli colui del quale cantavan nelle loro danze: Saul ha uccisi i suoi mille, e Davide i suoi diecimila? 009 1SA 021 012 Davide si tenne in cuore queste parole, ed ebbe gran timore di Akis, re di Gath. 009 1SA 021 013 Mutò il suo modo di fare in loro presenza, faceva il pazzo in mezzo a loro, tracciava de’ segni sui battenti delle porte, e si lasciava scorrer la saliva sulla barba. 009 1SA 021 014 E Akis disse ai suoi servi: “Guardate, e un pazzo; perché me l’avete menato? 009 1SA 021 015 Mi mancan forse de’ pazzi, che m’avete condotto questo a fare il pazzo in mia presenza? Costui non entrerà in casa mia!” 009 1SA 022 001 Or Davide si partì di là e si rifugiò nella spelonca di Adullam, e quando i suoi fratelli e tutta la famiglia di suo padre lo seppero, scesero quivi per unirsi a lui. 009 1SA 022 002 E tutti quelli ch’erano in angustie, che avean dei debiti o che erano scontenti, si radunaron presso di lui, ed egli divenne loro capo, ed ebbe con sé circa quattrocento uomini. 009 1SA 022 003 Di là Davide andò a Mitspa di Moab, e disse al re di Moab: “Deh, permetti che mio padre e mia madre vengano a stare da voi, fino a tanto ch’io sappia quel che Iddio farà di me”. 009 1SA 022 004 Egli dunque li condusse davanti al re di Moab, ed essi rimasero con lui tutto il tempo che Davide fu nella sua fortezza. 009 1SA 022 005 E il profeta Gad disse a Davide: “Non star più in questa fortezza; parti, e récati nel paese di Giuda”. Davide allora partì, e venne nella foresta di Hereth. 009 1SA 022 006 Saul seppe che Davide e gli uomini ch’eran con lui erano stati scoperti. Saul si trovava allora a Ghibea, seduto sotto la tamerice, ch’è sull’altura; aveva in mano la lancia, e tutti i suoi servi gli stavano attorno. 009 1SA 022 007 E Saul disse ai servi che gli stavano intorno: “Ascoltate ora, Beniaminiti! Il figliuolo d’Isai vi darà egli forse a tutti de’ campi e delle vigne? Farà egli di tutti voi de’ capi di migliaia e de’ capi di centinaia, 009 1SA 022 008 che avete tutti congiurato contro di me, e non v’è alcuno che m’abbia informato dell’alleanza che il mio figliuolo ha fatta col figliuolo d’Isai, e non v’è alcuno di voi che mi compianga e m’informi che il mio figliuolo ha sollevato contro di me il mio servo perché mi tenda insidie come fa oggi?” 009 1SA 022 009 E Doeg, l’Idumeo, il quale era preposto ai servi di Saul, rispose e disse: “Io vidi il figliuolo d’Isai venire a Nob da Ahimelec, figliuolo di Ahitub, 009 1SA 022 010 il quale consultò l’Eterno per lui, gli diede dei viveri, e gli diede la spada di Goliath il Filisteo”. 009 1SA 022 011 Allora il re mandò a chiamare il sacerdote Ahimelec, figliuolo di Ahitub, e tutta la famiglia del padre di lui, vale a dire i sacerdoti ch’erano a Nob. E tutti vennero al re. 009 1SA 022 012 E Saul disse: “Ora ascolta, o figliuolo di Ahitub!” Ed egli rispose: “Eccomi, signor mio!” 009 1SA 022 013 E Saul gli disse: “Perché tu e il figliuolo d’Isai avete congiurato contro di me? Perché gli hai dato del pane e una spada; e hai consultato Dio per lui affinché insorga contro di me e mi tenda insidie come fa oggi?” 009 1SA 022 014 Allora Ahimelec rispose al re, dicendo: “E chi v’è dunque, fra tutti i tuoi servi, fedele come Davide, genero del re, pronto al tuo comando e onorato nella tua casa? 009 1SA 022 015 Ho io forse cominciato oggi a consultare Iddio per lui? Lungi da me il pensiero di tradirti! Non imputi il re nulla di simile al suo servo o a tutta la famiglia di mio padre; perché il tuo servo non sa cosa alcuna, piccola o grande, di tutto questo”. 009 1SA 022 016 Il re disse: “Tu morrai senz’altro, Ahimelec, tu con tutta la famiglia del padre tuo!” 009 1SA 022 017 E il re disse alle guardie che gli stavano attorno: “Volgetevi e uccidete i sacerdoti dell’Eterno, perché anch’essi son d’accordo con Davide; sapevano ch’egli era fuggito, e non me ne hanno informato”. Ma i servi del re non vollero metter le mani addosso ai sacerdoti dell’Eterno. 009 1SA 022 018 E il re disse a Doeg: “Volgiti tu, e gettati sui sacerdoti!” E Doeg, l’Idumeo, si volse, si avventò addosso ai sacerdoti, e uccise in quel giorno ottantacinque persone che portavano l’efod di lino. 009 1SA 022 019 E Saul mise pure a fil di spada Nob, la città de’ sacerdoti, uomini, donne, fanciulli, bambini di latte, buoi, asini e pecore: tutto mise a fil di spada. 009 1SA 022 020 Nondimeno, uno de’ figliuoli di Ahimelec, figliuolo di Ahitub, di nome Abiathar, scampò e si rifugiò presso Davide. 009 1SA 022 021 Abiathar riferì a Davide che Saul aveva ucciso i sacerdoti dell’Eterno. 009 1SA 022 022 E Davide disse ad Abiathar: “Io sapevo bene, quel giorno che Doeg, l’Idumeo, era là, ch’egli avrebbe senza dubbio avvertito Saul; io son causa della morte di tutte le persone della famiglia di tuo padre. 009 1SA 022 023 Resta con me, non temere; chi cerca la mia vita cerca la tua; con me sarai al sicuro”. 009 1SA 023 001 Or vennero a dire a Davide: “Ecco, i Filistei hanno attaccato Keila e saccheggiano le aie”. 009 1SA 023 002 E Davide consultò l’Eterno, dicendo: “Andrò io a sconfiggere questi Filistei?” L’Eterno rispose a Davide: “Va’, sconfiggi i Filistei, e salva Keila”. 009 1SA 023 003 Ma la gente di Davide gli disse: “Tu vedi che qui in Giuda abbiam paura; e che sarà se andiamo a Keila contro le schiere de’ Filistei?” 009 1SA 023 004 Davide consultò di nuovo l’Eterno, e l’Eterno gli rispose e gli disse: “Lèvati, scendi a Keila, perché io darò i Filistei nelle tue mani”. 009 1SA 023 005 Davide dunque andò con la sua gente a Keila, combatté contro i Filistei, portò via il loro bestiame, e inflisse loro una grande sconfitta. Così Davide liberò gli abitanti di Keila. 009 1SA 023 006 Quando Abiathar, figliuolo di Ahimelec, si rifugiò presso Davide a Keila, portò seco l’efod. 009 1SA 023 007 Saul fu informato che Davide era giunto a Keila. E Saul disse: “Iddio lo dà nelle mie mani, poiché è venuto a rinchiudersi in una città che ha porte e sbarre”. 009 1SA 023 008 Saul dunque convocò tutto il popolo per andare alla guerra, per scendere a Keila e cinger d’assedio Davide e la sua gente. 009 1SA 023 009 Ma Davide, avuta conoscenza che Saul gli macchinava del male, disse al sacerdote Abiathar: “Porta qua l’efod”. 009 1SA 023 010 Poi disse: “O Eterno, Dio d’Israele, il tuo servo ha sentito come cosa certa che Saul cerca di venire a Keila per distruggere la città per causa mia. 009 1SA 023 011 Quei di Keila mi daranno essi nelle sue mani? Saul scenderà egli come il tuo servo ha sentito dire? O Eterno, Dio d’Israele, deh! fallo sapere al tuo servo!” L’Eterno rispose: “Scenderà”. 009 1SA 023 012 Davide chiese ancora: “Quei di Keila daranno essi me e la mia gente nelle mani di Saul?” L’Eterno rispose: “Vi daranno nelle sue mani”. 009 1SA 023 013 Allora Davide e la sua gente, circa seicento uomini, si levarono, uscirono da Keila e andaron qua e là a caso; e Saul informato che Davide era fuggito da Keila, rinunziò alla sua spedizione. 009 1SA 023 014 Davide rimase nel deserto in luoghi forti; e se ne stette nella contrada montuosa del deserto di Zif. Saul lo cercava continuamente, ma Dio non glielo dette nelle mani. 009 1SA 023 015 E Davide sapendo che Saul s’era mosso per torgli la vita, restò nel deserto di Zif, nella foresta. 009 1SA 023 016 Allora Gionathan, figliuolo di Saul, si levò, e si recò da Davide nella foresta. Egli fortificò la sua fiducia in Dio, 009 1SA 023 017 e gli disse: “Non temere, poiché Saul, mio padre, non riuscirà a metterti le mani addosso: tu regnerai sopra Israele, e io sarò il secondo dopo di te; e ben lo sa anche Saul mio padre”. 009 1SA 023 018 E i due fecero alleanza in presenza dell’Eterno; poi Davide rimase nella foresta, e Gionathan se ne andò a casa sua. 009 1SA 023 019 Or gli Zifei salirono da Saul a Ghibea e gli dissero: “Davide non sta egli nascosto fra noi, ne’ luoghi forti della foresta, sul colle di Hakila che è a mezzogiorno del deserto? 009 1SA 023 020 Scendi dunque, o re, giacché tutto il desiderio dell’anima tua e di scendere, e penserem noi a darlo nelle mani del re”. 009 1SA 023 021 Saul disse: “Siate benedetti dall’Eterno, voi che avete pietà di me! 009 1SA 023 022 Andate, vi prego, informatevi anche più sicuramente per sapere e scoprire il luogo dove suol fermarsi, e chi l’abbia quivi veduto; poiché mi si dice ch’egli è molto astuto. 009 1SA 023 023 E vedete di conoscere tutti i nascondigli dov’ei si ritira; poi tornate da me con notizie sicure, e io andrò con voi. S’egli è nel paese, io lo cercherò fra tutte le migliaia di Giuda”. 009 1SA 023 024 Quelli dunque si levarono e se n’andarono a Zif, innanzi a Saul; ma Davide e i suoi erano nel deserto di Maon, nella pianura a mezzogiorno del deserto. 009 1SA 023 025 Saul con la sua gente partì in cerca di lui; ma Davide, che ne fu informato, scese dalla roccia e rimase nel deserto di Maon. E quando Saul lo seppe, andò in traccia di Davide nel deserto di Maon. 009 1SA 023 026 Saul camminava da un lato del monte, e Davide con la sua gente dall’altro lato; e come Davide affrettava la marcia per sfuggire a Saul e Saul e la sua gente stavano per circondare Davide e i suoi per impadronirsene, 009 1SA 023 027 arrivò a Saul un messo che disse: “Affrettati a venire, perché i Filistei hanno invaso il paese”. 009 1SA 023 028 Così Saul cessò d’inseguire Davide e andò a far fronte ai Filistei; perciò a quel luogo fu messo nome Sela-Hammahlekoth. 009 1SA 023 029 Poi Davide si partì di là e si stabilì nei luoghi forti di En-Ghedi. 009 1SA 024 001 E quando Saul fu tornato dall’inseguire i Filistei, gli vennero a dire: “Ecco, Davide è nel deserto di En-Ghedi”. 009 1SA 024 002 Allora Saul prese tremila uomini scelti fra tutto Israele, e andò in traccia di Davide e della sua gente fin sulle rocce delle capre salvatiche; 009 1SA 024 003 e giunse ai parchi di pecore ch’eran presso la via; quivi era una spelonca, nella quale Saul entrò per fare i suoi bisogni. Or Davide e la sua gente se ne stavano in fondo alla spelonca. 009 1SA 024 004 La gente di Davide gli disse: “Ecco il giorno nel quale l’Eterno ti dice: Vedi, io ti do nelle mani il tuo nemico; fa’ di lui quello che ti piacerà”. Allora Davide s’alzò, e senza farsi scorgere tagliò il lembo del mantello di Saul. 009 1SA 024 005 Ma dopo, il cuore gli batté, per aver egli tagliato il lembo del mantello di Saul. 009 1SA 024 006 E Davide disse alla sua gente: “Mi guardi l’Eterno, dal commettere contro il mio signore, ch’è l’unto dell’Eterno, l’azione di mettergli le mani addosso; poich’egli è l’unto dell’Eterno”. 009 1SA 024 007 E colle sue parole Davide raffrenò la sua gente, e non le permise di gettarsi su Saul. E Saul si levò, uscì dalla spelonca e continuò il suo cammino. 009 1SA 024 008 Poi anche Davide si levò, uscì dalla spelonca, e gridò dietro a Saul, dicendo: “O re, mio signore!” Saul si guardò dietro, e Davide s’inchinò con la faccia a terra e si prostrò. 009 1SA 024 009 Davide disse a Saul: “Perché dài tu retta alle parole della gente che dice: Davide cerca di farti del male? 009 1SA 024 010 Ecco in quest’ora stessa tu vedi coi tuoi propri occhi che l’Eterno t’avea dato oggi nelle mie mani in quella spelonca; qualcuno mi disse di ucciderti, ma io t’ho risparmiato, e ho detto: Non metterò le mani addosso al mio signore, perch’egli è l’unto dell’Eterno. 009 1SA 024 011 Ora guarda, padre mio, guarda qui nella mia mano il lembo del tuo mantello. Se io t’ho tagliato il lembo del mantello e non t’ho ucciso, puoi da questo veder chiaro che non v’è nella mia condotta né malvagità né ribellione, e che io non ho peccato contro di te, mentre tu mi tendi insidie per tormi la vita! 009 1SA 024 012 L’Eterno sia giudice fra me e te, e l’Eterno mi vendichi di te; ma io non ti metterò le mani addosso. 009 1SA 024 013 Dice il proverbio antico: Il male vien dai malvagi; io quindi non ti metterò le mani addosso. 009 1SA 024 014 Contro chi è uscito il re d’Israele? Chi vai tu perseguitando? Un can morto, una pulce. 009 1SA 024 015 Sia dunque arbitro l’Eterno, e giudichi fra me e te, e vegga e difenda la mia causa e mi renda giustizia, liberandomi dalle tue mani”. 009 1SA 024 016 Quando Davide ebbe finito di dire queste parole a Saul, Saul disse: “E’ questa la tua voce, figliuol mio Davide?” E Saul alzò la voce e pianse. 009 1SA 024 017 E disse a Davide: “Tu sei più giusto di me, poiché tu m’hai reso bene per male, mentre io t’ho reso male per bene. 009 1SA 024 018 Tu hai mostrato oggi la bontà con la quale ti conduci verso di me; poiché l’Eterno m’avea dato nelle tue mani, e tu non m’hai ucciso. 009 1SA 024 019 Se uno incontra il suo nemico, lo lascia egli andarsene in pace? Ti renda dunque l’Eterno il contraccambio del bene che m’hai fatto quest’oggi! 009 1SA 024 020 Ora, ecco, io so che per certo tu regnerai, e che il regno d’Israele rimarrà stabile nelle tue mani. 009 1SA 024 021 Or dunque giurami nel nome dell’Eterno che non distruggerai la mia progenie dopo di me, e che non estirperai il mio nome dalla casa di mio padre”. 009 1SA 024 022 E Davide lo giurò a Saul. Poi Saul se ne andò a casa sua, e Davide e la sua gente risaliron al loro forte rifugio. 009 1SA 025 001 Samuele morì, e tutto Israele si radunò e ne fece cordoglio; e lo seppellirono nella sua proprietà, a Rama. Allora Davide si levò, e scese verso il deserto di Paran. 009 1SA 025 002 Or v’era un uomo a Maon, che aveva i suoi beni a Carmel; era molto ricco, avea tremila pecore e mille capre, e si trovava a Carmel per la tosatura delle sue pecore. 009 1SA 025 003 Quest’uomo avea nome Nabal, e il nome di sua moglie era Abigail, donna di buon senso e di bell’aspetto; ma l’uomo era duro e malvagio nell’agir suo; discendeva da Caleb. 009 1SA 025 004 Davide, avendo saputo nel deserto che Nabal tosava le sue pecore, 009 1SA 025 005 gli mandò dieci giovani, ai quali disse: “Salite a Carmel, andate da Nabal, salutatelo a nome mio, 009 1SA 025 006 e dite così: Salute! pace a te, pace alla tua casa, e pace a tutto quello che t’appartiene! 009 1SA 025 007 Ho saputo che tu hai i tosatori; ora, i tuoi pastori sono stati con noi, e noi non abbiam fatto loro alcun oltraggio, e nulla è stato loro portato via per tutto il tempo che sono stati a Carmel. 009 1SA 025 008 Domandane ai tuoi servi, e te lo diranno. Trovin dunque questi giovani grazia agli occhi tuoi, giacché siam venuti in giorno di gioia; e da’, ti prego, ai tuoi servi e al tuo figliuolo Davide ciò che avrai fra mano”. 009 1SA 025 009 Quando i giovani di Davide arrivarono, ripeterono a Nabal tutte queste parole in nome di Davide, poi si tacquero. 009 1SA 025 010 Ma Nabal rispose ai servi di Davide, dicendo: “Chi è Davide? E chi e il figliuolo d’Isai? Sono molti, oggi, i servi che scappano dai loro padroni; 009 1SA 025 011 e prenderei io il mio pane, la mia acqua e la carne che ho macellata pei miei tosatori, per darli a gente che non so donde venga?” 009 1SA 025 012 I giovani ripresero la loro strada, tornarono, e andarono a riferire a Davide tutte queste parole. 009 1SA 025 013 Allora Davide disse ai suoi uomini: “Ognun di voi si cinga la sua spada”. Ognuno si cinse la sua spada, e Davide pure si cinse la sua, e saliron dietro a Davide circa quattrocento uomini; duecento rimasero presso il bagaglio. 009 1SA 025 014 Or Abigail, moglie di Nabal, fu informata della cosa da uno de’ suoi servi, che le disse: “Ecco, Davide ha inviato dal deserto de’ messi per salutare il nostro padrone, ed egli li ha trattati male. 009 1SA 025 015 Eppure, quella gente è stata molto buona verso di noi; noi non ne abbiam ricevuto alcun oltraggio, e non ci han portato via nulla per tutto il tempo che siamo andati attorno con loro quand’eravamo per la campagna. 009 1SA 025 016 Di giorno e di notte sono stati per noi come una muraglia, per tutto il tempo che siamo stati con loro pascendo i greggi. 009 1SA 025 017 Or dunque rifletti, e vedi quel che tu debba fare; poiché un guaio è certo che avverrà al nostro padrone e a tutta la sua casa; ed egli è uomo così malvagio, che non gli si può parlare”. 009 1SA 025 018 Allora Abigail prese in fretta duecento pani, due otri di vino, cinque montoni allestiti, cinque misure di grano arrostito, cento picce d’uva secca e duecento masse di fichi, e caricò ogni cosa su degli asini. 009 1SA 025 019 Poi disse ai suoi servi: “Andate innanzi a me; ecco, io vi seguirò”. Ma non disse nulla a Nabal suo marito. 009 1SA 025 020 E com’ella, a cavallo al suo asino, scendeva il monte per un sentiero coperto, ecco Davide e i suoi uomini che scendevano di fronte a lei, sì ch’ella li incontrò. 009 1SA 025 021 Or Davide avea detto: “Invano dunque ho io protetto tutto ciò che colui aveva nel deserto, in guisa che nulla è mancato di tutto ciò ch’ei possiede; ed egli m’ha reso male per bene. 009 1SA 025 022 Così tratti Iddio i nemici di Davide col massimo rigore! Fra qui e lo spuntar del giorno, di tutto quel che gli appartiene io non lascerò in vita un sol uomo”. 009 1SA 025 023 E quando Abigail ebbe veduto Davide, scese in fretta dall’asino e gettandosi con la faccia a terra, si prostrò dinanzi a lui. 009 1SA 025 024 Poi, gettandosi ai suoi piedi, disse: “O mio signore, la colpa e mia! Deh, lascia che la tua serva parli in tua presenza, e tu ascolta le parole della tua serva! 009 1SA 025 025 Te ne prego, signor mio, non far caso di quell’uomo da nulla ch’è Nabal; poiché egli è quel che dice il suo nome; si chiama Nabal, e in lui non c’è che stoltezza; ma io, la tua serva, non vidi i giovani mandati dal mio signore. 009 1SA 025 026 Or dunque, signor mio, com’è vero che vive l’Eterno e che l’anima tua vive, l’Eterno t’ha impedito di spargere il sangue e di farti giustizia con le tue proprie mani. Ed ora, i tuoi nemici e quelli che voglion fare del male al mio signore siano come Nabal! 009 1SA 025 027 E adesso, ecco questo regalo che la tua serva reca al mio signore; sia dato ai giovani che seguono il mio signore. 009 1SA 025 028 Deh, perdona il fallo della tua serva; poiché per certo l’Eterno renderà stabile la casa del mio signore, giacché il mio signore combatte le battaglie dell’Eterno, e in tutto il tempo della tua vita non s’è trovata malvagità in te. 009 1SA 025 029 E se mai sorgesse alcuno a perseguitarti e ad attentare alla tua vita, l’anima del mio signore sarà custodita nello scrigno della vita presso l’Eterno, ch’è il tuo Dio; ma l’anima de’ tuoi nemici l’Eterno la lancerà via, come dalla rete d’una frombola. 009 1SA 025 030 E quando l’Eterno avrà fatto al mio signore tutto il bene che t’ha promesso e t’avrà stabilito come capo sopra Israele, 009 1SA 025 031 il mio signore non avrà questo dolore e questo rimorso d’avere sparso del sangue senza motivo e d’essersi fatto giustizia da sé. E quando l’Eterno avrà fatto del bene al mio signore, ricordati della tua serva”. 009 1SA 025 032 E Davide disse ad Abigail: “Sia benedetto l’Eterno, l’Iddio d’Israele, che t’ha oggi mandata incontro a me! 009 1SA 025 033 E sia benedetto il tuo senno, e benedetta sii tu che m’hai oggi impedito di spargere del sangue e di farmi giustizia con le mie proprie mani! 009 1SA 025 034 Poiché certo, com’è vero che vive l’Eterno, l’Iddio d’Israele, che m’ha impedito di farti del male, se tu non ti fossi affrettata a venirmi incontro, fra qui e lo spuntar del giorno a Nabal non sarebbe rimasto un sol uomo”. 009 1SA 025 035 Davide quindi ricevé dalle mani di lei quello ch’essa avea portato, e le disse: “Risali in pace a casa tua; vedi, io ho dato ascolto alla tua voce, e ho avuto riguardo a te”. 009 1SA 025 036 Ed Abigail venne da Nabal; ed ecco ch’egli faceva banchetto in casa sua; banchetto da re. Nabal aveva il cuore allegro, perch’era ebbro fuor di modo; ond’ella non gli fece sapere alcuna cosa, piccola o grande, fino allo spuntar del giorno. 009 1SA 025 037 Ma la mattina, quando gli fu passata l’ebbrezza, la moglie raccontò a Nabal queste cose; allora gli si freddò il cuore, ed ei rimase come un sasso. 009 1SA 025 038 E circa dieci giorni dopo, l’Eterno colpì Nabal, ed egli morì. 009 1SA 025 039 Quando Davide seppe che Nabal era morto, disse: “Sia benedetto l’Eterno, che m’ha reso giustizia dell’oltraggio fattomi da Nabal, e ha preservato il suo servo dal far del male! La malvagità di Nabal, l’Eterno l’ha fatta ricadere sul capo di lui!” Poi Davide mandò da Abigail a proporle di diventar sua moglie. 009 1SA 025 040 E i servi di Davide vennero da Abigail a Carmel, e le parlarono così: “Davide ci ha mandati da te, perché vuol prenderti in moglie”. 009 1SA 025 041 Allora ella si levò, si prostrò con la faccia a terra, e disse: “Ecco, la tua serva farà da schiava, per lavare i piedi ai servi del mio signore”. 009 1SA 025 042 Poi Abigail si levò tosto, montò sopra un asino, e, seguìta da cinque fanciulle tenne dietro ai messi di Davide, e divenne sua moglie. 009 1SA 025 043 Davide sposò anche Ahinoam di Izreel, e ambedue furono sue mogli. 009 1SA 025 044 Or Saul avea dato Mical sua figliuola, moglie di Davide, a Palti, figliuolo di Laish, che era di Gallim. 009 1SA 026 001 Or gli Zifei vennero da Saul a Ghibea e gli dissero: “Davide non sta egli nascosto sulla collina di Hakila dirimpetto al deserto?” 009 1SA 026 002 Allora Saul si levò e scese nel deserto di Zif avendo seco tremila uomini scelti d’Israele, per cercar Davide nel deserto di Zif. 009 1SA 026 003 E Saul si accampò sulla collina di Hakila ch’è dirimpetto al deserto, presso la strada. E Davide, che stava nel deserto, avendo inteso che Saul veniva nel deserto per cercarlo, 009 1SA 026 004 mandò delle spie, e seppe con certezza che Saul era giunto. 009 1SA 026 005 Allora Davide si levò, venne al luogo dove Saul stava accampato, e notò il luogo ov’eran coricati Saul ed Abner, il figliuolo di Ner, capo dell’esercito di lui. Saul stava coricato nel parco dei carri, e la sua gente era accampata intorno a lui. 009 1SA 026 006 E Davide prese a dire ad Ahimelec, lo Hitteo, e ad Abishai, figliuolo di Tseruia, fratello di Joab: “Chi scenderà con me verso Saul nel campo?” E Abishai rispose: “Scenderò io con te”. 009 1SA 026 007 Davide ed Abishai dunque pervennero di notte a quella gente; ed ecco che Saul giaceva addormentato nel parco dei carri, con la sua lancia fitta in terra, dalla parte del capo; ed Abner e la sua gente gli stavan coricati all’intorno. 009 1SA 026 008 Allora Abishai disse a Davide: “Oggi Iddio t’ha messo il tuo nemico nelle mani; or lascia, ti prego, ch’io lo colpisca con la lancia e lo inchiodi in terra con un sol colpo; e non ci sarà bisogno d’un secondo”. 009 1SA 026 009 Ma Davide disse ad Abishai: “Non lo ammazzare; chi potrebbe metter le mani addosso all’unto dell’Eterno senza rendersi colpevole?” 009 1SA 026 010 Poi Davide aggiunse: “Com’è vero che l’Eterno vive, l’Eterno solo sarà quegli che lo colpirà, sia che venga il suo giorno e muoia, sia che scenda in campo di battaglia e vi perisca. 009 1SA 026 011 Mi guardi l’Eterno dal metter le mani addosso all’unto dell’Eterno! Prendi ora soltanto, ti prego, la lancia ch’è presso al suo capo e la brocca dell’acqua, e andiamocene”. 009 1SA 026 012 Davide dunque prese la lancia e la brocca dell’acqua che Saul avea presso al suo capo, e se ne andarono. Nessuno vide la cosa né s’accorse di nulla; e nessuno si svegliò; tutti dormivano, perché l’Eterno avea fatto cader su loro un sonno profondo. 009 1SA 026 013 Poi Davide passò dalla parte opposta e si fermò in lontananza in vetta al monte, a gran distanza dal campo di Saul; 009 1SA 026 014 e gridò alla gente di Saul e ad Abner, figliuolo di Ner: “Non rispondi tu, Abner?” Abner rispose e disse: “Chi sei tu che gridi al re?” 009 1SA 026 015 E Davide disse ad Abner: “Non sei tu un valoroso? E chi è pari a te in Israele? Perché dunque non hai tu fatto buona guardia al re tuo signore? Poiché uno del popolo e venuto per ammazzare il re tuo signore. 009 1SA 026 016 Questo che tu hai fatto non sta bene. Com’è vero che l’Eterno vive, meritate la morte voi che non avete fatto buona guardia al vostro signore, all’unto dell’Eterno! Ed ora guarda dove sia la lancia del re e dove sia la brocca dell’acqua che stava presso al suo capo!” 009 1SA 026 017 Saul riconobbe la voce di Davide e disse: “E’ questa la tua voce, o figliuol mio Davide?” Davide rispose: “E’ la mia voce, o re, mio signore!” 009 1SA 026 018 Poi aggiunse: “Perché il mio signore perseguita il suo servo? Che ho io fatto? Che delitto ho io commesso? 009 1SA 026 019 Ora dunque, si degni il re, mio signore, d’ascoltare le parole dei suo servo. Se è l’Eterno quegli che t’incita contro di me, accetti egli un’oblazione! Ma se son gli uomini, siano essi maledetti dinanzi all’Eterno, poiché m’hanno oggi cacciato per separarmi dall’eredità dell’Eterno, dicendomi: Va’ a servir a degli dèi stranieri! 009 1SA 026 020 Or dunque non cada il mio sangue in terra lungi dalla presenza dell’Eterno! Poiché il re d’Israele è uscito per andar in traccia d’una pulce, come si va dietro a una pernice su per i monti”. 009 1SA 026 021 Allora Saul disse: “Ho peccato; torna, figliuol mio Davide; poiché io non ti farò più alcun male, giacché oggi la mia vita è stata preziosa agli occhi tuoi; ecco, io ho operato da stolto, e ho commesso un gran fallo”. 009 1SA 026 022 Davide rispose: “Ecco la lancia del re; passi qua uno de’ tuoi giovani a prenderla. 009 1SA 026 023 L’Eterno retribuirà ciascuno secondo la sua giustizia e la sua fedeltà; giacché l’Eterno t’avea dato oggi nelle mie mani, e io non ho voluto metter le mani addosso all’unto dell’Eterno. 009 1SA 026 024 E come preziosa è stata oggi la tua vita agli occhi miei, così preziosa sarà la vita mia agli occhi dell’Eterno; ed egli mi libererà da ogni tribolazione”. 009 1SA 026 025 E Saul disse a Davide: “Sii tu benedetto, figliuol mio Davide. Tu agirai da forte, e riuscirai per certo vittorioso”. Davide continuò il suo cammino, e Saul tornò a casa sua. 009 1SA 027 001 Or Davide disse in cuor suo: “Un giorno o l’altro io perirò per le mani di Saul; non v’è nulla di meglio per me che rifugiarmi nel paese dei Filistei, in guisa che Saul, perduta ogni speranza, finisca di cercarmi per tutto il territorio d’Israele; così scamperò dalle sue mani”. 009 1SA 027 002 Davide dunque si levò, e coi seicento uomini che avea seco, si recò da Akis figlio di Maoc, re di Gath. 009 1SA 027 003 E Davide dimorò con Akis a Gath, egli e la sua gente, ciascuno con la sua famiglia. Davide avea seco le sue due mogli: Ahinoam, la Izreelita, e Abigail, la Carmelita, ch’era stata moglie di Nabal. 009 1SA 027 004 E Saul, informato che Davide era fuggito Gath, non si diè più a cercarlo. 009 1SA 027 005 Davide disse ad Akis: “Se ho trovato grazia agli occhi tuoi, siami dato in una delle città della campagna un luogo dove io possa stabilirmi; e perché il tuo servo dimorerebb’egli con te nella città reale?” 009 1SA 027 006 Ed Akis, in quel giorno, gli diede Tsiklag; perciò Tsiklag ha appartenuto ai re di Giuda fino al dì d’oggi. 009 1SA 027 007 Or il tempo che Davide passò nel paese dei Filistei fu di un anno e quattro mesi. 009 1SA 027 008 E Davide e la sua gente salivano e facevano delle scorrerie nel paese dei Gheshuriti, dei Ghirziti e degli Amalekiti; poiché queste popolazioni abitavano da tempi antichi il paese, dal lato di Shur fino al paese d’Egitto. 009 1SA 027 009 E Davide devastava il paese, non vi lasciava in vita né uomo né donna, e pigliava pecore, buoi, asini, cammelli e indumenti; poi se ne tornava e andava da Akis. 009 1SA 027 010 Akis domandava: “Dove avete fatto la scorreria quest’oggi?” E Davide rispondeva: “Verso il mezzogiorno di Giuda, verso il mezzogiorno degli Jerahmeeliti e verso il mezzogiorno dei Kenei”. 009 1SA 027 011 E Davide non lasciava in vita né uomo né donna per menarli a Gath, poiché diceva: “Potrebbero parlare contro di noi e dire: Così ha fatto Davide”. Questo fu il suo modo d’agire tutto il tempo che dimorò nel paese dei Filistei. 009 1SA 027 012 Ed Akis avea fiducia in Davide e diceva: “Egli si rende odioso a Israele, suo popolo; e così sarà mio servo per sempre”. 009 1SA 028 001 Or avvenne in quei giorni che i Filistei radunarono i loro eserciti per muover guerra ad Israele. Ed Akis disse a Davide: “Sappi per cosa certa che verrai meco alla guerra, tu e la tua gente”. Davide rispose ad Akis: 009 1SA 028 002 “E tu vedrai quello che il tuo servo farà”. E Akis a Davide: “E io t’affiderò per sempre la guardia della mia persona”. 009 1SA 028 003 Or Samuele era morto; tutto Israele ne avea fatto cordoglio, e l’avean sepolto in Rama, nella sua città. E Saul avea cacciato dal paese gli evocatori di spiriti e gl’indovini. 009 1SA 028 004 I Filistei si radunarono e vennero ad accamparsi a Sunem. Saul parimente radunò tutto Israele, e si accamparono a Ghilboa. 009 1SA 028 005 Quando Saul vide l’accampamento dei Filistei ebbe paura e il cuore gli tremò forte. 009 1SA 028 006 E Saul consultò l’Eterno, ma l’Eterno non gli rispose né per via di sogni, né mediante l’Urim, né per mezzo dei profeti. 009 1SA 028 007 Allora Saul disse ai suoi servi: “Cercatemi una donna che sappia evocar gli spiriti ed io andrò da lei a consultarla”. I servi gli dissero: “Ecco, a En-Dor v’è una donna che evoca gli spiriti”. 009 1SA 028 008 E Saul si contraffece, si mise altri abiti, e partì accompagnato da due uomini. Giunsero di notte presso la donna, e Saul le disse: “Dimmi l’avvenire, ti prego, evocando uno spirito e fammi salire colui che ti dirò”. 009 1SA 028 009 La donna gli rispose: “Ecco, tu sai quel che Saul ha fatto, com’egli ha sterminato dal paese gli evocatori di spiriti e gl’indovini; perché dunque tendi un’insidia alla mia vita per farmi morire?” 009 1SA 028 010 E Saul le giurò per l’Eterno, dicendo: “Com’è vero che l’Eterno vive, nessuna punizione ti toccherà per questo!” 009 1SA 028 011 Allora la donna gli disse: “Chi debbo farti salire?” Ed egli: “Fammi salire Samuele”. 009 1SA 028 012 E quando la donna vide Samuele levò un gran grido e disse a Saul: “Perché m’hai ingannata? Tu sei Saul!” 009 1SA 028 013 Il re le disse: “Non temere; ma che vedi?” E la donna a Saul: “Vedo un essere sovrumano che esce di sotto terra”. 009 1SA 028 014 Ed egli a lei: “Che forma ha?” Ella rispose: “E’ un vecchio che sale, ed è avvolto in un mantello”. Allora Saul comprese ch’era Samuele, si chinò con la faccia a terra e gli si prostro dinanzi. 009 1SA 028 015 E Samuele disse a Saul: “Perché mi hai tu disturbato, facendomi salire?” Saul rispose: “Io sono in grande angustia, poiché i Filistei mi fanno guerra, e Dio si è ritirato da me e non mi risponde più né mediante i profeti né per via di sogni; perciò t’ho chiamato perché tu mi faccia sapere quel che ho da fare”. 009 1SA 028 016 Samuele disse: “Perché consulti me, mentre l’Eterno si è ritirato da te e t’è divenuto avversario? 009 1SA 028 017 L’Eterno ha agito come aveva annunziato per mio mezzo; l’Eterno ti strappa di mano il regno e lo dà al tuo prossimo, a Davide, 009 1SA 028 018 perché non hai ubbidito alla voce dell’Eterno e non hai lasciato corso all’ardore della sua ira contro ad Amalek; perciò l’Eterno ti tratta così quest’oggi. 009 1SA 028 019 E l’Eterno darà anche Israele con te nelle mani dei Filistei, e domani tu e i tuoi figliuoli sarete meco; l’Eterno darà pure il campo d’Israele nelle mani dei Filistei”. 009 1SA 028 020 Allora Saul cadde subitamente lungo disteso per terra, perché spaventato dalle parole di Samuele; ed era inoltre senza forza, giacché non avea preso cibo tutto quel giorno e tutta quella notte. 009 1SA 028 021 La donna s’avvicinò a Saul; e vedutolo tutto atterrito, gli disse: “Ecco, la tua serva ha ubbidito alla tua voce; io ho messo a repentaglio la mia vita per ubbidire alle parole che m’hai dette. 009 1SA 028 022 Or dunque, anche tu porgi ascolto alla voce della tua serva, e lascia ch’io ti metta davanti un boccon di pane; e mangia per prender forza da rimetterti in viaggio”. 009 1SA 028 023 Ma egli rifiutò e disse: “Non mangerò”. I suoi servi, però, unitamente alla donna gli fecero violenza, ed egli s’arrese alle loro istanze; s’alzò da terra e si pose a sedere sul letto. 009 1SA 028 024 Or la donna aveva in casa un vitello ingrassato, che ella s’affrettò ad ammazzare; poi prese della farina, la impastò e ne fece dei pani senza lievito; 009 1SA 028 025 mise quei cibi davanti a Saul e ai suoi servi, e quelli mangiarono, poi si levarono e ripartirono quella stessa notte. 009 1SA 029 001 I Filistei radunarono tutte le loro truppe ad Afek, e gl’Israeliti si accamparono presso la sorgente di Izreel. 009 1SA 029 002 I principi dei Filistei marciavano alla testa delle loro centinaia e delle loro migliaia, e Davide e la sua gente marciavano alla retroguardia con Akis. 009 1SA 029 003 Allora i capi dei Filistei dissero: “Che fanno qui questi Ebrei?” E Akis rispose ai capi dei Filistei: “Ma questi è Davide, servo di Saul re d’Israele, che è stato presso di me da giorni, anzi da anni, e contro il quale non ho avuto nulla da ridire dal giorno della sua defezione a oggi!” 009 1SA 029 004 Ma i capi de’ Filistei si adirarono contro di lui, e gli dissero: “Rimanda costui e se ne ritorni al luogo che tu gli hai assegnato, e non scenda con noi alla battaglia, affinché non sia per noi un nemico durante la battaglia. Poiché come potrebbe costui riacquistar la grazia del signor suo, se non a prezzo delle teste di questi uomini nostri? 009 1SA 029 005 Non è egli quel Davide di cui si cantava in mezzo alle danze: Saul ha ucciso i suoi mille, e Davide i suoi diecimila?” 009 1SA 029 006 Allora Akis chiamò Davide e gli disse: “Com’è vero che l’Eterno vive, tu sei un uomo retto, e vedo con piacere il tuo andare e venire con me nel campo, poiché non ho trovato in te nulla di male dal giorno che arrivasti da me fino ad oggi; ma tu non piaci ai principi. 009 1SA 029 007 Or dunque, ritornatene e vattene in pace, per non disgustare i principi dei Filistei”. 009 1SA 029 008 Davide disse ad Akis: “Ma che ho mai fatto? e che hai tu trovato nel tuo servo, in tutto il tempo che sono stato presso di te fino al dì d’oggi, perch’io non debba andare a combattere contro i nemici del re, mio signore?” 009 1SA 029 009 Akis rispose a Davide, dicendo: “Lo so; tu sei caro agli occhi miei come un angelo di Dio; ma i principi dei Filistei hanno detto: Egli non deve salire con noi alla battaglia! 009 1SA 029 010 Or dunque, alzati domattina di buon’ora, coi servi del tuo signore che son venuti teco; alzatevi di buon mattino e appena farà giorno, andatevene”. 009 1SA 029 011 Davide dunque con la sua gente si levò di buon’ora, per partire al mattino e tornare nel paese dei Filistei. E i Filistei salirono a Izreel. 009 1SA 030 001 Tre giorni dopo, quando Davide e la sua gente furon giunti a Tsiklag, ecco che gli Amalekiti avean fatto una scorreria verso il mezzogiorno e verso Tsiklag; aveano presa Tsiklag e l’aveano incendiata: 009 1SA 030 002 avean fatto prigionieri le donne e tutti quelli che vi si trovavano, piccoli e grandi; non avevano ucciso alcuno, ma aveano menato via tutti, e se n’eran tornati donde eran venuti. 009 1SA 030 003 Quando Davide e la sua gente giunsero alla città, ecco ch’essa era distrutta dal fuoco, e le loro mogli, i loro figliuoli e le loro figliuole erano stati menati via prigionieri. 009 1SA 030 004 Allora Davide e tutti quelli ch’eran con lui alzaron la voce e piansero, finché non ebbero più forza di piangere. 009 1SA 030 005 Le due mogli di Davide, Ahinoam la Izreelita e Abigail la Carmelita ch’era stata moglie di Nabal, erano anch’esse prigioniere. 009 1SA 030 006 E Davide fu grandemente angosciato perché la gente parlava di lapidarlo, essendo l’animo di tutti amareggiato a motivo dei lor figliuoli e delle loro figliuole; ma Davide si fortificò nell’Eterno, nel suo Dio. 009 1SA 030 007 Davide disse al sacerdote Abiathar, figliuolo di Ahimelec: “Ti prego, portami qua l’efod”. E Abiathar portò l’efod a Davide. 009 1SA 030 008 E Davide consultò l’Eterno, dicendo: “Debbo io dar dietro a questa banda di predoni? la raggiungerò io?” L’Eterno rispose: “Dàlle dietro, poiché certamente la raggiungerai, e potrai ricuperare ogni cosa”. 009 1SA 030 009 Davide dunque andò coi seicento uomini che avea seco, e giunsero al torrente Besor, dove quelli ch’erano rimasti indietro si fermarono: 009 1SA 030 010 ma Davide continuò l’inseguimento con quattrocento uomini: duecento erano rimasti addietro, troppo stanchi per poter attraversare il torrente Besor. 009 1SA 030 011 Trovarono per la campagna un Egiziano, e lo menarono a Davide. Gli diedero del pane, ch’egli mangiò, e dell’acqua da bere; 009 1SA 030 012 e gli diedero un pezzo di schiacciata di fichi secchi e due picce d’uva. Quand’egli ebbe mangiato, si riebbe, perché non avea mangiato pane né bevuto acqua per tre giorni e tre notti. 009 1SA 030 013 Davide gli chiese: “A chi appartieni? e di dove sei? Quegli rispose: “Sono un giovine egiziano, servo di un Amalekita; e il mio padrone m’ha abbandonato perché tre giorni fa caddi infermo. 009 1SA 030 014 Abbiam fatto una scorreria nel mezzogiorno dei Kerethei, sul territorio di Giuda e nel mezzogiorno di Caleb, e abbiamo incendiato Tsiklag”. 009 1SA 030 015 Davide gli disse: “Vuoi tu condurmi giù dov’è quella banda?” Quegli rispose: “Giurami per il nome di Dio che non mi ucciderai e non mi darai nelle mani del mio padrone, e io ti menerò giù dov’è quella banda”. 009 1SA 030 016 E quand’ei l’ebbe menato là, ecco che gli Amalekiti erano sparsi dappertutto per la campagna, mangiando, bevendo, e facendo festa, a motivo del gran bottino che avean portato via dal paese dei Filistei e da paese di Giuda. 009 1SA 030 017 Davide diè loro addosso dalla sera di quel giorno fino alla sera dell’indomani; e non uno ne scampò, tranne quattrocento giovani, che montarono su dei cammelli e fuggirono. 009 1SA 030 018 Davide ricuperò tutto quello che gli Amalekiti aveano portato via, e liberò anche le sue due mogli. 009 1SA 030 019 E non vi mancò alcuno, né dei piccoli né dei grandi, né de’ figliuoli né delle figliuole, né alcun che del bottino, né cosa alcuna che gli Amalekiti avessero presa. Davide ricondusse via tutto. 009 1SA 030 020 Davide riprese anche tutti i greggi e tutti gli armenti; e quelli che menavano questo bestiame e camminavano alla sua testa, dicevano: “Questo è il bottino di Davide!” 009 1SA 030 021 Poi Davide tornò verso quei duecento uomini che per la grande stanchezza non gli avevano potuto tener dietro, e che egli avea fatti rimanere al torrente Besor. Quelli si fecero avanti incontro a Davide e alla gente ch’era con lui. E Davide, accostatosi a loro, li salutò. 009 1SA 030 022 Allora tutti i tristi e i perversi fra gli uomini che erano andati con Davide, presero a dire: “Giacché costoro non son venuti con noi, non darem loro nulla del bottino che abbiamo ricuperato; tranne a ciascun di loro la sua moglie e i suoi figliuoli; se li menino via, e se ne vadano!” 009 1SA 030 023 Ma Davide disse: “Non fate così, fratelli miei, riguardo alle cose che l’Eterno ci ha date: Egli che ci ha protetti, e ha dato nelle nostre mani la banda ch’era venuta contro di noi. 009 1SA 030 024 E chi vi darebbe retta in quest’affare? Qual è la parte di chi scende alla battaglia, tale dev’essere la parte di colui che rimane presso il bagaglio; faranno tra loro le parti uguali. 009 1SA 030 025 E da quel giorno in poi si fece così; Davide ne fece in Israele una legge e una norma, che han durato fino al dì d’oggi. 009 1SA 030 026 Quando Davide fu tornato a Tsiklag, mandò parte di quel bottino agli anziani di Giuda, suoi amici, dicendo: “Eccovi un dono che viene dal bottino preso ai nemici dell’Eterno”. 009 1SA 030 027 Ne mandò a quelli di Bethel, a quelli di Ramoth del mezzogiorno, a quelli di Jattir, 009 1SA 030 028 a quelli d’Aroer, a quelli di Simoth, a quelli d’Eshtemoa, 009 1SA 030 029 a quelli di Racal, a quelli delle città degli Ierahmeeliti, a quelli delle città dei Kenei, 009 1SA 030 030 a quelli di Horma, a quelli di Cor-Ashan, a quelli di Athac, 009 1SA 030 031 a quelli di Hebron, e a quelli di tutti i luoghi che Davide e la sua gente aveano percorso. 009 1SA 031 001 Or i Filistei vennero a battaglia con Israele, e gl’Israeliti fuggirono dinanzi ai Filistei, e caddero morti in gran numero sul monte Ghilboa. 009 1SA 031 002 I Filistei inseguirono accanitamente Saul e i suoi figliuoli, e uccisero Gionathan, Abinadab e Malkishua, figliuoli di Saul. 009 1SA 031 003 Il forte della battaglia si volse contro Saul; gli arcieri lo raggiunsero, ed egli si trovò in grande angoscia a motivo degli arcieri. 009 1SA 031 004 Saul disse al suo scudiero: “Sfodera la spada, e trafiggimi, affinché questi incirconcisi non vengano a trafiggermi ed a farmi oltraggio”. Ma lo scudiero non volle farlo, perch’era còlto da gran paura. Allora Saul prese la propria spada e vi si gettò sopra. 009 1SA 031 005 Lo scudiero di Saul, vedendolo morto, si gettò anch’egli sulla propria spada, e morì con lui. 009 1SA 031 006 Così, in quel giorno, morirono insieme Saul, i suoi tre figliuoli, il suo scudiero e tutta la sua gente. 009 1SA 031 007 E quando gl’Israeliti che stavano di là dalla valle e di là dal Giordano videro che la gente d’Israele s’era data alla fuga e che Saul e i suoi figliuoli erano morti, abbandonarono le città, e fuggirono; e i Filistei andarono essi ad abitarle. 009 1SA 031 008 L’indomani i Filistei vennero a spogliare i morti, e trovarono Saul e i suoi tre figliuoli caduti sul monte Ghilboa. 009 1SA 031 009 Tagliarono la testa a Saul, lo spogliarono delle sue armi, e mandarono all’intorno per il paese de’ Filistei ad annunziare la buona notizia nei templi dei loro idoli ed al popolo; 009 1SA 031 010 e collocarono le armi di lui nel tempio di Astarte, e appesero il suo cadavere alle mura di Beth-Shan. 009 1SA 031 011 Ma quando gli abitanti di Jabes di Galaad udirono quello che i Filistei avean fatto a Saul, 009 1SA 031 012 tutti gli uomini valorosi si levarono, camminarono tutta la notte, tolsero dalle mura di Beth-Shan il cadavere di Saul e i cadaveri dei suoi figliuoli, tornarono a Jabes, e quivi li bruciarono. 009 1SA 031 013 Poi presero le loro ossa, le seppellirono sotto alla tamerice di Jabes, e digiunarono per sette giorni. # # BOOK 010 2SA 2 Samuel 2 Samuele 010 2SA 001 001 Or avvenne che, dopo la morte di Saul, Davide, tornato dalla sconfitta degli Amalekiti, si fermò due giorni a Tsiklag. 010 2SA 001 002 Quand’ecco, il terzo giorno, arrivare dal campo, di presso a Saul, un uomo colle vesti stracciate e col capo sparso di polvere, il quale, giunto in presenza di Davide, si gettò in terra e gli si prostrò dinanzi. 010 2SA 001 003 Davide gli chiese: “Donde vieni?” L’altro gli rispose: “Sono fuggito dal campo d’Israele”. 010 2SA 001 004 Davide gli disse: “Che e successo? dimmelo, ti prego”. Quegli rispose: “Il popolo è fuggito dal campo di battaglia, e molti uomini son caduti e morti; e anche Saul e Gionathan, suo figliuolo, sono morti”. 010 2SA 001 005 Davide domandò al giovine che gli raccontava queste cose: “Come sai tu che Saul e Gionathan, suo figliuolo, siano morti?” 010 2SA 001 006 Il giovine che gli raccontava queste cose, disse: “Mi trovavo per caso sul monte Ghilboa, e vidi Saul che si appoggiava sulla sua lancia, e i carri e i cavalieri lo stringevano da presso. 010 2SA 001 007 Egli si voltò indietro, mi vide e mi chiamò. Io risposi: “Eccomi.” 010 2SA 001 008 Egli mi chiese: “Chi sei tu?” Io gli risposi: “Sono un Amalekita”. 010 2SA 001 009 Egli mi disse: “Appressati e uccidimi, poiché m’ha preso la vertigine, ma sono sempre vivo”. 010 2SA 001 010 Io dunque mi appressai e lo uccisi, perché sapevo che, una volta caduto, non avrebbe potuto vivere. Poi presi il diadema ch’egli aveva in capo e il braccialetto che aveva al braccio, e li ho portati qui al mio signore”. 010 2SA 001 011 Allora Davide prese le sue vesti e le stracciò; e lo stesso fecero tutti gli uomini che erano con lui. 010 2SA 001 012 E fecero cordoglio e piansero e digiunarono fino a sera, a motivo di Saul, di Gionathan, suo figliuolo, del popolo dell’Eterno e della casa d’Israele, perché eran caduti per la spada. 010 2SA 001 013 Poi Davide chiese al giovine che gli avea raccontato quelle cose: “Donde sei tu?” Quegli rispose: “Son figliuolo d’uno straniero, d’un Amalekita”. 010 2SA 001 014 E Davide gli disse: “Come mai non hai tu temuto di stender la mano per uccidere l’unto dell’Eterno?” 010 2SA 001 015 Poi chiamò uno dei suoi uomini, e gli disse: “Avvicinati, e gettati sopra costui!” Quegli lo colpì, ed egli morì. 010 2SA 001 016 E Davide gli disse: “Il tuo sangue ricada sul tuo capo, poiché la tua bocca ha testimoniato contro di te quando hai detto: Io ho ucciso l’unto dell’Eterno”. 010 2SA 001 017 Allora Davide compose questa elegia sopra Saul e sul figlio di lui Gionathan, 010 2SA 001 018 e ordinò che fosse insegnata ai figliuoli di Giuda. E’ l’elegia dell’arco. Si trova scritta nel libro del giusto: 010 2SA 001 019 “Il fiore de’ tuoi figli, o Israele, giace ucciso sulle tue alture! Come mai son caduti quei prodi? 010 2SA 001 020 Non ne recate la nuova a Gath, non lo pubblicate per le strade d’Askalon; le figliuole de’ Filistei ne gioirebbero, le figliuole degl’incirconcisi ne farebbero festa. 010 2SA 001 021 O monti di Ghilboa, su voi non cada più né rugiada né pioggia, né più vi siano campi da offerte; poiché là fu gettato via lo scudo de’ prodi, lo scudo di Saul, che l’olio non ungerà più. 010 2SA 001 022 L’arco di Gionathan non tornava mai dalla pugna senz’avere sparso sangue di uccisi, senz’aver trafitto grasso di prodi; e la spada di Saul non tornava indietro senz’avere colpito. 010 2SA 001 023 Saul e Gionathan, tanto amati e cari, mentr’erano in vita, non sono stati divisi nella lor morte. Eran più veloci delle aquile, più forti de’ leoni! 010 2SA 001 024 Figliuole d’Israele, piangete su Saul, che vi rivestiva deliziosamente di scarlatto, che alle vostre vesti metteva degli ornamenti d’oro. 010 2SA 001 025 Come mai son caduti i prodi in mezzo alla pugna? Come mai venne ucciso Gionathan sulle tue alture? 010 2SA 001 026 Io sono in angoscia a motivo di te, o fratel mio Gionathan; tu m’eri sommamente caro, e l’amor tuo per me era più maraviglioso che l’amore delle donne. 010 2SA 001 027 Come mai son caduti i prodi? Come mai sono state infrante le loro armi?” 010 2SA 002 001 Dopo questo, Davide consultò l’Eterno, dicendo: “Debbo io salire in qualcuna delle città di Giuda?” L’Eterno gli rispose: “Sali”. Davide chiese: “Dove salirò io?” L’Eterno rispose: 010 2SA 002 002 “A Hebron”. Davide dunque vi salì con le sue due mogli, Abinoam la Izreelita, ed Abigail la Carmelita ch’era stata moglie di Nabal. 010 2SA 002 003 Davide vi menò pure la gente ch’era con lui, ciascuno con la sua famiglia, e si stabilirono nelle città di Hebron. 010 2SA 002 004 E gli uomini di Giuda vennero e unsero quivi Davide come re della casa di Giuda. Ora fu riferito a Davide ch’erano stati gli uomini di Jabes di Galaad a seppellire Saul. 010 2SA 002 005 Allora Davide inviò de’ messi agli uomini di Jabes di Galaad, e fece dir loro: “Siate benedetti dall’Eterno, voi che avete mostrato questa benignità verso Saul, vostro signore, dandogli sepoltura! 010 2SA 002 006 Ed ora l’Eterno mostri a voi la sua benignità e la sua fedeltà! E anch’io vi farò del bene, giacché avete agito così. 010 2SA 002 007 Or dunque si rafforzino le vostre mani, e siate valenti; giacché Saul è morto, ma la casa di Giuda mi ha unto come re su di essa”. 010 2SA 002 008 Or Abner, figliuolo di Ner, capo dell’esercito di Saul, prese Jsh-Bosheth, figliuolo di Saul, e lo fece passare a Mahanaim, 010 2SA 002 009 e lo costituì re di Galaad, degli Ashuriti, di Izreel, d’Efraim, di Beniamino e di tutto Israele. 010 2SA 002 010 Jsh-Bosheth, figliuolo di Saul, avea quarant’anni quando cominciò a regnare sopra Israele, e regnò due anni. Ma la casa di Giuda seguitò Davide. 010 2SA 002 011 Il tempo che Davide regnò a Hebron sulla casa di Giuda fu di sette anni e sei mesi. 010 2SA 002 012 Or Abner, figliuolo di Ner, e la gente di Jsh-Bosheth, figliuolo di Saul, uscirono da Mahanaim per marciare verso Gabaon. 010 2SA 002 013 Joab, figliuolo di Tseruia e la gente di Davide si misero anch’essi in marcia. S’incontrarono presso lo stagno di Gabaon, e si fermarono gli uni da un lato dello stagno, gli altri dall’altro lato. 010 2SA 002 014 Allora Abner disse a Joab: “Si levino dei giovani, e giochin di spada in nostra presenza!” E Joab rispose: “Si levino pure!” 010 2SA 002 015 Quelli dunque si levarono, e si fecero avanti in numero uguale: dodici per Beniamino e per Jsh-Bosheth, figliuolo di Saul, e dodici della gente di Davide. 010 2SA 002 016 E ciascun d’essi, preso l’avversario per la testa, gli piantò la spada nel fianco; cosicché caddero tutt’insieme. Perciò quel luogo, ch’è presso a Gabaon, fu chiamato Helkath-Hatsurim. 010 2SA 002 017 In quel giorno vi fu una battaglia aspra assai, nella quale Abner con la gente d’Israele fu sconfitto dalla gente di Davide. 010 2SA 002 018 V’erano quivi i tre figliuoli di Tseruia, Joab, Abishai ed Asael; e Asael era di piè veloce come una gazzella della campagna. 010 2SA 002 019 Asael si mise ad inseguire Abner; e, dandogli dietro, non si voltava né a destra né a sinistra. 010 2SA 002 020 Abner, guardandosi alle spalle, disse: “Sei tu, Asael?” Quegli rispose: “Son io”. 010 2SA 002 021 E Abner gli disse: “Volgiti a destra o a sinistra, afferra uno di que’ giovani, e prenditi le sue spoglie!” Ma Asael non volle cessare dall’inseguirlo. 010 2SA 002 022 E Abner di bel nuovo gli disse: “Cessa dal darmi dietro! Perché obbligarmi a inchiodarti al suolo? Come potrei io poi alzar la fronte dinanzi al tuo fratello Joab?” 010 2SA 002 023 Ma quegli si rifiutò di cambiare strada; allora Abner con la estremità inferiore della lancia lo colpì nell’inguine, sì che la lancia lo passò da parte a parte. Asael cadde e morì in quello stesso luogo; e quanti passavano dal punto dov’egli era caduto morto, si fermavano. 010 2SA 002 024 Ma Joab e Abishai inseguirono Abner; e il sole tramontava quando giunsero al colle di Amma, ch’è dirimpetto a Ghiah, sulla via del deserto di Gabaon. 010 2SA 002 025 E i figliuoli di Beniamino si radunarono dietro ad Abner, formarono un corpo, e si collocarono in vetta a una collina. 010 2SA 002 026 Allora Abner chiamò Joab e disse: “La spada divorerà ella in perpetuo? Non sai tu che alla fine ci sarà dell’amaro? Quando verrà dunque il momento che ordinerai al popolo di non dar più la caccia ai suoi fratelli?” 010 2SA 002 027 Joab rispose: “Com’è vero che Dio vive, se tu non avessi parlato, il popolo non avrebbe cessato d’inseguire i suoi fratelli prima di domani mattina”. 010 2SA 002 028 Allora Joab suonò la tromba, e tutto il popolo si fermò, senza più inseguire Israele, e cessò di combattere. 010 2SA 002 029 Abner e la sua gente camminarono tutta quella notte per la campagna, passarono il Giordano, attraversarono tutto il Bithron e giunsero a Mahanaim. 010 2SA 002 030 Joab tornò anch’egli dall’inseguire Abner; e, radunato tutto il popolo, risultò che della gente di Davide mancavano diciannove uomini ed Asael. 010 2SA 002 031 Ma la gente di Davide aveva ucciso trecento sessanta uomini de’ Beniaminiti e della gente di Abner. 010 2SA 002 032 Poi portaron via Asael e lo seppellirono nel sepolcro di suo padre, a Bethlehem. Poi Joab e la sua gente camminaron tutta la notte; e il giorno spuntava, quando giunsero a Hebron. 010 2SA 003 001 La guerra fra la casa di Saul e la casa di Davide fu lunga. Davide si faceva sempre più forte, mentre la casa di Saul si andava indebolendo. 010 2SA 003 002 E nacquero a Davide dei figliuoli a Hebron. Il suo primogenito fu Amnon, di Ahinoam, la Izreelita; 010 2SA 003 003 il secondo fu Kileab di Abigail, la Carmelita, ch’era stata moglie di Nabal; il terzo fu Absalom, figliuolo di Maaca, figliuola di Talmai re di Gheshur; 010 2SA 003 004 il quarto fu Adonija, figliuolo di Hagghith; il quinto fu Scefatia, figliuolo di Abital, 010 2SA 003 005 e il sesto fu Ithream, figliuolo di Egla, moglie di Davide. Questi nacquero a Davide in Hebron. 010 2SA 003 006 Durante la guerra fra la casa di Saul e la casa di Davide, Abner si tenne costante dalla parte della casa di Saul. 010 2SA 003 007 Or Saul aveva avuta una concubina per nome Ritspa, figliuola di Aia; e Jsh-Bosheth disse ad Abner: “Perché sei tu andato dalla concubina di mio padre?” 010 2SA 003 008 Abner si adirò forte per le parole di Jsh-Bosheth, e rispose: “Sono io una testa di cane che tenga da Giuda? Oggi io do prova di benevolenza, verso la casa di Saul tuo padre, verso i suoi fratelli ed i suoi amici, non t’ho dato nelle mani di Davide, e proprio oggi tu mi rimproveri il fallo commesso con questa donna! 010 2SA 003 009 Iddio tratti Abner col massimo rigore, se io non faccio per Davide tutto quello che l’Eterno gli ha promesso con giuramento, 010 2SA 003 010 trasferendo il regno dalla casa di Saul a quella di lui, e stabilendo il trono di Davide sopra Israele e sopra Giuda, da Dan fino a Beer-Sheba”. 010 2SA 003 011 E Jsh-Bosheth non poté replicar verbo ad Abner, perché avea paura di lui. 010 2SA 003 012 E Abner spedì tosto de’ messi a Davide per dirli: “A chi appartiene il paese?” e “Fa’ alleanza con me, e il mio braccio sarà al tuo servizio per volgere dalla tua parte tutto Israele”. 010 2SA 003 013 Davide rispose: “Sta bene; io farò alleanza con te; ma una sola cosa ti chieggo, ed è che tu non ti presenti davanti a me senza menarmi Mical, figliuola di Saul, quando mi comparirai dinanzi”. 010 2SA 003 014 E Davide spedì de’ messi a Jsh-Bosheth, figliuolo di Saul, per dirgli: “Rendimi Mical, mia moglie, la quale io mi fidanzai a prezzo di cento prepuzi di Filistei”. 010 2SA 003 015 Jsh-Bosheth la mandò a prendere di presso al marito Paltiel, figliuolo di Lais. 010 2SA 003 016 E il marito andò con lei, l’accompagnò piangendo, e la seguì fino a Bahurim. Poi Abner gli disse: “Va’, torna indietro!” Ed egli se ne ritornò. 010 2SA 003 017 Intanto Abner entrò in trattative con gli anziani d’Israele, dicendo: “Già da lungo tempo state cercando d’aver Davide per vostro re; 010 2SA 003 018 ora è tempo d’agire; giacché l’Eterno ha parlato di lui e ha detto: Per mezzo di Davide, mio servo, io salverò il mio popolo Israele dalle mani dei Filistei e da quelle di tutti i suoi nemici”. 010 2SA 003 019 Abner si abboccò pure con quelli di Beniamino; quindi andò anche a trovar Davide a Hebron per metterlo a parte di tutto quello che Israele e tutta la casa di Beniamino aveano deciso. 010 2SA 003 020 Abner giunse a Hebron presso Davide, accompagnato da venti uomini; e Davide fece un convito ad Abner e agli uomini ch’erano con lui. 010 2SA 003 021 Poi Abner disse a Davide: “Io mi leverò e andrò a radunare tutto Israele presso il re mio signore, affinché essi facciano alleanza teco e tu regni su tutto quello che il cuor tuo desidera”. Così Davide accomiatò Abner, che se ne andò in pace. 010 2SA 003 022 Or ecco che la gente di Davide e Joab tornavano da una scorreria, portando seco gran bottino; ma Abner non era più con Davide in Hebron, poiché questi lo avea licenziato ed egli se n’era andato in pace. 010 2SA 003 023 Quando Joab e tutta la gente ch’era con lui furono arrivati, qualcuno riferì la nuova a Joab, dicendo: “Abner, figliuolo di Ner, è venuto dal re, il quale lo ha licenziato, ed egli se n’è andato in pace”. 010 2SA 003 024 Allora Joab si recò dal re, e gli disse “Che hai tu fatto? Ecco, Abner era venuto da te; perché l’hai tu licenziato, sì ch’egli ha potuto andarsene liberamente? 010 2SA 003 025 Tu sai chi sia Abner, figliuolo di Ner! egli è venuto per ingannarti, per spiare i tuoi movimenti, e per sapere tutto quello che tu fai”. 010 2SA 003 026 E Joab, uscito che fu da Davide, spedì dei messi dietro ad Abner, i quali lo fecero ritornare dalla cisterna di Siva, senza che Davide ne sapesse nulla. 010 2SA 003 027 E quando Abner fu tornato a Hebron, Joab lo trasse in disparte nello spazio fra le due porte, come volendogli parlare in segreto, e quivi lo colpì nell’inguine, sì ch’egli ne morì; e ciò, per vendicare il sangue di Asael suo fratello. 010 2SA 003 028 Davide, avendo poi udito il fatto, disse: “Io e il mio regno siamo in perpetuo innocenti, nel cospetto dell’Eterno, del sangue di Abner, figliuolo di Ner; 010 2SA 003 029 ricada esso sul capo di Joab e su tutta la casa di suo padre, e non manchi mai nella casa di Joab chi patisca di gonorrea o di piaga di lebbra o debba appoggiarsi al bastone o perisca di spada o sia senza pane!” 010 2SA 003 030 Così Joab ed Abishai, suo fratello, uccisero Abner, perché questi aveva ucciso Asael loro fratello, a Gabaon, in battaglia. 010 2SA 003 031 Davide disse a Joab e a tutto il popolo ch’era con lui: “Stracciatevi le vesti, cingetevi di sacco, e fate cordoglio per la morte di Abner!” E il re Davide andò dietro alla bara. 010 2SA 003 032 Abner fu seppellito a Hebron, e il re alzò la voce e pianse sulla tomba di Abner; e pianse tutto il popolo. 010 2SA 003 033 E il re fece un canto funebre su Abner, e disse: “Doveva Abner morire come muore uno stolto? 010 2SA 003 034 Le tue mani non eran legate, né i tuoi piedi erano stretti nei ceppi! Sei caduto come si cade per mano di scellerati”. 010 2SA 003 035 E tutto il popolo ricominciò a piangere Abner; poi s’accostò a Davide per fargli prender qualche cibo mentr’era ancora giorno; ma Davide giurò dicendo: “Mi tratti Iddio con tutto il suo rigore se assaggerò pane o alcun’altra cosa prima che tramonti il sole!” 010 2SA 003 036 E tutto il popolo capì e approvò la cosa; tutto quello che il re fece fu approvato da tutto il popolo. 010 2SA 003 037 Così tutto il popolo e tutto Israele riconobbero in quel giorno che il re non entrava per nulla nell’uccisione di Abner, figliuolo di Ner. 010 2SA 003 038 E il re disse ai suoi servi: “Non sapete voi che un principe ed un grand’uomo è caduto oggi in Israele? 010 2SA 003 039 Quanto a me, benché unto re, sono tuttora debole; mentre questa gente, i figliuoli di Tseruia, son troppo forti per me. Renda l’Eterno a chi fa il male secondo la malvagità di lui”. 010 2SA 004 001 Quando Jsh-Bosheth, figliuolo di Saul, ebbe udito che Abner era morto a Hebron, gli caddero le braccia, e tutto Israele fu nello sgomento. 010 2SA 004 002 Jsh-Bosheth, figliuolo di Saul, avea due uomini che erano capitani di schiere; il nome dell’uno era Baana, e il nome dell’altro Recab; erano figliuoli di Rimmon di Beeroth, della tribù di Beniamino, perché anche Beeroth è considerata come appartenente a Beniamino, 010 2SA 004 003 benché i Beerothiti si siano rifugiati a Ghitthaim, dove sono rimasti fino al dì d’oggi. 010 2SA 004 004 (Or Gionathan, figliuolo di Saul, aveva un figlio storpiato de’ piedi, il quale era in età di cinque anni quando arrivò da Izreel la nuova della morte di Saul e di Gionathan. La balia lo prese e fuggì; e in questa sua fuga precipitosa avvenne che il bimbo fece una caduta e rimase zoppo. Il suo nome era Mefibosheth). 010 2SA 004 005 I figliuoli di Rimmon Beerothita, Recab e Baana, andaron dunque e si recarono, sul più caldo del giorno, in casa di Jsh-Bosheth, il quale stava prendendo il suo riposo del meriggio. 010 2SA 004 006 Penetrarono fino in mezzo alla casa, come volendo prendere del grano; lo colpirono nell’inguine, e si dettero alla fuga. 010 2SA 004 007 Entrarono, dico, in casa, mentre Jsh-Bosheth giaceva sul letto nella sua camera, lo colpirono, l’uccisero, lo decapitarono; e, presane la testa, camminarono tutta la notte attraverso la pianura. 010 2SA 004 008 E portarono la testa di Jsh-Bosheth a Davide a Hebron, e dissero al re: “Ecco la testa di Jsh-Bosheth, figliuolo di Saul, tuo nemico, il quale cercava di toglierti la vita; l’Eterno ha oggi fatte le vendette dei re, mio signore, sopra Saul e sopra la sua progenie”. 010 2SA 004 009 Ma Davide rispose a Recab ed a Baana suo fratello, figliuoli di Rimmon Beerothita, e disse loro: “Com’è vero che vive l’Eterno il quale ha liberato l’anima mia da ogni distretta, 010 2SA 004 010 quando venne colui che mi portò la nuova della morte di Saul, pensandosi di portarmi una buona notizia, io lo feci prendere e uccidere a Tsiklag, per pagarlo della sua buona notizia; 010 2SA 004 011 quanto più adesso che uomini scellerati hanno ucciso un innocente in casa sua, sul suo letto, non dovrò io ridomandare a voi ragion del suo sangue sparso dalle vostre mani e sterminarvi di sulla terra?” 010 2SA 004 012 E Davide diede l’ordine ai suoi militi, i quali li uccisero; troncaron loro le mani ed i piedi, poi li appiccarono presso lo stagno di Hebron. Presero quindi la testa di Jsh-Bosheth e la seppellirono nel sepolcro di Abner a Hebron. 010 2SA 005 001 Allora tutte le tribù d’Israele vennero a trovare Davide a Hebron, e gli dissero: “Ecco, noi siamo tue ossa e tua carne. 010 2SA 005 002 Già in passato, quando Saul regnava su noi, eri tu quel che guidavi e riconducevi Israele; e l’Eterno t’ha detto: Tu pascerai il mio popolo d’Israele, tu sarai il principe d’Israele”. 010 2SA 005 003 Così tutti gli anziani d’Israele vennero dal re a Hebron, e il re Davide fece alleanza con loro a Hebron in presenza dell’Eterno; ed essi unsero Davide come re d’Israele. 010 2SA 005 004 Davide avea trent’anni quando cominciò a regnare, e regnò quarant’anni. 010 2SA 005 005 A Hebron regnò su Giuda sette anni e sei mesi; e a Gerusalemme regnò trentatre anni su tutto Israele e Giuda. 010 2SA 005 006 Or il re con la sua gente si mosse verso Gerusalemme contro i Gebusei, che abitavano quel paese. Questi dissero a Davide: “Tu non entrerai qua; giacché i ciechi e gli zoppi te ne respingeranno!”; volendo dire: “Davide non c’entrerà mai”. 010 2SA 005 007 Ma Davide prese la fortezza di Sion, che è la città di Davide. 010 2SA 005 008 E Davide disse in quel giorno: “Chiunque batterà i Gebusei giungendo fino al canale, e respingerà gli zoppi ed i ciechi che sono odiati da Davide…” Donde il detto: “Il cieco e lo zoppo non entreranno nella Casa”. 010 2SA 005 009 E Davide abitò nella fortezza e la chiamò “la città di Davide”; e vi fece attorno delle costruzioni cominciando da Millo, e nell’interno. 010 2SA 005 010 Davide andava diventando sempre più grande, e l’Eterno, l’Iddio degli eserciti, era con lui. 010 2SA 005 011 E Hiram, re di Tiro, inviò a Davide de’ messi, del legname di cedro, dei legnaiuoli e dei muratori, i quali edificarono una casa a Davide. 010 2SA 005 012 Allora Davide riconobbe che l’Eterno lo stabiliva saldamente come re d’Israele e rendeva grande il regno di lui per amore del suo popolo d’Israele. 010 2SA 005 013 Davide si prese ancora delle concubine e delle mogli di Gerusalemme quando fu quivi giunto da Hebron, e gli nacquero altri figliuoli e altre figliuole. 010 2SA 005 014 Questi sono i nomi dei figliuoli che gli nacquero a Gerusalemme: Shammua, Shobab, Nathan, Salomone, 010 2SA 005 015 Ibhar, Elishua, Nefeg, Jafia, 010 2SA 005 016 Elishama, Eliada, Elifelet. 010 2SA 005 017 Or quando i Filistei ebbero udito che Davide era stato unto re d’Israele, saliron tutti in cerca di lui. E Davide, saputolo, scese alla fortezza. 010 2SA 005 018 I Filistei giunsero e si sparsero nella valle dei Refaim. 010 2SA 005 019 Allora Davide consultò l’Eterno, dicendo: “Salirò io contro i Filistei? Me li darai tu nelle mani?” L’Eterno rispose a Davide: “Sali; poiché certamente io darò i Filistei nelle tue mani”. 010 2SA 005 020 Davide dunque si portò a Baal-Peratsim, dove li sconfisse, e disse: “L’Eterno ha disperso i miei nemici dinanzi a me come si disperge l’acqua”. Perciò pose nome a quel luogo: Baal-Peratsim. 010 2SA 005 021 I Filistei lasciaron quivi i loro idoli, e Davide e la sua gente li portaron via. 010 2SA 005 022 I Filistei saliron poi di nuovo e si sparsero nella valle dei Refaim. 010 2SA 005 023 E Davide consultò l’Eterno, il quale disse: “Non salire; gira alle loro spalle, e giungerai su loro dirimpetto ai Gelsi. 010 2SA 005 024 E quando udrai un rumor di passi tra le vette de’ gelsi, lanciati subito all’attacco, perché allora l’Eterno marcerà alla tua testa per sconfiggere l’esercito dei Filistei”. 010 2SA 005 025 Davide fece così come l’Eterno gli avea comandato, e sconfisse i Filistei da Gheba fino a Ghezer. 010 2SA 006 001 Davide radunò di nuovo tutti gli uomini scelti d’Israele, in numero di trentamila. 010 2SA 006 002 Poi si levò, e con tutto il popolo ch’era con lui, partì da Baalé di Giuda per trasportare di là l’arca di Dio, sulla quale è invocato il Nome, il nome dell’Eterno degli eserciti, che siede sovr’essa fra i cherubini. 010 2SA 006 003 E posero l’arca di Dio sopra un carro nuovo, e la levarono dalla casa di Abinadab ch’era sul colle; e Uzza e Ahio, figliuoli di Abinadab, conducevano il carro nuovo 010 2SA 006 004 con l’arca di Dio, e Ahio andava innanzi all’arca. 010 2SA 006 005 E Davide e tutta la casa d’Israele sonavano dinanzi all’Eterno ogni sorta di strumenti di legno di cipresso, e cetre, saltèri, timpani, sistri e cembali. 010 2SA 006 006 Or come furon giunti all’aia di Nacon, Uzza stese la mano verso l’arca di Dio e la tenne, perché i buoi la facevano piegare. 010 2SA 006 007 E l’ira dell’Eterno s’accese contro Uzza; Iddio lo colpì quivi per la sua temerità, ed ei morì in quel luogo presso l’arca di Dio. 010 2SA 006 008 Davide si attristò perché l’Eterno avea fatto una breccia nel popolo, colpendo Uzza; e quel luogo è stato chiamato Perets-Uzza fino al dì d’oggi. 010 2SA 006 009 E Davide, in quel giorno, ebbe paura dell’Eterno, e disse: “Come verrebbe ella da me l’arca dell’Eterno?” 010 2SA 006 010 E Davide non volle ritirare l’arca dell’Eterno presso di sé nella città di Davide, ma la fece portare in casa di Obed-Edom di Gath. 010 2SA 006 011 E l’arca dell’Eterno rimase tre mesi in casa di Obed-Edom di Gath, e l’Eterno benedisse Obed-Edom e tutta la sua casa. 010 2SA 006 012 Allora fu detto al re Davide: “L’Eterno ha benedetto la casa di Obed-Edom e tutto quel che gli appartiene, a motivo dell’arca di Dio”. Allora Davide andò e trasportò l’arca di Dio dalla casa di Obed-Edom su nella città di Davide, con gaudio. 010 2SA 006 013 Quando quelli che portavan l’arca dell’Eterno avean fatto sei passi, s’immolava un bue ed un vitello grasso. 010 2SA 006 014 E Davide danzava a tutta forza davanti all’Eterno, e s’era cinto di un efod di lino. 010 2SA 006 015 Così Davide e tutta la casa d’Israele trasportarono su l’arca dell’Eterno con giubilo e a suon di tromba. 010 2SA 006 016 Or avvenne che come l’arca dell’Eterno entrava nella città di Davide, Mical, figliuola di Saul, guardò dalla finestra; e vedendo il re Davide che saltava e danzava dinanzi all’Eterno, lo disprezzò in cuor suo. 010 2SA 006 017 Portaron dunque l’arca dell’Eterno, e la collocarono al suo posto, in mezzo alla tenda che Davide avea rizzato per lei; e Davide offrì olocausti e sacrifizi di azioni di grazie dinanzi all’Eterno. 010 2SA 006 018 Quand’ebbe finito d’offrire gli olocausti e i sacrifizi di azioni di grazie, Davide benedisse il popolo nel nome dell’Eterno degli eserciti, 010 2SA 006 019 e distribuì a tutto il popolo, a tutta la moltitudine d’Israele, uomini e donne, un pane per uno, una porzione di carne e una schiacciata di fichi secchi. Poi tutto il popolo se ne andò, ciascuno a casa sua. 010 2SA 006 020 E come Davide, se ne tornava per benedire la sua famiglia, Mical, figliuola di Saul, gli uscì incontro e gli disse: “Bell’onore s’è fatto oggi il re d’Israele a scoprirsi davanti agli occhi delle serve de’ suoi servi, come si scoprirebbe un uomo da nulla!” 010 2SA 006 021 Davide rispose a Mical: “L’ho fatto dinanzi all’Eterno che m’ha scelto invece di tuo padre e di tutta la sua casa per stabilirmi principe d’Israele, del popolo dell’Eterno; sì, dinanzi all’Eterno ho fatto festa. 010 2SA 006 022 Anzi mi abbasserò anche più di così, e mi renderò abbietto agli occhi miei; eppure, da quelle serve di cui tu parli, proprio da loro, io sarò onorato!” 010 2SA 006 023 E Mical, figlia di Saul, non ebbe figliuoli fino al giorno della sua morte. 010 2SA 007 001 Or avvenne che il re, quando si fu stabilito nella sua casa e l’Eterno gli ebbe dato riposo liberandolo da tutti i suoi nemici d’ogn’intorno, 010 2SA 007 002 disse al profeta Nathan: “Vedi, io abito in una casa di cedro, e l’arca di Dio sta sotto una tenda”. 010 2SA 007 003 Nathan rispose al re: “Va’, fa’ tutto quello che hai in cuore di fare, poiché l’Eterno e teco”. 010 2SA 007 004 Ma quella stessa notte la parola dell’Eterno fu diretta a Nathan in questo modo: 010 2SA 007 005 “Va’ e di’ al mio servo Davide: Così dice l’Eterno: Saresti tu quegli che mi edificherebbe una casa perch’io vi dimori? 010 2SA 007 006 Ma io non ho abitato in una casa, dal giorno che trassi i figliuoli d’Israele dall’Egitto, fino al dì d’oggi; ho viaggiato sotto una tenda e in un tabernacolo. 010 2SA 007 007 Dovunque sono andato, or qua, or là, in mezzo a tutti i figliuoli d’Israele, ho io forse mai parlato ad alcuna delle tribù a cui avevo comandato di pascere il mio popolo d’Israele, dicendole: Perché non mi edificate una casa di cedro? 010 2SA 007 008 Ora dunque parlerai così al mio servo Davide: Così dice l’Eterno degli eserciti: Io ti presi dall’ovile, di dietro alle pecore, perché tu fossi il principe d’Israele, mio popolo; 010 2SA 007 009 e sono stato teco dovunque sei andato, ho sterminato dinanzi a te tutti i tuoi nemici, e ho reso il tuo nome grande come quello dei grandi che son sulla terra; 010 2SA 007 010 ho assegnato un posto ad Israele, mio popolo, e ve l’ho piantato perché abiti in casa sua e non sia più agitato, né seguitino gl’iniqui ad opprimerlo come prima, 010 2SA 007 011 e fin dal tempo in cui avevo stabilito dei giudici sul mio popolo d’Israele; e t’ho dato riposo liberandoti da tutti i tuoi nemici. Di più, l’Eterno t’annunzia che ti fonderà una casa. 010 2SA 007 012 Quando i tuoi giorni saranno compiuti e tu giacerai coi tuoi padri, io innalzerò al trono dopo di te la tua progenie, il figlio che sarà uscito dalle tue viscere, e stabilirò saldamente il suo regno. 010 2SA 007 013 Egli edificherà una casa al mio nome, ed io renderò stabile in perpetuo il trono del suo regno. 010 2SA 007 014 Io sarò per lui un padre, ed egli mi sarà figliuolo; e, se fa del male, lo castigherò con verga d’uomo e con colpi da figli d’uomini, 010 2SA 007 015 ma la mia grazia non si dipartirà da lui, come s’è dipartita da Saul, ch’io ho rimosso d’innanzi a te. 010 2SA 007 016 E la tua casa e il tuo regno saranno saldi per sempre, dinanzi a te, e il tuo trono sarà reso stabile in perpetuo”. 010 2SA 007 017 Nathan parlò a Davide, secondo tutte queste parole e secondo tutta questa visione. 010 2SA 007 018 Allora il re Davide andò a presentarsi davanti all’Eterno e disse: “Chi son io, o Signore, o Eterno, e che è la mia casa, che tu m’abbia fatto arrivare fino a questo punto? 010 2SA 007 019 E questo è parso ancora poca cosa agli occhi tuoi, o Signore, o Eterno; e tu hai parlato anche della casa del tuo servo per un lontano avvenire, sebbene questa tua legge, o Signore, o Eterno, si riferisca a degli uomini. 010 2SA 007 020 Che potrebbe Davide dirti di più? Tu conosci il tuo servo, Signore, Eterno! 010 2SA 007 021 Per amor della tua parola e seguendo il cuor tuo, hai compiuto tutte queste grandi cose per rivelarle al tuo servo. 010 2SA 007 022 Tu sei davvero grande, o Signore, o Eterno! Nessuno è pari a te, e non v’è altro Dio fuori di te, secondo tutto quello che abbiamo udito coi nostri orecchi. 010 2SA 007 023 E qual popolo è come il tuo popolo, come Israele, l’unica nazione sulla terra che Dio sia venuto a redimere per formare il suo popolo, e per farsi un nome, e per compiere a suo pro cose grandi e tremende, cacciando d’innanzi al tuo popolo che ti sei redento dall’Egitto, delle nazioni coi loro dèi? 010 2SA 007 024 Tu hai stabilito il tuo popolo d’Israele per esser tuo popolo in perpetuo; e tu, o Eterno, sei divenuto il suo Dio. 010 2SA 007 025 Or dunque, o Signore, o Eterno, la parola che hai pronunziata riguardo al tuo servo ed alla sua casa mantienila per sempre, e fa’ come hai detto. 010 2SA 007 026 E il tuo nome sia magnificato in perpetuo, e si dica: L’Eterno degli eserciti è l’Iddio d’Israele! E la casa del tuo servo Davide sia stabile dinanzi a te! 010 2SA 007 027 Poiché tu, o Eterno degli eserciti, Dio d’Israele, hai fatto una rivelazione al tuo servo e gli hai detto: Io ti edificherò una casa! Perciò il tuo servo ha preso l’ardire di rivolgerti questa preghiera. 010 2SA 007 028 Ed ora, o Signore, o Eterno, tu sei Dio, le tue parole sono verità, e hai promesso questo bene al tuo servo; 010 2SA 007 029 piacciati dunque benedire ora la casa del tuo servo, affinch’ella sussista in perpetuo dinanzi a te! Poiché tu, o Signore, o Eterno, sei quegli che ha parlato, e per la tua benedizione la casa del tuo servo sarà benedetta in perpetuo!” 010 2SA 008 001 Dopo queste cose, Davide sconfisse i Filistei e li umiliò, e tolse di mano ai Filistei la supremazia che aveano. 010 2SA 008 002 Sconfisse pure i Moabiti: e fattili giacere per terra, li misurò con la corda; ne misurò due corde per farli mettere a morte, e la lunghezza d’una corda per lasciarli in vita. E i Moabiti divennero sudditi e tributari di Davide. 010 2SA 008 003 Davide sconfisse anche Hadadezer, figliuolo di Rehob, re di Tsoba, mentr’egli andava a ristabilire il suo dominio sul fiume Eufrate. 010 2SA 008 004 Davide gli prese millesettecento cavalieri e ventimila pedoni, e tagliò i garetti a tutti i cavalli da tiro, ma riserbò dei cavalli per cento carri. 010 2SA 008 005 E quando i Siri di Damasco vennero per soccorrere Hadadezer, re di Tsoba, Davide ne uccise ventiduemila. 010 2SA 008 006 Poi Davide mise delle guarnigioni nella Siria di Damasco, e i Siri divennero sudditi e tributari di Davide; e l’Eterno rendea vittorioso Davide dovunque egli andava. 010 2SA 008 007 E Davide tolse ai servi di Hadadezer i loro scudi d’oro e li portò a Gerusalemme. 010 2SA 008 008 Il re Davide prese anche una grande quantità di rame a Betah e a Berothai, città di Hadadezer. 010 2SA 008 009 Or quando Toi, re di Hamath, ebbe udito che Davide avea sconfitto tutto l’esercito di Hadadezer, 010 2SA 008 010 mandò al re Davide Joram, suo figliuolo, per salutarlo e per benedirlo perché avea mosso guerra a Hadadezer e l’avea sconfitto (Hadadezer era sempre in guerra con Toi); e Joram portò seco de’ vasi d’argento, dei vasi d’oro e de’ vasi di rame. 010 2SA 008 011 E il re Davide consacrò anche quelli all’Eterno, come avea già consacrato l’argento e l’oro tolto alle nazioni che avea soggiogate: 010 2SA 008 012 ai Siri, ai Moabiti, agli Ammoniti, ai Filistei, agli Amalekiti, e come avea fatto del bottino di Hadadezer, figliuolo di Rehob, re di Tsoba. 010 2SA 008 013 Al ritorno dalla sua vittoria sui Siri, Davide s’acquistò ancor fama, sconfiggendo nella valle del Sale diciottomila Idumei. 010 2SA 008 014 E pose delle guarnigioni in Idumea; ne mise per tutta l’Idumea, e tutti gli Edomiti divennero sudditi di Davide; e l’Eterno rendea vittorioso Davide dovunque egli andava. 010 2SA 008 015 Davide regnò su tutto Israele, facendo ragione e amministrando la giustizia a tutto il suo popolo. 010 2SA 008 016 E Joab, figliuolo di Tseruia, comandava l’esercito; Giosafat, figliuolo di Ahilud, era cancelliere; 010 2SA 008 017 Tsadok, figliuolo di Ahitub, e Ahimelec, figliuolo di Abiathar, erano sacerdoti; Seraia era segretario; 010 2SA 008 018 Benaia, figliuolo di Jehoiada, era capo dei Kerethei e dei Pelethei, e i figliuoli di Davide erano ministri di stato. 010 2SA 009 001 E Davide disse: “Evvi egli rimasto alcuno della casa di Saul, a cui io possa far del bene per amore di Gionathan?” 010 2SA 009 002 Or v’era un servo della casa di Saul, per nome Tsiba, che fu fatto venire presso Davide. Il re gli chiese: “Sei tu Tsiba?” Quegli rispose: “Servo tuo”. 010 2SA 009 003 Il re gli disse: “V’è egli più alcuno della casa di Saul, a cui io possa far del bene per amor di Dio?” Tsiba rispose al re: “V’è ancora un figliuolo di Gionathan, storpiato dei piedi”. 010 2SA 009 004 Il re gli disse: “Dov’è egli?” Tsiba rispose al re: “E’ in casa di Makir, figliuolo di Ammiel, a Lodebar”. 010 2SA 009 005 Allora il re lo mandò a prendere in casa di Makir, figliuolo di Ammiel, a Lodebar. 010 2SA 009 006 E Mefibosheth, figliuolo di Gionathan, figliuolo di Saul venne da Davide, si gettò con la faccia a terra e si prostrò dinanzi a lui. Davide disse: “Mefibosheth!” Ed egli rispose: 010 2SA 009 007 “Ecco il tuo servo!” Davide gli disse: “Non temere, perché io non mancherò di trattarti con bontà per amor di Gionathan tuo padre, e ti renderò tutte le terre di Saul tuo avolo, e tu mangerai sempre alla mia mensa”. 010 2SA 009 008 Mefibosheth s’inchinò profondamente, e disse: “Che cos’è il tuo servo, che tu ti degni guardare un can morto come son io?” 010 2SA 009 009 Allora il re chiamò Tsiba, servo di Saul, e gli disse: “Tutto quello che apparteneva a Saul e a tutta la sua casa io lo do al figliuolo del tuo signore. 010 2SA 009 010 Tu dunque, coi tuoi figliuoli e coi tuoi servi, lavoragli le terre e fa’ le raccolte, affinché il figliuolo del tuo signore abbia del pane da mangiare; e Mefibosheth, figliuolo del tuo signore, mangerà sempre alla mia mensa”. Or Tsiba avea quindici figliuoli e venti servi. 010 2SA 009 011 Tsiba disse al re: “Il tuo servo farà tutto quello che il re mio signore ordina al suo servo”. E Mefibosheth mangiò alla mensa di Davide come uno dei figliuoli del re. 010 2SA 009 012 Or Mefibosheth avea un figliuoletto per nome Mica; e tutti quelli che stavano in casa di Tsiba erano servi di Mefibosheth. 010 2SA 009 013 Mefibosheth dimorava a Gerusalemme perché mangiava sempre alla mensa del re. Era zoppo d’ambedue i piedi. 010 2SA 010 001 Or avvenne, dopo queste cose, che il re dei figliuoli di Ammon morì, e Hanun, suo figliuolo, regnò in luogo di lui. 010 2SA 010 002 Davide disse: “Io voglio usare verso Hanun, figliuolo di Nahash, la benevolenza che suo padre usò verso di me”. E Davide mandò i suoi servi a consolarlo della perdita del padre. Ma quando i servi di Davide furon giunti nel paese dei figliuoli di Ammon, 010 2SA 010 003 i principi de’ figliuoli di Ammon dissero ad Hanun, loro signore: “Credi tu che Davide t’abbia mandato dei consolatori per onorar tuo padre? Non ha egli piuttosto mandato da te i suoi servi per esplorare la città, per spiarla e distruggerla?” 010 2SA 010 004 Allora Hanun prese i servi di Davide, fece lor radere la metà della barba e tagliare la metà delle vesti fino alle natiche, poi li rimandò. 010 2SA 010 005 Quando fu informato della cosa, Davide mandò gente ad incontrarli, perché quegli uomini erano oltremodo confusi. E il re fece dir loro: “Restate a Gerico finché vi sia ricresciuta la barba, poi tornerete”. 010 2SA 010 006 I figliuoli di Ammon, vedendo che s’erano attirato l’odio di Davide, mandarono a prendere al loro soldo ventimila fanti dei Siri di Beth-Rehob e dei Siri di Tsoba, mille uomini del re di Maaca, e dodicimila uomini della gente di Tob. 010 2SA 010 007 Quando Davide udì questo, inviò contro di loro Joab con tutto l’esercito degli uomini di valore. 010 2SA 010 008 I figliuoli di Ammon uscirono e si disposero in ordine di battaglia all’ingresso della porta della città, mentre i Siri di Tsoba e di Rehob e la gente di Tob e di Maaca stavano a parte nella campagna. 010 2SA 010 009 Or come Joab vide che quelli eran pronti ad attaccarlo di fronte e alle spalle, scelse un corpo fra gli uomini migliori d’Israele, lo dispose in ordine di battaglia contro i Siri, 010 2SA 010 010 e mise il resto del popolo sotto gli ordini del suo fratello Abishai, per tener fronte ai figliuoli di Ammon; 010 2SA 010 011 e disse ad Abishai: “Se i Siri son più forti di me, tu mi darai soccorso; e se i figliuoli di Ammon son più forti di te, andrò io a soccorrerti. 010 2SA 010 012 Abbi coraggio, e dimostriamoci forti per il nostro popolo e per le città del nostro Dio; e faccia l’Eterno quello che a lui piacerà”. 010 2SA 010 013 Poi Joab con la gente che avea seco, s’avanzò per attaccare i Siri, i quali fuggirono d’innanzi a lui. 010 2SA 010 014 E come i figliuoli di Ammon videro che i Siri eran fuggiti, fuggirono anch’essi d’innanzi ad Abishai, e rientrarono nella città. Allora Joab se ne tornò dalla spedizione contro i figliuoli di Ammon, e venne a Gerusalemme. 010 2SA 010 015 I Siri, vedendosi sconfitti da Israele, si riunirono in massa. 010 2SA 010 016 Hadadezer mandò a far venire i Siri che abitavano di là dal fiume, e quelli giunsero a Helam, con alla testa Shobac, capo dell’esercito di Hadadezer. 010 2SA 010 017 E la cosa fu riferita a Davide che radunò tutto Israele, passò il Giordano, e giunse ad Helam. E i Siri si ordinarono in battaglia contro Davide, e impegnarono l’azione. 010 2SA 010 018 Ma i Siri fuggirono d’innanzi a Israele; e Davide uccise ai Siri gli uomini di settecento carri e quarantamila cavalieri, e sconfisse pure Shobac, capo del loro esercito, che morì quivi. 010 2SA 010 019 E quando tutti i re vassalli di Hadadezer si videro sconfitti da Israele, fecero pace con Israele, e furono a lui soggetti. E i Siri non osarono più recar soccorso ai figliuoli di Ammon. 010 2SA 011 001 Or avvenne che l’anno seguente, nel tempo in cui i re sogliono andare alla guerra, Davide mandò Joab con la sua gente e con tutto Israele a devastare il paese dei figliuoli di Ammon e ad assediare Rabba; ma Davide rimase a Gerusalemme. 010 2SA 011 002 Una sera Davide, alzatosi dal suo letto, si mise a passeggiare sulla terrazza del palazzo reale; e dalla terrazza vide una donna che si bagnava; e la donna era bellissima. 010 2SA 011 003 Davide mandò ad informarsi chi fosse la donna; e gli fu detto: “E’ Bath-Sheba, figliuola di Eliam, moglie di Uria, lo Hitteo”. 010 2SA 011 004 E Davide inviò gente a prenderla; ed ella venne da lui, ed egli si giacque con lei, che si era purificata della sua contaminazione; poi ella se ne tornò a casa sua. 010 2SA 011 005 La donna rimase incinta, e lo fece sapere a Davide, dicendo: “Sono incinta”. 010 2SA 011 006 Allora Davide fece dire a Joab: “Mandami Uria, lo Hitteo”. E Joab mandò Uria da Davide. 010 2SA 011 007 Come Uria fu giunto da Davide, questi gli chiese come stessero Joab ed il popolo, e come andasse la guerra. 010 2SA 011 008 Poi Davide disse ad Uria: “Scendi a casa tua e làvati i piedi”. Uria uscì dal palazzo reale, e gli furon portate appresso delle vivande del re. 010 2SA 011 009 Ma Uria dormì alla porta del palazzo del re con tutti i servi del suo signore, e non scese a casa sua. 010 2SA 011 010 E come ciò fu riferito a Davide e gli fu detto: “Uria non è sceso a casa sua”, Davide disse ad Uria: “Non vieni tu di viaggio? Perché dunque non sei sceso a casa tua?” 010 2SA 011 011 Uria rispose a Davide: “L’arca, Israele e Giuda abitano sotto le tende, Joab mio signore e i suoi servi sono accampati in aperta campagna, e io me n’entrerei in casa mia per mangiare e bere e per dormire con mia moglie? Com’è vero che tu vivi e che vive l’anima tua, io non farò tal cosa!” 010 2SA 011 012 E Davide disse ad Uria: “Trattienti qui anche oggi, e domani ti lascerò partire”. Così Uria rimase a Gerusalemme quel giorno ed il seguente. 010 2SA 011 013 E Davide lo invitò a mangiare e a bere con sé; e lo ubriacò; e la sera Uria uscì per andarsene a dormire sul suo lettuccio coi servi del suo signore, ma non scese a casa sua. 010 2SA 011 014 La mattina seguente, Davide scrisse una lettera a Joab, e gliela mandò per le mani d’Uria. 010 2SA 011 015 Nella lettera avea scritto così: “Ponete Uria al fronte, dove più ferve la mischia; poi ritiratevi da lui, perch’egli resti colpito e muoia”. 010 2SA 011 016 Joab dunque, assediando la città, pose Uria nel luogo dove sapeva che il nemico avea degli uomini valorosi. 010 2SA 011 017 Gli uomini della città fecero una sortita e attaccarono Joab; parecchi del popolo, della gente di Davide, caddero, e perì anche Uria lo Hitteo. 010 2SA 011 018 Allora Joab inviò un messo a Davide per fargli sapere tutte le cose ch’erano avvenute nella battaglia; 010 2SA 011 019 e diede al messo quest’ordine: “Quando avrai finito di raccontare al re tutto quello ch’è successo nella battaglia, 010 2SA 011 020 se il re va in collera, e ti dice: Perché vi siete accostati così alla città per dar battaglia? Non sapevate voi che avrebbero tirato di sulle mura? 010 2SA 011 021 Chi fu che uccise Abimelec, figliuolo di Jerubbesheth? Non fu ella una donna che gli gettò addosso un pezzo di macina dalle mura, si ch’egli morì a Thebets? Perché vi siete accostati così alle mura? tu digli allora: Il tuo servo Uria lo Hitteo è morto anch’egli”. 010 2SA 011 022 Il messo dunque partì; e, giunto, riferì a Davide tutto quello che Joab l’aveva incaricato di dire. 010 2SA 011 023 Il messo disse a Davide: “I nemici avevano avuto del vantaggio su di noi, e avean fatto una sortita contro di noi nella campagna; ma noi fummo loro addosso fino alla porta della città; 010 2SA 011 024 allora gli arcieri tirarono sulla tua gente di sulle mura, e parecchi della gente del re perirono, e Uria lo Hitteo, tuo servo, perì anch’egli”. 010 2SA 011 025 Allora Davide disse al messo: “Dirai così a Joab: Non ti dolga quest’affare; poiché la spada or divora l’uno ed ora l’altro; rinforza l’attacco contro la città, e distruggila. E tu fagli coraggio”. 010 2SA 011 026 Quando la moglie di Uria udì che Uria suo marito era morto, lo pianse; 010 2SA 011 027 e finito che ella ebbe il lutto, Davide la mandò a cercare e l’accolse in casa sua. Ella divenne sua moglie, e gli partorì un figliuolo. Ma quello che Davide avea fatto dispiacque all’Eterno. 010 2SA 012 001 E l’Eterno mandò Nathan a Davide; e Nathan andò da lui e gli disse: “V’erano due uomini nella stessa città, uno ricco, e l’altro povero. 010 2SA 012 002 Il ricco avea pecore e buoi in grandissimo numero; 010 2SA 012 003 ma il povero non aveva nulla, fuorché una piccola agnellina ch’egli avea comprata e allevata; essa gli era cresciuta in casa insieme ai figliuoli, mangiando il pane di lui, bevendo alla sua coppa e dormendo sul suo seno; ed essa era per lui come una figliuola. 010 2SA 012 004 Or essendo arrivato un viaggiatore a casa dell’uomo ricco, questi, risparmiando le sue pecore e i suoi buoi, non ne prese per preparare un pasto al viaggiatore ch’era capitato da lui; ma pigliò l’agnella di quel povero uomo, e ne fece delle vivande per colui che gli era venuto in casa”. 010 2SA 012 005 Allora l’ira di Davide s’accese fortemente contro quell’uomo, e disse a Nathan: “Com’è vero che l’Eterno vive, colui che ha fatto questo merita la morte; 010 2SA 012 006 e pagherà quattro volte il valore dell’agnella, per aver fatto una tal cosa e non aver avuto pietà”. 010 2SA 012 007 Allora Nathan disse a Davide: “Tu sei quell’uomo! Così dice l’Eterno, l’Iddio d’Israele: Io t’ho unto re d’Israele e t’ho liberato dalle mani di Saul, 010 2SA 012 008 t’ho dato la casa del tuo signore, e ho messo nelle tue braccia le donne del tuo signore; t’ho dato la casa d’Israele e di Giuda; e, se questo era troppo poco, io v’avrei aggiunto anche dell’altro. 010 2SA 012 009 Perché dunque hai tu disprezzata la parola dell’Eterno, facendo ciò ch’è male agli occhi suoi? Tu hai fatto morire colla spada Uria lo Hitteo, hai preso per tua moglie la moglie sua, e hai ucciso lui con la spada dei figliuoli di Ammon. 010 2SA 012 010 Or dunque la spada non si allontanerà mai dalla tua casa, giacché tu m’hai disprezzato hai preso per tua moglie la moglie di Uria lo Hitteo. 010 2SA 012 011 Così dice l’Eterno: Ecco, io sto per suscitare contro di te la sciagura dalla tua stessa casa, e prenderò le tue mogli sotto i tuoi occhi per darle a un tuo prossimo, che si giacerà con esse in faccia a questo sole; 010 2SA 012 012 poiché tu l’hai fatto in segreto; ma io farò questo davanti a tutto Israele e in faccia al sole”. 010 2SA 012 013 Allora Davide disse a Nathan: “Ho peccato contro l’Eterno”. E Nathan rispose a Davide: “E l’Eterno ha perdonato il tuo peccato; tu non morrai. 010 2SA 012 014 Nondimeno, siccome facendo così tu hai data ai nemici dell’Eterno ampia occasione di bestemmiare, il figliuolo che t’è nato dovrà morire”. Nathan se ne tornò a casa sua. 010 2SA 012 015 E l’Eterno colpì il bambino che la moglie di Uria avea partorito a Davide, ed esso cadde gravemente ammalato. 010 2SA 012 016 Davide quindi fece supplicazioni a Dio per il bambino, e digiunò; poi venne e passò la notte giacendo per terra. 010 2SA 012 017 Gli anziani della sua casa insistettero presso di lui perch’egli si levasse da terra; ma egli non volle, e rifiutò di prender cibo con essi. 010 2SA 012 018 Or avvenne che il settimo giorno il bambino morì; e i servi di Davide temevano di fargli sapere che il bambino era morto; poiché dicevano: “Ecco, quando il bambino era ancora vivo, noi gli abbiam parlato ed egli non ha dato ascolto alle nostre parole; come faremo ora a dirgli che il bambino è morto? Egli andrà a qualche estremo”. 010 2SA 012 019 Ma Davide, vedendo che i suoi servi bisbigliavano fra loro, comprese che il bambino era morto; e disse ai suoi servi: “E’ morto il bambino?” Quelli risposero: “E’ morto”. 010 2SA 012 020 Allora Davide si alzò da terra, si lavò, si unse e si mutò le vesti; poi andò nella casa dell’Eterno e vi si prostrò; e tornato a casa sua, chiese che gli portassero da mangiare, e mangiò. 010 2SA 012 021 I suoi servi gli dissero: “Che cosa fai? Quando il bambino era vivo ancora, tu digiunavi e piangevi; e ora ch’è morto, ti alzi e mangi!” 010 2SA 012 022 Egli rispose: “Quando il bambino era vivo ancora, digiunavo e piangevo, perché dicevo: Chi sa che l’Eterno non abbia pietà di me e il bambino non resti in vita? Ma ora ch’egli è morto, perché digiunerei? 010 2SA 012 023 Posso io farlo ritornare? Io me ne andrò a lui, ma egli non ritornerà a me!” 010 2SA 012 024 Poi Davide consolò Bath-Sheba sua moglie, entrò da lei e si giacque con essa; ed ella partorì un figliuolo, al quale egli pose nome Salomone. 010 2SA 012 025 L’Eterno amò Salomone e mandò il profeta Nathan che gli pose nome Iedidia, a motivo dell’amore che l’Eterno gli portava. 010 2SA 012 026 Or Joab assediò Rabba dei figliuoli di Ammon, s’impadronì della città reale, 010 2SA 012 027 e inviò dei messi a Davide per dirgli: “Ho assalito Rabba e mi son già impossessato della città delle acque. 010 2SA 012 028 Or dunque raduna il rimanente del popolo, accampati contro la città, e prendila, affinché, prendendola io, non abbia a portare il mio nome”. 010 2SA 012 029 Davide radunò tutto il popolo, si mosse verso Rabba, l’assalì e la prese; 010 2SA 012 030 e tolse dalla testa del loro re la corona, che pesava un talento d’oro e conteneva pietre preziose, ed essa fu posta sulla testa di Davide. Egli riporto anche dalla città grandissima preda. 010 2SA 012 031 Fece uscire gli abitanti ch’erano nella città, e mise i loro corpi sotto delle seghe, degli erpici di ferro e delle scuri di ferro, e li fe’ gettare in fornaci da mattoni; e così fece a tutte le città de’ figliuoli di Ammon. Poi Davide se ne tornò a Gerusalemme con tutto il popolo. 010 2SA 013 001 Or dopo queste cose avvenne che, avendo Absalom, figliuolo di Davide, una sorella di nome Tamar, ch’era di bell’aspetto, Amnon, figliuolo di Davide, se ne innamorò. 010 2SA 013 002 Ed Amnon si appassionò a tal punto per Tamar sua sorella da diventarne malato; perché ella era vergine, e pareva difficile ad Amnon di poterle fare alcun che. 010 2SA 013 003 Or Amnon aveva un amico, per nome Jonadab, figliuolo di Shimea, fratello di Davide; e Jonadab era un uomo molto accorto. 010 2SA 013 004 Questi gli disse: “O figliuolo del re, perché vai tu di giorno in giorno dimagrando a cotesto modo? Non me lo vuoi dire?” Amnon gli rispose: “Sono innamorato di Tamar, sorella di mio fratello Absalom”. 010 2SA 013 005 Jonadab gli disse: “Mettiti a letto e fingiti malato; e quando tuo padre verrà a vederti, digli: Fa’, ti prego, che la mia sorella Tamar venga a darmi da mangiare e a preparare il cibo in mia presenza, sì ch’io lo vegga; e lo mangerò quando mi sarà pòrto dalle sue mani”. 010 2SA 013 006 Amnon dunque si mise a letto e si finse ammalato; e quando il re lo venne a vedere, Amnon gli disse: “Fa’, ti prego, che la mia sorella Tamar venga e faccia un paio di frittelle in mia presenza; così le mangerò quando mi saran pòrte dalle sue mani”. 010 2SA 013 007 Allora Davide mandò a casa di Tamar a dirle: “Va’ a casa di Amnon, tuo fratello, e preparagli qualcosa da mangiare”. 010 2SA 013 008 Tamar andò a casa di Amnon, suo fratello, che giaceva in letto. Ella prese della farina stemperata, l’intrise, ne fece delle frittelle in sua presenza, e le cosse. 010 2SA 013 009 Poi, prese la padella, ne trasse le frittelle e gliele mise dinanzi; ma egli rifiutò di mangiare, e disse: “Fate uscire di qui tutta la gente”. E tutti uscirono. 010 2SA 013 010 Allora Amnon disse a Tamar: “Portami il cibo in camera, e lo prenderò dalle tue mani”. E Tamar prese le frittelle che avea fatte, e le portò in camera ad Amnon suo fratello. 010 2SA 013 011 E com’essa gliele porgeva perché mangiasse, egli l’afferrò, e le disse: “Vieni a giacerti meco, sorella mia”. 010 2SA 013 012 Essa gli rispose: “No, fratel mio, non farmi violenza; questo non si fa in Israele; non commettere una tale infamia! 010 2SA 013 013 Io dove andrei a portar la mia vergogna? E quanto a te, tu saresti messo tra gli scellerati in Israele. Te ne prego, parlane piuttosto al re, ed egli non mi negherà a te”. 010 2SA 013 014 Ma egli non volle darle ascolto; ed essendo più forte di lei, la violentò, e si giacque con lei. 010 2SA 013 015 Poi Amnon concepì verso di lei un odio fortissimo; talmente, che l’odio per lei fu maggiore dell’amore di cui l’aveva amata prima. E le disse: 010 2SA 013 016 “Lèvati, vattene!” Ella gli rispose: “Non mi fare, cacciandomi, un torto maggiore di quello che m’hai già fatto”. Ma egli non volle ascoltarla. 010 2SA 013 017 Anzi, chiamato il servo che lo assisteva, gli disse: “Caccia via costei lungi da me, e chiudile la porta dietro!” 010 2SA 013 018 Or ella portava una tunica con le maniche, poiché le figliuole del re portavano simili vesti finché erano vergini. Il servo di Amnon dunque la mise fuori, e le chiuse la porta dietro. 010 2SA 013 019 E Tamar si sparse della cenere sulla testa, si stracciò di dosso la tunica con le maniche, e mettendosi la mano sul capo, se n’andò gridando. 010 2SA 013 020 Absalom, suo fratello, le disse: “Forse che Amnon, tuo fratello, è stato teco? Per ora, taci, sorella mia; egli è tuo fratello; non t’accorare per questo”. E Tamar, desolata, rimase in casa di Absalom, suo fratello. 010 2SA 013 021 Il re Davide udì tutte queste cose, e ne fu fortemente adirato. 010 2SA 013 022 Ed Absalom non rivolse ad Amnon alcuna parola, né in bene né in male; poiché odiava Amnon, per aver egli violata Tamar, sua sorella. 010 2SA 013 023 Or due anni dopo avvenne che, facendo Absalom tosar le sue pecore a Baal-Hatsor presso Efraim, egli invitò tutti i figliuoli del re. 010 2SA 013 024 Absalom andò a trovare il re, e gli disse: “Ecco, il tuo servo ha i tosatori; ti prego, venga anche il re coi suoi servitori a casa del tuo servo!” 010 2SA 013 025 Ma il re disse ad Absalom: “No, figliuol mio, non andiamo tutti, che non ti siam d’aggravio”. E benché Absalom insistesse, il re non volle andare; ma gli diede la sua benedizione. 010 2SA 013 026 E Absalom disse: “Se non vuoi venir tu, ti prego, permetti ad Amnon, mio fratello, di venir con noi”. Il re gli rispose: “E perché andrebb’egli teco?” 010 2SA 013 027 Ma Absalom tanto insisté, che Davide lasciò andare con lui Amnon e tutti i figliuoli del re. 010 2SA 013 028 Or Absalom diede quest’ordine ai suoi servi: “Badate, quando Amnon avrà il cuore riscaldato dal vino, e io vi dirò: Colpite Amnon! voi uccidetelo, e non abbiate paura; non son io che ve lo comando? Fatevi cuore, e comportatevi da forti!” 010 2SA 013 029 I servi di Absalom fecero ad Amnon come Absalom avea comandato. Allora tutti i figliuoli del re si levarono, montaron ciascun sul suo mulo e se ne fuggirono. 010 2SA 013 030 Or mentr’essi erano ancora per via, giunse a Davide la notizia che Absalom aveva ucciso tutti i figliuoli del re, e che non uno di loro era scampato. 010 2SA 013 031 Allora il re si levò, si strappò le vesti, e si gettò per terra; e tutti i suoi servi gli stavan dappresso, con le vesti stracciate. 010 2SA 013 032 Ma Jonadab, figliuolo di Shimea, fratello di Davide, prese a dire: “Non dica il mio signore che tutti i giovani, figliuoli del re, sono stati uccisi; il solo Amnon è morto; per Absalom era cosa decisa fin dal giorno che Amnon gli violò la sorella Tamar. 010 2SA 013 033 Così dunque non si accori il re, mio signore, come se tutti i figliuoli del re fossero morti; il solo Amnon è morto”. Or Absalom aveva preso la fuga. 010 2SA 013 034 E il giovine che stava alle vedette alzò gli occhi, guardò, ed ecco che una gran turba di gente veniva per la via di ponente dal lato del monte. 010 2SA 013 035 E Jonadab disse al re: “Ecco i figliuoli del re che arrivano! La cosa sta come il tuo servo ha detto”. 010 2SA 013 036 E com’egli ebbe finito di parlare, ecco giungere i figliuoli del re, i quali alzarono la voce e piansero; ed anche il re e tutti i suoi servi versarono abbondanti lagrime. 010 2SA 013 037 Quanto ad Absalom, se ne fuggì e andò da Talmai, figliuolo di Ammihur, re di Gheshur. E Davide faceva cordoglio del suo figliuolo ogni giorno. 010 2SA 013 038 Absalom rimase tre anni a Gheshur, dov’era andato dopo aver preso la fuga. 010 2SA 013 039 E l’ira del re Davide contro Absalom si calmò perché Davide s’era consolato della morte di Amnon. 010 2SA 014 001 Or Joab, figliuolo di Tseruia, avvedutosi che il cuore del re si piegava verso Absalom, mandò a Tekoa, 010 2SA 014 002 e ne fece venire una donna accorta, alla quale disse: “Fingi d’essere in lutto: mettiti una veste da lutto, non ti ungere con olio, e sii come una donna che pianga da molto tempo un morto; 010 2SA 014 003 poi entra presso il re, e parlagli così e così”. E Joab le mise in bocca le parole da dire. 010 2SA 014 004 La donna di Tekoa andò dunque a parlare al re, si gettò con la faccia a terra, si prostrò, e disse: “O re, aiutami!” 010 2SA 014 005 Il re le disse: “Che hai?” Ed ella rispose: “Pur troppo, io sono una vedova; mio marito è morto. 010 2SA 014 006 La tua serva aveva due figliuoli, i quali vennero tra di loro a contesa alla campagna; e, come non v’era chi li separasse, l’uno colpì l’altro, e l’uccise. 010 2SA 014 007 Ed ecco che tutta la famiglia è insorta contro la tua serva, dicendo: Consegnaci colui che ha ucciso il fratello, affinché lo facciam morire per vendicare il fratello ch’egli ha ucciso, e per sterminare così anche l’erede. In questo modo spegneranno il tizzo che m’è rimasto, e non lasceranno a mio marito né nome né discendenza sulla faccia della terra”. 010 2SA 014 008 Il re disse alla donna: “Vattene a casa tua: io darò degli ordini a tuo riguardo”. 010 2SA 014 009 E la donna di Tekoa disse al re: “O re mio signore, la colpa cada su me e sulla casa di mio padre, ma il re e il suo trono non ne siano responsabili”. 010 2SA 014 010 E il re: “Se qualcuno parla contro di te, menalo da me, e vedrai che non ti toccherà più”. 010 2SA 014 011 Allora ella disse: “Ti prego, menzioni il re l’Eterno, il tuo Dio, perché il vindice del sangue non aumenti la rovina e non mi sia sterminato il figlio”. Ed egli rispose: “Com’è vero che l’Eterno vive, non cadrà a terra un capello del tuo figliuolo!” 010 2SA 014 012 Allora la donna disse: “Deh! lascia che la tua serva dica ancora una parola al re, mio signore!” Egli rispose: “Parla”. 010 2SA 014 013 Riprese la donna: “E perché pensi tu nel modo che fai quando si tratta del popolo di Dio? Dalla parola che il re ha ora pronunziato risulta esser egli in certo modo colpevole, in quanto non richiama colui che ha proscritto. 010 2SA 014 014 Noi dobbiamo morire, e siamo come acqua versata in terra, che non si può più raccogliere; ma Dio non toglie la vita, anzi medita il modo di far sì che il proscritto non rimanga bandito lungi da lui. 010 2SA 014 015 Ora, se io son venuta a parlar così al re mio signore è perché il popolo mi ha fatto paura; e la tua serva ha detto: “Voglio parlare al re; forse il re farà quello che gli dirà la sua serva; 010 2SA 014 016 il re ascolterà la sua serva, e la libererà dalle mani di quelli che vogliono sterminar me e il mio figliuolo dalla eredità di Dio. 010 2SA 014 017 E la tua serva diceva: Oh possa la parola del re, mio signore, darmi tranquillità! poiché il re mio signore è come un angelo di Dio per discernere il bene dal male. L’Eterno, il tuo Dio, sia teco!” 010 2SA 014 018 Il re rispose e disse alla donna: “Ti prego, non celarmi quello ch’io ti domanderò”. La donna disse: “Parli pure il re, mio signore”. 010 2SA 014 019 E il re: “Joab non t’ha egli dato mano in tutto questo?” La donna rispose: “Com’è vero che l’anima tua vive, o re mio signore, la cosa sta né più né meno come ha detto il re mio signore; difatti, il tuo servo Joab è colui che m’ha dato questi ordini, ed è lui che ha messe tutte queste parole in bocca alla tua serva. 010 2SA 014 020 Il tuo servo Joab ha fatto così per dare un altro aspetto all’affare di Absalom; ma il mio signore ha la saviezza d’un angelo di Dio e conosce tutto quello che avvien sulla terra”. 010 2SA 014 021 Allora il re disse a Joab: “Ecco, voglio fare quello che hai chiesto; va’ dunque, e fa’ tornare il giovane Absalom”. 010 2SA 014 022 Joab si gettò con la faccia a terra, si prostrò, benedisse il re, e disse: “Oggi il tuo servo riconosce che ha trovato grazia agli occhi tuoi, o re, mio signore; poiché il re ha fatto quel che il suo servo gli ha chiesto”. 010 2SA 014 023 Joab dunque si levò, andò a Gheshur, e menò Absalom a Gerusalemme. 010 2SA 014 024 E il re disse: “Ch’ei si ritiri in casa sua e non vegga la mia faccia!” Così Absalom si ritirò in casa sua, e non vide la faccia del re. 010 2SA 014 025 Or in tutto Israele non v’era uomo che fosse celebrato per la sua bellezza al pari di Absalom; dalle piante de’ piedi alla cima del capo non v’era in lui difetto alcuno. 010 2SA 014 026 E quando si facea tagliare i capelli (e se li faceva tagliare ogni anno perché la capigliatura gli pesava troppo) il peso de’ suoi capelli era di duecento sicli a peso del re. 010 2SA 014 027 Ad Absalom nacquero tre figliuoli e una figliuola per nome Tamar, che era donna di bell’aspetto. 010 2SA 014 028 Absalom dimorò in Gerusalemme due anni, senza vedere la faccia del re. 010 2SA 014 029 Poi Absalom fece chiamare Joab per mandarlo dal re; ma egli non volle venire a lui; lo mandò a chiamare una seconda volta, ma Joab non volle venire. 010 2SA 014 030 Allora Absalom disse ai suoi servi: “Guardate! il campo di Joab è vicino al mio, e v’è dell’orzo; andate a mettervi il fuoco!” E i servi di Absalom misero il fuoco al campo. 010 2SA 014 031 Allora Joab si levò, andò a casa di Absalom, e gli disse: “Perché i tuoi servi hanno eglino dato fuoco al mio campo?” 010 2SA 014 032 Absalom rispose a Joab: “Io t’avevo mandato a dire: Viene qua, ch’io possa mandarti dal re a dirgli: Perché son io tornato da Gheshur? Meglio per me s’io vi fossi ancora! Or dunque fa’ ch’io vegga la faccia del re! e se v’è in me qualche iniquità, ch’ei mi faccia morire!” 010 2SA 014 033 Joab allora andò dal re e gli fece l’ambasciata. Il re fece chiamare Absalom, il quale venne a lui, e si prostrò con la faccia a terra in sua presenza; e il re baciò Absalom. 010 2SA 015 001 Or dopo queste cose, Absalom si procurò un cocchio, de’ cavalli, e cinquanta uomini che correvano dinanzi a lui. 010 2SA 015 002 Absalom si levava la mattina presto, e si metteva da un lato della via che menava alle porte della città; e quando qualcuno, avendo un processo, si recava dal re per chieder giustizia, Absalom lo chiamava, e gli diceva: “Di qual città sei tu?” L’altro gli rispondeva: “Il tuo servo è di tale e tale tribù d’Israele”. 010 2SA 015 003 Allora Absalom gli diceva: “Vedi, la tua causa e buona e giusta, ma non v’è chi sia delegato dal re per sentirti”. 010 2SA 015 004 E Absalom aggiungeva: “Oh se facessero me giudice del paese! Chiunque avesse un processo o un affare verrebbe da me, e io gli farei giustizia”. 010 2SA 015 005 E quando uno gli s’accostava per prostrarglisi dinanzi, ei gli porgeva la mano, l’abbracciava e lo baciava. 010 2SA 015 006 Absalom faceva così con tutti quelli d’Israele che venivano dal re per chieder giustizia; e in questo modo Absalom rubò il cuore alla gente d’Israele. 010 2SA 015 007 Or avvenne che, in capo a quattro anni Absalom disse al re: “Ti prego, lasciami andare ad Hebron a sciogliere un voto che feci all’Eterno. 010 2SA 015 008 Poiché, durante la sua dimora a Gheshur, in Siria, il tuo servo fece un voto, dicendo: Se l’Eterno mi riconduce a Gerusalemme, io servirò l’Eterno!” 010 2SA 015 009 Il re gli disse: “Va’ in pace!” E quegli si levò e andò a Hebron. 010 2SA 015 010 Intanto Absalom mandò degli emissari per tutte le tribù d’Israele, a dire: “Quando udrete il suon della tromba, direte: Absalom è proclamato re a Hebron”. 010 2SA 015 011 E con Absalom partirono da Gerusalemme duecento uomini, i quali, essendo stati invitati, partirono in tutta la loro semplicità, senza saper nulla. 010 2SA 015 012 Absalom, mentre offriva i sacrifizi, mandò a chiamare Ahitofel, il Ghilonita, consigliere di Davide, perché venisse dalla sua città di Ghilo. La congiura divenne potente, e il popolo andava vie più crescendo di numero attorno ad Absalom. 010 2SA 015 013 Or venne a Davide un messo, che disse: “Il cuore degli uomini d’Israele s’è vòlto verso Absalom”. 010 2SA 015 014 Allora Davide disse a tutti i suoi servi ch’eran con lui a Gerusalemme: “Levatevi, fuggiamo; altrimenti, nessun di noi scamperà dalle mani di Absalom. Affrettatevi a partire, affinché con rapida marcia, non ci sorprenda, piombandoci rovinosamente addosso, e non colpisca la città mettendola a fil di spada”. 010 2SA 015 015 I servi del re gli dissero: “Ecco i tuoi servi, pronti a fare tutto quello che piacerà al re, nostro signore”. 010 2SA 015 016 Il re dunque partì, seguito da tutta la sua casa, e lasciò dieci concubine a custodire il palazzo. 010 2SA 015 017 Il re partì, seguito da tutto il popolo, e si fermarono a Beth-Merhak. 010 2SA 015 018 Tutti i servi del re camminavano al suo fianco; e tutti i Kerethei, tutti i Pelethei e tutti i Ghittei, che in seicento eran venuti da Gath, al suo séguito, camminavano davanti al re. 010 2SA 015 019 Allora il re disse a Ittai di Gath: “Perché vuoi anche tu venir con noi? Torna indietro, e statti col re; poiché sei un forestiero, e per di più un esule dalla tua patria. 010 2SA 015 020 Pur ieri tu arrivasti; e oggi ti farei io andar errando qua e là, con noi, mentre io stesso non so dove vado? Torna indietro, e riconduci teco i tuoi fratelli; e siano con te la misericordia e la fedeltà dell’Eterno!” 010 2SA 015 021 Ma Ittai rispose al re, dicendo: “Com’è vero che l’Eterno vive e che vive il re mio signore, in qualunque luogo sarà il re mio signore, per morire o per vivere, quivi sarà pure il tuo servo”. 010 2SA 015 022 E Davide disse ad Ittai: “Va’, passa oltre!” Ed Ittai, il Ghitteo, passò oltre con tutta la sua gente e con tutti i fanciulli che eran con lui. 010 2SA 015 023 E tutti quelli del paese piangevano ad alta voce, mentre tutto il popolo passava. Il re passò il torrente Kidron, e tutto il popolo passò, prendendo la via del deserto. 010 2SA 015 024 Ed ecco venire anche Tsadok con tutti i Leviti, i quali portavano l’arca del patto di Dio. E mentre Abiathar saliva, essi posarono l’arca di Dio, finché tutto il popolo non ebbe finito di uscir dalla città. 010 2SA 015 025 E il re disse a Tsadok: “Riporta in città l’arca di Dio! Se io trovo grazia agli occhi dell’Eterno, egli mi farà tornare, e mi farà vedere l’arca e la dimora di lui; 010 2SA 015 026 ma se dice: Io non ti gradisco eccomi; faccia egli di me quello che gli parrà”. 010 2SA 015 027 Il re disse ancora al sacerdote Tsadok: “Capisci? Torna in pace in città con i due vostri figliuoli: Ahimaats, tuo figliuolo, e Gionathan, figliuolo di Abiathar. 010 2SA 015 028 Guardate, io aspetterò nelle pianure del deserto, finché mi sia recata qualche notizia da parte vostra”. 010 2SA 015 029 Così Tsadok ed Abiathar riportarono a Gerusalemme l’arca di Dio, e dimorarono quivi. 010 2SA 015 030 E Davide saliva il monte degli Ulivi; saliva piangendo, e camminava col capo coperto e a piedi scalzi; e tutta la gente ch’era con lui aveva il capo coperto, e, salendo, piangeva. 010 2SA 015 031 Qualcuno venne a dire a Davide: “Ahitofel è con Absalom tra i congiurati”. E Davide disse: “Deh, o Eterno, rendi vani i consigli di Ahitofel!” 010 2SA 015 032 E come Davide fu giunto in vetta al monte, al luogo dove si adora Dio, ecco farglisi incontro Hushai, l’Arkita, con la tunica stracciata ed il capo coperto di polvere. 010 2SA 015 033 Davide gli disse: “Se tu passi oltre con me mi sarai di peso; 010 2SA 015 034 ma se torni in città e dici ad Absalom: Io sarò tuo servo, o re; come fui servo di tuo padre nel passato, così sarò adesso servo tuo, tu dissiperai a mio pro i consigli di Ahitofel. 010 2SA 015 035 E non avrai tu quivi teco i sacerdoti Tsadok ed Abiathar? Tutto quello che sentirai dire della casa del re, lo farai sapere ai sacerdoti Tsadok ed Abiathar. 010 2SA 015 036 E siccome essi hanno seco i loro due figliuoli, Ahimaats figliuolo di Tsadok e Gionathan figliuolo di Abiathar, per mezzo di loro mi farete sapere tutto quello che avrete sentito”. 010 2SA 015 037 Così Hushai, amico di Davide, tornò in città, e Absalom entrò in Gerusalemme. 010 2SA 016 001 Or quando Davide ebbe di poco varcato la cima del monte, ecco che Tsiba, servo di Mefibosheth, gli si fece incontro con un paio d’asini sellati e carichi di duecento pani, cento masse d’uva secca, cento di frutta d’estate e un otre di vino. 010 2SA 016 002 Il re disse a Tsiba: “Che vuoi tu fare di coteste cose?” Tsiba rispose: “Gli asini serviranno di cavalcatura alla casa del re; il pane e i frutti d’estate sono per nutrire i giovani, e il vino è perché ne bevan quelli che saranno stanchi nel deserto”. 010 2SA 016 003 Il re disse: “E dov’è il figliuolo del tuo signore?” Tsiba rispose al re: “Ecco, è rimasto a Gerusalemme, perché ha detto: Oggi la casa d’Israele mi renderà il regno di mio padre”. 010 2SA 016 004 Il re disse a Tsiba: “Tutto quello che appartiene a Mefibosheth è tuo”. Tsiba replicò: “Io mi prostro dinanzi a te! Possa io trovar grazia agli occhi tuoi, o re, mio signore!” 010 2SA 016 005 E quando il re Davide fu giunto a Bahurim, ecco uscir di là un uomo, imparentato con la famiglia di Saul, per nome Scimei, figliuolo di Ghera. Egli veniva innanzi proferendo maledizioni 010 2SA 016 006 e gettando sassi contro Davide, e contro tutti i servi del re Davide, mentre tutto il popolo e tutti gli uomini di valore stavano alla destra e alla sinistra del re. 010 2SA 016 007 Scimei, maledicendo Davide, diceva così: “Vattene, vattene, uomo sanguinario, scellerato! 010 2SA 016 008 L’Eterno fa ricadere sul tuo capo tutto il sangue della casa di Saul, in luogo del quale tu hai regnato; e l’Eterno ha dato il regno nelle mani di Absalom, tuo figliuolo; ed eccoti nelle sciagure che ti sei meritato, perché sei un uomo sanguinario”. 010 2SA 016 009 Allora Abishai, figliuolo di Tseruia, disse al re: “Perché questo can morto osa egli maledire il re, mio signore? Ti prego, lasciami andare a troncargli la testa!” 010 2SA 016 010 Ma il re rispose: “Che ho io da far con voi, figliuoli di Tseruia? S’ei maledice, è perché l’Eterno gli ha detto: Maledici Davide! E chi oserà dire: Perché fai così?” 010 2SA 016 011 Poi Davide disse ad Abishai e a tutti i suoi i servi: “Ecco, il mio figliuolo, uscito dalle mie viscere, cerca di togliermi la vita! Quanto più lo può fare ora questo Beniaminita! Lasciate ch’ei maledica, giacché glielo ha ordinato l’Eterno. 010 2SA 016 012 Forse l’Eterno avrà riguardo alla mia afflizione, e mi farà del bene in cambio delle maledizioni d’oggi”. 010 2SA 016 013 Davide e la sua gente continuarono il loro cammino; e Scimei camminava sul fianco del monte, dirimpetto a Davide, e cammin facendo lo malediva, gli tirava de’ sassi e buttava della polvere. 010 2SA 016 014 Il re e tutta la gente ch’era con lui arrivarono ad Aiefim e quivi ripresero fiato. 010 2SA 016 015 Or Absalom e tutto il popolo, gli uomini d’Israele, erano entrati in Gerusalemme; ed Ahitofel era con lui. 010 2SA 016 016 E quando Hushai, l’Arkita, l’amico di Davide, fu giunto presso Absalom, gli disse: “Viva il re! Viva il re!” 010 2SA 016 017 Ed Absalom disse a Hushai: “È questa dunque l’affezione che hai pel tuo amico? Perché non sei tu andato col tuo amico?” 010 2SA 016 018 Hushai rispose ad Absalom: “No; io sarò di colui che l’Eterno e questo popolo e tutti gli uomini d’Israele hanno scelto, e con lui rimarrò. 010 2SA 016 019 E poi, di chi sarò io servo? Non lo sarò io del suo figliuolo? Come ho servito tuo padre, così servirò te”. 010 2SA 016 020 Allora Absalom disse ad Ahitofel: “Consigliate quello che dobbiam fare”. 010 2SA 016 021 Ahitofel rispose ad Absalom: “Entra dalle concubine di tuo padre, lasciate da lui a custodia della casa; e quando tutto Israele saprà che ti sei reso odioso a tuo padre, il coraggio di quelli che son per te, sarà fortificato”. 010 2SA 016 022 Fu dunque rizzata una tenda sulla terrazza per Absalom, ed Absalom entrò dalle concubine di suo padre, a vista di tutto Israele. 010 2SA 016 023 Or in que’ giorni, un consiglio dato da Ahitofel era come una parola data da Dio a uno che lo avesse consultato. Così era di tutti i consigli di Ahitofel, tanto per Davide quanto per Absalom. 010 2SA 017 001 Poi Ahitofel disse ad Absalom: “Lasciami scegliere dodicimila uomini; e partirò e inseguirò Davide questa notte stessa; 010 2SA 017 002 e gli piomberò addosso mentr’egli è stanco ed ha le braccia fiacche; lo spaventerò, e tutta la gente ch’è con lui si darà alla fuga; io colpirò il re solo, 010 2SA 017 003 e ricondurrò a te tutto il popolo; l’uomo che tu cerchi vale quanto il ritorno di tutti; e così tutto il popolo sarà in pace”. 010 2SA 017 004 Questo parlare piacque ad Absalom e a tutti gli anziani d’Israele. 010 2SA 017 005 Nondimeno Absalom disse: “Chiamate ancora Hushai, l’Arkita, e sentiamo quel che anch’egli dirà”. 010 2SA 017 006 E quando Hushai fu venuto da Absalom, questi gli disse: “Ahitofel ha parlato così e così; dobbiam noi fare come ha detto lui? Se no, parla tu!” 010 2SA 017 007 Hushai rispose ad Absalom: “Questa volta il consiglio dato da Ahitofel non è buono”. 010 2SA 017 008 E Hushai soggiunse: “Tu conosci tuo padre e i suoi uomini, e sai come sono gente valorosa e come hanno l’animo esasperato al par d’un’orsa nella campagna quando le sono stati rapiti i figli; e poi tuo padre è un guerriero, e non passerà la notte col popolo. 010 2SA 017 009 Senza dubbio egli è ora nascosto in qualche buca o in qualche altro luogo; e avverrà che, se fin da principio ne cadranno alcuni de’ tuoi, chiunque lo verrà a sapere dirà: Tra la gente che seguiva Absalom c’è stata una strage. 010 2SA 017 010 Allora il più valoroso, anche se avesse un cuor di leone, si avvilirà, perché tutto Israele sa che tuo padre è un prode, e che quelli che ha seco son dei valorosi. 010 2SA 017 011 Perciò io consiglio che tutto Israele da Dan fino a Beer-Sheba, si raduni presso di te, numeroso come la rena ch’è sul lido del mare, e che tu vada in persona alla battaglia. 010 2SA 017 012 Così lo raggiungeranno in qualunque luogo ei si troverà, e gli cadranno addosso come la rugiada cade sul suolo; e di tutti quelli che sono con lui non ne scamperà uno solo. 010 2SA 017 013 E s’egli si ritira in qualche città, tutto Israele cingerà di funi quella città e noi la trascineremo nel torrente in guisa che non se ne trovi più nemmeno una pietruzza”. 010 2SA 017 014 Absalom e tutti gli uomini d’Israele dissero: “Il consiglio di Hushai, l’Arkita, è migliore di quello di Ahitofel”. L’Eterno avea stabilito di render vano il buon consiglio di Ahitofel, per far cadere la sciagura sopra Absalom. 010 2SA 017 015 Allora Hushai disse ai sacerdoti Tsadok ed Abiathar: “Ahitofel ha consigliato Absalom e gli anziani d’Israele così e così, e io ho consigliato in questo e questo modo. 010 2SA 017 016 Or dunque mandate in fretta ad informare Davide e ditegli: Non passar la notte nelle pianure del deserto, ma senz’altro va oltre, affinché il re con tutta la gente che ha seco non rimanga sopraffatto”. 010 2SA 017 017 Or Gionathan e Ahimaats stavano appostati presso En-Roghel; ed essendo la serva andata ad informarli, essi andarono ad informare il re Davide. Poiché essi non potevano entrare in città in modo palese. 010 2SA 017 018 Or un giovinetto li avea scorti, e ne aveva avvisato Absalom; ma i due partirono di corsa e giunsero a Bahurim a casa di un uomo che avea nella sua corte una cisterna. 010 2SA 017 019 Quelli vi si calarono; e la donna di casa prese una coperta, la distese sulla bocca della cisterna, e vi sparse su del grano pesto; cosicché nessuno ne seppe nulla. 010 2SA 017 020 I servi di Absalom vennero in casa di quella donna, e chiesero: “Dove sono Ahimaats e Gionathan?” La donna rispose loro: “Hanno passato il ruscello”. Quelli si misero a cercarli; e, non potendoli trovare, se ne tornarono a Gerusalemme. 010 2SA 017 021 E come quelli se ne furono andati, i due usciron fuori dalla cisterna, e andarono ad informare il re Davide. Gli dissero: “Levatevi, e affrettatevi a passar l’acqua; perché ecco qual è il consiglio che Ahitofel ha dato a vostro danno”. 010 2SA 017 022 Allora Davide si levò con tutta la gente ch’era con lui, e passò il Giordano. All’apparir del giorno, neppur uno era rimasto, che non avesse passato il Giordano. 010 2SA 017 023 Ahitofel, vedendo che il suo consiglio non era stato seguito, sellò il suo asino, e partì per andarsene a casa sua nella sua città. Mise in ordine le cose della sua casa, e s’impiccò. Così morì, e fu sepolto nel sepolcro di suo padre. 010 2SA 017 024 Or Davide giunse a Mahanaim, e Absalom anch’egli passò il Giordano, con tutta la gente d’Israele. 010 2SA 017 025 Absalom avea posto a capo dell’esercito Amasa, invece di Joab. Or Amasa era figliuolo di un uomo chiamato Jithra, l’Ismaelita, il quale aveva avuto relazioni con Abigal, figliuola di Nahash, sorella di Tseruia, madre di Joab. 010 2SA 017 026 E Israele ed Absalom si accamparono nel paese di Galaad. 010 2SA 017 027 Quando Davide fu giunto a Mahanaim, Shobi, figliuolo di Nahash ch’era da Rabba città degli Ammoniti, Makir, figliuolo di Ammiel da Lodebar, e Barzillai, il Galaadita di Roghelim, 010 2SA 017 028 portarono dei letti, dei bacini, de’ vasi di terra, del grano, dell’orzo, della farina, del grano arrostito, delle fave, delle lenticchie, de’ legumi arrostiti, 010 2SA 017 029 del miele, del burro, delle pecore e de’ formaggi di vacca, per Davide e per la gente ch’era con lui, affinché mangiassero; perché dicevano: “Questa gente deve aver patito fame, stanchezza e sete nel deserto”. 010 2SA 018 001 Or Davide fece la rivista della gente che avea seco, e costituì dei capitani di migliaia e de’ capitani di centinaia per comandarla. 010 2SA 018 002 E fece marciare un terzo della sua gente sotto il comando di Joab, un terzo sotto il comando di Abishai, figliuolo di Tseruia, fratello di Joab, e un terzo sotto il comando di Ittai di Gath. Poi il re disse al popolo: “Voglio andare anch’io con voi!” 010 2SA 018 003 Ma il popolo rispose: “Tu non devi venire; perché, se noi fossimo messi in fuga, non si farebbe alcun caso di noi; quand’anche perisse la metà di noi, non se ne farebbe alcun caso; ma tu conti per diecimila di noi; or dunque è meglio che tu ti tenga pronto a darci aiuto dalla città”. 010 2SA 018 004 Il re rispose loro: “Farò quello che vi par bene”. E il re si fermò presso la porta, mentre tutto l’esercito usciva a schiere di cento e di mille uomini. 010 2SA 018 005 E il re diede quest’ordine a Joab, ad Abishai e ad Ittai: “Per amor mio, trattate con riguardo il giovine Absalom!” E tutto il popolo udì quando il re diede a tutti i capitani quest’ordine relativamente ad Absalom. 010 2SA 018 006 L’esercito si mise dunque in campagna contro Israele, e la battaglia ebbe luogo nella foresta di Efraim. 010 2SA 018 007 E il popolo d’Israele fu quivi sconfitto dalla gente di Davide; e la strage ivi fu grande in quel giorno, caddero ventimila uomini. 010 2SA 018 008 La battaglia si estese su tutta la contrada; e la foresta divorò in quel giorno assai più gente di quella che non avesse divorato la spada. 010 2SA 018 009 E Absalom s’imbatté nella gente di Davide. Absalom cavalcava il suo mulo; il mulo entrò sotto i rami intrecciati di un gran terebinto, e il capo di Absalom s’impigliò nel terebinto, talché egli rimase sospeso fra cielo e terra; mentre il mulo, ch’era sotto di lui, passava oltre. 010 2SA 018 010 Un uomo vide questo, e lo venne a riferire a Joab, dicendo: “Ho veduto Absalom appeso a un terebinto”. 010 2SA 018 011 Joab rispose all’uomo che gli recava la nuova: “Come! tu l’hai visto? E perché non l’hai tu, sul posto, steso morto al suolo? Io non avrei mancato di darti dieci sicli d’argento e una cintura”. 010 2SA 018 012 Ma quell’uomo disse a Joab: “Quand’anche mi fossero messi in mano mille sicli d’argento, io non metterei la mano addosso al figliuolo del re; poiché noi abbiamo udito l’ordine che il re ha dato a te, ad Abishai e ad Ittai dicendo: Badate che nessuno tocchi il giovine Absalom! 010 2SA 018 013 E se io avessi perfidamente attentato alla sua vita, siccome nulla rimane occulto al re, tu stesso saresti sorto contro di me!” 010 2SA 018 014 Allora Joab disse: “Io non voglio perder così il tempo con te”. E, presi in mano tre dardi, li immerse nel cuore di Absalom, che era ancora vivo in mezzo al terebinto. 010 2SA 018 015 Poi dieci giovani scudieri di Joab circondarono Absalom, e coi loro colpi lo finirono. 010 2SA 018 016 Allora Joab fe’ sonare la tromba, e il popolo fece ritorno cessando d’inseguire Israele, perché Joab glielo impedì. 010 2SA 018 017 Poi presero Absalom, lo gettarono in una gran fossa nella foresta, ed elevarono sopra di lui un mucchio grandissimo di pietre; e tutto Israele fuggì, ciascuno nella sua tenda. 010 2SA 018 018 Or Absalom, mentr’era in vita, si era eretto il monumento ch’è nella Valle del re; perché diceva: “Io non ho un figliuolo che conservi il ricordo del mio nome”; e diede il suo nome a quel monumento, che anche oggi si chiama “monumento di Absalom”. 010 2SA 018 019 Ed Ahimaats, figliuolo di Tsadok, disse a Joab: “Lasciami correre a portare al re la notizia che l’Eterno gli ha fatto giustizia contro i suoi nemici”. 010 2SA 018 020 Joab gli rispose: “Non sarai tu che porterai oggi la notizia; la porterai un altro giorno; non porterai oggi la notizia, perché il figliuolo del re è morto”. 010 2SA 018 021 Poi Joab disse all’Etiopo: “Va’, e riferisci al re quello che hai veduto”. L’Etiopo s’inchinò a Joab, e corse via. 010 2SA 018 022 Ahimaats, figliuolo di Tsadok, disse di nuovo a Joab: “Qualunque cosa avvenga, ti prego, lasciami correr dietro all’Etiopo!” Joab gli disse: “Ma perché, figliuol mio, vuoi tu correre? La notizia non ti recherà nulla di buono”. 010 2SA 018 023 E l’altro: “Qualunque cosa avvenga, voglio correre”. E Joab gli disse: “Corri!” Allora Ahimaats prese la corsa per la via della pianura, e oltrepassò l’Etiopo. 010 2SA 018 024 Or Davide stava sedendo fra le due porte; la sentinella salì sul tetto della porta dal lato del muro; alzò gli occhi, guardò, ed ecco un uomo che correva tutto solo. 010 2SA 018 025 La sentinella gridò e avvertì il re. Il re disse: “Se è solo, porta notizie”. E quello s’andava avvicinando sempre più. 010 2SA 018 026 Poi la sentinella vide un altr’uomo che correva, e gridò al guardiano: “Ecco un altr’uomo che corre tutto solo!” E il re: “Anche questo porta notizie”. 010 2SA 018 027 La sentinella disse: “Il modo di correre del primo mi par quello di Ahimaats, figliuolo di Tsadok”. E il re disse: “E’ un uomo dabbene, e viene a portare buone notizie”. 010 2SA 018 028 E Ahimaats gridò al re: “Pace!” E, prostratosi dinanzi al re con la faccia a terra, disse: “Benedetto sia l’Eterno, l’Iddio tuo, che ha dato in tuo potere gli uomini che aveano alzate le mani contro il re, mio signore!” 010 2SA 018 029 Il re disse: “Il giovine Absalom sta egli bene?” Ahimaats rispose: “Quando Joab mandava il servo del re e me tuo servo io vidi un gran tumulto, ma non so di che si trattasse”. 010 2SA 018 030 Il re gli disse: “Mettiti là da parte”. E quegli si mise da parte, e aspettò. 010 2SA 018 031 Quand’ecco arrivare l’Etiopo, che disse: “Buone notizie per il re signore! L’Eterno t’ha reso oggi giustizia, liberandoti dalle mani di tutti quelli ch’erano insorti contro di te”. 010 2SA 018 032 Il re disse all’Etiopo: “Il giovine Absalom sta egli bene?” L’Etiopo rispose: “Possano i nemici del re mio signore, e tutti quelli che insorgono contro di te per farti del male, subir la sorte di quel giovane!” 010 2SA 018 033 Allora il re, vivamente commosso, salì nella camera che era sopra la porta, e pianse; e, nell’andare, diceva: “Absalom figliuolo mio! Figliuolo mio, Absalom figliuol mio! Oh foss’io pur morto in vece tua, o Absalom figliuolo mio, figliuolo mio!” 010 2SA 019 001 Or vennero a dire a Joab: “Ecco, il re piange e fa cordoglio a motivo di Absalom”. 010 2SA 019 002 E la vittoria in quel giorno si cangiò in lutto per tutto il popolo, perché il popolo sentì dire in quel giorno: “Il re è molto afflitto a cagione del suo figliuolo”. 010 2SA 019 003 E il popolo in quel giorno rientrò furtivamente in città, com’avrebbe fatto gente coperta di vergogna per esser fuggita in battaglia. 010 2SA 019 004 E il re s’era coperto la faccia, e ad alta voce gridava: “Absalom figliuol mio! Absalom figliuol mio, figliuol mio!” 010 2SA 019 005 Allora Joab entrò in casa dal re, e disse: “Tu copri oggi di rossore il volto di tutta la tua gente, che in questo giorno ha salvato la vita a te, ai tuoi figliuoli, e alle tue figliuole alle tue mogli e alle tue concubine, 010 2SA 019 006 giacché ami quelli che t’odiano, e odi quelli che t’amano; infatti oggi tu fai vedere che capitani e soldati per te son nulla; e ora io vedo bene che se Absalom fosse vivo e noi fossimo quest’oggi tutti morti, allora saresti contento. 010 2SA 019 007 Or dunque lèvati, esci, e parla al cuore della tua gente; perché io giuro per l’Eterno che, se non esci, neppure un uomo resterà con te questa notte; e questa sarà per te sventura maggiore di tutte quelle che ti son cadute addosso dalla tua giovinezza fino a oggi”. 010 2SA 019 008 Allora il re si levò e si pose a sedere alla porta; e ne fu dato l’annunzio a tutto il popolo, dicendo: “Ecco il re sta assiso alla porta”. E tutto il popolo venne in presenza del re. Or quei d’Israele se n’eran fuggiti, ognuno nella sua tenda; 010 2SA 019 009 e in tutte le tribù d’Israele tutto il popolo stava discutendo, e dicevano: “Il re ci ha liberati dalle mani dei nostri nemici e ci ha salvati dalle mani de’ Filistei; e ora ha dovuto fuggire dal paese a cagione di Absalom; 010 2SA 019 010 e Absalom, che noi avevamo unto perché regnasse su noi, è morto in battaglia; perché dunque non parlate di far tornare il re?” 010 2SA 019 011 E il re Davide mandò a dire ai sacerdoti Tsadok ed Abiathar: “Parlate agli anziani di Giuda, e dite loro: Perché sareste voi ultimi a ricondurre il re a casa sua? I discorsi che si tengono in tutto Israele sono giunti fino alla casa del re. 010 2SA 019 012 Voi siete miei fratelli, siete mie ossa e mia carne; perché dunque sareste gli ultimi a far tornare il re? 010 2SA 019 013 E dite ad Amasa: Non sei tu mie ossa e mia carne? Iddio mi tratti con tutto il suo rigore, se tu non diventi per sempre capo dell’esercito, invece di Joab”. 010 2SA 019 014 Così Davide piegò il cuore di tutti gli uomini di Giuda, come se fosse stato il cuore di un sol uomo; ed essi mandarono a dire al re: “Ritorna tu con tutta la tua gente”. 010 2SA 019 015 Il re dunque tornò, e giunse al Giordano; e quei di Giuda vennero a Ghilgal per andare incontro al re, e per fargli passare il Giordano. 010 2SA 019 016 Shimei, figliuolo di Ghera, Beniaminita, ch’era di Bahurim, si affrettò a scendere con gli uomini di Giuda incontro al re Davide. 010 2SA 019 017 Egli avea seco mille uomini di Beniamino, Tsiba, servo della casa di Saul, coi suoi quindici figliuoli e i suoi venti servi. Essi passarono il Giordano davanti al re. 010 2SA 019 018 La chiatta che dovea tragittare la famiglia del re e tenersi a sua disposizione, passò; e Shimei, figliuolo di Ghera, prostratosi dinanzi al re, nel momento in cui questi stava per passare il Giordano, 010 2SA 019 019 gli disse: “Non tenga conto, il mio signore, della mia iniquità, e dimentichi la perversa condotta tenuta dal suo servo il giorno in cui il re mio signore usciva da Gerusalemme, e non ne serbi il re risentimento! 010 2SA 019 020 Poiché il tuo servo riconosce che ha peccato; e per questo sono stato oggi il primo di tutta la casa di Giuseppe a scendere incontro al re mio signore”. 010 2SA 019 021 Ma Abishai, figliuolo di Tseruia, prese a dire: “Nonostante questo, Shimei non dev’egli morire per aver maledetto l’unto dell’Eterno?” 010 2SA 019 022 E Davide disse: “Che ho io da fare con voi, o figliuoli di Tseruia, che vi mostrate oggi miei avversari? Si farebb’egli morir oggi qualcuno in Israele? Non so io dunque che oggi divento re d’Israele?” 010 2SA 019 023 E il re disse a Shimei: “Tu non morrai!” E il re glielo giurò. 010 2SA 019 024 Mefibosheth, nipote di Saul, scese anch’egli incontro al re. Ei non s’era puliti i piedi, né spuntata la barba, né lavate le vesti dal giorno in cui il re era partito fino a quello in cui tornava in pace. 010 2SA 019 025 E quando fu giunto da Gerusalemme per incontrare il re, il re gli disse: “Perché non venisti meco, Mefibosheth?” 010 2SA 019 026 Quegli rispose: “O re, mio signore, il mio servo m’ingannò; perché il tuo servo, che è zoppo, avea detto: Io mi farò sellar l’asino, monterò, e andrò col re. 010 2SA 019 027 Ed egli ha calunniato il tuo servo presso il re mio signore; ma il re mio signore è come un angelo di Dio; fa’ dunque ciò che ti piacerà. 010 2SA 019 028 Poiché tutti quelli della casa di mio padre non avrebbero meritato dal re mio signore altro che la morte; e, nondimeno, tu avevi posto il tuo servo fra quelli che mangiano alla tua mensa. E qual altro diritto poss’io avere? E perché continuerei io a supplicare il re?” 010 2SA 019 029 E il re gli disse: “Non occorre che tu aggiunga altre parole. L’ho detto; tu e Tsiba dividetevi le terre”. 010 2SA 019 030 E Mefibosheth rispose al re: “Si prenda pur egli ogni cosa, giacché il re mio signore è tornato in pace a casa sua”. 010 2SA 019 031 Or Barzillai, il Galaadita, scese da Roghelim, e passò il Giordano col re per accompagnarlo di là dal Giordano. 010 2SA 019 032 Barzillai era molto vecchio; aveva ottant’anni, ed avea fornito i viveri al re mentre questi si trovava a Mahanaim; poiché era molto facoltoso. 010 2SA 019 033 Il re disse a Barzillai: “Vieni con me oltre il fiume; io provvederò al tuo sostentamento a casa mia a Gerusalemme”. 010 2SA 019 034 Ma Barzillai rispose al re: “Troppo pochi son gli anni che mi resta da vivere perch’io salga col re a Gerusalemme. 010 2SA 019 035 Io ho adesso ottant’anni: posso io ancora discernere ciò ch’è buono da ciò che è cattivo? Può il tuo servo gustare ancora ciò che mangia o ciò che beve? Posso io udire ancora la voce dei cantori e delle cantatrici? E perché dunque il tuo servo sarebb’egli d’aggravio al re mio signore? 010 2SA 019 036 Solo per poco tempo andrebbe il tuo servo oltre il Giordano col re; e perché il re vorrebb’egli rimunerarmi con un cotal beneficio? 010 2SA 019 037 Deh, lascia che il tuo servo se ne ritorni indietro, e ch’io possa morire nella mia città presso la tomba di mio padre e di mia madre! Ma ecco il tuo servo Kimham; passi egli col re mio signore, e fa’ per lui quello che ti piacerà”. 010 2SA 019 038 Il re rispose: “Venga meco Kimham, e io farò per lui quello che a te piacerà; e farò per te tutto quello che desidererai da me”. 010 2SA 019 039 E quando tutto il popolo ebbe passato il Giordano e l’ebbe passato anche il re, il re baciò Barzillai e lo benedisse, ed egli se ne tornò a casa sua. 010 2SA 019 040 Così il re passò oltre, e andò a Ghilgal; e Kimham lo accompagnò. Tutto il popolo di Giuda e anche la metà del popolo d’Israele aveano fatto scorta al re. 010 2SA 019 041 Allora tutti gli altri Israeliti vennero dal re e gli dissero: “Perché i nostri fratelli, gli uomini di Giuda, ti hanno portato via di nascosto, e hanno fatto passare il Giordano al re, alla sua famiglia e a tutta la gente di Davide?” 010 2SA 019 042 E tutti gli uomini di Giuda risposero agli uomini d’Israele: “Perché il re appartiene a noi più dappresso; e perché vi adirate voi per questo? Abbiam noi mangiato a spese del re? O abbiam noi ricevuto qualche regalo?” 010 2SA 019 043 E gli uomini d’Israele risposero agli uomini di Giuda: “Il re appartiene a noi dieci volte più che a voi, e quindi Davide è più nostro che vostro; perché dunque ci avete disprezzati? Non siamo stati noi i primi a proporre di far tornare il nostro re?” Ma il parlare degli uomini di Giuda fu più violento di quello degli uomini d’Israele. 010 2SA 020 001 Or quivi si trovava un uomo scellerato per nome Sheba, figliuolo di Bicri, un Beniaminita, il quale sonò la tromba, e disse: “Noi non abbiamo nulla da spartire con Davide, non abbiamo nulla in comune col figliuolo d’Isai! O Israele, ciascuno alla sua tenda!” 010 2SA 020 002 E tutti gli uomini di Israele ripresero la via delle alture, separandosi da Davide per seguire Sheba, figliuolo di Bicri; ma quei di Giuda non si staccarono dal loro re, e l’accompagnarono dal Giordano fino a Gerusalemme. 010 2SA 020 003 Quando Davide fu giunto a casa sua a Gerusalemme, prese le dieci concubine che avea lasciate a custodia della casa, e le fece rinchiudere; egli somministrava loro gli alimenti, ma non si accostava ad esse; e rimasero così rinchiuse, vivendo come vedove, fino al giorno della loro morte. 010 2SA 020 004 Poi il re disse ad Amasa: “Radunami tutti gli uomini di Giuda entro tre giorni; e tu trovati qui”. 010 2SA 020 005 Amasa dunque partì per adunare gli uomini di Giuda; ma tardò oltre il tempo fissatogli dal re. 010 2SA 020 006 Allora Davide disse ad Abishai: “Sheba, figliuolo di Bicri, ci farà adesso più male di Absalom; prendi tu la gente del tuo signore, e inseguilo onde non trovi delle città fortificate e ci sfugga”. 010 2SA 020 007 E Abishai partì, seguito dalla gente di Joab, dai Kerethei, dai Pelethei, e da tutti gli uomini più valorosi; e usciron da Gerusalemme per inseguire Sheba, figliuolo di Bicri. 010 2SA 020 008 Si trovavano presso alla gran pietra che è in Gabaon, quando Amasa venne loro incontro. Or Joab indossava la sua veste militare sulla quale cingeva una spada che, attaccata al cinturino, gli pendea dai fianchi nel suo fodero; mentre Joab si faceva innanzi, la spada gli cadde. 010 2SA 020 009 Joab disse ad Amasa: “Stai tu bene, fratel mio?” E con la destra prese Amasa per la barba, per baciarlo. 010 2SA 020 010 Amasa non fece attenzione alla spada che Joab aveva in mano; e Joab lo colpì nel ventre si che gli intestini si sparsero per terra; non lo colpì una seconda volta e quegli morì. Poi Joab ed Abishai, suo fratello, si misero a inseguire Sheba, figliuolo di Bicri. 010 2SA 020 011 Uno de’ giovani di Joab era rimasto presso Amasa, e diceva: “Chi vuol bene a Joab e chi è per Davide segua Joab!” 010 2SA 020 012 Intanto Amasa si rotolava nel sangue in mezzo alla strada. E quell’uomo vedendo che tutto il popolo si fermava, strascinò Amasa fuori della strada in un campo, e gli buttò addosso un mantello; perché avea visto che tutti quelli che gli arrivavan vicino, si fermavano; 010 2SA 020 013 ma quand’esso fu tolto dalla strada, tutti passavano al séguito di Joab per dar dietro a Sheba figliuolo di Bicri. 010 2SA 020 014 Joab passò per mezzo a tutte le tribù d’Israele fino ad Abel ed a Beth-Maaca. E tutto il fior fiore degli uomini si radunò e lo seguì. 010 2SA 020 015 E vennero e assediarono Sheba in Abel-Beth-Maaca, e innalzarono contro la città un bastione che dominava le fortificazioni; e tutta la gente ch’era con Joab batteva in breccia le mura per abbatterle. 010 2SA 020 016 Allora una donna di senno gridò dalla città: “Udite, udite! Vi prego, dite a Joab di appressarsi, ché gli voglio parlare!” 010 2SA 020 017 E quand’egli si fu avvicinato, la donna gli chiese: “Sei tu Joab?” Egli rispose: “Son io”. Allora ella gli disse: “Ascolta la parola della tua serva”. Egli rispose: “Ascolto”. 010 2SA 020 018 Ed ella riprese: “Una volta si soleva dire: Si domandi consiglio ad Abel! ed era affar finito. 010 2SA 020 019 Abel è una delle città più pacifiche e più fedeli in Israele; e tu cerchi di far perire una città che è una madre in Israele. Perché vuoi tu distruggere l’eredità dell’Eterno?” 010 2SA 020 020 Joab rispose: “Lungi, lungi da me l’idea di distruggere e di guastare. 010 2SA 020 021 Il fatto non sta così; ma un uomo della contrada montuosa d’Efraim, per nome Sheba, figliuolo di Bicri, ha levato la mano contro il re, contro Davide. Consegnatemi lui solo, ed io m’allontanerò dalla città”. E la donna disse a Joab: “Ecco, la sua testa ti sarà gettata dalle mura”. 010 2SA 020 022 Allora la donna si rivolse a tutto il popolo col suo savio consiglio; e quelli tagliaron la testa a Sheba, figliuolo di Bicri, e la gettarono a Joab. E questi fece sonar la tromba; tutti si dispersero lungi dalla città, e ognuno se ne andò alla sua tenda. E Joab tornò a Gerusalemme presso il re. 010 2SA 020 023 Joab era a capo di tutto l’esercito d’Israele; Benaia, figliuolo di Jehoiada, era a capo dei Kerethei e dei Pelethei; 010 2SA 020 024 Adoram era preposto ai tributi; Joshafat, figliuolo di Ahilud, era archivista; 010 2SA 020 025 Sceia era segretario; Tsadok ed Abiathar erano sacerdoti; 010 2SA 020 026 òe anche Ira di Jair era ministro di stato di Davide. 010 2SA 021 001 Al tempo di Davide ci fu una fame per tre anni continui; Davide cercò la faccia dell’Eterno, e l’Eterno gli disse: “Questo avviene a motivo di Saul e della sua casa sanguinaria, perch’egli fece perire i Gabaoniti”. 010 2SA 021 002 Allora il re chiamò i Gabaoniti, e parlò loro. I Gabaoniti non erano del numero de’ figliuoli d’Israele, ma avanzi degli Amorei; e i figliuoli d’Israele s’eran legati a loro per giuramento; nondimeno, Saul, nel suo zelo per i figliuoli d’Israele e di Giuda avea cercato di sterminarli. 010 2SA 021 003 Davide disse ai Gabaoniti: “Che debbo io fare per voi, e in che modo espierò il torto fattovi, perché voi benediciate l’eredità dell’Eterno?” 010 2SA 021 004 I Gabaoniti gli risposero: “Fra noi e Saul e la sua casa non è questione d’argento o d’oro; e non appartiene a noi il far morire alcuno in Israele”. Il re disse: “Quel che voi direte io lo farò per voi”. 010 2SA 021 005 E quelli risposero al re: “Poiché quell’uomo ci ha consunti e avea fatto il piano di sterminarci per farci sparire da tutto il territorio d’Israele, 010 2SA 021 006 ci siano consegnati sette uomini di tra i suoi figliuoli, e noi li appiccheremo dinanzi all’Eterno a Ghibea di Saul, l’Eletto dell’Eterno”. Il re disse: “Ve li consegnerò”. 010 2SA 021 007 Il re risparmiò Mefibosheth, figliuolo di Gionathan, figliuolo di Saul, per cagione del giuramento che Davide e Gionathan, figliuolo di Saul, avean fatto tra loro davanti all’Eterno; 010 2SA 021 008 ma il re prese i due figliuoli che Ritspa figliuola d’Aiah avea partoriti a Saul, Armoni e Mefibosheth, e i cinque figliuoli che Merab, figliuola di Saul, avea partoriti ad Adriel di Mehola, figliuolo di Barzillai, 010 2SA 021 009 e li consegnò ai Gabaoniti, che li appiccarono sul monte, dinanzi all’Eterno. Tutti e sette perirono assieme; furon messi a morte nei primi giorni della mèsse, quando si principiava a mietere l’orzo. 010 2SA 021 010 Ritspa, figliuola di Aiah, prese un cilicio, se lo stese sulla roccia, e stette là dal principio della mèsse fino a che l’acqua non cadde dal cielo sui cadaveri; e impedì agli uccelli del cielo di posarsi su di essi di giorno, e alle fiere dei campi d’accostarsi di notte. 010 2SA 021 011 E fu riferito a Davide quello che Ritspa, figliuola di Aiah, concubina di Saul, avea fatto. 010 2SA 021 012 E Davide andò a prendere le ossa di Saul e quelle di Gionathan suo figliuolo presso gli abitanti di Jabes di Galaad, i quali le avean portate via dalla piazza di Beth-Shan, dove i Filistei aveano appesi i cadaveri quando aveano sconfitto Saul sul Ghilboa. 010 2SA 021 013 Egli riportò di là le ossa di Saul e quelle di Gionathan suo figliuolo; e anche le ossa di quelli ch’erano stati impiccati furono raccolte. 010 2SA 021 014 E le ossa di Saul e di Gionathan suo figliuolo furon sepolte nel paese di Beniamino, a Tsela, nel sepolcro di Kis, padre di Saul; e fu fatto tutto quello che il re avea ordinato. Dopo questo, Iddio fu placato verso il paese. 010 2SA 021 015 I Filistei mossero di nuovo guerra ad Israele; e Davide scese con la sua gente a combattere contro i Filistei. Davide era stanco; 010 2SA 021 016 e Ishbi-Benob, uno dei discendenti di Rafa, che aveva una lancia del peso di trecento sicli di rame e portava un’armatura nuova, manifestò il proposito di uccidere Davide; 010 2SA 021 017 ma Abishai, il figliuolo di Tseruia, venne in soccorso del re, colpì il Filisteo, e lo uccise. Allora la gente di Davide gli fece questo giuramento: “Tu non uscirai più con noi a combattere, e non spegnerai la lampada d’Israele”. 010 2SA 021 018 Dopo questo, ci fu un’altra battaglia coi Filistei, a Gob; e allora Sibbecai di Huslah uccise Saf, uno dei discendenti di Rafa. 010 2SA 021 019 Ci fu un’altra battaglia coi Filistei a Gob; ed Elhanan, figliuolo di Jaare-Oreghim di Bethlehem uccise Goliath di Gath, di cui l’asta della lancia era come un subbio da tessitore. 010 2SA 021 020 Ci fu un’altra battaglia a Gath, dove si trovò un uomo di grande statura, che avea sei dita a ciascuna mano e a ciascun piede, in tutto ventiquattro dita, e che era anch’esso dei discendenti di Rafa. 010 2SA 021 021 Egli ingiuriò Israele, e Gionathan, figliuolo di Scimea, fratello di Davide, l’uccise. 010 2SA 021 022 Questi quattro erano nati a Gath, della stirpe di Rafa. Essi perirono per mano di Davide e per mano della sua gente. 010 2SA 022 001 Davide rivolse all’Eterno le parole di questo cantico quando l’Eterno l’ebbe riscosso dalla mano di tutti i suoi nemici e dalla mano di Saul. Egli disse: 010 2SA 022 002 “L’Eterno è la mia ròcca, la mia fortezza, il mio liberatore; 010 2SA 022 003 l’Iddio ch’è la mia rupe, in cui mi rifugio, il mio scudo, il mio potente salvatore, il mio alto ricetto, il mio asilo. O mio salvatore, tu mi salvi dalla violenza! 010 2SA 022 004 Io invocai l’Eterno ch’è degno d’ogni lode, e fui salvato dai miei nemici. 010 2SA 022 005 Le onde della morte m’avean circondato e i torrenti della distruzione m’aveano spaventato. 010 2SA 022 006 I legami del soggiorno de’ morti m’aveano attorniato, i lacci della morte m’aveano còlto. (Sheol h7585) 010 2SA 022 007 Nella mia distretta invocai l’Eterno, e gridai al mio Dio. Egli udì la mia voce dal suo tempio, e il mio grido pervenne ai suoi orecchi. 010 2SA 022 008 Allora la terra fu scossa e tremò i fondamenti de’ cieli furono smossi e scrollati, perch’egli era acceso d’ira. 010 2SA 022 009 Un fumo saliva dalle sue nari; un fuoco consumante gli usciva dalla bocca, e ne procedevano carboni accesi. 010 2SA 022 010 Egli abbassò i cieli e discese, avendo sotto i piedi una densa caligine. 010 2SA 022 011 Cavalcava sopra un cherubino e volava ed appariva sulle ali del vento. 010 2SA 022 012 Avea posto intorno a sé, come un padiglione, le tenebre, le raccolte d’acque, le dense nubi de’ cieli. 010 2SA 022 013 Dallo splendore che lo precedeva, si sprigionavano carboni accesi. 010 2SA 022 014 L’Eterno tuonò dai cieli e l’Altissimo diè fuori la sua voce. 010 2SA 022 015 Avventò saette, e disperse i nemici; lanciò folgori, e li mise in rotta. 010 2SA 022 016 Allora apparve il letto del mare, e i fondamenti del mondo furono scoperti allo sgridare dell’Eterno, al soffio del vento delle sue nari. 010 2SA 022 017 Egli distese dall’alto la mano mi prese, mi trasse fuori dalle grandi acque. 010 2SA 022 018 Mi riscosse dal mio potente nemico, da quelli che mi odiavano; perch’eran più forti di me. 010 2SA 022 019 Essi m’eran piombati addosso nel dì della mia calamità, ma l’Eterno fu il mio sostegno. 010 2SA 022 020 Egli mi trasse fuori al largo, mi liberò perché mi gradisce. 010 2SA 022 021 L’Eterno mi ha retribuito secondo la mia giustizia, mi ha reso secondo la purità dello mie mani, 010 2SA 022 022 poiché ho osservato le vie dell’Eterno e non mi sono empiamente sviato dal mio Dio. 010 2SA 022 023 Poiché ho tenuto tutte le sue leggi davanti a me, e non mi sono allontanato dai suoi statuti. 010 2SA 022 024 E sono stato integro verso di lui, e mi son guardato dalla mia iniquità. 010 2SA 022 025 Ond’è che l’Eterno m’ha reso secondo la mia giustizia, secondo la mia purità nel suo cospetto. 010 2SA 022 026 Tu ti mostri pietoso verso il pio, integro verso l’uomo integro; 010 2SA 022 027 ti mostri puro col puro e ti mostri astuto col perverso; 010 2SA 022 028 tu salvi la gente afflitta, e il tuo sguardo si ferma sugli alteri, per abbassarli. 010 2SA 022 029 Sì, tu sei la mia lampada, o Eterno, e l’Eterno illumina le mie tenebre. 010 2SA 022 030 Con te io assalgo tutta una schiera, col mio Dio salgo sulle mura. 010 2SA 022 031 La via di Dio è perfetta, la parola dell’Eterno è purgata col fuoco. Egli è lo scudo di tutti quelli che sperano in lui. 010 2SA 022 032 Poiché chi è Dio fuor del l’Eterno? E chi è Ròcca fuor del nostro Dio? 010 2SA 022 033 Iddio è la mia potente fortezza, e rende la mia via perfetta. 010 2SA 022 034 Egli rende i miei piedi simili a quelli delle cerve e mi rende saldo sui miei alti luoghi. 010 2SA 022 035 Egli ammaestra le mie mani alla battaglia e le mie braccia tendono un arco di rame. 010 2SA 022 036 Tu m’hai anche dato lo scudo della tua salvezza, e la tua benignità m’ha fatto grande. 010 2SA 022 037 Tu hai allargato la via ai miei passi; e i miei piedi non hanno vacillato. 010 2SA 022 038 Io ho inseguito i miei nemici e li ho distrutti, e non son tornato addietro prima d’averli annientati. 010 2SA 022 039 Li ho annientati, schiacciati; e non son risorti; son caduti sotto i miei piedi. 010 2SA 022 040 Tu m’hai cinto di forza per la guerra, tu hai fatto piegare sotto di me i miei avversari; 010 2SA 022 041 hai fatto voltar le spalle davanti a me ai miei nemici, a quelli che m’odiavano, ed io li ho distrutti. 010 2SA 022 042 Hanno guardato, ma non vi fu chi li salvasse; han gridato all’Eterno, ma egli non rispose loro; 010 2SA 022 043 io li ho tritati come polvere della terra, li ho pestati, calpestati, come il fango delle strade. 010 2SA 022 044 Tu m’hai liberato dalle dissensioni del mio popolo, m’hai conservato capo di nazioni; un popolo che non conoscevo m’è stato sottoposto. 010 2SA 022 045 I figli degli stranieri m’hanno reso omaggio, al solo udir parlare di me, m’hanno prestato ubbidienza. 010 2SA 022 046 I figli degli stranieri son venuti meno, sono usciti tremanti dai loro ripari. 010 2SA 022 047 Viva l’Eterno! Sia benedetta la mia ròcca! e sia esaltato Iddio, la ròcca della mia salvezza! 010 2SA 022 048 l’Iddio che fa la mia vendetta, e mi sottomette i popoli, 010 2SA 022 049 che mi trae dalle mani dei miei nemici. Sì, tu mi sollevi sopra i miei avversari mi riscuoti dall’uomo violento. 010 2SA 022 050 Perciò, o Eterno, ti loderò fra le nazioni, e salmeggerò al tuo nome. 010 2SA 022 051 Grandi liberazioni egli accorda al suo re, ed usa benignità verso il suo unto, verso Davide e la sua progenie in perpetuo”. 010 2SA 023 001 Queste sono le ultime parole di Davide: “Parola di Davide, figliuolo d’Isai, parola dell’uomo che fu elevato ad alta dignità, dell’unto dell’Iddio di Giacobbe, del dolce cantore d’Israele: 010 2SA 023 002 Lo spirito dell’Eterno ha parlato per mio mezzo, e la sua parola è stata sulle mie labbra. 010 2SA 023 003 L’Iddio d’Israele ha parlato, la Ròcca d’Israele m’ha detto: “Colui che regna sugli uomini con giustizia, colui che regna con timor di Dio, 010 2SA 023 004 è come la luce mattutina, quando il sole si leva in un mattino senza nuvole, e col suo splendore, dopo la pioggia, fa spuntare l’erbetta dalla terra”. 010 2SA 023 005 Non è egli così della mia casa dinanzi a Dio? Poich’egli ha fermato con me un patto eterno, in ogni punto ben regolato e sicuro appieno. Non farà egli germogliare la mia completa salvezza e tutto ciò ch’io bramo? 010 2SA 023 006 Ma gli scellerati tutti quanti son come spine che si buttan via e non si piglian con la mano; 010 2SA 023 007 chi le tocca s’arma d’un ferro o d’un’asta di lancia e si bruciano interamente là dove sono”. 010 2SA 023 008 Questi sono i nomi dei valorosi guerrieri che furono al servizio di Davide: Josheb-Basshebeth, il Tahkemonita, capo dei principali ufficiali. Egli impugnò la lancia contro ottocento uomini, che uccise in un solo scontro. 010 2SA 023 009 Dopo di lui veniva Eleazar, figliuolo di Dodo, figliuolo di Akoi, uno dei tre valorosi guerrieri che erano con Davide, quando sfidarono i Filistei raunati per combattere, mentre gli Israeliti si ritiravano sulle alture. 010 2SA 023 010 Egli si levò, percosse i Filistei, finché la sua mano, spossata, rimase attaccata alla spada. E l’Eterno concesse in quel giorno una gran vittoria, e il popolo tornò a seguire Eleazar soltanto per spogliare gli uccisi. 010 2SA 023 011 Dopo di lui veniva Shamma, figliuolo di Aghé, lo Hararita. I Filistei s’erano radunati in massa; e in quel luogo v’era un campo pieno di lenticchie; e, come i popolo fuggiva dinanzi ai Filistei, 010 2SA 023 012 Shamma si piantò in mezzo al campo, lo difese, e sconfisse i Filistei. E l’Eterno concesse una gran vittoria. 010 2SA 023 013 Tre dei trenta capi scesero, al tempo della mietitura, e vennero da Davide nella spelonca di Adullam, mentre una schiera di Filistei era accampata nella valle dei Refaim. 010 2SA 023 014 Davide era allora nella fortezza, e c’era un posto di Filistei a Bethlehem. 010 2SA 023 015 Davide ebbe un desiderio, e disse: “Oh se qualcuno mi desse da bere dell’acqua del pozzo ch’è vicino alla porta di Bethlehem!” 010 2SA 023 016 E i tre prodi s’aprirono un varco attraverso al campo filisteo, attinsero dell’acqua dal pozzo di Bethlehem, vicino alla porta; e presala seco, la presentarono a Davide; il qual però non ne volle bere, ma la sparse davanti all’Eterno, 010 2SA 023 017 dicendo: “Lungi da me, o Eterno, ch’io faccia tal cosa! Beverei io il sangue di questi uomini, che sono andati là a rischio della loro vita?” E non la volle bere. Questo fecero quei tre prodi. 010 2SA 023 018 Abishai, fratello di Joab, figliuolo di Tseruia, fu il capo di altri tre. Egli impugnò la lancia contro trecento uomini, e li uccise; e s’acquistò fama fra i tre. 010 2SA 023 019 Fu il più illustre dei tre, e perciò fu fatto loro capo; nondimeno non giunse ad eguagliare i primi tre. 010 2SA 023 020 Poi veniva Benaia da Kabtseel, figliuolo di Jehoiada, figliuolo di Ish-hai, celebre per le sue prodezze. Egli uccise i due grandi eroi di Moab. Discese anche in mezzo a una cisterna, dove uccise un leone, un giorno di neve. 010 2SA 023 021 E uccise pure un Egiziano, d’aspetto formidabile, e che teneva una lancia in mano; ma Benaia gli scese contro con un bastone, strappò di mano all’Egiziano la lancia, e se ne servì per ucciderlo. 010 2SA 023 022 Questo fece Benaia, figliuolo di Jehoiada; e s’acquistò fama fra i tre prodi. 010 2SA 023 023 Fu il più illustre dei trenta; nondimeno non giunse ad eguagliare i primi tre. E Davide lo ammise nel suo consiglio. 010 2SA 023 024 Poi v’erano: Asael, fratello di Joab, uno dei trenta; Elkanan, figliuolo di Dodo, da Bethlehem; 010 2SA 023 025 Shamma da Harod; Elika da Harod; 010 2SA 023 026 Helets da Pelet; Ira, figliuolo di Ikkesh, da Tekoa; 010 2SA 023 027 Abiezer da Anathoth; Mebunnai da Husha; 010 2SA 023 028 Tsalmon da Akoa; Maharai da Netofa; 010 2SA 023 029 Heleb, figliuolo di Baana, da Netofa; Ittai, figliuolo di Ribai, da Ghibea, de’ figliuoli di Beniamino; 010 2SA 023 030 Benaia da Pirathon; Hiddai da Nahale-Gaash; 010 2SA 023 031 Abi-Albon d’Arbath; Azmavet da Barhum; 010 2SA 023 032 Eliahba da Shaalbon; Bene-Jashen; Gionathan; 010 2SA 023 033 Shamma da Harar; Ahiam, figliuolo di Sharar, da Arar; 010 2SA 023 034 Elifelet, figliuolo di Ahasbai, figliuolo di un Maacatheo; Eliam, figliuolo di Ahitofel, da Ghilo; 010 2SA 023 035 Hetsrai da Carmel; Paarai da Arab; 010 2SA 023 036 Igal, figliuolo di Nathan, da Tsoba; Bani da Gad; 010 2SA 023 037 Tselek, l’Ammonita; Naharai da Beeroth, scudiero di Joab, figliuolo di Tseruia; 010 2SA 023 038 Ira da Jether; Gareb da Jether; 010 2SA 023 039 Uria, lo Hitteo. In tutto trentasette. 010 2SA 024 001 Or l’Eterno s’accese di nuovo d’ira contro Israele, ed incitò Davide contro il popolo, dicendo: “Va’ e fa’ il censimento d’Israele e di Giuda”. 010 2SA 024 002 E il re disse a Joab, ch’era il capo dell’esercito, e ch’era con lui: “Va’ attorno per tutte le tribù d’Israele, da Dan fino a Beer-Sheba, e fate il censimento del popolo perch’io ne sappia il numero”. 010 2SA 024 003 Joab rispose al re: “L’Eterno, l’Iddio tuo, moltiplichi il popolo cento volte più di quello che è, e faccia sì che gli occhi del re, mio signore, possano vederlo! Ma perché il re mio signore prende egli piacere nel far questo?” 010 2SA 024 004 Ma l’ordine del re prevalse contro Joab e contro i capi dell’esercito, e Joab e i capi dell’esercito partirono dalla presenza del re per andare a fare il censimento del popolo d’Israele. 010 2SA 024 005 Passarono il Giordano, e si accamparono ad Aroer, a destra della città ch’è in mezzo alla valle di Gad, e presso Jazer. 010 2SA 024 006 Poi andarono in Galaad e nel paese di Tahtim-Hodshi; poi andarono Dan-Jaan e nei dintorni di Sidon; 010 2SA 024 007 andarono alla fortezza di Tiro e in tutte le città degli Hivvei e dei Cananei, e finirono col mezzogiorno di Giuda, a Beer-Sheba. 010 2SA 024 008 Percorsero così tutto il paese, e in capo a nove mesi e venti giorni tornarono a Gerusalemme. 010 2SA 024 009 Joab rimise al re la cifra del censimento del popolo: c’erano in Israele ottocentomila uomini forti, atti a portare le armi; e in Giuda, cinquecentomila. 010 2SA 024 010 E dopo che Davide ebbe fatto il censimento del popolo, provò un rimorso al cuore, e disse all’Eterno: “Io ho gravemente peccato in questo che ho fatto; ma ora, o Eterno, perdona l’iniquità del tuo servo, poiché io ho agito con grande stoltezza”. 010 2SA 024 011 E quando Davide si fu alzato la mattina, la parola dell’Eterno fu così rivolta al profeta Gad, il veggente di Davide: 010 2SA 024 012 “Va’ a dire a Davide: Così dice l’Eterno: Io ti propongo tre cose: sceglitene una, e quella ti farò”. 010 2SA 024 013 Gad venne dunque a Davide, gli riferì questo, e disse: “Vuoi tu sette anni di carestia nel tuo paese, ovvero tre mesi di fuga d’innanzi ai tuoi nemici che t’inseguano, ovvero tre giorni di peste nel tuo paese? Ora rifletti, e vedi che cosa io debba rispondere a colui che mi ha mandato”. 010 2SA 024 014 E Davide disse a Gad: “Io sono in una grande angoscia! Ebbene, che cadiamo nelle mani dell’Eterno, giacché le sue compassioni sono immense; ma ch’io non cada nelle mani degli uomini!” 010 2SA 024 015 Così l’Eterno mandò la peste in Israele, da quella mattina fino al tempo fissato; e da Dan a Beer-Sheba morirono settantamila persone del popolo. 010 2SA 024 016 E come l’angelo stendeva la sua mano su Gerusalemme per distruggerla, l’Eterno si pentì della calamità ch’egli aveva inflitta, e disse all’angelo che distruggeva il popolo: “Basta; ritieni ora la tua mano!” Or l’angelo dell’Eterno si trovava presso l’aia di Arauna, il Gebuseo. 010 2SA 024 017 E Davide, vedendo l’angelo che colpiva il popolo, disse all’Eterno: “Son io che ho peccato; son io che ho agito iniquamente; ma queste pecore che hanno fatto? La tua mano si volga dunque contro di me e contro la casa di mio padre!” 010 2SA 024 018 E quel giorno Gad venne da Davide, e gli disse: “Sali, erigi un altare all’Eterno nell’aia di Arauna, il Gebuseo”. 010 2SA 024 019 E Davide salì, secondo la parola di Gad, come l’Eterno avea comandato. 010 2SA 024 020 Arauna guardò, e vide il re e i suoi servi, che si dirigevano verso di lui; e Arauna uscì e si prostrò dinanzi al re, con la faccia a terra. 010 2SA 024 021 Poi Arauna disse: “Perché il re, mio signore, viene dal suo servo?” E Davide rispose: “Per comprare da te quest’aia ed erigervi un altare all’Eterno, affinché la piaga cessi d’infierire sul popolo”. 010 2SA 024 022 Arauna disse a Davide: “Il re, mio signore, prenda e offra quello che gli piacerà! Ecco i buoi per l’olocausto; e le macchine da trebbiare e gli arnesi da buoi serviranno per legna. 010 2SA 024 023 Tutte queste cose, o re, Arauna te le dà”. Poi Arauna disse al re: “L’Eterno, il tuo Dio, ti sia propizio!” 010 2SA 024 024 Ma il re rispose ad Arauna: “No, io comprerò da te queste cose per il loro prezzo, e non offrirò all’Eterno, al mio Dio, olocausti che non mi costino nulla”. E Davide comprò l’aia ed i buoi per cinquanta sicli d’argento; 010 2SA 024 025 edificò quivi un altare all’Eterno, e offrì olocausti e sacrifizi di azioni di grazie. Così l’Eterno fu placato verso il paese, e la piaga cessò d’infierire sul popolo. # # BOOK 011 1KI 1 Kings 1 Re 011 1KI 001 001 Ora il re Davide era vecchio e molto attempato; e, per quanto lo coprissero di panni, non potea riscaldarsi. 011 1KI 001 002 Perciò i suoi servi gli dissero: “Si cerchi per il re nostro signore una fanciulla vergine, la quale stia al servizio del re, n’abbia cura, e dorma fra le sue braccia, sì che il re nostro signore possa riscaldarsi”. 011 1KI 001 003 Cercaron dunque per tutto il paese d’Israele una bella fanciulla; trovarono Abishag, la Sunamita, e la menarono al re. 011 1KI 001 004 La fanciulla era bellissima, avea cura del re, e lo serviva; ma il re non la conobbe. 011 1KI 001 005 Or Adonija, figliuolo di Hagghith, mosso dall’ambizione, diceva: “Sarò io il re!” E si preparò de’ carri, de’ cavalieri, e cinquanta uomini che corressero dinanzi a lui. 011 1KI 001 006 Suo padre non gli avea mai fatto un rimprovero in vita sua, dicendogli: “Perché fai così?” Adonija era anch’egli di bellissimo aspetto, ed era nato subito dopo Absalom. 011 1KI 001 007 Egli si abboccò con Joab, figliuolo di Tseruia, e col sacerdote Abiathar, i quali seguirono il suo partito e lo favorirono. 011 1KI 001 008 Ma il sacerdote Tsadok, Benaia figliuolo di Jehoiada, il profeta Nathan, Scimei, Rei e gli uomini prodi di Davide non erano per Adonija. 011 1KI 001 009 Adonija immolò pecore, buoi e vitelli grassi vicino al masso di Zohelet che è accanto alla fontana di Roghel, e invitò tutti i suoi fratelli, figliuoli del re, e tutti gli uomini di Giuda ch’erano al servizio del re; 011 1KI 001 010 ma non invitò il profeta Nathan, né Benaia, né gli uomini prodi, né Salomone suo fratello. 011 1KI 001 011 Allora Nathan parlò a Bath-Sceba, madre di Salomone, e le disse: “Non hai udito che Adonija, figliuolo di Hagghith, è diventato re senza che Davide nostro signore ne sappia nulla? 011 1KI 001 012 Or dunque vieni, e permetti ch’io ti dia un consiglio, affinché tu salvi la vita tua e quella del tuo figliuolo Salomone. 011 1KI 001 013 Va’, entra dal re Davide, e digli: O re, mio signore, non giurasti tu alla tua serva, dicendo: Salomone, tuo figliuolo, regnerà dopo di me e sederà sul mio trono? Perché dunque regna Adonija? 011 1KI 001 014 Ed ecco che mentre tu starai ancora quivi parlando col re, io entrerò dopo di te, e confermerò le tue parole”. 011 1KI 001 015 Bath-Sceba entrò dunque nella camera del re. Il re era molto vecchio, e Abishag, la Sunamita, lo serviva. 011 1KI 001 016 Bath-Sceba s’inchinò e si prostrò davanti al re. E il re disse: “Che vuoi?” 011 1KI 001 017 Essa gli rispose: “Signor mio, tu alla tua serva, giurasti per l’Eterno ch’è il tuo Dio, dicendo: Salomone, tuo figliuolo, regnerà dopo di me e sederà sul mio trono; 011 1KI 001 018 e intanto, ecco che Adonija è diventato re senza che tu, o re mio signore, ne sappia nulla. 011 1KI 001 019 Ed ha immolato buoi, vitelli grassi, e pecore in gran numero, ed ha invitato tutti i figliuoli del re e il sacerdote Abiathar e Joab, il capo dell’esercito, ma non ha invitato il tuo servo Salomone. 011 1KI 001 020 Ora gli occhi di tutto Israele son rivolti verso di te, o re mio signore, perché tu gli dichiari chi debba sedere sul trono del re mio signore, dopo di lui. 011 1KI 001 021 Altrimenti avverrà che, quando il re mio signore giacerà coi suoi padri, io e il mio figliuolo Salomone sarem trattati come colpevoli”. 011 1KI 001 022 Mentr’ella parlava ancora col re, ecco arrivare il profeta Nathan. 011 1KI 001 023 La cosa fu riferita al re, dicendo: “Ecco il profeta Nathan!” E questi venne in presenza del re, e gli si prostrò dinanzi con la faccia a terra. 011 1KI 001 024 Nathan disse: “O re, mio signore, hai tu detto: Adonija regnerà dopo di me e sederà sul mio trono? 011 1KI 001 025 Giacché oggi egli è sceso, ha immolato buoi, vitelli grassi, e pecore in gran numero, ed ha invitato tutti i figliuoli del re, i capi dell’esercito e il sacerdote Abiathar; ed ecco che mangiano e bevono davanti a lui, e dicono: Viva il re Adonija! 011 1KI 001 026 Ma egli non ha invitato me, tuo servo, né il sacerdote Tsadok, né Benaia figliuolo di Jehoiada, né Salomone tuo servo. 011 1KI 001 027 Questa cosa è ella proprio stata fatta dal re mio signore, senza che tu abbia dichiarato al tuo servo chi sia quegli che deve sedere sul trono del re mio signore dopo di lui?” 011 1KI 001 028 Il re Davide, rispondendo, disse: “Chiamatemi Bath-Sceba”. Ella entrò alla presenza del re, e si tenne in piedi davanti a lui. 011 1KI 001 029 E il re giurò e disse: “Com’è vero che vive l’Eterno il quale ha liberato l’anima mia da ogni distretta, 011 1KI 001 030 io farò oggi quel che ti giurai per l’Eterno, per l’Iddio d’Israele, dicendo: Salomone tuo figliuolo regnerà dopo di me e sederà sul mio trono in vece mia”. 011 1KI 001 031 Bath-Sceba s’inchinò con la faccia a terra, si prostrò dinanzi al re, e disse: “Possa il re Davide mio signore vivere in perpetuo!” 011 1KI 001 032 Poi il re Davide disse: “Chiamatemi il sacerdote Tsadok, il profeta Nathan e Benaia, figliuolo di Jehoiada”. Essi vennero in presenza del re, e il re disse loro: 011 1KI 001 033 “Prendete con voi i servi del vostro signore, fate montare Salomone mio figliuolo sulla mia mula, e menatelo giù a Ghihon. 011 1KI 001 034 E quivi il sacerdote Tsadok e il profeta Nathan lo ungano re d’Israele. Poi sonate la tromba e dite: Viva il re Salomone! 011 1KI 001 035 Voi risalirete al suo séguito, ed egli verrà, si porrà a sedere sul mio trono, e regnerà in mia vece. Io costituisco lui come principe d’Israele e di Giuda”. 011 1KI 001 036 Benaia, figliuolo di Jehoiada, rispose al re: “Amen! Così voglia l’Eterno, l’Iddio del re mio signore! 011 1KI 001 037 Come l’Eterno è stato col re mio signore, così sia con Salomone, e innalzi il suo trono al di sopra del trono del re Davide, mio signore!” 011 1KI 001 038 Allora il sacerdote Tsadok, il profeta Nathan, Benaia figliuolo di Jehoiada, i Kerethei e i Pelethei scesero, fecero montare Salomone sulla mula del re Davide, e lo menarono a Ghihon. 011 1KI 001 039 Il sacerdote Tsadok prese il corno dell’olio dal tabernacolo e unse Salomone. Sonaron la tromba, e tutto il popolo disse: “Viva il re Salomone!” 011 1KI 001 040 E tutto il popolo risalì al suo séguito sonando flauti e abbandonandosi a una gran gioia, si che la terra rimbombava delle loro grida. 011 1KI 001 041 Adonija e tutti i suoi convitati, come stavano per finir di mangiare, udirono questo rumore; e quando Joab udì il suon della tromba, disse: “Che vuol dire questo strepito della città in tumulto?” 011 1KI 001 042 E mentre egli parlava ancora, ecco giungere Gionathan, figliuolo del sacerdote Abiathar. Adonija gli disse: “Entra, poiché tu sei un uomo di valore, e devi recar buone novelle”. 011 1KI 001 043 E Gionathan, rispondendo a Adonija, disse: “Tutt’altro! Il re Davide, nostro signore, ha fatto re Salomone. 011 1KI 001 044 Egli ha mandato con lui il sacerdote Tsadok, il profeta Nathan, Benaia figliuolo di Jehoiada, i Kerethei e i Pelethei, i quali l’hanno fatto montare sulla mula del re. 011 1KI 001 045 Il sacerdote Tsadok e il profeta Nathan l’hanno unto re a Ghihon, e di là son risaliti abbandonandosi alla gioia, e la città n’è tutta sossopra. Questo è lo strepito che avete udito. 011 1KI 001 046 E c’è di più: Salomone s’è posto a sedere sul trono reale. 011 1KI 001 047 E i servi del re son venuti a benedire il re Davide signor nostro, dicendo: Renda Iddio il nome di Salomone più glorioso del tuo, e innalzi il suo trono al di sopra del tuo! E il re si è prostrato sul suo letto, poi il re ha detto così: 011 1KI 001 048 Benedetto sia l’Eterno, l’Iddio d’Israele, che m’ha dato oggi uno che segga sui mio trono, e m’ha permesso di vederlo coi miei propri occhi!” 011 1KI 001 049 Allora tutti i convitati di Adonija furono presi da spavento, si alzarono, e se ne andarono ciascuno per il suo cammino. 011 1KI 001 050 E Adonija, avendo timore di Salomone, si levò e andò ad impugnare i corni dell’altare 011 1KI 001 051 E vennero a dire a Salomone: “Ecco, Adonija ha timore del re Salomone, ed ha impugnato i corni dell’altare, dicendo: Il re Salomone mi giuri oggi che non farà morir di spada il suo servo”. 011 1KI 001 052 Salomone rispose: “S’egli si addimostra uomo dabbene, non cadrà in terra neppure uno dei suoi capelli; ma, se sarà trovato in fallo, morrà”. 011 1KI 001 053 E il re Salomone mandò gente a farlo scendere dall’altare. Ed egli venne a prostrarsi davanti al re Salomone; e Salomone gli disse: “Vattene a casa tua”. 011 1KI 002 001 Or avvicinandosi per Davide il giorno della morte, egli diede i suoi ordini a Salomone suo figliuolo, dicendo: 011 1KI 002 002 “Io me ne vo per la via di tutti gli abitanti della terra; fortìficati e portati da uomo! 011 1KI 002 003 Osserva quello che l’Eterno, il tuo Dio, t’ha comandato d’osservare, camminando nelle sue vie e mettendo in pratica le sue leggi, i suoi comandamenti, i suoi precetti, i suoi insegnamenti, secondo che è scritto nella legge di Mosè, affinché tu riesca in tutto ciò che farai 011 1KI 002 004 e dovunque tu ti volga, e affinché l’Eterno adempia la parola da lui pronunciata a mio riguardo quando disse: Se i tuoi figliuoli veglieranno sulla loro condotta camminando nel mio cospetto con fedeltà, con tutto il loro cuore e con tutta l’anima loro, non ti mancherà mai qualcuno che segga sul trono d’Israele. 011 1KI 002 005 Sai anche tu quel che m’ha fatto Joab, figliuolo di Tseruia, quel che ha fatto ai due capi degli eserciti d’Israele, ad Abner figliuolo di Ner, e ad Amasa, figliuolo di Jether, i quali egli uccise, spargendo in tempo di pace sangue di guerra, e macchiando di sangue la cintura che portava ai fianchi e i calzari che portava ai piedi. 011 1KI 002 006 Agisci dunque secondo la tua saviezza, e non lasciare la sua canizie scendere in pace nel soggiorno de’ morti. (Sheol h7585) 011 1KI 002 007 Ma tratta con bontà i figliuoli di Barzillai il Galaadita, e siano fra quelli che mangiano alla tua mensa; poiché così anch’essi mi trattarono quando vennero a me, allorch’io fuggivo d’innanzi ad Absalom tuo fratello. 011 1KI 002 008 Ed ecco, tu hai vicino a te Scimei, figliuolo di Ghera, il Beniaminita, di Bahurim, il quale proferì contro di me una maledizione atroce il giorno che andavo a Mahanaim. Ma egli scese ad incontrarmi verso il Giordano, e io gli giurai per l’Eterno che non lo farei morire di spada. 011 1KI 002 009 Ma ora non lo lasciare impunito; poiché sei savio per conoscere quel che tu debba fargli, e farai scendere tinta di sangue la sua canizie nel soggiorno de’ morti”. (Sheol h7585) 011 1KI 002 010 E Davide s’addormentò coi suoi padri, e fu sepolto nella città di Davide. 011 1KI 002 011 Il tempo che Davide regnò sopra Israele fu di quarant’anni: regnò sette anni a Hebron e trentatre anni a Gerusalemme. 011 1KI 002 012 E Salomone si assise sul trono di Davide suo padre, e il suo regno fu saldamente stabilito. 011 1KI 002 013 Or Adonija, figliuolo di Hagghith, venne da Bath-Sceba, madre di Salomone. Questa gli disse: “Vieni tu con intenzioni pacifiche?” Egli rispose: “Sì, pacifiche”. 011 1KI 002 014 Poi aggiunse: “Ho da dirti una parola”. Quella rispose: “Di’ pure”. 011 1KI 002 015 Ed egli disse: “Tu sai che il regno mi apparteneva, e che tutto Israele mi considerava come suo futuro re; ma il regno è stato trasferito e fatto passare a mio fratello, perché glielo ha dato l’Eterno. 011 1KI 002 016 Or dunque io ti domando una cosa; non me la rifiutare”. Ella rispose: “Di’ pure”. 011 1KI 002 017 Ed egli disse: “Ti prego, di’ al re Salomone, il quale nulla ti negherà, che mi dia Abishag la Sunamita per moglie”. 011 1KI 002 018 Bath-Sceba rispose: “Sta bene, parlerò al re in tuo favore”. 011 1KI 002 019 Bath-Sceba dunque si recò dal re Salomone per parlargli in favore di Adonija. Il re si alzò per andarle incontro, le s’inchinò, poi si pose a sedere sul suo trono, e fece mettere un altro trono per sua madre, la quale si assise alla sua destra. 011 1KI 002 020 Ella gli disse: “Ho una piccola cosa da chiederti; non me la negare”. Il re rispose: “Chiedila pure, madre mia; io non te la negherò”. 011 1KI 002 021 Ed ella: “Diasi Abishag la Sunamita al tuo fratello Adonija per moglie”. 011 1KI 002 022 Il re Salomone, rispondendo a sua madre, disse: “E perché chiedi tu Abishag la Sunamita per Adonija? Chiedi piuttosto il regno per lui, giacché egli è mio fratello maggiore; chiedilo per lui, per il sacerdote Abiathar e per Joab, figliuolo di Tseruia!” 011 1KI 002 023 Allora il re Salomone giurò per l’Eterno, dicendo: “Iddio mi tratti con tutto il suo rigore, se Adonija non ha proferito questa parola a costo della sua vita! 011 1KI 002 024 Ed ora, com’è vero che vive l’Eterno, il quale m’ha stabilito, m’ha fatto sedere sul trono di Davide mio padre, e m’ha fondato una casa come avea promesso, oggi Adonija sarà messo a morte!” 011 1KI 002 025 E il re Salomone mandò Benaia, figliuolo di Jehoiada il quale s’avventò addosso ad Adonija sì che morì. 011 1KI 002 026 Poi il re disse al sacerdote Abiathar: “Vattene ad Anatoth, nelle tue terre, poiché tu meriti la morte; ma io non ti farò morire oggi, perché portasti davanti a Davide mio padre l’arca del Signore, dell’Eterno, e perché partecipasti a tutte le sofferenze di mio padre”. 011 1KI 002 027 Così Salomone depose Abiathar dalle funzioni di sacerdote dell’Eterno, adempiendo così la parola che l’Eterno avea pronunziata contro la casa di Eli a Sciloh. 011 1KI 002 028 E la notizia ne giunse a Joab, il quale avea seguito il partito di Adonija, benché non avesse seguito quello di Absalom. Egli si rifugiò nel tabernacolo dell’Eterno, e impugnò i corni dell’altare. 011 1KI 002 029 E fu detto al re Salomone: “Joab s’è rifugiato nel tabernacolo dell’Eterno, e sta presso l’altare”. Allora Salomone mandò Benaia, figliuolo di Jehoiada, dicendogli: “Va’, avventati contro di lui!” 011 1KI 002 030 Benaia entrò nel tabernacolo dell’Eterno, e disse a Joab: “Così dice il re: Vieni fuori!” Quegli rispose: “No! voglio morir qui!” E Benaia riferì la cosa al re, dicendo: “Così ha parlato Joab e così m’ha risposto”. 011 1KI 002 031 E il re gli disse: “Fa’ com’egli ha detto; avventati contro di lui e seppelliscilo; così toglierai d’addosso a me ed alla casa di mio padre il sangue che Joab sparse senza motivo. 011 1KI 002 032 E l’Eterno farà ricadere sul capo di lui il sangue ch’egli sparse, quando s’avventò contro due uomini più giusti e migliori di lui, e li uccise di spada, senza che Davide mio padre ne sapesse nulla: Abner, figliuolo di Ner, capitano dell’esercito d’Israele, e Amasa, figliuolo di Jether, capitano dell’esercito di Giuda. 011 1KI 002 033 Il loro sangue ricadrà sul capo di Joab e sul capo della sua progenie in perpetuo, ma vi sarà pace per sempre, da parte dell’Eterno, per Davide, per la sua progenie, per la sua casa e per il suo trono”. 011 1KI 002 034 Allora Benaia, figliuolo di Jehoiada, salì, s’avventò contro a lui e lo mise a morte; e Joab fu sepolto in casa sua nel deserto. 011 1KI 002 035 E in vece sua il re fece capo dell’esercito Benaia, figliuolo di Jehoiada, e mise il sacerdote Tsadok al posto di Abiathar. 011 1KI 002 036 Poi il re mandò a chiamare Scimei e gli disse: “Costruisciti una casa in Gerusalemme, prendivi dimora, e non ne uscire per andare qua o là; 011 1KI 002 037 poiché il giorno che ne uscirai e passerai il torrente Kidron, sappi per certo che morrai; il tuo sangue ricadrà sul tuo capo”. 011 1KI 002 038 Scimei rispose al re: “Sta bene; il tuo servo farà come il re mio signore ha detto”. E Scimei dimorò lungo tempo a Gerusalemme. 011 1KI 002 039 Di lì a tre anni avvenne che due servi di Scimei fuggirono presso Akis, figliuolo di Maaca, re di Gath. La cosa fu riferita a Scimei, e gli fu detto: “Ecco i tuoi servi sono a Gath”. 011 1KI 002 040 E Scimei si levò, sellò il suo asino, e andò a Gath, da Akis, in cerca dei suoi servi; andò, e rimenò via da Gath i suoi servi. 011 1KI 002 041 E fu riferito a Salomone che Scimei era andato da Gerusalemme a Gath, ed era tornato. 011 1KI 002 042 Il re mandò a chiamare Scimei, e gli disse: “Non t’avevo io fatto giurare per l’Eterno, e non t’avevo solennemente avvertito, dicendoti: Sappi per certo che il giorno che uscirai per andar qua o là, morrai? E non mi rispondesti tu: La parola che ho udita sta bene? 011 1KI 002 043 E perché dunque non hai mantenuto il giuramento fatto all’Eterno e non hai osservato il comandamento che t’avevo dato?” 011 1KI 002 044 Il re disse inoltre a Scimei: “Tu sai tutto il male che facesti a Davide mio padre; il tuo cuore n’è consapevole; ora l’Eterno fa ricadere sul tuo capo la tua malvagità; 011 1KI 002 045 ma il re Salomone sarà benedetto e il trono di Davide sarà reso stabile in perpetuo dinanzi all’Eterno”. 011 1KI 002 046 E il re diede i suoi ordini a Benaia, figliuolo di Jehoiada, il quale uscì, s’avventò contro Scimei, che morì. Così rimase saldo il regno nelle mani di Salomone. 011 1KI 003 001 Or Salomone s’imparentò con Faraone, re di Egitto. Sposò la figliuola di Faraone, e la menò nella città di Davide, finché avesse finito di edificare la sua casa, la casa dell’Eterno e le mura di cinta di Gerusalemme. 011 1KI 003 002 Intanto il popolo non offriva sacrifizi che sugli alti luoghi, perché fino a que’ giorni non era stata edificata casa al nome dell’Eterno. 011 1KI 003 003 E Salomone amava l’Eterno e seguiva i precetti di Davide suo padre; soltanto offriva sacrifizi e profumi sugli alti luoghi. 011 1KI 003 004 Il re si recò a Gabaon per offrirvi sacrifizi, perché quello era il principale fra gli alti luoghi; e su quell’altare Salomone offerse mille olocausti. 011 1KI 003 005 A Gabaon, l’Eterno apparve di notte, in sogno, a Salomone. E Dio gli disse: “Chiedi quello che vuoi ch’io ti dia”. 011 1KI 003 006 Salomone rispose: “Tu hai trattato con gran benevolenza il tuo servo Davide, mio padre, perch’egli camminava dinanzi a te con fedeltà, con giustizia, con rettitudine di cuore a tuo riguardo; tu gli hai conservata questa gran benevolenza, e gli hai dato un figliuolo che siede sul trono di lui, come oggi avviene. 011 1KI 003 007 Ora, o Eterno, o mio Dio, tu hai fatto regnar me, tuo servo, in luogo di Davide mio padre, e io non sono che un giovanetto, e non so come condurmi; 011 1KI 003 008 e il tuo servo è in mezzo al popolo che tu hai scelto, popolo numeroso, che non può esser contato né calcolato, tanto è grande. 011 1KI 003 009 Da’ dunque al tuo servo un cuore intelligente ond’egli possa amministrar la giustizia per il tuo popolo e discernere il bene dal male; poiché chi mai potrebbe amministrar la giustizia per questo tuo popolo che è così numeroso?” 011 1KI 003 010 Piacque al Signore che Salomone gli avesse fatta una tale richiesta. 011 1KI 003 011 E Dio gli disse: “Giacché tu hai domandato questo, e non hai chiesto per te lunga vita, né ricchezze, né la morte de’ tuoi nemici, ma hai chiesto intelligenza per poter discernere ciò ch’è giusto, 011 1KI 003 012 ecco, io faccio secondo la tua parola; e ti do un cuor savio e intelligente, in guisa che nessuno è stato simile a te per lo innanzi, e nessuno sorgerà simile a te in appresso. 011 1KI 003 013 E oltre a questo io ti do quello che non hai domandato: ricchezze e gloria; talmente, che non vi sarà durante tutta la tua vita alcuno fra i re che possa esserti paragonato. 011 1KI 003 014 E se cammini nelle mie vie osservando le mie leggi e i miei comandamenti, come fece Davide tuo padre, io prolungherò i tuoi giorni”. 011 1KI 003 015 Salomone si svegliò, ed ecco era un sogno; tornò a Gerusalemme, si presentò davanti all’arca del patto del Signore, e offerse olocausti, sacrifizi di azioni di grazie e fece un convito a tutti i suoi servi. 011 1KI 003 016 Allora due meretrici vennero a presentarsi davanti al re. 011 1KI 003 017 Una delle due disse: “Permetti, Signor mio! Io e questa donna abitavamo nella medesima casa, e io partorii nella camera dov’ella pure stava. 011 1KI 003 018 E il terzo giorno dopo che ebbi partorito io, questa donna partorì anch’ella; noi stavamo insieme, e non v’era da noi alcun estraneo; non c’eravamo che noi due in casa. 011 1KI 003 019 Ora, la notte passata, il bimbo di questa donna morì, perch’ella gli s’era coricata addosso. 011 1KI 003 020 Ed essa, alzatasi nel cuor della notte, prese il mio figliuolo d’accanto a me, mentre la tua serva dormiva, e lo pose a giacere sul suo seno, e sul mio seno pose il suo figliuolo morto. 011 1KI 003 021 E quando m’alzai la mattina per far poppare il mio figlio, ecco ch’era morto; ma, mirandolo meglio a giorno chiaro, m’accorsi che non era il mio figlio ch’io avea partorito”. 011 1KI 003 022 L’altra donna disse: “No, il vivo è il figliuolo mio, e il morto è il tuo”. Ma la prima replicò: “No, invece, il morto è il figliuolo tuo, e il vivo è il mio”. Così altercavano in presenza del re. 011 1KI 003 023 Allora il re disse: “Una dice: Questo ch’è vivo è il figliuolo mio, e quello ch’è morto è il tuo; e l’altra dice: No, invece, il morto e il figliuolo tuo, e il vivo e il mio”. 011 1KI 003 024 Il re soggiunse: “Portatemi una spada!” E portarono una spada davanti al re. 011 1KI 003 025 E il re disse: “Dividete il bambino vivo in due parti, e datene la metà all’una, e la metà all’altra”. 011 1KI 003 026 Allora la donna di cui era il bambino vivo, sentendosi commuover le viscere per amore del suo figliuolo, disse al re: “Deh! Signor mio, date a lei il bambino vivo, e non l’uccidete, no!” Ma l’altra diceva: “Non sia né mio né tuo; si divida!” 011 1KI 003 027 Allora il re, rispondendo, disse: “Date a quella il bambino vivo, e non l’uccidete; la madre del bimbo è lei!” 011 1KI 003 028 E tutto Israele udì parlare del giudizio che il re avea pronunziato, e temettero il re perché vedevano che la sapienza di Dio era in lui per amministrare la giustizia. 011 1KI 004 001 Il re Salomone regnava su tutto Israele. E questi erano i suoi principali ufficiali: 011 1KI 004 002 Azaria, figliuolo del sacerdote Tsadok, 011 1KI 004 003 Elihoref ed Ahija, figliuoli di Scisa, erano segretari; Giosafat, figliuolo di Ahilud, era cancelliere; 011 1KI 004 004 Benaia, figliuolo di Jehoiada, era capo dell’esercito, Tsadok e Abiathar erano sacerdoti; 011 1KI 004 005 Azaria, figliuolo di Nathan, era capo degl’intendenti; Zabud, figliuolo di Nathan, era consigliere intimo del re. 011 1KI 004 006 Ahishar era maggiordomo, e Adoniram, figliuolo di Abda, era preposto ai tributi. 011 1KI 004 007 Salomone avea dodici intendenti su tutto Israele, i quali provvedevano al mantenimento del re e della sua casa; ciascuno d’essi dovea provvedervi per un mese all’anno. 011 1KI 004 008 Questi erano i loro nomi: Ben Hur, nella contrada montuosa di Efraim; 011 1KI 004 009 Ben-Deker, a Makats, a Shaalbim, a Beth-Scemesh, a Elon di Beth-Hanan; 011 1KI 004 010 Ben-Hesed, ad Arubboth; aveva Soco e tutto il paese di Hefer; 011 1KI 004 011 Ben-Abinadab, in tutta la regione di Dor; Tafath, figliuola di Salomone era sua moglie; 011 1KI 004 012 Baana, figliuolo d’Ahilud, avea Taanac, Meghiddo e tutto Beth-Scean, che è presso a Tsarthan, sotto Jizreel, da Beth-Scean ad Abel-Mehola, e fino al di là di Iokmeam; 011 1KI 004 013 Ben-Gheber, a Ramoth di Galaad; egli aveva i villaggi di Jair, figliuolo di Manasse, che sono in Galaad; aveva anche la regione di Argob ch’è in Basan, sessanta grandi città murate e munite di sbarre di rame; 011 1KI 004 014 Ahinadab, figliuolo d’Iddo, a Mahanaim; 011 1KI 004 015 Ahimaats, in Neftali; anche questi avea preso per moglie Basmath, figliuola di Salomone; 011 1KI 004 016 Baana, figliuolo di Hushai, in Ascer e ad Aloth; 011 1KI 004 017 Giosafat, figliuolo di Parna, in Issacar; 011 1KI 004 018 Scimei, figliuolo di Ela, in Beniamino; 011 1KI 004 019 Gheber, figliuolo di Uri, nel paese di Galaad, il paese di Sihon, re degli Amorei, e di Og, re di Basan. V’era un solo intendente per tutta questa regione. 011 1KI 004 020 Giuda e Israele erano numerosissimi, come la rena ch’è sulla riva del mare. Essi mangiavano e bevevano allegramente. 011 1KI 004 021 E Salomone dominava su tutti i regni di qua dal fiume, fino al paese dei Filistei e sino ai confini dell’Egitto. Essi gli recavano dei doni, e gli furon soggetti tutto il tempo ch’ei visse. 011 1KI 004 022 Or la provvisione de’ viveri di Salomone, per ogni giorno, consisteva in trenta cori di fior di farina e sessanta cori di farina ordinaria; 011 1KI 004 023 in dieci bovi ingrassati, venti bovi di pastura e cento montoni, senza contare i cervi, le gazzelle, i daini e il pollame di stia. 011 1KI 004 024 Egli dominava su tutto il paese di qua dal fiume, da Tifsa fino a Gaza, su tutti i re di qua dal fiume, ed era in pace con tutti i confinanti all’intorno. 011 1KI 004 025 E Giuda ed Israele, da Dan fino a Beer-Sceba, vissero al sicuro ognuno all’ombra della sua vite e del suo fico, tutto il tempo che regnò Salomone. 011 1KI 004 026 Salomone avea pure quarantamila greppie da cavalli per i suoi carri, e dodicimila cavalieri. 011 1KI 004 027 E quegli intendenti, un mese all’anno per uno, provvedevano al mantenimento del re Salomone e di tutti quelli che si accostavano alla sua mensa; e non lasciavano mancar nulla. 011 1KI 004 028 Facevano anche portar l’orzo e la paglia per i cavalli da tiro e da corsa nel luogo dove si trovava il re, ciascuno secondo gli ordini che avea ricevuti. 011 1KI 004 029 E Dio diede a Salomone sapienza, una grandissima intelligenza e una mente vasta com’è la rena che sta sulla riva del mare. 011 1KI 004 030 E la sapienza di Salomone superò la sapienza di tutti gli Orientali e tutta la sapienza degli Egiziani. 011 1KI 004 031 Era più savio d’ogni altro uomo, più di Ethan l’Ezrahita, più di Heman, di Calcol e di Darda, figliuoli di Mahol; e la sua fama si sparse per tutte le nazioni circonvicine. 011 1KI 004 032 Pronunziò tremila massime e i suoi inni furono in numero di mille e cinque. 011 1KI 004 033 Parlò degli alberi, dal cedro del Libano all’issopo che spunta dalla muraglia; parlò pure degli animali, degli uccelli, dei rettili, dei pesci. 011 1KI 004 034 Da tutti i popoli veniva gente per udire la sapienza di Salomone, da parte di tutti i re della terra che avean sentito parlare della sua sapienza. 011 1KI 005 001 Or Hiram, re di Tiro, avendo udito che Salomone era stato unto re in luogo di suo padre, gli mandò i suoi servi; perché Hiram era stato sempre amico di Davide. 011 1KI 005 002 E Salomone mandò a dire a Hiram: 011 1KI 005 003 “Tu sai che Davide, mio padre, non poté edificare una casa al nome dell’Eterno, del suo Dio, a motivo delle guerre nelle quali fu impegnato da tutte le parti, finché l’Eterno non gli ebbe posti i suoi nemici sotto la pianta de’ piedi. 011 1KI 005 004 Ma ora l’Eterno, il mio Dio, m’ha dato riposo d’ogn’intorno; io non ho più avversari, né mi grava alcuna calamità. 011 1KI 005 005 Ho quindi l’intenzione di costruire una casa al nome dell’Eterno, dell’Iddio mio, secondo la promessa che l’Eterno fece a Davide mio padre, quando gli disse: Il tuo figliuolo ch’io metterò sul tuo trono in luogo di te, sarà quello che edificherà una casa al mio nome. 011 1KI 005 006 Or dunque dà ordine che mi si taglino dei cedri del Libano. I miei servi saranno insieme coi servi tuoi, e io ti pagherò pel salario de’ tuoi servi tutto quello che domanderai; poiché tu sai che non v’è alcuno fra noi che sappia tagliare il legname, come quei di Sidone”. 011 1KI 005 007 Quando Hiram ebbe udite le parole di Salomone, ne provò una gran gioia e disse: “Benedetto sia oggi l’Eterno, che ha dato a Davide un figliuolo savio per regnare sopra questo gran popolo”. 011 1KI 005 008 E Hiram mandò a dire a Salomone: “Ho udito quello che m’hai fatto dire. Io farò tutto quello che desideri riguardo al legname di cedro e al legname di cipresso. 011 1KI 005 009 I miei servi li porteranno dal Libano al mare, e io li spedirò per mare su zattere fino al luogo che tu m’indicherai; quindi li farò sciogliere, e tu li prenderai; e tu, dal canto tuo, farai quel che desidero io, fornendo di viveri la mia casa”. 011 1KI 005 010 Così Hiram dette a Salomone del legname di cedro e del legname di cipresso, quanto ei ne volle. 011 1KI 005 011 E Salomone dette a Hiram ventimila cori di grano per il mantenimento della sua casa, e venti cori d’olio vergine; Salomone dava tutto questo a Hiram, anno per anno. 011 1KI 005 012 L’Eterno diede sapienza a Salomone, come gli avea promesso; e vi fu pace tra Hiram e Salomone, e fecero tra di loro alleanza. 011 1KI 005 013 Il re Salomone fece una comandata d’operai in tutto Israele e furon comandati trentamila uomini. 011 1KI 005 014 Li mandava al Libano, diecimila al mese, alternativamente; un mese stavano sul Libano, e due mesi a casa; e Adoniram era preposto a questa comandata. 011 1KI 005 015 Salomone aveva inoltre settantamila uomini che portavano i pesi, e ottantamila scalpellini sui monti, 011 1KI 005 016 senza contare i capi, in numero di tremila trecento, preposti da Salomone ai lavori, e incaricati di dirigere gli operai. 011 1KI 005 017 Il re comandò che si scavassero delle pietre grandi, delle pietre di pregio, per fare i fondamenti della casa con pietre da taglio. 011 1KI 005 018 E gli operai di Salomone e gli operai di Hiram e i Ghiblei tagliarono e prepararono il legname e le pietre per la costruzione della casa. 011 1KI 006 001 Or il quattrocentottantesimo anno dopo l’uscita dei figliuoli d’Israele dal paese d’Egitto, nel quarto anno del suo regno sopra Israele, nel mese di Ziv, che è il secondo mese, Salomone cominciò a costruire la casa consacrata all’Eterno. 011 1KI 006 002 La casa che il re Salomone costruì per l’Eterno, avea sessanta cubiti di lunghezza, venti di larghezza, trenta di altezza. 011 1KI 006 003 Il portico sul davanti del luogo santo della casa avea venti cubiti di lunghezza rispondenti alla larghezza della casa, e dieci cubiti di larghezza sulla fronte della casa. 011 1KI 006 004 E il re fece alla casa delle finestre a reticolato fisso. 011 1KI 006 005 Egli costruì, a ridosso del muro della casa, tutt’intorno, de’ piani che circondavano i muri della casa: del luogo santo e del luogo santissimo; e fece delle camere laterali, tutt’all’intorno. 011 1KI 006 006 Il piano inferiore era largo cinque cubiti; quello di mezzo sei cubiti, e il terzo sette cubiti; perch’egli avea fatto delle sporgenze tutt’intorno ai muri esterni della casa, affinché le travi non fossero incastrate nei muri della casa. 011 1KI 006 007 Per la costruzione della casa si servirono di pietre già approntate alla cava; in guisa che nella casa, durante la sua costruzione, non s’udì mai rumore di martello, d’ascia o d’altro strumento di ferro. 011 1KI 006 008 L’ingresso del piano di mezzo si trovava al lato destro della casa; e per una scala a chiocciola si saliva al piano di mezzo, e dal piano di mezzo al terzo. 011 1KI 006 009 Dopo aver finito di costruire la casa, Salomone la coperse di travi e di assi di legno di cedro. 011 1KI 006 010 Fece i piani addossati a tutta la casa dando ad ognuno cinque cubiti d’altezza, e li collegò con la casa con delle travi di cedro. 011 1KI 006 011 E la parola dell’Eterno fu rivolta a Salomone dicendo: 011 1KI 006 012 “Quanto a questa casa che tu edifichi, se tu cammini secondo le mie leggi, se metti in pratica i miei precetti e osservi e segui tutti i miei comandamenti, io confermerò in tuo favore la promessa che feci a Davide tuo padre: 011 1KI 006 013 abiterò in mezzo ai figliuoli d’Israele, e non abbandonerò il mio popolo Israele”. 011 1KI 006 014 Quando Salomone ebbe finito di costruire la casa, 011 1KI 006 015 ne rivestì le pareti interne di tavole di cedro, dal pavimento sino alla travatura del tetto; rivestì così di legno l’interno, e coperse il pavimento della casa di tavole di cipresso. 011 1KI 006 016 Rivestì di tavole di cedro uno spazio di venti cubiti in fondo alla casa, dal pavimento al soffitto; e riserbò quello spazio interno per farne un santuario, il luogo santissimo. 011 1KI 006 017 I quaranta cubiti sul davanti formavano la casa, vale a dire il tempio. 011 1KI 006 018 Il legno di cedro, nell’interno della casa, presentava delle sculture di colloquintide e di fiori sbocciati; tutto era di cedro, non si vedeva pietra. 011 1KI 006 019 Salomone stabilì il santuario nell’interno, in fondo alla casa, per collocarvi l’arca del patto dell’Eterno. 011 1KI 006 020 Il santuario avea venti cubiti di lunghezza, venti cubiti di larghezza, e venti cubiti d’altezza. Salomone lo ricoprì d’oro finissimo; e davanti al santuario fece un altare di legno di cedro e lo ricoprì d’oro. 011 1KI 006 021 Salomone ricoprì d’oro finissimo l’interno della casa, e fece passare un velo per mezzo di catenelle d’oro davanti al santuario, che ricoprì d’oro. 011 1KI 006 022 Ricoprì d’oro tutta la casa, tutta quanta la casa, e ricoprì pur d’oro tutto l’altare che apparteneva al santuario. 011 1KI 006 023 E fece nel santuario due cherubini di legno d’ulivo, dell’altezza di dieci cubiti ciascuno. 011 1KI 006 024 L’una delle ali d’un cherubino misurava cinque cubiti, e l’altra, pure cinque cubiti; il che faceva dieci cubiti, dalla punta d’un’ala alla punta dell’altra. 011 1KI 006 025 Il secondo cherubino era parimente di dieci cubiti; ambedue i cherubini erano delle stesse dimensioni e della stessa forma. 011 1KI 006 026 L’altezza dell’uno dei cherubini era di dieci cubiti, e tale era l’altezza dell’altro. 011 1KI 006 027 E Salomone pose i cherubini in mezzo alla casa, nell’interno. I cherubini aveano le ali spiegate, in guisa che l’ala del primo toccava una delle pareti, e l’ala del secondo toccava l’altra parete; le altre ali si toccavano l’una l’altra con le punte, in mezzo alla casa. 011 1KI 006 028 Salomone ricoprì d’oro i cherubini. 011 1KI 006 029 E fece ornare tutte le pareti della casa, all’intorno, tanto all’interno quanto all’esterno, di sculture di cherubini, di palme e di fiori sbocciati. 011 1KI 006 030 E, tanto nella parte interiore quanto nella esteriore, ricoprì d’oro il pavimento della casa. 011 1KI 006 031 All’ingresso del santuario fece una porta a due battenti, di legno d’ulivo; la sua inquadratura, con gli stipiti, occupava la quinta parte della parete. 011 1KI 006 032 I due battenti erano di legno d’ulivo. Egli vi fece scolpire dei cherubini, delle palme e dei fiori sbocciati, e li ricoprì d’oro, stendendo l’oro sui cherubini e sulle palme. 011 1KI 006 033 Fece pure, per la porta del tempio, degli stipiti di legno d’ulivo, che occupavano il quarto della larghezza del muro, 011 1KI 006 034 e due battenti di legno di cipresso; ciascun battente si componeva di due pezzi mobili. 011 1KI 006 035 Salomone vi fece scolpire dei cherubini, delle palme e de’ fiori sbocciati e li ricoprì d’oro, che distese esattamente sulle sculture. 011 1KI 006 036 E costruì il muro di cinta del cortile interno con tre ordini di pietre lavorate e un ordine di travatura di cedro. 011 1KI 006 037 Il quarto anno, nel mese di Ziv, furon gettati i fondamenti della casa dell’Eterno; 011 1KI 006 038 e l’undecimo anno, nel mese di Bul, che è l’ottavo mese, la casa fu terminata in tutte le sue parti, secondo il disegno datone. Salomone mise sette anni a fabbricarla. 011 1KI 007 001 Poi Salomone costruì la sua propria casa, e la compì interamente in tredici anni. 011 1KI 007 002 Fabbricò prima di tutto la casa della “Foresta del Libano”, di cento cubiti di lunghezza, di cinquanta di larghezza e di trenta d’altezza. Era basata su quattro ordini di colonne di cedro, sulle quali poggiava una travatura di cedro. 011 1KI 007 003 Un soffitto di cedro copriva le camere che poggiavano sulle colonne, e che erano in numero di quarantacinque, quindici per fila. 011 1KI 007 004 E v’erano tre ordini di camere, le cui finestre si trovavano le une dirimpetto alle altre lungo tutti e tre gli ordini. 011 1KI 007 005 E tutte le porte coi loro stipiti ed architravi erano quadrangolari, e le finestre dei tre ordini di camere si trovavano le une dirimpetto alle altre, in tutti e tre gli ordini. 011 1KI 007 006 Fece pure il portico di colonne, avente cinquanta cubiti di lunghezza e trenta di larghezza, con un vestibolo davanti, delle colonne, e una scalinata in fronte. 011 1KI 007 007 Poi fece il portico del trono dove amministrava la giustizia e che si chiamò il “Portico del giudizio”; e lo ricoprì di legno di cedro dal pavimento al soffitto. 011 1KI 007 008 E la casa sua, dov’egli dimorava, fu costruita nello stesso modo, in un altro cortile, dietro il portico. E fece una casa dello stesso stile di questo portico per la figliuola di Faraone, ch’egli avea sposata. 011 1KI 007 009 Tutte queste costruzioni erano di pietre scelte, tagliate a misura, segate con la sega, internamente ed esternamente, dai fondamenti ai cornicioni, e al di fuori fino al cortile maggiore. 011 1KI 007 010 Anche i fondamenti erano di pietre scelte, grandi, di pietre di dieci cubiti, e di pietre di otto cubiti. 011 1KI 007 011 E al di sopra c’erano delle pietre scelte, tagliate a misura, e del legname di cedro. 011 1KI 007 012 Il gran cortile avea tutto all’intorno tre ordini di pietre lavorate e un ordine di travi di cedro, come il cortile interiore della casa dell’Eterno e come il portico della casa. 011 1KI 007 013 Il re Salomone fece venire da Tiro Hiram, 011 1KI 007 014 figliuolo d’una vedova della tribù di Neftali; suo padre era di Tiro. Egli lavorava in rame; era pieno di sapienza, d’intelletto e d’industria per eseguire qualunque lavoro in rame. Egli si recò dal re Salomone ed eseguì tutti i lavori da lui ordinati. 011 1KI 007 015 Fece le due colonne di rame. La prima avea diciotto cubiti d’altezza, e una corda di dodici cubiti misurava la circonferenza della seconda. 011 1KI 007 016 E fuse due capitelli di rame, per metterli in cima alle colonne; l’uno avea cinque cubiti d’altezza, e l’altro cinque cubiti d’altezza. 011 1KI 007 017 Fece un graticolato, un lavoro d’intreccio, dei festoni a guisa di catenelle, per i capitelli ch’erano in cima alle colonne: sette per il primo capitello, e sette per il secondo. 011 1KI 007 018 E fece due ordini di melagrane attorno all’uno di que’ graticolati, per coprire il capitello ch’era in cima all’una delle colonne; e lo stesso fece per l’altro capitello. 011 1KI 007 019 I capitelli che erano in cima alle colonne nel portico eran fatti a forma di giglio, ed erano di quattro cubiti. 011 1KI 007 020 I capitelli posti sulle due colonne erano circondati da duecento melagrane, in alto, vicino alla convessità ch’era al di là del graticolato; c’eran duecento melagrane disposte attorno al primo, e duecento intorno al secondo capitello. 011 1KI 007 021 Egli rizzò le colonne nel portico del tempio; rizzò la colonna a man destra, e la chiamò Jakin; poi rizzò la colonna a man sinistra, e la chiamò Boaz. 011 1KI 007 022 In cima alle colonne c’era un lavoro fatto a forma di giglio. Così fu compiuto il lavoro delle colonne. 011 1KI 007 023 Poi fece il mare di getto, che avea dieci cubiti da un orlo all’altro; era di forma perfettamente rotonda, avea cinque cubiti d’altezza, e una corda di trenta cubiti ne misurava la circonferenza. 011 1KI 007 024 Sotto all’orlo lo circondavano delle colloquintide, dieci per cubito, facendo tutto il giro del mare; le colloquintide, disposte in due ordini, erano state fuse insieme col mare. 011 1KI 007 025 Questo posava su dodici buoi, dei quali tre guardavano a settentrione, tre a occidente, tre a mezzogiorno, e tre ad oriente; il mare stava su di essi, e le parti posteriori de’ buoi erano vòlte verso il di dentro. 011 1KI 007 026 Esso avea lo spessore d’un palmo; il suo orlo, fatto come l’orlo d’una coppa, avea la forma d’un fior di giglio; il mare conteneva duemila bati. 011 1KI 007 027 Fece pure le dieci basi di rame; ciascuna avea quattro cubiti di lunghezza, quattro cubiti di larghezza e tre cubiti d’altezza. 011 1KI 007 028 E il lavoro delle basi consisteva in questo. Eran formate di riquadri, tenuti assieme per mezzo di sostegni. 011 1KI 007 029 Sopra i riquadri, fra i sostegni, c’erano de’ leoni, de’ buoi e dei cherubini; lo stesso, sui sostegni superiori; ma sui sostegni inferiori, sotto i leoni ed i buoi, c’erano delle ghirlande a festoni. 011 1KI 007 030 Ogni base avea quattro ruote di rame con le sale di rame; e ai quattro angoli c’erano delle mensole, sotto il bacino; queste mensole erano di getto; di faccia a ciascuna stavan delle ghirlande. 011 1KI 007 031 Al coronamento della base, nell’interno, c’era un’apertura in cui s’adattava il bacino; essa avea un cubito d’altezza, era rotonda, della forma d’una base di colonna, e aveva un cubito e mezzo di diametro; anche lì v’erano delle sculture; i riquadri erano quadrati e non circolari. 011 1KI 007 032 Le quattro ruote eran sotto i riquadri, le sale delle ruote eran fissate alla base, e l’altezza d’ogni ruota era di un cubito e mezzo. 011 1KI 007 033 Le ruote eran fatte come quelle d’un carro. Le loro sale, i loro quarti, i loro razzi, i loro mozzi eran di getto. 011 1KI 007 034 Ai quattro angoli d’ogni base, c’eran quattro mensole d’un medesimo pezzo con la base. 011 1KI 007 035 La parte superiore della base terminava con un cerchio di mezzo cubito d’altezza, ed aveva i suoi sostegni e i suoi riquadri tutti d’un pezzo con la base. 011 1KI 007 036 Sulla parte liscia de’ sostegni e sui riquadri, Hiram scolpì dei cherubini, de’ leoni e delle palme, secondo gli spazi liberi, e delle ghirlande tutt’intorno. 011 1KI 007 037 Così fece le dieci basi; la fusione, la misura e la forma eran le stesse per tutte. 011 1KI 007 038 Poi fece le dieci conche di rame, ciascuna delle quali conteneva quaranta bati, ed era di quattro cubiti; e ogni conca posava sopra una delle dieci basi. 011 1KI 007 039 Egli collocò le basi così: cinque al lato destro della casa, e cinque al lato sinistro; e pose il mare al lato destro della casa, verso sud-est. 011 1KI 007 040 Hiram fece pure i vasi per le ceneri, le palette ed i bacini. 011 1KI 007 041 Così Hiram compì tutta l’opera che il re Salomone gli fece fare per la casa dell’Eterno: le due colonne, le due palle dei capitelli in cima alle colonne, i due reticolati per coprire le due palle dei capitelli in cima alle colonne, 011 1KI 007 042 le quattrocento melagrane per i due reticolati, a due ordini di melagrane per ogni reticolato che coprivano le due palle dei capitelli in cima alle colonne, 011 1KI 007 043 le dieci basi, le dieci conche sulle basi, 011 1KI 007 044 il mare, ch’era unico, e i dodici buoi sotto il mare; 011 1KI 007 045 i vasi per le ceneri, le palette e i bacini. Tutti questi utensili che Salomone fece fare a Hiram per la casa dell’Eterno, erano di rame tirato a pulimento. 011 1KI 007 046 Il re li fece fondere nella pianura del Giordano, in un suolo argilloso, fra Succoth e Tsarthan. 011 1KI 007 047 Salomone lasciò tutti questi utensili senza riscontrare il peso del rame, perché erano in grandissima quantità. 011 1KI 007 048 Salomone fece fabbricare tutti gli arredi della casa dell’Eterno: l’altare d’oro, la tavola d’oro sulla quale si mettevano i pani della presentazione; 011 1KI 007 049 i candelabri d’oro puro, cinque a destra e cinque a sinistra, davanti al santuario, con i fiori, le lampade e gli smoccolatoi, d’oro; 011 1KI 007 050 le coppe, i coltelli, i bacini, i cucchiai e i bracieri, d’oro fino; e i cardini d’oro per la porta interna della casa all’ingresso del luogo santissimo, e per la porta della casa all’ingresso del tempio. 011 1KI 007 051 Così fu compiuta tutta l’opera che il re Salomone fece eseguire per la casa dell’Eterno. Poi Salomone fece portare l’argento, l’oro e gli utensili che Davide suo padre avea consacrati, e li mise nei tesori della casa dell’Eterno. 011 1KI 008 001 Allora Salomone radunò presso di sé a Gerusalemme gli anziani d’Israele e tutti i capi delle tribù, i principi delle famiglie de’ figliuoli d’Israele, per portar su l’arca del patto dell’Eterno, dalla città di Davide, cioè da Sion. 011 1KI 008 002 Tutti gli uomini d’Israele si radunarono presso il re Salomone nel mese di Ethanim, che è il settimo mese, durante la festa. 011 1KI 008 003 Arrivati che furono gli anziani d’Israele, i sacerdoti presero l’arca, 011 1KI 008 004 e portarono su l’arca dell’Eterno, la tenda di convegno, e tutti gli utensili sacri ch’erano nella tenda. I sacerdoti ed i Leviti eseguirono il trasporto. 011 1KI 008 005 Il re Salomone e tutta la raunanza d’Israele convocata presso di lui si raccolsero davanti all’arca, e immolarono pecore e buoi in tal quantità da non potersi contare né calcolare. 011 1KI 008 006 I sacerdoti portarono l’arca del patto dell’Eterno al luogo destinatole, nel santuario della casa, nel luogo santissimo, sotto le ali dei cherubini; 011 1KI 008 007 poiché i cherubini aveano le ali spiegate sopra il sito dell’arca, e coprivano dall’alto l’arca e le sue stanghe. 011 1KI 008 008 Le stanghe aveano una tale lunghezza che le loro estremità si vedevano dal luogo santo, davanti al santuario, ma non si vedevano dal di fuori. Esse son rimaste quivi fino al dì d’oggi. 011 1KI 008 009 Nell’arca non v’era altro se non le due tavole di pietra che Mosè vi avea deposte sullo Horeb, quando l’Eterno fece patto coi figliuoli d’Israele dopo che questi furono usciti dal paese d’Egitto. 011 1KI 008 010 Or avvenne che, mentre i sacerdoti uscivano dal luogo santo, la nuvola riempì la casa dell’Eterno, 011 1KI 008 011 e i sacerdoti non poterono rimanervi per farvi l’ufficio loro, a motivo della nuvola; poiché la gloria dell’Eterno riempiva la casa dell’Eterno. 011 1KI 008 012 Allora Salomone disse: “L’Eterno ha dichiarato che abiterebbe nella oscurità! 011 1KI 008 013 Io t’ho costruito una casa per tua abitazione, un luogo ove tu dimorerai in perpetuo!” 011 1KI 008 014 Poi il re voltò la faccia, e benedisse tutta la raunanza d’Israele; e tutta la raunanza d’Israele stava in piedi. 011 1KI 008 015 E disse: “Benedetto sia l’Eterno, l’Iddio d’Israele, il quale di sua propria bocca parlò a Davide mio padre, e con la sua potenza ha adempito quel che avea dichiarato dicendo: 011 1KI 008 016 Dal giorno che trassi il mio popolo d’Israele dall’Egitto, io non scelsi alcuna città, fra tutte le tribù d’Israele, per edificarvi una casa, ove il mio nome dimorasse; ma scelsi Davide per regnare sul mio popolo d’Israele. 011 1KI 008 017 Or Davide, mio padre, ebbe in cuore di costruire una casa al nome dell’Eterno, dell’Iddio d’Israele; 011 1KI 008 018 ma l’Eterno disse a Davide mio padre: Quanto all’aver tu avuto in cuore di costruire una casa al mio nome, hai fatto bene ad aver questo in cuore; 011 1KI 008 019 però, non sarai tu che edificherai la casa; ma il tuo figliuolo che uscirà dalle tue viscere, sarà quegli che costruirà la casa al mio nome. 011 1KI 008 020 E l’Eterno ha adempita la parola che avea pronunziata; ed io son sorto in luogo di Davide mio padre, e mi sono assiso sul trono d’Israele, come l’Eterno aveva annunziato, ed ho costruita la casa al nome dell’Eterno, dell’Iddio d’Israele. 011 1KI 008 021 E vi ho assegnato un posto all’arca, nella quale è il patto dell’Eterno: il patto ch’egli fermò coi nostri padri, quando li trasse fuori dal paese d’Egitto”. 011 1KI 008 022 Poi Salomone si pose davanti all’altare dell’Eterno, in presenza di tutta la raunanza d’Israele, stese le mani verso il cielo, 011 1KI 008 023 e disse: “O Eterno, Dio d’Israele! Non v’è Dio che sia simile a te né lassù in cielo, né quaggiù in terra! Tu mantieni il patto e la misericordia verso i tuoi servi che camminano in tua presenza con tutto il cuor loro. 011 1KI 008 024 Tu hai mantenuta la promessa da te fatta al tuo servo Davide, mio padre; e ciò che dichiarasti con la tua propria bocca, la tua mano oggi l’adempie. 011 1KI 008 025 Ora dunque, o Eterno, Dio d’Israele, mantieni al tuo servo Davide, mio padre, la promessa che gli facesti, dicendo: Non ti mancherà mai qualcuno che segga nel mio cospetto sul trono d’Israele, purché i tuoi figliuoli veglino sulla loro condotta, e camminino in mia presenza, come tu hai camminato. 011 1KI 008 026 Or dunque, o Dio d’Israele, s’avveri la parola che dicesti al tuo servo Davide mio padre! 011 1KI 008 027 Ma è egli proprio vero che Dio abiti sulla terra? Ecco, i cieli e i cieli de’ cieli non ti posson contenere; quanto meno questa casa che io ho costruita! 011 1KI 008 028 Nondimeno, o Eterno, Dio mio, abbi riguardo alla preghiera del tuo servo e alla sua supplicazione, ascoltando il grido e la preghiera che il tuo servo ti rivolge quest’oggi. 011 1KI 008 029 Siano gli occhi tuoi notte e giorno aperti su questa casa, sul luogo di cui dicesti: Quivi sarà il mio nome! Ascolta la preghiera che il tuo servo farà rivolto a questo luogo! 011 1KI 008 030 Ascolta la supplicazione del tuo servo e del tuo popolo d’Israele quando pregheranno rivolti a questo luogo; ascoltali dal luogo della tua dimora nei cieli; ascolta e perdona! 011 1KI 008 031 Se uno pecca contro il suo prossimo, e si esige da lui il giuramento per costringerlo a giurare, se quegli viene a giurare davanti al tuo altare in questa casa, 011 1KI 008 032 tu ascoltalo dal cielo, agisci e giudica i tuoi servi; condanna il colpevole, facendo ricadere sul suo capo i suoi atti, e dichiara giusto l’innocente, trattandolo secondo la sua giustizia. 011 1KI 008 033 Quando il tuo popolo Israele sarà sconfitto dal nemico per aver peccato contro di te, se torna a te, se dà gloria al tuo nome e ti rivolge preghiere e supplicazioni in questa casa, 011 1KI 008 034 tu esaudiscilo dal cielo, perdona al tuo popolo d’Israele il suo peccato, e riconducilo nel paese che desti ai suoi padri. 011 1KI 008 035 Quando il cielo sarà chiuso e non vi sarà più pioggia a motivo dei loro peccati contro di te, se essi pregano rivolti a questo luogo, se dànno gloria al tuo nome e se si convertono dai loro peccati perché li hai afflitti, 011 1KI 008 036 tu esaudiscili dal cielo, perdona il loro peccato ai tuoi servi ed al tuo popolo d’Israele, ai quali mostrerai la buona strada per cui debbon camminare; e manda la pioggia sulla terra, che hai data come eredità al tuo popolo. 011 1KI 008 037 Quando il paese sarà invaso dalla carestia o dalla peste, dalla ruggine o dal carbone, dalle locuste o dai bruchi, quando il nemico assedierà il tuo popolo, nel suo paese, nelle sue città, quando scoppierà qualsivoglia flagello o epidemia, 011 1KI 008 038 ogni preghiera, ogni supplicazione che ti sarà rivolta da un individuo o dall’intero tuo popolo d’Israele, allorché ciascuno avrà riconosciuta la piaga del proprio cuore e stenderà le sue mani verso questa casa, 011 1KI 008 039 tu esaudiscila dal cielo, dal luogo della tua dimora, e perdona; agisci e rendi a ciascuno secondo le sue vie, tu, che conosci il cuore d’ognuno; poiché tu solo conosci il cuore di tutti i figliuoli degli uomini; 011 1KI 008 040 e fa’ sì ch’essi ti temano tutto il tempo che vivranno nel paese che tu desti ai padri nostri. 011 1KI 008 041 Anche lo straniero, che non è del tuo popolo d’Israele, quando verrà da un paese lontano a motivo del tuo nome, 011 1KI 008 042 perché si udrà parlare del tuo gran nome, della tua mano potente e del tuo braccio disteso quando verrà a pregarti in questa casa, 011 1KI 008 043 tu esaudiscilo dal cielo, dal luogo della tua dimora, e concedi a questo straniero tutto quello che ti domanderà, affinché tutti i popoli della terra conoscano il tuo nome per temerti, come fa il tuo popolo d’Israele, e sappiano che il tuo nome è invocato su questa casa che io ho costruita! 011 1KI 008 044 Quando il tuo popolo partirà per muover guerra al suo nemico seguendo la via per la quale tu l’avrai mandato, se innalza preghiera all’Eterno rivolto alla città che tu hai scelta e alla casa che io ho costruita al tuo nome, 011 1KI 008 045 esaudisci dal cielo le sue preghiere e le sue supplicazioni, e fagli ragione. 011 1KI 008 046 Quando peccheranno contro di te poiché non v’è uomo che non pecchi e tu ti sarai mosso a sdegno contro di loro e li avrai abbandonati in balìa del nemico che li menerà in cattività in un paese ostile, lontano o vicino, 011 1KI 008 047 se, nel paese dove saranno schiavi, rientrano in se stessi, se tornano a te e ti rivolgono supplicazioni nel paese di quelli che li hanno menati in cattività e dicono: Abbiam peccato, abbiamo operato iniquamente, siamo stati malvagi, 011 1KI 008 048 se tornano a te con tutto il loro cuore e con tutta l’anima loro nel paese dei loro nemici che li hanno menati in cattività, e ti pregano rivolti al loro paese, il paese che tu desti ai loro padri, alla città che tu hai scelta e alla casa che io ho costruita al tuo nome, 011 1KI 008 049 esaudisci dal cielo, dal luogo della tua dimora, le loro preghiere e le loro supplicazioni, e fa’ loro ragione; 011 1KI 008 050 perdona al tuo popolo che ha peccato contro di te, tutte le trasgressioni di cui si è reso colpevole verso di te, e muovi a pietà per essi quelli che li hanno menati in cattività, affinché abbiano compassione di loro; 011 1KI 008 051 giacché essi sono il tuo popolo, la tua eredità, e tu li hai tratti fuor dall’Egitto, di mezzo a una fornace da ferro! 011 1KI 008 052 Siano aperti gli occhi tuoi alle supplicazioni del tuo servo e alle supplicazioni del tuo popolo Israele, per esaudirli in tutto quello che ti chiederanno; 011 1KI 008 053 poiché tu li hai appartati da tutti i popoli della terra per farne la tua eredità; come dichiarasti per mezzo del tuo servo Mosè, quando traesti dall’Egitto i padri nostri, o Signore, o Eterno!” 011 1KI 008 054 Or quando Salomone ebbe finito di rivolgere all’Eterno tutta questa preghiera e questa supplicazione, s’alzò di davanti all’altare dell’Eterno dove stava inginocchiato tenendo le mani stese verso il cielo. 011 1KI 008 055 E, levatosi in piè, benedisse tutta la raunanza d’Israele ad alta voce, dicendo: 011 1KI 008 056 “Benedetto sia l’Eterno, che ha dato riposo al suo popolo Israele, secondo tutte le promesse che avea fatte; non una delle buone promesse da lui fatte per mezzo del suo servo Mosè, è rimasta inadempiuta. 011 1KI 008 057 L’Eterno, il nostro Dio, sia con noi, come fu coi nostri padri; non ci lasci e non ci abbandoni, 011 1KI 008 058 ma inchini i nostri cuori verso di lui, affinché camminiamo in tutte le sue vie, e osserviamo i suoi comandamenti, le sue leggi e i suoi precetti, ch’egli prescrisse ai nostri padri! 011 1KI 008 059 E le parole di questa mia supplicazione all’Eterno siano giorno e notte presenti all’Eterno, all’Iddio nostro, ond’egli faccia ragione al suo servo e al suo popolo Israele, secondo che occorrerà giorno per giorno, 011 1KI 008 060 affinché tutti i popoli della terra riconoscano che l’Eterno è Dio e non ve n’è alcun altro. 011 1KI 008 061 Sia dunque il cuor vostro dato interamente all’Eterno, al nostro Dio, per seguire le sue leggi e osservare i suoi comandamenti come fate oggi!” 011 1KI 008 062 Poi il re e tutto Israele con lui offriron dei sacrifizi davanti all’Eterno. 011 1KI 008 063 Salomone immolò, come sacrifizio di azioni di grazie offerto all’Eterno, ventiduemila buoi e centoventimila pecore. Così il re e tutti i figliuoli d’Israele dedicarono la casa dell’Eterno. 011 1KI 008 064 In quel giorno il re consacrò la parte di mezzo del cortile, ch’è davanti alla casa dell’Eterno; poiché offrì quivi gli olocausti, le oblazioni e i grassi dei sacrifizi di azioni di grazie, giacché l’altare di rame, ch’è davanti all’Eterno, era troppo piccolo per contenere gli olocausti, le oblazioni e i grassi dei sacrifizi di azioni di grazie. 011 1KI 008 065 E in quel tempo Salomone celebrò la festa, e tutto Israele con lui. Ci fu una grande raunanza di gente, venuta da tutto il paese: dai dintorni di Hamath fino al torrente d’Egitto, e raccolta dinanzi all’Eterno, al nostro Dio, per sette giorni e poi per altri sette, in tutto quattordici giorni. 011 1KI 008 066 L’ottavo giorno licenziò il popolo; e quelli benedirono il re, e se n’andarono alle loro tende allegri e col cuore contento pel tutto il bene che l’Eterno avea fatto a Davide, suo servo, e ad Israele, suo popolo. 011 1KI 009 001 Dopo che Salomone ebbe finito di costruire la casa dell’Eterno, la casa del re e tutto quello ch’ebbe gusto e volontà di fare, 011 1KI 009 002 l’Eterno gli apparve per la seconda volta, come gli era apparito a Gabaon, 011 1KI 009 003 e gli disse: “Io ho esaudita la tua preghiera e la supplicazione che hai fatta dinanzi a me; ho santificata questa casa che tu hai edificata per mettervi il mio nome in perpetuo; e gli occhi miei ed il mio cuore saran quivi sempre. 011 1KI 009 004 E quanto a te, se tu cammini dinanzi a me come camminò Davide, tuo padre, con integrità di cuore e con rettitudine, facendo tutto quello che t’ho comandato, e se osservi le mie leggi e i miei precetti, 011 1KI 009 005 io stabilirò il trono del tuo regno in Israele in perpetuo, come promisi a Davide tuo padre, dicendo: Non ti mancherà mai qualcuno che segga sul trono d’Israele. 011 1KI 009 006 Ma se voi o i vostri figliuoli vi ritraete dal seguir me, se non osservate i miei comandamenti e le mie leggi che io vi ho posti dinanzi, e andate invece a servire altri dèi ed a prostrarvi dinanzi a loro, 011 1KI 009 007 io sterminerò Israele d’in sulla faccia del paese che gli ho dato, rigetterò dal mio cospetto la casa che ho consacrata al mio nome, e Israele sarà la favola e lo zimbello di tutti i popoli. 011 1KI 009 008 E questa casa, per quanto sia così in alto, sarà desolata; e chiunque le passerà vicino rimarrà stupefatto e si metterà a fischiare; e si dirà: Perché l’Eterno ha egli trattato in tal guisa questo paese e questa casa? e si risponderà: 011 1KI 009 009 Perché hanno abbandonato l’Eterno, l’Iddio loro, il quale trasse i loro padri dal paese d’Egitto, si sono invaghiti d’altri dèi, si sono prostrati dinanzi a loro e li hanno serviti; ecco perché l’Eterno ha fatto venire tutti questi mali su loro”. 011 1KI 009 010 Or avvenne che, passati i venti anni nei quali Salomone costruì le due case, la casa dell’Eterno e la casa del re, 011 1KI 009 011 siccome Hiram, re di Tiro, avea fornito a Salomone legname di cedro e di cipresso, e oro, a piacere di lui, il re Salomone diede a Hiram venti città nel paese di Galilea. 011 1KI 009 012 Hiram uscì da Tiro per veder le città dategli da Salomone; ma non gli piacquero; 011 1KI 009 013 e disse: “Che città son queste che tu m’hai date, fratel mio?” E le chiamò “terra di Kabul” nome ch’è rimasto loro fino al dì d’oggi. 011 1KI 009 014 Hiram avea mandato al re centoventi talenti d’oro. 011 1KI 009 015 Or ecco quel che concerne gli operai presi e comandati dal re Salomone per costruire la casa dell’Eterno e la sua propria casa, Millo e le mura di Gerusalemme, Hatsor, Meghiddo e Ghezer. 011 1KI 009 016 Faraone, re d’Egitto, era salito a impadronirsi di Ghezer, l’avea data alle fiamme, ed avea ucciso i Cananei che abitavano la città; poi l’aveva data per dote alla sua figliuola, moglie di Salomone. 011 1KI 009 017 E Salomone ricostruì Ghezer, Beth-Horon inferiore, 011 1KI 009 018 Baalath e Tadmor nella parte deserta del paese, 011 1KI 009 019 tutte le città di rifornimento che gli appartenevano, le città per i suoi carri, le città per i suoi cavalieri, insomma tutto quello che gli piacque di costruire a Gerusalemme, al Libano e in tutto il paese del suo dominio. 011 1KI 009 020 Di tutta la popolazione ch’era rimasta degli Amorei, degli Hittei, dei Ferezei, degli Hivvei e dei Gebusei, che non erano de’ figliuoli d’Israele, 011 1KI 009 021 vale a dire dei loro discendenti ch’eran rimasti dopo di loro nel paese e che gl’Israeliti non avean potuto votare allo sterminio, Salomone fece tanti servi per le comandate; e tali son rimasti fino al dì d’oggi. 011 1KI 009 022 Ma de’ figliuoli d’Israele Salomone non impiegò alcuno come servo; essi furono la sua gente di guerra, i suoi ministri, i suoi principi, i suoi capitani, i comandanti dei suoi carri e de’ suoi cavalieri. 011 1KI 009 023 I capi, preposti da Salomone alla direzione dei suoi lavori, erano in numero di cinquecento cinquanta, incaricati di sorvegliare la gente che eseguiva i lavori. 011 1KI 009 024 Non appena la figliuola di Faraone salì dalla città di Davide alla casa che Salomone le avea fatto costruire, questi si mise a costruire Millo. 011 1KI 009 025 Tre volte all’anno Salomone offriva olocausti e sacrifizi di azioni di grazie sull’altare che egli aveva eretto all’Eterno, e offriva profumi su quello che era posto davanti all’Eterno. Così egli terminò definitivamente la casa. 011 1KI 009 026 Il re Salomone costruì anche una flotta ad Etsion-Gheber, presso Eloth, sul lido del mar Rosso, nel paese di Edom. 011 1KI 009 027 Hiram mandò su questa flotta, con la gente di Salomone, la sua propria gente: marinai, che conoscevano il mare. 011 1KI 009 028 Essi andarono ad Ofir, vi presero dell’oro, quattrocentoventi talenti, e li portarono al re Salomone. 011 1KI 010 001 Or la regina di Sceba avendo udito la fama che circondava Salomone a motivo del nome dell’Eterno, venne a metterlo alla prova con degli enimmi. 011 1KI 010 002 Essa giunse a Gerusalemme con un numerosissimo séguito, con cammelli carichi di aromi, d’oro in gran quantità, e di pietre preziose; e, recatasi da Salomone, gli disse tutto quello che aveva in cuore. 011 1KI 010 003 Salomone rispose a tutte le questioni propostegli da lei, e non ci fu cosa che fosse oscura per il re, e ch’ei non sapesse spiegare. 011 1KI 010 004 E quando la regina di Sceba ebbe veduto tutta la sapienza di Salomone e la casa ch’egli aveva costruita 011 1KI 010 005 e le vivande della sua mensa e gli alloggi de’ suoi servi e l’ordine del servizio de’ suoi ufficiali e le loro vesti e i suoi coppieri e gli olocausti ch’egli offriva nella casa dell’Eterno, rimase fuori di sé dalla maraviglia. 011 1KI 010 006 E disse al re: “Quello che avevo sentito dire nel mio paese dei fatti tuoi e della tua sapienza era dunque vero. 011 1KI 010 007 Ma non ci ho creduto finché non son venuta io stessa, e non ho visto con gli occhi miei; ed ora, ecco, non me n’era stata riferita neppure la metà! La tua sapienza e la tua prosperità sorpassano la fama che me n’era giunta! 011 1KI 010 008 Beata la tua gente, beati questi tuoi servi che stanno del continuo dinanzi a te, ed ascoltano la tua sapienza. 011 1KI 010 009 Sia benedetto l’Eterno, il tuo Dio, il quale t’ha gradito, mettendoti sul trono d’Israele! L’Eterno ti ha stabilito re, per far ragione e giustizia, perch’egli nutre per Israele un amore perpetuo”. 011 1KI 010 010 Poi ella donò al re centoventi talenti d’oro, grandissima quantità di aromi, e delle pietre preziose. Non furon mai più portati tanti aromi quanti ne diede la regina di Sceba al re Salomone. 011 1KI 010 011 (La flotta di Hiram che portava oro da Ofir, portava anche da Ofir del legno di sandalo in grandissima quantità, e delle pietre preziose, 011 1KI 010 012 e di questo legno di sandalo il re fece delle balaustrate per la casa dell’Eterno e per la casa reale, delle cetre e de’ saltèri per i cantori. Di questo legno di sandalo non ne fu più portato, e non se n’è più visto fino al dì d’oggi). 011 1KI 010 013 Il re Salomone diede alla regina di Sceba tutto quel che essa bramò e chiese, oltre a quello ch’ei le donò con la sua munificenza sovrana. Poi ella si rimise in cammino, e coi suoi servi se ne tornò al suo paese. 011 1KI 010 014 Or il peso dell’oro che giungeva ogni anno a Salomone, era di seicento sessantasei talenti, 011 1KI 010 015 oltre quello ch’ei percepiva dai mercanti, dal traffico dei negozianti, da tutti i re d’Arabia e dai governatori del paese. 011 1KI 010 016 E il re Salomone fece fare duecento scudi grandi d’oro battuto, per ognuno dei quali impiegò seicento sicli d’oro, 011 1KI 010 017 e trecento scudi d’oro battuto più piccoli, per ognuno dei quali impiegò tre mine d’oro; e il re li mise nella casa della “Foresta del Libano”. 011 1KI 010 018 Il re fece pure un gran trono d’avorio, che rivestì d’oro finissimo. 011 1KI 010 019 Questo trono aveva sei gradini; la sommità del trono era rotonda dalla parte di dietro; il seggio avea due bracci, uno di qua e uno di là; presso i due bracci stavano due leoni, 011 1KI 010 020 e dodici leoni stavano sui sei gradini, da una parte e dall’altra. Niente di simile era ancora stato fatto in verun altro regno. 011 1KI 010 021 E tutte le coppe del re Salomone erano d’oro, e tutto il vasellame della casa della “Foresta del Libano” era d’oro puro. Nulla era d’argento; dell’argento non si faceva alcun conto al tempo di Salomone. 011 1KI 010 022 Poiché il re aveva in mare una flotta di Tarsis insieme con la flotta di Hiram; e la flotta di Tarsis, una volta ogni tre anni, veniva a portare oro, argento, avorio, scimmie e pavoni. 011 1KI 010 023 Così il re Salomone fu il più grande di tutti i re della terra per ricchezze e per sapienza. 011 1KI 010 024 E tutto il mondo cercava di veder Salomone per udir la sapienza che Dio gli avea messa in cuore. 011 1KI 010 025 E ognuno gli portava il suo dono: vasi d’argento, vasi d’oro, vesti, armi, aromi, cavalli e muli; e questo avveniva ogni anno. 011 1KI 010 026 Salomone radunò carri e cavalieri, ed ebbe mille quattrocento carri e dodicimila cavalieri, che distribuì nelle città dove teneva i suoi carri, e in Gerusalemme presso di sé. 011 1KI 010 027 E il re fece sì che l’argento era in Gerusalemme così comune come le pietre, e i cedri tanto abbondanti quanto i sicomori della pianura. 011 1KI 010 028 I cavalli che Salomone aveva, gli venivan menati dall’Egitto; le carovane di mercanti del re li andavano a prendere a mandre, per un prezzo convenuto. 011 1KI 010 029 Un equipaggio, uscito dall’Egitto e giunto a destinazione, veniva a costare seicento sicli d’argento; un cavallo, centocinquanta. Nello stesso modo, per mezzo di que’ mercanti, se ne facean venire per tutti i re degli Hittei e per i re della Siria. 011 1KI 011 001 Or il re Salomone, oltre la figliuola di Faraone, amò molte donne straniere: delle Moabite, delle Ammonite, delle Idumee, delle Sidonie, delle Hittee, 011 1KI 011 002 donne appartenenti ai popoli dei quali l’Eterno avea detto al figliuoli d’Israele: “Non andate da loro e non vengano essi da voi; poiché essi certo pervertirebbero il vostro cuore per farvi seguire i loro dèi”. A tali donne s’unì Salomone ne’ suoi amori. 011 1KI 011 003 Ed ebbe settecento principesse per mogli e trecento concubine; e le sue mogli gli pervertirono il cuore; 011 1KI 011 004 cosicché, al tempo della vecchiaia di Salomone, le sue mogli gl’inclinarono il cuore verso altri dèi; e il cuore di lui non appartenne tutto quanto all’Eterno, al suo Dio, come avea fatto il cuore di Davide suo padre. 011 1KI 011 005 E Salomone seguì Astarte, divinità dei Sidoni, e Milcom, l’abominazione degli Ammoniti. 011 1KI 011 006 Così Salomone fece ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno e non seguì pienamente l’Eterno, come avea fatto Davide suo padre. 011 1KI 011 007 Fu allora che Salomone costruì, sul monte che sta dirimpetto a Gerusalemme, un alto luogo per Kemosh, l’abominazione di Moab, e per Molec, l’abominazione dei figliuoli di Ammon. 011 1KI 011 008 E fece così per tutte le sue donne straniere, le quali offrivano profumi e sacrifizi ai loro dèi. 011 1KI 011 009 E l’Eterno s’indignò contro Salomone, perché il cuor di lui s’era alienato dall’Eterno, dall’Iddio d’Israele, che gli era apparito due volte, 011 1KI 011 010 e gli aveva ordinato, a questo proposito, di non andar dietro ad altri dèi; ma egli non osservò l’ordine datogli dall’Eterno. 011 1KI 011 011 E l’Eterno disse a Salomone: “Giacché tu hai agito a questo modo, e non hai osservato il mio patto e le leggi che t’avevo date, io ti strapperò di dosso il reame, e lo darò al tuo servo. 011 1KI 011 012 Nondimeno, per amor di Davide tuo padre, io non lo farò te vivente, ma lo strapperò dalle mani del tuo figliuolo. 011 1KI 011 013 Però, non gli strapperò tutto il reame, ma lascerò una tribù al tuo figliuolo, per amor di Davide mio servo, e per amor di Gerusalemme che io ho scelta”. 011 1KI 011 014 L’Eterno suscitò un nemico a Salomone: Hadad, l’Idumeo, ch’era della stirpe reale di Edom. 011 1KI 011 015 Quando Davide sconfisse Edom, e Joab, capo dell’esercito, salì per seppellire i morti, e uccise tutti i maschi che erano in Edom; 011 1KI 011 016 (poiché Joab rimase in Edom sei mesi, con tutto Israele, finché v’ebbe sterminati tutti i maschi), 011 1KI 011 017 questo Hadad fuggì con alcuni Idumei, servi di suo padre, per andare in Egitto. Hadad era allora un giovinetto. 011 1KI 011 018 Quelli dunque partirono da Madian, andarono a Paran, presero seco degli uomini di Paran, e giunsero in Egitto da Faraone, re d’Egitto, il quale diede a Hadad una casa, provvide al suo mantenimento, e gli assegnò dei terreni. 011 1KI 011 019 Hadad entrò talmente nelle grazie di Faraone, che questi gli diede per moglie la sorella della propria moglie, la sorella della regina Tahpenes. 011 1KI 011 020 E la sorella di Tahpenes gli partorì un figliuolo, Ghenubath, che Tahpenes divezzò in casa di Faraone; e Ghenubath rimase in casa di Faraone tra i figliuoli di Faraone. 011 1KI 011 021 Or quando Hadad ebbe sentito in Egitto che Davide s’era addormentato coi suoi padri e che Joab, capo dell’esercito, era morto, disse a Faraone: “Dammi licenza ch’io me ne vada al mio paese”. 011 1KI 011 022 E Faraone gli rispose: “Che ti manca da me perché tu cerchi d’andartene al tuo paese?” E quegli replicò: “Nulla; nondimeno, ti prego, lasciami partire”. 011 1KI 011 023 Iddio suscitò un altro nemico a Salomone: Rezon, figliuolo d’Eliada, ch’era fuggito dal suo signore Hadadezer, re di Tsoba. 011 1KI 011 024 Ed egli avea radunato gente intorno a sé ed era diventato capo banda, quando Davide massacrò i Siri. Egli ed i suoi andarono a Damasco, vi si stabilirono, e regnarono in Damasco. 011 1KI 011 025 E Rezon fu nemico d’Israele per tutto il tempo di Salomone; e questo, oltre il male già fatto da Hadad. Aborrì Israele e regnò sulla Siria. 011 1KI 011 026 Anche Geroboamo, servo di Salomone, si ribellò contro il re. Egli era figlio di Nebat, Efrateo di Tsereda, e avea per madre una vedova che si chiamava Tserua. 011 1KI 011 027 La causa per cui si ribellò contro il re, fu questa. Salomone costruiva Millo e chiudeva la breccia della città di Davide suo padre. 011 1KI 011 028 Or Geroboamo era un uomo forte a valoroso; e Salomone, veduto come questo giovine lavorava, gli diede la sorveglianza di tutta la gente della casa di Giuseppe, comandata ai lavori. 011 1KI 011 029 In quel tempo avvenne che Geroboamo, essendo uscito da Gerusalemme, s’imbatté per istrada nel profeta Ahija di Scilo, che portava un mantello nuovo; ed erano loro due soli nella campagna. 011 1KI 011 030 Ahija prese il mantello nuovo che aveva addosso, lo stracciò in dodici pezzi, 011 1KI 011 031 e disse a Geroboamo: “Prendine per te dieci pezzi, perché l’Eterno, l’Iddio d’Israele, dice così: Ecco, io strappo questo regno dalle mani di Salomone, e te ne darò dieci tribù, 011 1KI 011 032 ma gli resterà una tribù per amor di Davide mio servo, e per amor di Gerusalemme, della città che ho scelta fra tutte le tribù d’Israele. 011 1KI 011 033 E ciò, perché i figliuoli d’Israele m’hanno abbandonato, si sono prostrati davanti ad Astarte, divinità dei Sidoni, davanti a Kemosh, dio di Moab e davanti a Milcom, dio dei figliuoli d’Ammon, e non han camminato nelle mie vie per fare ciò ch’è giusto agli occhi miei e per osservare le mie leggi e i miei precetti, come fece Davide, padre di Salomone. 011 1KI 011 034 Nondimeno non torrò dalle mani di lui tutto il regno, ma lo manterrò principe tutto il tempo della sua vita, per amor di Davide, mio servo, che io scelsi, e che osservò i miei comandamenti e le mie leggi; 011 1KI 011 035 ma torrò il regno dalle mani del suo figliuolo, e te ne darò dieci tribù; 011 1KI 011 036 e al suo figliuolo lascerò una tribù affinché Davide, mio servo, abbia sempre una lampada davanti a me in Gerusalemme, nella città che ho scelta per mettervi il mio nome. 011 1KI 011 037 Io prenderò dunque te, e tu regnerai su tutto quello che l’anima tua desidererà, e sarai re sopra Israele. 011 1KI 011 038 E se tu ubbidisci a tutto quello che ti comanderò, e cammini nelle mie vie, e fai ciò ch’è giusto agli occhi miei, osservando le mie leggi e i miei comandamenti, come fece Davide mio servo, io sarò con te, ti edificherò una casa stabile, come ne edificai una a Davide, e ti darò Israele; 011 1KI 011 039 e umilierò così la progenie di Davide, ma non per sempre”. 011 1KI 011 040 Perciò Salomone cercò di far morire Geroboamo; ma questi si levò e fuggì in Egitto presso Scishak, re d’Egitto, e rimase in Egitto fino alla morte di Salomone. 011 1KI 011 041 Or il rimanente delle gesta di Salomone, tutto quello che fece, e la sua sapienza sta scritto nel libro delle gesta di Salomone. 011 1KI 011 042 Salomone regnò a Gerusalemme, su tutto Israele, quarant’anni. 011 1KI 011 043 Poi Salomone s’addormentò coi suoi padri, e fu sepolto nella città di Davide suo padre; e Roboamo suo figliuolo gli succedette nel regno. 011 1KI 012 001 Roboamo andò a Sichem, perché tutto Israele era venuto a Sichem per farlo re. 011 1KI 012 002 Quando Geroboamo, figliuolo di Nebat, ebbe di ciò notizia, si trovava ancora in Egitto dov’era fuggito per scampare dal re Salomone; stava in Egitto, 011 1KI 012 003 e quivi lo mandarono a chiamare. Allora Geroboamo e tutta la raunanza d’Israele vennero a parlare a Roboamo, e gli dissero: 011 1KI 012 004 “Tuo padre ha reso duro il nostro giogo; ora rendi tu più lieve la dura servitù e il giogo pesante che tuo padre ci ha imposti, e noi ti serviremo”. 011 1KI 012 005 Ed egli rispose loro: “Andatevene, e tornate da me fra tre giorni”. E il popolo se ne andò. 011 1KI 012 006 Il re Roboamo si consigliò coi vecchi ch’erano stati al servizio del re Salomone suo padre mentre era vivo, e disse: “Che mi consigliate voi di rispondere a questo popolo?” 011 1KI 012 007 E quelli gli parlarono così: “Se oggi tu ti fai servo di questo popolo, se tu gli cedi, se gli rispondi e gli parli con bontà, ti sarà servo per sempre”. 011 1KI 012 008 Ma Roboamo abbandonò il consiglio datogli dai vecchi, e si consigliò coi giovani ch’eran cresciuti con lui ed erano al suo servizio, 011 1KI 012 009 e disse loro: “Come consigliate voi che rispondiamo a questo popolo che m’ha parlato dicendo: Allevia il giogo che tuo padre ci ha imposto?” 011 1KI 012 010 E i giovani ch’erano cresciuti con lui, gli parlarono così: “Ecco quel che dirai a questo popolo che s’è rivolto a te dicendo: Tuo padre ha reso pesante il nostro giogo, e tu ce lo allevia! Gli risponderai così: Il mio dito mignolo è più grosso del corpo di mio padre; 011 1KI 012 011 ora, mio padre vi ha caricati d’un giogo pesante, ma io lo renderò più pesante ancora; mio padre vi ha castigati con la frusta, e io vi castigherò coi flagelli a punte”. 011 1KI 012 012 Tre giorni dopo, Geroboamo e tutto il popolo vennero da Roboamo, come aveva ordinato il re dicendo: “Tornate da me fra tre giorni”. 011 1KI 012 013 E il re rispose aspramente, abbandonando il consiglio che i vecchi gli aveano dato; 011 1KI 012 014 e parlò al popolo secondo il consiglio dei giovani, dicendo: “Mio padre ha reso pesante il vostro giogo, ma io lo renderò più pesante ancora; mio padre vi ha castigati con la frusta, e io vi castigherò coi flagelli a punte”. 011 1KI 012 015 Così il re non diede ascolto al popolo; perché questa cosa era diretta dall’Eterno, affinché si adempisse la parola da lui detta per mezzo di Ahija di Scilo a Geroboamo, figliuolo di Nebat. 011 1KI 012 016 E quando tutto il popolo d’Israele vide che il re non gli dava ascolto, rispose al re, dicendo: “Che abbiam noi da fare con Davide? Noi non abbiam nulla di comune col figliuolo d’Isai! Alle tue tende, o Israele! Provvedi ora tu alla tua casa, o Davide!” E Israele se ne andò alle sue tende. 011 1KI 012 017 Ma sui figliuoli d’Israele che abitavano nelle città di Giuda, regnò Roboamo. 011 1KI 012 018 E il re Roboamo mandò loro Adoram, preposto alle comandate; ma tutto Israele lo lapidò, ed egli morì. E il re Roboamo salì in fretta sopra un carro per fuggire a Gerusalemme. 011 1KI 012 019 Così Israele si ribellò alla casa di Davide, ed è rimasto ribelle fino al dì d’oggi. 011 1KI 012 020 E quando tutto Israele ebbe udito che Geroboamo era tornato, lo mandò a chiamare perché venisse nella raunanza, e lo fece re su tutto Israele. Nessuno seguitò la casa di Davide, tranne la sola tribù di Giuda. 011 1KI 012 021 E Roboamo, giunto che fu a Gerusalemme, radunò tutta la casa di Giuda e la tribù di Beniamino, centottantamila uomini, guerrieri scelti, per combattere contro la casa d’Israele e restituire il regno a Roboamo, figliuolo di Salomone. 011 1KI 012 022 Ma la parola di Dio fu così rivolta a Scemaia, uomo di Dio: 011 1KI 012 023 “Parla a Roboamo, figliuolo di Salomone, re di Giuda, a tutta la casa di Giuda e di Beniamino e al resto del popolo, e di’ loro: 011 1KI 012 024 Così parla l’Eterno: Non salite a combattere contro i vostri fratelli, i figliuoli d’Israele! Ognuno se ne torni a casa sua; perché questo è avvenuto per voler mio”. Quelli ubbidirono alla parola dell’Eterno, e se ne tornaron via secondo la parola dell’Eterno. 011 1KI 012 025 Geroboamo edificò Sichem nella contrada montuosa di Efraim, e vi si stabilì; poi uscì di là, ed edificò Penuel. 011 1KI 012 026 E Geroboamo disse in cuor suo: “Ora il regno potrebbe benissimo tornare alla casa di Davide. 011 1KI 012 027 Se questo popolo sale a Gerusalemme per offrir dei sacrifizi nella casa dell’Eterno, il suo cuore si volgerà verso il suo signore, verso Roboamo re di Giuda, e mi uccideranno, e torneranno a Roboamo re di Giuda”. 011 1KI 012 028 Il re, quindi, dopo essersi consigliato, fece due vitelli d’oro e disse al popolo: “Siete ormai saliti abbastanza a Gerusalemme! O Israele, ecco i tuoi dèi, che ti hanno tratto dal paese d’Egitto!” 011 1KI 012 029 E ne mise uno a Bethel, e l’altro a Dan. 011 1KI 012 030 Questo diventò un’occasione di peccato; perché il popolo andava fino a Dan per presentarsi davanti ad uno di que’ vitelli. 011 1KI 012 031 Egli fece anche delle case d’alti luoghi, e creò dei sacerdoti presi qua e là di fra il popolo, e che non erano de’ figliuoli di Levi. 011 1KI 012 032 Geroboamo istituì pure una solennità nell’ottavo mese, nel quindicesimo giorno del mese, simile alla solennità che si celebrava in Giuda, e offrì dei sacrifizi sull’altare. Così fece a Bethel perché si offrissero sacrifizi ai vitelli ch’egli avea fatti; e a Bethel stabilì i sacerdoti degli alti luoghi che aveva eretti. 011 1KI 012 033 Il quindicesimo giorno dell’ottavo mese, mese che aveva scelto di sua testa, Geroboamo salì all’altare che aveva costruito a Bethel, fece una festa per i figliuoli d’Israele, e salì all’altare per offrire profumi. 011 1KI 013 001 Ed ecco che un uomo di Dio giunse da Giuda a Bethel per ordine dell’Eterno, mentre Geroboamo stava presso l’altare per ardere il profumo; 011 1KI 013 002 e per ordine dell’Eterno si mise a gridare contro l’altare e a dire: “Altare, altare! così dice l’Eterno: Ecco, nascerà alla casa di Davide un figliuolo, per nome Giosia, il quale immolerà su di te i sacerdoti degli alti luoghi che su di te ardono profumi e s’arderanno su di te ossa umane”. 011 1KI 013 003 E quello stesso giorno diede un segno miracoloso dicendo: “Questo è il segno che l’Eterno ha parlato: ecco, l’altare si spaccherà, e la cenere che v’è sopra si spanderà”. 011 1KI 013 004 Quando il re Geroboamo ebbe udita la parola che l’uomo di Dio avea gridata contro l’altare di Bethel, stese la mano dall’alto dell’altare, e disse: “Pigliatelo!” Ma la mano che Geroboamo avea stesa contro di lui si seccò, e non poté più ritirarla a sé. 011 1KI 013 005 E l’altare si spaccò; e la cenere che v’era sopra si disperse, secondo il segno che l’uomo di Dio avea dato per ordine dell’Eterno. 011 1KI 013 006 Allora il re si rivolse all’uomo di Dio, e gli disse: “Deh, implora la grazia dell’Eterno, del tuo Dio, e prega per me affinché mi sia resa la mano”. E l’uomo di Dio implorò la grazia dell’Eterno, e il re riebbe la sua mano, che tornò com’era prima. 011 1KI 013 007 E il re disse all’uomo di Dio: “Vieni meco a casa; ti ristorerai, e io ti farò un regalo”. 011 1KI 013 008 Ma l’uomo di Dio rispose al re: “Quand’anche tu mi dessi la metà della tua casa, io non entrerò da te, e non mangerò pane né berrò acqua in questo luogo; 011 1KI 013 009 poiché questo è l’ordine che m’è stato dato dall’Eterno: Tu non vi mangerai pane né berrai acqua, e non tornerai per la strada che avrai fatta, andando”. 011 1KI 013 010 Così egli se ne andò per un’altra strada, e non tornò per quella che avea fatta, venendo a Bethel. 011 1KI 013 011 Or v’era un vecchio profeta che abitava a Bethel; e uno de’ suoi figliuoli venne a raccontargli tutte le cose che l’uomo di Dio avea fatte in quel giorno a Bethel, e le parole che avea dette al re. Il padre, udito ch’ebbe il racconto, 011 1KI 013 012 disse ai suoi figliuoli: “Per qual via se n’è egli andato?” Poiché i suoi figliuoli avean veduto la via per la quale se n’era andato l’uomo di Dio venuto da Giuda. 011 1KI 013 013 Ed egli disse ai suoi figliuoli: “Sellatemi l’asino”. Quelli gli sellarono l’asino; ed egli vi montò su, 011 1KI 013 014 andò dietro all’uomo di Dio, e lo trovò a sedere sotto un terebinto, e gli disse: “Sei tu l’uomo di Dio venuto da Giuda?” Quegli rispose: “Son io”. 011 1KI 013 015 Allora il vecchio profeta gli disse: “Vieni meco a casa mia, e prendi un po’ di cibo”. 011 1KI 013 016 Ma quegli rispose: “Io non posso tornare indietro teco, né entrare da te; e non mangerò pane né berrò acqua teco in questo luogo; 011 1KI 013 017 poiché m’è stato detto, per ordine dell’Eterno: Tu non mangerai quivi pane, né berrai acqua, e non tornerai per la strada che avrai fatta, andando”. 011 1KI 013 018 L’altro gli disse: “Anch’io son profeta come sei tu; e un angelo mi ha parlato per ordine dell’Eterno, dicendo: Rimenalo teco in casa tua, affinché mangi del pane e beva dell’acqua”. Costui gli mentiva. 011 1KI 013 019 Così, l’uomo di Dio tornò indietro con l’altro, e mangiò del pane e bevve dell’acqua in casa di lui. 011 1KI 013 020 Or mentre sedevano a mensa, la parola dell’Eterno fu rivolta al profeta che avea fatto tornare indietro l’altro; 011 1KI 013 021 ed egli gridò all’uomo di Dio ch’era venuto da Giuda: “Così parla l’Eterno: Giacché tu ti sei ribellato all’ordine dell’Eterno, e non hai osservato il comandamento che l’Eterno, l’Iddio tuo, t’avea dato, 011 1KI 013 022 e sei tornato indietro, e hai mangiato del pane e bevuto dell’acqua nel luogo del quale egli t’avea detto: Non vi mangiare del pane e non vi bere dell’acqua, il tuo cadavere non entrerà nel sepolcro de’ tuoi padri”. 011 1KI 013 023 Quando l’uomo di Dio ebbe mangiato e bevuto, il vecchio profeta, che l’avea fatto tornare indietro, gli sellò l’asino. 011 1KI 013 024 L’uomo di Dio se ne andò, e un leone lo incontrò per istrada, e l’uccise. Il suo cadavere restò disteso sulla strada; l’asino se ne stava presso di lui, e il leone pure presso al cadavere. 011 1KI 013 025 Quand’ecco passarono degli uomini che videro il cadavere disteso sulla strada e il leone che stava dappresso al cadavere, e vennero a riferire la cosa nella città dove abitava il vecchio profeta. 011 1KI 013 026 E quando il profeta che avea fatto tornare indietro l’uomo di Dio ebbe ciò udito, disse: “E’ l’uomo di Dio, ch’è stato ribelle all’ordine dell’Eterno; perciò l’Eterno l’ha dato in balìa d’un leone, che l’ha sbranato e ucciso, secondo la parola che l’Eterno gli avea detta”. 011 1KI 013 027 Poi si rivolse ai suoi figliuoli, e disse loro: “Sellatemi l’asino”. E quelli glielo sellarono. 011 1KI 013 028 E quegli andò, trovò il cadavere disteso sulla strada, e l’asino e il leone che stavano presso il cadavere; il leone non avea divorato il cadavere né sbranato l’asino. 011 1KI 013 029 Il profeta prese il cadavere dell’uomo di Dio, lo pose sull’asino, e lo portò indietro; e il vecchio profeta rientrò in città per piangerlo, e per dargli sepoltura. 011 1KI 013 030 E pose il cadavere nel proprio sepolcro; ed egli e i suoi figliuoli lo piansero, dicendo: 011 1KI 013 031 “Ahi fratel mio!” E quando l’ebbe seppellito, il vecchio profeta disse ai suoi figliuoli: “Quando sarò morto, seppellitemi nel sepolcro dov’è sepolto l’uomo di Dio; ponete le ossa mie accanto alle sue. 011 1KI 013 032 Poiché la parola da lui gridata per ordine dell’Eterno contro l’altare di Bethel e contro tutte le case degli alti luoghi che sono nelle città di Samaria, si verificherà certamente”. 011 1KI 013 033 Dopo questo fatto, Geroboamo non si distolse dalla sua mala via; creò anzi di nuovo de’ sacerdoti degli alti luoghi, prendendoli qua e là di fra il popolo; chiunque voleva, era da lui consacrato, e diventava sacerdote degli alti luoghi. 011 1KI 013 034 E quella fu, per la casa di Geroboamo, un’occasione di peccato, che attirò su lei la distruzione e lo sterminio di sulla faccia della terra. 011 1KI 014 001 In quel tempo, Abija, figliuolo di Geroboamo, si ammalò. 011 1KI 014 002 E Geroboamo disse a sua moglie: “Lèvati, ti prego, e travestiti, affinché non si conosca che tu sei moglie di Geroboamo, e va’ a Sciloh. Ecco, quivi è il profeta Ahija, il quale predisse di me che sarei stato re di questo popolo. 011 1KI 014 003 E prendi teco dieci pani, delle focacce, un vaso di miele, e va’ da lui; egli ti dirà quello che avverrà di questo fanciullo”. 011 1KI 014 004 La moglie di Geroboamo fece così; si levò, andò a Sciloh, e giunse a casa di Ahija. Ahija non potea vedere, poiché gli s’era offuscata la vista per la vecchiezza. 011 1KI 014 005 Or l’Eterno avea detto ad Ahija: “Ecco, la moglie di Geroboamo sta per venire a consultarti riguardo al suo figliuolo, che è ammalato. Tu parlale così e così. Quando entrerà, fingerà d’essere un’altra”. 011 1KI 014 006 Come dunque Ahija udì il rumore de’ piedi di lei che entrava per la porta, disse: “Entra pure, moglie di Geroboamo; perché fingi d’essere un’altra? Io sono incaricato di dirti delle cose dure. 011 1KI 014 007 Va’ e di’ a Geroboamo: Così parla l’Eterno, l’Iddio d’Israele: Io t’ho innalzato di mezzo al popolo, t’ho fatto principe del mio popolo Israele, 011 1KI 014 008 ed ho strappato il regno dalle mani della casa di Davide e l’ho dato a te, ma tu non sei stato come il mio servo Davide il quale osservò i miei comandamenti e mi seguì con tutto il suo cuore, non facendo se non ciò ch’è giusto agli occhi miei, 011 1KI 014 009 e hai fatto peggio di tutti quelli che t’hanno preceduto, e sei andato a farti degli altri dèi e delle immagini fuse per provocarmi ad ira ed hai gettato me dietro alle tue spalle; 011 1KI 014 010 per questo ecco ch’io faccio scender la sventura sulla casa di Geroboamo, e sterminerò dalla casa di Geroboamo fino all’ultimo uomo, tanto chi è schiavo come chi è libero in Israele, e spazzerò la casa di Geroboamo, come si spazza lo sterco finché sia tutto sparito. 011 1KI 014 011 Quelli della casa di Geroboamo che morranno in città, saran divorati dai cani; e quelli che morranno per i campi, li divoreranno gli uccelli del cielo; poiché l’Eterno ha parlato. 011 1KI 014 012 Quanto a te, lèvati, vattene a casa tua; e non appena avrai messo piede in città, il bambino morrà. 011 1KI 014 013 E tutto Israele lo piangerà e gli darà sepoltura. Egli è il solo della casa di Geroboamo che sarà messo in un sepolcro, perché è il solo nella casa di Geroboamo in cui si sia trovato qualcosa di buono, rispetto all’Eterno, all’Iddio d’Israele. 011 1KI 014 014 L’Eterno stabilirà sopra Israele un re, che in quel giorno sterminerà la casa di Geroboamo. E che dico? Non è forse quello che già succede? 011 1KI 014 015 E l’Eterno colpirà Israele, che sarà come una canna agitata nell’acqua; sradicherà Israele da questa buona terra che avea data ai loro padri, e li disperderà oltre il fiume, perché si son fatti degl’idoli di Astarte provocando ad ira l’Eterno. 011 1KI 014 016 E abbandonerà Israele a cagion dei peccati che Geroboamo ha commessi e fatti commettere a Israele”. 011 1KI 014 017 La moglie di Geroboamo si levò, partì, e giunse a Tirtsa; e com’ella metteva il piede sulla soglia di casa, il fanciullo morì; 011 1KI 014 018 e lo seppellirono, e tutto Israele lo pianse, secondo la parola che l’Eterno avea pronunziata per bocca del profeta Ahija, suo servo. 011 1KI 014 019 Il resto delle azioni di Geroboamo e le sue guerre e il modo come regnò, sono cose scritte nel libro delle Cronache dei re d’Israele. 011 1KI 014 020 E la durata del regno di Geroboamo fu di ventidue anni; poi s’addormentò coi suoi padri, e Nadab suo figliuolo regnò in luogo suo. 011 1KI 014 021 Roboamo, figliuolo di Salomone, regnò in Giuda. Avea quarantun anni quando cominciò a regnare, e regnò diciassette anni in Gerusalemme, nella città che l’Eterno s’era scelta fra tutte le tribù d’Israele per mettervi il suo nome. Sua madre si chiamava Naama, l’Ammonita. 011 1KI 014 022 Que’ di Giuda fecero ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno; e coi peccati che commisero provocarono l’Eterno a gelosia più di quanto avesser fatto i loro padri. 011 1KI 014 023 Si eressero anch’essi degli alti luoghi con delle statue e degl’idoli d’Astarte su tutte le alte colline e sotto ogni albero verdeggiante. 011 1KI 014 024 V’erano anche nel paese degli uomini che si prostituivano. Essi praticarono tutti gli atti abominevoli delle nazioni che l’Eterno avea cacciate d’innanzi ai figliuoli d’Israele. 011 1KI 014 025 L’anno quinto del regno di Roboamo, Scishak, re d’Egitto, salì contro Gerusalemme, 011 1KI 014 026 e portò via i tesori della casa dell’Eterno e i tesori della casa del re; portò via ogni cosa; prese pure tutti gli scudi d’oro che Salomone avea fatti; 011 1KI 014 027 invece de’ quali Roboamo fece fare degli scudi di rame, e li affidò ai capitani della guardia che custodiva la porta della casa del re. 011 1KI 014 028 E ogni volta che il re entrava nella casa dell’Eterno, quei della guardia li portavano; poi li riportavano nella sala della guardia. 011 1KI 014 029 Il resto delle azioni di Roboamo e tutto quello ch’ei fece, sta scritto nel libro delle Cronache dei re di Giuda. 011 1KI 014 030 Or vi fu guerra continua fra Roboamo e Geroboamo. 011 1KI 014 031 E Roboamo s’addormentò coi suoi padri e con essi fu sepolto nella città di Davide. Sua madre si chiamava Naama, l’Ammonita. Ed Abijam, suo figliuolo, regnò in luogo suo. 011 1KI 015 001 Il diciottesimo anno del regno di Geroboamo, figliuolo di Nebat, Abijam cominciò a regnare sopra Giuda. 011 1KI 015 002 Regnò tre anni in Gerusalemme. Sua madre si chiamava Maaca, figliuola di Abishalom. 011 1KI 015 003 Egli s’abbandonò a tutti i peccati che suo padre avea commessi prima di lui, e il suo cuore non fu tutto quanto per l’Eterno, l’Iddio suo, com’era stato il cuore di Davide suo padre. 011 1KI 015 004 Nondimeno, per amor di Davide, l’Eterno, il suo Dio, gli lasciò una lampada a Gerusalemme, stabilendo dopo di lui il suo figliuolo, e lasciando sussistere Gerusalemme; 011 1KI 015 005 perché Davide avea fatto ciò ch’è giusto agli occhi dell’Eterno, e non si era scostato in nulla dai suoi comandamenti per tutto il tempo della sua vita, salvo nel fatto di Uria, lo Hitteo. 011 1KI 015 006 Or fra Roboamo e Geroboamo vi fu guerra, finché Roboamo visse. 011 1KI 015 007 Il resto delle azioni di Abijam e tutto quello ch’ei fece, sta scritto nel libro delle Cronache dei re di Giuda. E vi fu guerra fra Abijam e Geroboamo. 011 1KI 015 008 E Abijam s’addormentò coi suoi padri, e fu sepolto nella città di Davide; ed Asa, suo figliuolo, regnò in luogo suo. 011 1KI 015 009 L’anno ventesimo del regno di Geroboamo, re d’Israele, Asa cominciò a regnare sopra Giuda. 011 1KI 015 010 Regnò quarantun anni in Gerusalemme. Sua madre si chiamava Maaca, figliuola d’Abishalom. 011 1KI 015 011 Asa fece ciò ch’è giusto agli occhi dell’Eterno, come avea fatto Davide suo padre, 011 1KI 015 012 tolse via dal paese quelli che si prostituivano, fece sparire tutti gl’idoli che i suoi padri aveano fatti, 011 1KI 015 013 e destituì pure dalla dignità di regina sua madre Maaca, perch’essa avea rizzato un’immagine ad Astarte; Asa abbatté l’immagine, e la bruciò presso al torrente Kidron. 011 1KI 015 014 Nondimeno, gli alti luoghi non furono eliminati; quantunque il cuore d’Asa fosse tutto quanto per l’Eterno, durante l’intera sua vita. 011 1KI 015 015 Egli fece portare nella casa dell’Eterno le cose che suo padre avea consacrate, e quelle che avea consacrate egli stesso: argento, oro, vasi. 011 1KI 015 016 E ci fu guerra fra Asa e Baasa, re d’Israele, tutto il tempo della lor vita. 011 1KI 015 017 Baasa, re d’Israele, salì contro Giuda, ed edificò Rama, per impedire che alcuno andasse e venisse dalla parte di Asa, re di Giuda. 011 1KI 015 018 Allora Asa prese tutto l’argento e l’oro ch’era rimasto nei tesori della casa dell’Eterno, prese i tesori della casa del re, e mise tutto in mano dei suoi servi, che mandò a Ben-Hadad, figliuolo di Tabrimmon, figliuolo di Hezion, re di Siria, che abitava a Damasco, per dirgli: 011 1KI 015 019 “Siavi alleanza fra me e te, come vi fu fra il padre mio e il padre tuo. Ecco, io ti mando in dono dell’argento e dell’oro; va’, rompi la tua alleanza con Baasa, re d’Israele, ond’egli si ritiri da me”. 011 1KI 015 020 Ben-Hadad diè ascolto al re Asa; mandò i capi del suo esercito contro le città d’Israele ed espugnò Ijon, Dan, Abel-Beth-Maaca, tutta la contrada di Kinneroth con tutto il paese di Neftali. 011 1KI 015 021 E quando Baasa ebbe udito questo, cessò di edificare Rama, e rimase a Tirtsa. 011 1KI 015 022 Allora il re Asa convocò tutti que’ di Giuda, senza eccettuarne alcuno; e quelli portaron via le pietre e il legname di cui Baasa s’era servito per la costruzione di Rama; e con essi il re Asa edificò Gheba di Beniamino, e Mitspa. 011 1KI 015 023 Il resto di tutte le azioni di Asa, tutte le sue prodezze, tutto quello ch’ei fece e le città che edificò, si trova scritto nel libro delle Cronache dei re di Giuda. Ma, nella sua vecchiaia, egli patì di male ai piedi. 011 1KI 015 024 E Asa si addormentò coi suoi padri, e fu sepolto con essi nella città di Davide, suo padre; e Giosafat, suo figliuolo, regnò in luogo suo. 011 1KI 015 025 Nadab, figliuolo di Geroboamo, cominciò a regnare sopra Israele il secondo anno di Asa, re di Giuda; e regnò sopra Israele due anni. 011 1KI 015 026 E fece ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno, e seguì le tracce di suo padre e il peccato nel quale aveva indotto Israele. 011 1KI 015 027 Baasa, figliuolo di Ahija, della casa d’Issacar, cospirò contro di lui, e lo uccise a Ghibbethon, che apparteneva ai Filistei, mentre Nadab e tutto Israele assediavano Ghibbethon. 011 1KI 015 028 Baasa l’uccise l’anno terzo di Asa, re di Giuda, e regnò in luogo suo. 011 1KI 015 029 E, non appena fu re, sterminò tutta la casa di Geroboamo; non risparmiò anima viva di quella casa, ma la distrusse interamente, secondo la parola che l’Eterno avea pronunziata, per bocca del suo servo Ahija lo Scilonita, 011 1KI 015 030 a motivo de’ peccati che Geroboamo avea commessi e fatti commettere a Israele, quando avea provocato ad ira l’Iddio d’Israele. 011 1KI 015 031 Il resto delle azioni di Nadab e tutto quello che fece, non sono cose scritte nel libro delle Cronache dei re d’Israele? 011 1KI 015 032 E ci fu guerra fra Asa e Baasa, re d’Israele, tutto il tempo della loro vita. 011 1KI 015 033 L’anno terzo di Asa, re di Giuda, Baasa, figliuolo di Ahija, cominciò a regnare su tutto Israele. Stava a Tirtsa, e regnò ventiquattro anni. 011 1KI 015 034 Fece quel ch’è male agli occhi dell’Eterno; e seguì le vie di Geroboamo e il peccato che questi avea fatto commettere a Israele. 011 1KI 016 001 E la parola dell’Eterno fu rivolta a Jehu, figliuolo di Hanani, contro Baasa, in questi termini: 011 1KI 016 002 “Io t’ho innalzato dalla polvere e t’ho fatto principe del mio popolo Israele, ma tu hai battuto le vie di Geroboamo ed hai indotto il mio popolo Israele a peccare, in guisa da provocarmi a sdegno coi suoi peccati; 011 1KI 016 003 perciò io spazzerò via Baasa e la sua casa, e farò della casa tua quel che ho fatto della casa di Geroboamo, figliuolo di Nebat. 011 1KI 016 004 Quelli della famiglia di Baasa che morranno in città, saran divorati dai cani; e quelli che morranno per i campi, li mangeranno gli uccelli del cielo”. 011 1KI 016 005 Le rimanenti azioni di Baasa, le sue gesta, e le sue prodezze, trovansi scritte nel libro delle Cronache dei re d’Israele. 011 1KI 016 006 E Baasa si addormentò coi suoi padri, e fu sepolto in Tirtsa; ed Ela, suo figliuolo, regnò in luogo suo. 011 1KI 016 007 La parola che l’Eterno avea pronunziata per bocca del profeta Jehu, figliuolo di Hanani, fu diretta contro Baasa e contro la casa di lui, non soltanto a motivo di tutto il male che Baasa avea fatto sotto gli occhi dell’Eterno, provocandolo ad ira con l’opera delle sue mani così da imitare la casa di Geroboamo, ma anche perché aveva sterminata quella casa. 011 1KI 016 008 L’anno ventesimosesto di Asa, re di Giuda, Ela, figliuolo di Baasa, cominciò a regnare sopra Israele. Stava a Tirtsa, e regnò due anni. 011 1KI 016 009 Zimri, suo servo, comandante della metà de’ suoi carri, congiurò contro di lui. Ela era a Tirtsa, bevendo ed ubriacandosi in casa di Artsa, prefetto del palazzo di Tirtsa, 011 1KI 016 010 quando Zimri entrò, lo colpì e l’uccise, l’anno ventisettesimo d’Asa, re di Giuda, e regnò in luogo suo. 011 1KI 016 011 E quando fu re, non appena si fu assiso sul trono, distrusse tutta la casa di Baasa; non gli lasciò neppure un bimbo: né parenti, né amici. 011 1KI 016 012 Così Zimri sterminò tutta la casa di Baasa, secondo la parola che l’Eterno avea pronunziata contro Baasa per bocca del profeta Jehu, 011 1KI 016 013 a motivo di tutti i peccati che Baasa ed Ela, suo figliuolo, aveano commesso e fatto commettere ad Israele, provocando ad ira l’Eterno, l’Iddio d’Israele, con i loro idoli. 011 1KI 016 014 Il resto delle azioni d’Ela e tutto quello ch’ei fece, trovasi scritto nel libro delle Cronache dei re d’Israele. 011 1KI 016 015 L’anno ventisettesimo di Asa, re di Giuda, Zimri regnò per sette giorni in Tirtsa. Or il popolo era accampato contro Ghibbethon, città dei Filistei. 011 1KI 016 016 Il popolo quivi accampato, sentì dire: “Zimri ha fatto una congiura e ha perfino ucciso il re!” E quello stesso giorno, nell’accampamento, tutto Israele fece re d’Israele Omri, capo dell’esercito. 011 1KI 016 017 Ed Omri con tutto Israele salì da Ghibbethon e assediò Tirtsa. 011 1KI 016 018 Zimri, vedendo che la città era presa, si ritirò nella torre della casa del re, diè fuoco alla casa reale restando sotto alle rovine, e così mori, 011 1KI 016 019 a motivo de’ peccati che aveva commessi, facendo ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno, battendo la via di Geroboamo e abbandonandosi al peccato che questi avea commesso, inducendo a peccare Israele. 011 1KI 016 020 Il resto delle azioni di Zimri, la congiura ch’egli ordì, sono cose scritte nel libro delle Cronache dei re d’Israele. 011 1KI 016 021 Allora il popolo d’Israele si divise in due parti: metà del popolo seguiva Tibni, figliuolo di Ghinath, per farlo re; l’altra metà seguiva Omri. 011 1KI 016 022 Ma il popolo che seguiva Omri la vinse contro quello che seguiva Tibni, figliuolo di Ghinath. Tibni morì, e regnò Omri. 011 1KI 016 023 Il trentunesimo anno d’Asa, re di Giuda, Omri cominciò a regnare sopra Israele, e regnò dodici anni. Regnò sei anni in Tirtsa, 011 1KI 016 024 poi comprò da Scemer il monte di Samaria per due talenti d’argento; edificò su quel monte una città, e alla città che edificò diede il nome di Samaria dal nome di Scemer, padrone del monte. 011 1KI 016 025 Omri fece ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno, e fece peggio di tutti i suoi predecessori; 011 1KI 016 026 batté in tutto la via di Geroboamo, figliuolo di Nebat, e s’abbandonò ai peccati che Geroboamo avea fatti commettere a Israele, provocando a sdegno l’Eterno, l’Iddio d’Israele, coi suoi idoli. 011 1KI 016 027 Il resto delle azioni compiute da Omri e le prodezze da lui fatte, sta tutto scritto nel libro delle Cronache dei re d’Israele. 011 1KI 016 028 Ed Omri s’addormentò coi suoi padri e fu sepolto in Samaria; e Achab, suo figliuolo, regnò in luogo suo. 011 1KI 016 029 Achab, figliuolo di Omri, cominciò a regnare sopra Israele l’anno trentottesimo di Asa, re di Giuda; e regnò in Samaria sopra Israele per ventidue anni. 011 1KI 016 030 Achab, figliuolo di Omri, fece ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno più di tutti quelli che l’aveano preceduto. 011 1KI 016 031 E, come se fosse stata per lui poca cosa lo abbandonarsi ai peccati di Geroboamo figliuolo di Nebat, prese per moglie Izebel, figliuola di Ethbaal, re dei Sidoni, andò a servire Baal, a prostrarsi dinanzi a lui, 011 1KI 016 032 ed eresse un altare a Baal, nel tempio di Baal, che edificò a Samaria. 011 1KI 016 033 Achab fece anche l’idolo d’Astarte. Achab fece più, per provocare a sdegno l’Eterno, l’Iddio d’Israele, di quello che non avean fatto tutti i re d’Israele che l’avean preceduto. 011 1KI 016 034 Al tempo di lui, Hiel di Bethel riedificò Gerico; ne gettò le fondamenta su Abiram, suo primogenito, e ne rizzò le porte su Segub, il più giovane de’ suoi figliuoli, secondo la parola che l’Eterno avea pronunziata per bocca di Giosuè, figliuolo di Nun. 011 1KI 017 001 Elia, il Tishbita, uno di quelli che s’erano stabiliti in Galaad, disse ad Achab: “Com’è vero che vive l’Eterno, l’Iddio d’Israele, di cui io son servo, non vi sarà né rugiada né pioggia in questi anni, se non alla mia parola”. 011 1KI 017 002 E la parola dell’Eterno gli fu rivolta, in questi termini: 011 1KI 017 003 “Partiti di qua, volgiti verso oriente, e nasconditi presso al torrente Kerith, che è dirimpetto al Giordano. 011 1KI 017 004 Tu berrai al torrente, ed io ho comandato ai corvi che ti dian quivi da mangiare”. 011 1KI 017 005 Egli dunque partì, e fece secondo la parola dell’Eterno: andò, e si stabilì presso il torrente Kerith, che è dirimpetto al Giordano. 011 1KI 017 006 E i corvi gli portavano del pane e della carne la mattina, e del pane e della carne la sera; e beveva al torrente. 011 1KI 017 007 Ma di lì a qualche tempo il torrente rimase asciutto, perché non veniva pioggia sul paese. 011 1KI 017 008 Allora la parola dell’Eterno gli fu rivolta in questi termini: 011 1KI 017 009 “Lèvati, va a Sarepta de’ Sidoni, e fa’ quivi la tua dimora; ecco, io ho ordinato colà ad una vedova che ti dia da mangiare”. 011 1KI 017 010 Egli dunque si levò, e andò a Sarepta; e, come giunse alla porta della città, ecco quivi una donna vedova, che raccoglieva delle legna. Egli la chiamò, e le disse: “Ti prego, vammi a cercare un po’ d’acqua in un vaso, affinché io beva”. 011 1KI 017 011 E mentr’ella andava a prenderne, egli le gridò dietro: “Portami, ti prego, anche un pezzo di pane”. 011 1KI 017 012 Ella rispose: “Com’è vero che vive l’Eterno, il tuo Dio, del pane non ne ho, ma ho solo una manata di farina in un vaso, e un po’ d’olio in un orciuolo; ed ecco, sto raccogliendo due stecchi, per andare a cuocerla per me e per il mio figliuolo; e la mangeremo, e poi morremo”. 011 1KI 017 013 Elia le disse: “Non temere; va’ e fa’ come tu hai detto; ma fanne prima una piccola stiacciata per me, e portamela; poi ne farai per te e per il tuo figliuolo. 011 1KI 017 014 Poiché così dice l’Eterno, l’Iddio d’Israele: Il vaso della farina non si esaurirà e l’orciuolo dell’olio non calerà, fino al giorno che l’Eterno manderà la pioggia sulla terra”. 011 1KI 017 015 Ed ella andò e fece come le avea detto Elia; ed essa, la sua famiglia ed Elia ebbero di che mangiare per molto tempo. 011 1KI 017 016 Il vaso della farina non si esaurì, e l’orciuolo dell’olio non calò, secondo la parola che l’Eterno avea pronunziata per bocca d’Elia. 011 1KI 017 017 Or dopo queste cose avvenne che il figliuolo di quella donna, ch’era la padrona di casa, si ammalò; e la sua malattia fu così grave, che non gli rimase più soffio di vita. 011 1KI 017 018 Allora la donna disse ad Elia: “Che ho io mai da far teco, o uomo di Dio? Sei tu venuto da me per rinnovar la memoria delle mie iniquità e far morire il mio figliuolo?” 011 1KI 017 019 Ei le rispose: “Dammi il tuo figliuolo”. E lo prese dal seno di lei, lo portò su nella camera dov’egli albergava, e lo coricò sul suo letto. 011 1KI 017 020 Poi invocò l’Eterno, e disse: “O Eterno, Iddio mio, colpisci tu di sventura anche questa vedova, della quale io sono ospite, facendole morire il figliuolo?” 011 1KI 017 021 Si distese quindi tre volte sul fanciullo, e invocò l’Eterno, dicendo: “O Eterno, Iddio mio, torni ti prego, l’anima di questo fanciullo in lui!” 011 1KI 017 022 E l’Eterno esaudì la voce d’Elia: l’anima del fanciullo tornò in lui, ed ei fu reso alla vita. 011 1KI 017 023 Elia prese il fanciullo, lo portò giù dalla camera al pian terreno della casa, e lo rimise a sua madre, dicendole: “Guarda! il tuo figliuolo è vivo”. 011 1KI 017 024 Allora la donna disse ad Elia: “Ora riconosco che tu sei un uomo di Dio, e che la parola dell’Eterno ch’è nella tua bocca è verità”. 011 1KI 018 001 Molto tempo dopo, nel corso del terzo anno, la parola dell’Eterno fu rivolta ad Elia, in questi termini: “Va’, presentati ad Achab, e io manderò la pioggia sul paese”. 011 1KI 018 002 Ed Elia andò a presentarsi ad Achab. Or la carestia era grave in Samaria. 011 1KI 018 003 E Achab mandò a chiamare Abdia, ch’era il suo maggiordomo. Or Abdia era molto timorato dell’Eterno; 011 1KI 018 004 e quando Izebel sterminava i profeti dell’Eterno, Abdia avea preso cento profeti, li avea nascosti cinquanta in una e cinquanta in un’altra spelonca, e li avea sostentati con del pane e dell’acqua. 011 1KI 018 005 E Achab disse ad Abdia: “Va’ per il paese, verso tutte le sorgenti e tutti i ruscelli; forse troveremo dell’erba e potremo conservare in vita i cavalli e i muli, e non avrem bisogno di uccidere parte del bestiame”. 011 1KI 018 006 Si spartirono dunque il paese da percorrere; Achab andò da sé da una parte, e Abdia da sé dall’altra. 011 1KI 018 007 E mentre Abdia era in viaggio, ecco farglisi incontro Elia; e Abdia, avendolo riconosciuto, si prostrò con la faccia a terra, e disse: “Sei tu il mio signore Elia?” 011 1KI 018 008 Quegli rispose: “Son io; va’ a dire al tuo signore: Ecco qua Elia”. 011 1KI 018 009 Ma Abdia replico: “Che peccato ho io mai commesso, che tu dia il tuo servo nelle mani di Achab, perch’ei mi faccia morire? 011 1KI 018 010 Com’è vero che l’Eterno, il tuo Dio, vive, non v’è nazione né regno dove il mio signore non abbia mandato a cercarti; e quando gli si diceva: Ei non è qui, faceva giurare il regno e la nazione, che proprio non t’avean trovato. 011 1KI 018 011 E ora tu dici: Va’ a dire al tuo signore: Ecco qua Elia! 011 1KI 018 012 Succederà che, quand’io sarò partito da te, lo spirito dell’Eterno ti trasporterà non so dove; io andrò a fare l’ambasciata ad Achab, ed egli, non trovandoti, mi ucciderà. Eppure, il tuo servo teme l’Eterno fin dalla sua giovinezza! 011 1KI 018 013 Non hanno riferito al mio signore quello ch’io feci quando Izebel uccideva i profeti dell’Eterno? Com’io nascosi cento uomini di que’ profeti dell’Eterno, cinquanta in una e cinquanta in un’altra spelonca, e li sostentai con del pane e dell’acqua? 011 1KI 018 014 E ora tu dici: Va’ a dire al tuo signore: Ecco qua Elia! Ma egli m’ucciderà!” 011 1KI 018 015 Ed Elia rispose: “Com’è vero che vive l’Eterno degli eserciti di cui son servo, oggi mi presenterò ad Achab”. 011 1KI 018 016 Abdia dunque andò a trovare Achab, e gli fece l’ambasciata; e Achab andò incontro ad Elia. 011 1KI 018 017 E, non appena Achab vide Elia, gli disse: “Sei tu colui che mette sossopra Israele?” 011 1KI 018 018 Elia rispose: “Non io metto sossopra Israele, ma tu e la casa di tuo padre, perché avete abbandonati i comandamenti dell’Eterno, e tu sei andato dietro ai Baali. 011 1KI 018 019 Manda ora a far raunare tutto Israele presso di me sul monte Carmel, insieme ai quattrocentocinquanta profeti di Baal ed ai quattrocento profeti d’Astarte che mangiano alla mensa di Izebel”. 011 1KI 018 020 E Achab mandò a chiamare tutti i figliuoli d’Israele, e radunò que’ profeti sul monte Carmel. 011 1KI 018 021 Allora Elia s’accostò a tutto il popolo, e disse: “Fino a quando zoppicherete voi dai due lati? Se l’Eterno è Dio, seguitelo; se poi lo è Baal, seguite lui”. Il popolo non gli rispose verbo. 011 1KI 018 022 Allora Elia disse al popolo: “Son rimasto io solo de’ profeti dell’Eterno, mentre i profeti di Baal sono in quattrocentocinquanta. 011 1KI 018 023 Ci sian dunque dati due giovenchi; quelli ne scelgano uno per loro, lo facciano a pezzi e lo mettano sulle legna, senz’appiccarvi il fuoco; io pure preparerò l’altro giovenco, lo metterò sulle legna, e non v’appiccherò il fuoco. 011 1KI 018 024 Quindi invocate voi il nome del vostro dio, e io invocherò il nome dell’Eterno; e il dio che risponderà mediante il fuoco egli sia Dio”. Tutto il popolo rispose e disse: “Ben detto!” 011 1KI 018 025 Allora Elia disse ai profeti di Baal: “Sceglietevi uno de’ giovenchi; preparatelo i primi, giacché siete i più numerosi; e invocate il vostro dio, ma non appiccate il fuoco”. 011 1KI 018 026 E quelli presero il giovenco che fu dato loro, e lo prepararono; poi invocarono il nome di Baal dalla mattina fino al mezzodì, dicendo: “O Baal, rispondici!” Ma non s’udì né voce né risposta; e saltavano intorno all’altare che aveano fatto. 011 1KI 018 027 A mezzogiorno, Elia cominciò a beffarsi di loro, e a dire: “Gridate forte; poich’egli è dio, ma sta meditando, o è andato in disparte, o è in viaggio; fors’anche dorme, e si risveglierà”. 011 1KI 018 028 E quelli si misero a gridare a gran voce, e a farsi delle incisioni addosso, secondo il loro costume, con delle spade e delle picche, finché grondavan sangue. 011 1KI 018 029 E passato che fu il mezzogiorno, quelli profetarono fino all’ora in cui si offriva l’oblazione, senza che s’udisse voce o risposta o ci fosse chi desse loro retta. 011 1KI 018 030 Allora Elia disse a tutto il popolo: “Accostatevi a me!” E tutto il popolo s’accostò a lui; ed Elia restaurò l’altare dell’Eterno ch’era stato demolito. 011 1KI 018 031 Poi prese dodici pietre, secondo il numero delle tribù de’ figliuoli di Giacobbe, al quale l’Eterno avea detto: “Il tuo nome sarà Israele”. 011 1KI 018 032 E con quelle pietre edificò un altare al nome dell’Eterno, e fece intorno all’altare un fosso, dalla capacità di due misure di grano. 011 1KI 018 033 Poi vi accomodò le legna, fece a pezzi il giovenco, e lo pose sopra le legna. 011 1KI 018 034 E disse: “Empite quattro vasi d’acqua, e versatela sull’olocausto e sulle legna”. Di nuovo disse: “Fatelo una seconda volta”. E quelli lo fecero una seconda volta. E disse ancora: “Fatelo per la terza volta”. E quelli lo fecero per la terza volta. 011 1KI 018 035 L’acqua correva attorno all’altare, ed egli empì d’acqua anche il fosso. 011 1KI 018 036 E sull’ora in cui si offriva l’oblazione, il profeta Elia si avvicinò e disse: “O Eterno, Dio d’Abrahamo, d’Isacco e d’Israele, fa’ che oggi si conosca che tu sei Dio in Israele, che io sono tuo servo, e che ho fatte tutte queste cose per ordine tuo. 011 1KI 018 037 Rispondimi, o Eterno, rispondimi, affinché questo popolo riconosca che tu, o Eterno, sei Dio, e che tu sei quegli che converte il cuor loro!” 011 1KI 018 038 Allora cadde il fuoco dell’Eterno, e consumò l’olocausto, le legna, le pietre e la polvere, e prosciugò l’acqua ch’era nel fosso. 011 1KI 018 039 Tutto il popolo, veduto ciò, si gettò con la faccia a terra e disse: “L’Eterno è Dio! L’Eterno è Dio!” 011 1KI 018 040 Ed Elia disse loro: “Pigliate i profeti di Baal; neppur uno ne scampi!” Quelli li pigliarono, ed Elia li fece scendere al torrente Kison, e quivi li scannò. 011 1KI 018 041 Poi Elia disse ad Achab: “Risali, mangia e bevi, poiché già s’ode rumor di gran pioggia”. 011 1KI 018 042 Ed Achab risalì per mangiare e bere; ma Elia salì in vetta al Carmel; e, gettatosi a terra, si mise la faccia tra le ginocchia, 011 1KI 018 043 e disse al suo servo: “Or va su, e guarda dalla parte del mare!” Quegli andò su, guardò, e disse: “Non v’è nulla”. Elia gli disse: “Ritornaci sette volte!” 011 1KI 018 044 E la settima volta, il servo disse: “Ecco una nuvoletta grossa come la palma della mano, che sale dal mare”. Ed Elia: “Sali e di’ ad Achab: Attacca i cavalli al carro e scendi, che la pioggia non ti fermi”. 011 1KI 018 045 E in un momento il cielo s’oscurò di nubi, il vento si scatenò, e cadde una gran pioggia. Achab montò sul suo carro, e se n’andò a Izreel. 011 1KI 018 046 E la mano dell’Eterno fu sopra Elia, il quale, cintosi i fianchi, corse innanzi ad Achab fino all’ingresso di Izreel. 011 1KI 019 001 Or Achab raccontò a Izebel tutto quello che Elia avea fatto, e come avea ucciso di spada tutti i profeti. 011 1KI 019 002 Allora Izebel spedì un messo ad Elia per dirgli: “Gli dèi mi trattino con tutto il loro rigore, se domani a quest’ora non farò della vita tua quel che tu hai fatto della vita d’ognun di quelli”. 011 1KI 019 003 Elia, vedendo questo, si levò, e se ne andò per salvarsi la vita; giunse a Beer-Sceba, che appartiene a Giuda, e vi lasciò il suo servo; 011 1KI 019 004 ma egli s’inoltrò nel deserto una giornata di cammino, andò a sedersi sotto una ginestra, ed espresse il desiderio di morire, dicendo: “Basta! Prendi ora, Eterno, l’anima mia, poiché io non valgo meglio de’ miei padri!” 011 1KI 019 005 Poi si coricò, e si addormentò sotto la ginestra; quand’ecco che un angelo lo toccò, e gli disse: “Alzati e mangia”. 011 1KI 019 006 Egli guardò, e vide presso il suo capo una focaccia cotta su delle pietre calde, e una brocca d’acqua. Egli mangiò e bevve, poi si coricò di nuovo. 011 1KI 019 007 E l’angelo dell’Eterno tornò la seconda volta, lo toccò, e disse: “Alzati e mangia, poiché il cammino è troppo lungo per te”. 011 1KI 019 008 Egli s’alzò, mangiò e bevve; e per la forza che quel cibo gli dette, camminò quaranta giorni e quaranta notti fino a Horeb, il monte di Dio. 011 1KI 019 009 E quivi entrò in una spelonca, e vi passò la notte. Ed ecco, gli fu rivolta la parola dell’Eterno, in questi termini: “Che fai tu qui, Elia?” 011 1KI 019 010 Egli rispose: “Io sono stato mosso da una gran gelosia per l’Eterno, per l’Iddio degli eserciti, perché i figliuoli d’Israele hanno abbandonato il tuo patto, han demolito i tuoi altari, e hanno ucciso colla spada i tuoi profeti; son rimasto io solo, e cercano di togliermi la vita”. 011 1KI 019 011 Iddio gli disse: “Esci fuori e fermati sul monte, dinanzi all’Eterno”. Ed ecco passava l’Eterno. Un vento forte, impetuoso, schiantava i monti e spezzava le rocce dinanzi all’Eterno, ma l’Eterno non era nel vento. E, dopo il vento, un terremoto; ma l’Eterno non era nel terremoto. 011 1KI 019 012 E, dopo il terremoto, un fuoco; ma l’Eterno non era nel fuoco. E, dopo il fuoco, un suono dolce e sommesso. 011 1KI 019 013 Come Elia l’ebbe udito, si coperse il volto col mantello, uscì fuori, e si fermò all’ingresso della spelonca; ed ecco che una voce giunse fino a lui, e disse: “Che fai tu qui, Elia?” 011 1KI 019 014 Ed egli rispose: “Io sono stato mosso da una gelosia per l’Eterno, per l’Iddio degli eserciti, perché i figliuoli d’Israele hanno abbandonato il tuo patto, han demolito i tuoi altari, e hanno ucciso colla spada i tuoi profeti; son rimasto io solo, e cercano di togliermi la vita”. 011 1KI 019 015 E l’Eterno gli disse: “Va’, rifa’ la strada del deserto, fino a Damasco; e quando sarai giunto colà, ungerai Hazael come re di Siria; 011 1KI 019 016 ungerai pure Jehu, figliuolo di Nimsci, come re d’Israele, e ungerai Eliseo, figliuolo di Shafat da Abel-Mehola, come profeta, in luogo tuo. 011 1KI 019 017 E avverrà che chi sarà scampato dalla spada di Hazael, sarà ucciso da Jehu; e chi sarà scampato dalla spada di Jehu, sarà ucciso da Eliseo. 011 1KI 019 018 Ma io lascerò in Israele un resto di settemila uomini, tutti quelli il cui ginocchio non s’è piegato dinanzi a Baal, e la cui bocca non l’ha baciato”. 011 1KI 019 019 Elia si partì di là e trovò Eliseo figliuolo di Shafat, il quale arava, avendo dodici paia di buoi davanti a sé; ed egli stesso guidava il dodicesimo paio. Elia, avvicinatosi a lui, gli gittò addosso il suo mantello. 011 1KI 019 020 Ed Eliseo, lasciati i buoi, corse dietro ad Elia, e disse: “Ti prego, lascia ch’io vada a dar un bacio a mio padre e a mia madre, e poi ti seguirò”. Elia gli rispose: “Va’ e torna; ma pensa a quel che t’ho fatto!” 011 1KI 019 021 Dopo essersi allontanato da Elia, Eliseo tornò a prendere un paio di bovi, e li offrì in sacrifizio; con le legna degli arnesi de’ buoi ne cosse le carni, e le diede alla gente, che le mangiò. Poi si levò, seguitò Elia, e si mise al suo servizio. 011 1KI 020 001 Or Ben-Hadad, re di Siria, radunò tutto il suo esercito; avea seco trentadue re, cavalli e carri; poi salì, cinse d’assedio Samaria, e l’attaccò. 011 1KI 020 002 E inviò de’ messi nella città, che dicessero ad Achab, re d’Israele: 011 1KI 020 003 “Così dice Ben-Hadad: Il tuo argento ed il tuo oro sono miei; così pure le tue mogli ed i figliuoli tuoi più belli son cosa mia”. 011 1KI 020 004 Il re d’Israele rispose: “Come dici tu, o re signor mio, io son tuo con tutte le cose mie”. 011 1KI 020 005 I messi tornarono di nuovo e dissero: “Così parla Ben-Hadad: Io t’avevo mandato a dire che tu mi dessi il tuo argento ed il tuo oro, le tue mogli e i tuoi figliuoli; 011 1KI 020 006 invece, domani, a quest’ora, manderò da te i miei servi, i quali rovisteranno la casa tua e le case dei tuoi servi, e metteran le mani su tutto quello che hai di più caro, e lo porteranno via”. 011 1KI 020 007 Allora il re d’Israele chiamò tutti gli anziani del paese, e disse: “Guardate, vi prego, e vedete come quest’uomo cerca la nostra rovina; poiché mi ha mandato a chiedere le mie mogli, i miei figliuoli, il mio argento e il mio oro, ed io non gli ho rifiutato nulla”. 011 1KI 020 008 E tutti gli anziani e tutto il popolo gli dissero: “Non lo ascoltare e non gli condiscendere!” 011 1KI 020 009 Achab dunque rispose ai messi di Ben-Hadad: “Dite al re, mio signore: Tutto quello che facesti dire al tuo servo, la prima volta, io lo farò; ma questo non lo posso fare”. I messi se ne andarono e portaron la risposta a Ben-Hadad. 011 1KI 020 010 E Ben-Hadad mandò a dire ad Achab: “Gli dèi mi trattino con tutto il loro rigore, se la polvere di Samaria basterà ad empire il pugno di tutta la gente che mi segue!” 011 1KI 020 011 Il re d’Israele rispose: “Ditegli così: Chi cinge l’armi non si glori come chi le depone”. 011 1KI 020 012 Quando Ben-Hadad ricevette quella risposta era a bere coi re sotto i frascati; e disse ai suoi servi: “Disponetevi in ordine!” E quelli si disposero ad attaccar la città. 011 1KI 020 013 Quand’ecco un profeta si accostò ad Achab, re d’Israele, e disse: “Così dice l’Eterno: Vedi tu questa gran moltitudine? Ecco, oggi io la darò in tuo potere, e tu saprai ch’io sono l’Eterno”. 011 1KI 020 014 Achab disse: “Per mezzo di chi?” E quegli rispose: “Così dice l’Eterno: Per mezzo dei servi dei capi delle province”. Achab riprese: “Chi comincerà la battaglia?” L’altro rispose: “Tu”. 011 1KI 020 015 Allora Achab fece la rassegna de’ servi dei capi delle province, ed erano duecentotrentadue; e dopo questi fece la rassegna di tutto il popolo, di tutti i figliuoli d’Israele, ed erano settemila. 011 1KI 020 016 E fecero una sortita sul mezzogiorno, mentre Ben-Hadad stava a bere e ad ubriacarsi sotto i frascati coi trentadue re, venuti in suo aiuto. 011 1KI 020 017 I servi dei capi delle province usciron fuori i primi. Ben-Hadad mandò a vedere, e gli fu riferito: “E’ uscita gente fuor di Samaria”. 011 1KI 020 018 Il re disse: “Se sono usciti per la pace, pigliateli vivi; se sono usciti per la guerra, e vivi pigliateli!” 011 1KI 020 019 E quando que’ servi dei capi delle province e l’esercito che li seguiva furono usciti dalla città, 011 1KI 020 020 ciascuno di quelli uccise il suo uomo. I Siri si diedero alla fuga, gl’Israeliti li inseguirono, e Ben-Hadad, re di Siria scampò a cavallo con alcuni cavalieri. 011 1KI 020 021 Il re d’Israele uscì anch’egli, mise in rotta cavalli e carri, e fece una grande strage fra i Siri. 011 1KI 020 022 Allora il profeta si avvicinò al re d’Israele, e gli disse: “Va’, rinforzati; considera bene quel che dovrai fare perché, di qui ad un anno, il re di Siria salirà contro di te”. 011 1KI 020 023 I servi del re di Siria gli dissero: “Gli dèi d’Israele son dèi di montagna; per questo ci hanno vinti; ma diamo la battaglia in pianura, e li vinceremo di certo. 011 1KI 020 024 E tu fa’ questo: leva ognuno di quei re dal suo luogo, e metti al posto loro de’ capitani; 011 1KI 020 025 formati quindi un esercito pari a quello che hai perduto, con altrettanti cavalli e altrettanti carri; poi daremo battaglia a costoro in pianura e li vinceremo di certo”. Egli accettò il loro consiglio, e fece così. 011 1KI 020 026 L’anno seguente Ben-Hadad fece la rassegna dei Siri, e salì verso Afek per combattere con Israele. 011 1KI 020 027 Anche i figliuoli d’Israele furon passati in rassegna e provveduti di viveri; quindi mossero contro i Siri, e si accamparono dirimpetto a loro: parevano due minuscoli greggi di capre di fronte ai Siri che inondavano il paese. 011 1KI 020 028 Allora l’uomo di Dio si avvicinò al re d’Israele, e gli disse: “Così dice l’Eterno: Giacché i Siri hanno detto: L’Eterno è Dio de’ monti e non e Dio delle valli, io ti darò nelle mani tutta questa gran moltitudine; e voi conoscerete che io sono l’Eterno”. 011 1KI 020 029 E stettero accampati gli uni di fronte agli altri per sette giorni; il settimo giorno s’impegnò la battaglia, e i figliuoli d’Israele uccisero de’ Siri, in un giorno, centomila pedoni. 011 1KI 020 030 Il rimanente si rifugiò nella città di Afek, dove le mura caddero sui ventisettemila uomini ch’erano restati. Anche Ben-Hadad fuggì e, giunto nella città, cercava rifugio di camera in camera. 011 1KI 020 031 I suoi servi gli dissero: “Ecco, abbiam sentito dire che i re della casa d’Israele sono dei re clementi; lascia dunque che ci mettiam de’ sacchi sui fianchi e delle corde al collo e usciamo incontro al re d’Israele; forse egli ti salverà la vita”. 011 1KI 020 032 Così essi si misero dei sacchi intorno ai fianchi e delle corde al collo, andarono dal re d’Israele, e dissero: “Il tuo servo Ben-Hadad dice: Ti prego, lasciami la vita!” Achab rispose: “E’ ancora vivo? egli è mio fratello”. 011 1KI 020 033 La qual cosa presero quegli uomini per buon augurio, e subito vollero accertarsi se quello era proprio il suo sentimento, e gli dissero: “Ben-Hadad e dunque tuo fratello!” Egli rispose: “Andate, e conducetelo qua”. Ben-Hadad si recò da Achab, il quale lo fece salire sul suo carro. 011 1KI 020 034 E Ben-Hadad gli disse: “Io ti restituirò le città che mio padre tolse al padre tuo; e tu ti stabilirai delle vie in Damasco, come mio padre se n’era stabilite in Samaria”. “Ed io”, riprese Achab, “con questo patto ti lascerò andare”; così Achab fermò il patto con lui, e lo lasciò andare. 011 1KI 020 035 Allora uno de’ figliuoli dei profeti disse per ordine dell’Eterno al suo compagno: “Ti prego, percuotimi!” Ma quegli non volle percuoterlo. 011 1KI 020 036 Allora il primo gli disse: “Poiché tu non hai ubbidito alla voce dell’Eterno, ecco, non appena sarai partito da me, un leone ti ucciderà”. E, non appena quegli si fu partito da lui, un leone lo incontrò e lo uccise. 011 1KI 020 037 Poi quel profeta trovò un altro uomo, e gli disse: “Ti prego, percuotimi!” E quegli lo percosse e lo ferì. 011 1KI 020 038 Allora il profeta andò ad aspettare il re sulla strada, e cangiò il suo aspetto mettendosi una benda sugli occhi. 011 1KI 020 039 E come il re passava, egli si mise a gridare e disse al re: “Il tuo servo si trovava in piena battaglia; quand’ecco uno s’avvicina, mi mena un uomo e mi dice: Custodisci quest’uomo; se mai venisse a mancare, la tua vita pagherà per la sua, ovvero pagherai un talento d’argento. 011 1KI 020 040 E mentre il tuo servo era occupato qua e là quell’uomo sparì”. Il re d’Israele gli disse: “Quella è la tua sentenza; l’hai pronunziata da te stesso”. 011 1KI 020 041 Allora quegli si tolse immediatamente la benda dagli occhi e il re d’Israele lo riconobbe per uno dei profeti. 011 1KI 020 042 E il profeta disse al re: “Così dice l’Eterno: Giacché ti sei lasciato sfuggir di mano l’uomo che io avevo votato allo sterminio, la tua vita pagherà per la sua, e il tuo popolo per il suo popolo”. 011 1KI 020 043 E il re d’Israele se ne tornò a casa sua triste ed irritato, e si recò a Samaria. 011 1KI 021 001 Or dopo queste cose avvenne che Naboth d’Izreel aveva in Izreel una vigna presso il palazzo di Achab, re di Samaria. 011 1KI 021 002 Ed Achab parlò a Naboth, e gli disse: “Dammi la tua vigna, di cui vo’ farmi un orto di erbaggi, perché è contigua alla mia casa; e in sua vece ti darò una vigna migliore; o, se meglio ti conviene, te ne pagherò il valore in danaro”. 011 1KI 021 003 Ma Naboth rispose ad Achab: “Mi guardi l’Eterno dal darti l’eredità dei miei padri!” 011 1KI 021 004 E Achab se ne tornò a casa sua triste ed irritato per quella parola dettagli da Naboth d’Izreel: “Io non ti darò l’eredità dei miei padri!” Si gettò sul suo letto, voltò la faccia verso il muro, e non prese cibo. 011 1KI 021 005 Allora Izebel, sua moglie, venne da lui e gli disse: “Perché hai lo spirito così contristato, e non mangi?” 011 1KI 021 006 Quegli le rispose: “Perché ho parlato a Naboth d’Izreel e gli ho detto: Dammi la tua vigna pel danaro che vale; o, se più ti piace, ti darò un’altra vigna invece di quella; ed egli m’ha risposto: Io non ti darò la mia vigna!” 011 1KI 021 007 E Izebel, sua moglie, gli disse: “Sei tu, sì o no, che eserciti la sovranità sopra Israele? Alzati, prendi cibo, e sta’ di buon animo; la vigna di Naboth d’Izreel te la farò aver io”. 011 1KI 021 008 E scrisse delle lettere a nome di Achab, le sigillò col sigillo di lui, e le mandò agli anziani ed ai notabili della città di Naboth che abitavano insieme con lui. 011 1KI 021 009 E in quelle lettere scrisse così: “Bandite un digiuno, e fate sedere Naboth in prima fila davanti al popolo; 011 1KI 021 010 e mettetegli a fronte due scellerati, i quali depongano contro di lui, dicendo: Tu hai maledetto Iddio ed il re; poi menatelo fuor di città, lapidatelo, e così muoia”. 011 1KI 021 011 La gente della città di Naboth, gli anziani e i notabili che abitavano nella città, fecero come Izebel avea loro fatto dire, secondo ch’era scritto nelle lettere ch’ella avea loro mandate. 011 1KI 021 012 Bandirono il digiuno, e fecero sedere Naboth davanti al popolo; 011 1KI 021 013 i due scellerati, vennero a metterglisi a fronte; e questi scellerati deposero così contro di lui, dinanzi al popolo: “Naboth ha maledetto Iddio ed il re”. Per la qual cosa lo menarono fuori della città, lo lapidarono, sì ch’egli morì. 011 1KI 021 014 Poi mandarono a dire a Izebel: “Naboth è stato lapidato ed è morto”. 011 1KI 021 015 Quando Izebel ebbe udito che Naboth era stato lapidato ed era morto, disse ad Achab: “Lèvati, prendi possesso della vigna di Naboth d’Izreel, ch’egli rifiutò di darti per danaro; giacché Naboth non vive più, è morto”. 011 1KI 021 016 E come Achab ebbe udito che Naboth era morto, si levò per scendere alla vigna di Naboth d’Izreel, e prenderne possesso. 011 1KI 021 017 Allora la parola dell’Eterno fu rivolta ad Elia, il Tishbita, in questi termini: 011 1KI 021 018 “Lèvati, scendi incontro ad Achab, re d’Israele, che sta in Samaria; ecco, egli è nella vigna di Naboth, dov’è sceso per prenderne possesso. 011 1KI 021 019 E gli parlerai in questo modo: Così dice l’Eterno: Dopo aver commesso un omicidio, vieni a prender possesso! E gli dirai: Così dice l’Eterno: Nello stesso luogo dove i cani hanno leccato il sangue di Naboth, i cani leccheranno pure il tuo proprio sangue”. 011 1KI 021 020 Achab disse ad Elia: “M’hai tu trovato, nemico mio?” Elia rispose: “Sì t’ho trovato, perché ti sei venduto a far ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno. 011 1KI 021 021 Ecco, io ti farò venire addosso la sciagura, ti spazzerò via, e sterminerò della casa di Achab ogni maschio, schiavo o libero che sia, in Israele; 011 1KI 021 022 e ridurrò la tua casa come la casa di Geroboamo, figliuolo di Nebat, e come la casa di Baasa, figliuolo d’Ahija, perché tu m’hai provocato ad ira, ed hai fatto peccare Israele. 011 1KI 021 023 Anche riguardo a Izebel l’Eterno parla e dice: I cani divoreranno Izebel sotto le mura d’Izreel. 011 1KI 021 024 Quei d’Achab che morranno in città saran divorati dai cani, e quei che morranno nei campi saran mangiati dagli uccelli del cielo”. 011 1KI 021 025 E veramente non v’è mai stato alcuno che, come Achab, si sia venduto a far ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno, perché v’era istigato da sua moglie Izebel. 011 1KI 021 026 E si condusse in modo abominevole, andando dietro agl’idoli, come avean fatto gli Amorei che l’Eterno avea cacciati d’innanzi ai figliuoli d’Israele. 011 1KI 021 027 Quando Achab ebbe udite queste parole, si stracciò le vesti, si coperse il corpo con un sacco, e digiunò; dormiva involto nel sacco, e camminava a passo lento. 011 1KI 021 028 E la parola dell’Eterno fu rivolta ad Elia, il Tishbita, in questi termini: 011 1KI 021 029 “Hai tu veduto come Achab s’è umiliato dinanzi a me? Poich’egli s’è umiliato dinanzi a me, io non farò venire la sciagura mentr’egli sarà vivo; ma manderò la sciagura sulla sua casa, durante la vita del suo figliuolo”. 011 1KI 022 001 Passarono tre anni senza guerra tra la Siria e Israele. 011 1KI 022 002 Ma il terzo anno Giosafat, re di Giuda, scese a trovare il re d’Israele. 011 1KI 022 003 Or il re d’Israele avea detto ai suoi servi: “Non sapete voi che Ramoth di Galaad è nostra, e noi ce ne stiam lì tranquilli senza levarla di mano al re di Siria?” 011 1KI 022 004 E disse a Giosafat: “Vuoi venire con me alla guerra contro Ramoth di Galaad?” Giosafat rispose al re d’Israele: “Fa’ conto di me come di te stesso, della mia gente come della tua, de’ miei cavalli come dei tuoi”. 011 1KI 022 005 E Giosafat disse al re d’Israele: “Ti prego, consulta oggi la parola dell’Eterno”. 011 1KI 022 006 Allora il re d’Israele radunò i profeti, in numero di circa quattrocento, e disse loro: “Debbo io andare a far guerra a Ramoth di Galaad, o no?” Quelli risposero: “Va’, e il Signore la darà nelle mani del re”. 011 1KI 022 007 Ma Giosafat disse: “Non v’ha egli qui alcun altro profeta dell’Eterno da poter consultare?” 011 1KI 022 008 Il re d’Israele rispose a Giosafat: “V’è ancora un uomo per mezzo del quale si potrebbe consultare l’Eterno; ma io l’odio perché non mi predice mai nulla di buono, ma soltanto del male: è Micaiah, figliuolo d’Imla”. E Giosafat disse: “Non dica così il re!” 011 1KI 022 009 Allora il re d’Israele chiamò un eunuco, e gli disse: “Fa’ venir presto Micaiah, figliuolo d’Imla”. 011 1KI 022 010 Or il re d’Israele e Giosafat, re di Giuda, sedevano ciascuno sul suo trono, vestiti de’ loro abiti reali, nell’aia ch’è all’ingresso della porta di Samaria; e tutti i profeti profetavano dinanzi ad essi. 011 1KI 022 011 Sedekia, figliuolo di Kenaana, s’era fatto delle corna di ferro, e disse: “Così dice l’Eterno: Con queste corna darai di cozzo nei Siri finché tu li abbia completamente distrutti”. 011 1KI 022 012 E tutti i profeti profetavano nello stesso modo, dicendo: “Sali contro Ramoth di Galaad, e vincerai; l’Eterno la darà nelle mani del re”. 011 1KI 022 013 Or il messo ch’era andato a chiamar Micaiah, gli parlò così: “Ecco, i profeti tutti, ad una voce, predicono del bene al re; ti prego, sia il tuo parlare come il parlare d’ognun d’essi, e predici del bene!” 011 1KI 022 014 Ma Micaiah rispose: “Com’è vero che l’Eterno vive, io dirò quel che l’Eterno mi dirà”. 011 1KI 022 015 E, come fu giunto dinanzi al re, il re gli disse: “Micaiah, dobbiam noi andare a far guerra a Ramoth di Galaad, o no?” Quegli rispose: “Va’ pure, tu vincerai; l’Eterno la darà nelle mani del re”. 011 1KI 022 016 E il re gli disse: “Quante volte dovrò io scongiurarti di non dirmi se non la verità nel nome dell’Eterno?” 011 1KI 022 017 Micaiah rispose: “Ho veduto tutto Israele disperso su per i monti, come pecore che non hanno pastore; e l’Eterno ha detto: Questa gente non ha padrone; se ne torni ciascuno in pace a casa sua”. 011 1KI 022 018 E il re d’Israele disse a Giosafat: “Non te l’ho io detto che costui non mi predirebbe nulla di buono, ma soltanto del male?” 011 1KI 022 019 E Micaiah replicò: “Perciò ascolta la parola dell’Eterno. Io ho veduto l’Eterno che sedeva sul suo trono, e tutto l’esercito del cielo che gli stava dappresso a destra e a sinistra. 011 1KI 022 020 E l’Eterno disse: Chi sedurrà Achab affinché salga a Ramoth di Galaad e vi perisca? E uno rispose in un modo e l’altro in un altro. 011 1KI 022 021 Allora si fece avanti uno spirito, il quale si presentò dinanzi all’Eterno, e disse: Lo sedurrò io. 011 1KI 022 022 L’Eterno gli disse: E come? Quegli rispose: Io uscirò, e sarò spirito di menzogna in bocca a tutti i suoi profeti. L’Eterno gli disse: Sì, riuscirai a sedurlo; esci, e fa’ così. 011 1KI 022 023 Ed ora ecco che l’Eterno ha posto uno spirito di menzogna in bocca a tutti questi tuoi profeti; ma l’Eterno ha pronunziato del male contro di te”. 011 1KI 022 024 Allora Sedekia, figliuolo di Kenaana, si accostò, diede uno schiaffo a Micaiah, e disse: “Per dove è passato lo spirito dell’Eterno quand’è uscito da me per parlare a te?” 011 1KI 022 025 Micaiah rispose: “Lo vedrai il giorno che andrai di camera in camera per nasconderti!” 011 1KI 022 026 E il re d’Israele disse a uno dei suoi servi: “Prendi Micaiah, menalo da Ammon, governatore della città, e da Joas, figliuolo del re, e di’ loro: 011 1KI 022 027 Così dice il re: Mettete costui in prigione, nutritelo di pan d’afflizione e d’acqua d’afflizione, finch’io ritorni sano e salvo”. 011 1KI 022 028 E Micaiah disse: “Se tu ritorni sano e salvo, non sarà l’Eterno quegli che avrà parlato per bocca mia”. E aggiunse: “Udite questo, o voi, popoli tutti!” 011 1KI 022 029 Il re d’Israele e Giosafat, re di Giuda, saliron dunque contro Ramoth di Galaad. 011 1KI 022 030 E il re d’Israele disse a Giosafat: “Io mi travestirò per andare in battaglia; ma tu mettiti i tuoi abiti reali”. E il re d’Israele si travestì, e andò in battaglia. 011 1KI 022 031 Or il re di Siria avea dato quest’ordine ai trentadue capitani dei suoi carri: “Non combattete contro veruno, o piccolo o grande, ma contro il solo re d’Israele”. 011 1KI 022 032 E quando i capitani dei carri scorsero Giosafat dissero: “Certo, quello e il re d’Israele”, e si volsero contro di lui per attaccarlo; ma Giosafat mandò un grido. 011 1KI 022 033 E allorché i capitani s’accorsero ch’egli non era il re d’Israele, cessarono di dargli addosso. 011 1KI 022 034 Or qualcuno scoccò a caso la freccia del suo arco, e ferì il re d’Israele tra la corazza e le falde; onde il re disse al suo cocchiere: “Vòlta, menami fuori del campo, perché son ferito”. 011 1KI 022 035 Ma la battaglia fu così accanita quel giorno, che il re fu trattenuto sul suo carro in faccia ai Siri, e morì verso sera; il sangue della sua ferita era colato nel fondo del carro. 011 1KI 022 036 E come il sole tramontava, un grido corse per tutto il campo: “Ognuno alla sua città! Ognuno al suo paese!” 011 1KI 022 037 Così il re morì, fu portato a Samaria, e in Samaria fu sepolto. 011 1KI 022 038 E quando si lavò il carro presso allo stagno di Samaria in quell’acqua si lavavano le prostitute i cani leccarono il sangue di Achab, secondo la parola che l’Eterno avea pronunziata. 011 1KI 022 039 Or il resto delle azioni di Achab, tutto quello che fece, la casa d’avorio che costruì e tutte le città che edificò, tutto questo sta scritto nel libro delle Cronache dei re d’Israele. 011 1KI 022 040 Così Achab s’addormentò coi suoi padri, e Achazia suo figliuolo, regnò in luogo suo. 011 1KI 022 041 Giosafat, figliuolo di Asa, cominciò a regnare sopra Giuda l’anno quarto di Achab, re d’Israele. 011 1KI 022 042 Giosafat avea trentacinque anni quando cominciò a regnare, e regnò venticinque anni a Gerusalemme. Il nome di sua madre era Azuba, figliuola di Scilhi. 011 1KI 022 043 Egli camminò in tutto per le vie di Asa suo padre, e non se ne allontanò, facendo ciò ch’è giusto agli occhi dell’Eterno. Nondimeno gli alti luoghi non scomparvero; il popolo offriva ancora sacrifizi e profumi sugli alti luoghi. 011 1KI 022 044 E Giosafat visse in pace col re d’Israele. 011 1KI 022 045 Or il resto delle azioni di Giosafat, le prodezze che fece e le sue guerre son cose scritte nel libro delle Cronache dei re di Giuda. 011 1KI 022 046 Egli fece sparire dal paese gli avanzi degli uomini che si prostituivano, che v’eran rimasti dal tempo di Asa suo padre. 011 1KI 022 047 Or a quel tempo non v’era re in Edom; un governatore fungeva da re. 011 1KI 022 048 Giosafat costruì delle navi di Tarsis per andare a Ofir in cerca d’oro; ma poi non andò, perché le navi naufragarono a Etsion-Gheber. 011 1KI 022 049 Allora Achazia, figliuolo d’Achab, disse a Giosafat: “Lascia che i miei servi vadano coi servi tuoi sulle navi!” Ma Giosafat non volle. 011 1KI 022 050 E Giosafat si addormentò coi suoi padri, e con essi fu sepolto nella città di Davide, suo padre; e Jehoram, suo figliuolo, regnò in luogo suo. 011 1KI 022 051 Achazia, figliuolo di Achab, cominciò a regnare sopra Israele a Samaria l’anno diciassettesimo di Giosafat, re di Giuda, e regnò due anni sopra Israele. 011 1KI 022 052 E fece ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno, e camminò per la via di suo padre, per la via di sua madre, e per la via di Geroboamo, figliuolo di Nebat che avea fatto peccare Israele. 011 1KI 022 053 E servì a Baal, si prostrò dinanzi a lui, e provocò a sdegno l’Eterno, l’Iddio d’Israele, esattamente come avea fatto suo padre. # # BOOK 012 2KI 2 Kings 2 Re 012 2KI 001 001 Or dopo la morte di Achab, Moab si ribellò contro Israele. 012 2KI 001 002 Achazia cadde dalla cancellata della sala superiore di un suo appartamento a Samaria, e ne restò ammalato; e spedì dei messi, dicendo loro: “Andate a consultare Baal-Zebub, dio di Ekron, per sapere se mi riavrò di questa malattia”. 012 2KI 001 003 Ma un angelo dell’Eterno disse ad Elia il Tishbita: “Lèvati, sali incontro ai messi del re di Samaria, e di’ loro: E’ forse perché non v’è Dio in Israele che voi andate a consultare Baal-Zebub, dio di Ekron? 012 2KI 001 004 Perciò, così dice l’Eterno: Tu non scenderai dal letto sul quale sei salito, ma per certo morrai”. Ed Elia se ne andò. 012 2KI 001 005 I messi tornarono ad Achazia, il quale disse loro: “Perché siete tornati?” 012 2KI 001 006 E quelli risposero: “Un uomo ci è venuto incontro, e ci ha detto: Andate, tornate dal re che vi ha mandati, e ditegli: Così dice l’Eterno: E’ forse perché non v’è alcun Dio in Israele che tu mandi a consultare Baal-Zebub, dio di Ekron? Perciò, non scenderai dal letto sul quale sei salito, ma per certo morrai”. 012 2KI 001 007 Ed Achazia chiese loro: “Com’era l’uomo che vi è venuto incontro e vi ha detto coteste parole?” 012 2KI 001 008 Quelli gli risposero: “Era un uomo vestito di pelo, con una cintola di cuoio intorno ai fianchi”. E Achazia disse: “E’ Elia il Tishbita!” 012 2KI 001 009 Allora mandò un capitano di cinquanta uomini con la sua compagnia ad Elia; quegli salì e trovò Elia che stava seduto in cima al monte. Il capitano gli disse: “O uomo di Dio, il re dice: Scendi!” 012 2KI 001 010 Elia rispose e disse al capitano dei cinquanta: “Se io sono un uomo di Dio, scenda del fuoco dal cielo, e consumi te e i tuoi cinquanta uomini!” E dal cielo scese del fuoco che consumò lui e i suoi cinquanta uomini. 012 2KI 001 011 Achazia mandò di nuovo un altro capitano di cinquanta uomini con la sua compagnia, il quale si rivolse ad Elia e gli disse: “O uomo di Dio, il re dice così: Fa’ presto, scendi!; 012 2KI 001 012 Elia rispose e disse loro: “Se io sono un uomo di Dio, scenda del fuoco dal cielo, e consumi te e i tuoi cinquanta uomini”. E dal cielo scese il fuoco di Dio che consumò lui e i suoi cinquanta. 012 2KI 001 013 Achazia mandò di nuovo un terzo capitano di cinquanta uomini con la sua compagnia. Questo terzo capitano di cinquanta uomini salì da Elia; e, giunto presso a lui, gli si gittò davanti in ginocchio, e lo supplicò, dicendo: “O uomo di Dio, ti prego, la mia vita e la vita di questi cinquanta tuoi servi sia preziosa agli occhi tuoi! 012 2KI 001 014 Ecco che del fuoco è sceso dal cielo, e ha consumato i due primi capitani di cinquanta uomini con le loro compagnie; ma ora sia la vita mia preziosa agli occhi tuoi”. 012 2KI 001 015 E l’angelo dell’Eterno disse ad Elia: “Scendi con lui; non aver timore di lui”. Elia dunque si levò, scese col capitano, andò dal re, e gli disse: 012 2KI 001 016 “Così dice l’Eterno: Poiché tu hai spediti de’ messi a consultar Baal-Zebub, dio d’Ekron, quasi che non ci fosse in Israele alcun Dio da poter consultare, perciò tu non scenderai dal letto sul quale sei salito, ma per certo morrai”. 012 2KI 001 017 E Achazia morì, secondo la parola dell’Eterno pronunziata da Elia; e Jehoram cominciò a regnare invece di lui l’anno secondo di Jehoram, figliuolo di Giosafat re di Giuda, perché Achazia non aveva figliuoli. 012 2KI 001 018 Or il resto delle azioni compiute da Achazia sta scritto nel libro delle Cronache dei re d’Israele. 012 2KI 002 001 Or quando l’Eterno volle rapire in cielo Elia in un turbine, Elia si partì da Ghilgal con Eliseo. 012 2KI 002 002 Ed Elia disse ad Eliseo: “Fermati qui, ti prego, poiché l’Eterno mi manda fino a Bethel”. Ma Eliseo rispose: “Com’è vero che l’Eterno vive, e che vive l’anima tua, io non ti lascerò”. Così discesero a Bethel. 012 2KI 002 003 I discepoli dei profeti ch’erano a Bethel andarono a trovare Eliseo, e gli dissero: “Sai tu che l’Eterno quest’oggi rapirà in alto il tuo signore?” Quegli rispose: “Sì, lo so; tacete!” 012 2KI 002 004 Ed Elia gli disse: “Eliseo, fermati qui, ti prego, poiché l’Eterno mi manda a Gerico”. Quegli rispose: “Com’è vero che l’Eterno vive, e che vive l’anima tua, io non ti lascerò”. Così se ne vennero a Gerico. 012 2KI 002 005 I discepoli dei profeti ch’erano a Gerico s’accostarono ad Eliseo, e gli dissero: “Sai tu che l’Eterno quest’oggi rapirà in alto il tuo signore?” Quegli rispose: “Sì, lo so; tacete!” 012 2KI 002 006 Ed Elia gli disse: “Fermati qui, ti prego, poiché l’Eterno mi manda al Giordano”. Quegli rispose: “Com’è vero che l’Eterno vive, e che vive l’anima, tua io non ti lascerò”. E proseguirono il cammino assieme. 012 2KI 002 007 E cinquanta uomini di tra i discepoli dei profeti andarono dietro a loro e si fermarono dirimpetto al Giordano, da lungi, mentre Elia ed Eliseo si fermarono sulla riva del Giordano. 012 2KI 002 008 Allora Elia prese il suo mantello, lo rotolò, e percosse le acque, le quali si divisero di qua e di là, in guisa che passarono ambedue a piedi asciutti. 012 2KI 002 009 E, passati che furono, Elia disse ad Eliseo: “Chiedi quello che vuoi ch’io faccia per te, prima ch’io ti sia tolto”. Eliseo rispose: “Ti prego, siami data una parte doppia del tuo spirito!” 012 2KI 002 010 Elia disse: “Tu domandi una cosa difficile; nondimeno, se tu mi vedi quando io ti sarò rapito, ti sarà dato quello che chiedi; ma se non mi vedi, non ti sarà dato”. 012 2KI 002 011 E com’essi continuavano a camminare discorrendo assieme, ecco un carro di fuoco e de’ cavalli di fuoco che li separarono l’uno dall’altro, ed Elia salì al cielo in un turbine. 012 2KI 002 012 E Eliseo lo vide e si mise a gridare: “Padre mio, padre mio! Carro d’Israele e sua cavalleria!” Poi non lo vide più. E, afferrate le proprie vesti, le strappò in due pezzi; 012 2KI 002 013 e raccolse il mantello ch’era caduto di dosso ad Elia, tornò indietro, e si fermò sulla riva del Giordano. 012 2KI 002 014 E, preso il mantello ch’era caduto di dosso ad Elia, percosse le acque, e disse: “Dov’è l’Eterno, l’Iddio d’Elia?” E quando anch’egli ebbe percosse le acque, queste si divisero di qua e di là, ed Eliseo passò. 012 2KI 002 015 Quando i discepoli dei profeti che stavano a Gerico di faccia al Giordano ebbero visto Eliseo, dissero: “Lo spirito d’Elia s’è posato sopra Eliseo”. E gli si fecero incontro, s’inchinarono fino a terra davanti a lui, 012 2KI 002 016 e gli dissero: “Ecco qui tra i tuoi servi cinquanta uomini robusti: lascia che vadano in cerca del tuo signore, se mai lo spirito dell’Eterno l’avesse preso e gettato su qualche monte o in qualche valle”. Eliseo rispose: “Non li mandate”. 012 2KI 002 017 Ma insistettero tanto, presso di lui, ch’ei ne fu confuso, e disse: “Mandateli”. Allora quelli mandarono cinquanta uomini, i quali cercarono Elia per tre giorni, e non lo trovarono. 012 2KI 002 018 E quando furono tornati a lui, che s’era fermato a Gerico, egli disse loro: “Non vi avevo io detto di non andare?” 012 2KI 002 019 Or gli abitanti della città dissero ad Eliseo: “Ecco, il soggiorno di questa città è gradevole, come vede il mio signore; ma le acque son cattive, e il paese è sterile”. 012 2KI 002 020 Ed egli disse: “Portatemi una scodella nuova, e mettetevi del sale”. Quelli gliela portarono. 012 2KI 002 021 Ed egli si recò alla sorgente delle acque, vi gettò il sale, e disse: “Così dice l’Eterno: Io rendo sane queste acque, ed esse non saran più causa di morte né di sterilità”. 012 2KI 002 022 Così le acque furon rese sane e tali son rimaste fino al dì d’oggi, secondo la parola che Eliseo aveva pronunziata. 012 2KI 002 023 Poi di là Eliseo salì a Bethel; e, come saliva per la via, usciron dalla città dei piccoli ragazzi, i quali lo beffeggiavano, dicendo: “Sali calvo! Sali calvo!” 012 2KI 002 024 Egli si voltò, li vide, e li maledisse nel nome dell’Eterno; e due orse uscirono dal bosco, che sbranarono quarantadue di quei ragazzi. 012 2KI 002 025 Di là Eliseo si recò sul monte Carmel, donde poi tornò a Samaria. 012 2KI 003 001 Or Jehoram, figliuolo di Achab, cominciò a regnare sopra Israele a Samaria l’anno decimottavo di Giosafat, re di Giuda, e regnò dodici anni. 012 2KI 003 002 Egli fece ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno; ma non quanto suo padre e sua madre, perché tolse via la statua di Baal, che suo padre avea fatta. 012 2KI 003 003 Nondimeno egli rimase attaccato ai peccati coi quali Geroboamo figliuolo di Nebat, aveva fatto peccare Israele; e non se ne distolse. 012 2KI 003 004 Or Mesha, re di Moab, allevava molto bestiame e pagava al re d’Israele un tributo di centomila agnelli e centomila montoni con le loro lane. 012 2KI 003 005 Ma, morto che fu Achab, il re di Moab si ribellò al re d’Israele. 012 2KI 003 006 Allora il re Jehoram uscì di Samaria e passò in rassegna tutto Israele; 012 2KI 003 007 poi si mise in via, e mandò a dire a Giosafat, re di Giuda: “Il re di Moab mi si è ribellato; vuoi tu venire con me alla guerra contro Moab?” Quegli rispose: “Verrò; fa’ conto di me come di te stesso, del mio popolo come del tuo, de’ miei cavalli come dei tuoi. 012 2KI 003 008 E soggiunse: “Per che via saliremo?” Jehoram rispose: “Per la via del deserto di Edom”. 012 2KI 003 009 Così il re d’Israele, il re di Giuda e il re di Edom si mossero; e dopo aver girato a mezzodì con una marcia di sette giorni, mancò l’acqua all’esercito e alle bestie che gli andavan dietro. 012 2KI 003 010 Allora il re d’Israele disse: “Ahimè, l’Eterno ha chiamati assieme questi tre re, per darli nelle mani di Moab!” 012 2KI 003 011 Ma Giosafat chiese: “Non v’ha egli qui alcun profeta dell’Eterno mediante il quale possiam consultare l’Eterno?” Uno dei servi del re d’Israele rispose: “V’è qui Eliseo, figliuolo di Shafat, il quale versava l’acqua sulle mani d’Elia”. E Giosafat disse: 012 2KI 003 012 “La parola dell’Eterno è con lui”. Così il re d’Israele, Giosafat e il re di Edom andarono a trovarlo. 012 2KI 003 013 Eliseo disse al re d’Israele: “Che ho io da far con te? Vattene ai profeti di tuo padre ed ai profeti di tua madre!” Il re d’Israele gli rispose: “No, perché l’Eterno ha chiamati insieme questi tre re per darli nelle mani di Moab”. 012 2KI 003 014 Allora Eliseo disse: “Com’è vero che vive l’Eterno degli eserciti al quale io servo, se non avessi rispetto a Giosafat, re di Giuda, io non avrei badato a te né t’avrei degnato d’uno sguardo. 012 2KI 003 015 Ma ora conducetemi qua un sonatore d’arpa”. E, mentre il sonatore arpeggiava, la mano dell’Eterno fu sopra Eliseo, 012 2KI 003 016 che disse: “Così parla l’Eterno: Fate in questa valle delle fosse, delle fosse. 012 2KI 003 017 Poiché così dice l’Eterno: Voi non vedrete vento, non vedrete pioggia, e nondimeno questa valle si riempirà d’acqua; e berrete voi, il vostro bestiame e le vostre bestie da tiro. 012 2KI 003 018 E questo è ancora poca cosa agli occhi dell’Eterno; perché egli darà anche Moab nelle vostre mani. 012 2KI 003 019 E voi distruggerete tutte le città fortificate e tutte le città ragguardevoli, abbatterete tutti i buoni alberi, turerete tutte le sorgenti d’acqua, e guasterete con delle pietre ogni buon pezzo di terra”. 012 2KI 003 020 La mattina dopo, nell’ora in cui s’offre l’oblazione, ecco che l’acqua arrivò dal lato di Edom e il paese ne fu ripieno. 012 2KI 003 021 Ora tutti i Moabiti, avendo udito che quei re eran saliti per muover loro guerra, avevan radunato tutti quelli ch’erano in età di portare le armi, e occupavano la frontiera. 012 2KI 003 022 La mattina, come furono alzati, il sole splendeva sulle acque, e i Moabiti videro, là dirimpetto a loro, le acque rosse come sangue; 012 2KI 003 023 e dissero: “Quello è sangue! Quei re son di certo venuti alle mani fra loro e si son distrutti fra loro; or dunque, Moab, alla preda!” 012 2KI 003 024 E si avanzarono verso il campo d’Israele; ma sorsero gl’Israeliti e sbaragliarono i Moabiti, che fuggirono d’innanzi a loro. Poi penetrarono nel paese, e continuarono a battere Moab. 012 2KI 003 025 Distrussero le città; ogni buon pezzo di terra lo riempirono di pietre, ciascuno gettandovi la sua; turarono tutte le sorgenti d’acque e abbatterono tutti i buoni alberi. Non rimasero che le mura di Kir-Hareseth, e i frombolieri la circondarono e l’attaccarono. 012 2KI 003 026 Il re di Moab, vedendo che l’attacco era troppo forte per lui, prese seco settecento uomini, per aprirsi, a spada tratta, un varco, fino al re di Edom; ma non poterono. 012 2KI 003 027 Allora prese il suo figliuolo primogenito, che dovea succedergli nel regno, e l’offerse in olocausto sopra le mura. A questa vista, un profondo orrore s’impadronì degli Israeliti, che s’allontanarono dal re di Moab e se ne tornarono al loro paese. 012 2KI 004 001 Or una donna di tra le mogli de’ discepoli de’ profeti esclamò e disse ad Eliseo: “Il mio marito, tuo servo, è morto; e tu sai che il tuo servo temeva l’Eterno; e il suo creditore è venuto per prendersi i miei due figliuoli e farsene degli schiavi”. 012 2KI 004 002 Eliseo le disse: “Che debbo io fare per te? Dimmi; che hai tu in casa?” Ella rispose: “La tua serva non ha nulla in casa, tranne un vasetto d’olio”. 012 2KI 004 003 Allora egli disse: “Va’ fuori, chiedi in prestito da tutti i tuoi vicini de’ vasi vuoti; e non ne chieder pochi. 012 2KI 004 004 Poi torna, serra l’uscio dietro a te ed ai tuoi figliuoli, e versa dell’olio in tutti que’ vasi; e, man mano che saran pieni, falli mettere da parte”. 012 2KI 004 005 Ella dunque si partì da lui, e si chiuse in casa coi suoi figliuoli; questi le portavano i vasi, ed ella vi versava l’olio. 012 2KI 004 006 E quando i vasi furono pieni, ella disse al suo figliuolo: “Portami ancora un vaso”. Quegli le rispose: “Non ce n’è più dei vasi”. E l’olio si fermò. 012 2KI 004 007 Allora ella andò e riferì tutto all’uomo di Dio, che le disse: “Va’ a vender l’olio, e paga il tuo debito; e di quel che resta sostentati tu ed i tuoi figliuoli”. 012 2KI 004 008 Or avvenne che un giorno Eliseo passava per Shunem, e c’era quivi una donna ricca che lo trattenne con premura perché prendesse cibo da lei; e tutte le volte che passava di là, si recava da lei a mangiare. 012 2KI 004 009 Ed ella disse a suo marito: “Ecco, io son convinta che quest’uomo che passa sempre da noi, e un santo uomo di Dio. 012 2KI 004 010 Ti prego, facciamogli costruire, di sopra, una piccola camera in muratura, e mettiamoci per lui un letto, un tavolino, una sedia e un candeliere, affinché, quando verrà da noi, egli possa ritirarvisi”. 012 2KI 004 011 Così, un giorno ch’egli giunse a Shunem, si ritirò su in quella camera, e vi dormì. 012 2KI 004 012 E disse a Ghehazi, suo servo: “Chiama questa Shunamita”. Quegli la chiamò, ed ella si presentò davanti a lui. 012 2KI 004 013 Ed Eliseo disse a Ghehazi: “Or dille così: Ecco, tu hai avuto per noi tutta questa premura; che si può fare per te? Hai bisogno che si parli per te al re o al capo dell’esercito?” Ella rispose: 012 2KI 004 014 “Io vivo in mezzo al mio popolo”. Ed Eliseo disse: “Che si potrebbe fare per lei?” Ghehazi rispose: “Ma! ella non ha figliuoli, e il suo marito è vecchio”. 012 2KI 004 015 Eliseo gli disse: “Chiamala!” Ghehazi la chiamò, ed ella si presentò alla porta. 012 2KI 004 016 Ed Eliseo le disse: “L’anno prossimo, in questo stesso tempo, tu abbraccerai un figliuolo”. Ella rispose: “No, signor mio, tu che sei un uomo di Dio, non ingannare la tua serva!” 012 2KI 004 017 E questa donna concepì e partorì un figliuolo, in quel medesimo tempo, l’anno dopo, come Eliseo le aveva detto. 012 2KI 004 018 Il bambino si fe’ grande; e, un giorno ch’era uscito per andare da suo padre presso i mietitori, 012 2KI 004 019 disse a suo padre: “Oh! la mia testa! la mia testa!” Il padre disse al suo servo: “Portalo a sua madre!” 012 2KI 004 020 Il servo lo portò via e lo recò a sua madre. Il fanciullo rimase sulle ginocchia di lei fino a mezzogiorno, poi si morì. 012 2KI 004 021 Allora ella salì, lo adagiò sul letto dell’uomo di Dio, chiuse la porta, ed uscì. 012 2KI 004 022 E, chiamato il suo marito, disse: “Ti prego, mandami uno de’ servi e un’asina, perché voglio correre dall’uomo di Dio, e tornare”. 012 2KI 004 023 Il marito le chiese: “Perché vuoi andar da lui quest’oggi? Non è il novilunio, e non è sabato”. Ella rispose: “Lascia fare!” 012 2KI 004 024 Poi fece sellar l’asina, e disse al suo servo: “Guidala, e tira via; non mi fermare per istrada, a meno ch’io tel dica”. 012 2KI 004 025 Ella dunque partì, e giunse dall’uomo di Dio, sul monte Carmel. E come l’uomo di Dio l’ebbe scorta di lontano, disse a Ghehazi, suo servo: “Ecco la Shunamita che viene! 012 2KI 004 026 Ti prego, corri ad incontrarla, e dille: Stai bene? Sta bene tuo marito? E il bimbo sta bene?” Ella rispose: “Stanno bene”. 012 2KI 004 027 E come fu giunta dall’uomo di Dio, sul monte, gli abbracciò i piedi. Ghehazi si appressò per respingerla; ma l’uomo di Dio disse: “Lasciala stare, poiché l’anima sua e in amarezza, e l’Eterno me l’ha nascosto, e non me l’ha rivelato”. 012 2KI 004 028 La donna disse: “Avevo io forse domandato al mio signore un figliuolo? Non ti diss’io: Non m’ingannare?” 012 2KI 004 029 Allora Eliseo disse a Ghehazi: “Cingiti i fianchi, prendi in mano il mio bastone e parti. Se t’imbatti in qualcuno, non lo salutare; e se alcuno ti saluta, non gli rispondere; e poserai il mio bastone sulla faccia del fanciullo”. 012 2KI 004 030 La madre del fanciullo disse ad Eliseo: “Com’è vero che l’Eterno vive, e che vive l’anima tua, io non ti lascerò”. Ed Eliseo si levò e le andò appresso. 012 2KI 004 031 Or Ghehazi, che li avea preceduti, pose il bastone sulla faccia del fanciullo, ma non ci fu né voce né segno alcuno di vita. Tornò quindi incontro ad Eliseo, e gli riferì la cosa, dicendo: “Il fanciullo non s’è svegliato”. 012 2KI 004 032 E quando Eliseo arrivò in casa, ecco che il fanciullo era morto e adagiato sul letto di lui. 012 2KI 004 033 Egli entrò, si chiuse dentro col fanciullo, e pregò l’Eterno. 012 2KI 004 034 Poi salì sul letto e si coricò sul fanciullo; pose la sua bocca sulla bocca di lui, i suoi occhi sugli occhi di lui, le sue mani sulle mani di lui; si distese sopra di lui, e le carni del fanciullo si riscaldarono. 012 2KI 004 035 Poi Eliseo s’allontanò, andò qua e là per la casa; poi risalì, e si ridistese sopra il fanciullo; e il fanciullo starnutì sette volte, ed aperse gli occhi. 012 2KI 004 036 Allora Eliseo chiamò Ghehazi, e gli disse: “Chiama questa Shunamita”. Egli la chiamò; e com’ella fu giunta da Eliseo, questi le disse: “Prendi il tuo figliuolo”. 012 2KI 004 037 Ed ella entrò, gli si gettò ai piedi, e si prostrò in terra; poi prese il suo figliuolo, ed uscì. 012 2KI 004 038 Eliseo se ne tornò a Ghilgal, e v’era carestia nel paese. Or mentre i discepoli de’ profeti stavan seduti davanti a lui, egli disse al suo servo: “Metti il marmittone al fuoco, e cuoci una minestra per i discepoli dei profeti”. 012 2KI 004 039 E uno di questi uscì fuori nei campi per coglier delle erbe; trovò una specie di vite salvatica, ne colse delle colloquintide, e se n’empì la veste; e, tornato che fu, le tagliò a pezzi nella marmitta dov’era la minestra; perché non si sapeva che cosa fossero. 012 2KI 004 040 Poi versarono della minestra a quegli uomini perché mangiassero; ma com’essi l’ebbero gustata, esclamarono: “C’è la morte, nella marmitta, o uomo di Dio!” E non ne poteron mangiare. 012 2KI 004 041 Eliseo disse: “Ebbene, portatemi della farina!” La gettò nella marmitta, e disse: “Versatene a questa gente che mangi”. E non c’era più nulla di cattivo nella marmitta. 012 2KI 004 042 Giunse poi un uomo da Baal-Shalisha, che portò all’uomo di Dio del pane delle primizie: venti pani d’orzo, e del grano nuovo nella sua bisaccia. Eliseo disse al suo servo: “Danne alla gente che mangi”. 012 2KI 004 043 Quegli rispose: “Come fare a por questo davanti a cento persone?” Ma Eliseo disse: “Danne alla gente che mangi; perché così dice l’Eterno: Mangeranno, e ne avanzerà”. 012 2KI 004 044 Così egli pose quelle provviste davanti alla gente, che mangiò e ne lasciò d’avanzo, secondo la parola dell’Eterno. 012 2KI 005 001 Or Naaman, capo dell’esercito del re di Siria, era un uomo in grande stima ed onore presso il suo signore, perché per mezzo di lui l’Eterno avea reso vittoriosa la Siria; ma quest’uomo forte e prode era lebbroso. 012 2KI 005 002 Or alcune bande di Siri, in una delle loro incursioni, avean condotta prigioniera dal paese d’Israele una piccola fanciulla, ch’era passata al servizio della moglie di Naaman. 012 2KI 005 003 Ed ella disse alla sua padrona: “Oh se il mio signore potesse presentarsi al profeta ch’è a Samaria! Questi lo libererebbe dalla sua lebbra!” 012 2KI 005 004 Naaman andò dal suo signore, e gli riferì la cosa, dicendo: “Quella fanciulla del paese d’Israele ha detto così e così”. 012 2KI 005 005 Il re di Siria gli disse: “Ebbene, va’; io manderò una lettera al re d’Israele”. Quegli dunque partì, prese seco dieci talenti d’argento, seimila sicli d’oro, e dieci mute di vestiti. 012 2KI 005 006 E portò al re d’Israele la lettera, che diceva: “Or quando questa lettera ti sarà giunta, saprai che ti mando Naaman, mio servo, perché tu lo guarisca dalla sua lebbra”. 012 2KI 005 007 Quando il re d’Israele ebbe letta la lettera, si stracciò le vesti, e disse: “Son io forse Dio, col potere di far morire e vivere, che colui manda da me perch’io guarisca un uomo dalla sua lebbra? Tenete per cosa certa ed evidente ch’ei cerca pretesti contro di me”. 012 2KI 005 008 Quando Eliseo, l’uomo di Dio, ebbe udito che il re s’era stracciato le vesti, gli mandò a dire: “Perché ti sei stracciato le vesti? Venga pure colui da me, e vedrà che v’è un profeta in Israele”. 012 2KI 005 009 Naaman dunque venne coi suoi cavalli ed i suoi carri e si fermò alla porta della casa di Eliseo. 012 2KI 005 010 Ed Eliseo gl’inviò un messo a dirgli: “Va’, làvati sette volte nel Giordano; la tua carne tornerà sana, e tu sarai puro”. 012 2KI 005 011 Ma Naaman si adirò e se ne andò, dicendo: “Ecco, io pensavo: Egli uscirà senza dubbio incontro a me, si fermerà là, invocherà il nome dell’Eterno, del suo Dio, agiterà la mano sulla parte malata, e guarirà il lebbroso. 012 2KI 005 012 I fiumi di Damasco, l’Abanah e il Farpar, non son essi migliori di tutte le acque d’Israele? Non posso io lavarmi in quelli ed esser mondato?” E, voltatosi, se n’andava infuriato. 012 2KI 005 013 Ma i suoi servi gli si accostarono per parlargli, e gli dissero: “Padre mio, se il profeta t’avesse ordinato una qualche cosa difficile, non l’avresti tu fatta? Quanto più ora ch’egli t’ha detto: Làvati, e sarai mondato?” 012 2KI 005 014 Allora egli scese e si tuffò sette volte nel Giordano, secondo la parola dell’uomo di Dio; e la sua carne tornò come la carne d’un piccolo fanciullo, e rimase puro. 012 2KI 005 015 Poi tornò con tutto il suo séguito all’uomo di Dio, andò a presentarsi davanti a lui, e disse: “Ecco, io riconosco adesso che non v’è alcun Dio in tutta la terra, fuorché in Israele. Ed ora, ti prego, accetta un regalo dal tuo servo”. 012 2KI 005 016 Ma Eliseo rispose: “Com’è vero che vive l’Eterno di cui sono servo, io non accetterò nulla”. Naaman lo pressava ad accettare, ma egli rifiutò. 012 2KI 005 017 Allora Naaman disse: “Poiché non vuoi, permetti almeno che sia data al tuo servo tanta terra quanta ne portano due muli; giacché il tuo servo non offrirà più olocausti e sacrifizi ad altri dèi, ma solo all’Eterno. 012 2KI 005 018 Nondimeno, questa cosa voglia l’Eterno perdonare al tuo servo: quando il mio signore entra nella casa di Rimmon per quivi adorare, e s’appoggia al mio braccio, ed anch’io mi prostro nel tempio di Rimmon, voglia l’Eterno perdonare a me, tuo servo, quand’io mi prostrerò così nel tempio di Rimmon!”. 012 2KI 005 019 Eliseo gli disse: “Va’ in pace!” Ed egli si partì da lui e fece un buon tratto di strada. 012 2KI 005 020 Ma Ghehazi, servo d’Eliseo, uomo di Dio, disse fra sé: “Ecco, il mio signore è stato troppo generoso con Naaman, con questo Siro, non accettando dalla sua mano quel ch’egli avea portato; com’è vero che l’Eterno vive, io gli voglio correr dietro, e voglio aver da lui qualcosa”. 012 2KI 005 021 Così Ghehazi corse dietro a Naaman; e quando Naaman vide che gli correva dietro, saltò giù dal carro per andargli incontro, e gli disse: “Va egli tutto bene?” 012 2KI 005 022 Quegli rispose: “Tutto bene. Il mio signore mi manda a dirti: Ecco, proprio ora mi sono arrivati dalla contrada montuosa d’Efraim due giovani de’ discepoli dei profeti; ti prego, da’ loro un talento d’argento e due mute di vestiti”. 012 2KI 005 023 Naaman disse: “Piacciati accettare due talenti!” E gli fece premura; chiuse due talenti d’argento in due sacchi con due mute di vesti, e li caricò addosso a due de’ suoi servi, che li portarono davanti a Ghehazi. 012 2KI 005 024 E, giunto che fu alla collina, prese i sacchi dalle loro mani li ripose nella casa, e licenziò quegli uomini, che se ne andarono. 012 2KI 005 025 Poi andò a presentarsi davanti al suo signore. Eliseo gli disse: “Donde vieni, Ghehazi?” Questi rispose: “Il tuo servo non è andato in verun luogo”. 012 2KI 005 026 Ma Eliseo gli disse: “Il mio spirito non era egli là presente, quando quell’uomo si voltò e scese dal suo carro per venirti incontro? E’ forse questo il momento di prender danaro, di prender vesti, e uliveti e vigne, pecore e buoi, servi e serve? 012 2KI 005 027 La lebbra di Naaman s’attaccherà perciò a te ed alla tua progenie in perpetuo”. E Ghehazi uscì dalla presenza di Eliseo, tutto lebbroso, bianco come la neve. 012 2KI 006 001 I discepoli dei profeti dissero ad Eliseo: “Ecco, il luogo dove noi ci raduniamo in tua presenza è troppo angusto per noi. 012 2KI 006 002 Lasciaci andare fino al Giordano; ciascun di noi prenderà là una trave, e ci farem quivi un luogo dove ci possiam radunare”. Eliseo rispose: “Andate”. 012 2KI 006 003 E un di loro disse: “Abbi, ti prego, la compiacenza di venire anche tu coi tuoi servi”. Egli rispose: “Verrò”. 012 2KI 006 004 E così andò con loro. Giunti che furono al Giordano, si misero a tagliar legna. 012 2KI 006 005 E come l’un d’essi abbatteva una trave, il ferro della scure gli cadde nell’acqua; ond’egli cominciò a gridare: “Ah, signor mio! e l’avevo presa ad imprestito!” 012 2KI 006 006 L’uomo di Dio disse: “Dov’è caduta?” E colui gli additò il luogo. Allora Eliseo tagliò un pezzo di legno, lo gettò in quel medesimo luogo, fece venire a galla il ferro, e disse: “Prendilo”. 012 2KI 006 007 E quegli stese la mano e lo prese. 012 2KI 006 008 Ora il re di Siria faceva guerra contro Israele; e in un consiglio che tenne coi suoi servi, disse: “Io porrò il mio campo nel tale e tal luogo”. 012 2KI 006 009 E l’uomo di Dio mandò a dire al re d’Israele: “Guardati dal trascurare quel tal luogo, perché vi stan calando i Siri”. 012 2KI 006 010 E il re d’Israele mandò gente verso il luogo che l’uomo di Dio gli aveva detto, e circa il quale l’avea premunito; e quivi si mise in guardia. Il fatto avvenne non una né due ma più volte. 012 2KI 006 011 Questa cosa turbò molto il cuore del re di Siria, che chiamò i suoi servi, e disse loro: “Non mi farete dunque sapere chi dei nostri e per il re d’Israele?” 012 2KI 006 012 Uno de’ suoi servi rispose: “Nessuno, o re, mio signore! ma Eliseo, il profeta ch’è in Israele, fa sapere al re d’Israele perfino le parole che tu dici nella camera ove dormi”. 012 2KI 006 013 E il re disse: “Andate, vedete dov’è, ed io, lo manderò a pigliare”. Gli fu riferito ch’era a Dothan. 012 2KI 006 014 Ed il re vi mandò cavalli, carri e gran numero di soldati, i quali giunsero di nottetempo, e circondarono la città. 012 2KI 006 015 Il servitore dell’uomo di Dio, alzatosi di buon mattino, uscì fuori, ed ecco che un gran numero di soldati con cavalli e carri accerchiava la città. E il servo disse all’uomo di Dio: “Ah, signor mio, come faremo?” 012 2KI 006 016 Quegli rispose: “Non temere, perché quelli che son con noi son più numerosi di quelli che son con loro”. 012 2KI 006 017 Ed Eliseo pregò e disse: “O Eterno, ti prego, aprigli gli occhi, affinché vegga!” E l’Eterno aperse gli occhi del servo, che vide a un tratto il monte pieno di cavalli e di carri di fuoco intorno ad Eliseo. 012 2KI 006 018 E come i Siri scendevano verso Eliseo, questi pregò l’Eterno e disse: “Ti prego, accieca cotesta gente!” E l’Eterno l’accecò, secondo la parola d’Eliseo. 012 2KI 006 019 Allora Eliseo disse loro: “Non è questa la strada, e non è questa la città; venitemi appresso ed io vi condurrò all’uomo che voi cercate”. E li menò a Samaria. 012 2KI 006 020 Quando furono entrati in Samaria, Eliseo disse: “O Eterno, apri loro gli occhi, affinché veggano”. L’Eterno aperse loro gli occhi, e a un tratto videro che si trovavano nel mezzo di Samaria. 012 2KI 006 021 E il re d’Israele, come li ebbe veduti, disse ad Eliseo: “Padre mio, li debbo colpire? li debbo colpire?” 012 2KI 006 022 Eliseo rispose: “Non li colpire! Colpisci tu forse quelli che fai prigionieri con la tua spada e col tuo arco? Metti loro davanti del pane e dell’acqua, affinché mangino e bevano, e se ne tornino al loro signore”. 012 2KI 006 023 Il re d’Israele preparò loro gran copia di cibi; e quand’ebbero mangiato e bevuto, li licenziò, e quelli tornarono al loro signore; e le bande dei Siri non vennero più a fare incursioni sul territorio di Israele. 012 2KI 006 024 Or dopo queste cose avvenne che Ben-Hadad, re di Siria, radunato tutto il suo esercito, salì contro Samaria, e la cinse d’assedio. 012 2KI 006 025 E vi fu una gran carestia in Samaria; e i Siri la strinsero tanto dappresso che una tesa d’asino vi si vendeva ottanta sicli d’argento, e il quarto d’un kab di sterco di colombi, cinque sicli d’argento. 012 2KI 006 026 Or come il re d’Israele passava sulle mura, una donna gli gridò: “Aiutami, o re, mio signore!” 012 2KI 006 027 Il re le disse: “Se non t’aiuta l’Eterno, come posso aiutarti io? Con quel che dà l’aia o con quel che dà lo strettoio?” 012 2KI 006 028 Poi il re aggiunse: “Che hai?” Ella rispose: “Questa donna mi disse: Da’ qua il tuo figliuolo, che lo mangiamo oggi; domani mangeremo il mio. 012 2KI 006 029 Così cocemmo il mio figliuolo, e lo mangiammo. Il giorno seguente io le dissi: Da’ qua il tuo figliuolo, che lo mangiamo. Ma essa ha nascosto il suo figliuolo”. 012 2KI 006 030 Quando il re ebbe udite le parole della donna, si stracciò le vesti; e come passava sulle mura, il popolo vide ch’egli portava, sotto, un cilicio sulla carne. 012 2KI 006 031 E il re disse: “Mi tratti Iddio con tutto il suo rigore, se oggi la testa di Eliseo, figliuolo di Shafat, rimane ancora sulle sue spalle!” 012 2KI 006 032 Or Eliseo se ne stava sedendo in casa sua, e con lui stavano a sedere gli anziani. Il re mandò innanzi un uomo; ma prima che questo messo giungesse, Eliseo disse agli anziani: “Lo vedete voi che questo figliuol d’un assassino manda qualcuno a tagliarmi la testa? Badate bene; quand’arriva il messo, chiudete la porta, e tenetegliela ben chiusa in faccia. Non si sente già dietro a lui il rumore de’ passi del suo signore?” 012 2KI 006 033 Egli parlava ancora con essi, quand’ecco scendere verso di lui il messo. E il re disse: “Ecco, questo male vien dall’Eterno; che ho io più da sperar dall’Eterno?” 012 2KI 007 001 Allora Eliseo disse: “Ascoltate la parola dell’Eterno! Così dice l’Eterno: Domani, a quest’ora, alla porta di Samaria, la misura di fior di farina si avrà per un siclo, e le due misure d’orzo si avranno per un siclo”. 012 2KI 007 002 Ma il capitano sul cui braccio il re s’appoggiava, rispose all’uomo di Dio: “Ecco, anche se l’Eterno facesse delle finestre in cielo, potrebbe mai avvenire una cosa siffatta?” Eliseo rispose: “Ebbene, lo vedrai con gli occhi tuoi, ma non ne mangerai”. 012 2KI 007 003 Or v’erano quattro lebbrosi presso all’entrata della porta, i quali dissero tra di loro: “Perché vogliam noi restar qui finché moriamo? 012 2KI 007 004 Se diciamo: Entriamo in città in città c’è la fame, e noi vi morremo; se restiamo qui, morremo lo stesso. Or dunque venite, andiamoci a buttare nel campo dei Siri; se ci lascian vivere, vivremo; se ci dànno la morte, morremo”. 012 2KI 007 005 E, sull’imbrunire, si mossero per andare al campo dei Siri; e come furon giunti all’estremità del campo dei Siri, ecco che non v’era alcuno. 012 2KI 007 006 Il Signore avea fatto udire nel campo dei Siri un rumor di carri, un rumor di cavalli, un rumor di grande esercito, sì che i Siri avean detto fra di loro: “Ecco, il re d’Israele ha assoldato contro di noi i re degli Hittei e i re degli Egiziani, perché vengano ad assalirci”. 012 2KI 007 007 E s’eran levati, ed eran fuggiti sull’imbrunire, abbandonando le loro tende, i loro cavalli, i loro asini, e il campo così com’era; eran fuggiti per salvarsi la vita. 012 2KI 007 008 Que’ lebbrosi, giunti che furono all’estremità del campo, entrarono in una tenda, mangiarono, bevvero, e portaron via argento, oro, vesti, e andarono a nascondere ogni cosa. Poi tornarono, entrarono in un’altra tenda, e anche di là portaron via roba, che andarono a nascondere. 012 2KI 007 009 Ma poi dissero fra di loro: “Noi non facciamo bene; questo è giorno di buone novelle, e noi ci tacciamo! Se aspettiamo finché si faccia giorno, sarem tenuti per colpevoli. Or dunque venite, andiamo ad informare la casa del re”. 012 2KI 007 010 Così partirono, chiamarono i guardiani della porta di città, e li informarono della cosa, dicendo: “Siamo andati al campo dei Siri, ed ecco che non v’è alcuno, né vi s’ode voce d’uomo; non vi son che i cavalli attaccati, gli asini attaccati, e le tende intatte”. 012 2KI 007 011 Allora i guardiani chiamarono, e fecero saper la cosa alla gente del re dentro il palazzo. 012 2KI 007 012 E il re si levò nella notte, e disse ai suoi servi: “Vi voglio dire io quel che ci hanno fatto i Siri. Sanno che patiamo la fame; sono quindi usciti dal campo a nascondersi per la campagna, dicendo: Come usciranno dalla città, li prenderemo vivi, ed entreremo nella città”. 012 2KI 007 013 Uno de’ suoi servi gli rispose: “Ti prego, si prendan cinque de’ cavalli che rimangono ancora nella città guardate! son come tutta la moltitudine d’Israele che v’è rimasta; son come tutta la moltitudine d’Israele che va in consunzione! e mandiamo a vedere di che si tratta”. 012 2KI 007 014 Presero dunque due carri coi loro cavalli, e il re mandò degli uomini in traccia dell’esercito dei Siri, dicendo: “Andate e vedete”. 012 2KI 007 015 E quelli andarono in traccia de’ Siri, fino al Giordano; ed ecco, tutta la strada era piena di vesti e gli oggetti, che i Siri avean gettati via nella loro fuga precipitosa. E i messi tornarono e riferiron tutto al re. 012 2KI 007 016 Allora il popolo uscì fuori, e saccheggiò il campo dei Siri; e una misura di fior di farina si ebbe per un siclo e due misure d’orzo per un siclo, secondo la parola dell’Eterno. 012 2KI 007 017 Il re aveva affidato la guardia della porta al capitano sul cui braccio s’appoggiava; ma questo capitano fu calpestato dalla folla presso la porta e morì, come avea detto l’uomo di Dio, quando avea parlato al re ch’era sceso a trovarlo. 012 2KI 007 018 Difatti, quando l’uomo di Dio avea parlato al re dicendo: “Domani, a quest’ora, alla porta di Samaria, due misure d’orzo s’avranno per un siclo e una misura di fior di farina per un siclo”, 012 2KI 007 019 quel capitano avea risposto all’uomo di Dio e gli avea detto: “Ecco, anche se l’Eterno facesse delle finestre in cielo, potrebbe mai avvenire una cosa siffatta?” Ed Eliseo gli avea detto: “Ebbene, lo vedrai con gli occhi tuoi, ma non ne mangerai”. 012 2KI 007 020 E così gli avvenne: fu calpestato dalla folla presso la porta, e morì. 012 2KI 008 001 Or Eliseo avea detto alla donna di cui avea risuscitato il figliuolo: “Lèvati, vattene, tu con la tua famiglia, a soggiornare all’estero, dove potrai; perché l’Eterno ha chiamata la carestia, e difatti essa verrà nel paese per sette anni”. 012 2KI 008 002 E la donna si levò, e fece come le avea detto l’uomo di Dio; se ne andò con la sua famiglia, e soggiornò per sette anni nel paese de’ Filistei. 012 2KI 008 003 Finiti i sette anni, quella donna tornò dal paese de’ Filistei, e andò a ricorrere al re per riavere la sua casa e le sue terre. 012 2KI 008 004 Or il re discorreva con Ghehazi, servo dell’uomo di Dio, e gli diceva: “Ti prego raccontami tutte le cose grandi che ha fatte Eliseo”. 012 2KI 008 005 E mentre appunto Ghehazi raccontava al re come Eliseo avea risuscitato il morto, ecco che la donna, di cui era stato risuscitato il figliuolo, venne a ricorrere al re per riavere la sua casa e le sue terre. E Ghehazi disse: “O re, mio signore, questa è quella donna, e questo è il suo figliuolo, che Eliseo ha risuscitato”. 012 2KI 008 006 Il re interrogò la donna, che gli raccontò tutto; e il re le dette un eunuco, al quale disse: “Falle restituire tutto quello ch’è suo, e tutte le rendite delle terre, dal giorno in cui ella lasciò il paese, fino ad ora”. 012 2KI 008 007 Or Eliseo si recò a Damasco; Ben-Hadad, re di Siria, era ammalato, e gli fu riferito che l’uomo di Dio era giunto colà. 012 2KI 008 008 Allora il re disse ad Hazael: “Prendi teco un regalo, va’ incontro all’uomo di Dio, e consulta per mezzo di lui l’Eterno, per sapere se io guarirò da questa malattia”. 012 2KI 008 009 Hazael dunque andò incontro ad Eliseo, portando seco in regalo tutto quello che v’era di meglio in Damasco: un carico di quaranta cammelli. Come fu giunto, si presentò ad Eliseo, e gli disse: “Il tuo figliuolo Ben-Hadad, re di Siria, mi ha mandato a te per dirti: “Guarirò io da questa malattia?” 012 2KI 008 010 Eliseo gli rispose: “Vagli a dire: Guarirai di certo. Ma l’Eterno m’ha fatto vedere che di sicuro morrà”. 012 2KI 008 011 E l’uomo di Dio posò lo sguardo sopra Hazael, e lo fissò così a lungo, da farlo arrossire, poi si mise a piangere. 012 2KI 008 012 Hazael disse: “Perché piange il mio signore?” Eliseo rispose: “Perché so il male che tu farai ai figliuoli d’Israele; tu darai alle fiamme le loro fortezze, ucciderai la loro gioventù con la spada, schiaccerai i loro bambini, e sventrerai le loro donne incinte”. 012 2KI 008 013 Hazael disse: “Ma che cos’è mai il tuo servo, questo cane, per fare delle cose sì grandi?” Eliseo rispose: “L’Eterno m’ha fatto vedere che tu sarai re di Siria”. 012 2KI 008 014 Hazael si partì da Eliseo e tornò dal suo signore, che gli chiese: “Che t’ha detto Eliseo?” Quegli rispose: “Mi ha detto che guarirai di certo”. 012 2KI 008 015 Il giorno dopo, Hazael prese una coperta, la tuffò nell’acqua, e la distese sulla faccia di Ben-Hadad, che morì. E Hazael regnò in luogo suo. 012 2KI 008 016 Or l’anno quinto di Joram, figliuolo di Achab, re d’Israele, Jehoram, figliuolo di Giosafat re di Giuda, cominciò a regnare su Giuda. 012 2KI 008 017 Avea trentadue anni quando cominciò a regnare, e regnò otto anni in Gerusalemme. 012 2KI 008 018 E camminò per la via dei re d’Israele, come avea fatto la casa di Achab; poiché avea per moglie una figliuola di Achab; e fece ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno. 012 2KI 008 019 Nondimeno l’Eterno non volle distrugger Giuda, per amor di Davide suo servo, conformemente alla promessa fattagli di lasciar sempre una lampada a lui ed ai suoi figliuoli. 012 2KI 008 020 Ai tempi suoi, Edom si ribellò, sottraendosi al giogo di Giuda e si dette un re. 012 2KI 008 021 Allora Joram passò a Tsair con tutti i suoi carri; e una notte si levò, e sconfisse gli Edomiti che lo aveano accerchiato e i capitani dei carri; e la gente di Joram poté fuggire alle proprie case. 012 2KI 008 022 Così Edom si è ribellato e si è sottratto al giogo di Giuda fino al dì d’oggi. In quel medesimo tempo, anche Libna si ribellò. 012 2KI 008 023 Il rimanente delle azioni di Joram e tutto quello che fece, si trova scritto nel libro delle Cronache dei re di Giuda. 012 2KI 008 024 E Joram si addormentò coi suoi padri, e coi suoi padri fu sepolto nella città di Davide. E Achazia, suo figliuolo, regnò in luogo suo. 012 2KI 008 025 L’anno dodicesimo di Joram, figliuolo di Achab, re d’Israele, Achazia, figliuolo di Jehoram re di Giuda, cominciò a regnare. 012 2KI 008 026 Aveva ventidue anni quando cominciò a regnare, e regnò un anno in Gerusalemme. Sua madre si chiamava Athalia, nipote di Omri, re d’Israele. 012 2KI 008 027 Egli camminò per la via della casa di Achab, e fece ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno, come la casa di Achab, perché era imparentato con la casa di Achab. 012 2KI 008 028 E andò con Joram, figliuolo di Achab, a combattere contro Hazael, re di Siria, a Ramoth di Galaad; e i Siri ferirono Joram; 012 2KI 008 029 e il re Joram tornò a Izreel per farsi curare delle ferite che avea ricevute dai Siri a Ramah, quando combatteva contro Hazael, re di Siria. Ed Achazia, figliuolo di Jehoram re di Giuda, scese ad Izreel a vedere Joram, figliuolo di Achab, perché questi era ammalato. 012 2KI 009 001 Allora il profeta Eliseo chiamò uno de’ discepoli dei profeti, e gli disse: “Cingiti i fianchi, prendi teco quest’ampolla d’olio, e va’ a Ramoth di Galaad. 012 2KI 009 002 Quando vi sarai arrivato, cerca di vedere Jehu, figliuolo di Jehoshafat, figliuolo di Nimsci; entra, fallo alzare di mezzo ai suoi fratelli, e menalo in una camera appartata. 012 2KI 009 003 Poi prendi l’ampolla d’olio, versagliela sul capo, e digli: Così dice l’Eterno: Io ti ungo re d’Israele. Poi apri la porta, e fuggi senza indugiare”. 012 2KI 009 004 Così quel giovine, il servo del profeta, partì per Ramoth di Galaad. 012 2KI 009 005 E, come vi fu giunto, ecco che i capitani dell’esercito stavan seduti assieme; e disse: “Capitano, ho da dirti una parola”. Jehu chiese: “A chi di tutti noi?” Quegli rispose: “A te, capitano”. 012 2KI 009 006 Jehu si alzò, ed entrò in casa; e il giovane gli versò l’olio sul capo, dicendogli: “Così dice l’Eterno, l’Iddio d’Israele: Io ti ungo re del popolo dell’Eterno, re d’Israele. 012 2KI 009 007 E tu colpirai la casa di Achab, tuo signore, ed io farò vendetta del sangue de’ profeti miei servi, e del sangue di tutti i servi dell’Eterno, sopra Izebel; 012 2KI 009 008 e tutta la casa di Achab perirà, e io sterminerò dalla casa di Achab fino all’ultimo uomo, tanto chi è schiavo quanto chi è libero in Israele. 012 2KI 009 009 E ridurrò la casa di Achab come la casa di Geroboamo, figliuolo di Nebat, e come la casa di Baasa, figliuolo di Ahija. 012 2KI 009 010 E i cani divoreranno Izebel nel campo d’Izreel, e non vi sarà chi le dia sepoltura”. Poi il giovine aprì la porta, e fuggì. 012 2KI 009 011 Quando Jehu uscì per raggiungere i servi del suo signore, gli dissero: “Va tutto bene? Perché quel pazzo è egli venuto da te?” Egli rispose loro: “Voi conoscete l’uomo e i suoi discorsi!” 012 2KI 009 012 Ma quelli dissero: “Non e vero! Orsù, diccelo!” Jehu rispose: “Ei m’ha parlato così e così, e m’ha detto: Così dice l’Eterno: Io t’ungo re d’Israele”. 012 2KI 009 013 Allora ognun d’essi s’affrettò a togliersi il proprio mantello, e a stenderlo sotto Jehu su per i nudi gradini; poi suonarono la tromba, e dissero: “Jehu è re!” 012 2KI 009 014 E Jehu, figliuolo di Jehoshafat, figliuolo di Nimsci, fece una congiura contro Joram. Or Joram, con tutto Israele, stava difendendo Ramoth di Galaad contro Hazael, re di Siria; 012 2KI 009 015 ma il re Joram era tornato a Izreel per farsi curare delle ferite che avea ricevuto dai Siri, combattendo contro Hazael, re di Siria. E Jehu disse: “Se così vi piace, nessuno esca e fugga dalla città per andare a portar la nuova a Izreel”. 012 2KI 009 016 Poi Jehu montò sopra un carro e partì per Izreel, perché quivi si trovava Joram allettato; e Achazia, re di Giuda, v’era sceso per visitare Joram. 012 2KI 009 017 Or la sentinella che stava sulla torre di Izreel, scòrse la schiera numerosa di Jehu che veniva, e disse: “Vedo una schiera numerosa!” Joram disse: “Prendi un cavaliere, e mandalo incontro a coloro a dire: “Recate pace?” 012 2KI 009 018 Un uomo a cavallo andò dunque incontro a Jehu, e gli disse: “Così dice il re: Recate pace?” Jehu rispose: “Che importa a te della pace? Passa dietro a me”. E la sentinella fece il suo rapporto, dicendo: “Il messo è giunto fino a loro, ma non torna indietro”. 012 2KI 009 019 Allora Joram mandò un secondo cavaliere che, giunto da coloro, disse: “Così dice il re: Recate pace?” Jehu rispose: “Che importa a te della pace? Passa dietro a me”. 012 2KI 009 020 E la sentinella fece il suo rapporto, dicendo: “Il messo è giunto fino a loro, e non torna indietro. A vederlo guidare, si direbbe che è Jehu, figliuolo di Nimsci; perché va a precipizio”. 012 2KI 009 021 Allora Joram disse: “Allestite il carro!” E gli allestirono il carro. E Joram, re d’Israele, e Achazia, re di Giuda, uscirono ciascuno sul suo carro per andare incontro a Jehu, e lo trovarono nel campo di Naboth d’Izreel. 012 2KI 009 022 E come Joram ebbe veduto Jehu, gli disse: “Jehu rechi tu pace?” Jehu rispose: “Che pace vi può egli essere finché duran le fornicazioni di Izebel, tua madre, e le tante sue stregonerie?” 012 2KI 009 023 Allora Joram voltò indietro, e si die’ alla fuga, dicendo ad Achazia: “Siam traditi, Achazia!” 012 2KI 009 024 Ma Jehu impugnò l’arco e colpì Joram fra le spalle, sì che la freccia gli uscì pel cuore, ed egli stramazzò nel suo carro. 012 2KI 009 025 Poi Jehu disse a Bidkar, suo aiutante: “Piglialo, e buttalo nel campo di Naboth d’Izreel; poiché, ricordalo, quando io e tu cavalcavamo assieme al séguito di Achab, suo padre, l’Eterno pronunciò contro di lui questa sentenza: 012 2KI 009 026 Com’è vero che ieri vidi il sangue di Naboth e il sangue dei suoi figliuoli, dice l’Eterno, io ti renderò il contraccambio qui in questo campo, dice l’Eterno! Piglialo dunque e buttalo in cotesto campo, secondo la parola dell’Eterno”. 012 2KI 009 027 Achazia, re di Giuda, veduto questo prese la fuga per la strada della casa del giardino; ma Jehu gli tenne dietro, e disse: “Tirate anche a lui sul carro!” E gli tirarono alla salita di Gur, ch’è vicino a Ibleam. E Achazia fuggì a Meghiddo, e quivi morì. 012 2KI 009 028 I suoi servi lo trasportarono sopra un carro a Gerusalemme, e lo seppellirono nel suo sepolcro, coi suoi padri, nella città di Davide. 012 2KI 009 029 Achazia avea cominciato a regnare sopra Giuda l’undecimo anno di Joram, figliuolo di Achab. 012 2KI 009 030 Poi Jehu giunse ad Izreel. Izebel, che lo seppe, si diede il belletto agli occhi, si acconciò il capo, e si mise alla finestra a guardare. 012 2KI 009 031 E come Jehu entrava per la porta di città, ella gli disse: “Rechi pace, novello Zimri, uccisore del tuo signore?” 012 2KI 009 032 Jehu alzò gli occhi verso la finestra, e disse: “Chi è per me? chi?” E due o tre eunuchi, affacciatisi, volsero lo sguardo verso di lui. 012 2KI 009 033 Egli disse: “Buttatela giù!” Quelli la buttarono; e il suo sangue schizzò contro il muro e contro i cavalli. Jehu le passò sopra, calpestandola; 012 2KI 009 034 poi entrò, mangiò e bevve, quindi disse: “Andate a vedere di quella maledetta donna e sotterratela, giacché è figliuola di re”. 012 2KI 009 035 Andaron dunque per sotterrarla, ma non trovarono di lei altro che il cranio, i piedi e le palme delle mani. 012 2KI 009 036 E tornarono a riferir la cosa a Jehu, il quale disse: “Questa è la parola dell’Eterno pronunziata per mezzo del suo servo Elia il Tishbita, quando disse: “I cani divoreranno la carne di Izebel nel campo d’Izreel; 012 2KI 009 037 e il cadavere di Izebel sarà, nel campo d’Izreel, come letame sulla superficie del suolo, in guisa che non si potrà dire: Questa è Izebel”. 012 2KI 010 001 Or v’erano a Samaria settanta figliuoli d’Achab. Jehu scrisse delle lettere, e le mandò a Samaria ai capi della città, agli anziani, e agli educatori dei figliuoli d’Achab; in esse diceva: 012 2KI 010 002 “Subito che avrete ricevuto questa lettera, giacché avete con voi i figliuoli del vostro signore e avete a vostra disposizione carri e cavalli, nonché una città fortificata e delle armi, 012 2KI 010 003 scegliete il migliore e il più adatto tra i figliuoli del vostro signore, mettetelo sul trono di suo padre, e combattete per la casa del vostro signore”. 012 2KI 010 004 Ma quelli ebbero gran paura, e dissero: “Ecco, due re non gli han potuto resistere; come potremo resistergli noi?” 012 2KI 010 005 E il prefetto del palazzo, il governatore della città, gli anziani e gli educatori dei figliuoli di Achab mandarono a dire a Jehu: “Noi siamo tuoi servi, e faremo tutto quello che ci ordinerai; non eleggeremo alcuno come re; fa’ tu quel che ti piace”. 012 2KI 010 006 Allora Jehu scrisse loro una seconda lettera, nella quale diceva: “Se voi siete per me e volete ubbidire alla mia voce, prendete le teste di quegli uomini, de’ figliuoli del vostro signore, e venite da me, domani a quest’ora, a Izreel”. Or i figliuoli del re, in numero di settanta, stavano dai magnati della città, che li educavano. 012 2KI 010 007 E come questi ebbero ricevuta la lettera, presero i figliuoli del re, li scannarono tutti e settanta; poi misero le loro teste in ceste, e le mandarono a Jehu a Izreel. 012 2KI 010 008 E un messo venne a Jehu a recargli la notizia, dicendo: “Hanno portato le teste dei figliuoli del re”. Jehu rispose: “Mettetele in due mucchi all’entrata della porta, fino a domattina”. 012 2KI 010 009 La mattina dopo, egli uscì fuori; e fermatosi, disse a tutto il popolo: “Voi siete giusti; ecco, io congiurai contro il mio signore, e l’uccisi; ma chi ha uccisi tutti questi? 012 2KI 010 010 Riconoscete dunque che non cade a terra una parola di quelle che l’Eterno pronunziò contro la casa di Achab; l’Eterno ha fatto quello che predisse per mezzo del suo servo Elia”. 012 2KI 010 011 E Jehu fece morire tutti quelli ch’erano rimasti della casa di Achab a Izreel, tutti i suoi grandi, i suoi amici e i suoi consiglieri, senza che ne scampasse uno. 012 2KI 010 012 Poi si levò, e partì per andare a Samaria. Cammin facendo, giunto che fu alla casa di ritrovo dei pastori, 012 2KI 010 013 Jehu s’imbatté nei fratelli di Achazia, re di Giuda, e disse: “Chi siete voi?” Quelli risposero: “Siamo i fratelli di Achazia, e scendiamo a salutare i figliuoli del re e i figliuoli della regina”. 012 2KI 010 014 Jehu disse ai suoi: “Pigliateli vivi!” E quelli li presero vivi e li scannarono presso la cisterna della casa di ritrovo. Erano quarantadue, e non ne scampò uno. 012 2KI 010 015 Partitosi di là, trovò Jehonadab, figliuolo di Recab, che gli veniva incontro; lo salutò, e gli disse: “Il tuo cuore è egli retto verso il mio, come il mio verso il tuo?” Jehonadab rispose: “Lo è”. “Se è così”, disse Jehu, “dammi la mano”. Jehonadab gli dette la mano; Jehu se lo fe’ salire vicino sul carro, e gli disse: 012 2KI 010 016 “Vieni meco, e vedrai il mio zelo per l’Eterno!” e lo menò via nel suo carro. 012 2KI 010 017 E, giunto che fu a Samaria, Jehu colpì tutti quelli che rimanevano della casa di Achab a Samaria, finché l’ebbe distrutta, secondo la parola che l’Eterno avea pronunziata per mezzo di Elia. 012 2KI 010 018 Poi Jehu radunò tutto il popolo, e gli parlò così: “Achab ha servito un poco Baal; Jehu lo servirà di molto. 012 2KI 010 019 Or convocate presso di me tutti i profeti di Baal, tutti i suoi servi, tutti i suoi sacerdoti; che non ne manchi uno! poiché voglio fare un gran sacrifizio a Baal; chi mancherà non vivrà”. Ma Jehu faceva questo con astuzia, per distruggere gli adoratori di Baal. 012 2KI 010 020 E disse: “Bandite una festa solenne in onore di Baal!” E la festa fu bandita. 012 2KI 010 021 Jehu inviò dei messi per tutto Israele; e tutti gli adoratori di Baal vennero, e neppur uno vi fu che mancasse di venire; entrarono nel tempio di Baal, e il tempio di Baal fu ripieno da un capo all’altro. 012 2KI 010 022 E Jehu disse a colui che avea in custodia le vestimenta: “Metti fuori le vesti per tutti gli adoratori di Baal”. E quegli mise loro fuori le vesti. 012 2KI 010 023 Allora Jehu, con Jehonadab, figliuolo di Recab, entrò nel tempio di Baal, e disse agli adoratori di Baal: “Cercate bene, e guardate che non ci sia qui con voi alcun servo dell’Eterno, ma ci sian soltanto degli adoratori di Baal”. 012 2KI 010 024 E quelli entrarono per offrir dei sacrifizi e degli olocausti. Or Jehu aveva appostati fuori del tempio ottanta uomini, ai quali avea detto: “Colui che lascerà fuggire qualcuno degli uomini ch’io metto in poter vostro, pagherà con la sua vita la vita di quello”. 012 2KI 010 025 E, come fu finita l’offerta dell’olocausto, Jehu disse ai soldati e ai capitani: “Entrate, uccideteli, e che non ne esca uno!” Ed essi li passarono a fil di spada; poi, soldati e capitani ne buttaron là i cadaveri, e penetrarono nell’edifizio del tempio di Baal; 012 2KI 010 026 portaron fuori le statue del tempio di Baal, e le bruciarono; 012 2KI 010 027 mandarono in frantumi la statua di Baal; e demolirono il tempio di Baal, e lo ridussero in un mondezzaio che sussiste anche oggidì. 012 2KI 010 028 Così Jehu estirpò Baal da Israele; 012 2KI 010 029 nondimeno egli non si ritrasse dai peccati coi quali Geroboamo, figliuolo di Nebat, aveva fatto peccare Israele; non abbandonò cioè i vitelli d’oro ch’erano a Bethel e a Dan. 012 2KI 010 030 E l’Eterno disse a Jehu: “Perché tu hai eseguito puntualmente ciò ch’è giusto agli occhi miei, e hai fatto alla casa di Achab tutto quello che mi stava nel cuore, i tuoi figliuoli sederanno sul trono d’Israele fino alla quarta generazione”. 012 2KI 010 031 Ma Jehu non si fe’ premura di seguir con tutto il cuore la legge dell’Eterno, dell’Iddio d’Israele; non si dipartì dai peccati coi quali Geroboamo avea fatto peccare Israele. 012 2KI 010 032 In quel tempo, l’Eterno cominciò a diminuire il territorio d’Israele; Hazael difatti sconfisse gl’Israeliti su tutta la loro frontiera: 012 2KI 010 033 dal Giordano, verso oriente, soggiogò tutto il paese di Galaad, i Gaditi, i Rubeniti e i Manassiti, fino ad Aroer ch’è presso la valle dell’Arnon, vale a dire tutto il paese di Galaad e di Bashan. 012 2KI 010 034 Il rimanente delle azioni di Jehu, tutto quello che fece e tutte le sue prodezze, si trova scritto nel libro delle Cronache dei re d’Israele. 012 2KI 010 035 E Jehu s’addormentò coi suoi padri, e lo seppellirono a Samaria. E Jehoachaz, suo figliuolo, regnò in luogo suo. 012 2KI 010 036 E il tempo che Jehu regnò sopra Israele a Samaria fu di ventott’anni. 012 2KI 011 001 Or quando Athalia, madre di Achazia, vide che il suo figliuolo era morto, si levò e distrusse tutta la stirpe reale. 012 2KI 011 002 Ma Jehosceba, figliuola del re Joram, sorella di Achazia, prese Joas, figliuolo di Achazia, lo trafugò di mezzo ai figliuoli del re ch’eran messi a morte, e lo pose con la sua balia nella camera dei letti; così fu nascosto alle ricerche d’Athalia, e non fu messo a morte. 012 2KI 011 003 E rimase nascosto con Jehosceba per sei anni nella casa dell’Eterno; intanto Athalia regnava sul paese. 012 2KI 011 004 Il settimo anno, Jehoiada mandò a chiamare i capi-centurie delle guardie del corpo e dei soldati, e li fece venire a sé nella casa dell’Eterno; fermò un patto con essi, fece loro prestar giuramento nella casa dell’Eterno, e mostrò loro il figliuolo del re. 012 2KI 011 005 Poi diede loro i suoi ordini, dicendo: “Ecco quello che voi farete: un terzo di quelli tra voi che entrano in servizio il giorno del sabato, starà di guardia alla casa del re; 012 2KI 011 006 un altro terzo starà alla porta di Sur, e un altro terzo starà alla porta ch’è dietro alla caserma dei soldati. E farete la guardia alla casa, impedendo a tutti l’ingresso. 012 2KI 011 007 E le altre due parti di voi, tutti quelli cioè che escon di servizio il giorno del sabato, staranno di guardia alla casa dell’Eterno, intorno al re. 012 2KI 011 008 E circonderete bene il re, ognuno con le armi alla mano; e chiunque cercherà di penetrare nelle vostre file, sia messo a morte; e voi starete col re, quando uscirà e quando entrerà”. 012 2KI 011 009 I capi-centurie eseguirono tutti gli ordini dati dal sacerdote Jehoiada; ognun d’essi prese i suoi uomini: quelli che entravano in servizio il giorno del sabato, e quelli che uscivan di servizio il giorno del sabato; e si recarono dal sacerdote Jehoiada. 012 2KI 011 010 E il sacerdote diede ai capi-centurie le lance e gli scudi che avevano appartenuto al re Davide, e che erano nella casa dell’Eterno. 012 2KI 011 011 I soldati, con le armi alla mano, presero posto dall’angolo meridionale della casa, fino all’angolo settentrionale della casa, fra l’altare e l’edifizio, in modo da proteggere il re da tutte le parti. 012 2KI 011 012 Allora il sacerdote menò fuori il figliuolo del re, e gli pose in testa il diadema, e gli consegnò la legge. E lo proclamarono re, lo unsero, e, battendo le mani, esclamarono: “Viva il re!” 012 2KI 011 013 Or Athalia udì il rumore dei soldati e del popolo, e andò verso il popolo nella casa dell’Eterno. 012 2KI 011 014 Guardò ed ecco che il re stava in piedi sul palco, secondo l’uso; i capitani e i trombettieri erano accanto al re; tutto il popolo del paese era in festa, e dava nelle trombe. Allora Athalia si stracciò le vesti, e gridò: “Congiura! Congiura!” 012 2KI 011 015 Ma il sacerdote Jehoiada diede i suoi ordini ai capi-centurie che comandavano l’esercito, e disse loro: “Fatela uscire di tra le file; e chiunque la seguirà sia ucciso di spada!” Poiché il sacerdote avea detto: “Non sia messa a morte nella casa dell’Eterno”. 012 2KI 011 016 Così quelli le fecero largo, ed ella giunse alla casa del re per la strada della porta dei cavalli; e quivi fu uccisa. 012 2KI 011 017 E Jehoiada fermò tra l’Eterno, il re ed il popolo il patto, per il quale Israele doveva essere il popolo dell’Eterno; e fermò pure il patto fra il re ed il popolo. 012 2KI 011 018 E tutto il popolo del paese entrò nel tempio di Baal, e lo demolì; fece interamente in pezzi i suoi altari e le sue immagini, e uccise dinanzi agli altari Mattan, sacerdote di Baal. Poi, il sacerdote Jehoiada pose delle guardie alla casa dell’Eterno. 012 2KI 011 019 E prese i capi-centurie, le guardie del corpo, i soldati e tutto il popolo del paese; e fecero scendere il re dalla casa dell’Eterno, e giunsero alla casa del re per la strada della porta dei soldati. E Joas si assise sul trono dei re. 012 2KI 011 020 E tutto il popolo del paese fu in festa, e la città rimase tranquilla, quando Athalia fu uccisa di spada, nella casa del re. 012 2KI 011 021 Joas avea sette anni quando cominciò a regnare. 012 2KI 012 001 L’anno settimo di Jehu, Joas cominciò a regnare, e regnò quarant’anni a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Tsibia di Beer-Sceba. 012 2KI 012 002 Joas fece ciò ch’è giusto agli occhi dell’Eterno per tutto il tempo in cui fu diretto dal sacerdote Jehoiada. 012 2KI 012 003 Nondimeno, gli alti luoghi non scomparvero; il popolo continuava ad offrir sacrifizi e profumi sugli alti luoghi. 012 2KI 012 004 Joas disse ai sacerdoti: “Tutto il danaro consacrato che sarà recato alla casa dell’Eterno, vale a dire il danaro versato da ogni Israelita censìto, il danaro che paga per il suo riscatto personale secondo la stima fatta dal sacerdote, tutto il danaro che a qualunque persona venga in cuore di portare alla casa dell’Eterno, 012 2KI 012 005 i sacerdoti lo ricevano, ognuno dalle mani dei suoi conoscenti, e se ne servano per fare i restauri alla casa, dovunque si troverà qualcosa da restaurare”. 012 2KI 012 006 Ma fino al ventesimoterzo anno del re Joas i sacerdoti non aveano ancora eseguito i restauri alla casa. 012 2KI 012 007 Allora il re Joas chiamò il sacerdote Jehoiada e gli altri sacerdoti, e disse loro: “Perché non restaurate quel che c’è da restaurare nella casa? Da ora innanzi dunque non ricevete più danaro dalle mani dei vostri conoscenti, ma lasciatelo per i restauri della casa”. 012 2KI 012 008 I sacerdoti acconsentirono a non ricever più danaro dalle mani del popolo, e a non aver più l’incarico dei restauri della casa. 012 2KI 012 009 E il sacerdote Jehoiada prese una cassa, le fece un buco nel coperchio, e la collocò presso all’altare, a destra, entrando nella casa dell’Eterno; e i sacerdoti che custodivan la soglia vi mettevan tutto il danaro ch’era portato alla casa dell’Eterno. 012 2KI 012 010 E quando vedevano che v’era molto danaro nella cassa, il segretario del re e il sommo sacerdote salivano a serrare in borse e contare il danaro che si trovava nella casa dell’Eterno. 012 2KI 012 011 Poi rimettevano il danaro così pesato nelle mani dei direttori preposti ai lavori della casa dell’Eterno, i quali ne pagavano i legnaiuoli e i costruttori che lavoravano alla casa dell’Eterno, 012 2KI 012 012 i muratori e gli scalpellini, compravano i legnami e le pietre da tagliare occorrenti per restaurare la casa dell’Eterno, e provvedevano a tutte le spese relative ai restauri della casa. 012 2KI 012 013 Ma col danaro ch’era portato alla casa dell’Eterno non si fecero, per la casa dell’Eterno, né coppe d’argento, né smoccolatoi, né bacini, né trombe, né alcun altro utensile d’oro o d’argento; 012 2KI 012 014 il danaro si dava a quelli che facevano l’opera, ed essi lo impiegavano a restaurare la casa dell’Eterno. 012 2KI 012 015 E non si faceva render conto a quelli nelle cui mani si rimetteva il danaro per pagare chi eseguiva il lavoro; perché agivano con fedeltà. 012 2KI 012 016 Il danaro dei sacrifizi di riparazione e quello dei sacrifizi per il peccato non si portava nella casa dell’Eterno; era per i sacerdoti. 012 2KI 012 017 In quel tempo Hazael, re di Siria, salì a combattere contro Gath, e la prese; poi si dispose a salire contro Gerusalemme. 012 2KI 012 018 Allora Joas, re di Giuda, prese tutte le cose sacre che i suoi padri Giosafat, Jehoram e Achazia, re di Giuda, aveano consacrato, quelle che avea consacrate egli stesso, e tutto l’oro che si trovava nei tesori della casa dell’Eterno e della casa del re, e mandò ogni cosa ad Hazael, re di Siria, il quale si ritirò da Gerusalemme. 012 2KI 012 019 Il rimanente delle azioni di Joas e tutto quello che fece, si trova scritto nel libro delle Cronache dei re di Giuda. 012 2KI 012 020 I servi di Joas si sollevarono, fecero una congiura, e lo colpirono nella casa di Millo, sulla discesa di Silla. 012 2KI 012 021 Jozacar, figliuolo di Scimeath, e Jehozabad, figliuolo di Shomer, suoi servi, lo colpirono, ed egli morì e fu sepolto coi suoi padri nella città di Davide; e Amatsia, suo figliuolo, regnò in luogo suo. 012 2KI 013 001 L’anno ventesimoterzo di Joas, figliuolo di Achazia, re di Giuda, Joachaz, figliuolo di Jehu, cominciò a regnare sopra Israele a Samaria; e regnò diciassette anni. 012 2KI 013 002 Egli fece ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno, imitò i peccati coi quali Geroboamo, figliuolo di Nebat, aveva fatto peccare Israele, e non se ne ritrasse. 012 2KI 013 003 E l’ira dell’Eterno si accese contro gl’Israeliti, ed ei li diede nelle mani di Hazael, re di Siria, e nelle mani di Ben-Hadad, figliuolo di Hazael, per tutto quel tempo. 012 2KI 013 004 Ma Joachaz implorò l’Eterno, e l’Eterno lo esaudì, perché vide l’oppressione sotto la quale il re di Siria teneva Israele. 012 2KI 013 005 E l’Eterno diede un liberatore agl’Israeliti, i quali riuscirono a sottrarsi al potere dei Siri, in guisa che i figliuoli d’Israele poteron dimorare nelle loro tende, come per l’addietro. 012 2KI 013 006 Ma non si ritrassero dai peccati coi quali la casa di Geroboamo aveva fatto peccare Israele; e continuarono a camminare per quella via; perfino l’idolo di Astarte rimase in piè a Samaria. 012 2KI 013 007 Di tutta la sua gente, a Joachaz, l’Eterno non avea lasciato che cinquanta cavalieri, dieci carri, e diecimila fanti; perché il re di Siria li avea distrutti, e li avea ridotti come la polvere che si calpesta. 012 2KI 013 008 Il rimanente delle azioni di Joachaz, e tutto quello che fece, e tutte le sue prodezze, sono cose scritte nel libro delle Cronache dei re d’Israele. 012 2KI 013 009 Joachaz si addormentò coi suoi padri, e fu sepolto a Samaria; e Joas, suo figliuolo, regnò in luogo suo. 012 2KI 013 010 L’anno trentasettesimo di Joas re di Giuda, Joas, figliuolo di Joachaz, cominciò a regnare sopra Israele a Samaria, e regnò sedici anni. 012 2KI 013 011 Egli fece ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno, e non si ritrasse da alcuno de’ peccati coi quali Geroboamo, figliuolo di Nebat, avea fatto peccare Israele, ma batté anch’egli la stessa strada. 012 2KI 013 012 Il rimanente delle azioni di Joas, e tutto quello che fece, e il valore coi quale combatté contro Amatsia re di Giuda, sono cose scritte nel libro delle Cronache dei re d’Israele. 012 2KI 013 013 Joas si addormentò coi suoi padri, e Geroboamo salì sul trono di lui. E Joas fu sepolto a Samaria coi re d’Israele. 012 2KI 013 014 Or Eliseo cadde malato di quella malattia che lo dovea condurre alla morte; e Joas, re d’Israele, scese a trovarlo, pianse su lui, e disse: “Padre mio, padre mio! Carro d’Israele e sua cavalleria!”. 012 2KI 013 015 Ed Eliseo gli disse: “Prendi un arco e delle frecce”; e Joas prese un arco e delle frecce. 012 2KI 013 016 Eliseo disse al re d’Israele: “Impugna l’arco”; e quegli impugnò l’arco; ed Eliseo posò le sue mani sulle mani del re, 012 2KI 013 017 poi gli disse: “Apri la finestra a levante!” E Joas l’aprì. Allora Eliseo disse: “Tira!” E quegli tirò. Ed Eliseo disse: “Questa è una freccia di vittoria da parte dell’Eterno: la freccia della vittoria contro la Siria. Tu sconfiggerai i Siri in Afek fino a sterminarli”. 012 2KI 013 018 Poi disse: “Prendi le frecce!” Joas le prese, ed Eliseo disse al re d’Israele: “Percuoti il suolo”; ed egli lo percosse tre volte, indi si fermò. 012 2KI 013 019 L’uomo di Dio si adirò contro di lui, e disse: “Avresti dovuto percuoterlo cinque o sei volte; allora tu avresti sconfitto i Siri fino a sterminarli; mentre adesso non li sconfiggerai che tre volte”. Eliseo morì, e fu sepolto. 012 2KI 013 020 L’anno seguente delle bande di Moabiti fecero una scorreria nel paese; 012 2KI 013 021 e avvenne, mentre certuni stavano seppellendo un morto, che scorsero una di quelle bande, e gettarono il morto nel sepolcro di Eliseo. Il morto, non appena ebbe toccate le ossa di Eliseo, risuscitò, e si levò in piedi. 012 2KI 013 022 Or Hazael, re di Siria, aveva oppresso gl’Israeliti durante tutta la vita di Joachaz; 012 2KI 013 023 ma l’Eterno fece loro grazia, ne ebbe compassione e fu loro favorevole per amor del suo patto con Abrahamo, con Isacco e con Giacobbe; e non li volle distruggere; e, fino ad ora, non li ha rigettati dalla sua presenza. 012 2KI 013 024 Hazael, re di Siria, morì e Ben-Hadad, suo figliuolo, regnò in luogo suo. 012 2KI 013 025 E Joas, figliuolo di Joachaz, ritolse di mano a Ben-Hadad, figliuolo di Hazael, le città che Hazael avea prese in guerra a Joachaz suo padre. Tre volte Joas lo sconfisse, e ricuperò così le città d’Israele. 012 2KI 014 001 L’anno secondo di Joas, figliuolo di Joachaz, re d’Israele, cominciò a regnare Amatsia, figliuolo di Joas, re di Giuda. 012 2KI 014 002 Avea venticinque anni quando cominciò a regnare, e regnò ventinove anni a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Jehoaddan, ed era di Gerusalemme. 012 2KI 014 003 Egli fece ciò ch’è giusto agli occhi dell’Eterno; non però come Davide suo padre; fece interamente come avea fatto Joas suo padre. 012 2KI 014 004 Nondimeno gli alti luoghi non furon soppressi; il popolo continuava ad offrir sacrifizi e profumi sugli alti luoghi. 012 2KI 014 005 E, non appena il potere reale fu assicurato nelle sue mani, egli fece morire quei servi suoi che avean ucciso il re suo padre; 012 2KI 014 006 ma non fece morire i figliuoli degli uccisori, secondo ch’è scritto nel libro della legge di Mosè, dove l’Eterno ha dato questo comandamento: “I padri non saranno messi a morte a cagione dei figliuoli, né i figliuoli saranno messi a morte a cagione dei padri; ma ciascuno sarà messo a morte a cagione del proprio peccato”. 012 2KI 014 007 Egli uccise diecimila Idumei nella valle del Sale; e in questa guerra prese Sela e le dette il nome di Joktheel, che ha conservato fino al dì d’oggi. 012 2KI 014 008 Allora Amatsia inviò dei messi a Joas, figliuolo di Joachaz, figliuolo di Jehu, re d’Israele, per dirgli: “Vieni, mettiamoci a faccia a faccia!” 012 2KI 014 009 E Joas, re d’Israele, fece dire ad Amatsia, re di Giuda: “Lo spino del Libano mandò a dire al cedro del Libano: Da’ la tua figliuola per moglie al mio figliuolo. E le bestie selvagge del Libano passarono, e calpestarono lo spino. 012 2KI 014 010 Tu hai messo in rotta gl’Idumei, e il tuo cuore t’ha reso orgoglioso. Godi della tua gloria, e stattene a casa tua. Perché impegnarti in una disgraziata impresa che menerebbe alla ruina te e Giuda con te?” 012 2KI 014 011 Ma Amatsia non gli volle dar retta. Così Joas, re d’Israele, salì contro Amatsia; ed egli ed Amatsia, re di Giuda, si trovarono a faccia a faccia a Beth-Scemesh, che apparteneva a Giuda. 012 2KI 014 012 Giuda rimase sconfitto da Israele; e que’ di Giuda fuggirono ognuno alla sua tenda. 012 2KI 014 013 E Joas, re d’Israele, fece prigioniero a Beth-Scemesh Amatsia, re di Giuda, figliuolo di Joas, figliuolo di Achazia. Poi venne a Gerusalemme, e fece una breccia di quattrocento cubiti nelle mura di Gerusalemme, dalla porta di Efraim alla porta dell’angolo. 012 2KI 014 014 E prese tutto l’oro e l’argento e tutti i vasi che si trovavano nella casa dell’Eterno e nei tesori della casa del re; prese anche degli ostaggi, e se ne tornò a Samaria. 012 2KI 014 015 Il rimanente delle azioni compiute da Joas, e il suo valore, e come combatté contro Amatsia re di Giuda, sono cose scritte nel libro delle Cronache dei re d’Israele. 012 2KI 014 016 Joas si addormentò coi suoi padri e fu sepolto a Samaria coi re d’Israele; e Geroboamo, suo figliuolo, regnò in luogo suo. 012 2KI 014 017 Amatsia, figliuolo di Joas, re di Giuda, visse ancora quindici anni dopo la morte di Joas, figliuolo di Joachaz, re d’Israele. 012 2KI 014 018 Il rimanente delle azioni di Amatsia si trova scritto nel libro delle Cronache dei re di Giuda. 012 2KI 014 019 Fu ordita contro di lui una congiura a Gerusalemme; ed egli fuggì a Lakis; ma lo fecero inseguire fino a Lakis, e quivi fu messo a morte. 012 2KI 014 020 Di là fu trasportato sopra cavalli, e quindi sepolto a Gerusalemme coi suoi padri nella città di Davide. 012 2KI 014 021 E tutto il popolo di Giuda prese Azaria, che aveva allora sedici anni, e lo fece re in luogo di Amatsia suo padre. 012 2KI 014 022 Egli riedificò Elath, e la riconquistò a Giuda, dopo che il re si fu addormentato coi suoi padri. 012 2KI 014 023 L’anno quindicesimo di Amatsia, figliuolo di Joas, re di Giuda, cominciò a regnare a Samaria Geroboamo, figliuolo di Joas, re d’Israele; e regnò quarantun anni. 012 2KI 014 024 Egli fece quello ch’è male agli occhi dell’Eterno; non si ritrasse da alcuno dei peccati coi quali Geroboamo, figliuolo di Nebat, avea fatto peccare Israele. 012 2KI 014 025 Egli ristabilì i confini d’Israele dall’ingresso di Hamath al mare della pianura, secondo la parola che l’Eterno, l’Iddio d’Israele, avea pronunziata per mezzo del suo servitore il profeta Giona, figliuolo di Amittai, che era di Gath-Hefer. 012 2KI 014 026 Poiché l’Eterno vide che l’afflizione d’Israele era amarissima, che schiavi e liberi eran ridotti all’estremo, e che non c’era più alcuno che soccorresse Israele. 012 2KI 014 027 L’Eterno non avea parlato ancora di cancellare il nome d’Israele di disotto al cielo; quindi li salvò, per mano di Geroboamo, figliuolo di Joas. 012 2KI 014 028 Il rimanente delle azioni di Geroboamo, e tutto quello che fece, e il suo valore in guerra, e come riconquistò a Israele Damasco e Hamath che aveano appartenuto a Giuda, si trova scritto nel libro delle Cronache dei re d’Israele. 012 2KI 014 029 Geroboamo si addormentò coi suoi padri, i re d’Israele; e Zaccaria, suo figliuolo, regnò in luogo suo. 012 2KI 015 001 L’anno ventisettesimo di Geroboamo, re d’Israele, cominciò a regnare Azaria, figliuolo di Amatsia, re di Giuda. 012 2KI 015 002 Avea sedici anni quando cominciò a regnare, e regnò cinquantadue anni a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Jecolia, ed era di Gerusalemme. 012 2KI 015 003 Egli fece ciò ch’è giusto agli occhi dell’Eterno, interamente come avea fatto Amatsia suo padre. 012 2KI 015 004 Nondimeno, gli alti luoghi non furon soppressi; il popolo continuava ad offrire sacrifizi e profumi sugli alti luoghi. 012 2KI 015 005 E l’Eterno colpì il re, che fu lebbroso fino al giorno della sua morte e visse nell’infermeria; e Jotham, figliuolo del re, era a capo della casa reale e rendea giustizia al popolo del paese. 012 2KI 015 006 Il rimanente delle azioni di Azaria, e tutto quello che fece, trovasi scritto nel libro delle Cronache dei re di Giuda. 012 2KI 015 007 Azaria si addormentò coi suoi padri, e coi suoi padri lo seppellirono nella città di Davide; e Jotham, suo figliuolo, regnò in luogo suo. 012 2KI 015 008 Il trentottesimo anno di Azaria, re di Giuda, Zaccaria, figliuolo di Geroboamo, cominciò a regnare sopra Israele a Samaria; e regnò sei mesi. 012 2KI 015 009 Egli fece ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno, come avean fatto i suoi padri; non si ritrasse dai peccati coi quali Geroboamo, figliuolo di Nebat, avea fatto peccare Israele. 012 2KI 015 010 E Shallum, figliuolo di Jabesh, congiurò contro di lui; lo colpì in presenza del popolo, l’uccise, e regnò in sua vece. 012 2KI 015 011 Il rimanente delle azioni di Zaccaria trovasi scritto nel libro delle Cronache dei re d’Israele. 012 2KI 015 012 Così si avverò la parola che l’Eterno avea detta a Jehu: “I tuoi figliuoli sederanno sul trono d’Israele fino alla quarta generazione”. E così avvenne. 012 2KI 015 013 Shallum, figliuolo di Jabesh, cominciò a regnare l’anno trentanovesimo di Uzzia re di Giuda, e regnò un mese a Samaria. 012 2KI 015 014 E Menahem, figliuolo di Gadi, salì da Tirtsa e venne a Samaria; colpì in Samaria Shallum, figliuolo di Jabesh, l’uccise, e regnò in luogo suo. 012 2KI 015 015 Il rimanente delle azioni di Shallum, e la congiura ch’egli ordì, sono cose scritte nel libro delle Cronache dei re d’Israele. 012 2KI 015 016 Allora Menahem, partito da Tirtsa, colpì Tifsah, tutto quello che ci si trovava, e il suo territorio; la colpì, perch’essa non gli aveva aperte le sue porte; e tutte le donne che ci si trovavano incinte, le fece sventrare. 012 2KI 015 017 L’anno trentanovesimo del regno di Azaria, re di Giuda, Menahem, figliuolo di Gadi, cominciò a regnare sopra Israele; e regnò dieci anni a Samaria. 012 2KI 015 018 Egli fece ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno; non si ritrasse dai peccati coi quali Geroboamo, figliuolo di Nebat, aveva fatto peccare Israele. 012 2KI 015 019 Ai suoi tempi Pul, re d’Assiria, fece invasione nel paese; e Menahem diede a Pul mille talenti d’argento affinché gli desse man forte per assicurare nelle sue mani il potere reale. 012 2KI 015 020 E Menahem fece pagare quel danaro ad Israele, a tutti quelli ch’erano molto ricchi, per darlo al re d’Assiria; li tassò a ragione di cinquanta sicli d’argento a testa. Così il re d’Assiria se ne tornò via, e non si fermò nel paese. 012 2KI 015 021 Il rimanente delle azioni di Menahem, e tutto quello che fece, si trova scritto nel libro delle Cronache dei re d’Israele. 012 2KI 015 022 Menahem s’addormentò coi suoi padri, e Pekachia, suo figliuolo, regnò in luogo suo. 012 2KI 015 023 Il cinquantesimo anno di Azaria, re di Giuda, Pekachia, figliuolo di Menahem, cominciò a regnare sopra Israele a Samaria, e regnò due anni. 012 2KI 015 024 Egli fece ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno; non si ritrasse dai peccati coi quali Geroboamo, figliuolo di Nebat, avea fatto peccare Israele. 012 2KI 015 025 E Pekah, figliuolo di Remalia, suo capitano, congiurò contro di lui, e lo colpì a Samaria, e con lui Argob e Arech, nella torre del palazzo reale. Avea seco cinquanta uomini di Galaad; uccise Pekachia, e regnò in luogo suo. 012 2KI 015 026 Il rimanente delle azioni di Pekachia, tutto quello che fece, si trova scritto nel libro delle Cronache dei re d’Israele. 012 2KI 015 027 L’anno cinquantesimosecondo di Azaria, re di Giuda, Pekah, figliuolo di Remalia, cominciò a regnare sopra Israele a Samaria, e regnò venti anni. 012 2KI 015 028 Egli fece ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno; non si ritrasse dai peccati coi quali Geroboamo, figliuolo di Nebat, avea fatto peccare Israele. 012 2KI 015 029 Al tempo di Pekah, re d’Israele, venne Tiglath-Pileser, re di Assiria, e prese Ijon, Abel-Beth-Maaca, Janoah, Kedesh, Hatsor, Galaad, la Galilea, tutto il paese di Neftali, e ne menò gli abitanti in cattività in Assiria. 012 2KI 015 030 Hosea, figliuolo di Ela, ordì una congiura contro Pekah, figliuolo di Remalia; lo colpì, l’uccise, e regnò in luogo suo, l’anno ventesimo del regno di Jotham, figliuolo di Uzzia. 012 2KI 015 031 Il rimanente delle azioni di Pekah, tutto quello che fece, si trova scritto nel libro delle Cronache dei re d’Israele. 012 2KI 015 032 L’anno secondo del regno di Pekah, figliuolo di Remalia, re d’Israele, cominciò a regnare Jotham, figliuolo di Uzzia, re di Giuda. 012 2KI 015 033 Aveva venticinque anni quando cominciò a regnare, e regnò sedici anni a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Jerusha, figliuola di Tsadok. 012 2KI 015 034 Egli fece ciò ch’è giusto agli occhi dell’Eterno, interamente come avea fatto Uzzia suo padre. 012 2KI 015 035 Nondimeno, gli alti luoghi non furono soppressi; il popolo continuava ad offrir sacrifizi e profumi sugli alti luoghi. Jotham costruì la porta superiore della casa dell’Eterno. 012 2KI 015 036 Il rimanente delle azioni di Jotham, tutto quello che fece, si trova scritto nel libro delle Cronache dei re di Giuda. 012 2KI 015 037 In quel tempo l’Eterno cominciò a mandare contro Giuda Retsin, re di Siria, e Pekah, figliuolo di Remalia. 012 2KI 015 038 Jotham s’addormentò coi suoi padri, e coi suoi padri fu sepolto nella città di Davide, suo padre. Ed Achaz, suo figliuolo, regnò in luogo suo. 012 2KI 016 001 L’anno diciassettesimo di Pekah, figliuolo di Remalia, cominciò a regnare Achaz, figliuolo di Jotham, re di Giuda. 012 2KI 016 002 Achaz avea venti anni quando cominciò a regnare, e regnò sedici anni a Gerusalemme. Egli non fece ciò ch’è giusto agli occhi dell’Eterno, il suo Dio, come avea fatto Davide suo padre; 012 2KI 016 003 ma seguì la via dei re d’Israele, e fece perfino passare il suo figliuolo per il fuoco, seguendo le abominazioni delle genti che l’Eterno avea cacciate d’innanzi ai figliuoli d’Israele; 012 2KI 016 004 e offriva sacrifizi e profumi sugli alti luoghi, sulle colline, e sotto ogni albero verdeggiante. 012 2KI 016 005 Allora Retsin, re di Siria, e Pekah, figliuolo di Remalia, re d’Israele, salirono contro Gerusalemme per assalirla; e vi assediarono Achaz, ma non riuscirono a vincerlo. 012 2KI 016 006 In quel tempo, Retsin, re di Siria, riconquistò Elath alla Siria, e cacciò i Giudei da Elath, e i Siri entrarono in Elath, dove sono rimasti fino al dì d’oggi. 012 2KI 016 007 Achaz inviò dei messi a Tiglath-Pileser, re degli Assiri, per dirgli: “Io son tuo servo e tuo figliuolo; sali qua e liberami dalle mani del re di Siria e dalle mani del re d’Israele, che sono sorti contro di me”. 012 2KI 016 008 E Achaz prese l’argento e l’oro che si poté trovare nella casa dell’Eterno e nei tesori della casa reale, e li mandò in dono al re degli Assiri. 012 2KI 016 009 Il re d’Assiria gli diè ascolto; salì contro Damasco, la prese, ne menò gli abitanti in cattività a Kir, e fece morire Retsin. 012 2KI 016 010 E il re Achaz andò a Damasco, incontro a Tiglath-Pileser, re d’Assiria; e avendo veduto l’altare ch’era a Damasco, il re Achaz mandò al sacerdote Uria il disegno e il modello di quell’altare, in tutti i suoi particolari. 012 2KI 016 011 E il sacerdote Uria costruì un altare, esattamente secondo il modello che il re Achaz gli avea mandato da Damasco; e il sacerdote Uria lo costruì prima del ritorno del re Achaz da Damasco. 012 2KI 016 012 Al suo ritorno da Damasco, il re vide l’altare, vi s’accostò, vi salì, 012 2KI 016 013 vi fece arder sopra il suo olocausto e la sua offerta, vi versò la sua libazione, e vi sparse il sangue dei suoi sacrifizi di azioni di grazie. 012 2KI 016 014 L’altare di rame, ch’era dinanzi all’Eterno, perché non fosse fra il nuovo altare e la casa dell’Eterno, lo pose allato al nuovo altare, verso settentrione. 012 2KI 016 015 E il re Achaz diede quest’ordine al sacerdote Uria: “Fa’ fumare sull’altar grande l’olocausto del mattino e l’oblazione della sera, l’olocausto del re e la sua oblazione, gli olocausti di tutto il popolo del paese e le sue oblazioni; versavi le loro libazioni, e spandivi tutto il sangue degli olocausti e tutto il sangue dei sacrifizi; quanto all’altare di rame toccherà a me a pensarvi”. 012 2KI 016 016 E il sacerdote Uria fece tutto quello che il re Achaz gli avea comandato. 012 2KI 016 017 Il re Achaz spezzò anche i riquadri delle basi, e ne tolse le conche che v’eran sopra; trasse giù il mare di su i buoi di rame che lo reggevano, e lo posò sopra un pavimento di pietra. 012 2KI 016 018 Mutò pure, nella casa dell’Eterno, a motivo del re d’Assiria, il portico del sabato ch’era stato edificato nella casa, e l’ingresso esterno riserbato al re. 012 2KI 016 019 Il rimanente delle azioni compiute da Achaz si trova scritto nel libro delle Cronache dei re di Giuda. 012 2KI 016 020 Achaz si addormentò coi suoi padri, e coi suoi padri fu sepolto nella città di Davide. Ed Ezechia, suo figliuolo, regnò in luogo suo. 012 2KI 017 001 L’anno dodicesimo di Achaz, re di Giuda, Hosea, figliuolo di Elah, cominciò a regnare sopra Israele a Samaria, e regnò nove anni. 012 2KI 017 002 Egli fece ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno; non però come gli altri re d’Israele che l’aveano preceduto. 012 2KI 017 003 Shalmaneser, re d’Assiria salì contro di lui; ed Hosea gli fu assoggettato e gli pagò tributo. 012 2KI 017 004 Ma il re d’Assiria scoprì una congiura ordita da Hosea, il quale aveva inviato de’ messi a So, re d’Egitto, e non pagava più il consueto annuo tributo ai re d’Assiria; perciò il re d’Assiria lo fece imprigionare e mettere in catene. 012 2KI 017 005 Poi il re d’Assiria invase tutto il paese, salì contro Samaria, e l’assediò per tre anni. 012 2KI 017 006 L’anno nono di Hosea, il re d’Assiria prese Samaria, e trasportò gl’Israeliti in Assiria e li collocò in Halah, e sullo Habor, fiume di Gozan, e nelle città dei Medi. 012 2KI 017 007 Questo avvenne perché i figliuoli d’Israele avean peccato contro l’Eterno, il loro Dio, che li avea tratti dal paese d’Egitto, di sotto al potere di Faraone re d’Egitto; ed aveano riveriti altri dèi; 012 2KI 017 008 essi aveano imitati i costumi delle nazioni che l’Eterno avea cacciate d’innanzi a loro, e quelli che i re d’Israele aveano introdotti. 012 2KI 017 009 I figliuoli d’Israele aveano fatto, in segreto, contro l’Eterno, il loro Dio, delle cose non rette; s’erano costruiti degli alti luoghi in tutte le loro città, dalle torri de’ guardiani alle città fortificate; 012 2KI 017 010 aveano eretto colonne ed idoli sopra ogni colle elevato e sotto ogni albero verdeggiante; 012 2KI 017 011 e quivi, su tutti gli alti luoghi, aveano offerto profumi, come le nazioni che l’Eterno avea cacciate d’innanzi a loro; aveano commesso azioni malvage, provocando ad ira l’Eterno; 012 2KI 017 012 e avean servito gl’idoli, mentre l’Eterno avea lor detto: “Non fate una tal cosa!” 012 2KI 017 013 Eppure l’Eterno aveva avvertito Israele e Giuda per mezzo di tutti i profeti e di tutti i veggenti, dicendo: “Convertitevi dalle vostre vie malvage, e osservate i miei comandamenti e i miei precetti, seguendo in tutto la legge che io prescrissi ai vostri padri, e che ho mandata a voi per mezzo dei miei servi, i profeti”; 012 2KI 017 014 ma essi non vollero dargli ascolto, e indurarono la loro cervice, come aveano fatto i loro padri, i quali non ebbero fede nell’Eterno, nel loro Dio; 012 2KI 017 015 e rigettarono le sue leggi e il patto ch’egli avea fermato coi loro padri, e gli avvertimenti ch’egli avea loro dato; andaron dietro a cose vacue, diventando vacui essi stessi; e andaron dietro alle nazioni circonvicine, che l’Eterno avea loro proibito d’imitare; 012 2KI 017 016 e abbandonarono tutti i comandamenti dell’Eterno, del loro Dio; si fecero due vitelli di getto, si fabbricarono degl’idoli d’Astarte, adorarono tutto l’esercito del cielo, servirono Baal; 012 2KI 017 017 fecero passare per il fuoco i loro figliuoli e le loro figliuole, si applicarono alla divinazione e agli incantesimi, e si dettero a fare ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno, provocandolo ad ira. 012 2KI 017 018 Perciò l’Eterno si adirò fortemente contro Israele, e lo allontanò dalla sua presenza; non rimase altro che la sola tribù di Giuda. 012 2KI 017 019 E neppur Giuda osservò i comandamenti dell’Eterno, del suo Dio, ma seguì i costumi stabiliti da Israele. 012 2KI 017 020 E l’Eterno rigettò tutta la stirpe d’Israele, la umiliò, e l’abbandonò in balìa di predoni, finché la cacciò dalla sua presenza. 012 2KI 017 021 Poiché, quand’egli ebbe strappato Israele dalla casa di Davide e quelli ebbero proclamato re Geroboamo, figliuolo di Nebat, Geroboamo distolse Israele dal seguire l’Eterno, e gli fece commettere un gran peccato. 012 2KI 017 022 E i figliuoli d’Israele s’abbandonarono a tutti i peccati che Geroboamo avea commessi, e non se ne ritrassero, 012 2KI 017 023 fino a tanto che l’Eterno mandò via Israele dalla sua presenza, come l’avea predetto per bocca di tutti i profeti suoi servi; e Israele fu trasportato dal suo paese in Assiria, dov’è rimasto fino al dì d’oggi. 012 2KI 017 024 E il re d’Assiria fece venir genti da Babilonia, da Cutha, da Avva, da Hamath e da Sefarvaim, e le stabilì nelle città della Samaria in luogo dei figliuoli d’Israele; e quelle presero possesso della Samaria, e dimorarono nelle sue città. 012 2KI 017 025 E quando cominciarono a dimorarvi, non temevano l’Eterno; e l’Eterno mandò contro di loro dei leoni, che faceano strage fra loro. 012 2KI 017 026 Fu quindi detto al re d’Assiria: “Le genti che tu hai trasportate e stabilite nelle città della Samaria non conoscono il modo di servire l’iddio del paese; perciò questi ha mandato contro di loro de’ leoni, che ne fanno strage, perch’esse non conoscono il modo di servire l’iddio del paese”. 012 2KI 017 027 Allora il re d’Assiria dette quest’ordine: “Fate tornare colà uno dei sacerdoti che avete di là trasportati; ch’egli vada a stabilirsi quivi, e insegni loro il modo di servire l’iddio del paese”. 012 2KI 017 028 Così uno dei sacerdoti ch’erano stati trasportati dalla Samaria venne a stabilirsi a Bethel, e insegnò loro come doveano temere l’Eterno. 012 2KI 017 029 Nondimeno, ognuna di quelle genti si fece i propri dèi nelle città dove dimorava, e li mise nelle case degli alti luoghi che i Samaritani aveano costruito. 012 2KI 017 030 Quei di Babilonia fecero Succoth-Benoth; quelli di Cuth fecero Nergal; quelli di Hamath fecero Ascima; 012 2KI 017 031 quelli di Avva fecero Nibhaz e Tartak; e quelli di Sefarvaim bruciavano i loro figliuoli in onore di Adrammelec e di Anammelec, dèi di Sefarvaim. 012 2KI 017 032 E temevano anche l’Eterno; e si fecero de’ sacerdoti degli alti luoghi ch’essi prendevano di fra loro, e che offrivano per essi de’ sacrifizi nelle case degli alti luoghi. 012 2KI 017 033 Così temevano l’Eterno, e servivano al tempo stesso i loro dèi, secondo il costume delle genti di fra le quali erano stati trasportati in Samaria. 012 2KI 017 034 Anche oggi continuano nell’antico costume: non temono l’Eterno, e non si conformano né alle loro leggi e ai loro precetti, né alla legge e ai comandamenti che l’Eterno prescrisse ai figliuoli di Giacobbe, da lui chiamato Israele, 012 2KI 017 035 coi quali l’Eterno avea fermato un patto, dando loro quest’ordine: “Non temete altri dèi, non vi prostrate dinanzi a loro, non li servite, né offrite loro sacrifizi; 012 2KI 017 036 ma temete l’Eterno, che vi fe’ salire dal paese d’Egitto per la sua gran potenza e col suo braccio disteso; dinanzi a lui prostratevi, a lui offrite sacrifizi; 012 2KI 017 037 e abbiate cura di metter sempre in pratica i precetti, le regole, la legge e i comandamenti ch’egli scrisse per voi; e non temete altri dèi. 012 2KI 017 038 Non dimenticate il patto ch’io fermai con voi, e non temete altri dèi; 012 2KI 017 039 ma temete l’Eterno, il vostro Dio, ed egli vi libererà dalle mani di tutti i vostri nemici”. 012 2KI 017 040 Ma quelli non ubbidirono, e continuarono invece a seguire l’antico loro costume. 012 2KI 017 041 Così quelle genti temevano l’Eterno, e al tempo stesso servivano i loro idoli; e i loro figliuoli e i figliuoli dei loro figliuoli hanno continuato fino al dì d’oggi a fare quello che avean fatto i loro padri. 012 2KI 018 001 Or l’anno terzo di Hosea, figliuolo d’Ela, re d’Israele, cominciò a regnare Ezechia, figliuolo di Achaz, re di Giuda. 012 2KI 018 002 Avea venticinque anni quando cominciò a regnare, e regnò ventinove anni a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Abi, figliuola di Zaccaria. 012 2KI 018 003 Egli fece ciò ch’è giusto agli occhi dell’Eterno, interamente come avea fatto Davide suo padre. 012 2KI 018 004 Soppresse gli alti luoghi, frantumò le statue, abbatté l’idolo d’Astarte, e fece a pezzi il serpente di rame che Mosè avea fatto; perché i figliuoli d’Israele gli aveano fino a quel tempo offerto profumi; ei lo chiamò Nehushtan. 012 2KI 018 005 Egli ripose la sua fiducia nell’Eterno, nell’Iddio d’Israele; e fra tutti i re di Giuda che vennero dopo di lui o che lo precedettero non ve ne fu alcuno simile a lui. 012 2KI 018 006 Si tenne unito all’Eterno, non cessò di seguirlo, e osservò i comandamenti che l’Eterno avea dati Mosè. 012 2KI 018 007 E l’Eterno fu con Ezechia, che riusciva in tutte le sue imprese. Si ribellò al re d’Assiria, e non gli fu più soggetto; 012 2KI 018 008 sconfisse i Filistei fino a Gaza, e ne devastò il territorio, dalle torri dei guardiani alle città fortificate. 012 2KI 018 009 Il quarto anno del re Ezechia, ch’era il settimo anno di Hosea, figliuolo d’Ela re d’Israele, Shalmaneser, re d’Assiria, salì contro Samaria e l’assediò. 012 2KI 018 010 In capo a tre anni, la prese; il sesto anno di Ezechia, ch’era il nono anno di Hosea, re d’Israele, Samaria fu presa. 012 2KI 018 011 E il re d’Assiria trasportò gl’Israeliti in Assiria, e li collocò in Halah, e sullo Habor, fiume di Gozan, e nelle città dei Medi, 012 2KI 018 012 perché non aveano ubbidito alla voce dell’Eterno, dell’Iddio loro, ed aveano trasgredito il suo patto, cioè tutto quello che Mosè, servo dell’Eterno, avea comandato; essi non l’aveano né ascoltato, né messo in pratica. 012 2KI 018 013 Or il quattordicesimo anno del re Ezechia, Sennacherib, re d’Assiria, salì contro tutte le città fortificate di Giuda, e le prese. 012 2KI 018 014 Ed Ezechia, re di Giuda, mandò a dire al re d’Assiria a Lakis: “Ho mancato; ritirati da me, ed io mi sottometterò a tutto quello che m’imporrai”. E il re d’Assiria impose ad Ezechia, re di Giuda, trecento talenti d’argento e trenta talenti d’oro. 012 2KI 018 015 Ezechia diede tutto l’argento che si trovava nella casa dell’Eterno, e nei tesori della casa del re. 012 2KI 018 016 E fu allora che Ezechia, re di Giuda, staccò dalle porte del tempio dell’Eterno e dagli stipiti le lame d’oro di cui egli stesso li avea ricoperti, e le diede al re d’Assiria. 012 2KI 018 017 E il re d’Assiria mandò ad Ezechia da Lakis a Gerusalemme, Tartan, Rabsaris e Rabshaké con un grande esercito. Essi salirono e giunsero a Gerusalemme. E, come furon giunti, vennero a fermarsi presso l’acquedotto dello stagno superiore, che è sulla strada del campo del lavator di panni. 012 2KI 018 018 Chiamarono il re; ed Eliakim, figliuolo di Hilkia, prefetto del palazzo, si recò da loro con Scebna, il segretario e Joah figliuolo di Asaf, l’archivista. 012 2KI 018 019 E Rabshaké disse loro: “Andate a dire ad Ezechia: Così parla il gran re, il re d’Assiria: Che fiducia è cotesta che tu hai? 012 2KI 018 020 Tu dici che consiglio e forza per far la guerra non son che parole vane; ma in chi metti la tua fiducia per ardire di ribellarti a me? 012 2KI 018 021 Ecco, tu t’appoggi sull’Egitto, su questo sostegno di canna rotta, che penetra nella mano di chi vi s’appoggia e gliela fora; tal è Faraone, re d’Egitto, per tutti quelli che confidano in lui. 012 2KI 018 022 Forse mi direte: Noi confidiamo nell’Eterno, nel nostro Dio. Ma non è egli quello stesso di cui Ezechia ha soppresso gli alti luoghi e gli altari, dicendo a Giuda e a Gerusalemme: Voi adorerete soltanto dinanzi a questo altare a Gerusalemme? 012 2KI 018 023 Or dunque fa’ una scommessa col mio signore; il re d’Assiria! Io ti darò duemila cavalli, se tu puoi fornire altrettanti cavalieri da montarli. 012 2KI 018 024 E come potresti tu far voltar le spalle a un solo capitano tra gl’infimi servi del mio signore? E confidi nell’Egitto, a motivo de’ suoi carri e de’ suoi cavalieri! 012 2KI 018 025 E adesso sono io forse salito senza il volere dell’Eterno contro questo luogo per distruggerlo? L’Eterno m’ha detto: Sali contro questo paese e distruggilo”. 012 2KI 018 026 Allora Eliakim, figliuolo di Hilkia, Scebna e Joah dissero a Rabshaké: “Ti prego, parla ai tuoi servi in aramaico, perché noi lo intendiamo; e non ci parlare in lingua giudaica, in guisa che la gente che sta sulle mura oda”. 012 2KI 018 027 Ma Rabshaké rispose loro: “Forse che il mio signore m’ha mandato a dir queste cose al tuo signore e a te? Non m’ha egli mandato a dirle a quegli uomini che stan seduti sulle mura e saran quanto prima ridotti a mangiare il loro sterco e a bere la loro orina con voi?” 012 2KI 018 028 Allora Rabshaké, stando in piè, gridò al alta voce, e disse in lingua giudaica: “Udite la parola del gran re, del re d’Assiria! 012 2KI 018 029 Così parla il re: Non v’inganni Ezechia; poich’egli non potrà liberarvi dalle mie mani; 012 2KI 018 030 né v’induca Ezechia a confidarvi nell’Eterno, dicendo: L’Eterno ci libererà certamente, e questa città non sarà data nelle mani del re d’Assiria. 012 2KI 018 031 Non date ascolto ad Ezechia, perché così dice il re d’Assiria: Fate pace con me e arrendetevi a me, e ognuno di voi mangerà del frutto della sua vigna e del suo fico, e berrà dell’acqua della sua cisterna, 012 2KI 018 032 finch’io venga e vi meni in un paese simile al vostro: paese di grano e di vino, paese di pane e di vigne, paese d’ulivi da olio e di miele; e voi vivrete, e non morrete. Non date dunque ascolto ad Ezechia, quando cerca d’ingannarvi dicendo: L’Eterno ci libererà. 012 2KI 018 033 Ha qualcuno degli dèi delle genti liberato il proprio paese dalle mani del re d’Assiria? 012 2KI 018 034 Dove sono gli dèi di Hamath e d’Arpad? Dove sono gli dèi di Sefarvaim, di Hena e d’Ivva? Hanno essi liberata Samaria dalla mia mano? 012 2KI 018 035 Quali sono, tra tutti gli dèi di quei paesi, quelli che abbiano liberato il paese loro dalla mia mano? L’Eterno avrebb’egli a liberar dalla mia mano Gerusalemme?” 012 2KI 018 036 E il popolo si tacque, e non gli rispose nulla; poiché il re avea dato quest’ordine: “Non gli rispondete!” 012 2KI 018 037 Allora Eliakim, figliuolo di Hilkia, prefetto del palazzo, Scebna il segretario, e Joab figliuolo d’Asaf, l’archivista, vennero da Ezechia con le vesti stracciate, e gli riferirono le parole di Rabshaké. 012 2KI 019 001 Quando il re Ezechia ebbe udite queste cose, si stracciò le vesti, si coprì d’un sacco, ed entrò nella casa dell’Eterno. 012 2KI 019 002 E mandò Eliakim, prefetto del palazzo, Scebna il segretario, e i più vecchi tra i sacerdoti, coperti di sacchi, dal profeta Isaia, figliuolo di Amots. 012 2KI 019 003 Essi gli dissero: “Così parla Ezechia: Questo è giorno d’angoscia, di castigo, d’obbrobrio; poiché i figliuoli stan per uscire dal seno materno, ma la forza manca per partorirli. 012 2KI 019 004 Forse l’Eterno, il tuo Dio, ha udite tutte le parole di Rabshaké, che il re d’Assiria, suo signore, ha mandato ad oltraggiare l’Iddio vivente; e, forse, l’Eterno, il tuo Dio, punirà le parole che ha udite. Rivolgigli dunque una preghiera a pro del resto del popolo che sussiste ancora!” 012 2KI 019 005 I servi del re Ezechia si recaron dunque da Isaia. 012 2KI 019 006 Ed Isaia disse loro: “Ecco quel che direte al vostro signore: Così dice l’Eterno: Non ti spaventare per le parole che hai udite, con le quali i servi del re d’Assiria m’hanno oltraggiato. 012 2KI 019 007 Ecco, io metterò in lui uno spirito tale che, all’udire una certa notizia, egli tornerà al suo paese; ed io lo farò cadere di spada nel suo paese”. 012 2KI 019 008 Rabshaké tornò al re d’Assiria, e lo trovò che assediava Libna; poiché egli avea saputo che il suo signore era partito da Lakis. 012 2KI 019 009 Or Sennacherib ricevette notizie di Tirhaka, re d’Etiopia, che dicevano: “Ecco, egli s’è mosso per darti battaglia”; perciò inviò di nuovo dei messi ad Ezechia, dicendo loro: 012 2KI 019 010 “Direte così ad Ezechia, re di Giuda: Il tuo Dio, nel quale confidi, non t’inganni dicendo: Gerusalemme non sarà data nelle mani del re d’Assiria. 012 2KI 019 011 Ecco, tu hai udito quello che i re d’Assiria hanno fatto a tutti i paesi, e come li hanno distrutti; e tu scamperesti? 012 2KI 019 012 Gli dèi delle nazioni che i miei padri distrussero, gli dèi di Gozan, di Haran, di Retsef, dei figliuoli di Eden ch’erano a Telassar, valsero eglino a liberarle? 012 2KI 019 013 Dov’è il re di Hamath, il re d’Arpad, e il re della città di Sefarvaim, di Hena e d’Ivva?” 012 2KI 019 014 Ezechia, ricevuta la lettera per le mani dei messi, la lesse; poi salì alla casa dell’Eterno, e la spiegò davanti all’Eterno; 012 2KI 019 015 e davanti all’Eterno pregò in questo modo: “O Eterno, Dio d’Israele, che siedi sopra i cherubini, tu, tu solo sei l’Iddio di tutti i regni della terra; tu hai fatti i cieli e la terra. 012 2KI 019 016 O Eterno, porgi l’orecchio tuo, e ascolta! o Eterno, apri gli occhi tuoi, e guarda! Ascolta le parole di Sennacherib, che ha mandato quest’uomo per insultare l’Iddio vivente! 012 2KI 019 017 E’ vero, o Eterno: i re d’Assiria hanno desolato le nazioni e i loro paesi, 012 2KI 019 018 e han gettati nel fuoco i loro dèi; perché quelli non erano dèi; erano opera delle mani degli uomini; eran legno e pietra; ed essi li hanno distrutti. 012 2KI 019 019 Ma ora, o Eterno, o Dio nostro, salvaci, te ne supplico, dalle mani di costui, affinché tutti i regni della terra conoscano che tu solo, o Eterno, sei Dio!” 012 2KI 019 020 Allora Isaia, figliuolo di Amots, mandò a dire ad Ezechia: “Così parla l’Eterno, l’Iddio d’Israele: Ho udito la preghiera che mi hai rivolta riguardo a Sennacherib, re d’Assiria. 012 2KI 019 021 Questa è la parola che l’Eterno ha pronunziata contro di lui: “La vergine figliuola di Sion ti sprezza, si fa beffe di te; la figliuola di Gerusalemme scrolla il capo dietro a te. 012 2KI 019 022 Chi hai tu insultato ed oltraggiato? Contro chi hai tu alzata la voce e levati in alto gli occhi tuoi? Contro il Santo d’Israele! 012 2KI 019 023 Per bocca de’ tuoi messi tu hai insultato il Signore, e hai detto: Con la moltitudine de’ miei carri io son salito in vetta alle montagne, son penetrato nei recessi del Libano; io abbatterò i suoi cedri più alti, i suoi cipressi più belli, e arriverò al suo più remoto ricovero, alla sua più magnifica foresta. 012 2KI 019 024 Io ho scavato e ho bevuto delle acque straniere; con la pianta de’ miei piedi prosciugherò tutti i fiumi d’Egitto. 012 2KI 019 025 Non hai udito? Da lungo tempo ho preparato questo: dai tempi antichi ne ho formato il disegno; ed ora ho fatto sì che si compia: che tu riduca città forti in monti di ruine. 012 2KI 019 026 I loro abitanti, privi di forza, sono spaventati e confusi; son come l’erba de’ campi, come il verde tenero de’ prati, come l’erbetta che nasce sui tetti, come grano riarso prima che formi la spiga. 012 2KI 019 027 Ma io so quando ti siedi, quand’esci, quand’entri, e quando t’infurii contro di me. 012 2KI 019 028 E per codesto tuo infuriare contro di me e perché la tua arroganza è giunta alle mie orecchie, io ti metterò il mio anello nelle narici, il mio morso in bocca, e ti rimenerò indietro per la via che hai fatta, venendo”. 012 2KI 019 029 E questo, o Ezechia, ti servirà di segno: Quest’anno si mangerà il frutto del grano caduto; il secondo anno, quello che crescerà da sé; ma il terzo anno, seminerete e mieterete; pianterete vigne, e ne mangerete il frutto. 012 2KI 019 030 E ciò che resterà della casa di Giuda e scamperà, continuerà a mettere radici all’ingiù e a portar frutto in alto; 012 2KI 019 031 poiché da Gerusalemme uscirà un residuo, e dal monte Sion uscirà quel che sarà scampato. Questo farà lo zelo ardente dell’Eterno degli eserciti! 012 2KI 019 032 Perciò così parla l’Eterno riguardo al re d’Assiria: Egli non entrerà in questa città, e non vi lancerà freccia; non le si farà innanzi con scudi, e non eleverà trincee contro ad essa. 012 2KI 019 033 Ei se ne tornerà per la via ond’è venuto, e non entrerà in questa città, dice l’Eterno. 012 2KI 019 034 Io proteggerò questa città affin di salvarla, per amor di me stesso e per amor di Davide, mio servo”. 012 2KI 019 035 E quella stessa notte avvenne che l’angelo dell’Eterno uscì e colpì nel campo degli Assiri cent’ottantacinquemila uomini; e quando la gente si levò la mattina, ecco, eran tutti cadaveri. 012 2KI 019 036 Allora Sennacherib re d’Assiria levò il campo, partì e se ne tornò a Ninive, dove rimase. 012 2KI 019 037 E avvenne che, mentr’egli stava adorando nella casa del suo dio Nisroc, i suoi figliuoli Adrammelec e Saretser lo uccisero a colpi di spada, e si rifugiarono nel paese di Ararat. Esarhaddon, suo figliuolo, regnò in luogo suo. 012 2KI 020 001 In quel tempo, Ezechia fu malato a morte. Il profeta Isaia, figliuolo di Amots, si recò da lui, e gli disse: “Così parla l’Eterno: Metti ordine alle cose della tua casa; perché tu sei un uomo morto; non vivrai”. 012 2KI 020 002 Allora Ezechia volse la faccia verso il muro, e fece una preghiera all’Eterno, dicendo: 012 2KI 020 003 “O Eterno, te ne supplico, ricordati come io ho camminato nel tuo cospetto con fedeltà e con integrità di cuore, e come ho fatto ciò ch’è bene agli occhi tuoi”. Ed Ezechia dette in un gran pianto. 012 2KI 020 004 Isaia non era ancora giunto nel centro della città, quando la parola dell’Eterno gli fu rivolta in questi termini: 012 2KI 020 005 “Torna indietro, e di’ ad Ezechia, principe del mio popolo: Così parla l’Eterno, l’Iddio di Davide tuo padre: Ho udita la tua preghiera, ho vedute le tue lacrime; ecco, io ti guarisco; fra tre giorni salirai alla casa dell’Eterno. 012 2KI 020 006 Aggiungerò alla tua vita quindici anni, libererò te e questa città dalle mani del re d’Assiria, e proteggerò questa città per amor di me stesso, e per amor di Davide mio servo”. 012 2KI 020 007 Ed Isaia disse: “Prendete un impiastro di fichi secchi!” Lo presero, e lo misero sull’ulcera, e il re guarì. 012 2KI 020 008 Or Ezechia avea detto ad Isaia: “A che segno riconoscerò io che l’Eterno mi guarirà e che fra tre giorni salirò alla casa dell’Eterno?” 012 2KI 020 009 E Isaia gli avea risposto: “Eccoti da parte dell’Eterno il segno, dal quale riconoscerai che l’Eterno adempirà la parola che ha pronunziata: Vuoi tu che l’ombra s’allunghi per dieci gradini ovvero retroceda di dieci gradini?” 012 2KI 020 010 Ezechia rispose: “E’ cosa facile che l’ombra s’allunghi per dieci gradini; no; l’ombra retroceda piuttosto di dieci gradini”. 012 2KI 020 011 E il profeta Isaia invocò l’Eterno, il quale fece retrocedere l’ombra di dieci gradini sui gradini d’Achaz, sui quali era discesa. 012 2KI 020 012 In quel tempo, Berodac-Baladan, figliuolo di Baladan, re di Babilonia, mandò una lettera e un dono ad Ezechia, giacché avea sentito che Ezechia era stato infermo. 012 2KI 020 013 Ezechia dette udienza agli ambasciatori, e mostrò loro la casa dov’erano tutte le sue cose preziose, l’argento, l’oro, gli aromi, gli oli finissimi, il suo arsenale, e tutto quello che si trovava nei suoi tesori. Non vi fu cosa nella sua casa e in tutti i suoi domini, che Ezechia non mostrasse loro. 012 2KI 020 014 Allora il profeta Isaia si recò dal re Ezechia, e gli disse: “Che hanno detto quegli uomini? e donde son venuti a te?” Ezechia rispose: “Son venuti da un paese lontano: da Babilonia”. 012 2KI 020 015 Isaia disse: “Che hanno veduto in casa tua?” Ezechia rispose: “Hanno veduto tutto quello ch’è in casa mia; non v’è cosa nei miei tesori, ch’io non abbia mostrata loro”. 012 2KI 020 016 Allora Isaia disse ad Ezechia: “Ascolta la parola dell’Eterno: 012 2KI 020 017 Ecco, i giorni stanno per venire, quando tutto quello ch’è in casa tua e tutto quello che i tuoi padri hanno accumulato fin al dì d’oggi, sarà trasportato a Babilonia; e nulla ne rimarrà, dice l’Eterno. 012 2KI 020 018 E de’ tuoi figliuoli che saranno usciti da te, che tu avrai generati, ne saranno presi per farne degli eunuchi nel palazzo del re di Babilonia”. 012 2KI 020 019 Ed Ezechia rispose ad Isaia: “La parola dell’Eterno che tu hai pronunziata, è buona”. E aggiunse: “Sì, se almeno vi sarà pace e sicurtà durante i giorni miei”. 012 2KI 020 020 Il rimanente delle azioni di Ezechia, e tutte le sue prodezze, e com’egli fece il serbatoio e l’acquedotto e condusse le acque nella città, sono cose scritte nel libro delle Cronache dei re di Giuda. 012 2KI 020 021 Ezechia s’addormentò coi suoi padri, e Manasse, suo figliuolo, regnò in luogo suo. 012 2KI 021 001 Manasse avea dodici anni quando cominciò a regnare, e regnò cinquantacinque anni a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Heftsiba. 012 2KI 021 002 Egli fece ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno, seguendo le abominazioni delle nazioni che l’Eterno avea cacciate d’innanzi ai figliuoli d’Israele. 012 2KI 021 003 Egli riedificò gli alti luoghi che Ezechia suo padre avea distrutti, eresse altari a Baal, fece un idolo d’Astarte, come avea fatto Achab re d’Israele, e adorò tutto l’esercito del cielo e lo servì. 012 2KI 021 004 Eresse pure degli altari ad altri dèi nella casa dell’Eterno, riguardo alla quale l’Eterno avea detto: “In Gerusalemme io porrò il mio nome”. 012 2KI 021 005 Eresse altari a tutto l’esercito del cielo nei due cortili della casa dell’Eterno. 012 2KI 021 006 Fece passare pel fuoco il suo figliuolo, si dette alla magia e agl’incantesimi, e istituì di quelli che evocavano gli spiriti e predicevan l’avvenire; s’abbandonò interamente a fare ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno, provocandolo ad ira. 012 2KI 021 007 Mise l’idolo d’Astarte che avea fatto, nella casa riguardo alla quale l’Eterno avea detto a Davide e a Salomone suo figliuolo: “In questa casa, e a Gerusalemme, che io ho scelta fra tutte le tribù d’Israele, porrò il mio nome in perpetuo; 012 2KI 021 008 e non permetterò più che il piè d’Israele vada errando fuori del paese ch’io detti ai suoi padri, purché essi abbian cura di mettere in pratica tutto quello che ho loro comandato, e tutta la legge che il mio servo Mosè ha loro prescritta”. 012 2KI 021 009 Ma essi non obbedirono, e Manasse li indusse a far peggio delle nazioni che l’Eterno avea distrutte dinanzi ai figliuoli d’Israele. 012 2KI 021 010 E l’Eterno parlò per mezzo de’ suoi servi, i profeti, in questi termini: 012 2KI 021 011 “Giacché Manasse, re di Giuda, ha commesso queste abominazioni e ha fatto peggio di quanto fecer mai gli Amorei, prima di lui, e mediante i suoi idoli ha fatto peccare anche Giuda, 012 2KI 021 012 così dice l’Eterno, l’Iddio d’Israele: Ecco, io faccio venire su Gerusalemme e su Giuda tali sciagure, che chiunque ne udrà parlare n’avrà intronate le orecchie. 012 2KI 021 013 E stenderò su Gerusalemme la cordella di Samaria e il livello della casa di Achab; e ripulirò Gerusalemme come si ripulisce un piatto, che, dopo ripulito, si vòlta sottosopra. 012 2KI 021 014 E abbandonerò quel che resta della mia eredità; li darò nelle mani dei loro nemici, e diverranno preda e bottino di tutti i loro nemici, 012 2KI 021 015 perché hanno fatto ciò ch’è male agli occhi miei, e m’hanno provocato ad ira dal giorno che i loro padri uscirono dall’Egitto, fino al dì d’oggi”. 012 2KI 021 016 Manasse sparse inoltre moltissimo sangue innocente: tanto, da empirne Gerusalemme da un capo all’altro; senza contare i peccati che fece commettere a Giuda, facendo ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno. 012 2KI 021 017 Il rimanente delle azioni di Manasse, e tutto quello che fece, e i peccati che commise, si trova scritto nel libro delle Cronache dei re di Giuda. 012 2KI 021 018 Manasse s’addormentò coi suoi padri, e fu sepolto nel giardino della sua casa, nel giardino di Uzza; e Amon, suo figliuolo, regnò in luogo suo. 012 2KI 021 019 Amon avea ventidue anni quando cominciò a regnare, e regnò due anni a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Meshullemeth, figliuola di Haruts di Jotba. 012 2KI 021 020 Egli fece ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno, come avea fatto Manasse suo padre; 012 2KI 021 021 seguì in tutto la via battuta dal padre suo, servì agl’idoli ai quali avea servito suo padre, e li adorò; 012 2KI 021 022 abbandonò l’Eterno, l’Iddio dei suoi padri, e non camminò per la via dell’Eterno. 012 2KI 021 023 Or i servi di Amon ordirono una congiura contro di lui, e uccisero il re in casa sua. 012 2KI 021 024 Ma il popolo del paese mise a morte tutti quelli che avean congiurato contro il re Amon, e fece re, in sua vece, Giosia suo figliuolo. 012 2KI 021 025 Il rimanente delle azioni compiute da Amon, si trova scritto nel libro delle Cronache dei re di Giuda. 012 2KI 021 026 Egli fu sepolto nel suo sepolcro, nel giardino di Uzza; e Giosia, suo figliuolo, regnò in luogo suo. 012 2KI 022 001 Giosia avea otto anni quando incominciò a regnare, e regnò trentun anni a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Jedida, figliuola d’Adaia, da Botskath. 012 2KI 022 002 Egli fece ciò ch’è giusto agli occhi dell’Eterno, e camminò in tutto e per tutto per la via di Davide suo padre, senza scostarsene né a destra né a sinistra. 012 2KI 022 003 Or l’anno diciottesimo del re Giosia, il re mandò nella casa dell’Eterno Shafan, il segretario, figliuolo di Atsalia, figliuolo di Meshullam, e gli disse: 012 2KI 022 004 “Sali da Hilkia, il sommo sacerdote, e digli che metta assieme il danaro ch’è stato portato nella casa dell’Eterno, e che i custodi della soglia hanno raccolto dalle mani del popolo; 012 2KI 022 005 che lo si consegni ai direttori preposti ai lavori della casa dell’Eterno; e che questi lo diano agli operai addetti alle riparazioni della casa dell’Eterno: 012 2KI 022 006 ai legnaiuoli, ai costruttori ed ai muratori, e se ne servano per comprare del legname e delle pietre da tagliare, per le riparazioni della casa. 012 2KI 022 007 Ma non si farà render conto a quelli in mano ai quali sarà rimesso il danaro, perché agiscono con fedeltà”. 012 2KI 022 008 Allora il sommo sacerdote Hilkia disse a Shafan, il segretario: “Ho trovato nella casa dell’Eterno il libro della legge”. E Hilkia diede il libro a Shafan, che lo lesse. 012 2KI 022 009 E Shafan, il segretario, andò a riferir la cosa al re, e gli disse: “I tuoi servi hanno versato il danaro che s’è trovato nella casa, e l’hanno consegnato a quelli che son preposti ai lavori della casa dell’Eterno”. 012 2KI 022 010 E Shafan, il segretario, disse ancora al re: “Il sacerdote Hilkia mi ha dato un libro”. E Shafan lo lesse alla presenza del re. 012 2KI 022 011 Quando il re ebbe udite le parole del libro della legge, si stracciò le vesti. 012 2KI 022 012 Poi diede quest’ordine al sacerdote Hilkia, ad Ahikam, figliuolo di Shafan, ad Acbor, figliuolo di Micaia, a Shafan, il segretario, e ad Asaia, servo del re: 012 2KI 022 013 “Andate a consultare l’Eterno per me, per il popolo e per tutto Giuda, riguardo alle parole di questo libro che s’è trovato; giacché grande è l’ira dell’Eterno che s’è accesa contro di noi, perché i nostri padri non hanno ubbidito alle parole di questo libro, e non hanno messo in pratica tutto quello che in esso ci è prescritto”. 012 2KI 022 014 Il sacerdote Hilkia, Ahikam, Acbor, Shafan ed Asaia andarono dalla profetessa Hulda, moglie di Shallum, guardaroba, figliuolo di Tikva, figliuolo di Harhas. Essa dimorava a Gerusalemme, nel secondo quartiere; e quando ebbero parlato con lei, ella disse loro: 012 2KI 022 015 “Così dice l’Eterno, l’Iddio d’Israele: Dite all’uomo che vi ha mandati da me: 012 2KI 022 016 Così dice l’Eterno: Ecco, io farò venire delle sciagure su questo luogo e sopra i suoi abitanti, conformemente a tutte le parole del libro che il re di Giuda ha letto. 012 2KI 022 017 Essi m’hanno abbandonato ed hanno offerto profumi ad altri dèi per provocarmi ad ira con tutte le opere delle loro mani; perciò la mia ira s’è accesa contro questo luogo, e non si estinguerà. 012 2KI 022 018 Quanto al re di Giuda che v’ha mandati a consultare l’Eterno, gli direte questo: Così dice l’Eterno, l’Iddio d’Israele, riguardo alle parole che tu hai udite: 012 2KI 022 019 Giacché il tuo cuore è stato toccato, giacché ti sei umiliato dinanzi all’Eterno, udendo ciò che io ho detto contro questo luogo e contro i suoi abitanti, che saranno cioè abbandonati alla desolazione ed alla maledizione; giacché ti sei stracciate le vesti e hai pianto dinanzi a me, anch’io t’ho ascoltato, dice l’Eterno. 012 2KI 022 020 Perciò, ecco, io ti riunirò coi tuoi padri, e te n’andrai in pace nel tuo sepolcro; e gli occhi tuoi non vedranno tutte le sciagure ch’io farò piombare su questo luogo”. E quelli riferirono al re la risposta. 012 2KI 023 001 Allora il re mandò a far raunare presso di sé tutti gli anziani di Giuda e di Gerusalemme. 012 2KI 023 002 E il re salì alla casa dell’Eterno, con tutti gli uomini di Giuda, tutti gli abitanti di Gerusalemme, i sacerdoti, i profeti e tutto il popolo, piccoli e grandi, e lesse in loro presenza tutte le parole del libro del patto, ch’era stato trovato nella casa dell’Eterno. 012 2KI 023 003 Il re, stando in piedi sul palco, stabilì un patto dinanzi all’Eterno, impegnandosi di seguire l’Eterno, d’osservare i suoi comandamenti, i suoi precetti e le sue leggi con tutto il cuore e con tutta l’anima, per mettere in pratica le parole di questo patto, scritte in quel libro. E tutto il popolo acconsentì al patto. 012 2KI 023 004 E il re ordinò al sommo sacerdote Hilkia, ai sacerdoti del secondo ordine e ai custodi della soglia di trar fuori del tempio dell’Eterno tutti gli arredi che erano stati fatti per Baal, per Astarte e per tutto l’esercito celeste, e li arse fuori di Gerusalemme nei campi del Kidron, e ne portò le ceneri a Bethel. 012 2KI 023 005 E destituì i sacerdoti idolatri che i re di Giuda aveano istituito per offrir profumi negli alti luoghi nelle città di Giuda e nei dintorni di Gerusalemme, e quelli pure che offrivan profumi a Baal, al sole, alla luna, ai segni dello zodiaco, e a tutto l’esercito del cielo. 012 2KI 023 006 Trasse fuori dalla casa dell’Eterno l’idolo d’Astarte, che trasportò fuori di Gerusalemme verso il torrente Kidron; l’arse presso il torrente Kidron, lo ridusse in cenere, e ne gettò la cenere sui sepolcri della gente del popolo. 012 2KI 023 007 Demolì le case di quelli che si prostituivano, le quali si trovavano nella casa dell’Eterno, e dove le donne tessevano delle tende per Astarte. 012 2KI 023 008 Fece venire tutti i sacerdoti dalle città di Giuda, contaminò gli alti luoghi dove i sacerdoti aveano offerto profumi, da Gheba a Beer-Sceba, e abbatté gli alti luoghi delle porte: quello ch’era all’ingresso della porta di Giosuè, governatore della città, e quello ch’era a sinistra della porta della città. 012 2KI 023 009 Or que’ sacerdoti degli alti luoghi non salivano a sacrificare sull’altare dell’Eterno a Gerusalemme; mangiavan però pane azzimo in mezzo ai loro fratelli. 012 2KI 023 010 Contaminò Tofeth, nella valle dei figliuoli di Hinnom, affinché nessuno facesse più passare per il fuoco il suo figliuolo o la sua figliuola in onore di Molec. 012 2KI 023 011 Non permise più che i cavalli consacrati al sole dai re di Giuda entrassero nella casa dell’Eterno, nell’abitazione dell’eunuco Nethan-Melec, ch’era nel recinto del tempio; e diede alle fiamme i carri del sole. 012 2KI 023 012 Il re demolì gli altari ch’erano sulla terrazza della camera superiore di Achaz, e che i re di Giuda aveano fatti, e gli altari che avea fatti Manasse nei due cortili della casa dell’Eterno; e, dopo averli fatti a pezzi e tolti di là, ne gettò la polvere nel torrente Kidron. 012 2KI 023 013 E il re contaminò gli alti luoghi ch’erano dirimpetto a Gerusalemme, a destra del monte della perdizione, e che Salomone re d’Israele aveva eretti in onore di Astarte, l’abominazione dei Sidoni, di Kemosh, l’abominazione di Moab, e di Milcom, l’abominazione dei figliuoli d’Ammon. 012 2KI 023 014 E spezzò le statue, abbatté gl’idoli d’Astarte, e riempì que’ luoghi d’ossa umane. 012 2KI 023 015 Abbatté pure l’altare che era a Bethel, e l’alto luogo, fatto da Geroboamo, figliuolo di Nebat, il quale avea fatto peccare Israele: arse l’alto luogo e lo ridusse in polvere, ed arse l’idolo d’Astarte. 012 2KI 023 016 Or Giosia, voltatosi, scòrse i sepolcri ch’eran quivi sul monte, e mandò a trarre le ossa fuori da quei sepolcri, e le arse sull’altare, contaminandolo, secondo la parola dell’Eterno pronunziata dall’uomo di Dio, che aveva annunziate queste cose. 012 2KI 023 017 Poi disse: “Che monumento è quello ch’io vedo là?” La gente della città gli rispose: “E’ il sepolcro dell’uomo di Dio che venne da Giuda, e che proclamò contro l’altare di Bethel queste cose che tu hai fatte”. 012 2KI 023 018 Egli disse: “Lasciatelo stare; nessuno muova le sue ossa!” Così le sue ossa furon conservate con le ossa del profeta ch’era venuto da Samaria. 012 2KI 023 019 Giosia fece anche sparire tutte le case degli alti luoghi che erano nella città di Samaria e che i re d’Israele aveano fatte per provocare ad ira l’Eterno, e fece di essi esattamente quel che avea fatto di quei di Bethel. 012 2KI 023 020 Immolò sugli altari tutti i sacerdoti degli alti luoghi che eran colà, e su quegli altari bruciò ossa umane. Poi tornò a Gerusalemme. 012 2KI 023 021 Il re diede a tutto il popolo quest’ordine: “Fate la Pasqua in onore dell’Eterno, del vostro Dio, secondo che sta scritto in questo libro del patto”. 012 2KI 023 022 Poiché Pasqua simile non era stata fatta dal tempo de’ giudici che avean governato Israele, e per tutto il tempo dei re d’Israele e dei re di Giuda; 012 2KI 023 023 ma nel diciottesimo anno del re Giosia cotesta Pasqua fu fatta, in onor dell’Eterno, a Gerusalemme. 012 2KI 023 024 Giosia fe’ pure sparire quelli che evocavano gli spiriti e quelli che predicevano l’avvenire, le divinità familiari, gl’idoli e tutte le abominazioni che si vedevano nel paese di Giuda e a Gerusalemme, affin di mettere in pratica le parole della legge, scritte nel libro che il sacerdote Hilkia avea trovato nella casa dell’Eterno. 012 2KI 023 025 E prima di Giosia non c’è stato re che come lui si sia convertito all’Eterno con tutto il suo cuore, con tutta l’anima sua e con tutta la sua forza, seguendo in tutto la legge di Mosè; e, dopo di lui, non n’è sorto alcuno di simile. 012 2KI 023 026 Tuttavia l’Eterno non desistette dall’ardore della grand’ira ond’era infiammato contro Giuda, a motivo di tutti gli oltraggi coi quali Manasse lo avea provocato ad ira. 012 2KI 023 027 E l’Eterno disse: “Anche Giuda io torrò d’innanzi al mio cospetto come n’ho tolto Israele; e rigetterò Gerusalemme, la città ch’io m’ero scelta, e la casa della quale avevo detto: Là sarà il mio nome”. 012 2KI 023 028 Il rimanente delle azioni di Giosia, tutto quello che fece, si trova scritto nel libro delle Cronache dei re di Giuda. 012 2KI 023 029 A tempo suo, Faraone Neco, re d’Egitto, salì contro il re d’Assiria, verso il fiume Eufrate. Il re Giosia gli marciò contro, e Faraone, al primo incontro, l’uccise a Meghiddo. 012 2KI 023 030 I suoi servi lo menaron via morto sopra un carro, e lo trasportarono da Meghiddo a Gerusalemme, dove lo seppellirono nel suo sepolcro. E il popolo del paese prese Joachaz, figliuolo di Giosia, lo unse, e lo fece re in luogo di suo padre. 012 2KI 023 031 Joachaz avea ventitre anni quando cominciò a regnare, e regnò tre mesi a Gerusalemme. Il nome di sua madre era Hamutal, figliuola di Geremia da Libna. 012 2KI 023 032 Egli fece ciò ch’è male agli occhi del l’Eterno, in tutto e per tutto come avean fatto i suoi padri. 012 2KI 023 033 Faraone Neco lo mise in catene a Ribla, nel paese di Hamath, perché non regnasse più a Gerusalemme; e impose al paese un’indennità di cento talenti d’argento e di un talento d’oro. 012 2KI 023 034 E Faraone Neco fece re Eliakim, figliuolo di Giosia, in luogo di Giosia suo padre, e gli mutò il nome in quello di Joiakim; e, preso Joachaz, lo menò in Egitto, dove morì. 012 2KI 023 035 Joiakim diede a Faraone l’argento e l’oro; ma, per pagare quel danaro secondo l’ordine di Faraone, tassò il paese; e, imponendo a ciascuno una certa tassa, cavò dal popolo del paese l’argento e l’oro da dare a Faraone Neco. 012 2KI 023 036 Joiakim avea venticinque anni quando cominciò a regnare, e regnò undici anni a Gerusalemme. Il nome di sua madre era Zebudda, figliuola di Pedaia da Ruma. 012 2KI 023 037 Egli fece ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno, in tutto e per tutto come aveano fatto i suoi padri. 012 2KI 024 001 Al suo tempo, venne Nebucadnetsar re di Babilonia, e Joiakim gli fu assoggettato per tre anni; poi tornò a ribellarsi. 012 2KI 024 002 E l’Eterno mandò contro Joiakim schiere di Caldei, di Siri, schiere di Moabiti, schiere di Ammoniti, le mandò contro Giuda per distruggerlo, secondo la parola che l’Eterno avea pronunziata per mezzo dei profeti, suoi servi. 012 2KI 024 003 Questo avvenne solo per ordine dell’Eterno, il quale voleva allontanare Giuda dalla sua presenza, a motivo di tutti i peccati che Manasse avea commessi, 012 2KI 024 004 e a motivo pure del sangue innocente ch’egli avea sparso, e di cui avea riempito Gerusalemme. Per questo l’Eterno non volle perdonare. 012 2KI 024 005 Il rimanente delle azioni di Joiakim, tutto quello che fece, si trova scritto nel libro delle Cronache dei re di Giuda. 012 2KI 024 006 Joiakim s’addormentò coi suoi padri, e Joiakin, suo figliuolo, regnò in luogo suo. 012 2KI 024 007 Or il re d’Egitto, non uscì più dal suo paese, perché il re di Babilonia avea preso tutto quello che era stato del re d’Egitto, dal torrente d’Egitto al fiume Eufrate. 012 2KI 024 008 Joiakin avea diciotto anni quando cominciò a regnare, e regnò a Gerusalemme tre mesi. Sua madre si chiamava Nehushta, figliuola di Elnathan da Gerusalemme. 012 2KI 024 009 Egli fece ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno, in tutto e per tutto come avea fatto suo padre. 012 2KI 024 010 In quel tempo, i servi di Nebucadnetsar, re di Babilonia, salirono contro Gerusalemme, e la città fu cinta d’assedio. 012 2KI 024 011 E Nebucadnetsar, re di Babilonia, giunse davanti alla città mentre la sua gente la stava assediando. 012 2KI 024 012 Allora Joiakin, re di Giuda, si recò dal re di Babilonia, con sua madre, i suoi servi, i suoi capi ed i suoi eunuchi. E il re di Babilonia lo fece prigioniero, l’ottavo anno del suo regno. 012 2KI 024 013 E, come l’Eterno avea predetto, portò via di là tutti i tesori della casa dell’Eterno e i tesori della casa del re, e spezzò tutti gli utensili d’oro che Salomone, re d’Israele, avea fatti per il tempio dell’Eterno. 012 2KI 024 014 E menò in cattività tutta Gerusalemme, tutti i capi, tutti gli uomini valorosi, in numero di diecimila prigioni, e tutti i legnaiuoli e i fabbri; non vi rimase che la parte più povera della popolazione del paese. 012 2KI 024 015 E deportò Joiakin a Babilonia; e menò in cattività da Gerusalemme a Babilonia la madre del re, le mogli del re, gli eunuchi di lui, 012 2KI 024 016 i magnati del paese, tutti i guerrieri, in numero di settemila, i legnaiuoli e i fabbri, in numero di mille, tutta gente valorosa e atta alla guerra. Il re di Babilonia li menò in cattività a Babilonia. 012 2KI 024 017 E il re di Babilonia fece re, in luogo di Joiakin, Mattania, zio di lui, al quale mutò il nome in quello di Sedekia. 012 2KI 024 018 Sedekia avea ventun anni quando cominciò a regnare, e regnò a Gerusalemme undici anni. Sua madre si chiamava Hamutal, figliuola di Geremia da Libna. 012 2KI 024 019 Egli fece ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno, in tutto e per tutto come avea fatto Joiakim. 012 2KI 024 020 E a causa dell’ira dell’Eterno contro Gerusalemme e Giuda, le cose arrivarono al punto che l’Eterno li cacciò via dalla sua presenza. 012 2KI 025 001 E Sedekia si ribellò al re di Babilonia. L’anno nono del regno di Sedekia, il decimo giorno del decimo mese, Nebucadnetsar, re di Babilonia, venne con tutto il suo esercito contro Gerusalemme; s’accampò contro di lei, e le costruì attorno delle trincee. 012 2KI 025 002 E la città fu assediata fino all’undecimo anno del re Sedekia. 012 2KI 025 003 Il nono giorno del quarto mese, la carestia era grave nella città; e non c’era più pane per il popolo del paese. 012 2KI 025 004 Allora fu fatta una breccia alla città, e tutta la gente di guerra fuggì, di notte, per la via della porta fra le due mura, in prossimità del giardino del re, mentre i Caldei stringevano la città da ogni parte. E il re prese la via della pianura; 012 2KI 025 005 ma l’esercito dei Caldei lo inseguì, lo raggiunse nelle pianure di Gerico, e tutto l’esercito di lui si disperse e l’abbandonò. 012 2KI 025 006 Allora i Caldei presero il re, e lo condussero al re di Babilonia a Ribla, dove fu pronunziata sentenza contro di lui. 012 2KI 025 007 I figliuoli di Sedekia furono scannati in sua presenza; poi cavaron gli occhi a Sedekia; lo incatenarono con una doppia catena di rame, e lo menarono a Babilonia. 012 2KI 025 008 Or il settimo giorno del quinto mese era il diciannovesimo anno di Nebucadnetsar, re di Babilonia Nebuzaradan, capitano della guardia del corpo, servo del re di Babilonia, giunse a Gerusalemme, 012 2KI 025 009 ed arse la casa dell’Eterno e la casa del re, e diede alle fiamme tutte le case di Gerusalemme, tutte le case della gente ragguardevole. 012 2KI 025 010 E tutto l’esercito dei Caldei ch’era col capitano della guardia atterrò da tutte le parti le mura di Gerusalemme. 012 2KI 025 011 Nebuzaradan, capitano della guardia, menò in cattività i superstiti ch’erano rimasti nella città, i fuggiaschi che s’erano arresi al re di Babilonia, e il resto della popolazione. 012 2KI 025 012 Il capitano della guardia non lasciò che alcuni dei più poveri del paese a coltivar le vigne ed i campi. 012 2KI 025 013 I Caldei spezzarono le colonne di rame ch’erano nella casa dell’Eterno, le basi, il mar di rame ch’era nella casa dell’Eterno, e ne portaron via il rame a Babilonia. 012 2KI 025 014 Presero le pignatte, le palette, i coltelli, le coppe e tutti gli utensili di rame coi quali si faceva il servizio. 012 2KI 025 015 Il capitano della guardia prese pure i bracieri, i bacini: l’oro di ciò ch’era d’oro, l’argento di ciò ch’era d’argento. 012 2KI 025 016 Quanto alle due colonne, al mare e alle basi che Salomone avea fatti per la casa dell’Eterno, il rame di tutti questi oggetti aveva un peso incalcolabile. 012 2KI 025 017 L’altezza di una di queste colonne era di diciotto cubiti, e v’era su un capitello di rame alto tre cubiti; e attorno al capitello v’erano un reticolato e delle melagrane, ogni cosa di rame; lo stesso era della seconda colonna, munita pure di reticolato. 012 2KI 025 018 Il capitano della guardia prese Seraia, il sommo sacerdote, Sofonia, il secondo sacerdote, 012 2KI 025 019 e i tre custodi della soglia, e prese nella città un eunuco che comandava la gente di guerra, cinque uomini di fra i consiglieri intimi del re che furon trovati nella città, il segretario del capo dell’esercito che arrolava il popolo del paese, e sessanta privati che furono anch’essi trovati nella città. 012 2KI 025 020 Nebuzaradan, capitano della guardia, li prese e li condusse al re di Babilonia a Ribla; 012 2KI 025 021 e il re di Babilonia li fece colpire a morte a Ribla, nel paese di Hamath. Così Giuda fu menato in cattività lungi dal suo paese. 012 2KI 025 022 Quanto al popolo che rimase nel paese di Giuda, lasciatovi da Nebucadnetsar, re di Babilonia, il re pose a governarli Ghedalia, figliuolo di Ahikam, figliuolo di Shafan. 012 2KI 025 023 Quando tutti i capitani della gente di guerra e i loro uomini ebbero udito che il re di Babilonia avea fatto Ghedalia governatore, si recarono da Ghedalia a Mitspa: erano Ismael figliuolo di Nethania, Johanan figliuolo di Kareah, Seraia figliuolo di Tanhumet da Netofah, Jaazania figliuolo d’uno di Maacah, con la loro gente. 012 2KI 025 024 Ghedalia fece ad essi e alla loro gente, un giuramento, dicendo: “Non v’incutano timore i servi dei Caldei: restate nel paese, servite al re di Babilonia, e ve ne troverete bene”. 012 2KI 025 025 Ma il settimo mese, Ismael, figliuolo di Nethania, figliuolo di Elishama, di stirpe reale, venne accompagnato da dieci uomini e colpirono a morte Ghedalia insieme coi Giudei e coi Caldei ch’eran con lui a Mitspa. 012 2KI 025 026 E tutto il popolo, piccoli e grandi, e i capitani della gente di guerra si levarono e se ne andarono in Egitto, perché avean paura dei Caldei. 012 2KI 025 027 Il trentasettesimo anno della cattività di Joiakin, re di Giuda, il ventisettesimo giorno del dodicesimo mese, Evilmerodac, re di Babilonia, l’anno stesso che cominciò a regnare, fece grazia a Joiakin, re di Giuda, e lo trasse di prigione; 012 2KI 025 028 gli parlò benignamente, e mise il trono d’esso più in alto di quello degli altri re ch’eran con lui a Babilonia. 012 2KI 025 029 Gli fece mutare le vesti di prigione; e Joiakin mangiò sempre a tavola con lui per tutto il tempo ch’ei visse: 012 2KI 025 030 il re provvide continuamente al suo mantenimento quotidiano, fintanto che visse. # # BOOK 013 1CH 1 Chronicles 1 Cronache 013 1CH 001 001 Adamo, Seth, Enosh; 013 1CH 001 002 Kenan, Mahalaleel, Jared; 013 1CH 001 003 Enoc, Methushelah, Lamec; 013 1CH 001 004 Noè, Sem, Cam, e Jafet. 013 1CH 001 005 Figliuoli di Jafet: Gomer, Magog, Madai, Javan, Tubal, Mescec e Tiras. 013 1CH 001 006 Figliuoli di Gomer: Ashkenaz, Rifat Togarma. 013 1CH 001 007 Figliuoli di Javan: Elisha, Tarsis, Kittim e Rodanim. 013 1CH 001 008 Figliuoli di Cam: Cush, Mitsraim, Put e Canaan. 013 1CH 001 009 Figliuoli di Cush: Seba, Havila, Sabta, Raama e Sabteca. Figliuoli di Raama: Sceba e Dedan. 013 1CH 001 010 Cush generò Nimrod, che cominciò ad esser potente sulla terra. 013 1CH 001 011 Mitsraim generò i Ludim, gli Anamim, i Lehabim, i Naftuhim, 013 1CH 001 012 i Pathrusim, i Casluhim (donde uscirono i Filistei) e i Caftorim. 013 1CH 001 013 Canaan generò Sidon, suo primogenito, e Heth, 013 1CH 001 014 e i Gebusei, gli Amorei, i Ghirgasei, 013 1CH 001 015 gli Hivvei, gli Archei, i Sinei, 013 1CH 001 016 gli Arvadei, i Tsemarei e gli Hamathei. 013 1CH 001 017 Figliuoli di Sem: Elam, Assur, Arpacshad, Lud e Aram; Uz, Hul, Ghether e Mescec. 013 1CH 001 018 Arpacshad generò Scelah, e Scelah generò Eber. 013 1CH 001 019 Ad Eber nacquero due figliuoli: il nome dell’uno fu Peleg, perché ai suoi giorni la terra fu spartita; e il nome del suo fratello fu Joktan. 013 1CH 001 020 Joktan generò Almodad, Scelef, Hatsarmaveth, Jerah, 013 1CH 001 021 Hadoram, Uzal, Diklah, 013 1CH 001 022 Ebal, Abimael, Sceba, Ofir, Havila e Jobab. 013 1CH 001 023 Tutti questi furono figliuoli di Joktan. 013 1CH 001 024 Sem, Arpacshad, Scelah, 013 1CH 001 025 Eber, Peleg, Reu, 013 1CH 001 026 Serug, Nahor, Terah, 013 1CH 001 027 Abramo, che è Abrahamo. 013 1CH 001 028 Figliuoli di Abrahamo: Isacco e Ismaele. 013 1CH 001 029 Questi sono i loro discendenti: il primogenito d’Ismaele fu Nebaioth; poi, Kedar, Adbeel, Mibsam, 013 1CH 001 030 Mishma, Duma, Massa, Hadad, Tema, 013 1CH 001 031 Jetur, Nafish e Kedma. Questi furono i figliuoli d’Ismaele. 013 1CH 001 032 Figliuoli di Ketura, concubina d’Abrahamo: essa partorì Zimran, Jokshan, Medan, Madian, Jishbak e Shuach. Figliuoli di Jokshan: Sceba e Dedan. 013 1CH 001 033 Figliuoli di Madian: Efa, Efer, Hanoch, Abida ed Eldaa. Tutti questi furono i figliuoli di Ketura. 013 1CH 001 034 Abrahamo generò Isacco. Figliuoli d’Isacco: Esaù e Israele. 013 1CH 001 035 Figliuoli di Esaù: Elifaz, Reuel, Ieush, Ialam e Korah. 013 1CH 001 036 Figliuoli di Elifaz: Teman, Omar, Tsefi, Gatam, Kenaz, Timna ed Amalek. 013 1CH 001 037 Figliuoli di Reuel: Nahath, Zerach, Shammah e Mizza. 013 1CH 001 038 Figliuoli di Seir: Lotan, Shobal, Tsibeon, Ana, Dishon, Etser e Dishan. 013 1CH 001 039 Figliuoli di Lotan: Hori e Homam; e la sorella di Lotan fu Timna. 013 1CH 001 040 Figliuoli di Shobal: Alian, Manahath, Ebal, Scefi e Onam. Figliuoli di Tsibeon: Aiah e Ana. 013 1CH 001 041 Figliuoli di Ana: Dishon. Figliuoli di Dishon: Hamran, Eshban, Jthran e Keran. 013 1CH 001 042 Figliuoli di Etser: Bilhan, Zaavan, Jaakan. Figliuoli di Dishon: Uts e Aran. 013 1CH 001 043 Questi sono i re che regnarono nel paese di Edom prima che alcun re regnasse sui figliuoli d’Israele: Bela, figliuolo di Beor; e il nome della sua città fu Dinhaba. 013 1CH 001 044 Bela morì e Jobab, figliuolo di Zerach, di Botsra, regnò in luogo suo. 013 1CH 001 045 Jobab morì, e Husham, del paese de’ Temaniti, regnò in luogo suo. 013 1CH 001 046 Husham morì, e Hadad, figliuolo di Bedad, che sconfisse i Madianiti ne’ campi di Moab, regnò in luogo suo; e il nome della sua città era Avith. 013 1CH 001 047 Hadad morì, e Samla, di Masreka, regnò in luogo suo. 013 1CH 001 048 Samla morì, e Saul di Rehoboth sul Fiume, regnò in luogo suo. 013 1CH 001 049 Saul morì, e Baal-Hanan, figliuolo di Acbor, regnò in luogo suo. 013 1CH 001 050 Baal-Hanan morì, e Hadad regnò in luogo suo. Il nome della sua città fu Pai, e il nome della sua moglie, Mehetabeel, figliuola di Matred, figliuola di Mezahab. 013 1CH 001 051 E Hadad morì. I capi di Edom furono: il capo Timna, il capo Alva, il capo Ietheth, 013 1CH 001 052 il capo Oholibama, il capo Ela, il capo Pinon, 013 1CH 001 053 il capo Kenaz, il capo Teman, il capo Mibtsar, 013 1CH 001 054 il capo Magdiel, il capo Iram. Questi sono i capi di Edom. 013 1CH 002 001 Questi sono i figliuoli d’Israele: Ruben, Simeone, Levi, Giuda, Issacar e Zabulon; 013 1CH 002 002 Dan, Giuseppe, Beniamino, Neftali, Gad e Ascer. 013 1CH 002 003 Figliuoli di Giuda: Er, Onan e Scela; questi tre gli nacquero dalla figliuola di Shua, la Cananea. Er, primogenito di Giuda, era perverso agli occhi dell’Eterno, e l’Eterno lo fece morire. 013 1CH 002 004 Tamar, nuora di Giuda, gli partorì Perets e Zerach. Totale dei figliuoli di Giuda: cinque. 013 1CH 002 005 Figliuoli di Perets: Hetsron e Hamul. 013 1CH 002 006 Figliuoli di Zerach: Zimri, Ethan, Heman, Calcol e Dara: in tutto, cinque. 013 1CH 002 007 Figliuoli di Carmi: Acan che conturbò Israele quando commise una infedeltà riguardo all’interdetto. 013 1CH 002 008 Figliuoli di Ethan: Azaria. 013 1CH 002 009 Figliuoli che nacquero a Hetsron: Jerahmeel, Ram e Kelubai. 013 1CH 002 010 Ram generò Amminadab; Amminadab generò Nahshon, principe dei figliuoli di Giuda; 013 1CH 002 011 e Nahshon generò Salma; e Salma generò Boaz. Boaz generò Obed. 013 1CH 002 012 Obed generò Isai. 013 1CH 002 013 Isai generò Eliab, suo primogenito, Abinadab il secondo, Scimea il terzo, 013 1CH 002 014 Nethaneel il quarto, Raddai il quinto, 013 1CH 002 015 Otsem il sesto, Davide il settimo. 013 1CH 002 016 Le loro sorelle erano Tseruia ed Abigail. Figliuoli di Tseruia: Abishai, Joab ed Asael: tre. 013 1CH 002 017 Abigail partorì Amasa, il cui padre fu Jether, l’Ismaelita. 013 1CH 002 018 Caleb figliuolo di Hetsron, ebbe dei figliuoli da Azuba sua moglie, e da Jerioth. Questi sono i figliuoli che ebbe da Azuba: Jescer, Shobab e Ardon. 013 1CH 002 019 Azuba morì e Caleb sposò Efrath, che gli partorì Hur. 013 1CH 002 020 Hur generò Uri, e Uri generò Betsaleel. 013 1CH 002 021 Poi Hetsron prese la figliuola di Makir, padre di Galaad; egli avea sessant’anni quando la sposò; ed essa gli partorì Segub. 013 1CH 002 022 Segub generò Jair, che ebbe ventitre città nel paese di Galaad. 013 1CH 002 023 I Gheshuriti e i Siri presero loro le borgate di Jair, Kenath e i villaggi che ne dipendevano, sessanta città. Tutti cotesti erano figliuoli di Makir, padre di Galaad. 013 1CH 002 024 Dopo la morte di Hetsron, avvenuta a Caleb-Efratha, Abiah, moglie di Hetsron, gli partorì Ashhur padre di Tekoa. 013 1CH 002 025 I figliuoli di Jerahmeel, primogenito di Hetsron, furono: Ram, il primogenito, Buna, Oren ed Otsem, nati da Ahija. 013 1CH 002 026 Jerahmeel ebbe un’altra moglie, di nome Atara, che fu madre di Onam. 013 1CH 002 027 I figliuoli di Ram, primogenito di Jerahmeel, furono: Maats, Jamin ed Eker. 013 1CH 002 028 I figliuoli di Onam furono: Shammai e Jada. Figliuoli di Shammai: Nadab e Abishur. 013 1CH 002 029 La moglie di Abishur si chiamava Abihail, che gli partorì Ahban e Molid. 013 1CH 002 030 Figliuoli di Nadab: Seled e Appaim. Seled morì senza figliuoli. 013 1CH 002 031 Figliuoli di Appaim: Jscei. Figliuoli di Jscei: Sceshan. Figliuoli di Sceshan: Ahlai. 013 1CH 002 032 Figliuoli di Jada, fratello di Shammai: Jether e Jonathan. Jether morì senza figliuoli. 013 1CH 002 033 Figliuoli di Jonathan: Peleth e Zaza. Questi sono i figliuoli di Jerahmeel. 013 1CH 002 034 Sceshan non ebbe figliuoli, ma sì delle figlie. Sceshan aveva uno schiavo egiziano per nome Jarha. 013 1CH 002 035 E Sceshan diede la sua figliuola per moglie a Jarha, suo schiavo; ed essa gli partorì Attai. 013 1CH 002 036 Attai generò Nathan; Nathan generò Zabad; 013 1CH 002 037 Zabad generò Efial; Efial generò Obed; 013 1CH 002 038 Obed generò Jehu; Jehu generò Azaria; 013 1CH 002 039 Azaria generò Helets; Helets generò Elasa; 013 1CH 002 040 Elasa generò Sismai; Sismai generò Shallum; 013 1CH 002 041 Shallum generò Jekamia e Jekamia generò Elishama. 013 1CH 002 042 Figliuoli di Caleb, fratello di Jerahmeel: Mesha, suo primogenito che fu padre di Zif, e i figliuoli di Maresha, che fu padre di Hebron. 013 1CH 002 043 Figliuoli di Hebron: Kora, Tappuah, Rekem e Scema. 013 1CH 002 044 Scema generò Raham, padre di Jorkeam, Rekem generò Shammai. 013 1CH 002 045 Il figliuolo di Shammai fu Maon; e Maon fu il padre di Beth-Tsur. 013 1CH 002 046 Efa, concubina di Caleb, partorì Haran, Motsa e Gazez. Haran generò Gazez. 013 1CH 002 047 Figliuoli di Jahdai: Reghem, Jotham, Gheshan, Pelet, Efa e Shaaf. 013 1CH 002 048 Maaca, concubina di Caleb, partorì Sceber e Tirhana. 013 1CH 002 049 Partorì anche Shaaf, padre di Madmanna, Sceva, padre di Macbena e padre di Ghibea. La figliuola di Caleb era Acsa. 013 1CH 002 050 Questi furono i figliuoli di Caleb: Ben-Hur, primogenito di Efrata, Shobal, padre di Kiriath-Jearim; 013 1CH 002 051 Salma, padre di Bethlehem; Haref, padre di Beth-Gader. 013 1CH 002 052 Shobal, padre di Kiriath-Jearim, ebbe per discendenti: Haroe, e la metà di Menuhoth. 013 1CH 002 053 Le famiglie di Kiriath-Jearim furono: gli Ithrei, i Puthei, gli Shumatei e i Mishraei; dalle quali famiglie derivarono gli Tsorathiti e gli Eshtaoliti. 013 1CH 002 054 Figliuoli di Salma: Bethlehem e i Netofatei, Atroth-Beth-Joab, la metà dei Manahatei, gli Tsoriti. 013 1CH 002 055 E le famiglie di scribi che abitavano a Jabets: i Tirathei, gli Scimeathei, i Sucathei. Questi sono i Kenei discesi da Hammath, padre della casa di Recab. 013 1CH 003 001 Questi furono i figliuoli di Davide, che gli nacquero a Hebron: il primogenito fu Amnon, di Ahinoam, la Jzreelita; il secondo fu Daniel, da Abigail, la Carmelita; 013 1CH 003 002 il terzo fu Absalom, figliuolo di Maaca, figliuola di Talmai, re di Gheshur; il quarto fu Adonija, figliuolo di Hagghith; 013 1CH 003 003 il quinto fu Scefatia, di Abital; il sesto fu Ithream, di Egla, sua moglie. 013 1CH 003 004 Questi sei figliuoli gli nacquero a Hebron. Quivi regnò sette anni e sei mesi, e in Gerusalemme regnò trentatre anni. 013 1CH 003 005 E questi furono i figliuoli che gli nacquero a Gerusalemme: Scimea, Shobab, Nathan, Salomone: quattro figliuoli natigli da Bath-Shua, figliuola di Ammiel; 013 1CH 003 006 poi Jibhar, Elishama, 013 1CH 003 007 Elifelet, Noga, Nefeg, Jafia, 013 1CH 003 008 Elishama, Eliada ed Elifelet, cioè nove figliuoli. 013 1CH 003 009 Tutti questi furono i figliuoli di Davide, senza contare i figliuoli delle sue concubine. E Tamar era loro sorella. 013 1CH 003 010 Figliuoli di Salomone: Roboamo, che ebbe per figliuolo Abija, che ebbe per figliuolo Asa, che ebbe per figliuolo Giosafat, 013 1CH 003 011 che ebbe per figliuolo Joram, che ebbe per figliuolo Achazia, che ebbe per figliuolo Joas, 013 1CH 003 012 che ebbe per figliuolo Amatsia, che ebbe per figliuolo Azaria, che ebbe per figliuolo Jotham, 013 1CH 003 013 che ebbe per figliuolo Achaz, che ebbe per figliuolo Ezechia, che ebbe per figliuolo Manasse, 013 1CH 003 014 che ebbe per figliuolo Amon, che ebbe per figliuolo Giosia. 013 1CH 003 015 Figliuoli di Giosia: Johanan, il primogenito; Joiakim, il secondo; Sedekia, il terzo; Shallum, il quarto. 013 1CH 003 016 Figliuoli di Johiakim: Jeconia, ch’ebbe per figliuolo Sedekia. 013 1CH 003 017 Figliuoli di Jeconia, il prigioniero: il suo figliuolo Scealtiel, 013 1CH 003 018 e Malkiram, Pedaia, Scenatsar, Jekamia, Hoshama e Nedabia. 013 1CH 003 019 Figliuoli di Pedaia: Zorobabele e Scimei. Figliuoli di Zorobabele: Meshullam e Hanania, e Scelomith, loro sorella; 013 1CH 003 020 poi Hashuba, Ohel, Berekia, Hasadia, Jushab-Hesed, cinque in tutto. 013 1CH 003 021 Figliuoli di Hanania: Pelatia e Isaia, i figliuoli di Refaia, i figliuoli d’Arnan, i figliuoli di Abdia, i figliuoli di Scecania. 013 1CH 003 022 Figliuoli di Scecania: Scemaia. Figliuoli di Scemaia: Hattush, Jgal, Bariah, Nearia e Shafath, sei in tutto. 013 1CH 003 023 Figliuoli di Nearia: Elioenai, Ezechia e Azrikam, tre in tutto. 013 1CH 003 024 Figliuoli di Elioenai: Hodavia, Eliascib, Pelaia, Akkub, Iohanan, Delaia e Anani, sette in tutto. 013 1CH 004 001 Figliuoli di Giuda: Perets, Hetsron, Carmi, Hur e Shobal. 013 1CH 004 002 Reaia figliuolo di Shobal, generò Jahath; Jahath generò Ahumai e Lahad. Queste sono le famiglie degli Tsorathei. 013 1CH 004 003 Questi furono i discendenti del padre di Etham: Jzreel, Jshma e Jdbash; la loro sorella si chiamava Hatselelponi. 013 1CH 004 004 Penuel fu padre di Ghedor; ed Ezer, padre di Husha. Questi sono i figliuoli di Hur, primogenito di Efrata, padre di Bethlehem. 013 1CH 004 005 Ashhur, padre di Tekoa, ebbe due mogli: Helea e Naara. 013 1CH 004 006 Naara gli partorì Ahuzam, Hefer, Themeni ed Ahashtari. 013 1CH 004 007 Questi sono i figliuoli di Naara. Figliuoli di Helea: Tsereth, Tsohar ed Ethnan. 013 1CH 004 008 Kotz generò Anub, Hatsobeba, e le famiglie di Aharhel, figliuolo di Harum. 013 1CH 004 009 Jabets fu più onorato dei suoi fratelli; sua madre gli avea messo nome Jabets, perché, diceva, “l’ho partorito con dolore”. 013 1CH 004 010 Jabets invocò l’Iddio d’Israele, dicendo: “Oh se tu mi benedicessi e allargassi i miei confini, e se la tua mano fosse meco e se tu mi preservassi dal male in guisa ch’io non avessi da soffrire!” E Dio gli concedette quello che avea chiesto. 013 1CH 004 011 Kelub, fratello di Shuha generò Mehir, che fu padre di Eshton. 013 1CH 004 012 Eshton generò Beth-Rafa, Paseah e Tehinna, padre di Ir-Nahash. Questa è la gente di Zeca. 013 1CH 004 013 Figliuoli di Kenaz: Othniel e Seraia. Figliuoli di Othniel: Hathath. 013 1CH 004 014 Meonothai generò Ofra. Seraia generò Joab, padre degli abitanti la valle degli artigiani, perché erano artigiani. 013 1CH 004 015 Figliuoli di Caleb figliuolo di Gefunne: Iru, Ela e Naam, i figliuoli d’Ela e Kenaz. 013 1CH 004 016 Figliuoli di Jehallelel: Zif, Zifa, Thiria ed Asareel. 013 1CH 004 017 Figliuoli di Esdra: Jether, Mered, Efer e Jalon. La moglie di Mered partorì Miriam, Shammai ed Ishbah, padre di Eshtemoa. 013 1CH 004 018 L’altra sua moglie, la Giudea, partorì Jered, padre di Ghedor, Heber, padre di Soco e Jekuthiel, padre di Zanoah. Quelli nominati prima eran figliuoli di Bithia, figliuola di Faraone che Mered avea presa per moglie. 013 1CH 004 019 Figliuoli della moglie di Hodija, sorella di Naham: il padre di Kehila, il Garmeo, ed Eshtemoa, il Maacatheo. 013 1CH 004 020 Figliuoli di Scimon: Amnon, Rinna, Benhanan e Tilon. Figliuoli di Isci: Zozeth e Ben-Zoeth. 013 1CH 004 021 Figliuoli di Scela, figliuolo di Giuda: Er, padre di Leca, Lada, padre di Maresha, e le famiglie della casa dove si lavora il bisso di Beth-Ashbea e Jokim, 013 1CH 004 022 e la gente di Cozeba, e Joas, e Saraf, che signoreggiarono su Moab, e Jashubi-Lehem. Ma queste son cose d’antica data. 013 1CH 004 023 Erano de’ vasai e stavano a Netaim e a Ghederah; stavano quivi presso al re per lavorare al suo servizio. 013 1CH 004 024 Figliuoli di Simeone: Nemuel, Jamin, Jarib, Zerah, Saul, 013 1CH 004 025 ch’ebbe per figliuolo Shallum, ch’ebbe per figliuolo Mibsam, ch’ebbe per figliuolo Mishma. 013 1CH 004 026 Figliuoli di Mishma: Hammuel, ch’ebbe per figliuolo Zaccur, ch’ebbe per figliuolo Scimei. 013 1CH 004 027 Scimei ebbe sedici figliuoli e sei figliuole; ma i suoi fratelli non ebbero molti figliuoli; e le loro famiglie non si moltiplicarono quanto quelle dei figliuoli di Giuda. 013 1CH 004 028 Si stabilirono a Beer-Sceba, a Molada, ad Hatsar-Shual, 013 1CH 004 029 a Bilha, ad Etsem, a Tolad, 013 1CH 004 030 a Bethuel, ad Horma, a Tsiklag, 013 1CH 004 031 a Beth-Marcaboth, ad Hatsar-Susim, a Beth-Biri ed a Shaaraim. Queste furono le loro città, fino al regno di Davide. 013 1CH 004 032 Aveano pure i villaggi di Etam, Ain, Rimmon, Token ed Ashan: cinque terre, 013 1CH 004 033 e tutti i villaggi ch’erano nei dintorni di quelle città, fino a Baal. Queste furono le loro dimore, ed essi aveano le loro genealogie. 013 1CH 004 034 Meshobab, Jamlec, Josha, figliuolo di Amatsia, 013 1CH 004 035 Joel, Jehu, figliuolo di Joscibia, figliuolo di Seraia, figliuolo di Asiel, 013 1CH 004 036 Elioenai, Jaakoba, Jeshohaia, Asaia, Adiel, Jesimiel, 013 1CH 004 037 Benaia, Ziza, figliuolo di Scifi, figliuolo di Allon, figliuolo di Jedaia, figliuolo di Scimri, figliuolo di Scemaia, 013 1CH 004 038 questi uomini, enumerati per nome, erano principi nelle loro famiglie, e le loro case patriarcali si accrebbero grandemente. 013 1CH 004 039 Andarono dal lato di Ghedor, fino ad oriente della valle, in cerca di pasture per i loro bestiami. 013 1CH 004 040 Trovarono pasture grasse e buone, e un paese vasto, quieto e tranquillo; poiché quelli che lo abitavano prima erano discendenti di Cam. 013 1CH 004 041 Questi uomini, ricordati più sopra per nome, giunsero, al tempo di Ezechia, re di Giuda, fecero man bassa sulle loro tende e sui Maoniti che si trovavan quivi, e li votarono allo sterminio, né sono risorti fino al dì d’oggi; poi si stabiliron colà in luogo di quelli, perché v’era pastura per i bestiami. 013 1CH 004 042 E una parte di questi figliuoli di Simeone, cinquecento uomini, andarono verso il monte Seir, avendo alla loro testa Pelatia, Nearia, Refaia ed Uziel figliuoli di Isci; 013 1CH 004 043 distrussero gli avanzi degli Amalekiti che avean potuto salvarsi, e si stabiliron quivi, dove son rimasti fino al dì d’oggi. 013 1CH 005 001 Figliuoli di Ruben, primogenito d’Israele. Poiché egli era il primogenito; ma siccome profanò il talamo di suo padre, la sua primogenitura fu data ai figliuoli di Giuseppe, figliuolo d’Israele. Nondimeno, Giuseppe non fu iscritto nelle genealogie come primogenito; 013 1CH 005 002 Giuda ebbe, è vero, la prevalenza tra i suoi fratelli, e da lui è disceso il principe; ma il diritto di primogenitura appartiene a Giuseppe. 013 1CH 005 003 Figliuoli di Ruben, primogenito d’Israele: Hanoc, Pallu, Hetsron e Carmi. 013 1CH 005 004 Figliuoli di Joel: Scemaia, ch’ebbe per figliuolo Gog, che ebbe per figliuolo Scimei, 013 1CH 005 005 che ebbe per figliuolo Mica, ch’ebbe per figliuolo Reaia, ch’ebbe per figliuolo Baal, 013 1CH 005 006 ch’ebbe per figliuolo Beera, che Tilgath-Pilneser, re di Assiria, menò in cattività. Esso era principe dei Rubeniti. 013 1CH 005 007 Fratelli di Beera, secondo le loro famiglie, come sono iscritti nelle genealogie secondo le loro generazioni: il primo, Jeiel; poi Zaccaria, 013 1CH 005 008 Bela, figliuolo di Azaz, figliuolo di Scema, figliuolo di Joel. Bela dimorava ad Aroer e si estendeva fino a Nebo ed a Baal-Meon; 013 1CH 005 009 a oriente occupava il paese dal fiume Eufrate fino all’entrata del deserto, perché avea gran quantità di bestiame nel paese di Galaad. 013 1CH 005 010 Al tempo di Saul, i discendenti di Bela mossero guerra agli Hagareni, che caddero nelle loro mani; e quelli si stabilirono nelle loro tende, su tutto il lato orientale di Galaad. 013 1CH 005 011 I figliuoli di Gad dimoravano dirimpetto a loro nel paese di Bashan, fino a Salca. 013 1CH 005 012 Joel fu il primo; Shafam, il secondo; poi Janai e Shafat in Bashan. 013 1CH 005 013 I loro fratelli, secondo le loro case patriarcali, furono: Micael, Meshullam, Sceba, Jorai, Jacan, Zia ed Eber: sette in tutto. 013 1CH 005 014 Essi erano figliuoli di Abihail, figliuolo di Huri, figliuolo di Jaroah, figliuolo di Galaad, figliuolo di Micael, figliuolo di Jeshishai, figliuolo di Jahdo, figliuolo di Buz; 013 1CH 005 015 Ahi, figliuolo di Abdiel, figliuolo di Guni, era il capo della loro casa patriarcale. 013 1CH 005 016 Abitavano nel paese di Galaad e di Bashan e nelle città che ne dipendevano, e in tutti i pascoli di Sharon fino ai loro estremi limiti. 013 1CH 005 017 Tutti furono iscritti nelle genealogie al tempo di Jotham, re di Giuda, e al tempo di Geroboamo, re d’Israele. 013 1CH 005 018 I figliuoli di Ruben, i Gaditi e la mezza tribù di Manasse, che aveano degli uomini prodi che portavano scudo e spada, tiravan d’arco ed erano addestrati alla guerra, in numero di quarantaquattromila settecentosessanta, atti a combattere, 013 1CH 005 019 mossero guerra agli Hagareni, a Jetur, a Nafish e a Nodab. 013 1CH 005 020 Furon soccorsi combattendo contro di loro, e gli Hagareni e tutti quelli ch’eran con essi furon dati loro nelle mani, perché durante il combattimento essi gridarono a Dio, che li esaudì, perché s’eran confidati in lui. 013 1CH 005 021 Essi presero il bestiame dei vinti: cinquantamila cammelli, duecentocinquantamila pecore, duemila asini, e centomila persone; 013 1CH 005 022 molti ne caddero morti, perché quella guerra procedeva da Dio. E si stabilirono nel luogo di quelli, fino alla cattività. 013 1CH 005 023 I figliuoli della mezza tribù di Manasse abitarono anch’essi in quel paese, da Bashan fino a Baal-Hermon e a Senir e al monte Hermon. Erano numerosi, 013 1CH 005 024 e questi sono i capi delle loro case patriarcali: Efer, Isci, Eliel, Azriel, Geremia, Hodavia, Jahdiel, uomini forti e valorosi, di gran rinomanza, capi delle loro case patriarcali. 013 1CH 005 025 Ma furono infedeli all’Iddio dei loro padri, e si prostituirono andando dietro agli dèi dei popoli del paese, che Dio avea distrutti dinanzi a loro. 013 1CH 005 026 E l’Iddio d’Israele eccitò lo spirito di Pul, re di Assiria, e lo spirito di Tilgath-Pilneser, re di Assiria; e Tilgath-Pilneser menò in cattività i Rubeniti, i Gaditi e la mezza tribù di Manasse, e li trasportò a Halah, ad Habor, ad Hara e presso al fiume di Gozan, dove son rimasti fino al dì d’oggi. 013 1CH 006 001 Figliuoli di Levi: Ghershom, Kehath e Merari. 013 1CH 006 002 Figliuoli di Kehath: Amram, Itsehar, Hebron ed Uziel. 013 1CH 006 003 Figliuoli di Amram: Aaronne, Mosè e Maria. Figliuoli d’Aaronne: Nadab, Abihu, Eleazar ed Ithamar. 013 1CH 006 004 Eleazar generò Fineas; Fineas generò Abishua; 013 1CH 006 005 Abishua generò Bukki; Bukki generò Uzzi; 013 1CH 006 006 Uzzi generò Zerahia; Zerahia generò Meraioth; 013 1CH 006 007 Meraioth generò Amaria; Amaria generò Ahitub; 013 1CH 006 008 Ahitub generò Tsadok; Tsadok generò Ahimaats; 013 1CH 006 009 Ahimaats generò Azaria; Azaria generò Johanan; 013 1CH 006 010 Johanan generò Azaria, che esercitò il sacerdozio nella casa che Salomone edificò a Gerusalemme. 013 1CH 006 011 Azaria generò Amaria; Amaria generò Ahitub; 013 1CH 006 012 Ahitub generò Tsadok; Tsadok generò Shallum; 013 1CH 006 013 Shallum generò Hilkija; 013 1CH 006 014 Hilkija generò Azaria; Azaria generò Seraia; Seraia generò Jehotsadak; 013 1CH 006 015 Jehotsadak se n’andò in esilio quando l’Eterno fece menare in cattività Giuda e Gerusalemme da Nebucadnetsar. 013 1CH 006 016 Figliuoli di Levi: Ghershom, Kehath e Merari. 013 1CH 006 017 Questi sono i nomi dei figliuoli di Ghershom: Libni e Scimei. 013 1CH 006 018 Figliuoli di Kehath: Amram, Jtsehar, Hebron e Uziel. 013 1CH 006 019 Figliuoli di Merari: Mahli e Musci. Queste sono le famiglie di Levi, secondo le loro case patriarcali. 013 1CH 006 020 Ghershom ebbe per figliuolo Libni, che ebbe per figliuolo Jahath, che ebbe per figliuolo Zimma, 013 1CH 006 021 che ebbe per figliuolo Joah, ch’ebbe per figliuolo Iddo, ch’ebbe per figliuolo Zerah, ch’ebbe per figliuolo Jeathrai. 013 1CH 006 022 Figliuoli di Kehath: Amminadab, che ebbe per figliuolo Core, che ebbe per figliuolo Assir, 013 1CH 006 023 che ebbe per figliuolo Elkana, che ebbe per figliuolo Ebiasaf, che ebbe per figliuolo Assir, 013 1CH 006 024 che ebbe per figliuolo Tahath, che ebbe per figliuolo Uriel, che ebbe per figliuolo Uzzia, che ebbe per figliuolo Saul. 013 1CH 006 025 Figliuoli di Elkana: Amasai ed Ahimoth, 013 1CH 006 026 che ebbe per figliuolo Elkana, che ebbe per figliuolo Tsofai, che ebbe per figliuolo Nahath, 013 1CH 006 027 che ebbe per figliuolo Eliab, che ebbe per figliuolo Jeroham, che ebbe per figliuolo Elkana. 013 1CH 006 028 Figliuoli di Samuele: Vashni, il primogenito, ed Abia. 013 1CH 006 029 Figliuoli di Merari: Mahli, che ebbe per figliuolo Libni, che ebbe per figliuolo Scimei, che ebbe per figliuolo Uzza, 013 1CH 006 030 che ebbe per figliuolo Scimea, che ebbe per figliuolo Hagghia, che ebbe per figliuolo Asaia. 013 1CH 006 031 Questi son quelli che Davide stabilì per la direzione del canto nella casa dell’Eterno, dopo che l’arca ebbe un luogo di riposo. 013 1CH 006 032 Essi esercitarono il loro ufficio di cantori davanti al tabernacolo, davanti la tenda di convegno, finché Salomone ebbe edificata la casa dell’Eterno a Gerusalemme; e facevano il loro servizio, secondo la regola loro prescritta. 013 1CH 006 033 Questi sono quelli che facevano il loro servizio, e questi i loro figliuoli. Dei figliuoli dei Kehathiti: Heman, il cantore, figliuolo di Joel, figliuolo di Samuele, 013 1CH 006 034 figliuolo di Elkana, figliuolo di Jeroham, figliuolo di Eliel, figliuolo di Toah, 013 1CH 006 035 figliuolo di Tsuf, figliuolo di Elkana, figliuolo di Mahath figliuolo d’Amasai, 013 1CH 006 036 figliuolo d’Elkana, figliuolo di Joel, figliuolo d’Azaria, figliuolo di Sofonia, 013 1CH 006 037 figliuolo di Tahath, figliuolo d’Assir, figliuolo d’Ebiasaf, figliuolo di Core, figliuolo di Jtsehar, 013 1CH 006 038 figliuolo di Kehath, figliuolo di Levi, figliuolo d’Israele. 013 1CH 006 039 Poi v’era il suo fratello Asaf, che gli stava alla destra: Asaf, figliuolo di Berekia, figliuolo di Scimea, 013 1CH 006 040 figliuolo di Micael, figliuolo di Baaseia, figliuolo di Malkija, 013 1CH 006 041 figliuolo d’Ethni, figliuolo di Zerah, figliuolo d’Adaia, 013 1CH 006 042 figliuolo d’Ethan, figliuolo di Zimma, figliuolo di Scimei, 013 1CH 006 043 figliuolo di Jahath, figliuolo di Ghershom, figliuolo di Levi. 013 1CH 006 044 I figliuoli di Merari, loro fratelli, stavano a sinistra, ed erano: Ethan, figliuolo di Kisci, figliuolo d’Abdi, figliuolo di Malluc, 013 1CH 006 045 figliuolo di Hashabia, figliuolo d’Amatsia, figliuolo di Hilkia, 013 1CH 006 046 figliuolo d’Amtsi, figliuolo di Bani, figliuolo di Scemer, 013 1CH 006 047 figliuolo di Mahli, figliuolo di Musci, figliuolo di Merari, figliuolo di Levi. 013 1CH 006 048 I loro fratelli, i Leviti, erano incaricati di tutto il servizio del tabernacolo della casa di Dio. 013 1CH 006 049 Ma Aaronne ed i suoi figliuoli offrivano i sacrifizi sull’altare degli olocausti e l’incenso sull’altare dei profumi, compiendo tutto il servizio nel luogo santissimo, e facendo l’espiazione per Israele, secondo tutto quello che Mosè, servo di Dio, aveva ordinato. 013 1CH 006 050 Questi sono i figliuoli d’Aaronne: Eleazar, che ebbe per figliuolo Fineas, che ebbe per figliuolo Abishua, 013 1CH 006 051 che ebbe per figliuolo Bukki, che ebbe per figliuolo Uzzi, che ebbe per figliuolo Zerahia, 013 1CH 006 052 che ebbe per figliuolo Meraioth, che ebbe per figliuolo Amaria, che ebbe per figliuolo Ahitub, 013 1CH 006 053 che ebbe per figliuolo Tsadok, che ebbe per figliuolo Ahimaats. 013 1CH 006 054 Questi sono i luoghi delle loro dimore, secondo le loro circoscrizioni nei territori loro assegnati. Ai figliuoli d’Aaronne della famiglia dei Kehathiti, che furono i primi tirati a sorte, 013 1CH 006 055 furon dati Hebron, nel paese di Giuda, e il contado all’intorno; 013 1CH 006 056 ma il territorio della città e i suoi villaggi furon dati a Caleb, figliuolo di Gefunne. 013 1CH 006 057 Ai figliuoli d’Aaronne fu data Hebron, città di rifugio, Libna col suo contado, Jattir, Eshtemoa col suo contado, 013 1CH 006 058 Hilen col suo contado, Debir col suo contado, 013 1CH 006 059 Hashan col suo contado, Beth-Scemesh col suo contado; 013 1CH 006 060 e della tribù di Beniamino: Gheba e il suo contado, Allemeth col suo contado, Anatoth col suo contado. Le loro città erano in tutto in numero di tredici, pari al numero delle loro famiglie. 013 1CH 006 061 Agli altri figliuoli di Kehath toccarono a sorte dieci città delle famiglie della tribù di Efraim, della tribù di Dan e della mezza tribù di Manasse. 013 1CH 006 062 Ai figliuoli di Ghershom, secondo le loro famiglie, toccarono tredici città, della tribù d’Issacar, della tribù di Ascer, della tribù di Neftali e della tribù di Manasse in Bashan. 013 1CH 006 063 Ai figliuoli di Merari, secondo le loro famiglie, toccarono a sorte dodici città della tribù di Ruben, della tribù di Gad e della tribù di Zabulon. 013 1CH 006 064 I figliuoli d’Israele dettero ai Leviti quelle città coi loro contadi; 013 1CH 006 065 dettero a sorte, della tribù dei figliuoli di Giuda, della tribù dei figliuoli di Simeone e della tribù dei figliuoli di Beniamino, le dette città che furono designate per nome. 013 1CH 006 066 Quanto alle altre famiglie dei figliuoli di Kehath, le città del territorio assegnato loro appartenevano alla tribù di Efraim. 013 1CH 006 067 Dettero loro Sichem, città di rifugio, col suo contado, nella contrada montuosa di Efraim, Ghezer col suo contado, 013 1CH 006 068 Jokmeam col suo contado, Beth-Horon col suo contado, 013 1CH 006 069 Ajalon col suo contado, Gath-Rimmon col suo contado; e della mezza tribù di Manasse, Aner col suo contado, Bileam col suo contado. 013 1CH 006 070 Queste furon le città date alle famiglie degli altri figliuoli di Kehath. 013 1CH 006 071 Ai figliuoli di Ghershom toccarono: della famiglia della mezza tribù di Manasse, Golan in Bashan col suo contado e Ashtaroth col suo contado; della tribù d’Issacar, 013 1CH 006 072 Kedesh col suo contado, Dobrath col suo contado; 013 1CH 006 073 Ramoth col suo contado, ed Anem col suo contado; 013 1CH 006 074 della tribù di Ascer: Mashal col suo contado, Abdon col suo contado, 013 1CH 006 075 Hukok col suo contado, Rehob col suo contado; 013 1CH 006 076 della tribù di Neftali: Kedesh in Galilea col suo contado, Hammon col suo contado, e Kiriathaim col suo contado. 013 1CH 006 077 Al rimanente dei Leviti, ai figliuoli di Merari, toccarono: della tribù di Zabulon, Rimmon col suo contado e Tabor col suo contado; 013 1CH 006 078 e di là dal Giordano di Gerico, all’oriente del Giordano: della tribù di Ruben, Betser, nel deserto, col suo contado; Jahtsa col suo contado, 013 1CH 006 079 Kedemoth col suo contado, e Mefaath col suo contado; 013 1CH 006 080 e della tribù di Gad: Ramoth in Galaad, col suo contado, Mahanaim col suo contado, 013 1CH 006 081 Heshbon col suo contado, e Jaezer col suo contado. 013 1CH 007 001 Figliuoli d’Issacar: Tola, Puah, Jashub e Scimron: quattro in tutto. 013 1CH 007 002 Figliuoli di Tola: Uzzi, Refaia, Jeriel, Jahmai, Jbsam e Samuele, capi delle case patriarcali discese da Tola; ed erano uomini forti e valorosi nelle loro generazioni; il loro numero, al tempo di Davide, era di ventiduemila seicento. 013 1CH 007 003 Figliuoli d’Uzzi: Jzrahia. Figliuoli di Jzrahia: Micael, Abdia, Joel ed Jsshia: cinque in tutto, e tutti capi. 013 1CH 007 004 Aveano con loro, secondo le loro genealogie, secondo le loro case patriarcali, trentaseimila uomini in schiere armate per la guerra; perché aveano molte mogli e molti figliuoli. 013 1CH 007 005 I loro fratelli, contando tutte le famiglie d’Issacar, uomini forti e valorosi, formavano un totale di ottantasettemila, iscritti nelle genealogie. 013 1CH 007 006 Figliuoli di Beniamino: Bela, Beker e Jediael: tre in tutto. 013 1CH 007 007 Figliuoli di Bela: Etsbon, Uzzi, Uzziel, Jerimoth ed Iri: cinque capi di case patriarcali, uomini forti e valorosi, iscritti nelle genealogie in numero di ventiduemila trentaquattro. 013 1CH 007 008 Figliuoli di Beker: Zemira, Joash, Eliezer, Elioenai, Omri, Jeremoth, Abija, Anathoth ed Alemeth. Tutti questi erano figliuoli di Beker, 013 1CH 007 009 e iscritti nelle genealogie, secondo le loro generazioni, come capi di case patriarcali, uomini forti e valorosi in numero di ventimila duecento. 013 1CH 007 010 Figliuoli di Jediael: Bilhan. Figliuoli di Bilhan: Jeush, Beniamino, Ehud, Kenaana, Zethan, Tarsis ed Ahishahar. 013 1CH 007 011 Tutti questi erano figliuoli di Jediael, capi di case patriarcali, uomini forti e valorosi, in numero di diciassettemila duecento pronti a partire per la guerra. 013 1CH 007 012 Shuppim e Huppim, figliuoli d’Ir; Huscim, figliuolo d’un altro. 013 1CH 007 013 Figliuoli di Neftali: Jahtsiel, Guni, Jetser, Shallum, figliuoli di Bilha. 013 1CH 007 014 Figliuoli di Manasse: Asriel, che gli fu partorito dalla moglie. La sua concubina Sira partorì Makir, padre di Galaad; 013 1CH 007 015 Makir prese per moglie una donna di Huppim e di Shuppim, e la sorella di lui avea nome Maaca. Il nome del suo secondo figliuolo era Tselofehad; e Tselofehad ebbe delle figliuole. 013 1CH 007 016 Maaca, moglie di Makir, partorì un figliuolo, al quale pose nome Peresh; questi ebbe un fratello di nome Sceresh, i cui figliuoli furono Ulam e Rekem. 013 1CH 007 017 Figliuoli di Ulam: Bedan. Questi furono i figliuoli di Galaad, figliuolo di Makir, figliuolo di Manasse. 013 1CH 007 018 La sua sorella Hammoleketh partorì Ishod, Abiezer e Mahla. 013 1CH 007 019 I figliuoli di Scemida furono Ahian, Scekem, Likhi ed Aniam. 013 1CH 007 020 Figliuoli di Efraim: Shutela, che ebbe per figliuolo Bered, che ebbe per figliuolo Tahath, che ebbe per figliuolo Eleada, che ebbe per figliuolo Tahath, 013 1CH 007 021 che ebbe per figliuolo Zabad, che ebbe per figliuolo Shutelah, Ezer ed Elead, i quali furono uccisi da quei di Gath, nativi del paese, perch’erano scesi a predare il loro bestiame. 013 1CH 007 022 Efraim, loro padre, li pianse per molto tempo, e i suoi fratelli vennero a consolarlo. 013 1CH 007 023 Poi entrò da sua moglie, la quale concepì e partorì un figliuolo; ed egli lo chiamò Beria, perché questo era avvenuto mentre avea l’afflizione in casa. 013 1CH 007 024 Efraim ebbe per figliuola Sceera, che edifico Beth-Horon, la inferiore e la superiore, ed Uzzen-Sceera. 013 1CH 007 025 Ebbe ancora per figliuoli: Refa e Resef; il qual Refa ebbe per figliuolo Telah, che ebbe per figliuolo Tahan, 013 1CH 007 026 che ebbe per figliuolo Ladan, che ebbe per figliuolo Ammihud, che ebbe per figliuolo Elishama, che ebbe per figliuolo Nun, 013 1CH 007 027 che ebbe per figliuolo Giosuè. 013 1CH 007 028 Le loro possessioni e abitazioni furono Bethel e le città che ne dipendevano; dalla parte d’oriente, Naaran; da occidente, Ghezer con le città che ne dipendevano, Sichem con le città che ne dipendevano, fino a Gaza con le città che ne dipendevano. 013 1CH 007 029 I figliuoli di Manasse possedevano: Beth-Scean e le città che ne dipendevano, Taanac e le città che ne dipendevano, Meghiddo e le città che ne dipendevano, Dor e le città che ne dipendevano. In queste città abitarono i figliuoli di Giuseppe, figliuoli d’Israele. 013 1CH 007 030 Figliuoli di Ascer: Jmna, Ishva, Ishvi, Beria, e Serah, loro sorella. 013 1CH 007 031 Figliuoli di Beria: Heber e Malkiel. Malkiel fu padre di Birzavith. 013 1CH 007 032 Heber generò Jaflet, Shomer, Hotham e Shua, loro sorella. 013 1CH 007 033 Figliuoli di Jaflet: Pasac, Bimhal ed Asvath. Questi sono i figliuoli di Jaflet. 013 1CH 007 034 Figliuoli di Scemer: Ahi, Rohega, Hubba ed Aram. 013 1CH 007 035 Figliuoli di Helem, suo fratello: Tsofah, Jmna, Scelesh ed Amal. 013 1CH 007 036 Figliuoli di Tsofah: Suah, Harnefer, Shual, Beri, Jmra, 013 1CH 007 037 Betser, Hod, Shamma, Scilsha, Jthran e Beera. 013 1CH 007 038 Figliuoli di Jether: Jefunne, Pispa ed Ara. 013 1CH 007 039 Figliuoli di Ulla: Arah, Hanniel e Ritsia. 013 1CH 007 040 Tutti questi furon figliuoli di Ascer, capi di case patriarcali, uomini scelti, forti e valorosi, capi tra i principi, iscritti per servizio di guerra in numero di ventiseimila uomini. 013 1CH 008 001 Beniamino generò Bela, suo primogenito, Ashbel il secondo, Aharah il terzo, 013 1CH 008 002 Nohah il quarto, e Rafa il quinto. 013 1CH 008 003 I figliuoli di Bela furono: Addar, Ghera, Abihud, 013 1CH 008 004 Abishua, Naaman, Ahoah, 013 1CH 008 005 Ghera, Scefufan e Huram. 013 1CH 008 006 Questi sono i figliuoli di Ehud, che erano capi delle famiglie che abitavano Gheba e che furon trasportati schiavi a Manahath. 013 1CH 008 007 Egli generò Naaman, Ahija e Ghera, che li menò via schiavi; e generò Uzza ed Ahihud. 013 1CH 008 008 Shaharaim ebbe de’ figliuoli nella terra di Moab dopo che ebbe ripudiate le sue mogli Huscim e Baara. 013 1CH 008 009 Da Hodesh sua moglie ebbe: Jobab, Tsibia, Mesha, Malcam, 013 1CH 008 010 Jeuts, Sokia e Mirma. Questi furono i suoi figliuoli, capi di famiglie patriarcali. 013 1CH 008 011 Da Huscim ebbe: Abitub ed Elpaal. 013 1CH 008 012 Figliuoli di Elpaal: Eber, Misham, Scemed, che edificò Ono, Lod, e le città che ne dipendevano. 013 1CH 008 013 Beria e Scema, erano i capi delle famiglie che abitavano Ajalon, e misero in fuga gli abitanti di Gath. 013 1CH 008 014 Ahio, Shashak, Jeremoth, Zebadia, 013 1CH 008 015 Arad, Eder, 013 1CH 008 016 Micael, Jishpa, Joha erano figliuoli di Beria. 013 1CH 008 017 Zebadia, Meshullam, Hizki, Heber, 013 1CH 008 018 Jshmerai, Jzlia e Jobab erano figliuoli di Elpaal. 013 1CH 008 019 Jakim, Zicri, Zabdi, 013 1CH 008 020 Elienai, Tsilletai, Eliel, 013 1CH 008 021 Adaia, Beraia e Scimrath erano figliuoli di Scimei. 013 1CH 008 022 Jshpan, Eber, Eliel, 013 1CH 008 023 Abdon, Zicri, Hanan, 013 1CH 008 024 Hanania, Elam, Anthotija, 013 1CH 008 025 Jfdeia e Penuel erano figliuoli di Shashak. 013 1CH 008 026 Shamscerai, Sceharia, Atalia, 013 1CH 008 027 Jaaresia, Elija e Zicri erano figliuoli di Jeroham. 013 1CH 008 028 Questi erano capi di famiglie patriarcali: capi secondo le loro generazioni; e abitavano a Gerusalemme. 013 1CH 008 029 Il padre di Gabaon abitava a Gabaon, e sua moglie si chiamava Maaca. 013 1CH 008 030 Il suo figliuolo primogenito fu Abdon; poi ebbe Tsur, Kish, Baal, Nadab, Ghedor, Ahio, Zeker. 013 1CH 008 031 Mikloth generò Scimea. 013 1CH 008 032 Anche questi abitarono dirimpetto ai loro fratelli a Gerusalemme coi loro fratelli. 013 1CH 008 033 Ner generò Kis; Kis generò Saul; Saul generò Gionathan, Malkishua, Abinadab, Eshbaal. 013 1CH 008 034 Figliuoli di Gionathan: Merib-Baal. Merib-Baal generò Mica. 013 1CH 008 035 Figliuoli di Mica: Pithon, Melec, Taarea, Ahaz. 013 1CH 008 036 Ahaz generò Jehoadda; Jehoadda generò Alemeth, Azmaveth e Zimri; Zimri generò Motsa; 013 1CH 008 037 Motsa generò Binea, che ebbe per figliuolo Rafa, che ebbe per figliuolo Eleasa, che ebbe per figliuolo Atsel. 013 1CH 008 038 Atsel ebbe sei figliuoli, dei quali questi sono i nomi: Azrikam, Bocru, Ishmael, Scearia, Obadia e Hanan. Tutti questi erano figliuoli di Atsel. 013 1CH 008 039 Figliuoli di Escek suo fratello: Ulam, il suo primogenito; Jeush il secondo, ed Elifelet il terzo. 013 1CH 008 040 I figliuoli di Ulam furono uomini forti e valorosi, tiratori d’arco; ebbero molti figliuoli e nipoti: centocinquanta. Tutti questi furon discendenti di Beniamino. 013 1CH 009 001 Tutti gl’Israeliti furono registrati nelle genealogie, e si trovano iscritti nel libro dei re d’Israele. Giuda fu menato in cattività a Babilonia, a motivo delle sue infedeltà. 013 1CH 009 002 Or i primi abitanti che si stabilirono nei loro possessi e nelle loro città, erano Israeliti, sacerdoti, Leviti e Nethinei. 013 1CH 009 003 A Gerusalemme si stabilirono dei figliuoli di Giuda, dei figliuoli di Beniamino, e dei figliuoli di Efraim e di Manasse. 013 1CH 009 004 Dei figliuoli di Perets, figliuolo di Giuda: Uthai, figliuolo di Ammihud, figliuolo di Omri, figliuolo di Imri, figliuolo di Bani. 013 1CH 009 005 Dei Sciloniti: Asaia il primogenito, e i suoi figliuoli. 013 1CH 009 006 Dei figliuoli di Zerah: Jeuel e i suoi fratelli: seicentonovanta in tutto. 013 1CH 009 007 Dei figliuoli di Beniamino: Sallu, figliuolo di Meshullam, figliuolo di Hodavia, figliuolo di Hassena; 013 1CH 009 008 Jbneia, figliuolo di Jeroham; Ela, figliuolo di Uzzi, figliuolo di Micri; Meshullam, figliuolo di Scefatia, figliuolo di Reuel, figliuolo d’Jbnia; 013 1CH 009 009 e i loro fratelli, secondo le loro generazioni, novecentocinquantasei in tutto. Tutti questi erano capi delle rispettive case patriarcali. 013 1CH 009 010 Dei sacerdoti: Jedaia, Jehoiarib, Jakin, 013 1CH 009 011 Azaria, figliuolo di Hilkia, figliuolo di Meshullam, figliuolo di Tsadok, figliuolo di Meraioth, figliuolo di Ahitub, preposto alla casa di Dio, 013 1CH 009 012 Adaia, figliuolo di Jeroham, figliuolo di Pashur, figliuolo di Malkija; Maesai, figliuolo di Adiel, figliuolo di Jahzera, figliuolo di Meshullam, figliuolo di Mescillemith, figliuolo di Immer; 013 1CH 009 013 e i loro fratelli, capi delle rispettive case patriarcali: millesettecento sessanta, uomini valentissimi, occupati a compiere il servizio della casa di Dio. 013 1CH 009 014 Dei Leviti: Scemaia, figliuolo di Hasshub, figliuolo di Azrikam, figliuolo di Hashabia, dei figliuoli di Merari; 013 1CH 009 015 Bakbakkar, Heresh, Galal, Mattania, figliuolo di Mica, figliuolo di Zicri, figliuolo di Asaf; 013 1CH 009 016 Obadia, figliuolo di Scemaia, figliuolo di Galal, figliuolo di Jeduthun; Berakia, figliuolo di Asa, figliuolo di Elkana, che abitava nei villaggi dei Netofatiti. 013 1CH 009 017 Dei portinai: Shallum, Akkub, Talmon, Ahiman e i loro fratelli; Shallum era il capo; 013 1CH 009 018 e tale è rimasto fino al di d’oggi, alla porta del re che è ad oriente. Essi son quelli che furono i portieri del campo dei figliuoli di Levi. 013 1CH 009 019 Shallum, figliuolo di Kore, figliuolo di Ebiasaf, figliuolo di Korah, e i suoi fratelli, i Korahiti, della casa di suo padre, erano preposti all’opera del servizio, custodendo le porte del tabernacolo; i loro padri erano stati preposti al campo dell’Eterno per custodirne l’entrata; 013 1CH 009 020 e Fineas, figliuolo di Eleazaro, era stato anticamente loro capo; e l’Eterno era con lui. 013 1CH 009 021 Zaccaria, figliuolo di Mescelemia, era portiere all’ingresso della tenda di convegno. 013 1CH 009 022 Tutti questi che furono scelti per essere custodi alle porte erano in numero di duecentododici, ed erano iscritti nelle genealogie, secondo i loro villaggi. Davide e Samuele il veggente li aveano stabiliti nel loro ufficio. 013 1CH 009 023 Essi e i loro figliuoli erano preposti alla custodia delle porte della casa dell’Eterno, cioè della casa del tabernacolo. 013 1CH 009 024 V’erano dei portinai ai quattro lati: a oriente, a occidente, a settentrione e a mezzogiorno. 013 1CH 009 025 I loro fratelli, che dimoravano nei loro villaggi, doveano di quando in quando venire a stare dagli altri, per sette giorni; 013 1CH 009 026 poiché i quattro capi portinai, Leviti, erano sempre in funzione, ed avevano anche la sorveglianza delle camere e dei tesori della casa di Dio, 013 1CH 009 027 e passavano la notte intorno alla casa di Dio, perché aveano l’incarico di custodirla e a loro spettava l’aprirla tutte le mattine. 013 1CH 009 028 Alcuni d’essi dovean prender cura degli arredi del culto, ch’essi contavano quando si portavano nel tempio e quando si riportavan fuori. 013 1CH 009 029 Altri aveano l’incarico di custodire gli utensili, tutti i vasi sacri, il fior di farina, il vino, l’olio, l’incenso e gli aromi. 013 1CH 009 030 Quelli che preparavano i profumi aromatici erano figliuoli di sacerdoti. 013 1CH 009 031 Mattithia, uno dei Leviti, primogenito di Shallum il Korahita, avea l’ufficio di badare alle cose che si dovean cuocere sulla gratella. 013 1CH 009 032 E alcuni dei loro fratelli, tra i Kehathiti, erano incaricati di preparare per ogni sabato i pani della presentazione. 013 1CH 009 033 Tali sono i cantori, capi delle famiglie levitiche che dimoravano nelle camere del tempio ed erano esenti da ogni altro servizio, perché l’ufficio loro li teneva occupati giorno e notte. 013 1CH 009 034 Tali sono i capi delle famiglie levitiche, capi secondo le loro generazioni; essi stavano a Gerusalemme. 013 1CH 009 035 A Gabaon abitavano Jeiel, padre di Gabaon, la cui moglie si chiamava Maaca, 013 1CH 009 036 Abdon, suo figliuolo primogenito, Tsur-Kis, 013 1CH 009 037 Baal, Ner, Nadab, Ghedor, Ahio, Zaccaria e Mikloth. Mikloth generò Scimeam. 013 1CH 009 038 Anch’essi dimoravano dirimpetto ai loro fratelli a Gerusalemme coi loro fratelli. 013 1CH 009 039 Ner generò Kis; Kis generò Saul; Saul generò Gionathan, Malkishua, Abinadab ed Eshbaal. 013 1CH 009 040 Il figliuolo di Gionathan fu Merib-Baal, e Merib-Baal generò Mica. 013 1CH 009 041 Figliuoli di Mica: Pithon, Melec, Taharea ed Ahaz. 013 1CH 009 042 Ahaz generò Jarah; Jarah generò Alemeth, Azmaveth e Zimri. Zimri generò Motsa. 013 1CH 009 043 Motsa generò Binea, che ebbe per figliuolo Refaia, che ebbe per figliuolo Eleasa, che ebbe per figliuolo Atsel. 013 1CH 009 044 Atsel ebbe sei figliuoli, dei quali questi sono i nomi: Azrikam, Bocru, Ismaele, Scearia, Obadia e Hanan. Questi sono i figliuoli di Atsel. 013 1CH 010 001 Or i Filistei vennero a battaglia con Israele, e gl’Israeliti fuggirono dinanzi ai Filistei, e caddero morti in gran numero sul monte Ghilboa. 013 1CH 010 002 I Filistei inseguirono accanitamente Saul e i suoi figliuoli, e uccisero Gionathan, Abinadab e Malkishua, figliuoli di Saul. 013 1CH 010 003 Il forte della battaglia si volse contro Saul; gli arcieri lo raggiunsero, ed egli si trovò in grande angoscia a motivo degli arcieri. 013 1CH 010 004 E Saul disse al suo scudiere: “Sfodera la spada e trafiggimi, affinché questi incirconcisi non vengano a trafiggermi ed a farmi oltraggio”. Ma lo scudiere non volle farlo, perch’era còlto da gran paura. Allora Saul prese la propria spada e vi si gettò sopra. 013 1CH 010 005 Lo scudiere di Saul, vedendolo morto, si gettò anche egli sulla propria spada, e morì. 013 1CH 010 006 Così morirono Saul e i suoi tre figliuoli; e tutta la sua casa perì nel medesimo tempo. 013 1CH 010 007 E tutti gl’Israeliti che abitavano nella valle quando videro che la gente d’Israele s’era data alla fuga e che Saul e i suoi figliuoli erano morti, abbandonarono le loro città, e fuggirono; e i Filistei andarono ad abitarle. 013 1CH 010 008 L’indomani i Filistei vennero a spogliare gli uccisi, e trovarono Saul e i suoi figliuoli caduti sul monte Ghilboa. 013 1CH 010 009 Spogliarono Saul, e portaron via la sua testa e le sue armi, e mandarono all’intorno per il paese de’ Filistei ad annunziare la buona notizia ai loro idoli ed al popolo; 013 1CH 010 010 e collocarono le armi di lui nella casa del loro dio, e inchiodarono il suo teschio nel tempio di Dagon. 013 1CH 010 011 Tutta la gente di Jabes di Galaad udì tutto quello che i Filistei avean fatto a Saul, 013 1CH 010 012 e tutti gli uomini valorosi si levarono, presero il cadavere di Saul e i cadaveri dei suoi figliuoli, e li portarono a Jabes; seppellirono le loro ossa sotto alla tamerice di Jabes, e digiunarono per sette giorni. 013 1CH 010 013 Così morì Saul, a motivo della infedeltà ch’egli avea commessa contro l’Eterno col non aver osservato la parola dell’Eterno, ed anche perché aveva interrogato e consultato quelli che evocano gli spiriti, 013 1CH 010 014 mentre non avea consultato l’Eterno. E l’Eterno lo fece morire, e trasferì il regno a Davide, figliuolo d’Isai. 013 1CH 011 001 Allora tutto Israele si radunò presso Davide a Hebron, e gli disse: “Ecco noi siamo tue ossa e tua carne. 013 1CH 011 002 Anche in passato quando era re Saul, eri tu quel che guidavi e riconducevi Israele; e l’Eterno, il tuo Dio, t’ha detto: Tu pascerai il mio popolo d’Israele, tu sarai il principe del mio popolo d’Israele”. 013 1CH 011 003 Tutti gli anziani d’Israele vennero dunque dal re a Hebron, e Davide fece alleanza con loro a Hebron in presenza dell’Eterno; ed essi unsero Davide come re d’Israele, secondo la parola che l’Eterno avea pronunziata per mezzo di Samuele. 013 1CH 011 004 Davide con tutto Israele si mosse contro Gerusalemme, che è Gebus. Quivi erano i Gebusei, abitanti del paese. 013 1CH 011 005 E gli abitanti di Gebus dissero a Davide: “Tu non entrerai qui”. Ma Davide prese la fortezza di Sion, che è la città di Davide. 013 1CH 011 006 Or Davide avea detto: “Chiunque batterà per il primo i Gebusei, sarà capo e principe”. E Joab, figliuolo di Tseruia, salì, il primo, e fu fatto capo. 013 1CH 011 007 E Davide abitò nella fortezza, e per questo essa fu chiamata “la città di Davide”. 013 1CH 011 008 Ed egli cinse la città di costruzioni, cominciando da Millo, e tutto all’intorno; e Joab riparò il resto della città. 013 1CH 011 009 E Davide andava diventando sempre più grande, e l’Eterno degli eserciti era con lui. 013 1CH 011 010 Questi sono i capi dei valorosi guerrieri che furono al servizio di Davide, e che l’aiutarono con tutto Israele ad assicurare il suo dominio per stabilirlo re, secondo la parola dell’Eterno riguardo ad Israele. 013 1CH 011 011 Questa è la lista dei valorosi guerrieri che furono al servizio di Davide: Jashobeam, figliuolo di una Hakmonita, capo dei principali ufficiali; egli impugnò la lancia contro trecento uomini, che uccise in un solo scontro. 013 1CH 011 012 Dopo di lui veniva Eleazar, figliuolo di Dodo, lo Ahohita, uno dei tre valorosi guerrieri. 013 1CH 011 013 Egli era con Davide a Pas-Dammin, dove i Filistei s’erano raunati per combattere. V’era quivi un campo pieno d’orzo; e il popolo fuggiva dinanzi ai Filistei. 013 1CH 011 014 Ma quelli si piantarono in mezzo al campo, lo difesero e sconfissero i Filistei; e l’Eterno diede una gran vittoria. 013 1CH 011 015 Tre dei trenta capi scesero sulla roccia, presso Davide, nella spelonca di Adullam, mentre l’esercito dei Filistei era accampato nella valle di Refaim. 013 1CH 011 016 Davide era allora nella fortezza, e c’era un posto di Filistei a Bethlehem. 013 1CH 011 017 Davide ebbe un desiderio, e disse: “Oh se qualcuno mi desse da bere dell’acqua del pozzo ch’è vicino alla porta di Bethlehem!” 013 1CH 011 018 E quei tre s’aprirono un varco attraverso al campo filisteo, attinsero dell’acqua dal pozzo di Bethlehem, vicino alla porta; e, presala seco, la presentarono a Davide; il quale però non ne volle bere, ma la sparse davanti all’Eterno, 013 1CH 011 019 dicendo: “Mi guardi Iddio dal far tal cosa! Beverei io il sangue di questi uomini, che sono andati là a rischio della loro vita? Perché l’han portata a rischio della loro vita”. E non la volle bere. Questo fecero quei tre prodi. 013 1CH 011 020 Abishai, fratello di Joab, fu il capo di altri tre. Egli impugnò la lancia contro trecento uomini, e li uccise; e fu famoso fra i tre. 013 1CH 011 021 Fu il più illustre dei tre della seconda serie, e fu fatto loro capo; nondimeno non giunse ad eguagliare i primi tre. 013 1CH 011 022 Poi veniva Benaia, figliuolo di Jehoiada, figliuolo di un uomo da Kabtseel, valoroso, e celebre per le sue prodezze. Egli uccise i due grandi eroi di Moab. Discese anche in mezzo a una cisterna, dove uccise un leone, un giorno di neve. 013 1CH 011 023 Uccise pure un Egiziano di statura enorme alto cinque cubiti, che teneva in mano una lancia grossa come un subbio da tessitore; ma Benaia gli scese contro con un bastone, strappò di mano all’Egiziano la lancia, e se ne servì per ucciderlo. 013 1CH 011 024 Questo fece Benaia, figliuolo di Jehoiada; e fu famoso fra i tre prodi. 013 1CH 011 025 Fu il più illustre dei trenta; nondimeno non giunse ad eguagliare i primi tre. E Davide lo ammise nel suo consiglio. 013 1CH 011 026 Poi v’erano questi uomini, forti valorosi: Asael, fratello di Joab; Elhanan, figliuolo di Dodo da Bethlehem; 013 1CH 011 027 Shammoth da Haror; Helets da Palon; 013 1CH 011 028 Ira, figliuolo di Ikkesh, da Tekoa; Abiezer da Anatoth; 013 1CH 011 029 Sibbecai da Husha; Ilai da Ahoa; 013 1CH 011 030 Maharai da Netofa; Heled, figliuolo di Baana, da Netofa; 013 1CH 011 031 Ithai, figliuolo di Ribai, da Ghibea dei figliuoli di Beniamino; Benaia da Pirathon; 013 1CH 011 032 Hurai da Nahale-Gaash; Abiel da Arbath; 013 1CH 011 033 Azmaveth da Baharum; Eliahba da Shaalbon; 013 1CH 011 034 Bene-Hascem da Ghizon; Jonathan, figliuolo di Shaghé da Harar; 013 1CH 011 035 Hahiam, figliuolo di Sacar, da Harar; Elifal, figliuolo di Ur; 013 1CH 011 036 Hefer da Mekera; Ahija da Palon; 013 1CH 011 037 Hetsro da Carmel; Naarai, figliuolo di Ezbai; 013 1CH 011 038 Joel, fratello di Nathan; Mibhar, figliuolo di Hagri; 013 1CH 011 039 Tselek, l’Ammonita; Naharai da Beroth, scudiero di Joab figliuolo di Tseruia. 013 1CH 011 040 Ira da Jether; Gareb da Jether; 013 1CH 011 041 Uria, lo Hitteo; Zabad, figliuolo di Ahlai; 013 1CH 011 042 Adina, figliuolo di Sciza, il Rubenita, capo dei Rubeniti, e altri trenta con lui. 013 1CH 011 043 Hanan, figliuolo di Maaca; Joshafat da Mithni; 013 1CH 011 044 Uzzia da Ashtaroth; Shama e Jeiel, figliuoli di Hotham, da Aroer; 013 1CH 011 045 Jediael, figliuolo di Scimri; Joha, suo fratello, il Titsita; 013 1CH 011 046 Eliel da Mahavim; Jeribai e Joshavia, figliuoli di Elnaam; Jthma, il Moabita; 013 1CH 011 047 Eliel, Obed e Jaasiel, il Metsobaita. 013 1CH 012 001 Or questi son quelli che vennero a Davide a Tsiklag, mentr’egli era ancora fuggiasco per tema di Saul, figliuolo di Kis; essi facean parte dei prodi che gli prestarono aiuto durante la guerra. 013 1CH 012 002 Erano armati d’arco, abili a scagliar sassi ed a tirar frecce tanto con la destra quanto con la sinistra; erano della tribù di Beniamino, de’ fratelli di Saul. 013 1CH 012 003 Il capo Ahiezer e Joas, figliuoli di Scemaa, da Ghibea; Jeziel e Pelet, figliuoli di Azmaveth; Beraca; Jehu da Anathoth; 013 1CH 012 004 Jshmaia da Gabaon, valoroso fra i trenta e capo dei trenta; Geremia; Jahaziel; Johanan; Jozabad da Ghedera; 013 1CH 012 005 Eluzai; Jerimoth; Bealia; Scemaria; Scefatia da Haruf; 013 1CH 012 006 Elkana; Jscia; Azareel; Joezer e Jashobeam, Koraiti; 013 1CH 012 007 Joela e Zebadia, figliuoli di Jeroham, da Ghedor. 013 1CH 012 008 Fra i Gaditi degli uomini partirono per recarsi da Davide nella fortezza del deserto: erano uomini forti e valorosi, esercitati alla guerra, che sapevan maneggiare scudo e lancia: dalle facce leonine, e veloci come gazzelle sui monti. 013 1CH 012 009 Ezer era il capo; Obadia, il secondo; Eliab, il terzo; 013 1CH 012 010 Mishmanna, il quarto; Geremia, il quinto; 013 1CH 012 011 Attai il sesto; Eliel, il settimo; 013 1CH 012 012 Johanan, l’ottavo; Elzabad, il nono; 013 1CH 012 013 Geremia, il decimo; Macbannai, l’undecimo. 013 1CH 012 014 Questi erano dei figliuoli di Gad, capi dell’esercito; il minimo tenea fronte a cento; il maggiore, a mille. 013 1CH 012 015 Questi son quelli che passarono il Giordano il primo mese quand’era straripato da per tutto, e misero in fuga tutti gli abitanti delle valli, a oriente e ad occidente. 013 1CH 012 016 Anche dei figliuoli di Beniamino e di Giuda vennero a Davide, nella fortezza. 013 1CH 012 017 Davide uscì loro incontro, e si rivolse a loro, dicendo: “Se venite da me con buon fine per soccorrermi, il mio cuore sarà unito col vostro; ma se venite per tradirmi e darmi nelle mani de’ miei avversari, mentre io non commetto alcuna violenza, l’Iddio dei nostri padri lo vegga, e faccia egli giustizia!” 013 1CH 012 018 Allora lo spirito investì Amasai, capo dei trenta, che esclamò: “Noi siamo tuoi, o Davide; e siam con te, o figliuolo d’Isai! Pace, pace a te, e pace a quei che ti soccorrono, poiché il tuo Dio ti soccorre!” Allora Davide li accolse, e li fece capi delle sue schiere. 013 1CH 012 019 Anche degli uomini di Manasse passarono a Davide, quando questi andò coi Filistei a combattere contro Saul; ma Davide e i suoi uomini non furono d’alcun aiuto ai Filistei; giacché i principi dei Filistei, dopo essersi consultati, rimandarono Davide, dicendo: “Egli passerebbe dalla parte del suo signore Saul, a prezzo delle nostre teste”. 013 1CH 012 020 Quand’egli tornò a Tsiklag, questi furon quelli di Manasse, che passarono a lui: Adna, Jozabad, Jediael, Micael, Jozabad, Elihu, Tsilletai, capi di migliaia nella tribù di Manasse. 013 1CH 012 021 Questi uomini diedero aiuto a Davide contro le bande dei predoni, perché erano tutti uomini forti e valorosi; e furon fatti capi nell’esercito. 013 1CH 012 022 E ogni giorno veniva gente a Davide per soccorrerlo: tanta, che se ne formò un esercito grande come un esercito di Dio. 013 1CH 012 023 Questo è il numero degli uomini armati per la guerra, che si recarono da Davide a Hebron per trasferire a lui la potestà reale di Saul, secondo l’ordine dell’Eterno. 013 1CH 012 024 Figliuoli di Giuda, che portavano scudo e lancia, seimila ottocento, armati per la guerra. 013 1CH 012 025 De’ figliuoli di Simeone, uomini forti e valorosi in guerra, settemila cento. 013 1CH 012 026 Dei figliuoli di Levi, quattromila seicento; 013 1CH 012 027 e Jehoiada, principe della famiglia d’Aaronne, e con lui tremila settecento uomini; 013 1CH 012 028 e Tsadok, giovine forte e valoroso, e la sua casa patriarcale, che contava ventidue capi. 013 1CH 012 029 Dei figliuoli di Beniamino, fratelli di Saul, tremila; poiché la maggior parte d’essi fino allora era rimasta fedele alla casa di Saul. 013 1CH 012 030 Dei figliuoli d’Efraim, ventimila ottocento: uomini forti e valorosi, gente di gran nome, divisi secondo le loro case patriarcali. 013 1CH 012 031 Della mezza tribù di Manasse, diciottomila che furono designati nominatamente, per andare a proclamare re Davide. 013 1CH 012 032 Dei figliuoli d’Issacar, che intendevano i tempi, in modo da sapere quel che Israele dovea fare, duecento capi, e tutti i loro fratelli sotto i loro ordini. 013 1CH 012 033 Di Zabulon, cinquantamila, atti a servire, forniti per il combattimento di tutte le armi da guerra, e pronti ad impegnar l’azione con cuore risoluto. 013 1CH 012 034 Di Neftali, mille capi, e con essi trentasettemila uomini armati di scudo e lancia. 013 1CH 012 035 Dei Daniti, armati per la guerra, ventottomila seicento. 013 1CH 012 036 Di Ascer, atti a servire, e pronti a ordinarsi in battaglia, quarantamila. 013 1CH 012 037 E di là dal Giordano, dei Rubeniti, dei Gaditi e della mezza tribù di Manasse, forniti per il combattimento di tutte le armi da guerra, centoventimila. 013 1CH 012 038 Tutti questi uomini, gente di guerra, pronti a ordinarsi in battaglia, giunsero a Hebron, con sincerità di cuore, per proclamare Davide re sopra tutto Israele; e anche tutto il rimanente d’Israele era unanime per fare re Davide. 013 1CH 012 039 Essi rimasero quivi tre giorni con Davide a mangiare e a bere, perché i loro fratelli avean preparato per essi dei viveri. 013 1CH 012 040 E anche quelli ch’eran loro vicini, e perfino gente da Issacar, da Zabulon e da Neftali, portavan dei viveri sopra asini, sopra cammelli, sopra muli e su buoi: farina, fichi secchi, uva secca, vino, olio, buoi e pecore in abbondanza; perché v’era gioia in Israele. 013 1CH 013 001 Davide tenne consiglio coi capi di migliaia e di centinaia, cioè con tutti i principi del popolo, 013 1CH 013 002 poi disse a tutta la raunanza d’Israele: “Se vi par bene, e se l’Eterno, il nostro Dio, l’approva, mandiamo da per tutto a dire ai nostri fratelli che son rimasti in tutte le regioni d’Israele, e così pure ai sacerdoti ed ai Leviti nelle loro città e nei loro contadi, che si uniscano a noi; 013 1CH 013 003 e riconduciamo qui da noi l’arca del nostro Dio; poiché non ce ne siamo occupati ai tempi di Saul”. 013 1CH 013 004 E tutta la raunanza rispose che si facesse così giacché la cosa parve buona agli occhi di tutto il popolo. 013 1CH 013 005 Davide dunque radunò tutto Israele dallo Scihor d’Egitto fino all’ingresso di Hamath, per ricondurre l’arca di Dio da Kiriath-Jearim. 013 1CH 013 006 E Davide, con tutto Israele, salì verso Baala, cioè verso Kiriath-Jearim, che appartiene a Giuda, per trasferire di là l’arca di Dio, dinanzi alla quale è invocato il nome dell’Eterno, che siede sovr’essa fra i cherubini. 013 1CH 013 007 E posero l’arca di Dio sopra un carro nuovo, levandola dalla casa di Abinadab; e Uzza ed Ahio conducevano il carro. 013 1CH 013 008 Davide e tutto Israele danzavano dinanzi a Dio a tutto potere, cantando e sonando cetre, saltèri, timpani, cembali e trombe. 013 1CH 013 009 Or come furon giunti all’aia di Kidon, Uzza stese la mano per reggere l’arca, perché i buoi la facevano piegare. 013 1CH 013 010 E l’ira dell’Eterno s’accese contro Uzza, e l’Eterno lo colpì per avere stesa la mano sull’arca; e quivi Uzza morì dinanzi a Dio. 013 1CH 013 011 Davide si attristò perché l’Eterno avea fatto una breccia nel popolo, colpendo Uzza; e quel luogo è stato chiamato Perets-Uzza fino al dì d’oggi. 013 1CH 013 012 E Davide in quel giorno, ebbe paura di Dio, e disse: “Come farò a portare a casa mia l’arca di Dio?” 013 1CH 013 013 E Davide non ritirò l’arca presso di sé, nella città di Davide, ma la fece portare in casa di Obed-Edom di Gath. 013 1CH 013 014 E l’arca di Dio rimase tre mesi dalla famiglia di Obed-Edom, in casa di lui; e l’Eterno benedisse la casa di Obed-Edom e tutto quello che gli apparteneva. 013 1CH 014 001 Hiram, re di Tiro, inviò a Davide de’ messi, del legname di cedro, dei muratori e dei legnaiuoli, per edificargli una casa. 013 1CH 014 002 Allora Davide riconobbe che l’Eterno lo stabiliva saldamente come re d’Israele, giacché la sua dignità reale era grandemente esaltata per amore d’Israele, del popolo di Dio. 013 1CH 014 003 Davide si prese ancora delle mogli a Gerusalemme, e generò ancora figliuoli e figliuole. 013 1CH 014 004 Questi sono i nomi dei figliuoli che gli nacquero a Gerusalemme: Shammua, Shobab, Nathan, Salomone, 013 1CH 014 005 Jbhar, Elishua, Elpelet, 013 1CH 014 006 Noga, Nefeg, Jafia, 013 1CH 014 007 Elishama, Beeliada ed Elifelet. 013 1CH 014 008 Or quando i Filistei ebbero udito che Davide era stato unto re di tutto Israele, saliron tutti in cerca di lui; e Davide, saputolo, uscì loro incontro. 013 1CH 014 009 I Filistei giunsero e si sparsero per la valle dei Refaim. 013 1CH 014 010 Allora Davide consultò Dio, dicendo: “Salirò io contro i Filistei? E me li darai tu nelle mani?” L’Eterno gli rispose: “Sali, e io li darò nelle tue mani”. 013 1CH 014 011 I Filistei dunque salirono a Baal-Peratsim, dove Davide li sconfisse, e disse: “Iddio ha rotto i miei nemici per mano mia come quando le acque rompono le dighe”. Perciò fu dato a quel luogo il nome di Baal-Peratsim. 013 1CH 014 012 I Filistei lasciaron quivi i loro dèi, che per ordine di Davide, furon dati alle fiamme. 013 1CH 014 013 Di poi i Filistei tornarono a spargersi per quella valle. 013 1CH 014 014 E Davide consultò di nuovo Dio; e Dio gli disse: “Non salire dietro ad essi, allontanati e gira intorno a loro, e giungerai su di essi dal lato dei Gelsi. 013 1CH 014 015 E quando udrai un rumor di passi tra le vette dei gelsi, esci subito all’attacco, perché Dio marcerà alla tua testa per sconfiggere l’esercito dei Filistei”. 013 1CH 014 016 Davide fece come Dio gli avea comandato, e gl’Israeliti sconfissero l’esercito dei Filistei da Gabaon a Ghezer. 013 1CH 014 017 E la fama di Davide si sparse per tutti i paesi, e l’Eterno fece sì ch’egli incutesse spavento a tutte le genti. 013 1CH 015 001 Davide si costruì delle case nella città di Davide; preparò un luogo per l’arca di Dio, e drizzò una tenda per essa. 013 1CH 015 002 Allora Davide disse: “Nessuno deve portare l’arca di Dio tranne i Leviti; perché l’Eterno ha scelti loro per portare l’arca di Dio, e per esser suoi ministri in perpetuo”. 013 1CH 015 003 E Davide convocò tutto Israele a Gerusalemme per trasportar l’arca dell’Eterno al luogo ch’egli le avea preparato. 013 1CH 015 004 Davide radunò pure i figliuoli d’Aaronne ed i Leviti: 013 1CH 015 005 dei figliuoli di Kehath, Uriel, il capo, e i suoi fratelli: centoventi; 013 1CH 015 006 dei figliuoli di Merari, Asaia, il capo, e i suoi fratelli: duecentoventi; 013 1CH 015 007 dei figliuoli di Ghershom, Joel, il capo, e i suoi fratelli: centotrenta; 013 1CH 015 008 dei figliuoli di Elitsafan, Scemaia, il capo, e i suoi fratelli: duecento; 013 1CH 015 009 dei figliuoli di Hebron, Eliel, il capo, e i suoi fratelli: ottanta; 013 1CH 015 010 dei figliuoli di Uzziel, Amminadab, il capo, e i suoi fratelli: centododici. 013 1CH 015 011 Poi Davide chiamò i sacerdoti Tsadok e Abiathar, e i Leviti Uriel, Asaia, Joel, Scemaia, Eliel e Amminadab, 013 1CH 015 012 e disse loro: “Voi siete i capi delle case patriarcali dei Leviti; santificatevi, voi e i vostri fratelli, affinché possiate trasportar l’arca dell’Eterno, dell’Iddio d’Israele, nel luogo che io le ho preparato. 013 1CH 015 013 Siccome voi non c’eravate la prima volta, l’Eterno, il nostro Dio, fece una breccia fra noi, perché non lo cercammo secondo le regole stabilite”. 013 1CH 015 014 I sacerdoti e i Leviti dunque si santificarono per trasportare l’arca dell’Eterno, dell’Iddio d’Israele. 013 1CH 015 015 E i figliuoli dei Leviti portarono l’arca di Dio sulle loro spalle, per mezzo di stanghe, come Mosè aveva ordinato, secondo la parola dell’Eterno. 013 1CH 015 016 E Davide ordinò ai capi dei Leviti che chiamassero i loro fratelli cantori a prestar servizio coi loro strumenti musicali, saltèri, cetre e cembali, da cui trarrebbero suoni vigorosi, in segno di gioia. 013 1CH 015 017 I Leviti dunque chiamarono a prestar servizio Heman, figliuolo di Joel; e fra i suoi fratelli, Asaf, figliuolo di Berekia; tra i figliuoli di Merari, loro fratelli, Ethan, figliuolo di Kushaia. 013 1CH 015 018 Con loro, furon chiamati i loro fratelli del secondo ordine: Zaccaria, Ben, Jaaziel, Scemiramoth, Jehiel, Unni, Eliab, Benaia, Maaseia, Mattithia, Elifalehu, Mikneia, Obed-Edom e Jeiel, i portinai. 013 1CH 015 019 I cantori Heman, Asaf ed Ethan, aveano dei cembali di rame per sonare; 013 1CH 015 020 Zaccaria, Aziel, Scemiramoth, Jehiel, Unni, Eliab, Maaseia e Benaia avean dei saltèri per accompagnare voci di fanciulle; 013 1CH 015 021 Mattithia, Elifalehu, Mikneia, Obed-Edom, Jeiel ed Azazia sonavano con cetre all’ottava, per guidare il canto; 013 1CH 015 022 Kenania, capo dei Leviti, era preposto al canto; dirigeva la musica, perché era competente in questo. 013 1CH 015 023 Berekia e Elkana erano portinai dell’arca. 013 1CH 015 024 Scebania, Joshafat, Nethaneel, Amasai, Zaccaria, Benaia ed Eliezer, sacerdoti, sonavano la tromba davanti all’arca di Dio; e Obed-Edom e Jehija erano portinai dell’arca. 013 1CH 015 025 Davide, gli anziani d’Israele e capi di migliaia si misero in cammino per trasportare l’arca del patto dell’Eterno dalla casa di Obed-Edom, con gaudio. 013 1CH 015 026 E poiché Dio prestò assistenza ai Leviti che portavan l’arca del patto dell’Eterno, fu offerto un sacrifizio di sette giovenchi e di sette montoni. 013 1CH 015 027 Davide indossava un manto di lino fino, come anche tutti i Leviti che portavano l’arca, i cantori, e Kenania, capo musica fra i cantori; e Davide avea sul manto un efod di lino. 013 1CH 015 028 Così tutto Israele portò su l’arca del patto dell’Eterno con grida di gioia, a suon di corni, di trombe, di cembali, di saltèri e d’arpe. 013 1CH 015 029 E come l’arca del patto dell’Eterno giunse alla città di Davide, Mical, figliuola di Saul, guardava dalla finestra: e vedendo il re Davide che danzava e saltava, lo sprezzò in cuor suo. 013 1CH 016 001 Portarono dunque l’arca di Dio e la collocarono in mezzo al padiglione che Davide aveva rizzato per lei; e si offrirono olocausti e sacrifizi di azioni di grazie dinanzi a Dio. 013 1CH 016 002 E quando Davide ebbe finito d’offrire gli olocausti e i sacrifizi di azioni di grazie, benedisse il popolo nel nome dell’Eterno; 013 1CH 016 003 e distribuì a tutti gl’Israeliti, uomini e donne, un pane per uno, una porzione di carne, e un dolce d’uva secca. 013 1CH 016 004 Poi stabilì davanti all’arca dell’Eterno alcuni di fra i Leviti per fare il servizio per ringraziare, lodare e celebrare l’Eterno, l’Iddio d’Israele. 013 1CH 016 005 Erano: Asaf, il capo; Zaccaria, il secondo dopo di lui; poi Jeiel, Scemiramoth, Jehiel, Mattithia, Eliab, Benaia, Obed-Edom e Jeiel. Essi sonavano saltèri e cetre, e Asaf sonava i cembali; 013 1CH 016 006 i sacerdoti Benaia e Jahaziel sonavano del continuo la tromba davanti all’arca del patto di Dio. 013 1CH 016 007 Allora, in quel giorno, Davide diede per la prima volta ad Asaf e ai suoi fratelli l’incarico di cantare le lodi dell’Eterno: 013 1CH 016 008 “Celebrate l’Eterno, invocate il suo nome; fate conoscere le sue gesta fra i popoli. 013 1CH 016 009 Cantategli, salmeggiategli, meditate su tutte le sue maraviglie. 013 1CH 016 010 Gloriatevi nel santo suo nome; si rallegri il cuore di quelli che cercano l’Eterno! 013 1CH 016 011 Cercate l’Eterno e la sua forza, cercate del continuo la sua faccia! 013 1CH 016 012 Ricordatevi delle maraviglie ch’egli ha fatte, de’ suoi miracoli e de’ giudizi della sua bocca, 013 1CH 016 013 o voi, progenie d’Israele, suo servitore, figliuoli di Giacobbe, suoi eletti! 013 1CH 016 014 Egli, l’Eterno, è l’Iddio nostro; suoi giudizi s’esercitano su tutta la terra. 013 1CH 016 015 Ricordatevi in perpetuo del suo patto, della parola da lui data per mille generazioni, 013 1CH 016 016 del patto che fece con Abrahamo, che giurò ad Isacco, 013 1CH 016 017 e che confermò a Giacobbe come uno statuto, ad Israele come un patto eterno, 013 1CH 016 018 dicendo: “Io ti darò il paese di Canaan per vostra parte di eredità”. 013 1CH 016 019 Non erano allora che poca gente, pochissimi e stranieri nel paese, 013 1CH 016 020 e andavano da una nazione all’altra, da un regno a un altro popolo. 013 1CH 016 021 Egli non permise che alcuno li opprimesse; anzi, castigò dei re per amor loro, 013 1CH 016 022 dicendo: “Non toccate i miei unti, e non fate alcun male ai miei profeti”. 013 1CH 016 023 Cantate all’Eterno, abitanti di tutta la terra, annunziate di giorno in giorno la sua salvezza! 013 1CH 016 024 Raccontate la sua gloria fra le nazioni e le sue maraviglie fra tutti i popoli! 013 1CH 016 025 Perché l’Eterno è grande e degno di sovrana lode; gli è tremendo sopra tutti gli dèi. 013 1CH 016 026 Poiché tutti gli dèi dei popoli son idoli vani, ma l’Eterno ha fatto i cieli. 013 1CH 016 027 Splendore e maestà stanno dinanzi a lui, forza e gioia sono nella sua dimora. 013 1CH 016 028 Date all’Eterno, o famiglie dei popoli, date all’Eterno gloria e forza. 013 1CH 016 029 Date all’Eterno la gloria dovuta al suo nome, portategli offerte e venite in sua presenza. Prostratevi dinanzi all’Eterno vestiti di sacri ornamenti, 013 1CH 016 030 tremate dinanzi a lui, o abitanti di tutta la terra! Il mondo è stabile e non sarà smosso. 013 1CH 016 031 Si rallegrino i cieli e gioisca la terra; dicasi fra le nazioni: “L’Eterno regna”. 013 1CH 016 032 Risuoni il mare e quel ch’esso contiene; festeggi la campagna e tutto quello ch’è in essa. 013 1CH 016 033 Gli alberi delle foreste dian voci di gioia nel cospetto dell’Eterno, poich’egli viene a giudicare la terra. 013 1CH 016 034 Celebrate l’Eterno, perch’egli è buono, perché la sua benignità dura in perpetuo. 013 1CH 016 035 E dite: “Salvaci, o Dio della nostra salvezza! Raccoglici di fra le nazioni e liberaci, affinché celebriamo il tuo santo nome e mettiamo la nostra gloria nel lodarti”. 013 1CH 016 036 Benedetto sia l’Eterno, l’Iddio d’Israele, d’eternità in eternità!” E tutto il popolo disse: “Amen”, e lodò l’Eterno. 013 1CH 016 037 Poi Davide lasciò quivi, davanti all’arca del patto dell’Eterno, Asaf e i suoi fratelli perché fossero del continuo di servizio davanti all’arca, secondo i bisogni d’ogni giorno. 013 1CH 016 038 Lasciò Obed-Edom e Hosa e i loro fratelli, in numero di sessantotto: Obed-Edom, figliuolo di Jeduthun, e Hosa, come portieri. 013 1CH 016 039 Lasciò pure il sacerdote Tsadok e i sacerdoti suoi fratelli davanti al tabernacolo dell’Eterno, sull’alto luogo che era a Gabaon, 013 1CH 016 040 perché offrissero del continuo all’Eterno olocausti, mattina e sera, sull’altare degli olocausti, ed eseguissero tutto quello che sta scritto nella legge data dall’Eterno ad Israele. 013 1CH 016 041 E con essi erano Heman, Jeduthun, e gli altri ch’erano stati scelti e designati nominatamente per lodare l’Eterno, perché la sua benignità dura in perpetuo. 013 1CH 016 042 Heman e Jeduthun eran con essi, con trombe e cembali per i musici, e con degli strumenti per i cantici in lode di Dio. I figliuoli di Jeduthun erano addetti alla porta. 013 1CH 016 043 Tutto il popolo se ne andò, ciascuno a casa sua, e Davide se ne ritornò per benedire la propria casa. 013 1CH 017 001 Or avvenne che Davide quando si fu stabilito nella sua casa, disse al profeta Nathan: “Ecco, io abito in una casa di cedro, e l’arca del patto dell’Eterno sta sotto una tenda”. 013 1CH 017 002 Nathan rispose a Davide: “Fa’ tutto quello che hai in cuore di fare, poiché Dio è teco”. 013 1CH 017 003 Ma quella stessa notte la parola di Dio fu diretta a Nathan in questi termini: 013 1CH 017 004 “Va’ e di’ al mio servo Davide: Così dice l’Eterno: Non sarai tu quegli che mi edificherà una casa perch’io vi dimori; 013 1CH 017 005 poiché io non ho abitato in una casa, dal giorno che trassi Israele dall’Egitto, fino al dì d’oggi; ma sono andato di tenda in tenda, di dimora in dimora. 013 1CH 017 006 Dovunque sono andato, or qua or là, in mezzo a tutto Israele, ho io mai fatto parola a qualcuno dei giudici d’Israele i quali avevo comandato di pascere il mio popolo, dicendogli: Perché non mi edificate una casa di cedro? 013 1CH 017 007 Ora dunque parlerai così al mio servo Davide: Così dice l’Eterno degli eserciti: Io ti presi dall’ovile, di dietro alle pecore, perché tu fossi il principe d’Israele, mio popolo; 013 1CH 017 008 e sono stato teco dovunque sei andato, ho sterminato dinanzi a te tutti i tuoi nemici, e ho reso il tuo nome grande come quello dei grandi che son sulla terra; 013 1CH 017 009 ho assegnato un posto ad Israele, mio popolo, e ve l’ho piantato perché abiti in casa sua e non sia più agitato, né seguitino gl’iniqui a farne scempio come prima, 013 1CH 017 010 e fin dal tempo in cui avevo stabilito dei giudici sul mio popolo d’Israele. Io ho umiliato tutti i tuoi nemici; e t’annunzio che l’Eterno ti fonderà una casa. 013 1CH 017 011 Quando i tuoi giorni saranno compiuti e tu te n’andrai a raggiungere i tuoi padri, io innalzerò al trono dopo di te la tua progenie, uno de’ tuoi figliuoli, e stabilirò saldamente il suo regno. 013 1CH 017 012 Egli mi edificherà una casa, ed io renderò stabile in perpetuo il suo trono. 013 1CH 017 013 Io sarò per lui un padre, ed egli mi sarà figliuolo; e non gli ritirerò la mia grazia, come l’ho ritirata da colui che t’ha preceduto. 013 1CH 017 014 Io lo renderò saldo per sempre nella mia casa e nel mio regno, e il suo trono sarà reso stabile in perpetuo”. 013 1CH 017 015 Nathan parlò a Davide, secondo tutte queste parole e secondo tutta questa visione. 013 1CH 017 016 Allora il re Davide andò a presentarsi davanti all’Eterno, e disse: “Chi son io, o Eterno Iddio, e che è la mia casa, che tu m’abbia fatto arrivare fino a questo punto? 013 1CH 017 017 E questo è parso ancora poca cosa agli occhi tuoi, o Dio; e tu hai parlato anche della casa del tuo servo per un lontano avvenire, e hai degnato considerar me come se fossi uomo d’alto grado, o Eterno Iddio. 013 1CH 017 018 Che potrebbe Davide dirti di più riguardo all’onore ch’è fatto al tuo servo? Tu conosci il tuo servo. 013 1CH 017 019 O Eterno, per amor del tuo servo e seguendo il cuor tuo, hai compiuto tutte queste grandi cose per rivelargli tutte le tue maraviglie. 013 1CH 017 020 O Eterno, nessuno è pari a te, e non v’è altro Dio fuori di te, secondo tutto quello che abbiamo udito coi nostri orecchi. 013 1CH 017 021 E qual popolo è come il tuo popolo d’Israele, l’unica nazione sulla terra che Dio sia venuto a redimere per formarne il suo popolo, per farti un nome e per compiere cose grandi e tremende, cacciando delle nazioni d’innanzi al tuo popolo che tu hai redento dall’Egitto? 013 1CH 017 022 Tu hai fatto del tuo popolo d’Israele il popolo tuo speciale in perpetuo; e tu, o Eterno, sei divenuto il suo Dio. 013 1CH 017 023 Or dunque, o Eterno, la parola che tu hai pronunziata riguardo al tuo servo ed alla sua casa rimanga stabile in perpetuo, e fa’ come tu hai detto. 013 1CH 017 024 Sì, rimanga stabile, affinché il tuo nome sia magnificato in perpetuo, e si dica: L’Eterno degli eserciti, l’Iddio d’Israele, è veramente un Dio per Israele; e la casa del tuo servo Davide sia stabile dinanzi a te! 013 1CH 017 025 Poiché tu stesso, o mio Dio, hai rivelato al tuo servo di volergli fondare una casa. Perciò il tuo servo ha preso l’ardire di rivolgerti questa preghiera. 013 1CH 017 026 Ed ora, o Eterno, tu sei Dio, e hai promesso questo bene al tuo servo; 013 1CH 017 027 piacciati dunque benedire ora la casa del tuo servo, affinch’ella sussista in perpetuo dinanzi a te! Poiché ciò che tu benedici, o Eterno, è benedetto in perpetuo”. 013 1CH 018 001 Dopo queste cose, Davide sconfisse i Filistei e li umiliò, e tolse di mano ai Filistei Gath e le città che ne dipendevano. 013 1CH 018 002 Sconfisse pure i Moabiti; e i Moabiti divennero sudditi e tributari di Davide. 013 1CH 018 003 Davide sconfisse anche Hadarezer, re di Tsoba, verso Hamath, mentr’egli andava a stabilire il suo dominio sul fiume Eufrate. 013 1CH 018 004 Davide gli prese mille carri, settemila cavalieri e ventimila pedoni; tagliò i garetti a tutti i cavalli da tiro, ma riserbò de’ cavalli per cento carri. 013 1CH 018 005 E quando i Siri di Damasco vennero per soccorrere Hadarezer, re di Tsoba, Davide ne uccise ventiduemila. 013 1CH 018 006 Poi Davide mise delle guarnigioni nella Siria di Damasco, e i Siri divennero sudditi e tributari di Davide; e l’Eterno lo rendea vittorioso dovunque egli andava. 013 1CH 018 007 E Davide tolse ai servi di Hadarezer i loro scudi d’oro e li portò a Gerusalemme. 013 1CH 018 008 Davide prese anche una grande quantità di rame a Tibhath e a Cun, città di Hadarezer. Salomone se ne servì per fare il mar di rame, le colonne e gli utensili di rame. 013 1CH 018 009 Or quando Tou, re di Hamath, ebbe udito che Davide avea sconfitto tutto l’esercito di Hadarezer, re di Tsoba, 013 1CH 018 010 mandò al re Davide Hadoram, suo figliuolo, per salutarlo e per benedirlo perché avea mosso guerra a Hadarezer e l’avea sconfitto (Hadarezer era sempre in guerra con Tou); e Hadoram portò seco ogni sorta di vasi d’oro, d’argento, e di rame. 013 1CH 018 011 E il re Davide consacrò anche quelli all’Eterno, come avea già consacrato l’argento e l’oro che avea portato via a tutte le nazioni: agli Edomiti, ai Moabiti, agli Ammoniti, ai Filistei ed agli Amalekiti. 013 1CH 018 012 Abishai, figliuolo di Tseruia, sconfisse pure diciottomila Edomiti nella valle del Sale. 013 1CH 018 013 E pose delle guarnigioni in Idumea, e tutti gli Edomiti divennero sudditi di Davide; e l’Eterno rendea Davide vittorioso dovunque egli andava. 013 1CH 018 014 Davide regnò su tutto Israele, facendo ragione e amministrando la giustizia a tutto il suo popolo. 013 1CH 018 015 Joab, figliuolo di Tseruia, comandava l’esercito; Giosafat, figliuolo di Ahilud, era cancelliere; 013 1CH 018 016 Tsadok, figliuolo di Ahitub, e Abimelec, figliuolo di Abiathar, erano sacerdoti; Shavsa era segretario; 013 1CH 018 017 Benaia, figliuolo di Jehoiada, era capo dei Kerethei e dei Pelethei; e i figliuoli di Davide erano i primi al fianco del re. 013 1CH 019 001 Or avvenne, dopo queste cose, che Nahash, re dei figliuoli di Ammon, morì, e il suo figliuolo regnò in luogo di lui. 013 1CH 019 002 Davide disse: “Io voglio usare benevolenza verso Hanun, figliuolo di Nahash, perché suo padre ne usò verso di me”. E Davide inviò dei messi a consolarlo della perdita del padre. Ma quando i servi di Davide furon giunti nel paese dei figliuoli di Ammon presso Hanun per consolarlo, 013 1CH 019 003 i principi de’ figliuoli di Ammon dissero ad Hanun: “Credi tu che Davide t’abbia mandato dei consolatori per onorar tuo padre? I suoi servi non son eglino piuttosto venuti per esplorare la città e distruggerla e per spiare il paese?” 013 1CH 019 004 Allora Hanun prese i servi di Davide, li fece radere e fece lor tagliare la metà delle vesti fino alle natiche, poi li rimandò. 013 1CH 019 005 Intanto vennero alcuni ad informar Davide del modo con cui quegli uomini erano stati trattati; e Davide mandò gente ad incontrarli, perch’essi erano oltremodo confusi. E il re fece dir loro: “Restate a Gerico finché vi sia ricresciuta la barba, poi tornerete”. 013 1CH 019 006 I figliuoli di Ammon videro che s’erano attirati l’odio di Davide; e Hanun e gli Ammoniti mandarono mille talenti d’argento per prendere al loro soldo dei carri e dei cavalieri presso i Siri di Mesopotamia e presso i Siri di Maaca e di Tsoba. 013 1CH 019 007 E presero al loro soldo trentaduemila carri e il re di Maaca col suo popolo, i quali vennero ad accamparsi dirimpetto a Medeba. E i figliuoli di Ammon si raunarono dalle loro città, per andare a combattere. 013 1CH 019 008 Quando Davide udì questo, inviò contro di loro Joab e tutto l’esercito degli uomini di valore. 013 1CH 019 009 I figliuoli di Ammon uscirono e si disposero in ordine di battaglia alla porta della città; e i re ch’erano venuti in loro soccorso stavano a parte nella campagna. 013 1CH 019 010 Or come Joab vide che quelli eran pronti ad attaccarlo di fronte e alle spalle, scelse un corpo fra gli uomini migliori d’Israele, lo dispose in ordine di battaglia contro i Siri, 013 1CH 019 011 e mise il resto del popolo sotto gli ordini del suo fratello Abishai, che li dispose di fronte ai figliuoli di Ammon; 013 1CH 019 012 e disse ad Abishai: “Se i Siri son più forti di me, tu mi darai soccorso; e se i figliuoli di Ammon son più forti di te, andrò io a soccorrerti. 013 1CH 019 013 Abbi coraggio, e dimostriamoci forti per il nostro popolo e per le città del nostro Dio; e faccia l’Eterno quello che a lui piacerà”. 013 1CH 019 014 Poi Joab, con la gente che avea seco, s’avanzò per attaccare i Siri, i quali fuggirono d’innanzi a lui. 013 1CH 019 015 E come i figliuoli di Ammon videro che i Siri eran fuggiti, fuggirono anch’essi d’innanzi ad Abishai, fratello di Joab, e rientrarono nella città. Allora Joab se ne tornò a Gerusalemme. 013 1CH 019 016 I Siri, vedendosi sconfitti da Israele, inviarono de’ messi e fecero venire i Siri che abitavano di là dal fiume. Shofac, capo dell’esercito di Hadarezer, era alla loro testa. 013 1CH 019 017 E la cosa fu riferita a Davide, che radunò tutto Israele, passò il Giordano, marciò contro di loro e si dispose in ordine di battaglia contro ad essi. E come Davide si fu disposto in ordine di battaglia contro i Siri, questi impegnarono l’azione con lui. 013 1CH 019 018 Ma i Siri fuggirono d’innanzi a Israele; e Davide uccise ai Siri gli uomini di settecento carri e quarantamila fanti, e uccise pure Shofac, capo dell’esercito. 013 1CH 019 019 E quando i servi di Hadarezer si videro sconfitti da Israele, fecero pace con Davide, e furono a lui soggetti. E i Siri non vollero più recar soccorso ai figliuoli di Ammon. 013 1CH 020 001 Or avvenne che l’anno seguente nel tempo in cui i re sogliono andare alla guerra, Joab, alla testa di un poderoso esercito, andò a devastare il paese dei figliuoli di Ammon e ad assediare Rabba; ma Davide rimase a Gerusalemme. E Joab batté Rabba e la distrusse. 013 1CH 020 002 E Davide tolse dalla testa del loro re la corona, e trovò che pesava un talento d’oro e che avea delle pietre preziose; ed essa fu posta sulla testa di Davide. Egli riportò anche dalla città grandissima preda. 013 1CH 020 003 Fece uscire gli abitanti ch’erano nella città, e li fece a pezzi con delle seghe, degli erpici di ferro e delle scuri. Così fece Davide a tutte le città dei figliuoli di Ammon. Poi Davide se ne tornò a Gerusalemme con tutto il popolo. 013 1CH 020 004 Dopo queste cose, ci fu una battaglia coi Filistei, a Ghezer; allora Sibbecai di Hushah uccise Sippai, uno dei discendenti di Rafa; e i Filistei furono umiliati. 013 1CH 020 005 Ci fu un’altra battaglia coi Filistei; ed Elhanan, figliuolo di Jair, uccise Lahmi, fratello di Goliath di Gath, di cui l’asta della lancia era come un subbio da tessitore. 013 1CH 020 006 Ci fu ancora una battaglia a Gath, dove si trovò un uomo di grande statura, che avea sei dita a ciascuna mano e a ciascun piede, in tutto ventiquattro dita, e che era anch’esso dei discendenti di Rafa. 013 1CH 020 007 Egli ingiuriò Israele; e Gionathan, figliuolo di Scimea, fratello di Davide, l’uccise. 013 1CH 020 008 Questi quattro uomini erano nati a Gath, della stirpe di Rafa. Essi perirono per man di Davide e per mano della sua gente. 013 1CH 021 001 Or Satana si levò contro Israele, e incitò Davide a fare il censimento d’Israele. 013 1CH 021 002 E Davide disse a Joab e ai capi del popolo: “Andate, fate il censimento degl’Israeliti da Beer-Sceba fino a Dan; e venite a riferirmene il risultato, perch’io ne sappia il numero”. 013 1CH 021 003 Joab rispose: “L’Eterno renda il suo popolo cento volte più numeroso di quello che è! Ma, o re, mio signore, non sono eglino tutti servi del mio signore? Perché il mio signore domanda egli questo? Perché render così Israele colpevole?” 013 1CH 021 004 Ma l’ordine del re prevalse contro Joab. Joab dunque partì, percorse tutto Israele, poi tornò a Gerusalemme. 013 1CH 021 005 E Joab rimise a Davide la cifra del censimento del popolo: c’erano in tutto Israele un milione e centomila uomini atti a portare le armi; e in Giuda quattrocento settantamila uomini atti a portar le armi. 013 1CH 021 006 Or Joab non avea fatto il censimento di Levi e di Beniamino come degli altri, perché l’ordine del re era per lui abominevole. 013 1CH 021 007 Questa cosa dispiacque a Dio, che perciò colpì Israele. 013 1CH 021 008 E Davide disse a Dio: “Io ho gravemente peccato in questo che ho fatto; ma ora, ti prego, perdona l’iniquità del tuo servo, perché io ho agito con grande stoltezza”. 013 1CH 021 009 E l’Eterno parlò così a Gad, il veggente di Davide: 013 1CH 021 010 “Va’, e parla a Davide in questo modo: Così dice l’Eterno: Io ti propongo tre cose; sceglitene una, e quella ti farò”. 013 1CH 021 011 Gad andò dunque da Davide, e gli disse: “Così dice l’Eterno: Scegli quello che vuoi: 013 1CH 021 012 o tre anni di carestia, o tre mesi durante i quali i tuoi avversari facciano scempio di te e ti raggiunga la spada dei tuoi nemici, ovvero tre giorni di spada dell’Eterno, ossia di peste nel paese, durante i quali l’angelo dell’Eterno porterà la distruzione in tutto il territorio d’Israele. Or dunque vedi che cosa io debba rispondere a colui che mi ha mandato”. 013 1CH 021 013 E Davide disse a Gad: “Io sono in una grande angoscia! Ebbene, ch’io cada nelle mani dell’Eterno, giacché le sue compassioni sono immense; ma ch’io non cada nelle mani degli uomini!” 013 1CH 021 014 Così l’Eterno mandò la peste in Israele; e caddero settantamila persone d’Israele. 013 1CH 021 015 E Dio mandò un angelo a Gerusalemme per distruggerla; e come questi si disponeva a distruggerla, l’Eterno gettò su di lei lo sguardo, si pentì della calamità che avea inflitta, e disse all’angelo distruttore: “Basta; ritieni ora la tua mano!” Or l’angelo dell’Eterno si trovava presso l’aia di Ornan, il Gebuseo. 013 1CH 021 016 E Davide, alzando gli occhi, vide l’angelo dell’Eterno che stava fra terra e cielo, avendo in mano una spada sguainata, vòlta contro Gerusalemme. Allora Davide e gli anziani, coperti di sacchi, si gettarono con la faccia a terra. 013 1CH 021 017 E Davide disse a Dio: “Non sono io quegli che ordinai il censimento del popolo? Son io che ho peccato, e che ho agito con tanta malvagità; ma queste pecore che hanno fatto? Ti prego, o Eterno, o mio Dio, si volga la tua mano contro di me e contro la casa di mio padre, ma non contro il tuo popolo, per colpirlo col flagello!” 013 1CH 021 018 Allora l’angelo dell’Eterno ordinò a Gad di dire a Davide che salisse ad erigere un altare all’Eterno nell’aia di Ornan, il Gebuseo. 013 1CH 021 019 E Davide salì, secondo la parola che Gad avea pronunziata nel nome dell’Eterno. 013 1CH 021 020 Ornan, voltandosi, vide l’angelo; e i suoi quattro figliuoli ch’eran con lui si nascosero. Ornan stava battendo il grano. 013 1CH 021 021 E come Davide giunse presso Ornan, Ornan guardò, e vide Davide; e, uscito dall’aia, si prostrò dinanzi a Davide, con la faccia a terra. 013 1CH 021 022 Allora Davide disse ad Ornan: “Dammi il sito di quest’aia, perch’io vi eriga un altare all’Eterno; dammelo per tutto il prezzo che vale, affinché la piaga cessi d’infierire sul popolo”. 013 1CH 021 023 Ornan disse a Davide: “Prenditelo; e il re, mio signore, faccia quello che par bene agli occhi suoi; guarda, io ti do i buoi per gli olocausti, le macchine da trebbiare per legna, e il grano per l’oblazione; tutto ti do”. 013 1CH 021 024 Ma il re Davide disse ad Ornan: “No, io comprerò da te queste cose per il loro intero prezzo; giacché io non prenderò per l’Eterno ciò ch’è tuo, né offrirò un olocausto che non mi costi nulla”. 013 1CH 021 025 E Davide diede ad Ornan come prezzo del luogo il peso di seicento sicli d’oro; 013 1CH 021 026 poi edificò quivi un altare all’Eterno, offrì olocausti e sacrifizi di azioni di grazie, e invocò l’Eterno, il quale gli rispose mediante il fuoco, che discese dal cielo sull’altare dell’olocausto. 013 1CH 021 027 Poi l’Eterno comandò all’angelo di rimettere la spada nel fodero. 013 1CH 021 028 In quel tempo Davide, vedendo che l’Eterno lo aveva esaudito nell’aia d’Ornan, il Gebuseo, vi offriva dei sacrifizi. 013 1CH 021 029 Il tabernacolo dell’Eterno che Mosè avea costruito nel deserto e l’altare degli olocausti si trovavano allora sull’alto luogo di Gabaon. 013 1CH 021 030 E Davide non poteva andare davanti a quell’altare a cercare Iddio, per lo spavento che gli avea cagionato la spada dell’angelo dell’Eterno. 013 1CH 022 001 E Davide disse: “Qui sarà la casa di Dio, dell’Eterno, e qui sarà l’altare degli olocausti per Israele”. 013 1CH 022 002 Davide ordinò che si radunassero gli stranieri che erano nel paese d’Israele, e fissò degli scalpellini per lavorar le pietre da taglio per la costruzione della casa di Dio. 013 1CH 022 003 Davide preparò pure del ferro in abbondanza per i chiodi per i battenti delle porte e per le commettiture; e una quantità di rame di peso incalcolabile 013 1CH 022 004 e del legname di cedro da non potersi contare; perché i Sidoni e i Tiri aveano portato a Davide del legname di cedro in abbondanza. 013 1CH 022 005 Davide diceva: “Salomone, mio figliuolo, è giovine e di tenera età, e la casa che si deve edificare all’Eterno ha da essere talmente magnifica da salire in fama ed in gloria in tutti i paesi; io voglio dunque far dei preparativi per lui”. Così Davide preparò degli abbondanti materiali, prima di morire. 013 1CH 022 006 Poi chiamò Salomone, suo figliuolo, e gli ordinò di edificare una casa all’Eterno, all’Iddio d’Israele. 013 1CH 022 007 Davide disse a Salomone: “Figliuol mio, io stesso avevo in cuore di edificare una casa al nome dell’Eterno, del mio Dio; 013 1CH 022 008 ma la parola dell’Eterno mi fu rivolta, e mi fu detto: Tu hai sparso molto sangue, e hai fatte di gran guerre; tu non edificherai una casa al mio nome, poiché hai sparso molto sangue sulla terra, dinanzi a me. 013 1CH 022 009 Ma ecco, ti nascerà un figliuolo, che sarà uomo tranquillo, e io gli darò quiete, liberandolo da tutti i suoi nemici d’ogni intorno. Salomone sarà il suo nome; e io darò pace e tranquillità a Israele, durante la vita di lui. 013 1CH 022 010 Egli edificherà una casa al mio nome; ei mi sarà figliuolo, ed io gli sarò padre; e renderò stabile il trono del suo regno sopra Israele in perpetuo. 013 1CH 022 011 Ora, figliuol mio, l’Eterno sia teco, onde tu prosperi, ed edifichi la casa dell’Eterno, del tuo Dio, secondo ch’egli ha detto di te. 013 1CH 022 012 Sol diati l’Eterno senno e intelligenza, e ti costituisca re d’Israele, per osservare la legge dell’Eterno, del tuo Dio. 013 1CH 022 013 Allora prospererai, se tu ti applichi a mettere in pratica le leggi e i precetti che l’Eterno prescrisse a Mosè per Israele. Sii forte e fatti animo; non temere e non ti sgomentare. 013 1CH 022 014 Ora ecco io, colle mie fatiche, ho preparato per la casa dell’Eterno centomila talenti d’oro, un milione di talenti d’argento, e una quantità di rame e di ferro da non potersi pesare, tant’è abbondante; ho pur preparato del legname e delle pietre; e tu ve ne potrai aggiungere ancora. 013 1CH 022 015 E tu hai presso di te degli operai in abbondanza: degli scalpellini, de’ muratori, de’ falegnami, e ogni sorta d’uomini esperti in qualunque specie di lavoro. 013 1CH 022 016 Quanto all’oro, all’argento, al rame, al ferro, ve n’è una quantità incalcolabile. Lèvati dunque, mettiti all’opra, e l’Eterno sia teco!” 013 1CH 022 017 Davide ordinò pure a tutti i capi d’Israele d’aiutare Salomone, suo figliuolo, e disse loro: 013 1CH 022 018 “L’Eterno, l’Iddio vostro, non è egli con voi, e non v’ha egli dato quiete d’ogn’intorno? Infatti egli m’ha dato nelle mani gli abitanti del paese, e il paese è assoggettato all’Eterno ed al suo popolo. 013 1CH 022 019 Disponete dunque il vostro cuore e l’anima vostra a cercare l’Eterno ch’è il vostro Dio; poi levatevi, e costruite il santuario dell’Eterno Iddio, per trasferire l’arca del patto dell’Eterno e gli utensili consacrati a Dio, nella casa che dev’essere edificata al nome dell’Eterno”. 013 1CH 023 001 Davide vecchio e sazio di giorni, stabilì Salomone, suo figliuolo, re d’Israele. 013 1CH 023 002 E radunò tutti i capi d’Israele, i sacerdoti e i Leviti. 013 1CH 023 003 Fu fatto un censimento dei Leviti dall’età di trent’anni in su; e, contati testa per testa, uomo per uomo, il loro numero risultò di trentottomila. 013 1CH 023 004 E Davide disse: “Ventiquattromila di questi siano addetti a dirigere l’opera della casa dell’Eterno; seimila siano magistrati e giudici; 013 1CH 023 005 quattromila siano portinai, e quattromila celebrino l’Eterno con gli strumenti che io ho fatti per celebrarlo”. 013 1CH 023 006 E Davide li divise in classi, secondo i figliuoli di Levi: Ghershon, Kehath e Merari. 013 1CH 023 007 Dei Ghershoniti: Laedan e Scimei. 013 1CH 023 008 Figliuoli di Laedan: il capo Jehiel, Zetham, Joel; tre. 013 1CH 023 009 Figliuoli di Scimei: Scelomith, Haziel, Haran; tre. Questi sono i capi delle famiglie patriarcali di Laedan. 013 1CH 023 010 Figliuoli di Scimei: Jahath, Zina, Jeush e Beria. Questi sono i quattro figliuoli di Scimei. 013 1CH 023 011 Jahath era il capo; Zina, il secondo; Jeush e Beria non ebbero molti figliuoli, e, nel censimento, formarono una sola casa patriarcale. 013 1CH 023 012 Figliuoli di Kehath: Amram, Jtsehar, Hebron, Uzziel; quattro. 013 1CH 023 013 Figliuoli di Amram: Aaronne e Mosè. Aaronne fu appartato per esser consacrato come santissimo, egli coi suoi figliuoli, in perpetuo, per offrire i profumi dinanzi all’Eterno, per ministrargli, e per pronunziare in perpetuo la benedizione nel nome di lui. 013 1CH 023 014 Quanto a Mosè, l’uomo di Dio, i suoi figliuoli furono contati nella tribù di Levi. 013 1CH 023 015 Figliuoli di Mosè: Ghershom ed Eliezer. 013 1CH 023 016 Figliuoli di Ghershom: Scebuel, il capo. 013 1CH 023 017 E i figliuoli di Eliezer furono: Rehabia, il capo. Eliezer non ebbe altri figliuoli; ma i figliuoli di Rehabia furono numerosissimi. 013 1CH 023 018 Figliuoli di Jtsehar: Scelomith, il capo. 013 1CH 023 019 Figliuoli di Hebron: Jerija, il capo; Amaria, il secondo: Jahaziel, il terzo, e Jekameam, il quarto. 013 1CH 023 020 Figliuoli d’Uzziel: Mica, il capo, e Jscia, il secondo. 013 1CH 023 021 Figliuoli di Merari: Mahli e Musci. Figliuoli di Mahli: Eleazar e Kis. 013 1CH 023 022 Eleazar morì e non ebbe figliuoli, ma solo delle figliuole; e le sposarono i figliuoli di Kis, loro parenti. 013 1CH 023 023 Figliuoli di Musci: Mahli, Eder e Jeremoth; tre. 013 1CH 023 024 Questi sono i figliuoli di Levi secondo le loro case patriarcali, i capi famiglia secondo il censimento, fatto contando i nomi, testa per testa. Essi erano addetti a fare il servizio della casa dell’Eterno, dall’età di vent’anni in su, 013 1CH 023 025 poiché Davide avea detto: “L’Eterno, l’Iddio d’Israele, ha dato riposo al suo popolo, ed esso è venuto a stabilirsi a Gerusalemme per sempre; 013 1CH 023 026 e anche i Leviti non avranno più bisogno di portare il tabernacolo e tutti gli utensili per il suo servizio”. 013 1CH 023 027 Fu secondo le ultime disposizioni di Davide che il censimento dei figliuoli di Levi si fece dai venti anni in su. 013 1CH 023 028 Posti presso i figliuoli d’Aaronne per il servizio della casa dell’Eterno, essi aveano l’incarico dei cortili, delle camere, della purificazione di tutte le cose sacre, dell’opera relativa al servizio della casa di Dio, 013 1CH 023 029 dei pani della presentazione, del fior di farina per le offerte, delle focacce non lievitate, delle cose da cuocere sulla gratella, di quella da friggere, e di tutte le misure di capacità e di lunghezza. 013 1CH 023 030 Doveano presentarsi ogni mattina e ogni sera per lodare e celebrare l’Eterno, 013 1CH 023 031 e per offrire del continuo davanti all’Eterno tutti gli olocausti, secondo il numero prescritto loro dalla legge, per i sabati, pei noviluni e per le feste solenni; 013 1CH 023 032 e doveano prender cura della tenda di convegno, del santuario, e stare agli ordini dei figliuoli d’Aaronne loro fratelli, per il servizio della casa dell’Eterno. 013 1CH 024 001 Le classi dei figliuoli d’Aaronne furono queste. Figliuoli d’Aaronne: Nadab, Abihu, Eleazar e Ithamar. 013 1CH 024 002 Nadab e Abihu morirono prima del loro padre, e non ebbero figliuoli; Eleazar e Ithamar esercitarono il sacerdozio. 013 1CH 024 003 Or Davide, con Tsadok de’ figliuoli di Eleazar, e con Ahimelec de’ figliuoli d’Ithamar, classificò i figliuoli d’Aaronne secondo il servizio che doveano fare. 013 1CH 024 004 Tra i figliuoli di Eleazar si trovarono più capi di famiglie che tra i figliuoli d’Ithamar; e furon divisi così: per i figliuoli di Eleazar, sedici capi di famiglie patriarcali; per i figliuoli d’Ithamar, otto capi delle loro famiglie patriarcali. 013 1CH 024 005 La classificazione fu fatta a sorte, tanto per gli uni quanto per gli altri; perché v’erano dei principi del santuario e de’ principi di Dio tanto tra i figliuoli d’Eleazar quanto tra i figliuoli d’Ithamar. 013 1CH 024 006 Scemaia, figliuolo di Nathaneel, il segretario, ch’era della tribù di Levi, li iscrisse in presenza del re e dei principi, in presenza del sacerdote Tsadok, di Ahimelec, figliuolo di Ebiathar, e in presenza dei capi delle famiglie patriarcali dei sacerdoti e dei Leviti. Si tirò a sorte una casa patriarcale per Eleazar, e, proporzionalmente, per Ithamar. 013 1CH 024 007 Il primo, designato dalla sorte, fu Jehoiarib; il secondo, Jedaia; 013 1CH 024 008 il terzo, Harim; il quarto, Seorim; 013 1CH 024 009 il quinto, Malkija; 013 1CH 024 010 il sesto, Mijamin; il settimo, Hakkots; l’ottavo, Abija; 013 1CH 024 011 il nono, Jeshua; il decimo, Scecania; 013 1CH 024 012 l’undecimo, Eliascib; il dodicesimo, Jakim; 013 1CH 024 013 il tredicesimo, Huppa; il quattordicesimo, Jescebeab; 013 1CH 024 014 il quindicesimo, Bilga; il sedicesimo, Immer; 013 1CH 024 015 il diciassettesimo, Hezir; il diciottesimo, Happitsets; 013 1CH 024 016 il diciannovesimo, Pethahia; il ventesimo, Ezechiele; 013 1CH 024 017 il ventunesimo, Jakin; il ventiduesimo, Gamul; 013 1CH 024 018 il ventitreesimo, Delaia; il ventiquattresimo, Maazia. 013 1CH 024 019 Così furono classificati per il loro servizio, affinché entrassero nella casa dell’Eterno secondo la regola stabilita per loro da Aaronne loro padre, e che l’Eterno, l’Iddio d’Israele, gli aveva prescritta. 013 1CH 024 020 Quanto al rimanente de’ figliuoli di Levi, questi ne furono i capi. Dei figliuoli d’Amram: Shubael; de’ figliuoli di Shubael: Jehdia. 013 1CH 024 021 Di Rehabia, de’ figliuoli di Rehabia: il capo Jscia. 013 1CH 024 022 Degli Jtsehariti: Scelomoth; de’ figliuoli di Scelomoth: Jahath. 013 1CH 024 023 Figliuoli di Hebron: Jerija, Amaria il secondo, Jahaziel il terzo, Jekameam il quarto. 013 1CH 024 024 Figliuoli di Uzziel: Mica; de’ figliuoli di Mica: Shamir; 013 1CH 024 025 fratello di Mica: Jscia; de’ figliuoli d’Jscia: Zaccaria. 013 1CH 024 026 Figliuoli di Merari: Mahli e Musci, e i figliuoli di Jaazia, suo figliuolo, 013 1CH 024 027 vale a dire i figliuoli di Merari, per il tramite di Jaazia suo figliuolo: Shoham, Zaccur e Ibri. 013 1CH 024 028 Di Mahli: Eleazar, che non ebbe figliuoli. 013 1CH 024 029 Di Kis: i figliuoli di Kis: Jerahmeel. 013 1CH 024 030 Figliuoli di Musci: Mahli, Eder e Jerimoth. Questi sono i figliuoli dei Leviti secondo le loro case patriarcali. 013 1CH 024 031 Anch’essi, come i figliuoli d’Aaronne, loro fratelli, tirarono a sorte in presenza del re Davide, di Tsadok, di Ahimelec e dei capi delle famiglie patriarcali dei sacerdoti e dei Leviti. Ogni capo di famiglia patriarcale tirò a sorte, nello stesso modo che il fratello, più giovane di lui. 013 1CH 025 001 Poi Davide e i capi dell’esercito appartarono per il servizio quelli de’ figliuoli di Asaf, di Heman e di Jeduthun che cantavano gl’inni sacri accompagnandosi con cetre, con saltèri e con cembali; e questo e il numero di quelli che furono incaricati di questo servizio. 013 1CH 025 002 Dei figliuoli di Asaf: Zaccur, Josef, Nethania, Asarela, figliuoli di Asaf, sotto la direzione di Asaf, che cantava gl’inni sacri, seguendo le istruzioni del re. 013 1CH 025 003 Di Jeduthun: i figliuoli di Jeduthun: Ghedalia, Tseri, Isaia, Hashabia, Mattithia e Scimei, sei, sotto la direzione del loro padre Jeduthun, che cantava gl’inni sacri con la cetra per lodare e celebrare l’Eterno. 013 1CH 025 004 Di Heman: i figliuoli di Heman: Bukkija, Mattania, Uzziel, Scebuel, Jerimoth, Hanania, Hanani, Eliathak, Ghiddalthi, Romamti-Ezer, Joshbekasha, Mallothi, Hothir, Mahazioth. 013 1CH 025 005 Tutti questi erano figliuoli di Heman, veggente del re, secondo la promessa di Dio di accrescer la potenza di Heman. Iddio infatti avea dato a Heman quattordici figliuoli e tre figliuole. 013 1CH 025 006 Tutti questi erano sotto la direzione dei loro padri per il canto della casa dell’Eterno, ed aveano dei cembali, dei saltèri e delle cetre per il servizio della casa di Dio. Eran sotto la direzione del re, di Asaf, di Jeduthun e di Heman. 013 1CH 025 007 Il loro numero, compresi i loro fratelli istruiti nel canto in onore dell’Eterno, tutti quelli cioè ch’erano esperti in questo, ascendeva a dugento ottanta otto. 013 1CH 025 008 Tirarono a sorte il loro ordine di servizio, tanto i piccoli quanto i grandi, tanto i maestri quanto i discepoli. 013 1CH 025 009 Il primo designato dalla sorte per Asaf fu Josef; il secondo, Ghedalia, coi suoi fratelli e i suoi figliuoli, dodici in tutto; 013 1CH 025 010 il terzo fu Zaccur, coi suoi figliuoli e i suoi fratelli, dodici in tutto; 013 1CH 025 011 il quarto fu Jtseri, coi suoi figliuoli e i suoi fratelli, dodici in tutto; 013 1CH 025 012 il quinto fu Nethania, coi suoi figliuoli e suoi fratelli, dodici in tutto; 013 1CH 025 013 il sesto fu Bukkia, coi suoi figliuoli e i suoi fratelli, dodici in tutto; 013 1CH 025 014 il settimo fu Jesarela, coi suoi figliuoli e i suoi fratelli, dodici in tutto; 013 1CH 025 015 l’ottavo fu Isaia, coi suoi figliuoli e i suoi fratelli, dodici in tutto; 013 1CH 025 016 il nono fu Mattania, coi suoi figliuoli e i suoi fratelli, dodici in tutto; 013 1CH 025 017 il decimo fu Scimei, coi suoi figliuoli e i suoi fratelli, dodici in tutto; 013 1CH 025 018 l’undecimo fu Azarel, coi suoi figliuoli e i suoi fratelli, dodici in tutto; 013 1CH 025 019 il dodicesimo fu Hashabia, coi suoi figliuoli e i suoi fratelli, dodici in tutto; 013 1CH 025 020 il tredicesimo fu Shubael, coi suoi figliuoli e i suoi fratelli, dodici in tutto; 013 1CH 025 021 il quattordicesimo fu Mattithia, coi suoi figliuoli i suoi fratelli, dodici in tutto; 013 1CH 025 022 il quindicesimo fu Jeremoth, coi suoi figliuoli e i suoi fratelli, dodici in tutto; 013 1CH 025 023 il sedicesimo fu Hanania, col suoi figliuoli e i suoi fratelli, dodici in tutto; 013 1CH 025 024 il diciassettesimo fu Joshbekasha, coi suoi figliuoli e i suoi fratelli, dodici in tutto; 013 1CH 025 025 il diciottesimo fu Hanani, coi suoi figliuoli e i suoi fratelli, dodici in tutto; 013 1CH 025 026 il diciannovesimo fu Mallothi, coi suoi figliuoli e i suoi fratelli, dodici in tutto; 013 1CH 025 027 il ventesimo fu Eliatha, coi suoi figliuoli e i suoi fratelli, dodici in tutto; 013 1CH 025 028 il ventunesimo fu Hothir, coi suoi figliuoli e i suoi fratelli, dodici in tutto; 013 1CH 025 029 il ventiduesimo fu Ghiddalti, coi suoi figliuoli e i suoi fratelli, dodici in tutto; 013 1CH 025 030 il ventesimoterzo fu Mahazioth, coi suoi figliuoli e i suoi fratelli, dodici in tutto; 013 1CH 025 031 il ventesimoquarto fu Romamti-Ezer, coi suoi figliuoli e i suoi fratelli, dodici in tutto. 013 1CH 026 001 Quanto alle classi de’ portinai, v’erano: dei Korahiti: Mescelemia, figliuolo di Kore, dei figliuoli d’Asaf. 013 1CH 026 002 Figliuoli di Mescelemia: Zaccaria, il primogenito, Jediael il secondo, Zebadia il terzo, Jathniel il quarto, 013 1CH 026 003 Elam il quinto, Johanan il sesto, Eliehoenai il settimo. 013 1CH 026 004 Figliuoli di Obed-Edom: Scemaia, il primogenito, Jehozabad il secondo, Joah il terzo, Sacar il quarto, Nethanel il quinto, 013 1CH 026 005 Ammiel il sesto, Issacar il settimo, Peullethai l’ottavo; poiché Dio l’avea benedetto. 013 1CH 026 006 E a Scemaia, suo figliuolo, nacquero dei figliuoli che signoreggiarono sulla casa del padre loro, perché erano uomini forti e valorosi. 013 1CH 026 007 Figliuoli di Scemaia: Othni, Refael, Obed, Elzabad e i suoi fratelli, uomini valorosi, Elihu e Semachia. 013 1CH 026 008 Tutti questi erano figliuoli di Obed-Edom; essi, i loro figliuoli e i loro fratelli erano uomini valenti e pieni di forza per il servizio: sessantadue di Obed-Edom. 013 1CH 026 009 Mescelemia ebbe figliuoli e fratelli, uomini valenti, in numero di diciotto. 013 1CH 026 010 Hosa, de’ figliuoli di Merari, ebbe per figliuoli: Scimri il capo che il padre avea fatto capo, quantunque non fosse il primogenito 013 1CH 026 011 Hilkia il secondo, Tebalia il terzo, Zaccaria il quarto. Tutti i figliuoli e i fratelli di Hosa erano in numero di tredici. 013 1CH 026 012 A queste classi di portinai, ai capi di questi uomini, come anche ai loro fratelli, fu affidato l’incarico del servizio della casa dell’Eterno. 013 1CH 026 013 E tirarono a sorte, per ciascuna porta: i più piccoli come i più grandi, nell’ordine delle loro case patriarcali. 013 1CH 026 014 Per il lato d’oriente la sorte designò Scelemia. Si tirò poi a sorte per Zaccaria, suo figliuolo, ch’era un consigliere di senno; e la sorte designò lui per il lato di settentrione. 013 1CH 026 015 Per il lato di mezzogiorno, la sorte designò Obed-Edom; e per i magazzini designò i suoi figliuoli. 013 1CH 026 016 Per il lato d’occidente, con la porta Shalleketh, sulla via che sale, la sorte designò Shuppim e Hosa: erano due posti di guardia, uno dirimpetto all’altro. 013 1CH 026 017 A oriente v’erano sei Leviti; al settentrione, quattro per giorno; a mezzodì, quattro per giorno, e quattro ai magazzini, due per ogni ingresso; 013 1CH 026 018 al recinto del tempio, a occidente, ve n’erano addetti quattro per la strada, due per il recinto. 013 1CH 026 019 Queste sono le classi dei portinai, scelti tra i figliuoli di Kore e i figliuoli di Merari. 013 1CH 026 020 I Leviti, loro fratelli, erano preposti ai tesori della casa di Dio e ai tesori delle cose consacrate. 013 1CH 026 021 I figliuoli di Laedan, i figliuoli dei Ghershoniti discesi da Laedan, i capi delle case patriarcali di Laedan il Ghershonita, cioè Jehieli; 013 1CH 026 022 e i figliuoli di Jehieli: Zetham e Joel suo fratello, erano preposti ai tesori della casa dell’Eterno. 013 1CH 026 023 Fra gli Amramiti, gli Jtsehariti, gli Hebroniti e gli Uzzieliti, 013 1CH 026 024 Scebuel, figliuolo di Ghershom, figliuolo di Mosè, era sovrintendente dei tesori. 013 1CH 026 025 Tra i suoi fratelli per il tramite di Eliezer, che ebbe per figliuolo Rehabia, ch’ebbe per figliuolo Isaia, ch’ebbe per figliuolo Joram, ch’ebbe per figliuolo Zicri, ch’ebbe per figliuolo Scelomith, 013 1CH 026 026 questo Scelomith e i suoi fratelli erano preposti a tutti i tesori delle cose sacre, che il re Davide, i capi delle case patriarcali, i capi di migliaia e di centinaia e i capi dell’esercito aveano consacrate 013 1CH 026 027 (prelevandole dal bottino di guerra per il mantenimento della casa dell’Eterno), 013 1CH 026 028 e a tutto quello ch’era stato consacrato da Samuele, il veggente, da Saul, figliuolo di Kis, da Abner, figliuolo di Ner, e da Joab, figliuolo di Tseruia. Chiunque consacrava qualcosa l’affidava alle mani di Scelomith e de’ suoi fratelli. 013 1CH 026 029 Fra gli Jtshariti, Kenania e i suoi figliuoli erano addetti agli affari estranei al tempio, come magistrati e giudici in Israele. 013 1CH 026 030 Fra gli Hebroniti, Hashabia e i suoi fratelli, uomini valorosi, in numero di millesettecento furono preposti alla sorveglianza d’Israele, di qua dal Giordano, a occidente, per tutti gli affari che concernevano l’Eterno, e per il servizio del re. 013 1CH 026 031 Fra gli Hebroniti (circa gli Hebroniti, l’anno quarantesimo del regno di Davide si fecero delle ricerche relative alle loro genealogie, secondo le loro case patriarcali, e si trovaron fra loro degli uomini forti e valorosi a Jaezer in Galaad) 013 1CH 026 032 v’erano il capo Ieria e i suoi fratelli, uomini valorosi, in numero di duemila settecento capi di case patriarcali; e il re Davide affidò loro la sorveglianza dei Rubeniti, dei Gaditi, della mezza tribù di Manasse, per tutte le cose concernenti Dio e per tutti gli affari del re. 013 1CH 027 001 Ora ecco i figliuoli d’Israele, secondo il loro numero, i capi di famiglie patriarcali, i capi di migliaia e di centinaia e i loro ufficiali al servizio del re per tutto quello che concerneva le divisioni che entravano e uscivano di servizio, mese per mese, tutti i mesi dell’anno, ogni divisione essendo di ventiquattromila uomini. 013 1CH 027 002 A capo della prima divisione per il primo mese, stava Jashobeam, figliuolo di Zabdiel, e la sua divisione era di ventiquattromila uomini. 013 1CH 027 003 Egli era dei figliuoli di Perets, e capo di tutti gli ufficiali dell’esercito, per il primo mese. 013 1CH 027 004 A capo della divisione del secondo mese stava Dodai, lo Ahohita, con la sua divisione; Mikloth era l’ufficiale superiore e la sua divisione era di ventiquattromila uomini. 013 1CH 027 005 Il capo della terza divisione per il terzo mese era Benaia, figliuolo del sacerdote Jehoiada; era capo, e la sua divisione noverava ventiquattromila uomini. 013 1CH 027 006 Questo Benaia era un prode fra i trenta, e a capo dei trenta; Ammizabad, suo figliuolo, era l’ufficiale superiore della sua divisione. 013 1CH 027 007 Il quarto, per il quarto mese, era Asael fratello di Joab; e, dopo di lui, Zebadia, suo figliuolo; aveva una divisione di ventiquattromila uomini. 013 1CH 027 008 Il quinto, per il quinto mese, era il capo Shamehuth, lo Jzrahita, e aveva una divisione di ventiquattromila uomini. 013 1CH 027 009 Il sesto, per il sesto mese, era Ira, figliuolo di Ikkesh, il Tekoita, e aveva una divisione di ventiquattromila uomini. 013 1CH 027 010 Il settimo, per il settimo mese, era Helets, il Pelonita, dei figliuoli d’Efraim, e aveva una divisione di ventiquattromila uomini. 013 1CH 027 011 L’ottavo, per l’ottavo mese, era Sibbecai, lo Hushathita, della famiglia degli Zerahiti, e aveva una divisione di ventiquattromila uomini. 013 1CH 027 012 Il nono, per il nono mese, era Abiezer da Anatoth, dei Beniaminiti, e aveva una divisione di ventiquattromila uomini. 013 1CH 027 013 Il decimo, per il decimo mese, era Mahrai da Netofa, della famiglia degli Zerahiti, e aveva una divisione di ventiquattromila uomini. 013 1CH 027 014 L’undecimo, per l’undecimo mese, era Benaia da Pirathon, de’ figliuoli di Efraim, e aveva una divisione di ventiquattromila uomini. 013 1CH 027 015 Il dodicesimo, per il dodicesimo mese, era Heldai da Netofa, della famiglia di Othniel, e aveva una divisione di ventiquattromila uomini. 013 1CH 027 016 Questi erano i capi delle tribù d’Israele. Capo dei Rubeniti: Eliezer, figliuolo di Zicri. Dei Simeoniti: Scefatia, figliuolo di Maaca. 013 1CH 027 017 Dei Leviti: Hashabia, figliuolo di Kemuel. Di Aaronne: Tsadok. 013 1CH 027 018 Di Giuda: Elihu, dei fratelli di Davide. Di Issacar: Omri, figliuolo di Micael. 013 1CH 027 019 Di Zabulon: Ishmaia, figliuolo di Obadia. Di Neftali: Jerimoth, figliuolo di Azriel. 013 1CH 027 020 Dei figliuoli d’Efraim: Osea, figliuolo di Azazia. Della mezza tribù di Manasse: Ioel, figliuolo di Pedaia. 013 1CH 027 021 Della mezza tribù di Manasse in Galaad: Iddo, figliuolo di Zaccaria. Di Beniamino: Jaaziel, figliuolo di Abner. 013 1CH 027 022 Di Dan: Azareel, figliuolo di Jeroham. Questi erano i capi delle tribù d’Israele. 013 1CH 027 023 Davide non fece il censimento di quei d’Israele ch’erano in età di vent’anni in giù, perché l’Eterno avea detto di moltiplicare Israele come le stelle del cielo. 013 1CH 027 024 Joab, figliuolo di Tseruia, avea cominciato il censimento, ma non lo finì; e l’ira dell’Eterno piombò sopra Israele a motivo di questo censimento, che non fu iscritto fra gli altri nelle Cronache del re Davide. 013 1CH 027 025 Azmaveth, figliuolo di Adiel, era preposto ai tesori del re; Gionathan, figliuolo di Uzzia, ai tesori ch’erano nella campagna, nelle città, nei villaggi e nelle torri; 013 1CH 027 026 Ezri, figliuolo di Kelub, ai lavoratori della campagna per la cultura del suolo; 013 1CH 027 027 Scimei da Rama, alle vigne; Zabdi da Sefam, al prodotto de’ vigneti per fornire le cantine; 013 1CH 027 028 Baal-Hanan da Gheder, agli uliveti ed ai sicomori della pianura; Joash, alle cantine dell’olio; 013 1CH 027 029 Scitrai da Sharon, al grosso bestiame che pasceva a Sharon; Shafat, figliuolo di Adlai, al grosso bestiame delle valli; 013 1CH 027 030 Obil, l’Ishmaelita, ai cammelli; Jehdeia da Meronoth, agli asini; 013 1CH 027 031 Jaziz, lo Hagarita, al minuto bestiame. Tutti questi erano amministratori dei beni del re Davide. 013 1CH 027 032 E Gionathan, zio di Davide, era consigliere, uomo intelligente e istruito; Jehiel, figliuolo di Hacmoni, stava presso i figliuoli del re; 013 1CH 027 033 Ahitofel era consigliere del re; Hushai, l’Arkita, era amico del re; 013 1CH 027 034 dopo Ahitofel furono consiglieri Jehoiada, figliuolo di Benaia, e Abiathar; il capo dell’esercito del re era Joab. 013 1CH 028 001 Or Davide convocò a Gerusalemme tutti i capi d’Israele, i capi delle tribù, i capi delle divisioni al servizio del re, i capi di migliaia, i capi di centinaia, gli amministratori di tutti i beni e del bestiame appartenente al re ed ai suoi figliuoli, insieme con gli ufficiali di corte, cogli uomini prodi e tutti i valorosi. 013 1CH 028 002 Poi Davide, alzatosi e stando in piedi, disse: “Ascoltatemi, fratelli miei e popolo mio! Io avevo in cuore di edificare una casa di riposo per l’arca del patto dell’Eterno e per lo sgabello de’ piedi del nostro Dio, e avevo fatto dei preparativi per la fabbrica. 013 1CH 028 003 Ma Dio mi disse: Tu non edificherai una casa al mio nome, perché sei uomo di guerra e hai sparso del sangue. 013 1CH 028 004 L’Eterno, l’Iddio d’Israele, ha scelto me, in tutta la casa di mio padre, perché io fossi re d’Israele in perpetuo; poich’egli ha scelto Giuda, come principe; e, nella casa di Giuda, la casa di mio padre; e tra i figliuoli di mio padre gli è piaciuto di far me re di tutto Israele; 013 1CH 028 005 e fra tutti i miei figliuoli giacché l’Eterno mi ha dati molti figliuoli egli ha scelto il figliuol mio Salomone, perché segga sul trono dell’Eterno, che regna sopra Israele. 013 1CH 028 006 Egli m’ha detto: Salomone, tuo figliuolo, sarà quegli che edificherà la mia casa e i miei cortili; poiché io l’ho scelto per mio figliuolo, ed io gli sarò padre. 013 1CH 028 007 E stabilirò saldamente il suo regno in perpetuo, s’egli sarà perseverante nella pratica de’ miei comandamenti e de’ miei precetti, com’è oggi. 013 1CH 028 008 Or dunque in presenza di tutto Israele, dell’assemblea dell’Eterno, e dinanzi al nostro Dio che ci ascolta, io v’esorto ad osservare e a prendere a cuore tutti i comandamenti dell’Eterno, ch’è il vostro Dio, affinché possiate rimanere in possesso di questo buon paese, e lasciarlo in eredità ai vostri figliuoli, dopo di voi, in perpetuo. 013 1CH 028 009 E tu, Salomone, figliuol mio, riconosci l’Iddio di tuo padre, e servilo con cuore integro e con animo volenteroso; poiché l’Eterno scruta tutti i cuori, e penetra tutti i disegni e tutti i pensieri. Se tu lo cerchi, egli si lascerà trovare da te; ma, se lo abbandoni, egli ti rigetterà in perpetuo. 013 1CH 028 010 Considera ora che l’Eterno ha scelto te per edificare una casa, che serva da santuario; sii forte, e mettiti all’opra!” 013 1CH 028 011 Allora Davide diede a Salomone suo figliuolo il piano del portico del tempio e degli edifizi, delle stanze dei tesori, delle stanze superiori, delle camere interne e del luogo per il propiziatorio, 013 1CH 028 012 e il piano di tutto quello che aveva in mente relativamente ai cortili della casa dell’Eterno, a tutte le camere all’intorno, ai tesori della casa di Dio, ai tesori delle cose consacrate, 013 1CH 028 013 alle classi dei sacerdoti e dei Leviti, a tutto quello che concerneva il servizio della casa dell’Eterno, e a tutti gli utensili che dovean servire alla casa dell’Eterno. 013 1CH 028 014 Gli diede il modello degli utensili d’oro, col relativo peso d’oro per tutti gli utensili d’ogni specie di servizi, e il modello di tutti gli utensili d’argento, col relativo peso d’argento per tutti gli utensili d’ogni specie di servizi. 013 1CH 028 015 Gli diede l’indicazione del peso dei candelabri d’oro e delle loro lampade d’oro, col peso d’ogni candelabro e delle sue lampade, e l’indicazione del peso dei candelabri d’argento, col peso d’ogni candelabro e delle sue lampade, secondo l’uso al quale ogni candelabro era destinato. 013 1CH 028 016 Gli diede l’indicazione del peso dell’oro necessario per ognuna delle tavole dei pani della presentazione, e dei peso dell’argento per le tavole d’argento; 013 1CH 028 017 gli diede ugualmente l’indicazione del peso dell’oro puro per i forchettoni, per i bacini e per i calici; e l’indicazione del peso dell’oro per ciascuna delle coppe d’oro e del peso dell’argento per ciascuna delle coppe d’argento; 013 1CH 028 018 e l’indicazione del peso necessario d’oro purificato per l’altare dei profumi, e il modello del carro ossia dei cherubini d’oro che stendevano le ali e coprivano l’arca del patto dell’Eterno. 013 1CH 028 019 “Tutto questo”, disse Davide, “tutto il piano da eseguire, te lo do per iscritto, giacché la mano dell’Eterno, che è stata sopra me, m’ha dato l’intelligenza necessaria”. 013 1CH 028 020 Davide disse ancora a Salomone, suo figliuolo: “Sii forte, fatti animo, mettiti all’opra; non temere, non ti sgomentare; poiché l’Eterno Iddio, il mio Dio, sarà teco; egli non ti lascerà e non ti abbandonerà fino a tanto che tutta l’opera per il servizio della casa dell’Eterno sia compiuta. 013 1CH 028 021 Ed ecco le classi dei sacerdoti e dei Leviti per tutto il servizio della casa di Dio; e tu hai presso di te, per ogni lavoro, ogni sorta di uomini di buona volontà e abili in ogni specie di servizio; e i capi e tutto il popolo sono pronti ad eseguire tutti i tuoi comandi”. 013 1CH 029 001 Poi il re Davide disse a tutta la raunanza: “Salomone, mio figliuolo, il solo che Dio abbia scelto, è ancora giovine e in tenera età, e l’opera è grande; poiché questo palazzo non è destinato a un uomo, ma a Dio, all’Eterno. 013 1CH 029 002 Ora io ho impiegato tutte le mie forze a preparare per la casa del mio Dio dell’oro per ciò che dev’esser d’oro, dell’argento per ciò che deve esser d’argento, del rame per ciò che dev’esser di rame, del ferro per ciò che dev’esser di ferro, e del legname per ciò che dev’esser di legno, delle pietre d’onice e delle pietre da incastonare, delle pietre brillanti e di diversi colori, ogni specie di pietre preziose, e del marmo bianco in gran quantità. 013 1CH 029 003 Di più, per l’affezione che porto alla casa del mio Dio, siccome io posseggo in proprio un tesoro d’oro e d’argento, io lo do alla casa del mio Dio, oltre a tutto quello che ho preparato per la casa del santuario: 013 1CH 029 004 cioè tremila talenti d’oro, d’oro d’Ofir, e settemila talenti d’argento purissimo, per rivestirne le pareti delle sale: 013 1CH 029 005 l’oro per ciò che dev’esser d’oro, l’argento per ciò che dev’esser d’argento, e per tutti i lavori da eseguirsi dagli artefici. Chi è disposto a fare oggi qualche offerta all’Eterno?” 013 1CH 029 006 Allora i capi delle case patriarcali, i capi delle tribù d’Israele, i capi delle migliaia e delle centinaia e gli amministratori degli affari del re fecero delle offerte volontarie; 013 1CH 029 007 e diedero per il servizio della casa di Dio cinquemila talenti d’oro, diecimila dariche, diecimila talenti d’argento, diciottomila talenti di rame, e centomila talenti di ferro. 013 1CH 029 008 Quelli che possedevano delle pietre preziose, le consegnarono a Jehiel, il Ghershonita, perché fossero riposte nel tesoro della casa dell’Eterno. 013 1CH 029 009 Il popolo si rallegrò di quelle loro offerte volontarie, perché avean fatte quelle offerte all’Eterno con tutto il cuore; e anche il re Davide se ne rallegrò grandemente. 013 1CH 029 010 Davide benedisse l’Eterno in presenza di tutta la raunanza, e disse: “Benedetto sii tu, o Eterno, Dio del padre nostro Israele, di secolo in secolo! 013 1CH 029 011 A te, o Eterno, la grandezza, la potenza, la gloria, lo splendore, la maestà, poiché tutto quello che sta in cielo e sulla terra e tuo! A te, o Eterno, il regno; a te, che t’innalzi come sovrano al disopra di tutte le cose! 013 1CH 029 012 Da te vengono la ricchezza e la gloria; tu signoreggi su tutto; in tua mano sono la forza e la potenza, e sta in tuo potere il far grande e il render forte ogni cosa. 013 1CH 029 013 Or dunque, o Dio nostro, noi ti rendiamo grazie, e celebriamo il tuo nome glorioso. 013 1CH 029 014 Poiché chi son io, e chi è il mio popolo, che siamo in grado di offrirti volenterosamente cotanto? Giacché tutto viene da te; e noi t’abbiam dato quello che dalla tua mano abbiam ricevuto. 013 1CH 029 015 Noi siamo dinanzi a te dei forestieri e dei pellegrini, come furon tutti i nostri padri; i nostri giorni sulla terra son come un’ombra, e non v’è speranza. 013 1CH 029 016 O Eterno, Dio nostro, tutta quest’abbondanza di cose che abbiam preparata per edificare una casa a te, al tuo santo nome, viene dalla tua mano, e tutta ti appartiene. 013 1CH 029 017 Io so, o mio Dio, che tu scruti il cuore, e ti compiaci della rettitudine; perciò, nella rettitudine del cuor mio, t’ho fatte tutte queste offerte volontarie, e ho veduto ora con gioia il tuo popolo che si trova qui, farti volenterosamente le offerte sue. 013 1CH 029 018 O Eterno, o Dio d’Abrahamo, d’Isacco e d’Israele nostri padri, mantieni in perpetuo nel cuore del tuo popolo queste disposizioni, questi pensieri, e rendi saldo il suo cuore in te; 013 1CH 029 019 e da’ a Salomone, mio figliuolo, un cuore integro, affinch’egli osservi i tuoi comandamenti, i tuoi precetti e le tue leggi, affinché eseguisca tutti questi miei piani, e costruisca il palazzo, per il quale ho fatto i preparativi”. 013 1CH 029 020 Poi Davide disse a tutta la raunanza: “Or benedite l’Eterno, il vostro Dio”. E tutta la raunanza benedì l’Eterno, l’Iddio de’ loro padri; e s’inchinarono, e si prostrarono dinanzi all’Eterno e dinanzi al re. 013 1CH 029 021 E il giorno seguente immolarono delle vittime in onore dell’Eterno, e gli offrirono degli olocausti: mille giovenchi, mille montoni, mille agnelli, con le relative libazioni, e altri sacrifizi in gran numero, per tutto Israele. 013 1CH 029 022 E mangiarono e bevvero, in quel giorno, nel cospetto dell’Eterno, con gran gioia; proclamarono re, per la seconda volta, Salomone, figliuolo di Davide, e lo unsero, consacrandolo all’Eterno come conduttore del popolo, e unsero Tsadok come sacerdote. 013 1CH 029 023 Salomone si assise dunque sul trono dell’Eterno come re, invece di Davide suo padre; prosperò, e tutto Israele gli ubbidì. 013 1CH 029 024 E tutti i capi, gli uomini prodi e anche tutti i figliuoli del re Davide si sottomisero al re Salomone. 013 1CH 029 025 E l’Eterno innalzò sommamente Salomone nel cospetto di tutto Israele, e gli diede un regale splendore, quale nessun re, prima di lui, ebbe mai in Israele. 013 1CH 029 026 Davide, figliuolo d’Isai, regnò su tutto Israele. 013 1CH 029 027 Il tempo che regnò sopra Israele fu quarant’anni: a Hebron regnò sette anni; e a Gerusalemme, trentatre. 013 1CH 029 028 Morì in prospera vecchiezza, sazio di giorni, di ricchezze, e di gloria; e Salomone, suo figliuolo, regnò in luogo suo. Or le azioni di Davide, 013 1CH 029 029 le prime e le ultime, sono scritte nel libro di Samuele, il veggente, nel libro di Nathan, il profeta, e nel libro di Gad, il veggente, 013 1CH 029 030 con tutta la storia del suo regno, delle sue gesta, e di quel che avvenne ai suoi tempi tanto in Israele, quanto in tutti i regni degli altri paesi. # # BOOK 014 2CH 2 Chronicles 2 Cronache 014 2CH 001 001 Salomone, figliuolo di Davide, si stabilì saldamente nel suo regno; l’Eterno, il suo Dio, fu con lui e lo elevò a somma grandezza. 014 2CH 001 002 Salomone parlò a tutto Israele, ai capi delle migliaia e delle centinaia, ai giudici, a tutti i principi capi delle case patriarcali di tutto Israele; 014 2CH 001 003 ed egli, con tutta la raunanza, si recò all’alto luogo, ch’era a Gabaon; quivi, infatti, si trovava la tenda di convegno di Dio, che Mosè, servo dell’Eterno, avea fatta nel deserto. 014 2CH 001 004 Quanto all’arca di Dio, Davide l’avea trasportata da Kiriath-Jearim al luogo ch’ei le avea preparato; poiché egli avea rizzata per lei una tenda a Gerusalemme; 014 2CH 001 005 e l’altare di rame, fatto da Betsaleel, figliuolo d’Uri, figliuolo di Hur, si trovava anch’esso a Gabaon, davanti al tabernacolo dell’Eterno. Salomone e l’assemblea vennero a ricercarvi l’Eterno. 014 2CH 001 006 E quivi, sull’altare di rame ch’era davanti alla tenda di convegno, Salomone offerse in presenza dell’Eterno mille olocausti. 014 2CH 001 007 In quella notte, Iddio apparve a Salomone, e gli disse: “Chiedi quello che vuoi ch’io ti dia”. 014 2CH 001 008 Salomone rispose a Dio: “Tu hai trattato con gran benevolenza Davide, mio padre, e hai fatto regnar me in luogo suo. 014 2CH 001 009 Ora, o Eterno Iddio, si avveri la promessa che hai fatta a Davide mio padre, poiché tu m’hai fatto re di un popolo numeroso come la polvere della terra! 014 2CH 001 010 Dammi dunque saviezza e intelligenza, affinché io sappia come condurmi di fronte a questo popolo; poiché chi mai potrebbe amministrar la giustizia per questo tuo popolo che è così numeroso?” 014 2CH 001 011 E Dio disse a Salomone: “Giacché questo è ciò che hai nel cuore, e non hai chiesto ricchezze, né beni, né gloria, né la morte de’ tuoi nemici, e nemmeno una lunga vita, ma hai chiesto per te saviezza e intelligenza per poter amministrare la giustizia per il mio popolo del quale io t’ho fatto re, 014 2CH 001 012 la saviezza e l’intelligenza ti sono concesse; e, oltre a questo, ti darò ricchezze, beni e gloria, come non n’ebbero mai re che t’han preceduto, e come non ne avrà mai alcuno dei tuoi successori”. 014 2CH 001 013 E Salomone tornò dall’alto luogo ch’era a Gabaon, e dalla tenda di convegno, a Gerusalemme, e regnò sopra Israele. 014 2CH 001 014 Salomone radunò carri e cavalieri, ed ebbe mille quattrocento carri e dodicimila cavalieri, che stanziò nelle città dove teneva i carri, e presso il re a Gerusalemme. 014 2CH 001 015 E il re fece sì che l’argento e l’oro erano a Gerusalemme così comuni come le pietre, e i cedri tanto abbondanti quanto i sicomori della pianura. 014 2CH 001 016 I cavalli che Salomone aveva, gli venian menati dall’Egitto; le carovane di mercanti del re li andavano a prendere a mandre, per un prezzo convenuto; 014 2CH 001 017 e facevano uscire dall’Egitto e giungere a destinazione un equipaggio per il costo di seicento sicli d’argento; un cavallo per il costo di centocinquanta. Nello stesso modo, per mezzo di que’ mercanti, se ne facean venire per tutti i re degli Hittei e per i re della Siria. 014 2CH 002 001 Salomone decise di costruire una casa per il nome dell’Eterno, e una casa reale per sé. 014 2CH 002 002 Salomone arruolò settantamila uomini per portar pesi, ottantamila per tagliar pietre nella montagna, e tremila seicento per sorvegliarli. 014 2CH 002 003 Poi Salomone mandò a dire a Huram, re di Tiro: “Fa’ con me come facesti con Davide mio padre, al quale mandasti de’ cedri per edificarsi una casa di abitazione. 014 2CH 002 004 Ecco, io sto per edificare una casa per il nome dell’Eterno, dell’Iddio mio, per consacrargliela, per bruciare dinanzi a lui il profumo fragrante, per esporvi permanentemente i pani della presentazione, e per offrirvi gli olocausti del mattino e della sera, dei sabati, dei noviluni, e delle feste dell’Eterno, dell’Iddio nostro. Questa è una legge perpetua per Israele. 014 2CH 002 005 La casa ch’io sto per edificare sarà grande, perché l’Iddio nostro e grande sopra tutti gli dèi. 014 2CH 002 006 Ma chi sarà da tanto da edificargli una casa, se i cieli e i cieli de’ cieli non lo posson contenere? E chi son io per edificargli una casa, se non sia tutt’al più per bruciarvi de’ profumi dinanzi a lui? 014 2CH 002 007 Mandami dunque un uomo abile a lavorare l’oro, l’argento, il rame, il ferro, la porpora, lo scarlatto, il violaceo, che sappia fare ogni sorta di lavori d’intagli, collaborando con gli artisti che sono presso di me in Giuda e a Gerusalemme, e che Davide mio padre aveva approntati. 014 2CH 002 008 Mandami anche dal Libano del legname di cedro, di cipresso e di sandalo; perché io so che i tuoi servi sono abili nel tagliare il legname del Libano; ed ecco, i miei servi saranno coi servi tuoi, 014 2CH 002 009 per prepararmi del legname in abbondanza; giacché la casa ch’io sto per edificare, sarà grande e maravigliosa. 014 2CH 002 010 E ai tuoi servi che abbatteranno e taglieranno il legname io darò ventimila cori di gran battuto, ventimila cori d’orzo, ventimila bati di vino e ventimila bati d’olio”. 014 2CH 002 011 E Huram, re di Tiro, rispose così in una lettera, che mandò a Salomone: “L’Eterno, perché ama il suo popolo, ti ha costituito re su di esso”. 014 2CH 002 012 Huram aggiunse: “Benedetto sia l’Eterno, l’Iddio d’Israele, che ha fatto i cieli e la terra, perché ha dato al re Davide un figliuolo savio, pieno di senno e d’intelligenza, il quale edificherà una casa per l’Eterno, e una casa reale per sé! 014 2CH 002 013 Io ti mando dunque un uomo abile e intelligente, maestro Huram, 014 2CH 002 014 figliuolo d’una donna della tribù di Dan e di padre Tiro, il quale è abile a lavorare l’oro, l’argento, il rame, il ferro, la pietra, il legno, la porpora, il violaceo, il bisso, lo scarlatto, e sa pur fare ogni sorta di lavori d’intaglio, ed eseguire qualsivoglia lavoro d’arte gli si affidi. Egli collaborerà coi tuoi artisti e con gli artisti del mio signore Davide, tuo padre. 014 2CH 002 015 Ora dunque mandi il mio signore ai suoi servi il grano, l’orzo, l’olio ed il vino, di cui egli ha parlato; 014 2CH 002 016 e noi, dal canto nostro, taglieremo del legname del Libano, quanto te ne abbisognerà; te lo spediremo per mare su zattere fino a Jafo, e tu lo farai trasportare a Gerusalemme”. 014 2CH 002 017 Salomone fece fare il conto di tutti gli stranieri che si trovavano nel paese d’Israele, e dei quali già Davide suo padre avea fatto il censimento; e se ne trovò centocinquanta tremila seicento; 014 2CH 002 018 e ne prese settantamila per portar pesi, ottantamila per tagliar pietre nella montagna, e tremila seicento per sorvegliare e far lavorare il popolo. 014 2CH 003 001 Salomone cominciò a costruire la casa dell’Eterno a Gerusalemme, sul monte Moriah, dove l’Eterno era apparso a Davide suo padre, nel luogo che Davide aveva preparato, nell’aia di Ornan, il Gebuseo. 014 2CH 003 002 Egli cominciò la costruzione il secondo giorno del secondo mese del quarto anno del suo regno. 014 2CH 003 003 Or queste son le misure dei fondamenti gettati da Salomone per la costruzione della casa di Dio. La lunghezza, in cubiti dell’antica misura, era di sessanta cubiti; la larghezza, di venti cubiti. 014 2CH 003 004 Il portico, sul davanti della casa, avea venti cubiti di lunghezza, rispondenti alla larghezza della casa, e centoventi d’altezza. Salomone ricopri d’oro finissimo l’interno della casa. 014 2CH 003 005 Egli ricoprì la casa maggiore di legno di cipresso, poi la rivestì d’oro finissimo e vi fece scolpire delle palme e delle catenelle. 014 2CH 003 006 Rivestì questa casa di pietre preziose, per ornamento; e l’oro era di quello di Parvaim. 014 2CH 003 007 Rivestì pure d’oro la casa, le travi, gli stipiti, le pareti e le porte; e sulle pareti fece dei cherubini d’intaglio. 014 2CH 003 008 E costruì il luogo santissimo. Esso avea venti cubiti di lunghezza, corrispondenti alla larghezza della casa, e venti cubiti di larghezza. Lo ricoprì d’oro finissimo, del valore di seicento talenti; 014 2CH 003 009 e il peso dell’oro per i chiodi ascendeva a cinquanta sicli. Rivestì anche d’oro le camere superiori. 014 2CH 003 010 Nel luogo santissimo fece scolpire due statue di cherubini, che furono ricoperti d’oro. 014 2CH 003 011 Le ali dei cherubini aveano venti cubiti di lunghezza. L’ala del primo, lunga cinque cubiti, toccava la parete della casa; l’altra ala, pure di cinque cubiti, toccava l’ala del secondo cherubino. 014 2CH 003 012 L’ala del secondo cherubino, lunga cinque cubiti, toccava la parete della casa; l’altra ala, pure di cinque cubiti, arrivava all’ala dell’altro cherubino. 014 2CH 003 013 Le ali di questi cherubini, spiegate, misuravano venti cubiti. Essi stavano ritti in piè, e aveano le facce vòlte verso la sala. 014 2CH 003 014 E fece il velo di filo violaceo, porporino, scarlatto e di bisso, e vi fece ricamare dei cherubini. 014 2CH 003 015 Fece pure davanti alla casa due colonne di trentacinque cubiti d’altezza; e il capitello in cima a ciascuna, era di cinque cubiti. 014 2CH 003 016 E fece delle catenelle, come quelle che erano nel santuario, e le pose in cima alle colonne; e fece cento melagrane, che sospese alle catenelle. 014 2CH 003 017 E rizzò le colonne dinanzi al tempio: una a destra e l’altra a sinistra; e chiamò quella di destra Jakin, e quella di sinistra Boaz. 014 2CH 004 001 Poi fece un altare di rame lungo venti cubiti, largo venti cubiti e alto dieci cubiti. 014 2CH 004 002 Fece pure il mare di getto, che avea dieci cubiti da un orlo all’altro; era di forma perfettamente rotonda, avea cinque cubiti d’altezza, e una corda di trenta cubiti ne misurava la circonferenza. 014 2CH 004 003 Sotto all’orlo lo circondavano delle figure di buoi, dieci per cubito, facendo tutto il giro del mare; erano disposti in due ordini ed erano stati fusi insieme col mare. 014 2CH 004 004 Questo posava su dodici buoi, dei quali tre guardavano a settentrione, tre a occidente, tre a mezzogiorno, e tre ad oriente: il mare stava su di essi, e le parti posteriori de’ buoi erano vòlte verso il di dentro. 014 2CH 004 005 Esso aveva lo spessore d’un palmo; il suo orlo, fatto come l’orlo d’una coppa, avea la forma d’un fior di giglio; il mare poteva contenere tremila bati. 014 2CH 004 006 Fece pure dieci conche, e ne pose cinque a destra e cinque a sinistra, perché servissero alle purificazioni; vi si lavava ciò che serviva agli olocausti. Il mare era destinato alle abluzioni dei sacerdoti. 014 2CH 004 007 E fece i dieci candelabri d’oro, conformemente alle norme che li concernevano, e li pose nel tempio, cinque a destra e cinque a sinistra. 014 2CH 004 008 Fece anche dieci tavole, che pose nel tempio, cinque a destra e cinque sinistra. E fece cento bacini d’oro. 014 2CH 004 009 Fece pure il cortile dei sacerdoti, e il gran cortile con le sue porte, delle quali ricoprì di rame i battenti. 014 2CH 004 010 E pose il mare al lato destro della casa, verso sud-est. 014 2CH 004 011 Huram fece pure i vasi per le ceneri, le palette ed i bacini. Così Huram compì l’opera che avea fatta per il re Salomone nella casa di Dio: 014 2CH 004 012 le due colonne, le due palle dei capitelli in cima alle colonne; i due reticolati per coprire le due palle dei capitelli in cima alle colonne, 014 2CH 004 013 le quattrocento melagrane per i due reticolati, a due ordini di melagrane per ogni reticolato, da coprire le due palle dei capitelli in cima alle colonne; 014 2CH 004 014 e fece le basi e le conche sulle basi, 014 2CH 004 015 il mare, ch’era unico, e i dodici buoi sotto il mare, 014 2CH 004 016 e i vasi per le ceneri, le palette, i forchettoni e tutti gli utensili accessori. Maestro Huram li fece per il re Salomone, per la casa dell’Eterno, di rame tirato a pulimento. 014 2CH 004 017 Il re li fece fondere nella pianura del Giordano in un suolo argilloso, fra Succoth e Tsereda. 014 2CH 004 018 Salomone fece tutti questi utensili in così gran quantità, che non se ne riscontrò il peso del rame. 014 2CH 004 019 Salomone fece fabbricare tutti gli arredi della casa di Dio: l’altare d’oro, le tavole sulle quali si mettevano i pani della presentazione; 014 2CH 004 020 i candelabri d’oro puro, con le loro lampade, da accendere, secondo la norma stabilita davanti ai santuario; 014 2CH 004 021 i fiori, le lampade, gli smoccolatoi, d’oro del più puro; 014 2CH 004 022 i coltelli, i bacini, le coppe e i bracieri, d’oro fino. Quanto alla porta della casa, i battenti interiori all’ingresso del luogo santissimo, e le porte della casa, all’ingresso del tempio, erano d’oro. 014 2CH 005 001 Così fu compiuta tutta l’opera che Salomone fece eseguire per la casa dell’Eterno. E Salomone fece portare l’argento, l’oro e tutti gli utensili che Davide suo padre avea consacrati, e li mise nei tesori della casa di Dio. 014 2CH 005 002 Allora Salomone radunò a Gerusalemme gli anziani d’Israele e tutti i capi delle tribù, i principi delle famiglie patriarcali dei figliuoli d’Israele, per portar su l’arca del patto dell’Eterno, dalla città di Davide, cioè da Sion. 014 2CH 005 003 Tutti gli uomini d’Israele si radunarono presso il re per la festa che cadeva il settimo mese. 014 2CH 005 004 Arrivati che furono tutti gli anziani d’Israele, i Leviti presero l’arca, 014 2CH 005 005 e portarono su l’arca, la tenda di convegno, e tutti gli utensili sacri che erano nella tenda. I sacerdoti ed i Leviti eseguirono il trasporto. 014 2CH 005 006 Il re Salomone e tutta la raunanza d’Israele convocata presso di lui, si raccolsero davanti all’arca, e immolarono pecore e buoi in tal quantità da non potersi contare ne calcolare. 014 2CH 005 007 I sacerdoti portarono l’arca del patto dell’Eterno al luogo destinatole, nel santuario della casa, nel luogo santissimo, sotto le ali dei cherubini; 014 2CH 005 008 poiché i cherubini aveano le ali spiegate sopra il sito dell’arca, e coprivano dall’alto l’arca e le sue stanghe. 014 2CH 005 009 Le stanghe aveano una tale lunghezza che le loro estremità si vedevano sporgere dall’arca, davanti al santuario, ma non si vedevano dal di fuori. Esse son rimaste quivi fino al dì d’oggi. 014 2CH 005 010 Nell’arca non v’era altro se non le due tavole di pietra che Mosè vi avea deposte sullo Horeb, quando l’Eterno fece patto coi figliuoli d’Israele, dopo che questi furono usciti dal paese d’Egitto. 014 2CH 005 011 Or avvenne che mentre i sacerdoti uscivano dal luogo santo giacché tutti i sacerdoti presenti s’erano santificati senza osservare l’ordine delle classi, 014 2CH 005 012 e tutti i Leviti cantori Asaf, Heman, Jeduthun, i loro figliuoli e i loro fratelli, vestiti di bisso, con cembali, saltèri e cetre stavano in piè a oriente dell’altare, e con essi centoventi sacerdoti che sonavan la tromba 014 2CH 005 013 mentre, dico, quelli che sonavan la tromba e quelli che cantavano, come un sol uomo, fecero udire un’unica voce per celebrare e per lodare l’Eterno, e alzarono la voce al suon delle trombe, de’ cembali e degli altri strumenti musicali, e celebrarono l’Eterno dicendo: “Celebrate l’Eterno, perch’egli è buono, perché la sua benignità dura in perpetuo”, avvenne che la casa, la casa dell’Eterno, fu riempita da una nuvola, 014 2CH 005 014 e i sacerdoti non poterono rimanervi per farvi l’ufficio loro, a motivo della nuvola; poiché la gloria dell’Eterno riempiva la casa di Dio. 014 2CH 006 001 Allora Salomone disse: “L’Eterno ha dichiarato che abiterebbe nella oscurità! 014 2CH 006 002 E io t’ho costruito una casa per tua abitazione, un luogo ove tu dimorerai in perpetuo!” 014 2CH 006 003 Poi il re voltò la faccia, e benedisse tutta la raunanza d’Israele; e tutta la raunanza d’Israele stava in piedi. 014 2CH 006 004 E disse: “Benedetto sia l’Eterno, l’Iddio d’Israele, il quale di sua propria bocca parlò a Davide mio padre, e con la sua potenza ha adempito quel che avea dichiarato dicendo: 014 2CH 006 005 Dal giorno che trassi il mio popolo d’Israele dal paese d’Egitto, io non scelsi alcuna città, fra tutte le tribù d’Israele, per edificarvi una casa, ove il mio nome dimorasse; e non scelsi alcun uomo perché fosse principe del mio popolo d’Israele; 014 2CH 006 006 ma ho scelto Gerusalemme perché il mio nome vi dimori, e ho scelto Davide per regnare sul mio popolo d’Israele. 014 2CH 006 007 Or Davide, mio padre, ebbe in cuore di costruire una casa al nome dell’Eterno, dell’Iddio d’Israele; 014 2CH 006 008 ma l’Eterno disse a Davide mio padre: Quanto all’aver tu avuto in cuore di costruire una casa al mio nome, hai fatto bene ad aver questo in cuore; 014 2CH 006 009 però, non sarai tu che edificherai la casa; ma il tuo figliuolo che uscirà dalle tue viscere, sarà quegli che costruirà la casa al mio nome. 014 2CH 006 010 E l’Eterno ha adempita la parola che avea pronunziata; ed io son sorto in luogo di Davide mio padre, e mi sono assiso sul trono d’Israele, come l’Eterno aveva annunziato, ed ho costruita la casa al nome dell’Eterno, dell’Iddio d’Israele. 014 2CH 006 011 E quivi ho posto l’arca nella quale è il patto dell’Eterno: il patto ch’egli fermò coi figliuoli d’Israele”. 014 2CH 006 012 Poi Salomone si pose davanti all’altare dell’Eterno, in presenza di tutta la raunanza d’Israele, e stese le sue mani. 014 2CH 006 013 Egli, infatti, avea fatto costruire una tribuna di rame, lunga cinque cubiti, larga cinque cubiti e alta tre cubiti, e l’avea posta in mezzo al cortile; egli vi salì, si mise in ginocchio in presenza di tutta la raunanza d’Israele, stese le mani verso il cielo, e disse: 014 2CH 006 014 “O Eterno, Dio d’Israele! Non v’è Dio che sia simile a te, né in cielo né in terra! Tu mantieni il patto e la misericordia verso i tuoi servi che camminano in tua presenza con tutto il cuor loro. 014 2CH 006 015 Tu hai mantenuta la promessa da te fatta al tuo servo Davide, mio padre; e ciò che dichiarasti con la tua propria bocca, la tua mano oggi l’adempie. 014 2CH 006 016 Ora dunque, o Eterno, Dio d’Israele, mantieni al tuo servo Davide, mio padre, la promessa che gli facesti, dicendo: Non ti mancherà mai qualcuno che segga nel mio cospetto sul trono d’Israele, purché i tuoi figliuoli veglino sulla loro condotta, e camminino secondo la mia legge, come tu hai camminato in mia presenza. 014 2CH 006 017 Ora dunque, o Eterno, Dio d’Israele, s’avveri la parola che dicesti al tuo servo Davide! 014 2CH 006 018 Ma è egli proprio vero che Dio abiti cogli uomini sulla terra? Ecco, i cieli e i cieli de’ cieli non ti posson contenere; quanto meno questa casa che io ho costruita! 014 2CH 006 019 Nondimeno, o Eterno, Dio mio, abbi riguardo alla preghiera del tuo servo e alla sua supplicazione, ascoltando il grido e la preghiera che il tuo servo ti rivolge. 014 2CH 006 020 Siano gli occhi tuoi giorno e notte aperti su questa casa, sul luogo nel quale dicesti di voler mettere il tuo nome! Ascolta la preghiera che il tuo servo farà, rivolto a questo luogo! 014 2CH 006 021 Ascolta le supplicazioni del tuo servo e del tuo popolo Israele quando pregheranno, rivolti a questo luogo; ascoltali dal luogo della tua dimora, dai cieli; ascolta e perdona! 014 2CH 006 022 Quand’uno avrà peccato contro il suo prossimo e si esigerà da lui il giuramento per costringerlo a giurare, se quegli viene a giurare davanti al tuo altare in questa casa, 014 2CH 006 023 tu ascoltalo dal cielo, agisci e giudica i tuoi servi; condanna il colpevole, facendo ricadere sul suo capo i suoi atti, e dichiara giusto l’innocente, trattandolo secondo la sua giustizia. 014 2CH 006 024 Quando il tuo popolo Israele sarà sconfitto dal nemico per aver peccato contro di te, se torna a te, se da gloria al tuo nome e ti rivolge preghiere e supplicazioni in questa casa, tu esaudiscilo dal cielo, 014 2CH 006 025 perdona al tuo popolo d’Israele il suo peccato, e riconducilo nel paese che desti a lui ed ai suoi padri. 014 2CH 006 026 Quando il cielo sarà chiuso e non vi sarà più pioggia a motivo dei loro peccati contro di te, se essi pregano rivolti a questo luogo, se dànno gloria al tuo nome e si convertono dai loro peccati perché li avrai afflitti, 014 2CH 006 027 tu esaudiscili dal cielo, perdona il loro peccato ai tuoi servi al tuo popolo d’Israele, ai quali avrai mostrato la buona strada per cui debbon camminare; e manda la pioggia sulla terra, che hai data come eredità al tuo popolo. 014 2CH 006 028 Quando il paese sarà invaso dalla carestia o dalla peste, dalla ruggine o dal carbone, dalle locuste o dai bruci, quando il nemico assedierà il tuo popolo nel suo paese, nelle sue città, quando scoppierà qualsivoglia flagello o epidemia, ogni preghiera, 014 2CH 006 029 ogni supplicazione che ti sarà rivolta da un individuo o dall’intero tuo popolo d’Israele, allorché ciascuno avrà riconosciuta la sua piaga e il suo dolore e stenderà le sue mani verso questa casa, 014 2CH 006 030 tu esaudiscila dal cielo, dal luogo della tua dimora, e perdona; rendi a ciascuno secondo le sue vie, tu che conosci il cuore d’ognuno; poiché tu solo conosci il cuore dei figliuoli degli uomini; 014 2CH 006 031 affinché essi ti temano e camminino nelle tue vie tutto il tempo che vivranno nel paese che tu desti ai padri nostri! 014 2CH 006 032 Anche lo straniero, che non è del tuo popolo d’Israele, quando verrà da un paese lontano a motivo del tuo gran nome, della tua mano potente e del tuo braccio disteso, quando verrà a pregarti in questa casa, 014 2CH 006 033 tu esaudiscilo dal cielo, dal luogo della tua dimora, e concedi a questo straniero tutto quello che ti domanderà, affinché tutti i popoli della terra conoscano il tuo nome per temerti, come fa il tuo popolo d’Israele, e sappiano che il tuo nome è invocato su questa casa che io ho costruita! 014 2CH 006 034 Quando il tuo popolo partirà per muover guerra al suo nemico seguendo la via per la quale tu l’avrai mandato, se t’innalza preghiere rivolto alla città che tu hai scelta, e alla casa che io ho costruita al tuo nome, 014 2CH 006 035 esaudisci dal cielo le sue preghiere e le sue supplicazioni, e fagli ragione. 014 2CH 006 036 Quando peccheranno contro di te poiché non v’è uomo che non pecchi e tu ti sarai mosso a sdegno contro di loro e li avrai abbandonati in balìa del nemico che li menerà in cattività in un paese lontano o vicino, 014 2CH 006 037 se, nel paese dove saranno schiavi, rientrano in se stessi, se tornano a te e ti rivolgono supplicazioni nel paese del loro servaggio, e dicono: Abbiam peccato, abbiamo operato iniquamente, siamo stati malvagi, 014 2CH 006 038 se tornano a te con tutto il loro cuore e con tutta l’anima loro nel paese del loro servaggio dove sono stati menati schiavi, e ti pregano, rivolti al loro paese, il paese che tu desti ai loro padri, alla città che tu hai scelta, e alla casa che io ho costruita al tuo nome, 014 2CH 006 039 esaudisci dal cielo, dal luogo della tua dimora, la loro preghiera e le loro supplicazioni, e fa’ loro ragione; perdona al tuo popolo che ha peccato contro di te! 014 2CH 006 040 Ora, o Dio mio, siano aperti gli occhi tuoi, e siano attente le tue orecchie alla preghiera fatta in questo luogo! 014 2CH 006 041 Ed ora, lèvati, o Eterno, o Dio, vieni al luogo del tuo riposo, tu e l’Arca della tua forza! I tuoi sacerdoti, o Eterno, o Dio, siano rivestiti di salvezza, e giubilino nel bene i tuoi fedeli! 014 2CH 006 042 O Eterno, o Dio, non respingere la faccia del tuo unto; ricordati delle grazie fatte a Davide, tuo servo!” 014 2CH 007 001 Quando Salomone ebbe finito di pregare, il fuoco scese dal cielo, consumò l’olocausto e i sacrifizi, e la gloria dell’Eterno riempì la casa; 014 2CH 007 002 e i sacerdoti non potevano entrare nella casa dell’Eterno a motivo della gloria dell’Eterno che riempiva la casa dell’Eterno. 014 2CH 007 003 Tutti i figliuoli d’Israele videro scendere il fuoco e la gloria dell’Eterno sulla casa, e si chinarono con la faccia a terra, si prostrarono sul pavimento, e lodarono l’Eterno, dicendo: “Celebrate l’Eterno, perch’egli è buono, perché la sua benignità dura in perpetuo”. 014 2CH 007 004 Poi il re e tutto il popolo offrirono dei sacrifizi davanti all’Eterno. 014 2CH 007 005 Il re Salomone offrì in sacrifizio ventiduemila buoi e centoventimila pecore. Così il re e tutto il popolo dedicarono la casa di Dio. 014 2CH 007 006 I sacerdoti stavano in piè, intenti ai loro uffici; così pure i Leviti, con gli strumenti musicali consacrati all’Eterno, che il re Davide avea fatti per lodare l’Eterno, la cui “benignità dura in perpetuo”, quando anche Davide celebrava con essi l’Eterno; e i sacerdoti sonavano la tromba dirimpetto ai Leviti, e tutto Israele stava in piedi. 014 2CH 007 007 Salomone consacrò la parte di mezzo del cortile, ch’è davanti alla casa dell’Eterno; poiché offrì quivi gli olocausti e i grassi dei sacrifizi di azioni di grazie, giacché l’altare di rame che Salomone avea fatto, non poteva contenere gli olocausti, le oblazioni e i grassi. 014 2CH 007 008 E in quel tempo Salomone celebrò la festa per sette giorni, e tutto Israele con lui. Ci fu una grandissima raunanza di gente, venuta da tutto il paese: dai dintorni di Hamath fino al torrente d’Egitto. 014 2CH 007 009 L’ottavo giorno fecero una raunanza solenne; poiché celebrarono la dedicazione dell’altare per sette giorni, e la festa per altri sette giorni. 014 2CH 007 010 Il ventitreesimo giorno del settimo mese Salomone rimandò alle sue tende il popolo allegro e col cuor contento per il bene che l’Eterno avea fatto a Davide, a Salomone e ad Israele, suo popolo. 014 2CH 007 011 Salomone dunque terminò la casa dell’Eterno e la casa reale, e menò a felice compimento tutto quello che aveva avuto in cuore di fare nella casa dell’Eterno e nella sua propria casa. 014 2CH 007 012 E l’Eterno apparve di notte a Salomone, e gli disse: “Io ho esaudita la tua preghiera, e mi sono scelto questo luogo come casa dei sacrifizi. 014 2CH 007 013 Quand’io chiuderò il cielo in guisa che non vi sarà più pioggia, quand’ordinerò alle locuste di divorare il paese, quando manderò la peste fra il mio popolo, 014 2CH 007 014 se il mio popolo, sul quale è invocato il mio nome si umilia, prega, cerca la mia faccia e si converte dalle sue vie malvage, io lo esaudirò dal cielo, gli perdonerò i suoi peccati, e guarirò il suo paese. 014 2CH 007 015 I miei occhi saranno oramai aperti e le mie orecchie attente alla preghiera fatta in questo luogo; 014 2CH 007 016 poiché ora ho scelta e santificata questa casa, affinché il mio nome vi rimanga in perpetuo, e gli occhi miei ed il mio cuore saran quivi sempre. 014 2CH 007 017 E quanto a te, se tu cammini dinanzi a me come camminò Davide tuo padre, facendo tutto quello che t’ho comandato, e se osservi le mie leggi e i miei precetti, 014 2CH 007 018 io stabilirò il trono del tuo regno, come promisi a Davide tuo padre, dicendo: Non ti mancherà mai qualcuno che regni sopra Israele. 014 2CH 007 019 Ma se vi ritraete da me e abbandonate le mie leggi e i miei comandamenti che io vi ho posti dinanzi, e andate invece a servire altri dèi e a prostrarvi dinanzi a loro, 014 2CH 007 020 io vi sradicherò dal mio paese che v’ho dato; e rigetterò dal mio cospetto la casa che ho consacrata al mio nome, e la farò diventare la favola e lo zimbello di tutti i popoli. 014 2CH 007 021 Chiunque passerà vicino a questa casa, già così eccelsa, stupirà e dirà: Perché l’Eterno ha egli trattato in tal guisa questo paese e questa casa? 014 2CH 007 022 e si risponderà: Perché hanno abbandonato l’Eterno, l’Iddio dei loro padri che li trasse dal paese d’Egitto, si sono invaghiti di altri dèi, si son prostrati dinanzi a loro e li hanno serviti; ecco perché l’Eterno ha fatto venire tutti questi mali su loro”. 014 2CH 008 001 Or avvenne che, passati i venti anni nei quali Salomone edificò la casa dell’Eterno e la sua propria casa, 014 2CH 008 002 egli ricostruì le città che Huram gli avea date, e vi fece abitare i figliuoli d’Israele. 014 2CH 008 003 E Salomone marciò contro Hamath-Tsoba e se ne impadronì. 014 2CH 008 004 E ricostruì Tadmor nella parte deserta del paese, e tutte le città di rifornimento in Hamath. 014 2CH 008 005 Ricostruì pure Beth-Horon superiore e Beth-Horon inferiore, città forti, munite di mura, di porte e di sbarre; 014 2CH 008 006 riedificò Baalath e tutte le città di rifornimento che appartenevano al re, tutte le città per i suoi carri, le città per i suoi cavalieri, insomma tutto quello che gli piacque di costruire a Gerusalemme, al Libano e in tutto il paese del suo domino. 014 2CH 008 007 Di tutta la popolazione ch’era rimasta degli Hittei, degli Amorei, dei Ferezei, degli Hivvei e dei Gebusei, che non erano d’Israele, 014 2CH 008 008 vale a dire dei loro discendenti ch’eran rimasti dopo di loro nel paese e che gl’Israeliti non aveano distrutti, Salomone fece tanti servi per le comandate; e tali son rimasti fino al dì d’oggi. 014 2CH 008 009 Ma de’ figliuoli d’Israele Salomone non impiegò alcuno come servo per i suoi lavori; essi furono la sua gente di guerra, capi de’ suoi condottieri e comandanti dei suoi carri e dei suoi cavalieri. 014 2CH 008 010 I capi preposti al popolo dal re Salomone e incaricati di sorvegliarlo, erano in numero di duecentocinquanta. 014 2CH 008 011 Or Salomone fece salire la figliuola di Faraone dalla città di Davide alla casa ch’egli le avea fatto costruire; perché disse: “La moglie mia non abiterà nella casa di Davide re d’Israele, perché i luoghi dov’è entrata l’arca dell’Eterno son santi”. 014 2CH 008 012 Allora Salomone offrì degli olocausti all’Eterno sull’altare dell’Eterno, ch’egli avea costruito davanti al portico; 014 2CH 008 013 offriva quello che bisognava offrire, secondo l’ordine di Mosè, ogni giorno, nei sabati, nei noviluni, e nelle feste solenni, tre volte all’anno: alla festa degli azzimi, alla festa delle settimane e alla festa delle capanne. 014 2CH 008 014 E stabilì nelle loro funzioni, come le avea regolate Davide suo padre, le classi dei sacerdoti, i Leviti nella loro incombenza di celebrare l’Eterno e fare il servizio in presenza de’ sacerdoti giorno per giorno, e i portinai, a ciascuna porta, secondo le loro classi; poiché così aveva ordinato Davide, l’uomo di Dio. 014 2CH 008 015 E non si deviò in nulla dagli ordini che il re avea dato circa i sacerdoti e i Leviti come pure relativamente ai tesori. 014 2CH 008 016 Così fu condotta tutta l’opera di Salomone dal giorno in cui fu fondata la casa dell’Eterno, fino a quando fu terminata. La casa dell’Eterno ebbe il suo perfetto compimento. 014 2CH 008 017 Allora Salomone partì per Etsion-Gheber e per Eloth, sulla riva del mare, nel paese di Edom. 014 2CH 008 018 E Huram, per mezzo della sua gente, gli mandò delle navi e degli uomini che conoscevano il mare; i quali andaron con la gente di Salomone ad Ofir, vi presero quattrocentocinquanta talenti d’oro, e li portarono al re Salomone. 014 2CH 009 001 Or la regina di Sceba, avendo udito la fama che circondava Salomone, venne a Gerusalemme per metterlo alla prova con degli enimmi. Essa giunse con un numerosissimo séguito, con cammelli carichi di aromi, d’oro in gran quantità, e di pietre preziose: e, recatasi da Salomone, gli disse tutto quello che aveva in cuore. 014 2CH 009 002 Salomone rispose a tutte le questioni propostegli da lei, e non ci fu cosa che fosse oscura per il re, e ch’ei non sapesse spiegare. 014 2CH 009 003 E quando la regina di Sceba ebbe veduto la sapienza di Salomone e la casa ch’egli avea costruita, 014 2CH 009 004 e le vivande della sua mensa e gli alloggi de’ suoi servi e l’ordine di servizio de’ suoi ufficiali e le loro vesti e i suoi coppieri e le loro vesti e gli olocausti ch’egli offriva nella casa dell’Eterno, rimase fuor di sé dalla maraviglia. 014 2CH 009 005 E disse al re: “Quello che avevo sentito dire nel mio paese dei fatti tuoi e della tua sapienza era dunque vero. 014 2CH 009 006 Ma io non ci ho creduto finché non son venuta io stessa, e non ho visto con gli occhi miei; ed ora, ecco, non m’era stata riferita neppur la metà della grandezza della tua sapienza! Tu sorpassi la fama che me n’era giunta! 014 2CH 009 007 Beata la tua gente, beati questi tuoi servi che stanno del continuo dinanzi a te, ed ascoltano la tua sapienza! 014 2CH 009 008 Sia benedetto l’Eterno, il tuo Dio, il quale t’ha gradito, mettendoti sul suo trono, onde tu regni per l’Eterno, per il tuo Dio! Iddio ti ha stabilito re per far ragione e giustizia, perch’egli ama Israele e vuol conservarlo in perpetuo”. 014 2CH 009 009 Poi ella donò al re centoventi talenti d’oro, grandissima quantità di aromi e delle pietre preziose. Non vi furon più tali aromi, come quelli che la regina di Sceba diede al re Salomone. 014 2CH 009 010 (I servi di Huram e i servi di Salomone che portavano oro da Ofir, portavano anche del legno di sandalo e delle pietre preziose; 014 2CH 009 011 e di questo legno di sandalo il re fece delle scale per la casa dell’Eterno e per la casa reale, delle cetre e del saltèri per i cantori. Del legno come questo non se n’era mai visto prima nel paese di Giuda). 014 2CH 009 012 Il re Salomone diede alla regina di Sceba tutto quello ch’essa bramò e chiese, oltre all’equivalente di quello ch’essa avea portato al re. Poi ella si rimise in cammino, e coi suoi servi se ne tornò al suo paese. 014 2CH 009 013 Or il peso dell’oro che giungeva ogni anno a Salomone, era di seicento sessantasei talenti, 014 2CH 009 014 oltre quello che percepiva dai trafficanti e dai negozianti che gliene portavano, da tutti i re d’Arabia e dai governatori del paese che recavano a Salomone dell’oro e dell’argento. 014 2CH 009 015 E il re Salomone fece fare duecento scudi grandi d’oro battuto, per ognuno dei quali impiegò seicento sicli d’oro battuto, 014 2CH 009 016 e trecento altri scudi d’oro battuto, per ognuno dei quali impiegò trecento sicli d’oro; e il re li mise nella casa della “Foresta del Libano”. 014 2CH 009 017 Il re fece pure un gran trono d’avorio, che rivesti d’oro puro. 014 2CH 009 018 Questo trono aveva sei gradini e una predella d’oro connessi col trono; v’erano dei bracci da un lato e dall’altro del seggio, due leoni stavano presso i bracci, 014 2CH 009 019 e dodici leoni stavano sui sei gradini, da una parte e dall’altra. Niente di simile era ancora stato fatto in verun altro regno. 014 2CH 009 020 E tutte le coppe del re Salomone erano d’oro, e tutto il vasellame della casa della “Foresta del Libano” era d’oro puro; dell’argento non si faceva alcun conto al tempo di Salomone. 014 2CH 009 021 Poiché il re aveva delle navi che andavano a Tarsis con la gente di Huram; e una volta ogni tre anni venivano le navi da Tarsis, recando oro, argento, avorio, scimmie e pavoni. 014 2CH 009 022 Così il re Salomone fu il più grande di tutti i re della terra per ricchezze e per sapienza. 014 2CH 009 023 E tutti i re della terra cercavano di veder Salomone per udir la sapienza che Dio gli avea messa in cuore. 014 2CH 009 024 E ognun d’essi gli portava il suo dono: vasi d’argento, vasi d’oro, vesti, armi, aromi, cavalli, muli; e questo avveniva ogni anno. 014 2CH 009 025 Salomone aveva delle scuderie per quattromila cavalli, de’ carri, e dodicimila cavalieri, che distribuiva nelle città dove teneva i suoi carri, e in Gerusalemme presso di sé. 014 2CH 009 026 Egli signoreggiava su tutti i re, dal fiume sino al paese de’ Filistei e sino ai confini d’Egitto. 014 2CH 009 027 E il re fece sì che l’argento era in Gerusalemme così comune come le pietre, e i cedri tanto abbondanti quanto i sicomori della pianura. 014 2CH 009 028 E si menavano a Salomone de’ cavalli dall’Egitto e da tutti i paesi. 014 2CH 009 029 Or il rimanente delle azioni di Salomone, le prime e le ultime, sono scritte nel libro di Nathan, il profeta, nella profezia di Ahija di Scilo, e nelle visioni di Jeddo il veggente, relative a Geroboamo, figliuolo di Nebat. 014 2CH 009 030 Salomone regnò a Gerusalemme, su tutto Israele, quarant’anni. 014 2CH 009 031 Poi Salomone s’addormentò coi suoi padri, e fu sepolto nella città di Davide suo padre; e Roboamo suo figliuolo regnò in luogo suo. 014 2CH 010 001 Roboamo andò a Sichem, perché tutto Israele era venuto a Sichem per farlo re. 014 2CH 010 002 Quando Geroboamo, figliuolo di Nebat, ebbe di ciò notizia, si trovava ancora in Egitto, dov’era fuggito per scampare dal re Salomone; e tornò dall’Egitto. 014 2CH 010 003 Lo mandarono a chiamare, e Geroboamo e tutto Israele vennero a parlare a Roboamo, e gli dissero: 014 2CH 010 004 “Tuo padre ha reso duro il nostro giogo; ora rendi tu più lieve la dura servitù e il giogo pesante che tuo padre ci ha imposti, e noi ti serviremo”. Ed egli rispose loro: 014 2CH 010 005 “Tornate da me fra tre giorni”. E il popolo se ne andò. 014 2CH 010 006 Il re Roboamo si consigliò coi vecchi ch’erano stati al servizio del re Salomone suo padre mentre era vivo, e disse: “Che mi consigliate voi di rispondere a questo popolo?” 014 2CH 010 007 E quelli gli parlarono così: “Se ti mostri benevolo verso questo popolo, e gli compiaci, e se gli parli con bontà, ti sarà servo per sempre”. 014 2CH 010 008 Ma Roboamo abbandonò il consiglio datogli dai vecchi, e si consigliò coi giovani ch’eran cresciuti con lui ed erano stati al suo servizio, 014 2CH 010 009 e disse loro: “Come consigliate voi che rispondiamo a questo popolo che m’ha parlato dicendo: Allevia il giogo che tuo padre ci ha imposto?” 014 2CH 010 010 E i giovani ch’eran cresciuti con lui gli parlarono così: “Ecco quel che dirai a questo popolo che s’è rivolto a te dicendo: Tuo padre ha reso pesante il nostro giogo, e tu ce lo allevia! Gli risponderai così: Il mio dito mignolo è più grosso del corpo di mio padre; 014 2CH 010 011 ora, mio padre vi ha caricati d’un giogo pesante, ma io lo renderò più pesante ancora; mio padre vi ha castigati con la frusta, e io vi castigherò coi flagelli a punte”. 014 2CH 010 012 Tre giorni dopo, Geroboamo e tutto il popolo vennero da Roboamo, come aveva ordinato il re dicendo: “Tornate da me fra tre giorni”. 014 2CH 010 013 E il re rispose loro duramente, abbandonando il consiglio che i vecchi gli aveano dato; 014 2CH 010 014 e parlò loro secondo il consiglio de’ giovani, dicendo: “Mio padre ha reso pesante il vostro giogo, ma io lo renderò più pesante ancora; mio padre vi ha castigati con la frusta, e io vi castigherò coi flagelli a punte”. 014 2CH 010 015 Così il re non diede ascolto al popolo; perché questa era cosa diretta da Dio, affinché si adempisse la parola che l’Eterno avea pronunziata per mezzo di Ahija di Scilo a Geroboamo, figliuolo di Nebat. 014 2CH 010 016 E quando tutto Israele vide che il re non gli dava ascolto, rispose al re, dicendo: “Che abbiam noi da fare con Davide? Noi non abbiamo nulla di comune col figliuolo d’Isai! Ognuno alle sue tende, o Israele! Provvedi ora alla tua casa, o Davide!” E tutto Israele se ne andò alle sue tende. 014 2CH 010 017 Ma sui figliuoli d’Israele che abitavano nelle città di Giuda, regnò Roboamo. 014 2CH 010 018 E il re Roboamo mandò loro Adoram, preposto ai tributi; ma i figliuoli d’Israele lo lapidarono ed egli morì. E il re Roboamo salì in fretta sopra un carro per fuggire a Gerusalemme. 014 2CH 010 019 Così Israele si ribellò alla casa di Davide, ed e rimasto ribelle fino al dì d’oggi. 014 2CH 011 001 Roboamo, giunto che fu a Gerusalemme, radunò la casa di Giuda e di Beniamino, centottantamila uomini, guerrieri scelti, per combattere contro Israele e restituire il regno a Roboamo. 014 2CH 011 002 Ma la parola dell’Eterno fu così rivolta a Scemaia, uomo di Dio: 014 2CH 011 003 “Parla a Roboamo, figliuolo di Salomone, re di Giuda, e a tutto Israele in Giuda e in Beniamino, e di’ loro: 014 2CH 011 004 Così parla l’Eterno: Non salite a combattere contro i vostri fratelli! Ognuno se ne torni a casa sua; perché questo e avvenuto per voler mio”. Quelli ubbidirono alla parola dell’Eterno, e se ne tornaron via rinunziando a marciare contro Geroboamo. 014 2CH 011 005 Roboamo abitò in Gerusalemme, e costruì delle città fortificate in Giuda. 014 2CH 011 006 Costruì Bethlehem, Etam, Tekoa, 014 2CH 011 007 Beth-Tsur, Soco, Adullam, 014 2CH 011 008 Gath, Maresha, Zif, 014 2CH 011 009 Adoraim, Lakis, Azeka, 014 2CH 011 010 Tsorea, Ajalon ed Hebron, che erano in Giuda e in Beniamino, e ne fece delle città fortificate. 014 2CH 011 011 Munì queste città fortificate, vi pose dei comandanti e dei magazzini di viveri, d’olio e di vino; 014 2CH 011 012 e in ognuna di queste città mise scudi e lance, e le rese straordinariamente forti. E Giuda e Beniamino furon per lui. 014 2CH 011 013 I sacerdoti e i Leviti di tutto Israele vennero da tutte le loro contrade a porsi accanto a lui; 014 2CH 011 014 poiché i Leviti abbandonarono i loro contadi e le loro proprietà, e vennero in Giuda e a Gerusalemme; perché Geroboamo, con i suoi figliuoli, li avea cacciati perché non esercitassero più l’ufficio di sacerdoti dell’Eterno, 014 2CH 011 015 e s’era creato de’ sacerdoti per gli alti luoghi, per i demoni, e per i vitelli che avea fatti. 014 2CH 011 016 E quelli di tutte le tribù d’Israele che aveano in cuore di cercare l’Eterno, l’Iddio d’Israele, seguirono i Leviti a Gerusalemme per offrir sacrifizi all’Eterno, all’Iddio del loro padri; 014 2CH 011 017 e fortificarono così il regno di Giuda e resero stabile Roboamo, figliuolo di Salomone, durante tre anni; perché per tre anni seguiron la via di Davide e di Salomone. 014 2CH 011 018 Roboamo prese per moglie Mahalath, figliuola di Jerimoth, figliuolo di Davide e di Abihail, figliuola di Eliab, figliuolo d’Isai. 014 2CH 011 019 Essa gli partorì questi figliuoli: Jeush, Scemaria e Zaham. 014 2CH 011 020 Dopo di lei, prese Maaca, figliuola d’Absalom, la quale gli partorì Ahija, Attai, Ziza e Scelomith. 014 2CH 011 021 E Roboamo amò Maaca, figliuola di Absalom, più di tutte le sue mogli e di tutte le sue concubine; perché ebbe diciotto mogli, e sessanta concubine, e generò ventotto figliuoli e sessanta figliuole. 014 2CH 011 022 Roboamo stabilì Abija, figliuolo di Maaca, come capo della famiglia e principe de’ suoi fratelli, perché aveva in mente di farlo re. 014 2CH 011 023 E, con avvedutezza, sparse tutti i suoi figliuoli per tutte le contrade di Giuda e di Beniamino, in tutte le città fortificate, dette loro viveri in abbondanza, e cercò per loro molte mogli. 014 2CH 012 001 Quando Roboamo fu bene stabilito e fortificato nel regno, egli, e tutto Israele con lui, abbandonò la legge dell’Eterno. 014 2CH 012 002 E l’anno quinto del regno di Roboamo, Scishak re d’Egitto, salì contro Gerusalemme, perch’essi erano stati infedeli all’Eterno. 014 2CH 012 003 Egli avea milleduecento carri e sessantamila cavalieri; con lui venne dall’Egitto un popolo innumerevole di Libi, di Sukkei e di Etiopi; 014 2CH 012 004 s’impadronì delle città fortificate che appartenevano a Giuda, e giunse fino a Gerusalemme. 014 2CH 012 005 E il profeta Scemaia si recò da Roboamo e dai capi di Giuda, che s’erano raccolti in Gerusalemme all’avvicinarsi di Scishak, e disse loro: “Così dice l’Eterno: Voi avete abbandonato me, quindi anch’io ho abbandonato voi nelle mani di Scishak”. 014 2CH 012 006 Allora i principi d’Israele e il re si umiliarono, e dissero: “L’Eterno è giusto”. 014 2CH 012 007 E quando l’Eterno vide che s’erano umiliati, la parola dell’Eterno fu così rivolta a Scemaia: “Essi si sono umiliati; io non li distruggerò, ma concederò loro fra poco un mezzo di scampo, e la mia ira non si rovescerà su Gerusalemme per mezzo di Scishak. 014 2CH 012 008 Nondimeno gli saranno soggetti, e impareranno la differenza che v’è tra il servire a me e il servire ai regni degli altri paesi”. 014 2CH 012 009 Scishak, re d’Egitto, salì dunque contro Gerusalemme e portò via i tesori della casa dell’Eterno e i tesori della casa del re; portò via ogni cosa; prese pure gli scudi d’oro che Salomone avea fatti; 014 2CH 012 010 invece de’ quali, il re Roboamo fece fare degli scudi di rame, e li affidò ai capitani della guardia che custodiva la porta della casa del re. 014 2CH 012 011 E ogni volta che il re entrava nella casa dell’Eterno, quei della guardia venivano, e li portavano; poi li riportavano nella sala della guardia. 014 2CH 012 012 Così, perch’egli s’era umiliato, l’Eterno rimosse da lui l’ira sua e non volle distruggerlo del tutto; e v’erano anche in Giuda delle cose buone. 014 2CH 012 013 Il re Roboamo dunque si rese forte in Gerusalemme, e continuò a regnare. Avea quarantun anni quando cominciò a regnare, e regnò diciassette anni a Gerusalemme, la città che l’Eterno s’era scelta fra tutte le tribù d’Israele, per stabilirvi il suo nome. Sua madre si chiamava Naama, l’Ammonita. 014 2CH 012 014 Ed egli fece il male, perché non applicò il cuor suo alla ricerca dell’Eterno. 014 2CH 012 015 Or le azioni di Roboamo, le prime e le ultime, sono scritte nelle storie del profeta Scemaia e d’Iddo, il veggente, nei registri genealogici. E vi fu guerra continua fra Roboamo e Geroboamo. 014 2CH 012 016 E Roboamo s’addormentò coi suoi padri e fu sepolto nella città di Davide. Ed Abija, suo figliuolo, regnò in luogo suo. 014 2CH 013 001 Il diciottesimo anno del regno di Geroboamo, Abija cominciò a regnare sopra Giuda. 014 2CH 013 002 Regnò tre anni in Gerusalemme. Sua madre si chiamava Micaia, figliuola d’Uriel, da Ghibea. E ci fu guerra tra Abija e Geroboamo. 014 2CH 013 003 Abija entrò in guerra con un esercito di prodi guerrieri, quattrocentomila uomini scelti; e Geroboamo si dispose in ordine di battaglia contro di lui con ottocentomila uomini scelti, tutti forti e valorosi. 014 2CH 013 004 Ed Abija si levò e disse, dall’alto del monte Tsemaraim, ch’è nella contrada montuosa d’Efraim: “O Geroboamo, e tutto Israele, ascoltatemi! 014 2CH 013 005 Non dovreste voi sapere che l’Eterno, l’Iddio d’Israele, ha dato per sempre il regno sopra Israele a Davide, a Davide ed ai suoi figliuoli, con un patto inviolabile? 014 2CH 013 006 Eppure, Geroboamo, figliuolo di Nebat, servo di Salomone, figliuolo di Davide, s’è levato, e s’è ribellato contro il suo signore; 014 2CH 013 007 e della gente da nulla, degli uomini perversi, si son raccolti attorno a lui, e si son fatti forti contro Roboamo, figliuolo di Salomone, allorché Roboamo era giovane, e timido di cuore, e non potea tener loro fronte. 014 2CH 013 008 E ora voi credete di poter tener fronte al regno dell’Eterno, ch’è nelle mani dei figliuoli di Davide; e siete una gran moltitudine, e avete con voi i vitelli d’oro che Geroboamo vi ha fatti per vostri dèi. 014 2CH 013 009 Non avete voi cacciati i sacerdoti dell’Eterno, i figliuoli d’Aaronne ed i Leviti? e non vi siete voi fatti de’ sacerdoti al modo de’ popoli d’altri paesi? Chiunque è venuto con un giovenco e con sette montoni per esser consacrato, e diventato sacerdote di quelli che non sono dèi. 014 2CH 013 010 Quanto a noi, l’Eterno è nostro Dio, e non l’abbiamo abbandonato; i sacerdoti al servizio dell’Eterno son figliuoli d’Aaronne, e i Leviti son quelli che celebran le funzioni. 014 2CH 013 011 Ogni mattina e ogni sera essi ardono in onor dell’Eterno gli olocausti e il profumo fragrante, mettono in ordine i pani della presentazione sulla tavola pura e ogni sera accendono il candelabro d’oro con le sue lampade; poiché noi osserviamo i comandamenti dell’Eterno, del nostro Dio; ma voi l’avete abbandonato. 014 2CH 013 012 Ed ecco, noi abbiam con noi, alla nostra testa, Iddio e i suoi sacerdoti e le trombe squillanti, per sonar la carica contro di voi. O figliuoli d’Israele, non combattete contro l’Eterno, ch’è l’Iddio de’ vostri padri, perché non vincerete!” 014 2CH 013 013 Intanto Geroboamo li prese per di dietro mediante un’imboscata; in modo che le truppe di Geroboamo stavano in faccia a Giuda, che avea dietro l’imboscata. 014 2CH 013 014 Que’ di Giuda si volsero indietro, ed eccoli costretti a combattere davanti e di dietro. Allora gridarono all’Eterno, e i sacerdoti dettero nelle trombe. 014 2CH 013 015 La gente di Giuda mandò un grido; e avvenne che, al grido della gente di Giuda, Iddio sconfisse Geroboamo e tutto Israele davanti ad Abija ed a Giuda. 014 2CH 013 016 I figliuoli d’Israele fuggirono d’innanzi a Giuda, e Dio li diede nelle loro mani. 014 2CH 013 017 Abija e il suo popolo ne fecero una grande strage; dalla parte d’Israele caddero morti cinquecentomila uomini scelti. 014 2CH 013 018 Così i figliuoli d’Israele, in quel tempo, furono umiliati, e i figliuoli di Giuda ripresero vigore, perché s’erano appoggiati sull’Eterno, sull’Iddio dei loro padri. 014 2CH 013 019 Abija inseguì Geroboamo, e gli prese delle città: Bethel e le città che ne dipendevano, Jeshana e le città che ne dipendevano, Efraim e le città che ne dipendevano. 014 2CH 013 020 E Geroboamo, al tempo d’Abija, non ebbe più forza; e colpito dall’Eterno, egli morì. 014 2CH 013 021 Ma Abija divenne potente, prese quattordici mogli, e generò ventidue figliuoli e sedici figliuole. 014 2CH 013 022 Il resto delle azioni di Abija, la sua condotta e le sue parole, trovasi scritto nelle memorie del profeta Iddo. 014 2CH 014 001 E Abija s’addormentò coi suoi padri, e fu sepolto nella città di Davide; e Asa, suo figliuolo, regnò in luogo suo; e al suo tempo il paese ebbe requie per dieci anni. 014 2CH 014 002 Asa fece ciò ch’è buono e retto agli occhi dell’Eterno, del suo Dio. 014 2CH 014 003 Tolse via gli altari degli dèi stranieri, e gli alti luoghi; spezzò le statue, abbatté gl’idoli d’Astarte; 014 2CH 014 004 e ordinò a Giuda di cercare l’Eterno, l’Iddio de’ suoi padri, e di mettere ad effetto la sua legge ed i suoi comandamenti. 014 2CH 014 005 Tolse anche via da tutte le città di Giuda gli alti luoghi e le colonne solari; e, sotto di lui, il regno ebbe requie. 014 2CH 014 006 Egli costruì delle città fortificate in Giuda, giacché il paese era tranquillo, e in quegli anni non v’era alcuna guerra contro di lui, perché l’Eterno gli avea data requie. 014 2CH 014 007 Egli diceva a quei di Giuda: “Costruiamo queste città, e circondiamole di mura, di torri, di porte e di sbarre; il paese è ancora a nostra disposizione, perché abbiamo cercato l’Eterno, il nostro Dio; noi l’abbiamo cercato, ed egli ci ha dato riposo d’ogni intorno”. Essi dunque si misero a costruire, e prosperarono. 014 2CH 014 008 Asa aveva un esercito di trecentomila uomini di Giuda che portavano scudo e lancia, e di duecento ottantamila di Beniamino che portavano scudo e tiravan d’arco, tutti uomini forti e valorosi. 014 2CH 014 009 Zerah, l’Etiopo, uscì contro di loro con un esercito d’un milione d’uomini e trecento carri, e si avanzò fino a Maresha. 014 2CH 014 010 Asa gli mosse contro, e si disposero in ordine di battaglia nella valle di Tsefatha presso Maresha. 014 2CH 014 011 Allora Asa invocò l’Eterno, il suo Dio, disse: “O Eterno, per te non v’è differenza tra il dar soccorso a chi è in gran numero, e il darlo a chi è senza forza; soccorrici, o Eterno, o nostro Dio! poiché su te noi ci appoggiamo, e nel tuo nome siam venuti contro questa moltitudine. Tu sei l’Eterno, il nostro Dio; non la vinca l’uomo a petto di te!” 014 2CH 014 012 E l’Eterno sconfisse gli Etiopi davanti ad Asa e davanti a Giuda, e gli Etiopi si diedero alla fuga. 014 2CH 014 013 Ed Asa e la gente ch’era con lui li inseguirono fino a Gherar; e degli Etiopi ne caddero tanti, che non ne rimase più uno di vivo; poiché furono rotti davanti all’Eterno e davanti al suo esercito. E Asa ed i suoi portaron via un immenso bottino; 014 2CH 014 014 e batteron tutte le città nei dintorni di Gherar, perché lo spavento dell’Eterno s’era impadronito d’esse; e quelli saccheggiarono tutte le città; perché v’era molto bottino; 014 2CH 014 015 fecero pure man bassa sui chiusi delle mandre, e menaron via gran numero di pecore e di cammelli. Poi tornarono a Gerusalemme. 014 2CH 015 001 Allora lo spirito di Dio s’impadronì di Azaria, figliuolo di Oded, 014 2CH 015 002 il quale uscì ad incontrare Asa, e gli disse: “Asa, e voi tutto Giuda e Beniamino, ascoltatemi! L’Eterno è con voi, quando voi siete con lui; se lo cercate, egli si farà trovare da voi; ma, se lo abbandonate, egli vi abbandonerà. 014 2CH 015 003 Per lungo tempo Israele è stato senza vero Dio, senza sacerdote che lo ammaestrasse, e senza legge; 014 2CH 015 004 ma nella sua distretta ei s’è convertito all’Eterno, all’Iddio d’Israele, l’ha cercato, ed egli s’è lasciato trovare da lui. 014 2CH 015 005 In quel tempo, non v’era pace né per chi andava né per chi veniva; perché fra tutti gli abitanti de’ vari paesi v’erano grandi agitazioni, 014 2CH 015 006 ed essi erano schiacciati nazione da nazione, e città da città; poiché Iddio li conturbava con ogni sorta di tribolazioni. 014 2CH 015 007 Ma voi, siate forti, non vi lasciate illanguidire le braccia, perché l’opera vostra avrà la sua mercede”. 014 2CH 015 008 Quando Asa ebbe udite queste parole, e la profezia del profeta Oded, prese animo, e fece sparire le abominazioni da tutto il paese di Giuda e di Beniamino, e dalle città che avea prese nella contrada montuosa d’Efraim; e ristabilì l’altare dell’Eterno, ch’era davanti al portico dell’Eterno. 014 2CH 015 009 Poi radunò tutto Giuda e Beniamino, e quelli di Efraim, di Manasse e di Simeone, che dimoravano fra loro; giacché gran numero di quei d’Israele eran passati dalla sua parte, vedendo che l’Eterno, il suo Dio, era con lui. 014 2CH 015 010 Essi dunque si radunarono a Gerusalemme il terzo mese del quindicesimo anno del regno d’Asa. 014 2CH 015 011 E in quel giorno offrirono in sacrifizio all’Eterno, della preda che avean portata, settecento buoi e settemila pecore; 014 2CH 015 012 e convennero nel patto di cercare l’Eterno, l’Iddio dei loro padri, con tutto il loro cuore e con tutta l’anima loro; 014 2CH 015 013 e chiunque non cercasse l’Eterno, l’Iddio d’Israele, doveva esser messo a morte, grande o piccolo che fosse, uomo o donna. 014 2CH 015 014 E si unirono per giuramento all’Eterno con gran voce e con acclamazioni, al suon delle trombe e dei corni. 014 2CH 015 015 Tutto Giuda si rallegrò di questo giuramento; perché avean giurato di tutto cuore, avean cercato l’Eterno con grande ardore ed egli s’era lasciato trovare da loro. E l’Eterno diede loro requie d’ogn’intorno. 014 2CH 015 016 Il re Asa destituì pure dalla dignità di regina sua madre Maaca, perch’essa avea rizzato un’immagine ad Astarte; e Asa abbatté l’immagine, la fece a pezzi e la bruciò presso al torrente Kidron. 014 2CH 015 017 Nondimeno, gli alti luoghi non furono eliminati da Israele; quantunque il cuore d’Asa fosse integro, durante l’intera sua vita. 014 2CH 015 018 Egli fece portare nella casa dell’Eterno le cose che suo padre avea consacrate, e quelle che avea consacrate egli stesso: argento, oro, vasi. 014 2CH 015 019 E non ci fu più guerra alcuna fino al trentacinquesimo anno del regno di Asa. 014 2CH 016 001 L’anno trentesimosesto del regno di Asa, Baasa, re d’Israele, salì contro Giuda, ed edificò Rama per impedire che alcuno andasse e venisse dalla parte di Asa, re di Giuda. 014 2CH 016 002 Allora Asa trasse dell’argento e dell’oro dai tesori della casa dell’Eterno e della casa del re, e inviò dei messi a Ben-Hadad, re di Siria, che abitava a Damasco, per dirgli: 014 2CH 016 003 “Siavi alleanza fra me e te, come vi fu tra il padre mio e il padre tuo. Ecco, io ti mando dell’argento e dell’oro; va’, rompi la tua alleanza con Baasa, re d’Israele, ond’egli si ritiri da me”. 014 2CH 016 004 Ben-Hadad diè ascolto al re Asa; mandò i capi del suo esercito contro le città d’Israele, i quali espugnarono Ijon, Dan, Abel-Maim, e tutte le città d’approvvigionamento di Neftali. 014 2CH 016 005 E quando Baasa ebbe udito questo, cessò di edificare Rama, e sospese i suoi lavori. 014 2CH 016 006 Allora il re Asa convocò tutti que’ di Giuda, e quelli portaron via le pietre e il legname di cui Baasa s’era servito per la costruzione di Rama; e con essi Asa edificò Gheba e Mitspa. 014 2CH 016 007 In quel tempo, Hanani, il veggente, si recò da Asa, re di Giuda, e gli disse: “Poiché tu ti sei appoggiato sul re di Siria invece d’appoggiarti sull’Eterno, ch’è il tuo Dio, l’esercito del re di Siria è scampato dalle tue mani. 014 2CH 016 008 Gli Etiopi ed i Libi non formavan essi un grande esercito con una moltitudine immensa di carri e di cavalieri? Eppure l’Eterno, perché tu t’eri appoggiato su lui, li diede nelle tue mani. 014 2CH 016 009 Poiché l’Eterno scorre collo sguardo tutta la terra per spiegar la sua forza a pro di quelli che hanno il cuore integro verso di lui. In questo tu hai agito da insensato; poiché, da ora innanzi, avrai delle guerre”. 014 2CH 016 010 Asa s’indignò contro il veggente, e lo fece mettere in prigione, tanto questa cosa lo aveva irritato contro di lui. E, al tempo stesso, Asa incrudelì anche contro alcuni del popolo. 014 2CH 016 011 Or ecco, le azioni d’Asa, le prime e le ultime, si trovano scritte nel libro dei re di Giuda e d’Israele. 014 2CH 016 012 Il trentanovesimo anno del suo regno, Asa ebbe una malattia ai piedi; la sua malattia fu gravissima; e, nondimeno, nella sua malattia non ricorse all’Eterno, ma ai medici. 014 2CH 016 013 E Asa si addormento coi suoi padri; morì il quarantunesimo anno del suo regno, 014 2CH 016 014 e fu sepolto nel sepolcro ch’egli avea fatto scavare per sé nella città di Davide. Fu steso sopra un letto pieno di profumi e di varie sorta d’aromi composti con arte di profumiere; e ne bruciarono una grandissima quantità in onor suo. 014 2CH 017 001 Giosafat, figliuolo di Asa, regnò in luogo di lui, e si fortificò contro Israele; 014 2CH 017 002 collocò dei presidi in tutte le città fortificate di Giuda, e pose delle guarnigioni nel paese di Giuda e nelle città di Efraim, che Asa suo padre avea conquistate. 014 2CH 017 003 E l’Eterno fu con Giosafat, perch’egli camminò nelle vie che Davide suo padre avea seguite da principio, e cercò, non i Baali, 014 2CH 017 004 ma l’Iddio di suo padre; e si condusse secondo i suoi comandamenti, senza imitare quel che faceva Israele. 014 2CH 017 005 Perciò l’Eterno assicurò il possesso del regno nelle mani di Giosafat; tutto Giuda gli recava dei doni, ed egli ebbe ricchezza e gloria in abbondanza. 014 2CH 017 006 Il suo coraggio crebbe, seguendo le vie dell’Eterno; e fece anche sparire da Giuda gli alti luoghi e gl’idoli d’Astarte. 014 2CH 017 007 Il terzo anno del suo regno mandò i suoi capi Ben-Hail, Obadia, Zaccaria, Natanaele e Micaiah, a insegnare nelle città di Giuda; 014 2CH 017 008 e con essi mandò i Leviti Scemaia, Nethania, Zebadia, Asael, Scemiramoth, Gionathan, Adonia, Tobia e Tob-Adonia, e i sacerdoti Elishama e Jehoram. 014 2CH 017 009 Ed essi insegnarono in Giuda, avendo seco il libro della legge dell’Eterno; percorsero tutte le città di Giuda, e istruirono il popolo. 014 2CH 017 010 Il terrore dell’Eterno s’impadronì di tutti i regni dei paesi che circondavano Giuda, sì che non mossero guerra a Giosafat. 014 2CH 017 011 E una parte de’ Filistei recò a Giosafat dei doni, e un tributo in argento; anche gli Arabi gli menarono del bestiame: settemila settecento montoni e settemila settecento capri. 014 2CH 017 012 Giosafat raggiunse un alto grado di grandezza, ed edificò in Giuda castelli e città d’approvvigionamento. 014 2CH 017 013 Fece eseguire molti lavori nelle città di Giuda, ed ebbe a Gerusalemme de’ guerrieri, uomini forti e valorosi. 014 2CH 017 014 Eccone il censimento secondo le loro case patriarcali. Di Giuda: capi di migliaia: Adna, il capo, con trecentomila uomini forti e valorosi; 014 2CH 017 015 dopo di lui, Johanan, il capo, con duecento ottantamila uomini; 014 2CH 017 016 dopo questo, Amasia, figliuolo di Zicri, il quale s’era volontariamente consacrato all’Eterno, con duecentomila uomini forti e valorosi. 014 2CH 017 017 Di Beniamino: Eliada, uomo forte e valoroso, con duecentomila uomini, armati d’arco e di scudo; 014 2CH 017 018 e, dopo di lui, Jozabad con centottantamila uomini pronti per la guerra. 014 2CH 017 019 Tutti questi erano al servizio del re, senza contare quelli ch’egli avea collocati nelle città fortificate, in tutto il paese di Giuda. 014 2CH 018 001 Giosafat ebbe ricchezze e gloria in abbondanza, e contrasse parentela con Achab. 014 2CH 018 002 In capo a qualche anno, scese a Samaria da Achab; e Achab fece uccidere per lui e per la gente ch’era con lui un gran numero di pecore e di buoi, e lo indusse a salir seco contro Ramoth di Galaad. 014 2CH 018 003 Achab, re d’Israele, disse a Giosafat, re di Giuda: “Vuoi venire con me a Ramoth di Galaad?” Giosafat gli rispose: “Fa’ conto di me come di te stesso, della mia gente come della tua, e verremo con te alla guerra”. 014 2CH 018 004 E Giosafat disse al re d’Israele: “Ti prego, consulta oggi la parola dell’Eterno”. 014 2CH 018 005 Allora il re d’Israele radunò i profeti, in numero di quattrocento, e disse loro: “Dobbiam noi andare a far guerra a Ramoth di Galaad, o no?” Quelli risposero: “Va’, e Dio la darà nelle mani del re”. 014 2CH 018 006 Ma Giosafat disse: “Non v’ha egli qui alcun altro profeta dell’Eterno da poter consultare?” 014 2CH 018 007 Il re d’Israele rispose a Giosafat: “V’è ancora un uomo per mezzo del quale si potrebbe consultare l’Eterno; ma io l’odio perché non mi predice mai nulla di buono, ma sempre del male: è Micaiah figliuolo d’Imla”. E Giosafat disse: “Il re non dica così”. 014 2CH 018 008 Allora il re d’Israele chiamò un eunuco, e gli disse: “Fa’ venir presto Micaiah, figliuolo d’Imla”. 014 2CH 018 009 Or il re d’Israele e Giosafat, re di Giuda, sedevano ciascuno sul suo trono, vestiti de’ loro abiti reali, nell’aia ch’è all’ingresso della porta di Samaria; e tutti i profeti profetavano dinanzi ad essi. 014 2CH 018 010 Sedekia, figliuolo di Kenaana, s’era fatto delle corna di ferro, e disse: “Così dice l’Eterno: Con queste corna darai di cozzo ne’ Siri finché tu li abbia completamente distrutti”. 014 2CH 018 011 E tutti i profeti profetavano nello stesso modo, dicendo: “Sali contro Ramoth di Galaad, e vincerai; l’Eterno la darà nelle mani del re”. 014 2CH 018 012 Or il messo ch’era andato a chiamar Micaiah, gli parlò così: “Ecco, i profeti tutti, ad una voce, predicono del bene al re; ti prego, sia il tuo parlare come quello d’ognun d’essi, e predici del bene!” 014 2CH 018 013 Ma Micaiah rispose: “Com’è vero che l’Eterno vive, io dirò quel che l’Eterno mi dirà”. 014 2CH 018 014 E, come fu giunto dinanzi al re, il re gli disse: “Micaiah, dobbiamo noi andare a far guerra a Ramoth di Galaad, o no?” Quegli rispose: “Andate pure, e vincerete; i nemici saranno dati nelle vostre mani”. 014 2CH 018 015 E il re gli disse: “Quante volte dovrò io scongiurarti di non dirmi se non la verità nel nome dell’Eterno?” 014 2CH 018 016 Micaiah rispose: “Ho veduto tutto Israele disperso su per i monti, come pecore che non hanno pastore; e l’Eterno ha detto: Questa gente non ha padrone; se ne torni ciascuno in pace a casa sua”. 014 2CH 018 017 E il re d’Israele disse a Giosafat: “Non te l’ho io detto che costui non mi predirebbe nulla di buono, ma soltanto del male?” 014 2CH 018 018 E Micaiah replicò: “Perciò ascoltate la parola dell’Eterno. Io ho veduto l’Eterno che sedeva sul suo trono, e tutto l’esercito celeste che gli stava a destra e a sinistra. 014 2CH 018 019 E l’Eterno disse: Chi sedurrà Achab, re d’Israele, affinché salga a Ramoth di Galaad e vi perisca? E uno rispose in un modo e l’altro in un altro. 014 2CH 018 020 Allora si fece avanti uno spirito, il quale si presentò dinanzi all’Eterno, e disse: Lo sedurrò io. L’Eterno gli disse: E come? 014 2CH 018 021 Quegli rispose: Io uscirò, e sarò spirito di menzogna in bocca a tutti i suoi profeti. L’Eterno gli disse: Sì, riuscirai a sedurlo; esci, e fa’ così. 014 2CH 018 022 Ed ora ecco che l’Eterno ha posto uno spirito di menzogna in bocca a questi tuoi profeti; ma l’Eterno ha pronunziato del male contro di te”. 014 2CH 018 023 Allora Sedekia, figliuolo di Kenaana, si accostò, diede uno schiaffo a Micaiah, e disse: “Per dove è passato lo spirito dell’Eterno quand’è uscito da me per parlare a te?” 014 2CH 018 024 Micaiah rispose: “Lo vedrai il giorno che andrai di camera in camera per nasconderti!” 014 2CH 018 025 E il re d’Israele disse ai suoi servi: “Prendete Micaiah, menatelo da Amon, governatore della città, e da Joas, figliuolo del re, 014 2CH 018 026 e dite loro: Così dice il re: Mettete costui in prigione, nutritelo di pan d’afflizione e d’acqua d’afflizione, finch’io ritorni sano e salvo”. 014 2CH 018 027 E Micaiah disse: “Se tu ritorni sano e salvo, non sarà l’Eterno quegli che avrà parlato per bocca mia”. E aggiunse: “Udite questo, o voi, popoli tutti!” 014 2CH 018 028 Il re d’Israele e Giosafat, re di Giuda saliron dunque contro Ramoth di Galaad. 014 2CH 018 029 E il re d’Israele, disse a Giosafat: “Io mi travestirò per andar in battaglia; ma tu mettiti i tuoi abiti reali”. Il re d’Israele si travestì, e andarono in battaglia. 014 2CH 018 030 Or il re di Siria avea dato quest’ordine ai capitani dei suoi carri: “Non combattete contro veruno, piccolo o grande, ma contro il solo re d’Israele”. 014 2CH 018 031 E quando i capitani dei carri scorsero Giosafat, dissero: “Quello è il re d’Israele”; e lo circondarono per attaccarlo; ma Giosafat mandò un grido, e l’Eterno lo soccorse; e Dio li attirò lungi da lui. 014 2CH 018 032 E allorché i capitani dei carri s’accorsero ch’egli non era il re d’Israele, cessarono d’assalirlo. 014 2CH 018 033 Or qualcuno scoccò a caso la freccia del suo arco, e ferì il re d’Israele tra la corazza e le falde; onde il re disse al suo cocchiere: “Vòlta, menami fuori del campo, perché son ferito”. 014 2CH 018 034 Ma la battaglia fu così accanita quel giorno, che il re fu trattenuto sul suo carro in faccia ai Siri fino alla sera, e sul tramontare del sole morì. 014 2CH 019 001 Giosafat, re di Giuda, tornò sano e salvo a casa sua a Gerusalemme. 014 2CH 019 002 E il veggente Jehu, figliuolo di Hanani, andò incontro a Giosafat, e gli disse: “Dovevi tu dare aiuto ad un empio e amar quelli che odiano l’Eterno? Per questo fatto hai attirato su di te l’ira dell’Eterno. 014 2CH 019 003 Nondimeno si son trovate in te delle buone cose, giacché hai fatti sparire dal paese gl’idoli d’Astarte, e hai applicato il cuor tuo alla ricerca di Dio”. 014 2CH 019 004 Giosafat rimase a Gerusalemme; poi fece di nuovo un giro fra il popolo, da Beer-Sceba alla contrada montuosa d’Efraim, e lo ricondusse all’Eterno, all’Iddio de’ suoi padri. 014 2CH 019 005 E stabilì dei giudici nel paese, in tutte le città fortificate di Giuda, città per città, e disse ai giudici: 014 2CH 019 006 “Badate bene a quello che fate; poiché voi amministrate la giustizia, non per servire ad un uomo ma per servire all’Eterno; il quale sarà con voi negli affari della giustizia. 014 2CH 019 007 Or dunque il timor dell’Eterno sia in voi; agite con circospezione, poiché presso l’Eterno, ch’è l’Iddio nostro, non v’è né perversità, né riguardo a qualità di persone, né accettazione di doni”. 014 2CH 019 008 Giosafat, tornato che fu a Gerusalemme, stabilì anche quivi dei Leviti, dei sacerdoti e dei capi delle case patriarcali d’Israele per render giustizia nel nome dell’Eterno, e per sentenziare nelle liti. 014 2CH 019 009 E diede loro i suoi ordini, dicendo: “Voi farete così, con timore dell’Eterno, con fedeltà e con cuore integro: 014 2CH 019 010 In qualunque lite che vi sia portata dinanzi dai vostri fratelli dimoranti nelle loro città, sia che si tratti d’un omicidio o d’una legge o d’un comandamento o d’uno statuto o d’un precetto, illuminateli, affinché non si rendano colpevoli verso l’Eterno, e l’ira sua non piombi su voi e sui vostri fratelli. Così facendo, voi non vi renderete colpevoli. 014 2CH 019 011 Ed ecco, il sommo sacerdote Amaria vi sarà preposto per tutti gli affari che concernono l’Eterno; e Zebadia, figliuolo d’Ismaele, capo della casa di Giuda, per tutti gli affari che concernono il re; e avete a vostra disposizione dei Leviti, come magistrati. Fatevi cuore, mettetevi all’opra, e l’Eterno sia con l’uomo dabbene!” 014 2CH 020 001 Dopo queste cose, i figliuoli di Moab e i figliuoli di Ammon, e con loro de’ Maoniti, mossero contro Giosafat per fargli guerra. 014 2CH 020 002 E vennero dei messi a informare Giosafat, dicendo: “Una gran moltitudine s’avanza contro di te dall’altra parte del mare, dalla Siria, ed è giunta a Hatsatson-Thamar”, che è En-Ghedi. 014 2CH 020 003 E Giosafat ebbe paura, si dispose a cercare l’Eterno, e bandì un digiuno per tutto Giuda. 014 2CH 020 004 Giuda si radunò per implorare aiuto dall’Eterno, e da tutte quante le città di Giuda venivan gli abitanti a cercare l’Eterno. 014 2CH 020 005 E Giosafat, stando in piè in mezzo alla raunanza di Giuda e di Gerusalemme, nella casa dell’Eterno, davanti al cortile nuovo, disse: 014 2CH 020 006 “O Eterno, Dio de’ nostri padri, non sei tu l’Iddio dei cieli? e non sei tu che signoreggi su tutti i regni delle nazioni? e non hai tu nelle tue mani la forza e la potenza, in guisa che nessuno ti può resistere? 014 2CH 020 007 Non sei tu quegli, o Dio nostro, che cacciasti gli abitanti di questo paese d’innanzi al tuo popolo d’Israele, e lo desti per sempre alla progenie d’Abrahamo, il quale ti amò? 014 2CH 020 008 E quelli l’hanno abitato e v’hanno edificato un santuario per il tuo nome, dicendo: 014 2CH 020 009 Quando c’incolga qualche calamità, spada, giudizio, peste o carestia, noi ci presenteremo dinanzi a questa casa e dinanzi a te, poiché il tuo nome è in questa casa; e a te grideremo nella nostra tribolazione, e tu ci udrai e ci salverai. 014 2CH 020 010 Ed ora ecco che i figliuoli d’Ammon e di Moab e quei del monte di Seir, nelle terre dei quali non permettesti ad Israele d’entrare quando veniva dal paese d’Egitto, ed egli li lasciò da parte e non li distrusse, 014 2CH 020 011 eccoli che ora ci ricompensano, venendo a cacciarci dalla eredità di cui ci hai dato il possesso. 014 2CH 020 012 O Dio nostro, non farai tu giudizio di costoro? Poiché noi siamo senza forza, di fronte a questa gran moltitudine che s’avanza contro di noi; e non sappiamo che fare, ma gli occhi nostri sono su te!” 014 2CH 020 013 E tutto Giuda, perfino i bambini, le mogli, i figliuoli, stavano in piè davanti all’Eterno. 014 2CH 020 014 Allora lo spirito dell’Eterno investì in mezzo alla raunanza Jahaziel, figliuolo di Zaccaria, figliuolo di Benaia, figliuolo di Jeiel, figliuolo di Mattania, il Levita, di tra i figliuoli d’Asaf. 014 2CH 020 015 E Jahaziel disse: “Porgete orecchio, voi tutti di Giuda, e voi abitanti di Gerusalemme, e tu, o re Giosafat! Così vi dice l’Eterno: Non temete e non vi sgomentate a motivo di questa gran moltitudine; poiché questa non è battaglia vostra, ma di Dio. 014 2CH 020 016 Domani, scendete contro di loro; eccoli che vengon su per la salita di Tsits, e voi li troverete all’estremità della valle, dirimpetto al deserto di Jeruel. 014 2CH 020 017 Questa battaglia non l’avete a combatter voi: presentatevi, tenetevi fermi, e vedrete la liberazione che l’Eterno vi darà. O Giuda, o Gerusalemme, non temete e non vi sgomentate; domani, uscite contro di loro, e l’Eterno sarà con voi”. 014 2CH 020 018 Allora Giosafat chinò la faccia a terra, e tutto Giuda e gli abitanti di Gerusalemme si prostrarono dinanzi all’Eterno e l’adorarono. 014 2CH 020 019 E i Leviti di tra i figliuoli dei Kehathiti e di tra i figliuoli dei Korahiti si levarono per lodare ad altissima voce l’Eterno, l’Iddio d’Israele. 014 2CH 020 020 La mattina seguente si levarono di buon’ora, e si misero in cammino verso il deserto di Tekoa; e come si mettevano in cammino, Giosafat, stando in piedi, disse: “Ascoltatemi, o Giuda, e voi abitanti di Gerusalemme! Credete nell’Eterno, ch’è l’Iddio vostro, e sarete al sicuro; credete ai suoi profeti, e trionferete!” 014 2CH 020 021 E dopo aver tenuto consiglio col popolo, stabilì dei cantori che, vestiti in santa magnificenza, cantassero le lodi dell’Eterno, e camminando alla testa dell’esercito, dicessero: “Celebrate l’Eterno, perché la sua benignità dura in perpetuo!” 014 2CH 020 022 E com’essi cominciavano i canti di gioia e di lode, l’Eterno tese un’imboscata contro i figliuoli di Ammon e di Moab e contro quelli del monte Seir ch’eran venuti contro Giuda; e rimasero sconfitti. 014 2CH 020 023 I figliuoli di Ammon e di Moab assalirono gli abitanti del monte di Seir per votarli allo sterminio e distruggerli; e quand’ebbero annientati gli abitanti di Seir, si diedero a distruggersi a vicenda. 014 2CH 020 024 E quando que’ di Giuda furon giunti sull’altura donde si scorge il deserto, volsero lo sguardo verso la moltitudine, ed ecco i cadaveri che giacevano a terra; nessuno era scampato. 014 2CH 020 025 Allora Giosafat e la sua gente andarono a far bottino delle loro spoglie; e fra i cadaveri trovarono abbondanza di ricchezze, di vesti e di oggetti preziosi; e se ne appropriarono più che ne potessero portare; tre giorni misero a portar via il bottino, tant’era copioso. 014 2CH 020 026 Il quarto giorno si radunarono nella Valle di Benedizione, dove benedissero l’Eterno; per questo, quel luogo è stato chiamato Valle di Benedizione fino al dì d’oggi. 014 2CH 020 027 Tutti gli uomini di Giuda e di Gerusalemme, con a capo Giosafat, partirono con gioia per tornare a Gerusalemme, perché l’Eterno li avea ricolmi d’allegrezza, liberandoli dai loro nemici. 014 2CH 020 028 Ed entrarono in Gerusalemme e nella casa dell’Eterno al suono de’ saltèri, delle cetre e delle trombe. 014 2CH 020 029 E il terrore di Dio s’impadronì di tutti i regni degli altri paesi, quando udirono che l’Eterno avea combattuto contro i nemici d’Israele. 014 2CH 020 030 E il regno di Giosafat ebbe requie; il suo Dio gli diede pace d’ogni intorno. 014 2CH 020 031 Così Giosafat regnò sopra Giuda. Avea trentacinque anni quando cominciò a regnare, e regnò venticinque anni a Gerusalemme; e il nome di sua madre era Azuba, figliuola di Scilhi. 014 2CH 020 032 Egli camminò per le vie di Asa suo padre, e non se ne allontanò, facendo quel ch’è giusto agli occhi dell’Eterno. 014 2CH 020 033 Nondimeno gli alti luoghi non scomparvero, perché il popolo non aveva ancora il cuore fermamente unito all’Iddio dei suoi padri. 014 2CH 020 034 Or il rimanente delle azioni di Giosafat, le prime e le ultime, si trovano scritte nella Storia di Jehu, figliuolo di Hanani, inserta nel libro dei re d’Israele. 014 2CH 020 035 Dopo questo, Giosafat, re di Giuda, si associò col re d’Israele Achazia, che aveva una condotta empia; 014 2CH 020 036 e se lo associò, per costruire delle navi che andassero a Tarsis; e le costruirono ad Etsion-Gheber. 014 2CH 020 037 Allora Eliezer, figliuolo di Dodava da Maresha, profetizzò contro Giosafat, dicendo: “Perché ti sei associato con Achazia, l’Eterno ha disperse le opere tue”. E le navi furono infrante, e non poterono fare il viaggio di Tarsis. 014 2CH 021 001 E Giosafat s’addormentò coi suoi padri, e con essi fu sepolto nella città di Davide; e Jehoram, suo figliuolo, regnò in luogo suo. 014 2CH 021 002 Jehoram avea de’ fratelli, figliuoli di Giosafat: Azaria, Jehiel, Zaccaria, Azariahu, Micael e Scefatia; tutti questi erano figliuoli di Giosafat, re d’Israele; 014 2CH 021 003 e il padre loro avea fatto ad essi grandi doni d’argento, d’oro e di cose preziose, con delle città fortificate in Giuda, ma avea lasciato il regno a Jehoram, perch’era il primogenito. 014 2CH 021 004 Or quando Jehoram ebbe preso possesso del regno di suo padre e vi si fu solidamente stabilito, fece morir di spada tutti i suoi fratelli, come pure alcuni dei capi d’Israele. 014 2CH 021 005 Jehoram avea trentadue anni quando cominciò a regnare, e regnò otto anni in Gerusalemme. 014 2CH 021 006 E camminò per la via dei re d’Israele come avea fatto la casa di Achab, poiché avea per moglie una figliuola di Achab; e fece ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno. 014 2CH 021 007 Nondimeno l’Eterno non volle distrugger la casa di Davide, a motivo del patto che avea fermato con Davide, e della promessa che avea fatta di lasciar sempre una lampada a lui ed ai suoi figliuoli. 014 2CH 021 008 Ai tempi di lui, Edom si ribellò, sottraendosi al giogo di Giuda, e si dette un re. 014 2CH 021 009 Allora Jehoram partì coi suoi capi e con tutti i suoi carri; e, levatosi di notte, sconfisse gli Edomiti che l’aveano circondato, e i capi dei carri. 014 2CH 021 010 Così Edom si è ribellato sottraendosi al giogo di Giuda fino al dì d’oggi. In quel medesimo tempo, anche Libna si ribellò e si sottrasse al giogo di Giuda, perché Jehoram aveva abbandonato l’Eterno, l’Iddio de’ suoi padri. 014 2CH 021 011 Jehoram fece anch’egli degli alti luoghi sui monti di Giuda, spinse gli abitanti di Gerusalemme alla prostituzione, e sviò Giuda. 014 2CH 021 012 E gli giunse uno scritto da parte del profeta Elia, che diceva: “Così dice l’Eterno, l’Iddio di Davide tuo padre: Perché tu non hai camminato per le vie di Giosafat, tuo padre, e per le vie d’Asa, re di Giuda, 014 2CH 021 013 ma hai camminato per la via dei re d’Israele; perché hai spinto alla prostituzione Giuda e gli abitanti di Gerusalemme, come la casa di Achab v’ha spinto Israele, e perché hai ucciso i tuoi fratelli, membri della famiglia di tuo padre, ch’eran migliori di te, 014 2CH 021 014 ecco, l’Eterno colpirà con una gran piaga il tuo popolo, i tuoi figliuoli, le tue mogli, e tutto quello che t’appartiene; 014 2CH 021 015 e tu avrai una grave malattia, una malattia d’intestini, che s’inasprirà di giorno in giorno, finché gl’intestini ti vengan fuori per effetto del male”. 014 2CH 021 016 E l’Eterno risvegliò contro Jehoram lo spirito de’ Filistei e degli Arabi, che confinano con gli Etiopi; 014 2CH 021 017 ed essi salirono contro Giuda, l’invasero, e portaron via tutte le ricchezze che si trovavano nella casa del re, e anche i suoi figliuoli e le sue mogli, in guisa che non gli rimase altro figliuolo se non Joachaz, ch’era il più piccolo. 014 2CH 021 018 Dopo tutto questo l’Eterno lo colpì con una malattia incurabile d’intestini. 014 2CH 021 019 E, con l’andar del tempo, verso la fine del secondo anno, gl’intestini gli venner fuori, in seguito alla malattia; e morì in mezzo ad atroci sofferenze; e il suo popolo non bruciò profumi in onore di lui, come avea fatto per i suoi padri. 014 2CH 021 020 Aveva trentadue anni quando cominciò a regnare, e regnò otto anni in Gerusalemme. Se ne andò senza esser rimpianto, e fu sepolto nella città di Davide, ma non nei sepolcri dei re. 014 2CH 022 001 Gli abitanti di Gerusalemme, in luogo di Jehoram, proclamarono re Achazia, il più giovine de’ suoi figliuoli; poiché la truppa ch’era entrata con gli Arabi nel campo, aveva ucciso tutti i più grandi d’età. Così regnò Achazia, figliuolo di Jehoram, re di Giuda. 014 2CH 022 002 Achazia avea quarantadue anni quando cominciò a regnare, e regnò un anno in Gerusalemme. Sua madre si chiamava Athalia, figliuola di Omri. 014 2CH 022 003 Anch’egli camminò per le vie della casa di Achab, perché sua madre, ch’era sua consigliera, lo spingeva ad agire empiamente. 014 2CH 022 004 Egli fece ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno, come quei della casa di Achab, perché, dopo la morte di suo padre, questi furono suoi consiglieri, per sua rovina. 014 2CH 022 005 E fu pure dietro loro consiglio ch’egli andò con Jehoram, figliuolo di Achab re d’Israele, a combattere contro Hazael, re di Siria, a Ramoth di Galaad, e i Siri ferirono Joram; 014 2CH 022 006 e questi tornò a Jzreel per farsi curare delle ferite che avea ricevute dai Siri a Ramah, quando combatteva contro Hazael, re di Siria. Ed Achazia, figliuolo di Jehoram re di Giuda, scese ad Jzreel a vedere Jehoram, figliuolo di Achab, perché questi era ammalato. 014 2CH 022 007 Or fu volontà di Dio che Achazia, per sua rovina, si recasse da Joram; perché quando fu giunto, uscì con Jehoram contro Jehu, figliuolo di Nimsci, che l’Eterno aveva unto per sterminare la casa di Achab; 014 2CH 022 008 e come Jehu facea giustizia della casa di Achab, trovò i capi di Giuda e i figliuoli de’ fratelli di Achazia ch’erano al servizio di Achazia, e li uccise. 014 2CH 022 009 E fe’ cercare Achazia, che s’era nascosto in Samaria; e Achazia fu preso, menato a Jehu, messo a morte, e poi seppellito; perché si diceva: “E’ il figliuolo di Giosafat, che cercava l’Eterno con tutto il cuor suo”. E nella casa di Achazia non rimase più alcuno che fosse capace di regnare. 014 2CH 022 010 Or quando Athalia, madre di Achazia, vide che il suo figliuolo era morto, si levò e distrusse tutta la stirpe reale della casa di Giuda. 014 2CH 022 011 Ma Jehoshabet, figliuola del re, prese Joas, figliuolo di Achazia, lo trafugò di mezzo ai figliuoli del re ch’eran messi a morte e lo pose con la sua balia nella camera dei letti. Così Jehoshabet, figliuola del re Jehoram, moglie del sacerdote Jehoiada (era sorella d’Achazia), lo nascose alle ricerche d’Athalia, che non lo mise a morte. 014 2CH 022 012 Ed egli rimase nascosto presso di loro nella casa di Dio per sei anni; intanto, Athalia regnava sul paese. 014 2CH 023 001 Il settimo anno, Jehoiada, fattosi animo, fece lega coi capi-centurie Azaria figliuolo di Jeroham, Ismaele figliuolo di Johanan, Azaria figliuolo di Obed, Maaseia figliuolo di Adaia, ed Elishafat, figliuolo di Zicri. 014 2CH 023 002 Essi percorsero Giuda, radunarono i Leviti di tutte le città di Giuda e i capi delle case patriarcali d’Israele, e vennero a Gerusalemme. 014 2CH 023 003 E tutta la raunanza strinse lega col re nella casa di Dio. E Jehoiada disse loro: “Ecco, il figliuolo del re regnerà, come l’Eterno ha promesso relativamente ai figliuoli di Davide. 014 2CH 023 004 Ecco quello che voi farete: un terzo di quelli tra voi che entrano in servizio il giorno del sabato, sacerdoti e Leviti, starà di guardia alle porte del tempio; 014 2CH 023 005 un altro terzo starà nella casa del re, e l’altro terzo alla porta di Jesod. Tutto il popolo starà nei cortili della casa dell’Eterno. 014 2CH 023 006 Ma nessuno entri nella casa dell’Eterno tranne i sacerdoti e i Leviti di servizio; questi entreranno, perché son consacrati; ma tutto il popolo s’atterrà all’ordine dell’Eterno. 014 2CH 023 007 I Leviti circonderanno il re, da ogni lato, ognuno colle armi alla mano; e chiunque cercherà di penetrare nella casa di Dio, sia messo a morte; e voi starete col re, quando entrerà e quando uscirà”. 014 2CH 023 008 I Leviti e tutto Giuda eseguirono tutti gli ordini dati dal sacerdote Jehoiada; ognun d’essi prese i suoi uomini: quelli che entravano in servizio il giorno del sabato, e quelli che uscivan di servizio il giorno del sabato; poiché il sacerdote Jehoiada non avea licenziato le mute uscenti. 014 2CH 023 009 Il sacerdote Jehoiada diede ai capi centurie le lance, le targhe e gli scudi che aveano appartenuto a Davide e si trovavano nella casa di Dio. 014 2CH 023 010 E dispose tutto il popolo attorno al re, ciascuno con l’arma in mano, dal lato destro al lato sinistro della casa, presso l’altare e presso la casa. 014 2CH 023 011 Allora menaron fuori il figliuolo del re, gli posero in testa il diadema, gli consegnarono la legge, e lo proclamarono re; Jehoiada e i suoi figliuoli lo unsero, ed esclamarono: “Viva il re!” 014 2CH 023 012 Or quando Athalia udì il rumore del popolo che accorreva ed acclamava il re, andò verso il popolo nella casa dell’Eterno; 014 2CH 023 013 guardò, ed ecco che il re stava in piedi sul suo palco, all’ingresso; i capitani e i trombettieri erano accanto al re; tutto il popolo del paese era in festa e sonava le trombe; e i cantori, coi loro strumenti musicali, dirigevano i canti di lode. Allora Athalia si stracciò le vesti, e gridò: “Congiura! congiura!” 014 2CH 023 014 Ma il sacerdote Jehoiada fece venir fuori i capi-centurie che comandavano l’esercito, e disse loro: “Fatela uscire di tra le file; e chiunque la seguirà sia ucciso di spada!” Poiché il sacerdote avea detto: “Non sia messa a morte nella casa dell’Eterno”. 014 2CH 023 015 Così quelli le fecero largo, ed ella giunse alla casa del re per la strada della porta dei cavalli; e quivi fu uccisa. 014 2CH 023 016 E Jehoiada fermò tra sé, tutto il popolo ed il re, il patto, per il quale Israele doveva essere il popolo del l’Eterno. 014 2CH 023 017 E tutto il popolo entrò nel tempio di Baal, e lo demolì; fece interamente in pezzi i suoi altari e le sue immagini, e uccise dinanzi agli altari Mattan sacerdote di Baal. 014 2CH 023 018 Poi Jehoiada affidò la sorveglianza della casa dell’Eterno ai sacerdoti levitici, che Davide avea ripartiti in classi preposte alla casa dell’Eterno per offrire olocausti all’Eterno, com’è scritto nella legge di Mosè, con gioia e con canto di lodi, secondo le disposizioni di Davide. 014 2CH 023 019 E collocò i portinai alle porte della casa dell’Eterno, affinché nessuno v’entrasse che fosse impuro per qualsivoglia ragione. 014 2CH 023 020 E prese i capi-centurie, gli uomini ragguardevoli, quelli che avevano autorità sul popolo e tutto il popolo del paese, e fece scendere il re dalla casa dell’Eterno. Entrarono nella casa del re per la porta superiore, e fecero sedere il re sul trono reale. 014 2CH 023 021 E tutto il popolo del paese fu in festa e la città rimase tranquilla, quando Athalia fu uccisa di spada. 014 2CH 024 001 Joas avea sette anni quando cominciò a regnare, e regnò quarant’anni a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Tsibia da Beer-Sceba. 014 2CH 024 002 Joas fece ciò ch’è giusto agli occhi dell’Eterno durante tutto il tempo che visse il sacerdote Jehoiada. 014 2CH 024 003 E Jehoiada prese per lui due mogli, dalle quali egli ebbe de’ figliuoli e delle figliuole. 014 2CH 024 004 Dopo queste cose venne in cuore a Joas di restaurare la casa dell’Eterno. 014 2CH 024 005 Radunò i sacerdoti e i Leviti, e disse loro: “Andate per le città di Giuda, e raccogliete anno per anno in tutto Israele del danaro per restaurare la casa dell’Iddio vostro; e guardate di sollecitar la cosa”. Ma i Leviti non s’affrettarono. 014 2CH 024 006 Allora il re chiamò Jehoiada loro capo e gli disse: “Perché non hai tu procurato che i Leviti portassero da Giuda e da Gerusalemme la tassa che Mosè, servo dell’Eterno, e la raunanza d’Israele stabilirono per la tenda della testimonianza?” 014 2CH 024 007 Poiché i figliuoli di quella scellerata donna d’Athalia aveano saccheggiato la casa di Dio e aveano perfino adoperato per i Baali tutte le cose consacrate della casa dell’Eterno. 014 2CH 024 008 Il re dunque comandò che si facesse una cassa e che la si mettesse fuori, alla porta della casa dell’Eterno. 014 2CH 024 009 Poi fu intimato in Giuda e in Gerusalemme che si portasse all’Eterno la tassa che Mosè, servo di Dio, aveva imposta ad Israele nel deserto. 014 2CH 024 010 E tutti i capi e tutto il popolo se ne rallegrarono e portarono il danaro e lo gettarono nella cassa finché tutti ebbero pagato. 014 2CH 024 011 Or quand’era il momento che i Leviti doveano portar la cassa agl’ispettori reali, perché vedevano che v’era molto danaro, il segretario del re e il commissario del sommo sacerdote venivano a vuotare la cassa; la prendevano, poi la riportavano al suo posto; facevan così ogni giorno, e raccolsero danaro in abbondanza. 014 2CH 024 012 E il re e Jehoiada lo davano a quelli incaricati d’eseguire i lavori della casa dell’Eterno; e questi pagavano degli scalpellini e de’ legnaiuoli per restaurare la casa dell’Eterno, e anche de’ lavoratori di ferro e di rame per restaurare la casa dell’Eterno. 014 2CH 024 013 Così gl’incaricati dei lavori si misero all’opera, e per le loro mani furon compiute le riparazioni; essi rimisero la casa di Dio in buono stato, e la consolidarono. 014 2CH 024 014 E, quand’ebbero finito, portarono davanti al re e davanti a Jehoiada il rimanente del danaro, col quale si fecero degli utensili per la casa dell’Eterno: degli utensili per il servizio e per gli olocausti, delle coppe, e altri utensili d’oro e d’argento. E durante tutta la vita di Jehoiada, si offrirono del continuo olocausti nella casa dell’Eterno. 014 2CH 024 015 Ma Jehoiada, fattosi vecchio e sazio di giorni, morì; quando morì, avea centotrent’anni; 014 2CH 024 016 e fu sepolto nella città di Davide coi re, perché avea fatto del bene in Israele, per il servizio di Dio e della sua casa. 014 2CH 024 017 Dopo la morte di Jehoiada, i capi di Giuda vennero al re e si prostrarono dinanzi a lui; allora il re die’ loro ascolto; 014 2CH 024 018 ed essi abbandonarono la casa dell’Eterno, dell’Iddio dei loro padri, e servirono gl’idoli d’Astarte e gli altri idoli; e questa loro colpa trasse l’ira dell’Eterno su Giuda e su Gerusalemme. 014 2CH 024 019 L’Eterno mandò loro bensì de’ profeti per ricondurli a sé e questi protestarono contro la loro condotta, ma essi non vollero ascoltarli. 014 2CH 024 020 Allora lo spirito di Dio investì Zaccaria, figliuolo del sacerdote Jehoiada, il quale, in piè, dominando il popolo, disse loro: “Così dice Iddio: Perché trasgredite voi i comandamenti dell’Eterno? Voi non prospererete; poiché avete abbandonato l’Eterno, anch’egli vi abbandonerà”. 014 2CH 024 021 Ma quelli fecero una congiura contro di lui, e lo lapidarono per ordine del re, nel cortile della casa del l’Eterno. 014 2CH 024 022 E il re Joas non si ricordò della benevolenza usata verso lui da Jehoiada, padre di Zaccaria, e gli uccise il figliuolo; il quale, morendo, disse: “L’Eterno lo veda e ne ridomandi conto!” 014 2CH 024 023 E avvenne che, scorso l’anno, l’esercito dei Siri salì contro Joas, e venne in Giuda e a Gerusalemme. Essi misero a morte fra il popolo tutti i capi, e ne mandarono tutte le spoglie al re di Damasco. 014 2CH 024 024 E benché l’esercito de’ Siri fosse venuto con piccolo numero d’uomini, pure l’Eterno die’ loro nelle mani un esercito grandissimo, perché quelli aveano abbandonato l’Eterno, l’Iddio dei loro padri. Così i Siri fecero giustizia di Joas. 014 2CH 024 025 E quando questi si furon partiti da lui, lasciandolo in gravi sofferenze, i suoi servi ordirono contro di lui una congiura, perch’egli avea versato il sangue dei figliuoli del sacerdote Jehoiada, e lo uccisero nel suo letto. Così morì, e fu sepolto nella città di Davide, ma non nei sepolcri dei re. 014 2CH 024 026 Quelli che congiurarono contro di lui furono Zabad, figliuolo di Scimeath, un’Ammonita, e Jozabad, figliuolo di Scimrith, una Moabita. 014 2CH 024 027 Or quanto concerne i suoi figliuoli, il gran numero di tributi impostigli e il restauro della casa di Dio, si trova scritto nelle memorie del libro dei re. E Amatsia, suo figliuolo, regnò in luogo suo. 014 2CH 025 001 Amatsia aveva venticinque anni quando cominciò a regnare, e regnò ventinove anni a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Jehoaddan, da Gerusalemme. 014 2CH 025 002 Egli fece ciò ch’è giusto agli occhi dell’Eterno, ma non di tutto cuore. 014 2CH 025 003 Or come il regno fu bene assicurato nelle sue mani, egli fece morire quei servi suoi che aveano ucciso il re suo padre. 014 2CH 025 004 Ma non fece morire i loro figliuoli, conformandosi a quello ch’è scritto nella legge, nel libro di Mosè, dove l’Eterno ha dato questo comandamento: “I padri non saranno messi a morte a cagion de’ figliuoli, né i figliuoli saranno messi a morte a cagion dei padri; ma ciascuno sarà messo a morte a cagione del proprio peccato”. 014 2CH 025 005 Poi Amatsia radunò quei di Giuda, e li distribuì secondo le loro case patriarcali sotto capi di migliaia e sotto capi di centinaia, per tutto Giuda e Beniamino; ne fece il censimento dall’età di venti anni in su, e trovò trecentomila uomini scelti, atti alla guerra e capaci di maneggiare la lancia e lo scudo. 014 2CH 025 006 E assoldò anche centomila uomini d’Israele, forti e valorosi, per cento talenti d’argento. 014 2CH 025 007 Ma un uomo di Dio venne a lui, e gli disse: “O re, l’esercito d’Israele non vada teco, poiché l’Eterno non è con Israele, con tutti questi figliuoli d’Efraim! 014 2CH 025 008 Ma, se vuoi andare, portati pure valorosamente nella battaglia; ma Iddio ti abbatterà dinanzi al nemico; perché Dio ha il potere di soccorrere e di abbattere”. 014 2CH 025 009 Amatsia disse all’uomo di Dio: “E che fare circa que’ cento talenti che ho dati all’esercito d’Israele?” L’uomo di Dio rispose: “L’Eterno è in grado di darti molto più di questo”. 014 2CH 025 010 Allora Amatsia separò l’esercito che gli era venuto da Efraim, affinché se ne tornasse al suo paese; ma questa gente fu gravemente irritata contro Giuda, e se ne tornò a casa, accesa d’ira. 014 2CH 025 011 Amatsia, preso animo, si mise alla testa del suo popolo, andò nella valle del Sale, e sconfisse diecimila uomini de’ figliuoli di Seir; 014 2CH 025 012 e i figliuoli di Giuda ne catturarono vivi altri diecimila; li menarono in cima alla Ròcca, e li precipitaron giù dall’alto della Ròcca, sì che tutti rimasero sfracellati. 014 2CH 025 013 Ma gli uomini dell’esercito che Amatsia avea licenziati perché non andassero seco alla guerra, piombarono sulle città di Giuda, da Samaria fino a Beth-Horon; ne uccisero tremila abitanti, e portaron via molta preda. 014 2CH 025 014 E Amatsia, tornato che fu dalla sconfitta degl’Idumei, si fece portare gli dèi de’ figliuoli di Seir, li stabilì come suoi dèi, si prostrò dinanzi ad essi, e bruciò de’ profumi in loro onore. 014 2CH 025 015 Per il che l’Eterno s’accese d’ira contro Amatsia, e gli mandò un profeta per dirgli: “Perché hai tu cercato gli dèi di questo popolo, che non hanno liberato il popolo loro dalla tua mano?” 014 2CH 025 016 E mentr’egli parlava al re, questi gli disse: “T’abbiam noi forse fatto consigliere del re? Vattene! Perché vorresti essere ucciso?” Allora il profeta se ne andò, dicendo: “Io so che Dio ha deciso di distruggerti, perché hai fatto questo, e non hai dato ascolto al mio consiglio”. 014 2CH 025 017 Allora Amatsia, re di Giuda, dopo aver preso consiglio, inviò de’ messi a Joas, figliuolo di Joachaz, figliuolo di Jehu, re d’Israele, per dirgli: “Vieni, mettiamoci a faccia a faccia!” 014 2CH 025 018 E Joas, re d’Israele, fece dire ad Amatsia, re di Giuda: “Lo spino del Libano mandò a dire al cedro del Libano: Da’ la tua figliuola per moglie al mio figliuolo. Ma le bestie selvagge del Libano passarono, e calpestarono lo spino. 014 2CH 025 019 Tu hai detto: Ecco, io ho sconfitto gl’Idumei! e il tuo cuore, reso orgoglioso, t’ha portato a gloriarti. Stattene a casa tua. Perché impegnarti in una disgraziata impresa che menerebbe alla ruina te e Giuda con te?” 014 2CH 025 020 Ma Amatsia non gli volle dar retta; perché la cosa era diretta da Dio affinché fossero dati in man del nemico, perché avean cercato gli dèi di Edom. 014 2CH 025 021 Allora Joas, re d’Israele, salì, ed egli ed Amatsia, re di Giuda, si trovarono a faccia a faccia a Beth-Scemesh, che apparteneva a Giuda. 014 2CH 025 022 Giuda rimase sconfitto da Israele, e que’ di Giuda fuggirono, ognuno alla sua tenda. 014 2CH 025 023 E Joas, re d’Israele, fece prigioniero a Beth-Scemesh Amatsia, re di Giuda, figliuolo di Joas, figliuolo di Joachaz; lo menò a Gerusalemme, e fece una breccia di quattrocento cubiti nelle mura di Gerusalemme, dalla porta di Efraim alla porta dell’angolo. 014 2CH 025 024 E prese tutto l’oro e l’argento e tutti i vasi che si trovavano nella casa di Dio in custodia di Obed-Edom, e i tesori della casa del re; prese pure degli ostaggi, e se ne tornò a Samaria. 014 2CH 025 025 Amatsia, figliuolo di Joas, re di Giuda, visse ancora quindici anni, dopo la morte di Joas, figliuolo di Joachaz, re d’Israele. 014 2CH 025 026 Il rimanente delle azioni di Amatsia, le prime e le ultime, si trova scritto nel libro dei re di Giuda e d’Israele. 014 2CH 025 027 Dopo che Amatsia ebbe abbandonato l’Eterno, fu ordita contro di lui una congiura a Gerusalemme, ed egli fuggì a Lakis; ma lo fecero inseguire fino a Lakis, e quivi fu messo a morte. 014 2CH 025 028 Di là fu trasportato sopra cavalli, e quindi sepolto coi suoi padri nella città di Giuda. 014 2CH 026 001 Allora tutto il popolo di Giuda prese Uzzia che aveva allora sedici anni, e lo fece re in luogo di Amatsia suo padre. 014 2CH 026 002 Egli riedificò Eloth e la riconquistò a Giuda, dopo che il re si fu addormentato coi suoi padri. 014 2CH 026 003 Uzzia avea sedici anni quando cominciò a regnare, e regnò cinquantadue anni a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Jecolia, ed era di Gerusalemme. 014 2CH 026 004 Egli fece ciò ch’è giusto agli occhi dell’Eterno, interamente come avea fatto Amatsia suo padre. 014 2CH 026 005 Si diè con diligenza a cercare Iddio mentre visse Zaccaria, che avea l’intelligenza delle visioni di Dio; e finché cercò l’Eterno, Iddio lo fece prosperare. 014 2CH 026 006 Egli uscì e mosse guerra ai Filistei, abbatté le mura di Gath, le mura di Jabne e le mura di Asdod, ed edificò delle città nel territorio di Asdod e in quello dei Filistei. 014 2CH 026 007 E Dio gli diede aiuto contro i Filistei, contro gli Arabi che abitavano a Gur-Baal, e contro i Maoniti. 014 2CH 026 008 E gli Ammoniti pagavano un tributo ad Uzzia; e la sua fama si sparse sino ai confini dell’Egitto, perch’era divenuto potentissimo. 014 2CH 026 009 Uzzia costruì pure delle torri a Gerusalemme sulla porta dell’angolo, sulla porta della valle e sullo svolto, e le fortificò. 014 2CH 026 010 Costruì delle torri nel deserto, e scavò molte cisterne perché avea gran quantità di bestiame; e ne scavò pure nella parte bassa del paese e nella pianura; ed avea de’ lavoranti e de’ vignaiuoli per i monti e nelle terre fruttifere, perché amava l’agricoltura. 014 2CH 026 011 Uzzia aveva inoltre un esercito di combattenti che andava alla guerra per schiere, composte secondo il numero del censimento fattone dal segretario Jeiel e dal commissario Maaseia, e messe sotto il comando di Hanania, uno dei generali del re. 014 2CH 026 012 Il numero totale dei capi delle case patriarcali, degli uomini forti e valorosi, era di duemila seicento. 014 2CH 026 013 Essi avevano al loro comando un esercito di trecento settemila cinquecento combattenti, atti a entrare in guerra con gran valore, per sostenere il re contro il nemico. 014 2CH 026 014 E Uzzia fornì a tutto l’esercito, scudi, lance, elmi, corazze, archi, e fionde da scagliar sassi. 014 2CH 026 015 E fece fare a Gerusalemme delle macchine inventate da ingegneri per collocarle sulle torri e sugli angoli, per scagliar saette e grosse pietre. La sua fama andò lungi, perch’egli fu maravigliosamente soccorso, finché divenne potente. 014 2CH 026 016 Ma quando fu divenuto potente il suo cuore, insuperbitosi, si pervertì, ed egli commise una infedeltà contro l’Eterno, il suo Dio, entrando nel tempio dell’Eterno per bruciare dell’incenso sull’altare dei profumi. 014 2CH 026 017 Ma il sacerdote Azaria entrò dopo di lui con ottanta sacerdoti dell’Eterno, uomini coraggiosi, 014 2CH 026 018 i quali si opposero al re Uzzia, e gli dissero: “Non spetta a te, o Uzzia, di offrir de’ profumi all’Eterno; ma ai sacerdoti, figliuoli d’Aaronne, che son consacrati per offrire i profumi! Esci dal santuario, poiché tu hai commesso una infedeltà! E questo non ti tornerà a gloria dinanzi a Dio, all’Eterno”. 014 2CH 026 019 Allora Uzzia, che teneva in mano un turibolo per offrire il profumo, si adirò; e mentre s’adirava contro i sacerdoti, la lebbra gli scoppiò sulla fronte, in presenza dei sacerdoti, nella casa dell’Eterno, presso l’altare dei profumi. 014 2CH 026 020 Il sommo sacerdote Azaria e tutti gli altri sacerdoti lo guardarono, ed ecco che avea la lebbra sulla fronte; lo fecero uscire precipitosamente, ed egli stesso s’affretto ad andarsene fuori, perché l’Eterno l’avea colpito. 014 2CH 026 021 Il re Uzzia fu lebbroso fino al giorno della sua morte e stette nell’infermeria come lebbroso, perché era escluso dalla casa dell’Eterno; e Jotham, suo figliuolo, era a capo della casa reale e rendea giustizia al popolo del paese. 014 2CH 026 022 Il rimanente delle azioni di Uzzia, le prime e le ultime, è stato scritto dal profeta Isaia, figliuolo di Amots. 014 2CH 026 023 Uzzia s’addormentò coi suoi padri e fu sepolto coi suoi padri nel campo delle sepolture destinato ai re, perché si diceva: “E’ lebbroso”. E Jotham, suo figliuolo, regnò in luogo suo. 014 2CH 027 001 Jotham avea venticinque anni quando cominciò a regnare, e regnò sedici anni a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Jerusha, figliuola di Tsadok. 014 2CH 027 002 Egli fece ciò ch’è giusto agli occhi dell’Eterno, interamente come avea fatto Uzzia suo padre; soltanto non entrò nel tempio dell’Eterno, e il popolo continuava a corrompersi. 014 2CH 027 003 Egli costruì la porta superiore della casa dell’Eterno, e fece molti lavori sulle mura di Ofel. 014 2CH 027 004 Costruì parimente delle città nella contrada montuosa di Giuda, e dei castelli e delle torri nelle foreste. 014 2CH 027 005 E mosse guerra al re de’ figliuoli di Ammon, e vinse gli Ammoniti. I figliuoli di Ammon gli diedero quell’anno cento talenti d’argento, diecimila cori di grano e diecimila d’orzo; e altrettanto gli pagarono il secondo e il terzo anno. 014 2CH 027 006 Così Jotham divenne potente, perché camminò con costanza nel cospetto dell’Eterno, del suo Dio. 014 2CH 027 007 Il rimanente delle azioni di Jotham, tutte le sue guerre e le sue imprese si trovano scritte nel libro dei re d’Israele e di Giuda. 014 2CH 027 008 Avea venticinque anni quando cominciò a regnare, e regnò sedici anni a Gerusalemme. 014 2CH 027 009 Jotham s’addormentò coi suoi padri, e fu sepolto nella città di Davide. Ed Achaz, suo figliuolo, regnò in luogo suo. 014 2CH 028 001 Achaz avea vent’anni quando cominciò a regnare, e regnò sedici anni a Gerusalemme. Egli non fece ciò ch’è giusto agli occhi dell’Eterno, come avea fatto Davide suo padre; 014 2CH 028 002 ma seguì la via dei re d’Israele, e fece perfino delle immagini di getto per i Baali, 014 2CH 028 003 bruciò dei profumi nella valle del figliuolo di Hinnom, ed arse i suoi figliuoli nel fuoco, seguendo le abominazioni delle genti che l’Eterno avea cacciate d’innanzi ai figliuoli d’Israele; 014 2CH 028 004 e offriva sacrifizi e profumi sugli alti luoghi, sulle colline, e sotto ogni albero verdeggiante. 014 2CH 028 005 Perciò l’Eterno, il suo Dio, lo die’ nelle mani del re di Siria; e i Siri lo sconfissero, e gli presero un gran numero di prigionieri che menarono a Damasco. E fu anche dato in mano del re d’Israele, che gl’inflisse una grande sconfitta. 014 2CH 028 006 Infatti Pekah, figliuolo di Remalia, uccise in un giorno, in Giuda, centoventimila uomini, tutta gente valorosa, perché aveano abbandonato l’Eterno, l’Iddio dei loro padri. 014 2CH 028 007 Zicri, un prode d’Efraim, uccise Maaseia, figliuolo del re, Azrikam, maggiordomo della casa reale, ed Elkana, che teneva il secondo posto dopo il re. 014 2CH 028 008 E i figliuoli d’Israele menaron via, di tra i loro fratelli, duecentomila prigionieri, fra donne, figliuoli e figliuole; e ne trassero pure una gran preda, che portarono a Samaria. 014 2CH 028 009 Or v’era quivi un profeta dell’Eterno, per nome Oded. Egli uscì incontro all’esercito che tornava a Samaria, e disse loro: “Ecco, l’Eterno, l’Iddio de’ vostri padri, nella sua ira contro Giuda, ve li ha dati nelle mani; e voi li avete uccisi con tal furore, ch’è giunto fino al cielo. 014 2CH 028 010 Ed ora, pretendete di sottomettervi come schiavi e come schiave i figliuoli e le figliuole di Giuda e di Gerusalemme! Ma voi, voi stessi, non siete forse colpevoli verso l’Eterno, l’Iddio vostro? 014 2CH 028 011 Ascoltatemi dunque, e rimandate i prigionieri che avete fatti tra i vostri fratelli; poiché l’ardente ira dell’Eterno vi sovrasta”. 014 2CH 028 012 Allora alcuni tra i capi de’ figliuoli d’Efraim, Azaria figliuolo di Johanan, Berekia figliuolo di Mescillemoth, Ezechia figliuolo di Shallum e Amasa figliuolo di Hadlai, sorsero contro quelli che tornavano dalla guerra, 014 2CH 028 013 e dissero loro: “Voi non menerete qua dentro i prigionieri; perché voi vi proponete cosa che ci renderà colpevoli dinanzi all’Eterno, accrescendo il numero dei nostri peccati e delle nostre colpe; poiché noi siamo già grandemente colpevoli, e l’ira dell’Eterno arde contro Israele”. 014 2CH 028 014 Allora i soldati abbandonarono i prigionieri e la preda in presenza dei capi e di tutta la raunanza. 014 2CH 028 015 E gli uomini già ricordati per nome si levarono e presero i prigionieri; del bottino si servirono per rivestire tutti quelli di loro ch’erano ignudi; li rivestirono, li calzarono, diedero loro da mangiare e da bere, li unsero, condussero sopra degli asini tutti quelli che cascavan dalla fatica, e li menarono a Gerico, la città delle palme, dai loro fratelli; poi se ne tornarono a Samaria. 014 2CH 028 016 In quel tempo, il re Achaz mandò a chieder soccorso ai re d’Assiria. 014 2CH 028 017 Or gli Edomiti eran venuti di nuovo, aveano sconfitto Giuda e menati via de’ prigionieri. 014 2CH 028 018 I Filistei pure aveano invaso le città della pianura e del mezzogiorno di Giuda, e avean preso Beth-Scemesh, Ajalon, Ghederoth, Soco e le città che ne dipendevano, Timnah e le città che ne dipendevano, Ghimzo e le città che ne dipendevano, e vi s’erano stabiliti. 014 2CH 028 019 Poiché l’Eterno aveva umiliato Giuda a motivo di Achaz, re d’Israele, perché avea rotto ogni freno in Giuda, e avea commesso ogni sorta d’infedeltà contro l’Eterno. 014 2CH 028 020 E Tilgath-Pilneser, re d’Assiria, mosse contro di lui, lo ridusse alle strette, e non lo sostenne affatto. 014 2CH 028 021 Poiché Achaz avea spogliato la casa dell’Eterno, la casa del re e dei capi, e avea dato tutto al re d’Assiria; ma a nulla gli era giovato. 014 2CH 028 022 E nel tempo in cui si trovava alle strette, questo medesimo re Achaz continuò più che mai a commettere delle infedeltà contro l’Eterno. 014 2CH 028 023 Offrì dei sacrifizi agli dèi di Damasco, che l’aveano sconfitto, e disse: “Giacché gli dèi dei re di Siria aiutan quelli, io offrirò loro de’ sacrifizi ed aiuteranno anche me”. Ma furono invece la rovina di lui e di tutto Israele. 014 2CH 028 024 Achaz radunò gli utensili della casa di Dio, fece a pezzi gli utensili della casa di Dio, chiuse le porte della casa dell’Eterno, si fece degli altari a tutte le cantonate di Gerusalemme, 014 2CH 028 025 e stabilì degli alti luoghi in ognuna delle città di Giuda per offrire dei profumi ad altri dèi. Così provocò ad ira l’Eterno, l’Iddio de’ suoi padri. 014 2CH 028 026 Il rimanente delle sue azioni e di tutti i suoi portamenti, i primi e gli ultimi, si trova scritto nel libro dei re di Giuda e d’Israele. 014 2CH 028 027 Achaz si addormentò coi suoi padri, e fu sepolto in città, a Gerusalemme, perché non lo vollero mettere nei sepolcri dei re d’Israele. Ed Ezechia, suo figliuolo, regnò in luogo suo. 014 2CH 029 001 Ezechia avea venticinque anni quando cominciò a regnare, e regnò ventinove anni a Gerusalemme. Sua madre si chiamava Abija, figliuola di Zaccaria. 014 2CH 029 002 Egli fece ciò ch’è giusto agli occhi dell’Eterno, interamente come avea fatto Davide suo padre. 014 2CH 029 003 Nel primo anno del suo regno, nel primo mese, riaperse le porte della casa dell’Eterno, e le restaurò. 014 2CH 029 004 Fece venire i sacerdoti e i Leviti, li radunò sulla piazza orientale, 014 2CH 029 005 e disse loro: “Ascoltatemi, o Leviti! Ora santificatevi, e santificate la casa dell’Eterno, dell’Iddio de’ vostri padri, e portate fuori dal santuario ogni immondezza. 014 2CH 029 006 Poiché i nostri padri sono stati infedeli e hanno fatto ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno, dell’Iddio nostro, l’hanno abbandonato, han cessato di volger la faccia verso la dimora dell’Eterno, e le han voltato le spalle. 014 2CH 029 007 Ed hanno chiuse le porte del portico, hanno spente le lampade, non hanno più bruciato profumi né offerto olocausti nel santuario all’Iddio d’Israele. 014 2CH 029 008 Perciò l’ira dell’Eterno ha colpito Giuda e Gerusalemme; ed ei li ha abbandonati alle vessazioni, alla desolazione ed agli scherni, come vedete con gli occhi vostri. 014 2CH 029 009 Ed ecco che, a causa di questo i nostri padri son periti di spada, e i nostri figliuoli, le nostre figliuole e le nostre mogli sono in cattività. 014 2CH 029 010 Or io ho in cuore di fare un patto con l’Eterno, coll’Iddio d’Israele, affinché l’ardore della sua ira si allontani da noi. 014 2CH 029 011 Figliuoli miei, non siate negligenti; poiché l’Eterno vi ha scelti affinché stiate davanti a lui per servirgli, per esser suoi ministri, e per offrirgli profumi”. 014 2CH 029 012 Allora i Leviti si levarono: Mahath, figliuolo d’Amasai, Joel, figliuolo di Azaria, de’ figliuoli di Kehath. De’ figliuoli di Merari: Kish, figliuolo d’Abdi, e Azaria, figliuolo di Jehalleleel. Dei Ghershoniti: Joah, figliuolo di Zimma, e Eden, figliuolo di Joah. 014 2CH 029 013 Dei figliuoli di Elitsafan: Scimri e Jeiel. Dei figliuoli di Asaf: Zaccaria e Mattania. 014 2CH 029 014 Dei figliuoli di Heman: Jehiel e Scimei. Dei figliuoli di Jeduthun: Scemaia e Uzziel. 014 2CH 029 015 Ed essi adunarono i loro fratelli e, dopo essersi santificati, vennero a purificare la casa dell’Eterno, secondo l’ordine del re, conformemente alle parole dell’Eterno. 014 2CH 029 016 E i sacerdoti entrarono nell’interno della casa dell’Eterno per purificarla, e portaron fuori, nel cortile della casa dell’Eterno, tutte le immondezze che trovarono nel tempio dell’Eterno; e i Leviti le presero per portarle fuori e gettarle nel torrente Kidron. 014 2CH 029 017 Cominciarono queste purificazioni il primo giorno del primo mese; e l’ottavo giorno dello stesso mese vennero al portico dell’Eterno, e misero otto giorni a purificare la casa dell’Eterno; il sedicesimo giorno del primo mese aveano finito. 014 2CH 029 018 Allora vennero al re Ezechia, nel suo palazzo, e gli dissero: “Noi abbiam purificata tutta la casa dell’Eterno, l’altare degli olocausti con tutti i suoi utensili, la tavola dei pani della presentazione con tutti i suoi utensili; 014 2CH 029 019 come pure abbiamo rimesso in buono stato e purificati tutti gli utensili che re Achaz avea profanati durante il suo regno, quando si rese infedele; ed ecco, stanno davanti all’altare dell’Eterno”. 014 2CH 029 020 Allora Ezechia, levatosi di buon’ora, adunò i capi della città, e salì alla casa dell’Eterno. 014 2CH 029 021 Essi menarono sette giovenchi, sette montoni e sette agnelli; e sette capri, come sacrifizio per il peccato, a pro del regno, del santuario e di Giuda. E il re ordinò ai sacerdoti, figliuoli d’Aaronne, d’offrirli sull’altare dell’Eterno. 014 2CH 029 022 I sacerdoti scannarono i giovenchi, e ne raccolsero il sangue, e lo sparsero sull’altare; scannarono i montoni, e ne sparsero il sangue sull’altare; e scannarono gli agnelli, e ne sparsero il sangue sull’altare. 014 2CH 029 023 Poi menarono i capri del sacrifizio per il peccato, davanti al re e alla raunanza, e questi posarono su d’essi le loro mani. 014 2CH 029 024 I sacerdoti li scannarono, e ne offrirono il sangue sull’altare come sacrifizio per il peccato, per fare l’espiazione dei peccati di tutto Israele; giacché il re aveva ordinato che si offrisse l’olocausto e il sacrifizio per il peccato, a pro di tutto Israele. 014 2CH 029 025 Il re stabilì i Leviti nella casa dell’Eterno, con cembali, con saltèri e con cetre, secondo l’ordine di Davide, di Gad, il veggente del re, e del profeta Nathan; poiché tale era il comandamento dato dall’Eterno per mezzo de’ suoi profeti. 014 2CH 029 026 E i Leviti presero il loro posto con gli strumenti di Davide; e i sacerdoti, con le trombe. 014 2CH 029 027 Allora Ezechia ordinò che si offrisse l’olocausto sull’altare; e nel momento in cui si cominciò l’olocausto, cominciò pure il canto dell’Eterno e il suono delle trombe, con l’accompagnamento degli strumenti di Davide, re d’Israele. 014 2CH 029 028 E tutta la raunanza si prostrò, e i cantori cominciarono a cantare e le trombe a sonare; e tutto questo continuò sino alla fine dell’olocausto. 014 2CH 029 029 E quando l’offerta dell’olocausto fu finita, il re e tutti quelli ch’erano con lui s’inchinarono e si prostrarono. 014 2CH 029 030 Poi il re Ezechia e i capi ordinarono ai Leviti di celebrare le lodi dell’Eterno con le parole di Davide e del veggente Asaf; e quelli le celebrarono con gioia, e s’inchinarono e si prostrarono. 014 2CH 029 031 Allora Ezechia prese a dire: “Ora che vi siete consacrati all’Eterno, avvicinatevi, e offrite vittime e sacrifizi di lode nella casa dell’Eterno”. E la raunanza menò vittime e offrì sacrifizi di azioni di grazie; e tutti quelli che aveano il cuore ben disposto, offrirono olocausti. 014 2CH 029 032 Il numero degli olocausti offerti dalla raunanza fu di settanta giovenchi, cento montoni, duecento agnelli: tutto per l’olocausto all’Eterno. 014 2CH 029 033 E furon pure consacrati seicento buoi e tremila pecore. 014 2CH 029 034 Ma i sacerdoti erano troppo pochi, e non potevano scorticare tutti gli olocausti; perciò i loro fratelli, i Leviti, li aiutarono finché l’opera fu compiuta, e finché gli altri sacerdoti si furono santificati; perché i Leviti avean messo più rettitudine di cuore a santificarsi, dei sacerdoti. 014 2CH 029 035 E v’era pure abbondanza d’olocausti, oltre ai grassi de’ sacrifizi d’azioni di grazie e alle libazioni degli olocausti. Così fu ristabilito il servizio della casa dell’Eterno. 014 2CH 029 036 Ed Ezechia e tutto il popolo si rallegrarono che Dio avesse ben disposto il popolo, perché la cosa s’era fatta subitamente. 014 2CH 030 001 Poi Ezechia inviò de’ messi a tutto Israele e a Giuda, e scrisse pure lettere ad Efraim ed a Manasse, perché venissero alla casa dell’Eterno a Gerusalemme, a celebrar la Pasqua in onore dell’Eterno, dell’Iddio d’Israele. 014 2CH 030 002 Il re, i suoi capi e tutta la raunanza, in un consiglio tenuto a Gerusalemme, avevano deciso di celebrare la Pasqua il secondo mese; 014 2CH 030 003 giacché non la potevan celebrare al tempo debito, perché i sacerdoti non s’erano santificati in numero sufficiente, e il popolo non s’era radunato in Gerusalemme. 014 2CH 030 004 La cosa piacque al re e a tutta la raunanza; 014 2CH 030 005 e stabilirono di proclamare un bando per tutto Israele, da Beer-Sceba fino a Dan, perché la gente venisse a Gerusalemme a celebrar la Pasqua in onore dell’Eterno, dell’Iddio d’Israele; poiché per l’addietro essa non era stata celebrata in modo generale, secondo ch’è prescritto. 014 2CH 030 006 I corrieri dunque andarono con le lettere del re e dei suoi capi per tutto Israele e Giuda; e, conformemente all’ordine del re, dissero: “Figliuoli d’Israele, tornate all’Eterno, all’Iddio d’Abrahamo, d’Isacco e d’Israele, ond’egli torni al residuo che di voi è scampato dalle mani dei re d’Assiria. 014 2CH 030 007 E non siate come i vostri padri e come i vostri fratelli, che sono stati infedeli all’Eterno, all’Iddio dei loro padri, in guisa ch’ei li ha dati in preda alla desolazione, come voi vedete. 014 2CH 030 008 Ora non indurate le vostre cervici, come i padri vostri; date la mano all’Eterno, venite al suo santuario ch’egli ha santificato in perpetuo, e servite l’Eterno, il vostro Dio, onde l’ardente ira sua si ritiri da voi. 014 2CH 030 009 Poiché, se tornate all’Eterno, i vostri fratelli e i vostri figliuoli troveranno pietà in quelli che li hanno menati schiavi, e ritorneranno in questo paese; giacché l’Eterno, il vostro Dio, è clemente e misericordioso, e non volgerà la faccia lungi da voi, se a lui tornate”. 014 2CH 030 010 Quei corrieri dunque passarono di città in città nel paese di Efraim e di Manasse, e fino a Zabulon; ma la gente si facea beffe di loro e li scherniva. 014 2CH 030 011 Nondimeno, alcuni uomini di Ascer, di Manasse e di Zabulon si umiliarono, e vennero a Gerusalemme. 014 2CH 030 012 Anche in Giuda la mano di Dio operò in guisa da dar loro un medesimo cuore per mettere ad effetto l’ordine del re e dei capi, secondo la parola del l’Eterno. 014 2CH 030 013 Un gran popolo si riunì a Gerusalemme per celebrare la festa degli azzimi, il secondo mese: fu una raunanza immensa. 014 2CH 030 014 Si levarono e tolsero via gli altari sui quali si offrivan sacrifizi a Gerusalemme, tolsero via tutti gli altari sui quali si offrivan profumi, e li gettarono nel torrente Kidron. 014 2CH 030 015 Poi immolarono l’agnello pasquale, il quattordicesimo giorno del secondo mese. I sacerdoti e i Leviti, i quali, presi da vergogna, s’eran santificati, offrirono olocausti nella casa dell’Eterno; 014 2CH 030 016 e occuparono il posto assegnato loro dalla legge di Mosè, uomo di Dio. I sacerdoti facevano l’aspersione del sangue, che ricevevano dalle mani de’ Leviti. 014 2CH 030 017 Siccome ve n’erano molti, nella raunanza, che non s’erano santificati, i Leviti aveano l’incarico d’immolare gli agnelli pasquali, consacrandoli all’Eterno, per tutti quelli che non eran puri. 014 2CH 030 018 Poiché una gran parte del popolo, molti d’Efraim, di Manasse, d’Issacar e di Zabulon non s’erano purificati, e mangiarono la Pasqua, senza conformarsi a quello ch’è scritto. Ma Ezechia pregò per loro, dicendo: 014 2CH 030 019 “L’Eterno, che è buono, perdoni a chiunque ha disposto il proprio cuore alla ricerca di Dio, dell’Eterno, ch’è l’Iddio de’ suoi padri, anche senz’avere la purificazione richiesta dal santuario”. 014 2CH 030 020 E l’Eterno esaudì Ezechia, e perdonò al popolo. 014 2CH 030 021 Così i figliuoli d’Israele che si trovarono a Gerusalemme, celebrarono la festa degli azzimi per sette giorni con grande allegrezza; e ogni giorno i Leviti e i sacerdoti celebravano l’Eterno con gli strumenti consacrati ad accompagnar le sue lodi. 014 2CH 030 022 Ezechia parlò al cuore di tutti i Leviti che mostravano grande intelligenza nel servizio dell’Eterno; e si fecero i pasti della festa durante i sette giorni, offrendo sacrifizi di azioni di grazie, e lodando l’Eterno, l’Iddio dei loro padri. 014 2CH 030 023 E tutta la raunanza deliberò di celebrare la festa per altri sette giorni; e la celebrarono con allegrezza durante questi sette giorni; 014 2CH 030 024 poiché Ezechia, re di Giuda, avea donato alla raunanza mille giovenchi e settemila pecore, e i capi pure avean donato alla raunanza mille tori e diecimila pecore; e i sacerdoti in gran numero, s’erano santificati. 014 2CH 030 025 Tutta la raunanza di Giuda, i sacerdoti, i Leviti, tutta la raunanza di quelli venuti da Israele e gli stranieri giunti dal paese d’Israele o stabiliti in Giuda, furono in festa. 014 2CH 030 026 Così vi fu gran gioia in Gerusalemme; dal tempo di Salomone, figliuolo di Davide, re d’Israele, non v’era stato nulla di simile in Gerusalemme. 014 2CH 030 027 Poi i sacerdoti Leviti si levarono e benedissero il popolo, e la loro voce fu udita, e la loro preghiera giunse fino al cielo, fino alla santa dimora dell’Eterno. 014 2CH 031 001 Quando tutte queste cose furon compiute, tutti gl’Israeliti che si trovavano quivi partirono per le città di Giuda, e frantumarono le statue, abbatterono gl’idoli d’Astarte, demolirono gli alti luoghi e gli altari in tutto Giuda e Beniamino, e in Efraim e in Manasse, in guisa che nulla più ne rimase. Poi tutti i figliuoli d’Israele se ne tornarono nelle loro città, ciascuno nel proprio possesso. 014 2CH 031 002 Ezechia ristabilì le classi de’ sacerdoti e de’ Leviti nelle loro funzioni, ognuno secondo il genere del suo servizio, sacerdoti e Leviti, per gli olocausti e i sacrifizi di azioni di grazie, per il servizio, per la lode e per il canto, entro le porte del campo dell’Eterno. 014 2CH 031 003 Stabilì pure la parte che il re preleverebbe dai suoi beni per gli olocausti, per gli olocausti del mattino e della sera, per gli olocausti dei sabati, dei noviluni e delle feste, come sta scritto nella legge dell’Eterno; 014 2CH 031 004 e ordinò al popolo, agli abitanti di Gerusalemme, di dare ai sacerdoti e ai Leviti la loro parte, affinché potessero darsi all’adempimento della legge dell’Eterno. 014 2CH 031 005 Non appena quest’ordine fu pubblicato, i figliuoli d’Israele dettero in gran quantità le primizie del grano, del vino, dell’olio, del miele, e di tutti i prodotti dei campi; e portarono la decima d’ogni cosa, in abbondanza. 014 2CH 031 006 I figliuoli d’Israele e di Giuda che abitavano nelle città di Giuda menarono anch’essi la decima dei buoi e delle pecore, e la decima delle cose sante che erano consacrate all’Eterno, al loro Dio, e delle quali si fecero tanti mucchi. 014 2CH 031 007 Cominciarono a fare que’ mucchi il terzo mese, e finirono il settimo mese. 014 2CH 031 008 Ezechia e i capi vennero a vedere que’ mucchi, e benedissero l’Eterno e il suo popolo d’Israele. 014 2CH 031 009 Ed Ezechia interrogò i sacerdoti e i Leviti, relativamente a que’ mucchi; 014 2CH 031 010 e il sommo sacerdote Azaria, della casa di Tsadok, gli rispose: “Da che s’è cominciato a portar le offerte nella casa dell’Eterno, noi abbiam mangiato, ci siamo saziati, e v’è rimasta roba in abbondanza, perché l’Eterno ha benedetto il suo popolo; ed ecco qui la gran quantità ch’è rimasta”. 014 2CH 031 011 Allora Ezechia ordinò che si preparassero delle stanze nella casa dell’Eterno; e furon preparate. 014 2CH 031 012 E vi riposero fedelmente le offerte, la decima e le cose consacrate; Conania, il Levita, n’ebbe la sovrintendenza, e Scimei, suo fratello, veniva in secondo luogo. 014 2CH 031 013 Jehiel, Ahazia, Nahath, Asahel, Jerimoth, Jozabad, Eliel, Ismakia, Mahath e Benaia erano impiegati sotto la direzione di Conania e del suo fratello Scimei, per ordine del re Ezechia e d’Azaria, capo della casa di Dio. 014 2CH 031 014 Il Levita Kore, figliuolo di Imna, guardiano della porta orientale, era preposto ai doni volontari fatti a Dio per distribuire le offerte fatte all’Eterno e le cose santissime. 014 2CH 031 015 Sotto di lui stavano Eden, Miniamin, Jeshua, Scemaia, Amaria, Scecania, nelle città dei sacerdoti, come uomini di fiducia, per fare le distribuzioni ai loro fratelli grandi e piccoli, secondo le loro classi, 014 2CH 031 016 eccettuati i maschi ch’erano registrati nelle loro genealogie dall’età di tre anni in su, cioè tutti quelli che entravano giornalmente nella casa dell’Eterno per fare il loro servizio secondo le loro funzioni e secondo le loro classi. 014 2CH 031 017 (La registrazione dei sacerdoti si faceva secondo le loro case patriarcali, e quella dei Leviti dall’età di vent’anni in su, secondo le loro funzioni e secondo le loro classi.) 014 2CH 031 018 Dovean fare le distribuzioni a quelli di tutta la raunanza ch’eran registrati con tutti i loro bambini, con le loro mogli, coi loro figliuoli e con le loro figliuole; poiché nel loro ufficio di fiducia amministravano i doni sacri. 014 2CH 031 019 E per i sacerdoti, figliuoli d’Aaronne, che dimoravano in campagna, nei contadi delle loro città, v’erano in ogni città degli uomini designati per nome per distribuire le porzioni a tutti i maschi di tra i sacerdoti, e a tutti i Leviti registrati nelle genealogie. 014 2CH 031 020 Ezechia fece così per tutto Giuda; fece ciò ch’è buono, retto e vero dinanzi all’Eterno, al suo Dio. 014 2CH 031 021 In tutto quello che prese a fare per il servizio della casa di Dio, per la legge e per i comandamenti, cercando il suo Dio, mise tutto il cuore nell’opera sua, e prosperò. 014 2CH 032 001 Dopo queste cose e questi atti di fedeltà di Ezechia, Sennacherib, re d’Assiria, venne, entrò in Giuda, e cinse d’assedio le città fortificate, con l’intenzione d’impadronirsene. 014 2CH 032 002 E quando Ezechia vide che Sennacherib era giunto e si proponeva d’attaccar Gerusalemme, 014 2CH 032 003 deliberò coi suoi capi e con i suoi uomini valorosi di turar le sorgenti d’acqua ch’eran fuori della città; ed essi gli prestarono aiuto. 014 2CH 032 004 Si radunò dunque un gran numero gente e turarono tutte le sorgenti e il torrente che scorreva attraverso il paese. “E perché”, dicevan essi, “i re d’Assiria, venendo, troverebbero essi abbondanza d’acqua?” 014 2CH 032 005 Ezechia prese animo, ricostruì tutte le mura dov’erano rotte, rialzò le torri, costruì l’altro muro di fuori, fortificò Millo nella città di Davide, e fece fare gran quantità d’armi e di scudi. 014 2CH 032 006 Diede dei capi militari al popolo, li riunì presso di sé sulla piazza della porta della città, e parlò al loro cuore, dicendo: 014 2CH 032 007 “Siate forti, e fatevi animo! Non temete e non vi sgomentate a motivo del re d’Assiria e della gran gente che l’accompagna; giacché con noi è uno più grande di ciò ch’è con lui. 014 2CH 032 008 Con lui è un braccio di carne; con noi è l’Eterno, il nostro Dio, per aiutarci e combattere le nostre battaglie”. E il popolo fu rassicurato dalle parole di Ezechia, re di Giuda. 014 2CH 032 009 Dopo questo, Sennacherib, re d’Assiria, mentre stava di fronte a Lakis con tutte le sue forze, mandò i suoi servi a Gerusalemme per dire a Ezechia, re di Giuda, e a tutti que’ di Giuda che si trovavano a Gerusalemme: 014 2CH 032 010 “Così parla Sennacherib, re degli Assiri: In chi confidate voi per rimanervene così assediati in Gerusalemme? 014 2CH 032 011 Ezechia non v’inganna egli per ridurvi a morir di fame e di sete, quando dice: L’Eterno, il nostro Dio, ci libererà dalle mani del re d’Assiria! 014 2CH 032 012 Non è egli lo stesso Ezechia che ha soppresso gli alti luoghi e gli altari dell’Eterno, e che ha detto a Giuda e a Gerusalemme: Voi adorerete dinanzi a un unico altare e su quello offrirete profumi? 014 2CH 032 013 Non sapete voi quello che io e i miei padri abbiam fatto a tutti i popoli degli altri paesi? Gli dèi delle nazioni di que’ paesi hanno essi potuto liberare i loro paesi dalla mia mano? 014 2CH 032 014 Qual è fra tutti gli dèi di queste nazioni che i miei padri hanno sterminate, quello che abbia potuto liberare il suo popolo dalla mia mano? E potrebbe il vostro Dio liberar voi dalla mia mano?! 014 2CH 032 015 Or dunque Ezechia non v’inganni e non vi seduca in questa maniera; non gli prestate fede! Poiché nessun dio d’alcuna nazione o d’alcun regno ha potuto liberare il suo popolo dalla mia mano o dalla mano de’ miei padri; quanto meno potrà l’Iddio vostro liberar voi dalla mia mano!” 014 2CH 032 016 I servi di Sennacherib parlarono ancora contro l’Eterno Iddio e contro il suo servo Ezechia. 014 2CH 032 017 Sennacherib scrisse pure delle lettere, insultando l’Eterno, l’Iddio d’Israele, e parlano contro di lui, in questi termini: “Come gli dèi delle nazioni degli altri paesi non han potuto liberare i loro popoli dalla mia mano, così neanche l’Iddio d’Ezechia potrà liberare dalla mia mano il popolo suo”. 014 2CH 032 018 I servi di Sennacherib gridarono ad alta voce, in lingua giudaica, rivolgendosi al popolo di Gerusalemme che stava sulle mura, per spaventarlo e atterrirlo, e potersi così impadronire della città. 014 2CH 032 019 E parlarono dell’Iddio di Gerusalemme come degli dèi dei popoli della terra, che sono opera di mano d’uomo. 014 2CH 032 020 Allora il re Ezechia e il profeta Isaia, figliuolo di Amots, pregarono a questo proposito, e alzarono fino al cielo il loro grido. 014 2CH 032 021 E l’Eterno mandò un angelo che sterminò nel campo del re d’Assiria tutti gli uomini forti e valorosi, i principi ed i capi. E il re se ne tornò svergognato al suo paese. E come fu entrato nella casa del suo dio, i suoi propri figliuoli lo uccisero quivi di spada. 014 2CH 032 022 Così l’Eterno salvò Ezechia e gli abitanti di Gerusalemme dalla mano di Sennacherib, re d’Assiria, e dalla mano di tutti gli altri, e li protesse d’ogn’intorno. 014 2CH 032 023 E molti portarono a Gerusalemme delle offerte all’Eterno, e degli oggetti preziosi a Ezechia, re di Giuda, il quale, da allora, sorse in gran considerazione agli occhi di tutte le nazioni. 014 2CH 032 024 In quel tempo, Ezechia fu malato a morte; egli pregò l’Eterno, e l’Eterno gli parlò, e gli concesse un segno. 014 2CH 032 025 Ma Ezechia non fu riconoscente del beneficio che avea ricevuto; giacché il suo cuore s’inorgoglì, e l’ira dell’Eterno si volse contro di lui, contro Giuda e contro Gerusalemme. 014 2CH 032 026 Nondimeno Ezechia si umiliò dell’essersi inorgoglito in cuor suo: tanto egli, quanto gli abitanti di Gerusalemme; perciò l’ira dell’Eterno non venne sopra loro durante la vita d’Ezechia. 014 2CH 032 027 Ezechia ebbe immense ricchezze e grandissima gloria: e si fece de’ tesori per riporvi argento, oro, pietre preziose, aromi, scudi, ogni sorta d’oggetti di valore; 014 2CH 032 028 de’ magazzini per i prodotti di grano, vino, olio; delle stalle per ogni sorta di bestiame, e degli ovili per le pecore. 014 2CH 032 029 Si edificò delle città, ed ebbe greggi a mandre in abbondanza, perché Dio gli avea dato dei beni in gran copia. 014 2CH 032 030 Ezechia fu quegli che turò la sorgente superiore delle acque di Ghihon, che condusse giù direttamente, dal lato occidentale della città di Davide. Ezechia riuscì felicemente in tutte le sue imprese. 014 2CH 032 031 Nondimeno, quando i capi di Babilonia gl’inviarono de’ messi per informarsi del prodigio ch’era avvenuto nel paese, Iddio lo abbandonò, per metterlo alla prova, affin di conoscere tutto quello ch’egli aveva in cuore. 014 2CH 032 032 Le rimanenti azioni di Ezechia e le sue opere pie trovansi scritte nella visione del profeta Isaia, figliuolo d’Amots, inserita nel libro dei re di Giuda e d’Israele. 014 2CH 032 033 Ezechia s’addormentò coi suoi padri, e fu sepolto sulla salita dei sepolcri de’ figliuoli di Davide; e alla sua morte, tutto Giuda e gli abitanti di Gerusalemme gli resero onore. E Manasse, suo figliuolo, regnò in luogo suo. 014 2CH 033 001 Manasse avea dodici anni quando cominciò a regnare, e regnò cinquantacinque anni a Gerusalemme. 014 2CH 033 002 Egli fece ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno, seguendo le abominazioni delle nazioni che l’Eterno avea cacciate d’innanzi ai figliuoli d’Israele. 014 2CH 033 003 Riedificò gli alti luoghi che Ezechia suo padre avea demoliti, eresse altari ai Baali, fece degl’idoli d’Astarte, e adorò tutto l’esercito del cielo e lo servì. 014 2CH 033 004 Eresse pure degli altari ad altri dèi nella casa dell’Eterno, riguardo alla quale l’Eterno avea detto: “In Gerusalemme sarà in perpetuo il mio nome!” 014 2CH 033 005 Eresse altari a tutto l’esercito del cielo nei due cortili della casa dell’Eterno. 014 2CH 033 006 Fece passare i suoi figliuoli pel fuoco nella valle del figliuolo di Hinnom; si dette alla magia, agl’incantesimi, alla stregoneria, e istituì di quelli che evocavano gli spiriti e predicevan l’avvenire; s’abbandonò interamente a fare ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno, provocandolo ad ira. 014 2CH 033 007 Mise l’immagine scolpita dell’idolo che avea fatto, nella casa di Dio, riguardo alla quale Dio avea detto a Davide e a Salomone suo figliuolo: “In questa casa, e a Gerusalemme, che io ho scelta fra tutte le tribù d’Israele, porrò il mio nome in perpetuo; 014 2CH 033 008 e farò che Israele non muova più il piede dal paese ch’io ho assegnato ai vostri padri, purché essi abbian cura di mettere in pratica tutto quello che ho loro comandato, cioè tutta la legge, i precetti e le prescrizioni, dati per mezzo di Mosè”. 014 2CH 033 009 Ma Manasse indusse Giuda e gli abitanti di Gerusalemme a sviarsi, e a far peggio delle nazioni che l’Eterno avea distrutte d’innanzi ai figliuoli d’Israele. 014 2CH 033 010 L’Eterno parlò a Manasse e al suo popolo, ma essi non ne fecero caso. 014 2CH 033 011 Allora l’Eterno fece venire contro di loro i capi dell’esercito del re d’Assiria, che misero Manasse nei ferri; e, legatolo con catene di rame, lo menarono a Babilonia. 014 2CH 033 012 E quand’ei fu in distretta, implorò l’Eterno, il suo Dio, e s’umiliò profondamente davanti all’Iddio de’ suoi padri. 014 2CH 033 013 A lui rivolse le sue preghiere ed egli s’arrese ad esse, esaudì le sue supplicazioni, e lo ricondusse a Gerusalemme nel suo regno. Allora Manasse riconobbe che l’Eterno Dio. 014 2CH 033 014 Dopo questo, Manasse costruì, fuori della città di Davide, a occidente, verso Ghihon nella valle, un muro che si prolungava fino alla porta dei pesci; lo fe’ girare attorno ad Ofel, e lo tirò su a grande altezza; e pose dei capi militari in tutte le città fortificate di Giuda; 014 2CH 033 015 e tolse dalla casa dell’Eterno gli dèi stranieri e l’idolo, abbatté tutti gli altari che aveva costruiti sul monte della casa dell’Eterno e a Gerusalemme, e gettò tutto fuori della città. 014 2CH 033 016 Poi ristabilì l’altare dell’Eterno e v’offrì sopra dei sacrifizi di azioni di grazie e di lode, e ordinò a Giuda che servisse all’Eterno, all’Iddio d’Israele. 014 2CH 033 017 Nondimeno il popolo continuava a offrir sacrifizi sugli alti luoghi; però, soltanto all’Eterno, al suo Dio. 014 2CH 033 018 Il rimanente delle azioni di Manasse, la preghiera che rivolse al suo Dio, e le parole che i veggenti gli rivolsero nel nome dell’Eterno, dell’Iddio d’Israele, son cose scritte nella storia dei re d’Israele. 014 2CH 033 019 E la sua preghiera, e come Dio s’arrese ad essa, tutti i suoi peccati e tutte le sue infedeltà, i luoghi dove costruì degli alti luoghi e pose degli idoli d’Astarte e delle immagini scolpite, prima che si fosse umiliato, sono cose scritte nel libro di Hozai. 014 2CH 033 020 Poi Manasse s’addormentò coi suoi padri, e fu sepolto in casa sua. E Amon, suo figliuolo, regnò in luogo suo. 014 2CH 033 021 Amon avea ventidue anni quando cominciò a regnare, e regnò due anni a Gerusalemme. 014 2CH 033 022 Egli fece ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno, come avea fatto Manasse suo padre; offriva sacrifizi a tutte le immagini scolpite fatte da Manasse suo padre, e le serviva. 014 2CH 033 023 Egli non s’umiliò dinanzi all’Eterno, come s’era umiliato Manasse suo padre; anzi Amon si rese sempre più colpevole. 014 2CH 033 024 E i suoi servi ordirono una congiura contro di lui, e lo uccisero in casa sua. 014 2CH 033 025 Ma il popolo del paese mise a morte tutti quelli che avean congiurato contro il re Amon, e fece re, in sua vece, Giosia suo figliuolo. 014 2CH 034 001 Giosia aveva otto anni quando cominciò a regnare, e regnò trentun anni a Gerusalemme. 014 2CH 034 002 Egli fece ciò ch’è giusto agli occhi dell’Eterno, e camminò per le vie di Davide suo padre senza scostarsene né a destra né a sinistra. 014 2CH 034 003 L’ottavo anno del suo regno, mentre era ancora giovinetto, cominciò a cercare l’Iddio di Davide suo padre; e il dodicesimo anno cominciò a purificare Giuda e Gerusalemme dagli alti luoghi, dagl’idoli d’Astarte, dalle immagini scolpite e dalle immagini fuse. 014 2CH 034 004 E in sua presenza furon demoliti gli altari de’ Baali e abbattute le colonne solari che v’eran sopra; e frantumò gl’idoli d’Astarte, le immagini scolpite e le statue; e le ridusse in polvere, che sparse sui sepolcri di quelli che aveano offerto loro de’ sacrifizi; 014 2CH 034 005 e bruciò le ossa dei sacerdoti sui loro altari, e così purificò Giuda e Gerusalemme. 014 2CH 034 006 Lo stesso fece nelle città di Manasse, d’Efraim, di Simeone, e fino a Neftali: da per tutto, in mezzo alle loro rovine, 014 2CH 034 007 demolì gli altari, frantumò e ridusse in polvere gl’idoli d’Astarte e le immagini scolpite, abbatté tutte le colonne solari in tutto il paese d’Israele, e tornò a Gerusalemme. 014 2CH 034 008 L’anno diciottesimo del suo regno, dopo aver purificato il paese e la casa dell’Eterno, mandò Shafan, figliuolo di Atsalia, Maaseia, governatore della città, e Joah, figliuolo di Joachaz, l’archivista, per restaurare la casa dell’Eterno, del suo Dio. 014 2CH 034 009 E quelli si recarono dal sommo sacerdote Hilkia, e fu loro consegnato il danaro ch’era stato portato nella casa di Dio, e che i Leviti custodi della soglia aveano raccolto in Manasse, in Efraim, in tutto il rimanente d’Israele, in tutto Giuda e Beniamino, e fra gli abitanti di Gerusalemme. 014 2CH 034 010 Ed essi lo rimisero nelle mani dei direttori preposti ai lavori della casa dell’Eterno, e i direttori lo dettero a quelli che lavoravano nella casa dell’Eterno per ripararla e restaurarla. 014 2CH 034 011 Lo dettero ai legnaiuoli ed ai costruttori, per comprar delle pietre da tagliare, e del legname per l’armatura e la travatura delle case che i re di Giuda aveano distrutte. 014 2CH 034 012 E quegli uomini facevano il loro lavoro con fedeltà; ed ad essi eran preposti Jahath e Obadia, Leviti di tra i figliuoli di Merari, e Zaccaria e Meshullam di tra i figliuoli di Kehath, per la direzione, e tutti quelli tra i Leviti ch’erano abili a sonare strumenti musicali. 014 2CH 034 013 Questi sorvegliavan pure i portatori di pesi, e dirigevano tutti gli operai occupati nei diversi lavori; e fra i Leviti addetti a que’ lavori ve n’eran di quelli ch’erano segretari, commissari, portinai. 014 2CH 034 014 Or mentre si traeva fuori il danaro ch’era stato portato nella casa dell’Eterno, il sacerdote Hilkia trovò il libro della Legge dell’Eterno, data per mezzo di Mosè. 014 2CH 034 015 E Hilkia parlò a Shafan, il segretario, e gli disse: “Ho trovato nella casa dell’Eterno il libro della legge”. E Hilkia diede il libro a Shafan. 014 2CH 034 016 E Shafan portò il libro al re, e gli fece al tempo stesso la sua relazione, dicendo: “I tuoi servi hanno fatto tutto quello ch’è stato loro ordinato. 014 2CH 034 017 Hanno versato il danaro che s’è trovato nella casa dell’Eterno, e l’hanno consegnato a quelli che son preposti ai lavori e agli operai”. 014 2CH 034 018 E Shafan, il segretario, disse ancora al re: “Il sacerdote Hilkia m’ha dato un libro”. E Shafan lo lesse in presenza del re. 014 2CH 034 019 Quando il re ebbe udite le parole della legge, si stracciò le vesti. 014 2CH 034 020 Poi il re diede quest’ordine a Hilkia, ad Ahikam, figliuolo di Shafan, ad Abdon, figliuolo di Mica, a Shafan il segretario, e ad Asaia, servo del re: 014 2CH 034 021 “Andate a consultare l’Eterno per me e per ciò che rimane d’Israele e di Giuda, riguardo alle parole di questo libro che s’è trovato; giacché grande e l’ira dell’Eterno che s’è riversata su noi, perché i nostri padri non hanno osservata la parola dell’Eterno, e non hanno messo in pratica tutto quello ch’è scritto in questo libro”. 014 2CH 034 022 Hilkia e quelli che il re avea designati andarono dalla profetessa Hulda, moglie di Shallum, figliuolo di Tokhath, figliuolo di Hasra, il guardaroba. Essa dimorava a Gerusalemme, nel secondo quartiere; e quelli le parlarono nel senso indicato dal re. 014 2CH 034 023 Ed ella disse loro: “Così dice l’Eterno, l’Iddio d’Israele: Dite all’uomo che vi ha mandati da me: 014 2CH 034 024 Così dice l’Eterno: Ecco, io farò venire delle sciagure su questo luogo e sopra i suoi abitanti, farò venire tutte le maledizioni che sono scritte nel libro, ch’è stato letto in presenza del re di Giuda. 014 2CH 034 025 Poiché essi m’hanno abbandonato ed hanno offerto profumi ad altri dèi per provocarmi ad ira con tutte le opere delle loro mani, la mia ira s’è riversata su questo luogo, e non si estinguerà. 014 2CH 034 026 Quanto al re di Giuda che v’ha mandati a consultare l’Eterno, gli direte questo: Così dice l’Eterno, l’Iddio d’Israele, riguardo alle parole che tu hai udite: 014 2CH 034 027 Giacché il tuo cuore è stato toccato, giacché ti sei umiliato dinanzi a Dio, udendo le sue parole contro questo luogo e contro i suoi abitanti, giacché ti sei umiliato dinanzi a me e ti sei stracciate le vesti e ai pianto dinanzi a me, anch’io t’ho ascoltato, dice l’Eterno. 014 2CH 034 028 Ecco, io ti riunirò coi tuoi padri, e sarai raccolto in pace nel tuo sepolcro; e gli occhi tuoi non vedranno tutte le sciagure ch’io farò venire su questo luogo e sopra i suoi abitanti”. E quelli riferirono al re la risposta. 014 2CH 034 029 Allora il re mandò a far raunare presso di sé tutti gli anziani di Giuda e di Gerusalemme. 014 2CH 034 030 E il re salì alla casa dell’Eterno con tutti gli uomini di Giuda, tutti gli abitanti di Gerusalemme, i sacerdoti e i Leviti, e tutto il popolo, grandi e piccoli, e lesse in loro presenza tutte le parole del libro del patto, ch’era stato trovato nella casa dell’Eterno. 014 2CH 034 031 Il re, stando in piedi sul palco, fece un patto dinanzi all’Eterno, impegnandosi di seguire l’Eterno, d’osservare i suoi comandamenti, i suoi precetti e le sue leggi con tutto il cuore e con tutta l’anima, per mettere in pratica le parole del patto scritte in quel libro. 014 2CH 034 032 E fece aderire al patto tutti quelli che si trovavano a Gerusalemme e in Beniamino; e gli abitanti di Gerusalemme si conformarono al patto di Dio, dell’Iddio de’ loro padri. 014 2CH 034 033 E Giosia fece sparire tutte le abominazioni da tutti i paesi che appartenevano ai figliuoli d’Israele, e impose a tutti quelli che si trovavano in Israele, di servire all’Eterno, al loro Dio. Durante tutto il tempo della vita di Giosia essi non cessarono di seguire l’Eterno, l’Iddio dei loro padri. 014 2CH 035 001 Giosia celebrò la Pasqua in onore dell’Eterno a Gerusalemme; e l’agnello pasquale fu immolato il quattordicesimo giorno del mese. 014 2CH 035 002 Egli stabilì i sacerdoti nei loro uffici, e li incoraggiò a compiere il servizio nella casa dell’Eterno. 014 2CH 035 003 E disse ai Leviti che ammaestravano tutto Israele ed erano consacrati all’Eterno: “Collocate pure l’arca santa nella casa che Salomone, figliuolo di Davide, re d’Israele, ha edificata; voi non dovete più portarla sulle spalle; ora servite l’Eterno, il vostro Dio, e il suo popolo d’Israele; 014 2CH 035 004 e tenetevi pronti secondo le vostre case patriarcali, secondo le vostre classi, conformemente a quello che hanno disposto per iscritto Davide, re d’Israele e Salomone suo figliuolo; 014 2CH 035 005 e statevene nel santuario secondo i rami delle case patriarcali dei vostri fratelli, figliuoli del popolo, e secondo la classificazione della casa paterna dei Leviti. 014 2CH 035 006 Immolate la Pasqua, santificatevi, e preparatela per i vostri fratelli, conformandovi alla parola dell’Eterno trasmessa per mezzo di Mosè”. 014 2CH 035 007 Giosia diede alla gente del popolo, a tutti quelli che si trovavan quivi, del bestiame minuto: agnelli e capretti, in numero di trentamila: tutti per la Pasqua; e tremila buoi; e questo proveniva dai beni particolari del re. 014 2CH 035 008 E i suoi principi fecero anch’essi un dono spontaneo al popolo, ai sacerdoti ed ai Leviti. Hilkia, Zaccaria e Jehiel, conduttori della casa di Dio, dettero ai sacerdoti per i sacrifizi della Pasqua, duemila seicento capi di minuto bestiame e trecento buoi. 014 2CH 035 009 Conania, Scemaia e Nethaneel suoi fratelli, e Hashabia, Jeiel e Jozabad, capi dei Leviti, dettero ai Leviti, per i sacrifizi della Pasqua, cinquemila capi di minuto bestiame e cinquecento buoi. 014 2CH 035 010 Così, il servizio essendo preparato, sacerdoti si misero al loro posto; e così pure i Leviti, secondo le loro classi conformemente all’ordine del re. 014 2CH 035 011 Poi fu immolata la Pasqua; i sacerdoti sparsero il sangue ricevuto dalle mani dei Leviti, e questi scorticarono le vittime. 014 2CH 035 012 E i Leviti misero da parte quello che doveva essere arso, per darlo ai figliuoli del popolo, secondo i rami delle case paterne, perché l’offrissero all’Eterno, secondo ch’è scritto nel libro di Mosè. E lo stesso fecero per i buoi. 014 2CH 035 013 Poi arrostirono le vittime pasquali sul fuoco, secondo ch’è prescritto; ma le altre vivande consacrate le cossero in pignatte, in caldaie ed in pentole, e s’affrettarono a portarle a tutti i figliuoli del popolo. 014 2CH 035 014 Poi prepararono la Pasqua per sé stessi e per i sacerdoti, perché i sacerdoti, figliuoli d’Aaronne, furono occupati fino alla notte a mettere sull’altare ciò che doveva esser arso, e i grassi; perciò i Leviti fecero i preparativi per sé stessi e per i sacerdoti, figliuoli d’Aaronne. 014 2CH 035 015 I cantori, figliuoli d’Asaf, erano al loro posto, conformemente all’ordine di Davide, d’Asaf, di Heman e di Jeduthun, il veggente del re; e i portinai stavano a ciascuna porta; essi non ebbero bisogno d’allontanarsi dal loro servizio, perché i Leviti, loro fratelli, preparavan la Pasqua per loro. 014 2CH 035 016 Così, in quel giorno, tutto il servizio dell’Eterno fu preparato per far la Pasqua e per offrire olocausti sull’altare dell’Eterno, conformemente all’ordine del re Giosia. 014 2CH 035 017 I figliuoli d’Israele che si trovavan quivi, celebrarono allora la Pasqua e la festa degli azzimi per sette giorni. 014 2CH 035 018 Nessuna Pasqua, come quella, era stata celebrata in Israele dai giorni del profeta Samuele; né alcuno dei re d’Israele avea celebrato una Pasqua pari a quella celebrata da Giosia, dai sacerdoti e dai Leviti, da tutto Giuda e Israele che si trovavan colà, e dagli abitanti di Gerusalemme. 014 2CH 035 019 Questa Pasqua fu celebrata il diciottesimo anno del regno di Giosia. 014 2CH 035 020 Dopo tutto questo, quando Giosia ebbe restaurato il tempio, Neco, re d’Egitto, salì per combattere a Carkemish, sull’Eufrate; e Giosia gli mosse contro. 014 2CH 035 021 Ma Neco gl’inviò dei messi per dirgli: “Che v’è egli fra me e te, o re di Giuda? Io non salgo oggi contro di te, ma contro una casa con la quale sono in guerra; e Dio m’ha comandato di far presto; bada dunque di non opporti a Dio, il quale è meco, affinch’egli non ti distrugga”. 014 2CH 035 022 Ma Giosia non volle tornare indietro; anzi, si travestì per assalirlo, e non diede ascolto alle parole di Neco, che venivano dalla bocca di Dio. E venne a dar battaglia nella valle di Meghiddo. 014 2CH 035 023 E gli arcieri tirarono al re Giosia; e il re disse ai suoi servi: “Portatemi via di qui, perché son ferito gravemente”. 014 2CH 035 024 I suoi servi lo tolsero dal carro e lo misero sopra un secondo carro ch’era pur suo, e lo menarono a Gerusalemme. E morì, e fu sepolto nel sepolcreto de’ suoi padri. Tutto Giuda e Gerusalemme piansero Giosia. 014 2CH 035 025 Geremia compose un lamento sopra Giosia; e tutti i cantori e tutte le cantatrici hanno parlato di Giosia nei loro lamenti fino al dì d’oggi, e ne hanno stabilito un’usanza in Israele. Essi si trovano scritti tra i lamenti. 014 2CH 035 026 Il rimanente delle azioni di Giosia, le sue opere pie secondo i precetti della legge dell’Eterno, 014 2CH 035 027 le sue azioni prime ed ultime, sono cose scritte nel libro dei re d’Israele e di Giuda. 014 2CH 036 001 Allora il popolo del paese prese Joachaz, figliuolo di Giosia, e lo fece re a Gerusalemme, in luogo di suo padre. 014 2CH 036 002 Joachaz avea ventitre anni quando cominciò a regnare, e regnò tre mesi a Gerusalemme. 014 2CH 036 003 Il re d’Egitto lo depose a Gerusalemme, e gravò il paese di un’indennità di cento talenti d’argento e d’un talento d’oro. 014 2CH 036 004 E il re d’Egitto fece re sopra Giuda e sopra Gerusalemme Eliakim, fratello di Joachaz, e gli mutò il nome in quello di Joiakim. Neco prese Joachaz, fratello di lui, e lo menò in Egitto. 014 2CH 036 005 Joiakim avea venticinque anni quando cominciò a regnare; regnò undici anni a Gerusalemme, e fece ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno, il suo Dio. 014 2CH 036 006 Nebucadnetsar, re di Babilonia, salì contro di lui, e lo legò con catene di rame per menarlo a Babilonia. 014 2CH 036 007 Nebucadnetsar portò pure a Babilonia parte degli utensili della casa dell’Eterno, e li mise nel suo palazzo a Babilonia. 014 2CH 036 008 Il rimanente delle azioni di Joiakim, le abominazioni che commise e tutto quello di cui si rese colpevole, sono cose scritte nel libro dei re d’Israele e di Giuda. E Joiakin, suo figliuolo, regnò in luogo suo. 014 2CH 036 009 Joiakin aveva otto anni quando cominciò a regnare; regnò tre mesi e dieci giorni a Gerusalemme, e fece ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno. 014 2CH 036 010 L’anno seguente il re Nebucadnetsar mandò a prenderlo, lo fece menare a Babilonia con gli utensili preziosi della casa dell’Eterno, e fece re di Giuda e di Gerusalemme Sedekia, fratello di Joiakin. 014 2CH 036 011 Sedekia avea ventun anni quando cominciò a regnare, e regnò a Gerusalemme undici anni. 014 2CH 036 012 Egli fece ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno, del suo Dio, e non s’umiliò dinanzi al profeta Geremia, che gli parlava da parte dell’Eterno. 014 2CH 036 013 E si ribellò pure a Nebucadnetsar, che l’avea fatto giurare nel nome di Dio; e indurò la sua cervice ed il suo cuore rifiutando di convertirsi all’Eterno, all’Iddio d’Israele. 014 2CH 036 014 Tutti i capi dei sacerdoti e il popolo moltiplicarono anch’essi le loro infedeltà, seguendo tutte le abominazioni delle genti; e contaminarono la casa dell’Eterno, ch’egli avea santificata a Gerusalemme. 014 2CH 036 015 E l’Eterno, l’Iddio de’ loro padri, mandò loro a più riprese degli ammonimenti, per mezzo dei suoi messaggeri, poiché voleva risparmiare il suo popolo e la sua propria dimora: 014 2CH 036 016 ma quelli si beffarono de’ messaggeri di Dio, sprezzarono le sue parole e schernirono i suoi profeti, finché l’ira dell’Eterno contro il suo popolo arrivò al punto che non ci fu più rimedio. 014 2CH 036 017 Allora egli fece salire contro ad essi il re dei Caldei, che uccise di spada i loro giovani nella casa del loro santuario, e non risparmiò né giovane, né fanciulla, né vecchiaia, né canizie. L’Eterno gli diè nelle mani ogni cosa. 014 2CH 036 018 Nebucadnetsar portò a Babilonia tutti gli utensili della casa di Dio, grandi e piccoli, i tesori della casa dell’Eterno, e i tesori del re e dei suoi capi. 014 2CH 036 019 I Caldei incendiarono la casa di Dio, demolirono le mura di Gerusalemme, dettero alle fiamme tutti i suoi palazzi, e ne distrussero tutti gli oggetti preziosi. 014 2CH 036 020 E Nebucadnetsar menò in cattività a Babilonia quelli ch’erano scampati dalla spada; ed essi furono assoggettati a lui ed ai suoi figliuoli, fino all’avvento del regno di Persia 014 2CH 036 021 (affinché s’adempisse la parola dell’Eterno pronunziata per bocca di Geremia), fino a che il paese avesse goduto de’ suoi sabati; difatti esso dovette riposare per tutto il tempo della sua desolazione, finché furon compiuti i settant’anni. 014 2CH 036 022 Nel primo anno di Ciro, re di Persia, affinché s’adempisse la parola dell’Eterno pronunziata per bocca di Geremia, l’Eterno destò lo spirito di Ciro, re di Persia, il quale, a voce e per iscritto, fece pubblicare per tutto il suo regno quest’editto: 014 2CH 036 023 “Così dice Ciro, re di Persia: L’Eterno, l’Iddio de’ cieli, m’ha dato tutti i regni della terra, ed egli m’ha comandato di edificargli una casa in Gerusalemme, ch’è in Giuda. Chiunque tra voi è del suo popolo, sia l’Eterno, il suo Dio, con lui, e parta!” # # BOOK 015 EZR Ezra Esdra 015 EZR 001 001 Nel primo anno di Ciro, re di Persia, affinché s’adempisse la parola dell’Eterno pronunziata per bocca di Geremia, l’Eterno destò lo spirito di Ciro, re di Persia, il quale, a voce e per iscritto, fece pubblicare per tutto il suo regno quest’editto: 015 EZR 001 002 “Così dice Ciro, re di Persia: L’Eterno, l’Iddio de’ cieli, m’ha dato tutti i regni della terra, ed egli m’ha comandato di edificargli una casa a Gerusalemme, ch’è in Giuda. 015 EZR 001 003 Chiunque tra voi è del suo popolo, sia il suo Dio con lui, e salga a Gerusalemme, ch’è in Giuda, ed edifichi la casa dell’Eterno, dell’Iddio d’Israele, dell’Iddio ch’è a Gerusalemme. 015 EZR 001 004 Tutti quelli che rimangono ancora del popolo dell’Eterno, in qualunque luogo dimorino, la gente del luogo li assista con argento, con oro, con doni in natura, bestiame, aggiungendovi offerte volontarie per la casa dell’Iddio ch’è a Gerusalemme”. 015 EZR 001 005 Allora i capi famiglia di Giuda e di Beniamino, i sacerdoti e i Leviti, tutti quelli ai quali Iddio avea destato lo spirito, si levarono per andare a ricostruire la casa dell’Eterno ch’è a Gerusalemme. 015 EZR 001 006 E tutti i loro vicini d’ogn’intorno li fornirono d’oggetti d’argento, d’oro, di doni in natura, di bestiame, di cose preziose, oltre a tutte le offerte volontarie. 015 EZR 001 007 Il re Ciro trasse fuori gli utensili della casa dell’Eterno che Nebucadnetsar avea portati via da Gerusalemme e posti nella casa del suo dio. 015 EZR 001 008 Ciro, re di Persia, li fece ritirare per mezzo di Mithredath, il tesoriere, che li consegnò a Sceshbatsar, principe di Giuda. 015 EZR 001 009 Eccone il numero: trenta bacini d’oro, mille bacini d’argento, ventinove coltelli, 015 EZR 001 010 trenta coppe d’oro, quattrocentodieci coppe d’argento di second’ordine, mille altri utensili. 015 EZR 001 011 Tutti gli oggetti d’oro e d’argento erano in numero di cinquemila quattrocento. Sceshbatsar li riportò tutti, quando gli esuli furon ricondotti da Babilonia a Gerusalemme. 015 EZR 002 001 Questi son gli uomini della provincia che tornarono dalla cattività, quelli che Nebucadnetsar, re di Babilonia, avea menati schiavi a Babilonia, e che tornarono a Gerusalemme e in Giuda, ognuno nella sua città. 015 EZR 002 002 Essi vennero con Zorobabel, Jeshua, Nehemia, Seraia, Reelaia, Mardocheo, Bilshan, Mispar, Bigvai, Rehum, Baana. Numero degli uomini del popolo d’Israele. 015 EZR 002 003 Figliuoli di Parosh, duemila centosettantadue. 015 EZR 002 004 Figliuoli di Scefatia, trecento settantantadue. 015 EZR 002 005 Figliuoli di Arah, settecento settantacinque. 015 EZR 002 006 Figliuoli di Pahath-Moab, discendenti di Jeshua e di Joab, duemila ottocentododici. 015 EZR 002 007 Figliuoli di Elam, milleduecento cinquantaquattro. 015 EZR 002 008 Figliuoli di Zattu, novecento quarantacinque. 015 EZR 002 009 Figliuoli di Zaccai, settecentosessanta. 015 EZR 002 010 Figliuoli di Bani, seicento quarantadue. 015 EZR 002 011 Figliuoli di Bebai, seicentoventitre. 015 EZR 002 012 Figliuoli di Azgad, mille duecentoventidue. 015 EZR 002 013 Figliuoli di Adonikam, seicentosessantasei. 015 EZR 002 014 Figliuoli di Bigvai, duemilacinquantasei. 015 EZR 002 015 Figliuoli di Adin, quattrocento cinquantaquattro. 015 EZR 002 016 Figliuoli di Ater, della famiglia di Ezechia, novantotto. 015 EZR 002 017 Figliuoli di Betsai, trecentoventitre. 015 EZR 002 018 Figliuoli di Jorah, centododici. 015 EZR 002 019 Figliuoli di Hashum, duecentoventitre. 015 EZR 002 020 Figliuoli di Ghibbar, novantacinque. 015 EZR 002 021 Figliuoli di Bethlehem, centoventitre. 015 EZR 002 022 Gli uomini di Netofa, cinquantasei. 015 EZR 002 023 Gli uomini di Anatoth, centoventotto. 015 EZR 002 024 Gli uomini di Azmaveth, quarantadue. 015 EZR 002 025 Gli uomini di Kiriath-Arim, di Kefira e di Beeroth, settecentoquarantatre. 015 EZR 002 026 Gli uomini di Rama e di Gheba, seicentoventuno. 015 EZR 002 027 Gli uomini di Micmas, centoventidue. 015 EZR 002 028 Gli uomini di Bethel e d’Ai, duecentoventitre. 015 EZR 002 029 I figliuoli di Nebo, cinquantadue. 015 EZR 002 030 I figliuoli di Magbish, centocinquantasei. 015 EZR 002 031 I figliuoli d’un altro Elam, milleduecento cinquantaquattro. 015 EZR 002 032 I figliuoli di Harim, trecentoventi. 015 EZR 002 033 I figliuoli di Lod, di Hadid e d’Ono, settecento venticinque. 015 EZR 002 034 I figliuoli di Gerico, trecento quarantacinque. 015 EZR 002 035 I figliuoli di Senea, tremila seicentotrenta. 015 EZR 002 036 Sacerdoti: figliuoli di Jedaia, della casa di Jeshua, novecento settantatre. 015 EZR 002 037 Figliuoli d’Immer, mille cinquantadue. 015 EZR 002 038 Figliuoli di Pashur, milleduecento quarantasette. 015 EZR 002 039 Figliuoli di Harim, millediciassette. 015 EZR 002 040 Leviti: figliuoli di Jeshua e di Kadmiel, discendenti di Hodavia, settantaquattro. 015 EZR 002 041 Cantori: figliuoli di Asaf, centoventotto. 015 EZR 002 042 Figliuoli de’ portinai: figliuoli di Shallum, figliuoli di Ater, figliuoli di Talmon, figliuoli di Akkub, figliuoli di Hatita, figliuoli di Shobai, in tutto, centotrentanove. 015 EZR 002 043 Nethinei: i figliuoli di Tsiha, i figliuoli di Hasufa, i figliuoli di Tabbaoth, 015 EZR 002 044 i figliuoli di Keros, i figliuoli di Siaha, i figliuoli di Padon, 015 EZR 002 045 i figliuoli di Lebana, i figliuoli di Hagaba, i figliuoli di Akkub, 015 EZR 002 046 i figliuoli di Hagab, i figliuoli di Samlai, i figliuoli di Hanan, 015 EZR 002 047 i figliuoli di Ghiddel, i figliuoli di Gahar, i figliuoli di Reaia, 015 EZR 002 048 i figliuoli di Retsin, i figliuoli di Nekoda, i figliuoli di Gazzam, 015 EZR 002 049 i figliuoli di Uzza, i figliuoli di Paseah, i figliuoli di Besai, 015 EZR 002 050 i figliuoli d’Asna, i figliuoli di Mehunim, i figliuoli di Nefusim, 015 EZR 002 051 i figliuoli di Bakbuk, i figliuoli di Hakufa, i figliuoli di Harhur, 015 EZR 002 052 i figliuoli di Batsluth, i figliuoli di Mehida, i figliuoli di Harsha, i figliuoli di Barkos, 015 EZR 002 053 i figliuoli di Sisera, i figliuoli di Thamah, 015 EZR 002 054 i figliuoli di Netsiah, i figliuoli di Hatifa. 015 EZR 002 055 Figliuoli dei servi di Salomone: i figliuoli di Sotai, i figliuoli di Soferet, i figliuoli di Peruda, i figliuoli di Jaala, 015 EZR 002 056 i figliuoli di Darkon, i figliuoli di Ghiddel, 015 EZR 002 057 i figliuoli di Scefatia, i figliuoli di Hattil, i figliuoli di Pokereth-Hatsebaim, i figliuoli d’Ami. 015 EZR 002 058 Tutti i Nethinei e i figliuoli de’ servi di Salomone ammontarono a trecentonovantadue. 015 EZR 002 059 Ed ecco quelli che tornarono da Tel-Melah, da Tel-Harsha, da Kerub-Addan, da Immer, e che non poterono indicare la loro casa patriarcale e la loro discendenza per provare ch’erano d’Israele: 015 EZR 002 060 i figliuoli di Delaia, i figliuoli di Tobia, i figliuoli di Nekoda, in tutto, seicento cinquantadue. 015 EZR 002 061 E di tra i figliuoli de’ sacerdoti: i figliuoli di Habaia, i figliuoli di Hakkots, i figliuoli di Barzillai, che avea preso per moglie una delle figliuole di Barzillai, il Galaadita, e fu chiamato col nome loro. 015 EZR 002 062 Questi cercarono i loro titoli genealogici, ma non li trovarono; furon quindi esclusi, come impuri, dal sacerdozio; 015 EZR 002 063 e il governatore disse loro di non mangiare cose santissime finché non si presentasse un sacerdote per consultar Dio con l’Urim e il Thummim. 015 EZR 002 064 La raunanza, tutt’assieme, noverava quarantaduemila trecentosessanta persone, 015 EZR 002 065 senza contare i loro servi e le loro serve, che ammontavano a settemila trecento trentasette. Avean pure duecento cantori e cantatrici. 015 EZR 002 066 Aveano settecento trentasei cavalli, duecento quarantacinque muli, 015 EZR 002 067 quattrocento trentacinque cammelli e seimilasettecento venti asini. 015 EZR 002 068 Alcuni dei capi famiglia, come furon giunti alla casa dell’Eterno ch’è a Gerusalemme, offriron dei doni volontari per la casa di Dio, per rimetterla in piè sul luogo di prima. 015 EZR 002 069 Dettero al tesoro dell’opera, secondo i loro mezzi, sessantunmila dariche d’oro, cinquemila mine d’argento e cento vesti sacerdotali. 015 EZR 002 070 I sacerdoti, i Leviti, la gente del popolo, i cantori, i portinai, i Nethinei, si stabiliron nelle loro città; e tutti gl’Israeliti, nelle città rispettive. 015 EZR 003 001 Or come fu giunto il settimo mese, e i figliuoli d’Israele si furono stabiliti nelle loro città, il popolo si adunò come un sol uomo a Gerusalemme. 015 EZR 003 002 Allora Jeshua, figliuolo di Jotsadak, coi suoi fratelli sacerdoti, e Zorobabel, figliuolo di Scealtiel, coi suoi fratelli, si levarono e costruirono l’altare dell’Iddio d’Israele, per offrirvi sopra degli olocausti, com’è scritto nella legge di Mosè, uomo di Dio. 015 EZR 003 003 Ristabilirono l’altare sulle sue basi, benché avessero paura a motivo dei popoli delle terre vicine, e vi offriron sopra olocausti all’Eterno: gli olocausti del mattino e della sera. 015 EZR 003 004 E celebrarono la festa delle Capanne, nel modo ch’è scritto, e offersero giorno per giorno olocausti secondo il numero prescritto per ciascun giorno; 015 EZR 003 005 poi offersero l’olocausto perpetuo, gli olocausti dei noviluni e di tutte le solennità sacre all’Eterno, e quelli di chiunque faceva qualche offerta volontaria all’Eterno. 015 EZR 003 006 Dal primo giorno del settimo mese cominciarono a offrire olocausti all’Eterno; ma le fondamenta del tempio dell’Eterno non erano ancora state gettate. 015 EZR 003 007 E diedero del danaro agli scalpellini ed ai legnaiuoli, e de’ viveri e delle bevande e dell’olio ai Sidoni e ai Tiri perché portassero per mare sino a Jafo del legname di cedro del Libano, secondo la concessione che Ciro, re di Persia, avea loro fatta. 015 EZR 003 008 Il secondo anno del loro arrivo alla casa di Dio a Gerusalemme, il secondo mese, Zorobabel, figliuolo di Scealtiel, Jeshua, figliuolo di Jotsadak, con gli altri loro fratelli sacerdoti e Leviti, e tutti quelli ch’eran tornati dalla cattività a Gerusalemme, si misero all’opra; e incaricarono i Leviti dai vent’anni in su di dirigere i lavori della casa dell’Eterno. 015 EZR 003 009 E Jeshua, coi suoi figliuoli, e i suoi fratelli, Kadmiel coi suoi figliuoli, figliuoli di Giuda, si presentarono come un sol uomo per dirigere quelli che lavoravano alla casa di Dio; lo stesso fecero i figliuoli di Henadad coi loro figliuoli e coi loro fratelli Leviti. 015 EZR 003 010 E quando i costruttori gettaron le fondamenta del tempio dell’Eterno, vi si fecero assistere i sacerdoti vestiti de’ loro paramenti, con delle trombe, e i Leviti, figliuoli d’Asaf, con de’ cembali, per lodare l’Eterno, secondo le direzioni date da Davide, re d’Israele. 015 EZR 003 011 Ed essi cantavano rispondendosi a vicenda, celebrando e lodando l’Eterno, “perch’egli è buono, perché la sua benignità verso Israele dura in perpetuo”. E tutto il popolo mandava alti gridi di gioia, lodando l’Eterno, perché s’eran gettate le fondamenta della casa dell’Eterno. 015 EZR 003 012 E molti sacerdoti, Leviti e capi famiglia anziani che avean veduta la prima casa, piangevano ad alta voce mentre si gettavano le fondamenta della nuova casa. Molti altri invece alzavan le loro voci, gridando per allegrezza; 015 EZR 003 013 in guisa che non si potea discernere il rumore delle grida d’allegrezza da quello del pianto del popolo; perché il popolo mandava di gran gridi, e il rumore se n’udiva di lontano. 015 EZR 004 001 Or i nemici di Giuda e di Beniamino, avendo saputo che quelli ch’erano stati in cattività edificavano un tempio all’Eterno, all’Iddio d’Israele, 015 EZR 004 002 s’avvicinarono a Zorobabel ed ai capi famiglia, e dissero loro: “Noi edificheremo con voi, giacché, come voi, noi cerchiamo il vostro Dio, e gli offriamo de’ sacrifizi dal tempo di Esar-Haddon, re d’Assiria, che ci fece salir qui”. 015 EZR 004 003 Ma Zorobabel, Jeshua, e gli altri capi famiglia d’Israele risposero loro: “Non spetta a voi ed a noi insieme di edificare una casa al nostro Dio; noi soli la edificheremo all’Eterno, all’Iddio d’Israele, come Ciro, re di Persia, ce l’ha comandato”. 015 EZR 004 004 Allora la gente del paese si mise a scoraggiare il popolo di Giuda, a molestarlo per impedirgli di fabbricare, 015 EZR 004 005 e a comprare de’ consiglieri per frustrare il suo divisamento; e questo durò per tutta la vita di Ciro, re di Persia, e fino al regno di Dario, re di Persia. 015 EZR 004 006 Sotto il regno d’Assuero, al principio del suo regno, scrissero un’accusa contro gli abitanti di Giuda e di Gerusalemme. 015 EZR 004 007 Poi, al tempo d’Artaserse, Bishlam, Mithredath, Tabeel e gli altri loro colleghi scrissero ad Artaserse, re di Persia. La lettera era scritta in caratteri aramaici e tradotta in aramaico. 015 EZR 004 008 Rehum il governatore e Scimshai il segretario scrissero una lettera contro Gerusalemme al re Artaserse, in questi termini: 015 EZR 004 009 La data. “Rehum il governatore, Scimshai il segretario, e gli altri loro colleghi di Din, d’Afarsathac, di Tarpel, d’Afaras, d’Erec, di Babilonia, di Shushan, di Deha, d’Elam, 015 EZR 004 010 e gli altri popoli che il grande e illustre Osnapar ha trasportati e stabiliti nella città di Samaria, e gli altri che stanno di là dal fiume…” ecc. 015 EZR 004 011 Ecco la copia della lettera che inviarono al re Artaserse: “I tuoi servi, la gente d’oltre il fiume, ecc. 015 EZR 004 012 Sappia il re che i Giudei che son partiti da te e giunti fra noi a Gerusalemme, riedificano la città ribelle e malvagia, ne rialzano le mura e ne restaurano le fondamenta. 015 EZR 004 013 Sappia dunque il re che, se questa città si riedifica e se le sue mura si rialzano, essi non pagheranno più né tributo né imposta né pedaggio, e il tesoro dei re n’avrà a soffrire. 015 EZR 004 014 Or siccome noi mangiamo il sale del palazzo e non ci sembra conveniente lo stare a vedere il danno del re, mandiamo al re questa informazione. 015 EZR 004 015 Si facciano delle ricerche nel libro delle memorie de’ tuoi padri; e nel libro delle memorie troverai e apprenderai che questa città è una città ribelle, perniciosa a re ed a province, e che fin da tempi antichi vi si son fatte delle sedizioni; per queste ragioni, la città è stata distrutta. 015 EZR 004 016 Noi facciamo sapere al re che, se questa città si riedifica e le sue mura si rialzano, tu non avrai più possessi da questo lato del fiume”. 015 EZR 004 017 Il re mandò questa risposta a Rehum il governatore, a Scimshai il segretario, e al resto dei loro colleghi che stavano a Samaria e altrove di là dal fiume: “Salute, ecc. 015 EZR 004 018 La lettera che ci avete mandata, è stata esattamente letta in mia presenza; 015 EZR 004 019 ed io ho dato ordine di far delle ricerche; e s’è trovato che fin da tempi antichi cotesta città è insorta contro ai re e vi si son fatte delle sedizioni e delle rivolte. 015 EZR 004 020 Vi sono stati a Gerusalemme dei re potenti, che signoreggiarono su tutto il paese ch’è di là dal fiume, e ai quali si pagavano tributi, imposte e pedaggi. 015 EZR 004 021 Date dunque ordine che quella gente sospenda i lavori, e che cotesta città non si riedifichi prima che ordine ne sia dato da me. 015 EZR 004 022 E badate di non esser negligenti in questo, onde il danno non venga a crescere in pregiudizio dei re”. 015 EZR 004 023 Non appena la copia della lettera del re Artaserse fu letta in presenza di Rehum, di Scimshai il segretario, e dei loro colleghi, essi andarono in fretta a Gerusalemme dai Giudei, e li obbligarono, a mano armata, a sospendere i lavori. 015 EZR 004 024 Allora fu sospesa l’opera della casa di Dio a Gerusalemme, e rimase sospesa fino al secondo anno del regno di Dario, re di Persia. 015 EZR 005 001 Or i profeti Aggeo e Zaccaria, figliuolo d’Iddo, profetarono nel nome dell’Iddio d’Israele ai Giudei ch’erano in Giuda ed a Gerusalemme. 015 EZR 005 002 Allora Zorobabel, figliuolo di Scealtiel, e Jeshua, figliuolo di Jotsadak, si levarono e ricominciarono a edificare la casa di Dio a Gerusalemme; e con essi erano i profeti di Dio, che li secondavano. 015 EZR 005 003 In quel medesimo tempo giunsero da loro Tattenai, governatore d’oltre il fiume, Scethar-Boznai e i loro colleghi, e parlaron loro così: “Chi v’ha dato ordine di edificare questa casa e di rialzare queste mura?” 015 EZR 005 004 Poi aggiunsero: “Quali sono i nomi degli uomini che costruiscono quest’edifizio?” 015 EZR 005 005 Ma sugli anziani dei Giudei vegliava l’occhio del loro Dio e quelli non li fecero cessare i lavori, finché la cosa non fosse stata sottoposta a Dario, e da lui fosse giunta una risposta in proposito. 015 EZR 005 006 Copia della lettera mandata al re Dario da Tattenai, governatore d’oltre il fiume, da Scethar-Boznai, e dai suoi colleghi, gli Afarsakiti, ch’erano oltre il fiume. 015 EZR 005 007 Gl’inviarono un rapporto così concepito: “Al re Dario, perfetta salute! 015 EZR 005 008 Sappia il re che noi siamo andati nella provincia di Giuda, alla casa del gran Dio. Essa si costruisce con blocchi di pietra, e nelle pareti s’interpongono de’ legnami; l’opera vien fatta con cura e progredisce nelle loro mani. 015 EZR 005 009 Noi abbiamo interrogato quegli anziani, e abbiam parlato loro così: Chi v’ha dato ordine di edificare questa casa e di rialzare queste mura? 015 EZR 005 010 Abbiamo anche domandato loro i loro nomi per notificarteli, mettendo in iscritto i nomi degli uomini che stanno loro a capo. 015 EZR 005 011 E questa è la risposta che ci hanno data: Noi siamo i servi dell’Iddio del cielo e della terra, e riedifichiamo la casa ch’era stata edificata già molti anni fa: un gran re d’Israele l’aveva edificata e compiuta. 015 EZR 005 012 Ma avendo i nostri padri provocato ad ira l’Iddio del cielo, Iddio li diede in mano di Nebucadnetsar, re di Babilonia, il Caldeo, il quale distrusse questa casa, e menò il popolo in cattività a Babilonia. 015 EZR 005 013 Ma il primo anno di Ciro, re di Babilonia, il re Ciro die’ ordine che questa casa di Dio fosse riedificata. 015 EZR 005 014 E il re Ciro trasse pure dal tempio di Babilonia gli utensili d’oro e d’argento della casa di Dio, che Nebucadnetsar avea portati via dal tempio di Gerusalemme e trasportati nel tempio di Babilonia; li fece consegnare a uno chiamato Sceshbatsar, ch’egli aveva fatto governatore, e gli disse: 015 EZR 005 015 Prendi questi utensili, va’ a riporli nel tempio di Gerusalemme, e la casa di Dio sia riedificata dov’era. 015 EZR 005 016 Allora lo stesso Sceshbatsar venne e gettò le fondamenta della casa di Dio a Gerusalemme; da quel tempo fino ad ora essa è in costruzione, ma non è ancora finita. 015 EZR 005 017 Or dunque, se così piaccia al re, si faccian delle ricerche nella casa dei tesori del re a Babilonia, per accertare se vi sia stato un ordine dato dal re Ciro per la costruzione di questa casa a Gerusalemme; e ci trasmetta il re il suo beneplacito a questo riguardo”. 015 EZR 006 001 Allora il re Dario ordinò che si facessero delle ricerche nella casa degli archivi dov’erano riposti i tesori a Babilonia; 015 EZR 006 002 e nel castello d’Ahmetha, ch’è nella provincia di Media, si trovò un rotolo, nel quale stava scritto così: 015 EZR 006 003 “Memoria. Il primo anno del re Ciro, il re Ciro ha pubblicato quest’editto, concernente la casa di Dio a Gerusalemme: La casa sia riedificata per essere un luogo dove si offrono dei sacrifizi; e le fondamenta che se ne getteranno, siano solide. Abbia sessanta cubiti d’altezza, sessanta cubiti di larghezza, 015 EZR 006 004 tre ordini di blocchi di pietra e un ordine di travatura nuova; e la spesa sia pagata dalla casa reale. 015 EZR 006 005 E inoltre, gli utensili d’oro e d’argento della casa di Dio, che Nebucadnetsar avea tratti dal tempio di Gerusalemme e trasportati a Babilonia, siano restituiti e riportati al tempio di Gerusalemme, nel luogo dov’erano prima, e posti nella casa di Dio”. 015 EZR 006 006 “Or dunque tu, Tattenai, governatore d’oltre il fiume, tu, Scethar-Boznai, e voi, loro colleghi d’Afarsak, che state di là dal fiume, statevene lontani da quel luogo! 015 EZR 006 007 Lasciate continuare i lavori di quella casa di Dio; il governatore de’ Giudei e gli anziani de’ Giudei riedifichino quella casa di Dio nel sito di prima. 015 EZR 006 008 E questo è l’ordine ch’io do relativamente al vostro modo di procedere verso quegli anziani de’ Giudei nella ricostruzione di quella casa di Dio: le spese, detratte dalle entrate del re provenienti dai tributi d’oltre il fiume, siano puntualmente pagate a quegli uomini, affinché i lavori non siano interrotti. 015 EZR 006 009 E le cose necessarie per gli olocausti all’Iddio dei cieli: vitelli, montoni, agnelli; e frumento, sale, vino, olio, siano forniti ai sacerdoti di Gerusalemme a loro richiesta, giorno per giorno e senza fallo, 015 EZR 006 010 affinché offrano sacrifizi di odor soave all’Iddio del cielo, e preghino per la vita del re e de’ suoi figliuoli. 015 EZR 006 011 E questo è pure l’ordine ch’io do: Se qualcuno contravverrà a questo decreto, si tragga dalla casa di lui una trave, la si rizzi, vi sia egli inchiodato sopra, e la sua casa, per questo motivo, diventi un letamaio. 015 EZR 006 012 L’Iddio che ha fatto di quel luogo la dimora del suo nome, distrugga ogni re ed ogni popolo che stendesse la mano per trasgredire la mia parola, per distruggere la casa di Dio ch’è in Gerusalemme! Io, Dario, ho emanato questo decreto: sia eseguito con ogni prontezza”. 015 EZR 006 013 Allora Tattenai, governatore d’oltre il fiume, Scethar-Boznai e i loro colleghi, poiché il re Dario avea così decretato, eseguirono puntualmente i suoi ordini. 015 EZR 006 014 E gli anziani de’ Giudei tirarono innanzi e fecero progredire la fabbrica, aiutati dalle parole ispirate del profeta Aggeo, e di Zaccaria figliuolo d’Iddo. E finirono i loro lavori di costruzione secondo il comandamento dell’Iddio d’Israele, e secondo gli ordini di Ciro, di Dario e d’Artaserse, re di Persia. 015 EZR 006 015 E la casa fu finita il terzo giorno del mese d’Adar, il sesto anno del regno di Dario. 015 EZR 006 016 I figliuoli d’Israele, i sacerdoti, i Leviti e gli altri reduci dalla cattività celebrarono con gioia la dedicazione di questa casa di Dio. 015 EZR 006 017 E per la dedicazione di questa casa di Dio offrirono cento giovenchi, duecento montoni quattrocento agnelli; e come sacrifizio per il peccato per tutto Israele, dodici capri, secondo il numero delle tribù d’Israele. 015 EZR 006 018 E stabilirono i sacerdoti secondo le loro classi, e i Leviti secondo le loro divisioni, per il servizio di Dio a Gerusalemme, come sta scritto nel libro di Mosè. 015 EZR 006 019 Poi, i reduci dalla cattività celebrarono la Pasqua il quattordicesimo giorno del primo mese, 015 EZR 006 020 poiché i sacerdoti e i Leviti s’erano purificati come se non fossero stati che un sol uomo; tutti erano puri; e immolarono la Pasqua per tutti i reduci dalla cattività, per i sacerdoti loro fratelli, e per loro stessi. 015 EZR 006 021 Così i figliuoli d’Israele ch’eran tornati dalla cattività e tutti quelli che s’eran separati dall’impurità della gente del paese e che s’unirono a loro per cercare l’Eterno, l’Iddio d’Israele, mangiarono la Pasqua. 015 EZR 006 022 E celebrarono con gioia la festa degli azzimi per sette giorni, perché l’Eterno li avea rallegrati, e avea piegato in lor favore il cuore del re d’Assiria, in modo da fortificare le loro mani nell’opera della casa di Dio, dell’Iddio d’Israele. 015 EZR 007 001 Or dopo queste cose, sotto il regno d’Artaserse, re di Persia, giunse Esdra, figliuolo di Seraia, figliuolo d’Azaria, figliuolo di Hilkia, 015 EZR 007 002 figliuolo di Shallum, figliuolo di Tsadok, figliuolo d’Ahitub, 015 EZR 007 003 figliuolo d’Amaria, figliuolo d’Azaria, figliuolo di Meraioth, 015 EZR 007 004 figliuolo di Zerahia, figliuolo di Uzzi, 015 EZR 007 005 figliuolo di Bukki, figliuolo di Abishua, figliuolo di Fineas, figliuolo di Eleazar, figliuolo d’Aaronne il sommo sacerdote. 015 EZR 007 006 Quest’Esdra veniva da Babilonia; era uno scriba versato nella legge di Mosè data dall’Eterno, dall’Iddio d’Israele; e siccome la mano dell’Eterno, del suo Dio, era su lui, il re gli concedette tutto quello che domandò. 015 EZR 007 007 E alcuni de’ figliuoli d’Israele e alcuni de’ sacerdoti, de’ Leviti, de’ cantori, dei portinai e de’ Nethinei saliron pure con lui a Gerusalemme, il settimo anno del re Artaserse. 015 EZR 007 008 Esdra giunse a Gerusalemme il quinto mese, nel settimo anno del re. 015 EZR 007 009 Infatti, avea fissata la partenza da Babilonia per il primo giorno del primo mese, e arrivò a Gerusalemme il primo giorno del quinto mese, assistito dalla benefica mano del suo Dio. 015 EZR 007 010 Poiché Esdra aveva applicato il cuore allo studio ed alla pratica della legge dell’Eterno, e ad insegnare in Israele le leggi e le prescrizioni divine. 015 EZR 007 011 Or ecco la copia della lettera data dal re Artaserse a Esdra, sacerdote e scriba, scriba versato nei comandamenti e nelle leggi dati dall’Eterno ad Israele: 015 EZR 007 012 “Artaserse, re dei re, a Esdra, sacerdote, scriba versato nella legge dell’Iddio del cielo, ecc. 015 EZR 007 013 Da me è decretato che nel mio regno, chiunque del popolo d’Israele, de’ suoi sacerdoti e de’ Leviti sarà disposto a partire con te per Gerusalemme, vada pure; 015 EZR 007 014 giacché tu sei mandato da parte del re e dai suoi sette consiglieri per informarti in Giuda e in Gerusalemme come vi sia osservata la legge del tuo Dio, la quale tu hai nelle mani, 015 EZR 007 015 e per portare l’argento e l’oro che il re ed i suoi consiglieri hanno volenterosamente offerto all’Iddio d’Israele, la cui dimora e a Gerusalemme, 015 EZR 007 016 e tutto l’argento e l’oro che troverai in tutta la provincia di Babilonia, e i doni volontari fatti dal popolo e dai sacerdoti per la casa del loro Dio a Gerusalemme. 015 EZR 007 017 Tu avrai quindi cura di comprare con questo danaro de’ giovenchi, dei montoni, degli agnelli, e ciò che occorre per le relative oblazioni e libazioni, e li offrirai sull’altare della casa del vostro Dio ch’è a Gerusalemme. 015 EZR 007 018 Del rimanente dell’argento e dell’oro farete, tu e i tuoi fratelli, quel che meglio vi parrà, conformandovi alla volontà del vostro Dio. 015 EZR 007 019 Quanto agli utensili che ti son dati per il servizio della casa dell’Iddio tuo, rimettili davanti all’Iddio di Gerusalemme. 015 EZR 007 020 E qualunque altra spesa ti occorrerà di fare per la casa del tuo Dio, ne trarrai l’ammontare dal tesoro della casa reale. 015 EZR 007 021 Io, il re Artaserse, do ordine a tutti i tesorieri d’oltre il fiume di consegnare senza dilazione a Esdra, sacerdote e scriba, versato nella legge dell’Iddio del cielo, tutto quello che vi chiederà, 015 EZR 007 022 fino a cento talenti d’argento, a cento cori di grano, a cento bati di vino, a cento bati d’olio, e a una quantità illimitata di sale. 015 EZR 007 023 Tutto quello ch’è comandato dall’Iddio del cielo sia puntualmente fatto per la casa dell’Iddio del cielo. Perché l’ira di Dio dovrebbe ella venire sopra il regno, sopra il re e i suoi figliuoli? 015 EZR 007 024 Vi facciamo inoltre sapere che non è lecito a nessuno esigere alcun tributo o imposta o pedaggio da alcuno de’ sacerdoti, de’ Leviti, de’ cantori, dei portinai, de’ Nethinei e de’ servi di questa casa di Dio. 015 EZR 007 025 E tu, Esdra, secondo la sapienza di cui il tuo Dio ti ha dotato, stabilisci de’ magistrati e de’ giudici che amministrino la giustizia a tutto il popolo d’oltre il fiume, a tutti quelli che conoscono le leggi del tuo Dio; e fatele voi conoscere a chi non le conosce. 015 EZR 007 026 E di chiunque non osserverà la legge del tuo Dio e la legge del re farete pronta giustizia, punendolo con la morte o col bando o con multa pecuniaria o col carcere”. 015 EZR 007 027 Benedetto sia l’Eterno, l’Iddio de’ nostri padri, che ha così disposto il cuore del re ad onorare la casa dell’Eterno, a Gerusalemme, 015 EZR 007 028 e che m’ha conciliato la benevolenza del re, de’ suoi consiglieri e di tutti i suoi potenti capi! Ed io, fortificato dalla mano dell’Eterno, del mio Dio, ch’era su me, radunai i capi d’Israele perché partissero meco. 015 EZR 008 001 Questi sono i capi delle case patriarcali e la lista genealogica di quelli che tornaron meco da Babilonia, sotto il regno di Artaserse. 015 EZR 008 002 Dei figliuoli di Fineas, Ghershom; de’ figliuoli d’Ithamar, Daniele; dei figliuoli di Davide, Hattush. 015 EZR 008 003 Dei figliuoli di Scecania: dei figliuoli di Parosh, Zaccaria, e con lui furono registrati centocinquanta maschi. 015 EZR 008 004 Dei figliuoli di Pahath-Moab, Elioenai, figliuolo di Zerahia, e con lui duecento maschi. 015 EZR 008 005 Dei figliuoli di Scecania, il figliuolo di Jahaziel, e con lui trecento maschi. 015 EZR 008 006 Dei figliuoli di Adin, Ebed, figliuolo di Jonathan, e con lui cinquanta maschi. 015 EZR 008 007 Dei figliuoli di Elam, Isaia, figliuolo di Athalia, e con lui settanta maschi. 015 EZR 008 008 Dei figliuoli di Scefatia, Zebadia, figliuolo di Micael, e con lui ottanta maschi. 015 EZR 008 009 Dei figliuoli di Joab, Obadia, figliuolo di Jehiel, e con lui duecentodiciotto maschi. 015 EZR 008 010 Dei figliuoli di Scelomith, il figliuolo di Josifia, e con lui centosessanta maschi. 015 EZR 008 011 Dei figliuoli di Bebai, Zaccaria, figliuolo di Bebai, e con lui ventotto maschi. 015 EZR 008 012 Dei figliuoli d’Azgad, Johanan, figliuolo di Hakkatan, e con lui centodieci maschi. 015 EZR 008 013 Dei figliuoli d’Adonikam, gli ultimi, de’ quali questi sono i nomi: Elifelet, Jehiel, Scemaia, e con loro sessanta maschi. 015 EZR 008 014 E dei figliuoli di Bigvai, Uthai e Zabbud, e con lui settanta maschi. 015 EZR 008 015 Io li radunai presso al fiume che scorre verso Ahava, e quivi stemmo accampati tre giorni; e, avendo fatta la rassegna del popolo e dei sacerdoti, non trovai tra loro alcun figliuolo di Levi. 015 EZR 008 016 Allora feci chiamare i capi Eliezer, Ariel, Scemaia, Elnathan, Jarib, Elnathan, Nathan, Zaccaria, Meshullam, e i dottori Joiarib ed Elnathan, 015 EZR 008 017 e ordinai loro d’andare dal capo Iddo, che stava a Casifia, e posi loro in bocca le parole che dovean dire a Iddo e a suo fratello, ch’eran preposti al luogo di Casifia, perché ci menassero degli uomini per fare il servizio della casa del nostro Dio. 015 EZR 008 018 E siccome la benefica mano del nostro Dio era su noi, ci menarono Scerebia, uomo intelligente, dei figliuoli di Mahli, figliuolo di Levi, figliuolo d’Israele, e con lui i suoi figliuoli e i suoi fratelli; in numero di diciotto; 015 EZR 008 019 Hashabia, e con lui Isaia, dei figliuoli di Merari, i suoi fratelli e i suoi figliuoli, in numero di venti; 015 EZR 008 020 e dei Nethinei, che Davide e i capi aveano messo al servizio de’ Leviti, duecentoventi Nethinei, tutti quanti designati per nome. 015 EZR 008 021 E colà, presso il fiume Ahava, io bandii un digiuno per umiliarci nel cospetto del nostro Dio, per chiedergli un buon viaggio per noi, per i nostri bambini, e per tutto quello che ci apparteneva; 015 EZR 008 022 perché, io mi vergognavo di chiedere al re una scorta armata e de’ cavalieri per difenderci per istrada dal nemico, giacché avevamo detto al re: “La mano del nostro Dio assiste tutti quelli che lo cercano; ma la sua potenza e la sua ira sono contro tutti quelli che l’abbandonano”. 015 EZR 008 023 Così digiunammo e invocammo il nostro Dio a questo proposito, ed egli ci esaudì. 015 EZR 008 024 Allora io separai dodici dei capi sacerdoti: Scerebia, Hashabia e dieci dei loro fratelli, 015 EZR 008 025 e pesai loro l’argento, l’oro, gli utensili, ch’eran l’offerta fatta per la casa del nostro Dio dal re, dai suoi consiglieri, dai suoi capi, e da tutti quei d’Israele che si trovan colà. 015 EZR 008 026 Rimisi dunque nelle loro mani seicentocinquanta talenti d’argento, degli utensili d’argento per il valore di cento talenti, cento talenti d’oro, 015 EZR 008 027 venti coppe d’oro del valore di mille dariche, due vasi di rame lucente finissimo, prezioso come l’oro, 015 EZR 008 028 e dissi loro: “Voi siete consacrati all’Eterno; questi utensili sono sacri, e quest’argento e quest’oro sono un’offerta volontaria fatta all’Eterno, all’Iddio de’ vostri padri; 015 EZR 008 029 vigilate e custoditeli, finché li pesiate in presenza dei capi sacerdoti, dei Leviti e dei capi delle famiglie d’Israele a Gerusalemme, nelle camere della casa dell’Eterno”. 015 EZR 008 030 I sacerdoti e i Leviti dunque ricevettero pesato l’argento e l’oro, e gli utensili, per portarli a Gerusalemme nella casa del nostro Dio. 015 EZR 008 031 E noi ci partimmo dal fiume d’Ahava il dodicesimo giorno del primo mese per andare a Gerusalemme; e la mano di Dio fu su noi, e ci liberò dalla mano del nemico e da ogni insidia, durante il viaggio. 015 EZR 008 032 Arrivammo a Gerusalemme; e dopo esserci riposati quivi tre giorni, 015 EZR 008 033 il quarto giorno pesammo nella casa del nostro Dio l’argento, l’oro e gli utensili, che consegnammo al sacerdote Meremoth figliuolo d’Uria; con lui era Eleazar, figliuolo di Fineas, e con loro erano i Leviti Jozabad, figliuolo di Jeshua, e Noadia, figliuolo di Binnu. 015 EZR 008 034 Tutto fu contato e pesato; e nello stesso tempo il peso di tutto fu messo per iscritto. 015 EZR 008 035 Gli esuli, tornati dalla cattività, offersero in olocausti all’Iddio d’Israele dodici giovenchi per tutto Israele, novantasei montoni, settantasette agnelli; e, come sacrifizio per il peccato, dodici capri: tutto questo, in olocausto all’Eterno. 015 EZR 008 036 E presentarono i decreti del re ai satrapi del re e ai governatori d’oltre il fiume, i quali favoreggiarono il popolo e la casa di Dio. 015 EZR 009 001 Or quando queste cose furon finite, i capi s’accostarono a me, dicendo: “Il popolo d’Israele, i sacerdoti e i Leviti non si son separati dai popoli di questi paesi, ma si conformano alle abominazioni de’ Cananei, degli Hittei, de’ Ferezei, dei Gebusei, degli Ammoniti, dei Moabiti, degli Egiziani e degli Amorei. 015 EZR 009 002 Poiché hanno preso delle loro figliuole per sé e per i propri figliuoli, e hanno mescolata la stirpe santa coi popoli di questi paesi; e i capi e i magistrati sono stati i primi a commettere questa infedeltà”. 015 EZR 009 003 Quand’io ebbi udito questo, mi stracciai le vesti e il mantello, mi strappai i capelli della testa e della barba, e mi misi a sedere, costernato. 015 EZR 009 004 Allora tutti quelli che tremavano alle parole dell’Iddio d’Israele si radunarono presso di me a motivo della infedeltà di quelli ch’eran tornati dalla cattività; e io rimasi così seduto e costernato, fino al tempo dell’oblazione della sera. 015 EZR 009 005 E al momento dell’oblazione della sera, m’alzai dalla mia umiliazione, colle vesti e col mantello stracciati; caddi in ginocchi; stesi le mani verso l’Eterno, il mio Dio e dissi: 015 EZR 009 006 “O mio Dio, io son confuso; e mi vergogno, o mio Dio, d’alzare a te la mia faccia; poiché le nostre iniquità si son moltiplicate fino al disopra del nostro capo, e la nostra colpa è sì grande che arriva al cielo. 015 EZR 009 007 Dal tempo de’ nostri padri fino al dì d’oggi siamo stati grandemente colpevoli; e a motivo delle nostre iniquità, noi, i nostri re, i nostri sacerdoti, siamo stati dati in mano dei re dei paesi stranieri, in balìa della spada, dell’esilio, della rapina e dell’obbrobrio, come anch’oggi si vede. 015 EZR 009 008 Ed ora, per un breve istante, l’Eterno, il nostro Dio, ci ha fatto grazia, lasciandoci alcuni superstiti, e concedendoci un asilo nel suo santo luogo, affin d’illuminare gli occhi nostri, e di darci un po’ di respiro in mezzo al nostro servaggio. 015 EZR 009 009 Poiché noi siamo schiavi; ma il nostro Dio non ci ha abbandonati nel nostro servaggio; che anzi ha fatto sì che trovassimo benevolenza presso i re di Persia, i quali ci hanno dato tanto respiro da poter rimettere in piè la casa dell’Iddio nostro e restaurarne le rovine, e ci hanno concesso un ricovero in Giuda ed in Gerusalemme. 015 EZR 009 010 Ed ora, o nostro Dio, che direm noi dopo questo? Poiché noi abbiamo abbandonati i tuoi comandamenti, 015 EZR 009 011 quelli che ci desti per mezzo de’ tuoi servi i profeti, dicendo: Il paese nel quale entrate per prenderne possesso, è un paese reso impuro dalla impurità dei popoli di questi paesi, dalle abominazioni con le quali l’hanno riempito da un capo all’altro con le loro contaminazioni. 015 EZR 009 012 Or dunque non date le vostre figliuole ai loro figliuoli, e non prendete le loro figliuole per i vostri figliuoli, e non cercate mai la loro prosperità né il loro benessere, e così diventerete forti, mangerete i migliori prodotti del paese, e lo lascerete in retaggio perpetuo ai vostri figliuoli. 015 EZR 009 013 Ora, dopo tutto quello che ci è avvenuto a motivo delle nostre azioni malvage e delle nostre grandi colpe, giacché tu, o nostro Dio, ci hai puniti meno severamente di quanto le nostre iniquità avrebbero meritato, e hai conservato di noi un residuo come questo, 015 EZR 009 014 torneremmo noi di nuovo a violare i tuoi comandamenti e ad imparentarci coi popoli che commettono queste abominazioni? L’ira tua non s’infiammerebbe essa contro di noi sino a consumarci e a non lasciar più né residuo né superstite? 015 EZR 009 015 O Eterno, Dio d’Israele, tu sei giusto, e perciò noi siamo oggi ridotti ad un residuo di scampati. Ed eccoci dinanzi a te a riconoscere la nostra colpa; poiché per cagion d’essa, noi non potremmo sussistere nel tuo cospetto!” 015 EZR 010 001 Or mentre Esdra pregava e faceva questa confessione piangendo e prostrato davanti alla casa di Dio, si raunò intorno a lui una grandissima moltitudine di gente d’Israele, uomini, donne e fanciulli; e il popolo piangeva dirottamente. 015 EZR 010 002 Allora Scecania, figliuolo di Jehiel, uno de’ figliuoli di Elam, prese a dire a Esdra: “Noi siamo stati infedeli al nostro Dio, sposando donne straniere prese dai popoli di questo paese; nondimeno, rimane ancora, a questo riguardo, una speranza a Israele. 015 EZR 010 003 Facciamo un patto col nostro Dio impegnandoci a rimandare tutte queste donne e i figliuoli nati da esse, come consigliano il mio signore e quelli che tremano dinanzi ai comandamenti del nostro Dio. E facciasi quel che vuole la legge. 015 EZR 010 004 Lèvati, poiché questo e affar tuo, e noi sarem teco. Fatti animo, ed agisci!” 015 EZR 010 005 Allora Esdra si levò, fece giurare ai capi de’ sacerdoti, de’ Leviti, e di tutto Israele che farebbero com’era stato detto. E quelli giurarono. 015 EZR 010 006 Poi Esdra si levò d’innanzi alla casa di Dio, e andò nella camera di Johanan, figliuolo di Eliascib: e come vi fu entrato, non mangiò pane né bevve acqua, perché facea cordoglio per la infedeltà di quelli ch’erano stati in esilio. 015 EZR 010 007 E si bandì in Giuda e a Gerusalemme che tutti quelli della cattività si adunassero a Gerusalemme; 015 EZR 010 008 e che chiunque non venisse entro tre giorni seguendo il consiglio dei capi e degli anziani, tutti i suoi beni gli sarebbero confiscati, ed egli stesso sarebbe escluso dalla raunanza de’ reduci dalla cattività. 015 EZR 010 009 Così tutti gli uomini di Giuda e di Beniamino s’adunarono a Gerusalemme entro i tre giorni. Era il ventesimo giorno del nono mese. Tutto il popolo stava sulla piazza della casa di Dio, tremante per cagion di questa cosa ed a causa della gran pioggia. 015 EZR 010 010 E il sacerdote Esdra si levò e disse loro: “Voi avete commesso una infedeltà, sposando donne straniere, e avete accresciuta la colpa d’Israele. 015 EZR 010 011 Ma ora rendete omaggio all’Eterno, all’Iddio de’ vostri padri, e fate quel che a lui piace! Separatevi dai popoli di questo paese e dalle donne straniere!” 015 EZR 010 012 Allora tutta la raunanza rispose e disse ad alta voce: “Sì, dobbiam fare come tu hai detto! 015 EZR 010 013 Ma il popolo è in gran numero, e il tempo è molto piovoso e non possiamo stare allo scoperto; e questo non è affar d’un giorno o due, poiché siamo stati numerosi a commettere questo peccato. 015 EZR 010 014 Rimangano dunque qui i capi di tutta la raunanza; e tutti quelli che nelle nostre città hanno sposato donne straniere vengano a tempi determinati, con gli anziani e i giudici d’ogni città, finché non sia rimossa da noi l’ardente ira del nostro Dio, per questa infedeltà”. 015 EZR 010 015 Jonathan, figliuolo di Asael, e Jahzia, figliuolo di Tikva, appoggiati da Meshullam e dal Levita Hubbetai, furono i soli ad opporsi a questo; 015 EZR 010 016 ma quei della cattività fecero a quel modo; e furono scelti il sacerdote Esdra e alcuni capi famiglia secondo le loro case patriarcali, tutti designati per nome, i quali cominciarono a tener adunanza il primo giorno del decimo mese, per esaminare i fatti. 015 EZR 010 017 Il primo giorno del primo mese aveano finito quanto concerneva tutti quelli che aveano sposato donne straniere. 015 EZR 010 018 Tra i figliuoli de’ sacerdoti questi si trovarono, che aveano sposato donne straniere: de’ figliuoli di Jeshua, figliuolo di Jotsadak, e tra i suoi fratelli: Maaseia, Eliezer, Jarib e Ghedalia, 015 EZR 010 019 i quali promisero, dando la mano, di mandar via le loro mogli, e offrirono un montone come sacrifizio per la loro colpa. 015 EZR 010 020 Dei figliuoli d’Immer: Hanani e Zebadia. 015 EZR 010 021 De’ figliuoli di Harim: Maaseia, Elia, Scemaia, Jehiel ed Uzzia. 015 EZR 010 022 De’ figliuoli di Pashur: Elioenai, Maaseia, Ishmael, Nethaneel, Jozabad, Elasa. 015 EZR 010 023 Dei Leviti: Jozabad, Scimei, Kelaia, detto anche Kelita, Petahia, Giuda, ed Eliezer. 015 EZR 010 024 De’ cantori: Eliascib. De’ portinai; Shallum, Telem e Uri. 015 EZR 010 025 E degl’Israeliti: de’ figliuoli di Parosh: Ramia, Izzia, Malkia, Mijamin, Eleazar, Malkia e Benaia. 015 EZR 010 026 De’ figliuoli di Elam: Mattania, Zaccaria, Jehiel, Abdi, Jeremoth ed Elia. 015 EZR 010 027 De’ figliuoli di Zattu: Elioenai, Eliascib, Mattania, Jeremoth, Zabad e Aziza. 015 EZR 010 028 De’ figliuoli di Bebai: Johanan, Hanania, Zabbai, Athlai. 015 EZR 010 029 De’ figliuoli di Bani: Meshullam, Malluc, Adaia, Jashub, Sceal, e Ramoth. 015 EZR 010 030 De’ figliuoli di Pahath-Moab: Adna, Kelal, Benaia, Maaseia, Mattania, Betsaleel, Binnui e Manasse. 015 EZR 010 031 De’ figliuoli di Harim: Eliezer, Isscia, Malkia, Scemaia, Simeone, 015 EZR 010 032 Beniamino, Malluc, Scemaria. 015 EZR 010 033 De’ figliuoli di Hashum: Mattenai, Mattatta, Zabad, Elifelet, Jeremai, Manasse, Scimei. 015 EZR 010 034 De’ figliuoli di Bani: Maadai, Amram, Uel, 015 EZR 010 035 Benaia, Bedia, Keluhu, 015 EZR 010 036 Vania, Meremoth, Eliascib, 015 EZR 010 037 Mattania, Mattenai, Jaasai, 015 EZR 010 038 Bani, Binnui, Scimei, 015 EZR 010 039 Scelemia, Nathan, Adaia, 015 EZR 010 040 Macnadbai, Shashai, Sharai, 015 EZR 010 041 Azarel, Scelemia, Scemaria, 015 EZR 010 042 Shallum, Amaria, Giuseppe. 015 EZR 010 043 De’ figliuoli di Nebo: Jeiel, Mattithia, Zabad, Zebina, Jaddai, Joel, Benaia. 015 EZR 010 044 Tutti questi avean preso delle mogli straniere; e ve n’eran di quelli che da queste mogli avevano avuto de’ figliuoli. # # BOOK 016 NEH Nehemiah Neemia 016 NEH 001 001 Parole di Nehemia, figliuolo di Hacalia. Or avvenne che nel mese di Kisleu dell’anno ventesimo, mentr’io mi trovavo nel castello di Susan, 016 NEH 001 002 Hanani, uno de’ miei fratelli, e alcuni altri uomini arrivarono da Giuda. Io li interrogai riguardo ai Giudei scampati, superstiti della cattività, e riguardo a Gerusalemme. 016 NEH 001 003 E quelli mi dissero: “I superstiti della cattività son là, nella provincia, in gran miseria e nell’obbrobrio; le mura di Gerusalemme restano rotte, e le sue porte, consumate dal fuoco”. 016 NEH 001 004 Com’ebbi udite queste parole, io mi posi a sedere, piansi, feci cordoglio per parecchi giorni, e digiunai e pregai dinanzi all’Iddio del cielo. 016 NEH 001 005 E dissi: “O Eterno, Dio del cielo, Dio grande e tremendo; che mantieni il patto e la misericordia con quei che t’amano e osservano i tuoi comandamenti, 016 NEH 001 006 siano le tue orecchie attente, i tuoi occhi aperti, ed ascolta la preghiera del tuo servo, la quale io fo adesso dinanzi a te, giorno e notte, per i figliuoli d’Israele, tuoi servi, confessando i peccati de’ figliuoli d’Israele: peccati, che noi abbiam commessi contro di te; sì, che io e la casa di mio padre abbiamo commessi! 016 NEH 001 007 Noi ci siam condotti malvagiamente contro di te, e non abbiamo osservato i comandamenti, le leggi e le prescrizioni che tu desti a Mosè, tuo servo. 016 NEH 001 008 Deh, ricordati della parola che ordinasti a Mosè, tuo servo, di pronunziare: Se sarete infedeli, io vi disperderò fra i popoli; 016 NEH 001 009 ma se tornerete a me e osserverete i miei comandamenti e li metterete in pratica, quand’anche i vostri dispersi fossero gli estremi confini del mondo, io di là li raccoglierò; e li ricondurrò al luogo che ho scelto per farne la dimora del mio nome. 016 NEH 001 010 Or questi sono tuoi servi, tuo popolo; tu li hai redenti con la tua gran potenza e con la tua forte mano. 016 NEH 001 011 O Signore, te ne prego, siano le tue orecchie attente alla preghiera del tuo servo e alla preghiera de’ tuoi servi, che hanno a cuore di temere il tuo nome; e concedi oggi, ti prego, buon successo al tuo servo, e fa’ ch’ei trovi pietà agli occhi di quest’uomo”. Allora io ero coppiere del re. 016 NEH 002 001 L’anno ventesimo del re Artaserse, nel mese di Nisan, come il vino stava dinanzi al re, io presi il vino e glielo porsi. Or io non ero mai stato triste in sua presenza. 016 NEH 002 002 E il re mi disse: “Perché hai l’aspetto triste? eppure non sei malato; non può esser altro che un’afflizione del cuore”. Allora io ebbi grandissima paura, 016 NEH 002 003 e dissi al re: “Viva il re in eterno! Come potrebbe il mio aspetto non esser triste quando la città dove sono i sepolcri de’ miei padri è distrutta e le sue porte son consumate dal fuoco?” 016 NEH 002 004 E il re mi disse: “Che cosa domandi?” Allora io pregai l’Iddio del cielo; 016 NEH 002 005 poi risposi al re: “Se così piace al re e il tuo servo ha incontrato favore agli occhi tuoi, mandami in Giudea, nella città dove sono i sepolcri de’ miei padri, perché io la riedifichi”. 016 NEH 002 006 E il re, che avea la regina seduta allato, mi disse: “Quanto durerà il tuo viaggio? e quando ritornerai?” La cosa piacque al re, ei mi lasciò andare, e io gli fissai un termine di tempo. 016 NEH 002 007 Poi dissi al re: “Se così piace al re, mi si diano delle lettere per i governatori d’oltre il fiume affinché mi lascino passare ed entrare in Giuda, 016 NEH 002 008 e una lettera per Asaf, guardiano del parco del re, affinché mi dia del legname per costruire le porte del castello annesso alla casa dell’Eterno, per le mura della città, e per la casa che abiterò io”. E il re mi diede le lettere, perché la benefica mano del mio Dio era su me. 016 NEH 002 009 Io giunsi presso i governatori d’oltre il fiume, e diedi loro le lettere del re. Il re avea mandati meco dei capi dell’esercito e dei cavalieri. 016 NEH 002 010 E quando Samballat, lo Horonita, e Tobia, il servo Ammonita, furono informati del mio arrivo, ebbero gran dispiacere della venuta d’un uomo che procurava il bene de’ figliuoli d’Israele. 016 NEH 002 011 Così giunsi a Gerusalemme; e quando v’ebbi passato tre giorni, 016 NEH 002 012 mi levai di notte, presi meco pochi uomini, e non dissi nulla ad alcuno di quello che Dio m’avea messo in cuore di fare per Gerusalemme; non avevo meco altro giumento che quello ch’io cavalcavo. 016 NEH 002 013 Ed uscii di notte per la porta della Valle, e mi diressi verso la sorgente del Dragone e la porta del Letame, considerando le mura di Gerusalemme, com’erano rotte e come le sue porte erano consumate dal fuoco. 016 NEH 002 014 Passai presso la porta della Sorgente e il serbatoio del Re, ma non v’era posto per cui il giumento ch’io cavalcavo potesse passare. 016 NEH 002 015 Allora risalii di notte la valle, sempre considerando le mura; poi, rientrato per la porta della Valle, me ne tornai a casa. 016 NEH 002 016 I magistrati non sapevano né dov’io fossi andato né che cosa facessi. Fino a quel momento, io non avevo detto nulla né ai Giudei né ai sacerdoti né ai notabili né ai magistrati né ad alcuno di quelli che si occupavano di lavori. 016 NEH 002 017 Allora io dissi loro: “Voi vedete la misera condizione nella quale ci troviamo; Gerusalemme è distrutta, e le sue porte son consumate dal fuoco! Venite, riedifichiamo le mura di Gerusalemme, e non sarem più nell’obbrobrio!” 016 NEH 002 018 E narrai loro come la benefica mano del mio Dio era stata su me, senza omettere le parole che il re m’avea dette. E quelli dissero: “Leviamoci, e mettiamoci a costruire!” E si fecero animo per metter mano alla buona impresa. 016 NEH 002 019 Ma quando Samballat, lo Horonita, e Tobia, il servo Ammonita, e Ghescem, l’Arabo, seppero la cosa, si fecero beffe di noi, e ci sprezzarono dicendo: “Che cosa state facendo? Vi volete forse ribellare contro al re?” 016 NEH 002 020 Allora io risposi e dissi loro: “L’Iddio del cielo è quegli che ci darà buon successo. Noi, suoi servi, ci leveremo e costruiremo; ma voi non avete né parte né diritto né ricordanza in Gerusalemme”. 016 NEH 003 001 Eliascib, sommo sacerdote, si levò coi suoi fratelli sacerdoti e costruirono la porta delle Pecore; la consacrarono e vi misero le sue imposte; continuarono a costruire fino alla torre di Mea, che consacrarono, e fino alla Torre di Hananeel. 016 NEH 003 002 Allato a Eliascib lavorarono gli uomini di Gerico, e allato a loro lavorò Zaccur, figliuolo d’Imri. 016 NEH 003 003 I figliuoli di Senaa costruirono la porta de’ Pesci, ne fecero l’intelaiatura, e vi posero le imposte, le serrature e le sbarre. 016 NEH 003 004 Allato a loro lavoro alle riparazioni Meremoth, figliuolo d’Uria, figliuolo di Hakkots; allato a loro lavoro alle riparazioni Meshullam, figliuolo di Berekia, figliuolo di Mescezabeel; allato a loro lavorò alle riparazioni Tsadok, figliuolo di Baana; 016 NEH 003 005 allato a loro lavorarono alle riparazioni i Tekoiti; ma i principali fra loro non piegarono i loro colli a lavorare all’opera del loro signore. 016 NEH 003 006 Joiada, figliuolo di Paseah, e Meshullam, figliuolo di Besodeia, restaurarono la porta Vecchia; ne fecero l’intelaiatura, e vi posero le imposte, le serrature e le sbarre. 016 NEH 003 007 Allato a loro lavorarono alle riparazioni Melatia, il Gabaonita, Jadon, il Meronothita, e gli uomini di Gabaon e di Mitspa, che dipendevano dalla sede del governatore d’oltre il fiume; 016 NEH 003 008 allato a loro lavorò alle riparazioni Uzziel, figliuolo di Harhaia, di tra gli orefici, e allato a lui lavoro Hanania, di tra i profumieri. Essi lasciarono stare Gerusalemme com’era, fino al muro largo. 016 NEH 003 009 Allato a loro lavorò alle riparazioni Refaia, figliuolo di Hur, capo della metà del distretto di Gerusalemme. 016 NEH 003 010 Allato a loro lavoro alle riparazioni dirimpetto alla sua casa, Jedaia, figliuolo di Harumaf, e allato a lui lavoro Hattush figliuolo di Hashabneia. 016 NEH 003 011 Malkia, figliuolo di Harim, e Hasshub, figliuolo di Pahath-Moab, restaurarono un’altra parte delle mura e la torre de’ Forni. 016 NEH 003 012 Allato a loro lavorò alle riparazioni, con le sue figliuole, Shallum, figliuolo di Hallohesh, capo della metà del distretto di Gerusalemme. 016 NEH 003 013 Hanun e gli abitanti di Zanoah restaurarono la porta della Valle; la costruirono, vi posero le imposte, le serrature e le sbarre. Fecero inoltre mille cubiti di muro fino alla porta del Letame. 016 NEH 003 014 Malkia, figliuolo di Recab, capo del distretto di Beth-Hakkerem restaurò la porta del Letame; la costruì, vi pose le imposte, le serrature, le sbarre. 016 NEH 003 015 Shallum, figliuolo di Col-Hozeh, capo del distretto di Mitspa, restaurò la porta della Sorgente; la costruì, la coperse, vi pose le imposte, le serrature e le sbarre. Fece inoltre il muro del serbatoio di Scelah, presso il giardino del re fino alla scalinata per cui si scende dalla città di Davide. 016 NEH 003 016 Dopo di lui Neemia, figliuolo di Azbuk, capo della metà del distretto di Beth-Zur, lavorò alle riparazioni fin dirimpetto ai sepolcri di Davide, fino al serbatoio ch’era stato costruito, e fino alla casa de’ prodi. 016 NEH 003 017 Dopo di lui lavorarono alle riparazioni i Leviti, sotto Rehum, figliuolo di Bani; e allato a lui lavorò per il suo distretto Hashabia, capo della metà del distretto di Keila. 016 NEH 003 018 Dopo di lui lavorarono alle riparazioni i loro fratelli, sotto Bavvai, figliuolo di Henadad, capo della metà del distretto di Keila; 016 NEH 003 019 e allato a lui Ezer, figliuolo di Jeshua, capo di Mitspa, restaurò un’altra parte delle mura, dirimpetto alla salita dell’arsenale, all’angolo. 016 NEH 003 020 Dopo di lui Baruc, figliuolo di Zaccai, ne restaurò con ardore un’altra parte, dall’angolo fino alla porta della casa di Eliascib, il sommo sacerdote. 016 NEH 003 021 Dopo di lui Meremoth, figliuolo di Uria, figliuolo di Hakkoz, ne restaurò un’altra parte, dalla porta della casa di Eliascib fino all’estremità della casa di Eliascib. 016 NEH 003 022 Dopo di lui lavorarono i sacerdoti che abitavano il contado. 016 NEH 003 023 Dopo di loro Beniamino e Hashub lavorarono dirimpetto alla loro casa. Dopo di loro Azaria, figliuolo di Maaseia, figliuolo di Anania, lavorò presso la sua casa. 016 NEH 003 024 Dopo di lui Binnui, figliuolo di Henadad, restaurò un’altra parte delle mura, dalla casa di Azaria fino allo svolto, e fino all’angolo. 016 NEH 003 025 Palal, figliuolo d’Uzai, lavorò dirimpetto allo svolto e alla torre sporgente dalla casa superiore del re, che da sul cortile della prigione. Dopo di lui lavorò Pedaia, figliuolo di Parosh. 016 NEH 003 026 I Nethinei che abitavano sulla collina, lavorarono, fino dirimpetto alla porta delle Acque, verso oriente, e dirimpetto alla torre sporgente. 016 NEH 003 027 Dopo di loro i Tekoiti ne restaurarono un’altra parte, dirimpetto alla gran torre sporgente e fino al muro della collina. 016 NEH 003 028 I sacerdoti lavorarono alle riparazioni al disopra della porta de’ Cavalli, ciascuno dirimpetto alla propria casa. 016 NEH 003 029 Dopo di loro Tsadok, figliuolo d’Immer, lavorò dirimpetto alla sua casa. Dopo di lui lavorò Scemaia figliuolo di Scecania, guardiano della porta orientale. 016 NEH 003 030 Dopo di lui Hanania, figliuolo di Scelemia, e Hanun, sesto figliuolo di Tsalaf, restaurarono un’altra parte delle mura. Dopo di loro Meshullam, figliuolo di Berekia, lavorò difaccia alla sua camera. 016 NEH 003 031 Dopo di lui Malkja, uno degli orefici, lavorò fino alle case de’ Nethinei e de’ mercanti, dirimpetto alla porta di Hammifkad e fino alla salita dell’angolo. 016 NEH 003 032 E gli orefici e i mercanti lavorarono alle riparazioni fra la salita dell’angolo e la porta delle Pecore. 016 NEH 004 001 Quando Samballat udì che noi edificavamo le mura, si adirò, s’indignò fuor di modo, si fe’ beffe de’ Giudei, 016 NEH 004 002 e disse in presenza de’ suoi fratelli e de’ soldati di Samaria: “Che fanno questi spossati Giudei? Si lasceranno fare? Offriranno sacrifizi? Finiranno in un giorno? Faranno essi rivivere delle pietre sepolte sotto mucchi di polvere e consumate dal fuoco?” 016 NEH 004 003 Tobia l’Ammonita, che gli stava accanto, disse: “Edifichino pure! Se una volpe vi salta su, farà crollare il loro muro di pietra!” 016 NEH 004 004 Ascolta, o Dio nostro, come siamo sprezzati! Fa’ ricadere sul loro capo il loro vituperio, e abbandonali al saccheggio in un paese di schiavitù! 016 NEH 004 005 E non coprire la loro iniquità, e non sia cancellato dal tuo cospetto il loro peccato; poiché t’hanno provocato ad ira in presenza dei costruttori. 016 NEH 004 006 Noi dunque riedificammo le mura che furon da pertutto compiute fino alla metà della loro altezza; e il popolo avea preso a cuore il lavoro. 016 NEH 004 007 Ma quando Samballat, Tobia, gli Arabi, gli Ammoniti e gli Asdodei ebbero udito che la riparazione delle mura di Gerusalemme progrediva, e che le brecce cominciavano a chiudersi, n’ebbero grandissimo sdegno, 016 NEH 004 008 e tutti quanti assieme congiurarono di venire ad attaccare Gerusalemme e a crearvi del disordine. 016 NEH 004 009 Allora noi pregammo l’Iddio nostro, e mettemmo contro di loro delle sentinelle di giorno e di notte per difenderci dai loro attacchi. 016 NEH 004 010 Que’ di Giuda dicevano: “Le forze de’ portatori di pesi vengon meno, e le macerie sono molte; noi non potremo costruir le mura!” 016 NEH 004 011 E i nostri avversari dicevano: “Essi non sapranno e non vedranno nulla, finché noi giungiamo in mezzo a loro; allora li uccideremo, e farem cessare i lavori”. 016 NEH 004 012 E siccome i Giudei che dimoravano vicino a loro vennero dieci volte a riferirci la cosa da tutti i luoghi di loro provenienza, 016 NEH 004 013 io, nelle parti più basse del posto, dietro le mura, in luoghi aperti, disposi il popolo per famiglie, con le loro spade le loro lance, i loro archi. 016 NEH 004 014 E, dopo aver tutto ben esaminato, mi levai, e dissi ai notabili, ai magistrati e al resto del popolo: “Non li temete! Ricordatevi del Signore, grande e tremendo; e combattete per i vostri fratelli, per i vostri figliuoli e figliuole, per le vostre mogli e per le vostre case!” 016 NEH 004 015 Quando i nostri nemici udirono ch’eravamo informati della cosa, Iddio frustrò il loro disegno, e noi tutti tornammo alle mura, ognuno al suo lavoro. 016 NEH 004 016 Da quel giorno, la metà de’ miei servi lavorava, e l’altra metà stava armata di lance, di scudi, d’archi, di corazze; e i capi eran dietro a tutta la casa di Giuda. 016 NEH 004 017 Quelli che costruivan le mura e quelli che portavano o caricavano i pesi, con una mano lavoravano, e con l’altra tenevano la loro arma; 016 NEH 004 018 e tutti i costruttori, lavorando, portavan ciascuno la spada cinta ai fianchi. Il trombettiere stava accanto a me. 016 NEH 004 019 E io dissi ai notabili, ai magistrati e al resto del popolo: “L’opera è grande ed estesa, e noi siamo sparsi sulle mura, e distanti l’uno dall’altro. 016 NEH 004 020 Dovunque udrete il suon della tromba, quivi raccoglietevi presso di noi; l’Iddio nostro combatterà per noi”. 016 NEH 004 021 Così continuavamo i lavori, mentre la metà della mia gente teneva impugnata la lancia, dallo spuntar dell’alba all’apparir delle stelle. 016 NEH 004 022 In quel medesimo tempo, io dissi al popolo: Ciascuno di voi resti la notte dentro Gerusalemme coi suoi servi, per far con noi la guardia durante la notte e riprendere il lavoro di giorno”. 016 NEH 004 023 Io poi, i miei fratelli, i miei servi e gli uomini di guardia che mi seguivano, non ci spogliavamo; ognuno avea l’arma a portata di mano. 016 NEH 005 001 Or si levò un gran lamento da parte di que’ del popolo e delle loro mogli contro ai Giudei, loro fratelli. 016 NEH 005 002 Ve n’eran che dicevano: “Noi, i nostri figliuoli e le nostre figliuole siamo numerosi; ci si dia del grano perché possiam mangiare e vivere!” 016 NEH 005 003 Altri dicevano: “Impegnamo i nostri campi, le nostre vigne e le nostre case per assicurarci del grano durante la carestia!” 016 NEH 005 004 Altri ancora dicevano: “Noi abbiam preso del danaro a imprestito sui nostri campi e sulle nostre vigne per pagare il tributo del re. 016 NEH 005 005 Ora la nostra carne è come la carne de’ nostri fratelli, i nostri figliuoli son come i loro figliuoli; ed ecco che dobbiam sottoporre i nostri figliuoli e le nostre figliuole alla schiavitù, e alcune delle nostre figliuole son già ridotte schiave; e noi non possiamo farci nulla, giacché i nostri campi e le nostre vigne sono in mano d’altri”. 016 NEH 005 006 Quand’udii i loro lamenti e queste parole, io m’indignai forte. 016 NEH 005 007 E, dopo matura riflessione, ripresi aspramente i notabili e i magistrati, e dissi loro: “Come! voi prestate su pegno ai vostri fratelli?” E convocai contro di loro una grande raunanza, 016 NEH 005 008 e dissi loro: “Noi, secondo la nostra possibilità, abbiamo riscattato i nostri fratelli Giudei che s’eran venduti ai pagani; e voi stessi vendereste i vostri fratelli, ed essi si venderebbero a noi!” Allora quelli si tacquero, e non seppero che rispondere. 016 NEH 005 009 Io dissi pure: “Quello che voi fate non è ben fatto. Non dovreste voi camminare nel timore del nostro Dio per non essere oltraggiati dai pagani nostri nemici? 016 NEH 005 010 Anch’io e i miei fratelli e i miei servi abbiam dato loro in prestito danaro e grano. Vi prego condoniamo loro questo debito! 016 NEH 005 011 Rendete loro oggi i loro campi, le loro vigne, i loro uliveti e le loro case, e la centesima del danaro, del grano, del vino e dell’olio, che avete esatto da loro come interesse”. 016 NEH 005 012 Quelli risposero: “Restituiremo tutto, e non domanderemo più nulla da loro; faremo come tu dici”. Allora chiamai i sacerdoti, e in loro presenza li feci giurare che avrebbero mantenuta la promessa. 016 NEH 005 013 Io scossi inoltre il mio mantello, e dissi: “Così scuota Iddio dalla sua casa e dai suoi beni chiunque non avrà mantenuto questa promessa, e così sia egli scosso e resti senza nulla!” E tutta la raunanza disse: “Amen!” E celebrarono l’Eterno. E il popolo mantenne la promessa. 016 NEH 005 014 Di più, dal giorno che il re mi stabilì loro governatore nel paese di Giuda, dal ventesimo anno fino al trentaduesimo anno del re Artaserse, durante dodici anni, io e i miei fratelli non mangiammo della provvisione assegnata al governatore. 016 NEH 005 015 I governatori che mi avean preceduto aveano gravato il popolo, ricevendone pane e vino oltre a quaranta sicli d’argento; perfino i loro servi angariavano il popolo; ma io non ho fatto così, perché ho avuto timor di Dio. 016 NEH 005 016 Anzi ho messo mano ai lavori di riparazione di queste mura, e non abbiamo comprato verun campo, e tutta la mia gente s’è raccolta là a lavorare. 016 NEH 005 017 E avevo alla mia mensa centocinquanta uomini, Giudei e magistrati, oltre quelli che venivano a noi dalle nazioni circonvicine. 016 NEH 005 018 E quel che mi si preparava per ogni giorno era un bue, sei capri scelti di bestiame minuto, e dell’uccellame; e ogni dieci giorni si preparava ogni sorta di vini in abbondanza; e, nondimeno, io non ho mai chiesta la provvisione assegnata al governatore, perché il popolo era già gravato abbastanza a motivo de’ lavori. 016 NEH 005 019 O mio Dio, ricordati, per farmi del bene, di tutto quello che ho fatto per questo popolo. 016 NEH 006 001 Or quando Samballat e Tobia e Ghescem, l’Arabo, e gli altri nostri nemici ebbero udito che io avevo riedificate le mura e che non c’era più rimasta alcuna breccia quantunque allora io non avessi ancora messe le imposte alle porte 016 NEH 006 002 Samballat e Ghescem mi mandarono a dire: “Vieni, e troviamoci assieme in uno dei villaggi della valle di Ono”. Or essi pensavano a farmi del male. 016 NEH 006 003 E io inviai loro dei messi per dire: “Io sto facendo un gran lavoro, e non posso scendere. Perché il lavoro rimarrebb’egli sospeso mentr’io lo lascerei per scendere da voi?” 016 NEH 006 004 Essi mandarono quattro volte a dirmi la stessa cosa, e io risposi loro nello stesso modo. 016 NEH 006 005 Allora Samballat mi mandò a dire la stessa cosa la quinta volta per mezzo del suo servo che aveva in mano una lettera aperta, 016 NEH 006 006 nella quale stava scritto: “Corre voce fra queste genti, e Gashmu l’afferma, che tu e i Giudei meditate di ribellarvi; e che perciò tu ricostruisci le mura; e, stando a quel che si dice, tu diventeresti loro re, 016 NEH 006 007 e avresti perfino stabiliti de’ profeti per far la tua proclamazione a Gerusalemme, dicendo: V’è un re in Giuda! Or questi discorsi saranno riferiti al re. Vieni dunque, e consultiamoci assieme”. 016 NEH 006 008 Ma io gli feci rispondere: “Le cose non stanno come tu dici, ma sei tu che le inventi!” 016 NEH 006 009 Perché tutta quella gente ci voleva impaurire e diceva: “Le loro mani si rilasseranno e il lavoro non si farà più”. Ma tu, o Dio, fortifica ora le mie mani! 016 NEH 006 010 Ed io andai a casa di Scemaia, figliuolo di Delaia, figliuolo di Mehetabeel, che s’era quivi rinchiuso; ed egli mi disse: “Troviamoci assieme nella casa di Dio, dentro al tempio, e chiudiamo le porte del tempio; poiché coloro verranno ad ucciderti, e verranno a ucciderti di notte”. 016 NEH 006 011 Ma io risposi: “Un uomo come me si dà egli alla fuga? E un uomo qual son io potrebb’egli entrare nel tempio e vivere? No, io non v’entrerò”. 016 NEH 006 012 E io compresi ch’ei non era mandato da Dio, ma avea pronunziata quella profezia contro di me, perché Tobia e Samballat l’aveano pagato. 016 NEH 006 013 E l’aveano pagato per impaurirmi e indurmi ad agire a quel modo e a peccare, affin di aver materia da farmi una cattiva riputazione e da coprirmi d’onta. 016 NEH 006 014 O mio Dio, ricordati di Tobia, di Samballat, e di queste loro opere! Ricordati anche della profetessa Noadia e degli altri profeti che han cercato di spaventarmi! 016 NEH 006 015 Or le mura furon condotte a fine il venticinquesimo giorno di Elul, in cinquantadue giorni. 016 NEH 006 016 E quando tutti i nostri nemici l’ebber saputo, tutte le nazioni circonvicine furon prese da timore, e restarono grandemente avvilite ai loro propri occhi perché riconobbero che quest’opera s’era compiuta con l’aiuto del nostro Dio. 016 NEH 006 017 In que’ giorni, anche de’ notabili di Giuda mandavano frequenti lettere a Tobia, e ne ricevevano da Tobia, 016 NEH 006 018 giacché molti in Giuda gli eran legati per giuramento perch’egli era genero di Scecania figliuolo di Arah, e Johanan, suo figliuolo, avea sposata la figliuola di Meshullam, figliuolo di Berekia. 016 NEH 006 019 Essi dicevan del bene di lui perfino in presenza mia, e gli riferivan le mie parole. E Tobia mandava lettere per impaurirmi. 016 NEH 007 001 Or quando le mura furon riedificate ed io ebbi messo a posto le porte, e i portinai, i cantori e i Leviti furono stabiliti nei loro uffici, 016 NEH 007 002 io detti il comando di Gerusalemme ad Hanani, mio fratello, e ad Hanania governatore del castello, perch’era un uomo fedele e timorato di Dio più di tanti altri. 016 NEH 007 003 E dissi loro: “Le porte di Gerusalemme non s’aprano finché il sole scotti; e mentre le guardie saranno ancora al loro posto, si chiudano e si sbarrino le porte; e si stabiliscano per far la guardia, gli abitanti di Gerusalemme, ciascuno al suo turno e ciascuno davanti alla propria casa”. 016 NEH 007 004 Or la città era spaziosa e grande; ma dentro v’era poca gente, e non vi s’eran fabbricate case. 016 NEH 007 005 E il mio Dio mi mise in cuore di radunare i notabili, i magistrati e il popolo, per farne il censimento. E trovai il registro genealogico di quelli ch’eran tornati dall’esilio la prima volta, e vi trovai scritto quanto segue: 016 NEH 007 006 Questi son quei della provincia che tornarono dalla cattività; quelli che Nebucadnetsar, re di Babilonia, avea menati in cattività, e che tornarono a Gerusalemme e in Giuda, ciascuno nella sua città. 016 NEH 007 007 Essi tornarono con Zorobabele, Jeshua, Nehemia, Azaria, Raamia, Nahamani, Mardocheo, Bilshan, Mispereth, Bigvai, Nehum e Baana. Censimento degli uomini del popolo d’Israele: 016 NEH 007 008 Figliuoli di Parosh, duemila centosettantadue. 016 NEH 007 009 Figliuoli di Scefatia, trecentosettantadue. 016 NEH 007 010 Figliuoli di Ara, seicento cinquantadue. 016 NEH 007 011 Figliuoli di Pahath-Moab, dei figliuoli di Jeshua e di Joab, duemila ottocentodiciotto. 016 NEH 007 012 Figliuoli di Elam, mille duecentocinquanta quattro. 016 NEH 007 013 Figliuoli di Zattu, ottocentoquaranta cinque. 016 NEH 007 014 Figliuoli di Zaccai, settecentosessanta. 016 NEH 007 015 Figliuoli di Binnui, seicento quarantotto. 016 NEH 007 016 Figliuoli di Bebai, seicento ventotto. 016 NEH 007 017 Figliuoli di Azgad, duemila trecento ventidue. 016 NEH 007 018 Figliuoli di Adonikam, seicento sessantasette. 016 NEH 007 019 Figliuoli di Bigvai, duemila sessantasette. 016 NEH 007 020 Figliuoli di Adin, seicento cinquantacinque. 016 NEH 007 021 Figliuoli di Ater, della famiglia d’Ezechia, novantotto. 016 NEH 007 022 Figliuoli di Hashum, trecentoventotto. 016 NEH 007 023 Figliuoli di Bezai, trecento ventiquattro. 016 NEH 007 024 Figliuoli di Harif, centododici. 016 NEH 007 025 Figliuoli di Gabaon, novantacinque. 016 NEH 007 026 Uomini di Bethlehem e di Netofa, centottantotto. 016 NEH 007 027 Uomini di Anathoth, centoventotto. 016 NEH 007 028 Uomini di Beth-Azmaveth, quarantadue. 016 NEH 007 029 Uomini di Kiriath-Jearim, di Kefira e di Beeroth, settecentoquarantatre. 016 NEH 007 030 Uomini di Rama e di Gheba, seicentoventuno. 016 NEH 007 031 Uomini di Micmas, centoventidue. 016 NEH 007 032 Uomini di Bethel e d’Ai, centoventitre. 016 NEH 007 033 Uomini d’un altro Nebo, cinquantadue. 016 NEH 007 034 Figliuoli d’un altro Elam, mille duecentocinquanta quattro. 016 NEH 007 035 Figliuoli di Harim, trecentoventi. 016 NEH 007 036 Figliuoli di Gerico, trecento quarantacinque. 016 NEH 007 037 Figliuoli di Lod, di Hadid e d’Ono, settecentoventuno. 016 NEH 007 038 Figliuoli di Senaa, tremila novecentotrenta. 016 NEH 007 039 Sacerdoti: figliuoli di Jedaia, della casa di Jeshua, novecento sessantatre. 016 NEH 007 040 Figliuoli di Immer, mille cinquantadue. 016 NEH 007 041 Figliuoli di Pashur, mille duecento quarantasette. 016 NEH 007 042 Figliuoli di Harim, mille diciassette. 016 NEH 007 043 Leviti: figliuoli di Jeshua e di Kadmiel, de’ figliuoli di Hodeva, settantaquattro. 016 NEH 007 044 Cantori: figliuoli di Asaf, cento quarantotto. 016 NEH 007 045 Portinai: figliuoli di Shallum, figliuoli di Ater, figliuoli di Talmon, figliuoli di Akkub, figliuoli di Hatita, figliuoli di Shobai, centotrentotto. 016 NEH 007 046 Nethinei: figliuoli di Tsiha, figliuoli di Hasufa, figliuoli di Tabbaoth, 016 NEH 007 047 figliuoli di Keros, figliuoli di Sia, figliuoli di Padon, 016 NEH 007 048 figliuoli di Lebana, figliuoli di Hagaba, figliuoli di Salmai, 016 NEH 007 049 figliuoli di Hanan, figliuoli di Ghiddel, figliuoli di Gahar, 016 NEH 007 050 figliuoli di Reaia, figliuoli di Retsin, figliuoli di Nekoda, 016 NEH 007 051 figliuoli di Gazzam, figliuoli di Uzza, figliuoli di Paseah, 016 NEH 007 052 figliuoli di Besai, figliuoli di Meunim, figliuoli di Nefiscesim, 016 NEH 007 053 figliuoli di Bakbuk, figliuoli di Hakufa, figliuoli di Harhur, 016 NEH 007 054 figliuoli di Bazlith, figliuoli di Mehida, figliuoli di Harsha, 016 NEH 007 055 figliuoli di Barkos, figliuoli di Sisera, figliuoli di Temah, 016 NEH 007 056 figliuoli di Netsiah, figliuoli di Hatifa. 016 NEH 007 057 Figliuoli dei servi di Salomone: figliuoli di Sotai, figliuoli di Sofereth, figliuoli di Perida, 016 NEH 007 058 figliuoli di Jala, figliuoli di Darkon, figliuoli di Ghiddel, 016 NEH 007 059 figliuoli di Scefatia, figliuoli di Hattil, figliuoli di Pokereth-Hatsebaim, figliuoli di Amon. 016 NEH 007 060 Totale dei Nethinei e de’ figliuoli de’ servi di Salomone, trecentonovantadue. 016 NEH 007 061 Ed ecco quelli che tornarono da Tel-Melah, da Tel-Harsha, da Kerub-Addon e da Immer, e che non avean potuto stabilire la loro genealogia patriarcale per dimostrare ch’erano Israeliti: 016 NEH 007 062 figliuoli di Delaia, figliuoli di Tobia, figliuoli di Nekoda, seicento quarantadue. 016 NEH 007 063 Di tra i sacerdoti: figliuoli di Habaia, figliuoli di Hakkots, figliuoli di Barzillai, il quale avea sposato una delle figliuole di Barzillai, il Galaadita, e fu chiamato col nome loro. 016 NEH 007 064 Questi cercarono i loro titoli genealogici, ma non li trovarono, e furon quindi esclusi, come impuri, dal sacerdozio; 016 NEH 007 065 e il governatore disse loro di non mangiare cose santissime finché non si presentasse un sacerdote per consultar Dio con l’Urim e il Thummim. 016 NEH 007 066 La raunanza, tutt’assieme, noverava quarantaduemila trecentosessanta persone, 016 NEH 007 067 senza contare i loro servi e le loro serve, che ammontavano a settemila trecento trentasette. Avevan pure duecento quarantacinque cantori e cantatrici. 016 NEH 007 068 Avevano settecento trentasei cavalli, duecento quarantacinque muli, 016 NEH 007 069 quattrocento trentacinque cammelli, seimila settecentoventi asini. 016 NEH 007 070 Alcuni dei capi famiglia offriron dei doni per l’opera. Il governatore diede al tesoro mille dariche d’oro, cinquanta coppe, cinquecentotrenta vesti sacerdotali. 016 NEH 007 071 E tra i capi famiglia ve ne furono che dettero al tesoro dell’opera ventimila dariche d’oro e duemila duecento mine d’argento. 016 NEH 007 072 Il resto del popolo dette ventimila dariche d’oro, duemila mine d’argento e sessantasette vesti sacerdotali. 016 NEH 007 073 I sacerdoti, i Leviti i portinai, i cantori, la gente del popolo, i Nethinei e tutti gl’Israeliti si stabilirono nelle loro città. 016 NEH 008 001 Come fu giunto il settimo mese, e i figliuoli d’Israele si furono stabiliti nelle loro città, tutto il popolo si radunò come un sol uomo sulla piazza ch’è davanti alla porta delle Acque, e disse a Esdra, lo scriba, che portasse il libro della legge di Mosè che l’Eterno avea data a Israele. 016 NEH 008 002 E il primo giorno del settimo mese, il sacerdote Esdra portò la legge davanti alla raunanza, composta d’uomini, di donne e di tutti quelli ch’eran capaci d’intendere. 016 NEH 008 003 E lesse il libro sulla piazza ch’è davanti alla porta delle Acque, dalla mattina presto fino a mezzogiorno, in presenza degli uomini, delle donne, e di quelli ch’eran capaci d’intendere; e tutto il popolo teneva tese le orecchie a sentire il libro della legge. 016 NEH 008 004 Esdra, lo scriba, stava sopra una tribuna di legno, ch’era stata fatta apposta, e accanto a lui stavano, a destra, Mattithia, Scema, Anania, Uria, Hilkia e Maaseia; a sinistra, Pedaia, Mishael, Malkia, Hashum, Hashbaddana, Zaccaria e Meshullam. 016 NEH 008 005 Esdra aprì il libro in presenza di tutto il popolo, poiché stava in luogo più eminente; e, com’ebbe aperto il libro, tutto il popolo s’alzò in piedi. 016 NEH 008 006 Esdra benedisse l’Eterno, l’Iddio grande, e tutto il popolo rispose: “Amen, amen”, alzando le mani; e s’inchinarono, e si prostrarono con la faccia a terra dinanzi all’Eterno. 016 NEH 008 007 Jeshua, Bani, Scerebia, Jamin, Akkub, Shabbethai, Hodia, Maaseia, Kelita, Azaria, Jozabad, Hanan, Pelaia e gli altri Leviti spiegavano la legge al popolo, e il popolo stava in piedi al suo posto. 016 NEH 008 008 Essi leggevano nel libro della legge di Dio distintamente; e ne davano il senso, per far capire ai popolo quel che s’andava leggendo. 016 NEH 008 009 Nehemia, ch’era il governatore, Esdra, sacerdote e scriba, e i Leviti che ammaestravano il popolo, dissero a tutto il popolo: “Questo giorno è consacrato all’Eterno, al vostro Dio; non fate cordoglio e non piangete!” Poiché tutto il popolo piangeva, ascoltando le parole della legge. 016 NEH 008 010 Poi Nehemia disse loro: “Andate, mangiate vivande grasse e bevete vini dolci, e mandate delle porzioni a quelli che nulla hanno di preparato per loro; perché questo giorno è consacrato al Signor nostro; non v’attristate; perché il gaudio dell’Eterno è la vostra forza”. 016 NEH 008 011 I Leviti facevano far silenzio a tutto il popolo, dicendo: “Tacete, perché questo giorno è santo; non v’attristate!” 016 NEH 008 012 E tutto il popolo se n’andò a mangiare, a bere, a mandar porzioni ai poveri, e a far gran festa, perché aveano intese le parole ch’erano state loro spiegate. 016 NEH 008 013 Il secondo giorno, i capi famiglia di tutto il popolo, i sacerdoti e i Leviti si raunarono presso Esdra, lo scriba, per esaminare le parole della legge. 016 NEH 008 014 E trovarono scritto nella legge che l’Eterno avea data per mezzo di Mosè, che i figliuoli d’Israele doveano dimorare in capanne durante la festa del settimo mese, 016 NEH 008 015 e che in tutte le loro città e in Gerusalemme si dovea pubblicar questo bando: “Andate al monte, e portatene rami d’ulivo, rami d’ulivastro, rami di mirto, rami di palma e rami d’alberi ombrosi, per fare delle capanne, come sta scritto”. 016 NEH 008 016 Allora il popolo andò fuori, portò i rami, e si fecero ciascuno la sua capanna sul tetto della propria casa, nei loro cortili, nei cortili della casa di Dio, sulla piazza della porta delle Acque, e sulla piazza della porta d’Efraim. 016 NEH 008 017 Così tutta la raunanza di quelli ch’eran tornati dalla cattività si fece delle capanne, e dimorò nelle capanne. Dal tempo di Giosuè, figliuolo di Nun, fino a quel giorno, i figliuoli d’Israele non avean più fatto nulla di simile. E vi fu grandissima allegrezza. 016 NEH 008 018 Ed Esdra fece la lettura del libro della legge di Dio ogni giorno, dal primo all’ultimo; la festa si celebrò durante sette giorni, e l’ottavo vi fu solenne raunanza, com’è ordinato. 016 NEH 009 001 Or il ventiquattresimo giorno dello stesso mese, i figliuoli d’Israele si radunarono, vestiti di sacco e coperti di terra, per celebrare un digiuno. 016 NEH 009 002 Quelli che appartenevano alla progenie d’Israele si separarono da tutti gli stranieri, si presentarono dinanzi a Dio, e confessarono i loro peccati e le iniquità dei loro padri. 016 NEH 009 003 S’alzarono in piè nel posto dove si trovavano, e fu fatta la lettura del libro della legge dell’Eterno, del loro Dio, per un quarto del giorno; e per un altro quarto essi fecero la confessione de’ peccati, e si prostrarono davanti all’Eterno, al loro Dio. 016 NEH 009 004 Jeshua, Bani, Kadmiel, Scebania, Bunni, Scerebia, Bani e Kenani salirono sulla tribuna dei Leviti e gridarono ad alta voce all’Eterno, al loro Dio. 016 NEH 009 005 E i Leviti Jeshua, Kadmiel, Bani, Hashabneia, Scerebia, Hodia, Scebania e Pethahia dissero: “Levatevi e benedite l’Eterno, il vostro Dio, d’eternità in eternità! Si benedica il nome tuo glorioso, ch’è esaltato al disopra d’ogni benedizione e d’ogni lode! 016 NEH 009 006 Tu, tu solo sei l’Eterno! tu hai fatto i cieli, i cieli de’ cieli e tutto il loro esercito, la terra e tutto ciò che sta sovr’essa, i mari e tutto ciò ch’è in essi, e tu fai vivere tutte queste cose, e l’esercito de’ cieli t’adora. 016 NEH 009 007 Tu sei l’Eterno, l’Iddio che scegliesti Abramo, lo traesti fuori da Ur de’ Caldei, e gli desti il nome d’Abrahamo; 016 NEH 009 008 tu trovasti il cuor suo fedele davanti a te, e fermasti con lui un patto, promettendogli di dare alla sua progenie il paese de’ Cananei, degli Hittei, degli Amorei, de’ Ferezei, de’ Gebusei e de’ Ghirgasei; tu hai mantenuta la tua parola, perché sei giusto. 016 NEH 009 009 Tu vedesti l’afflizione de’ nostri padri in Egitto e udisti il loro grido presso il mar Rosso; 016 NEH 009 010 e operasti miracoli e prodigi contro Faraone, contro tutti i suoi servi, contro tutto il popolo del suo paese, perché sapevi ch’essi aveano trattato i nostri padri con prepotenza; e ti facesti un nome com’è quello che hai al dì d’oggi. 016 NEH 009 011 E fendesti il mare davanti a loro, sì che passarono per mezzo al mare sull’asciutto; e quelli che l’inseguivano tu li precipitasti nell’abisso, come una pietra in fondo ad acque potenti. 016 NEH 009 012 E li conducesti di giorno con una colonna di nuvola, e di notte con una colonna di fuoco per rischiarar loro la via per la quale dovean camminare. 016 NEH 009 013 E scendesti sul monte Sinai e parlasti con loro dal cielo e desti loro prescrizioni giuste e leggi di verità, buoni precetti e buoni comandamenti; 016 NEH 009 014 e facesti loro conoscere il tuo santo sabato, e desti loro comandamenti, precetti e una legge per mezzo di Mosè, tuo servo; 016 NEH 009 015 e desti loro pane dal cielo quand’erano affamati, e facesti scaturire acqua dalla rupe quand’erano assetati, e dicesti loro che andassero a prender possesso del paese che avevi giurato di dar loro. 016 NEH 009 016 Ma essi, i nostri padri, si condussero con superbia, indurarono le loro cervici, e non ubbidirono ai tuoi comandamenti; 016 NEH 009 017 rifiutarono d’ubbidire, e non si ricordarono delle maraviglie che tu avevi fatte a pro loro; indurarono le loro cervici; e, nella loro ribellione, si vollero dare un capo per tornare alla loro schiavitù. Ma tu sei un Dio pronto a perdonare, misericordioso, pieno di compassione, lento all’ira e di gran benignità, e non li abbandonasti. 016 NEH 009 018 Neppure quando si fecero un vitello di getto e dissero: Ecco il tuo Dio che t’ha tratto fuori dall’Egitto! e t’oltraggiarono gravemente, 016 NEH 009 019 tu nella tua immensa misericordia, non li abbandonasti nel deserto: la colonna di nuvola che stava su loro non cessò di guidarli durante il giorno per il loro cammino, e la colonna di fuoco non cessò di rischiarar loro la via per la quale doveano camminare. 016 NEH 009 020 E desti loro il tuo buono spirito per istruirli, e non rifiutasti la tua manna alle loro bocche, e desti loro dell’acqua quand’erano assetati. 016 NEH 009 021 Per quarant’anni li sostentasti nel deserto, e non mancò loro nulla; le loro vesti non si logorarono e i loro piedi non si gonfiarono. 016 NEH 009 022 E desti loro regni e popoli, e li spartisti fra loro per contrade; ed essi possedettero il paese di Sihon, cioè il paese del re di Heshbon, e il paese di Og re di Bashan. 016 NEH 009 023 E moltiplicasti i loro figliuoli come le stelle del cielo, e li introducesti nel paese in cui avevi detto ai padri loro che li faresti entrare per possederlo. 016 NEH 009 024 E i loro figliuoli v’entrarono e presero possesso del paese; tu umiliasti dinanzi a loro i Cananei che abitavano il paese, e li desti nelle loro mani coi loro re e coi popoli del paese, perché li trattassero come loro piaceva. 016 NEH 009 025 Ed essi s’impadronirono di città fortificate e d’una terra fertile, e possedettero case piene d’ogni bene, cisterne bell’e scavate, vigne, uliveti, alberi fruttiferi in abbondanza, e mangiarono e si saziarono e ingrassarono e vissero in delizie, per la tua gran bontà. 016 NEH 009 026 Ma essi furon disubbidienti, si ribellarono contro di te, si gettaron la tua legge dietro le spalle, uccisero i tuoi profeti che li scongiuravano di tornare a te, e t’oltraggiarono gravemente. 016 NEH 009 027 Perciò tu li desti nelle mani de’ loro nemici, che li oppressero; ma al tempo della loro distretta essi gridarono a te, e tu li esaudisti dal cielo; e, nella tua immensa misericordia, tu desti loro de’ liberatori, che li salvarono dalle mani dei loro nemici. 016 NEH 009 028 Ma quando aveano riposo, ricominciavano a fare il male dinanzi a te; perciò tu li abbandonavi nelle mani dei loro nemici, i quali diventavan loro dominatori; poi, quando ricominciavano a gridare a te, tu li esaudivi dal cielo; e così, nella tua misericordia, più volte li salvasti. 016 NEH 009 029 Tu li scongiuravi per farli tornare alla tua legge; ma essi s’inorgoglivano e non ubbidivano ai tuoi comandamenti, peccavano contro le tue prescrizioni che fanno vivere chi le mette in pratica; la loro spalla rifiutava il giogo, essi induravano le loro cervici e non voleano ubbidire. 016 NEH 009 030 E pazientasti con essi molti anni, e li scongiurasti per mezzo del tuo spirito e per bocca de’ tuoi profeti; ma essi non vollero prestare orecchio, e tu li desti nelle mani de’ popoli de’ paesi stranieri. 016 NEH 009 031 Però, nella tua immensa compassione, tu non li sterminasti del tutto, e non li abbandonasti, perché sei un Dio clemente e misericordioso. 016 NEH 009 032 Ora dunque, o Dio nostro, Dio grande, potente e tremendo, che mantieni il patto e la misericordia, non paian poca cosa agli occhi tuoi tutte queste afflizioni che son piombate addosso a noi, ai nostri re, ai nostri capi, ai nostri sacerdoti, ai nostri profeti, ai nostri padri, a tutto il tuo popolo, dal tempo dei re d’Assiria al dì d’oggi. 016 NEH 009 033 Tu sei stato giusto in tutto quello che ci è avvenuto, poiché tu hai agito fedelmente, mentre noi ci siam condotti empiamente. 016 NEH 009 034 I nostri re, i nostri capi, i nostri sacerdoti, i nostri padri non hanno messa in pratica la tua legge e non hanno ubbidito né ai comandamenti né agli ammonimenti coi quali tu li scongiuravi. 016 NEH 009 035 Ed essi, mentre godevano del loro regno, dei grandi benefizi che tu largivi loro e del vasto e fertile paese che tu avevi messo a loro disposizione, non ti servirono e non abbandonarono le loro opere malvage. 016 NEH 009 036 E oggi eccoci schiavi! eccoci schiavi nel paese che tu desti ai nostri padri, perché ne mangiassero i frutti e ne godessero i beni. 016 NEH 009 037 Ed esso moltiplica i suoi prodotti per i re ai quali tu ci hai sottoposti a cagion dei nostri peccati, e che son padroni dei nostri corpi e del nostro bestiame a loro talento; e noi siamo in gran distretta”. 016 NEH 009 038 A motivo di tutto questo, noi fermammo un patto stabile e lo mettemmo per iscritto; e i nostri capi, i nostri Leviti e i nostri sacerdoti vi apposero il loro sigillo. 016 NEH 010 001 Quelli che v’apposero il loro sigillo furono i seguenti: Nehemia, il governatore, figliuolo di Hacalia, e Sedecia, 016 NEH 010 002 Seraia, Azaria, Geremia, 016 NEH 010 003 Pashur, Amaria, Malkija, 016 NEH 010 004 Hattush, Scebania, Malluc, 016 NEH 010 005 Harim, Meremoth, Obadia, 016 NEH 010 006 Daniele, Ghinnethon, Baruc, 016 NEH 010 007 Meshullam, Abija, Mijamin, 016 NEH 010 008 Maazia, Bilgai, Scemaia. Questi erano sacerdoti. 016 NEH 010 009 Leviti: Jeshua, figliuolo di Azania, Binnui de’ figliuoli di Henadad, Kadmiel, 016 NEH 010 010 e i loro fratelli Scebania, Hodia, 016 NEH 010 011 Kelita, Pelaia, Hanan, Mica, 016 NEH 010 012 Rehob, Hashabia, Zaccur, Scerebia, 016 NEH 010 013 Scebania, Hodia, Bani, Beninu. 016 NEH 010 014 Capi del popolo: Parosh, Pahath-Moab, Elam, Zattu, Bani, 016 NEH 010 015 Bunni, Azgad, 016 NEH 010 016 Bebai, Adonia, Bigvai, Adin, 016 NEH 010 017 Ater, Ezechia, Azzur, 016 NEH 010 018 Hodia, Hashum, 016 NEH 010 019 Betsai, Harif, Anatoth, 016 NEH 010 020 Nebai, Magpiash, Meshullam, 016 NEH 010 021 Hezir, Mescezabeel, Tsadok, 016 NEH 010 022 Jaddua, Pelatia, Hanan, Anaia, 016 NEH 010 023 Hosea, Hanania, Hasshub, 016 NEH 010 024 Hallohesh, Pilha, Shobek, 016 NEH 010 025 Rehum, Hashabna, Maaseia, 016 NEH 010 026 Ahiah, Hanan, Anan, 016 NEH 010 027 Malluc, Harim, Baana. 016 NEH 010 028 Il resto del popolo, i sacerdoti, i Leviti, i portinai, i cantori, i Nethinei e tutti quelli che s’eran separati dai popoli dei paesi stranieri per aderire alla legge di Dio, le loro mogli, i loro figliuoli e le loro figliuole, tutti quelli che aveano conoscimento e intelligenza, 016 NEH 010 029 s’unirono ai loro fratelli più ragguardevoli tra loro, e s’impegnarono con esecrazione e giuramento a camminare nella legge di Dio data per mezzo di Mosè servo di Dio, ad osservare e mettere in pratica tutti i comandamenti dell’Eterno, del Signor nostro, le sue prescrizioni e le sue leggi, 016 NEH 010 030 a non dare le nostre figliuole ai popoli del paese e a non prendere le figliuole loro per i nostri figliuoli, 016 NEH 010 031 a non comprar nulla in giorno di sabato o in altro giorno sacro, dai popoli che portassero a vendere in giorno di sabato qualsivoglia sorta di merci o di derrate, a lasciare in riposo la terra ogni settimo anno, e a non esigere il pagamento di verun debito. 016 NEH 010 032 C’imponemmo pure per legge di dare ogni anno il terzo d’un siclo per il servizio della casa del nostro Dio, 016 NEH 010 033 per i pani della presentazione, per l’oblazione perpetua, per l’olocausto perpetuo dei sabati, dei noviluni, delle feste, per le cose consacrate, per i sacrifizi d’espiazione a pro d’Israele, e per tutta l’opera della casa del nostro Dio; 016 NEH 010 034 e tirando a sorte, noi sacerdoti, Leviti e popolo, regolammo quel che concerne l’offerta delle legna, affin di portarle, secondo le nostre case patriarcali alla casa del nostro Dio, a tempi fissi, anno per anno, perché bruciassero sull’altare dell’Eterno, del nostro Dio, come sta scritto nella legge; 016 NEH 010 035 e c’impegnammo a portare ogni anno nella casa dell’Eterno le primizie del nostro suolo e le primizie d’ogni frutto di qualunque albero, 016 NEH 010 036 come anche i primogeniti de’ nostri figliuoli e del nostro bestiame conforme sta scritto nella legge, e i primogeniti delle nostre mandre e de’ nostri greggi per presentarli nella casa del nostro Dio ai sacerdoti che fanno il servizio nella casa del nostro Dio. 016 NEH 010 037 E c’impegnammo pure di portare ai sacerdoti nelle camere della casa del nostro Dio, le primizie della nostra pasta, le nostre offerte prelevate, le primizie de’ frutti di qualunque albero, del vino e dell’olio, di dare la decima delle rendite del nostro suolo ai Leviti, i quali debbon prendere essi stessi queste decime in tutti i luoghi da noi coltivati. 016 NEH 010 038 E un sacerdote, figliuolo d’Aaronne, sarà coi Leviti quando preleveranno le decime; e i Leviti porteranno la decima della decima alla casa del nostro Dio nelle stanze che servono di magazzino, 016 NEH 010 039 poiché in quelle stanze i figliuoli d’Israele e i figliuoli di Levi debbon portare l’offerta prelevata sul frumento, sul vino e sull’olio; quivi sono gli utensili del santuario, i sacerdoti che fanno il servizio, i portinai e i cantori. Noi c’impegnammo così a non abbandonare la casa del nostro Dio. 016 NEH 011 001 I capi del popolo si stabilirono a Gerusalemme; il resto del popolo tirò a sorte per farne venire uno su dieci ad abitar Gerusalemme, la città santa; gli altri nove doveano rimanere nelle altre città. 016 NEH 011 002 E il popolo benedisse tutti quelli che s’offrirono volenterosamente d’abitare in Gerusalemme. 016 NEH 011 003 Ecco i capi della provincia che si stabilirono a Gerusalemme, mentre che, nelle città di Giuda, ognuno si stabilì nella sua proprietà, nella sua città: Israeliti, Sacerdoti, Leviti, Nethinei, e figliuoli dei servi di Salomone. 016 NEH 011 004 A Gerusalemme dunque si stabilirono de’ figliuoli di Giuda, e de’ figliuoli di Beniamino. De’ figliuoli di Giuda: Atahia, figliuolo d’Uzzia, figliuolo di Zaccaria, figliuolo d’Amaria, figliuolo di Scefatia, figliuolo di Mahalaleel, de’ figliuoli di Perets, 016 NEH 011 005 e Maaseia, figliuolo di Baruc, figliuolo di Col-Hozeh, figliuolo di Hazaia, figliuolo di Adaia, figliuolo di Joiarib, figliuolo di Zaccaria, figliuolo dello Scilonita. 016 NEH 011 006 Totale dei figliuoli di Perets che si stabilirono a Gerusalemme: quattrocento sessantotto uomini valorosi. 016 NEH 011 007 De’ figliuoli di Beniamino, questi: Sallu, figliuolo di Mashullam, figliuolo di Joed, figliuolo di Pedaia, figliuolo di Kolaia, figliuolo di Maaseia, figliuolo d’Ithiel, figliuolo d’Isaia; 016 NEH 011 008 e, dopo lui, Gabbai, Sallai: in tutto, novecentoventotto. 016 NEH 011 009 Gioele, figliuolo di Zicri, era loro capo, e Giuda, figliuolo di Hassenua, era il secondo capo della città. 016 NEH 011 010 Dei sacerdoti: Jedaia, figliuolo di Joiarib, Jakin, 016 NEH 011 011 Seraia, figliuolo di Hilkia, figliuolo di Meshullam, figliuolo di Tsadok, figliuolo di Meraioth, figliuolo di Ahitub, preposto alla casa di Dio, 016 NEH 011 012 e i loro fratelli addetti all’opera della casa, in numero di ottocentoventidue; e Adaia, figliuolo di Jeroham, figliuolo di Pelalia, figliuolo di Amtsi, figliuolo di Zaccaria, figliuolo di Pashur, figliuolo di Malkija, 016 NEH 011 013 e i suoi fratelli, capi delle case patriarcali, in numero di duecentoquarantadue; e Amashsai, figliuolo d’Azareel, figliuolo d’Ahzai, figliuolo di Meshillemoth, figliuolo d’Immer, 016 NEH 011 014 e i loro fratelli, uomini valorosi, in numero di centoventotto. Zabdiel, figliuolo di Ghedolim, era loro capo. 016 NEH 011 015 Dei Leviti: Scemaia, figliuolo di Hashub, figliuolo di Azricam, figliuolo di Hashabia, figliuolo di Bunni, 016 NEH 011 016 Shabbethai e Jozabad, preposti al servizio esterno della casa di Dio di fra i capi dei Leviti; 016 NEH 011 017 e Mattania, figliuolo di Mica, figliuolo di Zabdi, figliuolo d’Asaf, il capo cantore che intonava le laudi al momento della preghiera, e Bakbukia che gli veniva secondo tra i suoi fratelli, e Abda figliuolo di Shammua, figliuolo di Galal, figliuolo di Jeduthun. 016 NEH 011 018 Totale de’ Leviti nella città santa: duecentottantaquattro. 016 NEH 011 019 I portinai: Akkub, Talmon, e i loro fratelli, custodi delle porte, centosettantadue. 016 NEH 011 020 Il resto d’Israele, i sacerdoti, i Leviti, si stabilirono in tutte le città di Giuda, ciascuno nella sua proprietà. 016 NEH 011 021 I Nethinei si stabilirono sulla collina, e Tsiha e Ghishpa erano a capo dei Nethinei. 016 NEH 011 022 Il capo dei Leviti a Gerusalemme era Uzzi, figliuolo di Bani, figliuolo di Hashabia, figliuolo di Mattania, figliuolo di Mica, de’ figliuoli d’Asaf, ch’erano i cantori addetti al servizio della casa di Dio; 016 NEH 011 023 poiché v’era un ordine del re che concerneva i cantori, e v’era una provvisione assicurata loro giorno per giorno. 016 NEH 011 024 E Pethahia, figliuolo di Mescezabeel, de’ figliuoli di Zerach, figliuolo di Giuda, era commissario del re per tutti gli affari del popolo. 016 NEH 011 025 Quanto ai villaggi con le loro campagne, alcuni de’ figliuoli di Giuda si stabilirono in Kiriath-Arba e ne’ luoghi che ne dipendevano, in Dibon e nei luoghi che ne dipendevano, in Jekabtseel e ne’ villaggi che ne dipendevano, 016 NEH 011 026 in Jeshua, in Molada in Beth-Paleth, 016 NEH 011 027 in Atsar-Shual, in Beer-Sceba e ne’ luoghi che ne dipendevano, 016 NEH 011 028 in Tsiklag, in Mecona e ne’ luoghi che ne dipendevano, 016 NEH 011 029 in En-Rimmon, in Tsora, 016 NEH 011 030 in Jarmuth, in Zanoah, in Adullam e ne’ loro villaggi, in Lakis e nelle sue campagne, in Azeka e ne’ luoghi che ne dipendevano. Si stabilirono da Beer-Sceba fino alla valle di Hinnom. 016 NEH 011 031 I figliuoli di Beniamino si stabilirono da Gheba in là, a Micmas, ad Aijah, a Bethel e ne’ luoghi che ne dipendevano, 016 NEH 011 032 ad Anathoth, a Nob, ad Anania, 016 NEH 011 033 a Atsor, a Rama, a Ghittaim, 016 NEH 011 034 a Hadid, a Tseboim, a Neballath, 016 NEH 011 035 a Lod ed a Ono, valle degli artigiani. 016 NEH 011 036 Dei Leviti alcune classi appartenenti a Giuda furono unite a Beniamino. 016 NEH 012 001 Questi sono i sacerdoti e i Leviti che tornarono con Zorobabel, figliuolo di Scealthiel, e con Jeshua: Seraia, Geremia, 016 NEH 012 002 Esdra, Amaria, Malluc, 016 NEH 012 003 Hattush, Scecania, Rehum, 016 NEH 012 004 Meremoth, Iddo, Ghinnethoi, 016 NEH 012 005 Abija, Mijamin, Maadia, 016 NEH 012 006 Bilga, Scemaia, Joiarib, 016 NEH 012 007 Jedaia, Sallu, Amok, Hilkia, Jedaia. Questi erano i capi de’ sacerdoti e de’ loro fratelli al tempo di Jeshua. 016 NEH 012 008 Leviti: Jeshua, Binnui, Kadmiel, Scerebia, Giuda, Mattania, che dirigeva coi suoi fratelli il canto delle laudi. 016 NEH 012 009 Bakbukia e Unni, loro fratelli, s’alternavan con loro secondo il loro turno. 016 NEH 012 010 Jeshua generò Joiakim; Joiakim generò Eliascib; Eliascib generò Joiada, 016 NEH 012 011 Joiada generò Jonathan; Jonathan generò Jaddua. 016 NEH 012 012 Ecco quali erano, al tempo di Joiakim, i capi di famiglie sacerdotali: della famiglia di Seraia, Meraia; di quella di Geremia, Hanania; 016 NEH 012 013 di quella d’Esdra, Meshullam; di quella d’Amaria, Johanan; 016 NEH 012 014 di quella di Melicu, Jonathan; di quella di Scebania, Giuseppe; 016 NEH 012 015 di quella di Harim, Adna; di quella di Meraioth, Helkai; 016 NEH 012 016 di quella d’Iddo, Zaccaria; di quella di Ghinnethon, Meshullam; 016 NEH 012 017 di quella d’Abija, Zicri; di quella di Miniamin.; di quella di Moadia, Piltai; 016 NEH 012 018 di quella di Bilga, Shammua; di quella di Scemaia, Jonathan; 016 NEH 012 019 di quella di Joiarib, Mattenai; di quella di Jedaia, Uzzi; 016 NEH 012 020 di quella di Sallai, Kallai; di quella di Amok, Eber; 016 NEH 012 021 di quella di Hilkia, Hashabia; di quella di Jedaia, Nethaneel. 016 NEH 012 022 Quanto ai Leviti, i capi famiglia furono iscritti al tempo di Eliascib, di Joiada, di Johanan e di Jaddua; e i sacerdoti, sotto il regno di Dario, il Persiano. 016 NEH 012 023 I capi delle famiglie levitiche furono iscritti nel libro delle Cronache fino al tempo di Johanan, figliuolo di Eliascib. 016 NEH 012 024 I capi dei Leviti Hashabia, Scerebia, Jeshua, figliuolo di Kadmiel, e i loro fratelli s’alternavano con essi per lodare e celebrare l’Eterno, conforme all’ordine di Davide, uomo di Dio, per mute, secondo il loro turno. 016 NEH 012 025 Mattania, Bakbukia, Obadia, Meshullam, Talmon, Akkub erano portinai, e facevan la guardia ai magazzini delle porte. 016 NEH 012 026 Questi vivevano al tempo di Joiakim, figliuolo di Jeshua, figliuolo di Jotsadak e al tempo di Nehemia, il governatore, e di Esdra, sacerdote e scriba. 016 NEH 012 027 Alla dedicazione delle mura di Gerusalemme si mandarono a cercare i Leviti di tutti i luoghi dov’erano, per farli venire a Gerusalemme affin di fare la dedicazione con gioia, con laudi e cantici e suon di cembali, saltèri e cetre. 016 NEH 012 028 E i figliuoli de’ cantori si radunarono dal distretto intorno a Gerusalemme, dai villaggi dei Netofathiti, 016 NEH 012 029 da Beth-Ghilgal e dal territorio di Gheba e d’Azmaveth; poiché i cantori s’erano edificati de’ villaggi ne’ dintorni di Gerusalemme. 016 NEH 012 030 I sacerdoti e i Leviti si purificarono e purificarono il popolo, le porte e le mura. 016 NEH 012 031 Poi io feci salire sulle mura i capi di Giuda, e formai due grandi cori coi relativi cortei. Il primo s’incamminò dal lato destro, sulle mura, verso la porta del Letame; 016 NEH 012 032 e dietro questo coro camminavano Hoshaia, la metà dei capi di Giuda, 016 NEH 012 033 Azaria, Esdra, Meshullam, Giuda, 016 NEH 012 034 Beniamino, Scemaia, Geremia, 016 NEH 012 035 dei figliuoli di sacerdoti con le trombe. Zaccaria, figliuolo di Jonathan, figliuolo di Scemaia, figliuolo di Mattania, figliuolo di Micaia, figliuolo di Zaccur, figliuolo d’Asaf, 016 NEH 012 036 e i suoi fratelli Scemaia, Azareel, Milalai, Ghilalai, Maai, Nethaneel, Giuda, Hanani, con gli strumenti musicali di Davide, uomo di Dio. Esdra, lo scriba, camminava alla loro testa. 016 NEH 012 037 Giunti che furono alla porta della Sorgente, montarono, dirimpetto a loro la scalinata della città di Davide, là dove le mura salgono al disopra del livello della casa di Davide, e giunsero alla porta delle Acque, a oriente. 016 NEH 012 038 Il secondo coro s’incamminò nel senso opposto; e io gli andavo dietro, con l’altra metà del popolo, sopra le mura. Passando al disopra della torre de’ Forni, esso andò fino alle mura larghe; 016 NEH 012 039 poi al disopra della porta d’Efraim, della porta Vecchia, della porta dei Pesci, della torre di Hananeel, della torre di Mea, fino alla porta delle Pecore; e il coro si fermò alla porta della Prigione. 016 NEH 012 040 I due cori si fermarono nella casa di Dio; e così feci io, con la metà de’ magistrati ch’era meco, 016 NEH 012 041 e i sacerdoti Eliakim, Maaseia, Miniamin, Micaia, Elioenai, Zaccaria, Hanania con le trombe, 016 NEH 012 042 e Maaseia, Scemaia, Eleazar, Uzzi Johanan, Malkija, Elam, Ezer. E i cantori fecero risonar forte le loro voci, diretti da Izrahia. 016 NEH 012 043 In quel giorno il popolo offrì numerosi sacrifizi, e si rallegrò perché Iddio gli avea concesso una gran gioia. Anche le donne e i fanciulli si rallegrarono; e la gioia di Gerusalemme si sentiva di lontano. 016 NEH 012 044 In quel tempo, degli uomini furon preposti alle stanze che servivan da magazzini delle offerte, delle primizie e delle decime, onde vi raccogliessero dai contadi delle città le parti assegnate dalla legge ai sacerdoti e ai Leviti; poiché i Giudei gioivano a vedere i sacerdoti ed i Leviti ai loro posti; 016 NEH 012 045 e questi osservavano ciò che si riferiva al servizio del loro Dio e alle purificazioni; come facevano, dal canto loro, i cantori e i portinai conforme all’ordine di Davide e di Salomone suo figliuolo. 016 NEH 012 046 Poiché, anticamente, al tempo di Davide e di Asaf v’erano de’ capi de’ cantori e de’ canti di laude e di azioni di grazie a Dio. 016 NEH 012 047 Tutto Israele, al tempo di Zorobabele e di Nehemia, dava giorno per giorno le porzioni assegnate ai cantori ed ai portinai; dava ai Leviti le cose consacrate, e i Leviti davano ai figliuoli d’Aaronne le cose consacrate che loro spettavano. 016 NEH 013 001 In quel tempo si lesse in presenza del popolo il libro di Mosè, e vi si trovò scritto che l’Ammonita e il Moabita non debbono mai in perpetuo entrare nella raunanza di Dio, 016 NEH 013 002 perché non eran venuti incontro ai figliuoli d’Israele con del pane e dell’acqua, e perché aveano prezzolato a loro danno Balaam, per maledirli; ma il nostro Iddio convertì la maledizione in benedizione. 016 NEH 013 003 E quando il popolo ebbe udita la legge, separò da Israele ogni elemento straniero. 016 NEH 013 004 Or prima di questo, il sacerdote Eliascib, ch’era preposto alle camere della casa del nostro Dio ed era parente di Tobia, 016 NEH 013 005 avea messo a disposizione di quest’ultimo una camera grande là dove, prima d’allora, si riponevano le offerte, l’incenso, gli utensili, la decima del grano, del vino e dell’olio, tutto ciò che spettava per legge ai Leviti, ai cantori, ai portinai, e la parte che se ne prelevava per i sacerdoti. 016 NEH 013 006 Ma quando si faceva tutto questo, io non ero a Gerusalemme; perché l’anno trentaduesimo di Artaserse, re di Babilonia, ero tornato presso il re; e in capo a qualche tempo avendo ottenuto un congedo dal re, 016 NEH 013 007 tornai a Gerusalemme, e m’accorsi del male che Eliascib avea fatto per amor di Tobia, mettendo a sua disposizione una camera nei cortili della casa di Dio. 016 NEH 013 008 La cosa mi dispiacque fortemente, e feci gettare fuori dalla camera tutte le masserizie appartenenti a Tobia; 016 NEH 013 009 poi ordinai che si purificassero quelle camere, e vi feci ricollocare gli utensili della casa di Dio, le offerte e l’incenso. 016 NEH 013 010 Seppi pure che le porzioni dovute ai Leviti non erano state date, e che i Leviti e i cantori, incaricati del servizio, se n’eran fuggiti, ciascuno alla sua terra. 016 NEH 013 011 E io censurai i magistrati, e dissi loro: “Perché la casa di Dio è ella stata abbandonata?” Poi radunai i Leviti e i cantori e li ristabilii nei loro uffici. 016 NEH 013 012 Allora tutto Giuda portò nei magazzini le decime del frumento, del vino e dell’olio; 016 NEH 013 013 e affidai la sorveglianza dei magazzini al sacerdote Scelemia, allo scriba Tsadok, e a Pedaia uno dei Leviti; ai quali aggiunsi Hanan, figliuolo di Zaccur, figliuolo di Mattania, perché erano reputati uomini fedeli. Il loro ufficio era di fare le repartizioni tra i loro fratelli. 016 NEH 013 014 Ricordati per questo di me, o Dio mio, e non cancellare le opere pie che ho fatte per la casa del mio Dio e per il suo servizio! 016 NEH 013 015 In que’ giorni osservai in Giuda di quelli che calcavano l’uva negli strettoi in giorno di sabato, altri che portavano, caricandolo sugli asini, del grano ed anche del vino, dell’uva, dei fichi, e ogni sorta di cose, che facean venire a Gerusalemme in giorno di sabato; ed io li rimproverai a motivo del giorno in cui vendevano le loro derrate. 016 NEH 013 016 C’erano anche dei Siri, stabiliti a Gerusalemme, che portavano del pesce e ogni sorta di cose, e le vendevano ai figliuoli di Giuda in giorni di sabato, e in Gerusalemme. 016 NEH 013 017 Allora io censurai i notabili di Giuda, e dissi loro: “Che vuol dire questa mala azione che fate, profanando il giorno del sabato? 016 NEH 013 018 I nostri padri non fecero essi così? e l’Iddio nostro fece, per questo, cader su noi e su questa città tutti questi mali. E voi accrescete l’ira ardente contro ad Israele, profanando il sabato!” 016 NEH 013 019 E non appena le porte di Gerusalemme cominciarono ad esser nell’ombra, prima del sabato, io ordinai che le porte fossero chiuse, e che non si riaprissero fino a dopo il sabato; e collocai alcuni de’ miei servi alle porte, affinché nessun carico entrasse in città durante il sabato. 016 NEH 013 020 Così i mercanti e i venditori d’ogni sorta di cose una o due volte passarono la notte fuori di Gerusalemme. 016 NEH 013 021 Allora io li rimproverai, e dissi loro: “Perché passate voi la notte davanti alle mura? Se lo rifate, vi farò arrestare”. Da quel momento non vennero più il sabato. 016 NEH 013 022 Io ordinai anche ai Leviti che si purificassero e venissero a custodire le porte per santificare il giorno del sabato. Anche per questo ricordati di me, o mio Dio, e abbi pietà di me secondo la grandezza della tua misericordia! 016 NEH 013 023 In que’ giorni vidi pure dei Giudei che s’erano ammogliati con donne di Ashdod, di Ammon e di Moab; 016 NEH 013 024 e la metà dei loro figliuoli parlava l’asdodeo, ma non sapeva parlare la lingua de’ Giudei; conosceva soltanto la lingua di questo o quest’altro popolo. 016 NEH 013 025 E io li censurai, li maledissi, ne picchiai alcuni, strappai loro i capelli, e li feci giurare nel nome di Dio che non darebbero le loro figliuole ai figliuoli di costoro, e non prenderebbero le figliuole di coloro per i loro figliuoli né per loro stessi. 016 NEH 013 026 E dissi: “Salomone, re d’Israele, non peccò egli forse appunto in questo? E, certo, fra le molte nazioni, non ci fu re simile a lui; era amato dal suo Dio, e Dio l’avea fatto re di tutto Israele; nondimeno, le donne straniere fecero peccare anche lui. 016 NEH 013 027 E s’avrà egli a dir di voi che commettete questo gran male, che siete infedeli al nostro Dio, prendendo mogli straniere?” 016 NEH 013 028 Uno de’ figliuoli di Joiada, figliuolo di Eliascib, il sommo sacerdote, era genero di Samballat, lo Horonita; e io lo cacciai lungi da me. 016 NEH 013 029 Ricordati di loro, o mio Dio, poiché hanno contaminato il sacerdozio e il patto fermato dal sacerdozio e dai Leviti! 016 NEH 013 030 Così purificai il popolo da ogni elemento straniero, e ristabilii i servizi vari de’ sacerdoti e de’ Leviti, assegnando a ciascuno il suo lavoro. 016 NEH 013 031 Ordinai pure il da farsi circa l’offerta delle legna ai tempi stabiliti, e circa le primizie. Ricordati di me, mio Dio, per farmi del bene! # # BOOK 017 EST Esther Ester 017 EST 001 001 Al tempo d’Assuero, di quell’Assuero che regnava dall’India sino all’Etiopia sopra centoventisette province, 017 EST 001 002 in quel tempo, dico, il re Assuero, che sedeva sul trono del suo regno a Susa, la residenza reale, 017 EST 001 003 l’anno terzo del suo regno, fece un convito a tutti i suoi principi e ai suoi servi; l’esercito di Persia e di Media, i nobili e i governatori delle province furono riuniti in sua presenza, 017 EST 001 004 ed egli mostrò le ricchezze e la gloria del suo regno e il fasto magnifico della sua grandezza per molti giorni, per centottanta giorni. 017 EST 001 005 Scorsi che furon questi giorni, il re fece un altro convito di sette giorni, nel cortile del giardino del palazzo reale, per tutto il popolo che si trovava a Susa, la residenza reale dal più grande al più piccolo. 017 EST 001 006 Arazzi di cotone finissimo, bianchi e violacei, stavan sospesi con cordoni di bisso e di scarlatto degli anelli d’argento e a delle colonne di marmo. V’eran dei divani d’oro e d’argento sopra un pavimento di porfido, di marmo bianco, di madreperla e di pietre nere. 017 EST 001 007 Si porgeva da bere in vasi d’oro di forme svariate, e il vino reale era abbondante, grazie alla liberalità del re. 017 EST 001 008 E l’ordine era dato di non forzare alcuno a bere, poiché il re avea prescritto a tutti i grandi della sua casa che lasciassero fare a ciascuno secondo la propria volontà. 017 EST 001 009 La regina Vashti fece anch’ella un convito alle donne nella casa reale del re Assuero. 017 EST 001 010 Il settimo giorno, il re, che aveva il cuore reso allegro dal vino, ordinò a Mehuman, a Biztha, a Harbona, a Bigtha, ad Abagtha, a Zethar ed a Carcas, i sette eunuchi che servivano in presenza del re Assuero, 017 EST 001 011 che conducessero davanti a lui la regina Vashti con la corona reale, per far vedere ai popoli ed ai grandi la sua bellezza; poich’essa era bella d’aspetto. 017 EST 001 012 Ma la regina Vashti rifiutò di venire secondo l’ordine che il re le avea dato per mezzo degli eunuchi; e il re ne fu irritatissimo, e l’ira divampò dentro di lui. 017 EST 001 013 Allora il re interrogò i savi che aveano la conoscenza de’ tempi. Poiché gli affari del re si trattavano così in presenza di tutti quelli che conoscevano la legge e il diritto; 017 EST 001 014 e i più vicini a lui erano Carscena, Scethar, Admatha, Tarscish, Meres, Marsena e Memucan, sette principi di Persia e di Media che vedevano la faccia del re e occupavano i primi posti nel regno. 017 EST 001 015 “Secondo la legge”, disse, “che si dev’egli fare alla regina Vashti per non aver ella eseguito l’ordine datole dal re Assuero per mezzo degli eunuchi?” 017 EST 001 016 Memucan rispose in presenza del re e dei principi: “La regina Vashti ha mancato non solo verso il re, ma anche verso tutti i principi e tutti i popoli che sono in tutte le province del re Assuero. 017 EST 001 017 Poiché quello che la regina ha fatto si saprà da tutte le donne, e le indurrà disprezzare i loro propri mariti; giacché esse diranno: Il re Assuero aveva ordinato che si conducesse in sua presenza la regina Vashti, ed ella non v’è andata. 017 EST 001 018 Da ora innanzi le principesse di Persia e di Media che avranno udito il fatto della regina ne parleranno a tutti i principi del re, e ne nascerà un gran disprezzo e molto sdegno. 017 EST 001 019 Se così piaccia al re, venga da lui emanato un editto reale, e sia iscritto fra le leggi di Persia e di Media talché sia irrevocabile, per il quale Vashti non possa più comparire in presenza del re Assuero, e il re conferisca la dignità reale ad una sua compagna migliore di lei. 017 EST 001 020 E quando l’editto che il re avrà emanato sarà conosciuto nell’intero suo regno ch’è vasto, tutte le donne renderanno onore ai loro mariti, dal più grande al più piccolo”. 017 EST 001 021 La cosa piacque al re ed ai principi, e il re fece come avea detto Memucan; 017 EST 001 022 e mandò lettere a tutte le province del regno, a ogni provincia secondo il suo modo di scrivere e ad ogni popolo secondo la sua lingua; per esse lettere ogni uomo doveva esser padrone in casa propria e parlare la lingua del suo popolo. 017 EST 002 001 Dopo queste cose, quando l’ira del re fu calmata, egli si ricordò di Vashti, di ciò ch’ella avea fatto, e di quanto era stato deciso a suo riguardo. 017 EST 002 002 E quelli che stavano al servizio del re dissero: “Si cerchino per il re delle fanciulle vergini e belle d’aspetto; 017 EST 002 003 stabilisca il re in tutte le province del regno de’ commissari, i quali radunino tutte le fanciulle vergini e belle alla residenza reale di Susa, nella casa delle donne, sotto la sorveglianza di Hegai, eunuco del re, guardiano delle donne, che darà loro i cosmetici di cui abbisognano; 017 EST 002 004 e la fanciulla che piacerà al re diventi regina invece di Vashti”. La cosa piacque al re, e così si fece. 017 EST 002 005 Or nella residenza reale di Susa v’era un giudeo per nome Mardocheo, figliuolo di Jair, figliuolo di Scimei, figliuolo di Kis, un Beniaminita, 017 EST 002 006 ch’era stato menato via da Gerusalemme fra gli schiavi trasportati in cattività con Jeconia, re di Giuda, da Nebucadnetsar, re di Babilonia. 017 EST 002 007 Egli aveva allevata la figliuola di suo zio, Hadassa, che è Ester, perch’essa non avea né padre né madre; e la fanciulla era formosa e di bell’aspetto; e alla morte del padre e della madre, Mardocheo l’aveva adottata per figliuola. 017 EST 002 008 E come l’ordine del re e il suo editto furon divulgati, e un gran numero di fanciulle furon radunate nella residenza reale di Susa sotto la sorveglianza di Hegai, Ester fu menata anch’essa nella casa del re, sotto la sorveglianza di Hegai, guardiano delle donne. 017 EST 002 009 La fanciulla piacque a Hegai, ed entrò nelle buone grazie di lui; ei s’affrettò a fornirle i cosmetici di cui ell’avea bisogno e i suoi alimenti, le diede sette donzelle scelte nella casa del re, e assegnò a lei e alle sue donzelle l’appartamento migliore della casa delle donne. 017 EST 002 010 Ester non avea detto nulla né del suo popolo né del suo parentado, perché Mardocheo le avea proibito di parlarne. 017 EST 002 011 E Mardocheo tutti i giorni passeggiava davanti al cortile della casa delle donne per sapere se Ester stava bene e che cosa si farebbe di lei. 017 EST 002 012 Or quando veniva la volta per una fanciulla d’andare dal re Assuero alla fine dei dodici mesi prescritti alle donne per i loro preparativi perché tanto durava il tempo dei loro preparativi: sei mesi per profumarsi con olio di mirra e sei mesi con aromi e altri cosmetici usati dalle donne, la fanciulla andava dal re, 017 EST 002 013 e le si permetteva di portar seco, dalla casa delle donne alla casa del re, tutto quello che chiedeva. 017 EST 002 014 V’andava la sera, e la mattina dipoi passava nella seconda casa delle donne, sotto la sorveglianza di Shaashgaz, eunuco del re, guardiano delle concubine. Ella non tornava più dal re, a meno che il re la desiderasse ed ella fosse chiamata nominatamente. 017 EST 002 015 Quando venne la volta per Ester la figliuola d’Abihail, zio di Mardocheo che l’aveva adottata per figliuola d’andare dal re, ella non domandò altro fuori di quello che le fu indicato da Hegai, eunuco del re, guardiano delle donne. Ed Ester si guadagnava il favore di tutti quelli che la vedevano. 017 EST 002 016 Ester fu dunque condotta dal re Assuero, nella casa reale, il decimo mese, ch’è il mese di Tebeth, il settimo anno del regno di lui. 017 EST 002 017 E il re amò Ester più di tutte le altre donne, ed ella trovò grazia e favore agli occhi di lui più di tutte le altre fanciulle. Ei le pose in testa la corona reale e la fece regina in luogo di Vashti. 017 EST 002 018 E il re fece un gran convito a tutti i suoi principi ed ai suoi servi, che fu il convito d’Ester; concedette sgravi alle province, e fece doni con munificenza di re. 017 EST 002 019 Or la seconda volta che si radunavano delle fanciulle, Mardocheo stava seduto alla porta del re. 017 EST 002 020 Ester, secondo l’ordine che Mardocheo le avea dato, non avea detto nulla né del suo parentado né del suo popolo; perché ella faceva quello che Mardocheo le diceva, come quand’era sotto la tutela di lui. 017 EST 002 021 In que’ giorni, come Mardocheo stava seduto alla porta del re, Bightan e Teresh, due eunuchi del re di fra le guardie della soglia, irritatisi contro il re Assuero, cercarono d’attentargli alla vita. 017 EST 002 022 Mardocheo, avuto sentore della cosa, ne informò la regina Ester ed Ester ne parlò al re in nome di Mardocheo. 017 EST 002 023 Investigato e verificato il fatto, i due eunuchi furono appiccati a un legno; e la cosa fu registrata nel libro delle Cronache, in presenza del re. 017 EST 003 001 Dopo queste cose, il re Assuero promosse Haman, figliuolo di Hammedatha, l’Agaghita, alla più alta dignità, e pose il suo seggio al disopra di quelli di tutti i principi ch’eran con lui. 017 EST 003 002 E tutti i servi del re che stavano alla porta del re s’inchinavano e si prostravano davanti a Haman, perché così aveva ordinato il re a suo riguardo. Ma Mardocheo non s’inchinava né si prostrava. 017 EST 003 003 E i servi del re che stavano alla porta del re dissero a Mardocheo: “Perché trasgredisci l’ordine del re?” 017 EST 003 004 Or com’essi glielo ripetevano tutti i giorni, ed egli non dava loro ascolto, quelli riferirono la cosa a Haman, per vedere se Mardocheo persisterebbe nel suo dire; perch’egli avea lor detto ch’era Giudeo. 017 EST 003 005 Haman vide che Mardocheo non s’inchinava né si prostrava davanti a lui, e ne fu ripieno d’ira; 017 EST 003 006 ma sdegnò di metter le mani addosso a Mardocheo soltanto, giacché gli avean detto a qual popolo Mardocheo apparteneva; e cercò di distruggere il popolo di Mardocheo, tutti i Giudei che si trovavano in tutto il regno d’Assuero. 017 EST 003 007 Il primo mese, ch’è il mese di Nisan, il dodicesimo anno del re Assuero, si tirò il Pur, vale a dire si tirò a sorte, in presenza di Haman, un giorno dopo l’altro e un mese dopo l’altro, finché sortì designato il dodicesimo mese, ch’è il mese di Adar. 017 EST 003 008 E Haman disse al re Assuero: “V’è un popolo appartato e disperso fra i popoli di tutte le province del tuo regno, le cui leggi sono diverse da quelle d’ogni altro popolo, e che non osserva le leggi del re; non conviene quindi che il re lo tolleri. 017 EST 003 009 Se così piace al re, si scriva ch’esso sia distrutto; e io pagherò diecimila talenti d’argento in mano di quelli che fanno gli affari del re, perché sian portati nel tesoro reale”. 017 EST 003 010 Allora il re si tolse l’anello di mano, e lo diede a Haman l’Agaghita figliuolo di Hammedatha, e nemico de’ Giudei. 017 EST 003 011 E il re disse a Haman: “Il danaro t’è dato, e il popolo pure; fagli quel che ti pare”. 017 EST 003 012 Il tredicesimo giorno del primo mese furon chiamati i segretari del re, e fu scritto, seguendo in tutto gli ordini di Haman, ai satrapi del re, ai governatori d’ogni provincia e ai capi d’ogni popolo, a ogni provincia secondo il suo modo di scrivere, e ad ogni popolo nella sua lingua. Lo scritto fu redatto in nome del re Assuero e sigillato col sigillo reale. 017 EST 003 013 E furon mandate delle lettere, a mezzo di corrieri, in tutte le province del re perché si distruggessero, si uccidessero, si sterminassero tutti i Giudei, giovani e vecchi, bambini e donne, in un medesimo giorno, il tredici del dodicesimo mese, ch’è il mese d’Adar, e si abbandonassero al saccheggio i loro beni. 017 EST 003 014 Queste lettere contenevano una copia dell’editto che doveva esser pubblicato in ogni provincia, e invitavano tutti i popoli a tenersi pronti per quel giorno. 017 EST 003 015 I corrieri partirono in tutta fretta per ordine del re, e il decreto fu promulgato nella residenza reale di Susa; e mentre il re e Haman se ne stavano a sedere bevendo, la città di Susa era costernata. 017 EST 004 001 Or quando Mardocheo seppe tutto quello ch’era stato fatto, si stracciò le vesti, si coprì d’un sacco, si cosparse di cenere, e uscì fuori in mezzo alla città, mandando alte ed amare grida; 017 EST 004 002 e venne fin davanti alla porta del re, poiché a nessuno che fosse coperto di sacco era permesso di passare per la porta del re. 017 EST 004 003 In ogni provincia, dovunque giungevano l’ordine del re e il suo decreto, ci fu gran desolazione fra i Giudei: digiunavano, piangevano, si lamentavano, e a molti serviron di letto il sacco e la cenere. 017 EST 004 004 Le donzelle d’Ester e i suoi eunuchi vennero a riferirle la cosa; e la regina ne fu fortemente angosciata; e mandò delle vesti a Mardocheo, perché se le mettesse e si levasse di dosso il sacco; egli non le accettò. 017 EST 004 005 Allora Ester chiamò Hathac, uno degli eunuchi che il re avea messo al servizio di lei, e gli ordinò d’andare da Mardocheo per domandargli che cosa questo significasse, e perché agisse così. 017 EST 004 006 Hathac dunque si recò da Mardocheo sulla piazza della città, di faccia alla porta del re. 017 EST 004 007 E Mardocheo gli narrò tutto quello che gli era avvenuto, e gl’indicò la somma di danaro che Haman avea promesso di versare al tesoro reale per far distruggere i Giudei; 017 EST 004 008 e gli diede pure una copia del testo del decreto ch’era stato promulgato a Susa per il loro sterminio, affinché lo mostrasse a Ester, la informasse di tutto, e le ordinasse di presentarsi al re per domandargli grazia e per intercedere a pro del suo popolo. 017 EST 004 009 E Hathac tornò da Ester, e le riferì le parole di Mardocheo. 017 EST 004 010 Allora Ester ordinò a Hathac d’andare a dire Mardocheo: 017 EST 004 011 “Tutti i servi del re e il popolo delle sue province sanno che se qualcuno, uomo o donna che sia, entra dal re nel cortile interno, senza essere stato chiamato, per una legge ch’è la stessa per tutti, ei dev’esser messo a morte, a meno che il re non stenda verso di lui il suo scettro d’oro; nel qual caso, colui ha salva la vita. E io son già trenta giorni che non sono stata chiamata per andare dal re”. 017 EST 004 012 Le parole di Ester furon riferite a Mardocheo; 017 EST 004 013 e Mardocheo fece dare questa risposta a Ester: “Non ti mettere in mente che tu sola scamperai fra tutti i Giudei perché sei nella casa del re. 017 EST 004 014 Poiché se oggi tu taci, soccorso e liberazione sorgeranno per i Giudei da qualche altra parte; ma tu e la casa di tuo padre perirete; e chi sa se non sei pervenuta ad esser regina appunto per un tempo come questo?” 017 EST 004 015 Allora Ester ordinò che si rispondesse a Mardocheo: 017 EST 004 016 “Va’, raduna tutti i Giudei che si trovano a Susa, e digiunate per me; state senza mangiare e senza bere per tre giorni, notte e giorno. Anch’io con le mie donzelle digiunerò nello stesso modo; e dopo entrerò dal re, quantunque ciò sia contro la legge; e, s’io debbo perire, ch’io perisca!” 017 EST 004 017 Mardocheo se ne andò, e fece tutto quello che Ester gli aveva ordinato. 017 EST 005 001 Il terzo giorno, Ester si mise la veste reale, e si presentò nel cortile interno della casa del re, di faccia all’appartamento del re. Il re era assiso sul trono reale nella casa reale, di faccia alla porta della casa. 017 EST 005 002 E come il re ebbe veduta la regina Ester in piedi nel cortile, ella si guadagnò la sua grazia; e il re stese verso Ester lo scettro d’oro che teneva in mano; ed Ester s’appressò, e toccò la punta dello scettro. 017 EST 005 003 Allora il re le disse: “Che hai, regina Ester? che domandi? Quand’anche tu chiedessi la metà del regno, ti sarà data”. 017 EST 005 004 Ester rispose: “Se così piace al re, venga oggi il re con Haman al convito che gli ho preparato”. 017 EST 005 005 E il re disse: “Fate venir subito Haman, per fare ciò che Ester ha detto”. Così il re e Haman vennero al convito che Ester avea preparato. 017 EST 005 006 E il re disse ad Ester, mentre si beveva il vino: “Qual è la tua richiesta? Ti sarà concessa. Che desideri? Fosse anche la metà del regno, l’avrai”. 017 EST 005 007 Ester rispose: “Ecco la mia richiesta, e quel che desidero: 017 EST 005 008 se ho trovato grazia agli occhi del re, e se piace al re di concedermi quello che chiedo e di soddisfare il mio desiderio, venga il re con Haman al convito ch’io preparerò loro, e domani farò come il re ha detto”. 017 EST 005 009 E Haman uscì, quel giorno, tutto allegro e col cuor contento; ma quando vide, alla porta del re, Mardocheo che non s’alzava né si moveva per lui, fu pieno d’ira contro Mardocheo. 017 EST 005 010 Nondimeno Haman si contenne, se ne andò a casa, e mandò a chiamare i suoi amici e Zeresh, sua moglie. 017 EST 005 011 E Haman parlò loro della magnificenza delle sue ricchezze, del gran numero de’ suoi figliuoli, di tutto quello che il re aveva fatto per aggrandirlo, e del come l’aveva innalzato al disopra dei capi e dei servi del re. 017 EST 005 012 E aggiunse: “Anche la regina Ester non ha fatto venire col re altri che me al convito che ha dato; e anche per domani sono invitato da lei col re. 017 EST 005 013 Ma tutto questo non mi soddisfa finché vedrò quel Giudeo di Mardocheo sedere alla porta del re”. 017 EST 005 014 Allora Zeresh sua moglie, e tutti i suoi amici gli dissero: “Si prepari una forca alta cinquanta cubiti; e domattina di’ al re che vi s’appicchi Mardocheo; poi vattene allegro al convito col re”. E la cosa piacque a Haman, che fece preparare la forca. 017 EST 006 001 Quella notte il re, non potendo prender sonno, ordinò che gli si portasse il libro delle Memorie, le Cronache; e ne fu fatta la lettura in presenza del re. 017 EST 006 002 Vi si trovò scritto che Mardocheo avea denunziato Bigthan e Teresh, i due eunuchi del re di fra i guardiani della soglia, i quali avean cercato d’attentare alla vita del re Assuero. 017 EST 006 003 Allora il re chiese: “Qual onore e qual distinzione s’è dato a Mardocheo per questo?” Quelli che servivano il re risposero: “Non s’è fatto nulla per lui”. 017 EST 006 004 E il re disse: “Chi è nel cortile?” Or Haman era venuto nel cortile esterno della casa del re, per dire al re di fare appiccare Mardocheo alla forca ch’egli avea preparata per lui. 017 EST 006 005 I servi del re gli risposero: “Ecco, c’è Haman nel cortile”. E il re: “Fatelo entrare”. 017 EST 006 006 Haman entrò, e il re gli disse: “Che bisogna fare a un uomo che il re voglia onorare?” Haman disse in cuor suo: “Chi altri vorrebbe il re onorare, se non me?” 017 EST 006 007 E Haman rispose al re: “All’uomo che il re voglia onorare? 017 EST 006 008 Si prenda la veste reale che il re suol portare, e il cavallo che il re suol montare, e sulla cui testa è posta una corona reale; 017 EST 006 009 si consegni la veste e il cavallo a uno dei principi più nobili del re; si rivesta di quella veste l’uomo che il re vuole onorare, lo si faccia percorrere a cavallo le vie della città, e si gridi davanti a lui: Così si fa all’uomo che il re vuole onorare!” 017 EST 006 010 Allora il re disse a Haman: “Fa’ presto, e prendi la veste e il cavallo, come hai detto, e fa’ a quel modo a Mardocheo, a quel Giudeo che siede alla porta del re; e non tralasciar nulla di quello che hai detto”. 017 EST 006 011 E Haman prese la veste e il cavallo, rivestì della veste Mardocheo lo fece percorrere a cavallo le vie della città e gridava davanti a lui: “Così si fa all’uomo che il re vuole onorare!”. 017 EST 006 012 Poi Mardocheo tornò alla porta del re, ma Haman s’affrettò d’andare a casa sua, tutto addolorato, e col capo coperto. 017 EST 006 013 E Haman raccontò a Zeresh sua moglie e a tutti i suoi amici tutto quello che gli era accaduto. E i suoi savi e Zeresh sua moglie gli dissero: “Se Mardocheo davanti al quale tu hai cominciato a cadere è della stirpe de’ Giudei, tu non potrai nulla contro di lui e cadrai completamente davanti ad esso”. 017 EST 006 014 Mentr’essi parlavano ancora con lui, giunsero gli eunuchi del re, i quali s’affrettarono a condurre Haman al convito che Ester aveva preparato. 017 EST 007 001 Il re e Haman andarono dunque al convito con la regina Ester. 017 EST 007 002 E il re anche questo secondo giorno disse a Ester, mentre si beveva il vino: “Qual è la tua richiesta, o regina Ester? Ti sarà concessa. Che desideri? Fosse anche la metà del regno, l’avrai”. 017 EST 007 003 Allora la regina Ester rispose dicendo: “Se ho trovato grazia agli occhi tuoi, o re, e se così piace al re, la mia richiesta è che mi sia donata la vita; e il mio desiderio, che mi sia donato il mio popolo. 017 EST 007 004 Perché io e il mio popolo siamo stati venduti per esser distrutti, uccisi, sterminati. Ora se fossimo stati venduti per diventare schiavi e schiave, mi sarei taciuta; ma il nostro avversario non potrebbe riparare al danno fatto al re con la nostra morte”. 017 EST 007 005 Il re Assuero prese a dire alla regina Ester: “Chi è, e dov’è colui che ha tanta presunzione da far questo?” 017 EST 007 006 Ester rispose: “L’avversario, il nemico, è quel malvagio di Haman”. Allora Haman fu preso da terrore in presenza del re e della regina. 017 EST 007 007 E il re tutto adirato si alzò, e dal luogo del convito andò nel giardino del palazzo; ma Haman rimase per chieder la grazia della vita alla regina Ester, perché vedeva bene che nell’animo del re la sua rovina era decisa. 017 EST 007 008 Poi il re tornò dal giardino del palazzo nel luogo del convito; intanto Haman s’era gettato sul divano sul quale si trovava Ester; e il re esclamò: “Vuol egli anche far violenza alla regina, davanti a me, in casa mia?” Non appena questa parola fu uscita dalla bocca del re, copersero a Haman la faccia; 017 EST 007 009 e Harbona, uno degli eunuchi, disse in presenza del re: “Ecco, è perfino rizzata, in casa d’Haman, la forca alta cinquanta cubiti che Haman ha fatto preparare per Mardocheo, il quale avea parlato per il bene del re”. E il re disse: “Appiccatevi lui!” 017 EST 007 010 Così Haman fu appiccato alla forca ch’egli avea preparata per Mardocheo. E l’ira del re si calmò. 017 EST 008 001 In quello stesso giorno il re Assuero donò alla regina Ester la casa di Haman, il nemico dei Giudei. E Mardocheo si presentò al re, al quale Ester avea dichiarato la parentela che l’univa a lui. 017 EST 008 002 E il re si cavò l’anello che avea fatto togliere a Haman, e lo diede a Mardocheo. Ed Ester diede a Mardocheo il governo della casa di Haman. 017 EST 008 003 Poi Ester parlò di nuovo in presenza del re, gli si gittò ai piedi, e lo supplicò con le lacrime agli occhi d’impedire gli effetti della malvagità di Haman l’Agaghita, e delle trame ch’egli aveva ordite contro i Giudei. 017 EST 008 004 Allora il re stese lo scettro d’oro verso Ester; ed Ester s’alzò, rimase in piedi davanti al re, 017 EST 008 005 e disse: “Se così piace al re, se io ho trovato grazia agli occhi suoi, se la cosa gli par giusta, e se io gli sono gradita, si scriva per revocare le lettere scritte da Haman, figliuolo di Hammedatha, l’Agaghita, col perfido disegno di far perire i Giudei che sono in tutte le province del re. 017 EST 008 006 Perché come potrei io reggere a vedere la calamità che colpirebbe il mio popolo? Come potrei reggere a vedere la distruzione della mia stirpe?” 017 EST 008 007 Allora il re Assuero disse alla regina Ester e a Mardocheo, il Giudeo: “Ecco, io ho dato a Ester la casa di Haman, e questi e stato appeso alla forca, perché avea voluto metter la mano addosso ai Giudei. 017 EST 008 008 Scrivete dunque, a pro de’ Giudei, come vi parrà meglio, nel nome del re, e suggellate coll’anello reale; perché ciò ch’è scritto in nome del re e sigillato con l’anello reale, è irrevocabile?” 017 EST 008 009 Senza perder tempo, il ventitreesimo giorno del terzo mese, ch’è il mese di Sivan, furon chiamati i segretari del re e fu scritto, seguendo in tutto l’ordine di Mardocheo, ai Giudei, ai satrapi, ai governatori e ai capi delle centoventisette province, dall’India all’Etiopia, a ogni provincia secondo il suo modo di scrivere, a ogni popolo nella sua lingua, e ai Giudei secondo il loro modo di scrivere e nella loro lingua. 017 EST 008 010 Fu dunque scritto in nome del re Assuero, si sigillaron le lettere con l’anello reale, e le si mandarono per mezzo di corrieri che cavalcavano veloci corsieri usati per il servizio del re, nati da stalloni reali. 017 EST 008 011 In esse il re permetteva ai Giudei, in qualunque città si trovassero, di radunarsi e di difendere la loro vita, di distruggere, uccidere, sterminare, non esclusi i bambini e le donne, tutta la gente armata, di qualunque popolo e di qualunque provincia si fosse, che li assalisse, e di abbandonare al saccheggio i suoi beni; 017 EST 008 012 e ciò, in un medesimo giorno, in tutte le province del re Assuero: il tredici del dodicesimo mese, ch’è il mese di Adar. 017 EST 008 013 Queste lettere contenevano una copia dell’editto che doveva esser bandito in ogni provincia e pubblicato fra tutti i popoli, perché i Giudei si tenessero pronti per quel giorno a vendicarsi dei loro nemici. 017 EST 008 014 Così i corrieri che montavano veloci corsieri usati per il servizio del re partirono tosto, in tutta fretta, per ordine del re; e il decreto fu promulgato nella residenza reale di Susa. 017 EST 008 015 Mardocheo uscì dalla presenza del re con una veste reale di porpora e di lino bianco, con una grande corona d’oro, e un manto di bisso e di scarlatto; la città di Susa mandava gridi di gioia, ed era in festa. 017 EST 008 016 I Giudei poi erano raggianti di gioia, d’allegrezza, di gloria. 017 EST 008 017 E in ogni provincia, in ogni città, dovunque giungevano l’ordine del re e il suo decreto, vi furon, tra i Giudei gioia, allegrezza, conviti, e giorni lieti. E molti appartenenti ai popoli del paese si fecero Giudei, perché lo spavento dei Giudei s’era impossessato di loro. 017 EST 009 001 Il dodicesimo mese, ch’è il mese d’Adar, il tredicesimo giorno del mese, quando l’ordine del re e il suo decreto doveano esser mandati ad effetto, il giorno che i nemici de’ Giudei speravano d’averli in loro potere, avvenne invece tutto il contrario; poiché furono i Giudei ch’ebbero in loro potere i loro nemici. 017 EST 009 002 I Giudei si radunarono nelle loro città, in tutte le province del re Assuero, per metter la mano su quelli che cercavano far ad essi del male; e nessuno poté resister loro, perché lo spavento de’ Giudei s’era impossessato di tutti i popoli. 017 EST 009 003 E tutti i capi delle province, i satrapi, i governatori e quelli che facevano gli affari del re dettero man forte a i Giudei, perché lo spavento di Mardocheo s’era impossessato di loro. 017 EST 009 004 Poiché Mardocheo era grande nella casa del re, e la sua fama si spandeva per tutte le province, perché quest’uomo, Mardocheo, diventava sempre più grande. 017 EST 009 005 I Giudei dunque colpirono tutti i loro nemici, mettendoli a fil di spada, uccidendoli e sterminandoli; fecero de’ loro nemici quello che vollero. 017 EST 009 006 Alla residenza reale di Susa i Giudei uccisero e sterminarono cinquecento uomini, 017 EST 009 007 e misero a morte Parshandatha, Dalfon, Aspatha, Poratha, 017 EST 009 008 Adalia, Aridatha, 017 EST 009 009 Parmashta, Arisai, Aridai, e Vaizatha, i dieci figliuoli di Haman, 017 EST 009 010 figliuolo di Hammedatha, il nemico de’ Giudei, ma non si diedero al saccheggio. 017 EST 009 011 Quel giorno stesso il numero di quelli ch’erano stati uccisi alla residenza reale di Susa fu recato a conoscenza del re. 017 EST 009 012 E il re disse alla regina Ester: “Alla residenza reale di Susa i Giudei hanno ucciso, hanno sterminato cinquecento uomini e i dieci figliuoli di Haman; che avranno essi mai fatto nelle altre province del re? Or che chiedi tu ancora? Ti sarà dato. Che altro desideri? L’avrai”. 017 EST 009 013 Allora Ester disse: “Se così piace al re, sia permesso ai Giudei che sono a Susa di fare anche domani quello ch’era stato decretato per oggi; e siano appesi alla forca i dieci figliuoli di Haman”. 017 EST 009 014 E il re ordinò che così fosse fatto. Il decreto fu promulgato a Susa, e i dieci figliuoli di Haman furono appiccati. 017 EST 009 015 E i Giudei ch’erano a Susa si radunarono ancora il quattordicesimo giorno del mese d’Adar e uccisero a Susa trecento uomini; ma non si diedero al saccheggio. 017 EST 009 016 Gli altri Giudei ch’erano nelle province del re si radunarono anch’essi, difesero la loro vita, ed ebbero requie dagli attacchi de’ loro nemici; uccisero settantacinquemila di quelli che li aveano in odio, ma non si diedero al saccheggio. 017 EST 009 017 Questo avvenne il tredicesimo giorno del mese d’Adar; il quattordicesimo giorno si riposarono, e ne fecero un giorno di convito e di gioia. 017 EST 009 018 Ma i Giudei ch’erano a Susa si radunarono il tredicesimo e il quattordicesimo giorno di quel mese; il quindicesimo giorno si riposarono, e ne fecero un giorno di conviti e di gioia. 017 EST 009 019 Perciò i Giudei della campagna che abitano in città non murate fanno del quattordicesimo giorno del mese di Adar un giorno di gioia, di conviti e di festa, nel quale gli uni mandano dei regali agli altri. 017 EST 009 020 Mardocheo scrisse queste cose, e mandò delle lettere a tutti i Giudei ch’erano in tutte le province del re Assuero, vicini e lontani, 017 EST 009 021 ordinando loro che ogni anno celebrassero il quattordicesimo e il quindicesimo giorno del mese d’Adar, 017 EST 009 022 come i giorni ne’ quali i Giudei ebbero requie dagli attacchi de’ loro nemici, e il mese in cui il loro dolore era stato mutato in gioia, il loro lutto in festa, e facessero di questi giorni de’ giorni di conviti e di gioia, nei quali gli uni manderebbero de’ regali agli altri, e si farebbero dei doni ai bisognosi. 017 EST 009 023 I Giudei s’impegnarono a continuare quello che avean già cominciato a fare, e che Mardocheo avea loro scritto; 017 EST 009 024 poiché Haman, figliuolo di Hammedatha, l’Agaghita, il nemico di tutti i Giudei, aveva ordito una trama contro i Giudei per distruggerli, e avea gettato il Pur, vale a dire la sorte, per sgominarli e farli perire; 017 EST 009 025 ma quando Ester si fu presentata al cospetto del re, questi ordinò per iscritto che la scellerata macchinazione che Haman aveva ordita contro i Giudei fosse fatta ricadere sul capo di lui, e ch’egli e i suoi figliuoli fossero appesi alla forca. 017 EST 009 026 Perciò que’ giorni furon detti Purim, dal termine Pur. Conforme quindi a tutto il contenuto di quella lettera, in seguito a tutto quello che avean visto a questo proposito e ch’era loro avvenuto, 017 EST 009 027 i Giudei stabilirono e presero per sé, per la loro progenie e per tutti quelli che si aggiungerebbero a loro, l’impegno inviolabile di celebrare ogni anno que’ due giorni secondo il tenore di quello scritto e al tempo fissato. 017 EST 009 028 Que’ giorni dovevano esser commemorati e celebrati di generazione in generazione, in ogni famiglia, in ogni provincia, in ogni città; e que’ giorni di Purim non dovevano cessar mai d’esser celebrati fra i Giudei, e il loro ricordo non dovea mai cancellarsi fra i loro discendenti. 017 EST 009 029 La regina Ester, figliuola d’Abihail, e il Giudeo Mardocheo riscrissero con ogni autorità, per dar peso a questa loro seconda lettera relativa ai Purim. 017 EST 009 030 E si mandaron delle lettere a tutti i Giudei nelle centoventisette province del regno di Assuero: lettere contenenti parole di pace e di fedeltà, 017 EST 009 031 per fissar bene que’ giorni di Purim nelle loro date precise, come li aveano ordinati il Giudeo Mardocheo e la regina Ester, e com’essi stessi li aveano stabiliti per sé e per i loro discendenti, in occasione del loro digiuno e del loro grido. 017 EST 009 032 Così l’ordine d’Ester fissò l’istituzione dei Purim, e ciò fu scritto in un libro. 017 EST 010 001 Il re Assuero impose un tributo al paese e alle isole del mare. 017 EST 010 002 Or quanto a tutti i fatti concernenti la potenza e il valore di Mardocheo e quanto alla completa descrizione della sua grandezza e del come il re lo ingrandì, sono cose scritte nel libro delle Cronache dei re di Media e di Persia. 017 EST 010 003 Poiché il Giudeo Mardocheo era il secondo dopo il re Assuero: grande fra i Giudei, e amato dalla moltitudine dei suoi fratelli; cercò il bene del suo popolo, e parlò per la pace di tutta la sua stirpe. # # BOOK 018 JOB Job Giobbe 018 JOB 001 001 C’era nel paese di Uz un uomo che si chiamava Giobbe. Quest’uomo era integro e retto; temeva Iddio e fuggiva il male. 018 JOB 001 002 Gli erano nati sette figliuoli e tre figliuole; 018 JOB 001 003 possedeva settemila pecore, tremila cammelli, cinquecento paia di bovi, cinquecento asine e una servitù molto numerosa. E quest’uomo era il più grande di tutti gli Orientali. 018 JOB 001 004 I suoi figliuoli solevano andare gli uni dagli altri e darsi un convito, ciascuno nel suo giorno: e mandavano a chiamare le loro tre sorelle perché venissero a mangiare e a bere con loro. 018 JOB 001 005 E quando la serie dei giorni di convito era finita Giobbe li faceva venire per purificarli; si levava di buon mattino, e offriva un olocausto per ciascun d’essi, perché diceva: “Può darsi che i miei figliuoli abbian peccato ed abbiano rinnegato Iddio in cuor loro”. E Giobbe faceva sempre così. 018 JOB 001 006 Or accadde un giorno, che i figliuoli di Dio vennero a presentarsi davanti all’Eterno, e Satana venne anch’egli in mezzo a loro. 018 JOB 001 007 E l’Eterno disse a Satana: “Donde vieni?” E Satana rispose all’Eterno: “Dal percorrere la terra e dal passeggiare per essa”. 018 JOB 001 008 E l’Eterno disse a Satana: “Hai tu notato il mio servo Giobbe? Non ce n’è un altro sulla terra che come lui sia integro, retto, tema Iddio e fugga il male”. 018 JOB 001 009 E Satana rispose all’Eterno: “E’ egli forse per nulla che Giobbe teme Iddio? 018 JOB 001 010 Non l’hai tu circondato d’un riparo, lui, la sua casa, e tutto quel che possiede? Tu hai benedetto l’opera delle e mani, e il suo bestiame ricopre tutto il paese. 018 JOB 001 011 Ma stendi un po’ la tua mano, tocca quanto egli possiede, e vedrai se non ti rinnega in faccia”. 018 JOB 001 012 E l’Eterno disse a Satana: “Ebbene! tutto quello che possiede e in tuo potere; soltanto, non stender la mano sulla sua persona”. E Satana si ritirò dalla presenza dell’Eterno. 018 JOB 001 013 Or accadde che un giorno, mentre suoi figliuoli e le sue figliuole mangiavano e bevevano del vino in casa del loro fratello maggiore, giunse a Giobbe un messaggero a dirgli: 018 JOB 001 014 “I buoi stavano arando e le asine pascevano lì appresso, 018 JOB 001 015 quand’ecco i Sabei son piombati loro addosso e li hanno portati via; hanno passato a fil di spada servitori, e io solo son potuto scampare per venire a dirtelo”. 018 JOB 001 016 Quello parlava ancora, quando ne giunse un altro a dire: “Il fuoco di Dio e caduto dal cielo, ha colpito le pecore e i servitori, e li ha divorati; e io solo son potuto scampare per venire a dirtelo”. 018 JOB 001 017 Quello parlava ancora, quando ne giunse un altro a dire: “I Caldei hanno formato tre bande, si son gettati sui cammelli e li han portati via; hanno passato a fil di spada i servitori, e io solo son potuto scampare per venire a dirtelo”. 018 JOB 001 018 Quello parlava ancora, quando ne giunse un altro a dire: “I tuoi figliuoli e le tue figliuole mangiavano e bevevano del vino in casa del loro fratello maggiore; 018 JOB 001 019 ed ecco che un gran vento, venuto dall’altra parte del deserto, ha investito i quattro canti della casa, ch’è caduta sui giovani; ed essi sono morti; e io solo son potuto scampare per venire a dirtelo”. 018 JOB 001 020 Allora Giobbe si alzò e si stracciò il mantello e si rase il capo e si prostrò a terra e adorò e disse: 018 JOB 001 021 “Nudo sono uscito dal seno di mia madre, e nudo tornerò in seno della terra; l’Eterno ha dato, l’Eterno ha tolto; sia benedetto il nome dell’Eterno”. 018 JOB 001 022 In tutto questo Giobbe non peccò e non attribuì a Dio nulla di mal fatto. 018 JOB 002 001 Or accadde un giorno, che i figliuoli di Dio vennero a presentarsi davanti all’Eterno, e Satana venne anch’egli in mezzo a loro a presentarsi davanti all’Eterno. 018 JOB 002 002 E l’Eterno disse a Satana: “Donde vieni?” E Satana rispose all’Eterno: “Dal percorrere la terra e dal passeggiare per essa”. E l’Eterno disse a Satana: 018 JOB 002 003 “Hai tu notato il mio servo Giobbe? Non ce n’è un altro sulla terra che come lui sia integro, retto, tema Iddio e fugga il male. Egli si mantiene saldo nella sua integrità benché tu m’abbia incitato contro di lui per rovinarlo senza alcun motivo”. 018 JOB 002 004 E Satana rispose all’Eterno: “Pelle per pelle! L’uomo dà tutto quel che possiede per la sua vita; 018 JOB 002 005 ma stendi un po’ la tua mano, toccagli le ossa e la carne, e vedrai se non ti rinnega in faccia”. 018 JOB 002 006 E l’Eterno disse a Satana: “Ebbene esso è in tuo potere; soltanto, rispetta la sua vita”. 018 JOB 002 007 E Satana si ritirò dalla presenza dell’Eterno e colpì Giobbe d’un’ulcera maligna dalla pianta de’ piedi al sommo del capo; e Giobbe prese un coccio per grattarsi, e stava seduto nella cenere. 018 JOB 002 008 E sua moglie gli disse: “Ancora stai saldo nella tua integrità? 018 JOB 002 009 Ma lascia stare Iddio, e muori!” 018 JOB 002 010 E Giobbe a lei: “Tu parli da donna insensata! Abbiamo accettato il bene dalla mano di Dio, e rifiuteremmo d’accettare il male?” In tutto questo Giobbe non peccò con le sue labbra. 018 JOB 002 011 Or tre amici di Giobbe, Elifaz di Teman, Bildad di Suach e Tsofar di Naama, avendo udito tutti questi mali che gli eran piombati addosso, partirono, ciascuno dal suo paese e si misero d’accordo per venire a condolersi con lui e a consolarlo. 018 JOB 002 012 E, levati gli occhi da lontano, essi non lo riconobbero, e alzarono la voce e piansero; si stracciarono i mantelli e si cosparsero il capo di polvere gittandola verso il cielo. 018 JOB 002 013 E rimasero seduti per terra, presso a lui, sette giorni e sette notti; e nessuno di loro gli disse verbo, perché vedevano che il suo dolore era molto grande. 018 JOB 003 001 Allora Giobbe aprì la bocca e maledisse il giorno della sua nascita. 018 JOB 003 002 E prese a dire così: 018 JOB 003 003 “Perisca il giorno ch’io nacqui e la notte che disse: “E’ concepito un maschio!” 018 JOB 003 004 Quel giorno si converta in tenebre, non se ne curi Iddio dall’alto, né splenda sovr’esso raggio di luce! 018 JOB 003 005 Se lo riprendano le tenebre e l’ombra di morte, resti sovr’esso una fitta nuvola, le eclissi lo riempian di paura! 018 JOB 003 006 Quella notte diventi preda d’un buio cupo, non abbia la gioia di contar tra i giorni dell’anno, non entri nel novero de’ mesi! 018 JOB 003 007 Quella notte sia notte sterile, e non vi s’oda grido di gioia. 018 JOB 003 008 La maledicano quei che maledicono i giorni e sono esperti nell’evocare il drago. 018 JOB 003 009 Si oscurino le stelle del suo crepuscolo, aspetti la luce e la luce non venga, e non miri le palpebre dell’alba, 018 JOB 003 010 poiché non chiuse la porta del seno che mi portava, e non celò l’affanno agli occhi miei. 018 JOB 003 011 Perché non morii nel seno di mia madre? Perché non spirai appena uscito dalle sue viscere? 018 JOB 003 012 Perché trovai delle ginocchia per ricevermi e delle mammelle da poppare? 018 JOB 003 013 Ora mi giacerei tranquillo, dormirei, ed avrei così riposo 018 JOB 003 014 coi re e coi consiglieri della terra che si edificarono mausolei, 018 JOB 003 015 coi principi che possedean dell’oro e che empiron d’argento le lor case; 018 JOB 003 016 o, come l’aborto nascosto, non esisterei, sarei come i feti che non videro la luce. 018 JOB 003 017 Là cessano gli empi di tormentare gli altri. Là riposano gli stanchi, 018 JOB 003 018 là i prigioni han requie tutti insieme, senz’udir voce d’aguzzino. 018 JOB 003 019 Piccoli e grandi sono là del pari, e lo schiavo è libero del suo padrone. 018 JOB 003 020 Perché dar la luce all’infelice e la vita a chi ha l’anima nell’amarezza, 018 JOB 003 021 i quali aspettano la morte che non viene, e la ricercano più che i tesori nascosti, 018 JOB 003 022 e si rallegrerebbero fino a giubilarne, esulterebbero se trovassero una tomba? 018 JOB 003 023 Perché dar vita a un uomo la cui via è oscura? e che Dio ha stretto in un cerchio? 018 JOB 003 024 Io sospiro anche quando prendo il mio cibo, e i miei gemiti si spandono com’acqua. 018 JOB 003 025 Non appena temo un male, ch’esso mi colpisce; e quel che pavento, mi piomba addosso. 018 JOB 003 026 Non trovo posa, né requie, né pace, il tormento è continuo!” 018 JOB 004 001 Allora Elifaz di Teman rispose disse: 018 JOB 004 002 “Se provassimo a dirti una parola ti darebbe fastidio? Ma chi potrebbe trattener le parole? 018 JOB 004 003 Ecco tu n’hai ammaestrati molti, hai fortificato le mani stanche; 018 JOB 004 004 le tue parole hanno rialzato chi stava cadendo, hai raffermato le ginocchia vacillanti; 018 JOB 004 005 e ora che il male piomba su te, tu ti lasci abbattere; ora ch’è giunto fino a te, sei tutto smarrito. 018 JOB 004 006 La tua pietà non è forse la tua fiducia, e l’integrità della tua vita la speranza tua? 018 JOB 004 007 Ricorda: quale innocente perì mai? e dove furono gli uomini retti mai distrutti? 018 JOB 004 008 Io per me ho visto che coloro che arano iniquità e seminano tormenti, ne mietono i frutti. 018 JOB 004 009 Al soffio di Dio essi periscono, dal vento del suo corruccio son consumati. 018 JOB 004 010 Spenta è la voce del ruggente, sono spezzati i denti dei leoncelli. 018 JOB 004 011 Perisce per mancanza di preda il forte leone, e restan dispersi i piccini della leonessa. 018 JOB 004 012 Una parola m’è furtivamente giunta, e il mio orecchio ne ha còlto il lieve sussurro. 018 JOB 004 013 Fra i pensieri delle visioni notturne, quando un sonno profondo cade sui mortali, 018 JOB 004 014 uno spavento mi prese, un tremore che mi fece fremer tutte l’ossa. 018 JOB 004 015 Uno spirito mi passò dinanzi, e i peli mi si rizzarono addosso. 018 JOB 004 016 Si fermò, ma non riconobbi il suo sembiante; una figura mi stava davanti agli occhi e udii una voce sommessa che diceva: 018 JOB 004 017 “Può il mortale esser giusto dinanzi a Dio? Può l’uomo esser puro dinanzi al suo Fattore? 018 JOB 004 018 Ecco, Iddio non si fida de’ suoi propri servi, e trova difetti nei suoi angeli; 018 JOB 004 019 quanto più in quelli che stanno in case d’argilla, che han per fondamento la polvere e son schiacciati al par delle tignuole! 018 JOB 004 020 Tra la mattina e la sera sono infranti; periscono per sempre, senza che alcuno se ne accorga. 018 JOB 004 021 La corda della lor tenda, ecco, è strappata, e muoion senza posseder la sapienza”. 018 JOB 005 001 Chiama pure! C’è forse chi ti risponda? E a qual dei santi vorrai tu rivolgerti? 018 JOB 005 002 No, il cruccio non uccide che l’insensato e l’irritazione non fa morir che lo stolto. 018 JOB 005 003 Io ho veduto l’insensato prender radice, ma ben tosto ho dovuto maledirne la dimora. 018 JOB 005 004 I suoi figli van privi di soccorso, sono oppressi alla porta, e non c’è chi li difenda. 018 JOB 005 005 L’affamato gli divora la raccolta, gliela rapisce perfino di tra le spine; e l’assetato gli trangugia i beni. 018 JOB 005 006 Ché la sventura non spunta dalla terra né il dolore germina dal suolo; 018 JOB 005 007 ma l’uomo nasce per soffrire, come la favilla per volare in alto. 018 JOB 005 008 Io però vorrei cercar di Dio, e a Dio vorrei esporre la mia causa: 018 JOB 005 009 a lui, che fa cose grandi, imperscrutabili, maraviglie senza numero; 018 JOB 005 010 che spande la pioggia sopra la terra e manda le acque sui campi; 018 JOB 005 011 che innalza quelli ch’erano abbassati e pone in salvo gli afflitti in luogo elevato; 018 JOB 005 012 che sventa i disegni degli astuti sicché le loro mani non giungono ad eseguirli; 018 JOB 005 013 che prende gli abili nella loro astuzia, sì che il consiglio degli scaltri va in rovina. 018 JOB 005 014 Di giorno essi incorron nelle tenebre, in pien mezzodì brancolan come di notte; 018 JOB 005 015 ma Iddio salva il meschino dalla spada della lor bocca, e il povero di man del potente. 018 JOB 005 016 E così pel misero v’è speranza, mentre l’iniquità ha la bocca chiusa. 018 JOB 005 017 Beato l’uomo che Dio castiga! E tu non isdegnar la correzione dell’Onnipotente; 018 JOB 005 018 giacché egli fa la piaga, poi la fascia; egli ferisce, ma le sue mani guariscono. 018 JOB 005 019 In sei distrette egli sarà il tuo liberatore e in sette il male non ti toccherà. 018 JOB 005 020 In tempo di carestia ti scamperà dalla morte, in tempo di guerra dai colpi della spada. 018 JOB 005 021 Sarai sottratto al flagello della lingua, non temerai quando verrà il disastro. 018 JOB 005 022 In mezzo al disastro e alla fame riderai, non paventerai le belve della terra; 018 JOB 005 023 perché avrai per alleate le pietre del suolo, e gli animali de’ campi saran teco in pace. 018 JOB 005 024 Saprai sicura la tua tenda; e, visitando i tuoi pascoli, vedrai che non ti manca nulla. 018 JOB 005 025 Saprai che la tua progenie moltiplica, che i tuoi rampolli crescono come l’erba de’ campi. 018 JOB 005 026 Scenderai maturo nella tomba, come la bica di mannelle che si ripone a suo tempo. 018 JOB 005 027 Ecco quel che abbiam trovato, riflettendo. Così è. Tu ascolta, e fanne tuo pro”. 018 JOB 006 001 Allora Giobbe rispose e disse: 018 JOB 006 002 “Ah, se il mio travaglio si pesasse, se le mie calamità si mettessero tutte insieme sulla bilancia! 018 JOB 006 003 Sarebbero trovati più pesanti che la sabbia del mare. Ecco perché le mie parole sono temerarie. 018 JOB 006 004 Ché le saette dell’Onnipotente mi trafiggono, lo spirito mio ne sugge il veleno; i terrori di Dio si schierano in battaglia contro me. 018 JOB 006 005 L’asino salvatico raglia forse quand’ha l’erba davanti? mugghia forse il bue davanti alla pastura? 018 JOB 006 006 Si può egli mangiar ciò ch’è scipito e senza sale? c’è qualche gusto in un chiaro d’uovo? 018 JOB 006 007 L’anima mia rifiuta di toccare una simil cosa, essa è per me come un cibo ripugnante. 018 JOB 006 008 Oh, m’avvenisse pur quello che chiedo, e mi desse Iddio quello che spero! 018 JOB 006 009 Volesse pure Iddio schiacciarmi, stender la mano e tagliare il filo de’ miei giorni! 018 JOB 006 010 Sarebbe questo un conforto per me, esulterei nei dolori ch’egli non mi risparmia; giacché non ho rinnegato le parole del Santo. 018 JOB 006 011 Che è mai la mia forza perch’io speri ancora? Che fine m’aspetta perch’io sia paziente? 018 JOB 006 012 La mia forza è essa forza di pietra? e la mia carne, carne di rame? 018 JOB 006 013 Non son io ridotto senza energia, e non m’è forse tolta ogni speranza di guarire? 018 JOB 006 014 Pietà deve l’amico a colui che soccombe, quand’anche abbandoni il timor dell’Onnipotente. 018 JOB 006 015 Ma i fratelli miei si son mostrati infidi come un torrente, come l’acqua di torrenti che passano. 018 JOB 006 016 Il ghiaccio li rende torbidi, e la neve vi si scioglie; 018 JOB 006 017 ma passato il tempo delle piene, svaniscono; quando sentono il caldo, scompariscono dal loro luogo. 018 JOB 006 018 Le carovane che si dirigon là mutano strada, s’inoltran nel deserto, e vi periscono. 018 JOB 006 019 Le carovane di Tema li cercavan collo sguardo, i viandanti di Sceba ci contavan su, 018 JOB 006 020 ma furon delusi nella loro fiducia; giunti sul luogo, rimasero confusi. 018 JOB 006 021 Tali siete divenuti voi per me: vedete uno che fa orrore, e vi prende la paura. 018 JOB 006 022 V’ho forse detto: “Datemi qualcosa” o “co’ vostri beni fate un donativo a favor mio”, 018 JOB 006 023 o “liberatemi dalla stretta del nemico, o “scampatemi di man dei prepotenti”? 018 JOB 006 024 Ammaestratemi, e mi starò in silenzio; fatemi capire in che cosa ho errato. 018 JOB 006 025 Quanto sono efficaci le parole rette! Ma la vostra riprensione che vale? 018 JOB 006 026 Volete dunque biasimar delle parole? Ma le parole d’un disperato se le porta il vento! 018 JOB 006 027 Voi sareste capaci di trar la sorte sull’orfano, e di contrattare il vostro amico! 018 JOB 006 028 Ma pure vi piaccia di rivolgervi a guardarmi, e vedete s’io vi menta in faccia. 018 JOB 006 029 Mutate consiglio! Non vi sia in voi iniquità! Mutate consiglio, la mia giustizia sussiste. 018 JOB 006 030 V’è qualche iniquità sulla mia lingua? Il mio palato non distingue più quel ch’è male? 018 JOB 007 001 La vita dell’uomo sulla terra è una milizia; i giorni suoi son simili ai giorni d’un operaio. 018 JOB 007 002 Come lo schiavo anela l’ombra e come l’operaio aspetta il suo salario, 018 JOB 007 003 così a me toccan mesi di sciagura, e mi sono assegnate notti di dolore. 018 JOB 007 004 Non appena mi corico, dico: “Quando mi leverò?” Ma la notte si prolunga, e mi sazio d’agitazioni infino all’alba. 018 JOB 007 005 La mia carne è coperta di vermi e di croste terrose, la mia pelle si richiude, poi riprende a suppurare. 018 JOB 007 006 I miei giorni sen vanno più veloci della spola, si consumano senza speranza. 018 JOB 007 007 Ricordati, che la mia vita e un soffio! L’occhio mio non vedrà più il bene. 018 JOB 007 008 Lo sguardo di chi ora mi vede non mi potrà più scorgere; gli occhi tuoi mi cercheranno, ma io non sarò più. 018 JOB 007 009 La nuvola svanisce e si dilegua; così chi scende nel soggiorno de’ morti non ne risalirà; (Sheol h7585) 018 JOB 007 010 non tornerà più nella sua casa, e il luogo ove stava non lo riconoscerà più. 018 JOB 007 011 Io, perciò, non terrò chiusa la bocca; nell’angoscia del mio spirito io parlerò, mi lamenterò nell’amarezza dell’anima mia. 018 JOB 007 012 Son io forse il mare o un mostro marino che tu ponga intorno a me una guardia? 018 JOB 007 013 Quando dico: “Il mio letto mi darà sollievo, il mio giaciglio allevierà la mia pena”, 018 JOB 007 014 tu mi sgomenti con sogni, e mi spaventi con visioni; 018 JOB 007 015 sicché l’anima mia preferisce soffocare, preferisce a queste ossa la morte. 018 JOB 007 016 Io mi vo struggendo; non vivrò sempre; deh, lasciami stare; i giorni miei non son che un soffio. 018 JOB 007 017 Che cosa è l’uomo che tu ne faccia tanto caso, che tu ponga mente ad esso, 018 JOB 007 018 e lo visiti ogni mattina e lo metta alla prova ad ogni istante? 018 JOB 007 019 Quando cesserai di tener lo sguardo fisso su me? Quando mi darai tempo d’inghiottir la mia saliva? 018 JOB 007 020 Se ho peccato, che ho fatto a te, o guardiano degli uomini? Perché hai fatto di me il tuo bersaglio? A tal punto che son divenuto un peso a me stesso? 018 JOB 007 021 E perché non perdoni le mie trasgressioni e non cancelli la mia iniquità? Poiché presto giacerò nella polvere; e tu mi cercherai, ma io non sarò più”. 018 JOB 008 001 Allora Bildad di Suach rispose e disse: 018 JOB 008 002 “Fino a quando terrai tu questi discorsi e saran le parole della tua bocca come un vento impetuoso? 018 JOB 008 003 Iddio perverte egli il giudizio? L’Onnipotente perverte egli la giustizia? 018 JOB 008 004 Se i tuoi figliuoli han peccato contro lui, egli li ha dati in balìa del loro misfatto; 018 JOB 008 005 ma tu, se ricorri a Dio e implori grazia dall’Onnipotente, 018 JOB 008 006 se proprio sei puro e integro, certo egli sorgerà in tuo favore, e restaurerà la dimora della tua giustizia. 018 JOB 008 007 Così sarà stato piccolo il tuo principio, ma la tua fine sarà grande oltre modo. 018 JOB 008 008 Interroga le passate generazioni, rifletti sull’esperienza de’ padri; 018 JOB 008 009 giacché noi siam d’ieri e non sappiamo nulla; i nostri giorni sulla terra non son che un’ombra; 018 JOB 008 010 ma quelli certo t’insegneranno, ti parleranno, e dal loro cuore trarranno discorsi. 018 JOB 008 011 Può il papiro crescere ove non c’è limo? Il giunco viene egli su senz’acqua? 018 JOB 008 012 Mentre son verdi ancora, e senza che li si tagli, prima di tutte l’erbe, seccano. 018 JOB 008 013 Tale la sorte di tutti quei che dimenticano Dio, e la speranza dell’empio perirà. 018 JOB 008 014 La sua baldanza è troncata, la sua fiducia e come una tela di ragno. 018 JOB 008 015 Egli s’appoggia alla sua casa, ma essa non regge; vi s’aggrappa, ma quella non sta salda. 018 JOB 008 016 Egli verdeggia al sole, e i suoi rami si protendono sul suo giardino; 018 JOB 008 017 le sue radici s’intrecciano sul mucchio delle macerie, penetra fra le pietre della casa. 018 JOB 008 018 Ma divelto che sia dal suo luogo, questo lo rinnega e gli dice: “Non ti ho mai veduto!” 018 JOB 008 019 Ecco il gaudio che gli procura la sua condotta! E dalla polvere altri dopo lui germoglieranno. 018 JOB 008 020 No, Iddio non rigetta l’uomo integro, ne porge aiuto a quelli che fanno il male. 018 JOB 008 021 Egli renderà ancora il sorriso alla tua bocca, e sulle tue labbra metterà canti d’esultanza. 018 JOB 008 022 Quelli che t’odiano saran coperti di vergogna, e la tenda degli empi sparirà”. 018 JOB 009 001 Allora Giobbe rispose e disse: 018 JOB 009 002 “Sì, certo, io so ch’egli e così; e come sarebbe il mortale giusto davanti a Dio? 018 JOB 009 003 Se all’uomo piacesse di piatir con Dio, non potrebbe rispondergli sovra un punto fra mille. 018 JOB 009 004 Dio è savio di cuore, è grande in potenza; chi gli ha tenuto fronte e se n’è trovato bene? 018 JOB 009 005 Egli trasporta le montagne senza che se ne avvedano, nel suo furore le sconvolge. 018 JOB 009 006 Egli scuote la terra dalle sue basi, e le sue colonne tremano. 018 JOB 009 007 Comanda al sole, ed esso non si leva; mette un sigillo sulle stelle. 018 JOB 009 008 Da solo spiega i cieli, e cammina sulle più alte onde del mare. 018 JOB 009 009 E’ il creatore dell’Orsa, d’Orione, delle Pleiadi, e delle misteriose regioni del cielo australe. 018 JOB 009 010 Egli fa cose grandi e imperscrutabili, maraviglie senza numero. 018 JOB 009 011 Ecco, ei mi passa vicino, ed io nol veggo; mi scivola daccanto e non me n’accorgo. 018 JOB 009 012 Ecco afferra la preda, e chi si opporrà? Chi oserà dirgli: “Che fai?” 018 JOB 009 013 Iddio non ritira la sua collera; sotto di lui si curvano i campioni della superbia. 018 JOB 009 014 E io, come farei a rispondergli, a sceglier le mie parole per discuter con lui? 018 JOB 009 015 Avessi anche ragione, non gli replicherei, ma chiederei mercé al mio giudice. 018 JOB 009 016 S’io lo invocassi ed egli mi rispondesse, non però crederei che avesse dato ascolto alla mia voce; 018 JOB 009 017 egli che mi piomba addosso dal seno della tempesta, che moltiplica senza motivo le mie piaghe, 018 JOB 009 018 che non mi lascia riprender fiato, e mi sazia d’amarezza. 018 JOB 009 019 Se si tratta di forza, ecco, egli è potente; se di diritto, ei dice: “Chi mi fisserà un giorno per comparire”? 018 JOB 009 020 Fossi pur giusto, la mia bocca stessa mi condannerebbe; fossi pure integro, essa mi farebbe dichiarar perverso. 018 JOB 009 021 Integro! Sì, lo sono! di me non mi preme, io disprezzo la vita! 018 JOB 009 022 Per me è tutt’uno! perciò dico: “Egli distrugge ugualmente l’integro ed il malvagio. 018 JOB 009 023 Se un flagello, a un tratto, semina la morte, egli ride dello sgomento degli innocenti. 018 JOB 009 024 La terra è data in balìa dei malvagi; ei vela gli occhi ai giudici di essa; se non è lui, chi è dunque”? 018 JOB 009 025 E i miei giorni se ne vanno più veloci d’un corriere; fuggono via senz’aver visto il bene; 018 JOB 009 026 passan rapidi come navicelle di giunchi, come l’aquila che piomba sulla preda. 018 JOB 009 027 Se dico: “Voglio dimenticare il mio lamento, deporre quest’aria triste e rasserenarmi”, 018 JOB 009 028 sono spaventato di tutti i miei dolori, so che non mi terrai per innocente. 018 JOB 009 029 Io sarò condannato; perché dunque affaticarmi invano? 018 JOB 009 030 Quand’anche mi lavassi con la neve e mi nettassi le mani col sapone, 018 JOB 009 031 tu mi tufferesti nel fango d’una fossa, le mie vesti stesse m’avrebbero in orrore. 018 JOB 009 032 Dio non è un uomo come me, perch’io gli risponda e che possiam comparire in giudizio assieme. 018 JOB 009 033 Non c’è fra noi un arbitro, che posi la mano su tutti e due! 018 JOB 009 034 Ritiri Iddio d’addosso a me la sua verga; cessi dallo spaventarmi il suo terrore; 018 JOB 009 035 allora io parlerò senza temerlo, giacché sento di non essere quel colpevole che sembro. 018 JOB 010 001 L’anima mia prova disgusto della vita; vo’ dar libero corso al mio lamento, vo’ parlar nell’amarezza dell’anima mia! 018 JOB 010 002 Io dirò a Dio: “Non mi condannare! Fammi sapere perché contendi meco!” 018 JOB 010 003 Ti par egli ben fatto d’opprimere, di sprezzare l’opera delle tue mani e di favorire i disegni de’ malvagi? 018 JOB 010 004 Hai tu occhi di carne? Vedi tu come vede l’uomo? 018 JOB 010 005 I tuoi giorni son essi come i giorni del mortale, i tuoi anni son essi come gli anni degli umani, 018 JOB 010 006 che tu investighi tanto la mia iniquità, che t’informi così del mio peccato, 018 JOB 010 007 pur sapendo ch’io non son colpevole, e che non v’è chi mi liberi dalla tua mano? 018 JOB 010 008 Le tue mani m’hanno formato m’hanno fatto tutto quanto… e tu mi distruggi! 018 JOB 010 009 Deh, ricordati che m’hai plasmato come argilla… e tu mi fai ritornare in polvere! 018 JOB 010 010 Non m’hai tu colato come il latte e fatto rapprender come il cacio? 018 JOB 010 011 Tu m’hai rivestito di pelle e di carne, e m’hai intessuto d’ossa e di nervi. 018 JOB 010 012 Mi sei stato largo di vita e di grazia, la tua provvidenza ha vegliato sul mio spirito, 018 JOB 010 013 ed ecco quello che nascondevi in cuore! Sì, lo so, questo meditavi: 018 JOB 010 014 se avessi peccato, l’avresti ben tenuto a mente, e non m’avresti assolto dalla mia iniquità. 018 JOB 010 015 Se fossi stato malvagio, guai a me! Se giusto, non avrei osato alzar la fronte, sazio d’ignominia, spettatore della mia miseria. 018 JOB 010 016 Se l’avessi alzata, m’avresti dato la caccia come ad un leone e contro di me avresti rinnovato le tue maraviglie; 018 JOB 010 017 m’avresti messo a fronte nuovi testimoni, e avresti raddoppiato il tuo sdegno contro di me; legioni su legioni m’avrebbero assalito. 018 JOB 010 018 E allora, perché m’hai tratto dal seno di mia madre? Sarei spirato senza che occhio mi vedesse! 018 JOB 010 019 Sarei stato come se non fossi mai esistito, m’avrebbero portato dal seno materno alla tomba! 018 JOB 010 020 Non son forse pochi i giorni che mi restano? Cessi egli dunque, mi lasci stare, ond’io mi rassereni un poco, 018 JOB 010 021 prima ch’io me ne vada, per non più tornare, nella terra delle tenebre e dell’ombra di morte: 018 JOB 010 022 terra oscura come notte profonda, ove regnano l’ombra di morte ed il caos, il cui chiarore è come notte oscura”. 018 JOB 011 001 Allora Tsofar di Naama rispose e disse: 018 JOB 011 002 “Cotesta abbondanza di parole rimarrà ella senza risposta? Basterà egli esser loquace per aver ragione? 018 JOB 011 003 Varranno le tue ciance a far tacere la gente? Farai tu il beffardo, senza che alcuno ti confonda? 018 JOB 011 004 Tu dici a Dio: “Quel che sostengo è giusto, e io sono puro nel tuo cospetto”. 018 JOB 011 005 Ma, oh se Iddio volesse parlare e aprir la bocca per risponderti 018 JOB 011 006 e rivelarti i segreti della sua sapienza poiché infinita è la sua intelligenza vedresti allora come Iddio dimentichi parte della colpa tua. 018 JOB 011 007 Puoi tu scandagliare le profondità di Dio? arrivare a conoscere appieno l’Onnipotente? 018 JOB 011 008 Si tratta di cose più alte del cielo… e tu che faresti? di cose più profonde del soggiorno de’ morti… come le conosceresti? (Sheol h7585) 018 JOB 011 009 La lor misura è più lunga della terra, più larga del mare. 018 JOB 011 010 Se Dio passa, se incarcera, se chiama in giudizio, chi s’opporrà? 018 JOB 011 011 Poich’egli conosce gli uomini perversi, scopre senza sforzo l’iniquità. 018 JOB 011 012 Ma l’insensato diventerà savio, quando un puledro d’onàgro diventerà uomo. 018 JOB 011 013 Tu, però, se ben disponi il cuore, e protendi verso Dio le palme, 018 JOB 011 014 se allontani il male ch’è nelle tue mani, e non alberghi l’iniquità nelle tue tende, 018 JOB 011 015 allora alzerai la fronte senza macchia, sarai incrollabile, e non avrai paura di nulla; 018 JOB 011 016 dimenticherai i tuoi affanni; te ne ricorderai come d’acqua passata; 018 JOB 011 017 la tua vita sorgerà più fulgida del meriggio, l’oscurità sarà come la luce del mattino. 018 JOB 011 018 Sarai fiducioso perché avrai speranza; ti guarderai bene attorno e ti coricherai sicuro. 018 JOB 011 019 Ti metterai a giacere e niuno ti spaventerà; e molti cercheranno il tuo favore. 018 JOB 011 020 Ma gli occhi degli empi verranno meno; non vi sarà più rifugio per loro, e non avranno altra speranza che di esalar l’anima”. 018 JOB 012 001 Allora Giobbe rispose e disse: 018 JOB 012 002 “Voi, certo, valete quanto un popolo, e con voi morrà la sapienza. 018 JOB 012 003 Ma del senno ne ho anch’io al par di voi, non vi son punto inferiore; e cose come codeste chi non le sa? 018 JOB 012 004 Io dunque dovrei essere il ludibrio degli amici! Io che invocavo Iddio, ed ei mi rispondeva; il ludibrio io, l’uomo giusto, integro! 018 JOB 012 005 Lo sprezzo alla sventura è nel pensiero di chi vive contento; esso è sempre pronto per coloro a cui vacilla il piede. 018 JOB 012 006 Sono invece tranquille le tende de’ ladroni e chi provoca Iddio, chi si fa un dio della propria forza, se ne sta al sicuro. 018 JOB 012 007 Ma interroga un po’ gli animali, e te lo insegneranno; gli uccelli del cielo, e te lo mostreranno; 018 JOB 012 008 o parla alla terra ed essa te lo insegnerà, e i pesci del mare te lo racconteranno. 018 JOB 012 009 Chi non sa, fra tutte queste creature, che la mano dell’Eterno ha fatto ogni cosa, 018 JOB 012 010 ch’egli tiene in mano l’anima di tutto quel che vive, e lo spirito di ogni essere umano? 018 JOB 012 011 L’orecchio non discerne esso le parole, come il palato assaggia le vivande? 018 JOB 012 012 Nei vecchi si trova la sapienza e lunghezza di giorni da intelligenza. 018 JOB 012 013 Ma in Dio stanno la saviezza e la potenza, a lui appartengono il consiglio e l’intelligenza. 018 JOB 012 014 Ecco, egli abbatte, e niuno può ricostruire; Chiude un uomo in prigione, e non v’è chi gli apra. 018 JOB 012 015 Ecco, egli trattiene le acque, e tutto inaridisce; le lascia andare, ed esse sconvolgono la terra. 018 JOB 012 016 Egli possiede la forza e l’abilità; da lui dipendono chi erra e chi fa errare. 018 JOB 012 017 Egli manda scalzi i consiglieri, colpisce di demenza i giudici. 018 JOB 012 018 Scioglie i legami dell’autorità dei re e cinge i loro fianchi di catene. 018 JOB 012 019 Manda scalzi i sacerdoti, e rovescia i potenti. 018 JOB 012 020 Priva della parola i più eloquenti, e toglie il discernimento ai vecchi. 018 JOB 012 021 Sparge lo sprezzo sui nobili, e rallenta la cintura ai forti. 018 JOB 012 022 Rivela le cose recondite, facendole uscir dalle tenebre, e trae alla luce ciò ch’è avvolto in ombra di morte. 018 JOB 012 023 Aggrandisce i popoli e li annienta, amplia le nazioni e le riconduce nei loro confini; 018 JOB 012 024 Toglie il senno ai capi della terra, e li fa errare in solitudini senza sentiero. 018 JOB 012 025 Van brancolando nelle tenebre, senza alcuna luce, e li fa barcollare come ubriachi. 018 JOB 013 001 Ecco, l’occhio mio tutto questo l’ha veduto; l’orecchio mio l’ha udito e l’ha inteso. 018 JOB 013 002 Quel che sapete voi lo so pur io, non vi sono punto inferiore. 018 JOB 013 003 Ma io vorrei parlare con l’Onnipotente, avrei caro di ragionar con Dio; 018 JOB 013 004 giacché voi siete de’ fabbri di menzogne, siete tutti quanti de’ medici da nulla. 018 JOB 013 005 Oh se serbaste il silenzio! esso vi conterebbe come sapienza. 018 JOB 013 006 Ascoltate, vi prego, quel che ho da rimproverarvi; state attenti alle ragioni delle mie labbra! 018 JOB 013 007 Volete dunque difendere Iddio parlando iniquamente? sostener la sua causa con parole di frode? 018 JOB 013 008 Volete aver riguardo alla sua persona? e costituirvi gli avvocati di Dio? 018 JOB 013 009 Sarà egli un bene per voi quando vi scruterà a fondo? credete ingannarlo come s’inganna un uomo? 018 JOB 013 010 Certo egli vi riprenderà severamente se nel vostro segreto avete dei riguardi personali. 018 JOB 013 011 La maestà sua non vi farà sgomenti? Il suo terrore non piomberà su di voi? 018 JOB 013 012 I vostri detti memorandi son massime di cenere; i vostri baluardi son baluardi d’argilla. 018 JOB 013 013 Tacete! lasciatemi stare! voglio parlare io, e m’avvenga quello che può! 018 JOB 013 014 Perché prenderei la mia carne coi denti? Metterò piuttosto la mia vita nelle mie mani. 018 JOB 013 015 Ecco, egli m’ucciderà; non spero più nulla; ma io difenderò in faccia a lui la mia condotta! 018 JOB 013 016 Anche questo servirà alla mia salvezza; poiché un empio non ardirebbe presentarsi a lui. 018 JOB 013 017 Ascoltate attentamente il mio discorso, porgete orecchio a quanto sto per dichiararvi. 018 JOB 013 018 Ecco, io ho disposto ogni cosa per la causa; so che sarò riconosciuto giusto. 018 JOB 013 019 V’è qualcuno che voglia farmi opposizione? Se v’è io mi taccio e vo’ morire. 018 JOB 013 020 Ma, o Dio, concedimi solo due cose, e non mi nasconderò dal tuo cospetto: 018 JOB 013 021 ritirami d’addosso la tua mano, e fa’ che i tuoi terrori non mi spaventin più. 018 JOB 013 022 Poi interpellami, ed io risponderò; o parlerò io, e tu replicherai. 018 JOB 013 023 Quante sono le mie iniquità, quanti i miei peccati? Fammi conoscere la mia trasgressione, il mio peccato! 018 JOB 013 024 Perché nascondi il tuo volto, e mi tieni in conto di nemico? 018 JOB 013 025 Vuoi tu atterrire una foglia portata via dal vento? Vuoi tu perseguitare una pagliuzza inaridita? 018 JOB 013 026 tu che mi condanni a pene così amare, e mi fai espiare i falli della mia giovinezza, 018 JOB 013 027 tu che metti i miei piedi nei ceppi, che spii tutti i miei movimenti, e tracci una linea intorno alla pianta de’ miei piedi? 018 JOB 013 028 Intanto questo mio corpo si disfa come legno tarlato, come un abito roso dalle tignuole. 018 JOB 014 001 L’uomo, nato di donna, vive pochi giorni, e sazio d’affanni. 018 JOB 014 002 Spunta come un fiore, poi è reciso; fugge come un’ombra, e non dura. 018 JOB 014 003 E sopra un essere così, tu tieni gli occhi aperti! e mi fai comparir teco in giudizio! 018 JOB 014 004 Chi può trarre una cosa pura da una impura? Nessuno. 018 JOB 014 005 Giacché i suoi giorni son fissati, e il numero de’ suoi mesi dipende da te, e tu gli hai posto un termine ch’egli non può varcare, 018 JOB 014 006 storna da lui lo sguardo, sì ch’egli abbia un po’ di requie, e possa godere come un operaio la fine della sua giornata. 018 JOB 014 007 Per l’albero, almeno c’è speranza; se è tagliato, rigermoglia e continua a metter rampolli. 018 JOB 014 008 Quando la sua radice è invecchiata sotto terra, e il suo tronco muore nel suolo, 018 JOB 014 009 a sentir l’acqua, rinverdisce e mette rami come una pianta nuova. 018 JOB 014 010 Ma l’uomo muore e perde ogni forza; il mortale spira e… dov’è egli? 018 JOB 014 011 Le acque del lago se ne vanno, il fiume vien meno e si prosciuga; 018 JOB 014 012 così l’uomo giace, e non risorge più; finché non vi sian più cieli, ei non si risveglierà né sarà più destato dal suo sonno. 018 JOB 014 013 Oh, volessi tu nascondermi nel soggiorno de’ morti, tenermi occulto finché l’ira tua sia passata, fissarmi un termine, e poi ricordarti di me!… (Sheol h7585) 018 JOB 014 014 Se l’uomo, dopo morto, potesse ritornare in vita, aspetterei tutti i giorni della mia fazione, finché giungesse l’ora del mio cambio; 018 JOB 014 015 tu mi chiameresti e io risponderei, tu brameresti rivedere l’opera delle tue mani. 018 JOB 014 016 Ma ora tu conti i miei passi, tu osservi i miei peccati; 018 JOB 014 017 le mie trasgressioni sono sigillate in un sacco, e alle mie iniquità, altre ne aggiungi. 018 JOB 014 018 La montagna frana e scompare, la rupe e divelta dal suo luogo, 018 JOB 014 019 le acque rodono la pietra, le loro inondazioni trascinan via la terra: così tu distruggi la speranza dell’uomo. 018 JOB 014 020 Tu lo sopraffai una volta per sempre, ed egli se ne va; gli muti il sembiante, e lo mandi via. 018 JOB 014 021 Se i suoi figliuoli salgono in onore, egli lo ignora; se vengono in dispregio, ei non lo vede; 018 JOB 014 022 questo solo sente: che il suo corpo soffre, che l’anima sua è in lutto”. 018 JOB 015 001 Allora Elifaz di Teman rispose e disse: 018 JOB 015 002 “Il savio risponde egli con vana scienza? si gonfia egli il petto di vento? 018 JOB 015 003 Si difende egli con ciarle inutili e con parole che non giovan nulla? 018 JOB 015 004 Tu, poi, distruggi il timor di Dio, menomi il rispetto religioso che gli è dovuto. 018 JOB 015 005 La tua iniquità ti detta le parole, e adoperi il linguaggio degli astuti. 018 JOB 015 006 Non io, la tua bocca stessa ti condanna; le tue labbra stesse depongono contro a te. 018 JOB 015 007 Sei tu il primo uomo che nacque? Fosti tu formato prima de’ monti? 018 JOB 015 008 Hai tu sentito quel che s’è detto nel Consiglio di Dio? Hai tu fatto incetta della sapienza per te solo? 018 JOB 015 009 Che sai tu che noi non sappiamo? Che conoscenza hai tu che non sia pur nostra? 018 JOB 015 010 Ci son fra noi degli uomini canuti ed anche de’ vecchi più attempati di tuo padre. 018 JOB 015 011 Fai tu sì poco caso delle consolazioni di Dio e delle dolci parole che t’abbiam rivolte? 018 JOB 015 012 Dove ti trascina il cuore, e che voglion dire codeste torve occhiate? 018 JOB 015 013 Come! tu volgi la tua collera contro Dio, e ti lasci uscir di bocca tali parole? 018 JOB 015 014 Che è mai l’uomo per esser puro, il nato di donna per esser giusto? 018 JOB 015 015 Ecco, Iddio non si fida nemmeno de’ suoi santi, i cieli non son puri agli occhi suoi; 018 JOB 015 016 quanto meno quest’essere abominevole e corrotto, l’uomo, che tracanna l’iniquità come l’acqua! 018 JOB 015 017 Io voglio ammaestrarti; porgimi ascolto, e ti racconterò quello che ho visto, 018 JOB 015 018 quello che i Savi hanno riferito senza nulla celare di quel che sapean dai padri, 018 JOB 015 019 ai quali soli è stato dato il paese; e in mezzo ai quali non è passato lo straniero. 018 JOB 015 020 L’empio è tormentato tutti i suoi giorni, e pochi son gli anni riservati al prepotente. 018 JOB 015 021 Sempre ha negli orecchi rumori spaventosi, e in piena pace gli piomba addosso il distruttore. 018 JOB 015 022 Non ha speranza d’uscir dalle tenebre, e si sente destinato alla spada. 018 JOB 015 023 Va errando in cerca di pane; dove trovarne? ei sa che a lui dappresso è pronto il giorno tenebroso. 018 JOB 015 024 La distretta e l’angoscia lo riempion di paura, l’assalgono a guisa di re pronto alla pugna, 018 JOB 015 025 perché ha steso la mano contro Dio, ha sfidato l’Onnipotente, 018 JOB 015 026 gli s’è slanciato audacemente contro, sotto il folto de’ suoi scudi convessi. 018 JOB 015 027 Avea la faccia coperta di grasso, i fianchi carichi di pinguedine; 018 JOB 015 028 s’era stabilito in città distrutte, in case disabitate, destinate a diventar mucchi di sassi. 018 JOB 015 029 Ei non s’arricchirà, la sua fortuna non sarà stabile; né le sue possessioni si stenderanno sulla terra. 018 JOB 015 030 Non potrà liberarsi dalle tenebre, il vento infocato farà seccare i suoi rampolli, e sarà portato via dal soffio della bocca di Dio. 018 JOB 015 031 Non confidi nella vanità; è un’illusione; poiché avrà la vanità per ricompensa. 018 JOB 015 032 La sua fine verrà prima del tempo, e i suoi rami non rinverdiranno più. 018 JOB 015 033 Sarà come vigna da cui si strappi l’uva ancor acerba, come l’ulivo da cui si scuota il fiore; 018 JOB 015 034 poiché sterile è la famiglia del profano, e il fuoco divora le tende ov’entrano presenti. 018 JOB 015 035 L’empio concepisce malizia, e partorisce rovina; ei si prepara in seno il disinganno”. 018 JOB 016 001 Allora Giobbe rispose e disse: 018 JOB 016 002 “Di cose come codeste, ne ho udite tante! Siete tutti dei consolatori molesti! 018 JOB 016 003 Non ci sarà egli una fine alle parole vane? Che cosa ti provoca a rispondere? 018 JOB 016 004 Anch’io potrei parlare come voi, se voi foste al posto mio; potrei mettere assieme delle parole contro a voi e su di voi scrollare il capo; 018 JOB 016 005 potrei farvi coraggio con la bocca; e il conforto delle mie labbra vi calmerebbe. 018 JOB 016 006 Se parlo, il mio dolore non ne sarà lenito; e se cesso di parlare, che sollievo ne avrò? 018 JOB 016 007 Ora, purtroppo, Dio m’ha ridotto senza forze, ha desolato tutta la mia casa; 018 JOB 016 008 m’ha coperto di grinze e questo testimonia contro a me, la mia magrezza si leva ad accusarmi in faccia. 018 JOB 016 009 La sua ira mi lacera, mi perseguita, digrigna i denti contro di me. Il mio nemico aguzza gli occhi su di me. 018 JOB 016 010 Apron larga contro a me la bocca, mi percuoton per obbrobrio le guance, si metton tutt’insieme a darmi addosso. 018 JOB 016 011 Iddio mi dà in balìa degli empi, mi getta in mano dei malvagi. 018 JOB 016 012 Vivevo in pace, ed egli m’ha scosso con violenza, m’ha preso per la nuca, m’ha frantumato, m’ha posto per suo bersaglio. 018 JOB 016 013 I suoi arcieri mi circondano, egli mi trafigge i reni senza pietà, sparge a terra il mio fiele. 018 JOB 016 014 Apre sopra di me breccia su breccia, mi corre addosso come un guerriero. 018 JOB 016 015 Mi son cucito un cilicio sulla pelle, ho prostrato la mia fronte nella polvere. 018 JOB 016 016 Il mio viso è rosso di pianto, e sulle mie palpebre si stende l’ombra di morte. 018 JOB 016 017 Eppure, le mie mani non commisero mai violenza, e la mia preghiera fu sempre pura. 018 JOB 016 018 O terra, non coprire il mio sangue, e non vi sia luogo ove si fermi il mio grido! 018 JOB 016 019 Già fin d’ora, ecco, il mio Testimonio è in cielo, il mio Garante è nei luoghi altissimi. 018 JOB 016 020 Gli amici mi deridono, ma a Dio si volgon piangenti gli occhi miei; 018 JOB 016 021 sostenga egli le ragioni dell’uomo presso Dio, le ragioni del figliuol d’uomo contro i suoi compagni! 018 JOB 016 022 Poiché, pochi anni ancora, e me ne andrò per una via senza ritorno. 018 JOB 017 001 Il mio soffio vitale si spenge, i miei giorni si estinguono, il sepolcro m’aspetta! 018 JOB 017 002 Sono attorniato di schernitori e non posso chiuder occhio per via delle lor parole amare. 018 JOB 017 003 O Dio, da’ un pegno, sii tu il mio mallevadore presso di te; se no, chi metterà la sua nella mia mano? 018 JOB 017 004 Poiché tu hai chiuso il cuor di costoro alla ragione, e però non li farai trionfare. 018 JOB 017 005 Chi denunzia un amico sì che diventi preda altrui, vedrà venir meno gli occhi de’ suoi figli. 018 JOB 017 006 Egli m’ha reso la favola dei popoli, e son divenuto un essere a cui si sputa in faccia. 018 JOB 017 007 L’occhio mio si oscura pel dolore, tutte le mie membra non son più che un’ombra. 018 JOB 017 008 Gli uomini retti ne son colpiti di stupore, e l’innocente insorge contro l’empio; 018 JOB 017 009 ma il giusto si attiene saldo alla sua via, e chi ha le mani pure viepiù si fortifica. 018 JOB 017 010 Quanto a voi tutti, tornate pure, fatevi avanti, ma fra voi non troverò alcun savio. 018 JOB 017 011 I miei giorni passano, i miei disegni, i disegni cari al mio cuore, sono distrutti, 018 JOB 017 012 e costoro pretendon che la notte sia giorno, che la luce sia vicina, quando tutto è buio! 018 JOB 017 013 Se aspetto come casa mia il soggiorno de’ morti, se già mi son fatto il letto nelle tenebre, (Sheol h7585) 018 JOB 017 014 se ormai dico al sepolcro “tu sei mio padre” e ai vermi: “siete mia madre e mia sorella”, 018 JOB 017 015 dov’è dunque la mia speranza? questa speranza mia chi la può scorgere? 018 JOB 017 016 Essa scenderà alle porte del soggiorno de’ morti, quando nella polvere troverem riposo assieme”. (Sheol h7585) 018 JOB 018 001 Allora Bildad di Suach rispose e disse: 018 JOB 018 002 “Quando porrete fine alle parole? Fate senno, e poi parleremo. 018 JOB 018 003 Perché siamo considerati come bruti e perché siamo agli occhi vostri degli esseri impuri? 018 JOB 018 004 O tu, che nel tuo cruccio laceri te stesso, dovrà la terra, per cagion tua, essere abbandonata e la roccia esser rimossa dal suo luogo? 018 JOB 018 005 Sì, la luce dell’empio si spegne, e la fiamma del suo fuoco non brilla. 018 JOB 018 006 La luce si oscura nella sua tenda, e la lampada che gli sta sopra si spegne. 018 JOB 018 007 I passi che facea nella sua forza si raccorciano, e i suoi propri disegni lo menano a ruina. 018 JOB 018 008 Poiché i suoi piedi lo traggon nel tranello, e va camminando sulle reti. 018 JOB 018 009 Il laccio l’afferra pel tallone, e la trappola lo ghermisce. 018 JOB 018 010 Sta nascosta in terra per lui un’insidia, e sul sentiero lo aspetta un agguato. 018 JOB 018 011 Paure lo atterriscono d’ogn’intorno, lo inseguono, gli stanno alle calcagna. 018 JOB 018 012 La sua forza vien meno dalla fame, la calamità gli sta pronta al fianco. 018 JOB 018 013 Gli divora a pezzo a pezzo la pelle, gli divora le membra il primogenito della morte. 018 JOB 018 014 Egli è strappato dalla sua tenda che credea sicura, e fatto scendere verso il re degli spaventi. 018 JOB 018 015 Nella sua tenda dimora chi non è de’ suoi, e la sua casa è cosparsa di zolfo. 018 JOB 018 016 In basso s’inaridiscono le sue radici, in alto son tagliati i suoi rami. 018 JOB 018 017 La sua memoria scompare dal paese, più non s’ode il suo nome per le campagne. 018 JOB 018 018 E’ cacciato dalla luce nelle tenebre, ed è bandito dal mondo. 018 JOB 018 019 Non lascia tra il suo popolo né figli, né nipoti, nessun superstite dov’egli soggiornava. 018 JOB 018 020 Quei d’occidente son stupiti della sua sorte, e quei d’oriente ne son presi d’orrore. 018 JOB 018 021 Certo son tali le dimore dei perversi e tale è il luogo di chi non conosce Iddio”. 018 JOB 019 001 Allora Giobbe rispose e disse: 018 JOB 019 002 “Fino a quando affliggerete l’anima mia e mi tormenterete coi vostri discorsi? 018 JOB 019 003 Son già dieci volte che m’insultate, e non vi vergognate di malmenarmi. 018 JOB 019 004 Dato pure ch’io abbia errato, il mio errore concerne me solo. 018 JOB 019 005 Ma se proprio volete insuperbire contro di me e rimproverarmi la vergogna in cui mi trovo, 018 JOB 019 006 allora sappiatelo: chi m’ha fatto torto e m’ha avvolto nelle sue reti è Dio. 018 JOB 019 007 Ecco, io grido: “Violenza!” e nessuno risponde; imploro aiuto, ma non c’è giustizia! 018 JOB 019 008 Dio m’ha sbarrato la via e non posso passare, ha coperto di tenebre il mio cammino. 018 JOB 019 009 M’ha spogliato della mia gloria, m’ha tolto dal capo la corona. 018 JOB 019 010 M’ha demolito a brano a brano, e io me ne vo! ha sradicata come un albero la mia speranza. 018 JOB 019 011 Ha acceso l’ira sua contro di me, e m’ha considerato come suo nemico. 018 JOB 019 012 Le sue schiere son venute tutte insieme, si sono spianata la via fino a me, han posto il campo intorno alla mia tenda. 018 JOB 019 013 Egli ha allontanato da me i miei fratelli, i miei conoscenti si son del tutto alienati da me. 018 JOB 019 014 M’hanno abbandonato i miei parenti, gl’intimi miei m’hanno dimenticato. 018 JOB 019 015 I miei domestici e le mie serve mi trattan da straniero; agli occhi loro io sono un estraneo. 018 JOB 019 016 Chiamo il mio servo, e non risponde, devo supplicarlo con la mia bocca. 018 JOB 019 017 Il mio fiato ripugna alla mia moglie, faccio pietà a chi nacque dal seno di mia madre. 018 JOB 019 018 Perfino i bimbi mi sprezzano; se cerco d’alzarmi mi scherniscono. 018 JOB 019 019 Tutti gli amici più stretti m’hanno in orrore, e quelli che amavo mi si son vòlti contro. 018 JOB 019 020 Le mie ossa stanno attaccate alla mia pelle, alla mia carne, non m’è rimasto che la pelle de’ denti. 018 JOB 019 021 Pietà, pietà di me, voi, miei amici! ché la man di Dio m’ha colpito. 018 JOB 019 022 Perché perseguitarmi come fa Dio? Perché non siete mai sazi della mia carne? 018 JOB 019 023 Oh se le mie parole fossero scritte! se fossero consegnate in un libro! 018 JOB 019 024 se con lo scalpello di ferro e col piombo fossero incise nella roccia per sempre!… 018 JOB 019 025 Ma io so che il mio Vindice vive, e che alla fine si leverà sulla polvere. 018 JOB 019 026 E quando, dopo la mia pelle, sarà distrutto questo corpo, senza la mia carne, vedrò Iddio. 018 JOB 019 027 Io lo vedrò a me favorevole; lo contempleranno gli occhi miei, non quelli d’un altro… il cuore, dalla brama, mi si strugge in seno! 018 JOB 019 028 Se voi dite: Come lo perseguiteremo, come troveremo in lui la causa prima dei suoi mali? 018 JOB 019 029 Temete per voi stessi la spada, ché furiosi sono i castighi della spada affinché sappiate che v’è una giustizia”. 018 JOB 020 001 Allora Tsofar di Naama rispose e disse: 018 JOB 020 002 “Quel che tu dici mi spinge a risponderti e ne suscita in me il fervido impulso. 018 JOB 020 003 Ho udito rimproveri che mi fanno oltraggio; ma lo spirito mio mi darà una risposta assennata. 018 JOB 020 004 Non lo sai tu che in ogni tempo, da che l’uomo è stato posto sulla terra, 018 JOB 020 005 il trionfo de’ malvagi è breve, e la gioia degli empi non dura che un istante? 018 JOB 020 006 Quando la sua altezza giungesse fino al cielo ed il suo capo toccasse le nubi, 018 JOB 020 007 l’empio perirà per sempre come lo sterco suo; quelli che lo vedevano diranno: “Dov’è?” 018 JOB 020 008 Se ne volerà via come un sogno, e non si troverà più; dileguerà come una visione notturna. 018 JOB 020 009 L’occhio che lo guardava, cesserà di vederlo, e la sua dimora più non lo scorgerà. 018 JOB 020 010 I suoi figli si raccomanderanno ai poveri, e le sue mani restituiranno la sua ricchezza. 018 JOB 020 011 Il vigor giovanile che gli riempiva l’ossa giacerà nella polvere con lui. 018 JOB 020 012 Il male è dolce alla sua bocca, se lo nasconde sotto la lingua, 018 JOB 020 013 lo risparmia, non lo lascia andar giù, lo trattiene sotto al suo palato: 018 JOB 020 014 ma il cibo gli si trasforma nelle viscere, e gli diventa in corpo veleno d’aspide. 018 JOB 020 015 Ha trangugiato ricchezze e le vomiterà; Iddio stesso gliele ricaccerà dal ventre. 018 JOB 020 016 Ha succhiato veleno d’aspide, la lingua della vipera l’ucciderà. 018 JOB 020 017 Non godrà più la vista d’acque perenni, né di rivi fluenti di miele e di latte. 018 JOB 020 018 Renderà il frutto delle sue fatiche, senza poterlo ingoiare. Pari alla sua ricchezza sarà la restituzione che ne dovrà fare, e così non godrà dei suoi beni. 018 JOB 020 019 Perché ha oppresso e abbandonato il povero, s’è impadronito di case che non avea costruite; 018 JOB 020 020 perché la sua ingordigia non conobbe requie, egli non salverà nulla di ciò che ha tanto bramato. 018 JOB 020 021 La sua voracità non risparmiava nulla, perciò il suo benessere non durerà. 018 JOB 020 022 Nel colmo dell’abbondanza, si troverà in penuria; la mano di chiunque ebbe a soffrir tormenti si leverà contro lui. 018 JOB 020 023 Quando starà per riempirsi il ventre, ecco Iddio manderà contro a lui l’ardor della sua ira; gliela farà piovere addosso per servirgli di cibo. 018 JOB 020 024 Se scampa alle armi di ferro, lo trafigge l’arco di rame. 018 JOB 020 025 Si strappa il dardo, esso gli esce dal corpo, la punta sfolgorante gli vien fuori dal fiele, lo assalgono i terrori della morte. 018 JOB 020 026 Buio profondo è riservato a’ suoi tesori; lo consumerà un fuoco non attizzato dall’uomo, che divorerà quel che resta nella sua tenda. 018 JOB 020 027 Il cielo rivelerà la sua iniquità, e la terra insorgerà contro di lui. 018 JOB 020 028 Le rendite della sua casa se n’andranno, portate via nel giorno dell’ira di Dio. 018 JOB 020 029 Tale la parte che Dio riserba all’empio, tale il retaggio che Dio gli destina”. 018 JOB 021 001 Allora Giobbe rispose e disse: 018 JOB 021 002 “Porgete bene ascolto alle mie parole, e sia questa la consolazione che mi date. 018 JOB 021 003 Sopportatemi, lasciate ch’io parli, e quando avrò parlato tu mi potrai deridere. 018 JOB 021 004 Mi lagno io forse d’un uomo? E come farei a non perder la pazienza? 018 JOB 021 005 Guardatemi, stupite, e mettetevi la mano sulla bocca. 018 JOB 021 006 Quando ci penso, ne sono smarrito, e la mia carne e presa da raccapriccio. 018 JOB 021 007 Perché mai vivono gli empi? Perché arrivano alla vecchiaia ed anche crescon di forze? 018 JOB 021 008 La loro progenie prospera, sotto ai loro sguardi, intorno ad essi, e i lor rampolli fioriscon sotto gli occhi loro. 018 JOB 021 009 La loro casa è in pace, al sicuro da spaventi, e la verga di Dio non li colpisce. 018 JOB 021 010 Il loro toro monta e non falla, la loro vacca figlia senz’abortire. 018 JOB 021 011 Mandan fuori come un gregge i loro piccini, e i loro figliuoli saltano e ballano. 018 JOB 021 012 Cantano a suon di timpano e di cetra, e si rallegrano al suon della zampogna. 018 JOB 021 013 Passano felici i loro giorni, poi scendono in un attimo nel soggiorno dei morti. (Sheol h7585) 018 JOB 021 014 Eppure, diceano a Dio: “Ritirati da noi! Noi non ci curiamo di conoscer le tue vie! 018 JOB 021 015 Che è l’Onnipotente perché lo serviamo? che guadagneremo a pregarlo?” 018 JOB 021 016 Ecco, non hanno essi in mano la loro felicita? (lungi da me il consiglio degli empi!) 018 JOB 021 017 Quando avvien mai che la lucerna degli empi si spenga, che piombi loro addosso la ruina, e che Dio, nella sua ira, li retribuisca di pene? 018 JOB 021 018 Quando son essi mai come paglia al vento, come pula portata via dall’uragano? 018 JOB 021 019 “Iddio”, mi dite, “serba castigo pei figli dell’empio”. Ma punisca lui stesso! che lo senta lui, 018 JOB 021 020 che vegga con gli occhi propri la sua ruina, e beva egli stesso l’ira dell’Onnipotente! 018 JOB 021 021 E che importa all’empio della sua famiglia dopo di lui, quando il numero dei suoi mesi e ormai compiuto? 018 JOB 021 022 S’insegnerà forse a Dio la scienza? a lui che giudica quelli di lassù? 018 JOB 021 023 L’uno muore in mezzo al suo benessere, quand’è pienamente tranquillo e felice, 018 JOB 021 024 ha i secchi pieni di latte, e fresco il midollo dell’ossa. 018 JOB 021 025 L’altro muore con l’amarezza nell’anima, senz’aver mai gustato il bene. 018 JOB 021 026 Ambedue giacciono ugualmente nella polvere, e i vermi li ricoprono. 018 JOB 021 027 Ah! li conosco i vostri pensieri, e i piani che formate per abbattermi! 018 JOB 021 028 Voi dite: “E dov’è la casa del prepotente? dov’è la tenda che albergava gli empi?” 018 JOB 021 029 Non avete dunque interrogato quelli che hanno viaggiato? Voi non vorrete negare quello che attestano; 018 JOB 021 030 che, cioè, il malvagio è risparmiato nel dì della ruina, che nel giorno dell’ira egli sfugge. 018 JOB 021 031 Chi gli rimprovera in faccia la sua condotta? Chi gli rende quel che ha fatto? 018 JOB 021 032 Egli è portato alla sepoltura con onore, e veglia egli stesso sulla sua tomba. 018 JOB 021 033 Lievi sono a lui le zolle della valle; dopo, tutta la gente segue le sue orme; e, anche prima, una folla immensa fu come lui. 018 JOB 021 034 Perché dunque m’offrite consolazioni vane? Delle vostre risposte altro non resta che falsità”. 018 JOB 022 001 Allora Elifaz di Teman rispose e disse: 018 JOB 022 002 “Può l’uomo recar qualche vantaggio a Dio? No; il savio non reca vantaggio che a sé stesso. 018 JOB 022 003 Se sei giusto, ne vien forse qualche diletto all’Onnipotente? Se sei integro nella tua condotta, ne ritrae egli un guadagno? 018 JOB 022 004 E’ forse per la paura che ha di te ch’egli ti castiga o vien teco in giudizio? 018 JOB 022 005 La tua malvagità non è essa grande e le tue iniquità non sono esse infinite? 018 JOB 022 006 Tu, per un nulla, prendevi pegno da’ tuoi fratelli, spogliavi delle lor vesti i mezzo ignudi. 018 JOB 022 007 Allo stanco non davi a bere dell’acqua, all’affamato rifiutavi del pane. 018 JOB 022 008 La terra apparteneva al più forte, e l’uomo influente vi piantava la sua dimora. 018 JOB 022 009 Rimandavi a vuoto le vedove, e le braccia degli orfani eran spezzate. 018 JOB 022 010 Ecco perché sei circondato di lacci, e spaventato da sùbiti terrori. 018 JOB 022 011 O non vedi le tenebre che t’avvolgono e la piena d’acque che ti sommerge? 018 JOB 022 012 Iddio non è egli lassù ne’ cieli? Guarda lassù le stelle eccelse, come stanno in alto! 018 JOB 022 013 E tu dici: “Iddio che sa? Può egli giudicare attraverso il buio? 018 JOB 022 014 Fitte nubi lo coprono e nulla vede; egli passeggia sulla vòlta de’ cieli”. 018 JOB 022 015 Vuoi tu dunque seguir l’antica via per cui camminarono gli uomini iniqui, 018 JOB 022 016 che furon portati via prima del tempo, e il cui fondamento fu come un torrente che scorre? 018 JOB 022 017 Essi dicevano a Dio: “Ritirati da noi!” e chiedevano che mai potesse far per loro l’Onnipotente. 018 JOB 022 018 Eppure Iddio avea riempito le loro case di beni! Ah lungi da me il consiglio degli empi! 018 JOB 022 019 I giusti, vedendo la loro ruina, ne gioiscono e l’innocente si fa beffe di loro: 018 JOB 022 020 “Vedete se non son distrutti gli avversari nostri! la loro abbondanza l’ha divorata il fuoco!” 018 JOB 022 021 Riconciliati dunque con Dio; avrai pace, e ti sarà resa la prosperità. 018 JOB 022 022 Ricevi istruzioni dalla sua bocca, e riponi le sue parole nel tuo cuore. 018 JOB 022 023 Se torni all’Onnipotente, se allontani l’iniquità dalle tue tende, sarai ristabilito. 018 JOB 022 024 Getta l’oro nella polvere e l’oro d’Ophir tra i ciottoli del fiume 018 JOB 022 025 e l’Onnipotente sarà il tuo oro, egli ti sarà come l’argento acquistato con fatica. 018 JOB 022 026 Allora farai dell’Onnipotente la tua delizia, e alzerai la faccia verso Dio. 018 JOB 022 027 Lo pregherai, egli t’esaudirà, e tu scioglierai i voti che avrai fatto. 018 JOB 022 028 Quello che imprenderai, ti riuscirà; sul tuo cammino risplenderà la luce. 018 JOB 022 029 Se ti abbassano, tu dirai: “In alto!” e Dio soccorrerà chi ha gli occhi a terra; 018 JOB 022 030 libererà anche chi non è innocente, ei sarà salvo per la purità delle tue mani”. 018 JOB 023 001 Allora Giobbe rispose e disse: 018 JOB 023 002 “Anche oggi il mio lamento è una rivolta, per quanto io cerchi di comprimere il mio gemito. 018 JOB 023 003 Oh sapessi dove trovarlo! potessi arrivare fino al suo trono! 018 JOB 023 004 Esporrei la mia causa dinanzi a lui, riempirei d’argomenti la mia bocca. 018 JOB 023 005 Saprei quel che mi risponderebbe, e capirei quello che avrebbe da dirmi. 018 JOB 023 006 Contenderebbe egli meco con la sua gran potenza? No! invece, mi presterebbe attenzione. 018 JOB 023 007 Là sarebbe un uomo retto a discutere con lui, e sarei dal mio giudice assolto per sempre. 018 JOB 023 008 Ma, ecco, se vo ad oriente, egli non c’è; se ad occidente, non lo trovo; 018 JOB 023 009 se a settentrione, quando vi opera, io non lo veggo; si nasconde egli nel mezzodì, io non lo scorgo. 018 JOB 023 010 Ma la via ch’io batto ei la sa; se mi mettesse alla prova, ne uscirei come l’oro. 018 JOB 023 011 Il mio piede ha seguito fedelmente le sue orme, mi son tenuto sulla sua via senza deviare; 018 JOB 023 012 non mi sono scostato dai comandamenti delle sue labbra, ho riposto nel mio seno le parole della sua bocca. 018 JOB 023 013 Ma la sua decisione e una; chi lo farà mutare? Quello ch’ei desidera, lo fa; 018 JOB 023 014 egli eseguirà quel che di me ha decretato; e di cose come queste ne ha molte in mente. 018 JOB 023 015 Perciò nel suo cospetto io sono atterrito; quando ci penso, ho paura di lui. 018 JOB 023 016 Iddio m’ha tolto il coraggio, l’Onnipotente mi ha spaventato. 018 JOB 023 017 Questo mi annienta: non le tenebre, non la fitta oscurità che mi ricopre. 018 JOB 024 001 Perché non sono dall’Onnipotente fissati dei tempi in cui renda la giustizia? Perché quelli che lo conoscono non veggono quei giorni? 018 JOB 024 002 Gli empi spostano i termini, rapiscono greggi e li menano a pascere; 018 JOB 024 003 portano via l’asino dell’orfano, prendono in pegno il bove della vedova; 018 JOB 024 004 mandano via dalla strada i bisognosi, i poveri del paese si nascondo tutti insieme. 018 JOB 024 005 Eccoli, che come onàgri del deserto escono al lor lavoro in cerca di cibo; solo il deserto dà pane a’ lor figliuoli. 018 JOB 024 006 Raccolgono nei campi la loro pastura, raspollano nella vigna dell’empio; 018 JOB 024 007 passan la notte ignudi, senza vestito, senza una coperta che li ripari dal freddo. 018 JOB 024 008 Bagnati dagli acquazzoni di montagna, per mancanza di rifugio, si stringono alle rocce. 018 JOB 024 009 Ce n’è di quelli che strappano dalla mammella l’orfano, che prendono pegni da poveri! 018 JOB 024 010 E questi se ne vanno, ignudi, senza vestiti; hanno fame, e portano i covoni. 018 JOB 024 011 Fanno l’olio nel recinto dell’empio; calcan l’uva nel tino e patiscon la sete. 018 JOB 024 012 Sale dalle città il gemito de’ morenti; l’anima de’ feriti implora aiuto, e Dio non si cura di codeste infamie! 018 JOB 024 013 Ve ne son di quelli che si ribellano alla luce, non ne conoscono le vie, non ne battono i sentieri. 018 JOB 024 014 L’assassino si leva sul far del giorno, e ammazza il meschino e il povero; la notte fa il ladro. 018 JOB 024 015 L’occhio dell’adultero spia il crepuscolo, dicendo: “Nessuno mi vedrà!” e si copre d’un velo la faccia. 018 JOB 024 016 I ladri, di notte, sfondano le case; di giorno, si tengono rinchiusi; non conoscono la luce. 018 JOB 024 017 Il mattino è per essi come ombra di morte; appena lo scorgono provano i terrori del buio. 018 JOB 024 018 Voi dite: “L’empio è una festuca sulla faccia dell’acque; la sua parte sulla terra è maledetta; non prenderà più la via delle vigne. 018 JOB 024 019 Come la siccità e il calore assorbon le acque della neve, così il soggiorno de’ morti inghiottisce chi ha peccato. (Sheol h7585) 018 JOB 024 020 Il seno che lo portò l’oblia; i vermi ne fanno il loro pasto delizioso, nessuno più lo ricorda. 018 JOB 024 021 L’iniquo sarà troncato come un albero: ei che divorava la sterile, priva di figli, e non faceva del bene alla vedova!” 018 JOB 024 022 Invece, Iddio con la sua forza prolunga i giorni dei prepotenti, i quali risorgono, quand’ormai disperavan della vita. 018 JOB 024 023 Dà loro sicurezza, fiducia, e i suoi occhi vegliano sul loro cammino. 018 JOB 024 024 Salgono in alto, poi scompaiono ad un tratto; cadono, son mietuti come gli altri mortali; son falciati come le spighe del grano maturo. 018 JOB 024 025 Se così non è, chi mi smentirà, chi annienterà il mio dire?” 018 JOB 025 001 Allora Bildad di Suach rispose e disse: 018 JOB 025 002 “A Dio appartiene il dominio e il terrore: egli fa regnare la pace ne’ suoi luoghi altissimi. 018 JOB 025 003 Le sue legioni si posson forse contare? Su chi non si leva la sua luce? 018 JOB 025 004 Come può dunque l’uomo esser giusto dinanzi a Dio? Come può esser puro il nato dalla donna? 018 JOB 025 005 Ecco, la luna stessa manca di chiarore, e le stelle non son pure agli occhi di lui; 018 JOB 025 006 quanto meno l’uomo, ch’è un verme, il figliuol d’uomo ch’è un vermicciuolo!” 018 JOB 026 001 Allora Giobbe rispose e disse: 018 JOB 026 002 “Come hai bene aiutato il debole! Come hai sorretto il braccio senza forza! 018 JOB 026 003 Come hai ben consigliato chi è privo di sapienza! E che abbondanza di sapere tu gli hai comunicato! 018 JOB 026 004 Ma a chi ti credi di aver parlato? E di chi è lo spirito che parla per mezzo tuo? 018 JOB 026 005 Dinanzi a Dio tremano le ombre disotto alle acque ed ai loro abitanti. 018 JOB 026 006 Dinanzi a lui il soggiorno dei morti è nudo, l’abisso è senza velo. (Sheol h7585) 018 JOB 026 007 Egli distende il settentrione sul vuoto, sospende la terra sul nulla. 018 JOB 026 008 Rinchiude le acque nelle sue nubi, e le nubi non scoppiano per il peso. 018 JOB 026 009 Nasconde l’aspetto del suo trono, vi distende sopra le sue nuvole. 018 JOB 026 010 Ha tracciato un cerchio sulla faccia dell’acque, là dove la luce confina colle tenebre. 018 JOB 026 011 Le colonne del cielo sono scosse, e tremano alla sua minaccia. 018 JOB 026 012 Con la sua forza egli solleva il mare, con la sua intelligenza ne abbatte l’orgoglio. 018 JOB 026 013 Al suo soffio il cielo torna sereno, la sua mano trafigge il drago fuggente. 018 JOB 026 014 Ecco, questi non son che gli estremi lembi dell’azione sua. Non ce ne giunge all’orecchio che un breve sussurro; Ma il tuono delle sue potenti opere chi lo può intendere?” 018 JOB 027 001 Giobbe riprese il suo discorso e disse: 018 JOB 027 002 “Come vive Iddio che mi nega giustizia, come vive l’Onnipotente che mi amareggia l’anima, 018 JOB 027 003 finché avrò fiato e il soffio di Dio sarà nelle mie nari, 018 JOB 027 004 le mie labbra, no, non diranno nulla d’ingiusto, e la mia lingua non proferirà falsità. 018 JOB 027 005 Lungi da me l’idea di darvi ragione! Fino all’ultimo respiro non mi lascerò togliere la mia integrità. 018 JOB 027 006 Ho preso a difendere la mia giustizia e non cederò; il cuore non mi rimprovera uno solo de’ miei giorni. 018 JOB 027 007 Sia trattato da malvagio il mio nemico e da perverso chi si leva contro di me! 018 JOB 027 008 Quale speranza rimane mai all’empio quando Iddio gli toglie, gli rapisce l’anima? 018 JOB 027 009 Iddio presterà egli orecchio al grido di lui, quando gli verrà sopra la distretta? 018 JOB 027 010 Potrà egli prendere il suo diletto nell’Onnipotente? invocare Iddio in ogni tempo? 018 JOB 027 011 Io vi mostrerò il modo d’agire di Dio, non vi nasconderò i disegni dell’Onnipotente. 018 JOB 027 012 Ma queste cose voi tutti le avete osservate e perché dunque vi perdete in vani discorsi? 018 JOB 027 013 Ecco la parte che Dio riserba all’empio, l’eredità che l’uomo violento riceve dall’Onnipotente. 018 JOB 027 014 Se ha figli in gran numero son per la spada; la sua progenie non avrà pane da saziarsi. 018 JOB 027 015 I superstiti son sepolti dalla morte, e le vedove loro non li piangono. 018 JOB 027 016 Se accumula l’argento come polvere, se ammucchia vestiti come fango; 018 JOB 027 017 li ammucchia, sì, ma se ne vestirà il giusto, e l’argento l’avrà come sua parte l’innocente. 018 JOB 027 018 La casa ch’ei si edifica è come quella della tignuola, come il capanno che fa il guardiano della vigna. 018 JOB 027 019 Va a letto ricco, ma per l’ultima volta; apre gli occhi e non è più. 018 JOB 027 020 Terrori lo sorprendono come acque; nel cuor della notte lo rapisce un uragano. 018 JOB 027 021 Il vento d’oriente lo porta via, ed egli se ne va; lo spazza in un turbine dal luogo suo. 018 JOB 027 022 Iddio gli scaglia addosso i suoi dardi, senza pietà, per quanto egli tenti di scampare a’ suoi colpi. 018 JOB 027 023 La gente batte le mani quando cade, e fischia dietro a lui quando lascia il luogo dove stava. 018 JOB 028 001 Ha una miniera l’argento, e l’oro un luogo dove lo si affina. 018 JOB 028 002 Il ferro si cava dal suolo, e la pietra fusa dà il rame. 018 JOB 028 003 L’uomo ha posto fine alle tenebre, egli esplora i più profondi recessi, per trovar le pietre che son nel buio, nell’ombra di morte. 018 JOB 028 004 Scava un pozzo lontan dall’abitato; il piede più non serve a quei che vi lavorano; son sospesi, oscillano lungi dai mortali. 018 JOB 028 005 Dalla terra esce il pane, ma, nelle sue viscere, è sconvolta come dal fuoco. 018 JOB 028 006 Le sue rocce son la dimora dello zaffiro, e vi si trova della polvere d’oro. 018 JOB 028 007 L’uccello di rapina non conosce il sentiero che vi mena, né l’ha mai scorto l’occhio del falco. 018 JOB 028 008 Le fiere superbe non vi hanno messo piede, e il leone non v’è passato mai. 018 JOB 028 009 L’uomo stende la mano sul granito, rovescia dalle radici le montagne. 018 JOB 028 010 Pratica trafori per entro le rocce, e l’occhio suo scorge quanto v’è di prezioso. 018 JOB 028 011 Infrena le acque perché non gemano, e le cose nascoste trae fuori alla luce. 018 JOB 028 012 Ma la Sapienza, dove trovarla? E dov’è il luogo della Intelligenza? 018 JOB 028 013 L’uomo non ne sa la via, non la si trova sulla terra de’ viventi. 018 JOB 028 014 L’abisso dice: “Non è in me”; il mare dice: “Non sta da me”. 018 JOB 028 015 Non la si ottiene in cambio d’oro, né la si compra a peso d’argento. 018 JOB 028 016 Non la si acquista con l’oro di Ofir, con l’onice prezioso o con lo zaffiro. 018 JOB 028 017 L’oro ed il vetro non reggono al suo confronto, non la si dà in cambio di vasi d’oro fino. 018 JOB 028 018 Non si parli di corallo, di cristallo; la Sapienza val più delle perle. 018 JOB 028 019 Il topazio d’Etiopia non può starle a fronte, l’oro puro non ne bilancia il valore. 018 JOB 028 020 Donde vien dunque la Sapienza? E dov’è il luogo della Intelligenza? 018 JOB 028 021 Essa è nascosta agli occhi d’ogni vivente, è celata agli uccelli del cielo. 018 JOB 028 022 L’abisso e la morte dicono: “Ne abbiamo avuto qualche sentore”. 018 JOB 028 023 Dio solo conosce la via che vi mena, egli solo sa il luogo dove dimora, 018 JOB 028 024 perché il suo sguardo giunge sino alle estremità della terra, perch’egli vede tutto quel ch’è sotto i cieli. 018 JOB 028 025 Quando regolò il peso del vento e fissò la misura dell’acque, 018 JOB 028 026 quando dette una legge alla pioggia e tracciò la strada al lampo dei tuoni, 018 JOB 028 027 allora la vide e la rivelò, la stabilì ed anche l’investigò. 018 JOB 028 028 E disse all’uomo: “Ecco: temere il Signore: questa è la Sapienza, e fuggire il male è l’Intelligenza”.” 018 JOB 029 001 Giobbe riprese il suo discorso e disse: 018 JOB 029 002 “Oh foss’io come ne’ mesi d’una volta, come ne’ giorni in cui Dio mi proteggeva, 018 JOB 029 003 quando la sua lampada mi risplendeva sul capo, e alla sua luce io camminavo nelle tenebre! 018 JOB 029 004 Oh fossi com’ero a’ giorni della mia maturità, quando Iddio vegliava amico sulla mia tenda, 018 JOB 029 005 quando l’Onnipotente stava ancora meco, e avevo i miei figliuoli d’intorno; 018 JOB 029 006 quando mi lavavo i piedi nel latte e dalla roccia mi fluivano ruscelli d’olio! 018 JOB 029 007 Allorché uscivo per andare alla porta della città e mi facevo preparare il seggio sulla piazza, 018 JOB 029 008 i giovani, al vedermi, si ritiravano, i vecchi s’alzavano e rimanevano in piedi; 018 JOB 029 009 i maggiorenti cessavan di parlare e si mettevan la mano sulla bocca; 018 JOB 029 010 la voce dei capi diventava muta, la lingua s’attaccava al loro palato. 018 JOB 029 011 L’orecchio che mi udiva, mi diceva beato; l’occhio che mi vedeva mi rendea testimonianza, 018 JOB 029 012 perché salvavo il misero che gridava aiuto, e l’orfano che non aveva chi lo soccorresse. 018 JOB 029 013 Scendea su me la benedizione di chi stava per perire, e facevo esultare il cuor della vedova. 018 JOB 029 014 La giustizia era il mio vestimento ed io il suo; la probità era come il mio mantello e il mio turbante. 018 JOB 029 015 Ero l’occhio del cieco, il piede dello zoppo; 018 JOB 029 016 ero il padre de’ poveri, e studiavo a fondo la causa dello sconosciuto. 018 JOB 029 017 Spezzavo la ganascia all’iniquo, e gli facevo lasciar la preda che avea fra i denti. 018 JOB 029 018 E dicevo: “Morrò nel mio nido, e moltiplicherò i miei giorni come la rena; 018 JOB 029 019 le mie radici si stenderanno verso l’acque, la rugiada passerà la notte sui miei rami; 018 JOB 029 020 la mia gloria sempre si rinnoverà, e l’arco rinverdirà nella mia mano”. 018 JOB 029 021 Gli astanti m’ascoltavano pieni d’aspettazione, si tacevan per udire il mio parere. 018 JOB 029 022 Quand’avevo parlato, non replicavano; la mia parola scendeva su loro come una rugiada. 018 JOB 029 023 E m’aspettavan come s’aspetta la pioggia; aprivan larga la bocca come a un acquazzone di primavera. 018 JOB 029 024 Io sorridevo loro quand’erano sfiduciati; e non potevano oscurar la luce del mio volto. 018 JOB 029 025 Quando andavo da loro, mi sedevo come capo, ed ero come un re fra le sue schiere, come un consolatore in mezzo agli afflitti. 018 JOB 030 001 E ora servo di zimbello a dei più giovani di me, i cui padri non mi sarei degnato di mettere fra i cani del mio gregge! 018 JOB 030 002 E a che m’avrebbe servito la forza delle lor mani? Gente incapace a raggiungere l’età matura, 018 JOB 030 003 smunta dalla miseria e dalla fame, ridotta a brucare il deserto, la terra da tempo nuda e desolata, 018 JOB 030 004 strappando erba salsa presso ai cespugli, ed avendo per pane radici di ginestra. 018 JOB 030 005 Sono scacciati di mezzo agli uomini, grida lor dietro la gente come dietro al ladro, 018 JOB 030 006 abitano in burroni orrendi, nelle caverne della terra e fra le rocce; 018 JOB 030 007 ragliano fra i cespugli, si sdraiano alla rinfusa sotto i rovi; 018 JOB 030 008 gente da nulla, razza senza nome, cacciata via dal paese a bastonate. 018 JOB 030 009 E ora io sono il tema delle loro canzoni, il soggetto dei loro discorsi. 018 JOB 030 010 Mi aborrono, mi fuggono, non si trattengono dallo sputarmi in faccia. 018 JOB 030 011 Non han più ritegno, m’umiliano, rompono ogni freno in mia presenza. 018 JOB 030 012 Questa genia si leva alla mia destra, m’incalzano, e si appianano le vie contro di me per distruggermi. 018 JOB 030 013 Hanno sovvertito il mio cammino, lavorano alla mia ruina, essi che nessuno vorrebbe soccorrere! 018 JOB 030 014 S’avanzano come per un’ampia breccia, si precipitano innanzi in mezzo alle ruine. 018 JOB 030 015 Terrori mi si rovesciano addosso; l’onor mio è portato via come dal vento, è passata come una nube la mia felicità. 018 JOB 030 016 E ora l’anima mia si strugge in me, m’hanno còlto i giorni dell’afflizione. 018 JOB 030 017 La notte mi trafigge, mi stacca l’ossa, e i dolori che mi rodono non hanno posa. 018 JOB 030 018 Per la gran violenza del mio male la mia veste si sforma, mi si serra addosso come la tunica. 018 JOB 030 019 Iddio m’ha gettato nel fango, e rassomiglio alla polvere e alla cenere. 018 JOB 030 020 Io grido a te, e tu non mi rispondi; ti sto dinanzi, e tu mi stai a considerare! 018 JOB 030 021 Ti sei mutato in nemico crudele verso di me; mi perseguiti con la potenza della tua mano. 018 JOB 030 022 Mi levi per aria, mi fai portar via dal vento, e mi annienti nella tempesta. 018 JOB 030 023 Giacché, lo so, tu mi meni alla morte, alla casa di convegno di tutti i viventi. 018 JOB 030 024 Ma chi sta per perire non protende la mano? e nell’angoscia sua non grida al soccorso? 018 JOB 030 025 Non piangevo io forse per chi era nell’avversità? l’anima mia non era ella angustiata per il povero? 018 JOB 030 026 Speravo il bene, ed è venuto il male; aspettavo la luce, ed è venuta l’oscurità! 018 JOB 030 027 Le mie viscere bollono e non hanno requie, son venuti per me giorni d’afflizione. 018 JOB 030 028 Me ne vo tutto annerito, ma non dal sole; mi levo in mezzo alla raunanza, e grido aiuto; 018 JOB 030 029 son diventato fratello degli sciacalli, compagno degli struzzi. 018 JOB 030 030 La mia pelle è nera, e cade a pezzi; le mie ossa son calcinate dall’arsura. 018 JOB 030 031 La mia cetra non dà più che accenti di lutto, e la mia zampogna voce di pianto. 018 JOB 031 001 Io avevo stretto un patto con gli occhi miei; come dunque avrei fissati gli sguardi sopra una vergine? 018 JOB 031 002 Che parte mi avrebbe assegnata Iddio dall’alto e quale eredità m’avrebbe data l’Onnipotente dai luoghi eccelsi? 018 JOB 031 003 La sventura non è ella per il perverso e le sciagure per quelli che fanno il male? 018 JOB 031 004 Iddio non vede egli le mie vie? non conta tutti i miei passi? 018 JOB 031 005 Se ho camminato insieme alla menzogna, se il piede mio s’è affrettato dietro alla frode 018 JOB 031 006 (Iddio mi pesi con bilancia giusta e riconoscerà la mia integrità) 018 JOB 031 007 se i miei passi sono usciti dalla retta via, se il mio cuore è ito dietro ai miei occhi, se qualche sozzura mi s’è attaccata alle mani, 018 JOB 031 008 ch’io semini e un altro mangi, e quel ch’è cresciuto nei miei campi sia sradicato! 018 JOB 031 009 Se il mio cuore s’è lasciato sedurre per amor d’una donna, se ho spiato la porta del mio prossimo, 018 JOB 031 010 che mia moglie giri la macina ad un altro, e che altri abusino di lei! 018 JOB 031 011 Poiché quella è una scelleratezza, un misfatto punito dai giudici, 018 JOB 031 012 un fuoco che consuma fino a perdizione, e che avrebbe distrutto fin dalle radici ogni mia fortuna. 018 JOB 031 013 Se ho disconosciuto il diritto del mio servo e della mia serva, quand’eran meco in lite, 018 JOB 031 014 che farei quando Iddio si levasse per giudicarmi, e che risponderei quando mi esaminasse? 018 JOB 031 015 Chi fece me nel seno di mia madre non fece anche lui? non ci ha formati nel seno materno uno stesso Iddio? 018 JOB 031 016 Se ho rifiutato ai poveri quel che desideravano, se ho fatto languire gli occhi della vedova, 018 JOB 031 017 se ho mangiato da solo il mio pezzo di pane senza che l’orfano ne mangiasse la sua parte, 018 JOB 031 018 io che fin da giovane l’ho allevato come un padre, io che fin dal seno di mia madre sono stato guida alla vedova, 018 JOB 031 019 se ho visto uno perire per mancanza di vesti o il povero senza una coperta, 018 JOB 031 020 se non m’hanno benedetto i suoi fianchi, ed egli non s’è riscaldato colla lana dei miei agnelli, 018 JOB 031 021 se ho levato la mano contro l’orfano perché mi sapevo sostenuto alla porta… 018 JOB 031 022 che la mia spalla si stacchi dalla sua giuntura, il mio braccio si spezzi e cada! 018 JOB 031 023 E invero mi spaventava il castigo di Dio, ed ero trattenuto dalla maestà di lui. 018 JOB 031 024 Se ho riposto la mia fiducia nell’oro, se all’oro fino ho detto: “Tu sei la mia speranza”, 018 JOB 031 025 se mi son rallegrato che le mie ricchezze fosser grandi e la mia mano avesse molto accumulato, 018 JOB 031 026 se, contemplando il sole che raggiava e la luna che procedeva lucente nel suo corso, 018 JOB 031 027 il mio cuore, in segreto, s’è lasciato sedurre e la mia bocca ha posato un bacio sulla mano 018 JOB 031 028 (misfatto anche questo punito dai giudici ché avrei difatti rinnegato l’Iddio ch’è di sopra), 018 JOB 031 029 se mi son rallegrato della sciagura del mio nemico ed ho esultato quando gli ha incolto sventura 018 JOB 031 030 (io, che non ho permesso alle mie labbra di peccare chiedendo la sua morte con imprecazione), 018 JOB 031 031 se la gente della mia tenda non ha detto: “Chi è che non si sia saziato della carne delle sue bestie?” 018 JOB 031 032 (lo straniero non passava la notte fuori; le mie porte erano aperte al viandante), 018 JOB 031 033 se, come fan gli uomini, ho coperto i miei falli celando nel petto la mia iniquità, 018 JOB 031 034 perché avevo paura della folla e dello sprezzo delle famiglie al punto da starmene queto e non uscir di casa… 018 JOB 031 035 Oh, avessi pure chi m’ascoltasse!… ecco qua la mia firma! l’Onnipotente mi risponda! Scriva l’avversario mio la sua querela, 018 JOB 031 036 ed io la porterò attaccata alla mia spalla, me la cingerò come un diadema! 018 JOB 031 037 Gli renderò conto di tutt’i miei passi, a lui m’appresserò come un principe! 018 JOB 031 038 Se la mia terra mi grida contro, se tutti i suoi solchi piangono, 018 JOB 031 039 se ne ho mangiato il frutto senza pagarla, se ho fatto sospirare chi la coltivava, 018 JOB 031 040 che invece di grano mi nascano spine, invece d’orzo mi crescano zizzanie!” Qui finiscono i discorsi di Giobbe. 018 JOB 032 001 Quei tre uomini cessarono di rispondere a Giobbe perché egli si credeva giusto. 018 JOB 032 002 Allora l’ira di Elihu, figliuolo di Barakeel il Buzita, della tribù di Ram, s’accese: 018 JOB 032 003 s’accese contro Giobbe, perché riteneva giusto sé stesso anziché Dio; s’accese anche contro i tre amici di lui perché non avean trovato che rispondere, sebbene condannassero Giobbe. 018 JOB 032 004 Ora, siccome quelli erano più attempati di lui, 018 JOB 032 005 Elihu aveva aspettato a parlare a Giobbe; ma quando vide che dalla bocca di quei tre uomini non usciva più risposta, s’accese d’ira. 018 JOB 032 006 Ed Elihu, figliuolo di Barakeel il Buzita, rispose e disse: “Io son giovine d’età e voi siete vecchi; perciò mi son tenuto indietro e non ho ardito esporvi il mio pensiero. 018 JOB 032 007 Dicevo: “Parleranno i giorni, e il gran numero degli anni insegnerà la sapienza”. 018 JOB 032 008 Ma, nell’uomo, quel che lo rende intelligente è lo spirito, è il soffio dell’Onnipotente. 018 JOB 032 009 Non quelli di lunga età sono sapienti, né i vecchi son quelli che comprendono il giusto. 018 JOB 032 010 Perciò dico: “Ascoltatemi; vi esporrò anch’io il mio pensiero”. 018 JOB 032 011 Ecco, ho aspettato i vostri discorsi, ho ascoltato i vostri argomenti, mentre andavate cercando altre parole. 018 JOB 032 012 V’ho seguito attentamente, ed ecco, nessun di voi ha convinto Giobbe, nessuno ha risposto alle sue parole. 018 JOB 032 013 Non avete dunque ragione di dire: “Abbiam trovato la sapienza! Dio soltanto lo farà cedere; non l’uomo!” 018 JOB 032 014 Egli non ha diretto i suoi discorsi contro a me, ed io non gli risponderò colle vostre parole. 018 JOB 032 015 Eccoli sconcertati! non rispondon più, non trovan più parole. 018 JOB 032 016 Ed ho aspettato che non parlassero più, che restassero e non rispondessero più. 018 JOB 032 017 Ma ora risponderò anch’io per mio conto, esporrò anch’io il mio pensiero! 018 JOB 032 018 Perché son pieno di parole, e lo spirito ch’è dentro di me mi stimola. 018 JOB 032 019 Ecco, il mio seno è come vin rinchiuso, è simile ad otri pieni di vin nuovo, che stanno per scoppiare. 018 JOB 032 020 Parlerò dunque e mi solleverò, aprirò le labbra e risponderò! 018 JOB 032 021 E lasciate ch’io parli senza riguardi personali, senza adulare alcuno; 018 JOB 032 022 poiché adulare io non so; se lo facessi, il mio Fattore tosto mi torrebbe di mezzo. 018 JOB 033 001 Ma pure, ascolta, o Giobbe, il mio dire, porgi orecchio a tutte le mie parole! 018 JOB 033 002 Ecco, apro la bocca, la lingua parla sotto il mio palato. 018 JOB 033 003 Nelle mie parole è la rettitudine del mio cuore; e le mie labbra diran sinceramente quello che so. 018 JOB 033 004 Lo spirito di Dio mi ha creato, e il soffio dell’Onnipotente mi dà la vita. 018 JOB 033 005 Se puoi, rispondimi; prepara le tue ragioni, fatti avanti! 018 JOB 033 006 Ecco, io sono uguale a te davanti a Dio; anch’io, fui tratto dall’argilla. 018 JOB 033 007 Spavento di me non potrà quindi sgomentarti, e il peso della mia autorità non ti potrà schiacciare. 018 JOB 033 008 Davanti a me tu dunque hai detto (e ho bene udito il suono delle tue parole): 018 JOB 033 009 “Io sono puro, senza peccato; sono innocente, non c’è iniquità in me; 018 JOB 033 010 ma Dio trova contro me degli appigli ostili, mi tiene per suo nemico; 018 JOB 033 011 mi mette i piedi nei ceppi, spia tutti i miei movimenti”. 018 JOB 033 012 E io ti rispondo: In questo non hai ragione; giacché Dio è più grande dell’uomo. 018 JOB 033 013 Perché contendi con lui? poich’egli non rende conto d’alcuno dei suoi atti. 018 JOB 033 014 Iddio parla, bensì, una volta ed anche due, ma l’uomo non ci bada; 018 JOB 033 015 parla per via di sogni, di visioni notturne, quando un sonno profondo cade sui mortali, quando sui loro letti essi giacciono assopiti; 018 JOB 033 016 allora egli apre i loro orecchi e dà loro in segreto degli ammonimenti, 018 JOB 033 017 per distoglier l’uomo dal suo modo d’agire e tener lungi da lui la superbia; 018 JOB 033 018 per salvargli l’anima dalla fossa, la vita dal dardo mortale. 018 JOB 033 019 L’uomo è anche ammonito sul suo letto, dal dolore, dall’agitazione incessante delle sue ossa; 018 JOB 033 020 quand’egli ha in avversione il pane, e l’anima sua schifa i cibi più squisiti; 018 JOB 033 021 la carne gli si consuma, e sparisce, mentre le ossa, prima invisibili, gli escon fuori, 018 JOB 033 022 l’anima sua si avvicina alla fossa, e la sua vita a quelli che dànno la morte. 018 JOB 033 023 Ma se, presso a lui, v’è un angelo, un interprete, uno solo fra i mille, che mostri all’uomo il suo dovere, 018 JOB 033 024 Iddio ha pietà di lui e dice: “Risparmialo, che non scenda nella fossa! Ho trovato il suo riscatto”. 018 JOB 033 025 Allora la sua carne divien fresca più di quella d’un bimbo; egli torna ai giorni della sua giovinezza; 018 JOB 033 026 implora Dio, e Dio gli è propizio; gli dà di contemplare il suo volto con giubilo, e lo considera di nuovo come giusto. 018 JOB 033 027 Ed egli va cantando fra la gente e dice: “Avevo peccato, pervertito la giustizia, e non sono stato punito come meritavo. 018 JOB 033 028 Iddio ha riscattato l’anima mia, onde non scendesse nella fossa e la mia vita si schiude alla luce!” 018 JOB 033 029 Ecco, tutto questo Iddio lo fa due, tre volte, all’uomo, 018 JOB 033 030 per ritrarre l’anima di lui dalla fossa, perché su di lei splenda la luce della vita. 018 JOB 033 031 Sta’ attento, Giobbe, dammi ascolto; taci, ed io parlerò. 018 JOB 033 032 Se hai qualcosa da dire, rispondimi, parla, ché io vorrei poterti dar ragione. 018 JOB 033 033 Se no, tu dammi ascolto, taci, e t’insegnerò la saviezza”. 018 JOB 034 001 Elihu riprese a parlare e disse: 018 JOB 034 002 “O voi savi, ascoltate le mie parole! Voi che siete intelligenti, prestatemi orecchio! 018 JOB 034 003 Poiché l’orecchio giudica dei discorsi, come il palato assapora le vivande. 018 JOB 034 004 Scegliamo quello ch’è giusto, riconosciamo fra noi quello ch’è buono. 018 JOB 034 005 Giobbe ha detto: “Sono giusto, ma Dio mi nega giustizia; 018 JOB 034 006 ho ragione, e passo da bugiardo; la mia ferita è incurabile, e sono senza peccato”. 018 JOB 034 007 Dov’è l’uomo che al par di Giobbe tracanni gli empi scherni come l’acqua, 018 JOB 034 008 cammini in compagnia de’ malfattori, e vada assieme con gli scellerati? 018 JOB 034 009 Poiché ha detto: “Non giova nulla all’uomo l’avere il suo diletto in Dio”. 018 JOB 034 010 Ascoltatemi dunque, o uomini di senno! Lungi da Dio il male, lungi dall’Onnipotente l’iniquità! 018 JOB 034 011 Poich’egli rende all’uomo secondo le sue opere, e fa trovare a ognuno il salario della sua condotta. 018 JOB 034 012 No, di certo Iddio non commette ingiustizie! l’Onnipotente non perverte il diritto. 018 JOB 034 013 Chi gli ha dato il governo della terra? Chi ha affidato l’universo alla sua cura? 018 JOB 034 014 S’ei non ponesse mente che a sé stesso, se ritirasse a sé il suo spirito e il suo soffio, 018 JOB 034 015 ogni carne perirebbe d’un tratto, l’uomo ritornerebbe in polvere. 018 JOB 034 016 Se tu se’ intelligente, ascolta questo, porgi orecchio alla voce delle mie parole. 018 JOB 034 017 Uno che odiasse la giustizia potrebbe governare? E osi tu condannare il Giusto, il Potente, 018 JOB 034 018 che chiama i re “uomini da nulla” e i principi: “scellerati”? 018 JOB 034 019 che non porta rispetto all’apparenza de’ grandi, che non considera il ricco più del povero, perché son tutti opera delle sue mani? 018 JOB 034 020 In un attimo, essi muoiono; nel cuor della notte, la gente del popolo è scossa e scompare, i potenti son portati via, senza man d’uomo. 018 JOB 034 021 Perché Iddio tien gli occhi aperti sulle vie de’ mortali, e vede tutti i lor passi. 018 JOB 034 022 Non vi son tenebre, non v’è ombra di morte, ove possa nascondersi chi opera iniquamente. 018 JOB 034 023 Dio non ha bisogno d’osservare a lungo un uomo per trarlo davanti a lui in giudizio. 018 JOB 034 024 Egli fiacca i potenti, senza inchiesta; e ne stabilisce altri al loro posto; 018 JOB 034 025 poich’egli conosce le loro azioni; li abbatte nella notte, e son fiaccati; 018 JOB 034 026 li colpisce come dei malvagi, in presenza di tutti, 018 JOB 034 027 perché si sono sviati da lui e non hanno posto mente ad alcuna delle sue vie; 018 JOB 034 028 han fatto salire a lui il gemito del povero, ed egli ha dato ascolto al gemito degli infelici. 018 JOB 034 029 Quando Iddio dà requie chi lo condannerà? Chi potrà contemplarlo quando nasconde il suo volto a una nazione ovvero a un individuo, 018 JOB 034 030 per impedire all’empio di regnare, per allontanar dal popolo le insidie? 018 JOB 034 031 Quell’empio ha egli detto a Dio: “Io porto la mia pena, non farò più il male, 018 JOB 034 032 mostrami tu quel che non so vedere; se ho agito perversamente, non lo farò più”? 018 JOB 034 033 Dovrà forse Iddio render la giustizia a modo tuo, che tu lo critichi? Ti dirà forse: “Scegli tu, non io, quello che sai, dillo”? 018 JOB 034 034 La gente assennata e ogni uomo savio che m’ascolta, mi diranno: 018 JOB 034 035 “Giobbe parla senza giudizio, le sue parole sono senza intendimento”. 018 JOB 034 036 Ebbene, sia Giobbe provato sino alla fine! poiché le sue risposte son quelle degli iniqui, 018 JOB 034 037 poiché aggiunge al peccato suo la ribellione, batte le mani in mezzo a noi, e moltiplica le sue parole contro Dio”. 018 JOB 035 001 Poi Elihu riprese il discorso e disse: 018 JOB 035 002 “Credi tu d’aver ragione quando dici: “Dio non si cura della mia giustizia”? 018 JOB 035 003 Infatti hai detto: “Che mi giova? che guadagno io di più a non peccare?” 018 JOB 035 004 Io ti darò la risposta: a te ed agli amici tuoi. 018 JOB 035 005 Considera i cieli, e vedi! guarda le nuvole, come sono più in alto di te! 018 JOB 035 006 Se pecchi, che torto gli fai? Se moltiplichi i tuoi misfatti, che danno gli rechi? 018 JOB 035 007 Se sei giusto, che gli dài? Che ricev’egli dalla tua mano? 018 JOB 035 008 La tua malvagità non nuoce che al tuo simile, e la tua giustizia non giova che ai figli degli uomini. 018 JOB 035 009 Si grida per le molte oppressioni, si levano lamenti per la violenza dei grandi; 018 JOB 035 010 ma nessuno dice: “Dov’è Dio, il mio creatore, che nella notte concede canti di gioia, 018 JOB 035 011 che ci fa più intelligenti delle bestie de’ campi e più savi degli uccelli del cielo?” 018 JOB 035 012 Si grida, sì, ma egli non risponde, a motivo della superbia dei malvagi. 018 JOB 035 013 Certo, Dio non dà ascolto a lamenti vani; l’Onnipotente non ne fa nessun caso. 018 JOB 035 014 E tu, quando dici che non lo scorgi, la causa tua gli sta dinanzi; sappilo aspettare! 018 JOB 035 015 Ma ora, perché la sua ira non punisce, perch’egli non prende rigorosa conoscenza delle trasgressioni, 018 JOB 035 016 Giobbe apre vanamente le labbra e accumula parole senza conoscimento”. 018 JOB 036 001 Poi Elihu seguitando disse: 018 JOB 036 002 “Aspetta un po’, io t’istruirò; perché c’è da dire ancora a pro di Dio. 018 JOB 036 003 Io trarrò la mia scienza da lontano e renderò giustizia a colui che m’ha fatto. 018 JOB 036 004 Per certo, le mie parole non son bugiarde; ti sta dinanzi un uomo dotato di perfetta scienza. 018 JOB 036 005 Ecco, Iddio è potente, ma non disdegna nessuno; è potente per la forza dell’intelletto suo. 018 JOB 036 006 Ei non lascia viver l’empio, e fa ragione ai miseri. 018 JOB 036 007 Non storna lo sguardo suo dai giusti, ma li pone coi re sul trono, ve li fa sedere per sempre, e così li esalta 018 JOB 036 008 Se gli uomini son talora stretti da catene se son presi nei legami dell’afflizione, 018 JOB 036 009 Dio fa lor conoscere la lor condotta, le loro trasgressioni, giacché si sono insuperbiti; 018 JOB 036 010 egli apre così i loro orecchi a’ suoi ammonimenti, e li esorta ad abbandonare il male. 018 JOB 036 011 Se l’ascoltano, se si sottomettono, finiscono i loro giorni nel benessere, e gli anni loro nella gioia; 018 JOB 036 012 ma, se non l’ascoltano, periscon trafitti da’ suoi dardi, muoiono per mancanza d’intendimento. 018 JOB 036 013 Gli empi di cuore s’abbandonano alla collera, non implorano Iddio quand’ei gl’incatena; 018 JOB 036 014 così muoiono nel fior degli anni, e la lor vita finisce come quella dei dissoluti; 018 JOB 036 015 ma Dio libera l’afflitto mediante l’afflizione, e gli apre gli orecchi mediante la sventura. 018 JOB 036 016 Te pure ei vuol trarre dalle fauci della distretta, al largo, dove non è più angustia, e coprir la tua mensa tranquilla di cibi succulenti. 018 JOB 036 017 Ma, se giudichi le vie di Dio come fan gli empi, il giudizio e la sentenza di lui ti piomberanno addosso. 018 JOB 036 018 Bada che la collera non ti trasporti alla bestemmia, e la grandezza del riscatto non t’induca a fuorviare! 018 JOB 036 019 Farebbe egli caso delle tue ricchezze? Non han valore per lui, né l’oro, né tutta la possanza dell’opulenza. 018 JOB 036 020 Non anelare a quella notte che porta via i popoli dal luogo loro. 018 JOB 036 021 Guardati bene dal volgerti all’iniquità, tu che sembri preferirla all’afflizione. 018 JOB 036 022 Vedi, Iddio è eccelso nella sua potenza; chi può insegnare come lui? 018 JOB 036 023 Chi gli prescrive la via da seguire? Chi osa dirgli: “Tu hai fatto male?” 018 JOB 036 024 Pensa piuttosto a magnificar le sue opere; gli uomini le celebrano nei loro canti, 018 JOB 036 025 tutti le ammirano, il mortale le contempla da lungi. 018 JOB 036 026 Sì, Iddio è grande e noi non lo possiam conoscere; incalcolabile è il numero degli anni suoi. 018 JOB 036 027 Egli attrae a sé le gocciole dell’acqua; dai vapori ch’egli ha formato stilla la pioggia. 018 JOB 036 028 Le nubi la spandono, la rovesciano sulla folla de’ mortali. 018 JOB 036 029 E chi può capire lo spiegamento delle nubi, i fragori che scoppiano nel suo padiglione? 018 JOB 036 030 Ecco, ora egli spiega intorno a sé la sua luce, or prende per coperta le profondità del mare. 018 JOB 036 031 Per tal modo punisce i popoli, e dà loro del cibo in abbondanza. 018 JOB 036 032 S’empie di fulmini le mani, e li lancia contro gli avversari. 018 JOB 036 033 Il rombo del tuono annunzia ch’ei viene, gli animali lo presenton vicino. 018 JOB 037 001 A tale spettacolo il cuor mi trema e balza fuor del suo luogo. 018 JOB 037 002 Udite, udite il fragore della sua voce, il rombo che esce dalla sua bocca! 018 JOB 037 003 Egli lo lancia sotto tutti i cieli e il suo lampo guizza fino ai lembi della terra. 018 JOB 037 004 Dopo il lampo, una voce rugge; egli tuona con la sua voce maestosa; e quando s’ode la voce, il fulmine non e già più nella sua mano. 018 JOB 037 005 Iddio tuona con la sua voce maravigliosamente; grandi cose egli fa che noi non intendiamo. 018 JOB 037 006 Dice alla neve: “Cadi sulla terra!” lo dice al nembo della pioggia, al nembo delle piogge torrenziali. 018 JOB 037 007 Rende inerte ogni mano d’uomo, onde tutti i mortali, che son opera sua, imparino a conoscerlo. 018 JOB 037 008 Le bestie selvagge vanno nel covo, e stan ritirate entro le tane. 018 JOB 037 009 Dai recessi del sud viene l’uragano, dagli aquiloni il freddo. 018 JOB 037 010 Al soffio di Dio si forma il ghiaccio e si contrae la distesa dell’acque. 018 JOB 037 011 Egli carica pure le nubi d’umidità, disperde lontano le nuvole che portano i suoi lampi 018 JOB 037 012 ed esse, da lui guidate, vanno vagando nei lor giri per eseguir quanto ei loro comanda sopra la faccia di tutta la terra; 018 JOB 037 013 e le manda o come flagello, o come beneficio alla sua terra, o come prova della sua bontà. 018 JOB 037 014 Porgi l’orecchio a questo, o Giobbe; fermati, e considera le maraviglie di Dio! 018 JOB 037 015 Sai tu come Iddio le diriga e faccia guizzare il lampo dalle sue nubi? 018 JOB 037 016 Conosci tu l’equilibrio delle nuvole, le maraviglie di colui la cui scienza è perfetta? 018 JOB 037 017 Sai tu come mai gli abiti tuoi sono caldi quando la terra s’assopisce sotto il soffio dello scirocco? 018 JOB 037 018 Puoi tu, come lui, distendere i cieli e farli solidi come uno specchio di metallo? 018 JOB 037 019 Insegnaci tu che dirgli!… Nelle tenebre nostre, noi non abbiam parole. 018 JOB 037 020 Gli si annunzierà forse ch’io voglio parlare? Ma chi mai può bramare d’essere inghiottito? 018 JOB 037 021 Nessuno può fissare il sole che sfolgora ne’ cieli quando v’è passato il vento a renderli tersi. 018 JOB 037 022 Dal settentrione viene l’oro; ma Dio è circondato da una maestà terribile; 018 JOB 037 023 l’Onnipotente noi non lo possiam scoprire. Egli è grande in forza, in equità, in perfetta giustizia; egli non opprime alcuno. 018 JOB 037 024 Perciò gli uomini lo temono; ei non degna d’uno sguardo chi si presume savio”. 018 JOB 038 001 Allora l’Eterno rispose a Giobbe dal seno della tempesta, e disse: 018 JOB 038 002 “Chi è costui che oscura i miei disegni con parole prive di senno? 018 JOB 038 003 Orsù, cingiti i lombi come un prode; io ti farò delle domande e tu insegnami! 018 JOB 038 004 Dov’eri tu quand’io fondavo la terra? Dillo, se hai tanta intelligenza. 018 JOB 038 005 Chi ne fissò le dimensioni? giacché tu il sai! chi tirò sovr’essa la corda da misurare? 018 JOB 038 006 Su che furon poggiate le sue fondamenta, o chi ne pose la pietra angolare 018 JOB 038 007 quando le stelle del mattino cantavan tutte assieme e tutti i figli di Dio davan in gridi di giubilo? 018 JOB 038 008 Chi chiuse con porte il mare balzante fuor dal seno materno, 018 JOB 038 009 quando gli detti le nubi per vestimento e per fasce l’oscurità, 018 JOB 038 010 quando gli tracciai de’ confini, gli misi sbarre e porte, 018 JOB 038 011 e dissi: “Fin qui tu verrai, e non oltre; qui si fermerà l’orgoglio de’ tuoi flutti?” 018 JOB 038 012 Hai tu mai, in vita tua, comandato al mattino? o insegnato il suo luogo all’aurora, 018 JOB 038 013 perch’ella afferri i lembi della terra, e ne scuota via i malvagi? 018 JOB 038 014 La terra si trasfigura come creta sotto il sigillo, e appar come vestita d’un ricco manto; 018 JOB 038 015 i malfattori sono privati della luce loro, e il braccio, alzato già, è spezzato. 018 JOB 038 016 Sei tu penetrato fino alle sorgenti del mare? hai tu passeggiato in fondo all’abisso? 018 JOB 038 017 Le porte della morte ti son esse state scoperte? Hai tu veduto le porte dell’ombra di morte? 018 JOB 038 018 Hai tu abbracciato collo sguardo l’ampiezza della terra? Parla, se la conosci tutta! 018 JOB 038 019 Dov’è la via che guida al soggiorno della luce? E la tenebra dov’è la sua dimora? 018 JOB 038 020 Le puoi tu menare verso i loro domini, e sai tu bene i sentieri per ricondurle a casa? 018 JOB 038 021 Lo sai di sicuro! ché tu eri, allora, già nato, e il numero de’ tuoi giorni è grande!… 018 JOB 038 022 Sei tu entrato ne’ depositi della neve? Li hai visti i depositi della grandine 018 JOB 038 023 ch’io tengo in serbo per i tempi della distretta, pel giorno della battaglia e della guerra? 018 JOB 038 024 Per quali vie si diffonde la luce e si sparge il vento orientale sulla terra? 018 JOB 038 025 Chi ha aperto i canali all’acquazzone e segnato la via al lampo dei tuoni, 018 JOB 038 026 perché la pioggia cada sulla terra inabitata, sul deserto ove non sta alcun uomo, 018 JOB 038 027 e disseti le solitudini desolate, sì che vi germogli e cresca l’erba? 018 JOB 038 028 Ha forse la pioggia un padre? o chi genera le gocce della rugiada? 018 JOB 038 029 Dal seno di chi esce il ghiaccio, e la brina del cielo chi la dà alla luce? 018 JOB 038 030 Le acque, divenute come pietra, si nascondono, e la superficie dell’abisso si congela. 018 JOB 038 031 Sei tu che stringi i legami delle Pleiadi, o potresti tu scioglier le catene d’Orione? 018 JOB 038 032 Sei tu che, al suo tempo, fai apparire le costellazioni e guidi la grand’Orsa insieme a’ suoi piccini? 018 JOB 038 033 Conosci tu le leggi del cielo? e regoli tu il dominio di esso sulla terra? 018 JOB 038 034 Puoi tu levar la voce fino alle nubi, e far che abbondanza di pioggia ti ricopra? 018 JOB 038 035 I fulmini parton forse al tuo comando? Ti dicono essi: “Eccoci qua”? 018 JOB 038 036 Chi ha messo negli strati delle nubi sapienza, o chi ha dato intelletto alla meteora? 018 JOB 038 037 Chi conta con sapienza le nubi? e gli otri del cielo chi li versa 018 JOB 038 038 allorché la polvere stemperata diventa come una massa in fusione e le zolle de’ campi si saldan fra loro? 018 JOB 038 039 Sei tu che cacci la preda per la leonessa, che sazi la fame de’ leoncelli 018 JOB 038 040 quando si appiattano nelle tane e si mettono in agguato nella macchia? 018 JOB 038 041 Chi provvede il pasto al corvo quando i suoi piccini gridano a Dio e vanno errando senza cibo? 018 JOB 039 001 Sai tu quando le capre selvagge delle rocce figliano? Hai tu osservato quando le cerve partoriscono? 018 JOB 039 002 Conti tu i mesi della lor pregnanza e sai tu il momento in cui debbono sgravarsi? 018 JOB 039 003 S’accosciano, fanno i lor piccini, e son tosto liberate dalle loro doglie; 018 JOB 039 004 i lor piccini si fanno forti, crescono all’aperto, se ne vanno, e non tornan più alle madri. 018 JOB 039 005 Chi manda libero l’onàgro, e chi scioglie i legami all’asino salvatico, 018 JOB 039 006 al quale ho dato per dimora il deserto, e la terra salata per abitazione? 018 JOB 039 007 Egli si beffa del frastuono della città, e non ode grida di padrone. 018 JOB 039 008 Batte le montagne della sua pastura, e va in traccia d’ogni filo di verde. 018 JOB 039 009 Il bufalo vorrà egli servirti o passar la notte presso alla tua mangiatoia? 018 JOB 039 010 Legherai tu il bufalo con una corda perché faccia il solco? erpicherà egli le valli dietro a te? 018 JOB 039 011 Ti fiderai di lui perché la sua forza è grande? Lascerai a lui il tuo lavoro? 018 JOB 039 012 Conterai su lui perché ti porti a casa la raccolta e ti ammonti il grano sull’aia? 018 JOB 039 013 Lo struzzo batte allegramente l’ali; ma le penne e le piume di lui son esse pietose? 018 JOB 039 014 No, poich’egli abbandona sulla terra le proprie uova e le lascia scaldar sopra la sabbia. 018 JOB 039 015 Egli dimentica che un piede le potrà schiacciare, e che le bestie dei campi le potran calpestare. 018 JOB 039 016 Tratta duramente i suoi piccini, quasi non fosser suoi; la sua fatica sarà vana, ma ciò non lo turba, 018 JOB 039 017 ché Iddio l’ha privato di sapienza, e non gli ha impartito intelligenza. 018 JOB 039 018 Ma quando si leva e piglia lo slancio, si beffa del cavallo e di chi lo cavalca. 018 JOB 039 019 Sei tu che dài al cavallo il coraggio? che gli vesti il collo d’una fremente criniera? 018 JOB 039 020 Sei tu che lo fai saltar come la locusta? Il fiero suo nitrito incute spavento. 018 JOB 039 021 Raspa la terra nella valle ed esulta della sua forza; si slancia incontro alle armi. 018 JOB 039 022 Della paura si ride, non trema, non indietreggia davanti alla spada. 018 JOB 039 023 Gli risuona addosso il turcasso, la folgorante lancia e il dardo. 018 JOB 039 024 Con fremente furia divora la terra. Non sta più fermo quando suona la tromba. 018 JOB 039 025 Com’ode lo squillo, dice: Aha! e fiuta da lontano la battaglia, la voce tonante dei capi, e il grido di guerra. 018 JOB 039 026 E’ l’intelligenza tua che allo sparviere fa spiccare il volo e spiegar l’ali verso mezzogiorno? 018 JOB 039 027 E’ forse al tuo comando che l’aquila si leva in alto e fa il suo nido nei luoghi elevati? 018 JOB 039 028 Abita nelle rocce e vi pernotta; sta sulla punta delle rupi, sulle vette scoscese; 018 JOB 039 029 di là spia la preda, e i suoi occhi miran lontano. 018 JOB 039 030 I suoi piccini s’abbeveran di sangue, e dove son de’ corpi morti, ivi ella si trova”. 018 JOB 040 001 L’Eterno continuò a rispondere a Giobbe e disse: 018 JOB 040 002 “Il censore dell’Onnipotente vuole ancora contendere con lui? Colui che censura Iddio ha egli una risposta a tutto questo?” 018 JOB 040 003 Allora Giobbe rispose all’Eterno e disse: 018 JOB 040 004 “Ecco, io son troppo meschino; che ti risponderei? Io mi metto la mano sulla bocca. 018 JOB 040 005 Ho parlato una volta, ma non riprenderò la parola, due volte… ma non lo farò più”. 018 JOB 040 006 L’Eterno allora rispose a Giobbe dal seno della tempesta, e disse: 018 JOB 040 007 “Orsù, cingiti i lombi come un prode; ti farò delle domande e tu insegnami! 018 JOB 040 008 Vuoi tu proprio annullare il mio giudizio? condannar me per giustificar te stesso? 018 JOB 040 009 Hai tu un braccio pari a quello di Dio? o una voce che tuoni come la sua? 018 JOB 040 010 Su via, adornati di maestà, di grandezza, rivestiti di splendore, di magnificenza! 018 JOB 040 011 Da’ libero corso ai furori dell’ira tua; mira tutti i superbi e abbassali! 018 JOB 040 012 Mira tutti i superbi e umiliali! e schiaccia gli empi dovunque stanno! 018 JOB 040 013 Seppelliscili tutti assieme nella polvere, copri di bende la lor faccia nel buio della tomba! 018 JOB 040 014 Allora, anch’io ti loderò, perché la tua destra t’avrà dato la vittoria. 018 JOB 040 015 Guarda l’ippopotamo che ho fatto al par di te; esso mangia l’erba come il bove. 018 JOB 040 016 Ecco la sua forza è nei suoi lombi, e il vigor suo nei muscoli del ventre. 018 JOB 040 017 Stende rigida come un cedro la coda; i nervi delle sue cosce sono intrecciati insieme. 018 JOB 040 018 Le sue ossa sono tubi di rame; le sue membra, sbarre di ferro. 018 JOB 040 019 Esso è il capolavoro di Dio; colui che lo fece l’ha fornito di falce, 018 JOB 040 020 perché i monti gli producon la pastura; e là tutte le bestie de’ campi gli scherzano intorno. 018 JOB 040 021 Si giace sotto i loti, nel folto de’ canneti, in mezzo alle paludi. 018 JOB 040 022 I loti lo copron dell’ombra loro, i salci del torrente lo circondano. 018 JOB 040 023 Straripi pure il fiume, ei non trema; rimane calmo, anche se avesse un Giordano alla gola. 018 JOB 040 024 Potrebbe alcuno impadronirsene assalendolo di fronte? o prenderlo colle reti per forargli il naso? 018 JOB 041 001 Prenderai tu il coccodrillo all’amo? Gli assicurerai la lingua colla corda? 018 JOB 041 002 Gli passerai un giunco per le narici? Gli forerai le mascelle con l’uncino? 018 JOB 041 003 Ti rivolgerà egli molte supplicazioni? Ti dirà egli delle parole dolci? 018 JOB 041 004 Farà egli teco un patto perché tu lo prenda per sempre al tuo servizio? 018 JOB 041 005 Scherzerai tu con lui come fosse un uccello? L’attaccherai a un filo per divertir le tue ragazze? 018 JOB 041 006 Ne trafficheranno forse i pescatori? Lo spartiranno essi fra i negozianti? 018 JOB 041 007 Gli coprirai tu la pelle di dardi e la testa di ramponi? 018 JOB 041 008 Mettigli un po’ le mani addosso!… Ti ricorderai del combattimento e non ci tornerai! 018 JOB 041 009 Ecco, fallace è la speranza di chi l’assale; basta scorgerlo e s’è atterrati. 018 JOB 041 010 Nessuno è tanto ardito da provocarlo. E chi dunque oserà starmi a fronte? 018 JOB 041 011 Chi mi ha anticipato alcun che perch’io glielo debba rendere? Sotto tutti i cieli, ogni cosa è mia. 018 JOB 041 012 E non vo’ tacer delle sue membra, della sua gran forza, della bellezza della sua armatura. 018 JOB 041 013 Chi l’ha mai spogliato della sua corazza? Chi è penetrato fra la doppia fila de’ suoi denti? 018 JOB 041 014 Chi gli ha aperti i due battenti della gola? Intorno alla chiostra de’ suoi denti sta il terrore. 018 JOB 041 015 Superbe son le file de’ suoi scudi, strettamente uniti come da un sigillo. 018 JOB 041 016 Uno tocca l’altro, e tra loro non passa l’aria. 018 JOB 041 017 Sono saldati assieme, si tengono stretti, sono inseparabili. 018 JOB 041 018 I suoi starnuti dànno sprazzi di luce; i suoi occhi son come le palpebre dell’aurora. 018 JOB 041 019 Dalla sua bocca partono vampe, ne scappan fuori scintille di fuoco. 018 JOB 041 020 Dalle sue narici esce un fumo, come da una pignatta che bolla o da una caldaia. 018 JOB 041 021 L’alito suo accende i carboni, e una fiamma gli erompe dalla gola. 018 JOB 041 022 Nel suo collo risiede la forza, dinanzi a lui salta il terrore. 018 JOB 041 023 Compatte sono in lui le parti flosce della carne, gli stanno salde addosso, non si muovono. 018 JOB 041 024 Il suo cuore è duro come il sasso, duro come la macina di sotto. 018 JOB 041 025 Quando si rizza, tremano i più forti, e dalla paura son fuori di sé. 018 JOB 041 026 Invano lo si attacca con la spada; a nulla valgon lancia, giavellotto, corazza. 018 JOB 041 027 Il ferro è per lui come paglia; il rame, come legno tarlato. 018 JOB 041 028 La figlia dell’arco non lo mette in fuga; le pietre della fionda si mutano per lui in stoppia. 018 JOB 041 029 Stoppia gli par la mazza e si ride del fremer della lancia. 018 JOB 041 030 Il suo ventre è armato di punte acute, e lascia come tracce d’erpice sul fango. 018 JOB 041 031 Fa bollire l’abisso come una caldaia, del mare fa come un gran vaso da profumi. 018 JOB 041 032 Si lascia dietro una scia di luce; l’abisso par coperto di bianca chioma. 018 JOB 041 033 Non v’è sulla terra chi lo domi; è stato fatto per non aver paura. 018 JOB 041 034 Guarda in faccia tutto ciò ch’è eccelso, è re su tutte le belve più superbe”. 018 JOB 042 001 Allora Giobbe rispose all’Eterno e disse: 018 JOB 042 002 “Io riconosco che tu puoi tutto, e che nulla può impedirti d’eseguire un tuo disegno. 018 JOB 042 003 Chi è colui che senza intendimento offusca il tuo disegno?… Sì, ne ho parlato; ma non lo capivo; son cose per me troppo maravigliose ed io non le conosco. 018 JOB 042 004 Deh, ascoltami, io parlerò; io ti farò delle domande e tu insegnami! 018 JOB 042 005 Il mio orecchio avea sentito parlar di te ma ora l’occhio mio t’ha veduto. 018 JOB 042 006 Perciò mi ritratto, mi pento sulla polvere e sulla cenere”. 018 JOB 042 007 Dopo che ebbe rivolto questi discorsi a Giobbe, l’Eterno disse a Elifaz di Teman: “L’ira mia è accesa contro te e contro i tuoi due amici, perché non avete parlato di me secondo la verità, come ha fatto il mio servo Giobbe. 018 JOB 042 008 Ora dunque prendetevi sette tori e sette montoni, venite a trovare il mio servo Giobbe e offriteli in olocausto per voi stessi. Il mio servo Giobbe pregherà per voi; ed io avrò riguardo a lui per non punir la vostra follia; poiché non avete parlato di me secondo la verità, come ha fatto il mio servo Giobbe”. 018 JOB 042 009 Elifaz di Teman e Bildad di Suach e Tsofar di Naama se ne andarono e fecero come l’Eterno aveva loro ordinato; e l’Eterno ebbe riguardo a Giobbe. 018 JOB 042 010 E quando Giobbe ebbe pregato per i suoi amici, l’Eterno lo ristabilì nella condizione di prima e gli rese il doppio di tutto quello che già gli era appartenuto. 018 JOB 042 011 Tutti i suoi fratelli, tutte le sue sorelle e tutte le sue conoscenze di prima vennero a trovarlo, mangiarono con lui in casa sua, gli fecero le loro condoglianze e lo consolarono di tutti i mali che l’Eterno gli avea fatto cadere addosso; e ognuno d’essi gli dette un pezzo d’argento e un anello d’oro. 018 JOB 042 012 E l’Eterno benedì gli ultimi anni di Giobbe più de’ primi; ed ei s’ebbe quattordicimila pecore, seimila cammelli, mille paia di bovi e mille asine. 018 JOB 042 013 E s’ebbe pure sette figliuoli e tre figliuole; 018 JOB 042 014 e chiamò la prima, Colomba; la seconda, Cassia; la terza, Cornustibia. 018 JOB 042 015 E in tutto il paese non c’eran donne così belle come le figliuole di Giobbe; e il padre assegnò loro una eredità tra i loro fratelli. 018 JOB 042 016 Giobbe, dopo questo, visse centoquarant’anni, e vide i suoi figliuoli e i figliuoli dei suoi figliuoli, fino alla quarta generazione. 018 JOB 042 017 Poi Giobbe morì vecchio e sazio di giorni. # # BOOK 019 PSA Psalms Salmi 019 PSA 001 001 Beato l’uomo che non cammina secondo il consiglio degli empi, che non si ferma nella via de’ peccatori, né si siede sul banco degli schernitori; 019 PSA 001 002 ma il cui diletto è nella legge dell’Eterno, e su quella legge medita giorno e notte. 019 PSA 001 003 Egli sarà come un albero piantato presso a rivi d’acqua, il quale dà il suo frutto nella sua stagione, e la cui fronda non appassisce; e tutto quello che fa, prospererà. 019 PSA 001 004 Non così gli empi; anzi son come pula che il vento porta via. 019 PSA 001 005 Perciò gli empi non reggeranno dinanzi al giudizio, né i peccatori nella raunanza dei giusti. 019 PSA 001 006 Poiché l’Eterno conosce la via de’ giusti, ma la via degli empi mena alla rovina. 019 PSA 002 001 Perché tumultuano le nazioni, e meditano i popoli cose vane? 019 PSA 002 002 I re della terra si ritrovano e i principi si consigliano assieme contro l’Eterno e contro il suo Unto, dicendo: 019 PSA 002 003 Rompiamo i loro legami e gettiamo via da noi le loro funi. 019 PSA 002 004 Colui che siede ne’ cieli ne riderà; il Signore si befferà di loro. 019 PSA 002 005 Allora parlerà loro nella sua ira, e nel suo furore li renderà smarriti: 019 PSA 002 006 Eppure, dirà, io ho stabilito il mio re sopra Sion, monte della mia santità. 019 PSA 002 007 Io spiegherò il decreto: L’Eterno mi disse: Tu sei il mio figliuolo, oggi io t’ho generato. 019 PSA 002 008 Chiedimi, io ti darò le nazioni per tua eredità e le estremità della terra per tuo possesso. 019 PSA 002 009 Tu le fiaccherai con uno scettro di ferro; tu le spezzerai come un vaso di vasellaio. 019 PSA 002 010 Ora dunque, o re, siate savi; lasciatevi correggere, o giudici della terra. 019 PSA 002 011 Servite l’Eterno con timore, e gioite con tremore. 019 PSA 002 012 Rendete omaggio al figlio, che talora l’Eterno non si adiri e voi non periate nella vostra via, perché d’un tratto l’ira sua può divampare. Beati tutti quelli che confidano in lui! 019 PSA 003 001 Salmo di Davide composto quand’egli fuggì dinanzi ad Absalom suo figliuolo. O Eterno, quanto numerosi sono i miei nemici! Molti son quelli che si levano contro di me, 019 PSA 003 002 molti quelli che dicono dell’anima mia: Non c’è salvezza per lui presso Dio! (Sela) 019 PSA 003 003 Ma tu, o Eterno, sei uno scudo attorno a me, sei la mia gloria, colui che mi rialza il capo. 019 PSA 003 004 Con la mia voce io grido all’Eterno, ed egli mi risponde dal monte della sua santità. (Sela) 019 PSA 003 005 Io mi son coricato e ho dormito, poi mi sono risvegliato, perché l’Eterno mi sostiene. 019 PSA 003 006 Io non temo le miriadi di popolo che si sono accampate contro a me d’ogn’intorno. 019 PSA 003 007 Lèvati, o Eterno, salvami, Dio mio; giacché tu hai percosso tutti i miei nemici sulla guancia, hai rotto i denti degli empi. 019 PSA 003 008 All’Eterno appartiene la salvezza; la tua benedizione riposi sul tuo popolo! (Sela) 019 PSA 004 001 Al Capo de’ musici. Per strumenti a corda. Salmo di Davide. Quand’io grido, rispondimi, o Dio della mia giustizia; quand’ero in distretta, tu m’hai messo al largo; abbi pietà di me ed esaudisci la mia preghiera! 019 PSA 004 002 Figliuoli degli uomini, fino a quando sarà la mia gloria coperta d’obbrobrio? Fino a quando amerete vanità e andrete dietro a menzogna? (Sela) 019 PSA 004 003 Sappiate che l’Eterno s’è appartato uno ch’egli ama; l’Eterno m’esaudirà quando griderò a lui. 019 PSA 004 004 Tremate e non peccate; ragionate nel cuor vostro sui vostri letti e tacete. (Sela) 019 PSA 004 005 Offrite sacrifizi di giustizia, e confidate nell’Eterno. 019 PSA 004 006 Molti van dicendo: Chi ci farà veder la prosperità? O Eterno, fa’ levare su noi la luce del tuo volto! 019 PSA 004 007 Tu m’hai messo più gioia nel cuore che non provino essi quando il loro grano e il loro mosto abbondano. 019 PSA 004 008 In pace io mi coricherò e in pace dormirò, perché tu solo, o Eterno, mi fai abitare in sicurtà. 019 PSA 005 001 Al Capo de’ musici. Per strumenti a fiato. Salmo di Davide. Porgi l’orecchio alle mie parole, o Eterno, sii attento ai miei sospiri. 019 PSA 005 002 Odi la voce del mio grido, o mio Re e mio Dio, perché a te rivolgo la mia preghiera. 019 PSA 005 003 O Eterno, al mattino tu ascolterai la mia voce; al mattino ti offrirò la mia preghiera e aspetterò; 019 PSA 005 004 poiché tu non sei un Dio che prenda piacere nell’empietà; il malvagio non sarà tuo ospite. 019 PSA 005 005 Quelli che si gloriano non sussisteranno dinanzi agli occhi tuoi; tu odii tutti gli operatori d’iniquità. 019 PSA 005 006 Tu farai perire quelli che dicon menzogne; l’Eterno aborrisce l’uomo di sangue e di frode. 019 PSA 005 007 Ma io, per la grandezza della tua benignità, entrerò nella tua casa; e, vòlto al tempio della tua santità, adorerò nel tuo timore. 019 PSA 005 008 O Eterno, guidami per la tua giustizia, a cagion de’ miei insidiatori; ch’io veda diritta innanzi a me la tua via; 019 PSA 005 009 poiché in bocca loro non v’è sincerità, il loro interno è pieno di malizia; la loro gola è un sepolcro aperto, lusingano con la loro lingua. 019 PSA 005 010 Condannali, o Dio! non riescano nei loro disegni! Scacciali per la moltitudine de’ loro misfatti, poiché si son ribellati contro a te. 019 PSA 005 011 E si rallegreranno tutti quelli che in te confidano; manderanno in perpetuo grida di gioia. Tu stenderai su loro la tua protezione, e quelli che amano il tuo nome festeggeranno in te, 019 PSA 005 012 perché tu, o Eterno, benedirai il giusto; tu lo circonderai di benevolenza, come d’uno scudo. 019 PSA 006 001 Al Capo de’ musici. Per strumenti a corda. Su Sheminith. Salmo di Davide. O Eterno, non correggermi nella tua ira, e non castigarmi nel tuo cruccio. 019 PSA 006 002 Abbi pietà di me, o Eterno, perché son tutto fiacco; sanami, o Eterno, perché le mie ossa son tutte tremanti. 019 PSA 006 003 Anche l’anima mia è tutta tremante; e tu, o Eterno, infino a quando? 019 PSA 006 004 Ritorna, o Eterno, libera l’anima mia; salvami, per amor della tua benignità. 019 PSA 006 005 Poiché nella morte non c’è memoria di te; chi ti celebrerà nel soggiorno de’ morti? (Sheol h7585) 019 PSA 006 006 Io sono esausto a forza di gemere; ogni notte allago di pianto il mio letto e bagno delle mie lacrime il mio giaciglio. 019 PSA 006 007 L’occhio mio si consuma dal dolore, invecchia a cagione di tutti i miei nemici. 019 PSA 006 008 Ritraetevi da me, voi tutti operatori d’iniquità; poiché l’Eterno ha udita la voce del mio pianto. 019 PSA 006 009 L’Eterno ha udita la mia supplicazione, l’Eterno accoglie la mia preghiera. 019 PSA 006 010 Tutti i miei nemici saran confusi e grandemente smarriti; volteranno le spalle e saranno svergognati in un attimo. 019 PSA 007 001 Shiggaion di Davide ch’egli cantò all’Eterno, a proposito delle parole di Cush, beniaminita. O Eterno, Dio mio, io mi confido in te; salvami da tutti quelli che mi perseguitano, e liberami; 019 PSA 007 002 che talora il nemico, come un leone, non sbrani l’anima mia lacerandola, senza che alcuno mi liberi. 019 PSA 007 003 O Eterno, Dio mio, se ho fatto questo, se v’è perversità nelle mie mani, 019 PSA 007 004 se ho reso mal per bene a chi viveva meco in pace (io che ho liberato colui che m’era nemico senza cagione), 019 PSA 007 005 perseguiti pure il nemico l’anima mia e la raggiunga, e calpesti al suolo la mia vita, e stenda la mia gloria nella polvere. (Sela) 019 PSA 007 006 Lèvati, o Eterno, nell’ira tua, innalzati contro i furori de’ miei nemici, e dèstati in mio favore. 019 PSA 007 007 Tu hai ordinato il giudicio. Ti circondi l’assemblea de’ popoli, e ponti a sedere al di sopra d’essa in luogo elevato. 019 PSA 007 008 L’Eterno giudica i popoli; giudica me, o Eterno, secondo la mia giustizia e la mia integrità. 019 PSA 007 009 Deh, venga meno la malvagità de’ malvagi, ma stabilisci il giusto; poiché sei l’Iddio giusto che prova i cuori e le reni. 019 PSA 007 010 Il mio scudo è in Dio, che salva i diritti di cuore. 019 PSA 007 011 Iddio è un giusto giudice, un Dio che s’adira ogni giorno. 019 PSA 007 012 Se il malvagio non si converte egli aguzzerà la sua spada; egli ha teso l’arco suo e lo tien pronto; 019 PSA 007 013 dispone contro di lui strumenti di morte; le sue frecce le rende infocate. 019 PSA 007 014 Ecco, il malvagio è in doglie per produrre iniquità. Egli ha concepito malizia e partorisce menzogna. 019 PSA 007 015 Ha scavato una fossa e l’ha resa profonda, ma è caduto nella fossa che ha fatta. 019 PSA 007 016 La sua malizia gli ritornerà sul capo, e la sua violenza gli scenderà sulla testa. 019 PSA 007 017 Io loderò l’Eterno per la sua giustizia, e salmeggerò al nome dell’Eterno, dell’Altissimo. 019 PSA 008 001 Al Capo de’ musici. Sulla Ghittea. Salmo di Davide. O Eterno, Signor nostro, quant’è magnifico il tuo nome in tutta la terra! O Tu che hai posta la tua maestà nei cieli. 019 PSA 008 002 Dalla bocca de’ fanciulli e de’ lattanti tu hai tratto una forza, per cagione de’ tuoi nemici, per ridurre al silenzio l’avversario e il vendicatore. 019 PSA 008 003 Quand’io considero i tuoi cieli, opra delle tue dita, la luna e le stelle che tu hai disposte, 019 PSA 008 004 che cos’è l’uomo che tu n’abbia memoria? e il figliuol dell’uomo che tu ne prenda cura? 019 PSA 008 005 Eppure tu l’hai fatto poco minor di Dio, e l’hai coronato di gloria e d’onore. 019 PSA 008 006 Tu l’hai fatto signoreggiare sulle opere delle tue mani, hai posto ogni cosa sotto i suoi piedi: 019 PSA 008 007 pecore e buoi tutti quanti ed anche le fiere della campagna; 019 PSA 008 008 gli uccelli del cielo e i pesci del mare, tutto quel che percorre i sentieri de’ mari. 019 PSA 008 009 O Eterno, Signor nostro, quant’è magnifico il tuo nome in tutta la terra! 019 PSA 009 001 Al Capo dei musici. Su “Muori pel figlio”. Salmo di Davide. Io celebrerò l’Eterno con tutto il mio cuore, io narrerò tutte le tue maraviglie. 019 PSA 009 002 Io mi rallegrerò e festeggerò in te, salmeggerò al tuo nome, o Altissimo, 019 PSA 009 003 poiché i miei nemici voltan le spalle, cadono e periscono dinanzi al tuo cospetto. 019 PSA 009 004 Poiché tu hai sostenuto il mio diritto e la mia causa; ti sei assiso sul trono come giusto giudice. 019 PSA 009 005 Tu hai sgridate le nazioni, hai distrutto l’empio, hai cancellato il loro nome in sempiterno. 019 PSA 009 006 E’ finita per il nemico! Son rovine perpetue! e delle città che tu hai distrutte perfin la memoria e perita. 019 PSA 009 007 Ma l’Eterno siede come re in eterno; egli ha preparato il suo trono per il giudizio. 019 PSA 009 008 Ed egli giudicherà il mondo con giustizia, giudicherà i popoli con rettitudine. 019 PSA 009 009 E l’Eterno sarà un alto ricetto all’oppresso, un alto ricetto in tempi di distretta; 019 PSA 009 010 e quelli che conoscono il tuo nome confideranno in te, perché, o Eterno, tu non abbandoni quelli che ti cercano. 019 PSA 009 011 Salmeggiate all’Eterno che abita in Sion, raccontate tra i popoli le sue gesta. 019 PSA 009 012 Perché colui che domanda ragion del sangue si ricorda dei miseri e non ne dimentica il grido. 019 PSA 009 013 Abbi pietà di me, o Eterno! Vedi l’afflizione che soffro da quelli che m’odiano, o tu che mi trai su dalle porte della morte, 019 PSA 009 014 acciocché io racconti tutte le tue lodi. Nelle porte della figliuola di Sion, io festeggerò per la tua salvazione. 019 PSA 009 015 Le nazioni sono sprofondate nella fossa che avean fatta; il loro piede è stato preso nella rete che aveano nascosta. 019 PSA 009 016 L’Eterno s’è fatto conoscere, ha fatto giustizia; l’empio è stato preso al laccio nell’opera delle proprie mani. (Higgaion, Sela) 019 PSA 009 017 Gli empi se n’andranno al soggiorno de’ morti, sì, tutte le nazioni che dimenticano Iddio. (Sheol h7585) 019 PSA 009 018 Poiché il povero non sarà dimenticato per sempre, né la speranza de’ miseri perirà in perpetuo. 019 PSA 009 019 Lèvati, o Eterno! Non lasciar che prevalga il mortale; sian giudicate le nazioni in tua presenza. 019 PSA 009 020 O Eterno, infondi spavento in loro; sappian le nazioni che non son altro che mortali. (Sela) 019 PSA 010 001 O Eterno, perché te ne stai lontano? Perché ti nascondi in tempi di distretta? 019 PSA 010 002 L’empio nella sua superbia perseguita con furore i miseri; essi rimangon presi nelle macchinazioni che gli empi hanno ordite; 019 PSA 010 003 poiché l’empio si gloria delle brame dell’anima sua, benedice il rapace e disprezza l’Eterno. 019 PSA 010 004 L’empio, nell’alterezza della sua faccia, dice: l’Eterno non farà inchieste. Tutti i suoi pensieri sono: Non c’è Dio! 019 PSA 010 005 Le sue vie son prospere in ogni tempo; cosa troppo alta per lui sono i tuoi giudizi; egli soffia contro tutti i suoi nemici. 019 PSA 010 006 Egli dice nel suo cuore: Non sarò mai smosso; d’età in età non m’accadrà male alcuno. 019 PSA 010 007 La sua bocca è piena di esecrazione, di frodi, e di oppressione; sotto la sua lingua v’è malizia ed iniquità. 019 PSA 010 008 Egli sta negli agguati de’ villaggi; uccide l’innocente in luoghi nascosti; i suoi occhi spiano il meschino. 019 PSA 010 009 Sta in agguato nel suo nascondiglio come un leone nella sua spelonca; sta in agguato per sorprendere il misero; egli sorprende il misero traendolo nella sua rete. 019 PSA 010 010 Se ne sta quatto e chino, ed i meschini cadono tra le sue unghie. 019 PSA 010 011 Egli dice nel cuor suo: Iddio dimentica, nasconde la sua faccia, mai lo vedrà. 019 PSA 010 012 Lèvati, o Eterno! o Dio, alza la mano! Non dimenticare i miseri. 019 PSA 010 013 Perché l’empio disprezza Iddio? perché dice in cuor suo: Non ne farai ricerca? 019 PSA 010 014 Tu l’hai pur veduto; poiché tu riguardi ai travagli ed alle pene per prender la cosa in mano. A te si abbandona il meschino; tu sei l’aiutator dell’orfano. 019 PSA 010 015 Fiacca il braccio dell’empio, cerca l’empietà del malvagio finché tu non ne trovi più. 019 PSA 010 016 L’Eterno è re in sempiterno; le nazioni sono state sterminate dalla sua terra. 019 PSA 010 017 O Eterno, tu esaudisci il desiderio degli umili; tu raffermerai il cuor loro, inclinerai le orecchie tue 019 PSA 010 018 per far ragione all’orfano e all’oppresso, onde l’uomo, che è della terra, cessi dall’incutere spavento. 019 PSA 011 001 Al Capo de’ musici. Di Davide. Io mi confido nell’Eterno. Come dite voi all’anima mia: Fuggi al tuo monte come un uccello? 019 PSA 011 002 Poiché, ecco, gli empi tendono l’arco, accoccan le loro saette sulla corda per tirarle nell’oscurità contro i retti di cuore. 019 PSA 011 003 Quando i fondamenti son rovinati che può fare il giusto? 019 PSA 011 004 L’Eterno è nel tempio della sua santità; l’Eterno ha il suo trono nei cieli; i suoi occhi veggono, le sue palpebre scrutano i figliuoli degli uomini. 019 PSA 011 005 L’Eterno scruta il giusto, ma l’anima sua odia l’empio e colui che ama la violenza. 019 PSA 011 006 Egli farà piovere sull’empio carboni accesi; zolfo e vento infocato sarà la parte del loro calice. 019 PSA 011 007 Poiché l’Eterno è giusto; egli ama la giustizia; gli uomini retti contempleranno la sua faccia. 019 PSA 012 001 Al Capo de’ musici. Sopra l’ottava. Salmo di Davide. Salva, o Eterno, poiché l’uomo pio vien meno, e i fedeli vengono a mancare tra i figliuoli degli uomini. 019 PSA 012 002 Ciascuno mentisce parlando col prossimo; parlano con labbro lusinghiero e con cuor doppio. 019 PSA 012 003 L’Eterno recida tutte le labbra lusinghiere, la lingua che parla alteramente, 019 PSA 012 004 quelli che dicono: Con le nostre lingue prevarremo; le nostre labbra sono per noi; chi sarà signore su noi? 019 PSA 012 005 Per l’oppressione dei miseri, per il grido d’angoscia de’ bisognosi, ora mi leverò, dice l’Eterno; darò loro la salvezza alla quale anelano. 019 PSA 012 006 Le parole dell’Eterno son parole pure, sono argento affinato in un crogiuolo di terra, purificato sette volte. 019 PSA 012 007 Tu, o Eterno, li proteggerai, li preserverai da questa generazione in perpetuo. 019 PSA 012 008 Gli empi vanno attorno da tutte le parti quando la bassezza siede in alto tra i figliuoli degli uomini. 019 PSA 013 001 Al Capo de’ musici. Salmo di Davide. Fino a quando, o Eterno, mi dimenticherai tu? Sarà egli per sempre? Fino a quando mi nasconderai la tua faccia? 019 PSA 013 002 Fino a quando avrò l’ansia nell’anima e l’affanno nel cuore tutto il giorno? Fino a quando s’innalzerà il mio nemico sopra me? 019 PSA 013 003 Riguarda, rispondimi, o Eterno, Iddio mio! Illumina gli occhi miei che talora io non m’addormenti del sonno della morte, 019 PSA 013 004 che talora il mio nemico non dica: L’ho vinto! e i miei avversari non festeggino se io vacillo. 019 PSA 013 005 Quant’è a me, io confido nella tua benignità; il mio cuore giubilerà per la tua salvazione; 019 PSA 013 006 io canterò all’Eterno perché m’ha fatto del bene. 019 PSA 014 001 Al Capo de’ musici. Di Davide. Lo stolto ha detto nel suo cuore: Non c’è Dio. Si sono corrotti, si son resi abominevoli nella loro condotta; non v’è alcuno che faccia il bene. 019 PSA 014 002 L’Eterno ha riguardato dal cielo sui figliuoli degli uomini per vedere se vi fosse alcuno che avesse intelletto, che cercasse Iddio. 019 PSA 014 003 Tutti si sono sviati, tutti quanti si son corrotti, non v’è alcuno che faccia il bene, neppur uno. 019 PSA 014 004 Son essi senza conoscenza tutti questi operatori d’iniquità, che mangiano il mio popolo come mangiano il pane e non invocano l’Eterno? 019 PSA 014 005 Ecco là, son presi da grande spavento perché Iddio è con la gente giusta. 019 PSA 014 006 Voi, invece, fate onta al consiglio del misero, perché l’Eterno è il suo rifugio. 019 PSA 014 007 Oh, chi recherà da Sion la salvezza d’Israele? Quando l’Eterno ritrarrà dalla cattività il suo popolo, Giacobbe festeggerà, Israele si rallegrerà. 019 PSA 015 001 Salmo di Davide. O Eterno, chi dimorerà nella tua tenda? chi abiterà sul monte della tua santità? 019 PSA 015 002 Colui che cammina in integrità ed opera giustizia e dice il vero come l’ha nel cuore; 019 PSA 015 003 che non calunnia con la sua lingua, né fa male alcuno al suo compagno, né getta vituperio contro il suo prossimo. 019 PSA 015 004 Agli occhi suoi è sprezzato chi è spregevole, ma onora quelli che temono l’Eterno. Se ha giurato, foss’anche a suo danno, non muta; 019 PSA 015 005 non dà il suo danaro ad usura, né accetta presenti a danno dell’innocente. Chi fa queste cose non sarà mai smosso. 019 PSA 016 001 Inno di Davide. Preservami, o Dio, perché io confido in te. 019 PSA 016 002 Io ho detto all’Eterno: Tu sei il mio Signore; io non ho bene all’infuori di te; 019 PSA 016 003 e quanto ai santi che sono in terra essi sono la gente onorata in cui ripongo tutta la mia affezione. 019 PSA 016 004 I dolori di quelli che corron dietro ad altri dii saran moltiplicati; io non offrirò le loro libazioni di sangue, né le mie labbra proferiranno i loro nomi. 019 PSA 016 005 L’Eterno è la parte della mia eredità e il mio calice; tu mantieni quel che m’è toccato in sorte. 019 PSA 016 006 La sorte è caduta per me in luoghi dilettevoli; una bella eredità mi e pur toccata! 019 PSA 016 007 Io benedirò l’Eterno che mi consiglia; anche la notte le mie reni mi ammaestrano. 019 PSA 016 008 Io ho sempre posto l’Eterno davanti agli occhi miei; poich’egli è alla mia destra, io non sarò punto smosso. 019 PSA 016 009 Perciò il mio cuore si rallegra e l’anima mia festeggia; anche la mia carne dimorerà al sicuro; 019 PSA 016 010 poiché tu non abbandonerai l’anima mia in poter della morte, ne permetterai che il tuo santo vegga la fossa. (Sheol h7585) 019 PSA 016 011 Tu mi mostrerai il sentiero della vita; vi son gioie a sazietà nella tua presenza; vi son diletti alla tua destra in eterno. 019 PSA 017 001 Preghiera di Davide. O Eterno, ascolta la giustizia, attendi al mio grido; porgi l’orecchio alla mia preghiera che non viene da labbra di frode. 019 PSA 017 002 Dalla tua presenza venga alla luce il mio diritto, gli occhi tuoi riconoscano la rettitudine. 019 PSA 017 003 Tu hai scrutato il mio cuore, l’hai visitato nella notte; m’hai provato e non hai rinvenuto nulla; la mia bocca non trapassa il mio pensiero. 019 PSA 017 004 Quanto alle opere degli uomini, io, per ubbidire alla parola delle tue labbra, mi son guardato dalle vie de’ violenti. 019 PSA 017 005 I miei passi si son tenuti saldi sui tuoi sentieri, i miei piedi non han vacillato. 019 PSA 017 006 Io t’invoco, perché tu m’esaudisci, o Dio; inclina verso me il tuo orecchio, ascolta le mie parole! 019 PSA 017 007 Spiega le maraviglie della tua bontà, o tu che con la tua destra salvi quelli che cercano un rifugio contro ai loro avversari. 019 PSA 017 008 Preservami come la pupilla dell’occhio, nascondimi all’ombra delle tue ali 019 PSA 017 009 dagli empi che voglion la mia rovina, dai miei mortali nemici che mi circondano. 019 PSA 017 010 Chiudono il loro cuore nel grasso, parlano alteramente colla lor bocca. 019 PSA 017 011 Ora ci attorniano, seguendo i nostri passi; ci spiano per atterrarci. 019 PSA 017 012 Il mio nemico somiglia ad un leone che brama lacerare, ad un leoncello che s’appiatta ne’ nascondigli. 019 PSA 017 013 Lèvati, o Eterno, vagli incontro, abbattilo; libera l’anima mia dall’empio con la tua spada; 019 PSA 017 014 liberami, con la tua mano, dagli uomini, o Eterno, dagli uomini del mondo la cui parte è in questa vita, e il cui ventre tu empi co’ tuoi tesori; hanno figliuoli in abbondanza, e lasciano il resto de’ loro averi ai loro fanciulli. 019 PSA 017 015 Quanto a me, per la mia giustizia, contemplerò la tua faccia, mi sazierò, al mio risveglio, della tua sembianza. 019 PSA 018 001 Al Capo de’ musici. Di Davide, servo dell’Eterno, il quale rivolse all’Eterno le parole di questo cantico quando l’Eterno l’ebbe riscosso dalla mano di tutti i suoi nemici e dalla mano di Saul. Egli disse: Io t’amo, o Eterno, mia forza! 019 PSA 018 002 L’Eterno è la mia ròcca, la mia fortezza, il mio liberatore; il mio Dio, la mia rupe, in cui mi rifugio, il mio scudo, il mio potente salvatore, il mio alto ricetto. 019 PSA 018 003 Io invocai l’Eterno ch’è degno d’ogni lode e fui salvato dai miei nemici. 019 PSA 018 004 I legami della morte m’aveano circondato e i torrenti della distruzione m’aveano spaventato. 019 PSA 018 005 I legami del soggiorno de’ morti m’aveano attorniato, i lacci della morte m’aveano còlto. (Sheol h7585) 019 PSA 018 006 Nella mia distretta invocai l’Eterno e gridai al mio Dio. Egli udì la mia voce dal suo tempio e il mio grido pervenne a lui, ai suoi orecchi. 019 PSA 018 007 Allora la terra fu scossa e tremò, i fondamenti de’ monti furono smossi e scrollati; perch’egli era acceso d’ira. 019 PSA 018 008 Un fumo saliva dalle sue nari; un fuoco consumante gli usciva dalla bocca, e ne procedevano carboni accesi. 019 PSA 018 009 Egli abbassò i cieli e discese, avendo sotto i piedi una densa caligine. 019 PSA 018 010 Cavalcava sopra un cherubino e volava; volava veloce sulle ali del vento; 019 PSA 018 011 avea fatto delle tenebre la sua stanza nascosta, avea posto intorno a sé per suo padiglione l’oscurità dell’acque, le dense nubi de’ cieli. 019 PSA 018 012 Per lo splendore che lo precedeva, le dense nubi si sciolsero con gragnuola e con carboni accesi. 019 PSA 018 013 L’Eterno tuonò ne’ cieli e l’Altissimo diè fuori la sua voce con gragnuola e con carboni accesi. 019 PSA 018 014 E avventò le sue saette e disperse i nemici; lanciò folgori in gran numero e li mise in rotta. 019 PSA 018 015 Allora apparve il letto delle acque, e i fondamenti del mondo furono scoperti al tuo sgridare, o Eterno, al soffio del vento delle tue nari. 019 PSA 018 016 Egli distese dall’alto la mano e mi prese, mi trasse fuori delle grandi acque. 019 PSA 018 017 Mi riscosse dal mio potente nemico, e da quelli che mi odiavano perch’eran più forti di me. 019 PSA 018 018 Essi m’eran piombati addosso nel dì della mia calamità, ma l’Eterno fu il mio sostegno. 019 PSA 018 019 Egli mi trasse fuori al largo, mi liberò, perché mi gradisce. 019 PSA 018 020 L’Eterno mi ha retribuito secondo la mia giustizia, mi ha reso secondo la purità delle mie mani, 019 PSA 018 021 poiché ho osservato le vie dell’Eterno e non mi sono empiamente sviato dal mio Dio. 019 PSA 018 022 Poiché ho tenuto tutte le sue leggi davanti a me, e non ho rimosso da me i suoi statuti. 019 PSA 018 023 E sono stato integro verso lui, e mi son guardato dalla mia iniquità. 019 PSA 018 024 Ond’è che l’Eterno m’ha reso secondo la mia giustizia, secondo la purità delle mie mani nel suo cospetto. 019 PSA 018 025 Tu ti mostri pietoso verso il pio, integro verso l’uomo integro; 019 PSA 018 026 ti mostri puro col puro e ti mostri astuto col perverso; 019 PSA 018 027 poiché tu sei quel che salvi la gente afflitta e fai abbassare gli occhi alteri. 019 PSA 018 028 Sì, tu sei quel che fa risplendere la mia lampada; l’Eterno, il mio Dio, è quel che illumina le mie tenebre. 019 PSA 018 029 Con te io assalgo tutta una schiera e col mio Dio salgo sulle mura. 019 PSA 018 030 La via di Dio è perfetta; la parola dell’Eterno e purgata col fuoco; egli è lo scudo di tutti quelli che sperano in lui. 019 PSA 018 031 Poiché chi è Dio fuor dell’Eterno? E chi è Ròcca fuor del nostro Dio, 019 PSA 018 032 l’Iddio che mi cinge di forza e rende la mia via perfetta? 019 PSA 018 033 Egli rende i miei piedi simili a quelli delle cerve, e mi rende saldo sui miei alti luoghi; 019 PSA 018 034 ammaestra le mie mani alla battaglia e le mie braccia tendono un arco di rame. 019 PSA 018 035 Tu m’hai anche dato lo scudo della tua salvezza, e la tua destra m’ha sostenuto, e la tua benignità m’ha fatto grande. 019 PSA 018 036 Tu hai allargato la via ai miei passi; e i miei piedi non hanno vacillato. 019 PSA 018 037 Io ho inseguito i miei nemici e li ho raggiunti; e non son tornato indietro prima d’averli distrutti. 019 PSA 018 038 Io li ho abbattuti e non son potuti risorgere; son caduti sotto i miei piedi. 019 PSA 018 039 Tu m’hai cinto di forza per la guerra; tu hai fatto piegare sotto di me i miei avversari; 019 PSA 018 040 hai fatto voltar le spalle davanti a me ai miei nemici, e ho distrutto quelli che m’odiavano. 019 PSA 018 041 Hanno gridato, ma non vi fu chi li salvasse; hanno gridato all’Eterno, ma egli non rispose loro. 019 PSA 018 042 Io li ho tritati come polvere esposta al vento, li ho spazzati via come il fango delle strade. 019 PSA 018 043 Tu m’hai liberato dalle dissensioni del popolo, m’hai costituito capo di nazioni; un popolo che non conoscevo mi e stato sottoposto. 019 PSA 018 044 Al solo udir parlare di me, m’hanno ubbidito; i figli degli stranieri m’hanno reso omaggio. 019 PSA 018 045 I figli degli stranieri son venuti meno, sono usciti tremanti dai loro ripari. 019 PSA 018 046 Vive l’Eterno! Sia benedetta la mia ròcca! E sia esaltato l’Iddio della mia salvezza! 019 PSA 018 047 l’Iddio che fa la mia vendetta e mi sottomette i popoli, 019 PSA 018 048 che mi scampa dai miei nemici. Sì, tu mi sollevi sopra i miei avversari, mi riscuoti dall’uomo violento. 019 PSA 018 049 Perciò, o Eterno, ti loderò fra le nazioni, e salmeggerò al tuo nome. 019 PSA 018 050 Grandi liberazioni egli accorda al suo re, ed usa benignità verso il suo Unto, verso Davide e la sua progenie in perpetuo. 019 PSA 019 001 Al Capo dei musici. Salmo di Davide. I cieli raccontano la gloria di Dio e il firmamento annunzia l’opera delle sue mani. 019 PSA 019 002 Un giorno sgorga parole all’altro, una notte comunica conoscenza all’altra. 019 PSA 019 003 Non hanno favella, né parole; la loro voce non s’ode. 019 PSA 019 004 Ma il loro suono esce fuori per tutta la terra, e i loro accenti vanno fino all’estremità del mondo. Quivi Iddio ha posto una tenda per il sole, 019 PSA 019 005 ed egli e simile a uno sposo ch’esce dalla sua camera nuziale; gioisce come un prode a correre l’arringo. 019 PSA 019 006 La sua uscita e da una estremità de’ cieli, e il suo giro arriva fino all’altra estremità; e niente è nascosto al suo calore. 019 PSA 019 007 La legge dell’Eterno è perfetta, ella ristora l’anima; la testimonianza dell’Eterno è verace, rende savio il semplice. 019 PSA 019 008 I precetti dell’Eterno son giusti, rallegrano il cuore; il comandamento dell’Eterno è puro, illumina gli occhi. 019 PSA 019 009 Il timore dell’Eterno è puro, dimora in perpetuo; i giudizi dell’Eterno sono verità, tutti quanti son giusti, 019 PSA 019 010 son più desiderabili dell’oro, anzi più di molto oro finissimo, son più dolci del miele, anzi, di quello che stilla dai favi. 019 PSA 019 011 Anche il tuo servitore è da essi ammaestrato; v’è gran ricompensa ad osservarli. 019 PSA 019 012 Chi conosce i suoi errori? Purificami da quelli che mi sono occulti. 019 PSA 019 013 Trattieni pure il tuo servitore dai peccati volontari, e fa’ che non signoreggino su me; allora sarò integro, e puro di grandi trasgressioni. 019 PSA 019 014 Siano grate nel tuo cospetto le parole della mia bocca e la meditazione del cuor mio, o Eterno, mia ròcca e mio redentore! 019 PSA 020 001 Al Capo de’ musici. Salmo di Davide. L’Eterno ti risponda nel dì della distretta; il nome dell’Iddio di Giacobbe ti levi in alto in salvo; 019 PSA 020 002 ti mandi soccorso dal santuario, e ti sostenga da Sion; 019 PSA 020 003 si ricordi di tutte le tue offerte ed accetti il tuo olocausto. (Sela) 019 PSA 020 004 Ti dia egli quel che il tuo cuore desidera, e adempia ogni tuo disegno. 019 PSA 020 005 Noi canteremo d’allegrezza per la tua vittoria, e alzeremo le nostre bandiere nel nome dell’Iddio nostro. L’Eterno esaudisca tutte le tue domande. 019 PSA 020 006 Già io so che l’Eterno ha salvato il suo Unto, e gli risponderà dal cielo della sua santità, con le potenti liberazioni della sua destra. 019 PSA 020 007 Gli uni confidano in carri, e gli altri in cavalli; ma noi ricorderemo il nome dell’Eterno, dell’Iddio nostro. 019 PSA 020 008 Quelli piegano e cadono; ma noi restiamo in piè e teniam fermo. 019 PSA 020 009 O Eterno, salva il re! L’Eterno ci risponda nel giorno che noi l’invochiamo! 019 PSA 021 001 Per il Capo de’ musici. Salmo di Davide. O Eterno, il re si rallegra nella tua forza; ed oh quanto esulta per la tua salvezza! 019 PSA 021 002 Tu gli hai dato il desiderio del suo cuore e non gli hai rifiutata la richiesta delle sue labbra. (Sela) 019 PSA 021 003 Poiché tu gli sei venuto incontro con benedizioni eccellenti, gli hai posta in capo una corona d’oro finissimo. 019 PSA 021 004 Egli t’avea chiesto vita, e tu gliel’hai data: lunghezza di giorni perpetua ed eterna. 019 PSA 021 005 Grande è la sua gloria mercé la tua salvezza. Tu lo rivesti di maestà e di magnificenza; 019 PSA 021 006 poiché lo ricolmi delle tue benedizioni in perpetuo, lo riempi di gioia nella tua presenza. 019 PSA 021 007 Perché il re si confida nell’Eterno, e, per la benignità dell’Altissimo, non sarà smosso. 019 PSA 021 008 La tua mano troverà tutti i tuoi nemici; la tua destra raggiungerà quelli che t’odiano. 019 PSA 021 009 Tu li metterai come in una fornace ardente, quando apparirai; l’Eterno, nel suo cruccio, li inabisserà, e il fuoco li divorerà. 019 PSA 021 010 Tu farai sparire il loro frutto dalla terra e la loro progenie di tra i figli degli uomini; 019 PSA 021 011 perché hanno ordito del male contro a te; han formato malvagi disegni, che non potranno attuare; 019 PSA 021 012 poiché tu farai loro voltar le spalle, col tuo arco mirerai diritto alla loro faccia. 019 PSA 021 013 Innalzati, o Eterno, con la tua forza; noi canteremo e celebreremo la tua potenza. 019 PSA 022 001 Per il Capo de’ musici. Su “Cerva dell’aurora”. Salmo di Davide. Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? Perché te ne stai lontano, senza soccorrermi, senza dare ascolto alle parole del mio gemito? 019 PSA 022 002 Dio mio, io grido di giorno, e tu non rispondi; di notte ancora, e non ho posa alcuna. 019 PSA 022 003 Eppur tu sei il Santo, che siedi circondato dalle lodi d’Israele. 019 PSA 022 004 I nostri padri confidarono in te; confidarono e tu li liberasti. 019 PSA 022 005 Gridarono a te, e furon salvati; confidarono in te, e non furon confusi. 019 PSA 022 006 Ma io sono un verme e non un uomo; il vituperio degli uomini, e lo sprezzato dal popolo. 019 PSA 022 007 Chiunque mi vede si fa beffe di me; allunga il labbro, scuote il capo, dicendo: 019 PSA 022 008 Ei si rimette nell’Eterno; lo liberi dunque; lo salvi, poiché lo gradisce! 019 PSA 022 009 Sì, tu sei quello che m’hai tratto dal seno materno; m’hai fatto riposar fidente sulle mammelle di mia madre. 019 PSA 022 010 A te fui affidato fin dalla mia nascita, tu sei il mio Dio fin dal seno di mia madre. 019 PSA 022 011 Non t’allontanare da me, perché l’angoscia è vicina, e non v’è alcuno che m’aiuti. 019 PSA 022 012 Grandi tori m’han circondato; potenti tori di Basan m’hanno attorniato; 019 PSA 022 013 apron la loro gola contro a me, come un leone rapace e ruggente. 019 PSA 022 014 Io son come acqua che si sparge, e tutte le mie ossa si sconnettono; il mio cuore è come la cera, si strugge in mezzo alle mie viscere. 019 PSA 022 015 Il mio vigore s’inaridisce come terra cotta, e la lingua mi s’attacca al palato; tu m’hai posto nella polvere della morte. 019 PSA 022 016 Poiché cani m’han circondato; uno stuolo di malfattori m’ha attorniato; m’hanno forato le mani e i piedi. 019 PSA 022 017 Posso contare tutte le mie ossa. Essi mi guardano e m’osservano; 019 PSA 022 018 spartiscon fra loro i miei vestimenti e tirano a sorte la mia veste. 019 PSA 022 019 Tu dunque, o Eterno, non allontanarti, tu che sei la mia forza, t’affretta a soccorrermi. 019 PSA 022 020 Libera l’anima mia dalla spada, l’unica mia, dalla zampa del cane; 019 PSA 022 021 salvami dalla gola del leone. Tu mi risponderai liberandomi dalle corna dei bufali. 019 PSA 022 022 Io annunzierò il tuo nome ai miei fratelli, ti loderò in mezzo all’assemblea. 019 PSA 022 023 O voi che temete l’Eterno, lodatelo! Glorificatelo voi, tutta la progenie di Giacobbe, e voi tutta la progenie d’Israele, abbiate timor di lui! 019 PSA 022 024 Poich’egli non ha sprezzata né disdegnata l’afflizione dell’afflitto, e non ha nascosta la sua faccia da lui; ma quand’ha gridato a lui, ei l’ha esaudito. 019 PSA 022 025 Tu sei l’argomento della mia lode nella grande assemblea; io adempirò i miei voti in presenza di quelli che ti temono. 019 PSA 022 026 Gli umili mangeranno e saranno saziati; quei che cercano l’Eterno lo loderanno; il loro cuore vivrà in perpetuo. 019 PSA 022 027 Tutte le estremità della terra si ricorderan dell’Eterno e si convertiranno a lui; e tutte le famiglie delle nazioni adoreranno nel tuo cospetto. 019 PSA 022 028 Poiché all’Eterno appartiene il regno, ed egli signoreggia sulle nazioni. 019 PSA 022 029 Tutti gli opulenti della terra mangeranno e adoreranno; tutti quelli che scendon nella polvere e non possono mantenersi in vita s’inchineranno dinanzi a lui. 019 PSA 022 030 La posterità lo servirà; si parlerà del Signore alla ventura generazione. 019 PSA 022 031 Essi verranno e proclameranno la sua giustizia, al popolo che nascerà diranno come egli ha operato. 019 PSA 023 001 Salmo di Davide. L’Eterno è il mio pastore, nulla mi mancherà. 019 PSA 023 002 Egli mi fa giacere in verdeggianti paschi, mi guida lungo le acque chete. 019 PSA 023 003 Egli mi ristora l’anima, mi conduce per sentieri di giustizia, per amor del suo nome. 019 PSA 023 004 Quand’anche camminassi nella valle dell’ombra della morte, io non temerei male alcuno, perché tu sei meco; il tuo bastone e la tua verga son quelli che mi consolano. 019 PSA 023 005 Tu apparecchi davanti a me la mensa al cospetto dei miei nemici; tu ungi il mio capo con olio; la mia coppa trabocca. 019 PSA 023 006 Certo, beni e benignità m’accompagneranno tutti i giorni della mia vita; ed io abiterò nella casa dell’Eterno per lunghi giorni. 019 PSA 024 001 Salmo di Davide. All’Eterno appartiene la terra e tutto ciò ch’è in essa, il mondo e i suoi abitanti. 019 PSA 024 002 Poich’egli l’ha fondata sui mari e l’ha stabilita sui fiumi. 019 PSA 024 003 Chi salirà al monte dell’Eterno? e chi potrà stare nel luogo suo santo? 019 PSA 024 004 L’uomo innocente di mani e puro di cuore, che non eleva l’animo a vanità, e non giura con intenti di frode. 019 PSA 024 005 Egli riceverà benedizione dall’Eterno, e giustizia dall’Iddio della sua salvezza. 019 PSA 024 006 Tale è la generazione di quelli che lo cercano, di quelli che cercan la tua faccia, o Dio di Giacobbe. (Sela) 019 PSA 024 007 O porte, alzate i vostri capi; e voi, porte eterne, alzatevi; e il Re di gloria entrerà. 019 PSA 024 008 Chi è questo Re di gloria? E’ l’Eterno, forte e potente, l’Eterno potente in battaglia. 019 PSA 024 009 O porte, alzate i vostri capi; alzatevi, o porte eterne, e il Re di gloria entrerà. 019 PSA 024 010 Chi è questo Re di gloria? E’ l’Eterno degli eserciti; egli è il Re di gloria. (Sela) 019 PSA 025 001 Di Davide. A te, o Eterno, io levo l’anima mia. 019 PSA 025 002 Dio mio, in te mi confido; fa’ ch’io non sia confuso, che i miei nemici non trionfino di me. 019 PSA 025 003 Nessuno di quelli che sperano in te sia confuso; sian confusi quelli che si conducono slealmente senza cagione. 019 PSA 025 004 O Eterno, fammi conoscere le tue vie, insegnami i tuoi sentieri. 019 PSA 025 005 Guidami nella tua verità ed ammaestrami; poiché tu sei l’Iddio della mia salvezza: io spero in te del continuo. 019 PSA 025 006 Ricordati, o Eterno, delle tue compassioni e delle tue benignità, perché sono ab eterno. 019 PSA 025 007 Non ti ricordar de’ peccati della mia giovinezza, né delle mie trasgressioni; secondo la tua benignità ricordati di me per amor della tua bontà, o Eterno. 019 PSA 025 008 L’Eterno è buono e diritto; perciò insegnerà la via ai peccatori. 019 PSA 025 009 Guiderà i mansueti nella giustizia, insegnerà ai mansueti la sua via. 019 PSA 025 010 Tutti i sentieri dell’Eterno sono benignità e verità per quelli che osservano il suo patto e le sue testimonianze. 019 PSA 025 011 Per amor del tuo nome, o Eterno, perdona la mia iniquità, perch’ella è grande. 019 PSA 025 012 Chi è l’uomo che tema l’Eterno? Ei gl’insegnerà la via che deve scegliere. 019 PSA 025 013 L’anima sua dimorerà nel benessere, e la sua progenie erederà la terra. 019 PSA 025 014 Il segreto dell’Eterno è per quelli che lo temono, ed egli fa loro conoscere il suo patto. 019 PSA 025 015 I miei occhi son del continuo verso l’Eterno, perch’egli è quel che trarrà i miei piedi dalla rete. 019 PSA 025 016 Volgiti a me, ed abbi pietà di me, perch’io son solo ed afflitto. 019 PSA 025 017 Le angosce del mio cuore si sono aumentate; traimi fuori dalle mie distrette. 019 PSA 025 018 Vedi la mia afflizione ed il mio affanno, e perdonami tutti i miei peccati. 019 PSA 025 019 Vedi i miei nemici, perché son molti, e m’odiano d’un odio violento. 019 PSA 025 020 Guarda l’anima mia e salvami; fa’ ch’io non sia confuso, perché mi confido in te. 019 PSA 025 021 L’integrità e la dirittura mi proteggano, perché spero in te. 019 PSA 025 022 O Dio, libera Israele da tutte le sue tribolazioni. 019 PSA 026 001 Di Davide. Fammi giustizia, o Eterno, perch’io cammino nella mia integrità, e confido nell’Eterno senza vacillare. 019 PSA 026 002 Scrutami, o Eterno, e sperimentami; prova le mie reni ed il mio cuore. 019 PSA 026 003 Poiché ho davanti agli occhi la tua benignità e cammino nella tua verità. 019 PSA 026 004 Io non mi seggo con uomini bugiardi, e non vo con gente che simula. 019 PSA 026 005 Io odio l’assemblea de’ malvagi, e non mi seggo con gli empi. 019 PSA 026 006 Io lavo le mie mani nell’innocenza, e così fo il giro del tuo altare, o Eterno, 019 PSA 026 007 per far risonare voci di lode, e per raccontare tutte le tue maraviglie. 019 PSA 026 008 O Eterno, io amo il soggiorno della tua casa e il luogo ove risiede la tua gloria. 019 PSA 026 009 Non metter l’anima mia in un fascio coi peccatori, né la mia vita con gli uomini di sangue, 019 PSA 026 010 nelle cui mani è scelleratezza, e la cui destra è colma di presenti. 019 PSA 026 011 Quant’è a me, io cammino nella mia integrità; liberami, ed abbi pietà di me. 019 PSA 026 012 Il mio piè sta fermo in luogo piano. Io benedirò l’Eterno nelle assemblee. 019 PSA 027 001 Di Davide. L’Eterno è la mia luce e la mia salvezza; di chi temerò? L’Eterno è il baluardo della mia vita; di chi avrò paura? 019 PSA 027 002 Quando i malvagi che mi sono avversari e nemici, m’hanno assalito per divorar la mia carne, eglino stessi han vacillato e sono caduti. 019 PSA 027 003 Quand’anche un esercito si accampasse contro a me, il mio cuore non avrebbe paura; quand’anche la guerra si levasse contro a me, anche allora sarei fiducioso. 019 PSA 027 004 Una cosa ho chiesto all’Eterno, e quella ricerco: ch’io dimori nella casa dell’Eterno tutti i giorni della mia vita, per mirare la bellezza dell’Eterno e meditare nel suo tempio. 019 PSA 027 005 Poich’egli mi nasconderà nella sua tenda nel giorno dell’avversità, m’occulterà nel luogo più segreto del suo padiglione, mi leverà in alto sopra una roccia. 019 PSA 027 006 Già fin d’ora il mio capo s’eleva sui miei nemici che m’attorniano. Io offrirò nel suo padiglione sacrifici con giubilo; io canterò e salmeggerò all’Eterno. 019 PSA 027 007 O Eterno, ascolta la mia voce, io t’invoco; abbi pietà di me, e rispondimi. 019 PSA 027 008 Il mio cuore mi dice da parte tua: Cercate la mia faccia! Io cerco la tua faccia, o Eterno. 019 PSA 027 009 Non mi nascondere il tuo volto, non rigettar con ira il tuo servitore; tu sei stato il mio aiuto; non mi lasciare, non m’abbandonare, o Dio della mia salvezza! 019 PSA 027 010 Quando mio padre e mia madre m’avessero abbandonato, pure l’Eterno mi accoglierà. 019 PSA 027 011 O Eterno, insegnami la tua via, e guidami per un sentiero diritto, a cagione de’ miei nemici. 019 PSA 027 012 Non darmi in balìa de’ miei nemici; perché son sorti contro di me falsi testimoni, gente che respira violenza. 019 PSA 027 013 Ah! se non avessi avuto fede di veder la bontà dell’Eterno sulla terra de’ viventi!… 019 PSA 027 014 Spera nell’Eterno! Sii forte, il tuo cuore si rinfranchi, sì, spera nell’Eterno! 019 PSA 028 001 Di Davide. Io grido a te, o Eterno; Ròcca mia, non esser sordo alla mia voce, che talora, se t’allontani senza rispondermi, io non diventi simile a quelli che scendon nella fossa. 019 PSA 028 002 Ascolta la voce delle mie supplicazioni quando grido a te, quando alzo le mani verso il santuario della tua santità. 019 PSA 028 003 Non trascinarmi via con gli empi e con gli operatori d’iniquità, i quali parlano di pace col prossimo, ma hanno la malizia nel cuore. 019 PSA 028 004 Rendi loro secondo le loro opere, secondo la malvagità de’ loro atti; rendi loro secondo l’opera delle loro mani; da’ loro ciò che si meritano. 019 PSA 028 005 Perché non considerano gli atti dell’Eterno, né l’opera delle sue mani, ei li abbatterà e non li rileverà. 019 PSA 028 006 Benedetto sia l’Eterno, poiché ha udito la voce delle mie supplicazioni. 019 PSA 028 007 L’Eterno è la mia forza ed il mio scudo; in lui s’è confidato il mio cuore, e sono stato soccorso; perciò il mio cuore festeggia, ed io lo celebrerò col mio cantico. 019 PSA 028 008 L’Eterno è la forza del suo popolo; egli è un baluardo di salvezza per il suo Unto. 019 PSA 028 009 Salva il tuo popolo e benedici la tua eredità; e pascili, e sostienli in perpetuo. 019 PSA 029 001 Salmo di Davide. Date all’Eterno, o figliuoli de’ potenti, date all’Eterno gloria e forza! 019 PSA 029 002 Date all’Eterno la gloria dovuta al suo nome; adorate l’Eterno, con santa magnificenza. 019 PSA 029 003 La voce dell’Eterno è sulle acque; l’Iddio di gloria tuona; l’Eterno è sulle grandi acque. 019 PSA 029 004 La voce dell’Eterno è potente, la voce dell’Eterno è piena di maestà. 019 PSA 029 005 La voce dell’Eterno rompe i cedri; l’Eterno spezza i cedri del Libano. 019 PSA 029 006 Fa saltellare i monti come vitelli, il Libano e il Sirio come giovani bufali. 019 PSA 029 007 La voce dell’Eterno fa guizzare fiamme di fuoco. 019 PSA 029 008 La voce dell’Eterno fa tremare il deserto; l’Eterno fa tremare il deserto di Cades. 019 PSA 029 009 La voce dell’Eterno fa partorire le cerve e sfronda le selve. E nel suo tempio tutto esclama: Gloria! 019 PSA 029 010 L’Eterno sedeva sovrano sul diluvio, anzi l’Eterno siede re in perpetuo. 019 PSA 029 011 L’Eterno darà forza al suo popolo; l’Eterno benedirà il suo popolo dandogli pace. 019 PSA 030 001 Salmo. Cantico per la dedicazione della Casa. Di Davide. Io t’esalto, o Eterno, perché m’hai tratto in alto, e non hai permesso che i miei nemici si rallegrassero di me. 019 PSA 030 002 O Eterno, Dio mio, io ho gridato a te, e tu m’hai sanato. 019 PSA 030 003 O Eterno, tu hai fatto risalir l’anima mia dal soggiorno de’ morti, tu m’hai ridato la vita perch’io non scendessi nella fossa. (Sheol h7585) 019 PSA 030 004 Salmeggiate all’Eterno, voi suoi fedeli, e celebrate la memoria della sua santità. 019 PSA 030 005 Poiché l’ira sua è sol per un momento, ma la sua benevolenza e per tutta una vita. La sera alberga da noi il pianto; ma la mattina viene il giubilo. 019 PSA 030 006 Quanto a me, nella mia prosperità, dicevo: Non sarò mai smosso. 019 PSA 030 007 O Eterno, per il tuo favore, avevi reso forte il mio monte; tu nascondesti la tua faccia, ed io fui smarrito. 019 PSA 030 008 Io ho gridato a te, o Eterno; ho supplicato l’Eterno, dicendo: 019 PSA 030 009 Che profitto avrai dal mio sangue s’io scendo nella fossa? Forse che la polvere ti celebrerà? predicherà essa la tua verità? 019 PSA 030 010 Ascolta, o Eterno, ed abbi pietà di me; o Eterno, sii tu il mio aiuto! 019 PSA 030 011 Tu hai mutato il mio duolo in danza; hai sciolto il mio cilicio a m’hai cinto d’allegrezza, 019 PSA 030 012 affinché l’anima mia salmeggi a te e non si taccia. O Eterno, Dio mio, io ti celebrerò in perpetuo. 019 PSA 031 001 Per il Capo de’ musici. Salmo di Davide. O Eterno, io mi son confidato in te, fa’ ch’io non sia giammai confuso; liberami per la tua giustizia. 019 PSA 031 002 Inclina a me il tuo orecchio; affrettati a liberarmi; siimi una forte ròcca, una fortezza ove tu mi salvi. 019 PSA 031 003 Poiché tu sei la mia ròcca e la mia fortezza; per amor del tuo nome guidami e conducimi. 019 PSA 031 004 Trammi dalla rete che m’han tesa di nascosto; poiché tu sei il mio baluardo. 019 PSA 031 005 Io rimetto il mio spirito nelle tue mani; tu m’hai riscattato, o Eterno, Dio di verità. 019 PSA 031 006 Io odio quelli che attendono alle vanità menzognere; e quanto a me confido nell’Eterno. 019 PSA 031 007 Io festeggerò e mi rallegrerò per la tua benignità; poiché tu hai veduta la mia afflizione, hai preso conoscenza delle distrette dell’anima mia, 019 PSA 031 008 e non m’hai dato in man del nemico; tu m’hai messo i piedi al largo. 019 PSA 031 009 Abbi pietà di me, o Eterno, perché sono in distretta; l’occhio mio, l’anima mia, le mie viscere son rosi dal cordoglio. 019 PSA 031 010 Poiché la mia vita vien meno dal dolore e i miei anni per il sospirare; la forza m’è venuta a mancare per la mia afflizione, e le mie ossa si consumano. 019 PSA 031 011 A cagione di tutti i miei nemici son diventato un obbrobrio, un grande obbrobrio ai miei vicini, e uno spavento ai miei conoscenti. Quelli che mi veggono fuori fuggon lungi da me. 019 PSA 031 012 Io son del tutto dimenticato come un morto; son simile a un vaso rotto. 019 PSA 031 013 Perché odo il diffamare di molti, spavento m’è d’ogn’intorno, mentr’essi si consigliano a mio danno, e macchinano di tormi la vita. 019 PSA 031 014 Ma io mi confido in te, o Eterno; io ho detto: Tu sei l’Iddio mio. 019 PSA 031 015 I miei giorni sono in tua mano; liberami dalla mano de’ miei nemici e dai miei persecutori. 019 PSA 031 016 Fa’ risplendere il tuo volto sul tuo servitore; salvami per la tua benignità. 019 PSA 031 017 O Eterno, fa’ ch’io non sia confuso, perché io t’invoco; siano confusi gli empi, sian ridotti al silenzio nel soggiorno de’ morti. (Sheol h7585) 019 PSA 031 018 Ammutoliscano le labbra bugiarde che parlano arrogantemente contro al giusto con alterigia e con disprezzo. 019 PSA 031 019 Quant’è grande la bontà che tu riserbi a quelli che ti temono, e di cui dài prova in presenza de’ figliuoli degli uomini, verso quelli che si confidano in te! 019 PSA 031 020 Tu li nascondi all’ombra della tua presenza, lungi dalle macchinazioni degli uomini; tu li occulti in una tenda, lungi dagli attacchi delle lingue. 019 PSA 031 021 Sia benedetto l’Eterno! poich’egli ha reso mirabile la sua benignità per me, ponendomi come in una città fortificata. 019 PSA 031 022 Quanto a me, nel mio smarrimento, dicevo: Io son reietto dalla tua presenza; ma tu hai udita la voce delle mie supplicazioni, quand’ho gridato a te. 019 PSA 031 023 Amate l’Eterno, voi tutti i suoi santi! L’Eterno preserva i fedeli, e rende ampia retribuzione a chi procede alteramente. 019 PSA 031 024 Siate saldi, e il vostro cuore si fortifichi, o voi tutti che sperate nell’Eterno! 019 PSA 032 001 Di Davide. Cantico. Beato colui la cui trasgressione e rimessa e il cui peccato è coperto! 019 PSA 032 002 Beato l’uomo a cui l’Eterno non imputa l’iniquità e nel cui spirito non è frode alcuna! 019 PSA 032 003 Mentr’io mi son taciuto le mie ossa si son consumate pel ruggire ch’io facevo tutto il giorno. 019 PSA 032 004 Poiché giorno e notte la tua mano s’aggravava su me, il mio succo vitale s’era mutato come per arsura d’estate. (Sela) 019 PSA 032 005 Io t’ho dichiarato il mio peccato, non ho coperta la mia iniquità. Io ho detto: Confesserò le mie trasgressioni all’Eterno; e tu hai perdonato l’iniquità del mio peccato. (Sela) 019 PSA 032 006 Perciò ogni uomo pio t’invochi nel tempo che puoi esser trovato; e quando straripino le grandi acque, esse, per certo, non giungeranno fino a lui. 019 PSA 032 007 Tu sei il mio ricetto, tu mi guarderai da distretta, tu mi circonderai di canti di liberazione. (Sela) 019 PSA 032 008 Io t’ammaestrerò e t’insegnerò la via per la quale devi camminare; io ti consiglierò e avrò gli occhi su te. 019 PSA 032 009 Non siate come il cavallo e come il mulo che non hanno intelletto, la cui bocca bisogna frenare con morso e con briglia, altrimenti non ti s’accostano! 019 PSA 032 010 Molti dolori aspettano l’empio; ma chi confida nell’Eterno, la sua grazia lo circonderà. 019 PSA 032 011 Rallegratevi nell’Eterno, e fate festa, o giusti! Giubilate voi tutti che siete diritti di cuore! 019 PSA 033 001 Giubilate, o giusti, nell’Eterno; la lode s’addice agli uomini retti. 019 PSA 033 002 Celebrate l’Eterno con la cetra; salmeggiate a lui col saltèro a dieci corde. 019 PSA 033 003 Cantategli un cantico nuovo, sonate maestrevolmente con giubilo. 019 PSA 033 004 Poiché la parola dell’Eterno è diritta e tutta l’opera sua è fatta con fedeltà. 019 PSA 033 005 Egli ama la giustizia e l’equità; la terra è piena della benignità dell’Eterno. 019 PSA 033 006 I cieli furon fatti dalla parola dell’Eterno, e tutto il loro esercito dal soffio della sua bocca. 019 PSA 033 007 Egli adunò le acque del mare come in un mucchio; egli ammassò gli abissi in serbatoi. 019 PSA 033 008 Tutta la terra tema l’Eterno; lo paventino tutti gli abitanti del mondo. 019 PSA 033 009 Poich’egli parlò, e la cosa fu; egli comandò e la cosa sorse. 019 PSA 033 010 L’Eterno dissipa il consiglio delle nazioni, egli annulla i disegni dei popoli. 019 PSA 033 011 Il consiglio dell’Eterno sussiste in perpetuo, i disegni del suo cuore durano d’età in età. 019 PSA 033 012 Beata la nazione il cui Dio è l’Eterno; beato il popolo ch’egli ha scelto per sua eredità. 019 PSA 033 013 L’Eterno guarda dal cielo; egli vede tutti i figliuoli degli uomini: 019 PSA 033 014 dal luogo ove dimora, osserva tutti gli abitanti della terra; 019 PSA 033 015 egli, che ha formato il cuore di loro tutti, che considera tutte le opere loro. 019 PSA 033 016 Il re non è salvato per grandezza d’esercito; il prode non scampa per la sua gran forza. 019 PSA 033 017 Il cavallo è cosa fallace per salvare; esso non può liberare alcuno col suo grande vigore. 019 PSA 033 018 Ecco, l’occhio dell’Eterno è su quelli che lo temono, su quelli che sperano nella sua benignità, 019 PSA 033 019 per liberare l’anima loro dalla morte e per conservarli in vita in tempo di fame. 019 PSA 033 020 L’anima nostra aspetta l’Eterno; egli è il nostro aiuto e il nostro scudo. 019 PSA 033 021 In lui, certo, si rallegrerà il cuor nostro, perché abbiam confidato nel nome della sua santità. 019 PSA 033 022 La tua benignità, o Eterno, sia sopra noi, poiché noi abbiamo sperato in te. 019 PSA 034 001 Di Davide, quando si finse insensato davanti ad Abimelec e, cacciato da lui, se ne andò. Io benedirò l’Eterno in ogni tempo; la sua lode sarà del continuo nella mia bocca. 019 PSA 034 002 L’anima mia si glorierà nell’Eterno; gli umili l’udranno e si rallegreranno. 019 PSA 034 003 Magnificate meco l’Eterno, ed esaltiamo il suo nome tutti insieme. 019 PSA 034 004 Io ho cercato l’Eterno, ed egli m’ha risposto e m’ha liberato da tutti i miei spaventi. 019 PSA 034 005 Quelli che riguardano a lui sono illuminati, e le loro facce non sono svergognate. 019 PSA 034 006 Quest’afflitto ha gridato, e l’Eterno l’ha esaudito e l’ha salvato da tutte le sue distrette. 019 PSA 034 007 L’Angelo dell’Eterno s’accampa intorno a quelli che lo temono, e li libera. 019 PSA 034 008 Gustate e vedete quanto l’Eterno è buono! Beato l’uomo che confida in lui. 019 PSA 034 009 Temete l’Eterno, voi suoi santi, poiché nulla manca a quelli che lo temono. 019 PSA 034 010 I leoncelli soffron penuria e fame, ma quelli che cercano l’Eterno non mancano d’alcun bene. 019 PSA 034 011 Venite, figliuoli, ascoltatemi; io v’insegnerò il timor dell’Eterno. 019 PSA 034 012 Qual è l’uomo che prenda piacere nella vita, ed ami lunghezza di giorni per goder del bene? 019 PSA 034 013 Guarda la tua lingua dal male a le tue labbra dal parlar con frode. 019 PSA 034 014 Dipartiti dal male e fa’ il bene; cerca la pace, e procacciala. 019 PSA 034 015 Gli occhi dell’Eterno sono sui giusti e le sue orecchie sono attente al loro grido. 019 PSA 034 016 La faccia dell’Eterno è contro quelli che fanno il male per sterminare di sulla terra la loro memoria. 019 PSA 034 017 I giusti gridano e l’Eterno li esaudisce e li libera da tutte le loro distrette. 019 PSA 034 018 L’Eterno e vicino a quelli che hanno il cuor rotto, e salva quelli che hanno lo spirito contrito. 019 PSA 034 019 Molte sono le afflizioni del giusto; ma l’Eterno lo libera da tutte. 019 PSA 034 020 Egli preserva tutte le ossa di lui, non uno ne è rotto. 019 PSA 034 021 La malvagità farà perire il malvagio, e quelli che odiano il giusto saranno condannati. 019 PSA 034 022 L’Eterno riscatta l’anima de’ suoi servitori, e nessun di quelli che confidano in lui sarà condannato. 019 PSA 035 001 Di Davide. O Eterno, contendi con quelli che contendono meco, combatti con quelli che combattono meco. 019 PSA 035 002 Prendi lo scudo e la targa e lèvati in mio aiuto. 019 PSA 035 003 Tira fuori la lancia e chiudi il passo ai miei persecutori; di’ all’anima mia: Io son la tua salvezza. 019 PSA 035 004 Sian confusi e svergognati quelli che cercano l’anima mia; voltin le spalle e arrossiscano quei che macchinano la mia rovina. 019 PSA 035 005 Sian come pula al vento e l’angelo dell’Eterno li scacci. 019 PSA 035 006 Sia la via loro tenebrosa e sdrucciolevole, e l’insegua l’angelo dell’Eterno. 019 PSA 035 007 Poiché, senza cagione, m’hanno teso di nascosto la loro rete, senza cagione hanno scavato una fossa per togliermi la vita. 019 PSA 035 008 Li colga una ruina improvvisa e sian presi nella rete ch’essi stessi hanno nascosta; scendano nella rovina apparecchiata per me. 019 PSA 035 009 Allora l’anima mia festeggerà nell’Eterno, e si rallegrerà nella sua salvezza. 019 PSA 035 010 Tutte le mie ossa diranno: O Eterno, chi è pari a te che liberi il misero da chi è più forte di lui, il misero e il bisognoso da chi lo spoglia? 019 PSA 035 011 Iniqui testimoni si levano; mi domandano cose delle quali non so nulla. 019 PSA 035 012 Mi rendono male per bene; derelitta è l’anima mia. 019 PSA 035 013 Eppure io, quand’eran malati, vestivo il cilicio, affliggevo l’anima mia col digiuno, e pregavo col capo curvo sul seno… 019 PSA 035 014 Camminavo triste come per la perdita d’un amico, d’un fratello, andavo chino, abbrunato, come uno che pianga sua madre. 019 PSA 035 015 Ma, quand’io vacillo, essi si rallegrano, s’adunano assieme; s’aduna contro di me gente abietta che io non conosco; mi lacerano senza posa. 019 PSA 035 016 Come profani buffoni da mensa, digrignano i denti contro di me. 019 PSA 035 017 O Signore, fino a quando vedrai tu questo? Ritrai l’anima mia dalle loro ruine, l’unica mia, di fra i leoncelli. 019 PSA 035 018 Io ti celebrerò nella grande assemblea, ti loderò in mezzo a gran popolo. 019 PSA 035 019 Non si rallegrino di me quelli che a torto mi sono nemici, né ammicchino con l’occhio quelli che m’odian senza cagione. 019 PSA 035 020 Poiché non parlan di pace, anzi macchinan frodi contro la gente pacifica del paese. 019 PSA 035 021 Apron larga la bocca contro me e dicono: Ah, ah! l’occhio nostro l’ha visto. 019 PSA 035 022 Anche tu hai visto, o Eterno; non tacere! O Signore, non allontanarti da me. 019 PSA 035 023 Risvegliati, destati, per farmi ragione, o mio Dio, mio Signore, per difender la mia causa. 019 PSA 035 024 Giudicami secondo la tua giustizia o Eterno, Iddio mio, e fa’ ch’essi non si rallegrino su me; 019 PSA 035 025 che non dicano in cuor loro: Ah, ecco il nostro desiderio! che non dicano: L’abbiamo inghiottito. 019 PSA 035 026 Siano tutti insieme svergognati e confusi quelli che si rallegrano del mio male; sian rivestiti d’onta e di vituperio quelli che si levano superbi contro di me. 019 PSA 035 027 Cantino e si rallegrino quelli che si compiacciono della mia giustizia, e dican del continuo: Magnificato sia l’Eterno che vuole la pace del suo servitore! 019 PSA 035 028 E la mia lingua parlerà della tua giustizia, e dirà del continuo la tua lode. 019 PSA 036 001 Per il Capo de’ musici. Di Davide, servo dell’Eterno. L’iniquità parla all’empio nell’intimo del suo cuore; non c’è timor di Dio davanti ai suoi occhi. 019 PSA 036 002 Essa lo lusinga che la sua empietà non sarà scoperta né presa in odio. 019 PSA 036 003 Le parole della sua bocca sono iniquità e frode; egli ha cessato d’esser savio e di fare il bene. 019 PSA 036 004 Egli medita iniquità sopra il suo letto; si tiene nella via che non è buona; non aborre il male. 019 PSA 036 005 O Eterno, la tua benignità va fino al cielo, e la tua fedeltà fino alle nuvole. 019 PSA 036 006 La tua giustizia è come le montagne di Dio, i tuoi giudizi sono un grande abisso. O Eterno, tu conservi uomini e bestie. 019 PSA 036 007 O Dio, com’è preziosa la tua benignità! Perciò i figliuoli degli uomini si rifugiano all’ombra delle tue ali, 019 PSA 036 008 son saziati dell’abbondanza della tua casa, e tu li abbeveri al torrente delle tue delizie. 019 PSA 036 009 Poiché in te è la fonte della vita, e per la tua luce noi vediamo la luce. 019 PSA 036 010 Continua la tua benignità verso di quelli che ti conoscono, e la tua giustizia verso i retti di cuore. 019 PSA 036 011 Non mi venga sopra il piè del superbo, e la mano degli empi non mi metta in fuga. 019 PSA 036 012 Ecco là, gli operatori d’iniquità sono caduti; sono atterrati, e non possono risorgere. 019 PSA 037 001 Di Davide. Non ti crucciare a cagion de’ malvagi; non portare invidia a quelli che operano perversamente; 019 PSA 037 002 perché saran di subito falciati come il fieno, e appassiranno come l’erba verde. 019 PSA 037 003 Confidati nell’Eterno e fa’ il bene; abita il paese e coltiva la fedeltà. 019 PSA 037 004 Prendi il tuo diletto nell’Eterno, ed egli ti darà quel che il tuo cuore domanda. 019 PSA 037 005 Rimetti la tua sorte nell’Eterno; confidati in lui, ed egli opererà 019 PSA 037 006 Egli farà risplendere la tua giustizia come la luce, e il tuo diritto come il mezzodì. 019 PSA 037 007 Sta’ in silenzio dinanzi all’Eterno, e aspettalo; non ti crucciare per colui che prospera nella sua via, per l’uomo che riesce ne’ suoi malvagi disegni. 019 PSA 037 008 Cessa dall’ira e lascia lo sdegno; non crucciarti; ciò non conduce che al mal fare. 019 PSA 037 009 Poiché i malvagi saranno sterminati; ma quelli che sperano nell’Eterno possederanno la terra. 019 PSA 037 010 Ancora un poco e l’empio non sarà più; tu osserverai il suo luogo, ed egli non vi sarà più. 019 PSA 037 011 Ma i mansueti erederanno la terra e godranno abbondanza di pace. 019 PSA 037 012 L’empio macchina contro il giusto e digrigna i denti contro lui. 019 PSA 037 013 Il Signore si ride di lui, perché vede che il suo giorno viene. 019 PSA 037 014 Gli empi han tratto la spada e teso il loro arco per abbattere il misero e il bisognoso, per sgozzare quelli che vanno per la via diritta. 019 PSA 037 015 La loro spada entrerà loro nel cuore, e gli archi loro saranno rotti. 019 PSA 037 016 Meglio vale il poco del giusto che l’abbondanza di molti empi. 019 PSA 037 017 Perché le braccia degli empi saranno rotte; ma l’Eterno sostiene i giusti. 019 PSA 037 018 L’Eterno conosce i giorni degli uomini integri; e la loro eredità durerà in perpetuo. 019 PSA 037 019 Essi non saran confusi nel tempo dell’avversità, e saranno saziati nel tempo dalla fame. 019 PSA 037 020 Ma gli empi periranno; e i nemici dell’Eterno, come grasso d’agnelli, saran consumati e andranno in fumo. 019 PSA 037 021 L’empio prende a prestito e non rende; ma il giusto è pietoso e dona. 019 PSA 037 022 Poiché quelli che Dio benedice erederanno la terra, ma quelli ch’ei maledice saranno sterminati. 019 PSA 037 023 I passi dell’uomo dabbene son diretti dall’Eterno ed egli gradisce le vie di lui. 019 PSA 037 024 Se cade, non è però atterrato, perché l’Eterno lo sostiene per la mano. 019 PSA 037 025 Io sono stato giovane e son anche divenuto vecchio, ma non ho visto il giusto abbandonato, né la sua progenie accattare il pane. 019 PSA 037 026 Egli tutti i giorni è pietoso e presta, e la sua progenie è in benedizione. 019 PSA 037 027 Ritraiti dal male e fa’ il bene, e dimorerai nel paese in perpetuo. 019 PSA 037 028 Poiché l’Eterno ama la giustizia e non abbandona i suoi santi; essi son conservati in perpetuo; ma la progenie degli empi sarà sterminata. 019 PSA 037 029 I giusti erederanno la terra e l’abiteranno in perpetuo. 019 PSA 037 030 La bocca del giusto proferisce sapienza e la sua lingua pronunzia giustizia. 019 PSA 037 031 La legge del suo Dio è nel suo cuore; i suoi passi non vacilleranno. 019 PSA 037 032 L’empio spia il giusto e cerca di farlo morire. 019 PSA 037 033 L’Eterno non l’abbandonerà nelle sue mani, e non lo condannerà quando verrà in giudicio. 019 PSA 037 034 Aspetta l’Eterno e osserva la sua via; egli t’innalzerà perché tu eredi la terra; e quando gli empi saranno sterminati, tu lo vedrai. 019 PSA 037 035 Io ho veduto l’empio potente, e distendersi come albero verde sul suolo natìo; 019 PSA 037 036 ma è passato via, ed ecco, non è più; io l’ho cercato, ma non s’è più trovato. 019 PSA 037 037 Osserva l’uomo integro e considera l’uomo retto; perché v’è una posterità per l’uomo di pace. 019 PSA 037 038 Mentre i trasgressori saranno tutti quanti distrutti; la posterità degli empi sarà sterminata. 019 PSA 037 039 Ma la salvezza dei giusti procede dall’Eterno; egli è la loro fortezza nel tempo della distretta. 019 PSA 037 040 L’Eterno li aiuta e li libera: li libera dagli empi e li salva, perché si sono rifugiati in lui. 019 PSA 038 001 Salmo di Davide. Per far ricordare. O Eterno, non mi correggere nella tua ira, e non castigarmi nel tuo cruccio! 019 PSA 038 002 Poiché le tue saette si sono confitte in me, e la tua mano m’è calata addosso. 019 PSA 038 003 Non v’è nulla d’intatto nella mia carne a cagion della tua ira; non v’è requie per le mie ossa a cagion del mio peccato. 019 PSA 038 004 Poiché le mie iniquità sorpassano il mio capo; son come un grave carico, troppo pesante per me. 019 PSA 038 005 Le mie piaghe son fetide e purulenti per la mia follia. 019 PSA 038 006 Io son tutto curvo e abbattuto, vo attorno tuttodì vestito a bruno. 019 PSA 038 007 Poiché i miei fianchi son pieni d’infiammazione, e non v’è nulla d’intatto nella mia carne. 019 PSA 038 008 Son tutto fiacco e rotto; io ruggisco per il fremito del mio cuore. 019 PSA 038 009 Signore, ogni mio desiderio è nel tuo cospetto, e i miei sospiri non ti son nascosti. 019 PSA 038 010 Il mio cuore palpita, la mia forza mi lascia, ed anche la luce de’ miei occhi m’è venuta meno. 019 PSA 038 011 I miei amici, i miei compagni stan lontani dalla mia piaga, e i miei prossimi si fermano da lungi. 019 PSA 038 012 Quelli che cercan la mia vita mi tendono reti, e quelli che procurano il mio male proferiscon cose maligne e tutto il giorno meditano frodi. 019 PSA 038 013 Ma io, come un sordo, non odo: son come un muto che non apre la bocca. 019 PSA 038 014 Son come un uomo che non ascolta, e nella cui bocca non è replica di sorta. 019 PSA 038 015 Poiché, in te io spero, o Eterno; tu risponderai, o Signore, Iddio mio! 019 PSA 038 016 Io ho detto: Non si rallegrino di me; e quando il mio piè vacilla, non s’innalzino superbi contro a me. 019 PSA 038 017 Perché io sto per cadere, e il mio dolore è del continuo davanti a me. 019 PSA 038 018 Io confesso la mia iniquità, e sono angosciato per il mio peccato. 019 PSA 038 019 Ma quelli che senza motivo mi sono nemici sono forti, quelli che m’odiano a torto son moltiplicati. 019 PSA 038 020 Anche quelli che mi rendon male per bene sono miei avversari, perché seguo il bene. 019 PSA 038 021 O Eterno, non abbandonarmi; Dio mio, non allontanarti da me; 019 PSA 038 022 affrettati in mio aiuto, o Signore, mia salvezza! 019 PSA 039 001 Per il Capo de’ musici. Per Jeduthun. Salmo di Davide. Io dicevo: Farò attenzione alle mie vie per non peccare con la mia lingua; metterò un freno alla mia bocca, finché l’empio mi starà davanti. 019 PSA 039 002 Io sono stato muto, in silenzio, mi son taciuto senz’averne bene; anzi il mio dolore s’è inasprito. 019 PSA 039 003 Il mio cuore si riscaldava dentro di me; mentre meditavo, un fuoco s’è acceso; allora la mia lingua ha parlato. 019 PSA 039 004 O Eterno, fammi conoscere la mia fine e qual è la misura de’ miei giorni. Fa’ ch’io sappia quanto son frale. 019 PSA 039 005 Ecco, tu hai ridotto i miei giorni alla lunghezza di qualche palmo, e la mia durata è come nulla dinanzi a te; certo, ogni uomo, benché saldo in piè, non è che vanità. (Sela) 019 PSA 039 006 Certo, l’uomo va e viene come un’ombra; certo, s’affanna per quel ch’è vanità: egli ammassa, senza sapere chi raccoglierà. 019 PSA 039 007 E ora, o Signore, che aspetto? La mia speranza è in te. 019 PSA 039 008 Liberami da tutte le mie trasgressioni; non far di me il vituperio dello stolto. 019 PSA 039 009 Io me ne sto muto, non aprirò bocca, perché sei tu che hai agito. 019 PSA 039 010 Toglimi d’addosso il tuo flagello! Io mi consumo sotto i colpi della tua mano. 019 PSA 039 011 Quando castigando l’iniquità tu correggi l’uomo, tu distruggi come la tignuola quel che ha di più caro; certo, ogni uomo non è che vanità. (Sela) 019 PSA 039 012 O Eterno, ascolta la mia preghiera, e porgi l’orecchio al mio grido; non esser sordo alle mie lacrime; poiché io sono uno straniero presso a te, un pellegrino, come tutti i miei padri. 019 PSA 039 013 Distogli da me il tuo sguardo ond’io mi rianimi, prima che me ne vada, e non sia più. 019 PSA 040 001 Per il Capo de’ musici. Di Davide. Salmo. Io ho pazientemente aspettato l’Eterno, ed egli s’è inclinato a me ed ha ascoltato il mio grido. 019 PSA 040 002 Egli m’ha tratto fuori da una fossa di perdizione, dal pantano fangoso; ha fatto posare i miei piedi sulla roccia, ed ha stabilito i miei passi. 019 PSA 040 003 Egli ha messo nella mia bocca un nuovo cantico a lode del nostro Dio. Molti vedran questo e temeranno e confideranno nell’Eterno. 019 PSA 040 004 Beato l’uomo che ripone nell’Eterno la sua fiducia, e non riguarda ai superbi né a quei che si svian dietro alla menzogna! 019 PSA 040 005 O Eterno, Iddio mio, hai moltiplicato le tue maraviglie e i tuoi pensieri in favor nostro; non si può farne il conto dinanzi a te. Se volessi narrarli e parlarne, son tanti che non si posson contare. 019 PSA 040 006 Tu non prendi piacere né in sacrifizio né in offerta; tu m’hai aperto gli orecchi. Tu non domandi né olocausto né sacrifizio per il peccato. 019 PSA 040 007 Allora ho detto: Eccomi, vengo! Sta scritto di me nel rotolo del libro. 019 PSA 040 008 Dio mio, io prendo piacere a far la tua volontà, e la tua legge è dentro al mio cuore. 019 PSA 040 009 Io ho proclamato la tua giustizia nella grande assemblea; ecco, io non tengo chiuse le mie labbra, tu lo sai, o Eterno. 019 PSA 040 010 Io non ho nascosto la tua giustizia entro il mio cuore; ho narrato la tua fedeltà e la tua salvezza; non ho celato la tua benignità né la tua verità alla grande assemblea. 019 PSA 040 011 Tu, o Eterno, non rifiutarmi le tue compassioni; la tua benignità e la tua verità mi guardino del continuo! 019 PSA 040 012 Poiché mali innumerevoli mi circondano; le mie iniquità m’hanno raggiunto, e non posso abbracciarle con lo sguardo. Sono in maggior numero de’ capelli del mio capo, e il mio cuore vien meno! 019 PSA 040 013 Piacciati, o Eterno, di liberarmi! O Eterno, affrettati in mio aiuto! 019 PSA 040 014 Siano confusi e svergognati tutti quanti quelli che cercano l’anima mia per farla perire! Voltin le spalle e siano coperti d’onta quelli che prendon piacere nel mio male! 019 PSA 040 015 Restino muti di stupore per la loro ignominia quelli che mi dicono: Ah, ah!… 019 PSA 040 016 Gioiscano e si rallegrino in te, tutti quelli che ti cercano; quelli che amano la tua salvezza dicano del continuo: Sia magnificato l’Eterno! 019 PSA 040 017 Quanto a me son misero e bisognoso, ma il Signore ha cura di me. Tu sei il mio aiuto e il mio liberatore; o Dio mio, non tardare! 019 PSA 041 001 Per il Capo de’ musici. Salmo di Davide. Beato colui che si dà pensiero del povero! nel giorno della sventura l’Eterno lo libererà. 019 PSA 041 002 L’Eterno lo guarderà e lo manterrà in vita; egli sarà reso felice sulla terra, e tu non lo darai in balìa de’ suoi nemici. 019 PSA 041 003 L’Eterno lo sosterrà quando sarà nel letto della infermità; tu trasformerai interamente il suo letto di malattia. 019 PSA 041 004 Io ho detto: O Eterno, abbi pietà di me; sana l’anima mia, perché ho peccato contro a te. 019 PSA 041 005 I miei nemici mi augurano del male, dicendo: Quando morrà? e quando perirà il suo nome? 019 PSA 041 006 E se un di loro viene a vedermi, parla con menzogna: il suo cuore intanto ammassa iniquità dentro di sé; appena uscito, egli parla. 019 PSA 041 007 Tutti quelli che m’odiano bisbiglian fra loro contro a me; contro a me macchinano del male. 019 PSA 041 008 Un male incurabile, essi dicono, gli s’è attaccato addosso; ed ora che giace, non si rileverà mai più. 019 PSA 041 009 Perfino l’uomo col quale vivevo in pace, nel quale confidavo, che mangiava il mio pane, ha alzato il calcagno contro a me. 019 PSA 041 010 Ma tu, o Eterno, abbi pietà di me e rialzami, ed io renderò loro quel che si meritano. 019 PSA 041 011 Da questo io riconoscerò che tu mi gradisci, se il mio nemico non trionferà di me. 019 PSA 041 012 Quanto a me, tu mi sostieni nella mia integrità e mi stabilisci nel tuo cospetto in perpetuo. 019 PSA 041 013 Sia benedetto l’Eterno, l’Iddio d’Israele, di secolo in secolo. Amen! Amen! 019 PSA 042 001 Per il Capo de’ musici. Cantico de’ figliuoli di Core. Come la cerva agogna i rivi dell’acque, così l’anima mia agogna te, o Dio. 019 PSA 042 002 L’anima mia è assetata di Dio, dell’Iddio vivente: Quando verrò e comparirò al cospetto di Dio? 019 PSA 042 003 Le mie lacrime son diventate il mio cibo giorno e notte, da che mi van dicendo del continuo: Dov’è il tuo Dio? 019 PSA 042 004 Non posso non ricordare con profonda commozione il tempo in cui procedevo con la folla e la guidavo alla casa di Dio, tra i canti di giubilo e di lode d’una moltitudine in festa. 019 PSA 042 005 Perché t’abbatti anima mia? perché ti commuovi in me? Spera in Dio, perch’io lo celebrerò ancora; egli è la mia salvezza e il mio Dio. 019 PSA 042 006 L’anima mia è abbattuta in me; perciò io ripenso a te dal paese del Giordano, dai monti dell’Hermon, dal monte Mitsar. 019 PSA 042 007 Un abisso chiama un altro abisso al rumore delle tue cascate; tutte le tue onde ed i tuoi flutti mi son passati addosso. 019 PSA 042 008 L’Eterno, di giorno, mandava la sua benignità, e la notte eran meco i suoi cantici, la preghiera all’Iddio della mia vita. 019 PSA 042 009 Io dirò a Dio, ch’è la mia ròcca: Perché mi hai dimenticato? Perché vo io vestito a bruno per l’oppression del nemico? 019 PSA 042 010 Trafiggendomi le ossa, i miei nemici mi fanno onta dicendomi continuamente: Dov’è il tuo Dio? 019 PSA 042 011 Perché t’abbatti anima mia? perché ti commuovi in me? Spera in Dio, perché lo celebrerò ancora; egli è la mia salvezza e il mio Dio. 019 PSA 043 001 Fammi ragione, o Dio, difendi la mia causa contro un’empia gente; liberami dall’uomo frodolento e iniquo. 019 PSA 043 002 Poiché tu sei l’Iddio ch’è la mia fortezza; perché mi hai rigettato? Perché vo io vestito a bruno per l’oppression del nemico? 019 PSA 043 003 Manda la tua luce e la tua verità; mi guidino esse, mi conducano al monte della tua santità, nei tuoi tabernacoli. 019 PSA 043 004 Allora andrò all’altare di Dio, all’Iddio, ch’è la mia allegrezza ed il mio giubilo; e ti celebrerò con la cetra, o Dio, Dio mio! 019 PSA 043 005 Perché t’abbatti anima mia? perché ti commuovi in me? Spera in Dio, perché lo celebrerò ancora; egli è la mia salvezza ed il mio Dio. 019 PSA 044 001 Al capo de’ musici. Dei figliuoli di Core. Cantico. O Dio, noi abbiamo udito coi nostri orecchi, i nostri padri ci hanno raccontato l’opera che compisti ai loro giorni, ai giorni antichi. 019 PSA 044 002 Tu con la tua mano scacciasti le nazioni e stabilisti i nostri padri; distruggesti dei popoli per estender loro. 019 PSA 044 003 Poiché essi non conquistarono il paese con la loro spada, né fu il loro braccio che li salvò, ma la tua destra, il tuo braccio, la luce del tuo volto, perché li gradivi. 019 PSA 044 004 Tu sei il mio re, o Dio, ordina la salvezza di Giacobbe! 019 PSA 044 005 Con te noi abbatteremo i nostri nemici, nel tuo nome calpesteremo quelli che si levan contro a noi. 019 PSA 044 006 Poiché non è nel mio arco che io confido, e non è la mia spada che mi salverà; 019 PSA 044 007 ma sei tu che ci salvi dai nostri nemici e rendi confusi quelli che ci odiano. 019 PSA 044 008 In Dio noi ci glorieremo, ogni giorno e celebreremo il tuo nome in perpetuo. (Sela) 019 PSA 044 009 Ma ora ci hai reietti e coperti d’onta, e non esci più coi nostri eserciti. 019 PSA 044 010 Tu ci fai voltar le spalle davanti al nemico, e quelli che ci odiano ci depredano. 019 PSA 044 011 Ci hai dati via come pecore da mangiare, e ci hai dispersi fra le nazioni. 019 PSA 044 012 Tu vendi il tuo popolo per un nulla, e non ti sei tenuto alto nel fissarne il prezzo. 019 PSA 044 013 Tu ci fai oggetto d’obbrobrio per i nostri vicini, di beffe e di scherno per quelli che ci stan d’intorno. 019 PSA 044 014 Tu ci rendi la favola delle nazioni, e i popoli scuotono il capo, quando si tratta di noi. 019 PSA 044 015 Tuttodì l’onta mia mi sta dinanzi, e la vergogna mi cuopre la faccia 019 PSA 044 016 all’udire chi mi vitupera e m’oltraggia, al vedere il nemico ed il vendicativo. 019 PSA 044 017 Tutto questo ci è avvenuto. Eppure non t’abbiam dimenticato e non siamo stati infedeli al tuo patto. 019 PSA 044 018 Il nostro cuore non si è rivolto indietro, e i nostri passi non si sono sviati dal tuo sentiero, 019 PSA 044 019 perché tu ci avessi a fiaccare cacciandoci in dimore di sciacalli, perché tu avessi a stender su noi l’ombra della morte. 019 PSA 044 020 Se avessimo dimenticato il nome del nostro Dio, e avessimo teso le mani verso un dio straniero, 019 PSA 044 021 Dio non l’avrebbe egli scoperto? Poich’egli conosce i segreti del cuore. 019 PSA 044 022 Anzi è per cagion tua che siamo ogni dì messi a morte, e reputati come pecore da macello. 019 PSA 044 023 Risvegliati! Perché dormi, o Signore? Destati, non rigettarci in perpetuo! 019 PSA 044 024 Perché nascondi la tua faccia e dimentichi la nostra afflizione e la nostra oppressione? 019 PSA 044 025 Poiché l’anima nostra è abbattuta nella polvere; il nostro corpo aderisce alla terra. 019 PSA 044 026 Lèvati in nostro aiuto, e liberaci, per amor della tua benignità. 019 PSA 045 001 Per il Capo de’ musici. Sopra “i gigli”. De’ figliuoli di Core. Cantico. Inno nuziale. Mi ferve in cuore una parola soave; io dico: l’opera mia è per un re; la mia lingua sarà come la penna d’un veloce scrittore. 019 PSA 045 002 Tu sei bello, più bello di tutti i figliuoli degli uomini; la grazia è sparsa sulle tue labbra; perciò Iddio ti ha benedetto in eterno. 019 PSA 045 003 Cingiti la spada al fianco, o prode; vèstiti della tua gloria e della tua magnificenza. 019 PSA 045 004 E, nella tua magnificenza, avanza sul carro, per la causa della verità, della clemenza e della giustizia; e la tua destra ti farà vedere cose tremende. 019 PSA 045 005 Le tue frecce sono aguzze; i popoli cadranno sotto di te; esse penetreranno nel cuore dei nemici del re. 019 PSA 045 006 Il tuo trono, o Dio, è per ogni eternità; lo scettro del tuo regno è uno scettro di dirittura. 019 PSA 045 007 Tu ami la giustizia e odii l’empietà. Perciò Iddio, l’Iddio tuo, ti ha unto d’olio di letizia a preferenza de’ tuoi colleghi. 019 PSA 045 008 Tutti i tuoi vestimenti sanno di mirra, d’aloe, di cassia; dai palazzi d’avorio la musica degli strumenti ti rallegra. 019 PSA 045 009 Figliuole di re son fra le tue dame d’onore, alla tua destra sta la regina, adorna d’oro d’Ophir. 019 PSA 045 010 Ascolta, o fanciulla, e guarda e porgi l’orecchio; dimentica il tuo popolo e la casa di tuo padre; 019 PSA 045 011 e il re porrà amore alla tua bellezza. Poich’egli è il tuo signore, prostrati dinanzi a lui. 019 PSA 045 012 E la figliuola di Tiro, con de’ doni, e i ricchi del popolo ricercheranno il tuo favore. 019 PSA 045 013 Tutta splendore è la figliuola del re, nelle sue stanze; la sua veste è tutta trapunta d’oro. 019 PSA 045 014 Ella sarà condotta al re in vesti ricamate; seguìta dalle vergini sue compagne, che gli saranno presentate; 019 PSA 045 015 saran condotte con letizia e con giubilo; ed esse entreranno nel palazzo del re. 019 PSA 045 016 I tuoi figliuoli prenderanno il posto de’ tuoi padri; tu li costituirai principi per tutta la terra. 019 PSA 045 017 Io renderò il tuo nome celebre per ogni età; perciò i popoli ti loderanno in sempiterno. 019 PSA 046 001 Per il Capo de’ musici. Dei figliuoli di Core. Per voci di fanciulle. Canto. Dio è per noi un rifugio ed una forza, un aiuto sempre pronto nelle distrette. 019 PSA 046 002 Perciò noi non temeremo, anche quando fosse sconvolta la terra, quando i monti fossero smossi in seno ai mari, 019 PSA 046 003 quando le acque del mare muggissero e schiumassero, e per il loro gonfiarsi tremassero i monti. 019 PSA 046 004 V’è un fiume, i cui rivi rallegrano la città di Dio, il luogo santo della dimora dell’Altissimo. 019 PSA 046 005 Iddio è nel mezzo di lei; essa non sarà smossa. Iddio la soccorrerà allo schiarire del mattino. 019 PSA 046 006 Le nazioni romoreggiano, i regni si commuovono; egli fa udire la sua voce, la terra si strugge. 019 PSA 046 007 L’Eterno degli eserciti è con noi, l’Iddio di Giacobbe è il nostro alto ricetto. (Sela) 019 PSA 046 008 Venite, mirate le opere dell’Eterno, il quale compie sulla terra cose stupende. 019 PSA 046 009 Egli fa cessar le guerre fino all’estremità della terra; rompe gli archi e spezza le lance, arde i carri nel fuoco. 019 PSA 046 010 Fermatevi, ei dice, riconoscete che io sono Dio. Io sarò esaltato fra le nazioni, sarò esaltato sulla terra. 019 PSA 046 011 L’Eterno degli eserciti è con noi; l’Iddio di Giacobbe è il nostro alto ricetto. (Sela) 019 PSA 047 001 Per il Capo de’ musici. Dei figliuoli di Core. Salmo. Battete le mani, o popoli tutti; acclamate Iddio con grida d’allegrezza! 019 PSA 047 002 Poiché l’Eterno, l’Altissimo, è tremendo, re supremo su tutta la terra. 019 PSA 047 003 Egli riduce i popoli sotto di noi, e le nazioni sotto i nostri piedi. 019 PSA 047 004 Egli scelse per noi la nostra eredità, gloria di Giacobbe ch’egli ama. (Sela) 019 PSA 047 005 Iddio è salito in mezzo alle acclamazioni, l’Eterno è salito al suon delle trombe. 019 PSA 047 006 Salmeggiate a Dio, salmeggiate; salmeggiate al nostro re, salmeggiate! 019 PSA 047 007 Poiché Dio è re di tutta la terra; cantategli un bell’inno. 019 PSA 047 008 Iddio regna sulle nazioni; Iddio siede sul trono della sua santità. 019 PSA 047 009 I principi de’ popoli s’adunano assieme per essere il popolo dell’Iddio d’Abramo: perché a Dio appartengono i potenti della terra; egli è sommamente elevato. 019 PSA 048 001 Canto. Salmo de’ figliuoli di Core. Grande è l’Eterno e lodato altamente nella città dell’Iddio nostro, sul monte della sua santità. 019 PSA 048 002 Bello si erge, gioia di tutta la terra, il monte di Sion, dalle parti del settentrione, bella è la città del gran re. 019 PSA 048 003 Nei palazzi d’essa Dio s’è fatto conoscere come un’alta fortezza. 019 PSA 048 004 Poiché ecco, i re s’erano adunati, si avanzavano assieme. 019 PSA 048 005 Appena la videro, rimasero attoniti, smarriti, si misero in fuga, 019 PSA 048 006 un tremore li colse quivi, una doglia come di donna che partorisce. 019 PSA 048 007 Col vento orientale tu spezzi le navi di Tarsis. 019 PSA 048 008 Quel che avevamo udito l’abbiamo veduto nella città dell’Eterno degli eserciti, nella città del nostro Dio. Dio la renderà stabile in perpetuo. (Sela) 019 PSA 048 009 O Dio, noi abbiam meditato sulla tua benignità dentro al tuo tempio. 019 PSA 048 010 O Dio, qual è il tuo nome, tale è la tua lode fino all’estremità della terra; la tua destra è piena di giustizia. 019 PSA 048 011 Si rallegri il monte di Sion, festeggino le figliuole di Giuda per i tuoi giudizi! 019 PSA 048 012 Circuite Sion, giratele attorno, contatene le torri, 019 PSA 048 013 osservatene i bastioni, considerate i suoi palazzi, onde possiate parlarne alla futura generazione. 019 PSA 048 014 Poiché questo Dio è il nostro Dio in sempiterno; egli sarà la nostra guida fino alla morte. 019 PSA 049 001 Per il Capo de’ musici. De’ figliuoli di Core. Salmo. Udite questo, popoli tutti; porgete orecchio, voi tutti gli abitanti del mondo! 019 PSA 049 002 Plebei e nobili, ricchi e poveri tutti insieme. 019 PSA 049 003 La mia bocca proferirà cose savie, e la meditazione del mio cuore sarà piena di senno. 019 PSA 049 004 Io presterò l’orecchio alle sentenze, spiegherò a suon di cetra il mio enigma. 019 PSA 049 005 Perché temerei ne’ giorni dell’avversità quando mi circonda l’iniquità dei miei insidiatori, 019 PSA 049 006 i quali confidano ne’ loro grandi averi e si gloriano della grandezza delle loro ricchezze? 019 PSA 049 007 Nessuno però può in alcun modo redimere il fratello, né dare a Dio il prezzo del riscatto d’esso. 019 PSA 049 008 Il riscatto dell’anima dell’uomo è troppo caro e farà mai sempre difetto. 019 PSA 049 009 Non può farsi ch’ei continui a vivere in perpetuo e non vegga la fossa. 019 PSA 049 010 Perché la vedrà. I savi muoiono; periscono del pari il pazzo e lo stolto e lasciano ad altri i loro beni. 019 PSA 049 011 L’intimo lor pensiero è che le loro case dureranno in eterno e le loro abitazioni d’età in età; dànno i loro nomi alle loro terre. 019 PSA 049 012 Ma l’uomo ch’è in onore non dura; egli è simile alle bestie che periscono. 019 PSA 049 013 Questa loro condotta è una follia; eppure i loro successori approvano i lor detti. (Sela) 019 PSA 049 014 Son cacciati come pecore nel soggiorno de’ morti; la morte è il loro pastore; ed al mattino gli uomini retti li calpestano. La lor gloria ha da consumarsi nel soggiorno de’ morti, né avrà altra dimora. (Sheol h7585) 019 PSA 049 015 Ma Iddio riscatterà l’anima mia dal potere del soggiorno dei morti, perché mi prenderà con sé. (Sela) (Sheol h7585) 019 PSA 049 016 Non temere quand’uno s’arricchisce, quando si accresce la gloria della sua casa. 019 PSA 049 017 Perché, quando morrà, non porterà seco nulla; la sua gloria non scenderà dietro a lui. 019 PSA 049 018 Benché tu, mentre vivi, ti reputi felice, e la gente ti lodi per i godimenti che ti procuri, 019 PSA 049 019 tu te ne andrai alla generazione de’ tuoi padri, che non vedranno mai più la luce. 019 PSA 049 020 L’uomo ch’è in onore e non ha intendimento è simile alle bestie che periscono. 019 PSA 050 001 Salmo di Asaf. Il Potente, Iddio, l’Eterno ha parlato e ha convocato la terra dal sol levante al ponente. 019 PSA 050 002 Da Sion, perfetta in bellezza, Dio è apparso nel suo fulgore. 019 PSA 050 003 L’Iddio nostro viene e non se ne starà cheto; lo precede un fuoco divorante, lo circonda una fiera tempesta. 019 PSA 050 004 Egli chiama i cieli di sopra e la terra per assistere al giudicio del suo popolo: 019 PSA 050 005 Adunatemi, dice, i miei fedeli che han fatto meco un patto mediante sacrifizio. 019 PSA 050 006 E i cieli proclameranno la sua giustizia; perché Dio stesso sta per giudicare. (Sela) 019 PSA 050 007 Ascolta, popolo mio, ed io parlerò; ascolta, o Israele, e io ti farò le mie rimostranze. Io sono Iddio, l’Iddio tuo. 019 PSA 050 008 Io non ti riprenderò a motivo de’ tuoi sacrifizi; i tuoi olocausti stanno dinanzi a me del continuo. 019 PSA 050 009 Io non prenderò giovenchi dalla tua casa né becchi dai tuoi ovili; 019 PSA 050 010 perché mie son tutte le bestie della foresta, mio è il bestiame ch’è per i monti a migliaia. 019 PSA 050 011 Io conosco tutti gli uccelli del monti, e quel che si muove per la campagna è a mia disposizione. 019 PSA 050 012 Se avessi fame, non te lo direi, perché il mondo, con tutto quel che contiene, è mio. 019 PSA 050 013 Mangio io carne di tori, o bevo io sangue di becchi? 019 PSA 050 014 Offri a Dio il sacrifizio della lode, e paga all’Altissimo i tuoi voti; 019 PSA 050 015 e invocami nel giorno della distretta: io te ne trarrò fuori, e tu mi glorificherai. 019 PSA 050 016 Ma quanto all’empio, Iddio gli dice: Spetta egli a te di parlar de’ miei statuti, e di aver sulle labbra il mio patto? 019 PSA 050 017 A te che odii la correzione e ti getti dietro alle spalle le mie parole? 019 PSA 050 018 Se vedi un ladro, tu ti diletti nella sua compagnia, e sei il socio degli adulteri. 019 PSA 050 019 Tu abbandoni la tua bocca al male, e la tua lingua intesse frodi. 019 PSA 050 020 Tu siedi e parli contro il tuo fratello, tu diffami il figlio di tua madre. 019 PSA 050 021 Tu hai fatto queste cose, ed io mi son taciuto, e tu hai pensato ch’io fossi del tutto come te; ma io ti riprenderò, e ti metterò tutto davanti agli occhi. 019 PSA 050 022 Deh, intendete questo, voi che dimenticate Iddio; che talora io non vi dilanii e non vi sia chi vi liberi. 019 PSA 050 023 Chi mi offre il sacrifizio della lode mi glorifica, e a chi regola bene la sua condotta, io farò vedere la salvezza di Dio. 019 PSA 051 001 Per il Capo de’ musici. Salmo di Davide, quando il profeta Natan venne a lui, dopo che Davide era stato da Batseba. Abbi pietà di me, o Dio, secondo la tua benignità; secondo la moltitudine delle tue compassioni, cancella i miei misfatti. 019 PSA 051 002 Lavami del tutto della mia iniquità e nettami del mio peccato! 019 PSA 051 003 Poiché io conosco i miei misfatti, e il mio peccato è del continuo davanti a me. 019 PSA 051 004 Io ho peccato contro te, contro te solo, e ho fatto ciò ch’è male agli occhi tuoi; lo confesso, affinché tu sia riconosciuto giusto quando parli, e irreprensibile quando giudichi. 019 PSA 051 005 Ecco, io sono stato formato nella iniquità, e la madre mia mi ha concepito nel peccato. 019 PSA 051 006 Ecco, tu ami la sincerità nell’interiore; insegnami dunque sapienza nel segreto del cuore. 019 PSA 051 007 Purificami con l’issopo, e sarò netto; lavami, e sarò più bianco che neve. 019 PSA 051 008 Fammi udire gioia ed allegrezza; fa’ che le ossa che tu hai tritate festeggino. 019 PSA 051 009 Nascondi la tua faccia dai miei peccati, e cancella tutte le mie iniquità. 019 PSA 051 010 O Dio, crea in me un cuor puro e rinnova dentro di me uno spirito ben saldo. 019 PSA 051 011 Non rigettarmi dalla tua presenza e non togliermi lo spirito tuo santo. 019 PSA 051 012 Rendimi la gioia della tua salvezza e fa’ che uno spirito volonteroso mi sostenga. 019 PSA 051 013 Io insegnerò le tue vie ai trasgressori, e i peccatori si convertiranno a te. 019 PSA 051 014 Liberami dal sangue versato, o Dio, Dio della mia salvezza, e la mia lingua celebrerà la tua giustizia. 019 PSA 051 015 Signore, aprimi le labbra, e la mia bocca pubblicherà la tua lode. 019 PSA 051 016 Poiché tu non prendi piacere nei sacrifizi, altrimenti io li offrirei; tu non gradisci olocausto. 019 PSA 051 017 I sacrifizi di Dio sono lo spirito rotto; o Dio, tu non sprezzi il cuor rotto e contrito. 019 PSA 051 018 Fa’ del bene a Sion, per la tua benevolenza; edifica le mura di Gerusalemme. 019 PSA 051 019 Allora prenderai piacere in sacrifizi di giustizia, in olocausti e in vittime arse per intero; allora si offriranno giovenchi sul tuo altare. 019 PSA 052 001 Per il Capo de’ musici. Cantico di Davide, quando Doeg l’Edomita venne a riferire a Saul che Davide era entrato in casa di Ahimelec. Perché ti glorii del male, uomo potente? La benignità di Dio dura per sempre. 019 PSA 052 002 La tua lingua medita rovine; essa è simile a un rasoio affilato, o artefice d’inganni. 019 PSA 052 003 Tu ami il male più che il bene, e la menzogna più che il parlar secondo giustizia. (Sela) 019 PSA 052 004 Tu ami ogni parola che cagiona distruzione, o lingua fraudolenta! 019 PSA 052 005 Iddio altresì ti distruggerà per sempre; ti afferrerà, ti strapperà dalla tua tenda e ti sradicherà dalla terra de’ viventi. (Sela) 019 PSA 052 006 I giusti lo vedranno e temeranno e si rideranno di quel tale, dicendo: 019 PSA 052 007 Ecco l’uomo che non avea fatto di Dio la sua fortezza, ma confidava nell’abbondanza delle sue ricchezze, e si faceva forte della sua perversità! 019 PSA 052 008 Ma io sono come un ulivo verdeggiante nella casa di Dio; io confido nella benignità di Dio in sempiterno. 019 PSA 052 009 Io ti celebrerò del continuo per quel che tu avrai operato, e, nel cospetto dei tuoi fedeli, spererò nel tuo nome, perch’esso è buono. 019 PSA 053 001 Al Capo de’ musici. Mestamente. Cantico di Davide. Lo stolto ha detto nel suo cuore: Non c’è Dio. Si sono corrotti, si son resi abominevoli con la loro malvagità, non v’è alcuno che faccia il bene. 019 PSA 053 002 Iddio ha riguardato dal cielo sui figliuoli degli uomini per vedere se vi fosse alcuno che avesse intelletto, che cercasse Iddio. 019 PSA 053 003 Tutti si son tratti indietro, tutti quanti si son corrotti, non v’è alcuno che faccia il bene, neppur uno. 019 PSA 053 004 Son essi senza conoscenza questi operatori d’iniquità, che mangiano il mio popolo come mangiano il pane, e non invocano Iddio? 019 PSA 053 005 Ecco là, son presi da grande spavento, ove prima non c’era spavento; poiché Dio ha disperse le ossa di quelli che ti assediavano; tu li hai coperti di confusione, perché Iddio li disdegna. 019 PSA 053 006 Oh chi recherà da Sion la salvezza d’Israele? Quando Iddio farà ritornare gli esuli del suo popolo, Giacobbe festeggerà, Israele si rallegrerà. 019 PSA 054 001 Per il Capo de’ musici. Per strumenti a corda. Cantico di Davide quando gli Zifei vennero a dire a Saul: Davide non si tiene egli nascosto fra noi? O Dio, salvami per il tuo nome, e fammi giustizia per la tua potenza. 019 PSA 054 002 O Dio, ascolta la mia preghiera, porgi orecchio alle parole della mia bocca! 019 PSA 054 003 Poiché degli stranieri si son levati contro a me e de’ violenti cercano l’anima mia. Essi non tengono Iddio presente innanzi a loro. (Sela) 019 PSA 054 004 Ecco, Iddio e colui che m’aiuta; il Signore è fra quelli che sostengon l’anima mia. 019 PSA 054 005 Egli farà ricadere il male sopra i miei nemici. Nella tua fedeltà, distruggili! 019 PSA 054 006 Con animo volonteroso io t’offrirò sacrifizi; celebrerò il tuo nome, o Eterno, perch’esso è buono; 019 PSA 054 007 perché m’ha liberato da ogni distretta, e l’occhio mio ha visto sui miei nemici quel che desideravo. 019 PSA 055 001 Per il Capo de’ musici. Per strumenti a corda. Cantico di Davide. Porgi orecchio alla mia preghiera o Dio, e non rifiutar di udir la mia supplicazione. 019 PSA 055 002 Attendi a me, e rispondimi; io non ho requie nel mio lamento, e gemo, 019 PSA 055 003 per la voce del nemico, per l’oppressione dell’empio; poiché mi gettano addosso delle iniquità e mi perseguitano con furore. 019 PSA 055 004 Il mio cuore spasima dentro di me e spaventi mortali mi son caduti addosso. 019 PSA 055 005 Paura e tremito m’hanno assalito, e il terrore mi ha sopraffatto; 019 PSA 055 006 onde ho detto: Oh avess’io delle ali come la colomba! Me ne volerei via, e troverei riposo. 019 PSA 055 007 Ecco, me ne fuggirei lontano, andrei a dimorar nel deserto; (Sela) 019 PSA 055 008 m’affretterei a ripararmi dal vento impetuoso e dalla tempesta. 019 PSA 055 009 Annienta, Signore, dividi le loro lingue, poiché io vedo violenza e rissa nella città. 019 PSA 055 010 Giorno e notte essi fanno la ronda sulle sue mura; dentro di essa sono iniquità e vessazioni. 019 PSA 055 011 Malvagità è in mezzo a lei, violenza e frode non si dipartono dalle sue piazze. 019 PSA 055 012 Poiché non è stato un nemico che mi ha fatto vituperio; altrimenti, l’avrei comportato; non è stato uno che m’odiasse a levarmisi contro; altrimenti, mi sarei nascosto da lui; 019 PSA 055 013 ma sei stato tu, l’uomo ch’io stimavo come mio pari, il mio compagno e il mio intimo amico. 019 PSA 055 014 Insieme avevamo dolci colloqui, insieme ce n’andavamo tra la folla alla casa di Dio. 019 PSA 055 015 Li sorprenda la morte! Scendano vivi nel soggiorno de’ morti! poiché nelle lor dimore e dentro di loro non v’è che malvagità. (Sheol h7585) 019 PSA 055 016 Quanto a me: io griderò, a Dio e l’Eterno mi salverà. 019 PSA 055 017 La sera, la mattina e sul mezzodì mi lamenterò e gemerò, ed egli udrà la mia voce. 019 PSA 055 018 Egli darà pace all’anima mia, riscuotendola dall’assalto che m’è dato, perché sono in molti contro di me. 019 PSA 055 019 Iddio udirà e li umilierà, egli che siede sul trono ab antico; (Sela) poiché in essi non v’è mutamento, e non temono Iddio. 019 PSA 055 020 Il nemico ha steso la mano contro quelli ch’erano in pace con lui, ha violato il patto concluso. 019 PSA 055 021 La sua bocca è più dolce del burro, ma nel cuore ha la guerra; le sue parole son più morbide dell’olio, ma sono spade sguainate. 019 PSA 055 022 Getta sull’Eterno il tuo peso, ed egli ti sosterrà; egli non permetterà mai che il giusto sia smosso. 019 PSA 055 023 Ma tu, o Dio, farai cader costoro nel profondo della fossa; gli uomini di sangue e di frode non arriveranno alla metà de’ lor giorni; ma io confiderò in te. 019 PSA 056 001 Per il Capo de’ musici. Su: “Colomba de’ terebinti lontani”. Inno di Davide quando i Filistei lo presero in Gat. Abbi pietà di me, o Dio, poiché gli uomini anelano a divorarmi; mi tormentano con una guerra di tutti i giorni; 019 PSA 056 002 i miei nemici anelano del continuo a divorarmi, poiché sono molti quelli che m’assalgono con superbia. 019 PSA 056 003 Nel giorno in cui temerò, io confiderò in te. 019 PSA 056 004 Coll’aiuto di Dio celebrerò la sua parola; in Dio confido, e non temerò; che mi può fare il mortale? 019 PSA 056 005 Torcon del continuo le mie parole; tutti i lor pensieri son vòlti a farmi del male. 019 PSA 056 006 Si radunano, stanno in agguato, spiano i miei passi, come gente che vuole la mia vita. 019 PSA 056 007 Rendi loro secondo la loro iniquità! O Dio, abbatti i popoli nella tua ira! 019 PSA 056 008 Tu conti i passi della mia vita errante; raccogli le mie lacrime negli otri tuoi; non sono esse nel tuo registro? 019 PSA 056 009 Nel giorno ch’io griderò, i miei nemici indietreggeranno. Questo io so: che Dio è per me. 019 PSA 056 010 Coll’aiuto di Dio celebrerò la sua parola; coll’aiuto dell’Eterno celebrerò la sua parola. 019 PSA 056 011 In Dio confido e non temerò; che mi può far l’uomo? 019 PSA 056 012 Tengo presenti i voti che t’ho fatti, o Dio; io t’offrirò sacrifizi di lode; 019 PSA 056 013 poiché tu hai riscosso l’anima mia dalla morte, hai guardato i miei piedi da caduta, ond’io cammini, al cospetto di Dio, nella luce de’ viventi. 019 PSA 057 001 Per il Capo de’ musici. “Non distruggere”. Inno di Davide, quando, perseguitato da Saul, fuggì nella spelonca. Abbi pietà di me, o Dio, abbi pietà di me, perché l’anima mia cerca rifugio in te; e all’ombra delle tue ali io mi rifugio, finché le calamità siano passate. 019 PSA 057 002 Io griderò all’Iddio altissimo: a Dio, che compie i suoi disegni su me. 019 PSA 057 003 Egli manderà dal cielo a salvarmi. Mentre colui che anela a divorarmi m’oltraggia, (Sela) Iddio manderà la sua grazia e la sua fedeltà. 019 PSA 057 004 L’anima mia è in mezzo a leoni; dimoro tra gente che vomita fiamme, in mezzo ad uomini, i cui denti son lance e saette, e la cui lingua è una spada acuta. 019 PSA 057 005 Innalzati, o Dio, al disopra de’ cieli, risplenda su tutta la terra la tua gloria! 019 PSA 057 006 Essi avevano teso una rete ai miei passi; l’anima mia era accasciata; avevano scavata una fossa dinanzi a me, ma essi vi son caduti dentro. (Sela) 019 PSA 057 007 Il mio cuore è ben disposto, o Dio, il mio cuore è ben disposto; io canterò e salmeggerò. 019 PSA 057 008 Dèstati, o gloria mia, destatevi, saltèro e cetra, io voglio risvegliare l’alba. 019 PSA 057 009 Io ti celebrerò fra i popoli, o Signore, a te salmeggerò fra le nazioni, 019 PSA 057 010 perché grande fino al cielo e la tua benignità, e la tua fedeltà fino alle nuvole. 019 PSA 057 011 Innalzati, o Dio, al di sopra de’ cieli, risplenda su tutta la terra la tua gloria! 019 PSA 058 001 Per il Capo de’ musici. “Non distruggere”. Inno di Davide. E’ egli proprio secondo giustizia che voi parlate, o potenti? Giudicate voi rettamente i figliuoli degli uomini? 019 PSA 058 002 Anzi, nel cuore voi commettete delle iniquità; nel paese, voi gettate nella bilancia la violenza delle vostre mani. 019 PSA 058 003 Gli empi sono sviati fin dalla matrice, i mentitori son traviati fino dal seno materno. 019 PSA 058 004 Han del veleno simile al veleno del serpente, son come l’aspide sordo che si tura le orecchie, 019 PSA 058 005 che non ascolta la voce degl’incantatori, del mago esperto nell’affascinare. 019 PSA 058 006 O Dio, rompi loro i denti in bocca; o Eterno, fracassa i mascellari de’ leoncelli! 019 PSA 058 007 Si struggano com’acqua che scorre via; quando tirano le lor frecce, sian come spuntate. 019 PSA 058 008 Siano essi come lumaca che si strugge mentre va: come l’aborto d’una donna, non veggano il sole. 019 PSA 058 009 Prima che le vostre pignatte sentano il fuoco del pruno, verde od acceso che sia il legno, lo porti via la bufera. 019 PSA 058 010 Il giusto si rallegrerà quando avrà visto la vendetta; si laverà i piedi nel sangue dell’empio; 019 PSA 058 011 e la gente dirà: Certo, vi è una ricompensa per il giusto; certo c’è un Dio che giudica sulla terra! 019 PSA 059 001 Per il Capo de’ musici. “Non distruggere”. Inno di Davide, quando Saul mandò a guardargli la casa per ucciderlo. Liberami dai miei nemici, o mio Dio; ponimi in luogo alto al sicuro dai miei aggressori. 019 PSA 059 002 Liberami dagli operatori d’iniquità, e salvami dagli uomini di sangue. 019 PSA 059 003 Perché, ecco essi pongono agguati all’anima mia; uomini potenti si radunano contro a me, senza che in me vi sia misfatto né peccato, o Eterno! 019 PSA 059 004 Senza che in me vi sia iniquità, essi corrono e si preparano. Dèstati, vieni a me, e vedi! 019 PSA 059 005 Tu, o Eterno, che sei l’Iddio degli eserciti, l’Iddio d’Israele, lèvati a visitare tutte le genti! Non far grazia ad alcuno dei perfidi malfattori! (Sela) 019 PSA 059 006 Tornan la sera, urlano come cani e vanno attorno per la città. 019 PSA 059 007 Ecco, vomitano ingiurie dalla lor bocca; hanno delle spade sulle labbra. Tanto, dicono essi, chi ci ode? 019 PSA 059 008 Ma tu, o Eterno, ti riderai di loro; ti farai beffe di tutte le genti. 019 PSA 059 009 O mia forza, a te io riguarderò, perché Dio è il mio alto ricetto. 019 PSA 059 010 L’Iddio mio mi verrà incontro colla sua benignità, Iddio mi farà veder sui miei nemici quel che desidero. 019 PSA 059 011 Non li uccidere, che talora il mio popolo non lo dimentichi: falli, per la tua potenza, andar vagando ed abbattili, o Signore, nostro scudo. 019 PSA 059 012 Ogni parola delle loro labbra è peccato della lor bocca; siano dunque presi nei laccio della lor superbia; siano presi per le maledizioni e le menzogne che proferiscono. 019 PSA 059 013 Distruggili nel tuo furore, distruggili sì che non siano più: e si conoscerà fino alle estremità della terra che Dio signoreggia su Giacobbe. (Sela) 019 PSA 059 014 Tornino pure la sera, urlino come cani e vadano attorno per la città. 019 PSA 059 015 Vadano vagando per trovar da mangiare, e se non trovano da saziarsi, passino così la notte. 019 PSA 059 016 Ma io canterò la tua potenza, e al mattino loderò ad alta voce la tua benignità, perché tu sei stato per me un alto ricetto, un rifugio nel giorno della mia distretta. 019 PSA 059 017 O mia forza, a te salmeggerò, perché Dio è il mio alto ricetto, l’Iddio benigno per me. 019 PSA 060 001 Per il Capo de’ musici. Su “il giglio della testimonianza”. Inno di Davide da insegnare; quand’egli mosse guerra ai Siri di Mesopotamia e ai Siri di Soba e Joab tornò, e sconfisse 12.000 Idumei nella valle del Sale. O Dio, tu ci hai rigettati, ci hai dispersi, tu ti sei adirato; deh, ci ristabilisci! 019 PSA 060 002 Tu hai fatto tremare la terra, tu l’hai schiantata; restaura le sue rotture, perché vacilla. 019 PSA 060 003 Tu hai fatto vedere al tuo popolo cose dure; tu ci hai dato a bere un vino che stordisce. 019 PSA 060 004 Ma tu hai dato a quelli che ti temono una bandiera, perché si levino in favor della verità. (Sela) 019 PSA 060 005 Perché i tuoi diletti sian liberati, salvaci con la tua destra e rispondici. 019 PSA 060 006 Iddio ha parlato nella sua santità: Io trionferò, spartirò Sichem e misurerò la valle di Succot. 019 PSA 060 007 Mio è Galaad e mio è Manasse, ed Efraim è la forte difesa del mio capo; Giuda è il mio scettro. 019 PSA 060 008 Moab è il bacino dove mi lavo; sopra Edom getterò il mio sandalo; o Filistia, fammi delle acclamazioni! 019 PSA 060 009 Chi mi condurrà nella città forte? Chi mi menerà fino in Edom? 019 PSA 060 010 Non sarai tu, o Dio, che ci hai rigettati e non esci più, o Dio, coi nostri eserciti? 019 PSA 060 011 Dacci aiuto per uscir dalla distretta, poiché vano è il soccorso dell’uomo. 019 PSA 060 012 Con Dio noi faremo prodezze, ed egli schiaccerà i nostri nemici. 019 PSA 061 001 Per il Capo de’ musici. Per strumenti a corda. Di Davide. O Dio, ascolta il mio grido, attendi alla mia preghiera. 019 PSA 061 002 Dall’estremità della terra io grido a te, con cuore abbattuto; conducimi alla ròcca ch’è troppo alta per me; 019 PSA 061 003 poiché tu mi sei stato un rifugio, una forte torre dinanzi al nemico. 019 PSA 061 004 Io dimorerò nel tuo tabernacolo per sempre, mi riparerò all’ombra delle tue ali. (Sela) 019 PSA 061 005 Poiché tu, o Dio, hai esaudito i miei voti, m’hai dato l’eredità di quelli che temono il tuo nome. 019 PSA 061 006 Aggiungi dei giorni ai giorni del re, siano i suoi anni come molte età! 019 PSA 061 007 Segga sul trono nel cospetto di Dio in perpetuo! Ordina alla benignità e alla verità di guardarlo; 019 PSA 061 008 così salmeggerò al tuo nome in perpetuo, e adempirò ogni giorno i miei voti. 019 PSA 062 001 Per il Capo de’ musici. Per Jeduthun. Salmo di Davide. L’anima mia s’acqueta in Dio solo; da lui viene la mia salvezza. 019 PSA 062 002 Egli solo è la mia ròcca e la mia salvezza, il mio alto ricetto; io non sarò grandemente smosso. 019 PSA 062 003 Fino a quando vi avventerete sopra un uomo e cercherete tutti insieme di abbatterlo come una parete che pende, come un muricciuolo che cede? 019 PSA 062 004 Essi non pensano che a farlo cadere dalla sua altezza; prendon piacere nella menzogna; benedicono con la bocca, ma internamente maledicono. (Sela) 019 PSA 062 005 Anima mia, acquetati in Dio solo, poiché da lui viene la mia speranza. 019 PSA 062 006 Egli solo è la mia ròcca e la mia salvezza; egli è il mio alto ricetto; io non sarò smosso. 019 PSA 062 007 In Dio è la mia salvezza e la mia gloria; la mia forte ròcca e il mio rifugio sono in Dio. 019 PSA 062 008 Confida in lui ogni tempo, o popolo; espandi il tuo cuore nel suo cospetto; Dio è il nostro rifugio. (Sela) 019 PSA 062 009 Gli uomini del volgo non sono che vanità, e i nobili non sono che menzogna; messi sulla bilancia vanno su, tutti assieme son più leggeri della vanità. 019 PSA 062 010 Non confidate nell’oppressione, e non mettete vane speranze nella rapina; se le ricchezze abbondano, non vi mettete il cuore. 019 PSA 062 011 Dio ha parlato una volta, due volte ho udito questo: che la potenza appartiene a Dio; 019 PSA 062 012 e a te pure, o Signore, appartiene la misericordia; perché tu renderai a ciascuno secondo le sue opere. 019 PSA 063 001 Salmo di Davide: quand’era nel deserto di Giuda. O Dio, tu sei l’Iddio mio, io ti cerco dall’alba; l’anima mia è assetata di te, la mia carne ti brama in una terra arida, che langue, senz’acqua. 019 PSA 063 002 Così t’ho io mirato nel santuario per veder la tua forza e la tua gloria. 019 PSA 063 003 Poiché la tua benignità val meglio della vita; le mie labbra ti loderanno. 019 PSA 063 004 Così ti benedirò finché io viva, e alzerò le mani invocando il tuo nome. 019 PSA 063 005 L’anima mia sarà saziata come di midollo e di grasso, e la mia bocca ti loderà con labbra giubilanti. 019 PSA 063 006 Quand’io mi ricordo di te sul mio letto, medito di te nelle veglie della notte. 019 PSA 063 007 Poiché tu sei stato il mio aiuto, ed io giubilo all’ombra delle tue ali. 019 PSA 063 008 L’anima mia s’attacca a te per seguirti; la tua destra mi sostiene. 019 PSA 063 009 Ma costoro che cercano la rovina dell’anima mia, entreranno nelle parti più basse della terra. 019 PSA 063 010 Saran dati in balìa della spada, saranno la preda degli sciacalli. 019 PSA 063 011 Ma il re si rallegrerà in Dio; chiunque giura per lui si glorierà, perché la bocca di quelli che dicon menzogne sarà turata. 019 PSA 064 001 Per il Capo de’ musici. Salmo di Davide. O Dio, ascolta la mia voce nel mio lamento! Guarda la mia vita dallo spavento del nemico. 019 PSA 064 002 Mettimi al coperto dalle trame de’ maligni, dalla turba degli operatori d’iniquità, 019 PSA 064 003 che hanno aguzzato la loro lingua come una spada e hanno scoccato come frecce le loro parole amare, 019 PSA 064 004 per colpire da luoghi nascosti l’uomo integro; lo colpiscono all’improvviso, e non hanno paura. 019 PSA 064 005 S’incoraggiano a vicenda in un’impresa malvagia; concertano di tender lacci di nascosto; e dicono: Chi li vedrà? 019 PSA 064 006 Divisano nequizia e dicono: Abbiam compiuto il nostro divisamento. L’intimo pensiero e il cuore d’ognun di loro è un abisso. 019 PSA 064 007 Ma Dio scoccherà contro di essi le sue frecce, e subito saran coperti di ferite; 019 PSA 064 008 saranno fatti cadere; e il male fatto dalle loro lingue ricadrà su loro. Tutti quelli che li vedranno scrolleranno il capo, 019 PSA 064 009 e tutti gli uomini temeranno, e racconteranno l’opera di Dio, e considereranno quello ch’egli avrà fatto. 019 PSA 064 010 Il giusto si rallegrerà nell’Eterno e in lui cercherà rifugio; e tutti i diritti di cuore si glorieranno. 019 PSA 065 001 Per il Capo de’ musici. Salmo di Davide. Canto. A te, o Dio, nel raccoglimento, sale la lode in Sion, a te l’omaggio dei voti che si compiono. 019 PSA 065 002 O tu ch’esaudisci la preghiera, ogni carne verrà a te. 019 PSA 065 003 Le iniquità mi hanno sopraffatto, ma tu farai l’espiazione delle nostre trasgressioni. 019 PSA 065 004 Beato colui che tu eleggi e fai accostare a te perché abiti ne’ tuoi cortili! Noi sarem saziati de’ beni della tua casa, della santità del tuo tempio. 019 PSA 065 005 In modi tremendi tu ci rispondi, nella tua giustizia, o Dio della nostra salvezza, confidanza di tutte le estremità della terra e dei mari lontani. 019 PSA 065 006 Egli con la sua potenza rende stabili i monti; egli è cinto di forza. 019 PSA 065 007 Egli acqueta il rumore de’ mari, il rumore de’ loro flutti, e il tumulto de’ popoli. 019 PSA 065 008 Perciò quelli che abitano alle estremità della terra temono alla vista de’ tuoi prodigi; tu fai giubilare i luoghi ond’escono la mattina e la sera. 019 PSA 065 009 Tu visiti la terra e l’adacqui, tu l’arricchisci grandemente. I ruscelli di Dio son pieni d’acqua; tu prepari agli uomini il grano, quando prepari così la terra; 019 PSA 065 010 tu adacqui largamente i suoi solchi, ne pareggi le zolle, l’ammollisci con le piogge, ne benedici i germogli. 019 PSA 065 011 Tu coroni de’ tuoi beni l’annata, e dove passa il tuo carro stilla il grasso. 019 PSA 065 012 Esso stilla sui pascoli del deserto, e i colli son cinti di gioia. 019 PSA 065 013 I pascoli si riveston di greggi, e le valli si copron di frumento; dan voci di allegrezza e cantano. 019 PSA 066 001 Al Capo de’ musici. Canto. Salmo. Fate acclamazioni a Dio, voi tutti abitanti della terra! 019 PSA 066 002 Cantate la gloria del suo nome, rendete gloriosa la sua lode! 019 PSA 066 003 Dite a Dio: Come son tremende le opere tue! Per la grandezza della tua forza i tuoi nemici ti aduleranno. 019 PSA 066 004 Tutta la terra si prostrerà dinanzi a te e a te salmeggerà, salmeggerà al tuo nome. (Sela) 019 PSA 066 005 Venite e mirate le opere di Dio; egli è tremendo ne’ suoi atti verso i figliuoli degli uomini. 019 PSA 066 006 Egli mutò il mare in terra asciutta; il popolo passò il fiume a piedi; quivi ci rallegrammo in lui. 019 PSA 066 007 Egli, con la sua potenza, signoreggia in eterno; i suoi occhi osservan le nazioni; i ribelli non facciano i superbi! (Sela) 019 PSA 066 008 Benedite il nostro Dio, o popoli, e fate risonar la voce della sua lode! 019 PSA 066 009 Egli ha conservato in vita l’anima nostra, non ha permesso che il nostro piè vacillasse. 019 PSA 066 010 Poiché tu ci hai provati, o Dio, ci hai passati al crogiuolo come l’argento. 019 PSA 066 011 Ci hai fatti entrar nella rete, hai posto un grave peso sulle nostre reni. 019 PSA 066 012 Hai fatto cavalcar degli uomini sul nostro capo; siamo entrati nel fuoco e nell’acqua, ma tu ci traesti fuori in luogo di refrigerio. 019 PSA 066 013 Io entrerò nella tua casa con olocausti, ti pagherò i miei voti, 019 PSA 066 014 i voti che le mie labbra han proferito, che la mia bocca ha pronunziato nella mia distretta. 019 PSA 066 015 Io t’offrirò olocausti di bestie grasse, con profumo di montoni; sacrificherò buoi e becchi. (Sela) 019 PSA 066 016 Venite e ascoltate, o voi tutti che temete Iddio! Io vi racconterò quel ch’egli ha fatto per l’anima mia. 019 PSA 066 017 Io gridai a lui con la mia bocca, ed egli fu esaltato dalla mia lingua. 019 PSA 066 018 Se nel mio cuore avessi avuto di mira l’iniquità, il Signore non m’avrebbe ascoltato. 019 PSA 066 019 Ma certo Iddio m’ha ascoltato; egli ha atteso alla voce della mia preghiera. 019 PSA 066 020 Benedetto sia Iddio, che non ha rigettato la mia preghiera, né m’ha ritirato la sua benignità. 019 PSA 067 001 Per il Capo de’ musici. Per strumenti a corda. Salmo. Canto. Iddio abbia mercé di noi, e ci benedica, Iddio faccia risplendere il suo volto su noi; (Sela) 019 PSA 067 002 affinché la tua via sia conosciuta sulla terra, e la tua salvezza fra tutte le genti. 019 PSA 067 003 Ti celebrino i popoli, o Dio, tutti quanti i popoli ti celebrino! 019 PSA 067 004 Le nazioni si rallegrino e giubilino, perché tu giudichi i popoli con equità, e sei la guida delle nazioni sulla terra. (Sela) 019 PSA 067 005 Ti celebrino i popoli, o Dio, tutti quanti i popoli ti celebrino! 019 PSA 067 006 La terra ha prodotto il suo frutto; Dio, l’Iddio nostro, ci benedirà. 019 PSA 067 007 Iddio ci benedirà, e tutte le estremità della terra lo temeranno. 019 PSA 068 001 Al Capo de’ musici. Di Davide. Salmo. Canto. Lèvisi Iddio, e i suoi nemici saranno dispersi, e quelli che l’odiano fuggiranno dinanzi a lui. 019 PSA 068 002 Tu li dissiperai come si dissipa il fumo; come la cera si strugge dinanzi al fuoco, così periranno gli empi dinanzi a Dio. 019 PSA 068 003 Ma i giusti si rallegreranno, esulteranno nel cospetto di Dio, e gioiranno con letizia. 019 PSA 068 004 Cantate a Dio, salmeggiate al suo nome, preparate la via a colui che cavalca attraverso i deserti; il suo nome è: l’Eterno, ed esultate dinanzi a lui. 019 PSA 068 005 Padre degli orfani e difensore delle vedove è Iddio nella dimora della sua santità; 019 PSA 068 006 Iddio dona al solitario una famiglia, trae fuori i prigionieri e dà loro prosperità; solo i ribelli dimorano in terra arida. 019 PSA 068 007 O Dio, quando tu uscisti davanti al tuo popolo, quando ti avanzasti attraverso il deserto, (Sela) 019 PSA 068 008 la terra tremò; anche i cieli si strussero in pioggia per la presenza di Dio; lo stesso Sinai tremò alla presenza di Dio, dell’Iddio d’Israele. 019 PSA 068 009 O Dio, tu spandesti una pioggia di benefizi sulla tua eredità; quand’essa era sfinita, tu la ristorasti. 019 PSA 068 010 La tua greggia prese dimora nel paese, che tu avevi, o Dio, preparato nella tua bontà pei miseri. 019 PSA 068 011 Il Signore dà un ordine: le messaggere di buone novelle sono una grande schiera. 019 PSA 068 012 I re degli eserciti fuggono, fuggono, e la rimasta a casa divide le spoglie. 019 PSA 068 013 Quando vi siete riposati tra gli ovili, le ali della colomba si son coperte d’argento, e le sue penne hanno preso il giallo dell’oro. 019 PSA 068 014 Quando l’Onnipotente disperse i re nel paese, lo Tsalmon si coperse di neve. 019 PSA 068 015 O monte di Dio, o monte di Basan, o monte dalle molte cime, o monte di Basan, 019 PSA 068 016 perché, o monti dalle molte cime, guardate con invidia al monte che Dio s’è scelto per sua dimora? Sì, l’Eterno vi abiterà in perpetuo. 019 PSA 068 017 I carri di Dio si contano a miriadi e miriadi, a migliaia di migliaia; il Signore viene dal Sinai nel santuario. 019 PSA 068 018 Tu sei salito in alto, hai menato in cattività dei prigioni, hai preso doni dagli uomini, anche dai ribelli, per far quivi la tua dimora, o Eterno Iddio. 019 PSA 068 019 Sia benedetto il Signore! Giorno per giorno porta per noi il nostro peso; egli ch’è l’Iddio della nostra salvezza. (Sela) 019 PSA 068 020 Iddio è per noi l’Iddio delle liberazioni; e all’Eterno, al Signore, appartiene il preservar dalla morte. 019 PSA 068 021 Ma Dio schiaccerà il capo de’ suoi nemici, la testa chiomata di colui che cammina nelle sue colpe. 019 PSA 068 022 Il Signore ha detto: Io ti ritrarrò da Basan, ti ritrarrò dalle profondità del mare, 019 PSA 068 023 affinché tu affondi il tuo piè nel sangue, e la lingua de’ tuoi cani abbia la sua parte de’ tuoi nemici. 019 PSA 068 024 Essi han veduto la tua entrata, o Dio, l’entrata del mio Dio, del mio Re, nel santuario. 019 PSA 068 025 Precedevano i cantori, dietro venivano i sonatori, in mezzo alle fanciulle, che battevano i tamburi. 019 PSA 068 026 Benedite Iddio nelle raunanze, benedite il Signore, voi che siete della fonte d’Israele! 019 PSA 068 027 Ecco il piccolo Beniamino, che domina gli altri; i principi di Giuda e la loro schiera, i principi di Zabulon, i principi di Neftali. 019 PSA 068 028 Il tuo Dio ha ordinato la tua forza; rafferma, o Dio, ciò che hai operato per noi! 019 PSA 068 029 Nel tuo tempio, ch’è sopra Gerusalemme, i re ti recheranno doni. 019 PSA 068 030 Minaccia la bestia de’ canneti, la moltitudine de’ tori coi giovenchi de’ popoli, che si prostrano recando verghe d’argento. Dissipa i popoli che si dilettano in guerre. 019 PSA 068 031 Gran signori verranno dall’Egitto, l’Etiopia s’affretterà a tender le mani verso Dio. 019 PSA 068 032 O regni della terra, cantate a Dio, salmeggiate al Signore, (Sela) 019 PSA 068 033 a colui che cavalca sui cieli dei cieli eterni! Ecco, egli fa risonar la sua voce, la sua voce potente. 019 PSA 068 034 Riconoscete la potenza di Dio; la sua maestà è sopra Israele, e la sua potenza è ne’ cieli. 019 PSA 068 035 O Dio, tu sei tremendo dai tuoi santuari! L’Iddio d’Israele è quel che dà forza e potenza al suo popolo. Benedetto sia Iddio! 019 PSA 069 001 Al Capo de’ musici. Sopra “i gigli”. Di Davide. Salvami, o Dio, poiché le acque mi son giunte fino all’anima. 019 PSA 069 002 Io sono affondato in un profondo pantano, ove non v’è da fermare il piede; son giunto in acque profonde e la corrente mi sommerge. 019 PSA 069 003 Sono stanco di gridare, la mia gola è riarsa; gli occhi mi vengon meno, mentre aspetto il mio Dio. 019 PSA 069 004 Quelli che m’odiano senza cagione sono più numerosi de’ capelli del mio capo; sono potenti quelli che mi vorrebbero distrutto e che a torto mi sono nemici; perfino quello che non avevo preso, l’ho dovuto restituire. 019 PSA 069 005 O Dio, tu conosci la mia follia, e le mie colpe non ti sono occulte. 019 PSA 069 006 Non sian confusi, per cagion mia, quelli che sperano in te, o Signore, Eterno degli eserciti! Non siano svergognati per cagion mia, quelli che ti cercano, o Dio d’Israele! 019 PSA 069 007 Perché per amor tuo io porto il vituperio, e la vergogna mi copre la faccia. 019 PSA 069 008 Io son divenuto un estraneo ai miei fratelli, e un forestiero ai figliuoli di mia madre. 019 PSA 069 009 Poiché lo zelo della tua casa mi ha roso, e i vituperi di quelli che ti vituperano son caduti su me. 019 PSA 069 010 Io ho pianto, ho afflitto l’anima mia col digiuno, ma questo è divenuto un motivo d’obbrobrio. 019 PSA 069 011 Ho fatto d’un cilicio il mio vestito, ma son diventato il loro ludibrio. 019 PSA 069 012 Quelli che seggono alla porta discorron di me, e sono oggetto di canzone ai bevitori di cervogia. 019 PSA 069 013 Ma, quanto a me, la mia preghiera sale a te, o Eterno, nel tempo accettevole; o Dio, nella grandezza della tua misericordia, rispondimi, secondo la verità della tua salvezza. 019 PSA 069 014 Tirami fuor del pantano, e ch’io non affondi! Fa’ ch’io sia liberato da quelli che m’odiano, e dalle acque profonde. 019 PSA 069 015 Non mi sommerga la corrente delle acque, non m’inghiottisca il gorgo, e non chiuda il pozzo la sua bocca su di me! 019 PSA 069 016 Rispondimi, o Eterno, perché la tua grazia è piena di bontà; secondo la grandezza delle tue compassioni, volgiti a me. 019 PSA 069 017 E non nascondere il tuo volto dal tuo servo, perché sono in distretta; affrettati a rispondermi. 019 PSA 069 018 Accostati all’anima mia, e redimila; riscattami per cagion de’ miei nemici. 019 PSA 069 019 Tu conosci il mio vituperio, la mia onta e la mia ignominia; i miei nemici son tutti davanti a te. 019 PSA 069 020 Il vituperio m’ha spezzato il cuore e son tutto dolente; ho aspettato chi si condolesse meco, non v’è stato alcuno; ho aspettato dei consolatori, ma non ne ho trovati. 019 PSA 069 021 Anzi mi han dato del fiele per cibo, e, nella mia sete, m’han dato a ber dell’aceto. 019 PSA 069 022 Sia la mensa, che sta loro dinanzi, un laccio per essi; e, quando si credon sicuri, sia per loro un tranello! 019 PSA 069 023 Gli occhi loro si oscurino, sì che non veggano più, e fa’ loro del continuo vacillare i lombi. 019 PSA 069 024 Spandi l’ira tua su loro, e l’ardore del tuo corruccio li colga. 019 PSA 069 025 La loro dimora sia desolata, nessuno abiti nelle loro tende. 019 PSA 069 026 Poiché perseguitano colui che tu hai percosso, e si raccontano i dolori di quelli che tu hai feriti. 019 PSA 069 027 Aggiungi iniquità alla loro iniquità, e non abbian parte alcuna nella tua giustizia. 019 PSA 069 028 Sian cancellati dal libro della vita, e non siano iscritti con i giusti. 019 PSA 069 029 Quanto a me, io son misero e addolorato; la tua salvezza, o Dio, mi levi in alto. 019 PSA 069 030 Io celebrerò il nome di Dio con un canto, e lo magnificherò con le mie lodi. 019 PSA 069 031 E ciò sarà accettevole all’Eterno più d’un bue, più d’un giovenco con corna ed unghie. 019 PSA 069 032 I mansueti lo vedranno e si rallegreranno; o voi che cercate Iddio, il cuor vostro riviva! 019 PSA 069 033 Poiché l’Eterno ascolta i bisognosi, non sprezza i suoi prigionieri. 019 PSA 069 034 Lo lodino i cieli e la terra, i mari e tutto ciò che si muove in essi! 019 PSA 069 035 Poiché Dio salverà Sion, e riedificherà le città di Giuda; il suo popolo abiterà in Sion e la possederà. 019 PSA 069 036 Anche la progenie de’ suoi servitori l’avrà per sua eredità, e quelli che amano il suo nome vi abiteranno. 019 PSA 070 001 Per il Capo de’ musici. Di Davide; per far ricordare. Affrettati, o Dio, a liberarmi! O Eterno, affrettati in mio aiuto! 019 PSA 070 002 Sian confusi e svergognati quelli che cercano l’anima mia! Voltin le spalle e sian coperti d’onta quelli che prendon piacere nel mio male! 019 PSA 070 003 Indietreggino, in premio del loro vituperio, quelli che dicono: Ah! Ah!… 019 PSA 070 004 Gioiscano e si rallegrino in te, tutti quelli che ti cercano; e quelli che amano la tua salvezza dicano del continuo: Sia magnificato Iddio! 019 PSA 070 005 Quanto a me son misero e bisognoso; o Dio, affrettati a venire a me; tu sei il mio aiuto e il mio liberatore, o Eterno, non tardare! 019 PSA 071 001 In te, o Eterno, io mi confido, fa’ ch’io non sia giammai confuso. 019 PSA 071 002 Per la tua giustizia, liberami, fammi scampare! Inchina a me il tuo orecchio, e salvami! 019 PSA 071 003 Siimi una ròcca, una dimora ove io possa sempre rifugiarmi! Tu hai prescritto ch’io sia salvato, perché sei la mia rupe e la mia fortezza. 019 PSA 071 004 O mio Dio, liberami dalla man dell’empio dalla man del perverso e del violento! 019 PSA 071 005 Poiché tu sei la mia speranza, o Signore, o Eterno, la mia fiducia fin dalla mia fanciullezza. 019 PSA 071 006 Tu sei stato il mio sostegno fin dal seno materno, sei tu che m’hai tratto dalle viscere di mia madre; tu sei del continuo l’oggetto della mia lode. 019 PSA 071 007 Io son per molti come un prodigio, ma tu sei il mio forte ricetto. 019 PSA 071 008 Sia la mia bocca ripiena della tua lode, e celebri ogni giorno la tua gloria! 019 PSA 071 009 Non rigettarmi al tempo della vecchiezza, non abbandonarmi quando le mie forze declinano. 019 PSA 071 010 Perché i miei nemici parlan di me, e quelli che spiano l’anima mia cospirano assieme, 019 PSA 071 011 dicendo: Iddio l’ha abbandonato; inseguitelo e prendetelo, perché non c’è alcuno che lo liberi. 019 PSA 071 012 O Dio, non allontanarti da me, mio Dio, affrettati in mio aiuto! 019 PSA 071 013 Sian confusi, siano consumati gli avversari dell’anima mia, sian coperti d’onta e di vituperio quelli che cercano il mio male! 019 PSA 071 014 Ma io spererò del continuo, e a tutte le tue lodi ne aggiungerò delle altre. 019 PSA 071 015 La mia bocca racconterà tuttodì la tua giustizia e le tue liberazioni, perché non ne conosco il numero. 019 PSA 071 016 Io mi farò innanzi a dir de’ potenti atti del Signore, dell’Eterno; ricorderò la tua giustizia, la tua soltanto. 019 PSA 071 017 O Dio, tu m’hai ammaestrato dalla mia fanciullezza, ed io, fino ad ora, ho annunziato le tue maraviglie. 019 PSA 071 018 Ed anche quando sia giunto alla vecchiaia ed alla canizie, o Dio, non abbandonarmi, finché non abbia fatto conoscere il tuo braccio a questa generazione, e la tua potenza a quelli che verranno. 019 PSA 071 019 Anche la tua giustizia, o Dio, è eccelsa; tu hai fatto cose grandi; o Dio, chi è pari a te? 019 PSA 071 020 Tu, che ci hai fatto veder molte e gravi distrette, ci darai di nuovo la vita e ci trarrai di nuovo dagli abissi della terra; 019 PSA 071 021 tu accrescerai la mia grandezza, e ti volgerai di nuovo a me per consolarmi. 019 PSA 071 022 Io altresì ti celebrerò col saltèro, celebrerò la tua verità, o mio Dio! A te salmeggerò con la cetra, o Santo d’Israele! 019 PSA 071 023 Le mie labbra giubileranno, quando salmeggerò a te e l’anima mia pure, che tu hai riscattata. 019 PSA 071 024 Anche la mia lingua parlerà tuttodì della tua giustizia, perché sono stati svergognati, sono stati confusi quelli che cercavano il mio male. 019 PSA 072 001 Di Salomone. O Dio, da’ i tuoi giudizi al re, e la tua giustizia al figliuolo del re; 019 PSA 072 002 ed egli giudicherà il tuo popolo con giustizia, e i tuoi miseri con equità! 019 PSA 072 003 I monti produrranno pace al popolo, e i colli pure, mediante la giustizia! 019 PSA 072 004 Egli farà ragione ai miseri del popolo, salverà i figliuoli del bisognoso, e fiaccherà l’oppressore! 019 PSA 072 005 Ti temeranno fin che duri il sole, finché duri la luna, per ogni età! 019 PSA 072 006 Ei scenderà come pioggia sul prato segato, come acquazzone che adacqua la terra. 019 PSA 072 007 Ai dì d’esso il giusto fiorirà, e vi sarà abbondanza di pace finché non vi sia più luna. 019 PSA 072 008 Egli signoreggerà da un mare all’altro, e dal fiume fino all’estremità della terra. 019 PSA 072 009 Davanti a lui s’inchineranno gli abitanti del deserto e i suoi nemici leccheranno la polvere. 019 PSA 072 010 I re di Tarsis e le isole gli pagheranno il tributo, i re di Sceba e di Seba gli offriranno doni; 019 PSA 072 011 e tutti i re gli si prostreranno dinanzi, tutte le nazioni lo serviranno. 019 PSA 072 012 Poich’egli libererà il bisognoso che grida, e il misero che non ha chi l’aiuti. 019 PSA 072 013 Egli avrà compassione dell’infelice e del bisognoso, e salverà l’anima de’ poveri. 019 PSA 072 014 Egli redimerà l’anima loro dall’oppressione e dalla violenza, e il loro sangue sarà prezioso agli occhi suoi. 019 PSA 072 015 Egli vivrà; e a lui sarà dato dell’oro di Sceba, e la gente pregherà per lui tuttodì, lo benedirà del continuo. 019 PSA 072 016 Vi sarà abbondanza di grano nel paese, sulla sommità dei monti. Ondeggeranno le spighe come fanno gli alberi del Libano, e gli abitanti delle città fioriranno come l’erba della terra! 019 PSA 072 017 Il suo nome durerà in eterno, il suo nome sarà perpetuato finché duri il sole; e gli uomini si benediranno a vicenda in lui; tutte le nazioni lo chiameranno beato! 019 PSA 072 018 Sia benedetto l’Eterno Iddio, l’Iddio d’Israele, il quale solo fa maraviglie! 019 PSA 072 019 Sia benedetto in eterno il suo nome glorioso, e tutta la terra sia ripiena della gloria! Amen! Amen! 019 PSA 072 020 Qui finiscono le preghiere di Davide, figliuolo d’Isai. 019 PSA 073 001 Salmo di Asaf. Certo, Iddio è buono verso Israele, verso quelli che son puri di cuore. 019 PSA 073 002 Ma, quant’è a me, quasi inciamparono i miei piedi; poco mancò che i miei passi non sdrucciolassero. 019 PSA 073 003 Poiché io portavo invidia agli orgogliosi, vedendo la prosperità degli empi. 019 PSA 073 004 Poiché per loro non vi son dolori, il loro corpo è sano e pingue. 019 PSA 073 005 Non sono travagliati come gli altri mortali, né son colpiti come gli altri uomini. 019 PSA 073 006 Perciò la superbia li cinge a guisa di collana, la violenza li cuopre a guisa di vestito. 019 PSA 073 007 Dal loro cuore insensibile esce l’iniquità; le immaginazioni del cuor loro traboccano. 019 PSA 073 008 Sbeffeggiano e malvagiamente ragionan d’opprimere; parlano altezzosamente. 019 PSA 073 009 Metton la loro bocca nel cielo, e la loro lingua passeggia per la terra. 019 PSA 073 010 Perciò il popolo si volge dalla loro parte, e beve copiosamente alla loro sorgente, 019 PSA 073 011 e dice: Com’è possibile che Dio sappia ogni cosa, che vi sia conoscenza nell’Altissimo? 019 PSA 073 012 Ecco, costoro sono empi: eppure, tranquilli sempre, essi accrescono i loro averi. 019 PSA 073 013 Invano dunque ho purificato il mio cuore, e ho lavato le mie mani nell’innocenza! 019 PSA 073 014 Poiché son percosso ogni giorno, e il mio castigo si rinnova ogni mattina. 019 PSA 073 015 Se avessi detto: Parlerò a quel modo, ecco, sarei stato infedele alla schiatta de’ tuoi figliuoli. 019 PSA 073 016 Ho voluto riflettere per intender questo, ma la cosa mi è parsa molto ardua, 019 PSA 073 017 finché non sono entrato nel santuario di Dio, e non ho considerata la fine di costoro. 019 PSA 073 018 Certo, tu li metti in luoghi sdrucciolevoli, tu li fai cadere in rovina. 019 PSA 073 019 Come sono stati distrutti in un momento, portati via, consumati per casi spaventevoli! 019 PSA 073 020 Come avviene d’un sogno quand’uno si sveglia, così tu, o Signore, quando ti desterai, sprezzerai la loro vana apparenza. 019 PSA 073 021 Quando il mio cuore s’inacerbiva ed io mi sentivo trafitto internamente, 019 PSA 073 022 ero insensato e senza conoscimento; io ero verso di te come una bestia. 019 PSA 073 023 Ma pure, io resto del continuo con te; tu m’hai preso per la man destra; 019 PSA 073 024 tu mi condurrai col tuo consiglio, e poi mi riceverai in gloria. 019 PSA 073 025 Chi ho io in cielo fuori di te? E sulla terra non desidero che te. 019 PSA 073 026 La mia carne e il mio cuore posson venir meno, ma Dio è la ròcca del mio cuore e la mia parte in eterno. 019 PSA 073 027 Poiché, ecco, quelli che s’allontanan da te periranno; tu distruggi chiunque, fornicando, ti abbandona. 019 PSA 073 028 Ma quanto a me, il mio bene è d’accostarmi a Dio; io ho fatto del Signore, dell’Eterno, il mio rifugio, per raccontare, o Dio, tutte le opere tue. 019 PSA 074 001 Cantico di Asaf. O Dio, perché ci hai rigettati per sempre? Perché arde l’ira tua contro il gregge del tuo pasco? 019 PSA 074 002 Ricordati della tua raunanza che acquistasti in antico, che redimesti per esser la tribù della tua eredità; ricordati del monte di Sion, di cui hai fatto la tua dimora! 019 PSA 074 003 Dirigi i tuoi passi verso le ruine perpetue; il nemico ha tutto devastato nel tuo santuario. 019 PSA 074 004 I tuoi avversari hanno ruggito dentro al luogo delle tue raunanze; vi hanno posto le loro insegne per emblemi. 019 PSA 074 005 Parevano uomini levanti in alto le scuri nel folto d’un bosco. 019 PSA 074 006 E invero con l’ascia e col martello, hanno spezzato tutte le sculture della tua casa. 019 PSA 074 007 Hanno appiccato il fuoco al tuo santuario, han profanato, gettandola a terra, la dimora del tuo nome. 019 PSA 074 008 Han detto in cuor loro: Distruggiamo tutto! Hanno arso tutti i luoghi delle raunanze divine nel paese. 019 PSA 074 009 Noi non vediam più i nostri emblemi; non v’è più profeta, né v’è fra noi alcuno che sappia fino a quando. 019 PSA 074 010 Fino a quando, o Dio, oltraggerà l’avversario? Il nemico sprezzerà egli il tuo nome in perpetuo? 019 PSA 074 011 Perché ritiri la tua mano, la tua destra? Traila fuori dal tuo seno, e distruggili! 019 PSA 074 012 Ma Dio è il mio Re ab antico, colui che opera liberazioni in mezzo alla terra. 019 PSA 074 013 Tu, con la tua forza, spartisti il mare, tu spezzasti il capo ai mostri marini sulle acque, 019 PSA 074 014 tu spezzasti il capo del leviatan, tu lo desti in pasto al popolo del deserto. 019 PSA 074 015 Tu facesti sgorgare fonti e torrenti, tu asciugasti fiumi perenni. 019 PSA 074 016 Tuo è il giorno, la notte pure è tua; tu hai stabilito la luna e il sole. 019 PSA 074 017 Tu hai fissato tutti i confini della terra, tu hai fatto l’estate e l’inverno. 019 PSA 074 018 Ricordati questo: che il nemico ha oltraggiato l’Eterno, e che un popolo stolto ha sprezzato il tuo nome. 019 PSA 074 019 Non dare alle fiere la vita della tua tortora, non dimenticare per sempre il gregge dei tuoi poveri afflitti! 019 PSA 074 020 Abbi riguardo al patto, poiché i luoghi tenebrosi della terra son pieni di ricetti di violenza. 019 PSA 074 021 L’oppresso non se ne torni svergognato; fa’ che il misero e il bisognoso lodino il tuo nome. 019 PSA 074 022 Lèvati, o Dio, difendi la tua causa! Ricordati dell’oltraggio che ti è fatto del continuo dallo stolto. 019 PSA 074 023 Non dimenticare il grido de’ tuoi nemici, lo strepito incessante di quelli che si levano contro di te. 019 PSA 075 001 Per il Capo de’ musici. “Non distruggere”. Salmo di Asaf. Canto. Noi ti celebriamo, o Dio, ti celebriamo; quelli che invocano il tuo nome narrano le tue maraviglie. 019 PSA 075 002 Quando verrà il tempo che avrò fissato, io giudicherò dirittamente. 019 PSA 075 003 Si dissolva la terra con tutti i suoi abitanti, io ne rendo stabili le colonne. (Sela) 019 PSA 075 004 Io dico agli orgogliosi: Non vi gloriate! e agli empi: non alzate il corno! 019 PSA 075 005 Non levate il vostro corno in alto, non parlate col collo duro! 019 PSA 075 006 Poiché non è dal levante né dal ponente, né dal mezzogiorno che vien l’elevazione; 019 PSA 075 007 ma Dio è quel che giudica; egli abbassa l’uno ed innalza l’altro. 019 PSA 075 008 L’Eterno ha in mano una coppa, ove spumeggia un vino pien di mistura. Egli ne mesce; certo, tutti gli empi della terra ne succeranno e berranno le fecce. 019 PSA 075 009 Ma io proclamerò del continuo queste cose, salmeggerò all’Iddio di Giacobbe; 019 PSA 075 010 spezzerò tutta la potenza degli empi, ma la potenza de’ giusti sarà accresciuta. 019 PSA 076 001 Per il Capo de’ Musici. Per strumenti a corda. Salmo di Asaf. Canto. Iddio è conosciuto in Giuda; il suo nome è grande in Israele. 019 PSA 076 002 Il suo tabernacolo e in Salem, e la sua dimora in Sion. 019 PSA 076 003 Quivi ha spezzato le saette dell’arco, lo scudo, la spada e gli arnesi di guerra. (Sela) 019 PSA 076 004 Tremendo sei tu, o Potente, quando ritorni dalle montagne di preda. 019 PSA 076 005 Gli animosi sono stati spogliati, han dormito il loro ultimo sonno, e tutti gli uomini prodi sono stati ridotti all’impotenza. 019 PSA 076 006 Alla tua minaccia, o Dio di Giacobbe, carri e cavalli sono stati presi da torpore. 019 PSA 076 007 Tu, tu sei tremendo; e chi può reggere davanti a te quando t’adiri? 019 PSA 076 008 Dal cielo facesti udir la tua sentenza; la terra temette e tacque, 019 PSA 076 009 quando Iddio si levò per far giudicio, per salvare tutti gl’infelici della terra. (Sela) 019 PSA 076 010 Certo, il furore degli uomini ridonderà alla tua lode; ti cingerai degli ultimi avanzi dei loro furori. 019 PSA 076 011 Fate voti all’Eterno, all’Iddio vostro, e adempiteli; tutti quelli che gli stanno attorno portin doni al Tremendo. 019 PSA 076 012 Egli recide lo spirito dei principi, egli è tremendo ai re della terra. 019 PSA 077 001 Per il Capo de’ Musici. Secondo Jeduthun. Salmo di Asaf. La mia voce s’eleva a Dio, e io grido; la mia voce s’eleva a Dio, ed egli mi porge l’orecchio. 019 PSA 077 002 Nel giorno della mia distretta, io ho cercato il Signore; la mia mano è stata tesa durante la notte senza stancarsi, l’anima mia ha rifiutato d’esser consolata. 019 PSA 077 003 Io mi ricordo di Dio, e gemo; medito, e il mio spirito è abbattuto. (Sela) 019 PSA 077 004 Tu tieni desti gli occhi miei, sono turbato e non posso parlare. 019 PSA 077 005 Ripenso ai giorni antichi, agli anni da lungo tempo passati. 019 PSA 077 006 Mi ricordo de’ miei canti durante la notte, medito nel mio cuore, e lo spirito mio va investigando: 019 PSA 077 007 Il Signore ripudia egli in perpetuo? E non mostrerà egli più il suo favore? 019 PSA 077 008 E’ la sua benignità venuta meno per sempre? La sua parola ha ella cessato per ogni età? 019 PSA 077 009 Iddio ha egli dimenticato d’aver pietà? Ha egli nell’ira chiuse le sue compassioni? (Sela) 019 PSA 077 010 E ho detto: La mia afflizione sta in questo, che la destra dell’Altissimo è mutata. 019 PSA 077 011 Io rievocherò la memoria delle opere dell’Eterno; sì, ricorderò le tue maraviglie antiche, 019 PSA 077 012 mediterò su tutte le opere tue, e ripenserò alle tue gesta. 019 PSA 077 013 O Dio, le tue vie son sante; qual è l’Iddio grande come Dio? 019 PSA 077 014 Tu sei l’Iddio che fai maraviglie; tu hai fatto conoscere la tua forza fra i popoli. 019 PSA 077 015 Tu hai, col tuo braccio, redento il tuo popolo, i figliuoli di Giacobbe e di Giuseppe. (Sela) 019 PSA 077 016 Le acque ti videro, o Dio; le acque ti videro e furono spaventate; anche gli abissi tremarono. 019 PSA 077 017 Le nubi versarono diluvi d’acqua; i cieli tuonarono; ed anche i tuoi strali volarono da ogni parte. 019 PSA 077 018 La voce del tuo tuono era nel turbine; i lampi illuminarono il mondo; la terra fu scossa e tremò. 019 PSA 077 019 La tua via fu in mezzo al mare, i tuoi sentieri in mezzo alle grandi acque, e le tue orme non furon riconosciute. 019 PSA 077 020 Tu conducesti il tuo popolo come un gregge, per mano di Mosè e d’Aaronne. 019 PSA 078 001 Cantico di Asaf. Ascolta, popolo mio, il mio insegnamento; porgete gli orecchi alle parole della mia bocca! 019 PSA 078 002 Io aprirò la mia bocca per proferir parabole, esporrò i misteri de’ tempi antichi. 019 PSA 078 003 Quel che noi abbiamo udito e conosciuto, e che i nostri padri ci hanno raccontato, 019 PSA 078 004 non lo celeremo ai loro figliuoli; diremo alla generazione avvenire le lodi dell’Eterno, e la sua potenza e le maraviglie ch’egli ha operato. 019 PSA 078 005 Egli stabilì una testimonianza in Giacobbe, e pose una legge in Israele, ch’egli ordinò ai nostri padri di far conoscere ai loro figliuoli, 019 PSA 078 006 perché fossero note alla generazione avvenire, ai figliuoli che nascerebbero, i quali alla loro volta le narrerebbero ai loro figliuoli, 019 PSA 078 007 ond’essi ponessero in Dio la loro speranza e non dimenticassero le opere di Dio, ma osservassero i suoi comandamenti; 019 PSA 078 008 e non fossero come i loro padri, una generazione caparbia e ribelle, una generazione dal cuore incostante, e il cui spirito non fu fedele a Dio. 019 PSA 078 009 I figliuoli di Efraim, gente di guerra, buoni arcieri, voltaron le spalle il dì della battaglia. 019 PSA 078 010 Non osservarono il patto di Dio, e ricusarono di camminar secondo la sua legge; 019 PSA 078 011 e dimenticarono le sue opere e i prodigi ch’egli avea loro fatto vedere. 019 PSA 078 012 Egli avea compiuto maraviglie in presenza de’ loro padri, nel paese d’Egitto, nelle campagne di Zoan. 019 PSA 078 013 Fendé il mare e li fece passare, e fermò le acque come in un mucchio. 019 PSA 078 014 Di giorno li guidò con una nuvola, e tutta la notte con una luce di fuoco. 019 PSA 078 015 Schiantò rupi nel deserto, e li abbeverò copiosamente, come da gorghi. 019 PSA 078 016 Fece scaturire ruscelli dalla roccia e ne fece scender dell’acque a guisa di fiumi. 019 PSA 078 017 Ma essi continuarono a peccare contro di lui, a ribellarsi contro l’Altissimo, nel deserto; 019 PSA 078 018 e tentarono Dio in cuor loro, chiedendo cibo a lor voglia. 019 PSA 078 019 E parlarono contro Dio, dicendo: Potrebbe Dio imbandirci una mensa nel deserto? 019 PSA 078 020 Ecco, egli percosse la roccia e ne colarono acque, ne traboccaron torrenti; potrebb’egli darci anche del pane, e provveder di carne il suo popolo? 019 PSA 078 021 Perciò l’Eterno, avendoli uditi, s’adirò fieramente, e un fuoco s’accese contro Giacobbe, e l’ira sua si levò contro Israele, 019 PSA 078 022 perché non aveano creduto in Dio, né avevano avuto fiducia nella sua salvazione; 019 PSA 078 023 eppure egli comandò alle nuvole di sopra, e aprì le porte del cielo, 019 PSA 078 024 e fece piover su loro manna da mangiare, e dette loro del frumento del cielo. 019 PSA 078 025 L’uomo mangiò del pane dei potenti; egli mandò loro del cibo a sazietà. 019 PSA 078 026 Fece levare in cielo il vento orientale, e con la sua potenza addusse il vento di mezzodì; 019 PSA 078 027 fece piover su loro della carne come polvere, degli uccelli alati, numerosi come la rena del mare; 019 PSA 078 028 e li fece cadere in mezzo al loro campo, d’intorno alle loro tende. 019 PSA 078 029 Così essi mangiarono e furon ben satollati, e Dio mandò loro quel che aveano bramato. 019 PSA 078 030 Non si erano ancora distolti dalle loro brame, avevano ancora il loro cibo in bocca, 019 PSA 078 031 quando l’ira di Dio si levò contro loro, e ne uccise tra i più fiorenti, e abbatté i giovani d’Israele. 019 PSA 078 032 Con tutto ciò peccarono ancora, e non credettero alle sue maraviglie. 019 PSA 078 033 Ond’egli consumò i loro giorni in vanità, e i loro anni in ispaventi. 019 PSA 078 034 Quand’ei li uccideva, essi lo ricercavano e tornavano bramosi di ritrovare Iddio; 019 PSA 078 035 e si ricordavano che Dio era la loro ròcca, l’Iddio altissimo il loro redentore. 019 PSA 078 036 Essi però lo lusingavano con la loro bocca, e gli mentivano con la loro lingua. 019 PSA 078 037 Il loro cuore non era diritto verso lui, e non eran fedeli al suo patto. 019 PSA 078 038 Ma egli, che è pietoso, che perdona l’iniquità e non distrugge il peccatore, più volte rattenne la sua ira, e non lasciò divampare tutto il suo cruccio. 019 PSA 078 039 Ei si ricordò ch’essi erano carne, un fiato che passa e non ritorna. 019 PSA 078 040 Quante volte si ribellarono a lui nel deserto, e lo contristarono nella solitudine! 019 PSA 078 041 E tornarono a tentare Iddio e a provocare il Santo d’Israele. 019 PSA 078 042 Non si ricordaron più della sua mano, del giorno in cui egli li liberò dal nemico, 019 PSA 078 043 quando operò i suoi miracoli in Egitto, e i suoi prodigi nelle campagne di Zoan; 019 PSA 078 044 mutò i loro fiumi in sangue, e i loro rivi in guisa che non potean più bere; 019 PSA 078 045 mandò contro loro mosche velenose che li divoravano, e rane che li distruggevano; 019 PSA 078 046 dette il loro raccolto ai bruchi e la loro fatica alle locuste; 019 PSA 078 047 distrusse le loro vigne con la gragnuola e i loro sicomori coi grossi chicchi d’essa; 019 PSA 078 048 abbandonò il loro bestiame alla grandine e le lor gregge ai fulmini. 019 PSA 078 049 Scatenò su loro l’ardore del suo cruccio, ira, indignazione e distretta, una torma di messaggeri di malanni. 019 PSA 078 050 Dette libero corso alla sua ira; non preservò dalla morte la loro anima, ma abbandonò la loro vita alla pestilenza. 019 PSA 078 051 Percosse tutti i primogeniti d’Egitto, le primizie del vigore nelle tende di Cham; 019 PSA 078 052 ma fece partire il suo popolo a guisa di pecore, e lo condusse a traverso il deserto come una mandra. 019 PSA 078 053 Lo guidò sicuramente sì che non ebbero da spaventarsi, mentre il mare inghiottiva i loro nemici. 019 PSA 078 054 Li fece arrivare alla sua santa frontiera, alla montagna che la sua destra avea conquistato. 019 PSA 078 055 Scacciò le nazioni dinanzi a loro, ne assegnò loro a sorte il paese quale eredità, e nelle tende d’esse fece abitare le tribù d’Israele. 019 PSA 078 056 E nondimeno tentarono l’Iddio altissimo e si ribellarono e non osservarono le sue testimonianze. 019 PSA 078 057 Si trassero indietro e furono sleali come i loro padri; si rivoltarono come un arco fallace; 019 PSA 078 058 lo provocarono ad ira coi loro alti luoghi, lo mossero a gelosia con le loro sculture. 019 PSA 078 059 Dio udì questo, e si adirò, prese Israele in grande avversione, 019 PSA 078 060 onde abbandonò il tabernacolo di Silo, la tenda ov’era dimorato fra gli uomini; 019 PSA 078 061 e lasciò menare la sua Forza in cattività, e lasciò cader la sua Gloria in man del nemico. 019 PSA 078 062 Abbandonò il suo popolo alla spada, e s’adirò contro la sua eredità. 019 PSA 078 063 Il fuoco consumo i loro giovani, e le loro vergini non ebber canto nuziale. 019 PSA 078 064 I loro sacerdoti caddero per la spada, e le loro vedove non fecer lamento. 019 PSA 078 065 Poi il Signore si risvegliò come uno che dormisse, come un prode che grida eccitato dal vino. 019 PSA 078 066 E percosse i suoi nemici alle spalle, e mise loro addosso un eterno vituperio. 019 PSA 078 067 Ma ripudiò la tenda di Giuseppe, e non elesse la tribù di Efraim; 019 PSA 078 068 ma elesse la tribù di Giuda, il monte di Sion ch’egli amava. 019 PSA 078 069 Edificò il suo santuario a guisa de’ luoghi eccelsi, come la terra ch’egli ha fondata per sempre. 019 PSA 078 070 Elesse Davide, suo servitore, lo prese dagli ovili; 019 PSA 078 071 lo trasse di dietro alle pecore lattanti, per pascere Giacobbe suo popolo, ed Israele sua eredità. 019 PSA 078 072 Ed egli li pasturò secondo l’integrità del suo cuore, e li guidò con mano assennata. 019 PSA 079 001 Salmo di Asaf. O Dio, le nazioni sono entrate nella tua eredità, hanno contaminato il tempio della tua santità, han ridotto Gerusalemme in un mucchio di rovine; 019 PSA 079 002 hanno dato i cadaveri del tuoi servitori in pasto agli uccelli del cielo, la carne de’ tuoi santi alle fiere della terra. 019 PSA 079 003 Hanno sparso il loro sangue come acqua intorno a Gerusalemme, e non v’è stato alcuno che li seppellisse. 019 PSA 079 004 Noi siam diventati un vituperio per i nostri vicini, un oggetto di scherno e di derisione per quelli che ci circondano. 019 PSA 079 005 Fino a quando, o Eterno? Sarai tu adirato per sempre? La tua gelosia arderà essa come un fuoco? 019 PSA 079 006 Spandi l’ira tua sulle nazioni che non ti conoscono, e sopra i regni che non invocano il tuo nome. 019 PSA 079 007 Poiché hanno divorato Giacobbe, e hanno desolato la sua dimora. 019 PSA 079 008 Non ricordare contro noi le iniquità de’ nostri antenati; affrettati, ci vengano incontro le tue compassioni, poiché siamo in molto misero stato. 019 PSA 079 009 Soccorrici, o Dio della nostra salvezza, per la gloria del tuo nome, e liberaci, e perdona i nostri peccati, per amor del tuo nome. 019 PSA 079 010 Perché direbbero le nazioni: Dov’è l’Iddio loro? Fa’ che la vendetta del sangue sparso de’ tuoi servitori sia nota fra le nazioni, dinanzi agli occhi nostri. 019 PSA 079 011 Giunga dinanzi a te il gemito de’ prigionieri; secondo la potenza del tuo braccio, scampa quelli che son condannati a morte. 019 PSA 079 012 E rendi ai nostri vicini a sette doppi in seno il vituperio che t’hanno fatto, o Signore! 019 PSA 079 013 E noi, tuo popolo e gregge del tuo pasco, ti celebreremo in perpetuo, pubblicheremo la tua lode per ogni età. 019 PSA 080 001 Per il Capo de’ musici. Sopra “i gigli della testimonianza”. Salmo di Asaf. Porgi orecchio, o Pastore d’Israele, che guidi Giuseppe come un gregge; o tu che siedi sopra i cherubini, fa’ risplender la tua gloria! 019 PSA 080 002 Dinanzi ad Efraim, a Beniamino ed a Manasse, risveglia la tua potenza, e vieni a salvarci! 019 PSA 080 003 O Dio, ristabiliscici, fa’ risplendere il tuo volto, e saremo salvati. 019 PSA 080 004 O Eterno, Dio degli eserciti, fino a quando sarai tu irritato contro la preghiera del tuo popolo? 019 PSA 080 005 Tu li hai cibati di pan di pianto, e li hai abbeverati di lagrime in larga misura. 019 PSA 080 006 Tu fai di noi un oggetto di contesa per i nostri vicini, e i nostri nemici ridon di noi fra loro. 019 PSA 080 007 O Dio degli eserciti, ristabiliscici, fa’ risplendere il tuo volto, e saremo salvati. 019 PSA 080 008 Tu trasportasti dall’Egitto una vite; cacciasti le nazioni e la piantasti; 019 PSA 080 009 tu sgombrasti il terreno dinanzi a lei, ed essa mise radici, ed empì la terra. 019 PSA 080 010 I monti furon coperti della sua ombra, e i suoi tralci furon come cedri di Dio. 019 PSA 080 011 Stese i suoi rami fino al mare, e i suoi rampolli fino al fiume. 019 PSA 080 012 Perché hai tu rotto i suoi ripari, sì che tutti i passanti la spogliano? 019 PSA 080 013 Il cinghiale del bosco la devasta, e le bestie della campagna ne fanno il loro pascolo. 019 PSA 080 014 O Dio degli eserciti, deh, ritorna; riguarda dal cielo, e vedi, e visita questa vigna; 019 PSA 080 015 proteggi quel che la tua destra ha piantato, e il rampollo che hai fatto crescer forte per te. 019 PSA 080 016 Essa è arsa dal fuoco, è recisa; il popolo perisce alla minaccia del tuo volto. 019 PSA 080 017 Sia la tua mano sull’uomo della tua destra, sul figliuol dell’uomo che hai reso forte per te, 019 PSA 080 018 e noi non ci ritrarremo da te. Facci rivivere, e noi invocheremo il tuo nome. 019 PSA 080 019 O Eterno, Iddio degli eserciti, ristabiliscici, fa’ risplendere il tuo volto, e saremo salvati. 019 PSA 081 001 Per il Capo de’ musici. Sulla Ghittea. Salmo di Asaf. Cantate con gioia a Dio nostra forza; mandate grida di allegrezza all’Iddio di Giacobbe! 019 PSA 081 002 Intonate un salmo e fate risonare il cembalo, l’arpa deliziosa, col saltèro. 019 PSA 081 003 Sonate la tromba alla nuova luna, alla luna piena, al giorno della nostra festa. 019 PSA 081 004 Poiché questo è uno statuto per Israele, una legge dell’Iddio di Giacobbe. 019 PSA 081 005 Egli lo stabilì come una testimonianza in Giuseppe, quando uscì contro il paese d’Egitto. Io udii allora il linguaggio di uno che m’era ignoto: 019 PSA 081 006 O Israele, io sottrassi le tue spalle ai pesi, le tue mani han lasciato le corbe. 019 PSA 081 007 Nella distretta gridasti a me ed io ti liberai; ti risposi nascosto in mezzo ai tuoni, ti provai alle acque di Meriba. (Sela) 019 PSA 081 008 Ascolta, o popolo mio, ed io ti darò degli ammonimenti; o Israele, volessi tu pure ascoltarmi! 019 PSA 081 009 Non vi sia nel mezzo di te alcun dio straniero, e non adorare alcun dio forestiero: 019 PSA 081 010 Io sono l’Eterno, l’Iddio tuo, che ti fece risalire dal paese d’Egitto; allarga la tua bocca, ed io l’empirò. 019 PSA 081 011 Ma il mio popolo non ha ascoltato la mia voce, e Israele non mi ha ubbidito. 019 PSA 081 012 Ond’io li abbandonai alla durezza del cuor loro, perché camminassero secondo i loro consigli. 019 PSA 081 013 Oh se il mio popolo volesse ascoltarmi, se Israele volesse camminar nelle mie vie! 019 PSA 081 014 Tosto farei piegare i loro nemici, e rivolgerei la mia mano contro i loro avversari. 019 PSA 081 015 Quelli che odiano l’Eterno dovrebbero sottomettersi a lui, ma la loro durata sarebbe in perpetuo. 019 PSA 081 016 Io li nutrirei del fior di frumento, e li sazierei di miele stillante dalla roccia. 019 PSA 082 001 Salmo di Asaf. Iddio sta nella raunanza di Dio; egli giudica in mezzo agli dèi. 019 PSA 082 002 Fino a quando giudicherete ingiustamente, e avrete riguardo alle persone degli empi? (Sela) 019 PSA 082 003 Fate ragione al misero e all’orfano, rendete giustizia all’afflitto e al povero! 019 PSA 082 004 Liberate il misero ed il bisognoso, salvatelo dalla mano degli empi! 019 PSA 082 005 Essi non conoscono né intendono nulla; camminano nelle tenebre; tutti i fondamenti della terra sono smossi. 019 PSA 082 006 Io ho detto: Voi siete dii, siete tutti figliuoli dell’Altissimo. 019 PSA 082 007 Nondimeno morrete come gli altri uomini, e cadrete come qualunque altro de’ principi. 019 PSA 082 008 Lèvati, o Dio, giudica la terra, poiché tutte le nazioni hanno da esser la tua eredità. 019 PSA 083 001 Canto. Salmo di Asaf. O Dio, non startene cheto; non rimaner muto ed inerte, o Dio! 019 PSA 083 002 Poiché, ecco, i tuoi nemici si agitano rumorosamente, e quelli che t’odiano alzano il capo. 019 PSA 083 003 Tramano astuti disegni contro il tuo popolo, e si concertano contro quelli che tu nascondi presso di te. 019 PSA 083 004 Dicono: Venite, distruggiamoli come nazione, e il nome d’Israele non sia più ricordato. 019 PSA 083 005 Poiché si son concertati con uno stesso sentimento, fanno un patto contro di te: 019 PSA 083 006 le tende di Edom e gl’Ismaeliti; Moab e gli Hagareni; 019 PSA 083 007 Ghebal, Ammon ed Amalek; la Filistia con gli abitanti di Tiro; 019 PSA 083 008 anche l’Assiria s’è aggiunta a loro; prestano il loro braccio ai figliuoli di Lot. (Sela) 019 PSA 083 009 Fa’ a loro come facesti a Midian, a Sisera, a Jabin presso al torrente di Chison, 019 PSA 083 010 i quali furon distrutti a Endor, e serviron di letame alla terra. 019 PSA 083 011 Rendi i loro capi simili ad Oreb e Zeeb, e tutti i loro principi simili a Zeba e Tsalmunna; 019 PSA 083 012 poiché dicono: Impossessiamoci delle dimore di Dio. 019 PSA 083 013 Dio mio, rendili simili al turbine, simili a stoppia dinanzi al vento. 019 PSA 083 014 Come il fuoco brucia la foresta, e come la fiamma incendia i monti, 019 PSA 083 015 così perseguitali con la tua tempesta, e spaventali col tuo uragano. 019 PSA 083 016 Cuopri la loro faccia di vituperio, onde cerchino il tuo nome, o Eterno! 019 PSA 083 017 Siano svergognati e costernati in perpetuo, siano confusi e periscano! 019 PSA 083 018 E conoscano che tu, il cui nome e l’Eterno, sei il solo Altissimo sopra tutta la terra. 019 PSA 084 001 Per il Capo de’ musici. Sulla Ghittea. Salmo de’ figliuoli di Kore. Oh quanto sono amabili le tue dimore, o Eterno degli eserciti! 019 PSA 084 002 L’anima mia langue e vien meno, bramando i cortili dell’Eterno; il mio cuore e la mia carne mandan grida di gioia all’Iddio vivente. 019 PSA 084 003 Anche il passero si trova una casa e la rondine un nido ove posare i suoi piccini… I tuoi altari, o Eterno degli eserciti, Re mio, Dio mio!… 019 PSA 084 004 Beati quelli che abitano nella tua casa, e ti lodano del continuo! (Sela) 019 PSA 084 005 Beati quelli che hanno in te la loro forza, che hanno il cuore alle vie del Santuario! 019 PSA 084 006 Quando attraversano la valle di Baca essi la trasformano in luogo di fonti; e la pioggia d’autunno la cuopre di benedizioni. 019 PSA 084 007 Essi vanno di forza in forza, e compariscono alfine davanti a Dio in Sion. 019 PSA 084 008 O Eterno, Iddio degli eserciti, ascolta la mia preghiera; porgi l’orecchio, o Dio di Giacobbe! (Sela) 019 PSA 084 009 O Dio, scudo nostro, vedi e riguarda la faccia del tuo unto! 019 PSA 084 010 Poiché un giorno ne’ tuoi cortili val meglio che mille altrove. Io vorrei piuttosto starmene sulla soglia della casa del mio Dio, che abitare nelle tende degli empi. 019 PSA 084 011 Perché l’Eterno Iddio è sole e scudo; l’Eterno darà grazia e gloria. Egli non ricuserà alcun bene a quelli che camminano nella integrità. 019 PSA 084 012 O Eterno degli eserciti, beato l’uomo che confida in te! 019 PSA 085 001 Per il Capo de’ musici. Salmo de’ figliuoli di Kore. O Eterno, tu sei stato propizio alla tua terra, tu hai ricondotto Giacobbe dalla cattività. 019 PSA 085 002 Tu hai perdonato l’iniquità del tuo popolo, hai coperto tutti i loro peccati. (Sela) 019 PSA 085 003 Tu hai acquetato tutto il tuo cruccio, ti sei distolto dall’ardore della tua ira. 019 PSA 085 004 Ristabiliscici, o Dio della nostra salvezza, e fa’ cessar la tua indignazione contro di noi. 019 PSA 085 005 Sarai tu adirato contro di noi in perpetuo? Farai tu durar l’ira tua d’età in età? 019 PSA 085 006 Non tornerai tu a ravvivarci, onde il tuo popolo si rallegri in te? 019 PSA 085 007 Mostraci la tua benignità, o Eterno, e dacci la tua salvezza. 019 PSA 085 008 Io ascolterò quel che dirà Iddio, l’Eterno, poiché egli parlerà di pace al suo popolo ed ai suoi fedeli; ma non ritornino più alla follia! 019 PSA 085 009 Certo, la sua salvezza è vicina a quelli che lo temono, affinché la gloria abiti nel nostro paese. 019 PSA 085 010 La benignità e la verità si sono incontrate, la giustizia e la pace si son baciate. 019 PSA 085 011 La verità germoglia dalla terra, e la giustizia riguarda dal cielo. 019 PSA 085 012 Anche l’Eterno largirà ogni bene, e la nostra terra produrrà il suo frutto. 019 PSA 085 013 La giustizia camminerà dinanzi a lui, e seguirà la via dei suoi passi. 019 PSA 086 001 Preghiera di Davide. Inclina l’orecchio tuo, o Eterno, e rispondimi, perché io sono afflitto e misero. 019 PSA 086 002 Proteggi l’anima mia, perché sono di quelli che t’amano. Tu, mio Dio, salva il tuo servitore che confida in te! 019 PSA 086 003 Abbi pietà di me, o Signore, perché io grido a te tutto il giorno. 019 PSA 086 004 Rallegra l’anima del tuo servitore, perché a te, o Signore, io elevo l’anima mia. 019 PSA 086 005 Poiché tu, o Signore, sei buono, pronto a perdonare, e di gran benignità verso tutti quelli che t’invocano. 019 PSA 086 006 Porgi l’orecchio, o Eterno, alla mia preghiera, e sii attento alla voce delle mie supplicazioni. 019 PSA 086 007 Io t’invoco nel giorno della mia distretta, perché tu mi risponderai. 019 PSA 086 008 Non v’è nessuno pari a te fra gli dèi, o Signore, né vi sono alcune opere pari alle tue. 019 PSA 086 009 Tutte le nazioni che tu hai fatte verranno ad adorare nel tuo cospetto, o Signore, e glorificheranno il tuo nome. 019 PSA 086 010 Poiché tu sei grande e fai maraviglie; tu solo sei Dio. 019 PSA 086 011 O Eterno, insegnami la tua via; io camminerò nella tua verità; unisci il mio cuore al timor del tuo nome. 019 PSA 086 012 Io ti celebrerò, Signore, Iddio mio, con tutto il mio cuore, e glorificherò il tuo nome in perpetuo. 019 PSA 086 013 Perché grande è la tua benignità verso me, e tu hai riscossa l’anima mia dal fondo del soggiorno de’ morti. (Sheol h7585) 019 PSA 086 014 O Dio, gente superba s’è levata contro di me, e una turba di violenti cerca l’anima mia, e non pongono te davanti agli occhi loro. 019 PSA 086 015 Ma tu, o Signore, sei un Dio pietoso e misericordioso, lento all’ira e grande in benignità e in verità. 019 PSA 086 016 Volgiti a me, ed abbi pietà di me; da’ la tua forza al tuo servitore, e salva il figliuolo della tua servente. 019 PSA 086 017 Mostrami un segno del tuo favore, onde quelli che m’odiano lo veggano e sian confusi, perché tu, o Eterno, m’avrai soccorso e consolato. 019 PSA 087 001 Salmo dei figliuoli di Kore. Canto. L’Eterno ha fondato la sua città sui monti santi. 019 PSA 087 002 Egli ama le porte di Sion più di tutte le dimore di Giacobbe. 019 PSA 087 003 Cose gloriose son dette di te, o città di Dio! (Sela) 019 PSA 087 004 Io mentoverò l’Egitto e Babilonia fra quelli che mi conoscono: Ecco la Filistia e Tiro, con l’Etiopia: Ciascun d’essi è nato in Sion! 019 PSA 087 005 E si dirà di Sion: Questo qui e quello là son nati in lei; e l’Altissimo stesso la renderà stabile. 019 PSA 087 006 L’Eterno iscriverà, passando in rassegna i popoli: Questo è nato là. (Sela) 019 PSA 087 007 E cantando e danzando diranno: Tutte le fonti della mia gioia sono in te. 019 PSA 088 001 Canto. Salmo dei figliuoli di Kore. Per il Capo de’ musici. Da cantarsi mestamente. Cantico di Heman, l’Ezrahita. O Eterno, Dio della mia salvezza, io grido giorno e notte nel tuo cospetto. 019 PSA 088 002 Venga la mia preghiera dinanzi a te, inclina il tuo orecchio al mio grido; 019 PSA 088 003 poiché l’anima mia è sazia di mali, e la mia vita è giunta presso al soggiorno dei morti. (Sheol h7585) 019 PSA 088 004 Io son contato fra quelli che scendon nella fossa; son come un uomo che non ha più forza. 019 PSA 088 005 Prostrato sto fra i morti, come gli uccisi che giaccion nella tomba, de’ quali tu non ti ricordi più, e che son fuor della portata della tua mano. 019 PSA 088 006 Tu m’hai posto nella fossa più profonda, in luoghi tenebrosi, negli abissi. 019 PSA 088 007 L’ira tua pesa su me, e tu m’hai abbattuto con tutti i tuoi flutti. (Sela) 019 PSA 088 008 Tu hai allontanato da me i miei conoscenti, m’hai reso un’abominazione per loro. Io son rinchiuso e non posso uscire. 019 PSA 088 009 L’occhio mio si consuma per l’afflizione; io t’invoco ogni giorno, o Eterno, stendo verso te le mie mani. 019 PSA 088 010 Opererai tu qualche miracolo per i morti? I trapassati risorgeranno essi a celebrarti? (Sela) 019 PSA 088 011 La tua benignità sarà ella narrata nel sepolcro, o la tua fedeltà nel luogo della distruzione? 019 PSA 088 012 Le tue maraviglie saranno esse note nelle tenebre, e la tua giustizia nella terra dell’oblìo? 019 PSA 088 013 Ma, quant’è a me, o Eterno, io grido a te, e la mattina la mia preghiera ti viene incontro. 019 PSA 088 014 Perché, o Eterno, rigetti tu l’anima mia? Perché nascondi il tuo volto da me? 019 PSA 088 015 Io sono afflitto, e morente fin da giovane; io porto il peso dei tuoi terrori e sono smarrito. 019 PSA 088 016 I tuoi furori mi son passati addosso; i tuoi terrori m’annientano, 019 PSA 088 017 mi circondano come acque ogni giorno, mi attornian tutti assieme. 019 PSA 088 018 Hai allontanato da me amici e compagni; i miei conoscenti sono le tenebre. 019 PSA 089 001 Cantico di Etan l’Ezrahita. Io canterò in perpetuo le benignità dell’Eterno; con la mia bocca farò nota la tua fedeltà d’età in età. 019 PSA 089 002 Poiché ho detto: La tua benignità sarà stabile in eterno; nei cieli stessi tu stabilisci la tua fedeltà. 019 PSA 089 003 Io, dice l’Eterno, ho fatto un patto col mio eletto; ho fatto questo giuramento a Davide, mio servitore: 019 PSA 089 004 Io stabilirò la tua progenie in eterno, ed edificherò il tuo trono per ogni età. (Sela) 019 PSA 089 005 Anche i cieli celebrano le tue maraviglie, o Eterno, e la tua fedeltà nell’assemblea dei santi. 019 PSA 089 006 Poiché chi, nei cieli, è paragonabile all’Eterno? Chi è simile all’Eterno tra i figli di Dio? 019 PSA 089 007 Iddio è molto terribile nell’assemblea dei santi, e più tremendo di tutti quelli che l’attorniano. 019 PSA 089 008 O Eterno, Iddio degli eserciti, chi è potente come te, o Eterno? E la tua fedeltà ti circonda da ogni parte. 019 PSA 089 009 Tu domi l’orgoglio del mare; quando le sue onde s’innalzano, tu le acqueti. 019 PSA 089 010 Tu hai fiaccato l’Egitto, ferendolo a morte; col tuo braccio potente, hai disperso i tuoi nemici. 019 PSA 089 011 I cieli son tuoi, tua pure è la terra; tu hai fondato il mondo e tutto ciò ch’è in esso. 019 PSA 089 012 Hai creato il settentrione e il mezzodì; il Tabor e l’Hermon mandan grida di gioia al tuo nome. 019 PSA 089 013 Tu hai un braccio potente; la tua mano è forte, alta è la tua destra. 019 PSA 089 014 Giustizia e diritto son la base del tuo trono, benignità e verità van davanti alla tua faccia. 019 PSA 089 015 Beato il popolo che conosce il grido di giubilo; esso cammina, o Eterno, alla luce del tuo volto; 019 PSA 089 016 festeggia del continuo nel tuo nome, ed è esaltato dalla tua giustizia. 019 PSA 089 017 Perché tu sei la gloria della loro forza; e la nostra potenza è esaltata dal tuo favore. 019 PSA 089 018 Poiché il nostro scudo appartiene all’Eterno, e il nostro re al Santo d’Israele. 019 PSA 089 019 Tu parlasti già in visione al tuo diletto, e dicesti: Ho prestato aiuto a un prode, ho innalzato un eletto d’infra il popolo. 019 PSA 089 020 Ho trovato Davide, mio servitore, l’ho unto con l’olio mio santo; 019 PSA 089 021 la mia mano sarà salda nel sostenerlo, e il mio braccio lo fortificherà. 019 PSA 089 022 Il nemico non lo sorprenderà, e il perverso non l’opprimerà. 019 PSA 089 023 Io fiaccherò dinanzi a lui i suoi nemici, e sconfiggerò quelli che l’odiano. 019 PSA 089 024 La mia fedeltà e la mia benignità saranno con lui, e nel mio nome la sua potenza sarà esaltata. 019 PSA 089 025 E stenderò la sua mano sul mare, e la sua destra sui fiumi. 019 PSA 089 026 Egli m’invocherà, dicendo: Tu sei il mio Padre, il mio Dio, e la ròcca della mia salvezza. 019 PSA 089 027 Io altresì lo farò il primogenito, il più eccelso dei re della terra. 019 PSA 089 028 Io gli conserverò la mia benignità in perpetuo, e il mio patto rimarrà fermo con lui. 019 PSA 089 029 Io renderò la sua progenie eterna, e il suo trono simile ai giorni de’ cieli. 019 PSA 089 030 Se i suoi figliuoli abbandonan la mia legge e non camminano secondo i miei ordini, 019 PSA 089 031 se violano i miei statuti e non osservano i miei comandamenti, 019 PSA 089 032 io punirò la loro trasgressione con la verga, e la loro iniquità con percosse; 019 PSA 089 033 ma non gli ritirerò la mia benignità, e non smentirò la mia fedeltà. 019 PSA 089 034 Io non violerò il mio patto, e non muterò ciò ch’è uscito dalle mie labbra. 019 PSA 089 035 Una cosa ho giurata per la mia santità, e non mentirò a Davide: 019 PSA 089 036 La sua progenie durerà in eterno, e il suo trono sarà davanti a me come il sole, 019 PSA 089 037 sarà stabile in perpetuo come la luna; e il testimone ch’è nei cieli è fedele. (Sela) 019 PSA 089 038 Eppure tu l’hai reietto e sprezzato, ti sei gravemente adirato contro il tuo unto. 019 PSA 089 039 Tu hai rinnegato il patto stretto col tuo servitore, hai profanato la sua corona gettandola a terra. 019 PSA 089 040 Tu hai rotto i suoi ripari, hai ridotto in ruine le sue fortezze. 019 PSA 089 041 Tutti i passanti l’han saccheggiato, è diventato il vituperio de’ suoi vicini. 019 PSA 089 042 Tu hai esaltato la destra de’ suoi avversari, hai rallegrato tutti i suoi nemici. 019 PSA 089 043 Tu hai fatto ripiegare il taglio della sua spada, e non l’hai sostenuto nella battaglia. 019 PSA 089 044 Tu hai fatto cessare il suo splendore, e hai gettato a terra il suo trono. 019 PSA 089 045 Tu hai scorciato i giorni della sua giovinezza, l’hai coperto di vergogna. (Sela) 019 PSA 089 046 Fino a quando, o Eterno, ti nasconderai tu del continuo, e l’ira tua arderà come un fuoco? 019 PSA 089 047 Ricordati quant’è fugace la mia vita, per qual nulla tu hai creato tutti i figliuoli degli uomini! 019 PSA 089 048 Qual è l’uomo che viva senza veder la morte? che scampi l’anima sua dal potere del soggiorno de’ morti? (Sela) (Sheol h7585) 019 PSA 089 049 Signore, dove sono le tue benignità antiche, le quali giurasti a Davide nella tua fedeltà? 019 PSA 089 050 Ricorda, o Signore, il vituperio fatto ai tuoi servitori: ricordati ch’io porto in seno quello di tutti i grandi popoli, 019 PSA 089 051 il vituperio di cui t’hanno coperto i tuoi nemici, o Eterno, il vituperio che han gettato sui passi del tuo unto. 019 PSA 089 052 Benedetto sia l’Eterno in perpetuo. Amen, Amen! 019 PSA 090 001 Preghiera di Mosè, uomo di Dio. O Signore, tu sei stato per noi un rifugio d’età in età. 019 PSA 090 002 Avanti che i monti fossero nati e che tu avessi formato la terra e il mondo, anzi, ab eterno in eterno, tu sei Dio. 019 PSA 090 003 Tu fai tornare i mortali in polvere e dici: Ritornate, o figliuoli degli uomini. 019 PSA 090 004 Perché mille anni, agli occhi tuoi, sono come il giorno d’ieri quand’è passato, e come una veglia nella notte. 019 PSA 090 005 Tu li porti via come in una piena; son come un sogno. Son come l’erba che verdeggia la mattina; 019 PSA 090 006 la mattina essa fiorisce e verdeggia, la sera è segata e si secca. 019 PSA 090 007 Poiché noi siam consumati per la tua ira, e siamo atterriti per il tuo cruccio. 019 PSA 090 008 Tu metti le nostre iniquità davanti a te, e i nostri peccati occulti, alla luce della tua faccia. 019 PSA 090 009 Tutti i nostri giorni spariscono per il tuo cruccio; noi finiamo gli anni nostri come un soffio. 019 PSA 090 010 I giorni de’ nostri anni arrivano a settant’anni; o, per i più forti, a ottant’anni; e quel che ne fa l’orgoglio, non è che travaglio e vanità; perché passa presto, e noi ce ne voliam via. 019 PSA 090 011 Chi conosce la forza della tua ira e il tuo cruccio secondo il timore che t’è dovuto? 019 PSA 090 012 Insegnaci dunque a così contare nostri giorni, che acquistiamo un cuor savio. 019 PSA 090 013 Ritorna, o Eterno; fino a quando? e muoviti a pietà dei tuoi servitori. 019 PSA 090 014 Saziaci al mattino della tua benignità, e noi giubileremo, ci rallegreremo tutti i dì nostri. 019 PSA 090 015 Rallegraci in proporzione de’ giorni che ci hai afflitti, e degli anni che abbiam sentito il male. 019 PSA 090 016 Apparisca l’opera tua a pro de’ tuo servitori, e la tua gloria sui loro figliuoli. 019 PSA 090 017 La grazia del Signore Iddio nostro sia sopra noi, e rendi stabile l’opera delle nostre mani; sì, l’opera delle nostre mani rendila stabile. 019 PSA 091 001 Chi dimora nel ritiro dell’Altissimo alberga all’ombra dell’Onnipotente. 019 PSA 091 002 Io dico all’Eterno: Tu sei il mio rifugio e la mia fortezza, il mio Dio, in cui confido! 019 PSA 091 003 Certo egli ti libererà dal laccio dell’uccellatore e dalla peste mortifera. 019 PSA 091 004 Egli ti coprirà con le sue penne, e sotto le sue ali troverai rifugio. La sua fedeltà ti è scudo e targa. 019 PSA 091 005 Tu non temerai lo spavento notturno, né la saetta che vola di giorno, 019 PSA 091 006 né la peste che va attorno nelle tenebre, né lo sterminio che infierisce in pien mezzodì. 019 PSA 091 007 Mille te ne cadranno al fianco, e diecimila alla destra; ma tu non ne sarai colpito. 019 PSA 091 008 Solo contemplerai coi tuoi occhi e vedrai la retribuzione degli empi. 019 PSA 091 009 Poiché tu hai detto: O Eterno, tu sei il mio rifugio; tu hai preso l’Altissimo per il tuo asilo, 019 PSA 091 010 male alcuno non ti coglierà, né piaga alcuna s’accosterà alla tua tenda. 019 PSA 091 011 Poiché egli comanderà ai suoi angeli di guardarti in tutte le tue vie. 019 PSA 091 012 Essi ti porteranno in palma di mano, che talora il tuo piè non urti in alcuna pietra. 019 PSA 091 013 Tu camminerai sul leone e sull’aspide, calpesterai il leoncello e il serpente. 019 PSA 091 014 Poich’egli ha posta in me la sua affezione, io lo libererò; lo leverò in alto, perché conosce il mio nome. 019 PSA 091 015 Egli m’invocherà, ed io gli risponderò; sarò con lui nella distretta; lo libererò, e lo glorificherò. 019 PSA 091 016 Lo sazierò di lunga vita, e gli farò vedere la mia salvezza. 019 PSA 092 001 Salmo. Canto per il giorno del sabato. Buona cosa è celebrare l’Eterno, e salmeggiare al tuo nome, o Altissimo; 019 PSA 092 002 proclamare la mattina la tua benignità, e la tua fedeltà ogni notte, 019 PSA 092 003 sul decacordo e sul saltèro, con l’accordo solenne dell’arpa! 019 PSA 092 004 Poiché, o Eterno, tu m’hai rallegrato col tuo operare; io celebro con giubilo le opere delle tue mani. 019 PSA 092 005 Come son grandi le tue opere, o Eterno! I tuoi pensieri sono immensamente profondi. 019 PSA 092 006 L’uomo insensato non conosce e il pazzo non intende questo: 019 PSA 092 007 che gli empi germoglian come l’erba e gli operatori d’iniquità fioriscono, per esser distrutti in perpetuo. 019 PSA 092 008 Ma tu, o Eterno, siedi per sempre in alto. 019 PSA 092 009 Poiché, ecco, i tuoi nemici, o Eterno, ecco, i tuoi nemici periranno, tutti gli operatori d’iniquità saranno dispersi. 019 PSA 092 010 Ma tu mi dài la forza del bufalo; io son unto d’olio fresco. 019 PSA 092 011 L’occhio mio si compiace nel veder la sorte di quelli che m’insidiano, le mie orecchie nell’udire quel che avviene ai malvagi che si levano contro di me. 019 PSA 092 012 Il giusto fiorirà come la palma, crescerà come il cedro sul Libano. 019 PSA 092 013 Quelli che son piantati nella casa dell’Eterno fioriranno nei cortili del nostro Dio. 019 PSA 092 014 Porteranno ancora del frutto nella vecchiaia; saranno pieni di vigore e verdeggianti, 019 PSA 092 015 per annunziare che l’Eterno è giusto; egli è la mia ròcca, e non v’è ingiustizia in lui. 019 PSA 093 001 L’Eterno regna; egli s’è rivestito di maestà; l’Eterno s’è rivestito, s’è cinto di forza; il mondo quindi è stabile, e non sarà smosso. 019 PSA 093 002 Il tuo trono è saldo ab antico, tu sei ab eterno. 019 PSA 093 003 I fiumi hanno elevato, o Eterno, i fiumi hanno elevato la loro voce; i fiumi elevano il lor fragore. 019 PSA 093 004 Più delle voci delle grandi, delle potenti acque, più dei flutti del mare, l’Eterno è potente ne’ luoghi alti. 019 PSA 093 005 Le tue testimonianze sono perfettamente veraci; la santità s’addice alla tua casa, o Eterno, in perpetuo. 019 PSA 094 001 O Dio delle vendette, o Eterno, Iddio delle vendette, apparisci nel tuo fulgore! 019 PSA 094 002 Lèvati, o giudice della terra, rendi ai superbi la loro retribuzione! 019 PSA 094 003 Fino a quando gli empi, o Eterno, fino a quando gli empi trionferanno? 019 PSA 094 004 Si espandono in discorsi arroganti, si vantano tutti questi operatori d’iniquità. 019 PSA 094 005 Schiacciano il tuo popolo, o Eterno, e affliggono la tua eredità. 019 PSA 094 006 Uccidono la vedova e lo straniero, ammazzano gli orfani, 019 PSA 094 007 e dicono: L’Eterno non vede, l’Iddio di Giacobbe non ci fa attenzione. 019 PSA 094 008 Abbiate intendimento, voi gli stolti fra il popolo! E voi, pazzi, quando sarete savi? 019 PSA 094 009 Colui che ha piantato l’orecchio non udirà egli? Colui che ha formato l’occhio non vedrà egli? 019 PSA 094 010 Colui che castiga le nazioni non correggerà, egli che imparte all’uomo la conoscenza? 019 PSA 094 011 L’Eterno conosce i pensieri dell’uomo, sa che son vanità. 019 PSA 094 012 Beato l’uomo che tu correggi, o Eterno, ed ammaestri con la tua legge 019 PSA 094 013 per dargli requie dai giorni dell’avversità, finché la fossa sia scavata per l’empio. 019 PSA 094 014 Poiché l’Eterno non rigetterà il suo popolo, e non abbandonerà la sua eredità. 019 PSA 094 015 Poiché il giudizio tornerà conforme a giustizia, e tutti i diritti di cuore lo seguiranno. 019 PSA 094 016 Chi si leverà per me contro i malvagi? Chi si presenterà per me contro gli operatori d’iniquità? 019 PSA 094 017 Se l’Eterno non fosse stato il mio aiuto, a quest’ora l’anima mia abiterebbe il luogo del silenzio. 019 PSA 094 018 Quand’ho detto: Il mio piè vacilla, la tua benignità, o Eterno, m’ha sostenuto. 019 PSA 094 019 Quando sono stato in grandi pensieri dentro di me, le tue consolazioni han rallegrato l’anima mia. 019 PSA 094 020 Il trono della nequizia t’avrà egli per complice? esso, che ordisce oppressioni in nome della legge? 019 PSA 094 021 Essi si gettano assieme contro l’anima del giusto, e condannano il sangue innocente. 019 PSA 094 022 Ma l’Eterno è il mio alto ricetto, e il mio Dio è la ròcca in cui mi rifugio. 019 PSA 094 023 Egli farà ricader sovr’essi la loro propria iniquità, e li distruggerà mediante la loro propria malizia; l’Eterno, il nostro Dio, li distruggerà. 019 PSA 095 001 Venite, cantiamo con giubilo all’Eterno, mandiamo grida di gioia alla ròcca della nostra salvezza! 019 PSA 095 002 Presentiamoci a lui con lodi, celebriamolo con salmi! 019 PSA 095 003 Poiché l’Eterno è un Dio grande, e un gran Re sopra tutti gli dèi. 019 PSA 095 004 Nelle sue mani stanno le profondità della terra, e le altezze de’ monti son sue. 019 PSA 095 005 Suo è il mare, perch’egli l’ha fatto, e le sue mani han formato la terra asciutta. 019 PSA 095 006 Venite, adoriamo e inchiniamoci, inginocchiamoci davanti all’Eterno che ci ha fatti! 019 PSA 095 007 Poich’egli è il nostro Dio, e noi siamo il popolo ch’egli pasce, e il gregge che la sua mano conduce. 019 PSA 095 008 Oggi, se udite la sua voce, non indurate il vostro cuore come a Meriba, come nel giorno di Massa nel deserto, 019 PSA 095 009 quando i vostri padri mi tentarono, mi provarono e videro l’opera mia. 019 PSA 095 010 Quarant’anni ebbi in disgusto quella generazione, e dissi: E’ un popolo sviato di cuore, e non han conosciuto le mie vie. 019 PSA 095 011 Perciò giurai nell’ira mia: Non entreranno nel mio riposo! 019 PSA 096 001 Cantate all’Eterno un cantico nuovo, cantate all’Eterno, abitanti di tutta la terra! 019 PSA 096 002 Cantate all’Eterno, benedite il suo nome, annunziate di giorno in giorno la sua salvezza! 019 PSA 096 003 Raccontate la sua gloria fra le nazioni e le sue maraviglie fra tutti i popoli! 019 PSA 096 004 Perché l’Eterno è grande e degno di sovrana lode; egli è tremendo sopra tutti gli dèi. 019 PSA 096 005 Poiché tutti gli dèi dei popoli son idoli vani, ma l’Eterno ha fatto i cieli. 019 PSA 096 006 Splendore e maestà stanno dinanzi a lui, forza e bellezza stanno nel suo santuario. 019 PSA 096 007 Date all’Eterno, o famiglie dei popoli, date all’Eterno gloria e forza. 019 PSA 096 008 Date all’Eterno la gloria dovuta al suo nome, portategli offerte e venite ne’ suoi cortili. 019 PSA 096 009 Prostratevi dinanzi all’Eterno vestiti di sacri ornamenti, tremate dinanzi a lui, o abitanti di tutta la terra! 019 PSA 096 010 Dite fra le nazioni: l’Eterno regna; il mondo quindi è stabile e non sarà smosso; l’Eterno giudicherà i popoli con rettitudine. 019 PSA 096 011 Si rallegrino i cieli e gioisca la terra; risuoni il mare e quel ch’esso contiene; 019 PSA 096 012 festeggi la campagna e tutto quello ch’è in essa; tutti gli alberi delle foreste dian voci di gioia 019 PSA 096 013 nel cospetto dell’Eterno; poich’egli viene, viene a giudicare la terra. Egli giudicherà il mondo con giustizia, e i popoli secondo la sua fedeltà. 019 PSA 097 001 L’Eterno regna; gioisca la terra, la moltitudine delle isole si rallegri. 019 PSA 097 002 Nuvole ed oscurità lo circondano; giustizia ed equità son le basi del suo trono. 019 PSA 097 003 Un fuoco lo precede e consuma i suoi nemici d’ogn’intorno. 019 PSA 097 004 I suoi lampi illuminano il mondo; la terra lo vede e trema. 019 PSA 097 005 I monti si struggono come cera alla presenza dell’Eterno, alla presenza del Signore di tutta la terra. 019 PSA 097 006 I cieli annunziano la sua giustizia, e tutti i popoli vedono la sua gloria. 019 PSA 097 007 Son confusi tutti quelli che adoran le immagini, che si glorian degl’idoli; si prostrano dinanzi a lui tutti gli dèi. 019 PSA 097 008 Sion l’ha udito e si è rallegrata, e le figliuole di Giuda hanno esultato per i tuoi giudizi, o Eterno! 019 PSA 097 009 Poiché tu, o Eterno, sei l’Altissimo su tutta la terra; tu sei sommamente elevato sopra tutti gli dèi. 019 PSA 097 010 O voi che amate l’Eterno, odiate il male! Egli custodisce le anime de’ suoi fedeli, li libera dalla mano degli empi. 019 PSA 097 011 La luce è seminata per il giusto, e la gioia per i diritti di cuore. 019 PSA 097 012 Rallegratevi nell’Eterno, o giusti, e lodate il santo suo nome! 019 PSA 098 001 Salmo. Cantate all’Eterno un cantico nuovo, perch’egli ha compiuto maraviglie; la sua destra e il braccio suo santo l’hanno reso vittorioso. 019 PSA 098 002 L’Eterno ha fatto conoscere la sua salvezza, ha manifestato la sua giustizia nel cospetto delle nazioni. 019 PSA 098 003 Si è ricordato della sua bontà e della sua fedeltà verso la casa d’Israele; tutte le estremità della terra han veduto la salvezza del nostro Dio. 019 PSA 098 004 Acclamate l’Eterno, abitanti di tutta la terra, date in canti di giubilo e salmeggiate, 019 PSA 098 005 salmeggiate all’Eterno con la cetra, con la cetra e la voce del canto. 019 PSA 098 006 Con trombe e col suono del corno, fate acclamazioni al Re, all’Eterno. 019 PSA 098 007 Risuoni il mare e tutto ciò ch’è in esso; il mondo ed i suoi abitanti. 019 PSA 098 008 I fiumi battan le mani, i monti cantino assieme per gioia, dinanzi all’Eterno. Poich’egli viene a giudicare la terra; 019 PSA 098 009 egli giudicherà il mondo con giustizia, e i popoli con rettitudine. 019 PSA 099 001 L’Eterno regna; tremino i popoli; egli siede sui cherubini, la terra sia scossa. 019 PSA 099 002 L’Eterno è grande in Sion, ed eccelso sopra tutti i popoli. 019 PSA 099 003 Lodino essi il tuo nome grande e tremendo. Egli è santo. 019 PSA 099 004 Lodino la forza del Re che ama la giustizia; sei tu che hai fondato il diritto, che hai esercitato in Giacobbe il giudicio e la giustizia. 019 PSA 099 005 Esaltate l’Eterno, l’Iddio nostro, e prostratevi dinanzi allo sgabello de’ suoi piedi. Egli è santo. 019 PSA 099 006 Mosè ed Aaronne fra i suoi sacerdoti, e Samuele fra quelli che invocavano il suo nome, invocaron l’Eterno, ed egli rispose loro. 019 PSA 099 007 Parlò loro dalla colonna della nuvola; essi osservarono le sue testimonianze e gli statuti che diede loro. 019 PSA 099 008 Tu li esaudisti, o Eterno, Iddio nostro! Fosti per loro un Dio perdonatore, benché tu punissi le loro male azioni. 019 PSA 099 009 Esaltate l’Eterno, l’Iddio nostro, e adorate sul monte della sua santità; perché l’Eterno, l’Iddio nostro, è santo. 019 PSA 100 001 Salmo di lode. Mandate gridi di gioia all’Eterno, o abitanti di tutta la terra! 019 PSA 100 002 Servite l’Eterno con gioia, venite al suo cospetto con canti! 019 PSA 100 003 Riconoscete che l’Eterno è Dio; è lui che ci ha fatti, e noi siam suoi; siamo il suo popolo e il gregge ch’egli pasce. 019 PSA 100 004 Entrate nelle sue porte con ringraziamento, e nei suoi cortili con lode; celebratelo, benedite il suo nome. 019 PSA 100 005 Poiché l’Eterno è buono; la sua benignità dura in perpetuo, e la sua fedeltà per ogni età. 019 PSA 101 001 Salmo di Davide. Io canterò la benignità e la giustizia; a te, o Eterno, salmeggerò. 019 PSA 101 002 Io m’applicherò a seguire la via perfetta; quando verrai a me?… Io camminerò con integrità di cuore, in seno alla mia casa. 019 PSA 101 003 Non mi proporrò cosa alcuna scellerata; io odio il fare degli sviati; esso non mi s’attaccherà. 019 PSA 101 004 Il cuor perverso s’allontanerà da me; il malvagio non lo conoscerò. 019 PSA 101 005 Io sterminerò chi sparla in segreto del suo prossimo; e chi ha l’occhio altero ed il cuor gonfio non lo sopporterò. 019 PSA 101 006 Avrò gli occhi sui fedeli del paese perché dimorino meco; chi cammina per la via dell’integrità, quello sarà mio servitore. 019 PSA 101 007 Chi pratica la frode non abiterà nella mia casa; chi proferisce menzogna non sussisterà davanti agli occhi miei. 019 PSA 101 008 Ogni mattina distruggerò tutti gli empi del paese per estirpare dalla città dell’Eterno tutti gli operatori d’iniquità. 019 PSA 102 001 Preghiera dell’afflitto quand’è abbattuto e spande il suo lamento dinanzi all’Eterno. Deh ascolta la mia preghiera, o Eterno, e venga fino a te il mio grido! 019 PSA 102 002 Non mi nasconder la tua faccia nel dì della mia distretta; inclina a me il tuo orecchio; nel giorno che io grido, affrettati a rispondermi. 019 PSA 102 003 Poiché i miei giorni svaniscono come fumo, e le mie ossa si consumano come un tizzone. 019 PSA 102 004 Colpito è il mio cuore come l’erba, e si è seccato; perché ho dimenticato perfino di mangiare il mio pane. 019 PSA 102 005 A cagion della voce dei miei gemiti, le mie ossa s’attaccano alla mia carne. 019 PSA 102 006 Son simile al pellicano del deserto, son come il gufo de’ luoghi desolati. 019 PSA 102 007 Io veglio, e sono come il passero solitario sul tetto. 019 PSA 102 008 I miei nemici m’oltraggiano ogni giorno; quelli che son furibondi contro di me si servon del mio nome per imprecare. 019 PSA 102 009 Poiché io mangio cenere come fosse pane, e mescolo con lagrime la mia bevanda, 019 PSA 102 010 a cagione della tua indignazione e del tuo cruccio; poiché m’hai levato in alto e gettato via. 019 PSA 102 011 I miei giorni son come l’ombra che s’allunga, e io son disseccato come l’erba. 019 PSA 102 012 Ma tu, o Eterno, dimori in perpetuo, e la tua memoria dura per ogni età. 019 PSA 102 013 Tu ti leverai ed avrai compassione di Sion, poiché è tempo d’averne pietà; il tempo fissato è giunto. 019 PSA 102 014 Perché i tuoi servitori hanno affezione alle sue pietre, ed hanno pietà della sua polvere. 019 PSA 102 015 Allora le nazioni temeranno il nome dell’Eterno, e tutti i re della terra la tua gloria, 019 PSA 102 016 quando l’Eterno avrà riedificata Sion, sarà apparso nella sua gloria, 019 PSA 102 017 avrà avuto riguardo alla preghiera dei desolati, e non avrà sprezzato la loro supplicazione. 019 PSA 102 018 Questo sarà scritto per l’età a venire, e il popolo che sarà creato loderà l’Eterno, 019 PSA 102 019 perch’egli avrà guardato dall’alto del suo santuario; dal cielo l’Eterno avrà mirato la terra 019 PSA 102 020 per udire i gemiti de’ prigionieri, per liberare i condannati a morte, 019 PSA 102 021 affinché pubblichino il nome dell’Eterno in Sion e la sua lode in Gerusalemme, 019 PSA 102 022 quando i popoli e i regni si raduneranno insieme per servire l’Eterno. 019 PSA 102 023 Egli ha abbattuto le mie forze durante il mio cammino; ha accorciato i miei giorni. 019 PSA 102 024 Io ho detto: Dio mio, non mi portar via nel mezzo dei miei giorni; i tuoi anni durano per ogni età. 019 PSA 102 025 Tu fondasti ab antico la terra, e i cieli son l’opera delle tue mani. 019 PSA 102 026 Essi periranno, ma tu rimani; tutti quanti si logoreranno come un vestito; tu li muterai come una veste e saranno mutati. 019 PSA 102 027 Ma tu sei sempre lo stesso, e gli anni tuoi non avranno mai fine. 019 PSA 102 028 I figliuoli de’ tuoi servitori avranno una dimora, e la loro progenie sarà stabilita nel tuo cospetto. 019 PSA 103 001 Di Davide. Benedici, anima mia, l’Eterno; e tutto quello ch’è in me, benedica il nome suo santo. 019 PSA 103 002 Benedici, anima mia l’Eterno, e non dimenticare alcuno de’ suoi benefici. 019 PSA 103 003 Egli è quel che ti perdona tutte le tue iniquità, che sana tutte le tue infermità, 019 PSA 103 004 che redime la tua vita dalla fossa, che ti corona di benignità e di compassioni, 019 PSA 103 005 che sazia di beni la tua bocca, che ti fa ringiovanire come l’aquila. 019 PSA 103 006 L’Eterno fa giustizia e ragione a tutti quelli che sono oppressi. 019 PSA 103 007 Egli fece conoscere a Mosè le sue vie e ai figliuoli d’Israele le sue opere. 019 PSA 103 008 L’Eterno è pietoso e clemente, lento all’ira e di gran benignità. 019 PSA 103 009 Egli non contende in eterno, né serba l’ira sua in perpetuo. 019 PSA 103 010 Egli non ci ha trattati secondo i nostri peccati, né ci ha retribuiti secondo le nostre iniquità. 019 PSA 103 011 Poiché quanto i cieli sono alti al disopra della terra, tanto è grande la sua benignità verso quelli che lo temono. 019 PSA 103 012 Quanto è lontano il levante dal ponente, tanto ha egli allontanato da noi le nostre trasgressioni. 019 PSA 103 013 Come un padre è pietoso verso i suoi figliuoli, così è pietoso l’Eterno verso quelli che lo temono. 019 PSA 103 014 Poiché egli conosce la nostra natura; egli si ricorda che siam polvere. 019 PSA 103 015 I giorni dell’uomo son come l’erba; egli fiorisce come il fiore del campo; 019 PSA 103 016 se un vento gli passa sopra ei non è più, e il luogo dov’era non lo riconosce più. 019 PSA 103 017 Ma la benignità dell’Eterno dura ab eterno e in eterno, sopra quelli che lo temono, e la sua giustizia sopra i figliuoli de’ figliuoli 019 PSA 103 018 di quelli che osservano il suo patto, e si ricordano de’ suoi comandamenti per metterli in opra. 019 PSA 103 019 L’Eterno ha stabilito il suo trono ne’ cieli, e il suo regno signoreggia su tutto. 019 PSA 103 020 Benedite l’Eterno, voi suoi angeli, potenti e forti, che fate ciò ch’egli dice, ubbidendo alla voce della sua parola! 019 PSA 103 021 Benedite l’Eterno, voi tutti gli eserciti suoi, che siete suoi ministri, e fate ciò che gli piace! 019 PSA 103 022 Benedite l’Eterno, voi tutte le opere sue, in tutti i luoghi della sua signoria! Anima mia, benedici l’Eterno! 019 PSA 104 001 Anima mia, benedici l’Eterno! O Eterno, mio Dio, tu sei sommamente grande; sei vestito di splendore e di maestà. 019 PSA 104 002 Egli s’ammanta di luce come d’una veste; distende i cieli come un padiglione; 019 PSA 104 003 egli costruisce le sue alte stanze nelle acque; fa delle nuvole il suo carro, s’avanza sulle ali del vento; 019 PSA 104 004 fa dei venti i suoi messaggeri, delle fiamme di fuoco i suoi ministri. 019 PSA 104 005 Egli ha fondato la terra sulle sue basi; non sarà smossa mai in perpetuo. 019 PSA 104 006 Tu l’avevi coperta dell’abisso come d’una veste, le acque s’erano fermate sui monti. 019 PSA 104 007 Alla tua minaccia esse si ritirarono, alla voce del tuo tuono fuggirono spaventate. 019 PSA 104 008 Le montagne sorsero, le valli s’abbassarono nel luogo che tu avevi stabilito per loro. 019 PSA 104 009 Tu hai posto alle acque un limite che non trapasseranno; esse non torneranno a coprire la terra. 019 PSA 104 010 Egli manda fonti nelle valli, ed esse scorrono fra le montagne; 019 PSA 104 011 abbeverano tutte le bestie della campagna, gli asini selvatici vi si dissetano. 019 PSA 104 012 Presso a quelle si riparano gli uccelli del cielo; di mezzo alle fronde fanno udir la loro voce. 019 PSA 104 013 Egli adacqua i monti dall’alto delle sue stanze, la terra è saziata col frutto delle tue opere. 019 PSA 104 014 Egli fa germogliar l’erba per il bestiame e le piante per il servizio dell’uomo, facendo uscir dalla terra il nutrimento, 019 PSA 104 015 e il vino che rallegra il cuor dell’uomo, e l’olio che gli fa risplender la faccia, e il pane che sostenta il cuore dei mortali. 019 PSA 104 016 Gli alberi dell’Eterno sono saziati, i cedri del Libano, ch’egli ha piantati. 019 PSA 104 017 Gli uccelli vi fanno i loro nidi; la cicogna fa dei cipressi la sua dimora; 019 PSA 104 018 le alte montagne son per i camosci, le rocce sono il rifugio de’ conigli. 019 PSA 104 019 Egli ha fatto la luna per le stagioni; il sole conosce il suo tramonto. 019 PSA 104 020 Tu mandi le tenebre e vien la notte, nella quale tutte le bestie delle foreste si mettono in moto. 019 PSA 104 021 I leoncelli ruggono dietro la preda e chiedono il loro pasto a Dio. 019 PSA 104 022 Si leva il sole, esse si ritirano e vanno a giacere nei loro covi. 019 PSA 104 023 L’uomo esce all’opera sua e al suo lavoro fino alla sera. 019 PSA 104 024 Quanto son numerose le tue opere, o Eterno! Tu le hai fatte tutte con sapienza; la terra è piena delle tue ricchezze. 019 PSA 104 025 Ecco il mare, grande ed ampio, dove si muovon creature senza numero, animali piccoli e grandi. 019 PSA 104 026 Là vogano le navi e quel leviatan che hai creato per scherzare in esso. 019 PSA 104 027 Tutti quanti sperano in te che tu dia loro il lor cibo a suo tempo. 019 PSA 104 028 Tu lo dài loro ed essi lo raccolgono; tu apri la mano ed essi son saziati di beni. 019 PSA 104 029 Tu nascondi la tua faccia, essi sono smarriti; tu ritiri il loro fiato, ed essi muoiono e tornano nella loro polvere. 019 PSA 104 030 Tu mandi il tuo spirito, essi sono creati, e tu rinnovi la faccia della terra. 019 PSA 104 031 Duri in perpetuo la gloria dell’Eterno, si rallegri l’Eterno nelle opere sue! 019 PSA 104 032 Egli riguarda la terra, ed essa trema; egli tocca i monti, ed essi fumano. 019 PSA 104 033 Io canterò all’Eterno finché io viva; salmeggerò al mio Dio finché io esista. 019 PSA 104 034 Possa la mia meditazione essergli gradita! Io mi rallegrerò nell’Eterno. 019 PSA 104 035 Spariscano i peccatori dalla terra, e gli empi non siano più! Anima mia, benedici l’Eterno. Alleluia. 019 PSA 105 001 Celebrate l’Eterno, invocate il suo nome; fate conoscere le sue gesta fra popoli. 019 PSA 105 002 Cantategli, salmeggiategli, meditate su tutte le sue maraviglie. 019 PSA 105 003 Gloriatevi nel santo suo nome; si rallegri il cuore di quelli che cercano l’Eterno! 019 PSA 105 004 Cercate l’Eterno e la sua forza, cercate del continuo la sua faccia! 019 PSA 105 005 Ricordatevi delle maraviglie ch’egli ha fatte, de’ suoi miracoli e dei giudizi della sua bocca, 019 PSA 105 006 o voi, progenie d’Abrahamo, suo servitore, figliuoli di Giacobbe, suoi eletti! 019 PSA 105 007 Egli, l’Eterno, è l’Iddio nostro; i suoi giudizi s’esercitano su tutta la terra. 019 PSA 105 008 Egli si ricorda in perpetuo del suo patto, della parola da lui data per mille generazioni, 019 PSA 105 009 del patto che fece con Abrahamo, del giuramento che fece ad Isacco, 019 PSA 105 010 e che confermò a Giacobbe come uno statuto, ad Israele come un patto eterno, 019 PSA 105 011 dicendo: Io ti darò il paese di Canaan per vostra parte di eredità. 019 PSA 105 012 Non erano allora che poca gente, pochissimi e stranieri nel paese, 019 PSA 105 013 e andavano da una nazione all’altra, da un regno a un altro popolo. 019 PSA 105 014 Egli non permise che alcuno li opprimesse; anzi, castigò dei re per amor loro 019 PSA 105 015 dicendo: Non toccate i miei unti, e non fate alcun male ai miei profeti. 019 PSA 105 016 Poi chiamò la fame sul paese, e fece mancar del tutto il sostegno del pane. 019 PSA 105 017 Mandò dinanzi a loro un uomo. Giuseppe fu venduto come schiavo. 019 PSA 105 018 I suoi piedi furon serrati nei ceppi, ei fu messo in catene di ferro, 019 PSA 105 019 fino al tempo che avvenne quello che avea detto, e la parola dell’Eterno, nella prova, gli rese giustizia. 019 PSA 105 020 Il re mandò a farlo sciogliere, il dominatore di popoli lo mise in libertà; 019 PSA 105 021 lo costituì signore della sua casa e governatore di tutti i suoi beni 019 PSA 105 022 per incatenare i principi a suo talento, e insegnare ai suoi anziani la sapienza. 019 PSA 105 023 Allora Israele venne in Egitto, e Giacobbe soggiornò nel paese di Cham. 019 PSA 105 024 Iddio fece moltiplicar grandemente il suo popolo, e lo rese più potente dei suoi avversari. 019 PSA 105 025 Poi voltò il cuor loro perché odiassero il suo popolo, e macchinassero frodi contro i suoi servitori. 019 PSA 105 026 Egli mandò Mosè, suo servitore, e Aaronne, che aveva eletto. 019 PSA 105 027 Essi compiron fra loro i miracoli da lui ordinati, fecero dei prodigi nella terra di Cham. 019 PSA 105 028 Mandò le tenebre e fece oscurar l’aria, eppure non osservarono le sue parole. 019 PSA 105 029 Cangiò le acque loro in sangue, e fece morire i loro pesci. 019 PSA 105 030 La loro terra brulicò di rane, fin nelle camere dei loro re. 019 PSA 105 031 Egli parlò, e vennero mosche velenose e zanzare in tutto il loro territorio. 019 PSA 105 032 Dette loro grandine invece di pioggia, fiamme di fuoco sul loro paese. 019 PSA 105 033 Percosse le loro vigne e i loro fichi e fracassò gli alberi del loro territorio. 019 PSA 105 034 Egli parlò e vennero le locuste e i bruchi senza numero, 019 PSA 105 035 che divorarono tutta l’erba nel loro paese e mangiarono il frutto della loro terra. 019 PSA 105 036 Poi percosse tutti i primogeniti nel loro paese, le primizie d’ogni loro forza. 019 PSA 105 037 E fece uscire gli Israeliti con argento ed oro, e non vi fu alcuno, fra le sue tribù, che fosse fiacco. 019 PSA 105 038 L’Egitto si rallegrò della loro partenza, poiché la paura d’essi era caduta su loro. 019 PSA 105 039 Egli distese una nuvola per ripararli, e accese un fuoco per rischiararli di notte. 019 PSA 105 040 A loro richiesta fece venire delle quaglie, e li saziò col pane del cielo. 019 PSA 105 041 Egli aprì la roccia e ne scaturirono acque; esse corsero per luoghi aridi, come un fiume. 019 PSA 105 042 Poiché egli si ricordò della sua parola santa e d’Abrahamo, suo servitore; 019 PSA 105 043 e trasse fuori il suo popolo con allegrezza, e i suoi eletti con giubilo. 019 PSA 105 044 E dette loro i paesi delle nazioni, ed essi presero possesso della fatica dei popoli, 019 PSA 105 045 perché osservassero i suoi statuti e ubbidissero alle sue leggi. Alleluia. 019 PSA 106 001 Alleluia! Celebrate l’Eterno, perch’egli è buono, perché la sua benignità dura in perpetuo. 019 PSA 106 002 Chi può raccontare le gesta dell’Eterno, o pubblicar tutta la sua lode? 019 PSA 106 003 Beati coloro che osservano ciò ch’è prescritto, che fanno ciò ch’è giusto, in ogni tempo! 019 PSA 106 004 O Eterno, ricordati di me, con la benevolenza che usi verso il tuo popolo; visitami con la tua salvazione, 019 PSA 106 005 affinché io vegga il bene de’ tuoi eletti, mi rallegri dell’allegrezza della tua nazione, e mi glori con la tua eredità. 019 PSA 106 006 Noi e i nostri padri abbiamo peccato, abbiamo commesso l’iniquità, abbiamo agito empiamente. 019 PSA 106 007 I nostri padri non prestarono attenzione alle tue maraviglie in Egitto; non si ricordarono della moltitudine delle tue benignità, ma si ribellarono presso al mare, al Mar rosso. 019 PSA 106 008 Nondimeno egli li salvò per amor del suo nome, per far conoscere la sua potenza. 019 PSA 106 009 Sgridò il Mar rosso ed esso si seccò; li condusse attraverso gli abissi come attraverso un deserto. 019 PSA 106 010 E li salvò dalla mano di chi li odiava, e li redense dalla mano del nemico. 019 PSA 106 011 E le acque copersero i loro avversari; non ne scampò neppur uno. 019 PSA 106 012 Allora credettero alle sue parole, e cantarono la sua lode. 019 PSA 106 013 Ben presto dimenticarono le sue opere; non aspettaron fiduciosi l’esecuzione dei suoi disegni, 019 PSA 106 014 ma si accesero di cupidigia nel deserto, e tentarono Dio nella solitudine. 019 PSA 106 015 Ed egli dette loro quel che chiedevano, ma mandò la consunzione nelle loro persone. 019 PSA 106 016 Furon mossi d’invidia contro Mosè nel campo, e contro Aaronne, il santo dell’Eterno. 019 PSA 106 017 La terra s’aprì, inghiottì Datan e coperse il sèguito d’Abiram. 019 PSA 106 018 Un fuoco s’accese nella loro assemblea, la fiamma consumò gli empi. 019 PSA 106 019 Fecero un vitello in Horeb, e adorarono un’immagine di getto; 019 PSA 106 020 così mutarono la loro gloria nella figura d’un bue che mangia l’erba. 019 PSA 106 021 Dimenticarono Dio, loro salvatore, che avea fatto cose grandi in Egitto, 019 PSA 106 022 cose maravigliose nel paese di Cham, cose tremende al Mar rosso. 019 PSA 106 023 Ond’egli parlò di sterminarli; ma Mosè, suo eletto, stette sulla breccia dinanzi a lui per stornar l’ira sua onde non li distruggesse. 019 PSA 106 024 Essi disdegnarono il paese delizioso, non credettero alla sua parola; 019 PSA 106 025 e mormorarono nelle loro tende, e non dettero ascolto alla voce dell’Eterno. 019 PSA 106 026 Ond’egli, alzando la mano, giurò loro che li farebbe cader nel deserto, 019 PSA 106 027 che farebbe perire la loro progenie fra le nazioni e li disperderebbe per tutti i paesi. 019 PSA 106 028 Si congiunsero anche con Baal-Peor e mangiarono dei sacrifizi dei morti. 019 PSA 106 029 Così irritarono Iddio colle loro azioni, e un flagello irruppe fra loro. 019 PSA 106 030 Ma Fineas si levò e fece giustizia, e il flagello fu arrestato. 019 PSA 106 031 E ciò gli fu imputato come giustizia per ogni età, in perpetuo. 019 PSA 106 032 Lo provocarono ad ira anche alle acque di Meriba, e venne del male a Mosè per cagion loro; 019 PSA 106 033 perché inasprirono il suo spirito ed egli parlò sconsigliatamente con le sue labbra. 019 PSA 106 034 Essi non distrussero i popoli, come l’Eterno avea loro comandato; 019 PSA 106 035 ma si mescolarono con le nazioni, e impararono le opere d’esse: 019 PSA 106 036 e servirono ai loro idoli, i quali divennero per essi un laccio; 019 PSA 106 037 e sacrificarono i loro figliuoli e le loro figliuole ai demoni, 019 PSA 106 038 e sparsero il sangue innocente, il sangue dei loro figliuoli e delle loro figliuole, che sacrificarono agl’idoli di Canaan; e il paese fu profanato dal sangue versato. 019 PSA 106 039 Essi si contaminarono con le loro opere, e si prostituirono coi loro atti. 019 PSA 106 040 Onde l’ira dell’Eterno si accese contro il suo popolo, ed egli ebbe in abominio la sua eredità. 019 PSA 106 041 E li dette nelle mani delle nazioni, e quelli che li odiavano li signoreggiarono. 019 PSA 106 042 E i loro nemici li oppressero, e furono umiliati sotto la loro mano. 019 PSA 106 043 Molte volte li liberò, ma essi si ribellavano, seguendo i loro propri voleri, e si rovinavano per la loro iniquità. 019 PSA 106 044 Tuttavia, volse a loro lo sguardo quando furono in distretta, quando udì il loro grido; 019 PSA 106 045 e si ricordò per loro del suo patto, e si pentì secondo la moltitudine delle sue benignità. 019 PSA 106 046 Fece loro anche trovar compassione presso tutti quelli che li aveano menati in cattività. 019 PSA 106 047 Salvaci, o Eterno, Iddio nostro, e raccoglici di fra le nazioni, affinché celebriamo il tuo santo nome, e mettiamo la nostra gloria nel lodarti. 019 PSA 106 048 Benedetto sia l’Eterno, l’Iddio d’Israele, d’eternità in eternità! E tutto il popolo dica: Amen! Alleluia. 019 PSA 107 001 Celebrate l’Eterno, perch’egli è buono, perché la sua benignità dura in eterno! 019 PSA 107 002 Così dicano i riscattati dall’Eterno, ch’egli ha riscattati dalla mano dell’avversario 019 PSA 107 003 e raccolti da tutti i paesi, dal levante e dal ponente, dal settentrione e dal mezzogiorno. 019 PSA 107 004 Essi andavano errando nel deserto per vie desolate; non trovavano città da abitare. 019 PSA 107 005 Affamati e assetati, l’anima veniva meno in loro. 019 PSA 107 006 Allora gridarono all’Eterno nella loro distretta, ed ei li trasse fuori dalle loro angosce. 019 PSA 107 007 Li condusse per la diritta via perché giungessero a una città da abitare. 019 PSA 107 008 Celebrino l’Eterno per la sua benignità, e per le sue maraviglie a pro dei figliuoli degli uomini! 019 PSA 107 009 Poich’egli ha saziato l’anima assetata, ed ha ricolmato di beni l’anima affamata. 019 PSA 107 010 Altri dimoravano in tenebre e in ombra di morte, prigionieri nell’afflizione e nei ferri, 019 PSA 107 011 perché s’erano ribellati alle parole di Dio e aveano sprezzato il consiglio dell’Altissimo; 019 PSA 107 012 ond’egli abbatté il cuor loro con affanno; essi caddero, e non ci fu alcuno che li soccorresse. 019 PSA 107 013 Allora gridarono all’Eterno nella loro distretta, e li salvò dalle loro angosce; 019 PSA 107 014 li trasse fuori dalle tenebre e dall’ombra di morte, e ruppe i loro legami. 019 PSA 107 015 Celebrino l’Eterno per la sua benignità, e per le sue maraviglie a pro dei figliuoli degli uomini! 019 PSA 107 016 Poich’egli ha rotte le porte di rame, e ha spezzato le sbarre di ferro. 019 PSA 107 017 Degli stolti erano afflitti per la loro condotta ribelle e per le loro iniquità. 019 PSA 107 018 L’anima loro abborriva ogni cibo, ed eran giunti fino alle porte della morte. 019 PSA 107 019 Allora gridarono all’Eterno nella loro distretta, e li salvò dalle loro angosce. 019 PSA 107 020 Mandò la sua parola e li guarì, e li scampò dalla fossa. 019 PSA 107 021 Celebrino l’Eterno per la sua benignità, e per le sue maraviglie a pro dei figliuoli degli uomini! 019 PSA 107 022 Offrano sacrifizi di lode, e raccontino le sue opere con giubilo! 019 PSA 107 023 Ecco quelli che scendon nel mare su navi, che trafficano sulle grandi acque; 019 PSA 107 024 essi veggono le opere dell’Eterno e le sue maraviglie nell’abisso. 019 PSA 107 025 Poich’egli comanda e fa levare il vento di tempesta, che solleva le onde del mare. 019 PSA 107 026 Salgono al cielo, scendono negli abissi; l’anima loro si strugge per l’angoscia. 019 PSA 107 027 Traballano e barcollano come un ubriaco, e tutta la loro saviezza vien meno. 019 PSA 107 028 Ma, gridando essi all’Eterno nella loro distretta, egli li trae fuori dalle loro angosce. 019 PSA 107 029 Egli muta la tempesta in quiete, e le onde si calmano. 019 PSA 107 030 Essi si rallegrano perché si sono calmate, ed ei li conduce al porto da loro desiderato. 019 PSA 107 031 Celebrino l’Eterno per la sua benignità, e per le sue maraviglie a pro dei figliuoli degli uomini! 019 PSA 107 032 Lo esaltino nell’assemblea del popolo, e lo lodino nel consiglio degli anziani! 019 PSA 107 033 Egli cambia i fiumi in deserto, e le fonti dell’acqua in luogo arido; 019 PSA 107 034 la terra fertile in pianura di sale, per la malvagità de’ suoi abitanti. 019 PSA 107 035 Egli cambia il deserto in uno stagno, e la terra arida in fonti d’acqua. 019 PSA 107 036 Egli fa quivi abitar gli affamati ed essi fondano una città da abitare. 019 PSA 107 037 Vi seminano campi e vi piantano vigne, e ne raccolgono frutti abbondanti. 019 PSA 107 038 Egli li benedice talché moltiplicano grandemente, ed egli non lascia scemare il loro bestiame. 019 PSA 107 039 Ma poi sono ridotti a pochi, umiliati per l’oppressione, per l’avversità e gli affanni. 019 PSA 107 040 Egli spande lo sprezzo sui principi, e li fa errare per deserti senza via; 019 PSA 107 041 ma innalza il povero traendolo dall’afflizione, e fa moltiplicar le famiglie a guisa di gregge. 019 PSA 107 042 Gli uomini retti lo vedono e si rallegrano, ed ogni iniquità ha la bocca chiusa. 019 PSA 107 043 Chi è savio osservi queste cose, e consideri la benignità dell’Eterno. 019 PSA 108 001 Canto. Salmo di Davide. Il mio cuore è ben disposto, o Dio, io canterò e salmeggerò, e la mia gloria pure. 019 PSA 108 002 Destatevi, saltèro e cetra, io voglio risvegliare l’alba. 019 PSA 108 003 Io ti celebrerò fra i popoli, o Eterno, e a te salmeggerò fra le nazioni. 019 PSA 108 004 Perché grande al disopra de’ cieli è la tua benignità e la tua fedeltà giunge fino alle nuvole. 019 PSA 108 005 Innalzati, o Dio, al disopra de’ cieli, risplenda su tutta la terra la tua gloria! 019 PSA 108 006 Affinché i tuoi diletti sian liberati, salvaci con la tua destra e ci esaudisci. 019 PSA 108 007 Iddio ha parlato nella sua santità: Io trionferò, spartirò Sichem e misurerò la valle di Succot. 019 PSA 108 008 Mio è Galaad e mio è Manasse, ed Efraim è la forte difesa del mio capo; Giuda è il mio scettro. 019 PSA 108 009 Moab è il bacino dove mi lavo; sopra Edom getterò il mio sandalo; sulla Filistia manderò gridi di trionfo. 019 PSA 108 010 Chi mi condurrà nella città forte? Chi mi menerà fino in Edom? 019 PSA 108 011 Non sarai tu, o Dio, che ci hai rigettati e non esci più, o Dio, coi nostri eserciti? 019 PSA 108 012 Dacci aiuto per uscir dalla distretta, poiché vano è il soccorso dell’uomo. 019 PSA 108 013 Con Dio noi faremo prodezze, ed egli schiaccerà i nostri nemici. 019 PSA 109 001 Per il Capo de’ musici. Salmo di Davide. O Dio della mia lode, non tacere, 019 PSA 109 002 perché la bocca dell’empio e la bocca di frode si sono aperte contro di me; hanno parlato contro di me con lingua bugiarda. 019 PSA 109 003 M’hanno assediato con parole d’odio, e m’hanno fatto guerra senza cagione. 019 PSA 109 004 Invece dell’amore che porto loro, mi sono avversari, ed io non faccio che pregare. 019 PSA 109 005 Essi m’hanno reso male per bene, e odio per il mio amore. 019 PSA 109 006 Costituisci un empio su di lui, si tenga alla sua destra un avversario. 019 PSA 109 007 Quando sarà giudicato, esca condannato, e la sua preghiera gli sia imputata come peccato. 019 PSA 109 008 Siano i suoi giorni pochi: un altro prenda il suo ufficio. 019 PSA 109 009 Siano i suoi figliuoli orfani e la sua moglie vedova. 019 PSA 109 010 I suoi figliuoli vadan vagando e accattino, e cerchino il pane lungi dalle loro case in rovina. 019 PSA 109 011 Getti l’usuraio le sue reti su tutto ciò ch’egli ha, e gli stranieri faccian lor preda delle sue fatiche. 019 PSA 109 012 Nessuno estenda a lui la sua benignità, e non vi sia chi abbia pietà de’ suoi orfani. 019 PSA 109 013 La sua progenie sia distrutta; nella seconda generazione sia cancellato il loro nome! 019 PSA 109 014 L’iniquità dei suoi padri sia ricordata dall’Eterno, e il peccato di sua madre non sia cancellato. 019 PSA 109 015 Sian quei peccati del continuo davanti all’Eterno, e faccia egli sparire dalla terra la di lui memoria, 019 PSA 109 016 perch’egli non si è ricordato d’usar benignità, ma ha perseguitato il misero, il povero, il tribolato di cuore per ucciderlo. 019 PSA 109 017 Egli ha amato la maledizione, e questa gli è venuta addosso; non si è compiaciuto nella benedizione, ed essa si tien lungi da lui. 019 PSA 109 018 S’è vestito di maledizione come della sua veste, ed essa è penetrata come acqua, dentro di lui, e come olio, nelle sue ossa. 019 PSA 109 019 Siagli essa come un vestito di cui si cuopra, come una cintura di cui sia sempre cinto! 019 PSA 109 020 Tal sia, da parte dell’Eterno, la ricompensa dei miei avversari, e di quelli che proferiscono del male contro l’anima mia. 019 PSA 109 021 Ma tu, o Eterno, o Signore, opera in mio favore, per amor del tuo nome; poiché la tua misericordia è buona, liberami, 019 PSA 109 022 perché io son misero e povero, e il mio cuore è piagato dentro di me. 019 PSA 109 023 Io me ne vo come l’ombra quando s’allunga, sono cacciato via come la locusta. 019 PSA 109 024 Le mie ginocchia vacillano per i miei digiuni, e la mia carne deperisce e dimagra. 019 PSA 109 025 Son diventato un obbrobrio per loro; quando mi vedono, scuotono il capo. 019 PSA 109 026 Aiutami, o Eterno, mio Dio, salvami secondo la tua benignità, 019 PSA 109 027 e sappiano essi che questo è opera della tua mano, che sei tu, o Eterno, che l’hai fatto. 019 PSA 109 028 Essi malediranno, ma tu benedirai; s’innalzeranno e resteran confusi, ma il tuo servitore si rallegrerà. 019 PSA 109 029 I miei avversari saranno vestiti di vituperio e avvolti nella loro vergogna come in un mantello! 019 PSA 109 030 Io celebrerò altamente l’Eterno con la mia bocca, lo loderò in mezzo alla moltitudine; 019 PSA 109 031 poiché egli sta alla destra del povero per salvarlo da quelli che lo condannano a morte. 019 PSA 110 001 Salmo di Davide. L’Eterno ha detto al mio Signore: Siedi alla mia destra finché io abbia fatto de’ tuoi nemici lo sgabello dei tuoi piedi. 019 PSA 110 002 L’Eterno estenderà da Sion lo scettro della sua potenza: Signoreggia in mezzo ai tuoi nemici! 019 PSA 110 003 Il tuo popolo s’offre volenteroso nel giorno che raduni il tuo esercito. Parata di santità, dal seno dell’alba, la tua gioventù viene a te come la rugiada. 019 PSA 110 004 L’Eterno l’ha giurato e non si pentirà: Tu sei sacerdote in eterno, secondo l’ordine di Melchisedec. 019 PSA 110 005 Il Signore, alla tua destra, schiaccerà dei re nel giorno della sua ira, 019 PSA 110 006 eserciterà il giudizio fra le nazioni, riempirà ogni luogo di cadaveri, 019 PSA 110 007 schiaccerà il capo ai nemici sopra un vasto paese; berrà dal torrente per via, e perciò alzerà il capo. 019 PSA 111 001 Alleluia. Io celebrerò l’Eterno con tutto il cuore nel consiglio degli uomini diritti, e nell’assemblea. 019 PSA 111 002 Grandi sono le opere dell’Eterno, ricercate da tutti quelli che si dilettano in esse. 019 PSA 111 003 Quel ch’egli fa è splendore e magnificenza, e la sua giustizia dimora in eterno. 019 PSA 111 004 Egli ha fatto sì che le sue maraviglie fosser ricordate; l’Eterno è misericordioso e pieno di compassione. 019 PSA 111 005 Egli ha dato da vivere a quelli che lo temono, egli si ricorda in eterno del suo patto. 019 PSA 111 006 Egli ha fatto conoscere al suo popolo la potenza delle sue opere, dandogli l’eredità delle nazioni. 019 PSA 111 007 Le opere delle sue mani sono verità e giustizia; tutti i suoi precetti sono fermi, 019 PSA 111 008 stabili in sempiterno, fatti con verità e con dirittura. 019 PSA 111 009 Egli ha mandato la redenzione al suo popolo, ha stabilito il suo patto per sempre; santo e tremendo è il suo nome. 019 PSA 111 010 Il timor dell’Eterno è il principio della sapienza; buon senno hanno tutti quelli che mettono in pratica la sua legge. La sua lode dimora in perpetuo. 019 PSA 112 001 Alleluia. Beato l’uomo che teme l’Eterno, che si diletta grandemente nei suoi comandamenti. 019 PSA 112 002 Forte sulla terra sarà la sua progenie; la generazione degli uomini retti sarà benedetta. 019 PSA 112 003 Abbondanza e ricchezze sono nella sua casa, e la sua giustizia dimora in perpetuo. 019 PSA 112 004 La luce si leva nelle tenebre per quelli che son retti, per chi è misericordioso, pietoso e giusto. 019 PSA 112 005 Felice l’uomo che ha compassione e presta! Egli guadagnerà la sua causa in giudizio, 019 PSA 112 006 poiché non sarà mai smosso; la memoria del giusto sarà perpetua. 019 PSA 112 007 Egli non temerà alcun sinistro rumore; il suo cuore è fermo, fidente nell’Eterno. 019 PSA 112 008 Il suo cuore è saldo, esente da timori, e alla fine vedrà sui suoi nemici quel che desidera. 019 PSA 112 009 Egli ha sparso, ha dato ai bisognosi, la sua giustizia dimora in perpetuo, la sua potenza s’innalzerà gloriosa. 019 PSA 112 010 L’empio lo vedrà e ne avrà dispetto, digrignerà i denti e si struggerà; il desiderio degli empi perirà. 019 PSA 113 001 Alleluia. Lodate, o servi dell’Eterno, lodate il nome dell’Eterno! 019 PSA 113 002 Sia benedetto il nome dell’Eterno da ora in perpetuo! 019 PSA 113 003 Dal sol levante fino al ponente sia lodato il nome dell’Eterno! 019 PSA 113 004 L’Eterno è eccelso sopra tutte le nazioni, e la sua gloria è al disopra dei cieli. 019 PSA 113 005 Chi è simile all’Eterno, all’Iddio nostro, che siede sul trono in alto, 019 PSA 113 006 che s’abbassa a riguardare nei cieli e sulla terra? 019 PSA 113 007 Egli rileva il misero dalla polvere, e trae su il povero dal letame, 019 PSA 113 008 per farlo sedere coi principi, coi principi del suo popolo. 019 PSA 113 009 Fa abitar la sterile in famiglia, qual madre felice di figliuoli. Alleluia. 019 PSA 114 001 Quando Israele uscì dall’Egitto, e la casa di Giacobbe di fra un popolo dal linguaggio strano, 019 PSA 114 002 Giuda divenne il santuario dell’Eterno; Israele, suo dominio. 019 PSA 114 003 Il mare lo vide e fuggì, il Giordano tornò addietro. 019 PSA 114 004 I monti saltarono come montoni, i colli come agnelli. 019 PSA 114 005 Che avevi, o mare, che fuggisti? E tu, Giordano, che tornasti addietro? 019 PSA 114 006 E voi, monti, che saltaste come montoni, e voi, colli, come agnelli? 019 PSA 114 007 Trema, o terra, alla presenza del Signore, alla presenza dell’Iddio di Giacobbe, 019 PSA 114 008 che mutò la roccia in istagno, il macigno in sorgente d’acqua. 019 PSA 115 001 Non a noi, o Eterno, non a noi, ma al tuo nome da’ gloria, per la tua benignità e per la tua fedeltà! 019 PSA 115 002 Perché direbbero le nazioni: Dov’è il loro Dio? 019 PSA 115 003 Ma il nostro Dio è nei cieli; egli fa tutto ciò che gli piace. 019 PSA 115 004 I loro idoli sono argento ed oro, opera di mano d’uomo. 019 PSA 115 005 Hanno bocca e non parlano, hanno occhi e non vedono, 019 PSA 115 006 hanno orecchi e non odono, hanno naso e non odorano, 019 PSA 115 007 hanno mani e non toccano, hanno piedi e non camminano, la loro gola non rende alcun suono. 019 PSA 115 008 Come loro sian quelli che li fanno, tutti quelli che in essi confidano. 019 PSA 115 009 O Israele, confida nell’Eterno! Egli è il loro aiuto e il loro scudo. 019 PSA 115 010 O casa d’Aaronne, confida nell’Eterno! Egli è il loro aiuto e il loro scudo. 019 PSA 115 011 O voi che temete l’Eterno, confidate nell’Eterno! Egli è il loro aiuto e il loro scudo. 019 PSA 115 012 L’Eterno si è ricordato di noi; egli benedirà, sì, benedirà la casa d’Israele, benedirà la casa d’Aaronne, 019 PSA 115 013 benedirà quelli che temono l’Eterno, piccoli e grandi. 019 PSA 115 014 L’Eterno vi moltiplichi le sue grazie, a voi ed ai vostri figliuoli. 019 PSA 115 015 Siate benedetti dall’Eterno, che ha fatto il cielo e la terra. 019 PSA 115 016 I cieli sono i cieli dell’Eterno, ma la terra l’ha data ai figliuoli degli uomini. 019 PSA 115 017 Non sono i morti che lodano l’Eterno, né alcuno di quelli che scendono nel luogo del silenzio; 019 PSA 115 018 ma noi benediremo l’Eterno da ora in perpetuo. Alleluia. 019 PSA 116 001 Io amo l’Eterno perch’egli ha udito la mia voce e le mie supplicazioni. 019 PSA 116 002 Poiché egli ha inclinato verso me il suo orecchio, io lo invocherò per tutto il corso dei miei giorni. 019 PSA 116 003 I legami della morte mi aveano circondato, le angosce del soggiorno dei morti m’aveano còlto; io avevo incontrato distretta e cordoglio. (Sheol h7585) 019 PSA 116 004 Ma io invocai il nome dell’Eterno: Deh, o Eterno, libera l’anima mia! 019 PSA 116 005 L’Eterno è pietoso e giusto, e il nostro Dio è misericordioso. 019 PSA 116 006 L’Eterno protegge i semplici; io ero ridotto in misero stato, egli mi ha salvato. 019 PSA 116 007 Ritorna, anima mia, al tuo riposo, perché l’Eterno t’ha colmata di beni. 019 PSA 116 008 Poiché tu hai liberata l’anima mia dalla morte, gli occhi miei da lacrime, i miei piedi da caduta. 019 PSA 116 009 Io camminerò nel cospetto dell’Eterno, sulla terra dei viventi. 019 PSA 116 010 Io ho creduto, perciò parlerò. Io ero grandemente afflitto. 019 PSA 116 011 Io dicevo nel mio smarrimento: Ogni uomo è bugiardo. 019 PSA 116 012 Che renderò io all’Eterno? tutti i suoi benefizi son sopra me. 019 PSA 116 013 Io prenderò il calice della salvezza e invocherò il nome dell’Eterno. 019 PSA 116 014 Io compirò i miei voti all’Eterno, e lo farò in presenza di tutto il suo popolo. 019 PSA 116 015 Cosa di gran momento è agli occhi dell’Eterno la morte de’ suoi diletti. 019 PSA 116 016 Sì, o Eterno, io son tuo servitore, son tuo servitore, figliuolo della tua servente; tu hai sciolto i miei legami. 019 PSA 116 017 Io t’offrirò il sacrifizio di lode e invocherò il nome dell’Eterno. 019 PSA 116 018 Io compirò i miei voti all’Eterno, e lo farò in presenza di tutto il suo popolo, 019 PSA 116 019 nei cortili della casa dell’Eterno, in mezzo a te, o Gerusalemme. Alleluia. 019 PSA 117 001 Lodate l’Eterno, voi nazioni tutte! Celebratelo, voi tutti i popoli! 019 PSA 117 002 Poiché la sua benignità verso noi è grande, e la fedeltà dell’Eterno dura in perpetuo. Alleluia. 019 PSA 118 001 Celebrate l’Eterno, poiché egli è buono, perché la sua benignità dura in eterno. 019 PSA 118 002 Sì, dica Israele: La sua benignità dura in eterno. 019 PSA 118 003 Sì, dica la casa d’Aaronne: La sua benignità dura in eterno. 019 PSA 118 004 Sì, dicano quelli che temono l’Eterno: La sua benignità dura in eterno. 019 PSA 118 005 Dal fondo della mia distretta invocai l’Eterno; l’Eterno mi rispose e mi mise al largo. 019 PSA 118 006 L’Eterno è per me; io non temerò; che cosa mi può far l’uomo? 019 PSA 118 007 L’Eterno è per me, fra quelli che mi soccorrono; ed io vedrò quel che desidero su quelli che m’odiano. 019 PSA 118 008 E’ meglio rifugiarsi nell’Eterno che confidare nell’uomo; 019 PSA 118 009 è meglio rifugiarsi nell’Eterno che confidare nei principi. 019 PSA 118 010 Tutte le nazioni m’hanno circondato; nel nome dell’Eterno, eccole da me sconfitte. 019 PSA 118 011 M’hanno circondato, sì, m’hanno accerchiato; nel nome dell’Eterno, eccole da me sconfitte. 019 PSA 118 012 M’hanno circondato come api, ma sono state spente come fuoco di spine; nel nome dell’Eterno io le ho sconfitte. 019 PSA 118 013 Tu m’hai spinto con violenza per farmi cadere, ma l’Eterno mi ha soccorso. 019 PSA 118 014 L’Eterno è la mia forza e il mio cantico, ed è stato la mia salvezza. 019 PSA 118 015 Un grido d’esultanza e di vittoria risuona nelle tende dei giusti: La destra dell’Eterno fa prodezze. 019 PSA 118 016 La destra dell’Eterno è levata in alto, la destra dell’Eterno fa prodezze. 019 PSA 118 017 Io non morrò, anzi vivrò, e racconterò le opere dell’Eterno. 019 PSA 118 018 Certo, l’Eterno mi ha castigato, ma non mi ha dato in balìa della morte. 019 PSA 118 019 Apritemi le porte della giustizia; io entrerò per esse, e celebrerò l’Eterno. 019 PSA 118 020 Questa è la porta dell’Eterno; i giusti entreranno per essa. 019 PSA 118 021 Io ti celebrerò perché tu m’hai risposto, e sei stato la mia salvezza. 019 PSA 118 022 La pietra che gli edificatori avevano rigettata è divenuta la pietra angolare. 019 PSA 118 023 Questa è opera dell’Eterno, è cosa maravigliosa agli occhi nostri. 019 PSA 118 024 Questo è il giorno che l’Eterno ha fatto; festeggiamo e rallegriamoci in esso. 019 PSA 118 025 Deh, o Eterno, salva! Deh, o Eterno, facci prosperare! 019 PSA 118 026 Benedetto colui che viene nel nome dell’Eterno! Noi vi benediciamo dalla casa dell’Eterno. 019 PSA 118 027 L’Eterno è Dio ed ha fatto risplender su noi la sua luce; legate con funi la vittima della solennità, e menatela ai corni dell’altare. 019 PSA 118 028 Tu sei il mio Dio, io ti celebrerò; tu sei il mio Dio, io ti esalterò. 019 PSA 118 029 Celebrate l’Eterno, perch’egli è buono, perché la sua benignità dura in eterno. 019 PSA 119 001 Beati quelli che sono integri nelle loro vie, che camminano secondo la legge dell’Eterno. 019 PSA 119 002 Beati quelli che osservano le sue testimonianze, che lo cercano con tutto il cuore, 019 PSA 119 003 ed anche non operano iniquità, ma camminano nelle sue vie. 019 PSA 119 004 Tu hai ordinato i tuoi precetti perché siano osservati con cura. 019 PSA 119 005 Oh siano le mie vie dirette all’osservanza dei tuoi statuti! 019 PSA 119 006 Allora non sarò svergognato quando considererò tutti i tuoi comandamenti. 019 PSA 119 007 Io ti celebrerò con dirittura di cuore, quando avrò imparato i tuoi giusti decreti. 019 PSA 119 008 Io osserverò i tuoi statuti, non abbandonarmi del tutto. 019 PSA 119 009 Come renderà il giovane la sua via pura? Col badare ad essa secondo la tua parola. 019 PSA 119 010 Io ti ho cercato con tutto il mio cuore; non lasciarmi deviare dai tuoi comandamenti. 019 PSA 119 011 Io ho riposto la tua parola nel mio cuore per non peccare contro di te. 019 PSA 119 012 Tu sei benedetto, o Eterno; insegnami i tuoi statuti. 019 PSA 119 013 Ho raccontato con le mie labbra tutti i giudizi della tua bocca. 019 PSA 119 014 Io gioisco nella via delle tue testimonianze, come se possedessi tutte le ricchezze. 019 PSA 119 015 Io mediterò sui tuoi precetti e considerò i tuoi sentieri. 019 PSA 119 016 Io mi diletterò nei tuoi statuti, non dimenticherò la tua parola. 019 PSA 119 017 Fa’ del bene al tuo servitore perché io viva ed osservi la tua parola. 019 PSA 119 018 Apri gli occhi miei ond’io contempli le maraviglie della tua legge. 019 PSA 119 019 Io sono un forestiero sulla terra; non mi nascondere i tuoi comandamenti. 019 PSA 119 020 L’anima mia si strugge dalla brama che ha dei tuoi giudizi in ogni tempo. 019 PSA 119 021 Tu sgridi i superbi, i maledetti, che deviano dai tuoi comandamenti. 019 PSA 119 022 Togli di sopra a me il vituperio e lo sprezzo, perché io ho osservato le tue testimonianze. 019 PSA 119 023 Anche quando i principi siedono e parlano contro di me, il tuo servitore medita i tuoi statuti. 019 PSA 119 024 Sì, le tue testimonianze sono il mio diletto e i miei consiglieri. 019 PSA 119 025 L’anima mia è attaccata alla polvere; vivificami secondo la tua parola. 019 PSA 119 026 Io ti ho narrato le mie vie, e tu m’hai risposto; insegnami i tuoi statuti. 019 PSA 119 027 Fammi intendere la via dei tuoi precetti, ed io mediterò le tue maraviglie. 019 PSA 119 028 L’anima mia, dal dolore, si strugge in lacrime; rialzami secondo la tua parola. 019 PSA 119 029 Tieni lontana da me la via della menzogna, e, nella tua grazia, fammi intender la tua legge. 019 PSA 119 030 Io ho scelto la via della fedeltà, mi son posto i tuoi giudizi dinanzi agli occhi. 019 PSA 119 031 Io mi tengo attaccato alle tue testimonianze; o Eterno, non lasciare che io sia confuso. 019 PSA 119 032 Io correrò per la via dei tuoi comandamenti, quando m’avrai allargato il cuore. 019 PSA 119 033 Insegnami, o Eterno, la via dei tuoi statuti ed io la seguirò fino alla fine. 019 PSA 119 034 Dammi intelletto e osserverò la tua legge; la praticherò con tutto il cuore. 019 PSA 119 035 Conducimi per il sentiero dei tuoi comandamenti, poiché io mi diletto in esso. 019 PSA 119 036 Inclina il mio cuore alle tue testimonianze e non alla cupidigia. 019 PSA 119 037 Distogli gli occhi miei dal contemplare la vanità, e vivificami nelle tue vie. 019 PSA 119 038 Mantieni al tuo servitore la tua parola, che inculca il tuo timore. 019 PSA 119 039 Rimuovi da me il vituperio ch’io temo, perché i tuoi giudizi son buoni. 019 PSA 119 040 Ecco, io bramo i tuoi precetti, vivificami nella tua giustizia. 019 PSA 119 041 Vengano su me le tue benignità, o Eterno, e la tua salvezza, secondo la tua parola. 019 PSA 119 042 E avrò di che rispondere a chi mi fa vituperio, perché confido nella tua parola. 019 PSA 119 043 Non mi toglier del tutto dalla bocca la parola della verità, perché spero nei tuoi giudizi. 019 PSA 119 044 Ed io osserverò la tua legge del continuo, in sempiterno. 019 PSA 119 045 E camminerò con libertà, perché ho cercato i tuoi precetti. 019 PSA 119 046 Parlerò delle tue testimonianze davanti ai re e non sarò svergognato. 019 PSA 119 047 E mi diletterò nei tuoi comandamenti, i quali io amo. 019 PSA 119 048 Alzerò le mie mani verso i tuoi comandamenti che amo, e mediterò i tuoi statuti. 019 PSA 119 049 Ricordati della parola detta al tuo servitore; su di essa m’hai fatto sperare. 019 PSA 119 050 Questo è il mio conforto nella mia afflizione; che la tua parola mi vivifica. 019 PSA 119 051 I superbi mi cuopron di scherno, ma io non devìo dalla tua legge. 019 PSA 119 052 Io mi ricordo de’ tuoi giudizi antichi, o Eterno, e mi consolo. 019 PSA 119 053 Un’ira ardente mi prende a motivo degli empi, che abbandonano la tua legge. 019 PSA 119 054 I tuoi statuti sono i miei cantici, nella casa del mio pellegrinaggio. 019 PSA 119 055 Io mi ricordo la notte del tuo nome, o Eterno, e osservo la tua legge. 019 PSA 119 056 Questo bene mi è toccato, di osservare i tuoi precetti. 019 PSA 119 057 L’Eterno è la mia parte; ho promesso d’osservare le tue parole. 019 PSA 119 058 Io ho cercato il tuo favore con tutto il cuore: abbi pietà di me, secondo la tua parola. 019 PSA 119 059 Io ho riflettuto alle mie vie e ho rivolto i miei passi verso le tue testimonianze. 019 PSA 119 060 Mi sono affrettato, e non ho indugiato ad osservare i tuoi comandamenti. 019 PSA 119 061 I lacci degli empi m’hanno avviluppato, ma io non ho dimenticato la tua legge. 019 PSA 119 062 A mezzanotte io mi levo per celebrarti a motivo dei tuoi giusti giudizi. 019 PSA 119 063 Io sono il compagno di tutti quelli che ti temono e di quelli che osservano i tuoi precetti. 019 PSA 119 064 O Eterno, la terra è piena della tua benignità; insegnami i tuoi statuti. 019 PSA 119 065 Tu hai fatto del bene al tuo servitore, o Eterno, secondo la tua parola. 019 PSA 119 066 Dammi buon senno e intelligenza, perché ho creduto nei tuoi comandamenti. 019 PSA 119 067 Prima che io fossi afflitto, andavo errando; ma ora osservo la tua parola. 019 PSA 119 068 Tu sei buono e fai del bene; insegnami i tuoi statuti. 019 PSA 119 069 I superbi hanno ordito menzogne contro a me, ma io osservo i tuoi precetti con tutto il cuore. 019 PSA 119 070 Il loro cuore è denso come grasso, ma io mi diletto nella tua legge. 019 PSA 119 071 E’ stato un bene per me l’essere afflitto, ond’io imparassi i tuoi statuti. 019 PSA 119 072 La legge della tua bocca mi val meglio di migliaia di monete d’oro e d’argento. 019 PSA 119 073 Le tue mani m’hanno fatto e formato; dammi intelletto e imparerò i tuoi comandamenti. 019 PSA 119 074 Quelli che ti temono mi vedranno e si rallegreranno, perché ho sperato nella tua parola. 019 PSA 119 075 Io so, o Eterno, che i tuoi giudizi son giusti, e che nella tua fedeltà m’hai afflitto. 019 PSA 119 076 Deh, sia la tua benignità il mio conforto, secondo la tua parola detta al tuo servitore. 019 PSA 119 077 Vengan su me le tue compassioni, ond’io viva; perché la tua legge è il mio diletto. 019 PSA 119 078 Sian contusi i superbi, perché, mentendo, pervertono la mia causa; ma io medito i tuoi precetti. 019 PSA 119 079 Rivolgansi a me quelli che ti temono e quelli che conoscono le tue testimonianze. 019 PSA 119 080 Sia il mio cuore integro nei tuoi statuti ond’io non sia confuso. 019 PSA 119 081 L’anima mia vien meno bramando la tua salvezza; io spero nella tua parola. 019 PSA 119 082 Gli occhi miei vengon meno bramando la tua parola, mentre dico: Quando mi consolerai? 019 PSA 119 083 Poiché io son divenuto come un otre al fumo; ma non dimentico i tuoi statuti. 019 PSA 119 084 Quanti sono i giorni del tuo servitore? Quando farai giustizia di quelli che mi perseguitano? 019 PSA 119 085 I superbi mi hanno scavato delle fosse; essi, che non agiscono secondo la tua legge. 019 PSA 119 086 Tutti i tuoi comandamenti sono fedeltà; costoro mi perseguitano a torto; soccorrimi! 019 PSA 119 087 Mi hanno fatto quasi sparire dalla terra; ma io non ho abbandonato i tuoi precetti. 019 PSA 119 088 Vivificami secondo la tua benignità, ed io osserverò la testimonianza della tua bocca. 019 PSA 119 089 In perpetuo, o Eterno, la tua parola è stabile nei cieli. 019 PSA 119 090 La tua fedeltà dura d’età in età; tu hai fondato la terra ed essa sussiste. 019 PSA 119 091 Tutto sussiste anche oggi secondo i tuoi ordini, perché ogni cosa è al tuo servigio. 019 PSA 119 092 Se la tua legge non fosse stata il mio diletto, sarei già perito nella mia afflizione. 019 PSA 119 093 Io non dimenticherò mai i tuoi precetti, perché per essi tu mi hai vivificato. 019 PSA 119 094 Io son tuo, salvami, perché ho cercato i tuoi precetti. 019 PSA 119 095 Gli empi m’hanno aspettato per farmi perire, ma io considero le tue testimonianze. 019 PSA 119 096 Io ho veduto che ogni cosa perfetta ha un limite, ma il tuo comandamento ha una estensione infinita. 019 PSA 119 097 Oh, quanto amo la tua legge! è la mia meditazione di tutto il giorno. 019 PSA 119 098 I tuoi comandamenti mi rendon più savio dei miei nemici; perché sono sempre meco. 019 PSA 119 099 Io ho più intelletto di tutti i miei maestri, perché le tue testimonianze son la mia meditazione. 019 PSA 119 100 Io ho più intelligenza de’ vecchi, perché ho osservato i tuoi precetti. 019 PSA 119 101 Io ho trattenuto i miei piedi da ogni sentiero malvagio, per osservare la tua parola. 019 PSA 119 102 Io non mi sono distolto dai tuoi giudizi, perché tu m’hai ammaestrato. 019 PSA 119 103 Oh come son dolci le tue parole al mio palato! Son più dolci del miele alla mia bocca. 019 PSA 119 104 Mediante i tuoi precetti io divento intelligente; perciò odio ogni sentiero di falsità. 019 PSA 119 105 La tua parola è una lampada al mio piè ed una luce sul mio sentiero. 019 PSA 119 106 Io ho giurato, e lo manterrò, d’osservare i tuoi giusti giudizi. 019 PSA 119 107 Io sono sommamente afflitto; o Eterno, vivificami secondo la tua parola. 019 PSA 119 108 Deh, o Eterno, gradisci le offerte volontarie della mia bocca, e insegnami i tuoi giudizi. 019 PSA 119 109 La vita mia è del continuo in pericolo ma io non dimentico la tua legge. 019 PSA 119 110 Gli empi mi hanno teso dei lacci, ma io non mi sono sviato dai tuoi precetti. 019 PSA 119 111 Le tue testimonianze son la mia eredità in perpetuo, perché son la letizia del mio cuore. 019 PSA 119 112 Io ho inclinato il mio cuore a praticare i tuoi statuti, in perpetuo, sino alla fine. 019 PSA 119 113 Io odio gli uomini dal cuor doppio, ma amo la tua legge. 019 PSA 119 114 Tu sei il mio rifugio ed il mio scudo; io spero nella tua parola. 019 PSA 119 115 Dipartitevi da me, o malvagi, ed io osserverò i comandamenti del mio Dio. 019 PSA 119 116 Sostienmi secondo la tua parola, ond’io viva, e non rendermi confuso nella mia speranza. 019 PSA 119 117 Sii il mio sostegno, e sarò salvo, e terrò del continuo i tuoi statuti dinanzi agli occhi. 019 PSA 119 118 Tu disprezzi tutti quelli che deviano dai tuoi statuti, perché la loro frode è falsità. 019 PSA 119 119 Tu togli via come schiuma tutti gli empi dalla terra; perciò amo le tue testimonianze. 019 PSA 119 120 La mia carne rabbrividisce per lo spavento di te, e io temo i tuoi giudizi. 019 PSA 119 121 Io ho fatto ciò che è diritto e giusto; non abbandonarmi ai miei oppressori. 019 PSA 119 122 Da’ sicurtà per il bene del tuo servitore, e non lasciare che i superbi m’opprimano. 019 PSA 119 123 Gli occhi miei vengon meno, bramando la tua salvezza e la parola della tua giustizia. 019 PSA 119 124 Opera verso il tuo servitore secondo la tua benignità, e insegnami i tuoi statuti. 019 PSA 119 125 Io sono tuo servitore; dammi intelletto, perché possa conoscere le tue testimonianze. 019 PSA 119 126 E’ tempo che l’Eterno operi; essi hanno annullato la tua legge. 019 PSA 119 127 Perciò io amo i tuoi comandamenti più dell’oro, più dell’oro finissimo. 019 PSA 119 128 Perciò ritengo diritti tutti i tuoi precetti, e odio ogni sentiero di menzogna. 019 PSA 119 129 Le tue testimonianze sono maravigliose; perciò l’anima mia le osserva. 019 PSA 119 130 La dichiarazione delle tue parole illumina; dà intelletto ai semplici. 019 PSA 119 131 Io ho aperto la bocca e ho sospirato perché ho bramato i tuoi comandamenti. 019 PSA 119 132 Volgiti a me ed abbi pietà di me, com’è giusto che tu faccia a chi ama il tuo nome. 019 PSA 119 133 Rafferma i miei passi nella tua parola, e non lasciare che alcuna iniquità mi domini. 019 PSA 119 134 Liberami dall’oppressione degli uomini, ed io osserverò i tuoi precetti. 019 PSA 119 135 Fa’ risplendere il tuo volto sul tuo servitore, e insegnami i tuoi statuti. 019 PSA 119 136 Rivi di lacrime mi scendon giù dagli occhi, perché la tua legge non è osservata. 019 PSA 119 137 Tu sei giusto, o Eterno, e diritti sono i tuoi giudizi. 019 PSA 119 138 Tu hai prescritto le tue testimonianze con giustizia e con grande fedeltà. 019 PSA 119 139 Il mio zelo mi consuma perché i miei nemici han dimenticato le tue parole. 019 PSA 119 140 La tua parola è pura d’ogni scoria; perciò il tuo servitore l’ama. 019 PSA 119 141 Io son piccolo e sprezzato, ma non dimentico i tuoi precetti. 019 PSA 119 142 La tua giustizia è una giustizia eterna, e la tua legge è verità. 019 PSA 119 143 Distretta e tribolazione m’hanno còlto, ma i tuoi comandamenti sono il mio diletto. 019 PSA 119 144 Le tue testimonianze sono giuste in eterno; dammi intelletto ed io vivrò. 019 PSA 119 145 Io grido con tutto il cuore; rispondimi, o Eterno! Io osserverò i tuoi statuti. 019 PSA 119 146 Io t’invoco; salvami, e osserverò le tue testimonianze. 019 PSA 119 147 Io prevengo l’alba e grido; io spero nella tua parola. 019 PSA 119 148 Gli occhi miei prevengono lo vigilie della notte, per meditare la tua parola. 019 PSA 119 149 Ascolta la mia voce secondo la tua benignità; o Eterno, vivificami secondo la tua giustizia. 019 PSA 119 150 Si accostano a me quelli che van dietro alla scelleratezza; essi son lontani dalla tua legge. 019 PSA 119 151 Tu sei vicino, o Eterno, e tutti i tuoi comandamenti son verità. 019 PSA 119 152 Da lungo tempo so dalle tue testimonianze che tu le hai stabilite in eterno. 019 PSA 119 153 Considera la mia afflizione, e liberami; perché non ho dimenticato la tua legge. 019 PSA 119 154 Difendi tu la mia causa e riscattami; vivificami secondo la tua parola. 019 PSA 119 155 La salvezza è lungi dagli empi, perché non cercano i tuoi statuti. 019 PSA 119 156 Le tue compassioni son grandi, o Eterno; vivificami secondo i tuoi giudizi. 019 PSA 119 157 I miei persecutori e i miei avversari son molti, ma io non devìo dalle tue testimonianze. 019 PSA 119 158 Io ho veduto gli sleali e ne ho provato orrore; perché non osservano la tua parola. 019 PSA 119 159 Vedi come amo i tuoi precetti! O Eterno, vivificami secondo la tua benignità. 019 PSA 119 160 La somma della tua parola è verità; e tutti i giudizi della tua giustizia durano in eterno. 019 PSA 119 161 I principi m’hanno perseguitato senza ragione, ma il mio cuore ha timore delle tue parole. 019 PSA 119 162 Io mi rallegro della tua parola, come uno che trova grandi spoglie. 019 PSA 119 163 Io odio e abomino la menzogna, ma amo la tua legge. 019 PSA 119 164 Io ti lodo sette volte al giorno per i giudizi della tua giustizia. 019 PSA 119 165 Gran pace hanno quelli che amano la tua legge, e non c’è nulla che possa farli cadere. 019 PSA 119 166 Io ho sperato nella tua salvezza, o Eterno, e ho messo in pratica i tuoi comandamenti. 019 PSA 119 167 L’anima mia ha osservato le tue testimonianze, ed io le amo grandemente. 019 PSA 119 168 Io ho osservato i tuoi precetti e le tue testimonianze, perché tutte le mie vie ti stanno dinanzi. 019 PSA 119 169 Giunga il mio grido dinanzi a te, o Eterno; dammi intelletto secondo la tua parola. 019 PSA 119 170 Giunga la mia supplicazione in tua presenza; liberami secondo la tua parola. 019 PSA 119 171 Le mie labbra esprimeranno la tua lode, perché tu m’insegni i tuoi statuti. 019 PSA 119 172 La mia lingua celebrerà la tua parola, perché tutti i tuoi comandamenti sono giustizia. 019 PSA 119 173 La tua mano mi aiuti, perché ho scelto i tuoi precetti. 019 PSA 119 174 Io bramo la tua salvezza, o Eterno, e la tua legge è il mio diletto. 019 PSA 119 175 L’anima mia viva, ed essa ti loderà; e mi soccorrano i tuoi giudizi. 019 PSA 119 176 Io vo errando come pecora smarrita; cerca il tuo servitore, perché io non dimentico i tuoi comandamenti. 019 PSA 120 001 Canto dei pellegrinaggi. Nella mia distretta ho invocato l’Eterno, ed egli m’ha risposto. 019 PSA 120 002 O Eterno, libera l’anima mia dalle labbra bugiarde, dalla lingua fraudolenta. 019 PSA 120 003 Che ti sarà dato e che ti sarà aggiunto, o lingua fraudolenta? 019 PSA 120 004 Frecce di guerriero, acute, con carboni di ginepro. 019 PSA 120 005 Misero me che soggiorno in Mesec, e dimoro fra le tende di Kedar! 019 PSA 120 006 L’anima mia troppo a lungo ha dimorato con colui che odia la pace! 019 PSA 120 007 Io sono per la pace; ma, non appena parlo, essi sono per la guerra. 019 PSA 121 001 Canto dei pellegrinaggi. Io alzo gli occhi ai monti… Donde mi verrà l’aiuto? 019 PSA 121 002 Il mio aiuto vien dall’Eterno che ha fatto il cielo e la terra. 019 PSA 121 003 Egli non permetterà che il tuo piè vacilli; colui che ti protegge non sonnecchierà. 019 PSA 121 004 Ecco, colui che protegge Israele non sonnecchierà né dormirà. 019 PSA 121 005 L’Eterno è colui che ti protegge; l’Eterno è la tua ombra; egli sta alla tua destra. 019 PSA 121 006 Di giorno il sole non ti colpirà, né la luna di notte. 019 PSA 121 007 L’Eterno ti proteggerà da ogni male, egli proteggerà l’anima tua. 019 PSA 121 008 L’Eterno proteggerà il tuo uscire e il tuo entrare da ora in eterno. 019 PSA 122 001 Canto dei pellegrinaggi. Di Davide. Io mi sono rallegrato quando m’han detto: Andiamo alla casa dell’Eterno. 019 PSA 122 002 I nostri passi si son fermati entro le tue porte, o Gerusalemme; 019 PSA 122 003 Gerusalemme, che sei edificata, come una città ben compatta, 019 PSA 122 004 dove salgono le tribù, le tribù dell’Eterno, secondo l’ingiunzione fattane ad Israele, per celebrare il nome dell’Eterno. 019 PSA 122 005 Perché quivi sono posti i troni per il giudizio, i troni della casa di Davide. 019 PSA 122 006 Pregate per la pace di Gerusalemme! Prosperino quelli che t’amano! 019 PSA 122 007 Pace sia entro i tuoi bastioni, e tranquillità nei tuoi palazzi! 019 PSA 122 008 Per amore dei miei fratelli e dei miei amici, io dirò adesso: Sia pace in te! 019 PSA 122 009 Per amore della casa dell’Eterno, dell’Iddio nostro, io procaccerò il tuo bene. 019 PSA 123 001 Canto dei pellegrinaggi. A te io alzo gli occhi miei o tu che siedi nei cieli! 019 PSA 123 002 Ecco, come gli occhi dei servi guardano la mano del loro padrone, come gli occhi della serva guardano la mano della sua padrona, 019 PSA 123 003 così gli occhi nostri guardano all’Eterno, all’Iddio nostro, finché egli abbia pietà di noi. 019 PSA 123 004 Abbi pietà di noi, o Eterno, abbi pietà di noi, perché siamo più che sazi di disprezzo. L’anima nostra è più che sazia dello scherno della gente agiata e del disprezzo dei superbi. 019 PSA 124 001 Canto dei pellegrinaggi. Di Davide. Se non fosse stato l’Eterno che fu per noi, lo dica pure ora Israele, 019 PSA 124 002 se non fosse stato l’Eterno che fu per noi, quando gli uomini si levarono contro noi, 019 PSA 124 003 allora ci avrebbero inghiottiti tutti vivi, quando l’ira loro ardeva contro noi; 019 PSA 124 004 allora le acque ci avrebbero sommerso, il torrente sarebbe passato sull’anima nostra; 019 PSA 124 005 allora le acque orgogliose sarebbero passate sull’anima nostra. 019 PSA 124 006 Benedetto sia l’Eterno che non ci ha dato in preda ai loro denti! 019 PSA 124 007 L’anima nostra è scampata, come un uccello dal laccio degli uccellatori; il laccio è stato rotto, e noi siamo scampati. 019 PSA 124 008 Il nostro aiuto è nel nome dell’Eterno, che ha fatto il cielo e la terra. 019 PSA 125 001 Canto dei pellegrinaggi. Quelli che confidano nell’Eterno sono come il monte di Sion, che non può essere smosso, ma dimora in perpetuo. 019 PSA 125 002 Gerusalemme è circondata dai monti; e così l’Eterno circonda il suo popolo, da ora in perpetuo. 019 PSA 125 003 Poiché lo scettro dell’empietà non sempre rimarrà sulla eredità dei giusti, onde i giusti non mettan mano all’iniquità. 019 PSA 125 004 O Eterno, fa’ del bene a quelli che son buoni, e a quelli che son retti nel loro cuore. 019 PSA 125 005 Ma quanto a quelli che deviano per le loro vie tortuose, l’Eterno li farà andare con gli operatori d’iniquità. Pace sia sopra Israele. 019 PSA 126 001 Canto dei pellegrinaggi. Quando l’Eterno fece tornare i reduci di Sion, ci pareva di sognare. 019 PSA 126 002 Allora la nostra bocca fu piena di sorrisi, e la nostra lingua di canti d’allegrezza. Allora fu detto fra le nazioni: L’Eterno ha fatto cose grandi per loro. 019 PSA 126 003 L’Eterno ha fatto cose grandi per noi, e noi siamo nella gioia. 019 PSA 126 004 O Eterno, fa tornare i nostri che sono in cattività, come tornano i rivi nella terra del Mezzodì. 019 PSA 126 005 Quelli che seminano con lagrime, mieteranno con canti di gioia. 019 PSA 126 006 Ben va piangendo colui che porta il seme da spargere, ma tornerà con canti di gioia quando porterà i suoi covoni. 019 PSA 127 001 Canto dei pellegrinaggi. Di Salomone. Se l’Eterno non edifica la casa, invano vi si affaticano gli edificatori; se l’Eterno non guarda la città, invano vegliano le guardie. 019 PSA 127 002 Invano vi levate di buon’ora e tardi andate a riposare e mangiate il pan di doglie; egli dà altrettanto ai suoi diletti, mentr’essi dormono. 019 PSA 127 003 Ecco, i figliuoli sono un’eredità che viene dall’Eterno; il frutto del seno materno è un premio. 019 PSA 127 004 Quali le frecce in man d’un prode, tali sono i figliuoli della giovinezza. 019 PSA 127 005 Beati coloro che ne hanno il turcasso pieno! Non saranno confusi quando parleranno coi loro nemici alla porta. 019 PSA 128 001 Canto dei pellegrinaggi. Beato chiunque teme l’Eterno e cammina nelle sue vie! 019 PSA 128 002 Tu allora mangerai della fatica delle tue mani; sarai felice e prospererai. 019 PSA 128 003 La tua moglie sarà come una vigna fruttifera nell’interno della tua casa; i tuoi figliuoli, come piante d’ulivo intorno alla tua tavola. 019 PSA 128 004 Ecco, così sarà benedetto l’uomo che teme l’Eterno. 019 PSA 128 005 L’Eterno ti benedica da Sion, e vedrai il bene di Gerusalemme tutti i giorni della tua vita, 019 PSA 128 006 e vedrai i figliuoli dei tuoi figliuoli. Pace sia sopra Israele. 019 PSA 129 001 Canto dei pellegrinaggi. Molte volte m’hanno oppresso dalla mia giovinezza! Lo dica pure Israele: 019 PSA 129 002 Molte volte m’hanno oppresso dalla mia giovinezza; eppure, non hanno potuto vincermi. 019 PSA 129 003 Degli aratori hanno arato sul mio dorso, v’hanno tracciato i loro lunghi solchi. 019 PSA 129 004 L’Eterno è giusto; egli ha tagliato le funi degli empi. 019 PSA 129 005 Siano confusi e voltin le spalle tutti quelli che odiano Sion! 019 PSA 129 006 Siano come l’erba dei tetti, che secca prima di crescere! 019 PSA 129 007 Non se n’empie la mano il mietitore, né le braccia chi lega i covoni; 019 PSA 129 008 e i passanti non dicono: La benedizione dell’Eterno sia sopra voi; noi vi benediciamo nel nome dell’Eterno! 019 PSA 130 001 Canto dei pellegrinaggi. O Eterno, io grido a te da luoghi profondi! 019 PSA 130 002 Signore, ascolta il mio grido; siano le tue orecchie attente alla voce delle mie supplicazioni! 019 PSA 130 003 O Eterno, se tu poni mente alle iniquità, Signore, chi potrà reggere? 019 PSA 130 004 Ma presso te v’è perdono affinché tu sia temuto. 019 PSA 130 005 Io aspetto l’Eterno, l’anima mia l’aspetta, ed io spero nella sua parola. 019 PSA 130 006 L’anima mia anela al Signore più che le guardie non anelino al mattino, più che le guardie al mattino. 019 PSA 130 007 O Israele, spera nell’Eterno, poiché presso l’Eterno è benignità e presso di lui è abbondanza di redenzione. 019 PSA 130 008 Ed egli redimerà Israele da tutte le sue iniquità. 019 PSA 131 001 Canto dei pellegrinaggi. Di Davide. O Eterno, il mio cuore non è gonfio li superbia, e i miei occhi non sono alteri; non attendo a cose troppo grandi e troppo alte per me. 019 PSA 131 002 In verità ho calmata e quietata l’anima mia, com’è quieto il bimbo divezzato sul seno di sua madre. Quale è il bimbo divezzato, tale è in me l’anima mia. 019 PSA 131 003 O Israele, spera nell’Eterno, da ora in perpetuo. 019 PSA 132 001 Canto dei pellegrinaggi. Ricordati, o Eterno, a favor di Davide, di tutte le sue fatiche: 019 PSA 132 002 com’egli giurò all’Eterno e fece voto al Potente di Giacobbe, dicendo: 019 PSA 132 003 Certo, non entrerò nella tenda della mia casa, né salirò sul letto ove mi corico, 019 PSA 132 004 non darò sonno ai miei occhi, né riposo alle mie palpebre, 019 PSA 132 005 finché abbia trovato un luogo per l’Eterno, una dimora per il Potente di Giacobbe. 019 PSA 132 006 Ecco abbiamo udito che l’Arca era in Efrata; l’abbiam trovata nei campi di Jaar. 019 PSA 132 007 Andiamo nella dimora dell’Eterno, adoriamo dinanzi allo sgabello de’ suoi piedi! 019 PSA 132 008 Lèvati, o Eterno, vieni al luogo del tuo riposo, tu e l’Arca della tua forza. 019 PSA 132 009 I tuoi sacerdoti siano rivestiti di giustizia, e giubilino i tuoi fedeli. 019 PSA 132 010 Per amor di Davide tuo servitore, non respingere la faccia del tuo unto. 019 PSA 132 011 L’Eterno ha fatto a Davide questo giuramento di verità, e non lo revocherà: Io metterò sul tuo trono un frutto delle tue viscere. 019 PSA 132 012 Se i tuoi figliuoli osserveranno il mio patto e la mia testimonianza che insegnerò loro, anche i loro figliuoli sederanno sul tuo trono in perpetuo. 019 PSA 132 013 Poiché l’Eterno ha scelto Sion, l’ha desiderata per sua dimora. 019 PSA 132 014 Questo è il mio luogo di riposo in eterno; qui abiterò, perché l’ho desiderata. 019 PSA 132 015 Io benedirò largamente i suoi viveri, sazierò di pane i suoi poveri. 019 PSA 132 016 I suoi sacerdoti li vestirò di salvezza, e i suoi fedeli giubileranno con gran gioia. 019 PSA 132 017 Quivi farò crescere la potenza di Davide, e quivi terrò accesa una lampada al mio unto. 019 PSA 132 018 I suoi nemici li vestirò di vergogna, ma su di lui fiorirà la sua corona. 019 PSA 133 001 Canto dei pellegrinaggi. Di Davide. Ecco, quant’è buono e quant’è piacevole che fratelli dimorino assieme! 019 PSA 133 002 E’ come l’olio squisito che, sparso sul capo, scende sulla barba, sulla barba d’Aaronne, che scende fino all’orlo de’ suoi vestimenti; 019 PSA 133 003 è come la rugiada dell’Hermon, che scende sui monti di Sion; poiché quivi l’Eterno ha ordinato che sia la benedizione, la vita in eterno. 019 PSA 134 001 Canto dei pellegrinaggi. Ecco, benedite l’Eterno, voi tutti servitori dell’Eterno, che state durante la notte nella casa dell’Eterno! 019 PSA 134 002 Levate le vostre mani verso il santuario, e benedite l’Eterno! 019 PSA 134 003 L’Eterno ti benedica da Sion, egli che ha fatto il cielo e la terra. 019 PSA 135 001 Alleluia. Lodate il nome dell’Eterno. Lodatelo, o servi dell’Eterno, 019 PSA 135 002 che state nella casa dell’Eterno, nei cortili della casa del nostro Dio. 019 PSA 135 003 Lodate l’Eterno, perché l’Eterno è buono; salmeggiate al suo nome, perché è amabile. 019 PSA 135 004 Poiché l’Eterno ha scelto per sé Giacobbe, ha scelto Israele per suo speciale possesso. 019 PSA 135 005 Sì, io conosco che l’Eterno è grande, e che il nostro Signore è al disopra di tutti gli dèi. 019 PSA 135 006 L’Eterno fa tutto ciò che gli piace, in cielo e in terra, nei mari e in tutti gli abissi. 019 PSA 135 007 Egli fa salire i vapori dalle estremità della terra, fa i lampi per la pioggia, fa uscire il vento dai suoi tesori. 019 PSA 135 008 Egli percosse i primogeniti d’Egitto, così degli uomini come degli animali. 019 PSA 135 009 Mandò segni e prodigi in mezzo a te, o Egitto, su Faraone e su tutti i suoi servitori. 019 PSA 135 010 Egli percosse grandi nazioni, e uccise re potenti: 019 PSA 135 011 Sihon, re degli Amorei, e Og, re di Basan, e tutti i regni di Canaan. 019 PSA 135 012 E dette il loro paese in eredità, in eredità a Israele, suo popolo. 019 PSA 135 013 O Eterno, il tuo nome dura in perpetuo; la memoria di te, o Eterno, dura per ogni età. 019 PSA 135 014 Poiché l’Eterno farà giustizia al suo popolo, ed avrà compassione dei suoi servitori. 019 PSA 135 015 Gl’idoli delle nazioni sono argento e oro, opera di mano d’uomo. 019 PSA 135 016 Hanno bocca e non parlano; hanno occhi e non vedono; 019 PSA 135 017 hanno orecchi e non odono, e non hanno fiato alcuno nella loro bocca. 019 PSA 135 018 Simili ad essi siano quelli che li fanno, tutti quelli che in essi confidano. 019 PSA 135 019 Casa d’Israele, benedite l’Eterno! Casa d’Aaronne, benedite l’Eterno! 019 PSA 135 020 Casa di Levi, benedite l’Eterno! Voi che temete l’Eterno, benedite l’Eterno! 019 PSA 135 021 Sia benedetto da Sion l’Eterno, che abita in Gerusalemme! Alleluia. 019 PSA 136 001 Celebrate l’Eterno, perché egli è buono, perché la sua benignità dura in eterno. 019 PSA 136 002 Celebrate l’Iddio degli dèi, perché la sua benignità dura in eterno. 019 PSA 136 003 Celebrate li Signor dei signori, perché la sua benignità dura in eterno. 019 PSA 136 004 Colui che solo opera grandi maraviglie, perché la sua benignità dura in eterno. 019 PSA 136 005 Colui che ha fatto con intendimento i cieli, perché la sua benignità dura in eterno. 019 PSA 136 006 Colui che ha steso la terra sopra le acque, perché la sua benignità dura in eterno. 019 PSA 136 007 Colui che ha fatto i grandi luminari, perché la sua benignità dura in eterno: 019 PSA 136 008 il sole per regnare sul giorno, perché la sua benignità dura in eterno; 019 PSA 136 009 e la luna e le stelle per regnare sulla notte, perché la sua benignità dura in eterno. 019 PSA 136 010 Colui che percosse gli Egizi nei loro primogeniti, perché la sua benignità dura in eterno; 019 PSA 136 011 e trasse fuori Israele dal mezzo di loro, perché la sua benignità dura in eterno; 019 PSA 136 012 con mano potente e con braccio steso, perché la sua benignità dura in eterno. 019 PSA 136 013 Colui che divise il Mar rosso in due, perché la sua benignità dura in eterno; 019 PSA 136 014 e fece passare Israele in mezzo ad esso, perché la sua benignità dura in eterno; 019 PSA 136 015 e travolse Faraone e il suo esercito nel Mar Rosso, perché la sua benignità dura in eterno. 019 PSA 136 016 Colui che condusse il suo popolo attraverso il deserto, perché la sua benignità dura in eterno. 019 PSA 136 017 Colui che percosse re grandi, perché la sua benignità dura in eterno; 019 PSA 136 018 e uccise re potenti, perché la sua benignità dura in eterno: 019 PSA 136 019 Sihon, re degli Amorei, perché la sua benignità dura in eterno, 019 PSA 136 020 e Og, re di Basan, perché la sua benignità dura in eterno; 019 PSA 136 021 e dette il loro paese in eredità, perché la sua benignità dura in eterno, 019 PSA 136 022 in eredità ad Israele, suo servitore, perché la sua benignità dura in eterno. 019 PSA 136 023 Colui che si ricordò di noi del nostro abbassamento, perché la sua benignità dura in eterno; 019 PSA 136 024 e ci ha liberati dai nostri nemici, perché la sua benignità dura in eterno. 019 PSA 136 025 Colui che dà il cibo ad ogni carne, perché la sua benignità dura in eterno. 019 PSA 136 026 Celebrate l’Iddio dei cieli, perché la sua benignità dura in eterno. 019 PSA 137 001 Là presso i fiumi di Babilonia, sedevamo ed anche piangevamo ricordandoci di Sion. 019 PSA 137 002 Ai salici delle sponde avevamo appese le nostre cetre. 019 PSA 137 003 Poiché là quelli che ci avevan menati in cattività ci chiedevano dei canti, quelli che ci predavano, delle canzoni d’allegrezza, dicendo: Cantateci delle canzoni di Sion! 019 PSA 137 004 Come potremmo noi cantare le canzoni dell’Eterno in terra straniera? 019 PSA 137 005 Se io ti dimentico, o Gerusalemme, dimentichi la mia destra le sue funzioni, 019 PSA 137 006 resti la mia lingua attaccata al palato se io non mi ricordo di te, se non metto Gerusalemme al disopra d’ogni mia allegrezza. 019 PSA 137 007 Ricordati, o Eterno, dei figliuoli di Edom, che nel giorno di Gerusalemme dicevano: Spianatela, spianatela, fin dalle fondamenta! 019 PSA 137 008 O figliuola di Babilonia, che devi esser distrutta, beati chi ti darà la retribuzione del male che ci hai fatto! 019 PSA 137 009 Beato chi piglierà i tuoi piccoli bambini e li sbatterà contro la roccia! 019 PSA 138 001 Salmo di Davide. Io ti celebrerò con tutto il mio cuore, dinanzi agli dèi salmeggerò a te. 019 PSA 138 002 Adorerò vòlto al tempio della tua santità, celebrerò il tuo nome per la tua benignità e per la tua fedeltà; poiché tu hai magnificato la tua parola oltre ogni tua rinomanza. 019 PSA 138 003 Nel giorno che ho gridato a te, tu m’hai risposto, m’hai riempito di coraggio, dando forza all’anima mia. 019 PSA 138 004 Tutti i re della terra ti celebreranno, o Eterno, quando avranno udito le parole della tua bocca; 019 PSA 138 005 e canteranno le vie dell’Eterno, perché grande è la gloria dell’Eterno. 019 PSA 138 006 Sì, eccelso è l’Eterno, eppure ha riguardo agli umili, e da lungi conosce l’altero. 019 PSA 138 007 Se io cammino in mezzo alla distretta, tu mi ridai la vita; tu stendi la mano contro l’ira dei miei nemici, e la tua destra mi salva. 019 PSA 138 008 L’Eterno compirà in mio favore l’opera sua; la tua benignità, o Eterno, dura in perpetuo; non abbandonare le opere delle tue mani. 019 PSA 139 001 Per il capo de’ musici. Salmo di Davide. O Eterno tu m’hai investigato e mi conosci. 019 PSA 139 002 Tu sai quando mi seggo e quando m’alzo, tu intendi da lungi il mio pensiero. 019 PSA 139 003 Tu mi scruti quando cammino e quando mi giaccio, e conosci a fondo tutte le mie vie. 019 PSA 139 004 Poiché la parola non è ancora sulla mia lingua, che tu, o Eterno, già la conosci appieno. 019 PSA 139 005 Tu mi stringi di dietro e davanti, e mi metti la mano addosso. 019 PSA 139 006 Una tal conoscenza è troppo maravigliosa per me, tanto alta, che io non posso arrivarci. 019 PSA 139 007 Dove me ne andrò lungi dal tuo spirito? e dove fuggirò dal tuo cospetto? 019 PSA 139 008 Se salgo in cielo tu vi sei; se mi metto a giacere nel soggiorno dei morti, eccoti quivi. (Sheol h7585) 019 PSA 139 009 Se prendo le ali dell’alba e vo a dimorare all’estremità del mare, 019 PSA 139 010 anche quivi mi condurrà la tua mano, e la tua destra mi afferrerà. 019 PSA 139 011 Se dico: Certo le tenebre mi nasconderanno, e la luce diventerà notte intorno a me, 019 PSA 139 012 le tenebre stesse non possono nasconderti nulla, e la notte risplende come il giorno; le tenebre e la luce son tutt’uno per te. 019 PSA 139 013 Poiché sei tu che hai formato le mie reni, che m’hai intessuto nel seno di mia madre. 019 PSA 139 014 Io ti celebrerò, perché sono stato fatto in modo maraviglioso, stupendo. Maravigliose sono le tue opere, e l’anima mia lo sa molto bene. 019 PSA 139 015 Le mie ossa non t’erano nascoste, quand’io fui formato in occulto e tessuto nelle parti più basse della terra. 019 PSA 139 016 I tuoi occhi videro la massa informe del mio corpo; e nel tuo libro erano tutti scritti i giorni che m’eran destinati, quando nessun d’essi era sorto ancora. 019 PSA 139 017 Oh quanto mi son preziosi i tuoi pensieri, o Dio! Quant’è grande la somma d’essi! 019 PSA 139 018 Se li voglio contare, son più numerosi della rena; quando mi sveglio sono ancora con te. 019 PSA 139 019 Certo, tu ucciderai l’empio, o Dio; perciò dipartitevi da me, uomini di sangue. 019 PSA 139 020 Essi parlano contro di te malvagiamente; i tuoi nemici usano il tuo nome a sostener la menzogna. 019 PSA 139 021 O Eterno, non odio io quelli che t’odiano? E non aborro io quelli che si levano contro di te? 019 PSA 139 022 Io li odio di un odio perfetto; li tengo per miei nemici. 019 PSA 139 023 Investigami, o Dio, e conosci il mio cuore. Provami, e conosci i miei pensieri. 019 PSA 139 024 E vedi se v’è in me qualche via iniqua, e guidami per la via eterna. 019 PSA 140 001 Per il Capo de’ musici. Salmo di Davide. Liberami, o Eterno, dall’uomo malvagio; guardami dall’uomo violento, 019 PSA 140 002 i quali macchinano delle malvagità nel loro cuore, e continuamente muovono guerre. 019 PSA 140 003 Aguzzano la loro lingua come il serpente, hanno un veleno d’aspide sotto le loro labbra. (Sela) 019 PSA 140 004 Preservami, o Eterno, dalle mani dell’empio, guardami dall’uomo violento, i quali han macchinato di farmi cadere. 019 PSA 140 005 I superbi hanno nascosto per me un laccio e delle funi, m’hanno teso una rete sull’orlo del sentiero, m’hanno posto degli agguati. (Sela) 019 PSA 140 006 Io ho detto all’Eterno: Tu sei il mio Dio; porgi l’orecchio, o Eterno, al grido delle mie supplicazioni. 019 PSA 140 007 O Eterno, o Signore, che sei la forza della mia salvezza, tu hai coperto il mio capo nel giorno dell’armi. 019 PSA 140 008 Non concedere, o Eterno, agli empi quel che desiderano; non dar compimento ai loro disegni, che talora non s’esaltino. (Sela) 019 PSA 140 009 Sulla testa di quelli che m’attorniano ricada la perversità delle loro labbra! 019 PSA 140 010 Cadano loro addosso dei carboni accesi! Siano gettati nel fuoco, in fosse profonde, donde non possano risorgere. 019 PSA 140 011 Il maldicente non sarà stabilito sulla terra; il male darà senza posa la caccia all’uomo violento. 019 PSA 140 012 Io so che l’Eterno farà ragione all’afflitto e giustizia ai poveri. 019 PSA 140 013 Certo i giusti celebreranno il tuo nome; li uomini retti abiteranno alla tua presenza. 019 PSA 141 001 Salmo di Davide. O Eterno io t’invoco; affrettati a rispondermi. Porgi l’orecchio alla mia voce quand’io grido a te. 019 PSA 141 002 La mia preghiera stia nel tuo cospetto come l’incenso, l’elevazione delle mie mani come il sacrifizio della sera. 019 PSA 141 003 O Eterno, poni una guardia dinanzi alla mia bocca, guarda l’uscio delle mie labbra. 019 PSA 141 004 Non inclinare il mio cuore ad alcuna cosa malvagia, per commettere azioni empie con gli operatori d’iniquità; e fa’ ch’io non mangi delle loro delizie. 019 PSA 141 005 Mi percuota pure il giusto; sarà un favore; mi riprenda pure; sarà come olio sul capo; il mio capo non lo rifiuterà; anzi malgrado la loro malvagità, continuerò a pregare. 019 PSA 141 006 I loro giudici saran precipitati per il fianco delle rocce, e si darà ascolto alle mie parole, perché sono piacevoli. 019 PSA 141 007 Come quando si ara e si rompe la terra, le nostre ossa sono sparse all’ingresso del soggiorno dei morti. (Sheol h7585) 019 PSA 141 008 Poiché a te son vòlti gli occhi miei, o Eterno, o Signore; in te mi rifugio, non abbandonare l’anima mia. 019 PSA 141 009 Guardami dal laccio che m’hanno teso, e dagli agguati degli operatori d’iniquità. 019 PSA 141 010 Cadano gli empi nelle loro proprie reti, mentre io passerò oltre. 019 PSA 142 001 Cantico di Davide, quand’era nella spelonca. Preghiera. Io grido con la mia voce all’Eterno; con la mia voce supplico l’Eterno. 019 PSA 142 002 Effondo il mio lamento dinanzi a lui, espongo dinanzi a lui la mia tribolazione. 019 PSA 142 003 Quando lo spirito mio è abbattuto in me, tu conosci il mio sentiero. Sulla via per la quale io cammino, essi hanno nascosto un laccio per me. 019 PSA 142 004 Guarda alla mia destra e vedi; non v’è alcuno che mi riconosca. Ogni rifugio m’è venuto a mancare: non v’è alcuno che abbia cura dell’anima mia. 019 PSA 142 005 Io grido a te, o Eterno. Io dico: Tu sei il mio rifugio, la mia parte nella terra dei viventi. 019 PSA 142 006 Sii attento al mio grido, perché son ridotto in molto misero stato. Liberami da quelli che mi perseguitano, perché sono più forti di me. 019 PSA 142 007 Trai di prigione l’anima mia, ond’io celebri il tuo nome. I giusti trionferanno meco, perché m’avrai colmato di beni. 019 PSA 143 001 Salmo di Davide. O Eterno, ascolta la mia preghiera, porgi l’orecchio alle mie supplicazioni; nella tua fedeltà e nella tua giustizia, rispondimi, 019 PSA 143 002 e non venire a giudicio col tuo servitore, perché nessun vivente sarà trovato giusto nel tuo cospetto. 019 PSA 143 003 Poiché il nemico perseguita l’anima mia; egli calpesta al suolo la mia vita; mi fa abitare in luoghi tenebrosi come quelli che son morti già da lungo tempo. 019 PSA 143 004 Il mio spirito è abbattuto in me, il mio cuore è tutto smarrito dentro di me. 019 PSA 143 005 Io mi ricordo dei giorni antichi; io medito tutti i tuoi fatti; io rifletto sull’opera delle tue mani. 019 PSA 143 006 Io stendo le mie mani verso te; l’anima mia è assetata di te come terra asciutta. (Sela) 019 PSA 143 007 Affrettati a rispondermi, o Eterno; lo spirito mio vien meno; non nascondere da me la tua faccia, che talora io non diventi simile a quelli che scendono nella fossa. 019 PSA 143 008 Fammi sentire la mattina la tua benignità, poiché in te mi confido; fammi conoscer la via per la quale devo camminare, poiché io elevo l’anima mia a te. 019 PSA 143 009 Liberami dai miei nemici, o Eterno; io cerco rifugio presso di te. 019 PSA 143 010 Insegnami a far la tua volontà, poiché tu sei il mio Dio; il tuo buono Spirito mi guidi in terra piana. 019 PSA 143 011 O Eterno, vivificami, per amor del tuo nome; nella tua giustizia, ritrai l’anima mia dalla distretta! 019 PSA 143 012 E nella tua benignità distruggi i miei nemici, e fa’ perire tutti quelli che affliggono l’anima mia; perché io son tuo servitore. 019 PSA 144 001 Salmo di Davide. Benedetto sia l’Eterno, la mia ròcca, che ammaestra le mie mani alla pugna e le mie dita alla battaglia; 019 PSA 144 002 ch’è il mio benefattore e la mia fortezza, il mio alto ricetto, e il mio liberatore il mio scudo, colui nel quale mi rifugio, che mi rende soggetto il mio popolo. 019 PSA 144 003 O Eterno, che cos’è l’uomo, che tu ne prenda conoscenza? o il figliuol dell’uomo che tu ne tenga conto? 019 PSA 144 004 L’uomo è simile a un soffio, i suoi giorni son come l’ombra che passa. 019 PSA 144 005 O Eterno, abbassa i tuoi cieli e scendi; tocca i monti e fa’ che fumino. 019 PSA 144 006 Fa’ guizzare il lampo e disperdi i miei nemici. Lancia le tue saette, e mettili in rotta. 019 PSA 144 007 Stendi le tue mani dall’alto, salvami e liberami dalle grandi acque, dalla mano degli stranieri, 019 PSA 144 008 la cui bocca parla menzogna, e la cui destra è destra di frode. 019 PSA 144 009 O Dio, a te canterò un nuovo cantico; sul saltèro a dieci corde a te salmeggerò, 019 PSA 144 010 che dài la vittoria ai re, che liberi Davide tuo servitore dalla spada micidiale. 019 PSA 144 011 Salvami e liberami dalla mano degli stranieri, la cui bocca parla menzogna, e la cui destra è destra di frode. 019 PSA 144 012 I nostri figliuoli, nella loro giovinezza, sian come piante novelle che crescono, e le nostre figliuole come colonne scolpite nella struttura d’un palazzo. 019 PSA 144 013 I nostri granai siano pieni e forniscano ogni specie di beni. Le nostre gregge moltiplichino a migliaia e a diecine di migliaia nelle nostre campagne. 019 PSA 144 014 Le nostre giovenche siano feconde; e non vi sia né breccia, né fuga, né grido nelle nostre piazze. 019 PSA 144 015 Beato il popolo che è in tale stato, beato il popolo il cui Dio è l’Eterno. 019 PSA 145 001 Salmo di lode. Di Davide. Io t’esalterò, o mio Dio, mio Re, benedirò il tuo nome in sempiterno. 019 PSA 145 002 Ogni giorno ti benedirò e loderò il tuo nome in sempiterno. 019 PSA 145 003 L’Eterno è grande e degno di somma lode, e la sua grandezza non si può investigare. 019 PSA 145 004 Un’età dirà all’altra le lodi delle tue opere, e farà conoscer le tue gesta. 019 PSA 145 005 Io mediterò sul glorioso splendore della tua maestà e sulle tue opere maravigliose. 019 PSA 145 006 E gli uomini diranno la potenza dei tuoi atti tremendi, e io racconterò la tua grandezza. 019 PSA 145 007 Essi proclameranno il ricordo della tua gran bontà, e canteranno con giubilo la tua giustizia. 019 PSA 145 008 L’Eterno è misericordioso e pieno di compassione, lento all’ira e di gran benignità. 019 PSA 145 009 L’Eterno è buono verso tutti, e le sue compassioni s’estendono a tutte le sue opere. 019 PSA 145 010 Tutte le tue opere ti celebreranno, o Eterno, e i tuoi fedeli ti benediranno. 019 PSA 145 011 Diranno la gloria del tuo regno, e narreranno la tua potenza 019 PSA 145 012 per far note ai figliuoli degli uomini le tue gesta e la gloria della maestà del tuo regno. 019 PSA 145 013 Il tuo regno è un regno eterno, e la tua signoria dura per ogni età. 019 PSA 145 014 L’Eterno sostiene tutti quelli che cadono e rialza tutti quelli che son depressi. 019 PSA 145 015 Gli occhi di tutti sono intenti verso di te, e tu dài loro il loro cibo a suo tempo. 019 PSA 145 016 Tu apri la tua mano, e sazi il desiderio di tutto ciò che vive. 019 PSA 145 017 L’Eterno è giusto in tutte le sue vie e benigno in tutte le sue opere. 019 PSA 145 018 L’Eterno è presso a tutti quelli che lo invocano, a tutti quelli che lo invocano in verità. 019 PSA 145 019 Egli adempie il desiderio di quelli che lo temono, ode il loro grido, e li salva. 019 PSA 145 020 L’Eterno guarda tutti quelli che l’amano, ma distruggerà tutti gli empi. 019 PSA 145 021 La mia bocca proclamerà la lode dell’Eterno, e ogni carne benedirà il nome della sua santità, in sempiterno. 019 PSA 146 001 Alleluia. Anima mia, loda l’Eterno. 019 PSA 146 002 Io loderò l’Eterno finché vivrò, salmeggerò al mio Dio, finché esisterò. 019 PSA 146 003 Non confidate nei principi, né in alcun figliuol d’uomo, che non può salvare. 019 PSA 146 004 Il suo fiato se ne va, ed egli torna alla sua terra; in quel giorno periscono i suoi disegni. 019 PSA 146 005 Beato colui che ha l’Iddio di Giacobbe per suo aiuto, e la cui speranza è nell’Eterno, suo Dio, 019 PSA 146 006 che ha fatto il cielo e la terra, il mare e tutto ciò ch’è in essi; che mantiene la fedeltà in eterno, 019 PSA 146 007 che fa ragione agli oppressi, che dà del cibo agli affamati. L’Eterno libera i prigionieri, 019 PSA 146 008 l’Eterno apre gli occhi ai ciechi, l’Eterno rialza gli oppressi, l’Eterno ama i giusti, 019 PSA 146 009 l’Eterno protegge i forestieri, solleva l’orfano e la vedova, ma sovverte la via degli empi. 019 PSA 146 010 L’Eterno regna in perpetuo; il tuo Dio, o Sion, regna per ogni età. Alleluia. 019 PSA 147 001 Lodate l’Eterno, perché è cosa buona salmeggiare al nostro Dio; perché è cosa dolce, e la lode è convenevole. 019 PSA 147 002 L’Eterno edifica Gerusalemme, raccoglie i dispersi d’Israele; 019 PSA 147 003 egli guarisce chi ha il cuor rotto, e fascia le loro piaghe. 019 PSA 147 004 Egli conta il numero delle stelle, le chiama tutte per nome. 019 PSA 147 005 Grande è il Signor nostro, e immenso è il suo potere; la sua intelligenza è infinita. 019 PSA 147 006 L’Eterno sostiene gli umili, ma abbatte gli empi fino a terra. 019 PSA 147 007 Cantate all’Eterno inni di lode, salmeggiate con la cetra all’Iddio nostro, 019 PSA 147 008 che cuopre il cielo di nuvole, prepara la pioggia per la terra, e fa germogliare l’erba sui monti. 019 PSA 147 009 Egli dà la pastura al bestiame e ai piccini dei corvi che gridano. 019 PSA 147 010 Egli non si compiace della forza del cavallo, non prende piacere nelle gambe dell’uomo. 019 PSA 147 011 L’Eterno prende piacere in quelli che lo temono, in quelli che sperano nella sua benignità. 019 PSA 147 012 Celebra l’Eterno, o Gerusalemme! Loda il tuo Dio, o Sion! 019 PSA 147 013 Perch’egli ha rinforzato le sbarre delle tue porte, ha benedetto i tuoi figliuoli in mezzo a te. 019 PSA 147 014 Egli mantiene la pace entro i tuoi confini, ti sazia col frumento più fino. 019 PSA 147 015 Egli manda i suoi ordini sulla terra, la sua parola corre velocissima. 019 PSA 147 016 Egli dà la neve a guisa di lana, sparge la brina a guisa di cenere. 019 PSA 147 017 Egli getta il suo ghiaccio come a pezzi; e chi può reggere dinanzi al suo freddo? 019 PSA 147 018 Egli manda la sua parola e li fa struggere; fa soffiare il suo vento e le acque corrono. 019 PSA 147 019 Egli fa conoscere la sua parola a Giacobbe, i suoi statuti e i suoi decreti a Israele. 019 PSA 147 020 Egli non ha fatto così con tutte le nazioni; e i suoi decreti esse non li conoscono. Alleluia. 019 PSA 148 001 Alleluia. Lodate l’Eterno dai cieli, lodatelo nei luoghi altissimi. 019 PSA 148 002 Lodatelo, voi tutti gli angeli suoi, lodatelo, voi tutti i suoi eserciti! 019 PSA 148 003 Lodatelo, sole e luna, lodatelo voi tutte, stelle lucenti! 019 PSA 148 004 Lodatelo, cieli dei cieli, e voi acque al disopra dei cieli! 019 PSA 148 005 Tutte queste cose lodino il nome dell’Eterno, perch’egli comandò, e furon create; 019 PSA 148 006 ed egli le ha stabilite in sempiterno; ha dato loro una legge che non trapasserà. 019 PSA 148 007 Lodate l’Eterno dalla terra, voi mostri marini e abissi tutti, 019 PSA 148 008 fuoco e gragnuola, neve e vapori, vento impetuoso che eseguisci la sua parola; 019 PSA 148 009 monti e colli tutti, alberi fruttiferi e cedri tutti; 019 PSA 148 010 fiere e tutto il bestiame, rettili e uccelli alati; 019 PSA 148 011 re della terra e popoli tutti principi e tutti, i giudici della terra; 019 PSA 148 012 giovani ed anche fanciulle, vecchi e bambini! 019 PSA 148 013 Lodino il nome dell’Eterno; perché il nome suo solo è esaltato; la sua maestà è al disopra della terra e del cielo. 019 PSA 148 014 Egli ha ridato forza al suo popolo, dando motivo di lode a tutti i suoi fedeli, ai figliuoli d’Israele, al popolo che gli sta vicino. Alleluia. 019 PSA 149 001 Alleluia. Cantate all’Eterno un nuovo cantico, cantate la sua lode nell’assemblea dei fedeli. 019 PSA 149 002 Si rallegri Israele in colui che lo ha fatto, esultino i figliuoli di Sion nel loro re. 019 PSA 149 003 Lodino il suo nome con danze, gli salmeggino col timpano e la cetra, 019 PSA 149 004 perché l’Eterno prende piacere nel suo popolo, egli adorna di salvezza gli umili. 019 PSA 149 005 Esultino i fedeli adorni di gloria, cantino di gioia sui loro letti. 019 PSA 149 006 Abbiano in bocca le alte lodi di Dio, una spada a due tagli in mano 019 PSA 149 007 per far vendetta delle nazioni e infligger castighi ai popoli; 019 PSA 149 008 per legare i loro re con catene e i loro nobili con ceppi di ferro, 019 PSA 149 009 per eseguir su loro il giudizio scritto. Questo è l’onore che hanno tutti i suoi fedeli. Alleluia. 019 PSA 150 001 Alleluia. Lodate Iddio nel suo santuario, lodatelo nella distesa ove risplende la sua potenza. 019 PSA 150 002 Lodatelo per le sue gesta, lodatelo secondo la sua somma grandezza. 019 PSA 150 003 Lodatelo col suon della tromba, lodatelo col saltèro e la cetra. 019 PSA 150 004 Lodatelo col timpano e le danze, lodatelo con gli strumenti a corda e col flauto. 019 PSA 150 005 Lodatelo con cembali risonanti, lodatelo con cembali squillanti. 019 PSA 150 006 Ogni cosa che respira lodi l’Eterno. Alleluia. # # BOOK 020 PRO Proverbs Proverbi 020 PRO 001 001 Proverbi di Salomone, figliuolo di Davide, re d’Israele; 020 PRO 001 002 perché l’uomo conosca la sapienza e l’istruzione, e intenda i detti sensati; 020 PRO 001 003 perché riceva istruzione circa l’assennatezza, la giustizia, l’equità, la dirittura; 020 PRO 001 004 per dare accorgimento ai semplici, e conoscenza e riflessione al giovane. 020 PRO 001 005 Il savio ascolterà, e accrescerà il suo sapere; l’uomo intelligente ne ritrarrà buone direzioni 020 PRO 001 006 per capire i proverbi e le allegorie, le parole dei savi e i loro enigmi. 020 PRO 001 007 Il timore dell’Eterno è il principio della scienza; gli stolti disprezzano la sapienza e l’istruzione. 020 PRO 001 008 Ascolta, figliuol mio, l’istruzione di tuo padre e non ricusare l’insegnamento di tua madre; 020 PRO 001 009 poiché saranno una corona di grazia sul tuo capo, e monili al tuo collo. 020 PRO 001 010 Figliuol mio, se i peccatori ti vogliono sedurre, non dar loro retta. 020 PRO 001 011 Se dicono: “Vieni con noi; mettiamoci in agguato per uccidere; tendiamo insidie senza motivo all’innocente; 020 PRO 001 012 inghiottiamoli vivi, come il soggiorno de’ morti, e tutt’interi come quelli che scendon nella fossa; (Sheol h7585) 020 PRO 001 013 noi troveremo ogni sorta di beni preziosi, empiremo le nostre case di bottino; 020 PRO 001 014 tu trarrai a sorte la tua parte con noi, non ci sarà fra noi tutti che una borsa sola” 020 PRO 001 015 figliuol mio, non t’incamminare con essi; trattieni il tuo piè lungi dal loro sentiero; 020 PRO 001 016 poiché i loro piedi corrono al male ed essi s’affrettano a spargere il sangue. 020 PRO 001 017 Si tende invano la rete dinanzi a ogni sorta d’uccelli; 020 PRO 001 018 ma costoro pongono agguati al loro proprio sangue, e tendono insidie alla stessa loro vita. 020 PRO 001 019 Tal è la sorte di chiunque è avido di guadagno; esso toglie la vita a chi lo possiede. 020 PRO 001 020 La sapienza grida per le vie, fa udire la sua voce per le piazze; 020 PRO 001 021 nei crocicchi affollati ella chiama, all’ingresso delle porte, in città, pronunzia i suoi discorsi: 020 PRO 001 022 “Fino a quando, o scempi, amerete la scempiaggine? fino a quando gli schernitori prenderanno gusto a schernire e gli stolti avranno in odio la scienza? 020 PRO 001 023 Volgetevi a udire la mia riprensione; ecco, io farò sgorgare su voi lo spirito mio, vi farò conoscere le mie parole… 020 PRO 001 024 Ma poiché, quand’ho chiamato avete rifiutato d’ascoltare, quand’ho steso la mano nessun vi ha badato, 020 PRO 001 025 anzi avete respinto ogni mio consiglio e della mia correzione non ne avete voluto sapere, 020 PRO 001 026 anch’io mi riderò delle vostre sventure, mi farò beffe quando lo spavento vi piomberà addosso; 020 PRO 001 027 quando lo spavento vi piomberà addosso come una tempesta quando la sventura v’investirà come un uragano, e vi cadranno addosso la distretta l’angoscia. 020 PRO 001 028 Allora mi chiameranno, ma io non risponderò; mi cercheranno con premura ma non mi troveranno. 020 PRO 001 029 Poiché hanno odiato la scienza e non hanno scelto il timor dell’Eterno 020 PRO 001 030 e non hanno voluto sapere dei miei consigli e hanno disdegnato ogni mia riprensione, 020 PRO 001 031 si pasceranno del frutto della loro condotta, e saranno saziati dei loro propri consigli. 020 PRO 001 032 Poiché il pervertimento degli scempi li uccide, e lo sviarsi degli stolti li fa perire; 020 PRO 001 033 ma chi m’ascolta se ne starà al sicuro, sarà tranquillo, senza paura d’alcun male”. 020 PRO 002 001 Figliuol mio, se ricevi le mie parole e serbi con cura i miei comandamenti, 020 PRO 002 002 prestando orecchio alla sapienza e inclinando il cuore all’intelligenza; 020 PRO 002 003 sì, se chiami il discernimento e rivolgi la tua voce all’intelligenza, 020 PRO 002 004 se la cerchi come l’argento e ti dài a scavarla come un tesoro, 020 PRO 002 005 Allora intenderai il timor dell’Eterno, e troverai la conoscenza di Dio. 020 PRO 002 006 Poiché l’Eterno dà la sapienza; dalla sua bocca procedono la scienza e l’intelligenza. 020 PRO 002 007 Egli tiene in serbo per gli uomini retti un aiuto potente, uno scudo per quelli che camminano integramente, 020 PRO 002 008 affin di proteggere i sentieri della equità e di custodire la via dei suoi fedeli. 020 PRO 002 009 Allora intenderai la giustizia, l’equità, la rettitudine, tutte le vie del bene. 020 PRO 002 010 Perché la sapienza t’entrerà nel cuore, e la scienza sarà gradevole all’anima tua; 020 PRO 002 011 la riflessione veglierà su te, e l’intelligenza ti proteggerà; 020 PRO 002 012 ti scamperà così dalla via malvagia, dalla gente che parla di cose perverse, 020 PRO 002 013 da quelli che lasciano i sentieri della rettitudine per camminare nella via delle tenebre, 020 PRO 002 014 che godono a fare il male e si compiacciono delle perversità del malvagio, 020 PRO 002 015 che seguono sentieri storti e battono vie tortuose. 020 PRO 002 016 Ti scamperà dalla donna adultera, dalla infedele che usa parole melate, 020 PRO 002 017 che ha abbandonato il compagno della sua giovinezza e ha dimenticato il patto del suo Dio. 020 PRO 002 018 Poiché la sua casa pende verso la morte, e i suoi sentieri menano ai defunti. 020 PRO 002 019 Nessuno di quelli che vanno da lei ne ritorna, nessuno riprende i sentieri della vita. 020 PRO 002 020 Così camminerai per la via dei buoni, e rimarrai nei sentieri dei giusti. 020 PRO 002 021 Ché gli uomini retti abiteranno la terra, e quelli che sono integri vi rimarranno; 020 PRO 002 022 ma gli empi saranno sterminati di sulla terra e gli sleali ne saranno divelti. 020 PRO 003 001 Figliuol mio, non dimenticare il mio insegnamento, e il tuo cuore osservi i miei comandamenti, 020 PRO 003 002 perché ti procureranno lunghi giorni, anni di vita e di prosperità. 020 PRO 003 003 Bontà e verità non ti abbandonino; lègatele al collo, scrivile sulla tavola del tuo cuore; 020 PRO 003 004 troverai così grazia e buon senno agli occhi di Dio e degli uomini. 020 PRO 003 005 Confidati nell’Eterno con tutto il cuore, e non t’appoggiare sul tuo discernimento. 020 PRO 003 006 Riconoscilo in tutte le tue vie, ed egli appianerà i tuoi sentieri. 020 PRO 003 007 Non ti stimar savio da te stesso; temi l’Eterno e ritirati dal male; 020 PRO 003 008 questo sarà la salute del tuo corpo, e un refrigerio alle tue ossa. 020 PRO 003 009 Onora l’Eterno con i tuoi beni e con le primizie d’ogni tua rendita; 020 PRO 003 010 i tuoi granai saran ripieni d’abbondanza e i tuoi tini traboccheranno di mosto. 020 PRO 003 011 Figliuol mio, non disdegnare la correzione dell’Eterno, e non ti ripugni la sua riprensione; 020 PRO 003 012 ché l’Eterno riprende colui ch’egli ama, come un padre il figliuolo che gradisce. 020 PRO 003 013 Beato l’uomo che ha trovato la sapienza, e l’uomo che ottiene l’intelligenza! 020 PRO 003 014 Poiché il guadagno ch’essa procura è preferibile a quel dell’argento, e il profitto che se ne trae val più dell’oro fino. 020 PRO 003 015 Essa è più pregevole delle perle, e quanto hai di più prezioso non l’equivale. 020 PRO 003 016 Lunghezza di vita è nella sua destra; ricchezza e gloria nella sua sinistra. 020 PRO 003 017 Le sue vie son vie dilettevoli, e tutti i suoi sentieri sono pace. 020 PRO 003 018 Essa è un albero di vita per quei che l’afferrano, e quei che la ritengon fermamente sono beati. 020 PRO 003 019 Con la sapienza l’Eterno fondò la terra, e con l’intelligenza rese stabili i cieli. 020 PRO 003 020 Per la sua scienza gli abissi furono aperti, e le nubi distillano la rugiada. 020 PRO 003 021 Figliuol mio, queste cose non si dipartano mai dagli occhi tuoi! Ritieni la saviezza e la riflessione! 020 PRO 003 022 Esse saranno la vita dell’anima tua e un ornamento al tuo collo. 020 PRO 003 023 Allora camminerai sicuro per la tua via, e il tuo piede non inciamperà. 020 PRO 003 024 Quando ti metterai a giacere non avrai paura; giacerai, e il sonno tuo sarà dolce. 020 PRO 003 025 Non avrai da temere i sùbiti spaventi, né la ruina degli empi, quando avverrà; 020 PRO 003 026 perché l’Eterno sarà la tua sicurezza, e preserverà il tuo piede da ogn’insidia. 020 PRO 003 027 Non rifiutare un benefizio a chi vi ha diritto, quand’è in tuo potere di farlo. 020 PRO 003 028 Non dire al tuo prossimo: “Va’ e torna” e “te lo darò domani”, quand’hai di che dare. 020 PRO 003 029 Non macchinare il male contro il tuo prossimo, mentr’egli abita fiducioso con te. 020 PRO 003 030 Non intentar causa ad alcuno senza motivo, allorché non t’ha fatto alcun torto. 020 PRO 003 031 Non portare invidia all’uomo violento, e non scegliere alcuna delle sue vie; 020 PRO 003 032 poiché l’Eterno ha in abominio l’uomo perverso, ma l’amicizia sua è per gli uomini retti. 020 PRO 003 033 La maledizione dell’Eterno è nella casa dell’empio, ma egli benedice la dimora dei giusti. 020 PRO 003 034 Se schernisce gli schernitori, fa grazia agli umili. 020 PRO 003 035 I savi erederanno la gloria, ma l’ignominia è la parte degli stolti. 020 PRO 004 001 Figliuoli, ascoltate l’istruzione di un padre, e state attenti a imparare il discernimento; 020 PRO 004 002 perché io vi do una buona dottrina; non abbandonate il mio insegnamento. 020 PRO 004 003 Quand’ero ancora fanciullo presso mio padre, tenero ed unico presso mia madre, 020 PRO 004 004 egli mi ammaestrava e mi diceva: “Il tuo cuore ritenga le mie parole; osserva i miei comandamenti, e vivrai. 020 PRO 004 005 Acquista sapienza, acquista intelligenza; non dimenticare le parole della mia bocca, e non te ne sviare; 020 PRO 004 006 non abbandonare la sapienza, ed essa ti custodirà; amala, ed essa ti proteggerà. 020 PRO 004 007 Il principio della sapienza è: Acquista la sapienza. Sì, a costo di quanto possiedi, acquista l’intelligenza. 020 PRO 004 008 Esaltala, ed essa t’innalzerà; essa ti coprirà di gloria, quando l’avrai abbracciata. 020 PRO 004 009 Essa ti metterà sul capo una corona di grazia, ti farà dono d’un magnifico diadema”. 020 PRO 004 010 Ascolta, figliuol mio, ricevi le mie parole, e anni di vita ti saranno moltiplicati. 020 PRO 004 011 Io ti mostro la via della sapienza, t’avvio per i sentieri della rettitudine. 020 PRO 004 012 Se cammini, i tuoi passi non saran raccorciati; e se corri, non inciamperai. 020 PRO 004 013 Afferra saldamente l’istruzione, non la lasciar andare; serbala, perch’essa è la tua vita. 020 PRO 004 014 Non entrare nel sentiero degli empi, e non t’inoltrare per la via de’ malvagi; 020 PRO 004 015 schivala, non passare per essa; allontanatene, e va’ oltre. 020 PRO 004 016 Poiché essi non posson dormire se non han fatto del male, e il sonno è loro tolto se non han fatto cader qualcuno. 020 PRO 004 017 Essi mangiano il pane dell’empietà, e bevono il vino della violenza; 020 PRO 004 018 ma il sentiero dei giusti è come la luce che spunta e va vie più risplendendo, finché sia giorno perfetto. 020 PRO 004 019 La via degli empi è come il buio; essi non scorgono ciò che li farà cadere. 020 PRO 004 020 Figliuol mio, sta’ attento alle mie parole, inclina l’orecchio ai miei detti; 020 PRO 004 021 non si dipartano mai dai tuoi occhi, serbali nel fondo del cuore; 020 PRO 004 022 poiché sono vita per quelli che li trovano, e salute per tutto il loro corpo. 020 PRO 004 023 Custodisci il tuo cuore più d’ogni altra cosa, poiché da esso procedono le sorgenti della vita. 020 PRO 004 024 Rimuovi da te la perversità della bocca, e allontana da te la falsità delle labbra. 020 PRO 004 025 Gli occhi tuoi guardino bene in faccia, e le tue palpebre si dirigano dritto davanti a te. 020 PRO 004 026 Appiana il sentiero dei tuoi piedi, e tutte le tue vie siano ben preparate. 020 PRO 004 027 Non piegare né a destra né a sinistra, ritira il tuo piede dal male. 020 PRO 005 001 Figliuol mio, sta’ attento alla mia sapienza, inclina l’orecchio alla mia intelligenza, 020 PRO 005 002 affinché tu conservi l’accorgimento, e le tue labbra ritengano la scienza. 020 PRO 005 003 Poiché le labbra dell’adultera stillano miele, e la sua bocca è più morbida dell’olio; 020 PRO 005 004 ma la fine cui mena è amara come l’assenzio, è acuta come una spada a due tagli. 020 PRO 005 005 I suoi piedi scendono alla morte, i suoi passi fan capo al soggiorno dei defunti. (Sheol h7585) 020 PRO 005 006 Lungi dal prendere il sentiero della vita, le sue vie sono erranti, e non sa dove va. 020 PRO 005 007 Or dunque, figliuoli, ascoltatemi, e non vi dipartite dalle parole della mia bocca. 020 PRO 005 008 Tieni lontana da lei la tua via, e non t’accostare alla porta della sua casa, 020 PRO 005 009 per non dare ad altri il fiore della tua gioventù, e i tuoi anni al tiranno crudele; 020 PRO 005 010 perché degli stranieri non si sazino de’ tuoi beni, e le tue fatiche non vadano in casa d’altri; 020 PRO 005 011 perché tu non abbia a gemere quando verrà la tua fine, quando la tua carne e il tuo corpo saran consumati, 020 PRO 005 012 e tu non dica: “Come ho fatto a odiare la correzione, come ha potuto il cuor mio sprezzare la riprensione? 020 PRO 005 013 come ho fatto a non ascoltare la voce di chi m’ammaestrava, e a non porger l’orecchio a chi m’insegnava? 020 PRO 005 014 poco mancò che non mi trovassi immerso in ogni male, in mezzo al popolo ed all’assemblea”. 020 PRO 005 015 Bevi l’acqua della tua cisterna, l’acqua viva del tuo pozzo 020 PRO 005 016 Le tue fonti debbon esse spargersi al di fuori? e i tuoi rivi debbon essi scorrer per le strade? 020 PRO 005 017 Siano per te solo, e non per degli stranieri con te. 020 PRO 005 018 Sia benedetta la tua fonte, e vivi lieto con la sposa della tua gioventù. 020 PRO 005 019 Cerva d’amore, cavriola di grazia, le sue carezze t’inebrino in ogni tempo, e sii del continuo rapito nell’affetto suo. 020 PRO 005 020 E perché, figliuol mio, t’invaghiresti d’un’estranea, e abbracceresti il seno della donna altrui? 020 PRO 005 021 Ché le vie dell’uomo stan davanti agli occhi dell’Eterno, il quale osserva tutti i sentieri di lui. 020 PRO 005 022 L’empio sarà preso nelle proprie iniquità, e tenuto stretto dalle funi del suo peccato. 020 PRO 005 023 Egli morrà per mancanza di correzione, andrà vacillando per la grandezza della sua follia. 020 PRO 006 001 Figliuol mio, se ti sei reso garante per il tuo prossimo, se ti sei impegnato per un estraneo, 020 PRO 006 002 sei còlto nel laccio dalle parole della tua bocca, sei preso dalle parole della tua bocca. 020 PRO 006 003 Fa’ questo, figliuol mio; disimpegnati, perché sei caduto in mano del tuo prossimo. Va’, gettati ai suoi piedi, insisti, 020 PRO 006 004 non dar sonno ai tuoi occhi né sopore alle tue palpebre; 020 PRO 006 005 disimpegnati come il cavriolo di man del cacciatore, come l’uccello di mano dell’uccellatore. 020 PRO 006 006 Va’, pigro, alla formica; considera il suo fare, e diventa savio! 020 PRO 006 007 Essa non ha né capo, né sorvegliante, né padrone; 020 PRO 006 008 prepara il suo cibo nell’estate, e raduna il suo mangiare durante la raccolta. 020 PRO 006 009 Fino a quando, o pigro, giacerai? quando ti desterai dal tuo sonno? 020 PRO 006 010 Dormire un po’, sonnecchiare un po’, incrociare un po’ le mani per riposare… 020 PRO 006 011 e la tua povertà verrà come un ladro, e la tua indigenza, come un uomo armato. 020 PRO 006 012 L’uomo da nulla, l’uomo iniquo cammina colla falsità sulle labbra; 020 PRO 006 013 ammicca cogli occhi, parla coi piedi, fa segni con le dita; 020 PRO 006 014 ha la perversità nel cuore, macchina del male in ogni tempo, semina discordie; 020 PRO 006 015 perciò la sua ruina verrà ad un tratto, in un attimo sarà distrutto, senza rimedio. 020 PRO 006 016 Sei cose odia l’Eterno, anzi sette gli sono in abominio: 020 PRO 006 017 gli occhi alteri, la lingua bugiarda, le mani che spandono sangue innocente, 020 PRO 006 018 il cuore che medita disegni iniqui, i piedi che corron frettolosi al male, 020 PRO 006 019 il falso testimonio che proferisce menzogne, e chi semina discordie tra fratelli. 020 PRO 006 020 Figliuol mio, osserva i precetti di tuo padre, e non trascurare gl’insegnamenti di tua madre; 020 PRO 006 021 tienteli del continuo legati sul cuore e attaccati al collo. 020 PRO 006 022 Quando camminerai, ti guideranno; quando giacerai, veglieranno su te; quando ti risveglierai, ragioneranno teco. 020 PRO 006 023 Poiché il precetto è una lampada e l’insegnamento una luce, e le correzioni della disciplina son la via della vita, 020 PRO 006 024 per guardarti dalla donna malvagia dalle parole lusinghevoli della straniera. 020 PRO 006 025 Non bramare in cuor tuo la sua bellezza, e non ti lasciar prendere dalle sue palpebre; 020 PRO 006 026 ché per una donna corrotta uno si riduce a un pezzo di pane, e la donna adultera sta in agguato contro un’anima preziosa. 020 PRO 006 027 Uno si metterà forse del fuoco in seno senza che i suoi abiti si brucino? 020 PRO 006 028 camminerà forse sui carboni accesi senza scottarsi i piedi? 020 PRO 006 029 Così è di chi va dalla moglie del prossimo; chi la tocca non rimarrà impunito. 020 PRO 006 030 Non si disprezza il ladro che ruba per saziarsi quand’ha fame; 020 PRO 006 031 se è còlto, restituirà anche il settuplo, darà tutti i beni della sua casa. 020 PRO 006 032 Ma chi commette un adulterio è privo di senno; chi fa questo vuol rovinar se stesso. 020 PRO 006 033 Troverà ferite ed ignominia, e l’obbrobrio suo non sarà mai cancellato; 020 PRO 006 034 ché la gelosia rende furioso il marito, il quale sarà senza pietà nel dì della vendetta; 020 PRO 006 035 non avrà riguardo a riscatto di sorta, e anche se tu moltiplichi i regali, non sarà soddisfatto. 020 PRO 007 001 Figliuol mio, ritieni le mie parole, e fa’ tesoro de’ miei comandamenti. 020 PRO 007 002 Osserva i miei comandamenti e vivrai; custodisci il mio insegnamento come la pupilla degli occhi. 020 PRO 007 003 Legateli alle dita, scrivili sulla tavola del tuo cuore. 020 PRO 007 004 Di’ alla sapienza: “Tu sei mia sorella”, e chiama l’intelligenza amica tua, 020 PRO 007 005 affinché ti preservino dalla donna altrui, dall’estranea che usa parole melate. 020 PRO 007 006 Ero alla finestra della mia casa, e dietro alla mia persiana stavo guardando, 020 PRO 007 007 quando vidi, tra gli sciocchi, scorsi, tra i giovani, un ragazzo privo di senno, 020 PRO 007 008 che passava per la strada, presso all’angolo dov’essa abitava, e si dirigeva verso la casa di lei, 020 PRO 007 009 al crepuscolo, sul declinar del giorno, allorché la notte si faceva nera, oscura. 020 PRO 007 010 Ed ecco farglisi incontro una donna in abito da meretrice e astuta di cuore, 020 PRO 007 011 turbolenta e proterva, che non teneva piede in casa: 020 PRO 007 012 ora in istrada, ora per le piazze, e in agguato presso ogni canto. 020 PRO 007 013 Essa lo prese, lo baciò, e sfacciatamente gli disse: 020 PRO 007 014 “Dovevo fare un sacrifizio di azioni di grazie; oggi ho sciolto i miei voti; 020 PRO 007 015 perciò ti son venuta incontro per cercarti, e t’ho trovato. 020 PRO 007 016 Ho guarnito il mio letto di morbidi tappeti, di coperte ricamate con filo d’Egitto; 020 PRO 007 017 l’ho profumato di mirra, d’aloe e di cinnamomo. 020 PRO 007 018 Vieni inebriamoci d’amore fino al mattino, sollazziamoci in amorosi piaceri; 020 PRO 007 019 giacché il mio marito non è a casa; è andato in viaggio lontano; 020 PRO 007 020 ha preso seco un sacchetto di danaro, non tornerà a casa che al plenilunio”. 020 PRO 007 021 Ella lo sedusse con le sue molte lusinghe, lo trascinò con la dolcezza delle sue labbra. 020 PRO 007 022 Egli le andò dietro subito, come un bove va al macello, come uno stolto è menato ai ceppi che lo castigheranno, 020 PRO 007 023 come un uccello s’affretta al laccio, senza sapere ch’è teso contro la sua vita, finché una freccia gli trapassi il fegato. 020 PRO 007 024 Or dunque, figliuoli, ascoltatemi, e state attenti alle parole della mia bocca. 020 PRO 007 025 Il tuo cuore non si lasci trascinare nelle vie d’una tal donna; non ti sviare per i suoi sentieri; 020 PRO 007 026 ché molti ne ha fatti cadere feriti a morte, e grande è la moltitudine di quelli che ha uccisi. 020 PRO 007 027 La sua casa è la via del soggiorno de’ defunti, la strada che scende ai penetrali della morte. (Sheol h7585) 020 PRO 008 001 La sapienza non grida ella? e l’intelligenza non fa ella udire la sua voce? 020 PRO 008 002 Ella sta in piè al sommo dei luoghi elevati, sulla strada, ai crocicchi; 020 PRO 008 003 grida presso le porte, all’ingresso della città, nei viali che menano alle porte: 020 PRO 008 004 “Chiamo voi, o uomini principali, e la mia voce si rivolge ai figli del popolo. 020 PRO 008 005 Imparate, o semplici, l’accorgimento, e voi, stolti, diventate intelligenti di cuore! 020 PRO 008 006 Ascoltate, perché dirò cose eccellenti, e le mie labbra s’apriranno a insegnar cose rette. 020 PRO 008 007 Poiché la mia bocca esprime il vero, e le mie labbra abominano l’empietà. 020 PRO 008 008 Tutte le parole della mia bocca son conformi a giustizia, non v’è nulla di torto o di perverso in esse. 020 PRO 008 009 Son tutte piane per l’uomo intelligente, e rette per quelli che han trovato la scienza. 020 PRO 008 010 Ricevete la mia istruzione anziché l’argento, e la scienza anziché l’oro scelto; 020 PRO 008 011 poiché la sapienza val più delle perle, e tutti gli oggetti preziosi non la equivalgono. 020 PRO 008 012 Io, la sapienza, sto con l’accorgimento, e trovo la scienza della riflessione. 020 PRO 008 013 Il timore dell’Eterno è odiare il male; io odio la superbia, l’arroganza, la via del male e la bocca perversa. 020 PRO 008 014 A me appartiene il consiglio e il buon successo; io sono l’intelligenza, a me appartiene la forza. 020 PRO 008 015 Per mio mezzo regnano i re, e i principi decretano ciò ch’è giusto. 020 PRO 008 016 Per mio mezzo governano i capi, i nobili, tutti i giudici della terra. 020 PRO 008 017 Io amo quelli che m’amano, e quelli che mi cercano mi trovano. 020 PRO 008 018 Con me sono ricchezze e gloria, i beni permanenti e la giustizia. 020 PRO 008 019 Il mio frutto e migliore dell’oro fino, e il mio prodotto val più che argento eletto. 020 PRO 008 020 Io cammino per la via della giustizia, per i sentieri dell’equità, 020 PRO 008 021 per far eredi di beni reali quelli che m’amano, e per riempire i loro tesori. 020 PRO 008 022 L’Eterno mi formò al principio de’ suoi atti, prima di fare alcuna delle opere sue, ab antico. 020 PRO 008 023 Fui stabilita ab eterno, dal principio, prima che la terra fosse. 020 PRO 008 024 Fui generata quando non c’erano ancora abissi, quando ancora non c’erano sorgenti rigurgitanti d’acqua. 020 PRO 008 025 Fui generata prima che i monti fossero fondati, prima ch’esistessero le colline, 020 PRO 008 026 quand’egli ancora non avea fatto né la terra né i campi né le prime zolle della terra coltivabile. 020 PRO 008 027 Quand’egli disponeva i cieli io ero là; quando tracciava un circolo sulla superficie dell’abisso, 020 PRO 008 028 quando condensava le nuvole in alto, quando rafforzava le fonti dell’abisso, 020 PRO 008 029 quando assegnava al mare il suo limite perché le acque non oltrepassassero il suo cenno, quando poneva i fondamenti della terra, 020 PRO 008 030 io ero presso di lui come un artefice, ero del continuo esuberante di gioia, mi rallegravo in ogni tempo nel suo cospetto; 020 PRO 008 031 mi rallegravo nella parte abitabile della sua terra, e trovavo la mia gioia tra i figliuoli degli uomini. 020 PRO 008 032 Ed ora, figliuoli, ascoltatemi; beati quelli che osservano le mie vie! 020 PRO 008 033 Ascoltate l’istruzione, siate savi, e non la rigettate! 020 PRO 008 034 Beato l’uomo che m’ascolta, che veglia ogni giorno alle mie porte, che vigila alla soglia della mia casa! 020 PRO 008 035 Poiché chi mi trova trova la vita, e ottiene favore dall’Eterno. 020 PRO 008 036 Ma chi pecca contro di me, fa torto all’anima sua; tutti quelli che m’odiano, amano la morte”. 020 PRO 009 001 La sapienza ha fabbricato la sua casa, ha lavorato le sue colonne, in numero di sette; 020 PRO 009 002 ha ammazzato i suoi animali, ha drogato il suo vino, ed ha anche apparecchiato la sua mensa. 020 PRO 009 003 Ha mandato fuori le sue ancelle, dall’alto dei luoghi elevati della città ella grida: 020 PRO 009 004 “Chi è sciocco venga qua!” A quelli che son privi di senno dice: 020 PRO 009 005 “Venite, mangiate del mio pane e bevete del vino che ho drogato! 020 PRO 009 006 Lasciate, o sciocchi, la stoltezza e vivrete, e camminate per la via dell’intelligenza!” 020 PRO 009 007 Chi corregge il beffardo s’attira vituperio, e chi riprende l’empio riceve affronto. 020 PRO 009 008 Non riprendere il beffardo, per tema che t’odi; riprendi il savio, e t’amerà. 020 PRO 009 009 Istruisci il savio e diventerai più savio che mai; ammaestra il giusto e accrescerà il suo sapere. 020 PRO 009 010 Il principio della sapienza è il timor dell’Eterno, e conoscere il Santo è l’intelligenza. 020 PRO 009 011 Poiché per mio mezzo ti saran moltiplicati i giorni, e ti saranno aumentati anni di vita. 020 PRO 009 012 Se sei savio, sei savio per te stesso; se sei beffardo, tu solo ne porterai la pena. 020 PRO 009 013 La follia è una donna turbolenta, sciocca, che non sa nulla, nulla. 020 PRO 009 014 Siede alla porta di casa, sopra una sedia, ne’ luoghi elevati della città, 020 PRO 009 015 per gridare a quelli che passan per la via, che van diritti per la loro strada: 020 PRO 009 016 “Chi è sciocco venga qua!” E a chi è privo di senno dice: 020 PRO 009 017 “Le acque rubate son dolci, e il pane mangiato di nascosto è soave”. 020 PRO 009 018 Ma egli non sa che quivi sono i defunti, che i suoi convitati son nel fondo del soggiorno de’ morti. (Sheol h7585) 020 PRO 010 001 Proverbi di Salomone. Un figliuol savio rallegra suo padre, ma un figliuolo stolto è il cordoglio di sua madre. 020 PRO 010 002 I tesori d’empietà non giovano, ma la giustizia libera dalla morte. 020 PRO 010 003 L’Eterno non permette che il giusto soffra la fame, ma respinge insoddisfatta l’avidità degli empi. 020 PRO 010 004 Chi lavora con mano pigra impoverisce, ma la mano dei diligenti fa arricchire. 020 PRO 010 005 Chi raccoglie nella estate è un figliuolo prudente, ma chi dorme durante la raccolta è un figliuolo che fa vergogna. 020 PRO 010 006 Benedizioni vengono sul capo dei giusti, ma la violenza cuopre la bocca degli empi. 020 PRO 010 007 La memoria del giusto e in benedizione, ma il nome degli empi marcisce. 020 PRO 010 008 Il savio di cuore accetta i precetti, ma lo stolto di labbra va in precipizio. 020 PRO 010 009 Chi cammina nella integrità cammina sicuro, ma chi va per vie tortuose sarà scoperto. 020 PRO 010 010 Chi ammicca con l’occhio cagiona dolore, e lo stolto di labbra va in precipizio. 020 PRO 010 011 La bocca del giusto è una fonte di vita, ma la bocca degli empi nasconde violenza. 020 PRO 010 012 L’odio provoca liti, ma l’amore cuopre ogni fallo. 020 PRO 010 013 Sulle labbra dell’uomo intelligente si trova la sapienza, ma il bastone è per il dosso di chi è privo di senno. 020 PRO 010 014 I savi tengono in serbo la scienza, ma la bocca dello stolto e una rovina imminente. 020 PRO 010 015 I beni del ricco sono la sua città forte; la rovina de’ poveri è la loro povertà. 020 PRO 010 016 Il lavoro del giusto serve alla vita, le entrate dell’empio servono al peccato. 020 PRO 010 017 Chi tien conto della correzione, segue il cammino della vita; ma chi non fa caso della riprensione si smarrisce. 020 PRO 010 018 Chi dissimula l’odio ha labbra bugiarde, e chi spande la calunnia è uno stolto. 020 PRO 010 019 Nella moltitudine delle parole non manca la colpa, ma chi frena le sue labbra è prudente. 020 PRO 010 020 La lingua del giusto è argento eletto; il cuore degli empi val poco. 020 PRO 010 021 Le labbra del giusto pascono molti, ma gli stolti muoiono per mancanza di senno. 020 PRO 010 022 Quel che fa ricchi è la benedizione dell’Eterno e il tormento che uno si dà non le aggiunge nulla. 020 PRO 010 023 Commettere un delitto, per lo stolto, è come uno spasso; tale è la sapienza per l’uomo accorto. 020 PRO 010 024 All’empio succede quello che teme, ma ai giusti è concesso quel che desiderano. 020 PRO 010 025 Come procella che passa, l’empio non è più, ma il giusto ha un fondamento eterno. 020 PRO 010 026 Come l’aceto ai denti e il fumo agli occhi, così è il pigro per chi lo manda. 020 PRO 010 027 Il timor dell’Eterno accresce i giorni ma gli anni degli empi saranno accorciati. 020 PRO 010 028 L’aspettazione dei giusti è letizia, ma la speranza degli empi perirà. 020 PRO 010 029 La via dell’Eterno è una fortezza per l’uomo integro, ma una rovina per gli operatori d’iniquità. 020 PRO 010 030 Il giusto non sarà mai smosso, ma gli empi non abiteranno la terra. 020 PRO 010 031 La bocca del giusto sgorga sapienza, ma la lingua perversa sarà soppressa. 020 PRO 010 032 Le labbra del giusto conoscono ciò che è grato, ma la bocca degli empi e piena di perversità. 020 PRO 011 001 La bilancia falsa è un abominio per l’Eterno, ma il peso giusto gli è grato. 020 PRO 011 002 Venuta la superbia, viene anche l’ignominia; ma la sapienza è con gli umili. 020 PRO 011 003 L’integrità degli uomini retti li guida, ma la perversità dei perfidi è la loro rovina. 020 PRO 011 004 Le ricchezze non servono a nulla nel giorno dell’ira, ma la giustizia salva da morte. 020 PRO 011 005 La giustizia dell’uomo integro gli appiana la via, ma l’empio cade per la sua empietà. 020 PRO 011 006 La giustizia degli uomini retti li libera, ma i perfidi restan presi nella loro propria malizia. 020 PRO 011 007 Quando un empio muore, la sua speranza perisce, e l’aspettazione degl’iniqui e annientata. 020 PRO 011 008 Il giusto è tratto fuor dalla distretta, e l’empio ne prende il posto. 020 PRO 011 009 Con la sua bocca l’ipocrita rovina il suo prossimo, ma i giusti sono liberati dalla loro perspicacia. 020 PRO 011 010 Quando i giusti prosperano, la città gioisce; ma quando periscono gli empi son gridi di giubilo. 020 PRO 011 011 Per la benedizione degli uomini retti la città è esaltata, ma è sovvertita dalla bocca degli empi. 020 PRO 011 012 Chi sprezza il prossimo è privo di senno, ma l’uomo accorto tace. 020 PRO 011 013 Chi va sparlando svela i segreti, ma chi ha lo spirito leale tien celata la cosa. 020 PRO 011 014 Quando manca una savia direzione il popolo cade; nel gran numero de’ consiglieri sta la salvezza. 020 PRO 011 015 Chi si fa mallevadore d’un altro ne soffre danno, ma chi odia la mallevadoria è sicuro. 020 PRO 011 016 La donna graziosa ottiene la gloria, e gli uomini forti ottengon la ricchezza. 020 PRO 011 017 L’uomo benigno fa del bene a se stesso, ma il crudele tortura la sua propria carne. 020 PRO 011 018 L’empio fa un’opera fallace, ma chi semina giustizia ha una ricompensa sicura. 020 PRO 011 019 Così la giustizia mena alla vita, ma chi va dietro al male s’incammina alla morte. 020 PRO 011 020 I perversi di cuore sono un abominio per l’Eterno, ma gl’integri nella loro condotta gli sono graditi. 020 PRO 011 021 No, certo, il malvagio non rimarrà impunito, ma la progenie dei giusti scamperà. 020 PRO 011 022 Una donna bella, ma senza giudizio, è un anello d’oro nel grifo d’un porco. 020 PRO 011 023 Il desiderio dei giusti è il bene soltanto, ma la prospettiva degli empi e l’ira. 020 PRO 011 024 C’è chi spande liberalmente e diventa più ricco, e c’è chi risparmia più del dovere e non fa che impoverire. 020 PRO 011 025 L’anima benefica sarà nell’abbondanza, e chi annaffia sarà egli pure annaffiato. 020 PRO 011 026 Chi detiene il grano è maledetto dal popolo, ma la benedizione è sul capo di chi lo vende. 020 PRO 011 027 Chi procaccia il bene s’attira benevolenza, ma chi cerca il male, male gl’incoglierà. 020 PRO 011 028 Chi confida nelle sue ricchezze cadrà, ma i giusti rinverdiranno a guisa di fronde. 020 PRO 011 029 Chi getta lo scompiglio in casa sua erediterà vento, e lo stolto sarà lo schiavo di chi ha il cuor savio. 020 PRO 011 030 Il frutto del giusto è un albero di vita, e il savio fa conquista d’anime. 020 PRO 011 031 Ecco, il giusto riceve la sua retribuzione sulla terra, quanto più l’empio e il peccatore! 020 PRO 012 001 Chi ama la correzione ama la scienza, ma chi odia la riprensione è uno stupido. 020 PRO 012 002 L’uomo buono ottiene il favore dell’Eterno, ma l’Eterno condanna l’uomo pien di malizia. 020 PRO 012 003 L’uomo non diventa stabile con l’empietà, ma la radice dei giusti non sarà mai smossa. 020 PRO 012 004 La donna virtuosa è la corona del marito, ma quella che fa vergogna gli è un tarlo nell’ossa. 020 PRO 012 005 I pensieri dei giusti sono equità, ma i disegni degli empi son frode. 020 PRO 012 006 Le parole degli empi insidiano la vita, ma la bocca degli uomini retti procura liberazione. 020 PRO 012 007 Gli empi, una volta rovesciati, non sono più, ma la casa dei giusti rimane in piedi. 020 PRO 012 008 L’uomo è lodato in proporzione del suo senno, ma chi ha il cuore pervertito sarà sprezzato. 020 PRO 012 009 E’ meglio essere in umile stato ed avere un servo, che fare il borioso e mancar di pane. 020 PRO 012 010 Il giusto ha cura della vita del suo bestiame, ma le viscere degli empi sono crudeli. 020 PRO 012 011 Chi coltiva la sua terra avrà pane da saziarsi, ma chi va dietro ai fannulloni e privo di senno. 020 PRO 012 012 L’empio agogna la preda de’ malvagi, ma la radice dei giusti porta il suo frutto. 020 PRO 012 013 Nel peccato delle labbra sta un’insidia funesta, ma il giusto uscirà dalla distretta. 020 PRO 012 014 Per il frutto della sua bocca l’uomo è saziato di beni, e ad ognuno è reso secondo l’opera delle sue mani. 020 PRO 012 015 La via dello stolto è diritta agli occhi suoi, ma chi ascolta i consigli è savio. 020 PRO 012 016 Lo stolto lascia scorger subito il suo cruccio, ma chi dissimula un affronto è uomo accorto. 020 PRO 012 017 Chi dice la verità proclama ciò ch’è giusto, ma il falso testimonio parla con inganno. 020 PRO 012 018 C’è chi, parlando inconsultamente trafigge come spada, ma la lingua de’ savi reca guarigione. 020 PRO 012 019 Il labbro veridico è stabile in perpetuo, ma la lingua bugiarda non dura che un istante. 020 PRO 012 020 L’inganno è nel cuore di chi macchina il male, ma per chi nutre propositi di pace v’è gioia. 020 PRO 012 021 Nessun male incoglie al giusto, ma gli empi son pieni di guai. 020 PRO 012 022 Le labbra bugiarde sono un abominio per l’Eterno, ma quelli che agiscono con sincerità gli sono graditi. 020 PRO 012 023 L’uomo accorto nasconde quello che sa, ma il cuor degli stolti proclama la loro follia. 020 PRO 012 024 La mano dei diligenti dominerà, ma la pigra sarà tributaria. 020 PRO 012 025 Il cordoglio ch’è nel cuore dell’uomo l’abbatte, ma la parola buona lo rallegra. 020 PRO 012 026 Il giusto indica la strada al suo compagno, ma la via degli empi li fa smarrire. 020 PRO 012 027 Il pigro non arrostisce la sua caccia, ma la solerzia è per l’uomo un tesoro prezioso. 020 PRO 012 028 Nel sentiero della giustizia sta la vita, e nella via ch’essa traccia non v’è morte. 020 PRO 013 001 Il figliuol savio ascolta l’istruzione di suo padre, ma il beffardo non ascolta rimproveri. 020 PRO 013 002 Per il frutto delle sue labbra uno gode del bene, ma il desiderio dei perfidi è la violenza. 020 PRO 013 003 Chi custodisce la sua bocca preserva la propria vita; chi apre troppo le labbra va incontro alla rovina. 020 PRO 013 004 L’anima del pigro desidera, e non ha nulla, ma l’anima dei diligenti sarà soddisfatta appieno. 020 PRO 013 005 Il giusto odia la menzogna, ma l’empio getta sugli altri vituperio ed onta. 020 PRO 013 006 La giustizia protegge l’uomo che cammina nella integrità, ma l’empietà atterra il peccatore. 020 PRO 013 007 C’è chi fa il ricco e non ha nulla; c’è chi fa il povero e ha di gran beni. 020 PRO 013 008 La ricchezza d’un uomo serve come riscatto della sua vita, ma il povero non ode mai minacce. 020 PRO 013 009 La luce dei giusti è gaia, ma la lampada degli empi si spegne. 020 PRO 013 010 Dall’orgoglio non vien che contesa, ma la sapienza è con chi dà retta ai consigli. 020 PRO 013 011 La ricchezza male acquistata va scemando, ma chi accumula a poco a poco l’aumenta. 020 PRO 013 012 La speranza differita fa languire il cuore, ma il desiderio adempiuto è un albero di vita. 020 PRO 013 013 Chi sprezza la parola si costituisce, di fronte ad essa, debitore, ma chi rispetta il comandamento sarà ricompensato. 020 PRO 013 014 L’insegnamento del savio è una fonte di vita per schivare le insidie della morte. 020 PRO 013 015 Buon senno procura favore, ma il procedere dei perfidi è duro. 020 PRO 013 016 Ogni uomo accorto agisce con conoscenza, ma l’insensato fa sfoggio di follia. 020 PRO 013 017 Il messo malvagio cade in sciagure, ma l’ambasciatore fedele reca guarigione. 020 PRO 013 018 Miseria e vergogna a chi rigetta la correzione, ma chi dà retta alla riprensione è onorato. 020 PRO 013 019 Il desiderio adempiuto è dolce all’anima, ma agl’insensati fa orrore l’evitare il male. 020 PRO 013 020 Chi va coi savi diventa savio, ma il compagno degl’insensati diventa cattivo. 020 PRO 013 021 Il male perseguita i peccatori ma il giusto è ricompensato col bene. 020 PRO 013 022 L’uomo buono lascia una eredità ai figli de’ suoi figli, ma la ricchezza del peccatore è riserbata al giusto. 020 PRO 013 023 Il campo lavorato dal povero dà cibo in abbondanza, ma v’è chi perisce per mancanza di equità. 020 PRO 013 024 Chi risparmia la verga odia il suo figliuolo, ma chi l’ama, lo corregge per tempo. 020 PRO 013 025 Il giusto ha di che mangiare a sazietà, ma il ventre degli empi manca di cibo. 020 PRO 014 001 La donna savia edifica la sua casa, ma la stolta l’abbatte con le proprie mani. 020 PRO 014 002 Chi cammina nella rettitudine teme l’Eterno, ma chi è pervertito nelle sue vie lo sprezza. 020 PRO 014 003 Nella bocca dello stolto germoglia la superbia, ma le labbra dei savi son la loro custodia. 020 PRO 014 004 Dove mancano i buoi è vuoto il granaio, ma l’abbondanza della raccolta sta nella forza del bove. 020 PRO 014 005 Il testimonio fedele non mentisce, ma il testimonio falso spaccia menzogne. 020 PRO 014 006 Il beffardo cerca la sapienza e non la trova, ma per l’uomo intelligente la scienza è cosa facile. 020 PRO 014 007 Vattene lungi dallo stolto; sulle sue labbra certo non hai trovato scienza. 020 PRO 014 008 La sapienza dell’uomo accorto sta nel discernere la propria strada, ma la follia degli stolti non è che inganno. 020 PRO 014 009 Gli insensati si burlano delle colpe commesse, ma il favore dell’Eterno sta fra gli uomini retti. 020 PRO 014 010 Il cuore conosce la sua propria amarezza, e alla sua gioia non può prender parte un estraneo. 020 PRO 014 011 La casa degli empi sarà distrutta, ma la tenda degli uomini retti fiorirà. 020 PRO 014 012 V’è tal via che all’uomo par diritta, ma finisce col menare alla morte. 020 PRO 014 013 Anche ridendo, il cuore può esser triste; e l’allegrezza può finire in dolore. 020 PRO 014 014 Lo sviato di cuore avrà la ricompensa dal suo modo di vivere, e l’uomo dabbene, quella delle opere sue. 020 PRO 014 015 Lo scemo crede tutto quel che si dice, ma l’uomo prudente bada ai suoi passi. 020 PRO 014 016 Il savio teme, ed evita il male; ma lo stolto è arrogante e presuntuoso. 020 PRO 014 017 Chi è pronto all’ira commette follie, e l’uomo pien di malizia diventa odioso. 020 PRO 014 018 Gli scemi ereditano stoltezza, ma i prudenti s’incoronano di scienza. 020 PRO 014 019 I malvagi si chinano dinanzi ai buoni, e gli empi alle porte de’ giusti. 020 PRO 014 020 Il povero è odiato anche dal suo compagno, ma gli amici del ricco son molti. 020 PRO 014 021 Chi sprezza il prossimo pecca, ma beato chi ha pietà dei miseri! 020 PRO 014 022 Quelli che meditano il male non son forse traviati? ma quelli che meditano il bene trovan grazia e fedeltà. 020 PRO 014 023 In ogni fatica v’è profitto, ma il chiacchierare mena all’indigenza. 020 PRO 014 024 La corona de’ savi è la loro ricchezza, ma la follia degli stolti non è che follia. 020 PRO 014 025 Il testimonio verace salva delle vite, ma chi spaccia bugie non fa che ingannare. 020 PRO 014 026 V’è una gran sicurezza nel timor dell’Eterno; Egli sarà un rifugio per i figli di chi lo teme. 020 PRO 014 027 Il timor dell’Eterno è fonte di vita e fa schivare le insidie della morte. 020 PRO 014 028 La moltitudine del popolo è la gloria del re, ma la scarsezza de’ sudditi è la rovina del principe. 020 PRO 014 029 Chi è lento all’ira ha un gran buon senso, ma chi è pronto ad andare in collera mostra la sua follia. 020 PRO 014 030 Un cuor calmo è la vita del corpo, ma l’invidia è la carie dell’ossa. 020 PRO 014 031 Chi opprime il povero oltraggia Colui che l’ha fatto, ma chi ha pietà del bisognoso, l’onora. 020 PRO 014 032 L’empio è travolto dalla sua sventura, ma il giusto spera anche nella morte. 020 PRO 014 033 La sapienza riposa nel cuore dell’uomo intelligente, ma in mezzo agli stolti si fa tosto conoscere. 020 PRO 014 034 La giustizia innalza una nazione, ma il peccato è la vergogna dei popoli. 020 PRO 014 035 Il favore del re è per il servo prudente, ma la sua ira è per chi gli fa onta. 020 PRO 015 001 La risposta dolce calma il furore, ma la parola dura eccita l’ira. 020 PRO 015 002 La lingua dei savi è ricca di scienza, ma la bocca degli stolti sgorga follia. 020 PRO 015 003 Gli occhi dell’Eterno sono in ogni luogo, osservando i cattivi ed i buoni. 020 PRO 015 004 La lingua che calma, è un albero di vita, ma la lingua perversa strazia lo spirito. 020 PRO 015 005 L’insensato disdegna l’istruzione di suo padre, ma chi tien conto della riprensione diviene accorto. 020 PRO 015 006 Nella casa del giusto v’è grande abbondanza, ma nell’entrate dell’empio c’è turbolenza. 020 PRO 015 007 Le labbra dei savi spargono scienza, ma non così il cuore degli stolti. 020 PRO 015 008 Il sacrifizio degli empi è in abominio all’Eterno, ma la preghiera degli uomini retti gli è grata. 020 PRO 015 009 La via dell’empio è in abominio all’Eterno, ma egli ama chi segue la giustizia. 020 PRO 015 010 Una dura correzione aspetta chi lascia la diritta via; chi odia la riprensione morrà. 020 PRO 015 011 Il soggiorno de’ morti e l’abisso stanno dinanzi all’Eterno; quanto più i cuori de’ figliuoli degli uomini! (Sheol h7585) 020 PRO 015 012 Il beffardo non ama che altri lo riprenda; egli non va dai savi. 020 PRO 015 013 Il cuore allegro rende ilare il volto, ma quando il cuore è triste, lo spirito è abbattuto. 020 PRO 015 014 Il cuor dell’uomo intelligente cerca la scienza, ma la bocca degli stolti si pasce di follia. 020 PRO 015 015 Tutt’i giorni dell’afflitto sono cattivi, ma il cuor contento è un convito perenne. 020 PRO 015 016 Meglio poco col timor dell’Eterno, che gran tesoro con turbolenza. 020 PRO 015 017 Meglio un piatto d’erbe, dov’è l’amore, che un bove ingrassato, dov’è l’odio. 020 PRO 015 018 L’uomo iracondo fa nascere contese, ma chi è lento all’ira acqueta le liti. 020 PRO 015 019 La via del pigro è come una siepe di spine, ma il sentiero degli uomini retti è piano. 020 PRO 015 020 Il figliuol savio rallegra il padre, ma l’uomo stolto disprezza sua madre. 020 PRO 015 021 La follia è una gioia per chi è privo di senno, ma l’uomo prudente cammina retto per la sua via. 020 PRO 015 022 I disegni falliscono, dove mancano i consigli; ma riescono, dove son molti i consiglieri. 020 PRO 015 023 Uno prova allegrezza quando risponde bene; e com’è buona una parola detta a tempo! 020 PRO 015 024 Per l’uomo sagace la via della vita mena in alto e gli fa evitare il soggiorno de’ morti, in basso. (Sheol h7585) 020 PRO 015 025 L’Eterno spianta la casa dei superbi, ma rende stabili i confini della vedova. 020 PRO 015 026 I pensieri malvagi sono in abominio all’Eterno, ma le parole benevole son pure agli occhi suoi. 020 PRO 015 027 Chi è avido di lucro conturba la sua casa, ma chi odia i regali vivrà. 020 PRO 015 028 Il cuor del giusto medita la sua risposta, ma la bocca degli empi sgorga cose malvage. 020 PRO 015 029 L’Eterno è lungi dagli empi, ma ascolta la preghiera dei giusti. 020 PRO 015 030 Uno sguardo lucente rallegra il cuore; una buona notizia impingua l’ossa. 020 PRO 015 031 L’orecchio attento alla riprensione che mena a vita, dimorerà fra i savi. 020 PRO 015 032 Chi rigetta l’istruzione disprezza l’anima sua, ma chi dà retta alla riprensione acquista senno. 020 PRO 015 033 Il timor dell’Eterno è scuola di sapienza; e l’umiltà precede la gloria. 020 PRO 016 001 All’uomo, i disegni del cuore; ma la risposta della lingua vien dall’Eterno. 020 PRO 016 002 Tutte le vie dell’uomo a lui sembran pure, ma l’Eterno pesa gli spiriti. 020 PRO 016 003 Rimetti le cose tue nell’Eterno, e i tuoi disegni avran buona riuscita. 020 PRO 016 004 L’Eterno ha fatto ogni cosa per uno scopo; anche l’empio, per il dì della sventura. 020 PRO 016 005 Chi è altero d’animo è in abominio all’Eterno; certo è che non rimarrà impunito. 020 PRO 016 006 Con la bontà e con la fedeltà l’iniquità si espia, e col timor dell’Eterno si evita il male. 020 PRO 016 007 Quando l’Eterno gradisce le vie d’un uomo, riconcilia con lui anche i nemici. 020 PRO 016 008 Meglio poco con giustizia, che grandi entrate senza equità. 020 PRO 016 009 Il cuor dell’uomo medita la sua via, ma l’Eterno dirige i suoi passi. 020 PRO 016 010 Sulle labbra del re sta una sentenza divina; quando pronunzia il giudizio la sua bocca non erra. 020 PRO 016 011 La stadera e le bilance giuste appartengono all’Eterno, tutti i pesi del sacchetto son opera sua. 020 PRO 016 012 I re hanno orrore di fare il male, perché il trono è reso stabile con la giustizia. 020 PRO 016 013 Le labbra giuste sono gradite ai re; essi amano chi parla rettamente. 020 PRO 016 014 Ira del re vuol dire messaggeri di morte, ma l’uomo savio la placherà. 020 PRO 016 015 La serenità del volto del re dà la vita, e il suo favore è come nube di pioggia primaverile. 020 PRO 016 016 L’acquisto della sapienza oh quanto è migliore di quello dell’oro, e l’acquisto dell’intelligenza preferibile a quel dell’argento! 020 PRO 016 017 La strada maestra dell’uomo retto è evitare il male; chi bada alla sua via preserva l’anima sua. 020 PRO 016 018 La superbia precede la rovina, e l’alterezza dello spirito precede la caduta. 020 PRO 016 019 Meglio esser umile di spirito coi miseri, che spartir la preda coi superbi. 020 PRO 016 020 Chi presta attenzione alla Parola se ne troverà bene, e beato colui che confida nell’Eterno! 020 PRO 016 021 Il savio di cuore è chiamato intelligente, e la dolcezza delle labbra aumenta il sapere. 020 PRO 016 022 Il senno, per chi lo possiede, è fonte di vita, ma la stoltezza è il castigo degli stolti. 020 PRO 016 023 Il cuore del savio gli rende assennata la bocca, e aumenta il sapere sulle sue labbra. 020 PRO 016 024 Le parole soavi sono un favo di miele: dolcezza all’anima, salute al corpo. 020 PRO 016 025 V’è tal via che all’uomo par diritta, ma finisce col menare alla morte. 020 PRO 016 026 La fame del lavoratore lavora per lui, perché la sua bocca lo stimola. 020 PRO 016 027 L’uomo cattivo va scavando ad altri del male, sulle sue labbra c’è come un fuoco divorante. 020 PRO 016 028 L’uomo perverso semina contese, e il maldicente disunisce gli amici migliori. 020 PRO 016 029 L’uomo violento trascina il compagno, e lo mena per una via non buona. 020 PRO 016 030 Chi chiude gli occhi per macchinar cose perverse, chi si morde le labbra, ha già compiuto il male. 020 PRO 016 031 I capelli bianchi sono una corona d’onore; la si trova sulla via della giustizia. 020 PRO 016 032 Chi è lento all’ira val più del prode guerriero; chi padroneggia sé stesso val più di chi espugna città. 020 PRO 016 033 Si gettan le sorti nel grembo, ma ogni decisione vien dall’Eterno. 020 PRO 017 001 E’ meglio un tozzo di pan secco con la pace, che una casa piena di carni con la discordia. 020 PRO 017 002 Il servo sagace dominerà sul figlio che fa onta, e avrà parte all’eredità insieme coi fratelli. 020 PRO 017 003 La coppella è per l’argento e il fornello per l’oro, ma chi prova i cuori è l’Eterno. 020 PRO 017 004 Il malvagio dà ascolto alle labbra inique, e il bugiardo dà retta alla cattiva lingua. 020 PRO 017 005 Chi beffa il povero oltraggia Colui che l’ha fatto; chi si rallegra dell’altrui sventura non rimarrà impunito. 020 PRO 017 006 I figliuoli de’ figliuoli son la corona de’ vecchi, e i padri son la gloria dei loro figliuoli. 020 PRO 017 007 Un parlar solenne non s’addice all’uomo da nulla; quanto meno s’addicono ad un principe labbra bugiarde! 020 PRO 017 008 Il regalo è una pietra preziosa agli occhi di chi lo possiede; dovunque si volga, egli riesce. 020 PRO 017 009 Chi copre i falli si procura amore, ma chi sempre vi torna su, disunisce gli amici migliori. 020 PRO 017 010 Un rimprovero fa più impressione all’uomo intelligente, che cento percosse allo stolto. 020 PRO 017 011 Il malvagio non cerca che ribellione, ma un messaggero crudele gli sarà mandato contro. 020 PRO 017 012 Meglio imbattersi in un’orsa derubata dei suoi piccini, che in un insensato nella sua follia. 020 PRO 017 013 Il male non si dipartirà dalla casa di chi rende il male per il bene. 020 PRO 017 014 Cominciare una contesa è dar la stura all’acqua; perciò ritirati prima che la lite s’inasprisca. 020 PRO 017 015 Chi assolve il reo e chi condanna il giusto sono ambedue in abominio all’Eterno. 020 PRO 017 016 A che serve il danaro in mano allo stolto? ad acquistar saviezza?… Ma se non ha senno! 020 PRO 017 017 L’amico ama in ogni tempo; è nato per essere un fratello nella distretta. 020 PRO 017 018 L’uomo privo di senno dà la mano e fa sicurtà per altri davanti al suo prossimo. 020 PRO 017 019 Chi ama le liti ama il peccato; chi alza troppo la sua porta, cerca la rovina. 020 PRO 017 020 Chi ha il cuor falso non trova bene, e chi ha la lingua perversa cade nella sciagura. 020 PRO 017 021 Chi genera uno stolto ne avrà cordoglio, e il padre dell’uomo da nulla non avrà gioia. 020 PRO 017 022 Un cuore allegro è un buon rimedio, ma uno spirito abbattuto secca l’ossa. 020 PRO 017 023 L’empio accetta regali di sottomano per pervertire le vie della giustizia. 020 PRO 017 024 La sapienza sta dinanzi a chi ha intelligenza, ma gli occhi dello stolto vagano agli estremi confini della terra. 020 PRO 017 025 Il figliuolo stolto è il cordoglio del padre e l’amarezza di colei che l’ha partorito. 020 PRO 017 026 Non è bene condannare il giusto, foss’anche ad un’ammenda, né colpire i principi per la loro probità. 020 PRO 017 027 Chi modera le sue parole possiede la scienza, e chi ha lo spirito calmo è un uomo prudente. 020 PRO 017 028 Anche lo stolto, quando tace, passa per savio; chi tien chiuse le labbra è uomo intelligente. 020 PRO 018 001 Chi si separa dagli altri cerca la propria soddisfazione e s’arrabbia contro tutto ciò ch’è profittevole. 020 PRO 018 002 Lo stolto prende piacere, non nella prudenza, ma soltanto nel manifestare ciò che ha nel cuore. 020 PRO 018 003 Quando viene l’empio, viene anche lo sprezzo; e, con la vergogna, viene l’obbrobrio. 020 PRO 018 004 Le parole della bocca d’un uomo sono acque profonde; la fonte di sapienza è un rivo che scorre perenne. 020 PRO 018 005 Non è bene aver per l’empio de’ riguardi personali, per far torto al giusto nel giudizio. 020 PRO 018 006 Le labbra dello stolto menano alle liti, e la sua bocca chiama le percosse. 020 PRO 018 007 La bocca dello stolto è la sua rovina, e le sue labbra sono un laccio per l’anima sua. 020 PRO 018 008 Le parole del maldicente son come ghiottonerie, e penetrano fino nell’intimo delle viscere. 020 PRO 018 009 Anche colui ch’è infingardo nel suo lavoro è fratello del dissipatore. 020 PRO 018 010 Il nome dell’Eterno è una forte torre; il giusto vi corre, e vi trova un alto rifugio. 020 PRO 018 011 I beni del ricco son la sua città forte; son come un’alta muraglia… nella sua immaginazione. 020 PRO 018 012 Prima della rovina, il cuor dell’uomo s’innalza, ma l’umiltà precede la gloria. 020 PRO 018 013 Chi risponde prima d’aver ascoltato, mostra la sua follia, e rimane confuso. 020 PRO 018 014 Lo spirito dell’uomo lo sostiene quand’egli è infermo; ma lo spirito abbattuto chi lo solleverà? 020 PRO 018 015 Il cuore dell’uomo intelligente acquista la scienza, e l’orecchio dei savi la cerca. 020 PRO 018 016 I regali che uno fa gli apron la strada e gli dànno adito ai grandi. 020 PRO 018 017 Il primo a perorare la propria causa par che abbia ragione; ma vien l’altra parte, e scruta quello a fondo. 020 PRO 018 018 La sorte fa cessare le liti e decide fra i grandi. 020 PRO 018 019 Un fratello offeso è più inespugnabile d’una città forte; e le liti tra fratelli son come le sbarre d’un castello. 020 PRO 018 020 Col frutto della sua bocca l’uomo sazia il corpo; si sazia col provento delle sue labbra. 020 PRO 018 021 Morte e vita sono in potere della lingua; chi l’ama ne mangerà i frutti. 020 PRO 018 022 Chi ha trovato moglie ha trovato un bene e ha ottenuto un favore dall’Eterno. 020 PRO 018 023 Il povero parla supplicando, il ricco risponde con durezza. 020 PRO 018 024 Chi ha molti amici li ha per sua disgrazia; ma v’è tale amico, ch’è più affezionato d’un fratello. 020 PRO 019 001 Meglio un povero che cammina nella sua integrità, di colui ch’è perverso di labbra ed anche stolto. 020 PRO 019 002 L’ardore stesso, senza conoscenza, non è cosa buona: e chi cammina in fretta sbaglia strada. 020 PRO 019 003 La stoltezza dell’uomo ne perverte la via, ma il cuor di lui s’irrita contro l’Eterno. 020 PRO 019 004 Le ricchezze procurano gran numero d’amici, ma il povero è abbandonato anche dal suo compagno. 020 PRO 019 005 Il falso testimonio non rimarrà impunito, e chi spaccia menzogne non avrà scampo. 020 PRO 019 006 Molti corteggiano l’uomo generoso, e tutti sono amici dell’uomo munificente. 020 PRO 019 007 Tutti i fratelli del povero l’odiano, quanto più gli amici suoi s’allontaneranno da lui! Ei li sollecita con parole, ma già sono scomparsi. 020 PRO 019 008 Chi acquista senno ama l’anima sua; e chi serba con cura la prudenza troverà del bene. 020 PRO 019 009 Il falso testimonio non rimarrà impunito, e chi spaccia menzogne perirà. 020 PRO 019 010 Vivere in delizie non s’addice allo stolto; quanto meno s’addice allo schiavo dominare sui principi! 020 PRO 019 011 Il senno rende l’uomo lento all’ira, ed egli stima sua gloria il passar sopra le offese. 020 PRO 019 012 L’ira del re è come il ruggito d’un leone, ma il suo favore è come rugiada sull’erba. 020 PRO 019 013 Un figliuolo stolto è una grande sciagura per suo padre, e le risse d’una moglie sono il gocciolar continuo d’un tetto. 020 PRO 019 014 Casa e ricchezze sono un’eredità dei padri, ma una moglie giudiziosa è un dono dell’Eterno. 020 PRO 019 015 La pigrizia fa cadere nel torpore, e l’anima indolente patirà la fame. 020 PRO 019 016 Chi osserva il comandamento ha cura dell’anima sua, ma chi non si dà pensiero della propria condotta morrà. 020 PRO 019 017 Chi ha pietà del povero presta all’Eterno, che gli contraccambierà l’opera buona. 020 PRO 019 018 Castiga il tuo figliuolo, mentre c’è ancora speranza, ma non ti lasciar andare sino a farlo morire. 020 PRO 019 019 L’uomo dalla collera violenta dev’esser punito; ché, se lo scampi, dovrai tornare daccapo. 020 PRO 019 020 Ascolta il consiglio e ricevi l’istruzione, affinché tu diventi savio per il resto della vita. 020 PRO 019 021 Ci sono molti disegni nel cuor dell’uomo, ma il piano dell’Eterno è quello che sussiste. 020 PRO 019 022 Ciò che rende caro l’uomo è la bontà, e un povero val più d’un bugiardo. 020 PRO 019 023 Il timor dell’Eterno mena alla vita; chi l’ha si sazia, e passa la notte non visitato da alcun male. 020 PRO 019 024 Il pigro tuffa la mano nel piatto, e non fa neppur tanto da portarla alla bocca. 020 PRO 019 025 Percuoti il beffardo, e il semplice si farà accorto; riprendi l’intelligente, e imparerà la scienza. 020 PRO 019 026 Il figlio che fa vergogna e disonore, rovina suo padre e scaccia sua madre. 020 PRO 019 027 Cessa, figliuol mio, d’ascoltar l’istruzione, se ti vuoi allontanare dalle parole della scienza. 020 PRO 019 028 Il testimonio iniquo si burla della giustizia, e la bocca degli empi trangugia l’iniquità. 020 PRO 019 029 I giudici son preparati per i beffardi e le percosse per il dosso degli stolti. 020 PRO 020 001 Il vino è schernitore, la bevanda alcoolica è turbolenta, e chiunque se ne lascia sopraffare non è savio. 020 PRO 020 002 Il terrore che incute il re è come il ruggito d’un leone; chi lo irrita pecca contro la propria vita. 020 PRO 020 003 E’ una gloria per l’uomo l’astenersi dalle contese, ma chiunque è insensato mostra i denti. 020 PRO 020 004 Il pigro non ara a causa del freddo; alla raccolta verrà a cercare, ma non ci sarà nulla. 020 PRO 020 005 I disegni nel cuor dell’uomo sono acque profonde, ma l’uomo intelligente saprà attingervi. 020 PRO 020 006 Molta gente vanta la propria bontà; ma un uomo fedele chi lo troverà? 020 PRO 020 007 I figliuoli del giusto, che cammina nella sua integrità, saranno beati dopo di lui. 020 PRO 020 008 Il re, assiso sul trono dove rende giustizia, dissipa col suo sguardo ogni male. 020 PRO 020 009 Chi può dire: “Ho nettato il mio cuore, sono puro dal mio peccato?” 020 PRO 020 010 Doppio peso e doppia misura sono ambedue in abominio all’Eterno. 020 PRO 020 011 Anche il fanciullo dà a conoscere con i suoi atti se la sua condotta sarà pura e retta. 020 PRO 020 012 L’orecchio che ascolta e l’occhio che vede, li ha fatti ambedue l’Eterno. 020 PRO 020 013 Non amare il sonno, che tu non abbia a impoverire; tieni aperti gli occhi, e avrai pane da saziarti. 020 PRO 020 014 “Cattivo! cattivo!” dice il compratore; ma, andandosene, si vanta dell’acquisto. 020 PRO 020 015 C’è dell’oro e abbondanza di perle, ma le labbra ricche di scienza son cosa più preziosa. 020 PRO 020 016 Prendigli il vestito, giacché ha fatta cauzione per altri; fatti dare dei pegni, poiché s’è reso garante di stranieri. 020 PRO 020 017 Il pane frodato è dolce all’uomo; ma, dopo, avrà la bocca piena di ghiaia. 020 PRO 020 018 I disegni son resi stabili dal consiglio; fa’ dunque la guerra con una savia direzione. 020 PRO 020 019 Chi va sparlando palesa i segreti; perciò non t’immischiare con chi apre troppo le labbra. 020 PRO 020 020 Chi maledice suo padre e sua madre, la sua lucerna si spegnerà nelle tenebre più fitte. 020 PRO 020 021 L’eredità acquistata troppo presto da principio, alla fine non sarà benedetta. 020 PRO 020 022 Non dire: “Renderò il male”; spera nell’Eterno, ed egli ti salverà. 020 PRO 020 023 Il peso doppio è in abominio all’Eterno, e la bilancia falsa non è cosa buona. 020 PRO 020 024 I passi dell’uomo li dirige l’Eterno; come può quindi l’uomo capir la propria via? 020 PRO 020 025 E’ pericoloso per l’uomo prender leggermente un impegno sacro, e non riflettere che dopo aver fatto un voto. 020 PRO 020 026 Il re savio passa gli empi al vaglio, dopo aver fatto passare la ruota su loro. 020 PRO 020 027 Lo spirito dell’uomo è una lucerna dell’Eterno che scruta tutti i recessi del cuore. 020 PRO 020 028 La bontà e la fedeltà custodiscono il re; e con la bontà egli rende stabile il suo trono. 020 PRO 020 029 La gloria dei giovani sta nella loro forza, e la bellezza dei vecchi, nella loro canizie. 020 PRO 020 030 Le battiture che piagano guariscono il male; e così le percosse che vanno al fondo delle viscere. 020 PRO 021 001 Il cuore del re, nella mano dell’Eterno, è come un corso d’acqua; egli lo volge dovunque gli piace. 020 PRO 021 002 Tutte le vie dell’uomo gli paion diritte, ma l’Eterno pesa i cuori. 020 PRO 021 003 Praticare la giustizia e l’equità è cosa che l’Eterno preferisce ai sacrifizi. 020 PRO 021 004 Gli occhi alteri e il cuor gonfio, lucerna degli empi, sono peccato. 020 PRO 021 005 I disegni dell’uomo diligente menano sicuramente all’abbondanza, ma chi troppo s’affretta non fa che cader nella miseria. 020 PRO 021 006 I tesori acquistati con lingua bugiarda sono un soffio fugace di gente che cerca la morte. 020 PRO 021 007 La violenza degli empi li porta via, perché rifiutano di praticare l’equità. 020 PRO 021 008 La via del colpevole è tortuosa, ma l’innocente opera con rettitudine. 020 PRO 021 009 Meglio abitare sul canto d’un tetto, che una gran casa con una moglie rissosa. 020 PRO 021 010 L’anima dell’empio desidera il male; il suo amico stesso non trova pietà agli occhi di lui. 020 PRO 021 011 Quando il beffardo è punito, il semplice diventa savio; e quando s’istruisce il savio, egli acquista scienza. 020 PRO 021 012 Il Giusto tien d’occhio la casa dell’empio, e precipita gli empi nelle sciagure. 020 PRO 021 013 Chi chiude l’orecchio al grido del povero, griderà anch’egli, e non gli sarà risposto. 020 PRO 021 014 Un dono fatto in segreto placa la collera, e un regalo dato di sottomano, l’ira violenta. 020 PRO 021 015 Far ciò ch’è retto è una gioia per il giusto, ma è una rovina per gli artefici d’iniquità. 020 PRO 021 016 L’uomo che erra lungi dalle vie del buon senso, riposerà nell’assemblea dei trapassati. 020 PRO 021 017 Chi ama godere sarà bisognoso, chi ama il vino e l’olio non arricchirà. 020 PRO 021 018 L’empio serve di riscatto al giusto; e il perfido, agli uomini retti. 020 PRO 021 019 Meglio abitare in un deserto, che con una donna rissosa e stizzosa. 020 PRO 021 020 In casa del savio c’è dei tesori preziosi e dell’olio, ma l’uomo stolto dà fondo a tutto. 020 PRO 021 021 Chi ricerca la giustizia e la bontà troverà vita, giustizia e gloria. 020 PRO 021 022 Il savio dà la scalata alla città dei forti, e abbatte il baluardo in cui essa confidava. 020 PRO 021 023 Chi custodisce la sua bocca e la sua lingua preserva l’anima sua dalle distrette. 020 PRO 021 024 Il nome del superbo insolente è: beffardo; egli fa ogni cosa con furore di superbia. 020 PRO 021 025 I desideri del pigro l’uccidono perché le sue mani rifiutano di lavorare. 020 PRO 021 026 C’è chi da mane a sera brama avidamente, ma il giusto dona senza mai rifiutare. 020 PRO 021 027 Il sacrifizio dell’empio è cosa abominevole; quanto più se l’offre con intento malvagio! 020 PRO 021 028 Il testimonio bugiardo perirà, ma l’uomo che ascolta potrà sempre parlare. 020 PRO 021 029 L’empio fa la faccia tosta, ma l’uomo retto rende ferma la sua condotta. 020 PRO 021 030 Non c’è sapienza, non intelligenza, non consiglio che valga contro l’Eterno. 020 PRO 021 031 Il cavallo è pronto per il dì della battaglia, ma la vittoria appartiene all’Eterno. 020 PRO 022 001 La buona riputazione è da preferirsi alle molte ricchezze; e la stima, all’argento e all’oro. 020 PRO 022 002 Il ricco e il povero s’incontrano; l’Eterno li ha fatti tutti e due. 020 PRO 022 003 L’uomo accorto vede venire il male, e si nasconde; ma i semplici tirano innanzi, e ne portan la pena. 020 PRO 022 004 Il frutto dell’umiltà e del timor dell’Eterno è ricchezza e gloria e vita. 020 PRO 022 005 Spine e lacci sono sulla via del perverso; chi ha cura dell’anima sua se ne tien lontano. 020 PRO 022 006 Inculca al fanciullo la condotta che deve tenere; anche quando sarà vecchio non se e dipartirà. 020 PRO 022 007 Il ricco signoreggia sui poveri, e chi prende in prestito è schiavo di chi presta. 020 PRO 022 008 Chi semina iniquità miete sciagura, e la verga della sua collera è infranta. 020 PRO 022 009 L’uomo dallo sguardo benevolo sarà benedetto, perché dà del suo pane al povero. 020 PRO 022 010 Caccia via il beffardo, se n’andranno le contese, e cesseran le liti e gli oltraggi. 020 PRO 022 011 Chi ama la purità del cuore e ha la grazia sulle labbra, ha il re per amico. 020 PRO 022 012 Gli occhi dell’Eterno proteggono la scienza, ma egli rende vane le parole del perfido. 020 PRO 022 013 Il pigro dice: “Là fuori c’è un leone; sarò ucciso per la strada”. 020 PRO 022 014 La bocca delle donne corrotte è una fossa profonda; colui ch’è in ira all’Eterno, vi cadrà dentro. 020 PRO 022 015 La follia è legata al cuore del fanciullo, ma la verga della correzione l’allontanerà da lui. 020 PRO 022 016 Chi opprime il povero, l’arricchisce; chi dona al ricco, non fa che impoverirlo. 020 PRO 022 017 Porgi l’orecchio e ascolta le parole dei Savi ed applica il cuore alla mia scienza. 020 PRO 022 018 Ti sarà dolce custodirle in petto, e averle tutte pronte sulle tue labbra. 020 PRO 022 019 Ho voluto istruirti oggi, sì, proprio te, perché la tua fiducia sia posta nell’Eterno. 020 PRO 022 020 Non ho io già da tempo scritto per te consigli e insegnamenti 020 PRO 022 021 per farti conoscere cose certe, parole vere, onde tu possa risponder parole vere a chi t’interroga? 020 PRO 022 022 Non derubare il povero perch’è povero, e non opprimere il misero alla porta; 020 PRO 022 023 ché l’Eterno difenderà la loro causa, e spoglierà della vita chi avrà spogliato loro. 020 PRO 022 024 Non fare amicizia con l’uomo iracondo e non andare con l’uomo violento, 020 PRO 022 025 che tu non abbia ad imparare le sue vie e ad esporre a un’insidia l’anima tua. 020 PRO 022 026 Non esser di quelli che dan la mano, che fanno sicurtà per debiti. 020 PRO 022 027 Se non hai di che pagare, perché esporti a farti portar via il letto? 020 PRO 022 028 Non spostare il termine antico, che fu messo dai tuoi padri. 020 PRO 022 029 Hai tu veduto un uomo spedito nelle sue faccende? Egli starà al servizio dei re; non starà al servizio della gente oscura. 020 PRO 023 001 Quando ti siedi a mensa con un principe, rifletti bene a chi ti sta dinanzi; 020 PRO 023 002 e mettiti un coltello alla gola, se tu sei ingordo. 020 PRO 023 003 Non bramare i suoi bocconi delicati; sono un cibo ingannatore. 020 PRO 023 004 Non t’affannare per diventar ricco, smetti dall’applicarvi la tua intelligenza. 020 PRO 023 005 Vuoi tu fissar lo sguardo su ciò che scompare? Giacché la ricchezza si fa dell’ali, come l’aquila che vola verso il cielo. 020 PRO 023 006 Non mangiare il pane di chi ha l’occhio maligno e non bramare i suoi cibi delicati; 020 PRO 023 007 poiché, nell’intimo suo, egli è calcolatore: “Mangia e bevi!” ti dirà; ma il cuor suo non è con te. 020 PRO 023 008 Vomiterai il boccone che avrai mangiato, e avrai perduto le tue belle parole. 020 PRO 023 009 Non rivolger la parola allo stolto, perché sprezzerà il senno de’ tuoi discorsi. 020 PRO 023 010 Non spostare il termine antico, e non entrare nei campi degli orfani; 020 PRO 023 011 ché il Vindice loro è potente; egli difenderà la causa loro contro di te. 020 PRO 023 012 Applica il tuo cuore all’istruzione, e gli orecchi alle parole della scienza. 020 PRO 023 013 Non risparmiare la correzione al fanciullo; se lo batti con la verga, non ne morrà; 020 PRO 023 014 lo batterai con la verga, ma libererai l’anima sua dal soggiorno de’ morti. (Sheol h7585) 020 PRO 023 015 Figliuol mio, se il tuo cuore e savio, anche il mio cuore si rallegrerà; 020 PRO 023 016 le viscere mie esulteranno quando le tue labbra diranno cose rette. 020 PRO 023 017 Il tuo cuore non porti invidia ai peccatori, ma perseveri sempre nel timor dell’Eterno; 020 PRO 023 018 poiché c’è un avvenire, e la tua speranza non sarà frustrata. 020 PRO 023 019 Ascolta, figliuol mio, sii savio, e dirigi il cuore per la diritta via. 020 PRO 023 020 Non esser di quelli che son bevitori di vino, che son ghiotti mangiatori di carne; 020 PRO 023 021 ché il beone ed il ghiotto impoveriranno e i dormiglioni n’andran vestiti di cenci. 020 PRO 023 022 Da’ retta a tuo padre che t’ha generato, e non disprezzar tua madre quando sarà vecchia. 020 PRO 023 023 Acquista verità e non la vendere, acquista sapienza, istruzione e intelligenza. 020 PRO 023 024 Il padre del giusto esulta grandemente; chi ha generato un savio, ne avrà gioia. 020 PRO 023 025 Possan tuo padre e tua madre rallegrarsi, e possa gioire colei che t’ha partorito! 020 PRO 023 026 Figliuol mio, dammi il tuo cuore, e gli occhi tuoi prendano piacere nelle mie vie; 020 PRO 023 027 perché la meretrice è una fossa profonda, e la straniera, un pozzo stretto. 020 PRO 023 028 Anch’essa sta in agguato come un ladro, e accresce fra gli uomini il numero de’ traditori. 020 PRO 023 029 Per chi sono gli “ahi”? per chi gli “ahimè”? per chi le liti? per chi i lamenti? per chi le ferite senza ragione? per chi gli occhi rossi? 020 PRO 023 030 Per chi s’indugia a lungo presso il vino, per quei che vanno a gustare il vin drogato. 020 PRO 023 031 Non guardare il vino quando rosseggia, quando scintilla nel calice e va giù così facilmente! 020 PRO 023 032 Alla fine, esso morde come un serpente e punge come un basilisco. 020 PRO 023 033 I tuoi occhi vedranno cose strane, il tuo cuore farà dei discorsi pazzi. 020 PRO 023 034 Sarai come chi giace in mezzo al mare, come chi giace in cima a un albero di nave. 020 PRO 023 035 Dirai: “M’hanno picchiato… e non m’han fatto male; m’hanno percosso… e non me ne sono accorto; quando mi sveglierò?… tornerò a cercarne ancora!” 020 PRO 024 001 Non portare invidia ai malvagi, e non desiderare di star con loro, 020 PRO 024 002 perché il loro cuore medita rapine, e le loro labbra parlan di nuocere. 020 PRO 024 003 La casa si edifica con la sapienza, e si rende stabile con la prudenza; 020 PRO 024 004 mediante la scienza, se ne riempiono le stanze d’ogni specie di beni preziosi e gradevoli. 020 PRO 024 005 L’uomo savio è pien di forza, e chi ha conoscimento accresce la sua potenza; 020 PRO 024 006 infatti, con savie direzioni potrai condur bene la guerra, e la vittoria sta nel gran numero de’ consiglieri. 020 PRO 024 007 La sapienza è troppo in alto per lo stolto; egli non apre mai la bocca alla porta di città. 020 PRO 024 008 Chi pensa a mal fare sarà chiamato esperto in malizia. 020 PRO 024 009 I disegni dello stolto sono peccato, e il beffardo è l’abominio degli uomini. 020 PRO 024 010 Se ti perdi d’animo nel giorno dell’avversità, la tua forza è poca. 020 PRO 024 011 Libera quelli che son condotti a morte, e salva quei che, vacillando, vanno al supplizio. 020 PRO 024 012 Se dici: “Ma noi non ne sapevamo nulla!…” Colui che pesa i cuori, non lo vede egli? Colui che veglia sull’anima tua non lo sa forse? E non renderà egli a ciascuno secondo le opere sue? 020 PRO 024 013 Figliuol mio, mangia del miele perché è buono; un favo di miele sarà dolce al tuo palato. 020 PRO 024 014 Così conosci la sapienza per il bene dell’anima tua! Se la trovi, c’è un avvenire, e la speranza tua non sarà frustrata. 020 PRO 024 015 O empio, non tendere insidie alla dimora del giusto! non devastare il luogo ove riposa! 020 PRO 024 016 ché il giusto cade sette volte e si rialza, ma gli empi son travolti dalla sventura. 020 PRO 024 017 Quando il tuo nemico cade, non ti rallegrare; quand’è rovesciato, il cuor tuo non ne gioisca, 020 PRO 024 018 che l’Eterno nol vegga e gli dispiaccia e non storni l’ira sua da lui. 020 PRO 024 019 Non t’irritare a motivo di chi fa il male, e non portare invidia agli empi; 020 PRO 024 020 perché non c’è avvenire per il malvagio; la lucerna degli empi sarà spenta. 020 PRO 024 021 Figliuol mio, temi l’Eterno e il re, e non far lega cogli amatori di novità; 020 PRO 024 022 la loro calamità sopraggiungerà improvvisa, e chi sa la triste fine dei loro anni? 020 PRO 024 023 Anche queste sono massime dei Savi. Non è bene, in giudizio, aver de’ riguardi personali. 020 PRO 024 024 Chi dice all’empio: “Tu sei giusto”, i popoli lo malediranno, lo esecreranno le nazioni. 020 PRO 024 025 Ma quelli che sanno punire se ne troveranno bene, e su loro scenderanno benedizione e prosperità. 020 PRO 024 026 Dà un bacio sulle labbra chi dà una risposta giusta. 020 PRO 024 027 Metti in buon ordine gli affari tuoi di fuori, metti in assetto i tuoi campi, poi ti fabbricherai la casa. 020 PRO 024 028 Non testimoniare, senza motivo, contro il tuo prossimo; vorresti tu farti ingannatore con le tue parole? 020 PRO 024 029 Non dire: “Come ha fatto a me così farò a lui; renderò a costui secondo l’opera sua”. 020 PRO 024 030 Passai presso il campo del pigro e presso la vigna dell’uomo privo di senno; 020 PRO 024 031 ed ecco le spine vi crescean da per tutto, i rovi ne coprivano il suolo, e il muro di cinta era in rovina. 020 PRO 024 032 Considerai la cosa, e mi posi a riflettere; e da quel che vidi trassi una lezione: 020 PRO 024 033 Dormire un po’, sonnecchiare un po’, incrociare un po’ le mani per riposare… 020 PRO 024 034 e la tua povertà verrà come un ladro, e la tua indigenza, come un uomo armato. 020 PRO 025 001 Ecco altri proverbi di Salomone, raccolti dalla gente di Ezechia, re di Giuda. 020 PRO 025 002 E’ gloria di Dio nascondere le cose; ma la gloria dei re sta nell’investigarle. 020 PRO 025 003 L’altezza del cielo, la profondità della terra e il cuore dei re non si possono investigare. 020 PRO 025 004 Togli dall’argento le scorie, e ne uscirà un vaso per l’artefice; 020 PRO 025 005 togli l’empio dalla presenza del re, e il suo trono sarà reso stabile dalla giustizia. 020 PRO 025 006 Non fare il vanaglorioso in presenza del re, e non ti porre nel luogo dei grandi; 020 PRO 025 007 poiché è meglio ti sia detto: “Sali qui”, anziché essere abbassato davanti al principe che gli occhi tuoi hanno veduto. 020 PRO 025 008 Non t’affrettare a intentar processi, che alla fine tu non sappia che fare, quando il tuo prossimo t’avrà svergognato. 020 PRO 025 009 Difendi la tua causa contro il tuo prossimo, ma non rivelare il segreto d’un altro, 020 PRO 025 010 onde chi t’ode non t’abbia a vituperare, e la tua infamia non si cancelli più. 020 PRO 025 011 Le parole dette a tempo son come pomi d’oro in vasi d’argento cesellato. 020 PRO 025 012 Per un orecchio docile, chi riprende con saviezza è un anello d’oro, un ornamento d’oro fino. 020 PRO 025 013 Il messaggero fedele, per quelli che lo mandano, è come il fresco della neve al tempo della mèsse; esso ristora l’anima del suo padrone. 020 PRO 025 014 Nuvole e vento, ma punta pioggia; ecco l’uomo che si vanta falsamente della sua liberalità. 020 PRO 025 015 Con la pazienza si piega un principe, e la lingua dolce spezza dell’ossa. 020 PRO 025 016 Se trovi del miele, mangiane quanto ti basta; che, satollandotene, tu non abbia poi a vomitarlo. 020 PRO 025 017 Metti di rado il piede in casa del prossimo, ond’egli, stufandosi di te, non abbia ad odiarti. 020 PRO 025 018 L’uomo che attesta il falso contro il suo prossimo, è un martello, una spada, una freccia acuta. 020 PRO 025 019 La fiducia in un perfido, nel dì della distretta, è un dente rotto, un piede slogato. 020 PRO 025 020 Cantar delle canzoni a un cuor dolente è come togliersi l’abito in giorno di freddo, e mettere aceto sul nitro. 020 PRO 025 021 Se il tuo nemico ha fame, dagli del pane da mangiare: se ha sete, dagli dell’acqua da bere; 020 PRO 025 022 ché, così, raunerai dei carboni accesi sul suo capo, e l’Eterno ti ricompenserà. 020 PRO 025 023 Il vento del nord porta la pioggia, e la lingua che sparla di nascosto fa oscurare il viso. 020 PRO 025 024 Meglio abitare sul canto d’un tetto, che in una gran casa con una moglie rissosa. 020 PRO 025 025 Una buona notizia da paese lontano è come acqua fresca a persona stanca ed assetata. 020 PRO 025 026 Il giusto che vacilla davanti all’empio, è come una fontana torbida e una sorgente inquinata. 020 PRO 025 027 Mangiar troppo miele non è bene ma scrutare cose difficili è un onore. 020 PRO 025 028 L’uomo che non si sa padroneggiare, è una città smantellata, priva di mura. 020 PRO 026 001 Come la neve non conviene all’estate, né la pioggia al tempo della mèsse, così non conviene la gloria allo stolto. 020 PRO 026 002 Come il passero vaga qua e là e la rondine vola, così la maledizione senza motivo, non raggiunge l’effetto. 020 PRO 026 003 La frusta per il cavallo, la briglia per l’asino, e il bastone per il dosso degli stolti. 020 PRO 026 004 Non rispondere allo stolto secondo la sua follia, che tu non gli abbia a somigliare. 020 PRO 026 005 Rispondi allo stolto secondo la sua follia, perché non abbia a credersi savio. 020 PRO 026 006 Chi affida messaggi a uno stolto si taglia i piedi e s’abbevera di pene. 020 PRO 026 007 Come le gambe dello zoppo son senza forza, così è una massima in bocca degli stolti. 020 PRO 026 008 Chi onora uno stolto fa come chi getta una gemma in un mucchio di sassi. 020 PRO 026 009 Una massima in bocca agli stolti è come un ramo spinoso in mano a un ubriaco. 020 PRO 026 010 Chi impiega lo stolto e il primo che capita, è come un arciere che ferisce tutti. 020 PRO 026 011 Lo stolto che ricade nella sua follia, è come il cane che torna al suo vomito. 020 PRO 026 012 Hai tu visto un uomo che si crede savio? C’è più da sperare da uno stolto che da lui. 020 PRO 026 013 Il pigro dice: “C’è un leone nella strada, c’è un leone per le vie!” 020 PRO 026 014 Come la porta si volge sui cardini così il pigro sul suo letto. 020 PRO 026 015 Il pigro tuffa la mano nel piatto; gli par fatica riportarla alla bocca. 020 PRO 026 016 Il pigro si crede più savio di sette uomini che dànno risposte sensate. 020 PRO 026 017 Il passante che si riscalda per una contesa che non lo concerne, è come chi afferra un cane per le orecchie. 020 PRO 026 018 Come un pazzo che avventa tizzoni, frecce e morte, 020 PRO 026 019 così è colui che inganna il prossimo, e dice: “Ho fatto per ridere!” 020 PRO 026 020 Quando mancan le legna, il fuoco si spegne; e quando non c’è maldicente, cessan le contese. 020 PRO 026 021 Come il carbone da la brace, e le legna dànno la fiamma, così l’uomo rissoso accende le liti. 020 PRO 026 022 Le parole del maldicente son come ghiottonerie, e penetrano fino nell’intimo delle viscere. 020 PRO 026 023 Labbra ardenti e un cuor malvagio son come schiuma d’argento spalmata sopra un vaso di terra. 020 PRO 026 024 Chi odia, parla con dissimulazione; ma, dentro, cova la frode. 020 PRO 026 025 Quando parla con voce graziosa, non te ne fidare, perché ha sette abominazioni in cuore. 020 PRO 026 026 L’odio suo si nasconde sotto la finzione, ma la sua malvagità si rivelerà nell’assemblea. 020 PRO 026 027 Chi scava una fossa vi cadrà, e la pietra torna addosso a chi la rotola. 020 PRO 026 028 La lingua bugiarda odia quelli che ha ferito, e la bocca lusinghiera produce rovina. 020 PRO 027 001 Non ti vantare del domani, poiché non sai quel che un giorno possa produrre. 020 PRO 027 002 Altri ti lodi, non la tua bocca; un estraneo, non le tue labbra. 020 PRO 027 003 La pietra è grave e la rena pesante, ma l’irritazione dello stolto pesa più dell’uno e dell’altra. 020 PRO 027 004 L’ira è crudele e la collera impetuosa; ma chi può resistere alla gelosia? 020 PRO 027 005 Meglio riprensione aperta, che amore occulto. 020 PRO 027 006 Fedeli son le ferite di chi ama; frequenti i baci di chi odia. 020 PRO 027 007 Chi è sazio calpesta il favo di miele; ma, per chi ha fame, ogni cosa amara è dolce. 020 PRO 027 008 Come l’uccello che va ramingo lungi dal nido, così è l’uomo che va ramingo lungi da casa. 020 PRO 027 009 L’olio e il profumo rallegrano il cuore; così fa la dolcezza d’un amico coi suoi consigli cordiali. 020 PRO 027 010 Non abbandonare il tuo amico né l’amico di tuo padre, e non andare in casa del tuo fratello nel dì della tua sventura; un vicino dappresso val meglio d’un fratello lontano. 020 PRO 027 011 Figliuol mio, sii savio e rallegrami il cuore, così potrò rispondere a chi mi vitupera. 020 PRO 027 012 L’uomo accorto vede il male e si nasconde, ma gli scempi passan oltre e ne portan la pena. 020 PRO 027 013 Prendigli il vestito giacché ha fatto cauzione per altri; fatti dare dei pegni, poiché s’è reso garante di stranieri. 020 PRO 027 014 Chi benedice il prossimo ad alta voce, di buon mattino, sarà considerato come se lo maledicesse. 020 PRO 027 015 Un gocciolar continuo in giorno di gran pioggia e una donna rissosa son cose che si somigliano. 020 PRO 027 016 Chi la vuol trattenere vuol trattenere il vento, e stringer l’olio nella sua destra. 020 PRO 027 017 Il ferro forbisce il ferro; così un uomo ne forbisce un altro. 020 PRO 027 018 Chi ha cura del fico ne mangerà il frutto; e chi veglia sul suo padrone sarà onorato. 020 PRO 027 019 Come nell’acqua il viso risponde al viso, così il cuor dell’uomo risponde al cuore dell’uomo. 020 PRO 027 020 Il soggiorno dei morti e l’abisso sono insaziabili, e insaziabili son gli occhi degli uomini. (Sheol h7585) 020 PRO 027 021 Il crogiuolo è per l’argento, il forno fusorio per l’oro, e l’uomo è provato dalla bocca di chi lo loda. 020 PRO 027 022 Anche se tu pestassi lo stolto in un mortaio in mezzo al grano col pestello, la sua follia non lo lascerebbe. 020 PRO 027 023 Guarda di conoscer bene lo stato delle tue pecore, abbi gran cura delle tue mandre; 020 PRO 027 024 perché le ricchezze non duran sempre, e neanche una corona dura d’età in età. 020 PRO 027 025 Quando è levato il fieno, subito rispunta la fresca verdura e le erbe dei monti sono raccolte. 020 PRO 027 026 Gli agnelli ti dànno da vestire, i becchi di che comprarti un campo, 020 PRO 027 027 e il latte delle capre basta a nutrir te, a nutrir la tua famiglia e a far vivere le tue serve. 020 PRO 028 001 L’empio fugge senza che alcuno lo perseguiti, ma il giusto se ne sta sicuro come un leone. 020 PRO 028 002 Per i suoi misfatti i capi d’un paese son numerosi, ma, con un uomo intelligente e pratico delle cose, l’ordine dura. 020 PRO 028 003 Un povero che opprime i miseri è come una pioggia che devasta e non dà pane. 020 PRO 028 004 Quelli che abbandonano la legge, lodano gli empi; ma quelli che l’osservano, fan loro la guerra. 020 PRO 028 005 Gli uomini dati al male non comprendono ciò ch’è giusto, ma quelli che cercano l’Eterno comprendono ogni cosa. 020 PRO 028 006 Meglio il povero che cammina nella sua integrità, del perverso che cammina nella doppiezza, ed è ricco. 020 PRO 028 007 Chi osserva la legge è un figliuolo intelligente, ma il compagno dei ghiottoni fa vergogna a suo padre. 020 PRO 028 008 Chi accresce i suoi beni con gl’interessi e l’usura, li aduna per colui che ha pietà dei poveri. 020 PRO 028 009 Se uno volge altrove gli orecchi per non udire la legge, la sua stessa preghiera è un abominio. 020 PRO 028 010 Chi induce i giusti a battere una mala via cadrà egli stesso nella fossa che ha scavata; ma gli uomini integri erediteranno il bene. 020 PRO 028 011 Il ricco si reputa savio, ma il povero ch’è intelligente, lo scruta. 020 PRO 028 012 Quando i giusti trionfano, la gloria è grande; ma, quando gli empi s’innalzano, la gente si nasconde. 020 PRO 028 013 Chi copre le sue trasgressioni non prospererà, ma chi le confessa e le abbandona otterrà misericordia. 020 PRO 028 014 Beato l’uomo ch’è sempre timoroso! ma chi indura il suo cuore cadrà nella sfortuna. 020 PRO 028 015 Un empio che domina un popolo povero, è un leone ruggente, un orso affamato. 020 PRO 028 016 Il principe senza prudenza fa molte estorsioni, ma chi odia il lucro disonesto prolunga i suoi giorni. 020 PRO 028 017 L’uomo su cui pesa un omicidio, fuggirà fino alla fossa; nessuno lo fermi! 020 PRO 028 018 Chi cammina integramente sarà salvato, ma il perverso che batte doppie vie, cadrà a un tratto. 020 PRO 028 019 Chi lavora la sua terra avrà abbondanza di pane; ma chi va dietro ai fannulloni avrà abbondanza di miseria. 020 PRO 028 020 L’uomo fedele sarà colmato di benedizioni, ma chi ha fretta d’arricchire non rimarrà impunito. 020 PRO 028 021 Aver de’ riguardi personali non è bene; per un pezzo di pane l’uomo talvolta diventa trasgressore. 020 PRO 028 022 L’uomo invidioso ha fretta d’arricchire, e non sa che gli piomberà addosso la miseria. 020 PRO 028 023 Chi riprende qualcuno gli sarà alla fine più accetto di chi lo lusinga con le sue parole. 020 PRO 028 024 Chi ruba a suo padre e a sua madre e dice: “Non è un delitto!”, è compagno del dissipatore. 020 PRO 028 025 Chi ha l’animo avido fa nascere contese, ma chi confida nell’Eterno sarà saziato. 020 PRO 028 026 Chi confida nel proprio cuore è uno stolto, ma chi cammina saviamente scamperà. 020 PRO 028 027 Chi dona al povero non sarà mai nel bisogno, ma colui che chiude gli occhi, sarà coperto di maledizioni. 020 PRO 028 028 Quando gli empi s’innalzano, la gente si nasconde; ma quando periscono, si moltiplicano i giusti. 020 PRO 029 001 L’uomo che, essendo spesso ripreso, irrigidisce il collo, sarà di subito fiaccato, senza rimedio. 020 PRO 029 002 Quando i giusti son numerosi, il popolo si rallegra: ma quando domina l’empio, il popolo geme. 020 PRO 029 003 L’uomo che ama la sapienza, rallegra suo padre; ma chi frequenta le meretrici dissipa i suoi beni. 020 PRO 029 004 Il re, con la giustizia, rende stabile il paese; ma chi pensa solo a imporre tasse, lo rovina. 020 PRO 029 005 L’uomo che lusinga il prossimo, gli tende una rete davanti ai piedi. 020 PRO 029 006 Nella trasgressione del malvagio v’è un’insidia; ma il giusto canta e si rallegra. 020 PRO 029 007 Il giusto prende conoscenza della causa de’ miseri, ma l’empio non ha intendimento né conoscenza. 020 PRO 029 008 I beffardi soffian nel fuoco delle discordie cittadine, ma i savi calmano le ire. 020 PRO 029 009 Se un savio viene a contesa con uno stolto, quello va in collera e ride, e non c’è da intendersi. 020 PRO 029 010 Gli uomini di sangue odiano chi è integro, ma gli uomini retti ne proteggono la vita. 020 PRO 029 011 Lo stolto dà sfogo a tutta la sua ira, ma il savio rattiene la propria. 020 PRO 029 012 Quando il sovrano dà retta alle parole menzognere, tutti i suoi ministri sono empi. 020 PRO 029 013 Il povero e l’oppressore s’incontrano; l’Eterno illumina gli occhi d’ambedue. 020 PRO 029 014 Il re che fa ragione ai miseri secondo verità, avrà il trono stabilito in perpetuo. 020 PRO 029 015 La verga e la riprensione dànno sapienza; ma il fanciullo lasciato a sé stesso, fa vergogna a sua madre. 020 PRO 029 016 Quando abbondano gli empi, abbondano le trasgressioni; ma i giusti ne vedranno la ruina. 020 PRO 029 017 Correggi il tuo figliuolo; egli ti darà conforto, e procurerà delizie all’anima tua. 020 PRO 029 018 Quando non c’è visioni, il popolo è senza freno; ma beato colui che osserva la legge! 020 PRO 029 019 Uno schiavo non si corregge a parole; anche se comprende, non ubbidisce. 020 PRO 029 020 Hai tu visto un uomo precipitoso nel suo parlare? C’è più da sperare da uno stolto che da lui. 020 PRO 029 021 Se uno alleva delicatamente da fanciullo il suo servo, questo finirà per voler essere figliuolo. 020 PRO 029 022 L’uomo iracondo fa nascere contese, e l’uomo collerico abbonda in trasgressioni. 020 PRO 029 023 L’orgoglio abbassa l’uomo, ma chi è umile di spirito ottiene gloria. 020 PRO 029 024 Chi fa società col ladro odia l’anima sua; egli ode la esecrazione e non dice nulla. 020 PRO 029 025 La paura degli uomini costituisce un laccio, ma chi confida nell’Eterno è al sicuro. 020 PRO 029 026 Molti cercano il favore del principe, ma l’Eterno fa giustizia ad ognuno. 020 PRO 029 027 L’uomo iniquo è un abominio per i giusti, e colui che cammina rettamente è un abominio per gli empi. 020 PRO 030 001 Parole di Agur, figliuolo di Jaké. Sentenze pronunziate da quest’uomo per Itiel, per Itiel ed Ucal. 020 PRO 030 002 Certo, io sono più stupido d’ogni altro, e non ho l’intelligenza d’un uomo. 020 PRO 030 003 Non ho imparato la sapienza, e non ho la conoscenza del Santo. 020 PRO 030 004 Chi è salito in cielo e n’è disceso? Chi ha raccolto il vento nel suo pugno? Chi ha racchiuse l’acque nella sua veste? Chi ha stabilito tutti i confini della terra? Qual è il suo nome e il nome del suo figlio? Lo sai tu? 020 PRO 030 005 Ogni parola di Dio è affinata col fuoco. Egli è uno scudo per chi confida in lui. 020 PRO 030 006 Non aggiunger nulla alle sue parole, ch’egli non t’abbia a riprendere, e tu non sia trovato bugiardo. 020 PRO 030 007 Io t’ho chiesto due cose: non me le rifiutare, prima ch’io muoia: 020 PRO 030 008 allontana da me vanità e parola mendace; non mi dare né povertà né ricchezze, cibami del pane che m’è necessario, 020 PRO 030 009 ond’io, essendo sazio, non giunga a rinnegarti, e a dire: “Chi è l’Eterno?” ovvero, diventato povero, non rubi, e profani il nome del mio Dio. 020 PRO 030 010 Non calunniare il servo presso al suo padrone, ch’ei non ti maledica e tu non abbia a subirne la pena. 020 PRO 030 011 V’è una razza di gente che maledice suo padre e non benedice sua madre. 020 PRO 030 012 V’è una razza di gente che si crede pura, e non è lavata dalla sua sozzura. 020 PRO 030 013 V’è una razza di gente che ha gli occhi alteri e come! e le palpebre superbe. 020 PRO 030 014 V’è una razza di gente i cui denti sono spade e i mascellari, coltelli, per divorare del tutto i miseri sulla terra, e i bisognosi fra gli uomini. 020 PRO 030 015 La mignatta ha due figliuole, che dicono: “Dammi” “dammi!”. Ci son tre cose che non si sazian mai, anzi quattro, che non dicon mai: “Basta!” 020 PRO 030 016 Il soggiorno dei morti, il seno sterile, la terra che non si sazia d’acqua, e il fuoco, che non dice mai: “Basta!” (Sheol h7585) 020 PRO 030 017 L’occhio di chi si fa beffe del padre e disdegna d’ubbidire alla madre, lo caveranno i corvi del torrente, lo divoreranno gli aquilotti. 020 PRO 030 018 Ci son tre cose per me troppo maravigliose; anzi quattro, ch’io non capisco: 020 PRO 030 019 la traccia dell’aquila nell’aria, la traccia del serpente sulla roccia, la traccia della nave in mezzo al mare, la traccia dell’uomo nella giovane. 020 PRO 030 020 Tale è la condotta della donna adultera: essa mangia, si pulisce la bocca, e dice: “Non ho fatto nulla di male!” 020 PRO 030 021 Per tre cose la terra trema, anzi per quattro, che non può sopportare: 020 PRO 030 022 per un servo quando diventa re, per un uomo da nulla quando ha pane a sazietà, 020 PRO 030 023 per una donna, non mai chiesta, quando giunge a maritarsi, e per una serva quando diventa erede della padrona. 020 PRO 030 024 Ci son quattro animali fra i più piccoli della terra, e nondimeno pieni di saviezza: 020 PRO 030 025 le formiche, popolo senza forze, che si preparano il cibo durante l’estate; 020 PRO 030 026 i conigli, popolo non potente, che fissano la loro dimora nelle rocce; 020 PRO 030 027 le locuste, che non hanno re, e procedon tutte, divise per schiere; 020 PRO 030 028 la lucertola, che puoi prender con le mani, eppur si trova nei palazzi dei re. 020 PRO 030 029 Queste tre creature hanno una bella andatura, anche queste quattro hanno un passo magnifico: 020 PRO 030 030 il leone, ch’è il più forte degli animali, e non indietreggia dinanzi ad alcuno; 020 PRO 030 031 il cavallo dai fianchi serrati, il capro, e il re alla testa dei suoi eserciti. 020 PRO 030 032 Se hai agito follemente cercando d’innalzarti, o se hai pensato del male, mettiti la mano sulla bocca; 020 PRO 030 033 perché, come chi sbatte la panna ne fa uscire il burro, chi comprime il naso ne fa uscire il sangue, così chi spreme l’ira ne fa uscire contese. 020 PRO 031 001 Parole del re Lemuel. Sentenze con le quali sua madre lo ammaestrò. 020 PRO 031 002 Che ti dirò, figlio mio? che ti dirò, figlio delle mie viscere? che ti dirò, o figlio dei miei voti? 020 PRO 031 003 Non dare il tuo vigore alle donne, né i tuoi costumi a quelle che perdono i re. 020 PRO 031 004 Non s’addice ai re, o Lemuel, non s’addice ai re bere del vino, né ai principi, bramar la cervogia: 020 PRO 031 005 che a volte, avendo bevuto, non dimentichino la legge, e non disconoscano i diritti d’ogni povero afflitto. 020 PRO 031 006 Date della cervogia a chi sta per perire, e del vino a chi ha l’anima amareggiata; 020 PRO 031 007 affinché bevano, dimentichino la loro miseria, e non si ricordin più dei loro travagli. 020 PRO 031 008 Apri la tua bocca in favore del mutolo, per sostener la causa di tutti i derelitti; 020 PRO 031 009 apri la tua bocca, giudica con giustizia, fa’ ragione al misero ed al bisognoso. 020 PRO 031 010 Elogio della donna forte e virtuosa. Una donna forte e virtuosa chi la troverà? il suo pregio sorpassa di molto quello delle perle. 020 PRO 031 011 Il cuore del suo marito confida in lei, ed egli non mancherà mai di provviste. 020 PRO 031 012 Ella gli fa del bene, e non del male, tutti i giorni della sua vita. 020 PRO 031 013 Ella si procura della lana e del lino, e lavora con diletto con le proprie mani. 020 PRO 031 014 Ella è simile alle navi dei mercanti: fa venire il suo cibo da lontano. 020 PRO 031 015 Ella si alza quando ancora è notte, distribuisce il cibo alla famiglia e il compito alle sue donne di servizio. 020 PRO 031 016 Ella posa gli occhi sopra un campo, e l’acquista; col guadagno delle sue mani pianta una vigna. 020 PRO 031 017 Ella si ricinge di forza i fianchi, e fa robuste le sue braccia. 020 PRO 031 018 Ella s’accorge che il suo lavoro rende bene; la sua lucerna non si spegne la notte. 020 PRO 031 019 Ella mette la mano alla ròcca, e le sue dita maneggiano il fuso. 020 PRO 031 020 Ella stende le palme al misero, e porge le mani al bisognoso. 020 PRO 031 021 Ella non teme la neve per la sua famiglia, perché tutta la sua famiglia è vestita di lana scarlatta. 020 PRO 031 022 Ella si fa dei tappeti, ha delle vesti di lino finissimo e di porpora. 020 PRO 031 023 Il suo marito è rispettato alle porte, quando si siede fra gli Anziani del paese. 020 PRO 031 024 Ella fa delle tuniche e le vende, e delle cinture che dà al mercante. 020 PRO 031 025 Forza e dignità sono il suo manto, ed ella si ride dell’avvenire. 020 PRO 031 026 Ella apre la bocca con sapienza, ed ha sulla lingua insegnamenti di bontà. 020 PRO 031 027 Ella sorveglia l’andamento della sua casa, e non mangia il pane di pigrizia. 020 PRO 031 028 I suoi figliuoli sorgono e la proclaman beata, e il suo marito la loda, dicendo: 020 PRO 031 029 “Molte donne si son portate valorosamente, ma tu le superi tutte”! 020 PRO 031 030 La grazia è fallace e la bellezza è cosa vana; ma la donna che teme l’Eterno è quella che sarà lodata. 020 PRO 031 031 Datele del frutto delle sue mani, e le opere sue la lodino alle porte! # # BOOK 021 ECC Ecclesiastes Ecclesiaste 021 ECC 001 001 Parole dell’Ecclesiaste, figliuolo di Davide, re di Gerusalemme. 021 ECC 001 002 Vanità delle vanità, dice l’Ecclesiaste; 021 ECC 001 003 vanità delle vanità; tutto è vanità. Che profitto ha l’uomo di tutta la fatica che dura sotto il sole? 021 ECC 001 004 Una generazione se ne va, un’altra viene, e la terra sussiste in perpetuo. 021 ECC 001 005 Anche il sole si leva, poi tramonta, e s’affretta verso il luogo donde si leva di nuovo. 021 ECC 001 006 Il vento soffia verso il mezzogiorno, poi gira verso settentrione; va girando, girando continuamente, per ricominciare gli stessi giri. 021 ECC 001 007 Tutti i fiumi corrono al mare, eppure il mare non s’empie; al luogo dove i fiumi si dirigono, tornano a dirigersi sempre. 021 ECC 001 008 Ogni cosa è in travaglio, più di quel che l’uomo possa dire; l’occhio non si sazia mai di vedere, e l’orecchio non è mai stanco d’udire. 021 ECC 001 009 Quello ch’è stato è quel che sarà; quel che s’è fatto è quel che si farà; non v’è nulla di nuovo sotto il sole. 021 ECC 001 010 V’ha egli qualcosa della quale si dica: “Guarda questo è nuovo?” Quella cosa esisteva già nei secoli che ci hanno preceduto. 021 ECC 001 011 Non rimane memoria delle cose d’altri tempi; e di quel che succederà in seguito non rimarrà memoria fra quelli che verranno più tardi. 021 ECC 001 012 Io, l’Ecclesiaste, sono stato re d’Israele a Gerusalemme, 021 ECC 001 013 ed ho applicato il cuore a cercare e ad investigare con sapienza tutto ciò che si fa sotto il cielo: occupazione penosa, che Dio ha data ai figliuoli degli uomini perché vi si affatichino. 021 ECC 001 014 Io ho veduto tutto ciò che si fa sotto il sole: ed ecco tutto è vanità e un correr dietro al vento. 021 ECC 001 015 Ciò che è storto non può essere raddrizzato, ciò che manca non può esser contato. 021 ECC 001 016 Io ho detto, parlando in cuor mio: “Ecco io ho acquistato maggior sapienza di tutti quelli che hanno regnato prima di me in Gerusalemme”; sì, il mio cuore ha posseduto molta sapienza e molta scienza. 021 ECC 001 017 Ed ho applicato il cuore a conoscer la sapienza, e a conoscere la follia e la stoltezza, ed ho riconosciuto che anche questo è un correr dietro al vento. 021 ECC 001 018 Poiché dov’è molta sapienza v’è molto affanno, e chi accresce la sua scienza accresce il suo dolore. 021 ECC 002 001 Io ho detto in cuor mio: “Andiamo! Io ti voglio mettere alla prova con la gioia, e tu godrai il piacere!” Ed ecco che anche questo è vanità. 021 ECC 002 002 Io ho detto del riso: “E’ una follia”; e della gioia: “A che giova?” 021 ECC 002 003 Io presi in cuor mio la risoluzione di abbandonar la mia carne alle attrattive del vino, e, pur lasciando che il mio cuore mi guidasse saviamente, d’attenermi alla follia, finch’io vedessi ciò ch’è bene che gli uomini facciano sotto il cielo, durante il numero de’ giorni della loro vita. 021 ECC 002 004 Io intrapresi de’ grandi lavori; mi edificai delle case; mi piantai delle vigne; 021 ECC 002 005 mi feci de’ giardini e dei parchi, e vi piantai degli alberi fruttiferi d’ogni specie; 021 ECC 002 006 mi costrussi degli stagni per adacquare con essi il bosco dove crescevano gli alberi; 021 ECC 002 007 comprai servi e serve, ed ebbi de’ servi nati in casa; ebbi pure greggi ed armenti, in gran numero, più di tutti quelli ch’erano stati prima di me a Gerusalemme; 021 ECC 002 008 accumulai argento, oro, e le ricchezze dei re e delle province; mi procurai dei cantanti e delle cantanti, e ciò che fa la delizia de’ figliuoli degli uomini, delle donne in gran numero. 021 ECC 002 009 Così divenni grande, e sorpassai tutti quelli ch’erano stati prima di me a Gerusalemme; e la mia sapienza rimase pur sempre meco. 021 ECC 002 010 Di tutto quello che i miei occhi desideravano io nulla rifiutai loro; non privai il cuore d’alcuna gioia; poiché il mio cuore si rallegrava d’ogni mia fatica, ed è la ricompensa che m’è toccata d’ogni mia fatica. 021 ECC 002 011 Poi considerai tutte le opere che le mie mani avevano fatte, e la fatica che avevo durata a farle, ed ecco che tutto era vanità e un correr dietro al vento, e che non se ne trae alcun profitto sotto il sole. 021 ECC 002 012 Allora mi misi ad esaminate la sapienza, la follia e la stoltezza. Che farà l’uomo che succederà al re? Quello ch’è già stato fatto. 021 ECC 002 013 E vidi che la sapienza ha un vantaggio sulla stoltezza, come la luce ha un vantaggio sulle tenebre. 021 ECC 002 014 Il savio ha gli occhi in testa, mentre lo stolto cammina nelle tenebre; ma ho riconosciuto pure che tutti e due hanno la medesima sorte. 021 ECC 002 015 Ond’io ho detto in cuor mio: “La sorte che tocca allo stolto toccherà anche a me; perché dunque essere stato così savio?” E ho detto in cuor mio che anche questo è vanità. 021 ECC 002 016 Poiché tanto del savio quanto dello stolto non rimane ricordo eterno; giacché, nei giorni a venire, tutto sarà da tempo dimenticato. Pur troppo il savio muore, al pari dello stolto! 021 ECC 002 017 Perciò io ho odiata la vita, perché tutto ciò che si fa sotto il sole m’è divenuto odioso, poiché tutto è vanità e un correr dietro al vento. 021 ECC 002 018 Ed ho odiata ogni fatica che ho durata sotto il sole, e di cui debbo lasciare il godimento a colui che verrà dopo di me. 021 ECC 002 019 E chi sa s’egli sarà savio o stolto? Eppure sarà padrone di tutto il lavoro che io ho compiuto con fatica e con saviezza sotto il sole. Anche questo è vanità. 021 ECC 002 020 Così sono arrivato a far perdere al mio cuore ogni speranza circa tutta la fatica che ho durato sotto il sole. 021 ECC 002 021 Poiché, ecco un uomo che ha lavorato con saviezza, con intelligenza e con successo e lascia il frutto del suo lavoro in eredità a un altro, che non v’ha speso intorno alcuna fatica! Anche questo è vanità, e un male grande. 021 ECC 002 022 Difatti, che profitto trae l’uomo da tutto il suo lavoro, dalle preoccupazioni del suo cuore, da tutto quel che gli è costato tanta fatica sotto il sole? 021 ECC 002 023 Tutti i suoi giorni non sono che dolore, la sua occupazione non è che fastidio; perfino la notte il suo cuore non ha posa. Anche questo è vanità. 021 ECC 002 024 Non v’è nulla di meglio per l’uomo del mangiare, del bere, e del far godere all’anima sua il benessere in mezzo alla fatica ch’ei dura; ma anche questo ho veduto che viene dalla mano di Dio. 021 ECC 002 025 Difatti, chi, senza di lui, può mangiare o godere? 021 ECC 002 026 Poiché Iddio dà all’uomo ch’egli gradisce, sapienza, intelligenza e gioia; ma al peccatore dà la cura di raccogliere, d’accumulare, per lasciar poi tutto a colui ch’è gradito agli occhi di Dio. Anche questo è vanità e un correre dietro al vento. 021 ECC 003 001 Per tutto v’è il suo tempo, v’è il suo momento per ogni cosa sotto il cielo: 021 ECC 003 002 un tempo per nascere e un tempo per morire; un tempo per piantare e un tempo per svellere ciò ch’è piantato; 021 ECC 003 003 un tempo per uccidere e un tempo per guarire; un tempo per demolire e un tempo per costruire; 021 ECC 003 004 un tempo per piangere e un tempo per ridere; un tempo per far cordoglio e un tempo per ballare; 021 ECC 003 005 un tempo per gettar via pietre e un tempo per raccoglierle; un tempo per abbracciare e un tempo per astenersi dagli abbracciamenti; 021 ECC 003 006 un tempo per cercare e un tempo per perdere; un tempo per conservare e un tempo per buttar via; 021 ECC 003 007 un tempo per strappare e un tempo per cucire; un tempo per tacere e un tempo per parlare; 021 ECC 003 008 un tempo per amare e un tempo per odiare; un tempo per la guerra e un tempo per la pace. 021 ECC 003 009 Che profitto trae dalla sua fatica colui che lavora? 021 ECC 003 010 Io ho visto le occupazioni che Dio dà agli uomini perché vi si affatichino. 021 ECC 003 011 Dio ha fatto ogni cosa bella al suo tempo; egli ha perfino messo nei loro cuori il pensiero della eternità, quantunque l’uomo non possa comprendere dal principio alla fine l’opera che Dio ha fatta. 021 ECC 003 012 Io ho riconosciuto che non v’è nulla di meglio per loro del rallegrarsi e del procurarsi del benessere durante la loro vita, 021 ECC 003 013 ma che se uno mangia, beve e gode del benessere in mezzo a tutto il suo lavoro, è un dono di Dio. 021 ECC 003 014 Io ho riconosciuto che tutto quello che Dio fa è per sempre; niente v’è da aggiungervi, niente da togliervi; e che Dio fa così perché gli uomini lo temano. 021 ECC 003 015 Ciò che è, è già stato prima, e ciò che sarà è già stato, e Dio riconduce ciò ch’è passato. 021 ECC 003 016 Ho anche visto sotto il sole che nel luogo stabilito per giudicare v’è della empietà, e che nel luogo stabilito per la giustizia v’è della empietà, 021 ECC 003 017 e ho detto in cuor mio: “Iddio giudicherà il giusto e l’empio poiché v’è un tempo per il giudicio di qualsivoglia azione e, nel luogo fissato, sarà giudicata ogni opera”. 021 ECC 003 018 Io ho detto in cuor mio: “Così è, a motivo dei figliuoli degli uomini perché Dio li metta alla prova, ed essi stessi riconoscano che non sono che bestie”. 021 ECC 003 019 Poiché la sorte de’ figliuoli degli uomini è la sorte delle bestie; agli uni e alle altre tocca la stessa sorte; come muore l’uno, così muore l’altra; hanno tutti un medesimo soffio, e l’uomo non ha superiorità di sorta sulla bestia; poiché tutto è vanità. 021 ECC 003 020 Tutti vanno in un medesimo luogo; tutti vengon dalla polvere, e tutti ritornano alla polvere. 021 ECC 003 021 Chi sa se il soffio dell’uomo sale in alto, e se il soffio della bestia scende in basso nella terra? 021 ECC 003 022 Io ho dunque visto che non v’è nulla di meglio per l’uomo del rallegrarsi, nel compiere il suo lavoro; tale è la sua parte; poiché chi lo farà tornare per godere di ciò che verrà dopo di lui? 021 ECC 004 001 Mi son messo poi a considerare tutte le oppressioni che si commettono sotto il sole; ed ecco, le lacrime degli oppressi, i quali non hanno chi li consoli e dal lato dei loro oppressori la violenza, mentre quelli non hanno chi li consoli. 021 ECC 004 002 Ond’io ho stimato i morti, che son già morti, più felici de’ vivi che son vivi tuttora; 021 ECC 004 003 è più felice degli uni e degli altri, colui che non è ancora venuto all’esistenza, e non ha ancora vedute le azioni malvage che si commettono sotto il sole. 021 ECC 004 004 E ho visto che ogni fatica e ogni buona riuscita nel lavoro provocano invidia dell’uno contro l’altro. Anche questo è vanità e un correr dietro al vento. 021 ECC 004 005 Lo stolto incrocia le braccia e mangia la sua propria carne. 021 ECC 004 006 Val meglio una mano piena di riposo, che ambo le mani piene di travaglio e di corsa dietro al vento. 021 ECC 004 007 E ho visto anche un’altra vanità sotto il sole: 021 ECC 004 008 un tale è solo, senz’alcuno che gli stia da presso; non ha né figlio né fratello, e nondimeno s’affatica senza fine, e i suoi occhi non si sazian mai di ricchezze. E non riflette: Ma per chi dunque m’affatico e privo l’anima mia d’ogni bene? Anche questa è una vanità e un’ingrata occupazione. 021 ECC 004 009 Due valgon meglio d’un solo, perché sono ben ricompensati della loro fatica. 021 ECC 004 010 Poiché, se l’uno cade, l’altro rialza il suo compagno; ma guai a colui ch’è solo, e cade senz’avere un altro che lo rialzi! 021 ECC 004 011 Così pure, se due dormono assieme, si riscaldano; ma chi è solo, come farà a riscaldarsi? 021 ECC 004 012 E se uno tenta di sopraffare colui ch’è solo, due gli terranno testa; una corda a tre capi non si rompe così presto. 021 ECC 004 013 Meglio un giovinetto povero e savio, d’un re vecchio e stolto che non sa più ricevere ammonimenti. 021 ECC 004 014 E’ uscito di prigione per esser re: egli, ch’era nato povero nel suo futuro regno. 021 ECC 004 015 Io ho visto tutti i viventi che vanno e vengono sotto il sole unirsi al giovinetto, che dovea succedere al re e regnare al suo posto. 021 ECC 004 016 Senza fine eran tutto il popolo, tutti quelli alla testa dei quali ei si trovava. Eppure, quelli che verranno in seguito non si rallegreranno di lui! Anche questo è vanità e un correr dietro al vento. 021 ECC 005 001 Bada ai tuoi passi quando vai alla casa di Dio, e appressati per ascoltare, anziché per offrire il sacrifizio degli stolti, i quali non sanno neppure che fanno male. 021 ECC 005 002 Non esser precipitoso nel parlare, e il tuo cuore non s’affretti a proferir verbo davanti a Dio; perché Dio è in cielo e tu sei sulla terra; le tue parole sian dunque poche; 021 ECC 005 003 poiché colla moltitudine delle occupazioni vengono i sogni, e colla moltitudine delle parole, i ragionamenti insensati. 021 ECC 005 004 Quand’hai fatto un voto a Dio, non indugiare ad adempierlo; poich’egli non si compiace degli stolti; adempi il voto che hai fatto. 021 ECC 005 005 Meglio è per te non far voti, che farne e poi non adempierli. 021 ECC 005 006 Non permettere alla tua bocca di render colpevole la tua persona; e non dire davanti al messaggero di Dio: “E’ stato uno sbaglio.” Perché Iddio s’adirerebbe egli per le tue parole, e distruggerebbe l’opera delle tue mani? 021 ECC 005 007 Poiché, se vi son delle vanità nella moltitudine de’ sogni, ve ne sono anche nella moltitudine delle parole; perciò temi Iddio! 021 ECC 005 008 Se vedi nella provincia l’oppressione del povero e la violazione del diritto e della giustizia, non te ne maravigliare; poiché sopra un uomo in alto veglia uno che sta più in alto e sovr’essi, sta un Altissimo. 021 ECC 005 009 Ma vantaggioso per un paese è, per ogni rispetto, un re, che si faccia servo de’ campi. 021 ECC 005 010 Chi ama l’argento non è saziato con l’argento; e chi ama le ricchezze non ne trae profitto di sorta. Anche questo è vanità. 021 ECC 005 011 Quando abbondano i beni, abbondano anche quei che li mangiano; e che pro ne viene ai possessori, se non di veder quei beni coi loro occhi? 021 ECC 005 012 Dolce è il sonno del lavoratore, abbia egli poco o molto da mangiare; ma la sazietà del ricco non lo lascia dormire. 021 ECC 005 013 V’è un male grave ch’io ho visto sotto il sole; delle ricchezze conservate dal loro possessore, per sua sventura. 021 ECC 005 014 Queste ricchezze vanno perdute per qualche avvenimento funesto; e se ha generato un figliuolo, questi resta con nulla in mano. 021 ECC 005 015 Uscito ignudo dal seno di sua madre, quel possessore se ne va com’era venuto; e di tutta la sua fatica non può prender nulla da portar seco in mano. 021 ECC 005 016 Anche questo è un male grave: ch’ei se ne vada tal e quale era venuto; e qual profitto gli viene dall’aver faticato per il vento? 021 ECC 005 017 E per di più, durante tutta la vita egli mangia nelle tenebre, e ha molti fastidi, malanni e crucci. 021 ECC 005 018 Ecco quello che ho veduto: buona e bella cosa è per l’uomo mangiare, bere, godere del benessere in mezzo a tutta la fatica ch’ei dura sotto il sole, tutti i giorni di vita che Dio gli ha dati; poiché questa è la sua parte. 021 ECC 005 019 E ancora se Dio ha dato a un uomo delle ricchezze e dei tesori, e gli ha dato potere di goderne, di prenderne la sua parte e di gioire della sua fatica, è questo un dono di Dio; 021 ECC 005 020 poiché un tal uomo non si ricorderà troppo dei giorni della sua vita, giacché Dio gli concede gioia nel cuore. 021 ECC 006 001 V’è un male che ho veduto sotto il sole e che grava di frequente sugli uomini: 021 ECC 006 002 eccone uno a cui Dio dà ricchezze, tesori e gloria, in guisa che nulla manca all’anima sua di tutto ciò che può desiderare, ma Dio non gli dà il potere di goderne; ne gode uno straniero. Ecco una vanità e un male grave. 021 ECC 006 003 Se uno generasse cento figliuoli, vivesse molti anni sì che i giorni de’ suoi anni si moltiplicassero, se l’anima sua non si sazia di beni ed ei non ha sepoltura, io dico che un aborto è più felice di lui; 021 ECC 006 004 poiché l’aborto nasce invano, se ne va nelle tenebre, e il suo nome resta coperto di tenebre; 021 ECC 006 005 non ha neppur visto né conosciuto il sole e nondimeno ha più riposo di quell’altro. 021 ECC 006 006 Quand’anche questi vivesse due volte mille anni, se non gode benessere, a che pro? Non va tutto a finire in un medesimo luogo? 021 ECC 006 007 Tutta la fatica dell’uomo è per la sua bocca, e nondimeno l’appetito suo non è mai sazio. 021 ECC 006 008 Che vantaggio ha il savio sopra lo stolto? O che vantaggio ha il povero che sa come condursi in presenza de’ viventi? 021 ECC 006 009 Veder con gli occhi val meglio del lasciar vagare i propri desideri. Anche questo è vanità e un correr dietro al vento. 021 ECC 006 010 Ciò che esiste è già stato chiamato per nome da tempo, ed è noto che cosa l’uomo è, e che non può contendere con Colui ch’è più forte di lui. 021 ECC 006 011 Moltiplicar le parole è moltiplicare la vanità; che pro ne viene all’uomo? 021 ECC 006 012 Poiché chi sa ciò ch’è buono per l’uomo nella sua vita, durante tutti i giorni della sua vita vana, ch’egli passa come un’ombra? E chi sa dire all’uomo quel che sarà dopo di lui sotto il sole? 021 ECC 007 001 Una buona reputazione val meglio dell’olio odorifero; e il giorno della morte, meglio del giorno della nascita. 021 ECC 007 002 E’ meglio andare in una casa di duolo, che andare in una casa di convito; poiché là è la fine d’ogni uomo, e colui che vive vi porrà mente. 021 ECC 007 003 La tristezza val meglio del riso; poiché quando il viso è mesto, il cuore diventa migliore. 021 ECC 007 004 Il cuore del savio è nella casa del duolo; ma il cuore degli stolti è nella casa della gioia. 021 ECC 007 005 Meglio vale udire la riprensione del savio, che udire la canzone degli stolti. 021 ECC 007 006 Poiché qual è lo scoppiettio de’ pruni sotto una pentola, tal è il riso dello stolto. Anche questo è vanità. 021 ECC 007 007 Certo, l’oppressione rende insensato il savio, e il dono fa perdere il senno. 021 ECC 007 008 Meglio vale la fine d’una cosa, che il suo principio; e lo spirito paziente val meglio dello spirito altero. 021 ECC 007 009 Non t’affrettare a irritarti nello spirito tuo, perché l’irritazione riposa in seno agli stolti. 021 ECC 007 010 Non dire: “Come mai i giorni di prima eran migliori di questi?” poiché non è per sapienza che tu chiederesti questo. 021 ECC 007 011 La sapienza è buona quanto un’eredità, e anche di più, per quelli che vedono il sole. 021 ECC 007 012 Poiché la sapienza offre un riparo, come l’offre il danaro; ma l’eccellenza della scienza sta in questo, che la sapienza fa vivere quelli che la possiedono. 021 ECC 007 013 Considera l’opera di Dio; chi potrà raddrizzare ciò che egli ha ricurvo? 021 ECC 007 014 Nel giorno della prosperità godi del bene, e nel giorno dell’avversità rifletti. Dio ha fatto l’uno come l’altro, affinché l’uomo non scopra nulla di ciò che sarà dopo di lui. 021 ECC 007 015 Io ho veduto tutto questo nei giorni della mia vanità. V’è tal giusto che perisce per la sua giustizia, e v’è tal empio che prolunga la sua vita con la sua malvagità. 021 ECC 007 016 Non esser troppo giusto, e non ti far savio oltremisura; perché ti distruggeresti? 021 ECC 007 017 Non esser troppo empio, né essere stolto; perché morresti tu prima del tempo? 021 ECC 007 018 E’ bene che tu t’attenga fermamente a questo, e che tu non ritragga la mano da quello; poiché chi teme Iddio evita tutte queste cose. 021 ECC 007 019 La sapienza dà al savio più forza che non facciano dieci capi in una città. 021 ECC 007 020 Certo, non v’è sulla terra alcun uomo giusto che faccia il bene e non pecchi mai. 021 ECC 007 021 Non porre dunque mente a tutte le parole che si dicono, per non sentirti maledire dal tuo servo; 021 ECC 007 022 poiché il tuo cuore sa che sovente anche tu hai maledetto altri. 021 ECC 007 023 Io ho esaminato tutto questo con sapienza. Ho detto: “Voglio acquistare sapienza”; ma la sapienza è rimasta lungi da me. 021 ECC 007 024 Una cosa ch’è tanto lontana e tanto profonda chi la potrà trovare? 021 ECC 007 025 Io mi sono applicato nel cuor mio a riflettere, a investigare, a cercare la sapienza e la ragion delle cose, e a riconoscere che l’empietà è una follia e la stoltezza una pazzia; 021 ECC 007 026 e ho trovato una cosa più amara della morte: la donna ch’è tutta tranelli, il cui cuore non è altro che reti, e le cui mani sono catene; colui ch’è gradito a Dio le sfugge, ma il peccatore riman preso da lei. 021 ECC 007 027 Ecco, questo ho trovato, dice l’Ecclesiaste, dopo aver esaminato le cose una ad una per afferrarne la ragione; 021 ECC 007 028 ecco quello che l’anima mia cerca ancora, senza ch’io l’abbia trovato: un uomo fra mille, l’ho trovato, ma una donna fra tutte, non l’ho trovata. 021 ECC 007 029 Questo soltanto ho trovato: che Dio ha fatto l’uomo retto, ma gli uomini hanno cercato molti sotterfugi. 021 ECC 008 001 Chi è come il savio? e chi conosce la spiegazione delle cose? La sapienza d’un uomo gli fa risplendere la faccia, e la durezza del suo volto n’è mutata. 021 ECC 008 002 Io ti dico: “Osserva gli ordini del re”; e questo, a motivo del giuramento che hai fatto dinanzi a Dio. 021 ECC 008 003 Non t’affrettare ad allontanarti dalla sua presenza, e non persistere in una cosa cattiva; poich’egli può fare tutto quello che gli piace, 021 ECC 008 004 perché la parola del re è potente; e chi gli può dire: “Che fai?” 021 ECC 008 005 Chi osserva il comandamento non conosce disgrazia, e il cuore dell’uomo savio sa che v’è un tempo e un giudizio; 021 ECC 008 006 perché per ogni cosa v’è un tempo e un giudizio; giacché la malvagità dell’uomo pesa grave addosso a lui. 021 ECC 008 007 L’uomo, infatti, non sa quel che avverrà; poiché chi gli dirà come andranno le cose? 021 ECC 008 008 Non v’è uomo che abbia potere sul vento per poterlo trattenere, o che abbia potere sul giorno della morte; non v’è congedo in tempo di guerra, e l’iniquità non può salvare chi la commette. 021 ECC 008 009 Io ho veduto tutto questo, ed ho posto mente a tutto quello che si fa sotto il sole, quando l’uomo signoreggia sugli uomini per loro sventura. 021 ECC 008 010 Ed ho veduto allora degli empi ricever sepoltura ed entrare nel loro riposo, e di quelli che s’eran condotti con rettitudine andarsene lungi dal luogo santo, ed esser dimenticati nella città. Anche questo è vanità. 021 ECC 008 011 Siccome la sentenza contro una mala azione non si eseguisce prontamente, il cuore dei figliuoli degli uomini è pieno della voglia di fare il male. 021 ECC 008 012 Quantunque il peccatore faccia cento volte il male e pur prolunghi i suoi giorni, pure io so che il bene è per quelli che temono Dio, che provan timore nel suo cospetto. 021 ECC 008 013 Ma non v’è bene per l’empio, ed ei non prolungherà i suoi giorni come fa l’ombra che s’allunga; perché non prova timore nel cospetto di Dio. 021 ECC 008 014 V’è una vanità che avviene sulla terra; ed è che vi son dei giusti i quali son trattati come se avessero fatto l’opera degli empi, e vi son degli empi i quali son trattati come se avessero fatto l’opera de’ giusti. Io ho detto che anche questo è vanità. 021 ECC 008 015 Così io ho lodata la gioia, perché non v’è per l’uomo altro bene sotto il sole, fuori del mangiare, del bere e del gioire; questo è quello che lo accompagnerà in mezzo al suo lavoro, durante i giorni di vita che Dio gli dà sotto il sole. 021 ECC 008 016 Quand’io ho applicato il mio cuore a conoscere la sapienza e a considerare le cose che si fanno sulla terra perché gli occhi dell’uomo non godono sonno né giorno né notte, 021 ECC 008 017 allora ho mirato tutta l’opera di Dio, e ho veduto che l’uomo è impotente a spiegare quello che si fa sotto il sole; egli ha un bell’affaticarsi a cercarne la spiegazione; non riesce a trovarla; e anche se il savio pretende di saperla, non però può trovarla. 021 ECC 009 001 Sì, io ho applicato a tutto questo il mio cuore, e ho cercato di chiarirlo: che cioè i giusti e i savi e le loro opere sono nelle mani di Dio; l’uomo non sa neppure se amerà o se odierà; tutto è possibile. 021 ECC 009 002 Tutto succede ugualmente a tutti; la medesima sorte attende il giusto e l’empio, il buono e puro e l’impuro, chi offre sacrifizi e chi non li offre; tanto è il buono quanto il peccatore, tanto è colui che giura quanto chi teme di giurare. 021 ECC 009 003 Questo è un male fra tutto quello che si fa sotto il sole: che tutti abbiano una medesima sorte; e così il cuore dei figliuoli degli uomini è pieno di malvagità e hanno la follia nel cuore mentre vivono; poi, se ne vanno ai morti. 021 ECC 009 004 Per chi è associato a tutti gli altri viventi c’è speranza; perché un cane vivo val meglio d’un leone morto. 021 ECC 009 005 Difatti, i viventi sanno che morranno; ma i morti non sanno nulla, e non v’è più per essi alcun salario; poiché la loro memoria è dimenticata. 021 ECC 009 006 E il loro amore come il loro odio e la loro invidia sono da lungo tempo periti, ed essi non hanno più né avranno mai alcuna parte in tutto quello che si fa sotto il sole. 021 ECC 009 007 Va’, mangia il tuo pane con gioia, e bevi il tuo vino con cuore allegro, perché Dio ha già gradito le tue opere. 021 ECC 009 008 Siano le tue vesti bianche in ogni tempo, e l’olio non manchi mai sul tuo capo. 021 ECC 009 009 Godi la vita con la moglie che ami, durante tutti i giorni della vita della tua vanità, che Dio t’ha data sotto il sole per tutto il tempo della tua vanità; poiché questa è la tua parte nella vita, in mezzo a tutta la fatica che duri sotto il sole. 021 ECC 009 010 Tutto quello che la tua mano trova da fare, fallo con tutte le tue forze; poiché nel soggiorno de’ morti dove vai, non v’è più né lavoro, né pensiero, né scienza, né sapienza. (Sheol h7585) 021 ECC 009 011 Io mi son rimesso a considerare che sotto il sole, per correre non basta esser agili, né basta per combattere esser valorosi, né esser savi per aver del pane, né essere intelligenti per aver delle ricchezze, né esser abili per ottener favore; poiché tutti dipendono dal tempo e dalle circostanze. 021 ECC 009 012 Poiché l’uomo non conosce la sua ora; come i pesci che son presi nella rete fatale, e come gli uccelli che son còlti nel laccio, così i figliuoli degli uomini son presi nel laccio al tempo dell’avversità, quando essa piomba su loro improvvisa. 021 ECC 009 013 Ho visto sotto il sole anche questo esempio di sapienza che m’è parsa grande. 021 ECC 009 014 C’era una piccola città, con entro pochi uomini; un gran re le marciò contro, la cinse d’assedio, e le costruì contro de’ grandi bastioni. 021 ECC 009 015 Ora in essa si trovò un uomo povero e savio, che con la sua sapienza salvò la città. Eppure nessuno conservò ricordo di quell’uomo povero. 021 ECC 009 016 Allora io dissi: “La sapienza val meglio della forza; ma la sapienza del povero è disprezzata, e le sue parole non sono ascoltate”. 021 ECC 009 017 Le parole de’ savi, udite nella quiete, valgon meglio delle grida di chi domina fra gli stolti. 021 ECC 009 018 La sapienza val meglio degli strumenti di guerra; ma un solo peccatore distrugge un gran bene. 021 ECC 010 001 Le mosche morte fanno puzzare e imputridire l’olio del profumiere; un po’ di follia guasta il pregio della sapienza e della gloria. 021 ECC 010 002 Il savio ha il cuore alla sua destra, ma lo stolto l’ha alla sua sinistra. 021 ECC 010 003 Anche quando lo stolto va per la via, il senno gli manca e mostra a tutti ch’è uno stolto. 021 ECC 010 004 Se il sovrano sale in ira contro di te, non lasciare il tuo posto; perché la dolcezza previene grandi peccati. 021 ECC 010 005 C’è un male che ho veduto sotto il sole, un errore che procede da chi governa: 021 ECC 010 006 che, cioè la stoltezza occupa posti altissimi, e i ricchi seggono in luoghi bassi. 021 ECC 010 007 Ho veduto degli schiavi a cavallo, e de’ principi camminare a piedi come degli schiavi. 021 ECC 010 008 Chi scava una fossa vi cadrà dentro, e chi demolisce un muro sarà morso dalla serpe. 021 ECC 010 009 Chi smuove le pietre ne rimarrà contuso, e chi spacca le legna corre un pericolo. 021 ECC 010 010 Se il ferro perde il taglio e uno non l’arrota, bisogna che raddoppi la forza; ma la sapienza ha il vantaggio di sempre riuscire. 021 ECC 010 011 Se il serpente morde prima d’essere incantato, l’incantatore diventa inutile. 021 ECC 010 012 Le parole della bocca del savio son piene di grazia; ma le labbra dello stolto son causa della sua rovina. 021 ECC 010 013 Il principio delle parole della sua bocca è stoltezza, e la fine del suo dire è malvagia pazzia. 021 ECC 010 014 Lo stolto moltiplica le parole; eppure l’uomo non sa quel che gli avverrà; e chi gli dirà quel che succederà dopo di lui? 021 ECC 010 015 La fatica dello stolto lo stanca, perch’egli non sa neppur la via della città. 021 ECC 010 016 Guai a te, o paese, il cui re è un fanciullo, e i cui principi mangiano fin dal mattino! 021 ECC 010 017 Beato te, o paese, il cui re è di nobile lignaggio, ed i cui principi si mettono a tavola al tempo convenevole, per ristorare le forze e non per ubriacarsi! 021 ECC 010 018 Per la pigrizia sprofonda il soffitto; per la rilassatezza delle mani piove in casa. 021 ECC 010 019 Il convito è fatto per gioire, il vino rende gaia la vita, e il danaro risponde a tutto. 021 ECC 010 020 Non maledire il re, neppur col pensiero; e non maledire il ricco nella camera ove tu dormi; poiché un uccello del cielo potrebbe spargerne la voce, e un messaggero alato pubblicare la cosa. 021 ECC 011 001 Getta il tuo pane sulle acque, perché dopo molto tempo tu lo ritroverai. 021 ECC 011 002 Fanne parte a sette, ed anche a otto, perché tu non sai che male può avvenire sulla terra. 021 ECC 011 003 Quando le nuvole son piene di pioggia, la riversano sulla terra; e se un albero cade verso il sud o verso il nord, dove cade, quivi resta. 021 ECC 011 004 Chi bada al vento non seminerà; chi guarda alle nuvole non mieterà. 021 ECC 011 005 Come tu non conosci la via del vento, né come si formino le ossa in seno alla donna incinta, così non conosci l’opera di Dio, che fa tutto. 021 ECC 011 006 Fin dal mattino semina la tua semenza, e la sera non dar posa alle tue mani; poiché tu non sai quale dei due lavori riuscirà meglio: se questo o quello, o se ambedue saranno ugualmente buoni. 021 ECC 011 007 La luce è dolce, ed è cosa piacevole agli occhi vedere il sole. 021 ECC 011 008 Se dunque un uomo vive molti anni, si rallegri tutti questi anni, e pensi ai giorni delle tenebre, che saran molti; tutto quello che avverrà è vanità. 021 ECC 011 009 Rallegrati pure, o giovane, durante la tua adolescenza, e gioisca pure il cuor tuo durante i giorni della tua giovinezza; cammina pure nelle vie dove ti mena il cuore e seguendo gli sguardi degli occhi tuoi; ma sappi che, per tutte queste cose, Iddio ti chiamerà in giudizio! 021 ECC 011 010 Bandisci dal tuo cuore la tristezza, e allontana dalla tua carne la sofferenza; poiché la giovinezza e l’aurora sono vanità. 021 ECC 012 001 Ma ricordati del tuo Creatore nei giorni della tua giovinezza, prima che vengano i cattivi giorni e giungano gli anni dei quali dirai: “Io non ci ho più alcun piacere”; 021 ECC 012 002 prima che il sole, la luce, la luna e le stelle s’oscurino, e le nuvole tornino dopo la pioggia: 021 ECC 012 003 prima dell’età in cui i guardiani della casa tremano, gli uomini forti si curvano, le macinatrici si fermano perché son ridotte a poche, quelli che guardan dalle finestre si oscurano, 021 ECC 012 004 e i due battenti della porta si chiudono sulla strada perché diminuisce il rumore della macina; in cui l’uomo si leva al canto dell’uccello, tutte le figlie del canto s’affievoliscono, 021 ECC 012 005 in cui uno ha paura delle alture, ha degli spaventi mentre cammina, in cui fiorisce il mandorlo, la locusta si fa pesante, e il cappero non fa più effetto perché l’uomo se ne va alla sua dimora eterna e i piagnoni percorrono le strade; 021 ECC 012 006 prima che il cordone d’argento si stacchi, il vaso d’oro si spezzi, la brocca si rompa sulla fonte, la ruota infranta cada nel pozzo; 021 ECC 012 007 prima che la polvere torni alla terra com’era prima, e lo spirito torni a Dio che l’ha dato. 021 ECC 012 008 Vanità delle vanità, dice l’Ecclesiaste, tutto è vanità. 021 ECC 012 009 L’Ecclesiaste, oltre ad essere un savio, ha anche insegnato al popolo la scienza, e ha ponderato, scrutato e messo in ordine un gran numero di sentenze. 021 ECC 012 010 L’Ecclesiaste s’è applicato a trovare delle parole gradevoli; esse sono state scritte con dirittura, e sono parole di verità. 021 ECC 012 011 Le parole dei savi son come degli stimoli, e le collezioni delle sentenze sono come de’ chiodi ben piantati; esse sono date da un solo pastore. 021 ECC 012 012 Del resto, figliuol mio, sta’ in guardia: si fanno de’ libri in numero infinito; e molto studiare è una fatica per il corpo. 021 ECC 012 013 Ascoltiamo dunque la conclusione di tutto il discorso: Temi Dio e osserva i suoi comandamenti, perché questo e il tutto dell’uomo. 021 ECC 012 014 Poiché Dio farà venire in giudizio ogni opera, tutto ciò ch’è occulto, sia bene, sia male. # # BOOK 022 SOL Song of Solomon Cantico dei Cantici 022 SOL 001 001 Il Cantico de’ Cantici di Salomone. 022 SOL 001 002 Mi baci egli de’ baci della sua bocca!… poiché le tue carezze son migliori del vino. 022 SOL 001 003 I tuoi profumi hanno un odore soave; il tuo nome è un profumo che si spande; perciò t’aman le fanciulle! 022 SOL 001 004 Attirami a te! Noi ti correremo dietro! Il re m’ha condotta ne’ suoi appartamenti; noi gioiremo, ci rallegreremo a motivo di te; noi celebreremo le tue carezze più del vino! A ragione sei amato! 022 SOL 001 005 Io son nera ma son bella, o figliuole di Gerusalemme, come le tende di Chedar, come i padiglioni di Salomone. 022 SOL 001 006 Non guardate se son nera; è il sole che m’ha bruciata; i figliuoli di mia madre si sono adirati contro di me; m’hanno fatta guardiana delle vigne, ma io, la mia vigna, non l’ho guardata. 022 SOL 001 007 O tu che il mio cuore ama, dimmi dove meni a pascere il tuo gregge, e dove lo fai riposare sul mezzogiorno. Poiché, perché sarei io come una donna sperduta, presso i greggi de’ tuoi compagni? 022 SOL 001 008 Se non lo sai, o la più bella delle donne, esci e segui le tracce delle pecore, e fa’ pascere i tuoi capretti presso alle tende de’ pastori. 022 SOL 001 009 Amica mia io t’assomiglio alla mia cavalla che s’attacca ai carri di Faraone. 022 SOL 001 010 Le tue guance son belle in mezzo alle collane, e il tuo collo è bello tra i filari di perle. 022 SOL 001 011 Noi ti faremo delle collane d’oro con de’ punti d’argento. 022 SOL 001 012 Mentre il re è nel suo convito, il mio nardo esala il suo profumo. 022 SOL 001 013 Il mio amico m’è un sacchetto di mirra, che passa la notte sul mio seno. 022 SOL 001 014 Il mio amico m’è un grappolo di cipro delle vigne d’En-Ghedi. 022 SOL 001 015 Come sei bella, amica mia, come sei bella! I tuoi occhi son come quelli dei colombi. 022 SOL 001 016 Come sei bello, amico mio, come sei amabile! Anche il nostro letto è verdeggiante. 022 SOL 001 017 Le travi delle nostre case sono cedri, i nostri soffitti sono di cipresso. 022 SOL 002 001 Io sono la rosa di Saron, il giglio delle valli. 022 SOL 002 002 Quale un giglio tra le spine, tale è l’amica mia tra le fanciulle. 022 SOL 002 003 Qual è un melo fra gli alberi del bosco, tal è l’amico mio fra i giovani. Io desidero sedermi alla sua ombra, e il suo frutto è dolce al mio palato. 022 SOL 002 004 Egli m’ha condotta nella casa del convito, e l’insegna che spiega su di me è Amore. 022 SOL 002 005 Fortificatemi con delle schiacciate d’uva, sostentatemi con de’ pomi, perch’io son malata d’amore. 022 SOL 002 006 La sua sinistra sia sotto al mio capo, e la sua destra m’abbracci! 022 SOL 002 007 O figliuole di Gerusalemme, io vi scongiuro per le gazzelle, per le cerve dei campi, non svegliate, non svegliate l’amor mio, finch’essa non lo desideri! 022 SOL 002 008 Ecco la voce del mio amico! Eccolo che viene, saltando per i monti, balzando per i colli. 022 SOL 002 009 L’amico mio è simile a una gazzella o ad un cerbiatto. Eccolo, egli sta dietro al nostro muro, e guarda per la finestra, lancia occhiate attraverso alle persiane. 022 SOL 002 010 Il mio amico parla e mi dice: Lèvati, amica mia, mia bella, e vientene, 022 SOL 002 011 poiché, ecco, l’inverno è passato, il tempo delle piogge è finito, se n’è andato; 022 SOL 002 012 i fiori appaion sulla terra, il tempo del cantare è giunto, e la voce della tortora si fa udire nelle nostre contrade. 022 SOL 002 013 Il fico ha messo i suoi ficucci, e le viti fiorite esalano il loro profumo. Lèvati, amica mia, mia bella, e vientene”. 022 SOL 002 014 O mia colomba, che stai nelle fessure delle rocce, nel nascondiglio delle balze, mostrami il tuo viso, fammi udire la tua voce; poiché la tua voce è soave, e il tuo viso è bello. 022 SOL 002 015 Pigliateci le volpi, le volpicine che guastano le vigne, poiché le nostre vigne sono in fiore! 022 SOL 002 016 Il mio amico è mio, ed io son sua: di lui, che pastura il gregge fra i gigli. 022 SOL 002 017 Prima che spiri l’aura del giorno e che le ombre fuggano, torna, amico mio, come la gazzella od il cerbiatto sui monti che ci separano! 022 SOL 003 001 Sul mio letto, durante la notte, ho cercato colui che l’anima mia ama; l’ho cercato, ma non l’ho trovato. 022 SOL 003 002 Ora mi leverò, e andrò attorno per la città, per le strade e per le piazze; cercherò colui che l’anima mia ama; l’ho cercato, ma non l’ho trovato. 022 SOL 003 003 Le guardie che vanno attorno per la città m’hanno incontrata; e ho chiesto loro: “Avete visto colui che l’anima mia ama?” 022 SOL 003 004 Di poco le avevo passate, quando trovai colui che l’anima mia ama; io l’ho preso, e non lo lascerò, finché non l’abbia menato in casa di mia madre, e nella camera di colei che m’ha concepita. 022 SOL 003 005 Io vi scongiuro, o figliuole di Gerusalemme, per le gazzelle, per le cerve de’ campi, non svegliate, non svegliate l’amor mio, finch’essa non lo desideri! 022 SOL 003 006 Chi è colei che sale dal deserto, simile a colonne di fumo, profumata di mirra e d’incenso e d’ogni aroma de’ mercanti? 022 SOL 003 007 Ecco la lettiga di Salomone, intorno alla quale stanno sessanta prodi, fra i più prodi d’Israele. 022 SOL 003 008 Tutti maneggiano la spada, sono esperti nelle armi; ciascuno ha la sua spada al fianco, per gli spaventi notturni. 022 SOL 003 009 Il re Salomone s’è fatto una lettiga di legno del Libano. 022 SOL 003 010 Ne ha fatto le colonne d’argento, la spalliera d’oro, il sedile di porpora; in mezzo è un ricamo, lavoro d’amore delle figliuole di Gerusalemme. 022 SOL 003 011 Uscite, figliuole di Sion, mirate il re Salomone con la corona di cui l’ha incoronato sua madre, il giorno de’ suoi sponsali, il giorno dell’allegrezza del suo cuore. 022 SOL 004 001 Come sei bella, amica mia, come sei bella! I tuoi occhi, dietro al tuo velo, somiglian quelli delle colombe; i tuoi capelli son come un gregge di capre, sospese ai fianchi del monte di Galaad. 022 SOL 004 002 I tuoi denti son come un branco di pecore tosate, che tornano dal lavatoio; tutte hanno de’ gemelli, non ve n’è alcuna che sia sterile. 022 SOL 004 003 Le tue labbra somigliano un filo di scarlatto, e la tua bocca è graziosa; le tue gote, dietro al tuo velo, son come un pezzo di melagrana. 022 SOL 004 004 Il tuo collo è come la torre di Davide, edificata per essere un’armeria; mille scudi vi sono appesi, tutte le targhe de’ prodi. 022 SOL 004 005 Le tue due mammelle son due gemelli di gazzella, che pasturano fra i gigli. 022 SOL 004 006 Prima che spiri l’aura del giorno e che le ombre fuggano, io me ne andrò al monte della mirra e al colle dell’incenso. 022 SOL 004 007 Tu sei tutta bella, amica mia, e non v’è difetto alcuno in te. 022 SOL 004 008 Vieni meco dal Libano, o mia sposa, vieni meco dal Libano! Guarda dalla sommità dell’Amana, dalla sommità del Senir e dell’Hermon, dalle spelonche de’ leoni, dai monti de’ leopardi. 022 SOL 004 009 Tu m’hai rapito il cuore, o mia sorella, o sposa mia! Tu m’hai rapito il cuore con un solo de’ tuoi sguardi, con uno solo de’ monili del tuo collo. 022 SOL 004 010 Quanto son dolci le tue carezze, o mia sorella, o sposa mia! Come le tue carezze son migliori del vino, come l’odore de’ tuoi profumi e più soave di tutti gli aromi! 022 SOL 004 011 O sposa mia, le tue labbra stillano miele, miele e latte son sotto la tua lingua, e l’odore delle tue vesti è come l’odore del Libano. 022 SOL 004 012 O mia sorella, o sposa mia, tu sei un giardino serrato, una sorgente chiusa, una fonte sigillata. 022 SOL 004 013 I tuoi germogli sono un giardino di melagrani e d’alberi di frutti deliziosi, di piante di cipro e di nardo; 022 SOL 004 014 di nardo e di croco, di canna odorosa e di cinnamomo, e d’ogni albero da incenso; di mirra e d’aloe, e d’ogni più squisito aroma. 022 SOL 004 015 Tu sei una fontana di giardino, una sorgente d’acqua viva, un ruscello che scende giù dal Libano. 022 SOL 004 016 Lèvati, Aquilone, e vieni, o Austro! Soffiate sul mio giardino, sì che se ne spandano gli aromi! Venga l’amico mio nel suo giardino, e ne mangi i frutti deliziosi! 022 SOL 005 001 Son venuto nel mio giardino, o mia sorella, o sposa mia; ho còlto la mia mirra e i miei aromi; ho mangiato il mio favo di miele; ho bevuto il mio vino ed il mio latte. Amici, mangiate, bevete, inebriatevi d’amore! 022 SOL 005 002 Io dormivo, ma il mio cuore vegliava. Sento la voce del mio amico, che picchia e dice: “Aprimi, sorella mia, amica mia, colomba mia, o mia perfetta! Poiché il mio capo e coperto di rugiada e le mie chiome son piene di gocce della notte”. 022 SOL 005 003 Io mi son tolta la gonna; come me la rimetterei? Mi son lavata i piedi; come l’insudicerei? 022 SOL 005 004 L’amico mio ha passato la mano per il buco della porta, e le mie viscere si son commosse per lui. 022 SOL 005 005 Mi son levata per aprire al mio amico, e le mie mani hanno stillato mirra le mie dita mirra liquida, sulla maniglia della serratura. 022 SOL 005 006 Ho aperto all’amico mio, ma l’amico mio s’era ritirato, era partito. Ero fuori di me mentr’egli parlava; l’ho cercato, ma non l’ho trovato; l’ho chiamato, ma non m’ha risposto. 022 SOL 005 007 Le guardie che vanno attorno per la città m’hanno incontrata, m’hanno battuta, m’hanno ferita; le guardie delle mura m’hanno strappato il velo. 022 SOL 005 008 Io vi scongiuro, o figliuole di Gerusalemme, se trovate il mio amico, che gli direte?… Che son malata d’amore. 022 SOL 005 009 Che è dunque, l’amico tuo, più d’un altro amico, o la più bella fra le donne? Che è dunque, l’amico tuo, più d’un altro amico, che così ci scongiuri? 022 SOL 005 010 L’amico mio è bianco e vermiglio, e si distingue fra diecimila. 022 SOL 005 011 Il suo capo è oro finissimo, le sue chiome sono crespe, nere come il corvo. 022 SOL 005 012 I suoi occhi paion colombe in riva a de’ ruscelli, lavati nel latte, incassati ne’ castoni d’un anello. 022 SOL 005 013 Le sue gote son come un’aia d’aromi, come aiuole di fiori odorosi; le sue labbra son gigli, e stillano mirra liquida. 022 SOL 005 014 Le sue mani sono anelli d’oro, incastonati di berilli; il suo corpo è d’avorio terso, coperto di zaffiri. 022 SOL 005 015 Le sue gambe son colonne di marmo, fondate su basi d’oro puro. Il suo aspetto è come il Libano, superbo come i cedri; 022 SOL 005 016 il suo palato è tutto dolcezza, tutta la sua persona è un incanto. Tal è l’amor mio, tal è l’amico mio, o figliuole di Gerusalemme. 022 SOL 006 001 Dov’è andato il tuo amico, o la più bella fra le donne? Da che parte s’è vòlto l’amico tuo? Noi lo cercheremo teco. 022 SOL 006 002 Il mio amico è disceso nel suo giardino, nell’aie degli aromi a pasturare i greggi ne’ giardini, e coglier gigli. 022 SOL 006 003 Io sono dell’amico mio; e l’amico mio, che pastura il gregge fra i gigli, è mio. 022 SOL 006 004 Amica mia, tu sei bella come Tirtsa, vaga come Gerusalemme, tremenda come un esercito a bandiere spiegate. 022 SOL 006 005 Storna da me gli occhi tuoi, che mi turbano. I tuoi capelli son come una mandra di capre, sospese ai fianchi di Galaad. 022 SOL 006 006 I tuoi denti son come un branco di pecore, che tornano dal lavatoio; tutte hanno de’ gemelli, non ve n’è alcuna che sia sterile; 022 SOL 006 007 le tue gote, dietro al tuo velo, son come un pezzo di melagrana. 022 SOL 006 008 Ci son sessanta regine, ottanta concubine, e fanciulle senza numero; 022 SOL 006 009 ma la mia colomba, la perfetta mia, è unica; è l’unica di sua madre, la prescelta di colei che l’ha partorita. Le fanciulle la vedono, e la proclaman beata; la vedon pure le regine e le concubine, e la lodano. 022 SOL 006 010 Chi è colei che appare come l’alba, bella come la luna, pura come il sole, tremenda come un esercito a bandiere spiegate? 022 SOL 006 011 Io son discesa nel giardino de’ noci a vedere le piante verdi della valle, a veder se le viti mettevan le loro gemme, se i melagrani erano in fiore. 022 SOL 006 012 Io non so come, il mio desiderio m’ha resa simile ai carri d’Amminadab. 022 SOL 006 013 Torna, torna, o Sulamita, torna, torna, che ti miriamo. Perché mirate la Sulamita come una danza a due schiere? 022 SOL 007 001 Come son belli i tuoi piedi ne’ loro calzari, o figliuola di principe! I contorni delle tue anche son come monili, opera di mano d’artefice. 022 SOL 007 002 Il tuo seno e una tazza rotonda, dove non manca mai vino profumato. Il tuo corpo è un mucchio di grano, circondato di gigli. 022 SOL 007 003 Le tue due mammelle paion due gemelli di gazzella. 022 SOL 007 004 Il tuo collo è come una torre d’avorio; i tuoi occhi son come le piscine d’Heshbon presso la porta di Bath-Rabbim. Il tuo naso e come la torre del Libano, che guarda verso Damasco. 022 SOL 007 005 Il tuo capo s’eleva come il Carmelo, e la chioma del tuo capo sembra di porpora; un re è incatenato dalle tue trecce! 022 SOL 007 006 Quanto sei bella, quanto sei piacevole, o amor mio, in mezzo alle delizie! 022 SOL 007 007 La tua statura è simile alla palma, e le tue mammelle a de’ grappoli d’uva. 022 SOL 007 008 Io ho detto: “Io salirò sulla palma, e m’appiglierò ai suoi rami”. Siano le tue mammelle come grappoli di vite, il profumo del tuo fiato, come quello de’ pomi, 022 SOL 007 009 e la tua bocca come un vino generoso, che cola dolcemente per il mio amico, e scivola fra le labbra di quelli che dormono. 022 SOL 007 010 Io sono del mio amico, e verso me va il suo desiderio. 022 SOL 007 011 Vieni, amico mio, usciamo ai campi, passiam la notte ne’ villaggi! 022 SOL 007 012 Fin dal mattino andremo nelle vigne; vedremo se la vite ha sbocciato, se il suo fiore s’apre, se i melagrani fioriscono. Quivi ti darò le mie carezze. 022 SOL 007 013 Le mandragole mandano profumo, e sulle nostre porte stanno frutti deliziosi d’ogni sorta, nuovi e vecchi, che ho serbati per te, amico mio. 022 SOL 008 001 Oh perché non sei tu come un mio fratello, allattato dalle mammelle di mia madre! Trovandoti fuori, ti bacerei, e nessuno mi sprezzerebbe. 022 SOL 008 002 Ti condurrei, t’introdurrei in casa di mia madre, tu mi ammaestreresti, e io ti darei a bere del vino aromatico, del succo del mio melagrano. 022 SOL 008 003 La sua sinistra sia sotto il mio capo, e la sua destra m’abbracci! 022 SOL 008 004 O figliuole di Gerusalemme, io vi scongiuro, non svegliate, non svegliate l’amor mio, finch’essa non lo desideri! 022 SOL 008 005 Chi è colei che sale dal deserto appoggiata all’amico suo? Io t’ho svegliata sotto il melo, dove tua madre t’ha partorito, dove quella che t’ha partorito, s’è sgravata di te. 022 SOL 008 006 Mettimi come un sigillo sul tuo cuore, come un sigillo sul tuo braccio; perché l’amore è forte come la morte, la gelosia è dura come il soggiorno de’ morti. I suoi ardori sono ardori di fuoco, fiamma dell’Eterno. (Sheol h7585) 022 SOL 008 007 Le grandi acque non potrebbero spegnere l’amore, e de’ fiumi non potrebbero sommergerlo. Se uno desse tutti i beni di casa sua in cambio dell’amore, sarebbe del tutto disprezzato. 022 SOL 008 008 Noi abbiamo una piccola sorella, che non ha ancora mammelle; che farem noi della nostra sorella, quando si tratterà di lei? 022 SOL 008 009 S’ella è un muro, costruiremo su lei una torretta d’argento; se ella è un uscio, la chiuderemo con una tavola di cedro. 022 SOL 008 010 Io sono un muro, e le mie mammelle sono come torri; io sono stata ai suoi occhi come colei che ha trovato pace. 022 SOL 008 011 Salomone aveva una vigna a Baal-Hamon; egli affidò la vigna a de’ guardiani, ognun de’ quali portava, come frutto, mille sicli d’argento. 022 SOL 008 012 La mia vigna, ch’è mia, la guardo da me; tu, Salomone, tienti pure i tuoi mille sicli, e se n’abbian duecento quei che guardano il frutto della tua! 022 SOL 008 013 O tu che dimori ne’ giardini, de’ compagni stanno intenti alla tua voce! Fammela udire! 022 SOL 008 014 Fuggi, amico mio, come una gazzella od un cerbiatto, sui monti degli aromi! # # BOOK 023 ISA Isaiah Isaia 023 ISA 001 001 La visione d’Isaia, figliuolo d’Amots, ch’egli ebbe relativamente a Giuda e a Gerusalemme ai giorni di Uzzia, di Jotham, di Achaz e di Ezechia, re di Giuda. 023 ISA 001 002 Udite, o cieli! e tu, terra, presta orecchio! poiché l’Eterno parla: Io, dic’egli, ho nutrito de’ figliuoli e li ho allevati, ma essi si son ribellati a me. 023 ISA 001 003 Il bue conosce il suo possessore, e l’asino la greppia del suo padrone; ma Israele non ha conoscenza, il mio popolo non ha discernimento. 023 ISA 001 004 Ahi, nazione peccatrice, popolo carico d’iniquità, razza di malvagi, figliuoli corrotti! Hanno abbandonato l’Eterno, hanno sprezzato il Santo d’Israele, si son vòlti e ritratti indietro. 023 ISA 001 005 A che pro colpirvi ancora? Aggiungereste altre rivolte. Tutto il capo è malato, tutto il cuore è languente. 023 ISA 001 006 Dalla pianta del piè fino alla testa non v’è nulla di sano in esso: non vi son che ferite, contusioni, piaghe aperte, che non sono state nettate, né fasciate, né lenite con olio. 023 ISA 001 007 Il vostro paese è desolato, le vostre città son consumate dal fuoco, i vostri campi li divorano degli stranieri, sotto agli occhi vostri; tutto è devastato, come per sovvertimento dei barbari. 023 ISA 001 008 E la figliuola di Sion è rimasta come un frascato in una vigna, come una capanna in un campo di cocomeri, come una città assediata. 023 ISA 001 009 Se l’Eterno degli eserciti non ci avesse lasciato un picciol residuo, saremmo come Sodoma, somiglieremmo a Gomorra. 023 ISA 001 010 Ascoltate la parola dell’Eterno, o capi di Sodoma! Prestate orecchio alla legge del nostro Dio, o popolo di Gomorra! 023 ISA 001 011 Che m’importa la moltitudine de’ vostri sacrifizi? dice l’Eterno; io son sazio d’olocausti di montoni e di grasso di bestie ingrassate; il sangue dei giovenchi, degli agnelli e dei capri, io non li gradisco. 023 ISA 001 012 Quando venite a presentarvi nel mio cospetto, chi v’ha chiesto di calcare i mie cortili? 023 ISA 001 013 Cessate dal recare oblazioni vane; il profumo io l’ho in abominio; e quanto ai noviluni, ai sabati, al convocar raunanze, io non posso soffrire l’iniquità unita all’assemblea solenne. 023 ISA 001 014 I vostri noviluni, le vostre feste stabilite l’anima mia li odia, mi sono un peso che sono stanco di portare. 023 ISA 001 015 Quando stendete le mani, io rifiuto di vederlo; anche quando moltiplicate le preghiere, io non ascolto; le vostre mani son piene di sangue. 023 ISA 001 016 Lavatevi, purificatevi, togliete d’innanzi agli occhi miei la malvagità delle vostre azioni; cessate del far il male; 023 ISA 001 017 imparate a fare il bene; cercate la giustizia, rialzate l’oppresso, fate ragione all’orfano, difendete la causa della vedova! 023 ISA 001 018 Eppoi venite, e discutiamo assieme, dice l’Eterno; quand’anche i vostri peccati fossero come lo scarlatto, diventeranno bianchi come la neve quand’anche fossero rossi come la porpora, diventeranno come la lana. 023 ISA 001 019 Se siete disposti ad ubbidire, mangerete i prodotti migliori del paese; 023 ISA 001 020 ma se rifiutate e siete ribelli, sarete divorati dalla spada; poiché la bocca dell’Eterno ha parlato. 023 ISA 001 021 Come mai la città fedele è ella divenuta una prostituta? Era piena di rettitudine, la giustizia dimorava in lei, ed ora è ricetto d’assassini! 023 ISA 001 022 Il tuo argento s’è cangiato in scorie, il tuo vino è stato tagliato con acqua. 023 ISA 001 023 I tuoi principi sono ribelli e compagni di ladri; tutti amano i regali e corron dietro alle ricompense; non fanno ragione all’orfano, e la causa della vedova non viene davanti a loro. 023 ISA 001 024 Perciò il Signore, l’Eterno degli eserciti, il Potente d’Israele, dice: Ah, io avrò soddisfazione dai miei nemici avversari, e mi vendicherò de’ miei nemici! 023 ISA 001 025 E ti rimetterò la mano addosso, ti purgherò delle tue scorie come colla potassa, e ti toglierò da te ogni particella di piombo. 023 ISA 001 026 Ristabilirò i tuoi giudici com’erano anticamente, e i tuoi consiglieri com’erano al principio. Dopo questo, sarai chiamata “la città della giustizia”, “la città fedele”. 023 ISA 001 027 Sion sarà redenta mediante la rettitudine, e quelli in lei si convertiranno saran redenti mediante la giustizia; 023 ISA 001 028 ma i ribelli e i peccatori saran fiaccati assieme, e quelli che abbandonano l’Eterno saranno distrutti. 023 ISA 001 029 Allora avrete vergogna de’ terebinti che avete amati, e arrossirete dei giardini che vi siete scelti. 023 ISA 001 030 Poiché sarete come un terebinto dalle foglie appassite, e come un giardino senz’acqua. 023 ISA 001 031 L’uomo forte sarà come stoppa, e l’opera sua come una favilla; ambedue bruceranno assieme, e non vi sarà chi spenga. 023 ISA 002 001 Parola che Isaia, figliuolo d’Amots, ebbe in visione, relativamente a Giuda e a Gerusalemme. 023 ISA 002 002 Avverrà, negli ultimi giorni, che il monte della casa dell’Eterno si ergerà sulla vetta dei monti, e sarà elevato al disopra dei colli; e tutte le nazioni affluiranno ad esso. 023 ISA 002 003 Molti popoli v’accorreranno, e diranno: “Venite, saliamo al monte dell’Eterno, alla casa dell’Iddio di Giacobbe; egli ci ammaestrerà intorno alle sue vie, e noi cammineremo per i suoi sentieri”. Poiché da Sion uscirà la legge, e da Gerusalemme la parola dell’Eterno. 023 ISA 002 004 Egli giudicherà tra nazione e nazione e sarà l’arbitro fra molti popoli; ed essi delle loro spade fabbricheranno vomeri d’aratro, e delle loro lance, roncole; una nazione non leverà più la spada contro un’altra, e non impareranno più la guerra. 023 ISA 002 005 O casa di Giacobbe, venite e camminiamo alla luce dell’Eterno! 023 ISA 002 006 Poiché tu, o Eterno, hai abbandonato il tuo popolo, la casa di Giacobbe, perché son pieni di pratiche orientali, praticano le arti occulte come i Filistei, fanno alleanza coi figli degli stranieri. 023 ISA 002 007 Il loro paese è pieno d’argento e d’oro, e hanno tesori senza fine; il loro paese è pieno di cavalli, e hanno carri senza fine. 023 ISA 002 008 Il loro paese è pieno d’idoli; si prostrano dinanzi all’opera delle loro mani, dinanzi a ciò che le lor dita han fatto. 023 ISA 002 009 Perciò l’uomo del volgo è umiliato, e i grandi sono abbassati, e tu non li perdoni. 023 ISA 002 010 Entra nella roccia, e nasconditi nella polvere per sottrarti al terrore dell’Eterno e allo splendore della sua maestà. 023 ISA 002 011 Lo sguardo altero dell’uomo del volgo sarà abbassato, e l’orgoglio de’ grandi sarà umiliato; l’Eterno solo sarà esaltato in quel giorno. 023 ISA 002 012 Poiché l’Eterno degli eserciti ha un giorno contro tutto ciò ch’è orgoglioso ed altero, e contro chiunque s’innalza, per abbassarlo; 023 ISA 002 013 contro tutti i cedri del Libano, alti, elevati, e contro tutte le querce di Basan; 023 ISA 002 014 e contro tutti i monti alti, e contro tutti i colli elevati; 023 ISA 002 015 contro ogni torre eccelsa, e contro ogni muro fortificato; 023 ISA 002 016 contro tutte le navi di Tarsis, e contro tutto ciò che piace allo sguardo. 023 ISA 002 017 L’alterigia dell’uomo del volgo sarà abbassata, e l’orgoglio de’ grandi sarà umiliato; l’Eterno solo sarà esaltato in quel giorno. 023 ISA 002 018 Gl’idoli scompariranno del tutto. 023 ISA 002 019 Gli uomini entreranno nelle caverne delle rocce e negli antri della terra per sottrarsi al terrore dell’Eterno e allo splendore della sua maestà, quand’ei si leverà per far tremare la terra. 023 ISA 002 020 In quel giorno, gli uomini getteranno ai topi ed ai pipistrelli gl’idoli d’argento e gl’idoli d’oro, che s’eran fatti per adorarli; 023 ISA 002 021 ed entreranno nelle fessure delle rocce e nei crepacci delle rupi per sottrarsi al terrore dell’Eterno e allo splendore della sua maestà, quand’ei si leverà per far tremare la terra. 023 ISA 002 022 Cessate di confidarvi nell’uomo, nelle cui narici non è che un soffio; poiché qual caso se ne può fare? 023 ISA 003 001 Ecco, il Signore, l’Eterno degli eserciti, sta per togliere a Gerusalemme ed a Giuda ogni risorsa ed ogni appoggio, ogni risorsa di pane e ogni risorsa di acqua, 023 ISA 003 002 il prode ed il guerriero, il giudice ed il profeta, l’indovino e l’anziano, 023 ISA 003 003 il capo di cinquantina e il notabile, il consigliere, l’artefice esperto, e l’abile incantatore. 023 ISA 003 004 Io darò loro de’ giovinetti per principi, e de’ bambini domineranno sovr’essi. 023 ISA 003 005 Il popolo sarà oppresso, uomo da uomo, ciascuno dal suo prossimo; il giovane insolentirà contro il vecchio, l’abietto contro colui che è onorato. 023 ISA 003 006 Quand’uno prenderà il fratello nella sua casa paterna e gli dirà: “Tu hai un mantello, sii nostro capo, prendi queste ruine sotto la tua mano”, 023 ISA 003 007 egli, in quel giorno, alzerà la voce, dicendo: “Io non sarò vostro medico, e nella mia casa non v’è né pane né mantello; non mi fate capo del popolo!” 023 ISA 003 008 Poiché Gerusalemme vacilla e Giuda crolla, perché la loro lingua e le opere sono contro l’Eterno, sì da provocare ad ira il suo sguardo maestoso. 023 ISA 003 009 L’aspetto del loro volto testimonia contr’essi, pubblicano il loro peccato, come Sodoma, e non lo nascondono. Guai all’anima loro! perché procurano a se stessi del male. 023 ISA 003 010 Ditelo che il giusto avrà del bene, perch’ei mangerà il frutto delle opere sue! 023 ISA 003 011 Guai all’empio! male gl’incoglierà, perché gli sarà reso quel che le sue mani han fatto. 023 ISA 003 012 Il mio popolo ha per oppressori dei fanciulli, e delle donne lo signoreggiano. O popolo mio, quei che ti guidano ti sviano, e ti distruggono il sentiero per cui devi passare! 023 ISA 003 013 L’Eterno si presenta per discutere la causa, e sta in piè per giudicare i popoli. 023 ISA 003 014 L’Eterno entra in giudizio con gli anziani del suo popolo e coi principi d’esso: “Voi siete quelli che avete divorato la vigna! Le spoglie del povero sono nelle nostre case! 023 ISA 003 015 Con qual diritto schiacciate voi il mio popolo e pestate la faccia de’ miseri?” dice il Signore, l’Eterno degli eserciti. 023 ISA 003 016 L’Eterno dice ancora: Poiché le figliuolo di Sion sono altere, sen vanno col collo teso, lanciando sguardi provocanti, camminando a piccoli passi e facendo tintinnare gli anelli de’ lor piedi, 023 ISA 003 017 il Signore renderà calvo il sommo del capo alle figliuole di Sion, e l’Eterno metterà a nudo le loro vergogne. 023 ISA 003 018 In quel giorno, il Signore torrà via il lusso degli anelli de’ piedi, delle reti e delle mezzelune; 023 ISA 003 019 gli orecchini, i braccialetti ed i veli; 023 ISA 003 020 i diademi, le catenelle de’ piedi, le cinture, i vasetti di profumo e gli amuleti; 023 ISA 003 021 gli anelli, i cerchietti da naso; 023 ISA 003 022 gli abiti da festa, le mantelline, gli scialli e le borse; 023 ISA 003 023 gli specchi, le camicie finissime, le tiare e le mantiglie. 023 ISA 003 024 Invece del profumo s’avrà fetore; invece di cintura, una corda; invece di riccioli calvizie; invece d’ampio manto, un sacco stretto; un marchio di fuoco invece di bellezza. 023 ISA 003 025 I tuoi uomini cadranno di spada, e i tuoi prodi, in battaglia. 023 ISA 003 026 Le porte di Sion gemeranno e saranno in lutto; tutta desolata, ella sederà per terra. 023 ISA 004 001 E, in quel giorno, sette donne afferreranno un uomo e diranno: “Noi mangeremo il nostro pane, ci vestiremo delle nostre vesti; facci solo portare il tuo nome! togli via il nostro obbrobrio!” 023 ISA 004 002 In quel giorno, il germoglio dell’Eterno sarà lo splendore e la gloria degli scampati d’Israele, e il frutto della terra sarà il loro orgoglio ed il loro ornamento. 023 ISA 004 003 Ed avverrà che i superstiti di Sion e i rimasti di Gerusalemme saran chiamati santi: chiunque, cioè, in Gerusalemme, sarà iscritto tra i vivi, 023 ISA 004 004 una volta che il Signore avrà lavato le brutture delle figliuole di Sion, e avrà nettato Gerusalemme dal sangue ch’è in mezzo a lei, col soffio della giustizia, e col soffio dello sterminio. 023 ISA 004 005 E l’Eterno creerà su tutta la distesa del monte Sion e sulle sue raunanze una nuvola di fumo durante il giorno, e uno splendore di fuoco fiammeggiante durante la notte; poiché, su tutta questa gloria vi sarà un padiglione. 023 ISA 004 006 E vi sarà una tenda per far ombra di giorno e proteggere dal caldo, e per servir di rifugio e d’asilo durante la tempesta e la pioggia. 023 ISA 005 001 Io vo’ cantare per il mio benamato il cantico dell’amico mio circa la sua vigna. Il mio benamato aveva una vigna sopra una fertile collina. 023 ISA 005 002 La dissodò, ne tolse via le pietre, vi piantò delle viti di scelta, vi fabbricò in mezzo una torre, e vi scavò uno strettoio. Ei s’aspettava ch’essa gli facesse dell’uva, e gli ha fatto invece delle lambrusche. 023 ISA 005 003 Or dunque, o abitanti di Gerusalemme e voi uomini di Giuda, giudicate fra me e la mia vigna! 023 ISA 005 004 Che più si sarebbe potuto fare alla mia vigna di quello che io ho fatto per essa? Perché, mentr’io m’aspettavo che facesse dell’uva, ha essa fatto delle lambrusche? 023 ISA 005 005 Ebbene, ora io vi farò conoscere quel che sto per fare alla mia vigna: ne torrò via la siepe e vi pascoleranno le bestie; ne abbatterò il muro di cinta e sarà calpestata. 023 ISA 005 006 Ne farò un deserto; non sarà più né potata né zappata, vi cresceranno i rovi e le spine; e darò ordine alle nuvole che su lei non lascino cader pioggia. 023 ISA 005 007 Or la vigna dell’Eterno degli eserciti è la casa d’Israele, e gli uomini di Giuda son la piantagione ch’era la sua delizia; ei s’era aspettato rettitudine, ed ecco spargimento di sangue; giustizia, ed ecco grida d’angoscia! 023 ISA 005 008 Guai a quelli che aggiungon casa a casa, che uniscon campo a campo, finché non rimanga più spazio, e voi restiate soli ad abitare in mezzo al paese! 023 ISA 005 009 Questo m’ha detto all’orecchio l’Eterno degli eserciti: In verità queste case numerose saranno desolate, queste case grandi e belle saran private d’abitanti; 023 ISA 005 010 dieci iugeri di vigna non daranno che un bato, e un omer di seme non darà che un efa. 023 ISA 005 011 Guai a quelli che la mattina s’alzano di buon’ora per correr dietro alle bevande alcooliche, e fan tardi la sera, finché il vino l’infiammi! 023 ISA 005 012 La cetra, il saltèro, il tamburello, il flauto ed il vino, ecco i loro conviti! ma non pongon mente a quel che fa l’Eterno, e non considerano l’opera delle sue mani. 023 ISA 005 013 Perciò il mio popolo sen va in cattività per mancanza di conoscimento, la sua nobiltà muore di fame, e le sue folle sono inaridite dalla sete. 023 ISA 005 014 Perciò il soggiorno de’ morti s’è aperto bramoso, ed ha spalancata fuor di modo la gola; e laggiù scende lo splendore di Sion, la sua folla, il suo chiasso, e colui che in mezzo ad essa festeggia. (Sheol h7585) 023 ISA 005 015 E l’uomo del volgo è umiliato, i grandi sono abbassati, e abbassati son gli sguardi alteri; 023 ISA 005 016 ma l’Eterno degli eserciti è esaltato mediante il giudizio e l’Iddio santo è santificato per la sua giustizia. 023 ISA 005 017 Gli agnelli pastureranno come nei loro pascoli, e gli stranieri divoreranno i campi deserti dei ricchi! 023 ISA 005 018 Guai a quelli che tiran l’iniquità con le corde del vizio, e il peccato con le corde d’un occhio, 023 ISA 005 019 e dicono: “Faccia presto, affretti l’opera sua, che noi la veggiamo! Venga e si eseguisca il disegno del Santo d’Israele, che noi lo conosciamo!” 023 ISA 005 020 Guai a quelli che chiaman bene il male, e male il bene, che mutan le tenebre in luce e la luce in tenebre, che mutan l’amaro in dolce e il dolce in amaro! 023 ISA 005 021 Guai a quelli che si reputano savi e si credono intelligenti! 023 ISA 005 022 Guai a quelli che son prodi nel bevere il vino, e valorosi nel mescolar le bevande alcooliche; 023 ISA 005 023 che assolvono il malvagio per un regalo, e privano il giusto del suo diritto! 023 ISA 005 024 Perciò, come una lingua di fuoco divora la stoppia e come la fiamma consuma l’erba secca, così la loro radice sarà come marciume, e il loro fiore sarà portato via come polvere, perché hanno rigettata la legge dell’Eterno degli eserciti, e hanno sprezzata la parola del Santo d’Israele. 023 ISA 005 025 Per questo avvampa l’ira dell’Eterno contro il suo popolo; ed egli stende contr’esso la sua mano, e lo colpisce; tremano i monti, e i cadaveri son come spazzatura in mezzo alle vie; e, con tutto ciò, l’ira sua non si calma, e la sua mano rimase distesa. 023 ISA 005 026 Egli alza un vessillo per le nazioni lontane; fischia ad un popolo, ch’è all’estremità della terra; ed eccolo che arriva, pronto, leggero. 023 ISA 005 027 In esso nessuno è stanco o vacilla, nessuno sonnecchia o dorme; a nessuno si scoglie la cintura de’ fianchi o si rompe il legaccio dei calzari. 023 ISA 005 028 Le sue frecce sono acute, tutti i suoi archi son tesi; gli zoccoli de’ suoi cavalli paiono pietre, le ruote de’ suoi carri, un turbine. 023 ISA 005 029 Il suo ruggito è come quello d’un leone; rugge come i leoncelli; rugge, afferra la preda, la porta via al sicuro, senza che alcuno gliela strappi. 023 ISA 005 030 In quel giorno, ei muggirà contro Giuda, come mugge il mare; e a guardare il paese, ecco tenebre, angoscia, e la luce che s’oscura nel suo cielo. 023 ISA 006 001 Nell’anno della morte del re Uzzia, io vidi il Signore assiso sopra un trono alto, molto elevato, e i lembi del suo manto riempivano il tempio. 023 ISA 006 002 Sopra di lui stavano dei serafini, ognun de’ quali aveva sei ali: con due si copriva la faccia, con due si copriva i piedi, e con due volava. 023 ISA 006 003 E l’uno gridava all’altro e diceva: Santo, santo, santo è l’Eterno degli eserciti! Tutta la terra è piena della sua gloria! 023 ISA 006 004 Le porte furono scosse fin dalla loro fondamenta dalla voce di loro che gridavano, e la casa fu ripiena di fumo. 023 ISA 006 005 Allora io dissi: “Ahi, lasso me, ch’io son perduto! Poiché io sono un uomo dalle labbra impure, e abito in mezzo a un popolo dalle labbra impure; e gli occhi miei han veduto il Re, l’Eterno degli eserciti!” 023 ISA 006 006 Ma uno de’ serafini volò verso di me, tenendo in mano un carbone ardente, che avea tolto con le molle di sull’altare. 023 ISA 006 007 Mi toccò con esso la bocca, e disse: “Ecco, questo t’ha toccato le labbra, la tua iniquità è tolta e il tuo peccato è espiato”. 023 ISA 006 008 Poi udii la voce del Signore che diceva: “Chi manderò? E chi andrà per noi?” Allora io risposi: “Eccomi, manda me!” 023 ISA 006 009 Ed egli disse: “Va’ e di’ a questo popolo: Ascoltate, sì, ma senza capire; guardate, sì, ma senza discernere! 023 ISA 006 010 Rendi insensibile il cuore di questo popolo, rendigli duri gli orecchi, e chiudigli gli occhi, in guisa che non vegga co’ suoi occhi, non oda co’ suoi orecchi, non intenda col cuore, non si converta e non sia guarito!” 023 ISA 006 011 E io dissi: “Fino a quando, Signore?” Ed egli rispose: “Finché le città siano devastate e senza abitanti e non vi si alcuno nelle case e il paese sia ridotto in desolazione; 023 ISA 006 012 finché l’Eterno abbia allontanati gli uomini, e la solitudine sia grande in mezzo al paese. 023 ISA 006 013 E se vi rimane ancora un decimo della popolazione, esso a sua volta sarà distrutto; ma, come al terebinto e alle querce, quando sono abbattuti, rimane il ceppo, così rimarrà al popolo, come ceppo, una progenie santa”. 023 ISA 007 001 Or avvenne ai giorni d’Achaz, figliuolo di Jotham, figliuolo d’Uzzia, re di Giuda, che Retsin, re di Siria, e Pekah, figliuolo di Remalia, re d’Israele, salirono contro Gerusalemme per muoverle guerra; ma non riuscirono ad espugnarla. 023 ISA 007 002 E fu riferito alla casa di Davide questa notizia: “La Siria s’è confederata con Efraim”. E il cuore d’Achaz e il cuore del suo popolo furono agitati, come gli alberi della foresta sono agitati dal vento. 023 ISA 007 003 Allora l’Eterno disse ad Isaia: “Va’ incontro ad Achaz, tu con Scear-Jashub, tuo figliuolo, verso l’estremità dell’acquedotto dello stagno superiore, sulla strada del campo del gualchieraio e digli: 023 ISA 007 004 Guarda di startene calmo e tranquillo, non temere e non ti s’avvilisca il cuore a motivo di questi due avanzi di tizzone fumanti, a motivo dell’ira ardente di Retsin e della Siria e del figliuolo di Remalia. 023 ISA 007 005 Siccome la Siria, Efraim e il figliuolo di Remalia meditano del male a tuo danno, dicendo 023 ISA 007 006 Saliamo contro Giuda, terrorizzandolo, apriamovi una breccia e proclamiamo re in mezzo ad esso il figliuolo di Tabbeel, 023 ISA 007 007 così dice il Signore, l’Eterno: Questo non avrà effetto; non succederà; 023 ISA 007 008 poiché Damasco è il capo della Siria, e Retsin è il capo di Damasco. Fra sessantacinque anni Efraim sarà fiaccato in guisa che non sarà più popolo. 023 ISA 007 009 E Samaria è il capo d’Efraim, e il figliuolo di Remalia è il capo di Samaria. Se voi non avete fede, certo, non potrete sussistere”. 023 ISA 007 010 L’Eterno parlò di nuovo ad Achaz e gli disse: 023 ISA 007 011 “Chiedi un segno all’Eterno, al tuo Dio! chiedilo giù nei luoghi sotterra o nei luoghi eccelsi!” (Sheol h7585) 023 ISA 007 012 Achaz rispose: “Io non chiederò nulla; non tenterò l’Eterno”. 023 ISA 007 013 E Isaia disse: “Or ascoltate, o casa di Davide! E’ egli poca cosa per voi lo stancar degli uomini, che volete stancare anche l’Iddio mio? 023 ISA 007 014 Perciò il Signore stesso vi darà un segno: Ecco, la giovane concepirà, partorirà un figliuolo e gli porrà nome Emmanuele. 023 ISA 007 015 Egli mangerà crema e miele finché sappia riprovare il male e scegliere il bene. 023 ISA 007 016 Ma prima che il fanciullo sappia riprovare il male e scegliere il bene, il paese del quale tu paventi i due re, sarà devastato. 023 ISA 007 017 L’Eterno farà venire su te, sul tuo popolo e sulla casa di tuo padre dei giorni, come non s’ebbero mai dal giorno che Efraim s’è separato da Giuda: vale a dire, il re d’Assiria. 023 ISA 007 018 E in quel giorno l’Eterno fischierà alle mosche che sono all’estremità de’ fiumi d’Egitto, e alle api che sono nel paese d’Assiria. 023 ISA 007 019 Esse verranno e si poseranno tutte nelle valli deserte, nelle fessure delle rocce, su tutti gli spini e su tutti i pascoli. 023 ISA 007 020 In quel giorno, il Signore, con un rasoi preso a nolo di là dal fiume, cioè col re d’Assiria, raderà la testa, i peli delle gambe, e porterà via anche la barba. 023 ISA 007 021 In quel giorno avverrà che uno nutrirà una giovine vacca e due pecore, 023 ISA 007 022 ed esse daranno tale abbondanza di latte, che egli mangerà della crema; poiché crema e miele mangerà chiunque sarà rimasto superstite in mezzo al paese. 023 ISA 007 023 In quel giorno, ogni terreno contenente mille viti del valore di mille sicli d’argento, sarà abbandonato in balìa de’ rovi e de’ pruni. 023 ISA 007 024 Vi s’entrerà con le freccie e con l’arco, perché tutto il paese non sarà che rovi e pruni. 023 ISA 007 025 E tutti i colli che si dissodavan con la vanga, non saran più frequentati per timore de’ rovi e dei pruni; vi si lasceran andare i buoi, e le pecore ne calpesteranno il suolo”. 023 ISA 008 001 L’Eterno mi disse: “Prenditi una tavoletta grande e scrivici sopra in carattere leggibili: “Affrettate il saccheggio! Presto, al bottino!” 023 ISA 008 002 E presi meco come testimoni, dei testimoni fededegni: il sacerdote Uria e Zaccaria, figliuolo di Jeberekia. 023 ISA 008 003 M’accostai pure alla profetessa, ed ella concepì e partorì un figliuolo. Allora l’Eterno mi disse: “Chiamalo Maher-Shalal-Hash-Baz; 023 ISA 008 004 poiché prima che il bambino sappia gridare: Padre mio, Madre mia, le ricchezze di Damasco e il bottino di Samaria saran portati davanti al re d’Assiria”. 023 ISA 008 005 E l’Eterno mi parlò ancora e mi disse: 023 ISA 008 006 poiché questo popolo ha sprezzato le acque di Siloe che corrono placidamente, e si rallegra a motivo di Retsin e del figliuolo di Remalia, 023 ISA 008 007 perciò ecco, il Signore sta per far salire su loro le potenti e grandi acque del fiume, cioè il re d’Assiria e tutta la sua gloria; esso s’eleverà da per tutto sopra il suo livello, e strariperà su tutte le sponde. 023 ISA 008 008 Passerà sopra Giuda, inonderà, e passerà oltre; arriverà fino al collo, e le sue ali spiegate copriranno tutta la larghezza del tuo paese, o Emmanuele! 023 ISA 008 009 Mandate pur gridi di guerra, o popoli; sarete frantumati! Prestate orecchio, o voi tutti di paesi lontani! Preparatevi pure alla lotta; sarete frantumati! 023 ISA 008 010 Fate pure de’ piani, e saranno sventati! Dite pur la parola, e rimarrà senza effetto, perché Dio è con noi. 023 ISA 008 011 Poiché così m’ha parlato l’Eterno, quando la sua mano m’ha afferrato, ed egli m’ha avvertito di non camminare per la via di questo popolo, dicendo: 023 ISA 008 012 “Non chiamate congiura tutto ciò che questo popolo chiama congiura; e non temete ciò ch’esso teme, e non vi spaventate. 023 ISA 008 013 L’Eterno degli eserciti, quello, santificate! Sia lui quello che temete e paventate! 023 ISA 008 014 Ed gli sarà un santuario, ma anche una pietra d’intoppo, un sasso d’inciampo per le due case d’Israele, un laccio e una rete per gli abitanti di Gerusalemme. 023 ISA 008 015 Molti fra loro inciamperanno, cadranno, saranno infranti, rimarranno nel laccio, e saranno presi”. 023 ISA 008 016 “Chiudi questa testimonianza, suggella questa legge fra i miei discepoli”. 023 ISA 008 017 Io aspetto l’Eterno che nasconde la sua faccia alla casa di Giacobbe; in lui ripongo la mia speranza. 023 ISA 008 018 Ecco me, e i figliuoli che l’Eterno m’ha dati; noi siam de’ segni e dei presagi in Israele da parte dell’Eterno degli Eserciti, che abita sul monte Sion. 023 ISA 008 019 Se vi si dice: “Consultate quelli che evocano gli spiriti e gli indovini, quelli che susurranno e bisbigliano”, rispondete: “Un popolo non dev’egli consultare il suo Dio? Si rivolgerà egli ai morti a pro de’ vivi?” 023 ISA 008 020 Alla legge! alla testimonianza! Se il popolo non parla così, non vi sarà per lui alcuna aurora! 023 ISA 008 021 Andrà errando per il paese, affranto, affamato; e quando avrà fame, s’irriterà, maledirà il suo re e il suo Dio. Volgerà lo sguardo in alto, 023 ISA 008 022 lo volgerà verso la terra, ed ecco, non vedrà che distretta, tenebre, oscurità piena d’angoscia, e sarà sospinto in fitta tenebria. 023 ISA 009 001 Ma le tenebre non dureranno sempre per la terra ch’è ora nell’angoscia. Come ne’ tempi passati Iddio coprì d’obbrobrio il paese di Zabulon e il paese di Neftali, così nei tempi avvenire coprirà di gloria la terra vicina al mare, di là del Giordano, la Galilea de’ Gentili. 023 ISA 009 002 Il popolo che camminava nelle tenebre, vede una gran luce; su quelli che abitavano il paese dell’ombra della morte, la luce risplende. 023 ISA 009 003 Tu moltiplichi il popolo, tu gli largisci una gran gioia; ed egli si rallegra nel tuo cospetto come uno si rallegra al tempo della mèsse, come uno giubila quando si spartisce il bottino. 023 ISA 009 004 Poiché il giogo che gravava su lui, il bastone che gli percoteva il dosso, la verga di chi l’opprimeva tu li spezzi, come nel giorno di Madian. 023 ISA 009 005 Poiché ogni calzatura portata dal guerriero nella mischia, ogni mantello avvoltolato nel sangue, saran dati alle fiamme, saran divorati dal fuoco. 023 ISA 009 006 Poiché un fanciullo ci è nato, un fanciullo ci è stato dato, e l’imperio riposerà sulle sue spalle; sarà chiamato Consigliere ammirabile, Dio potente, Padre Eterno, Principe della Pace, 023 ISA 009 007 per dare incremento all’impero e una pace senza fine al trono di Davide e al suo regno, per stabilirlo fermamente e sostenerlo mediante il diritto e la giustizia, da ora in perpetuo: questo farà lo zelo dell’Eterno degli eserciti. 023 ISA 009 008 il Signore manda una parola a Giacobbe, ed essa cade sopra a Israele. 023 ISA 009 009 Tutto il popolo ne avrà conoscenza, Efraim e gli abitanti della Samaria, che nel loro orgoglio e nella superbia del loro cuore dicono: 023 ISA 009 010 “I mattoni son caduti, ma noi costruiremo con pietre squadrate; i sicomori sono stati tagliati, ma noi li sostituiremo con dei cedri”. 023 ISA 009 011 Per questo l’Eterno farà sorgere contro il popolo gli avversari di Retsin, ed ecciterà i suoi nemici: 023 ISA 009 012 i Siri da oriente, i Filistei da occidente; ed essi divoreranno Israele a bocca spalancata. E, con tutto ciò, l’ira sua non si calma, e la sua mano rimane distesa. 023 ISA 009 013 Ma il popolo non torna a colui che lo colpisce, e non cerca l’Eterno degli eserciti. 023 ISA 009 014 Perciò l’Eterno reciderà da Israele capo e coda, palmizio e giunco, in un medesimo giorno. 023 ISA 009 015 (L’anziano e il notabile sono il capo, e il profeta che insegna la menzogna è la coda). 023 ISA 009 016 Quelli che guidano questo popolo lo sviano, e quelli che si lascian guidare vanno in perdizione. 023 ISA 009 017 Perciò l’Eterno non si compiacerà de’ giovani del popolo, né avrà compassione de’ suoi orfani e delle sue vedove; poiché tutti quanti son empi e perversi, ed ogni bocca proferisce follia. E, con tutto ciò, la sua ira non si calma, e la sua mano rimane distesa. 023 ISA 009 018 Poiché la malvagità arde come il fuoco, che divora rovi e pruni e divampa nel folto della foresta, donde s’elevano vorticosamente colonne di fumo. 023 ISA 009 019 Per l’ira dell’Eterno degli eserciti il paese è in fiamme, e il popolo è in preda al fuoco; nessuno risparmia il fratello. 023 ISA 009 020 Si saccheggia a destra, e si ha fame; si divora a sinistra, e non si è saziati; ognuno divora la carne del proprio braccio: 023 ISA 009 021 Manasse divora Efraim, ed Efraim Manasse; e insieme piomban su Giuda. E, con tutto ciò, l’ira sua non si calma, e la sua mano rimane distesa. 023 ISA 010 001 Guai a quelli che fanno decreti iniqui e a quelli che redigono in iscritto sentenze ingiuste, 023 ISA 010 002 per negare giustizia ai miseri, per spogliare del loro diritto i poveri del mio popolo, per far delle vedove la loro preda e degli orfani il loro bottino! 023 ISA 010 003 E che farete nel giorno che Dio vi visiterà, nel giorno che la ruina verrà di lontano? A chi fuggirete in cerca di soccorso? e dove lascerete quel ch’è la vostra gloria? 023 ISA 010 004 Non rimarrà loro che curvarsi fra i prigionieri o cadere fra gli uccisi. E, con tutto ciò, l’ira sua non si calma, e la sua mano rimane distesa. 023 ISA 010 005 Guai all’Assiria, verga della mia ira! Il bastone che ha in mano, è lo strumento della mia indignazione. 023 ISA 010 006 Io l’ho mandato contro una nazione empia, gli ho dato, contro il popolo del mio cruccio, l’ordine di darsi al saccheggio, di far bottino, di calpestarlo come il fango delle strade. 023 ISA 010 007 Ma egli non la intende così; non così la pensa in cuor suo; egli ha in cuore di distruggere, di sterminare nazioni in gran numero. 023 ISA 010 008 Poiché dice: “I miei principi non son eglino tanti re? 023 ISA 010 009 Non è egli avvenuto di Calno come di Carkemish? Di Hamath come d’Arpad? di Samaria come di Damasco? 023 ISA 010 010 Come la mia mano è giunta a colpire i regni degl’idoli dove le immagini eran più numerose che a Gerusalemme e a Samaria, 023 ISA 010 011 come ho fatto a Samaria e ai suoi idoli, non farò io così a Gerusalemme e alle sue statue?” 023 ISA 010 012 Ma quando il Signore avrà compiuta tutta l’opera sua sul monte di Sion e a Gerusalemme, io, dice l’Eterno, punirò il re d’Assiria per il frutto della superbia del cuor suo e dell’arroganza de’ suoi sguardi alteri. 023 ISA 010 013 Poich’egli dice: “Io l’ho fatto per la forza della mia mano, e per la mia sapienza, perché sono intelligente; ho rimosso i confini de’ popoli, ho predato i loro tesori; e, potente come sono, ho detronizzato dei re, 023 ISA 010 014 la mia mano ha trovato, come un nido, le ricchezze dei popoli; e come uno raccoglie delle uova abbandonate, così ho io raccolta tutta la terra; e nessuno ha mosso l’ala o aperto il becco o mandato un grido”. 023 ISA 010 015 La scure si gloria essa contro colui che la maneggia? la sega si magnifica essa contro colui che la mena? Come se la verga facesse muovere colui che l’alza, come se il bastone alzasse colui che non ne è di legno! 023 ISA 010 016 Perciò il Signore, l’Eterno degli eserciti, manderà la consunzione tra i suoi più robusti; e sotto la sua gloria accenderà un fuoco, come il fuoco d’un incendio. 023 ISA 010 017 La luce d’Israele diventerà un fuoco, e il suo Santo una fiamma, che arderà e divorerà i suoi rovi ed i suoi pruni in un sol giorno. 023 ISA 010 018 E la gloria della sua foresta e della sua ferace campagna egli la consumerà, anima e corpo; sarà come il deperimento d’un uomo che langue. 023 ISA 010 019 Il resto degli alberi della sua foresta sarà così minimo che un bambino potrebbe farne il conto. 023 ISA 010 020 In quel giorno, il residuo d’Israele e gli scampati della casa di Giacobbe cesseranno d’appoggiarsi su colui che li colpiva, e s’appoggeranno con sincerità sull’Eterno, sul Santo d’Israele. 023 ISA 010 021 Un residuo, il residuo di Giacobbe, tornerà all’Iddio potente. 023 ISA 010 022 Poiché, quand’anche il tuo popolo, o Israele, fosse come la rena del mare, un residuo soltanto ne tornerà; uno sterminio è decretato, che farà traboccare la giustizia. 023 ISA 010 023 Poiché lo sterminio, che ha decretato il Signore, l’Eterno degli eserciti, lo effettuerà in mezzo a tutta la terra. 023 ISA 010 024 Così dunque dice il Signore, l’Eterno degli eserciti: O popolo mio, che abiti in Sion, non temere l’Assiro, benché ti batta di verga e alzi su te il bastone, come fece l’Egitto! 023 ISA 010 025 Ancora un breve, brevissimo tempo, e la mia indignazione sarà finita, e l’ira mia si volgerà alla loro distruzione. 023 ISA 010 026 L’Eterno degli eserciti leverà contro di lui la frustra, come quando colpì Madian, alla roccia d’Oreb; e come alzò il suo bastone sul mare, così l’alzerà ancora, come in Egitto. 023 ISA 010 027 E, in quel giorno, il suo carico ti cadrà dalle spalle, e il suo giogo di sul collo; il giogo sarò scosso dalla tua forza rigogliosa. 023 ISA 010 028 L’Assiro marcia contro Aiath, attraversa Migron, depone i suoi bagagli a Micmash. 023 ISA 010 029 Valicano il passo, passano la notte a Gheba, Rama trema, Ghibea di Saul è in fuga. 023 ISA 010 030 Grida forte a tutta voce, o figlia di Gallim! Tendi l’orecchio, o Laish! Povera Anathoth! 023 ISA 010 031 Madmenah è in fuga precipitosa, gli abitanti di Ghebim cercano un rifugio. 023 ISA 010 032 Oggi stesso sosterà a Nob, agitando il pugno contro il monte della figlia di Sion, contro la collina di Gerusalemme. 023 ISA 010 033 Ecco, il Signore, l’Eterno degli Eserciti, stronca i rami in modo tremendo; i più alti sono tagliati, i più superbi sono atterrati. 023 ISA 010 034 Egli abbatte col ferro il folto della foresta, e il Libano cade sotto i colpi del Potente. 023 ISA 011 001 Poi un ramo uscirà dal tronco d’Isai, e un rampollo spunterà dalle sue radici. 023 ISA 011 002 Lo spirito dell’Eterno riposerà su lui: spirito di sapienza e di intelligenza, spirito di consiglio e di forza, spirito di conoscenza e di timor dell’Eterno. 023 ISA 011 003 Respirerà come profumo il timor dell’Eterno, non giudicherà dall’apparenza, non darà sentenze stando al sentito dire, 023 ISA 011 004 ma giudicherà i poveri con giustizia, farà ragione con equità agli umili del paese. Colpirà il paese con la verga della sua bocca, e col soffio delle sue labbra farà morir l’empio. 023 ISA 011 005 La giustizia sarà la cintura delle sue reni, e la fedeltà la cintura dei suoi fianchi. 023 ISA 011 006 Il lupo abiterà con l’agnello, e il leopardo giacerà col capretto, il vitello, il giovin leone e il bestiame ingrassato staranno assieme, e un bambino li condurrà. 023 ISA 011 007 La vacca pascolerà con l’orsa, i loro piccini giaceranno assieme, e il leone mangerà lo strame come il bue. 023 ISA 011 008 Il lattante si trastullerà sul buco dell’aspide, e il divezzato stenderà la mano sul covo del basilisco. 023 ISA 011 009 Non si farà né male né guasto su tutto il mio monte santo, poiché la terra sarà ripiena della conoscenza dell’Eterno, come il fondo del mare dall’acque che lo coprono. 023 ISA 011 010 In quel giorno, verso la radice d’Isai, issata come il vessillo de’ popoli, si volgeranno premurose le nazioni, e il luogo del suo riposo sarà glorioso. 023 ISA 011 011 In quel giorno, il Signore stenderà una seconda volta la mano per riscattare il residuo del suo popolo rimasto in Assiria e in Egitto, a Pathros e in Etiopia, ad Elam, a Scinear ed a Hamath, e nelle isole del mare. 023 ISA 011 012 Egli alzerà un vessillo verso le nazioni, raccoglierà gli esuli d’Israele e radunerà i dispersi di Giuda dai quattro canti della terra. 023 ISA 011 013 La gelosia d’Efraim scomparirà, e gli avversari di Giuda saranno annientati; Efraim non invidierà più Giuda, e Giuda non sarà più ostile ad Efraim. 023 ISA 011 014 Essi piomberanno a volo sulle spalle de’ Filistei ad occidente, insieme prederanno i figliuoli dell’oriente; metteran le mani addosso a Edom ed a Moab, e i figliuoli d’Ammon saran loro sudditi. 023 ISA 011 015 L’Eterno metterà interamente a secco la lingua del mar dell’Egitto, scuoterà minacciosamente la mano sul fiume, e col suo soffio impetuoso, lo spartirà in sette canali, e farà si che lo si passi coi sandali. 023 ISA 011 016 E ci farà una strada per il residuo del suo popolo rimasto in Assiria, come ve ne fu una per Israele il giorno che uscì dal paese d’Egitto. 023 ISA 012 001 In quel giorno, dirai: “Io ti celebro, o Eterno! Poiché, dopo esserti adirato con me, l’ira tua s’è calmata, e tu m’hai consolato. 023 ISA 012 002 Ecco, Iddio è la mia salvezza, io avrò fiducia, e non avrò paura di nulla; poiché l’Eterno, l’Eterno è la mia forza ed il mio cantico, ed egli è stato la mia salvezza”. 023 ISA 012 003 Voi attingerete con gioia l’acqua dalle fonti della salvezza, 023 ISA 012 004 e in quel giorno direte: “Celebrate l’Eterno, invocate il suo nome, fate conoscere le sue opere tra i popoli, proclamate che il suo nome è eccelso! 023 ISA 012 005 Salmeggiate all’Eterno, perché ha fatte cose magnifiche; siano esse note a tutta la terra! 023 ISA 012 006 Manda de’ gridi, de’ gridi di gioia, o abitatrice di Sion! poiché il Santo d’Israele è grande in mezzo a te”. 023 ISA 013 001 Oracolo contro Babilonia, rivelato a Isaia, figliuolo di Amots. 023 ISA 013 002 Su di un nudo monte, innalzate un vessillo, chiamateli a gran voce, fate segno con la mano, ed entrino nelle porte de’ principi! 023 ISA 013 003 Io ho dato ordine a quelli che mi son consacrati, ho chiamato i miei prodi, ministri della mia ira, quelli che esultano nella mia grandezza. 023 ISA 013 004 S’ode sui monti un rumore di gente, come quello d’un popolo immenso; il rumor d’un tumulto di regni, di nazioni raunate: l’Eterno degli eserciti passa in rivista l’esercito, che va a combattere. 023 ISA 013 005 Vengono da lontan paese, dalla estremità de’ cieli, l’Eterno e gli strumenti della sua ira, per distruggere tutta la terra. 023 ISA 013 006 Urlate, poiché il giorno dell’Eterno è vicino; esso viene come una devastazione dell’Onnipotente. 023 ISA 013 007 Perciò, tutte le mani diventan fiacche, e ogni cuor d’uomo vien meno. 023 ISA 013 008 Son còlti da spavento, son presi da spasimi e da doglie; si contorcono come donna che partorisce, si guardan l’un l’altro sbigottiti, le loro facce son facce di fuoco. 023 ISA 013 009 Ecco il giorno dell’Eterno giunge: giorno crudele, d’indignazione e d’ira ardente, che farà della terra un deserto, e ne distruggerà i peccatori. 023 ISA 013 010 Poiché le stelle e le costellazioni del cielo non far più brillare la loro luce, il sole s’oscurerà fin dalla sua levata, e la luna non farà più risplendere il suo chiarore. 023 ISA 013 011 Io punirò il mondo per la sua malvagità, e gli empi per la loro iniquità; farò cessare l’alterigia de’ superbi e abbatterò l’arroganza de’ tiranni. 023 ISA 013 012 Renderò gli uomini più rari dell’oro fino, più rari dell’oro d’Ofir. 023 ISA 013 013 Perciò farò tremare i cieli, e la terra sarà scossa dal suo luogo per l’indignazione dell’Eterno degli eserciti, nel giorno della sua ira ardente. 023 ISA 013 014 Allora, come gazzella inseguita o come pecora che nessuno raccoglie, ognuno si volgerà verso il suo popolo, ognuno fuggirà al proprio paese. 023 ISA 013 015 Chiunque sarà trovato sarò trafitto, chiunque sarà còlto cadrà di spada. 023 ISA 013 016 I loro bimbi saranno schiacciati davanti ai loro occhi, le loro case saran saccheggiate, le loro mogli saranno violentate. 023 ISA 013 017 Ecco, io suscito contro di loro i Medi, i quali non faranno alcun caso dell’argento, e non prendono alcun piacere nell’oro. 023 ISA 013 018 I loro archi atterreranno i giovani, ed essi non avran pietà del frutto delle viscere: l’occhio loro non risparmierà i bambini. 023 ISA 013 019 E Babilonia, lo splendore de’ regni, la superba bellezza de’ Caldei, sarà come Sodoma e Gomorra quando Iddio le sovvertì. 023 ISA 013 020 Essa non sarà mai più abitata, d’età in età nessuno vi si stabilirà più; l’Arabo non vi pianterà più la sua tenda, né i pastori vi faran più riposare i lor greggi; 023 ISA 013 021 ma vi riposeranno le bestie del deserto, e le sue case saran piene di gufi; vi faran la loro dimora gli struzzi, i satiri vi balleranno. 023 ISA 013 022 Gli sciacalli ululeranno nei suoi palazzi, i cani salvatici nelle sue ville deliziose. Il suo tempo sta per venire, i suoi giorni non saran prolungati. 023 ISA 014 001 Poiché l’Eterno avrà pietà di Giacobbe, sceglierà ancora Israele, e li ristabilirà sul loro suolo; lo straniero s’unirà ad essi, e si stringerà alla casa di Giacobbe. 023 ISA 014 002 I popoli li prenderanno e li ricondurranno al loro luogo, e la casa d’Israele li possederà nel paese dell’Eterno come servi e come serve; essi terranno in cattività quelli che li avean ridotti in cattività, e signoreggeranno sui loro oppressori. 023 ISA 014 003 E il giorno che l’Eterno t’avrà dato requie dal tuo affanno, dalle tue agitazioni e dalla dura schiavitù alla quale eri stato assoggettato, tu pronunzierai questo canto sul re di Babilonia e dirai: 023 ISA 014 004 Come! l’oppressore ha finito? ha finito l’esattrice d’oro? 023 ISA 014 005 L’Eterno ha spezzato il bastone degli empi, lo scettro dei despoti. 023 ISA 014 006 colui che furiosamente percoteva i popoli di colpi senza tregua, colui che dominava irosamente sulle nazioni, è inseguito senza misericordia. 023 ISA 014 007 Tutta la terra è in riposo, è tranquilla, la gente manda gridi di gioia. 023 ISA 014 008 Perfino i cipressi e i cedri del Libano si rallegrano a motivo di te. “Da che sei atterrato, essi dicono, il boscaiolo non sale più contro a noi”. 023 ISA 014 009 Il soggiorno de’ morti, laggiù s’è commosso per te, per venire ad incontrarti alla tua venuta; esso sveglia per te le ombre, tutti i principi della terra; fa alzare dai loro troni tutti i re delle nazioni. (Sheol h7585) 023 ISA 014 010 Tutti prendon la parola e ti dicono: “Anche tu dunque sei diventato debole come noi? anche tu sei dunque divenuto simile a noi? 023 ISA 014 011 Il tuo fasto e il suon de’ tuoi saltèri sono stati fatti scendere nel soggiorno de’ morti; sotto di te sta un letto di vermi, e i vermi son la tua coperta”. (Sheol h7585) 023 ISA 014 012 Come mai sei caduto dal cielo, o astro mattutino, figliuol dell’aurora?! Come mai sei atterrato, tu che calpestavi le nazioni?! 023 ISA 014 013 Tu dicevi in cuor tuo: “Io salirò in cielo, eleverò il mio trono al disopra delle stelle di Dio; io m’assiderò sul monte dell’assemblea, nella parte estrema del settentrione; 023 ISA 014 014 salirò sulle sommità delle nubi, sarò simile all’Altissimo”. 023 ISA 014 015 Invece t’han fatto discendere nel soggiorno de’ morti, nelle profondità della fossa! (Sheol h7585) 023 ISA 014 016 Quei che ti vedono fissano in te lo sguardo, ti considerano attentamente, e dicono: “E’ questo l’uomo che faceva tremare la terra, che scoteva i regni, 023 ISA 014 017 che riduceva il mondo in un deserto, ne distruggeva le città, e non rimandava mai liberi a casa i suoi prigionieri?” 023 ISA 014 018 Tutti i re delle nazioni, tutti quanti riposano in gloria ciascuno nella propria dimora; 023 ISA 014 019 ma tu sei stato gettato lungi dalla tua tomba come un rampollo abominevole coperto di uccisi trafitti colla spada, calati sotto i sassi della fossa, come un cadavere calpestato. 023 ISA 014 020 Tu non sarai riunito a loro nel sepolcro perché hai distrutto il tuo paese, hai ucciso il tuo popolo; della razza de’ malfattori non si ragionerà mai più. 023 ISA 014 021 Preparate il massacro dei suoi figli, a motivo della iniquità dei loro padri! Che non si rialzino più a conquistare la terra, a riempire il mondo di città! 023 ISA 014 022 Io mi leverò contro di loro, dice l’Eterno degli eserciti; sterminerò di Babilonia il nome, ed i superstiti, la razza e la progenie, dice l’Eterno. 023 ISA 014 023 Ne farò il dominio del porcospino, un luogo di palude, la spazzerò con la scopa della distruzione, dice l’Eterno degli eserciti. 023 ISA 014 024 L’Eterno degli eserciti l’ha giurato, dicendo: In verità, com’io penso, così sarà, come ho deciso, così avverrà. 023 ISA 014 025 Frantumerò l’Assiro nel mio paese, lo calpesterò sui miei monti; allora il suo giogo sarà tolto di sovr’essi, e il suo carico sarà tolto di su le loro spalle. 023 ISA 014 026 Questo è il piano deciso contro tutta la terra; questa è la mano stesa contro tutte le nazioni. 023 ISA 014 027 L’Eterno degli eserciti ha fatto questo piano; Chi lo frusterà? La sua mano è stesa; chi gliela farà ritirare? 023 ISA 014 028 L’anno della morte di Achaz fu pronunziato questo oracolo: 023 ISA 014 029 Non ti rallegrare, o Filistia tutta quanta, perché la verga che ti colpiva è spezzata! giacché dalla radice del serpente uscirà un basilisco, e il suo frutto sarà un serpente ardente e volante. 023 ISA 014 030 I più poveri avran di che pascersi, e i bisognosi riposeranno al sicuro; ma io farò morir di fame la tua radice, e quel che rimarrà di te sarà ucciso. 023 ISA 014 031 Urla, o porta! grida, o città! Struggiti, o Filistei tutta quanta! Poiché dal nord viene un fumo, e niuno si sbanda dalla sua schiera. 023 ISA 014 032 E che si risponderà ai messi di questa nazione? Che l’Eterno ha fondata Sion, e che in essa gli afflitti del suo popolo trovano rifugio. 023 ISA 015 001 Oracolo su Moab. Sì, nella notte in cui è devastata, Ar-Moab perisce! Sì, nella notte in cui è devastata, Kir-Moab perisce! 023 ISA 015 002 Si sale al tempio e a Dibon, sugli alti luoghi, per piangere; Moab urla su Nebo e su Medeba: tutte le teste son rase, tutte le barbe, tagliate. 023 ISA 015 003 Per le strade tutti indossano sacchi, sui tetti e per le piazze ognuno urla, piangendo a dirotto. 023 ISA 015 004 Heshbon ed Elealeh gridano; la loro voce s’ode fino a Jahats; perciò i guerrieri di Moab si lamentano, l’anima loro trema. 023 ISA 015 005 Il mio cuore geme per Moab, i cui fuggiaschi son già a Tsoar, a Eglath-Scelisciah; perché fanno, piangendo, la salita di Luhit e mandan grida d’angoscia sulla via di Horonaim; 023 ISA 015 006 perché le acque di Nimrim sono una desolazione, l’erba è seccata, l’erba minuta è scomparsa, non c’è più verdura; 023 ISA 015 007 onde le ricchezze che hanno accumulate, le provvisioni che han tenute accumulate in serbo, essi le trasportano oltre il torrente de’ salici. 023 ISA 015 008 Le grida fanno il giro de’ confini di Moab, il suo urlo rintrona fino a Beer-Elim. 023 ISA 015 009 Perché le acque di Dimon son piene di sangue, perché infliggerò a Dimon de’ nuovi guai: un leone contro gli scampati di Moab e contro quel che resta del paese. 023 ISA 016 001 “Mandate gli agnelli per il dominatore del paese, mandateli da Sela, per la via del deserto, al monte della figliuola di Sion!” 023 ISA 016 002 Come uccelli che fuggono, come una nidiata dispersa, così saranno le figliuole di Moab ai guadi dell’Arnon. 023 ISA 016 003 “Consigliaci, fa giustizia! In pien mezzodì, stendi su noi l’ombra tua densa come la notte, nascondi gli esuli, non tradire i fuggiaschi; 023 ISA 016 004 lascia dimorare presso di te gli esuli di Moab, si tu per loro un rifugio contro il devastatore! Poiché l’oppressione è finita, la devastazione è cessata, gl’invasori sono scomparsi dal paese, 023 ISA 016 005 il trono è stabilito fermamente sulla clemenza, e sul trono sta assiso fedelmente, nella tenda di Davide, un giudice amico del diritto, e pronto a far giustizia”. 023 ISA 016 006 “Noi conosciamo l’orgoglio di Moab, l’orgogliosissima, la sua alterigia, la sua superbia, la sua arroganza, il suo vantarsi senza fondamento!” 023 ISA 016 007 Perciò gema Moab per Moab, tutti gemano! Rimpiangete, costernati, le schiacciate d’uva di Kir-Hareseth! 023 ISA 016 008 Poiché le campagne di Heshbon languono; languono i vigneti di Sibmah, le cui viti scelte, che inebriavano i padroni delle nazioni, arrivavano fino a Jazer, erravano per il deserto, ed avean propaggini che s’espandevan lontano, e passavano il mare. 023 ISA 016 009 Piango, perciò, come piange Jazer, i vigneti di Sibmah; io v’irrigo delle mie lacrime, o Heshbon, o Elealeh! poiché sui vostri frutti d’estate e sulle vostre mèssi s’è abbattuto un grido di guerra. 023 ISA 016 010 La gioia, il giubilo sono scomparsi dalla ferace campagna; e nelle vigne non ci sono più canti, né grida d’allegrezza; il vendemmiatore non pigia più l’uva nei tini; io ho fatto cessare il grido di gioia della vendemmia. 023 ISA 016 011 Perciò le mie viscere fremono per Moab come un’arpa, e geme il mio cuore per Kir-Heres. 023 ISA 016 012 E quando Moab si presenterà, quando si affaticherà su l’alto luogo ed entrerà nel suo santuario a pregare, esso nulla otterrà. 023 ISA 016 013 Questa è la parola che l’Eterno già da lungo tempo pronunziò contro Moab. 023 ISA 016 014 E ora l’Eterno parla e dice: “Fra tre anni, contati come quelli d’un mercenario, la gloria di Moab cadrà in disprezzo, nonostante la sua gran moltitudine; e ciò che ne resterà sarà poca, pochissima cosa, senza forza”. 023 ISA 017 001 Oracolo contro Damasco. Ecco, Damasco è tolto dal numero delle città, e non sarà più che un ammasso di rovine. 023 ISA 017 002 Le città d’Aroer sono abbandonate; son lasciate alle mandre che vi si riposano e niuno le spaventa. 023 ISA 017 003 Non vi sarà più fortezza in Efraim né reame in Damasco; e del residuo di Siria avverrà quel ch’è avvenuto della gloria de’ figliuoli d’Israele, dice l’Eterno degli eserciti. 023 ISA 017 004 In quel giorno, la gloria di Giacobbe sarà menomata, e la pinguedine del suo corpo dimagrerà. 023 ISA 017 005 Avverrà come quando il mietitore raccoglie il grano, e col braccio falcia le spighe; avverrà come quando si raccolgon le spighe nella valle di Refaim. 023 ISA 017 006 Vi rimarrà qualcosa da spigolare, come quando si scuote l’ulivo restan due o tre ulive nelle cime più alte, quattro o cinque nei rami più carichi, dice l’Eterno, l’Iddio d’Israele. 023 ISA 017 007 In quel giorno, l’uomo volgerà lo sguardo verso il suo Creatore, e i suoi occhi guarderanno al Santo d’Israele; 023 ISA 017 008 e non volgerà più lo sguardo verso gli altari, opera delle sue mani; e non guarderà più a quel che le sue dite han fatto, agl’idoli d’Astarte e alle colonne solari. 023 ISA 017 009 In quel giorno, le sue città forti saranno abbandonate, come le foreste e le sommità dei monti furono abbandonate all’avvicinarsi de’ figliuoli d’Israele: sarà una desolazione. 023 ISA 017 010 Perché hai dimenticato l’Iddio della tua salvezza e non ti sei ricordato della ròcca della tua forza; tu ti sei fatto delle piantagioni piacevoli, e hai piantato de’ magliuoli stranieri. 023 ISA 017 011 Il giorno che li piantasti li circondasti d’una siepe, e ben presto facesti fiorire le tue piante: ma la raccolta ti sfugge nel dì dell’angoscia, del disperato dolore. 023 ISA 017 012 Oh che rumore di popoli numerosi! muggono, come muggono i mari. 023 ISA 017 013 Che tumulto di nazioni! tumultuano come tumultuan le grandi acque. Ma Egli le minaccia, ed esse fuggon lontane, cacciate, come la pula de’ monti dal vento, come un turbine di polvere dell’uragano. 023 ISA 017 014 Alla sera, ecco il terrore; prima del mattino, non son più. Ecco la parte di quei che ci spogliano, ecco la sorte di chi ci saccheggia! 023 ISA 018 001 Oh paese dall’ali strepitanti oltre i fiumi dell’Etiopia, 023 ISA 018 002 che invia messi per mare in navicelle di papiro, vogati a pel d’acqua! Andate, o veloci messaggeri, verso la nazione dall’alta statura e dalla pelle lucida, verso il popolo temuto fin nelle regioni lontane, nazione potente che calpesta tutto, il cui paese è solcato da fiumi! 023 ISA 018 003 Voi tutti, abitanti del mondo, voi tutti che abitate sulla terra, quando il vessillo sarà issato sui monti, guardate! quando la tromba sonerà, ascoltate! 023 ISA 018 004 Poiché così m’ha detto l’Eterno: Io me ne starò tranquillo e guarderò dalla mia dimora, come un calore sereno alla luce del sole, come una nube di rugiada nel calor della mèsse. 023 ISA 018 005 Ma prima della mèsse, quando la fioritura sarà passata e il fiore sarà divenuto grappolo formato, Egli taglierà i tralci con delle roncole, torrà via e reciderà i pampini. 023 ISA 018 006 Gli Assiri saran tutti insieme abbandonati agli uccelli rapaci de’ monti e alle bestie della terra: gli uccelli rapaci passeran l’estate sui loro cadaveri, e le bestie della terra vi passeran l’inverno. 023 ISA 018 007 In quel tempo, delle offerte saran recate all’Eterno degli eserciti dalla nazione dall’alta statura e dalla pelle lucida, dal popolo temuto fin dalle regioni lontane, dalla nazione potente che calpesta tutto, il cui paese è solcato da fiumi: saran recate al luogo dov’è il nome dell’Eterno degli eserciti, sul monte di Sion. 023 ISA 019 001 Oracolo sull’Egitto. Ecco l’Eterno, che cavalcava portato da una nuvola leggera, e viene in Egitto; gl’idoli d’Egitto tremano dinanzi a lui, e all’Egitto si strugge, dentro, il cuore. 023 ISA 019 002 Io inciterò Egiziani contro Egiziani, combatteranno il fratello contro il fratello, il vicino contro il vicino, città contro città, regno contro regno. 023 ISA 019 003 Lo spirito che anima l’Egitto svanirà, io frustrerò i suoi disegni; e quelli consulteranno gl’idoli, gl’incantatori, gli evocatori di spiriti e gl’indovini. 023 ISA 019 004 Io darò l’Egitto in mano d’un signore duro, e un re crudele signoreggerà su lui, dice il Signore, l’Eterno degli eserciti. 023 ISA 019 005 Le acque verranno meno al mare, il fiume diverrà secco, arido; 023 ISA 019 006 i rivi diventeranno infetti, i canali d’Egitto scemeranno e resteranno asciutti, le canne ed i giunchi deperiranno. 023 ISA 019 007 Le praterie sul Nilo, lungo le rive del Nilo, tutti i seminati presso il fiume seccheranno, diverranno brulli, spariranno. 023 ISA 019 008 I pescatori gemeranno, tutti quelli che gettan l’amo nel Nilo saranno in lutto, e quei che stendono le reti sull’acque languiranno. 023 ISA 019 009 Quei che lavorano il lino pettinato e i tessitori di cotone saranno confusi. 023 ISA 019 010 Le colonne del paese saranno infrante, tutti quelli che vivon d’un salario avran l’anima rattristata. 023 ISA 019 011 I principi di Tsoan non son che degli stolti; i più savi tra i consiglieri di Faraone dànno dei consigli insensati. Come potete mai dire a Faraone: “Io sono figliuolo de’ savi, figliuolo degli antichi re?” 023 ISA 019 012 E dove sono i tuoi savi? Te lo annunziano essi e lo riconoscano essi stessi quel che l’Eterno degli eserciti ha deciso contro l’Egitto! 023 ISA 019 013 I principi di Tsoan sono diventati stolti, i principi di Nof s’ingannano; han traviato l’Egitto, essi, la pietra angolare delle sue tribù. 023 ISA 019 014 L’Eterno ha messo in loro uno spirito di vertigine, ed essi fan barcollare l’Egitto in ogni sua impresa, come l’ubriaco, che barcolla vomitando. 023 ISA 019 015 E nulla gioverà all’Egitto di quel che potran fare il capo o la coda, la palma o il giunco. 023 ISA 019 016 In quel giorno, l’Egitto sarà come le donne: tremerà, sarà spaventato, vedendo la mano dell’Eterno degli eserciti che s’agita, minacciosa contro di lui. 023 ISA 019 017 E il paese di Giuda sarà il terrore dell’Egitto; tutte le volte che gli se ne farà menzione, l’Egitto sarà spaventato a motivo della decisione presa contro di lui dall’Eterno degli eserciti. 023 ISA 019 018 In quel giorno, vi saranno nel paese d’Egitto cinque città che parleranno la lingua di Canaan, e che giureranno per l’Eterno degli eserciti; una d’esse si chiamerà “la città del sole”. 023 ISA 019 019 In quel giorno, in mezzo al paese d’Egitto, vi sarà un altare eretto all’Eterno; e presso la frontiera, una colonna consacrata all’Eterno. 023 ISA 019 020 Sarà per l’Eterno degli eserciti un segno e una testimonianza nel paese d’Egitto; quand’essi grideranno all’Eterno a motivo dei loro oppressori, egli manderà loro un salvatore e un difensore a liberarli. 023 ISA 019 021 E l’Eterno si farà conoscere all’Egitto e gli Egiziani, in quel giorno, conosceranno l’Eterno, gli offriranno un culto con sacrifizi ed offerte, faranno voti all’Eterno e li adempiranno. 023 ISA 019 022 Così l’Eterno colpirà gli Egiziani: li colpirà e li guarirà, ed essi si convertiranno all’Eterno, che s’arrenderà alle loro supplicazioni e li guarirà. 023 ISA 019 023 In quel giorno, vi sarà una strada dall’Egitto in Assiria; gli Assiri andranno in Egitto, e gli Egiziani in Assiria, e gli Egiziani serviranno l’Eterno con gli Assiri. 023 ISA 019 024 In quel giorno, Israele sarà terzo con l’Egitto e con l’Assiria, e tutti e tre saranno una benedizione in mezzo alla terra. 023 ISA 019 025 L’Eterno degli eserciti li benedirà, dicendo: “Benedetti siano l’Egitto, mio popolo, l’Assiria, opera delle mie mani, e Israele, mia eredità!” 023 ISA 020 001 L’anno che Tartan, mandato da Sargon, re d’Assiria, mosse contro Asdod, la cinse d’assedio e la prese, 023 ISA 020 002 verso quel tempo, l’Eterno parlò per mezzo d’Isaia, figliuolo di Amots, e gli disse: “Va’, sciogliti il sacco di su i fianchi, e togliti i calzari dai piedi”. Questi fece così, e camminò seminudo e scalzo. 023 ISA 020 003 E l’Eterno disse: “Come il mio servo Isaia va seminudo e scalzo, segno e presagio, durante tre anni, contro l’Egitto e contro l’Etiopia, 023 ISA 020 004 così il re d’Assiria menerà via i prigionieri dall’Egitto e i deportati dall’Etiopia, giovani e vecchi, seminudi e scalzi, con la natiche scoperte, a vergogna dell’Egitto. 023 ISA 020 005 E quelli saranno costernati e confusi, a motivo dell’Etiopia in cui avevan riposta la loro speranza, e a motivo dell’Egitto in cui si gloriavano. 023 ISA 020 006 E gli abitanti di questa costa diranno in quel giorno: “Ecco a che è ridotto il paese in cui speravamo, al quale avevamo ricorso in cerca d’aiuto, per essere liberati dal re d’Assiria! Come scamperemo noi?” 023 ISA 021 001 Oracolo contro il deserto marittimo. Come gli uragani del mezzodì quando si scatenano, ei viene dal deserto, da un paese spaventoso. 023 ISA 021 002 Una visione terribile m’è stata data: “Il perfido agisce con perfidia, il devastatore devasta. Sali, o Elam! Metti l’assedio o Media! Io fo cessare ogni gemito”. 023 ISA 021 003 Perciò i miei fianchi son pieni si dolori; delle doglie m’han còlto, pari alle doglie d’una donna di parto; io mi contorco, per quel che sento; sono spaventato da quel che vedo. 023 ISA 021 004 Il mio cuore si smarrisce, il terrore s’impossessa di me; la sera, alla quale anelavo, è diventato per me uno spavento. 023 ISA 021 005 Si prepara la mensa, veglian le guardie, si mangia, si beve… “In piedi, o capi! ungete lo scudo!” 023 ISA 021 006 Poiché così m’ha parlato il Signore: “Va, metti una sentinella; ch’essa annunzi quel che vedrà!” 023 ISA 021 007 Essa vide della cavalleria, de’ cavalieri a due a due, della truppa a dorso d’asini, della truppa a dorso di cammelli; e quella ascoltava, ascoltava attentamente. 023 ISA 021 008 Poi gridò come un leone: “O Signore, di giorni io sto del continuo sulla torre di vedetta, e tutte le notti sono in piè nel mio posto di guardia. 023 ISA 021 009 Ed ecco venir della cavalleria, dei cavalieri a due a due”. E quella riprese a dire: “Caduta, caduta è Babilonia! e tutte le immagini scolpite de’ suoi dèi giaccion frantumate al suolo”. 023 ISA 021 010 O popolo mio, che ti sei trebbiato come il grano della mia aia, ciò che ho udito dall’Eterno degli eserciti, dall’Iddio d’Israele, io te l’ho annunziato! 023 ISA 021 011 Oracolo contro Duma. Mi si grida da Seir: “Sentinella, a che punto è la notte? Sentinella, a che punto è la notte?” 023 ISA 021 012 La sentinella risponde: “Vien la mattina, e vien anche la notte. Se volete interrogare, interrogate pure; tornate un’altra volta”. 023 ISA 021 013 Oracolo contro l’Arabia. Passerete la notte nelle foreste, in Arabia, o carovane dei Dedaniti! 023 ISA 021 014 Venite incontro all’assetato con dell’acqua, o abitanti del paese di Tema; recate del pane ai fuggiaschi. 023 ISA 021 015 Poich’essi fuggon dinanzi alle spade, dinanzi alla spada snudata, dinanzi all’arco teso, dinanzi al furor della battaglia. 023 ISA 021 016 Poiché così m’ha parlato il Signore: “Fra un anno, contato come quello d’un mercenario, tutta la gloria di Kedar sarà venuta meno, 023 ISA 021 017 e ciò che resterà del numero dei valorosi arcieri di Kedar sarà poca cosa; poiché l’Eterno, l’Iddio d’Israele, l’ha detto”. 023 ISA 022 001 Oracolo contro la Valle della Visione. Che hai tu dunque che tu sia tutta quanta salita sui tetti, 023 ISA 022 002 o città piena di clamori, città di tumulti, città piena di gaiezza? I tuoi uccisi non sono uccisi di spada né morti in battaglia. 023 ISA 022 003 Tutti i tuoi capi fuggono assieme, son fatti prigionieri senza che l’arco sia stato tirato; tutti quelli de’ tuoi che sono trovati son fatti prigionieri, benché fuggiti lontano. 023 ISA 022 004 Perciò dico: “Stornate da me lo sguardo, io vo’ piangere amaramente; non insistete nel volermi consolare del disastro della figliuola del mio popolo!” 023 ISA 022 005 Poiché è un giorno di tumulto, di calpestamento, di perplessità, il giorno del Signore, dell’Eterno degli eserciti, nella Valle delle Visioni. Si abbatton le mura, il grido d’angoscia giunge fino ai monti. 023 ISA 022 006 Elam porta il turcasso con delle truppe sui carri, e dei cavalieri; Kir snuda lo scudo. 023 ISA 022 007 Le tue più belle valli son piene di carri, e i cavalieri prendon posizioni davanti alle tue porte. 023 ISA 022 008 Il velo è strappato a Giuda; in quel giorno, ecco che volgete lo sguardo all’arsenale del palazzo della Foresta, 023 ISA 022 009 osservate che le brecce della città di Davide son numerose, e raccogliete le acque dal serbatoio disotto; 023 ISA 022 010 contate le case di Gerusalemme, e demolite le case per fortificare mura; 023 ISA 022 011 fate un bacino fra le due mura per le acque del serbatoio antico, ma non volgete lo sguardo a Colui che ha fatto queste cose, e non vedete Colui che da lungo tempo le ha preparate. 023 ISA 022 012 Il Signore, l’Eterno degli eserciti, vi chiama in questo giorno a piangere, a far lamento, e radervi il capo, a cingere il sacco, 023 ISA 022 013 ed ecco che tutto è gioia, tutto è festa! Si ammazzano buoi, si scannano pecore, si mangia carne, si beve vino… “Mangiamo e beviamo, poiché domani morremo!” 023 ISA 022 014 Ma l’Eterno degli eserciti me l’ha rivelato chiaramente: No, questa iniquità non la potrete espiare che con la vostra morte, dice il Signore, l’Iddio degli eserciti. 023 ISA 022 015 Così parla il Signore, l’Eterno degli eserciti: Va’ a trovare questo cortigiano, Scebna, prefetto del palazzo e digli: 023 ISA 022 016 Che hai tu qui, e chi hai tu qui, che ti sei fatto scavar qui un sepolcro? Scavarsi un sepolcro in alto!… Lavorarsi una dimora nella roccia!… 023 ISA 022 017 Ecco, l’Eterno ti lancerà via con braccio vigoroso, farà di te un gomitolo, 023 ISA 022 018 ti farà rotolare, rotolare come una palla sopra una spaziosa pianura. Quivi morrai, quivi saranno i tuoi carri superbi, o vituperio della casa del tuo Signore! 023 ISA 022 019 Io ti caccerò dal tuo ufficio, e tu sarai buttato giù dal tuo posto! 023 ISA 022 020 In quel giorno, io chiamerò il mio servo Eliakim, figliuolo di Hilkia; 023 ISA 022 021 lo vestirò della tua tunica, lo ricingerò della tua cintura, rimetterò la tua autorità nelle sue mani; ed egli sarà un padre per gli abitanti di Gerusalemme e per la casa di Giuda. 023 ISA 022 022 Metterò sulla sua spalla la chiave della casa di Davide: egli aprirà, e niuno chiuderà; egli chiuderà, e niuno aprirà. 023 ISA 022 023 Lo pianterò come un chiodo in un luogo solido; ed egli diverrà un trono di gloria per la casa di suo padre. 023 ISA 022 024 A lui sarà sospesa tutta la gloria della casa di suo padre, i suoi rampolli nobili e ignobili, tutti i vasi più piccoli, dalle coppe alle bottiglie. 023 ISA 022 025 In quel giorno, dice l’Eterno degli eserciti, il chiodo piantato in luogo solido sarà tolto, sarà strappato, cadrà; e tutto ciò che v’era appeso sarà distrutto, poiché l’Eterno l’ha detto. 023 ISA 023 001 Oracolo contro Tiro. Urlate, o navi di Tarsis! Poich’essa è distrutta; non più case! non più alcuno ch’entri in essa! Dalla terra di Kittim n’è giunta loro la notizia. 023 ISA 023 002 Siate stupefatti, o abitanti della costa, che i mercanti di Sidon, passando il mare, affollavano! 023 ISA 023 003 Attraverso le grandi acque, i grani del Nilo, la mèsse del fiume, eran la sua entrata; ell’era il mercato delle nazioni. 023 ISA 023 004 Sii confusa, o Sidon! Poiché così parla il mare, la fortezza del mare: “Io non sono stata in doglie, e non ho partorito, non ho nutrito dei giovani, non ho allevato delle vergini”. 023 ISA 023 005 Quando la notizia giungerà in Egitto, tutti saranno addolorati a sentir le notizie di Tiro. 023 ISA 023 006 Passate a Tarsis, urlate, o abitanti della costa! 023 ISA 023 007 E’ questa la vostra città sempre gaia, la cui origine data dai giorni antichi? I suoi piedi la portavano in terre lontane a soggiornarvi. 023 ISA 023 008 Chi mai ha decretato questo contro Tiro, la dispensatrice di corone, i cui mercanti erano i principi, i cui negozianti eran dei nobili della terra? 023 ISA 023 009 L’ha decretato l’Eterno degli eserciti, per offuscare l’orgoglio d’ogni splendore, per avvilire tutti i grandi della terra. 023 ISA 023 010 Percorri liberamente il tuo paese, come fa il Nilo, figliuola di Tarsis! Nessun giogo più! 023 ISA 023 011 L’Eterno ha steso la sua mano sul mare, ha fatto tramare i regni, ha ordinato riguardo a Canaan che sian distrutte le sue fortezze, 023 ISA 023 012 e ha detto: “tu non continuerai più a rallegrarti, o figliuola di Sidon, vergine disonorata!” Lèvati, passa nel paese di Kittim! Neppur quivi troverai requie. 023 ISA 023 013 Ecco il paese de’ Caldei, di questo popolo che già non esisteva, il paese che l’Assiro assegnò a questi abitatori del deserto. Essi innalzano le loro torri d’assedio, distruggono i palazzi di tiro, ne fanno un monte di rovine. 023 ISA 023 014 Urlate, o navi di Tarsis, perché la vostra fortezza è distrutta. 023 ISA 023 015 In quel giorno, Tiro cadrà nell’oblìo per settant’anni, per la durata della vita d’un re. In capo a settant’anni, avverrò di Tiro quel che dice la canzone della meretrice: 023 ISA 023 016 Prendi la cetra, va’ attorno per la città, o meretrice dimenticata, suona bene, moltiplica i canti, perché qualcuno si ricordi di te. 023 ISA 023 017 E in capo a settant’anni, l’Eterno visiterà Tiro, ed essa tornerà ai suoi guadagni, e si prostituirà con tutti i regni del mondo sulla faccia della terra. 023 ISA 023 018 Ma i suoi guadagni e i suoi salari impuri saran consacrati all’Eterno, non saranno accumulati né riposti; poiché i suoi guadagni andranno a quelli che stanno nel cospetto dell’Eterno, perché mangino, si sazino, e si vestano d’abiti sontuosi. 023 ISA 024 001 Ecco, l’Eterno vuota la terra, e la rende deserta; ne sconvolge la faccia e ne disperde gli abitanti. 023 ISA 024 002 Avverrà al sacerdote lo stesso che al popolo, al padrone lo stesso che al suo servo, alla padrona lo stesso che alla sua serva, a chi vende lo stesso che a chi compra, a chi presta lo stesso che a chi prende ad imprestito, al creditore lo stesso che al debitore. 023 ISA 024 003 La terra sarà del tutto vuotata, sarà del tutto abbandonata al saccheggio, poiché l’Eterno ha pronunziato questa parola. 023 ISA 024 004 La terra è in lutto, è spossata, il mondo langue, è spossato, gli altolocati fra il popolo della terra languono. 023 ISA 024 005 La terra è profanata dai suoi abitanti, perch’essi han trasgredito le leggi, han violato il comandamento, han rotto il patto eterno. 023 ISA 024 006 Perciò una maledizione ha divorato la terra, e i suoi abitanti ne portan la pena; perciò gli abitanti della terra son consumati, e poca è la gente che v’è rimasta. 023 ISA 024 007 Il mosto è in lutto, la vigna langue, tutti quelli che avean la gioia nel cuore sospirano. 023 ISA 024 008 L’allegria de’ tamburelli è cessata, il chiasso de’ festanti è finito, il suono allegro dell’arpa è cessato. 023 ISA 024 009 Non si beve più vino in mezzo ai canti, la bevanda alcoolica è amara ai bevitori. 023 ISA 024 010 La città deserta è in rovina; ogni casa è serrata, nessuno più v’entra. 023 ISA 024 011 Per le strade s’odon lamenti, perché non c’è vino; ogni gioia è tramontata, l’allegrezza ha esulato dalla terra. 023 ISA 024 012 Nella città non resta che la desolazione, e la porta sfondata cade in rovina. 023 ISA 024 013 Poiché avviene in mezzo alla terra, fra i popoli, quel che avviene quando si scuoton gli ulivi, quando si racimola dopo la vendemmia. 023 ISA 024 014 I superstiti alzan la voce, mandan gridi di gioia, acclaman dal mare la maestà dell’Eterno: 023 ISA 024 015 “Glorificate dunque l’Eterno nelle regioni dell’aurora, glorificate il nome dell’Eterno, l’Iddio d’Israele, nelle isole del mare! 023 ISA 024 016 Dall’estremità della terra udiam cantare: “Gloria al giusto!” Ma io dico: Ahimè lasso! ahimè lasso! Guai a me! i perfidi agiscono perfidamente, sì, i perfidi raddoppian la perfidia. 023 ISA 024 017 Spavento, fossa, laccio ti sovrastano, o abitante della terra! 023 ISA 024 018 E avverrà che chi fuggirà dinanzi alle grida di spavento cadrà nella fossa; e chi risalirà dalla fossa resterà preso nel laccio. Poiché si apriranno dall’alto le cateratte, e le fondamenta della terra tremeranno. 023 ISA 024 019 La terra si schianterà tutta, la terra si screpolerà interamente, la terrà tremerà, traballerà. 023 ISA 024 020 La terra barcollerà come un ebbro, vacillerà come una capanna. Il suo peccato grava su lei; essa cade, e non si rialzerò mai più. 023 ISA 024 021 In quel giorno, l’Eterno punirà nei luoghi eccelsi l’esercito di lassù, e giù sulla terra, i re della terra; 023 ISA 024 022 saranno raunati assieme, come si fa dei prigionieri nel carcere sottoterra; saranno rinchiusi nella prigione, e dopo gran numero di giorni saranno puniti. 023 ISA 024 023 La luna sarà coperta di rossore, e il sole di vergogna; poiché l’Eterno degli eserciti regnerà sul monte di Sion ed in Gerusalemme, fulgido di gloria in presenza de’ suoi anziani. 023 ISA 025 001 O Eterno, tu sei il mio Dio; io t’esalterò, celebrerò il tuo nome, perché hai fatto cose maravigliose; i tuoi disegni, concepiti da tempo, sono fedeli e stabili. 023 ISA 025 002 Poiché tu hai ridotto la città in un mucchio di pietre, la città forte in un monte di rovine; il castello degli stranieri non è più una città, non sarà mai più riedificato. 023 ISA 025 003 Perciò il popolo forte ti glorifica, le città delle nazioni possenti ti temono, 023 ISA 025 004 poiché tu sei stato una fortezza per il povero, una fortezza per il misero nella sua distretta, un rifugio contro la tempesta, un’ombra contro l’arsura; giacché il soffio de’ tiranni era come una tempesta che batte la muraglia. 023 ISA 025 005 Come il calore è domato in una terra arida, così tu hai domato il tumulto degli stranieri; come il calore è diminuito dall’ombra d’una nuvola, così il canto dei tiranni è stato abbassato. 023 ISA 025 006 L’Eterno degli eserciti preparerà su questo monte a tutti i popoli un convito di cibi succulenti, un convito di vini vecchi, di cibi succulenti, pieni di midollo, di vini vecchi, ben chiariti. 023 ISA 025 007 Distruggerà su quel monte il velo che cuopre la faccia di tutti i popoli, e la coperta stessa su tutte le nazioni. 023 ISA 025 008 Annienterà per sempre la morte; il Signore, l’Eterno, asciugherà le lacrime da ogni viso, torrà via di su tutta la terra l’onta del suo popolo, perché l’Eterno ha parlato. 023 ISA 025 009 In quel giorno, si dirà: “Ecco, questo è il nostro Dio: in lui abbiamo sperato, ed egli ci ha salvati. Questo è l’Eterno in cui abbiamo sperato; esultiamo, rallegriamoci per la sua salvezza!” 023 ISA 025 010 Poiché la mano dell’Eterno riposerà su questo monte, mentre Moab sarà trebbiato sulla sua terra come si pigia la paglia nel letamaio. 023 ISA 025 011 Di mezzo al letamaio egli stenderà le mani come le stende il nuotatore per nuotare, ma l’Eterno farà cadere la sua superbia in un con le trame che ha ordite. 023 ISA 025 012 E l’alta fortezza delle tua mura Ei la demolirà, l’abbatterà, l’atterrerà fin nella polvere. 023 ISA 026 001 In quel giorno, si canterà questo cantico nel paese di Giuda: Noi abbiamo una città forte; l’Eterno vi pone la salvezza per mura e per bastioni. 023 ISA 026 002 Aprite le porte ed entri la nazione giusta, che si mantiene fedele. 023 ISA 026 003 A colui ch’è fermo nei suoi sentimenti tu conservi la pace, la pace, perché in te confida. 023 ISA 026 004 Confidate in perpetuo nell’Eterno, poiché l’Eterno, sì l’Eterno, è la roccia dei secoli. 023 ISA 026 005 Egli ha umiliato quelli che stavano in alto, Egli ha abbassato la città elevata, l’ha abbassata fino a terra, l’ha stesa nella polvere; 023 ISA 026 006 i piedi la calpestano, i piedi del povero, vi passan sopra i meschini. 023 ISA 026 007 La via del giusto è diritta; Tu rendi perfettamente piano il sentiero del giusto. 023 ISA 026 008 Sulla via dei tuoi giudizi, o Eterno, noi t’abbiamo aspettato! Al tuo nome, al tuo ricordo anela l’anima nostra. 023 ISA 026 009 Con l’anima mia ti desidero, durante al notte; con lo spirito ch’è dentro di me, ti cerco; poiché, quando i tuoi giudizi si compion sulla terra, gli abitanti del mondo imparan la giustizia. 023 ISA 026 010 Se si fa grazia all’empio, ei non impara la giustizia; agisce da perverso nel paese della rettitudine, e non considera la maestà dell’Eterno. 023 ISA 026 011 O Eterno, la tua mano è levata, ma quelli non la scorgono! Essi vedranno lo zelo che hai per il tuo popolo, e saranno confusi; il fuoco divorerà i tuoi nemici. 023 ISA 026 012 O Eterno, tu ci darai la pace; poiché ogni opera nostra sei tu che la compi per noi. 023 ISA 026 013 O Eterno, Dio nostro, altri signori, fuori di te, han dominato su noi; ma, grazie a te solo, noi possiamo celebrare il tuo nome. 023 ISA 026 014 Quelli son morti, e non rivivranno più; son ombre, e non risorgeranno più; tu li hai così puniti, li hai distrutti, ne hai fatto perire ogni ricordo. 023 ISA 026 015 Tu hai aumentata la nazione, o Eterno! hai aumentata la nazione, ti sei glorificato, hai allargato tutti i confini del paese. 023 ISA 026 016 O Eterno, essi, nella distretta ti hanno cercato, si sono effusi in umile preghiera, quando il tuo castigo li colpiva. 023 ISA 026 017 Come una donna incinta che sta per partorire si contorce e grida in mezzo alle sue doglie, così siamo stati noi dinanzi a te, o Eterno. 023 ISA 026 018 Abbiamo concepito, siamo stati in doglie, e, quando abbiamo partorito, era vento; non abbiamo recata alcuna salvezza al paese, e non son nati degli abitanti nel mondo. 023 ISA 026 019 Rivivano i tuoi morti! risorgano i miei cadaveri! Svegliatevi e giubilate, o voi che abitate nella polvere! Poiché la tua rugiada è come la rugiada dell’aurora, e la terrà ridarà alla vita le ombre. 023 ISA 026 020 Va’, o mio popolo, entra nelle tue camere, chiudi le tue porte dietro a te; nasconditi per un istante, finché sia passata l’indignazione. 023 ISA 026 021 Poiché, ecco l’Eterno esce dalla sua dimora per punire l’iniquità degli abitanti della terra; e la terra metterà allo scoperto il sangue che ha bevuto, e non terrà più coperti gli uccisi. 023 ISA 027 001 In quel giorno, l’Eterno punirà con la sua spada dura, grande e forte, il leviathan, l’agile serpente, il leviathan, il serpente tortuoso, e ucciderà il mostro che è nel mare! 023 ISA 027 002 In quel giorno, cantate la vigna dal vin vermiglio! 023 ISA 027 003 Io, l’Eterno, ne sono il guardiano, io l’adacquo ad ogni istante; la custodisco notte e giorno, affinché niuno la danneggi. 023 ISA 027 004 Nessuna ira è in me. Ah! se avessi a combattere contro rovi e pruni, io muoverei contro a loro, e li brucerei tutti assieme! 023 ISA 027 005 A meno che non mi si prenda per rifugio, che non si faccia la pace meco, che non si faccia la pace meco. 023 ISA 027 006 In avvenire, Giacobbe metterà radice, Israele fiorirà e germoglierà, e copriranno di frutta la faccia del mondo. 023 ISA 027 007 L’Eterno ha egli colpito il suo popolo come ha colpito quelli che colpivan lui? L’ha egli ucciso come ha ucciso quelli che uccidevan lui? 023 ISA 027 008 Tu l’hai punito con misura, mandandolo lontano, portandolo via con il tuo soffio impetuoso, in un giorno di vento orientale. 023 ISA 027 009 In questo modo è stata espiata l’iniquità di Giacobbe, e questo è il frutto della rimozione del suo peccato: ch’Egli ha ridotte tutte le pietre degli altari come pietre di calce frantumate, in guisa che gl’idoli d’Astarte e le colonne solari non risorgeranno più. 023 ISA 027 010 La città forte è una solitudine, una dimora inabitata, abbandonata come il deserto; vi pascoleranno i vitelli, vi giaceranno, e ne divoreranno gli arbusti. 023 ISA 027 011 Quando i rami saran secchi, saran rotti; e verranno le donne a bruciarli; poiché è un popolo senza intelligenza; perciò Colui che l’ha fatto non ne avrà compassione. Colui che l’ha formato non gli farà grazia. 023 ISA 027 012 In quel giorno, l’Eterno scoterà i suoi frutti, dal corso del fiume al torrente d’Egitto; e voi sarete raccolti ad uno ad uno, o figliuoli d’Israele. 023 ISA 027 013 E in quel giorno sonerà una gran tromba; e quelli ch’eran perduti nel paese d’Assiria, e quelli ch’eran dispersi nel paese d’Egitto verranno e si prostreranno dinanzi all’Eterno, sul monte santo, a Gerusalemme. 023 ISA 028 001 Guai alla superba corona degli ubriachi d’Efraim, e al fiore che appassisce, splendido ornamento che sta sul capo della grassa valle degli storditi dal vino! 023 ISA 028 002 Ecco venire, da parte del Signore, un uomo forte, potente, come una tempesta di grandine, un uragano distruttore, come una piena di grandi acque che straripano; ei getta quella corona a terra con violenza. 023 ISA 028 003 La superba corona degli ubriachi d’Efraim sarà calpestata; 023 ISA 028 004 e il fiore che appassisce, lo splendido ornamento che sta sul capo della grassa valle sarà come il fico primaticcio d’avanti l’estate; appena uno lo scorge, l’ha in mano, e lo trangugia. 023 ISA 028 005 In quel giorno, l’Eterno degli eserciti sarò una splendida corona, un diadema d’onore al resto del suo popolo, 023 ISA 028 006 uno spirito di giustizia a colui che siede come giudice, la forza di quelli che respingono il nemico fino alle sue porte. 023 ISA 028 007 Ma anche questi barcollan per il vino, e vacillano per le bevande inebrianti; sacerdote e profeta barcollan per le bevande inebrianti, affogano nel vino, vacillano per le bevande inebrianti, barcollano profetizzando, tentennano rendendo giustizia. 023 ISA 028 008 Tutte le tavole son piene di vomito, di lordure, non v’è più posto pulito. 023 ISA 028 009 “A chi vuol egli dare insegnamenti? A chi vuol egli far capire la lezione? A de’ bambini appena divezzati, staccati dalle mammelle? 023 ISA 028 010 Poiché è un continuo dar precetto dopo precetto, precetto dopo precetto, regola dopo regola, regola dopo regola, un poco qui, un poco là!” 023 ISA 028 011 Ebbene, sarà mediante labbra balbuzienti e mediante lingua barbara che l’Eterno parlerà a questo popolo. 023 ISA 028 012 Egli aveva detto loro: “Ecco il riposo: lasciar riposare lo stanco; questo è il refrigerio!” 023 ISA 028 013 Ma quelli non han voluto ascoltare; e la parola dell’Eterno è stata per loro precetto dopo precetto, precetto dopo precetto, regola dopo regola, regola dopo regola, un poco qui, un poco là, ond’essi andassero a cadere a rovescio, fossero fiaccati, còlti al laccio, e presi! 023 ISA 028 014 Ascoltate dunque la parola dell’Eterno, o schernitori, che dominate su questo popolo di Gerusalemme! 023 ISA 028 015 Voi dite: “Noi abbiamo fatto alleanza con la morte, abbiam fermato un patto col soggiorno de’ morti; quando l’inondante flagello passerà, non giungerà fino a noi, perché abbiam fatto della menzogna il nostro rifugio e ci siamo messi al sicuro dietro la frode”. (Sheol h7585) 023 ISA 028 016 Perciò così parla il Signore, l’Eterno: “Ecco, io ho posto come fondamento in Sion, una pietra, una pietra provata, una pietra angolare preziosa, un fondamento solido; chi confiderà in essa non avrà fretta di fuggire. 023 ISA 028 017 Io prenderò il diritto per livello, e la giustizia per piombino; la grandine spazzerà via il rifugio di menzogna, e le acque inonderanno il vostro ricetto. 023 ISA 028 018 La vostra alleanza con la morte sarà annullata, e il vostro patto con il soggiorno de’ morti non reggerà; quando l’inondante flagello passerà, voi sarete da essi calpestati. (Sheol h7585) 023 ISA 028 019 Ogni volta che passerà, vi afferrerà: poiché passerà mattina dopo mattina, di giorno e di notte; e sarà spaventevole imparare una tal lezione! 023 ISA 028 020 Poiché il letto sarà troppo corto per distendervisi e la coperta troppo stretta per avvolgervisi. 023 ISA 028 021 Giacché l’Eterno si leverà come al monte Peratsim, s’adirerà come nella valle di Gabaon, per fare l’opera sua, l’opera sua singolare, per compiere il suo lavoro, lavoro inaudito. 023 ISA 028 022 Or dunque, non fate gli schernitori, che i vostri legami non s’abbiano a rafforzare! Poiché io ho udito, da parte del Signore, dell’Eterno degli eserciti, ch’è deciso uno sterminio completo di tutto il paese. 023 ISA 028 023 Porgete orecchio, e date ascolto alla mia voce! State attenti, e ascoltate la mia parola! 023 ISA 028 024 L’agricoltore ara egli sempre per seminare? Rompe ed erpica sempre la sua terra? 023 ISA 028 025 Quando ne ha appianata la superficie, non vi semina egli l’aneto, non vi sparge il comino, non vi mette il frumento a solchi, l’orzo nel luogo designato, e il farro entro i limiti ad esso assegnati? 023 ISA 028 026 Il suo Dio gl’insegna la regola da seguire e l’ammaestra. 023 ISA 028 027 L’aneto non si trebbia con la trebbia, né si fa passar sul comino la ruota del carro; ma l’aneto si batte col bastone, e il comino con la verga. 023 ISA 028 028 Si trebbia il grano; nondimeno, non lo si trebbia sempre, vi si fan passar sopra la ruota del carro i cavalli, ma non si schiaccia. 023 ISA 028 029 Anche questo procede dall’Eterno degli eserciti; maravigliosi sono i suoi disegni, grande è la sua sapienza. 023 ISA 029 001 Guai ad Ariel, ad Ariel, città dove accampò Davide! Aggiungete anno ad anno, compiano le feste il loro ciclo! 023 ISA 029 002 Poi stringerò Ariel da presso; vi saranno lamenti e gemiti, ed ella mi sarà come un Ariel. 023 ISA 029 003 Io porrò il mio campo attorno a te come un cerchio, io ti ricingerò di fortilizi, eleverò contro di te opere d’assedio. 023 ISA 029 004 Sarai abbassata, parlerai da terra, e la tua parola uscirà sommessamente dalla polvere; la tua voce salirà dal suolo come quella d’uno spettro, e la tua parola sorgerà dalla polvere come un bisbiglio. 023 ISA 029 005 Ma la moltitudine dei tuoi nemici diventerà come polvere minuta, e la folla di que’ terribili, come pula che vola; e ciò avverrà ad un tratto, in un attimo. 023 ISA 029 006 Sarà una visitazione dell’Eterno degli eserciti con tuoni, terremoti e grandi rumori, con turbine, tempesta, con fiamma di fuoco divorante. 023 ISA 029 007 E la folla di tutte le nazioni che, marciano contro ad Ariel, di tutti quelli che attaccano lei e la sua cittadella, e la stringono da presso, sarà come un sogno, come una visione notturna. 023 ISA 029 008 E come un affamato sogna ed ecco che mangia, poi si sveglia ed ha lo stomaco vuoto, e come una che ha sete sogna che beve, poi si sveglia ed eccolo stanco ed assetato, così avverrà della folla di tutte le nazioni che marciano contro al monte Sion. 023 ISA 029 009 Stupitevi pure… sarete stupiti! Chiudete pure gli occhi… diventerete ciechi! Costoro sono ubriachi, ma non di vino; barcollano, ma non per bevande spiritose. 023 ISA 029 010 E’ l’Eterno che ha sparso su voi uno spirito di torpore; ha chiuso i vostri occhi (i profeti), ha velato i vostri capi (i veggenti). 023 ISA 029 011 Tutte le visioni profetiche son divenute per voi come le parole d’uno scritto sigillato che si desse a uno che sa leggere, dicendogli: “Ti prego, leggi questo!” il quale risponderebbe: “Non posso perch’è sigillato!” 023 ISA 029 012 Ovvero come uno scritto che si desse ad uno che non sa leggere, dicendogli: “Ti prego, leggi questo!” il quale risponderebbe: “Non so leggere”. 023 ISA 029 013 Il Signore ha detto: Giacché questo popolo s’avvicina a me colla bocca e mi onora con le labbra, mentre il suo cuore è lungi da me e il timore che ha di me non è altro che un comandamento imparato dagli uomini, 023 ISA 029 014 ecco ch’io continuerò a fare tra questo popolo delle maraviglie, maraviglie su maraviglie; e la saviezza dei suoi savi perirà, e l’intelligenza degl’intelligenti di esso sparirà. 023 ISA 029 015 Guai a quelli che si ritraggono lungi dall’Eterno in luoghi profondi per nascondere i loro disegni, che fanno le opere loro nelle tenebre, e dicono: “Chi ci vede? chi ci conosce?” 023 ISA 029 016 Che perversità è la vostra! Il vasaio sarà egli reputato al par dell’argilla sì che l’opera dica dell’operaio: “Ei non m’ha fatto?” sì che il vaso dica al vasaio: “Non ci capisce nulla?” 023 ISA 029 017 Ancora un brevissimo tempo e il Libano sarà mutato in un frutteto, e il frutteto sarà considerato come una foresta. 023 ISA 029 018 In quel giorno, i sordi udranno le parole del libro, e, liberati dall’oscurità e dalle tenebre, gli occhi dei ciechi vedranno; 023 ISA 029 019 gli umili avranno abbondanza di gioia nell’Eterno, e i più poveri tra gli uomini esulteranno nel Santo d’Israele. 023 ISA 029 020 Poiché il violento sarà scomparso, il beffardo non sarà più, e saran distrutti tutti quelli che vegliano per commettere iniquità, 023 ISA 029 021 che condannano un uomo per una parola, che tendon tranelli a chi difende le cause alla porta, e violano il diritto del giusto per un nulla. 023 ISA 029 022 Perciò così dice l’Eterno alla casa di Giacobbe, l’Eterno che riscattò Abrahamo: Giacobbe non avrà più da vergognarsi, e la sua faccia non impallidirà più. 023 ISA 029 023 Poiché quando i suoi figliuoli vedranno in mezzo a loro l’opera delle mie mani, santificheranno il mio nome, santificheranno il Santo di Giacobbe, e temeranno grandemente l’Iddio d’Israele; 023 ISA 029 024 i traviati di spirito impareranno la saviezza, e i mormoratori accetteranno l’istruzione. 023 ISA 030 001 Guai, dice l’Eterno, ai figliuoli ribelli che forman dei disegni, ma senza di me, che contraggono alleanze, ma senza il mio spirito, per accumulare peccato su peccato; 023 ISA 030 002 che vanno giù in Egitto senz’aver consultato la mia bocca, per rifugiarsi sotto la protezione di Faraone, e cercar ricetto all’ombra dell’Egitto! 023 ISA 030 003 Ma la protezione di Faraone vi tornerà a confusione, e il ricetto all’ombra dell’Egitto, ad ignominia. 023 ISA 030 004 I principi di Giuda son già a Tsoan, e i suoi ambasciatori son già arrivati a Hanes; 023 ISA 030 005 ma tutti arrossiscono d’un popolo che a nulla giova loro, che non reca aiuto né giovamento alcuno, ma è la loro onta e la loro vergogna. 023 ISA 030 006 E’ pronto il carico delle bestie pel mezzogiorno; attraverso un paese di distretta e d’angoscia, donde vengono la leonessa e il leone, la vipera e il serpente ardente che vola, essi portan le loro ricchezze sul dorso degli asinelli e i loro tesori sulla gobba de’ cammelli, a un popolo che non gioverà loro nulla. 023 ISA 030 007 Poiché il soccorso dell’Egitto è un soffio, una vanità; per questo io chiamo quel paese: “Gran rumore per nulla”. 023 ISA 030 008 Or vieni e traccia queste cose in loro presenza sopra una tavola, e scrivile in un libro, perché rimangono per i dì a venire, sempre, in perpetuo. 023 ISA 030 009 Giacché questo è un popolo ribelle, son de’ figliuoli bugiardi, de’ figliuoli che non vogliono ascoltare la legge dell’Eterno, 023 ISA 030 010 che dicono ai veggenti: “Non vedete!” e a quelli che han delle visioni: “Non ci annunziate visioni di cose vere! Diteci delle cose piacevoli, profetateci delle chimere! 023 ISA 030 011 Uscite fuor di strada, abbandonate il sentiero retto, toglieteci d’innanzi agli occhi il Santo d’Israele!” 023 ISA 030 012 Perciò così dice il Santo d’Israele: Giacché voi disprezzate questa parola e confidate nell’oppressione e nelle vie oblique, e ne fate il vostro appoggio, 023 ISA 030 013 questa iniquità sarà per voi come una breccia che minaccia rovina, che fa pancia in un alto muro, il cui crollo avviene a un tratto, in un istante 023 ISA 030 014 e che si spezza come si spezza un vaso del vasaio che uno frantuma senza pietà, e tra i rottami del quale non si trova frammento che serva a prender del fuoco dal focolare o ad attinger dell’acqua dalla cisterna. 023 ISA 030 015 Poiché così avea detto il Signore, l’Eterno, il Santo d’Israele: Nel tornare a me e nel tenervi in riposo starà la vostra salvezza; nella calma e nella fiducia starà la vostra forza; ma voi non l’avete voluto! 023 ISA 030 016 Avete detto: “No, noi galopperemo sui nostri cavalli!” E per questo galopperete!… E: “Cavalcheremo su veloci destrieri!” E per questo quelli che v’inseguiranno saranno veloci!… 023 ISA 030 017 Mille di voi fuggiranno alla minaccia d’uno solo; alla minaccia di cinque vi darete alla fuga, finché rimaniate come un palo in vetta a un monte, come un’antenna sopra un colle. 023 ISA 030 018 Perciò l’Eterno aspetterà onde farvi grazia, poi si leverà per aver compassione di voi; poiché l’Eterno è un Dio di giustizia. Beati tutti quelli che sperano in lui! 023 ISA 030 019 Perocché, o popolo di Sion che abiti a Gerusalemme, tu non piangerai più! Ei, certo, ti farà grazia, all’udire il tuo grido; tosto che t’avrà udito, ti risponderà. 023 ISA 030 020 E il Signore vi darà, sì, del pane d’angoscia e dell’acqua d’oppressione, ma quei che t’ammaestrano non dovran più nascondersi; e i tuoi occhi vedranno chi t’ammaestra; 023 ISA 030 021 e quando andrete a destra o quando andrete a sinistra, le tue orecchie udranno dietro a te una voce che dirà: “Questa è la via; camminate per essa!” 023 ISA 030 022 E considererete come cose contaminate le vostre immagini scolpite ricoperte d’argento, e le vostre immagini fuse rivestite d’oro; le getterete vie come una cosa impura, “Fuori di qui” direte loro! 023 ISA 030 023 Egli ti darà la pioggia per la semenza di cui avrai seminato il suolo, e il pane, che il suolo produrrà saporito ed abbondante; e, in quel giorno, il tuo bestiame pascolerà in vasti pascoli; 023 ISA 030 024 i buoi e gli asini che lavoran la terra mangeranno foraggi salati, ventilati con la pala e il ventilabro. 023 ISA 030 025 Sopra ogni alto monte e sopra ogni elevato colle vi saranno ruscelli, acque correnti, nel giorno del gran massacro, quando cadran le torri. 023 ISA 030 026 La luce della luna sarà come la luce del sole, e la luce del sole sarà sette volte più viva, come la luce di sette giorni assieme, nel giorno che l’Eterno fascerà la ferita del suo popolo e guarirà la piaga da lui fatta con le sue percosse. 023 ISA 030 027 Ecco, il nome dell’Eterno viene da lungi; la sua ira è ardente, grande n’è la conflagrazione; le sue labbra son piene d’indignazione, la sua lingua è come un fuoco divorante; 023 ISA 030 028 il suo fiato è come un torrente che straripa, che arriva fino al collo. Ei viene a vagliar le nazioni col vaglio della distruzione, e a metter, tra le mascelle dei popoli, un freno che li faccia fuorviare. 023 ISA 030 029 Allora intonerete de’ canti, come la notte quando si celebra una festa; e avrete la gioia nel cuore, come colui che cammina al suon del flauto per andare al monte dell’Eterno, alla Roccia d’Israele. 023 ISA 030 030 E l’Eterno farà udire la sua voce maestosa, e mostrerà come colpisce col suo braccio nel suo furore della sua ira, tra le fiamme d’un fuoco divorante, in mezzo alla tempesta, a un diluvio di pioggia, a una gragnuola di sassi. 023 ISA 030 031 Poiché, alla voce dell’Eterno, l’Assiro sarà costernato; l’Eterno lo colpirà col suo bastone; 023 ISA 030 032 ed ogni passaggio del flagello destinatogli che l’Eterno gli farà piombare addosso, sarà accompagnato dal suono di tamburelli e di cetre; l’Eterno combatterà contro di lui a colpi raddoppiati. 023 ISA 030 033 Poiché, da lungo tempo Tofet è preparato; è pronto anche per il re; è profondo ed ampio; sul suo rogo v’è del fuoco e legna in abbondanza; il soffio dell’Eterno, come un torrente di zolfo, sta per accenderlo. 023 ISA 031 001 Guai a quelli che scendono in Egitto in cerca di soccorso, e s’appoggian su cavalli; e confidano nei carri perché son numerosi; e ne’ cavalieri, perché molto potenti, ma non guardano al Santo d’Israele, e non cercano l’Eterno! 023 ISA 031 002 Eppure, anch’Egli è savio; fa venire il male, e non revoca le sue parole; ma insorge contro la casa de’ malvagi, e contro il soccorso degli artefici d’iniquità. 023 ISA 031 003 Or gli Egiziani son uomini, e non Dio; i loro cavalli son carne, e non spirito; e quando l’Eterno stenderà la sua mano, il protettore inciamperà, cadrà il protetto, e periranno tutti assieme. 023 ISA 031 004 Poiché così m’ha detto l’Eterno: Come il leone o il leoncello rugge sulla sua preda, e benché una folla di pastori gli sia chiamata contro non si spaventa alla lor voce né si lascia intimidire dallo strepito che fanno, così scenderà l’Eterno degli eserciti a combattere sul monte Sion e sul suo colle. 023 ISA 031 005 Come gli uccelli spiegan l’ali sulla loro nidiata, così l’Eterno degli eserciti proteggerà Gerusalemme; la proteggerà, la libererà, la risparmierà, la farà scampare. 023 ISA 031 006 Tornate a colui dal quale vi siete così profondamente allontanati, o figliuoli d’Israele! 023 ISA 031 007 Poiché, in quel giorno, ognuno getterà via i suoi idoli d’argento e i suoi idoli d’oro, che le vostre proprie mani han fatti per peccare. 023 ISA 031 008 Allora l’Assiro cadrà per una spada non d’uomo, e una spada, che non è d’uomo, lo divorerà; ed ei fuggirà d’innanzi alla spada, e i suoi giovani saranno asserviti. 023 ISA 031 009 La sua ròcca fuggirà spaventata, e i suoi principi saranno atterriti dinanzi al vessillo, dice l’Eterno che ha il suo fuoco in Sion e la sua fornace in Gerusalemme. 023 ISA 032 001 Ecco, un re regnerà secondo giustizia, e i principi governeranno con equità. 023 ISA 032 002 Ognun d’essi sarà come un riparo dal vento, come un rifugio contro l’uragano, come de’ corsi d’acqua in luogo arido, come l’ombra d’una gran roccia in una terra che langue. 023 ISA 032 003 Gli occhi di quei che veggono non saranno più accecati, e gli orecchi di quei che odono staranno attenti. 023 ISA 032 004 Il cuore degli inconsiderati capirà la saviezza, e la lingua dei balbuzienti parlerà spedita e distinta. 023 ISA 032 005 Lo scellerato non sarà più chiamato nobile, e l’impostore non sarà più chiamato magnanimo. 023 ISA 032 006 Poiché lo scellerato proferisce scelleratezze e il suo cuore si dà all’iniquità per commettere cose empie e dir cose malvage contro l’Eterno; per lasciar vuota l’anima di chi ha fame, e far mancar la bevanda a chi ha sete. 023 ISA 032 007 Le armi dell’impostore sono malvage; ei forma criminosi disegni per distruggere il misero con parole bugiarde, e il bisognoso quando afferma il giusto. 023 ISA 032 008 Ma l’uomo nobile forma nobile disegni, e sorge a pro di nobile cose. 023 ISA 032 009 O donne spensierate, levatevi, e ascoltate la mia voce! O figlie troppo fiduciose, porgete orecchio alla mia parola! 023 ISA 032 010 Fra una anno e qualche giorno, voi tremerete, o donne troppo fiduciose, poiché la vendemmia è ita, e non si farà raccolta. 023 ISA 032 011 Abbiate spavento, o donne spensierate! tremate, o troppo fiduciose! Spogliatevi, nudatevi, cingetevi di cilicio i fianchi, 023 ISA 032 012 picchiandovi il seno a motivo dei campi già così belli, e delle vigne già così feconde. 023 ISA 032 013 Sulla terra del mio popolo, cresceranno pruni e rovi; sì, su tutte le case di piacere della città gioconda. 023 ISA 032 014 Poiché il palazzo sarà abbandonato, la città rumorosa sarà resa deserta, la collina e la torre saran per sempre ridotte in caverne, in luogo di spasso per gli onàgri e di pascolo pe’ greggi, 023 ISA 032 015 finché su noi sia sparso lo spirito dall’alto e il deserto divenga un frutteto, e il frutteto sia considerato come una foresta. 023 ISA 032 016 Allora l’equità abiterà nel deserto, e la giustizia avrà la sua dimora nel frutteto. 023 ISA 032 017 Il frutto della giustizia sarà la pace, e l’effetto della giustizia, tranquillità e sicurezza per sempre. 023 ISA 032 018 Il mio popolo abiterà in un soggiorno di pace, in dimore sicure, in quieti luoghi di riposo. 023 ISA 032 019 Ma la foresta cadrà sotto la grandine, e la città sarà profondamente abbassata. 023 ISA 032 020 Beati voi che seminate in riva a tutte le acque, e che lasciate andar libero il piè del bove e dell’asino! 023 ISA 033 001 Guai a te che devasti, e non sei stato devastato! che sei perfido, e non t’è stata usata perfidia! Quand’avrai finito di devastare sarai devastato; quand’avrai finito d’esser perfido, ti sarà usata perfidia. 023 ISA 033 002 O Eterno, abbi pietà di noi! Noi speriamo in te. Sii tu il braccio del popolo ogni mattina, la nostra salvezza in tempo di distretta! 023 ISA 033 003 Alla tua voce tonante fuggono i popoli, quando tu sorgi si disperdon le nazioni. 023 ISA 033 004 Il vostro bottino sarà mietuto, come miete il bruco; altri vi si precipiterà sopra, come si precipita la locusta. 023 ISA 033 005 L’Eterno è esaltato perché abita in alto; egli riempie Sion di equità e di giustizia. 023 ISA 033 006 I tuoi giorni saranno resi sicuri; la saviezza e la conoscenza sono una ricchezza di liberazione, il timor dell’Eterno è il tesoro di Sion. 023 ISA 033 007 Ecco, i loro eroi gridan di fuori, i messaggeri di pace piangono amaramente. 023 ISA 033 008 Le strade son deserte, nessun passa più per le vie. Il nemico ha rotto il patto, disprezza la città, non tiene in alcun conto gli uomini. 023 ISA 033 009 Il paese è nel lutto e langue; il Libano si vergogna ed intristisce; Saron è come un deserto, Basan e Carmel han perduto il fogliame. 023 ISA 033 010 Ora mi leverò, dice l’Eterno; ora sarò esaltato, ora m’ergerò in alto. 023 ISA 033 011 Voi avete concepito pula, e partorirete stoppia; il vostro fiato è un fuoco che vi divorerà. 023 ISA 033 012 I popoli saranno come fornaci da calce, come rovi tagliati, che si dànno alle fiamme. 023 ISA 033 013 O voi che siete lontani, udite quello che ho fatto! e voi che siete vicini, riconoscete la mia potenza! 023 ISA 033 014 I peccatori son presi da spavento in Sion, un tremito s’è impadronito degli empi: “Chi di noi potrà resistere al fuoco divorante? Chi di noi potrà resistere alle fiamme eterne?” 023 ISA 033 015 Colui che cammina per le vie della giustizia, e parla rettamente; colui che sprezza i guadagni estorti, che scuote le mani per non accettar regali, che si tura gli orecchi per non udir parlar di sangue, e chiude gli occhi per non vedere il male. 023 ISA 033 016 Quegli dimorerà in luoghi elevati, le rocche fortificate saranno il suo rifugio; il suo pane gli sarà dato, la sua acqua gli sarà assicurata. 023 ISA 033 017 Gli occhi tuoi mireranno il re nella sua bellezza, contempleranno il paese, che si estende lontano. 023 ISA 033 018 Il tuo cuore mediterà sui terrori passati: “Dov’è il commissario? dove colui che pesava il denaro? dove colui che teneva il conto delle torri?” 023 ISA 033 019 Tu non lo vedrai più quel popolo feroce, quel popolo dal linguaggio oscuro che non s’intende, che balbetta una lingua che non si capisce. 023 ISA 033 020 Mira Sion, la città delle nostre solennità! I tuoi occhi vedranno Gerusalemme, soggiorno tranquillo, tenda che non sarà mai trasportata, i cui piuoli non saran mai divelti, il cui cordame non sarà mai strappato. 023 ISA 033 021 Quivi l’Eterno sta per noi in tutta la sua maestà, in luogo di torrenti e di larghi fiumi, dove non giunge nave da remi, dove non passa potente vascello. 023 ISA 033 022 Poiché l’Eterno è il nostro giudice, l’Eterno è il nostro legislatore, l’Eterno è il nostro re, egli è colui che ci salva. 023 ISA 033 023 I tuoi cordami, o nemico, son rallentati, non tengon più fermo in piè l’albero, e non spiegan più le vele. Allora si partirà la preda d’un ricco bottino; gli stessi zoppi prenderanno parte la saccheggio. 023 ISA 033 024 Nessun abitante dirà: “Io son malato”. Il popolo che abita Sion ha ottenuto il perdono della sua iniquità. 023 ISA 034 001 Accostatevi, nazioni, per ascoltare! e voi, popoli, state attenti! Ascolti la terra con ciò che la riempie, e il mondo con tutto ciò che produce! 023 ISA 034 002 Poiché l’Eterno è indignato contro tutte le nazioni, è adirato contro tutti i loro eserciti; ei le vota allo sterminio, le dà in balìa alla strage. 023 ISA 034 003 I loro uccisi son gettati via, i loro cadaveri esalan fetore, e i monti si sciolgono nel loro sangue. 023 ISA 034 004 Tutto l’esercito del cielo si dissolve; i cieli sono arrotolati come un libro, e tutto il loro esercito cade, come cade la foglia dalla vite, come cade il fogliame morto dal fico. 023 ISA 034 005 La mia spada s’è inebriata nel cielo; ecco, essa sta per piombare su Edom, sul popolo che ho votato allo sterminio, per farne giustizia. 023 ISA 034 006 La spada dell’Eterno è piena di sangue, è coperta di grasso, di sangue d’agnelli e di capri, di grasso d’arnioni di montoni; poiché l’Eterno fa un sacrifizio a Botsra, e un gran macello nel paese d’Edom. 023 ISA 034 007 Cadon con quelli i bufali, i giovenchi ed i tori; il loro suolo è inebriato di sangue, la loro polvere è impregnata di grasso. 023 ISA 034 008 Poiché è il giorno della vendetta dell’Eterno, l’anno della retribuzione per la causa di Sion. 023 ISA 034 009 I torrenti d’Edom saran mutati in pece, e la sua polvere in zolfo, e la sua terra diventerà pece ardente. 023 ISA 034 010 Non si spegnerà né notte né giorno, il fumo ne salirà in perpetuo; d’età in età rimarrà deserta, nessuno vi passerà mai più. 023 ISA 034 011 Il pellicano e il porcospino ne prenderanno possesso, la civetta ed il corvo v’abiteranno; l’Eterno vi stenderà la corda della desolazione, il livello del deserto. 023 ISA 034 012 Quanto ai suoi nobili, non ve ne saran più per proclamare un re, e tutti i suoi principi saran ridotti a nulla. 023 ISA 034 013 Nei suoi palazzi cresceranno le spine; nelle sue fortezze, le ortiche ed i cardi; diventerà una dimora di sciacalli, un chiuso per gli struzzi. 023 ISA 034 014 Le bestie del deserto vi s’incontreranno coi cani selvatici, il satiro vi chiamerà il compagno; quivi lo spettro notturno farà la sua dimora, e vi troverà il suo luogo di riposo. 023 ISA 034 015 Quivi il serpente farà il suo nido, deporrà le sue uova, le coverà, e raccoglierà i suoi piccini sotto di sé; quivi si raccoglieranno gli avvoltoi, l’uno chiamando l’altro. 023 ISA 034 016 cercate nel libro dell’Eterno, e leggete; nessuna di quelle bestie vi mancherà; nessuna sarà privata della sua compagna; poiché la sua bocca l’ha comandato, e il suo soffio li radunerà. 023 ISA 034 017 Egli stesso ha tirato a sorte per essi, e la sua mano ha diviso tra loro con la corda il paese; quelli ne avranno il possesso in perpetuo, v’abiteranno d’età in età. 023 ISA 035 001 Il deserto e la terra arida si rallegreranno, la solitudine gioirà e fiorirà come la rosa; 023 ISA 035 002 si coprirà di fiori e festeggerà con giubilo e canti d’esultanza; le sarà data la gloria del Libano, la magnificenza del Carmel e di Saron. Essi vedranno la gloria dell’Eterno, la magnificenza del nostro Dio. 023 ISA 035 003 Fortificate le mani infiacchite, raffermate le ginocchia vacillanti! 023 ISA 035 004 Dite a quelli che hanno il cuore smarrito: “Siate forti, non temete!” Ecco il vostro Dio! Verrà la vendetta, la retribuzione di Dio; verrà egli stesso a salvarvi. 023 ISA 035 005 Allora s’apriranno gli occhi dei ciechi, e saranno sturati gli orecchi de’ sordi; 023 ISA 035 006 allora lo zoppo salterà come un cervo, e la lingua del muto canterà di gioia; perché delle acque sgorgheranno nel deserto, e de’ torrenti nella solitudine; 023 ISA 035 007 il miraggio diventerà un lago, e il suolo assetato, un luogo di sorgenti d’acqua; nel ricetto che accoglieva gli sciacalli s’avrà un luogo da canne e da giunchi. 023 ISA 035 008 Quivi sarà una strada maestra, una via che sarà chiamata “la via santa”; nessun impuro vi passerà; essa sarà per quelli soltanto; quei che la seguiranno, anche gl’insensati, non potranno smarrirvisi. 023 ISA 035 009 In quella via non ci saranno leoni; nessuna bestia feroce vi metterà piede o vi apparirà; ma vi cammineranno i redenti; 023 ISA 035 010 e i riscattati dall’Eterno torneranno, verranno a Sion con canti di gioia; un’allegrezza eterna coronerà il loro capo; otterranno gioia e letizia, e il dolore ed il gemito fuggiranno. 023 ISA 036 001 Or avvenne, il quattordicesimo anno del re Ezechia, che Sennacherib, re d’Assiria, salì contro tutte le città fortificate di Giuda, e le prese. 023 ISA 036 002 E il re d’Assiria mandò Rabshake da Lakis a Gerusalemme al re Ezechia con un grande esercito; e Rabshake si fermò presso l’acquedotto dello stagno superiore, sulla strada del campo gualchieraio. 023 ISA 036 003 Allora Eliakim, figliuolo di Hilkia, prefetto del palazzo, Scebna, il segretario, e Joah, figliuolo d’Asaf, l’archivista, si recarono da lui. 023 ISA 036 004 E Rabshake disse loro: “Dite a Ezechia: Così parla il gran re, il re d’Assiria: Che fiducia è cotesta che tu hai? 023 ISA 036 005 Io te lo dico; non sono che le parole delle labbra; per la guerra ci vuol prudenza e forza; ora, in chi hai tu riposta la tua fiducia per ribellarti a me? 023 ISA 036 006 Ecco, tu confidi nell’Egitto, in quel sostegno di canna rotta, ch’entra nella mano e la fora a chi vi s’appoggia; tal è Faraone, re d’Egitto, per tutti quelli che confidano in lui. 023 ISA 036 007 E se mi dici: Noi confidiamo nell’Eterno, nel nostro Dio, non è egli quello stesso di cui Ezechia ha soppresso gli alti luoghi e gli altari, dicendo a Giuda e a Gerusalemme: Vi prostrerete dinanzi a questo altare qui? 023 ISA 036 008 Or dunque fa’ una scommessa col mio signore, il re d’Assiria: io ti darò duemila cavalli, se tu puoi fornire tanti cavalieri da montarli. 023 ISA 036 009 E come potresti tu far voltar le spalle a un solo capitano fra i minimi servi del mio signore? Ma tu confidi nell’Egitto per avere de’ carri e dei cavalieri. 023 ISA 036 010 E d’altronde è egli forse senza il voler dell’Eterno ch’io son salito contro questo paese per distruggerlo? E’ stato l’Eterno che m’ha detto: Sali contro questo paese e distruggilo!” 023 ISA 036 011 Allora Eliakim, Scebna e Joah dissero a Rabshake: “Deh! parla ai tuoi servi in lingua aramaica, poiché noi la intendiamo; e non in lingua giudaica, in guisa che il popolo ch’è sulle mura l’oda”. 023 ISA 036 012 Ma Rabshake rispose: “Il mio signore m’ha egli forse mandato a dire queste parole al tuo signore e a te? Non m’ha egli mandato a dirle a questi uomini che stanno sulle mura, e che presto saran ridotti a mangiare i loro escrementi e a bere la loro orina con voi?” 023 ISA 036 013 Poi Rabshake si levò in piedi e gridò con forte voce in lingua giudaica: “Ascoltate le parole del gran re, del re d’Assiria! 023 ISA 036 014 Così parla il re: Ezechia non v’inganni, perch’egli non vi potrà liberare; 023 ISA 036 015 né vi faccia Ezechia riporre la vostra fiducia nell’Eterno, dicendo: L’Eterno ci libererà di certo; questa città non sarà data nelle mani del re d’Assiria. 023 ISA 036 016 Non date retta ad Ezechia, perché così dice il re d’Assiria: Fate la pace con me, arrendetevi, e ciascun di voi mangerà della sua vite e del suo fico, e berrà dell’acqua della sua cisterna, 023 ISA 036 017 finch’io venga a menarvi in un paese simile al vostro: paese di grano e di vino, paese di pane e di vigne. 023 ISA 036 018 Guardate ch’Ezechia non vi seduca, dicendo: L’Eterno ci libererà. Ha qualcuno degli dèi delle nazioni potuto liberare il suo paese dalle mani del re d’Assiria? 023 ISA 036 019 Dove sono gli dèi di Hamath e d’Arpad? Dove sono gli dèi di Sefarvaim? Hanno essi forse liberata Samaria dalle mie mani? 023 ISA 036 020 Fra tutti gli dèi di quei paesi, quali son quelli che abbian liberato il loro paese dalle mie mani? E l’Eterno avrebbe a liberare Gerusalemme dalle mie mani?” 023 ISA 036 021 E quelli si tacquero e non risposero verbo, perché il re aveva dato quest’ordine: “Non gli rispondete”. 023 ISA 036 022 Ed Eliakim, figliuolo di Hilkia, prefetto del palazzo, Scebna, il segretario, e Joah, figliuolo d’Asaf, l’archivista, vennero ad Ezechia con le vesti stracciate, e gli riferirono le parole di Rabshake. 023 ISA 037 001 Quando il re Ezechia ebbe udito questo, si stracciò le vesti, si coprì di un sacco, ed entrò nella casa dell’Eterno. 023 ISA 037 002 E mandò Eliakim, prefetto del palazzo, Scebna, il segretario, e i più anziani dei sacerdoti, coperti dei sacchi, al profeta Isaia, figliuolo di Amots, i quali gli dissero: 023 ISA 037 003 “Così parla Ezechia: Questo giorno è giorno d’angoscia, di castigo e d’onta; poiché i figliuoli sono giunti al punto d’uscir dal seno materno, e manca la forza per partorire. 023 ISA 037 004 Forse, l’Eterno, il tuo Dio, ha udite le parole di Rabshake, il quale il re d’Assiria, suo signore, ha mandato a oltraggiare l’Iddio vivente; e forse l’Eterno, il tuo Dio, punirà le parole che ha udite. Fa’ dunque salire a Dio una preghiera per il residuo del popolo che sussiste ancora”. 023 ISA 037 005 I servi del re Ezechia si recaron dunque da Isaia. 023 ISA 037 006 E Isaia disse loro: “Dite al vostro signore: Così parla l’Eterno: Non temere per le parole che hai udite, con le quali i servi del re d’Assiria m’hanno oltraggiato. 023 ISA 037 007 Ecco, io stesso metterò in lui un tale spirito che, all’udire una certa notizia, egli tornerà nel suo paese; e io lo farò cader di spada nel suo paese”. 023 ISA 037 008 Or Rabshake se ne tornò, e trovò il re d’Assiria che assediava Libna; poiché avea saputo che il suo signore era partito da Lakis. 023 ISA 037 009 Allora il re d’Assiria ricevette questa notizia, concernente Tirhaka, re d’Etiopia: “Egli s’è messo in marcia per farti guerra”. E com’ebbe udito questo, inviò de’ messi ad Ezechia, con questo messaggio: 023 ISA 037 010 “Dite così a Ezechia, re di Giuda: il tuo Dio, nel quale confidi, non t’inganni dicendo: Gerusalemme non sarà data nelle mani del re d’Assiria. 023 ISA 037 011 Ecco, tu hai udito quello che i re d’Assiria hanno fatto a tutti gli altri paesi, votandoli allo sterminio; e tu ne scamperesti? 023 ISA 037 012 Gli dèi delle nazioni che i miei padri distrussero, gli dèi di Gozan, di Charan, di Retsef, e de’ figliuoli di Eden che sono a Telassar, valsero essi a liberarle? 023 ISA 037 013 Dove sono il re di Hamath, il re d’Arpad, e il re della città di Sefarvaim, e quelli di Hena e d’Ivva?” 023 ISA 037 014 Ezechia presa la lettera dalla mani de’ messi, e la lesse; poi salì dinanzi alla casa dell’Eterno, e la spiegò dinanzi all’Eterno. 023 ISA 037 015 Ed Ezechia pregò l’Eterno, dicendo: 023 ISA 037 016 “O Eterno degli eserciti, Dio d’Israele, che siedi sopra i cherubini! Tu solo sei l’Iddio di tutti i regni della terra; tu hai fatto il cielo e la terra. 023 ISA 037 017 O Eterno, inclina il tuo orecchio, ed ascolta! O Eterno, apri i tuoi occhi, e vedi! Ascolta tutte le parole che Sennacherib ha mandate a dire per oltraggiare l’Iddio vivente! 023 ISA 037 018 E’ vero, o Eterno; i re d’Assiria hanno devastato tutte quelle nazioni e le loro terre, 023 ISA 037 019 e hanno date alle fiamme i loro dèi; perché quelli non erano dèi; ma erano opera di man d’uomo, legno e pietra, e li hanno distrutti. 023 ISA 037 020 Ma ora, o Eterno, o Dio nostro, liberaci dalle mani di Sennacherib, affinché tutti i regni della terra conoscano che tu solo sei l’Eterno!” 023 ISA 037 021 Allora Isaia, figliuolo di Amots, mandò a dire ad Ezechia: “Così dice l’Eterno, l’Iddio d’Israele: La preghiera che tu m’hai rivolta riguardo a Sennacherib, re d’Assiria, io l’ho udita; 023 ISA 037 022 e questa è la parola che l’Eterno ha pronunziata contro di lui: La vergine, figliuola di Sion, ti disprezza e si fa beffe di te; la figliuola di Gerusalemme scuote la testa dietro a te. 023 ISA 037 023 Chi hai tu insultato e oltraggiato? Contro di chi tu hai alzata la voce e levati in alto gli occhi tuoi? Contro il Santo d’Israele. 023 ISA 037 024 Per mezzo dei tuoi servi tu hai insultato il Signore, e hai detto: “Con la moltitudine de’ miei carri io son salito in vetta ai monti, nei recessi del Libano; io taglierò i suoi cedri più alti, i suoi cipressi più belli; io giungerò alla più alta sua cima, alla sua foresta più magnifica. 023 ISA 037 025 Io ho scavato, e bevuto dell’acqua; con la pianta dei mie piedi prosciugherò tutti i fiumi d’Egitto”. 023 ISA 037 026 Non hai tu udito? Già da lungo tempo io ho preparato queste cose, da tempi antichi ne ho formato il disegno. Ed ora le faccio accadere, e tu sei là per ridurre città forti in monti di rovine. 023 ISA 037 027 I loro abitanti, ridotti all’impotenza, sono smarriti e confusi; sono come l’erba de’ campi, come la tenera verdura, come l’erba dei tetti, come grano riarso prima di spigare. 023 ISA 037 028 Ma io so quando ti siedi, quand’esci, quand’entri, e quando t’infuri contro di me. 023 ISA 037 029 E per codesto tuo infuriare contro di me, e perché la tua insolenza è giunta ai miei orecchi, io ti metterò nel naso il mio anello, e fra le lebbra il mio freno, e ti farò tornare per la via donde sei venuto. 023 ISA 037 030 E questo, o Ezechia, te ne sarà il segno: quest’anno si mangerà il frutto del grano caduto; il secondo anno, quello che cresce da sé; ma il terzo anno seminerete, mieterete, pianterete vigne, e ne mangerete il frutto. 023 ISA 037 031 E il residuo della casa di Giuda che sarà scampato metterà ancora radici in basso, e porterà frutto in alto. 023 ISA 037 032 Poiché da Gerusalemme uscirà un residuo, e dal monte di Sion usciranno degli scampati. Lo zelo dell’Eterno degli eserciti farà questo. 023 ISA 037 033 Perciò così parla l’Eterno circa il re d’Assiria: Egli non entrerà in questa città, e non vi tirerà dentro alcuna freccia; non verrà davanti ad essa con scudi, e non eleverà trincee contro di lei. 023 ISA 037 034 Ei se ne tornerà per la via donde è venuto, e non entrerà in questa città, dice l’Eterno. 023 ISA 037 035 Poiché io proteggerò questa città per salvarla, per amor di me stesso e per amor di Davide, mio servo. 023 ISA 037 036 E l’angelo dell’Eterno uscì e colpì, nel campo degli Assiri, cento ottantacinquemila uomini; e quando la gente si levò la mattina, ecco ch’eran tanti cadaveri. 023 ISA 037 037 Allora Sennacherib, re d’Assiria, levò il suo campo, partì e tornò a Ninive, dove rimase. 023 ISA 037 038 E avvenne che, com’egli stava prostrato nella casa di Nisroc, suo dio, Adrammelec e Saretser, suoi figliuoli, l’uccisero a colpi di spada, e si rifugiarono nel paese d’Ararat. Ed Esarhaddon, suo figliuolo, regnò in luogo suo. 023 ISA 038 001 In quel tempo, Ezechia infermò a morte; e il profeta Isaia, figliuolo di Amots, venne a lui, e gli disse: “Così parla l’Eterno: Da’ i tuoi ordini alla tua casa, perché sei un uomo morto, e non vivrai più. 023 ISA 038 002 Allora Ezechia voltò la faccia verso la parete, e fece all’Eterno questa preghiera: 023 ISA 038 003 “O Eterno, ricordati, ti prego, che io ho camminato nel tuo cospetto con fedeltà e con cuore integro, e che ho fatto quel che è ben agli occhi tuoi!” Ed Ezechia diede in un gran pianto. 023 ISA 038 004 Allora la parola dell’Eterno fu rivolta a Isaia, in questi termini: 023 ISA 038 005 “Va’ e di’ ad Ezechia: Così parla l’Eterno, l’Iddio di Davide, tuo padre: Io ho udita la tua preghiera, ho vedute le tue lacrime: ecco, io aggiungerò ai tuoi giorni quindici anni; 023 ISA 038 006 libererò te e questa città dalle mani del re d’Assiria, e proteggerò questa città. 023 ISA 038 007 E questo ti sarà, da parte dell’Eterno, il segno che l’Eterno adempirà la parola che ha pronunziata: 023 ISA 038 008 ecco, io farò retrocedere di dieci gradini l’ombra dei gradini che, per effetto del sole, s’è allungata sui gradini d’Achaz”. E il sole retrocedette di dieci gradini sui gradini dov’era disceso. 023 ISA 038 009 Scritto di Ezechia, re di Giuda, in occasione della sua malattia e della sua guarigione del suo male. 023 ISA 038 010 “Io dicevo: Nel meriggio de’ miei giorni debbo andarmene alle porte del soggiorno de’ morti; io son privato del resto de’ miei anni! (Sheol h7585) 023 ISA 038 011 Io dicevo: Non vedrò più l’Eterno, l’Eterno, sulla terra de’ viventi; fra gli abitanti del mondo dei trapassati, non vedrò più alcun uomo. 023 ISA 038 012 La mia dimora è divelta e portata via lungi da me, come una tenda di pastore. Io ho arrotolata la mia vita, come fa il tessitore; Egli mi tagli via dalla trama; dal giorno alla notte tu m’avrai finito. 023 ISA 038 013 Io speravo fino al mattino… ma come un leone, egli mi spezzava tutte l’ossa; dal giorno alla notte tu m’avrai finito. 023 ISA 038 014 Io stridevo come la rondine, come la gru, io gemevo come la colomba: i miei occhi erano stanchi nel guardare in alto. O Eterno, mi si fa violenza; sii tu il mio garante. 023 ISA 038 015 Che dirò? Ei m’ha parlato, ed ei l’ha fatto; io camminerò con umiltà durante tutti i miei anni, ricordando l’amarezza dell’anima mia. 023 ISA 038 016 O Signore, mediante queste cose si vive, e in tutte queste cose sta la vita del mio spirito; guariscimi dunque, e rendimi la vita. 023 ISA 038 017 Ecco, è per la mia pace che io ho avuto grande amarezza; ma tu, nel tuo amore, hai liberata l’anima mia dalla fossa della corruzione, perché ti sei gettato dietro alle spalle tutti i miei peccati. 023 ISA 038 018 Poiché non è il soggiorno de’ morti che possa lodarti, non è la morte che ti possa celebrare; quei che scendon nella fossa non possono più sperare nella tua fedeltà. (Sheol h7585) 023 ISA 038 019 Il vivente, il vivente è quel che ti loda, come fo io quest’oggi; il padre farà conoscere ai suoi figliuoli la tua fedeltà. 023 ISA 038 020 Io ho l’Eterno che mi salva! e noi canteremo cantici al suon degli strumenti a corda, tutti i giorni della nostra vita, nella casa dell’Eterno”. 023 ISA 038 021 Or Isaia aveva detto: “Si prenda una quantità di fichi, se ne faccia un impiastro, e lo si applichi sull’ulcera, ed Ezechia guarirà”. 023 ISA 038 022 Ed Ezechia aveva detto: “A qual segno riconoscerò ch’io salirò alla casa dell’Eterno?” 023 ISA 039 001 In quel tempo, Merodac-Baladan figliuolo di Baladan, re di Babilonia, mandò una lettera e un dono ad Ezechia, perché aveva udito ch’egli era stato infermo ed era guarito. 023 ISA 039 002 Ed Ezechia se ne rallegrò, e mostrò ai messi la casa ove teneva i suoi oggetti di valore, l’argento, l’oro, gli aromi, gli oli preziosi, tutto il suo arsenale, e tutto quello che si trovava nei suoi tesori; non ci fu nulla, nella sua casa e in tutti i suoi domini, che Ezechia non mostrasse loro. 023 ISA 039 003 Allora il profeta Isaia venne al re Ezechia, e gli disse: “Che hanno detto quegli uomini? e donde son venuti a te?” Ezechia rispose: “Son venuti a me da un paese lontano, da Babilonia”. 023 ISA 039 004 E Isaia gli disse: “Che hanno veduto in casa tua?” Ezechia rispose: “Hanno veduto tutto quello ch’è in casa mia; non v’è nulla ne’ miei tesori ch’io non abbia mostrato loro”. 023 ISA 039 005 Allora Isaia disse ad Ezechia: “Ascolta la parola dell’Eterno degli eserciti: 023 ISA 039 006 Ecco, verranno dei giorni in cui tutto quello ch’è in casa tua e quello che i tuoi padri hanno accumulato fino a questo giorno sarà trasportato a Babilonia; e non né rimarrà nulla, dice l’Eterno. 023 ISA 039 007 E vi saranno de’ tuoi figliuoli usciti da te e da te generati, che saranno presi e diventeranno degli eunuchi nel palazzo del re di Babilonia”. 023 ISA 039 008 Ed Ezechia disse a Isaia: “La parola dell’Eterno che tu hai pronunziata, è buona”. Poi aggiunse: “Perché vi sarà almeno pace e sicurezza durante la mia vita”. 023 ISA 040 001 Consolate, consolate il mio popolo, dice il vostro Dio. 023 ISA 040 002 Parlate al cuor di Gerusalemme, e proclamatele che il tempo della sua servitù è compiuto; che il debito della sua iniquità è pagato, ch’ella ha ricevuto dalla mano dell’Eterno il doppio per tutti i suoi peccati. 023 ISA 040 003 La voce d’uno grida: “Preparate nel deserto la via dell’Eterno, appianate ne’ luoghi aridi una strada per il nostro Dio! 023 ISA 040 004 Ogni valle sia colmata, ogni monte ed ogni colle siano abbassati; i luoghi erti siano livellati, i luoghi scabri diventino pianura. 023 ISA 040 005 Allora la gloria dell’Eterno sarà rivelata, e ogni carne, ad un tempo, la vedrà; perché la bocca dell’Eterno l’ha detto”. 023 ISA 040 006 Una voce dice: “Grida!” E si risponde: “Che griderò?” “Grida che ogni carne è come l’erba, e che tutta la sua grazia è come il fiore del campo. 023 ISA 040 007 L’erba si secca, il fiore appassisce quando il soffio dell’Eterno vi passa sopra; certo, il popolo è come l’erba. 023 ISA 040 008 L’erba si secca, il fiore appassisce, ma la parola del nostro Dio sussiste in eterno”. 023 ISA 040 009 O tu che rechi la buona novella a Sion, sali sopra un alto monte! O tu che rechi la buona novella a Gerusalemme, alza forte la voce! Alzala, non temere! Di’ alle città di Giuda: “Ecco il vostro Dio!” 023 ISA 040 010 Ecco, il Signore, l’Eterno, viene con potenza, e col suo braccio Ei domina. Ecco, la sua mercede è con lui, e la sua ricompensa lo precede. 023 ISA 040 011 Come un pastore, egli pascerà il suo gregge; raccoglierà gli agnelli in braccio, se li torrà in seno, e condurrà pian piano le pecore che allattano. 023 ISA 040 012 Chi ha misurato le acque nel cavo della sui mano o preso le dimensioni del cielo con la spanna? Chi ha raccolto la polvere della terra in una misura o pesato le montagne con la stadera ed i colli con la bilancia? 023 ISA 040 013 Chi ha preso le dimensioni dello spirito dell’Eterno o chi gli è stato consigliere per insegnargli qualcosa? 023 ISA 040 014 Chi ha egli consultato perché gli desse istruzione e gl’insegnasse il sentiero della giustizia, gl’impartisse la sapienza, e gli facesse conoscere la via del discernimento? 023 ISA 040 015 Ecco, le nazioni sono, agli occhi suoi, come una gocciola della secchia, come la polvere minuta delle bilance; ecco, le isole son come pulviscolo che vola. 023 ISA 040 016 Il libano non basterebbe a procurar il fuoco, e i suoi animali non basterebbero per l’olocausto. 023 ISA 040 017 Tutte le nazioni son come nulla dinanzi a lui; ei le reputa meno che nulla, una vanità. 023 ISA 040 018 A chi vorreste voi assomigliare Iddio? e con quale immagine lo rappresentereste? 023 ISA 040 019 Un artista fonde l’idolo, l’orafo lo ricopre d’oro e vi salda delle catenelle d’argento. 023 ISA 040 020 Colui che la povertà costrinse ad offrir poco sceglie un legno che non marcisca, e si procura un abile artista, che metta su un idolo che non si smova. 023 ISA 040 021 Ma non lo sapete? non l’avete sentito? Non v’è stato annunziato fin dal principio? Non avete riflettuto alla fondazione della terra? 023 ISA 040 022 Egli è colui che sta assiso sul globo della terra, e gli abitanti d’essa son per lui come locuste; egli distese i cieli come una cortina, e li spiega come una tenda per abitarvi; 023 ISA 040 023 egli riduce i principi a nulla, e annienta i giudici della terra; 023 ISA 040 024 appena piantati, appena seminati, appena il loro fusto ha preso radici in terra, Egli vi soffia contro, e quelli seccano, e l’uragano li porta via come stoppia. 023 ISA 040 025 A chi dunque voi vorreste somigliare perch’io gli sia pari? dice il Santo. 023 ISA 040 026 Levate gli occhi in alto, e guardate: Chi ha create queste cose? Colui che fa uscir fuori, e conta il loro esercito, che le chiama tutte per nome; e per la grandezza del suo potere e per la potenza della sua forza, non una manca. 023 ISA 040 027 Perché dici tu, o Giacobbe, e perché parli così, o Israele: “La mia via è occulta all’Eterno e al mio diritto non bada il mio Dio?” 023 ISA 040 028 Non lo sai tu? non l’hai tu udito? L’Eterno è l’Iddio d’eternità, il creatore degli estremi confini della terra. Egli non s’affatica e non si stanca; la sua intelligenza è imperscrutabile. 023 ISA 040 029 Egli dà forza allo stanco, e accresce vigore a colui ch’è spossato. 023 ISA 040 030 I giovani s’affaticano e si stancano; i giovani scelti vacillano e cadono, 023 ISA 040 031 ma quelli che sperano nell’Eterno acquistan nuove forze, s’alzano a volo come aquile; corrono e non si stancano, camminano e non s’affaticano. 023 ISA 041 001 Isole, fate silenzio dinanzi a me! Riprendano nuove forze i popoli, s’accostino, e poi parlino! Veniamo assieme in giudizio! 023 ISA 041 002 Chi ha suscitato dall’oriente colui che la giustizia chiama sui suoi passi? Egli dà in balìa di lui le nazioni, e lo fa dominare sui re; egli riduce la loro spada in polvere, e il loro arco come pula portata via dal vento. 023 ISA 041 003 Ei li insegue, e passa in trionfo per una via che i suoi piedi non hanno mai calcato. 023 ISA 041 004 Chi ha operato, chi ha fatto questo? Colui che fin dal principio ha chiamato le generazioni alla vita; io, l’Eterno, che sono il primo, e che sarò cogli ultimi sempre lo stesso. 023 ISA 041 005 Le isole lo vedono, e son prese da paura; le estremità della terra tremano. Essi s’avvicinano, arrivano! 023 ISA 041 006 S’aiutano a vicenda; ognuno dice al suo fratello: “Coraggio!” 023 ISA 041 007 Il fabbro incoraggia l’orafo; il battiloro incoraggia colui che batte l’incudine, e dice della saldatura: “E’ buona!” e fissa l’idolo con de’ chiodi, perché non si smova. 023 ISA 041 008 Ma tu, Israele, mio servo, Giacobbe che io ho scelto, progenie d’Abrahamo, l’amico mio, 023 ISA 041 009 tu che ho preso dalle estremità della terra, che ho chiamato dalle parti più remote d’essa, e a cui ho detto: “Tu sei il mio servo; t’ho scelto e non t’ho reietto”, 023 ISA 041 010 tu, non temere, perché io son teco; non ti smarrire, perché io sono il tuo Dio; io ti fortifico, io ti soccorro, io ti sostengo con la destra della mia giustizia. 023 ISA 041 011 Ecco, tutti quelli che si sono infiammati contro di te saranno svergognati e confusi; i tuoi avversari saranno ridotti a nulla, e periranno. 023 ISA 041 012 Tu li cercherai, e non li troverai più quelli che contendevano teco; quelli che ti facevano guerra saranno ridotti come nulla, come cosa che più non è; 023 ISA 041 013 perché io, l’Eterno, il tuo Dio, son quegli che ti prendo per la mia man destra e ti dico: “Non temere, io t’aiuto!” 023 ISA 041 014 Non temere, o Giacobbe che sei come un verme, o residuo d’Israele! Son io che t’aiuto, dice l’Eterno; e il tuo redentore è il Santo d’Israele. 023 ISA 041 015 Ecco, io faccio di te un erpice nuovo dai denti aguzzi; tu trebbierai i monti e li ridurrai in polvere, e renderai le colline simili alla pula. 023 ISA 041 016 Tu li ventilerai, e il vento li porterà via, e il turbine li disperderà; ma tu giubilerai nell’Eterno, e ti glorierai nel Santo d’Israele. 023 ISA 041 017 I miseri e poveri cercano acqua, e non v’è né; la loro lingua è secca dalla sete; io, l’Eterno, li esaudirò; io l’Iddio d’Israele, non li abbandonerò. 023 ISA 041 018 Io farò scaturir de’ fiumi sulle nude alture, e delle fonti in mezzo alle valli; farò del deserto uno stagno d’acqua, e della terra arida una terra di sorgenti; 023 ISA 041 019 pianterò nel deserto il cedro, l’acacia, il mirto, l’albero da olio; metterò ne’ luoghi sterili il cipresso, il platano ed il larice tutti assieme, 023 ISA 041 020 affinché quelli veggano, sappiano, considerino e capiscano tutti quanti che la mano dell’Eterno ha operato questo, e che il santo d’Israele n’è il creatore. 023 ISA 041 021 Presentate la vostra causa, dice l’Eterno, esponete le vostre ragioni, dice il Re di Giacobbe. 023 ISA 041 022 Le espongan essi, e ci dichiarino quel che dovrà avvenire. Le vostre predizioni di prima quali sono? Ditecele, perché possiam porvi mente, e riconoscerne il compimento; ovvero fateci udire le cose avvenire. 023 ISA 041 023 Annunziateci quel che succederà più tardi, e sapremo che siete degli dèi; si, fate del bene o del male onde noi lo veggiamo, e lo consideriamo assieme. 023 ISA 041 024 Ecco, voi siete niente, e l’opera vostra è da nulla: E’ un abominio lo sceglier voi! 023 ISA 041 025 Io l’ho suscitato dal settentrione, ed egli viene; dall’oriente, ed egli invoca il mio nome; egli calpesta i principi come fango, come il vasaio che calca l’argilla. 023 ISA 041 026 Chi ha annunziato questo fin dal principio perché lo sapessimo? e molto prima perché dicessimo: “E’ vero?” Nessuno l’ha annunziato, nessuno l’ha predetto, e nessuno ha udito i vostri discorsi. 023 ISA 041 027 Io pel primo ho detto a Sion: “Guardate, eccoli!” e a Gerusalemme ho inviato un messo di buone novelle. 023 ISA 041 028 E guardo… e non v’è alcuno, non v’è tra loro alcuno che sappia dare un consiglio, e che, s’io l’interrogo, possa darmi risposta. 023 ISA 041 029 Ecco, tutti quanti costoro non sono che vanità; le loro opere sono nulla, e i loro idoli non sono che vento e cose da niente. 023 ISA 042 001 Ecco il mio servo, io lo sosterrò; il mio eletto in cui si compiace l’anima mia; io ho messo il mio spirito su lui, egli insegnerà la giustizia alle nazioni. 023 ISA 042 002 Egli non griderà, non alzerà la voce, non la farà udire per le strade. 023 ISA 042 003 Non spezzerà la canna rotta e non spegnerà il lucignolo fumante; insegnerà la giustizia secondo verità. 023 ISA 042 004 Egli non verrà meno e non s’abbatterà finché abbia stabilita la giustizia sulla terra; e le isole aspetteranno fiduciose la sua legge. 023 ISA 042 005 Così parla Iddio, l’Eterno, che ha creato i cieli e li ha spiegati, che ha distesa la terra con tutto quello ch’essa produce, che dà il respiro al popolo che v’è sopra, e lo spirito a quelli che vi camminano. 023 ISA 042 006 Io, l’Eterno, t’ho chiamato secondo giustizia, e ti prenderò per la mano, ti custodirò e farò di te l’alleanza del popolo, la luce delle nazioni, 023 ISA 042 007 per aprire gli occhi dei ciechi, per trarre dal carcere i prigioni, e dalle segrete quei che giacciono nelle tenebre. 023 ISA 042 008 Io sono l’Eterno; tale è il mio nome; e io non darò la mia gloria ad un altro, né la lode che m’appartiene agl’idoli. 023 ISA 042 009 Ecco, le cose di prima sono avvenute, e io ve ne annunzio delle nuove; prima che germoglino, ve le rendo note. 023 ISA 042 010 Cantate all’Eterno un cantico nuovo, cantate le sue lodi alle estremità della terra, o voi che scendeste sul mare, ed anche gli esseri ch’esso contiene, le isole e i loro abitanti! 023 ISA 042 011 Il deserto e le sue città levino la voce! Levin la voce i villaggi occupati da Kedar! Esultino gli abitanti di Sela, diano in gridi di gioia dalla vetta dei monti! 023 ISA 042 012 Diano gloria all’Eterno, proclamino la sua lode nelle isole! 023 ISA 042 013 L’Eterno s’avanzerà come un eroe, ecciterà il suo ardore come un guerriero; manderà un grido, un grido tremendo, trionferà dei suoi nemici. 023 ISA 042 014 Per lungo tempo mi son taciuto, me ne sono stato cheto, mi son trattenuto; ora griderò come una donna ch’è sopra parto, respirerò affannosamente e sbufferò ad un tempo. 023 ISA 042 015 Io devasterò montagne e colline, ne farò seccare tutte l’erbe; ridurrò i fiumi in isole, asciugherò gli stagni. 023 ISA 042 016 Farò camminare i ciechi per una via che ignorano, li menerò per sentieri che non conoscono; muterò dinanzi a loro le tenebre in luce, renderò piani i luoghi scabri. Son queste le cose ch’io farò, e non li abbandonerò. 023 ISA 042 017 E volgeran le spalle, coperti d’onta, quelli che confidano negl’idoli scolpiti e dicono alle immagini fuse: “Voi siete i nostri dèi!” 023 ISA 042 018 Ascoltate, o sordi, e voi, ciechi, guardate e vedete! 023 ISA 042 019 Chi è cieco, se non il mio servo, e sordo come il messo che io invio? Chi è cieco come colui ch’è mio amico, cieco come il servo dell’Eterno? 023 ISA 042 020 Tu hai visto molte cose, ma non v’hai posto mente; gli orecchi erano aperti, ma non hai udito nulla. 023 ISA 042 021 L’Eterno s’è compiaciuto, per amor della sua giustizia, di rendere la sua legge grande e magnifica; 023 ISA 042 022 ma questo è un popolo saccheggiato e spogliato; sono tutti legati in caverne, rinchiusi nelle segrete. Sono abbandonati al saccheggio, e non v’è chi li liberi; spogliati, e non v’è chi dica: “Restituisci!” 023 ISA 042 023 Chi di voi presterà orecchio a questo? Chi starà attento e ascolterà in avvenire? 023 ISA 042 024 Chi ha abbandonato Giacobbe al saccheggio e Israele in balìa de’ predoni? Non è egli stato l’Eterno? Colui contro il quale abbiamo peccato, e nelle cui vie non s’è voluto camminare, e alla cui legge non s’è ubbidito? 023 ISA 042 025 Perciò egli ha riversato su Israele l’ardore della sua ira e la violenza della guerra; e la guerra l’ha avvolto nelle sue fiamme, ed ei non ha capito; l’ha consumato, ed egli non se l’è presa a cuore. 023 ISA 043 001 Ma ora così parla l’Eterno, il tuo Creatore, o Giacobbe, Colui che t’ha formato, o Israele! Non temere, perché io t’ho riscattato, t’ho chiamato per nome; tu sei mio! 023 ISA 043 002 Quando passerai per delle acque, io sarò teco; quando traverserai de’ fiumi, non ti sommergeranno; quando camminerai nel fuoco, non ne sarai arso, e la fiamma non ti consumerà. 023 ISA 043 003 Poiché io sono l’Eterno, il tuo Dio, il Santo d’Israele, il tuo salvatore; io t’ho dato l’Egitto come tuo riscatto, l’Etiopia e Seba in vece tua. 023 ISA 043 004 Perché tu sei prezioso agli occhi miei, perché sei pregiato ed io t’amo, io do degli uomini in vece tua, e dei popoli in cambio della tua vita. 023 ISA 043 005 Non temere, perché, io sono teco; io ricondurrò la tua progenie dal levante, e ti raccoglierò dal ponente. 023 ISA 043 006 Dirò al settentrione: “Da!” e al mezzogiorno: “Non ritenere; fa venire i miei figliuoli da lontano, e le mie figliuole dalle estremità della terra, 023 ISA 043 007 tutti quelli cioè che portano il mio nome, che io ho creati per la mia gloria, che ho formati, che ho fatti. 023 ISA 043 008 Fa’ uscire il popolo cieco che ha degli occhi, e i sordi che han degli orecchi! 023 ISA 043 009 S’adunino tutte assieme le nazioni, si riuniscano i popoli! Chi fra loro può annunziar queste cose e farci udire delle predizioni antiche? Producano i loro testimoni e stabiliscano il loro diritto, affinché, dopo averli uditi, si dica: “E’ vero!” 023 ISA 043 010 I miei testimoni siete voi, dice l’Eterno, voi, e il mio servo ch’io ho scelto, affinché voi lo sappiate, mi crediate, e riconosciate che son io. Prima di me nessun Dio fu formato, e dopo di me, non v’è ne sarà alcuno. 023 ISA 043 011 Io, io sono l’Eterno, e fuori di me non v’è salvatore. 023 ISA 043 012 Io ho annunziato, salvato, predetto, e non è stato un dio straniero che fosse tra voi; e voi me ne siete testimoni, dice l’Eterno: Io sono Iddio. 023 ISA 043 013 Lo sono da che fu il giorno, e nessuno può liberare dalla mia mano; io opererò; chi potrà impedire l’opera mia? 023 ISA 043 014 Così parla l’Eterno, il vostro redentore, il Santo d’Israele: Per amor vostro io mando il nemico contro Babilonia; volgerò tutti in fuga, e i Caldei scenderanno sulle navi di cui sono sì fieri. 023 ISA 043 015 Io sono l’Eterno, il vostro Santo, il creatore d’Israele, il vostro re. 023 ISA 043 016 Così parla l’Eterno, che aprì una strada nel mare e un sentiero fra le acque potenti, 023 ISA 043 017 che fece uscire carri e cavalli, un esercito di prodi guerrieri; e tutti quanti furono atterrati, né più si rialzarono; furono estinti, spenti come un lucignolo. 023 ISA 043 018 Non ricordare più le cose passate, e non considerate più le cose antiche; 023 ISA 043 019 ecco, io sto per fare una cosa nuova; essa sta per germogliare; non la riconoscerete voi? Sì, io aprirò una strada nel deserto, farò scorrer de’ fiumi nella solitudine. 023 ISA 043 020 Le bestie de’ campi, gli sciacalli e gli struzzi, mi glorificheranno perché avrò dato dell’acqua al deserto, de’ fiumi alla solitudine per dar da bere al mio popolo, al mio eletto. 023 ISA 043 021 Il mio popolo che mi sono formato pubblicherà le mie lodi. 023 ISA 043 022 E tu non m’hai invocato, o Giacobbe, anzi ti sei stancato di me, o Israele! 023 ISA 043 023 Tu non m’hai portato l’agnello de’ tuoi olocausti, e non m’hai onorato coi tuoi sacrifizi; io non ti ho tormentato col chiederti offerte, né t’ho stancato col domandarti incenso. 023 ISA 043 024 Tu non m’hai comprato con denaro della canna odorosa, e non m’hai saziato col grasso de’ tuoi sacrifizi; ma tu m’hai tormentato coi tuoi peccati, m’hai stancato con le tue iniquità. 023 ISA 043 025 Io, io son quegli che per amor di me stesso cancello le tue trasgressioni, e non mi ricorderò più de tuoi peccati. 023 ISA 043 026 Risveglia la mia memoria, discutiamo assieme, parla tu stesso per giustificarti! 023 ISA 043 027 Il tuo primo padre ha peccato, i tuoi interpreti si sono ribellati a me; 023 ISA 043 028 perciò io ho trattato come profani i capi del santuario, ho votato Giacobbe allo sterminio, ho abbandonato Israele all’obbrobrio. 023 ISA 044 001 Ed ora ascolta, o Giacobbe, mio servo, o Israele, che io ho scelto! 023 ISA 044 002 Così parla l’Eterno che t’ha fatto, che t’ha formato fin dal seno materno, Colui che ti soccorre: Non temere, o Giacobbe mio servo, o Jeshurun ch’io ho scelto! 023 ISA 044 003 Poiché io spanderò delle acque sul suolo assetato, e dei ruscelli sulla terra arida; spanderò il mio spirito sulla tua progenie, e la mia benedizione sui tuoi rampolli; 023 ISA 044 004 ed essi germoglieranno come in mezzo all’erba, come salci in riva a correnti d’acque. 023 ISA 044 005 L’uno dirà: “Io sono dell’Eterno”; l’altro si chiamerà del nome di Giacobbe, e un altro scriverà sulla sua mano: “Dell’Eterno”, e si onorerà di portare il nome d’Israele. 023 ISA 044 006 Così parla l’Eterno, re d’Israele e suo redentore, l’Eterno degli eserciti: Io sono il primo e sono l’ultimo, e fuori di me non v’è Dio. 023 ISA 044 007 Chi, come me, proclama l’avvenire fin da quando fondai questo popolo antico? Ch’ei lo dichiari e me lo provi! Lo annunzino essi l’avvenire, e quel che avverrà! 023 ISA 044 008 Non vi spaventate, non temete! Non te l’ho io annunziato e dichiarato da tempo? Voi me ne siete testimoni. V’ha egli un Dio fuori di me? Non v’è altra Ròcca; io non ne conosco alcuna. 023 ISA 044 009 Quelli che fabbricano immagini scolpite son tutti vanità; i loro idoli più cari non giovano a nulla; i loro propri testimoni non vedono, non capiscono nulla, perch’essi siano coperti d’onta. 023 ISA 044 010 Chi è che fabbrica un dio o fonde un’immagine perché non gli serve a nulla? 023 ISA 044 011 Ecco, tutti quelli che vi lavorano saranno confusi, e gli artefici stessi non sono che uomini! Si radunino tutti, si presentino!… Saranno spaventati e coperti d’onta tutt’insieme. 023 ISA 044 012 Il fabbro lima il ferro, lo mette nel fuoco, forma l’idolo a colpi di martello, e lo lavora con braccio vigoroso; soffre perfino la fame, e la forza gli vien meno; non beve acqua, e si spossa. 023 ISA 044 013 Il falegname stende la sua corda, disegna l’idolo con la matita, lo lavora con lo scalpello, lo misura col compasso, e ne fa una figura umana, una bella forma d’uomo, perché abiti in una casa. 023 ISA 044 014 Si tagliano de’ cedri, si prendono degli elci, delle querci, si fa la scelta fra gli alberi della foresta, si piantano de’ pini che la pioggia fa crescere. 023 ISA 044 015 Poi tutto questo serve all’uomo per far del fuoco, ed ei ne prende per riscaldarsi, ne accende anche il forno per cuocere il pane; e ne fa pure un dio e l’adora, ne scolpisce un’immagine, dinanzi alla quale si prostra. 023 ISA 044 016 Ne brucia la metà nel fuoco, con l’altra metà allestisce la carne, ne cuoce l’arrosto, e si sazia. Ed anche si scalda e dice: “Ah! mi riscaldo, godo di veder questa fiamma!” 023 ISA 044 017 E con l’avanzo si fa un dio, il suo idolo, gli si prostra davanti, l’adora, lo prega e gli dice: “Salvami, poiché tu sei il mio dio!” 023 ISA 044 018 Non sanno nulla, non capiscono nulla; hanno impiastrato loro gli occhi perché non veggano, e il cuore perché non comprendano. 023 ISA 044 019 Nessuno rientra in se stesso, ed ha conoscimento e intelletto per dire: “Ne ho bruciata la metà nel fuoco, sui suoi carboni ho fatto cuocere il pane, v’ho arrostito la carne che ho mangiata, e farò col resto un’abominazione? e mi prostrerò davanti ad un pezzo di legno?” 023 ISA 044 020 Un tal uomo si pasce di cenere, il suo cuore sedotto lo travia, sì ch’ei no può liberare l’anima sua e dire: “Questo che tengo nella mia destra non è una menzogna?” 023 ISA 044 021 Ricordati di queste cose, o Giacobbe, o Israele, perché tu sei mio servo; io t’ho formato, tu sei il mio servo, o Israele, tu non sarai da me dimenticato. 023 ISA 044 022 Io ho fatto sparire le tue trasgressioni come una densa nube, e i tuoi peccati, come una nuvola; torna a me, perché io t’ho riscattato. 023 ISA 044 023 Cantate, o cieli, poiché l’Eterno ha operato! Giubilate, o profondità della terra! Date in grida di gioia, o montagne, o foreste con tutti gli alberi vostri! Poiché l’Eterno ha riscattato Giacobbe, e manifesta la sua gloria in Israele! 023 ISA 044 024 Così parla l’Eterno, il tuo redentore, Colui che t’ha formato fin dal seno materno: Io sono l’Eterno, che ha fatto tutte le cose; io solo ho spiegato i cieli, ho distesala terra, senza che vi fosse alcuno meco; 023 ISA 044 025 io rendo vani i presagi degl’impostori, e rendo insensati gl’indovini; io faccio indietreggiare i savi, e muto la loro scienza in follia; 023 ISA 044 026 io confermo la parola del mio servo, e mando ad effetto le predizioni de’ miei messaggeri; io dico di Gerusalemme: “Essa sarà abitata!” e delle città di Giuda: “Saranno riedificate” ed io ne rialzerò le rovine; 023 ISA 044 027 io dico all’abisso: “Fatti asciutto, io prosciugherò i tuoi fiumi! 023 ISA 044 028 io dico di Ciro: “Egli è il mio pastore; egli adempirà tutta la mia volontà, dicendo a Gerusalemme: “Sarai ricostruita!” e al tempio: “Sarai fondato!” 023 ISA 045 001 Così parla l’Eterno al suo unto, a Ciro, che io ho preso per la destra per atterrare dinanzi a lui le nazioni, per sciogliere le cinture ai fianchi dei re, per aprire davanti a lui le porte, sì che niuna gli resti chiusa. 023 ISA 045 002 Io camminerò dinanzi a te, e appianerò i luoghi scabri; frantumerò le porte di rame, e spezzerò le sbarre di ferro; 023 ISA 045 003 ti darò i tesori occulti nelle tenebre, e le ricchezze nascoste in luoghi segreti, affinché tu riconosca che io sono l’Eterno che ti chiama per nome, l’Iddio d’Israele. 023 ISA 045 004 Per amor di Giacobbe, mio servo, e d’Israele, mio eletto, io t’ho chiamato per nome, t’ho designato con speciale favore, quando non mi conoscevi. 023 ISA 045 005 Io sono l’Eterno, e non ve n’è alcun altro; fuori di me non v’è alcun Dio! Io t’ho cinto, quando non mi conoscevi, 023 ISA 045 006 perché dal levante al ponente si riconosca che non v’è altro Dio fuori di me. Io sono l’Eterno, e non ve n’è alcun altro; 023 ISA 045 007 io formo la luce, creo le tenebre, do il benessere, creo l’avversità; io, l’Eterno, son quegli che fa tutte queste cose. 023 ISA 045 008 Cieli, stillate dall’alto, e faccian le nuvole piover la giustizia! S’apra la terra, e sia ferace di salvezza, e faccia germogliar la giustizia al tempo stesso. Io, l’Eterno, creo tutto questo. 023 ISA 045 009 Guai a colui che contende col suo creatore, egli, rottame fra i rottami di vasi di terra! L’argilla dirà essa a colui che la forma: “Che fai?” o l’opera tua dirà essa; “Ei non ha mani?” 023 ISA 045 010 Guai a colui che dice a suo padre: “Perché generi?” e a sua madre: “Perché partorisci?” 023 ISA 045 011 Così parla l’Eterno, il Santo d’Israele, colui che l’ha formato: Voi m’interrogate circa le cose avvenire! Mi date degli ordini circa i miei figliuoli e circa l’opera delle mie mani! 023 ISA 045 012 Ma io, io son quegli che ho fatto la terra, e che ho creato l’uomo sovr’essa; io, con le mie mani, ho spiegato i cieli, e comando a tutto l’esercito loro. 023 ISA 045 013 Io ho suscitato Ciro, nella mia giustizia, e appianerò tutte le sue vie; egli riedificherà la mia città, e rimanderà liberi i miei esuli senza prezzo di riscatto e senza doni, dice l’Eterno degli eserciti. 023 ISA 045 014 Così parla l’Eterno: Il frutto delle fatiche dell’Egitto e del traffico dell’Etiopia e dei Sabei dalla grande statura passeranno a te, e saranno tuoi; que’ popoli cammineranno dietro a te, passeranno incatenati, si prostreranno davanti a te, e ti supplicheranno dicendo: “Certo, Iddio è in te, e non ve n’è alcun altro; non v’è altro Dio”. 023 ISA 045 015 In verità tu sei un Dio che ti nascondi, o Dio d’Israele, o Salvatore! 023 ISA 045 016 Saranno svergognati, sì, tutti quanti confusi, se n’andranno tutti assieme coperti d’onta i fabbricanti d’idoli; 023 ISA 045 017 ma Israele sarà salvato dall’Eterno d’una salvezza eterna, voi non sarete svergognati né confusi, mai più in eterno. 023 ISA 045 018 Poiché così parla l’Eterno che ha creato i cieli, l’Iddio che ha formato la terra, l’ha fatta, l’ha stabilita, non l’ha creata perché rimanesse deserta, ma l’ha formata perché fosse abitata: Io sono l’Eterno e non v’è alcun altro. 023 ISA 045 019 Io non ho parlato in segreto: in qualche luogo tenebroso della terra; io non ho detto della progenie di Giacobbe: “Cercatemi invano!” Io, l’Eterno, parlo con giustizia, dichiaro le cose che son rette. 023 ISA 045 020 Adunatevi, venite, accostatevi tutti assieme, voi che siete scampati dalle nazioni! Non hanno intelletto quelli che portano il loro idolo di legno, e pregano un dio che non può salvare. 023 ISA 045 021 Annunziatelo, fateli appressare, prendano pure consiglio assieme! Chi ha annunziato queste cose fin dai tempi antichi e l’ha predette da lungo tempo? Non sono forse io, l’Eterno? E non v’è altro Dio fuori di me, un Dio giusto, e non v’è Salvatore fuori di me. 023 ISA 045 022 Volgetevi a me e siate salvati, voi tutte le estremità della terra! Poiché io sono Dio, e non ve n’è alcun altro. 023 ISA 045 023 Per me stesso io l’ho giurato; è uscita dalla mia bocca una parola di giustizia, e non sarà revocata: Ogni ginocchio si piegherà davanti a me, ogni lingua mi presterà giuramento. 023 ISA 045 024 Solo nell’Eterno, si dirà di me, è la giustizia e la forza; a lui verranno, pieni di confusione, tutti quelli ch’erano accesi d’ira contro di lui. 023 ISA 045 025 Nell’Eterno sarà giustificata e si glorierà tutta la progenie d’Israele. 023 ISA 046 001 Bel crolla, Nebo cade; le loro statue son messe sopra animali, su bestie da soma; quest’idoli che voi portavate qua e là son diventati un carico; un peso per la bestia stanca! 023 ISA 046 002 Son caduti, son crollati assieme, non possono salvare il carico, ed essi stessi se ne vanno in cattività. 023 ISA 046 003 Ascoltatemi, o casa di Giacobbe, e voi tutti, residuo della casa d’Israele, voi di cui mi son caricato dal dì che nasceste, che siete stati portati fin dal seno materno! 023 ISA 046 004 Fino alla vostra vecchiaia io sarò lo stesso, fino alla vostra canizie io vi porterò; io vi ho fatti, ed io vi sosterrò; sì, vi porterò e vi salverò. 023 ISA 046 005 A chi mi assomigliereste, a chi mi uguagliereste, a chi mi paragonereste quasi fossimo pari? 023 ISA 046 006 Costoro profondono l’oro dalla loro borsa, pesano l’argento nella bilancia; pagano un orefice perché ne faccia un dio per prostrarglisi dinanzi, per adorarlo. 023 ISA 046 007 Se lo caricano sulle spalle, lo portano, lo mettono al suo posto, ed esso sta in piè, e non si muove dal suo posto; e benché uno gridi a lui, esso non risponde né lo salva dalla sua distretta. 023 ISA 046 008 Ricordatevi di questo, e mostratevi uomini! O trasgressori, rientrate in voi stessi! 023 ISA 046 009 Ricordate il passato, le cose antiche: perché io sono Dio, e non ve n’è alcun altro; son Dio, e niuno è simile a me; 023 ISA 046 010 che annunzio la fine sin dal principio, e molto tempo prima predìco le cose non ancora avvenute; che dico: “Il mio piano sussisterà, e metterò ad effetto tutta la mia volontà”; 023 ISA 046 011 che chiamo dal levante un uccello da preda, e da una terra lontana l’uomo che effettui il mio disegno. Sì, io l’ho detto, e lo farò avvenire; ne ho formato il disegno e l’eseguirò. 023 ISA 046 012 Ascoltatemi, o gente dal cuore ostinato, che siete lontani dalla giustizia! 023 ISA 046 013 Io faccio avvicinare la mia giustizia; essa non è lungi, e la mia salvezza non tarderà; io porrò la salvezza in Sion, e la mia gloria sopra Israele. 023 ISA 047 001 Scendi, e siedi sulla polvere, o vergine figliuola di Babilonia! Siediti in terra, senza trono, o figliuola de’ Caldei! poiché non ti si chiamerà più la delicata, la voluttuosa. 023 ISA 047 002 Metti mano alle macine, e macina farina; lèvati il velo, alzati lo strascico, scopriti la gamba, e passa i fiumi! 023 ISA 047 003 Si scopra la tua nudità, si vegga la tua onta; io farò vendetta, e non risparmierò anima viva. 023 ISA 047 004 Il nostro redentore ha nome l’Eterno degli eserciti, il Santo d’Israele. 023 ISA 047 005 Siediti in silenzio e va’ nelle tenebre, o figliuola de’ Caldei, poiché non sarai più chiamata la signora dei regni. 023 ISA 047 006 Io mi corrucciai contro il mio popolo, profanai la mia eredità e li diedi in mano tua; tu non avesti per essi alcuna pietà; facesti gravar duramente il tuo giogo sul vecchio, 023 ISA 047 007 e dicesti: “Io sarò signora in perpetuo; talché non prendesti a cuore e non ricordasti la fine di tutto questo. 023 ISA 047 008 Or dunque ascolta questo, o voluttuosa, che te ne stai assisa in sicurtà, e dici in cuor tuo: “Io, e nessun altro che io! Io non rimarrò mai vedova, e non saprò che sia l’esser orbata dai figliuoli”; 023 ISA 047 009 ma queste due cose t’avverranno in un attimo, in uno stesso giorno: privazione di figliuoli e vedovanza; ti piomberanno addosso tutte assieme, nonostante la moltitudine de’ tuoi sortilegi e la grande abbondanza de’ tuoi incantesimi. 023 ISA 047 010 Tu ti fidavi della tua malizia, tu dicevi: “Nessuno mi vede, la tua saviezza e la tua scienza t’hanno sedotta, e tu dicevi in cuor tuo: 023 ISA 047 011 “Io e nessun altro che io”. Ma un mala verrà sopra a te, che non saprai come scongiurare; una calamità ti piomberà addosso, che non potrai allontanar con alcuna espiazione; e ti cadrà repentinamente addosso una ruina, che non avrai preveduta. 023 ISA 047 012 Stattene or là co’ tuoi incantesimi e con la moltitudine de’ tuoi sortilegi, ne’ quali ti sei affaticata fin dalla tua giovinezza! forse potrai trarne profitto, forse riuscirai ad incutere terrore. 023 ISA 047 013 Tu sei stanca di tutte le tue consultazioni; si levino dunque quelli che misurano il cielo, che osservano le stelle, che fanno pronostici ad ogni novilunio, e ti salvino dalle cose che ti piomberanno addosso! 023 ISA 047 014 Ecco, essi sono come stoppia, il fuoco li consuma; non salveranno la loro vita dalla violenza della fiamma; non ne rimarrà brace a cui scaldarsi, né fuoco dinanzi al quale sedersi. 023 ISA 047 015 Tale sarà la sorte di quelli intorno a cui ti sei affaticata. Quelli che han trafficato teco fin dalla giovinezza andranno errando ognuno dal suo lato, e non vi saranno alcuno che ti salvi. 023 ISA 048 001 Ascoltate questo, o casa di Giacobbe, voi che siete chiamati del nome d’Israele, e che siete usciti dalla sorgente di Giuda; voi che giurate per il nome dell’Eterno, e menzionate l’Iddio d’Israele ma senza sincerità, senza rettitudine! 023 ISA 048 002 Poiché prendono il loro nome dalla città santa, s’appoggiano sull’Iddio d’Israele, che ha nome l’Eterno degli eserciti! 023 ISA 048 003 Già anticamente io annunziai le cose precedenti; esse uscirono dalla mia bocca, io le feci sapere; a un tratto io le effettuai, ed esse avvennero. 023 ISA 048 004 Siccome io sapevo, o Israele, che tu sei ostinato, che il tuo collo ha muscoli di ferro e che la tua fronte è di rame, 023 ISA 048 005 io t’annunziai queste cose anticamente; te le feci sapere prima che avvenissero, perché tu non avessi a dire: “Le ha fatte il mio idolo, le ha ordinate la mia immagine scolpita, la mia immagine fusa”. 023 ISA 048 006 Tu ne hai udito l’annunzio; mirale avvenute tutte quante. Non lo proclamate voi stessi? Ora io t’annunzio delle cose nuove, delle cose occulte, a te ignote. 023 ISA 048 007 Esse stanno per prodursi adesso, non da tempo antico; e, prima d’oggi non ne avevi udito parlare, perché tu non abbia a dire: “Ecco, io le sapevo”. 023 ISA 048 008 No, tu non ne hai udito nulla, non ne hai saputo nulla, nulla in passato te ne mai venuto agli orecchi, perché sapevo che ti saresti condotto perfidamente, e che ti chiami “Ribelle” fin dal seno materno. 023 ISA 048 009 Per amor del mio nome io differirò la mia ira, e per amor della mia gloria io mi raffreno per non sterminarti. 023 ISA 048 010 Ecco, io t’ho voluto affinare, ma senza ottenere argento, t’ho provato nel crogiuolo d’afflizione. 023 ISA 048 011 Per amor di me stesso, per amor di me stesso io voglio agire; poiché, come lascerei io profanare il mio nome? e la mia gloria io non la darò ad un altro. 023 ISA 048 012 Ascoltami, o Giacobbe, e tu, Israele, che io ho chiamato. Io son Colui che è; io sono il primo, e son pure l’ultimo. 023 ISA 048 013 La mia mano ha fondato la terra, e la mia destra ha spiegato i cieli; quand’io li chiamò, si presentano assieme. 023 ISA 048 014 Adunatevi tutti quanti, ed ascoltate! Chi tra voi ha annunziato queste cose? Colui che l’Eterno ama eseguirà il suo volere contro Babilonia, e leverà il suo braccio contro i Caldei. 023 ISA 048 015 Io, io ho parlato, io l’ho chiamato; io l’ho fatto venire, e la sua impresa riuscirà. 023 ISA 048 016 Avvicinatevi a me, ascoltate questo: Fin dal principio io non ho parlato in segreto; quando questi fatti avvenivano, io ero presente; e ora, il Signore, l’Eterno, mi manda col suo spirito. 023 ISA 048 017 Così parla l’Eterno, il tuo redentore, il Santo d’Israele: Io sono l’Eterno, il tuo Dio, che t’insegna per il tuo bene, che ti guida per la via che devi seguire. 023 ISA 048 018 Oh fossi tu pur attento ai miei comandamenti! la tua pace sarebbe come un fiume, e la tua giustizia, come le onde del mare; 023 ISA 048 019 la tua posterità sarebbe come la rena, e il frutto delle tue viscere come la sabbia ch’è nel mare; il suo nome non sarebbe cancellato né distrutto d’innanzi al mio cospetto. 023 ISA 048 020 Uscite da Babilonia, fuggitevene lungi dai Caldei! Con voce di giubilo, annunziatelo, banditelo, datene voce fino all’estremità della terra! Dite: “L’Eterno ha redento il suo servo Giacobbe. 023 ISA 048 021 Ed essi non hanno avuto sete quand’ei li ha condotti attraverso i deserti; egli ha fatto scaturire per essi dell’acqua dalla roccia; ha fenduto la roccia, e n’è colata l’acqua”. 023 ISA 048 022 Non v’è pace per gli empi, dice l’Eterno. 023 ISA 049 001 Isole, ascoltatemi! Popoli lontani, state attenti! L’Eterno m’ha chiamato fin dal seno materno, ha mentovato il mio nome fin dalle viscere di mia madre. 023 ISA 049 002 Egli ha reso la mia bocca come una spada tagliente, m’ha nascosto nell’ombra della sua mano; ha fatto di me una freccia aguzza, m’ha riposto nel suo turcasso, 023 ISA 049 003 e m’ha detto: “Tu sei il mio servo, Israele, nel quale io manifesterò la mia gloria”. 023 ISA 049 004 Ma io dicevo: “Invano ho faticato, inutilmente, per nulla ho consumato la mia forza; ma certo, il mio diritto è presso l’Eterno, e la mia ricompensa è presso all’Iddio mio”. 023 ISA 049 005 Ed ora parla l’Eterno che m’ha formato fin dal seno materno per esser suo servo, per ricondurgli Giacobbe, e per raccogliere intorno a lui Israele; ed io sono onorato agli occhi dell’Eterno, e il mio Dio è la mia forza. 023 ISA 049 006 Egli dice: “E’ troppo poco che tu sia mio servo per rialzare le tribù di Giacobbe e per ricondurre gli scampati d’Israele; voglio far di te la luce delle nazioni, lo strumento della mia salvezza fino alle estremità della terra”. 023 ISA 049 007 Così parla l’Eterno, il redentore, il Santo d’Israele, a colui ch’è disprezzato dagli uomini, detestato dalla nazione, schiavo de’ potenti: Dei re lo vedranno e si riveleranno; dei principi pure, e si prostreranno, a motivo dell’Eterno ch’è fedele, del Santo d’Israele che t’ha scelto. 023 ISA 049 008 Così parla l’Eterno: Nel tempo della grazia io t’esaudirò, nel giorno della salvezza t’aiuterò; ti preserverò, e farò di te l’alleanza del popolo, per rialzare il paese, per rimetterli in possesso delle eredità devastate, 023 ISA 049 009 per dire ai prigioni: “Uscite!” e a quelli che sono nelle tenebre: “Mostratevi!” Essi pasceranno lungo le vie, e troveranno il loro pascolo su tutte le alture; 023 ISA 049 010 non avranno fame né sete, né miraggio né sole li colpirà più; poiché Colui che ha pietà di loro li guiderà, e li menerà alle sorgenti d’acqua. 023 ISA 049 011 Io muterò tutte le mie montagne in vie, e le mie strade saranno riattate. 023 ISA 049 012 Guardate! Questi vengon di lontano; ecco, questi altri vengon da settentrione e da occidente, e questi dal paese de’ Sinim. 023 ISA 049 013 Giubilate, o cieli, e tu, terra, festeggia! Date in gridi di gioia, o monti, poiché l’Eterno consola il suo popolo, ed ha pietà de’ suoi afflitti. 023 ISA 049 014 Ma Sion ha detto: “L’Eterno m’ha abbandonata, il Signore m’ha dimenticata”. 023 ISA 049 015 Una donna dimentica ella il bimbo che allatta, cessando d’aver pietà del frutto delle sue viscere? Quand’anche le madri dimenticassero, io non dimenticherò te. 023 ISA 049 016 Ecco, io t’ho scolpita sulle palme delle mia mani; le tua mura mi stan del continuo davanti agli occhi. 023 ISA 049 017 I tuoi figliuoli accorrono; i tuoi distruttori, i tuoi devastatori s’allontanano da te. 023 ISA 049 018 Volgi lo sguardo all’intorno, e mira: Essi tutti si radunano, e vengono a te. Com’è vero ch’io vivo, dice l’Eterno, tu ti rivestirai d’essi come d’un ornamento, te ne cingerai come una sposa. 023 ISA 049 019 Nelle tue ruine, ne’ tuoi luoghi desolati, nel tuo paese distrutto, sarai ora troppo allo stretto per i tuoi abitanti; e quelli che ti divoravano s’allontaneranno da te. 023 ISA 049 020 I figliuoli di cui fosti orbata ti diranno ancora all’orecchio: “Questo posto è troppo stretto per me; fammi largo, perch’io possa stanziarmi”. 023 ISA 049 021 E tu dirai in cuor tuo: “Questi, chi me li ha generati? giacché io ero orbata dei miei figliuoli, sterile, esule, scacciata. Questi, chi li ha allevati? Ecco, io ero rimasta sola; questi, dov’erano?” 023 ISA 049 022 Così parla il Signore, l’Eterno: Ecco, io leverò la mia mano verso le nazioni, alzerò la mia bandiera verso i popoli, ed essi ti ricondurranno i tuoi figliuoli in braccio, e ti riporteranno le tue figliuole sulle spalle. 023 ISA 049 023 Dei re saranno tuoi balii, e le loro regine saranno tue balie; essi si prostreranno dinanzi a te con la faccia a terra, e leccheranno la polvere de’ tuoi piedi; e tu riconoscerai che io sono l’Eterno, e che coloro che sperano in me non saranno confusi. 023 ISA 049 024 Si strapperà egli il bottino al potente? e i giusti fatti prigioni saranno essi liberati? 023 ISA 049 025 Sì; così dice l’Eterno: Anche i prigioni del potente saran portati via, e il bottino del tiranno sarà ripreso; io combatterò con chi combatte teco, e salverò i tuoi figliuoli. 023 ISA 049 026 E farò mangiare ai tuoi oppressori la loro propria carne, e s’inebrieranno col loro proprio sangue, come col mosto; e ogni carne riconoscerà che io, l’Eterno, sono il tuo salvatore, il tuo redentore, il Potente di Giacobbe. 023 ISA 050 001 Così parla l’Eterno: Dov’è la lettera di divorzio di vostra madre per la quale io l’ho ripudiata? O qual è quello de’ miei creditori al quale io vi ho venduto? Ecco, per le vostre iniquità siete stati venduti, e per le vostre trasgressioni vostra madre è stata ripudiata. 023 ISA 050 002 Perché, quand’io son venuto, non s’è trovato alcuno? Perché, quand’ho chiamato, nessuno ha risposto? La mia mano è ella davvero troppo corta per redimere? o no ho io forza da liberare? Ecco, con la mia minaccia io prosciugo il mare, riduco i fiumi in deserto; il loro pesce diventa fetido per mancanza d’acqua, e muore di sete. 023 ISA 050 003 Io rivesto i cieli di nero, e do loro un cilicio per coperta. 023 ISA 050 004 Il Signore, l’Eterno, m’ha dato una lingua esercitata perch’io sappia sostenere con la parola lo stanco; egli risveglia, ogni mattina risveglia il mio orecchio, perch’io ascolti, come fanno i discepoli. 023 ISA 050 005 Il Signore, l’Eterno, m’ha aperto l’orecchio, ed io non sono stato ribelle e non mi son tratto indietro. 023 ISA 050 006 Io ho presentato il mio dorso a chi mi percoteva, e le me guance, a chi mi strappava la barba; io non ho nascosto il mio volto all’onta e agli sputi. 023 ISA 050 007 Ma il Signore, l’Eterno, m’ha soccorso; perciò non sono stato confuso; perciò ho reso la mia faccia simile ad un macigno, e so che non sarò svergognato. 023 ISA 050 008 Vicino è colui che mi giustifica; chi contenderà meco? compariamo assieme! Chi è il mio avversario? Mi venga vicino! 023 ISA 050 009 Ecco, il Signore, l’Eterno, mi verrà in aiuto; chi è colui che mi condannerà? Ecco, tutti costoro diventeranno logori come un vestito, la tignola li roderà. 023 ISA 050 010 Chi è tra voi che tema l’Eterno, che ascolti la voce del servo di lui? Benché cammini nelle tenebre, privo di luce, confidi nel nome dell’Eterno, e s’appoggi sul suo Dio! 023 ISA 050 011 Ecco, voi tutti che accendete un fuoco, che vi cingete di tizzoni, andatevene nelle fiamme del vostro fuoco, e fra i tizzoni che avete accesso! Questo avrete dalla mia mano; voi giacerete nel dolore. 023 ISA 051 001 Ascoltatemi, voi che procacciate la giustizia, che cercate l’Eterno! Considerate la roccia onde foste tagliati, e la buca della cava onde foste cavati. 023 ISA 051 002 Considerate Abrahamo vostro padre, e Sara che vi partorì; poiché io lo chiamai quand’egli era solo, lo benedissi e lo moltiplicai. 023 ISA 051 003 Così l’Eterno sta per consolare Sion, consolerà tutte le sue ruine; renderà il deserto di lei pari ad un Eden, e la sua solitudine pari a un giardino dell’Eterno. Gioia ed allegrezza si troveranno in mezzo a lei, inni di lode e melodia di canti. 023 ISA 051 004 Prestami attenzione, o popolo mio! Porgimi orecchio, o mia nazione! Poiché la legge procederà da me, ed io porrò il mio diritto come una luce dei popoli. 023 ISA 051 005 La mia giustizia è vicina, la mia salvezza sta per apparire, e le mie braccia giudicheranno i popoli; le isole spereranno in me, e confideranno nel mio braccio. 023 ISA 051 006 Alzate gli occhi vostri al cielo, e abbassateli sulla terra! Poiché i cieli si dilegueranno come fumo, la terra invecchierà come un vestito, e i suoi abitanti parimente morranno; ma la mia salvezza durerà in eterno, e la mia giustizia non verrà mai meno. 023 ISA 051 007 Ascoltatemi, o voi che conoscete la giustizia, o popolo che hai nel cuore la mia legge! Non temete l’obbrobrio degli uomini, né siate sgomenti per i loro oltraggi. 023 ISA 051 008 Poiché la tignola li divorerà come un vestito, e la tarma li roderà come la lana; ma la mia giustizia rimarrà in eterno, e la mia salvezza, per ogni età. 023 ISA 051 009 Risvegliati, risvegliati, rivestiti di forza, o braccio dell’Eterno! Risvegliati come ne’ giorni andati, come nelle antiche età! Non sei tu che facesti a pezzi Rahab, che trafiggesti il dragone? 023 ISA 051 010 Non sei tu che prosciugasti il mare, le acque del grande abisso, che facesti delle profondità del mare una via per il passaggio dei redenti? 023 ISA 051 011 E i riscattati dall’Eterno torneranno, verranno con canti di gioia a Sion, e un’allegrezza eterna coronerà il loro capo; otterranno letizia, allegrezza, il dolore e il gemito fuggiranno. 023 ISA 051 012 Io, io son colui che vi consola; chi sei tu che tu tema l’uomo che deve morire, e il figliuol dell’uomo che passerà com’erba; 023 ISA 051 013 che tu dimentichi l’Eterno, che t’ha fatto, che ha disteso i cieli e fondata la terra; che tu tremi continuamente, tutto il giorno, dinanzi al furore dell’oppressore, quando s’appresta a distruggere? E dov’è dunque il furore dell’oppressore? 023 ISA 051 014 Colui ch’è curvo nei ceppi sarà bentosto liberato; non morrà nella fossa, e non gli mancherà il pane. 023 ISA 051 015 Poiché io sono l’Eterno degli eserciti, il tuo Dio, che solleva il mare, e ne fa muggir le onde; il cui nome è: l’Eterno degli eserciti. 023 ISA 051 016 Ed io ho messo le mie parole nella tua bocca, e t’ho coperto con l’ombra della mia mano per piantare de’ cieli e fondare una terra, e per dire a Sion: “Tu sei il mio popolo”. 023 ISA 051 017 Risvegliati, risvegliati, lèvati, o Gerusalemme, che hai bevuto dalla mano dell’Eterno la coppa del suo furore, che hai bevuto il calice, la coppa di stordimento, e l’hai succhiata fino in fondo! 023 ISA 051 018 Fra tutti i figliuoli ch’ell’ha partoriti non v’è alcuno che la guidi; fra tutti i figliuoli ch’ell’ha allevati non v’è alcuno che la prenda per mano. 023 ISA 051 019 Queste due cose ti sono avvenute: chi ti compiangerà? desolazione e rovina, fame e spada: Chi ti consolerà? 023 ISA 051 020 I tuoi figliuoli venivano meno, giacevano a tutti i capi delle strade, come un’antilope nella rete, prostrati dal furore dell’Eterno, dalle minacce del tuo Dio. 023 ISA 051 021 Perciò, ascolta or questo, o infelice, ed ebbra, ma non di vino! 023 ISA 051 022 Così parla il tuo Signore, l’Eterno, il tuo Dio, che difende la causa del suo popolo: Ecco, io ti tolgo di mano la coppa di stordimento, il calice, la coppa del mio furore; tu non la berrai più! 023 ISA 051 023 Io la metterò in mano de’ tuoi persecutori, che dicevano all’anima tua: “Chinati, che ti passiamo addosso!” e tu facevi del tuo dosso un suolo, una strada per i passanti! 023 ISA 052 001 Risvegliati, risvegliati, rivestiti della tua forza, o Sion! Mettiti le tue più splendide vesti, o Gerusalemme, città santa! Poiché da ora innanzi non entreranno più in te né l’incirconciso né l’impuro. 023 ISA 052 002 Scuotiti di dosso la polvere, lèvati, mettiti a sedere, o Gerusalemme! Sciogliti le catene dal collo, o figliuola di Sion che sei in cattività! 023 ISA 052 003 Poiché così parla l’Eterno: Voi siete stati venduti per nulla, e sarete riscattati senza denaro. 023 ISA 052 004 Poiché così parla il Signore, l’Eterno: Il mio popolo discese già in Egitto per dimorarvi; poi l’Assiro l’oppresse senza motivo. 023 ISA 052 005 Ed ora che faccio io qui, dice l’Eterno, quando il mio popolo è stato portato via per nulla? Quelli che lo dominano mandano urli, dice l’Eterno, e il mio nome è del continuo, tutto il giorno schernito; 023 ISA 052 006 perciò il mio popolo conoscerà il mio nome; perciò saprà, in quel giorno, che sono io che ho parlato: “Eccomi!” 023 ISA 052 007 Quanto son belli, sui monti, i piedi del messaggero di buone novelle, che annunzia la pace, ch’è araldo di notizie liete, che annunzia la salvezza, che dici a Sion: “Il tuo Dio regna!” 023 ISA 052 008 Odi le tue sentinelle! Esse levan la voce, mandan tutti assieme gridi di gioia; poich’esse veggon coi loro propri occhi l’Eterno che ritorna a Sion. 023 ISA 052 009 Date assieme gridi di giubilo, o ruine di Gerusalemme! Poiché l’Eterno consola il suo popolo, redime Gerusalemme. 023 ISA 052 010 L’Eterno ha nudato il suo braccio santo agli occhi di tutte le nazioni; e tutte le estremità della terra vedranno la salvezza del nostro Dio. 023 ISA 052 011 Dipartitevi, dipartitevi, uscite di là! Non toccate nulla d’impuro! Uscite di mezzo a lei! Purificatevi, voi che portate i vasi dell’Eterno! 023 ISA 052 012 Poiché voi non partirete in fretta, e non ve n’andrete come chi fugge; giacché l’Eterno camminerà dinanzi a voi, e l’Iddio d’Israele sarà la vostra retroguardia. 023 ISA 052 013 Ecco, il mio servo prospererà, sarà elevato, esaltato, reso sommamente eccelso. 023 ISA 052 014 Come molti, vedendolo, son rimasti sbigottiti (tanto era disfatto il suo sembiante sì da non parer più un uomo, e il suo aspetto si da non parer più un figliuol d’uomo), 023 ISA 052 015 così molte saran le nazioni, di cui egli detesterà l’ammirazione; i re chiuderanno la bocca dinanzi a lui, poiché vedranno quello che non era loro mai stato narrato, e apprenderanno quello che non avevano udito 023 ISA 053 001 Chi ha creduto a quel che noi abbiamo annunziato? e a chi è stato rivelato il braccio dell’Eterno? 023 ISA 053 002 Egli è venuto su dinanzi a lui come un rampollo, come una radice ch’esce da un arido suolo; non avea forma né bellezza da attirare i nostri sguardi, né apparenza, da farcelo desiderare. 023 ISA 053 003 Disprezzato e abbandonato dagli uomini, uomo di dolore, familiare con il patire, pari a colui dinanzi al quale ciascuno si nasconde la faccia, era spregiato, e noi non ne facemmo stima alcuna. 023 ISA 053 004 E, nondimeno, eran le nostre malattie ch’egli portava, erano i nostri dolori quelli di cui s’era caricato; e noi lo reputavamo colpito, battuto da Dio, ed umiliato! 023 ISA 053 005 Ma egli è stato trafitto a motivo delle nostre trasgressioni, fiaccato a motivo delle nostre iniquità; il castigo, per cui abbiam pace, è stato su lui, e per le sue lividure noi abbiamo avuto guarigione. 023 ISA 053 006 Noi tutti eravamo erranti come pecore, ognuno di noi seguiva la sua propria via; e l’Eterno ha fatto cader su lui l’iniquità di noi tutti. 023 ISA 053 007 Maltrattato, umiliò se stesso, e non aperse la bocca. Come l’agnello menato allo scannatoio, come la pecora muta dinanzi a chi la tosa, egli non aperse la bocca. 023 ISA 053 008 Dall’oppressione e dal giudizio fu portato via; e fra quelli della sua generazione chi rifletté ch’egli era strappato dalla terra dei viventi e colpito a motivo delle trasgressioni del mio popolo? 023 ISA 053 009 Gli avevano assegnata la sepoltura fra gli empi, ma nella sua morte, egli è stato col ricco, perché non aveva commesso violenze né v’era stata frode nella sua bocca. 023 ISA 053 010 Ma piacque all’Eterno di fiaccarlo coi patimenti. Dopo aver dato la sua vita in sacrifizio per la colpa, egli vedrà una progenie, prolungherà i suoi giorni, e l’opera dell’Eterno prospererà nelle sue mani. 023 ISA 053 011 Egli vedrà il frutto del tormento dell’anima sua, e ne sarà saziato; per la sua conoscenza, il mio servo, il giusto, renderà giusti i molti, e si caricherà egli stesso delle loro iniquità. 023 ISA 053 012 Perciò io gli darò la sua parte fra i grandi, ed egli dividerà il bottino coi potenti, perché ha dato se stesso alla morte, ed è stato annoverato fra i trasgressori, perch’egli ha portato i peccati di molti, e ha interceduto per i trasgressori. 023 ISA 054 001 Giubila, o sterile, tu che non partorivi! Da’ in gridi di gioia ed esulta, tu che non provavi doglie di parto! Poiché i figliuoli della derelitta saran più numerosi dei figliuoli di colei che ha marito, dice l’Eterno. 023 ISA 054 002 Allarga il luogo della tua tenda e si spieghino le tele delle tue dimore, senza risparmio; allunga i tuoi cordami, rafforza i tuoi piuoli! 023 ISA 054 003 Poiché tu ti spanderai a destra ed a sinistra; la tua progenie possederà le nazioni e popolerà le città deserte. 023 ISA 054 004 Non temere, poiché tu non sarai più confusa; non aver vergogna, ché non avrai più da arrossire; ma dimenticherai l’onta della tua giovinezza, e non ricorderai più l’obbrobrio della tua vedovanza. 023 ISA 054 005 Poiché il tuo creatore è il tuo sposo; il suo nome è: l’Eterno degli eserciti; e il tuo redentore è il Santo d’Israele, che sarà chiamato l’Iddio di tutta la terra. 023 ISA 054 006 Poiché l’Eterno ti richiama come una donna abbandonata e afflitta nel suo spirito, come la sposa della giovinezza ch’è stata ripudiata, dice il tuo Dio. 023 ISA 054 007 Per un breve istante io t’ho abbandonata, ma con immensa compassione io ti raccoglierò. 023 ISA 054 008 In un accesso d’ira, t’ho per un momento nascosta la mia faccia, ma con un amore eterno io avrò pietà di te, dice l’Eterno, il tuo redentore. 023 ISA 054 009 Avverrà per me come delle acque di Noè; poiché, come giurai che le acque di Noè non si spanderebbero più sopra la terra, così io giuro di non più irritarmi contro di te, e di non minacciarti più. 023 ISA 054 010 Quand’anche i monti s’allontanassero e i colli fossero rimossi, l’amor mio non s’allontanerà da te, né il mio patto di pace sarà rimosso, dice l’Eterno, che ha pietà di te. 023 ISA 054 011 O afflitta, sbattuta dalla tempesta, sconsolata, ecco, io incasserò le tue pietre nell’antimonio, e ti fonderò sopra zaffiri. 023 ISA 054 012 Farò i tuoi merli di rubini, le tue porte di carbonchi, e tutto il tuo recinto di pietre preziose. 023 ISA 054 013 Tutti i tuoi figliuoli saran discepoli dell’Eterno, e grande sarà la pace dei tuoi figliuoli. 023 ISA 054 014 Tu sarai stabilita fermamente mediante la giustizia; sarai lungi dall’oppressione, ché non avrai niente da temere; e dalla ruina, ché non si accosterà a te. 023 ISA 054 015 Ecco, potranno far delle leghe; ma senza di me. Chiunque farà lega contro di te, cadrà dinanzi a te. 023 ISA 054 016 Ecco, io ho creato il fabbro che soffia nel fuoco sui carboni e ne trae uno strumento per il suo lavoro; ed io pure ho creato il devastatore per distruggere. 023 ISA 054 017 Nessun’arma fabbricata contro di te riuscirà; e ogni lingua che sorgerà in giudizio contro di te, tu la condannerai. Tal è l’eredità dei servi dell’Eterno, e la giusta ricompensa che verrà loro da me, dice l’Eterno. 023 ISA 055 001 O voi tutti che siete assetati, venite alle acque, e voi che non avete danaro venite, comprate, mangiate! Venite, comprate senza danaro, senza pagare, vino e latte! 023 ISA 055 002 Perché spendete danaro per ciò che non è pane? e il frutto delle vostre fatiche per ciò che non sazia? Ascoltatemi attentamente e mangerete ciò ch’è buono, e l’anima vostra godrà di cibi succulenti! 023 ISA 055 003 Inclinate l’orecchio, e venite a me; ascoltate, e l’anima vostra vivrà; io fermerò con voi un patto eterno, vi largirò le grazie stabili promesse a Davide. 023 ISA 055 004 Ecco, io l’ho dato come testimonio ai popoli, come principe e governatore dei popoli. 023 ISA 055 005 Ecco, tu chiamerai nazioni che non conosci, e nazioni che non ti conoscono accorreranno a te, a motivo dell’Eterno, del tuo Dio, del Santo d’Israele, perch’Ei ti avrà glorificato. 023 ISA 055 006 Cercate l’Eterno, mentre lo si può trovare; invocatelo, mentr’è vicino. 023 ISA 055 007 Lasci l’empio la sua via, e l’uomo iniquo i suoi pensieri: e si converta all’Eterno che avrà pietà di lui, e al nostro Dio ch’è largo nel perdonare. 023 ISA 055 008 Poiché i miei pensieri non sono i vostri pensieri, né le vostre vie sono le mie vie, dice l’Eterno. 023 ISA 055 009 Come i cieli sono alti al di sopra della terra, così son le mie vie più alte delle vostre vie, e i miei pensieri più alti dei vostri pensieri. 023 ISA 055 010 E come la pioggia e la neve scendon dal cielo e non vi ritornano senz’aver annaffiata la terra, senz’averla fecondata e fatta germogliare sì da dar seme al seminatore e pane da mangiare, 023 ISA 055 011 così è della mia parola, uscita dalla mia bocca: essa non torna a me a vuoto, senz’aver compiuto quello ch’io voglio, e menato a buon fine ciò per cui l’ho mandata. 023 ISA 055 012 Sì, voi partirete con gioia, e sarete ricondotti in pace; i monti e i colli daranno in gridi di gioia dinanzi a voi, e tutti gli alberi della campagna batteranno le mani. 023 ISA 055 013 Nel luogo del pruno s’eleverà il cipresso, nel luogo del rovo crescerà il mirto; e sarà per l’Eterno un titolo di gloria, un monumento perpetuo che non sarà distrutto. 023 ISA 056 001 Così parla l’Eterno: Rispettate il diritto, e fate ciò ch’è giusto; poiché la mia salvezza sta per venire, e la mia giustizia sta per essere rivelata. 023 ISA 056 002 Beato l’uomo che fa così, e il figliuol dell’uomo che s’attiene a questo, che osserva il sabato astenendosi dal profanarlo, che trattiene la mano dal fare qualsiasi male! 023 ISA 056 003 Lo straniero che s’è unito all’Eterno non dica: “Certo, l’Eterno m’escluderà dal suo popolo!” Né dica l’eunuco: “Ecco, io son un albero secco!” 023 ISA 056 004 Poiché così parla l’Eterno circa gli eunuchi che osserveranno i miei sabati, che sceglieranno ciò che a me piace, e s’atterranno al mio patto: 023 ISA 056 005 Io darò loro, nella mia casa e dentro le mie mura, un posto ed un nome, che varranno meglio di figli e di figlie; darò loro un nome eterno, che non perirà più. 023 ISA 056 006 E anche gli stranieri che si sono uniti all’Eterno per servirlo, per amare il nome dell’Eterno, per essere suoi servi, tutti quelli che osserveranno il sabato astenendosi dal profanarlo e s’atterranno al mio patto, 023 ISA 056 007 io li condurrò sul mio monte santo, e li rallegrerò nella mia casa d’orazione; i loro olocausti e i loro sacrifizi saranno graditi sul mio altare, perché la mia casa sarà chiamata una casa d’orazione per tutti i popoli. 023 ISA 056 008 Il Signore, l’Eterno, che raccoglie gli esuli d’Israele, dice: Io ne raccoglierò intorno a lui anche degli altri, oltre quelli de’ suoi che son già raccolti. 023 ISA 056 009 O voi tutte, bestie de’ campi, venite a mangiare, venite, o voi tutte, bestie della foresta! 023 ISA 056 010 I guardiani d’Israele son tutti ciechi, senza intelligenza; son tutti de’ cani muti, incapaci d’abbaiare; sognano, stanno sdraiati, amano sonnecchiare. 023 ISA 056 011 Son cani ingordi, che non sanno cosa sia l’esser satolli; son dei pastori che non capiscono nulla; son tutti vòlti alla loro propria via, ognuno mira al proprio interesse, dal primo all’ultimo. 023 ISA 056 012 “Venite”, dicono, “io andrò a cercare del vino, e c’inebrieremo di bevande forti! E il giorno di domani sarà come questo, anzi sarà più grandioso ancora!” 023 ISA 057 001 Il giusto muore, e nessuno vi pon mente; gli uomini pii sono tolti via, e nessuno considera che il giusto è tolto via per sottrarlo ai mali che vengono. 023 ISA 057 002 Egli entra nella pace; quelli che han camminato per la diritta via riposano sui loro letti. 023 ISA 057 003 Ma voi, avvicinatevi qua, o figliuoli della incantatrice, progenie dell’adultero e della prostituta! 023 ISA 057 004 Alle spalle di chi vi divertite? Verso chi aprite larga la bocca e cacciate fuori la lingua? Non siete voi figliuoli della ribellione, progenie della menzogna, 023 ISA 057 005 voi che v’infiammate fra i terebinti sotto ogni albero verdeggiante, che scannate i figliuoli nelle valli sotto le grotte delle rocce? 023 ISA 057 006 La tua parte è fra le pietre lisce del torrente; quelle, quelle son la sorte che ti è toccata; a quelle tu hai fatto libazioni, e hai presentato oblazioni. Posso io tollerare in pace coteste cose? 023 ISA 057 007 Tu poni il tuo letto sopra un monte alto, elevato, e quivi pure sali ad offrire sacrifizi. 023 ISA 057 008 Hai messo il tuo memoriale dietro le porte e dietro gli stipiti; poiché, lungi da me, tu scopri il tuo letto, vi monti, l’allarghi, e fermi il patto con loro; tu ami il loro letto e in esso ti scegli un posto. 023 ISA 057 009 Tu vai dal re con dell’olio, e gli rechi dei profumi in quantità, mandi lontano i tuoi ambasciatori, e t’abbassi fino al soggiorno de’ morti. (Sheol h7585) 023 ISA 057 010 Per il tuo lungo cammino ti stanchi, ma non dici: “E’ inutile!” Tu trovi ancora del vigore nella tua mano, e perciò non ti senti esausta. 023 ISA 057 011 Chi dunque paventi? di chi hai paura per rinnegarmi così? per non più ricordarti di me, per non dartene più pensiero? Non me ne sono io rimasto in silenzio e da gran tempo? Per questo tu non mi temi più. 023 ISA 057 012 Io proclamerò la tua rettitudine, e le tue opere… che non ti gioveranno nulla. 023 ISA 057 013 Quando tu griderai, venga a salvarti la folla de’ tuoi idoli! Il vento li porterà via tutti, un soffio li torrà via; ma chi si rifugia in me possederà il paese ed erediterà il mio monte santo. 023 ISA 057 014 E si dirà: Acconciate, acconciate, preparate la via, togliete gli ostacoli dalla via del mio popolo! 023 ISA 057 015 Poiché così parla Colui ch’è l’Alto, l’eccelso, che abita l’eternità, e che ha nome “il Santo”: Io dimoro nel luogo alto e santo, ma son con colui ch’è contrito ed umile di spirito, per ravvivare lo spirito degli umili, per ravvivare il cuore dei contriti. 023 ISA 057 016 Poiché io non voglio contendere in perpetuo né serbar l’ira in eterno, affinché gli spiriti, le anime che io ho fatte, non vengan meno dinanzi a me. 023 ISA 057 017 Per la iniquità della sua cupidigia io mi sono adirato, e l’ho colpito; mi sono nascosto, mi sono indignato; ed egli ribelle, ha seguito la via del suo cuore. 023 ISA 057 018 Io ho vedute le sue vie, e lo guarirò; lo guiderò, e ridarò le mie consolazioni a lui e a quelli dei suoi che sono afflitti. 023 ISA 057 019 Io creo la lode ch’esce dalle labbra. Pace, pace a colui ch’è lontano e a colui ch’è vicino! dice l’Eterno; io lo guarirò. 023 ISA 057 020 Ma gli empi sono come il mare agitato, quando non si può calmare e le sue acque caccian fuori fango e pantano. 023 ISA 057 021 Non v’è pace per gli empi, dice il mio Dio. 023 ISA 058 001 Grida a piena gola, non ti rattenere, alza la tua voce a guisa di tromba, e dichiara al mio popolo le sue trasgressioni, e alla casa di Giacobbe i suoi peccati! 023 ISA 058 002 Mi cercano ogni giorno, prendon piacere a conoscer le mie vie; come una nazione che avesse praticato la giustizia e non avesse abbandonata la legge del suo Dio, mi domandano de’ giudizi giusti, prendon piacere ad accostarsi a Dio. 023 ISA 058 003 “Perché, dicono essi, quando abbiam digiunato, non ci hai tu avuto riguardo?” “Perché quando abbiamo afflitte le anime nostre, non v’hai tu posto mente?” Ecco, nel giorno del vostro digiuno voi fate i vostri affari, ed esigete che sian fatti tutti i vostri lavori. 023 ISA 058 004 Ecco, voi digiunate per litigare, per questionare, e percuotere empiamente col pugno; oggi, voi non digiunate in modo da far ascoltare la vostra voce in alto. 023 ISA 058 005 E’ questo il digiuno di cui io mi compiaccio? il giorno in cui l’uomo affligge l’anima sua? Curvar la testa come un giunco, sdraiarsi sul sacco e sulla cenere, è egli questo che tu chiami un digiuno, un giorno accetto all’Eterno? 023 ISA 058 006 Il digiuno di cui mi compiaccio non è egli questo: che si spezzino le catene della malvagità, che si sciolgano i legami del giogo, che si lascino liberi gli oppressi, e che s’infranga ogni sorta di giogo? 023 ISA 058 007 Non è egli questo: che tu divida il tuo pane con chi ha fame, che tu meni a casa tua gl’infelici senz’asilo, che quando vedi uno ignudo tu lo copra, e che tu non ti nasconda a colui ch’è carne della tua carne? 023 ISA 058 008 Allora la tua luce spunterà come l’aurora, e la tua guarigione germoglierà prontamente; la tua giustizia ti precederà, e la gloria dell’Eterno sarà la tua retroguardia. 023 ISA 058 009 Allora chiamerai, e l’Eterno ti risponderà; griderai, ed egli dirà: “Eccomi!” Se tu togli di mezzo a te il giogo, il gesto minaccioso ed il parlare iniquo; 023 ISA 058 010 se l’anima tua supplisce ai bisogni dell’affamato, e sazi l’anima afflitta, la tua luce si leverà nelle tenebre, e la tua notte oscura sarà come il mezzodì; 023 ISA 058 011 l’Eterno ti guiderà del continuo, sazierà l’anima tua ne’ luoghi aridi, darà vigore alle tue ossa; e tu sarai come un giardino ben annaffiato, come una sorgente la cui acqua non manca mai. 023 ISA 058 012 I tuoi riedificheranno le antiche ruine; tu rialzerai le fondamenta gettate da molte età, e sarai chiamato “il riparatore delle brecce”, “il restauratore de’ sentieri per rendere abitabile il paese”. 023 ISA 058 013 Se tu trattieni il piè per non violare il sabato facendo i tuoi affari nel mio santo giorno; se chiami il sabato una delizia, e venerabile ciò ch’è sacro all’Eterno, e se onori quel giorno anziché seguir le tue vie e fare i tuoi affari e discuter le tue cause, 023 ISA 058 014 allora troverai la tua delizia nell’Eterno; io ti farò passare in cocchio sulle alture del paese, ti nutrirò delle eredità di Giacobbe tuo padre, poiché la bocca dell’Eterno ha parlato. 023 ISA 059 001 Ecco, la mano dell’Eterno non è troppo corta per salvare, né il suo orecchio troppo duro per udire; 023 ISA 059 002 ma son le vostre iniquità quelle che han posto una barriera fra voi e il vostro Dio; sono i vostri peccati quelli che han fatto sì ch’egli nasconda la sua faccia da voi, per non darvi più ascolto. 023 ISA 059 003 Poiché le vostre mani son contaminate dal sangue, e le vostre dita dalla iniquità; le vostra labbra proferiscono menzogna, la vostra lingua sussurra perversità. 023 ISA 059 004 Nessuno muove causa con giustizia, nessuno la discute con verità; s’appoggiano su quel che non è, dicon menzogne, concepiscono il male, partoriscono l’iniquità. 023 ISA 059 005 Covano uova di basilisco, tessono tele di ragno; chi mangia delle loro uova muore, e l’uovo che uno schiaccia, dà fuori una vipera. 023 ISA 059 006 Le loro tele non diventeranno vestiti, né costoro si copriranno delle loro opere; le loro opere son opere d’iniquità, e nelle loro mani vi sono atti di violenza. 023 ISA 059 007 I loro piedi corrono al male, ed essi s’affrettano a spargere sangue innocente; i loro pensieri son pensieri d’iniquità, la desolazione e la ruina sono sulla loro strada. 023 ISA 059 008 La via della pace non la conoscono, e non v’è equità nel loro procedere; si fanno de’ sentieri tortuosi, chiunque vi cammina non conosce la pace. 023 ISA 059 009 Perciò la sentenza liberatrice è lunge da noi, e non arriva fino a noi la giustizia; noi aspettiamo la luce, ed ecco le tenebre; aspettiamo il chiarore del dì, e camminiamo nel buio. 023 ISA 059 010 Andiam tastando la parete come i ciechi, andiamo a tastoni come chi non ha occhi; inciampiamo in pien mezzogiorno come nel crepuscolo, in mezzo all’abbondanza sembriamo de’ morti. 023 ISA 059 011 Tutti quanti mugghiamo come orsi, andiam gemendo come colombe; aspettiamo la sentenza liberatrice, ed essa non viene; la salvezza, ed ella s’allontana da noi. 023 ISA 059 012 Poiché le nostre trasgressioni si son moltiplicate dinanzi a te, e i nostri peccati testimoniano contro di noi; sì, le nostre trasgressioni ci sono presenti, e le nostre iniquità, le conosciamo. 023 ISA 059 013 Siamo stati ribelli all’Eterno e l’abbiam rinnegato, ci siamo ritratti dal seguire il nostro Dio, abbiam parlato d’oppressione e di rivolta, abbiam concepito e meditato in cuore parole di menzogna… 023 ISA 059 014 E la sentenza liberatrice s’è ritirata, e la salvezza s’è tenuta lontana; poiché la verità soccombe sulla piazza pubblica, e la rettitudine non può avervi accesso; 023 ISA 059 015 la verità è scomparsa, e chi si ritrae dal male s’espone ad essere spogliato. E l’Eterno l’ha veduto, e gli è dispiaciuto che non vi sia più rettitudine; 023 ISA 059 016 ha veduto che non v’era più un uomo, e s’è stupito che niuno s’interponesse; allora il suo braccio gli è venuto in aiuto, e la sua giustizia l’ha sostenuto; 023 ISA 059 017 ei s’è rivestito di giustizia come d’una corazza, s’è messo in capo l’elmo della salvezza, ha indossato gli abiti della vendetta, s’è avvolto di gelosia come in un manto. 023 ISA 059 018 Egli renderà a ciascuno secondo le sue opere: il furore ai suoi avversari, il contraccambio ai suoi nemici; alle isole darà la lor retribuzione. 023 ISA 059 019 Così si temerà il nome dell’Eterno dall’occidente, e la sua gloria dall’oriente; quando l’avversario verrà come una fiumana, lo spirito dell’Eterno lo metterà in fuga. 023 ISA 059 020 E un redentore verrà per Sion e per quelli di Giacobbe che si convertiranno dalla loro rivolta, dice l’Eterno. 023 ISA 059 021 Quanto a me, dice l’Eterno, questo è il patto ch’io fermerò con loro: il mio spirito che riposa su te e le mie parole che ho messe nella tua bocca non si dipartiranno mai dalla tua bocca né dalla bocca della tua progenie né dalla bocca della progenie della tua progenie, dice l’Eterno, da ora in perpetuo. 023 ISA 060 001 Sorgi, risplendi, poiché la tua luce è giunta, e la gloria dell’Eterno s’è levata su te! 023 ISA 060 002 Poiché, ecco, le tenebre coprono la terra, e una fitta oscurità avvolge i popoli; ma su te si leva l’Eterno, e la sua gloria appare su te. 023 ISA 060 003 Le nazioni cammineranno alla tua luce, e i re allo splendore del tuo levare. 023 ISA 060 004 Alza gli occhi tuoi, e guardati attorno: tutti s’adunano, e vengono a te; i tuoi figli giungono di lontano, arrivan le tue figliuole, portate in braccio. 023 ISA 060 005 Allora guarderai e sarai raggiante, il tuo cuore palpiterà forte e s’allargherà, poiché l’abbondanza del mare si volgerà verso te, la ricchezza delle nazioni verrà a te. 023 ISA 060 006 Stuoli di cammelli ti copriranno, dromedari di Madian e d’Efa; quelli di Sceba verranno tutti, portando oro ed incenso, e proclamando le lodi dell’Eterno. 023 ISA 060 007 Tutti i greggi di Kedar s’aduneranno presso di te, i montoni di Nebaioth saranno al tuo servizio; saliranno sul mio altare come un’offerta gradita, ed io farò risplender la gloria della mia casa gloriosa. 023 ISA 060 008 Chi mai son costoro che volan come una nuvola, come colombi verso il loro colombario? 023 ISA 060 009 Son le isole che spereranno in me, ed avranno alla loro testa le navi di Tarsis, per ricondurre i tuoi figliuoli di lontano col loro argento o col loro oro, per onorare il nome dell’Eterno, del tuo Dio, del Santo d’Israele, che t’avrà glorificata. 023 ISA 060 010 I figli dello straniero ricostruiranno le tue mura, e i loro re saranno al tuo servizio; poiché io t’ho colpita nel mio sdegno, ma nella mia benevolenza ha avuto pietà di te. 023 ISA 060 011 Le tue porte saranno sempre aperte; non saran chiuse né giorno né notte, per lasciar entrare in te la ricchezza delle nazioni, e i loro re in corteggio. 023 ISA 060 012 Poiché la nazione e il regno che non ti serviranno, periranno: quelle nazioni saranno interamente distrutte. 023 ISA 060 013 La gloria del Libano verrà a te, il cipresso, il platano e il larice verranno assieme per ornare il luogo del mio santuario, ed io renderò glorioso il luogo ove posano i miei piedi. 023 ISA 060 014 E i figliuoli di quelli che t’avranno oppressa verranno a te, abbassandosi; e tutti quelli che t’avranno disprezzata si prostreranno fino alla pianta dei tuoi piedi, e ti chiameranno “la città dell’Eterno”, “la Sion del Santo d’Israele”. 023 ISA 060 015 Invece d’esser abbandonata, odiata, sì che anima viva più non passava per te, io farò di te l’orgoglio de’ secoli, la gioia di tutte le età. 023 ISA 060 016 Tu popperai il latte delle nazioni, popperai il seno dei re, e riconoscerai che io, l’Eterno, sono il tuo salvatore, io, il Potente di Giacobbe, sono il tuo redentore. 023 ISA 060 017 Invece del rame, farò venire dell’oro; invece del ferro, farò venir dell’argento; invece del legno, del rame; invece di pietre, ferro; io ti darò per magistrato la pace, per governatore la giustizia. 023 ISA 060 018 Non s’udrà più parlar di violenza nel tuo paese, di devastazione e di ruina entro i tuoi confini; ma chiamerai le tue mura: “Salvezza”, e le tue porte: “Lode”. 023 ISA 060 019 Non più il sole sarà la tua luce, nel giorno; e non più la luna t’illuminerà col suo chiarore; ma l’Eterno sarà la tua luce perpetua, e il tuo Dio sarà la tua gloria. 023 ISA 060 020 Il tuo sole non tramonterà più, e la tua luna non scemerà più; poiché l’Eterno sarà al tua luce perpetua, e i giorni del tuo lutto saranno finiti. 023 ISA 060 021 Il tuo popolo sarà tutto quanto un popolo di giusti; essi possederanno il paese in perpetuo: essi, che sono il rampollo da me piantato, l’opera delle mie mani, da servire alla mia gloria. 023 ISA 060 022 Il più piccolo diventerà un migliaio; il minimo, una nazione potente. Io, l’Eterno, affretterò le cose a suo tempo. 023 ISA 061 001 Lo spirito del Signore, dell’Eterno è su me, perché l’Eterno m’ha unto per recare una buona novella agli umili; m’ha inviato per fasciare quelli che hanno il cuore rotto, per proclamare la libertà a quelli che sono in cattività, l’apertura del carcere ai prigionieri, 023 ISA 061 002 per proclamare l’anno di grazia dell’Eterno, e il giorno di vendetta del nostro Dio; per consolare tutti quelli che fanno cordoglio; 023 ISA 061 003 per mettere, per dare a quelli che fanno cordoglio in Sion, un diadema in luogo di cenere, l’olio della gioia in luogo di duolo, il manto della lode in luogo d’uno spirito abbattuto, onde possano esser chiamati terebinti di giustizia, la piantagione dell’Eterno da servire alla sua gloria. 023 ISA 061 004 Ed essi riedificheranno le antiche ruine, rialzeranno i luoghi desolati nel passato, rinnoveranno le città devastate, i luoghi desolati delle trascorse generazioni. 023 ISA 061 005 E degli stranieri staran quivi a pascere i vostri greggi, i figli dello straniero saranno i vostri agricoltori e i vostri vignaiuoli. 023 ISA 061 006 Ma voi sarete chiamati “sacerdoti dell’Eterno”, e la gente vi dirà “ministri del nostro Dio”; voi mangerete le ricchezze delle nazioni, e a voi toccherà la loro gloria. 023 ISA 061 007 Invece della vostra onta, avrete una parte doppia; invece d’obbrobrio, giubilerete della vostra sorte. Sì, nel loro paese possederanno il doppio, ed avranno un’allegrezza eterna. 023 ISA 061 008 Poiché io, L’Eterno, amo la giustizia, odio la rapina, frutto d’iniquità; io darò loro fedelmente la lor ricompensa, e fermerò con loro un patto eterno. 023 ISA 061 009 E la lor razza sarà nota fra le nazioni, e la loro progenie, fra i popoli; tutti quelli che li vedranno riconosceranno che sono una razza benedetta dall’Eterno. 023 ISA 061 010 Io mi rallegrerò grandemente nell’Eterno, l’anima mia festeggerà nel mio Dio; poich’egli m’ha rivestito delle vesti della salvezza, m’ha avvolto nel manto della giustizia, come uno sposo che s’adorna d’un diadema, come una sposa che si para de’ suoi gioielli. 023 ISA 061 011 Sì, come la terra dà fuori la sua vegetazione, e come un giardino fa germogliare le sue semenze, così il Signore, l’Eterno, farà germogliare la giustizia e la lode nel cospetto di tutte le nazioni. 023 ISA 062 001 Per amor di Sion io non mi tacerò, e per amor di Gerusalemme io non mi darò posa finché la sua giustizia non apparisca come l’aurora, e la sua salvezza, come una face ardente. 023 ISA 062 002 Allora le nazioni vedranno la tua giustizia, e tutti i re, la tua gloria; e sarai chiamata con un nome nuovo, che la bocca dell’Eterno fisserà; 023 ISA 062 003 e sarai una splendida corona in mano all’Eterno, un diadema regale nella palma del tuo Dio. 023 ISA 062 004 Non ti si dirà più “Abbandonata”, la tua terra non sarà più detta “Desolazione”, ma tu sarai chiamata “La mia delizia è in lei”, e la tua terra “Maritata”; poiché l’Eterno riporrà in te il suo diletto, e la tua terra avrà uno sposo. 023 ISA 062 005 Come una giovine sposa una vergine, così i tuoi figliuoli sposeranno te; e come la sposa è la gioia della sposo, così tu sarai la gioia del tuo Dio. 023 ISA 062 006 Sulle tue mura, o Gerusalemme, io ho posto delle sentinelle, che non si taceranno mai, né giorno né notte: “O voi che destate il ricordo dell’Eterno, non abbiate requie, 023 ISA 062 007 e non date requie a lui, finch’egli non abbia ristabilito Gerusalemme, e n’abbia fatta la lode di tutta la terra”. 023 ISA 062 008 L’Eterno l’ha giurato per la sua destra e pel suo braccio potente: Io non darò mai più il tuo frumento per cibo ai tuoi nemici; e i figli dello straniero non berranno più il tuo vino, frutto delle tue fatiche; 023 ISA 062 009 ma quelli che avranno raccolto il frumento lo mangeranno e loderanno l’Eterno, e quelli che avran vendemmiato berranno il vino nei cortili del mio santuario. 023 ISA 062 010 Passate, passate per le porte! Preparate la via per il popolo! Acconciate, acconciate la strada, toglietene le pietre, alzate una bandiera dinanzi ai popoli! 023 ISA 062 011 Ecco, l’Eterno proclama fino agli estremi confini della terra: “Dite alla figliuola di Sion: Ecco, la tua salvezza giunge; ecco egli ha seco il suo salario, e la sua retribuzione lo precede”. 023 ISA 062 012 Quelli saran chiamati “Il popolo santo”, “I redenti dell’Eterno”, e tu sarai chiamata “Ricercata”, “La città non abbandonata”. 023 ISA 063 001 “Chi è questi che giunge da Edom, da Botsra, in vestimenti splendidi? questi, magnificamente ammantato, che cammina fiero nella grandezza della sua forza?” “Son io, che parlo con giustizia, che son potente a salvare”. 023 ISA 063 002 “Perché questo rosso nel tuo manto, e perché le tue vesti son come quelli di chi calca l’uva nello strettoio?” 023 ISA 063 003 “Io sono stato solo a calcara l’uva nello strettoio, e nessuno uomo fra i popoli è stato meco; io li ho calcati nella mia ira, e li ho calpestati nel mio furore; il loro sangue è spruzzato sulle mie vesti, e ho macchiati tutti i miei abiti. 023 ISA 063 004 Poiché il giorno della vendetta, ch’era nel mio cuore, e il mio anno di redenzione son giunti. 023 ISA 063 005 Io guardai, ma non v’era chi m’aiutasse; mi volsi attorno stupito, ma nessuno mi sosteneva; allora il mio braccio m’ha salvato, e il mio furore m’ha sostenuto. 023 ISA 063 006 Ed ho calpestato dei popoli nella mia ira, li ho ubriacati del mio furore, e ho fatto scorrere il loro sangue sulla terra”. 023 ISA 063 007 Io voglio ricordare le benignità dell’Eterno, le lodi dell’Eterno, considerando tutto quello che l’Eterno ci ha largito; ricorderà la bontà di cui è stato largo versa la casa d’Israele, secondo le sue compassioni e secondo l’abbondanza della sue grazie. 023 ISA 063 008 Egli aveva detto: “Certo, essi son mio popolo, figliuoli che non m’inganneranno”; e fu il loro salvatore. 023 ISA 063 009 In tutte le loro distrette egli stesso fu in distretta, e l’angelo della sua faccia li salvò; nel suo amore e nella sua longanimità ei li redense; se li tolse in ispalla, e sempre li portò nei tempi andati; 023 ISA 063 010 ma essi furono ribelli, contristarono il suo spirito santo: ond’egli si convertì in loro nemico, ed egli stesso combatté contro di loro. 023 ISA 063 011 Allora il suo popolo si ricordò de’ giorni antichi di Mosè: “Dov’è colui che li trasse fuori dal mare col pastore del suo gregge? Dov’è colui che metteva in mezzo a loro lo spirito suo santo? 023 ISA 063 012 che faceva andare il suo braccio glorioso alla destra di Mosè? che divise le acque innanzi a loro per acquistarsi una rinomanza eterna? 023 ISA 063 013 che li menò attraverso gli abissi, come un cavallo nel deserto, senza che inciampassero? 023 ISA 063 014 Come il bestiame che scende nella valle, lo spirito dell’Eterno li condusse al riposo. Così tu guidasti il tuo popolo, per acquistarti una rinomanza gloriosa”. 023 ISA 063 015 Guarda dal cielo, e mira, dalla tua dimora santa e gloriosa: Dove sono il tuo zelo, i tuoi atti potenti? Il fremito delle tue viscere e le tue compassioni non si fan più sentire verso di me. 023 ISA 063 016 Nondimeno, tu sei nostro padre; poiché Abrahamo non sa chi siamo, e Israele non ci riconosce; tu, o Eterno, sei nostro padre, il tuo nome, in ogni tempo, è “Redentor nostro”. 023 ISA 063 017 O Eterno, perché ci fai errare lungi dalla tue vie, e induri il nostro cuore perché non ti tema? Ritorna, per amor dei tuoi servi, delle tribù della tua eredità! 023 ISA 063 018 Per ben poco tempo il tuo popolo santo ha posseduto il paese; i nostri nemici han calpestato il tuo santuario. 023 ISA 063 019 Noi siam diventati come quelli che tu non hai mai governati, come quelli che non portano il tuo nome! 023 ISA 064 001 Oh squarciassi tu pure i cieli, e scendessi! Dinanzi a te sarebbero scossi i monti. 023 ISA 064 002 Come il fuoco accende i rami secchi, come il fuoco fa bollir l’acqua, tu faresti conoscere il tuo nome ai tuoi avversari, e le nazioni tremerebbero dinanzi a te. 023 ISA 064 003 Quando facesti delle cose tremende che noi non aspettavamo, tu discendesti, e i monti furono scossi dinanzi a te. 023 ISA 064 004 Mai s’era inteso, mai orecchio avea sentito dire, mai occhio aveva veduto che un altro Dio, fuori di te, agisse a pro di quegli che spera in lui. 023 ISA 064 005 Tu vai incontro a chi gode nel praticar la giustizia, a chi, camminando nelle tue vie, si ricorda di te; ma tu ti sei adirato contro di noi, perché abbiamo peccato; e ciò ha durato da tanto tempo… sarem noi salvati? 023 ISA 064 006 Tutti quanti siam diventati come l’uomo impuro e tutta la nostra giustizia come un abito lordato; tutti quanti appassiamo come una foglia, e le nostre iniquità ci portan via come il vento. 023 ISA 064 007 Non v’è più alcuno che invochi il tuo nome, che si risvegli per attenersi a te; poiché tu ci hai nascosta la tua faccia, e ci lasci consumare dalle nostre iniquità. 023 ISA 064 008 Nondimeno, o Eterno, tu sei nostro padre; noi siamo l’argilla; tu, colui che ci formi; e noi siam tutti l’opera delle tue mani. 023 ISA 064 009 Non t’adirare fino all’estremo, o Eterno! e non ti ricordare dell’iniquità in perpetuo; ecco, guarda, ten preghiamo; noi siamo tutti tuo popolo. 023 ISA 064 010 Le tue città sante sono un deserto; Sion è un deserto, Gerusalemme, una desolazione. 023 ISA 064 011 La nostra casa santa e magnifica, dove i nostri padri ti celebrarono, è stata preda alle fiamme, e tutto quel che avevamo di più caro è stato devastato. 023 ISA 064 012 Dinanzi a queste cose ti conterrai tu, o Eterno? tacerai tu e ci affliggerai fino all’estremo? 023 ISA 065 001 Io sono stato ricercato da quelli che prima non chiedevano di me, sono stato trovato da quelli che prima non mi cercavano; ho detto: “Eccomi, eccomi”, a una nazione che non portava il mio nome. 023 ISA 065 002 Ho stese tutto il giorno le mani verso un popolo ribelle che cammina per una via non buona, seguendo i propri pensieri; 023 ISA 065 003 verso un popolo che del continuo mi provoca sfacciatamente ad ira, che offre sacrifizi nei giardini e fa fumare profumi sui mattoni; 023 ISA 065 004 che sta fra i sepolcri e passa le notti nelle caverne, che mangia carne di porco ed ha nei suoi vasi vivande impure; 023 ISA 065 005 che dice: “Fatti in là non t’accostare perch’io son più santo di te”. Cose siffatte, sono per me un fumo nel naso, un fuoco che arde da mane a sera. 023 ISA 065 006 Ecco, tutto ciò sta scritto dinanzi a me; io non mi tacerò, anzi vi darò la retribuzione, sì, vi verserò in seno la retribuzione 023 ISA 065 007 delle iniquità vostre, dice l’Eterno, e al tempo stesso delle iniquità dei vostri padri, che hanno fatto fumare profumi sui monti e mi hanno oltraggiato sui colli; io misurerò loro in seno il salario della loro condotta passata. 023 ISA 065 008 Così parla l’Eterno: Come quando si trova del succo nel grappolo si dice: “Non lo distruggere perché lì v’è una benedizione”, così farò io, per amor de’ miei servi, e non distruggerò tutto. 023 ISA 065 009 Io farò uscire da Giacobbe una progenie e da Giuda un erede dei miei monti; e i eletti possederanno il paese, e i miei servi v’abiteranno. 023 ISA 065 010 Saron sarà un chiuso di greggi, e la valle d’Acor, un luogo di riposo alle mandre, per il mio popolo che m’avrà cercato. 023 ISA 065 011 Ma voi, che abbandonate l’Eterno, che dimenticate il monte mio santo, che apparecchiate la mensa a Gad ed empite la coppa del vin profumato a Meni, 023 ISA 065 012 io vi destino alla spada, e vi chinerete tutti per essere scannati; poiché io ho chiamato, e voi non avete risposto; ho parlato, e voi non avete dato ascolto; ma avete fatto ciò ch’è male agli occhi miei, e avete preferito ciò che mi dispiace. 023 ISA 065 013 Perciò, così parla il Signore, l’Eterno: Ecco, i miei servi mangeranno, ma voi avrete fame; ecco, i miei servi berranno, ma voi avrete sete; ecco, i miei servi gioiranno, ma voi sarete confusi; 023 ISA 065 014 ecco, i miei servi canteranno per la gioia del loro cuore, ma voi griderete per l’angoscia del cuor vostro, e urlerete perché avrete lo spirito affranto. 023 ISA 065 015 E lascerete il vostro nome come una imprecazione fra i miei eletti: “Così il Signore, l’Eterno, faccia morir te!”; ma Egli darà ai suoi servi un altro nome, 023 ISA 065 016 in guisa che chi s’augurerà d’esser benedetto nel paese, lo farà per l’Iddio di verità, e colui che giurerà nel paese, giurerà per l’Iddio di verità; perché le afflizioni di prima saran dimenticate, e saranno nascoste agli occhi miei. 023 ISA 065 017 Poiché, ecco, io creo de’ nuovi cieli e una nuova terra; non ci si ricorderà più delle cose di prima; esse non torneranno più in memoria. 023 ISA 065 018 Rallegratevi, sì, festeggiate in perpetuo per quanto io sto per creare; poiché, ecco, io creo Gerusalemme per il gaudio, e il suo popolo per la gioia. 023 ISA 065 019 Ed io festeggerò a motivo di Gerusalemme, e gioirò del mio popolo; quivi non si udran più voci di pianto né gridi d’angoscia; 023 ISA 065 020 non vi sarà più, in avvenire, bimbo nato per pochi giorni, né vecchio che non compia il numero de’ suoi anni; chi morrà a cent’anni morrà giovane, e il peccatore sarà colpito dalla maledizione a cent’anni. 023 ISA 065 021 Essi costruiranno case e le abiteranno; pianteranno vigne e ne mangeranno il frutto. 023 ISA 065 022 Non costruiranno più perché un altro abiti, non pianteranno più perché un altro mangi; poiché i giorni del mio popolo saran come i giorni degli alberi; e i miei eletti godranno a lungo dell’opera delle loro mani. 023 ISA 065 023 Non si affaticheranno invano, e non avranno più figliuoli per vederli morire a un tratto; poiché saranno la progenie dei benedetti dall’Eterno, e i loro rampolli staran con essi. 023 ISA 065 024 E avverrà che, prima che mi invochino, io risponderò; parleranno ancora, che già li avrò esauditi. 023 ISA 065 025 Il lupo e l’agnello pasceranno assieme, il leone mangerà la paglia come il bue, e il serpente si nutrirà di polvere. Non si farà più danno né guasto su tutto il mio monte santo, dice l’Eterno. 023 ISA 066 001 Così parla l’Eterno: Il cielo è il mio trono, e la terra è lo sgabello de’ miei piedi; qual casa mi potreste voi edificare? e qual potrebb’essere il luogo del mio riposo? 023 ISA 066 002 Tutte queste cose le ha fatte la mia mano, e così son tutte venute all’esistenza, dice l’Eterno. Ecco su chi io poserò lo sguardo: su colui ch’è umile, che ha lo spirito contrito, e trema alla mia parola. 023 ISA 066 003 Chi immola un bue è come se uccidesse un uomo; chi sacrifica un agnello, come se accoppasse un cane; chi presenta un’oblazione, come se offrisse sangue di porco; chi fa un profumo d’incenso, come se benedicesse un idolo. Come costoro hanno scelto le lor proprie vie e l’anima loro prende piacere nelle loro abominazioni, 023 ISA 066 004 così sceglierò io la loro sventura, e farò piombar loro addosso quel che paventano; poiché io ho chiamato, e nessuno ha risposto; ho parlato, ed essi non han dato ascolto; ma han fatto ciò ch’è male agli occhi miei, e han preferito ciò che mi dispiace. 023 ISA 066 005 Ascoltate la parola dell’Eterno, voi che tremate alla sua parola. I vostri fratelli che vi odiano e vi scacciano a motivo del mio nome, dicono: “Si mostri l’Eterno nella sua gloria, onde possiam mirare la vostra gioia!” Ma essi saran confusi. 023 ISA 066 006 Uno strepito esce dalla città, un clamore viene dal tempio. E’ la voce dell’Eterno, che dà la retribuzione ai suoi nemici. 023 ISA 066 007 Prima di provar le doglie del parto, ella ha partorito; prima che le venissero i dolori, ha dato alla luce un maschio. 023 ISA 066 008 Chi ha udito mai cosa siffatta? chi ha mai veduto alcun che di simile? Un paese nasce egli in un giorno? una nazione vien essa alla luce in una volta? Ma Sion, non appena ha sentito le doglie, ha subito partorito i suoi figli. 023 ISA 066 009 Io che preparo la nascita non farei partorire? dice l’Eterno; Io che fo partorire chiuderei il seno materno? dice il tuo Dio. 023 ISA 066 010 Rallegratevi con Gerusalemme e festeggiate a motivo di lei, o voi tutti che l’amate! Giubilate grandemente con lei, o voi che siete in lutto per essa! 023 ISA 066 011 onde siate allattati e saziati al seno delle sue consolazioni; onde beviate a lunghi sorsi e con delizia l’abbondanza della sua gloria. 023 ISA 066 012 Poiché così parla l’Eterno: Ecco, io dirigerò la pace verso di lei come un fiume, e la ricchezza delle nazioni come un torrente che straripa, e voi sarete allattati, sarete portati in braccio, carezzati sulle ginocchia. 023 ISA 066 013 Come un uomo cui sua madre consola, così io consolerò voi, e sarete consolati in Gerusalemme. 023 ISA 066 014 Voi lo vedrete; il vostro cuore si rallegrerà, e le vostre ossa, come l’erba, riprenderanno vigore; e la mano dell’Eterno si farà conoscere a pro dei suoi servi, e la sua indignazione, contro i suoi nemici. 023 ISA 066 015 Poiché ecco, l’Eterno verrà nel fuoco, e i suoi carri saranno come l’uragano per dare la retribuzione della sua ira con furore, per eseguire le sue minacce con fiamme di fuoco. 023 ISA 066 016 Poiché l’Eterno eserciterà il suo giudizio col fuoco e colla sua spada, contro ogni carne; e gli uccisi dall’Eterno saranno molti. 023 ISA 066 017 Quelli che si santificano e si purificano per andar nei giardini dietro all’idolo ch’è quivi in mezzo, quelli che mangiano carne di porco, cose esecrande e dei topi, saranno tutti quanti consumati, dice l’Eterno. 023 ISA 066 018 Io conosco le loro opere e i loro pensieri; il tempo è giunto per raccogliere tutte le nazioni e tutte le lingue; ed esse verranno, e vedranno la mia gloria. 023 ISA 066 019 Ed io metterò un segnale fra loro, e manderò degli scampati di fra loro alle nazioni, a Tarsis, a Pul e a Lud che tiran d’arco, a Tubal e a Javan, alle isole lontane che non han mai udito la mia fama e non han mai veduta la mia gloria; ed essi proclameranno la mia gloria fra le nazioni. 023 ISA 066 020 E ricondurranno tutti i vostri fratelli, di fra tutte le nazioni, come un’offerta all’Eterno, su cavalli, su carri, su lettighe, su muli, su dromedari, al monte mio santo, a Gerusalemme, dice l’Eterno, nel modo che i figliuoli d’Israele portano le loro offerte in un vaso puro alla casa dell’Eterno. 023 ISA 066 021 E di tra loro ne prenderò pure per sacerdoti e per Leviti, dice l’Eterno. 023 ISA 066 022 Poiché come i nuovi cieli e la nuova terra ch’io sto per creare sussisteranno stabili dinanzi a me, dice l’Eterno, così sussisteranno la vostra progenie, e il vostro nome. 023 ISA 066 023 E avverrà che, di novilunio in novilunio e di sabato in sabato, ogni carne verrà a prostrarsi dinanzi a me, dice l’Eterno. 023 ISA 066 024 E quando gli adoratori usciranno, verranno i cadaveri degli uomini che si son ribellati a me; poiché il loro verme non morrà, e il fuoco non si estinguerà; e saranno in orrore ad ogni carne. # # BOOK 024 JER Jeremiah Geremia 024 JER 001 001 Parole di Geremia, figliuolo di Hilkia, uno dei sacerdoti che stavano ad Anatoth, nel paese di Beniamino. 024 JER 001 002 La parola dell’Eterno gli fu rivolta al tempo di Giosia, figliuolo d’Amon, re di Giuda, l’anno tredicesimo del suo regno, e al tempo di Jehoiakim, 024 JER 001 003 figliuolo di Giosia, re di Giuda, sino alla fine dell’anno undecimo di Sedechia, figliuolo di Giosia, re di Giuda, fino a quando Gerusalemme fu menata in cattività, il che avvenne nel quinto mese. 024 JER 001 004 La parola dell’Eterno mi fu rivolta, dicendo: 024 JER 001 005 “Prima ch’io ti avessi formato nel seno di tua madre, io t’ho conosciuto; e prima che tu uscissi dal suo seno, io t’ho consacrato e t’ho costituito profeta delle nazioni”. 024 JER 001 006 E io risposi: “Ahimè, Signore, Eterno, io non so parlare, poiché non sono che un fanciullo”. 024 JER 001 007 Ma l’Eterno mi disse: “Non dire: Sono un fanciullo, poiché tu andrai da tutti quelli ai quali ti manderò, e dirai tutto quello che io ti comanderò. 024 JER 001 008 Non li temere, perché io son teco per liberarti, dice l’Eterno”. 024 JER 001 009 Poi l’Eterno stese la mano e mi toccò la bocca; e l’Eterno disse: “Ecco, io ho messo le mie parole nella tua bocca. 024 JER 001 010 Vedi, io ti costituisco oggi sulle nazioni e sopra i regni, per svellere, per demolire, per abbattere, per distruggere, per edificare e per piantare”. 024 JER 001 011 Poi la parola dell’Eterno mi fu rivolta, dicendo: “Geremia, che vedi?” Io risposi: “Vedo un ramo di mandorlo”. E l’Eterno mi disse: 024 JER 001 012 “Hai veduto bene, poiché io vigilo sulla mia parola per mandarla ad effetto”. 024 JER 001 013 E la parola dell’Eterno mi fu rivolta per la seconda volta, dicendo: “Che vedi?” Io risposi: “Vedo una caldaia che bolle ed ha la bocca vòlta dal settentrione in qua”. E l’Eterno mi disse: 024 JER 001 014 “Dal settentrione verrà fuori la calamità su tutti gli abitanti del paese. 024 JER 001 015 Poiché, ecco, io sto per chiamare tutti i popoli dei regni del settentrione, dice l’Eterno; essi verranno, e porranno ognuno il suo trono all’ingresso delle porte di Gerusalemme, contro tutte le sue mura all’intorno, e contro tutte le città di Giuda. 024 JER 001 016 E pronunzierò i miei giudizi contro di loro, a motivo di tutta la loro malvagità, perché m’hanno abbandonato e hanno offerto il loro profumo ad altri dèi e si son prostrati dinanzi all’opera delle loro mani. 024 JER 001 017 Tu dunque, cingiti i lombi, lèvati, e di’ loro tutto quello che io ti comanderò. Non ti sgomentare per via di loro, ond’io non ti renda sgomento in loro presenza. 024 JER 001 018 Ecco, oggi io ti stabilisco come una città fortificata, come una colonna di ferro e come un muro di rame contro tutto il paese, contro i re di Giuda, contro i suoi principi, contro i suoi sacerdoti e contro il popolo del paese. 024 JER 001 019 Essi ti faranno la guerra, ma non ti vinceranno, perché io son teco per liberarti, dice l’Eterno”. 024 JER 002 001 La parola dell’Eterno mi fu ancora rivolta, dicendo: Va’, e grida agli orecchi di Gerusalemme: 024 JER 002 002 Così dice l’Eterno: Io mi ricordo dell’affezione che avevi per me quand’eri giovane, del tuo amore quand’eri fidanzata, allorché tu mi seguivi nel deserto, in una terra non seminata. 024 JER 002 003 Israele era consacrato all’Eterno, le primizie della sua rendita; tutti quelli che lo divoravano si rendevan colpevoli, e la calamità piombava su loro, dice l’Eterno. 024 JER 002 004 Ascoltate la parola dell’Eterno, o casa di Giacobbe, e voi tutte le famiglie della casa d’Israele! 024 JER 002 005 Così parla l’Eterno: Quale iniquità hanno trovata i vostri padri in me, che si sono allontanati da me, e sono andati dietro alla vanità, e son diventati essi stessi vanità? 024 JER 002 006 Essi non hanno detto: “Dov’è l’Eterno che ci ha tratti fuori dal paese d’Egitto, che ci ha menati per il deserto, per un paese di solitudine e di crepacci, per un paese d’aridità e d’ombra di morte, per un paese per il quale nessuno passò mai e dove non abitò mai nessuno?” 024 JER 002 007 E io v’ho condotti in un paese ch’è un frutteto, perché ne mangiaste i frutti ed i buoni prodotti; ma voi, quando vi siete entrati, avete contaminato il mio paese e avete fatto della mia eredità un’abominazione. 024 JER 002 008 I sacerdoti non hanno detto: “Dov’è l’Eterno?” i depositari della legge non m’hanno conosciuto, i pastori mi sono stati infedeli, i profeti hanno profetato nel nome di Baal, e sono andati dietro a cose che non giovano a nulla. 024 JER 002 009 Perciò io contenderò ancora in giudizio con voi, dice l’Eterno, e contenderò coi figliuoli de’ vostri figliuoli. 024 JER 002 010 Passate dunque nelle isole di Kittim, e guardate! Mandate a Kedar e osservate bene, e guardate se avvenne mai qualcosa di simile! 024 JER 002 011 V’ha egli una nazione che abbia cambiato i suoi dèi, quantunque non siano dèi? Ma il mio popolo ha cambiato la sua gloria per ciò che non giova a nulla. 024 JER 002 012 O cieli, stupite di questo; inorridite e restate attoniti, dice l’Eterno. 024 JER 002 013 Poiché il mio popolo ha commesso due mali: ha abbandonato me, la sorgente d’acqua viva, e s’è scavato delle cisterne, delle cisterne screpolate, che non tengono l’acqua. 024 JER 002 014 Israele è egli uno schiavo? è egli uno schiavo nato in casa? Perché dunque è egli diventato una preda? 024 JER 002 015 I leoncelli ruggono contro di lui, e fanno udire la loro voce, e riducono il suo paese in una desolazione; le sue città sono arse, e non vi son più abitanti. 024 JER 002 016 Perfino gli abitanti di Nof e di Tahpanes ti divorano il cranio. 024 JER 002 017 Tutto questo non ti succede egli perché hai abbandonato l’Eterno, il tuo Dio, mentr’egli ti menava per la buona via? 024 JER 002 018 E ora, che hai tu da fare sulla via che mena in Egitto per andare a bere l’acqua del Nilo? o che hai tu da fare sulla via che mena in Assiria per andare a bere l’acqua del fiume? 024 JER 002 019 La tua propria malvagità è quella che ti castiga, e le tue infedeltà sono la tua punizione. Sappi dunque e vedi che mala ed amara cosa è abbandonare l’Eterno, il tuo Dio, e il non aver di me alcun timore, dice il Signore, l’Eterno degli eserciti. 024 JER 002 020 Già da lungo tempo tu hai spezzato il tuo giogo, rotti i tuoi legami e hai detto: “Non voglio più servire!” Ma sopra ogni alto colle e sotto ogni albero verdeggiante ti sei buttata giù come una prostituta. 024 JER 002 021 Eppure, io t’avevo piantato come una nobile vigna tutta del miglior ceppo; come dunque mi ti sei mutato in rampolli degenerati di una vigna straniera? 024 JER 002 022 Quand’anche tu ti lavassi col nitro e usassi molto sapone, la tua iniquità lascerebbe una macchia dinanzi a me, dice il Signore, l’Eterno. 024 JER 002 023 Come puoi tu dire: “Io non mi son contaminata, non sono andata dietro ai Baal?” Guarda i tuoi passi nella valle, riconosci quello che hai fatto, dromedaria leggera e vagabonda! 024 JER 002 024 Asina salvatica, avvezza al deserto, che aspira l’aria nell’ardore della sua passione, chi le impedirà di soddisfare la sua brama? Tutti quelli che la cercano non hanno da affaticarsi; la trovano nel suo mese. 024 JER 002 025 Guarda che il tuo piede non si scalzi e che la tua gola non s’inaridisca! Ma tu hai detto: “Non c’è rimedio; no, io amo gli stranieri, e andrò dietro a loro!” 024 JER 002 026 Come il ladro è confuso quand’è còlto sul fatto, così son confusi quelli della casa d’Israele: essi, i loro re, i loro capi, i loro sacerdoti e i loro profeti, 024 JER 002 027 i quali dicono al legno: “Tu sei mio padre”, e alla pietra: “Tu ci hai dato la vita!” Poich’essi m’han voltato le spalle e non la faccia; ma nel tempo della loro sventura dicono: “Lèvati e salvaci!” 024 JER 002 028 E dove sono i tuoi dèi che ti sei fatti? Si levino, se ti posson salvare nel tempo della tua sventura! Perché, o Giuda, tu hai tanti dèi quante città. 024 JER 002 029 Perché contendereste meco? Voi tutti mi siete stati infedeli, dice l’Eterno. 024 JER 002 030 Invano ho colpito i vostri figliuoli; non ne hanno ricevuto correzione; la vostra spada ha divorato i vostri profeti, come un leone distruttore. 024 JER 002 031 O generazione, considera la parola dell’Eterno! Son io stato un deserto per Israele? o un paese di fitte tenebre? Perché dice il mio popolo: “Noi siamo liberi, non vogliamo tornar più a te?” 024 JER 002 032 La fanciulla può essa dimenticare i suoi ornamenti, o la sposa la sua cintura? Eppure, il mio popolo ha dimenticato me, da giorni innumerevoli. 024 JER 002 033 Come sei brava a trovar la via per correr dietro ai tuoi amori! Perfino alle male femmine hai insegnato i tuoi modi! 024 JER 002 034 Fino nei lembi della tua veste si trova il sangue di poveri innocenti, che tu non hai còlto in flagrante delitto di scasso; 024 JER 002 035 eppure, dopo tutto questo, tu dici: “Io sono innocente; certo, l’ira sua s’è stornata da me”. Ecco, io entrerò in giudizio con te, perché hai detto: “Non ho peccato”. 024 JER 002 036 Perché hai tanta premura di mutare il tuo cammino? Anche dall’Egitto riceverai confusione, come già l’hai ricevuta dall’Assiria. 024 JER 002 037 Anche di là uscirai con le mani sul capo; perché l’Eterno rigetta quelli ne’ quali tu confidi, e tu non riuscirai nel tuo intento per loro mezzo. 024 JER 003 001 L’Eterno dice: Se un uomo ripudia la sua moglie e questa se ne va da lui e si marita a un altro, quell’uomo torna egli forse ancora da lei? Il paese stesso non ne sarebb’egli tutto profanato? E tu, che ti sei prostituita con molti amanti, ritorneresti a me? dice l’Eterno. 024 JER 003 002 Alza gli occhi verso le alture, e guarda: Dov’è che non ti sei prostituita? Tu sedevi per le vie ad aspettare i passanti, come fa l’Arabo nel deserto, e hai contaminato il paese con le tue prostituzioni e con le tue malvagità. 024 JER 003 003 Perciò le grandi piogge sono state trattenute, e non v’è stata pioggia di primavera; ma tu hai avuto una fronte da prostituta, e non hai voluto vergognarti. 024 JER 003 004 E ora, non è egli vero? tu gridi a me: “Padre mio, tu sei stato l’amico della mia giovinezza! 024 JER 003 005 Sarà egli adirato in perpetuo? Serberà egli la sua ira sino alla fine?” Ecco, tu parli così, ma intanto commetti a tutto potere delle male azioni! 024 JER 003 006 L’Eterno mi disse al tempo del re Giosia: “Hai tu veduto quello che la infedele Israele ha fatto? E’ andata sopra ogni alto monte e sotto ogni albero verdeggiante, e quivi s’è prostituita. 024 JER 003 007 Io dicevo: Dopo che avrà fatto tutte queste cose, essa tornerà a me; ma non è ritornata; e la sua sorella, la perfida Giuda, l’ha visto. 024 JER 003 008 E benché io avessi ripudiato l’infedele Israele a cagione di tutti i suoi adulteri e le avessi dato la sua lettera di divorzio, ho visto che la sua sorella, la perfida Giuda, non ha avuto alcun timore, ed è andata a prostituirsi anch’essa. 024 JER 003 009 Col rumore delle sue prostituzioni Israele ha contaminato il paese, e ha commesso adulterio con la pietra e col legno; 024 JER 003 010 e nonostante tutto questo, la sua perfida sorella non è tornata a me con tutto il suo cuore, ma con finzione, dice l’Eterno”. 024 JER 003 011 E l’Eterno mi disse: “La infedele Israele s’è mostrata più giusta della perfida Giuda”. 024 JER 003 012 Va’, proclama queste parole verso il settentrione, e di’: Torna, o infedele Israele, dice l’Eterno; io non vi mostrerò un viso accigliato, giacché io son misericordioso, dice l’Eterno, e non serbo l’ira in perpetuo. 024 JER 003 013 Soltanto riconosci la tua iniquità: tu sei stata infedele all’Eterno, al tuo Dio, hai vòlto qua e là i tuoi passi verso gli stranieri, sotto ogni albero verdeggiante, e non hai dato ascolto alla mia voce, dice l’Eterno. 024 JER 003 014 Tornate o figliuoli traviati, dice l’Eterno, poiché io sono il vostro signore, e vi prenderò, uno da una città, due da una famiglia, e vi ricondurrò a Sion; 024 JER 003 015 e vi darò dei pastori secondo il mio cuore, che vi pasceranno con conoscenza e con intelligenza. 024 JER 003 016 E quando sarete moltiplicati e avrete fruttato nel paese, allora, dice l’Eterno, non si dirà più: “L’arca del patto dell’Eterno!” non vi si penserà più, non la si menzionerà più, non la si rimpiangerà più, non se ne farà un’altra. 024 JER 003 017 Allora Gerusalemme sarà chiamata “il trono dell’Eterno”; tutte le nazioni si raduneranno a Gerusalemme nel nome dell’Eterno, e non cammineranno più secondo la caparbietà del loro cuore malvagio. 024 JER 003 018 In quei giorni, la casa di Giuda camminerà con la casa d’Israele, e verranno assieme dal paese del settentrione al paese ch’io detti in eredità ai vostri padri. 024 JER 003 019 Io avevo detto: “Oh qual posto ti darò tra i miei figliuoli! Che paese delizioso ti darò! la più bella eredità delle nazioni!” Avevo detto: “Tu mi chiamerai: Padre mio! e non cesserai di seguirmi”. 024 JER 003 020 Ma, proprio come una donna è infedele al suo amante, così voi mi siete stati infedeli, o casa d’Israele! dice l’Eterno. 024 JER 003 021 Una voce s’è fatta udire sulle alture; sono i pianti, le supplicazioni de’ figliuoli d’Israele, perché hanno pervertito la loro via, hanno dimenticato l’Eterno, il loro Dio. 024 JER 003 022 “Tornate, o figliuoli traviati, io vi guarirò dei vostri traviamenti!” “Eccoci, noi veniamo a te, perché tu sei l’Eterno, il nostro Dio. 024 JER 003 023 Sì, certo, vano è il soccorso che s’aspetta dalle alture, dalle feste strepitose sui monti; sì, nell’Eterno, nel nostro Dio, sta la salvezza d’Israele. 024 JER 003 024 Quella vergogna, che son gl’idoli, ha divorato il prodotto della fatica de’ nostri padri fin dalla nostra giovinezza, le loro pecore e i loro buoi, i loro figliuoli e le loro figliuole. 024 JER 003 025 Giaciamoci nella nostra vergogna e ci copra la nostra ignominia! poiché abbiam peccato contro l’Eterno, il nostro Dio: noi e i nostri padri, dalla nostra fanciullezza fino a questo giorno; e non abbiam dato ascolto alla voce dell’Eterno, ch’è il nostro Dio”. 024 JER 004 001 O Israele, se tu torni, dice l’Eterno, se tu torni a me, e se togli dal mio cospetto le tue abominazioni, se non vai più vagando qua e là 024 JER 004 002 e giuri per l’Eterno che vive! con verità, con rettitudine e con giustizia, allora le nazioni saranno benedette in te, e in te si glorieranno. 024 JER 004 003 Poiché così parla l’Eterno a quei di Giuda e di Gerusalemme: Dissodatevi un campo nuovo, e non seminate fra le spine! 024 JER 004 004 Circoncidetevi per l’Eterno, circoncidete i vostri cuori, o uomini di Giuda e abitanti di Gerusalemme, affinché il mio furore non scoppi come un fuoco, e non s’infiammi sì che nessuno possa spegnerlo, a motivo della malvagità delle vostre azioni! 024 JER 004 005 Annunziate in Giuda, bandite questo in Gerusalemme, e dite: “Suonate le trombe nel paese!” gridate forte e dite: “Adunatevi ed entriamo nelle città forti!” 024 JER 004 006 Alzate la bandiera verso Sion, cercate un rifugio, non vi fermate, perch’io faccio venire dal settentrione una calamità e una grande rovina. 024 JER 004 007 Un leone balza fuori dal folto del bosco, e un distruttore di nazioni s’è messo in via, ha lasciato il suo luogo, per ridurre il tuo paese in desolazione, sì che le tue città saranno rovinate e prive d’abitanti. 024 JER 004 008 Perciò, cingetevi di sacchi, fate cordoglio, mandate lamenti! perché l’ardente ira dell’Eterno non s’è stornata da noi. 024 JER 004 009 E in quel giorno avverrà, dice l’Eterno, che il cuore del re e il cuore de’ capi verranno meno, i sacerdoti saranno attoniti, e i profeti stupefatti. 024 JER 004 010 Allora io dissi: “Ahi! Signore, Eterno! tu hai dunque ingannato questo popolo e Gerusalemme dicendo: Voi avrete pace mentre la spada penetra fino all’anima”. 024 JER 004 011 In quel tempo si dirà a questo popolo e a Gerusalemme: Un vento ardente viene dalle alture del deserto verso la figliuola del mio popolo, non per vagliare, non per nettare il grano; 024 JER 004 012 un vento anche più impetuoso di quello verrà da parte mia; ora anch’io pronunzierò la sentenza contro di loro. 024 JER 004 013 Ecco, l’invasore sale come fan le nuvole, e i suoi carri son come un turbine; i suoi cavalli son più rapidi delle aquile. “Guai a noi! poiché siam devastati!” 024 JER 004 014 O Gerusalemme, netta il tuo cuore dalla malvagità, affinché tu sia salvata. Fino a quando albergheranno in te i tuoi pensieri iniqui? 024 JER 004 015 Poiché una voce che viene da Dan annunzia la calamità, e la bandisce dai colli d’Efraim. 024 JER 004 016 “Avvertitene le nazioni, fatelo sapere a Gerusalemme: degli assedianti vengono da un paese lontano, e mandan le loro grida contro le città di Giuda”. 024 JER 004 017 Si son posti contro Gerusalemme da ogni lato, a guisa di guardie d’un campo, perch’ella s’è ribellata contro di me, dice l’Eterno. 024 JER 004 018 Il tuo procedere e le tue azioni t’hanno attirato queste cose; quest’è il frutto della tua malvagità; sì, è amaro; sì, è cosa che t’arriva al cuore. 024 JER 004 019 Le mie viscere! le mie viscere! Io sento un gran dolore! Oh le pareti del mio cuore! Il mio cuore mi batte in petto! Io non posso tacermi; poiché, anima mia, tu odi il suon della tromba, il grido di guerra. 024 JER 004 020 S’annunzia rovina sopra rovina, poiché tutto il paese è devastato. Le mie tende sono distrutte ad un tratto, i miei padiglioni, in un attimo. 024 JER 004 021 Fino a quando vedrò la bandiera e udrò il suon della tromba? 024 JER 004 022 Veramente il mio popolo è stolto, non mi conosce; son de’ figliuoli insensati, e non hanno intelligenza; sono sapienti per fare il male; ma il bene non lo sanno fare. 024 JER 004 023 Io guardo la terra, ed ecco è desolata e deserta; i cieli, e son senza luce. 024 JER 004 024 Guardo i monti, ed ecco tremano, e tutti i colli sono agitati. 024 JER 004 025 Guardo, ed ecco non c’è uomo, e tutti gli uccelli del cielo son volati via. 024 JER 004 026 Guardo, ed ecco il Carmelo è un deserto, e tutte le sue città sono abbattute dinanzi all’Eterno, dinanzi all’ardente sua ira. 024 JER 004 027 Poiché così parla l’Eterno: Tutto il paese sarà desolato, ma io non lo finirò del tutto. 024 JER 004 028 A motivo di questo, la terra fa cordoglio, e i cieli di sopra s’oscurano; perché io l’ho detto, l’ho stabilito, e non me ne pento, e non mi ritratterò. 024 JER 004 029 Al rumore dei cavalieri e degli arcieri tutte le città sono in fuga; tutti entrano nel folto de’ boschi, montano sulle rocce; tutte le città sono abbandonate, e non v’è più alcun abitante. 024 JER 004 030 E tu che stai per esser devastata, che fai? Hai un bel vestirti di scarlatto, un bel metterti i tuoi ornamenti d’oro, un bell’ingrandirti gli occhi col belletto! Invano t’abbellisci; i tuoi amanti ti sprezzano, voglion la tua vita. 024 JER 004 031 Poiché io odo de’ gridi come di donna ch’è nei dolori; un’angoscia come quella di donna nel suo primo parto; è la voce della figliuola di Sion, che sospira ansimando e stende le mani: “Ahi me lassa! che l’anima mia vien meno dinanzi agli uccisori”. 024 JER 005 001 Andate attorno per le vie di Gerusalemme, e guardate, e informatevi, e cercate per le sue piazze se vi trovate un uomo, se ve n’è uno solo che operi giustamente, che cerchi la fedeltà; e io perdonerò Gerusalemme. 024 JER 005 002 Anche quando dicono: “Com’è vero che l’Eterno vive”, è certo che giurano il falso. 024 JER 005 003 O Eterno, gli occhi tuoi non cercano essi la fedeltà? Tu li colpisci, e quelli non sentono nulla; tu li consumi, e quelli rifiutano di ricevere la correzione; essi han reso il loro volto più duro della roccia, rifiutano di convertirsi. 024 JER 005 004 Io dicevo: “Questi non son che i miseri; sono insensati perché non conoscono la via dell’Eterno, la legge del loro Dio; 024 JER 005 005 io andrò dai grandi e parlerò loro, perch’essi conoscono la via dell’Eterno, la legge del loro Dio”; ma anch’essi tutti quanti hanno spezzato il giogo, hanno rotto i legami. 024 JER 005 006 Perciò il leone della foresta li uccide, il lupo del deserto li distrugge, il leopardo sta in agguato presso le loro città; chiunque ne uscirà sarà sbranato, perché le loro trasgressioni son numerose, le loro infedeltà sono aumentate. 024 JER 005 007 Perché ti perdonerei io? I tuoi figliuoli m’hanno abbandonato, e giurano per degli dèi che non esistono. Io li ho satollati ed essi si dànno all’adulterio, e s’affollano nelle case di prostituzione. 024 JER 005 008 Sono come tanti stalloni ben pasciuti ed ardenti; ognun d’essi nitrisce dietro la moglie del prossimo. 024 JER 005 009 Non li punirei io per queste cose? dice l’Eterno; e l’anima mia non si vendicherebbe d’una simile nazione? 024 JER 005 010 Salite sulle sue mura e distruggete, ma non la finite del tutto; portate via i suoi tralci, perché non son dell’Eterno! 024 JER 005 011 Poiché la casa d’Israele e la casa di Giuda m’hanno tradito, dice l’Eterno. 024 JER 005 012 Rinnegano l’Eterno, e dicono: “Non esiste; nessun male ci verrà addosso, noi non vedremo né spada né fame; 024 JER 005 013 i profeti non sono che vento, e nessuno parla in essi. Quel che minacciano sia fatto a loro!” 024 JER 005 014 Perciò così parla l’Eterno, l’Iddio degli eserciti: Perché avete detto quelle parole, ecco, io farò che la parola mia sia come fuoco nella tua bocca, che questo popolo sia come legno, e che quel fuoco lo divori. 024 JER 005 015 Ecco, io faccio venire da lungi una nazione contro di voi, o casa d’Israele, dice l’Eterno; una nazione valorosa, una nazione antica, una nazione della quale tu non conosci la lingua e non intendi le parole. 024 JER 005 016 Il suo turcasso è un sepolcro aperto; tutti quanti son dei prodi. 024 JER 005 017 Essa divorerà le tue mèssi e il tuo pane, divorerà i tuoi figliuoli e le tue figliuole, divorerà le tue pecore e i tuoi buoi, divorerà le tue vigne e i tuoi fichi; abbatterà con la spada le tue città forti nelle quali confidi. 024 JER 005 018 Ma anche in quei giorni, dice l’Eterno, io non ti finirò del tutto. 024 JER 005 019 E quando direte: “Perché l’Eterno, il nostro Dio, ci ha egli fatto tutto questo?” tu risponderai loro: “Come voi m’avete abbandonato e avete servito degli dèi stranieri nel vostro paese, così servirete degli stranieri in un paese che non è vostro”. 024 JER 005 020 Annunziate questo alla casa di Giacobbe, banditelo in Giuda, e dite: 024 JER 005 021 Ascoltate ora questo, o popolo stolto e senza cuore, che ha occhi e non vede, che ha orecchi e non ode. 024 JER 005 022 Non mi temerete voi? dice l’Eterno; non temerete voi dinanzi a me che ho posto la rena per limite al mare, barriera eterna, ch’esso non oltrepasserà mai? I suoi flutti s’agitano, ma sono impotenti; muggono, ma non la sormontano. 024 JER 005 023 Ma questo popolo ha un cuore indocile e ribelle; si voltano indietro e se ne vanno. 024 JER 005 024 Non dicono in cuor loro: “Temiamo l’Eterno, il nostro Dio, che dà la pioggia a suo tempo: la pioggia della prima e dell’ultima stagione, che ci mantiene le settimane fissate per la mietitura”. 024 JER 005 025 Le vostre iniquità hanno sconvolto queste cose, e i vostri peccati v’han privato del benessere. 024 JER 005 026 Poiché fra il mio popolo si trovan degli empi che spiano, come uccellatori in agguato; essi tendon tranelli, acchiappano uomini. 024 JER 005 027 Come una gabbia e piena d’uccelli, così le loro case son piene di frode; perciò diventan grandi e s’arricchiscono. 024 JER 005 028 Ingrassano, hanno il volto lucente, oltrepassano ogni limite di male. Non difendono la causa, la causa dell’orfano, eppur prosperano; e non fanno giustizia nei processi de’ poveri. 024 JER 005 029 E non punirei io queste cose? dice l’Eterno; e l’anima mia non si vendicherebbe di una simile nazione? 024 JER 005 030 Cose spaventevoli e orride si fanno nel paese: 024 JER 005 031 i profeti profetano bugiardamente; i sacerdoti governano agli ordini de’ profeti; e il mio popolo ha piacere che sia così. E che farete voi quando verrà la fine? 024 JER 006 001 O figliuoli di Beniamino, cercate un rifugio lungi dal mezzo di Gerusalemme, e sonate la tromba in Tekoa, e innalzate un segnale su Bethkerem! perché dal settentrione s’avanza una calamità, una grande ruina. 024 JER 006 002 La bella, la voluttuosa figliuola di Sion io la distruggo! 024 JER 006 003 Verso di lei vengono de’ pastori coi loro greggi; essi piantano le loro tende intorno a lei; ognun d’essi bruca dal suo lato. 024 JER 006 004 “Preparate l’attacco contro di lei; levatevi, saliamo in pien mezzodì!” “Guai a noi! ché il giorno declina, e le ombre della sera s’allungano!” 024 JER 006 005 “Levatevi, saliamo di notte, e distruggiamo i suoi palazzi!” 024 JER 006 006 Poiché così parla l’Eterno degli eserciti: Abbattete i suoi alberi, ed elevate un bastione contro Gerusalemme; quella è la città che dev’esser punita; dovunque, in mezzo a lei, non v’è che oppressione. 024 JER 006 007 Come un pozzo fa scaturire le sue acque, così ella fa scaturire la sua malvagità; in lei non si sente parlar che di violenza e di rovina; dinanzi a me stanno continuamente sofferenze e piaghe. 024 JER 006 008 Correggiti, o Gerusalemme, affinché l’anima mia non si alieni da te, e io non faccia di te un deserto, una terra disabitata! 024 JER 006 009 Così parla l’Eterno degli eserciti: Il resto d’Israele sarà interamente racimolato come una vigna; mettivi e rimettivi la mano, come fa il vendemmiatore sui tralci. 024 JER 006 010 A chi parlerò io, chi prenderò a testimonio perché m’ascolti? Ecco, l’orecchio loro è incirconciso, ed essi sono incapaci di prestare attenzione; ecco, la parola dell’Eterno è diventata per loro un obbrobrio, e non vi trovano più alcun piacere. 024 JER 006 011 Ma io son pieno del furore dell’Eterno; sono stanco di contenermi. Riversalo ad un tempo sui bambini per la strada e sulle adunate dei giovani; poiché il marito e la moglie, il vecchio e l’uomo carico d’anni saranno tutti presi. 024 JER 006 012 Le loro case saran passate ad altri; e così pure i loro campi e le loro mogli; poiché io stenderò la mia mano sugli abitanti del paese, dice l’Eterno. 024 JER 006 013 Perché dal più piccolo al più grande, son tutti quanti avidi di guadagno; dal profeta al sacerdote, tutti praticano la menzogna. 024 JER 006 014 Essi curano alla leggera la piaga del mio popolo; dicono: “Pace, pace”, mentre pace non v’è. 024 JER 006 015 Saranno confusi perché commettono delle abominazioni; non si vergognano affatto, non sanno che cosa sia arrossire; perciò cadranno fra quelli che cadono; quand’io li visiterò saranno rovesciati, dice l’Eterno. 024 JER 006 016 Così dice l’Eterno: Fermatevi sulle vie, e guardate, e domandate quali siano i sentieri antichi, dove sia la buona strada, e incamminatevi per essa; e voi troverete riposo alle anime vostre! Ma quelli rispondono: “Non c’incammineremo per essa!” 024 JER 006 017 Io ho posto presso a voi delle sentinelle: “State attenti al suon della tromba!” Ma quelli rispondono: “Non staremo attenti”. 024 JER 006 018 Perciò, ascoltate, o nazioni! Sappiate, o assemblea de’ popoli, quello che avverrà loro. 024 JER 006 019 Ascolta, o terra! Ecco, io fo venire su questo popolo una calamità, frutto de’ loro pensieri; perché non hanno prestato attenzione alle mie parole; e quanto alla mia legge, l’hanno rigettata. 024 JER 006 020 Che m’importa dell’incenso che viene da Seba, della canna odorosa che vien dal paese lontano? I vostri olocausti non mi sono graditi, e i vostri sacrifizi non mi piacciono. 024 JER 006 021 Perciò così parla l’Eterno: Ecco, io porrò dinanzi a questo popolo delle pietre d’intoppo, nelle quali inciamperanno assieme padri e figliuoli, vicini ed amici, e periranno. 024 JER 006 022 Così parla l’Eterno: Ecco, un popolo viene dal paese di settentrione, e una grande nazione si muove dalle estremità della terra. 024 JER 006 023 Essi impugnano l’arco ed il dardo; son crudeli, non hanno pietà; la loro voce è come il muggito del mare; montan cavalli; son pronti a combattere come un solo guerriero, contro di te, o figliuola di Sion. 024 JER 006 024 Noi ne abbiamo udito la fama, e le nostre mani si sono infiacchite; l’angoscia ci coglie, un dolore come di donna che partorisce. 024 JER 006 025 Non uscite nei campi, non camminate per le vie, perché la spada del nemico è là, e il terrore d’ogn’intorno. 024 JER 006 026 O figliuola del mio popolo, cingiti d’un sacco, avvoltolati nella cenere, prendi il lutto come per un figliuolo unico, fa’ udire un amaro lamento, perché il devastatore ci piomba addosso improvviso. 024 JER 006 027 Io t’avevo messo fra il mio popolo come un saggiatore di metalli, perché tu conoscessi e saggiassi la loro via. 024 JER 006 028 Essi son tutti de’ ribelli fra i ribelli, vanno attorno seminando calunnie, son rame e ferro, son tutti dei corrotti. 024 JER 006 029 Il mantice soffia con forza, il piombo è consumato dal fuoco; invano si cerca di raffinare, ché le scorie non si staccano. 024 JER 006 030 Saranno chiamati: argento di rifiuto, perché l’Eterno li ha rigettati. 024 JER 007 001 La parola che fu rivolta a Geremia da parte dell’Eterno, dicendo: 024 JER 007 002 Fermati alla porta della casa dell’Eterno, e quivi proclama questa parola: Ascoltate la parola dell’Eterno, o voi tutti uomini di Giuda ch’entrate per queste porte per prostrarvi dinanzi all’Eterno! 024 JER 007 003 Così parla l’Eterno degli eserciti, l’Iddio d’Israele: Emendate le vostre vie e le vostre opere, ed io vi farò dimorare in questo luogo. 024 JER 007 004 Non ponete la vostra fiducia in parole fallaci, dicendo: “Questo è il tempio dell’Eterno, il tempio dell’Eterno, il tempio dell’Eterno!” 024 JER 007 005 Ma se emendate veramente le vostre vie e le vostre opere, se praticate sul serio la giustizia gli uni verso gli altri, 024 JER 007 006 se non opprimete lo straniero, l’orfano e la vedova, se non spargete sangue innocente in questo luogo e non andate per vostra sciagura dietro ad altri dèi, 024 JER 007 007 io altresì vi farò abitare in questo luogo, nel paese che ho dato ai vostri padri in sempiterno. 024 JER 007 008 Ecco, voi mettete la vostra fiducia in parole fallaci, che non giovano a nulla. 024 JER 007 009 Come! Voi rubate, uccidete, commettete adulteri, giurate il falso, offrite profumi a Baal, andate dietro ad altri dèi che prima non conoscevate, 024 JER 007 010 e poi venite a presentarvi davanti a me, in questa casa, sulla quale è invocato il mio nome, e dite: “Siamo salvi!” e ciò per compiere tutte queste abominazioni?! E’ ella forse, agli occhi vostri, una spelonca di ladroni 024 JER 007 011 questa casa sulla quale è invocato il mio nome? Ecco, tutto questo io l’ho veduto, dice l’Eterno. 024 JER 007 012 Andate dunque al mio luogo ch’era a Silo, dove avevo da prima stanziato il mio nome, e guardate come l’ho trattato, a motivo della malvagità del mio popolo d’Israele. 024 JER 007 013 Ed ora, poiché avete commesso tutte queste cose, dice l’Eterno, poiché v’ho parlato, parlato fin dal mattino, e voi non avete dato ascolto, poiché v’ho chiamati e voi non avete risposto, 024 JER 007 014 io tratterò questa casa, sulla quale è invocato il mio nome e nella quale riponete la vostra fiducia, e il luogo che ho dato a voi e ai vostri padri, come ho trattato Silo; 024 JER 007 015 e vi caccerò dal mio cospetto, come ho cacciato tutti i vostri fratelli, tutta la progenie d’Efraim. 024 JER 007 016 E tu non intercedere per questo popolo, non innalzare per essi supplicazioni o preghiere, e non insistere presso di me, perché non t’esaudirò. 024 JER 007 017 Non vedi tu quello che fanno nelle città di Giuda e nelle vie di Gerusalemme? 024 JER 007 018 I figliuoli raccolgon le legna, i padri accendono il fuoco, e le donne intridon la pasta per far delle focacce alla regina del cielo e per far delle libazioni ad altri dèi, per offendermi. 024 JER 007 019 E’ proprio me che offendono? dice l’Eterno; non offendon essi loro stessi, a loro propria confusione? 024 JER 007 020 Perciò così parla il Signore, l’Eterno: Ecco, la mia ira, il mio furore, si riversa su questo luogo, sugli uomini e sulla bestie, sugli alberi della campagna e sui frutti della terra; essa consumerà ogni cosa e non si estinguerà. 024 JER 007 021 Così parla l’Eterno degli eserciti, l’Iddio d’Israele: Aggiungete i vostri olocausti ai vostri sacrifizi, e mangiatene la carne! 024 JER 007 022 Poiché io non parlai ai vostri padri e non diedi loro alcun comandamento, quando li trassi fuori dal paese d’Egitto, intorno ad olocausti ed a sacrifizi; 024 JER 007 023 ma questo comandai loro: “Ascoltate la mia voce, e sarò il vostro Dio, e voi sarete il mio popolo; camminate in tutte le vie ch’io vi prescrivo affinché siate felici”. 024 JER 007 024 Ma essi non ascoltarono, non prestarono orecchio, ma camminarono seguendo i consigli e la caparbietà del loro cuore malvagio, e invece di andare avanti si sono vòlti indietro. 024 JER 007 025 Dal giorno che i vostri padri uscirono dal paese d’Egitto fino al dì d’oggi, io v’ho mandato tutti i miei servi, i profeti, e ve l’ho mandati ogni giorno, fin dal mattino; 024 JER 007 026 ma essi non m’hanno ascoltato, non hanno prestato orecchio; hanno fatto il collo duro; si son condotti peggio de’ loro padri. 024 JER 007 027 Di’ loro tutte queste cose, ma essi non t’ascolteranno; chiamali, ma essi non ti risponderanno. 024 JER 007 028 Perciò dirai loro: Questa è la nazione che non ascolta la voce dell’Eterno, del suo Dio, e che non vuol accettare correzione; la fedeltà è perita, è venuta meno nella loro bocca. 024 JER 007 029 Raditi la chioma, e buttala via, e leva sulle alture un lamento, poiché l’Eterno rigetta e abbandona la generazione ch’è divenuta oggetto della sua ira. 024 JER 007 030 I figliuoli di Giuda hanno fatto ciò ch’è male agli occhi miei, dice l’Eterno; hanno collocato le loro abominazioni nella casa sulla quale è invocato il mio nome, per contaminarla. 024 JER 007 031 Hanno edificato gli alti luoghi di Tofet, nella valle del figliuolo di Hinnom, per bruciarvi nel fuoco i loro figliuoli e le loro figliuole: cosa che io non avevo comandata, e che non m’era mai venuta in mente. 024 JER 007 032 Perciò, ecco, i giorni vengono, dice l’Eterno, che non si dirà più “Tofet” né “la valle del figliuolo di Hinnom”, ma “la valle del massacro”, e, per mancanza di spazio, si seppelliranno i morti a Tofet. 024 JER 007 033 E i cadaveri di questo popolo serviran di pasto agli uccelli del cielo e alle bestie della terra; e non vi sarà alcuno che li scacci. 024 JER 007 034 E farò cessare nelle città di Giuda e per le strade di Gerusalemme i gridi di gioia e i gridi d’esultanza, il canto dello sposo e il canto della sposa, perché il paese sarà una desolazione. 024 JER 008 001 In quel tempo, dice l’Eterno, si trarranno dai loro sepolcri le ossa dei re di Giuda, le ossa dei suoi principi, le ossa dei sacerdoti, le ossa dei profeti, le ossa degli abitanti di Gerusalemme, 024 JER 008 002 e le si esporranno dinanzi al sole, dinanzi alla luna e dinanzi a tutto l’esercito del cielo, i quali essi hanno amato, hanno servito, hanno seguito, hanno consultato, e dinanzi ai quali si sono prostrati; non si raccoglieranno, non si seppelliranno, ma saranno come letame sulla faccia della terra. 024 JER 008 003 E la morte sarà preferibile alla vita per tutto il residuo che rimarrà di questa razza malvagia, in tutti i luoghi dove li avrò cacciati, dice l’Eterno degli eserciti. 024 JER 008 004 E tu di’ loro: Così parla l’Eterno: Se uno cade non si rialza forse? Se uno si svia, non torna egli indietro? 024 JER 008 005 Perché dunque questo popolo di Gerusalemme si svia egli d’uno sviamento perpetuo? Essi persistono nella malafede, e rifiutano di convertirsi. 024 JER 008 006 Io sto attento ed ascolto: essi non parlano come dovrebbero; nessuno si pente della sua malvagità e dice: “Che ho io fatto?” Ognuno riprende la sua corsa, come il cavallo che si slancia alla battaglia. 024 JER 008 007 Anche la cicogna conosce nel cielo le sue stagioni; la tortora, la rondine e la gru osservano il tempo quando debbon venire, ma il mio popolo non conosce quel che l’Eterno ha ordinato. 024 JER 008 008 Come potete voi dire: “Noi siam savi e la legge dell’Eterno è con noi!” Sì certo, ma la penna bugiarda degli scribi ne ha falsato il senso. 024 JER 008 009 I savi saranno confusi, saranno costernati, saranno presi; ecco, hanno rigettato la parola dell’Eterno; che sapienza possono essi avere? 024 JER 008 010 Perciò io darò le loro mogli ad altri, e i loro campi a de’ nuovi possessori; poiché dal più piccolo al più grande, son tutti avidi di guadagno; dal profeta al sacerdote, tutti praticano la menzogna. 024 JER 008 011 Essi curano alla leggera la piaga del mio popolo; dicono: “Pace, pace”, mentre pace non v’è. 024 JER 008 012 Essi saranno confusi perché commettono delle abominazioni: non si vergognano affatto, non sanno che cosa sia arrossire; perciò cadranno fra quelli che cadono; quand’io li visiterò saranno rovesciati, dice l’Eterno. 024 JER 008 013 Certo io li sterminerò, dice l’Eterno. Non v’è più uva sulla vite, non più fichi sul fico, e le foglie sono appassite! Io ho dato loro de’ nemici che passeranno sui loro corpi. 024 JER 008 014 “Perché ce ne stiamo qui seduti? Adunatevi ed entriamo nelle città forti per quivi perire! Poiché l’Eterno, il nostro Dio, ci condanna a perire, ci fa bere delle acque avvelenate, perché abbiam peccato contro l’Eterno. 024 JER 008 015 Noi aspettavamo la pace, ma nessun bene giunge; aspettavamo un tempo di guarigione, ed ecco il terrore!” 024 JER 008 016 S’ode da Dan lo sbuffare de’ suoi cavalli; al rumore del nitrito de’ suoi destrieri, trema tutto il paese; poiché vengono, divorano il paese e tutto ciò che contiene, la città e i suoi abitanti. 024 JER 008 017 Poiché, ecco, io mando contro di voi de’ serpenti, degli aspidi, contro i quali non v’è incantagione che valga; e vi morderanno, dice l’Eterno. 024 JER 008 018 Ove trovar conforto nel mio dolore? Il cuore mi langue in seno. 024 JER 008 019 Ecco il grido d’angoscia della figliuola del mio popolo da terra lontana: “L’Eterno non è egli più in Sion? Il suo re non è egli più in mezzo a lei?” “Perché m’hanno provocato ad ira con le loro immagini scolpite e con vanità straniere?” 024 JER 008 020 “La mèsse è passata, l’estate è finita, e noi non siamo salvati”. 024 JER 008 021 Per la piaga della figliuola del mio popolo io son tutto affranto; sono in lutto, sono in preda alla costernazione. 024 JER 008 022 Non v’è egli balsamo in Galaad? Non v’è egli colà alcun medico? Perché dunque la piaga della figliuola del mio popolo non è stata medicata? 024 JER 009 001 Oh fosse pur la mia testa mutata in acqua, e fosser gli occhi miei una fonte di lacrime! Io piangerei giorno e notte gli uccisi della figliuola del mio popolo! 024 JER 009 002 Oh se avessi nel deserto un rifugio da viandanti! Io abbandonerei il mio popolo e me n’andrei lungi da costoro, perché son tutti adulteri, un’adunata di traditori. 024 JER 009 003 Tendono la lingua, ch’è il loro arco, per scoccar menzogne; son diventati potenti nel paese, ma non per agir con fedeltà; poiché procedono di malvagità in malvagità, e non conoscono me, dice l’Eterno. 024 JER 009 004 Si guardi ciascuno dal suo amico, e nessuno si fidi del suo fratello; poiché ogni fratello non fa che ingannare, ed ogni amico va spargendo calunnie. 024 JER 009 005 L’uno gabba l’altro, e non dice la verità, esercitano la loro lingua a mentire, s’affannano a fare il male. 024 JER 009 006 La tua dimora è la malafede; ed è per malafede che costoro rifiutano di conoscermi, dice l’Eterno. 024 JER 009 007 Perciò, così parla l’Eterno degli eserciti: Ecco, io li fonderò nel crogiuolo per saggiarli; poiché che altro farei riguardo alla figliuola del mio popolo? 024 JER 009 008 La loro lingua è un dardo micidiale; essa non dice che menzogne; con la bocca ognuno parla di pace al suo prossimo, ma nel cuore gli tende insidie. 024 JER 009 009 Non li punirei io per queste cose? dice l’Eterno; e l’anima mia non si vendicherebbe d’una simile nazione? 024 JER 009 010 Io vo’ dare in pianto ed in gemito, per i monti, e vo’ dare in lamento per i pascoli del deserto, perché son arsi, talché niuno più vi passa, e non vi s’ode più voce di bestiame; gli uccelli del cielo e le bestie sono fuggite, sono scomparse. 024 JER 009 011 Io ridurrò Gerusalemme in un monte di ruine, in un ricetto di sciacalli; e farò delle città di Giuda una desolazione senza abitanti. 024 JER 009 012 Chi è il savio che capisca queste cose? Chi è colui al quale la bocca dell’Eterno ha parlato perché ei ne dia l’annunzio? Perché il paese è egli distrutto, desolato come un deserto talché niuno vi passa? 024 JER 009 013 L’Eterno risponde: Perché costoro hanno abbandonato la mia legge ch’io avevo loro posta dinanzi e non hanno dato ascolto alla mia voce, e non l’hanno seguìta nella lor condotta, 024 JER 009 014 ma han seguito la caparbietà dei cuor loro, e sono andati dietro ai Baali, come i loro padri insegnarono loro. 024 JER 009 015 Perciò, così parla l’Eterno degli eserciti, l’Iddio d’Israele: Ecco, io farò mangiar dell’assenzio a questo popolo e gli farò bere dell’acqua avvelenata. 024 JER 009 016 Io li disperderò fra le nazioni, che né loro né i loro padri han conosciuto; e manderò dietro a loro la spada, finché io li abbia consumati. 024 JER 009 017 Così parla l’Eterno degli eserciti: Pensate a chiamare delle piagnone, e ch’esse vengano! Mandate a cercare le più avvedute e ch’esse vengano 024 JER 009 018 e s’affrettino a fare un lamento su noi, sì che i nostri occhi si struggano in lacrime, e l’acqua fluisca dalle nostre palpebre. 024 JER 009 019 Poiché una voce di lamento si fa udire da Sion: “Come siamo devastati! Siamo coperti di confusione perché dobbiamo abbandonare il paese, ora che hanno abbattuto le nostre dimore”. 024 JER 009 020 Donne, ascoltate la parola dell’Eterno, e i vostri orecchi ricevan la parola della sua bocca! Insegnate alle vostre figliuole del lamenti, e ognuna insegni alla sua compagna de’ canti funebri! 024 JER 009 021 Poiché la morte è salita per le nostre finestre, è entrata nei nostri palazzi per far sparire i bambini dalle strade e i giovani dalle piazze. 024 JER 009 022 Di’: Così parla l’Eterno: I cadaveri degli uomini giaceranno come letame sull’aperta campagna, come una mannella che il mietitore si lascia dietro e che nessuno raccoglie. 024 JER 009 023 Così parla l’Eterno: Il savio non si glori della sua saviezza, il forte non si glori della sua forza, il ricco non si glori della sua ricchezza; 024 JER 009 024 ma chi si gloria si glori di questo: che ha intelligenza e conosce me, che sono l’Eterno, che esercita la benignità, il diritto e la giustizia sulla terra; perché di queste cose mi compiaccio, dice l’Eterno. 024 JER 009 025 Ecco, i giorni vengono, dice l’Eterno, ch’io punirò tutti i circoncisi che sono incirconcisi: 024 JER 009 026 l’Egitto, Giuda, Edom, i figliuoli di Ammon, Moab, e tutti quelli che si tagliano i canti della barba, e abitano nel deserto; poiché tutte le nazioni sono incirconcise, e tutta la casa d’Israele e incirconcisa di cuore. 024 JER 010 001 Ascoltate la parola che l’Eterno vi rivolge, o casa d’Israele! 024 JER 010 002 Così parla l’Eterno: Non imparate a camminare nella via delle nazioni, e non abbiate paura de’ segni del cielo, perché sono le nazioni quelle che ne hanno paura. 024 JER 010 003 Poiché i costumi dei popoli sono vanità; giacché si taglia un albero nella foresta e le mani dell’operaio lo lavorano con l’ascia; 024 JER 010 004 lo si adorna d’argento e d’oro, lo si fissa con chiodi e coi martelli perché non si muova. 024 JER 010 005 Cotesti dèi son come pali in un orto di cocomeri, e non parlano; bisogna portarli, perché non posson camminare. Non li temete! perché non possono fare alcun male, e non è in loro potere di far del bene. 024 JER 010 006 Non v’è alcuno pari a te, o Eterno; tu sei grande, e grande in potenza è il tuo nome. 024 JER 010 007 Chi non ti temerebbe, o re delle nazioni? Poiché questo t’è dovuto; giacché fra tutti i savi delle nazioni e in tutti i loro regni non v’è alcuno pari a te. 024 JER 010 008 Ma costoro tutti insieme sono stupidi e insensati; non è che una dottrina di vanità; non è altro che legno; 024 JER 010 009 argento battuto in lastre portato da Tarsis, oro venuto da Ufaz, opera di scultore e di man d’orefice; son vestiti di porpora e di scarlatto, son tutti lavoro d’abili artefici. 024 JER 010 010 Ma l’Eterno è il vero Dio, egli è l’Iddio vivente, e il re eterno; per l’ira sua trema la terra, e le nazioni non posson reggere dinanzi al suo sdegno. 024 JER 010 011 Così direte loro: “Gli dèi che non han fatto i cieli e la terra, scompariranno di sulla terra e di sotto il cielo”. 024 JER 010 012 Egli, con la sua potenza, ha fatto la terra; con la sua sapienza ha stabilito fermamente il mondo; con la sua intelligenza ha disteso i cieli. 024 JER 010 013 Quando fa udire la sua voce v’è un rumor d’acque nel cielo; ei fa salire i vapori dalle estremità della terra, fa guizzare i lampi per la pioggia e trae il vento dai suoi serbatoi; 024 JER 010 014 ogni uomo allora diventa stupido, privo di conoscenza; ogni orafo ha vergogna delle sue immagini scolpite; perché le sue immagini fuse sono una menzogna, e non v’è soffio vitale in loro. 024 JER 010 015 Sono vanità, lavoro d’inganno; nel giorno del castigo, periranno. 024 JER 010 016 A loro non somiglia Colui ch’è la parte di Giacobbe; perché Egli è quel che ha formato tutte le cose, e Israele è la tribù della sua eredità. Il suo nome è l’Eterno degli eserciti. 024 JER 010 017 Raccogli da terra il tuo bagaglio, o tu che sei cinta d’assedio! 024 JER 010 018 Poiché così parla l’Eterno: Ecco, questa volta io lancerò lontano gli abitanti del paese, e li stringerò da presso affinché non isfuggano. 024 JER 010 019 Guai a me a motivo della mia ferita! La mia piaga è dolorosa; ma io ho detto: “Questo è il mio male, e lo devo sopportare”. 024 JER 010 020 Le mie tende son guaste, e tutto il mio cordame è rotto; i miei figliuoli sono andati lungi da me e non sono più; non v’è più alcuno che stenda la mia tenda, che drizzi i miei padiglioni. 024 JER 010 021 Perché i pastori sono stati stupidi, e non hanno cercato l’Eterno; perciò non hanno prosperato, e tutto il loro gregge è stato disperso. 024 JER 010 022 Ecco, un rumore giunge, un gran tumulto arriva dal paese del settentrione, per ridurre le città di Giuda in desolazione, in un ricetto di sciacalli. 024 JER 010 023 O Eterno, io so che la via dell’uomo non è in suo potere, e che non è in poter dell’uomo che cammina il dirigere i suoi passi. 024 JER 010 024 O Eterno, correggimi, ma con giusta misura; non nella tua ira, che tu non abbia a ridurmi a poca cosa! 024 JER 010 025 Riversa la tua ira sulle nazioni che non ti conoscono, e sui popoli che non invocano il tuo nome; poiché hanno divorato Giacobbe; sì, lo hanno divorato, l’han consumato, han desolato la sua dimora. 024 JER 011 001 La parola che fu rivolta a Geremia da parte dell’Eterno, in questi termini: 024 JER 011 002 “Ascoltate le parole di questo patto, e parlate agli uomini di Giuda e agli abitanti di Gerusalemme! 024 JER 011 003 Di’ loro: Così parla l’Eterno, l’Iddio d’Israele: Maledetto l’uomo che non ascolta le parole di questo patto, 024 JER 011 004 che io comandai ai vostri padri il giorno che li feci uscire dal paese d’Egitto, dalla fornace di ferro, dicendo: Ascoltate la mia voce e fate tutto quello che vi comanderò, e voi sarete mio popolo e io sarò vostro Dio, 024 JER 011 005 affinché io possa mantenere il giuramento che feci ai vostri padri, di dar loro un paese dove scorre il latte e il miele, come oggi vedete ch’esso è”. Allora io risposi: “Amen, o Eterno!” 024 JER 011 006 L’Eterno mi disse: “Proclama tutte queste parole nelle città di Giuda e per le strade di Gerusalemme, dicendo: Ascoltate le parole di questo patto, e mettetele ad effetto! 024 JER 011 007 Poiché io ho scongiurato i vostri padri dal giorno che li trassi fuori dal paese d’Egitto fino a questo giorno, li ho scongiurati fin dal mattino, dicendo: Ascoltate la mia voce! 024 JER 011 008 Ma essi non l’hanno ascoltata, non hanno prestato orecchio, e hanno camminato, seguendo ciascuno la caparbietà del loro cuore malvagio; perciò io ho fatto venir su loro tutto quello che avevo detto in quel patto che io avevo comandato loro d’osservare, e ch’essi non hanno osservato”. 024 JER 011 009 Poi l’Eterno mi disse: “Esiste una congiura fra gli uomini di Giuda e fra gli abitanti di Gerusalemme. 024 JER 011 010 Son tornati alle iniquità dei loro padri antichi, i quali ricusarono di ascoltare le mie parole; e sono andati anch’essi dietro ad altri dèi, per servirli; la casa d’Israele e la casa di Giuda hanno rotto il patto, che io avevo fatto coi loro padri. 024 JER 011 011 Perciò, così parla l’Eterno: Ecco, io faccio venir su loro una calamità, alla quale non potranno sfuggire. Essi grideranno a me, ma io non li ascolterò. 024 JER 011 012 Allora le città di Giuda e gli abitanti di Gerusalemme andranno a gridare agli dèi ai quali offron profumi; ma essi non li salveranno, nel tempo della calamità! 024 JER 011 013 Poiché, o Giuda, tu hai tanti dèi quante sono le tue città; e quante sono le strade di Gerusalemme, tanti altari avete eretti all’infamia, altari per offrir profumi a Baal. 024 JER 011 014 E tu non pregare per questo popolo, non ti mettere a gridare né a far supplicazioni per loro; perché io non li esaudirò quando grideranno a me a motivo della calamità che li avrà colpiti. 024 JER 011 015 Che ha da fare l’amato mio nella mia casa? Delle scelleratezze? Forse che dei voti e della carne consacrata allontaneranno da te la calamità perché tu possa rallegrarti? 024 JER 011 016 L’Eterno t’aveva chiamato “Ulivo verdeggiante, adorno di bei frutti”. Al rumore di un gran tumulto, egli v’appicca il fuoco e i rami ne sono infranti. 024 JER 011 017 L’Eterno degli eserciti che t’avea piantato pronunzia del male contro di te, a motivo della malvagità commessa a loro danno dalla casa d’Israele e dalla casa di Giuda allorché m’hanno provocato ad ira, offrendo profumi a Baal”. 024 JER 011 018 L’Eterno me l’ha fatto sapere, ed io l’ho saputo; allora tu m’hai mostrato le loro azioni. 024 JER 011 019 Io ero come un docile agnello che si mena al macello; io non sapevo che ordissero macchinazioni contro di me dicendo: Distruggiamo l’albero col suo frutto e sterminiamolo dalla terra de’ viventi; affinché il suo nome non sia più ricordato”. 024 JER 011 020 Ma, o Eterno degli eserciti, giusto giudice, che scruti le reni ed il cuore, io vedrò la tua vendetta su di loro, poiché a te io rimetto la mia causa. 024 JER 011 021 Perciò, così parla l’Eterno riguardo a que’ di Anatoth, che cercan la tua vita e dicono: “Non profetare nel nome dell’Eterno, se non vuoi morire per le nostre mani”; 024 JER 011 022 perciò, così parla l’Eterno degli eserciti: Ecco, io sto per punirli; i giovani morranno per la spada, i loro figliuoli e le loro figliuole morranno di fame; 024 JER 011 023 e non resterà di loro alcun residuo; poiché io farò venire la calamità su quei d’Anatoth, l’anno in cui li visiterò. 024 JER 012 001 Tu sei giusto, o Eterno, quand’io contendo teco; nondimeno io proporrò le mie ragioni: Perché prospera la via degli empi? Perché son tutti a loro agio quelli che procedono perfidamente? 024 JER 012 002 Tu li hai piantati, essi hanno messo radice, crescono ed anche portano frutto; tu sei vicino alla loro bocca, ma lontano dal loro interiore. 024 JER 012 003 E tu, o Eterno, tu mi conosci, tu mi vedi, tu provi qual sia il mio cuore verso di te. Trascinali al macello come pecore, e preparali per il giorno del massacro! 024 JER 012 004 Fino a quando farà cordoglio il paese, e si seccherà l’erba di tutta la campagna? Per la malvagità degli abitanti, le bestie e gli uccelli sono sterminati. Poiché quelli dicono: “Egli non vedrà la nostra fine”. 024 JER 012 005 Se, correndo con de’ pedoni, questi ti stancano, come potrai lottare coi cavalli? E se non ti senti al sicuro che in terra di pace, come farai quando il Giordano sarà gonfio? 024 JER 012 006 Perché perfino i tuoi fratelli e la casa di tuo padre ti tradiscono; anch’essi ti gridan dietro a piena voce; non li credere quando ti diranno delle buone parole. 024 JER 012 007 Io ho lasciato la mia casa, ho abbandonato la mia eredità; ho dato quello che l’anima mia ha di più caro, nelle mani de’ suoi nemici. 024 JER 012 008 La mia eredità è divenuta per me come un leone nella foresta; ha mandato contro di me il suo ruggito; perciò io l’ho odiata. 024 JER 012 009 La mia eredità è stata per me come l’uccello rapace screziato; gli uccelli rapaci si gettan contro di lei da ogni parte. Andate, radunate tutte le bestie della campagna, fatele venire a divorare! 024 JER 012 010 Molti pastori guastano la mia vigna, calpestano la porzione che m’è toccata, riducono la mia deliziosa porzione in un deserto desolato. 024 JER 012 011 La riducono in una desolazione; e, tutta desolata, fa cordoglio dinanzi a me; tutto il paese è desolato, perché nessuno lo prende a cuore. 024 JER 012 012 Su tutte le alture del deserto giungono devastatori, perché la spada dell’Eterno divora il paese da un’estremità all’altra; nessuna carne ha pace. 024 JER 012 013 Han seminato grano, e raccolgono spine; si sono affannati senz’alcun profitto. Vergognatevi di ciò che raccogliete a motivo dell’ardente ira dell’Eterno! 024 JER 012 014 Così parla l’Eterno contro tutti i miei malvagi vicini, che toccano l’eredità ch’io ho data a possedere al mio popolo d’Israele: Ecco, io li svellerò dal loro paese, svellerò la casa di Giuda di fra loro; 024 JER 012 015 ma, dopo che li avrò divelti, avrò di nuovo compassione di loro, e li ricondurrò ciascuno nella sua eredità, ciascuno nel suo paese. 024 JER 012 016 E se pure imparano le vie del mio popolo e a giurare per il mio nome dicendo: “l’Eterno vive”, come hanno insegnato al mio popolo a giurare per Baal, saranno saldamente stabiliti in mezzo al mio popolo. 024 JER 012 017 Ma, se non dànno ascolto, io svellerò quella nazione; la svellerò e la distruggerò, dice l’Eterno. 024 JER 013 001 Così mi ha detto l’Eterno: “Va’, còmprati una cintura di lino, mettitela sui fianchi, ma non la porre nell’acqua”. 024 JER 013 002 Così io comprai la cintura, secondo la parola dell’Eterno, e me la misi sui fianchi. 024 JER 013 003 E la parola dell’Eterno mi fu indirizzata per la seconda volta, in questi termini: 024 JER 013 004 “Prendi la cintura che hai comprata e che hai sui fianchi; va’ verso l’Eufrate, e quivi nascondila nella fessura d’una roccia”. 024 JER 013 005 E io andai, e la nascosi presso l’Eufrate, come l’Eterno mi aveva comandato. 024 JER 013 006 Dopo molti giorni l’Eterno mi disse: “Lèvati, va’ verso l’Eufrate, e togli di là la cintura, che io t’avevo comandato di nascondervi”. 024 JER 013 007 E io andai verso l’Eufrate, e scavai, e tolsi la cintura dal luogo dove l’avevo nascosta; ed ecco, la cintura era guasta, e non era più buona a nulla. 024 JER 013 008 Allora la parola dell’Eterno mi fu rivolta in questi termini: 024 JER 013 009 Così parla l’Eterno: “In questo modo io distruggerò l’orgoglio di Giuda e il grande orgoglio di Gerusalemme, 024 JER 013 010 di questo popolo malvagio che ricusa di ascoltare le mie parole, che cammina seguendo la caparbietà del suo cuore, e va dietro ad altri dèi per servirli e per prostrarsi dinanzi a loro; esso diventerà come questa cintura, che non è più buona a nulla. 024 JER 013 011 Poiché, come la cintura aderisce ai fianchi dell’uomo, così io avevo strettamente unita a me tutta la casa d’Israele e tutta la casa di Giuda, dice l’Eterno, perché fossero mio popolo, mia fama, mia lode, mia gloria; ma essi non han voluto dare ascolto. 024 JER 013 012 Tu dirai dunque loro questa parola: Così parla l’Eterno, l’Iddio d’Israele: “Ogni vaso sarà riempito di vino”; e quando essi ti diranno: “Non lo sappiamo noi che ogni vaso si riempie di vino?” 024 JER 013 013 Allora tu di’ loro: Così parla l’Eterno: Ecco, io empirò d’ebbrezza tutti gli abitanti di questo paese, i re che seggono sul trono di Davide, i sacerdoti, i profeti, e tutti gli abitanti di Gerusalemme. 024 JER 013 014 Li sbatterò l’uno contro l’altro, padri e figli assieme, dice l’Eterno; io non risparmierò alcuno; nessuna pietà, nessuna compassione m’impedirà di distruggerli. 024 JER 013 015 Ascoltate, porgete orecchio! non insuperbite, perché l’Eterno parla. 024 JER 013 016 Date gloria all’Eterno, al vostro Dio, prima ch’ei faccia venir le tenebre, e prima che i vostri piedi inciampino sui monti avvolti nel crepuscolo, e voi aspettiate la luce ed egli ne faccia un’ombra di morte, e la muti in oscurità profonda. 024 JER 013 017 Ma se voi non date ascolto, l’anima mia piangerà in segreto, a motivo del vostro orgoglio, gli occhi miei piangeranno dirottamente, si scioglieranno in lacrime, perché il gregge dell’Eterno sarà menato in cattività. 024 JER 013 018 Di’ al re e alla regina: “Sedetevi in terra! perché la vostra gloriosa corona vi cade di testa”. 024 JER 013 019 Le città del mezzogiorno sono chiuse, e non v’è più chi le apra; tutto Giuda è menato in cattività, è menato in esilio tutto quanto. 024 JER 013 020 Alzate gli occhi, e guardate quelli che vengono dal settentrione; dov’è il gregge, il magnifico gregge, che t’era stato dato? 024 JER 013 021 Che dirai tu quand’Egli ti punirà? Ma tu stessa hai insegnato ai tuoi amici a dominar su te. Non ti piglieranno i dolori, come piglian la donna che sta per partorire? 024 JER 013 022 E se tu dici in cuor tuo: “Perché m’avvengon queste cose?” Per la grandezza della tua iniquità i lembi della tua veste ti son rimboccati, e i tuoi calcagni sono violentemente scoperti. 024 JER 013 023 Un moro può egli mutar la sua pelle o un leopardo le sue macchie? Allora anche voi, abituati come siete a fare il male, potrete fare il bene? 024 JER 013 024 E io li disperderò, come stoppia portata via dal vento del deserto. 024 JER 013 025 E’ questa la tua sorte, la parte ch’io ti misuro, dice l’Eterno, perché tu m’hai dimenticato, e hai riposto la tua fiducia nella menzogna. 024 JER 013 026 E io pure ti rovescerò i lembi della veste sul viso, sì che si vegga la tua vergogna. 024 JER 013 027 Io ho visto le tue abominazioni, i tuoi adulteri, i tuoi nitriti, l’infamia della tua prostituzione sulle colline e per i campi. Guai a te, o Gerusalemme! Quando avverrà mai che tu ti purifichi?” 024 JER 014 001 La parola dell’Eterno che fu rivolta a Geremia in occasione della siccità. 024 JER 014 002 Giuda è in lutto, e le assemblee delle sue porte languiscono, giacciono per terra in abito lugubre; il grido di Gerusalemme sale al cielo. 024 JER 014 003 I nobili fra loro mandano i piccoli a cercar dell’acqua; e questi vanno alle cisterne, non trovano acqua, e tornano coi loro vasi vuoti; sono pieni di vergogna, di confusione, e si coprono il capo. 024 JER 014 004 Il suolo e costernato perché non v’è stata pioggia nel paese; i lavoratori sono pieni di confusione e si coprono il capo. 024 JER 014 005 Perfino la cerva nella campagna figlia, e abbandona il suo parto perché non v’è erba; 024 JER 014 006 e gli onàgri si fermano sulle alture, aspirano l’aria come gli sciacalli; i loro occhi sono spenti, perché non c’è verdura. 024 JER 014 007 O Eterno, se le nostre iniquità testimoniano contro di noi, opera per amor del tuo nome; poiché le nostre infedeltà son molte; noi abbiam peccato contro di te. 024 JER 014 008 O speranza d’Israele, suo salvatore in tempo di distretta, perché saresti nel paese come un forestiero, come un viandante che vi si ferma per passarvi la notte? 024 JER 014 009 Perché saresti come un uomo sopraffatto, come un prode che non può salvare? Eppure, o Eterno, tu sei in mezzo a noi, e il tuo nome è invocato su noi; non ci abbandonare! 024 JER 014 010 Così parla l’Eterno a questo popolo: Essi amano andar vagando; non trattengono i loro piedi; perciò l’Eterno non li gradisce, si ricorda ora della loro iniquità, e punisce i loro peccati. 024 JER 014 011 E l’Eterno mi disse: “Non pregare per il bene di questo popolo. 024 JER 014 012 Se digiunano, non ascolterò il loro grido; se fanno degli olocausti e delle offerte, non li gradirò; anzi io sto per consumarli con la spada, con la fame, con la peste”. 024 JER 014 013 Allora io dissi: “Ah, Signore, Eterno! ecco, i profeti dicon loro: Voi non vedrete la spada, né avrete mai la fame; ma io vi darò una pace sicura in questo luogo”. 024 JER 014 014 E l’Eterno mi disse: “Que’ profeti profetizzano menzogne nel mio nome; io non li ho mandati, non ho dato loro alcun ordine, e non ho parlato loro; le profezie che vi fanno sono visioni menzognere, divinazione, vanità, imposture del loro proprio cuore. 024 JER 014 015 Perciò così parla l’Eterno riguardo ai profeti che profetano nel mio nome benché io non li abbia mandati, e dicono: Non vi sarà né spada né fame in questo paese; que’ profeti saranno consumati dalla spada e dalla fame; 024 JER 014 016 e quelli ai quali essi profetizzano saranno gettati per le vie di Gerusalemme morti di fame e di spada, essi, le loro mogli, i loro figliuoli e le loro figliuole, né vi sarà chi dia loro sepoltura; e riverserò su loro la loro malvagità”. 024 JER 014 017 Di’ loro dunque questa parola: Struggansi gli occhi miei in lacrime giorno e notte, senza posa; poiché la vergine figliuola del mio popolo è stata fiaccata in modo straziante, ha ricevuto un colpo tremendo. 024 JER 014 018 Se esco per i campi, ecco degli uccisi per la spada; se entro in città, ecco i languenti per fame; perfino il profeta, perfino il sacerdote vanno a mendicare in un paese che non conoscono. 024 JER 014 019 Hai tu dunque reietto Giuda? Ha l’anima tua preso in disgusto Sion? Perché ci colpisci senza che ci sia guarigione per noi? Noi aspettavamo la pace, ma nessun bene giunge; aspettavamo un tempo di guarigione, ed ecco il terrore. 024 JER 014 020 O Eterno, noi riconosciamo la nostra malvagità, l’iniquità dei nostri padri; poiché noi abbiam peccato contro di te. 024 JER 014 021 Per amor del tuo nome, non disdegnare, non disonorare il trono della tua gloria; ricordati del tuo patto con noi; non lo annullare! 024 JER 014 022 Fra gl’idoli vani delle genti, ve n’ha egli che possan far piovere? O è forse il cielo che dà gli acquazzoni? Non sei tu, o Eterno, tu, l’Iddio nostro? Perciò noi speriamo in te, poiché tu hai fatto tutte queste cose. 024 JER 015 001 Ma l’Eterno mi disse: “Quand’anche Mosè e Samuele si presentassero davanti a me, l’anima mia non si piegherebbe verso questo popolo; caccialo via dalla mia presenza, e ch’ei se ne vada! 024 JER 015 002 E se pur ti dicono: Dove ce ne andremo? tu risponderai loro: Così dice l’Eterno: Alla morte, i destinati alla morte; alla spada, i destinati alla spada; alla fame, i destinati alla fame; alla cattività, i destinati alla cattività. 024 JER 015 003 Io manderò contro di loro quattro specie di flagelli, dice l’Eterno: la spada, per ucciderli; i cani, per trascinarli; gli uccelli del cielo e le bestie della terra, per divorarli e per distruggerli. 024 JER 015 004 E farò sì che saranno agitati per tutti i regni della terra, a cagione di Manasse, figliuolo di Ezechia, re di Giuda, e di tutto quello ch’egli ha fatto in Gerusalemme. 024 JER 015 005 Poiché chi avrebbe pietà di te, o Gerusalemme? Chi ti compiangerebbe? Chi s’incomoderebbe per domandarti come stai? 024 JER 015 006 Tu m’hai respinto, dice l’Eterno; ti sei tirata indietro; perciò io stendo la mano contro di te, e ti distruggo; sono stanco di pentirmi. 024 JER 015 007 Io ti ventolo col ventilabro alle porte del paese, privo di figli il mio popolo, e lo faccio perire, poiché non si converte dalle sue vie. 024 JER 015 008 Le sue vedove son più numerose della rena del mare; io faccio venire contro di loro, contro la madre de’ giovani, un nemico che devasta in pien mezzodì; faccio piombar su lei, a un tratto, angoscia e terrore. 024 JER 015 009 Colei che avea partorito sette figliuoli è languente, esala lo spirito; il suo sole tramonta mentr’è giorno ancora; è coperta di vergogna, di confusione; e il rimanente di loro io lo do in balìa della spada de’ loro nemici, dice l’Eterno”. 024 JER 015 010 Me infelice! o madre mia, poiché m’hai fatto nascere uomo di lite e di contesa per tutto il paese! Io non do né prendo in imprestito, e nondimeno tutti mi maledicono. 024 JER 015 011 L’Eterno dice: Per certo, io ti riserbo un avvenire felice; io farò che il nemico ti rivolga supplicazioni nel tempo dell’avversità, nel tempo dell’angoscia. 024 JER 015 012 Il ferro potrà esso spezzare il ferro del settentrione ed il rame? 024 JER 015 013 Le tue facoltà e i tuoi tesori io li darò gratuitamente come preda, a cagione di tutti i tuoi peccati, e dentro tutti i tuoi confini. 024 JER 015 014 E li farò passare coi tuoi nemici in un paese che non conosci; perché un fuoco s’è acceso nella mia ira, che arderà contro di voi. 024 JER 015 015 Tu sai tutto, o Eterno; ricordati di me, visitami, e vendicami de’ miei persecutori; nella tua longanimità, non mi portar via! riconosci che per amor tuo io porto l’obbrobrio. 024 JER 015 016 Tosto che ho trovato le tue parole, io le ho divorate; e le tue parole sono state la mia gioia, l’allegrezza del mio cuore, perché il tuo nome è invocato su me, o Eterno, Dio degli eserciti. 024 JER 015 017 Io non mi son seduto nell’assemblea di quelli che ridono, e non mi son rallegrato, ma per cagion della tua mano mi son seduto solitario, perché tu mi riempivi d’indignazione. 024 JER 015 018 Perché il mio dolore è desso perpetuo, e la mia piaga, incurabile, ricusa di guarire? Vuoi tu essere per me come una sorgente fallace, come un’acqua che non dura? 024 JER 015 019 Perciò, così parla l’Eterno: Se tu torni a me, io ti ricondurrò, e tu ti terrai dinanzi a me; e se tu separi ciò ch’è prezioso da ciò ch’è vile, tu sarai come la mia bocca; ritorneranno essi a te, ma tu non tornerai a loro. 024 JER 015 020 Io ti farò essere per questo popolo un forte muro di rame; essi combatteranno contro di te, ma non potranno vincerti, perché io sarò teco per salvarti e per liberarti, dice l’Eterno. 024 JER 015 021 E ti libererò dalla mano de’ malvagi, e ti redimerò dalla mano de’ violenti. 024 JER 016 001 La parola dell’Eterno mi fu rivolta in questi termini: 024 JER 016 002 Non ti prender moglie e non aver figliuoli né figliuole in questo luogo. 024 JER 016 003 Poiché così parla l’Eterno riguardo ai figliuoli e alle figliuole che nascono in questo paese, e alle madri che li partoriscono, e ai padri che li generano in questo paese: 024 JER 016 004 Essi morranno consunti dalle malattie, non saranno rimpianti, e non avranno sepoltura; serviranno di letame sulla faccia del suolo; saranno consumati dalla spada e dalla fame, e i loro cadaveri saran pasto agli uccelli del cielo, e alle bestie della terra. 024 JER 016 005 Poiché così parla l’Eterno: Non entrare nella casa del lutto, non andare a far cordoglio con loro né a compiangerli, perché, dice l’Eterno, io ho ritirato da questo popolo la mia pace, la mia benignità, la mia compassione. 024 JER 016 006 Grandi e piccoli morranno in questo paese; non avranno sepoltura, non si farà cordoglio per loro, nessuno si farà incisioni addosso o si raderà per loro; 024 JER 016 007 non si romperà per loro il pane del lutto per consolarli d’un morto, e non si offrirà loro a bere la coppa della consolazione per un padre o per una madre. 024 JER 016 008 Parimente non entrare in alcuna casa di convito per sederti con loro a mangiare ed a bere. 024 JER 016 009 Poiché così parla l’Eterno degli eserciti, l’Iddio d’Israele: Ecco, io farò cessare in questo luogo, davanti ai vostri occhi, ai giorni vostri, il grido di gioia, il grido d’allegrezza, la voce dello sposo e la voce della sposa. 024 JER 016 010 E avverrà che quando tu annunzierai a questo popolo tutte queste cose, essi ti diranno: Perché l’Eterno ha egli pronunziato contro di noi tutta questa grande calamità? Qual è la nostra iniquità? Qual è il peccato che abbiam commesso contro l’Eterno, il nostro Dio? 024 JER 016 011 Allora tu risponderai loro: “Perché i vostri padri m’hanno abbandonato, dice l’Eterno, sono andati dietro ad altri dèi, li hanno serviti e si son prostrati dinanzi a loro, hanno abbandonato me e non hanno osservato la mia legge. 024 JER 016 012 E voi avete fatto anche peggio de’ vostri padri; perché, ecco, ciascuno cammina seguendo la caparbietà del suo cuore malvagio, per non dare ascolto a me; 024 JER 016 013 perciò io vi caccerò da questo paese in un paese che né voi né i vostri padri avete conosciuto; e quivi servirete giorno e notte ad altri dèi, perché io non vi farò grazia di sorta”. 024 JER 016 014 Perciò, ecco, i giorni vengono, dice l’Eterno, che non si dirà più: “L’Eterno è vivente, egli che trasse i figliuoli d’Israele fuori del paese d’Egitto”, 024 JER 016 015 ma: “L’Eterno è vivente, egli che ha tratto i figliuoli d’Israele fuori del paese del settentrione e di tutti gli altri paesi ne’ quali egli li aveva cacciati”; e io li ricondurrò nel loro paese, che avevo dato ai loro padri. 024 JER 016 016 Ecco, io mando gran numero di pescatori a pescarli, dice l’Eterno; e poi manderò gran numero di cacciatori a dar loro la caccia sopra ogni monte, sopra ogni collina e nelle fessure delle rocce. 024 JER 016 017 Poiché i miei occhi sono su tutte le loro vie; esse non sono nascoste d’innanzi alla mia faccia, e la loro iniquità non rimane occulta agli occhi miei. 024 JER 016 018 E prima darò loro al doppio la retribuzione della loro iniquità e del loro peccato, perché hanno profanato il mio paese, con quei cadaveri che sono i loro idoli esecrandi, ed hanno empito la mia eredità delle loro abominazioni. 024 JER 016 019 O Eterno, mia forza, mia fortezza, e mio rifugio nel giorno della distretta! A te verranno le nazioni dalle estremità della terra, e diranno: “I nostri padri non hanno ereditato che menzogne, vanità, e cose che non giovano a nulla”. 024 JER 016 020 L’uomo si farebbe egli degli dèi? Ma già cotesti non sono dèi. 024 JER 016 021 Perciò, ecco, io farò loro conoscere, questa volta farò loro conoscere la mia mano e la mia potenza; e sapranno che il mio nome è l’Eterno. 024 JER 017 001 Il peccato di Giuda è scritto con uno stilo di ferro, con una punta di diamante; è scolpito sulla tavola del loro cuore e sui corni de’ vostri altari. 024 JER 017 002 Come si ricordano dei loro figliuoli, così si ricordano dei loro altari e dei loro idoli d’Astarte presso gli alberi verdeggianti sugli alti colli. 024 JER 017 003 O mia montagna che domini la campagna, io darò i tuoi beni e tutti i tuoi tesori e i tuoi alti luoghi come preda, a cagione de’ peccati che tu hai commessi entro tutti i tuoi confini! 024 JER 017 004 E tu, per tua colpa, perderai l’eredità ch’io t’avevo data, e ti farò servire ai tuoi nemici, in un paese che non conosci; perché avete acceso il fuoco della mia ira, ed esso arderà in perpetuo. 024 JER 017 005 Così parla l’Eterno: Maledetto L’uomo che confida nell’uomo e fa della carne il suo braccio, e il cui cuore si ritrae dall’Eterno! 024 JER 017 006 Egli è come un tamerice nella pianura sterile; e quando giunge il bene, ei non lo vede; dimora in luoghi aridi, nel deserto, in terra salata, senza abitanti. 024 JER 017 007 Benedetto l’uomo che confida nell’Eterno, e la cui fiducia è l’Eterno! 024 JER 017 008 Egli è come un albero piantato presso all’acque, che distende le sue radici lungo il fiume; non s’accorge quando vien la caldura, e il suo fogliame riman verde; nell’anno della siccità non è in affanno, e non cessa di portar frutto. 024 JER 017 009 Il cuore è ingannevole più d’ogni altra cosa, e insanabilmente maligno; chi lo conoscerà? 024 JER 017 010 Io, l’Eterno, che investigo il cuore, che metto alla prova le reni, per retribuire ciascuno secondo le sue vie, secondo il frutto delle sue azioni. 024 JER 017 011 Chi acquista ricchezze, ma non con giustizia, è come la pernice che cova uova che non ha fatte; nel bel mezzo de’ suoi giorni egli deve lasciarle, e quando arriva la sua fine, non è che uno stolto. 024 JER 017 012 Trono di gloria, eccelso fin dal principio, è il luogo del nostro santuario. 024 JER 017 013 Speranza d’Israele, o Eterno, tutti quelli che t’abbandonano saranno confusi; quelli che s’allontanano da te saranno iscritti sulla polvere, perché hanno abbandonato l’Eterno, la sorgente delle acque vive. 024 JER 017 014 Guariscimi, o Eterno, e sarò guarito; salvami e sarò salvo; poiché tu sei la mia lode. 024 JER 017 015 Ecco, essi mi dicono: “Dov’è la parola dell’Eterno? ch’essa si compia, dunque!” 024 JER 017 016 Quanto a me, io non mi son rifiutato d’esser loro pastore agli ordini tuoi, né ho desiderato il giorno funesto, tu lo sai; quello ch’è uscito dalle mie labbra è stato manifesto dinanzi a te. 024 JER 017 017 Non esser per me uno spavento; tu sei il mio rifugio nel giorno della calamità. 024 JER 017 018 Siano confusi i miei persecutori; non io sia confuso; siano spaventati essi; non io sia spaventato; fa’ venir su loro il giorno della calamità, e colpiscili di doppia distruzione! 024 JER 017 019 Così m’ha detto l’Eterno: Va’, e fermati alla porta de’ figliuoli del popolo per la quale entrano ed escono i re di Giuda, e a tutte le porte di Gerusalemme e di’ loro: 024 JER 017 020 Ascoltate la parola dell’Eterno, o re di Giuda e tutto Giuda, e voi tutti gli abitanti di Gerusalemme, ch’entrate per queste porte! 024 JER 017 021 Così parla l’Eterno: Per amore delle anime vostre, guardatevi dal portare alcun carico e dal farlo passare per le porte di Gerusalemme, in giorno di sabato; 024 JER 017 022 e non traete fuori delle vostre case alcun carico e non fate lavoro alcuno in giorno di sabato; ma santificate il giorno del sabato, com’io comandai ai vostri padri. 024 JER 017 023 Essi, però, non diedero ascolto, non porsero orecchio, ma indurarono la loro cervice per non ascoltare, e per non ricevere istruzione. 024 JER 017 024 E se voi mi date attentamente ascolto, dice l’Eterno, se non fate entrare alcun carico per le porte di questa città in giorno di sabato, ma santificate il giorno del sabato e non fate in esso alcun lavoro, 024 JER 017 025 i re ed i principi che seggono sul trono di Davide entreranno per le porte di questa città montati su carri e su cavalli: v’entreranno essi, i loro principi, gli uomini di Giuda, gli abitanti di Gerusalemme; e questa città sarà abitata in perpetuo. 024 JER 017 026 E dalle città di Giuda, dai luoghi circonvicini di Gerusalemme, dal paese di Beniamino, dal piano, dal monte e dal mezzodì, si verrà a portare olocausti, vittime, oblazioni, incenso, e ad offrire sacrifizi d’azioni di grazie nella casa dell’Eterno. 024 JER 017 027 Ma, se non mi date ascolto e non santificate il giorno del sabato e non v’astenete dal portar de’ carichi e dall’introdurne per le porte di Gerusalemme in giorno di sabato, io accenderò un fuoco alle porte della città, ed esso divorerà i palazzi di Gerusalemme, e non s’estinguerà. 024 JER 018 001 La parola che fu rivolta a Geremia da parte dell’Eterno, in questi termini: 024 JER 018 002 “Lèvati, scendi in casa del vasaio, e quivi ti farò udire le mie parole”. 024 JER 018 003 Allora io scesi in casa del vasaio, ed ecco egli stava lavorando alla ruota; 024 JER 018 004 e il vaso che faceva si guastò, come succede all’argilla in man del vasaio, ed egli da capo ne fece un altro vaso come a lui parve bene di farlo. 024 JER 018 005 E la parola dell’Eterno mi fu rivolta in questi termini: 024 JER 018 006 “O casa d’Israele, non posso io far di voi quello che fa questo vasaio? dice l’Eterno. Ecco, quel che l’argilla è in mano al vasaio, voi lo siete in mano mia, o casa d’Israele! 024 JER 018 007 A un dato momento io parlo riguardo a una nazione, riguardo a un regno, di svellere, d’abbattere, di distruggere; 024 JER 018 008 ma, se quella nazione contro la quale ho parlato, si converte dalla sua malvagità, io mi pento del male che avevo pensato di farle. 024 JER 018 009 E ad un altro dato momento io parlo riguardo a una nazione, a un regno, di edificare e di piantare; 024 JER 018 010 ma, se quella nazione fa ciò ch’è male agli occhi miei senza dare ascolto alla mia voce, io mi pento del bene di cui avevo parlato di colmarla. 024 JER 018 011 Or dunque parla agli uomini di Giuda e agli abitanti di Gerusalemme, e di’: Così parla l’Eterno: Ecco, io preparo contro di voi del male, e formo contro di voi un disegno. Si converta ora ciascun di voi dalla sua via malvagia, ed emendate le vostre vie e le vostre azioni! 024 JER 018 012 Ma costoro dicono: “E’ inutile; noi vogliamo camminare seguendo i nostri propri pensieri, e vogliamo agire ciascuno seguendo la caparbietà del nostro cuore malvagio”. 024 JER 018 013 Perciò, così parla l’Eterno: Chiedete dunque fra le nazioni chi ha udito cotali cose! La vergine d’Israele ha fatto una cosa orribile, enorme. 024 JER 018 014 La neve del Libano scompare essa mai dalle rocce che dominano la campagna? O le acque che vengon di lontano, fresche, correnti, s’asciugan esse mai? 024 JER 018 015 Eppure il mio popolo m’ha dimenticato, offre profumi agl’idoli vani; l’han tratto a inciampare nelle sue vie, ch’erano i sentieri antichi, per seguire sentieri laterali, una via non appianata, 024 JER 018 016 e per far così del loro paese una desolazione, un oggetto di perpetuo scherno; talché tutti quelli che vi passano rimangono stupiti e scuotono il capo. 024 JER 018 017 Io li disperderò dinanzi al nemico, come fa il vento orientale; io volterò loro le spalle e non la faccia nel giorno della loro calamità. 024 JER 018 018 Ed essi hanno detto: “Venite, ordiamo macchinazioni contro Geremia; poiché l’insegnamento della legge non verrà meno per mancanza di sacerdoti, né il consiglio per mancanza di savi, né la parola per mancanza di profeti. Venite, colpiamolo con la lingua, e non diamo retta ad alcuna delle sue parole”. 024 JER 018 019 Tu dunque, o Eterno, volgi a me la tua attenzione, e odi la voce di quelli che contendono meco. 024 JER 018 020 Il male sarà esso reso per il bene? Poiché essi hanno scavato una fossa per l’anima mia. Ricordati com’io mi son presentato dinanzi a te per parlare in loro favore, e per stornare da loro l’ira tua. 024 JER 018 021 Perciò abbandona i loro figliuoli alla fame; dalli essi stessi in balìa della spada; le loro mogli siano orbate di figliuoli, rimangan vedove; i loro mariti sian feriti a morte; i loro giovani sian colpiti dalla spada in battaglia. 024 JER 018 022 Un grido s’oda uscire dalle loro case, quando tu farai piombar su loro a un tratto le bande nemiche: poiché hanno scavata una fossa per pigliarmi, e han teso de’ lacci ai miei piedi. 024 JER 018 023 E tu, o Eterno, conosci tutti i loro disegni contro di me per farmi morire; non perdonare la loro iniquità, non cancellare il loro peccato d’innanzi ai tuoi occhi! Siano essi rovesciati davanti a te! Agisci contro di loro nel giorno della tua ira! 024 JER 019 001 Così ha detto l’Eterno: Va’, compra una brocca di terra da un vasaio, e prendi teco alcuni degli anziani del popolo e degli anziani de’ sacerdoti; 024 JER 019 002 récati nella valle del figliuolo d’Hinnom ch’è all’ingresso della porta dei Vasai, e quivi proclama le parole che io ti dirò. 024 JER 019 003 Dirai così: Ascoltate la parola dell’Eterno, o re di Giuda, e abitanti di Gerusalemme! Così parla l’Eterno degli eserciti, l’Iddio d’Israele: Ecco io fo venire sopra questo luogo una calamità, che farà intronar gli orecchi di chi n’udrà parlare; 024 JER 019 004 poiché m’hanno abbandonato, hanno profanato questo luogo, e vi hanno offerto profumi ad altri dèi, che né essi, né i loro padri, né i re di Giuda hanno conosciuti, e hanno riempito questo luogo di sangue d’innocenti; 024 JER 019 005 hanno edificato degli alti luoghi a Baal, per bruciare nel fuoco i loro figliuoli in olocausto a Baal; cosa che io non avevo comandata, della quale non avevo parlato mai, e che non m’era mai venuta in cuore. 024 JER 019 006 Perciò, ecco, i giorni vengono, dice l’Eterno, che questo luogo non sarà più chiamato “Tofet”, né “la valle del figliuolo d’Hinnom”, ma “la valle del Massacro”. 024 JER 019 007 Ed io frustrerò i disegni di Giuda e di Gerusalemme in questo luogo, e farò sì che costoro cadano per la spada dinanzi ai loro nemici, e per man di coloro che cercano la loro vita; e darò i loro cadaveri in pasto agli uccelli del cielo e alle bestie della terra. 024 JER 019 008 E farò di questa città una desolazione, un oggetto di scherno; chiunque passerà presso di lei rimarrà stupito, e si metterà a fischiare per tutte le sue piaghe. 024 JER 019 009 E farò loro mangiare la carne de’ loro figliuoli e la carne delle loro figliuole, e mangeranno la carne gli uni degli altri, durante l’assedio e la distretta in cui li stringeranno i loro nemici e quelli che cercano la loro vita. 024 JER 019 010 Poi tu spezzerai la brocca in presenza di quegli uomini che saranno andati teco, e dirai loro: 024 JER 019 011 Così parla l’Eterno degli eserciti: Così spezzerò questo popolo e questa città, come si spezza un vaso di vasaio, che non si può più accomodare; e si seppelliranno i morti a Tofet, per mancanza di luogo per seppellire. 024 JER 019 012 Così, dice l’Eterno, farò a questo luogo ed ai suoi abitanti, rendendo questa città simile a Tofet. 024 JER 019 013 E le case di Gerusalemme, e le case dei re di Giuda, saranno come il luogo di Tofet, immonde; tutte le case, cioè, sopra i cui tetti essi hanno offerto profumi a tutto l’esercito del cielo, e han fatto libazioni ad altri dèi. 024 JER 019 014 E Geremia tornò da Tofet, dove l’Eterno l’avea mandato a profetare; si fermò nel cortile della casa dell’Eterno, e disse a tutto il popolo: 024 JER 019 015 “Così parla l’Eterno degli eserciti, l’Iddio d’Israele: Ecco, io fo venire sopra questa città e sopra tutte le città che da lei dipendono tutte le calamità che ho annunziate contro di lei, perché hanno indurato la loro cervice, per non dare ascolto alle mie parole”. 024 JER 020 001 Or Pashur, figliuolo d’Immer, sacerdote e capo-soprintendente della casa dell’Eterno, udì Geremia che profetizzava queste cose. 024 JER 020 002 E Pashur percosse il profeta Geremia, e lo mise nei ceppi nella prigione ch’era nella porta superiore di Beniamino, nella casa dell’Eterno. 024 JER 020 003 E il giorno seguente, Pashur fe’ uscire Geremia di carcere. E Geremia gli disse: “L’Eterno non ti chiama più Pashur, ma Magor-Missabib. 024 JER 020 004 Poiché così parla l’Eterno: Io ti renderò un oggetto di terrore a te stesso e a tutti i tuoi amici; essi cadranno per la spada dei loro nemici, e i tuoi occhi lo vedranno; e darò tutto Giuda in mano del re di Babilonia, che li menerà in cattività in Babilonia, e li colpirà con la spada. 024 JER 020 005 E darò tutte le ricchezze di questa città e tutto il suo guadagno e tutte le sue cose preziose, darò tutti i tesori dei re di Giuda in mano dei loro nemici che ne faranno lor preda, li piglieranno, e li porteranno via a Babilonia. 024 JER 020 006 E tu, Pashur, e tutti quelli che abitano in casa tua, andrete in cattività; tu andrai a Babilonia, e quivi morrai, e quivi sarai sepolto, tu, con tutti i tuoi amici, ai quali hai profetizzato menzogne”. 024 JER 020 007 Tu m’hai persuaso, o Eterno, e io mi son lasciato persuadere, tu m’hai fatto forza, e m’hai vinto; io son diventato ogni giorno un oggetto di scherno, ognuno si fa beffe di me. 024 JER 020 008 Poiché ogni volta ch’io parlo, grido, grido: “Violenza e saccheggio!” Sì, la parola dell’Eterno è per me un obbrobrio, uno scherno d’ogni giorno. 024 JER 020 009 E s’io dico: “Io non lo mentoverò più, non parlerò più nel suo nome”, v’è nel mio cuore come un fuoco ardente, chiuso nelle mie ossa; e mi sforzo di contenerlo, ma non posso. 024 JER 020 010 Poiché odo le diffamazioni di molti, lo spavento mi vien da ogni lato: “Denunziatelo, e noi lo denunzieremo”. Tutti quelli coi quali vivevo in pace spiano s’io inciampo, e dicono: “Forse si lascerà sedurre, e noi prevarremo contro di lui, e ci vendicheremo di lui”. 024 JER 020 011 Ma l’Eterno è meco, come un potente eroe; perciò i miei persecutori inciamperanno e non prevarranno; saranno coperti di confusione, perché non sono riusciti; l’onta loro sarà eterna, non sarà dimenticata. 024 JER 020 012 Ma, o Eterno degli eserciti, che provi il giusto, che vedi le reni e il cuore, io vedrò, sì, la vendetta che prenderai di loro, poiché a te io affido la mia causa! 024 JER 020 013 Cantate all’Eterno, lodate l’Eterno, poich’egli libera l’anima dell’infelice dalla mano dei malfattori! 024 JER 020 014 Maledetto sia il giorno ch’io nacqui! Il giorno che mia madre mi partorì non sia benedetto! 024 JER 020 015 Maledetto sia l’uomo che portò a mio padre la notizia: “T’è nato un maschio”, e lo colmò di gioia! 024 JER 020 016 Sia quell’uomo come le città che l’Eterno ha distrutte senza pentirsene! Oda egli delle grida il mattino, e clamori di guerra sul mezzodì; 024 JER 020 017 poich’egli non m’ha fatto morire fin dal seno materno. Così mia madre sarebbe stata la mia tomba, e la sua gravidanza, senza fine. 024 JER 020 018 Perché son io uscito dal seno materno per vedere tormento e dolore, e per finire i miei giorni nella vergogna? 024 JER 021 001 La parola che fu rivolta a Geremia da parte dell’Eterno, quando il re Sedechia gli mandò Pashur, figliuolo di Malchia, e Sefonia, figliuolo di Maaseia, il sacerdote, per dirgli: 024 JER 021 002 “Deh, consulta per noi l’Eterno; poiché Nebucadnetsar, re di Babilonia, ci fa la guerra; forse l’Eterno farà a pro nostro qualcuna delle sue maraviglie, in guisa che quegli si ritragga da noi”. 024 JER 021 003 Allora Geremia disse loro: Direte così a Sedechia: 024 JER 021 004 Così parla l’Eterno, l’Iddio d’Israele: Ecco, io sto per far rientrare nella città le armi di guerra che sono nelle vostre mani e con le quali voi combattete, fuori delle mura, contro il re di Babilonia, e contro i Caldei che vi assediano, e le raccoglierò in mezzo a questa città. 024 JER 021 005 E io stesso combatterò contro di voi con mano distesa e con braccio potente, con ira, con furore, con grande indignazione. 024 JER 021 006 E colpirò gli abitanti di questa città, uomini e bestie; e morranno d’un’orrenda peste. 024 JER 021 007 Poi, dice l’Eterno, io darò Sedechia, re di Giuda, e i suoi servi, il popolo, e coloro che in questa città saranno scampati dalla peste, dalla spada e dalla fame, in mano di Nebucadnetsar re di Babilonia, in mano dei loro nemici, in mano di quelli che cercano la loro vita; e Nebucadnetsar li passerà a fil di spada; non li risparmierà, e non ne avrà né pietà né compassione. 024 JER 021 008 E a questo popolo dirai: Così parla l’Eterno: Ecco, io pongo dinanzi a voi la via della vita e la via della morte. 024 JER 021 009 Colui che rimarrà in questa città morrà per la spada, per la fame o per la peste; ma chi ne uscirà per arrendersi ai Caldei che vi assediano vivrà, e avrà la vita per suo bottino. 024 JER 021 010 Poiché io volgo la mia faccia contro questa città per farle del male e non del bene, dice l’Eterno; essa sarà data in mano del re di Babilonia, ed egli la darà alle fiamme. 024 JER 021 011 E alla casa dei re di Giuda di’: Ascoltate la parola dell’Eterno: 024 JER 021 012 O casa di Davide, così dice l’Eterno: Amministrate la giustizia fin dal mattino, e liberate dalla mano dell’oppressore, colui a cui è tolto il suo, affinché l’ira mia non divampi a guisa di fuoco, e arda sì che nessuno la possa spengere, per la malvagità delle vostre azioni. 024 JER 021 013 Eccomi contro te, o abitatrice della valle, roccia della pianura, dice l’Eterno. Voi che dite: “Chi scenderà contro di noi? Chi entrerà nelle nostre dimore?” 024 JER 021 014 io vi punirò secondo il frutto delle vostre azioni, dice l’Eterno; e appiccherò il fuoco a questa selva di Gerusalemme, ed esso divorerà tutto quello che la circonda. 024 JER 022 001 Così parla l’Eterno: Scendi nella casa del re di Giuda, e pronunzia quivi questa parola, e di’: 024 JER 022 002 Ascolta la parola dell’Eterno, o re di Giuda, che siedi sul trono di Davide: tu, i tuoi servitori e il tuo popolo, che entrate per queste porte! 024 JER 022 003 Così parla l’Eterno: Fate ragione e giustizia, liberate dalla mano dell’oppressore colui al quale è tolto il suo, non fate torto né violenza allo straniero, all’orfano e alla vedova, e non spargete sangue innocente, in questo luogo. 024 JER 022 004 Poiché, se metterete realmente ad effetto questa parola, dei re assisi sul trono di Davide entreranno per le porte di questa casa, montati su carri e su cavalli: essi, i loro servitori e il loro popolo. 024 JER 022 005 Ma, se non date ascolto a queste parole, io giuro per me stesso, dice l’Eterno, che questa casa sarà ridotta in una rovina. 024 JER 022 006 Poiché così parla l’Eterno riguardo alla casa del re di Giuda: Tu eri per me come Galaad, come la vetta del Libano. Ma, certo, io ti ridurrò simile a un deserto, a delle città disabitate. 024 JER 022 007 Preparo contro di te dei devastatori armati ciascuno delle sue armi; essi abbatteranno i cedri tuoi più belli, e li getteranno nel fuoco. 024 JER 022 008 Molte nazioni passeranno presso questa città, e ognuno dirà all’altro: “Perché l’Eterno ha egli fatto così a questa grande città?” 024 JER 022 009 E si risponderà: “Perché hanno abbandonato il patto dell’Eterno, del loro Dio, perché si son prostrati davanti ad altri dèi, e li hanno serviti”. 024 JER 022 010 Non piangete per il morto, non vi affliggete per lui; ma piangete, piangete per colui che se ne va, perché non tornerà più, e non vedrà più il suo paese natìo. 024 JER 022 011 Poiché così parla l’Eterno, riguardo a Shallum, figliuolo di Giosia, re di Giuda, che regnava in luogo di Giosia suo padre, e ch’è uscito da questo luogo: Egli non vi ritornerà più; 024 JER 022 012 ma morrà nel luogo dove l’hanno menato in cattività, e non vedrà più questo paese. 024 JER 022 013 Guai a colui ch’edifica la sua casa senza giustizia, e le sue camere senza equità; che fa lavorare il prossimo per nulla, e non gli paga il suo salario; 024 JER 022 014 e dice: “Mi edificherò una casa grande e delle camere spaziose”, e vi fa eseguire delle finestre, la riveste di legno di cedro e la dipinge di rosso! 024 JER 022 015 Regni tu forse perché hai la passione del cedro? Tuo padre non mangiava egli e non beveva? Ma faceva ciò ch’è retto e giusto, e tutto gli andava bene. 024 JER 022 016 Egli giudicava la causa del povero e del bisognoso, e tutto gli andava bene. Questo non è egli conoscermi? dice l’Eterno. 024 JER 022 017 Ma tu non hai occhi né cuore che per la tua cupidigia, per spargere sangue innocente, e per fare oppressione e violenza. 024 JER 022 018 Perciò, così parla l’Eterno riguardo a Joiakim, figliuolo di Giosia, re di Giuda: Non se ne farà cordoglio, dicendo: “Ahimè, fratel mio, ahimè sorella!” Non se ne farà cordoglio, dicendo: “Ahimè, signore, ahimè sua maestà!” 024 JER 022 019 Sarà sepolto come si seppellisce un asino, trascinato e gettato fuori delle porte di Gerusalemme. 024 JER 022 020 Sali sul Libano e grida, alza la voce in Basan, e grida dall’Abarim, perché tutti i tuoi amanti sono distrutti. 024 JER 022 021 Io t’ho parlato al tempo della tua prosperità, ma tu dicevi: “Io non ascolterò”. Questo è stato il tuo modo di fare fin dalla tua fanciullezza; tu non hai mai dato ascolto alla mia voce. 024 JER 022 022 Tutti i tuoi pastori saranno pastura del vento e i tuoi amanti andranno in cattività; allora sarai svergognata, confusa, per tutta la tua malvagità. 024 JER 022 023 O tu che dimori sul Libano, che t’annidi fra i cedri, come farai pietà quando ti coglieranno i dolori, le doglie pari a quelle d’una donna di parto! 024 JER 022 024 Com’è vero ch’io vivo, dice l’Eterno, quand’anche Conia, figliuolo di Joiakim, re di Giuda, fosse un sigillo nella mia destra, io ti strapperei di lì. 024 JER 022 025 Io ti darò in mano di quelli che cercan la tua vita, in mano di quelli de’ quali hai paura, in mano di Nebucadnetsar, re di Babilonia, in mano de’ Caldei. 024 JER 022 026 E caccerò te e tua madre che t’ha partorito, in un paese straniero dove non siete nati, e quivi morrete. 024 JER 022 027 Ma quanto al paese al quale brameranno tornare, essi non vi torneranno. 024 JER 022 028 Questo Conia è egli dunque un vaso spezzato, infranto? E’ egli un oggetto che non fa più alcun piacere? Perché son dunque cacciati, egli e la sua progenie, lanciati in un paese che non conoscono? 024 JER 022 029 O paese, o paese o paese, ascolta la parola dell’Eterno! 024 JER 022 030 Così parla l’Eterno: Inscrivete quest’uomo come privo di figliuoli, come un uomo che non prospererà durante i suoi giorni; perché nessuno della sua progenie giungerà a sedersi sul trono di Davide, ed a regnare ancora su Giuda. 024 JER 023 001 Guai ai pastori che distruggono e disperdono il gregge del mio pascolo! dice l’Eterno. 024 JER 023 002 Perciò così parla l’Eterno, l’Iddio d’Israele, riguardo ai pastori che pascono il mio popolo: Voi avete disperse le mie pecore, le avete scacciate, e non ne avete avuto cura; ecco, io vi punirò, per la malvagità delle vostre azioni, dice l’Eterno. 024 JER 023 003 E raccoglierò il rimanente delle mie pecore da tutti i paesi dove le ho cacciate, e le ricondurrò ai loro pascoli, e saranno feconde, e moltiplicheranno. 024 JER 023 004 E costituirò su loro de’ pastori che le pastureranno, ed esse non avranno più paura né spavento, e non ne mancherà alcuna, dice l’Eterno. 024 JER 023 005 Ecco, i giorni vengono, dice l’Eterno, quand’io farò sorgere a Davide un germoglio giusto, il quale regnerà da re e prospererà, e farà ragione e giustizia nel paese. 024 JER 023 006 Ai giorni d’esso, Giuda sarà salvato, e Israele starà sicuro nella sua dimora: e questo sarà il nome col quale sarà chiamato: “l’Eterno nostra giustizia”. 024 JER 023 007 Perciò, ecco, i giorni vengono, dice l’Eterno, che non si dirà più: “L’Eterno è vivente, egli che ha tratto i figliuoli d’Israele fuori del paese d’Egitto”, 024 JER 023 008 ma: “l’Eterno è vivente, egli che ha tratto fuori e ha ricondotto la progenie della casa d’Israele dal paese del settentrione, e da tutti i paesi dove io li avevo cacciati”; ed essi dimoreranno nel loro paese. 024 JER 023 009 Contro i profeti. Il cuore mi si spezza in seno, tutte le mie ossa tremano; io sono come un ubriaco, come un uomo sopraffatto dal vino, a cagione dell’Eterno e a cagione delle sue parole sante. 024 JER 023 010 Poiché il paese è pieno di adulteri; poiché il paese fa cordoglio a motivo della maledizione che lo colpisce; i pascoli del deserto sono inariditi. La corsa di costoro è diretta al male, la loro forza non tende al bene. 024 JER 023 011 Profeti e sacerdoti sono empi, nella mia casa stessa ho trovato la loro malvagità, dice l’Eterno. 024 JER 023 012 Perciò la loro via sarà per loro come luoghi lùbrici in mezzo alle tenebre; essi vi saranno spinti, e cadranno; poiché io farò venir su loro la calamità, l’anno in cui li visiterò, dice l’Eterno. 024 JER 023 013 Avevo ben visto cose insulse tra i profeti di Samaria; profetizzavano nel nome di Baal, e traviavano il mio popolo d’Israele. 024 JER 023 014 Ma fra i profeti di Gerusalemme ho visto cose nefande: commettono adulteri, procedono con falsità, fortificano le mani de’ malfattori, talché nessuno si converte dalla sua malvagità; tutti quanti sono per me come Sodoma, e gli abitanti di Gerusalemme, come quei di Gomorra. 024 JER 023 015 Perciò così parla l’Eterno degli eserciti riguardo ai profeti: Ecco, io farò loro mangiare dell’assenzio, e farò loro bere dell’acqua avvelenata; poiché dai profeti di Gerusalemme l’empietà s’è sparsa per tutto il paese. 024 JER 023 016 Così parla l’Eterno degli eserciti: Non ascoltate le parole de’ profeti che vi profetizzano; essi vi pascono di cose vane; vi espongono le visioni del loro proprio cuore, e non ciò che procede dalla bocca dell’Eterno. 024 JER 023 017 Dicono del continuo a quei che mi sprezzano: “L’Eterno ha detto: Avrete pace”; e a tutti quelli che camminano seguendo la caparbietà del proprio cuore: “Nessun male v’incoglierà”; 024 JER 023 018 poiché chi ha assistito al consiglio dell’Eterno, chi ha veduto, chi ha udito la sua parola? Chi ha prestato orecchio alla sua parola e l’ha udita? 024 JER 023 019 Ecco, la tempesta dell’Eterno, il furore scoppia, la tempesta scroscia, scroscia sul capo degli empi. 024 JER 023 020 L’ira dell’Eterno non si acqueterà, finché non abbia eseguito, compiuto i disegni del suo cuore; negli ultimi giorni, lo capirete appieno. 024 JER 023 021 Io non ho mandato que’ profeti; ed essi son corsi; io non ho parlato loro, ed essi hanno profetizzato. 024 JER 023 022 Se avessero assistito al mio consiglio, avrebbero fatto udire le mie parole al mio popolo, e li avrebbero stornati dalla loro cattiva via e dalla malvagità delle loro azioni. 024 JER 023 023 Son io soltanto un Dio da vicino, dice l’Eterno, e non un Dio da lungi? 024 JER 023 024 Potrebbe uno nascondersi in luogo occulto sì ch’io non lo vegga? dice l’Eterno. Non riempio io il cielo e la terra? dice l’Eterno. 024 JER 023 025 Io ho udito quel che dicono i profeti che profetizzano menzogne nel mio nome, dicendo: “Ho avuto un sogno! ho avuto un sogno!” 024 JER 023 026 Fino a quando durerà questo? Hanno essi in mente, questi profeti che profetizzan menzogne, questi profeti dell’inganno del cuor loro, 024 JER 023 027 pensan essi di far dimenticare il mio nome al mio popolo coi loro sogni che si raccontan l’un l’altro, come i loro padri dimenticarono il mio nome per Baal? 024 JER 023 028 Il profeta che ha avuto un sogno, racconti il sogno, e colui che ha udito la mia parola riferisca la mia parola fedelmente. Che ha da fare la paglia col frumento? dice l’Eterno. 024 JER 023 029 La mia parola non è essa come il fuoco? dice l’Eterno; e come un martello che spezza il sasso? 024 JER 023 030 Perciò, ecco, dice l’Eterno, io vengo contro i profeti che ruban gli uni agli altri le mie parole. 024 JER 023 031 Ecco, dice l’Eterno, io vengo contro i profeti che fan parlar la loro propria lingua, eppure dicono: “Egli dice”. 024 JER 023 032 Ecco, dice l’Eterno, io vengo contro quelli che profetizzano sogni falsi, che li raccontano e traviano il mio popolo con le loro menzogne e con la loro temerità, benché io non li abbia mandati e non abbia dato loro alcun ordine, ed essi non possan recare alcun giovamento a questo popolo, dice l’Eterno. 024 JER 023 033 Se questo popolo o un profeta o sacerdote ti domandano: “Qual è l’oracolo dell’Eterno?” Tu risponderai loro: “Qual oracolo? Io vi rigetterò, dice l’Eterno”. 024 JER 023 034 E quanto al profeta, al sacerdote, o al popolo che dirà: “Oracolo dell’Eterno”, io lo punirò: lui, e la sua casa. 024 JER 023 035 Direte così, ognuno al suo vicino, ognuno al suo fratello: “Che ha risposto l’Eterno?” e: “Che ha detto l’Eterno?” 024 JER 023 036 Ma l’oracolo dell’Eterno non lo mentoverete più; poiché la parola di ciascuno sarà per lui il suo oracolo, giacché avete tòrte le parole dell’Iddio vivente, dell’Eterno degli eserciti, dell’Iddio nostro. 024 JER 023 037 Tu dirai così al profeta: “Che t’ha risposto l’Eterno?” e: “Che ha detto l’Eterno?” 024 JER 023 038 E se dite ancora: “Oracolo dell’Eterno”, allora l’Eterno parla così: “Siccome avete detto questa parola “oracolo dell’Eterno”, benché io v’avessi mandato a dire: “Non dite più: Oracolo dell’Eterno”, 024 JER 023 039 ecco, io vi dimenticherò del tutto, e vi rigetterò lungi dalla mia faccia, voi e la città che avevo data a voi e ai vostri padri, 024 JER 023 040 e vi coprirò d’un obbrobrio eterno e d’un’eterna vergogna, che non saran mai dimenticati”. 024 JER 024 001 L’Eterno mi fece vedere due canestri di fichi, posti davanti al tempio dell’Eterno, dopo che Nebucadnetsar, re di Babilonia, ebbe menato via da Gerusalemme e trasportato in cattività a Babilonia Jeconia, figliuolo di Joiakim, re di Giuda, i capi di Giuda, i falegnami e i fabbri. 024 JER 024 002 Uno de’ canestri conteneva de’ fichi molto buoni, come sono i fichi primaticci; e l’altro canestro conteneva de’ fichi molto cattivi, che non si potevano mangiare, tanto eran cattivi. 024 JER 024 003 E l’Eterno mi disse: “Che vedi, Geremia?” Io risposi: “De’ fichi; quelli buoni, molto buoni, e quelli cattivi, molto cattivi, da non potersi mangiare, tanto sono cattivi”. 024 JER 024 004 E la parola dell’Eterno mi fu rivolta in questi termini: 024 JER 024 005 “Così parla l’Eterno, l’Iddio d’Israele: Quali sono questi fichi buoni, tali saranno que’ di Giuda che ho mandati da questo luogo in cattività nel paese de’ Caldei; io li riguarderò con favore; 024 JER 024 006 l’occhio mio si poserà con favore su loro; e li ricondurrò in questo paese; li stabilirò fermamente, e non li distruggerò più; li pianterò, e non li sradicherò più. 024 JER 024 007 E darò loro un cuore, per conoscer me che sono l’Eterno; saranno mio popolo, e io sarò loro Dio, perché si convertiranno a me con tutto il loro cuore. 024 JER 024 008 E come si trattano questi fichi cattivi che non si posson mangiare, tanto son cattivi, così, dice l’Eterno, io tratterò Sedekia, re di Giuda, e i suoi principi, e il residuo di que’ di Gerusalemme, quelli che son rimasti in questo paese e quelli che abitano nel paese d’Egitto; 024 JER 024 009 e farò sì che saranno agitati e maltrattati per tutti i regni della terra; che diventeranno oggetto d’obbrobrio, di proverbio, di sarcasmo e di maledizione in tutti i luoghi dove li caccerò. 024 JER 024 010 E manderò contro di loro la spada, la fame, la peste, finché siano scomparsi dal suolo che avevo dato a loro e ai loro padri. 024 JER 025 001 La parola che fu rivolta a Geremia riguardo a tutto il popolo di Giuda, nel quarto anno di Joiakim, figliuolo di Giosia, re di Giuda (era il primo anno di Nebucadnetsar, re di Babilonia), 024 JER 025 002 e che Geremia pronunziò davanti a tutto il popolo di Giuda e a tutti gli abitanti di Gerusalemme, dicendo: 024 JER 025 003 Dal tredicesimo anno di Giosia, figliuolo di Amon, re di Giuda, fino ad oggi, son già ventitre anni che la parola dell’Eterno m’è stata rivolta, e che io v’ho parlato del continuo, fin dal mattino, ma voi non avete dato ascolto. 024 JER 025 004 L’Eterno vi ha pure mandato tutti i suoi servitori, i profeti; ve li ha mandati del continuo fin dal mattino, ma voi non avete ubbidito, né avete pòrto l’orecchio per ascoltare. 024 JER 025 005 Essi hanno detto: “Convertasi ciascun di voi dalla sua cattiva via e dalla malvagità delle sue azioni, e voi abiterete di secolo in secolo sul suolo che l’Eterno ha dato a voi e ai vostri padri; 024 JER 025 006 e non andate dietro ad altri dèi per servirli e per prostrarvi dinanzi a loro; non mi provocate con l’opera delle vostre mani, e io non vi farò male alcuno”. 024 JER 025 007 Ma voi non mi avete dato ascolto, dice l’Eterno per provocarmi, a vostro danno, con l’opera delle vostre mani. 024 JER 025 008 Perciò, così dice l’Eterno degli eserciti: Giacché non avete dato ascolto alle mie parole, ecco, 024 JER 025 009 io manderò a prendere tutte le nazioni del settentrione, dice l’Eterno, e manderò a chiamare Nebucadnetsar re di Babilonia, mio servitore, e le farò venire contro questo paese e contro i suoi abitanti, e contro tutte le nazioni che gli stanno d’intorno, e li voterò allo sterminio e li abbandonerò alla desolazione, alla derisione, a una solitudine perpetua. 024 JER 025 010 E farò cessare fra loro i gridi di gioia e i gridi d’esultanza, il canto dello sposo e il canto della sposa, il rumore della macina, e la luce della lampada. 024 JER 025 011 E tutto questo paese sarà ridotto in una solitudine e in una desolazione, e queste nazioni serviranno il re di Babilonia per settant’anni. 024 JER 025 012 Ma quando saran compiuti i settant’anni, io punirò il re di Babilonia e quella nazione, dice l’Eterno, a motivo della loro iniquità, e punirò il paese de’ Caldei, e lo ridurrò in una desolazione perpetua. 024 JER 025 013 E farò venire su quel paese tutte le cose che ho annunziate contro di lui, tutto ciò ch’è scritto in questo libro, ciò che Geremia ha profetizzato contro tutte le nazioni. 024 JER 025 014 Infatti, nazioni numerose e re potenti ridurranno in servitù i Caldei stessi; io li retribuirò secondo le loro azioni, secondo l’opera delle loro mani. 024 JER 025 015 Poiché così m’ha parlato l’Eterno, l’Iddio d’Israele: Prendi di mano mia questa coppa del vino della mia ira, e danne a bere a tutte le nazioni alle quali ti manderò. 024 JER 025 016 Esse berranno, barcolleranno, saran come pazze, a motivo della spada ch’io manderò fra loro. 024 JER 025 017 E io presi la coppa di mano dell’Eterno, e ne diedi a bere a tutte le nazioni alle quali l’Eterno mi mandava: 024 JER 025 018 a Gerusalemme e alle città di Giuda, ai suoi re ed ai suoi principi, per abbandonarli alla rovina, alla desolazione, alla derisione, alla maledizione, come oggi si vede; 024 JER 025 019 a Faraone, re d’Egitto, ai suoi servitori, ai suoi principi, a tutto il suo popolo; 024 JER 025 020 a tutta la mescolanza di popoli, a tutti i re del paese di Ur, a tutti i re del paese de’ Filistei, ad Askalon, a Gaza, a Ekron, e al residuo d’Asdod; 024 JER 025 021 a Edom, a Moab, e ai figliuoli d’Ammon; 024 JER 025 022 a tutti i re di Tiro, a tutti i re di Sidon, e ai re delle isole d’oltremare; 024 JER 025 023 a Dedan, a Tema, a Buz, e a tutti quelli che si radono i canti della barba; 024 JER 025 024 tutti i re d’Arabia, e a tutti i re della mescolanza di popoli che abita nel deserto; 024 JER 025 025 a tutti i re di Zimri, a tutti i re d’Elam, 024 JER 025 026 e a tutti i re di Media e a tutti i re del settentrione, vicini o lontani, agli uni e agli altri, e a tutti i regni del mondo che sono sulla faccia della terra. E il re di Sceshac ne berrà dopo di loro. 024 JER 025 027 Tu dirai loro: Così parla l’Eterno degli eserciti, l’Iddio d’Israele: Bevete, ubriacatevi, vomitate, cadete senza rialzarvi più, dinanzi alla spada ch’io mando fra voi. 024 JER 025 028 E se ricusano di prender dalla tua mano la coppa per bere, di’ loro: Così dice l’Eterno degli eserciti: Voi berrete in ogni modo! 024 JER 025 029 Poiché, ecco, io comincio a punire la città sulla quale è invocato il mio nome, e voi rimarreste del tutto impuniti? Voi non rimarrete impuniti; poiché io chiamerò la spada su tutti gli abitanti della terra, dice l’Eterno degli eserciti. 024 JER 025 030 E tu, profetizza loro tutte queste cose, e di’ loro: l’Eterno rugge dall’alto, e fa risonare la sua voce dalla sua santa dimora; egli rugge fieramente contro la sua residenza; manda un grido, come quelli che calcan l’uva, contro tutti gli abitanti della terra. 024 JER 025 031 Il rumore ne giunge fino all’estremità della terra; poiché l’Eterno ha una lite con le nazioni, egli entra in giudizio contro ogni carne; gli empi, li dà in balìa della spada, dice l’Eterno. 024 JER 025 032 Così parla l’Eterno degli eserciti: Ecco, una calamità passa di nazione in nazione, e un gran turbine si leva dalle estremità della terra. 024 JER 025 033 In quel giorno, gli uccisi dall’Eterno copriranno la terra dall’una all’altra estremità di essa, e non saranno rimpianti, né raccolti, né seppelliti; serviranno di letame sulla faccia del suolo. 024 JER 025 034 Urlate, o pastori, gridate, voltolatevi nella polvere, o guide del gregge! Poiché è giunto il tempo in cui dovete essere scannati; io vi frantumerò, e cadrete come un vaso prezioso. 024 JER 025 035 Ai pastori mancherà ogni rifugio, e le guide del gregge non avranno via di scampo. 024 JER 025 036 S’ode il grido de’ pastori e l’urlo delle guide del gregge; poiché l’Eterno devasta il loro pascolo; 024 JER 025 037 e i tranquilli ovili son ridotti al silenzio, a motivo dell’ardente ira dell’Eterno. 024 JER 025 038 Egli ha abbandonato il suo ricetto, come un leoncello, perché il loro paese è diventato una desolazione, a motivo del furor della spada crudele, a motivo dell’ardente ira dell’Eterno. 024 JER 026 001 Nel principio del regno di Joiakim figliuolo di Giosia, re di Giuda, fu pronunziata questa parola da parte dell’Eterno: 024 JER 026 002 Così parla l’Eterno: “Presentati nel cortile della casa dell’Eterno, e di’ a tutte le città di Giuda che vengono a prostrarsi nella casa dell’Eterno tutte le parole che io ti comando di dir loro; non ne detrarre verbo. 024 JER 026 003 Forse daranno ascolto, e si convertiranno ciascuno dalla sua via malvagia; e io mi pentirò del male che penso di far loro per la malvagità delle loro azioni. 024 JER 026 004 Tu dirai loro: Così parla l’Eterno: Se non date ascolto, se non camminate secondo la mia legge che vi ho posta dinanzi, 024 JER 026 005 se non date ascolto alle parole de’ miei servitori, i profeti, i quali vi mando, che vi ho mandati fin dal mattino e non li avete ascoltati, 024 JER 026 006 io tratterò questa casa come Sciloh, e farò che questa città serva di maledizione presso tutte le nazioni della terra”. 024 JER 026 007 Or i sacerdoti, i profeti e tutto il popolo udirono Geremia che pronunziava queste parole nella casa dell’Eterno. 024 JER 026 008 E avvenne che, come Geremia ebbe finito di pronunziare tutto quello che l’Eterno gli aveva comandato di dire a tutto il popolo, i sacerdoti, i profeti e tutto il popolo lo presero, dicendo: “Tu devi morire! 024 JER 026 009 Perché hai profetizzato nel nome dell’Eterno dicendo: Questa casa sarà come Sciloh e questa città sarà devastata, e priva d’abitanti?” E tutto il popolo s’adunò contro Geremia nella casa dell’Eterno. 024 JER 026 010 Quando i capi di Giuda ebbero udite queste cose, salirono dalla casa del re alla casa dell’Eterno, e si sedettero all’ingresso della porta nuova della casa dell’Eterno. 024 JER 026 011 E i sacerdoti e i profeti parlarono ai capi e a tutto il popolo, dicendo: “Quest’uomo merita la morte, perché ha profetizzato contro questa città, nel modo che avete udito coi vostri propri orecchi”. 024 JER 026 012 Allora Geremia parlò a tutti i capi e a tutto il popolo, dicendo: “L’Eterno mi ha mandato a profetizzare contro questa casa e contro questa città tutte le cose che avete udite. 024 JER 026 013 Or dunque, emendate le vostre vie e le vostre azioni, date ascolto alla voce dell’Eterno, del vostro Dio, e l’Eterno si pentirà del male che ha pronunziato contro di voi. 024 JER 026 014 Quanto a me, eccomi nelle vostre mani; fate di me quello che vi parrà buono e giusto. 024 JER 026 015 Soltanto sappiate per certo che, se mi fate morire, mettete del sangue innocente addosso a voi, a questa città e ai suoi abitanti, perché l’Eterno m’ha veramente mandato a voi per farvi udire tutte queste parole”. 024 JER 026 016 Allora i capi e tutto il popolo dissero ai sacerdoti e ai profeti: “Quest’uomo non merita la morte, perché ci ha parlato nel nome dell’Eterno, del nostro Dio”. 024 JER 026 017 E alcuni degli anziani del paese si levarono e parlaron così a tutta la raunanza del popolo: 024 JER 026 018 “Michea, il Morashtita, profetizzò ai giorni d’Ezechia, re di Giuda, e parlò a tutto il popolo di Giuda in questi termini: Così dice l’Eterno degli eserciti: Sion sarà arata come un campo, Gerusalemme diventerà un monte di ruine, e la montagna del tempio, un’altura boscosa. 024 JER 026 019 Ezechia, re di Giuda, e tutto Giuda lo misero essi a morte? Ezechia non temette egli l’Eterno, e non supplicò egli l’Eterno sì che l’Eterno si pentì del male che aveva pronunziato contro di loro? E noi stiamo per fare un gran male a danno delle anime nostre”. 024 JER 026 020 Vi fu anche un altro uomo che profetizzò nel nome dell’Eterno: Uria, figliuolo di Scemaia di Kiriath-Jearim, il quale profetizzò contro questa città e contro questo paese, in tutto e per tutto come Geremia; 024 JER 026 021 e quando il re Joiakim, tutti i suoi uomini prodi e tutti i suoi capi ebbero udito le sue parole, il re cercò di farlo morire; ma Uria lo seppe, ebbe paura, fuggì e andò in Egitto; 024 JER 026 022 e il re Joiakim mandò degli uomini in Egitto, cioè Elnathan, figliuolo di Acbor, e altra gente con lui. 024 JER 026 023 Questi trassero Uria fuori d’Egitto, e lo menarono al re Joiakim, il quale lo colpì con la spada, e gettò il suo cadavere fra le sepolture de’ figliuoli del popolo. 024 JER 026 024 Ma la mano di Ahikam, figliuolo di Shafan, fu con Geremia, e impedì che fosse dato in man del popolo per esser messo a morte. 024 JER 027 001 Nel principio del regno di Joiakim, figliuolo di Giosia, re di Giuda, questa parola fu rivolta dall’Eterno a Geremia in questi termini: 024 JER 027 002 “Così m’ha detto l’Eterno: Fatti de’ legami e dei gioghi, e mettiteli sul collo; 024 JER 027 003 poi mandali al re di Edom, al re di Moab, al re de’ figliuoli di Ammon, al re di Tiro e al re di Sidone, mediante gli ambasciatori che son venuti a Gerusalemme da Sedekia, re di Giuda; 024 JER 027 004 e ordina loro che dicano ai loro signori: Così parla l’Eterno degli eserciti, l’Iddio d’Israele: Direte questo ai vostri signori: 024 JER 027 005 Io ho fatto la terra, gli uomini e gli animali che sono sulla faccia della terra, con la mia gran potenza e col mio braccio steso; e do la terra a chi mi par bene. 024 JER 027 006 E ora do tutti questi paesi in mano di Nebucadnetsar, re di Babilonia, mio servitore; e gli do pure gli animali della campagna perché gli siano soggetti. 024 JER 027 007 E tutte le nazioni saranno soggette a lui, al suo figliuolo e al figliuolo del suo figliuolo, finché giunga il tempo anche pel suo paese; e allora molte nazioni e grandi re lo ridurranno in servitù. 024 JER 027 008 E avverrà che la nazione o il regno che non vorrà sottomettersi a lui, a Nebucadnetsar re di Babilonia, e non vorrà piegare il collo sotto il giogo del re di Babilonia, quella nazione io la punirò, dice l’Eterno, con la spada, con la fame, con la peste, finché io non l’abbia sterminata per mano di lui. 024 JER 027 009 Voi dunque non ascoltate i vostri profeti, né i vostri indovini, né i vostri sognatori, né i vostri pronosticatori, né vostri maghi che vi dicono: Non sarete asserviti al re di Babilonia! 024 JER 027 010 Poiché essi vi profetizzano menzogna, per allontanarvi dal vostro paese perché io vi scacci e voi periate. 024 JER 027 011 Ma la nazione che piegherà il suo collo sotto il giogo del re di Babilonia e gli sarà soggetta, io la lascerò stare nel suo paese, dice l’Eterno; ed essa lo coltiverà e vi dimorerà”. 024 JER 027 012 Io parlai dunque a Sedekia, re di Giuda, in conformità di tutte queste parole, e dissi: “Piegate il collo sotto il giogo del re di Babilonia, sottomettetevi a lui e al suo popolo, e vivrete. 024 JER 027 013 Perché morreste, tu e il tuo popolo, per la spada, per la fame e per la peste, come l’Eterno ha detto della nazione che non si assoggetterà al re di Babilonia? 024 JER 027 014 E non date ascolto alle parole de’ profeti che vi dicono: Non sarete asserviti al re di Babilonia! perché vi profetizzano menzogna. 024 JER 027 015 Poiché io non li ho mandati, dice l’Eterno; ma profetizzano falsamente nel mio nome, perché io vi scacci, e voi periate: voi e i profeti che vi profetizzano”. 024 JER 027 016 Parlai pure ai sacerdoti e a tutto questo popolo, e dissi: “Così parla l’Eterno: Non date ascolto alle parole dei vostro profeti i quali vi profetizzano, dicendo: Ecco, gli arredi della casa dell’Eterno saranno in breve riportati da Babilonia, perché vi profetizzano menzogna. 024 JER 027 017 Non date loro ascolto; sottomettetevi al re di Babilonia, e vivrete. Perché questa città sarebb’ella ridotta una desolazione? 024 JER 027 018 Se sono profeti, e se la parola dell’Eterno è con loro, intercedano ora presso l’Eterno degli eserciti perché gli arredi che son rimasti nella casa dell’Eterno, nella casa del re di Giuda e in Gerusalemme non vadano a Babilonia. 024 JER 027 019 Perché così parla l’Eterno degli eserciti riguardo alle colonne, al mare, alle basi e al resto degli arredi rimasti in questa città, 024 JER 027 020 e che non furon presi da Nebucadnetsar, re di Babilonia quando menò in cattività da Gerusalemme in Babilonia, Jeconia, figliuolo di Joiakim, re di Giuda, e tutti i nobili di Giuda e di Gerusalemme; 024 JER 027 021 così, dico, parla l’Eterno degli eserciti, l’Iddio d’Israele, riguardo agli arredi che rimangono nella casa dell’Eterno, nella casa del re di Giuda e in Gerusalemme: 024 JER 027 022 saranno portati a Babilonia, e quivi resteranno, finché io li cercherò, dice l’Eterno, e li farò risalire e ritornare in questo luogo”. 024 JER 028 001 In quello stesso anno, al principio del regno di Sedekia, re di Giuda, l’anno quarto, il quinto mese, Anania, figliuolo di Azzur, profeta, ch’era di Gabaon, mi parlò nella casa dell’Eterno, in presenza dei sacerdoti e di tutto il popolo, dicendo: 024 JER 028 002 “Così parla l’Eterno degli eserciti, l’Iddio d’Israele: Io spezzo il giogo del re di Babilonia. 024 JER 028 003 Entro due anni, io farò tornare in questo luogo tutti gli arredi della casa dell’Eterno, che Nebucadnetsar, re di Babilonia, ha tolti da questo luogo e ha portati a Babilonia; 024 JER 028 004 e ricondurrò in questo luogo, dice l’Eterno, Jeconia, figliuolo di Joiakim, re di Giuda, e tutti que’ di Giuda che sono stati menati in cattività in Babilonia; perché spezzerò il giogo del re di Babilonia”. 024 JER 028 005 E il profeta Geremia rispose al profeta Anania in presenza de’ sacerdoti e in presenza di tutto il popolo che si trovava nella casa dell’Eterno. 024 JER 028 006 Il profeta Geremia disse: “Amen! Così faccia l’Eterno! L’Eterno mandi ad effetto quel che tu hai profetizzato, e faccia tornare da Babilonia in questo luogo gli arredi della casa dell’Eterno e tutti quelli che sono stati menati in cattività! 024 JER 028 007 Però, ascolta ora questa parola che io pronunzio in presenza tua e in presenza di tutto il popolo. 024 JER 028 008 I profeti che apparvero prima di me e prima di te fin dai tempi antichi, profetarono contro molti paesi e contro grandi regni la guerra, la fame, la peste. 024 JER 028 009 Quanto al profeta che profetizza la pace, allorché si sarà adempiuta la sua parola, egli sarà riconosciuto come un vero mandato dall’Eterno”. 024 JER 028 010 Allora il profeta Anania prese il giogo di sul collo del profeta Geremia e lo spezzò. 024 JER 028 011 E Anania parlò in presenza di tutto il popolo, e disse: “Così parla l’Eterno: In questo modo io spezzerò il giogo di Nebucadnetsar, re di Babilonia, di sul collo di tutte le nazioni, entro lo spazio di due anni”. E il profeta Geremia se ne andò. 024 JER 028 012 Allora la parola dell’Eterno fu rivolta a Geremia, dopo che il profeta Anania ebbe spezzato il giogo di sul collo del profeta Geremia, e disse: 024 JER 028 013 “Va’, e di’ ad Anania: Così parla l’Eterno: Tu hai spezzato un giogo di legno, ma hai fatto, invece di quello, un giogo di ferro. 024 JER 028 014 Poiché così parla l’Eterno degli eserciti, l’Iddio d’Israele: Io metto un giogo di ferro su collo di tutte queste nazioni perché siano assoggettate a Nebucadnetsar, re di Babilonia; ed esse gli saranno assoggettate; e gli do pure gli animali della campagna”. 024 JER 028 015 E il profeta Geremia disse al profeta Anania: “Ascolta, Anania! L’Eterno non t’ha mandato, e tu hai indotto questo popolo a confidar nella menzogna. 024 JER 028 016 Perciò, così parla l’Eterno: Ecco, io ti scaccio di sulla faccia della terra: quest’anno morrai, perché hai parlato di ribellione contro l’Eterno”. 024 JER 028 017 E il profeta Anania morì quello stesso anno, nel settimo mese. 024 JER 029 001 Or queste son le parole della lettera che il profeta Geremia mandò da Gerusalemme al residuo degli anziani in cattività, ai sacerdoti, ai profeti e a tutto il popolo che Nebucadnetsar avea menato in cattività da Gerusalemme in Babilonia, 024 JER 029 002 dopo che il re Jeconia, la regina, gli eunuchi, i principi di Giuda e di Gerusalemme, i falegnami e i fabbri furono usciti da Gerusalemme. 024 JER 029 003 La lettera fu portata per man di Elasa, figliuolo di Shafan, e di Ghemaria, figliuolo di Hilkia, che Sedekia, re di Giuda, mandava a Babilonia da Nebucadnetsar, re di Babilonia. Essa diceva: 024 JER 029 004 Così parla l’Eterno degli eserciti, l’Iddio d’Israele, a tutti i deportati ch’egli ha fatto menare in cattività da Gerusalemme in Babilonia: 024 JER 029 005 Fabbricate delle case e abitatele; piantate de’ giardini e mangiatene il frutto; 024 JER 029 006 prendete delle mogli e generate figliuoli e figliuole; prendete delle mogli per i vostri figliuoli; date marito alle vostre figliuole perché faccian figliuoli e figliuole; e moltiplicate là dove siete, e non diminuite. 024 JER 029 007 Cercate il bene della città dove io vi ho fatti menare in cattività, e pregate l’Eterno per essa; poiché dal bene d’essa dipende il vostro bene. 024 JER 029 008 Poiché così dice l’Eterno degli eserciti, l’Iddio d’Israele: I vostri profeti che sono in mezzo a voi e i vostri indovini non v’ingannino, e non date retta ai sogni che fate. 024 JER 029 009 Giacché quelli vi profetano falsamente nel mio nome; io non li ho mandati, dice l’Eterno. 024 JER 029 010 Poiché così parla l’Eterno: Quando settant’anni saranno compiuti per Babilonia, io vi visiterò e manderò ad effetto per voi la mia buona parola, facendovi tornare in questo luogo. 024 JER 029 011 Poiché io so i pensieri che medito per voi, dice l’Eterno: pensieri di pace e non di male, per darvi un avvenire e una speranza. 024 JER 029 012 Voi m’invocherete, verrete a pregarmi e io v’esaudirò. 024 JER 029 013 Voi mi cercherete e mi troverete, perché mi cercherete con tutto il vostro cuore; 024 JER 029 014 e io mi lascerò trovare da voi, dice l’Eterno, e vi farò tornare dalla vostra cattività; vi raccoglierò di fra tutte le nazioni e da tutti i luoghi dove vi ho cacciati, dice l’Eterno; e vi ricondurrò nel luogo donde vi ho fatti andare in cattività. 024 JER 029 015 Voi dite: “L’Eterno ci ha suscitato de’ profeti in Babilonia”. 024 JER 029 016 Ebbene, così parla l’Eterno riguardo al re che siede sul trono di Davide, riguardo a tutto il popolo che abita in questa città, ai vostri fratelli che non sono andati con voi in cattività; 024 JER 029 017 così parla l’Eterno degli eserciti: Ecco, io manderò contro di loro la spada, la fame, la peste, e li renderò come quegli orribili fichi che non si posson mangiare, tanto sono cattivi. 024 JER 029 018 E li inseguirò con la spada, con la fame, con la peste; farò sì che saranno agitati fra tutti i regni della terra, e li abbandonerò alla esecrazione, allo stupore, alla derisione e al vituperio fra tutte le nazioni dove li caccerò; 024 JER 029 019 perché non han dato ascolto alle mie parole, dice l’Eterno, che io ho mandate loro a dire dai miei servitori i profeti del continuo, fin dal mattino; ma essi non han dato ascolto, dice l’Eterno. 024 JER 029 020 Ascoltate dunque la parola dell’Eterno, o voi tutti, che io ho mandati in cattività da Gerusalemme in Babilonia! 024 JER 029 021 Così parla l’Eterno degli eserciti, l’Iddio d’Israele, riguardo ad Achab, figliuolo di Kolaia, e riguardo a Sedekia, figliuolo di Maaseia, che vi profetizzano la menzogna nel mio nome: Ecco, io do costoro in mano di Nebucadnetsar, re di Babilonia, ed ei li metterà a morte davanti agli occhi vostri; 024 JER 029 022 da essi si trarrà una formula di maledizione fra tutti quei di Giuda che sono in cattività in Babilonia, e si dirà: “L’Eterno ti tratti come Sedekia e come Achab, che il re di Babilonia ha fatti arrostire al fuoco!” 024 JER 029 023 Perché costoro han fatto delle cose nefande in Israele, han commesso adulterio con le mogli del loro prossimo, e hanno pronunziato in mio nome parole di menzogna; il che io non avevo loro comandato. Io stesso lo so, e ne son testimone, dice l’Eterno. 024 JER 029 024 E quanto a Scemaia il Nehelamita, gli parlerai in questo modo: 024 JER 029 025 Così dice l’Eterno degli eserciti, l’Iddio d’Israele: Tu hai mandato in tuo nome una lettera a tutto il popolo che è in Gerusalemme, a Sofonia, figliuolo di Maaseia il sacerdote, e a tutti i sacerdoti, per dire: 024 JER 029 026 “L’Eterno ti ha costituito sacerdote in luogo del sacerdote Jehoiada, perché vi siano nella casa dell’Eterno de’ sovrintendenti per sorvegliare ogni uomo che è pazzo e che fa il profeta, e perché tu lo metta ne’ ceppi e ai ferri. 024 JER 029 027 E ora perché non reprimi tu Geremia d’Anatoth che fa il profeta tra voi, 024 JER 029 028 e ci ha perfino mandato a dire a Babilonia: La cattività sarà lunga; fabbricate delle case e abitatele; piantate de’ giardini e mangiatene il frutto?” 024 JER 029 029 Or il sacerdote Sofonia lesse questa lettera in presenza del profeta Geremia. 024 JER 029 030 E la parola dell’Eterno fu rivolta a Geremia, dicendo: 024 JER 029 031 Manda a dire a tutti quelli che sono in cattività: Così parla l’Eterno riguardo a Scemaia il Nehelamita: Poiché Scemaia vi ha profetato, benché io non l’abbia mandato, e vi ha fatto confidare nella menzogna, 024 JER 029 032 così parla l’Eterno: Ecco, io punirò Scemaia il Nehelamita, e la sua progenie; non vi sarà alcuno de’ suoi discendenti che abiti in mezzo a questo popolo, ed egli non vedrà il bene che io farò al mio popolo, dice l’Eterno; poich’egli ha parlato di ribellione contro l’Eterno. 024 JER 030 001 La parola che fu rivolta a Geremia dall’Eterno, in questi termini: 024 JER 030 002 “Così parla l’Eterno, l’Iddio d’Israele: Scriviti in un libro tutte le parole che t’ho dette; 024 JER 030 003 poiché, ecco, i giorni vengono, dice l’Eterno, quando io ritrarrò dalla cattività il mio popolo d’Israele e di Giuda, dice l’Eterno, e li ricondurrò nel paese che diedi ai loro padri, ed essi lo possederanno”. 024 JER 030 004 Queste sono le parole che l’Eterno ha pronunziate riguardo ad Israele ed a Giuda. 024 JER 030 005 Così parla l’Eterno: Noi udiamo un grido di terrore, di spavento, e non di pace. 024 JER 030 006 Informatevi e guardate se un maschio partorisce! Perché dunque vedo io tutti gli uomini con le mani sui fianchi come donna partoriente? Perché tutte le facce son diventate pallide? 024 JER 030 007 Ahimè, perché quel giorno è grande; non ve ne fu mai altro di simile; è un tempo di distretta per Giacobbe; ma pure ei ne sarà salvato. 024 JER 030 008 In quel giorno, dice l’Eterno degli eserciti, io spezzerò il suo giogo di sul tuo collo, e romperò i tuoi legami; e gli stranieri non ti faran più loro schiavo; 024 JER 030 009 ma quei d’Israele serviranno l’Eterno, il loro Dio, e Davide lor re, che io susciterò loro. 024 JER 030 010 Tu dunque, o Giacobbe, mio servitore, non temere, dice l’Eterno; non ti sgomentare, o Israele; poiché, ecco, io ti salverò dal lontano paese, salverò la tua progenie dalla terra della sua cattività; Giacobbe ritornerà, sarà in riposo, sarà tranquillo, e nessuno più lo spaventerà. 024 JER 030 011 Poiché io son teco, dice l’Eterno, per salvarti; io annienterò tutte le nazioni fra le quali t’ho disperso, ma non annienterò te; però, ti castigherò con giusta misura, e non ti lascerò del tutto impunito. 024 JER 030 012 Così parla l’Eterno: La tua ferita è incurabile, la tua piaga è grave. 024 JER 030 013 Nessuno prende in mano la tua causa per fasciar la tua piaga; tu non hai medicamenti atti a guarirla. 024 JER 030 014 Tutti i tuoi amanti t’hanno dimenticata, non si curano più di te; poiché io t’ho percossa come si percuote un nemico, t’ho inflitto la correzione d’un uomo crudele, per la grandezza della tua iniquità, perché i tuoi peccati sono andati aumentando. 024 JER 030 015 Perché gridi a causa della tua ferita? Il tuo dolore è insanabile. Io ti ho fatto queste cose per la grandezza della tua iniquità, perché i tuoi peccati sono andati aumentando. 024 JER 030 016 Nondimeno, tutti quelli che ti divorano saran divorati, tutti i tuoi nemici, tutti quanti, andranno in cattività; quelli che ti spogliano saranno spogliati, quelli che ti saccheggiano li abbandonerò al saccheggio. 024 JER 030 017 Ma io medicherò le tue ferite, ti guarirò delle tue piaghe, dice l’Eterno, poiché ti chiaman “la scacciata”, “la Sion di cui nessuno si cura”. 024 JER 030 018 Così parla l’Eterno: Ecco, io traggo dalla cattività le tende di Giacobbe, ed ho pietà delle sue dimore; le città saranno riedificate sulle loro rovine, e i palazzi saranno abitati come di consueto. 024 JER 030 019 E ne usciranno azioni di grazie, voci di gente festeggiante. Io li moltiplicherò e non saranno più ridotti a pochi; li renderò onorati e non saran più avviliti. 024 JER 030 020 I suoi figliuoli saranno come furono un tempo, la sua raunanza sarà stabilita dinanzi a me, e io punirò tutti i loro oppressori. 024 JER 030 021 Il loro principe sarà uno d’essi, e chi li signoreggerà uscirà di mezzo a loro; io lo farò avvicinare, ed egli verrà a me; poiché chi disporrebbe il suo cuore ad accostarsi a me? dice l’Eterno. 024 JER 030 022 Voi sarete mio popolo, e io sarò vostro Dio. 024 JER 030 023 Ecco la tempesta dell’Eterno; il furore scoppia; la tempesta imperversa; scroscia sul capo degli empi. 024 JER 030 024 L’ardente ira dell’Eterno non s’acqueterà, finché non abbia eseguiti, compiuti i disegni del suo cuore; negli ultimi giorni, lo capirete. 024 JER 031 001 In quel tempo, dice l’Eterno, io sarò l’Iddio di tutte le famiglie d’Israele, ed esse saranno il mio popolo. 024 JER 031 002 Così parla l’Eterno: Il popolo scampato dalla spada ha trovato grazia nel deserto; io sto per dar riposo a Israele. 024 JER 031 003 Da tempi lontani l’Eterno m’è apparso. “Sì, io t’amo d’un amore eterno; perciò ti prolungo la mia bontà. 024 JER 031 004 Io ti riedificherò, e tu sarai riedificata, o vergine d’Israele! Tu sarai di nuovo adorna de’ tuoi tamburelli, e uscirai in mezzo alle danze di quei che si rallegrano. 024 JER 031 005 Pianterai ancora delle vigne sui monti di Samaria; i piantatori pianteranno e raccoglieranno il frutto. 024 JER 031 006 Poiché il giorno verrà, quando le guardie grideranno sul monte d’Efraim: Levatevi, saliamo a Sion, all’Eterno ch’è il nostro Dio”. 024 JER 031 007 Poiché così parla l’Eterno: Levate canti di gioia per Giacobbe, date in gridi, per il capo delle nazioni; fate dire delle laudi, e dite: “O Eterno, salva il tuo popolo, il residuo d’Israele!” 024 JER 031 008 Ecco, io li riconduco dal paese del settentrione, e li raccolgo dalle estremità della terra; fra loro sono il cieco e lo zoppo, la donna incinta e quella in doglie di parto: una gran moltitudine, che ritorna qua. 024 JER 031 009 Vengono piangenti; li conduco supplichevoli; li meno ai torrenti d’acqua, per una via diritta dove non inciamperanno; perché son diventato un padre per Israele, ed Efraim è il mio primogenito. 024 JER 031 010 O nazioni, ascoltate la parola dell’Eterno, e proclamatela alle isole lontane, e dite: “Colui che ha disperso Israele lo raccoglie, e lo custodisce come un pastore il suo gregge”. 024 JER 031 011 Poiché l’Eterno ha riscattato Giacobbe, l’ha redento della mano d’uno più forte di lui. 024 JER 031 012 E quelli verranno e canteranno di gioia sulle alture di Sion, e affluiranno verso i beni dell’Eterno: al frumento, al vino, all’olio, al frutto de’ greggi e degli armenti; e l’anima loro sarà come un giardino annaffiato, e non continueranno più a languire. 024 JER 031 013 Allora la vergine si rallegrerà nella danza, i giovani gioiranno insieme ai vecchi; io muterò il loro lutto in gioia, li consolerò, li rallegrerò liberandoli del loro dolore. 024 JER 031 014 Satollerò di grasso l’anima de’ sacerdoti, ed il mio popolo sarà saziato dei miei beni, dice l’Eterno. 024 JER 031 015 Così parla l’Eterno: S’è udita una voce in Rama, un lamento, un pianto amaro; Rachele piange i suoi figliuoli; ella rifiuta d’esser consolata de’ suoi figliuoli, perché non sono più. 024 JER 031 016 Così parla l’Eterno: Trattieni la tua voce dal piangere, i tuoi occhi dal versar lagrime; poiché l’opera tua sarà ricompensata, dice l’Eterno: essi ritorneranno dal paese del nemico; 024 JER 031 017 e v’è speranza per il tuo avvenire, dice l’Eterno; i tuoi figliuoli ritorneranno nelle loro frontiere. 024 JER 031 018 Io odo, odo Efraim che si rammarica: “Tu m’hai castigato, e io sono stato castigato, come un giovenco non domato; convertimi, e io mi convertirò, giacché tu sei l’Eterno, il mio Dio. 024 JER 031 019 Dopo che mi sono sviato, io mi son pentito; e dopo che ho riconosciuto il mio stato, mi son battuto l’anca; io son coperto di vergogna, confuso, perché porto l’obbrobrio della mia giovinezza”. 024 JER 031 020 Efraim è egli dunque per me un figliuolo sì caro? un figliuolo prediletto? Dacché io parlo contro di lui, è più vivo e continuo il ricordo che ho di esso; perciò le mie viscere si commuovono per lui, ed io certo ne avrò pietà, dice l’Eterno. 024 JER 031 021 Rizza delle pietre miliari, fatti de’ pali indicatori, poni ben mente alla strada, alla via che hai seguìta. Ritorna, o vergine d’Israele, torna a queste città che son tue! 024 JER 031 022 Fino a quando n’andrai tu vagabonda, o figliuola infedele? Poiché l’Eterno crea una cosa nuova sulla terra: la donna che corteggia l’uomo. 024 JER 031 023 Così parla l’Eterno degli eserciti, l’Iddio d’Israele: Ancora si dirà questa parola nel paese di Giuda e nelle sue città, quando li avrò fatti tornare dalla cattività: “L’Eterno ti benedica, o dimora di giustizia, o monte di santità!” 024 JER 031 024 Là si stabiliranno assieme Giuda e tutte le sue città: gli agricoltori e quei che menano i greggi. 024 JER 031 025 Poiché io ristorerò l’anima stanca, e sazierò ogni anima languente. 024 JER 031 026 A questo punto mi sono svegliato e ho guardato; e il mio sonno m’è stato dolce. 024 JER 031 027 Ecco, i giorni vengono, dice l’Eterno, ch’io seminerò la casa d’Israele e la casa di Giuda di semenza d’uomini e di semenza d’animali. 024 JER 031 028 E avverrà che, come ho vegliato su loro per svellere e per demolire, per rovesciare, per distruggere e per nuocere, così veglierò su loro per edificare e per piantare, dice l’Eterno. 024 JER 031 029 In quei giorni non si dirà più: “I padri han mangiato l’agresto, e i denti de’ figliuoli si sono allegati”, 024 JER 031 030 ma ognuno morrà per la propria iniquità: chiunque mangerà l’agresto ne avrà i denti allegati. 024 JER 031 031 Ecco, i giorni vengono, dice l’Eterno, che io farò un nuovo patto con la casa d’Israele e con la casa di Giuda; 024 JER 031 032 non come il patto che fermai coi loro padri il giorno che li presi per mano per trarli fuori dal paese d’Egitto: patto ch’essi violarono, benché io fossi loro signore, dice l’Eterno; 024 JER 031 033 ma questo è il patto che farò con la casa d’Israele, dopo quei giorni, dice l’Eterno: io metterò la mia legge nell’intimo loro, la scriverò sul loro cuore, e io sarò loro Dio, ed essi saranno mio popolo. 024 JER 031 034 E non insegneranno più ciascuno il suo compagno e ciascuno il suo fratello, dicendo: “Conoscete l’Eterno!” poiché tutti mi conosceranno, dal più piccolo al più grande, dice l’Eterno. Poiché io perdonerò la loro iniquità, e non mi ricorderò più del loro peccato. 024 JER 031 035 Così parla l’Eterno, che ha dato il sole come luce del giorno, e le leggi alla luna e alle stelle perché sian luce alla notte; che solleva il mare sì che ne muggon le onde; colui che ha nome: l’Eterno degli eserciti. 024 JER 031 036 Se quelle leggi vengono a mancare dinanzi a me, dice l’Eterno, allora anche la progenie d’Israele cesserà d’essere in perpetuo una nazione nel mio cospetto. 024 JER 031 037 Così parla l’Eterno: Se i cieli di sopra possono esser misurati, e le fondamenta della terra di sotto, scandagliate, allora anch’io rigetterò tutta la progenie d’Israele per tutto quello ch’essi hanno fatto, dice l’Eterno. 024 JER 031 038 Ecco, i giorni vengono, dice l’Eterno, che questa città sarà riedificata in onore dell’Eterno, dalla torre di Hananeel alla porta dell’angolo. 024 JER 031 039 E di là la corda per misurare sarà tirata in linea retta fino al colle di Gareb, e girerà dal lato di Goah. 024 JER 031 040 E tutta la valle de’ cadaveri e delle ceneri e tutti i campi fino al torrente di Kidron, fino all’angolo della porta de’ cavalli verso oriente, saranno consacrati all’Eterno, e non saranno più sconvolti né distrutti in perpetuo. 024 JER 032 001 La parola che fu rivolta a Geremia dall’Eterno nel decimo anno di Sedekia, re di Giuda, che fu l’anno diciottesimo di Nebucadnetsar. 024 JER 032 002 L’esercito del re di Babilonia assediava allora Gerusalemme, e il profeta Geremia era rinchiuso nel cortile della prigione ch’era nella casa del re di Giuda. 024 JER 032 003 Ve l’aveva fatto rinchiudere Sedekia, re di Giuda, col dirgli: “Perché vai tu profetizzando dicendo: Così parla l’Eterno: Ecco, io do questa città in man del re di Babilonia, ed ei la prenderà; 024 JER 032 004 e Sedekia, re di Giuda, non scamperà dalle mani de’ Caldei, ma sarà per certo dato in man del re di Babilonia, e parlerà con lui bocca a bocca, e lo vedrà faccia a faccia; 024 JER 032 005 e Nebucadnetsar menerà Sedekia a Babilonia, ed egli resterà quivi finch’io lo visiti, dice l’Eterno; se combattete contro i Caldei voi non riuscirete a nulla”. 024 JER 032 006 E Geremia disse: “La parola dell’Eterno m’è stata rivolta in questi termini: 024 JER 032 007 Ecco, Hanameel, figliuolo di Shallum, tuo zio, viene da te per dirti: Còmprati il mio campo ch’è ad Anatoth, poiché tu hai diritto di riscatto per comprarlo”. 024 JER 032 008 E Hanameel, figliuolo del mio zio, venne da me, secondo la parola dell’Eterno, nel cortile della prigione, e mi disse: Ti prego, compra il mio campo ch’è ad Anatoth, nel territorio di Beniamino; giacché tu hai il diritto di successione e il diritto di riscatto, compratelo!” Allora riconobbi che questa era parola dell’Eterno. 024 JER 032 009 E io comprai da Hanameel, figliuolo del mio zio, il campo ch’era ad Anatoth, gli pesai il danaro, diciassette sicli d’argento. 024 JER 032 010 Scrissi tutto questo in un atto, lo sigillai, chiamai i testimoni, e pesai il danaro nella bilancia. 024 JER 032 011 Poi presi l’atto di compra, quello sigillato contenente i termini e le condizioni, e quello aperto, 024 JER 032 012 e consegnai l’atto di compra a Baruc, figliuolo di Neria, figliuolo di Mahseia, in presenza di Hanameel mio cugino, in presenza dei testimoni che avevano sottoscritto l’atto di compra, e in presenza di tutti i Giudei che sedevano nel cortile della prigione. 024 JER 032 013 Poi, davanti a loro, diedi quest’ordine a Baruc: 024 JER 032 014 “Così parla l’Eterno degli eserciti, l’Iddio d’Israele: Prendi questi atti, l’atto di compra, tanto quello ch’è sigillato, quanto quello ch’è aperto, e mettili in un vaso di terra, perché si conservino lungo tempo. 024 JER 032 015 Poiché così parla l’Eterno degli eserciti, l’Iddio d’Israele: Si compreranno ancora delle case, de’ campi e delle vigne, in questo paese”. 024 JER 032 016 E dopo ch’io ebbi consegnato l’atto di compra a Baruc, figliuolo di Neria, pregai l’Eterno, dicendo: 024 JER 032 017 “Ah, Signore, Eterno! Ecco, tu hai fatto il cielo e la terra con la tua gran potenza e col tuo braccio disteso: non v’è nulla di troppo difficile per te; 024 JER 032 018 tu usi benignità verso mille generazioni, e retribuisci l’iniquità dei padri in seno ai figliuoli, dopo di loro; tu sei l’Iddio grande, potente, il cui nome e l’Eterno degli eserciti; 024 JER 032 019 tu sei grande in consiglio e potente in opere; e hai gli occhi aperti su tutte le vie de’ figliuoli degli uomini, per rendere a ciascuno secondo le sue opere e secondo il frutto delle sue azioni; 024 JER 032 020 tu hai fatto nel paese d’Egitto, in Israele e fra gli altri uomini, fino a questo giorno, miracoli e prodigi, e ti sei acquistato un nome qual è oggi; 024 JER 032 021 tu traesti il tuo popolo fuori dal paese d’Egitto con miracoli e prodigi, con mano potente e braccio steso, con gran terrore; 024 JER 032 022 e desti loro questo paese che avevi giurato ai loro padri di dar loro: un paese dove scorre il latte e il miele. 024 JER 032 023 Ed essi v’entrarono e ne presero possesso, ma non hanno ubbidito alla tua voce e non han camminato secondo la tua legge; tutto quello che avevi loro comandato di fare essi non l’hanno fatto; perciò tu hai fatto venir su di essi tutti questi mali. 024 JER 032 024 Ecco, le opere d’assedio giungono fino alla città per prenderla; e la città, vinta dalla spada, dalla fame e dalla peste, è data in man de’ Caldei che combattono contro di lei. Quello che tu hai detto è avvenuto, ed ecco, tu lo vedi. 024 JER 032 025 Eppure, o Signore, o Eterno, tu m’hai detto: Còmprati con danaro il campo, e chiama de’ testimoni… e la città è data in man de’ Caldei”. 024 JER 032 026 Allora la parola dell’Eterno fu rivolta a Geremia in questi termini: 024 JER 032 027 “Ecco, io sono l’Eterno, l’Iddio d’ogni carne; v’ha egli qualcosa di troppo difficile per me? 024 JER 032 028 Perciò, così parla l’Eterno: Ecco, io do questa città in man de’ Caldei, in mano di Nebucadnetsar, re di Babilonia, il quale la prenderà; 024 JER 032 029 e i Caldei che combattono contro questa città v’entreranno, v’appiccheranno il fuoco e la incendieranno, con le case sui tetti delle quali hanno offerto profumi a Baal e fatto libazioni ad altri dèi, per provocarmi ad ira. 024 JER 032 030 Poiché i figliuoli d’Israele e i figliuoli di Giuda, non hanno fatto altro, fin dalla loro fanciullezza, che quel ch’è male agli occhi miei; giacché i figliuoli d’Israele non hanno fatto che provocarmi ad ira con l’opera delle loro mani, dice l’Eterno. 024 JER 032 031 Poiché questa città, dal giorno che fu edificata fino ad oggi, è stata una continua provocazione alla mia ira e al mio furore, sicché la voglio toglier via dalla mia presenza, 024 JER 032 032 a motivo di tutto il male che i figliuoli d’Israele e i figliuoli di Giuda hanno fatto per provocarmi ad ira; essi, i loro re, i loro principi, i loro sacerdoti, i loro profeti, gli uomini di Giuda, e gli abitanti di Gerusalemme. 024 JER 032 033 E m’hanno voltato non la faccia, ma le spalle; e sebbene io li abbia ammaestrati del continuo fin dalla mattina, essi non han dato ascolto per ricevere la correzione. 024 JER 032 034 Ma hanno messo le loro abominazioni nella casa sulla quale è invocato il mio nome, per contaminarla. 024 JER 032 035 E hanno edificato gli alti luoghi di Baal che sono nella valle de’ figliuoli d’Hinnom, per far passare per il fuoco i loro figliuoli e le loro figliuole offrendoli a Moloc; una cosa siffatta io non l’ho comandata loro; e non m’è venuto mai in mente che si dovesse commettere una tale abominazione, facendo peccare Giuda. 024 JER 032 036 Ma ora, in seguito a tutto questo, così parla l’Eterno, l’Iddio d’Israele, riguardo a questa città, della quale voi dite: Ella è data in mano del re di Babilonia, per la spada, per la fame e per la peste: 024 JER 032 037 Ecco, li raccoglierò da tutti i paesi dove li ho cacciati nella mia ira, nel mio furore, nella mia grande indignazione; e li farò tornare in questo luogo, e ve li farò dimorare al sicuro; 024 JER 032 038 ed essi saranno mio popolo, e io sarò loro Dio; 024 JER 032 039 e darò loro uno stesso cuore, una stessa via, perché mi temano in perpetuo per il loro bene e per quello dei loro figliuoli dopo di loro. 024 JER 032 040 E farò con loro un patto eterno, che non mi ritrarrò più da loro per cessare di far loro del bene; e metterò il mio timore nel loro cuore, perché non si dipartano da me. 024 JER 032 041 E metterò la mia gioia nel far loro del bene e li pianterò in questo paese con fedeltà, con tutto il mio cuore, con tutta l’anima mia. 024 JER 032 042 Poiché così parla l’Eterno: Come ho fatto venire su questo popolo tutto questo gran male, così farò venire su lui tutto il bene che gli prometto. 024 JER 032 043 Si compreranno de’ campi in questo paese, del quale voi dite: E’ desolato; non v’è più né uomo né bestia; è dato in man de’ Caldei. 024 JER 032 044 Si compreranno de’ campi con danaro, se ne scriveranno gli atti, si sigilleranno, si chiameranno testimoni, nel paese di Beniamino e ne’ luoghi intorno a Gerusalemme, nelle città di Giuda, nelle città della contrada montuosa, nelle città della pianura, nelle città del mezzogiorno; poiché io farò tornare quelli che sono in cattività, dice l’Eterno”. 024 JER 033 001 La parola dell’Eterno fu rivolta per la seconda volta a Geremia in questi termini, mentr’egli era ancora rinchiuso nel cortile della prigione: 024 JER 033 002 Così parla l’Eterno, che sta per far questo, l’Eterno che lo concepisce per mandarlo ad effetto, colui che ha nome l’Eterno: 024 JER 033 003 Invocami, e io ti risponderò, e t’annunzierò cose grandi e impenetrabili, che tu non conosci. 024 JER 033 004 Poiché così parla l’Eterno, l’Iddio d’Israele, riguardo alle case di questa città, e riguardo alle case dei re di Giuda che saran diroccate per far fronte ai terrapieni ed alla spada del nemico 024 JER 033 005 quando si verrà a combattere contro i Caldei, e a riempire quelle case di cadaveri d’uomini, che io percuoterò nella mia ira e nel mio furore, e per le cui malvagità io nasconderò la mia faccia a questa città: 024 JER 033 006 Ecco, io recherò ad essa medicazione e rimedi, e guarirò i suoi abitanti, e aprirò loro un tesoro di pace e di verità. 024 JER 033 007 E farò tornare dalla cattività Giuda e Israele, e li ristabilirò com’erano prima; 024 JER 033 008 e li purificherò di tutta l’iniquità, colla quale hanno peccato contro di me; e perdonerò loro tutte le iniquità colle quali hanno peccato contro di me, e si sono ribellati a me. 024 JER 033 009 E questa città sarà per me un palese argomento di gioia, di lode e di gloria fra tutte le nazioni della terra, che udranno tutto il bene ch’io sto per far loro, e temeranno e tremeranno a motivo di tutto il bene e di tutta la pace ch’io procurerò a Gerusalemme. 024 JER 033 010 Così parla l’Eterno: In questo luogo, del quale voi dite: “E’ un deserto, non v’è più uomo né bestia”, nelle città di Giuda, e per le strade di Gerusalemme che son desolate e dove non è più né uomo, né abitante, né bestia, 024 JER 033 011 s’udranno ancora i gridi di gioia, i gridi d’esultanza, la voce dello sposo e la voce della sposa, la voce di quelli che dicono: “Celebrate l’Eterno degli eserciti, poiché l’Eterno è buono, poiché la sua benignità dura in perpetuo”, e che portano offerte di azioni di grazie nella casa dell’Eterno. Poiché io farò tornare i deportati del paese, e lo ristabilirò com’era prima, dice l’Eterno. 024 JER 033 012 Così parla l’Eterno degli eserciti: In questo luogo ch’è deserto, dove non v’è più né uomo né bestia, e in tutte le sue città vi saranno ancora delle dimore di pastori, che faranno riposare i loro greggi. 024 JER 033 013 Nelle città della contrada montuosa, nelle città della pianura, nelle città del mezzogiorno, nel paese di Beniamino, nei dintorni di Gerusalemme e nelle città di Giuda le pecore passeranno ancora sotto la mano di colui che le conta, dice l’Eterno. 024 JER 033 014 Ecco, i giorni vengono, dice l’Eterno, che io manderò ad effetto la buona parola che ho pronunziata riguardo alla casa d’Israele e riguardo alla casa di Giuda. 024 JER 033 015 In que’ giorni e in quel tempo, io farò germogliare a Davide un germe di giustizia, ed esso farà ragione e giustizia nel paese. 024 JER 033 016 In que’ giorni, Giuda sarà salvato, e Gerusalemme abiterà al sicuro, e questo è il nome onde sarà chiamata: “l’Eterno, nostra giustizia”. 024 JER 033 017 Poiché così parla l’Eterno: Non verrà mai meno a Davide chi segga sul trono della casa d’Israele, 024 JER 033 018 e ai sacerdoti levitici non verrà mai meno nel mio cospetto chi offra olocausti, chi faccia fumare le offerte, e chi faccia tutti i giorni i sacrifizi. 024 JER 033 019 E la parola dell’Eterno fu rivolta a Geremia in questi termini: 024 JER 033 020 Così parla l’Eterno: Se voi potete annullare il mio patto col giorno e il mio patto con la notte, sì che il giorno e la notte non vengano al tempo loro, 024 JER 033 021 allora si potrà anche annullare il mio patto con Davide mio servitore, sì ch’egli non abbia più figliuolo che regni sul suo trono, e coi sacerdoti levitici miei ministri. 024 JER 033 022 Come non si può contare l’esercito del cielo né misurare la rena del mare, così io moltiplicherò la progenie di Davide, mio servitore, e i Leviti che fanno il mio servizio. 024 JER 033 023 La parola dell’Eterno fu rivolta a Geremia in questi termini: 024 JER 033 024 Non hai tu posto mente alle parole di questo popolo quando va dicendo: “Le due famiglie che l’Eterno aveva scelte, le ha rigettate?” Così disprezzano il mio popolo, che agli occhi loro non è più una nazione. 024 JER 033 025 Così parla l’Eterno: Se io non ho stabilito il mio patto col giorno e con la notte, e se non ho fissato le leggi del cielo e della terra, 024 JER 033 026 allora rigetterò anche la progenie di Giacobbe e di Davide mio servitore, e non prenderò più dal suo lignaggio i reggitori della progenie d’Abrahamo, d’Isacco e di Giacobbe! poiché io farò tornare i loro esuli, e avrò pietà di loro. 024 JER 034 001 La parola che fu rivolta dall’Eterno in questi termini a Geremia, quando Nebucadnetsar, re di Babilonia, e tutto il suo esercito, e tutti i regni della terra sottoposti al suo dominio, e tutti i popoli combattevano contro Gerusalemme e contro tutte le sue città: 024 JER 034 002 Così parla l’Eterno, l’Iddio d’Israele: Va’, parla a Sedekia, re di Giuda, e digli: Così parla l’Eterno: Ecco, io do questa città in mano del re di Babilonia, il quale la darà alle fiamme; 024 JER 034 003 e tu non scamperai dalla sua mano, ma sarai certamente preso, e sarai dato in sua mano; i tuoi occhi vedranno gli occhi del re di Babilonia; egli ti parlerà da bocca a bocca, e tu andrai a Babilonia. 024 JER 034 004 Nondimeno, o Sedekia, re di Giuda, ascolta la parola dell’Eterno: Così parla l’Eterno riguardo a te: Tu non morrai per la spada; 024 JER 034 005 tu morrai in pace; e come si arsero aromi per i tuoi padri, gli antichi re tuoi predecessori, così se ne arderanno per te; e si farà cordoglio per te, dicendo: “Ahimè, signore!…” poiché son io quegli che pronunzia questa parola, dice l’Eterno. 024 JER 034 006 E il profeta Geremia disse tutte queste parole a Sedekia, re di Giuda, a Gerusalemme, 024 JER 034 007 mentre l’esercito del re di Babilonia combatteva contro Gerusalemme e contro tutte le città di Giuda che resistevano ancora, cioè contro Lachis e Azeka, ch’eran tutto quello che rimaneva, in fatto di città fortificate, fra le città di Giuda. 024 JER 034 008 La parola che fu rivolta dall’Eterno a Geremia, dopo che il re Sedekia ebbe fatto un patto con tutto il popolo di Gerusalemme di proclamare l’emancipazione, 024 JER 034 009 per la quale ognuno doveva rimandare in libertà il suo schiavo e la sua schiava, ebreo ed ebrea, e nessuno doveva tener più in ischiavitù alcun suo fratello giudeo. 024 JER 034 010 E tutti i capi e tutto il popolo ch’erano entrati nel patto di rimandare in libertà ciascuno il proprio servo e la propria serva e di non tenerli più in ischiavitù ubbidirono e li rimandarono; 024 JER 034 011 ma poi mutarono, e fecero ritornare gli schiavi e le schiave che avevano affrancati, e li riassoggettarono ad essere loro schiavi e schiave. 024 JER 034 012 La parola dell’Eterno fu dunque rivolta dall’Eterno a Geremia, in questi termini: 024 JER 034 013 Così parla l’Eterno, l’Iddio d’Israele: Io fermai un patto coi vostri padri il giorno che li trassi fuori dal paese d’Egitto, dalla casa di servitù, e dissi loro: 024 JER 034 014 “Al termine di sette anni, ciascuno di voi rimandi libero il suo fratello ebreo, che si sarà venduto a lui; ti serva sei anni, poi rimandalo da casa tua libero”; ma i vostri padri non ubbidirono e non prestarono orecchio. 024 JER 034 015 E voi eravate oggi tornati a fare ciò ch’è retto agli occhi miei, proclamando l’emancipazione ciascuno al suo prossimo, e avevate fermato un patto nel mio cospetto, nella casa sulla quale è invocato il mio nome; 024 JER 034 016 ma siete tornati indietro, e avete profanato il mio nome; ciascun di voi ha fatto ritornare il suo schiavo e la sua schiava che avevate rimandati in libertà a loro piacere, e li avete assoggettati ad essere vostri schiavi e schiave. 024 JER 034 017 Perciò, così parla l’Eterno: Voi non mi avete ubbidito proclamando l’emancipazione ciascuno al suo fratello e ciascuno al suo prossimo; ecco: io proclamo la vostra emancipazione, dice l’Eterno, per andare incontro alla spada, alla peste e alla fame, e farò che sarete agitati per tutti i regni della terra. 024 JER 034 018 E darò gli uomini che hanno trasgredito il mio patto e non hanno messo ad effetto le parole del patto che aveano fermato nel mio cospetto, passando in mezzo alle parti del vitello che aveano tagliato in due; 024 JER 034 019 darò, dico, i capi di Giuda e i capi di Gerusalemme, gli eunuchi, i sacerdoti e tutto il popolo del paese che passarono in mezzo alle parti del vitello, 024 JER 034 020 in mano dei loro nemici, e in mano di quelli che cercano la loro vita; e i loro cadaveri serviranno di pasto agli uccelli del cielo e alle bestie della terra. 024 JER 034 021 E darò Sedekia, re di Giuda, e i suoi capi in mano dei loro nemici, e in mano di quelli che cercano la loro vita, e in mano dell’esercito del re di Babilonia, che s’è allontanato da voi. 024 JER 034 022 Ecco, io darò l’ordine, dice l’Eterno, e li farò ritornare contro questa città; essi combatteranno contro di lei, la prenderanno, la daranno alle fiamme; e io farò delle città di Giuda una desolazione senz’abitanti. 024 JER 035 001 La parola che fu rivolta a Geremia dall’Eterno, al tempo di Joiakim, figliuolo di Giosia, re di Giuda, in questi termini: 024 JER 035 002 “Va’ alla casa dei Recabiti, e parla loro; menali nella casa dell’Eterno, in una delle camere, e offri loro del vino da bere”. 024 JER 035 003 Allora io presi Jaazania, figliuolo di Geremia, figliuolo di Habazzinia, i suoi fratelli, tutti i suoi figliuoli e tutta la casa dei Recabiti, 024 JER 035 004 e li menai nella casa dell’Eterno, nella camera de’ figliuoli di Hanan, figliuolo d’Igdalia, uomo di Dio, la quale era presso alla camera de’ capi, sopra la camera di Maaseia, figliuolo di Shallum, guardiano della soglia; 024 JER 035 005 e misi davanti ai figliuoli della casa dei Recabiti dei vasi pieni di vino e delle coppe, e dissi loro: “Bevete del vino”. 024 JER 035 006 Ma quelli risposero: “Noi non beviamo vino; perché Gionadab, figliuolo di Recab, nostro padre, ce l’ha proibito, dicendo: Non berrete mai in perpetuo vino, né voi né i vostri figliuoli; 024 JER 035 007 e non edificherete case, non seminerete alcuna semenza, non pianterete vigne, e non ne possederete alcuna, ma abiterete in tende tutti i giorni della vostra vita, affinché viviate lungamente nel paese dove state come forestieri. 024 JER 035 008 E noi abbiamo ubbidito alla voce di Gionadab, figliuolo di Recab, nostro padre, in tutto quello che ci ha comandato: non beviamo vino durante tutti i nostri giorni, tanto noi, che le nostre mogli, i nostri figliuoli e le nostre figliuole; 024 JER 035 009 non edifichiamo case per abitarvi, non abbiamo vigna, campo, né sementa; 024 JER 035 010 abitiamo in tende, e abbiamo ubbidito e fatto tutto quello che Gionadab, nostro padre, ci ha comandato. 024 JER 035 011 Ma quando Nebucadnetsar, re di Babilonia, è salito contro il paese, abbiam detto: Venite, ritiriamoci a Gerusalemme, per paura dell’esercito dei Caldei e dell’esercito di Siria. E così ci siamo stabiliti a Gerusalemme”. 024 JER 035 012 Allora la parola dell’Eterno fu rivolta a Geremia in questi termini: 024 JER 035 013 “Così parla l’Eterno degli eserciti, l’Iddio d’Israele: Va’ e di’ agli uomini di Giuda e agli abitanti di Gerusalemme: Non riceverete voi dunque la lezione, imparando ad ubbidire alle mie parole? dice l’Eterno. 024 JER 035 014 Le parole di Gionadab, figliuolo di Recab, che comandò ai suoi figliuoli di non bever vino, sono state messe ad effetto, ed essi fino al dì d’oggi non hanno bevuto vino, in ubbidienza all’ordine del padre loro; e io v’ho parlato, parlato fin dal mattino, e voi non m’avete dato ascolto; 024 JER 035 015 ho continuato a mandarvi ogni mattina tutti i miei servitori i profeti per dirvi: Convertitevi dunque ciascuno dalla sua via malvagia, emendate le vostre azioni, non andate dietro ad altri dèi per servirli, e abiterete nel paese che ho dato a voi ed ai vostri padri; ma voi non avete prestato orecchio, e non m’avete ubbidito. 024 JER 035 016 Sì, i figliuoli di Gionadab, figliuolo di Recab, hanno messo ad effetto l’ordine dato dal padre loro, ma questo popolo non mi ha ubbidito! 024 JER 035 017 Perciò, così parla l’Eterno, l’Iddio degli eserciti, l’Iddio d’Israele: Ecco, io faccio venire su Giuda e su tutti gli abitanti di Gerusalemme tutto il male che ho pronunziato contro di loro, perché ho parlato loro, ed essi non hanno ascoltato; perché li ho chiamati, ed essi non hanno risposto”. 024 JER 035 018 E alla casa dei Recabiti Geremia disse: “Così parla l’Eterno degli eserciti, l’Iddio d’Israele: Poiché avete ubbidito all’ordine di Gionadab, vostro padre, e avete osservato tutti i suoi precetti, e avete fatto tutto quello ch’egli vi avea prescritto, 024 JER 035 019 così parla l’Eterno degli eserciti, l’Iddio d’Israele: A Gionadab, figliuolo di Recab, non verranno mai meno in perpetuo discendenti, che stiano davanti alla mia faccia”. 024 JER 036 001 Or avvenne, l’anno quarto di Joiakim, figliuolo di Giosia, re di Giuda, che questa parola fu rivolta dall’Eterno a Geremia, in questi termini: 024 JER 036 002 “Prenditi un rotolo da scrivere e scrivici tutte la parole che t’ho dette contro Israele, contro Giuda e contro tutte le nazioni, dal giorno che cominciai a parlarti, cioè dal tempo di Giosia, fino a quest’oggi. 024 JER 036 003 Forse quei della casa di Giuda, udendo tutto il male ch’io penso di far loro, si convertiranno ciascuno dalla sua via malvagia, e io perdonerò la loro iniquità e il loro peccato”. 024 JER 036 004 Allora Geremia chiamò Baruc, figliuolo di Neria; e Baruc scrisse in un rotolo da scrivere, a dettatura di Geremia, tutte le parole che l’Eterno avea dette a Geremia. 024 JER 036 005 Poi Geremia diede quest’ordine a Baruc: “Io sono impedito, e non posso entrare nella casa dell’Eterno; 024 JER 036 006 perciò, va’ tu, e leggi dal libro che hai scritto a mia dettatura, le parole dell’Eterno, in presenza del popolo, nella casa dell’Eterno, il giorno del digiuno; e leggile anche in presenza di tutti quei di Giuda, che saran venuti dalle loro città. 024 JER 036 007 Forse presenteranno le loro supplicazioni all’Eterno, e si convertiranno ciascuno dalla sua via malvagia; perché l’ira e il furore che l’Eterno ha espresso contro questo popolo, sono grandi”. 024 JER 036 008 E Baruc, figliuolo di Neria, fece tutto quello che gli aveva ordinato il profeta Geremia, e lesse dal libro le parole dell’Eterno. 024 JER 036 009 Or l’anno quinto di Joiakim, figliuolo di Giosia, re di Giuda, il nono mese, fu pubblicato un digiuno nel cospetto dell’Eterno, per tutto il popolo di Gerusalemme e per tutto il popolo venuto dalle città di Giuda a Gerusalemme. 024 JER 036 010 E Baruc lesse dal libro le parole di Geremia in presenza di tutto il popolo, nella casa dell’Eterno, nella camera di Ghemaria, figliuolo di Shafan, segretario, nel cortile superiore, all’ingresso della porta nuova della casa dell’Eterno. 024 JER 036 011 Or Micaia, figliuolo di Ghemaria, figliuolo di Shafan, udì tutte le parole dell’Eterno, lette dal libro; 024 JER 036 012 scese nella casa del re, nella camera del segretario, ed ecco che quivi stavan seduti tutti i capi: Elishama il segretario, Delaia figliuolo di Scemaia, Elnathan figliuolo di Acbor, Ghemaria figliuolo di Shafan, Sedekia figliuolo di Hanania, e tutti gli altri capi. 024 JER 036 013 E Micaia riferì loro tutte le parole che aveva udite mentre Baruc leggeva il libro in presenza del popolo. 024 JER 036 014 Allora tutti i capi mandarono Jehudi, figliuolo di Nethania, figliuolo di Scelemia, figliuolo di Cusci, a Baruc per dirgli: “Prendi in mano il rotolo dal quale tu hai letto in presenza del popolo, e vieni”. E Baruc, figliuolo di Neria, prese in mano il rotolo, e venne a loro. 024 JER 036 015 Ed essi gli dissero: “Siediti, e leggilo qui a noi”. E Baruc lo lesse in loro presenza. 024 JER 036 016 E quand’essi ebbero udito tutte quelle parole, si volsero spaventati gli uni agli altri, e dissero a Baruc: “Non mancheremo di riferire tutte queste parole al re”. 024 JER 036 017 Poi chiesero a Baruc: “Dicci ora come hai scritto tutte queste parole uscite dalla sua bocca”. 024 JER 036 018 E Baruc rispose loro: “Egli m’ha dettato di bocca sua tutte queste parole, e io le ho scritte con inchiostro nel libro”. 024 JER 036 019 Allora i capi dissero a Baruc: “Vatti a nascondere tanto tu quanto Geremia; e nessuno sappia dove siete”. 024 JER 036 020 Poi andarono dal re, nel cortile, riposero il rotolo nella camera di Elishama, segretario, e riferirono al re tutte quelle parole. 024 JER 036 021 E il re mandò Jehudi a prendere il rotolo; ed egli lo prese dalla camera di Elishama, segretario. E Jehudi lo lesse in presenza del re, e in presenza di tutti i capi che stavano in piè allato al re. 024 JER 036 022 Or il re stava seduto nel suo palazzo d’inverno era il nono mese, e il braciere ardeva davanti a lui. 024 JER 036 023 E quando Jehudi ebbe letto tre o quattro colonne, il re tagliò il libro col temperino, lo gettò nel fuoco del braciere, dove il rotolo fu interamente consumato dal fuoco del braciere. 024 JER 036 024 Né il re né alcuno dei suoi servitori che udirono tutte quelle parole, rimasero spaventati o si stracciarono le vesti. 024 JER 036 025 E benché Elnathan, Delaia e Ghemaria supplicassero il re perché non bruciasse il rotolo, egli non volle dar loro ascolto. 024 JER 036 026 E il re ordinò a Jerahmeel, figliuolo del re, a Sesaia figliuolo di Azriel, e a Scelemia figliuolo di Abdeel, di pigliare Baruc, segretario, e il profeta Geremia. Ma l’Eterno li nascose. 024 JER 036 027 E dopo che il re ebbe bruciato il rotolo e le parole che Baruc aveva scritte a dettatura di Geremia, la parola dell’Eterno fu rivolta a Geremia in questi termini: 024 JER 036 028 “Prenditi di nuovo un altro rotolo, e scrivici tutte le parole di prima ch’erano nel primo rotolo, che Joiakim re di Giuda ha bruciato. 024 JER 036 029 E riguardo a Joiakim, re di Giuda, tu dirai: Così parla l’Eterno: Tu hai bruciato quel rotolo, dicendo: Perché hai scritto in esso che il re di Babilonia verrà certamente e distruggerà questo paese e farà sì che non vi sarà più né uomo né bestia? 024 JER 036 030 Perciò così parla l’Eterno riguardo a Joiakim re di Giuda: Egli non avrà alcuno che segga sul trono di Davide, e il suo cadavere sarà gettato fuori, esposto al caldo del giorno e al gelo della notte. 024 JER 036 031 E io punirò lui, la sua progenie e i suoi servitori della loro iniquità, e farò venire su loro, sugli abitanti di Gerusalemme e sugli uomini di Giuda tutto il male che ho pronunziato contro di loro, senza ch’essi abbian dato ascolto”. 024 JER 036 032 E Geremia prese un altro rotolo e lo diede a Baruc, figliuolo di Neria, segretario, il quale vi scrisse, a dettatura di Geremia, tutte le parole del libro che Joiakim, re di Giuda, avea bruciato nel fuoco; e vi furono aggiunte molte altre parole simili a quelle. 024 JER 037 001 Or il re Sedekia, figliuolo di Giosia, regnò in luogo di Conia, figliuolo di Joiakim, e fu costituito re nel paese di Giuda da Nebucadnetsar, re di Babilonia. 024 JER 037 002 Ma né egli, né i suoi servitori, né il popolo del paese dettero ascolto alle parole che l’Eterno avea pronunziate per mezzo del profeta Geremia. 024 JER 037 003 Il re Sedekia mandò Jehucal, figliuolo di Scelemia, e Sofonia, figliuolo di Maaseia, il sacerdote, dal profeta Geremia, per dirgli: “Deh, prega per noi l’Eterno, l’Iddio nostro”. 024 JER 037 004 Or Geremia andava e veniva fra il popolo, e non era ancora stato messo in prigione. 024 JER 037 005 L’esercito di Faraone era uscito d’Egitto; e come i Caldei che assediavano Gerusalemme n’ebbero ricevuto la notizia, tolsero l’assedio a Gerusalemme. 024 JER 037 006 Allora la parola dell’Eterno fu rivolta al profeta Geremia, in questi termini: 024 JER 037 007 “Così parla l’Eterno, l’Iddio d’Israele: Dite così al re di Giuda che vi ha mandati da me per consultarmi: Ecco, l’esercito di Faraone ch’era uscito in vostro soccorso, è tornato nel suo paese, in Egitto; 024 JER 037 008 e i Caldei torneranno, e combatteranno contro questa città, la prenderanno, e la daranno alle fiamme. 024 JER 037 009 Così parla l’Eterno: Non ingannate voi stessi dicendo: Certo, i Caldei se n’andranno da noi, perché non se n’andranno. 024 JER 037 010 Anzi, quand’anche voi sconfiggeste tutto l’esercito de’ Caldei che combatte contro di voi, e non ne rimanesse che degli uomini feriti, questi si leverebbero, ciascuno nella sua tenda, e darebbero questa città alle fiamme”. 024 JER 037 011 Or quando l’esercito de’ Caldei si fu ritirato d’innanzi a Gerusalemme a motivo dell’esercito di Faraone, 024 JER 037 012 Geremia uscì da Gerusalemme per andare nel paese di Beniamino, per ricever quivi la sua porzione in mezzo al popolo. 024 JER 037 013 Ma quando fu alla porta di Beniamino, c’era quivi un capitano della guardia, per nome Ireia, figliuolo di Scelemia, figliuolo di Hanania, il quale arrestò il profeta Geremia, dicendo: “Tu vai ad arrenderti ai Caldei”. 024 JER 037 014 E Geremia rispose: “E’ falso; io non vado ad arrendermi ai Caldei”; ma l’altro non gli diede ascolto; arrestò Geremia, e lo menò dai capi. 024 JER 037 015 E i capi s’adirarono contro Geremia, lo percossero, e lo misero in prigione nella casa di Gionathan, il segretario; perché di quella avean fatto un carcere. 024 JER 037 016 Quando Geremia fu entrato nella prigione sotterranea fra le segrete, e vi fu rimasto molti giorni, 024 JER 037 017 il re Sedekia lo mandò a prendere, lo interrogò in casa sua, di nascosto, e gli disse: “C’è egli qualche parola da parte dell’Eterno?” E Geremia rispose: “Sì, c’è”. E aggiunse: “Tu sarai dato in mano del re di Babilonia”. 024 JER 037 018 Geremia disse inoltre al re Sedekia: “Che peccato ho io commesso contro di te o contro i tuoi servitori o contro questo popolo, che m’avete messo in prigione? 024 JER 037 019 E dove sono ora i vostri profeti che vi profetavano dicendo: Il re di Babilonia non verrà contro di voi né contro questo paese? 024 JER 037 020 Ora ascolta, ti prego, o re, mio signore; e la mia supplicazione giunga bene accolta nel tuo cospetto; non mi far tornare nella casa di Gionathan lo scriba, sì ch’io vi muoia”. 024 JER 037 021 Allora il re Sedekia ordinò che Geremia fosse custodito nel cortile della prigione, e gli fosse dato tutti i giorni un pane dalla via de’ fornai, finché tutto il pane della città fosse consumato. Così Geremia rimase nel cortile della prigione. 024 JER 038 001 Scefatia figliuolo di Mattan, Ghedalia figliuolo di Pashur, Jucal figliuolo di Scelamia, e Pashur figliuolo di Malkia, udirono le parole che Geremia rivolgeva a tutto il popolo dicendo: 024 JER 038 002 “Così parla l’Eterno: Chi rimarrà in questa città morrà di spada, di fame, o di peste; ma chi andrà ad arrendersi ai Caldei avrà salva la vita, la vita sarà il suo bottino, e vivrà. 024 JER 038 003 Così parla l’Eterno: Questa città sarà certamente data in mano dell’esercito del re di Babilonia, che la prenderà”. 024 JER 038 004 E i capi dissero al re: “Deh, sia quest’uomo messo a morte! poich’egli rende fiacche le mani degli uomini di guerra che rimangono in questa città, e le mani di tutto il popolo, tenendo loro cotali discorsi; quest’uomo non cerca il bene, ma il male di questo popolo”. 024 JER 038 005 Allora il re Sedekia disse: “Ecco egli è in mano vostra; poiché il re non può nulla contro di voi”. 024 JER 038 006 Allora essi presero Geremia e lo gettarono nella cisterna di Malkia, figliuolo del re, ch’era nel cortile della prigione; vi calarono Geremia con delle funi. Nella cisterna non c’era acqua ma solo fango e Geremia affondò nel fango. 024 JER 038 007 Or Ebed-melec, etiopo, eunuco che stava nella casa del re, udì che aveano messo Geremia nella cisterna. Il re stava allora seduto alla porta di Beniamino. 024 JER 038 008 Ebed-melec uscì dalla casa del re, e parlò al re dicendo: 024 JER 038 009 “O re, mio signore, quegli uomini hanno male agito in tutto quello che hanno fatto al profeta Geremia, che hanno gettato nella cisterna; egli morrà di fame là dov’è, giacché non v’è più pane in città”. 024 JER 038 010 E il re diede quest’ordine ad Ebed-melec, l’etiopo: “Prendi teco di qui trenta uomini, e tira su il profeta Geremia dalla cisterna prima che muoia”. 024 JER 038 011 Ebed-melec prese seco quegli uomini, entrò nella casa del re, sotto il Tesoro; prese di lì dei pezzi di stoffa logora e de’ vecchi stracci, e li calò a Geremia, nella cisterna, con delle funi. 024 JER 038 012 Ed Ebed-melec, l’etiopo, disse a Geremia: “Mettiti ora questi pezzi di stoffa logora e questi stracci sotto le ascelle, sotto le funi”. E Geremia fece così. 024 JER 038 013 E quelli trassero su Geremia con quelle funi, e lo fecero salir fuori dalla cisterna. E Geremia rimase nel cortile della prigione. 024 JER 038 014 Allora il re Sedekia mandò a prendere il profeta Geremia, e se lo fece condurre al terzo ingresso della casa dell’Eterno; e il re disse a Geremia: “Io ti domando una cosa; non mi celar nulla”. 024 JER 038 015 E Geremia rispose a Sedekia: “Se te la dico, non è egli certo che mi farai morire? E se ti do qualche consiglio, non mi darai ascolto”. 024 JER 038 016 E il re Sedekia giurò in segreto a Geremia, dicendo: “Com’è vero che l’Eterno, il quale ci ha dato questa vita, vive, io non ti farò morire, e non ti darò in mano di questi uomini che cercan la tua vita”. 024 JER 038 017 Allora Geremia disse a Sedekia: “Così parla l’Eterno, l’Iddio degli eserciti, l’Iddio d’Israele: Se tu ti vai ad arrendere ai capi del re di Babilonia, avrai salva la vita; questa città non sarà data alle fiamme, e vivrai tu con la tua casa; 024 JER 038 018 ma se non vai ad arrenderti ai capi del re di Babilonia, questa città sarà data in mano de’ Caldei che la daranno alle fiamme, e tu non scamperai dalle loro mani”. 024 JER 038 019 E il re Sedekia disse a Geremia: “Io temo que’ Giudei che si sono arresi ai Caldei, ch’io non abbia ad esser dato nelle loro mani, e ch’essi non mi scherniscano”. 024 JER 038 020 Ma Geremia rispose: “Tu non sarai dato nelle loro mani. Deh! ascolta la voce dell’Eterno in questo che ti dico: tutto andrà bene per te, e tu vivrai. 024 JER 038 021 Ma se rifiuti d’uscire, ecco quello che l’Eterno m’ha fatto vedere: 024 JER 038 022 Tutte le donne rimaste nella casa del re di Giuda saranno menate fuori ai capi del re di Babilonia; e queste donne diranno: I tuoi familiari amici t’hanno incitato, t’hanno vinto; i tuoi piedi sono affondati nel fango, e quelli si son ritirati”. 024 JER 038 023 E tutte le tue mogli coi tuoi figliuoli saranno menate ai Caldei; e tu non scamperai dalle loro mani, ma sarai preso e dato in mano del re di Babilonia, e questa città sarà data alle fiamme”. 024 JER 038 024 E Sedekia disse a Geremia: “Nessuno sappia nulla di queste parole, e tu non morrai. 024 JER 038 025 E se i capi odono che io ho parlato teco e vengono da te a dirti: Dichiaraci quello che tu hai detto al re; non ce lo celare, e non ti faremo morire; e il re che t’ha detto?… 024 JER 038 026 rispondi loro: Io ho presentato al re la mia supplicazione, ch’egli non mi facesse ritornare nella casa di Gionathan, per morirvi”. 024 JER 038 027 E tutti i capi vennero a Geremia, e lo interrogarono; ma egli rispose loro secondo tutte le parole che il re gli aveva comandate, e quelli lo lasciarono in pace perché la cosa non s’era divulgata. 024 JER 038 028 E Geremia rimase nel cortile della prigione fino al giorno che Gerusalemme fu presa. 024 JER 039 001 Quando Gerusalemme fu presa il nono anno di Sedekia, re di Giuda, il decimo mese, Nebucadnetsar, re di Babilonia venne con tutto il suo esercito contro Gerusalemme e la cinse d’assedio; 024 JER 039 002 l’undecimo anno di Sedekia, il quarto mese, il nono giorno, una breccia fu fatta nella città 024 JER 039 003 tutti i capi del re di Babilonia entrarono, e si stabilirono alla porta di mezzo: Nergal-saretser, Samgar-nebu, Sarsekim, capo degli eunuchi, Nergal-saretser, capo dei magi, e tutti gli altri capi del re di Babilonia. 024 JER 039 004 E quando Sedekia, re di Giuda, e tutta la gente di guerra li ebbero veduti, fuggirono, uscirono di notte dalla città per la via del giardino reale, per la porta fra le due mura, e presero la via della pianura. 024 JER 039 005 Ma l’esercito de’ Caldei li inseguì, e raggiunse Sedekia nelle campagne di Gerico. Lo presero, lo menaron su da Nebucadnetsar, re di Babilonia, a Ribla, nel paese di Hamath, dove il re pronunziò la sua sentenza su di lui. 024 JER 039 006 E il re di Babilonia fece scannare i figliuoli di Sedekia, a Ribla, sotto gli occhi di lui; il re di Babilonia fece pure scannare tutti i notabili di Giuda; 024 JER 039 007 poi fece cavar gli occhi a Sedekia, e lo fe’ legare con una doppia catena di rame per menarlo in Babilonia. 024 JER 039 008 I Caldei incendiarono la casa del re e le case del popolo, e abbatterono le mura di Gerusalemme; 024 JER 039 009 e Nebuzaradan, capo delle guardie, menò in cattività a Babilonia il residuo della gente ch’era ancora nella città, quelli ch’erano andati ad arrendersi a lui, e il resto del popolo. 024 JER 039 010 Ma Nebuzaradan, capo delle guardie, lasciò nel paese di Giuda alcuni de’ più poveri fra il popolo i quali non avevano nulla, e diede loro in quel giorno vigne e campi. 024 JER 039 011 Or Nebucadnetsar, re di Babilonia, avea dato a Nebuzaradan, capo delle guardie, quest’ordine riguardo a Geremia: 024 JER 039 012 “Prendilo, veglia su lui, e non gli fare alcun male ma comportati verso di lui com’egli ti dirà”. 024 JER 039 013 Così Nebuzaradan, capo delle guardie, Nebushazban, capo degli eunuchi, Nergal-saretser, capo de’ magi, e tutti i capi del re di Babilonia 024 JER 039 014 mandarono a far trarre Geremia fuori dal cortile della prigione, e lo consegnarono a Ghedalia, figliuolo di Ahikam, figliuolo di Shafan, perché fosse menato a casa; e così egli abitò fra il popolo. 024 JER 039 015 Or la parola dell’Eterno fu rivolta a Geremia in questi termini, mentr’egli era rinchiuso nel cortile della prigione: 024 JER 039 016 “Va’ e parla ad Ebed-melec, l’etiopo digli: Così parla l’Eterno degli eserciti, l’Iddio d’Israele: Ecco, io sto per adempiere su questa città, per il suo male e non per il suo bene, le parole che ho pronunziate, ed in quel giorno esse si avvereranno in tua presenza. 024 JER 039 017 Ma in quel giorno io ti libererò, dice l’Eterno; e tu non sarai dato in mano degli uomini che temi; 024 JER 039 018 poiché, certo, io ti farò scampare, e tu non cadrai per la spada; la tua vita sarà il tuo bottino, giacché hai posto la tua fiducia in me, dice l’Eterno”. 024 JER 040 001 La parola che fu rivolta dall’Eterno a Geremia, dopo che Nebuzaradan, capo delle guardie, l’ebbe rimandato da Rama. Quando questi lo fece prendere, Geremia era incatenato in mezzo a tutti quelli di Gerusalemme e di Giuda, che dovevano esser menati in cattività a Babilonia. 024 JER 040 002 Il capo delle guardie prese dunque Geremia, e gli disse: “L’Eterno, il tuo Dio, aveva pronunziato questo male contro questo luogo; 024 JER 040 003 e l’Eterno l’ha fatto venire e ha fatto come aveva detto, perché voi avete peccato contro l’Eterno, e non avete dato ascolto alla sua voce; perciò questo v’è avvenuto. 024 JER 040 004 Ora ecco, io ti sciolgo oggi dalle catene che hai alle mani; se ti piace di venire con me a Babilonia, vieni; e io avrò cura di te; ma se non t’aggrada di venir con me a Babilonia, rimantene; ecco, tutto il paese ti sta dinanzi; va’ dove ti piacerà e ti converrà d’andare”. 024 JER 040 005 E come Geremia non si decideva a tornare con lui, l’altro aggiunse: “Torna da Ghedalia, figliuolo di Ahikam, figliuolo di Shafan, che il re di Babilonia ha stabilito sulle città di Giuda, e dimora con lui in mezzo al popolo; ovvero va’ dovunque ti piacerà”. E il capo delle guardie gli diede delle provviste e un regalo, e l’accomiatò. 024 JER 040 006 E Geremia andò da Ghedalia, figliuolo di Ahikam, a Mitspa, e dimorò con lui in mezzo al popolo che era rimasto nel paese. 024 JER 040 007 Or quando tutti i capi delle forze che erano per le campagne ebbero inteso, essi e la loro gente, che il re di Babilonia aveva stabilito Ghedalia, figliuolo di Ahikam, sul paese, e che gli aveva affidato gli uomini, le donne, i bambini, e quelli tra i poveri del paese che non erano stati menati in cattività a Babilonia, 024 JER 040 008 si recarono da Ghedalia a Mitspa: erano Ismael, figliuolo di Nethania, Johanan e Gionathan, figliuoli di Kareah, Seraia, figliuolo di Tanhumeth, i figliuoli di Efai di Netofa, e Jezania, figliuolo del Maacatita: essi e i loro uomini. 024 JER 040 009 E Ghedalia, figliuolo di Ahikam, figliuolo di Shafan, giurò loro e alla lor gente, dicendo: “Non temete di servire i Caldei; abitate nel paese, servite il re di Babilonia, e tutto andrà bene per voi. 024 JER 040 010 Quanto a me, ecco, io risiederò a Mitspa per tenermi agli ordini dei Caldei, che verranno da noi; e voi raccogliete il vino, le frutta d’estate e l’olio; metteteli nei vostri vasi, e dimorate nelle città di cui avete preso possesso”. 024 JER 040 011 Anche tutti i Giudei ch’erano in Moab, fra gli Ammoniti, nel paese d’Edom e in tutti i paesi, quand’udirono che il re di Babilonia aveva lasciato un residuo in Giuda e che avea stabilito su di loro Ghedalia, figliuolo di Ahikam, figliuolo di Shafan, 024 JER 040 012 se ne tornarono da tutti i luoghi dov’erano stati dispersi, e si recarono nel paese di Giuda, da Ghedalia, a Mitspa; e raccolsero vino e frutta d’estate in grande abbondanza. 024 JER 040 013 Or Johanan, figliuolo di Kareah, e tutti i capi delle forze che erano per la campagna, vennero da Ghedalia a Mitspa, e gli dissero: 024 JER 040 014 “Sai tu che Baalis, re degli Ammoniti, ha mandato Ismael, figliuolo di Nethania, per toglierti la vita?” Ma Ghedalia, figliuolo di Ahikam, non credette loro. 024 JER 040 015 Allora Johanan, figliuolo di Kareah, disse segretamente a Ghedalia, a Mitspa: “Lasciami andare a uccidere Ismael, figliuolo di Nethania; nessuno lo risaprà; e perché ti toglierebbe egli la vita, e tutti i Giudei che si son raccolti presso di te andrebbero essi dispersi, e il residuo di Giuda perirebb’egli?” 024 JER 040 016 Ma Ghedalia, figliuolo di Ahikam, disse a Johanan, figliuolo di Kareah: “Non lo fare perché quello che tu dici d’Ismael è falso”. 024 JER 041 001 E il settimo mese, Ismael, figliuolo di Nethania, figliuolo di Elishama della stirpe reale e uno dei grandi del re, venne con dieci uomini, da Ghedalia, figliuolo di Ahikam, a Mitspa; e quivi, a Mitspa, mangiarono assieme. 024 JER 041 002 Poi Ismael, figliuolo di Nethania, si levò coi dieci uomini ch’eran con lui, e colpirono con la spada Ghedalia, figliuolo di Ahikam, figliuolo di Shafam. Così fecero morire colui che il re di Babilonia aveva stabilito sul paese. 024 JER 041 003 Ismael uccise pure tutti i Giudei ch’erano con Ghedalia a Mitspa, e i Caldei, uomini di guerra, che si trovavan quivi. 024 JER 041 004 Il giorno dopo ch’egli ebbe ucciso Ghedalia, prima che alcuno ne sapesse nulla, 024 JER 041 005 giunsero da Sichem, da Sciloh e da Samaria, ottanta uomini che avevano la barba rasa, le vesti stracciate e delle incisioni sul corpo; e avevano in mano delle offerte e dell’incenso per presentarli nella casa dell’Eterno. 024 JER 041 006 E Ismael, figliuolo di Nethania, uscì loro incontro da Mitspa; e, camminando, piangeva; e come li ebbe incontrati, disse loro: “Venite da Ghedalia, figliuolo di Ahikam”. 024 JER 041 007 E quando furono entrati in mezzo alla città, Ismael, figliuolo di Nethania, assieme agli uomini che aveva seco, li scannò e li gettò nella cisterna. 024 JER 041 008 Or fra quelli, ci furon dieci uomini, che dissero a Ismael: “Non ci uccidere, perché abbiamo nei campi delle provviste nascoste di grano, d’orzo, d’olio e di miele”. Allora egli si trattenne, e non li mise a morte coi loro fratelli. 024 JER 041 009 Or la cisterna nella quale Ismael gettò tutti i cadaveri degli uomini ch’egli uccise con Ghedalia, è quella che il re Asa aveva fatta fare per tema di Baasa, re d’Israele; e Ismael, figliuolo di Nethania, la riempì di uccisi. 024 JER 041 010 Poi Ismael menò via prigionieri tutto il rimanente del popolo che si trovava a Mitspa: le figliuole del re, e tutto il popolo ch’era rimasto a Mitspa, e sul quale Nebuzaradan, capo delle guardie, aveva stabilito Ghedalia, figliuolo di Ahikam; Ismael, figliuolo di Nethania, li menò via prigionieri, e partì per recarsi dagli Ammoniti. 024 JER 041 011 Ma quando Johanan, figliuolo di Kareah, e tutti i capi delle forze ch’eran con lui furono informati di tutto il male che Ismael, figliuolo di Nethania, aveva fatto, 024 JER 041 012 presero tutti gli uomini, e andarono a combattere contro Ismael, figliuolo di Nethania; e lo trovarono presso le grandi acque che sono a Gabaon. 024 JER 041 013 E quando tutto il popolo ch’era con Ismael vide Johanan, figliuolo di Kareah, e tutti i capi delle forze ch’erano con lui, si rallegrò; 024 JER 041 014 e tutto il popolo che Ismael aveva menato prigioniero da Mitspa fece voltafaccia, e andò a unirsi a Johanan, figliuolo di Kareah. 024 JER 041 015 Ma Ismael, figliuolo di Nethania, scampò con otto uomini d’innanzi a Johanan, e se ne andò fra gli Ammoniti. 024 JER 041 016 E Johanan, figliuolo di Kareah, e tutti i capi delle forze ch’erano con lui, presero tutto il rimanente del popolo, che Ismael, figliuolo di Nethania, aveva menati via da Mitspa, dopo ch’egli ebbe ucciso Ghedalia, figliuolo d’Ahikam: uomini, gente di guerra, donne, fanciulli, eunuchi; e li ricondussero da Gabaon; 024 JER 041 017 e partirono, e si fermarono a Geruth-Kimham presso Bethlehem, per poi continuare e recarsi in Egitto, 024 JER 041 018 a motivo de’ Caldei dei quali avevano paura, perché Ismael, figliuolo di Nethania, aveva ucciso Ghedalia figliuolo di Ahikam, che il re di Babilonia aveva stabilito sul paese. 024 JER 042 001 Tutti i capi delle forze, Johanan, figliuolo di Kareah, Jezania, figliuolo di Hosaia, e tutto il popolo, dal più piccolo al più grande, s’accostarono, 024 JER 042 002 e dissero al profeta Geremia: “Deh, siati accetta la nostra supplicazione, e prega l’Eterno, il tuo Dio, per noi, per tutto questo residuo (poiché, di molti che eravamo, siamo rimasti pochi, come lo vedono gli occhi tuoi); 024 JER 042 003 affinché l’Eterno, il tuo Dio, ci mostri la via per la quale dobbiamo camminare, e che cosa dobbiam fare”. 024 JER 042 004 E il profeta Geremia disse loro: “Ho inteso; ecco, io pregherò l’Eterno, il vostro Dio, come avete detto; e tutto quello che l’Eterno vi risponderà ve lo farò conoscere; e nulla ve ne celerò”. 024 JER 042 005 E quelli dissero a Geremia: “L’Eterno sia un testimonio verace e fedele contro di noi, se non facciamo tutto quello che l’Eterno, il tuo Dio, ti manderà a dirci. 024 JER 042 006 Sia la sua risposta gradevole o sgradevole, noi ubbidiremo alla voce dell’Eterno, del nostro Dio, al quale ti mandiamo, affinché bene ce ne venga, per aver ubbidito alla voce dell’Eterno, del nostro Dio”. 024 JER 042 007 Dopo dieci giorni, la parola dell’Eterno fu rivolta a Geremia. 024 JER 042 008 E Geremia chiamò Johanan, figliuolo di Kareah; tutti i capi delle forze ch’erano con lui, e tutto il popolo, dal più piccolo al più grande, e disse loro: 024 JER 042 009 “Così parla l’Eterno, l’Iddio d’Israele, al quale m’avete mandato perché io gli presentassi la vostra supplicazione: 024 JER 042 010 Se continuate a dimorare in questo paese, io vi ci stabilirò, e non vi distruggerò; vi pianterò, e non vi sradicherò; perché mi pento del male che v’ho fatto. 024 JER 042 011 Non temete il re di Babilonia, del quale avete paura; non lo temete, dice l’Eterno, perché io sono con voi per salvarvi e per liberarvi dalla sua mano; 024 JER 042 012 io vi farò trovar compassione dinanzi a lui; egli avrà compassione di voi, e vi farà tornare nel vostro paese. 024 JER 042 013 Ma se dite: Noi non rimarremo in questo paese, se non ubbidite alla voce dell’Eterno, del vostro Dio, e dite: 024 JER 042 014 No, andremo nel paese d’Egitto, dove non vedremo la guerra, non udremo suon di tromba, e dove non avrem più fame di pane, e quivi dimoreremo, 024 JER 042 015 ebbene, ascoltate allora la parola dell’Eterno, o superstiti di Giuda! Così parla l’Eterno degli eserciti, l’Iddio d’Israele: Se siete decisi a recarvi in Egitto, e se andate a dimorarvi, 024 JER 042 016 la spada che temete vi raggiungerà là, nel paese d’Egitto, e la fame che paventate vi starà alle calcagna là in Egitto, e quivi morrete. 024 JER 042 017 Tutti quelli che avranno deciso di andare in Egitto per dimorarvi, vi morranno di spada, di fame o di peste; nessun di loro scamperà, sfuggirà al male ch’io farò venire su loro. 024 JER 042 018 Poiché così parla l’Eterno degli eserciti, l’Iddio d’Israele: Come la mia ira e il mio furore si son riversati sugli abitanti di Gerusalemme, così il mio furore si riverserà su voi, quando sarete entrati in Egitto; e sarete abbandonati alla esecrazione, alla desolazione, alla maledizione e all’obbrobrio, e non vedrete mai più questo luogo. 024 JER 042 019 O superstiti di Giuda! l’Eterno parla a voi: Non andate in Egitto! Sappiate bene che quest’oggi io v’ho premuniti. 024 JER 042 020 Voi ingannate voi stessi, a rischio della vostra vita; poiché m’avete mandato dall’Eterno, dal vostro Dio, dicendo: Prega l’Eterno, il nostro Dio, per noi; e tutto quello che l’Eterno, il nostro Dio, dirà, faccelo sapere esattamente, e noi lo faremo. 024 JER 042 021 E io ve l’ho fatto sapere quest’oggi; ma voi non ubbidite alla voce dell’Eterno, del vostro Dio, né a nulla di quanto egli m’ha mandato a dirvi. 024 JER 042 022 Or dunque sappiate bene che voi morrete di spada, di fame e di peste, nel luogo dove desiderate andare per dimorarvi”. 024 JER 043 001 Or quando Geremia ebbe finito di dire al popolo tutte le parole dell’Eterno, del loro Dio tutte le parole che l’Eterno, il loro Dio, l’aveva incaricato di dir loro, 024 JER 043 002 Azaria, figliuolo di Hosaia, e Johanan, figliuolo di Kareah, e tutti gli uomini superbi dissero a Geremia: “Tu dici il falso; l’Eterno, il nostro Dio, non t’ha mandato a dire: Non entrate in Egitto per dimorarvi, 024 JER 043 003 ma Baruc, figliuolo di Neria, t’incita contro di noi per darci in man de’ Caldei, per farci morire o per farci menare in cattività a Babilonia”. 024 JER 043 004 Così Johanan, figliuolo di Kareah, tutti i capi delle forze e tutto il popolo non ubbidirono alla voce dell’Eterno, che ordinava loro di dimorare nel paese di Giuda. 024 JER 043 005 E Johanan, figliuolo di Kareah, e tutti i capi delle forze presero tutti i superstiti di Giuda i quali di fra tutte le nazioni dov’erano stati dispersi, erano ritornati per dimorare nel paese di Giuda: 024 JER 043 006 gli uomini, le donne, i fanciulli, le figliuole del re e tutte le persone che Nebuzaradan, capo delle guardie, aveva lasciate con Ghedalia, figliuolo di Ahikam, figliuolo di Shafan, come pure il profeta Geremia, e Baruc, figliuolo di Neria, 024 JER 043 007 ed entrarono nel paese d’Egitto, perché non ubbidirono alla voce dell’Eterno; e giunsero a Tahpanes. 024 JER 043 008 E la parola dell’Eterno fu rivolta a Geremia a Tahpanes in questi termini: 024 JER 043 009 “Prendi nelle tue mani delle grosse pietre, e nascondile nell’argilla della fornace da mattoni ch’è all’ingresso della casa di Faraone a Tahpanes, in presenza degli uomini di Giuda. 024 JER 043 010 E di’ loro: Così parla l’Eterno degli eserciti, l’Iddio d’Israele: Ecco, io manderò a prendere Nebucadnetsar, re di Babilonia, mio servitore, e porrò il suo trono su queste pietre che io ho nascoste, ed egli stenderà su d’esse il suo padiglione reale, 024 JER 043 011 e verrà e colpirà il paese d’Egitto: chi deve andare alla morte, andrà alla morte; chi in cattività, andrà in cattività; chi deve cader di spada, cadrà per la spada. 024 JER 043 012 Ed io appiccherò il fuoco alle case degli dèi d’Egitto. Nebucadnetsar brucerà le case e menerà in cattività gl’idoli, e s’avvolgerà del paese d’Egitto come il pastore s’avvolge nella sua veste; e ne uscirà in pace. 024 JER 043 013 Frantumerà pure le statue del tempio del sole, che è nel paese d’Egitto, e darà alle fiamme le case degli dèi d’Egitto”. 024 JER 044 001 La parola che fu rivolta a Geremia in questi termini, riguardo a tutti i Giudei che dimoravano nel paese di Egitto, che dimoravano a Migdol, a Tahpanes, a Nof e nel paese di Pathros: 024 JER 044 002 Così parla l’Eterno degli eserciti l’Iddio d’Israele: Voi avete veduto tutto il male che io ho fatto venire sopra Gerusalemme e sopra tutte le città di Giuda; ed ecco, oggi sono una desolazione e non v’è chi abiti in esse, 024 JER 044 003 a motivo della malvagità che hanno commessa per provocarmi ad ira, andando a far profumi e a servire altri dèi, i quali né essi, né voi, né i vostri padri avevate mai conosciuti. 024 JER 044 004 E io vi ho mandato tutti i miei servitori, i profeti; ve li ho mandati del continuo, fin dal mattino, a dirvi: Deh, non fate questa cosa abominevole che io odio; 024 JER 044 005 ma essi non hanno ubbidito, non han prestato orecchio, non si sono stornati dalla loro malvagità, non han cessato d’offrir profumi ad altri dèi; 024 JER 044 006 perciò il mio furore, la mia ira si son riversati, e han divampato nelle città di Giuda e nelle vie di Gerusalemme, che son ridotte deserte e desolate, come oggi si vede. 024 JER 044 007 E ora così parla l’Eterno, l’Iddio degli eserciti, l’Iddio d’Israele: Perché commettete questo gran male contro voi stessi, tanto da farvi sterminare dal mezzo di Giuda, uomini e donne, bambini e lattanti, sì che non rimanga di voi alcun residuo? 024 JER 044 008 Perché provocarmi ad ira con l’opera delle vostre mani, facendo profumi ad altri dèi nel paese d’Egitto dove siete venuti a dimorare? Così vi farete sterminare e sarete abbandonati alla maledizione e all’obbrobrio fra tutte le nazioni della terra. 024 JER 044 009 Avete voi dimenticato le malvagità dei vostri padri, le malvagità dei re di Giuda, le malvagità delle loro mogli, le malvagità vostre e le malvagità commesse dalle vostre mogli nel paese di Giuda e per le vie di Gerusalemme? 024 JER 044 010 Fino ad oggi, non v’è stata contrizione da parte loro, non hanno avuto timore, non hanno camminato secondo la mia legge e secondo i miei statuti, che io avevo messo dinanzi a voi e dinanzi ai vostri padri. 024 JER 044 011 Perciò così parla l’Eterno degli eserciti, l’Iddio d’Israele: Ecco io volgo la mia faccia contro di voi per il vostro male, e per distruggere tutto Giuda. 024 JER 044 012 E prenderò i superstiti di Giuda che si sono ostinati a venire nel paese d’Egitto per dimorarvi, e saranno tutti consumati; cadranno nel paese d’Egitto; saranno consumati dalla spada e dalla fame, dal più piccolo al più grande; periranno per la spada e per la fame, e saranno abbandonati alla esecrazione, alla desolazione, alla maledizione e all’obbrobrio. 024 JER 044 013 E punirò quelli che dimorano nel paese d’Egitto, come ho punito Gerusalemme con la spada, con la fame e con la peste; 024 JER 044 014 e nessuno si salverà o scamperà dei superstiti di Giuda che son venuti a stare nel paese d’Egitto colla speranza di tornare poi nel paese di Giuda, ove desiderano rientrare per dimorarvi; essi, ad eccezione di alcuni fuggiaschi, non vi ritorneranno. 024 JER 044 015 Allora tutti gli uomini i quali sapevano che le loro mogli offrivan profumi ad altri dèi, tutte le donne che si trovavan quivi, riunite in gran numero e tutto il popolo che dimorava nel paese d’Egitto a Pathros, risposero a Geremia, dicendo: 024 JER 044 016 “Quanto alla parola che ci hai detta nel nome dell’Eterno, noi non ti ubbidiremo, 024 JER 044 017 ma vogliamo mettere interamente ad effetto tutto quello che la nostra bocca ha espresso: offrir profumi alla regina del cielo, farle delle libazioni, come già abbiam fatto noi, i nostri padri, i nostri re, i nostri capi, nelle città di Giuda e per le vie di Gerusalemme; e avevamo allora abbondanza di pane, stavamo bene e non sentivamo alcun male; 024 JER 044 018 ma da che abbiam cessato d’offrir profumi alla regina del cielo e di farle delle libazioni, abbiamo avuto mancanza d’ogni cosa, e siamo stati consumati dalla spada e dalla fame. 024 JER 044 019 E quando offriamo profumi alla regina del cielo e le facciamo delle libazioni, è egli senza il consenso dei nostri mariti che le facciamo delle focacce a sua immagine e le offriamo delle libazioni?” 024 JER 044 020 E Geremia parlò a tutto il popolo, agli uomini, alle donne e a tutto il popolo che gli aveva risposto a quel modo, e disse: 024 JER 044 021 “Non sono forse i profumi che avete offerti nelle città di Giuda e per le vie di Gerusalemme, voi, i vostri padri, i vostri re, i vostri capi e il popolo del paese, quelli che l’Eterno ha ricordato e che gli son tornati in mente? 024 JER 044 022 L’Eterno non l’ha più potuto sopportare, a motivo della malvagità delle vostre azioni, e a motivo delle abominazioni che avete commesse; perciò il vostro paese è stato abbandonato alla devastazione, alla desolazione e alla maledizione, senza che vi sia più chi l’abiti, come si vede al dì d’oggi. 024 JER 044 023 Perché voi avete offerto que’ profumi e avete peccato contro l’Eterno e non avete ubbidito alla voce dell’Eterno e non avete camminato secondo la sua legge, i suoi statuti e le sue testimonianze, perciò v’è avvenuto questo male che oggi si vede”. 024 JER 044 024 Poi Geremia disse a tutto il popolo e a tutte le donne: “Ascoltate la parola dell’Eterno, o voi tutti di Giuda, che siete nel paese d’Egitto! 024 JER 044 025 Così parla l’Eterno degli eserciti, l’Iddio d’Israele: Voi e le vostre mogli lo dite con la vostra bocca e lo mettete ad effetto con le vostre mani; voi dite: Vogliamo adempiere i voti che abbiamo fatti, offrendo profumi alla regina del cielo e facendole delle libazioni. Sì, voi adempite i vostri voti; sì, voi mandate ad effetto i vostri voti; 024 JER 044 026 perciò ascoltate la parola dell’Eterno, o voi tutti di Giuda, che dimorate nel paese d’Egitto! Ecco, io lo giuro per il mio gran nome, dice l’Eterno; in tutto il paese d’Egitto il mio nome non sarà più invocato dalla bocca d’alcun uomo di Giuda che dica: Il Signore, l’Eterno, vive! 024 JER 044 027 Ecco, io vigilo su loro per il loro male, e non per il loro bene; e tutti gli uomini di Giuda che sono nel paese d’Egitto saranno consumati dalla spada e dalla fame, finché non siano interamente scomparsi. 024 JER 044 028 E quelli che saranno scampati dalla spada ritorneranno dal paese d’Egitto nel paese di Giuda in ben piccolo numero; e tutto il rimanente di Giuda, quelli che son venuti nel paese d’Egitto per dimorarvi, riconosceranno qual è la parola che sussiste, la mia o la loro. 024 JER 044 029 E questo vi sarà per segno dice l’Eterno, che io vi punirò in questo luogo, affinché riconosciate che le mie parole contro di voi saranno del tutto messe ad effetto, per il vostro male: 024 JER 044 030 così parla l’Eterno: Ecco, io darò Faraone Hofra, re d’Egitto, in mano de’ suoi nemici, in mano di quelli che cercano la sua vita, come ho dato Sedekia, re di Giuda, in mano di Nebucadnetsar, re di Babilonia, suo nemico, che cercava la vita di lui”. 024 JER 045 001 La parola che il profeta Geremia rivolse a Baruc, figliuolo di Neria, quando questi scrisse queste parole in un libro, a dettatura di Geremia, l’anno quarto di Joiakim, figliuolo di Giosia, re di Giuda. Egli disse: 024 JER 045 002 “Così parla l’Eterno, l’Iddio d’Israele, riguardo a te, Baruc: 024 JER 045 003 Tu dici: Guai a me! poiché l’Eterno aggiunge tristezza al mio dolore; io m’affanno a gemere, e non trovo requie. 024 JER 045 004 Digli così: Così parla l’Eterno: Ecco, ciò che ho edificato, io lo distruggerò; ciò che ho piantato, io lo sradicherò; e questo farò in tutto il paese. 024 JER 045 005 E tu cercheresti grandi cose per te? Non le cercare! poiché, ecco, io farò venir del male sopra ogni carne, dice l’Eterno, ma a te darò la vita come bottino, in tutti i luoghi dove tu andrai”. 024 JER 046 001 Parola dell’Eterno che fu rivolta a Geremia riguardo alle nazioni. 024 JER 046 002 Riguardo all’Egitto. Circa l’esercito di Faraone Neco, re d’Egitto, che era presso al fiume Eufrate a Carkemish, e che Nebucadnetsar, re di Babilonia, sconfisse il quarto anno di Joiakim, figliuolo di Giosia, re di Giuda. 024 JER 046 003 Preparate lo scudo e la targa, e avvicinatevi per la battaglia. 024 JER 046 004 Attaccate i cavalli, e voi, cavalieri, montate, e presentatevi con gli elmi in capo; forbite le lance, indossate le corazze! 024 JER 046 005 Perché li veggo io sbigottiti, vòlti in rotta? I loro prodi sono sconfitti, si dànno alla fuga senza volgersi indietro; d’ogn’intorno è terrore, dice l’Eterno. 024 JER 046 006 Il veloce non fugga, il prode non scampi! Al settentrione, presso il fiume Eufrate vacillano e cadono. 024 JER 046 007 Chi è colui che sale come il Nilo, e le cui acque s’agitano come quelle de’ fiumi? 024 JER 046 008 E’ l’Egitto, che sale come il Nilo, e le cui acque s’agitano come quelle de’ fiumi. Egli dice: “Io salirò, ricoprirò la terra, distruggerò le città e i loro abitanti”. 024 JER 046 009 All’assalto! cavalli; al galoppo! carri; si facciano avanti i prodi, quei d’Etiopia e di Put che portan lo scudo e que’ di Lud che maneggiano e tendono l’arco. 024 JER 046 010 Questo giorno, per il Signore, per l’Eterno degli eserciti, è giorno di vendetta, in cui si vendica de’ suoi nemici. La spada divorerà, si sazierà, s’inebrierà del loro sangue; poiché il Signore, l’Eterno degli eserciti, immola le vittime nel paese del settentrione, presso il fiume Eufrate. 024 JER 046 011 Sali a Galaad, prendi del balsamo, o vergine, figliuola d’Egitto! Invano moltiplichi i rimedi; non v’è medicatura che valga per te. 024 JER 046 012 Le nazioni odono la tua ignominia, e la terra è piena del tuo grido; poiché il prode vacilla appoggiandosi al prode, ambedue cadono assieme. 024 JER 046 013 Parola che l’Eterno rivolse al profeta Geremia sulla venuta di Nebucadnetsar, re di Babilonia, per colpire il paese d’Egitto. 024 JER 046 014 Annunziatelo in Egitto, banditelo a Migdol, banditelo a Nof e a Tahpanes! Dite: “Lèvati, preparati, poiché la spada divora tutto ciò che ti circonda”. 024 JER 046 015 Perché i tuoi prodi son essi atterrati? Non posson resistere perché l’Eterno li abbatte. 024 JER 046 016 Egli ne fa vacillar molti; essi cadono l’un sopra l’altro, e dicono: “Andiamo, torniamo al nostro popolo e al nostro paese natìo, sottraendoci alla spada micidiale”. 024 JER 046 017 Là essi gridano: “Faraone, re d’Egitto, non è che un vano rumore, ha lasciato passare il tempo fissato”. 024 JER 046 018 Com’è vero ch’io vivo, dice il Re che ha nome l’Eterno degli eserciti, il nemico verrà come un Tabor fra le montagne, come un Carmel che s’avanza sul mare. 024 JER 046 019 O figliuola che abiti l’Egitto, fa’ il tuo bagaglio per la cattività! poiché Nof diventerà una desolazione sarà devastata, nessuno v’abiterà più. 024 JER 046 020 L’Egitto è una giovenca bellissima, ma viene un tafano, viene dal settentrione. 024 JER 046 021 Anche i mercenari che sono in mezzo all’Egitto son come vitelli da ingrasso; anch’essi volgono il dorso, fuggon tutti assieme, non resistono; poiché piomba su loro il giorno della loro calamità, il tempo della loro visitazione. 024 JER 046 022 La sua voce giunge come quella d’un serpente; poiché s’avanzano con un esercito, marcian contro a lui con scuri, come tanti tagliaboschi. 024 JER 046 023 Essi abbattono la sua foresta, dice l’Eterno, benché sia impenetrabile, perché quelli son più numerosi delle locuste, non si posson contare. 024 JER 046 024 La figliuola dell’Egitto è coperta d’onta, è data in mano del popolo del settentrione. 024 JER 046 025 L’Eterno degli eserciti, l’Iddio d’Israele, dice: Ecco, io punirò Amon di No, Faraone, l’Egitto, i suoi dèi, i suoi re, Faraone e quelli che confidano in lui; 024 JER 046 026 li darò in mano di quei che cercano la loro vita, in mano di Nebucadnetsar, re di Babilonia, e in mano de’ suoi servitori; ma, dopo questo, l’Egitto sarà abitato come ai giorni di prima, dice l’Eterno. 024 JER 046 027 Tu dunque non temere, o Giacobbe mio servitore, non ti sgomentare, o Israele! poiché, ecco, io ti salverò dal lontano paese, salverò la tua progenie dalla terra della sua cattività; Giacobbe ritornerà, sarà in riposo, sarà tranquillo, e nessuno più lo spaventerà. 024 JER 046 028 Tu non temere, o Giacobbe, mio servitore, dice l’Eterno; poiché io son teco, io annienterò tutte le nazioni fra le quali t’ho disperso, ma non annienterò te; però ti castigherò con giusta misura, e non ti lascerò del tutto impunito. 024 JER 047 001 La parola dell’Eterno che fu rivolta al profeta Geremia riguardo ai Filistei prima che Faraone colpisse Gaza. 024 JER 047 002 Così parla l’Eterno: Ecco, delle acque salgono dal settentrione; formano un torrente che straripa; esse inondano il paese e tutto ciò che contiene, le città e i loro abitanti; gli uomini mandano grida, tutti gli abitanti del paese urlano. 024 JER 047 003 Per lo strepito dell’unghie de’ suoi potenti destrieri, per il rumore de’ suoi carri e il fracasso delle ruote, i padri non si voltan verso i figliuoli, tanto le lor mani son divenute fiacche, 024 JER 047 004 perché giunge il giorno in cui tutti i Filistei saranno devastati, in cui saran soppressi i restanti ausiliari di Tiro e di Sidone, poiché l’Eterno devasterà i Filistei, ciò che resta dell’isola di Caftor. 024 JER 047 005 Gaza è divenuta calva, Askalon è ridotta al silenzio. Resti degli Anakim, fino a quando vi farete delle incisioni? 024 JER 047 006 O spada dell’Eterno, quando sarà che ti riposerai? Rientra nel tuo fodero, fermati e rimani tranquilla! 024 JER 047 007 Come ti potresti tu riposare? L’Eterno le dà i suoi ordini le addita Askalon e il lido del mare. 024 JER 048 001 Riguardo a Moab. Così parla l’Eterno degli eserciti, l’Iddio d’Israele: Guai a Nebo! poiché è devastata; Kiriathaim è coperta d’onta, è presa; Misgab è coperta d’onta e sbigottita. 024 JER 048 002 Il vanto di Moab non è più; in Heshbon macchinan del male contro di lui: “Venite, distruggiamolo, e non sia più nazione”. Tu pure, o Madmen, sarai ridotta al silenzio; la spada t’inseguirà. 024 JER 048 003 Delle grida vengon da Horonaim: Devastazione e gran rovina! 024 JER 048 004 Moab è infranto, i suoi piccini fanno udire i lor gridi. 024 JER 048 005 Poiché su per la salita di Luhith si piange, si sale piangendo perché giù per la discesa di Horonaim s’ode il grido, angoscioso della rotta. 024 JER 048 006 Fuggite, salvate le vostre persone, siano esse come una tamerice nel deserto! 024 JER 048 007 Poiché, siccome ti sei confidato nelle tue opere e nei tuoi tesori anche tu sarai preso; e Kemosh andrà in cattività, coi suoi sacerdoti e coi suoi capi. 024 JER 048 008 Il devastatore verrà contro tutte le città, e nessuna città scamperà; la valle perirà e la pianura sarà distrutta, come l’Eterno ha detto. 024 JER 048 009 Date delle ali a Moab, poiché bisogna che voli via; le sue città diventeranno una desolazione, senza che più v’abiti alcuno. 024 JER 048 010 Maledetto colui che fa l’opera dell’Eterno fiaccamente, maledetto colui che trattiene la spada dallo spargere il sangue! 024 JER 048 011 Moab era tranquillo fin dalla sua giovinezza, riposava sulle sue fecce, non è stato travasato da vaso a vaso, non è andato in cattività; per questo ha conservato il suo sapore, e il suo profumo non s’è alterato. 024 JER 048 012 Perciò ecco, i giorni vengono, dice l’Eterno, ch’io gli manderò de’ travasatori, che lo travaseranno; vuoteranno i suoi vasi, frantumeranno le sue anfore. 024 JER 048 013 E Moab avrà vergogna di Kemosh, come la casa d’Israele ha avuto vergogna di Bethel, in cui avea riposto la sua fiducia. 024 JER 048 014 Come potete dire: “Noi siam uomini prodi, uomini valorosi per la battaglia?” 024 JER 048 015 Moab è devastato; le sue città salgono in fumo, il fiore de’ suoi giovani scende al macello, dice il Re, che ha nome l’Eterno degli eserciti. 024 JER 048 016 La calamità di Moab sta per giungere, la sua sciagura viene a gran passi. 024 JER 048 017 Compiangetelo voi tutti che lo circondate, e voi tutti che conoscete il suo nome, dite: “Come s’è spezzato quel forte scettro, quel magnifico bastone?” 024 JER 048 018 O figliuola che abiti in Dibon, scendi dalla tua gloria, siedi sul suolo riarso, poiché il devastatore di Moab sale contro di te, distrugge le tue fortezze. 024 JER 048 019 O tu che abiti in Aroer, fermati per la strada, e guarda; interroga il fuggiasco e colei che scampa, e di’: “Che è successo?” 024 JER 048 020 Moab è coperto d’onta, perché è infranto; mandate urli! gridate! annunziate sull’Arnon che Moab è devastato! 024 JER 048 021 Un castigo è venuto sul paese della pianura, sopra Holon, sopra Jahats, su Mefaath, 024 JER 048 022 su Dibon, su Nebo, su Beth-Diblathaim, 024 JER 048 023 su Kiriathaim, su Beth-Gamul, su Beth-Meon, 024 JER 048 024 su Kerioth, su Botsra, su tutte le città del paese di Moab, lontane e vicine. 024 JER 048 025 Il corno di Moab è tagliato, il suo braccio è spezzato, dice l’Eterno. 024 JER 048 026 Inebriatelo, poich’egli s’è innalzato contro l’Eterno, e si rotoli Moab nel suo vomito, e diventi anch’egli un oggetto di scherno! 024 JER 048 027 Israele non è egli stato per te un oggetto di scherno? Era egli forse stato trovato fra i ladri, che ogni volta che parli di lui tu scuoti il capo? 024 JER 048 028 Abbandonate le città e andate a stare nelle rocce, o abitanti di Moab! Siate come le colombe che fanno il lor nido sull’orlo de’ precipizi. 024 JER 048 029 Noi abbiamo udito l’orgoglio di Moab, l’orgogliosissimo popolo, la sua arroganza, la sua superbia, la sua fierezza, l’alterigia del suo cuore. 024 JER 048 030 Io conosco la sua tracotanza, dice l’Eterno, ch’è mal fondata; le sue vanterie non hanno approdato a nulla di stabile. 024 JER 048 031 Perciò, io alzo un lamento su Moab, io do in gridi per tutto Moab; perciò si geme per quei di Kir-Heres. 024 JER 048 032 O vigna di Sibma, io piango per te più ancora che per Jazer; i tuoi rami andavan oltre il mare, arrivavano fino al mare di Jazer; il devastatore è piombato sui tuoi frutti d’estate e sulla tua vendemmia. 024 JER 048 033 La gioia e l’allegrezza sono scomparse dalla fertile campagna e dal paese di Moab; io ho fatto venir meno il vino negli strettoi; non si pigia più l’uva con gridi di gioia; il grido che s’ode non è più il grido di gioia. 024 JER 048 034 Gli alti lamenti di Heshbon giungon fino a Elealeh; si fanno udire fin verso Jahats; da Tsoar fino a Horonaim, fino a Eglath-Sceliscia; perfino le acque di Nimrim son prosciugate. 024 JER 048 035 E io farò venir meno in Moab, dice l’Eterno, chi salga sull’alto luogo, e chi offra profumi ai suoi dèi. 024 JER 048 036 Perciò il mio cuore geme per Moab come gemono i flauti, il mio cuore geme come gemono i flauti per quei di Kir-Heres, perché tutto quello che aveano ammassato è perduto. 024 JER 048 037 Poiché tutte le teste sono rasate, tutte le barbe sono tagliate, su tutte le mani ci son delle incisioni, e sui fianchi, dei sacchi. 024 JER 048 038 Su tutti i tetti di Moab e nelle sue piazze, da per tutto, è lamento; poiché io ho frantumato Moab, come un vaso di cui non si fa stima di sorta, dice l’Eterno. 024 JER 048 039 Com’è stato infranto! Urlate! Come Moab ha vòlto vergognosamente le spalle! Come Moab è diventato lo scherno e lo spavento di tutti quelli che gli stanno dintorno! 024 JER 048 040 Poiché così parla l’Eterno: Ecco, il nemico fende l’aria come l’aquila, spiega le sue ali verso Moab. 024 JER 048 041 Kerioth è presa, le fortezze sono occupate, e il cuore dei prodi di Moab, in quel giorno, è come il cuore d’una donna in doglie di parto. 024 JER 048 042 Moab sarà distrutto, non sarà più popolo, perché s’è innalzato contro l’Eterno. 024 JER 048 043 Spavento, fossa, laccio ti soprastanno, o abitante di Moab! dice l’Eterno. 024 JER 048 044 Chi fugge dinanzi allo spavento, cade nella fossa; chi risale dalla fossa, riman preso ai laccio; perché io fo venire su lui, su Moab, l’anno in cui dovrà render conto, dice l’Eterno. 024 JER 048 045 All’ombra di Heshbon i fuggiaschi si fermano, spossati; ma un fuoco esce da Heshbon, una fiamma di mezzo a Sihon, che divora i fianchi di Moab, il sommo del capo dei figli del tumulto. 024 JER 048 046 Guai a te, o Moab! Il popolo di Kemosh è perduto! poiché i tuoi figliuoli son portati via in cattività, e in cattività son menate le tue figliuole. 024 JER 048 047 Ma io farò tornar Moab dalla cattività negli ultimi giorni, dice l’Eterno. Fin qui il giudizio su Moab. 024 JER 049 001 Riguardo ai figliuoli di Ammon. Così parla l’Eterno: Israele non ha egli figliuoli? Non ha egli erede? Perché dunque Malcom prend’egli possesso di Gad, e il suo popolo abita nelle città d’esso? 024 JER 049 002 Perciò, ecco, i giorni vengono, dice l’Eterno, ch’io farò udire il grido di guerra contro Rabbah de’ figliuoli d’Ammon; essa diventerà un mucchio di ruine, le sue città saranno consumate dal fuoco; allora Israele spodesterà quelli che l’aveano spodestato, dice l’Eterno. 024 JER 049 003 Urla, o Heshbon, poiché Ai è devastata; gridate, o città di Rabbah, cingetevi di sacchi, date in lamenti, correte qua e là lungo le chiusure, poiché Malcom va in cattività insieme coi suoi sacerdoti e coi suoi capi. 024 JER 049 004 Perché ti glori tu delle tue valli, della tua fertile valle, o figliuola infedele, che confidavi nei tuoi tesori e dicevi: “Chi verrà contro di me?” 024 JER 049 005 Ecco, io ti fo venire addosso da tutti i tuoi dintorni il terrore, dice il Signore, l’Eterno degli eserciti; e voi sarete scacciati, in tutte le direzioni, e non vi sarà chi raduni i fuggiaschi. 024 JER 049 006 Ma, dopo questo, io trarrò dalla cattività i figliuoli di Ammon, dice l’Eterno. 024 JER 049 007 Riguardo a Edom. Così parla l’Eterno degli eserciti: Non v’è egli più saviezza in Teman? Gl’intelligenti non sanno essi più consigliare? La loro saviezza è dessa svanita? 024 JER 049 008 Fuggite, voltate le spalle, nascondetevi profondamente, o abitanti di Dedan! Poiché io fo venire la calamità sopra Esaù, il tempo della sua punizione. 024 JER 049 009 Se de’ vendemmiatori venissero a te non lascerebbero essi dei racimoli? Se de’ ladri venissero a te di notte non guasterebbero più di quanto a loro bastasse. 024 JER 049 010 Ma io nuderò Esaù, scoprirò i suoi nascondigli, ed ei non si potrà nascondere; la sua prole, i suoi fratelli, i suoi vicini saran distrutti, ed ei non sarà più. 024 JER 049 011 Lascia i tuoi orfani, io li farò vivere, e le tue vedove confidino in me! 024 JER 049 012 Poiché così parla l’Eterno: Ecco, quelli che non eran destinati a bere la coppa, la dovranno bere; e tu andresti del tutto impunito? Non andrai impunito, tu la berrai certamente. 024 JER 049 013 Poiché io lo giuro per me stesso, dice l’Eterno, Botsra diverrà una desolazione, un obbrobrio, un deserto, una maledizione, e tutte le sue città saranno delle solitudini eterne. 024 JER 049 014 Io ho ricevuto un messaggio dall’Eterno, e un messaggero e stato inviato fra le nazioni: “Adunatevi, venite contro di lei, levatevi per la battaglia!” 024 JER 049 015 Poiché, ecco, io ti rendo piccolo fra le nazioni, e sprezzato fra gli uomini. 024 JER 049 016 Lo spavento che ispiravi, l’orgoglio del tuo cuore t’han sedotto, o tu che abiti nelle fessure delle rocce, che occupi il sommo delle colline; ma quand’anche tu facessi il tuo nido tant’alto quanto quello dell’aquila, io ti farò precipitar di lassù, dice l’Eterno. 024 JER 049 017 E Edom diventerà una desolazione; chiunque passerà presso di lui rimarrà stupito, e si darà a fischiare a motivo di tutte le sue piaghe. 024 JER 049 018 Come avvenne al sovvertimento di Sodoma di Gomorra e di tutte le città a loro vicine, dice l’Eterno, nessuno più abiterà quivi, non vi dimorerà più alcun figliuol d’uomo. 024 JER 049 019 Ecco, egli sale come un leone dalle rive lussureggianti del Giordano contro la forte dimora; io ne farò fuggire a un tratto Edom, e stabilirò su di essa colui che io ho scelto. Poiché chi è simile a me? Chi m’ordinerà di comparire in giudizio? Qual è il pastore che possa starmi a fronte? 024 JER 049 020 Perciò, ascoltate il disegno che l’Eterno ha concepito contro Edom, e i pensieri che medita contro gli abitanti di Teman! Certo, saran trascinati via come i più piccoli del gregge, certo, la loro dimora sarà devastata. 024 JER 049 021 Al rumore della loro caduta trema la terra; s’ode il loro grido fino al mar Rosso. 024 JER 049 022 Ecco, il nemico sale, fende l’aria, come l’aquila, spiega le sue ali verso Botsra; e il cuore dei prodi d’Edom, in quel giorno, è come il cuore d’una donna in doglie di parto. 024 JER 049 023 Riguardo a Damasco. Hamath e Arpad sono confuse, poiché hanno udito una cattiva notizia; vengon meno; è un’agitazione come quella del mare, che non può calmarsi. 024 JER 049 024 Damasco divien fiacca, si volta per fuggire, un tremito l’ha còlta; angoscia e dolori si sono impadroniti di lei, come di donna che partorisce. 024 JER 049 025 “Come mai non è stata risparmiata la città famosa, la città della mia gioia?” 024 JER 049 026 Così i suoi giovani cadranno nelle sue piazze, e tutti i suoi uomini di guerra periranno in quel giorno, dice l’Eterno degli eserciti. 024 JER 049 027 Ed io appiccherò il fuoco alle mura di Damasco, ed esso divorerà i palazzi di Ben-Hadad. 024 JER 049 028 Riguardo a Kedar e ai regni di Hatsor, che Nebucadnetsar, re di Babilonia, sconfisse. Così parla l’Eterno: Levatevi, salite contro Kedar, distruggete i figliuoli dell’oriente! 024 JER 049 029 Le lor tende, i loro greggi saranno presi; saranno portati via i loro padiglioni, tutti i loro bagagli, i loro cammelli; si griderà loro: “Spavento da tutte le parti!” 024 JER 049 030 Fuggite, dileguatevi ben lungi, nascondetevi profondamente, o abitanti di Hatsor, dice l’Eterno; poiché Nebucadnetsar, re di Babilonia, ha formato un disegno contro di voi, ha concepito un piano contro di voi. 024 JER 049 031 Levatevi, salite contro una nazione che gode pace ed abita in sicurtà, dice l’Eterno; che non ha né porte né sbarre, e dimora solitaria. 024 JER 049 032 Siano i loro cammelli dati in preda, e la moltitudine del loro bestiame diventi bottino! Io disperderò a tutti i venti quelli che si tagliano i canti della barba, e farò venire la loro calamità da tutte le parti, dice l’Eterno. 024 JER 049 033 Hatsor diventerà un ricetto di sciacalli una desolazione in perpetuo; nessuno più abiterà quivi, non vi dimorerà più alcun figliuol d’uomo. 024 JER 049 034 La parola dell’Eterno che fu rivolta in questi termini al profeta Geremia riguardo ad Elam, al principio del regno di Sedekia, re di Giuda: 024 JER 049 035 Così parla l’Eterno degli eserciti: Ecco, io spezzo l’arco di Elam, la sua principal forza. 024 JER 049 036 Io farò venire contro Elam i quattro venti dalle quattro estremità del cielo; li disperderò a tutti quei venti, e non ci sarà nazione, dove non arrivino de’ fuggiaschi d’Elam. 024 JER 049 037 Renderò gli Elamiti spaventati dinanzi ai loro nemici, e dinanzi a quelli che cercan la loro vita; farò piombare su loro la calamità, la mia ira ardente, dice l’Eterno; manderò la spada ad inseguirli, finch’io non li abbia consumati. 024 JER 049 038 E metterò il mio trono in Elam, e ne farò perire i re ed i capi, dice l’Eterno. 024 JER 049 039 Ma negli ultimi giorni avverrà ch’io trarrò Elam dalla cattività, dice l’Eterno. 024 JER 050 001 Parola che l’Eterno pronunziò riguardo a Babilonia, riguardo al paese de’ Caldei, per mezzo del profeta Geremia: 024 JER 050 002 Annunziatelo fra le nazioni, proclamatelo, issate una bandiera, proclamatelo, non lo celate! Dite: “Babilonia è presa! Bel è coperto d’onta, Merodac è infranto! le sue immagini son coperte d’onta; i suoi idoli, infranti!” 024 JER 050 003 Poiché dal settentrione sale contro di lei una nazione che ne ridurrà il paese in un deserto, e non vi sarà più alcuno che abiti in lei; uomini e bestie fuggiranno, se n’andranno. 024 JER 050 004 In que’ giorni, in quel tempo, dice l’Eterno, i figliuoli d’Israele e i figliuoli di Giuda torneranno assieme; cammineranno piangendo, e cercheranno l’Eterno, il loro Dio. 024 JER 050 005 Domanderanno qual è la via di Sion, volgeranno le loro facce in direzione d’essa, e diranno: “Venite, unitevi all’Eterno con un patto eterno, che non si dimentichi più!” 024 JER 050 006 Il mio popolo era un gregge di pecore smarrite; i loro pastori le aveano sviate, sui monti dell’infedeltà; esse andavano di monte in colle, avean dimenticato il luogo del loro riposo. 024 JER 050 007 Tutti quelli che le trovavano, le divoravano; e i loro nemici dicevano: “Noi non siamo colpevoli, poich’essi han peccato contro l’Eterno, dimora della giustizia, contro l’Eterno, speranza de’ loro padri”. 024 JER 050 008 Fuggite di mezzo a Babilonia, uscite dal paese de’ Caldei, e siate come de’ capri davanti al gregge! 024 JER 050 009 Poiché, ecco, io suscito e fo salire contro Babilonia un’adunata di grandi nazioni dal paese del settentrione, ed esse si schiereranno contro di lei; e da quel lato sarà presa. Le loro frecce son come quelle d’un valente arciere; nessuna d’esse ritorna a vuoto. 024 JER 050 010 E la Caldea sarà depredata; tutti quelli che la prederanno saranno saziati, dice l’Eterno. 024 JER 050 011 Sì, gioite, sì, rallegratevi, o voi che avete saccheggiato la mia eredità, sì, saltate come una giovenca che trebbia il grano, nitrite come forti destrieri! 024 JER 050 012 La madre vostra è tutta coperta d’onta, colei che v’ha partoriti, arrossisce; ecco, essa è l’ultima delle nazioni, un deserto, una terra arida, una solitudine. 024 JER 050 013 A motivo dell’ira dell’Eterno non sarà più abitata, sarà una completa solitudine; chiunque passerà presso a Babilonia rimarrà stupito, e fischierà per tutte le sue piaghe. 024 JER 050 014 Schieratevi contro Babilonia d’ogn’intorno, o voi tutti che tirate d’arco! Tirate contro di lei, non risparmiate le frecce! poich’essa ha peccato contro l’Eterno. 024 JER 050 015 Levate contro di lei il grido di guerra, d’ogn’intorno; ella si arrende; le sue colonne cadono, le sue mura crollano, perché questa è la vendetta dell’Eterno! Vendicatevi di lei! Fate a lei com’essa ha fatto! 024 JER 050 016 Sterminate da Babilonia colui che semina, e colui che maneggia la falce al tempo della mèsse. Per scampare alla spada micidiale ritorni ciascuno al suo popolo, fugga ciascuno verso il proprio paese! 024 JER 050 017 Israele è una pecora smarrita, a cui de’ leoni han dato la caccia; il re d’Assiria, pel primo, l’ha divorata; e quest’ultimo, Nebucadnetsar, re di Babilonia, le ha frantumate le ossa. 024 JER 050 018 Perciò così parla l’Eterno degli eserciti, l’Iddio d’Israele: Ecco, io punirò il re di Babilonia e il suo paese, come ho punito il re d’Assiria. 024 JER 050 019 E ricondurrò Israele ai suoi pascoli; egli pasturerà al Carmel e in Basan, e l’anima sua si sazierà sui colli d’Efraim e in Galaad. 024 JER 050 020 In quei giorni, in quel tempo, dice l’Eterno, si cercherà l’iniquità d’Israele, ma essa non sarà più, e i peccati di Giuda, ma non si troveranno; poiché io perdonerò a quelli che avrò lasciati di resto. 024 JER 050 021 Sali contro il paese di Merathaim e contro gli abitanti di Pekod! Inseguili colla spada, votali allo sterminio, dice l’Eterno, e fa’ esattamente come io t’ho comandato! 024 JER 050 022 S’ode nel paese un grido di guerra, e grande è il disastro. 024 JER 050 023 Come mai s’è rotto, s’è spezzato il martello di tutta la terra? Come mai Babilonia è divenuta una desolazione fra le nazioni? 024 JER 050 024 Io t’ho teso un laccio, e tu, o Babilonia, vi sei stata presa, senza che te n’accorgessi; sei stata trovata, ed arrestata, perché ti sei messa in guerra contro l’Eterno. 024 JER 050 025 L’Eterno ha aperto la sua armeria, e ha tratto fuori le armi della sua indignazione; poiché questa è un’opera che il Signore, l’Eterno degli eserciti, ha da compiere nel paese de’ Caldei. 024 JER 050 026 Venite contro a lei da tutte le parti, aprite i suoi granai, ammucchiatela come tante mannelle, votatela allo sterminio, che nulla ne resti! 024 JER 050 027 Uccidete tutti i suoi tori, fateli scendere al macello! Guai a loro! poiché il loro giorno è giunto, il giorno della loro visitazione. 024 JER 050 028 S’ode la voce di quelli che fuggono, che scampano dal paese di Babilonia per annunziare in Sion la vendetta dell’Eterno, del nostro Dio, la vendetta del suo tempio. 024 JER 050 029 Convocate contro Babilonia gli arcieri, tutti quelli che tirano d’arco; accampatevi contro a lei d’ogn’intorno, nessuno ne scampi; rendetele secondo le sue opere, fate interamente a lei com’ella ha fatto; poich’ella è stata arrogante contro l’Eterno, contro il Santo d’Israele. 024 JER 050 030 Perciò i suoi giovani cadranno nelle sue piazze, e tutti i suoi uomini di guerra periranno in quel giorno, dice l’Eterno. 024 JER 050 031 Eccomi a te, o arrogante, dice il Signore, l’Eterno degli eserciti; poiché il tuo giorno è giunto, il tempo ch’io ti visiterò. 024 JER 050 032 L’arrogante vacillerà, cadrà, e non vi sarà chi lo rialzi; e io appiccherò il fuoco alle sue città, ed esso divorerà tutti i suoi dintorni. 024 JER 050 033 Così parla l’Eterno degli eserciti: I figliuoli d’Israele e i figliuoli di Giuda sono oppressi insieme; tutti quelli che li han menati in cattività li tengono, e rifiutano di lasciarli andare. 024 JER 050 034 Il loro vindice è forte; ha nome l’Eterno degli eserciti; certo egli difenderà la loro causa, dando requie alla terra e gettando lo scompiglio fra gli abitanti di Babilonia. 024 JER 050 035 La spada sovrasta ai Caldei, dice l’Eterno, agli abitanti di Babilonia, ai suoi capi, ai suoi savi. 024 JER 050 036 La spada sovrasta ai millantatori, che risulteranno insensati; la spada sovrasta ai suoi prodi, che saranno atterriti; 024 JER 050 037 la spada sovrasta ai suoi cavalli, ai suoi carri, a tutta l’accozzaglia di gente ch’è in mezzo a lei, la quale diventerà come tante donne; la spada sovrasta ai suoi tesori, che saran saccheggiati. 024 JER 050 038 La siccità sovrasta alle sue acque, che saran prosciugate, poiché è un paese d’immagini scolpite, vanno in delirio per quegli spauracchi dei loro idoli. 024 JER 050 039 Perciò gli animali del deserto con gli sciacalli si stabiliranno quivi, e vi si stabiliranno gli struzzi; nessuno vi dimorerà più in perpetuo, non sarà più abitata d’età in età. 024 JER 050 040 Come avvenne quando Dio sovvertì Sodoma, Gomorra, e le città loro vicine, dice l’Eterno, nessuno più abiterà quivi, non vi dimorerà più alcun figliuol d’uomo. 024 JER 050 041 Ecco, un popolo viene dal settentrione; una grande nazione e molti re sorgono dalle estremità della terra. 024 JER 050 042 Essi impugnano l’arco ed il dardo; son crudeli, non hanno pietà; la loro voce è come il muggito del mare; montan cavalli; son pronti a combattere come un solo guerriero, contro di te, o figliuola di Babilonia! 024 JER 050 043 Il re di Babilonia n’ode la fama, e le sue mani s’illanguidiscono; l’angoscia lo coglie, un dolore come di donna che partorisce. 024 JER 050 044 Ecco, egli sale come un leone dalle rive lussureggianti del Giordano contro la forte dimora; io ne farò fuggire ad un tratto gli abitanti e stabilirò su di essa colui che io ho scelto. Poiché chi è simile a me? chi m’ordinerà di comparire in giudizio? Qual è il pastore che possa starmi a fronte? 024 JER 050 045 Perciò, ascoltate il disegno che l’Eterno ha concepito contro Babilonia, e i pensieri che medita contro il paese de’ Caldei! Certo, saran trascinati via come i più piccoli del gregge, certo, la loro dimora sarà devastata. 024 JER 050 046 Al rumore della presa di Babilonia trema la terra, e se n’ode il grido fra le nazioni. 024 JER 051 001 Così parla l’Eterno: Ecco, io faccio levare contro Babilonia e contro gli abitanti di questo paese, ch’è il cuore de’ miei nemici, un vento distruttore. 024 JER 051 002 E mando contro Babilonia degli stranieri che la ventoleranno, e vuoteranno il suo paese; poiché, nel giorno della calamità, piomberanno su di lei da tutte le parti. 024 JER 051 003 Tenda l’arciere il suo arco contro chi tende l’arco, e contro chi s’erge fieramente nella sua corazza! Non risparmiate i suoi giovani, votate allo sterminio tutto il suo esercito! 024 JER 051 004 Cadano uccisi nel paese de’ Caldei, crivellati di ferite per le vie di Babilonia! 024 JER 051 005 Poiché Israele e Giuda non son vedovati del loro Dio, dell’Eterno degli eserciti; e il paese de’ Caldei è pieno di colpe contro il Santo d’Israele. 024 JER 051 006 Fuggite di mezzo a Babilonia, e salvi ognuno la sua vita, guardate di non perire per l’iniquità di lei! Poiché questo è il tempo della vendetta dell’Eterno; egli le dà la sua retribuzione. 024 JER 051 007 Babilonia era nelle mani dell’Eterno una coppa d’oro, che inebriava tutta la terra; le nazioni han bevuto del suo vino, perciò le nazioni son divenute deliranti. 024 JER 051 008 A un tratto Babilonia è caduta, è frantumata. Mandato su di lei alti lamenti, prendete del balsamo pel suo dolore; forse guarirà! 024 JER 051 009 Noi abbiam voluto guarire Babilonia, ma essa non è guarita; abbandonatela, e andiamocene ognuno al nostro paese; poiché la sua punizione arriva sino al cielo, s’innalza fino alle nuvole. 024 JER 051 010 L’Eterno ha prodotto in luce la giustizia della nostra causa: venite, raccontiamo in Sion l’opera dell’Eterno, del nostro Dio. 024 JER 051 011 Forbite le saette, imbracciate gli scudi! L’Eterno ha eccitato lo spirito dei re dei Medi, perché il suo disegno contro Babilonia è di distruggerla; poiché questa è la vendetta dell’Eterno, la vendetta del suo tempio. 024 JER 051 012 Alzate la bandiera contro le mura di Babilonia! Rinforzate le guardie, ponete le sentinelle, preparate gli agguati! Poiché l’Eterno ha divisato e già mette ad effetto ciò che ha detto contro gli abitanti di Babilonia. 024 JER 051 013 O tu che abiti in riva alle grandi acque, tu che abbondi di tesori, la tua fine è giunta, il termine delle tue rapine! 024 JER 051 014 L’Eterno degli eserciti l’ha giurato per se stesso: Sì, certo, io t’empirò d’uomini come di locuste ed essi leveranno contro di te gridi di trionfo. 024 JER 051 015 Egli, con la sua potenza, ha fatto la terra, con la sua sapienza ha stabilito fermamente il mondo; con la sua intelligenza ha disteso i cieli. 024 JER 051 016 Quando fa udire la sua voce, v’è un rumor d’acque nel cielo, ei fa salire i vapori dalle estremità della terra, fa guizzare i lampi per la pioggia e trae il vento dai suoi serbatoi; 024 JER 051 017 ogni uomo allora diventa stupido, privo di conoscenza, ogni orafo ha vergogna delle sue immagini scolpite; perché le sue immagini fuse sono una menzogna, e non v’è soffio vitale in loro. 024 JER 051 018 Sono vanità, lavoro d’inganno; nel giorno del castigo, periranno. 024 JER 051 019 A loro non somiglia Colui ch’è la parte di Giacobbe; perché Egli è quel che ha formato tutte le cose, e Israele è la tribù della sua eredità. Il suo nome è l’Eterno degli eserciti. 024 JER 051 020 O Babilonia, tu sei stata per me un martello, uno strumento di guerra; con te ho schiacciato le nazioni, con te ho distrutto i regni; 024 JER 051 021 con te ho schiacciato cavalli e cavalieri, con te ho schiacciato i carri e chi vi stava sopra; 024 JER 051 022 con te ho schiacciato uomini e donne, con te ho schiacciato vecchi e bambini, con te ho schiacciato giovani e fanciulle; 024 JER 051 023 con te ho schiacciato i pastori e i lor greggi, con te ho schiacciato i lavoratori e i lor buoi aggiogati; con te ho schiacciato governatori e magistrati. 024 JER 051 024 Ma, sotto gli occhi vostri, io renderò a Babilonia e a tutti gli abitanti della Caldea tutto il male che han fatto a Sion, dice l’Eterno. 024 JER 051 025 Eccomi a te, o montagna di distruzione, dice l’Eterno; a te che distruggi tutta la terra! Io stenderò la mia mano su di te, ti rotolerò giù dalle rocce, e farò di te una montagna bruciata. 024 JER 051 026 E da te non si trarrà più pietra angolare, né pietre da fondamenta; ma tu sarai una desolazione perpetua, dice l’Eterno. 024 JER 051 027 Issate una bandiera sulla terra! Sonate la tromba fra le nazioni! Preparate le nazioni contro di lei, chiamate a raccolta contro di lei i regni d’Ararat, di Minni e d’Ashkenaz! Costituite contro di lei de’ generali! Fate avanzare i cavalli come locuste dalle ali ritte. 024 JER 051 028 Preparate contro di lei le nazioni, i re di Media, i suoi governatori, tutti i suoi magistrati, e tutti i paesi de’ suoi domini. 024 JER 051 029 La terra trema, è in doglia, perché i disegni dell’Eterno contro Babilonia s’effettuano: di ridurre il paese di Babilonia in un deserto senz’abitanti. 024 JER 051 030 I prodi di Babilonia cessan di combattere; se ne stanno nelle loro fortezze; la loro bravura è venuta meno, son come donne; le sue abitazioni sono in fiamme, le sbarre delle sue porte sono spezzate. 024 JER 051 031 Un corriere incrocia l’altro, un messaggero incrocia l’altro, per annunziare al re di Babilonia che la sua città è presa da ogni lato, 024 JER 051 032 che i guadi son occupati, che le paludi sono in preda alle fiamme, che gli uomini di guerra sono allibiti. 024 JER 051 033 Poiché così parla l’Eterno degli eserciti, l’Iddio d’Israele: La figliuola di Babilonia è come un’aia al tempo in cui la si trebbia; ancora un poco, e verrà per lei il tempo della mietitura. 024 JER 051 034 Nebucadnetsar, re di Babilonia, ci ha divorati, ci ha schiacciati, ci ha posti là come un vaso vuoto; ci ha inghiottiti come un dragone; ha empito il suo ventre con le nostre delizie, ci ha cacciati via. 024 JER 051 035 “La violenza che m’è fatta e la mia carne ricadano su Babilonia”, dirà l’abitante di Sion; “Il mio sangue ricada sugli abitanti di Caldea”, dirà Gerusalemme. 024 JER 051 036 Perciò, così parla l’Eterno: Ecco, io difenderò la tua causa, e farò la tua vendetta! Io prosciugherò il suo mare, disseccherò la sua sorgente, 024 JER 051 037 e Babilonia diventerà un monte di ruine, un ricetto di sciacalli, un oggetto di stupore e di scherno, un luogo senz’abitanti. 024 JER 051 038 Essi ruggiranno assieme come leoni, grideranno come piccini di leonesse. 024 JER 051 039 Quando saranno riscaldati, darò loro da bere, li inebrierò perché stiano allegri, e poi s’addormentino d’un sonno perpetuo, e non si risveglino più, dice l’Eterno. 024 JER 051 040 Io li farò scendere al macello come agnelli, come montoni, come capri. 024 JER 051 041 Come mai è stata presa Sceshac, ed è stata conquistata colei ch’era il vanto di tutta la terra? Come mai Babilonia è ella diventata una desolazione fra le nazioni? 024 JER 051 042 Il mare è salito su Babilonia; essa è stata coperta dal tumulto de’ suoi flutti. 024 JER 051 043 Le sue città son diventate una desolazione, una terra arida, un deserto, un paese dove non abita alcuno, per dove non passa alcun figliuol d’uomo. 024 JER 051 044 Io punirò Bel in Babilonia, e gli trarrò di gola ciò che ha trangugiato, e le nazioni non affluiranno più a lui; perfin le mura di Babilonia son cadute. 024 JER 051 045 O popolo mio, uscite di mezzo a lei, e salvi ciascuno la sua vita d’innanzi all’ardente ira dell’Eterno! 024 JER 051 046 Il vostro cuore non s’avvilisca, e non vi spaventate delle voci che s’udranno nel paese; poiché un anno correrà una voce, e l’anno seguente correrà un’altra voce; vi sarà nel paese violenza, dominatore contro dominatore. 024 JER 051 047 Perciò, ecco, i giorni vengono ch’io farò giustizia delle immagini scolpite di Babilonia, e tutto il suo paese sarà coperto d’onta, e tutti i suoi feriti a morte cadranno in mezzo a lei. 024 JER 051 048 E i cieli, la terra, e tutto ciò ch’è in essi, giubileranno su Babilonia, perché i devastatori piomberanno su lei dal settentrione, dice l’Eterno. 024 JER 051 049 Come Babilonia ha fatto cadere i feriti a morte d’Israele, così in Babilonia cadranno i feriti a morte di tutto il paese. 024 JER 051 050 O voi che siete scampati dalla spada, partite, non vi fermate, ricordatevi da lungi dell’Eterno, e Gerusalemme vi ritorni in cuore! 024 JER 051 051 Noi eravamo coperti d’onta all’udire gli oltraggi, la vergogna ci copriva la faccia, perché gli stranieri eran venuti nel santuario della casa dell’Eterno. 024 JER 051 052 Perciò, ecco, i giorni vengono, dice l’Eterno, ch’io farò giustizia delle sue immagini scolpite, e in tutto il suo paese gemeranno i feriti a morte. 024 JER 051 053 Quand’anche Babilonia s’elevasse fino al cielo, quand’anche rendesse inaccessibili i suoi alti baluardi, le verranno da parte mia dei devastatori, dice l’Eterno. 024 JER 051 054 Giunge da Babilonia un grido, la notizia d’un gran disastro dalla terra de’ Caldei. 024 JER 051 055 Poiché l’Eterno devasta Babilonia, e fa cessare il suo grande rumore; le onde dei devastatori muggono come grandi acque, se ne ode il fracasso; 024 JER 051 056 poiché il devastatore piomba su lei, su Babilonia, i suoi prodi son presi, i loro archi spezzati, giacché l’Eterno è l’Iddio delle retribuzioni, non manca di rendere ciò ch’è dovuto. 024 JER 051 057 Io inebrierò i suoi capi e i suoi savi, i suoi governatori, i suoi magistrati, i suoi prodi, ed essi s’addormenteranno d’un sonno eterno, e non si risveglieranno più, dice il Re, che ha nome l’Eterno degli eserciti. 024 JER 051 058 Così parla l’Eterno degli eserciti: Le larghe mura di Babilonia saranno spianate al suolo, le sue alte porte saranno incendiate, sicché i popoli avran lavorato per nulla, le nazioni si saranno stancate per il fuoco. 024 JER 051 059 Ordine dato dal profeta Geremia a Seraia, figliuolo di Neria, figliuolo di Mahaseia, quando si recò a Babilonia con Sedekia, re di Giuda, il quarto anno del regno di Sedekia. Seraia era capo dei ciambellani. 024 JER 051 060 Geremia scrisse in un libro tutto il male che doveva accadere a Babilonia, cioè tutte queste parole che sono scritte riguardo a Babilonia. 024 JER 051 061 E Geremia disse a Seraia: “Quando sarai arrivato a Babilonia, avrai cura di leggere tutte queste parole, 024 JER 051 062 e dirai: O Eterno, tu hai detto di questo luogo che lo avresti distrutto, sì che non sarebbe più abitato né da uomo, né da bestia, e che sarebbe ridotto in una desolazione perpetua. 024 JER 051 063 E quando avrai finito di leggere questo libro, tu vi legherai una pietra, lo getterai in mezzo all’Eufrate, 024 JER 051 064 e dirai: Così affonderà Babilonia, e non si rialzerà più, a motivo del male ch’io faccio venire su di lei; cadrà esausta”. Fin qui, le parole di Geremia. 024 JER 052 001 Sedekia avea ventun anni quando cominciò a regnare, e regnò a Gerusalemme undici anni. Sua madre si chiamava Hamutal, figliuola di Geremia da Libna. 024 JER 052 002 Egli fece ciò ch’è male agli occhi dell’Eterno, in tutto e per tutto come avea fatto Joiakim. 024 JER 052 003 E a causa dell’ira dell’Eterno contro Gerusalemme e Giuda, le cose arrivarono al punto che l’Eterno li cacciò dalla sua presenza. E Sedekia si ribellò al re di Babilonia. 024 JER 052 004 L’anno nono del regno di Sedekia, il decimo giorno del decimo mese, Nebucadnetsar, re di Babilonia, venne con tutto il suo esercito contro Gerusalemme; s’accampò contro di lei, e la circondò di posti fortificati. 024 JER 052 005 E la città fu assediata fino all’undecimo anno del re Sedekia. 024 JER 052 006 Il nono giorno del quarto mese, la carestia era grave nella città; e non c’era più pane per il popolo del paese. 024 JER 052 007 Allora fu fatta una breccia alla città, e tutta la gente di guerra fuggì uscendo di notte dalla città, per la via della porta fra le due mura, in prossimità del giardino del re, mentre i Caldei stringevano la città da ogni parte; e i fuggiaschi presero la via della pianura; 024 JER 052 008 ma l’esercito dei Caldei inseguì il re, raggiunse Sedekia nelle pianure di Gerico, e tutto l’esercito di lui si disperse e l’abbandonò. 024 JER 052 009 Allora i Caldei presero il re, e lo condussero al re di Babilonia a Ribla nel paese di Hamath; ed egli pronunziò la sua sentenza contro di lui. 024 JER 052 010 Il re di Babilonia fece scannare i figliuoli di Sedekia in presenza di lui; fece pure scannare tutti i capi di Giuda a Ribla. 024 JER 052 011 Poi fece cavar gli occhi a Sedekia; e il re di Babilonia lo fece incatenare con una doppia catena di rame e lo menò a Babilonia, e lo mise in prigione, dove rimase fino al giorno della sua morte. 024 JER 052 012 Or il decimo giorno del quinto mese era il diciannovesimo anno di Nebucadnetsar, re di Babilonia Nebuzaradan, capitano della guardia del corpo, al servizio del re di Babilonia, giunse a Gerusalemme, 024 JER 052 013 e arse la casa dell’Eterno e la casa del re, diede alle fiamme tutte le case di Gerusalemme, e arse tutte le case ragguardevoli. 024 JER 052 014 E tutto l’esercito dei Caldei ch’era col capitano della guardia atterrò da tutte le parti le mura di Gerusalemme. 024 JER 052 015 Nebuzaradan, capitano della guardia, menò in cattività una parte de’ più poveri del popolo, i superstiti ch’erano rimasti nella città, i fuggiaschi che s’erano arresi al re di Babilonia, e il resto della popolazione. 024 JER 052 016 Ma Nebuzaradan, capitano della guardia, lasciò alcuni dei più poveri del paese a coltivar le vigne ed i campi. 024 JER 052 017 I Caldei spezzarono le colonne di rame ch’erano nella casa dell’Eterno, le basi, il mar di rame ch’era nella casa dell’Eterno, e ne portaron via il rame a Babilonia. 024 JER 052 018 Presero le pignatte, le palette, i coltelli, i bacini, le coppe, e tutti gli utensili di rame coi quali si faceva il servizio. 024 JER 052 019 Il capo della guardia prese pure le coppe, i bracieri, i bacini, le pignatte, i candelabri, le tazze e i calici, l’oro di ciò ch’era d’oro e l’argento di ciò ch’era d’argento. 024 JER 052 020 Quanto alle due colonne, al mare e ai dodici buoi di rame che servivano di base e che Salomone avea fatti per la casa dell’Eterno, il rame di tutti questi oggetti aveva un peso incalcolabile. 024 JER 052 021 L’altezza di una di queste colonne era di diciotto cubiti, e a misurarla in giro ci voleva un filo di dodici cubiti; aveva uno spessore di quattro dita, ed era vuota; 024 JER 052 022 e v’era su un capitello di rame; e l’altezza d’ogni capitello era di cinque cubiti; attorno al capitello v’erano un reticolato e delle melagrane, ogni cosa di rame; lo stesso era della seconda colonna, adorna pure di melagrane. 024 JER 052 023 V’erano novantasei melagrane da ogni lato, e tutte le melagrane attorno al reticolato ammontavano a cento. 024 JER 052 024 Il capitano della guardia prese Seraia, il sommo sacerdote, Sofonia, il secondo sacerdote, e i tre custodi della soglia, 024 JER 052 025 e prese nella città un eunuco che comandava la gente di guerra, sette uomini di fra i consiglieri intimi del re che furon trovati nella città, il segretario del capo dell’esercito che arruolava il popolo del paese, e sessanta privati che furono anch’essi trovati nella città. 024 JER 052 026 Nebuzaradan, capitano della guardia, li prese e li condusse al re di Babilonia a Ribla, 024 JER 052 027 e il re di Babilonia li fece colpire e mettere a morte a Ribla, nel paese di Hamath. 024 JER 052 028 Così Giuda fu menato in cattività lungi dal suo paese. Questo è il popolo che Nebucadnetsar menò in cattività: il settimo anno, tremila ventitre Giudei; 024 JER 052 029 il diciottesimo anno del suo regno, menò in cattività da Gerusalemme ottocento trentadue persone; 024 JER 052 030 il ventitreesimo anno di Nebucadnetsar, Nebuzaradan, capitano della guardia, menò in cattività settecento quarantacinque Giudei: in tutto, quattromila seicento persone. 024 JER 052 031 Il trentasettesimo anno della cattività di Joiakin, re di Giuda, il venticinquesimo giorno del dodicesimo mese, Evil-Merodac, re di Babilonia, l’anno stesso che cominciò a regnare, fece grazia a Joiakin, re di Giuda, e lo trasse di prigione; 024 JER 052 032 gli parlò benignamente, e mise il trono d’esso più in alto di quello degli altri re ch’eran con lui a Babilonia. 024 JER 052 033 Gli fece mutare i suoi vestiti di prigione; e Joiakin mangiò sempre a tavola con lui per tutto il tempo ch’ei visse. 024 JER 052 034 E quanto al suo mantenimento, durante tutto il tempo che visse, esso gli fu dato del continuo da parte del re di Babilonia, giorno per giorno, fino al giorno della sua morte. # # BOOK 025 LAM Lamentations Lamentazioni 025 LAM 001 001 Come mai siede solitaria la città già così popolata? Come mai è diventata simile a una vedova, quella ch’era grande fra le nazioni; ed è stata ridotta tributaria colei ch’era principessa fra le province? 025 LAM 001 002 Ella piange, piange, durante la notte, le lacrime le copron le guance; fra tutti i suoi amanti non ha chi la consoli; tutti i suoi amici l’hanno tradita, le son diventati nemici. 025 LAM 001 003 Giuda è andato in esilio, a motivo dell’afflizione e del duro servaggio; abita in mezzo alle nazioni, non trova riposo; tutti i suoi persecutori l’han raggiunto quand’era fra le gole strette. 025 LAM 001 004 Le vie di Sion fanno cordoglio, perché nessuno vien più alle solenni assemblee; tutte le sue porte sono deserte; i suoi sacerdoti sospirano, le sue vergini sono addolorate, ed ella stessa è piena d’amarezza. 025 LAM 001 005 I suoi avversari han preso il sopravvento, i suoi nemici prosperano; poiché l’Eterno l’ha afflitta per la moltitudine delle sue trasgressioni; i suoi bambini sono andati in cattività, davanti all’avversario. 025 LAM 001 006 E dalla figliuola di Sion se n’è andato tutto il suo splendore; i suoi capi sono diventati come cervi che non trovan pastura e se ne vanno spossati dinanzi a colui che l’insegue. 025 LAM 001 007 Nei giorni della sua afflizione, della sua vita errante, Gerusalemme si ricorda di tutti i beni preziosi che possedeva fino dai giorni antichi; ora che il suo popolo è caduto in man dell’avversario, e nessuno la soccorre, i suoi avversari la guardano, e ridono del suo misero stato. 025 LAM 001 008 Gerusalemme ha gravemente peccato; perciò è divenuta come una cosa impura; tutti quelli che l’onoravano la sprezzano, perché han visto la sua nudità; ella stessa sospira, e volta la faccia. 025 LAM 001 009 La sua lordura era nelle pieghe della sua veste; ella non pensava alla sua fine; perciò è caduta in modo sorprendente, non ha chi la consoli. “O Eterno, vedi la mia afflizione, poiché il nemico trionfa!” 025 LAM 001 010 L’avversario ha steso la mano su quanto ella avea di più caro; poich’ella ha visto i pagani entrare nel suo santuario; que’ pagani, riguardo ai quali tu avevi comandato che non entrassero nella tua raunanza. 025 LAM 001 011 Tutto il suo popolo sospira, cerca del pane; dà le cose sue più preziose in cambio di cibo, per rianimar la sua vita. “Guarda, o Eterno, vedi in che stato abietto io son ridotta! 025 LAM 001 012 Nulla di simile v’avvenga, o voi che passate di qui! Mirate, guardate, se v’è dolore pari al dolore da cui sono oppressa, e col quale l’Eterno m’ha afflitta nel giorno dell’ardente sua ira. 025 LAM 001 013 Dall’alto egli ha mandato un fuoco nelle mie ossa, che se n’è impadronito; egli ha teso una rete ai miei piedi, m’ha rovesciata a terra; m’ha gettata nella desolazione, in un languore di tutti i giorni. 025 LAM 001 014 Dalla sua mano è legato il giogo delle mie trasgressioni, che s’intrecciano, gravano sul mio collo; egli ha fiaccato la mia forza; il Signore m’ha dato in mani, alle quali non posso resistere. 025 LAM 001 015 Il Signore ha atterrati entro il mio recinto tutti i miei prodi; ha convocato contro di me una gran raunanza, per schiacciare i miei giovani; il Signore ha calcato, come in un tino, la vergine figliuola di Giuda. 025 LAM 001 016 Per questo, io piango; i miei occhi, i miei occhi si struggono in lacrime, perché lungi da me è il consolatore, che potrebbe rianimarmi la vita. I miei figliuoli son desolati, perché il nemico ha trionfato”. 025 LAM 001 017 Sion stende le mani… non v’è alcuno che la consoli; l’Eterno ha comandato ai nemici di Giacobbe di circondarlo da tutte le parti. Gerusalemme è, in mezzo a loro, come una cosa impura. 025 LAM 001 018 “L’Eterno è giusto, poiché io mi son ribellata alla sua parola. Deh, ascoltate, o popoli tutti, e vedete il mio dolore! Le mie vergini ed i miei giovani sono andati in cattività. 025 LAM 001 019 Io ho chiamato i miei amanti, ma essi m’hanno ingannata; i miei sacerdoti e i miei anziani hanno esalato l’anima nella città, mentre cercavan del cibo per rianimarsi la vita. 025 LAM 001 020 O Eterno, guarda, ch’io sono in angoscia! Le mie viscere si commuovono, il cuore mi si sconvolge in seno, perché la mia ribellione è stata grave. Fuori, la spada mi orba de’ miei figliuoli; dentro, sta la morte. 025 LAM 001 021 M’odon sospirare… non v’è chi mi consoli. Tutti i miei nemici hanno udita la mia sciagura, e si rallegrano che tu l’abbia cagionata; tu farai venire il giorno che hai annunziato, e allora saranno come me. 025 LAM 001 022 Venga dinanzi a te tutta la loro malvagità, e trattali come hai trattato me a motivo di tutte le mie trasgressioni! Poiché i miei sospiri son numerosi, e il mio cuore è languente”. 025 LAM 002 001 Come mai ha il Signore, nella sua ira, coperto d’una nube oscura la figliuola di Sion? Egli ha gettato di cielo in terra la gloria d’Israele, e non s’è ricordato dello sgabello de’ suoi piedi, nel giorno della sua ira! 025 LAM 002 002 Il Signore ha distrutto senza pietà tutte le dimore di Giacobbe; nella sua ira, ha rovesciato, ha stese al suolo le fortezze della figliuola di Giuda, ne ha profanato il regno e i capi. 025 LAM 002 003 Nell’ardente sua ira, ha infranta tutta la potenza d’Israele; ha ritirato la propria destra in presenza del nemico; ha consumato Giacobbe a guisa di fuoco fiammeggiante che divora d’ogn’intorno. 025 LAM 002 004 Ha teso il suo arco come il nemico, ha alzata la destra come un avversario, ha trucidato tutti quelli ch’eran più cari a vedersi; ha riversato il suo furore come un fuoco sulla tenda della figliuola di Sion. 025 LAM 002 005 Il Signore è divenuto come un nemico; ha divorato Israele; ha divorato tutti i suoi palazzi, ha distrutto le sue fortezze, ha moltiplicato nella figliuola di Giuda i lamenti e i gemiti. 025 LAM 002 006 Ha devastato la propria tenda come un giardino, ha distrutto il luogo della sua raunanza; l’Eterno ha fatto dimenticare in Sion le feste solenni ed i sabati, e, nell’indignazione della sua ira, ha reietto re e sacerdoti. 025 LAM 002 007 Il Signore ha preso in disgusto il suo altare, ha aborrito il suo santuario, ha dato i muri de’ palazzi di Sion in mano dei nemici, i quali han levato grida nella casa dell’Eterno, come in un giorno di festa. 025 LAM 002 008 L’Eterno ha deciso di distruggere le mura della figliuola di Sion; ha steso la corda, non ha ritirato la mano, prima d’averli distrutti; ha coperto di lutto bastioni e mura; gli uni e le altre languiscono. 025 LAM 002 009 Le sue porte sono affondate in terra; egli ha distrutto, spezzato le sue sbarre; il suo re e i suoi capi sono fra le nazioni; non v’è più legge, ed anche i suoi profeti non ricevono più visioni dall’Eterno. 025 LAM 002 010 Gli anziani della figliuola di Sion seggono in terra in silenzio; si son gettati della polvere sul capo, si son cinti di sacchi; le vergini di Gerusalemme curvano il capo al suolo. 025 LAM 002 011 I miei occhi si consumano pel tanto lacrimare, le mie viscere si commuovono, il mio fegato si spande in terra per il disastro della figliuola del mio popolo, al pensiero de’ bambini e de’ lattanti che venivano meno per le piazze della città. 025 LAM 002 012 Essi chiedevano alle loro madri: “Dov’è il pane, dov’è il vino?…” e intanto venivano meno come de’ feriti a morte nelle piazze della città, e rendevano l’anima sul seno delle madri loro. 025 LAM 002 013 Che ti dirò? A che ti paragonerò, o figliuola di Gerusalemme? Che troverò di simile a te per consolarti, o vergine figliuola di Gerusalemme? Poiché la tua ferita è larga quanto il mare; chi ti potrà guarire? 025 LAM 002 014 I tuoi profeti hanno avuto per te visioni vane e delusorie; non hanno messo a nudo la tua nequizia, per stornare da te la cattività; le profezie che hanno fatto a tuo riguardo non eran che oracoli vani e seduttori. 025 LAM 002 015 Tutti i passanti batton le mani al vederti; fischiano e scuotono il capo al veder la figliuola di Gerusalemme: “E’ questa la città che la gente chiamava una bellezza perfetta, la gioia di tutta la terra?” 025 LAM 002 016 Tutti i tuoi nemici apron larga la bocca contro di te; fischiano, digrignano i denti, dicono: “L’abbiamo inghiottita! Sì, questo è il giorno che aspettavamo; ci siam giunti, lo vediamo!” 025 LAM 002 017 L’Eterno ha fatto quello che s’era proposto; ha adempiuta la parola che avea pronunziata fino dai giorni antichi; ha distrutto senza pietà, ha fatto di te la gioia del nemico, ha esaltato la potenza de’ tuoi avversari. 025 LAM 002 018 Il loro cuore grida al Signore: “O mura della figliuola di Sion, spandete lacrime come un torrente, giorno e notte! Non vi date requie, non abbiano riposo le pupille degli occhi vostri! 025 LAM 002 019 Levatevi, gridate di notte, al principio d’ogni vigilia! Spandete com’acqua il cuor vostro davanti alla faccia del Signore! Levate le mani verso di lui per la vita de’ vostri bambini, che vengon meno per la fame ai canti di tutte le strade!” 025 LAM 002 020 “Guarda, o Eterno, considera! Chi mai hai trattato così? Delle donne han divorato il frutto delle loro viscere, i bambini che accarezzavano! Sacerdoti e profeti sono stati massacrati nel santuario del Signore! 025 LAM 002 021 Fanciulli e vecchi giacciono per terra nelle vie; le mie vergini e i miei giovani son caduti per la spada; tu li hai uccisi nel dì della tua ira, li hai massacrati senza pietà. 025 LAM 002 022 Tu hai convocato, come ad un giorno di festa solenne, i miei terrori da tutte le parti; e nel giorno dell’ira dell’Eterno non v’è stato né scampato né fuggiasco, quelli ch’io avevo accarezzati e allevati, il mio nemico li ha consumati!” 025 LAM 003 001 Io sono un uomo che ha veduto l’afflizione sotto la verga del suo furore. 025 LAM 003 002 Egli m’ha condotto, m’ha fatto camminare nelle tenebre e non nella luce. 025 LAM 003 003 Sì, contro di me di nuovo volge la sua mano tutto il giorno. 025 LAM 003 004 Egli ha consunta la mia carne e la mia pelle, ha fiaccato le mie ossa. 025 LAM 003 005 Ha costituito una cinta contro di me, m’ha circondato d’amarezza e d’affanno. 025 LAM 003 006 M’ha fatto abitare in luoghi tenebrosi, come quelli che son morti da lungo tempo. 025 LAM 003 007 Egli m’ha circondato d’un muro, perché non esca: m’ha caricato di pesanti catene. 025 LAM 003 008 Anche quando grido e chiamo al soccorso, egli chiude l’accesso alla mia preghiera. 025 LAM 003 009 Egli m’ha sbarrato la via di blocchi di pietra, ha sconvolti i miei sentieri. 025 LAM 003 010 Egli è stato per me come un orso in agguato, come un leone in luoghi nascosti. 025 LAM 003 011 Egli m’ha sviato dal mio cammino e m’ha squarciato, m’ha reso desolato. 025 LAM 003 012 Ha teso il suo arco, m’ha preso come mira delle sue frecce. 025 LAM 003 013 M’ha fatto penetrar nelle reni le saette del suo turcasso. 025 LAM 003 014 Io son diventato lo scherno di tutto il mio popolo, la sua canzone di tutto il giorno. 025 LAM 003 015 Egli m’ha saziato d’amarezza, m’ha abbeverato d’assenzio. 025 LAM 003 016 M’ha spezzato i denti con della ghiaia, m’ha affondato nella cenere. 025 LAM 003 017 Tu hai allontanata l’anima mia dalla pace, io ho dimenticato il benessere. 025 LAM 003 018 Io ho detto: “E’ sparita la mia fiducia, non ho più speranza nell’Eterno!” 025 LAM 003 019 Ricordati della mia afflizione, della mia vita raminga, dell’assenzio e dell’amarezza! 025 LAM 003 020 L’anima mia se ne ricorda del continuo, e n’è abbattuta dentro di me. 025 LAM 003 021 Questo voglio richiamarmi alla mente, per questo voglio sperare: 025 LAM 003 022 E’ una grazia dell’Eterno che non siamo stati interamente distrutti; poiché le sue compassioni non sono esaurite; 025 LAM 003 023 si rinnovano ogni mattina. Grande è la tua fedeltà! 025 LAM 003 024 “L’Eterno è la mia parte”, dice l’anima mia, “perciò spererò in lui”. 025 LAM 003 025 L’Eterno è buono per quelli che sperano in lui, per l’anima che lo cerca. 025 LAM 003 026 Buona cosa è aspettare in silenzio la salvezza dell’Eterno. 025 LAM 003 027 Buona cosa è per l’uomo portare il giogo nella sua giovinezza. 025 LAM 003 028 Si segga egli solitario e stia in silenzio quando l’Eterno glielo impone! 025 LAM 003 029 Metta la sua bocca nella polvere! forse, v’è ancora speranza. 025 LAM 003 030 Porga la guancia a chi lo percuote, si sazi pure di vituperio! 025 LAM 003 031 Poiché il Signore non ripudia in perpetuo; 025 LAM 003 032 ma, se affligge, ha altresì compassione, secondo la moltitudine delle sue benignità; 025 LAM 003 033 giacché non è volentieri ch’egli umilia ed affligge i figliuoli degli uomini. 025 LAM 003 034 Quand’uno schiaccia sotto i piedi tutti i prigionieri della terra, 025 LAM 003 035 quand’uno perverte il diritto d’un uomo nel cospetto dell’Altissimo, 025 LAM 003 036 quando si fa torto ad alcuno nella sua causa, il Signore non lo vede egli? 025 LAM 003 037 Chi mai dice una cosa che s’avveri, se il Signore non l’ha comandato? 025 LAM 003 038 Il male ed il bene non procedon essi dalla bocca dell’Altissimo? 025 LAM 003 039 Perché il vivente si rammaricherebbe? Ognuno si rammarichi del proprio peccato! 025 LAM 003 040 Esaminiamo le nostre vie, scrutiamole, e torniamo all’Eterno! 025 LAM 003 041 Eleviamo insiem con le mani, i nostri cuori a Dio ne’ cieli! 025 LAM 003 042 Noi abbiam peccato, siamo stati ribelli, e tu non hai perdonato. 025 LAM 003 043 Tu ti sei avvolto nella tua ira, e ci hai inseguiti; tu hai ucciso senza pietà; 025 LAM 003 044 ti sei avvolto in una nuvola, perché la preghiera non potesse passare; 025 LAM 003 045 tu hai fatto di noi delle spazzature, dei rifiuti, in mezzo ai popoli. 025 LAM 003 046 Tutti i nostri nemici aprono larga la bocca contro di noi. 025 LAM 003 047 Ci son toccati il terrore, la fossa, la desolazione e la ruina. 025 LAM 003 048 I miei occhi si sciolgono in rivi d’acqua, a motivo della ruina della figliuola del mio popolo. 025 LAM 003 049 L’occhio mio si scioglie in lacrime, senza posa, senza intermittenza, 025 LAM 003 050 finché dal cielo l’Eterno non guardi e non veda il nostro stato. 025 LAM 003 051 L’occhio mio m’affanna l’anima a motivo di tutte le figliuole della mia città. 025 LAM 003 052 Quelli che mi son nemici senza cagione, m’han dato la caccia come a un uccello. 025 LAM 003 053 M’hanno annientato la vita nella fossa, m’han gettato delle pietre addosso. 025 LAM 003 054 Le acque salivano fin sopra al mio capo, io dicevo: “E’ finita per me!” 025 LAM 003 055 Io ho invocato il tuo nome, o Eterno, dal fondo della fossa; 025 LAM 003 056 tu hai udito la mia voce; non nascondere il tuo orecchio al mio sospiro, al mio grido! 025 LAM 003 057 Nel giorno ch’io t’ho invocato ti sei avvicinato; tu hai detto: “Non temere!” 025 LAM 003 058 O Signore, tu hai difesa la causa dell’anima mia, tu hai redento la mia vita. 025 LAM 003 059 O Eterno, tu vedi il torto che m’è fatto, giudica tu la mia causa! 025 LAM 003 060 Tu vedi tutto il loro rancore, tutte le loro macchinazioni contro di me. 025 LAM 003 061 Tu odi i loro oltraggi, o Eterno, tutte le loro macchinazioni contro di me, 025 LAM 003 062 il linguaggio di quelli che si levano contro di me, quello che meditano contro di me tutto il giorno! 025 LAM 003 063 Guarda! quando si seggono, quando s’alzano, io sono la loro canzone. 025 LAM 003 064 Tu li retribuirai, o Eterno, secondo l’opera delle loro mani. 025 LAM 003 065 Darai loro induramento di cuore, la tua maledizione. 025 LAM 003 066 Li inseguirai nella tua ira, e li sterminerai di sotto i cieli dell’Eterno. 025 LAM 004 001 Come mai s’è oscurato l’oro, s’è alterato l’oro più puro? Come mai le pietre del santuario si trovano sparse qua e là ai canti di tutte le strade? 025 LAM 004 002 I nobili figliuoli di Sion, pregiati al pari dell’oro fino, come mai son reputati quali vasi di terra, opera di mani di vasaio? 025 LAM 004 003 Perfino gli sciacalli porgon le mammelle e allattano i lor piccini; la figliuola del mio popolo è divenuta crudele, come gli struzzi del deserto. 025 LAM 004 004 La lingua del lattante gli s’attacca al palato, per la sete; i bambini chiedon del pane, e non v’è chi gliene dia. 025 LAM 004 005 Quelli che si nutrivan di cibi delicati cadon d’inedia per le strade; quelli ch’erano allevati nella porpora abbracciano il letamaio. 025 LAM 004 006 Il castigo dell’iniquità della figliuola del mio popolo e maggiore di quello del peccato di Sodoma, che fu distrutta in un attimo, senza che mano d’uomo la colpisse. 025 LAM 004 007 I suoi principi erano più splendenti della neve, più bianchi del latte; aveano il corpo più vermiglio del corallo, il lor volto era uno zaffiro. 025 LAM 004 008 Il loro aspetto è ora più cupo del nero; non si riconoscon più per le vie; la loro pelle è attaccata alle ossa, è secca, è diventata come un legno. 025 LAM 004 009 Più felici sono stati gli uccisi di spada di quelli che muoion di fame; poiché questi deperiscono estenuati, per mancanza de’ prodotti dei campi. 025 LAM 004 010 Delle donne, pur sì pietose, hanno con le lor mani fatto cuocere i loro bambini, che han servito loro di cibo, nella ruina della figliuola del mio popolo. 025 LAM 004 011 L’Eterno ha esaurito il suo furore, ha riservata l’ardente sua ira, ha acceso in Sion un fuoco, che ne ha divorato le fondamenta. 025 LAM 004 012 Né i re della terra né alcun abitante del mondo avrebbero mai creduto che l’avversario, il nemico, sarebbe entrato nelle porte di Gerusalemme. 025 LAM 004 013 Così è avvenuto per via de’ peccati de’ suoi profeti, delle iniquità de’ suoi sacerdoti, che hanno sparso nel mezzo di lei il sangue dei giusti. 025 LAM 004 014 Essi erravan come ciechi per le strade, lordati di sangue, in guisa che non si potevano toccare le loro vesti. 025 LAM 004 015 “Fatevi in là! Un impuro!” si gridava al loro apparire; “Fatevi in là! Fatevi in là! Non lo toccate!” Quando fuggivano, erravan qua e là, e si diceva fra le nazioni: “Non restino più qui!” 025 LAM 004 016 La faccia dell’Eterno li ha dispersi, egli non volge più verso loro il suo sguardo; non s’è portato rispetto ai sacerdoti, né s’è avuto pietà de’ vecchi. 025 LAM 004 017 E a noi si consumavano ancora gli occhi in cerca d’un soccorso, aspettato invano; dai nostri posti di vedetta scrutavamo la venuta d’una nazione che non potea salvarci. 025 LAM 004 018 Si spiavano i nostri passi, impedendoci di camminare per le nostre piazze. “La nostra fine è prossima”, dicevamo: “I nostri giorni son compiuti, la nostra fine è giunta!” 025 LAM 004 019 I nostri persecutori sono stati più leggeri delle aquile de’ cieli; ci han dato la caccia su per le montagne, ci han teso agguati nel deserto. 025 LAM 004 020 Colui che ci fa respirare, l’unto dell’Eterno è stato preso nelle loro fosse; egli, del quale dicevamo: “Alla sua ombra noi vivremo fra le nazioni”. 025 LAM 004 021 Rallegrati, gioisci, o figliuola d’Edom, che dimori nel paese di Uts! Anche fino a te passerà la coppa; tu t’inebrierai e ti nuderai. 025 LAM 004 022 Il castigo della tua iniquità è finito, o figliuola di Sion! Egli non ti manderà più in cattività; egli punisce l’iniquità tua, o figliuola d’Edom, mette allo scoperto i tuoi peccati. 025 LAM 005 001 Ricordati, Eterno, di quello che ci è avvenuto! Guarda e vedi il nostro obbrobrio! 025 LAM 005 002 La nostra eredità è passata a degli stranieri, le nostre case, a degli estranei. 025 LAM 005 003 Noi siam diventati orfani, senza padre, le nostre madri son come vedove. 025 LAM 005 004 Noi beviamo la nostr’acqua a prezzo di danaro, le nostre legna ci vengono a pagamento. 025 LAM 005 005 Col collo carico noi siamo inseguiti, siamo spossati, non abbiamo requie. 025 LAM 005 006 Abbiam teso la mano verso l’Egitto e verso l’Assiria, per saziarci di pane. 025 LAM 005 007 I nostri padri hanno peccato, e non sono più; e noi portiamo la pena delle loro iniquità. 025 LAM 005 008 Degli schiavi dominano su noi, e non v’è chi ci liberi dalle loro mani. 025 LAM 005 009 Noi raccogliamo il nostro pane col rischio della nostra vita, affrontando la spada del deserto. 025 LAM 005 010 La nostra pelle brucia come un forno, per l’arsura della fame. 025 LAM 005 011 Essi hanno disonorato le donne in Sion, le vergini nelle città di Giuda. 025 LAM 005 012 I capi sono stati impiccati dalle loro mani, la persona de’ vecchi non è stata rispettata. 025 LAM 005 013 I giovani han portato le macine, i giovanetti han vacillato sotto il carico delle legna. 025 LAM 005 014 I vecchi hanno abbandonato la porta, i giovani la musica dei loro strumenti. 025 LAM 005 015 La gioia de’ nostri cuori è cessata, le nostre danze son mutate in lutto. 025 LAM 005 016 La corona ci è caduta dal capo; guai a noi, poiché abbiamo peccato! 025 LAM 005 017 Per questo langue il nostro cuore, per questo s’oscuran gli occhi nostri: 025 LAM 005 018 perché il monte di Sion è desolato, e vi passeggian le volpi. 025 LAM 005 019 Ma tu, o Eterno, regni in perpetuo; il tuo trono sussiste d’età in età. 025 LAM 005 020 Perché ci dimenticheresti tu in perpetuo, e ci abbandoneresti per un lungo tempo? 025 LAM 005 021 Facci tornare a te, o Eterno, e noi torneremo! Ridonaci de’ giorni come quelli d’un tempo! 025 LAM 005 022 Ché, ora, tu ci hai veramente reietti, e ti sei grandemente adirato contro di noi! # # BOOK 026 EZE Ezekiel Ezechiele 026 EZE 001 001 Or avvenne l’anno trentesimo, il quinto giorno del quarto mese, che, essendo presso al fiume Kebar, fra quelli ch’erano stati menati in cattività, i cieli s’aprirono, e io ebbi delle visioni divine. 026 EZE 001 002 Il quinto giorno del mese (era il quinto anno della cattività del re Joiakin), 026 EZE 001 003 la parola dell’Eterno fu espressamente rivolta al sacerdote Ezechiele, figliuolo di Buzi, nel paese dei Caldei, presso al fiume Kebar; e la mano dell’Eterno fu quivi sopra lui. 026 EZE 001 004 Io guardai, ed ecco venire dal settentrione un vento di tempesta, una grossa nuvola con un globo di fuoco che spandeva tutto all’intorno d’essa uno splendore; e nel centro di quel fuoco si vedeva come del rame sfavillante in mezzo al fuoco. 026 EZE 001 005 Nel centro del fuoco appariva la forma di quattro esseri viventi; e questo era l’aspetto loro: avevano sembianza umana. 026 EZE 001 006 Ognuno d’essi aveva quattro facce, e ognuno quattro ali. 026 EZE 001 007 I loro piedi eran diritti, e la pianta de’ loro piedi era come la pianta del piede d’un vitello; e sfavillavano come il rame terso. 026 EZE 001 008 Avevano delle mani d’uomo sotto le ali ai loro quattro lati; e tutti e quattro avevano le loro facce e le loro ali. 026 EZE 001 009 Le loro ali s’univano l’una all’altra; camminando, non si voltavano; ognuno camminava dritto dinanzi a sé. 026 EZE 001 010 Quanto all’aspetto delle loro facce, essi avevan tutti una faccia d’uomo, tutti e quattro una faccia di leone a destra, tutti e quattro una faccia di bue a sinistra, e tutti e quattro una faccia d’aquila. 026 EZE 001 011 Le loro facce e le loro ali erano separate nella parte superiore; ognuno aveva due ali che s’univano a quelle dell’altro, e due che coprivan loro il corpo. 026 EZE 001 012 Camminavano ognuno dritto davanti a sé, andavano dove lo spirito li faceva andare, e, camminando, non si voltavano. 026 EZE 001 013 Quanto all’aspetto degli esseri viventi, esso era come di carboni ardenti, come di fiaccole; quel fuoco circolava in mezzo agli esseri viventi, era un fuoco sfavillante, e dal fuoco uscivan de’ lampi. 026 EZE 001 014 E gli esseri viventi correvano in tutti i sensi, simili al fulmine. 026 EZE 001 015 Or com’io stavo guardando gli esseri viventi, ecco una ruota in terra, presso a ciascun d’essi, verso le loro quattro facce. 026 EZE 001 016 L’aspetto delle ruote e la loro forma eran come l’aspetto del crisolito; tutte e quattro si somigliavano; il loro aspetto e la loro forma eran quelli d’una ruota che fosse attraversata da un’altra ruota. 026 EZE 001 017 Quando si movevano, andavano tutte e quattro dal proprio lato, e, andando, non si voltavano. 026 EZE 001 018 Quanto ai loro cerchi, essi erano alti e formidabili; e i cerchi di tutte e quattro eran pieni d’occhi d’ogn’intorno. 026 EZE 001 019 Quando gli esseri viventi camminavano, le ruote si movevano allato a loro; e quando gli esseri viventi s’alzavan su da terra, s’alzavano anche le ruote. 026 EZE 001 020 Dovunque lo spirito voleva andare, andavano anch’essi; e le ruote s’alzavano allato a quelli, perché lo spirito degli esseri viventi era nelle ruote. 026 EZE 001 021 Quando quelli camminavano, anche le ruote si movevano; quando quelli si fermavano, anche queste si fermavano; e quando quelli s’alzavano su da terra, anche queste s’alzavano allato d’essi, perché lo spirito degli esseri viventi era nelle ruote. 026 EZE 001 022 Sopra le teste degli esseri viventi c’era come una distesa di cielo, di colore simile a cristallo d’ammirabile splendore, e s’espandeva su in alto, sopra alle loro teste. 026 EZE 001 023 Sotto la distesa si drizzavano le loro ali, l’una verso l’altra; e ne avevano ciascuno due che coprivano loro il corpo. 026 EZE 001 024 E quand’essi camminavano, io sentivo il rumore delle loro ali, come il rumore delle grandi acque, come la voce dell’Onnipotente: un rumore di gran tumulto, come il rumore d’un accampamento; quando si fermavano, abbassavano le loro ali; 026 EZE 001 025 e s’udiva un rumore che veniva dall’alto della distesa ch’era sopra le loro teste. 026 EZE 001 026 E al disopra della distesa che stava sopra le loro teste, c’era come una pietra di zaffiro, che pareva un trono; e su questa specie di trono appariva come la figura d’un uomo, che vi stava assiso sopra, su in alto. 026 EZE 001 027 Vidi pure come del rame terso, come del fuoco, che lo circondava d’ogn’intorno dalla sembianza dei suoi fianchi in su; e dalla sembianza dei suoi fianchi in giù vidi come del fuoco, come uno splendore tutto attorno a lui. 026 EZE 001 028 Qual è l’aspetto dell’arco ch’è nella nuvola in un giorno di pioggia, tal era l’aspetto di quello splendore che lo circondava. Era una apparizione dell’immagine della gloria dell’Eterno. A questa vista caddi sulla mia faccia, e udii la voce d’uno che parlava. 026 EZE 002 001 E mi disse: “Figliuol d’uomo, rizzati in piedi, e io ti parlerò”. 026 EZE 002 002 E com’egli mi parlava, lo spirito entrò in me, e mi fece rizzare in piedi; e io udii colui che mi parlava. 026 EZE 002 003 Egli mi disse: “Figliuol d’uomo, io ti mando ai figliuoli d’Israele, a nazioni ribelli, che si son ribellate a me; essi e i loro padri si son rivoltati contro di me fino a questo giorno. 026 EZE 002 004 A questi figliuoli dalla faccia dura e dal cuore ostinato io ti mando, e tu dirai loro: Così parla il Signore, l’Eterno. 026 EZE 002 005 E sia che t’ascoltino o non t’ascoltino giacché è una casa ribelle essi sapranno che v’è un profeta in mezzo a loro. 026 EZE 002 006 E tu, figliuol d’uomo, non aver paura di loro, né delle loro parole, giacché tu stai colle ortiche e colle spine, e abiti fra gli scorpioni; non aver paura delle loro parole, non ti sgomentare davanti a loro, poiché sono una casa ribelle. 026 EZE 002 007 Ma tu riferirai loro le mie parole, sia che t’ascoltino o non t’ascoltino, poiché sono ribelli. 026 EZE 002 008 E tu, figliuol d’uomo, ascolta ciò che ti dico; non esser ribelle com’è ribelle questa casa; apri la bocca, e mangia ciò che ti do”. 026 EZE 002 009 Io guardai, ed ecco una mano stava stesa verso di me, la quale teneva il rotolo d’un libro; 026 EZE 002 010 ed egli lo spiegò davanti a me; era scritto di dentro e di fuori, e conteneva delle lamentazioni, de’ gemiti e dei guai. 026 EZE 003 001 Ed egli mi disse: “Figliuol d’uomo, mangia ciò che tu trovi; mangia questo rotolo, e va’ e parla alla casa d’Israele”. 026 EZE 003 002 Io aprii la bocca, ed egli mi fece mangiare quel rotolo. 026 EZE 003 003 E mi disse: “Figliuol d’uomo, nutriti il ventre e riempiti le viscere di questo rotolo che ti do”. E io lo mangiai, e mi fu dolce in bocca, come del miele. 026 EZE 003 004 Ed egli mi disse: “Figliuol d’uomo, va’, récati alla casa d’Israele, e riferisci loro le mie parole; 026 EZE 003 005 poiché tu sei mandato, non a un popolo dal parlare oscuro e dalla lingua non intelligibile, ma alla casa d’Israele: 026 EZE 003 006 non a molti popoli dal parlare oscuro e dalla lingua non intelligibile, di cui tu non intenda le parole. Certo, s’io ti mandassi a loro, essi ti darebbero ascolto; 026 EZE 003 007 ma la casa d’Israele non ti vorrà ascoltare, perché non vogliono ascoltar me; giacché tutta la casa d’Israele ha la fronte dura e il cuore ostinato. 026 EZE 003 008 Ecco, io t’induro la faccia, perché tu l’opponga alla faccia loro; induro la tua fronte, perché l’opponga alla fronte loro; 026 EZE 003 009 io rendo la tua fronte come un diamante, più dura della selce; non li temere, non ti sgomentare davanti a loro, perché sono una casa ribelle”. 026 EZE 003 010 Poi mi disse: “Figliuol d’uomo, ricevi nel cuor tuo tutte le parole che io ti dirò, e ascoltale con le tue orecchie. 026 EZE 003 011 E va’ dai figliuoli del tuo popolo che sono in cattività, parla loro, e di’ loro: Così parla il Signore, l’Eterno; sia che t’ascoltino o non ti ascoltino”. 026 EZE 003 012 E lo spirito mi levò in alto, e io udii dietro a me il suono d’un gran fragore che diceva: “Benedetta sia la gloria dell’Eterno dalla sua dimora!” 026 EZE 003 013 e udii pure il rumore delle ali degli esseri viventi che battevano l’una contro l’altra, il rumore delle ruote allato ad esse, e il suono d’un gran fragore. 026 EZE 003 014 E lo spirito mi levò in alto, e mi portò via; e io andai, pieno d’amarezza nello sdegno del mio spirito; e la mano dell’Eterno era forte su di me. 026 EZE 003 015 E giunsi da quelli ch’erano in cattività a Tel-abib presso al fiume Kebar, e mi fermai dov’essi dimoravano; e dimorai quivi sette giorni, mesto e silenzioso, in mezzo a loro. 026 EZE 003 016 E in capo a sette giorni, la parola dell’Eterno mi fu rivolta in questi termini: 026 EZE 003 017 “Figliuol d’uomo, io t’ho stabilito come sentinella per la casa d’Israele; e quando tu udrai dalla mia bocca una parola, tu l’avvertirai da parte mia. 026 EZE 003 018 Quando io dirò all’empio: Certo morrai, se tu non l’avverti, e non parli per avvertire quell’empio di abbandonar la sua via malvagia, e salvargli così la vita, quell’empio morrà per la sua iniquità; ma io domanderò conto del suo sangue alla tua mano. 026 EZE 003 019 Ma, se tu avverti l’empio, ed egli non si ritrae dalla sua empietà e dalla sua via malvagia, egli morrà per la sua iniquità, ma tu avrai salvata l’anima tua. 026 EZE 003 020 E quando un giusto si ritrae dalla sua giustizia e commette l’iniquità, se io gli pongo davanti una qualche occasione di caduta, egli morrà, perché tu non l’avrai avvertito; morrà per il suo peccato, e le cose giuste che avrà fatte non saranno più ricordate; ma io domanderò conto del suo sangue alla tua mano. 026 EZE 003 021 Però, se tu avverti quel giusto perché non pecchi, e non pecca, egli certamente vivrà, perch’è stato avvertito, e tu avrai salvata l’anima tua”. 026 EZE 003 022 E la mano dell’Eterno fu quivi sopra me, ed egli mi disse: “Lèvati, va’ nella pianura, e quivi io parlerò teco”. 026 EZE 003 023 Io dunque mi levai, uscii nella pianura, ed ecco che quivi stava la gloria dell’Eterno, gloria simile a quella che avevo veduta presso al fiume Kebar; e caddi sulla mia faccia. 026 EZE 003 024 Ma lo spirito entrò in me; mi fece rizzare in piedi, e l’Eterno mi parlò e mi disse: “Va’, chiuditi in casa tua! 026 EZE 003 025 E a te, figliuol d’uomo, ecco, ti si metteranno addosso delle corde, con esse ti si legherà, e tu non andrai in mezzo a loro. 026 EZE 003 026 E io farò che la lingua ti s’attacchi al palato, perché tu rimanga muto e tu non possa esser per essi un censore; perché sono una casa ribelle. 026 EZE 003 027 Ma quando io ti parlerò, t’aprirò la bocca, e tu dirai loro: Così parla il Signore, l’Eterno; chi ascolta, ascolti; chi non vuole ascoltare non ascolti; poiché sono una casa ribelle. 026 EZE 004 001 E tu, figliuol d’uomo, prenditi un mattone, mettitelo davanti e disegnavi sopra una città, Gerusalemme; 026 EZE 004 002 cingila d’assedio, costruisci contro di lei una torre, fa’ contro di lei dei bastioni, circondala di vari accampamenti, e disponi contro di lei, d’ogn’intorno, degli arieti. 026 EZE 004 003 Prenditi poi una piastra di ferro, e collocala come un muro di ferro fra te e la città; vòlta la tua faccia contro di lei; sia ella assediata, e tu cingila d’assedio. Questo sarà un segno per la casa d’Israele. 026 EZE 004 004 Poi sdraiati sul tuo lato sinistro, e metti sul questo lato l’iniquità della casa d’Israele; e per il numero di giorni che starai sdraiato su quel lato, tu porterai la loro iniquità. 026 EZE 004 005 E io ti conterò gli anni della loro iniquità in un numero pari a quello di que’ giorni: trecentonovanta giorni. Tu porterai così l’iniquità della casa d’Israele. 026 EZE 004 006 E quando avrai compiuti que’ giorni, ti sdraierai di nuovo sul tuo lato destro, e porterai l’iniquità della casa di Giuda per quaranta giorni: t’impongo un giorno per ogni anno. 026 EZE 004 007 Tu volgerai la tua faccia e il tuo braccio nudo verso l’assedio di Gerusalemme, e profeterai contro di lei. 026 EZE 004 008 Ed ecco, io ti metterò addosso delle corde, e tu non potrai voltarti da un lato sull’altro, finché tu non abbia compiuti i giorni del tuo assedio. 026 EZE 004 009 Prenditi anche del frumento, dell’orzo, delle fave, delle lenticchie, del miglio, del farro, mettili in un vaso, fattene del pane durante tutto il tempo che starai sdraiato sul tuo lato; ne mangerai per trecentonovanta giorni. 026 EZE 004 010 Il cibo che mangerai sarà del peso di venti sicli per giorno; lo mangerai di tempo in tempo. 026 EZE 004 011 Berrai pure dell’acqua a misura: la sesta parte d’un hin; la berrai di tempo in tempo. 026 EZE 004 012 Mangerai delle focacce d’orzo, che cuocerai in loro presenza con escrementi d’uomo”. 026 EZE 004 013 E l’Eterno disse: “Così i figliuoli d’Israele mangeranno il loro pane contaminato, fra le nazioni dove io li caccerò”. 026 EZE 004 014 Allora io dissi: “Ahimè, Signore, Eterno, ecco, l’anima mia non è stata contaminata; dalla mia fanciullezza a ora, non ho mai mangiato carne di bestia morta da sé o sbranata, e non m’è mai entrata in bocca alcuna carne infetta”. 026 EZE 004 015 Ed egli mi disse: “Guarda io ti do dello sterco bovino, invece d’escrementi d’uomo; sopra quello cuocerai il tuo pane!” 026 EZE 004 016 Poi mi disse: “Figliuol d’uomo, io farò mancar del tutto il sostegno del pane a Gerusalemme; essi mangeranno il pane a peso e con angoscia e berranno l’acqua a misura e con costernazione, 026 EZE 004 017 perché mancheranno di pane e d’acqua; e saranno costernati tutti quanti, e si struggeranno a motivo della loro iniquità. 026 EZE 005 001 E tu, figliuol d’uomo, prenditi un ferro tagliente, prenditi un rasoio da barbiere, e fattelo passare sul capo e sulla barba; poi prenditi una bilancia da pesare, e dividi i peli che avrai tagliati. 026 EZE 005 002 Bruciane una terza parte nel fuoco in mezzo alla città, quando i giorni dell’assedio saranno compiuti; poi prendine un’altra terza parte, e percuotila con la spada attorno alla città; e disperdi al vento l’ultima terza parte, dietro alla quale io sguainerò la spada. 026 EZE 005 003 E di questa prendi una piccola quantità, e legala nei lembi della tua veste; 026 EZE 005 004 e di questa prendi ancora una parte, gettala nel fuoco, e bruciala nel fuoco; di là uscirà un fuoco contro tutta la casa d’Israele. 026 EZE 005 005 Così parla il Signore, l’Eterno: Ecco Gerusalemme! Io l’avevo posta in mezzo alle nazioni e agli altri paesi che la circondavano; 026 EZE 005 006 ed ella, per darsi all’empietà, s’è ribellata alle mie leggi; più delle nazioni, e alle mie prescrizioni più de’ paesi che la circondano; poiché ha sprezzato le mie leggi, e non ha camminato seguendo le mie prescrizioni. 026 EZE 005 007 Perciò, così parla il Signore, l’Eterno: Poiché voi siete stati più insubordinati delle nazioni che vi circondano, in quanto non avete camminato seguendo le mie prescrizioni e non avete messo ad effetto le mie leggi e non avete neppure agito seguendo le leggi delle nazioni che vi circondano, 026 EZE 005 008 così parla il Signore, l’Eterno: “Eccomi, vengo io da te! ed eseguirò in mezzo a te i miei giudizi, nel cospetto delle nazioni; 026 EZE 005 009 e farò a te quello che non ho mai fatto e che non farò mai più così, a motivo di tutte le tue abominazioni. 026 EZE 005 010 Perciò, in mezzo a te, dei padri mangeranno i loro figliuoli, e dei figliuoli mangeranno i loro padri; e io eseguirò su di te dei giudizi, e disperderò a tutti i venti quel che rimarrà di te. 026 EZE 005 011 Perciò, com’è vero ch’io vivo, dice il Signore, l’Eterno, perché tu hai contaminato il mio santuario con tutte le tue infamie e con tutte le tue abominazioni, anch’io ti raderò, l’occhio mio non risparmierà nessuno e anch’io non avrò pietà. 026 EZE 005 012 Una terza parte di te morrà di peste, e sarà consumata dalla fame in mezzo a te; una terza parte cadrà per la spada attorno a te, e ne disperderò a tutti i venti l’altra terza parte, e sguainerò contro ad essa la spada. 026 EZE 005 013 Così si sfogherà la mia ira, e io soddisfarò su loro il mio furore, e sarò pago; ed essi conosceranno che io, l’Eterno, ho parlato nella mia gelosia, quando avrò sfogato su loro il mio furore. 026 EZE 005 014 E farò di te, sotto gli occhi di tutti i passanti, una desolazione, il vituperio delle nazioni che ti circondano. 026 EZE 005 015 E il tuo obbrobrio e la tua ignominia saranno un ammaestramento e un oggetto di stupore per le nazioni che ti circondano, quand’io avrò eseguito su di te i miei giudizi con ira, con furore, con indignati castighi son io l’Eterno, che parlo 026 EZE 005 016 quando avrò scoccato contro di loro i letali dardi della fame, apportatori di distruzione e che io tirerò per distruggervi, quando avrò aggravata su voi la fame e vi avrò fatto venir meno il sostegno del pane, 026 EZE 005 017 quando avrò mandato contro di voi la fame e le male bestie che ti priveranno de’ figliuoli, quando la peste e il sangue saran passati per mezzo a te, e quando io avrò fatto venire su di te la spada. Io, l’Eterno, son quegli che parla!” 026 EZE 006 001 La parola dell’Eterno mi fu rivolta in questi termini: “Figliuol d’uomo, 026 EZE 006 002 volgi la tua faccia verso i monti d’Israele, profetizza contro di loro, e di’: 026 EZE 006 003 O monti d’Israele, ascoltate la parola del Signore, dell’Eterno! Così parla il Signore, l’Eterno, ai monti ed ai colli, ai burroni ed alle valli: Eccomi, io fo venire su di voi la spada, e distruggerò i vostri alti luoghi. 026 EZE 006 004 I vostri altari saranno desolati, le vostre colonne solari saranno infranti, e io farò cadere i vostri uccisi davanti ai vostri idoli. 026 EZE 006 005 E metterò i cadaveri de’ figliuoli d’Israele davanti ai loro idoli, e spargerò le vostre ossa attorno ai vostri altari. 026 EZE 006 006 Dovunque abitate, le città saranno deserte e gli alti luoghi desolati, affinché i vostri altari siano deserti e desolati, i vostri idoli siano infranti e scompaiano, le vostre colonne solari siano abbattute, e tutte le vostre opere siano spazzate via. 026 EZE 006 007 I morti cadranno in mezzo a voi, e voi conoscerete che io sono l’Eterno. 026 EZE 006 008 Nondimeno, io vi lascerò un residuo; poiché avrete alcuni scampati dalla spada fra le nazioni, quando sarete dispersi in vari paesi. 026 EZE 006 009 E i vostri scampati si ricorderanno di me fra le genti dove saranno stati menati in cattività, poiché io spezzerò il loro cuore adultero che s’è stornato da me, e farò piangere i loro occhi che han commesso adulterio con i loro idoli; e avranno disgusto di loro stessi, per i mali che hanno commessi con tutte le loro abominazioni. 026 EZE 006 010 E conosceranno che io sono l’Eterno, e che non invano li ho minacciati di far loro questo male. 026 EZE 006 011 Così parla il Signore, l’Eterno: Batti le mani, batti del piede, e di’: Ahimè! a motivo di tutte le scellerate abominazioni della casa d’Israele, che cadrà per la spada, per la fame, per la peste. 026 EZE 006 012 Chi sarà lontano morirà di peste; chi sarà vicino cadrà per la spada; e chi sarà rimasto e sarà assediato, perirà di fame; e io sfogherò così il mio furore su di loro. 026 EZE 006 013 E voi conoscerete che io sono l’Eterno, quando i loro morti saranno in mezzo ai loro idoli, attorno ai loro altari, sopra ogni alto colle, su tutte le vette dei monti, sotto ogni albero verdeggiante, sotto ogni querce dal folto fogliame, là dove essi offrivano profumi d’odor soave a tutti i loro idoli. 026 EZE 006 014 E io stenderò su di loro la mia mano, e renderò il paese più solitario e desolato del deserto di Dibla, dovunque essi abitano; e conosceranno che io sono l’Eterno”. 026 EZE 007 001 E la parola dell’Eterno mi fu rivolta in questi termini: 026 EZE 007 002 “E tu, figliuol d’uomo, così parla il Signore, l’Eterno, riguardo al paese d’Israele: La fine! la fine viene sulle quattro estremità del paese! 026 EZE 007 003 Ora ti sovrasta la fine, e io manderò contro di te la mia ira, ti giudicherò secondo la tua condotta, e ti farò ricadere addosso tutte le tue abominazioni. 026 EZE 007 004 E l’occhio mio non ti risparmierà, io sarò senza pietà, ti farò ricadere addosso la tua condotta e le tue abominazioni saranno in mezzo a te; e voi conoscerete che io sono l’Eterno. 026 EZE 007 005 Così parla il Signore, l’Eterno: Una calamità! ecco viene una calamità! 026 EZE 007 006 La fine viene! viene la fine! Ella si desta per te! ecco ella viene! 026 EZE 007 007 Vien la tua volta, o abitante del paese! Il tempo viene, il giorno s’avvicina: giorno di tumulto, e non di grida di gioia su per i monti. 026 EZE 007 008 Ora, in breve, io spanderò su di te il mio furore, sfogherò su di te la mia ira, ti giudicherò secondo la tua condotta, e ti farò ricadere addosso tutte le tue abominazioni. 026 EZE 007 009 E l’occhio mio non ti risparmierà, io non avrò pietà, ti farò ricadere addosso la tua condotta, le tue abominazioni saranno in mezzo a te, e voi conoscerete che io, l’Eterno, son quegli che colpisce. 026 EZE 007 010 Ecco il giorno! ecco ei viene! giunge la tua volta! La tua verga è fiorita! l’orgoglio è sbocciato! 026 EZE 007 011 La violenza s’eleva e divien la verga dell’empietà; nulla più riman d’essi, della loro folla tumultuosa, del loro fracasso, nulla della loro magnificenza! 026 EZE 007 012 Giunge il tempo, il giorno s’avvicina! Chi compra non si rallegri, chi vende non si dolga, perché un’ira ardente sovrasta a tutta la loro moltitudine. 026 EZE 007 013 Poiché chi vende non tornerà in possesso di ciò che avrà venduto, anche se fosse tuttora in vita; poiché la visione contro tutta la loro moltitudine non sarà revocata, e nessuno potrà col suo peccato mantenere la propria vita. 026 EZE 007 014 Suona la tromba, tutto è pronto, ma nessuno va alla battaglia; poiché l’ardore della mia ira sovrasta a tutta la loro moltitudine. 026 EZE 007 015 Di fuori, la spada; di dentro, la peste e la fame! Chi è nei campi morrà per la spada: chi è in città sarà divorato dalla fame e dalla peste. 026 EZE 007 016 E quelli di loro che riusciranno a scampare staranno su per i monti come le colombe delle valli, tutti quanti gemendo, ognuno per la propria iniquità. 026 EZE 007 017 Tutte le mani diverranno fiacche, tutte le ginocchia si scioglieranno in acqua. 026 EZE 007 018 E si cingeranno di sacchi, e lo spavento sarà la loro coperta; la vergogna sarà su tutti i volti, e avran tutti il capo rasato. 026 EZE 007 019 Getteranno il loro argento per le strade, e il loro oro sarà per essi una immondezza; il loro argento e il loro oro non li potranno salvare nel giorno del furore dell’Eterno; non potranno saziare la loro fame, né empir loro le viscere, perché furon quelli la pietra d’intoppo per cui caddero nella loro iniquità. 026 EZE 007 020 La bellezza dei loro ornamenti era per loro fonte d’orgoglio; e ne han fatto delle immagini delle loro abominazioni, delle loro divinità esecrande; perciò io farò che siano per essi una cosa immonda 026 EZE 007 021 e abbandonerò tutto come preda in man degli stranieri e come bottino in man degli empi della terra, che lo profaneranno. 026 EZE 007 022 E stornerò la mia faccia da loro; e i nemici profaneranno il mio intimo santuario; de’ furibondi entreranno in Gerusalemme, e la profaneranno. 026 EZE 007 023 Prepara le catene! poiché questo paese è pieno di delitti di sangue, e questa città è piena di violenza. 026 EZE 007 024 E io farò venire le più malvagie delle nazioni, che s’impossesseranno delle loro case: farò venir meno la superbia de’ potenti, e i loro santuari saran profanati. 026 EZE 007 025 Vien la ruina! Essi cercheranno la pace, ma non ve ne sarà alcuna. 026 EZE 007 026 Verrà calamità su calamità, allarme sopra allarme; essi chiederanno delle visioni al profeta e la legge mancherà ai sacerdoti, il consiglio agli anziani. 026 EZE 007 027 Il re farà cordoglio, il principe si rivestirà di desolazione, e le mani del popolo del paese tremeranno di spavento. Io li tratterò secondo la loro condotta, e li giudicherò secondo che meritano: e conosceranno che io sono l’Eterno”. 026 EZE 008 001 E il sesto anno, il quinto giorno del sesto mese, avvenne che, come io stavo seduto in casa mia e gli anziani di Giuda eran seduti in mia presenza, la mano del Signore, dell’Eterno, cadde quivi su me. 026 EZE 008 002 Io guardai, ed ecco una figura d’uomo, che aveva l’aspetto del fuoco; dai fianchi in giù pareva di fuoco; e dai fianchi in su aveva un aspetto risplendente, come di terso rame. 026 EZE 008 003 Egli stese una forma di mano, e mi prese per una ciocca de’ miei capelli; e lo spirito mi sollevò fra terra e cielo, e mi trasportò in visioni divine a Gerusalemme, all’ingresso della porta interna che guarda verso il settentrione, dov’era posto l’idolo della gelosia, che eccita a gelosia. 026 EZE 008 004 Ed ecco che quivi era la gloria dell’Iddio d’Israele, come nella visione che avevo avuta nella valle. 026 EZE 008 005 Ed egli mi disse: “Figliuol d’uomo, alza ora gli occhi verso il settentrione”. Ed io alzai gli occhi verso il settentrione, ed ecco che al settentrione della porta dell’altare, all’ingresso, stava quell’idolo della gelosia. 026 EZE 008 006 Ed egli mi disse: “Figliuol d’uomo, vedi tu quello che costoro fanno? le grandi abominazioni che la casa d’Israele commette qui, perché io m’allontani dal mio santuario? Ma tu vedrai ancora altre più grandi abominazioni”. 026 EZE 008 007 Ed egli mi condusse all’ingresso del cortile. Io guardai, ed ecco un buco nel muro. 026 EZE 008 008 Allora egli mi disse: “Figliuol d’uomo, adesso fora il muro”. E quand’io ebbi forato il muro, ecco una porta. 026 EZE 008 009 Ed egli mi disse: “Entra, e guarda le scellerate abominazioni che costoro commettono qui”. 026 EZE 008 010 Io entrai, e guardai: ed ecco ogni sorta di figure di rettili e di bestie abominevoli, e tutti gl’idoli della casa d’Israele dipinti sul muro attorno attorno; 026 EZE 008 011 e settanta fra gli anziani della casa d’Israele, in mezzo ai quali era Jaazania, figliuol di Shafan, stavano in piè davanti a quelli, avendo ciascuno un turibolo in mano, dal quale saliva il profumo d’una nuvola d’incenso. 026 EZE 008 012 Ed egli mi disse: “Figliuol d’uomo, hai tu visto quello che gli anziani della casa d’Israele fanno nelle tenebre, ciascuno nelle camere riservate alle sue immagini? poiché dicono: L’Eterno non ci vede, l’Eterno ha abbandonato il paese”. 026 EZE 008 013 Poi mi disse: “Tu vedrai ancora altre più grandi abominazioni che costoro commettono”. 026 EZE 008 014 E mi menò all’ingresso della porta della casa dell’Eterno, che è verso il settentrione; ed ecco quivi sedevano delle donne che piangevano Tammuz. 026 EZE 008 015 Ed egli mi disse: “Hai tu visto, figliuol d’uomo? Tu vedrai ancora delle abominazioni più grandi di queste”. 026 EZE 008 016 E mi menò nel cortile della casa dell’Eterno; ed ecco, all’ingresso del tempio dell’Eterno, fra il portico e l’altare, circa venticinque uomini che voltavano le spalle alla casa dell’Eterno, e la faccia verso l’oriente; e si prostravano verso l’oriente, davanti al sole. 026 EZE 008 017 Ed egli mi disse: “Hai visto, figliuol d’uomo? E’ egli poca cosa per la casa di Giuda di commettere le abominazioni che commette qui, perché abbia anche a riempire il paese di violenza, e a tornar sempre a provocarmi ad ira? Ed ecco che s’accostano il ramo al naso. 026 EZE 008 018 E anch’io agirò con furore; l’occhio mio non li risparmierà, e io non avrò pietà; e per quanto gridino ad alta voce ai miei orecchi, io non darò loro ascolto”. 026 EZE 009 001 Poi gridò ad alta voce ai miei orecchi, dicendo: “Fate accostare quelli che debbon punire la città, e ciascuno abbia in mano la sua arma di distruzione”. 026 EZE 009 002 Ed ecco venire dal lato della porta superiore che guarda verso settentrione sei uomini, ognun dei quali aveva in mano la sua arma di distruzione; e in mezzo a loro stava un uomo vestito di lino, che aveva un corno da scrivano alla cintura; e vennero a mettersi di fianco all’altare di rame. 026 EZE 009 003 E la gloria dell’Iddio d’Israele s’alzò di sul cherubino sul quale stava, e andò verso la soglia della casa; e l’Eterno chiamò l’uomo vestito di lino, che aveva il corno da scrivano alla cintura, e gli disse: 026 EZE 009 004 “Passa in mezzo alla città, in mezzo a Gerusalemme, e fa’ un segno sulla fronte degli uomini che sospirano e gemono per tutte le abominazioni che si commettono in mezzo di lei”. 026 EZE 009 005 E agli altri disse, in modo ch’io intesi: “Passate per la città dietro a lui, e colpite; il vostro occhio non risparmi alcuno, e siate senza pietà; 026 EZE 009 006 uccidete, sterminate vecchi, giovani, vergini, bambini e donne, ma non vi avvicinate ad alcuno che porti il segno; e cominciate dal mio santuario”. Ed essi cominciarono da quegli anziani che stavano davanti alla casa. 026 EZE 009 007 Poi egli disse loro: “Contaminate la casa ed empite di morti i cortili! Uscite!” E quelli uscirono, e andarono colpendo per la città. 026 EZE 009 008 E com’essi colpivano ed io ero rimasto solo, caddi sulla mia faccia e gridai: “Ahimè, Signore, Eterno, distruggerai tu tutto ciò che rimane d’Israele, riversando il tuo furore su Gerusalemme?” 026 EZE 009 009 Ed egli mi rispose: “L’iniquità della casa d’Israele e di Giuda è oltremodo grande; il paese è pieno di sangue, e la città è piena di prevaricazioni; poiché dicono: L’Eterno ha abbandonato il paese, l’Eterno non vede nulla. 026 EZE 009 010 Perciò, anche l’occhio mio non risparmierà nessuno, io non avrò pietà, e farò ricadere sul loro capo la loro condotta”. 026 EZE 009 011 Ed ecco, l’uomo vestito di lino, che aveva il corno dello scrivano alla cintura, venne a fare il suo rapporto, dicendo: “Ho fatto come tu hai comandato”. 026 EZE 010 001 Io guardai, ed ecco, sulla distesa sopra il capo dei cherubini, v’era come una pietra di zaffiro; si vedeva come una specie di trono che stava sopra loro. 026 EZE 010 002 E l’Eterno parlò all’uomo vestito di lino, e disse: “Va’ fra le ruote sotto i cherubini, empiti le mani di carboni ardenti tolti di fra i cherubini, e spargili sulla città”. Ed egli v’andò in mia presenza. 026 EZE 010 003 Or i cherubini stavano al lato destro della casa, quando l’uomo entrò là; e la nuvola riempì il cortile interno. 026 EZE 010 004 E la gloria dell’Eterno s’alzò di sui cherubini, movendo verso la soglia della casa; e la casa fu ripiena della nuvola; e il cortile fu ripieno dello splendore della gloria dell’Eterno. 026 EZE 010 005 E il rumore delle ali dei cherubini s’udì fino al cortile esterno, simile alla voce dell’Iddio onnipotente quand’egli parla. 026 EZE 010 006 E quando l’Eterno ebbe dato all’uomo vestito di lino l’ordine di prender del fuoco di fra le ruote che son tra i cherubini, quegli venne a fermarsi presso una delle ruote. 026 EZE 010 007 E uno dei cherubini stese la mano fra gli altri cherubini verso il fuoco ch’era fra i cherubini, ne prese e lo mise nelle mani dell’uomo vestito di lino, che lo ricevette, ed uscì. 026 EZE 010 008 Or ai cherubini si vedeva una forma di mano d’uomo sotto alle ali. 026 EZE 010 009 E io guardai, ed ecco quattro ruote presso ai cherubini, una ruota presso ogni cherubino; e le ruote avevano l’aspetto d’una pietra di crisolito. 026 EZE 010 010 E, a vederle, tutte e quattro avevano una medesima forma, come se una ruota passasse attraverso all’altra. 026 EZE 010 011 Quando si movevano, si movevano dai loro quattro lati; e, movendosi, non si voltavano, ma seguivano la direzione del luogo verso il quale guardava il capo, e, andando, non si voltavano. 026 EZE 010 012 E tutto il corpo dei cherubini, i loro dossi, le loro mani, le loro ali, come pure le ruote, le ruote di tutti e quattro, eran pieni d’occhi tutto attorno. 026 EZE 010 013 E udii che le ruote eran chiamate “Il Turbine”. 026 EZE 010 014 E ogni cherubino aveva quattro facce: la prima faccia era una faccia di cherubino; la seconda faccia, una faccia d’uomo; la terza, una faccia di leone; la quarta, una faccia d’aquila. 026 EZE 010 015 E i cherubini s’alzarono. Erano gli stessi esseri viventi, che avevo veduti presso il fiume Kebar. 026 EZE 010 016 E quando i cherubini si movevano, anche le ruote si movevano allato a loro; e quando i cherubini spiegavano le ali per alzarsi da terra, anche le ruote non deviavano da presso a loro. 026 EZE 010 017 Quando quelli si fermavano, anche queste si fermavano; quando quelli s’innalzavano, anche queste s’innalzavano con loro, perché lo spirito degli esseri viventi era in esse. 026 EZE 010 018 E la gloria dell’Eterno si partì di sulla soglia della casa, e si fermò sui cherubini. 026 EZE 010 019 E i cherubini spiegarono le loro ali e s’innalzarono su dalla terra; e io li vidi partire, con le ruote allato a loro. Si fermarono all’ingresso della porta orientale della casa dell’Eterno; e la gloria dell’Iddio d’Israele stava sopra di loro, su in alto. 026 EZE 010 020 Erano gli stessi esseri viventi, che avevano veduti sotto l’Iddio d’Israele presso il fiume Kebar; e riconobbi che erano cherubini. 026 EZE 010 021 Ognun d’essi avevan quattro facce, ognuno quattro ali; e sotto le loro ali appariva la forma di mani d’uomo. 026 EZE 010 022 E quanto all’aspetto delle loro facce, eran le facce che avevo vedute presso il fiume Kebar; erano gli stessi aspetti, i medesimi cherubini. Ognuno andava dritto davanti a sé. 026 EZE 011 001 Poi lo spirito mi levò in alto, e mi menò alla porta orientale della casa dell’Eterno che guarda verso levante; ed ecco, all’ingresso della porta, venticinque uomini; e in mezzo ad essi vidi Jaazania, figliuolo d’Azzur, e Pelatia, figliuolo di Benaia, capi del popolo. 026 EZE 011 002 E l’Eterno mi disse: “Figliuol d’uomo, questi sono gli uomini che meditano l’iniquità, e dànno cattivi consigli in questa città. 026 EZE 011 003 Essi dicono: Il tempo non è così vicino! Edifichiamo pur case! Questa città è la pentola e noi siamo la carne. 026 EZE 011 004 Perciò profetizza contro di loro, profetizza, figliuol d’uomo!” 026 EZE 011 005 E lo spirito dell’Eterno cadde su di me, e mi disse: “Di’: Così parla l’Eterno: Voi parlate a quel modo, o casa d’Israele, e io conosco le cose che vi passan per la mente. 026 EZE 011 006 Voi avete moltiplicato i vostri omicidi in questa città, e ne avete riempite d’uccisi le strade. 026 EZE 011 007 Perciò così parla il Signore, l’Eterno: I vostri morti che avete stesi in mezzo a questa città sono la carne, e la città è la pentola; ma voi ne sarete tratti fuori. 026 EZE 011 008 Voi avete paura della spada, e io farò venire su di voi la spada, dice il Signore, l’Eterno. 026 EZE 011 009 Io vi trarrò fuori dalla città, e vi darò in man di stranieri; ed eseguirò su di voi i miei giudizi. 026 EZE 011 010 Voi cadrete per la spada, io vi giudicherò sulle frontiere d’Israele, e voi conoscerete che io sono l’Eterno. 026 EZE 011 011 Questa città non sarà per voi una pentola, e voi non sarete in mezzo a lei la carne; io vi giudicherò sulle frontiere d’Israele; 026 EZE 011 012 e voi conoscerete che io sono l’Eterno, del quale non avete seguito le prescrizioni né messe in pratica le leggi, ma avete agito secondo le leggi delle nazioni che vi circondano”. 026 EZE 011 013 Or avvenne che, come io profetavo a Pelatia, figliuolo di Benaia, morì; e io mi gettai con la faccia a terra, e gridai ad alta voce: “Ahimè, Signore, Eterno, farai tu una completa distruzione di quel che rimane d’Israele?” 026 EZE 011 014 E la parola dell’Eterno mi fu rivolta in questi termini: 026 EZE 011 015 “Figliuol d’uomo, i tuoi fratelli, i tuoi fratelli, gli uomini del tuo parentado e tutta quanta la casa d’Israele son quelli ai quali gli abitanti di Gerusalemme hanno detto: Statevene lontani dall’Eterno! a noi è dato il possesso del paese. 026 EZE 011 016 Perciò di’: Così parla il Signore, l’Eterno: Benché io li abbia allontanati fra le nazioni e li abbia dispersi per i paesi, io sarò per loro, per qualche tempo, un santuario nei paesi dove sono andati. 026 EZE 011 017 Perciò di’: Così parla il Signore, l’Eterno: Io vi raccoglierò di fra i popoli, vi radunerò dai paesi dove siete stati dispersi, e vi darò il suolo d’Israele. 026 EZE 011 018 E quelli vi verranno, e ne torranno via tutte le cose esecrande e tutte le abominazioni. 026 EZE 011 019 E io darò loro un medesimo cuore, metterò dentro di loro un nuovo spirito, torrò via dalla loro carne il cuore di pietra, e darò loro un cuor di carne, 026 EZE 011 020 perché camminino secondo le mie prescrizioni, e osservino le mie leggi e le mettano in pratica; ed essi saranno il mio popolo, e io sarò il loro Dio. 026 EZE 011 021 Ma quanto a quelli il cui cuore segue l’affetto che hanno alle loro cose esecrande e alle loro abominazioni, io farò ricadere sul loro capo la loro condotta, dice il Signore, l’Eterno”. 026 EZE 011 022 Poi i cherubini spiegarono le loro ali, e le ruote si mossero allato a loro; e la gloria dell’Iddio d’Israele stava su loro, in alto. 026 EZE 011 023 E la gloria dell’Eterno s’innalzò di su mezzo alla città, e si fermò sul monte ch’è ad oriente della città. 026 EZE 011 024 E lo spirito mi trasse in alto, e mi menò in Caldea presso quelli ch’erano in cattività, in visione, mediante lo spirito di Dio; e la visione che avevo avuta scomparve d’innanzi a me; 026 EZE 011 025 e io riferii a quelli ch’erano in cattività tutte le parole che l’Eterno m’aveva dette in visione. 026 EZE 012 001 La parola dell’Eterno mi fu ancora rivolta in questi termini: 026 EZE 012 002 “Figliuol d’uomo, tu abiti in mezzo a una casa ribelle che ha occhi per vedere e non vede, orecchi per udire e non ode perché è una casa ribelle. 026 EZE 012 003 Perciò, figliuol d’uomo, preparati un bagaglio da esiliato e parti di giorno in loro presenza, come se tu andassi in esilio; parti, in loro presenza, dal luogo dove tu sei, per un altro luogo; forse vi porranno mente; perché sono una casa ribelle. 026 EZE 012 004 Metti dunque fuori, di giorno, in loro presenza, il tuo bagaglio, simile a quello di chi va in esilio; poi la sera, esci tu stesso, in loro presenza, come fanno quelli che sen vanno esuli. 026 EZE 012 005 Fa’, in loro presenza, un foro nel muro, e porta fuori per esso il tuo bagaglio. 026 EZE 012 006 Portalo sulle spalle in loro presenza; portalo fuori quando farà buio; copriti la faccia per non veder la terra; perché io faccio di te un segno per la casa d’Israele”. 026 EZE 012 007 E io feci così come m’era stato comandato; trassi fuori di giorno il mio bagaglio, bagaglio di esiliato, e sulla sera feci con le mie mani un foro nel muro; e quando fu buio portai fuori il bagaglio, e me lo misi su le spalle in loro presenza. 026 EZE 012 008 E la mattina la parola dell’Eterno mi fu rivolta in questi termini: 026 EZE 012 009 “Figliuol d’uomo, la casa d’Israele, questa casa ribelle, non t’ha ella detto: Che fai? 026 EZE 012 010 Di’ loro: Così parla il Signore, l’Eterno: Quest’oracolo concerne il principe ch’è in Gerusalemme, e tutta la casa d’Israele di cui essi fan parte. 026 EZE 012 011 Di’: Io sono per voi un segno: come ho fatto io, così sarà fatto a loro: essi andranno in esilio, in cattività. 026 EZE 012 012 Il principe ch’è in mezzo a loro porterà il suo bagaglio sulle spalle quando farà buio, e partirà; si farà un foro nel muro, per farlo uscire di lì; egli si coprirà la faccia per non veder coi suoi occhi la terra; 026 EZE 012 013 e io stenderò su lui la mia rete, ed egli sarà preso nel mio laccio; lo menerò a Babilonia, nella terra dei Caldei, ma egli non la vedrà, e quivi morrà. 026 EZE 012 014 E io disperderò a tutti i venti quelli che lo circondano per aiutarlo, e tutti i suoi eserciti, e sguainerò la spada dietro a loro. 026 EZE 012 015 Ed essi conosceranno che io sono l’Eterno quando li avrò sparsi tra le nazioni e dispersi nei paesi stranieri. 026 EZE 012 016 Ma lascerò di loro alcuni pochi uomini scampati dalla spada, dalla fame e dalla peste, affinché narrino tutte le loro abominazioni fra le nazioni dove saran giunti; e conosceranno che io sono l’Eterno”. 026 EZE 012 017 La parola dell’Eterno mi fu ancora rivolta in questi termini: 026 EZE 012 018 “Figliuol d’uomo, mangia il tuo pane con tremore, e bevi la tua acqua con trepidazione ed ansietà; 026 EZE 012 019 e di’ al popolo del paese: Così parla il Signore, l’Eterno, riguardo agli abitanti di Gerusalemme nella terra d’Israele: Mangeranno il loro pane con ansietà e berranno la loro acqua con desolazione, poiché il loro paese sarà desolato, spogliato di tutto ciò che contiene, a motivo della violenza di tutti quelli che l’abitano. 026 EZE 012 020 Le città abitate saranno ridotte in rovina, e il paese sarà desolato; e voi conoscerete che io sono l’Eterno. 026 EZE 012 021 E la parola dell’Eterno mi fu rivolta in questi termini: 026 EZE 012 022 “Figliuol d’uomo: Che proverbio è questo che voi ripetete nel paese d’Israele quando dite: I giorni si prolungano e ogni visione è venuta meno? 026 EZE 012 023 Perciò di’ loro: Così parla il Signore, l’Eterno: Io farò cessare questo proverbio, e non lo si ripeterà più in Israele; di’ loro, invece: I giorni s’avvicinano, e s’avvicina l’avveramento d’ogni visione; 026 EZE 012 024 poiché nessuna visione sarà più vana, né vi sarà più divinazione ingannevole in mezzo alla casa d’Israele. 026 EZE 012 025 Poiché io sono l’Eterno; qualunque sia la parola che avrò detta, ella sarà messa ad effetto; non sarà più differita; poiché nei vostri giorni, o casa ribelle, io pronunzierò una parola, e la metterò ad effetto, dice il Signore, l’Eterno”. 026 EZE 012 026 La parola dell’Eterno mi fu ancora rivolta in questi termini: 026 EZE 012 027 “Figliuol d’uomo, ecco, quelli della casa d’Israele dicono: La visione che costui contempla concerne lunghi giorni a venire, ed egli profetizza per dei tempi lontani. 026 EZE 012 028 Perciò di’ loro: Così parla il Signore, l’Eterno: Nessuna della mie parole sarà più differita; la parola che avrò pronunziata sarà messa ad effetto, dice il Signore, l’Eterno”. 026 EZE 013 001 La parola dell’Eterno mi fu rivolta in questi termini: 026 EZE 013 002 “Figliuol d’uomo, profetizza contro i profeti d’Israele che profetano, e di’ a quelli che profetano di loro senno: Ascoltate la parola dell’Eterno. 026 EZE 013 003 Così parla il Signore, l’Eterno: Guai ai profeti stolti, che seguono il loro proprio spirito, e parlano di cose che non hanno vedute! 026 EZE 013 004 O Israele, i tuoi profeti sono stati come volpi tra le ruine! 026 EZE 013 005 Voi non siete saliti alle brecce e non avete costruito riparo attorno alla casa d’Israele, per poter resistere alla battaglia nel giorno dell’Eterno. 026 EZE 013 006 Hanno delle visioni vane, delle divinazioni menzognere, costoro che dicono: L’Eterno ha detto! mentre l’Eterno non li ha mandati; e sperano che la loro parola s’adempirà! 026 EZE 013 007 Non avete voi delle visioni vane e non pronunziate voi divinazioni menzognere, quando dite: l’Eterno ha detto e io non ho parlato? 026 EZE 013 008 Perciò, così parla il Signore, l’Eterno: Poiché proferite cose vane e avete visioni menzognere, eccomi contro di voi, dice il Signore, l’Eterno. 026 EZE 013 009 La mia mano sarà contro i profeti dalle visioni vane e dalle divinazioni menzognere; essi non saranno più nel consiglio del mio popolo, non saranno più iscritti nel registro della casa d’Israele, e non entreranno nel paese d’Israele; e voi conoscerete che io sono il Signore, l’Eterno. 026 EZE 013 010 Giacché, sì, giacché sviano il mio popolo, dicendo: Pace! quando non v’è alcuna pace, e giacché quando il popolo edifica un muro, ecco che costoro lo intonacano di malta che non regge, 026 EZE 013 011 di’ a quelli che lo intonacano di malta che non regge, ch’esso cadrà; verrà una pioggia scrosciante, e voi, o pietre di grandine, cadrete; e si scatenerà un vento tempestoso; 026 EZE 013 012 ed ecco, quando il muro cadrà, non vi si dirà egli: E dov’è la malta con cui l’avevate intonacato? 026 EZE 013 013 Perciò così parla il Signore, l’Eterno: Io, nel mio furore, farò scatenare un vento tempestoso, e, nella mia ira, farò cadere una pioggia scrosciante, e, nella mia indignazione, delle pietre di grandine sterminatrice. 026 EZE 013 014 E demolirò il muro che voi avete intonacato con malta che non regge, lo rovescerò a terra, e i suoi fondamenti saranno messi allo scoperto; ed esso cadrà, e voi sarete distrutti in mezzo alle sue ruine, e conoscerete che io sono l’Eterno. 026 EZE 013 015 Così sfogherò il mio furore su quel muro, e su quelli che l’hanno intonacato di malta che non regge; e vi dirò: Il muro non è più, e quelli che lo intonacavano non sono più: 026 EZE 013 016 cioè i profeti d’Israele, che profetano riguardo a Gerusalemme e hanno per lei delle visioni di pace, benché non vi sia pace alcuna, dice il Signore, l’Eterno. 026 EZE 013 017 E tu, figliuol d’uomo, volgi la faccia verso le figliuole del tuo popolo che profetano di loro senno, e profetizza contro di loro, 026 EZE 013 018 e di’: Così parla il Signore, l’Eterno: Guai alle donne che cuciono de’ cuscini per tutti i gomiti, e fanno de’ guanciali per le teste d’ogni altezza, per prendere le anime al laccio! Vorreste voi prendere al laccio le anime del mio popolo e salvare le vostre proprie anime? 026 EZE 013 019 Voi mi profanate fra il mio popolo per delle manate d’orzo e per de’ pezzi di pane, facendo morire anime che non devono morire, e facendo vivere anime che non devono vivere, mentendo al mio popolo, che dà ascolto alle menzogne. 026 EZE 013 020 Perciò, così parla il Signore, l’Eterno; Eccomi ai vostri cuscini, coi quali voi prendete le anime al laccio, come uccelli! io ve li strapperò dalle braccia, e lascerò andare le anime: le anime, che voi prendete al laccio come gli uccelli. 026 EZE 013 021 Strapperò pure i vostri guanciali, e libererò il mio popolo dalle vostre mani; ed egli non sarà più nelle vostre mani per cadere nei lacci, e voi saprete che io sono l’Eterno. 026 EZE 013 022 Poiché avete contristato il cuore del giusto con delle menzogne, quand’io non lo contristavo, e avete fortificate le mani dell’empio perché non si convertisse dalla sua via malvagia per ottenere la vita, 026 EZE 013 023 voi non avrete più visioni vane e non praticherete più la divinazione; e io libererò il mio popolo dalle vostre mani, e voi conoscerete che io sono l’Eterno”. 026 EZE 014 001 Or vennero a me alcuni degli anziani d’Israele, e si sedettero davanti a me. 026 EZE 014 002 E la parola dell’Eterno mi fu rivolta in questi termini: 026 EZE 014 003 “Figliuol d’uomo, questi uomini hanno innalzato i loro idoli nel loro cuore, e si son messi davanti l’intoppo che li fa cadere nella loro iniquità; come potrei io esser consultato da costoro? 026 EZE 014 004 Perciò parla e di’ loro: Così dice il Signore, l’Eterno: Chiunque della casa d’Israele innalza i suoi idoli nel suo cuore e pone davanti a sé l’intoppo che lo fa cadere nella sua iniquità, e poi viene al profeta, io, l’Eterno, gli risponderò come si merita per la moltitudine de’ suoi idoli, 026 EZE 014 005 affin di prendere per il loro cuore quelli della casa d’Israele che si sono alienati da me tutti quanti per i loro idoli. 026 EZE 014 006 Perciò di’ alla casa d’Israele: Così parla il Signore, l’Eterno: Tornate, ritraetevi dai vostri idoli, stornate le vostre facce da tutte le vostre abominazioni. 026 EZE 014 007 Poiché, a chiunque della casa d’Israele o degli stranieri che soggiornano in Israele si separa da me, innalza i suoi idoli nel suo cuore e pone davanti a sé l’intoppo che lo fa cadere nella sua iniquità e poi viene al profeta per consultarmi per suo mezzo, risponderò io, l’Eterno, da me stesso. 026 EZE 014 008 Io volgerò la mia faccia contro a quell’uomo, ne farò un segno e un proverbio, e lo sterminerò di mezzo al mio popolo; e voi conoscerete che io sono l’Eterno. 026 EZE 014 009 E se il profeta si lascia sedurre e dice qualche parola, io, l’Eterno, son quegli che avrò sedotto quel profeta; e stenderò la mia mano contro di lui, e lo distruggerò di mezzo al mio popolo d’Israele. 026 EZE 014 010 E ambedue porteranno la pena della loro iniquità: la pena del profeta sarà pari alla pena di colui che lo consulta, 026 EZE 014 011 affinché quelli della casa d’Israele non vadano più errando lungi da me, e non si contaminino più con tutte le loro trasgressioni, e siano invece mio popolo, e io sia il loro Dio, dice il Signore, l’Eterno”. 026 EZE 014 012 La parola dell’Eterno mi fu ancora rivolta in questi termini: 026 EZE 014 013 “Figliuol d’uomo, se un paese peccasse contro di me commettendo qualche prevaricazione, e io stendessi la mia mano contro di lui, e gli spezzassi il sostegno del pane, e gli mandassi contro la fame, e ne sterminassi uomini e bestie, 026 EZE 014 014 e in mezzo ad esso si trovassero questi tre uomini: Noè, Daniele e Giobbe, questi non salverebbero che le loro persone, per la loro giustizia, dice il Signore, l’Eterno. 026 EZE 014 015 Se io facessi passare per quel paese delle male bestie che lo spopolassero, sì ch’esso rimanesse un deserto dove nessuno passasse più a motivo di quelle bestie, 026 EZE 014 016 se in mezzo ad esso si trovassero quei tre uomini, com’è vero ch’io vivo, dice il Signore, l’Eterno, essi non salverebbero né figliuoli né figliuole; essi soltanto sarebbero salvati, ma il paese rimarrebbe desolato. 026 EZE 014 017 O se io facessi venire la spada contro quel paese, e dicessi: Passi la spada per il paese! in guisa che ne sterminasse uomini e bestie, 026 EZE 014 018 se in mezzo ad esso si trovassero quei tre uomini, com’è vero ch’io vivo, dice il Signore, l’Eterno, essi non salverebbero né figliuoli né figliuole, ma essi soltanto sarebbero salvati. 026 EZE 014 019 O se contro quel paese mandassi la peste, e riversassi su d’esso il mio furore fino al sangue, per sterminare uomini e bestie, 026 EZE 014 020 se in mezzo ad esso si trovassero Noè, Daniele e Giobbe, com’è vero ch’io vivo, dice il Signore, l’Eterno, essi non salverebbero né figliuoli né figliuole; non salverebbero che le loro persone, per la loro giustizia. 026 EZE 014 021 Poiché così parla il Signore, l’Eterno: Non altrimenti avverrà quando manderò contro Gerusalemme i miei quattro tremendi giudizi: la spada, la fame, le male bestie e la peste, per sterminare uomini e bestie. 026 EZE 014 022 Ma ecco, ne scamperà un residuo, de’ figliuoli e delle figliuole, che saran menati fuori, che giungeranno a voi, e di cui vedrete la condotta e le azioni; e allora vi consolerete del male che io faccio venire su Gerusalemme, di tutto quello che faccio venire su di lei. 026 EZE 014 023 Essi vi consoleranno quando vedrete la loro condotta e le loro azioni, e riconoscerete che, non senza ragione, io faccio quello che faccio contro di lei, dice il Signore, l’Eterno”. 026 EZE 015 001 E la parola dell’Eterno mi fu rivolta in questi termini: 026 EZE 015 002 “Figliuol d’uomo, il legno della vite che cos’è egli più di qualunque altro legno? che cos’è il tralcio ch’è fra gli alberi della foresta? 026 EZE 015 003 Se ne può egli prendere il legno per farne un qualche lavoro? Si può egli trarne un cavicchio da appendervi un qualche oggetto? 026 EZE 015 004 Ecco, esso è gettato nel fuoco, perché si consumi; il fuoco ne consuma i due capi, e il mezzo si carbonizza; è egli atto a farne qualcosa? 026 EZE 015 005 Ecco, mentr’era intatto, non se ne poteva fare alcun lavoro; quanto meno se ne potrà fare qualche lavoro, quando il fuoco l’abbia consumato o carbonizzato! 026 EZE 015 006 Perciò, così parla il Signore, l’Eterno: com’è fra gli alberi della foresta il legno della vite che io destino al fuoco perché lo consumi, così farò degli abitanti di Gerusalemme. 026 EZE 015 007 Io volgerò la mia faccia contro di loro; dal fuoco sono usciti, e il fuoco li consumerà; e riconoscerete che io sono l’Eterno, quando avrò vòlto la mia faccia contro di loro. 026 EZE 015 008 E renderò il paese desolato, perché hanno agito in modo infedele, dice il Signore, l’Eterno”. 026 EZE 016 001 La parola dell’Eterno mi fu ancora rivolta in questi termini: 026 EZE 016 002 “Figliuol d’uomo, fa’ conoscere a Gerusalemme le sue abominazioni, 026 EZE 016 003 e di’: Così parla il Signore, l’Eterno, a Gerusalemme: Per la tua origine e per la tua nascita sei del paese del Cananeo; tuo padre era un Amoreo, tua madre una Hittea. 026 EZE 016 004 Quanto alla tua nascita, il giorno che nascesti l’ombelico non ti fu tagliato, non fosti lavata con acqua per nettarti, non fosti sfregata con sale, né fosti fasciata. 026 EZE 016 005 Nessuno ebbe sguardi di pietà per te; per farti una sola di queste cose, avendo compassione di te, ma fosti gettata nell’aperta campagna il giorno che nascesti, pel disprezzo che si aveva di te. 026 EZE 016 006 E io ti passai accanto, vidi che ti dibattevi nel sangue, e ti dissi: Vivi, tu che sei nel sangue! E ti ripetei: Vivi, tu che sei nel sangue! 026 EZE 016 007 Io ti farò moltiplicare per miriadi, come il germe dei campi. E tu ti sviluppasti, crescesti, giungesti al colmo della bellezza, il tuo seno si formò, la tua capigliatura crebbe abbondante, ma tu eri nuda e scoperta. 026 EZE 016 008 Io ti passai accanto, ti guardai, ed ecco il tuo tempo era giunto: il tempo degli amori; io stesi su di te il lembo della mia veste e copersi la tua nudità; ti feci un giuramento, fermai un patto con te, dice il Signore, l’Eterno, e tu fosti mia. 026 EZE 016 009 Ti lavai con acqua, ti ripulii del sangue che avevi addosso, e ti unsi con olio. 026 EZE 016 010 Ti misi delle vesti ricamate, de’ calzari di pelle di tasso, ti cinsi il capo di lino fino, ti ricopersi di seta. 026 EZE 016 011 Ti fornii d’ornamenti, ti misi dei braccialetti ai polsi, e una collana al collo. 026 EZE 016 012 Ti misi un anello al naso, dei pendenti agli orecchi, e una magnifica corona in capo. 026 EZE 016 013 Così fosti adorna d’oro e d’argento, e fosti vestita di lino fino, di seta e di ricami; e tu mangiasti fior di farina, miele e olio; diventasti sommamente bella, e giungesti fino a regnare. 026 EZE 016 014 E la tua fama si sparse fra le nazioni, per la tua bellezza; poich’essa era perfetta, avendoti io coperta della mia magnificenza, dice il Signore, l’Eterno. 026 EZE 016 015 Ma tu confidasti nella tua bellezza, e ti prostituisti in grazie della tua fama, e prodigasti le tue prostituzioni ad ogni passante, a chi voleva. 026 EZE 016 016 Tu prendesti delle tue vesti, ti facesti degli alti luoghi parati di vari colori, e quivi ti prostituisti: cose tali, che non ne avvennero mai, e non ne avverranno più. 026 EZE 016 017 Prendesti pure i tuoi bei gioielli fatti del mio oro e del mio argento, che io t’avevo dati, te ne facesti delle immagini d’uomo, e ad esse ti prostituisti; 026 EZE 016 018 e prendeste le tue vesti ricamate e ne ricopristi quelle immagini, dinanzi alle quali tu ponesti il mio olio e il mio profumo. 026 EZE 016 019 Parimenti il mio pane che t’avevo dato, il fior di farina, l’olio e il miele con cui ti nutrivo, tu li ponesti davanti a loro, come un profumo di soave odore. Questo si fece! dice il Signore, l’Eterno. 026 EZE 016 020 Prendesti inoltre i tuoi figliuoli e le tue figliuole che mi avevi partoriti, e li offristi loro in sacrificio, perché li divorassero. Non bastavan esse le tue prostituzioni, 026 EZE 016 021 perché tu avessi anche a scannare i miei figliuoli, e a darli loro facendoli passare per il fuoco? 026 EZE 016 022 E in mezzo a tutte le tue abominazioni e alle tue prostituzioni, non ti sei ricordata de’ giorni della tua giovinezza, quand’eri nuda, scoperta, e ti dibattevi nel sangue. 026 EZE 016 023 Ora dopo tutta la tua malvagità guai! guai a te! dice il Signore, l’Eterno, 026 EZE 016 024 ti sei costruita un bordello, e ti sei fatto un alto luogo in ogni piazza pubblica: 026 EZE 016 025 hai costruito un alto luogo a ogni capo di strada, hai reso abominevole la tua bellezza, ti sei offerta ad ogni passante, ed hai moltiplicato le tue prostituzioni. 026 EZE 016 026 Ti sei pure prostituita agli Egiziani, tuoi vicini dalle membra vigorose, e hai moltiplicato le tue prostituzioni per provocarmi ad ira. 026 EZE 016 027 Perciò, ecco, io ho steso la mia mano contro di te, ho diminuito la provvisione che ti avevo fissata, e t’ho abbandonata in balìa delle figliuole dei Filistei, che t’odiano e hanno vergogna della tua condotta scellerata. 026 EZE 016 028 Non sazia ancora, ti sei pure prostituita agli Assiri; ti sei prostituita a loro; e neppure allora sei stata sazia; 026 EZE 016 029 e hai moltiplicato le tue prostituzioni col paese di Canaan fino in Caldea, e neppure con questo sei stata sazia. 026 EZE 016 030 Com’è vile il tuo cuore, dice il Signore, l’Eterno, a ridurti a fare tutte queste cose, da sfacciata prostituta! 026 EZE 016 031 Quando ti costruivi il bordello a ogni capo di strada e ti facevi gli alti luoghi in ogni piazza pubblica, tu non eri come una prostituta, giacché sprezzavi il salario, 026 EZE 016 032 ma come una donna adultera, che riceve gli stranieri invece del suo marito. 026 EZE 016 033 A tutte le prostitute si dànno dei regali: ma tu hai fatto de’ regali a tutti i tuoi amanti, e li hai sedotti con de’ doni, perché venissero da te, da tutte le parti, per le tue prostituzioni. 026 EZE 016 034 Con te, nelle tue prostituzioni, è avvenuto il contrario delle altre donne; giacché non eri tu la sollecitata; in quanto tu pagavi, invece d’esser pagata, facevi il contrario delle altre. 026 EZE 016 035 Perciò, o prostituta, ascolta la parola dell’Eterno. 026 EZE 016 036 Così parla il Signore, l’Eterno: Poiché il tuo denaro è stato dissipato e la tua nudità è stata scoperta nelle tue prostituzioni coi tuoi amanti, e a motivi di tutti i tuoi idoli abominevoli, e a cagione del sangue dei tuoi figliuoli che hai dato loro, 026 EZE 016 037 ecco, io radunerò tutti i tuoi amanti ai quali ti sei resa gradita, e tutti quelli che hai amati insieme a quelli che hai odiati; li radunerò da tutte le parti contro di te, e scoprirò davanti a loro la tua nudità, ed essi vedranno tutta la tua nudità. 026 EZE 016 038 Io ti giudicherò alla stregua delle donne che commettono adulterio e spandono il sangue, e farò che il tuo sangue sia sparso dal furore e dalla gelosia. 026 EZE 016 039 E ti darò nelle loro mani, ed essi abbatteranno il tuo bordello, distruggeranno i tuoi alti luoghi, ti spoglieranno delle tue vesti, ti prenderanno i bei gioielli, e ti lasceranno nuda e scoperta; 026 EZE 016 040 e faranno salire contro di te una folla, e ti lapideranno e ti trafiggeranno con le loro spade; 026 EZE 016 041 daranno alle fiamme le tue case, faranno giustizia di te nel cospetto di molte donne, e io ti farò cessare dal far la prostituta, e tu non pagherai più nessuno. 026 EZE 016 042 Così io sfogherò il mio furore su di te, e la mia gelosia di stornerà da te; m’acqueterò, e non sarò più adirato. 026 EZE 016 043 Poiché tu non ti sei ricordata dei giorni della tua giovinezza e m’hai provocato ad ira con tutte queste cose, ecco, anch’io ti farò ricadere sul capo la tua condotta, dice il Signore, l’Eterno, e tu non aggiungerai altri delitti a tutte le tue abominazioni. 026 EZE 016 044 Ecco, tutti quelli che usano proverbi faranno di te un proverbio, e diranno: Quale la madre, tale la figlia. 026 EZE 016 045 Tu sei figliuola di tua madre, ch’ebbe a sdegno il suo marito e i suoi figliuoli, e sei sorella delle tue sorelle, ch’ebbero a sdegno i loro mariti e i loro figliuoli. Vostra madre era una Hittea, e vostro padre un Amoreo. 026 EZE 016 046 La tua sorella maggiore, che ti sta a sinistra, è Samaria, con le sue figliuole; e la tua sorella minore, che ti sta a destra, è Sodoma, con le sue figliuole. 026 EZE 016 047 E tu, non soltanto hai camminato nelle loro vie e commesso le stesse loro abominazioni; era troppo poco; ma in tutte le tue vie ti sei corrotta più di loro. 026 EZE 016 048 Com’è vero ch’io vivo, dice il Signore, l’Eterno, Sodoma, la tua sorella, e le sue figliuole, non hanno fatto quel che avete fatto tu e le figliuole tue. 026 EZE 016 049 Ecco, questa fu l’iniquità di Sodoma, tua sorella: lei e le sue figliuole vivevano nell’orgoglio, nell’abbondanza del pane, e nell’ozio indolente; ma non sostenevano la mano dell’afflitto e del povero. 026 EZE 016 050 Erano altezzose, e commettevano abominazioni nel mio cospetto; perciò le feci sparire, quando vidi ciò. 026 EZE 016 051 E Samaria non ha commesso la metà de’ tuoi peccati; tu hai moltiplicato le tue abominazioni più che l’una e l’altra, e hai giustificato le tue sorelle, con tutte le abominazioni che hai commesse. 026 EZE 016 052 Anche tu porta il vituperio che hai inflitto alle tue sorelle! Coi tuoi peccati tu ti sei resa più abominevole di loro, ed esse son più giuste di te; tu pure dunque, vergognati e porta il tuo vituperio, poiché tu hai giustificato le tue sorelle! 026 EZE 016 053 Io farò tornare dalla cattività quelli che là si trovano di Sodoma e delle sue figliuole, quelli di Samaria e delle sue figliuole e quelli de’ tuoi che sono in mezzo ad essi, 026 EZE 016 054 affinché tu porti il tuo vituperio, che tu senta l’onta di tutto quello che hai fatto, e sii così loro di conforto. 026 EZE 016 055 La tua sorella Sodoma e le sue figliuole torneranno nella loro condizione di prima, Samaria e le sue figliuole torneranno nella loro condizione di prima, e tu e le tue figliuole tornerete nella vostra condizione di prima. 026 EZE 016 056 Sodoma, la tua sorella, non era neppur mentovata dalla tua bocca, ne’ giorni della tua superbia, 026 EZE 016 057 prima che la tua malvagità fosse messa a nudo, come avvenne quando fosti oltraggiata dalla figliuole della Siria e da tutti i paesi circonvicini, dalle figliuole dei Filistei, che t’insultavano da tutte le parti. 026 EZE 016 058 Tu porti alla tua volta il peso della tua scelleratezza e delle tue abominazioni, dice l’Eterno. 026 EZE 016 059 Poiché, così parla il Signore, l’Eterno: Io farò a te come hai fatto tu, che hai sprezzato il giuramento, infrangendo il patto. 026 EZE 016 060 Nondimeno io mi ricorderò del patto che fermai teco nei giorni della tua giovinezza, e stabilirò per te un patto eterno. 026 EZE 016 061 E tu ti ricorderai della tua condotta, e ne avrai vergogna, quando riceverai le tue sorelle, quelle che son più grandi e quelle che son più piccole di te, e io te le darò per figliuole, ma non in virtù del tuo patto. 026 EZE 016 062 E io fermerò il mio patto con te, e tu conoscerai che io sono l’Eterno, 026 EZE 016 063 affinché tu ricordi, e tu arrossisca, e tu non possa più aprir bocca dalla vergogna, quand’io t’avrò perdonato tutto quello che hai fatto, dice il Signore, l’Eterno”. 026 EZE 017 001 E la parola dell’Eterno mi fu rivolta in questi termini: 026 EZE 017 002 “Figliuol d’uomo, proponi un enigma e narra una parabola alla casa d’Israele, e di’: 026 EZE 017 003 Così parla il Signore, l’Eterno: Una grande aquila, dalle ampie ali, dalle lunghe penne, coperta di piume di svariati colori, venne al Libano, e tolse la cima a un cedro; 026 EZE 017 004 ne spiccò il più alto dei ramoscelli, lo portò in un paese di commercio, e lo mise in una città di mercanti. 026 EZE 017 005 poi prese un germoglio del paese, e lo mise in un campo di sementa; lo collocò presso acque abbondanti, e lo piantò a guisa di magliolo. 026 EZE 017 006 Esso crebbe, e diventò una vite estesa, di pianta bassa, in modo da avere i suoi tralci vòlti verso l’aquila, e le sue radici sotto di lei. Così diventò una vite che fece de’ pampini e mise de rami. 026 EZE 017 007 Ma c’era un’altra grande aquila, dalla ampie ali, e dalle piume abbondanti; ed ecco che questa vite volse le sue radici verso di lei, e, dal suolo dov’era piantata, stese verso l’aquila i suoi tralci perch’essa l’annaffiasse. 026 EZE 017 008 Or essa era piantata in buon terreno, presso acque abbondanti, in modo da poter mettere de’ rami, portar frutto e diventare una vite magnifica. 026 EZE 017 009 Di’: Così parla il Signore, l’Eterno: Può essa prosperare? La prima aquila non svellerà essa le sue radici e non taglierà essa via i suoi frutti sì che si secchi, e si secchino tutte le giovani foglie che metteva? Né ci sarà bisogno di molta forza né di molta gente per svellerla dalle radici. 026 EZE 017 010 Ecco, essa è piantata. Prospererà? Non si seccherà essa del tutto dacché l’avrà toccata il vento d’oriente? Seccherà sul suolo dove ha germogliato”. 026 EZE 017 011 Poi la parola dell’Eterno mi fu rivolta in questi termini: 026 EZE 017 012 “Di’ dunque a questa casa ribelle: Non sapete voi che cosa voglian dire queste cose? Di’ loro: Ecco, il re di Babilonia è venuto a Gerusalemme, ne ha preso il re ed i capi, e li ha menati con sé a Babilonia. 026 EZE 017 013 Poi ha preso uno del sangue reale, ha fermato un patto con lui, e gli ha fatto prestar giuramento; e ha preso pure gli uomini potenti del paese, 026 EZE 017 014 perché il regno fosse tenuto basso senza potersi innalzare, e quegli osservasse il patto fermato con lui, per poter sussistere. 026 EZE 017 015 Ma il nuovo re s’è ribellato contro di lui, e ha mandato i suoi ambasciatori in Egitto perché gli fossero dati cavalli e gran gente. Colui che fa tali cose potrà prosperare? Scamperà? Ha rotto il patto e scamperebbe? 026 EZE 017 016 Com’è vero ch’io vivo, dice il Signore, l’Eterno, nella residenza stessa di quel re che l’avea fatto re, e verso il quale non ha tenuto il giuramento fatto né osservato il patto concluso vicino a lui, in mezzo a Babilonia, egli morrà: 026 EZE 017 017 Faraone non andrà col suo potente esercito e con gran gente a soccorrerlo in guerra, quando si eleveranno dei bastioni e si costruiranno delle torri per sterminare gran numero d’uomini. 026 EZE 017 018 Egli ha violato il giuramento, infrangendo il patto eppure, avea dato la mano! Ha fatto tutte queste cose, e non scamperà. 026 EZE 017 019 Perciò così parla il Signore, l’Eterno: Com’è vero ch’io vivo, il mio giuramento ch’egli ha violato, il mio patto ch’egli ha infranto, io glieli farò ricadere sul capo. 026 EZE 017 020 Io stenderò su lui la mia rete, ed egli rimarrà preso nel mio laccio; lo menerò a Babilonia, e quivi entrerò in giudizio con lui, per la perfidia di cui si è reso colpevole verso di me. 026 EZE 017 021 E tutti i fuggiaschi delle sue schiere cadranno per la spada; e quelli che rimarranno saranno dispersi a tutti i venti; e voi conoscerete che io, l’Eterno, son quegli che ho parlato. 026 EZE 017 022 Così dice il Signore, l’Eterno: Ma io prenderò l’alta vetta del cedro, e la porrò in terra; dai più elevati dei suoi giovani rami spiccherò un tenero ramoscello, e lo pianterò sopra un monte alto, eminente. 026 EZE 017 023 Lo pianterò sull’alto monte d’Israele; ed esso metterà rami, porterà frutto, e diventerà un cedro magnifico. Gli uccelli d’ogni specie faranno sotto di lui la loro dimora; faran la loro dimora all’ombra dei suoi rami. 026 EZE 017 024 E tutti gli alberi della campagna sapranno che io, l’Eterno, son quegli che ho abbassato l’albero ch’era su in alto, che ho innalzato l’albero ch’era giù in basso, che ho fatto seccare l’albero verde, e che ho fatto germogliare l’albero secco. Io, l’Eterno, l’ho detto, e lo farò”. 026 EZE 018 001 E la parola dell’Eterno mi fu rivolta in questi termini: 026 EZE 018 002 “Perché dite nel paese d’Israele questo proverbio: i padri han mangiato l’agresto e ai figliuoli s’allegano i denti? 026 EZE 018 003 Com’è vero ch’io vivo, dice il Signore, l’Eterno, non avrete più occasione di dire questo proverbio in Israele. 026 EZE 018 004 Ecco, tutte le anime sono mie; è mia tanto l’anima del padre quanto quella del figliuolo; l’anima che pecca sarà quella che morrà. 026 EZE 018 005 Se uno è giusto e pratica l’equità e la giustizia, 026 EZE 018 006 se non mangia sui monti e non alza gli occhi verso gli idoli della casa d’Israele, se non contamina la moglie del suo prossimo, se non s’accosta a donna mentre è impura, 026 EZE 018 007 se non opprime alcuno, se rende al debitore il suo pegno, se non commette rapine, se dà il suo pane a chi ha fame e copre di vesti l’ignudo, 026 EZE 018 008 se non presta a interesse e non dà ad usura, se ritrae la sua mano dall’iniquità e giudica secondo verità fra uomo e uomo, 026 EZE 018 009 se segue le mie leggi e osserva le mie prescrizioni operando con fedeltà, quel tale è giusto; certamente egli vivrà, dice il Signore, l’Eterno. 026 EZE 018 010 Ma se ha generato un figliuolo ch’è un violento, che spande il sangue e fa al suo fratello qualcuna di queste cose 026 EZE 018 011 (cose che il padre non commette affatto), e mangia sui monti, e contamina la moglie del suo prossimo, 026 EZE 018 012 opprime l’afflitto e il povero, commette rapine, non rende il pegno, alza gli occhi verso gli idoli, fa delle abominazioni, 026 EZE 018 013 presta a interesse e dà ad usura, questo figlio vivrà egli? No, non vivrà! Egli ha commesso tutte queste abominazioni, e sarà certamente messo a morte; il suo sangue ricadrà su lui. 026 EZE 018 014 Ma ecco che questi ha generato un figliuolo, il quale, avendo veduto tutti i peccati che suo padre ha commesso, vi pon mente, e non fa cotali cose: 026 EZE 018 015 non mangia sui monti, non alza gli occhi verso gli idoli della casa d’Israele, non contamina la moglie del suo prossimo, 026 EZE 018 016 non opprime alcuno, non prende pegni, non commette rapine, ma dà il suo pane a chi ha fame, copre di vesti l’ignudo, 026 EZE 018 017 non fa pesar la mano sul povero, non prende interesse né usura, osserva le mie prescrizioni e segue le mie leggi, questo figliuolo non morrà per l’iniquità del padre; egli certamente vivrà. 026 EZE 018 018 Suo padre, siccome è stato un oppressore, ha commesso rapine a danno del fratello e ha fatto ciò che non è bene in mezzo al suo popolo, ecco che muore per la sua iniquità. 026 EZE 018 019 Che se diceste: Perché il figliuolo non porta l’iniquità del padre? Egli è perché quel figliuolo pratica l’equità e la giustizia, osserva tutte le mie leggi e le mette ad effetto. Certamente egli vivrà. 026 EZE 018 020 L’anima che pecca è quella che morrà, il figliuolo non porterà l’iniquità del padre, e il padre non porterà l’iniquità del figliuolo, la giustizia del giusto sarà sul giusto, l’empietà dell’empio sarà sull’empio. 026 EZE 018 021 E se l’empio si ritrae da tutti i peccati che commetteva, se osserva tutte le mie leggi e pratica l’equità e la giustizia, egli certamente vivrà, non morrà. 026 EZE 018 022 Nessuna delle trasgressioni che ha commesse sarà più ricordata contro di lui; per la giustizia che pratica, egli vivrà. 026 EZE 018 023 Provo io forse piacere se l’empio muore? dice il Signore, l’Eterno. Non ne provo piuttosto quand’egli si converte dalle sue vie e vive? 026 EZE 018 024 E se il giusto si ritrae dalla sua giustizia e commette l’iniquità e imita tutte le abominazioni che l’empio fa, vivrà egli? Nessuno de’ suoi atti di giustizia sarà ricordato; per la prevaricazione di cui s’è reso colpevole e per il peccato che ha commesso, per tutto questo, morrà. 026 EZE 018 025 Ma voi dite: “La via del Signore non è retta…” Ascoltate dunque, o casa d’Israele! E’ proprio la mia via quella che non è retta? Non son piuttosto le vie vostre quelle che non son rette? 026 EZE 018 026 Se il giusto si ritrae dalla sua giustizia e commette l’iniquità, e per questo muore, muore per l’iniquità che ha commessa. 026 EZE 018 027 E se l’empio si ritrae dall’empietà che commetteva e pratica l’equità e la giustizia, farà vivere l’anima sua. 026 EZE 018 028 Se ha cura di ritrarsi da tutte le trasgressioni che commetteva, certamente vivrà; non morrà. 026 EZE 018 029 Ma la casa d’Israele dice: La via del Signore non è retta. Son proprio le mie vie quelle che non son rette, o casa d’Israele? Non son piuttosto le vie vostre quelle che non son rette? 026 EZE 018 030 Perciò, io vi giudicherò ciascuno secondo le vie sue, o casa d’Israele! dice il Signore, l’Eterno. Tornate, convertitevi da tutte le vostre trasgressioni, e non avrete più occasione di caduta nell’iniquità! 026 EZE 018 031 Gettate lungi da voi tutte le vostre trasgressioni per le quali avete peccato, e fatevi un cuor nuovo e uno spirito nuovo; e perché morreste, o casa d’Israele? 026 EZE 018 032 Poiché io non ho alcun piacere nella morte di colui che muore, dice il Signore, l’Eterno. Convertitevi dunque, e vivete! 026 EZE 019 001 E tu pronunzia una lamentazione sui principi d’Israele, e di’: 026 EZE 019 002 Che cos’era tua madre? Una leonessa. Fra i leoni stava accovacciata; in mezzo ai leoncelli, allevava i suoi piccini. 026 EZE 019 003 Allevò uno de’ suoi piccini, il quale divenne un leoncello, imparò a sbranar la preda, e divorò gli uomini. 026 EZE 019 004 Ma le nazioni ne sentiron parlare, ed ei fu preso nella lor fossa; lo menaron, con de’ raffi alle mascelle, nel paese d’Egitto. 026 EZE 019 005 E quando ella vide che aspettava invano e la sua speranza era delusa, prese un altro de’ suoi piccini, e ne fece un leoncello. 026 EZE 019 006 Questo andava e veniva fra i leoni, e divenne un leoncello; imparò a sbranar la preda, e divorò gli uomini. 026 EZE 019 007 Devastò i loro palazzi, desolò le loro città; il paese, con tutto quello che conteneva, fu atterrito al rumore dei suoi ruggiti. 026 EZE 019 008 Ma da tutte le provincie all’intorno le nazioni gli diedero addosso, gli tesero contro le loro reti, e fu preso nella loro fossa. 026 EZE 019 009 Lo misero in una gabbia con dei raffi alle mascelle e lo menarono al re di Babilonia; lo menarono in una fortezza, perché la sua voce non fosse più udita sui monti d’Israele. 026 EZE 019 010 Tua madre era, come te, simile a una vigna, piantata presso alle acque; era feconda, ricca di tralci, per l’abbondanza dell’acque. 026 EZE 019 011 aveva de’ rami forti, da servire di scettri a sovrani; s’ergeva nella sua sublimità, fra il folto dei tralci; era appariscente per la sua elevatezza, per la moltitudine de’ suoi sarmenti. 026 EZE 019 012 Ma è stata divelta con furore, e gettata a terra; il vento orientale ne ha seccato il frutto, i rami forti ne sono stati rotti e seccati, il fuoco li ha divorati. 026 EZE 019 013 Ed ora è piantata nel deserto in un suolo arido ed assetato; 026 EZE 019 014 un fuoco è uscito dal suo ramo fronzuto, e ne ha divorato il frutto, sì che non v’è in essa più ramo forte né scettro per governare”. Questa la lamentazione, ch’è diventata una lamentazione. 026 EZE 020 001 Or avvenne, il settimo anno, il decimo giorno del quinto mese, che alcuni degli anziani d’Israele vennero a consultare l’Eterno, e si misero a sedere davanti a me. 026 EZE 020 002 E la parola dell’Eterno mi fu rivolta in questi termini: 026 EZE 020 003 “Figliuol d’uomo, parla agli anziani d’Israele, e di’ loro: Così parla il Signore, l’Eterno: Siete venuti per consultarmi? Com’è vero ch’io vivo, io non mi lascerò consultare da voi! dice il Signore, l’Eterno. 026 EZE 020 004 Giudicali tu, figliuol d’uomo! giudicali tu! Fa’ loro conoscere le abominazioni dei loro padri; e di’ loro: 026 EZE 020 005 Così parla il Signore, l’Eterno: Il giorno ch’io scelsi Israele e alzai la mano per fare un giuramento alla progenie della casa di Giacobbe, e mi feci loro conoscere nel paese d’Egitto, e alzai la mano per loro, dicendo: Io son l’Eterno, il vostro Dio, 026 EZE 020 006 quel giorno alzai la mano, giurando che li trarrei fuori dal paese d’Egitto per introdurli in un paese che io avevo cercato per loro, paese ove scorre il latte e il miele, il più splendido di tutti i paesi. 026 EZE 020 007 E dissi loro: Gettate via, ognun di voi, le abominazioni che attirano i vostri sguardi, e non vi contaminate con gl’idoli d’Egitto; io sono l’Eterno, il vostro Dio! 026 EZE 020 008 Ma essi si ribellarono contro di me, e non mi vollero dare ascolto; nessun d’essi gettò via le abominazioni che attiravano il suo sguardo, e non abbandonò gl’idoli d’Egitto; allora parlai di voler riversare su loro il mio furore e sfogare su loro la mia ira in mezzo al paese d’Egitto. 026 EZE 020 009 Nondimeno, io agii per amor del mio nome, perché non fosse profanato agli occhi delle nazioni in mezzo alle quali essi si trovavano, in presenza delle quali io m’ero fatto loro conoscere, allo scopo di trarli fuori dal paese d’Egitto. 026 EZE 020 010 E li trassi fuori dal paese d’Egitto, e li condussi nel deserto. 026 EZE 020 011 Diedi loro le mie leggi e feci loro conoscere le mie prescrizioni, per le quali l’uomo che le metterà in pratica vivrà. 026 EZE 020 012 E diedi pur loro i miei Sabati perché servissero di segno fra me e loro, perché conoscessero che io sono l’Eterno che li santifico. 026 EZE 020 013 Ma la casa d’Israele si ribellò contro di me nel deserto; non camminarono secondo le mie leggi e rigettarono le mie prescrizioni, per le quali l’uomo che le metterà in pratica vivrà, e profanarono gravemente i miei Sabati; perciò io parlai di riversare su loro il mio furore nel deserto, per consumarli. 026 EZE 020 014 Nondimeno io agii per amor del mio nome, perché non fosse profanata agli occhi delle nazioni, in presenza delle quali io l’avevo tratti fuori dall’Egitto. 026 EZE 020 015 E alzai perfino la mano nel deserto, giurando loro che non li farei entrare nel paese che avevo loro dato, paese ove scorre latte e miele, il più splendido di tutti i paesi, 026 EZE 020 016 perché avevano rigettato le mie prescrizioni, non avean camminato secondo le mie leggi e avevano profanato i miei Sabati, poiché il loro cuore andava dietro ai loro idoli. 026 EZE 020 017 Ma l’occhio mio li risparmiò dalla distruzione, e io non li sterminai del tutto nel deserto. 026 EZE 020 018 E dissi ai loro figliuoli nel deserto: Non camminate secondo i precetti de’ vostri padri, non osservate le loro prescrizioni, e non vi contaminate mediante i loro idoli! 026 EZE 020 019 Io sono l’Eterno, il vostro Dio; camminate secondo le mie leggi, osservate le mie prescrizioni, e mettetele in pratica; 026 EZE 020 020 santificate i miei sabati, e siano un segno fra me e voi, dal quale si conosca che io sono l’Eterno, il vostro Dio. 026 EZE 020 021 Ma i figliuoli si ribellarono contro di me; non camminarono secondo le mie leggi, e non osservarono le mie prescrizioni per metterle in pratica: le leggi per le quali l’uomo che le mette in pratica vivrà, profanarono i miei sabati, ond’io parlai di riversare su loro il mio furore e di sfogare su loro la mia ira nel deserto. 026 EZE 020 022 Nondimeno io ritirai la mia mano, ed agii per amor del mio nome, perché non fosse profanato agli occhi delle nazioni, in presenza delle quali li avevo tratti fuori dall’Egitto. 026 EZE 020 023 Ma alzai pure la mano nel deserto, giurando loro che li disperderei fra le nazioni e li spargerei per tutti i paesi, 026 EZE 020 024 perché non mettevano in pratica le mie prescrizioni, rigettavano le mie leggi, profanavano i miei sabati, e i loro occhi andavan dietro agli idoli dei loro padri. 026 EZE 020 025 E detti loro perfino delle leggi non buone e delle prescrizioni per le quali non potevano vivere; 026 EZE 020 026 e li contaminai coi loro propri doni, quando facevan passare per il fuoco ogni primogenito, per ridurli alla desolazione affinché conoscessero che io sono l’Eterno. 026 EZE 020 027 Perciò, figliuol d’uomo, parla alla casa d’Israele e di’ loro: Così parla il Signore, l’Eterno: I vostri padri m’hanno ancora oltraggiato in questo, conducendosi perfidamente verso di me: 026 EZE 020 028 quando li ebbi introdotti nel paese che avevo giurato di dar loro, portarono i loro sguardi sopra ogni alto colle, e sopra ogni alberi fronzuto, e quivi offrirono i loro sacrifizi, quivi presentarono le loro offerte provocanti, quivi misero i loro profumi d’odor soave, e quivi sparsero le loro libazioni. 026 EZE 020 029 Ed io dissi loro: Che cos’è l’alto luogo dove andate? E nondimeno, s’è continuato a chiamarlo “alto luogo” fino al dì d’oggi. 026 EZE 020 030 Perciò, di’ alla casa d’Israele: Così parla il Signore, l’Eterno: Quando vi contaminate seguendo le vie de’ vostri padri e vi prostituite ai loro idoli esecrandi 026 EZE 020 031 e quando, offrendo i vostri doni e facendo passare per il fuoco i vostri figliuoli, vi contaminate fino al dì d’oggi con tutti i vostri idoli, mi lascerei io consultare da voi, o casa d’Israele? Com’è vero ch’io vivo, dice il Signore, l’Eterno, io non mi lascerò consultare da voi. 026 EZE 020 032 E non avverrà affatto quello che vi passa per la mente quando dite: Noi saremo come le nazioni, come le famiglie degli altri paesi, e renderemo un culto al legno ed alla pietra! 026 EZE 020 033 Com’è vero ch’io vivo, dice il Signore, l’Eterno, con mano forte, con braccio disteso, con scatenamento di furore, io regnerò su voi! 026 EZE 020 034 E vi trarrò fuori di fra i popoli, e vi raccoglierò dai paesi dove sarete stati dispersi, con mano forte, con braccio disteso e con scatenamento di furore, 026 EZE 020 035 e vi condurrò nel deserto dei popoli, e quivi verrò in giudizio con voi a faccia a faccia; 026 EZE 020 036 come venni in giudizio con i vostri padri nel deserto del paese d’Egitto, così verrò in giudizio con voi, dice il Signore, l’Eterno; 026 EZE 020 037 e vi farò passare sotto la verga, e vi rimetterò nei vincoli del patto; 026 EZE 020 038 e separerò da voi i ribelli e quelli che mi sono infedeli; io li trarrò fuori dal paese dove sono stranieri, ma non entreranno nel paese d’Israele, e voi conoscerete che io sono l’Eterno. 026 EZE 020 039 Voi dunque, casa d’Israele, così parla il Signore, l’Eterno: Andate, servite ognuno ai vostri idoli, giacché non mi volete ascoltare! Ma il mio santo nome non lo profanerete più con i vostri doni e coi vostri idoli! 026 EZE 020 040 Poiché sul mio monte santo, e sull’alto monte d’Israele, dice il Signore, l’Eterno, là tutti quelli della casa d’Israele, tutti quanti saranno nel paese, mi serviranno; là io mi compiacerò di loro, là io chiederò le vostre offerte e le primizie dei vostri doni in tutto quello che mi consacrerete. 026 EZE 020 041 Io mi compiacerò di voi come d’un profumo d’odore soave, quando vi avrò tratto fuori di fra i popoli, e vi avrò radunati dai paesi dove sarete stati dispersi; e io sarò santifico in voi nel cospetto delle nazioni; 026 EZE 020 042 e voi conoscerete che io sono l’Eterno, quando v’avrò condotti nella terra d’Israele, paese che giurai di dare ai vostri padri. 026 EZE 020 043 E là vi ricorderete della vostra condotta e di tutte le azioni con le quali vi siete contaminati, e sarete disgustati di voi stessi, per tutte le malvagità che avete commesse; 026 EZE 020 044 e conoscerete che io sono l’Eterno, quando avrò agito con voi per amor del mio nome, e non secondo la vostra condotta malvagia, né secondo le vostre azioni corrotte, o casa d’Israele! dice il Signore, l’Eterno”. 026 EZE 020 045 E la parola dell’Eterno mi fu rivolta in questi termini: 026 EZE 020 046 “Figliuol d’uomo, vòlta la faccia dal lato di mezzogiorno, rivolgi la parola al mezzogiorno, e profetizza contro la foresta della campagna meridionale, 026 EZE 020 047 e di’ alla foresta del mezzodì: ascolta la parola dell’Eterno! Così parla il Signore, l’Eterno: Ecco, io accendo in te un fuoco che divorerà in te ogni albero verde e ogni albero secco; la fiamma dell’incendio non si estinguerà, e tutto ciò ch’è sulla faccia del suolo ne sarà divampato, dal mezzogiorno al settentrione; 026 EZE 020 048 e ogni carne vedrà che io, l’Eterno, son quegli che ho acceso il fuoco, che non s’estinguerà”. 026 EZE 020 049 E io dissi: “Ahimè, Signore, Eterno! Costoro dicon di me: Egli non fa che parlare in parabole”. 026 EZE 021 001 E la parola dell’Eterno mi fu rivolta in questi termini: 026 EZE 021 002 “Figliuol d’uomo, vòlta la faccia verso Gerusalemme, e rivolgi la parola ai luoghi santi, e profetizza contro il paese d’Israele; 026 EZE 021 003 e di’ al paese d’Israele: Così parla l’Eterno: Eccomi a te! Io trarrò la mia spada dal suo fodero, e sterminerò in mezzo a te giusti e malvagi. 026 EZE 021 004 Appunto perché voglio sterminare in mezzo a te giusti e malvagi, la mia spada uscirà dal suo fodero per colpire ogni carne dal mezzogiorno al settentrione; 026 EZE 021 005 e ogni carne conoscerà che io, l’Eterno, ho tratto la mia spada dal suo fodero; e non vi sarà più rimessa. 026 EZE 021 006 E tu, figliuol d’uomo, gemi! Coi lombi rotti e con dolore amaro, gemi dinanzi agli occhi loro. 026 EZE 021 007 E quando ti chiederanno: Perché gemi? rispondi: Per la notizia che sta per giungere; ogni cuore si struggerà, tutte le mani diverran fiacche, tutti gli spiriti verranno meno, tutte le ginocchia si scioglieranno in acqua. Ecco, la cosa giunge, ed avverrà! dice il Signore, l’Eterno”. 026 EZE 021 008 E la parola dell’Eterno mi fu rivolta in questi termini: 026 EZE 021 009 “Figliuol d’uomo, profetizza, e di’: Così parla il Signore. Di’: La spada! la spada! è aguzzata ed anche forbita: 026 EZE 021 010 aguzzata, per fare un macello; forbita, perché folgoreggi. Ci rallegrerem noi dunque? ripetendo: “Lo scettro del mio figliuolo disprezza ogni legno”. 026 EZE 021 011 Il Signore l’ha data a forbire, perché la s’impugni; la spada è aguzza, essa è forbita, per metterla in mano di chi uccide. 026 EZE 021 012 Grida e urla, figliuol d’uomo, poich’essa è per il mio popolo, e per tutti i principi d’Israele; essi son dati in balìa della spada col mio popolo; perciò percuotiti la coscia! 026 EZE 021 013 Poiché la prova è stata fatta; e che dunque, se perfino lo scettro sprezzante non sarà più? dice il Signore, l’Eterno. 026 EZE 021 014 E tu, figliuol d’uomo, profetizza, e batti le mani; la spada raddoppi, triplichi i suoi colpi, la spada che fa strage, la spada che uccide anche chi è grande, la spada che li attornia. 026 EZE 021 015 Io ho rivolto la punta della spada contro tutte le loro porte, perché il loro cuore si strugga e cresca il numero dei caduti; sì, essa è fatta per folgoreggiare, è aguzzata per il macello. 026 EZE 021 016 Spada! raccogliti! volgiti a destra, attenta! Volgiti a sinistra, dovunque è diretto il tuo filo! 026 EZE 021 017 E anch’io batterò le mani, e sfogherò il mio furore! Io, l’Eterno, son quegli che ho parlato”. 026 EZE 021 018 E la parola dell’Eterno mi fu rivolta in questi termini: 026 EZE 021 019 “E tu, figliuol d’uomo, fatti due vie, per le quali passi la spada del re di Babilonia; partano ambedue dal medesimo paese; e traccia un indicatore, tracciato al capo della strada d’una città. 026 EZE 021 020 Fa’ una strada per la quale la spada vada a Rabba, città de’ figliuoli d’Ammon, e un’altra perché vada in Giuda, a Gerusalemme, città fortificata. 026 EZE 021 021 Poiché il re di Babilonia sta sul bivio, in capo alle due strade, per tirare presagi: scuote le freccie, consulta gl’idoli, esamina il fegato. 026 EZE 021 022 La sorte, ch’è nella destra, designa Gerusalemme per collocargli degli arieti, per aprir la bocca a ordinare il massacro, per alzar la voce in gridi di guerra, per collocare gli arieti contro le porte, per elevare bastioni, per costruire delle torri. 026 EZE 021 023 Ma essi non vedono in questo che una divinazione bugiarda; essi, a cui sono stati fatti tanti giuramenti! Ma ora egli si ricorderà della loro iniquità, perché siano presi. 026 EZE 021 024 Perciò così parla il Signore, l’Eterno: Poiché avete fatto ricordare la vostra iniquità mediante le vostre manifeste trasgressioni, sì che i vostri peccati si manifestano in tutte le vostre azioni, poiché ne rievocate il ricordo, sarete presi dalla sua mano. 026 EZE 021 025 E tu, o empio, dannato alla spada, o principe d’Israele, il cui giorno è giunto al tempo del colmo dell’iniquità; 026 EZE 021 026 così parla il Signore, l’Eterno: La tiara sarà tolta, il diadema sarà levato; tutto sarà mutato; ciò che in basso sarà innalzato; ciò ch’è in alto sarà abbassato. 026 EZE 021 027 Ruina! ruina! ruina! Questo farò di lei; anch’essa non sarà più, finché non venga colui a cui appartiene il giudizio, e al quale lo rimetterò. 026 EZE 021 028 E tu, figliuol d’uomo, profetizza, e di’: Così parla il Signore, l’Eterno, riguardo ai figliuoli d’Ammon ed al loro obbrobrio; e di’: La spada, la spada è sguainata; è forbita per massacrare, per divorare, per folgoreggiare. 026 EZE 021 029 Mentre s’hanno per te delle visioni vane, mentre s’hanno per te divinazioni bugiarde, essa ti farà cadere fra i cadaveri degli empi, il cui giorno è giunto al tempo del colmo dell’iniquità. 026 EZE 021 030 Riponi la spada nel suo fodero! Io ti giudicherò nel luogo stesso dove fosti creata, nel paese della tua origine; 026 EZE 021 031 e riverserò su di te la mia indignazione, soffierò contro di te nel fuoco della mia ira, e ti darò in mano d’uomini brutali, artefici di distruzione. 026 EZE 021 032 Tu sarai pascolo al fuoco, il tuo sangue sarà in mezzo al paese; tu non sarai più ricordata, perché io, l’Eterno, son quegli che ho parlato”. 026 EZE 022 001 E la parola dell’Eterno mi fu rivolta in questi termini: 026 EZE 022 002 “Ora, figliuol d’uomo, non giudicherai tu, non giudicherai tu questa città di sangue? Falle dunque conoscere tutte le sue abominazioni! e di’: 026 EZE 022 003 Così parla il Signore, l’Eterno: O città, che spandi il sangue in mezzo a te perché il tuo tempo giunga, e che ti fai degl’idoli per contaminarti! 026 EZE 022 004 Per il sangue che hai sparso ti sei resa colpevole, e per gl’idoli che hai fatto ti sei contaminata; tu hai fatto avvicinare i tuoi giorni, e sei giunta al termine de’ tuoi anni, perciò io ti espongo al vituperio delle nazioni e allo scherno di tutti i paesi. 026 EZE 022 005 Quelli che ti son vicini e quelli che son lontani da te si faran beffe di te, o tu contaminata di fama, e piena di disordine! 026 EZE 022 006 Ecco, i principi d’Israele, ognuno secondo il suo potere, sono occupati in te a spandere il sangue; 026 EZE 022 007 in te si sprezza padre e madre; in mezzo a te si opprime lo straniero; in te si calpesta l’orfano e la vedova. 026 EZE 022 008 Tu disprezzi le mie cose sante, tu profani i miei sabati. 026 EZE 022 009 In te c’è della gente che calunnia per spandere il sangue, in te si mangia sui monti, in mezzo a te si commettono scelleratezze. 026 EZE 022 010 E in te si scoprono le vergogne del padre, in te si violenta la donna durante la sua impurità; 026 EZE 022 011 in te l’uno commette abominazione con la moglie del suo prossimo, l’altro contamina d’incesto la sua nuora, l’altro violenta la sua sorella, figliuola di suo padre. 026 EZE 022 012 In te si ricevono regali per spandere del sangue; tu prendi interesse, dài ad usura, trai guadagno dal prossimo con la violenza, e dimentichi me, dice il Signore, l’Eterno. 026 EZE 022 013 Ma ecco, io batto le mani, a motivo del disonesto guadagno che fai, e del sangue da te sparso, ch’è in mezzo di te. 026 EZE 022 014 Il tuo cuore reggerà egli, o le tue mani saranno esse forti il giorno che io agirò contro di te? Io, l’Eterno, son quegli che ho parlato, e lo farò. 026 EZE 022 015 Io ti disperderò fra le nazioni, ti spargerò per i paesi, e torrò via da te tutta la tua immondezza; 026 EZE 022 016 e tu sarai profanata da te stessa agli occhi delle nazioni, e conoscerai che io sono l’Eterno”. 026 EZE 022 017 E la parola dell’Eterno mi fu rivolta in questi termini: 026 EZE 022 018 “Figliuol d’uomo, quelli della casa d’Israele mi son diventati tante scorie: tutti quanti non son che rame, stagno, ferro, piombo, in mezzo al fornello; son tutti scorie d’argento. 026 EZE 022 019 Perciò, così parla il Signore, l’Eterno: Poiché siete tutti diventati tante scorie, ecco, io vi raduno in mezzo a Gerusalemme. 026 EZE 022 020 Come si raduna l’argento, il rame, il ferro, il piombo e lo stagno in mezzo al fornello e si soffia nel fuoco per fonderli, così, nella mia ira e nel mio furore io vi radunerò, vi metterò là, e vi fonderò. 026 EZE 022 021 Vi radunerò, soffierò contro di voi nel fuoco del mio furore e voi sarete fusi in mezzo a Gerusalemme. 026 EZE 022 022 Come l’argento è fuso in mezzo al fornello, così voi sarete fusi in mezzo alla città; e voi saprete che io, l’Eterno, sono quegli che riverso su di voi il mio furore”. 026 EZE 022 023 E la parola dell’Eterno mi fu rivolta in questi termini: 026 EZE 022 024 “Figliuol d’uomo, dì a Gerusalemme: Tu sei una terra che non è stata purificata, che non è stata bagnata da pioggia in un giorno d’indignazione. 026 EZE 022 025 V’è una cospirazione de’ suoi profeti in mezzo a lei; come un leone ruggente che sbrana una preda, costoro divorano le anime, piglian tesori e cose preziose, moltiplican le vedove in mezzo a lei. 026 EZE 022 026 I suoi sacerdoti violano la mia legge, e profanano le mie cose sante; non distinguono fra santo e profano, non fan conoscere la differenza che passa fra ciò ch’è impuro e ciò ch’è puro, chiudon gli occhi sui miei sabati, e io son profanato in mezzo a loro. 026 EZE 022 027 E i suoi capi, in mezzo a lei, son come lupi che sbranano la loro preda: spandono il sangue, perdono le anime per saziare la loro cupidigia. 026 EZE 022 028 E i loro profeti intonacan loro tutto questo con malta che non regge: hanno delle visioni vane, pronostican loro la menzogna, e dicono: Così parla il Signore, l’Eterno mentre l’Eterno non ha parlato affatto. 026 EZE 022 029 Il popolo del paese si dà alla violenza, commette rapine, calpesta l’afflitto e il povero, opprime lo straniero, contro ogni equità. 026 EZE 022 030 Ed io ho cercato fra loro qualcuno che riparasse la cinta e stesse sulla breccia davanti a me in favore del paese, perché io non lo distruggessi; ma non l’ho trovato. 026 EZE 022 031 Perciò, io riverserò su loro la mia indignazione; io li consumerò col fuoco della mia ira, e farò ricadere sul loro capo la loro condotta, dice il Signore, l’Eterno”. 026 EZE 023 001 E la parola dell’Eterno mi fu rivolta in questi termini: 026 EZE 023 002 “Figliuol d’uomo, c’erano due donne, figliuole d’una medesima madre, 026 EZE 023 003 le quali si prostituirono in Egitto; si prostituirono nella loro giovinezza; là furon premute le loro mammelle, e la fu compresso il loro vergine seno. 026 EZE 023 004 I loro nomi sono: quello della maggiore, Ohola; quella della sorella, Oholiba. Esse divennero mie, e mi partorirono figliuoli e figliuole; e questi sono i loro veri nomi: Ohola è Samaria, Oholiba è Gerusalemme. 026 EZE 023 005 E, mentre era mia, Ohola si prostituì, e s’appassionò per i suoi amanti, 026 EZE 023 006 gli Assiri, ch’eran suoi vicini, vestiti di porpora, governatori e magistrati, tutti bei giovani, cavalieri montati sui loro cavalli. 026 EZE 023 007 Ella si prostituì con loro, ch’eran tutti il fior fiore de’ figliuoli d’Assiria, e si contaminò con tutti quelli per i quali s’appassionava, con tutti i loro idoli. 026 EZE 023 008 Ed ella non abbandonò le prostituzioni che commetteva con gli Egiziani, quando questi giacevano con lei nella sua giovinezza, quando comprimevano il suo vergine seno e sfogavano su lei la loro lussuria. 026 EZE 023 009 Perciò io l’abbandonai in balìa de’ suoi amanti, in balìa de’ figliuoli d’Assiria, per i quali s’era appassionata. 026 EZE 023 010 Essi scoprirono la sua nudità, presero i suoi figliuoli e le sue figliuole, e la uccisero con la spada. Ed ella diventò famosa fra le donne, e su di lei furono eseguiti dei giudizi. 026 EZE 023 011 E la sua sorella vide questo, e nondimeno si corruppe più di lei ne’ suoi amori, e le sue prostituzioni sorpassarono le prostituzioni della sua sorella. 026 EZE 023 012 S’appassionò per i figliuoli d’Assiria, ch’eran suoi vicini, governatori e magistrati, vestiti pomposamente, cavalieri montati sui loro cavalli, tutti giovani e belli. 026 EZE 023 013 E io vidi ch’ella si contaminava; ambedue seguivano la medesima via; 026 EZE 023 014 ma questa superò l’altra nelle sue prostituzioni; vide degli uomini disegnati sui muri, delle immagini di Caldei dipinte in rosso, 026 EZE 023 015 con delle cinture ai fianchi, con degli ampi turbanti in capo, dall’aspetto di capitani, tutti quanti, ritratti de’ figliuoli di Babilonia, della Caldea, loro terra natia; 026 EZE 023 016 e, come li vide, s’appassionò per loro e mandò ad essi de’ messaggeri, in Caldea. 026 EZE 023 017 E i figliuoli di Babilonia vennero a lei, al letto degli amori, e la contaminarono con le loro fornicazioni; ed ella si contaminò con essi; poi, l’anima sua s’alienò da loro. 026 EZE 023 018 Ella mise a nudo le sue prostituzioni, mise a nudo la sua vergogna, e l’anima mia s’alienò da lei, come l’anima mia s’era alienata dalla sua sorella. 026 EZE 023 019 Nondimeno, ella moltiplicò le sue prostituzioni, ricordandosi dei giorni della sua giovinezza quando s’era prostituita nel paese d’Egitto; 026 EZE 023 020 e s’appassionò per quei fornicatori dalle membra d’asino, dall’ardor di stalloni. 026 EZE 023 021 Così tu tornasti alle turpitudini della tua giovinezza, quando gli egiziani ti premevan le mammelle a motivo del tuo vergine seno. 026 EZE 023 022 Perciò, Oholiba, così parla il Signore, l’Eterno: ecco, io susciterò contro di te i tuoi amanti, dai quali l’anima tua s’è alienata, li farò venire contro di te da tutte le parti: 026 EZE 023 023 i figliuoli di Babilonia e tutti i Caldei, principi, ricchi e grandi, e tutti i figliuoli d’Assiria con loro, giovani e belli, tutti governatori e magistrati, capitani e consiglieri, tutti montati sui loro cavalli. 026 EZE 023 024 Essi vengono contro di te con armi, carri e ruote, e con una folla di popoli; con targhe, scudi, ed elmi si schierano contro di te d’ogn’intorno; io rimetto in mano loro il giudizio, ed essi ti giudicheranno secondo le loro leggi. 026 EZE 023 025 Io darò corso alla mia gelosia contro di te, ed essi ti tratteranno con furore: ti taglieranno il naso e gli orecchi, e ciò che rimarrà di te cadrà per la spada; prenderanno i tuoi figliuoli e le tue figliuole e ciò che rimarrà di te sarà divorato dal fuoco. 026 EZE 023 026 E ti spoglieranno delle tue vesti, e porteran via gli oggetti di cui t’adorni. 026 EZE 023 027 E io farò cessare la tua lussuria e la tua prostituzione cominciata nel paese d’Egitto, e tu non alzerai più gli occhi verso di loro, e non ti ricorderai più dell’Egitto. 026 EZE 023 028 Poiché così parla il Signore, l’Eterno: Ecco, io ti do in mano di quelli che tu hai in odio, in mano di quelli, dai quali l’anima tua s’è alienata. 026 EZE 023 029 Essi ti tratteranno con odio, porteran via tutto il frutto del tuo lavoro, e ti lasceranno nuda e scoperta; e così saran messe allo scoperto la vergogna della tua impudicizia, la tua lussuria e le tue prostituzioni. 026 EZE 023 030 Queste cose ti saran fatte, perché ti sei prostituita correndo dietro alle nazioni, perché ti sei contaminata coi loro idoli. 026 EZE 023 031 Tu hai camminato per la via della tua sorella, e io ti metto in mano la sua coppa. 026 EZE 023 032 Così parla il Signore, l’Eterno: Tu berrai la coppa della tua sorella: coppa profonda ed ampia, sarai esposta alle risa ed alle beffe; la coppa è di gran capacità. 026 EZE 023 033 Tu sarai riempita d’ebbrezza e di dolore: e la coppa della desolazione e della devastazione, è la coppa della tua sorella Samaria. 026 EZE 023 034 E tu la berrai, la vuoterai, ne morderai i pezzi, e te ne squarcerai il seno; poiché son io quegli che ho parlato, dice il Signore, l’Eterno. 026 EZE 023 035 Perciò così parla il Signore, l’Eterno: Poiché tu m’hai dimenticato e m’hai buttato dietro le spalle, porta dunque anche tu, la pena della tua scelleratezza e delle tue prostituzioni”. 026 EZE 023 036 E l’Eterno mi disse: “Figliuol d’uomo non giudicherai tu Ohola e Oholiba? Dichiara loro dunque le loro abominazioni! 026 EZE 023 037 Poiché han commesso adulterio, han del sangue sulle mani; han commesso adulterio coi loro idoli, e gli stessi figliuoli che m’avean partorito, li ha fatti passare per il fuoco perché servissero loro di pasto. 026 EZE 023 038 E anche questo m’hanno fatto: in quel medesimo giorno han contaminato il mio santuario, e han profanato i miei sabati. 026 EZE 023 039 Dopo aver immolato i loro figliuoli ai loro idoli, in quello stesso giorno son venute nel mio santuario per profanarlo; ecco, quello che hanno fatto in mezzo alla mia casa. 026 EZE 023 040 E, oltre a questo, hanno mandato a cercare uomini che vengon da lontano; ad essi hanno invitato de’ messaggeri, ed ecco che son venuti. Per loro ti sei lavata, ti sei imbellettata gli occhi, ti sei parata d’ornamenti; 026 EZE 023 041 ti sei assisa sopra un letto sontuoso, davanti al quale era disposta una tavola; e su quella hai messo il mio profumo e il mio olio. 026 EZE 023 042 E là s’udiva il rumore d’una folla sollazzante, e oltre alla gente presa tra la folla degli uomini, sono stati introdotti degli ubriachi venuti dal deserto, che han messo de’ braccialetti hai polsi delle due sorelle, e de’ magnifici diademi sul loro capo. 026 EZE 023 043 E io ho detto di quella invecchiata negli adulteri: Anche ora commettono prostituzioni con lei!… proprio con lei! 026 EZE 023 044 E si viene ad essa, come si va da una prostituta! Così si viene da Ohola e Oholiba, da queste donne scellerate. 026 EZE 023 045 Ma degli uomini giusti le giudicheranno, come si giudican le adultere, come si giudican le donne che spandono il sangue; perché sono adultere, e hanno del sangue sulle mani. 026 EZE 023 046 Perciò così parla il Signore, l’Eterno: Sarà fatta salire contro di loro una moltitudine, ed esse saranno date in balìa del terrore e del saccheggio. 026 EZE 023 047 E quella moltitudine le lapiderà, e le farà a pezzi con la spada; ucciderà i loro figliuoli e le loro figliuole, e darà alle fiamme le loro case. 026 EZE 023 048 E io farò cessare la scelleratezza nel paese, e tutte le donne saranno ammaestrate a non commetter più turpitudini come le vostre. 026 EZE 023 049 E la vostra scelleratezza vi sarà fatta ricadere addosso, e voi porterete la pena della vostra idolatria, e conoscerete che io sono il Signore, l’Eterno”. 026 EZE 024 001 E la parola dell’Eterno mi fu rivolta il nono anno, il decimo mese, il decimo giorno del mese, in questi termini: 026 EZE 024 002 “Figliuol d’uomo, scriviti la data di questo giorno, di quest’oggi! Oggi stesso, il re di Babilonia investe Gerusalemme. 026 EZE 024 003 E proponi una parabola a questa casa ribelle, e di’ loro: Così parla il Signore, l’Eterno: Metti, metti la pentola al fuoco, e versaci dentro dell’acqua; 026 EZE 024 004 raccoglici dentro i pezzi di carne, tutti i buoni pezzi, coscia e spalla; riempila d’ossa scelte. 026 EZE 024 005 Prendi il meglio del gregge, ammonta sotto la pentola le legna per far bollire le ossa; falla bollire a gran bollore, affinché anche le ossa che ci son dentro, cuociano. 026 EZE 024 006 Perciò, così parla il Signore, l’Eterno: Guai alla città sanguinaria, pentola piena di verderame, il cui verderame non si stacca! Vuotala de’ pezzi, uno a uno, senza tirare a sorte! 026 EZE 024 007 Poiché il sangue che ha versato è in mezzo a lei; essa lo ha posto sulla roccia nuda; non l’ha sparso in terra, per coprirlo di polvere. 026 EZE 024 008 Per eccitare il furore, per farne vendetta, ho fatto mettere quel sangue sulla roccia nuda, perché non fosse coperto. 026 EZE 024 009 Perciò, così parla il Signore, l’Eterno: Guai alla città sanguinaria! Anch’io voglio fare un gran fuoco! 026 EZE 024 010 Ammonta le legna, fa’ levar la fiamma, fa’ cuocer bene la carne, fa’ struggere il grasso, e fa’ che le ossa si consumino! 026 EZE 024 011 Poi metti la pentola vuota sui carboni perché si riscaldi e il suo rame diventi rovente, affinché la sua impurità si strugga in mezzo ad essa, e il suo verderame sia consumato. 026 EZE 024 012 Ogni sforzo è inutile; il suo abbondante verderame non si stacca; il suo verderame non se n’andrà che mediante il fuoco. 026 EZE 024 013 V’è della scelleratezza nella tua impurità; poiché io t’ho voluto purificare e tu non sei diventata pura; non sarai più purificata dalla tua impurità, finché io non abbia sfogato su di te il mio furore. 026 EZE 024 014 Io, l’Eterno, son quegli che ho parlato; la cosa avverrà, io la compirò; non indietreggerò, non avrò pietà, non mi pentirò; tu sarai giudicata secondo la tua condotta, secondo le tue azioni, dice il Signore, l’Eterno”. 026 EZE 024 015 E la parola dell’Eterno mi fu rivolta in questi termini: 026 EZE 024 016 “Figliuol d’uomo, ecco, come un colpo improvviso io ti tolgo la delizia dei tuoi occhi; e tu non far cordoglio, non piangere, non spander lacrime. 026 EZE 024 017 Sospira in silenzio; non portar lutto per i morti, cingiti il capo col turbante, mettiti i calzari ai piedi, non ti coprire la barba, non mangiare il pane che la gente ti manda”. 026 EZE 024 018 La mattina parlai al popolo, e la sera mi morì la moglie; e la mattina dopo feci come mi era stato comandato. 026 EZE 024 019 E il popolo mi disse: “Non ci spiegherai tu che cosa significhi quello che fai?” 026 EZE 024 020 E io risposi loro: “La parola dell’Eterno mi è stata rivolta, in questi termini: 026 EZE 024 021 Di’ alla casa d’Israele: Così parla il Signore, l’Eterno: Ecco, io profanerò il mio santuario, l’orgoglio della vostra forza, la delizia degli occhi vostri, il desìo dell’anima vostra; e i vostri figliuoli e le vostre figliuole che avete lasciati a Gerusalemme, cadranno per la spada. 026 EZE 024 022 E voi farete come ho fatto io: non vi coprirete la barba e non mangerete il pane che la gente vi manda; 026 EZE 024 023 avrete i vostri turbanti in capo, e i vostri calzari ai piedi; non farete cordoglio e non piangerete, ma vi consumerete di languore per le vostre iniquità, e gemerete l’uno con l’altro. 026 EZE 024 024 Ed Ezechiele sarà per voi un simbolo; tutto quello che fa lui, lo farete voi; e, quando queste cose accadranno, voi conoscerete che io sono il Signore, l’Eterno. 026 EZE 024 025 E tu, figliuol d’uomo, il giorno ch’io torrò loro ciò che fa la loro forza, la gioia della loro gloria, il desìo de’ loro occhi, la brama dell’anima loro, i loro figliuoli e le loro figliuole, 026 EZE 024 026 in quel giorno un fuggiasco verrà da te a recartene la notizia. 026 EZE 024 027 In quel giorno la tua bocca s’aprirà, all’arrivo del fuggiasco; e tu parlerai, non sarai più muto, e sarai per loro un simbolo; ed essi conosceranno che io sono l’Eterno”. 026 EZE 025 001 E la parola dell’Eterno mi fu rivolta in questi termini: 026 EZE 025 002 “Figliuol d’uomo, volgi la tua faccia verso i figliuoli d’Ammon, e profetizza contro di loro; e di’ ai figliuoli d’Ammon: 026 EZE 025 003 Ascoltate la parola del Signore, dell’Eterno: Così parla il Signore, l’Eterno: Poiché tu hai detto: Ah! Ah! quando il mio santuario è stato profanato, quando il suolo d’Israele è stato desolato, e quando la casa di Giuda è andata in cattività, 026 EZE 025 004 ecco, io ti do in possesso de’ figliuoli d’Oriente, ed essi porranno in te i loro accampamenti, e stabiliranno in mezzo a te le loro dimore; e saranno essi che mangeranno i tuoi frutti, essi che berranno il tuo latte. 026 EZE 025 005 Io farò di Rabba un pascolo per i cammelli, e del paese de’ figliuoli d’Ammon, un ovile per le pecore; e voi conoscerete che io sono l’Eterno. 026 EZE 025 006 Poiché così parla il Signore, l’Eterno: Poiché tu hai applaudito, e battuto de’ piedi, e ti sei rallegrato con tutto lo sprezzo che nutrivi dell’anima per la terra d’Israele, 026 EZE 025 007 ecco, io stendo la mia mano contro di te, ti do in pascolo alle nazioni, ti stermino di fra i popoli, ti fo sparire dal novero dei paesi, ti distruggo, e tu conoscerai che io sono l’Eterno. 026 EZE 025 008 Così parla il Signore, l’Eterno: Poiché Moab e Seir dicono: Ecco, la casa di Giuda è come tutte le altre nazioni, 026 EZE 025 009 ecco, io aprirò il fianco di Moab dal lato delle città, dal lato delle città che stanno alle sue frontiere e sono lo splendore del paese, Beth-Ieschimoth, Baal-meon e Kiriathaim; 026 EZE 025 010 aprirò il fianco di Moab ai figliuoli dell’Oriente, nello stesso modo che aprirò loro il fianco de’ figliuoli d’Ammon; e darò questi paesi in loro possesso, affinché i figliuoli d’Ammon non sian più mentovati fra le nazioni; 026 EZE 025 011 ed eserciterò i miei giudizi su Moab, ed essi conosceranno che io sono l’Eterno. 026 EZE 025 012 Così parla il Signore, l’Eterno: Poiché quelli d’Edom si sono crudelmente vendicati della casa di Giuda e si sono resi gravemente colpevoli vendicandosi d’essa, 026 EZE 025 013 così parla il Signore, l’Eterno: Io stenderò la mia mano contro Edom, sterminerò uomini e bestie, ne farò un deserto fino da Theman, e fino a Dedan cadranno per la spada. 026 EZE 025 014 E rimetterò la mia vendetta sopra Edom nelle mani del mio popolo d’Israele; esso tratterà Edom secondo la mia ira e secondo il mio furore; ed essi conosceranno la mia vendetta, dice il Signore, l’Eterno. 026 EZE 025 015 Così parla il Signore, l’Eterno: Poiché i Filistei si sono abbandonati alla vendetta e si sono crudelmente vendicati, collo sprezzo che nutrivano nell’anima, dandosi alla distruzione per odio antico, 026 EZE 025 016 così parla il Signore, l’Eterno: Ecco, io stenderò la mia mano contro i Filistei, sterminerò i Kerethei, e distruggerò il rimanente della costa del mare; 026 EZE 025 017 ed esercitò su loro grandi vendette, e li riprenderò con furore; ed essi conosceranno che io sono l’Eterno, quando avrò fatto loro sentire la mia vendetta”. 026 EZE 026 001 E avvenne, l’anno undecimo, il primo giorno del mese, che la parola dell’Eterno mi fu rivolta in questi termini: 026 EZE 026 002 “Figliuol d’uomo, poiché Tiro ha detto di Gerusalemme: Ah! Ah! è infranta colei ch’era la porta dei popoli! La gente si volge verso di me! Io mi riempirò di lei ch’è deserta! 026 EZE 026 003 perciò così parla il Signore, l’Eterno: Eccomi contro di te, o Tiro! Io farò salire contro di te molti popoli, come il mare fa salire le proprie onde. 026 EZE 026 004 Ed essi distruggeranno le mura di Tiro, e abbatteranno le sue torri: io spazzerò via di su lei la sua polvere, e farò di lei una roccia nuda. 026 EZE 026 005 Ella sarà, in mezzo al mare, un luogo da stender le reti, poiché son io quegli che ho parlato, dice il Signore, l’Eterno; ella sarà abbandonata al saccheggio delle nazioni; 026 EZE 026 006 e le sue figliuole che sono nei campi saranno uccise dalla spada, e quei di Tiro sapranno che io sono l’Eterno. 026 EZE 026 007 Poiché così dice il Signore, l’Eterno: Ecco, io fo venire dal settentrione contro Tiro, Nebucadnetsar, re di Babilonia, il re dei re, con de’ cavalli, con de’ carri e con de’ cavalieri, e una gran folla di gente. 026 EZE 026 008 Egli ucciderà con la spada le tue figliuole che sono nei campi, farà contro di te delle torri, innalzerà contro di te de’ bastioni, leverà contro di te le targhe; 026 EZE 026 009 dirigerà contro le tue mura i suoi arieti, e coi suoi picconi abbatterà le tue torri. 026 EZE 026 010 La moltitudine de’ suoi cavalli sarà tale che la polvere sollevata da loro ti coprirà; lo strepito de’ suoi cavalieri, delle sue ruote e de’ suoi carri, farà tremare le tue mura, quand’egli entrerà per le tue porte, come s’entra in una città dove s’è aperta una breccia. 026 EZE 026 011 Con gli zoccoli de’ suoi cavalli egli calpesterà tutte le tue strade; ucciderà il tuo popolo con la spada, e le colonne in cui riponi la tua forza cadranno a terra. 026 EZE 026 012 Essi faran lor bottino delle tue ricchezze, saccheggeranno le tue mercanzie; abbatteranno le tue mura, distruggeranno le tue case deliziose, e getteranno in mezzo alle acque le tue pietre, il tuo legname, la tua polvere. 026 EZE 026 013 Io farò cessare il rumore de’ tuoi canti, e il suono delle tue arpe non s’udrà più. 026 EZE 026 014 E ti ridurrò ad essere una roccia nuda; tu sarai un luogo da stendervi le reti; tu non sarai più riedificata, perché io, l’Eterno, son quegli che ho parlato, dice il Signore, l’Eterno. 026 EZE 026 015 Così parla il Signore, l’Eterno, a Tiro: Sì, al rumore della tua caduta, al gemito dei feriti a morte, al massacro che si farà in mezzo a te, tremeranno le isole. 026 EZE 026 016 Tutti i principi del mare scenderanno dai loro troni, si torranno i loro manti, deporranno le loro vesti ricamate; s’avvolgeranno nello spavento, si sederanno per terra, tremeranno ad ogni istante, saranno costernati per via di te. 026 EZE 026 017 E prenderanno a fare su di te un lamento, e ti diranno: Come mai sei distrutta, tu che eri abitata da gente di mare, la città famosa, ch’eri così potente in mare, tu che al pari dei tuoi abitanti incutevi terrore a tutti gli abitanti della terra! 026 EZE 026 018 Ora le isole tremeranno il giorno della tua caduta, le isole del mare saranno spaventate per la tua fine. 026 EZE 026 019 Poiché così parla il Signore, l’Eterno: Quando farò di te una città desolata come le città che non han più abitanti, quando farò salire su di te l’abisso e le grandi acque ti copriranno, 026 EZE 026 020 allora ti trarrò giù, con quelli che scendon nella fossa, fra il popolo d’un tempo, ti farò dimorare nelle profondità della terra, nelle solitudini eterne, con quelli che scendon nella fossa, perché tu non sia più abitata; mentre rimetterò lo splendore sulla terra dei viventi. 026 EZE 026 021 Io ti ridurrò uno spavento, e non sarai più; ti si cercherà ma non ti si troverà mai più, dice il Signore, l’Eterno”. 026 EZE 027 001 E la parola dell’Eterno mi fu rivolta in questi termini: 026 EZE 027 002 “E tu, figliuol d’uomo, pronunzia una lamentazione su Tiro, 026 EZE 027 003 e di’ a Tiro che sta agli approdi del mare, che porta le mercanzie de’ popoli a molte isole: Così parla il Signore, l’Eterno: O Tiro, tu dici: Io sono di una perfetta bellezza. 026 EZE 027 004 Il tuo dominio è nel cuore dei mari; i tuoi edificatori t’hanno fatto di una bellezza perfetta; 026 EZE 027 005 hanno costruito di cipresso di Senir tutte le tue pareti; hanno preso dei cedri del Libano per fare l’alberatura delle tue navi; 026 EZE 027 006 han fatto i tuoi remi di quercia di Bashan, han fatto i ponti del tuo naviglio d’avorio incastonato in larice, portato dalle isole di Kittim. 026 EZE 027 007 Il lino fino d’Egitto lavorato in ricami, t’ha servito per le tue vele e per le tue bandiere; la porpora e lo scarlatto delle isole d’Elisha formano i tuoi padiglioni. 026 EZE 027 008 Gli abitanti di Sidon e d’Arvad sono i tuoi rematori; i tuoi savi, o Tiro, sono in mezzo a te; son dessi i tuoi piloti. 026 EZE 027 009 Tu hai in mezzo a te gli anziani di Ghebel e i suoi savi, a calafatare le tue falle; in te son tutte le navi del mare coi loro marinai, per far lo scambio delle tue mercanzie. 026 EZE 027 010 Dei Persiani, dei Lidi, dei Libi servono nel tuo esercito; son uomini di guerra, che sospendono in mezzo a te lo scudo e l’elmo; sono la tua magnificenza. 026 EZE 027 011 I figliuoli d’Arvad e il tuo esercito guarniscono d’ogn’intorno le tue mura, e degli uomini prodi stanno nelle tue torri; essi sospendono le loro targhe tutt’intorno alle tue mura; essi rendon perfetta la tua bellezza. 026 EZE 027 012 Tarsis traffica teco con la sua abbondanza d’ogni sorta di ricchezze; fornisce i tuoi mercati d’argento, di ferro, di stagno e di piombo. 026 EZE 027 013 Javan, Tubal e Mescec anch’essi traffican teco; dànno anime umane e utensili di rame in scambio delle tue mercanzie. 026 EZE 027 014 Quelli della casa di Togarma pagano le tue mercanzie con cavalli da tiro, con cavalli da corsa, e con muli. 026 EZE 027 015 I figliuoli di Dedan trafficano teco; il commercio di molte isole passa per le tue mani; ti pagano con denti d’avorio e con ebano. 026 EZE 027 016 La Siria commercia con te, per la moltitudine de’ suoi prodotti; fornisce i tuoi scambi di carbonchi, di porpora, di stoffe ricamate, di bisso, di corallo, di rubini. 026 EZE 027 017 Giuda e il paese d’Israele anch’essi trafficano teco, ti dànno in pagamento grano di Minnith, pasticcerie, miele, olio e balsamo. 026 EZE 027 018 Damasco commercia teco, scambiando i tuoi numerosi prodotti con abbondanza d’ogni sorta di beni, con vino di Helbon e con lana candida. 026 EZE 027 019 Vedan Javan d’Uzzal provvedono i tuoi mercanti; ferro lavorato, cassia, canna aromatica, sono fra i prodotti di scambio. 026 EZE 027 020 Dedan traffica teco in coperte da cavalcatura. 026 EZE 027 021 L’Arabia e tutti i principi di Kedar fanno commercio teco, trafficando in agnelli, in montoni, e in capri. 026 EZE 027 022 I mercanti di Sceba e di Raama anch’essi trafficano teco; provvedono i tuoi mercati di tutti i migliori aromi, d’ogni sorta di pietre preziose, e d’oro. 026 EZE 027 023 Haran, Canné e Eden, i mercati di Sceba, d’Assiria, di Kilmad, trafficano teco; 026 EZE 027 024 trafficano teco in oggetti di lusso, in mantelli di porpora, in ricami, in casse di stoffe preziose legate con corde, e fatte di cedro. 026 EZE 027 025 Le navi di Tarsis son la tua flotta per il tuo commercio. Così ti sei riempita, e ti sei grandemente arricchita nel cuore dei mari. 026 EZE 027 026 I tuoi rematori t’han menata nelle grandi acque; il vento d’oriente s’infrange nel cuore de’ mari. 026 EZE 027 027 Le tue ricchezze, i tuoi mercati, la tua mercanzia, i tuoi marinai, i tuoi piloti, i tuoi calafati, i tuoi negozianti, tutta la tua gente di guerra ch’è in te, e tutta la moltitudine ch’è in mezzo a te, cadranno nel cuore de’ mari, il giorno della tua rovina. 026 EZE 027 028 Alle grida de’ tuoi piloti, i lidi tremeranno; 026 EZE 027 029 e tutti quelli che maneggiano il remo, e i marinai e tutti i piloti del mare scenderanno dalle loro navi, e si terranno sulla terra ferma. 026 EZE 027 030 E faranno sentir la lor voce su di te; grideranno amaramente, si getteranno della polvere sul capo, si rotoleranno nella cenere. 026 EZE 027 031 A causa di te si raderanno il capo, si cingeranno di sacchi; per te piangeranno con amarezza d’animo, con cordoglio amaro; 026 EZE 027 032 e, nella loro angoscia, pronunzieranno su di te una lamentazione, e si lamenteranno così riguardo a te: Chi fu mai come Tiro, come questa città, ora muta in mezzo al mare? 026 EZE 027 033 Quando i tuoi prodotti uscivano dai mari, tu saziavi gran numero di popoli; con l’abbondanza delle ricchezze e del tuo traffico, arricchivi i re della terra. 026 EZE 027 034 Quando sei stata infranta dai mari, nelle profondità delle acque, la tua mercanzia e tutta la moltitudine ch’era in mezzo di te, sono cadute. 026 EZE 027 035 Tutti gli abitanti delle isole sono sbigottiti a causa di te; i loro re son presi da orribile paura, il loro aspetto è sconvolto. 026 EZE 027 036 I mercanti fra i popoli fischiano su di te; sei diventata uno spavento, e non esisterai mai più!” 026 EZE 028 001 E la parola dell’Eterno mi fu rivolta in questi termini: 026 EZE 028 002 “Figliuol d’uomo, di’ al principe di Tiro: Così parla il Signore, l’Eterno: Il tuo cuore s’è fatto altero, e tu dici: Io sono un dio! Io sto assiso sopra un trono di Dio nel cuore de’ mari! mentre sei un uomo e non un Dio, quantunque tu ti faccia un cuore simile a un cuore d’un Dio. 026 EZE 028 003 Ecco, tu sei più savio di Daniele, nessun mistero è oscuro per te; 026 EZE 028 004 con la tua saviezza e con la tua intelligenza ti sei procurato ricchezza, hai ammassato oro e argento nei tuoi tesori; 026 EZE 028 005 con la tua gran saviezza e col tuo commercio hai accresciuto le tue ricchezze, e a motivo delle tue ricchezze il tuo cuore s’è fatto altero. 026 EZE 028 006 Perciò così parla il Signore, l’Eterno: Poiché tu ti sei fatto un cuore come un cuore di Dio, 026 EZE 028 007 ecco, io fo venire contro di te degli stranieri, i più violenti di fra le nazioni; ed essi sguaineranno le loro spade contro lo splendore della tua saviezza, e contamineranno la tua bellezza; 026 EZE 028 008 ti trarranno giù nella fossa, e tu morrai della morte di quelli che sono trafitti nei cuori de’ mari. 026 EZE 028 009 Continuerai tu a dire: “Io sono un Dio”, in presenza di colui che ti ucciderà? Sarai un uomo e non un Dio nelle mani di chi ti trafiggerà! 026 EZE 028 010 Tu morrai della morte degli incirconcisi, per man di stranieri; poiché io ho parlato, dice il Signore, l’Eterno”. 026 EZE 028 011 E la parola dell’Eterno mi fu rivolta in questi termini: 026 EZE 028 012 “Figliuol d’uomo, pronunzia una lamentazione sul re di Tiro, e digli: Così parla il Signore, l’Eterno: Tu mettevi il suggello alla perfezione, eri pieno di saviezza, di una bellezza perfetta; 026 EZE 028 013 eri in Eden il giardino di Dio; eri coperto d’ogni sorta di pietre preziose: rubini, topazi, diamanti, crisoliti, onici, diaspri, zaffiri, carbonchi, smeraldi, oro; tamburi e flauti erano al tuo servizio, preparati il giorno che fosti creato. 026 EZE 028 014 Eri un cherubino dalle ali distese, un protettore. Io t’avevo stabilito, tu stavi sul monte santo di Dio, camminavi in mezzo a pietre di fuoco. 026 EZE 028 015 Tu fosti perfetto nelle tue vie dal giorno che fosti creato, perché non si trovò in te la perversità. 026 EZE 028 016 Per l’abbondanza del tuo commercio, tutto in te s’è riempito di violenza, e tu hai peccato; perciò io ti caccio come un profano dal monte di Dio, e ti farò sparire, o cherubino protettore, di mezzo alle pietre di fuoco. 026 EZE 028 017 Il tuo cuore s’è fatto altero per la tua bellezza; tu hai corrotto la tua saviezza a motivo del tuo splendore; io ti gettò a terra, ti do in ispettacolo ai re. 026 EZE 028 018 Con la moltitudini delle tue iniquità, colla disonestà del tuo commercio, tu hai profanato i tuoi santuari; ed io faccio uscire di mezzo a te un fuoco che ti divori, e ti riduco in cenere sulla terra, in presenza di tutti quelli che ti guardano. 026 EZE 028 019 Tutti quelli che ti conoscevano fra i popoli restano stupefatti al vederti; tu sei diventato oggetto di terrore e non esisterai mai più”. 026 EZE 028 020 La parola dell’Eterno mi fu rivolta in questi termini: 026 EZE 028 021 “Figliuol d’uomo, volgi la faccia verso Sidon, profetizza contro di lei, 026 EZE 028 022 e di’: Così parla il Signore, l’Eterno: Eccomi contro di te, o Sidon! e io mi glorificherò in mezzo di te: e si conoscerà che io sono l’Eterno, quando avrò eseguiti i miei giudizi contro di lei, e mi sarò santificato in lei. 026 EZE 028 023 Io manderò contro di lei la peste, e ci sarà del sangue nelle sue strade; e in mezzo ad essa cadranno gli uccisi dalla spada, che piomberà su lei da tutte le parti; e si conoscerà che io sono l’Eterno. 026 EZE 028 024 E non ci sarà più per la casa d’Israele né spina maligna né rovo irritante fra tutti i suoi vicini che la disprezzano; e si conoscerà che io sono il Signore, l’Eterno. 026 EZE 028 025 Così parla il Signore, l’Eterno: Quando avrò raccolto la casa d’Israele di mezzo ai popoli fra i quali essa è dispersa, io mi santificherò in loro nel cospetto delle nazioni, ed essi abiteranno il loro paese che io ho dato al mio servo Giacobbe; 026 EZE 028 026 vi abiteranno al sicuro; edificheranno case e pianteranno vigne; abiteranno al sicuro, quand’io avrò eseguito i miei giudizi su tutti quelli che li circondano e li disprezzano; e conosceranno che io sono l’Eterno, il loro Dio”. 026 EZE 029 001 L’anno decimo, il decimo mese, il dodicesimo giorno del mese, la parola dell’Eterno mi fu rivolta in questi termini: 026 EZE 029 002 “Figliuol d’uomo, volgi la tua faccia contro Faraone, re d’Egitto, e profetizza contro di lui e contro l’Egitto tutto quanto; 026 EZE 029 003 parla e di’: Così parla il Signore, l’Eterno: Eccomi contro di te, Faraone, re d’Egitto, gran coccodrillo, che giaci in mezzo ai tuoi fiumi, e dici: Il mio fiume è mio, e sono io che me lo son fatto! 026 EZE 029 004 Io metterò dei ganci nelle tue mascelle, e farò sì che i pesci de’ tuoi fiumi s’attaccheranno alle tue scaglie, e ti trarrò fuori di mezzo ai tuoi fiumi, con tutti i pesci de’ tuoi fiumi attaccati alle tue scaglie. 026 EZE 029 005 E ti getterò nel deserto, te e tutti i pesci de’ tuoi fiumi, e tu cadrai sulla faccia de’ campi; non sarai né adunato né raccolto, e io ti darò in pasto alle bestie della terra e agli uccelli del cielo. 026 EZE 029 006 E tutti gli abitanti dell’Egitto conosceranno che io sono l’Eterno, perché essi sono stati per la casa d’Israele un sostegno di canna. 026 EZE 029 007 Quando t’hanno preso in mano tu ti sei rotto e hai forato loro tutta la spalla, e quando si sono appoggiati su di te tu ti sei spezzato e li hai fatti stare tutti ritti sui loro fianchi. 026 EZE 029 008 Perciò, così parla il Signore, l’Eterno: Ecco, io farò venire sopra di te la spada e sterminerò in mezzo a te uomini e bestie: 026 EZE 029 009 il paese d’Egitto sarà ridotto in una desolazione, in un deserto, e si conoscerà che io sono l’Eterno, perché Faraone ha detto: Il fiume è mio, e son io che l’ho fatto! 026 EZE 029 010 Perciò, eccomi contro di te e contro il tuo fiume; e ridurrò il paese d’Egitto in un deserto, in una desolazione, da Migdol a Syene, fino alle frontiere dell’Etiopia. 026 EZE 029 011 Non vi passerà piè d’uomo, non vi passerà piè di bestia, né sarà più abitato per quarant’anni; 026 EZE 029 012 e ridurrò il paese d’Egitto in una desolazione in mezzo a contrade desolate, e le sue città saranno una desolazione, per quarant’anni, in mezzo a città devastate; e disperderò gli Egiziani fra le nazioni, e li spargerò per tutti i paesi. 026 EZE 029 013 Poiché, così parla il Signore, l’Eterno: Alla fine dei quarant’anni io raccoglierò gli Egiziani di fra i popoli dove saranno stati dispersi, 026 EZE 029 014 e farò tornare gli Egiziani dalla loro cattività e li condurrò nel paese di Patros, nel loro paese natìo, e quivi saranno un umile regno. 026 EZE 029 015 L’Egitto sarà il più umile dei regni, e non si eleverà più sopra le nazioni; e io ridurrò il loro numero, perché non dominino più sulle nazioni; 026 EZE 029 016 e la casa d’Israele non riporrà più la sua fiducia in quelli che le ricorderanno l’iniquità da lei commessa quando si volgeva verso di loro; e si conoscerà che io sono il Signore, l’Eterno”. 026 EZE 029 017 E il ventisettesimo anno, il primo mese, il primo giorno del mese, la parola dell’Eterno mi fu rivolta in questi termini: 026 EZE 029 018 “Figliuol d’uomo, Nebucadnetsar, re di Babilonia, ha fatto fare al suo esercito un duro servizio contro Tiro; ogni testa n’è divenuta calva, ogni spalla scorticata; e né egli e né il suo esercito hanno ricavato da Tiro alcun salario del servizio ch’egli ha fatto contro di essa. 026 EZE 029 019 Perciò così parla il Signore, l’Eterno: Ecco, io do a Nebucadnetsar, re di Babilonia, il paese d’Egitto; ed egli ne porterà via le ricchezze, lo spoglierà d’ogni sua spoglia, vi prederà ciò che v’è da predare, e questo sarà il salario del suo esercito. 026 EZE 029 020 Come retribuzione del servizio ch’egli ha fatto contro Tiro, io gli do il paese d’Egitto, poiché han lavorato per me, dice il Signore, l’Eterno. 026 EZE 029 021 In quel giorno io farò rispuntare la potenza della casa d’Israele, e darò a te di parlar liberamente in mezzo a loro, ed essi conosceranno che io sono l’Eterno”. 026 EZE 030 001 E la parola dell’Eterno mi fu rivolta in questi termini: 026 EZE 030 002 “Figliuol d’uomo, profetizza e di’: Così parla il Signore, l’Eterno: Urlate: Ahi, che giorno! 026 EZE 030 003 Poiché il giorno è vicino, è vicino il giorno dell’Eterno: Giorno di nuvole, il tempo delle nazioni. 026 EZE 030 004 La spada verrà sull’Egitto, e vi sarà terrore in Etiopia quando in Egitto cadranno i feriti a morte, quando si porteran via le sue ricchezze, e le sue fondamenta saranno rovesciate. 026 EZE 030 005 L’Etiopia, la Libia, la Lidia, Put, Lud, gli stranieri d’ogni sorta, Cub e i figli del paese dell’alleanza, cadranno con loro per la spada. 026 EZE 030 006 Così parla l’Eterno: Quelli che sostengono l’Egitto cadranno, e l’orgoglio della sua forza sarà abbattuto: da Migdol a Syene essi cadranno per la spada, dice il Signore, l’Eterno, 026 EZE 030 007 e saranno desolati in mezzo a terre desolate, e le loro città saranno devastate in mezzo a città devastate; 026 EZE 030 008 e conosceranno che io sono l’Eterno, quando metterò il fuoco all’Egitto, e tutti i suoi ausiliari saranno fiaccati. 026 EZE 030 009 In quel giorno, partiranno de’ messi dalla mia presenza su delle navi per spaventare l’Etiopia nella sua sicurtà; e regnerà fra loro il terrore come nel giorno dell’Egitto; poiché, ecco, la cosa sta per avvenire. 026 EZE 030 010 Così parla il Signore, l’Eterno: Io farò sparire la moltitudine dell’Egitto per mano di Nebucadnetsar, re di Babilonia. 026 EZE 030 011 Egli e il suo popolo con lui, i più violenti fra le nazioni, saran condotti a distruggere il paese; sguaineranno le spade contro l’Egitto, e riempiranno il paese d’uccisi. 026 EZE 030 012 E io muterò i fiumi in luoghi aridi, darò il paese in balìa di gente malvagia, e per man di stranieri desolerò il paese e tutto ciò che contiene. Io, l’Eterno, son quegli che ho parlato. 026 EZE 030 013 Così parla il Signore, l’Eterno: Io sterminerò da Nof gl’idoli, e ne farò sparire i falsi dèi; non ci sarà più principe che venga dal paese d’Egitto, e metterò la spavento nel paese d’Egitto. 026 EZE 030 014 Desolerò Patros, darò alle fiamme Tsoan, eserciterò i miei giudizi su No, 026 EZE 030 015 riverserò il mio furore sopra Sin, la fortezza dell’Egitto, e sterminerò la moltitudine di No. 026 EZE 030 016 Appiccherò il fuoco all’Egitto; Sin si torcerà dal dolore, No sarà squarciata, Nof sarà presa da nemici in pieno giorno. 026 EZE 030 017 I giovani di Aven e di Pibeseth cadranno per la spada, e queste città andranno in cattività. 026 EZE 030 018 E a Tahpanes il giorno s’oscurerà, quand’io spezzerò quivi i gioghi imposti dall’Egitto; e l’orgoglio della sua forza avrà fine. Quanto a lei, una nuvola la coprirà, e le sue figliuole andranno in cattività. 026 EZE 030 019 Così eserciterò i miei giudizi sull’Egitto, e si conoscerà che io sono l’Eterno”. 026 EZE 030 020 L’anno undicesimo, il primo mese, il settimo giorno del mese, la parola dell’Eterno mi fu rivolta in questi termini: 026 EZE 030 021 “Figliuol d’uomo, io ho spezzato il braccio di Faraone, re d’Egitto; ed ecco, il suo braccio non è stato fasciato applicandovi rimedi e mettendovi delle bende per fasciarlo e fortificarlo, in guisa da poter maneggiare una spada. 026 EZE 030 022 Perciò, così parla il Signore, l’Eterno: Eccomi contro Faraone, re d’Egitto, per spezzargli le braccia, tanto quello ch’è ancora forte, quanto quello ch’è già spezzato; farò cader di mano la spada. 026 EZE 030 023 E disperderò gli Egiziani fra le nazioni, e li spargerò per tutti i paesi; 026 EZE 030 024 e fortificherò le braccia del re di Babilonia, e gli metterò in mano la mia spada; e spezzerò le braccia di Faraone, ed egli gemerà davanti a lui, come geme un uomo ferito a morte. 026 EZE 030 025 Fortificherò le braccia del re di Babilonia, e le braccia di Faraone cadranno; e si conoscerà che io sono l’Eterno, quando metterò la mia spada in man del re di Babilonia, ed egli la volgerà contro il paese d’Egitto. 026 EZE 030 026 E io disperderò gli Egiziani fra le nazioni, e li spargerò per tutti i paesi; e si conoscerà che io sono l’Eterno”. 026 EZE 031 001 L’anno undicesimo, il terzo mese, il primo giorno del mese, la parola dell’Eterno mi fu rivolta in questi termini: 026 EZE 031 002 “Figliuol d’uomo, di’ a Faraone re d’Egitto, e alla sua moltitudine: A chi somigli tu nella tua grandezza? 026 EZE 031 003 Ecco, l’Assiro era un cedro del Libano, dai bei rami, dall’ombra folta, dal tronco slanciato, dalla vetta sporgente fra il folto de’ rami. 026 EZE 031 004 Le acque lo nutrivano, l’abisso lo facea crescere, andando, coi suoi fiumi, intorno al luogo dov’era piantato, mentre mandava i suoi canali a tutti gli alberi dei campi. 026 EZE 031 005 Perciò la sua altezza era superiore a quella di tutti gli alberi della campagna, i suoi rami s’eran moltiplicati, e i suoi ramoscelli s’erano allungati per l’abbondanza delle acque che lo faceano sviluppare. 026 EZE 031 006 Tutti gli uccelli del cielo s’annidavano fra i suoi rami, tutte le bestie dei campi figliavano sotto i suoi ramoscelli, e tutte le grandi nazioni dimoravano alla sua ombra. 026 EZE 031 007 Era bello per la sua grandezza, per la lunghezza dei suoi rami, perché la sua radice era presso acque abbondanti. 026 EZE 031 008 I cedri non lo sorpassavano nel giardino di Dio; i cipressi non uguagliavano i suoi ramoscelli, e i platani non eran neppure come i suoi rami; nessun albero nel giardino di Dio lo pareggiava in bellezza. 026 EZE 031 009 Io l’avevo reso bello per l’abbondanza de’ suoi rami, e tutti gli alberi d’Eden, che sono nel giardino di Dio, gli portavano invidia. 026 EZE 031 010 Perciò, così parla il Signore, l’Eterno: Perché era salito a tanta altezza e sporgeva la sua vetta tra il folto de’ rami e perché il suo cuore s’era insuperbito della sua altezza, 026 EZE 031 011 io lo diedi in mano del più forte fra le nazioni perché lo trattasse a suo piacimento; per la sua empietà io lo scacciai. 026 EZE 031 012 Degli stranieri, i più violenti fra le nazioni, l’hanno tagliato e l’han lasciato in abbandono; sui monti e in tutte le valli son caduti i suoi rami, i suoi ramoscelli sono stati spezzati in tutti i burroni del paese, e tutti i popoli della terra si son ritirati dalla sua ombra, e l’hanno abbandonato. 026 EZE 031 013 Sul suo tronco caduto si posano tutti gli uccelli del cielo, e sopra i suoi rami stanno tutte le bestie de’ campi. 026 EZE 031 014 Così è avvenuto affinché gli alberi tutti piantati presso alle acque non sian fieri della propria altezza, non sporgan più la vetta fra il folto de’ rami, e tutti gli alberi potenti che si dissetano alle acque non persistano nella loro fierezza; poiché tutti quanti son dati alla morte, alle profondità della terra, assieme ai figliuoli degli uomini, a quelli che scendon nella fossa. 026 EZE 031 015 Così parla il Signore, l’Eterno: Il giorno ch’ei discese nel soggiorno de’ morti, io feci fare cordoglio; a motivo di lui velai l’abisso, ne arrestai i fiumi, e le grandi acque furon fermate; a motivo di lui abbrunai il Libano, e tutti gli alberi de’ campi vennero meno a motivo di lui. (Sheol h7585) 026 EZE 031 016 Al rumore della sua caduta fece tremare le nazioni, quando lo feci scendere nel soggiorno de’ morti con quelli che scendono nella fossa; e nelle profondità della terra si consolarono tutti gli alberi di Eden, i più scelti e i più belli del Libano, tutti quelli che si dissetavano alle acque. (Sheol h7585) 026 EZE 031 017 Anch’essi discesero con lui nel soggiorno de’ morti, verso quelli che la spada ha uccisi: verso quelli che erano il suo braccio, e stavano alla sua ombra in mezzo alle nazioni. (Sheol h7585) 026 EZE 031 018 A chi dunque somigli tu per gloria e per grandezza fra gli alberi d’Eden? Così tu sarai precipitato con gli alberi d’Eden nelle profondità della terra; tu giacerai in mezzo agl’incirconcisi, fra quelli che la spada ha uccisi. Tal sarà di Faraone con tutta la sua moltitudine, dice il Signore, l’Eterno”. 026 EZE 032 001 L’anno dodicesimo, il dodicesimo mese, il primo giorno del mese, la parola dell’Eterno mi fu rivolta in questi termini: 026 EZE 032 002 “Figliuol d’uomo, pronunzia una lamentazione su Faraone, re d’Egitto, e digli: Tu eri simile ad un leoncello fra le nazioni; eri come un coccodrillo nei mari; ti slanciavi ne’ tuoi fiumi, e coi tuoi piedi agitavi le acque e ne intorbidavi i canali. 026 EZE 032 003 Così parla il Signore, l’Eterno: Io stenderò su di te la mia rete mediante gran moltitudine di popoli, i quali ti trarranno fuori con la mia rete; 026 EZE 032 004 e t’abbandonerò sulla terra e ti getterò sulla faccia dei campi, e farò che su di te verranno a posarsi tutti gli uccelli del cielo, e sazierò di te le bestie di tutta la terra; 026 EZE 032 005 metterò la tua carne su per i monti, e riempirò le valli de’ tuoi avanzi; 026 EZE 032 006 annaffierò del tuo sangue, fin sui monti, il paese dove nuoti; e i canali saran ripieni di te. 026 EZE 032 007 Quando t’estinguerò, velerò i cieli e ne oscurerò le stelle; coprirò il sole di nuvole, e le luna non darà la sua luce. 026 EZE 032 008 Per via di te, oscurerò tutti i luminari che splendono in cielo, e stenderò le tenebre sul tuo paese, dice il Signore, l’Eterno. 026 EZE 032 009 Affliggerò il cuore di molti popoli, quando farò giungere la notizia della tua ruina fra le nazioni, in paesi che tu non conosci; 026 EZE 032 010 e farò sì che di te resteranno attoniti molti popoli, e i loro re saran presi da spavento per causa tua, quand’io brandirò la mia spada dinanzi a loro; e ognun d’essi tremerà ad ogni istante per la sua vita, nel giorno della tua caduta. 026 EZE 032 011 Poiché così parla il Signore, l’Eterno: La spada del re di Babilonia ti piomberà addosso. 026 EZE 032 012 Io farò cadere la moltitudine del tuo popolo per la spada d’uomini potenti, tutti quanti i più violenti fra le nazioni, ed essi distruggeranno il fasto dell’Egitto, e tutta la sua moltitudine sarà annientata. 026 EZE 032 013 E farò perire tutto il suo bestiame di sulle rive delle grandi acque; nessun piede d’uomo le intorbiderà più, non le intorbiderà più unghia di bestia. 026 EZE 032 014 Allora lascerò posare le loro acque, e farò scorrere i loro fiumi come olio, dice il Signore, l’Eterno, 026 EZE 032 015 quando avrò ridotto il paese d’Egitto in una desolazione, in un paese spogliato di ciò che conteneva, e quando ne avrò colpito tutti gli abitanti; e si conoscerà che io sono l’Eterno. 026 EZE 032 016 Ecco la lamentazione che sarà pronunziata; la pronunzieranno le figliuole delle nazioni; pronunzieranno questa lamentazione sull’Egitto e su tutta la sua moltitudine, dice il Signore, l’Eterno”. 026 EZE 032 017 Il dodicesimo anno, il quindicesimo giorno del mese, la parola dell’Eterno mi fu rivolta in questi termini: 026 EZE 032 018 “Figliuol d’uomo, intuona un lamento sulla moltitudine dell’Egitto, e falle scendere, lei e le figliuole delle nazioni illustri, nelle profondità della terra, con quelli che scendono nella fossa. 026 EZE 032 019 Chi mai sorpassi tu in bellezza? Scendi, e sarai posto a giacere con gl’incirconcisi! 026 EZE 032 020 Essi cadranno in mezzo agli uccisi per la spada. La spada v’è data; trascinate l’Egitto con tutte le sue moltitudini! 026 EZE 032 021 I più forti fra i prodi e quelli che gli davan soccorso gli rivolgeranno la parola, di mezzo al soggiorno de’ morti. Sono scesi, gl’incirconcisi; giacciono uccisi dalla spada. (Sheol h7585) 026 EZE 032 022 Là è l’Assiro con tutta la sua moltitudine; attorno a lui stanno i suoi sepolcri; tutti son uccisi, caduti per la spada. 026 EZE 032 023 I suoi sepolcri son posti nelle profondità della fossa, e la sua moltitudine sta attorno al suo sepolcro; tutti son uccisi, caduti per la spada, essi che spandevano il terrore sulla terra de’ viventi. 026 EZE 032 024 Là è Elam con tutta la sua moltitudine, attorno al suo sepolcro; tutti son uccisi, caduti per la spada, incirconcisi scesi nella profondità della terra: essi, che spandevano il terrore sulla terra de’ viventi; e han portato il loro obbrobrio con quelli che scendono nella fossa. 026 EZE 032 025 Han fatto un letto, per lui e per la sua moltitudine, in mezzo a quelli che sono stati uccisi; attorno a lui stanno i suoi sepolcri; tutti costoro sono incirconcisi, sono morti per la spada, perché spandevano il terrore sulla terra de’ viventi; e hanno portato il loro obbrobrio con quelli che scendono nella fossa; sono stati messi fra gli uccisi. 026 EZE 032 026 Là è Mescec, Tubal e tutta la loro moltitudine; attorno a loro stanno i lor sepolcri; tutti costoro sono incirconcisi, uccisi dalla spada, perché spandevano il terrore sulla terra de’ viventi. 026 EZE 032 027 Non giacciono coi prodi che sono caduti fra gli incirconcisi, che sono scesi nel soggiorno de’ morti con le loro armi da guerra, e sotto il capo de’ quali sono state poste le loro spade; ma le loro iniquità stanno sulle loro ossa, perché erano il terrore de’ prodi sulla terra de’ viventi. (Sheol h7585) 026 EZE 032 028 Tu pure sarai fiaccato in mezzo agl’incirconcisi e giacerai con gli uccisi dalla spada. 026 EZE 032 029 Là è Edom coi suoi re e con tutti i suoi principi, i quali, nonostante tutto il loro valore, sono stati messi con gli uccisi di spada. Anch’essi giacciono con gl’incirconcisi e con quelli che scendono nella fossa. 026 EZE 032 030 Là son tutti i principi del settentrione e tutti i Sidoni, che son discesi in mezzo agli uccisi, coperti d’onta, nonostante il terrore che incuteva la loro bravura. Giacciono gl’incirconcisi con gli uccisi di spada, e portano il loro obbrobrio con quelli che scendono nella fossa. 026 EZE 032 031 Faraone li vedrà, e si consolerà d’aver perduto tutta la sua moltitudine; Faraone e tutto il suo esercito saranno uccisi per la spada, dice il Signore, l’Eterno, 026 EZE 032 032 poiché io spanderò il mio terrore nella terra de’ viventi; e Faraone con tutta la sua moltitudine sarà posto a giacere in mezzo agl’incirconcisi, con quelli che sono stati uccisi dalla spada, dice il Signore, l’Eterno”. 026 EZE 033 001 E la parola dell’Eterno mi fu rivolta in questi termini: 026 EZE 033 002 “Figliuol d’uomo, parla ai figliuoli del tuo popolo, e di’ loro: Quando io farò venire la spada contro un paese, e il popolo di quel paese prenderà nel proprio seno un uomo e se lo stabilirà come sentinella, 026 EZE 033 003 ed egli, vedendo venire la spada contro il paese, sonerà il corno e avvertirà il popolo, 026 EZE 033 004 se qualcuno, pur udendo il suono del corno, non se ne cura, e la spada viene e lo porta via, il sangue di quel tale sarà sopra il suo capo; 026 EZE 033 005 egli ha udito il suono del corno, e non se n’è curato; il suo sangue sarà sopra lui; se se ne fosse curato, avrebbe scampato la sua vita. 026 EZE 033 006 Ma se la sentinella vede venir la spada e non suona il corno, e il popolo non è stato avvertito, e la spada viene e porta via qualcuno di loro, questi sarà portato via per la propria iniquità, ma io domanderò contro del suo sangue alla sentinella. 026 EZE 033 007 Ora, o figliuol d’uomo, io ho stabilito te come sentinella per la casa d’Israele; quando dunque udrai qualche parola dalla mia bocca, avvertili da parte mia. 026 EZE 033 008 Quando avrò detto all’empio: Empio, per certo tu morrai! e tu non avrai parlato per avvertir l’empio che si ritragga dalla sua via, quell’empio morrà per la sua iniquità, ma io domanderò conto del suo sangue alla tua mano. 026 EZE 033 009 Ma, se tu avverti l’empio che si ritragga dalla sua via, e quegli non se ne ritrae, esso morrà per la sua iniquità, ma tu avrai scampato l’anima tua. 026 EZE 033 010 E tu, figliuol d’uomo, di’ alla casa d’Israele: Voi dite così: Le nostre trasgressioni e i nostri peccati sono su noi, e a motivo d’essi noi languiamo: come potremmo noi vivere? 026 EZE 033 011 Di’ loro: Com’è vero ch’io vivo, dice il Signore, l’Eterno, io non mi compiaccio della morte dell’empio, ma che l’empio si converta dalla sua via e viva; convertitevi, convertitevi dalle vostre vie malvage! E perché morreste voi, o casa d’Israele? 026 EZE 033 012 E tu, figliuol d’uomo, di’ ai figliuoli del tuo popolo: La giustizia del giusto non lo salverà nel giorno della sua trasgressione; e l’empio non cadrà per la sua empietà nel giorno in cui si sarà ritratto dalla sua empietà; nello stesso modo che il giusto non potrà vivere per la sua giustizia nel giorno in cui peccherà. 026 EZE 033 013 Quand’io avrò detto al giusto che per certo egli vivrà, s’egli confida nella propria giustizia e commette l’iniquità, tutti i suoi atti giusti non saranno più ricordati, e morrà per l’iniquità che avrà commessa. 026 EZE 033 014 E quando avrò detto all’empio: Per certo tu morrai, s’egli si ritrae dal suo peccato e pratica ciò ch’è conforme al diritto e alla giustizia, 026 EZE 033 015 se rende il pegno, se restituisce ciò che ha rapito, se cammina secondo i precetti che dànno la vita, senza commettere l’iniquità, per certo egli vivrà, non morrà; 026 EZE 033 016 tutti i peccati che ha commessi non saranno più ricordati contro di lui; egli ha praticato ciò ch’è conforme al diritto ed alla giustizia; per certo vivrà. 026 EZE 033 017 Ma i figliuoli del tuo popolo dicono: La via del Signore non è ben regolata; ma è la via loro quella che non è ben regolata. 026 EZE 033 018 Quando il giusto si ritrae dalla sua giustizia e commette l’iniquità, egli muore a motivo di questo; 026 EZE 033 019 e quando l’empio si ritrae dalla sua empietà e si conduce secondo il diritto e la giustizia, a motivo di questo, vive. 026 EZE 033 020 Voi dite: La via del Signore non è ben regolata! Io vi giudicherò ciascuno secondo le vostre vie, o casa d’Israele!” 026 EZE 033 021 Il dodicesimo anno della nostra cattività, il decimo mese, il quinto giorno del mese, un fuggiasco da Gerusalemme venne a me, e mi disse: La città è presa! 026 EZE 033 022 La sera avanti la venuta del fuggiasco, la mano dell’Eterno era stata sopra di me, ed egli m’aveva aperta la bocca, prima che quegli venisse a me la mattina; la bocca mi fu aperta, ed io non fui più muto. 026 EZE 033 023 E la parola dell’Eterno mi fu rivolta in questi termini: 026 EZE 033 024 “Figliuol d’uomo, gli abitanti di quelle rovine, nel paese d’Israele, dicono: Abrahamo era solo, eppure ebbe il possesso del paese; e noi siamo molti, il possesso del paese è dato a noi. 026 EZE 033 025 Perciò di’ loro: Così parla il Signore, l’Eterno: Voi mangiate la carne col sangue, alzate gli occhi verso i vostri idoli, spargete il sangue, e possedereste il paese? 026 EZE 033 026 Voi v’appoggiate sulla vostra spada, commettete abominazioni, ciascun di voi contamina la moglie del prossimo, e possedereste il paese? 026 EZE 033 027 Di’ loro così: Così parla il Signore, l’Eterno: Com’è vero ch’io vivo, quelli che stanno fra quelle ruine cadranno per la spada; quelli che son per i campi li darò in pasto alle bestie; e quelli che son nelle fortezze e nelle caserme morranno di peste! 026 EZE 033 028 E io ridurrò il paese in una desolazione, in un deserto; l’orgoglio della sua forza verrà meno, e i monti d’Israele saranno così desolati, che nessuno vi passerà più. 026 EZE 033 029 Ed essi conosceranno che io sono l’Eterno, quando avrò ridotto il paese in una desolazione, in un deserto, per tutte le abominazioni che hanno commesse. 026 EZE 033 030 E quant’è a te, figliuol d’uomo, i figliuoli del tuo popolo discorrono di te presso le mura e sulle porte delle case; e parlano l’uno con l’altro e ognuno col suo fratello, e dicono: Venite dunque ad ascoltare qual è la parola che procede dall’Eterno! 026 EZE 033 031 E vengon da te come fa la folla, e il mio popolo si siede davanti a te, e ascolta le tue parole, ma non le mette in pratica; perché, con la bocca fa mostra di molto amore, ma il suo cuore va dietro la cupidigia. 026 EZE 033 032 Ed ecco, tu sei per loro come una canzone d’amore d’uno che abbia una bella voce, e sappia suonar bene; essi ascoltano le tue parole, ma non le mettono in pratica; 026 EZE 033 033 ma quando la cosa avverrà ed ecco che sta per avvenire essi conosceranno che in mezzo a loro c’è stato un profeta”. 026 EZE 034 001 E la parola dell’Eterno mi fu rivolta in questi termini: 026 EZE 034 002 “Figliuol d’uomo, profetizza contro i pastori d’Israele; profetizza, e di’ a quei pastori: Così parla il Signore, l’Eterno: Guai ai pastori d’Israele, che non han fatto se non pascer se stessi! Non è forse il gregge quello che i pastori debbon pascere? 026 EZE 034 003 Voi mangiate il latte, vi vestite della lana, ammazzate ciò ch’è ingrassato, ma non pascete il gregge. 026 EZE 034 004 Voi non avete fortificato le pecore deboli, non avete guarito la malata, non avete fasciato quella ch’era ferita, non avete ricondotto la smarrita, non avete cercato la perduta, ma avete dominato su loro con violenza e con asprezza. 026 EZE 034 005 Ed esse, per mancanza di pastore, si sono disperse, son diventate pasto a tutte le fiere dei campi, e si sono disperse. 026 EZE 034 006 Le mie pecore vanno errando per tutti i monti e per ogni alto colle; le mie pecore si disperdono su tutta la faccia del paese, e non v’è alcuno che ne domandi, alcuno che le cerchi! 026 EZE 034 007 Perciò, o pastori, ascoltate la parola dell’Eterno! 026 EZE 034 008 Com’è vero ch’io vivo, dice il Signore, l’Eterno, poiché le mie pecore sono abbandonate alla rapina; poiché le mie pecore, essendo senza pastore, servon di pasto a tutte le fiere de’ campi, e i miei pastori non cercano le mie pecore; poiché i pastori pascon se stessi e non pascono le mie pecore, 026 EZE 034 009 perciò, ascoltate, o pastori, la parola dell’Eterno! 026 EZE 034 010 Così parla il Signore, l’Eterno: Eccomi contro i pastori; io ridomanderò le mie pecore alle loro mani; li farò cessare dal pascere le pecore; i pastori non pasceranno più se stessi; io strapperò le mie pecore dalla loro bocca, ed esse non serviran più loro di pasto. 026 EZE 034 011 Poiché, così dice il Signore, l’Eterno: Eccomi! io stesso domanderò delle mie pecore, e ne andrò in cerca. 026 EZE 034 012 Come un pastore va in cerca del suo gregge il giorno che si trova in mezzo alle sue pecore disperse, così io andrò in cerca delle mie pecore, e le ritrarrò da tutti i luoghi dove sono state disperse in un giorno di nuvole e di tenebre; 026 EZE 034 013 e le trarrò di fra i popoli e le radunerò dai diversi paesi, e le ricondurrò sul loro suolo, e le pascerò sui monti d’Israele, lungo i ruscelli e in tutti i luoghi abitati del paese. 026 EZE 034 014 Io le pascerò in buoni pascoli, e i loro ovili saranno sugli alti monti d’Israele; esse riposeranno quivi in buoni ovili, e pascoleranno in grassi pascoli sui monti d’Israele. 026 EZE 034 015 Io stesso pascerò le mie pecore, e io stesso le farò riposare, dice il Signore, l’Eterno. 026 EZE 034 016 Io cercherò la perduta, ricondurrò la smarrita, fascerò la ferita, fortificherò la malata, ma distruggerò la grassa e la forte: io le pascerò con giustizia. 026 EZE 034 017 E quant’è a voi, o pecore mie, così dice il Signore, l’Eterno: Ecco, io giudicherò fra pecora e pecora, fra montoni e capri. 026 EZE 034 018 Vi par egli troppo poco il pascolar in questo buon pascolo, che abbiate a pestare co’ piedi ciò che rimane del vostro pascolo? il bere le acque più chiare, che abbiate a intorbidare co’ piedi quel che ne resta? 026 EZE 034 019 E le mie pecore hanno per pascolo quello che i vostri piedi han calpestato; e devono bere, ciò che i vostri piedi hanno intorbidato! 026 EZE 034 020 Perciò, così dice loro il Signore, l’Eterno: Eccomi, io stesso giudicherò fra la pecora grassa e la pecora magra. 026 EZE 034 021 Siccome voi avete spinto col fianco e con la spalla e avete cozzato con le corna tutte le pecore deboli finché non le avete disperse e cacciate fuori, 026 EZE 034 022 io salverò le mie pecore, ed esse non saranno più abbandonate alla rapina; e giudicherò fra pecora e pecora. 026 EZE 034 023 E susciterò sopra d’esse un solo pastore, che le pascolerà: il mio servo Davide; egli le pascolerà, egli sarà il loro pastore. 026 EZE 034 024 E io, l’Eterno, sarò il loro Dio, e il mio servo Davide sarà principe in mezzo a loro. Io, l’Eterno, son quegli che ho parlato. 026 EZE 034 025 E fermerò con esse un patto di pace; farò sparire le male bestie dal paese, e le mie pecore dimoreranno al sicuro nel deserto e dormiranno nelle foreste. 026 EZE 034 026 E farò ch’esse e i luoghi attorno al mio colle saranno una benedizione; farò scenderà la pioggia a sua tempo, e saran piogge di benedizione. 026 EZE 034 027 L’albero dei campi darà il suo frutto, e la terra darà i suoi prodotti. Esse staranno al sicuro sul loro suolo, e conosceranno che io sono l’Eterno, quando spezzerò le sbarre del loro giogo e le libererò dalla mano di quelli che le tenevano schiave. 026 EZE 034 028 E non saranno più preda alle nazioni; le fiere dei campi non le divoreranno più, ma se ne staranno al sicuro, senza che nessuno più le spaventi. 026 EZE 034 029 E farò sorgere per loro una vegetazione, che le farà salire in fama; e non saranno più consumate dalla fame nel paese, e non porteranno più l’obbrobrio delle nazioni. 026 EZE 034 030 E conosceranno che io, l’Eterno, l’Iddio loro, sono con esse, e che esse, la casa d’Israele, sono il mio popolo, dice il Signore, l’Eterno. 026 EZE 034 031 E voi, pecore mie, pecore del mio pascolo, siete uomini, e io sono il vostro Dio, dice l’Eterno”. 026 EZE 035 001 E la parola dell’Eterno mi fu rivolta in questi termini: 026 EZE 035 002 “Figliuol d’uomo, volgi la tua faccia verso il monte di Seir, e profetizza contro di esso, 026 EZE 035 003 e digli: Così parla il Signore, l’Eterno: Eccomi a te, o monte di Seir! Io stenderò la mia mano contro di te, e ti renderò una solitudine, un deserto. 026 EZE 035 004 Io ridurrò le tue città in rovine, tu diventerai una solitudine, e conoscerai che io sono l’Eterno. 026 EZE 035 005 Poiché tu hai avuto una inimicizia eterna e hai abbandonato i figliuoli d’Israele in balìa della spada nel giorno della loro calamità, nel giorno che l’iniquità era giunta al colmo, 026 EZE 035 006 com’è vero ch’io vivo, dice il Signore, l’Eterno, io ti metterò a sangue, e il sangue t’inseguirà; giacché non hai avuto in odio il sangue, il sangue t’inseguirà. 026 EZE 035 007 E ridurrò il monte di Seir in una solitudine, in un deserto, e ne sterminerò chi va e chi viene. 026 EZE 035 008 Io riempirò i suoi monti dei suoi uccisi; sopra i tuoi colli, nelle tue valli, in tutti i tuoi burroni cadranno gli uccisi dalla spada. 026 EZE 035 009 Io ti ridurrò in una desolazione perpetua, e le tue città non saranno più abitate; e voi conoscerete che io sono l’Eterno. 026 EZE 035 010 Siccome tu hai detto: Quelle due nazioni e que’ due paesi saranno miei, e noi ne prenderemo possesso (e l’Eterno era quivi!), 026 EZE 035 011 com’è vero ch’io vivo, dice il Signore, l’Eterno, io agirò con l’ira e con la gelosia, che tu hai mostrate nel tuo odio contro di loro; e mi farò conoscere in mezzo a loro, quando ti giudicherò. 026 EZE 035 012 Tu conoscerai che io, l’Eterno, ho udito tutti gli oltraggi che hai proferiti contro i monti d’Israele, dicendo: Essi son desolati; son dati a noi, perché ne facciam nostra preda. 026 EZE 035 013 Voi, con la vostra bocca, vi siete inorgogliti contro di me, e avete moltiplicato contro di me i vostri discorsi. Io l’ho udito! 026 EZE 035 014 Così parla il Signore, l’Eterno: Quando tutta la terra si rallegrerà, io ti ridurrò in una desolazione. 026 EZE 035 015 Siccome tu ti sei rallegrato perché l’eredità della casa d’Israele era devastata, io farò lo stesso di te: tu diventerai una desolazione, o monte di Seir: tu, e Edom tutto quanto; e si conoscerà che io sono l’Eterno. 026 EZE 036 001 E tu, figliuol d’uomo, profetizza ai monti d’Israele, e di’: O monti d’Israele, ascoltate la parola dell’Eterno! 026 EZE 036 002 Così parla il Signore, l’Eterno: Poiché il nemico ha detto di voi: Ah! ah! queste alture eterne son diventate nostro possesso! tu profetizza, e di’: 026 EZE 036 003 Così parla il Signore, l’Eterno: Sì, poiché da tutte le parti han voluto distruggervi e inghiottirvi perché diventaste possesso del resto delle nazioni, e perché siete stati oggetto de’ discorsi delle male lingue e delle maldicenze della gente, 026 EZE 036 004 perciò, o monti d’Israele, ascoltate la parola del Signore, dell’Eterno! Così parla il Signore, l’Eterno, ai monti e ai colli, ai burroni ed alle valli, alle ruine desolate e alle città abbandonate, che sono state date in balìa del saccheggio e delle beffe delle altre nazioni d’ogn’intorno; 026 EZE 036 005 così parla il Signore, l’Eterno: Sì, nel fuoco della mia gelosia, io parlo contro il resto delle altre nazioni e contro Edom tutto quanto, che hanno fatto del mio paese il loro possesso con tutta la gioia del loro cuore e con tutto lo sprezzo dell’anima loro, per ridurlo in bottino. 026 EZE 036 006 Perciò, profetizza sopra la terra d’Israele, e di’ ai monti e ai colli, ai burroni ed alle valli: Così parla il Signore, l’Eterno: Ecco, io parlo nella mia gelosia e nel mio furore, perché voi portate l’obbrobrio delle nazioni. 026 EZE 036 007 Perciò, così parla il Signore, l’Eterno: Io l’ho giurato! Le nazioni che vi circondano porteranno anch’esse il loro obbrobrio; 026 EZE 036 008 ma voi, monti d’Israele, metterete i vostri rami e porterete i vostri frutti al mio popolo d’Israele, perch’egli sta per arrivare. 026 EZE 036 009 Poiché, ecco, io vengo a voi, mi volgerò verso voi, e voi sarete coltivati e seminati; 026 EZE 036 010 Io moltiplicherò su voi gli uomini, tutta quanta la casa d’Israele; le città saranno abitate, e le ruine saranno ricostruite; 026 EZE 036 011 moltiplicherò su voi uomini e bestie; essi moltiplicheranno e saranno fecondi, e farò sì che sarete abitati come eravate prima, e vi farò del bene più che nei vostri primi tempi; e voi conoscerete che io sono l’Eterno. 026 EZE 036 012 Io farò camminar su voi degli uomini, il mio popolo d’Israele. Essi ti possederanno, o paese; tu sarai la loro eredità, e non li priverai più de’ loro figliuoli. 026 EZE 036 013 Così parla il Signore, l’Eterno: Poiché vi si dice: Tu, o paese, hai divorato gli uomini, hai privato la tua nazioni dei suoi figliuoli, 026 EZE 036 014 tu non divorerai più gli uomini, e non priverai più la tua nazione de’ suoi figliuoli, dice il Signore, l’Eterno. 026 EZE 036 015 Io non ti farò più udire gli oltraggi delle nazioni, e tu non porterai più l’obbrobrio dei popoli, e non farai più cader le tua gente, dice il Signore, l’Eterno”. 026 EZE 036 016 E la parola dell’Eterno mi fu rivolta in questi termini: 026 EZE 036 017 “Figliuol d’uomo, quando quelli della casa d’Israele abitavano il loro paese, lo contaminavano con la loro condotta e con le loro azioni; la loro condotta era nel mio cospetto come la immondezza della donna quand’è impura. 026 EZE 036 018 Ond’io riversai su loro il mio furore a motivo del sangue che avevano sparso sul paese, e perché l’avevano contaminato coi loro idoli; 026 EZE 036 019 e li dispersi fra le nazioni, ed essi furono sparsi per tutti i paesi; Io li giudicai secondo la loro condotta e secondo le loro azioni. 026 EZE 036 020 E, giunti fra le nazioni dove sono andati, hanno profanato il nome mio santo, giacché si diceva di loro: Costoro sono il popolo dell’Eterno, e sono usciti dal suo paese. 026 EZE 036 021 Ed io ho avuto pietà del nome mio santo, che la casa d’Israele profanava fra le nazioni dov’è andata. 026 EZE 036 022 Perciò, di’ alla casa d’Israele: Così parla il Signore, l’Eterno: Io agisco così, non per cagion di voi, o casa d’Israele, ma per amore del nome mio santo, che voi avete profanato fra le nazioni dove siete andati. 026 EZE 036 023 E io santificherò il mio gran nome ch’è stato profanato fra le nazioni, in mezzo alle quali voi l’avete profanato; e le nazioni conosceranno che io sono l’Eterno, dice il Signore, l’Eterno, quand’io mi santificherò in voi, sotto gli occhi loro. 026 EZE 036 024 Io vi trarrò di fra le nazioni, vi radunerò da tutti i paese, e vi ricondurrò nel vostro paese; 026 EZE 036 025 v’aspergerò d’acqua pura, e sarete puri; io vi purificherò di tutte le vostre impurità e di tutti i vostri idoli. 026 EZE 036 026 E vi darò un cuor nuovo, e metterò dentro di voi uno spirito nuovo; torrò dalla vostra carne il cuore di pietra, e vi darò un cuore di carne. 026 EZE 036 027 Metterò dentro di voi il mio spirito, e farò sì che camminerete secondo le mie leggi, e osserverete e metterete in pratica le mie prescrizioni. 026 EZE 036 028 E voi abiterete nel paese ch’io detti ai vostri padri, e voi sarete mio popolo, e io sarò vostro Dio. 026 EZE 036 029 Io vi libererò da tutte le vostre impurità; chiamerò il frumento, lo farò abbondare, e non manderò più contro di voi la fame; 026 EZE 036 030 e farò moltiplicare il frutto degli alberi e il prodotto de’ campi, affinché non siate più esposti all’obbrobrio della fame tra le nazioni. 026 EZE 036 031 Allora vi ricorderete delle vostre vie malvagie e delle vostre azioni, che non eran buone, e prenderete disgusto di voi stessi a motivo delle vostre iniquità e delle vostre abominazioni. 026 EZE 036 032 Non è per amor di voi che agisco così, dice il Signore, l’Eterno: siavi pur noto! Vergognatevi, e siate confusi a motivo delle vostre vie, o casa d’Israele! 026 EZE 036 033 Così parla il Signore, l’Eterno: Il giorno che io vi purificherò di tutte le vostre iniquità, farò sì che le città saranno abitate, e le ruine saranno ricostruite; 026 EZE 036 034 la terra desolata sarà coltivata, invece d’essere una desolazione agli occhi di tutti i passanti; 026 EZE 036 035 e si dirà: Questa terra ch’era desolata, è divenuta come il giardino d’Eden; e queste città ch’erano deserte, desolate, ruinate, sono fortificate e abitate. 026 EZE 036 036 E le nazioni che saran rimaste attorno a voi conosceranno che io, l’Eterno, son quegli che ho ricostruito i luoghi ruinati, e ripiantato il luogo deserto. Io, l’Eterno, son quegli che parlo, e che mando la cosa ad effetto. 026 EZE 036 037 Così parla il Signore, l’Eterno: Anche in questo mi lascerò supplicare dalla casa d’Israele, e glielo concederò: io moltiplicherò loro gli uomini come un gregge. 026 EZE 036 038 Come greggi di pecore consacrate, come greggi di Gerusalemme nelle sue feste solenni, così le città deserte saranno riempite di greggi d’uomini; e si conoscerà che io sono l’Eterno”. 026 EZE 037 001 La mano dell’Eterno fu sopra me, e l’Eterno mi trasportò in ispirito, e mi depose in mezzo a una valle ch’era piena d’ossa. 026 EZE 037 002 E mi fece passare presso d’esse, tutt’attorno; ed ecco erano numerosissime sulla superficie della valle, ed erano anche molto secche. 026 EZE 037 003 E mi disse: “Figliuol d’uomo, queste ossa potrebbero esse rivivere?” E io risposi: “O Signore, o Eterno, tu il sai”. 026 EZE 037 004 Ed egli mi disse: “Profetizza su queste ossa, e di’ loro: Ossa secche, ascoltate la parola dell’Eterno! 026 EZE 037 005 Così dice il Signore, l’Eterno, a queste ossa: Ecco, io faccio entrare in voi lo spirito, e voi rivivrete; 026 EZE 037 006 e metterò su voi de’ muscoli, farò nascere su voi della carne, vi coprirò di pelle, metterò in voi lo spirito, e rivivrete; e conoscerete che io sono l’Eterno”. 026 EZE 037 007 E io profetizzai come mi era stato comandato; e come io profetizzavo, si fece rumore; ed ecco un movimento, e le ossa s’accostarono le une alle altre. 026 EZE 037 008 Io guardai, ed ecco venir su d’esse de’ muscoli, crescervi della carne, e la pelle ricoprirle; ma non c’era in esse spirito alcuno. 026 EZE 037 009 Allora egli mi disse: “Profetizza allo spirito, profetizza, figliuol d’uomo, e di’ allo spirito: Così parla il Signore, l’Eterno: Vieni dai quattro venti o spirito, soffia su questi uccisi, e fa’ che rivivano!” 026 EZE 037 010 E io profetizzai, com’egli m’aveva comandato; e lo spirito entrò in essi, e tornarono alla vita, e si rizzarono in piedi: erano un esercito grande, grandissimo. 026 EZE 037 011 Ed egli mi disse: “Figliuol d’uomo, queste ossa sono tutta la casa d’Israele. Ecco, essi dicono: Le nostra ossa sono secche, la nostra speranza e perita, noi siam perduti! 026 EZE 037 012 Perciò, profetizza e di’ loro: Così parla il Signore, l’Eterno: Ecco, io aprirò i vostri sepolcri, vi trarrò fuori dalle vostre tombe, o popolo mio, e vi ricondurrò nel paese d’Israele. 026 EZE 037 013 E voi conoscerete che io sono l’Eterno, quando aprirò i vostri sepolcri e vi trarrò fuori dalle vostre tombe, o popolo mio! 026 EZE 037 014 E metterò in voi il mio spirito, e voi tornerete alla vita; vi porrò sul vostro suolo, e conoscerete che io, l’Eterno, ho parlato e ho messo la cosa ad effetto, dice l’Eterno”. 026 EZE 037 015 E la parola dell’Eterno mi fu rivolta in questi termini: 026 EZE 037 016 “E tu, figliuol d’uomo, prenditi un pezzo di legno, e scrivici sopra: Per Giuda, e per i figliuoli d’Israele, che sono associati. Poi prenditi un altro pezzo di legno, e scrivici sopra: Per Giuseppe, bastone d’Efraim e di tutta la casa d’Israele, che gli è associata. 026 EZE 037 017 Poi accostali l’un all’altro per farne un solo pezzo di legno in modo che siano uniti nella tua mano. 026 EZE 037 018 E quando i figliuoli del tuo popolo ti parleranno e ti diranno: Non ci spiegherai tu che cosa vuoi dire con queste cose? 026 EZE 037 019 tu rispondi loro: Così parla il Signore, l’Eterno: Ecco, io prenderò il pezzo di legno di Giuseppe ch’è in mano d’Efraim e le tribù d’Israele che sono a lui associate, e li unirò a questo, ch’è il pezzo di legno di Giuda, e ne farò un solo legno, in modo che saranno una sola cosa nella mia mano. 026 EZE 037 020 E i legni sui quali tu avrai scritto, li terrai in mano tua, sotto i loro occhi. 026 EZE 037 021 E di’ loro: Così parla il Signore, l’Eterno: Ecco, io prenderò i figliuoli d’Israele di fra le nazioni dove sono andati, li radunerò da tutte le parti, e li ricondurrò nel loro paese; 026 EZE 037 022 e farò di loro una stessa nazione, nel paese, sui monti d’Israele; un solo re sarà re di tutti loro; e non saranno più due nazioni, e non saranno più divisi in due regni. 026 EZE 037 023 E non si contamineranno più con i loro idoli, con le loro abominazioni né colle loro numerose trasgressioni; io trarrò fuori da tutti i luoghi dove hanno abitato e dove hanno peccato, e li purificherò, essi saranno mio popolo, e io sarò loro Dio. 026 EZE 037 024 Il mio servo Davide sarà re sopra loro, ed essi avranno tutti un medesimo pastore; cammineranno secondo le mie prescrizioni, osserveranno le mie leggi, e le metteranno in pratica; 026 EZE 037 025 e abiteranno nel paese che io detti al mio servo Giacobbe, e dove abitarono i vostri padri; vi abiteranno essi, i loro figliuoli e i figliuoli dei loro figliuoli in perpetuo; e il mio servo Davide sarà loro principe in perpetuo. 026 EZE 037 026 E io fermerò con loro un patto di pace: sarà un patto perpetuo con loro; li stabilirò fermamente, li moltiplicherò, e metterò il mio santuario in mezzo a loro per sempre; 026 EZE 037 027 la mia dimora sarà presso di loro, e io sarò loro Dio, ed essi saranno mio popolo. 026 EZE 037 028 E le nazioni conosceranno che io sono l’Eterno che santifico Israele, quando il mio santuario sarà per sempre in mezzo ad essi. 026 EZE 038 001 E la parola dell’Eterno mi fu rivolta in questi termini: 026 EZE 038 002 “Figliuol d’uomo, volgi la tua faccia verso Gog del paese di Magog, principe sovrano di Mescec e di Tubal, e profetizza contro di lui, e di’: 026 EZE 038 003 Così parla il Signore, l’Eterno: Eccomi da te, o Gog, principe sovrano di Mescec e di Tubal! 026 EZE 038 004 Io ti menerò via, ti metterò degli uncini nelle mascelle e ti trarrò fuori, te e tutto il tuo esercito, cavalli e cavalieri, tutti quanti vestiti pomposamente, gran moltitudine con targhe e scudi, tutti maneggianti la spada; 026 EZE 038 005 e con loro Persiani, Etiopi e gente di Put, tutti con scudi ed elmi. 026 EZE 038 006 Gomer e tutte le sue schiere, la casa di Togarma dell’estremità del settentrione e tutte le sue schiere, de’ popoli numerosi saranno con te. 026 EZE 038 007 Mettiti in ordine, preparati, tu con tutte le tue moltitudini che s’adunano attorno a te, e sii tu per essi colui al quale si ubbidisce. 026 EZE 038 008 Dopo molti giorni tu riceverai l’ordine; negli ultimi anni verrai contro il paese sottratto alla spada, contro la nazione raccolta di fra molti popoli sui monti d’Israele, che sono stati per tanto tempo deserti; ma, tratta fuori di fra i popoli, essa abiterà tutta quanta al sicuro. 026 EZE 038 009 Tu salirai, verrai come un uragano; sarai come una nuvola che sta per coprire il paese, tu con tutte le tue schiere e coi popoli numerosi che son teco. 026 EZE 038 010 Così parla il Signore, l’Eterno: In quel giorno, de’ pensieri ti sorgeranno in cuore, e concepirai un malvagio disegno. 026 EZE 038 011 Dirai: Io salirò contro questo paese di villaggi aperti; piomberò su questa gente che vive tranquilla ed abita al sicuro, che dimora tutta in luoghi senza mura, e non ha né sbarre né porte. 026 EZE 038 012 Verrai per far bottino e predare, per stendere la tua mano contro queste ruine ora ripopolate, contro questo popolo raccolto di fra le nazioni, che s’è procurato bestiame e facoltà, e dimora sulle alture del paese. 026 EZE 038 013 Sceba, Dedan, i mercanti di Tarsis e tutti i suoi leoncelli ti diranno: Vieni tu per far bottino? Hai tu adunato la tua moltitudine per predare, per portar via l’argento e l’oro, per pigliare bestiame e beni, per fare un gran bottino? 026 EZE 038 014 Perciò, figliuol d’uomo, profetizza, e di’ a Gog: Così parla il Signore, l’Eterno: in quel giorno, quando il mio popolo d’Israele dimorerà al sicuro, tu lo saprai; 026 EZE 038 015 e verrai dal luogo dove stai, dall’estremità del settentrione, tu con de’ popoli numerosi teco, tutti quanti a cavallo, una grande moltitudine, un potente esercito; 026 EZE 038 016 e salirai contro il mio popolo d’Israele, come una nuvola che sta per coprire il paese. Questo avverrà alla fine de’ giorni: io ti condurrò contro il mio paese affinché le nazioni mi conoscano, quand’io mi santificherò in te sotto gli occhi loro, o Gog! 026 EZE 038 017 Così parla il Signore, l’Eterno: Non sei tu quello del quale io parlai ai tempi antichi mediante i miei servi, i profeti d’Israele, i quali profetarono allora per degli anni che io ti farei venire contro di loro? 026 EZE 038 018 In quel giorno, nel giorno che Gog verrà contro la terra d’Israele, dice il Signore, l’Eterno, il mio furore mi monterà nelle narici; 026 EZE 038 019 e nella mia gelosia, e nel fuoco della mia ira, io te lo dico, certo, in quel giorno, vi sarà un gran commovimento nel paese d’Israele: 026 EZE 038 020 i pesci del mare, gli uccelli del cielo, le bestie de’ campi, tutti i rettili che strisciano sul suolo e tutti gli uomini che sono sulla faccia della terra, tremeranno alla mia presenza; i monti saranno rovesciati, le balze crolleranno, e tutte le mura cadranno al suolo. 026 EZE 038 021 Io chiamerò contro di lui la spada su tutti i miei monti, dice il Signore, l’Eterno; la spada d’ognuno si volgerà contro il suo fratello. 026 EZE 038 022 E verrò in giudizio contro di lui, con la peste e col sangue; e farò piovere torrenti di pioggia e grandine, e fuoco e zolfo su lui, sulle sue schiere e sui popoli numerosi che saranno con lui. 026 EZE 038 023 Così mi magnificherò e mi santificherò e mi farò conoscere agli occhi di molte nazioni, ed esse sapranno che io sono l’Eterno. 026 EZE 039 001 E tu, figliuol d’uomo, profetizza contro Gog, e di’: Così parla il Signore, l’Eterno: Eccomi da te, o Gog, principe sovrano di Mescec e di Tubal! 026 EZE 039 002 Io ti menerò via, ti spingerò innanzi, ti farò salire dalle estremità del settentrione e ti condurrò sui monti d’Israele; 026 EZE 039 003 butterò giù l’arco dalla tua mano sinistra, e ti farò cadere le frecce dalla destra. 026 EZE 039 004 Tu cadrai sui monti d’Israele, tu con tutte le tue schiere e coi popoli che saranno teco; ti darò in pasto agli uccelli rapaci, agli uccelli d’ogni specie, e alle bestie de’ campi. 026 EZE 039 005 Tu cadrai sulla faccia de’ campi, poiché io ho parlato, dice il Signore, l’Eterno. 026 EZE 039 006 E manderò il fuoco su Magog e su quelli che abitano sicuri nelle isole; e conosceranno che io sono l’Eterno. 026 EZE 039 007 E farò conoscere il mio nome santo in mezzo al mio popolo d’Israele, e non lascerò più profanare il mio nome santo; e le nazioni conosceranno che io sono l’Eterno, il Santo in Israele. 026 EZE 039 008 Ecco, la cosa sta per avvenire, si effettuerà, dice il Signore, l’Eterno; questo è il giorno di cui io ho parlato. 026 EZE 039 009 E gli abitanti delle città d’Israele usciranno e faranno de’ fuochi, bruciando armi, scudi, targhe, archi, frecce, picche e lance; e ne faranno del fuoco per sette anni; 026 EZE 039 010 non porteranno legna dai campi, e non ne taglieranno nelle foreste; giacché faran del fuoco con quelle armi; e spoglieranno quelli che li spogliavano, e prederanno quelli che li predavano, dice il Signore, l’Eterno. 026 EZE 039 011 In quel giorno, io darò a Gog un luogo che gli servirà di sepoltura in Israele, la Valle de’ viandanti, a oriente del mare; e quel sepolcro chiuderà la via ai viandanti; quivi sarà sepolto Gog con tutta la sua moltitudine; e quel luogo sarà chiamato la Valle d’Hamon-Gog. 026 EZE 039 012 La casa d’Israele li sotterrerà per purificare il paese; e ciò durerà sette mesi. 026 EZE 039 013 Tutto il popolo del paese li sotterrerà; e per questo ei salirà in fama il giorno in cui mi glorificherò, dice il Signore, l’Eterno. 026 EZE 039 014 E metteranno da parte degli uomini i quali percorreranno del continuo il paese a sotterrare, con l’aiuto de’ viandanti, i corpi che saran rimasti sul suolo del paese, per purificarlo; alla fine dei sette mesi faranno questa ricerca. 026 EZE 039 015 E quando i viandanti passeranno per il paese, chiunque di loro vedrà delle ossa umane, rizzerà lì vicino un segnale, finché i seppellitori non li abbiano sotterrate nella Valle di Hamon-Gog. 026 EZE 039 016 E Hamonah sarà pure il nome di una città. E così purificheranno il paese. 026 EZE 039 017 E tu, figliuol d’uomo, così parla il Signore, l’Eterno: Di’ agli uccelli d’ogni specie e a tutte le bestie dei campi: Riunitevi, e venite! Raccoglietevi da tutte le parti attorno al banchetto del sacrificio che sto per immolare per voi, del gran sacrificio sui monti d’Israele! Voi mangerete carne e berrete sangue. 026 EZE 039 018 Mangerete carne di prodi e berrete sangue di principi della terra: montoni, agnelli, capri, giovenchi, tutti quanti ingrassati in Basan. 026 EZE 039 019 Mangerete del grasso a sazietà, e berrete del sangue fino a inebriarvi, al banchetto del sacrificio che io immolerò per voi; 026 EZE 039 020 e alla mia mensa sarete saziati di carne di cavalli e di bestie da tiro, di prodi e di guerrieri d’ogni sorta, dice il Signore, l’Eterno. 026 EZE 039 021 E io manifesterò la mia gloria fra le nazioni, e tutte le nazioni vedranno il giudizio che io eseguirò, e la mia mano che metterò su loro. 026 EZE 039 022 E da quel giorno in poi la casa d’Israele conoscerà che io sono l’Eterno, il suo Dio; 026 EZE 039 023 e le nazioni conosceranno che la casa d’Israele è stata menata in cattività a motivo della sua iniquità, perché m’era stata infedele; ond’io ho nascosto a loro la mia faccia, e li ho dati in mano de’ loro nemici; e tutti quanti son caduti per la spada. 026 EZE 039 024 Io li ho trattati secondo la loro impurità e secondo le loro trasgressioni, e ho nascosto loro la mia faccia. 026 EZE 039 025 Perciò, così parla il Signore, l’Eterno: Ora io farò tornare Giacobbe dalla cattività, e avrò pietà di tutta la casa d’Israele, e sarò geloso del mio santo nome. 026 EZE 039 026 Ed essi avran finito di portare il loro obbrobrio e la pena di tutte le infedeltà che hanno commesse contro di me, quando dimoreranno al sicuro nel loro paese, e non vi sarà più alcun che li spaventi; 026 EZE 039 027 quando li ricondurrò di fra i popoli e li raccoglierò dai paesi de’ loro nemici, e mi santificherò in loro in presenza di molte nazioni; 026 EZE 039 028 ed essi conosceranno che io sono l’Eterno, il loro Dio, quando, dopo averli fatti andare in cattività fra le nazioni, li avrò raccolti nel loro paese; e non lascerò più là più alcuno d’essi; 026 EZE 039 029 e non nasconderò più loro la mia faccia, perché avrò sparso il mio spirito sulla casa d’Israele, dice il Signore, l’Eterno”. 026 EZE 040 001 L’anno venticinquesimo della nostra cattività, al principio dell’anno, il decimo giorno del mese, quattordici anni dopo la presa della città, in quello stesso giorno, la mano dell’Eterno fu sopra me, ed egli mi trasportò nel paese d’Israele. 026 EZE 040 002 In una visione divisione divina mi trasportò là, e mi posò sopra un monte altissimo, sul quale stava, dal lato di mezzogiorno, come la costruzione d’una città. 026 EZE 040 003 Egli mi menò là, ed ecco che v’era un uomo, il cui aspetto era come aspetto di rame; aveva in mano una corda di lino e una canna da misurare, e stava in piè sulla porta. 026 EZE 040 004 E quell’uomo mi disse: “Figliuol d’uomo, apri gli occhi e guarda, porgi l’orecchio e ascolta, e poni mente a tutte le cose che io ti mostrerò; poiché tu sei stato menato qua perché io te le mostri. Riferisci alla casa d’Israele tutto quello che vedrai”. 026 EZE 040 005 Ed ecco un muro esterno circondava la casa d’ogn’intorno. L’uomo aveva in mano una canna da misurare, lunga sei cubiti, ogni cubito d’un cubito e un palmo. Egli misurò la larghezza del muro, ed era una canna; l’altezza, ed era una canna. 026 EZE 040 006 Poi venne alla porta che guardava verso oriente, ne salì la gradinata, e misurò la soglia della porta, ch’era della larghezza d’una canna: questa prima soglia aveva la larghezza d’una canna. 026 EZE 040 007 Ogni camera di guardia aveva una canna di lunghezza, e una canna di larghezza. Fra le camere era uno spazio di cinque cubiti. La soglia della porta verso il vestibolo della porta, dal lato della casa, era d’una canna. 026 EZE 040 008 Misurò il vestibolo della porta dal lato della casa, ed era una canna. 026 EZE 040 009 Misurò il vestibolo della porta, ed era otto cubiti; i suoi pilastri, ed erano due cubiti. Il vestibolo della porta era dal lato della casa. 026 EZE 040 010 Le camere di guardia della porta orientale erano tre da un lato e tre dall’altro; tutte e tre avevano la stessa misura; e i pilastri, da ogni lato, avevano pure la stessa misura. 026 EZE 040 011 Misurò la larghezza dell’apertura della porta, ed era dieci cubiti; e la lunghezza della porta, ed era tredici cubiti. 026 EZE 040 012 E davanti alle camere c’era una chiusura d’un cubito da un lato, e una chiusura d’un cubito dall’altro; e ogni camera aveva sei cubiti da un lato, e sei dall’altro. 026 EZE 040 013 E misurò la porta dal tetto d’una delle camere al tetto dell’altra; e c’era una larghezza di venticinque cubiti, da porta a porta. 026 EZE 040 014 Contò sessanta cubiti per i pilastri, e dopo i pilastri veniva il cortile tutt’attorno alle porte. 026 EZE 040 015 Lo spazio fra la porta d’ingresso e il vestibolo della porta interna era di cinquanta cubiti. 026 EZE 040 016 E c’erano delle finestre, con delle grate, alle camere e ai loro pilastri, verso l’interno della porta, tutt’all’intorno; lo stesso agli archi; così c’erano delle finestre tutt’all’intorno, verso l’interno; e sopra i pilastri c’erano delle palme. 026 EZE 040 017 Poi mi menò nel cortile esterno, ed ecco c’erano delle camere, e un lastrico tutt’all’intorno del cortile: trenta camere davano su quel lastrico. 026 EZE 040 018 Il lastrico era allato alle porte, e corrispondeva alla lunghezza delle porte; era il lastrico inferiore. 026 EZE 040 019 Poi misurò la larghezza dal davanti della porta inferiore fino alla cinta del cortile interno: cento cubiti a oriente e a settentrione. 026 EZE 040 020 Misurò la lunghezza e la larghezza della porta settentrionale del cortile esterno; 026 EZE 040 021 Le sue camere di guardia erano tre di qua e tre di là; i suoi pilastri e i suoi archi avevano la stessa misura della prima porta: cinquanta cubiti di lunghezza e venticinque di larghezza. 026 EZE 040 022 Le sue finestre, i suoi archi, le sue palme avevano la stessa misura della porta orientale; vi si saliva per sette gradini, davanti ai quali stavano i suoi archi. 026 EZE 040 023 Al cortile interno c’era una porta di faccia alla porta settentrionale e difaccia alla porta orientale; ed egli misurò da porta a porta: cento cubiti. 026 EZE 040 024 Poi mi menò verso mezzogiorno, ed ecco una porta che guardava a mezzogiorno; egli ne misurò i pilastri e gli archi, che avevano le stesse dimensioni. 026 EZE 040 025 Questa porta e i suoi archi avevano delle finestre tutt’all’intorno, come le altre finestre: cinquanta cubiti di lunghezza e venticinque cubiti di larghezza. 026 EZE 040 026 Vi si saliva per sette gradini, davanti ai quali stavano gli archi; ed essa aveva le sue palme, una di qua e una di là sopra i suoi pilastri. 026 EZE 040 027 E il cortile interno aveva una porta dal lato di mezzogiorno; ed egli misurò da porta a porta, in direzione di mezzogiorno, cento cubiti. 026 EZE 040 028 Poi mi menò nel cortile interno per la porta di mezzogiorno, e misurò la porta di mezzogiorno, che aveva quelle stesse dimensioni. 026 EZE 040 029 Le sue camere di guardia, i suoi pilastri, e i suoi archi avevano le stesse dimensioni. Questa porta e i suoi archi avevano delle finestre tutt’all’intorno; aveva cinquanta cubiti di lunghezza e venticinque di larghezza. 026 EZE 040 030 E c’erano tutt’all’intorno degli archi di venticinque cubiti di lunghezza e di cinque cubiti di larghezza. 026 EZE 040 031 Gli archi della porta erano dal lato del cortile esterno, c’erano delle palme sui suoi pilastri, e vi si saliva per otto gradini. 026 EZE 040 032 Poi mi menò nel cortile interno per la porta orientale, e misurò la porta, che aveva le stesse dimensioni. 026 EZE 040 033 Le sue camere, i suoi pilastri e i suoi archi avevano quelle stesse dimensioni. Questa porta e i suoi archi avevano tutt’all’intorno delle finestre; aveva cinquanta cubiti di lunghezza e venticinque cubiti di larghezza. 026 EZE 040 034 Gli archi della porta erano dal lato del cortile esterno, c’erano delle palme sui suoi pilastri di qua e di là e vi si saliva per otto gradini. 026 EZE 040 035 E mi menò alla porta settentrionale; la misurò, e aveva le stesse dimensioni; 026 EZE 040 036 così delle sue camere, de’ suoi pilastri e de’ suoi archi; e c’erano delle finestre tutt’all’intorno, e aveva cinquanta cubiti di lunghezza e venticinque cubiti di larghezza. 026 EZE 040 037 I pilastri della porta erano dal lato del cortile esterno, c’erano delle palme sui suoi pilastri di qua e di là, e vi si saliva per otto gradini. 026 EZE 040 038 E c’era una camera con l’ingresso vicino ai pilastri delle porte; quivi si lavavano gli olocausti. 026 EZE 040 039 E nel vestibolo della porta c’erano due tavole di qua e due tavole di là per scannarvi su gli olocausti, i sacrifizi per il peccato e per la colpa. 026 EZE 040 040 E a uno de’ lati esterni, a settentrione di chi saliva all’ingresso della porta, c’erano due tavole; e dall’altro lato, verso il vestibolo della porta, c’erano due tavole. 026 EZE 040 041 Così c’erano quattro tavole di qua e quattro tavole di là, ai lati della porta: in tutto otto tavole, per scannarvi su i sacrifizi. 026 EZE 040 042 C’erano ancora, per gli olocausti, quattro tavole di pietra tagliata, lunghe un cubito e mezzo, larghe un cubito e mezzo e alte un cubito, per porvi su gli strumenti coi quali si scannavano gli olocausti e gli altri sacrifizi. 026 EZE 040 043 E degli uncini d’un palmo erano fissati nella casa tutt’all’intorno; e sulle tavole doveva esser messa la carne delle offerte. 026 EZE 040 044 E fuori della porta interna c’erano due camere, nel cortile interno: una era allato alla porta settentrionale, e guardava a mezzogiorno; l’altra era allato alla porta meridionale, e guardava a settentrione. 026 EZE 040 045 Ed egli mi disse: “Questa camera che guarda verso mezzogiorno è per i sacerdoti che sono incaricati del servizio della casa; 026 EZE 040 046 e la camera che guarda verso settentrione è per i sacerdoti incaricati del servizio dell’altare; i figliuoli di Tsadok son quelli che, tra i figliuoli di Levi, s’accostano all’Eterno per fare il suo servizio”. 026 EZE 040 047 Ed egli misurò il cortile, ch’era quadrato, e aveva cento cubiti di lunghezza, e cento cubiti di larghezza; e l’altare stava davanti alla casa. 026 EZE 040 048 Poi mi menò nel vestibolo della casa, e misurò i pilastri del vestibolo: cinque cubiti di qua e cinque di là; la larghezza della porta era di tre cubiti di qua e di tre di là. 026 EZE 040 049 La larghezza del vestibolo era di venti cubiti; e la larghezza, di undici cubiti; vi si saliva per de’ gradini; e presso ai pilastri c’erano delle colonne, una di qua e una di là. 026 EZE 041 001 Poi mi condusse nel tempio, e misurò i pilastri: sei cubiti di larghezza da un lato e sei cubiti di larghezza dall’altro, larghezza della tenda. 026 EZE 041 002 La larghezza dell’ingresso era di dieci cubiti; le pareti laterali dell’ingresso avevano cinque cubiti da un lato e cinque cubiti dall’altro. Egli misurò la lunghezza del tempio: quaranta cubiti, e venti cubiti di larghezza. 026 EZE 041 003 Poi entrò dentro, e misurò i pilastri dell’ingresso: due cubiti; e l’ingresso: sei cubiti; e la larghezza dell’ingresso: sette cubiti. 026 EZE 041 004 E misurò una lunghezza di venti cubiti e una larghezza di venti cubiti in fondo al tempio; e mi disse: “Questo è il luogo santissimo”. 026 EZE 041 005 Poi misurò il muro della casa: sei cubiti; e la larghezza delle camere laterali tutt’attorno alla casa: quattro cubiti. 026 EZE 041 006 Le camere laterali erano una accanto all’altra, in numero di trenta, e c’erano tre piani; stavano in un muro, costruito per queste camere tutt’attorno alla casa, perché fossero appoggiate senz’appoggiarsi al muro della casa. 026 EZE 041 007 E le camere occupavano maggiore spazio man mano che si salì di piano in piano, poiché la casa aveva una scala circolare a ogni piano tutt’attorno alla casa; perciò questa parte della casa si allargava a ogni piano, e si saliva dal piano inferiore al superiore per quello di mezzo. 026 EZE 041 008 E io vidi pure che la casa tutta intorno stava sopra un piano elevato; così le camere laterali avevano un fondamento: una buona canna, e sei cubiti fino all’angolo. 026 EZE 041 009 La larghezza del muro esterno delle camere laterali era di cinque cubiti; 026 EZE 041 010 e lo spazio libero intorno alle camere laterali della casa e fino alle stanze attorno alla casa aveva una larghezza di venti cubiti tutt’attorno. 026 EZE 041 011 Le porte delle camere laterali davano sullo spazio libero: una porta a settentrione, una porta a mezzogiorno; e la larghezza dello spazio libero era di cinque cubiti tutt’all’intorno. 026 EZE 041 012 L’edifizio ch’era davanti allo spazio vuoto dal lato d’occidente aveva settanta cubiti di larghezza, il muro dell’edifizio aveva cinque cubiti di spessore tutt’attorno, e una lunghezza di novanta cubiti. 026 EZE 041 013 Poi misurò la casa, che aveva cento cubiti di lunghezza. Lo spazio vuoto, l’edifizio e i suoi muri avevano una lunghezza di cento cubiti. 026 EZE 041 014 La larghezza della facciata della casa e dello spazio vuoto dal lato d’oriente era di cento cubiti. 026 EZE 041 015 Egli misurò la lunghezza dell’edifizio davanti allo spazio vuoto, sul di dietro, e le sue gallerie da ogni lato: cento cubiti. L’interno del tempio, i vestiboli che davano sul cortile, 026 EZE 041 016 gli stipiti, le finestre a grata, le gallerie tutt’attorno ai tre piani erano ricoperti, all’altezza degli stipiti, di legno tutt’attorno. Dall’impiantito fino alle finestre (le finestre erano sbarrate), 026 EZE 041 017 fino al di sopra della porta, l’interno della casa, l’esterno, e tutte le pareti tutt’attorno, all’interno e all’esterno, tutto era fatto secondo precise misure. 026 EZE 041 018 E v’erano degli ornamenti di cherubini e di palme, una palma fra cherubino e cherubino, 026 EZE 041 019 e ogni cherubino aveva due facce: una faccia d’uomo, vòlta verso la palma da un lato, e una faccia di leone vòlta verso l’altra palma, dall’altro lato. E ve n’era per tutta la casa, tutt’attorno. 026 EZE 041 020 Dall’impiantito fino al di sopra della porta c’erano dei cherubini e delle palme; così pure sul muro del tempio. 026 EZE 041 021 Gli stipiti del tempio erano quadrati, e la facciata del santuario aveva lo stesso aspetto. 026 EZE 041 022 L’altare era di legno, alto tre cubiti, lungo due cubiti; aveva degli angoli; e le sue pareti, per tutta la lunghezza, erano di legno. L’uomo mi disse: “Questa è la tavola che sta davanti all’Eterno”. 026 EZE 041 023 Il tempio e il santuario avevano due porte; 026 EZE 041 024 E ogni porta aveva due battenti; due battenti che si piegano in due pezzi: due pezzi per ogni battente. 026 EZE 041 025 E su d’esse, sulle porte del tempio, erano scolpiti dei cherubini e delle palme, come quelli sulle pareti. E sulla facciata del vestibolo, all’esterno c’era una tettoia di legno. 026 EZE 041 026 E c’erano delle finestre a grata e delle palme, da ogni lato, alle pareti laterali del vestibolo, alle camere laterali della casa e alle tettoie. 026 EZE 042 001 Poi egli mi menò fuori verso il cortile esterno dal lato di settentrione, e mi condusse nelle camere che si trovavano davanti allo spazio vuoto, e di fronte all’edificio verso settentrione. 026 EZE 042 002 Sulla facciata, dov’era la porta settentrionale, la lunghezza era di cento cubiti, e la larghezza era di cinquanta cubiti: 026 EZE 042 003 dirimpetto ai venti cubiti del cortile interno, e dirimpetto al lastrico del cortile esterno, dove si trovavano tre gallerie a tre piani. 026 EZE 042 004 Davanti alle camere c’era corridoio largo dieci cubiti; e per andare nell’interno c’era un passaggio d’un cubito; e le loro porte guardavano a settentrione. 026 EZE 042 005 Le camere superiori erano più strette di quelle inferiori e di quelle del centro dell’edifizio, perché le loro galleria toglievano dello spazio. 026 EZE 042 006 Poiché esse erano a tre piani, e non avevano colonne come le colonne dei cortili; perciò a partire dal suolo, le camere superiori erano più strette di quelle in basso, e di quelle del centro. 026 EZE 042 007 Il muro esterno, parallelo alle camere dal lato del cortile esterno, difaccia alle camere, aveva cinquanta cubiti di lunghezza; 026 EZE 042 008 poiché la lunghezza delle camere, dal lato del cortile esterno, era di cinquanta cubiti, mentre dal lato della facciata del tempio era di cento cubiti. 026 EZE 042 009 In basso a queste camere c’era un ingresso dal lato d’oriente per chi v’entrava dal cortile esterno. 026 EZE 042 010 Nella larghezza del muro del cortile, in direzione d’oriente, difaccia allo spazio vuoto e difaccia all’edifizio, c’erano delle camere; 026 EZE 042 011 e, davanti a queste, c’era un corridoio come quello delle camere di settentrione; la loro lunghezza e la loro larghezza erano come la lunghezza e la larghezza di quelle, e così tutte le loro uscite, le loro disposizioni e le loro porte. 026 EZE 042 012 Così erano anche le porte delle camere di mezzogiorno; c’erano parimenti una porta in capo al corridoio: al corridoio che si trovava proprio davanti al muro, dal lato d’oriente di chi v’entrava. 026 EZE 042 013 Ed egli mi disse: “Le camere di settentrione e le camere di mezzogiorno che stanno difaccia allo spazio vuoto, sono le camere sante, dove i sacerdoti che s’accostano all’Eterno mangeranno le cose santissime; quivi deporranno le cose santissime, le oblazioni e le vittime per il peccato e per la colpa; poiché quel luogo è santo. 026 EZE 042 014 Quando i sacerdoti saranno entrati, non usciranno dal luogo santo per andare nel cortile esterno, senz’aver prima deposti quivi i paramenti coi quali fanno il servizio, perché questi paramenti sono santi; indosseranno altre vesti, poi potranno accostarsi alla parte che è riservata al popolo”. 026 EZE 042 015 Quando ebbe finito di misurare così l’interno della casa, egli mi menò fuori per la porta ch’era al lato d’oriente e misurò il recinto tutt’attorno. 026 EZE 042 016 Misurò il lato orientale con la canna da misurare: cinquecento cubiti della canna da misurare, tutt’attorno. 026 EZE 042 017 Misurò il lato settentrionale: cinquecento cubiti della canna da misurare, tutt’attorno. 026 EZE 042 018 Misurò il lato meridionale con la canna da misurare: cinquecento cubiti. 026 EZE 042 019 Si volse al lato occidentale, e misurò: cinquecento cubiti della canna da misurare. 026 EZE 042 020 Misurò dai quattro lati il muro che formava il recinto: tutt’attorno la lunghezza era di cinquecento e la larghezza di cinquecento; il muro faceva la separazione fra il sacro e il profano. 026 EZE 043 001 Poi mi condusse alla porta, alla porta che guardava a oriente. 026 EZE 043 002 Ed ecco, la gloria dell’Iddio d’Israele veniva dal lato d’oriente. La sua voce era come il rumore di grandi acque, e la terra risplendeva della sua gloria. 026 EZE 043 003 La visione ch’io n’ebbi era simile a quella ch’io ebbi quando venni per distruggere la città; e queste visioni erano simili a quella che avevo avuta presso il fiume Kebar; e io caddi sulla mia faccia. 026 EZE 043 004 E la gloria dell’Eterno entrò nella casa per la via della porta che guardava a oriente. 026 EZE 043 005 Lo spirito mi levò in alto, e mi menò nel cortile interno; ed ecco, la gloria dell’Eterno riempiva la casa. 026 EZE 043 006 Ed io udii qualcuno che mi parlava dalla casa, e un uomo era in piedi presso di me. 026 EZE 043 007 Egli mi disse: “Figliuol d’uomo, questo è il luogo del mio trono, e il luogo dove poserò la pianta dei miei piedi; io vi abiterò in perpetuo in mezzo ai figliuoli d’Israele; e la casa d’Israele e i suoi re non contamineranno più il mio santo nome con le loro prostituzioni e con le carogne dei loro re sui loro alti luoghi, 026 EZE 043 008 come facevano quando mettevano la loro soglia presso la mia soglia, i loro stipiti presso i miei stipiti, talché non c’era che una parete fra me e loro. Essi contaminavano così il mio santo nome con le abominazioni che commettevano; ond’io li consumai, nella mia ira. 026 EZE 043 009 Ora allontaneranno da me le loro prostituzioni e le carogne dei loro re, e io abiterò in mezzo a loro in perpetuo. 026 EZE 043 010 E tu, figliuol d’uomo, mostra questa casa alla casa d’Israele, e si vergognino delle loro iniquità. 026 EZE 043 011 Ne misurino il piano, e se si vergognano di tutto quello che hanno fatto, fa’ loro conoscere la forma di questa casa, la sua disposizione, le sue uscite e i suoi ingressi, tutti i suoi disegni e tutti i suoi regolamenti, tutti i suoi riti e tutte le sue leggi; mettili per iscritto sotto ai loro occhi affinché osservino tutti i suoi riti e i suoi regolamenti, e li mettano in pratica. 026 EZE 043 012 Tal è la legge della casa. Sulla sommità del monte, tutto lo spazio che deve occupare tutt’attorno sarà santissimo. Ecco, tal è la legge della casa. 026 EZE 043 013 E queste sono le misure dell’altare, in cubiti, de’ quali ogni cubito è un cubito e un palmo. La base ha un cubito d’altezza e un cubito di larghezza; l’orlo che termina tutto il suo contorno, una spanna di larghezza; tale, il sostegno dell’altare. 026 EZE 043 014 Dalla base, sul suolo, fino al gradino inferiore, due cubiti, e un cubito di larghezza; dal piccolo gradino fino al gran gradino, quattro cubiti, e un cubito di larghezza. 026 EZE 043 015 La parte superiore dell’altare ha quattro cubiti d’altezza: e dal fornello dell’altare s’elevano quattro corni; 026 EZE 043 016 il fornello dell’altare ha dodici cubiti di lunghezza e dodici cubiti di larghezza, e forma un quadrato perfetto. 026 EZE 043 017 Il gradino ha dai quattro lati quattordici cubiti di lunghezza e quattordici cubiti di larghezza; e l’orlo che termina il suo contorno ha un mezzo cubito; la base ha tutt’attorno un cubito, e i suoi scalini son vòlti verso oriente”. 026 EZE 043 018 Ed egli mi disse: “Figliuol d’uomo, così parla il Signore, l’Eterno: Ecco i regolamenti dell’altare per il giorno che sarà costruito per offrirvi su l’olocausto e per farvi l’aspersione del sangue. 026 EZE 043 019 Ai sacerdoti levitici che sono della stirpe di Tsadok, i quali s’accostano a me per servirmi, dice il Signore, l’Eterno, darai un giovenco per un sacrifizio per il peccato. 026 EZE 043 020 E prenderai del suo sangue, e ne metterai sopra i quattro corni dell’altare e ai quattro angoli dei gradini e sull’orlo tutt’attorno, e purificherai così l’altare e farai l’espiazione per esso. 026 EZE 043 021 E prenderai il giovenco del sacrifizio per il peccato, e lo si brucerà in un luogo designato della casa, fuori del santuario. 026 EZE 043 022 E il secondo giorno offrirai come sacrifizio per il peccato un capro senza difetto, e con esso si purificherà l’altare come lo si è purificato col giovenco. 026 EZE 043 023 Quando avrai finito di fare quella purificazione, offrirai un giovenco senza difetto, e un capro del gregge, senza difetto. 026 EZE 043 024 Li presenterai davanti all’Eterno; e i sacerdoti vi getteranno su del sale, e li offriranno in olocausto all’Eterno. 026 EZE 043 025 Per sette giorni offrirai ogni giorno un capro, come sacrifizio per il peccato; e s’offrirà pure un giovenco e un montone del gregge, senza difetto. 026 EZE 043 026 Per sette giorni si farà l’espiazione per l’altare, lo si purificherà, e lo si consacrerà. 026 EZE 043 027 E quando que’ giorni saranno compiuti, l’ottavo giorno e in seguito, i sacerdoti offriranno sull’altare i vostri olocausti e i vostri sacrifizi d’azioni di grazie; e io vi gradirò, dice il Signore, l’Eterno”. 026 EZE 044 001 Poi egli mi ricondusse verso la porta esterna del santuario, che guarda a oriente. Essa era chiusa. 026 EZE 044 002 E l’Eterno mi disse: “Questa porta sarà chiusa, essa non s’aprirà, e nessuno entrerà per essa, poiché per essa è entrato l’Eterno, l’Iddio d’Israele; perciò rimarrà chiusa. 026 EZE 044 003 Quanto al principe, siccome è principe, egli potrà sedervi per mangiare il pane davanti all’Eterno; egli entrerà per la via del vestibolo della porta, e uscirà per la medesima via”. 026 EZE 044 004 Poi mi menò davanti alla casa per la via della porta settentrionale. Io guardai, ed ecco, la gloria dell’Eterno riempiva la casa dell’Eterno; e io caddi sulla mia faccia. 026 EZE 044 005 E l’Eterno mi disse: “Figliuol d’uomo, sta’ bene attento, apri gli occhi per guardare e gli orecchi per udire tutto quello che ti dirò circa tutti i regolamenti della casa dell’Eterno e tutte le sue leggi; e considera attentamente l’ingresso della casa e tutti gli egressi del santuario. 026 EZE 044 006 E dì a questi ribelli, alla casa d’Israele: Così parla il Signore, l’Eterno: O casa d’Israele, bastano tutte le vostre abominazioni! 026 EZE 044 007 Avete fatto entrare degli stranieri, incirconcisi di cuore e incirconcisi di carne, perché stessero nel mio santuario a profanare la mia casa, quando offrivate il mio pane, il grasso e il sangue, violando così il mio patto con tutte le vostre abominazioni. 026 EZE 044 008 Voi non avete serbato l’incarico che avevate delle mie cose sante; ma ne avete fatti custodi quegli stranieri, nel mio santuario, a vostro pro. 026 EZE 044 009 Così parla il Signore, l’Eterno: Nessuno straniero incirconciso di cuore, e incirconciso di carne, entrerà nel mio santuario: nessuno degli stranieri che saranno in mezzo dei figliuoli d’Israele. 026 EZE 044 010 Inoltre, i Leviti che si sono allontanati da me quando Israele si sviava, e si sono sviati da me per seguire i loro idoli, porteranno la pena della loro iniquità; 026 EZE 044 011 e saranno nel mio santuario come de’ servi, con l’incarico di guardare le porte della casa; e faranno il servizio della casa: scanneranno per il popolo le vittime degli olocausto e degli altri sacrifizi, e si terranno davanti a lui per essere al suo servizio. 026 EZE 044 012 Siccome han servito il popolo davanti agl’idoli suoi e sono stati per la casa d’Israele un’occasione di caduta nell’iniquità, io alzo la mia mano contro di loro, dice il Signore, l’Eterno, giurando ch’essi porteranno la pena della loro iniquità. 026 EZE 044 013 E non s’accosteranno più a me per esercitare il sacerdozio, e non s’accosteranno ad alcuna delle mia cose sante, alle cose che sono santissime; ma porteranno il loro obbrobrio, e la pena delle abominazioni che hanno commesse; 026 EZE 044 014 ne farò dei guardiani della casa, incaricati di tutto il servigio d’essa e di tutto ciò che vi si deve fare. 026 EZE 044 015 Ma i sacerdoti Leviti, figliuoli di Tsadok, i quali hanno serbato l’incarico che avevano del mio santuario quando i figliuoli d’Israele si sviavano da me, saranno quelli che si accosteranno a me per fare il mio servizio, e che si terranno davanti a me per offrirmi il grasso e il sangue, dice il Signore, l’Eterno. 026 EZE 044 016 Essi entreranno nel mio santuario, essi s’accosteranno alla mia tavola per servirmi, e compiranno tutto il mio servizio. 026 EZE 044 017 E quando entreranno per le porte del cortile interno, indosseranno vesti di lino; non avranno addosso lana di sorta, quando faranno il servizio alle porte del cortile interno e nella casa. 026 EZE 044 018 Avranno in capo delle tiare di lino, e delle brache di lino ai fianchi; non si cingeranno con ciò che fa sudare. 026 EZE 044 019 Ma quando usciranno per andare nel cortile esterno, nel cortile esterno verso il popolo, si toglieranno i paramenti coi quali avranno fatto il servizio, e li deporranno nelle camere del santuario; e indosseranno altre vesti, per non santificare il popolo con i loro paramenti. 026 EZE 044 020 Non si raderanno il capo, e non si lasceranno crescere i capelli; non porteranno i capelli corti. 026 EZE 044 021 Nessun sacerdote berrà vino, quand’entrerà nel cortile interno. 026 EZE 044 022 Non prenderanno per moglie né una vedova, né una donna ripudiata, ma prenderanno delle vergini della progenie della casa d’Israele; potranno però prendere delle vedove, che sian vedove di sacerdoti. 026 EZE 044 023 Insegneranno al mio popolo a distinguere fra il sacro e il profano, e gli faranno conoscere la differenza tra ciò ch’è impuro e ciò ch’è puro. 026 EZE 044 024 In casi di processo, spetterà a loro il giudicare; e giudicheranno secondo le mie prescrizioni, e osserveranno le mie leggi e i miei statuti in tutte le mie feste, e santificheranno i miei sabati. 026 EZE 044 025 Il sacerdote non entrerà dov’è un morto, per non rendersi impuro, non si potrà rendere impuro che per un padre, per una madre, per un figliuolo, per una figliuola, per un fratello o una sorella non maritata. 026 EZE 044 026 Dopo la sua purificazione, gli si conteranno sette giorni; 026 EZE 044 027 e il giorno che entrerà nel santuario, nel cortile interno, per fare il servizio nel santuario, offrirà il suo sacrifizio per il peccato, dice il Signore, l’Eterno. 026 EZE 044 028 E avranno una eredità: Io sarò la loro eredità; e voi non darete loro alcun possesso in Israele: Io sono il loro possesso. 026 EZE 044 029 Essi si nutriranno delle oblazioni, dei sacrifizi per il peccato e dei sacrifizi per la colpa: e ogni cosa votata allo sterminio in Israele sarà loro. 026 EZE 044 030 E le primizie dei primi prodotti d’ogni sorta, tutte le offerte di qualsivoglia cosa che offrirete per elevazione, saranno dei sacerdoti; darete parimente al sacerdote le primizie della vostra pasta, affinché la benedizione riposi sulla vostra casa. 026 EZE 044 031 I sacerdoti non mangeranno carne di nessun uccello né d’alcun animale morto da sé o sbranato. 026 EZE 045 001 Quando spartirete a sorte il paese per esser vostra eredità, preleverete come offerta all’Eterno una parte consacrata del paese, della lunghezza di venticinquemila cubiti e della larghezza di diecimila; sarà sacra in tutta la sua estensione. 026 EZE 045 002 Di questa parte prenderete per il santuario un quadrato di cinquecento per cinquecento cubiti, e cinquanta cubiti per uno spazio libero, tutt’attorno. 026 EZE 045 003 Su quest’estensione di venticinquemila cubiti di lunghezza per diecimila di larghezza misurerai un’area per il santuario, per il luogo santissimo. 026 EZE 045 004 E’ la parte consacrata del paese, la quale apparterrà ai sacerdoti, che fanno il servizio del santuario, che s’accostano all’Eterno per servirlo; sarà un luogo per le loro case, un santuario per il santuario. 026 EZE 045 005 Venticinquemila cubiti di lunghezza e diecimila di larghezza saranno per i Leviti che faranno il servizio della casa; sarà il loro possesso, con venti camere. 026 EZE 045 006 Come possesso della città destinerete cinquemila cubiti di larghezza venticinquemila di lunghezza, parallelamente alla parte sacra prelevata; esso sarà per tutta la casa d’Israele. 026 EZE 045 007 Per il principe riserberete uno spazio ai due lati della parte sacra e del possesso della città, difaccia alla parte sacra offerta, e difaccia al possesso della città, dal lato d’occidente verso occidente, e dal lato d’oriente verso oriente, per una lunghezza parallela a una delle divisioni del paese, dal confine occidentale al confine orientale. 026 EZE 045 008 Questo sarà territorio suo, suo possesso in Israele; e i miei principi non opprimeranno più il mio popolo, ma lasceranno il paese alla casa d’Israele secondo le sue tribù. 026 EZE 045 009 Così parla il Signore, l’Eterno: Basta, o principi d’Israele! Lasciate da parte la violenza e le rapine, praticate il diritto e la giustizia, liberate il mio popolo dalle vostre estorsioni! dice il Signore, l’Eterno. 026 EZE 045 010 Abbiate bilance giuste, efa giusto, bat giusto. 026 EZE 045 011 L’efa e il bat avranno la stessa capacità: il bat conterrà la decima parte d’un omer e l’efa la decima parte d’un omer; la loro capacità sarà regolata dall’omer. 026 EZE 045 012 Il siclo sarà di venti ghere; venti sicli, venticinque sicli, quindici sicli, formeranno la vostra mina. 026 EZE 045 013 Questa è l’offerta che preleverete: la sesta parte d’un efa da un omer di frumento, e la sesta parte d’un efa da un omer d’orzo. 026 EZE 045 014 Questa è la norma per l’olio: un decimo di bat d’olio per un cor, che è dieci bati, cioè un omer; poiché dieci bati fanno un omer. 026 EZE 045 015 Una pecora su di un gregge di dugento capi nei grassi pascoli d’Israele sarà offerta per le oblazioni, gli olocausti e i sacrifizi di azioni di grazie, per fare la propiziazione per essi, dice il Signore, l’Eterno. 026 EZE 045 016 Tutto il popolo del paese dovrà prelevare quest’offerta per il principe d’Israele. 026 EZE 045 017 E al principe toccherà di fornire gli olocausti, le oblazioni e le libazioni per le feste, per i noviluni, per i sabati, per tutte le solennità della casa d’Israele; egli provvederà i sacrifizi per il peccato, l’oblazione, l’olocausto e i sacrifizi di azioni di grazie, per fare la propiziazione per la casa d’Israele. 026 EZE 045 018 Così parla il Signore, l’Eterno: Il primo mese, il primo giorno del mese, prenderai un giovenco senza difetto, e purificherai il santuario. 026 EZE 045 019 Il sacerdote prenderà del sangue della vittima per il peccato, e ne metterà sugli stipiti della porta della casa, sui quattro angoli de’ gradini dell’altare, e sugli stipiti della porta del cortile interno. 026 EZE 045 020 Farai lo stesso il settimo giorno del mese per chi avrà peccato per errore, e per il semplice; e così purificherete la casa. 026 EZE 045 021 Il quattordicesimo giorno del primo mese avrete la Pasqua. La festa durerà sette giorni; si mangeranno pani senza lievito. 026 EZE 045 022 In quel giorno, il principe offrirà per sé e per tutto il popolo del paese un giovenco, come sacrifizio per il peccato. 026 EZE 045 023 Durante i sette giorni della festa, offrirà in olocausto all’Eterno, sette giovenchi e sette montoni senza difetto, ognuno de’ sette giorni, e un capro per giorno come sacrifizio per il peccato. 026 EZE 045 024 E v’aggiungerà l’offerta d’un efa per ogni giovenco e d’un efa per ogni montone, con un hin d’olio per efa. 026 EZE 045 025 Il settimo mese, il quindicesimo giorno del mese, alla festa, egli offrirà per sette giorni gli stessi sacrifizi per il peccato, gli stessi olocausti, le stesse oblazioni e la stessa quantità d’olio. 026 EZE 046 001 Così parla il Signore, l’Eterno: La porta del cortile interno, che guarda verso levante, resterà chiusa durante i sei giorni di lavoro; ma sarà aperta il giorno di sabato; sarà pure aperta il giorno del novilunio. 026 EZE 046 002 Il principe entrerà per la via del vestibolo della porta esteriore, e si fermerà presso allo stipite della porta; e i sacerdoti offriranno il suo olocausto e i suoi sacrifizi di azioni di grazie. Egli si prostrerà sulla soglia della porta, poi uscirà; ma la porta non sarà chiusa fino alla sera. 026 EZE 046 003 Parimente il popolo del paese si prostrerà davanti all’Eterno all’ingresso di quella porta, nei giorni di sabato e nei noviluni. 026 EZE 046 004 E l’olocausto che il principe offrirà all’Eterno il giorno del sabato sarà di sei agnelli senza difetto, e d’un montone senza difetto; 026 EZE 046 005 e la sua oblazione sarà d’un efa per il montone, e l’oblazione per gli agnelli sarà quello che vorrà dare, e d’un hin d’olio per efa. 026 EZE 046 006 Il giorno del novilunio offrirà un giovenco senza difetto, sei agnelli e un montone, che saranno senza difetti; 026 EZE 046 007 e darà come oblazione un efa per il giovenco, un efa per montone, per gli agnelli nella misura de suoi mezzi, e un hin d’olio per efa. 026 EZE 046 008 Quando il principe entrerà, passerà per la via del vestibolo della porta, e uscirà per la stessa via. 026 EZE 046 009 Ma quando il popolo del paese verrà davanti all’Eterno nelle solennità, chi sarà entrato per la via della porta settentrionale per prostrarsi, uscirà per la via della porta meridionale; e chi sarà entrato per la via della porta meridionale uscirà per la via della porta settentrionale; nessuno se ne tornerà per la via della porta per la quale sarà entrato, ma si uscirà per la porta opposta. 026 EZE 046 010 E il principe, quando quelli entreranno, entrerà in mezzo a loro; e quando quelli usciranno, egli uscirà insieme ad essi. 026 EZE 046 011 Nelle feste e nelle solennità, l’oblazione sarà d’un efa per giovenco, d’un efa per montone, per gli agnelli quello che vorrà dare, e un hin d’olio per efa. 026 EZE 046 012 E quando il principe farà all’Eterno un’offerta volontaria, olocausto o sacrifizio d’azioni di grazie, come offerta volontaria all’Eterno, gli si aprirà la porta che guarda al levante, ed egli offrirà il suo olocausto e il suo sacrifizio d’azioni di grazie come fa nel giorno del sabato; poi uscirà; e, quando sarà uscito, si chiuderà la porta. 026 EZE 046 013 Tu offrirai ogni giorno, come olocausto all’Eterno, un agnello d’un anno, senza difetto; l’offrirai ogni mattina. 026 EZE 046 014 E v’aggiungerai ogni mattina, come oblazione, la sesta parte d’un efa e la terza parte d’un hin d’olio per intridere il fior di farina: è un’oblazione all’Eterno, da offrirsi del continuo per prescrizione perpetua. 026 EZE 046 015 Si offriranno l’agnello, l’oblazione e l’olio ogni mattina, come olocausto continuo. 026 EZE 046 016 Così parla il Signore, l’Eterno: Se il principe fa a qualcuno dei suoi figliuoli un dono preso dal proprio possesso, questo dono apparterrà ai suoi figliuoli; sarà loro proprietà ereditaria. 026 EZE 046 017 Ma se egli fa a uno de’ suoi servi un dono preso dal proprio possesso, questo dono apparterrà al servo fino all’anno della liberazione; poi, tornerà al principe; la sua eredità apparterrà soltanto ai suoi figliuoli. 026 EZE 046 018 E il principe non prenderà nulla dell’eredità del popolo, spogliandolo delle sue possessioni; quello che darà come eredità ai suoi figliuoli, lo prenderà da ciò che possiede, affinché nessuno del mio popolo sia cacciato dalla sua possessione”. 026 EZE 046 019 Poi egli mi menò per l’ingresso ch’era allato alla porta, nelle camere sante destinate ai sacerdoti, le quali guardavano a settentrione; ed ecco che là in fondo, verso occidente, c’era un luogo. 026 EZE 046 020 Ed egli mi disse: “Questo è il luogo dove i sacerdoti faranno cuocere la carne dei sacrifizi per la colpa e per il peccato, e faranno cuocere l’oblazione, per non farle portare fuori nel cortile esterno, in guisa che il popolo sia santificato”. 026 EZE 046 021 Poi mi menò fuori nel cortile esterno, e mi fece passar presso i quattro angoli del cortile; ed ecco, in ciascun angolo del cortile c’era un cortile. 026 EZE 046 022 Nei quattro angoli del cortile c’erano de’ cortili chiusi, di quaranta cubiti di lunghezza e di trenta di larghezza; questi quattro cortili negli angoli avevano le stesse dimensioni. 026 EZE 046 023 E intorno a tutti e quattro c’era un recinto, e de’ fornelli per cuocere erano praticati in basso al recinto, tutt’attorno. 026 EZE 046 024 Ed egli mi disse: “Queste son le cucine dove quelli che fanno il servizio della casa faranno cuocere i sacrifizi del popolo”. 026 EZE 047 001 Ed egli mi rimenò all’ingresso della casa; ed ecco delle acque uscivano di sotto la soglia della casa, dal lato d’oriente; perché la facciata della casa guardava a oriente; e le acque uscite di là scendevano dal lato meridionale della casa, a mezzogiorno dell’altare. 026 EZE 047 002 Poi mi menò fuori per la via della porta settentrionale, e mi fece fare il giro, di fuori, fino alla porta esterna, che guarda a oriente; ed ecco, le acque scendevano dal lato destro. 026 EZE 047 003 Quando l’uomo fu uscito verso oriente, aveva in mano una cordicella, e misurò mille cubiti; mi fece attraversare le acque, ed esse m’arrivavano alle calcagna. 026 EZE 047 004 Misurò altri mille cubiti, e mi fece attraversare le acque, ed esse m’arrivavano alle ginocchia. Misurò altri mille cubiti, e mi fece attraversare le acque, ed esse m’arrivavano sino ai fianchi. 026 EZE 047 005 E ne misurò altri mille: era un torrente che io non potevo attraversare, perché le acque erano ingrossate; erano acque che bisognava attraversare a nuoto: un torrente, che non si poteva guadare. 026 EZE 047 006 Ed egli mi disse: “Hai visto, figliuol d’uomo?” e mi ricondusse sulla riva del torrente. 026 EZE 047 007 Tornato che vi fu, ecco che sulla riva del torrente c’erano moltissimi alberi, da un lato all’altro. 026 EZE 047 008 Ed egli mi disse: “Queste acque si dirigono verso la regione orientale, scenderanno nella pianura ed entreranno nel mare; e quando saranno entrate nel mare, le acque del mare saran rese sane. 026 EZE 047 009 E avverrà che ogni essere vivente che si muove, dovunque giungerà il torrente ingrossato, vivrà, e ci sarà grande abbondanza di pesce; poiché queste acque entreranno là, quelle del mare saranno risanate, e tutto vivrà dovunque arriverà il torrente. 026 EZE 047 010 E dei pescatori staranno sulle rive del mare; da En-ghedi fino ad En-eglaim si stenderanno le reti; vi sarà del pesce di diverse specie come il pesce del mar Grande, e in grande abbondanza. 026 EZE 047 011 Ma le sue paludi e le sue lagune non saranno rese sane; saranno abbandonate al sale. 026 EZE 047 012 E presso il torrente, sulle sue rive, da un lato e dall’altro, crescerà ogni specie d’alberi fruttiferi, le cui foglie non appassiranno e il cui frutto non verrà mai meno; ogni mese faranno dei frutti nuovi, perché quelle acque escono dal santuario; e quel loro frutto servirà di cibo, e quelle loro foglie, di medicamento”. 026 EZE 047 013 Così parla il Signore, l’Eterno: “Questa è la frontiera del paese che voi spartirete come eredità fra le dodici tribù d’Israele. Giuseppe ne avrà due parti. 026 EZE 047 014 Voi avrete ciascuno, tanto l’uno quanto l’altro, una parte di questo paese, che io giurai di dare ai vostri padri. Questo paese vi toccherà in eredità. 026 EZE 047 015 E queste saranno le frontiere del paese. Dalla parte di settentrione: partendo dal mar Grande, in direzione di Hethlon, venendo verso Tsedad; 026 EZE 047 016 Hamath, Berotha, Sibraim, che è tra la frontiera di Damasco, e la frontiera di Hamath; Hatser-hattikon, che è sulla frontiera dell’Hauran. 026 EZE 047 017 Così la frontiera sarà dal mare fino a Hatsar-Enon, frontiera di Damasco, avendo a settentrione il paese settentrionale e la frontiera di Hamath. Tale, la parte di settentrione. 026 EZE 047 018 Dalla parte d’oriente: partendo di fra l’Hauran e Damasco, poi di fra Galaad e il paese d’Israele, verso il Giordano, misurerete dalla frontiera di settentrione, fino al mare orientale. Tale, la parte d’oriente. 026 EZE 047 019 La parte meridionale si dirigerà verso mezzogiorno, da Tamar fino alle acque di Meriboth di Kades, fino al torrente che va nel mar Grande. Tale, la parte meridionale, verso mezzogiorno. 026 EZE 047 020 La parte occidentale sarà il mar Grande, da quest’ultima frontiera, fino difaccia all’entrata di Hamath. Tale, la parte occidentale. 026 EZE 047 021 Dividerete così questo paese fra voi, secondo le tribù d’Israele. 026 EZE 047 022 Ne spartirete a sorte de’ lotti d’eredità fra voi e gli stranieri che soggiorneranno fra voi, i quali avranno generato dei figliuoli fra voi. Questi saranno per voi come dei nativi di tra i figliuoli d’Israele; trarranno a sorte con voi la loro parte d’eredità in mezzo alle tribù d’Israele. 026 EZE 047 023 E nella tribù nella quale lo straniero soggiorna, quivi gli darete la sua parte, dice il Signore, l’Eterno. 026 EZE 048 001 E questi sono i nomi delle tribù. Partendo dall’estremità settentrionale, lungo la via d’Hethlon per andare a Hamath, fino ad Hatsar-Enon, frontiera di Damasco a settentrione verso Hamath, avranno questo: dal confine orientale al confine occidentale, Dan, una parte. 026 EZE 048 002 Sulla frontiera di Dan, dal confine orientale al confine occidentale: Ascer, una parte. 026 EZE 048 003 Sulla frontiera di Ascer, dal confine orientale al confine occidentale: Neftali, una parte. 026 EZE 048 004 Sulla frontiera di Neftali, dal confine orientale al confine occidentale: Manasse, una parte. 026 EZE 048 005 Sulla frontiera di Manasse, dal confine orientale al confine occidentale: Efraim, una parte. 026 EZE 048 006 Sulla frontiera di Efraim, dal confine orientale al confine occidentale: Ruben, una parte. 026 EZE 048 007 Sulla frontiera di Ruben dal confine orientale al confine occidentale: Giuda, una parte. 026 EZE 048 008 Sulla frontiera di Giuda, dal confine orientale al confine occidentale, sarà la parte che preleverete di venticinquemila cubiti di larghezza, e lunga come una delle altre parti dal confine orientale al confine occidentale; e quivi in mezzo sarà il santuario. 026 EZE 048 009 La parte che preleverete per l’Eterno avrà venticinquemila cubiti di lunghezza diecimila di larghezza. 026 EZE 048 010 E questa parte santa prelevata apparterrà ai sacerdoti: venticinquemila cubiti di lunghezza al settentrione, diecimila di larghezza all’occidente, diecimila di larghezza all’oriente, e venticinquemila di lunghezza al mezzogiorno; e il santuario dell’Eterno sarà quivi in mezzo. 026 EZE 048 011 Essa apparterrà ai sacerdoti consacrati di tra i figliuoli di Tsadok che hanno fatto il mio servizio, e non si sono sviati quando i figliuoli d’Israele si sviarono, come si sviavano i Leviti. 026 EZE 048 012 Essa apparterrà loro come parte prelevata dalla parte del paese che sarà stata prelevata: una cosa santissima, verso la frontiera dei Leviti. 026 EZE 048 013 I Leviti avranno, parallelamente alla frontiera de’ sacerdoti, una lunghezza di venticinquemila cubiti e una larghezza di diecimila cubiti: tutta la lunghezza sarà di venticinquemila, e la larghezza di diecimila. 026 EZE 048 014 Essi non potranno venderne nulla; questa primizia del paese non potrà essere né scambiata né alienata, perché è cosa consacrata all’Eterno. 026 EZE 048 015 I cinquemila cubiti che rimarranno di larghezza sui venticinquemila, formeranno un’area non consacrata destinata alla città, per le abitazioni e per il contado; la città sarà in mezzo, 026 EZE 048 016 ed eccone le dimensioni: dal lato settentrionale, quattromila cinquecento cubiti; dal lato meridionale, quattromila cinquecento; dal lato orientale, quattromila cinquecento; e dal lato occidentale, quattromila cinquecento. 026 EZE 048 017 La città avrà un contado di duecentocinquanta cubiti a settentrione, di duecentocinquanta a mezzogiorno; di duecentocinquanta a oriente, e di duecentocinquanta a occidente. 026 EZE 048 018 Il resto della lunghezza, parallelamente alla parte santa, cioè diecimila cubiti a oriente e diecimila a occidente, parallelamente alla parte santa servirà, coi suoi prodotti, al mantenimento dei lavoratori della città. 026 EZE 048 019 I lavoratori della città, di tutte le tribù d’Israele, ne lavoreranno il suolo. 026 EZE 048 020 Tutta la parte prelevata sarà di venticinquemila cubiti di lunghezza per venticinquemila di larghezza; ne preleverete così una parte uguale al quarto della parte santa, come possesso della città. 026 EZE 048 021 Il rimanente sarà del principe, da un lato e dall’altro della parte santa prelevata e del possesso della città, difaccia ai venticinquemila cubiti della parte santa sino alla frontiera d’oriente e a occidente difaccia ai venticinquemila cubiti verso la frontiera d’occidente, parallelamente alle parti; questo sarà del principe; e la parte santa e il santuario della casa saranno in mezzo. 026 EZE 048 022 Così, toltone il possesso dei Leviti e il possesso della città situati in mezzo a quello del principe, ciò che si troverà tra la frontiera di Giuda e la frontiera di Beniamino, apparterrà al principe. 026 EZE 048 023 Poi verrà il resto della tribù. Dal confine orientale al confine occidentale: Beniamino, una parte. 026 EZE 048 024 Sulla frontiera di Beniamino, dal confine orientale al confine occidentale: Simeone, una parte. 026 EZE 048 025 Sulla frontiera di Simeone, dal confine orientale al confine occidentale: Issacar, una parte. 026 EZE 048 026 Sulla frontiera di Issacar, dal confine orientale al confine occidentale: Zabulon, una parte. 026 EZE 048 027 Sulla frontiera di Zabulon, dal confine orientale al confine occidentale: Gad, una parte. 026 EZE 048 028 Sulla frontiera di Gad, dal lato meridionale verso mezzogiorno, la frontiera sarà da Tamar fino alle acque di Meriba di Kades, fino al torrente che va nel mar Grande. 026 EZE 048 029 Tale è il paese che vi spartirete a sorte, come eredità delle tribù d’Israele, e tali ne sono le parti, dice il Signore, l’Eterno. 026 EZE 048 030 E queste sono le uscite della città. Dal lato settentrionale, quattromila cinquecento cubiti misurati; 026 EZE 048 031 le porte della città porteranno i nomi delle tribù d’Israele, e ci saranno tre porte a settentrione: la Porta di Ruben, l’una; la Porta di Giuda, l’altra; la Porta di Levi, l’altra. 026 EZE 048 032 Dal lato orientale, quattromila cinquecento cubiti, e tre porte: la Porta di Giuseppe, l’una; la Porta di Beniamino, l’altra; la Porta di Dan, l’altra. 026 EZE 048 033 Dal lato meridionale, quattromila cinquecento cubiti, e tre porte: la Porta di Simeone, l’una; la Porta di Issacar, l’altra; la Porta di Zabulon, l’altra. 026 EZE 048 034 Dal lato occidentale, quattromila cinquecento cubiti, e tre porte: la Porta di Gad, l’una; la Porta d’Ascer, l’altra; la Porta di Neftali, l’altra. 026 EZE 048 035 La circonferenza sarà di diciottomila cubiti. E, da quel giorno, il nome della città sarà: L’Eterno è quivi”. # # BOOK 027 DAN Daniel Daniele 027 DAN 001 001 Il terzo anno del regno di Joiakim, re di Giuda, Nebucadnetsar, re di Babilonia, venne contro Gerusalemme, e l’assediò. 027 DAN 001 002 Il Signore gli diede nelle mani Joiakim, re di Giuda, e una parte degli utensili della casa di Dio; e Nebucadnetsar portò gli utensili nel paese di Scinear, nella casa del suo dio, e li mise nella casa del tesoro del suo dio. 027 DAN 001 003 E il re disse a Ashpenaz, capo de’ suoi eunuchi, di menargli alcuni de’ figliuoli d’Israele di stirpe reale e di famiglie nobili, 027 DAN 001 004 giovani senza difetti fisici, belli d’aspetto, dotati d’ogni sorta di talenti, istruiti e intelligenti, tali che avessero attitudine a stare nel palazzo del re; e d’insegnar loro la letteratura e la lingua de’ Caldei. 027 DAN 001 005 Il re assegnò loro una porzione giornaliera delle vivande della mensa reale, e del vino ch’egli beveva; e disse di mantenerli per tre anni, dopo i quali sarebbero passati al servizio del re. 027 DAN 001 006 Or fra questi c’erano, di tra i figliuoli di Giuda, Daniele, Hanania, Mishael e Azaria; 027 DAN 001 007 e il capo degli eunuchi diede loro altri nomi: a Daniele pose nome Beltsatsar; ad Hanania, Shadrac; a Mishael, Meshac, e ad Azaria, Abed-nego. 027 DAN 001 008 E Daniele prese in cuor suo la risoluzione di non contaminarsi con le vivande del re e col vino che il re beveva; e chiese al capo degli eunuchi di non obbligarlo a contaminarsi; 027 DAN 001 009 e Dio fece trovare a Daniele grazia e compassione presso il capo degli eunuchi. 027 DAN 001 010 E il capo degli eunuchi disse a Daniele: “Io temo il re, mio signore, il quale ha fissato il vostro cibo e le vostre bevande; e perché vedrebb’egli il vostro volto più triste di quello dei giovani della vostra medesima età? Voi mettereste in pericolo la mia testa presso il re”. 027 DAN 001 011 Allora Daniele disse al maggiordomo, al quale il capo degli eunuchi aveva affidato la cura di Daniele, di Hanania, di Mishael e d’Azaria: 027 DAN 001 012 “Ti prego, fa’ coi tuoi servi una prova di dieci giorni, e ci siano dati de’ legumi per mangiare, e dell’acqua per bere; 027 DAN 001 013 poi ti si faccia vedere l’aspetto nostro e l’aspetto de’ giovani che mangiano le vivande del re; e secondo quel che vedrai, ti regolerai coi tuoi servi”. 027 DAN 001 014 Quegli accordò loro quanto domandavano, e li mise alla prova per dieci giorni. 027 DAN 001 015 E alla fine de’ dieci giorni, essi avevano migliore aspetto ed erano più grassi di tutti i giovani che aveano mangiato le vivande del re. 027 DAN 001 016 Così il maggiordomo portò via il cibo e il vino ch’eran loro destinati, e dette loro de’ legumi. 027 DAN 001 017 E a tutti questi quattro giovani Iddio dette conoscenza e intelligenza in tutta la letteratura, e sapienza; e Daniele s’intendeva d’ogni sorta di visioni e di sogni. 027 DAN 001 018 E alla fine del tempo fissato dal re perché que’ giovani gli fossero menati, il capo degli eunuchi li presentò a Nebucadnetsar. 027 DAN 001 019 Il re parlò con loro; e fra tutti que’ giovani non se ne trovò alcuno che fosse come Daniele, Hanania, Mishael e Azaria; e questi furono ammessi al servizio del re. 027 DAN 001 020 E su tutti i punti che richiedevano sapienza e intelletto, e sui quali il re li interrogasse, il re li trovava dieci volte superiori a tutti i magi ed astrologi ch’erano in tutto il suo regno. 027 DAN 001 021 Così continuò Daniele fino al primo anno del re Ciro. 027 DAN 002 001 Il secondo anno del regno di Nebucadnetsar, Nebucadnetsar ebbe dei sogni; il suo spirito ne fu turbato, e il suo sonno fu rotto. 027 DAN 002 002 Il re fece chiamare i magi, gli astrologi, gl’incantatori e i Caldei, perché gli spiegassero i suoi sogni. Ed essi vennero e si presentarono al re. 027 DAN 002 003 E il re disse loro: “Ho fatto un sogno; e il mio spirito è turbato, perché vorrei comprendere il sogno”. 027 DAN 002 004 Allora i Caldei risposero al re, in aramaico: “O re, possa tu vivere in perpetuo! Racconta il sogno ai tuoi servi, e noi ne daremo la interpretazione”. 027 DAN 002 005 Il re replicò, e disse ai Caldei: “La mia decisione è presa: se voi non mi fate conoscere il sogno e la sua interpretazione, sarete fatti a pezzi; e le vostre case saran ridotte in tanti immondezzai; 027 DAN 002 006 ma se mi dite il sogno e la sua interpretazione, riceverete da me doni, ricompense e grandi onori; ditemi dunque il sogno e la sua interpretazione”. 027 DAN 002 007 Quelli risposero una seconda volta, e dissero: “Dica il re il sogno ai suoi servi, e noi ne daremo l’interpretazione”. 027 DAN 002 008 Il re replicò, e disse: “Io m’accorgo che di certo voi volete guadagnar tempo, perché vedete che la mia decisione è presa; 027 DAN 002 009 se dunque non mi fate conoscere il sogno, non c’è che un’unica sentenza per voi; e voi vi siete messi d’accordo per dire davanti a me delle parole bugiarde e perverse, aspettando che mutino i tempi. Perciò ditemi il sogno, e io saprò che siete in grado di darmene l’interpretazione”. 027 DAN 002 010 I Caldei risposero in presenza del re, e dissero: “Non c’è uomo sulla terra che possa far conoscere quello che il re domanda; così non c’è mai stato re, per grande e potente che fosse, il quale abbia domandato una cosa siffatta a un mago, a un astrologo, o a un Caldeo. 027 DAN 002 011 La cosa che il re domanda è ardua; e non v’è alcuno che la possa far conoscere al re, tranne gli dèi, la cui dimora non è fra i mortali”. 027 DAN 002 012 A questo, il re s’adirò, montò in furia, e ordinò che tutti i savi di Babilonia fossero fatti perire. 027 DAN 002 013 E il decreto fu promulgato, e i savi dovevano essere uccisi; e si cercavano Daniele e i suoi compagni per uccidere anche loro. 027 DAN 002 014 Allora Daniele si rivolse in modo prudente e sensato ad Arioc, capo delle guardie del re, il quale era uscito per uccidere i savi di Babilonia. 027 DAN 002 015 Prese la parola e disse ad Arioc, ufficiale del re: “Perché questo decreto così perentorio da parte del re?” Allora Arioc fece sapere la cosa a Daniele. 027 DAN 002 016 E Daniele entrò dal re, e gli chiese di dargli tempo; che avrebbe fatto conoscere al re l’interpretazione del sogno. 027 DAN 002 017 Allora Daniele andò a casa sua, e informò della cosa Hanania, Mishael e Azaria, suoi compagni, 027 DAN 002 018 perché implorassero la misericordia dell’Iddio del cielo, a proposito di questo segreto, onde Daniele e i suoi compagni non fossero messi a morte col resto dei savi di Babilonia. 027 DAN 002 019 Allora il segreto fu rivelato a Daniele in una visione notturna. E Daniele benedisse l’Iddio del cielo. 027 DAN 002 020 Daniele prese a dire: “Sia benedetto il nome di Dio, d’eternità in eternità! poiché a lui appartengono la sapienza e la forza. 027 DAN 002 021 Egli muta i tempi e le stagioni; depone i re e li stabilisce, dà la sapienza ai savi, e la scienza a quelli che hanno intelletto. 027 DAN 002 022 Egli rivela le cose profonde e occulte; conosce ciò ch’è nelle tenebre, e la luce dimora con lui. 027 DAN 002 023 O Dio de’ miei padri, io ti rendo gloria e lode, perché m’hai dato sapienza e forza, e m’hai fatto conoscere quello che t’abbiam domandato, rivelandoci la cosa che il re vuole”. 027 DAN 002 024 Daniele entrò quindi da Arioc, a cui il re aveva dato l’incarico di far perire i savi di Babilonia; entrò, e gli disse così: “Non far perire i savi di Babilonia! Conducimi davanti al re, e io darò al re l’interpretazione”. 027 DAN 002 025 Allora Arioc menò in tutta fretta Daniele davanti al re, e gli parlò così: “Io ha trovato, fra i Giudei che sono in cattività, un uomo che darà al re l’interpretazione”. 027 DAN 002 026 Il re prese a dire a Daniele, che si chiamava Beltsatsar: “Sei tu capace di farmi conoscere il sogno che ho fatto e la sua interpretazione?” 027 DAN 002 027 Daniele rispose in presenza del re, e disse: “Il segreto che il re domanda, né savi, né incantatori, né magi, né astrologi possono svelarlo al re; 027 DAN 002 028 Ma v’è nel cielo un Dio che rivela i segreti, ed egli ha fatto conoscere al re Nebucadnetsar quello che avverrà negli ultimi giorni. Ecco quali erano il tuo sogno e le visioni della tua mente quand’eri a letto. 027 DAN 002 029 I tuoi pensieri, o re, quand’eri a letto, si riferivano a quello che deve avvenire da ora innanzi; e colui che rivela i segreti t’ha fatto conoscere quello che avverrà. 027 DAN 002 030 E quanto a me, questo segreto m’è stato rivelato, non per una sapienza ch’io possegga superiore a quella di tutti gli altri viventi, ma perché l’interpretazione ne sia data al re, e tu possa conoscere quel che preoccupava il tuo cuore. 027 DAN 002 031 Tu, o re, guardavi, ed ecco una grande statua; questa statua, ch’era immensa e d’uno splendore straordinario, si ergeva dinanzi a te, e il suo aspetto era terribile. 027 DAN 002 032 La testa di questa statua era d’oro fino; il suo petto e le sue braccia eran d’argento; il suo ventre e le sue cosce, di rame; 027 DAN 002 033 le sue gambe, di ferro; i suoi piedi, in parte di ferro e in parte d’argilla. 027 DAN 002 034 Tu stavi guardando, quand’ecco una pietra si staccò, senz’opera di mano, e colpì i piedi di ferro e d’argilla della statua, e li frantumò. 027 DAN 002 035 Allora il ferro, l’argilla, il rame, l’argento e l’oro furon frantumati insieme, e diventarono come la pula sulle aie d’estate; il vento li portò via, e non se ne trovò più traccia; ma la pietra che aveva colpito la statua diventò un gran monte, che riempì tutta la terra. 027 DAN 002 036 Questo è il sogno; ora ne daremo l’interpretazione davanti al re. 027 DAN 002 037 Tu, o re, sei il re dei re, al quale l’Iddio del cielo ha dato l’impero, la potenza, la forza e la gloria; 027 DAN 002 038 e dovunque dimorano i figliuoli degli uomini, le bestie della compagna e gli uccelli del cielo, egli te li ha dati nelle mani, e t’ha fatto dominare sopra essi tutti. La testa d’oro sei tu; 027 DAN 002 039 e dopo di te sorgerà un altro regno, inferiore al tuo; poi un terzo regno, di rame, che dominerà sulla terra; 027 DAN 002 040 poi vi sarà un quarto regno, forte come il ferro; poiché, come il ferro spezza ed abbatte ogni cosa, così, pari al ferro che tutto frantuma, esso spezzerà ogni cosa. 027 DAN 002 041 E come hai visto i piedi e le dita, in parte d’argilla di vasaio e in parte di ferro, così quel regno sarà diviso; ma vi sarà in lui qualcosa della consistenza del ferro, giacché tu hai visto il ferro mescolato con la molle argilla. 027 DAN 002 042 E come le dita de’ piedi erano in parte di ferro e in parte d’argilla, così quel regno sarà in parte forte e in parte fragile. 027 DAN 002 043 Tu hai visto il ferro mescolato con la molle argilla, perché quelli si mescoleranno mediante connubi umani; ma non saranno uniti l’un all’altro, nello stesso modo che il ferro non s’amalgama con l’argilla. 027 DAN 002 044 E al tempo di questi re, l’Iddio del cielo farà sorgere un regno, che non sarà mai distrutto, e che non passerà sotto la dominazione d’un altro popolo; quello spezzerà e annienterà tutti quei regni; ma esso sussisterà in perpetuo, 027 DAN 002 045 nel modo che hai visto la pietra staccarsi dal monte, senz’opera di mano, e spezzare il ferro, il rame, l’argilla, l’argento e l’oro. Il grande Iddio ha fatto conoscere al re ciò che deve avvenire d’ora innanzi; il sogno è verace, e la interpretazione n’è sicura”. 027 DAN 002 046 Allora il re Nebucadnetsar cadde sulla sua faccia, si prostrò davanti a Daniele, e ordinò che gli fossero presentati offerte e profumi. 027 DAN 002 047 Il re parlò a Daniele, e disse: “In verità il vostro Dio è l’Iddio degli dèi, il Signore dei re, e il rivelatore dei segreti, giacché tu hai potuto rivelare questo segreto”. 027 DAN 002 048 Allora il re elevò Daniele in dignità, lo colmò di numerosi e ricchi doni, gli diede il comando di tutta la provincia di Babilonia, e lo stabilì capo supremo di tutti i savi di Babilonia. 027 DAN 002 049 E Daniele ottenne dal re che Shadrac, Meshac e Abed-nego fossero preposti agli affari della provincia di Babilonia; ma Daniele stava alla corte del re. 027 DAN 003 001 Il re Nebucadnetsar fece una statua d’oro, alta sessanta cubiti e larga sei cubiti, e la eresse nella pianura di Dura, nella provincia di Babilonia. 027 DAN 003 002 E il re Nebucadnetsar mandò a radunare i satrapi, i prefetti, i governatori, i giudici, i tesorieri, i giureconsulti, i presidenti e tutte le autorità delle province, perché venissero alla inaugurazione della statua che il re Nebucadnetsar aveva eretta. 027 DAN 003 003 Allora i satrapi, i prefetti e i governatori, i giudici, i tesorieri, i giureconsulti, i presidenti e tutte le autorità delle province s’adunarono per la inaugurazione della statua, che il re Nebucadnetsar aveva eretta; e stavano in piedi davanti la statua che Nebucadnetsar aveva eretta. 027 DAN 003 004 E l’araldo gridò forte: “A voi, popoli, nazioni e lingue è imposto che, 027 DAN 003 005 nel momento in cui udrete il suono del corno, del flauto, della cetra, della lira, del saltèro, della zampogna e d’ogni sorta di strumenti, vi prostriate per adorare la statua d’oro che il re Nebucadnetsar ha eretta; 027 DAN 003 006 e chiunque non si prostrerà per adorare, sarà immantinente gettato in mezzo ad una fornace di fuoco ardente”. 027 DAN 003 007 non appena quindi tutti i popoli ebbero udito il suono del corno, del flauto, della cetra, della lira, del saltèro e d’ogni sorta di strumenti, tutti i popoli, tutte le nazioni e lingue si prostrarono e adorarono la statua d’oro, che il re Nebucadnetsar aveva eretta. 027 DAN 003 008 Allora, in quello stesso momento, alcuni uomini Caldei si fecero avanti, e accusarono i Giudei; 027 DAN 003 009 e, rivolgendosi al re Nebucadnetsar, gli dissero: “O re, possa tu vivere in perpetuo! 027 DAN 003 010 Tu, o re, hai emanato un decreto, per il quale chiunque ha udito il suono del corno, del flauto, della cetra, della lira, del saltèro, della zampogna e d’ogni sorta di strumenti deve prostrarsi per adorare la statua d’oro; 027 DAN 003 011 e chiunque non si prostra e non adora, dev’esser gettato in mezzo a una fornace di fuoco ardente. 027 DAN 003 012 Or vi sono degli uomini giudei, che tu hai preposti agli affari della provincia di Babilonia: Shadrac, Meshac, e Abed-nego; codesti uomini, o re, non ti tengono in alcun conto; non servono i tuoi dèi, e non adorano la statua d’oro che tu hai eretta”. 027 DAN 003 013 Allora Nebucadnetsar, irritato e furioso, ordinò che gli fossero menati Shadrac, Meshac e Abed-nego; e quegli uomini furon menati in presenza del re. 027 DAN 003 014 Nebucadnetsar, rivolgendosi a loro, disse: “Shadrac, Meshac, Abed-nego, lo fate deliberatamente di non servire i miei dèi e di non adorare la statua d’oro che io ho eretto? 027 DAN 003 015 Ora, se non appena udrete il suono del corno, del flauto, della cetra, della lira, del saltèro, della zampogna e d’ogni sorta di strumenti, siete pronti a prostrarvi per adorare la statua che io ho fatto, bene; ma se non l’adorate, sarete immantinente gettati in mezzo a una fornace di fuoco ardente; e qual è quel dio che vi libererà dalle mie mani?” 027 DAN 003 016 Shadrac, Meshac e Abed-nego risposero al re, dicendo: “O Nebucadnetsar, noi non abbiam bisogno di darti risposta su questo. 027 DAN 003 017 Ecco, il nostro Dio che noi serviamo, è potente da liberarci, e ci libererà dalla fornace del fuoco ardente, e dalla tua mano, o re. 027 DAN 003 018 Se no, sappi o re, che noi non serviremo i tuoi dèi e non adoreremo la statua d’oro che tu hai eretto”. 027 DAN 003 019 Allora Nebucadnetsar fu ripieno di furore, e l’aspetto del suo viso fu mutato verso Shadrac, Meshac e Abed-nego. Egli riprese la parola, e si ordinò che si accendesse la fornace sette volte più di quello che s’era pensato di fare; 027 DAN 003 020 Poi comandò ad alcuni uomini de’ più vigorosi del suo esercito di legare Shadrac, Meshac e Abed-nego, e di gettarli nella fornace del fuoco ardente. 027 DAN 003 021 Allora questi tre uomini furono legati con le loro tuniche, le loro sopravvesti, i loro mantelli e tutti i loro vestiti, e furon gettati in mezzo alla fornace del fuoco ardente. 027 DAN 003 022 E siccome l’ordine del re era perentorio e la fornace era straordinariamente riscaldata, la fiamma del fuoco uccise gli uomini che vi avevan gettato dentro Shadrac, Meshac e Abed-nego. 027 DAN 003 023 E quei tre uomini, Shadrac, Meshac e Abed-nego, caddero legati in mezzo alla fornace del fuoco ardente. 027 DAN 003 024 Allora il re Nebucadnetsar fu spaventato, si levò in gran fretta, e prese a dire ai suoi consiglieri: “Non abbiam noi gettato in mezzo al fuoco tre uomini legati?” quelli risposero e dissero al re: “Certo, o re!” 027 DAN 003 025 Ed egli riprese a dire: “Ecco, io vedo quattro uomini, sciolti, che camminano in mezzo al fuoco, senz’aver sofferto danno alcuno; e l’aspetto del quarto è come quello d’un figlio degli dèi”. 027 DAN 003 026 Poi Nebucadnetsar s’avvicinò alla bocca della fornace del fuoco ardente, e prese a dire: “Shadrac, Meshac, Abed-nego, servi dell’Iddio altissimo, uscite, venite!” E Shadrac, Meshac e Abed-nego uscirono di mezzo al fuoco. 027 DAN 003 027 E i satrapi, i prefetti, i governatori e i consiglieri del re, essendosi adunati, guardarono quegli uomini, e videro che il fuoco non aveva avuto alcun potere sul loro corpo, che i capelli del loro capo non erano stati arsi, che le loro tuniche non erano alterate, e ch’essi non avevano odor di fuoco. 027 DAN 003 028 E Nebucadnetsar prese a dire: “Benedetto sia l’Iddio di Shadrac, di Meshac e di Abed-nego, il quale ha mandato il suo angelo, e ha liberato i suoi servi che hanno confidato in lui, hanno trasgredito l’ordine del re, e hanno esposto i loro corpi, per non servire e non adorare altro dio che il loro! 027 DAN 003 029 Perciò, io faccio questo decreto: che chiunque, a qualsiasi popolo, nazione o lingua appartenga, dirà male dell’Iddio di Shadrac, Meshac e Abed-nego, sia fatto a pezzi, e la sua casa sia ridotta in un immondezzaio; perché non v’è alcun altro dio che possa salvare a questo modo”. 027 DAN 003 030 Allora il re fece prosperare Shadrac, Meshac e Abed-nego nella provincia di Babilonia. 027 DAN 004 001 “Il re Nebucadnetsar a tutti i popoli, a tutte le nazioni e le lingue, che abitano su tutta la terra. La vostra pace abbondi. 027 DAN 004 002 M’è parso bene di far conoscere i segni e i prodigi che l’Iddio altissimo ha fatto nella mia persona. 027 DAN 004 003 Come son grandi i suoi segni! Come son potenti i suoi prodigi! Il suo regno è un regno eterno, e il suo dominio dura di generazione in generazione. 027 DAN 004 004 Io, Nebucadnetsar, stavo tranquillo in casa mia, e fiorente nel mio palazzo. 027 DAN 004 005 Ebbi un sogno, che mi spaventò; e i pensieri che m’assalivano sul mio letto, e le visioni del mio spirito m’empiron di terrore. 027 DAN 004 006 Ordine fu dato da parte mia di condurre davanti a me tutti i savi di Babilonia, perché mi facessero conoscere l’interpretazione del sogno. 027 DAN 004 007 Allora vennero i magi, gl’incantatori, i Caldei e gli astrologi; io dissi loro il sogno, ma essi non poterono farmene conoscere l’interpretazione. 027 DAN 004 008 Alla fine si presentò davanti a me Daniele, che si chiama Beltsatsar, dal nome del mio dio, e nel quale è lo spirito degli dèi santi; e io gli raccontai il sogno: 027 DAN 004 009 Beltsatsar, capo de’ magi, siccome io so che lo spirito degli dèi santi è in te, e che nessun segreto t’è difficile, dimmi le visioni che ho avuto nel mio sogno, e la loro interpretazione. 027 DAN 004 010 Ed ecco le visioni della mia mente quand’ero sul mio letto. Io guardavo, ed ecco un albero in mezzo alla terra, la cui altezza era grande. 027 DAN 004 011 l’albero era cresciuto e diventato forte, e la sua vetta giungeva al cielo, e lo si vedeva dalle estremità di tutta al terra. 027 DAN 004 012 Il suo fogliame era bello, il suo frutto abbondante, c’era in lui nutrimento per tutti; le bestie de’ campi si riparavano sotto la sua ombra, gli uccelli del cielo dimoravano fra i suoi rami, e ogni creatura si nutriva d’esso. 027 DAN 004 013 Nelle visioni della mia mente, quand’ero sul mio letto, io guardavo, ed ecco uno dei santi Veglianti scese dal cielo, 027 DAN 004 014 gridò con forza, e disse così: Abbattete l’albero, e tagliatene i rami; scotetene il fogliame, e dispergetene il frutto; fuggano gli animali di sotto a lui, e gli uccelli di tra i suoi rami! 027 DAN 004 015 Però, lasciate in terra il ceppo delle sue radici, ma in catene di ferro e di rame, fra l’erba de’ campi, e sia bagnato dalla rugiada del cielo, e abbia con gli animali la sua parte d’erba della terra. 027 DAN 004 016 Gli sia mutato il cuore; e invece d’un cuor d’uomo, gli sia dato un cuore di bestia; e passino si di lui sette tempi. 027 DAN 004 017 La cosa è decretata dai Veglianti, e la sentenza emana dai santi, affinché i viventi conoscano che l’Altissimo domina sul regno degli uomini, ch’egli lo dà a chi vuole, e vi innalza l’infimo degli uomini. 027 DAN 004 018 Questo è il sogno che io, il re Nebucadnetsar, ho fatto; e tu, Beltsatsar, danne l’interpretazione, giacché tutti i savi del mio regno non me lo possono interpretare; ma tu puoi, perché lo spirito degli dèi santi è in te” 027 DAN 004 019 Allora Daniele il cui nome è Beltsatsar, rimase per un momento stupefatto, e i suoi pensieri lo spaventavano. Il re prese a dire: “Beltsatsar, il sogno e la interpretazione non ti spaventino!” Beltsatsar rispose, e disse: “Signor mio, il sogno s’avveri per i tuoi nemici, e la sua interpretazione per i tuoi avversari! 027 DAN 004 020 L’albero che il re ha visto, ch’era divenuto grande e forte, la cui vetta giungeva al cielo e che si vedeva da tutti i punti della terra, 027 DAN 004 021 l’albero dal fogliame bello, dal frutto abbondante e in cui era nutrimento per tutti, sotto il quale si riparavano le bestie dei campi e fra i cui rami dimoravano gli uccelli del cielo, 027 DAN 004 022 sei tu, o re; tu, che sei divenuto grande e forte, la cui grandezza s’è accresciuta e giunge fino al cielo, e il cui dominio s’estende fino all’estremità della terra. 027 DAN 004 023 E quanto al santo Vegliante che hai visto scendere dal cielo e che ha detto: Abbattete l’albero e distruggetelo, ma lasciate in terra il ceppo delle radici, in catene di ferro e di rame, fra l’erba de’ campi, e sia bagnato dalla rugiada del cielo, e abbia la sua parte con gli animali della campagna finché sian passati sopra di lui sette tempi 027 DAN 004 024 eccone l’interpretazione, o re; è un decreto dell’Altissimo, che sarà eseguito sul re mio signore: 027 DAN 004 025 tu sarai cacciato di fra gli uomini e la tua dimora sarà con le bestie dei campi; ti sarà data a mangiare dell’erba come ai buoi; sarai bagnato dalla rugiada del cielo, e passeranno su di te sette tempi, finché tu non riconosca che l’Altissimo domina sul regno degli uomini, e lo dà a chi vuole. 027 DAN 004 026 E quanto all’ordine di lasciare il ceppo delle radici dell’albero, ciò significa che il tuo regno ti sarà ristabilito, dopo che avrai riconosciuto che il cielo domina. 027 DAN 004 027 Perciò, o re, ti sia gradito il mio consiglio! Poni fine ai tuoi peccati con la giustizia, e alle tue iniquità con la compassione verso gli afflitti; e, forse, la tua prosperità potrà esser prolungata”. 027 DAN 004 028 Tutto questo avvenne al re Nebucadnetsar. 027 DAN 004 029 In capo a dodici mesi egli passeggiava sul palazzo reale di Babilonia. 027 DAN 004 030 Il re prese a dire: “Non è questa la gran Babilonia che io ho edificata come residenza reale con la forza della mia potenza e per la gloria della mia maestà?” 027 DAN 004 031 Il re aveva ancora la parola in bocca, quando una voce discese dal cielo: “Sappi, o re Nebucadnetsar, che il tuo regno t’è tolto; 027 DAN 004 032 e tu sarai cacciato di fra gli uomini, la tua dimora sarà con le bestie de’ campi; ti sarà data a mangiare dell’erba come ai buoi, e passeranno su di te sette tempi, finché tu non riconosca che l’Altissimo domina sul regno degli uomini e lo dà a chi vuole”. 027 DAN 004 033 In quel medesimo istante quella parola si adempì su Nebucadnetsar. Egli fu cacciato di fra gli uomini, mangiò l’erba come ai buoi, e il suo corpo fu bagnato dalla rugiada del cielo, finché il pelo gli crebbe come le penne alle aquile, e le unghie come agli uccelli. 027 DAN 004 034 “Alla fine di que’ giorni, io, Nebucadnetsar, alzai gli occhi al cielo, la ragione mi tornò, e benedissi l’Altissimo, e lodai e glorificai colui che vive in eterno, il cui dominio è un dominio perpetuo, e il cui regno dura di generazione in generazione. 027 DAN 004 035 Tutti gli abitanti della terra son da lui reputati un nulla; egli agisce come vuole con l’esercito del cielo e con gli abitanti della terra; e non v’è alcuno che possa fermare la sua mano o dirgli: Che fai? 027 DAN 004 036 In quel tempo la ragione mi tornò; la gloria del mio regno, la mia maestà, il mio splendore mi furono restituiti; i miei consiglieri e i miei grandi mi cercarono, e io fui ristabilito nel mio regno, e la mia grandezza fu accresciuta più che mai. 027 DAN 004 037 Ora, io, Nebucadnetsar, lodo, esalto e glorifico il Re del cielo, perché tutte le sue opere sono, verità, e le sue vie, giustizia, ed egli ha il potere di umiliare quelli che camminano superbamente. 027 DAN 005 001 Il re Belsatsar fece un gran convito a mille de’ suoi grandi; e bevve del vino in presenza dei mille. 027 DAN 005 002 Belsatsar, mentre stava assaporando il vino, ordinò che si recassero i vasi d’oro e d’argento che Nebucadnetsar suo padre aveva portati via dal tempio di Gerusalemme, perché il re, i suoi grandi, le sue mogli e le sue concubine se ne servissero per bere. 027 DAN 005 003 Allora furono recati i vasi d’oro ch’erano stati portati via dal tempio, dalla casa di Dio, ch’era in Gerusalemme; e il re, i suoi grandi, le sue mogli e le sue concubine se ne servirono per bere. 027 DAN 005 004 Bevvero del vino e lodarono gli dèi d’oro, d’argento, di rame, di ferro, di legno e di pietra. 027 DAN 005 005 In quel momento apparvero delle dita d’una mano d’uomo, che si misero a scrivere difaccia al candelabro, sull’intonaco della parete del palazzo reale. E il re vide quel mozzicone di mano che scriveva. 027 DAN 005 006 Allora il re mutò di colore, e i suoi pensieri lo spaventarono; le giunture de’ suoi fianchi si rilassarono, e i suoi ginocchi cominciarono ad urtarsi l’uno contro l’altro. 027 DAN 005 007 Il re gridò forte che si facessero entrare gl’incantatori, i Caldei e gli astrologi; e il re prese a dire ai savi di Babilonia: “Chiunque leggerà questo scritto e me ne darà l’interpretazione sarà rivestito di porpora, avrà al collo una collana d’oro, e sarà terzo nel governo del regno”. 027 DAN 005 008 Allora entrarono tutti i savi del re; ma non poteron leggere lo scritto, né darne al re l’interpretazione. 027 DAN 005 009 Allora il re Belsatsar fu preso da grande spavento, mutò di colore, e i suoi grandi furono costernati. 027 DAN 005 010 La regina, com’ebbe udito le parole del re e dei suoi grandi, entrò nella sala del convito. La regina prese a dire: “O re, possa tu vivere in perpetuo! I tuoi pensieri non ti spaventino, e non mutar di colore! 027 DAN 005 011 C’è un uomo nel tuo regno, in cui è lo spirito degli dei santi; e al tempo di tuo padre si trovò in lui una luce, un intelletto e una sapienza, pari alla sapienza degli dèi; e il re Nebucadnetsar tuo padre, il padre tuo, o re, lo stabilì capo dei magi, degli incantatori, de’ Caldei e degli astrologi, 027 DAN 005 012 perché in lui, in questo Daniele, a cui il re avea posto nome Beltsatsar, fu trovato uno spirito straordinario, conoscenza, intelletto, facoltà d’interpretare i sogni, di spiegare enigmi, e di risolvere questioni difficili. Si chiami dunque Daniele ed egli darà l’interpretazione”. 027 DAN 005 013 Allora Daniele fu introdotto alla presenza del re; e il re parlò a Daniele, e gli disse: “Sei tu Daniele, uno dei Giudei che il mio re padre menò in cattività da Giuda? 027 DAN 005 014 Io ha sentito dire di te che lo spirito degli dèi è in te, e che in te si trova luce, intelletto, e una sapienza straordinaria. 027 DAN 005 015 Ora, i savi e gl’incantatori sono stati introdotti alla mia presenza, per leggere questo scritto e farmene conoscere l’interpretazione; ma non hanno potuto darmi l’interpretazione della cosa. 027 DAN 005 016 Però, ho sentito dire di te che tu puoi dare interpretazioni e risolvere questioni difficili; ora, se puoi leggere questo scritto e farmene conoscere l’interpretazione, tu sarai rivestito di porpora, avrai al collo una collana d’oro, e sarai terzo nel governo del regno”. 027 DAN 005 017 Allora Daniele prese a dire in presenza del re: “Tieniti i tuoi doni e da’ a un altro le tue ricompense; nondimeno io leggerò lo scritto al re e gliene farò conoscere l’interpretazione. 027 DAN 005 018 O re, l’Iddio altissimo aveva dato a Nebucadnetsar tuo padre, regno, grandezza, gloria e maestà; 027 DAN 005 019 e a motivo della grandezza ch’Egli gli aveva dato, tutti i popoli, tutte le nazioni e lingue temevano e tremavano alla sua presenza; egli faceva morire chi voleva, lasciava in vita chi voleva; innalzava chi voleva, abbassava chi voleva. 027 DAN 005 020 Ma quando il suo cuore divenne altero e il suo spirito s’indurò fino a diventare arrogante, fu deposto dal suo trono reale e gli fu tolta la sua gloria; 027 DAN 005 021 fu cacciato di tra i figliuoli degli uomini, il suo cuore fu reso simile a quello delle bestie, e la sua dimora fu con gli asini selvatici; gli fu data a mangiare dell’erba come ai buoi, e il suo corpo fu bagnato dalla rugiada del cielo, finché non riconobbe che l’Iddio altissimo, domina sul regno degli uomini, e ch’egli vi stabilisce sopra chi vuole. 027 DAN 005 022 E tu, o Belsatsar, suo figliuolo, non hai umiliato il tuo cuore, quantunque tu sapessi tutto questo; 027 DAN 005 023 ma ti sei innalzato contro il Signore del cielo; ti sono stati portati davanti i vasi della sua casa, e tu, i tuoi grandi, le tue mogli e le tue concubine ve ne siete serviti per bere; e tu hai lodato gli dèi d’argento, d’oro, di rame, di ferro, di legno e di pietra, i quali non vedono, non odono, non hanno conoscenza di sorta, e non hai glorificato l’Iddio che ha nella sua mano il tuo soffio vitale, e da cui dipendono tutte le tue vie. 027 DAN 005 024 Perciò è stato mandato, da parte sua, quel mozzicone di mano, che ha tracciato quello scritto. 027 DAN 005 025 Questo e lo scritto ch’è stato tracciato: MENE, MENE, TEKEL, UFARSIN. 027 DAN 005 026 E questa è l’interpretazione delle parole: MENE: Dio ha fatto il conto del tuo regno, e vi ha posto fine. 027 DAN 005 027 TEKEL: tu sei stato pesato con la bilancia, e sei stato trovato mancante. 027 DAN 005 028 PERES: il tuo regno è diviso, e dato ai Medi e ai Persiani”. 027 DAN 005 029 Allora, per ordine di Belsatsar, Daniele fu rivestito di porpora, gli fu messa al collo una collana d’oro, e fu proclamato che egli sarebbe terzo nel governo del regno. 027 DAN 005 030 In quella stessa notte, Belsatsar, re de’ Caldei, fu ucciso; 027 DAN 005 031 e Dario il Medo, ricevette il regno, all’età di sessantadue anni. 027 DAN 006 001 Parve bene a Dario di stabilire sul regno centoventi satrapi, i quali fossero per tutto il regno; 027 DAN 006 002 E sopra questi, tre capi, uno de’ quali era Daniele, perché questi satrapi rendessero loro conto, e il re non avesse a soffrire alcun danno. 027 DAN 006 003 Or questo Daniele si distingueva più dei capi e dei satrapi, perché c’era in lui uno spirito straordinario; e il re pensava di stabilirlo sopra tutto il regno. 027 DAN 006 004 Allora i capi e i satrapi cercarono di trovare un’occasione d’accusar Daniele circa l’amministrazione del regno; ma non potevano trovare alcuna occasione, né alcun motivo di riprensione, perch’egli era fedele, e non c’era da trovare il lui alcunché di male o da riprendere. 027 DAN 006 005 Quegli uomini dissero dunque: “Noi non troveremo occasione alcuna d’accusar questo Daniele, se non la troviamo in quel che concerne la legge del suo Dio”. 027 DAN 006 006 Allora quei capi e quei satrapi vennero tumultuosamente presso al re, e gli dissero: “O re Dario, possa tu vivere in perpetuo! 027 DAN 006 007 Tutti i capi del regno, i prefetti e i satrapi, i consiglieri e i governatori si sono concertati perché il re promulghi un decreto e pubblichi un severo divieto, per i quali chiunque, entro lo spazio di trenta giorni, rivolgerà qualche richiesta a qualsivoglia dio o uomo tranne che a te, o re, sia gettato nella fossa de’ leoni. 027 DAN 006 008 Ora, o re, promulga il divieto e firmane l’atto perché sia immutabile, conformemente alla legge dei Medi e de’ Persiani, che è irrevocabile”. 027 DAN 006 009 Il re Dario quindi firmò il decreto e il divieto. 027 DAN 006 010 E quando Daniele seppe che il decreto era firmato, entrò in casa sua; e, tenendo le finestre della sua camera superiore aperte verso Gerusalemme, tre volte al giorno si metteva in ginocchi, pregava e rendeva grazie al suo Dio, come soleva fare per l’addietro. 027 DAN 006 011 Allora quegli uomini accorsero tumultuosamente, e trovarono Daniele che faceva richieste e supplicazioni al suo Dio. 027 DAN 006 012 Poi s’accostarono al re, e gli parlarono del divieto reale: “Non hai tu firmato un divieto, per il quale chiunque entro lo spazio di trenta giorni farà qualche richiesta a qualsivoglia dio o uomo tranne che a te, o re, deve essere gettato nella fossa de’ leoni?” Il re rispose e disse: “La cosa è stabilita, conformemente alla legge dei Medi e de’ Persiani, che è irrevocabile”. 027 DAN 006 013 Allora quelli ripresero a dire in presenza del re: “Daniele, che è fra quelli che son stati menati in cattività da Giuda, non tiene in alcun conto né te, o re, né il divieto che tu hai firmato, ma prega il suo Dio tre volte al giorno”. 027 DAN 006 014 Quand’ebbe udito questo, il re ne fu dolentissimo, e si mise in cuore di liberar Daniele; e fino al tramonto del sole fece di tutto per salvarlo. 027 DAN 006 015 Ma quegli uomini vennero tumultuosamente al re, e gli dissero: “Sappi, o re, che è legge dei Medi e de’ Persiani che nessun divieto o decreto promulgato dal re possa essere mutato”. 027 DAN 006 016 Allora il re diede l’ordine, e Daniele fu menato e gettato nella fossa de’ leoni. E il re parlò a Daniele, e gli disse: “L’Iddio tuo, che tu servi del continuo, sarà quegli che ti libererà”. 027 DAN 006 017 E fu portata una pietra, che fu messa sulla bocca della fossa; e il re la sigillò col suo anello e con l’anello de’ suoi grandi, perché nulla fosse mutato riguardo a Daniele. 027 DAN 006 018 Allora il re se ne andò al suo palazzo, e passò la notte in digiuno; non si fece venire alcuna concubina e il sonno fuggì da lui. 027 DAN 006 019 Poi il re si levò la mattina di buon’ora, appena fu giorno, e si recò in fretta alla fossa de’ leoni. 027 DAN 006 020 E come fu vicino alla fossa, chiamò Daniele con voce dolorosa, e il re prese a dire a Daniele: “Daniele, servo dell’Iddio vivente! Il tuo Dio, che tu servi del continuo, t’ha egli potuto liberare dai leoni?” 027 DAN 006 021 Allora Daniele disse al re: “O re, possa tu vivere in perpetuo! 027 DAN 006 022 Il mio Dio ha mandato il suo angelo e ha chiuso la bocca de’ leoni che non m’hanno fatto alcun male, perché io sono stato trovato innocente nel suo cospetto; e anche davanti a te, o re, non ho fatto alcun male”. 027 DAN 006 023 Allora il re fu ricolmo di gioia, e ordinò che Daniele fosse tratto fuori dalla fossa; e Daniele fu tratto fuori dalla fossa, e non si trovò su di lui lesione di sorta, perché s’era confidato nel suo Dio. 027 DAN 006 024 E per ordine del re furon menati quegli uomini che avevano accusato Daniele, e furon gettati nella fossa de’ leoni, essi, i loro figliuoli e le loro mogli; e non erano ancora giunti in fondo alla fossa, che i leoni furono loro addosso, e fiaccaron loro tutte le ossa. 027 DAN 006 025 Allora il re Dario scrisse a tutti i popoli, a tutte le nazioni e lingue che abitavano su tutta la terra: “La vostra pace abbondi! 027 DAN 006 026 Io decreto che in tutto il dominio del mio regno si tema e si tremi nel cospetto dell’Iddio di Daniele; perch’egli è l’Iddio vivente, che sussiste in eterno; il suo regno non sarà mai distrutto, e il suo dominio durerà sino alla fine. 027 DAN 006 027 Egli libera e salva, e opera segni e prodigi in cielo e in terra; egli è quei che ha liberato Daniele dalle branche dei leoni”. 027 DAN 006 028 E questo Daniele prosperò sotto il regno di Dario, e sotto il regno di Ciro, il Persiano. 027 DAN 007 001 Il primo anno di Belsatsar, re di Babilonia, Daniele, mentr’era a letto, fece un sogno, ed ebbe delle visioni nella sua mente. Poi scrisse il sogno, e narrò la sostanza delle cose. 027 DAN 007 002 Daniele dunque prese a dire: Io guardavo, nella mia visione notturna, ed ecco scatenarsi sul mar grande i quattro venti del cielo. 027 DAN 007 003 E quattro grandi bestie salirono dal mare, una diversa dall’altra. 027 DAN 007 004 La prima era come un leone, ed avea delle ali d’aquila. Io guardai, finché non le furono strappate le ali; e fu sollevata da terra, fu fatta stare in piedi come un uomo, e le fu dato un cuor d’uomo. 027 DAN 007 005 Ed ecco una seconda bestia, simile ad un orso; essa rizzavasi sopra un lato, avea tre costole in bocca fra i denti; e le fu detto: “Lèvati, mangia molta carne!” 027 DAN 007 006 Dopo questo, io guardavo, ed eccone un’altra simile ad un leopardo, che aveva addosso quattro ali d’uccello; questa bestia aveva quattro teste, e le fu dato il dominio. 027 DAN 007 007 Dopo questo, io guardavo, nelle visione notturne, ed ecco una quarta bestia spaventevole, terribile e straordinariamente forte; aveva dei denti grandi, di ferro; divorava e sbranava, e calpestava il resto coi piedi; era diversa da tutte le bestie che l’avevano preceduta, e aveva dieci corna. 027 DAN 007 008 Io esaminavo quelle corna, ed ecco un altro piccolo corno spuntò tra quelle, e tre delle prime corna furono divelte dinanzi ad esso; ed ecco che quel corno avea degli occhi simili a occhi d’uomo, e una bocca che proferiva grandi cose. 027 DAN 007 009 Io continuai a guardare fino al momento in cui furon collocati de’ troni, e un vegliardo s’assise. La sua veste era bianca come la neve, e i capelli del suo capo eran come lana pura; fiamme di fuoco erano il suo trono e le ruote d’esso erano fuoco ardente. 027 DAN 007 010 Un fiume di fuoco sgorgava e scendeva dalla sua presenza; mille migliaia lo servivano, e diecimila miriadi gli stavan davanti. Il giudizio si tenne, e i libri furono aperti. 027 DAN 007 011 Allora io guardai a motivo delle parole orgogliose che il corno proferiva; guardai, finché la bestia non fu uccisa, e il suo corpo distrutto, gettato nel fuoco per esser arso. 027 DAN 007 012 Quanto alle altre bestie, il dominio fu loro tolto; ma fu loro concesso un prolungamento di vita per un tempo determinato. 027 DAN 007 013 Io guardavo, nelle visioni notturne, ed ecco venire sulle nuvole del cielo uno simile a un figliuol d’uomo; egli giunse fino al vegliardo, e fu fatto accostare a lui. 027 DAN 007 014 E gli furon dati dominio, gloria e regno, perché tutti i popoli, tutte le nazioni e lingue lo servissero; il suo dominio è un dominio eterno che non passerà, e il suo regno, un regno che non sarà distrutto. 027 DAN 007 015 Quanto a me, Daniele, il mio spirito fu turbato dentro di me, e le visioni della mia mente mi spaventarono. 027 DAN 007 016 M’accostai a uno degli astanti, e gli domandai la verità intorno a tutto questo; ed egli mi parlò, e mi dette l’interpretazione di quelle cose: 027 DAN 007 017 “Queste quattro grandi bestie, sono quattro re che sorgeranno dalla terra; 027 DAN 007 018 poi i santi dell’Altissimo riceveranno il regno e lo possederanno per sempre, d’eternità in eternità”. 027 DAN 007 019 Allora desiderai sapere la verità intorno alla quarta bestia, ch’era diversa da tutte le altre, straordinariamente terribile, che aveva i denti di ferro e le unghie di rame, che divorava, sbranava, e calpestava il resto con i piedi, 027 DAN 007 020 e intorno alle dieci corna che aveva in capo, e intorno all’altro corno che spuntava, e davanti al quale tre erano cadute: a quel corno che avea degli occhi, e una bocca proferenti cose grandi, e che appariva maggiore delle altre corna. 027 DAN 007 021 Io guardai, e quello stesso corno faceva guerra ai santi e aveva il sopravvento, 027 DAN 007 022 finché non giunse il vegliardo e il giudicio fu dato ai santi dell’Altissimo, e venne il tempo che i santi possederono il regno. 027 DAN 007 023 Ed egli mi parlò così: “La quarta bestia è un quarto regno sulla terra, che differirà da tutti i regni, divorerà tutta la terra, la calpesterà e la frantumerà. 027 DAN 007 024 Le dieci corna sono dieci re che sorgeranno da questo regno; e, dopo quelli, ne sorgerà un altro, che sarà diverso dai precedenti, e abbatterà tre re. 027 DAN 007 025 Egli proferirà parole contro l’Altissimo, ridurrà allo stremo i santi dell’Altissimo, e penserà di mutare i tempi e la legge; i santi saran dati nelle sue mani per un tempo, dei tempi, e la metà d’un tempo. 027 DAN 007 026 Poi si terrà il giudizio e gli sarà tolto il dominio, che verrà distrutto ed annientato per sempre. 027 DAN 007 027 E il regno e il dominio e la grandezza dei regni che sono sotto tutti i cieli saranno dati al popolo dei santi dell’Altissimo; il suo regno è un regno eterno, e tutti i domini lo serviranno e gli ubbidiranno”. 027 DAN 007 028 Qui finirono le parole rivoltemi. Quanto a me, Daniele, i miei pensieri mi spaventarono molto, e mutai di colore; ma serbai la cosa nel cuore. 027 DAN 008 001 Il terzo anno del regno del re Belsatsar, io, Daniele, ebbi una visione, dopo quella che avevo avuta al principio del regno. 027 DAN 008 002 Ero in visione; e, mentre guardavo, ero a Susan, la residenza reale, che è nella provincia di Elam; e, nella visione, mi trovavo presso il fiume Ulai. 027 DAN 008 003 Alzai gli occhi, guardai, ed ecco, ritto davanti al fiume, un montone che aveva due corna; e le due corna erano alte, ma una era più alta dell’altra, e la più alta veniva su l’ultima. 027 DAN 008 004 Vidi il montone che cozzava a occidente, a settentrione e a mezzogiorno; nessuna bestia gli poteva tener fronte, e non c’era nessuno che la potesse liberare dalla sua potenza; esso faceva quel che voleva, e diventò grande. 027 DAN 008 005 E com’io stavo considerando questo, ecco venire dall’occidente un capro, che percorreva tutta la superficie della terra senza toccare il suolo; e questo capro aveva un corno cospicuo fra i suoi occhi. 027 DAN 008 006 Esso venne fino al montone dalle due corna che avevo visto ritto davanti al fiume, e gli s’avventò contro, nel furore della sua forza. 027 DAN 008 007 E lo vidi giungere vicino al montone, pieno di rabbia contro di lui, investirlo, e spezzargli le due corna; il montone non ebbe la forza di tenergli fronte, e il capro lo atterrò e lo calpestò; e non ci fu nessuno che potesse liberare il montone dalla potenza d’esso. 027 DAN 008 008 Il capro diventò sommamente grande; ma, quando fu potente, il suo gran corno si spezzò; e, in luogo di quello, sorsero quattro corna cospicue, verso i quattro venti del cielo. 027 DAN 008 009 E dall’una d’esse uscì un piccolo corno, che diventò molto grande verso mezzogiorno, verso levante, e verso il paese splendido. 027 DAN 008 010 S’ingrandì, fino a giungere all’esercito del cielo; fece cader in terra parte di quell’esercito e delle stelle, e le calpestò. 027 DAN 008 011 S’elevò anzi fino al capo di quell’esercito, gli tolse il sacrifizio perpetuo, e il luogo del suo santuario fu abbattuto. 027 DAN 008 012 L’esercito gli fu dato in mano col sacrifizio perpetuo a motivo della ribellione; e il corno gettò a terra la verità, e prosperò nelle sue imprese. 027 DAN 008 013 Poi udii un santo che parlava; e un altro santo disse a quello che parlava: “Fino a quando durerà la visione del sacrifizio continuo e la ribellione che produce la desolazione, abbandonando il luogo santo e l’esercito ad essere calpestati?” 027 DAN 008 014 Egli mi disse: “Fino a duemila trecento sere e mattine; poi il santuario sarà purificato”. 027 DAN 008 015 E avvenne che, mentre io, Daniele, avevo questa visione e cercavo d’intenderla, ecco starmi ritta davanti come una figura d’uomo. 027 DAN 008 016 E udii la voce d’un uomo in mezzo all’Ulai, che gridò, e disse: “Gabriele, spiega a colui la visione”. 027 DAN 008 017 Ed esso venne presso al luogo dove io stavo; alla sua venuta io fui spaventato, e caddi sulla mia faccia; ma egli mi disse: “Intendi bene, o figliuol d’uomo! perché questa visione concerne il tempo della fine”. 027 DAN 008 018 E com’egli mi parlava, io mi lasciai andare con la faccia a terra, profondamente assopito; ma egli mi toccò, e mi fece stare in piedi. 027 DAN 008 019 E disse: “Ecco, io ti farò conoscere quello che avverrà nell’ultimo tempo dell’indignazione; poiché si tratta del tempo fissato per la fine. 027 DAN 008 020 Il montone con due corna che hai veduto, rappresenta i re di Media e di Persia. 027 DAN 008 021 Il becco peloso è il re di Grecia; e il gran corno fra i suoi due occhi è il primo re. 027 DAN 008 022 Quanto al corno spezzato, al cui posto ne son sorti quattro, questi sono quattro regni che sorgeranno da questa nazione, ma non con la stessa sua potenza. 027 DAN 008 023 E alla fine del loro regno, quando i ribelli avranno colmato la misura delle loro ribellioni, sorgerà un re dall’aspetto feroce, ed esperto in strattagemmi. 027 DAN 008 024 La sua potenza sarà grande, ma non sarà potenza sua; egli farà prodigiose ruine, prospererà nelle sue imprese, e distruggerà i potenti e il popolo dei santi. 027 DAN 008 025 A motivo della sua astuzia farà prosperare la frode nelle sue mani; s’inorgoglirà in cuor suo, e in piena pace distruggerà molta gente; insorgerà contro il principe de’ principi, ma sarà infranto, senz’opera di mano. 027 DAN 008 026 E la visione delle sere e delle mattine, di cui è stato parlato, è vera. Tu tieni segreta la visione, perché si riferisce ad un tempo lontano”. 027 DAN 008 027 E io, Daniele, svenni, e fui malato vari giorni; poi m’alzai, e feci gli affari del re. Io ero stupito della visione, ma nessuno se ne avvide. 027 DAN 009 001 Nell’anno primo di Dario, figliuolo d’Assuero, della stirpe dei Medi, che fu fatto re del regno dei Caldei, 027 DAN 009 002 il primo anno del suo regno, io, Daniele, meditando sui libri, vidi che il numero degli anni di cui l’Eterno avea parlato al profeta Geremia, e durante i quali Gerusalemme dovea essere in ruine, era di settant’anni. 027 DAN 009 003 E volsi la mia faccia verso il Signore Iddio, per dispormi alla preghiera e alle supplicazioni, col digiuno, col sacco e con la cenere. 027 DAN 009 004 E feci la mia preghiera e la mia confessione all’Eterno, al mio Dio, dicendo: “O Signore, Dio grande e tremendo, che mantieni il patto e continui la benignità a quelli che t’amano e osservano i tuoi comandamenti! 027 DAN 009 005 Noi abbiamo peccato, ci siam condotti iniquamente, abbiamo operato malvagiamente, ci siamo ribellati, e ci siamo allontanati da i tuoi comandamenti e dalle tue prescrizioni, 027 DAN 009 006 non abbiamo dato ascolto ai profeti, tuoi servi, che hanno parlato in tuo nome ai nostri re, ai nostri capi, ai nostri padri, e a tutto il popolo del paese. 027 DAN 009 007 A te, o Signore, la giustizia; a noi, la confusione della faccia, come avviene al dì d’oggi: agli uomini di Giuda, agli abitanti di Gerusalemme e a tutto Israele, vicini e lontani, in tutti i paesi dove li hai cacciati, a motivo delle infedeltà che hanno commesse contro di te. 027 DAN 009 008 O Signore, a noi la confusione della faccia, ai nostri re, ai nostri capi, e ai nostri padri, perché abbiam peccato contro te. 027 DAN 009 009 Al Signore, ch’è il nostro Dio, appartengono la misericordia e il perdono; poiché noi ci siamo ribellati a lui, 027 DAN 009 010 e non abbiamo dato ascolto alla voce dell’Eterno, dell’Iddio nostro, per camminare secondo le sue leggi, ch’egli ci aveva poste dinanzi mediante i profeti suoi servi. 027 DAN 009 011 Sì, tutto Israele ha trasgredito la tua legge, s’è sviato per non ubbidire alla tua voce; e così su noi si sono riversate le maledizioni e imprecazioni che sono scritte nella legge di Mosè, servo di Dio, perché noi abbiam peccato contro di lui. 027 DAN 009 012 Ed egli ha mandato ad effetto le parole che avea pronunziate contro di noi e contro i nostri giudici che ci governano, facendo venir su noi una calamità così grande, che sotto tutto il cielo nulla mai è stato fatto di simile a quello ch’è stato fatto a Gerusalemme. 027 DAN 009 013 Com’è scritto nella legge di Mosè, tutta questa calamità ci è venuta addosso; e, nondimeno, non abbiamo implorato il favore dell’Eterno, del nostro Dio, ritraendoci dalle nostre iniquità e rendendoci attenti alla sua verità. 027 DAN 009 014 E l’Eterno ha vegliato su questa calamità, e ce l’ha fatta venire addosso; perché l’Eterno, il nostro Dio, è giusto in tutto quello che ha fatto, ma noi non abbiamo ubbidito alla sua voce. 027 DAN 009 015 Ed ora, o Signore, Iddio nostro, che traesti il tuo popolo fuori del paese d’Egitto con mano potente, e ti facesti il nome che hai oggi, noi abbiamo peccato, abbiamo operato malvagiamente. 027 DAN 009 016 O Signore, secondo tutte le tue opere di giustizia, fa’, ti prego, che la tua ira e il tuo furore si ritraggano dalla tua città di Gerusalemme, il tuo monte santo; poiché per i nostri peccati e per le iniquità de’ nostri padri, Gerusalemme e il tuo popolo sono esposti al vituperio di tutti quelli che ci circondano. 027 DAN 009 017 Ora dunque, o Dio nostro, ascolta la preghiera del tuo servo e le sue supplicazioni, e fa’ risplendere il tuo volto sul tuo desolato santuario, per amor del Signore! 027 DAN 009 018 O mio Dio, inclina il tuo orecchio, ed ascolta; apri gli occhi e guarda le nostre desolazioni, e la città sulla quale è invocato il tuo nome; perché noi umilmente presentiamo le nostre supplicazioni nel tuo cospetto, fondati non sulle nostre opere giuste, ma sulle tue grandi compassioni. 027 DAN 009 019 O Signore, ascolta! Signore, perdona! Signore, sii attento ed agisci; non indugiare, per amor di te stesso, o mio Dio, perché il tuo nome è invocato sulla tua città e sul tuo popolo!” 027 DAN 009 020 Mentre io parlavo ancora, pregando e confessando il mio peccato e il peccato del mio popolo d’Israele, e presentavo la mia supplicazione all’Eterno, al mio Dio, per il monte santo del mio Dio, 027 DAN 009 021 mentre stavo ancora parlando in preghiera, quell’uomo, Gabriele, che avevo visto nella visione da principio, mandato con rapido volo, s’avvicinò a me, verso l’ora dell’oblazione della sera. 027 DAN 009 022 E mi ammaestrò, mi parlò, e disse: “Daniele, io son venuto ora per darti intendimento. 027 DAN 009 023 Al principio delle tue supplicazioni, una parola è uscita; e io son venuto a comunicartela, poiché tu sei grandemente amato. Fa’ dunque attenzione alla parola, e intendi la visione! 027 DAN 009 024 Settanta settimane son fissate riguardo al tuo popolo e alla tua santa città, per far cessare la trasgressione, per metter fine al peccato, per espiare l’iniquità e addurre una giustizia eterna, per suggellare visione e profezia, e per ungere un luogo santissimo. 027 DAN 009 025 Sappilo dunque, e intendi! Dal momento in cui è uscito l’ordine di restaurare e riedificare Gerusalemme fino all’apparire di un unto, di un capo, vi sono sette settimane; e in sessantadue settimane essa sarà restaurata e ricostruita, piazze e mura, ma in tempi angosciosi. 027 DAN 009 026 Dopo le sessantadue settimane, un unto sarà soppresso, nessuno sarà per lui. E il popolo d’un capo che verrà, distruggerà la città e il santuario; la sua fine verrà come un’inondazione; ed è decretato che vi saranno delle devastazioni sino alla fine della guerra. 027 DAN 009 027 Egli stabilirà un saldo patto con molti, durante una settimana; e in mezzo alla settimana farà cessare sacrifizio e oblazione; e sulle ali delle abominazioni verrà un devastatore; e questo, finché la completa distruzione, che è decretata, non piombi sul devastatore”. 027 DAN 010 001 Il terzo anno di Ciro, re di Persia, una parola fu rivelata a Daniele, che si chiamava Beltsatsar; e la parola è verace, e predice una gran lotta. Egli capì la parola, ed ebbe l’intelligenza della visione. 027 DAN 010 002 In quel tempo, io, Daniele, feci cordoglio per tre settimane intere. 027 DAN 010 003 Non mangiai alcun cibo prelibato, né carne né vino entraron nella mia bocca, e non mi unsi affatto, sino alla fine delle tre settimane. 027 DAN 010 004 E il ventiquattresimo giorno del primo mese, come io mi trovavo in riva al gran fiume, che è lo Hiddekel, 027 DAN 010 005 alzai gli occhi, guardai, ed ecco un uomo, vestito di lino, con attorno ai fianchi una cintura d’oro d’Ufaz. 027 DAN 010 006 Il suo corpo era come un crisolito, la sua faccia aveva l’aspetto della folgore, i suoi occhi eran come fiamme di fuoco, le sue braccia e i suoi piedi parevano terso rame, e il suono della sua voce era come un rumore d’una moltitudine. 027 DAN 010 007 Io solo, Daniele, vidi la visione; gli uomini ch’erano meco non la videro, ma un gran terrore piombò su loro, e fuggirono a nascondersi. 027 DAN 010 008 E io rimasi solo, ed ebbi questa grande visione. In me non rimase più forza; il mio viso mutò colore fino a rimanere sfigurato, e non mi restò alcun vigore. 027 DAN 010 009 Udii il suono delle sue parole; e, all’udire il suono delle sue parole, caddi profondamente assopito, con la faccia a terra. 027 DAN 010 010 Ed ecco, una mano mi toccò, e mi fece stare sulle ginocchia e sulle palme delle mani. 027 DAN 010 011 E mi disse: “Daniele, uomo grandemente amato, cerca d’intendere le parole che ti dirò, e rizzati in piedi nel luogo dove sei; perché ora io sono mandato da te”. E quand’egli m’ebbe detta questa parola, io mi rizzai in piedi, tutto tremante. 027 DAN 010 012 Ed egli mi disse: “Non temere, Daniele; poiché dal primo giorno che ti mettesti in cuore d’intendere e d’umiliarti nel cospetto del tuo Dio, le tue parole furono udite, e io son venuto a motivo delle tue parole. 027 DAN 010 013 Ma il capo del regno di Persia m’ha resistito ventun giorni; però ecco, Micael, uno dei primi capi, è venuto in mio soccorso, e io son rimasto là presso i re di Persia. 027 DAN 010 014 E ora son venuto a farti comprendere ciò che avverrà al tuo popolo negli ultimi giorni; perché è ancora una visione che concerne l’avvenire”. 027 DAN 010 015 E mentr’egli mi rivolgeva queste parole, io abbassai gli occhi al suolo, e rimasi muto. 027 DAN 010 016 Ed ecco uno che aveva sembianza d’un figliuol d’uomo, mi toccò le labbra. Allora io aprii la bocca, parlai, e dissi a colui che mi stava davanti: “Signor mio, a motivo di questa visione m’ha colto lo spasimo, e non m’è più rimasto alcun vigore. 027 DAN 010 017 E come potrebbe questo servo del mio signore parlare a cotesto signor mio? Poiché oramai nessun vigore mi resta, e mi manca fino il respiro”. 027 DAN 010 018 Allora colui che aveva la sembianza d’uomo mi toccò di nuovo, e mi fortificò. 027 DAN 010 019 E disse: “O uomo grandemente amato, non temere! La pace sia teco! Sii forte, sii forte”. E quand’egli ebbe parlato meco, io ripresi forza, e dissi: “Il mio signore, parli pure poiché tu m’hai fortificato”. 027 DAN 010 020 Ed egli disse: “Sai tu perché io son venuto da te? Ora me ne torno a combattere col capo della Persia; e quand’io uscirò a combattere ecco che verrà il capo di Javan. 027 DAN 010 021 Ma io ti voglio far conoscere ciò che è scritto nel libro della verità; e non v’è nessuno che mi sostenga contro quelli là tranne Micael vostro capo. 027 DAN 011 001 E io, il primo anno di Dario, il Medo, mi tenni presso di lui per sostenerlo e difenderlo. 027 DAN 011 002 E ora ti farò conoscere la verità. Ecco, sorgeranno ancora in Persia tre re; poi il quarto diventerà molto più ricco di tutti gli altri; e quando sarà diventato forte per le sue ricchezze, solleverà tutti contro il regno di Javan. 027 DAN 011 003 Allora sorgerà un re potente, che eserciterà un gran dominio e farà quel che vorrà. 027 DAN 011 004 Ma quando sarà sorto, il suo regno sarà infranto, e sarà diviso verso i quattro venti del cielo; esso non apparterrà alla progenie di lui, né avrà una potenza pari a quella che aveva lui; giacché il suo regno sarà sradicato e passerà ad altri; non ai suoi eredi. 027 DAN 011 005 E il re del mezzogiorno diventerà forte; ma uno dei suoi capi diventerà più forti di lui, e dominerà; il suo dominio sarà potente. 027 DAN 011 006 E alla fine di vari anni, essi faran lega assieme; e la figliuola del re del mezzogiorno verrà al re del settentrione per fare un accordo; ma essa non potrà conservare la forza del proprio braccio, né quegli e il suo braccio potranno resistere; e lei e quelli che l’hanno condotta, e colui che l’ha generata, e colui che l’ha sostenuta per un tempo, saran dati alla morte. 027 DAN 011 007 E uno de’ rampolli delle sue radici sorgerà a prendere il posto di quello; esso verrà all’esercito, entrerà nelle fortezze del re di settentrione, verrà alle prese con quelli, e rimarrà vittorioso; 027 DAN 011 008 e menerà anche in cattività in Egitto i loro dèi, con le loro immagini fuse e coi loro preziosi arredi d’argento e d’oro; e per vari anni si terrà lungi dal re del settentrione. 027 DAN 011 009 E questi marcerà contro il re del mezzogiorno, ma tornerà nel proprio paese. 027 DAN 011 010 E i suoi figliuoli entreranno in guerra, e raduneranno una moltitudine di grandi forze; l’un d’essi si farà avanti, si spanderà come un torrente, e passerà oltre; poi tornerà e spingerà le ostilità sino alla fortezza del re del mezzogiorno. 027 DAN 011 011 Il re del mezzogiorno s’inasprirà, si farà innanzi e moverà guerra a lui, al re del settentrione, il quale arrolerà una gran moltitudine; ma quella moltitudine sarà data in mano del re del mezzogiorno. 027 DAN 011 012 La moltitudine sarà portata via, e il cuore di lui s’inorgoglirà; ma, per quanto ne abbia abbattuto delle decine di migliaia, non sarà per questo più forte. 027 DAN 011 013 E il re del settentrione arrolerà di nuovo una moltitudine più numerosa della prima; e in capo ad un certo numero d’anni egli si farà avanti con un grosso esercito e con molto materiale. 027 DAN 011 014 E in quel tempo molti insorgeranno contro il re del mezzogiorno; e degli uomini violenti di fra il tuo popolo insorgeranno per dar compimento alla visione, ma cadranno. 027 DAN 011 015 E il re del settentrione verrà; innalzerà de’ bastioni, e s’impadronirà di una città fortificata; e né le forze del mezzogiorno, né le truppe scelte avran la forza di resistere. 027 DAN 011 016 E quegli che sarà venuto contro di lui farà ciò che gli piacerà, non essendovi chi possa stargli a fronte; e si fermerà nel paese splendido, il quale sarà interamente in suo potere. 027 DAN 011 017 Egli si proporrà di venire con le forze di tutto il suo regno, ma farà un accomodamento col re del mezzogiorno; e gli darà la figliuola per distruggergli il regno; ma il piano non riuscirà, e il paese non gli apparterrà. 027 DAN 011 018 Poi si dirigerà verso le isole, e ne prenderà molte; ma un generale farà cessare l’obbrobrio ch’ei voleva infliggergli, e lo farà ricadere addosso a lui. 027 DAN 011 019 Poi il re si dirigerà verso le fortezze del proprio paese; ma inciamperà, cadrà, e non lo si troverà più. 027 DAN 011 020 Poi, in luogo di lui, sorgerà uno che farà passare un esattore di tributi attraverso il paese che è la gloria del regno; ma in pochi giorni sarà distrutto, non nell’ira, né in battaglia. 027 DAN 011 021 Poi, in luogo suo, sorgerà un uomo spregevole, a cui non sarà stata conferita la maestà reale; ma verrà senza rumore, e s’impadronirà del regno a forza di lusinghe. 027 DAN 011 022 E le forze che inonderanno il paese saranno sommerse davanti a lui, saranno infrante, come pure un capo dell’alleanza. 027 DAN 011 023 E, nonostante la lega fatta con quest’ultimo, agirà con frode, salirà, e diverrà vittorioso con poca gente. 027 DAN 011 024 E, senza rumore, invaderà le parti più grasse della provincia, e farà quello che non fecero mai né i suoi padri, né i padri dei suoi padri: distribuirà bottino, spoglie e beni e mediterà progetti contro le fortezze; questo, per un certo tempo. 027 DAN 011 025 Poi raccoglierà le sue forze e il suo coraggio contro il re del mezzogiorno, mediante un grande esercito. E il re del mezzogiorno s’impegnerà in guerra con un grande e potentissimo esercito; ma non potrà tener fronte, perché si faranno delle macchinazioni contro di lui. 027 DAN 011 026 Quelli che mangeranno alla sua mensa saranno la sua rovina, il suo esercito si dileguerà come un torrente, e molti cadranno uccisi. 027 DAN 011 027 E quei due re cercheranno in cuor loro di farsi del male; e, alla stessa mensa, si diranno delle menzogne; ma ciò non riuscirà, perché la fine non verrà che al tempo fissato. 027 DAN 011 028 E quegli tornerà al suo paese con grandi ricchezze; il suo cuore formerà dei disegni contro al patto santo, ed egli li eseguirà, poi tornerà al suo paese. 027 DAN 011 029 Al tempo stabilito egli marcerà di nuovo contro il mezzogiorno; ma quest’ultima volta la cosa non riuscirà come la prima; 027 DAN 011 030 poiché delle navi di Kittim moveranno contro di lui; ed egli si perderà d’animo; poi di nuovo s’indignerà contro il patto santo, ed eseguirà i suoi disegni, e tornerà ad intendersi con quelli che avranno abbandonato il patto santo. 027 DAN 011 031 Delle forze mandate da lui si presenteranno e profaneranno il santuario, la fortezza, sopprimeranno il sacrifizio continuo, e vi collocheranno l’abominazione, che cagiona la desolazione. 027 DAN 011 032 E per via di lusinghe corromperà quelli che agiscono empiamente contro il patto; ma il popolo di quelli che conoscono il loro Dio mostrerà fermezza, e agirà. 027 DAN 011 033 E i savi fra il popolo ne istruiranno molti; ma saranno abbattuti dalla spada e dal fuoco, dalla cattività e dal saccheggio, per un certo tempo. 027 DAN 011 034 E quando saranno così abbattuti, saran soccorsi con qualche piccolo aiuto; ma molti s’uniranno a loro con finti sembianti. 027 DAN 011 035 E di que’ savi ne saranno abbattuti alcuni, per affinarli, per purificarli e per imbiancarli sino al tempo della fine, perché questa non avverrà che al tempo stabilito. 027 DAN 011 036 E il re agirà a suo talento, si estollerà, si magnificherà al disopra d’ogni dio, e proferirà cose inaudite contro l’Iddio degli dèi; prospererà finché l’indignazione sia esaurita; poiché quello ch’è decretato si compirà. 027 DAN 011 037 Egli non avrà riguardo agli dèi de’ suoi padri; non avrà riguardo né alla divinità favorita delle donne, né ad alcun dio, perché si magnificherà al disopra di tutti. 027 DAN 011 038 Ma onorerà l’iddio delle fortezze nel suo luogo di culto; onorerà con oro, con argento, con pietre preziose e con oggetti di valore un dio che i suoi padri non conobbero. 027 DAN 011 039 E agirà contro le fortezze ben munite, aiutato da un dio straniero; quelli che lo riconosceranno egli ricolmerà di gloria, li farà dominare su molti, e spartirà fra loro delle terre come ricompense. 027 DAN 011 040 E al tempo della fine, il re del mezzogiorno verrà a cozzo con lui; e il re del settentrione gli piomberà addosso come la tempesta, con carri e cavalieri, e con molte navi; penetrerà ne’ paesi e, tutto inondando, passerà oltre. 027 DAN 011 041 Entrerà pure nel paese splendido, e molte popolazioni saranno abbattute; ma queste scamperanno dalle sue mani: Edom, Moab e la parte principale de’ figliuoli di Ammon. 027 DAN 011 042 Egli stenderà la mano anche su diversi paesi, e il paese d’Egitto non scamperà. 027 DAN 011 043 E s’impadronirà de’ tesori d’oro e d’argento, e di tutte le cose preziose dell’Egitto; e i Libi e gli Etiopi saranno al suo séguito. 027 DAN 011 044 Ma notizie dall’oriente e dal settentrione lo spaventeranno; ed egli partirà con gran furore, per distruggere e votare allo stermino molti. 027 DAN 011 045 E pianterà le tende del suo palazzo fra i mari e il bel monte santo; poi giungerà alla sua fine, e nessuno gli darà aiuto. 027 DAN 012 001 E in quel tempo sorgerà Micael, il gran capo, il difensore de’ figliuoli del tuo popolo; e sarà un tempo d’angoscia, quale non n’ebbe mai da quando esiston nazioni fino a quell’epoca; e in quel tempo, il tuo popolo sarà salvato; tutti quelli, cioè, che saran trovati iscritti nel libro. 027 DAN 012 002 E molti di coloro che dormono nella polvere della terra si risveglieranno: gli uni per la vita eterna, gli altri per l’obbrobrio, per una eterna infamia. 027 DAN 012 003 E i savi risplenderanno come lo splendore della distesa, e quelli che ne avranno condotti molti alla giustizia, risplenderanno come le stelle, in sempiterno. 027 DAN 012 004 E tu, Daniele, tieni nascoste queste parole, e sigilla il libro sino al tempo della fine; molti lo studieranno con cura, e la conoscenza aumenterà”. 027 DAN 012 005 Poi, io, Daniele, guardai, ed ecco due altri uomini in piedi: l’uno di qua sulla sponda del fiume, 027 DAN 012 006 e l’altro di là, sull’altra sponda del fiume. E l’un d’essi disse all’uomo vestito di lino che stava sopra le acque del fiume: “Quando sarà la fine di queste maraviglie?” 027 DAN 012 007 E io udii l’uomo vestito di lino, che stava sopra le acque del fiume, il quale, alzata la man destra e la man sinistra al cielo, giurò per colui che vive in eterno, che ciò sarà per un tempo, per dei tempi e la metà d’un tempo; e quando la forza del popolo santo sarà interamente infranta, allora tutte queste cose si compiranno. 027 DAN 012 008 E io udii, ma non compresi; e dissi: “Signor mio, qual sarà la fine di queste cose?” 027 DAN 012 009 Ed egli rispose: “Va’, Daniele; poiché queste parole son nascoste e sigillate sino al tempo della fine. 027 DAN 012 010 Molti saranno purificati, imbiancati, affinati; ma gli empi agiranno empiamente, e nessuno degli empi capirà, ma capiranno i savi. 027 DAN 012 011 E dal tempo che sarà soppresso il sacrifizio continuo e sarà rizzata l’abominazione che cagiona la desolazione, vi saranno milleduecento novanta giorni. 027 DAN 012 012 Beato chi aspetta e giunge a milletrecento trentacinque giorni! 027 DAN 012 013 Ma tu avviati verso la fine; tu ti riposerai, e poi sorgerai per ricevere la tua parte di eredità, alla fine de’ giorni”. # # BOOK 028 HOS Hosea Osea 028 HOS 001 001 La parola dell’Eterno che fu rivolta a Osea, figliuolo di Beeri, ai giorni di Uzzia, di Jotham, d’Acaz, di Ezechia, re di Giuda, e ai giorni di Geroboamo, figliuolo di Joas, re d’Israele. 028 HOS 001 002 Quando l’Eterno cominciò a parlare a Osea, l’Eterno disse ad Osea: “Va’, prenditi per moglie una meretrice, e genera de’ figliuoli di prostituzione; perché il paese si prostituisce, abbandonando l’Eterno”. 028 HOS 001 003 Ed egli andò e prese Gomer, figliuola di Diblaim: ed essa concepì, e gli partorì un figliuolo. 028 HOS 001 004 E l’Eterno gli disse: “Mettigli nome Jizreel; poiché ancora un po’ di tempo, e io punirò la casa di Jehu a motivo del sangue sparso a Jizreel e farò cessare il regno della casa d’Israele. 028 HOS 001 005 E in quel giorno avverrà che io spezzerò l’arco d’Israele nella valle d’Jizreel”. 028 HOS 001 006 Ed essa concepì di nuovo, e partorì una figliuola. E l’Eterno disse ad Osea: “Mettile nome Lo-ruhama; perché io non avrò più compassione della casa d’Israele in guisa da perdonarla. 028 HOS 001 007 Ma avrò compassione della casa di Giuda; li salverò mediante l’Eterno, il loro Dio; non li salverò mediante arco, né spada, né battaglia, né cavalli, né cavalieri”. 028 HOS 001 008 Or quand’ella ebbe divezzato Lo-ruhama, concepì e partorì un figliuolo. 028 HOS 001 009 E l’Eterno disse ad Osea: “Mettigli nome Lo-ammi; poiché voi non siete mio popolo, e io non son vostro”. 028 HOS 001 010 Nondimeno, il numero de’ figliuoli d’Israele sarà come la rena del mare, che non si può misurare né contare; e avverrà che invece di dir loro, come si diceva: “Voi non siete mio popolo”, sarà loro detto: “Siete figliuoli dell’Iddio vivente”. 028 HOS 001 011 E i figliuoli di Giuda e i figliuoli d’Israele si aduneranno assieme, si daranno un capo unico, e saliranno fuor dal paese; poiché grande è il giorno di Jizreel. 028 HOS 002 001 Dite ai vostri fratelli: “Ammi!” e alle vostre sorelle “Ruhama!” 028 HOS 002 002 Contendete con vostra madre, contendete! poich’essa non è mia moglie, né io son suo marito! Allontani dalla sua faccia le sue prostituzioni, e i suoi adulteri di fra le sue mammelle; 028 HOS 002 003 altrimenti, io la spoglierò nuda, la metterò com’era nel dì che nacque, la renderò simile a un deserto, la ridurrò come una terra arida, e la farò morir di sete. 028 HOS 002 004 E non avrò pietà de’ suoi figliuoli, perché son figliuoli di prostituzione; 028 HOS 002 005 giacché la madre loro s’è prostituita; colei che li ha concepiti ha fatto cose vergognose, poiché ha detto: “Andrò dietro ai miei amanti, che mi dànno il mio pane, la mia acqua, la mia lana, il mio lino, il mio olio e le mie bevande”. 028 HOS 002 006 Perciò, ecco, io ti sbarrerò la via con delle spine; la circonderò d’un muro, sì che non troverà più i suoi sentieri. 028 HOS 002 007 E correrà dietro ai suoi amanti, ma non li raggiungerà; li cercherà, ma non li troverà. Allora dirà: “Tornerò al mio primo marito, perché allora stavo meglio di adesso”. 028 HOS 002 008 Essa non ha riconosciuto ch’ero io che le davo il grano, il vino, l’olio, che le prodigavo l’argento e l’oro, di cui essi hanno fatto uso per Baal! 028 HOS 002 009 Perciò io riprenderò il mio grano a suo tempo, e il mio vino nella sua stagione; e le strapperò la mia lana e il mio lino, che servivano a coprire la sua nudità. 028 HOS 002 010 E ora scoprirò la sua vergogna agli occhi de’ suoi amanti, e nessuno la salverà dalla mia mano. 028 HOS 002 011 E farò cessare tutte le sue gioie, le sue feste, i suoi noviluni, e i suoi sabati, e tutte le sue solennità. 028 HOS 002 012 E devasterò le sue vigne e i suoi fichi, di cui diceva: “Sono il salario, che m’han dato i miei amanti”; e li ridurrò in un bosco, e le bestie della campagna li divoreranno. 028 HOS 002 013 E la punirò a motivo de’ giorni de’ Baali, quando offriva loro profumi, e s’adornava de’ suoi pendenti e de’ suoi gioielli e se n’andava dietro ai suoi amanti, e mi dimenticava, dice l’Eterno. 028 HOS 002 014 Perciò, ecco, io l’attrarrò, la condurrò nel deserto, e parlerò al suo cuore. 028 HOS 002 015 Di là le darò le sue vigne, e la valle d’Acor come porta di speranza; quivi ella mi risponderà come ai giorni della sua giovinezza, come ai giorni che uscì fuori dal paese d’Egitto. 028 HOS 002 016 E in quel giorno avverrà, dice l’Eterno, che tu mi chiamerai: “Marito mio!” e non mi chiamerai più: “Mio Baal!” 028 HOS 002 017 Io torrò via dalla sua bocca i nomi de’ Baali, ed il loro nome non sarà più mentovato. 028 HOS 002 018 E in quel giorno io farò per loro un patto con le bestie de’ campi, con gli uccelli del cielo, e coi rettili del suolo; e spezzerò e allontanerò dal paese l’arco, la spada, la guerra, e farò ch’essi riposino al sicuro. 028 HOS 002 019 E io ti fidanzerò a me per l’eternità; ti fidanzerò a me in giustizia, in equità, in benignità e in compassioni. 028 HOS 002 020 Ti fidanzerò a me in fedeltà, e tu conoscerai l’Eterno. 028 HOS 002 021 E in quel giorno avverrà ch’io ti risponderò, dice l’Eterno: risponderò al cielo, ed esso risponderà alla terra; 028 HOS 002 022 e la terra risponderà al grano, al vino, all’olio, e questi risponderanno a Jizreel. 028 HOS 002 023 Io lo seminerò per me in questa terra, e avrò compassione di Lo-ruhama; e dirò a Lo-ammi: “Tu sei il popolo mio!” ed egli mi risponderà: “Mio Dio!” 028 HOS 003 001 E l’Eterno mi disse: “Va’ ancora, e ama una donna amata da un amante e adultera, come l’Eterno ama i figliuoli d’Israele, i quali anch’essi si volgono ad altri dèi, e amano le schiacciate d’uva”. 028 HOS 003 002 Io me la comprai dunque per quindici sicli d’argento, per un omer d’orzo e per un lethec d’orzo, 028 HOS 003 003 e le dissi: “Stattene per parecchio tempo aspettando me: non ti prostituire e non darti ad alcun uomo; e io farò lo stesso per te”. 028 HOS 003 004 Poiché i figliuoli d’Israele staranno per parecchio tempo senza re, senza capo, senza sacrifizio e senza statua, senza efod e senza idoli domestici. 028 HOS 003 005 Poi i figliuoli d’Israele torneranno a cercare l’Eterno, il loro Dio, e Davide loro re, e ricorreranno tremanti all’Eterno e alla sua bontà, negli ultimi giorni. 028 HOS 004 001 Ascoltate la parola dell’Eterno, o figliuoli d’Israele; poiché l’Eterno ha una contestazione con gli abitanti del paese, poiché non v’è né verità, né misericordia, né conoscenza di Dio nel paese. 028 HOS 004 002 Si spergiura, si mentisce, si uccide, si ruba, si commette adulterio; si rompe ogni limite, sangue tocca sangue. 028 HOS 004 003 Per questo il paese sarà in lutto, tutti quelli che l’abitano languiranno, e con essi le bestie de’ campi e gli uccelli del cielo; perfino i pesci del mare scompariranno. 028 HOS 004 004 Pur nondimeno, nessuno contenda, nessuno rimproveri! poiché il tuo popolo è come quelli che contendono col sacerdote. 028 HOS 004 005 Perciò tu cadrai di giorno, e anche il profeta cadrà con te di notte; e io distruggerò tua madre. 028 HOS 004 006 Il mio popolo perisce per mancanza di conoscenza. Poiché tu hai sdegnata la conoscenza, anch’io sdegnerò d’averti per sacerdote; giacché tu hai dimenticata la legge del tuo Dio, anch’io dimenticherò i tuoi figliuoli. 028 HOS 004 007 Più si son moltiplicati, e più han peccato contro di me; io muterò la loro gloria in ignominia. 028 HOS 004 008 Si nutrono de’ peccati del mio popolo, e il loro cuore brama la sua iniquità. 028 HOS 004 009 E sarà del sacerdote quello che del popolo: io lo punirò per la sua condotta, e gli darò la retribuzione delle sue azioni. 028 HOS 004 010 Mangeranno, ma non saranno saziati; si prostituiranno, ma non moltiplicheranno, perché hanno disertato il servizio dell’Eterno. 028 HOS 004 011 Prostituzione, vino e mosto tolgono il senno. 028 HOS 004 012 Il mio popolo consulta il suo legno, e il suo bastone gli dà delle istruzioni; poiché lo spirito della prostituzione lo svia, egli si prostituisce, sottraendosi al suo Dio. 028 HOS 004 013 Sacrificano sulla sommità dei monti, offron profumi sui colli, sotto la quercia, il pioppo e il terebinto, perché l’ombra n’è buona; perciò le vostre figliuole si prostituiscono, e le vostre nuore commettono adulterio. 028 HOS 004 014 Io non punirò le vostre figliuole perché si prostituiscono, né le vostre nuore perché commettono adulterio; poiché essi stessi s’appartano con le meretrici, e sacrificano con donne impudiche; e il popolo, ch’è senza intelletto, corre alla rovina. 028 HOS 004 015 Se tu, o Israele, ti prostituisci, Giuda almeno non si renda colpevole! Non andate a Ghilgal, e non salite a Beth-aven, e non giurate dicendo: “Vive l’Eterno!” 028 HOS 004 016 Poiché Israele è restio come una giovenca restia, ora l’Eterno lo farà pascere come un agnello abbandonato al largo. 028 HOS 004 017 Efraim s’è congiunto con gli idoli; lascialo! 028 HOS 004 018 Quando han finito di sbevazzare si dànno alla prostituzione; i loro capi amano con passione l’ignominia. 028 HOS 004 019 Il vento si legherà Efraim alle proprie ali ed essi avranno vergogna dei loro sacrifizi. 028 HOS 005 001 Ascoltate questo, o sacerdoti! State attenti, voi della casa d’Israele! Porgete l’orecchio, voi della casa del re! Poiché contro di voi è il giudizio, perché siete stati un laccio a Mitspa, e una rete tesa sul Tabor. 028 HOS 005 002 Coi loro sacrifizi rendon più profonde le loro infedeltà, ma io li castigherò tutti. 028 HOS 005 003 Io conosco Efraim, e Israele non mi è occulto; perché ora, o Efraim, tu ti sei prostituito, e Israele s’è contaminato. 028 HOS 005 004 Le loro azioni non permetton loro di tornare al loro Dio; poiché lo spirito di prostituzione è in loro, e non conoscono l’Eterno. 028 HOS 005 005 Ma l’orgoglio d’Israele testimonia contro di lui, e Israele ed Efraim cadranno per la loro iniquità; e Giuda pure cadrà con essi. 028 HOS 005 006 Andranno coi loro greggi e con le loro mandre in cerca dell’Eterno, ma non lo troveranno; egli s’è ritirato da loro. 028 HOS 005 007 Hanno agito perfidamente contro l’Eterno, poiché han generato dei figliuoli bastardi; ora basterà un mese a divorarli coi loro beni. 028 HOS 005 008 Sonate il corno in Ghibea, sonate la tromba in Rama! Date l’allarme a Beth-aven! Alle tue spalle, o Beniamino! 028 HOS 005 009 Efraim sarà desolato nel giorno del castigo; io annunzio fra le tribù d’Israele una cosa certa. 028 HOS 005 010 I capi di Giuda son come quelli che spostano i termini; io riverserò la mia ira su loro come acqua. 028 HOS 005 011 Efraim è oppresso, schiacciato nel suo diritto, perché ha seguito i precetti che più gli piacevano; 028 HOS 005 012 perciò io sono per Efraim come una tignuola, e per la casa di Giuda come un tarlo. 028 HOS 005 013 Quando Efraim ha veduto il suo male e Giuda la sua piaga, Efraim è andato verso l’Assiria, ed ha mandato dei messi a un re che lo difendesse; ma questi non potrà risanarvi, né vi guarirà della vostra piaga. 028 HOS 005 014 Poiché io sarò per Efraim come un leone, e per la casa di Giuda come un leoncello; io, io sbranerò e me ne andrò; porterò via, e non vi sarà chi salvi. 028 HOS 005 015 Io me n’andrò e tornerò al mio luogo, finch’essi non si riconoscan colpevoli, e cercan la mia faccia; quando saranno nell’angoscia, ricorreranno a me. 028 HOS 006 001 E diranno: “Venite, torniamo all’Eterno perch’egli ha lacerato, ma ci risanerà; ha percosso, ma ci fascerà. 028 HOS 006 002 In due giorni ci ridarà la vita; il terzo giorno ci rimetterà in piedi, e noi vivremo alla sua presenza. 028 HOS 006 003 Conosciamo l’Eterno, sforziamoci di conoscerlo! Il suo levarsi è certo, come quello dell’aurora; egli verrà a noi come la pioggia, come la pioggia di primavera che annaffia la terra”. 028 HOS 006 004 Che ti farò, o Efraim? Che ti farò o Giuda? La vostra pietà è come una nuvola mattutina, come la rugiada che di buon’ora scompare. 028 HOS 006 005 Per questo li taglio colla scura dei profeti, li uccido con le parole della mia bocca, e il mio giudizio verrà fuori come la luce. 028 HOS 006 006 Poiché io amo la pietà e non i sacrifizi, e la conoscenza di Dio anziché gli olocausti. 028 HOS 006 007 Ma essi, come Adamo, han trasgredito il patto, si son condotti perfidamente verso di me. 028 HOS 006 008 Galaad è una città d’operatori d’iniquità, e coperta d’orme di sangue. 028 HOS 006 009 Come una banda di briganti aspetta la gente, così fa la congrega de’ sacerdoti: assassinano sulla via di Sichem, commettono scelleratezze. 028 HOS 006 010 Nella casa d’Israele ho visto cose orribili: là è la prostituzione d’Efraim! là Israele si contamina. 028 HOS 006 011 A te pure, o Giuda, una mèsse è assegnata, quando io ricondurrò dalla cattività il mio popolo. 028 HOS 007 001 Quand’ho voluto guarire Israele, allora s’è scoperta l’iniquità d’Efraim e la malvagità di Samaria; poiché praticano la falsità; il ladro entra, e i briganti scorrazzano fuori. 028 HOS 007 002 E non dicono in cuor loro che io tengo a mente tutta la loro malvagità. Ora le loro azioni li circondano; esse stanno davanti alla mia faccia. 028 HOS 007 003 Essi rallegrano il re con la loro malvagità, e i capi con le loro menzogne. 028 HOS 007 004 Sono tutti degli adulteri; sono come un forno scaldato dal fornaio, che cessa d’attizzare il fuoco dacché ha intriso la pasta finché sia lievitata. 028 HOS 007 005 Nel giorno del nostro re, i capi si rendon malati a forza di scaldarsi col vino; il re stende la mano ai giullari. 028 HOS 007 006 Nelle loro insidie, essi rendono il cuor loro simile ad un forno; il loro fornaio dorme tutta la notte, e la mattina il forno arde come un fuoco divampante. 028 HOS 007 007 Tutti sono ardenti come un forno, e divorano i loro reggitori; tutti i loro re cadono, non ve n’è uno fra loro che gridi a me. 028 HOS 007 008 Efraim si mescola coi popoli, Efraim è una focaccia non rivoltata. 028 HOS 007 009 Degli stranieri divorano la sua forza, ed egli non vi pon mente; dei capelli bianche gli appaiono qua e là sul capo, ed egli non vi pon mente. 028 HOS 007 010 L’orgoglio d’Israele testimonia contro di lui, ma essi non tornano all’Eterno, al loro Dio, e non lo cercano, nonostante tutto questo. 028 HOS 007 011 Efraim è come una colomba stupida e senza giudizio; essi invocano l’Egitto, vanno in Assiria. 028 HOS 007 012 Mentre andranno, io stenderò su loro la mia rete; ve li farò cascare, come gli uccelli del cielo; li castigherò, com’è stato annunziato alla loro raunanza. 028 HOS 007 013 Guai a loro, perché si sono sviati da me! Ruina su loro perché mi si son ribellati! Io li redimerei, ma essi dicon menzogne contro di me. 028 HOS 007 014 Essi non gridano a me col cuor loro, ma si lamentano sui loro letti; si radunano ansiosi per il grano ed il vino, e si ribellano a me! 028 HOS 007 015 Io li ho educati, ho fortificato le loro braccia ma essi macchinano del male contro di me. 028 HOS 007 016 Essi tornano, ma non all’Altissimo; sono diventati come un arco fallace; i loro capi cadranno per la spada, a motivo della rabbia della lor lingua; nel paese d’Egitto si faran beffe di loro. 028 HOS 008 001 Imbocca il corno! Come un’aquila, piomba il nemico sulla casa dell’Eterno, perché han violato il mio patto, han trasgredito la mia legge. 028 HOS 008 002 Essi grideranno a me: “Mio Dio, noi d’Israele ti conosciamo!…” 028 HOS 008 003 Israele ha in avversione il bene; il nemico lo inseguirà. 028 HOS 008 004 Si son stabiliti dei re, senz’ordine mio; si sono eletti dei capi a mia insaputa; si son fatti, col loro argento e col loro oro, degl’idoli destinati ad esser distrutti. 028 HOS 008 005 Il tuo vitello, o Samaria è un’abominazione. La mia ira è accesa contro di loro; Quanto tempo passerà prima che possano essere assolti? 028 HOS 008 006 Poiché vien da Israele anche questo vitello; un operaio l’ha fatto, e non è un dio; e infatti il vitello di Samaria sarà ridotto in frantumi. 028 HOS 008 007 Poiché costoro seminano vento, e mieteranno tempesta; la semenza non farà stelo, i germogli non daranno farina; e, se ne facessero, gli stranieri la divorerebbero. 028 HOS 008 008 Israele è divorato; essi son diventati, fra le nazioni, come un vaso di cui non si fa caso. 028 HOS 008 009 Poiché son saliti in Assiria, come un onàgro cui piace appartarsi; Efraim coi suoi doni s’è procurato degli amanti. 028 HOS 008 010 Benché spandano i loro doni fra le nazioni, ora io li radunerò, e cominceranno a decrescere sotto il peso del re dei principi. 028 HOS 008 011 Efraim ha moltiplicato gli altari per peccare, e gli altari lo faran cadere in peccato. 028 HOS 008 012 Scrivessi pur per lui le mie leggi a miriadi, sarebbero considerate come cosa che non lo concerne. 028 HOS 008 013 Quanto ai sacrifizi che m’offrono, immolano carne e la mangiano; l’Eterno non li gradisce. Ora l’Eterno si ricorderà della loro iniquità, e punirà i loro peccati; essi torneranno in Egitto. 028 HOS 008 014 Israele ha dimenticato colui che li ha fatti, e ha edificato palazzi, e Giuda ha moltiplicato le città fortificate; ma io manderò il fuoco nelle loro città, ed esso divorerà i loro castelli. 028 HOS 009 001 Non ti rallegrare, o Israele, fino all’esultanza, come i popoli; poiché ti sei prostituito, abbandonando il tuo Dio; hai amato il salario della prostituzione sopra tutte le aie da frumento! 028 HOS 009 002 L’aia e lo strettoio non li nutriranno, e il mosto deluderà la loro speranza. 028 HOS 009 003 Essi non dimoreranno nel paese dell’Eterno, ma Efraim tornerà in Egitto, e, in Assiria, mangeranno cibi impuri. 028 HOS 009 004 Non faranno più libazioni di vino all’Eterno, e i loro sacrifizi non gli saranno accetti; saran per essi come un cibo di lutto; chiunque ne mangerà sarà contaminato; poiché il loro pane sarà per loro; non entrerà nella casa dell’Eterno. 028 HOS 009 005 Che farete nei giorni delle solennità, e nei giorni di festa dell’Eterno? 028 HOS 009 006 Poiché, ecco, essi se ne vanno a motivo della devastazione; l’Egitto li raccoglierà, Memfi li seppellirà; le loro cose preziose, comprate con danaro, le possederanno le ortiche; le spine cresceranno nelle loro tende. 028 HOS 009 007 I giorni della punizione vengono; vengono i giorno della retribuzione; Israele lo saprà! Il profeta è fuor de’ sensi, l’uomo ispirato è in delirio, a motivo della grandezza della tua iniquità e della grandezza della tua ostilità: 028 HOS 009 008 Efraim sta alla vedetta contro il mio Dio; il profeta trova un laccio d’uccellatore su tutte le sue vie, e ostilità nella casa del suo Dio. 028 HOS 009 009 Essi si sono profondamente corrotti come ai giorni di Ghibea! L’Eterno si ricorderà della loro iniquità, punirà i loro peccati. 028 HOS 009 010 Io trovai Israele come delle uve nel deserto; vidi i vostri padri come i fichi primaticci d’un fico che frutta la prima volta; ma, non appena giunsero a Baal-peor, si appartarono per darsi all’ignominia degl’idoli, e divennero abominevoli come la cosa che amavano. 028 HOS 009 011 La gloria d’Efraim volerà via come un uccello; non più nascita, non più gravidanza, non più concepimento! 028 HOS 009 012 Se pure allevano i loro figliuoli, io li priverò d’essi, in guisa che non rimanga loro alcun uomo; sì, guai ad essi quando m’allontanerò da loro! 028 HOS 009 013 Efraim, quand’io lo vedo stendendo lo sguardo fino a Tiro, è piantato in luogo gradevole; ma Efraim dovrà menare i suoi figliuoli a colui che li ucciderà. 028 HOS 009 014 Da’ loro, o Eterno!… che darai tu loro?… Da’ loro un seno che abortisce e delle mammelle asciutte. 028 HOS 009 015 Tutta la loro malvagità è a Ghilgal; quivi li ho presi in odio. Per la malvagità delle loro azioni io li caccerò dalla mia casa; non li amerò più; tutti i loro capi sono ribelli. 028 HOS 009 016 Efraim è colpito, la sua radice è seccata; essi non faranno più frutto; anche se generassero, io farei morire i cari frutti delle loro viscere. 028 HOS 009 017 Il mio Dio li rigetterà, perché non gli han dato ascolto; ed essi andranno errando fra le nazioni. 028 HOS 010 001 Israele era una vigna lussureggiante, che dava frutto in abbondanza; più abbondava il suo frutto, più moltiplicava gli altari; più bello era il suo paese, più belle faceva le sue statue. 028 HOS 010 002 Il loro cuore è ingannatore; ora ne porteranno la pena; egli abbatterà i loro altari, distruggerà le loro statue. 028 HOS 010 003 Sì, allora diranno: “Non abbiamo più re, perché non abbiam temuto l’Eterno; e il re che potrebbe fare per noi?” 028 HOS 010 004 Essi dicon delle parole, giurano il falso, fermano patti; perciò il castigo germoglia, com’erba venefica nei solchi dei campi. 028 HOS 010 005 Gli abitanti di Samaria trepideranno per le vitelle di Beth-aven; sì, il popolo farà cordoglio per l’idolo, e i suoi sacerdoti tremeranno per esso, per la sua gloria, perch’ella si dipartirà da lui. 028 HOS 010 006 E l’idolo stesso sarà portato in Assiria, come un dono al re difensore; la vergogna s’impadronirà d’Efraim, e Israele sarà coperto d’onta per i suoi disegni. 028 HOS 010 007 Quanto a Samaria, il suo re sarà annientato, come schiuma sull’acqua. 028 HOS 010 008 Gli alti luoghi di Aven, peccato d’Israele, saran pure distrutti. Le spine e i rovi cresceranno sui loro altari; ed essi diranno ai monti: “Copriteci!” e ai colli: “Cadeteci addosso!” 028 HOS 010 009 Fin dai giorni Ghibea tu hai peccato, o Israele! Quivi essi resistettero, perché la guerra, mossa ai figliuoli d’iniquità, non li colpisse in Ghibea. 028 HOS 010 010 Io li castigherò a mio talento; e i popoli s’aduneranno contro di loro, quando saran legati alle loro due iniquità. 028 HOS 010 011 Efraim è una giovenca bene ammaestrata, che ama trebbiare; ma io passerò il mio giogo sul suo bel collo; attaccherò Efraim al carro, Giuda arerà, Giacobbe erpicherà. 028 HOS 010 012 Seminate secondo la giustizia, mietete secondo la misericordia, dissodatevi un campo nuovo! Poiché è tempo di cercare l’Eterno, finch’egli non venga, e non spanda su voi la pioggia della giustizia. 028 HOS 010 013 Voi avete arata la malvagità, avete mietuto l’iniquità, avete mangiato il frutto della menzogna; poiché tu hai confidato nelle tue vie, nella moltitudine de’ tuoi prodi. 028 HOS 010 014 Perciò un tumulto si leverà fra il tuo popolo, e tutte le tue fortezze saranno distrutte, come Salman distrusse Beth-arbel, il dì della battaglia, quando la madre fu schiacciata coi figliuoli. 028 HOS 010 015 Così vi farà Bethel, a motivo della vostra immensa malvagità. All’alba, il re d’Israele sarà perduto senza rimedio. 028 HOS 011 001 Quando Israele era fanciullo, io l’amai, e fin dall’Egitto, chiamai il mio figliuolo. 028 HOS 011 002 Egli è stato chiamato, ma s’è allontanato da chi lo chiamava; hanno sacrificato ai Baali, hanno offerto profumi a immagini scolpite! 028 HOS 011 003 Son io che insegnai ad Efraim a camminare, sorreggendolo per le braccia; ma essi non hanno riconosciuto ch’io cercavo di guarirli. 028 HOS 011 004 Io li attiravo con corde umane, con legami d’amore; ero per loro come chi sollevasse il giogo d’in su le loro mascelle, e porgevo loro dolcemente da mangiare. 028 HOS 011 005 Israele non tornerà nel paese d’Egitto; ma l’Assiro sarà il suo re, perché han rifiutato di convertirsi. 028 HOS 011 006 E la spada sarà brandita contro alle sue città, ne spezzerà le sbarre, ne divorerà gli abitanti, a motivo de’ loro disegni. 028 HOS 011 007 Il mio popolo persiste a sviarsi da me; lo s’invita a guardare in alto, ma nessun d’essi alza lo sguardo. 028 HOS 011 008 …Come farei a lasciarti, o Efraim? come farei a darti in mano altrui, o Israele? a renderti simile ad Adma? a ridurti allo stato di Tseboim? Il mio cuore si commuove tutto dentro di me, tutte le mie compassioni s’accendono. 028 HOS 011 009 Io non sfogherò l’ardente mia ira, non distruggerò Efraim di nuovo, perché sono Dio, e non un uomo, sono il Santo in mezzo a te, e non verrò nel mio furore. 028 HOS 011 010 Essi seguiranno l’Eterno, che ruggirà come un leone, perch’egli ruggirà, e i figliuoli accorreranno in fretta dall’occidente. 028 HOS 011 011 Accorreranno in fretta dall’Egitto come uccelli, e dal paese d’Assiria come colombe; e io li farò abitare nelle loro case, dice l’Eterno. 028 HOS 011 012 Efraim mi circonda di menzogne, e la casa d’Israele, di frode. Giuda pure è sempre ancora incostante di fronte a Dio, di fronte al Santo fedele. 028 HOS 012 001 Efraim si pasce di vento e va dietro al vento d’oriente; ogni giorno moltiplica le menzogna e le violenze; fa alleanza con l’Assiria, e porta dell’olio in Egitto. 028 HOS 012 002 L’Eterno è anche in lite con Giuda, e punirà Giacobbe per la sua condotta, gli renderà secondo le sue opere. 028 HOS 012 003 Nel seno materno egli prese il fratello per il calcagno, e, nel suo vigore, lottò con Dio; 028 HOS 012 004 lottò con l’angelo, e restò vincitore; egli pianse e lo supplicò. A Bethel lo trovò, e quivi egli parlò con noi. 028 HOS 012 005 Or l’Eterno è l’Iddio degli eserciti; il suo nome è l’Eterno 028 HOS 012 006 Tu, dunque, torna al tuo Dio, pratica la misericordia e la giustizia, e spera sempre nel tuo Dio. 028 HOS 012 007 Efraim è un Cananeo che tiene in mano bilance false; egli ama estorcere. 028 HOS 012 008 Efraim dice: “E’ vero, io mi sono arricchito, mi sono acquistato de’ beni; però, in tutti i frutti delle mie fatiche non si troverà alcuna mia iniquità, alcunché di peccaminoso”. 028 HOS 012 009 Ma io sono l’Eterno, il tuo Dio, fin dal paese d’Egitto: io ti farò ancora abitare in tende, come nei giorni di solennità. 028 HOS 012 010 Ed ho parlato hai profeti, ho moltiplicato le visioni, e per mezzo de’ profeti ha proposto parabole. 028 HOS 012 011 Se Galaad è vanità, sarà ridotto in nulla. A Ghilgal immolano buoi; così i loro altari saran come mucchi di pietre sui solchi dei campi. 028 HOS 012 012 Giacobbe fuggì nella pianura d’Aram, e Israele servì per una moglie, e per una moglie si fe’ guardiano di greggi. 028 HOS 012 013 Mediante un profeta, l’Eterno trasse Israele fuori d’Egitto; e Israele fu custodito da un profeta. 028 HOS 012 014 Efraim ha provocato amaramente il suo Signore; perciò questi gli farà ricadere addosso il sangue che ha versato; e farà tornare su lui i suoi obbrobri. 028 HOS 013 001 Quando Efraim parlava, era uno spavento; egli s’era innalzato in Israele, ma, quando si rese colpevole col servire a Baal, morì. 028 HOS 013 002 E ora continuano a peccare, si fanno col loro argento delle immagini fuse, degl’idoli di loro invenzione, che son tutti opera d’artefici. E di loro si dice: “Scannano uomini, baciano vitelli!” 028 HOS 013 003 Perciò saranno come la nuvola mattutina, come la rugiada che di buon’ora scompare, come la pula che il vento porta via dall’aia, come il fumo ch’esce dalla finestra. 028 HOS 013 004 Eppure, io sono l’Eterno, il tuo Dio, fin dal paese d’Egitto; e tu non devi riconoscere altro Dio fuori di me, e fuori di me non c’è altro salvatore. 028 HOS 013 005 Io ti conobbi nel deserto, nel paese della grande aridità. 028 HOS 013 006 Quando aveano pastura, si saziavano; quand’erano sazi, il loro cuore s’inorgogliva; perciò mi dimenticarono. 028 HOS 013 007 Ond’è ch’io son diventato per loro come un leone; e li spierò sulla strada come un leopardo; 028 HOS 013 008 li affronterò come un’orsa privata de’ suoi piccini, e sbranerò loro l’involucro del cuore; li divorerò come una leonessa, le belve de’ campi li squarceranno. 028 HOS 013 009 E’ la tua perdizione, o Israele, l’esser contro di me, contro il tuo aiuto. 028 HOS 013 010 Dov’è dunque il tuo re? Ti salvi egli in tutte le tue città! E dove sono i tuoi giudici, de’ quali dicevi: “Dammi un re e dei capi!” 028 HOS 013 011 Io ti do un re nella mia ira, e te lo ripiglio nel mio furore. 028 HOS 013 012 L’iniquità di Efraim è legata in fascio, il suo peccato è tenuto in serbo. 028 HOS 013 013 Dolori di donna di parto verranno per lui; egli è un figliuolo non savio; poiché, quand’è giunto il momento, non si presenta per nascere. 028 HOS 013 014 Io li riscatterei dal potere del soggiorno de’ morti, li redimerei dalla morte; sarei la tua peste, o morte, sarei la tua distruzione, o soggiorno de’ morti; ma il lor pentimento è nascosto agli occhi miei! (Sheol h7585) 028 HOS 013 015 Sia egli pur fertile tra i suoi fratelli, il vento d’oriente verrà, il vento dell’Eterno, che sale dal deserto; e le sue sorgenti saranno essiccate, e le sue fonti, prosciugate. Il nemico porterà via il tesoro de’ suoi oggetti preziosi. 028 HOS 013 016 Samaria sarà punita della sua colpa, perché si è ribellata al suo Dio. Cadranno per la spada; i loro bambini saranno schiacciati, le loro donne incinte saranno sventrate. 028 HOS 014 001 O Israele, torna all’Eterno, al tuo Dio! poiché tu sei caduto per la tua iniquità. 028 HOS 014 002 Prendete con voi delle parole, e tornate all’Eterno! Ditegli: “Perdona tutta l’iniquità, e accetta questo bene; e noi t’offriremo, invece di giovenchi, l’offerta di lode delle nostre labbra. 028 HOS 014 003 L’Assiria non ci salverà, noi non monteremo più su cavalli, e non diremo più Dio nostro all’opera delle nostre mani; poiché presso di te l’orfano trova misericordia”. 028 HOS 014 004 Io guarirò la loro infedeltà, io li amerò di cuore, poiché la mia ira s’è stornata da loro. 028 HOS 014 005 Io sarò per Israele come la rugiada; egli fiorirà come il giglio, e spanderà le sue radici come il Libano. 028 HOS 014 006 I suoi rami si stenderanno; la sua bellezza sarà come quella dell’ulivo, e la sua fragranza, come quella del Libano. 028 HOS 014 007 Quelli che abiteranno alla sua ombra faranno di nuovo crescere il grano, e fioriranno come la vite; saranno famosi come il vino del Libano. 028 HOS 014 008 Efraim potrà dire: “Che cosa ho io più da fare con gl’idoli?” Io lo esaudirò, e veglierò su lui; io, che sono come un verdeggiante cipresso; da me verrà il tuo frutto. 028 HOS 014 009 Chi è savio ponga mente a queste parole! Chi è intelligente le riconosca! Poiché le vie dell’Eterno sono rette; i giusti cammineranno per esse, ma i trasgressori vi cadranno. # # BOOK 029 JOE Joel Gioele 029 JOE 001 001 La parola dell’Eterno che fu rivolta a Gioele, figliuolo di Pethuel. 029 JOE 001 002 Udite questo, o vecchi! Porgete orecchio, voi tutti abitanti del paese! Avvenne egli mai simil cosa ai giorni vostri o ai giorni de’ vostri padri? 029 JOE 001 003 Raccontatelo ai vostri figliuoli, e i vostri figliuoli ai loro figliuoli, e i loro figliuoli all’altra generazione! 029 JOE 001 004 L’avanzo lasciato dal bruco l’ha mangiato il grillo; l’avanzo lasciato dal grillo l’ha mangiato la cavalletta; l’avanzo lasciato dalla cavalletta l’ha mangiato la locusta. 029 JOE 001 005 Destatevi, ubriachi, e piangete! Urlate voi tutti, bevitori di vino, poiché il mosto v’è tolto di bocca! 029 JOE 001 006 Un popolo forte e senza numero è salito contro al mio paese. I suoi denti son denti di leone, e ha mascellari da leonessa. 029 JOE 001 007 Ha devastato la mia vigna, ha ridotto in minuti pezzi i miei fichi, li ha del tutto scorzati, e lasciati là, coi rami tutti bianchi. 029 JOE 001 008 Laméntati come vergine cinta di sacco che piange lo sposo della sua giovinezza! 029 JOE 001 009 Offerta e libazione sono scomparsi dalla casa dell’Eterno; i sacerdoti, ministri dell’Eterno, fanno cordoglio. 029 JOE 001 010 La campagna è devastata, il suolo fa cordoglio, perché il frumento è distrutto, il mosto è seccato, e l’olio languisce. 029 JOE 001 011 Siate confusi, o agricoltori, urlate, o vignaiuoli, a motivo del frumento e dell’orzo, perché il raccolto dei campi è perduto. 029 JOE 001 012 La vite è secca, il fico languisce; il melagrano, la palma, il melo, tutti gli alberi della campagna son secchi; la gioia è venuta meno tra i figliuoli degli uomini. 029 JOE 001 013 Cingetevi di sacchi e fate cordoglio, o sacerdoti! Urlate, voi ministri dell’altare! Venite, passate la notte vestiti di sacchi, o ministri del mio Dio! poiché l’offerta e la libazione sono scomparse dalla casa del vostro Dio. 029 JOE 001 014 Bandite un digiuno, convocate una solenne raunanza! Radunate gli anziani, tutti gli abitanti del paese, nella casa dell’Eterno, del vostro Dio, e gridate all’Eterno! 029 JOE 001 015 Ahi, che giorno! Poiché il giorno dell’Eterno è vicino, e verrà come una devastazione mandata dall’Onnipotente. 029 JOE 001 016 Il nutrimento non ci è esso tolto sotto i nostri occhi? La gioia e l’esultanza non son esse scomparse dalla casa del nostro Dio? 029 JOE 001 017 I semi marciscono sotto le zolle, i depositi son vuoti, i granai cadranno in rovina, perché il grano è perito per la siccità. 029 JOE 001 018 Oh come geme il bestiame! Gli armenti son costernati, perché non c’è pastura per loro; i greggi di pecore patiscono anch’essi. 029 JOE 001 019 A te, o Eterno, io grido, perché un fuoco ha divorato i pascoli del deserto, e una fiamma ha divampato tutti gli alberi della campagna. 029 JOE 001 020 Anche le bestie dei campi anelano a te, perché i rivi d’acqua sono seccati, e un fuoco ha divorato i pascoli del deserto. 029 JOE 002 001 Sonate la tromba in Sion! Date l’allarme sul monte mio santo! Tremino tutti gli abitanti del paese, perché il giorno dell’Eterno viene, perch’è vicino, 029 JOE 002 002 giorno di tenebre, di densa oscurità, giorno di nubi, di fitta nebbia! Come l’alba si spande sui monti, viene un popolo numeroso e potente, quale non si vide mai prima, né mai più si vedrà poi negli anni delle età più remote. 029 JOE 002 003 Davanti a lui un fuoco divora, e dietro a lui divampa una fiamma; prima di lui, il paese era come un giardino d’Eden; dopo di lui, è un desolato deserto; nulla gli sfugge. 029 JOE 002 004 A vederli, paion cavalli, e corron come de’ cavalieri. 029 JOE 002 005 Si fa come uno strepito di carri, quando saltano sulle vette de’ monti; fanno un crepitìo di fiamma che divora la stoppia; son come un popolo poderoso, schierato in battaglia. 029 JOE 002 006 Davanti a loro i popoli sono in angoscia, ogni volto impallidisce. 029 JOE 002 007 Corrono come uomini prodi, dànno la scalata alle mura come gente di guerra; ognuno va diritto davanti a sé, e non devìa dal proprio sentiero; 029 JOE 002 008 nessuno sospinge il suo vicino, ognuno avanza per la sua strada; si slanciano in mezzo ai dardi, non rompon le file. 029 JOE 002 009 Invadono la città, corrono sulle mura; montano sulle case, entrano per le finestre come un ladro. 029 JOE 002 010 Davanti a loro trema la terra, i cieli sono scossi, il sole e la luna s’oscurano, le stelle ritirano il loro splendore. 029 JOE 002 011 L’Eterno dà fuori la sua voce davanti al suo esercito, perché immenso è il suo campo e potente l’esecutore della sua parola. Sì, il giorno dell’Eterno è grande, oltremodo terribile; chi lo potrà sopportare? 029 JOE 002 012 E, non di meno, anche adesso, dice l’Eterno, tornate a me con tutto il cuor vostro, con digiuni, con pianti, con lamenti! 029 JOE 002 013 Stracciatevi il cuore e non le vesti e tornate all’Eterno, al vostro Dio, poich’egli è misericordioso e pietoso, lento all’ira e pieno di bontà, e si pente del male che manda. 029 JOE 002 014 Chi sa ch’ei non si volga e si penta lasciando dietro a sé una benedizione, delle offerte e delle libazioni per l’Eterno, per l’Iddio vostro? 029 JOE 002 015 Sonate la tromba in Sion, bandite un digiuno, convocate una solenne raunanza! 029 JOE 002 016 Radunare il popolo, bandite una santa assemblea! Radunate i vecchi, radunate i fanciulli, e quelli che poppano ancora! Esca lo sposo dalla sua camera, e la sposa dalla propria alcova! 029 JOE 002 017 Fra il portico e l’altare piangano i sacerdoti, ministri dell’Eterno, e dicano: “Risparmia, o Eterno, il tuo popolo, e non esporre la tua eredità all’obbrobrio, ai motteggi delle nazioni! Perché si direbbe fra i popoli: Dov’è il loro Dio?” 029 JOE 002 018 L’Eterno s’è mosso a gelosia per il suo paese, ed ha avuto pietà del suo popolo. 029 JOE 002 019 L’Eterno ha risposto, e ha detto al suo popolo: “Ecco, io vi manderò del grano, del vino, dell’olio, e voi ne sarete saziati; e non vi esporrò più all’obbrobrio fra le nazioni. 029 JOE 002 020 Allontanerò da voi il nemico che viene dal settentrione e lo caccerò in una terra arida e desolata; la sua avanguardia, verso il mare orientale; la sua retroguardia, verso il mare occidentale; la sua infezione, salirà il suo fetore, perché ha fatto cose grandi”. 029 JOE 002 021 Non temere, o suolo del paese, gioisci, rallegrati, poiché l’Eterno ha fatto cose grandi! 029 JOE 002 022 Non temete, o bestie della campagna, perché i pascoli del deserto riverdeggiano, perché gli alberi portano il loro frutto, il fico e la vite producono largamente! 029 JOE 002 023 E voi, figliuoli di Sion, gioite, rallegratevi nell’Eterno, nel vostro Dio, perché vi dà la pioggia d’autunno in giusta misura, e fa cadere per voi la pioggia, quella d’autunno e quella di primavera, al principio della stagione. 029 JOE 002 024 Le aie saran piene di grano, e i tini traboccheranno di vino e d’olio; 029 JOE 002 025 e vi compenserò delle annate che han mangiato il grillo, la cavalletta, la locusta e il bruco, il mio grande esercito che avevo mandato contro di voi. 029 JOE 002 026 E voi mangerete a sazietà, e loderete il nome dell’Eterno, del vostro Dio, che avrà operato per voi delle maraviglie, e il mio popolo non sarà mai più coperto d’onta. 029 JOE 002 027 E voi conoscerete che io sono in mezzo ad Israele, e che io sono l’Eterno, il vostro Dio, e non ve n’è alcun altro; e il mio popolo non sarà mai più coperto d’onta. 029 JOE 002 028 E, dopo questo, avverrà che io spanderò il mio spirito sopra ogni carne, e i vostri figliuoli e le vostre figliuole profetizzeranno, i vostri vecchi avranno dei sogni, i vostri giovani avranno delle visioni. 029 JOE 002 029 E anche sui servi e sulle serve, spanderò in quei giorni il mio spirito. 029 JOE 002 030 E farò dei prodigi nei cieli e sulla terra: sangue, fuoco, e colonne di fumo. 029 JOE 002 031 Il sole sarà mutato in tenebre, e la luna in sangue prima che venga il grande e terribile giorno dell’Eterno. 029 JOE 002 032 E avverrà che chiunque invocherà il nome dell’Eterno sarà salvato; poiché sul monte Sion ed in Gerusalemme vi sarà salvezza, come ha detto l’Eterno, e fra gli scampati che l’Eterno chiamerà. 029 JOE 003 001 Poiché ecco, in quei giorni, in quel tempo, quando ricondurrò dalla cattività quei di Giuda e di Gerusalemme, 029 JOE 003 002 io radunerò tutte le nazioni, e le farò scendere nella valle di Giosafat; e verrò quivi in giudizio con esse, a proposito del mio popolo e d’Israele, mia eredità, ch’esse hanno disperso fra le nazioni, e del mio paese che hanno spartito fra loro. 029 JOE 003 003 Han tirato a sorte il mio popolo; han dato un fanciullo in cambio d’una meretrice, han venduto una fanciulla per del vino, e si son messi a bere. 029 JOE 003 004 E anche voi, che pretendete da me, Tiro e Sidone, e voi tutte, regioni di Filistia? Volete voi darmi una retribuzione, o volete far del male contro di me? Tosto, in un attimo, io farò ricadere la vostra retribuzione sul vostro capo, 029 JOE 003 005 poiché avete preso il mio argento e il mio oro, e avete portato nei vostri templi il meglio delle mie cose preziose, 029 JOE 003 006 e avete venduto ai figliuoli degli Javaniti i figliuoli di Giuda e i figliuoli di Gerusalemme, per allontanarli dai loro confini. 029 JOE 003 007 Ecco, io li farò muovere dal luogo dove voi li avete venduti, e farò ricadere la vostra retribuzione sul vostro capo; 029 JOE 003 008 e venderò i vostri figliuoli e le vostre figliuole ai figliuoli di Giuda, che li venderanno ai Sabei, nazione lontana; poiché l’Eterno ha parlato. 029 JOE 003 009 Proclamate questo fra le nazioni! Preparate la guerra! Fate sorgere i prodi! S’accostino, salgano tutti gli uomini di guerra! 029 JOE 003 010 Fabbricate spade con i vostri vomeri, e lance con le vostre roncole! Dica il debole: “Son forte!” 029 JOE 003 011 Affrettatevi, venite, nazioni d’ogn’intorno, e radunatevi! Là, o Eterno, fa’ scendere i tuoi prodi! 029 JOE 003 012 Si muovano e salgan le nazioni alla valle di Giosafat! Poiché là io mi assiderò a giudicar le nazioni d’ogn’intorno. 029 JOE 003 013 Mettete la falce, poiché la mèsse è matura! Venite, calcate, poiché lo strettoio è pieno, i tini traboccano; poiché grande è la loro malvagità. 029 JOE 003 014 Moltitudini! moltitudini! Nella valle del Giudizio! Poiché il giorno dell’Eterno è vicino, nella valle del Giudizio. 029 JOE 003 015 Il sole e la luna s’oscurano, e le stelle ritirano il loro splendore. 029 JOE 003 016 L’Eterno ruggirà da Sion, farà risonar la sua voce da Gerusalemme, e i cieli e la terrà saranno scossi; ma l’Eterno sarà un rifugio per il suo popolo, una fortezza per i figliuoli d’Israele. 029 JOE 003 017 E voi saprete che io sono l’Eterno, il vostro Dio, che dimora in Sion, mio monte santo; e Gerusalemme sarà santa, e gli stranieri non vi passeranno più. 029 JOE 003 018 E in quel giorno avverrà che i monti stilleranno mosto, il latte scorrerà dai colli, e l’acqua fluirà da tutti i rivi di Giuda; e dalla casa dell’Eterno sgorgherà una fonte, che irrigherà la valle di Sittim. 029 JOE 003 019 L’Egitto diventerà una desolazione, e Edom diventerà un desolato deserto a motivo della violenza fatta ai figliuoli di Giuda, sulla terra de’ quali hanno sparso sangue innocente. 029 JOE 003 020 Ma Giuda sussisterà per sempre, e Gerusalemme, d’età in età; 029 JOE 003 021 Io vendicherò il loro sangue, non lo lascerò impunito; e l’Eterno dimorerà in Sion. # # BOOK 030 AMO Amos Amos 030 AMO 001 001 Parole di Amos, uno dei pastori di Tekoa, rivelategli in visione, intorno ad Israele, ai giorni di Uzzia, re di Giuda, e ai giorni di Geroboamo, figliuolo di Joas, re d’Israele, due anni prima del terremoto. 030 AMO 001 002 Egli disse: L’Eterno rugge da Sion, e fa risonar la sua voce da Gerusalemme; i pascoli dei pastori fanno cordoglio, e la vetta del Carmelo è inaridita. 030 AMO 001 003 Così parla l’Eterno: Per tre misfatti di Damasco, anzi per quattro, io non revocherò la mia sentenza. Perché hanno tritano Galaad con trebbie di ferro, 030 AMO 001 004 io manderò nella casa di Hazael un fuoco, che divorerà i palazzi di Ben-hadad; 030 AMO 001 005 e romperò le sbarre di Damasco, sterminerò da Bikath-aven ogni abitante e da Beth-eden colui che tiene lo scettro; e il popolo di Siria andrà in cattività a Kir, dice l’Eterno. 030 AMO 001 006 Così parla l’Eterno: Per tre misfatti di Gaza, anzi per quattro, io non revocherò la mia sentenza. Perché hanno menato in cattività intere popolazioni per darle in mano ad Edom, 030 AMO 001 007 io manderò dentro alle mura di Gaza un fuoco, che ne divorerà i palazzi; 030 AMO 001 008 e sterminerò da Asdod ogni abitante, e da Askalon colui che tiene lo scettro, volgerò la mia mano contro Ekron, e il resto dei Filistei perirà, dice il Signore, l’Eterno. 030 AMO 001 009 Così parla l’Eterno: Per tre misfatti di Tiro, anzi per quattro, io non revocherò la mia sentenza. Perché han dato in mano ad Edom intere popolazioni, da loro menate in cattività, e non si sono ricordati del patto fraterno, 030 AMO 001 010 io manderò dentro alle mura di Tiro un fuoco, che ne divorerà i palazzi. 030 AMO 001 011 Così parla l’Eterno: Per tre misfatti d’Edom, anzi per quattro, io non revocherò la mia sentenza. Perché ha inseguito il suo fratello con la spada, soffocando ogni compassione, e perché la sua ira dilania sempre, ed egli serba la sua collera in perpetuo, 030 AMO 001 012 io manderò in Teman un fuoco, che divorerà i palazzi di Botsra. 030 AMO 001 013 Così parla l’Eterno: Per tre misfatti dei figliuoli d’Ammon, anzi per quattro, io non revocherò la mia sentenza. Perché hanno sventrato le donne incinte di Galaad per allargare i loro confini, 030 AMO 001 014 io accenderò dentro alle mure di Rabba un fuoco, che ne divorerà i palazzi in mezzo ai clamori d’un giorno di battaglia, in mezzo alla burrasca in un giorno di tempesta; 030 AMO 001 015 e il loro re andrà in cattività: egli, insieme coi suoi capi, dice l’Eterno. 030 AMO 002 001 Così parla l’Eterno: Per tre misfatti di Moab, anzi per quattro, io non revocherò la mia sentenza. Perché ha bruciato, calcinato le ossa del re d’Edom, 030 AMO 002 002 io manderò in Moab un fuoco, che divorerà i palazzi di Keriot; e Moab perirà in mezzo al tumulto, ai gridi di guerra e al suon delle trombe; 030 AMO 002 003 e sterminerò di mezzo ad esso il giudice, e ucciderò tutti i suoi capi con lui, dice l’Eterno. 030 AMO 002 004 Così parla l’Eterno: Per tre misfatti di Giuda, anzi per quattro, io non revocherò la mia sentenza. Perché han sprezzato al legge dell’Eterno e non hanno osservato i suoi statuti, e perché si son lasciati sviare dai loro falsi dèi, dietro ai quali già i padri loro erano andati, 030 AMO 002 005 io manderò in Giuda un fuoco, che divorerà i palazzi di Gerusalemme. 030 AMO 002 006 Così parla l’Eterno: Per tre misfatti d’Israele, anzi per quattro, io non revocherò la mia sentenza. Perché vendono il giusto per danaro, e il povero se deve loro un paio di sandali; 030 AMO 002 007 perché bramano veder la polvere della terra sul capo de’ miseri, e violano il diritto degli umili, e figlio e padre vanno dalla stessa femmina, per profanare il nome mio santo. 030 AMO 002 008 Si stendono presso ogni altare su vesti ricevute in pegno, e nella casa dei loro dèi bevono il vino di quelli che han colpito d’ammenda. 030 AMO 002 009 Eppure, io distrussi dinanzi a loro l’Amoreo, la cui altezza era come l’altezza dei cedri, e ch’era forte come le querce; e io distrussi il suo frutto in alto e le sue radici in basso. 030 AMO 002 010 Eppure, io vi trassi fuori del paese d’Egitto, e vi condussi per quarant’anni nel deserto, per farvi possedere il paese dell’Amoreo. 030 AMO 002 011 E suscitai tra i vostri figliuoli de’ profeti, e fra i vostri giovani dei nazirei. Non è egli così, o figliuoli d’Israele? Dice l’Eterno. 030 AMO 002 012 Ma voi avete dato a bere del vino ai nazirei, e avete ordinato ai profeti di non profetare! 030 AMO 002 013 Ecco, io farò scricchiolare il suolo sotto di voi, come lo fa scricchiolare un carro pien di covoni. 030 AMO 002 014 All’agile mancherà modo di darsi alla fuga, al forte non gioverà la sua forza, e il valoroso non salverà la sua vita; 030 AMO 002 015 colui che maneggia l’arco non potrà resistere; chi ha il piè veloce non potrà scampare, e il cavaliere sul suo cavallo non salverà la sua vita; 030 AMO 002 016 il più coraggioso fra i prodi, fuggirà nudo in quel giorno, dice l’Eterno. 030 AMO 003 001 Ascoltate questa parola che l’Eterno pronunzia contro di voi, o figliuoli d’Israele, contro tutta la famiglia ch’io trassi fuori dal paese d’Egitto: 030 AMO 003 002 Voi soli ho conosciuto fra tutte le famiglie della terra; perciò io vi punirò per tutte le vostre iniquità. 030 AMO 003 003 Due uomini camminano eglino assieme, se prima non si sono concertati? 030 AMO 003 004 Il leone rugge egli nella foresta, se non ha una preda? il leoncello fa egli udir la sua voce dalla sua tana, se non ha preso nulla? 030 AMO 003 005 L’uccello cade egli nella rete in terra, se non gli è tesa un insidia? La tagliuola scatta essa dal suolo, se non ha preso qualcosa? 030 AMO 003 006 La tromba suona essa in una città, senza che il popolo tremi? Una sciagura piomba ella sopra una città, senza che l’Eterno ne sia l’autore? 030 AMO 003 007 Poiché il Signore, l’Eterno, non fa nulla, senza rivelare il suo segreto ai suoi servi, i profeti. 030 AMO 003 008 Il leone rugge, chi non temerà? Il Signore, l’Eterno, parla, chi non profeterà? 030 AMO 003 009 Proclamate questo sui palazzi d’Asdod e sui palazzi del paese d’Egitto; dite: “Adunatevi sui monti di Samaria, e vedete che grandi disordini esistono in mezzo ad essa, e quali oppressioni han luogo nel suo seno”. 030 AMO 003 010 Essi non sanno fare ciò ch’è retto, dice l’Eterno; accumulano nei loro palazzi i frutti della violenza e della rapina. 030 AMO 003 011 perciò, così parla il Signore, l’Eterno: Ecco il nemico, tutt’attorno al paese; egli abbatterà la tua forza, e i tuoi palazzi saran saccheggiati. 030 AMO 003 012 Così parla l’Eterno: Come il pastore strappa dalla gola del leone due gambe o un pezzo d’orecchio, così scamperanno i figliuoli d’Israele che in Samaria stanno ora seduti sull’angolo d’un divano o sui damaschi d’un letto. 030 AMO 003 013 Ascoltate questo e attestatelo alla casa di Giacobbe! dice il Signore, l’Eterno, l’Iddio degli eserciti: 030 AMO 003 014 Il giorno che io punirò Israele delle sue trasgressioni, punirò anche gli altari di Bethel; e i corni dell’altare saranno spezzati e cadranno al suolo. 030 AMO 003 015 E abbatterò le case d’inverno e le case d’estate; le case d’avorio saranno distrutte, e le grandi case spariranno, dice l’Eterno. 030 AMO 004 001 Ascoltate questa parola, vacche di Basan, che state sul monte di Samaria, voi, che opprimete gli umili, che maltrattate i poveri, che dite ai vostri signori: “Portate qua, che beviamo!” 030 AMO 004 002 Il Signore, l’Eterno, l’ha giurato per la sua santità: Ecco, verranno per voi de’ giorni, in cui sarete tratte fiori con degli uncini, e i vostri figliuoli con gli ami da pesca; 030 AMO 004 003 voi uscirete per le brecce, ognuna dritto davanti a sé, e abbandonerete i vostri palazzi. 030 AMO 004 004 Andate a Bethel, e peccate! a Ghilgal e peccate anche di più! Recate ogni mattina i vostri sacrifizi, e ogni tre giorni le vostre decime! 030 AMO 004 005 Fate fumare sacrifizi d’azioni di grazie con lievito! Bandite delle offerte volontarie, proclamatele! Poiché così amate di fare, o figliuoli d’Israele, dice il Signore, l’Eterno. 030 AMO 004 006 E io, dal canto mio, v’ho lasciati a denti asciutti in tutte le vostre città; v’ho fatto mancare il pane in tutte le vostre dimore; ma voi non siete tornati a me, dice l’Eterno. 030 AMO 004 007 E v’ho pure rifiutato la pioggia, quando mancavano ancora tre mesi alla mietitura; ho fatto piovere sopra una città, e non ho fatto piovere sopra un’altra città; una parte di campo ha ricevuto la pioggia, e la parte di su cui non ha piovuto è seccata. 030 AMO 004 008 Due, tre città vagavano verso un’altra città per bever dell’acqua, e non potean dissetarsi; ma voi non siete tornati a me, dice l’Eterno. 030 AMO 004 009 Io vi ho colpito di ruggine e di carbonchio; le locuste han divorato i vostri numerosi giardini, le vostre vigne, i vostri fichi, i vostri ulivi; ma voi non siete tornati a me, dice l’Eterno. 030 AMO 004 010 Io ha mandato fra voi la peste, come in Egitto; ho ucciso i vostri giovani per la spada, e ho catturato i vostri cavalli; v’ho fatto salire al naso il puzzo de’ vostri accampamenti; ma voi non siete tornati a me, dice l’Eterno. 030 AMO 004 011 Io vi ho sovvertiti, come quando Dio sovvertì Sodoma e Gomorra, e voi siete stati come un tizzone strappato dal fuoco; ma voi non siete tornati a me, dice l’Eterno. 030 AMO 004 012 Perciò, io ti farò come ho detto, o Israele; e poiché io farò questo contro di te, preparati, o Israele, a incontrare il tuo Dio! 030 AMO 004 013 Poiché, eccolo colui che forma i monti e crea il vento, e fa conoscere all’uomo qual è il suo pensiero; colui che muta l’aurora in tenebre, e cammina sugli alti luoghi della terra; il suo nome è l’Eterno, l’Iddio degli eserciti. 030 AMO 005 001 Ascoltate questa parola; questo lamento che io pronunzio su voi, o casa d’Israele! 030 AMO 005 002 La vergine d’Israele è caduta, e non risorgerà più; giace distesa sul suo suolo né v’è chi la rialzi. 030 AMO 005 003 Poiché così parla il Signore, l’Eterno: Alla città che metteva in campagna mille uomini, non ne resteranno che cento; alla città che ne metteva in campagna cento, non ne resteranno che dieci per la casa d’Israele. 030 AMO 005 004 Poiché così parla l’Eterno alla casa d’Israele: Cercatemi e vivrete! 030 AMO 005 005 Non cercate Bethel, non andate a Ghilgal non vi recate fino a Beer-Sceba; perché Ghilgal andrà di sicuro in cattività, e Bethel sarà ridotto a niente. 030 AMO 005 006 Cercate l’Eterno e vivrete, per tema ch’egli non s’avventi come un fuoco sulla casa di Giuseppe, e la divori senza che in Bethel ci sia chi spenga 030 AMO 005 007 o voi che mutate il diritto in assenzio, e gettate a terra la giustizia. 030 AMO 005 008 Egli ha fatto le Pleiadi e Orione, muta l’ombra di morte in aurora, e fa del giorno una notte oscura; chiama le acque del mare, e le riversa sulla faccia della terra: il suo nome è l’Eterno. 030 AMO 005 009 Egli fa sorger d’improvviso la ruina sui potenti, sì ché la ruina piomba sulle fortezze. 030 AMO 005 010 Essi odiano colui che li riprende alla porta, e hanno in orrore che parla con integrità. 030 AMO 005 011 Perciò, visto che calpestate il povero ed esigete da lui donativi di frumento, voi fabbricate case di pietre da taglio, ma non le abiterete; piantate vigne deliziose, ma non ne berrete il vino. 030 AMO 005 012 Poiché io conosco come son numerose le vostre trasgressioni, come son gravi i vostri peccati; voi sopprimete il giusto, accettate regali e fate torto ai poveri alla porta. 030 AMO 005 013 Ecco perché, in tempi come questi, il savio si tace; perché i tempi sono malvagi. 030 AMO 005 014 Cercate il bene e non il male, onde viviate, e l’Eterno, l’Iddio degli eserciti, sia con voi, come dite. 030 AMO 005 015 Odiate il male, amate il bene, e, alle porte, stabilite saldamente il diritto. Forse, l’Eterno, l’Iddio degli eserciti, avrà pietà del rimanente di Giuseppe. 030 AMO 005 016 Perciò, così dice l’Eterno, l’Iddio degli eserciti, il Signore: In tutte le piazze si farà lamento, e in tutte le strade si dirà: “Ahimè! ahimè!” Si chiameranno gli agricoltori perché prendano il lutto, e si ordineranno lamentazioni a quelli che le sanno fare. 030 AMO 005 017 In tutte le vigne si farà lamento, perché io passerò in mezzo a te, dice l’Eterno. 030 AMO 005 018 Guai a voi che desiderate il giorno dell’Eterno! Che v’aspettate voi dal giorno dell’Eterno? Sarà un giorno di tenebre, non di luce. 030 AMO 005 019 Sarà di voi come d’uno che fugge davanti a un leone, e lo incontra un orso; come d’uno ch’entra in casa, appoggia la mano sulla parete, e un serpente lo morde. 030 AMO 005 020 Il giorno dell’Eterno non è esso forse tenebre, e non luce? oscurissimo e senza splendore? 030 AMO 005 021 Io odio, disprezzo le vostre feste, non prendo piacere nelle vostre solenni raunanze. 030 AMO 005 022 Se m’offrite i vostri olocausti e le vostre oblazioni, io non li gradisco; e non fo conto delle bestie grasse, che m’offrite in sacrifizi di azioni di grazie. 030 AMO 005 023 Lungi da me il rumore de’ tuoi canti! ch’io non oda più la musica de’ tuoi saltèri! 030 AMO 005 024 Ma corra il diritto com’acqua, e la giustizia, come un rivo perenne! 030 AMO 005 025 O casa d’Israele, mi presentaste voi sacrifizi e oblazioni nel deserto, durante i quarant’anni? 030 AMO 005 026 Orbene voi vi toglierete in ispalla il baldacchino del vostro re, e il piedistallo delle vostre immagini, la stella dei vostri dèi, che voi vi siete fatti; 030 AMO 005 027 e vi farò andare in cattività al di là di Damasco, dice l’Eterno, che ha nome l’Iddio degli eserciti. 030 AMO 006 001 Guai a quelli che vivon tranquilli in Sion, e fiduciosi sul monte di Samaria! Ai notabili della prima fra le nazioni, dietro ai quali va la casa d’Israele! 030 AMO 006 002 Passate a Calne e guadate, e di là andate fino a Hamath la grande, poi scendete a Gath dei Filistei: Quelle città stanno esse meglio di questi regni? O il loro territorio è esso più vasto del vostro? 030 AMO 006 003 Voi volete allontanare il giorno malvagio e fate avvicinare il regno della violenza. 030 AMO 006 004 Giacciono sul letti d’avorio, si sdraiano sui loro divani, mangiano gli agnelli del gregge e i vitelli tratti dalla stalla. 030 AMO 006 005 Vaneggiano al suon del saltèro, s’inventano strumenti musicali come Davide; 030 AMO 006 006 bevono il vino in larghe coppe e s’ungono con gli oli più squisiti, ma non s’addolorano per la ruina di Giuseppe. 030 AMO 006 007 Perciò se n’andranno in cattività alla testa dei deportati; e cesseranno i clamori di questi banchettanti. 030 AMO 006 008 Il Signore, l’Eterno l’ha giurato per sé stesso, dice l’Eterno, l’Iddio degli eserciti: Io detesto la magnificenza di Giacobbe, odio i suoi palazzi, e darò in man del nemico la città con tutto quel che contiene. 030 AMO 006 009 E avverrà che, se restan dieci uomini in una casa, morranno. 030 AMO 006 010 Un parente verrà con colui che brucia i corpi a prendere il morto, e portarne via di casa le ossa; e dirà a colui che è in fondo alla casa: “Ce n’è altri con te?” L’altro risponderà: “No”. E il primo dirà: “Zitto! Non è il momento di menzionare il nome dell’Eterno”. 030 AMO 006 011 Poiché, ecco, l’Eterno comanda, e fa cadere a pezzi la casa grande e riduce la piccola in frantumi. 030 AMO 006 012 I cavalli corrono essi sulle rocce, vi si ara egli coi bovi, che voi mutiate il diritto in veleno, e il frutto della giustizia in assenzio? 030 AMO 006 013 Voi, che vi rallegrate di cose da nulla; voi, che dite: “Non è egli con la nostra forza che abbiamo acquistato potenza?” 030 AMO 006 014 Poiché, ecco, o casa d’Israele, dice l’Eterno, l’Iddio degli eserciti, io faccio sorgere contro di voi, una nazione che vi opprimerà dall’ingresso di Hamath fino al torrente del deserto. 030 AMO 007 001 Il Signore, l’Eterno, mi diede questa visione: ecco che egli formava delle locuste al primo spuntar delle guaime: era il guaime dopo la falciatura per il re. 030 AMO 007 002 E quand’esse ebbero finito di divorare l’erba della terra, io dissi: “Signore, Eterno, deh, perdona! Come potrebbe sussistere Giacobbe piccolo com’egli è?” 030 AMO 007 003 L’Eterno si pentì di questo: “Ciò non avverrà”; disse l’Eterno. 030 AMO 007 004 Il Signore, l’Eterno, mi diede questa visione: Ecco, il Signore, l’Eterno, proclamava di voler difender la sua causa mediante il fuoco; e il fuoco divorò il grande abisso, e stava per divorare l’eredità. 030 AMO 007 005 Allora io dissi: “Signore, Eterno, deh, cessa! Come potrebbe sussistere Giacobbe, piccolo com’egli è?” 030 AMO 007 006 L’Eterno si pentì di questo: “Neppur quello avverrà”, disse il Signore, l’Eterno. 030 AMO 007 007 Egli mi diede questa visione: Ecco, il Signore stava sopra un muro tirato a piombo, e aveva in mano un piombino. 030 AMO 007 008 E l’Eterno mi disse: “Amos, che vedi?” Io risposi: “Un piombino”. E il Signore disse: “Ecco, io pongo il piombino in mezzo al mio popolo d’Israele; io non gli userò più oltre tolleranza; 030 AMO 007 009 saranno devastati gli alti luoghi d’Isacco, i santuari d’Israele saranno distrutti, ed io mi leverò con la spada contro la casa di Geroboamo”. 030 AMO 007 010 Allora Amatsia, sacerdote di Bethel, mandò a dire a Geroboamo, re d’Israele: “Amos congiura contro di te in mezzo alla casa d’Israele; il paese non può sopportare tutte le sue parole. 030 AMO 007 011 Amos, infatti, ha detto: Geroboamo morrà di spada e Israele sarà menato in cattività lungi dal suo paese”. 030 AMO 007 012 E Amatsia disse ad Amos: “Veggente, vattene, fuggi nel paese di Giuda; mangia colà il tuo pane, e là profetizza; 030 AMO 007 013 ma a Bethel non profetar più, perché è un santuario del re e una residenza reale”. 030 AMO 007 014 Allora Amos rispose e disse: “Io non sono profeta, né discepolo di profeta; ero un mandriano, e coltivavo i sicomori; 030 AMO 007 015 l’Eterno mi perse di dietro al gregge, e l’Eterno mi disse: Va’, profetizza al mio popolo d’Israele. 030 AMO 007 016 Or dunque ascolta la parola dell’Eterno: Tu dici: Non profetare contro Israele, e non predicare contro la casa d’Isacco! 030 AMO 007 017 Perciò così parla l’Eterno: La tua moglie si prostituirà nella città, i tuoi figliuoli e le tue figliuole cadranno per la spada, il tuo paese sarà spartito con la cordicella, e tu stesso morrai su terra impura e Israele sarà certamente menato in cattività, lungi dal suo paese”. 030 AMO 008 001 Il Signore, l’Eterno, mi diede questa visione: Ecco, era un paniere di frutti maturi. 030 AMO 008 002 Egli mi disse: “Amos, che vedi?” Io risposi: “Un paniere di frutti maturi”. E l’Eterno mi disse: Matura è la fine del mio popolo d’Israele; io non gli userò più tolleranza. 030 AMO 008 003 In quel giorno, dice il Signore, l’Eterno, i canti del palazzo diventeranno degli urli; grande sarà il numero dei cadaveri; saran gettati da per tutto in silenzio. 030 AMO 008 004 Ascoltate questo, o voi che vorreste trangugiare il povero e distruggere gli umili del paese; 030 AMO 008 005 voi che dite: “Quando finirà il novilunio, perché possiam vendere il grano? Quando finirà il sabato, perché possiamo aprire i granai, scemando l’efa, aumentando il siclo, falsificando le bilance per frodare, 030 AMO 008 006 comprando il misero per denaro, e il povero se deve un paio di sandali? E venderemo anche la vagliatura del grano!” 030 AMO 008 007 L’Eterno l’ha giurato per colui ch’è la gloria di Giacobbe: Mai dimenticherò alcuna delle vostre opere. 030 AMO 008 008 Il paese non tremerà esso a motivo di questo? Ogni suo abitante non ne farà egli cordoglio? Il paese si solleverà tutto quanto come il fiume, ondeggerà, e s’abbasserà come il fiume d’Egitto. 030 AMO 008 009 E in quel giorno avverrà, dice il Signore, l’Eterno, che io farò tramontare il sole a mezzodì, e in pieno giorno farò venire le tenebre sulla terra. 030 AMO 008 010 Muterò le vostre feste in lutto, e tutti i vostri conti in lamento; coprirò di sacchi tutti i fianchi, e ogni testa sarà rasa. Getterò il paese in lutto come un figlio unico, e la sua fine sarà come un giorno d’amarezza. 030 AMO 008 011 Ecco, vengono i giorni, dice il Signore, l’Eterno, ch’io manderò la fame nel paese, non fame di pane o sete d’acqua, ma la fame e la sete d’udire le parole dell’Eterno. 030 AMO 008 012 Allora, errando da un mare all’altro, dal settentrione al levante, correranno qua e là in cerca della parola dell’Eterno, e non la troveranno. 030 AMO 008 013 In quel giorno, le belle vergini e i giovani verranno meno per la sete. 030 AMO 008 014 Quelli che giurano per il peccato di Samaria e dicono: “Com’è vero che il tuo Dio vive; o Dan” e: “Viva la via di Beer-Sceba!” cadranno e non risorgeranno più. 030 AMO 009 001 Io vidi il Signore che stava in piedi sull’altare, e disse: “Percuoti i capitelli e siano scrollati gli architravi! Spezzali sul capo di tutti quanti, ed io ucciderò il resto con la spada! Nessun d’essi si salverà con la fuga, nessun d’essi scamperà. 030 AMO 009 002 Quand’anche penetrassero nel soggiorno dei morti, la mia mano li strapperà di là; quand’anche salissero in cielo, di là io li trarrò giù. (Sheol h7585) 030 AMO 009 003 Quand’anche si nascondessero in vetta al Carmelo, io li scoverò colà e li prenderò; quand’anche s’occultassero al mio sguardo in fondo al mare, là comanderò al serpente di morderli, 030 AMO 009 004 e quand’anche andassero in cattività davanti ai loro nemici, là comanderò alla spada di ucciderli; io fisserò su di essi i miei occhi per il loro male, e non per il loro bene. 030 AMO 009 005 Il Signore, l’Iddio degli eserciti, è quegli che tocca la terra, ed essa si strugge, e tutti i suoi abitanti fanno cordoglio; essa si solleva tutta quanta come il fiume, e s’abbassa come il fiume d’Egitto. 030 AMO 009 006 Egli è colui che costruisce nei cieli le sue stanze superiori, e ha fondato la sua vòlta sulla terra; egli chiama le acque del mare, e le spande sulla faccia della terra; il suo nome è l’Eterno. 030 AMO 009 007 Non siete voi per me come i figliuoli degli Etiopi, o figliuoli d’Israele? dice l’Eterno. Non trassi io Israele fuori dal paese d’Egitto, e i Filistei da Caftor, e i Siri da Kir? 030 AMO 009 008 Ecco, gli occhi del Signore, dell’Eterno, stanno sul regno peccatore, e io lo distruggerò di sulla faccia della terra; nondimeno, io non distruggerò del tutto la casa di Giacobbe, dice l’Eterno. 030 AMO 009 009 Poiché, ecco, io darò l’ordine, e scuoterò la casa d’Israele fra tutte le nazioni, come si fa col vaglio; e non cadrà un granello in terra. 030 AMO 009 010 Tutti i peccatori del mio popolo morranno per la spada; essi, che dicono: “Il male non giungerà fino a noi, e non ci toccherà”. 030 AMO 009 011 In quel giorno, io rialzerò la capanna di Davide ch’è caduta, ne riparerò le rotture, ne rileverò le rovine, la ricostruirò com’era ai giorni antichi, 030 AMO 009 012 affinché possegga il resto d’Edom e tutte le nazioni sulle quali è invocato il mio nome, dice l’Eterno che farà questo. 030 AMO 009 013 Ecco, i giorni vengono, dice l’Eterno, quando l’aratore raggiungerà il mietitore, e il pigiator dell’uva colui che sparge il seme; quando i monti stilleranno mosto e tutti i colli si struggeranno. 030 AMO 009 014 E io trarrò dalla cattività il mio popolo d’Israele; ed essi riedificheranno le città desolate, e le abiteranno; pianteranno vigne, e ne berranno il vino; faranno giardini, e ne mangeranno i frutti. 030 AMO 009 015 Io li pianterò sul loro suolo, e non saranno mai più divelti dal suolo che io ho dato loro, dice l’Eterno, il tuo Dio. # # BOOK 031 OBA Obadiah Abdia 031 OBA 001 001 Visione di Abdia. Così parla il Signore, l’Eterno, riguardo a Edom: Noi abbiam ricevuto un messaggio dall’Eterno, e un ambasciatore è stato mandato alle nazioni: “Levatevi! Leviamoci contro Edom a combattere!” 031 OBA 001 002 Ecco, io ti rendo piccolo tra le nazioni, tu sei profondamente sprezzato. 031 OBA 001 003 L’orgoglio del tuo cuore t’ha ingannato, o tu che abiti fra le spaccature delle rocce, che son l’alta tua dimora, tu che dici in cuor tuo: “Chi mi trarrà giù a terra?” 031 OBA 001 004 Quand’anche tu facessi il tuo nido in alto come l’aquila, quand’anche tu lo ponessi fra le stelle, io ti trarrò giù di là, dice l’Eterno. 031 OBA 001 005 Se dei ladri e de’ briganti venissero a te di notte, come saresti ruinato! Non ruberebbero essi quanto bastasse loro? Se venissero da te de’ vendemmiatori, non lascerebbero qualcosa da racimolare? 031 OBA 001 006 Oh com’è stato frugato Esaù! Come sono stati cercati i suoi tesori nascosti! 031 OBA 001 007 Tutti i tuoi alleati t’han menato alla frontiera; quelli ch’erano in pace con te t’hanno ingannato, hanno prevalso contro di te; quelli che mangiano il tuo pane tendono un’insidia sotto i tuoi piedi, e tu non hai discernimento! 031 OBA 001 008 In quel giorno, dice l’Eterno, io farò sparire da Edom i savi e dal monte d’Esaù il discernimento. 031 OBA 001 009 E i tuoi prodi, o Teman, saranno costernati, affinché l’ultimo uomo sia sterminato dal monte di Esaù, nel massacro. 031 OBA 001 010 A cagione della violenza fatta al tuo fratello Giacobbe, tu sarai coperto d’onta e sarai sterminato per sempre. 031 OBA 001 011 Il giorno che tu gli stavi a fronte, il giorno che degli stranieri menavano in cattività il suo esercito, e degli estranei entravano per le sue porte e gettavan le sorti su Gerusalemme, anche tu eri come uno di loro. 031 OBA 001 012 Ah! non ti pascer lo sguardo del giorno del tuo fratello, del giorno della sua sventura. Non gioire de’ figliuoli di Giuda il giorno della loro ruina; e non parlare con tanta arroganza nel giorno della distretta. 031 OBA 001 013 Non entrare per la porta del mio popolo il giorno della sua calamità; non pascerti lo sguardo, anche tu, della sua afflizione il giorno della sua calamità; e non metter le mani sulle sue sostanze il giorno della sua calamità. 031 OBA 001 014 Non ti fermare sui bivi per sterminare i suoi fuggiaschi; e non dare in man del nemico i suoi superstiti, nel giorno della distretta! 031 OBA 001 015 Poiché il giorno dell’Eterno è vicino per tutte le nazioni; come hai fatto, così ti sarà fatto; le tue azioni ti ricadranno sul capo. 031 OBA 001 016 Poiché come voi avete bevuto sul mio monte santo, così berranno tutte le nazioni, del continuo; berranno, inghiottiranno, e saranno come se non fossero mai state. 031 OBA 001 017 Ma sul monte di Sion vi saranno degli scampati, ed esso sarà santo; e la casa di Giacobbe riavrà le sue possessioni. 031 OBA 001 018 La casa di Giacobbe sarà un fuoco, e la casa di Giuseppe una fiamma; e la casa d’Esaù come stoppia, ch’essi incendieranno e divoreranno: e nulla più rimarrà della casa d’Esaù, perché l’Eterno ha parlato. 031 OBA 001 019 Quelli del mezzogiorno possederanno il monte d’Esaù; quelli della pianura il paese de’ Filistei; possederanno i campi d’Efraim e i campi di Samaria; e Beniamino possederà Galaad. 031 OBA 001 020 I deportati di questo esercito dei figliuoli d’Israele che sono fra i Cananei fino a Sarepta, e i deportati di Gerusalemme che sono a Sefarad, possederanno le città del mezzogiorno. 031 OBA 001 021 E dei liberatori saliranno sul monte Sion per giudicare il monte d’Esaù; e il regno sarà dell’Eterno. # # BOOK 032 JON Jonah Giona 032 JON 001 001 La parola dell’Eterno fu rivolta Giona, figliuolo di Amittai, in questi termini: 032 JON 001 002 “Lèvati, va’ a Ninive, la gran città, e predica contro di lei; perché la loro malvagità è salita nel mio cospetto”. 032 JON 001 003 Ma Giona si levò per fuggirsene a Tarsis, lungi dal cospetto dell’Eterno; e scese a Giaffa, dove trovò una nave che andava a Tarsis; e, pagato il prezzo del suo passaggio, s’imbarcò per andare con quei della nave a Tarsis, lungi dal cospetto dell’Eterno. 032 JON 001 004 Ma l’Eterno scatenò un gran vento sul mare, e vi fu sul mare una forte tempesta, sì che la nave minacciava di sfasciarsi. 032 JON 001 005 I marinari ebbero paura, e ognuno gridò al suo dio e gettarono a mare le mercanzie ch’erano a bordo, per alleggerire la nave; ma Giona era sceso nel fondo della nave, s’era coricato, e dormiva profondamente. 032 JON 001 006 Il capitano gli si avvicinò, e gli disse: “Che fai tu qui a dormire? Lèvati, invoca il tuo dio! Forse Dio si darà pensiero di noi e non periremo”. 032 JON 001 007 Poi dissero l’uno all’altro: “Venite, tiriamo a sorte, per sapere a cagione di chi ci capita questa disgrazia”. Tirarono a sorte, e la sorte cadde su Giona. 032 JON 001 008 Allora essi gli dissero: “Dicci dunque a cagione di chi ci capita questa disgrazia! Qual è la tua occupazione? donde vieni? qual è il tuo paese? e a che popolo appartieni?” 032 JON 001 009 Egli rispose loro: “Sono Ebreo, e temo l’Eterno, l’Iddio del cielo, che ha fatto il mare e la terra ferma”. 032 JON 001 010 Allora quegli uomini furon presi da grande spavento, e gli dissero: “Perché hai fatto questo?” Poiché quegli uomini sapevano ch’egli fuggiva lungi dal cospetto dell’Eterno, giacché egli avea dichiarato loro la cosa. 032 JON 001 011 E quelli gli dissero: “Che ti dobbiam fare perché il mare si calmi per noi?” Poiché il mare si faceva sempre più tempestoso. 032 JON 001 012 Egli rispose loro: “Pigliatemi e gettatemi in mare, e il mare si calmerà per voi; perché io so che questa forte tempesta vi piomba addosso per cagion mia”. 032 JON 001 013 Nondimeno quegli uomini davan forte nei remi per ripigliar terra; ma non potevano, perché il mare si faceva sempre più tempestoso e minaccioso. 032 JON 001 014 Allora gridarono all’Eterno, e dissero: “Deh, o Eterno, non lasciar che periamo per risparmiar la vita di quest’uomo, e non ci mettere addosso del sangue innocente; poiché tu, o Eterno, hai fatto quel che ti è piaciuto”. 032 JON 001 015 Poi presero Giona e lo gettarono in mare; e la furia del mare si calmò. 032 JON 001 016 E quegli uomini furon presi da un gran timore dell’Eterno; offrirono un sacrifizio all’Eterno, e fecero dei voti. 032 JON 001 017 E l’Eterno fece venire un gran pesce per inghiottir Giona; e Giona fu nel ventre del pesce tre giorni e tre notti. 032 JON 002 001 E Giona pregò l’Eterno, il suo Dio, nel ventre del pesce, e disse: 032 JON 002 002 Io ho gridato all’Eterno dal fondo della mia distretta, ed egli m’ha risposto; dalle viscere del soggiorno dei morti ho gridato, e tu hai udito la mia voce. (Sheol h7585) 032 JON 002 003 Tu m’hai gettato nell’abisso, nel cuore del mare; la corrente mi ha circondato e tutte le tue onde e tutti i tuoi flutti mi son passati sopra. 032 JON 002 004 E io dicevo: Io son cacciato via lungi dal tuo sguardo! Come vedrei io ancora il tuo tempio santo? 032 JON 002 005 Le acque m’hanno attorniato fino all’anima; l’abisso m’ha avvolto; le alghe mi si son attorcigliate al capo. 032 JON 002 006 Io son disceso fino alle radici dei monti; la terra con le sue sbarre mi ha rinchiuso per sempre; ma tu hai fatto risalir la mia vita dalla fossa, o Eterno, Dio mio! 032 JON 002 007 Quando l’anima mia veniva meno in me, io mi son ricordato dell’Eterno, e la mia preghiera è giunta fino a te, nel tuo tempio santo. 032 JON 002 008 Quelli che onorano le vanità bugiarde abbandonano la fonte della loro grazia; 032 JON 002 009 ma io t’offrirò sacrifizi, con canti di lode; adempirò i voti che ho fatto. La salvezza appartiene all’Eterno. 032 JON 002 010 E l’Eterno diè l’ordine al pesce, e il pesce vomitò Giona sull’asciutto. 032 JON 003 001 E la parola dell’Eterno fu rivolta a Giona per la seconda volta, in questi termini: 032 JON 003 002 “Lèvati, va’ a Ninive, la gran città e proclamale quello che io ti comando”. 032 JON 003 003 E Giona si levò, e andò a Ninive, secondo la parola dell’Eterno. Or Ninive era una grande città dinanzi a Dio, di tre giornate di cammino. 032 JON 003 004 E Giona cominciò a inoltrarsi nella città per il cammino di una giornata, e predicava e diceva: “Ancora quaranta giorni, e Ninive sarà distrutta!” 032 JON 003 005 E i Niniviti credettero a Dio, bandirono un digiuno, e si vestirono di sacchi, dai più grandi ai più piccoli. 032 JON 003 006 Ed essendo la notizia giunta al re di Ninive, questi s’alzò dal trono, si tolse di dosso il manto, si coprì d’un sacco, e si mise a sedere sulla cenere. 032 JON 003 007 E per decreto del re e dei suoi grandi, fu pubblicato in Ninive un bando di questo tenore: “Uomini e bestie, armenti e greggi, non assaggino nulla; non si pascano e non bevano acqua; 032 JON 003 008 uomini e bestie si coprano di sacchi e gridino con forza a Dio; e ognuno si converta dalla sua via malvagia, e dalla violenza perpetrata dalle sue mani. 032 JON 003 009 Chi sa che Dio non si volga, non si penta, e non acqueti l’ardente sua ira, sì che noi non periamo”. 032 JON 003 010 E Dio vide quel che facevano, vide che si convertivano dalla loro via malvagia, e si pentì del male che avea parlato di far loro: e non lo fece. 032 JON 004 001 Ma Giona ne provò un gran dispiacere, e ne fu irritato; e pregò l’Eterno, dicendo: 032 JON 004 002 “O Eterno, non è egli questo ch’io dicevo, mentr’ero ancora nel mio paese? Perciò m’affrettai a fuggirmene a Tarsis; perché sapevo che sei un Dio misericordioso, pietoso, lento all’ira, di gran benignità, e che ti penti del male minacciato. 032 JON 004 003 Or dunque, o Eterno, ti prego, riprenditi la mia vita; perché per me val meglio morire che vivere”. 032 JON 004 004 E l’Eterno gli disse: “Fai tu bene a irritarti così?” 032 JON 004 005 Poi Giona uscì dalla città, e si mise a sedere a oriente della città; si fece quivi una capanna, e vi sedette sotto, all’ombra, stando a vedere quello che succederebbe alla città. 032 JON 004 006 E Dio, l’Eterno, per guarirlo dalla sua irritazione, fece crescere un ricino, che montò su di sopra a Giona, per fargli ombra al capo; e Giona provò una grandissima gioia a motivo di quel ricino. 032 JON 004 007 Ma l’indomani, allo spuntar dell’alba, Iddio fece venire un verme, il quale attaccò il ricino, ed esso si seccò. 032 JON 004 008 E come il sole fu levato, Iddio fece soffiare un vento soffocante d’oriente, e il sole picchiò sul capo di Giona, sì ch’egli venne meno, e chiese di morire, dicendo: “Meglio è per me morire che vivere”. 032 JON 004 009 E Dio disse a Giona: “Fai tu bene a irritarti così a motivo del ricino?” Egli rispose: “Sì, faccio bene a irritarmi fino alla morte”. 032 JON 004 010 E l’Eterno disse: “Tu hai pietà del ricino per il quale non hai faticato, e che non hai fatto crescere, che è nato in una notte e in una notte è perito: 032 JON 004 011 e io non avrei pietà di Ninive, la gran città, nella quale si trovano più di centoventimila persone che non sanno distinguere la loro destra dalla loro sinistra, e tanta quantità di bestiame?” # # BOOK 033 MIC Micah Michea 033 MIC 001 001 La parola dell’Eterno che fu rivolta a Michea, il Morashtita, ai giorni di Jotham, di Achaz e di Ezechia, re di Giuda, e ch’egli ebbe in visione intorno a Samaria e a Gerusalemme. 033 MIC 001 002 Ascoltate, o popoli tutti! Presta attenzione, o terra, con tutto quello ch’è in te! E il Signore, l’Eterno sia testimonio contro di voi: Il Signore dal suo tempio santo. 033 MIC 001 003 Poiché, ecco, l’Eterno esce dalla sua dimora, scende, cammina sulle alture della terra; 033 MIC 001 004 i monti si struggono sotto di lui, e le valli si schiantano, come cera davanti al fuoco, come acque sopra un pendio. 033 MIC 001 005 E tutto questo, per via della trasgressione di Giacobbe, e per via dei peccati della casa d’Israele. Qual è la trasgressione di Giacobbe? Non è Samaria? Quali sono gli alti luoghi di Giuda? Non sono Gerusalemme? 033 MIC 001 006 Perciò io farò di Samaria un mucchio di pietre nella campagna, un luogo da piantarci le vigne; ne farò rotolare le pietre giù nella valle, ne metterò allo scoperto le fondamenta. 033 MIC 001 007 Tutte le sue immagini scolpite saranno spezzate, tutti i salari della sua impudicizia saranno arsi col fuoco, e tutti i suoi idoli io li distruggerò; raccolti col salario della prostituzione, torneranno ad esser salari di prostituzione. 033 MIC 001 008 Per questo io farò cordoglio e urlerò, andrò spogliato e nudo; manderò de’ lamenti come lo sciacallo, grida lugubri come lo struzzo. 033 MIC 001 009 Poiché la sua piaga è incurabile; si estende fino a Giuda, giunge fino alla porta del mio popolo, fino a Gerusalemme. 033 MIC 001 010 Non l’annunziate in Gad! Non piangete in Acco! A Beth-Leafra io mi rotolo nella polvere. 033 MIC 001 011 Passa, vattene, o abitatrice di Shafir, in vergognosa nudità; non esce più l’abitatrice di Tsaanan; il cordoglio di Bet-Haetsel vi priva di questo rifugio. 033 MIC 001 012 L’abitatrice di Marot è dolente per i suoi beni, perché una sciagura è scesa da parte dell’Eterno fino alla porta di Gerusalemme. 033 MIC 001 013 Attacca i destrieri al carro, o abitatrice di Lakis! Essa è stata il principio del peccato per la figliuola di Sion, poiché in te si son trovate le trasgressioni d’Israele. 033 MIC 001 014 Perciò tu darai un regalo d’addio a Moresheth-Gath; le case d’Aczib saranno una cosa ingannevole per i re d’Israele. 033 MIC 001 015 Io ti condurrò un nuovo possessore, o abitatrice di Maresha; fino ad Adullam andrà la gloria d’Israele. 033 MIC 001 016 Tagliati i capelli, raditi il capo, a motivo de’ figliuoli delle tue delizie! Fatti calva come l’avvoltoio, poich’essi vanno in cattività, lungi da te! 033 MIC 002 001 Guai a quelli che meditano l’iniquità e macchinano il male sui loro letti, per metterlo ad effetto allo spuntar del giorno, quando ne hanno il potere in mano! 033 MIC 002 002 Agognano dei campi, e li rapiscono; delle case, e se le prendono; così opprimono l’uomo e la sua casa, l’individuo e la sua proprietà. 033 MIC 002 003 Perciò così parla l’Eterno: Ecco, io medito contro questa stirpe un male, al quale non potrete sottrarre il collo; e non camminerete più a test’alta, perché saranno tempi cattivi. 033 MIC 002 004 In quel giorno si farà su di voi un proverbio, si canterà un lamento, e si dirà: “E’ finito! Noi siamo interamente rovinati! Egli passa ad altri la parte del mio popolo! Vedete, com’egli me la toglie! I nostri campi li distribuisce agli infedeli!” 033 MIC 002 005 Perciò tu non avrai più alcuno che tiri la cordicella per far le parti, nelle raunanza dell’Eterno. 033 MIC 002 006 “Non profetate!” Vanno essi ripetendo. Anche se non si profetizzino cotali cose, non si eviterà l’ignominia. 033 MIC 002 007 O tu che porti il nome di casa di Giacobbe, è forse l’Eterno pronto all’ira? E’ questo il suo modo d’agire? Le mie parole non son esse favorevoli a colui che cammina rettamente? 033 MIC 002 008 Ma da qualche tempo il mio popolo insorge come un nemico; voi portate via il mantello di sopra alla veste a quelli che passan tranquillamente, che tornano dalla guerra. 033 MIC 002 009 Voi cacciate le donne del mio popolo dalla case che son la loro delizia; voi rapite per sempre la mia gloria ai loro figliuoletti. 033 MIC 002 010 Levatevi, andatevene! Perché questo non è luogo di riposo; a motivo della sua contaminazione, esso vi distruggerà d’una distruzione orrenda. 033 MIC 002 011 Se uno andasse dietro al vento, e spacciasse menzogne, dicendo: “Io predirò per te vino e bevande forti!” quello sarebbe l’oracolo di questo popolo. 033 MIC 002 012 Io ti radunerò, o Giacobbe, ti radunerò tutto quanto! Certo io raccoglierò il rimanente d’Israele; io li farò venire assieme come pecore in un ovile, come un gregge in mezzo al suo pascolo; il luogo sarà affollato di uomini. 033 MIC 002 013 Chi farà la breccia salirà innanzi a loro; essi faran la breccia, e passeranno per la porta e per essa usciranno, il loro re camminerà davanti a loro, e l’Eterno sarà alla loro testa. 033 MIC 003 001 Io dissi: Ascoltate, vi prego, o capi di Giacobbe, e voi magistrati della casa d’Israele: Non spetta a voi conoscer ciò ch’è giusto? 033 MIC 003 002 Ma voi odiate il bene e amate il male, scorticate il mio popolo e gli strappate la carne di sulle ossa. 033 MIC 003 003 Costoro divorano la carne del mio popolo, gli strappan di dosso la pelle, gli fiaccan le ossa; lo fanno a pezzi, come ciò che si mette in pentola, come carne da metter nella caldaia. 033 MIC 003 004 Allora grideranno all’Eterno, ma egli non risponderà loro; in quel tempo, egli nasconderà loro la sua faccia, perché le loro azioni sono state malvage. 033 MIC 003 005 Così parla l’Eterno riguardo ai profeti che traviano il mio popolo, che gridano: “Pace”, quando i loro denti han di che mordere, e bandiscono la guerra contro a chi non mette loro nulla in bocca. 033 MIC 003 006 Perciò vi si farà notte, e non avrete più visioni; vi si farà buio e non avrete più divinazioni; il sole tramonterà su questi profeti, e il giorno s’oscurerà sul loro. 033 MIC 003 007 I veggenti saran coperti d’onta, e gli indovini arrossiranno; tutti quanti si copriranno la barba, perché non vi sarà risposta da Dio. 033 MIC 003 008 Ma, quanto a me, io son pieno di forza, dello spirito dell’Eterno, di retto giudizio e di coraggio, per far conoscere a Giacobbe la sua trasgressione, e ad Israele il suo peccato. 033 MIC 003 009 Deh! ascoltate, vi prego, o capi della casa di Giacobbe, e voi magistrati della casa d’Israele, che aborrite ciò ch’è giusto e pervertite tutto ciò ch’è retto, 033 MIC 003 010 che edificate Sion col sangue e Gerusalemme con l’iniquità! 033 MIC 003 011 I suoi capi giudicano per dei presenti, i suoi sacerdoti insegnano per un salario, i suoi profeti fanno predizioni per danaro, e nondimeno s’appoggiano all’Eterno, e dicono: “L’Eterno non è egli in mezzo a noi? non ci verrà addosso male alcuno!” 033 MIC 003 012 Perciò, per cagion vostra, Sion sarà arata come un campo, Gerusalemme diventerà un mucchio di rovine, e il monte del tempio un’altura boscosa. 033 MIC 004 001 Ma avverrà, negli ultimi tempi, che il monte della casa dell’Eterno si ergerà sopra la sommità de’ monti, e s’innalzerà al disopra delle colline, e i popoli affluiranno ad esso. 033 MIC 004 002 Verranno delle nazioni in gran numero e diranno: “Venite, saliamo al monte dell’Eterno e alla casa dell’Iddio di Giacobbe; egli c’insegnerà le sue vie, e noi cammineremo nei suoi sentieri!” Poiché da Sion uscirà la legge, e da Gerusalemme la parola dell’Eterno. 033 MIC 004 003 Egli sarà giudice fra molti popoli, e sederà come arbitro fra nazioni potenti e lontane. Delle loro spade fabbricheranno vomeri, delle loro lance, roncole; una nazione non leverà più la spada contro l’altra, e non impareranno più la guerra. 033 MIC 004 004 Sederanno ciascuno sotto la sua vigna e sotto il suo fico senza che alcuno li spaventi; poiché la bocca dell’Eterno degli eserciti ha parlato. 033 MIC 004 005 Mentre tutti i popoli camminano ciascuno nel nome del suo dio, noi cammineremo nel nome dell’Eterno, del nostro Dio, in perpetuo. 033 MIC 004 006 In quel giorno, dice l’Eterno, io raccoglierò le pecore zoppe, radunerò quelle ch’erano state scacciate, e quelle ch’io avevo trattato duramente. 033 MIC 004 007 Di quelle che zoppicano farò un resto, che sussisterà; di quelle scacciate lontano una nazione potente; e l’Eterno regnerà su loro sul monte Sion, da allora in perpetuo. 033 MIC 004 008 E tu, torre del gregge, colle della figliuola di Sion, a te verrà, a te verrà l’antico dominio, il regno che spetta alla figliuola di Gerusalemme. 033 MIC 004 009 Ora, perché gridi tu così forte? Non v’è egli alcun re dentro di te? Il tuo consigliere è egli perito che l’angoscia ti colga come di donna che partorisce? 033 MIC 004 010 Soffri e gemi, o figliuola di Sion, come donna che partorisce! Poiché ora uscirai dalla città, dimorerai per i campi, e andrai fino a Babilonia. Là tu sarai liberata, là l’Eterno ti riscatterà dalla mano dei tuoi nemici. 033 MIC 004 011 Ora molte nazioni si son radunate contro di te, le quali dicono: “Sia profanata! e i nostri si pascan della vista di Sion!” 033 MIC 004 012 Ma esse non conoscono i pensieri dell’Eterno, non intendono i suoi disegni: poich’egli le raduna come mannelle sull’aia. 033 MIC 004 013 Figliuola di Sion, lèvati, trebbia! perché io farò che sia di ferro il tuo corno, che le tue unghie sian di rame; e tu triterai molti popoli; e consacrerò come interdetto i loro guadagni all’Eterno, e le loro ricchezze al Signore di tutta la terra. 033 MIC 005 001 Ora, o figliuola di schiere, raduna le tue schiere! Ci cingono d’assedio: colpiscon con la verga la guancia del giudice d’Israele! 033 MIC 005 002 Ma da te, o Bethlehem Efrata, piccola per essere tra i migliaia di Giuda, da te mi uscirà colui che sarà dominatore in Israele, le cui origini risalgono ai tempi antichi, ai giorni eterni. 033 MIC 005 003 Perciò egli li darà in man dei loro nemici, fino al tempo in cui colei che deve partorire, partorirà; e il resto de’ suoi fratelli tornerà a raggiungere i figliuoli d’Israele. 033 MIC 005 004 Egli starà là e pascerà il suo gregge colla forza dell’Eterno, colla maestà del nome dell’Eterno, del suo Dio. E quelli dimoreranno in pace, perché allora ei sarà grande fino all’estremità della terra. 033 MIC 005 005 E sarà lui che recherà la pace. Quando l’Assiro verrà nel nostro paese, e metterà il piede nei nostri palazzi, noi faremo sorgere contro di lui sette pastori e otto principi di fra il popolo. 033 MIC 005 006 Essi pasceranno il paese dell’Assiro con la spada, e la terra di Nimrod nelle sue proprie città; ed egli ci libererà dall’Assiro, quando questi verrà nel nostro paese, e metterà il piede nei nostri confini. 033 MIC 005 007 Il resto di Giacobbe sarà, in mezzo a molti popoli, come una rugiada che vien dall’Eterno, come una fitta pioggia sull’erba, le quali non aspettano ordine d’uomo, e non dipendono dai figliuoli degli uomini. 033 MIC 005 008 Il resto di Giacobbe sarà fra le nazioni, in mezzo a molti popoli, come un leone tra le bestie della foresta, come un leoncello fra i greggi di pecore, il quale, quando passa, calpesta e sbrana, senza che alcuno possa liberare. 033 MIC 005 009 Si levi la tua mano sopra i tuoi avversari, e tutti i tuoi nemici siano sterminati! 033 MIC 005 010 E in quel giorno avverrà, dice l’Eterno, che io sterminerò i tuoi cavalli in mezzo a te, e distruggerò i tuoi carri; 033 MIC 005 011 sterminerò le città del tuo paese, e atterrerò tutte le tue fortezze; 033 MIC 005 012 sterminerò dalla tua mano i sortilegi, e tu non avrai più pronosticatori; 033 MIC 005 013 sterminerò in mezzo a te le tue immagini scolpite e le tue statue, e tu non ti prostrerai più davanti all’opera delle tue mani. 033 MIC 005 014 Io estirperò di mezzo a te i tuoi idoli d’Astarte, e distruggerò le tue città. 033 MIC 005 015 E farò vendetta nella mia ira e nel mio furore delle nazioni che non avran dato ascolto. 033 MIC 006 001 Deh, ascoltate ciò che dice l’Eterno: Lèvati, perora davanti a questi monti, e odano i colli la tua voce! 033 MIC 006 002 Ascoltate, o monti, la causa dell’Eterno, e voi, saldi fondamenti della terra! poiché l’Eterno ha una causa col suo popolo, e vuol discutere con Israele. 033 MIC 006 003 Popolo mio, che t’ho io fatto? In che t’ho io travagliato? Testimonia pure contro di me! 033 MIC 006 004 Poiché io ti trassi fuori dal paese d’Egitto, ti redensi dalla casa di schiavitù, mandai davanti a te Mosè, Aaronne e Maria. 033 MIC 006 005 O popolo mio, ricorda dunque quel che Balak, re di Moab, macchinava, e che cosa gli rispose Balaam, figliuolo di Beor, da Sittim a Ghilgal, affinché tu riconosca il giusto procedere dell’Eterno. 033 MIC 006 006 “Con che verrò io davanti all’Eterno e m’inchinerò davanti all’Iddio eccelso? Verrò io davanti a lui con degli olocausti, con de’ vitelli d’un anno? 033 MIC 006 007 L’Eterno gradirà egli le migliaia de’ montoni, le miriadi dei rivi d’olio? Darò il mio primogenito per la mia trasgressione? Il frutto delle mie viscere per il peccato dell’anima mia?” 033 MIC 006 008 O uomo, egli t’ha fatto conoscere ciò ch’è bene; e che altro richiede da te l’Eterno, se non che tu pratichi ciò ch’è giusto, che tu ami la misericordia, e cammini umilmente col tuo Dio? 033 MIC 006 009 La voce dell’Eterno grida alla città, (e chi ha senno avrà riguardo al suo nome): Ascoltate la verga, e colui che l’ha fatta venire! 033 MIC 006 010 Vi son eglino ancora, nella casa dell’empio, dei tesori empiamente acquistati, e l’efa scarso, c’è cosa abominevole? 033 MIC 006 011 Sarei io puro se tollerassi bilance false e il sacchetto dai pesi frodolenti? 033 MIC 006 012 Poiché i ricchi della città son pieni di violenza, i suoi abitanti proferiscono menzogne, e la loro lingua non è che frode nella loro bocca. 033 MIC 006 013 Perciò anch’io ti colpirò, e ti produrrò gravi ferite, ti desolerò a motivo de’ tuoi peccati. 033 MIC 006 014 Tu mangerai, ma non sarai saziato, e l’inanizione rimarrà dentro di te; porterai via, ma non salverai, e ciò che avrai salvato, lo darò in balìa della spada. 033 MIC 006 015 Tu seminerai, ma non mieterai; pigerai le ulive, ma non t’ungerai d’olio; spremerai il mosto, ma non berrai il vino. 033 MIC 006 016 Si osservano con cura gli statuti d’Omri, e tutte le pratiche della casa d’Achab, e voi camminate seguendo i loro consigli, perch’io abbandoni te alla desolazione e i tuoi abitanti ai fischi! E voi porterete l’obbrobrio del mio popolo! 033 MIC 007 001 Ahimè! ch’io mi trovo come dopo la raccolta de’ frutti, come dopo la racimolatura, quand’è fatta la vendemmia; non v’è più grappolo da mangiare; l’anima mia brama invano un fico primaticcio. 033 MIC 007 002 L’uomo pio è scomparso dalla terra; non c’è più, fra gli uomini, gente retta; tutti stanno in agguato per spargere il sangue, ognuno fa la caccia al suo fratello con la rete. 033 MIC 007 003 Le loro mani sono pronte al male, per farlo con tutta cura: il principe chiede, il giudice acconsente mediante ricompensa, il grande manifesta la cupidigia dell’anima sua, e ordiscono così le loro trame. 033 MIC 007 004 Il migliore di loro è come un pruno; il più retto è peggiore d’una siepe di spine. Il giorno annunziato dalle tue sentinelle, il giorno della tua punizione viene; allora saranno nella costernazione. 033 MIC 007 005 Non vi fidate del compagno, non riponete fiducia nell’intimo amico; guarda gli usci della tua bocca davanti a colei che riposa sul tuo seno. 033 MIC 007 006 Poiché il figliuolo svillaneggia il padre, la figliuola insorge contro la madre, la nuora contro la suocera, i nemici d’ognuno son la sua gente di casa. 033 MIC 007 007 “Quanto a me, io volgerò lo sguardo verso l’Eterno, spererò nell’Iddio della mia salvezza; il mio Dio mi ascolterà. 033 MIC 007 008 Non ti rallegrare di me, o mia nemica! Se son caduta, mi rialzerò, se seggo nelle tenebre, l’Eterno è la mia luce. 033 MIC 007 009 Io sopporterò l’indignazione dell’Eterno, perché ho peccato contro di lui, finch’egli prenda in mano la mia causa, e mi faccia ragione; egli mi trarrà fuori alla luce, e io contemplerò la sua giustizia. 033 MIC 007 010 Allora la mia nemica lo vedrà, e sarà coperta d’onta; lei, che mi diceva: Dov’è l’Eterno, il tuo Dio? I miei occhi la mireranno, quando sarà calpestata come il fango delle strade”. 033 MIC 007 011 Verrà giorno che la tua cinta sarà riedificata; in quel giorno sarà rimosso il decreto che ti concerne. 033 MIC 007 012 In quel giorno si verrà a te, dalla Siria fino alle città d’Egitto, dall’Egitto sino al fiume, da un mare all’altro, e da monte a monte. 033 MIC 007 013 Ma il paese ha da esser ridotto in desolazione a cagione de’ suoi abitanti, a motivo del frutto delle loro azioni. 033 MIC 007 014 Pasci il tuo popolo con la tua verga, il gregge della tua eredità, che sta solitario nella foresta in mezzo al Carmelo. Pasturi esso in Basan, e in Galaad, come ai giorni antichi. 033 MIC 007 015 Come ai giorni in cui uscisti dal paese d’Egitto, io ti farò vedere cose maravigliose. 033 MIC 007 016 Le nazioni lo vedranno e saran confuse, nonostante tutta la loro potenza; si metteranno la mano sulla bocca, le loro orecchie saranno assordite. 033 MIC 007 017 Leccheranno la polvere come il serpente; come i rettili della terra usciranno spaventate dai loro ripari; verranno tremanti all’Eterno, al nostro Dio, e avranno timore di te. 033 MIC 007 018 Qual Dio è come te, che perdoni l’iniquità e passi sopra la trasgressione del residuo della tua eredità? Egli non serba l’ira sua in perpetuo, perché si compiace d’usar misericordia. 033 MIC 007 019 Egli tornerà ad aver pietà di noi, si metterà sotto i piedi le nostre iniquità, e getterà nel fondo del mare tutti i nostri peccati. 033 MIC 007 020 Tu mostrerai la tua fedeltà a Giacobbe, la tua misericordia ad Abrahamo, come giurasti ai nostri padri, fino dai giorni antichi. # # BOOK 034 NAH Nahum Nahum 034 NAH 001 001 Oracolo relativo a Ninive; libro della visione di Nahum d’Elkosh. 034 NAH 001 002 L’Eterno è un Dio geloso e vendicatore; L’Eterno è vendicatore e pieno di furore; l’Eterno si vendica dei suoi avversari, e serba il cruccio per i suoi nemici. 034 NAH 001 003 L’Eterno è lento all’ira, è grande in forza, ma non tiene il colpevole per innocente. L’Eterno cammina nel turbine e nella tempesta, e le nuvole son la polvere de’ suoi piedi. 034 NAH 001 004 Egli sgrida il mare e lo prosciuga, dissecca tutti i fiumi. Basan langue, langue il Carmelo, e langue il fiore del Libano. 034 NAH 001 005 I monti tremano davanti a lui, si struggono i colli; la terra si solleva alla sua presenza, e il mondo con tutti i suoi abitanti. 034 NAH 001 006 Chi può reggere davanti alla sua indignazione? Chi può sussistere sotto l’ardore della sua ira? Il suo furore si spande come fuoco, e le scoscendono davanti a lui. 034 NAH 001 007 L’Eterno è buono; è una fortezza nel giorno della distretta, ed egli conosce quelli che si rifugiano in lui. 034 NAH 001 008 Ma con una irrompente inondazione egli farà una totale distruzione del luogo ov’è Ninive, e inseguirà i propri nemici fin nelle tenebre. 034 NAH 001 009 Che meditate voi contro l’Eterno? Egli farà una distruzione totale; la distretta non sorgerà due volte. 034 NAH 001 010 Poiché fossero pur intrecciati come spine e fradici pel vino ingollato, saran divorati del tutto, come stoppia secca. 034 NAH 001 011 Da te è uscito colui che ha meditato del male contro l’Eterno, che ha macchinato scelleratezze. 034 NAH 001 012 Così parla l’Eterno: Anche se in piena forza e numerosi, saranno falciati e scompariranno, e s’io t’ho afflitta non t’affliggerò più. 034 NAH 001 013 Ora spezzerò il suo giogo d’addosso a te, e infrangerò i tuoi legami. 034 NAH 001 014 E quanto a te, popolo di Ninive, l’Eterno ha dato quest’ordine: Che non vi sia più posterità del tuo nome; io sterminerò dalla casa delle tue divinità le immagini scolpite e le immagini fuse; io ti preparerò la tomba perché sei divenuto spregevole. 034 NAH 001 015 Ecco, sui monti, i piedi di colui che reca buone novelle, che annunzia la pace! Celebra le tue feste, o Giuda, sciogli i tuoi voti; poiché lo scellerato non passerà più in mezzo a te; egli è sterminato interamente. 034 NAH 002 001 Un distruttore sale contro di te, o Ninive; custodisci bene la fortezza, sorveglia le strade, fortìficati i fianchi, raccogli tutte quante le tue forze! 034 NAH 002 002 Poiché l’Eterno ristabilisce la gloria di Giacobbe, e la gloria d’Israele, perché i saccheggiatori li han saccheggiati, e han distrutto i loro tralci. 034 NAH 002 003 Lo scudo de’ suoi prodi è tinto in rosso, i suoi guerrieri veston di scarlatto; il giorno in cui ei si prepara, l’acciaio dei carri scintilla, e si brandiscon le lance di cipresso. 034 NAH 002 004 I carri si slancian furiosamente per le strade, si precipitano per le piazze; il loro aspetto è come di fiaccole, guizzan come folgori. 034 NAH 002 005 Il re si ricorda de’ suoi prodi ufficiali; essi inciampano nella loro marcia, si precipitano verso le mura, e la difesa è preparata. 034 NAH 002 006 Le porte de’ fiumi s’aprono, e il palazzo crolla. 034 NAH 002 007 E’ fatto! Ninive è spogliata nuda e portata via; le sue serve gemono con voce di colombe, e si picchiano il petto. 034 NAH 002 008 Essa è stata come un serbatoio pieno d’acqua, dal giorno che esiste; e ora fuggono! “Fermate! fermate!” ma nessuno si vòlta. 034 NAH 002 009 Predate l’argento, predate l’oro! Vi son de’ tesori senza fine, dei monti d’oggetti preziosi d’ogni sorta. 034 NAH 002 010 Essa è vuotata, spogliata, devastata; i cuori si struggono, le ginocchia tremano, tutti i fianchi si contorcono, tutti i volti impallidiscono. 034 NAH 002 011 Dov’è questo ricetto di leoni, questo luogo dove facevano il pasto i leoncelli, dove passeggiavano il leone, la leonessa e i leoncini, senza che alcuno li spaventasse? 034 NAH 002 012 Quivi il leone sbranava per i suoi piccini, strangolava per le sue leonesse, ed empiva le sue grotte di preda, e le sue tane di rapina. 034 NAH 002 013 Eccomi a te, dice l’Eterno degli eserciti; io arderò i tuoi carri che andranno in fumo, e la spada divorerà i tuoi leoncelli; io sterminerò dalla terra la tua preda, e più non s’udrà la voce de’ tuoi messaggeri. 034 NAH 003 001 Guai alla città di sangue, che è tutta piena di menzogna e di violenza e che non cessa di far preda! 034 NAH 003 002 S’ode rumor di sferza, strepito di ruote, galoppo di cavalli, balzar di carri. 034 NAH 003 003 I cavalieri dànno la carica, fiammeggiano le spade, sfolgoran le lance, i feriti abbondano, s’ammontano i cadaveri, sono infiniti i morti, s’inciampa nei cadaveri. 034 NAH 003 004 E questo a cagione delle tante fornicazioni dell’avvenente prostituta, dell’abile incantatrice, che vendeva le nazioni con le sue fornicazioni, e i popoli con i suoi incantesimi. 034 NAH 003 005 Eccomi a te, dice l’Eterno degli eserciti; io t’alzerò i lembi della veste fin sulla faccia e mostrerò alle nazioni la tua nudità, e ai regni la tua vergogna; 034 NAH 003 006 E ti getterò a dosso delle immondizie, t’avvilirò e ti esporrò in spettacolo. 034 NAH 003 007 Tutti quelli che ti vedranno fuggiranno lungi da te, e diranno: “Ninive è devastata! Chi la compiangerà? Dove ti cercherei dei consolatori? 034 NAH 003 008 Vali tu meglio di No-Amon, ch’era assisa tra i fiumi, circondata dalle acque, che aveva il mare per baluardo, il mare per mura? 034 NAH 003 009 L’Etiopia e l’Egitto eran la sua forza, e non avea limiti; Put ed i Libi erano i suoi ausiliari. 034 NAH 003 010 Eppure, anch’essa è stata deportata, è andata in cattività; anche i bambini suoi sono stati sfracellati a ogni canto di strada; s’è tirata la sorte sopra i suoi uomini onorati, e tutti i suoi grandi sono stati messi in catene. 034 NAH 003 011 Tu pure sarai ubriacata, t’andrai a nascondere; tu pure cercherai un rifugio davanti al nemico. 034 NAH 003 012 Tutte le tue fortezze saranno come fichi dai frutti primaticci, che, quando li si scuote, cadono in bocca di chi li vuol mangiare. 034 NAH 003 013 Ecco, il tuo popolo, in mezzo a te, son tante donne; le porte del tuo paese sono spalancate davanti ai tuoi nemici, il fuoco ha divorato le tue sbarre. 034 NAH 003 014 Attingiti pure acqua per l’assedio! Rinforza le tue fortificazioni! Entra nella malta, pesta l’argilla! Restaura la fornace da mattoni! 034 NAH 003 015 Là il fuoco ti divorerà, la spada ti distruggerà; ti divorerà come la cavalletta, fossi tu pur numerosa come le cavallette, fossi tu pur numerosa come le locuste. 034 NAH 003 016 Tu hai moltiplicato i tuoi mercanti, più delle stelle del cielo; le cavallette spogliano ogni cosa e volano via. 034 NAH 003 017 I tuoi principi son come le locuste, i tuoi ufficiali come sciami di giovani locuste, che s’accampano lungo le siepi in giorno di freddo, e quando il sole si leva volano via, e non si conosce più il posto dov’erano. 034 NAH 003 018 O re d’Assiria, i tuoi pastori si sono addormentati; i tuoi valorosi ufficiali riposano; il tuo popolo è disperso su per i monti, e non v’è chi li raduni. 034 NAH 003 019 Non v’è rimedio per la tua ferita; la tua piaga è grave; tutti quelli che udranno parlare di te batteranno le mani alla tua sorte; poiché su chi non è passata del continuo la tua malvagità? # # BOOK 035 HAB Habakkuk Abacuc 035 HAB 001 001 Oracolo che il profeta Habacuc ebbe per visione. 035 HAB 001 002 Fino a quando, o Eterno, griderò, senza che tu mi dia ascolto? Io grido a te: “Violenza!” e tu non salvi. 035 HAB 001 003 Perché mi fai veder l’iniquità, e tolleri lo spettacolo della perversità? e perché mi stanno dinanzi la rapina e la violenza? Vi son liti, e sorge la discordia. 035 HAB 001 004 Perciò la legge è senza forza e il diritto non fa strada, perché l’empio aggira il giusto, e il diritto n’esce pervertito. 035 HAB 001 005 Vedete fra le nazioni, guardate, maravigliatevi, e siate stupefatti! Poiché io sto per fare ai vostri giorni un’opera, che voi non credereste, se ve la raccontassero. 035 HAB 001 006 Perché, ecco, io sto per suscitare i Caldei, questa nazione aspra e impetuosa, che percorre la terra quant’è larga, per impadronirsi di dimore, che non son sue. 035 HAB 001 007 E’ terribile, formidabile; il suo diritto e la sua grandezza emanano da lui stesso. 035 HAB 001 008 I suoi cavalli son più veloci de’ leopardi, più agili de’ lupi della sera; i suoi cavalieri procedon con fierezza; i suoi cavalieri vengon di lontano, volan come l’aquila che piomba sulla preda. 035 HAB 001 009 Tutta quella gente viene per darsi alla violenza, le lor facce bramose son tese in avanti, e ammassan prigionieri senza numero come la rena. 035 HAB 001 010 Si fan beffe dei re, e i principi son per essi oggetto di scherno; si ridono di tutte le fortezze; ammontano un po’ di terra, e le prendono. 035 HAB 001 011 Poi passan come il vento; passan oltre e si rendon colpevoli, questa lor forza è il loro dio. 035 HAB 001 012 Non sei tu ab antico; o Eterno, il mio Dio, il mio Santo? Noi non morremo! O Eterno, tu l’hai posto, questo popolo, per esercitare i tuoi giudizi, tu, o Ròcca, l’hai stabilito per infliggere i tuoi castighi. 035 HAB 001 013 Tu, che hai gli occhi troppo puri per sopportar la vista del male, e che non puoi tollerar lo spettacolo dell’iniquità, perché guardi i perfidi, e taci quando il malvagio divora l’uomo ch’è più giusto di lui? 035 HAB 001 014 E perché rendi gli uomini come i pesci del mare e come i rettili, che non hanno signore? 035 HAB 001 015 Il Caldeo li trae tutti su con l’amo, li piglia nella sua rete, li raccoglie nel suo giacchio; perciò si rallegra ed esulta. 035 HAB 001 016 Per questo fa sacrifizi alla sua rete, e offre profumi al suo giacchio; perché per essi la sua parte è grassa, e il suo cibo è succulento. 035 HAB 001 017 Dev’egli per questo seguitare a vuotare la sua rete, e massacrar del continuo le nazioni senza pietà? 035 HAB 002 001 Io starò alla mia vedetta, mi porrò sopra una torre, e starò attento a quello che l’Eterno mi dirà, e a quello che dovrò rispondere circa la rimostranza che ho fatto. 035 HAB 002 002 E l’Eterno mi rispose e disse: “Scrivi la visione, incidila su delle tavole, perché si possa leggere speditamente; 035 HAB 002 003 poiché è una visione per un tempo già fissato; ella s’affretta verso la fine, e non mentirà; se tarda, aspettala; poiché per certo verrà; non tarderà”. 035 HAB 002 004 Ecco, l’anima sua è gonfia, non è retta in lui; ma il giusto vivrà per la sua fede. 035 HAB 002 005 E poi, il vino è perfido; l’uomo arrogante non può starsene tranquillo; egli allarga le sue brame come il soggiorno de’ morti; è come la morte e non si può saziare, ma raduna presso di sé tutte le nazioni, raccoglie intorno a sé tutti i popoli. (Sheol h7585) 035 HAB 002 006 Tutti questi non faranno contro di lui proverbi, sarcasmi, enigmi? Si dirà: “Guai a colui che accumula ciò che non è suo! Fino a quando? Guai a colui che si carica di pegni!” 035 HAB 002 007 I tuoi creditori non si leveranno essi ad un tratto? I tuoi tormentatori non si desteranno essi? E tu diventerai loro preda. 035 HAB 002 008 Poiché tu hai saccheggiato molte nazioni, tutto il resto dei popoli ti saccheggerà, a motivo del sangue umano sparso, della violenza fatta ai paesi, alle città e a tutti i loro abitanti. 035 HAB 002 009 Guai a colui ch’è avido d’illecito guadagno per la sua casa, per porre il suo nido in alto e mettersi al sicuro dalla mano della sventura! 035 HAB 002 010 Tu hai divisato l’onta della tua casa, sterminando molti popoli; e hai peccato contro te stesso. 035 HAB 002 011 Poiché la pietra grida dalla parete, e la trave le risponde dall’armatura di legname. 035 HAB 002 012 Guai a colui che edifica la città col sangue, e fonda una città sull’iniquità! 035 HAB 002 013 Ecco, questo non procede egli dall’Eterno che i popoli s’affatichino per il fuoco, e le nazioni si stanchino per nulla? 035 HAB 002 014 Poiché la terra sarà ripiena della conoscenza della gloria dell’Eterno, come le acque coprono il fondo del mare. 035 HAB 002 015 Guai a colui che dà da bere al prossimo, a te che gli versi il tuo veleno e l’ubriachi, per guardare la sua nudità! 035 HAB 002 016 Tu sarai saziato d’onta anziché di gloria; bevi anche tu, e scopri la tua incirconcisione! La coppa della destra dell’Eterno farà il giro fino a te, e l’ignominia coprirà la tua gloria. 035 HAB 002 017 Poiché la violenza fatta al Libano e la devastazione che spaventava le bestie, ricadranno su te, a motivo del sangue umano sparso, della violenza fatta ai paesi, alle città e a tutti loro abitanti. 035 HAB 002 018 A che giova l’immagine scolpita perché l’artefice la scolpisca? A che giova l’immagine fusa che insegna la menzogna, perché l’artefice si confidi nel suo lavoro, fabbricando idoli muti? 035 HAB 002 019 Guai a chi dice al legno: “Svegliati!” e alla pietra muta: “Lèvati!” Può essa ammaestrare? Ecco, è ricoperta d’oro e d’argento, ma non v’è in lei spirito alcuno. 035 HAB 002 020 Ma l’Eterno è nel suo tempio santo; tutta la terra faccia silenzio in presenza sua! 035 HAB 003 001 Preghiera del profeta Habacuc. Sopra Scighionoth. 035 HAB 003 002 O Eterno, io ho udito il tuo messaggio, e son preso da timore; o Eterno, da’ vita all’opera tua nel corso degli anni! Nel corso degli anni falla conoscere! Nell’ira, ricordati d’aver pietà! 035 HAB 003 003 Iddio viene da Teman, e il santo viene dal monte di Paran. (Sela) La sua gloria copre i cieli, e la terra è piena della sua lode. 035 HAB 003 004 Il suo splendore è pari alla luce; dei raggi partono dalla sua mano; ivi si nasconde la sua potenza. 035 HAB 003 005 Davanti a lui cammina la peste, la febbre ardente segue i suoi passi. 035 HAB 003 006 Egli si ferma, e scuote la terra; guarda, e fa tremar le nazioni; i monti eterni si frantumano, i colli antichi s’abbassano; le sue vie son quelle d’un tempo. 035 HAB 003 007 Io vedo nell’afflizione le tende d’Etiopia; i padiglioni del paese di Madian tremano. 035 HAB 003 008 O Eterno, t’adiri tu contro i fiumi? E’ egli contro i fiumi che s’accende l’ira tua, o contro il mare che va il tuo sdegno, che tu avanzi sui tuoi cavalli, sui tuoi carri di vittoria? 035 HAB 003 009 Il tuo arco è messo a nudo; i dardi lanciati dalla tua parola sono esecrazioni. (Sela) Tu fendi la terra in tanti letti di fiumi. 035 HAB 003 010 I monti ti vedono e tremano; passa una piena d’acque: l’abisso fa udir la sua voce, e leva un alto le mani. 035 HAB 003 011 Il sole e la luna si fermano nella loro dimora; si cammina alla luce delle tue saette, al lampeggiare della tua lancia sfolgorante. 035 HAB 003 012 Tu percorri la terra nella tua indignazione, tu schiacci le nazioni nella tua ira. 035 HAB 003 013 Tu esci per salvare il tuo popolo, per liberare il tuo unto; tu abbatti la sommità della casa dell’empio, e la demolisci da capo a fondo. (Sela) 035 HAB 003 014 Tu trafiggi coi lor propri dardi la testa de’ suoi capi, che vengon come un uragano per disperdermi, mandando gridi di gioia, come se già divorassero il misero nei loro nascondigli. 035 HAB 003 015 Coi tuoi cavalli tu calpesti il mare, le grandi acque spumeggianti. 035 HAB 003 016 Ho udito, e le mie viscere fremono, le mie labbra tremano a quella voce; un tarlo m’entra nelle ossa, e io tremo qui dove sto, a dover aspettare in silenzio il dì della distretta, quando il nemico salirà contro il popolo per assalirlo. 035 HAB 003 017 Poiché il fico non fiorirà, non ci sarà più frutto nelle vigne; il prodotto dell’ulivo fallirà, i campi non daran più cibo, i greggi verranno a mancare negli ovili, e non ci saran più buoi nelle stalle; 035 HAB 003 018 ma io mi rallegrerò nell’Eterno, esulterò nell’Iddio della mia salvezza. 035 HAB 003 019 l’Eterno, il Signore, è la mia forza; egli renderà i miei piedi come quelli delle cerve, e mi farà camminare sui miei alti luoghi. Al Capo de Musici. Per strumenti a corda. # # BOOK 036 ZEP Zephaniah Sofonia 036 ZEP 001 001 La parola dell’Eterno che fu rivolta a Sofonia, figliuolo di Cusci, figliuolo di Ghedalia, figliuolo d’Amaria, figliuolo d’Ezechia, ai giorni di Giosia, figliuolo d’Amon, re di Giuda. 036 ZEP 001 002 Io farò del tutto perire ogni cosa di sulla faccia della terra, dice l’Eterno. 036 ZEP 001 003 Farò perire uomini e bestie; farò perire uccelli del cielo e pesci del mare, le cause d’intoppo assieme con gli empi, e sterminerò gli uomini di sulla faccia della terra, dice l’Eterno. 036 ZEP 001 004 E stenderò la mano su Giuda e su tutti gli abitanti di Gerusalemme; e sterminerò da questo luogo i resti di Baal, il nome dei preti degli idoli, coi sacerdoti, 036 ZEP 001 005 e quelli che si prostrano sui tetti davanti all’esercito celeste, e quelli che si prostrano prestando giuramento all’Eterno, e prestando giuramento anche a Malcom, 036 ZEP 001 006 e quelli che si ritraggono dall’Eterno, e quelli che non cercano l’Eterno e non lo consultano. 036 ZEP 001 007 Silenzio, davanti al Signore, all’Eterno! Poiché il giorno dell’Eterno è vicino, poiché l’Eterno ha preparato un sacrifizio, ha santificato i suoi convitati. 036 ZEP 001 008 E, nel giorno del sacrifizio dell’Eterno, avverrà che io punirò tutti i principi e i figliuoli del re, e tutti quelli che indossano vesti straniere. 036 ZEP 001 009 In quel giorno, punirò tutti quelli che saltano sopra la soglia, che riempion di violenza e di frode le case dei loro signori. 036 ZEP 001 010 In quel giorno, dice l’Eterno, s’udrà un grido dalla porta dei pesci, un urlo dalla seconda cinta, e un gran fracasso dalle colline. 036 ZEP 001 011 Urlate, o abitanti del mortaio! poiché tutto il popolo de’ mercanti è annientato, tutti quelli ch’eran carichi di danaro sono sterminati. 036 ZEP 001 012 E in quel tempo avverrà che io frugherò Gerusalemme con delle torce, e punirò gli uomini che, immobili sulle loro fecce, dicon in cuor loro: “l’Eterno non fa né ben né male”. 036 ZEP 001 013 Le loro ricchezze saranno abbandonate al saccheggio, e le loro case ridotte in una desolazione; essi avranno costruito delle case, ma non le abiteranno; avran piantato delle vigne, ma non ne berranno il vino. 036 ZEP 001 014 Il gran giorno dell’Eterno è vicino; è vicino, e viene in gran fretta; s’ode venire il giorno dell’Eterno e il più valoroso grida amaramente. 036 ZEP 001 015 Quel giorno è un giorno d’ira, un giorno di distretta e d’angoscia, un giorno di rovina e di desolazione, un giorno di tenebre e caligine, un giorno di nuvole e di fitta oscurità, 036 ZEP 001 016 un giorno di suon di tromba e d’allarme contro le città fortificate e le alte torri. 036 ZEP 001 017 E io metterò gli uomini nella distretta, ed essi cammineranno come ciechi, perché han peccato contro l’Eterno; e il loro sangue sarà sparso come polvere, e la loro carne come escrementi. 036 ZEP 001 018 Né il loro argento né il loro oro li potrà liberare nel giorno dell’ira dell’Eterno; ma tutto il paese sarà divorato dal fuoco della sua gelosia; giacché egli farà una totale, una subitanea distruzione di tutti gli abitanti del paese. 036 ZEP 002 001 Raccoglietevi, raccoglietevi, o nazione spudorata, 036 ZEP 002 002 prima che il decreto partorisca, e il giorno passi come la pula, prima che vi piombi addosso l’ardente ira dell’Eterno, prima che vi sorprenda il giorno dell’ira dell’Eterno! 036 ZEP 002 003 Cercate l’Eterno, voi tutti, umili della terra, che avete praticato le sue prescrizioni! Cercate la giustizia, cercate l’umiltà! Forse, sarete messi al coperto nel giorno dell’ira dell’Eterno. 036 ZEP 002 004 Poiché Gaza sarà abbandonata, e Askalon ridotta una desolazione; Asdod sarà cacciata in pien mezzogiorno, ed Ekron sarà sradicata. 036 ZEP 002 005 Guai agli abitanti della regione marittima, alla nazione dei Keretei! La parola dell’Eterno è rivolta contro di te, o Canaan, paese de’ Filistei! E io ti distruggerò, sì che nessuno più ti abiterà. 036 ZEP 002 006 E la regione marittima non sarà più che pascoli, grotte di pastori, e chiusi da greggi. 036 ZEP 002 007 E sarà una regione per il resto della casa di Giuda; quivi pascoleranno; la sera si coricheranno nelle case di Askalon, perché l’Eterno, il loro Dio, li visiterà, e li farà tornare dalla cattività. 036 ZEP 002 008 Io ho udito gl’insulti di Moab e gli oltraggi de’ figliuoli d’Ammon, che hanno insultato il mio popolo e si sono ingranditi, invadendo i suoi confini. 036 ZEP 002 009 Perciò, com’è vero ch’io vivo, dice l’Eterno degli eserciti, l’Iddio d’Israele, Moab sarà come Sodoma, e i figliuoli d’Ammon come Gomorra, un dominio d’ortiche, una salina, una desolazione in perpetuo. Il resto del mio popolo li saccheggerà, e il residuo della mia nazione li possederà. 036 ZEP 002 010 Questo avverrà loro per il loro orgoglio, perché hanno insultato e trattato con insolenza il popolo dell’Eterno degli eserciti. 036 ZEP 002 011 L’Eterno sarà terribile contro di loro; perché annienterà tutti gli dèi della terra; e tutte le isole delle nazioni lo adoreranno, ciascuno dal luogo ove si trova. 036 ZEP 002 012 Voi pure, Etiopi, sarete uccisi dalla mia spada. 036 ZEP 002 013 Ed egli stenderà la mano contro il settentrione e distruggerà l’Assiria, e ridurrà Ninive una desolazione, un luogo arido come il deserto. 036 ZEP 002 014 E in mezzo a lei giaceranno greggi e animali d’ogni specie; perfino il pellicano ed il riccio pernotteranno tra i suoi capitelli; s’udranno canti d’uccelli dalle finestre; la devastazione sarà sulle soglie, perché sarà spogliata dei suoi rivestimenti di cedro. 036 ZEP 002 015 Tale sarà la festante città, che se ne sta sicura, e dice in cuor suo: “Io, e nessun altro fuori di me!” Come mai è diventata una desolazione, un ricetto di bestie? Chiunque le passerà vicino fischierà e agiterà la mano. 036 ZEP 003 001 Guai alla città ribelle, contaminata, alla città d’oppressione! 036 ZEP 003 002 Essa non dà ascolto ad alcuna voce, non accetta correzione, non si confida nell’Eterno, non s’accosta al suo Dio. 036 ZEP 003 003 I suoi capi, in mezzo a lei, sono leoni ruggenti; i suoi giudici son lupi della sera, che non serban nulla per la mattina. 036 ZEP 003 004 I suoi profeti son millantatori, perfidi, i suoi sacerdoti profanano le cose sante, fanno violenza alla legge. 036 ZEP 003 005 L’Eterno è giusto in mezzo a lei; egli non commette iniquità; ogni mattina egli mette in luce i suoi giudizi, e non manca mai; ma il perverso non conosce vergogna. 036 ZEP 003 006 Io ha sterminato delle nazioni; le loro torri sono distrutte; ho rovinato le loro strade, sì che non vi passa più alcuno; le loro città son distrutte, sì che non v’è più alcuno, più alcun abitante. 036 ZEP 003 007 Io dicevo: “Se soltanto tu volessi, temermi, accettar la correzione! la tua dimora non sarebbe distrutta, nonostante tutte le punizioni che t’ho inflitte”. Ma essi si sono affrettati a pervertire tutte le loro azioni. 036 ZEP 003 008 Perciò aspettami dice l’Eterno, per il giorno che mi leverò per il bottino; poiché il mio decreto è di radunare le nazioni, di riunire i regni, per versare su di loro la mia indignazione, tutto l’ardore della mia ira; poiché tutta la terra sarà divorata dal fuoco della mia gelosia. 036 ZEP 003 009 Poiché allora io muterò in labbra pure le labbra dei popoli, affinché tutti invochino il nome dell’Eterno, per servirlo di pari consentimento. 036 ZEP 003 010 Di là dai fiumi d’Etiopia i miei supplicanti, i miei figliuoli dispersi, mi porteranno le loro offerte. 036 ZEP 003 011 In quel giorno, tu non avrai da vergognarti di tutte le tue azioni con le quali hai peccato contro di me; perché, allora, io torrò in mezzo a te quelli che trionfano superbamente, e tu non farai più l’altera sul mio monte santo. 036 ZEP 003 012 E lascerò in mezzo a te un popolo umile e povero, che confiderà nel nome dell’Eterno. 036 ZEP 003 013 Il residuo d’Israele non commetterà iniquità, non dirà menzogne, né si troverà nella lor bocca lingua ingannatrice; poiché essi pascoleranno, si coricheranno, né vi sarà chi li spaventi. 036 ZEP 003 014 Manda gridi di gioia, o figliuola di Sion! Manda gridi d’allegrezza, o Israele! Rallegrati ed esulta con tutto il cuore, o figliuola di Gerusalemme! 036 ZEP 003 015 L’Eterno ha revocato le sue sentenze contro di te, ha cacciato via il tuo nemico, il Re d’Israele, l’Eterno, è in mezzo a te, non avrai più da temere alcun male. 036 ZEP 003 016 In quel giorno, si dirà a Gerusalemme: “Non temere, o Sion, le tue mani non s’infiacchiscano! 036 ZEP 003 017 L’Eterno, il tuo Dio, è in mezzo a te, come un Potente che salva; egli si rallegrerà con gran gioia per via di te, si acqueterà nell’amor suo, esulterà, per via di te, con gridi di gioia”. 036 ZEP 003 018 Io raccoglierò quelli che sono nel dolore lungi dalle feste solenni; sono tuoi; su loro grava l’obbrobrio! 036 ZEP 003 019 Ecco, in quel tempo, io agirò contro tutti quelli che t’opprimono; salverò la pecora che zoppica, e raccoglierò quella ch’è stata cacciata, e li renderò gloriosi e rinomati, in tutti i paesi dove sono stati nell’onta. 036 ZEP 003 020 In quel tempo, io vi ricondurrò, in quel tempo, vi raccoglierò; poiché vi renderò rinomati e gloriosi fra tutti i popoli della terra, quando farò tornare, sotto i vostri occhi, quelli che sono in cattività, dice l’Eterno. # # BOOK 037 HAG Haggai Aggeo 037 HAG 001 001 Il secondo anno del re Dario, il sesto mese, il primo giorno del mese, la parola dell’Eterno fu rivolta, per mezzo del profeta Aggeo, a Zorobabele, figliuolo di Scealtiel, governatore di Giuda, e a Giosuè, figliuolo di Jehotsadak, sommo sacerdote, in questi termini: 037 HAG 001 002 “Così parla l’Eterno degli eserciti: Questo popolo dice: Il tempo non è giunto, il tempo in cui la casa dell’Eterno dev’essere riedificata”. 037 HAG 001 003 Perciò la parola dell’Eterno fu rivolta loro per mezzo del profeta Aggeo, in questi termini: 037 HAG 001 004 “E’ egli il tempo per voi stessi d’abitare le vostre case ben rivestite di legno mentre questa casa giace in rovina? 037 HAG 001 005 Or dunque così parla l’Eterno degli eserciti: Ponete ben mente alle vostre vie! 037 HAG 001 006 Voi avete seminato molto, e avete raccolto poco; voi mangiate, ma non fino ad esser sazi; bevete, ma non fino a soddisfare la sete; vi vestite, ma non v’è chi si riscaldi; chi guadagna un salario mette il suo salario in una borsa forata. 037 HAG 001 007 Così parla l’Eterno degli eserciti: Ponete ben mente alle vostre vie! 037 HAG 001 008 Salite nella contrada montuosa, recate del legname, e costruite la casa; e io mi compiacerò d’essa, e sarò glorificato, dice l’Eterno. 037 HAG 001 009 Voi v’aspettate molto, ed ecco v’è poco; e quando l’avete portato in casa, io ci ho soffiato sopra. Perché? dice l’Eterno degli eserciti. A motivo della mia casa che giace in rovina, mentre ognun di voi si dà premura per la propria casa. 037 HAG 001 010 Perciò il cielo, sopra di voi, è rimasto chiuso, sì che non c’è stata rugiada, e la terra ha ritenuto il suo prodotto. 037 HAG 001 011 Ed io ho chiamato la siccità sul paese, sui monti, sul grano, sul vino, sull’olio, su tutto ciò che il suolo produce, sugli uomini, sul bestiame, e su tutto il lavoro delle mani”. 037 HAG 001 012 E Zorobabele, figliuolo di Scealtiel, e Giosuè, figliuolo di Jehotsadak, il sommo sacerdote, e tutto il rimanente del popolo, diedero ascolto alla voce dell’Eterno, del loro Dio, e alle parole del profeta Aggeo, secondo il messaggio che l’Eterno, il loro Dio, gli aveva affidato; e il popolo temette l’Eterno. 037 HAG 001 013 E Aggeo, messaggero dell’Eterno, disse al popolo, in virtù della missione avuta dall’Eterno: “Io son con voi, dice l’Eterno”. 037 HAG 001 014 E l’Eterno destò lo spirito di Zorobabele, figliuolo di Scealtiel, governatore di Giuda, e lo spirito di Giosuè, figliuolo di Jehotsadak, sommo sacerdote, e lo spirito di tutto il resto del popolo; ed essi vennero e misero mano all’opera nella casa dell’Eterno degli eserciti, il loro Dio, 037 HAG 001 015 il ventiquattresimo giorno del mese, il sesto mese, il secondo anno del re Dario. 037 HAG 002 001 Il settimo mese, il ventunesimo giorno del mese, la parola dell’Eterno fu rivelata per mezzo del profeta Aggeo, in questi termini: 037 HAG 002 002 “Parla ora a Zorobabele, figliuolo di Scealtiel, governatore di Giuda, e a Giosuè, figliuolo di Jehotsadak, sommo sacerdote, e al resto del popolo, e dì loro: 037 HAG 002 003 Chi è rimasto fra voi che abbia veduto questa casa nella sua prima gloria? E come la vedete adesso? Così com’è, non è essa come nulla agli occhi vostri? 037 HAG 002 004 E ora, fortìficati, Zorobabele! dice l’Eterno; fortìficati, Giosuè, figliuolo di Jehotsadak, sommo sacerdote! fortìficati, o popolo tutto del paese! dice l’Eterno; e mettetevi all’opra! poiché io sono con voi, dice l’Eterno degli eserciti, 037 HAG 002 005 secondo il patto che feci con voi quando usciste dall’Egitto, e il mio spirito dimora tra voi, non temete! 037 HAG 002 006 Poiché così parla l’Eterno degli eserciti: Ancora una volta, fra poco, io farò tremare i cieli, la terra, il mare, e l’asciutto; 037 HAG 002 007 farò tremare tutte le nazioni, le cose più preziose di tutte le nazioni affluiranno, ed io empirò di gloria questa casa, dice l’Eterno degli eserciti. 037 HAG 002 008 Mio è l’argento e mio è l’oro, dice l’Eterno degli eserciti. 037 HAG 002 009 La gloria di quest’ultima casa sarà più grande di quella della prima, dice l’Eterno degli eserciti; e in questo luogo io darò la pace, dice l’Eterno degli eserciti”. 037 HAG 002 010 Il ventiquattresimo giorno del nono mese, il secondo anno di Dario, la parola dell’Eterno fu rivelata per mezzo del profeta Aggeo, in questi termini: 037 HAG 002 011 “Così parla l’Eterno degli eserciti: Interroga i sacerdoti sulla legge intorno a questo punto: 037 HAG 002 012 Se uno porta nel lembo della sua veste della carne consacrata, e con quel suo lembo tocca del pane, o una vivanda cotta, o del vino, o dell’olio, o qualsivoglia altro cibo, quelle cose diventeranno esse consacrate? I sacerdoti riposero e dissero: No. 037 HAG 002 013 E Aggeo disse: Se uno, essendo impuro a motivo d’un morto, tocca qualcuna di quelle cose, diventerà essa impura? I sacerdoti risposero e dissero: Sì, diventerà impura. 037 HAG 002 014 Allora Aggeo replicò e disse: Così è questo popolo, così è questa nazione nel mio cospetto, dice l’Eterno; e così è tutta l’opera delle loro mani; e tutto quello che m’offrono là è impuro. 037 HAG 002 015 Ed ora, ponete ben mente a ciò ch’è avvenuto fino a questo giorno, prima che fosse messa pietra su pietra nel tempio dell’Eterno! 037 HAG 002 016 Durante tutto quel tempo, quand’uno veniva a un mucchio di venti misure, non ve n’eran che dieci; quand’uno veniva al tino per cavarne cinquanta misure, non ve n’eran che venti. 037 HAG 002 017 Io vi colpii col carbonchio, colla ruggine, con la grandine, in tutta l’opera delle vostre mani; ma voi non tornaste a me, dice l’Eterno. 037 HAG 002 018 Ponete ben mente a ciò ch’è avvenuto fino a questo giorno, fino al ventiquattresimo giorno del nono mese, dal giorno che il tempio dell’Eterno fu fondato; ponetevi ben mente! 037 HAG 002 019 V’è egli ancora del grano nel granaio? La stessa vigna, il fico, il melagrano, l’ulivo, nulla producono! Da questo giorno, io vi benedirò”. 037 HAG 002 020 E la parola dell’Eterno fu indirizzata per la seconda volta ad Aggeo, il ventiquattresimo giorno del mese, in questi termini: 037 HAG 002 021 “Parla a Zorobabele, governatore di Giuda, e digli: Io farò tremare i cieli e la terra, 037 HAG 002 022 rovescerò il trono dei regni e distruggerò la forza dei regni delle nazioni; rovescerò i carri e quelli che vi montano; i cavalli e i loro cavalieri cadranno, l’uno per la spada dell’altro. 037 HAG 002 023 In quel giorno, dice l’Eterno degli eserciti, io ti prenderò, o Zorobabele, figliuolo di Scealtiel, mio servo, dice l’Eterno, e ti terrò come un sigillo, perché io t’ho scelto, dice l’Eterno degli eserciti”. # # BOOK 038 ZEC Zechariah Zaccaria 038 ZEC 001 001 L’ottavo mese, il secondo anno di Dario, la parola dell’Eterno fu rivolta al profeta Zaccaria, figliuolo di Berekia, figliuolo d’Iddo, il profeta, in questi termini: 038 ZEC 001 002 “L’Eterno è stato gravemente adirato contro i vostri padri. 038 ZEC 001 003 Tu, dunque, di’ loro: Così parla l’Eterno degli eserciti: Tornate a me, dice l’Eterno degli eserciti, e io tornerò a voi; dice l’Eterno degli eserciti. 038 ZEC 001 004 Non siate come i vostri padri, ai quali i profeti precedenti si rivolgevano, dicendo: Così parla l’Eterno degli eserciti: Ritraetevi dalle vostre vie malvage, dalle vostre malvage azioni! Ma essi non dettero ascolto, e non prestarono attenzione a me, dice l’Eterno. 038 ZEC 001 005 I vostri padri dove son essi? E i profeti potevan essi vivere in perpetuo? 038 ZEC 001 006 Ma le mie parole e i miei decreti, dei quali avevo dato incarico ai miei servi i profeti, non arrivarono essi a colpire i padri vostri? Allora essi si convertirono, e dissero: L’Eterno degli eserciti ci ha trattati secondo le nostre vie e secondo le nostre azioni, come avea risoluto di fare”. 038 ZEC 001 007 Il ventiquattresimo giorno dell’undecimo mese, che è il mese di Scebat, nel secondo anno di Dario, la parola dell’Eterno fu rivolta a Zaccaria, figliuolo di Berekia, figliuolo d’Iddo, il profeta, in questi termini: 038 ZEC 001 008 Io ebbi, di notte, una visione; ed ecco un uomo montato sopra un cavallo rosso; egli stava fra le piante di mortella in un luogo profondo; e dietro a lui c’eran de’ cavalli rossi, sauri e bianchi. 038 ZEC 001 009 E io dissi: “Che son questi, signor mio?” E l’angelo che parlava meco mi disse: “Io ti farò vedere che cosa son questi”. 038 ZEC 001 010 E l’uomo che stava fra le piante di mortella prese a dire: “Questi son quelli che l’Eterno ha mandati a percorrere la terra”. 038 ZEC 001 011 E quelli si rivolsero all’angelo dell’Eterno che stava fra le piante di mortella, e dissero: “Noi abbiam percorso la terra, ed ecco tutta la terra è in riposo e tranquilla”. 038 ZEC 001 012 Allora l’angelo dell’Eterno prese a dire: “O Eterno degli eserciti, fino a quando non avrai tu pietà di Gerusalemme e delle città di Giuda, contro le quali sei stato indignato durante quei settant’anni?” 038 ZEC 001 013 E l’Eterno rivolse all’angelo che parlava meco, delle buone parole, delle parole di conforto. 038 ZEC 001 014 E l’angelo che parlava meco mi disse: “Grida e di’: Così parla l’Eterno degli eserciti: Io provo una gran gelosia per Gerusalemme e per Sion; 038 ZEC 001 015 e provo un grande sdegno contro le nazioni che se ne stanno ora tranquille, e che, quand’io m’indignai un poco contro di essa, contribuirono ad accrescer la sua disgrazia. 038 ZEC 001 016 Perciò così parla l’Eterno: Io mi volgo di nuovo a Gerusalemme con compassione; la mia casa vi sarà ricostruita, dice l’Eterno degli eserciti, e la corda sarà di nuovo tirata su Gerusalemme. 038 ZEC 001 017 Grida ancora, e di’: Così parla l’Eterno degli eserciti: le mie città rigurgiteranno ancora di beni, e l’Eterno consolerà ancora Sion, e sceglierà ancora Gerusalemme”. 038 ZEC 001 018 Poi alzai gli occhi, e guardai, ed ecco quattro corna. 038 ZEC 001 019 E io dissi all’angelo che parlava meco: “Che son queste?” Egli mi rispose: “Queste son le corna che hanno disperso Giuda, Israele e Gerusalemme”. 038 ZEC 001 020 E l’Eterno mi fece vedere quattro fabbri. 038 ZEC 001 021 E io dissi: “Questi, che vengono a fare?” Egli rispose e mi disse: “Quelle là son le corna che hanno disperso Giuda, sì che nessuno alzava più il capo; ma questi qui vengono per spaventarle, per abbattere le corna della nazioni, che hanno alzato il loro corno contro il paese di Giuda per disperderne gli abitanti”. 038 ZEC 002 001 E alzai gli occhi, guardai, ed ecco un uomo che aveva in mano una corda da misurare. 038 ZEC 002 002 E io dissi: “Dove vai?” Egli mi rispose: “Vado a misurar Gerusalemme, per vedere qual ne sia la larghezza, e quale la lunghezza”. 038 ZEC 002 003 Ed ecco, l’angelo che parlava meco si fece avanti, e un altro gli uscì incontro, 038 ZEC 002 004 e gli disse: “Corri, parla a quel giovane, e digli: Gerusalemme sarà abitata come una città senza mura, tanta sarà la quantità di gente e di bestiame che si troverà in mezzo ad essa; 038 ZEC 002 005 e io, dice l’Eterno, sarò per lei un muro di fuoco tutt’attorno, e sarò la sua gloria in mezzo a lei. 038 ZEC 002 006 Olà, fuggite dal paese del settentrione, dice l’Eterno: perché io vi ho sparsi ai quattro venti dei cieli, dice l’Eterno. 038 ZEC 002 007 Olà, Sion, mettiti in salvo, tu che abiti con la figliuola di Babilonia! 038 ZEC 002 008 Poiché così parla l’Eterno degli eserciti: E’ per rivendicare la sua gloria, ch’egli mi ha mandato verso le nazioni che han fatto di voi la loro preda; perché chi tocca voi tocca la pupilla dell’occhio suo. 038 ZEC 002 009 Infatti, ecco, io sto per agitare la mia mano contro di loro, ed esse diventeranno preda di quelli ch’eran loro asserviti, e voi conoscerete che l’Eterno degli eserciti m’ha mandato. 038 ZEC 002 010 Manda gridi di gioia, rallegrati, o figliuola di Sion! poiché ecco, io sto per venire, e abiterò in mezzo a te, dice l’Eterno. 038 ZEC 002 011 E in quel giorno molte nazioni s’uniranno all’Eterno, e diventeranno mio popolo; e io abiterò in mezzo a te, e tu conoscerai che l’Eterno degli eserciti m’ha mandato a te. 038 ZEC 002 012 E l’Eterno possederà Giuda come sua parte nella terra santa, e sceglierà ancora Gerusalemme. 038 ZEC 002 013 Ogni carne faccia silenzio in presenza dell’Eterno! poich’egli s’è destato dalla sua santa dimora”. 038 ZEC 003 001 E mi fece vedere il sommo sacerdote Giosuè, che stava in piè davanti all’angelo dell’Eterno, e Satana che gli stava alla destra per accusarlo. 038 ZEC 003 002 E l’Eterno disse a Satana: “Ti sgridi l’Eterno, o Satana! ti sgridi l’Eterno che ha scelto Gerusalemme! Non è questi un tizzone strappato dal fuoco?” 038 ZEC 003 003 Or Giosuè era vestito di vestiti sudici, e stava in piè davanti all’angelo. 038 ZEC 003 004 E l’angelo prese a dire a quelli che gli stavano davanti: “Levategli di dosso i vestiti sudici!” Poi disse a Giosuè: “Guarda, io ti ho tolto di dosso la tua iniquità, e t’ho vestito di abiti magnifici. 038 ZEC 003 005 E io dissi: “Gli sia messa in capo una tiara pura!” E quelli gli posero in capo una tiara pura, e gli misero delle vesti; e l’angelo dell’Eterno era quivi presente. 038 ZEC 003 006 E l’angelo dell’Eterno fece a Giosuè questo solenne ammonimento: 038 ZEC 003 007 “Così parla l’Eterno degli eserciti: se tu cammini nelle mie vie, e osservi quello che t’ho comandato, anche tu governerai la mia casa e custodirai i miei cortili, e io ti darò libero accesso fra quelli che stanno qui davanti a me. 038 ZEC 003 008 Ascolta dunque, o Giosuè, sommo sacerdote, tu e i tuoi compagni che stan seduti davanti a te! Poiché questi uomini servon di segni. Ecco, io faccio venire il mio servo, il Germoglio. 038 ZEC 003 009 Poiché, guardate la pietra che io ho posta davanti a Giosuè; sopra un’unica pietra stanno sette occhi; ecco, io v’inciderò quello che vi deve essere inciso, dice l’Eterno degli eserciti; e torrò via l’iniquità di questo paese in un sol giorno. 038 ZEC 003 010 In quel giorno, dice l’Eterno degli eserciti, voi vi inviterete gli uni gli altri sotto la vigna e sotto il fico”. 038 ZEC 004 001 E l’angelo che parlava meco tornò, e mi svegliò come si sveglia un uomo dal sonno. 038 ZEC 004 002 E mi disse: “Che vedi?” Io risposi: “Ecco, vedo un candelabro tutto d’oro, che ha in cima un vaso, ed è munito delle sue sette lampade, e di sette tubi per le lampade che stanno in cima; 038 ZEC 004 003 e vicino al candelabro stanno due ulivi; l’uno a destra del vaso, e l’altro alla sua sinistra”. 038 ZEC 004 004 E io presi a dire all’angelo che parlava meco: “Che significan queste cose, signor mio?” 038 ZEC 004 005 L’angelo che parlava meco rispose e disse: “Non sai quel che significhino queste cose?” E io dissi: “No, mio signore”. 038 ZEC 004 006 Allora egli rispondendo, mi disse: “E’ questa la parola che l’Eterno rivolge a Zorobabele: Non per potenza, né per forza, ma per lo spirito mio, dice l’Eterno degli eserciti. 038 ZEC 004 007 Chi sei tu, o gran monte, davanti a Zorobabele? Tu diventerai pianura; ed egli porterà innanzi la pietra della vetta, in mezzo alle grida di: Grazia, grazia, su di lei!”. 038 ZEC 004 008 E la parola dell’Eterno mi fu rivolta in questi termini: 038 ZEC 004 009 “Le mani di Zorobabele hanno gettato le fondamenta di questa casa, e le sue mani la finiranno; e tu saprai che l’Eterno degli eserciti mi ha mandato a voi. 038 ZEC 004 010 Poiché chi potrebbe sprezzare il giorno delle piccole cose, quando quei sette là, gli occhi dell’Eterno che percorrono tutta la terra, vedono con gioia il piombino in mano a Zorobabele?” 038 ZEC 004 011 E io riposi e gli dissi: “Che significano questi due ulivi a destra e a sinistra del candelabro?” 038 ZEC 004 012 E per la seconda volta io presi a dire: “Che significano questi due ramoscelli d’ulivo che stanno allato ai due condotti d’oro per cui scorre l’olio dorato?” 038 ZEC 004 013 Ed egli rispose e mi disse: “Non sai che significhino queste cose?” Io risposi: “No, signor mio”. 038 ZEC 004 014 Allora egli disse: “Questi sono i due unti che stanno presso il Signore di tutta la terra”. 038 ZEC 005 001 E io alzai di nuovo gli occhi, guardai, ed ecco un rotolo che volava. 038 ZEC 005 002 E l’angelo mi disse: “Che vedi?” Io risposi: “Vedo un rotolo che vola, la cui lunghezza è di venti cubiti, e la larghezza di dieci cubiti”. 038 ZEC 005 003 Ed egli mi disse: “Questa è la maledizione che si spande sopra tutto il paese; poiché ogni ladro, a tenor di essa, sarà estirpato da questo luogo, e ogni spergiuro, a tenor di essa, sarà estirpato da questo luogo. 038 ZEC 005 004 Io la faccio uscire, dice l’Eterno degli eserciti, ed essa entrerà nella casa del ladro, e nella casa di colui che giura il falso nel mio nome; si stabilirà in mezzo a quella casa, e la consumerà col legname e le pietre che contiene”. 038 ZEC 005 005 E l’angelo che parlava meco uscì, e mi disse: “Alza gli occhi, e guarda che cosa esce là”. 038 ZEC 005 006 Io risposi: “Che cos’è?” Egli disse: “E’ l’efa che esce”. Poi aggiunse: “In tutto il paese non hanno occhio che per quello”. 038 ZEC 005 007 Ed ecco, fu alzata una piastra di piombo, e in mezzo all’efa stava seduta una donna. 038 ZEC 005 008 Ed egli disse: “Questa è la malvagità”; e la gettò in mezzo all’efa, e poi gettò la piastra di piombo sulla bocca dell’efa. 038 ZEC 005 009 Poi alzai gli occhi, guardai, ed ecco due donne che s’avanzavano; il vento soffiava nelle loro ali, e le ali che avevano eran come ali di cicogna; ed esse sollevarono l’efa fra terra e cielo. 038 ZEC 005 010 E io dissi all’angelo che parlava meco: “Dove portano esse l’efa?” 038 ZEC 005 011 Egli mi rispose: “Nel paese di Scinear, per costruirgli quivi una casa; e quando sarà preparata, esso sarà posto quivi al suo luogo”. 038 ZEC 006 001 E alzai di nuovo gli occhi, guardai, ed ecco quattro carri che uscivano di fra i due monti; e i monti eran monti di rame. 038 ZEC 006 002 Al primo carro c’erano dei cavalli rossi; al secondo carro, dei cavalli neri; 038 ZEC 006 003 al terzo carro, dei cavalli bianchi, e al quarto carro dei cavalli chiazzati di rosso. 038 ZEC 006 004 E io presi a dire all’angelo che parlava meco: “Che son questi, mio signore?” 038 ZEC 006 005 L’angelo rispose e mi disse: “Questi sono i quattro venti del cielo, che escono, dopo essersi presentati al Signore di tutta la terra. 038 ZEC 006 006 Il carro dei cavalli neri va verso il paese del settentrione; i cavalli bianchi lo seguono; i chiazzati vanno verso il paese di mezzogiorno, 038 ZEC 006 007 e i rossi escono e chiedono d’andare a percorrere la terra”. E l’angelo disse loro: “Andate, percorrete la terra!” Ed essi percorsero la terra. 038 ZEC 006 008 Poi egli mi chiamò, e mi parlò così: “Ecco, quelli che escono verso il paese del settentrione acquetano la mia ira sul paese del settentrione”. 038 ZEC 006 009 E la parola dell’Eterno mi fu rivolta in questi termini: 038 ZEC 006 010 Prendi da quelli della cattività, cioè da Heldai, da Tobia e da Jedaia e récati oggi stesso in casa di Giosia, figliuolo di Sofonia, dov’essi sono giunti da Babilonia, 038 ZEC 006 011 prendi dell’argento e dell’oro, fanne delle corone, e mettile sul capo di Giosuè, figliuolo di Jehotsadak, sommo sacerdote, 038 ZEC 006 012 e parlagli, e digli: “Così parla l’Eterno degli eserciti: Ecco un uomo, che ha nome il Germoglio; egli germoglierà nel suo luogo, ed edificherà il tempio dell’Eterno; 038 ZEC 006 013 egli edificherà il tempio dell’Eterno, e porterà le insegne della gloria, e si assiderà e dominerà sul suo trono, sarà sacerdote sul suo trono, e vi sarà fra i due un consiglio di pace. 038 ZEC 006 014 E le corone saranno per Helem, per Tobia, per Jedaia e per Hen, figliuolo di Sofonia, un ricordo nel tempio dell’Eterno. 038 ZEC 006 015 E quelli che son lontani verranno e lavoreranno alla costruzione del tempio dell’Eterno, e voi conoscerete che l’Eterno degli eserciti m’ha mandato a voi. Questo avverrà se date veramente ascolto alla voce dell’Eterno, del vostro Dio”. 038 ZEC 007 001 E avvenne che il quarto anno del re Dario la parola dell’Eterno fu rivolta a Zaccaria, il quarto giorno del nono mese, cioè di Chisleu. 038 ZEC 007 002 Quelli di Bethel avean mandato Saretser e Reghem-melec con la loro gente per implorare il favore dell’Eterno, 038 ZEC 007 003 e per parlare ai sacerdoti della casa dell’Eterno degli eserciti e ai profeti, in questo modo: “Dobbiam noi continuare a piangere il quinto mese e a fare astinenza come abbiam fatto per tanti anni?” 038 ZEC 007 004 E la parola dell’Eterno mi fu rivolta in questi termini: 038 ZEC 007 005 “Parla a tutto il popolo del paese e ai sacerdoti, e di’: Quando avete digiunato e fatto cordoglio il quinto e il settimo mese durante questi settant’anni, avete voi digiunato per me, proprio per me? 038 ZEC 007 006 E quando mangiate e quando bevete, non siete voi che mangiate, voi che bevete? 038 ZEC 007 007 Non dovreste voi dare ascolto alle parole che l’Eterno degli eserciti ha proclamate per mezzo dei profeti di prima, quando Gerusalemme era abitata e tranquilla, con le sue città all’intorno, ed eran pure abitati il mezzogiorno e la pianura?” 038 ZEC 007 008 E la parola dell’Eterno fu rivolta a Zaccaria, in questi termini: 038 ZEC 007 009 “Così parlava l’Eterno degli eserciti: Fate giustizia fedelmente, e mostrate l’uno per l’altro bontà e compassione; 038 ZEC 007 010 e non opprimete la vedova né l’orfano, lo straniero né il povero; e nessuno di voi macchini del male contro il fratello nel suo cuore. 038 ZEC 007 011 Ma essi rifiutarono di fare attenzione, opposero una spalla ribelle, e si tapparono gli orecchi per non udire. 038 ZEC 007 012 Resero il loro cuore duro come il diamante, per non ascoltare la legge e le parole che l’Eterno degli eserciti mandava loro per mezzo del suo spirito, per mezzo dei profeti di prima; perciò ci fu grande indignazione da parte dell’Eterno degli eserciti. 038 ZEC 007 013 E avvenne che siccome egli chiamava, e quelli non davano ascolto, così quelli chiameranno, e io non darò ascolto, dice l’Eterno degli eserciti; 038 ZEC 007 014 e li disperderò tra tutte le nazioni ch’essi non hanno mai conosciute, e il paese rimarrà desolato dietro a loro, senza più nessuno che vi passi o vi ritorni. D’un paese delizioso essi han fatto una desolazione”. 038 ZEC 008 001 E la parola dell’Eterno degli eserciti mi fu rivolta in questi termini: 038 ZEC 008 002 “Così parla l’Eterno degli eserciti: Io provo per Sion una grande gelosia, e sono furiosamente geloso di lei. 038 ZEC 008 003 Così parla l’Eterno: Io torno a Sion, e dimorerò in mezzo a Gerusalemme; Gerusalemme si chiamerà la Città della fedeltà, e il monte dell’Eterno degli eserciti, Monte della santità. 038 ZEC 008 004 Così parla l’Eterno degli eserciti: Ci saranno ancora dei vecchi e delle vecchie che si sederanno nelle piazze di Gerusalemme, e ognuno avrà il bastone in mano a motivo della grava età. 038 ZEC 008 005 E le piazze della città saranno piene di ragazzi e di ragazze che si divertiranno nelle piazze. 038 ZEC 008 006 Così parla l’Eterno degli eserciti: Se questo parrà maraviglioso agli occhi del resto di questo popolo in quei giorni, sarà esso maraviglioso anche agli occhi miei? dice l’Eterno degli eserciti. 038 ZEC 008 007 Così parla l’Eterno degli eserciti: Ecco, io salvo il mio popolo dal paese del levante e dal paese del ponente; 038 ZEC 008 008 e li ricondurrò, ed essi abiteranno in mezzo a Gerusalemme; ed essi saranno mio popolo, ed io sarò loro Dio con fedeltà e con giustizia. 038 ZEC 008 009 Così parla l’Eterno degli eserciti: Le vostre mani sian forti, o voi che udite in questi giorni queste parole dalla bocca dei profeti che parlarono al tempo che la casa dell’Eterno, il tempio, fu fondata, per esser ricostruita. 038 ZEC 008 010 Prima di quel tempo non v’era salario per il lavoro dell’uomo, né salario per il lavoro delle bestie; non v’era alcuna sicurezza per quelli che andavano e venivano, a motivo del nemico; e io mettevo gli uni alle prese con gli altri. 038 ZEC 008 011 Ma ora io non son più per il rimanente di questo popolo com’ero nei tempi addietro, dice l’Eterno degli eserciti. 038 ZEC 008 012 Poiché vi sarà sementa di pace; la vigna darà il suo frutto, il suolo i suoi prodotti, e i cieli daranno la loro rugiada; e darò al rimanente di questo popolo il possesso di tutte queste cose. 038 ZEC 008 013 E avverrà che, come siete stati una maledizione tra le nazioni, così, o casa di Giuda e casa d’Israele, io vi salverò e sarete una benedizione. Non temete! Le vostre mani siano forti! 038 ZEC 008 014 Poiché così parla l’Eterno degli eserciti: Come io pensai di farvi del male quando i vostri padri mi provocarono ad ira, dice l’Eterno degli eserciti, e non mi pentii, 038 ZEC 008 015 così di nuovo ho pensato in questi giorni di far del bene a Gerusalemme e alla casa di Guida; non temete! 038 ZEC 008 016 Queste son le cose che dovete fare: dite la verità ciascuno al suo prossimo; fate giustizia, alle vostre porte, secondo verità e per la pace; 038 ZEC 008 017 nessuno macchini in cuor suo alcun male contro il suo prossimo, e non amate il falso giuramento; perché tutte queste cose io le odio, dice l’Eterno”. 038 ZEC 008 018 E la parola dell’Eterno degli eserciti mi vi rivolta in questi termini: 038 ZEC 008 019 “Così parla l’Eterno degli eserciti: il digiuno del quarto, il digiuno del quinto, il digiuno del settimo e il digiuno del decimo mese diventeranno per la casa di Giuda una gioia, un gaudio, delle feste d’esultanza; amate dunque la verità e la pace. 038 ZEC 008 020 Così parla l’Eterno degli eserciti: Verranno ancora dei popoli e gli abitanti di molte città; 038 ZEC 008 021 e gli abitanti dell’una andranno all’altra e diranno: Andiamo, andiamo a implorare il favore dell’Eterno, e a cercare l’Eterno degli eserciti! Anch’io voglio andare! 038 ZEC 008 022 E molti popoli e delle nazioni potenti verranno a cercare l’Eterno degli eserciti a Gerusalemme, e a implorare il favore dell’Eterno. 038 ZEC 008 023 Così parla l’Eterno degli eserciti: In quei giorni avverrà che dieci uomini di tutte le lingue delle nazioni piglieranno un Giudeo per il lembo della veste, e diranno: Noi andremo con voi perché abbiamo udito che Dio è con voi”. 038 ZEC 009 001 Oracolo, parola dell’Eterno, contro il paese di Hadrac, e che si ferma sopra Damasco; poiché l’Eterno ha l’occhio su tutti gli uomini e su tutte le tribù d’Israele. 038 ZEC 009 002 Essa si ferma pure sopra Hamath, ai confini di Damasco, su Tiro e Sidone perché son così savie! 038 ZEC 009 003 Tiro s’è costruita una fortezza, ed ha ammassato argento come polvere, e oro come fango di strada. 038 ZEC 009 004 Ecco, l’Eterno s’impadronirà di essa, getterà la sua potenza nel mare, ed essa sarà consumata dal fuoco. 038 ZEC 009 005 Askalon lo vedrà e avrà paura; anche Gaza, e si torcerà dal gran dolore; e così Ekron, perché la sua speranza sarà confusa; e Gaza non avrà più re, e Askalon non sarà più abitata. 038 ZEC 009 006 Dei bastardi abiteranno in Asdod, ed io annienterò l’orgoglio dei Filistei. 038 ZEC 009 007 Ma io toglierò il sangue della bocca del Filisteo e le abominazioni di fra i suoi denti, e anch’egli sarà un residuo per il nostro Dio; sarà come un capo in Giuda, ed Ekron, come il Gebuseo. 038 ZEC 009 008 Ed io m’accamperò attorno alla mia casa per difenderla da ogni esercito, da chi va e viene; e nessun esattor di tributi passerà più da loro; perché ora ho visto con gli occhi miei. 038 ZEC 009 009 Esulta grandemente, o figliuola di Sion, manda gridi d’allegrezza, o figliuola di Gerusalemme; ecco, il tuo re viene a te; egli è giusto e vittorioso, umile e montato sopra un asino, sopra un puledro d’asina. 038 ZEC 009 010 Io farò sparire i carri da Efraim, i cavalli da Gerusalemme, e gli archi di guerra saranno annientati. Egli parlerà di pace alle nazioni, il suo dominio si estenderà da un mare all’altro, e dal fiume sino alle estremità della terra. 038 ZEC 009 011 E te pure, Israele, a motivo del sangue del tuo patto, io trarrò i tuoi prigionieri dalla fossa senz’acqua. 038 ZEC 009 012 Tornate alla fortezza, o voi prigionieri della speranza! Anch’oggi io ti dichiaro che ti renderò il doppio. 038 ZEC 009 013 Poiché io piego Giuda come un arco, armo l’arco con Efraim, e solleverò i tuoi figliuoli, o Sion, contro i tuoi figliuoli, o Javan, e ti renderò simile alla spada di un prode. 038 ZEC 009 014 L’Eterno apparirà sopra di loro, e la sua freccia partirà come un lampo. Il Signore, l’Eterno, sonerà la tromba, e avanzerà coi turbini del mezzogiorno. 038 ZEC 009 015 L’Eterno degli eserciti li proteggerà; ed essi divoreranno, calpesteranno le pietre di fionda: berranno, schiamazzeranno come eccitati dal vino, e saran pieni come coppe da sacrifizi, come i canti dell’altare. 038 ZEC 009 016 E l’Eterno, il loro Dio, li salverà, in quel giorno, come il gregge del suo popolo; poiché saranno come pietre d’un diadema, che rifulgeranno sulla sua terra. 038 ZEC 009 017 Poiché qual prosperità sarà la loro! e quanta sarà la loro bellezza! Il grano farà crescere i giovani, e il mosto le fanciulle. 038 ZEC 010 001 Chiedete all’Eterno la pioggia nella stagione di primavera! L’Eterno che produce i lampi, darà loro abbondanza di pioggia, ad ognuno erba nel proprio campo. 038 ZEC 010 002 Poiché gl’idoli domestici dicono cose vane, gl’indovini vedono menzogne, i sogni mentiscono e dànno un vano conforto; perciò costoro vanno errando come pecore, sono afflitti, perché non v’è pastore. 038 ZEC 010 003 La mia ira s’è accesa contro i pastori, e io punirò i capri; poiché l’Eterno degli eserciti visita il suo gregge, la casa di Giuda, e ne fa come il suo cavallo d’onore nella battaglia. 038 ZEC 010 004 Da lui uscirà la pietra angolare, da lui il piuolo, da lui l’arco di battaglia, da lui usciranno tutti i capi assieme. 038 ZEC 010 005 E saranno come prodi che calpesteranno il nemico in battaglia, nel fango delle strade; e combatteranno perché l’Eterno è con loro; ma quelli che son montati sui cavalli saran confusi. 038 ZEC 010 006 E io fortificherò la casa di Giuda, e salverò la casa di Giuseppe, e li ricondurrò perché ho pietà di loro; e saranno come se non li avessi mai scacciati, perché io sono l’Eterno, il loro Dio, e li esaudirò. 038 ZEC 010 007 E quelli d’Efraim saranno come un prode, e il loro cuore si rallegrerà come per effetto del vino; i loro figliuoli lo vedranno e si rallegreranno, il loro cuore esulterà nell’Eterno. 038 ZEC 010 008 Io fischierò loro e li raccoglierò, perché io li voglio riscattare; ed essi moltiplicheranno come già moltiplicarono. 038 ZEC 010 009 Io li disseminerò fra i popoli, ed essi si ricorderanno di me nei paesi lontani; e vivranno coi loro figliuoli, e torneranno. 038 ZEC 010 010 Io li farò tornare dal paese d’Egitto, e li raccoglierò dall’Assiria; li farò venire nel paese di Galaad e al Libano, e non vi si troverà posto sufficiente per loro. 038 ZEC 010 011 Egli passerà per il mare della distretta; ma nel mare egli colpirà i flutti, e tutte le profondità del fiume saranno prosciugate; l’orgoglio dell’Assiria sarà abbattuto, e lo scettro d’Egitto sarà tolto via. 038 ZEC 010 012 Io li renderò forti nell’Eterno, ed essi cammineranno nel suo nome, dice l’Eterno. 038 ZEC 011 001 Libano, apri le tue porte, e il fuoco divori i tuoi cedri! 038 ZEC 011 002 Urla, cipresso, perché il cedro è caduto, e gli alberi magnifici son devastati! Urlate, querce di Basan, perché la foresta impenetrabile è abbattuta! 038 ZEC 011 003 S’odono i lamenti de’ pastori perché la loro magnificenza è devastata; s’ode il ruggito dei leoncelli perché le rive lussureggianti del Giordano son devastate. 038 ZEC 011 004 Così parla l’Eterno, il mio Dio: “Pasci le mie pecore destinate al macello, 038 ZEC 011 005 che i compratori uccidono senza rendersi colpevoli, e delle quali i venditori dicono: Sia benedetto l’Eterno! Io m’arricchisco, e che i loro pastori non risparmiano affatto. 038 ZEC 011 006 Poiché io non risparmierò più gli abitanti del paese, dice l’Eterno, anzi, ecco, io abbandonerò gli uomini, ognuno in balìa del suo prossimo e in balìa del suo re; essi schiacceranno il paese, e io non libererò alcun dalle lor mani. 038 ZEC 011 007 Allora io mi misi a pascere le pecore destinate al macello, e perciò le più misere del gregge; e mi presi due verghe; chiamai l’una Favore e l’altra Vincoli, e mi misi a pascere il gregge. 038 ZEC 011 008 E sterminai i tre pastori in un mese; l’anima mia perdette la pazienza con loro, e anche l’anima loro m’avea preso a sdegno. 038 ZEC 011 009 E io dissi: “Non vi pascerò più; la moribonda muoia, quella che sta per perire perisca, e quelle che restano, divorino l’una la carne dell’altra”. 038 ZEC 011 010 E presi la mia verga Favore e la spezzai, per annullare il patto che avevo stretto con tutti i popoli. 038 ZEC 011 011 E quello fu annullato in quel giorno; e le pecore più misere del gregge che m’osservavano, conobbero che quella era la parola dell’Eterno. 038 ZEC 011 012 E io dissi loro: “Se vi par bene, datemi il mio salario; se no, lasciate stare”. Ed essi mi pesarono il mio salario; trenta sicli d’argento. 038 ZEC 011 013 E l’Eterno mi disse: “Gettalo per il vasaio, questo magnifico prezzo, al quale m’hanno stimato!” E io presi i trenta sicli d’argento, e li gettai nella casa dell’Eterno per il vasaio. 038 ZEC 011 014 Poi spezzai l’altra verga Vincoli, per rompere la fratellanza fra Guida e Israele. 038 ZEC 011 015 E l’Eterno mi disse: “Prenditi anche gli arnesi d’un pastore insensato. 038 ZEC 011 016 Perché, ecco, io susciterò nel paese un pastore che non si curerà delle pecore che periscono, non cercherà le disperse, non guarirà le ferite, non nutrirà quelle che stanno in piè, ma mangerà la carne delle grasse, e strapperà loro fino le unghie”. 038 ZEC 011 017 Guai al pastore da nulla, che abbandona il gregge! La spada gli colpirà il braccio e l’occhio destro. Il braccio gli seccherà del tutto, e l’occhio destro gli si spegnerà interamente. 038 ZEC 012 001 Oracolo, parola dell’Eterno, riguardo a Israele. Parola dell’Eterno che ha disteso i cieli e fondata la terra, e che ha formato lo spirito dell’uomo dentro di lui: 038 ZEC 012 002 Ecco, io farò di Gerusalemme una coppa di stordimento per tutti i popoli all’intorno; e questo concernerà anche Giuda, quando si cingerà d’assedio Gerusalemme. 038 ZEC 012 003 E in quel giorno avverrà che io farò di Gerusalemme una pietra pesante per tutti i popoli; tutti quelli che se la caricheranno addosso ne saranno malamente feriti, e tutte le nazioni della terra s’aduneranno contro di lei. 038 ZEC 012 004 In quel giorno, dice l’Eterno, io colpirò di smarrimento tutti i cavalli, e di delirio quelli che li montano; io aprirò i miei occhi sulla casa di Giuda, ma colpirò di cecità tutti i cavalli dei popoli. 038 ZEC 012 005 E i capi di Giuda diranno in cuor loro: “Gli abitanti di Gerusalemme son la mia forza nell’Eterno degli eserciti, loro Dio”. 038 ZEC 012 006 In quel giorno, io renderò i capi di Giuda come un braciere ardente in mezzo a delle legna, come una torcia accesa in mezzo a dei covoni; essi divoreranno a destra e a sinistra tutti i popoli d’ogn’intorno; e Gerusalemme sarà ancora abitata nel suo proprio luogo, a Gerusalemme. 038 ZEC 012 007 L’Eterno salverà prima le tende di Giuda, perché la gloria della casa di Davide e la gloria degli abitanti di Gerusalemme non s’innalzi al disopra di Giuda. 038 ZEC 012 008 In quel giorno l’Eterno proteggerà gli abitanti di Gerusalemme; e colui che fra loro vacilla sarà in quel giorno come Davide, e la casa di Davide sarà come Dio, come l’angelo dell’Eterno davanti a loro. 038 ZEC 012 009 E in quel giorno avverrà che io avrò cura di distruggere tutte le nazioni che verranno contro Gerusalemme. 038 ZEC 012 010 E spanderò sulla casa di Davide e sugli abitanti di Gerusalemme lo spirito di grazia e di supplicazione; ed essi riguarderanno a me, a colui ch’essi hanno trafitto, e ne faran cordoglio come si fa cordoglio per un figliuolo unico, e lo piangeranno amaramente come si piange amaramente un primogenito. 038 ZEC 012 011 In quel giorno vi sarà un gran lutto in Gerusalemme, pari al lutto di Hadadrimmon nella valle di Meghiddon. 038 ZEC 012 012 E il paese farà cordoglio, ogni famiglia da sé; la famiglia della casa di Davide da sé, e le loro mogli da sé; la famiglia della casa di Nathan da sé, e le loro mogli da sé; 038 ZEC 012 013 la famiglia della casa di Levi da sé, le loro mogli da sé; la famiglia degli Scimeiti da sé, e le loro mogli da sé; 038 ZEC 012 014 tutte le famiglie rimaste ognuna da sé, e le mogli da sé. 038 ZEC 013 001 In quel giorno vi sarà una fonte aperta per la casa di Davide e per gli abitanti di Gerusalemme, per il peccato e per l’impurità. 038 ZEC 013 002 E in quel giorno avverrà, dice l’Eterno degli eserciti, che io sterminerò dal paese i nomi degli idoli, e non se ne farà più menzione; e i profeti pure, e gli spiriti immondi farò sparire dal paese. 038 ZEC 013 003 E avverrà, che se qualcuno farà ancora il profeta, suo padre e sua madre che l’hanno generato gli diranno: “Tu non vivrai, perché dici delle menzogne nel nome dell’Eterno”; e suo padre e sua madre che l’hanno generato lo trafiggeranno perché fa il profeta. 038 ZEC 013 004 E in quel giorno avverrà che i profeti avranno vergogna, ognuno della visione che proferiva quando profetava; e non si metteranno più il mantello di pelo per mentire. 038 ZEC 013 005 E ognuno d’essi dirà: “Io non son profeta; sono un coltivatore del suolo; qualcuno mi comprò fin dalla mia giovinezza”. 038 ZEC 013 006 E gli si dirà: “Che son quelle ferite che hai nelle mani?” Ed egli risponderà: “Son le ferite che ho ricevuto nella casa dei miei amici”. 038 ZEC 013 007 Dèstati, o spada, contro il mio pastore, e contro l’uomo che mi è compagno! Dice l’Eterno degli eserciti. Colpisci il pastore, e sian disperse le pecore! Ma io volgerò la mia mano sui piccoli. 038 ZEC 013 008 E in tutto il paese avverrà, dice l’Eterno, che i due terzi vi saranno sterminati, periranno ma l’altro terzo vi sarà lasciato. 038 ZEC 013 009 E metterò quel terzo nel fuoco e lo affinerò come si affina l’argento, lo proverò come si prova l’oro; essi invocheranno il mio nome e io li esaudirò; io dirò: “E’ il mio popolo! Ed esso dirà: “L’Eterno è il mio Dio!” 038 ZEC 014 001 Ecco vien un giorno dell’Eterno, in cui le tue spoglie saranno spartite in mezzo a te. 038 ZEC 014 002 Io adunerò tutte le nazioni per far guerra a Gerusalemme, e la città sarà presa, le case saranno saccheggiate, e le donne violate; la metà della città andrà in cattività, ma il resto del popolo non sarà sterminato dalla città. 038 ZEC 014 003 Poi l’Eterno si farà innanzi e combatterà contro quelle nazioni, com’egli combatté, le tante volte, il dì della battaglia. 038 ZEC 014 004 I suoi piedi si poseranno in quel giorno sul monte degli Ulivi ch’è dirimpetto a Gerusalemme a levante, e il monte degli Ulivi si spaccherà per il mezzo, da levante a ponente, sì da formare una gran valle, e metà del monte si ritirerà verso settentrione, e l’altra metà verso mezzogiorno. 038 ZEC 014 005 E voi fuggirete per la valle de’ miei monti, poiché la valle de’ monti s’estenderà fino ad Atsal; fuggirete, come fuggiste davanti al terremoto ai giorni di Uzzia, re di Giuda; e l’Eterno, il mio Dio, verrà, e tutti i suoi santi con lui. 038 ZEC 014 006 E in quel giorno avverrà che non vi sarà più luce; gli astri brillanti ritireranno il loro splendore. 038 ZEC 014 007 Sarà un giorno unico, conosciuto dall’Eterno; non sarà né giorno né notte, ma in sulla sera vi sarà luce. 038 ZEC 014 008 E in quel giorno avverrà che delle acque vive usciranno da Gerusalemme; metà delle quali volgerà verso il mare orientale, e metà verso il mare occidentale, tanto d’estate quanto d’inverno. 038 ZEC 014 009 E l’Eterno sarà re di tutta la terra; in quel giorno l’Eterno sarà l’unico, e unico sarà il suo nome. 038 ZEC 014 010 Tutto il paese sarà mutato in pianura da Gheba a Rimmon a mezzogiorno di Gerusalemme; e Gerusalemme sarà innalzata e abitata nel suo luogo, dalla porta di Beniamino al luogo della prima porta, la porta degli angoli, e dalla torre di Hananeel agli strettoi del re. 038 ZEC 014 011 E la gente abiterà in essa, e non ci sarà più nulla di votato allo sterminio, e Gerusalemme se ne starà al sicuro. 038 ZEC 014 012 E questa sarà la piaga con la quale l’Eterno colpirà tutti i popoli che avran mosso guerra a Gerusalemme: la loro carne si consumerà mentre stanno in piedi, gli occhi si struggeranno loro nelle orbite, la lor lingua si consumerà nella lor bocca. 038 ZEC 014 013 E avverrà in quel giorno che vi sarà tra loro un gran tumulto prodotto dall’Eterno; ognun d’essi afferrerà la mano dell’altro, e la mano dell’uno si leverà contro la mano dell’altro. 038 ZEC 014 014 E Giuda stesso combatterà contro Gerusalemme; e le ricchezze di tutte le nazioni all’intorno saranno ammassate: oro, argento, vesti in grande abbondanza. 038 ZEC 014 015 E la piaga che colpirà i cavalli, i muli, i cammelli, gli asini e tutte le bestie che saranno in quegli accampamenti, sarà simile a quell’altra piaga. 038 ZEC 014 016 E avverrà che tutti quelli che saran rimasti di tutte le nazioni venute contro Gerusalemme, saliranno d’anno in anno a prostrarsi davanti al Re, all’Eterno degli eserciti, e a celebrare la festa delle Capanne. 038 ZEC 014 017 E quanto a quelli delle famiglie della terra che non saliranno a Gerusalemme per prostrarsi davanti al re, all’Eterno degli eserciti, non cadrà pioggia su loro. 038 ZEC 014 018 E se la famiglia d’Egitto non sale e non viene, neppur su lei ne cadrà; sarà colpita dalla piaga con cui l’Eterno colpirà le nazioni che non saliranno a celebrare le festa delle Capanne. 038 ZEC 014 019 Tale sarà la punizione dell’Egitto, e la punizione di tutte le nazioni che non saliranno a celebrare la festa delle Capanne. 038 ZEC 014 020 In quel giorno si leggerà sui sonagli dei cavalli: SANTITA’ ALL’ETERNO! E le caldaie nella casa dell’Eterno saranno come i bacini davanti all’altare. 038 ZEC 014 021 Ogni caldaia in Gerusalemme ed in Giuda sarà consacrata all’Eterno degli eserciti; tutti quelli che offriranno sacrifizi ne verranno a prendere per cuocervi le carni; e in quel giorno non vi saran più Cananei nella casa dell’Eterno degli eserciti. # # BOOK 039 MAL Malachi Malachia 039 MAL 001 001 Oracolo, parola dell’Eterno, rivolta a Israele per mezzo di Malachia. 039 MAL 001 002 Io v’ho amati, dice l’Eterno; e voi dite: “In che ci hai tu amati?” Esaù non era egli fratello di Giacobbe? Dice l’Eterno; e nondimeno io ho amato Giacobbe, 039 MAL 001 003 e ho odiato Esaù, ho fatto de’ suoi monti una desolazione, ho dato la sua eredità agli sciacalli del deserto. 039 MAL 001 004 Se Edom dice: “Noi siamo stati atterrati, ma torneremo e riedificheremo i luoghi ridotti in ruina”, così parla l’Eterno degli eserciti: Essi edificheranno, ma io distruggerò; e saran chiamati Territorio della nequizia, e “Popolo contro il quale l’Eterno è indignato per sempre”. 039 MAL 001 005 E i vostri occhi lo vedranno, e voi direte: L’Eterno è magnificato oltre i confini di Israele. 039 MAL 001 006 Un figlio onora suo padre, e un servo il suo Signore; se dunque io son padre, dov’è l’onore che m’è dovuto? E se son Signore, dov’è il timore che m’appartiene? Dice l’Eterno degli eserciti a voi, o sacerdoti, che sprezzate il mio nome, e che pur dite: “In che abbiamo sprezzato il tuo nome?” 039 MAL 001 007 Voi offrite sul mio altare cibi contaminati, e dite: “In che t’abbiam contaminato?” L’avete fatto col dire: “La mensa dell’Eterno è spregevole”. 039 MAL 001 008 Quand’offrite una bestia cieca per immolarla non è male? quando ne offrite una zoppa o malata, non è male? Presentala dunque al tuo governatore! Te ne sarà egli grato? Avrà egli de’ riguardi per la tua persona? dice l’Eterno degli eserciti. 039 MAL 001 009 Ora dunque, implorate pure il favore di Dio, perch’egli abbia pietà di noi! Sono le vostre mani quelle che han fatto ciò; e avrebbe egli, riguardo alla persona di alcuno di voi? dice l’Eterno degli eserciti. 039 MAL 001 010 Oh ci fosse pur qualcuno di voi che chiudesse le porte! Voi non accendereste invano il fuoco sul mio altare! Io non prendo alcun piacere in voi, dice l’Eterno degli eserciti, e le offerte delle vostre mani io non le gradisco. 039 MAL 001 011 Poiché dal sol levante fino al ponente grande è il mio nome fra le nazioni, e in ogni luogo s’offrono al mio nome profumo e oblazioni pure; poiché grande è il mio nome fra le nazioni, dice l’Eterno degli eserciti. 039 MAL 001 012 Ma voi lo profanate, col dire: “La mensa dell’Eterno è contaminata, e ciò che rende, come alimento, è cosa di nessun conto”. 039 MAL 001 013 Voi dite pure: “Ah, che fatica!” e la trattate con disprezzo, dice l’Eterno degli eserciti. E menate vittime rubate, zoppe o malate, e queste sono le offerte che fate! Potrei io gradirle dalle vostre mani? dice l’Eterno. 039 MAL 001 014 Maledetto il fraudolento che ha nel suo gregge un maschio, e vota e offre in sacrifizio all’Eterno una bestia difettosa! Poiché io sono un re grande, dice l’Eterno degli eserciti, e il mio nome è tremendo fra le nazioni. 039 MAL 002 001 E ora, questo comandamento è per voi, o sacerdoti! 039 MAL 002 002 Se non date ascolto, se non prendete a cuore di dar gloria al mio nome, dice l’Eterno degli eserciti, io manderò su voi la maledizione, e maledirò le vostre benedizioni; sì, già le ho maledette perché non prendete la cosa a cuore. 039 MAL 002 003 Ecco, io sgriderò le vostre semente perché non producano, vi getterò degli escrementi in faccia, gli escrementi delle vittime offerte nelle vostre feste, e voi sarete portati fuori con essi. 039 MAL 002 004 Allora saprete ch’io v’ho mandato questo comandamento affinché il mio patto con Levi sussista, dice l’Eterno degli eserciti. 039 MAL 002 005 Il mio patto con lui era un patto di vita e di pace, cose ch’io gli detti, perché mi temesse; ed ei mi temette, e tremò dinanzi al mio nome. 039 MAL 002 006 La legge di verità era nella sua bocca, e non si trovava perversità sulle sue labbra; camminava con me nella pace e nella rettitudine, e molti ne ritrasse dall’iniquità. 039 MAL 002 007 Poiché le labbra del sacerdote son le guardiane della scienza, e dalla sua bocca uno cerca la legge, perch’egli è il messaggero dell’Eterno degli eserciti. 039 MAL 002 008 Ma voi vi siete sviati, avete fatto intoppar molti nella legge, avete violato il patto di Levi, dice l’Eterno degli eserciti. 039 MAL 002 009 E io pure vi rendo spregevoli e abietti agli occhi di tutto il popolo, perché non osservate le mie vie, e avete de’ riguardi personali quando applicate la legge. 039 MAL 002 010 Non abbiam noi tutti uno stesso padre? Non ci ha creati uno stesso Dio? Perché dunque siamo perfidi l’uno verso l’altro profanando il patto dei nostri padri? 039 MAL 002 011 Giuda agisce perfidamente, e l’abominazione si commette in Israele e in Gerusalemme; perché Giuda profana ciò ch’è santo all’Eterno, ciò ch’Egli ama, e sposa figliuole di dèi stranieri. 039 MAL 002 012 A colui che fa questo l’Eterno sterminerà dalle tende di Giacobbe chi veglia e chi risponde, e chi offre l’oblazione all’Eterno degli eserciti! 039 MAL 002 013 Ed ecco un’altra cosa che voi fate: coprite l’altare dell’Eterno di lacrime, di pianto e di gemiti, in guisa ch’egli non bada più alle offerte e non le accetta con gradimento dalle vostre mani. 039 MAL 002 014 Eppure dite: “Perché?” Perché l’Eterno è testimonio fra te e la moglie della tue giovinezza, verso la quali ti conduci perfidamente, bench’ella sia la tua compagna, la moglie alla quale sei legato da un patto. 039 MAL 002 015 Ma, direte voi, non ve n’è uno che fece così? E nondimeno, lo spirito rimase in lui. Ma perché quell’uno lo fece? Perché cercava la progenie promessagli da Dio. Badate dunque allo spirito vostro, e niuno agisca perfidamente verso la moglie della sua giovinezza. 039 MAL 002 016 Poiché io odio il ripudio, dice l’Eterno, l’Iddio d’Israele; e chi ripudia copre di violenza la sua veste, dice l’Eterno degli eserciti. Badate dunque allo spirito vostro, e non agite perfidamente. 039 MAL 002 017 Voi stancate l’Eterno con le vostre parole, eppur dite: “In che lo stanchiamo noi?” In questo, che dite: “Chiunque fa il male è gradito all’Eterno, il quale prende piacere in lui!” o quando dite: “Dov’è l’Iddio di giustizia?” 039 MAL 003 001 Ecco, io vi mando il mio messaggero; egli preparerà la via davanti a me. E subito il Signore, che voi cercate, l’Angelo del patto, che voi bramate, entrerà nel suo tempio. Ecco ei viene, dice l’Eterno degli eserciti; 039 MAL 003 002 e chi potrà sostenere il giorno della sua venuta? Chi potrà rimanere in piè quand’egli apparirà? Poich’egli è come un fuoco d’affinatore, come la potassa dei lavatori di panni. 039 MAL 003 003 Egli si sederà, affinando e purificando l’argento; e purificherà i figliuoli di Levi, e li depurerà come si fa dell’oro e dell’argento, ed essi offriranno all’Eterno offerte con giustizia. 039 MAL 003 004 Allora l’offerta di Giuda e di Gerusalemme sarà gradevole all’Eterno, come ne’ giorni antichi, come negli anni di prima. 039 MAL 003 005 E io m’accosterò a voi per il giudizio, e, senza indugio, io sarò testimonio contro gl’incantatori, contro gli adulteri, contro quelli che giurano il falso, contro quelli che frodano l’operaio del suo salario, che opprimono la vedova e l’orfano, che fanno torto allo straniero, e non temono me, dice l’Eterno degli eserciti. 039 MAL 003 006 Poiché io, l’Eterno, non muto; e perciò voi, o figliuoli di Giacobbe, non siete consumati. 039 MAL 003 007 Fin dai giorni de’ vostri padri voi vi siete scostati dalle mie prescrizioni, e non le avete osservate. Tornate a me, ed io tornerò a voi, dice l’Eterno degli eserciti. Ma voi dite: “In che dobbiam tornare?” 039 MAL 003 008 L’uomo dev’egli derubare Iddio? Eppure voi mi derubate. Ma voi dite: “In che t’abbiam noi derubato?” Nelle decime e nelle offerte. 039 MAL 003 009 Voi siete colpiti di maledizione, perché mi derubate, voi, tutta quanta la nazione! 039 MAL 003 010 Portate tutte le decime alla casa del tesoro, perché vi sia del cibo nella mia casa, e mettetemi alla prova in questo, dice l’Eterno degli eserciti; e vedrete s’io non v’apro le cateratte del cielo e non riverso su voi tanta benedizione che non vi sia più dove riporla. 039 MAL 003 011 E, per amor vostro, io minaccerò l’insetto divoratore; ed egli non distruggerà più i frutti del vostro suolo, e la vostra vigna non abortirà più nella campagna, dice l’Eterno degli eserciti. 039 MAL 003 012 E tutte le nazioni vi diranno beati, perché sarete un paese di delizie, dice l’Eterno degli eserciti. 039 MAL 003 013 Voi usate parole dure contro di me, dice l’Eterno. Eppure voi dite: “Che abbiam detto contro di te?” 039 MAL 003 014 Voi avete detto: “E’ vano servire Iddio; e che abbiam guadagnato a osservare le sue prescrizioni, e ad andare vestiti a lutto a motivo dell’Eterno degli eserciti? 039 MAL 003 015 Ora dunque noi proclamiam beati i superbi; sì, quelli che operano malvagiamente prosperano; sì, tentano Dio, e scampano!” 039 MAL 003 016 Allora quelli che temono l’Eterno si son parlati l’un all’altro e l’Eterno è stato attento ed ha ascoltato; e un libro è stato scritto davanti a lui, per conservare il ricordo di quelli che temono l’Eterno e rispettano il suo nome. 039 MAL 003 017 Essi saranno, nel giorno ch’io preparo, saranno la mia proprietà particolare, dice l’Eterno degli eserciti; e io li risparmierò, come uno risparmia il figlio che lo serve. 039 MAL 003 018 E voi vedrete di nuovo la differenza che v’è fra il giusto e l’empio, fra colui che serve Dio e colui che non lo serve. 039 MAL 004 001 Poiché, ecco, il giorno viene, ardente come una fornace; e tutti i superbi e chiunque opera empiamente saranno come stoppia; e il giorno che viene li divamperà, dice l’Eterno degli eserciti, e non lascerà loro né radice né ramo. 039 MAL 004 002 Ma per voi che temete il mio nome si leverà il sole della giustizia, e la guarigione sarà nelle sue ali; e voi uscirete e salterete, come vitelli di stalla. 039 MAL 004 003 E calpesterete gli empi, perché saran come cenere sotto la pianta de’ vostri piedi, nel giorno ch’io preparo, dice l’Eterno degli eserciti. 039 MAL 004 004 Ricordatevi della legge di Mosè, mio servo, al quale io diedi in Horeb, per tutto Israele, leggi e prescrizioni. 039 MAL 004 005 Ecco, io vi mando Elia, il profeta, prima che venga il giorno dell’Eterno, giorno grande e spaventevole. 039 MAL 004 006 Egli ricondurrà il cuore dei padri verso i figliuoli, e il cuore dei figliuoli verso i padri, ond’io, venendo, non abbia a colpire il paese di sterminio. # # BOOK 040 MAT Matthew Matteo 040 MAT 001 001 Genealogia di Gesù Cristo figliuolo di Davide, figliuolo d’Abramo. 040 MAT 001 002 Abramo generò Isacco; Isacco generò Giacobbe; Giacobbe generò Giuda e i suoi fratelli; 040 MAT 001 003 Giuda generò Fares e Zara da Tamar; Fares generò Esrom; Esrom generò Aram; 040 MAT 001 004 Aram generò Aminadab; Aminadab generò Naasson; Naasson generò Salmon; 040 MAT 001 005 Salmon generò Booz da Rahab; Booz generò Obed da Ruth; Obed generò Iesse, 040 MAT 001 006 e Iesse generò Davide, il re. E Davide generò Salomone da quella ch’era stata moglie d’Uria; 040 MAT 001 007 Salomone generò Roboamo; Roboamo generò Abia; Abia generò Asa; 040 MAT 001 008 Asa generò Giosafat; Giosafat generò Ioram; Ioram generò Uzzia; 040 MAT 001 009 Uzzia generò Ioatam; Ioatam generò Achaz; Achaz generò Ezechia; 040 MAT 001 010 Ezechia generò Manasse; Manasse generò Amon; Amon generò Giosia; 040 MAT 001 011 Giosia generò Ieconia e i suoi fratelli al tempo della deportazione in Babilonia. 040 MAT 001 012 E dopo la deportazione in Babilonia, Ieconia generò Salatiel; Salatiel generò Zorobabel; 040 MAT 001 013 Zorobabel generò Abiud; Abiud generò Eliachim; Eliachim generò Azor; 040 MAT 001 014 Azor generò Sadoc; Sadoc generò Achim; Achim generò Eliud; 040 MAT 001 015 Eliud generò Eleazaro; Eleazaro generò Mattan; Mattan generò Giacobbe; 040 MAT 001 016 Giacobbe generò Giuseppe, il marito di Maria, dalla quale nacque Gesù, che è chiamato Cristo. 040 MAT 001 017 Così da Abramo fino a Davide sono in tutto quattordici generazioni; e da Davide fino alla deportazione in Babilonia, quattordici generazioni; e dalla deportazione in Babilonia fino a Cristo, quattordici generazioni. 040 MAT 001 018 Or la nascita di Gesù Cristo avvenne in questo modo. Maria, sua madre, era stata promessa sposa a Giuseppe; e prima che fossero venuti a stare insieme, si trovò incinta per virtù dello Spirito Santo. 040 MAT 001 019 E Giuseppe, suo marito, essendo uomo giusto e non volendo esporla ad infamia, si propose di lasciarla occultamente. 040 MAT 001 020 Ma mentre avea queste cose nell’animo, ecco che un angelo del Signore gli apparve in sogno, dicendo: Giuseppe, figliuol di Davide, non temere di prender teco Maria tua moglie; perché ciò che in lei è generato, è dallo Spirito Santo. 040 MAT 001 021 Ed ella partorirà un figliuolo, e tu gli porrai nome Gesù, perché è lui che salverà il suo popolo dai loro peccati. 040 MAT 001 022 Or tutto ciò avvenne, affinché si adempiesse quello che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: 040 MAT 001 023 Ecco, la vergine sarà incinta e partorirà un figliuolo, al quale sarà posto nome Emmanuele, che, interpretato, vuol dire: “Iddio con noi”. 040 MAT 001 024 E Giuseppe, destatosi dal sonno, fece come l’angelo del Signore gli avea comandato, e prese con sé sua moglie; 040 MAT 001 025 e non la conobbe finch’ella non ebbe partorito un figlio; e gli pose nome Gesù. 040 MAT 002 001 Or essendo Gesù nato in Betleem di Giudea, ai dì del re Erode, ecco dei magi d’Oriente arrivarono in Gerusalemme, dicendo: 040 MAT 002 002 Dov’è il re de’ Giudei che è nato? Poiché noi abbiam veduto la sua stella in Oriente e siam venuti per adorarlo. 040 MAT 002 003 Udito questo, il re Erode fu turbato, e tutta Gerusalemme con lui. 040 MAT 002 004 E radunati tutti i capi sacerdoti e gli scribi del popolo, s’informò da loro dove il Cristo dovea nascere. 040 MAT 002 005 Ed essi gli dissero: In Betleem di Giudea; poiché così è scritto per mezzo del profeta: 040 MAT 002 006 E tu, Betleem, terra di Giuda, non sei punto la minima fra le città principali di Giuda; perché da te uscirà un Principe, che pascerà il mio popolo Israele. 040 MAT 002 007 Allora Erode, chiamati di nascosto i magi, s’informò esattamente da loro del tempo in cui la stella era apparita; 040 MAT 002 008 e mandandoli a Betleem, disse loro: Andate e domandate diligentemente del fanciullino; e quando lo avrete trovato, fatemelo sapere, affinché io pure venga ad adorarlo. 040 MAT 002 009 Essi dunque, udito il re, partirono; ed ecco la stella che aveano veduta in Oriente, andava dinanzi a loro, finché, giunta al luogo dov’era il fanciullino, vi si fermò sopra. 040 MAT 002 010 Ed essi, veduta la stella, si rallegrarono di grandissima allegrezza. 040 MAT 002 011 Ed entrati nella casa, videro il fanciullino con Maria sua madre; e prostratisi, lo adorarono; ed aperti i loro tesori, gli offrirono dei doni: oro, incenso e mirra. 040 MAT 002 012 Poi, essendo stati divinamente avvertiti in sogno di non ripassare da Erode, per altra via tornarono al loro paese. 040 MAT 002 013 Partiti che furono, ecco un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: Lèvati, prendi il fanciullino e sua madre, e fuggi in Egitto, e sta’ quivi finch’io non tel dica; perché Erode cercherà il fanciullino per farlo morire. 040 MAT 002 014 Egli dunque, levatosi, prese di notte il fanciullino e sua madre, e si ritirò in Egitto; 040 MAT 002 015 ed ivi stette fino alla morte di Erode, affinché si adempiesse quello che fu detto dal Signore per mezzo del profeta: Fuor d’Egitto chiamai il mio figliuolo. 040 MAT 002 016 Allora Erode, vedutosi beffato dai magi, si adirò gravemente, e mandò ad uccidere tutti i maschi ch’erano in Betleem e in tutto il suo territorio dall’età di due anni in giù, secondo il tempo del quale s’era esattamente informato dai magi. 040 MAT 002 017 Allora si adempié quello che fu detto per bocca del profeta Geremia: 040 MAT 002 018 Un grido è stato udito in Rama; un pianto ed un lamento grande: Rachele piange i suoi figliuoli e ricusa d’esser consolata, perché non sono più. 040 MAT 002 019 Ma dopo che Erode fu morto, ecco un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe in Egitto, e gli disse: 040 MAT 002 020 Lèvati, prendi il fanciullino e sua madre, e vattene nel paese d’Israele; perché son morti coloro che cercavano la vita del fanciullino. 040 MAT 002 021 Ed egli, levatosi, prese il fanciullino e sua madre ed entrò nel paese d’Israele. 040 MAT 002 022 Ma udito che in Giudea regnava Archelao invece d’Erode, suo padre, temette d’andar colà; ed essendo stato divinamente avvertito in sogno, si ritirò nelle parti della Galilea, 040 MAT 002 023 e venne ad abitare in una città detta Nazaret, affinché si adempiesse quello ch’era stato detto dai profeti, ch’egli sarebbe chiamato Nazareno. 040 MAT 003 001 Or in que’ giorni comparve Giovanni il Battista, predicando nel deserto della Giudea e dicendo: 040 MAT 003 002 Ravvedetevi, poiché il regno de’ cieli è vicino. 040 MAT 003 003 Di lui parlò infatti il profeta Isaia quando disse: V’è una voce d’uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, addirizzate i suoi sentieri. 040 MAT 003 004 Or esso Giovanni aveva il vestimento di pelo di cammello ed una cintura di cuoio intorno a’ fianchi; ed il suo cibo erano locuste e miele selvatico. 040 MAT 003 005 Allora Gerusalemme e tutta la Giudea e tutto il paese d’intorno al Giordano presero ad accorrere a lui; 040 MAT 003 006 ed erano battezzati da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati. 040 MAT 003 007 Ma vedendo egli molti dei Farisei e dei Sadducei venire al suo battesimo, disse loro: Razza di vipere, chi v’ha insegnato a fuggir dall’ira a venire? 040 MAT 003 008 Fate dunque de’ frutti degni del ravvedimento. 040 MAT 003 009 E non pensate di dir dentro di voi: Abbiamo per padre Abramo; perché io vi dico che Iddio può da queste pietre far sorgere de’ figliuoli ad Abramo. 040 MAT 003 010 E già la scure è posta alla radice degli alberi; ogni albero dunque che non fa buon frutto, sta per esser tagliato e gittato nel fuoco. 040 MAT 003 011 Ben vi battezzo io con acqua, in vista del ravvedimento; ma colui che viene dietro a me è più forte di me, ed io non son degno di portargli i calzari; egli vi battezzerà con lo Spirito Santo e con fuoco. 040 MAT 003 012 Egli ha il suo ventilabro in mano, e netterà interamente l’aia sua, e raccoglierà il suo grano nel granaio, ma arderà la pula con fuoco inestinguibile. 040 MAT 003 013 Allora Gesù dalla Galilea si recò al Giordano da Giovanni per esser da lui battezzato. 040 MAT 003 014 Ma questi vi si opponeva dicendo: Son io che ho bisogno d’esser battezzato da te, e tu vieni a me? 040 MAT 003 015 Ma Gesù gli rispose: Lascia fare per ora; poiché conviene che noi adempiamo così ogni giustizia. Allora Giovanni lo lasciò fare. 040 MAT 003 016 E Gesù, tosto che fu battezzato, salì fuor dell’acqua; ed ecco i cieli s’apersero, ed egli vide lo Spirito di Dio scendere come una colomba e venir sopra lui. 040 MAT 003 017 Ed ecco una voce dai cieli che disse: Questo è il mio diletto Figliuolo nel quale mi son compiaciuto. 040 MAT 004 001 Allora Gesù fu condotto dallo Spirito su nel deserto, per esser tentato dal diavolo. 040 MAT 004 002 E dopo che ebbe digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. 040 MAT 004 003 E il tentatore, accostatosi, gli disse: Se tu sei Figliuol di Dio, di’ che queste pietre divengan pani. 040 MAT 004 004 Ma egli rispondendo disse: Sta scritto: Non di pane soltanto vivrà l’uomo, ma d’ogni parola che procede dalla bocca di Dio. 040 MAT 004 005 Allora il diavolo lo menò seco nella santa città e lo pose sul pinnacolo del tempio, 040 MAT 004 006 e gli disse: Se tu sei Figliuol di Dio, gettati giù; poiché sta scritto: Egli darà ordine di suoi angeli intorno a te, ed essi ti porteranno sulle loro mani, che talora tu non urti col piede contro una pietra. 040 MAT 004 007 Gesù gli disse: Egli è altresì scritto: Non tentare il Signore Iddio tuo. 040 MAT 004 008 Di nuovo il diavolo lo menò seco sopra un monte altissimo, e gli mostrò tutti i regni del mondo e la lor gloria, e gli disse: 040 MAT 004 009 Tutte queste cose io te le darò, se, prostrandoti, tu mi adori. 040 MAT 004 010 Allora Gesù gli disse: Va’, Satana, poiché sta scritto: Adora il Signore Iddio tuo, ed a lui solo rendi il culto. 040 MAT 004 011 Allora il diavolo lo lasciò; ed ecco degli angeli vennero a lui e lo servivano. 040 MAT 004 012 Or Gesù, avendo udito che Giovanni era stato messo in prigione, si ritirò in Galilea. 040 MAT 004 013 E, lasciata Nazaret, venne ad abitare in Capernaum, città sul mare, ai confini di Zabulon e di Neftali, 040 MAT 004 014 affinché si adempiesse quello ch’era stato detto dal profeta Isaia: 040 MAT 004 015 Il paese di Zabulon e il paese di Neftali, sulla via del mare, al di là del Giordano, la Galilea dei Gentili, 040 MAT 004 016 il popolo che giaceva nelle tenebre, ha veduto una gran luce; su quelli che giacevano nella contrada e nell’ombra della morte, una luce s’è levata. 040 MAT 004 017 Da quel tempo Gesù cominciò a predicare e a dire: Ravvedetevi, perché il regno de’ cieli è vicino. 040 MAT 004 018 Or passeggiando lungo il mare della Galilea, egli vide due fratelli, Simone detto Pietro, e Andrea suo fratello, i quali gettavano la rete in mare; poiché erano pescatori. 040 MAT 004 019 E disse loro: Venite dietro a me, e vi farò pescatori d’uomini. 040 MAT 004 020 Ed essi, lasciate prontamente le reti, lo seguirono. 040 MAT 004 021 E passato più oltre, vide due altri fratelli, Giacomo di Zebedeo e Giovanni, suo fratello, i quali nella barca, con Zebedeo loro padre, rassettavano le reti; e li chiamò. 040 MAT 004 022 Ed essi, lasciata subito la barca e il padre loro, lo seguirono. 040 MAT 004 023 E Gesù andava attorno per tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe e predicando l’evangelo del Regno, sanando ogni malattia ed ogni infermità fra il popolo. 040 MAT 004 024 E la sua fama si sparse per tutta la Siria; e gli recarono tutti i malati colpiti da varie infermità e da vari dolori, indemoniati, lunatici, paralitici; ed ei li guarì. 040 MAT 004 025 E grandi folle lo seguirono dalla Galilea e dalla Decapoli e da Gerusalemme e dalla Giudea e d’oltre il Giordano. 040 MAT 005 001 E Gesù, vedendo le folle, salì sul monte; e postosi a sedere, i suoi discepoli si accostarono a lui. 040 MAT 005 002 Ed egli, aperta la bocca, li ammaestrava dicendo: 040 MAT 005 003 Beati i poveri in ispirito, perché di loro è il regno de’ cieli. 040 MAT 005 004 Beati quelli che fanno cordoglio, perché essi saranno consolati. 040 MAT 005 005 Beati i mansueti, perché essi erederanno la terra. 040 MAT 005 006 Beati quelli che sono affamati ed assetati della giustizia, perché essi saranno saziati. 040 MAT 005 007 Beati i misericordiosi, perché a loro misericordia sarà fatta. 040 MAT 005 008 Beati i puri di cuore, perché essi vedranno Iddio. 040 MAT 005 009 Beati quelli che s’adoperano alla pace, perché essi saran chiamati figliuoli di Dio. 040 MAT 005 010 Beati i perseguitati per cagion di giustizia, perché di loro è il regno dei cieli. 040 MAT 005 011 Beati voi, quando v’oltraggeranno e vi perseguiteranno e, mentendo, diranno contro a voi ogni sorta di male per cagion mia. 040 MAT 005 012 Rallegratevi e giubilate, perché il vostro premio è grande ne’ cieli; poiché così hanno perseguitato i profeti che sono stati prima di voi. 040 MAT 005 013 Voi siete il sale della terra; ora, se il sale diviene insipido, con che lo si salerà? Non è più buono a nulla se non ad esser gettato via e calpestato dagli uomini. 040 MAT 005 014 Voi siete la luce del mondo; una città posta sopra un monte non può rimaner nascosta; 040 MAT 005 015 e non si accende una lampada per metterla sotto il moggio; anzi la si mette sul candeliere ed ella fa lume a tutti quelli che sono in casa. 040 MAT 005 016 Così risplenda la vostra luce nel cospetto degli uomini, affinché veggano le vostre buone opere e glorifichino il Padre vostro che è ne’ cieli. 040 MAT 005 017 Non pensate ch’io sia venuto per abolire la legge od i profeti; io son venuto non per abolire ma per compire: 040 MAT 005 018 poiché io vi dico in verità che finché non siano passati il cielo e la terra, neppure un iota o un apice della legge passerà, che tutto non sia adempiuto. 040 MAT 005 019 Chi dunque avrà violato uno di questi minimi comandamenti ed avrà così insegnato agli uomini, sarà chiamato minimo nel regno de’ cieli; ma chi li avrà messi in pratica ed insegnati, esso sarà chiamato grande nel regno dei cieli. 040 MAT 005 020 Poiché io vi dico che se la vostra giustizia non supera quella degli scribi e de’ Farisei, voi non entrerete punto nel regno dei cieli. 040 MAT 005 021 Voi avete udito che fu detto agli antichi: Non uccidere, e Chiunque avrà ucciso sarà sottoposto al tribunale; 040 MAT 005 022 ma io vi dico: Chiunque s’adira contro al suo fratello, sarà sottoposto al tribunale; e chi avrà detto al suo fratello “raca”, sarà sottoposto al Sinedrio; e chi gli avrà detto “pazzo”, sarà condannato alla geenna del fuoco. (Geenna g1067) 040 MAT 005 023 Se dunque tu stai per offrire la tua offerta sull’altare, e quivi ti ricordi che il tuo fratello ha qualcosa contro di te, 040 MAT 005 024 lascia quivi la tua offerta dinanzi all’altare, e va’ prima a riconciliarti col tuo fratello; e poi vieni ad offrir la tua offerta. 040 MAT 005 025 Fa’ presto amichevole accordo col tuo avversario mentre sei ancora per via con lui; che talora il tuo avversario non ti dia in man del giudice, e il giudice in man delle guardie, e tu sii cacciato in prigione. 040 MAT 005 026 Io ti dico in verità che di là non uscirai, finché tu non abbia pagato l’ultimo quattrino. 040 MAT 005 027 Voi avete udito che fu detto: Non commettere adulterio. 040 MAT 005 028 Ma io vi dico che chiunque guarda una donna per appetirla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore. 040 MAT 005 029 Ora, se l’occhio tuo destro ti fa cadere in peccato, cavalo e gettalo via da te; poiché val meglio per te che uno dei tuoi membri perisca, e non sia gettato l’intero tuo corpo nella geenna. (Geenna g1067) 040 MAT 005 030 E se la tua man destra ti fa cadere in peccato, mozzala e gettala via da te; poiché val meglio per te che uno dei tuoi membri perisca, e non vada l’intero tuo corpo nella geenna. (Geenna g1067) 040 MAT 005 031 Fu detto: Chiunque ripudia sua moglie, le dia l’atto del divorzio. 040 MAT 005 032 Ma io vi dico: Chiunque manda via la moglie, salvo che per cagion di fornicazione, la fa essere adultera; e chiunque sposa colei ch’è mandata via, commette adulterio. 040 MAT 005 033 Avete udito pure che fu detto agli antichi: Non ispergiurare, ma attieni al Signore i tuoi giuramenti. 040 MAT 005 034 Ma io vi dico: Del tutto non giurate, né per il cielo, perché è il trono di Dio; 040 MAT 005 035 né per la terra, perché è lo sgabello dei suoi piedi; né per Gerusalemme, perché è la città del gran Re. 040 MAT 005 036 Non giurar neppure per il tuo capo, poiché tu non puoi fare un solo capello bianco o nero. 040 MAT 005 037 Ma sia il vostro parlare: Sì, sì; no, no; poiché il di più vien dal maligno. 040 MAT 005 038 Voi avete udito che fu detto: Occhio per occhio e dente per dente. 040 MAT 005 039 Ma io vi dico: Non contrastate al malvagio; anzi, se uno ti percuote sulla guancia destra, porgigli anche l’altra; 040 MAT 005 040 ed a chi vuol litigar teco e toglierti la tunica, lasciagli anche il mantello. 040 MAT 005 041 E se uno ti vuol costringere a far seco un miglio, fanne con lui due. 040 MAT 005 042 Da’ a chi ti chiede, e a chi desidera da te un imprestito, non voltar le spalle. 040 MAT 005 043 Voi avete udito che fu detto: Ama il tuo prossimo e odia il tuo nemico. 040 MAT 005 044 Ma io vi dico: Amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, 040 MAT 005 045 affinché siate figliuoli del Padre vostro che è nei cieli; poiché Egli fa levare il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. 040 MAT 005 046 Se infatti amate quelli che vi amano, che premio ne avete? Non fanno anche i pubblicani lo stesso? 040 MAT 005 047 E se fate accoglienza soltanto ai vostri fratelli, che fate di singolare? Non fanno anche i pagani altrettanto? 040 MAT 005 048 Voi dunque siate perfetti, com’è perfetto il Padre vostro celeste. 040 MAT 006 001 Guardatevi dal praticare la vostra giustizia nel cospetto degli uomini per esser osservati da loro; altrimenti non ne avrete premio presso il Padre vostro che è nei cieli. 040 MAT 006 002 Quando dunque fai limosina, non far sonar la tromba dinanzi a te, come fanno gl’ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere onorati dagli uomini. Io vi dico in verità che cotesto è il premio che ne hanno. 040 MAT 006 003 Ma quando tu fai limosina, non sappia la tua sinistra quel che fa la destra, 040 MAT 006 004 affinché la tua limosina si faccia in segreto; e il Padre tuo che vede nel segreto, te ne darà la ricompensa. 040 MAT 006 005 E quando pregate, non siate come gl’ipocriti; poiché essi amano di fare orazione stando in piè nelle sinagoghe e ai canti delle piazze per esser veduti dagli uomini. Io vi dico in verità che cotesto è il premio che ne hanno. 040 MAT 006 006 Ma tu, quando preghi, entra nella tua cameretta, e serratone l’uscio fa’ orazione al Padre tuo che è nel segreto; e il Padre tuo che vede nel segreto, te ne darà la ricompensa. 040 MAT 006 007 E nel pregare non usate soverchie dicerie come fanno i pagani, i quali pensano d’essere esauditi per la moltitudine delle loro parole. 040 MAT 006 008 Non li rassomigliate dunque, poiché il Padre vostro sa le cose di cui avete bisogno, prima che gliele chiediate. 040 MAT 006 009 Voi dunque pregate così: Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome; 040 MAT 006 010 venga il tuo regno; sia fatta la tua volontà anche in terra com’è fatta nel cielo. 040 MAT 006 011 Dacci oggi il nostro pane cotidiano; 040 MAT 006 012 e rimettici i nostri debiti come anche noi li abbiamo rimessi ai nostri debitori; 040 MAT 006 013 e non ci esporre alla tentazione, ma liberaci dal maligno. 040 MAT 006 014 Poiché se voi perdonate agli uomini i loro falli, il Padre vostro celeste perdonerà anche a voi; 040 MAT 006 015 ma se voi non perdonate agli uomini, neppure il Padre vostro perdonerà i vostri falli. 040 MAT 006 016 E quando digiunate, non siate mesti d’aspetto come gl’ipocriti; poiché essi si sfigurano la faccia per far vedere agli uomini che digiunano. Io vi dico in verità che cotesto è il premio che ne hanno. 040 MAT 006 017 Ma tu, quando digiuni, ungiti il capo e làvati la faccia, 040 MAT 006 018 affinché non apparisca agli uomini che tu digiuni, ma al Padre tuo che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, te ne darà la ricompensa. 040 MAT 006 019 Non vi fate tesori sulla terra, ove la tignola e la ruggine consumano, e dove i ladri sconficcano e rubano; 040 MAT 006 020 ma fatevi tesori in cielo, ove né tignola né ruggine consumano, e dove i ladri non sconficcano né rubano. 040 MAT 006 021 Perché dov’è il tuo tesoro, quivi sarà anche il tuo cuore. 040 MAT 006 022 La lampada del corpo è l’occhio. Se dunque l’occhio tuo è sano, tutto il tuo corpo sarà illuminato; 040 MAT 006 023 ma se l’occhio tuo è viziato, tutto il tuo corpo sarà nelle tenebre. Se dunque la luce che è in te è tenebre, esse tenebre quanto grandi saranno! 040 MAT 006 024 Niuno può servire a due padroni; perché o odierà l’uno ed amerà l’altro, o si atterrà all’uno e sprezzerà l’altro. Voi non potete servire a Dio ed a Mammona. 040 MAT 006 025 Perciò vi dico: Non siate con ansietà solleciti per la vita vostra di quel che mangerete o di quel che berrete; né per il vostro corpo di che vi vestirete. Non è la vita più del nutrimento, e il corpo più del vestito? 040 MAT 006 026 Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, non mietono, non raccolgono in granai, e il Padre vostro celeste li nutrisce. Non siete voi assai più di loro? 040 MAT 006 027 E chi di voi può con la sua sollecitudine aggiungere alla sua statura pure un cubito? 040 MAT 006 028 E intorno al vestire, perché siete con ansietà solleciti? Considerate come crescono i gigli della campagna; essi non faticano e non filano; 040 MAT 006 029 eppure io vi dico che nemmeno Salomone, con tutta la sua gloria, fu vestito come uno di loro. 040 MAT 006 030 Or se Iddio riveste in questa maniera l’erba de’ campi che oggi è e domani è gettata nel forno, non vestirà Egli molto più voi, o gente di poca fede? 040 MAT 006 031 Non siate dunque con ansietà solleciti, dicendo: Che mangeremo? che berremo? o di che ci vestiremo? 040 MAT 006 032 Poiché sono i pagani che ricercano tutte queste cose; e il Padre vostro celeste sa che avete bisogno di tutte queste cose. 040 MAT 006 033 Ma cercate prima il regno e la giustizia di Dio, e tutte queste cose vi saranno sopraggiunte. 040 MAT 006 034 Non siate dunque con ansietà solleciti del domani; perché il domani sarà sollecito di se stesso. Basta a ciascun giorno il suo affanno. 040 MAT 007 001 Non giudicate acciocché non siate giudicati; 040 MAT 007 002 perché col giudicio col quale giudicate, sarete giudicati; e con la misura onde misurate, sarà misurato a voi. 040 MAT 007 003 E perché guardi tu il bruscolo che è nell’occhio del tuo fratello, mentre non iscorgi la trave che è nell’occhio tuo? 040 MAT 007 004 Ovvero, come potrai tu dire al tuo fratello: Lascia ch’io ti tragga dall’occhio il bruscolo, mentre ecco la trave è nell’occhio tuo? 040 MAT 007 005 Ipocrita, trai prima dall’occhio tuo la trave, e allora ci vedrai bene per trarre il bruscolo dall’occhio del tuo fratello. 040 MAT 007 006 Non date ciò ch’è santo ai cani e non gettate le vostre perle dinanzi ai porci, che talora non le pestino co’ piedi e rivolti contro a voi non vi sbranino. 040 MAT 007 007 Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; picchiate e vi sarà aperto; 040 MAT 007 008 perché chiunque chiede riceve; chi cerca trova, e sarà aperto a chi picchia. 040 MAT 007 009 E qual è l’uomo fra voi, il quale, se il figliuolo gli chiede un pane gli dia una pietra? 040 MAT 007 010 Oppure se gli chiede un pesce gli dia un serpente? 040 MAT 007 011 Se dunque voi che siete malvagi, sapete dar buoni doni ai vostri figliuoli, quanto più il Padre vostro che è ne’ cieli darà egli cose buone a coloro che gliele domandano! 040 MAT 007 012 Tutte le cose dunque che voi volete che gli uomini vi facciano, fatele anche voi a loro; perché questa è la legge ed i profeti. 040 MAT 007 013 Entrate per la porta stretta, poiché larga è la porta e spaziosa la via che mena alla perdizione, e molti son quelli che entran per essa. 040 MAT 007 014 Stretta invece è la porta ed angusta la via che mena alla vita, e pochi son quelli che la trovano. 040 MAT 007 015 Guardatevi dai falsi profeti i quali vengono a voi in vesti da pecore, ma dentro son lupi rapaci. 040 MAT 007 016 Voi li riconoscerete dai loro frutti. Si colgon forse delle uve dalle spine, o dei fichi dai triboli? 040 MAT 007 017 Così, ogni albero buono fa frutti buoni; ma l’albero cattivo fa frutti cattivi. 040 MAT 007 018 Un albero buono non può far frutti cattivi, né un albero cattivo far frutti buoni. 040 MAT 007 019 Ogni albero che non fa buon frutto, è tagliato e gettato nel fuoco. 040 MAT 007 020 Voi li riconoscerete dunque dai loro frutti. 040 MAT 007 021 Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma chi fa la volontà del Padre mio che è ne’ cieli. 040 MAT 007 022 Molti mi diranno in quel giorno: Signore, Signore, non abbiam noi profetizzato in nome tuo, e in nome tuo cacciato demoni, e fatte in nome tuo molte opere potenti? 040 MAT 007 023 E allora dichiarerò loro: Io non vi conobbi mai; dipartitevi da me, voi tutti operatori d’iniquità. 040 MAT 007 024 Perciò chiunque ode queste mie parole e le mette in pratica sarà paragonato ad un uomo avveduto che ha edificata la sua casa sopra la roccia. 040 MAT 007 025 E la pioggia è caduta, e son venuti i torrenti, e i venti hanno soffiato e hanno investito quella casa; ma ella non è caduta, perché era fondata sulla roccia. 040 MAT 007 026 E chiunque ode queste mie parole e non le mette in pratica sarà paragonato ad un uomo stolto che ha edificata la sua casa sulla rena. 040 MAT 007 027 E la pioggia è caduta, e son venuti i torrenti, e i venti hanno soffiato ed hanno fatto impeto contro quella casa; ed ella è caduta, e la sua ruina è stata grande. 040 MAT 007 028 Ed avvenne che quando Gesù ebbe finiti questi discorsi, le turbe stupivano del suo insegnamento, 040 MAT 007 029 perch’egli le ammaestrava come avendo autorità, e non come i loro scribi. 040 MAT 008 001 Or quando egli fu sceso dal monte, molte turbe lo seguirono. 040 MAT 008 002 Ed ecco un lebbroso, accostatosi, gli si prostrò dinanzi dicendo: Signore, se vuoi, tu puoi mondarmi. 040 MAT 008 003 E Gesù, stesa la mano, lo toccò dicendo: Lo voglio, sii mondato. E in quell’istante egli fu mondato dalla sua lebbra. 040 MAT 008 004 E Gesù gli disse: Guarda di non dirlo a nessuno: ma va’, mostrati al sacerdote e fa’ l’offerta che Mosè ha prescritto; e ciò serva loro di testimonianza. 040 MAT 008 005 Or quand’egli fu entrato in Capernaum, un centurione venne a lui pregandolo e dicendo: 040 MAT 008 006 Signore, il mio servitore giace in casa paralitico, gravemente tormentato. 040 MAT 008 007 Gesù gli disse: Io verrò e lo guarirò. Ma il centurione, rispondendo disse: 040 MAT 008 008 Signore, io non son degno che tu entri sotto al mio tetto ma di’ soltanto una parola e il mio servitore sarà guarito. 040 MAT 008 009 Poiché anch’io son uomo sottoposto ad altri ed ho sotto di me dei soldati; e dico a uno: Va’, ed egli va; e ad un altro: Vieni, ed egli viene; e al mio servo: Fa’ questo, ed egli lo fa. 040 MAT 008 010 E Gesù, udito questo, ne restò maravigliato, e disse a quelli che lo seguivano: Io vi dico in verità che in nessuno, in Israele, ho trovato cotanta fede. 040 MAT 008 011 Or io vi dico che molti verranno di Levante e di Ponente e sederanno a tavola con Abramo e Isacco e Giacobbe, nel regno dei cieli; 040 MAT 008 012 ma i figliuoli del regno saranno gettati nelle tenebre di fuori. Quivi sarà il pianto e lo stridor dei denti. 040 MAT 008 013 E Gesù disse al centurione: Va’: e come hai creduto, siati fatto. E il servitore fu guarito in quell’ora stessa. 040 MAT 008 014 Poi Gesù, entrato nella casa di Pietro, vide la suocera di lui che giaceva in letto con la febbre; ed egli le toccò la mano e la febbre la lasciò. 040 MAT 008 015 Ella si alzò e si mise a servirlo. 040 MAT 008 016 Poi, venuta la sera, gli presentarono molti indemoniati; ed egli, con la parola, scacciò gli spiriti e guarì tutti i malati, 040 MAT 008 017 affinché si adempisse quel che fu detto per bocca del profeta Isaia: Egli stesso ha preso le nostre infermità, ed ha portato le nostre malattie. 040 MAT 008 018 Or Gesù, vedendo una gran folla intorno a sé, comandò che si passasse all’altra riva. 040 MAT 008 019 Allora uno scriba, accostatosi, gli disse: Maestro, io ti seguirò dovunque tu vada. 040 MAT 008 020 E Gesù gli disse: Le volpi hanno delle tane e gli uccelli del cielo dei nidi, ma il Figliuol dell’uomo non ha dove posare il capo. 040 MAT 008 021 E un altro dei discepoli gli disse: Signore, permettimi d’andare prima a seppellir mio padre. 040 MAT 008 022 Ma Gesù gli disse: Seguitami, e lascia i morti seppellite i loro morti. 040 MAT 008 023 Ed essendo egli entrato nella barca, i suoi discepoli lo seguirono. 040 MAT 008 024 Ed ecco farsi in mare una così gran burrasca, che la barca era coperta dalle onde; ma Gesù dormiva. 040 MAT 008 025 E i suoi discepoli, accostatisi, lo svegliarono dicendo: Signore, salvaci, siam perduti. 040 MAT 008 026 Ed egli disse loro: Perché avete paura, o gente di poca fede? Allora, levatosi, sgridò i venti ed il mare, e si fece gran bonaccia. 040 MAT 008 027 E quegli uomini ne restaron maravigliati e dicevano: Che uomo è mai questo che anche i venti e il mare gli ubbidiscono? 040 MAT 008 028 E quando fu giunto all’altra riva, nel paese de’ Gadareni, gli si fecero incontro due indemoniati, usciti dai sepolcri, così furiosi, che niuno potea passar per quella via. 040 MAT 008 029 Ed ecco si misero a gridare: Che v’è fra noi e te, Figliuol di Dio? Sei tu venuto qua prima del tempo per tormentarci? 040 MAT 008 030 Or lungi da loro v’era un gran branco di porci che pasceva. 040 MAT 008 031 E i demoni lo pregavano dicendo: Se tu ci scacci, mandaci in quel branco di porci. 040 MAT 008 032 Ed egli disse loro: Andate. Ed essi, usciti, se ne andarono nei porci; ed ecco tutto il branco si gettò a precipizio giù nel mare, e perirono nelle acque. 040 MAT 008 033 E quelli che li pasturavano fuggirono; e andati nella città raccontarono ogni cosa e il fatto degl’indemoniati. 040 MAT 008 034 Ed ecco tutta la città uscì incontro a Gesù; e, come lo videro lo pregarono che si partisse dai loro confini. 040 MAT 009 001 E Gesù, entrato in una barca, passò all’altra riva e venne nella sua città. 040 MAT 009 002 Ed ecco gli portarono un paralitico steso sopra un letto. E Gesù, veduta la fede loro, disse al paralitico: Figliuolo, sta’ di buon animo, i tuoi peccati ti sono rimessi. 040 MAT 009 003 Ed ecco alcuni degli scribi dissero dentro di sé: Costui bestemmia. 040 MAT 009 004 E Gesù, conosciuti i loro pensieri, disse: Perché pensate voi cose malvage ne’ vostri cuori? 040 MAT 009 005 Poiché, che cos’è più facile, dire: I tuoi peccati ti sono rimessi, o dire: Lèvati e cammina? 040 MAT 009 006 Or affinché sappiate che il Figliuol dell’uomo ha sulla terra autorità di rimettere i peccati: Lèvati (disse al paralitico), prendi il tuo letto e vattene a casa. 040 MAT 009 007 Ed egli, levatosi, se ne andò a casa sua. 040 MAT 009 008 E le turbe, veduto ciò, furon prese da timore, e glorificarono Iddio che avea data cotale autorità agli uomini. 040 MAT 009 009 Poi Gesù, partitosi di là, passando, vide un uomo, chiamato Matteo, che sedeva al banco della gabella; e gli disse: Seguimi. Ed egli, levatosi, lo seguì. 040 MAT 009 010 Ed avvenne che, essendo Gesù a tavola in casa di Matteo, ecco, molti pubblicani e peccatori vennero e si misero a tavola con Gesù e co’ suoi discepoli. 040 MAT 009 011 E i Farisei, veduto ciò, dicevano ai suoi discepoli: Perché il vostro maestro mangia coi pubblicani e coi peccatori? 040 MAT 009 012 Ma Gesù, avendoli uditi, disse: Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. 040 MAT 009 013 Or andate e imparate che cosa significhi: Voglio misericordia, e non sacrifizio; poiché io non son venuto a chiamar de’ giusti, ma dei peccatori. 040 MAT 009 014 Allora gli s’accostarono i discepoli di Giovanni e gli dissero: Perché noi ed i Farisei digiuniamo, e i tuoi discepoli non digiunano? 040 MAT 009 015 E Gesù disse loro: Gli amici dello sposo possono essi far cordoglio, finché lo sposo è con loro? Ma verranno i giorni che lo sposo sarà loro tolto, ed allora digiuneranno. 040 MAT 009 016 Or niuno mette un pezzo di stoffa nuova sopra un vestito vecchio; perché quella toppa porta via qualcosa dal vestito, e lo strappo si fa peggiore. 040 MAT 009 017 Neppur si mette del vin nuovo in otri vecchi; altrimenti gli otri si rompono, il vino si spande e gli otri si perdono; ma si mette il vin nuovo in otri nuovi, e l’uno e gli altri si conservano. 040 MAT 009 018 Mentr’egli diceva loro queste cose, ecco uno dei capi della sinagoga, accostatosi, s’inchinò dinanzi a lui e gli disse: La mia figliuola è pur ora trapassata; ma vieni, metti la mano su lei ed ella vivrà. 040 MAT 009 019 E Gesù, alzatosi, lo seguiva co’ suoi discepoli. 040 MAT 009 020 Ed ecco una donna, malata d’un flusso di sangue da dodici anni, accostatasi per di dietro, gli toccò il lembo della veste. 040 MAT 009 021 Perché, diceva fra sé: Sol ch’io tocchi la sua veste, sarò guarita. 040 MAT 009 022 E Gesù, voltatosi e vedutala, disse: Sta’ di buon animo, figliuola; la tua fede t’ha guarita. E da quell’ora la donna fu guarita. 040 MAT 009 023 E quando Gesù fu giunto alla casa del capo della sinagoga, ed ebbe veduto i sonatori di flauto e la moltitudine che facea grande strepito, disse loro: Ritiratevi; 040 MAT 009 024 perché la fanciulla non è morta, ma dorme. E si ridevano di lui. 040 MAT 009 025 Ma quando la moltitudine fu messa fuori, egli entrò, e prese la fanciulla per la mano, ed ella si alzò. 040 MAT 009 026 E se ne divulgò la fama per tutto quel paese. 040 MAT 009 027 Come Gesù partiva di là, due ciechi lo seguirono, gridando e dicendo: Abbi pietà di noi, o Figliuol di Davide! 040 MAT 009 028 E quand’egli fu entrato nella casa, que’ ciechi si accostarono a lui. E Gesù disse loro: Credete voi ch’io possa far questo? Essi gli risposero: Sì, o Signore. 040 MAT 009 029 Allora toccò loro gli occhi, dicendo: Siavi fatto secondo la vostra fede. 040 MAT 009 030 E gli occhi loro furono aperti. E Gesù fece loro un severo divieto, dicendo: Guardate che niuno lo sappia. 040 MAT 009 031 Ma quelli, usciti fuori, sparsero la fama di lui per tutto quel paese. 040 MAT 009 032 Or come quei ciechi uscivano, ecco che gli fu presentato un uomo muto indemoniato. 040 MAT 009 033 E cacciato che fu il demonio, il muto parlò. E le turbe si maravigliarono dicendo: Mai non s’è vista cosa tale in Israele. 040 MAT 009 034 Ma i Farisei dicevano: Egli caccia i demoni per l’aiuto del principe dei demoni. 040 MAT 009 035 E Gesù andava attorno per tutte le città e per i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe e predicando l’evangelo del Regno, e sanando ogni malattia ed ogni infermità. 040 MAT 009 036 E vedendo le turbe, n’ebbe compassione, perch’erano stanche e sfinite, come pecore che non hanno pastore. 040 MAT 009 037 Allora egli disse ai suoi discepoli: Ben è la mèsse grande, ma pochi son gli operai. 040 MAT 009 038 Pregate dunque il Signor della mèsse che spinga degli operai nella sua mèsse. 040 MAT 010 001 Poi, chiamati a sé i suoi dodici discepoli, diede loro potestà di cacciare gli spiriti immondi, e di sanare qualunque malattia e qualunque infermità. 040 MAT 010 002 Or i nomi de’ dodici apostoli son questi: Il primo Simone detto Pietro, e Andrea suo fratello; Giacomo di Zebedeo e Giovanni suo fratello; 040 MAT 010 003 Filippo e Bartolomeo; Toma e Matteo il pubblicano; Giacomo d’Alfeo e Taddeo; 040 MAT 010 004 Simone il Cananeo e Giuda l’Iscariota, quello stesso che poi lo tradì. 040 MAT 010 005 Questi dodici mandò Gesù, dando loro queste istruzioni: Non andate fra i Gentili, e non entrate in alcuna città de’ Samaritani, 040 MAT 010 006 ma andate piuttosto alle pecore perdute della casa d’Israele. 040 MAT 010 007 E andando, predicate e dite: Il regno de’ cieli è vicino. 040 MAT 010 008 Sanate gl’infermi, risuscitate i morti, mondate i lebbrosi, cacciate i demoni; gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date. 040 MAT 010 009 Non fate provvisione né d’oro, né d’argento, né di rame nelle vostre cinture, 040 MAT 010 010 né di sacca da viaggio, né di due tuniche, né di calzari, né di bastone, perché l’operaio è degno del suo nutrimento. 040 MAT 010 011 Or in qualunque città o villaggio sarete entrati, informatevi chi sia ivi degno, e dimorate da lui finché partiate. 040 MAT 010 012 E quando entrerete nella casa, salutatela. 040 MAT 010 013 E se quella casa n’è degna, venga la pace vostra su lei: se poi non ne è degna la vostra pace torni a voi. 040 MAT 010 014 E se alcuno non vi riceve né ascolta le vostre parole, uscendo da quella casa o da quella città, scotete la polvere da’ vostri piedi. 040 MAT 010 015 In verità io vi dico che il paese di Sodoma e di Gomorra, nel giorno del giudizio, sarà trattato con meno rigore di quella città. 040 MAT 010 016 Ecco, io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe. 040 MAT 010 017 E guardatevi dagli uomini; perché vi metteranno in man de’ tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; 040 MAT 010 018 e sarete menati davanti a governatori e re per cagion mia, per servir di testimonianza dinanzi a loro ed ai Gentili. 040 MAT 010 019 Ma quando vi metteranno nelle loro mani, non siate in ansietà del come parlerete o di quel che avrete a dire; perché in quell’ora stessa vi sarà dato ciò che avrete a dire. 040 MAT 010 020 Poiché non siete voi che parlate, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi. 040 MAT 010 021 Or il fratello darà il fratello a morte, e il padre il figliuolo; e i figliuoli si leveranno contro i genitori e li faranno morire. 040 MAT 010 022 E sarete odiati da tutti a cagion del mio nome; ma chi avrà perseverato sino alla fine sarà salvato. 040 MAT 010 023 E quando vi perseguiteranno in una città, fuggite in un’altra; perché io vi dico in verità che non avrete finito di percorrere le città d’Israele, prima che il Figliuol dell’uomo sia venuto. 040 MAT 010 024 Un discepolo non è da più del maestro, né un servo da più del suo signore. 040 MAT 010 025 Basti al discepolo di essere come il suo maestro, e al servo d’essere come il suo signore. Se hanno chiamato Beelzebub il padrone, quanto più chiameranno così quei di casa sua! 040 MAT 010 026 Non li temete dunque; poiché non v’è niente di nascosto che non abbia ad essere scoperto, né di occulto che non abbia a venire a notizia. 040 MAT 010 027 Quello ch’io vi dico nelle tenebre, ditelo voi nella luce; e quel che udite dettovi all’orecchio, predicatelo sui tetti. 040 MAT 010 028 E non temete coloro che uccidono il corpo, ma non possono uccider l’anima; temete piuttosto colui che può far perire e l’anima e il corpo nella geenna. (Geenna g1067) 040 MAT 010 029 Due passeri non si vendon essi per un soldo? Eppure non ne cade uno solo in terra senza il volere del Padre vostro. 040 MAT 010 030 Ma quant’è a voi, perfino i capelli del vostro capo son tutti contati. 040 MAT 010 031 Non temete dunque; voi siete da più di molti passeri. 040 MAT 010 032 Chiunque dunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io riconoscerò lui davanti al Padre mio che è ne’ cieli. 040 MAT 010 033 Ma chiunque mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io rinnegherò lui davanti al Padre mio che è nei cieli. 040 MAT 010 034 Non pensate ch’io sia venuto a metter pace sulla terra; non son venuto a metter pace, ma spada. 040 MAT 010 035 Perché son venuto a dividere il figlio da suo padre, e la figlia da sua madre, e la nuora dalla suocera; 040 MAT 010 036 e i nemici dell’uomo saranno quelli stessi di casa sua. 040 MAT 010 037 Chi ama padre o madre più di me, non è degno di me; e chi ama figliuolo o figliuola più di me, non è degno di me; 040 MAT 010 038 e chi non prende la sua croce e non vien dietro a me, non è degno di me. 040 MAT 010 039 Chi avrà trovato la vita sua la perderà; e chi avrà perduto la sua vita per cagion mia, la troverà. 040 MAT 010 040 Chi riceve voi riceve me; e chi riceve me, riceve colui che mi ha mandato. 040 MAT 010 041 Chi riceve un profeta come profeta, riceverà premio di profeta; e chi riceve un giusto come giusto, riceverà premio di giusto. 040 MAT 010 042 E chi avrà dato da bere soltanto un bicchier d’acqua fresca ad uno di questi piccoli, perché è un mio discepolo, io vi dico in verità che non perderà punto il suo premio. 040 MAT 011 001 Ed avvenne che quando ebbe finito di dar le sue istruzioni ai suoi dodici discepoli, Gesù si partì di là per insegnare e predicare nelle loro città. 040 MAT 011 002 Or Giovanni, avendo nella prigione udito parlare delle opere del Cristo, mandò a dirgli per mezzo de’ suoi discepoli: 040 MAT 011 003 Sei tu colui che ha da venire, o ne aspetteremo noi un altro? 040 MAT 011 004 E Gesù rispondendo disse loro: Andate a riferire a Giovanni quello che udite e vedete: 040 MAT 011 005 i ciechi ricuperano la vista e gli zoppi camminano; i lebbrosi sono mondati e i sordi odono; i morti risuscitano, e l’Evangelo è annunziato ai poveri. 040 MAT 011 006 E beato colui che non si sarà scandalizzato di me! 040 MAT 011 007 Or com’essi se ne andavano, Gesù prese a dire alle turbe intorno a Giovanni: Che andaste a vedere nel deserto? Una canna dimenata dal vento? Ma che andaste a vedere? 040 MAT 011 008 Un uomo avvolto in morbide vesti? Ecco, quelli che portano delle vesti morbide stanno nelle dimore dei re. 040 MAT 011 009 Ma perché andaste? Per vedere un profeta? Sì, vi dico e uno più che profeta. 040 MAT 011 010 Egli è colui del quale è scritto: Ecco, io mando il mio messaggero davanti al tuo cospetto, che preparerà la via dinanzi a te. 040 MAT 011 011 In verità io vi dico, che fra i nati di donna non è sorto alcuno maggiore di Giovanni Battista; però, il minimo nel regno dei cieli è maggiore di lui. 040 MAT 011 012 Or dai giorni di Giovanni Battista fino ad ora, il regno de’ cieli è preso a forza ed i violenti se ne impadroniscono. 040 MAT 011 013 Poiché tutti i profeti e la legge hanno profetato fino a Giovanni. 040 MAT 011 014 E se lo volete accettare, egli è l’Elia che dovea venire. Chi ha orecchi oda. 040 MAT 011 015 Ma a chi assomiglierò io questa generazione? 040 MAT 011 016 Ella è simile ai fanciulli seduti nelle piazze che gridano ai loro compagni e dicono: 040 MAT 011 017 Vi abbiam sonato il flauto, e voi non avete ballato; abbiam cantato de’ lamenti, e voi non avete fatto cordoglio. 040 MAT 011 018 Difatti è venuto Giovanni non mangiando né bevendo, e dicono: Ha un demonio! 040 MAT 011 019 E’ venuto il Figliuol dell’uomo mangiando e bevendo, e dicono: Ecco un mangiatore ed un beone, un amico dei pubblicani e de’ peccatori! Ma la sapienza è stata giustificata dalle opere sue. 040 MAT 011 020 Allora egli prese a rimproverare le città nelle quali era stata fatta la maggior parte delle sue opere potenti, perché non si erano ravvedute. 040 MAT 011 021 Guai a te, Corazin! Guai a te, Betsaida! Perché se in Tiro e Sidone fossero state fatte le opere potenti compiute fra voi, già da gran tempo si sarebbero pentite, con cilicio e cenere. 040 MAT 011 022 E però vi dichiaro che nel giorno del giudizio la sorte di Tiro e di Sidone sarà più tollerabile della vostra. 040 MAT 011 023 E tu, o Capernaum, sarai tu forse innalzata fino al cielo? No, tu scenderai fino nell’Ades. Perché se in Sodoma fossero state fatte le opere potenti compiute in te, ella sarebbe durata fino ad oggi. (Hadēs g86) 040 MAT 011 024 E però, io lo dichiaro, nel giorno del giudizio la sorte del paese di Sodoma sarà più tollerabile della tua. 040 MAT 011 025 In quel tempo Gesù prese a dire: Io ti rendo lode, o Padre, Signor del cielo e della terra, perché hai nascoste queste cose ai savi e agli intelligenti, e le hai rivelate ai piccoli fanciulli. 040 MAT 011 026 Sì, Padre, perché così t’è piaciuto. 040 MAT 011 027 Ogni cosa m’è stata data in mano dal Padre mio; e niuno conosce appieno il Figliuolo, se non il Padre, e niuno conosce appieno il Padre, se non il Figliuolo e colui al quale il Figliuolo avrà voluto rivelarlo. 040 MAT 011 028 Venite a me, voi tutti che siete travagliati ed aggravati, e io vi darò riposo. 040 MAT 011 029 Prendete su voi il mio giogo ed imparate da me, perch’io son mansueto ed umile di cuore; e voi troverete riposo alle anime vostre; 040 MAT 011 030 poiché il mio giogo è dolce e il mio carico è leggero. 040 MAT 012 001 In quel tempo Gesù passò in giorno di sabato per i seminati; e i suoi discepoli ebbero fame e presero a svellere delle spighe ed a mangiare. 040 MAT 012 002 E i Farisei, veduto ciò, gli dissero: Ecco, i tuoi discepoli fanno quel che non è lecito di fare in giorno di sabato. 040 MAT 012 003 Ma egli disse loro: Non avete voi letto quel che fece Davide, quando ebbe fame, egli e coloro ch’eran con lui? 040 MAT 012 004 Come egli entrò nella casa di Dio, e come mangiarono i pani di presentazione i quali non era lecito di mangiare né a lui, né a quelli ch’eran con lui, ma ai soli sacerdoti? 040 MAT 012 005 Ovvero, non avete voi letto nella legge che nei giorni di sabato, i sacerdoti nel tempio violano il sabato e non ne son colpevoli? 040 MAT 012 006 Or io vi dico che v’è qui qualcosa di più grande del tempio. 040 MAT 012 007 E se sapeste che cosa significhi: Voglio misericordia e non sacrifizio, voi non avreste condannato gl’innocenti; 040 MAT 012 008 perché il Figliuol dell’uomo è signore del sabato. 040 MAT 012 009 E, partitosi di là, venne nella loro sinagoga. 040 MAT 012 010 Ed ecco un uomo che avea una mano secca. Ed essi, affin di poterlo accusare, fecero a Gesù questa domanda: E’ egli lecito far delle guarigioni in giorno di sabato? 040 MAT 012 011 Ed egli disse loro: Chi è colui fra voi che, avendo una pecora, s’ella cade in giorno di sabato in una fossa non la prenda e la tragga fuori? 040 MAT 012 012 Or quant’è un uomo da più d’una pecora! E’ dunque lecito di far del bene in giorno di sabato. 040 MAT 012 013 Allora disse a quell’uomo: Stendi la tua mano. E colui la stese, ed ella tornò sana come l’altra. 040 MAT 012 014 Ma i Farisei, usciti, tennero consiglio contro di lui, col fine di farlo morire. 040 MAT 012 015 Ma Gesù, saputolo, si partì di là; e molti lo seguirono, ed egli li guari tutti; 040 MAT 012 016 e ordinò loro severamente di non farlo conoscere, 040 MAT 012 017 affinché si adempisse quanto era stato detto per bocca del profeta Isaia: 040 MAT 012 018 Ecco il mio Servitore che ho scelto; il mio diletto, in cui l’anima mia si è compiaciuta. Io metterò lo Spirito mio sopra lui, ed egli annunzierà giudicio alle genti. 040 MAT 012 019 Non contenderà, né griderà, né alcuno udrà la sua voce nelle piazze. 040 MAT 012 020 Ei non triterà la canna rotta e non spegnerà il lucignolo fumante, finché non abbia fatto trionfar la giustizia. 040 MAT 012 021 E nel nome di lui le genti spereranno. 040 MAT 012 022 Allora gli fu presentato un indemoniato, cieco e muto; ed egli lo sanò, talché il mutolo parlava e vedeva. 040 MAT 012 023 E tutte le turbe stupivano e dicevano: Non è costui il figliuol di Davide? 040 MAT 012 024 Ma i Farisei, udendo ciò, dissero: Costui non caccia i demoni se non per l’aiuto di Beelzebub, principe dei demoni. 040 MAT 012 025 E Gesù, conosciuti i loro pensieri, disse loro: Ogni regno diviso in parti contrarie sarà ridotto in deserto; ed ogni città o casa divisa in parti contrarie non potrà reggere. 040 MAT 012 026 E se Satana caccia Satana, egli è diviso contro se stesso; come dunque potrà sussistere il suo regno? 040 MAT 012 027 E se io caccio i demoni per l’aiuto di Beelzebub, per l’aiuto di chi li cacciano i vostri figliuoli? Per questo, essi stessi saranno i vostri giudici. 040 MAT 012 028 Ma se è per l’aiuto dello Spirito di Dio che io caccio i demoni, è dunque pervenuto fino a voi il regno di Dio. 040 MAT 012 029 Ovvero, come può uno entrar nella casa dell’uomo forte e rapirgli le sue masserizie, se prima non abbia legato l’uomo forte? Allora soltanto gli prederà la casa. 040 MAT 012 030 Chi non è con me, è contro di me; e chi non raccoglie con me, disperde. 040 MAT 012 031 Perciò io vi dico: Ogni peccato e bestemmia sarà perdonata agli uomini; ma la bestemmia contro lo Spirito non sarà perdonata. 040 MAT 012 032 Ed a chiunque parli contro il Figliuol dell’uomo, sarà perdonato; ma a chiunque parli contro lo Spirito Santo, non sarà perdonato né in questo mondo né in quello a venire. (aiōn g165) 040 MAT 012 033 O voi fate l’albero buono e buono pure il suo frutto, o fate l’albero cattivo e cattivo pure il suo frutto; perché dal frutto si conosce l’albero. 040 MAT 012 034 Razza di vipere, come potete dir cose buone, essendo malvagi? Poiché dall’abbondanza del cuore la bocca parla. 040 MAT 012 035 L’uomo dabbene dal suo buon tesoro trae cose buone; e l’uomo malvagio dal suo malvagio tesoro trae cose malvage. 040 MAT 012 036 Or io vi dico che d’ogni parola oziosa che avranno detta, gli uomini renderan conto nel giorno del giudizio; 040 MAT 012 037 poiché dalle tue parole sarai giustificato, e dalle tue parole sarai condannato. 040 MAT 012 038 Allora alcuni degli scribi e dei Farisei presero a dirgli: Maestro, noi vorremmo vederti operare un segno. 040 MAT 012 039 Ma egli rispose loro: Questa generazione malvagia e adultera chiede un segno; e segno non le sarà dato, tranne il segno del profeta Giona. 040 MAT 012 040 Poiché, come Giona stette nel ventre del pesce tre giorni e tre notti, così starà il Figliuolo dell’uomo nel cuor della terra tre giorni e tre notti. 040 MAT 012 041 I Niniviti risorgeranno nel giudizio con questa generazione e la condanneranno, perché essi si ravvidero alla predicazione di Giona; ed ecco qui vi è più che Giona! 040 MAT 012 042 La regina del Mezzodì risusciterà nel giudizio con questa generazione e la condannerà; perché ella venne dalle estremità della terra per udir la sapienza di Salomone; ed ecco qui v’è più che Salomone! 040 MAT 012 043 Or quando lo spirito immondo è uscito da un uomo, va attorno per luoghi aridi, cercando riposo e non lo trova. 040 MAT 012 044 Allora dice: Ritornerò nella mia casa donde sono uscito; e giuntovi, la trova vuota, spazzata e adorna. 040 MAT 012 045 Allora va e prende seco altri sette spiriti peggiori di lui, i quali, entrati, prendon quivi dimora; e l’ultima condizione di cotest’uomo divien peggiore della prima. Così avverrà anche a questa malvagia generazione. 040 MAT 012 046 Mentre Gesù parlava ancora alle turbe, ecco sua madre e i suoi fratelli che, fermatisi di fuori, cercavano di parlargli. 040 MAT 012 047 E uno gli disse: Ecco, tua madre e i tuoi fratelli son la fuori che cercano di parlarti. 040 MAT 012 048 Ma egli, rispondendo, disse a colui che gli parlava: Chi è mia madre, e chi sono i miei fratelli? 040 MAT 012 049 E, stendendo la mano sui suoi discepoli, disse: Ecco mia madre e i miei fratelli! 040 MAT 012 050 Poiché chiunque avrà fatta la volontà del Padre mio che è ne’ cieli, esso mi è fratello e sorella e madre. 040 MAT 013 001 In quel giorno Gesù, uscito di casa, si pose a sedere presso al mare; 040 MAT 013 002 e molte turbe si raunarono attorno a lui; talché egli, montato in una barca, vi sedette; e tutta la moltitudine stava sulla riva. 040 MAT 013 003 Ed egli insegnò loro molte cose in parabole, dicendo: 040 MAT 013 004 Ecco, il seminatore uscì a seminare. E mentre seminava, una parte del seme cadde lungo la strada; gli uccelli vennero e la mangiarono. 040 MAT 013 005 E un’altra cadde ne’ luoghi rocciosi ove non avea molta terra; e subito spuntò, perché non avea terreno profondo; 040 MAT 013 006 ma, levatosi il sole, fu riarsa; e perché non avea radice, si seccò. 040 MAT 013 007 E un’altra cadde sulle spine; e le spine crebbero e l’affogarono. 040 MAT 013 008 E un’altra cadde nella buona terra e portò frutto, dando qual cento, qual sessanta, qual trenta per uno. 040 MAT 013 009 Chi ha orecchi da udire oda. 040 MAT 013 010 Allora i discepoli, accostatisi, gli dissero: Perché parli loro in parabole 040 MAT 013 011 Ed egli rispose loro: Perché a voi è dato di conoscere i misteri del regno dei cieli; ma a loro non è dato. 040 MAT 013 012 Perché a chiunque ha, sarà dato, e sarà nell’abbondanza; ma a chiunque non ha, sarà tolto anche quello che ha. 040 MAT 013 013 Perciò parlo loro in parabole, perché, vedendo, non vedono; e udendo, non odono e non intendono. 040 MAT 013 014 E s’adempie in loro la profezia d’Isaia che dice: Udrete co’ vostri orecchi e non intenderete; guarderete co’ vostri occhi e non vedrete: 040 MAT 013 015 perché il cuore di questo popolo s’è fatto insensibile, son divenuti duri d’orecchi ed hanno chiuso gli occhi, che talora non veggano con gli occhi e non odano con gli orecchi e non intendano col cuore e non si convertano, ed io non li guarisca. 040 MAT 013 016 Ma beati gli occhi vostri, perché veggono; ed i vostri orecchi, perché odono! 040 MAT 013 017 Poiché in verità io vi dico che molti profeti e giusti desiderarono di vedere le cose che voi vedete, e non le videro; e di udire le cose che voi udite, e non le udirono. 040 MAT 013 018 Voi dunque ascoltate che cosa significhi la parabola del seminatore: 040 MAT 013 019 Tutte le volte che uno ode la parola del Regno e non la intende, viene il maligno e porta via quel ch’è stato seminato nel cuore di lui: questi è colui che ha ricevuto la semenza lungo la strada. 040 MAT 013 020 E quegli che ha ricevuto la semenza in luoghi rocciosi, è colui che ode la Parola e subito la riceve con allegrezza; 040 MAT 013 021 però non ha radice in sé, ma è di corta durata; e quando venga tribolazione o persecuzione a cagion della Parola, è subito scandalizzato. 040 MAT 013 022 E quegli che ha ricevuto la semenza fra le spine, è colui che ode la Parola; poi le cure mondane e l’inganno delle ricchezze affogano la Parola; e così riesce infruttuosa. (aiōn g165) 040 MAT 013 023 Ma quei che ha ricevuto la semenza in buona terra, è colui che ode la Parola e l’intende; che porta del frutto e rende l’uno il cento, l’altro il sessanta e l’altro il trenta. 040 MAT 013 024 Egli propose loro un’altra parabola, dicendo: Il regno de’ cieli è simile ad un uomo che ha seminato buona semenza nel suo campo. 040 MAT 013 025 Ma mentre gli uomini dormivano, venne il suo nemico e seminò delle zizzanie in mezzo al grano e se ne andò. 040 MAT 013 026 E quando l’erba fu nata ed ebbe fatto frutto, allora apparvero anche le zizzanie. 040 MAT 013 027 E i servitori del padron di casa vennero a dirgli: Signore, non hai tu seminato buona semenza nel tuo campo? Come mai, dunque, c’è della zizzania? 040 MAT 013 028 Ed egli disse loro: Un nemico ha fatto questo. E i servitori gli dissero: Vuoi tu che l’andiamo a cogliere? 040 MAT 013 029 Ma egli rispose: No, che talora, cogliendo le zizzanie, non sradichiate insiem con esse il grano. 040 MAT 013 030 Lasciate che ambedue crescano assieme fino alla mietitura; e al tempo della mietitura, io dirò ai mietitori: Cogliete prima le zizzanie, e legatele in fasci per bruciarle; ma il grano, raccoglietelo nel mio granaio. 040 MAT 013 031 Egli propose loro un’altra parabola dicendo: Il regno de’ cieli è simile ad un granel di senapa che un uomo prende e semina nel suo campo. 040 MAT 013 032 Esso è bene il più piccolo di tutti i semi; ma quando è cresciuto, è maggiore de’ legumi e diviene albero; tanto che gli uccelli del cielo vengono a ripararsi tra i suoi rami. 040 MAT 013 033 Disse loro un’altra parabola: Il regno de’ cieli è simile al lievito che una donna prende e nasconde in tre staia di farina, finché la pasta sia tutta lievitata. 040 MAT 013 034 Tutte queste cose disse Gesù in parabole alle turbe e senza parabola non diceva loro nulla, 040 MAT 013 035 affinché si adempisse quel ch’era stato detto per mezzo del profeta: Aprirò in parabole la mia bocca; esporrò cose occulte fin dalla fondazione del mondo. 040 MAT 013 036 Allora Gesù, lasciate le turbe, tornò a casa; e suoi discepoli gli s’accostarono, dicendo: Spiegaci la parabola delle zizzanie del campo. 040 MAT 013 037 Ed egli, rispondendo, disse loro: Colui che semina la buona semenza, è il Figliuol dell’uomo; 040 MAT 013 038 il campo è il mondo; la buona semenza sono i figliuoli del Regno; le zizzanie sono i figliuoli del maligno; 040 MAT 013 039 il nemico che le ha seminate, è il diavolo; la mietitura è la fine dell’età presente; i mietitori sono gli angeli. (aiōn g165) 040 MAT 013 040 Come dunque si raccolgono le zizzanie e si bruciano col fuoco, così avverrà alla fine dell’età presente. (aiōn g165) 040 MAT 013 041 Il Figliuol dell’uomo manderà i suoi angeli che raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti gli operatori d’iniquità, 040 MAT 013 042 e li getteranno nella fornace del fuoco. Quivi sarà il pianto e lo stridor de’ denti. 040 MAT 013 043 Allora i giusti risplenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi, oda. 040 MAT 013 044 Il regno de’ cieli è simile ad un tesoro nascosto nel campo, che un uomo, dopo averlo trovato, nasconde; e per l’allegrezza che ne ha, va e vende tutto quello che ha, e compra quel campo. 040 MAT 013 045 Il regno de’ cieli è anche simile ad un mercante che va in cerca di belle perle; 040 MAT 013 046 e trovata una perla di gran prezzo, se n’è andato, ha venduto tutto quel che aveva, e l’ha comperata. 040 MAT 013 047 Il regno de’ cieli è anche simile ad una rete che, gettata in mare, ha raccolto ogni sorta di pesci; 040 MAT 013 048 quando è piena, i pescatori la traggono a riva; e, postisi a sedere, raccolgono il buono in vasi, e buttano via quel che non val nulla. 040 MAT 013 049 Così avverrà alla fine dell’età presente. Verranno gli angeli, toglieranno i malvagi di mezzo ai giusti, (aiōn g165) 040 MAT 013 050 e li getteranno nella fornace del fuoco. Ivi sarà il pianto e lo stridor de’ denti. 040 MAT 013 051 Avete intese tutte queste cose? Essi gli risposero: Sì. 040 MAT 013 052 Allora disse loro: Per questo, ogni scriba ammaestrato pel regno de’ cieli è simile ad un padron di casa il quale trae fuori dal suo tesoro cose nuove e cose vecchie. 040 MAT 013 053 Or quando Gesù ebbe finite queste parabole, partì di là. 040 MAT 013 054 E recatosi nella sua patria, li ammaestrava nella lor sinagoga, talché stupivano e dicevano: Onde ha costui questa sapienza e queste opere potenti? 040 MAT 013 055 Non è questi il figliuol del falegname? Sua madre non si chiama ella Maria, e i suoi fratelli, Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? 040 MAT 013 056 E le sue sorelle non sono tutte fra noi? Donde dunque vengono a lui tutte queste cose? 040 MAT 013 057 E si scandalizzavano di lui. Ma Gesù disse loro: Un profeta non è sprezzato che nella sua patria e in casa sua. 040 MAT 013 058 E non fece quivi molte opere potenti a cagione della loro incredulità. 040 MAT 014 001 In quel tempo Erode, il tetrarca, udì la fama di Gesù, 040 MAT 014 002 e disse ai suoi servitori: Costui è Giovanni Battista; egli è risuscitato dai morti, e però agiscono in lui le potenze miracolose. 040 MAT 014 003 Perché Erode, fatto arrestare Giovanni, lo aveva incatenato e messo in prigione a motivo di Erodiada, moglie di Filippo suo fratello; perché Giovanni gli diceva: 040 MAT 014 004 E’ non t’è lecito d’averla. 040 MAT 014 005 E benché desiderasse farlo morire, temette il popolo che lo teneva per profeta. 040 MAT 014 006 Ora, come si celebrava il giorno natalizio di Erode, la figliuola di Erodiada ballò nel convito e piacque ad Erode; 040 MAT 014 007 ond’egli promise con giuramento di darle tutto quello che domanderebbe. 040 MAT 014 008 Ed ella, spintavi da sua madre, disse: Dammi qui in un piatto la testa di Giovanni Battista. 040 MAT 014 009 E il re ne fu contristato; ma, a motivo de’ giuramenti e de’ commensali, comandò che le fosse data, 040 MAT 014 010 e mandò a far decapitare Giovanni nella prigione. 040 MAT 014 011 E la testa di lui fu portata in un piatto e data alla fanciulla, che la portò a sua madre. 040 MAT 014 012 E i discepoli di Giovanni andarono a prenderne il corpo e lo seppellirono; poi vennero a darne la nuova a Gesù. 040 MAT 014 013 Udito ciò, Gesù si ritirò di là in barca verso un luogo deserto, in disparte; e le turbe, saputolo, lo seguitarono a piedi dalle città. 040 MAT 014 014 E Gesù, smontato dalla barca, vide una gran moltitudine; n’ebbe compassione, e ne guarì gl’infermi. 040 MAT 014 015 Or, facendosi sera, i suoi discepoli gli si accostarono e gli dissero: Il luogo è deserto e l’ora è già passata; licenzia dunque le folle, affinché vadano pei villaggi a comprarsi da mangiare. 040 MAT 014 016 Ma Gesù disse loro: Non hanno bisogno d’andarsene; date lor voi da mangiare! 040 MAT 014 017 Ed essi gli risposero: Non abbiam qui altro che cinque pani e due pesci. 040 MAT 014 018 Ed egli disse: Portatemeli qua. 040 MAT 014 019 Ed avendo ordinato alle turbe di accomodarsi sull’erba, prese i cinque pani e i due pesci e, levati gli occhi al cielo, rese grazie; poi, spezzati i pani, li diede ai discepoli e i discepoli alle turbe. 040 MAT 014 020 E tutti mangiarono e furon sazi; e si portaron via, dei pezzi avanzati, dodici ceste piene. 040 MAT 014 021 E quelli che avevano mangiato eran circa cinquemila uomini, oltre le donne e i fanciulli. 040 MAT 014 022 Subito dopo, Gesù obbligò i suoi discepoli a montar nella barca ed a precederlo sull’altra riva, mentr’egli licenzierebbe le turbe. 040 MAT 014 023 E licenziatele si ritirò in disparte sul monte per pregare. E fattosi sera, era quivi tutto solo. 040 MAT 014 024 Frattanto la barca, già di molti stadi lontana da terra, era sbattuta dalle onde perché il vento era contrario. 040 MAT 014 025 Ma alla quarta vigilia della notte Gesù andò verso loro, camminando sul mare. 040 MAT 014 026 E i discepoli, vedendolo camminar sul mare, si turbarono e dissero: E’ un fantasma! E dalla paura gridarono. 040 MAT 014 027 Ma subito Gesù parlò loro e disse: State di buon animo, son io; non temete! 040 MAT 014 028 E Pietro gli rispose: Signore, se sei tu, comandami di venir a te sulle acque. 040 MAT 014 029 Ed egli disse: Vieni! E Pietro, smontato dalla barca, camminò sulle acque e andò verso Gesù. 040 MAT 014 030 Ma vedendo il vento, ebbe paura; e cominciando a sommergersi, gridò: Signore, salvami! 040 MAT 014 031 E Gesù, stesa subito la mano, lo afferrò e gli disse: O uomo di poca fede, perché hai dubitato? 040 MAT 014 032 E quando furono montati nella barca, il vento s’acquetò. 040 MAT 014 033 Allora quelli che erano nella barca si prostrarono dinanzi a lui, dicendo: Veramente tu sei Figliuol di Dio! 040 MAT 014 034 E, passati all’altra riva, vennero nel paese di Gennezaret. 040 MAT 014 035 E la gente di quel luogo, avendolo riconosciuto, mandò per tutto il paese all’intorno, e gli presentaron tutti i malati, 040 MAT 014 036 e lo pregavano che lasciasse loro toccare non foss’altro che il lembo del suo vestito; e tutti quelli che lo toccarono furon completamente guariti. 040 MAT 015 001 Allora s’accostarono a Gesù dei Farisei e degli scribi venuti da Gerusalemme, e gli dissero: 040 MAT 015 002 Perché i tuoi discepoli trasgrediscono la tradizione degli antichi? poiché non si lavano le mani quando prendono cibo. 040 MAT 015 003 Ma egli rispose loro: E voi, perché trasgredite il comandamento di Dio a motivo della vostra tradizione? 040 MAT 015 004 Dio, infatti, ha detto: Onora tuo padre e tua madre; e: Chi maledice padre o madre sia punito di morte; voi, invece, dite: 040 MAT 015 005 Se uno dice a suo padre o a sua madre: Quello con cui potrei assisterti è offerta a Dio, 040 MAT 015 006 egli non è più obbligato ad onorar suo padre o sua madre. E avete annullata la parola di Dio a cagion della vostra tradizione. 040 MAT 015 007 Ipocriti, ben profetò Isaia di voi quando disse: 040 MAT 015 008 Questo popolo mi onora con le labbra, ma il cuor loro e lontano da me. 040 MAT 015 009 Ma invano mi rendono il loro culto, insegnando dottrine che son precetti d’uomini. 040 MAT 015 010 E chiamata a sé la moltitudine, disse loro: Ascoltate e intendete: 040 MAT 015 011 Non è quel che entra nella bocca che contamina l’uomo; ma quel che esce dalla bocca, ecco quel che contamina l’uomo. 040 MAT 015 012 Allora i suoi discepoli, accostatisi, gli dissero: Sai tu che i Farisei, quand’hanno udito questo discorso, ne son rimasti scandalizzati? 040 MAT 015 013 Ed egli rispose loro: Ogni pianta che il Padre mio celeste non ha piantata, sarà sradicata. 040 MAT 015 014 Lasciateli; sono ciechi, guide di ciechi; or se un cieco guida un altro cieco, ambedue cadranno nella fossa. 040 MAT 015 015 Pietro allora prese a dirgli: Spiegaci la parabola. 040 MAT 015 016 E Gesù disse: Siete anche voi tuttora privi d’intendimento? 040 MAT 015 017 Non capite voi che tutto quello che entra nella bocca va nel ventre ed è gittato fuori nella latrina? 040 MAT 015 018 Ma quel che esce dalla bocca viene dal cuore, ed e quello che contamina l’uomo. 040 MAT 015 019 Poiché dal cuore vengono pensieri malvagi, omicidi, adulteri, fornicazioni, furti, false testimonianze, diffamazioni. 040 MAT 015 020 Queste son le cose che contaminano l’uomo; ma il mangiare con le mani non lavate non contamina l’uomo. 040 MAT 015 021 E partitosi di là, Gesù si ritirò nelle parti di Tiro e di Sidone. 040 MAT 015 022 Quand’ecco, una donna cananea di que’ luoghi venne fuori e si mise a gridare: Abbi pietà di me, Signore, figliuol di Davide; la mia figliuola è gravemente tormentata da un demonio. 040 MAT 015 023 Ma egli non le rispose parola. E i suoi discepoli, accostatisi, lo pregavano dicendo: Licenziala, perché ci grida dietro. 040 MAT 015 024 Ma egli rispose: Io non sono stato mandato che alle pecore perdute della casa d’Israele. 040 MAT 015 025 Ella però venne e gli si prostrò dinanzi, dicendo: Signore, aiutami! 040 MAT 015 026 Ma egli rispose: Non è bene prendere il pan de’ figliuoli per buttarlo ai cagnolini. 040 MAT 015 027 Ma ella disse: Dici bene, Signore; eppure anche i cagnolini mangiano dei minuzzoli che cadono dalla tavola dei lor padroni. 040 MAT 015 028 Allora Gesù le disse: O donna, grande è la tua fede; ti sia fatto come vuoi. E da quell’ora la sua figliuola fu guarita. 040 MAT 015 029 Partitosi di là, Gesù venne presso al mar di Galilea; e, salito sul monte, si pose quivi a sedere. 040 MAT 015 030 E gli si accostarono molte turbe che avean seco degli zoppi, dei ciechi, de’ muti, degli storpi e molti altri malati; li deposero a’ suoi piedi, e Gesù li guarì; 040 MAT 015 031 talché la folla restò ammirata a veder che i muti parlavano, che gli storpi eran guariti, che gli zoppi camminavano, che i ciechi vedevano, e ne dette gloria all’Iddio d’Israele. 040 MAT 015 032 E Gesù, chiamati a sé i suoi discepoli, disse: Io ho pietà di questa moltitudine; poiché già da tre giorni sta con me e non ha da mangiare; e non voglio rimandarli digiuni, che talora non vengano meno per via. 040 MAT 015 033 E i discepoli gli dissero: Donde potremmo avere, in un luogo deserto, tanti pani da saziare così gran folla? 040 MAT 015 034 E Gesù chiese loro: Quanti pani avete? Ed essi risposero: Sette e pochi pescetti. 040 MAT 015 035 Allora egli ordinò alla folla di accomodarsi per terra. 040 MAT 015 036 Poi prese i sette pani ed i pesci; e dopo aver rese grazie, li spezzò e diede ai discepoli, e i discepoli alle folle. 040 MAT 015 037 E tutti mangiarono e furon saziati; e de’ pezzi avanzati si levaron sette panieri pieni. 040 MAT 015 038 Or quelli che aveano mangiato erano quattromila persone, senza contare le donne e i fanciulli. 040 MAT 015 039 E, licenziate le turbe, Gesù entrò nella barca e venne al paese di Magadan. 040 MAT 016 001 Ed accostatisi a lui i Farisei e i Sadducei, per metterlo alla prova, gli chiesero di mostrar loro un segno dal cielo. 040 MAT 016 002 Ma egli, rispondendo, disse loro: Quando si fa sera, voi dite: Bel tempo, perché il cielo rosseggia! 040 MAT 016 003 e la mattina dite: Oggi tempesta, perché il cielo rosseggia cupo! L’aspetto del cielo lo sapete dunque discernere, e i segni de’ tempi non arrivate a discernerli? 040 MAT 016 004 Questa generazione malvagia e adultera chiede un segno, e segno non le sarà dato se non quello di Giona. E, lasciatili, se ne andò. 040 MAT 016 005 Or i discepoli, passati all’altra riva, s’erano dimenticati di prender de’ pani. 040 MAT 016 006 E Gesù disse loro: Vedete di guardarvi dal lievito de’ Farisei e de’ Sadducei. 040 MAT 016 007 Ed essi ragionavan fra loro e dicevano: Egli è perché non abbiam preso de’ pani. 040 MAT 016 008 Ma Gesù, accortosene, disse: O gente di poca fede, perché ragionate fra voi del non aver de’ pani? 040 MAT 016 009 Non capite ancora e non vi ricordate de’ cinque pani dei cinquemila uomini e quante ceste ne levaste? 040 MAT 016 010 né dei sette pani de’ quattromila uomini e quanti panieri ne levaste? 040 MAT 016 011 Come mai non capite che non è di pani ch’io vi parlavo? Ma guardatevi dal lievito de’ Farisei e de’ Sadducei. 040 MAT 016 012 Allora intesero che non avea loro detto di guardarsi dal lievito del pane, ma dalla dottrina dei Farisei e de’ Sadducei. 040 MAT 016 013 Poi Gesù, venuto nelle parti di Cesarea di Filippo, domandò ai suoi discepoli: Chi dice la gente che sia il Figliuol dell’uomo? 040 MAT 016 014 Ed essi risposero: Gli uni dicono Giovanni Battista; altri, Elia; altri, Geremia o uno dei profeti. Ed egli disse loro: E voi, chi dite ch’io sia? 040 MAT 016 015 Simon Pietro, rispondendo, disse: 040 MAT 016 016 Tu sei il Cristo, il Figliuol dell’Iddio vivente. 040 MAT 016 017 E Gesù, replicando, gli disse: Tu sei beato, o Simone, figliuol di Giona, perché non la carne e il sangue t’hanno rivelato questo, ma il Padre mio che è nei cieli. 040 MAT 016 018 E io altresì ti dico: Tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia Chiesa, e le porte dell’Ades non la potranno vincere. (Hadēs g86) 040 MAT 016 019 Io ti darò le chiavi del regno dei cieli; e tutto ciò che avrai legato sulla terra sarà legato ne’ cieli, e tutto ciò che avrai sciolto in terra sarà sciolto ne’ cieli. 040 MAT 016 020 Allora vietò ai suoi discepoli di dire ad alcuno ch’egli era il Cristo. 040 MAT 016 021 Da quell’ora Gesù cominciò a dichiarare ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrir molte cose dagli anziani, dai capi sacerdoti e dagli scribi, ed esser ucciso, e risuscitare il terzo giorno. 040 MAT 016 022 E Pietro, trattolo da parte, cominciò a rimproverarlo, dicendo: Tolga ciò Iddio, Signore; questo non ti avverrà mai. 040 MAT 016 023 Ma Gesù, rivoltosi, disse a Pietro: Vattene via da me, Satana; tu mi sei di scandalo. Tu non hai il senso delle cose di Dio, ma delle cose degli uomini. 040 MAT 016 024 Allora Gesù disse ai suoi discepoli: Se uno vuol venire dietro a me, rinunzi a se stesso e prenda la sua croce e mi segua. 040 MAT 016 025 Perché chi vorrà salvare la sua vita, la perderà; ma chi avrà perduto la sua vita per amor mio, la troverà. 040 MAT 016 026 E che gioverà egli a un uomo se, dopo aver guadagnato tutto il mondo, perde poi l’anima sua? O che darà l’uomo in cambio dell’anima sua? 040 MAT 016 027 Perché il Figliuol dell’uomo verrà nella gloria del Padre suo, con i suoi angeli, ed allora renderà a ciascuno secondo l’opera sua. 040 MAT 016 028 In verità io vi dico che alcuni di coloro che son qui presenti non gusteranno la morte, finché non abbian visto il Figliuol dell’uomo venire nel suo regno. 040 MAT 017 001 Sei giorni dopo, Gesù prese seco Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello, e li condusse sopra un alto monte, in disparte. 040 MAT 017 002 E fu trasfigurato dinanzi a loro; la sua faccia risplendé come il sole, e i suoi vestiti divennero candidi come la luce. 040 MAT 017 003 Ed ecco apparvero loro Mosè ed Elia, che stavan conversando con lui. 040 MAT 017 004 E Pietro prese a dire a Gesù: Signore, egli è bene che stiamo qui; se vuoi, farò qui tre tende: una per te, una per Mosè ed una per Elia. 040 MAT 017 005 Mentr’egli parlava ancora, ecco una nuvola luminosa li coperse della sua ombra, ed ecco una voce dalla nuvola che diceva: Questo è il mio diletto Figliuolo, nel quale mi sono compiaciuto; ascoltatelo. 040 MAT 017 006 E i discepoli, udito ciò, caddero con la faccia a terra, e furon presi da gran timore. 040 MAT 017 007 Ma Gesù, accostatosi, li toccò e disse: Levatevi, e non temete. 040 MAT 017 008 Ed essi, alzati gli occhi, non videro alcuno, se non Gesù tutto solo. 040 MAT 017 009 Poi, mentre scendevano dal monte, Gesù diede loro quest’ordine: Non parlate di questa visione ad alcuno, finché il Figliuol dell’uomo sia risuscitato dai morti. 040 MAT 017 010 E i discepoli gli domandarono: Perché dunque dicono gli scribi che prima deve venir Elia? 040 MAT 017 011 Ed egli, rispondendo, disse loro: Certo, Elia deve venire e ristabilire ogni cosa. 040 MAT 017 012 Ma io vi dico: Elia è già venuto, e non l’hanno riconosciuto; anzi, gli hanno fatto tutto quello che hanno voluto; così anche il Figliuol dell’uomo ha da patire da loro. 040 MAT 017 013 Allora i discepoli intesero ch’era di Giovanni Battista ch’egli aveva loro parlato. 040 MAT 017 014 E quando furon venuti alla moltitudine, un uomo gli s’accostò, gettandosi in ginocchio davanti a lui, 040 MAT 017 015 e dicendo: Signore, abbi pietà del mio figliuolo, perché è lunatico e soffre molto; spesso, infatti, cade nel fuoco e spesso nell’acqua. 040 MAT 017 016 L’ho menato ai tuoi discepoli, e non l’hanno potuto guarire. 040 MAT 017 017 E Gesù, rispondendo, disse: O generazione incredula e perversa! Fino a quando sarò con voi? Fino a quando vi sopporterò? Menatemelo qua. 040 MAT 017 018 E Gesù sgridò l’indemoniato, e il demonio uscì da lui; e da quell’ora il fanciullo fu guarito. 040 MAT 017 019 Allora i discepoli, accostatisi a Gesù in disparte, gli chiesero: Perché non l’abbiam potuto cacciar noi? 040 MAT 017 020 E Gesù rispose loro: A cagion della vostra poca fede; perché in verità io vi dico: Se avete fede quanto un granel di senapa, potrete dire a questo monte: Passa di qua là, e passerà; e niente vi sarà impossibile. 040 MAT 017 021 Or questa specie di demoni non esce se non mediante la preghiera e il digiuno. 040 MAT 017 022 Or com’essi percorrevano insieme la Galilea Gesù disse loro: Il Figliuol dell’uomo sta per esser dato nelle mani degli uomini; 040 MAT 017 023 e l’uccideranno, e al terzo giorno risusciterà. Ed essi ne furono grandemente contristati. 040 MAT 017 024 E quando furon venuti a Capernaum, quelli che riscotevano le didramme si accostarono a Pietro e dissero: Il vostro maestro non paga egli le didramme? 040 MAT 017 025 Egli rispose: Sì. E quando fu entrato in casa, Gesù lo prevenne e gli disse: Che te ne pare, Simone? i re della terra da chi prendono i tributi o il censo? dai loro figliuoli o dagli stranieri? 040 MAT 017 026 Dagli stranieri, rispose Pietro. Gesù gli disse: I figliuoli, dunque, ne sono esenti. 040 MAT 017 027 Ma, per non scandalizzarli, vattene al mare, getta l’amo e prendi il primo pesce che verrà su; e, apertagli la bocca, troverai uno statere. Prendilo, e dallo loro per me e per te. 040 MAT 018 001 In quel mentre i discepoli s’accostarono a Gesù, dicendo: Chi è dunque il maggiore nel regno de’ cieli? 040 MAT 018 002 Ed egli, chiamato a sé un piccolo fanciullo, lo pose in mezzo a loro e disse: 040 MAT 018 003 In verità io vi dico: Se non mutate e non diventate come i piccoli fanciulli, non entrerete punto nel regno de’ cieli. 040 MAT 018 004 Chi pertanto si abbasserà come questo piccolo fanciullo, è lui il maggiore nel regno de’ cieli. 040 MAT 018 005 E chiunque riceve un cotal piccolo fanciullo nel nome mio, riceve me. 040 MAT 018 006 Ma chi avrà scandalizzato uno di questi piccoli che credono in me, meglio per lui sarebbe che gli fosse appesa al collo una macina da mulino e fosse sommerso nel fondo del mare. 040 MAT 018 007 Guai al mondo per gli scandali! Poiché, ben è necessario che avvengan degli scandali; ma guai all’uomo per cui lo scandalo avviene! 040 MAT 018 008 Ora, se la tua mano od il tuo piede t’è occasion di peccato, mozzali e gettali via da te; meglio è per te l’entrar nella vita monco o zoppo che l’aver due mani o due piedi ed esser gettato nel fuoco eterno. (aiōnios g166) 040 MAT 018 009 E se l’occhio tuo t’è occasion di peccato, cavalo e gettalo via da te; meglio è per te l’entrar nella vita con un occhio solo, che l’aver due occhi ed esser gettato nella geenna del fuoco. (Geenna g1067) 040 MAT 018 010 Guardatevi dal disprezzare alcuno di questi piccoli; perché io vi dico che gli angeli loro, ne’ cieli, vedono del continuo la faccia del Padre mio che è ne’ cieli. 040 MAT 018 011 Poiché il Figliuol dell’uomo è venuto a salvare ciò che era perito. 040 MAT 018 012 Che vi par egli? Se un uomo ha cento pecore e una di queste si smarrisce, non lascerà egli le novantanove sui monti per andare in cerca della smarrita? 040 MAT 018 013 E se gli riesce di ritrovarla, in verità vi dico ch’ei si rallegra più di questa che delle novantanove che non si erano smarrite. 040 MAT 018 014 Così è voler del Padre vostro che è nei cieli, che neppure un di questi piccoli perisca. 040 MAT 018 015 Se poi il tuo fratello ha peccato contro di te, va’ e riprendilo fra te e lui solo. Se t’ascolta, avrai guadagnato il tuo fratello; 040 MAT 018 016 ma, se non t’ascolta, prendi teco ancora una o due persone, affinché ogni parola sia confermata per bocca di due o tre testimoni. 040 MAT 018 017 E se rifiuta d’ascoltarli, dillo alla chiesa; e se rifiuta di ascoltare anche la chiesa, siati come il pagano e il pubblicano. 040 MAT 018 018 Io vi dico in verità che tutte le cose che avrete legate sulla terra, saranno legate nel cielo; e tutte le cose che avrete sciolte sulla terra, saranno sciolte nel cielo. 040 MAT 018 019 Ed anche in verità vi dico: Se due di voi sulla terra s’accordano a domandare una cosa qualsiasi, quella sarà loro concessa dal Padre mio che è nei cieli. 040 MAT 018 020 Poiché dovunque due o tre son raunati nel nome mio, quivi son io in mezzo a loro. 040 MAT 018 021 Allora Pietro, accostatosi, gli disse: Signore, quante volte, peccando il mio fratello contro di me, gli perdonerò io? fino a sette volte? 040 MAT 018 022 E Gesù a lui: lo non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette. 040 MAT 018 023 Perciò il regno de’ cieli è simile ad un re che volle fare i conti co’ suoi servitori. 040 MAT 018 024 E avendo cominciato a fare i conti, gli fu presentato uno, ch’era debitore di diecimila talenti. 040 MAT 018 025 E non avendo egli di che pagare, il suo signore comandò che fosse venduto lui con la moglie e i figliuoli e tutto quant’avea, e che il debito fosse pagato. 040 MAT 018 026 Onde il servitore, gettatosi a terra, gli si prostrò dinanzi, dicendo: Abbi pazienza con me, e ti pagherò tutto. 040 MAT 018 027 E il signore di quel servitore, mosso a compassione, lo lasciò andare, e gli rimise il debito. 040 MAT 018 028 Ma quel servitore, uscito, trovò uno de’ suoi conservi che gli dovea cento denari; e afferratolo, lo strangolava, dicendo: Paga quel che devi! 040 MAT 018 029 Onde il conservo, gettatosi a terra, lo pregava dicendo: Abbi pazienza con me, e ti pagherò. 040 MAT 018 030 Ma colui non volle; anzi andò e lo cacciò in prigione, finché avesse pagato il debito. 040 MAT 018 031 Or i suoi conservi, veduto il fatto, ne furono grandemente contristati, e andarono a riferire al loro signore tutto l’accaduto. 040 MAT 018 032 Allora il suo signore lo chiamò a sé e gli disse: Malvagio servitore, io t’ho rimesso tutto quel debito, perché tu me ne supplicasti; 040 MAT 018 033 non dovevi anche tu aver pietà del tuo conservo, com’ebbi anch’io pietà di te? 040 MAT 018 034 E il suo signore, adirato, lo diede in man degli aguzzini fino a tanto che avesse pagato tutto quel che gli doveva. 040 MAT 018 035 Così vi farà anche il Padre mio celeste, se ognun di voi non perdona di cuore al proprio fratello. 040 MAT 019 001 Or avvenne che quando Gesù ebbe finiti questi ragionamenti, si partì dalla Galilea e se ne andò sui confini della Giudea oltre il Giordano. 040 MAT 019 002 E molte turbe lo seguirono, e quivi guarì i loro malati. 040 MAT 019 003 E de’ Farisei s’accostarono a lui tentandolo, e dicendo: E’ egli lecito di mandar via, per qualunque ragione, la propria moglie? 040 MAT 019 004 Ed egli, rispondendo, disse loro: Non avete voi letto che il Creatore da principio li creò maschio e femmina, e disse: 040 MAT 019 005 Perciò l’uomo lascerà il padre e la madre e s’unirà con la sua moglie e i due saranno una sola carne? 040 MAT 019 006 Talché non son più due, ma una sola carne; quello dunque che Iddio ha congiunto, l’uomo nol separi. 040 MAT 019 007 Essi gli dissero: Perché dunque comandò Mosè di darle un atto di divorzio e mandarla via? 040 MAT 019 008 Gesù disse loro: Fu per la durezza dei vostri cuori che Mosè vi permise di mandar via le vostre mogli; ma da principio non era così. 040 MAT 019 009 Ed io vi dico che chiunque manda via sua moglie, quando non sia per cagion di fornicazione, e ne sposa un’altra, commette adulterio. 040 MAT 019 010 I discepoli gli dissero: Se tale è il caso dell’uomo rispetto alla donna, non conviene di prender moglie. 040 MAT 019 011 Ma egli rispose loro: Non tutti son capaci di praticare questa parola, ma quelli soltanto ai quali è dato. 040 MAT 019 012 Poiché vi son degli eunuchi, i quali son nati così dal seno della madre; vi son degli eunuchi, i quali sono stati fatti tali dagli uomini, e vi sono degli eunuchi, i quali si son fatti eunuchi da sé a cagion del regno de’ cieli. Chi è in grado di farlo lo faccia. 040 MAT 019 013 Allora gli furono presentati dei bambini perché imponesse loro le mani e pregasse; ma i discepoli sgridarono coloro che glieli presentavano. 040 MAT 019 014 Gesù però disse: Lasciate i piccoli fanciulli e non vietate loro di venire a me, perché di tali è il regno de’ cieli. 040 MAT 019 015 E imposte loro le mani, si partì di là. 040 MAT 019 016 Ed ecco un tale, che gli s’accostò e gli disse: Maestro, che farò io di buono per aver la vita eterna? (aiōnios g166) 040 MAT 019 017 E Gesù gli rispose: Perché m’interroghi tu intorno a ciò ch’è buono? Uno solo è il buono. Ma se vuoi entrar nella vita osserva i comandamenti. 040 MAT 019 018 Quali? gli chiese colui. E Gesù rispose: Questi: Non uccidere; non commettere adulterio; non rubare; non dir falsa testimonianza; 040 MAT 019 019 onora tuo padre e tua madre, e ama il tuo prossimo come te stesso. 040 MAT 019 020 E il giovane a lui: Tutte queste cose le ho osservate; che mi manca ancora? 040 MAT 019 021 Gesù gli disse: Se vuoi esser perfetto, va’ vendi ciò che hai e dallo ai poveri, ed avrai un tesoro nei cieli; poi, vieni e seguitami. 040 MAT 019 022 Ma il giovane, udita questa parola, se ne andò contristato, perché avea di gran beni. 040 MAT 019 023 E Gesù disse ai suoi discepoli: Io vi dico in verità che un ricco malagevolmente entrerà nel regno dei cieli. 040 MAT 019 024 E da capo vi dico: E’ più facile a un cammello passare per la cruna d’un ago, che ad un ricco entrare nel regno di Dio. 040 MAT 019 025 I suoi discepoli, udito questo, sbigottirono forte e dicevano: Chi dunque può esser salvato? 040 MAT 019 026 E Gesù, riguardatili fisso, disse loro: Agli uomini questo è impossibile; ma a Dio ogni cosa è possibile. 040 MAT 019 027 Allora Pietro, replicando, gli disse: Ecco, noi abbiamo lasciato ogni cosa e t’abbiam seguitato; che ne avremo dunque? 040 MAT 019 028 E Gesù disse loro: Io vi dico in verità che nella nuova creazione, quando il Figliuol del l’uomo sederà sul trono della sua gloria, anche voi che m’avete seguitato, sederete su dodici troni a giudicar le dodici tribù d’Israele. 040 MAT 019 029 E chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figliuoli, o campi per amor del mio nome, ne riceverà cento volte tanti, ed erederà la vita eterna. (aiōnios g166) 040 MAT 019 030 Ma molti primi saranno ultimi; e molti ultimi, primi. 040 MAT 020 001 Poiché il regno de’ cieli è simile a un padron di casa, il quale, in sul far del giorno, uscì a prender ad opra de’ lavoratori per la sua vigna. 040 MAT 020 002 E avendo convenuto coi lavoratori per un denaro al giorno, li mandò nella sua vigna. 040 MAT 020 003 Ed uscito verso l’ora terza, ne vide degli altri che se ne stavano sulla piazza disoccupati, 040 MAT 020 004 e disse loro: Andate anche voi nella vigna, e vi darò quel che sarà giusto. Ed essi andarono. 040 MAT 020 005 Poi, uscito ancora verso la sesta e la nona ora, fece lo stesso. 040 MAT 020 006 Ed uscito verso l’undicesima, ne trovò degli altri in piazza e disse loro: Perché ve ne state qui tutto il giorno inoperosi? 040 MAT 020 007 Essi gli dissero: Perché nessuno ci ha presi a giornata. Egli disse loro: Andate anche voi nella vigna. 040 MAT 020 008 Poi, fattosi sera, il padron della vigna disse al suo fattore: Chiama i lavoratori e paga loro la mercede, cominciando dagli ultimi fino ai primi. 040 MAT 020 009 Allora, venuti quei dell’undicesima ora, ricevettero un denaro per uno. 040 MAT 020 010 E venuti i primi, pensavano di ricever di più; ma ricevettero anch’essi un denaro per uno. 040 MAT 020 011 E ricevutolo, mormoravano contro al padron di casa, dicendo: 040 MAT 020 012 Questi ultimi non han fatto che un’ora e tu li hai fatti pari a noi che abbiamo portato il peso della giornata e il caldo. 040 MAT 020 013 Ma egli, rispondendo a un di loro, disse: Amico, io non ti fo alcun torto; non convenisti meco per un denaro? 040 MAT 020 014 Prendi il tuo, e vattene; ma io voglio dare a quest’ultimo quanto a te. 040 MAT 020 015 Non m’è lecito far del mio ciò che voglio? o vedi tu di mal occhio ch’io sia buono? 040 MAT 020 016 Così gli ultimi saranno primi, e i primi ultimi. 040 MAT 020 017 Poi Gesù, stando per salire a Gerusalemme, trasse da parte i suoi dodici discepoli; e, cammin facendo, disse loro: 040 MAT 020 018 Ecco, noi saliamo a Gerusalemme, e il Figliuol dell’uomo sarà dato nelle mani de’ capi sacerdoti e degli scribi; 040 MAT 020 019 ed essi lo condanneranno a morte, e lo metteranno nelle mani dei Gentili per essere schernito e flagellato e crocifisso; ma il terzo giorno risusciterà. 040 MAT 020 020 Allora la madre de’ figliuoli di Zebedeo s’accostò a lui co’ suoi figliuoli, prostrandosi e chiedendogli qualche cosa. 040 MAT 020 021 Ed egli le domandò: Che vuoi? Ella gli disse: Ordina che questi miei due figliuoli seggano l’uno alla tua destra e l’altro alla tua sinistra, nel tuo regno. 040 MAT 020 022 E Gesù, rispondendo, disse: Voi non sapete quel che chiedete. Potete voi bere il calice che io sto per bere? Essi gli dissero: Sì, lo possiamo. 040 MAT 020 023 Egli disse loro: Voi certo berrete il mio calice; ma quant’è al sedermi a destra o a sinistra non sta a me il darlo, ma è per quelli a cui è stato preparato dal Padre mio. 040 MAT 020 024 E i dieci, udito ciò, furono indignati contro i due fratelli. 040 MAT 020 025 Ma Gesù, chiamatili a sé, disse: Voi sapete che i principi delle nazioni le signoreggiano, e che i grandi usano potestà sopra di esse. 040 MAT 020 026 Ma non è così tra voi; anzi, chiunque vorrà esser grande fra voi, sarà vostro servitore; 040 MAT 020 027 e chiunque fra voi vorrà esser primo, sarà vostro servitore; 040 MAT 020 028 appunto come il Figliuol dell’uomo non è venuto per esser servito ma per servire, e per dar la vita sua come prezzo di riscatto per molti. 040 MAT 020 029 E come uscivano da Gerico, una gran moltitudine lo seguì. 040 MAT 020 030 Ed ecco che due ciechi, seduti presso la strada, avendo udito che Gesù passava, si misero a gridare: Abbi pietà di noi, Signore, figliuol di Davide! 040 MAT 020 031 Ma la moltitudine li sgridava, perché tacessero; essi però gridavan più forte: Abbi pietà di noi, Signore, figliuol di Davide! 040 MAT 020 032 E Gesù, fermatosi, li chiamò e disse: Che volete ch’io vi faccia? 040 MAT 020 033 Ed essi: Signore, che s’aprano gli occhi nostri. 040 MAT 020 034 Allora Gesù, mosso a pietà, toccò gli occhi loro, e in quell’istante ricuperarono la vista e lo seguirono. 040 MAT 021 001 E quando furon vicini a Gerusalemme e furon giunti a Betfage, presso al monte degli Ulivi, Gesù mandò due discepoli, 040 MAT 021 002 dicendo loro: Andate nella borgata che è dirimpetto a voi; e subito troverete un’asina legata, e un puledro con essa; scioglieteli e menatemeli. 040 MAT 021 003 E se alcuno vi dice qualcosa, direte che il Signore ne ha bisogno, e subito li manderà. 040 MAT 021 004 Or questo avvenne affinché si adempisse la parola del profeta: 040 MAT 021 005 Dite alla figliuola di Sion: Ecco il tuo re viene a te, mansueto, e montato sopra un’asina, e un asinello, puledro d’asina. 040 MAT 021 006 E i discepoli andarono e fecero come Gesù avea loro ordinato; 040 MAT 021 007 menarono l’asina e il puledro, vi misero sopra i loro mantelli, e Gesù vi si pose a sedere. 040 MAT 021 008 E la maggior parte della folla stese i mantelli sulla via; e altri tagliavano de’ rami dagli alberi e li stendeano sulla via. 040 MAT 021 009 E le turbe che precedevano e quelle che seguivano, gridavano: Osanna al Figliuolo di Davide! Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Osanna ne’ luoghi altissimi! 040 MAT 021 010 Ed essendo egli entrato in Gerusalemme, tutta la città fu commossa e si diceva: 040 MAT 021 011 Chi è costui? E le turbe dicevano: Questi è Gesù, il profeta che è da Nazaret di Galilea. 040 MAT 021 012 E Gesù entrò nel tempio e cacciò fuori tutti quelli che quivi vendevano e compravano; e rovesciò le tavole dei cambiamonete e le sedie de’ venditori di colombi. 040 MAT 021 013 E disse loro: Egli è scritto: La mia casa sarà chiamata casa d’orazione; ma voi ne fate una spelonca di ladroni. 040 MAT 021 014 Allora vennero a lui, nel tempio, de’ ciechi e degli zoppi, ed egli li sanò. 040 MAT 021 015 Ma i capi sacerdoti e gli scribi, vedute le maraviglie che avea fatte, e i fanciulli che gridavano nel tempio: Osanna al figliuol di Davide, ne furono indignati, e gli dissero: Odi tu quel che dicono costoro? 040 MAT 021 016 E Gesù disse loro: Sì. Non avete mai letto: Dalla bocca de’ fanciulli e de’ lattanti hai tratto lode? 040 MAT 021 017 E, lasciatili, se ne andò fuor della città a Betania, dove albergò. 040 MAT 021 018 E la mattina, tornando in città, ebbe fame. 040 MAT 021 019 E vedendo un fico sulla strada, gli si accostò, ma non vi trovò altro che delle foglie; e gli disse: Mai più in eterno non nasca frutto da te. E subito il fico si seccò. (aiōn g165) 040 MAT 021 020 E i discepoli, veduto ciò, si maravigliarono, dicendo: Come s’è in un attimo seccato il fico? 040 MAT 021 021 E Gesù, rispondendo, disse loro: Io vi dico in verità: Se aveste fede e non dubitaste, non soltanto fareste quel ch’è stato fatto al fico; ma se anche diceste a questo monte: Togliti di là e gettati nel mare, sarebbe fatto. 040 MAT 021 022 E tutte le cose che domanderete nella preghiera, se avete fede, le otterrete. 040 MAT 021 023 E quando fu venuto nel tempio, i capi sacerdoti e gli anziani del popolo si accostarono a lui, mentr’egli insegnava, e gli dissero: Con quale autorità fai tu queste cose? E chi t’ha data codesta autorità? 040 MAT 021 024 E Gesù, rispondendo, disse loro: Anch’io vi domanderò una cosa: e se voi mi rispondete, anch’io vi dirò con quale autorità faccio queste cose. 040 MAT 021 025 Il battesimo di Giovanni, d’onde veniva? dal cielo o dagli uomini? Ed essi ragionavan fra loro, dicendo: Se diciamo: Dal cielo, egli ci dirà: Perché dunque non gli credeste? 040 MAT 021 026 E se diciamo: Dagli uomini, temiamo la moltitudine, perché tutti tengono Giovanni per profeta. 040 MAT 021 027 Risposero dunque a Gesù, dicendo: Non lo sappiamo. E anch’egli disse loro: E neppur io vi dirò con quale autorità io fo queste cose. 040 MAT 021 028 Or che vi par egli? Un uomo avea due figliuoli. Accostatosi al primo disse: Figliuolo, va’ oggi a lavorare nella vigna. 040 MAT 021 029 Ed egli, rispondendo, disse: Vado, signore; ma non vi andò. 040 MAT 021 030 E accostatosi al secondo, gli disse lo stesso. Ma egli, rispondendo, disse: Non voglio; ma poi, pentitosi, v’andò. 040 MAT 021 031 Qual de’ due fece la volontà del padre? Essi gli dissero: L’ultimo. E Gesù a loro: Io vi dico in verità: I pubblicani e le meretrici vanno innanzi a voi nel regno di Dio. 040 MAT 021 032 Poiché Giovanni è venuto a voi per la via della giustizia, e voi non gli avete creduto; ma i pubblicani e le meretrici gli hanno creduto; e voi, che avete veduto questo, neppur poi vi siete pentiti per credere a lui. 040 MAT 021 033 Udite un’altra parabola: Vi era un padron di casa, il quale piantò una vigna e le fece attorno una siepe, e vi scavò un luogo da spremer l’uva, e vi edificò una torre; poi l’allogò a de’ lavoratori, e se n’andò in viaggio. 040 MAT 021 034 Or quando fu vicina la stagione de’ frutti, mandò i suoi servitori dai lavoratori per ricevere i frutti della vigna. 040 MAT 021 035 Ma i lavoratori, presi i servitori, uno ne batterono, uno ne uccisero, e un altro ne lapidarono. 040 MAT 021 036 Da capo mandò degli altri servitori, in maggior numero de’ primi; e coloro li trattarono nello stesso modo. 040 MAT 021 037 Finalmente, mandò loro il suo figliuolo, dicendo: Avranno rispetto al mio figliuolo. 040 MAT 021 038 Ma i lavoratori, veduto il figliuolo, dissero tra di loro: Costui è l’erede; venite, uccidiamolo, e facciam nostra la sua eredità. 040 MAT 021 039 E presolo, lo cacciaron fuori della vigna, e l’uccisero. 040 MAT 021 040 Quando dunque sarà venuto il padron della vigna, che farà egli a que’ lavoratori? 040 MAT 021 041 Essi gli risposero: Li farà perir malamente, cotesti scellerati, e allogherà la vigna ad altri lavoratori, i quali gliene renderanno il frutto a suo tempo. 040 MAT 021 042 Gesù disse loro: Non avete mai letto nelle Scritture: La pietra che gli edificatori hanno riprovata è quella ch’è divenuta pietra angolare; ciò è stato fatto dal Signore, ed è cosa maravigliosa agli occhi nostri? 040 MAT 021 043 Perciò io vi dico che il Regno di Dio vi sarà tolto, e sarà dato ad una gente che ne faccia i frutti. 040 MAT 021 044 E chi cadrà su questa pietra sarà sfracellato; ed ella stritolerà colui sul quale cadrà. 040 MAT 021 045 E i capi sacerdoti e i Farisei, udite le sue parabole, si avvidero che parlava di loro; 040 MAT 021 046 e cercavano di pigliarlo, ma temettero le turbe, che lo teneano per profeta. 040 MAT 022 001 E Gesù prese di nuovo a parlar loro in parabole dicendo: 040 MAT 022 002 Il regno de’ cieli è simile ad un re, il quale fece le nozze del suo figliuolo. 040 MAT 022 003 E mandò i suoi servitori a chiamare gl’invitati alle nozze; ma questi non vollero venire. 040 MAT 022 004 Di nuovo mandò degli altri servitori, dicendo: Dite agli invitati: Ecco, io ho preparato il mio pranzo; i miei buoi ed i miei animali ingrassati sono ammazzati, e tutto è pronto; venite alle nozze. 040 MAT 022 005 Ma quelli, non curandosene, se n’andarono, chi al suo campo, chi al suo traffico; 040 MAT 022 006 gli altri poi, presi i suoi servitori, li oltraggiarono e li uccisero. 040 MAT 022 007 Allora il re s’adirò, e mandò le sue truppe a sterminare quegli omicidi e ad ardere la loro città. 040 MAT 022 008 Quindi disse ai suoi servitori: Le nozze, si, sono pronte; ma gl’invitati non ne erano degni. 040 MAT 022 009 Andate dunque sui crocicchi delle strade e chiamate alle nozze quanti troverete. 040 MAT 022 010 E quei servitori, usciti per le strade, raunarono tutti quelli che trovarono, cattivi e buoni; e la sala delle nozze fu ripiena di commensali. 040 MAT 022 011 Or il re, entrato per vedere quelli che erano a tavola, notò quivi un uomo che non vestiva l’abito di nozze. 040 MAT 022 012 E gli disse: Amico, come sei entrato qua senza aver un abito da nozze? E colui ebbe la bocca chiusa. 040 MAT 022 013 Allora il re disse ai servitori: Legatelo mani e piedi e gettatelo nelle tenebre di fuori. Ivi sarà il pianto e lo stridor de’ denti. 040 MAT 022 014 Poiché molti son chiamati, ma pochi eletti. 040 MAT 022 015 Allora i Farisei, ritiratisi, tennero consiglio per veder di coglierlo in fallo nelle sue parole. 040 MAT 022 016 E gli mandarono i loro discepoli con gli Erodiani a dirgli: Maestro, noi sappiamo che sei verace e insegni la via di Dio secondo verità, e non ti curi d’alcuno, perché non guardi all’apparenza delle persone. 040 MAT 022 017 Dicci dunque: Che te ne pare? E’ egli lecito pagare il tributo a Cesare, o no? 040 MAT 022 018 Ma Gesù, conosciuta la loro malizia, disse: Perché mi tentate, ipocriti? 040 MAT 022 019 Mostratemi la moneta del tributo. Ed essi gli porsero un denaro. Ed egli domandò loro: 040 MAT 022 020 Di chi è questa effigie e questa iscrizione? 040 MAT 022 021 Gli risposero: Di Cesare. Allora egli disse loro: Rendete dunque a Cesare quel ch’è di Cesare, e a Dio quel ch’è di Dio. 040 MAT 022 022 Ed essi, udito ciò, si maravigliarono; e, lasciatolo, se ne andarono. 040 MAT 022 023 In quell’istesso giorno vennero a lui de’ Sadducei, i quali dicono che non v’è risurrezione, e gli domandarono: 040 MAT 022 024 Maestro, Mosè ha detto: Se uno muore senza figliuoli, il fratel suo sposi la moglie di lui e susciti progenie al suo fratello. 040 MAT 022 025 Or v’erano fra di noi sette fratelli; e il primo, ammogliatosi, morì; e, non avendo prole, lasciò sua moglie al suo fratello. 040 MAT 022 026 Lo stesso fece pure il secondo, poi il terzo, fino al settimo. 040 MAT 022 027 Infine, dopo tutti, morì anche la donna. 040 MAT 022 028 Alla risurrezione, dunque, di quale dei sette sarà ella moglie? Poiché tutti l’hanno avuta. 040 MAT 022 029 Ma Gesù, rispondendo, disse loro: Voi errate, perché non conoscete le Scritture, né la potenza di Dio. 040 MAT 022 030 Perché alla risurrezione né si prende né si dà moglie; ma i risorti son come angeli ne’ cieli. 040 MAT 022 031 Quanto poi alla risurrezione dei morti, non avete voi letto quel che vi fu insegnato da Dio, 040 MAT 022 032 quando disse: Io sono l’Iddio di Abramo e l’Iddio d’Isacco e l’Iddio di Giacobbe? Egli non è l’Iddio de’ morti, ma de’ viventi. 040 MAT 022 033 E le turbe, udite queste cose, stupivano della sua dottrina. 040 MAT 022 034 Or i Farisei, udito ch’egli avea chiusa la bocca a’ Sadducei, si raunarono insieme; 040 MAT 022 035 e uno di loro, dottor della legge, gli domandò, per metterlo alla prova: 040 MAT 022 036 Maestro, qual è, nella legge, il gran comandamento? 040 MAT 022 037 E Gesù gli disse: Ama il Signore Iddio tuo con tutto il tuo cuore e con tutta l’anima tua e con tutta la mente tua. 040 MAT 022 038 Questo è il grande e il primo comandamento. 040 MAT 022 039 Il secondo, simile ad esso, è: Ama il tuo prossimo come te stesso. 040 MAT 022 040 Da questi due comandamenti dipendono tutta la legge ed i profeti. 040 MAT 022 041 Or essendo i Farisei raunati, Gesù li interrogò dicendo: 040 MAT 022 042 Che vi par egli del Cristo? di chi è egli figliuolo? Essi gli risposero: Di Davide. 040 MAT 022 043 Ed egli a loro: Come dunque Davide, parlando per lo Spirito, lo chiama Signore, dicendo: 040 MAT 022 044 Il Signore ha detto al mio Signore: Siedi alla mia destra finché io abbia posto i tuoi nemici sotto i tuoi piedi? 040 MAT 022 045 Se dunque Davide lo chiama Signore, com’è egli suo figliuolo? 040 MAT 022 046 E nessuno potea replicargli parola; e da quel giorno nessuno ardì più interrogarlo. 040 MAT 023 001 Allora Gesù parlò alle turbe e ai suoi discepoli, 040 MAT 023 002 dicendo: Gli scribi e i Farisei seggono sulla cattedra di Mosè. 040 MAT 023 003 Fate dunque ed osservate tutte le cose che vi diranno, ma non fate secondo le opere loro; perché dicono e non fanno. 040 MAT 023 004 Difatti, legano de’ pesi gravi e li mettono sulle spalle della gente; ma loro non li voglion muovere neppure col dito. 040 MAT 023 005 Tutte le loro opere le fanno per essere osservati dagli uomini; difatti allargano le lor filatterie ed allungano le frange de’ mantelli; 040 MAT 023 006 ed amano i primi posti ne’ conviti e i primi seggi nelle sinagoghe 040 MAT 023 007 e i saluti nelle piazze e d’esser chiamati dalla gente: “Maestro!” 040 MAT 023 008 Ma voi non vi fate chiamar “Maestro”, perché uno solo è il vostro maestro, e voi siete tutti fratelli. 040 MAT 023 009 E non chiamate alcuno sulla terra vostro padre, perché uno solo è il Padre vostro, quello che è ne’ cieli. 040 MAT 023 010 E non vi fate chiamar guide, perché una sola è la vostra guida, il Cristo: 040 MAT 023 011 ma il maggiore fra voi sia vostro servitore. 040 MAT 023 012 Chiunque s’innalzerà sarà abbassato, e chiunque si abbasserà sarà innalzato. 040 MAT 023 013 Ma guai a voi, scribi e Farisei ipocriti, perché serrate il regno de’ cieli dinanzi alla gente; poiché, né vi entrate voi, né lasciate entrare quelli che cercano di entrare. 040 MAT 023 014 Guai a voi, scribi e Farisei ipocriti, perché divorate le case delle vedove, e fate per apparenza lunghe orazioni; perciò riceverete maggior condanna. 040 MAT 023 015 Guai a voi, scribi e Farisei ipocriti, perché scorrete mare e terra per fare un proselito; e fatto che sia, lo rendete figliuol della geenna il doppio di voi. (Geenna g1067) 040 MAT 023 016 Guai a voi, guide cieche, che dite: Se uno giura per il tempio, non è nulla; ma se giura per l’oro del tempio, resta obbligato. 040 MAT 023 017 Stolti e ciechi, poiché qual è maggiore: l’oro, o il tempio che santifica l’oro? 040 MAT 023 018 E se uno, voi dite, giura per l’altare, non è nulla; ma se giura per l’offerta che c’è sopra, resta obbligato. 040 MAT 023 019 Ciechi, poiché qual è maggiore: l’offerta, o l’altare che santifica l’offerta? 040 MAT 023 020 Chi dunque giura per l’altare, giura per esso e per tutto quel che c’è sopra; 040 MAT 023 021 e chi giura per il tempio, giura per esso e per Colui che l’abita; 040 MAT 023 022 e chi giura per il cielo, giura per il trono di Dio e per Colui che vi siede sopra. 040 MAT 023 023 Guai a voi, scribi e Farisei ipocriti, perché pagate la decima della menta e dell’aneto e del comino, e trascurate le cose più gravi della legge: il giudicio, e la misericordia, e la fede. Queste son le cose che bisognava fare, senza tralasciar le altre. 040 MAT 023 024 Guide cieche, che colate il moscerino e inghiottite il cammello. 040 MAT 023 025 Guai a voi, scribi e Farisei ipocriti, perché nettate il di fuori del calice e del piatto, mentre dentro son pieni di rapina e d’intemperanza. 040 MAT 023 026 Fariseo cieco, netta prima il di dentro del calice e del piatto, affinché anche il di fuori diventi netto. 040 MAT 023 027 Guai a voi, scribi e Farisei ipocriti, perché siete simili a sepolcri imbiancati, che appaion belli di fuori, ma dentro son pieni d’ossa di morti e d’ogni immondizia. 040 MAT 023 028 Così anche voi, di fuori apparite giusti alla gente; ma dentro siete pieni d’ipocrisia e d’iniquità. 040 MAT 023 029 Guai a voi, scribi e Farisei ipocriti, perché edificate i sepolcri ai profeti, e adornate le tombe de’ giusti e dite: 040 MAT 023 030 Se fossimo stati ai dì de’ nostri padri, non saremmo stati loro complici nello spargere il sangue dei profeti! 040 MAT 023 031 Talché voi testimoniate contro voi stessi, che siete figliuoli di coloro che uccisero i profeti. 040 MAT 023 032 E voi, colmate pure la misura dei vostri padri! 040 MAT 023 033 Serpenti, razza di vipere, come scamperete al giudizio della geenna? (Geenna g1067) 040 MAT 023 034 Perciò, ecco, io vi mando de’ profeti e de’ savi e degli scribi; di questi, alcuni ne ucciderete e metterete in croce; altri ne flagellerete nelle vostre sinagoghe e li perseguiterete di città in città, 040 MAT 023 035 affinché venga su voi tutto il sangue giusto sparso sulla terra, dal sangue del giusto Abele, fino al sangue di Zaccaria, figliuol di Barachia, che voi uccideste fra il tempio e l’altare. 040 MAT 023 036 Io vi dico in verità che tutte queste cose verranno su questa generazione. 040 MAT 023 037 Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi quelli che ti sono mandati, quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figliuoli, come la gallina raccoglie i suoi pulcini sotto le ali; e voi non avete voluto! 040 MAT 023 038 Ecco, la vostra casa sta per esservi lasciata deserta. 040 MAT 023 039 Poiché vi dico che d’ora innanzi non mi vedrete più, finché diciate: Benedetto colui che viene nel nome del Signore! 040 MAT 024 001 E come Gesù usciva dal tempio e se n’andava, i suoi discepoli gli s’accostarono per fargli osservare gli edifizi del tempio. 040 MAT 024 002 Ma egli rispose loro: Le vedete tutte queste cose? Io vi dico in verità: Non sarà lasciata qui pietra sopra pietra che non sia diroccata. 040 MAT 024 003 E stando egli seduto sul monte degli Ulivi, i discepoli gli s’accostarono in disparte, dicendo: Dicci: Quando avverranno queste cose, e quale sarà il segno della tua venuta e della fine dell’età presente? (aiōn g165) 040 MAT 024 004 E Gesù, rispondendo, disse loro: Guardate che nessuno vi seduca. 040 MAT 024 005 Poiché molti verranno sotto il mio nome, dicendo: Io sono il Cristo, e ne sedurranno molti. 040 MAT 024 006 Or voi udirete parlar di guerre e di rumori di guerre; guardate di non turbarvi, perché bisogna che questo avvenga, ma non sarà ancora la fine. 040 MAT 024 007 Poiché si leverà nazione contro nazione e regno contro regno; ci saranno carestie e terremoti in vari luoghi; 040 MAT 024 008 ma tutto questo non sarà che principio di dolori. 040 MAT 024 009 Allora vi getteranno in tribolazione e v’uccideranno, e sarete odiati da tutte le genti a cagion del mio nome. 040 MAT 024 010 E allora molti si scandalizzeranno, e si tradiranno e si odieranno a vicenda. 040 MAT 024 011 E molti falsi profeti sorgeranno e sedurranno molti. 040 MAT 024 012 E perché l’iniquità sarà moltiplicata, la carità dei più si raffredderà. 040 MAT 024 013 Ma chi avrà perseverato sino alla fine sarà salvato. 040 MAT 024 014 E questo evangelo del Regno sarà predicato per tutto il mondo, onde ne sia resa testimonianza a tutte le genti; e allora verrà la fine. 040 MAT 024 015 Quando dunque avrete veduta l’abominazione della desolazione, della quale ha parlato il profeta Daniele, posta in luogo santo (chi legge pongavi mente), 040 MAT 024 016 allora quelli che saranno nella Giudea, fuggano ai monti; 040 MAT 024 017 chi sarà sulla terrazza non scenda per toglier quello che è in casa sua; 040 MAT 024 018 e chi sarà nel campo non torni indietro a prender la sua veste. 040 MAT 024 019 Or guai alle donne che saranno incinte, ed a quelle che allatteranno in que’ giorni! 040 MAT 024 020 E pregate che la vostra fuga non avvenga d’inverno né di sabato; 040 MAT 024 021 perché allora vi sarà una grande afflizione; tale, che non v’è stata l’uguale dal principio del mondo fino ad ora, né mai più vi sarà. 040 MAT 024 022 E se quei giorni non fossero stati abbreviati, nessuno scamperebbe; ma, a cagion degli eletti, que’ giorni saranno abbreviati. 040 MAT 024 023 Allora, se alcuno vi dice: “Il Cristo eccolo qui, eccolo là”, non lo credete; 040 MAT 024 024 perché sorgeranno falsi cristi e falsi profeti, e faranno gran segni e prodigi da sedurre, se fosse possibile, anche gli eletti. 040 MAT 024 025 Ecco, ve l’ho predetto. Se dunque vi dicono: Eccolo, è nel deserto, non v’andate; 040 MAT 024 026 eccolo, è nelle stanze interne, non lo credete; 040 MAT 024 027 perché, come il lampo esce da levante e si vede fino a ponente, così sarà la venuta del Figliuol dell’uomo. 040 MAT 024 028 Dovunque sarà il carname, quivi si raduneranno le aquile. 040 MAT 024 029 Or subito dopo l’afflizione di que’ giorni, il sole si oscurerà, e la luna non darà il suo splendore, e le stelle cadranno dal cielo, e le potenze de’ cieli saranno scrollate. 040 MAT 024 030 E allora apparirà nel cielo il segno del Figliuol dell’uomo; ed allora tutte le tribù della terra faranno cordoglio, e vedranno il Figliuol dell’uomo venir sulle nuvole del cielo con gran potenza e gloria. 040 MAT 024 031 E manderà i suoi angeli con gran suono di tromba a radunare i suoi eletti dai quattro venti, dall’un capo all’altro de’ cieli. 040 MAT 024 032 Or imparate dal fico questa similitudine: Quando già i suoi rami si fanno teneri e metton le foglie, voi sapete che l’estate è vicina. 040 MAT 024 033 Così anche voi, quando vedrete tutte queste cose, sappiate che egli è vicino, proprio alle porte. 040 MAT 024 034 Io vi dico in verità che questa generazione non passerà prima che tutte queste cose siano avvenute. 040 MAT 024 035 Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno. 040 MAT 024 036 Ma quant’è a quel giorno ed a quell’ora nessuno li sa, neppure gli angeli dei cieli, neppure il Figliuolo, ma il Padre solo. 040 MAT 024 037 E come fu ai giorni di Noè, così sarà alla venuta del Figliuol dell’uomo. 040 MAT 024 038 Infatti, come ne’ giorni innanzi al diluvio si mangiava e si beveva, si prendea moglie e s’andava a marito, sino al giorno che Noè entrò nell’arca, 040 MAT 024 039 e di nulla si avvide la gente, finché venne il diluvio che portò via tutti quanti, così avverrà alla venuta del Figliuol dell’uomo. 040 MAT 024 040 Allora due saranno nel campo; l’uno sarà preso e l’altro lasciato; 040 MAT 024 041 due donne macineranno al mulino: l’una sarà presa e l’altra lasciata. 040 MAT 024 042 Vegliate, dunque, perché non sapete in qual giorno il vostro Signore sia per venire. 040 MAT 024 043 Ma sappiate questo, che se il padron di casa sapesse a qual vigilia il ladro deve venire, veglierebbe e non lascerebbe forzar la sua casa. 040 MAT 024 044 Perciò, anche voi siate pronti; perché, nell’ora che non pensate, il Figliuol dell’uomo verrà. 040 MAT 024 045 Qual è mai il servitore fedele e prudente che il padrone abbia costituito sui domestici per dar loro il vitto a suo tempo? 040 MAT 024 046 Beato quel servitore che il padrone, arrivando, troverà così occupato! 040 MAT 024 047 Io vi dico in verità che lo costituirà su tutti i suoi beni. 040 MAT 024 048 Ma, s’egli è un malvagio servitore che dica in cuor suo: Il mio padrone tarda a venire; 040 MAT 024 049 e comincia a battere i suoi conservi, e a mangiare e bere con gli ubriaconi, 040 MAT 024 050 il padrone di quel servitore verrà nel giorno che non se l’aspetta, e nell’ora che non sa; 040 MAT 024 051 e lo farà lacerare a colpi di flagello, e gli assegnerà la sorte degl’ipocriti. Ivi sarà il pianto e lo stridor de’ denti. 040 MAT 025 001 Allora il regno de’ cieli sarà simile a dieci vergini le quali, prese le loro lampade, uscirono a incontrar lo sposo. 040 MAT 025 002 Or cinque d’esse erano stolte e cinque avvedute; 040 MAT 025 003 le stolte, nel prendere le loro lampade, non avean preso seco dell’olio; 040 MAT 025 004 mentre le avvedute, insieme con le loro lampade, avean preso dell’olio ne’ vasi. 040 MAT 025 005 Or tardando lo sposo, tutte divennero sonnacchiose e si addormentarono. 040 MAT 025 006 E sulla mezzanotte si levò un grido: Ecco lo sposo, uscitegli incontro! 040 MAT 025 007 Allora tutte quelle vergini si destarono e acconciaron le loro lampade. 040 MAT 025 008 E le stolte dissero alle avvedute: Dateci del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono. 040 MAT 025 009 Ma le avvedute risposero: No, che talora non basti per noi e per voi; andate piuttosto da’ venditori e compratevene! 040 MAT 025 010 Ma, mentre quelle andavano a comprarne, arrivò lo sposo; e quelle che eran pronte, entraron con lui nella sala delle nozze, e l’uscio fu chiuso. 040 MAT 025 011 All’ultimo vennero anche le altre vergini, dicendo: Signore, Signore, aprici! 040 MAT 025 012 Ma egli, rispondendo, disse: Io vi dico in verità: Non vi conosco. 040 MAT 025 013 Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora. 040 MAT 025 014 Poiché avverrà come di un uomo il quale, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servitori e affidò loro i suoi beni; 040 MAT 025 015 e all’uno diede cinque talenti, a un altro due, e a un altro uno; a ciascuno secondo la sua capacità; e partì. 040 MAT 025 016 Subito, colui che avea ricevuto i cinque talenti andò a farli fruttare, e ne guadagnò altri cinque. 040 MAT 025 017 Parimente, quello de’ due ne guadagnò altri due. 040 MAT 025 018 Ma colui che ne avea ricevuto uno, andò e, fatta una buca in terra, vi nascose il danaro del suo padrone. 040 MAT 025 019 Or dopo molto tempo, ecco il padrone di que’ servitori a fare i conti con loro. 040 MAT 025 020 E colui che avea ricevuto i cinque talenti, venne e presentò altri cinque talenti, dicendo: Signore, tu m’affidasti cinque talenti; ecco, ne ho guadagnati altri cinque. 040 MAT 025 021 E il suo padrone gli disse: Va bene, buono e fedel servitore; sei stato fedele in poca cosa, ti costituirò sopra molte cose; entra nella gioia del tuo Signore. 040 MAT 025 022 Poi, presentatosi anche quello de’ due talenti, disse: Signore, tu m’affidasti due talenti; ecco, ne ho guadagnati altri due. 040 MAT 025 023 Il suo padrone gli disse: Va bene, buono e fedel servitore; sei stato fedele in poca cosa, ti costituirò sopra molte cose; entra nella gioia del tuo Signore. 040 MAT 025 024 Poi, accostatosi anche quello che avea ricevuto un talento solo, disse: Signore, io sapevo che tu sei uomo duro, che mieti dove non hai seminato, e raccogli dove non hai sparso; 040 MAT 025 025 ebbi paura, e andai a nascondere il tuo talento sotterra; eccoti il tuo. 040 MAT 025 026 E il suo padrone, rispondendo, gli disse: Servo malvagio ed infingardo, tu sapevi ch’io mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparso; 040 MAT 025 027 dovevi dunque portare il mio danaro dai banchieri; e al mio ritorno, avrei ritirato il mio con interesse. 040 MAT 025 028 Toglietegli dunque il talento, e datelo a colui che ha i dieci talenti. 040 MAT 025 029 Poiché a chiunque ha sarà dato, ed egli sovrabbonderà; ma a chi non ha sarà tolto anche quello che ha. 040 MAT 025 030 E quel servitore disutile, gettatelo nelle tenebre di fuori. Ivi sarà il pianto e lo stridor dei denti. 040 MAT 025 031 Or quando il Figliuol dell’uomo sarà venuto nella sua gloria, avendo seco tutti gli angeli, allora sederà sul trono della sua gloria. 040 MAT 025 032 E tutte le genti saranno radunate dinanzi a lui; ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri; 040 MAT 025 033 e metterà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra. 040 MAT 025 034 Allora il Re dirà a quelli della sua destra: Venite, voi, i benedetti del Padre mio; eredate il regno che v’è stato preparato sin dalla fondazione del mondo. 040 MAT 025 035 Perché ebbi fame, e mi deste da mangiare; ebbi sete, e mi deste da bere; fui forestiere, e m’accoglieste; 040 MAT 025 036 fui ignudo, e mi rivestiste; fui infermo, e mi visitaste; fui in prigione, e veniste a trovarmi. 040 MAT 025 037 Allora i giusti gli risponderanno: Signore, quando mai t’abbiam veduto aver fame e t’abbiam dato da mangiare? o aver sete e t’abbiam dato da bere? 040 MAT 025 038 Quando mai t’abbiam veduto forestiere e t’abbiamo accolto? o ignudo e t’abbiam rivestito? 040 MAT 025 039 Quando mai t’abbiam veduto infermo o in prigione e siam venuti a trovarti? 040 MAT 025 040 E il Re, rispondendo, dirà loro: In verità vi dico che in quanto l’avete fatto ad uno di questi miei minimi fratelli, l’avete fatto a me. 040 MAT 025 041 Allora dirà anche a coloro della sinistra: Andate via da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato pel diavolo e per i suoi angeli! (aiōnios g166) 040 MAT 025 042 Perché ebbi fame e non mi deste da mangiare; ebbi sete e non mi deste da bere; 040 MAT 025 043 fui forestiere e non m’accoglieste; ignudo, e non mi rivestiste; infermo ed in prigione, e non mi visitaste. 040 MAT 025 044 Allora anche questi gli risponderanno, dicendo: Signore, quando t’abbiam veduto aver fame, o sete, o esser forestiero, o ignudo, o infermo, o in prigione, e non t’abbiamo assistito? 040 MAT 025 045 Allora risponderà loro, dicendo: In verità vi dico che in quanto non l’avete fatto ad uno di questi minimi, non l’avete fatto neppure a me. 040 MAT 025 046 E questi se ne andranno a punizione eterna; ma i giusti a vita eterna. (aiōnios g166) 040 MAT 026 001 Ed avvenne che quando Gesù ebbe finiti tutti questi ragionamenti, disse ai suoi discepoli: 040 MAT 026 002 Voi sapete che fra due giorni è la Pasqua, e il Figliuol dell’uomo sarà consegnato per esser crocifisso. 040 MAT 026 003 Allora i capi sacerdoti e gli anziani del popolo si raunarono nella corte del sommo sacerdote detto Caiàfa, 040 MAT 026 004 e deliberarono nel loro consiglio di pigliar Gesù con inganno e di farlo morire. 040 MAT 026 005 Ma dicevano: Non durante la festa, perché non accada tumulto nel popolo. 040 MAT 026 006 Or essendo Gesù in Betania, in casa di Simone il lebbroso, 040 MAT 026 007 venne a lui una donna che aveva un alabastro d’olio odorifero di gran prezzo, e lo versò sul capo di lui che stava a tavola. 040 MAT 026 008 Veduto ciò, i discepoli furono indignati e dissero: A che questa perdita? 040 MAT 026 009 Poiché quest’olio si sarebbe potuto vender caro, e il denaro darlo ai poveri. 040 MAT 026 010 Ma Gesù, accortosene, disse loro: Perché date noia a questa donna? Ella ha fatto un’azione buona verso di me. 040 MAT 026 011 Perché i poveri li avete sempre con voi; ma me non mi avete sempre. 040 MAT 026 012 Poiché costei, versando quest’olio sul mio corpo, l’ha fatto in vista della mia sepoltura. 040 MAT 026 013 In verità vi dico che per tutto il mondo, dovunque sarà predicato questo evangelo, anche quello che costei ha fatto, sarà raccontato in memoria di lei. 040 MAT 026 014 Allora uno dei dodici, detto Giuda Iscariot, andò dai capi sacerdoti e disse loro: 040 MAT 026 015 Che mi volete dare, e io ve lo consegnerò? Ed essi gli contarono trenta sicli d’argento. 040 MAT 026 016 E da quell’ora cercava il momento opportuno di tradirlo. 040 MAT 026 017 Or il primo giorno degli azzimi, i discepoli s’accostarono a Gesù e gli dissero: Dove vuoi che ti prepariamo da mangiar la pasqua? 040 MAT 026 018 Ed egli disse: Andate in città dal tale, e ditegli: Il Maestro dice: il mio tempo è vicino; farò la pasqua da te, co’ miei discepoli. 040 MAT 026 019 E i discepoli fecero come Gesù avea loro ordinato, e prepararono la pasqua. 040 MAT 026 020 E quando fu sera, si mise a tavola co’ dodici discepoli. 040 MAT 026 021 E mentre mangiavano, disse: In verità io vi dico: Uno di voi mi tradirà. 040 MAT 026 022 Ed essi, grandemente attristati, cominciarono a dirgli ad uno ad uno: Sono io quello, Signore? 040 MAT 026 023 Ma egli, rispondendo, disse: Colui che ha messo con me la mano nel piatto, quello mi tradirà. 040 MAT 026 024 Certo, il Figliuol dell’uomo se ne va, come è scritto di lui, ma guai a quell’uomo per cui il Figliuol dell’uomo è tradito! Meglio sarebbe per cotest’uomo, se non fosse mai nato. 040 MAT 026 025 E Giuda, che lo tradiva, prese a dire: Sono io quello, Maestro? E Gesù a lui: L’hai detto. 040 MAT 026 026 Or mentre mangiavano, Gesù prese del pane; e fatta la benedizione, lo ruppe, e dandolo a’ suoi discepoli, disse: Prendete, mangiate, questo è il mio corpo. 040 MAT 026 027 Poi, preso un calice e rese grazie, lo diede loro, dicendo: 040 MAT 026 028 Bevetene tutti, perché questo è il mio sangue, il sangue del patto, il quale è sparso per molti per la remissione dei peccati. 040 MAT 026 029 Io vi dico che d’ora in poi non berrò più di questo frutto della vigna, fino al giorno che lo berrò nuovo con voi nel regno del Padre mio. 040 MAT 026 030 E dopo ch’ebbero cantato l’inno, uscirono per andare al monte degli Ulivi. 040 MAT 026 031 Allora Gesù disse loro: Questa notte voi tutti avrete in me un’occasion di caduta; perché è scritto: Io percoterò il pastore, e le pecore della greggia saranno disperse. 040 MAT 026 032 Ma dopo che sarò risuscitato, vi precederò in Galilea. 040 MAT 026 033 Ma Pietro, rispondendo, gli disse: Quand’anche tu fossi per tutti un’occasion di caduta, non lo sarai mai per me. 040 MAT 026 034 Gesù gli disse: In verità ti dico che questa stessa notte, prima che il gallo canti, tu mi rinnegherai tre volte. 040 MAT 026 035 E Pietro a lui: Quand’anche mi convenisse morir teco, non però ti rinnegherò. E lo stesso dissero pure tutti i discepoli. 040 MAT 026 036 Allora Gesù venne con loro in un podere detto Getsemani, e disse ai discepoli: Sedete qui finché io sia andato là ed abbia orato. 040 MAT 026 037 E presi seco Pietro e i due figliuoli di Zebedeo, cominciò ad esser contristato ed angosciato. 040 MAT 026 038 Allora disse loro: L’anima mia è oppressa da tristezza mortale; rimanete qui e vegliate meco. 040 MAT 026 039 E andato un poco innanzi, si gettò con la faccia a terra, pregando, e dicendo: Padre mio, se è possibile, passi oltre da me questo calice! Ma pure, non come voglio io, ma come tu vuoi. 040 MAT 026 040 Poi venne a’ discepoli, e li trovò che dormivano, e disse a Pietro: Così, non siete stati capaci di vegliar meco un’ora sola? 040 MAT 026 041 Vegliate ed orate, affinché non cadiate in tentazione; ben è lo spirito pronto, ma la carne è debole. 040 MAT 026 042 Di nuovo, per la seconda volta, andò e pregò, dicendo: Padre mio, se non è possibile che questo calice passi oltre da me, senza ch’io lo beva, sia fatta la tua volontà. 040 MAT 026 043 E tornato, li trovò che dormivano perché gli occhi loro erano aggravati. 040 MAT 026 044 E lasciatili, andò di nuovo e pregò per la terza volta, ripetendo le medesime parole. 040 MAT 026 045 Poi venne ai discepoli e disse loro: Dormite pure oramai, e riposatevi! Ecco, l’ora e giunta, e il Figliuol dell’uomo è dato nelle mani dei peccatori. 040 MAT 026 046 Levatevi, andiamo; ecco, colui che mi tradisce è vicino. 040 MAT 026 047 E mentre parlava ancora, ecco arrivar Giuda, uno dei dodici, e con lui una gran turba con spade e bastoni, da parte de’ capi sacerdoti e degli anziani del popolo. 040 MAT 026 048 Or colui che lo tradiva, avea dato loro un segnale, dicendo: Quello che bacerò, è lui; pigliatelo. 040 MAT 026 049 E in quell’istante, accostatosi a Gesù, gli disse: Ti saluto, Maestro! e gli dette un lungo bacio. 040 MAT 026 050 Ma Gesù gli disse: Amico, a far che sei tu qui? Allora, accostatisi, gli misero le mani addosso, e lo presero. 040 MAT 026 051 Ed ecco, un di coloro ch’eran con lui, stesa la mano alla spada, la sfoderò; e percosso il servitore del sommo sacerdote, gli spiccò l’orecchio. 040 MAT 026 052 Allora Gesù gli disse: Riponi la tua spada al suo posto, perché tutti quelli che prendon la spada, periscon per la spada. 040 MAT 026 053 Credi tu forse ch’io non potrei pregare il Padre mio che mi manderebbe in quest’istante più di dodici legioni d’angeli? 040 MAT 026 054 Come dunque si adempirebbero le Scritture, secondo le quali bisogna che così avvenga? 040 MAT 026 055 In quel punto Gesù disse alle turbe: Voi siete usciti con spade e bastoni come contro ad un ladrone, per pigliarmi. Ogni giorno sedevo nel tempio ad insegnare, e voi non m’avete preso; 040 MAT 026 056 ma tutto questo è avvenuto affinché si adempissero le scritture de’ profeti. Allora tutti i discepoli, lasciatolo, se ne fuggirono. 040 MAT 026 057 Or quelli che aveano preso Gesù, lo menarono a Caiàfa, sommo sacerdote, presso il quale erano raunati gli scribi e gli anziani. 040 MAT 026 058 E Pietro lo seguiva da lontano, finché giunsero alla corte del sommo sacerdote; ed entrato dentro, si pose a sedere con le guardie, per veder la fine. 040 MAT 026 059 Or i capi sacerdoti e tutto il Sinedrio cercavano qualche falsa testimonianza contro a Gesù per farlo morire; 040 MAT 026 060 e non ne trovavano alcuna, benché si fossero fatti avanti molti falsi testimoni. 040 MAT 026 061 Finalmente, se ne fecero avanti due che dissero: Costui ha detto: Io posso disfare il tempio di Dio e riedificarlo in tre giorni. 040 MAT 026 062 E il sommo sacerdote, levatosi in piedi, gli disse: Non rispondi tu nulla? Che testimoniano costoro contro a te? Ma Gesù taceva. 040 MAT 026 063 E il sommo sacerdote gli disse: Ti scongiuro per l’Iddio vivente a dirci se tu se’ il Cristo, il Figliuol di Dio. 040 MAT 026 064 Gesù gli rispose: Tu l’hai detto; anzi vi dico che da ora innanzi vedrete il Figliuol dell’uomo sedere alla destra della Potenza, e venire su le nuvole del cielo. 040 MAT 026 065 Allora il sommo sacerdote si stracciò le vesti, dicendo: Egli ha bestemmiato: che bisogno abbiamo più di testimoni? Ecco, ora avete udita la sua bestemmia; 040 MAT 026 066 che ve ne pare? Ed essi, rispondendo, dissero: E’ reo di morte. 040 MAT 026 067 Allora gli sputarono in viso e gli diedero de’ pugni; e altri lo schiaffeggiarono, 040 MAT 026 068 dicendo: O Cristo profeta, indovinaci: chi t’ha percosso? 040 MAT 026 069 Pietro, intanto, stava seduto fuori nella corte; e una serva gli si accostò, dicendo: Anche tu eri con Gesù il Galileo. 040 MAT 026 070 Ma egli lo negò davanti a tutti, dicendo: Non so quel che tu dica. 040 MAT 026 071 E come fu uscito fuori nell’antiporto, un’altra lo vide e disse a coloro ch’eran quivi: Anche costui era con Gesù Nazareno. 040 MAT 026 072 Ed egli daccapo lo negò giurando: Non conosco quell’uomo. 040 MAT 026 073 Di li a poco, gli astanti, accostatisi, dissero a Pietro: Per certo tu pure sei di quelli, perché anche la tua parlata ti dà a conoscere. 040 MAT 026 074 Allora egli cominciò ad imprecare ed a giurare: Non conosco quell’uomo! E in quell’istante il gallo cantò. 040 MAT 026 075 E Pietro si ricordò della parola di Gesù che gli avea detto: Prima che il gallo canti, tu mi rinnegherai tre volte. E uscito fuori, pianse amaramente. 040 MAT 027 001 Poi, venuta la mattina, tutti i capi sacerdoti e gli anziani del popolo tennero consiglio contro a Gesù per farlo morire. 040 MAT 027 002 E legatolo, lo menarono via e lo consegnarono a Pilato, il governatore. 040 MAT 027 003 Allora Giuda, che l’avea tradito, vedendo che Gesù era stato condannato, si pentì, e riportò i trenta sicli d’argento ai capi sacerdoti ed agli anziani, 040 MAT 027 004 dicendo: Ho peccato, tradendo il sangue innocente. Ma essi dissero: Che c’importa? 040 MAT 027 005 Pensaci tu. Ed egli, lanciati i sicli nel tempio, s’allontanò e andò ad impiccarsi. 040 MAT 027 006 Ma i capi sacerdoti, presi quei sicli, dissero: Non è lecito metterli nel tesoro delle offerte, perché son prezzo di sangue. 040 MAT 027 007 E tenuto consiglio, comprarono con quel danaro il campo del vasaio da servir di sepoltura ai forestieri. 040 MAT 027 008 Perciò quel campo, fino al dì d’oggi, è stato chiamato: Campo di sangue. 040 MAT 027 009 Allora s’adempì quel che fu detto dal profeta Geremia: E presero i trenta sicli d’argento, prezzo di colui ch’era stato messo a prezzo, messo a prezzo dai figliuoli d’Israele; 040 MAT 027 010 e li dettero per il campo del vasaio, come me l’avea ordinato il Signore. 040 MAT 027 011 Or Gesù comparve davanti al governatore; e il governatore lo interrogò, dicendo: Sei tu il re de’ Giudei? E Gesù gli disse: Sì, lo sono. 040 MAT 027 012 E accusato da’ capi sacerdoti e dagli anziani, non rispose nulla. 040 MAT 027 013 Allora Pilato gli disse: Non odi tu quante cose testimoniano contro di te? 040 MAT 027 014 Ma egli non gli rispose neppure una parola: talché il governatore se ne maravigliava grandemente. 040 MAT 027 015 Or ogni festa di Pasqua il governatore soleva liberare alla folla un carcerato, qualunque ella volesse. 040 MAT 027 016 Avevano allora un carcerato famigerato di nome Barabba. 040 MAT 027 017 Essendo dunque radunati, Pilato domandò loro: Chi volete che vi liberi, Barabba, o Gesù detto Cristo? 040 MAT 027 018 Poiché egli sapeva che glielo aveano consegnato per invidia. 040 MAT 027 019 Or mentre egli sedeva in tribunale, la moglie gli mandò a dire: Non aver nulla a che fare con quel giusto, perché oggi ho sofferto molto in sogno a cagion di lui. 040 MAT 027 020 Ma i capi sacerdoti e gli anziani persuasero le turbe a chieder Barabba e far perire Gesù. 040 MAT 027 021 E il governatore prese a dir loro: Qual de’ due volete che vi liberi? E quelli dissero: Barabba. 040 MAT 027 022 E Pilato a loro: Che farò dunque di Gesù detto Cristo? Tutti risposero: Sia crocifisso. 040 MAT 027 023 Ma pure, riprese egli, che male ha fatto? Ma quelli viepiù gridavano: Sia crocifisso! 040 MAT 027 024 E Pilato, vedendo che non riusciva a nulla, ma che si sollevava un tumulto, prese dell’acqua e si lavò le mani in presenza della moltitudine, dicendo: Io sono innocente del sangue di questo giusto; pensateci voi. 040 MAT 027 025 E tutto il popolo, rispondendo, disse: Il suo sangue sia sopra noi e sopra i nostri figliuoli. 040 MAT 027 026 Allora egli liberò loro Barabba; e dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò perché fosse crocifisso. 040 MAT 027 027 Allora i soldati del governatore, tratto Gesù nel pretorio, radunarono attorno a lui tutta la coorte. 040 MAT 027 028 E spogliatolo, gli misero addosso un manto scarlatto; 040 MAT 027 029 e intrecciata una corona di spine, gliela misero sul capo, e una canna nella man destra; e inginocchiatisi dinanzi a lui, lo beffavano, dicendo: Salve, re de’ Giudei! 040 MAT 027 030 E sputatogli addosso, presero la canna, e gli percotevano il capo. 040 MAT 027 031 E dopo averlo schernito, lo spogliarono del manto, e lo rivestirono delle sue vesti; poi lo menaron via per crocifiggerlo. 040 MAT 027 032 Or nell’uscire trovarono un Cireneo chiamato Simone, e lo costrinsero a portar la croce di Gesù. 040 MAT 027 033 E venuti ad un luogo detto Golgota, che vuol dire: Luogo del teschio, gli dettero a bere del vino mescolato con fiele; 040 MAT 027 034 ma Gesù, assaggiatolo, non volle berne. 040 MAT 027 035 Poi, dopo averlo crocifisso, spartirono i suoi vestimenti, tirando a sorte; 040 MAT 027 036 e postisi a sedere, gli facevan quivi la guardia. 040 MAT 027 037 E al disopra del capo gli posero scritto il motivo della condanna: QUESTO E’ GESU’, IL RE DE’ GIUDEI. 040 MAT 027 038 Allora furon con lui crocifissi due ladroni, uno a destra e l’altro a sinistra. 040 MAT 027 039 E coloro che passavano di lì, lo ingiuriavano, scotendo il capo e dicendo: 040 MAT 027 040 Tu che disfai il tempio e in tre giorni lo riedifichi, salva te stesso, se tu sei Figliuol di Dio, e scendi giù di croce! 040 MAT 027 041 Similmente, i capi sacerdoti con gli scribi e gli anziani, beffandosi, dicevano: 040 MAT 027 042 Ha salvato altri e non può salvar se stesso! Da che è il re d’Israele, scenda ora giù di croce, e noi crederemo in lui. 040 MAT 027 043 S’è confidato in Dio; lo liberi ora, s’Ei lo gradisce, poiché ha detto: Son Figliuol di Dio. 040 MAT 027 044 E nello stesso modo lo vituperavano anche i ladroni crocifissi con lui. 040 MAT 027 045 Or dall’ora sesta si fecero tenebre per tutto il paese, fino all’ora nona. 040 MAT 027 046 E verso l’ora nona Gesù gridò con gran voce: Elì, Elì, lamà sabactanì? cioè: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? 040 MAT 027 047 Ma alcuni degli astanti, udito ciò, dicevano: Costui chiama Elia. 040 MAT 027 048 E subito un di loro corse a prendere una spugna; e inzuppatala d’aceto e postala in cima ad una canna, gli die’ da bere. 040 MAT 027 049 Ma gli altri dicevano: Lascia, vediamo se Elia viene a salvarlo. 040 MAT 027 050 E Gesù, avendo di nuovo gridato con gran voce, rendé lo spirito. 040 MAT 027 051 Ed ecco, la cortina del tempio si squarciò in due, da cima a fondo, e la terra tremò, e le rocce si schiantarono, 040 MAT 027 052 e le tombe s’aprirono, e molti corpi de’ santi che dormivano, risuscitarono; 040 MAT 027 053 ed usciti dai sepolcri dopo la risurrezione di lui, entrarono nella santa città, ed apparvero a molti. 040 MAT 027 054 E il centurione e quelli che con lui facean la guardia a Gesù, visto il terremoto e le cose avvenute, temettero grandemente, dicendo: Veramente, costui era Figliuol di Dio. 040 MAT 027 055 Ora quivi erano molte donne che guardavano da lontano, le quali avean seguitato Gesù dalla Galilea per assisterlo; 040 MAT 027 056 tra le quali erano Maria Maddalena, e Maria madre di Giacomo e di Jose, e la madre de’ figliuoli di Zebedeo. 040 MAT 027 057 Poi, fattosi sera, venne un uomo ricco di Arimatea, chiamato Giuseppe, il quale era divenuto anche egli discepolo di Gesù. 040 MAT 027 058 Questi, presentatosi a Pilato, chiese il corpo di Gesù. Allora Pilato comandò che il corpo gli fosse rilasciato. 040 MAT 027 059 E Giuseppe, preso il corpo, lo involse in un panno lino netto, 040 MAT 027 060 e lo pose nella propria tomba nuova, che aveva fatta scavare nella roccia, e dopo aver rotolata una gran pietra contro l’apertura del sepolcro, se ne andò. 040 MAT 027 061 Or Maria Maddalena e l’altra Maria eran quivi, sedute dirimpetto al sepolcro. 040 MAT 027 062 E l’indomani, che era il giorno successivo alla Preparazione, i capi sacerdoti ed i Farisei si radunarono presso Pilato, dicendo: 040 MAT 027 063 Signore, ci siamo ricordati che quel seduttore, mentre viveva ancora, disse: Dopo tre giorni, risusciterò. 040 MAT 027 064 Ordina dunque che il sepolcro sia sicuramente custodito fino al terzo giorno; che talora i suoi discepoli non vengano a rubarlo e dicano al popolo: E’ risuscitato dai morti; così l’ultimo inganno sarebbe peggiore del primo. 040 MAT 027 065 Pilato disse loro: Avete una guardia: andate, assicuratevi come credete. 040 MAT 027 066 Ed essi andarono ad assicurare il sepolcro, sigillando la pietra, e mettendovi la guardia. 040 MAT 028 001 Or nella notte del sabato, quando già albeggiava, il primo giorno della settimana, Maria Maddalena e l’altra Maria vennero a visitare il sepolcro. 040 MAT 028 002 Ed ecco si fece un gran terremoto; perché un angelo del Signore, sceso dal cielo, si accostò, rotolò la pietra, e vi sedette sopra. 040 MAT 028 003 Il suo aspetto era come di folgore; e la sua veste, bianca come neve. 040 MAT 028 004 E per lo spavento che n’ebbero, le guardie tremarono e rimasero come morte. 040 MAT 028 005 Ma l’angelo prese a dire alle donne: Voi, non temete; perché io so che cercate Gesù, che è stato crocifisso. 040 MAT 028 006 Egli non è qui, poiché è risuscitato come avea detto; venite a vedere il luogo dove giaceva. 040 MAT 028 007 E andate presto a dire a’ suoi discepoli: Egli è risuscitato da’ morti, ed ecco, vi precede in Galilea; quivi lo vedrete. Ecco, ve l’ho detto. 040 MAT 028 008 E quelle, andatesene prestamente dal sepolcro con spavento ed allegrezza grande, corsero ad annunziar la cosa a’ suoi discepoli. 040 MAT 028 009 Quand’ecco Gesù si fece loro incontro, dicendo: Vi saluto! Ed esse, accostatesi, gli strinsero i piedi e l’adorarono. 040 MAT 028 010 Allora Gesù disse loro: Non temete; andate ad annunziare a’ miei fratelli che vadano in Galilea; là mi vedranno. 040 MAT 028 011 Or mentre quelle andavano, ecco alcuni della guardia vennero in città, e riferirono ai capi sacerdoti tutte le cose ch’erano avvenute. 040 MAT 028 012 Ed essi, radunatisi con gli anziani, e tenuto consiglio, dettero una forte somma di danaro a’ soldati, dicendo: 040 MAT 028 013 Dite così: I suoi discepoli vennero di notte e lo rubarono mentre dormivamo. 040 MAT 028 014 E se mai questo viene alle orecchie del governatore, noi lo persuaderemo e vi metteremo fuor di pena. 040 MAT 028 015 Ed essi, preso il danaro, fecero secondo le istruzioni ricevute; e quel dire è stato divulgato fra i Giudei, fino al dì d’oggi. 040 MAT 028 016 Quanto agli undici discepoli, essi andarono in Galilea sul monte che Gesù avea loro designato. 040 MAT 028 017 E vedutolo, l’adorarono; alcuni però dubitarono. 040 MAT 028 018 E Gesù, accostatosi, parlò loro, dicendo: Ogni potestà m’è stata data in cielo e sulla terra. 040 MAT 028 019 Andate dunque, ammaestrate tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figliuolo e dello Spirito Santo, 040 MAT 028 020 insegnando loro d’osservar tutte quante le cose che v’ho comandate. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell’età presente. (aiōn g165) # # BOOK 041 MAR Mark Marco 041 MAR 001 001 Principio dell’evangelo di Gesù Cristo, Figliuolo di Dio. 041 MAR 001 002 Secondo ch’egli è scritto nel profeta Isaia: Ecco, io mando davanti a te il mio messaggero a prepararti la via… 041 MAR 001 003 V’è una voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, addirizzate i suoi sentieri, 041 MAR 001 004 apparve Giovanni il Battista nel deserto predicando un battesimo di ravvedimento per la remissione dei peccati. 041 MAR 001 005 E tutto il paese della Giudea e tutti quei di Gerusalemme accorrevano a lui; ed erano da lui battezzati nel fiume Giordano, confessando i loro peccati. 041 MAR 001 006 Or Giovanni era vestito di pel di cammello, con una cintura di cuoio intorno ai fianchi, e si nutriva di locuste e di miele selvatico. 041 MAR 001 007 E predicava, dicendo: Dopo di me vien colui che è più forte di me; al quale io non son degno di chinarmi a sciogliere il legaccio dei calzari. 041 MAR 001 008 Io vi ho battezzati con acqua, ma lui vi battezzerà con lo Spirito Santo. 041 MAR 001 009 Ed avvenne in que’ giorni che Gesù venne da Nazaret di Galilea e fu battezzato da Giovanni nel Giordano. 041 MAR 001 010 E ad un tratto, com’egli saliva fuori dell’acqua, vide fendersi i cieli, e lo Spirito scendere su di lui in somiglianza di colomba. 041 MAR 001 011 E una voce venne dai cieli: Tu sei il mio diletto Figliuolo; in te mi sono compiaciuto. 041 MAR 001 012 E subito dopo lo Spirito lo sospinse nel deserto; 041 MAR 001 013 e nel deserto rimase per quaranta giorni, tentato da Satana; e stava tra le fiere e gli angeli lo servivano. 041 MAR 001 014 Dopo che Giovanni fu messo in prigione, Gesù si recò in Galilea, predicando l’evangelo di Dio e dicendo: 041 MAR 001 015 Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; ravvedetevi e credete all’evangelo. 041 MAR 001 016 Or passando lungo il mar della Galilea, egli vide Simone e Andrea, il fratello di Simone, che gettavano la rete in mare, perché erano pescatori. E Gesù disse loro: 041 MAR 001 017 Seguitemi, ed io farò di voi dei pescatori d’uomini. 041 MAR 001 018 Ed essi, lasciate subito le reti, lo seguirono. 041 MAR 001 019 Poi, spintosi un po’ più oltre, vide Giacomo di Zebedeo e Giovanni suo fratello, che anch’essi in barca rassettavano le reti; 041 MAR 001 020 e subito li chiamò; ed essi, lasciato Zebedeo loro padre nella barca con gli operai, se n’andarono dietro a lui. 041 MAR 001 021 E vennero in Capernaum; e subito, il sabato, Gesù, entrato nella sinagoga, insegnava. 041 MAR 001 022 E la gente stupiva della sua dottrina, perch’egli li ammaestrava come avente autorità e non come gli scribi. 041 MAR 001 023 In quel mentre, si trovava nella loro sinagoga un uomo posseduto da uno spirito immondo, il quale prese a gridare: 041 MAR 001 024 Che v’è fra noi e te, o Gesù Nazareno? Se’ tu venuto per perderci? Io so chi tu sei: il Santo di Dio! 041 MAR 001 025 E Gesù lo sgridò, dicendo: Ammutolisci ed esci da costui! 041 MAR 001 026 E lo spirito immondo, straziatolo e gridando forte, uscì da lui. 041 MAR 001 027 E tutti sbigottirono talché si domandavano fra loro: Che cos’è mai questo? E’ una dottrina nuova! Egli comanda con autorità perfino agli spiriti immondi, ed essi gli ubbidiscono! 041 MAR 001 028 E la sua fama si divulgò subito per ogni dove, in tutta al circostante contrada della Galilea. 041 MAR 001 029 Ed appena usciti dalla sinagoga, vennero con Giacomo e Giovanni in casa di Simone e d’Andrea. 041 MAR 001 030 Or la suocera di Simone era a letto con la febbre; ed essi subito gliene parlarono; 041 MAR 001 031 ed egli, accostatosi, la prese per la mano e la fece levare; e la febbre la lasciò ed ella si mise a servirli. 041 MAR 001 032 Poi, fattosi sera, quando il sole fu tramontato, gli menarono tutti i malati e gl’indemoniati. 041 MAR 001 033 E tutta la città era raunata all’uscio. 041 MAR 001 034 Ed egli ne guarì molti che soffrivan di diverse malattie, e cacciò molti demoni; e non permetteva ai demoni di parlare; poiché sapevano chi egli era. 041 MAR 001 035 Poi, la mattina, essendo ancora molto buio, Gesù, levatosi, uscì e se ne andò in un luogo deserto; e quivi pregava. 041 MAR 001 036 Simone e quelli ch’eran con lui gli tennero dietro; 041 MAR 001 037 e trovatolo, gli dissero: Tutti ti cercano. 041 MAR 001 038 Ed egli disse loro: Andiamo altrove, per i villaggi vicini, ond’io predichi anche là; poiché è per questo che io sono uscito. 041 MAR 001 039 E andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e cacciando i demoni. 041 MAR 001 040 E un lebbroso venne a lui e buttandosi in ginocchio lo pregò dicendo: Se tu vuoi, tu puoi mondarmi! 041 MAR 001 041 E Gesù, mosso a pietà, stese la mano, lo toccò e gli disse: Lo voglio; sii mondato! 041 MAR 001 042 E subito la lebbra sparì da lui, e fu mondato. 041 MAR 001 043 E Gesù, avendogli fatte severe ammonizioni, lo mandò subito via e gli disse: 041 MAR 001 044 Guardati dal farne parola ad alcuno; ma va’, mostrati al sacerdote ed offri per la tua purificazione quel che Mosè ha prescritto; e questo serva loro di testimonianza. 041 MAR 001 045 Ma colui, appena partito, si dette a proclamare e a divulgare il fatto; di modo che Gesù non poteva più entrar palesemente in città; ma se ne stava fuori in luoghi deserti, e da ogni parte la gente accorreva a lui. 041 MAR 002 001 E dopo alcuni giorni, egli entrò di nuovo in Capernaum, e si seppe che era in casa; 041 MAR 002 002 e si raunò tanta gente che neppure lo spazio dinanzi alla porta la potea contenere. Ed egli annunziava loro la Parola. 041 MAR 002 003 E vennero a lui alcuni che menavano un paralitico portato da quattro. 041 MAR 002 004 E non potendolo far giungere fino a lui a motivo della calca, scoprirono il tetto dalla parte dov’era Gesù; e fattavi un’apertura, calarono il lettuccio sul quale il paralitico giaceva. 041 MAR 002 005 E Gesù, veduta la loro fede, disse al paralitico: Figliuolo, i tuoi peccati ti sono rimessi. 041 MAR 002 006 Or alcuni degli scribi eran quivi seduti e così ragionavano in cuor loro: 041 MAR 002 007 Perché parla costui in questa maniera? Egli bestemmia! Chi può rimettere i peccati, se non un solo, cioè Dio? 041 MAR 002 008 E Gesù, avendo subito conosciuto nel suo spirito che ragionavano così dentro di sé, disse loro: Perché fate voi cotesti ragionamenti ne’ vostri cuori? 041 MAR 002 009 Che è più agevole, dire al paralitico: I tuoi peccati ti sono rimessi, oppur dirgli: Lèvati, togli il tuo lettuccio e cammina? 041 MAR 002 010 Ora, affinché sappiate che il Figliuol dell’uomo ha potestà in terra di rimettere i peccati: 041 MAR 002 011 Io tel dico (disse al paralitico), lèvati, togli il tuo lettuccio, e vattene a casa tua. 041 MAR 002 012 E colui s’alzò, e subito, preso il suo lettuccio, se ne andò via in presenza di tutti; talché tutti stupivano e glorificavano Iddio dicendo: Una cosa così non la vedemmo mai. 041 MAR 002 013 E Gesù uscì di nuovo verso il mare; e tutta la moltitudine andava a lui, ed egli li ammaestrava. 041 MAR 002 014 E passando, vide Levi d’Alfeo seduto al banco della gabella, e gli disse: Seguimi. Ed egli, alzatosi, lo seguì. 041 MAR 002 015 Ed avvenne che, mentre Gesù era a tavola in casa di lui, molti pubblicani e peccatori erano anch’essi a tavola con lui e coi suoi discepoli; poiché ve ne erano molti e lo seguivano. 041 MAR 002 016 E gli scribi d’infra i Farisei, vedutolo mangiar coi pubblicani e coi peccatori, dicevano ai suoi discepoli: Come mai mangia e beve coi pubblicani e i peccatori? 041 MAR 002 017 E Gesù, udito ciò, disse loro: Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Io non son venuto a chiamar de’ giusti, ma dei peccatori. 041 MAR 002 018 Or i discepoli di Giovanni e i Farisei solevano digiunare. E vennero a Gesù e gli dissero: Perché i discepoli di Giovanni e i discepoli dei Farisei digiunano, e i discepoli tuoi non digiunano? 041 MAR 002 019 E Gesù disse loro: Possono gli amici dello sposo digiunare, mentre lo sposo è con loro? Finché hanno con sé lo sposo, non possono digiunare. 041 MAR 002 020 Ma verranno i giorni che lo sposo sarà loro tolto; ed allora, in quei giorni, digiuneranno. 041 MAR 002 021 Niuno cuce un pezzo di stoffa nuova sopra un vestito vecchio; altrimenti la toppa nuova porta via del vecchio, e lo strappo si fa peggiore. 041 MAR 002 022 E niuno mette del vin nuovo in otri vecchi; altrimenti il vino fa scoppiare gli otri; ma il vino nuovo va messo in otri nuovi. 041 MAR 002 023 Or avvenne che in un giorno di sabato egli passava per i seminati, e i suoi discepoli, cammin facendo, si misero a svellere delle spighe. 041 MAR 002 024 E i Farisei gli dissero: Vedi! Perché fanno di sabato quel che non è lecito? 041 MAR 002 025 Ed egli disse loro: Non avete voi mai letto quel che fece Davide, quando fu nel bisogno ed ebbe fame, egli e coloro ch’eran con lui? 041 MAR 002 026 Com’egli, sotto il sommo sacerdote Abiatar, entrò nella casa di Dio e mangiò i pani di presentazione, che a nessuno è lecito mangiare se non ai sacerdoti, e ne diede anche a coloro che eran con lui? 041 MAR 002 027 Poi disse loro: Il sabato è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato; 041 MAR 002 028 perciò il Figliuol dell’uomo è Signore anche del sabato. 041 MAR 003 001 Poi entrò di nuovo in una sinagoga; e quivi era un uomo che avea la mano secca. 041 MAR 003 002 E l’osservavano per vedere se lo guarirebbe in giorno di sabato, per poterlo accusare. 041 MAR 003 003 Ed egli disse all’uomo che avea la mano secca: Lèvati là nel mezzo! 041 MAR 003 004 Poi disse loro: E’ egli lecito, in giorno di sabato, di far del bene o di far del male? di salvare una persona o di ucciderla? Ma quelli tacevano. 041 MAR 003 005 Allora Gesù, guardatili tutt’intorno con indignazione, contristato per l’induramento del cuor loro, disse all’uomo: Stendi la mano! Egli la stese, e la sua mano tornò sana. 041 MAR 003 006 E i Farisei, usciti, tennero subito consiglio con gli Erodiani contro di lui, con lo scopo di farlo morire. 041 MAR 003 007 Poi Gesù co’ suoi discepoli si ritirò verso il mare; e dalla Galilea gran moltitudine lo seguitò; 041 MAR 003 008 e dalla Giudea e da Gerusalemme e dalla Idumea e da oltre il Giordano e dai dintorni di Tiro e di Sidone una gran folla, udendo quante cose egli facea, venne a lui. 041 MAR 003 009 Ed egli disse ai suoi discepoli che gli tenessero sempre pronta una barchetta a motivo della calca, che talora non l’affollasse. 041 MAR 003 010 Perché egli ne aveva guariti molti; cosicché tutti quelli che aveano qualche flagello gli si precipitavano addosso per toccarlo. 041 MAR 003 011 E gli spiriti immondi, quando lo vedevano, si gittavano davanti a lui e gridavano: Tu sei il Figliuol di Dio! 041 MAR 003 012 Ed egli li sgridava forte, affinché non facessero conoscere chi egli era. 041 MAR 003 013 Poi Gesù salì sul monte e chiamò a sé quei ch’egli stesso volle, ed essi andarono a lui. 041 MAR 003 014 E ne costituì dodici per tenerli con sé 041 MAR 003 015 e per mandarli a predicare con la potestà di cacciare i demoni. 041 MAR 003 016 Costituì dunque i dodici, cioè: Simone, al quale mise nome Pietro; 041 MAR 003 017 e Giacomo di Zebedeo e Giovanni fratello di Giacomo, ai quali pose nome Boanerges, che vuol dire figliuoli del tuono; 041 MAR 003 018 e Andrea e Filippo e Bartolomeo e Matteo e Toma e Giacomo di Alfeo e Taddeo e Simone il Cananeo 041 MAR 003 019 e Giuda Iscariot quello che poi lo tradì. 041 MAR 003 020 Poi entrò in una casa, e la moltitudine si adunò di nuovo, talché egli ed i suoi non potevan neppur prender cibo. 041 MAR 003 021 or i suoi parenti, udito ciò, vennero per impadronirsi di lui, perché dicevano: 041 MAR 003 022 E’ fuori di sé. E gli scribi, ch’eran discesi da Gerusalemme, dicevano: Egli ha Beelzebub, ed è per l’aiuto del principe dei demoni, ch’ei caccia i demoni. 041 MAR 003 023 Ma egli, chiamatili a sé, diceva loro in parabole: Come può Satana cacciar Satana? 041 MAR 003 024 E se un regno è diviso in parti contrarie, quel regno non può durare. 041 MAR 003 025 E se una casa è divisa in parti contrarie, quella casa non potrà reggere. 041 MAR 003 026 E se Satana insorge contro se stesso ed è diviso, non può reggere, ma deve finire. 041 MAR 003 027 Ed anzi niuno può entrar nella casa dell’uomo forte e rapirgli le sue masserizie, se prima non abbia legato l’uomo forte; allora soltanto gli prenderà la casa. 041 MAR 003 028 In verità io vi dico: Ai figliuoli degli uomini saranno rimessi tutti i peccati e qualunque bestemmia avranno proferita; 041 MAR 003 029 ma chiunque avrà bestemmiato contro lo Spirito Santo, non ha remissione in eterno, ma è reo d’un peccato eterno. (aiōn g165, aiōnios g166) 041 MAR 003 030 Or egli parlava così perché dicevano: Ha uno spirito immondo. 041 MAR 003 031 E giunsero sua madre ed i suoi fratelli; e fermatisi fuori, lo mandarono a chiamare. 041 MAR 003 032 Una moltitudine gli stava seduta attorno, quando gli fu detto: Ecco tua madre, i tuoi fratelli e le tue sorelle là fuori che ti cercano. 041 MAR 003 033 Ed egli rispose loro: Chi è mia madre? e chi sono i miei fratelli? 041 MAR 003 034 E guardati in giro coloro che gli sedevano d’intorno, disse: Ecco mia madre e i miei fratelli! 041 MAR 003 035 Chiunque avrà fatta la volontà di Dio, mi è fratello, sorella e madre. 041 MAR 004 001 Gesù prese di nuovo ad insegnare presso il mare: e una gran moltitudine si radunò intorno a lui; talché egli, montato in una barca, vi sedette stando in mare, mentre tutta la moltitudine era a terra sulla riva. 041 MAR 004 002 Ed egli insegnava loro molte cose in parabole e diceva loro nel suo insegnamento: 041 MAR 004 003 Udite: Ecco, il seminatore uscì a seminare. 041 MAR 004 004 Ed avvenne che mentre seminava, una parte del seme cadde lungo la strada; e gli uccelli vennero e lo mangiarono. 041 MAR 004 005 Ed un’altra cadde in un suolo roccioso ove non avea molta terra; e subito spuntò, perché non avea terreno profondo; 041 MAR 004 006 ma quando il sole si levò, fu riarsa; perché non aveva radice, si seccò. 041 MAR 004 007 Ed un’altra cadde fra le spine; e le spine crebbero e l’affogarono e non fece frutto. 041 MAR 004 008 Ed altre parti caddero nella buona terra; e portaron frutto che venne su e crebbe, e giunsero a dare qual trenta, qual sessanta e qual cento. 041 MAR 004 009 Poi disse: Chi ha orecchi da udire oda. 041 MAR 004 010 Quand’egli fu in disparte, quelli che gli stavano intorno coi dodici, lo interrogarono sulle parabole. 041 MAR 004 011 Ed egli disse loro: A voi è dato di conoscere il mistero del regno di Dio; ma a quelli che son di fuori, tutto è presentato per via di parabole, affinché: 041 MAR 004 012 vedendo, vedano sì, ma non discernano; udendo, odano sì, ma non intendano; che talora non si convertano, e i peccati non siano loro rimessi. 041 MAR 004 013 Poi disse loro: Non intendete voi questa parabola? E come intenderete voi tutte le parabole? 041 MAR 004 014 Il seminatore semina la Parola. 041 MAR 004 015 Quelli che sono lungo la strada, sono coloro nei quali è seminata la Parola; e quando l’hanno udita, subito viene Satana e porta via la Parola seminata in loro. 041 MAR 004 016 E parimente quelli che ricevono la semenza in luoghi rocciosi sono coloro che, quando hanno udito la Parola, la ricevono subito con allegrezza; 041 MAR 004 017 e non hanno in sé radice ma son di corta durata; e poi, quando venga tribolazione o persecuzione a cagion della Parola, son subito scandalizzati. 041 MAR 004 018 Ed altri sono quelli che ricevono la semenza fra le spine; cioè coloro che hanno udita la Parola; 041 MAR 004 019 poi le cure mondane e l’inganno delle ricchezze e le cupidigie delle altre cose, penetrati in loro, affogano la Parola, e così riesce infruttuosa. (aiōn g165) 041 MAR 004 020 Quelli poi che hanno ricevuto il seme in buona terra, sono coloro che odono la Parola e l’accolgono e fruttano qual trenta, qual sessanta e qual cento. 041 MAR 004 021 Poi diceva ancora: Si reca forse la lampada per metterla sotto il moggio o sotto il letto? Non è ella recata per esser messa sul candeliere? 041 MAR 004 022 Poiché non v’è nulla che sia nascosto se non in vista d’esser manifestato; e nulla è stato tenuto segreto, se non per esser messo in luce. 041 MAR 004 023 Se uno ha orecchi da udire oda. 041 MAR 004 024 Diceva loro ancora: Ponete mente a ciò che voi udite. Con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi; e a voi sarà data anche la giunta; 041 MAR 004 025 poiché a chi ha sarà dato, e a chi non ha, anche quello che ha gli sarà tolto. 041 MAR 004 026 Diceva ancora: Il regno di Dio è come un uomo che getti il seme in terra, 041 MAR 004 027 e dorma e si levi, la notte e il giorno; il seme intanto germoglia e cresce nel modo ch’egli stesso ignora. 041 MAR 004 028 La terra da se stessa dà il suo frutto: prima l’erba; poi la spiga; poi, nella spiga, il grano ben formato. 041 MAR 004 029 E quando il frutto è maturo, subito e’ vi mette la falce perché la mietitura è venuta. 041 MAR 004 030 Diceva ancora: A che assomiglieremo il regno di Dio, o con qual parabola lo rappresenteremo? 041 MAR 004 031 Esso è simile ad un granello di senapa, il quale, quando lo si semina in terra, è il più piccolo di tutti i semi che son sulla terra; 041 MAR 004 032 ma quando è seminato, cresce e diventa maggiore di tutti i legumi; e fa de’ rami tanto grandi, che all’ombra sua possono ripararsi gli uccelli del cielo. 041 MAR 004 033 E con molte cosiffatte parabole esponeva loro la Parola, secondo che potevano intendere; 041 MAR 004 034 e non parlava loro senza una parabola; ma in privato spiegava ogni cosa ai suoi discepoli. 041 MAR 004 035 In quel medesimo giorno, fattosi sera, Gesù disse loro: Passiamo all’altra riva. 041 MAR 004 036 E i discepoli, licenziata la moltitudine, lo presero, così com’era, nella barca. E vi erano delle altre barche con lui. 041 MAR 004 037 Ed ecco levarsi un gran turbine di vento che cacciava le onde nella barca, talché ella già si riempiva. 041 MAR 004 038 Or egli stava a poppa, dormendo sul guanciale. I discepoli lo destano e gli dicono: Maestro, non ti curi tu che noi periamo? 041 MAR 004 039 Ed egli, destatosi, sgridò il vento e disse al mare: Taci, calmati! E il vento cessò, e si fece gran bonaccia. 041 MAR 004 040 Ed egli disse loro: Perché siete così paurosi? Come mai non avete voi fede? 041 MAR 004 041 Ed essi furon presi da gran timore e si dicevano gli uni agli altri: Chi è dunque costui, che anche il vento ed il mare gli obbediscono? 041 MAR 005 001 E giunsero all’altra riva del mare nel paese de’ Geraseni. 041 MAR 005 002 E come Gesù fu smontato dalla barca, subito gli venne incontro dai sepolcri un uomo posseduto da uno spirito immondo, 041 MAR 005 003 il quale nei sepolcri avea la sua dimora; e neppure con una catena poteva più alcuno tenerlo legato; 041 MAR 005 004 poiché spesso era stato legato con ceppi e catene; e le catene erano state da lui rotte, ed i ceppi spezzati, e niuno avea forza da domarlo. 041 MAR 005 005 E di continuo, notte e giorno, fra i sepolcri e su per i monti, andava urlando e percotendosi con delle pietre. 041 MAR 005 006 Or quand’ebbe veduto Gesù da lontano, corse e gli si prostrò dinanzi; 041 MAR 005 007 e dato un gran grido, disse: Che v’è fra me e te, o Gesù, Figliuolo dell’Iddio altissimo? Io ti scongiuro, in nome di Dio, di non tormentarmi; 041 MAR 005 008 perché Gesù gli diceva: Spirito immondo, esci da quest’uomo! 041 MAR 005 009 E Gesù gli domandò: Qual è il tuo nome? Ed egli rispose: Il mio nome è Legione perché siamo molti. 041 MAR 005 010 E lo pregava con insistenza che non li mandasse via dal paese. 041 MAR 005 011 Or quivi pel monte stava a pascolare un gran branco di porci. 041 MAR 005 012 E gli spiriti lo pregarono dicendo: Mandaci ne’ porci, perché entriamo in essi. 041 MAR 005 013 Ed egli lo permise loro. E gli spiriti immondi, usciti, entrarono ne’ porci, ed il branco si avventò giù a precipizio nel mare. 041 MAR 005 014 Eran circa duemila ed affogarono nel mare. E quelli che li pasturavano fuggirono e portaron la notizia in città e per la campagna; e la gente andò a vedere ciò che era avvenuto. 041 MAR 005 015 E vennero a Gesù, e videro l’indemoniato seduto, vestito ed in buon senno, lui che aveva avuto la legione; e s’impaurirono. 041 MAR 005 016 E quelli che aveano visto, raccontarono loro ciò che era avvenuto all’indemoniato e il fatto de’ porci. 041 MAR 005 017 Ed essi presero a pregar Gesù che se ne andasse dai loro confini, 041 MAR 005 018 E come egli montava nella barca, l’uomo che era stato indemoniato lo pregava di poter stare con lui. 041 MAR 005 019 E Gesù non glielo permise, ma gli disse: Va’ a casa tua dai tuoi, e racconta loro le grandi cose che il Signore ti ha fatto, e come egli ha avuto pietà di te. 041 MAR 005 020 E quello se ne andò e cominciò a pubblicare per la Decapoli le grandi cose che Gesù aveva fatto per lui. E tutti si maravigliarono. 041 MAR 005 021 Ed essendo Gesù passato di nuovo in barca all’altra riva, una gran moltitudine si radunò attorno a lui; ed egli stava presso il mare. 041 MAR 005 022 Ed ecco venire uno dei capi della sinagoga, chiamato Iairo, il quale, vedutolo, gli si getta ai piedi 041 MAR 005 023 e lo prega istantemente, dicendo: La mia figliuola è agli estremi. Vieni a metter sopra lei le mani, affinché sia salva e viva. 041 MAR 005 024 E Gesù andò con lui, e gran moltitudine lo seguiva e l’affollava. 041 MAR 005 025 Or una donna che avea un flusso di sangue da dodici anni, 041 MAR 005 026 e molto avea sofferto da molti medici, ed avea speso tutto il suo senz’alcun giovamento, anzi era piuttosto peggiorata, 041 MAR 005 027 avendo udito parlar di Gesù, venne per di dietro fra la calca e gli toccò la vesta, perché diceva: 041 MAR 005 028 Se riesco a toccare non foss’altro che le sue vesti, sarò salva. 041 MAR 005 029 E in quell’istante il suo flusso ristagnò; ed ella sentì nel corpo d’esser guarita di quel flagello. 041 MAR 005 030 E subito Gesù, conscio della virtù ch’era emanata da lui, voltosi indietro in quella calca, disse: Chi mi ha toccato le vesti? 041 MAR 005 031 E i suoi discepoli gli dicevano: Tu vedi come la folla ti si serra addosso e dici: Chi mi ha toccato? 041 MAR 005 032 Ed egli guardava attorno per vedere colei che avea ciò fatto. 041 MAR 005 033 Ma la donna, paurosa e tremante, ben sapendo quel che era avvenuto in lei, venne e gli si gettò ai piedi, e gli disse tutta la verità. 041 MAR 005 034 Ma Gesù le disse: Figliuola, la tua fede t’ha salvata; vattene in pace e sii guarita del tuo flagello. 041 MAR 005 035 Mentr’egli parlava ancora, ecco arrivar gente da casa del capo della sinagoga, che gli dice: La tua figliuola è morta; perché incomodare più oltre il Maestro? 041 MAR 005 036 Ma Gesù, inteso quel che si diceva, disse al capo della sinagoga: Non temere; solo abbi fede! 041 MAR 005 037 E non permise ad alcuno di accompagnarlo, salvo che a Pietro, a Giacomo e a Giovanni, fratello di Giacomo. 041 MAR 005 038 E giungono a casa del capo della sinagoga; ed egli vede del tumulto e gente che piange ed urla forte. 041 MAR 005 039 Ed entrato, dice loro: Perché fate tanto strepito e piangete? La fanciulla non è morta, ma dorme. 041 MAR 005 040 E si ridevano di lui. Ma egli, messili tutti fuori, prende seco il padre la madre della fanciulla e quelli che eran con lui, ed entra là dove era la fanciulla. 041 MAR 005 041 E presala per la mano le dice: Talithà cumì! che interpretato vuole dire: Giovinetta, io tel dico, lèvati! 041 MAR 005 042 E tosto la giovinetta s’alzò e camminava, perché avea dodici anni. E furono subito presi da grande stupore; 041 MAR 005 043 ed egli comandò loro molto strettamente che non lo risapesse alcuno: e disse loro che le fosse dato da mangiare. 041 MAR 006 001 Poi si partì di là e venne nel suo paese e i suoi discepoli lo seguitarono. 041 MAR 006 002 E venuto il sabato, si mise ad insegnar nella sinagoga; e la maggior parte, udendolo, stupivano dicendo: Donde ha costui queste cose? e che sapienza è questa che gli è data? e che cosa sono cotali opere potenti fatte per mano sua? 041 MAR 006 003 Non è costui il falegname, il figliuol di Maria, e il fratello di Giacomo e di Giosè, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle non stanno qui da noi? E si scandalizzavano di lui. 041 MAR 006 004 Ma Gesù diceva loro: Niun profeta è sprezzato se non nella sua patria e tra i suoi parenti e in casa sua. 041 MAR 006 005 E non poté far quivi alcun’opera potente, salvo che, imposte le mani ad alcuni pochi infermi, li guarì. 041 MAR 006 006 E si maravigliava della loro incredulità. E andava attorno per i villaggi circostanti, insegnando. 041 MAR 006 007 Poi chiamò a sé i dodici e cominciò a mandarli a due a due; e dette loro potestà sugli spiriti immondi. 041 MAR 006 008 E comandò loro di non prender nulla per viaggio, se non un bastone soltanto; non pane, non sacca, non danaro nella cintura: 041 MAR 006 009 ma di calzarsi di sandali e di non portar tunica di ricambio. 041 MAR 006 010 E diceva loro: Dovunque sarete entrati in una casa, trattenetevi quivi, finché non ve ne andiate di là; 041 MAR 006 011 e se in qualche luogo non vi ricevono né v’ascoltano, andandovene di là, scotetevi la polvere di sotto ai piedi; e ciò serva loro di testimonianza. 041 MAR 006 012 E partiti, predicavano che la gente si ravvedesse; 041 MAR 006 013 cacciavano molti demoni, ungevano d’olio molti infermi e li guarivano. 041 MAR 006 014 Ora il re Erode udì parlar di Gesù (ché la sua rinomanza s’era sparsa), e diceva: Giovanni Battista è risuscitato dai morti; ed è per questo che agiscono in lui le potenze miracolose. 041 MAR 006 015 Altri invece dicevano: E’ Elia! Ed altri: E’ un profeta come quelli di una volta. 041 MAR 006 016 Ma Erode, udito ciò, diceva: Quel Giovanni ch’io ho fatto decapitare, è lui che è risuscitato! 041 MAR 006 017 Poiché esso Erode avea fatto arrestare Giovanni e l’avea fatto incatenare in prigione a motivo di Erodiada, moglie di Filippo suo fratello, ch’egli, Erode, avea sposata. 041 MAR 006 018 Giovanni infatti gli diceva: E’ non t’è lecito di tener la moglie di tuo fratello! 041 MAR 006 019 Ed Erodiada gli serbava rancore e bramava di farlo morire, ma non poteva; 041 MAR 006 020 perché Erode avea soggezione di Giovanni, sapendolo uomo giusto e santo, e lo proteggeva; dopo averlo udito era molto perplesso, e l’ascoltava volentieri. 041 MAR 006 021 Ma venuto un giorno opportuno che Erode, nel suo natalizio, fece un convito ai grandi della sua corte, ai capitani ad ai primi della Galilea, 041 MAR 006 022 la figliuola della stessa Erodiada, essendo entrata, ballò e piacque ad Erode ed ai commensali. E il re disse alla fanciulla: Chiedimi quello che vuoi e te lo darò. 041 MAR 006 023 E le giurò: Ti darò quel che mi chiederai; fin la metà del mio regno. 041 MAR 006 024 Costei, uscita, domandò a sua madre: Che chiederò? E quella le disse: La testa di Giovanni Battista. 041 MAR 006 025 E rientrata subito frettolosamente dal re, gli fece così la domanda: Voglio che sul momento tu mi dia in un piatto la testa di Giovanni Battista. 041 MAR 006 026 Il re ne fu grandemente attristato; ma a motivo de’ giuramenti fatti e dei commensali, non volle dirle di no; 041 MAR 006 027 e mandò subito una guardia con l’ordine di portargli la testa di lui. 041 MAR 006 028 E quegli andò, lo decapitò nella prigione, e ne portò la testa in un piatto, e la dette alla fanciulla, e la fanciulla la dette a sua madre. 041 MAR 006 029 I discepoli di Giovanni, udita la cosa, andarono a prendere il suo corpo e lo deposero in un sepolcro. 041 MAR 006 030 Or gli apostoli, essendosi raccolti presso Gesù gli riferirono tutto quello che avean fatto e insegnato. 041 MAR 006 031 Ed egli disse loro: Venitevene ora in disparte, in luogo solitario, e riposatevi un po’. Difatti, era tanta la gente che andava e veniva, che essi non aveano neppur tempo di mangiare. 041 MAR 006 032 Partirono dunque nella barca per andare in un luogo solitario in disparte. 041 MAR 006 033 E molti li videro partire e li riconobbero; e da tutte le città accorsero là a piedi e vi giunsero prima di loro. 041 MAR 006 034 E come Gesù fu sbarcato, vide una gran moltitudine e n’ebbe compassione, perché erano come pecore che non hanno pastore; e si mise ad insegnar loro molte cose. 041 MAR 006 035 Ed essendo già tardi, i discepoli gli s’accostarono e gli dissero: Questo luogo è deserto ed è già tardi; 041 MAR 006 036 licenziali, affinché vadano per le campagne e per i villaggi d’intorno a comprarsi qualcosa da mangiare. 041 MAR 006 037 Ma egli rispose loro: Date lor voi da mangiare. Ed essi a lui: Andremo noi a comprare per dugento danari di pane e daremo loro da mangiare? 041 MAR 006 038 Ed egli domandò loro: Quanti pani avete? andate a vedere. Ed essi, accertatisi, risposero: Cinque, e due pesci. 041 MAR 006 039 Allora egli comandò loro di farli accomodar tutti a brigate sull’erba verde; 041 MAR 006 040 e si assisero per gruppi di cento e di cinquanta. 041 MAR 006 041 Poi Gesù prese i cinque pani e i due pesci, e levati gli occhi al cielo, benedisse e spezzò i pani, e li dava ai discepoli, affinché li mettessero dinanzi alla gente; e i due pesci spartì pure fra tutti. 041 MAR 006 042 E tutti mangiarono e furon sazi; 041 MAR 006 043 e si portaron via dodici ceste piene di pezzi di pane, ed anche i resti dei pesci. 041 MAR 006 044 E quelli che avean mangiato i pani erano cinquemila uomini. 041 MAR 006 045 Subito dopo Gesù obbligò i suoi discepoli a montar nella barca e a precederlo sull’altra riva, verso Betsaida, mentre egli licenzierebbe la moltitudine. 041 MAR 006 046 E preso commiato, se ne andò sul monte a pregare. 041 MAR 006 047 E fattosi sera, la barca era in mezzo al mare ed egli era solo a terra. 041 MAR 006 048 E vedendoli che si affannavano a remare perché il vento era loro contrario, verso la quarta vigilia della notte, andò alla loro volta, camminando sul mare; e voleva oltrepassarli; 041 MAR 006 049 ma essi, vedutolo camminar sul mare, pensarono che fosse un fantasma e si dettero a gridare; 041 MAR 006 050 perché tutti lo videro e ne furono sconvolti. Ma egli subito parlò loro e disse: State di buon cuore, son io; non temete! 041 MAR 006 051 E montò nella barca con loro, e il vento s’acquetò; ed essi più che mai sbigottirono in loro stessi, 041 MAR 006 052 perché non avean capito il fatto de’ pani, anzi il cuor loro era indurito. 041 MAR 006 053 Passati all’altra riva, vennero a Gennesaret e vi presero terra. 041 MAR 006 054 E come furono sbarcati, subito la gente, riconosciutolo, 041 MAR 006 055 corse per tutto il paese e cominciarono a portare qua e là i malati sui loro lettucci, dovunque sentivano dire ch’egli si trovasse. 041 MAR 006 056 E da per tutto dov’egli entrava, ne’ villaggi, nelle città, e nelle campagne, posavano gl’infermi per le piazze e lo pregavano che li lasciasse toccare non foss’altro che il lembo del suo vestito. E tutti quelli che lo toccavano, erano guariti. 041 MAR 007 001 Allora si radunarono presso di lui i Farisei ed alcuni degli scribi venuti da Gerusalemme. 041 MAR 007 002 E videro che alcuni de’ suoi discepoli prendevano cibo con mani impure, cioè non lavate. 041 MAR 007 003 Poiché i Farisei e tutti i Giudei non mangiano se non si sono con gran cura lavate le mani, attenendosi alla tradizione degli antichi; 041 MAR 007 004 e quando tornano dalla piazza non mangiano se non si sono purificati con delle aspersioni. E vi sono molto altre cose che ritengono per tradizione: lavature di calici, d’orciuoli e di vasi di rame. 041 MAR 007 005 E i Farisei e gli scribi domandarono: Perché i tuoi discepoli non seguono essi la tradizione degli antichi, ma prendon cibo con mani impure? 041 MAR 007 006 Ma Gesù disse loro: Ben profetò Isaia di voi ipocriti, com’è scritto: Questo popolo mi onora con le labbra, ma il cuor loro è lontano da me. 041 MAR 007 007 Ma invano mi rendono il loro culto insegnando dottrine che son precetti d’uomini. 041 MAR 007 008 Voi, lasciato il comandamento di Dio, state attaccati alla tradizione degli uomini. 041 MAR 007 009 E diceva loro ancora: Come ben sapete annullare il comandamento di Dio per osservare la tradizione vostra! 041 MAR 007 010 Mosè infatti ha detto: Onora tuo padre e tua madre; e: Chi maledice padre o madre, sia punito di morte; 041 MAR 007 011 voi, invece, se uno dice a suo padre od a sua madre: Quello con cui potrei assisterti è Corban (vale a dire, offerta a Dio), 041 MAR 007 012 non gli permettete più di far cosa alcuna a pro di suo padre o di sua madre; 041 MAR 007 013 annullando così la parola di Dio con la tradizione che voi vi siete tramandata. E di cose consimili ne fate tante! 041 MAR 007 014 Poi, chiamata a sé di nuovo la moltitudine, diceva loro: Ascoltatemi tutti ed intendete: 041 MAR 007 015 Non v’è nulla fuori dell’uomo che entrando in lui possa contaminarlo; ma son le cose che escono dall’uomo quelle che contaminano l’uomo. 041 MAR 007 016 Se uno ha orecchi da udire oda. 041 MAR 007 017 E quando, lasciata la moltitudine, fu entrato in casa, i suoi discepoli lo interrogarono intorno alla parabola. 041 MAR 007 018 Ed egli disse loro: Siete anche voi così privi d’intendimento? Non capite voi che tutto ciò che dal di fuori entra nell’uomo non lo può contaminare, 041 MAR 007 019 perché gli entra non nel cuore ma nel ventre e se ne va nella latrina? Così dicendo, dichiarava pure puri tutti quanti i cibi. 041 MAR 007 020 Diceva inoltre: E’ quel che esce dall’uomo che contamina l’uomo; 041 MAR 007 021 poiché è dal di dentro, dal cuore degli uomini, che escono cattivi pensieri, fornicazioni, furti, omicidi, 041 MAR 007 022 adulteri, cupidigie, malvagità, frode, lascivia, sguardo maligno, calunnia, superbia, stoltezza. 041 MAR 007 023 Tutte queste cose malvage escono dal di dentro e contaminano l’uomo. 041 MAR 007 024 Poi, partitosi di là, se ne andò vero i confini di Tiro. Ed entrato in una casa, non voleva che alcuno lo sapesse; ma non poté restar nascosto, 041 MAR 007 025 ché anzi, subito, una donna la cui figliuolina aveva uno spirito immondo, avendo udito parlar di lui, venne e gli si gettò ai piedi. 041 MAR 007 026 Quella donna era pagana, di nazione sirofenicia, e lo pregava di cacciare il demonio dalla sua figliuola. 041 MAR 007 027 Ma Gesù le disse: Lascia che prima siano saziati i figliuoli; ché non è bene prendere il pane dei figliuoli per buttarlo a’ cagnolini. 041 MAR 007 028 Ma ella rispose: Dici bene, Signore; e i cagnolini, sotto la tavola, mangiano de’ minuzzoli dei figliuoli. 041 MAR 007 029 E Gesù le disse: Per cotesta parola, va’; il demonio è uscito dalla tua figliuola. 041 MAR 007 030 E la donna, tornata a casa sua, trovò la figliuolina coricata sul letto e il demonio uscito di lei. 041 MAR 007 031 Partitosi di nuovo dai confini di Tiro, Gesù, passando per Sidone, tornò verso il mar di Galilea traversano il territorio della Decapoli. 041 MAR 007 032 E gli menarono un sordo che parlava a stento; e lo pregarono che gl’imponesse la mano. 041 MAR 007 033 Ed egli, trattolo in disparte fuor dalla folla, gli mise le dite negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua; 041 MAR 007 034 poi, levati gli occhi al cielo, sospirò e gli disse: Effathà! che vuol dire: Apriti! 041 MAR 007 035 E gli si aprirono gli orecchi; e subito gli si sciolse lo scilinguagnolo e parlava bene. 041 MAR 007 036 E Gesù ordinò loro di non parlarne ad alcuno; ma lo più lo divietava loro e più lo divulgavano; 041 MAR 007 037 e stupivano oltremodo, dicendo: Egli ha fatto ogni cosa bene; i sordi li fa udire, e i mutoli li fa parlare. 041 MAR 008 001 In que’ giorni, essendo di nuovo la folla grandissima, e non avendo ella da mangiare, Gesù, chiamati a sé i discepoli, disse loro: 041 MAR 008 002 Io ho pietà di questa moltitudine; poiché già da tre giorni sta con me e non ha da mangiare. 041 MAR 008 003 E se li rimando a casa digiuni, verranno meno per via; e ve n’hanno alcuni che son venuti da lontano. 041 MAR 008 004 E i suoi discepoli gli risposero: Come si potrebbe mai saziarli di pane qui, in un deserto? 041 MAR 008 005 Ed egli domandò loro: Quanti pani avete? Essi dissero: Sette. 041 MAR 008 006 Ed egli ordinò alla folla di accomodarsi per terra; e prese i sette pani, dopo aver rese grazie, li spezzò e diede ai discepoli perché li ponessero dinanzi alla folla; ed essi li posero. 041 MAR 008 007 Avevano anche alcuni pochi pescetti ed egli, fatta la benedizione, comandò di porre anche quelli dinanzi a loro. 041 MAR 008 008 E mangiarono e furono saziati; e de’ pezzi avanzati si levarono sette panieri. 041 MAR 008 009 Or erano circa quattromila persone. Poi Gesù li licenziò; 041 MAR 008 010 e subito, montato nella barca co’ suoi discepoli, andò dalle parti di Dalmanuta. 041 MAR 008 011 E i Farisei si recarono colà e si misero a disputar con lui, chiedendogli, per metterlo alla prova, un segno dal cielo. 041 MAR 008 012 Ma egli, dopo aver sospirato nel suo spirito, disse: Perché questa generazione chiede un segno? In verità io vi dico: Non sarà dato alcun segno a questa generazione. 041 MAR 008 013 E lasciatili, montò di nuovo nella barca e passò all’altra riva. 041 MAR 008 014 Or i discepoli avevano dimenticato di prendere dei pani, e non avevano seco nella barca che un pane solo. 041 MAR 008 015 Ed egli dava loro de’ precetti dicendo: Badate, guardatevi dal lievito de’ Farisei e dal lievito d’Erode! 041 MAR 008 016 Ed essi si dicevano gli uni agli altri: Egli è perché non abbiam pane. 041 MAR 008 017 E Gesù, accortosene, disse loro: Perché ragionate voi del non aver pane? Non riflettete e non capite voi ancora? Avete il cuore indurito? 041 MAR 008 018 Avendo occhi non vedete? e avendo orecchie non udite? e non avete memoria alcuna? 041 MAR 008 019 Quand’io spezzai i cinque pani per i cinquemila, quante ceste piene di pezzi levaste? Essi dissero: Dodici. 041 MAR 008 020 E quando spezzai i sette pani per i quattromila, quanti panieri pieni levaste? 041 MAR 008 021 Ed essi risposero: Sette. E diceva loro: Non capite ancora? 041 MAR 008 022 E vennero in Betsaida; e gli fu menato un cieco, e lo pregarono che lo toccasse. 041 MAR 008 023 Ed egli, preso il cieco per la mano, lo condusse fuor dal villaggio; e sputatogli negli occhi e impostegli le mani, gli domandò: 041 MAR 008 024 Vedi tu qualche cosa? Ed egli, levati gli occhi, disse: Scorgo gli uomini, perché li vedo camminare, e mi paion alberi. 041 MAR 008 025 Poi Gesù gli mise di nuovo le mani sugli occhi; ed egli riguardò e fu guarito e vedeva ogni cosa chiaramente. 041 MAR 008 026 E Gesù lo rimandò a casa sua e gli disse: Non entrar neppure nel villaggio. 041 MAR 008 027 Poi Gesù, co’ suoi discepoli, se ne andò verso le borgate di Cesare di Filippo; e cammin facendo domandò ai suoi discepoli: Chi dice la gente ch’io sia? 041 MAR 008 028 Ed essi risposero: Gli uni, Giovanni Battista: altri, Elia; ed altri, uno de’ profeti. 041 MAR 008 029 Ed egli domandò loro: E voi, chi dite ch’io sia? E Pietro rispose: Tu sei il Cristo. 041 MAR 008 030 Ed egli vietò loro severamente di dir ciò di lui ad alcuno. 041 MAR 008 031 Poi cominciò ad insegnar loro ch’era necessario che il Figliuol dell’uomo soffrisse molte cose, e fosse reietto dagli anziani e dai capi sacerdoti e dagli scribi, e fosse ucciso, e in capo a tre giorni risuscitasse. 041 MAR 008 032 E diceva queste cose apertamente. E Pietro, trattolo da parte, prese a rimproverarlo. 041 MAR 008 033 Ma egli, rivoltosi e guardati i suoi discepoli, rimproverò Pietro dicendo: Vattene via da me, Satana! Tu non hai il senso delle cose di Dio, ma delle cose degli uomini. 041 MAR 008 034 E chiamata a sé la folla coi suoi discepoli, disse loro: Se uno vuol venire dietro a me, rinunzi a se stesso e prenda la sua croce e mi segua. 041 MAR 008 035 Perché chi vorrà salvare la sua vita, la perderà; ma chi perderà la sua vita per amor di me e del Vangelo, la salverà. 041 MAR 008 036 E che giova egli all’uomo se guadagna tutto il mondo e perde l’anima sua? 041 MAR 008 037 E infatti, che darebbe l’uomo in cambio dell’anima sua? 041 MAR 008 038 Perché se uno si sarà vergognato di me e delle mie parole in questa generazione adultera e peccatrice, anche il Figliuol dell’uomo si vergognerà di lui quando sarà venuto nella gloria del Padre suo coi santi angeli. 041 MAR 009 001 E diceva loro: In verità io vi dico che alcuni di coloro che son qui presenti non gusteranno la morte, finché non abbian visto il regno di Dio venuto con potenza. 041 MAR 009 002 Sei giorni dopo, Gesù prese seco Pietro e Giacomo e Giovanni e li condusse soli, in disparte, sopra un alto monte. 041 MAR 009 003 E fu trasfigurato in presenza loro; e i suoi vestiti divennero sfolgoranti, candidissimi, di un tal candore che niun lavator di panni sulla terra può dare. 041 MAR 009 004 Ed apparve loro Elia con Mosè, i quali stavano conversando con Gesù. 041 MAR 009 005 E Pietro rivoltosi a Gesù: Maestro, disse, egli è bene che stiamo qui; facciamo tre tende; una per te, una per Mosè ed una per Elia. 041 MAR 009 006 Poiché non sapeva che cosa dire, perché erano stati presi da spavento. 041 MAR 009 007 E venne una nuvola che li coperse della sua ombra; e dalla nuvola una voce: Questo è il mio diletto figliuolo; ascoltatelo. 041 MAR 009 008 E ad un tratto, guardatisi attorno, non videro più alcuno con loro, se non Gesù solo. 041 MAR 009 009 Or come scendevano dal monte, egli ordinò loro di non raccontare ad alcuno le cose che aveano vedute, se non quando il Figliuol dell’uomo sarebbe risuscitato dai morti. 041 MAR 009 010 Ed essi tennero in sé la cosa, domandandosi fra loro che cosa fosse quel risuscitare dai morti. 041 MAR 009 011 Poi gli chiesero: Perché dicono gli scribi che prima deve venir Elia? 041 MAR 009 012 Ed egli disse loro: Elia deve venir prima e ristabilire ogni cosa; e come mai è egli scritto del Figliuol dell’uomo che egli ha da patir molte cose e da essere sprezzato? 041 MAR 009 013 Ma io vi dico che Elia è già venuto, ed anche gli hanno fatto quello che hanno voluto, com’è scritto di lui. 041 MAR 009 014 E venuti ai discepoli, videro intorno a loro una gran folla, e degli scribi che discutevan con loro. 041 MAR 009 015 E subito tutta la folla, veduto Gesù, sbigottì e accorse a salutarlo. 041 MAR 009 016 Ed egli domandò loro: Di che discutete voi con loro? 041 MAR 009 017 E uno della folla gli rispose: Maestro, io t’ho menato il mio figliuolo che ha uno spirito mutolo; 041 MAR 009 018 e dovunque esso lo prende, lo atterra; ed egli schiuma, stride dei denti e rimane stecchito. Ho detto a’ tuoi discepoli che lo cacciassero, ma non hanno potuto. 041 MAR 009 019 E Gesù, rispondendo, disse loro: O generazione incredula! Fino a quando sarò io con voi? Fino a quando vi sopporterò? Menatemelo. 041 MAR 009 020 E glielo menarono; e come vide Gesù, subito lo spirito lo torse in convulsione; e caduto in terra, si rotolava schiumando. E Gesù domandò al padre: 041 MAR 009 021 Da quanto tempo gli avviene questo? Ed egli disse: 041 MAR 009 022 Dalla sua infanzia e spesse volte l’ha gettato anche nel fuoco e nell’acqua per farlo perire; ma tu, se ci puoi qualcosa, abbi pietà di noi ed aiutaci. 041 MAR 009 023 E Gesù: Dici: Se puoi?! Ogni cosa è possibile a chi crede. 041 MAR 009 024 E subito il padre del fanciullo esclamò: Io credo; sovvieni alla mia incredulità. 041 MAR 009 025 E Gesù, vedendo che la folla accorreva, sgridò lo spirito immondo, dicendogli: Spirito muto e sordo, io tel comando, esci da lui e non entrar più in lui. 041 MAR 009 026 E lo spirito, gridando e straziandolo forte, uscì; e il fanciullo rimase come morto; talché quasi tutti dicevano: E’ morto. 041 MAR 009 027 Ma Gesù lo sollevò, ed egli si rizzò in piè. 041 MAR 009 028 E quando Gesù fu entrato in casa, i suoi discepoli gli domandarono in privato: Perché non abbiam potuto cacciarlo noi? 041 MAR 009 029 Ed egli disse loro: Cotesta specie di spiriti non si può far uscir in altro modo che con la preghiera. 041 MAR 009 030 Poi, essendosi partiti di là, traversarono la Galilea; e Gesù non voleva che alcuno lo sapesse. 041 MAR 009 031 Poich’egli ammaestrava i suoi discepoli, e diceva loro: Il Figliuol dell’uomo sta per esser dato nelle mani degli uomini ed essi l’uccideranno; e tre giorni dopo essere stato ucciso, risusciterà. 041 MAR 009 032 Ma essi non intendevano il suo dire e temevano d’interrogarlo. 041 MAR 009 033 E vennero a Capernaum; e quand’egli fu in casa, domandò loro: Di che discorrevate per via? 041 MAR 009 034 Ed essi tacevano, perché per via aveano questionato fra loro chi fosse il maggiore. 041 MAR 009 035 Ed egli postosi a sedere, chiamò i dodici e disse loro: Se alcuno vuol essere il primo, dovrà essere l’ultimo di tutti e il servitor di tutti. 041 MAR 009 036 E preso un piccolo fanciullo, lo pose in mezzo a loro; e recatoselo in braccio, disse a loro: 041 MAR 009 037 Chiunque riceve uno di tali piccoli fanciulli nel nome mio, riceve me; e chiunque riceve me, non riceve me, ma colui che mi ha mandato. 041 MAR 009 038 Giovanni gli disse: Maestro, noi abbiam veduto uno che cacciava i demoni nel nome tuo, il quale non ci seguita; e glielo abbiam vietato perché non ci seguitava. 041 MAR 009 039 E Gesù disse: Non glielo vietate, poiché non v’è alcuno che faccia qualche opera potente nel mio nome, e che subito dopo possa dir male di me. 041 MAR 009 040 Poiché chi non è contro a noi, è per noi. 041 MAR 009 041 Perché chiunque vi avrà dato a bere un bicchiere d’acqua in nome mio perché siete di Cristo, in verità vi dico che non perderà punto il suo premio. 041 MAR 009 042 E chiunque avrà scandalizzato uno di questi piccoli che credono, meglio sarebbe per lui che gli fosse messa al collo una macina da mulino, e fosse gettato in mare. 041 MAR 009 043 E se la tua mano ti fa intoppare, mozzala; meglio è per te entrar monco nella vita, che aver due mani e andartene nella geenna, nel fuoco inestinguibile. (Geenna g1067) 041 MAR 009 044 dove il verme loro non muore ed il fuoco non si spegne. 041 MAR 009 045 E se il tuo piede ti fa intoppare, mozzalo; meglio è per te entrar zoppo nella vita, che aver due occhi piedi ed esser gittato nella geenna. (Geenna g1067) 041 MAR 009 046 dove il verme loro non muore ed il fuoco non si spegne. 041 MAR 009 047 E se l’occhio tuo ti fa intoppare, cavalo; meglio è per te entrar con un occhio solo nel regno di Dio, che aver due occhi ed esser gittato nella geenna, (Geenna g1067) 041 MAR 009 048 dove il verme loro non muore ed il fuoco non si spegne. 041 MAR 009 049 Poiché ognuno sarà salato con fuoco. 041 MAR 009 050 Il sale è buono; ma se il sale diventa insipido, con che gli darete sapore? Abbiate del sale in voi stessi e state in pace gli uni con gli altri. 041 MAR 010 001 Poi, levatosi di là, se ne andò sui confini della Giudea, ed oltre il Giordano; e di nuovo di raunarono presso a lui delle turbe; ed egli di nuovo, come soleva, le ammaestrava. 041 MAR 010 002 E de’ Farisei, accostatisi, gli domandarono, tentandolo: E’ egli lecito ad un marito di mandar via la moglie? 041 MAR 010 003 Ed egli rispose loro: Mosè che v’ha egli comandato? 041 MAR 010 004 Ed essi dissero: Mosè permise di scrivere una atto di divorzio e mandarla via. 041 MAR 010 005 E Gesù disse loro: E’ per la durezza del vostro cuore ch’egli scrisse per voi quel precetto; 041 MAR 010 006 ma al principio della creazione Iddio li fece maschio e femmina. 041 MAR 010 007 Perciò l’uomo lascerà suo padre e sua madre, e i due saranno una sola carne. 041 MAR 010 008 Talché non sono più due, ma una stessa carne. 041 MAR 010 009 Quello dunque che Iddio ha congiunto l’uomo nol separi. 041 MAR 010 010 E in casa i discepoli lo interrogarono di nuovo sullo stesso soggetto. 041 MAR 010 011 Ed egli disse loro: Chiunque manda via sua moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio verso di lei; 041 MAR 010 012 e se la moglie, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio. 041 MAR 010 013 Or gli presentavano dei bambini perché li toccasse; ma i discepoli sgridavan coloro che glieli presentavano. 041 MAR 010 014 E Gesù, veduto ciò, s’indignò e disse loro: Lasciate i piccoli fanciulli venire a me; non glielo vietate, perché di tali è il regno di Dio. 041 MAR 010 015 In verità io vi dico che chiunque non avrà ricevuto il regno di Dio come un piccolo fanciullo, non entrerà punto in esso. 041 MAR 010 016 E presili in braccio ed imposte loro le mani, li benediceva. 041 MAR 010 017 Or com’egli usciva per mettersi in cammino, un tale accorse e inginocchiatosi davanti a lui, gli domandò: Maestro buono, che farò io per ereditare la vita eterna? (aiōnios g166) 041 MAR 010 018 E Gesù gli disse: Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, tranne uno solo, cioè Iddio. 041 MAR 010 019 Tu sai i comandamenti: Non uccidere; non commettere adulterio; non rubare; non dir falsa testimonianza; non far torto ad alcuno; onora tuo padre e tua madre. 041 MAR 010 020 Ed egli rispose: Maestro, tutte queste cose io le ho osservate fin dalla mia giovinezza. 041 MAR 010 021 E Gesù, riguardatolo in viso, l’amò e gli disse: Una cosa ti manca; va’, vendi tutto ciò che hai, e dallo ai poveri, e tu avrai un tesoro nel cielo; poi vieni e seguimi. 041 MAR 010 022 Ma egli, attristato da quella parola, se ne andò dolente, perché avea di gran beni. 041 MAR 010 023 E Gesù, guardatosi attorno, disse ai suoi discepoli: Quanto malagevolmente coloro che hanno delle ricchezze entreranno nel regno di Dio! 041 MAR 010 024 E i discepoli sbigottirono a queste sue parole. E Gesù da capo replicò loro: Figliuoli, quant’è malagevole a coloro che si confidano nelle ricchezze entrare nel regno di Dio! 041 MAR 010 025 E’ più facile a un cammello passare per la cruna d’un ago, che ad un ricco entrare nel regno di Dio. 041 MAR 010 026 Ed essi vie più stupivano, dicendo fra loro: Chi dunque può esser salvato? 041 MAR 010 027 E Gesù, riguardatili, disse: Agli uomini è impossibile, ma non a Dio; perché tutto è possibile a Dio. 041 MAR 010 028 E Pietro prese a dirgli: Ecco, noi abbiamo lasciato ogni cosa e t’abbiam seguitato. 041 MAR 010 029 E Gesù rispose: Io vi dico in verità che non v’è alcuno che abbia lasciato casa, o fratelli, o sorelle, o madre, o padre, o figliuoli, o campi, per amor di me e per amor dell’evangelo, 041 MAR 010 030 il quale ora, in questo tempo, non ne riceva cento volte tanto: case, fratelli, sorelle, madri, figliuoli, campi, insieme a persecuzioni; e nel secolo avvenire, la vita eterna. (aiōn g165, aiōnios g166) 041 MAR 010 031 Ma molti primi saranno ultimi e molti ultimi, primi. 041 MAR 010 032 Or erano per cammino salendo a Gerusalemme, e Gesù andava innanzi a loro; ed essi erano sbigottiti; e quelli che lo seguivano eran presi da timore. Ed egli, tratti di nuovo da parte i dodici, prese a dir loro le cose che gli avverrebbero: 041 MAR 010 033 Ecco, noi saliamo a Gerusalemme, e il Figliuol dell’uomo sarà dato nelle mani de’ capi sacerdoti e degli scribi; ed essi lo condanneranno a morte e lo metteranno nelle mani dei Gentili; 041 MAR 010 034 e lo scherniranno e gli sputeranno addosso e lo flagelleranno e l’uccideranno; e dopo tre giorni egli risusciterà. 041 MAR 010 035 E Giacomo e Giovanni, figliuoli di Zebedeo, si accostarono a lui, dicendogli: Maestro, desideriamo che tu ci faccia quello che ti chiederemo. 041 MAR 010 036 Ed egli disse loro: Che volete ch’io vi faccia? 041 MAR 010 037 Essi gli dissero: Concedici di sedere uno alla tua destra e l’altro alla tua sinistra nella tua gloria. Ma Gesù disse loro: 041 MAR 010 038 Voi non sapete quel che chiedete. Potete voi bere il calice ch’io bevo, o esser battezzati del battesimo del quale io son battezzato? Essi gli dissero: Sì, lo possiamo. 041 MAR 010 039 E Gesù disse loro: Voi certo berrete il calice ch’io bevo e sarete battezzati del battesimo del quale io sono battezzato; 041 MAR 010 040 ma quant’è al sedermi a destra o a sinistra, non sta a me il darlo, ma è per quelli cui è stato preparato. 041 MAR 010 041 E i dieci, udito ciò, presero a indignarsi di Giacomo e di Giovanni. 041 MAR 010 042 Ma Gesù, chiamatili a sé, disse loro: Voi sapete che quelli che son reputati principi delle nazioni, le signoreggiano; e che i loro grandi usano potestà sopra di esse. 041 MAR 010 043 Ma non è così tra voi; anzi chiunque vorrà esser grande fra voi, sarà vostro servitore; 041 MAR 010 044 e chiunque fra voi vorrà esser primo, sarà servo di tutti. 041 MAR 010 045 Poiché anche il Figliuol dell’uomo non è venuto per esser servito, ma per servire, e per dar la vita sua come prezzo di riscatto per molti. 041 MAR 010 046 Poi vennero in Gerico. E come egli usciva di Gerico coi suoi discepoli e con gran moltitudine, il figliuol di Timeo, Bartimeo, cieco mendicante, sedeva presso la strada. 041 MAR 010 047 E udito che chi passava era Gesù il Nazareno, prese a gridare e a dire: Gesù, figliuol di Davide, abbi pietà di me! 041 MAR 010 048 E molti lo sgridavano perché tacesse; ma quello gridava più forte: Figliuol di Davide, abbi pietà di me! 041 MAR 010 049 E Gesù, fermatosi, disse: Chiamatelo! E chiamarono il cieco, dicendogli: Sta’ di buon cuore! Alzati! Egli ti chiama. 041 MAR 010 050 E il cieco, gettato via il mantello, balzò in piedi e venne a Gesù. 041 MAR 010 051 E Gesù, rivoltosi a lui, gli disse: Che vuoi ch’io ti faccia? E il cieco gli rispose: Rabbuni, ch’io recuperi la vista. 041 MAR 010 052 E Gesù gli disse: Va’, la tua fede ti ha salvato. E in quell’istante egli ricuperò la vista e seguiva Gesù per la via. 041 MAR 011 001 E quando furon giunti vicino a Gerusalemme, a Betfage e Betania, presso al monte degli Ulivi, Gesù mandò due dei suoi discepoli, e disse loro: 041 MAR 011 002 Andate nella borgata che è di rimpetto a voi; e subito, appena entrati, troverete legato un puledro d’asino, sopra il quale non è montato ancora alcuno; scioglietelo e menatemelo. 041 MAR 011 003 E se qualcuno vi dice: Perché fate questo? rispondete: Il Signore ne ha bisogno, e lo rimanderà subito qua. 041 MAR 011 004 Ed essi andarono e trovarono un puledro legato ad una porta, fuori, sulla strada, e lo sciolsero. 041 MAR 011 005 Ed alcuni di coloro ch’eran lì presenti, dissero loro: Che fate, che sciogliete il puledro? 041 MAR 011 006 Ed essi risposero come Gesù aveva detto. E quelli li lasciaron fare. 041 MAR 011 007 Ed essi menarono il puledro a Gesù, e gettarono su quello i loro mantelli, ed egli vi montò sopra. 041 MAR 011 008 E molti stendevano i loro mantelli sulla via; ed altri, delle fronde che avean tagliate nei campi. 041 MAR 011 009 E coloro che andavano avanti e coloro che venivano dietro, gridavano: Osanna! Benedetto colui che viene nel nome del Signore! 041 MAR 011 010 Benedetto il regno che viene, il regno di Davide nostro padre! Osanna ne’ luoghi altissimi! 041 MAR 011 011 E Gesù entrò in Gerusalemme, nel tempio; e avendo riguardata ogni cosa attorno attorno, essendo già l’ora tarda, uscì per andare a Betania coi dodici. 041 MAR 011 012 E il giorno seguente, quando furon usciti da Betania, egli ebbe fame. 041 MAR 011 013 E veduto di lontano un fico che avea delle foglie, andò a vedere se per caso vi trovasse qualche cosa; ma venuto al fico non vi trovò nient’altro che foglie; perché non era la stagion dei fichi. 041 MAR 011 014 E Gesù prese a dire al fico: Niuno mangi mai più in perpetuo frutto da te! E i suoi discepoli udirono. (aiōn g165) 041 MAR 011 015 E vennero a Gerusalemme; e Gesù, entrato nel tempio, prese a cacciarne coloro che vendevano e che compravano nel tempio; e rovesciò le tavole de’ cambiamonete e le sedie de’ venditori di colombi; 041 MAR 011 016 e non permetteva che alcuno portasse oggetti attraverso il tempio. 041 MAR 011 017 Ed insegnava, dicendo loro: Non è egli scritto: La mia casa sarà chiamata casa d’orazione per tutte le genti? ma voi ne avete fatta una spelonca di ladroni. 041 MAR 011 018 Ed i capi sacerdoti e gli scribi udirono queste cose e cercavano il modo di farli morire, perché lo temevano; poiché tutta la moltitudine era rapita in ammirazione della sua dottrina. 041 MAR 011 019 E quando fu sera, uscirono dalla città. 041 MAR 011 020 E la mattina, passando, videro il fico seccato fin dalle radici; 041 MAR 011 021 e Pietro, ricordatosi, gli disse: Maestro, vedi, il fico che tu maledicesti, è seccato. 041 MAR 011 022 E Gesù, rispondendo, disse loro: Abbiate fede in Dio! 041 MAR 011 023 In verità io vi dico che chi dirà a questo monte: Togliti di là e gettati nel mare, se non dubita in cuor suo, ma crede che quel che dice avverrà, gli sarà fatto. 041 MAR 011 024 Perciò vi dico: Tutte le cose che voi domanderete pregando, crediate che le avete ricevute, e voi le otterrete. 041 MAR 011 025 E quando vi mettete a pregare, se avete qualcosa contro a qualcuno, perdonate; affinché il Padre vostro che è nei cieli, vi perdoni i vostri falli. 041 MAR 011 026 Ma se voi non perdonate, neppure il Padre vostro che è nei cieli vi perdonerà i vostri falli. 041 MAR 011 027 Poi vennero di nuovo in Gerusalemme; e mentr’egli passeggiava per il tempio, i capi sacerdoti e gli scribi e gli anziani s’accostarono a lui e gli dissero: 041 MAR 011 028 Con quale autorità fai tu queste cose? O chi ti ha data codesta autorità di far queste cose? 041 MAR 011 029 E Gesù disse loro: Io vi domanderò una cosa; rispondetemi e vi dirò con quale autorità io faccio queste cose. 041 MAR 011 030 Il battesimo di Giovanni era esso dal cielo o dagli uomini? Rispondetemi. 041 MAR 011 031 Ed essi ragionavan fra loro dicendo: Se diciamo: Dal cielo, egli dirà: Perché dunque non gli credeste? 041 MAR 011 032 Diremo invece: Dagli uomini?… Essi temevano il popolo, perché tutti stimavano che Giovanni fosse veramente profeta. 041 MAR 011 033 E risposero a Gesù: Non lo sappiamo. E Gesù disse loro: E neppur io vi dico con quale autorità fo queste cose. 041 MAR 012 001 E prese a dir loro in parabole: Un uomo piantò una vigna e le fece attorno una siepe e vi scavò un luogo da spremer l’uva e vi edificò una torre; l’allogò a de’ lavoratori, e se ne andò in viaggio. 041 MAR 012 002 E a suo tempo mandò a que’ lavoratori un servitore per ricevere da loro de’ frutti della vigna. 041 MAR 012 003 Ma essi, presolo, lo batterono e lo rimandarono a vuoto. 041 MAR 012 004 Ed egli di nuovo mandò loro un altro servitore; e anche lui ferirono nel capo e vituperarono. 041 MAR 012 005 Ed egli ne mandò un altro, e anche quello uccisero; e poi molti altri, de’ quali alcuni batterono ed alcuni uccisero. 041 MAR 012 006 Aveva ancora un unico figliuolo diletto; e quello mandò loro per ultimo, dicendo: Avranno rispetto al mio figliuolo. 041 MAR 012 007 Ma que’ lavoratori dissero fra loro: Costui è l’erede; venite, uccidiamolo, e l’eredità sarà nostra. 041 MAR 012 008 E presolo, l’uccisero, e lo gettarono fuor dalla vigna. 041 MAR 012 009 Che farà dunque il padrone della vigna? Egli verrà e distruggerà quei lavoratori, e darà la vigna ad altri. 041 MAR 012 010 Non avete voi neppur letta questa Scrittura: La pietra che gli edificatori hanno riprovata, è quella che è divenuta pietra angolare; 041 MAR 012 011 ciò è stato fatto dal Signore, ed è cosa maravigliosa agli occhi nostri? 041 MAR 012 012 Ed essi cercavano di pigliarlo, ma temettero la moltitudine; perché si avvidero bene ch’egli aveva detto quella parabola per loro. E lasciatolo, se ne andarono. 041 MAR 012 013 E gli mandarono alcuni dei Farisei e degli Erodiani per coglierlo in parole. 041 MAR 012 014 Ed essi, venuti, gli dissero: Maestro, noi sappiamo che tu sei verace, e che non ti curi d’alcuno, perché non guardi all’apparenza delle persone, ma insegni la via di Dio secondo verità. E’ egli lecito pagare il tributo a Cesare o no? Dobbiamo darlo o non darlo? 041 MAR 012 015 Ma egli, conosciuta la loro ipocrisia, disse loro: Perché mi tentante? Portatemi un denaro, ch’io lo vegga. 041 MAR 012 016 Ed essi glielo portarono. Ed egli disse loro: Di chi è questa effigie e questa iscrizione? Essi gli dissero: 041 MAR 012 017 Di Cesare. Allora Gesù disse loro: Rendete a Cesare quel ch’è di Cesare, e a Dio quel ch’è di Dio. Ed essi si maravigliarono di lui. 041 MAR 012 018 Poi vennero a lui de’ Sadducei, i quali dicono che non v’è risurrezione, e gli domandarono: 041 MAR 012 019 Maestro, Mosè ci lasciò scritto che se il fratello di uno muore e lascia moglie senza figliuoli, il fratello ne prenda la moglie e susciti progenie a suo fratello. 041 MAR 012 020 Or v’erano sette fratelli. Il primo prese moglie; e morendo, non lasciò progenie. 041 MAR 012 021 E il secondo la prese e morì senza lasciare progenie. 041 MAR 012 022 Così il terzo. E i sette non lasciarono progenie. Infine, dopo tutti, morì anche la donna. 041 MAR 012 023 nella risurrezione, quando saranno risuscitati, di chi di loro sarà ella moglie? Poiché tutti i sette l’hanno avuta per moglie. 041 MAR 012 024 Gesù disse loro: Non errate voi per questo, che non conoscete le Scritture né la potenza di Dio? 041 MAR 012 025 Poiché quando gli uomini risuscitano dai morti, né prendono né dànno moglie, ma son come angeli ne’ cieli. 041 MAR 012 026 Quando poi ai morti ed alla loro risurrezione, non avete voi letto nel libro di Mosè, nel passo del “pruno”, come Dio gli parlò dicendo: Io sono l’Iddio d’Abramo e l’Iddio d’Isacco e l’Iddio di Giacobbe? 041 MAR 012 027 Egli non è un Dio di morti, ma di viventi. Voi errate grandemente. 041 MAR 012 028 Or uno degli scribi che li aveva uditi discutere, visto ch’egli aveva loro ben risposto, si accostò e gli domandò: Qual è il comandamento primo fra tutti? 041 MAR 012 029 Gesù rispose: Il primo è: Ascolta, Israele: Il Signore Iddio nostro è l’unico Signore: 041 MAR 012 030 ama dunque il Signore Iddio tuo con tutto il tuo cuore e con tutta l’anima tua e con tutta la mente tua e con tutta la forza tua. 041 MAR 012 031 Il secondo è questo: Ama il tuo prossimo come te stesso. Non v’è alcun altro comandamento maggiore di questi. 041 MAR 012 032 E lo scriba gli disse: Maestro, ben hai detto secondo verità che v’è un Dio solo e che fuor di lui non ve n’è alcun altro; 041 MAR 012 033 e che amarlo con tutto il cuore, con tutto l’intelletto e con tutta la forza e amare il prossimo come te stesso, è assai più che tutti gli olocausti e i sacrifici. 041 MAR 012 034 E Gesù, vedendo ch’egli avea risposto avvedutamente, gli disse: Tu non sei lontano dal regno di Dio. E niuno ardiva più interrogarlo. 041 MAR 012 035 E Gesù, insegnando nel tempio, prese a dire: Come dicono gli scribi che il Cristo è figliuolo di Davide? 041 MAR 012 036 Davide stesso ha detto, per lo Spirito Santo: Il Signore ha detto al mio Signore: Siedi alla mia destra, finché io abbia posto i tuoi nemici per sgabello dei tuoi piedi. 041 MAR 012 037 Davide stesso lo chiama Signore; e onde viene ch’egli è suo figliuolo? E la massa del popolo l’ascoltava con piacere. 041 MAR 012 038 E diceva nel suo insegnamento: Guardatevi dagli scribi, i quali amano passeggiare in lunghe vesti, ed esser salutati nelle piazze, 041 MAR 012 039 ed avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti ne’ conviti; 041 MAR 012 040 essi che divorano le case delle vedove, e fanno per apparenza lunghe orazioni. Costoro riceveranno una maggiore condanna. 041 MAR 012 041 E postosi a sedere dirimpetto alla cassa delle offerte, stava guardando come la gente gettava danaro nella cassa; e molti ricchi ne gettavano assai. 041 MAR 012 042 E venuta una povera vedova, vi gettò due spiccioli che fanno un quarto di soldo. 041 MAR 012 043 E Gesù, chiamati a se i suoi discepoli, disse loro: in verità io vi dico che questa povera vedova ha gettato nella cassa delle offerte più di tutti gli altri; 041 MAR 012 044 poiché tutti han gettato del superfluo; ma costei, del suo necessario, vi ha gettato tutto ciò che possedeva, tutto quanto avea per vivere. 041 MAR 013 001 E com’egli usciva dal tempio uno de’ suoi discepoli gli disse: Maestro, guarda che pietre e che edifizi! 041 MAR 013 002 E Gesù gli disse: Vedi tu questi grandi edifizi? Non sarà lasciata pietra sopra pietra che non sia diroccata. 041 MAR 013 003 Poi sedendo egli sul monte degli Ulivi dirimpetto al tempio, Pietro e Giacomo e Giovanni e Andrea gli domandarono in disparte: 041 MAR 013 004 Dicci, quando avverranno queste cose, e qual sarà il segno del tempo in cui tutte queste cose staranno per compiersi? 041 MAR 013 005 E Gesù prese a dir loro: Guardate che nessuno vi seduca! 041 MAR 013 006 Molti verranno sotto il mio nome, dicendo: Son io; e ne sedurranno molti. 041 MAR 013 007 Or quando udrete guerre e rumori di guerre, non vi turbate; è necessario che ciò avvenga, ma non sarà ancora la fine. 041 MAR 013 008 Poiché si leverà nazione contro nazione e regno contro regno: vi saranno terremoti in vari luoghi; vi saranno carestie. Questo non sarà che un principio di dolori. 041 MAR 013 009 Or badate a voi stessi! Vi daranno in mano dei tribunali e sarete battuti nelle sinagoghe e sarete fatti comparire davanti a governatori e re, per cagion mia, affinché ciò serva loro di testimonianza. 041 MAR 013 010 E prima convien che fra tutte le genti sia predicato l’evangelo. 041 MAR 013 011 E quando vi meneranno per mettervi nelle loro mani, non state innanzi in sollecitudine di ciò che avrete a dire: ma dite quel che vi sarà dato in quell’ora; perché non siete voi che parlate, ma lo Spirito Santo. 041 MAR 013 012 E il fratello darà il fratello alla morte, e il padre il figliuolo; e i figliuoli si leveranno contro i genitori e li faranno morire. 041 MAR 013 013 E sarete odiati da tutti a cagion del mio nome; ma chi avrà sostenuto sino alla fine, sarà salvato. 041 MAR 013 014 Quando poi avrete veduta l’abominazione della desolazione posta là dove non si conviene (chi legge pongavi mente), allora quelli che saranno nella Giudea, fuggano ai monti; 041 MAR 013 015 e chi sarà sulla terrazza non scendi e non entri in casa sua per toglierne cosa alcuna; 041 MAR 013 016 e chi sarà nel campo non torni indietro a prender la sua veste. 041 MAR 013 017 Or guai alle donne che saranno incinte ed a quelle che allatteranno in que’ giorni! 041 MAR 013 018 E pregate che ciò non avvenga d’inverno! 041 MAR 013 019 Poiché quelli saranno giorni di tale tribolazione, che non v’è stata l’uguale dal principio del mondo che Dio ha creato, fino ad ora, né mai più vi sarà. 041 MAR 013 020 E se il Signore non avesse abbreviato quei giorni, nessuno scamperebbe; ma a cagion dei suoi propri eletti, egli ha abbreviato quei giorni. 041 MAR 013 021 E allora, se alcuno vi dice: “Il Cristo eccolo qui, eccola là”, non lo credete; 041 MAR 013 022 perché sorgeranno falsi cristi e falsi profeti, e faranno segni e prodigi per sedurre, se fosse possibile, anche gli eletti. 041 MAR 013 023 Ma voi, state attenti; io v’ho predetta ogni cosa. 041 MAR 013 024 Ma in que’ giorni, dopo quella tribolazione, il sole si oscurerà e la luna non darà il suo splendore; 041 MAR 013 025 e le stelle cadranno dal cielo e le potenze che son nei cieli saranno scrollate. 041 MAR 013 026 E allora si vedrà il Figliuol dell’uomo venir sulle nuvole con gran potenza e gloria. 041 MAR 013 027 Ed egli allora manderà gli angeli e raccoglierà i suoi eletti dai quattro venti, dall’estremo della terra all’estremo del cielo. 041 MAR 013 028 Or imparate dal fico questa similitudine: Quando già i suoi rami si fanno teneri e metton le foglie, voi sapete che l’estate è vicina. 041 MAR 013 029 Così anche voi, quando vedrete avvenir queste cose, sappiate ch’egli è vicino, alle porte. 041 MAR 013 030 In verità io vi dico che questa generazione non passerà prima che tutte queste cose siano avvenute. 041 MAR 013 031 Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno. 041 MAR 013 032 Ma quant’è a quel giorno ed al quell’ora, nessuno li sa, neppur gli angeli nel cielo, né il Figliuolo, ma solo il Padre. 041 MAR 013 033 State in guardia, vegliate, poiché non sapete quando sarà quel tempo. 041 MAR 013 034 Egli è come se un uomo, andando in un viaggio, lasciasse la sua casa e ne desse la potestà ai suoi servitori, a ciascuno il compito suo, e al portinaio comandasse di vegliare. 041 MAR 013 035 Vegliate dunque perché non sapete quando viene il padron di casa: se a sera, a mezzanotte, o al cantar del gallo la mattina; 041 MAR 013 036 che talora, venendo egli all’improvviso, non vi trovi addormentati. 041 MAR 013 037 Ora, quel che dico a voi, lo dico a tutti: Vegliate. 041 MAR 014 001 Ora, due giorni dopo, era la pasqua e gli azzimi; e i capi sacerdoti e gli scribi cercavano il modo di pigliar Gesù con inganno ed ucciderlo; 041 MAR 014 002 perché dicevano: Non lo facciamo durante la festa, che talora non vi sia qualche tumulto del popolo. 041 MAR 014 003 Ed essendo egli in Betania, nella casa di Simone il lebbroso, mentre era a tavola, venne una donna che aveva un alabastro d’olio odorifero di nardo schietto, di gran prezzo; e rotto l’alabastro, glielo versò sul capo. 041 MAR 014 004 E alcuni, sdegnatisi, dicevano fra loro: Perché s’è fatta questa perdita dell’olio? 041 MAR 014 005 Questo olio si sarebbe potuto vendere più di trecento denari e darli ai poveri. E fremevano contro a lei. 041 MAR 014 006 Ma Gesù disse: Lasciatela stare! Perché le date noia? Ella ha fatto un’azione buona inverso me. 041 MAR 014 007 Poiché i poveri li avete sempre con voi; e quando vogliate, potete far loro del bene; ma a me non mi avete sempre. 041 MAR 014 008 Ella ha fatto ciò che per lei si poteva; ha anticipato d’ungere il mio corpo per la sepoltura. 041 MAR 014 009 E in verità io vi dico che per tutto il mondo, dovunque sarà predicato l’evangelo, anche quello che costei ha fatto sarà raccontato, in memoria di lei. 041 MAR 014 010 E Giuda Iscariot, uno dei dodici, andò dai capi sacerdoti per darglielo nelle mani. 041 MAR 014 011 Ed essi, uditolo, si rallegrarono e promisero di dargli del denaro. Ed egli cercava il modo opportuno di tradirlo. 041 MAR 014 012 E il primo giorno degli azzimi, quando si sacrificava la pasqua, i suoi discepoli gli dissero: Dove vuoi che andiamo ad apparecchiarti da mangiar la pasqua? 041 MAR 014 013 Ed egli mandò due dei suoi discepoli, e disse loro: Andate nella città, e vi verrà incontro un uomo che porterà una brocca d’acqua; seguitelo; 041 MAR 014 014 e dove sarà entrato, dite al padron di casa: Il Maestro dice: Dov’è la mia stanza da mangiarvi la pasqua coi miei discepoli? 041 MAR 014 015 Ed egli vi mostrerà di sopra una gran sala ammobiliata e pronta; quivi apparecchiate per noi. 041 MAR 014 016 E i discepoli andarono e giunsero nella città e trovarono come egli avea lor detto, e apparecchiarono la pasqua. 041 MAR 014 017 E quando fu sera Gesù venne co’ dodici. 041 MAR 014 018 E mentre erano a tavola e mangiavano, Gesù disse: In verità io vi dico che uno di voi, il quale mangia meco, mi tradirà. 041 MAR 014 019 Essi cominciarono ad attristarsi e a dirgli ad uno ad uno: Sono io desso? 041 MAR 014 020 Ed egli disse loro: E’ uno dei dodici, che intinge meco nel piatto. 041 MAR 014 021 Certo il Figliuol dell’uomo se ne va, com’è scritto di lui; ma guai a quell’uomo per cui il Figliuol dell’uomo è tradito! Ben sarebbe per quell’uomo di non esser nato! 041 MAR 014 022 E mentre mangiavano, Gesù prese del pane; e fatta la benedizione, lo ruppe e lo diede loro e disse: Prendete, questo è il mio corpo. 041 MAR 014 023 Poi, preso il calice e rese grazie, lo diede loro, e tutti ne bevvero. 041 MAR 014 024 E disse loro: Questo è il mio sangue, il sangue del patto, il quale è sparso per molti. 041 MAR 014 025 In verità io vi dico che non berrò più del frutto della vigna fino a quel giorno che lo berrò nuovo nel regno di Dio. 041 MAR 014 026 E dopo ch’ebbero cantato l’inno, uscirono per andare al monte degli Ulivi. 041 MAR 014 027 E Gesù disse loro: Voi tutti sarete scandalizzati; perché è scritto: Io percoterò il pastore e le pecore saranno disperse. 041 MAR 014 028 Ma dopo che sarò risuscitato, vi precederò in Galilea. 041 MAR 014 029 Ma Pietro gli disse: Quand’anche tutti fossero scandalizzati, io però non lo sarò. 041 MAR 014 030 E Gesù gli disse: In verità io ti dico che tu, oggi, in questa stessa notte, avanti che il gallo abbia cantato due volte, mi rinnegherai tre volte. 041 MAR 014 031 Ma egli vie più fermamente diceva: Quantunque mi convenisse morir teco non però ti rinnegherò. E lo stesso dicevano pure tutti gli altri. 041 MAR 014 032 Poi vennero in un podere detto Getsemani; ed egli disse ai suoi discepoli: Sedete qui finché io abbia pregato. 041 MAR 014 033 E prese seco Pietro e Giacomo e Giovanni e cominciò ad essere spaventato ed angosciato. 041 MAR 014 034 E disse loro: L’anima mia è oppressa da tristezza mortale; rimanete qui e vegliate. 041 MAR 014 035 E andato un poco innanzi, si gettò a terra; e pregava che, se fosse possibile, quell’ora passasse oltre da lui. 041 MAR 014 036 E diceva: Abba, Padre! ogni cosa ti è possibile; allontana da me questo calice! Ma pure, non quello che io voglio, ma quello che tu vuoi. 041 MAR 014 037 E venne, e li trovò che dormivano, e disse a Pietro: Simone, dormi tu? non sei stato capace di vegliare un’ora sola? 041 MAR 014 038 Vegliate e pregate, affinché non cadiate in tentazione; ben è lo spirito pronto, ma la carne è debole. 041 MAR 014 039 E di nuovo andò e pregò, dicendo le medesime parole. 041 MAR 014 040 E tornato di nuovo, li trovò che dormivano perché gli occhi loro erano aggravati; e non sapevano che rispondergli. 041 MAR 014 041 E venne la terza volta, e disse loro: Dormite pure oramai, e riposatevi! Basta! L’ora è venuta: ecco, il Figliuol dell’uomo è dato nelle mani dei peccatori. 041 MAR 014 042 Levatevi, andiamo; ecco, colui che mi tradisce, è vicino. 041 MAR 014 043 E in quell’istante, mentr’egli parlava ancora, arrivò Giuda, l’uno dei dodici, e con lui una gran turba con ispade e bastoni, da parte de’ capi sacerdoti, degli scribi e degli anziani. 041 MAR 014 044 Or colui che lo tradiva, avea dato loro un segnale, dicendo: Colui che bacerò è desso; pigliatelo e menatelo via sicuramente. 041 MAR 014 045 E come fu giunto, subito si accostò a lui e gli disse: Maestro! e lo baciò. 041 MAR 014 046 Allora quelli gli misero le mani addosso e lo presero; 041 MAR 014 047 ma uno di coloro ch’erano quivi presenti, tratta la spada, percosse il servitore del somma sacerdote, e gli spiccò l’orecchio. 041 MAR 014 048 E Gesù, rivolto a loro, disse: Voi siete usciti con ispade e bastoni come contro ad un ladrone per pigliarmi. 041 MAR 014 049 Ogni giorno ero fra voi insegnando nel tempio, e voi non mi avete preso; ma ciò è avvenuto, affinché le Scritture fossero adempiute. 041 MAR 014 050 E tutti, lasciatolo, se ne fuggirono. 041 MAR 014 051 Ed un certo giovane lo seguiva, avvolto in un panno lino sul nudo; e lo presero; 041 MAR 014 052 ma egli, lasciando andare il panno lino, se ne fuggì ignudo. 041 MAR 014 053 E menarono Gesù al sommo sacerdote; e s’adunarono tutti i capi sacerdoti e gli anziani e egli scribi. 041 MAR 014 054 E Pietro lo avea seguito da lungi, fin dentro la corte del sommo sacerdote, ove stava a sedere con le guardie e si scaldava al fuoco. 041 MAR 014 055 Or i capi sacerdoti e tutto il Sinedrio cercavano qualche testimonianza contro a Gesù per farlo morire; e non ne trovavano alcuna. 041 MAR 014 056 Poiché molti deponevano il falso contro a lui; ma le testimonianze non erano concordi. 041 MAR 014 057 Ed alcuni, levatisi, testimoniarono falsamente contro a lui, dicendo: 041 MAR 014 058 Noi l’abbiamo udito che diceva: Io disfarò questo tempio fatto di man d’uomo, e in tre giorni ne riedificherò un altro, che non sarà fatto di mano d’uomo. 041 MAR 014 059 Ma neppur così la loro testimonianza era concorde. 041 MAR 014 060 Allora il sommo sacerdote, levatosi in piè quivi in mezzo, domandò a Gesù: Non rispondi tu nulla? Che testimoniano costoro contro a te? 041 MAR 014 061 Ma egli tacque e non rispose nulla. Daccapo il sommo sacerdote lo interrogò e gli disse: Sei tu il Cristo, il Figliuol del Benedetto? 041 MAR 014 062 E Gesù disse: Sì, lo sono: e vedrete il Figliuol dell’uomo seduto alla destra della Potenza e venire sulle nuvole del cielo. 041 MAR 014 063 Ed il sommo sacerdote, stracciatesi le vesti, disse: Che abbiam noi più bisogno di testimoni? 041 MAR 014 064 Voi avete udito la bestemmia. Che ve ne pare? E tutti lo condannarono come reo di morte. 041 MAR 014 065 Ed alcuni presero a sputargli addosso ed a velargli la faccia e a dargli dei pugni e a dirgli: Indovina, profeta! E le guardie presero a schiaffeggiarlo. 041 MAR 014 066 Ed essendo Pietro giù nella corte, venne una delle serve del sommo sacerdote; 041 MAR 014 067 e veduto Pietro che si scaldava, lo riguardò in viso e disse: Anche tu eri con Gesù Nazareno. 041 MAR 014 068 Ma egli lo negò, dicendo: Io non so, né capisco quel che tu dica. Ed uscì fuori nell’antiporto, e il gallo cantò. 041 MAR 014 069 E la serva, vedutolo, cominciò di nuovo a dire a quelli ch’eran quivi presenti: Costui è di quelli. Ma egli daccapo lo negò. 041 MAR 014 070 E di nuovo di lì a poco, quelli ch’erano quivi, dicevano a Pietro: Per certo tu sei di quelli, perché poi sei galileo. 041 MAR 014 071 Ma egli prese ad imprecare ed a giurare: Non conosco quell’uomo che voi dite. 041 MAR 014 072 E subito per la seconda volta, il gallo cantò. E Pietro si ricordò della parola che Gesù gli aveva detta: Avanti che il gallo abbia cantato due volte, tu mi rinnegherai tre volte. Ed a questo pensiero si mise a piangere. 041 MAR 015 001 E subito la mattina, i capi sacerdoti, con gli anziani e gli scribi e tutto il Sinedrio, tenuto consiglio, legarono Gesù e lo menarono via e lo misero in man di Pilato. 041 MAR 015 002 E Pilato gli domandò: Sei tu il re dei Giudei? Ed egli, rispondendo, gli disse: Sì, lo sono. 041 MAR 015 003 E i capi sacerdoti l’accusavano di molte cose; 041 MAR 015 004 e Pilato daccapo lo interrogò dicendo: Non rispondi nulla? Vedi di quante cose ti accusano! 041 MAR 015 005 Ma Gesù non rispose più nulla; talché Pilato se ne maravigliava. 041 MAR 015 006 Or ogni festa di pasqua ei liberava loro un carcerato, qualunque chiedessero. 041 MAR 015 007 C’era allora in prigione un tale chiamato Barabba, insieme a de’ sediziosi, i quali, nella sedizione, avean commesso omicidio. 041 MAR 015 008 E la moltitudine, venuta su, cominciò a domandare ch’e’ facesse come sempre avea lor fatto. 041 MAR 015 009 E Pilato rispose loro: Volete ch’io vi liberi il Re de’ Giudei? 041 MAR 015 010 Poiché capiva bene che i capi sacerdoti glielo aveano consegnato per invidia. 041 MAR 015 011 Ma i capi sacerdoti incitarono la moltitudine a chiedere che piuttosto liberasse loro Barabba. 041 MAR 015 012 E Pilato, daccapo replicando, diceva loro: Che volete dunque ch’io faccia di colui che voi chiamate il Re de’ Giudei? 041 MAR 015 013 Ed essi di nuovo gridarono: Crocifiggilo! 041 MAR 015 014 E Pilato diceva loro: Ma pure, che male ha egli fatto? Ma essi gridarono più forte che mai: Crocifiggilo! 041 MAR 015 015 E Pilato, volendo soddisfare la moltitudine, liberò loro Barabba; e consegnò Gesù, dopo averlo flagellato, per esser crocifisso. 041 MAR 015 016 Allora i soldati lo menarono dentro la corte che è il Pretorio, e radunarono tutta la coorte. 041 MAR 015 017 E lo vestirono di porpora; e intrecciata una corona di spine, gliela misero intorno al capo, 041 MAR 015 018 e cominciarono a salutarlo: Salve, Re de’ Giudei! 041 MAR 015 019 E gli percotevano il capo con una canna, e gli sputavano addosso, e postisi inginocchioni, si prostravano dinanzi a lui. 041 MAR 015 020 E dopo che l’ebbero schernito, lo spogliarono della porpora e lo rivestirono dei suoi propri vestimenti. E lo menaron fuori per crocifiggerlo. 041 MAR 015 021 E costrinsero a portar la croce di lui un certo Simon cireneo, il padre di Alessandro e di Rufo, il quale passava di là, tornando dai campi. 041 MAR 015 022 E menarono Gesù al luogo detto Golgota; il che, interpretato, vuol dire luogo del teschio. 041 MAR 015 023 E gli offersero da bere del vino mescolato con mirra; ma non ne prese. 041 MAR 015 024 Poi lo crocifissero e si spartirono i suoi vestimenti, tirandoli a sorte per sapere quel che ne toccherebbe a ciascuno. 041 MAR 015 025 Era l’ora terza quando lo crocifissero. 041 MAR 015 026 E l’iscrizione indicante il motivo della condanna, diceva: IL RE DE’ GIUDEI. 041 MAR 015 027 E con lui crocifissero due ladroni, uno alla sua destra e l’altro alla sua sinistra. 041 MAR 015 028 E si adempié la Scrittura che dice: Egli è stato annoverato fra gli iniqui. 041 MAR 015 029 E quelli che passavano lì presso lo ingiuriavano, scotendo il capo e dicendo: Eh, tu che disfai il tempio e lo riedifichi in tre giorni, 041 MAR 015 030 salva te stesso e scendi giù di croce! 041 MAR 015 031 Parimente anche i capi sacerdoti con gli scribi, beffandosi, dicevano l’uno all’altro: Ha salvato altri e non può salvar se stesso! 041 MAR 015 032 Il Cristo, il Re d’Israele, scenda ora giù di croce, affinché vediamo e crediamo! Anche quelli che erano stati crocifissi con lui, lo insultavano. 041 MAR 015 033 E venuta l’ora sesta, si fecero tenebre per tutto il paese, fino all’ora nona. 041 MAR 015 034 Ed all’ora nona, Gesù gridò con gran voce: Eloì, Eloì, lamà sabactanì? il che, interpretato, vuol dire: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? 041 MAR 015 035 E alcuni degli astanti, udito ciò, dicevano: Ecco, chiama Elia! 041 MAR 015 036 E uno di loro corse, e inzuppata d’aceto una spugna, e postala in cima ad una canna, gli diè da bere dicendo: Aspettate, vediamo se Elia viene a trarlo giù. 041 MAR 015 037 E Gesù, gettato un gran grido, rendé lo spirito. 041 MAR 015 038 E la cortina del tempio si squarciò in due, da cima a fondo. 041 MAR 015 039 E il centurione ch’era quivi presente dirimpetto a Gesù, avendolo veduto spirare a quel modo, disse: Veramente, quest’uomo era Figliuol di Dio! 041 MAR 015 040 Or v’erano anche delle donne, che guardavan da lontano; fra le quali era Maria Maddalena e Maria madre di Giacomo il piccolo e di Iose, e Salome; 041 MAR 015 041 le quali, quand’egli era in Galilea, lo seguivano e lo servivano; e molte altre, che eran salite con lui a Gerusalemme. 041 MAR 015 042 Ed essendo già sera (poiché era Preparazione, cioè la vigilia del sabato), 041 MAR 015 043 venne Giuseppe d’Arimatea, consigliere onorato, il quale aspettava anch’egli il Regno di Dio; e, preso ardire, si presentò a Pilato e domandò il corpo di Gesù. 041 MAR 015 044 Pilato si maravigliò ch’egli fosse già morto; e chiamato a sé il centurione, gli domandò se era morto da molto tempo; 041 MAR 015 045 e saputolo dal centurione, donò il corpo a Giuseppe. 041 MAR 015 046 E questi, comprato un panno lino e tratto Gesù giù di croce, l’involse nel panno e lo pose in una tomba scavata nella roccia, e rotolò una pietra contro l’apertura del sepolcro. 041 MAR 015 047 E Maria Maddalena e Maria madre di Iose stavano guardando dove veniva deposto. 041 MAR 016 001 E passato il sabato, Maria Maddalena e Maria madre di Giacomo e Salome comprarono degli aromi per andare a imbalsamar Gesù. 041 MAR 016 002 E la mattina del primo giorno della settimana, molto per tempo, vennero al sepolcro sul levar del sole. 041 MAR 016 003 E dicevano tra loro: Chi ci rotolerà la pietra dall’apertura del sepolcro? 041 MAR 016 004 E alzati gli occhi, videro che la pietra era stata rotolata; ed era pur molto grande. 041 MAR 016 005 Ed essendo entrate nel sepolcro, videro un giovinetto, seduto a destra, vestito d’una veste bianca, e furono spaventate. 041 MAR 016 006 Ma egli disse loro: Non vi spaventate! Voi cercate Gesù il Nazareno che è stato crocifisso; egli è risuscitato; non è qui; ecco il luogo dove l’aveano posto. 041 MAR 016 007 Ma andate a dire ai suoi discepoli ed a Pietro, ch’egli vi precede in Galilea; quivi lo vedrete, come v’ha detto. 041 MAR 016 008 Ed esse, uscite, fuggiron via dal sepolcro, perché eran prese da tremito e da stupore, e non dissero nulla ad alcuno, perché aveano paura. 041 MAR 016 009 (note: The most reliable and earliest manuscripts do not include Mark 16:9-20.) Or Gesù, essendo risuscitato la mattina del primo giorno della settimana, apparve prima a Maria Maddalena, dalla quale avea cacciato sette demoni. 041 MAR 016 010 Costei andò ad annunziarlo a coloro ch’eran stati con lui, i quali facean cordoglio e piangevano. 041 MAR 016 011 Ed essi, udito ch’egli viveva ed era stato veduto da lei, non lo credettero. 041 MAR 016 012 Or dopo questo, apparve in altra forma a due di loro ch’eran in cammino per andare ai campi; 041 MAR 016 013 e questi andarono ad annunziarlo agli altri; ma neppure a quelli credettero. 041 MAR 016 014 Di poi, apparve agli undici, mentre erano a tavola; e li rimproverò della loro incredulità e durezza di cuore, perché non avean creduto a quelli che l’avean veduto risuscitato. 041 MAR 016 015 E disse loro: Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo ad ogni creatura. 041 MAR 016 016 Chi avrà creduto e sarà stato battezzato sarà salvato; ma chi non avrà creduto sarà condannato. 041 MAR 016 017 Or questi sono i segni che accompagneranno coloro che avranno creduto: nel nome mio cacceranno i demoni; parleranno in lingue nuove; 041 MAR 016 018 prenderanno in mano dei serpenti; e se pur bevessero alcunché di mortifero, non ne avranno alcun male; imporranno le mani agl’infermi ed essi guariranno. 041 MAR 016 019 Il Signor Gesù dunque, dopo aver loro parlato, fu assunto nel cielo, e sedette alla destra di Dio. 041 MAR 016 020 E quelli se ne andarono a predicare da per tutto, operando il Signore con essi e confermando la Parola coi segni che l’accompagnavano. # # BOOK 042 LUK Luke Luca 042 LUK 001 001 Poiché molti hanno intrapreso ad ordinare una narrazione de’ fatti che si son compiuti tra noi, 042 LUK 001 002 secondo che ce li hanno tramandati quelli che da principio ne furono testimoni oculari e che divennero ministri della Parola, 042 LUK 001 003 è parso bene anche, a me dopo essermi accuratamente informato d’ogni cosa dall’origine, di scrivertene per ordine, o eccellentissimo Teofilo, 042 LUK 001 004 affinché tu riconosca la certezza delle cose che ti sono state insegnate. 042 LUK 001 005 Ai dì d’Erode, re della Giudea, v’era un certo sacerdote di nome Zaccaria, della muta di Abia; e sua moglie era delle figliuole d’Aronne e si chiamava Elisabetta. 042 LUK 001 006 Or erano ambedue giusti nel cospetto di Dio, camminando irreprensibili in tutti i comandamenti e precetti del Signore. 042 LUK 001 007 E non aveano figliuoli, perché Elisabetta era sterile, ed erano ambedue avanzati in età. 042 LUK 001 008 Or avvenne che esercitando Zaccaria il sacerdozio dinanzi a Dio nell’ordine della sua muta, 042 LUK 001 009 secondo l’usanza del sacerdozio, gli toccò a sorte d’entrar Del tempio del Signore per offrirvi il profumo; 042 LUK 001 010 e tutta la moltitudine del popolo stava di fuori in preghiera nell’ora del profumo. 042 LUK 001 011 E gli apparve un angelo del Signore, ritto alla destra dell’altare de’ profumi. 042 LUK 001 012 E Zaccaria, vedutolo, fu turbato e preso da spavento. 042 LUK 001 013 Ma l’angelo gli disse: Non temere, Zaccaria, perché la tua preghiera è stata esaudita; e tua moglie Elisabetta ti partorirà un figliuolo, al quale porrai nome Giovanni. 042 LUK 001 014 E tu ne avrai gioia ed allegrezza, e molti si rallegreranno per la sua nascita. 042 LUK 001 015 Poiché sarà grande nel cospetto del Signore; non berrà né vino né cervogia, e sarà ripieno dello Spirito Santo fin dal seno di sua madre, 042 LUK 001 016 e convertirà molti de’ figliuoli d’Israele al Signore Iddio loro; 042 LUK 001 017 ed egli andrà innanzi a lui con lo spirito e con la potenza d’Elia, per volgere i cuori de’ padri ai figliuoli e i ribelli alla saviezza de’ giusti, affin di preparare al Signore un popolo ben disposto. 042 LUK 001 018 E Zaccaria disse all’angelo: A che conoscerò io questo? Perch’io son vecchio e mia moglie è avanti nell’età. 042 LUK 001 019 E l’angelo, rispondendo, gli disse: Io son Gabriele, che sto davanti a Dio; e sono stato mandato a parlarti e recarti questa buona notizia. 042 LUK 001 020 Ed ecco, tu sarai muto, e non potrai parlare fino al giorno che queste cose avverranno, perché non hai creduto alle mie parole che si adempiranno a suo tempo. 042 LUK 001 021 Il popolo intanto stava aspettando Zaccaria, e si maravigliava che s’indugiasse tanto nel tempio. 042 LUK 001 022 Ma quando fu uscito, non potea parlar loro; e capirono che avea avuto una visione nel tempio; ed egli faceva loro dei segni e rimase muto. 042 LUK 001 023 E quando furon compiuti i giorni del suo ministero, egli se ne andò a casa sua. 042 LUK 001 024 Or dopo que’ giorni, Elisabetta sua moglie rimase incinta; e si tenne nascosta per cinque mesi, dicendo: 042 LUK 001 025 Ecco quel che il Signore ha fatto per me ne’ giorni nei quali ha rivolto a me lo sguardo per togliere il mio vituperio fra gli uomini. 042 LUK 001 026 Al sesto mese l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città di Galilea detta Nazaret 042 LUK 001 027 ad una vergine fidanzata ad un uomo chiamato Giuseppe della casa di Davide; e il nome della vergine era Maria. 042 LUK 001 028 E l’angelo, entrato da lei, disse: Ti saluto, o favorita dalla grazia; il Signore è teco. 042 LUK 001 029 Ed ella fu turbata a questa parola, e si domandava che cosa volesse dire un tal saluto. 042 LUK 001 030 E l’angelo le disse: Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. 042 LUK 001 031 Ed ecco tu concepirai nel seno e partorirai un figliuolo e gli porrai nome Gesù. 042 LUK 001 032 Questi sarà grande, e sarà chiamato Figliuol dell’Altissimo, e il Signore Iddio gli darà il trono di Davide suo padre, 042 LUK 001 033 ed egli regnerà sulla casa di Giacobbe in eterno, e il suo regno non avrà mai fine. (aiōn g165) 042 LUK 001 034 E Maria disse all’angelo: Come avverrà questo, poiché non conosco uomo? 042 LUK 001 035 E l’angelo, rispondendo, le disse: Lo Spirito Santo verrà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà dell’ombra sua; perciò ancora il santo che nascerà sarà chiamato Figliuolo di Dio. 042 LUK 001 036 Ed ecco, Elisabetta, tua parente, ha concepito anche lei un figliuolo nella sua vecchiaia; e questo è il sesto mese per lei, ch’era chiamata sterile; 042 LUK 001 037 poiché nessuna parola di Dio rimarrà inefficace. 042 LUK 001 038 E Maria disse: Ecco, io son l’ancella del Signore; siami fatto secondo la tua parola. E l’angelo si partì da lei. 042 LUK 001 039 In que’ giorni Maria si levò e se ne andò in fretta nella regione montuosa, in una città di Giuda, 042 LUK 001 040 ed entrò in casa di Zaccaria e salutò Elisabetta. 042 LUK 001 041 E avvenne che come Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino le balzò nel seno; ed Elisabetta fu ripiena di Spirito Santo, 042 LUK 001 042 e a gran voce esclamò: Benedetta sei tu fra le donne, e benedetto è il frutto del tuo seno! 042 LUK 001 043 E come mai m’è dato che la madre del mio Signore venga da me? 042 LUK 001 044 Poiché ecco, non appena la voce del tuo saluto m’è giunta agli orecchi, il bambino m’è per giubilo balzato nel seno. 042 LUK 001 045 E beata è colei che ha creduto, perché le cose dettele da parte del Signore avranno compimento. 042 LUK 001 046 E Maria disse: “L’anima mia magnifica il Signore, 042 LUK 001 047 e lo spirito mio esulta in Dio mio Salvatore, 042 LUK 001 048 poich’egli ha riguardato alla bassezza della sua ancella. Perché ecco, d’ora innanzi tutte le età mi chiameranno beata, 042 LUK 001 049 poiché il Potente mi ha fatto grandi cose. Santo è il suo nome 042 LUK 001 050 e la sua misericordia è d’età in età per quelli che lo temono. 042 LUK 001 051 Egli ha operato potentemente col suo braccio ha disperso quelli ch’eran superbi ne’ pensieri del cuor loro; 042 LUK 001 052 ha tratto giù dai troni i potenti, ed ha innalzato gli umili; 042 LUK 001 053 ha ricolmato di beni i famelici, e ha rimandati a vuoto i ricchi. 042 LUK 001 054 Ha soccorso Israele, suo servitore, ricordandosi della misericordia 042 LUK 001 055 di cui avea parlato ai nostri padri, verso Abramo e verso la sua progenie in perpetuo”. (aiōn g165) 042 LUK 001 056 E Maria rimase con Elisabetta circa tre mesi; poi se ne tornò a casa sua. 042 LUK 001 057 Or compiutosi per Elisabetta il tempo di partorire, diè alla luce un figliuolo. 042 LUK 001 058 E i suoi vicini e i parenti udirono che il Signore avea magnificata la sua misericordia verso di lei, e se ne rallegravano con essa. 042 LUK 001 059 Ed ecco che nell’ottavo giorno vennero a circoncidere il bambino, e lo chiamavano Zaccaria dal nome di suo padre. 042 LUK 001 060 Allora sua madre prese a parlare e disse: No, sarà invece chiamato Giovanni. 042 LUK 001 061 Ed essi le dissero: Non v’è alcuno nel tuo parentado che porti questo nome. 042 LUK 001 062 E per cenni domandavano al padre come voleva che fosse chiamato. 042 LUK 001 063 Ed egli, chiesta una tavoletta, scrisse così: Il suo nome è Giovanni. E tutti si maravigliarono. 042 LUK 001 064 In quell’istante la sua bocca fu aperta e la sua lingua sciolta, ed egli parlava benedicendo Iddio. 042 LUK 001 065 E tutti i lor vicini furon presi da timore; e tutte queste cose si divulgavano per tutta la regione montuosa della Giudea. 042 LUK 001 066 E tutti quelli che le udirono, le serbarono in cuor loro e diceano: Che sarà mai questo bambino? Perché la mano del Signore era con lui. 042 LUK 001 067 E Zaccaria, suo padre, fu ripieno dello Spirito Santo, e profetò dicendo: 042 LUK 001 068 “Benedetto sia il Signore, l’Iddio d’Israele, perché ha visitato e riscattato il suo popolo, 042 LUK 001 069 e ci ha suscitato un potente salvatore nella casa di Davide suo servitore 042 LUK 001 070 (come avea promesso ab antico per bocca de’ suoi profeti); (aiōn g165) 042 LUK 001 071 uno che ci salverà da’ nostri nemici e dalle mani di tutti quelli che ci odiano. 042 LUK 001 072 Egli usa così misericordia verso i nostri padri e si ricorda del suo santo patto, 042 LUK 001 073 del giuramento che fece ad Abramo nostro padre, 042 LUK 001 074 affine di concederci che, liberati dalla mano dei nostri nemici, gli servissimo senza paura, 042 LUK 001 075 in santità e giustizia, nel suo cospetto, tutti i giorni della nostra vita. 042 LUK 001 076 E tu, piccol fanciullo, sarai chiamato profeta dell’Altissimo perché andrai davanti alla faccia del Signore per preparar le sue vie, 042 LUK 001 077 per dare al suo popolo conoscenza della salvezza mediante la remissione de’ loro peccati, 042 LUK 001 078 dovuta alle viscere di misericordia del nostro Dio, per le quali l’Aurora dall’alto ci visiterà 042 LUK 001 079 per risplendere su quelli che giacciono in tenebre ed in ombra di morte, per guidare i nostri passi verso la via della pace”. 042 LUK 001 080 Or il bambino cresceva e si fortificava in ispirito; e stette ne’ deserti fino al giorno in cui dovea manifestarsi ad Israele. 042 LUK 002 001 Or in que’ di avvenne che un decreto uscì da parte di Cesare Augusto, che si facesse un censimento di tutto l’impero. 042 LUK 002 002 Questo censimento fu il primo fatto mentre Quirinio governava la Siria. 042 LUK 002 003 E tutti andavano a farsi registrare, ciascuno alla sua città. 042 LUK 002 004 Or anche Giuseppe salì di Galilea, dalla città di Nazaret, in Giudea, alla città di Davide, chiamata Betleem, perché era della casa e famiglia di Davide, 042 LUK 002 005 a farsi registrare con Maria sua sposa, che era incinta. 042 LUK 002 006 E avvenne che, mentre eran quivi, si compié per lei il tempo del parto; 042 LUK 002 007 ed ella diè alla luce il suo figliuolo primogenito, e lo fasciò, e lo pose a giacere in una mangiatoia, perché non v’era posto per loro nell’albergo. 042 LUK 002 008 Or in quella medesima contrada v’eran de’ pastori che stavano ne’ campi e facean di notte la guardia al loro gregge. 042 LUK 002 009 E un angelo del Signore si presentò ad essi e la gloria del Signore risplendé intorno a loro, e temettero di gran timore. 042 LUK 002 010 E l’angelo disse loro: Non temete, perché ecco, vi reco il buon annunzio di una grande allegrezza che tutto il popolo avrà: 042 LUK 002 011 Oggi, nella città di Davide, v’è nato un Salvatore, che è Cristo, il Signore. 042 LUK 002 012 E questo vi servirà di segno: troverete un bambino fasciato e coricato in una mangiatoia. 042 LUK 002 013 E ad un tratto vi fu con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste, che lodava Iddio e diceva: 042 LUK 002 014 Gloria a Dio ne’ luoghi altissimi, pace in terra fra gli uomini ch’Egli gradisce! 042 LUK 002 015 E avvenne che quando gli angeli se ne furono andati da loro verso il cielo, i pastori presero a dire tra loro: Passiamo fino a Betleem e vediamo questo che è avvenuto, e che il Signore ci ha fatto sapere. 042 LUK 002 016 E andarono in fretta, e trovarono Maria e Giuseppe ed il bambino giacente nella mangiatoia; 042 LUK 002 017 e vedutolo, divulgarono ciò ch’era loro stato detto di quel bambino. 042 LUK 002 018 E tutti quelli che li udirono si maravigliarono delle cose dette loro dai pastori. 042 LUK 002 019 Or Maria serbava in sé tutte quelle cose, collegandole insieme in cuor suo. 042 LUK 002 020 E i pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Iddio per tutto quello che aveano udito e visto, com’era loro stato annunziato. 042 LUK 002 021 E quando furono compiuti gli otto giorni in capo ai quali e’ doveva esser circonciso, gli fu posto il nome di Gesù, che gli era stato dato dall’angelo prima ch’ei fosse concepito nel seno. 042 LUK 002 022 E quando furon compiuti i giorni della loro purificazione secondo la legge di Mosè, portarono il bambino in Gerusalemme per presentarlo al Signore, 042 LUK 002 023 com’è scritto nella legge del Signore: Ogni maschio primogenito sarà chiamato santo al Signore, 042 LUK 002 024 e per offrire il sacrificio di cui parla la legge del Signore, di un paio di tortore o di due giovani piccioni. 042 LUK 002 025 Ed ecco, v’era in Gerusalemme un uomo di nome Simeone; e quest’uomo era giusto e timorato di Dio, e aspettava la consolazione d’Israele; e lo Spirito Santo era sopra lui; 042 LUK 002 026 e gli era stato rivelato dallo Spirito Santo che non vedrebbe la morte prima d’aver veduto il Cristo del Signore. 042 LUK 002 027 Ed egli, mosso dallo Spirito, venne nel tempio; e come i genitori vi portavano il bambino Gesù per adempiere a suo riguardo le prescrizioni della legge, 042 LUK 002 028 se lo prese anch’egli nelle braccia, e benedisse Iddio e disse: 042 LUK 002 029 “Ora, o mio Signore, tu lasci andare in pace il tuo servo, secondo la tua parola; 042 LUK 002 030 poiché gli occhi miei han veduto la tua salvezza, 042 LUK 002 031 che hai preparata dinanzi a tutti i popoli 042 LUK 002 032 per esser luce da illuminar le genti, e gloria del tuo popolo Israele”. 042 LUK 002 033 E il padre e la madre di Gesù restavano maravigliati delle cose che dicevan di lui. 042 LUK 002 034 E Simeone li benedisse, e disse a Maria, madre di lui: Ecco, questi è posto a caduta ed a rialzamento di molti in Israele, e per segno a cui si contradirà 042 LUK 002 035 (e a te stessa una spada trapasserà l’anima), affinché i pensieri di molti cuori sieno rivelati. 042 LUK 002 036 V’era anche Anna, profetessa, figliuola di Fanuel, della tribù di Aser, la quale era molto attempata. Dopo esser vissuta col marito sette anni dalla sua verginità, 042 LUK 002 037 era rimasta vedova ed avea raggiunto gli ottantaquattro anni. Ella non si partiva mai dal tempio, servendo a Dio notte e giorno con digiuni ed orazioni. 042 LUK 002 038 Sopraggiunta in quell’istessa ora, lodava anch’ella Iddio e parlava del bambino a tutti quelli che aspettavano la redenzione di Gerusalemme. 042 LUK 002 039 E come ebbero adempiuto tutte le prescrizioni della legge del Signore, tornarono in Galilea, a Nazaret, loro città. 042 LUK 002 040 E il bambino cresceva e si fortificava, essendo ripieno di sapienza; e la grazia di Dio era sopra lui. 042 LUK 002 041 Or i suoi genitori andavano ogni anno a Gerusalemme per la festa di Pasqua. 042 LUK 002 042 E quando egli fu giunto ai dodici anni, salirono a Gerusalemme, secondo l’usanza della festa; 042 LUK 002 043 e passati i giorni della festa, come se ne tornavano, il fanciullo Gesù rimase in Gerusalemme all’insaputa dei genitori; 042 LUK 002 044 i quali, stimando ch’egli fosse nella comitiva, camminarono una giornata, e si misero a cercarlo fra i parenti e i conoscenti; 042 LUK 002 045 e, non avendolo trovato, tornarono a Gerusalemme facendone ricerca. 042 LUK 002 046 Ed avvenne che tre giorni dopo lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo a’ dottori, che li ascoltava e faceva loro delle domande; 042 LUK 002 047 e tutti quelli che l’udivano, stupivano del suo senno e delle sue risposte. 042 LUK 002 048 E, vedutolo, sbigottirono; e sua madre gli disse: Figliuolo, perché ci hai fatto così? Ecco, tuo padre ed io ti cercavamo, stando in gran pena. 042 LUK 002 049 Ed egli disse loro: Perché mi cercavate? Non sapevate ch’io dovea trovarmi nella casa del Padre mio? 042 LUK 002 050 Ed essi non intesero la parola ch’egli avea lor detta. 042 LUK 002 051 E discese con loro, e venne a Nazaret, e stava loro sottomesso. E sua madre serbava tutte queste cose in cuor suo. 042 LUK 002 052 E Gesù cresceva in sapienza e in statura, e in grazia dinanzi a Dio e agli uomini. 042 LUK 003 001 Or nell’anno decimoquinto dell’impero di Tiberio Cesare, essendo Ponzio Pilato governatore della Giudea, ed Erode tetrarca della Galilea, e Filippo, suo fratello, tetrarca dell’Iturea e della Traconitide, e Lisania tetrarca dell’Abilene, 042 LUK 003 002 sotto i sommi sacerdoti Anna e Caiàfa, la parola di Dio fu diretta a Giovanni, figliuol di Zaccaria, nel deserto. 042 LUK 003 003 Ed egli andò per tutta la contrada d’intorno al Giordano, predicando un battesimo di ravvedimento per la remissione de’ peccati, 042 LUK 003 004 secondo che è scritto nel libro delle parole del profeta Isaia: V’è una voce d’uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, addirizzate i suoi sentieri. 042 LUK 003 005 Ogni valle sarà colmata ed ogni monte ed ogni colle sarà abbassato; le vie tortuose saran fatte diritte e le scabre saranno appianate; 042 LUK 003 006 ed ogni carne vedrà la salvezza di Dio. 042 LUK 003 007 Giovanni dunque diceva alle turbe che uscivano per esser battezzate da lui: Razza di vipere, chi v’ha mostrato a fuggir dall’ira a venire? 042 LUK 003 008 Fate dunque dei frutti degni del ravvedimento, e non vi mettete a dire in voi stessi: Noi abbiamo Abramo per padre! Perché vi dico che Iddio può da queste pietre far sorgere dei figliuoli ad Abramo. 042 LUK 003 009 E ormai è anche posta la scure alla radice degli alberi; ogni albero dunque che non fa buon frutto, vien tagliato e gittato nel fuoco. 042 LUK 003 010 E le turbe lo interrogavano, dicendo: E allora, che dobbiam fare? 042 LUK 003 011 Ed egli rispondeva loro: Chi ha due tuniche, ne faccia parte a chi non ne ha; e chi ha da mangiare, faccia altrettanto. 042 LUK 003 012 Or vennero anche dei pubblicani per esser battezzati, e gli dissero: Maestro, che dobbiam fare? 042 LUK 003 013 Ed egli rispose loro: Non riscotete nulla di più di quello che v’è ordinato. 042 LUK 003 014 Lo interrogaron pure de’ soldati, dicendo: E noi, che dobbiam fare? Ed egli a loro: Non fate estorsioni, né opprimete alcuno con false denunzie e contentatevi della vostra paga. 042 LUK 003 015 Or stando il popolo in aspettazione e domandandosi tutti in cuor loro riguardo a Giovanni se talora non fosse lui il Cristo, 042 LUK 003 016 Giovanni rispose, dicendo a tutti: Ben vi battezzo io con acqua; ma vien colui che è più forte di me, al quale io non son degno di sciogliere il legaccio dei calzari. Egli vi battezzerà con lo Spirito Santo e col fuoco. 042 LUK 003 017 Egli ha in mano il suo ventilabro per nettare interamente l’aia sua, e raccogliere il grano nel suo granaio; ma quant’è alla pula la brucerà con fuoco inestinguibile. 042 LUK 003 018 Così, con molte e varie esortazioni, evangelizzava il popolo; 042 LUK 003 019 ma Erode, il tetrarca, essendo da lui ripreso riguardo ad Erodiada, moglie di suo fratello, e per tutte le malvagità ch’esso Erode avea commesse, 042 LUK 003 020 aggiunse a tutte le altre anche questa, di rinchiudere Giovanni in prigione. 042 LUK 003 021 Or avvenne che come tutto il popolo si faceva battezzare, essendo anche Gesù stato battezzato, mentre stava pregando, s’aprì il cielo, 042 LUK 003 022 e lo Spirito Santo scese su lui in forma corporea a guisa di colomba; e venne una voce dal cielo: Tu sei il mio diletto Figliuolo; in te mi sono compiaciuto. 042 LUK 003 023 E Gesù, quando cominciò anch’egli ad insegnare, avea circa trent’anni ed era figliuolo come credevasi, di Giuseppe, 042 LUK 003 024 di Heli, di Matthat, di Levi, di Melchi, di Jannai, di Giuseppe, 042 LUK 003 025 di Mattatia, di Amos, di Naum, di Esli, di Naggai, 042 LUK 003 026 di Maath, di Mattatia, di Semein, di Josech, di Joda, 042 LUK 003 027 di Joanan, di Rhesa, di Zorobabele, di Salatiel, di Neri, 042 LUK 003 028 di Melchi, di Addi, di Cosam, di Elmadam, di Er, 042 LUK 003 029 di Gesù, di Eliezer, di Jorim, di Matthat, 042 LUK 003 030 di Levi, di Simeone, di Giuda, di Giuseppe, di Jonam, di Eliakim, 042 LUK 003 031 di Melea, di Menna, di Mattatha, di Nathan, di Davide, 042 LUK 003 032 di Jesse, di Jobed, di Boos, di Sala, di Naasson, 042 LUK 003 033 di Aminadab, di Admin, di Arni, di Esrom, di Fares, di Giuda, 042 LUK 003 034 di Giacobbe, d’Isacco, d’Abramo, di Tara, di Nachor, 042 LUK 003 035 di Seruch, di Ragau, di Falek, di Eber, di Sala, 042 LUK 003 036 di Cainam, di Arfacsad, di Sem, di Noè, 042 LUK 003 037 di Lamech, di Mathusala, di Enoch, di Jaret, di Maleleel, di Cainam, 042 LUK 003 038 di Enos, di Seth, di Adamo, di Dio. 042 LUK 004 001 Or Gesù, ripieno dello Spirito Santo, se ne ritornò dal Giordano, e fu condotto dallo Spirito nel deserto per quaranta giorni, ed era tentato dal diavolo. 042 LUK 004 002 E durante quei giorni non mangiò nulla; e dopo che quelli furon trascorsi, ebbe fame. 042 LUK 004 003 E il diavolo gli disse: Se tu sei Figliuol di Dio, di’ a questa pietra che diventi pane. 042 LUK 004 004 E Gesù gli rispose: Sta scritto: Non di pane soltanto vivrà l’uomo. 042 LUK 004 005 E il diavolo, menatolo in alto, gli mostrò in un attimo tutti i regni del mondo e gli disse: 042 LUK 004 006 Ti darò tutta quanta questa potenza e la gloria di questi regni; perch’essa mi è stata data, e la do a chi voglio. 042 LUK 004 007 Se dunque tu ti prostri ad adorarmi, sarà tutta tua. 042 LUK 004 008 E Gesù, rispondendo, gli disse: Sta scritto: Adora il Signore Iddio tuo, e a lui solo rendi il tuo culto. 042 LUK 004 009 Poi lo menò a Gerusalemme e lo pose sul pinnacolo del tempio e gli disse: Se tu sei Figliuolo di Dio, gettati giù di qui; 042 LUK 004 010 perché sta scritto: Egli ordinerà ai suoi angeli intorno a te, che ti proteggano; 042 LUK 004 011 ed essi ti porteranno sulle mani, che talora tu non urti col piede contro una pietra. 042 LUK 004 012 E Gesù, rispondendo, gli disse: E’ stato detto: Non tentare il Signore Iddio tuo. 042 LUK 004 013 Allora il diavolo, finita che ebbe ogni sorta di tentazione, si partì da lui fino ad altra occasione. 042 LUK 004 014 E Gesù, nella potenza dello Spirito, se ne tornò in Galilea; e la sua fama si sparse per tutta la contrada circonvicina. 042 LUK 004 015 E insegnava nelle loro sinagoghe, glorificato da tutti. 042 LUK 004 016 E venne a Nazaret, dov’era stato allevato; e com’era solito, entrò in giorno di sabato nella sinagoga, e alzatosi per leggere, 042 LUK 004 017 gli fu dato il libro del profeta Isaia; e aperto il libro trovò quel passo dov’era scritto: 042 LUK 004 018 Lo Spirito del Signore è sopra me; per questo egli mi ha unto per evangelizzare i poveri; mi ha mandato a bandir liberazione a’ prigionieri, ed ai ciechi ricupero della vista; a rimettere in libertà gli oppressi, 042 LUK 004 019 e a predicare l’anno accettevole del Signore. 042 LUK 004 020 Poi, chiuso il libro e resolo all’inserviente, si pose a sedere; e gli occhi di tutti nella sinagoga erano fissi in lui. 042 LUK 004 021 Ed egli prese a dir loro: Oggi, s’è adempiuta questa scrittura, e voi l’udite. 042 LUK 004 022 E tutti gli rendeano testimonianza, e si maravigliavano delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca, e dicevano: Non è costui il figliuol di Giuseppe? 042 LUK 004 023 Ed egli disse loro: Certo, voi mi citerete questo proverbio: Medico, cura te stesso; fa’ anche qui nella tua patria tutto quello che abbiamo udito essere avvenuto in Capernaum! 042 LUK 004 024 Ma egli disse: In verità vi dico che nessun profeta è ben accetto nella sua patria. 042 LUK 004 025 Anzi, vi dico in verità che ai dì d’Elia, quando il cielo fu serrato per tre anni e sei mesi e vi fu gran carestia in tutto il paese, c’eran molte vedove in Israele; 042 LUK 004 026 eppure a nessuna di esse fu mandato Elia, ma fu mandato a una vedova in Sarepta di Sidon. 042 LUK 004 027 E al tempo del profeta Eliseo, c’eran molti lebbrosi in Israele; eppure nessun di loro fu mondato, ma lo fu Naaman il Siro. 042 LUK 004 028 E tutti, nella sinagoga, furon ripieni d’ira all’udir queste cose. 042 LUK 004 029 E levatisi, lo cacciaron fuori della città, e lo menarono fin sul ciglio del monte sul quale era fabbricata la loro città, per precipitarlo giù. 042 LUK 004 030 Ma egli, passando in mezzo a loro, se ne andò. 042 LUK 004 031 E scese a Capernaum città di Galilea; e vi stava ammaestrando la gente nei giorni di sabato. 042 LUK 004 032 Ed essi stupivano della sua dottrina perché parlava con autorità. 042 LUK 004 033 Or nella sinagoga si trovava un uomo posseduto da uno spirito d’immondo demonio, il quale gridò con gran voce: Ahi! 042 LUK 004 034 Che v’è fra noi e te, o Gesù Nazareno? Se’ tu venuto per perderci? Io so chi tu sei: il Santo di Dio! 042 LUK 004 035 E Gesù lo sgridò, dicendo: Ammutolisci, ed esci da quest’uomo! E il demonio, gettatolo a terra in mezzo alla gente, uscì da lui senza fargli alcun male. 042 LUK 004 036 E tutti furon presi da sbigottimento e ragionavan fra loro, dicendo: Qual parola è questa? Egli comanda con autorità e potenza agli spiriti immondi, ed essi escono. 042 LUK 004 037 E la sua fama si spargeva in ogni parte della circostante contrada. 042 LUK 004 038 Poi, levatosi ed uscito dalla sinagoga, entrò in casa di Simone. Or la suocera di Simone era travagliata da una gran febbre; e lo pregarono per lei. 042 LUK 004 039 Ed egli, chinatosi verso di lei, sgridò la febbre, e la febbre la lasciò; ed ella alzatasi prontamente, si mise a servirli. 042 LUK 004 040 E sul tramontar del sole, tutti quelli che aveano degli infermi di varie malattie, li menavano a lui; ed egli li guariva, imponendo le mani a ciascuno. 042 LUK 004 041 Anche i demoni uscivano da molti gridando, e dicendo: Tu sei il Figliuol di Dio! Ed egli li sgridava e non permetteva loro di parlare, perché sapevano ch’egli era il Cristo. 042 LUK 004 042 Poi, fattosi giorno, uscì e andò in un luogo deserto; e le turbe lo cercavano e giunsero fino a lui; e lo trattenevano perché non si partisse da loro. 042 LUK 004 043 Ma egli disse loro: Anche alle altre città bisogna ch’io evangelizzi il regno di Dio; poiché per questo sono stato mandato. 042 LUK 004 044 E andava predicando per le sinagoghe della Galilea. 042 LUK 005 001 Or avvenne che essendogli la moltitudine addosso per udir la parola di Dio, e stando egli in piè sulla riva del lago di Gennesaret, 042 LUK 005 002 vide due barche ferme a riva, dalle quali erano smontati i pescatori e lavavano le reti. 042 LUK 005 003 E montato in una di quelle barche che era di Simone, lo pregò di scostarsi un po’ da terra; poi, sedutosi, d’in sulla barca ammaestrava le turbe. 042 LUK 005 004 E com’ebbe cessato di parlare, disse a Simone: Prendi il largo, e calate le reti per pescare. 042 LUK 005 005 E Simone, rispondendo, disse: Maestro, tutta la notte ci siamo affaticati, e non abbiam preso nulla; però, alla tua parola, calerò le reti. 042 LUK 005 006 E fatto così, presero una tal quantità di pesci, che le reti si rompevano. 042 LUK 005 007 E fecero segno a’ loro compagni dell’altra barca, di venire ad aiutarli. E quelli vennero, e riempirono ambedue le barche, talché affondavano. 042 LUK 005 008 Simon Pietro, veduto ciò, si gettò a’ ginocchi di Gesù, dicendo: Signore, dipartiti da me, perché son uomo peccatore. 042 LUK 005 009 Poiché spavento avea preso lui e tutti quelli che eran con lui, per la presa di pesci che avean fatta; 042 LUK 005 010 e così pure Giacomo e Giovanni, figliuoli di Zebedeo, ch’eran soci di Simone. E Gesù disse a Simone: Non temere: da ora innanzi sarai pescator d’uomini. 042 LUK 005 011 Ed essi, tratte le barche a terra, lasciarono ogni cosa e lo seguirono. 042 LUK 005 012 Ed avvenne che, trovandosi egli in una di quelle città, ecco un uomo pien di lebbra, il quale, veduto Gesù e gettatosi con la faccia a terra, lo pregò dicendo: Signore, se tu vuoi, tu puoi mondarmi. 042 LUK 005 013 Ed egli, stesa la mano, lo toccò dicendo: Lo voglio, sii mondato. E in quell’istante la lebbra sparì da lui. 042 LUK 005 014 E Gesù gli comandò di non dirlo a nessuno: Ma va’, gli disse, mostrati al sacerdote ed offri per la tua purificazione quel che ha prescritto Mosè; e ciò serva loro di testimonianza. 042 LUK 005 015 Però la fama di lui si spandeva sempre più; e molte turbe si adunavano per udirlo ed esser guarite delle loro infermità. 042 LUK 005 016 Ma egli si ritirava ne’ luoghi deserti e pregava. 042 LUK 005 017 Ed avvenne, in uno di que’ giorni, ch’egli stava insegnando; ed eran quivi seduti de’ Farisei e de’ dottori della legge, venuti da tutte le borgate della Galilea, della Giudea e da Gerusalemme; e la potenza del Signore era con lui per compier delle guarigioni. 042 LUK 005 018 Ed ecco degli uomini che portavano sopra un letto un paralitico, e cercavano di portarlo dentro e di metterlo davanti a lui. 042 LUK 005 019 E non trovando modo d’introdurlo a motivo della calca, salirono sul tetto, e fatta un’apertura fra i tegoli, lo calaron giù col suo lettuccio, in mezzo alla gente, davanti a Gesù. 042 LUK 005 020 Ed egli, veduta la loro fede, disse: O uomo, i tuoi peccati ti sono rimessi. 042 LUK 005 021 Allora gli scribi e i Farisei cominciarono a ragionare, dicendo: Chi è costui che pronunzia bestemmie? Chi può rimettere i peccati se non Dio solo? 042 LUK 005 022 Ma Gesù, conosciuti i loro ragionamenti, prese a dir loro: Che ragionate nei vostri cuori? 042 LUK 005 023 Che cosa è più agevole dire: I tuoi peccati ti son rimessi, oppur dire: Lèvati e cammina? 042 LUK 005 024 Ora, affinché sappiate che il Figliuol dell’uomo ha sulla terra autorità di rimettere i peccati: Io tel dico (disse al paralitico), lèvati, togli il tuo lettuccio e vattene a casa tua. 042 LUK 005 025 E in quell’istante, alzatosi in presenza loro e preso il suo giaciglio, se ne andò a casa sua, glorificando Iddio. 042 LUK 005 026 E tutti furon presi da stupore e glorificavano Iddio; e pieni di spavento, dicevano: Oggi abbiamo visto cose strane. 042 LUK 005 027 E dopo queste cose, egli uscì e notò un pubblicano, di nome Levi, che sedeva al banco della gabella, e gli disse: Seguimi. 042 LUK 005 028 Ed egli, lasciata ogni cosa, si levò e si mise a seguirlo. 042 LUK 005 029 E Levi gli fece un gran convito in casa sua; e c’era gran folla di pubblicani e d’altri che erano a tavola con loro. 042 LUK 005 030 E i Farisei ed i loro scribi mormoravano contro i discepoli di Gesù, dicendo: Perché mangiate e bevete coi pubblicani e coi peccatori? 042 LUK 005 031 E Gesù rispondendo, disse loro: I sani non hanno bisogno del medico, bensì i malati. 042 LUK 005 032 Io non son venuto a chiamare i de’ giusti, ma de’ peccatori a ravvedimento. 042 LUK 005 033 Ed essi gli dissero: I discepoli di Giovanni digiunano spesso e fanno orazioni; così pure i discepoli de’ Farisei; mentre i tuoi mangiano e bevono. 042 LUK 005 034 E Gesù disse loro: Potete voi far digiunare gli amici dello sposo, mentre lo sposo è con loro? 042 LUK 005 035 Ma verranno i giorni per questo; e quando lo sposo sarà loro tolto, allora, in que’ giorni, digiuneranno. 042 LUK 005 036 Disse loro anche una parabola: Nessuno strappa un pezzo da un vestito nuovo per metterlo ad un vestito vecchio; altrimenti strappa il nuovo, e il pezzo tolto dal nuovo non adatta al vecchio. 042 LUK 005 037 E nessuno mette vin nuovo in otri vecchi; altrimenti vin nuovo rompe gli otri, il vino si spande, e gli otri vanno perduti. 042 LUK 005 038 Ma il vin nuovo va messo in otri nuovi. 042 LUK 005 039 E nessuno che abbia bevuto del vin vecchio, ne desidera del nuovo, perché dice: Il vecchio è buono. 042 LUK 006 001 Or avvenne che in un giorno di sabato egli passava per i seminati; e i suoi discepoli svellevano delle spighe, e sfregandole con le mani, mangiavano. 042 LUK 006 002 Ed alcuni de’ Farisei dissero: Perché fate quel che non è lecito nel giorno del sabato? 042 LUK 006 003 E Gesù, rispondendo, disse loro: Non avete letto neppure quel che fece Davide, quand’ebbe fame, egli e coloro ch’eran con lui? 042 LUK 006 004 Com’entrò nella casa di Dio, e prese i pani di presentazione, e ne mangiò e ne diede anche a coloro che eran con lui, quantunque non sia lecito mangiarne se non ai soli sacerdoti? 042 LUK 006 005 E diceva loro: Il Figliuol dell’uomo è Signore del sabato. 042 LUK 006 006 Or avvenne in un altro sabato ch’egli entrò nella sinagoga, e si mise ad insegnare. E quivi era un uomo che avea la mano destra secca. 042 LUK 006 007 Or gli scribi e i Farisei l’osservavano per vedere se farebbe una guarigione in giorno di sabato, per trovar di che accusarlo. 042 LUK 006 008 Ma egli conosceva i loro pensieri, e disse all’uomo che avea la man secca: Lèvati, e sta su nel mezzo! Ed egli, alzatosi, stette su. 042 LUK 006 009 Poi Gesù disse loro: Io domando a voi: E’ lecito, in giorno di sabato, di far del bene o di far del male? di salvare una persona o di ucciderla? 042 LUK 006 010 E girato lo sguardo intorno su tutti loro, disse a quell’uomo: Stendi la mano! Egli fece così, e la sua mano tornò sana. 042 LUK 006 011 Ed essi furon ripieni di furore e discorreano fra loro di quel che potrebbero fare a Gesù. 042 LUK 006 012 Or avvenne in que’ giorni ch’egli se ne andò sul monte a pregare, e passò la notte in orazione a Dio. 042 LUK 006 013 E quando fu giorno, chiamò a sé i suoi discepoli, e ne elesse dodici, ai quali dette anche il nome di apostoli: 042 LUK 006 014 Simone, che nominò anche Pietro, e Andrea, fratello di lui, e Giacomo e Giovanni, e Filippo e Bartolommeo, 042 LUK 006 015 e Matteo e Toma, e Giacomo d’Alfeo e Simone chiamato Zelota, 042 LUK 006 016 e Giuda di Giacomo, e Giuda Iscariot che divenne poi traditore. 042 LUK 006 017 E sceso con loro, si fermò sopra un ripiano, insieme con gran folla dei suoi discepoli e gran quantità di popolo da tutta la Giudea e da Gerusalemme e dalla marina di Tiro e di Sidone, 042 LUK 006 018 i quali eran venuti per udirlo e per esser guariti delle loro infermità. 042 LUK 006 019 E quelli che erano tormentati da spiriti immondi, erano guariti; e tutta la moltitudine cercava di toccarlo, perché usciva da lui una virtù che sanava tutti. 042 LUK 006 020 Ed egli, alzati gli occhi verso i suoi discepoli, diceva: Beati voi che siete poveri, perché il Regno di Dio è vostro. 042 LUK 006 021 Beati voi che ora avete fame, perché sarete saziati. Beati voi che ora piangete, perché riderete. 042 LUK 006 022 Beati voi, quando gli uomini v’avranno odiati, e quando v’avranno sbanditi d’infra loro, e v’avranno vituperati ed avranno ripudiato il vostro nome come malvagio, per cagione del Figliuol dell’uomo. 042 LUK 006 023 Rallegratevi in quel giorno e saltate di letizia perché, ecco, il vostro premio è grande ne’ cieli; poiché i padri loro facean lo stesso a’ profeti. 042 LUK 006 024 Ma guai a voi, ricchi, perché avete già la vostra consolazione. 042 LUK 006 025 Guai a voi che siete ora satolli, perché avrete fame. Guai a voi che ora ridete, perché farete cordoglio piangerete. 042 LUK 006 026 Guai a voi quando tutti gli uomini diran bene di voi, perché i padri loro facean lo stesso coi falsi profeti. 042 LUK 006 027 Ma a voi che ascoltate, io dico: Amate i vostri nemici; fate del bene a quelli che v’odiano; 042 LUK 006 028 benedite quelli che vi maledicono, pregate per quelli che v’oltraggiano. 042 LUK 006 029 A chi ti percuote su una guancia, porgigli anche l’altra; e a chi ti toglie il mantello non impedire di prenderti anche la tunica. 042 LUK 006 030 Da’ a chiunque ti chiede; e a chi ti toglie il tuo, non glielo ridomandare. 042 LUK 006 031 E come volete che gli uomini facciano a voi, fate voi pure a loro. 042 LUK 006 032 E se amate quelli che vi amano, qual grazia ve ne viene? poiché anche i peccatori amano quelli che li amano. 042 LUK 006 033 E se fate del bene a quelli che vi fanno del bene, qual grazia ve ne viene? anche i peccatori fanno lo stesso. 042 LUK 006 034 E se prestate a quelli dai quali sperate ricevere, qual grazia ne avete? Anche i peccatori prestano ai peccatori per riceverne altrettanto. 042 LUK 006 035 Ma amate i vostri nemici, e fate del bene e prestate senza sperarne alcun che, e il vostro premio sarà grande e sarete figliuoli dell’Altissimo; poich’Egli è benigno verso gl’ingrati e malvagi. 042 LUK 006 036 Siate misericordiosi com’è misericordioso il Padre vostro. 042 LUK 006 037 Non giudicate, e non sarete giudicati; non condannate, e non sarete condannati; perdonate, e vi sarà perdonato. 042 LUK 006 038 Date, e vi sarà dato: vi sarà versata in seno buona misura, pigiata, scossa, traboccante; perché con la misura onde misurate, sarà rimisurato a voi. 042 LUK 006 039 Poi disse loro anche una parabola: Un cieco può egli guidare un cieco? Non cadranno tutti e due nella fossa? 042 LUK 006 040 Un discepolo non è da più del maestro; ma ogni discepolo perfetto sarà come il suo maestro. 042 LUK 006 041 Or perché guardi tu il bruscolo che è nell’occhio del tuo fratello, mentre non iscorgi la trave che è nell’occhio tuo proprio? 042 LUK 006 042 Come puoi dire al tuo fratello: Fratello, lascia ch’io ti tragga il bruscolo che hai nell’occhio, mentre tu stesso non vedi la trave ch’è nell’occhio tuo? Ipocrita, trai prima dall’occhio tuo la trave, e allora ci vedrai bene per trarre il bruscolo che è nell’occhio del tuo fratello. 042 LUK 006 043 Non v’è infatti albero buono che faccia frutto cattivo, né v’è albero cattivo che faccia frutto buono; 042 LUK 006 044 poiché ogni albero si riconosce dal suo proprio frutto; perché non si colgon fichi dalle spine, ne si vendemmia uva dal pruno. 042 LUK 006 045 L’uomo buono dal buon tesoro del suo cuore reca fuori il bene; e l’uomo malvagio, dal malvagio tesoro reca fuori il male; poiché dall’abbondanza del cuore parla la sua bocca. 042 LUK 006 046 Perché mi chiamate Signore, Signore, e non fate quel che dico? 042 LUK 006 047 Chiunque viene a me ed ascolta le mie parole e le mette in pratica, io vi mostrerò a chi somiglia. 042 LUK 006 048 Somiglia ad un uomo il quale, edificando una casa, ha scavato e scavato profondo, ed ha posto il fondamento sulla roccia; e venuta una piena, la fiumana ha investito quella casa e non ha potuto scrollarla per che era stata edificata bene. 042 LUK 006 049 Ma chi ha udito e non ha messo in pratica, somiglia ad un uomo che ha edificato una casa sulla terra, senza fondamento; la fiumana l’ha investita, e subito è crollata; e la ruina di quella casa è stata grande. 042 LUK 007 001 Dopo ch’egli ebbe finiti tutti i suoi ragionamenti al popolo che l’ascoltava, entrò in Capernaum. 042 LUK 007 002 Or il servitore d’un certo centurione, che l’avea molto caro, era malato e stava per morire; 042 LUK 007 003 e il centurione, avendo udito parlar di Gesù, gli mandò degli anziani de’ giudei per pregarlo che venisse a salvare il suo servitore. 042 LUK 007 004 Ed essi, presentatisi a Gesù, lo pregavano istantemente, dicendo: Egli è degno che tu gli conceda questo; 042 LUK 007 005 perché ama la nostra nazione, ed è lui che ci ha edificata la sinagoga. 042 LUK 007 006 E Gesù s’incamminò con loro; e ormai non si trovava più molto lontano dalla casa, quando il centurione mandò degli amici a dirgli: Signore, non ti dare questo incomodo, perch’io non son degno che tu entri sotto il mio tetto; 042 LUK 007 007 e perciò non mi son neppure reputato degno di venire da te; ma dillo con una parola, e sia guarito il mio servitore. 042 LUK 007 008 Poiché anch’io son uomo sottoposto alla potestà altrui, ed ho sotto di me de’ soldati; e dico ad uno: Va’, ed egli va; e ad un altro: Vieni, ed egli viene; e al mio servitore: Fa’ questo, ed egli lo fa. 042 LUK 007 009 Udito questo, Gesù restò maravigliato di lui; e rivoltosi alla moltitudine che lo seguiva, disse: Io vi dico che neppure in Israele ho trovato una cotanta fede! 042 LUK 007 010 E quando gl’inviati furon tornati a casa, trovarono il servitore guarito. 042 LUK 007 011 E avvenne in seguito, ch’egli s’avviò ad una città chiamata Nain, e i suoi discepoli e una gran moltitudine andavano con lui. 042 LUK 007 012 E come fu presso alla porta della città, ecco che si portava a seppellire un morto, figliuolo unico di sua madre; e questa era vedova; e una gran moltitudine della città era con lei. 042 LUK 007 013 E il Signore, vedutala, ebbe pietà di lei e le disse: Non piangere! 042 LUK 007 014 E accostatosi, toccò la bara; i portatori si fermarono, ed egli disse: Giovinetto, io tel dico, lèvati! 042 LUK 007 015 E il morto si levò a sedere e cominciò a parlare. E Gesù lo diede a sua madre. 042 LUK 007 016 Tutti furon presi da timore, e glorificavano Iddio dicendo: Un gran profeta è sorto fra noi; e: Dio ha visitato il suo popolo. 042 LUK 007 017 E questo dire intorno a Gesù si sparse per tutta la Giudea e per tutto il paese circonvicino. 042 LUK 007 018 E i discepoli di Giovanni gli riferirono tutte queste cose. 042 LUK 007 019 Ed egli, chiamati a sé due dei suoi discepoli, li mandò al Signore a dirgli: Sei tu colui che ha da venire o ne aspetteremo noi un altro? 042 LUK 007 020 E quelli, presentatisi a Gesù, gli dissero: Giovanni Battista ci ha mandati da te a dirti: Sei tu colui che ha da venire, o ne aspetteremo noi un altro? 042 LUK 007 021 In quella stessa ora, Gesù guarì molti di malattie, di flagelli e di spiriti maligni, e a molti ciechi donò la vista. 042 LUK 007 022 E, rispondendo, disse loro: Andate a riferire a Giovanni quel che avete veduto e udito: i ciechi ricuperano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono mondati, i sordi odono, i morti risuscitano, l’Evangelo è annunziato ai poveri. 042 LUK 007 023 E beato colui che non si sarà scandalizzato di me! 042 LUK 007 024 Quando i messi di Giovanni se ne furono andati, Gesù prese a dire alle turbe intorno a Giovanni: Che andaste a vedere nel deserto? Una canna dimenata dal vento? 042 LUK 007 025 Ma che andaste a vedere? Un uomo avvolto in morbide vesti? Ecco, quelli che portano de’ vestimenti magnifici e vivono in delizie, stanno nei palazzi dei re. 042 LUK 007 026 Ma che andaste a vedere? Un profeta? Sì, vi dico, e uno più che profeta. 042 LUK 007 027 Egli è colui del quale è scritto: Ecco, io mando il mio messaggero davanti al tuo cospetto che preparerà la tua via dinanzi a te. 042 LUK 007 028 Io ve lo dico: Fra i nati di donna non ve n’è alcuno maggiore di Giovanni; però, il minimo nel regno di Dio è maggiore di lui. 042 LUK 007 029 E tutto il popolo che l’ha udito, ed anche i pubblicani, hanno reso giustizia a Dio, facendosi battezzare del battesimo di Giovanni; 042 LUK 007 030 ma i Farisei e i dottori della legge hanno reso vano per loro stessi il consiglio di Dio, non facendosi battezzare da lui. 042 LUK 007 031 A chi dunque assomiglierò gli uomini di questa generazione? E a chi sono simili? 042 LUK 007 032 Sono simili ai fanciulli che stanno a sedere in piazza, e gridano gli uni agli altri: Vi abbiam sonato il flauto e non avete ballato; abbiam cantato dei lamenti e non avete pianto. 042 LUK 007 033 Difatti è venuto Giovanni Battista non mangiando pane ne bevendo vino, e voi dite: Ha un demonio. 042 LUK 007 034 E’ venuto il Figliuol dell’uomo mangiando e bevendo, e voi dite: Ecco un mangiatore ed un beone, un amico dei pubblicani e de’ peccatori! 042 LUK 007 035 Ma alla sapienza è stata resa giustizia da tutti i suoi figliuoli. 042 LUK 007 036 Or uno de’ Farisei lo pregò di mangiare da lui; ed egli, entrato in casa del Fariseo, si mise a tavola. 042 LUK 007 037 Ed ecco, una donna che era in quella città, una peccatrice, saputo ch’egli era a tavola in casa del Fariseo, portò un alabastro d’olio odorifero; 042 LUK 007 038 e stando a’ piedi di lui, di dietro, piangendo cominciò a rigargli di lagrime i piedi, e li asciugava coi capelli del suo capo; e gli baciava e ribaciava i piedi e li ungeva con l’olio. 042 LUK 007 039 Il Fariseo che l’avea invitato, veduto ciò, disse fra sé: Costui, se fosse profeta, saprebbe chi e quale sia la donna che lo tocca; perché è una peccatrice. 042 LUK 007 040 E Gesù, rispondendo, gli disse: Simone, ho qualcosa da dirti. Ed egli: 042 LUK 007 041 Maestro, di’ pure. Un creditore avea due debitori; l’uno gli dovea cinquecento denari e l’altro cinquanta. 042 LUK 007 042 E non avendo essi di che pagare, condonò il debito ad ambedue. Chi di loro dunque l’amerà di più? 042 LUK 007 043 Simone, rispondendo, disse: Stimo sia colui al quale ha condonato di più. E Gesù gli disse: Hai giudicato rettamente. 042 LUK 007 044 E voltosi alla donna, disse a Simone: Vedi questa donna? Io sono entrato in casa tua, e tu non m’hai dato dell’acqua ai piedi; ma ella mi ha rigato i piedi di lagrime e li ha asciugati co’ suoi capelli. 042 LUK 007 045 Tu non m’hai dato alcun bacio; ma ella, da che sono entrato, non ha smesso di baciarmi i piedi. 042 LUK 007 046 Tu non m’hai unto il capo d’olio; ma ella m’ha unto i piedi di profumo. 042 LUK 007 047 Per la qual cosa, io ti dico: Le sono rimessi i suoi molti peccati, perché ha molto amato; ma colui a cui poco è rimesso, poco ama. 042 LUK 007 048 Poi disse alla donna: I tuoi peccati ti sono rimessi. 042 LUK 007 049 E quelli che erano a tavola con lui, cominciarono a dire dentro di sé: Chi è costui che rimette anche i peccati? 042 LUK 007 050 Ma egli disse alla donna: La tua fede t’ha salvata; vattene in pace. 042 LUK 008 001 Ed avvenne in appresso che egli andava attorno di città in città e di villaggio in villaggio, predicando ed annunziando la buona novella del regno di Dio; 042 LUK 008 002 e con lui erano i dodici e certe donne che erano state guarite da spiriti maligni e da infermità: Maria, detta Maddalena, dalla quale erano usciti sette demoni, 042 LUK 008 003 e Giovanna, moglie di Cuza, amministratore d’Erode, e Susanna ed altre molte che assistevano Gesù ed i suoi coi loro beni. 042 LUK 008 004 Or come si raunava gran folla e la gente d’ogni città accorreva a lui, egli disse in parabola: 042 LUK 008 005 Il seminatore uscì a seminar la sua semenza; e mentre seminava, una parte del seme cadde lungo la strada, e fu calpestato e gli uccelli del cielo lo mangiarono. 042 LUK 008 006 Ed un’altra cadde sulla roccia; e come fu nato seccò perché non avea umore. 042 LUK 008 007 Ed un’altra cadde in mezzo alle spine; e le spine, nate insieme col seme, lo soffocarono. 042 LUK 008 008 Ed un’altra parte cadde nella buona terra; e nata che fu, fruttò il cento per uno. Dicendo queste cose, esclamava: Chi ha orecchi da udire, oda. 042 LUK 008 009 E i suoi discepoli gli domandarono che volesse dir questa parabola. 042 LUK 008 010 Ed egli disse: A voi è dato di conoscere i misteri del regno di Dio; ma agli altri se ne parla in parabole, affinché vedendo non veggano, e udendo non intendano. 042 LUK 008 011 Or questo è il senso della parabola: Il seme è la parola di Dio. 042 LUK 008 012 Quelli lungo la strada son coloro che hanno udito; ma poi viene il diavolo e porta via la Parola dal cuor loro, affinché non credano e non siano salvati. 042 LUK 008 013 E quelli sulla roccia son coloro i quali, quando hanno udito la Parola, la ricevono con allegrezza; ma costoro non hanno radice, credono per un tempo, e quando viene la prova, si traggono indietro. 042 LUK 008 014 E quel ch’è caduto fra le spine, son coloro che hanno udito, ma se ne vanno e restan soffocati dalle cure e dalle ricchezze e dai piaceri della vita, e non arrivano a maturità. 042 LUK 008 015 E quel ch’è in buona terra, son coloro i quali, dopo aver udita la Parola, la ritengono in un cuore onesto e buono, e portan frutto con perseveranza. 042 LUK 008 016 Or niuno, accesa una lampada, la copre con un vaso, o la mette sotto il letto; anzi la mette sul candeliere, acciocché chi entra vegga la luce. 042 LUK 008 017 Poiché non v’è nulla di nascosto che non abbia a diventar manifesto, né di segreto che non abbia a sapersi ed a farsi palese. 042 LUK 008 018 Badate dunque come ascoltate: perché a chi ha sarà dato; ma a chi non ha, anche quel che pensa d’avere gli sarà tolto. 042 LUK 008 019 Or sua madre e i suoi fratelli vennero a lui; e non poteano avvicinarglisi a motivo della folla. 042 LUK 008 020 E gli fu riferito: Tua madre e i tuoi fratelli son là fuori, che ti voglion vedere. 042 LUK 008 021 Ma egli, rispondendo, disse loro: Mia madre e miei fratelli son quelli che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica. 042 LUK 008 022 Or avvenne, in un di quei giorni, ch’egli entrò in una barca co’ suoi discepoli, e disse loro: Passiamo all’altra riva del lago. E presero il largo. 042 LUK 008 023 E mentre navigavano, egli si addormentò; e calò sul lago un turbine di vento, talché la barca s’empiva d’acqua, ed essi pericolavano. 042 LUK 008 024 E accostatisi, lo svegliarono, dicendo: Maestro, Maestro, noi periamo! Ma egli, destatosi, sgridò il vento e i flutti che s’acquetarono, e si fe’ bonaccia. 042 LUK 008 025 Poi disse loro: Dov’è la fede vostra? Ma essi, impauriti e maravigliati, diceano l’uno all’altro: Chi è mai costui che comanda anche ai venti ed all’acqua e gli ubbidiscono? 042 LUK 008 026 E navigarono verso il paese dei Geraseni che è dirimpetto alla Galilea. 042 LUK 008 027 E quando egli fu smontato a terra, gli si fece incontro un uomo della città, il quale era posseduto da demoni, e da lungo tempo non indossava vestito, e non abitava casa ma stava ne’ sepolcri. 042 LUK 008 028 Or quando ebbe veduto Gesù, dato un gran grido, gli si prostrò dinanzi, e disse con gran voce: Che v’è fra me e te, o Gesù, Figliuolo dell’Iddio altissimo? Ti prego, non mi tormentare. 042 LUK 008 029 Poiché Gesù comandava allo spirito immondo d’uscir da quell’uomo; molte volte infatti esso se n’era impadronito; e benché lo si fosse legato con catene e custodito in ceppi, avea spezzato i legami, ed era portato via dal demonio ne’ deserti. 042 LUK 008 030 E Gesù gli domandò: Qual è il tuo nome? Ed egli rispose: Legione; perché molti demoni erano entrati in lui. 042 LUK 008 031 Ed essi lo pregavano che non comandasse loro d’andar nell’abisso. (Abyssos g12) 042 LUK 008 032 Or c’era quivi un branco numeroso di porci che pascolava pel monte; e que’ demoni lo pregarono di permetter loro d’entrare in quelli. Ed egli lo permise loro. 042 LUK 008 033 E i demoni, usciti da quell’uomo, entrarono ne’ porci; e quel branco si avventò a precipizio giù nel lago ed affogò. 042 LUK 008 034 E quando quelli che li pasturavano videro ciò ch’era avvenuto, se ne fuggirono e portaron la notizia in città e per la campagna. 042 LUK 008 035 E la gente uscì fuori a veder l’accaduto; e venuta a Gesù, trovò l’uomo, dal quale erano usciti i demoni, che sedeva a’ piedi di Gesù, vestito ed in buon senno; e s’impaurirono. 042 LUK 008 036 E quelli che aveano veduto, raccontarono loro come l’indemoniato era stato liberato. 042 LUK 008 037 E l’intera popolazione della circostante regione de’ Geraseni pregò Gesù che se n’andasse da loro; perch’eran presi da grande spavento. Ed egli, montato nella barca, se ne tornò indietro. 042 LUK 008 038 E l’uomo dal quale erano usciti i demoni, lo pregava di poter stare con lui, ma Gesù lo licenziò, dicendo: 042 LUK 008 039 Torna a casa tua, e racconta le grandi cose che Iddio ha fatte per te. Ed egli se ne andò per tutta la città, proclamando quanto grandi cose Gesù avea fatte per lui. 042 LUK 008 040 Al suo ritorno, Gesù fu accolto dalla folla, perché tutti lo stavano aspettando. 042 LUK 008 041 Ed ecco venire un uomo, chiamato Iairo, che era capo della sinagoga; e gittatosi ai piedi di Gesù, lo pregava d’entrare in casa sua, 042 LUK 008 042 perché avea una figlia unica di circa dodici anni, e quella stava per morire. Or mentre Gesù v’andava, la moltitudine l’affollava. 042 LUK 008 043 E una donna che avea un flusso di sangue da dodici anni ed avea spesa ne’ medici tutta la sua sostanza senza poter esser guarita da alcuno, 042 LUK 008 044 accostatasi per di dietro, gli toccò il lembo della veste; e in quell’istante il suo flusso ristagnò. 042 LUK 008 045 E Gesù domandò: Chi m’ha toccato? E siccome tutti negavano, Pietro e quelli ch’eran con lui, risposero: Maestro, le turbe ti stringono e t’affollano. 042 LUK 008 046 Ma Gesù replicò: Qualcuno m’ha toccato, perché ho sentito che una virtù è uscita da me. 042 LUK 008 047 E la donna, vedendo che non era rimasta inosservata, venne tutta tremante, e gittatasi a’ suoi piedi, dichiarò, in presenza di tutto il popolo, per qual motivo l’avea toccato e com’era stata guarita in un istante. 042 LUK 008 048 Ma egli le disse: Figliuola, la tua fede t’ha salvata; vattene in pace. 042 LUK 008 049 Mentr’egli parlava ancora, venne uno da casa del capo della sinagoga, a dirgli: La tua figliuola è morta; non incomodar più oltre il Maestro. 042 LUK 008 050 Ma Gesù, udito ciò, rispose a Iairo: Non temere; solo abbi fede, ed ella sarà salva. 042 LUK 008 051 Ed arrivato alla casa, non permise ad alcuno d’entrarvi con lui, salvo che a Pietro, a Giovanni, a Giacomo e al padre e alla madre della fanciulla. 042 LUK 008 052 Or tutti piangevano e facean cordoglio per lei. Ma egli disse: Non piangete; ella non è morta, ma dorme. 042 LUK 008 053 E si ridevano di lui, sapendo ch’era morta. 042 LUK 008 054 Ma egli, presala per la mano, disse ad alta voce: Fanciulla, lèvati! 042 LUK 008 055 E lo spirito di lei tornò; ella s’alzò subito, ed egli comandò che le si desse da mangiare. 042 LUK 008 056 E i gentori di lei sbigottirono: ma egli ordinò loro di non dire ad alcuno quel che era accenuto. 042 LUK 009 001 Ora Gesù, chiamati assieme i dodici, diede loro potestà ed autorità su tutti i demoni e di guarir le malattie. 042 LUK 009 002 E li mandò a predicare il regno di Dio e a guarire gl’infermi. 042 LUK 009 003 E disse loro: Non prendete nulla per viaggio: né bastone, né sacca, né pane, né danaro, e non abbiate tunica di ricambio. 042 LUK 009 004 E in qualunque casa sarete entrati, in quella dimorate e da quella ripartite. 042 LUK 009 005 E quant’è a quelli che non vi riceveranno, uscendo dalla loro città, scotete la polvere dai vostri piedi, in testimonianza contro a loro. 042 LUK 009 006 Ed essi, partitisi, andavano attorno di villaggio in villaggio, evangelizzando e facendo guarigioni per ogni dove. 042 LUK 009 007 Ora, Erode il tetrarca udì parlare di tutti que’ fatti; e n’era perplesso, perché taluni dicevano: Giovanni è risuscitato dai morti; 042 LUK 009 008 altri dicevano: E’ apparso Elia; ed altri: E’ risuscitato uno degli antichi profeti. 042 LUK 009 009 Ma Erode disse: Giovanni l’ho fatto decapitare; chi è dunque costui del quale sento dir tali cose? E cercava di vederlo. 042 LUK 009 010 E gli apostoli, essendo ritornati, raccontarono a Gesù tutte le cose che aveano fatte; ed egli, presili seco, si ritirò in disparte verso una città chiamata Betsaida. 042 LUK 009 011 Ma le turbe, avendolo saputo, lo seguirono; ed egli, accoltele, parlava loro del regno di Dio, e guariva quelli che avean bisogno di guarigione. 042 LUK 009 012 Or il giorno cominciava a declinare; e i dodici, accostatisi, gli dissero: Licenzia la moltitudine, affinché se ne vada per i villaggi e per le campagne d’intorno per albergarvi e per trovarvi da mangiare, perché qui siamo in un luogo deserto. 042 LUK 009 013 Ma egli disse loro: Date lor voi da mangiare. Ed essi risposero: Noi non abbiamo altro che cinque pani e due pesci; se pur non andiamo noi a comprar dei viveri per tutto questo popolo. 042 LUK 009 014 Poiché v’eran cinquemila uomini. Ed egli disse ai suoi discepoli: Fateli accomodare a cerchi d’una cinquantina. 042 LUK 009 015 E così li fecero accomodar tutti. 042 LUK 009 016 Poi Gesù prese i cinque pani e i due pesci; e levati gli occhi al cielo, li benedisse, li spezzò e li dava ai suoi discepoli per metterli dinanzi alla gente. 042 LUK 009 017 E tutti mangiarono e furon sazi; e de’ pezzi loro avanzati si portaron via dodici ceste. 042 LUK 009 018 Or avvenne che mentr’egli stava pregando in disparte, i discepoli erano con lui; ed egli domandò loro: Chi dicono le turbe ch’io sia? 042 LUK 009 019 E quelli risposero: Gli uni dicono Giovanni Battista; altri, Elia; ed altri, uno dei profeti antichi risuscitato. 042 LUK 009 020 Ed egli disse loro: E voi, chi dite ch’io sia? E Pietro, rispondendo, disse: Il Cristo di Dio. 042 LUK 009 021 Ed egli vietò loro severamente di dirlo ad alcuno, e aggiunse: 042 LUK 009 022 Bisogna che il Figliuol dell’uomo soffra molte cose, e sia reietto dagli anziani e dai capi sacerdoti e dagli scribi, e sia ucciso, e risusciti il terzo giorno. 042 LUK 009 023 Diceva poi a tutti: Se uno vuol venire dietro a me, rinunzi a se stesso, prenda ogni giorno la sua croce e mi seguiti. 042 LUK 009 024 Perché chi vorrà salvare la sua vita, la perderà; ma chi avrà perduto la propria vita per me, esso la salverà. 042 LUK 009 025 Infatti, che giova egli all’uomo l’aver guadagnato tutto il mondo, se poi ha perduto o rovinato se stesso? 042 LUK 009 026 Perché se uno ha vergogna di me e delle mie parole, il Figliuol dell’uomo avrà vergogna di lui, quando verrà nella gloria sua e del Padre e de’ santi angeli. 042 LUK 009 027 Or io vi dico in verità che alcuni di coloro che son qui presenti non gusteranno la morte, finché non abbian veduto il regno di Dio. 042 LUK 009 028 Or avvenne che circa otto giorni dopo questi ragionamenti, Gesù prese seco Pietro, Giovanni e Giacomo, e salì sul monte per pregare. 042 LUK 009 029 E mentre pregava, l’aspetto del suo volto fu mutato, e la sua veste divenne candida sfolgorante. 042 LUK 009 030 Ed ecco, due uomini conversavano con lui; ed erano Mosè ed Elia, 042 LUK 009 031 i quali, appariti in gloria, parlavano della dipartenza ch’egli stava per compiere in Gerusalemme. 042 LUK 009 032 Or Pietro e quelli ch’eran con lui, erano aggravati dal sonno; e quando si furono svegliati, videro la sua gloria e i due uomini che stavan con lui. 042 LUK 009 033 E come questi si partivano da lui, Pietro disse a Gesù: Maestro, egli è bene che stiamo qui; facciamo tre tende: una per te, una per Mosè, ed una per Elia; non sapendo quel che si dicesse. 042 LUK 009 034 E mentre diceva così, venne una nuvola che li coperse della sua ombra; e i discepoli temettero quando quelli entrarono nella nuvola. 042 LUK 009 035 Ed una voce venne dalla nuvola, dicendo: Questo è il mio figliuolo, l’eletto mio; ascoltatelo. 042 LUK 009 036 E mentre si faceva quella voce, Gesù si trovò solo. Ed essi tacquero, e non riferirono in quei giorni ad alcuno nulla di quel che aveano veduto. 042 LUK 009 037 Or avvenne il giorno seguente che essendo essi scesi dal monte, una gran moltitudine venne incontro a Gesù. 042 LUK 009 038 Ed ecco, un uomo dalla folla esclamò: Maestro, te ne prego, volgi lo sguardo al mio figliuolo; è l’unico ch’io abbia; 042 LUK 009 039 ed ecco uno spirito lo prende, e subito egli grida, e lo spirito lo getta in convulsione facendolo schiumare, e a fatica si diparte da lui, fiaccandolo tutto. 042 LUK 009 040 Ed ho pregato i tuoi discepoli di cacciarlo, ma non hanno potuto. 042 LUK 009 041 E Gesù, rispondendo, disse: O generazione incredula e perversa, fino a quando sarò io con voi e vi sopporterò? 042 LUK 009 042 Mena qua il tuo figliuolo. E mentre il fanciullo si avvicinava, il demonio lo gettò per terra e lo torse in convulsione; ma Gesù sgridò lo spirito immondo, guarì il fanciullo, e lo rese a suo padre. 042 LUK 009 043 E tutti sbigottivano della grandezza di Dio. 042 LUK 009 044 Ora, mentre tutti si maravigliavano di tutte le cose che Gesù faceva, egli disse ai suoi discepoli: Voi, tenete bene a mente queste parole: Il Figliuol dell’uomo sta per esser dato nelle mani degli uomini. 042 LUK 009 045 Ma essi non capivano quel detto ch’era per loro coperto d’un velo, per modo che non lo intendevano, e temevano d’interrogarlo circa quel detto. 042 LUK 009 046 Poi sorse fra loro una disputa sul chi di loro fosse il maggiore. 042 LUK 009 047 Ma Gesù, conosciuto il pensiero del loro cuore, prese un piccolo fanciullo, se lo pose accanto, e disse loro: 042 LUK 009 048 Chi riceve questo piccolo fanciullo nel nome mio, riceve me; e chi riceve me, riceve Colui che m’ha mandato. Poiché chi è il minimo fra tutti voi, quello è grande. 042 LUK 009 049 Or Giovanni prese a dirgli: Maestro, noi abbiam veduto un tale che cacciava i demoni nel tuo nome, e glielo abbiamo vietato perché non ti segue con noi. 042 LUK 009 050 Ma Gesù gli disse: Non glielo vietate, perché chi non è contro voi è per voi. 042 LUK 009 051 Poi, come s’avvicinava il tempo della sua assunzione, Gesù si mise risolutamente in via per andare a Gerusalemme. 042 LUK 009 052 E mandò davanti a sé de’ messi, i quali, partitisi, entrarono in un villaggio de’ Samaritani per preparargli alloggio. 042 LUK 009 053 Ma quelli non lo ricevettero perché era diretto verso Gerusalemme. 042 LUK 009 054 Veduto ciò, i suoi discepoli Giacomo e Giovanni dissero: Signore, vuoi tu che diciamo che scenda fuoco dal cielo e li consumi? 042 LUK 009 055 Ma egli, rivoltosi, li sgridò. 042 LUK 009 056 E se ne andarono in un altro villaggio. 042 LUK 009 057 Or avvenne che mentre camminavano per la via, qualcuno gli disse: Io ti seguiterò dovunque tu andrai. 042 LUK 009 058 E Gesù gli rispose: Le volpi hanno delle tane e gli uccelli del cielo dei nidi, ma il Figliuol dell’uomo non ha dove posare il capo. 042 LUK 009 059 E ad un altro disse: Seguitami. Ed egli rispose: Permettimi prima d’andare a seppellir mio padre. 042 LUK 009 060 Ma Gesù gli disse: Lascia i morti seppellire i loro morti; ma tu va’ ad annunziare il regno di Dio. 042 LUK 009 061 E un altro ancora gli disse: Ti seguiterò, Signore, ma permettimi prima d’accomiatarmi da que’ di casa mia. 042 LUK 009 062 Ma Gesù gli disse: Nessuno che abbia messo la mano all’aratro e poi riguardi indietro, è adatto al regno di Dio. 042 LUK 010 001 Or dopo queste cose, il Signore designò altri settanta discepoli, e li mandò a due a due dinanzi a sé, in ogni città e luogo dove egli stesso era per andare. 042 LUK 010 002 E diceva loro: Ben è la mèsse grande, ma gli operai son pochi; pregate dunque il Signor della mèsse che spinga degli operai nella sua mèsse. 042 LUK 010 003 Andate; ecco, io vi mando come agnelli in mezzo ai lupi. 042 LUK 010 004 Non portate né borsa, né sacca, né calzari, e non salutate alcuno per via. 042 LUK 010 005 In qualunque casa sarete entrati, dite prima: Pace a questa casa! 042 LUK 010 006 E se v’è quivi alcun figliuolo di pace, la vostra pace riposerà su lui; se no, ella tornerà a voi. 042 LUK 010 007 Or dimorate in quella stessa casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché l’operaio è degno della sua mercede. Non passate di casa in casa. 042 LUK 010 008 E in qualunque città sarete entrati, se vi ricevono, mangiate di ciò che vi sarà messo dinanzi, 042 LUK 010 009 guarite gl’infermi che saranno in essa, e dite loro: Il regno di Dio s’è avvicinato a voi. 042 LUK 010 010 Ma in qualunque città sarete entrati, se non vi ricevono, uscite sulle piazze e dite: 042 LUK 010 011 Perfino la polvere che dalla vostra città s’è attaccata a’ nostri piedi, noi la scotiamo contro a voi; sappiate tuttavia questo, che il regno di Dio s’è avvicinato a voi. 042 LUK 010 012 Io vi dico che in quel giorno la sorte di Sodoma sarà più tollerabile della sorte di quella città. 042 LUK 010 013 Guai a te, Corazin! Guai a te, Betsaida; perché se in Tiro e in Sidone fossero state fatte le opere potenti compiute fra voi, già anticamente si sarebbero ravvedute, prendendo il cilicio, e sedendo nella cenere. 042 LUK 010 014 E però, nel giorno del giudicio, la sorte di Tiro e di Sidone sarà più tollerabile della vostra. 042 LUK 010 015 E tu, o Capernaum, sarai tu forse innalzata fino al cielo? No, tu sarai abbassata fino nell’Ades! (Hadēs g86) 042 LUK 010 016 Chi ascolta voi ascolta me; chi sprezza voi sprezza me, e chi sprezza me sprezza Colui che mi ha mandato. 042 LUK 010 017 Or i settanta tornarono con allegrezza, dicendo: Signore, anche i demoni ci sono sottoposti nel tuo nome. 042 LUK 010 018 Ed egli disse loro: Io mirava Satana cader dal cielo a guisa di folgore. 042 LUK 010 019 Ecco, io v’ho dato la potestà di calcar serpenti e scorpioni, e tutta la potenza del nemico; e nulla potrà farvi del male. 042 LUK 010 020 Pure, non vi rallegrate perché gli spiriti vi son sottoposti, ma rallegratevi perché i vostri nomi sono scritti ne’ cieli. 042 LUK 010 021 In quella stessa ora, Gesù giubilò per lo Spirito Santo, e disse: Io ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascoste queste cose ai savi e agl’intelligenti, e le hai rivelate ai piccoli fanciulli! Sì, o Padre, perché così ti è piaciuto. 042 LUK 010 022 Ogni cosa m’è stata data in mano dal Padre mio; e nessuno conosce chi è il Figliuolo, se non il Padre; né chi è il Padre, se non il Figliuolo e colui al quale il Figliuolo voglia rivelarlo. 042 LUK 010 023 E rivoltosi a’ suoi discepoli, disse loro in disparte: Beati gli occhi che veggono le cose che voi vedete! 042 LUK 010 024 Poiché vi dico che molti profeti e re han bramato di veder le cose che voi vedete, e non le hanno vedute; e di udir le cose che voi udite, e non le hanno udite. 042 LUK 010 025 Ed ecco, un certo dottor della legge si levò per metterlo alla prova, e gli disse: Maestro, che dovrò fare per eredar la vita eterna? (aiōnios g166) 042 LUK 010 026 Ed egli gli disse: Nella legge che sta scritto? Come leggi? 042 LUK 010 027 E colui, rispondendo, disse: Ama il Signore Iddio tuo con tutto il tuo cuore, e con tutta l’anima tua, e con tutta la forza tua, e con tutta la mente tua, e il tuo prossimo come te stesso. 042 LUK 010 028 E Gesù gli disse: Tu hai risposto rettamente; fa, questo, e vivrai. 042 LUK 010 029 Ma colui, volendo giustificarsi, disse a Gesù: E chi è il mio prossimo? 042 LUK 010 030 Gesù, replicando, disse: Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico, e s’imbatté in ladroni i quali, spogliatolo e feritolo, se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. 042 LUK 010 031 Or, per caso, un sacerdote scendeva per quella stessa via; e veduto colui, passò oltre dal lato opposto. 042 LUK 010 032 Così pure un levita, giunto a quel luogo e vedutolo, passò oltre dal lato opposto. 042 LUK 010 033 Ma un Samaritano che era in viaggio giunse presso a lui; e vedutolo, n’ebbe pietà; 042 LUK 010 034 e accostatosi, fasciò le sue piaghe, versandovi sopra dell’olio e del vino; poi lo mise sulla propria cavalcatura, lo menò ad un albergo e si prese cura di lui. 042 LUK 010 035 E il giorno dopo, tratti fuori due denari, li diede all’oste e gli disse: Prenditi cura di lui; e tutto ciò che spenderai di più, quando tornerò in su, te lo renderò. 042 LUK 010 036 Quale di questi tre ti pare essere stato il prossimo di colui che s’imbatté ne’ ladroni? 042 LUK 010 037 E quello rispose: Colui che gli usò misericordia. E Gesù gli disse: Va’, e fa’ tu il simigliante. 042 LUK 010 038 Or mentre essi erano in cammino, egli entrò in un villaggio; e una certa donna, per nome Marta, lo ricevette in casa sua. 042 LUK 010 039 Ell’avea una sorella chiamata Maria la quale, postasi a sedere a’ piedi di Gesù, ascoltava la sua parola. 042 LUK 010 040 Ma Marta era affaccendata intorno a molti servigi; e venne e disse: Signore, non t’importa che mia sorella m’abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che m’aiuti. 042 LUK 010 041 Ma il Signore, rispondendo, le disse: Marta, Marta, tu ti affanni e t’inquieti di molte cose, ma di una cosa sola fa bisogno. 042 LUK 010 042 E Maria ha scelto la buona parte che non le sarà tolta. 042 LUK 011 001 Ed avvenne che essendo egli in orazione in un certo luogo, com’ebbe finito, uno de’ suoi discepoli gli disse: Signore, insegnaci a pregare come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli 042 LUK 011 002 Ed egli disse loro: Quando pregate, dite: Padre, sia santificato il tuo nome; venga il tuo regno; 042 LUK 011 003 dacci di giorno in giorno il nostro pane cotidiano; 042 LUK 011 004 e perdonaci i nostri peccati, poiché anche noi perdoniamo ad ogni nostro debitore; e non ci esporre alla tentazione. 042 LUK 011 005 Poi disse loro: Se uno d’infra voi ha un amico e va da lui a mezzanotte e gli dice: Amico, prestami tre pani, 042 LUK 011 006 perché m’è giunto di viaggio in casa un amico, e non ho nulla da mettergli dinanzi; 042 LUK 011 007 e se colui dal di dentro gli risponde: Non mi dar molestia; già è serrata la porta, e i miei fanciulli son meco a letto, io non posso alzarmi per darteli, 042 LUK 011 008 io vi dico che quand’anche non s’alzasse a darglieli perché gli è amico, pure, per la importunità sua, si leverà e gliene darà quanti ne ha di bisogno. 042 LUK 011 009 Io altresì vi dico: Chiedete, e vi sarà dato; cercate e troverete; picchiate, e vi sarà aperto. 042 LUK 011 010 Poiché chiunque chiede riceve, chi cerca trova, e sarà aperto a chi picchia. 042 LUK 011 011 E chi è quel padre tra voi che, se il figliuolo gli chiede un pane, gli dia una pietra? O se gli chiede un pesce, gli dia invece una serpe? 042 LUK 011 012 Oppure anche se gli chiede un uovo, gli dia uno scorpione? 042 LUK 011 013 Se voi dunque, che siete malvagi, sapete dare buoni doni ai vostri figliuoli, quanto più il vostro Padre celeste donerà lo Spirito Santo a coloro che glielo domandano! 042 LUK 011 014 Or egli stava cacciando un demonio che era muto; ed avvenne che quando il demonio fu uscito, il muto parlò; e le turbe si maravigliarono. 042 LUK 011 015 Ma alcuni di loro dissero: E’ per l’aiuto di Beelzebub, principe dei demoni, ch’egli caccia i demoni. 042 LUK 011 016 Ed altri, per metterlo alla prova, chiedevano da lui un segno dal cielo. 042 LUK 011 017 Ma egli, conoscendo i loro pensieri, disse loro: Ogni regno diviso in parti contrarie è ridotto in deserto, e una casa divisa contro se stessa, rovina. 042 LUK 011 018 Se dunque anche Satana è diviso contro se stesso, come potrà reggere il suo regno? Poiché voi dite che è per l’aiuto di Beelzebub che io caccio i demoni. 042 LUK 011 019 E se io caccio i demoni per l’aiuto di Beelzebub, i vostri figliuoli per l’aiuto di chi li caccian essi? Perciò, essi stessi saranno i vostri giudici. 042 LUK 011 020 Ma se è per il dito di Dio che io caccio i demoni, è dunque pervenuto fino a voi il regno di Dio. 042 LUK 011 021 Quando l’uomo forte, ben armato, guarda l’ingresso della sua dimora, quel ch’e’ possiede è al sicuro; 042 LUK 011 022 ma quando uno più forte di lui sopraggiunge e lo vince, gli toglie tutta l’armatura nella quale si confidava, e ne spartisce le spoglie. 042 LUK 011 023 Chi non è con me, è contro di me; e chi non raccoglie con me, disperde. 042 LUK 011 024 Quando lo spirito immondo è uscito da un uomo, va attorno per luoghi aridi, cercando riposo; e non trovandone, dice: Ritornerò nella mia casa donde sono uscito; 042 LUK 011 025 e giuntovi, la trova spazzata e adorna. 042 LUK 011 026 Allora va e prende seco altri sette spiriti peggiori di lui, ed entrano ad abitarla; e l’ultima condizione di quell’uomo divien peggiore della prima. 042 LUK 011 027 Or avvenne che, mentre egli diceva queste cose, una donna di fra la moltitudine alzò la voce e gli disse: Beato il seno che ti portò e le mammelle che tu poppasti! Ma egli disse: 042 LUK 011 028 Beati piuttosto quelli che odono la parola di Dio e l’osservano! 042 LUK 011 029 E affollandosi intorno a lui le turbe, egli prese a dire: Questa generazione è una generazione malvagia; ella chiede un segno; e segno alcuno non le sarà dato, salvo il segno di Giona. 042 LUK 011 030 Poiché come Giona fu un segno per i Niniviti, così anche il Figliuol dell’uomo sarà per questa generazione. 042 LUK 011 031 La regina del Mezzodì risusciterà nel giudizio con gli uomini di questa generazione e li condannerà; perché ella venne dalle estremità della terra per udir la sapienza di Salomone; ed ecco qui v’è più che Salomone. 042 LUK 011 032 I Niniviti risusciteranno nel giudizio con questa generazione e la condanneranno; perché essi si ravvidero alla predicazione di Giona; ed ecco qui v’è più che Giona. 042 LUK 011 033 Nessuno, quand’ha acceso una lampada, la mette in un luogo nascosto o sotto il moggio; anzi la mette sul candeliere, affinché coloro che entrano veggano la luce. 042 LUK 011 034 La lampada del tuo corpo è l’occhio; se l’occhio tuo è sano, anche tutto il tuo corpo è illuminato; ma se è viziato, anche il tuo corpo è nelle tenebre. 042 LUK 011 035 Guarda dunque che la luce che è in te non sia tenebre. 042 LUK 011 036 Se dunque tutto il tuo corpo è illuminato, senz’aver parte alcuna tenebrosa, sarà tutto illuminato come quando la lampada t’illumina col suo splendore. 042 LUK 011 037 Or mentr’egli parlava, un Fariseo lo invitò a desinare da lui. Ed egli, entrato, si mise a tavola. 042 LUK 011 038 E il Fariseo, veduto questo, si maravigliò che non si fosse prima lavato, avanti il desinare. 042 LUK 011 039 E il Signore gli disse: Voi altri Farisei nettate il di fuori della coppa e del piatto, ma l’interno vostro è pieno di rapina e di malvagità. 042 LUK 011 040 Stolti, Colui che ha fatto il di fuori, non ha anche fatto il di dentro? 042 LUK 011 041 Date piuttosto in elemosina quel ch’è dentro al piatto; ed ecco, ogni cosa sarà netta per voi. 042 LUK 011 042 Ma guai a voi, Farisei, poiché pagate la decima della menta, della ruta e d’ogni erba, e trascurate la giustizia e l’amor di Dio! Queste son le cose che bisognava fare, senza tralasciar le altre. 042 LUK 011 043 Guai a voi, Farisei, perché amate i primi seggi nelle sinagoghe, e i saluti nelle piazze. 042 LUK 011 044 Guai a voi, perché siete come quei sepolcri che non si vedono, e chi vi cammina sopra non ne sa niente. 042 LUK 011 045 Allora uno dei dottori della legge, rispondendo, gli disse: Maestro, parlando così, fai ingiuria anche a noi. 042 LUK 011 046 Ed egli disse: Guai anche a voi, dottori della legge, perché caricate le genti di pesi difficili a portare e voi non toccate quei pesi neppur con un dito! 042 LUK 011 047 Guai a voi, perché edificate i sepolcri de’ profeti, e i vostri padri li uccisero. 042 LUK 011 048 Voi dunque testimoniate delle opere de’ vostri padri e le approvate; perché essi li uccisero, e voi edificate loro de’ sepolcri. 042 LUK 011 049 E per questo la sapienza di Dio ha detto: Io manderò loro dei profeti e degli apostoli; e ne uccideranno alcuni e ne perseguiteranno altri, 042 LUK 011 050 affinché il sangue di tutti i profeti sparso dalla fondazione del mondo sia ridomandato a questa generazione; 042 LUK 011 051 dal sangue di Abele fino al sangue di Zaccaria che fu ucciso fra l’altare ed il tempio; sì, vi dico, sarà ridomandato a questa generazione. 042 LUK 011 052 Guai a voi, dottori della legge, poiché avete tolta la chiave della scienza! Voi stessi non siete entrati, ed avete impedito quelli che entravano. 042 LUK 011 053 E quando fu uscito di là, gli scribi e i Farisei cominciarono a incalzarlo fieramente ed a trargli di bocca risposte a molte cose; tendendogli de’ lacci, 042 LUK 011 054 per coglier qualche parola che gli uscisse di bocca. 042 LUK 012 001 Intanto, essendosi la moltitudine radunata a migliaia, così da calpestarsi gli uni gli altri, Gesù cominciò prima di tutto a dire ai suoi discepoli: Guardatevi dal lievito de’ Farisei, che è ipocrisia. 042 LUK 012 002 Ma non v’è niente di coperto che non abbia ad essere scoperto, né di occulto che non abbia ad esser conosciuto. 042 LUK 012 003 Perciò tutto quel che avete detto nelle tenebre, sarà udito nella luce; e quel che avete detto all’orecchio nelle stanze interne, sarà proclamato sui tetti. 042 LUK 012 004 Ma a voi che siete miei amici, io dico: Non temete coloro che uccidono il corpo, e che dopo ciò, non possono far nulla di più; 042 LUK 012 005 ma io vi mostrerò chi dovete temere: Temete colui che, dopo aver ucciso, ha potestà di gettar nella geenna. Sì, vi dico, temete Lui. (Geenna g1067) 042 LUK 012 006 Cinque passeri non si vendon per due soldi? Eppure non uno d’essi è dimenticato dinanzi a Dio; 042 LUK 012 007 anzi, perfino i capelli del vostro capo son tutti contati. Non temete dunque; voi siete da più di molti passeri. 042 LUK 012 008 Or io vi dico: Chiunque mi avrà riconosciuto davanti agli uomini, anche il Figliuol dell’uomo riconoscerà lui davanti agli angeli di Dio; 042 LUK 012 009 ma chi mi avrà rinnegato davanti agli uomini, sarà rinnegato davanti agli angeli di Dio. 042 LUK 012 010 Ed a chiunque avrà parlato contro il Figliuol dell’uomo, sarà perdonato; ma a chi avrà bestemmiato contro lo Spirito Santo, non sarà perdonato. 042 LUK 012 011 Quando poi vi condurranno davanti alle sinagoghe e ai magistrati e alle autorità, non state in ansietà del come o del che avrete a rispondere a vostra difesa, o di quel che avrete a dire; 042 LUK 012 012 perché lo Spirito Santo v’insegnerà in quell’ora stessa quel che dovrete dire. 042 LUK 012 013 Or uno della folla gli disse: Maestro, di’ a mio fratello che divida con me l’eredità. 042 LUK 012 014 Ma Gesù gli rispose: O uomo, chi mi ha costituito su voi giudice o spartitore? Poi disse loro: 042 LUK 012 015 Badate e guardatevi da ogni avarizia; perché non è dall’abbondanza de’ beni che uno possiede, ch’egli ha la sua vita. 042 LUK 012 016 E disse loro questa parabola: La campagna d’un certo uomo ricco fruttò copiosamente; 042 LUK 012 017 ed egli ragionava così fra sé medesimo: Che farò, poiché non ho dove riporre i miei raccolti? E disse: 042 LUK 012 018 Questo farò: demolirò i miei granai e ne fabbricherò dei più vasti, e vi raccoglierò tutto il mio grano e i miei beni, 042 LUK 012 019 e dirò all’anima mia: Anima, tu hai molti beni riposti per molti anni; riposati, mangia, bevi, godi. 042 LUK 012 020 Ma Dio gli disse: Stolto, questa notte stessa l’anima tua ti sarà ridomandata; e quel che hai preparato, di chi sarà? 042 LUK 012 021 Così è di chi tesoreggia per sé, e non è ricco in vista di Dio. 042 LUK 012 022 Poi disse ai suoi discepoli: Perciò vi dico: Non siate con ansietà solleciti per la vita vostra di quel che mangerete; né per il corpo di che vi vestirete; 042 LUK 012 023 poiché la vita è più dei nutrimento, e il corpo è più del vestito. 042 LUK 012 024 Considerate i corvi: non seminano, non mietono; non hanno dispensa né granaio, eppure Dio li nutrisce. Di quanto non siete voi da più degli uccelli? 042 LUK 012 025 E chi di voi può con la sua sollecitudine aggiungere alla sua statura pure un cubito? 042 LUK 012 026 Se dunque non potete far nemmeno ciò ch’è minimo, perché siete in ansiosa sollecitudine del rimanente? 042 LUK 012 027 Considerate i gigli, come crescono; non faticano e non filano; eppure io vi dico che Salomone stesso, con tutta la sua gloria, non fu vestito come uno di loro. 042 LUK 012 028 Or se Dio riveste così l’erba che oggi è nel campo e domani è gettata nel forno, quanto più vestirà voi, o gente di poca fede? 042 LUK 012 029 Anche voi non cercate che mangerete e che berrete, e non ne state in sospeso; 042 LUK 012 030 poiché tutte queste cose son le genti del mondo che le ricercano; ma il Padre vostro sa che ne avete bisogno. 042 LUK 012 031 Cercate piuttosto il suo regno, e queste cose vi saranno sopraggiunte. 042 LUK 012 032 Non temere, o piccol gregge; poiché al Padre vostro è piaciuto di darvi il regno. 042 LUK 012 033 Vendete i vostri beni, e fatene elemosina; fatevi delle borse che non invecchiano, un tesoro che non venga meno ne’ cieli, ove ladro non s’accosta e tignuola non guasta. 042 LUK 012 034 Perché dov’è il vostro tesoro, quivi sarà anche il vostro cuore. 042 LUK 012 035 I vostri fianchi siano cinti, e le vostre lampade accese; 042 LUK 012 036 e voi siate simili a quelli che aspettano il loro padrone quando tornerà dalle nozze, per aprirgli appena giungerà e picchierà. 042 LUK 012 037 Beati que’ servitori che il padrone, arrivando, troverà vigilanti! In verità io vi dico che egli si cingerà, li farà mettere a tavola e passerà a servirli. 042 LUK 012 038 E se giungerà alla seconda o alla terza vigilia e li troverà così, beati loro! 042 LUK 012 039 Or sappiate questo, che se il padron di casa sapesse a che ora verrà il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe sconficcar la casa. 042 LUK 012 040 Anche voi siate pronti, perché nell’ora che non pensate, il Figliuol dell’uomo verrà. 042 LUK 012 041 E Pietro disse: Signore, questa parabola la dici tu per noi, o anche per tutti? 042 LUK 012 042 E il Signore rispose: E qual è mai l’economo fedele e avveduto che il padrone costituirà sui suoi domestici per dar loro a suo tempo la loro misura di viveri? 042 LUK 012 043 Beato quel servitore che il padrone, al suo arrivo, troverà facendo così. 042 LUK 012 044 In verità io vi dico che lo costituirà su tutti i suoi beni. 042 LUK 012 045 Ma se quel servitore dice in cuor suo: Il mio padrone mette indugio a venire; e comincia a battere i servi e le serve, e a mangiare e bere ed ubriacarsi, 042 LUK 012 046 il padrone di quel servitore verrà nel giorno che non se l’aspetta e nell’ora che non sa; e lo farà lacerare a colpi di flagello, e gli assegnerà la sorte degl’infedeli. 042 LUK 012 047 Or quel servitore che ha conosciuto la volontà del suo padrone e non ha preparato né fatto nulla per compiere la volontà di lui, sarà battuto di molti colpi; 042 LUK 012 048 ma colui che non l’ha conosciuta e ha fatto cose degne di castigo, sarà battuto di pochi colpi. E a chi molto è stato dato, molto sarà ridomandato; e a chi molto è stato affidato, tanto più si richiederà. 042 LUK 012 049 Io son venuto a gettare un fuoco sulla terra; e che mi resta a desiderare, se già è acceso? 042 LUK 012 050 Ma v’è un battesimo del quale ho da esser battezzato; e come sono angustiato finché non sia compiuto! 042 LUK 012 051 Pensate voi ch’io sia venuto a metter pace in terra? No, vi dico; ma piuttosto divisione; 042 LUK 012 052 perché, da ora innanzi, se vi sono cinque persone in una casa, saranno divise tre contro due, e due contro tre; 042 LUK 012 053 saranno divisi il padre contro il figliuolo, e il figliuolo contro li padre; la madre contro la figliuola, e la figliuola contro la madre; la suocera contro la nuora, e la nuora contro la suocera. 042 LUK 012 054 Diceva poi ancora alle turbe: Quando vedete una nuvola venir su da ponente, voi dite subito: Viene la pioggia; e così succede. 042 LUK 012 055 E quando sentite soffiar lo scirocco, dite: Farà caldo, e avviene così. 042 LUK 012 056 Ipocriti, ben sapete discernere l’aspetto della terra e del cielo; e come mai non sapete discernere questo tempo? 042 LUK 012 057 E perché non giudicate da voi stessi ciò che è giusto? 042 LUK 012 058 Quando vai col tuo avversario davanti al magistrato, fa’ di tutto, mentre sei per via, per liberarti da lui; che talora e’ non ti tragga dinanzi al giudice, e il giudice ti dia in man dell’esecutore giudiziario, e l’esecutore ti cacci in prigione. 042 LUK 012 059 Io ti dico che non uscirai di là, finché tu non abbia pagato fino all’ultimo spicciolo. 042 LUK 013 001 In quello stesso tempo vennero alcuni a riferirgli il fatto dei Galilei il cui sangue Pilato aveva mescolato coi loro sacrifici. 042 LUK 013 002 E Gesù, rispondendo, disse loro: Pensate voi che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei perché hanno sofferto tali cose? 042 LUK 013 003 No, vi dico; ma se non vi ravvedete, tutti similmente perirete. 042 LUK 013 004 O quei diciotto sui quali cadde la torre in Siloe e li uccise, pensate voi che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? 042 LUK 013 005 No, vi dico; ma se non vi ravvedete, tutti al par di loro perirete. 042 LUK 013 006 Disse pure questa parabola: Un tale aveva un fico piantato nella sua vigna; e andò a cercarvi del frutto, e non ne trovò. 042 LUK 013 007 Disse dunque al vignaiuolo: Ecco, sono ormai tre anni che vengo a cercar frutto da questo fico, e non ne trovo; taglialo; perché sta lì a rendere improduttivo anche il terreno? 042 LUK 013 008 Ma l’altro, rispondendo, gli disse: Signore, lascialo ancora quest’anno, finch’io l’abbia scalzato e concimato; 042 LUK 013 009 e forse darà frutto in avvenire; se no, lo taglierai. 042 LUK 013 010 Or egli stava insegnando in una delle sinagoghe in giorno di sabato. 042 LUK 013 011 Ed ecco una donna, che da diciotto anni aveva uno spirito d’infermità, ed era tutta curvata e incapace di raddrizzarsi in alcun modo. 042 LUK 013 012 E Gesù, vedutala, la chiamò a sé e le disse: Donna, tu sei liberata dalla tua infermità. 042 LUK 013 013 E pose le mani su lei, ed ella in quell’istante fu raddrizzata e glorificava Iddio. 042 LUK 013 014 Or il capo della sinagoga, sdegnato che Gesù avesse fatta una guarigione in giorno di sabato, prese a dire alla moltitudine: Ci son sei giorni ne’ quali s’ha da lavorare; venite dunque in quelli a farvi guarire, e non in giorno di sabato. 042 LUK 013 015 Ma il Signore gli rispose e disse: Ipocriti, non scioglie ciascun di voi, di sabato, il suo bue o il suo asino dalla mangiatoia per menarlo a bere? 042 LUK 013 016 E costei, ch’è figliuola d’Abramo, e che Satana avea tenuta legata per ben diciott’anni, non doveva esser sciolta da questo legame in giorno di sabato? 042 LUK 013 017 E mentre diceva queste cose, tutti i suoi avversari erano confusi, e tutta la moltitudine si rallegrava di tutte le opere gloriose da lui compiute. 042 LUK 013 018 Diceva dunque: A che è simile il regno di Dio, e a che l’assomiglierò io? 042 LUK 013 019 Esso è simile ad un granel di senapa che un uomo ha preso e gettato nel suo orto; ed è cresciuto ed è divenuto albero; e gli uccelli del cielo si son riparati sui suoi rami. 042 LUK 013 020 E di nuovo disse: A che assomiglierò il regno di Dio? 042 LUK 013 021 Esso è simile al lievito che una donna ha preso e nascosto in tre staia di farina, finché tutta sia lievitata. 042 LUK 013 022 Ed egli attraversava man mano le città ed i villaggi, insegnando, e facendo cammino verso Gerusalemme. 042 LUK 013 023 E un tale gli disse: Signore, son pochi i salvati? 042 LUK 013 024 Ed egli disse loro: Sforzatevi d’entrare per la porta stretta, perché io vi dico che molti cercheranno d’entrare e non potranno. 042 LUK 013 025 Da che il padron di casa si sarà alzato ed avrà serrata la porta, e voi, stando di fuori, comincerete a picchiare alla porta, dicendo: Signore, aprici, egli, rispondendo, vi dirà: Io non so d’onde voi siate. 042 LUK 013 026 Allora comincerete a dire: Noi abbiam mangiato e bevuto in tua presenza, e tu hai insegnato nelle nostre piazze! 042 LUK 013 027 Ed egli dirà: Io vi dico che non so d’onde voi siate; dipartitevi da me voi tutti operatori d’iniquità. 042 LUK 013 028 Quivi sarà il pianto e lo stridor de’ denti, quando vedrete Abramo e Isacco e Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio, e che voi ne sarete cacciati fuori. 042 LUK 013 029 E ne verranno d’oriente e d’occidente, e da settentrione e da mezzogiorno, che si porranno a mensa nel regno di Dio. 042 LUK 013 030 Ed ecco, ve ne son degli ultimi che saranno primi, e de’ primi che saranno ultimi. 042 LUK 013 031 In quello stesso momento vennero alcuni Farisei a dirgli: Parti, e vattene di qui, perché Erode ti vuol far morire. 042 LUK 013 032 Ed egli disse loro: Andate a dire a quella volpe: Ecco, io caccio i demoni e compio guarigioni oggi e domani, e il terzo giorno giungo al mio termine. 042 LUK 013 033 D’altronde, bisogna ch’io cammini oggi e domani e posdomani, perché non può essere che un profeta muoia fuori di Gerusalemme. 042 LUK 013 034 Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi quelli che ti son mandati, quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figliuoli, come la gallina raccoglie i suoi pulcini sotto le ali; e voi non avete voluto! 042 LUK 013 035 Ecco, la vostra casa sta per esservi lasciata deserta. E io vi dico che non mi vedrete più, finché venga il giorno che diciate: Benedetto colui che viene nel nome del Signore! 042 LUK 014 001 E avvenne che, essendo egli entrato in casa di uno de’ principali Farisei in giorno di sabato per prender cibo, essi lo stavano osservando. 042 LUK 014 002 Ed ecco, gli stava dinanzi un uomo idropico. 042 LUK 014 003 E Gesù prese a dire ai dottori della legge ed ai Farisei: E’ egli lecito o no far guarigioni in giorno di sabato? Ma essi tacquero. 042 LUK 014 004 Allora egli, presolo, lo guarì e lo licenziò. 042 LUK 014 005 Poi disse loro: Chi di voi, se un figliuolo od un bue cade in un pozzo, non lo trae subito fuori in giorno di sabato? 042 LUK 014 006 Ed essi non potevano risponder nulla in contrario. 042 LUK 014 007 Notando poi come gl’invitati sceglievano i primi posti, disse loro questa parabola: 042 LUK 014 008 Quando sarai invitato a nozze da qualcuno, non ti mettere a tavola al primo posto, che talora non sia stato invitato da lui qualcuno più ragguardevole di te, 042 LUK 014 009 e chi ha invitato te e lui non venga a dirti: Cedi il posto a questo! e tu debba con tua vergogna cominciare allora ad occupare l’ultimo posto. 042 LUK 014 010 Ma quando sarai invitato, va a metterti all’ultimo posto, affinché quando colui che t’ha invitato verrà, ti dica: Amico, sali più in su. Allora ne avrai onore dinanzi a tutti quelli che saran teco a tavola. 042 LUK 014 011 Poiché chiunque s’innalza sarà abbassato, e chi si abbassa sarà innalzato. 042 LUK 014 012 E diceva pure a colui che lo aveva invitato: Quando fai un desinare o una cena, non chiamare i tuoi amici, né i tuoi fratelli, né i tuoi parenti, né i vicini ricchi; che talora anch’essi non t’invitino, e ti sia reso il contraccambio; 042 LUK 014 013 ma quando fai un convito, chiama i poveri, gli storpi, gli zoppi, i ciechi; 042 LUK 014 014 e sarai beato, perché non hanno modo di rendertene il contraccambio; ma il contraccambio ti sarà reso alla risurrezione de’ giusti. 042 LUK 014 015 Or uno de’ commensali, udite queste cose, gli disse: Beato chi mangerà del pane nel regno di Dio! 042 LUK 014 016 Ma Gesù gli disse: Un uomo fece una gran cena e invitò molti; 042 LUK 014 017 e all’ora della cena mandò il suo servitore a dire agl’invitati: Venite, perché tutto è già pronto. 042 LUK 014 018 E tutti, ad una voce, cominciarono a scusarsi. Il primo gli disse: Ho comprato un campo e ho necessità d’andarlo a vedere; ti prego, abbimi per iscusato. 042 LUK 014 019 E un altro disse: Ho comprato cinque paia di buoi, e vado a provarli; ti prego, abbimi per iscusato. 042 LUK 014 020 E un altro disse: Ho preso moglie, e perciò non posso venire. 042 LUK 014 021 E il servitore, tornato, riferì queste cose al suo signore. Allora il padron di casa, adiratosi, disse al suo servitore: Va’ presto per le piazze e per le vie della città, e mena qua i poveri, gli storpi, i ciechi e gli zoppi. 042 LUK 014 022 Poi il servitore disse: Signore, s’è fatto come hai comandato, e ancora c’è posto. 042 LUK 014 023 E il signore disse al servitore: Va’ fuori per le strade e lungo le siepi, e costringili ad entrare, affinché la mia casa sia piena. 042 LUK 014 024 Perché io vi dico che nessuno di quegli uomini ch’erano stati invitati assaggerà la mia cena. 042 LUK 014 025 Or molte turbe andavano con lui; ed egli, rivoltosi, disse loro: 042 LUK 014 026 Se uno viene a me e non odia suo padre, e sua madre, e la moglie, e i fratelli, e le sorelle, e finanche la sua propria vita, non può esser mio discepolo. 042 LUK 014 027 E chi non porta la sua croce e non vien dietro a me, non può esser mio discepolo. 042 LUK 014 028 Infatti chi è fra voi colui che, volendo edificare una torre, non si metta prima a sedere e calcoli la spesa per vedere se ha da poterla finire? 042 LUK 014 029 Che talora, quando ne abbia posto il fondamento e non la possa finire, tutti quelli che la vedranno prendano a beffarsi di lui, dicendo: 042 LUK 014 030 Quest’uomo ha cominciato a edificare e non ha potuto finire. 042 LUK 014 031 Ovvero, qual è il re che, partendo per muover guerra ad un altro re, non si metta prima a sedere ed esamini se possa con diecimila uomini affrontare colui che gli vien contro con ventimila? 042 LUK 014 032 Se no, mentre quello è ancora lontano, gli manda un’ambasciata e chiede di trattar la pace. 042 LUK 014 033 Così dunque ognun di voi che non rinunzi a tutto quello che ha, non può esser mio discepolo. 042 LUK 014 034 Il sale, certo, è buono; ma se anche il sale diventa insipido, con che gli si darà sapore? 042 LUK 014 035 Non serve né per terra, né per concime; lo si butta via. Chi ha orecchi da udire, oda. 042 LUK 015 001 Or tutti i pubblicani e i peccatori s’accostavano a lui per udirlo. 042 LUK 015 002 E così i Farisei come gli scribi mormoravano, dicendo: Costui accoglie i peccatori e mangia con loro. 042 LUK 015 003 Ed egli disse loro questa parabola: 042 LUK 015 004 Chi è l’uomo fra voi, che, avendo cento pecore, se ne perde una, non lasci le novantanove nel deserto e non vada dietro alla perduta finché non l’abbia ritrovata? 042 LUK 015 005 E trovatala, tutto allegro se la mette sulle spalle; 042 LUK 015 006 e giunto a casa, chiama assieme gli amici e i vicini, e dice loro: Rallegratevi meco, perché ho ritrovato la mia pecora ch’era perduta. 042 LUK 015 007 Io vi dico che così vi sarà in cielo più allegrezza per un solo peccatore che si ravvede, che per novantanove giusti i quali non han bisogno di ravvedimento. 042 LUK 015 008 Ovvero, qual è la donna che avendo dieci dramme, se ne perde una, non accenda un lume e non spazzi la casa e non cerchi con cura finché non l’abbia ritrovata? 042 LUK 015 009 E quando l’ha trovata, chiama assieme le amiche e le vicine, dicendo: Rallegratevi meco, perché ho ritrovato la dramma che avevo perduta. 042 LUK 015 010 Così, vi dico, v’è allegrezza dinanzi agli angeli di Dio per un solo peccatore che si ravvede. 042 LUK 015 011 Disse ancora: Un uomo avea due figliuoli; 042 LUK 015 012 e il più giovane di loro disse al padre: Padre, dammi la parte de’ beni che mi tocca. Ed egli spartì fra loro i beni. 042 LUK 015 013 E di li a poco, il figliuolo più giovane, messa insieme ogni cosa, se ne partì per un paese lontano, e quivi dissipò la sua sostanza, vivendo dissolutamente. 042 LUK 015 014 E quand’ebbe speso ogni cosa, una gran carestia sopravvenne in quel paese, sicché egli cominciò ad esser nel bisogno. 042 LUK 015 015 E andò, e si mise con uno degli abitanti di quel paese, il quale lo mandò nei suoi campi, a pasturare i porci. 042 LUK 015 016 Ed egli avrebbe bramato empirsi il corpo de’ baccelli che i porci mangiavano, ma nessuno gliene dava. 042 LUK 015 017 Ma rientrato in sé, disse: Quanti servi di mio padre hanno pane in abbondanza, ed io qui mi muoio di fame! 042 LUK 015 018 Io mi leverò e me n’andrò a mio padre, e gli dirò: Padre, ho peccato contro il cielo e contro te: 042 LUK 015 019 non son più degno d’esser chiamato tuo figliuolo; trattami come uno de’ tuoi servi. 042 LUK 015 020 Egli dunque si levò e venne a suo padre; ma mentr’egli era ancora lontano, suo padre lo vide e fu mosso a compassione, e corse, e gli si gettò al collo, e lo baciò e ribaciò. 042 LUK 015 021 E il figliuolo gli disse: Padre, ho peccato contro il cielo e contro te; non son più degno d’esser chiamato tuo figliuolo. 042 LUK 015 022 Ma il padre disse ai suoi servitori: Presto, portate qua la veste più bella e rivestitelo, e mettetegli un anello al dito e de’ calzari a’ piedi; 042 LUK 015 023 e menate fuori il vitello ingrassato, ammazzatelo, e mangiamo e rallegriamoci, 042 LUK 015 024 perché questo mio figliuolo era morto, ed è tornato a vita; era perduto, ed è stato ritrovato. E si misero a far gran festa. 042 LUK 015 025 Or il figliuolo maggiore era a’ campi; e come tornando fu vicino alla casa, udì la musica e le danze. 042 LUK 015 026 E chiamato a sé uno de’ servitori, gli domandò che cosa ciò volesse dire. 042 LUK 015 027 Quello gli disse: E’ giunto tuo fratello, e tuo padre ha ammazzato il vitello ingrassato, perché l’ha riavuto sano e salvo. 042 LUK 015 028 Ma egli si adirò e non volle entrare; onde suo padre uscì fuori e lo pregava d’entrare. 042 LUK 015 029 Ma egli, rispondendo, disse al padre: Ecco, da tanti anni ti servo, e non ho mai trasgredito un tuo comando; a me però non hai mai dato neppure un capretto da far festa con i miei amici; 042 LUK 015 030 ma quando è venuto questo tuo figliuolo che ha divorato i tuoi beni con le meretrici, tu hai ammazzato per lui il vitello ingrassato. 042 LUK 015 031 E il padre gli disse: Figliuolo, tu sei sempre meco, ed ogni cosa mia è tua; 042 LUK 015 032 ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto, ed è tornato a vita; era perduto, ed è stato ritrovato. 042 LUK 016 001 Gesù diceva ancora ai suoi discepoli: V’era un uomo ricco che avea un fattore, il quale fu accusato dinanzi a lui di dissipare i suoi beni. 042 LUK 016 002 Ed egli lo chiamò e gli disse: Che cos’è questo che odo di te? Rendi conto della tua amministrazione, perché tu non puoi più esser mio fattore. 042 LUK 016 003 E il fattore disse fra sé: Che farò io, dacché il padrone mi toglie l’amministrazione? A zappare non son buono; a mendicare mi vergogno. 042 LUK 016 004 So bene quel che farò, affinché, quando dovrò lasciare l’amministrazione, ci sia chi mi riceva in casa sua. 042 LUK 016 005 Chiamati quindi a se ad uno ad uno i debitori del suo padrone, disse al primo: 042 LUK 016 006 Quanto devi al mio padrone? Quello rispose: Cento bati d’olio. Egli disse: Prendi la tua scritta, siedi, e scrivi presto: Cinquanta. 042 LUK 016 007 Poi disse ad un altro: E tu, quanto devi? Quello rispose: Cento cori di grano. Egli disse: Prendi la tua scritta, e scrivi: Ottanta. 042 LUK 016 008 E il padrone lodò il fattore infedele perché aveva operato con avvedutezza; poiché i figliuoli di questo secolo, nelle relazioni con que’ della loro generazione, sono più accorti dei figliuoli della luce. (aiōn g165) 042 LUK 016 009 Ed io vi dico: Fatevi degli amici con le ricchezze ingiuste; affinché, quand’esse verranno meno, quelli vi ricevano ne’ tabernacoli eterni. (aiōnios g166) 042 LUK 016 010 Chi è fedele nelle cose minime, è pur fedele nelle grandi; e chi è ingiusto nelle cose minime, è pure ingiusto nelle grandi. 042 LUK 016 011 Se dunque non siete stati fedeli nelle ricchezze ingiuste, chi vi affiderà le vere? 042 LUK 016 012 E se non siete stati fedeli nell’altrui, chi vi darà il vostro? 042 LUK 016 013 Nessun domestico può servire a due padroni: perché o odierà l’uno e amerà l’altro, o si atterrà all’uno e sprezzerà l’altro. Voi non potete servire a Dio ed a Mammona. 042 LUK 016 014 Or i Farisei, che amavano il danaro, udivano tutte queste cose e si facean beffe di lui. 042 LUK 016 015 Ed egli disse loro: Voi siete quelli che vi proclamate giusti dinanzi agli uomini; ma Dio conosce i vostri cuori; poiché quel che è eccelso fra gli uomini, è abominazione dinanzi a Dio. 042 LUK 016 016 La legge ed i profeti hanno durato fino a Giovanni; da quel tempo è annunziata la buona novella del regno di Dio, ed ognuno v’entra a forza. 042 LUK 016 017 Più facile è che passino cielo e terra, che un apice solo della legge cada. 042 LUK 016 018 Chiunque manda via la moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio; e chiunque sposa una donna mandata via dal marito, commette adulterio. 042 LUK 016 019 Or v’era un uomo ricco, il quale vestiva porpora e bisso, ed ogni giorno godeva splendidamente; 042 LUK 016 020 e v’era un pover’uomo chiamato Lazzaro, che giaceva alla porta di lui, pieno d’ulceri, 042 LUK 016 021 e bramoso di sfamarsi con le briciole che cadevano dalla tavola del ricco; anzi perfino venivano i cani a leccargli le ulceri. 042 LUK 016 022 Or avvenne che il povero morì e fu portato dagli angeli nel seno d’Abramo; morì anche il ricco, e fu seppellito. 042 LUK 016 023 E nell’Ades, essendo ne’ tormenti, alzò gli occhi e vide da lontano Abramo, e Lazzaro nel suo seno; (Hadēs g86) 042 LUK 016 024 ed esclamò: Padre Abramo, abbi pietà di me, e manda Lazzaro a intingere la punta del dito nell’acqua per rinfrescarmi la lingua, perché son tormentato in questa fiamma. 042 LUK 016 025 Ma Abramo disse: Figliuolo, ricordati che tu ricevesti i tuoi beni in vita tua, e che Lazzaro similmente ricevette i mali; ma ora qui egli è consolato, e tu sei tormentato. 042 LUK 016 026 E oltre a tutto questo, fra noi e voi è posta una gran voragine, perché quelli che vorrebbero passar di qui a voi non possano, né di la si passi da noi. 042 LUK 016 027 Ed egli disse: Ti prego, dunque, o padre, che tu lo mandi a casa di mio padre, 042 LUK 016 028 perché ho cinque fratelli, affinché attesti loro queste cose, onde non abbiano anch’essi a venire in questo luogo di tormento. 042 LUK 016 029 Abramo disse: Hanno Mosè e i profeti; ascoltin quelli. 042 LUK 016 030 Ed egli: No, padre Abramo; ma se uno va a loro dai morti, si ravvedranno. 042 LUK 016 031 Ma Abramo rispose: Se non ascoltano Mosè e i profeti, non si lasceranno persuadere neppure se uno dei morti risuscitasse. 042 LUK 017 001 Disse poi ai suoi discepoli: E’ impossibile che non avvengano scandali: ma guai a colui per cui avvengono! 042 LUK 017 002 Meglio per lui sarebbe che una macina da mulino gli fosse messa al collo e fosse gettato nel mare, piuttosto che scandalizzare un solo di questi piccoli. 042 LUK 017 003 Badate a voi stessi! Se il tuo fratello pecca, riprendilo; e se si pente, perdonagli. 042 LUK 017 004 E se ha peccato contro te sette volte al giorno, e sette volte torna a te e ti dice: Mi pento, perdonagli. 042 LUK 017 005 Allora gli apostoli dissero al Signore: Aumentaci la fede. 042 LUK 017 006 E il Signore disse: Se aveste fede quant’è un granel di senapa, potreste dire a questo moro: Sradicati e trapiantati nel mare, e vi ubbidirebbe. 042 LUK 017 007 Or chi di voi, avendo un servo ad arare o pascere, quand’ei torna a casa dai campi, gli dirà: Vieni presto a metterti a tavola? 042 LUK 017 008 Non gli dirà invece: Preparami la cena, e cingiti a servirmi finch’io abbia mangiato e bevuto, e poi mangerai e berrai tu? 042 LUK 017 009 Si ritiene egli forse obbligato al suo servo perché ha fatto le cose comandategli? 042 LUK 017 010 Così anche voi, quand’avrete fatto tutto ciò che v’è comandato, dite: Noi siamo servi inutili; abbiam fatto quel ch’eravamo in obbligo di fare. 042 LUK 017 011 Ed avvenne che, nel recarsi a Gerusalemme, egli passava sui confini della Samaria e della Galilea. 042 LUK 017 012 E come entrava in un certo villaggio, gli si fecero incontro dieci uomini lebbrosi, i quali, fermatisi da lontano, 042 LUK 017 013 alzaron la voce dicendo: Gesù, Maestro, abbi pietà di noi! 042 LUK 017 014 E, vedutili, egli disse loro: Andate a mostrarvi a’ sacerdoti. E avvenne che, mentre andavano, furon mondati. 042 LUK 017 015 E uno di loro, vedendo che era guarito, tornò indietro, glorificando Iddio ad alta voce; 042 LUK 017 016 e si gettò ai suoi piedi con la faccia a terra, ringraziandolo; e questo era un Samaritano. 042 LUK 017 017 Gesù, rispondendo, disse: I dieci non sono stati tutti mondati? E i nove altri dove sono? 042 LUK 017 018 Non si è trovato alcuno che sia tornato per dar gloria a Dio fuor che questo straniero? 042 LUK 017 019 E gli disse: Lèvati e vattene: la tua fede t’ha salvato. 042 LUK 017 020 Interrogato poi dai Farisei sul quando verrebbe il regno di Dio, rispose loro dicendo: Il regno di Dio non viene in maniera da attirar gli sguardi; né si dirà: 042 LUK 017 021 Eccolo qui, o eccolo là; perché ecco, il regno di Dio è dentro di voi. 042 LUK 017 022 Disse pure ai suoi discepoli: Verranno giorni che desidererete vedere uno de’ giorni del Figliuol dell’uomo, e non lo vedrete. 042 LUK 017 023 E vi si dirà: Eccolo là, eccolo qui; non andate, e non li seguite; 042 LUK 017 024 perché com’è il lampo che balenando risplende da un’estremità all’altra del cielo, così sarà il Figliuol dell’uomo nel suo giorno. 042 LUK 017 025 Ma prima bisogna ch’e’ soffra molte cose, e sia reietto da questa generazione. 042 LUK 017 026 E come avvenne ai giorni di Noè, così pure avverrà a’ giorni del Figliuol dell’uomo. 042 LUK 017 027 Si mangiava, si beveva, si prendea moglie, s’andava a marito, fino al giorno che Noè entrò nell’arca, e venne il diluvio che li fece tutti perire. 042 LUK 017 028 Nello stesso modo che avvenne anche ai giorni di Lot; si mangiava, si beveva, si comprava, si vendeva, si piantava, si edificava; 042 LUK 017 029 ma nel giorno che Lot uscì di Sodoma, piovve dal cielo fuoco e zolfo, che li fece tutti perire. 042 LUK 017 030 Lo stesso avverrà nel giorno che il Figliuol dell’uomo sarà manifestato. 042 LUK 017 031 In quel giorno, chi sarà sulla terrazza ed avrà la sua roba in casa, non scenda a prenderla; e parimente, chi sarà nei campi non torni indietro. 042 LUK 017 032 Ricordatevi della moglie di Lot. 042 LUK 017 033 Chi cercherà di salvare la sua vita, la perderà; ma chi la perderà, la preserverà. 042 LUK 017 034 Io ve lo dico: In quella notte, due saranno in un letto; l’uno sarà preso, e l’altro lasciato. 042 LUK 017 035 Due donne macineranno assieme; l’una sarà presa, e l’altra lasciata. 042 LUK 017 036 Due uomini saranno ai campi, l’uno sarà preso e l’altro lasciato. 042 LUK 017 037 I discepoli risposero: Dove sarà, Signore? Ed egli disse loro: Dove sarà il corpo, ivi anche le aquile si raduneranno. 042 LUK 018 001 Propose loro ancora questa parabola per mostrare che doveano del continuo pregare e non stancarsi. 042 LUK 018 002 In una certa città v’era un giudice, che non temeva Iddio né avea rispetto per alcun uomo; 042 LUK 018 003 e in quella città vi era una vedova, la quale andava da lui dicendo: Fammi giustizia del mio avversario. 042 LUK 018 004 Ed egli per un tempo non volle farlo; ma poi disse fra sé: benché io non tema Iddio e non abbia rispetto per alcun uomo, 042 LUK 018 005 pure, poiché questa vedova mi dà molestia, le farò giustizia, che talora, a forza di venire, non finisca col rompermi la testa. 042 LUK 018 006 E il Signore disse: Ascoltate quel che dice il giudice iniquo. 042 LUK 018 007 E Dio non farà egli giustizia ai suoi eletti che giorno e notte gridano a lui, e sarà egli tardo per loro? 042 LUK 018 008 Io vi dico che farà loro prontamente giustizia. Ma quando il Figliuol dell’uomo verrà, troverà egli la fede sulla terra? 042 LUK 018 009 E disse ancora questa parabola per certuni che confidavano in se stessi di esser giusti e disprezzavano gli altri: 042 LUK 018 010 Due uomini salirono al tempio per pregare; l’uno Fariseo, e l’altro pubblicano. 042 LUK 018 011 Il Fariseo, stando in piè, pregava così dentro di sé: O Dio, ti ringrazio ch’io non sono come gli altri uomini, rapaci, ingiusti, adulteri; né pure come quel pubblicano. 042 LUK 018 012 Io digiuno due volte la settimana; pago la decima su tutto quel che posseggo. 042 LUK 018 013 Ma il pubblicano, stando da lungi, non ardiva neppure alzar gli occhi al cielo; ma si batteva il petto, dicendo: O Dio, sii placato verso me peccatore! 042 LUK 018 014 Io vi dico che questi scese a casa sua giustificato, piuttosto che quell’altro; perché chiunque s’innalza sarà abbassato; ma chi si abbassa sarà innalzato. 042 LUK 018 015 Or gli recavano anche i bambini, perché li toccasse; ma i discepoli, veduto questo, sgridavano quelli che glieli recavano. 042 LUK 018 016 Ma Gesù chiamò a sé i bambini, e disse: Lasciate i piccoli fanciulli venire a me, e non glielo vietate, perché di tali è il regno di Dio. 042 LUK 018 017 In verità io vi dico che chiunque non avrà ricevuto il regno di Dio come un piccolo fanciullo, non entrerà punto in esso. 042 LUK 018 018 E uno dei principali lo interrogò, dicendo: Maestro buono, che farò io per ereditare la vita eterna? (aiōnios g166) 042 LUK 018 019 E Gesù gli disse: Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, salvo uno solo, cioè Iddio. 042 LUK 018 020 Tu sai i comandamenti: Non commettere adulterio; non uccidere; non rubare; non dir falsa testimonianza; onora tuo padre e tua madre. 042 LUK 018 021 Ed egli rispose: Tutte queste cose io le ho osservate fin dalla mia giovinezza. 042 LUK 018 022 E Gesù, udito questo, gli disse: Una cosa ti manca ancora; vendi tutto ciò che hai, e distribuiscilo ai poveri, e tu avrai un tesoro nel cielo; poi vieni e seguitami. 042 LUK 018 023 Ma egli, udite queste cose, ne fu grandemente attristato, perché era molto ricco. 042 LUK 018 024 E Gesù, vedendolo a quel modo, disse: Quanto malagevolmente coloro che hanno delle ricchezze entreranno nel regno di Dio! 042 LUK 018 025 Poiché è più facile a un cammello passare per la cruna d’un ago, che ad un ricco entrare nel regno di Dio. 042 LUK 018 026 E quelli che udiron questo dissero: Chi dunque può esser salvato? 042 LUK 018 027 Ma egli rispose: Le cose impossibili agli uomini sono possibili a Dio. 042 LUK 018 028 E Pietro disse: Ecco, noi abbiam lasciato le nostre case, e t’abbiam seguitato. 042 LUK 018 029 Ed egli disse loro: Io vi dico in verità che non v’è alcuno che abbia lasciato casa, o moglie, o fratelli, o genitori, o figliuoli per amor del regno di Dio, 042 LUK 018 030 il quale non ne riceva molte volte tanto in questo tempo, e nel secolo avvenire la vita eterna. (aiōn g165, aiōnios g166) 042 LUK 018 031 Poi, presi seco i dodici, disse loro: Ecco, noi saliamo a Gerusalemme, e saranno adempiute rispetto al Figliuol dell’uomo tutte le cose scritte dai profeti; 042 LUK 018 032 poiché egli sarà dato in man de’ Gentili, e sarà schernito ed oltraggiato e gli sputeranno addosso; 042 LUK 018 033 e dopo averlo flagellato, l’uccideranno; ma il terzo giorno risusciterà. 042 LUK 018 034 Ed essi non capirono nulla di queste cose; quel parlare era per loro oscuro, e non intendevano le cose dette loro. 042 LUK 018 035 Or avvenne che com’egli si avvicinava a Gerico, un certo cieco sedeva presso la strada, mendicando; 042 LUK 018 036 e, udendo la folla che passava, domandò che cosa fosse. 042 LUK 018 037 E gli fecero sapere che passava Gesù il Nazareno. 042 LUK 018 038 Allora egli gridò: Gesù figliuol di Davide, abbi pietà di me! 042 LUK 018 039 E quelli che precedevano lo sgridavano perché tacesse; ma lui gridava più forte: Figliuol di Davide, abbi pietà di me! 042 LUK 018 040 E Gesù, fermatosi, comandò che gli fosse menato; e quando gli fu vicino, gli domandò: 042 LUK 018 041 Che vuoi tu ch’io ti faccia? Ed egli disse: Signore, ch’io ricuperi la vista. 042 LUK 018 042 E Gesù gli disse: Ricupera la vista; la tua fede t’ha salvato. 042 LUK 018 043 E in quell’istante ricuperò la vista, e lo seguiva glorificando Iddio; e tutto il popolo, veduto ciò, diede lode a Dio. 042 LUK 019 001 E Gesù, essendo entrato in Gerico, attraversava la città. 042 LUK 019 002 Ed ecco, un uomo, chiamato per nome Zaccheo, il quale era capo dei pubblicani ed era ricco, 042 LUK 019 003 cercava di veder chi era Gesù, ma non poteva a motivo della folla, perché era piccolo di statura. 042 LUK 019 004 Allora corse innanzi, e montò sopra un sicomoro, per vederlo, perch’egli avea da passar per quella via. 042 LUK 019 005 E come Gesù fu giunto in quel luogo, alzati gli occhi, gli disse: Zaccheo, scendi presto, perché oggi debbo albergare in casa tua. 042 LUK 019 006 Ed egli s’affrettò a scendere e lo accolse con allegrezza. 042 LUK 019 007 E veduto ciò, tutti mormoravano, dicendo: E’ andato ad albergare da un peccatore! 042 LUK 019 008 Ma Zaccheo, presentatosi al Signore, gli disse: Ecco, Signore, la metà de’ miei beni la do ai poveri; e se ho frodato qualcuno di qualcosa gli rendo il quadruplo. 042 LUK 019 009 E Gesù gli disse: Oggi la salvezza è entrata in questa casa, poiché anche questo è figliuolo d’Abramo: 042 LUK 019 010 poiché il Figliuol dell’uomo è venuto per cercare e salvare ciò che era perito. 042 LUK 019 011 Or com’essi ascoltavano queste cose, Gesù aggiunse una parabola, perché era vicino a Gerusalemme ed essi pensavano che il regno di Dio stesse per esser manifestato immediatamente. 042 LUK 019 012 Disse dunque: Un uomo nobile se n’andò in un paese lontano per ricevere l’investitura d’un regno e poi tornare. 042 LUK 019 013 E chiamati a sé dieci suoi servitori, diede loro dieci mine, e disse loro: Trafficate finch’io venga. 042 LUK 019 014 Ma i suoi concittadini l’odiavano, e gli mandaron dietro un’ambasciata per dire: Non vogliamo che costui regni su noi. 042 LUK 019 015 Ed avvenne, quand’e’ fu tornato, dopo aver ricevuto l’investitura del regno, ch’egli fece venire quei servitori ai quali avea dato il danaro, per sapere quanto ognuno avesse guadagnato, trafficando. 042 LUK 019 016 Si presentò il primo e disse: Signore, la tua mina ne ha fruttate altre dieci. 042 LUK 019 017 Ed egli gli disse: Va bene, buon servitore; poiché sei stato fedele in cosa minima, abbi podestà su dieci città. 042 LUK 019 018 Poi venne il secondo, dicendo: La tua mina, signore, ha fruttato cinque mine. 042 LUK 019 019 Ed egli disse anche a questo: E tu sii sopra cinque città. 042 LUK 019 020 Poi ne venne un altro che disse: Signore, ecco la tua mina che ho tenuta riposta in un fazzoletto, 042 LUK 019 021 perché ho avuto paura di te che sei uomo duro; tu prendi quel che non hai messo, e mieti quel che non hai seminato. 042 LUK 019 022 E il padrone a lui: Dalle tue parole ti giudicherò, servo malvagio! Tu sapevi ch’io sono un uomo duro, che prendo quel che non ho messo e mieto quel che non ho seminato; 042 LUK 019 023 e perché non hai messo il mio danaro alla banca, ed io, al mio ritorno, l’avrei riscosso con l’interesse? 042 LUK 019 024 Poi disse a coloro ch’eran presenti: Toglietegli la mina, e date la a colui che ha le dieci mine. 042 LUK 019 025 Essi gli dissero: Signore, egli ha dieci mine. 042 LUK 019 026 Io vi dico che a chiunque ha sarà dato; ma a chi non ha sarà tolto anche quello che ha. 042 LUK 019 027 Quanto poi a quei miei nemici che non volevano che io regnassi su loro, menateli qua e scannateli in mia presenza. 042 LUK 019 028 E dette queste cose, Gesù andava innanzi, salendo a Gerusalemme. 042 LUK 019 029 E avvenne che come fu vicino a Betfage e a Betania presso al monte detto degli Ulivi, mandò due de’ discepoli, dicendo: 042 LUK 019 030 Andate nella borgata dirimpetto, nella quale entrando, troverete legato un puledro d’asino, sopra il quale non è mai montato alcuno; scioglietelo e menatemelo. 042 LUK 019 031 E se qualcuno vi domanda perché lo sciogliete, direte così: Il Signore ne ha bisogno. 042 LUK 019 032 E quelli ch’erano mandati, partirono e trovarono le cose com’egli avea lor detto. 042 LUK 019 033 E com’essi scioglievano il puledro, i suoi padroni dissero loro: Perché sciogliete il puledro? 042 LUK 019 034 Essi risposero: Il Signore ne ha bisogno. 042 LUK 019 035 E lo menarono a Gesù; e gettati i loro mantelli sul puledro, vi fecero montar Gesù. 042 LUK 019 036 E mentre egli andava innanzi, stendevano i loro mantelli sulla via. 042 LUK 019 037 E com’era già presso la città, alla scesa del monte degli Ulivi, tutta la moltitudine dei discepoli cominciò con allegrezza a lodare Iddio a gran voce per tutte le opere potenti che aveano vedute, 042 LUK 019 038 dicendo: Benedetto il Re che viene nel nome del Signore; pace in cielo e gloria ne’ luoghi altissimi! 042 LUK 019 039 E alcuni de’ Farisei di tra la folla gli dissero: Maestro, sgrida i tuoi discepoli! 042 LUK 019 040 Ed egli, rispondendo, disse: Io vi dico che se costoro si tacciono, le pietre grideranno. 042 LUK 019 041 E come si fu avvicinato, vedendo la città, pianse su lei, dicendo: 042 LUK 019 042 Oh se tu pure avessi conosciuto in questo giorno quel ch’è per la tua pace! Ma ora è nascosto agli occhi tuoi. 042 LUK 019 043 Poiché verranno su te de’ giorni nei quali i tuoi nemici ti faranno attorno delle trincee, e ti circonderanno e ti stringeranno da ogni parte; 042 LUK 019 044 e atterreranno te e i tuoi figliuoli dentro di te, e non lasceranno in te pietra sopra pietra, perché tu non hai conosciuto il tempo nel quale sei stata visitata. 042 LUK 019 045 Poi, entrato nel tempio, cominciò a cacciar quelli che in esso vendevano, 042 LUK 019 046 dicendo loro: Egli è scritto: La mia casa sarà una casa d’orazione, ma voi ne avete fatto una spelonca di ladroni. 042 LUK 019 047 Ed ogni giorno insegnava nel tempio. Ma i capi sacerdoti e gli scribi e i primi fra il popolo cercavano di farlo morire; 042 LUK 019 048 ma non sapevano come fare, perché tutto il popolo, ascoltandolo, pendeva dalle sue labbra. 042 LUK 020 001 E avvenne un di quei giorni, che mentre insegnava al popolo nel tempio ed evangelizzava, sopraggiunsero i capi sacerdoti e gli scribi con gli anziani, e gli parlaron così: 042 LUK 020 002 Dicci con quale autorità tu fai queste cose, e chi t’ha data codesta autorità. 042 LUK 020 003 Ed egli, rispondendo, disse loro: Anch’io vi domanderò una cosa: 042 LUK 020 004 Il battesimo di Giovanni era dal cielo a dagli uomini? 042 LUK 020 005 Ed essi ragionavan fra loro, dicendo: Se diciamo: Dal cielo, egli ci dirà: Perché non gli credeste? 042 LUK 020 006 Ma se diciamo: Dagli uomini, tutto il popolo ci lapiderà, perché è persuaso che Giovanni era un profeta. 042 LUK 020 007 E risposero che non sapevano d’onde fosse. 042 LUK 020 008 E Gesù disse loro: Neppur io vi dico con quale autorità fo queste cose. 042 LUK 020 009 Poi prese a dire al popolo questa parabola: Un uomo piantò una vigna, l’allogò a dei lavoratori, e se n’andò in viaggio per lungo tempo. 042 LUK 020 010 E nella stagione mandò a que’ lavoratori un servitore perché gli dessero del frutto della vigna; ma i lavoratori, battutolo, lo rimandarono a mani vuote. 042 LUK 020 011 Ed egli di nuovo mandò un altro servitore; ma essi, dopo aver battuto e vituperato anche questo, lo rimandarono a mani vuote. 042 LUK 020 012 Ed egli ne mandò ancora un terzo; ed essi, dopo aver ferito anche questo, lo scacciarono. 042 LUK 020 013 Allora il padron della vigna disse: Che farò? Manderò il mio diletto figliuolo; forse a lui porteranno rispetto. 042 LUK 020 014 Ma quando i lavoratori lo videro, fecero tra loro questo ragionamento: Costui è l’erede; uccidiamolo, affinché l’eredità diventi nostra. 042 LUK 020 015 E cacciatolo fuor dalla vigna, lo uccisero. Che farà loro dunque il padron della vigna? 042 LUK 020 016 Verrà e distruggerà que’ lavoratori, e darà la vigna ad altri. Ed essi, udito ciò, dissero: Così non sia! 042 LUK 020 017 Ma egli, guardatili in faccia, disse: Che vuol dir dunque questo che è scritto: La pietra che gli edificatori hanno riprovata è quella che è divenuta pietra angolare? 042 LUK 020 018 Chiunque cadrà su quella pietra sarà sfracellato; ed ella stritolerà colui sul quale cadrà. 042 LUK 020 019 E gli scribi e i capi sacerdoti cercarono di mettergli le mani addosso in quella stessa ora, ma temettero il popolo; poiché si avvidero bene ch’egli avea detto quella parabola per loro. 042 LUK 020 020 Ed essendosi messi ad osservarlo, gli mandarono delle spie che simulassero d’esser giusti per coglierlo in parole, affin di darlo in man dell’autorità e del potere del governatore. 042 LUK 020 021 E quelli gli fecero una domanda, dicendo: Maestro, noi sappiamo che tu parli e insegni dirittamente, e non hai riguardi personali, ma insegni la via di Dio secondo verità: 042 LUK 020 022 E’ egli lecito a noi pagare il tributo a Cesare o no? 042 LUK 020 023 Ma egli, avvedutosi della loro astuzia, disse loro: 042 LUK 020 024 Mostratemi un denaro; di chi porta l’effigie e l’iscrizione? Ed essi dissero: Di Cesare. 042 LUK 020 025 Ed egli a loro: Rendete dunque a Cesare quel ch’è di Cesare, e a Dio quel ch’è di Dio. 042 LUK 020 026 Ed essi non poteron coglierlo in parole dinanzi al popolo; e maravigliati della sua risposta, si tacquero. 042 LUK 020 027 Poi, accostatisi alcuni dei Sadducei, i quali negano che ci sia risurrezione, lo interrogarono, dicendo: 042 LUK 020 028 Maestro, Mosè ci ha scritto che se il fratello di uno muore avendo moglie ma senza figliuoli, il fratello ne prenda la moglie e susciti progenie a suo fratello. 042 LUK 020 029 Or v’erano sette fratelli. Il primo prese moglie, e morì senza figliuoli. 042 LUK 020 030 Il secondo pure la sposò; 042 LUK 020 031 poi il terzo; e così fu dei sette; non lasciaron figliuoli, e morirono. 042 LUK 020 032 In ultimo, anche la donna morì. 042 LUK 020 033 Nella risurrezione dunque, la donna, di chi di loro sarà moglie? Perché i sette l’hanno avuta per moglie. 042 LUK 020 034 E Gesù disse loro: I figliuoli di questo secolo sposano e sono sposati; (aiōn g165) 042 LUK 020 035 ma quelli che saranno reputati degni d’aver parte al secolo avvenire e alla risurrezione dai morti, non sposano e non sono sposati, (aiōn g165) 042 LUK 020 036 perché neanche possono più morire, giacché son simili agli angeli e son figliuoli di Dio, essendo figliuoli della risurrezione. 042 LUK 020 037 Che poi i morti risuscitino anche Mosè lo dichiarò nel passo del “pruno”, quando chiama il Signore l’Iddio d’Abramo, l’Iddio d’Isacco e l’Iddio di Giacobbe. 042 LUK 020 038 Or Egli non è un Dio di morti, ma di viventi; poiché per lui vivono tutti. 042 LUK 020 039 E alcuni degli scribi, rispondendo, dissero: Maestro, hai detto bene. 042 LUK 020 040 E non ardivano più fargli alcuna domanda. 042 LUK 020 041 Ed egli disse loro: Come dicono che il Cristo è figliuolo di Davide? 042 LUK 020 042 Poiché Davide stesso, nel libro dei Salmi, dice: Il Signore ha detto al mio Signore: Siedi alla mia destra, 042 LUK 020 043 finché io abbia posto i tuoi nemici per sgabello de’ tuoi piedi. 042 LUK 020 044 Davide dunque lo chiama Signore; e com’è egli suo figliuolo? 042 LUK 020 045 E udendolo tutto il popolo, egli disse a’ suoi discepoli: 042 LUK 020 046 Guardatevi dagli scribi, i quali passegian volentieri in lunghe vesti ed amano le salutazioni nelle piazze e i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei conviti; 042 LUK 020 047 essi che divorano le case delle vedove e fanno per apparenza lunghe orazioni. Costoro riceveranno maggior condanna. 042 LUK 021 001 Poi, alzati gli occhi, Gesù vide dei ricchi che gettavano i loro doni nella cassa delle offerte. 042 LUK 021 002 Vide pure una vedova poveretta che vi gettava due spiccioli; 042 LUK 021 003 e disse: In verità vi dico che questa povera vedova ha gettato più di tutti; 042 LUK 021 004 poiché tutti costoro hanno gettato nelle offerte del loro superfluo; ma costei, del suo necessario, v’ha gettato tutto quanto avea per vivere. 042 LUK 021 005 E facendo alcuni notare come il tempio fosse adorno di belle pietre e di doni consacrati, egli disse: 042 LUK 021 006 Quant’è a queste cose che voi contemplate, verranno i giorni che non sarà lasciata pietra sopra pietra che non sia diroccata. 042 LUK 021 007 Ed essi gli domandarono: Maestro, quando avverranno dunque queste cose? e quale sarà il segno del tempo in cui queste cose staranno per succedere? 042 LUK 021 008 Ed egli disse: Guardate di non esser sedotti; perché molti verranno sotto il mio nome, dicendo: Son io; e: Il tempo è vicino; non andate dietro a loro. 042 LUK 021 009 E quando udrete parlar di guerre e di sommosse, non siate spaventati; perché bisogna che queste cose avvengano prima; ma la fine non verrà subito dopo. 042 LUK 021 010 Allora disse loro: Si leverà nazione contro nazione e regno contro regno; 042 LUK 021 011 vi saranno gran terremoti, e in diversi luoghi pestilenze e carestie; vi saranno fenomeni spaventevoli e gran segni dal cielo. 042 LUK 021 012 Ma prima di tutte queste cose, vi metteranno le mani addosso e vi perseguiteranno, dandovi in man delle sinagoghe e mettendovi in prigione, traendovi dinanzi a re e governatori, a cagion del mio nome. 042 LUK 021 013 Ma ciò vi darà occasione di render testimonianza. 042 LUK 021 014 Mettetevi dunque in cuore di non premeditar come rispondere a vostra difesa, 042 LUK 021 015 perché io vi darò una parola e una sapienza alle quali tutti i vostri avversari non potranno contrastare né contraddire. 042 LUK 021 016 Or voi sarete traditi perfino da genitori, da fratelli, da parenti e da amici; faranno morire parecchi di voi; 042 LUK 021 017 e sarete odiati da tutti a cagion del mio nome; 042 LUK 021 018 ma neppure un capello del vostro capo perirà. 042 LUK 021 019 Con la vostra perseveranza guadagnerete le anime vostre. 042 LUK 021 020 Quando vedrete Gerusalemme circondata d’eserciti, sappiate allora che la sua desolazione è vicina. 042 LUK 021 021 Allora quelli che sono in Giudea, fuggano ai monti; e quelli che sono nella città, se ne partano; e quelli che sono per la campagna, non entrino in lei. 042 LUK 021 022 Perché quelli son giorni di vendetta, affinché tutte le cose che sono scritte, siano adempite. 042 LUK 021 023 Guai alle donne che saranno incinte, e a quelle che allatteranno in que’ giorni! Perché vi sarà gran distretta nel paese ed ira su questo popolo. 042 LUK 021 024 E cadranno sotto il taglio della spada, e saran menati in cattività fra tutte le genti; e Gerusalemme sarà calpestata dai Gentili, finché i tempi de’ Gentili siano compiti. 042 LUK 021 025 E vi saranno de’ segni nel sole, nella luna e nelle stelle; e sulla terra, angoscia delle nazioni, sbigottite dal rimbombo del mare e delle onde; 042 LUK 021 026 gli uomini venendo meno per la paurosa aspettazione di quel che sarà per accadere al mondo; poiché le potenze de’ cieli saranno scrollate. 042 LUK 021 027 E allora vedranno il Figliuol dell’uomo venir sopra le nuvole con potenza e gran gloria. 042 LUK 021 028 Ma quando queste cose cominceranno ad avvenire, rialzatevi, levate il capo, perché la vostra redenzione è vicina. 042 LUK 021 029 E disse loro una parabola: Guardate il fico e tutti gli alberi; 042 LUK 021 030 quando cominciano a germogliare, voi, guardando, riconoscete da voi stessi che l’estate è oramai vicina. 042 LUK 021 031 Così anche voi quando vedrete avvenir queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino. 042 LUK 021 032 In verità io vi dico che questa generazione non passerà prima che tutte queste cose siano avvenute. 042 LUK 021 033 Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno. 042 LUK 021 034 Badate a voi stessi, che talora i vostri cuori non siano aggravati da crapula, da ubriachezza e dalle ansiose sollecitudini di questa vita, e che quel giorno non vi venga addosso all’improvviso come un laccio; 042 LUK 021 035 perché verrà sopra tutti quelli che abitano sulla faccia di tutta la terra. 042 LUK 021 036 Vegliate dunque, pregando in ogni tempo, affinché siate in grado di scampare a tutte queste cose che stanno per accadere, e di comparire dinanzi al Figliuol dell’uomo. 042 LUK 021 037 Or di giorno egli insegnava nel tempio; e la notte usciva e la passava sul monte detto degli Ulivi. 042 LUK 021 038 E tutto il popolo, la mattina di buon’ora, veniva a lui nel tempio per udirlo. 042 LUK 022 001 Or la festa degli azzimi, detta la Pasqua, s’avvicinava; 042 LUK 022 002 e i capi sacerdoti e gli scribi cercavano il modo di farlo morire, perché temevano il popolo. 042 LUK 022 003 E Satana entrò in Giuda, chiamato Iscariota, che era del numero de’ dodici. 042 LUK 022 004 Ed egli andò a conferire coi capi sacerdoti e i capitani sul come lo darebbe loro nelle mani. 042 LUK 022 005 Ed essi se ne rallegrarono e pattuirono di dargli del denaro. 042 LUK 022 006 Ed egli prese l’impegno, e cercava l’opportunità di farlo di nascosto alla folla. 042 LUK 022 007 Or venne il giorno degli azzimi, nel quale si dovea sacrificar la Pasqua. 042 LUK 022 008 E Gesù mandò Pietro e Giovanni, dicendo: Andate a prepararci la pasqua, affinché la mangiamo. 042 LUK 022 009 Ed essi gli dissero: Dove vuoi che la prepariamo? 042 LUK 022 010 Ed egli disse loro: Ecco, quando sarete entrati nella città, vi verrà incontro un uomo che porterà una brocca d’acqua; seguitelo nella casa dov’egli entrerà. 042 LUK 022 011 E dite al padron di casa: Il Maestro ti manda a dire: Dov’è la stanza nella quale mangerò la pasqua co’ miei discepoli? 042 LUK 022 012 Ed egli vi mostrerà di sopra una gran sala ammobiliata; quivi apparecchiate. 042 LUK 022 013 Ed essi andarono e trovaron com’egli avea lor detto, e prepararon la pasqua. 042 LUK 022 014 E quando l’ora fu venuta, egli si mise a tavola, e gli apostoli con lui. 042 LUK 022 015 Ed egli disse loro: Ho grandemente desiderato di mangiar questa pasqua con voi, prima ch’io soffra; 042 LUK 022 016 poiché io vi dico che non la mangerò più finché sia compiuta nel regno di Dio. 042 LUK 022 017 E avendo preso un calice, rese grazie e disse: Prendete questo e distribuitelo fra voi; 042 LUK 022 018 perché io vi dico che oramai non berrò più del frutto della vigna, finché sia venuto il regno di Dio. 042 LUK 022 019 Poi, avendo preso del pane, rese grazie e lo ruppe e lo diede loro, dicendo: Questo è il mio corpo il quale è dato per voi: fate questo in memoria di me. 042 LUK 022 020 Parimente ancora, dopo aver cenato, dette loro il calice dicendo: Questo calice è il nuovo patto nel mio sangue, il quale è sparso per voi. 042 LUK 022 021 Del resto, ecco, la mano di colui che mi tradisce e meco a tavola. 042 LUK 022 022 Poiché il Figliuol dell’uomo, certo, se ne va, secondo che è determinato; ma guai a quell’uomo dal quale è tradito! 042 LUK 022 023 Ed essi cominciarono a domandarsi gli uni agli altri chi sarebbe mai quel di loro che farebbe questo. 042 LUK 022 024 Nacque poi anche una contesa fra loro per sapere chi di loro fosse reputato il maggiore. 042 LUK 022 025 Ma egli disse loro: I re delle nazioni le signoreggiano, e quelli che hanno autorità su di esse son chiamati benefattori. 042 LUK 022 026 Ma tra voi non ha da esser così; anzi, il maggiore fra voi sia come il minore, e chi governa come colui che serve. 042 LUK 022 027 Poiché, chi è maggiore, colui che è a tavola oppur colui che serve? Non è forse colui che e a tavola? Ma io sono in mezzo a voi come colui che serve. 042 LUK 022 028 Or voi siete quelli che avete perseverato meco nelle mie prove; 042 LUK 022 029 e io dispongo che vi sia dato un regno, come il Padre mio ha disposto che fosse dato a me, 042 LUK 022 030 affinché mangiate e beviate alla mia tavola nel mio regno, e sediate su troni, giudicando le dodici tribù d’Israele. 042 LUK 022 031 Simone, Simone, ecco, Satana ha chiesto di vagliarvi come si vaglia il grano; 042 LUK 022 032 ma io ho pregato per te affinché la tua fede non venga meno; e tu, quando sarai convertito, conferma i tuoi fratelli. 042 LUK 022 033 Ma egli gli disse: Signore, con te son pronto ad andare e in prigione e alla morte. 042 LUK 022 034 E Gesù: Pietro, io ti dico che oggi il gallo non canterà, prima che tu abbia negato tre volte di conoscermi. 042 LUK 022 035 Poi disse loro: Quando vi mandai senza borsa, senza sacca da viaggio e senza calzari, vi mancò mai niente? Ed essi risposero: Niente. Ed egli disse loro: 042 LUK 022 036 Ma ora, chi ha una borsa la prenda; e parimente una sacca; e chi non ha spada, venda il mantello e ne compri una. 042 LUK 022 037 Poiché io vi dico che questo che è scritto deve esser adempito in me: Ed egli è stato annoverato tra i malfattori. Infatti, le cose che si riferiscono a me stanno per compiersi. 042 LUK 022 038 Ed essi dissero: Signore, ecco qui due spade! Ma egli disse loro: Basta! 042 LUK 022 039 Poi, essendo uscito, andò, secondo il suo solito, al monte degli Ulivi; e anche i discepoli lo seguirono. 042 LUK 022 040 E giunto che fu sul luogo, disse loro: Pregate, chiedendo di non entrare in tentazione. 042 LUK 022 041 Ed egli si staccò da loro circa un tiro di sasso; e postosi in ginocchio pregava, dicendo: 042 LUK 022 042 Padre, se tu vuoi, allontana da me questo calice! Però, non la mia volontà, ma la tua sia fatta. 042 LUK 022 043 E un angelo gli apparve dal cielo a confortarlo. 042 LUK 022 044 Ed essendo in agonia, egli pregava vie più intensamente; e il suo sudore divenne come grosse gocce di sangue che cadeano in terra. 042 LUK 022 045 E alzatosi dall’orazione, venne ai discepoli e li trovò che dormivano di tristezza, 042 LUK 022 046 e disse loro: Perché dormite? Alzatevi e pregate, affinché non entriate in tentazione. 042 LUK 022 047 Mentre parlava ancora, ecco una turba; e colui che si chiamava Giuda, uno dei dodici, la precedeva, e si accostò a Gesù per baciarlo. 042 LUK 022 048 Ma Gesù gli disse: Giuda, tradisci tu il Figliuol dell’uomo con un bacio? 042 LUK 022 049 E quelli ch’eran con lui, vedendo quel che stava per succedere, dissero: Signore, percoterem noi con la spada? 042 LUK 022 050 E uno di loro percosse il servitore del sommo sacerdote, e gli spiccò l’orecchio destro. 042 LUK 022 051 Ma Gesù rivolse loro la parola e disse: Lasciate, basta! E toccato l’orecchio di colui, lo guarì. 042 LUK 022 052 E Gesù disse ai capi sacerdoti e ai capitani del tempio e agli anziani che eran venuti contro a lui: Voi siete usciti con spade e bastoni, come contro a un ladrone; 042 LUK 022 053 mentre ero ogni giorno con voi nel tempio, non mi avete mai messe le mani addosso; ma questa è l’ora vostra e la potestà delle tenebre. 042 LUK 022 054 E presolo, lo menaron via e lo condussero dentro la casa del sommo sacerdote; e Pietro seguiva da lontano. 042 LUK 022 055 E avendo essi acceso un fuoco in mezzo alla corte ed essendosi posti a sedere insieme, Pietro si sedette in mezzo a loro. 042 LUK 022 056 E una certa serva, vedutolo sedere presso il fuoco, e avendolo guardato fisso, disse: Anche costui era con lui. 042 LUK 022 057 Ma egli negò, dicendo: Donna, io non lo conosco. 042 LUK 022 058 E poco dopo, un altro, vedutolo, disse: Anche tu sei di quelli. Ma Pietro rispose: O uomo, non lo sono. 042 LUK 022 059 E trascorsa circa un’ora, un altro affermava lo stesso, dicendo: Certo, anche costui era con lui, poich’egli è Galileo. 042 LUK 022 060 Ma Pietro disse: O uomo, io non so quel che tu ti dica. E subito, mentr’egli parlava ancora, il gallo cantò. 042 LUK 022 061 E il Signore, voltatosi, riguardò Pietro; e Pietro si ricordò della parola del Signore com’ei gli avea detto: Prima che il gallo canti oggi, tu mi rinnegherai tre volte. 042 LUK 022 062 E uscito fuori pianse amaramente. 042 LUK 022 063 E gli uomini che tenevano Gesù, lo schernivano percuotendolo; 042 LUK 022 064 e avendolo bendato gli domandavano: Indovina, profeta, chi t’ha percosso? 042 LUK 022 065 E molte altre cose dicevano contro a lui, bestemmiando. 042 LUK 022 066 E come fu giorno, gli anziani del popolo, i capi sacerdoti e gli scribi si adunarono, e lo menarono nel loro Sinedrio, dicendo: 042 LUK 022 067 Se tu sei il Cristo, diccelo. Ma egli disse loro: Se ve lo dicessi, non credereste; 042 LUK 022 068 e se io vi facessi delle domande, non rispondereste. 042 LUK 022 069 Ma da ora innanzi il Figliuol dell’uomo sarà seduto alla destra della potenza di Dio. 042 LUK 022 070 E tutti dissero: Sei tu dunque il Figliuol di Dio? Ed egli rispose loro: Voi lo dite, poiché io lo sono. 042 LUK 022 071 E quelli dissero: Che bisogno abbiamo ancora di testimonianza? Noi stessi l’abbiamo udito dalla sua propria bocca. 042 LUK 023 001 Poi, levatasi tutta l’assemblea, lo menarono a Pilato. 042 LUK 023 002 E cominciarono ad accusarlo, dicendo: Abbiam trovato costui che sovvertiva la nostra nazione e che vietava di pagare i tributi a Cesare, e diceva d’esser lui il Cristo re. 042 LUK 023 003 E Pilato lo interrogò, dicendo: Sei tu il re dei Giudei? Ed egli, rispondendo, gli disse: Sì, lo sono. 042 LUK 023 004 E Pilato disse ai capi sacerdoti e alle turbe: Io non trovo colpa alcuna in quest’uomo. 042 LUK 023 005 Ma essi insistevano, dicendo: Egli solleva il popolo insegnando per tutta la Giudea; ha cominciato dalla Galilea ed è giunto fin qui. 042 LUK 023 006 Quando Pilato udì questo, domandò se quell’uomo fosse Galileo. 042 LUK 023 007 E saputo ch’egli era della giurisdizione d’Erode, lo rimandò a Erode ch’era anch’egli a Gerusalemme in que’ giorni. 042 LUK 023 008 Erode, come vide Gesù, se ne rallegrò grandemente, perché da lungo tempo desiderava vederlo, avendo sentito parlar di lui; e sperava di vedergli fare qualche miracolo. 042 LUK 023 009 E gli rivolse molte domande, ma Gesù non gli rispose nulla. 042 LUK 023 010 Or i capi sacerdoti e gli scribi stavan là, accusandolo con veemenza. 042 LUK 023 011 Ed Erode co’ suoi soldati, dopo averlo vilipeso e schernito, lo vestì di un manto splendido, e lo rimandò a Pilato. 042 LUK 023 012 E in quel giorno, Erode e Pilato divennero amici, perché per l’addietro arano stati in inimicizia fra loro. 042 LUK 023 013 E Pilato, chiamati assieme i capi sacerdoti e i magistrati e il popolo, disse loro: 042 LUK 023 014 Voi mi avete fatto comparir dinanzi quest’uomo come sovvertitore del popolo; ed ecco, dopo averlo in presenza vostra esaminato, non ho trovato in lui alcuna delle colpe di cui l’accusate; 042 LUK 023 015 e neppure Erode, poiché egli l’ha rimandato a noi; ed ecco, egli non ha fatto nulla che sia degno di morte. 042 LUK 023 016 Io dunque, dopo averlo castigato, lo libererò. 042 LUK 023 017 Or egli era in obbligo di liberar loro un carcerato in occasion della festa. 042 LUK 023 018 Ma essi gridarono tutti insieme: Fa’ morir costui, e liberaci Barabba! 042 LUK 023 019 (Barabba era stato messo in prigione a motivo di una sedizione avvenuta in città e di un omicidio). 042 LUK 023 020 E Pilato da capo parlò loro, desiderando liberar Gesù; 042 LUK 023 021 ma essi gridavano: Crocifiggilo, crocifiggilo! 042 LUK 023 022 E per la terza volta egli disse loro: Ma che male ha egli fatto? Io non ho trovato nulla in lui, che meriti la morte. Io dunque, dopo averlo castigato, lo libererò. 042 LUK 023 023 Ma essi insistevano con gran grida, chiedendo che fosse crocifisso; e le loro grida finirono con avere il sopravvento. 042 LUK 023 024 E Pilato sentenziò che fosse fatto quello che domandavano. 042 LUK 023 025 E liberò colui che era stato messo in prigione per sedizione ed omicidio, e che essi aveano richiesto; ma abbandonò Gesù alla loro volontà. 042 LUK 023 026 E mentre lo menavan via, presero un certo Simon, cireneo, che veniva dalla campagna, e gli misero addosso la croce, perché la portasse dietro a Gesù. 042 LUK 023 027 Or lo seguiva una gran moltitudine di popolo e di donne che facean cordoglio e lamento per lui. 042 LUK 023 028 Ma Gesù, voltatosi verso di loro, disse: Figliuole di Gerusalemme, non piangete per me, ma piangete per voi stesse e per i vostri figliuoli. 042 LUK 023 029 Perché ecco, vengono i giorni nei quali si dirà: Beate le sterili, e i seni che non han partorito, e le mammelle che non hanno allattato. 042 LUK 023 030 Allora prenderanno a dire ai monti: Cadeteci addosso; ed ai colli: Copriteci. 042 LUK 023 031 Poiché se fan queste cose al legno verde, che sarà egli fatto al secco? 042 LUK 023 032 Or due altri, due malfattori, eran menati con lui per esser fatti morire. 042 LUK 023 033 E quando furon giunti al luogo detto “il Teschio”, crocifissero quivi lui e i malfattori, l’uno a destra e l’altro a sinistra. 042 LUK 023 034 E Gesù diceva: Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno. Poi, fatte delle parti delle sue vesti, trassero a sorte. 042 LUK 023 035 E il popolo stava a guardare. E anche i magistrati si facean beffe di lui, dicendo: Ha salvato altri, salvi se stesso, se è il Cristo, l’Eletto di Dio! 042 LUK 023 036 E i soldati pure lo schernivano, accostandosi, presentandogli dell’aceto e dicendo: 042 LUK 023 037 Se tu sei il re de’ Giudei, salva te stesso! 042 LUK 023 038 E v’era anche questa iscrizione sopra il suo capo: QUESTO E IL RE DEI GIUDEI. 042 LUK 023 039 E uno de’ malfattori appesi lo ingiuriava, dicendo: Non se’ tu il Cristo? Salva te stesso e noi! 042 LUK 023 040 Ma l’altro, rispondendo, lo sgridava e diceva: Non hai tu nemmeno timor di Dio, tu che ti trovi nel medesimo supplizio? 042 LUK 023 041 E per noi è cosa giusta, perché riceviamo la condegna pena de’ nostri fatti; ma questi non ha fatto nulla di male. 042 LUK 023 042 E diceva: Gesù, ricordati di me quando sarai venuto nel tuo regno! 042 LUK 023 043 E Gesù gli disse: Io ti dico in verità che oggi tu sarai meco in paradiso. 042 LUK 023 044 Ora era circa l’ora sesta, e si fecero tenebre per tutto il paese, fino all’ora nona, essendosi oscurato il sole. 042 LUK 023 045 La cortina del tempio si squarciò pel mezzo. 042 LUK 023 046 E Gesù, gridando con gran voce, disse: Padre, nelle tue mani rimetto lo spirito mio. E detto questo spirò. 042 LUK 023 047 E il centurione, veduto ciò che era accaduto, glorificava Iddio dicendo: Veramente, quest’uomo era giusto. 042 LUK 023 048 E tutte le turbe che si erano raunate a questo spettacolo, vedute le cose che erano successe, se ne tornavano battendosi il petto. 042 LUK 023 049 Ma tutti i suoi conoscenti e le donne che lo aveano accompagnato dalla Galilea, stavano a guardare queste cose da lontano. 042 LUK 023 050 Ed ecco un uomo per nome Giuseppe, che era consigliere, uomo dabbene e giusto, 042 LUK 023 051 il quale non avea consentito alla deliberazione e all’operato degli altri, ed era da Arimatea, città de’ Giudei, e aspettava il regno di Dio, 042 LUK 023 052 venne a Pilato e chiese il corpo di Gesù. 042 LUK 023 053 E trattolo giù di croce, lo involse in un panno lino e lo pose in una tomba scavata nella roccia, dove niuno era ancora stato posto. 042 LUK 023 054 Era il giorno della Preparazione, e stava per cominciare il sabato. 042 LUK 023 055 E le donne che eran venute con Gesù dalla Galilea, avendo seguito Giuseppe, guardarono la tomba, e come v’era stato posto il corpo di Gesù. 042 LUK 023 056 Poi, essendosene tornate, prepararono aromi ed oli odoriferi. 042 LUK 024 001 Durante il sabato si riposarono, secondo il comandamento; ma il primo giorno della settimana, la mattina molto per tempo, esse si recarono al sepolcro, portando gli aromi che aveano preparato. 042 LUK 024 002 E trovarono la pietra rotolata dal sepolcro. 042 LUK 024 003 Ma essendo entrate, non trovarono il corpo del Signor Gesù. 042 LUK 024 004 Ed avvenne che mentre se ne stavano perplesse di ciò, ecco che apparvero dinanzi a loro due uomini in vesti sfolgoranti; 042 LUK 024 005 ed essendo esse impaurite, e chinando il viso a terra, essi dissero loro: Perché cercate il vivente fra i morti? 042 LUK 024 006 Egli non è qui, ma è risuscitato; ricordatevi com’egli vi parlò quand’era ancora in Galilea, 042 LUK 024 007 dicendo che il Figliuol dell’uomo doveva esser dato nelle mani d’uomini peccatori ed esser crocifisso, e il terzo giorno risuscitare. 042 LUK 024 008 Ed esse si ricordarono delle sue parole; 042 LUK 024 009 e tornate dal sepolcro, annunziarono tutte queste cose agli undici e a tutti gli altri. 042 LUK 024 010 Or quelle che dissero queste cose agli apostoli erano: Maria Maddalena, Giovanna, Maria madre di Giacomo, e le altre donne che eran con loro. 042 LUK 024 011 E quelle parole parvero loro un vaneggiare, e non prestaron fede alle donne. 042 LUK 024 012 Ma Pietro, levatosi, corse al sepolcro; ed essendosi chinato a guardare, vide le sole lenzuola; e se ne andò maravigliandosi fra se stesso di quel che era avvenuto. 042 LUK 024 013 Ed ecco, due di loro se ne andavano in quello stesso giorno a un villaggio nominato Emmaus, distante da Gerusalemme sessanta stadi; 042 LUK 024 014 e discorrevano tra loro di tutte le cose che erano accadute. 042 LUK 024 015 Ed avvenne che mentre discorrevano e discutevano insieme, Gesù stesso si accostò e cominciò a camminare con loro. 042 LUK 024 016 Ma gli occhi loro erano impediti così da non riconoscerlo. 042 LUK 024 017 Ed egli domandò loro: Che discorsi son questi che tenete fra voi cammin facendo? Ed essi si fermarono tutti mesti. 042 LUK 024 018 E l’un de’ due, per nome Cleopa, rispondendo, gli disse: Tu solo, tra i forestieri, stando in Gerusalemme, non hai saputo le cose che sono in essa avvenute in questi giorni? 042 LUK 024 019 Ed egli disse loro: Quali? Ed essi gli risposero: Il fatto di Gesù Nazareno, che era un profeta potente in opere e in parole dinanzi a Dio e a tutto il popolo; 042 LUK 024 020 e come i capi sacerdoti e i nostri magistrati l’hanno fatto condannare a morte, e l’hanno crocifisso. 042 LUK 024 021 Or noi speravamo che fosse lui che avrebbe riscattato Israele; invece, con tutto ciò, ecco il terzo giorno da che queste cose sono avvenute. 042 LUK 024 022 Vero è che certe donne d’infra noi ci hanno fatto stupire; essendo andate la mattina di buon’ora al sepolcro, 042 LUK 024 023 e non avendo trovato il corpo di lui, son venute dicendo d’aver avuto anche una visione d’angeli, i quali dicono ch’egli vive. 042 LUK 024 024 E alcuni de’ nostri sono andati al sepolcro, e hanno trovato la cosa così come aveano detto le donne; ma lui non l’hanno veduto. 042 LUK 024 025 Allora Gesù disse loro: O insensati e tardi di cuore a credere a tutte le cose che i profeti hanno dette! 042 LUK 024 026 Non bisognava egli che il Cristo soffrisse queste cose ed entrasse quindi nella sua gloria? 042 LUK 024 027 E cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture le cose che lo concernevano. 042 LUK 024 028 E quando si furono avvicinati al villaggio dove andavano, egli fece come se volesse andar più oltre. 042 LUK 024 029 Ed essi gli fecero forza, dicendo: Rimani con noi, perché si fa sera e il giorno è già declinato. Ed egli entrò per rimaner con loro. 042 LUK 024 030 E quando si fu messo a tavola con loro, prese il pane, lo benedisse, e spezzatolo lo dette loro. 042 LUK 024 031 E gli occhi loro furono aperti, e lo riconobbero; ma egli sparì d’innanzi a loro. 042 LUK 024 032 Ed essi dissero l’uno all’altro: Non ardeva il cuor nostro in noi mentr’egli ci parlava per la via, mentre ci spiegava le Scritture? 042 LUK 024 033 E levatisi in quella stessa ora, tornarono a Gerusalemme e trovarono adunati gli undici e quelli ch’eran con loro, 042 LUK 024 034 i quali dicevano: Il Signore è veramente risuscitato ed è apparso a Simone. 042 LUK 024 035 Ed essi pure raccontarono le cose avvenute loro per la via, e come era stato da loro riconosciuto nello spezzare il pane. 042 LUK 024 036 Or mentr’essi parlavano di queste cose, Gesù stesso comparve in mezzo a loro, e disse: Pace a voi! 042 LUK 024 037 Ma essi, smarriti e impauriti, pensavano di vedere uno spirito. 042 LUK 024 038 Ed egli disse loro: Perché siete turbati? E perché vi sorgono in cuore tali pensieri? 042 LUK 024 039 Guardate le mie mani ed i miei piedi, perché son ben io; palpatemi e guardate; perché uno spirito non ha carne e ossa come vedete che ho io. 042 LUK 024 040 E detto questo, mostrò loro le mani e i piedi. 042 LUK 024 041 Ma siccome per l’allegrezza non credevano ancora, e si stupivano, disse loro: Avete qui nulla da mangiare? 042 LUK 024 042 Essi gli porsero un pezzo di pesce arrostito; 042 LUK 024 043 ed egli lo prese, e mangiò in loro presenza. 042 LUK 024 044 Poi disse loro: Queste son le cose che io vi dicevo quand’ero ancora con voi: che bisognava che tutte le cose scritte di me nella legge di Mosè, ne’ profeti e nei Salmi, fossero adempiute. 042 LUK 024 045 Allora apri loro la mente per intendere le Scritture, e disse loro: 042 LUK 024 046 Così è scritto, che il Cristo soffrirebbe, e risusciterebbe dai morti il terzo giorno, 042 LUK 024 047 e che nel suo nome si predicherebbe ravvedimento e remission dei peccati a tutte le genti, cominciando da Gerusalemme. 042 LUK 024 048 Or voi siete testimoni di queste cose. 042 LUK 024 049 Ed ecco, io mando su voi quello che il Padre mio ha promesso; quant’è a voi, rimanete in questa città, finché dall’alto siate rivestiti di potenza. 042 LUK 024 050 Poi li condusse fuori fino presso Betania; e levate in alto le mani, li benedisse. 042 LUK 024 051 E avvenne che mentre li benediceva, si dipartì da loro e fu portato su nel cielo. 042 LUK 024 052 Ed essi, adoratolo, tornarono a Gerusalemme con grande allegrezza; 042 LUK 024 053 ed erano del continuo nel tempio, benedicendo Iddio. # # BOOK 043 JOH John Giovanni 043 JOH 001 001 Nel principio era la Parola, e la Parola era con Dio, e la Parola era Dio. 043 JOH 001 002 Essa era nel principio con Dio. 043 JOH 001 003 Ogni cosa è stata fatta per mezzo di lei; e senza di lei neppure una delle cose fatte è stata fatta. 043 JOH 001 004 In lei era la vita; e la vita era la luce degli uomini; 043 JOH 001 005 e la luce splende nelle tenebre, e le tenebre non l’hanno ricevuta. 043 JOH 001 006 Vi fu un uomo mandato da Dio, il cui nome era Giovanni. 043 JOH 001 007 Egli venne come testimone per render testimonianza alla luce, affinché tutti credessero per mezzo di lui. 043 JOH 001 008 Egli stesso non era la luce, ma venne per render testimonianza alla luce. 043 JOH 001 009 La vera luce che illumina ogni uomo, era per venire nel mondo. 043 JOH 001 010 Egli era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di lui, ma il mondo non l’ha conosciuto. 043 JOH 001 011 E’ venuto in casa sua, e i suoi non l’hanno ricevuto; 043 JOH 001 012 ma a tutti quelli che l’hanno ricevuto egli ha dato il diritto di diventar figliuoli di Dio; a quelli, cioè, che credono nel suo nome; 043 JOH 001 013 i quali non son nati da sangue, né da volontà di carne, né da volontà d’uomo, ma son nati da Dio. 043 JOH 001 014 E la Parola è stata fatta carne ed ha abitato per un tempo fra noi, piena di grazia e di verità; e noi abbiam contemplata la sua gloria, gloria come quella dell’Unigenito venuto da presso al Padre. 043 JOH 001 015 Giovanni gli ha resa testimonianza ed ha esclamato, dicendo: Era di questo che io dicevo: Colui che vien dietro a me mi ha preceduto, perché era prima di me. 043 JOH 001 016 Infatti, è della sua pienezza che noi tutti abbiamo ricevuto, e grazia sopra grazia. 043 JOH 001 017 Poiché la legge è stata data per mezzo di Mosè; la grazia e la verità son venute per mezzo di Gesù Cristo. 043 JOH 001 018 Nessuno ha mai veduto Iddio; l’unigenito Figliuolo, che è nel seno del Padre, è quel che l’ha fatto conoscere. 043 JOH 001 019 E questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei mandarono da Gerusalemme de’ sacerdoti e dei leviti per domandargli: Tu chi sei? 043 JOH 001 020 Ed egli lo confessò e non lo negò; lo confessò dicendo: Io non sono il Cristo. 043 JOH 001 021 Ed essi gli domandarono: Che dunque? Sei Elia? Ed egli rispose: Non lo sono. Sei tu il profeta? Ed egli rispose: No. 043 JOH 001 022 Essi dunque gli dissero: Chi sei? affinché diamo una risposta a coloro che ci hanno mandato. Che dici tu di te stesso? 043 JOH 001 023 Egli disse: Io son la voce d’uno che grida nel deserto: Addirizzate la via del Signore, come ha detto il profeta Isaia. 043 JOH 001 024 Or quelli ch’erano stati mandati a lui erano de’ Farisei: 043 JOH 001 025 e gli domandarono: Perché dunque battezzi se tu non sei il Cristo, né Elia, né il profeta? 043 JOH 001 026 Giovanni rispose loro, dicendo: Io battezzo con acqua; nel mezzo di voi è presente uno che voi non conoscete, 043 JOH 001 027 colui che viene dietro a me, al quale io non son degno di sciogliere il legaccio de’ calzari. 043 JOH 001 028 Queste cose avvennero in Betania al di là del Giordano, dove Giovanni stava battezzando. 043 JOH 001 029 Il giorno seguente, Giovanni vide Gesù che veniva a lui, e disse: Ecco l’Agnello di Dio, che toglie il peccato del mondo! 043 JOH 001 030 Questi è colui del quale dicevo: Dietro a me viene un uomo che mi ha preceduto, perché egli era prima di me. 043 JOH 001 031 E io non lo conoscevo; ma appunto perché egli sia manifestato ad Israele, son io venuto a battezzar con acqua. 043 JOH 001 032 E Giovanni rese la sua testimonianza, dicendo: Ho veduto lo Spirito scendere dal cielo a guisa di colomba, e fermarsi su di lui. 043 JOH 001 033 E io non lo conoscevo; ma Colui che mi ha mandato a battezzare con acqua, mi ha detto: Colui sul quale vedrai lo Spirito scendere e fermarsi, è quel che battezza con lo Spirito Santo. 043 JOH 001 034 E io ho veduto e ho attestato che questi è il Figliuol di Dio. 043 JOH 001 035 Il giorno seguente, Giovanni era di nuovo là con due de’ suoi discepoli; 043 JOH 001 036 e avendo fissato lo sguardo su Gesù che stava passando, disse: Ecco l’Agnello di Dio! 043 JOH 001 037 E i suoi due discepoli, avendolo udito parlare, seguirono Gesù. 043 JOH 001 038 E Gesù, voltatosi, e osservando che lo seguivano, domandò loro: Che cercate? Ed essi gli dissero: Rabbì (che, interpretato, vuol dire: Maestro), ove dimori? 043 JOH 001 039 Egli rispose loro: Venite e vedrete. Essi dunque andarono, e videro ove dimorava, e stettero con lui quel giorno. Era circa la decima ora. 043 JOH 001 040 Andrea, il fratello di Simon Pietro, era uno dei due che aveano udito Giovanni ed avean seguito Gesù. 043 JOH 001 041 Egli pel primo trovò il proprio fratello Simone e gli disse: Abbiam trovato il Messia (che, interpretato, vuol dire: Cristo); e lo menò da Gesù. 043 JOH 001 042 E Gesù, fissato in lui lo sguardo, disse: Tu sei Simone, il figliuol di Giovanni; tu sarai chiamato Cefa (che significa Pietro). 043 JOH 001 043 Il giorno seguente, Gesù volle partire per la Galilea; trovò Filippo, e gli disse: Seguimi. 043 JOH 001 044 Or Filippo era di Betsaida, della città d’Andrea e di Pietro. 043 JOH 001 045 Filippo trovò Natanaele, e gli disse: Abbiam trovato colui del quale hanno scritto Mosè nella legge, ed i profeti: Gesù figliuolo di Giuseppe, da Nazaret. 043 JOH 001 046 E Natanaele gli disse: Può forse venir qualcosa di buono da Nazaret? Filippo gli rispose: Vieni a vedere. 043 JOH 001 047 Gesù vide Natanaele che gli veniva incontro, e disse di lui: Ecco un vero israelita in cui non c’è frode. 043 JOH 001 048 Natanaele gli chiese: Da che mi conosci? Gesù gli rispose: Prima che Filippo ti chiamasse, quand’eri sotto il fico, io t’ho veduto. 043 JOH 001 049 Natanaele gli rispose: Maestro, tu sei il Figliuol di Dio, tu sei il Re d’Israele. 043 JOH 001 050 Gesù rispose e gli disse: Perché t’ho detto che t’avevo visto sotto il fico, tu credi? Tu vedrai cose maggiori di queste. 043 JOH 001 051 Poi gli disse: In verità, in verità vi dico che vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figliuol dell’uomo. 043 JOH 002 001 Tre giorni dopo, si fecero delle nozze in Cana di Galilea, e c’era la madre di Gesù. 043 JOH 002 002 E Gesù pure fu invitato co’ suoi discepoli alle nozze. 043 JOH 002 003 E venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: Non han più vino. 043 JOH 002 004 E Gesù le disse: Che v’è fra me e te, o donna? L’ora mia non è ancora venuta. 043 JOH 002 005 Sua madre disse ai servitori: Fate tutto quel che vi dirà. 043 JOH 002 006 Or c’erano quivi sei pile di pietra, destinate alla purificazione de’ Giudei, le quali contenevano ciascuna due o tre misure. 043 JOH 002 007 Gesù disse loro: Empite d’acqua le pile. Ed essi le empirono fino all’orlo. 043 JOH 002 008 Poi disse loro: Ora attingete, e portatene al maestro di tavola. Ed essi gliene portarono. 043 JOH 002 009 E quando il maestro di tavola ebbe assaggiata l’acqua ch’era diventata vino (or egli non sapea donde venisse, ma ben lo sapeano i servitori che aveano attinto l’acqua), chiamò lo sposo e gli disse: 043 JOH 002 010 Ognuno serve prima il vin buono; e quando si è bevuto largamente, il men buono; tu, invece, hai serbato il vin buono fino ad ora. 043 JOH 002 011 Gesù fece questo primo de’ suoi miracoli in Cana di Galilea, e manifestò la sua gloria; e i suoi discepoli credettero in lui. 043 JOH 002 012 Dopo questo, scese a Capernaum, egli con sua madre, co’ suoi fratelli e i suoi discepoli; e stettero quivi non molti giorni. 043 JOH 002 013 Or la Pasqua de’ Giudei era vicina, e Gesù salì a Gerusalemme. 043 JOH 002 014 E trovò nel tempio quelli che vendevano buoi e pecore e colombi, e i cambiamonete seduti. 043 JOH 002 015 E fatta una sferza di cordicelle, scacciò tutti fuori del tempio, pecore e buoi; e sparpagliò il danaro dei cambiamonete, e rovesciò le tavole; 043 JOH 002 016 e a quelli che vendeano i colombi, disse: Portate via di qui queste cose; non fate della casa del Padre mio una casa di mercato. 043 JOH 002 017 E i suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: Lo zelo della tua casa mi consuma. 043 JOH 002 018 I Giudei allora presero a dirgli: Qual segno ci mostri tu che fai queste cose? 043 JOH 002 019 Gesù rispose loro: Disfate questo tempio, e in tre giorni lo farò risorgere. 043 JOH 002 020 Allora i Giudei dissero: Quarantasei anni è durata la fabbrica di questo tempio e tu lo faresti risorgere in tre giorni? 043 JOH 002 021 Ma egli parlava del tempio del suo corpo. 043 JOH 002 022 Quando dunque fu risorto da’ morti, i suoi discepoli si ricordarono ch’egli avea detto questo; e credettero alla Scrittura e alla parola che Gesù avea detta. 043 JOH 002 023 Mentr’egli era in Gerusalemme alla festa di Pasqua, molti credettero nel suo nome, vedendo i miracoli ch’egli faceva. 043 JOH 002 024 Ma Gesù non si fidava di loro, perché conosceva tutti, 043 JOH 002 025 e perché non avea bisogno della testimonianza d’alcuno sull’uomo, poiché egli stesso conosceva quello che era nell’uomo. 043 JOH 003 001 Or v’era tra i Farisei un uomo, chiamato Nicodemo, un de’ capi de’ Giudei. 043 JOH 003 002 Egli venne di notte a Gesù, e gli disse: Maestro, noi sappiamo che tu sei un dottore venuto da Dio; perché nessuno può fare questi miracoli che tu fai, se Dio non è con lui. 043 JOH 003 003 Gesù gli rispose dicendo: In verità, in verità io ti dico che se uno non è nato di nuovo, non può vedere il regno di Dio. 043 JOH 003 004 Nicodemo gli disse: Come può un uomo nascere quand’è vecchio? Può egli entrare una seconda volta nel seno di sua madre e nascere? 043 JOH 003 005 Gesù rispose: In verità, in verità io ti dico che se uno non è nato d’acqua e di Spirito, non può entrare nel regno di Dio. 043 JOH 003 006 Quel che è nato dalla carne, è carne; e quel che è nato dallo Spirito, è spirito. 043 JOH 003 007 Non ti maravigliare se t’ho detto: Bisogna che nasciate di nuovo. 043 JOH 003 008 Il vento soffia dove vuole, e tu ne odi il rumore, ma non sai né d’onde viene né dove va; così è di chiunque è nato dallo Spirito. 043 JOH 003 009 Nicodemo replicò e gli disse: Come possono avvenir queste cose? 043 JOH 003 010 Gesù gli rispose: Tu se’ il dottor d’Israele e non sai queste cose? 043 JOH 003 011 In verità, in verità io ti dico che noi parliamo di quel che sappiamo, e testimoniamo di quel che abbiamo veduto; ma voi non ricevete la nostra testimonianza. 043 JOH 003 012 Se vi ho parlato delle cose terrene e non credete, come crederete se vi parlerò delle cose celesti? 043 JOH 003 013 E nessuno è salito in cielo, se non colui che è disceso dal cielo: il Figliuol dell’uomo che è nel cielo. 043 JOH 003 014 E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che il Figliuol dell’uomo sia innalzato, 043 JOH 003 015 affinché chiunque crede in lui abbia vita eterna. (aiōnios g166) 043 JOH 003 016 Poiché Iddio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figliuolo, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna. (aiōnios g166) 043 JOH 003 017 Infatti Iddio non ha mandato il suo Figliuolo nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. 043 JOH 003 018 Chi crede in lui non è giudicato; chi non crede è già giudicato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figliuol di Dio. 043 JOH 003 019 E il giudizio è questo: che la luce è venuta nel mondo, e gli uomini hanno amato le tenebre più che la luce, perché le loro opere erano malvage. 043 JOH 003 020 Poiché chiunque fa cose malvage odia la luce e non viene alla luce, perché le sue opere non siano riprovate; 043 JOH 003 021 ma chi mette in pratica la verità viene alla luce, affinché le opere sue siano manifestate, perché son fatte in Dio. 043 JOH 003 022 Dopo queste cose, Gesù venne co’ suoi discepoli nelle campagne della Giudea; quivi si trattenne con loro, e battezzava. 043 JOH 003 023 Or anche Giovanni stava battezzando a Enon, presso Salim, perché c’era là molt’acqua; e la gente veniva a farsi battezzare. 043 JOH 003 024 Poiché Giovanni non era ancora stato messo in prigione. 043 JOH 003 025 Nacque dunque una discussione fra i discepoli di Giovanni e un Giudeo intorno alla purificazione. 043 JOH 003 026 E vennero a Giovanni e gli dissero: Maestro, colui che era con te di là dal Giordano, e al quale tu rendesti testimonianza, eccolo che battezza, e tutti vanno a lui. 043 JOH 003 027 Giovanni rispose dicendo: L’uomo non può ricever cosa alcuna, se non gli è data dal cielo. 043 JOH 003 028 Voi stessi mi siete testimoni che ho detto: Io non sono il Cristo; ma son mandato davanti a lui. 043 JOH 003 029 Colui che ha la sposa è lo sposo; ma l’amico dello sposo, che è presente e l’ascolta, si rallegra grandemente alla voce dello sposo; questa allegrezza che è la mia è perciò completa. 043 JOH 003 030 Bisogna che egli cresca, e che io diminuisca. 043 JOH 003 031 Colui che vien dall’alto è sopra tutti; colui che vien dalla terra è della terra e parla com’essendo della terra; colui che vien dal cielo è sopra tutti. 043 JOH 003 032 Egli rende testimonianza di quel che ha veduto e udito, ma nessuno riceve la sua testimonianza. 043 JOH 003 033 Chi ha ricevuto la sua testimonianza ha confermato che Dio è verace. 043 JOH 003 034 Poiché colui che Dio ha mandato, proferisce le parole di Dio; perché Dio non gli dà lo Spirito con misura. 043 JOH 003 035 Il Padre ama il Figliuolo, e gli ha dato ogni cosa in mano. 043 JOH 003 036 Chi crede nel Figliuolo ha vita eterna; ma chi rifiuta di credere al Figliuolo non vedrà la vita, ma l’ira di Dio resta sopra lui. (aiōnios g166) 043 JOH 004 001 Quando dunque il Signore ebbe saputo che i Farisei aveano udito ch’egli faceva e battezzava più discepoli di Giovanni 043 JOH 004 002 (quantunque non fosse Gesù che battezzava, ma i suoi discepoli), 043 JOH 004 003 lasciò la Giudea e se n’andò di nuovo in Galilea. 043 JOH 004 004 Or doveva passare per la Samaria. 043 JOH 004 005 Giunse dunque a una città della Samaria, chiamata Sichar, vicina al podere che Giacobbe dette a Giuseppe, suo figliuolo; 043 JOH 004 006 e quivi era la fonte di Giacobbe. Gesù dunque, stanco del cammino, stava così a sedere presso la fonte. Era circa l’ora sesta. 043 JOH 004 007 Una donna samaritana venne ad attinger l’acqua. Gesù le disse: Dammi da bere. 043 JOH 004 008 (Giacché i suoi discepoli erano andati in città a comprar da mangiare). 043 JOH 004 009 Onde la donna samaritana gli disse: Come mai tu che sei giudeo chiedi da bere a me che sono una donna samaritana? Infatti i Giudei non hanno relazioni co’ Samaritani. 043 JOH 004 010 Gesù rispose e le disse: Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è che ti dice: Dammi da bere, tu stessa gliene avresti chiesto, ed egli t’avrebbe dato dell’acqua viva. 043 JOH 004 011 La donna gli disse: Signore, tu non hai nulla per attingere, e il pozzo è profondo; donde hai dunque cotest’acqua viva? 043 JOH 004 012 Sei tu più grande di Giacobbe nostro padre che ci dette questo pozzo e ne bevve egli stesso co’ suoi figliuoli e il suo bestiame? 043 JOH 004 013 Gesù rispose e le disse: Chiunque beve di quest’acqua avrà sete di nuovo; 043 JOH 004 014 ma chi beve dell’acqua che io gli darò, non avrà mai più sete; anzi, l’acqua che io gli darò, diventerà in lui una fonte d’acqua che scaturisce in vita eterna. (aiōn g165, aiōnios g166) 043 JOH 004 015 La donna gli disse: Signore, dammi di cotest’acqua, affinché io non abbia più sete, e non venga più sin qua ad attingere. 043 JOH 004 016 Gesù le disse: Va’ a chiamar tuo marito e vieni qua. 043 JOH 004 017 La donna gli rispose: Non ho marito. E Gesù: Hai detto bene: Non ho marito; 043 JOH 004 018 perché hai avuto cinque mariti; e quello che hai ora, non è tuo marito; in questo hai detto il vero. 043 JOH 004 019 La donna gli disse: Signore, io vedo che tu sei un profeta. 043 JOH 004 020 I nostri padri hanno adorato su questo monte, e voi dite che a Gerusalemme è il luogo dove bisogna adorare. 043 JOH 004 021 Gesù le disse: Donna, credimi; l’ora viene che né su questo monte né a Gerusalemme adorerete il Padre. 043 JOH 004 022 Voi adorate quel che non conoscete; noi adoriamo quel che conosciamo, perché la salvazione vien da’ Giudei. 043 JOH 004 023 Ma l’ora viene, anzi è già venuta, che i veri adoratori adoreranno il Padre in ispirito e verità; poiché tali sono gli adoratori che il Padre richiede. 043 JOH 004 024 Iddio è spirito; e quelli che l’adorano, bisogna che l’adorino in ispirito e verità. 043 JOH 004 025 La donna gli disse: Io so che il Messia (ch’è chiamato Cristo) ha da venire; quando sarà venuto, ci annunzierà ogni cosa. 043 JOH 004 026 Gesù le disse: Io che ti parlo, son desso. 043 JOH 004 027 In quel mentre giunsero i suoi discepoli, e si maravigliarono ch’egli parlasse con una donna; ma pur nessuno gli chiese: Che cerchi? o: Perché discorri con lei? 043 JOH 004 028 La donna lasciò dunque la sua secchia, se ne andò in città e disse alla gente: 043 JOH 004 029 Venite a vedere un uomo che m’ha detto tutto quello che ho fatto; non sarebb’egli il Cristo? 043 JOH 004 030 La gente uscì dalla città e veniva a lui. 043 JOH 004 031 Intanto i discepoli lo pregavano, dicendo: Maestro, mangia. 043 JOH 004 032 Ma egli disse loro: Io ho un cibo da mangiare che voi non sapete. 043 JOH 004 033 Perciò i discepoli si dicevano l’uno all’altro: Forse qualcuno gli ha portato da mangiare? 043 JOH 004 034 Gesù disse loro: Il mio cibo è di far la volontà di Colui che mi ha mandato, e di compiere l’opera sua. 043 JOH 004 035 Non dite voi che ci sono ancora quattro mesi e poi vien la mietitura? Ecco, io vi dico: Levate gli occhi e mirate le campagne come già son bianche da mietere. 043 JOH 004 036 Il mietitore riceve premio e raccoglie frutto per la vita eterna, affinché il seminatore ed il mietitore si rallegrino assieme. (aiōnios g166) 043 JOH 004 037 Poiché in questo è vero il detto: L’uno semina e l’altro miete. 043 JOH 004 038 Io v’ho mandati a mieter quello intorno a cui non avete faticato; altri hanno faticato, e voi siete entrati nella lor fatica. 043 JOH 004 039 Or molti de’ Samaritani di quella città credettero in lui a motivo della testimonianza resa da quella donna: Egli m’ha detto tutte le cose che ho fatte. 043 JOH 004 040 Quando dunque i Samaritani furono venuti a lui, lo pregarono di trattenersi da loro; ed egli si trattenne quivi due giorni. 043 JOH 004 041 E più assai credettero a motivo della sua parola; 043 JOH 004 042 e dicevano alla donna: Non è più a motivo di quel che tu ci hai detto, che crediamo; perché abbiamo udito da noi, e sappiamo che questi è veramente il Salvator del mondo. 043 JOH 004 043 Passati que’ due giorni, egli partì di là per andare in Galilea; 043 JOH 004 044 poiché Gesù stesso aveva attestato che un profeta non è onorato nella sua propria patria. 043 JOH 004 045 Quando dunque fu venuto in Galilea, fu accolto dai Galilei, perché avean vedute tutte le cose ch’egli avea fatte in Gerusalemme alla festa; poiché anch’essi erano andati alla festa. 043 JOH 004 046 Gesù dunque venne di nuovo a Cana di Galilea, dove avea cambiato l’acqua in vino. E v’era un certo ufficial reale, il cui figliuolo era infermo a Capernaum. 043 JOH 004 047 Come egli ebbe udito che Gesù era venuto dalla Giudea in Galilea, andò a lui e lo pregò che scendesse e guarisse il suo figliuolo, perché stava per morire. 043 JOH 004 048 Perciò Gesù gli disse: Se non vedete segni e miracoli, voi non crederete. 043 JOH 004 049 L’ufficial reale gli disse: Signore, scendi prima che il mio bambino muoia. 043 JOH 004 050 Gesù gli disse: Va’, il tuo figliuolo vive. Quell’uomo credette alla parola che Gesù gli avea detta, e se ne andò. 043 JOH 004 051 E come già stava scendendo, i suoi servitori gli vennero incontro e gli dissero: Il tuo figliuolo vive. 043 JOH 004 052 Allora egli domandò loro a che ora avesse cominciato a star meglio; ed essi gli risposero: Ieri, all’ora settima, la febbre lo lasciò. 043 JOH 004 053 Così il padre conobbe che ciò era avvenuto nell’ora che Gesù gli avea detto: Il tuo figliuolo vive; e credette lui con tutta la sua casa. 043 JOH 004 054 Questo secondo miracolo fece di nuovo Gesù, tornando dalla Giudea in Galilea. 043 JOH 005 001 Dopo queste cose ci fu una festa de’ Giudei, e Gesù salì a Gerusalemme. 043 JOH 005 002 Or a Gerusalemme, presso la porta delle Pecore, v’è una vasca, chiamata in ebraico Betesda, che ha cinque portici. 043 JOH 005 003 Sotto questi portici giaceva un gran numero d’infermi, di ciechi, di zoppi, di paralitici, i quali aspettavano l’agitarsi dell’acqua; 043 JOH 005 004 perché un angelo scendeva nella vasca e metteva l’acqua in movimento; e il primo che vi scendeva dopo che l’acqua era stata agitata, era guarito di qualunque malattia fosse colpito. 043 JOH 005 005 E quivi era un uomo, che da trentott’anni era infermo. 043 JOH 005 006 Gesù, vedutolo che giaceva e sapendo che già da gran tempo stava così, gli disse: Vuoi esser risanato? 043 JOH 005 007 L’infermo gli rispose: Signore, io non ho alcuno che, quando l’acqua è mossa, mi metta nella vasca, e mentre ci vengo io, un altro vi scende prima di me. 043 JOH 005 008 Gesù gli disse: Lèvati, prendi il tuo lettuccio, e cammina. 043 JOH 005 009 E in quell’istante quell’uomo fu risanato; e preso il suo lettuccio, si mise a camminare. 043 JOH 005 010 Or quel giorno era un sabato; perciò i Giudei dissero all’uomo guarito: E’ sabato, e non ti è lecito portare il tuo lettuccio. 043 JOH 005 011 Ma egli rispose loro: E’ colui che m’ha guarito, che m’ha detto: Prendi il tuo lettuccio e cammina. 043 JOH 005 012 Essi gli domandarono: Chi è quell’uomo che t’ha detto: Prendi il tuo lettuccio e cammina? 043 JOH 005 013 Ma colui ch’era stato guarito non sapeva chi fosse; perché Gesù era scomparso, essendovi in quel luogo molta gente. 043 JOH 005 014 Di poi Gesù lo trovò nel tempio, e gli disse: Ecco, tu sei guarito; non peccar più, che non t’accada di peggio. 043 JOH 005 015 Quell’uomo se ne andò, e disse ai Giudei che Gesù era quel che l’avea risanato. 043 JOH 005 016 E per questo i Giudei perseguitavano Gesù e cercavan d’ucciderlo; perché facea quelle cose di sabato. 043 JOH 005 017 Gesù rispose loro: Il Padre mio opera fino ad ora, ed anche io opero. 043 JOH 005 018 Perciò dunque i Giudei più che mai cercavan d’ucciderlo; perché non soltanto violava il sabato, ma chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Dio. 043 JOH 005 019 Gesù quindi rispose e disse loro: In verità, in verità io vi dico che il Figliuolo non può da se stesso far cosa alcuna, se non la vede fare dal Padre; perché le cose che il Padre fa, anche il Figlio le fa similmente. 043 JOH 005 020 Poiché il Padre ama il Figliuolo, e gli mostra tutto quello che Egli fa; e gli mostrerà delle opere maggiori di queste, affinché ne restiate maravigliati. 043 JOH 005 021 Difatti, come il Padre risuscita i morti e li vivifica, così anche il Figliuolo vivifica chi vuole. 043 JOH 005 022 Oltre a ciò, il Padre non giudica alcuno, ma ha dato tutto il giudicio al Figliuolo, 043 JOH 005 023 affinché tutti onorino il Figliuolo come onorano il Padre. Chi non onora il Figliuolo non onora il Padre che l’ha mandato. 043 JOH 005 024 In verità, in verità io vi dico: Chi ascolta la mia parola e crede a Colui che mi ha mandato, ha vita eterna; e non viene in giudizio, ma è passato dalla morte alla vita. (aiōnios g166) 043 JOH 005 025 In verità, in verità io vi dico: L’ora viene, anzi è già venuta, che i morti udranno la voce del Figliuol di Dio; e quelli che l’avranno udita, vivranno. 043 JOH 005 026 Perché come il Padre ha vita in se stesso, così ha dato anche al Figliuolo d’aver vita in se stesso; 043 JOH 005 027 e gli ha dato autorità di giudicare, perché è il Figliuol dell’uomo. 043 JOH 005 028 Non vi maravigliate di questo; perché l’ora viene in cui tutti quelli che sono nei sepolcri, udranno la sua voce e ne verranno fuori: 043 JOH 005 029 quelli che hanno operato bene, in risurrezione di vita; e quelli che hanno operato male, in risurrezion di giudicio. 043 JOH 005 030 Io non posso far nulla da me stesso; come odo, giudico; e il mio giudicio è giusto, perché cerco non la mia propria volontà, ma la volontà di Colui che mi ha mandato. 043 JOH 005 031 Se io rendo testimonianza di me stesso, la mia testimonianza non è verace. 043 JOH 005 032 V’è un altro che rende testimonianza di me; e io so che la testimonianza ch’egli rende di me, è verace. 043 JOH 005 033 Voi avete mandato da Giovanni, ed egli ha reso testimonianza alla verità. 043 JOH 005 034 Io però la testimonianza non la prendo dall’uomo, ma dico questo affinché voi siate salvati. 043 JOH 005 035 Egli era la lampada ardente e splendente e voi avete voluto per breve ora godere alla sua luce. 043 JOH 005 036 Ma io ho una testimonianza maggiore di quella di Giovanni; perché le opere che il Padre mi ha dato a compiere, quelle opere stesse che io fo, testimoniano di me che il Padre mi ha mandato. 043 JOH 005 037 E il Padre che mi ha mandato, ha Egli stesso reso testimonianza di me. La sua voce, voi non l’avete mai udita; e il suo sembiante, non l’avete mai veduto; 043 JOH 005 038 e la sua parola non l’avete dimorante in voi, perché non credete in colui ch’Egli ha mandato. 043 JOH 005 039 Voi investigate le Scritture, perché pensate aver per mezzo d’esse vita eterna, ed esse son quelle che rendon testimonianza di me; (aiōnios g166) 043 JOH 005 040 eppure non volete venire a me per aver la vita! 043 JOH 005 041 Io non prendo gloria dagli uomini; 043 JOH 005 042 ma vi conosco che non avete l’amor di Dio in voi. 043 JOH 005 043 Io son venuto nel nome del Padre mio, e voi non mi ricevete; se un altro verrà nel suo proprio nome, voi lo riceverete. 043 JOH 005 044 Come potete credere, voi che prendete gloria gli uni dagli altri e non cercate la gloria che vien da Dio solo? 043 JOH 005 045 Non crediate che io sia colui che vi accuserà davanti al Padre; v’è chi v’accusa, ed è Mosè, nel quale avete riposta la vostra speranza. 043 JOH 005 046 Perché se credeste a Mosè, credereste anche a me; poiché egli ha scritto di me. 043 JOH 005 047 Ma se non credete agli scritti di lui, come crederete alle mie parole? 043 JOH 006 001 Dopo queste cose, Gesù se ne andò all’altra riva del mar di Galilea, ch’è il mar di Tiberiade. 043 JOH 006 002 E una gran moltitudine lo seguiva, perché vedeva i miracoli ch’egli faceva sugl’infermi. 043 JOH 006 003 Ma Gesù salì sul monte e quivi si pose a sedere co’ suoi discepoli. 043 JOH 006 004 Or la Pasqua, la festa dei Giudei, era vicina. 043 JOH 006 005 Gesù dunque, alzati gli occhi e vedendo che una gran folla veniva a lui, disse a Filippo: Dove comprerem noi del pane perché questa gente abbia da mangiare? 043 JOH 006 006 Diceva così per provarlo; perché sapeva bene quel che stava per fare. 043 JOH 006 007 Filippo gli rispose: Dugento denari di pane non bastano perché ciascun di loro n’abbia un pezzetto. 043 JOH 006 008 Uno de’ suoi discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro, gli disse: 043 JOH 006 009 V’è qui un ragazzo che ha cinque pani d’orzo e due pesci; ma che cosa sono per tanta gente? 043 JOH 006 010 Gesù disse: Fateli sedere. Or v’era molt’erba in quel luogo. La gente dunque si sedette, ed eran circa cinquemila uomini. 043 JOH 006 011 Gesù quindi prese i pani; e dopo aver rese grazie, li distribuì alla gente seduta; lo stesso fece de’ pesci, quanto volevano. 043 JOH 006 012 E quando furon saziati, disse ai suoi discepoli: Raccogliete i pezzi avanzati, ché nulla se ne perda. 043 JOH 006 013 Essi quindi li raccolsero, ed empiron dodici ceste di pezzi che di que’ cinque pani d’orzo erano avanzati a quelli che avean mangiato. 043 JOH 006 014 La gente dunque, avendo veduto il miracolo che Gesù avea fatto, disse: Questi è certo il profeta che ha da venire al mondo. 043 JOH 006 015 Gesù quindi, sapendo che stavan per venire a rapirlo per farlo re, si ritirò di nuovo sul monte, tutto solo. 043 JOH 006 016 E quando fu sera, i suoi discepoli scesero al mare; 043 JOH 006 017 e montati in una barca, si dirigevano all’altra riva, verso Capernaum. Già era buio, e Gesù non era ancora venuto a loro. 043 JOH 006 018 E il mare era agitato, perché tirava un gran vento. 043 JOH 006 019 Or com’ebbero vogato circa venticinque o trenta stadi, videro Gesù che camminava sul mare e s’accostava alla barca; ed ebbero paura. 043 JOH 006 020 Ma egli disse loro: Son io, non temete. 043 JOH 006 021 Essi dunque lo vollero prendere nella barca, e subito la barca toccò terra là dove eran diretti. 043 JOH 006 022 La folla che era rimasta all’altra riva del mare avea notato che non v’era quivi altro che una barca sola, e che Gesù non v’era entrato co’ suoi discepoli, ma che i discepoli eran partiti soli. 043 JOH 006 023 Or altre barche eran giunte da Tiberiade, presso al luogo dove avean mangiato il pane dopo che il Signore avea reso grazie. 043 JOH 006 024 La folla, dunque, quando l’indomani ebbe veduto che Gesù non era quivi, né che v’erano i suoi discepoli, montò in quelle barche, e venne a Capernaum in cerca di Gesù. 043 JOH 006 025 E trovatolo di là dal mare, gli dissero: Maestro, quando se’ giunto qua? 043 JOH 006 026 Gesù rispose loro e disse: In verità, in verità vi dico che voi mi cercate, non perché avete veduto dei miracoli, ma perché avete mangiato de’ pani e siete stati saziati. 043 JOH 006 027 Adopratevi non per il cibo che perisce, ma per il cibo che dura in vita eterna, il quale il Figliuol dell’uomo vi darà; poiché su lui il Padre, cioè Dio, ha apposto il proprio suggello. (aiōnios g166) 043 JOH 006 028 Essi dunque gli dissero: Che dobbiam fare per operare le opere di Dio? 043 JOH 006 029 Gesù rispose e disse loro: Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che Egli ha mandato. 043 JOH 006 030 Allora essi gli dissero: Qual segno fai tu dunque perché lo vediamo e ti crediamo? Che operi? 043 JOH 006 031 I nostri padri mangiaron la manna nel deserto, com’è scritto: Egli diè loro da mangiare del pane venuto dal cielo. 043 JOH 006 032 E Gesù disse loro: In verità vi dico che non Mosè vi ha dato il pane che vien dal cielo, ma il Padre mio vi dà il vero pane che viene dal cielo. 043 JOH 006 033 Poiché il pan di Dio è quello che scende dal cielo, e dà vita al mondo. Essi quindi gli dissero: 043 JOH 006 034 Signore, dacci sempre di codesto pane. 043 JOH 006 035 Gesù disse loro: Io son il pan della vita; chi viene a me non avrà fame, e chi crede in me non avrà mai sete. 043 JOH 006 036 Ma io ve l’ho detto: Voi m’avete veduto, eppur non credete! 043 JOH 006 037 Tutto quel che il Padre mi dà, verrà a me; e colui che viene a me, io non lo caccerò fuori; 043 JOH 006 038 perché son disceso dal cielo per fare non la mia volontà, ma la volontà di Colui che mi ha mandato. 043 JOH 006 039 E questa è la volontà di Colui che mi ha mandato: ch’io non perda nulla di tutto quel ch’Egli m’ha dato, ma che lo risusciti nell’ultimo giorno. 043 JOH 006 040 Poiché questa è la volontà del Padre mio: che chiunque contempla il Figliuolo e crede in lui, abbia vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. (aiōnios g166) 043 JOH 006 041 I Giudei perciò mormoravano di lui perché avea detto: Io sono il pane che è disceso dal cielo. 043 JOH 006 042 E dicevano: Non è costui Gesù, il figliuol di Giuseppe, del quale conosciamo il padre e la madre? Come mai dice egli ora: Io son disceso dal cielo? 043 JOH 006 043 Gesù rispose e disse loro: Non mormorate fra voi. 043 JOH 006 044 Niuno può venire a me se non che il Padre, il quale mi ha mandato, lo attiri; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. 043 JOH 006 045 E’ scritto nei profeti: E saranno tutti ammaestrati da Dio. Ogni uomo che ha udito il Padre ed ha imparato da lui, viene a me. 043 JOH 006 046 Non che alcuno abbia veduto il Padre, se non colui che è da Dio; egli ha veduto il Padre. 043 JOH 006 047 In verità, in verità io vi dico: Chi crede ha vita eterna. (aiōnios g166) 043 JOH 006 048 Io sono il pan della vita. 043 JOH 006 049 I vostri padri mangiarono la manna nel deserto e morirono. 043 JOH 006 050 Questo è il pane che discende dal cielo, affinché chi ne mangia non muoia. 043 JOH 006 051 Io sono il pane vivente, che è disceso dal cielo; se uno mangia di questo pane vivrà in eterno; e il pane che darò è la mia carne, che darò per la vita del mondo. (aiōn g165) 043 JOH 006 052 I Giudei dunque disputavano fra di loro, dicendo: Come mai può costui darci a mangiare la sua carne? 043 JOH 006 053 Perciò Gesù disse loro: In verità, in verità io vi dico che se non mangiate la carne del Figliuol dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete la vita in voi. 043 JOH 006 054 Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. (aiōnios g166) 043 JOH 006 055 Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue è vera bevanda. 043 JOH 006 056 Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me, e io in lui. 043 JOH 006 057 Come il vivente Padre mi ha mandato e io vivo a cagion del Padre, così chi mi mangia vivrà anch’egli a cagion di me. 043 JOH 006 058 Questo è il pane che è disceso dal cielo; non qual era quello che i padri mangiarono e morirono; chi mangia di questo pane vivrà in eterno. (aiōn g165) 043 JOH 006 059 Queste cose disse Gesù, insegnando nella sinagoga di Capernaum. 043 JOH 006 060 Onde molti dei suoi discepoli, udite che l’ebbero, dissero: Questo parlare è duro; chi lo può ascoltare? 043 JOH 006 061 Ma Gesù, conoscendo in se stesso che i suoi discepoli mormoravan di ciò, disse loro: Questo vi scandalizza? 043 JOH 006 062 E che sarebbe se vedeste il Figliuol dell’uomo ascendere dov’era prima? 043 JOH 006 063 E’ lo spirito quel che vivifica; la carne non giova nulla; le parole che vi ho dette sono spirito e vita. 043 JOH 006 064 Ma fra voi ve ne sono alcuni che non credono. Poiché Gesù sapeva fin da principio chi eran quelli che non credevano, e chi era colui che lo tradirebbe. 043 JOH 006 065 E diceva: Per questo v’ho detto che niuno può venire a me, se non gli è dato dal Padre. 043 JOH 006 066 D’allora molti de’ suoi discepoli si ritrassero indietro e non andavan più con lui. 043 JOH 006 067 Perciò Gesù disse ai dodici: Non ve ne volete andare anche voi? 043 JOH 006 068 Simon Pietro gli rispose: Signore, a chi ce ne andremmo noi? Tu hai parole di vita eterna; (aiōnios g166) 043 JOH 006 069 e noi abbiam creduto e abbiam conosciuto che tu sei il Santo di Dio. 043 JOH 006 070 Gesù rispose loro: Non ho io scelto voi dodici? Eppure, un di voi è un diavolo. 043 JOH 006 071 Or egli parlava di Giuda, figliuol di Simone Iscariota, perché era lui, uno di quei dodici, che lo dovea tradire. 043 JOH 007 001 Dopo queste cose, Gesù andava attorno per la Galilea; non voleva andare attorno per la Giudea perché i Giudei cercavan d’ucciderlo. 043 JOH 007 002 Or la festa de’ Giudei, detta delle Capanne, era vicina. 043 JOH 007 003 Perciò i suoi fratelli gli dissero: Partiti di qua e vattene in Giudea, affinché i tuoi discepoli veggano anch’essi le opere che tu fai. 043 JOH 007 004 Poiché niuno fa cosa alcuna in segreto, quando cerca d’esser riconosciuto pubblicamente. Se tu fai codeste cose, palesati al mondo. 043 JOH 007 005 Poiché neppure i suoi fratelli credevano in lui. 043 JOH 007 006 Gesù quindi disse loro: Il mio tempo non è ancora venuto; il vostro tempo, invece, è sempre pronto. 043 JOH 007 007 Il mondo non può odiar voi; ma odia me, perché io testimonio di lui che le sue opere sono malvagie. 043 JOH 007 008 Salite voi alla festa; io non salgo ancora a questa festa, perché il mio tempo non è ancora compiuto. 043 JOH 007 009 E dette loro queste cose, rimase in Galilea. 043 JOH 007 010 Quando poi i suoi fratelli furono saliti alla festa, allora vi salì anche lui; non palesemente, ma come di nascosto. 043 JOH 007 011 I Giudei dunque lo cercavano durante la festa, e dicevano: Dov’è egli? 043 JOH 007 012 E v’era fra le turbe gran mormorio intorno a lui. Gli uni dicevano: E’ un uomo dabbene! Altri dicevano: No, anzi, travia la moltitudine! 043 JOH 007 013 Nessuno però parlava di lui apertamente, per paura de’ Giudei. 043 JOH 007 014 Or quando s’era già a metà della festa, Gesù salì al tempio e si mise a insegnare. 043 JOH 007 015 Onde i Giudei si maravigliavano e dicevano: Come mai s’intende costui di lettere, senz’aver fatto studi? 043 JOH 007 016 E Gesù rispose loro e disse: La mia dottrina non è mia, ma di Colui che mi ha mandato. 043 JOH 007 017 Se uno vuol fare la volontà di lui, conoscerà se questa dottrina è da Dio o se io parlo di mio. 043 JOH 007 018 Chi parla di suo cerca la propria gloria; ma chi cerca la gloria di colui che l’ha mandato, egli è verace e non v’è ingiustizia in lui. 043 JOH 007 019 Mosè non v’ha egli data la legge? Eppure nessun di voi mette ad effetto la legge! Perché cercate d’uccidermi? 043 JOH 007 020 La moltitudine rispose: Tu hai un demonio! Chi cerca d’ucciderti? 043 JOH 007 021 Gesù rispose e disse loro: Un’opera sola ho fatto, e tutti ve ne maravigliate. 043 JOH 007 022 Mosè v’ha dato la circoncisione (non che venga da Mosè, ma viene dai padri); e voi circoncidete l’uomo in giorno di sabato. 043 JOH 007 023 Se un uomo riceve la circoncisione di sabato affinché la legge di Mosè non sia violata, vi adirate voi contro a me perché in giorno di sabato ho guarito un uomo tutto intero? 043 JOH 007 024 Non giudicate secondo l’apparenza, ma giudicate con giusto giudizio. 043 JOH 007 025 Dicevano dunque alcuni di Gerusalemme: Non è questi colui che cercano di uccidere? 043 JOH 007 026 Eppure, ecco, egli parla liberamente, e non gli dicon nulla. Avrebbero mai i capi riconosciuto per davvero ch’egli è il Cristo? 043 JOH 007 027 Eppure, costui sappiamo donde sia; ma quando il Cristo verrà, nessuno saprà donde egli sia. 043 JOH 007 028 Gesù dunque, insegnando nel tempio, esclamò: Voi e mi conoscete e sapete di dove sono; però io non son venuto da me, ma Colui che mi ha mandato è verità, e voi non lo conoscete. 043 JOH 007 029 Io lo conosco, perché vengo da lui, ed è Lui che mi ha mandato. 043 JOH 007 030 Cercavan perciò di pigliarlo, ma nessuno gli mise le mani addosso, perché l’ora sua non era ancora venuta. 043 JOH 007 031 Ma molti della folla credettero in lui, e dicevano: Quando il Cristo sarà venuto, farà egli più miracoli che questi non abbia fatto? 043 JOH 007 032 I Farisei udirono la moltitudine mormorare queste cose di lui; e i capi sacerdoti e i Farisei mandarono delle guardie a pigliarlo. 043 JOH 007 033 Perciò Gesù disse loro: Io sono ancora con voi per poco tempo; poi me ne vo a Colui che mi ha mandato. 043 JOH 007 034 Voi mi cercherete e non mi troverete; e dove io sarò, voi non potete venire. 043 JOH 007 035 Perciò i Giudei dissero fra loro: Dove dunque andrà egli che noi non lo troveremo? Andrà forse a quelli che son dispersi fra i Greci, ad ammaestrare i Greci? 043 JOH 007 036 Che significa questo suo dire: Voi mi cercherete e non mi troverete; e: Dove io sarò voi non potete venire? 043 JOH 007 037 Or nell’ultimo giorno, il gran giorno della festa, Gesù, stando in piè, esclamò: Se alcuno ha sete, venga a me e beva. 043 JOH 007 038 Chi crede in me, come ha detto la Scrittura, fiumi d’acqua viva sgorgheranno dal suo seno. 043 JOH 007 039 Or disse questo dello Spirito, che doveano ricevere quelli che crederebbero in lui; poiché lo Spirito non era ancora stato dato, perché Gesù non era ancora glorificato. 043 JOH 007 040 Una parte dunque della moltitudine, udite quelle parole, diceva: Questi è davvero il profeta. 043 JOH 007 041 Altri dicevano: Questi è il Cristo. Altri, invece, dicevano: Ma è forse dalla Galilea che viene il Cristo? 043 JOH 007 042 La Scrittura non ha ella detto che il Cristo viene dalla progenie di Davide e da Betleem, il villaggio dove stava Davide? 043 JOH 007 043 Vi fu dunque dissenso fra la moltitudine, a motivo di lui; 043 JOH 007 044 e alcuni di loro lo voleano pigliare, ma nessuno gli mise le mani addosso. 043 JOH 007 045 Le guardie dunque tornarono dai capi sacerdoti e dai Farisei, i quali dissero loro: Perché non l’avete condotto? 043 JOH 007 046 Le guardie risposero: Nessun uomo parlò mai come quest’uomo! 043 JOH 007 047 Onde i Farisei replicaron loro: Siete stati sedotti anche voi? 043 JOH 007 048 Ha qualcuno de’ capi o de’ Farisei creduto in lui? 043 JOH 007 049 Ma questa plebe, che non conosce la legge, è maledetta! 043 JOH 007 050 Nicodemo (un di loro, quello che prima era venuto a lui) disse loro: 043 JOH 007 051 La nostra legge giudica ella un uomo prima che sia stato udito e che si sappia quel che ha fatto? 043 JOH 007 052 Essi gli risposero: sei anche tu di Galilea? Investiga, e vedrai che dalla Galilea non sorge profeta. 043 JOH 007 053 E ognuno se ne andò a casa sua. 043 JOH 008 001 Gesù andò al monte degli Ulivi. 043 JOH 008 002 E sul far del giorno, tornò nel tempio, e tutto il popolo venne a lui; ed egli, postosi a sedere, li ammaestrava. 043 JOH 008 003 Allora gli scribi e i Farisei gli menarono una donna còlta in adulterio; e fattala stare in mezzo, 043 JOH 008 004 gli dissero: Maestro, questa donna è stata còlta in flagrante adulterio. 043 JOH 008 005 Or Mosè, nella legge, ci ha comandato di lapidare queste tali; e tu che ne dici? 043 JOH 008 006 Or dicean questo per metterlo alla prova, per poterlo accusare. Ma Gesù, chinatosi, si mise a scrivere col dito in terra. 043 JOH 008 007 E siccome continuavano a interrogarlo, egli, rizzatosi, disse loro: Chi di voi è senza peccato, scagli il primo la pietra contro di lei. 043 JOH 008 008 E chinatosi di nuovo, scriveva in terra. 043 JOH 008 009 Ed essi, udito ciò, e ripresi dalla loro coscienza, si misero ad uscire ad uno ad uno, cominciando dai più vecchi fino agli ultimi; e Gesù fu lasciato solo con la donna che stava là in mezzo. 043 JOH 008 010 E Gesù, rizzatosi e non vedendo altri che la donna, le disse: Donna, dove sono que’ tuoi accusatori? Nessuno t’ha condannata? 043 JOH 008 011 Ed ella rispose: Nessuno, Signore. E Gesù le disse: Neppure io ti condanno; va’ e non peccar più. 043 JOH 008 012 Or Gesù parlò loro di nuovo, dicendo: Io son la luce del mondo; chi mi seguita non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita. 043 JOH 008 013 Allora i Farisei gli dissero: Tu testimoni di te stesso; la tua testimonianza non è verace. 043 JOH 008 014 Gesù rispose e disse loro: Quand’anche io testimoni di me stesso, la mia testimonianza è verace, perché so donde son venuto e donde vado; ma voi non sapete donde io vengo né dove vado. 043 JOH 008 015 Voi giudicate secondo la carne; io non giudico alcuno. 043 JOH 008 016 E anche se giudico, il mio giudizio è verace, perché non son solo, ma son io col Padre che mi ha mandato. 043 JOH 008 017 D’altronde nella vostra legge è scritto che la testimonianza di due uomini è verace. 043 JOH 008 018 Or son io a testimoniar di me stesso, e il Padre che mi ha mandato testimonia pur di me. 043 JOH 008 019 Onde essi gli dissero: Dov’è tuo padre? Gesù rispose: Voi non conoscete né me né il Padre mio: se conosceste me, conoscereste anche il Padre mio. 043 JOH 008 020 Queste parole disse Gesù nel tesoro, insegnando nel tempio; e nessuno lo prese, perché l’ora sua non era ancora venuta. 043 JOH 008 021 Egli dunque disse loro di nuovo: Io me ne vado, e voi mi cercherete, e morrete nel vostro peccato; dove vado io, voi non potete venire. 043 JOH 008 022 Perciò i Giudei dicevano: S’ucciderà egli forse, poiché dice: Dove vado io voi non potete venire? 043 JOH 008 023 Ed egli diceva loro: Voi siete di quaggiù; io sono di lassù; voi siete di questo mondo; io non sono di questo mondo. 043 JOH 008 024 Perciò v’ho detto che morrete ne’ vostri peccati; perché se non credete che sono io (il Cristo), morrete nei vostri peccati. 043 JOH 008 025 Allora gli domandarono: Chi sei tu? Gesù rispose loro: Sono per l’appunto quel che vo dicendovi. 043 JOH 008 026 Ho molte cose da dire e da giudicare sul conto vostro; ma Colui che mi ha mandato è verace, e le cose che ho udite da lui, le dico al mondo. 043 JOH 008 027 Essi non capirono ch’egli parlava loro del Padre. 043 JOH 008 028 Gesù dunque disse loro: Quando avrete innalzato il Figliuol dell’uomo, allora conoscerete che son io (il Cristo) e che non fo nulla da me, ma dico queste cose secondo che il Padre m’ha insegnato. 043 JOH 008 029 E Colui che mi ha mandato è meco; Egli non mi ha lasciato solo, perché fo del continuo le cose che gli piacciono. 043 JOH 008 030 Mentr’egli parlava così, molti credettero in lui. 043 JOH 008 031 Gesù allora prese a dire a que’ Giudei che aveano creduto in lui: Se perseverate nella mia parola, siete veramente miei discepoli; 043 JOH 008 032 e conoscerete la verità, e la verità vi farà liberi. 043 JOH 008 033 Essi gli risposero: noi siamo progenie d’Abramo, e non siamo mai stati schiavi di alcuno; come puoi tu dire: Voi diverrete liberi? 043 JOH 008 034 Gesù rispose loro: In verità, in verità vi dico che chi commette il peccato è schiavo del peccato. 043 JOH 008 035 Or lo schiavo non dimora per sempre nella casa: il figliuolo vi dimora per sempre. (aiōn g165) 043 JOH 008 036 Se dunque il Figliuolo vi farà liberi, sarete veramente liberi. 043 JOH 008 037 Io so che siete progenie d’Abramo; ma cercate d’uccidermi, perché la mia parola non penetra in voi. 043 JOH 008 038 Io dico quel che ho veduto presso il Padre mio; e voi pure fate le cose che avete udite dal padre vostro. 043 JOH 008 039 Essi risposero e gli dissero: Il padre nostro è Abramo. Gesù disse loro: Se foste figliuoli d’Abramo, fareste le opere d’Abramo; 043 JOH 008 040 ma ora cercate d’uccider me, uomo che v’ho detta la verità che ho udita da Dio; così non fece Abramo. 043 JOH 008 041 Voi fate le opere del padre vostro. Essi gli dissero: Noi non siam nati di fornicazione; abbiamo un solo Padre: Iddio. 043 JOH 008 042 Gesù disse loro: Se Dio fosse vostro Padre, amereste me, perché io son proceduto e vengo da Dio, perché io non son venuto da me, ma è Lui che mi ha mandato. 043 JOH 008 043 Perché non comprendete il mio parlare? Perché non potete dare ascolto alla mia parola. 043 JOH 008 044 Voi siete progenie del diavolo, ch’è vostro padre, e volete fare i desideri del padre vostro. Egli è stato omicida fin dal principio e non si è attenuto alla verità, perché non c’è verità in lui. Quando parla il falso, parla del suo, perché è bugiardo e padre della menzogna. 043 JOH 008 045 E a me, perché dico la verità, voi non credete. 043 JOH 008 046 Chi di voi mi convince di peccato? Se vi dico la verità, perché non mi credete? 043 JOH 008 047 Chi è da Dio ascolta le parole di Dio. Per questo voi non le ascoltate; perché non siete da Dio. 043 JOH 008 048 I Giudei risposero e gli dissero: Non diciam noi bene che sei un Samaritano e che hai un demonio? 043 JOH 008 049 Gesù rispose: Io non ho un demonio, ma onoro il Padre mio e voi mi disonorate. 043 JOH 008 050 Ma io non cerco la mia gloria; v’è Uno che la cerca e che giudica. 043 JOH 008 051 In verità, in verità vi dico che se uno osserva la mia parola, non vedrà mai la morte. (aiōn g165) 043 JOH 008 052 I Giudei gli dissero: Or vediam bene che tu hai un demonio. Abramo e i profeti son morti, e tu dici: Se uno osserva la mia parola, non gusterà mai la morte. (aiōn g165) 043 JOH 008 053 Sei tu forse maggiore del padre nostro Abramo, il quale è morto? Anche i profeti son morti; chi pretendi d’essere? 043 JOH 008 054 Gesù rispose: S’io glorifico me stesso, la mia gloria è un nulla; chi mi glorifica è il Padre mio, che voi dite esser vostro Dio, 043 JOH 008 055 e non l’avete conosciuto; ma io lo conosco, e se dicessi di non conoscerlo, sarei un bugiardo come voi; ma io lo conosco e osservo la sua parola. 043 JOH 008 056 Abramo, vostro padre, ha giubilato nella speranza di vedere il mio giorno; e l’ha veduto, e se n’è rallegrato. 043 JOH 008 057 I Giudei gli dissero: Tu non hai ancora cinquant’anni e hai veduto Abramo? 043 JOH 008 058 Gesù disse loro: In verità, in verità vi dico: Prima che Abramo fosse nato, io sono. 043 JOH 008 059 Allora essi presero delle pietre per tirargliele; ma Gesù si nascose ed uscì dal tempio. 043 JOH 009 001 E passando vide un uomo ch’era cieco fin dalla nascita. 043 JOH 009 002 E i suoi discepoli lo interrogarono, dicendo: Maestro, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché sia nato cieco? 043 JOH 009 003 Gesù rispose: Né lui peccò, né i suoi genitori; ma è così, affinché le opere di Dio siano manifestate in lui. 043 JOH 009 004 Bisogna che io compia le opere di Colui che mi ha mandato, mentre è giorno; la notte viene in cui nessuno può operare. 043 JOH 009 005 Mentre sono nel mondo, io sono la luce del mondo. 043 JOH 009 006 Detto questo, sputò in terra, fece del fango con la saliva e ne spalmò gli occhi del cieco, 043 JOH 009 007 e gli disse: Va’, làvati nella vasca di Siloe (che significa: mandato). Egli dunque andò e si lavò, e tornò che ci vedeva. 043 JOH 009 008 Perciò i vicini e quelli che per l’innanzi l’avean veduto, perché era mendicante, dicevano: Non è egli quello che stava seduto a chieder l’elemosina? 043 JOH 009 009 Gli uni dicevano: E’ lui. Altri dicevano: No, ma gli somiglia. Egli diceva: Son io. 043 JOH 009 010 Allora essi gli domandarono: Com’è che ti sono stati aperti gli occhi? 043 JOH 009 011 Egli rispose: Quell’uomo che si chiama Gesù fece del fango, me ne spalmò gli occhi e mi disse: Vattene a Siloe e làvati. Io quindi sono andato, e mi son lavato e ho ricuperato la vista. 043 JOH 009 012 Ed essi gli dissero: Dov’è costui? Egli rispose: Non so. 043 JOH 009 013 Menarono a’ Farisei colui ch’era stato cieco. 043 JOH 009 014 Or era in giorno di sabato che Gesù avea fatto il fango e gli avea aperto gli occhi. 043 JOH 009 015 I Farisei dunque gli domandaron di nuovo anch’essi com’egli avesse ricuperata la vista. Ed egli disse loro: Egli mi ha messo del fango sugli occhi, mi son lavato, e ci veggo. 043 JOH 009 016 Perciò alcuni dei Farisei dicevano: Quest’uomo non è da Dio perché non osserva il sabato. Ma altri dicevano: Come può un uomo peccatore far tali miracoli? E v’era disaccordo fra loro. 043 JOH 009 017 Essi dunque dissero di nuovo al cieco: E tu, che dici di lui, dell’averti aperto gli occhi? Egli rispose: E’ un profeta. 043 JOH 009 018 I Giudei dunque non credettero di lui che fosse stato cieco e avesse ricuperata la vista, finché non ebbero chiamati i genitori di colui che avea ricuperata la vista, 043 JOH 009 019 e li ebbero interrogati così: E’ questo il vostro figliuolo che dite esser nato cieco? Com’è dunque che ora ci vede? 043 JOH 009 020 I suoi genitori risposero: Sappiamo che questo è nostro figliuolo, e che è nato cieco; 043 JOH 009 021 ma come ora ci veda, non sappiamo; né sappiamo chi gli abbia aperti gli occhi; domandatelo a lui; egli è d’età; parlerà lui di sé. 043 JOH 009 022 Questo dissero i suoi genitori perché avean paura de’ Giudei; poiché i Giudei avean già stabilito che se uno riconoscesse Gesù come Cristo, fosse espulso dalla sinagoga. 043 JOH 009 023 Per questo dissero i suoi genitori: Egli è d’età, domandatelo a lui. 043 JOH 009 024 Essi dunque chiamarono per la seconda volta l’uomo ch’era stato cieco, e gli dissero: Da’ gloria a Dio! Noi sappiamo che quell’uomo è un peccatore. 043 JOH 009 025 Egli rispose: S’egli sia un peccatore, non so, una cosa so, che ero cieco e ora ci vedo. 043 JOH 009 026 Essi allora gli dissero: Che ti fece egli? Come t’aprì gli occhi? 043 JOH 009 027 Egli rispose loro: Ve l’ho già detto e voi non avete ascoltato; perché volete udirlo di nuovo? Volete forse anche voi diventar suoi discepoli? 043 JOH 009 028 Essi l’ingiuriarono e dissero: Sei tu discepolo di costui; ma noi siam discepoli di Mosè. 043 JOH 009 029 Noi sappiamo che a Mosè Dio ha parlato; ma quant’è a costui, non sappiamo di dove sia. 043 JOH 009 030 Quell’uomo rispose e disse loro: Questo poi è strano: che voi non sappiate di dove sia; eppure, m’ha aperto gli occhi! 043 JOH 009 031 Si sa che Dio non esaudisce i peccatori; ma se uno è pio verso Dio e fa la sua volontà, quello egli esaudisce. 043 JOH 009 032 Da che mondo è mondo non s’è mai udito che uno abbia aperto gli occhi ad un cieco nato. (aiōn g165) 043 JOH 009 033 Se quest’uomo non fosse da Dio, non potrebbe far nulla. 043 JOH 009 034 Essi risposero e gli dissero: Tu sei tutto quanto nato nel peccato e insegni a noi? E lo cacciaron fuori. 043 JOH 009 035 Gesù udì che l’avean cacciato fuori; e trovatolo gli disse: Credi tu nel Figliuol di Dio? 043 JOH 009 036 Colui rispose: E chi è egli, Signore, perché io creda in lui? 043 JOH 009 037 Gesù gli disse: Tu l’hai già veduto; e quei che parla teco, è lui. 043 JOH 009 038 Ed egli disse: Signore, io credo. E gli si prostrò dinanzi. 043 JOH 009 039 E Gesù disse: Io son venuto in questo mondo per fare un giudizio, affinché quelli che non vedono vedano, e quelli che vedono diventino ciechi. 043 JOH 009 040 E quelli de’ Farisei che eran con lui udirono queste cose e gli dissero: Siamo ciechi anche noi? 043 JOH 009 041 Gesù rispose loro: Se foste ciechi, non avreste alcun peccato; ma siccome dite: Noi vediamo, il vostro peccato rimane. 043 JOH 010 001 In verità, in verità io vi dico che chi non entra per la porta nell’ovile delle pecore, ma vi sale da un’altra parte, esso è un ladro e un brigante. 043 JOH 010 002 Ma colui che entra per la porta è pastore delle pecore. 043 JOH 010 003 A lui apre il portinaio, e le pecore ascoltano la sua voce, ed egli chiama le proprie pecore per nome e le mena fuori. 043 JOH 010 004 Quando ha messo fuori tutte le sue pecore, va innanzi a loro, e le pecore lo seguono, perché conoscono la sua voce. 043 JOH 010 005 Ma un estraneo non lo seguiranno; anzi, fuggiranno via da lui perché non conoscono la voce degli estranei. 043 JOH 010 006 Questa similitudine disse loro Gesù; ma essi non capirono di che cosa parlasse loro. 043 JOH 010 007 Onde Gesù di nuovo disse loro: In verità, in verità vi dico: Io sono la porta delle pecore. 043 JOH 010 008 Tutti quelli che son venuti prima di me, sono stati ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. 043 JOH 010 009 Io son la porta; se uno entra per me, sarà salvato, ed entrerà ed uscirà, e troverà pastura. 043 JOH 010 010 Il ladro non viene se non per rubare e ammazzare e distruggere; io son venuto perché abbian la vita e l’abbiano ad esuberanza. 043 JOH 010 011 Io sono il buon pastore; il buon pastore mette la sua vita per le pecore. 043 JOH 010 012 Il mercenario, che non è pastore, a cui non appartengono le pecore, vede venire il lupo, abbandona le pecore e si dà alla fuga, e il lupo le rapisce e disperde. 043 JOH 010 013 Il mercenario si dà alla fuga perché è mercenario e non si cura delle pecore. 043 JOH 010 014 Io sono il buon pastore, e conosco le mie, e le mie mi conoscono, 043 JOH 010 015 come il Padre mi conosce ed io conosco il Padre; e metto la mia vita per le pecore. 043 JOH 010 016 Ho anche delle altre pecore, che non son di quest’ovile; anche quelle io devo raccogliere, ed esse ascolteranno la mia voce, e vi sarà un solo gregge, un solo pastore. 043 JOH 010 017 Per questo mi ama il Padre; perché io depongo la mia vita, per ripigliarla poi. 043 JOH 010 018 Nessuno me la toglie, ma la depongo da me. Io ho podestà di deporla e ho podestà di ripigliarla. Quest’ordine ho ricevuto dal Padre mio. 043 JOH 010 019 Nacque di nuovo un dissenso fra i Giudei a motivo di queste parole. 043 JOH 010 020 E molti di loro dicevano: Egli ha un demonio ed è fuori di sé; perché l’ascoltate? 043 JOH 010 021 Altri dicevano: Queste non son parole di un indemoniato. Può un demonio aprir gli occhi a’ ciechi? 043 JOH 010 022 In quel tempo ebbe luogo in Gerusalemme la festa della Dedicazione. Era d’inverno, 043 JOH 010 023 e Gesù passeggiava nel tempio, sotto il portico di Salomone. 043 JOH 010 024 I Giudei dunque gli si fecero attorno e gli dissero: fino a quando terrai sospeso l’animo nostro? Se tu sei il Cristo, diccelo apertamente. 043 JOH 010 025 Gesù rispose loro: Ve l’ho detto, e non lo credete; le opere che fo nel nome del Padre mio, son quelle che testimoniano di me; 043 JOH 010 026 ma voi non credete, perché non siete delle mie pecore. 043 JOH 010 027 Le mie pecore ascoltano la mia voce, e io le conosco, ed esse mi seguono; 043 JOH 010 028 e io do loro la vita eterna, e non periranno mai, e nessuno le rapirà dalla mia mano. (aiōn g165, aiōnios g166) 043 JOH 010 029 Il Padre mio che me le ha date è più grande di tutti; e nessuno può rapirle di mano al Padre. 043 JOH 010 030 Io ed il Padre siamo uno. 043 JOH 010 031 I Giudei presero di nuovo delle pietre per lapidarlo. 043 JOH 010 032 Gesù disse loro: Molte buone opere v’ho mostrate da parte del Padre mio; per quale di queste opere mi lapidate voi? 043 JOH 010 033 I Giudei gli risposero: Non ti lapidiamo per una buona opera, ma per bestemmia; e perché tu, che sei uomo, ti fai Dio. 043 JOH 010 034 Gesù rispose loro: Non è egli scritto nella vostra legge: Io ho detto: Voi siete dèi? 043 JOH 010 035 Se chiama dèi coloro a’ quali la parola di Dio è stata diretta (e la Scrittura non può essere annullata), 043 JOH 010 036 come mai dite voi a colui che il Padre ha santificato e mandato nel mondo, che bestemmia, perché ho detto: Son Figliuolo di Dio? 043 JOH 010 037 Se non faccio le opere del Padre mio, non mi credete; 043 JOH 010 038 ma se le faccio, anche se non credete a me, credete alle opere, affinché sappiate e riconosciate che il Padre è in me e che io sono nel padre. 043 JOH 010 039 Essi cercavan di nuovo di pigliarlo; ma egli sfuggì loro dalle mani. 043 JOH 010 040 E Gesù se ne andò di nuovo al di là del Giordano, nel luogo dove Giovanni da principio stava battezzando; e quivi dimorò. 043 JOH 010 041 E molti vennero a lui, e dicevano: Giovanni, è vero, non fece alcun miracolo; ma tutto quello che Giovanni disse di quest’uomo, era vero. 043 JOH 010 042 E quivi molti credettero in lui. 043 JOH 011 001 Or v’era un ammalato, un certo Lazzaro di Betania, del villaggio di Maria e di Marta sua sorella. 043 JOH 011 002 Maria era quella che unse il Signore d’olio odorifero e gli asciugò i piedi co’ suoi capelli; e Lazzaro, suo fratello, era malato. 043 JOH 011 003 Le sorelle dunque mandarono a dire a Gesù: Signore, ecco, colui che tu ami è malato. 043 JOH 011 004 Gesù, udito ciò, disse: Questa malattia non è a morte, ma è per la gloria di Dio, affinché per mezzo d’essa il Figliuol di Dio sia glorificato. 043 JOH 011 005 Or Gesù amava Marta e sua sorella e Lazzaro. 043 JOH 011 006 Come dunque ebbe udito ch’egli era malato, si trattenne ancora due giorni nel luogo dov’era; 043 JOH 011 007 poi dopo, disse a’ discepoli: Torniamo in Giudea! 043 JOH 011 008 I discepoli gli dissero: Maestro, i Giudei cercavano or ora di lapidarti, e tu vuoi tornar là? 043 JOH 011 009 Gesù rispose: Non vi son dodici ore nel giorno? Se uno cammina di giorno, non inciampa, perché vede la luce di questo mondo; 043 JOH 011 010 ma se uno cammina di notte, inciampa, perché la luce non è in lui. 043 JOH 011 011 Così parlò; e poi disse loro: Il nostro amico Lazzaro s’è addormentato; ma io vado a svegliarlo. 043 JOH 011 012 Perciò i discepoli gli dissero: Signore, s’egli dorme, sarà salvo. 043 JOH 011 013 Or Gesù avea parlato della morte di lui; ma essi pensarono che avesse parlato del dormir del sonno. 043 JOH 011 014 Allora Gesù disse loro apertamente: Lazzaro è morto; 043 JOH 011 015 e per voi mi rallegro di non essere stato là, affinché crediate; ma ora, andiamo a lui! 043 JOH 011 016 Allora Toma, detto Didimo, disse ai suoi condiscepoli: Andiamo anche noi, per morire con lui! 043 JOH 011 017 Gesù dunque, arrivato, trovò che Lazzaro era già da quattro giorni nel sepolcro. 043 JOH 011 018 Or Betania non distava da Gerusalemme che circa quindici stadi; 043 JOH 011 019 e molti Giudei eran venuti da Marta e Maria per consolarle del loro fratello. 043 JOH 011 020 Come dunque Marta ebbe udito che Gesù veniva, gli andò incontro; ma Maria stava seduta in casa. 043 JOH 011 021 Marta dunque disse a Gesù: Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto; 043 JOH 011 022 e anche adesso so che tutto quel che chiederai a Dio, Dio te lo darà. 043 JOH 011 023 Gesù le disse: Tuo fratello risusciterà. 043 JOH 011 024 Marta gli disse: Lo so che risusciterà, nella risurrezione, nell’ultimo giorno. 043 JOH 011 025 Gesù le disse: Io son la resurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muoia, vivrà; 043 JOH 011 026 e chiunque vive e crede in me, non morrà mai. Credi tu questo? (aiōn g165) 043 JOH 011 027 Ella gli disse: Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figliuol di Dio che dovea venire nel mondo. 043 JOH 011 028 E detto questo, se ne andò, e chiamò di nascosto Maria, sua sorella, dicendole: il Maestro è qui, e ti chiama. 043 JOH 011 029 Ed ella, udito questo, si alzò in fretta e venne a lui. 043 JOH 011 030 Or Gesù non era ancora entrato nel villaggio, ma era sempre nel luogo dove Marta l’aveva incontrato. 043 JOH 011 031 Quando dunque i Giudei ch’erano in casa con lei e la consolavano, videro che Maria s’era alzata in fretta ed era uscita, la seguirono, supponendo che si recasse al sepolcro a piangere. 043 JOH 011 032 Appena Maria fu giunta dov’era Gesù e l’ebbe veduto, gli si gettò a’ piedi dicendogli: Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto. 043 JOH 011 033 E quando Gesù la vide piangere, e vide i Giudei ch’eran venuti con lei piangere anch’essi, fremé nello spirito, si conturbò, e disse: 043 JOH 011 034 Dove l’avete posto? Essi gli dissero: Signore, vieni a vedere! 043 JOH 011 035 Gesù pianse. 043 JOH 011 036 Onde i Giudei dicevano: Guarda come l’amava! 043 JOH 011 037 Ma alcuni di loro dicevano: Non poteva, lui che ha aperto gli occhi al cieco, fare anche che questi non morisse? 043 JOH 011 038 Gesù dunque, fremendo di nuovo in se stesso, venne al sepolcro. Era una grotta, e una pietra era posta all’apertura. 043 JOH 011 039 Gesù disse: Togliete via la pietra! Marta, la sorella del morto, gli disse: Signore, egli puzza già, perché siamo al quarto giorno. 043 JOH 011 040 Gesù le disse: Non t’ho io detto che se credi, tu vedrai la gloria di Dio? 043 JOH 011 041 Tolsero dunque la pietra. E Gesù, alzati gli occhi in alto, disse: Padre, ti ringrazio che m’hai esaudito. 043 JOH 011 042 Io ben sapevo che tu m’esaudisci sempre; ma ho detto questo a motivo della folla che mi circonda, affinché credano che tu m’hai mandato. 043 JOH 011 043 E detto questo, gridò con gran voce: Lazzaro vieni fuori! 043 JOH 011 044 E il morto uscì, avendo i piedi e le mani legati da fasce, e il viso coperto d’uno sciugatoio. Gesù disse loro: Scioglietelo, e lasciatelo andare. 043 JOH 011 045 Perciò molti dei Giudei che eran venuti da Maria e avean veduto le cose fatte da Gesù, credettero in lui. 043 JOH 011 046 Ma alcuni di loro andarono dai Farisei e raccontaron loro quel che Gesù avea fatto. 043 JOH 011 047 I capi sacerdoti quindi e i Farisei radunarono il Sinedrio e dicevano: Che facciamo? perché quest’uomo fa molti miracoli. 043 JOH 011 048 Se lo lasciamo fare, tutti crederanno in lui; e i Romani verranno e ci distruggeranno e città e nazione. 043 JOH 011 049 E un di loro, Caiàfa, che era sommo sacerdote di quell’anno, disse loro: Voi non capite nulla; 043 JOH 011 050 e non riflettete come vi torni conto che un uomo solo muoia per il popolo, e non perisca tutta la nazione. 043 JOH 011 051 Or egli non disse questo di suo; ma siccome era sommo sacerdote di quell’anno, profetò che Gesù dovea morire per la nazione; 043 JOH 011 052 e non soltanto per la nazione, ma anche per raccogliere in uno i figliuoli di Dio dispersi. 043 JOH 011 053 Da quel giorno dunque deliberarono di farlo morire. 043 JOH 011 054 Gesù quindi non andava più apertamente fra i Giudei, ma si ritirò di là nella contrada vicino al deserto, in una città detta Efraim; e quivi si trattenne co’ suoi discepoli. 043 JOH 011 055 Or la Pasqua de’ Giudei era vicina; e molti di quella contrada salirono a Gerusalemme prima della Pasqua per purificarsi. 043 JOH 011 056 Cercavan dunque Gesù; e stando nel tempio dicevano tra loro: Che ve ne pare? Che non abbia venire alla festa? 043 JOH 011 057 Or i capi sacerdoti e i Farisei avean dato ordine che se alcuno sapesse dove egli era, ne facesse denunzia perché potessero pigliarlo. 043 JOH 012 001 Gesù dunque, sei giorni avanti la Pasqua, venne a Betania dov’era Lazzaro ch’egli avea risuscitato dai morti. 043 JOH 012 002 E quivi gli fecero una cena; Marta serviva, e Lazzaro era uno di quelli ch’erano a tavola con lui. 043 JOH 012 003 Allora Maria, presa una libbra d’olio odorifero di nardo schietto, di gran prezzo, unse i piedi di Gesù e glieli asciugò co’ suoi capelli; e la casa fu ripiena del profumo dell’olio. 043 JOH 012 004 Ma Giuda Iscariot, uno dei suoi discepoli, che stava per tradirlo, disse: 043 JOH 012 005 Perché non s’è venduto quest’olio per trecento denari e non si son dati ai poveri? 043 JOH 012 006 Diceva così, non perché si curasse de’ poveri, ma perché era ladro, e tenendo la borsa, ne portava via quel che vi si metteva dentro. 043 JOH 012 007 Gesù dunque disse: Lasciala stare; ella lo ha serbato per il giorno della mia sepoltura. 043 JOH 012 008 Poiché i poveri li avete sempre con voi; ma me non avete sempre. 043 JOH 012 009 La gran folla dei Giudei seppe dunque ch’egli era quivi; e vennero non solo a motivo di Gesù, ma anche per vedere Lazzaro che egli avea risuscitato dai morti. 043 JOH 012 010 Ma i capi sacerdoti deliberarono di far morire anche Lazzaro, 043 JOH 012 011 perché, per cagion sua, molti de’ Giudei andavano e credevano in Gesù. 043 JOH 012 012 Il giorno seguente, la gran folla che era venuta alla festa, udito che Gesù veniva a Gerusalemme, 043 JOH 012 013 prese de’ rami di palme, e uscì ad incontrarlo, e si mise a gridare: Osanna! Benedetto colui che viene nel nome del Signore, il Re d’Israele! 043 JOH 012 014 E Gesù, trovato un asinello, vi montò su, secondo ch’è scritto: 043 JOH 012 015 Non temere, o figliuola di Sion! Ecco, il tuo Re viene, montato sopra un puledro d’asina! 043 JOH 012 016 Or i suoi discepoli non intesero da prima queste cose; ma quando Gesù fu glorificato, allora si ricordarono che queste cose erano state scritte di lui, e che essi gliele aveano fatte. 043 JOH 012 017 La folla dunque che era con lui quando avea chiamato Lazzaro fuor dal sepolcro e l’avea risuscitato dai morti, ne rendea testimonianza. 043 JOH 012 018 E per questo la folla gli andò incontro, perché aveano udito ch’egli avea fatto quel miracolo. 043 JOH 012 019 Onde i Farisei dicevano fra loro: Vedete che non guadagnate nulla? Ecco, il mondo gli corre dietro! 043 JOH 012 020 Or fra quelli che salivano alla festa per adorare, v’erano certi Greci. 043 JOH 012 021 Questi dunque, accostatisi a Filippo, che era di Betsaida di Galilea, gli fecero questa richiesta: Signore, vorremmo veder Gesù. 043 JOH 012 022 Filippo lo venne a dire ad Andrea; e Andrea e Filippo vennero a dirlo a Gesù. 043 JOH 012 023 E Gesù rispose loro dicendo: L’ora è venuta, che il Figliuol dell’uomo ha da esser glorificato. 043 JOH 012 024 In verità, in verità io vi dico che se il granello di frumento caduto in terra non muore, riman solo; ma se muore, produce molto frutto. 043 JOH 012 025 Chi ama la sua vita, la perde; e chi odia la sua vita in questo mondo, la conserverà in vita eterna. (aiōnios g166) 043 JOH 012 026 Se uno mi serve, mi segua; e là dove son io, quivi sarà anche il mio servitore; se uno mi serve, il Padre l’onorerà. 043 JOH 012 027 Ora è turbata l’anima mia; e che dirò? Padre, salvami da quest’ora! Ma è per questo che son venuto incontro a quest’ora. 043 JOH 012 028 Padre, glorifica il tuo nome! Allora venne una voce dal cielo: E l’ho glorificato, e lo glorificherò di nuovo! 043 JOH 012 029 Onde la moltitudine ch’era quivi presente e aveva udito, diceva ch’era stato un tuono. Altri dicevano: Un angelo gli ha parlato. 043 JOH 012 030 Gesù rispose e disse: Questa voce non s’è fatta per me, ma per voi. 043 JOH 012 031 Ora avviene il giudizio di questo mondo; ora sarà cacciato fuori il principe di questo mondo; 043 JOH 012 032 e io, quando sarò innalzato dalla terra, trarrò tutti a me. 043 JOH 012 033 Così diceva per significare di qual morte dovea morire. 043 JOH 012 034 La moltitudine quindi gli rispose: Noi abbiamo udito dalla legge che il Cristo dimora in eterno: come dunque dici tu che bisogna che il Figliuolo dell’uomo sia innalzato? Chi è questo Figliuol dell’uomo? (aiōn g165) 043 JOH 012 035 Gesù dunque disse loro: Ancora per poco la luce è fra voi. Camminate mentre avete la luce, affinché non vi colgano le tenebre; chi cammina nelle tenebre non sa dove vada. 043 JOH 012 036 Mentre avete la luce, credete nella luce, affinché diventiate figliuoli di luce. Queste cose disse Gesù, poi se ne andò e si nascose da loro. 043 JOH 012 037 E sebbene avesse fatti tanti miracoli in loro presenza, pure non credevano in lui; 043 JOH 012 038 affinché s’adempisse la parola detta dal profeta Isaia: Signore, chi ha creduto a quel che ci è stato predicato? E a chi è stato rivelato il braccio del Signore? 043 JOH 012 039 Perciò non potevano credere, per la ragione detta ancora da Isaia: 043 JOH 012 040 Egli ha accecato gli occhi loro e ha indurato i loro cuori, affinché non veggano con gli occhi, e non intendano col cuore, e non si convertano, e io non li sani. 043 JOH 012 041 Queste cose disse Isaia, perché vide la gloria di lui e di lui parlò. 043 JOH 012 042 Pur nondimeno molti, anche fra i capi, credettero in lui; ma a cagione dei Farisei non lo confessavano, per non essere espulsi dalla sinagoga; 043 JOH 012 043 perché amarono la gloria degli uomini più della gloria di Dio. 043 JOH 012 044 Ma Gesù ad alta voce avea detto: Chi crede in me, crede non in me, ma in Colui che mi ha mandato; 043 JOH 012 045 e chi vede me, vede Colui che mi ha mandato. 043 JOH 012 046 Io son venuto come luce nel mondo, affinché chiunque crede in me, non rimanga nelle tenebre. 043 JOH 012 047 E se uno ode le mie parole e non le osserva, io non lo giudico; perché io non son venuto a giudicare il mondo, ma a salvare il mondo. 043 JOH 012 048 Chi mi respinge e non accetta le mie parole, ha chi lo giudica: la parola che ho annunziata è quella che lo giudicherà nell’ultimo giorno. 043 JOH 012 049 Perché io non ho parlato di mio; ma il Padre che m’ha mandato, m’ha comandato lui quel che debbo dire e di che debbo ragionare; 043 JOH 012 050 ed io so che il suo comandamento è vita eterna. Le cose dunque che dico, così le dico, come il Padre me le ha dette. (aiōnios g166) 043 JOH 013 001 Or avanti la festa di Pasqua, Gesù, sapendo che era venuta per lui l’ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine. 043 JOH 013 002 E durante la cena, quando il diavolo avea già messo in cuore a Giuda Iscariot, figliuol di Simone, di tradirlo, 043 JOH 013 003 Gesù, sapendo che il Padre gli avea dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio se ne tornava, 043 JOH 013 004 si levò da tavola, depose le sue vesti, e preso un asciugatoio, se ne cinse. 043 JOH 013 005 Poi mise dell’acqua nel bacino, e cominciò a lavare i piedi a’ discepoli, e ad asciugarli con l’asciugatoio del quale era cinto. 043 JOH 013 006 Venne dunque a Simon Pietro, il quale gli disse: Tu, Signore, lavare i piedi a me? 043 JOH 013 007 Gesù gli rispose: Tu non sai ora quello che io fo, ma lo capirai dopo. 043 JOH 013 008 Pietro gli disse: Tu non mi laverai mai i piedi! Gesù gli rispose: Se non ti lavo, non hai meco parte alcuna. (aiōn g165) 043 JOH 013 009 E Simon Pietro: Signore, non soltanto i piedi, ma anche le mani e il capo! 043 JOH 013 010 Gesù gli disse: Chi è lavato tutto non ha bisogno che d’aver lavati i piedi; è netto tutto quanto; e voi siete netti, ma non tutti. 043 JOH 013 011 Perché sapeva chi era colui che lo tradirebbe; per questo disse: Non tutti siete netti. 043 JOH 013 012 Come dunque ebbe loro lavato i piedi ed ebbe ripreso le sue vesti, si mise di nuovo a tavola, e disse loro: Capite quel che v’ho fatto? 043 JOH 013 013 Voi mi chiamate Maestro e Signore; e dite bene, perché lo sono. 043 JOH 013 014 Se dunque io, che sono il Signore e il Maestro, v’ho lavato i piedi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. 043 JOH 013 015 Poiché io v’ho dato un esempio, affinché anche voi facciate come v’ho fatto io. 043 JOH 013 016 In verità, in verità vi dico che il servitore non è maggiore del suo signore, né il messo è maggiore di colui che l’ha mandato. 043 JOH 013 017 Se sapete queste cose, siete beati se le fate. 043 JOH 013 018 Io non parlo di voi tutti; io so quelli che ho scelti; ma, perché sia adempita la Scrittura, colui che mangia il mio pane, ha levato contro di me il suo calcagno. 043 JOH 013 019 Fin da ora ve lo dico, prima che accada; affinché, quando sia accaduto, voi crediate che sono io (il Cristo). 043 JOH 013 020 In verità, in verità vi dico: Chi riceve colui che io avrò mandato, riceve me; e chi riceve me, riceve Colui che mi ha mandato. 043 JOH 013 021 Dette queste cose, Gesù fu turbato nello spirito, e così apertamente si espresse: In verità, in verità vi dico che uno di voi mi tradirà. 043 JOH 013 022 I discepoli si guardavano l’un l’altro, stando in dubbio di chi parlasse. 043 JOH 013 023 Or, a tavola, inclinato sul seno di Gesù, stava uno de’ discepoli, quello che Gesù amava. 043 JOH 013 024 Simon Pietro quindi gli fe’ cenno e gli disse: Di’, chi è quello del quale parla? 043 JOH 013 025 Ed egli, chinatosi così sul petto di Gesù, gli domandò: Signore, chi è? Gesù rispose: 043 JOH 013 026 E’ quello al quale darò il boccone dopo averlo intinto. E intinto un boccone, lo prese e lo diede a Giuda figlio di Simone Iscariota. 043 JOH 013 027 E allora, dopo il boccone, Satana entrò in lui. Per cui Gesù gli disse: Quel che fai, fallo presto. 043 JOH 013 028 Ma nessuno de’ commensali intese perché gli avesse detto così. 043 JOH 013 029 Difatti alcuni pensavano, siccome Giuda tenea la borsa, che Gesù gli avesse detto: Compra quel che ci abbisogna per la festa; ovvero che desse qualcosa ai poveri. 043 JOH 013 030 Egli dunque, preso il boccone, uscì subito; ed era notte. 043 JOH 013 031 Quand’egli fu uscito, Gesù disse: Ora il Figliuol dell’uomo è glorificato, e Dio è glorificato in lui. 043 JOH 013 032 Se Dio è glorificato in lui, Dio lo glorificherà anche in se stesso, e presto lo glorificherà. 043 JOH 013 033 Figliuoletti, è per poco che sono ancora con voi. Voi mi cercherete; e, come ho detto ai Giudei: “Dove vo io, voi non potete venire”, così lo dico ora a voi. 043 JOH 013 034 Io vi do un nuovo comandamento: che vi amiate gli uni gli altri. Com’io v’ho amati, anche voi amatevi gli uni gli altri. 043 JOH 013 035 Da questo conosceranno tutti che siete miei discepoli, se avete amore gli uni per gli altri. 043 JOH 013 036 Simon Pietro gli domandò: Signore, dove vai? Gesù rispose: Dove io vado, non puoi per ora seguirmi; ma mi seguirai più tardi. 043 JOH 013 037 Pietro gli disse: Signore, perché non posso seguirti ora? Metterò la mia vita per te! 043 JOH 013 038 Gesù gli rispose: Metterai la tua vita per me? In verità, in verità ti dico che il gallo non canterà che già tu non m’abbia rinnegato tre volte. 043 JOH 014 001 Il vostro cuore non sia turbato; abbiate fede in Dio, e abbiate fede anche in me! 043 JOH 014 002 Nella casa del Padre mio ci son molte dimore; se no, ve l’avrei detto; io vo a prepararvi un luogo; 043 JOH 014 003 e quando sarò andato e v’avrò preparato un luogo, tornerò, e v’accoglierò presso di me, affinché dove son io, siate anche voi; 043 JOH 014 004 e del dove io vo sapete anche la via. 043 JOH 014 005 Toma gli disse: Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo saper la via? 043 JOH 014 006 Gesù gli disse: Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. 043 JOH 014 007 Se m’aveste conosciuto, avreste conosciuto anche mio Padre; e fin da ora lo conoscete, e l’avete veduto. 043 JOH 014 008 Filippo gli disse: Signore, mostraci il Padre, e ci basta. 043 JOH 014 009 Gesù gli disse: Da tanto tempo sono con voi e tu non m’hai conosciuto, Filippo? Chi ha veduto me, ha veduto il Padre; come mai dici tu: Mostraci il Padre? 043 JOH 014 010 Non credi tu ch’io sono nel Padre e che il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico di mio; ma il Padre che dimora in me, fa le opere sue. 043 JOH 014 011 Credetemi che io sono nel Padre e che il Padre è in me; se no, credete a cagion di quelle opere stesse. 043 JOH 014 012 In verità, in verità vi dico che chi crede in me farà anch’egli le opere che fo io; e ne farà di maggiori, perché io me ne vo al Padre; 043 JOH 014 013 e quel che chiederete nel mio nome, lo farò; affinché il Padre sia glorificato nel Figliuolo. 043 JOH 014 014 Se chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò. 043 JOH 014 015 Se voi mi amate, osserverete i miei comandamenti. 043 JOH 014 016 E io pregherò il Padre, ed Egli vi darà un altro Consolatore, perché stia con voi in perpetuo, (aiōn g165) 043 JOH 014 017 lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere, perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete, perché dimora con voi, e sarà in voi. 043 JOH 014 018 Non vi lascerò orfani; tornerò a voi. 043 JOH 014 019 Ancora un po’, e il mondo non mi vedrà più; ma voi mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. 043 JOH 014 020 In quel giorno conoscerete che io sono nel Padre mio, e voi in me ed io in voi. 043 JOH 014 021 Chi ha i miei comandamenti e li osserva, quello mi ama; e chi mi ama sarà amato dal Padre mio, e io l’amerò e mi manifesterò a lui. 043 JOH 014 022 Giuda (non l’Iscariota) gli domandò: Signore, come mai ti manifesterai a noi e non al mondo? 043 JOH 014 023 Gesù rispose e gli disse: Se uno mi ama, osserverà la mia parola; e il Padre mio l’amerà, e noi verremo a lui e faremo dimora presso di lui. 043 JOH 014 024 Chi non mi ama non osserva le mie parole; e la parola che voi udite non è mia, ma è del Padre che mi ha mandato. 043 JOH 014 025 Queste cose v’ho detto, stando ancora con voi; 043 JOH 014 026 ma il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, egli v’insegnerà ogni cosa e vi rammenterà tutto quello che v’ho detto. 043 JOH 014 027 Io vi lascio pace; vi do la mia pace. Io non vi do come il mondo dà. Il vostro cuore non sia turbato e non si sgomenti. 043 JOH 014 028 Avete udito che v’ho detto: “Io me ne vo, e torno a voi”; se voi m’amaste, vi rallegrereste ch’io vo al Padre, perché il Padre è maggiore di me. 043 JOH 014 029 E ora ve l’ho detto prima che avvenga, affinché, quando sarà avvenuto, crediate. 043 JOH 014 030 Io non parlerò più molto con voi, perché viene il principe di questo mondo. Ed esso non ha nulla in me; 043 JOH 014 031 ma così avviene, affinché il mondo conosca che amo il Padre, e opero come il Padre m’ha ordinato. Levatevi, andiamo via di qui. 043 JOH 015 001 Io sono la vera vite, e il Padre mio è il vignaiuolo. Ogni tralcio che in me non dà frutto, 043 JOH 015 002 Egli lo toglie via; e ogni tralcio che dà frutto, lo rimonda affinché ne dia di più. 043 JOH 015 003 Voi siete già mondi a motivo della parola che v’ho annunziata. 043 JOH 015 004 Dimorate in me, e io dimorerò in voi. Come il tralcio non può da sé dar frutto se non rimane nella vite, così neppur voi, se non dimorate in me. 043 JOH 015 005 Io son la vite, voi siete i tralci. Colui che dimora in me e nel quale io dimoro, porta molto frutto; perché senza di me non potete far nulla. 043 JOH 015 006 Se uno non dimora in me, è gettato via come il tralcio, e si secca; cotesti tralci si raccolgono, si gettano nel fuoco e si bruciano. 043 JOH 015 007 Se dimorate in me e le mie parole dimorano in voi, domandate quel che volete e vi sarà fatto. 043 JOH 015 008 In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto, e così sarete miei discepoli. 043 JOH 015 009 Come il Padre mi ha amato, così anch’io ho amato voi; dimorate nel mio amore. 043 JOH 015 010 Se osservate i miei comandamenti, dimorerete nel mio amore; com’io ho osservato i comandamenti del Padre mio, e dimoro nel suo amore. 043 JOH 015 011 Queste cose vi ho detto, affinché la mia allegrezza dimori in voi, e la vostra allegrezza sia resa completa. 043 JOH 015 012 Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io ho amato voi. 043 JOH 015 013 Nessuno ha amore più grande che quello di dar la sua vita per i suoi amici. 043 JOH 015 014 Voi siete miei amici, se fate le cose che vi comando. 043 JOH 015 015 Io non vi chiamo più servi; perché il servo non sa quel che fa il suo signore; ma voi vi ho chiamati amici, perché vi ho fatto conoscere tutte le cose che ho udite dal Padre mio. 043 JOH 015 016 Non siete voi che avete scelto me, ma son io che ho scelto voi, e v’ho costituiti perché andiate, e portiate frutto, e il vostro frutto sia permanente; affinché tutto quel che chiederete al Padre nel mio nome, Egli ve lo dia. 043 JOH 015 017 Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri. 043 JOH 015 018 Se il mondo vi odia, sapete bene che prima di voi ha odiato me. 043 JOH 015 019 Se foste del mondo, il mondo amerebbe quel ch’è suo; ma perché non siete del mondo, ma io v’ho scelti di mezzo al mondo, perciò vi odia il mondo. 043 JOH 015 020 Ricordatevi della parola che v’ho detta: Il servitore non è da più del suo signore. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra. 043 JOH 015 021 Ma tutto questo ve lo faranno a cagion del mio nome, perché non conoscono Colui che m’ha mandato. 043 JOH 015 022 S’io non fossi venuto e non avessi loro parlato, non avrebbero colpa; ma ora non hanno scusa del loro peccato. 043 JOH 015 023 Chi odia me, odia anche il Padre mio. 043 JOH 015 024 Se non avessi fatto tra loro le opere che nessun altro ha fatte mai, non avrebbero colpa; ma ora le hanno vedute, ed hanno odiato e me e il Padre mio. 043 JOH 015 025 Ma quest’è avvenuto affinché sia adempita la parola scritta nella loro legge: Mi hanno odiato senza cagione. 043 JOH 015 026 Ma quando sarà venuto il Consolatore che io vi manderò da parte del Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli testimonierà di me; 043 JOH 015 027 e anche voi mi renderete testimonianza, perché siete stati meco fin dal principio. 043 JOH 016 001 Io vi ho dette queste cose, affinché non siate scandalizzati. 043 JOH 016 002 Vi espelleranno dalle sinagoghe; anzi, l’ora viene che chiunque v’ucciderà, crederà di offrir servigio a Dio. 043 JOH 016 003 E questo faranno, perché non hanno conosciuto né il Padre né me. 043 JOH 016 004 Ma io v’ho dette queste cose, affinché quando sia giunta l’ora in cui avverranno, vi ricordiate che ve l’ho dette. Non ve le dissi da principio, perché ero con voi. 043 JOH 016 005 Ma ora me ne vo a Colui che mi ha mandato; e niun di voi mi domanda: Dove vai? 043 JOH 016 006 Invece, perché v’ho detto queste cose, la tristezza v’ha riempito il cuore. 043 JOH 016 007 Pure, io vi dico la verità, egli v’è utile ch’io me ne vada; perché, se non me ne vo, non verrà a voi il Consolatore; ma se me ne vo, io ve lo manderò. 043 JOH 016 008 E quando sarà venuto, convincerà il mondo quanto al peccato, alla giustizia, e al giudizio. 043 JOH 016 009 Quanto al peccato, perché non credono in me; 043 JOH 016 010 quanto alla giustizia, perché me ne vo al Padre e non mi vedrete più; 043 JOH 016 011 quanto al giudizio, perché il principe di questo mondo è stato giudicato. 043 JOH 016 012 Molte cose ho ancora da dirvi; ma non sono per ora alla vostra portata; 043 JOH 016 013 ma quando sia venuto lui, lo Spirito della verità, egli vi guiderà in tutta la verità, perché non parlerà di suo, ma dirà tutto quello che avrà udito, e vi annunzierà le cose a venire. 043 JOH 016 014 Egli mi glorificherà perché prenderà del mio e ve l’annunzierà. 043 JOH 016 015 Tutte le cose che ha il Padre, son mie: per questo ho detto che prenderà del mio e ve l’annunzierà. 043 JOH 016 016 Fra poco non mi vedrete più; e fra un altro poco mi vedrete, perché me ne vo al Padre. 043 JOH 016 017 Allora alcuni dei suoi discepoli dissero tra loro: Che cos’è questo che ci dice: “Fra poco non mi vedrete più”; e “Fra un altro poco mi vedrete”; e: “Perché me ne vo al Padre?” 043 JOH 016 018 Dicevano dunque: che cos’è questo “fra poco” che egli dice? Noi non sappiamo quello ch’egli voglia dire. 043 JOH 016 019 Gesù conobbe che lo volevano interrogare, e disse loro: Vi domandate voi l’un l’altro che significhi quel mio dire “Fra poco non mi vedrete più”, e “fra un altro poco mi vedrete?” 043 JOH 016 020 In verità, in verità vi dico che voi piangerete e farete cordoglio, e il mondo si rallegrerà. Voi sarete contristati, ma la vostra tristezza sarà mutata in letizia. 043 JOH 016 021 La donna, quando partorisce, è in dolore, perché è venuta la sua ora; ma quando ha dato alla luce il bambino, non si ricorda più dell’angoscia, per l’allegrezza che sia nata al mondo una creatura umana. 043 JOH 016 022 E così anche voi siete ora nel dolore; ma io vi vedrò di nuovo, e il vostro cuore si rallegrerà e nessuno vi torrà la vostra allegrezza. 043 JOH 016 023 E in quel giorno non rivolgerete a me alcuna domanda. In verità, in verità vi dico che quel che chiederete al Padre, Egli ve lo darà nel nome mio. 043 JOH 016 024 Fino ad ora non avete chiesto nulla nel nome mio; chiedete e riceverete, affinché la vostra allegrezza sia completa. 043 JOH 016 025 Queste cose v’ho dette in similitudini; l’ora viene che non vi parlerò più in similitudini, ma apertamente vi farò conoscere il Padre. 043 JOH 016 026 In quel giorno chiederete nel mio nome; e non vi dico che io pregherò il Padre per voi; 043 JOH 016 027 poiché il Padre stesso vi ama, perché mi avete amato e avete creduto che son proceduto da Dio. 043 JOH 016 028 Son proceduto dal Padre e son venuto nel mondo; ora lascio il mondo, e torno al Padre. 043 JOH 016 029 I suoi discepoli gli dissero: Ecco, adesso tu parli apertamente e non usi similitudine. 043 JOH 016 030 Ora sappiamo che sai ogni cosa, e non hai bisogno che alcuno t’interroghi; perciò crediamo che sei proceduto da Dio. 043 JOH 016 031 Gesù rispose loro: Adesso credete? 043 JOH 016 032 Ecco, l’ora viene, anzi è venuta, che sarete dispersi, ciascun dal canto suo, e mi lascerete solo; ma io non son solo, perché il Padre è meco. 043 JOH 016 033 V’ho dette queste cose, affinché abbiate pace in me. Nel mondo avrete tribolazione; ma fatevi animo, io ho vinto il mondo. 043 JOH 017 001 Queste cose disse Gesù; poi levati gli occhi al cielo, disse: Padre, l’ora è venuta; glorifica il tuo Figliuolo, affinché il Figliuolo glorifichi te, 043 JOH 017 002 poiché gli hai data potestà sopra ogni carne, onde egli dia vita eterna a tutti quelli che tu gli hai dato. (aiōnios g166) 043 JOH 017 003 E questa è la vita eterna: che conoscano te, il solo vero Dio, e colui che tu hai mandato, Gesù Cristo. (aiōnios g166) 043 JOH 017 004 Io ti ho glorificato sulla terra, avendo compiuto l’opera che tu m’hai data a fare. 043 JOH 017 005 Ed ora, o Padre, glorificami tu presso te stesso della gloria che avevo presso di te avanti che il mondo fosse. 043 JOH 017 006 Io ho manifestato il tuo nome agli uomini che tu m’hai dati dal mondo; erano tuoi, e tu me li hai dati; ed essi hanno osservato la tua parola. 043 JOH 017 007 Ora hanno conosciuto che tutte le cose che tu m’hai date, vengon da te; 043 JOH 017 008 poiché le parole che tu mi hai date, le ho date a loro; ed essi le hanno ricevute, e hanno veramente conosciuto ch’io son proceduto da te, e hanno creduto che tu m’hai mandato. 043 JOH 017 009 Io prego per loro; non prego per il mondo, ma per quelli che tu m’hai dato, perché son tuoi; 043 JOH 017 010 e tutte le cose mie son tue, e le cose tue son mie; e io son glorificato in loro. 043 JOH 017 011 E io non sono più nel mondo, ma essi sono nel mondo, e io vengo a te. Padre santo, conservali nel tuo nome, essi che tu m’hai dati, affinché siano uno, come noi. 043 JOH 017 012 Mentre io ero con loro, io li conservavo nel tuo nome; quelli che tu mi hai dati, li ho anche custoditi, e niuno di loro è perito, tranne il figliuol di perdizione, affinché la Scrittura fosse adempiuta. 043 JOH 017 013 Ma ora io vengo a te; e dico queste cose nel mondo, affinché abbiano compita in se stessi la mia allegrezza. 043 JOH 017 014 Io ho dato loro la tua parola; e il mondo li ha odiati, perché non sono del mondo, come io non sono del mondo. 043 JOH 017 015 Io non ti prego che tu li tolga dal mondo, ma che tu li preservi dal maligno. 043 JOH 017 016 Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. 043 JOH 017 017 Santificali nella verità: la tua parola è verità. 043 JOH 017 018 Come tu hai mandato me nel mondo, anch’io ho mandato loro nel mondo. 043 JOH 017 019 E per loro io santifico me stesso, affinché anch’essi siano santificati in verità. 043 JOH 017 020 Io non prego soltanto per questi, ma anche per quelli che credono in me per mezzo della loro parola: 043 JOH 017 021 che siano tutti uno; che come tu, o Padre, sei in me, ed io sono in te, anch’essi siano in noi: affinché il mondo creda che tu mi hai mandato. 043 JOH 017 022 E io ho dato loro la gloria che tu hai dato a me, affinché siano uno come noi siamo uno; 043 JOH 017 023 io in loro, e tu in me; acciocché siano perfetti nell’unità, e affinché il mondo conosca che tu m’hai mandato, e che li ami come hai amato me. 043 JOH 017 024 Padre, io voglio che dove son io, siano meco anche quelli che tu m’hai dati, affinché veggano la mia gloria che tu m’hai data; poiché tu m’hai amato avanti la fondazion del mondo. 043 JOH 017 025 Padre giusto, il mondo non t’ha conosciuto, ma io t’ho conosciuto; e questi hanno conosciuto che tu mi hai mandato; 043 JOH 017 026 ed io ho fatto loro conoscere il tuo nome, e lo farò conoscere, affinché l’amore del quale tu m’hai amato sia in loro, ed io in loro. 043 JOH 018 001 Dette queste cose, Gesù uscì coi suoi discepoli di là dal torrente Chedron, dov’era un orto, nel quale egli entrò co’ suoi discepoli. 043 JOH 018 002 Or Giuda, che lo tradiva, conosceva anch’egli quel luogo, perché Gesù s’era molte volte ritrovato là coi suoi discepoli. 043 JOH 018 003 Giuda dunque, presa la coorte e delle guardie mandate dai capi sacerdoti e dai Farisei, venne là con lanterne e torce ed armi. 043 JOH 018 004 Onde Gesù, ben sapendo tutto quello che stava per accadergli, uscì e chiese loro: Chi cercate? 043 JOH 018 005 Gli risposero: Gesù il Nazareno! Gesù disse loro: Son io. E Giuda, che lo tradiva, era anch’egli là con loro. 043 JOH 018 006 Come dunque ebbe detto loro: “Son io”, indietreggiarono e caddero in terra. 043 JOH 018 007 Egli dunque domandò loro di nuovo: Chi cercate? Ed essi dissero: Gesù il Nazareno. 043 JOH 018 008 Gesù rispose: V’ho detto che son io; se dunque cercate me, lasciate andar questi. 043 JOH 018 009 E ciò affinché s’adempisse la parola ch’egli avea detta: Di quelli che tu m’hai dato, non ne ho perduto alcuno. 043 JOH 018 010 Allora Simon Pietro, che avea una spada, la trasse, e percosse il servo del sommo sacerdote, e gli recise l’orecchio destro. Quel servo avea nome Malco. 043 JOH 018 011 Per il che Gesù disse a Pietro: Rimetti la tua spada nel fodero; non berrò io il calice che il Padre mi ha dato? 043 JOH 018 012 La coorte dunque e il tribuno e le guardie de’ Giudei, presero Gesù e lo legarono, 043 JOH 018 013 e lo menaron prima da Anna, perché era suocero di Caiàfa, il quale era sommo sacerdote di quell’anno. 043 JOH 018 014 Or Caiàfa era quello che avea consigliato a’ Giudei esser cosa utile che un uomo solo morisse per il popolo. 043 JOH 018 015 Or Simon Pietro e un altro discepolo seguivano Gesù; e quel discepolo era noto al sommo sacerdote, ed entrò con Gesù nella corte del sommo sacerdote; 043 JOH 018 016 ma Pietro stava di fuori, alla porta. Allora quell’altro discepolo che era noto al sommo sacerdote, uscì, parlò con la portinaia e fece entrar Pietro. 043 JOH 018 017 La serva portinaia dunque disse a Pietro: Non sei anche tu de’ discepoli di quest’uomo? Egli disse: Non lo sono. 043 JOH 018 018 Or i servi e le guardie avevano acceso un fuoco, perché faceva freddo, e stavan lì a scaldarsi; e anche Pietro stava con loro e si scaldava. 043 JOH 018 019 Il sommo sacerdote dunque interrogò Gesù intorno ai suoi discepoli e alla sua dottrina. 043 JOH 018 020 Gesù gli rispose: Io ho parlato apertamente al mondo; ho sempre insegnato nelle sinagoghe e nel tempio, dove tutti i Giudei si radunano; e non ho detto nulla in segreto. Perché m’interroghi? 043 JOH 018 021 Domanda a quelli che m’hanno udito, quel che ho detto loro; ecco, essi sanno le cose che ho detto. 043 JOH 018 022 E com’ebbe detto questo, una delle guardie che gli stava vicino, dette uno schiaffo a Gesù, dicendo: Così rispondi tu al sommo sacerdote? 043 JOH 018 023 Gesù gli disse: Se ho parlato male, dimostra il male che ho detto; ma se ho parlato bene, perché mi percuoti? 043 JOH 018 024 Quindi Anna lo mandò legato a Caiàfa, sommo sacerdote. 043 JOH 018 025 Or Simon Pietro stava quivi a scaldarsi; e gli dissero: Non sei anche tu dei suoi discepoli? Egli lo negò e disse: Non lo sono. 043 JOH 018 026 Uno de’ servi del sommo sacerdote, parente di quello a cui Pietro avea tagliato l’orecchio, disse: Non t’ho io visto nell’orto con lui? 043 JOH 018 027 E Pietro da capo lo negò, e subito il gallo cantò. 043 JOH 018 028 Poi, da Caiàfa, menarono Gesù nel pretorio. Era mattina, ed essi non entrarono nel pretorio per non contaminarsi e così poter mangiare la pasqua. 043 JOH 018 029 Pilato dunque uscì fuori verso di loro, e domandò: Quale accusa portate contro quest’uomo? 043 JOH 018 030 Essi risposero e gli dissero: Se costui non fosse un malfattore, non te lo avremmo dato nelle mani. 043 JOH 018 031 Pilato quindi disse loro: Pigliatelo voi, e giudicatelo secondo la vostra legge. I Giudei gli dissero: A noi non è lecito far morire alcuno. 043 JOH 018 032 E ciò affinché si adempisse la parola che Gesù aveva detta, significando di qual morte dovea morire. 043 JOH 018 033 Pilato dunque rientrò nel pretorio; chiamò Gesù e gli disse: Sei tu il Re dei Giudei? 043 JOH 018 034 Gesù gli rispose: Dici tu questo di tuo, oppure altri te l’hanno detto di me? 043 JOH 018 035 Pilato gli rispose: Son io forse giudeo? La tua nazione e i capi sacerdoti t’hanno messo nelle mie mani; che hai fatto? 043 JOH 018 036 Gesù rispose: Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori combatterebbero perch’io non fossi dato in man de’ Giudei; ma ora il mio regno non è di qui. 043 JOH 018 037 Allora Pilato gli disse: Ma dunque, sei tu re? Gesù rispose: Tu lo dici; io sono re; io sono nato per questo, e per questo son venuto nel mondo, per testimoniare della verità. Chiunque è per la verità ascolta la mia voce. 043 JOH 018 038 Pilato gli disse: Che cos’è verità? E detto questo, uscì di nuovo verso i Giudei, e disse loro: Io non trovo alcuna colpa in lui. 043 JOH 018 039 Ma voi avete l’usanza ch’io vi liberi uno per la Pasqua; volete dunque che vi liberi il Re de’ Giudei? 043 JOH 018 040 Allora gridaron di nuovo: Non costui, ma Barabba! Or Barabba era un ladrone. 043 JOH 019 001 Allora dunque Pilato prese Gesù e lo fece flagellare. 043 JOH 019 002 E i soldati, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo, e gli misero addosso un manto di porpora; e s’accostavano a lui e dicevano: 043 JOH 019 003 Salve, Re de’ Giudei! e gli davan degli schiaffi. 043 JOH 019 004 Pilato uscì di nuovo, e disse loro: Ecco, ve lo meno fuori, affinché sappiate che non trovo in lui alcuna colpa. 043 JOH 019 005 Gesù dunque uscì, portando la corona di spine e il manto di porpora. E Pilato disse loro: Ecco l’uomo! 043 JOH 019 006 Come dunque i capi sacerdoti e le guardie l’ebbero veduto, gridarono: Crocifiggilo, crocifiggilo! Pilato disse loro: Prendetelo voi e crocifiggetelo; perché io non trovo in lui alcuna colpa. 043 JOH 019 007 I Giudei gli risposero: Noi abbiamo una legge, e secondo questa legge egli deve morire, perché egli s’è fatto Figliuol di Dio. 043 JOH 019 008 Quando Pilato ebbe udita questa parola, temette maggiormente; 043 JOH 019 009 e rientrato nel pretorio, disse a Gesù: Donde sei tu? Ma Gesù non gli diede alcuna risposta. 043 JOH 019 010 Allora Pilato gli disse: Non mi parli? Non sai che ho potestà di liberarti e potestà di crocifiggerti? 043 JOH 019 011 Gesù gli rispose: Tu non avresti potestà alcuna contro di me, se ciò non ti fosse stato dato da alto; Perciò chi m’ha dato nelle tue mani, ha maggior colpa. 043 JOH 019 012 Da quel momento Pilato cercava di liberarlo; ma i Giudei gridavano, dicendo: Se liberi costui, non sei amico di Cesare. Chiunque si fa re, si oppone a Cesare. 043 JOH 019 013 Pilato dunque, udite queste parole, menò fuori Gesù, e si assise al tribunale nel luogo detto Lastrico, e in ebraico Gabbatà. 043 JOH 019 014 Era la preparazione della Pasqua, ed era circa l’ora sesta. Ed egli disse ai Giudei: Ecco il vostro Re! 043 JOH 019 015 Allora essi gridarono: Toglilo, toglilo di mezzo, crocifiggilo! Pilato disse loro: Crocifiggerò io il vostro Re? I capi sacerdoti risposero: Noi non abbiamo altro re che Cesare. 043 JOH 019 016 Allora lo consegnò loro perché fosse crocifisso. 043 JOH 019 017 Presero dunque Gesù; ed egli, portando la sua croce, venne al luogo del Teschio, che in ebraico si chiama Golgota, 043 JOH 019 018 dove lo crocifissero, assieme a due altri, uno di qua, l’altro di là, e Gesù nel mezzo. 043 JOH 019 019 E Pilato fece pure un’iscrizione, e la pose sulla croce. E v’era scritto: GESU’ IL NAZARENO, IL RE DE’ GIUDEI. 043 JOH 019 020 Molti dunque dei Giudei lessero questa iscrizione, perché il luogo dove Gesù fu crocifisso era vicino alla città; e l’iscrizione era in ebraico, in latino e in greco. 043 JOH 019 021 Perciò i capi sacerdoti dei Giudei dicevano a Pilato: Non scrivere: Il Re dei Giudei; ma che egli ha detto: Io sono il Re de’ Giudei. 043 JOH 019 022 Pilato rispose: Quel che ho scritto, ho scritto. 043 JOH 019 023 I soldati dunque, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti, e ne fecero quattro parti, una parte per ciascun soldato, e la tunica. Or la tunica era senza cuciture, tessuta per intero dall’alto in basso. 043 JOH 019 024 Dissero dunque tra loro: Non la stracciamo, ma tiriamo a sorte a chi tocchi; affinché si adempisse la Scrittura che dice: Hanno spartito fra loro le mie vesti, e han tirato la sorte sulla mia tunica. Questo dunque fecero i soldati. 043 JOH 019 025 Or presso la croce di Gesù stavano sua madre e la sorella di sua madre, Maria moglie di Cleopa, e Maria Maddalena. 043 JOH 019 026 Gesù dunque, vedendo sua madre e presso a lei il discepolo ch’egli amava, disse a sua madre: Donna, ecco il tuo figlio! 043 JOH 019 027 Poi disse al discepolo: Ecco tua madre! E da quel momento, il discepolo la prese in casa sua. 043 JOH 019 028 Dopo questo, Gesù, sapendo che ogni cosa era già compiuta, affinché la Scrittura fosse adempiuta, disse: Ho sete. 043 JOH 019 029 V’era quivi un vaso pieno d’aceto; i soldati dunque, posta in cima a un ramo d’issopo una spugna piena d’aceto, gliel’accostarono alla bocca. 043 JOH 019 030 E quando Gesù ebbe preso l’aceto, disse: E’ compiuto! E chinato il capo, rese lo spirito. 043 JOH 019 031 Allora i Giudei, perché i corpi non rimanessero sulla croce durante il sabato (poiché era la Preparazione, e quel giorno del sabato era un gran giorno), chiesero a Pilato che fossero loro fiaccate le gambe, e fossero tolti via. 043 JOH 019 032 I soldati dunque vennero e fiaccarono le gambe al primo, e poi anche all’altro che era crocifisso con lui; 043 JOH 019 033 ma venuti a Gesù, come lo videro già morto, non gli fiaccarono le gambe, 043 JOH 019 034 ma uno de’ soldati gli forò il costato con una lancia, e subito ne uscì sangue ed acqua. 043 JOH 019 035 E colui che l’ha veduto, ne ha reso testimonianza, e la sua testimonianza è verace; ed egli sa che dice il vero, affinché anche voi crediate. 043 JOH 019 036 Poiché questo è avvenuto affinché si adempisse la Scrittura: Niun osso d’esso sarà fiaccato. 043 JOH 019 037 E anche un’altra Scrittura dice: Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto. 043 JOH 019 038 Dopo queste cose, Giuseppe d’Arimatea, che era discepolo di Gesù, ma occulto per timore de’ Giudei, chiese a Pilato di poter togliere il corpo di Gesù; e Pilato glielo permise. Egli dunque venne e tolse il corpo di Gesù. 043 JOH 019 039 E Nicodemo, che da prima era venuto a Gesù di notte, venne anche egli, portando una mistura di mirra e d’aloe di circa cento libbre. 043 JOH 019 040 Essi dunque presero il corpo di Gesù e lo avvolsero in pannilini con gli aromi, com’è usanza di seppellire presso i Giudei. 043 JOH 019 041 Or nel luogo dov’egli fu crocifisso c’era un orto; e in quell’orto un sepolcro nuovo, dove nessuno era ancora stato posto. 043 JOH 019 042 Quivi dunque posero Gesù, a motivo della Preparazione dei Giudei, perché il sepolcro era vicino. 043 JOH 020 001 Or il primo giorno della settimana, la mattina per tempo, mentr’era ancora buio, Maria Maddalena venne al sepolcro, e vide la pietra tolta dal sepolcro. 043 JOH 020 002 Allora corse e venne da Simon Pietro e dall’altro discepolo che Gesù amava, e disse loro: Han tolto il Signore dal sepolcro, e non sappiamo dove l’abbiano posto. 043 JOH 020 003 Pietro dunque e l’altro discepolo uscirono e si avviarono al sepolcro. 043 JOH 020 004 Correvano ambedue assieme; ma l’altro discepolo corse innanzi più presto di Pietro, e giunse primo al sepolcro; 043 JOH 020 005 e chinatosi, vide i pannilini giacenti, ma non entrò. 043 JOH 020 006 Giunse intanto anche Simon Pietro che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro, e vide i pannilini giacenti, 043 JOH 020 007 e il sudario ch’era stato sul capo di Gesù, non giacente coi pannilini, ma rivoltato in un luogo a parte. 043 JOH 020 008 Allora entrò anche l’altro discepolo che era giunto primo al sepolcro, e vide, e credette. 043 JOH 020 009 Perché non aveano ancora capito la Scrittura, secondo la quale egli doveva risuscitare dai morti. 043 JOH 020 010 I discepoli dunque se ne tornarono a casa. 043 JOH 020 011 Ma Maria se ne stava di fuori presso al sepolcro a piangere. E mentre piangeva, si chinò per guardar dentro al sepolcro, 043 JOH 020 012 ed ecco, vide due angeli, vestiti di bianco, seduti uno a capo e l’altro ai piedi, là dov’era giaciuto il corpo di Gesù. 043 JOH 020 013 Ed essi le dissero: Donna, perché piangi? Ella disse loro: Perché han tolto il mio Signore, e non so dove l’abbiano posto. 043 JOH 020 014 Detto questo, si voltò indietro, e vide Gesù in piedi; ma non sapeva che era Gesù. 043 JOH 020 015 Gesù le disse: Donna, perché piangi? Chi cerchi? Ella, pensando che fosse l’ortolano, gli disse: Signore, se tu l’hai portato via, dimmi dove l’hai posto, e io lo prenderò. 043 JOH 020 016 Gesù le disse: Maria! Ella, rivoltasi, gli disse in ebraico: Rabbunì! che vuol dire: Maestro! 043 JOH 020 017 Gesù le disse: Non mi toccare, perché non sono ancora salito al Padre; ma va’ dai miei fratelli, e dì loro: Io salgo al Padre mio e Padre vostro, all’Iddio mio e Iddio vostro. 043 JOH 020 018 Maria Maddalena andò ad annunziare ai discepoli che avea veduto il Signore, e ch’egli le avea dette queste cose. 043 JOH 020 019 Or la sera di quello stesso giorno, ch’era il primo della settimana, ed essendo, per timor de’ Giudei, serrate le porte del luogo dove si trovavano i discepoli, Gesù venne e si presentò quivi in mezzo, e disse loro: 043 JOH 020 020 Pace a voi! E detto questo, mostrò loro le mani ed il costato. I discepoli dunque, com’ebbero veduto il Signore, si rallegrarono. 043 JOH 020 021 Allora Gesù disse loro di nuovo: Pace a voi! Come il Padre mi ha mandato, anch’io mando voi. 043 JOH 020 022 E detto questo, soffiò su loro e disse: Ricevete lo Spirito Santo. 043 JOH 020 023 A chi rimetterete i peccati, saranno rimessi; a chi li riterrete, saranno ritenuti. 043 JOH 020 024 Or Toma, detto Didimo, uno de’ dodici, non era con loro quando venne Gesù. 043 JOH 020 025 Gli altri discepoli dunque gli dissero: Abbiam veduto il Signore! Ma egli disse loro: Se io non vedo nelle sue mani il segno de’ chiodi, e se non metto il mio dito nel segno de’ chiodi, e se non metto la mia mano nel suo costato, io non crederò. 043 JOH 020 026 E otto giorni dopo, i suoi discepoli erano di nuovo in casa, e Toma era con loro. Venne Gesù, a porte chiuse, e si presentò in mezzo a loro, e disse: Pace a voi! 043 JOH 020 027 Poi disse a Toma: Porgi qua il dito, e vedi le mie mani; e porgi la mano e mettila nel mio costato; e non essere incredulo, ma credente. 043 JOH 020 028 Toma gli rispose e disse: Signor mio e Dio mio! 043 JOH 020 029 Gesù gli disse: Perché m’hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non han veduto, e hanno creduto! 043 JOH 020 030 Or Gesù fece in presenza dei discepoli molti altri miracoli, che non sono scritti in questo libro; 043 JOH 020 031 ma queste cose sono scritte, affinché crediate che Gesù è il Cristo, il Figliuol di Dio, e affinché, credendo, abbiate vita nel suo nome. 043 JOH 021 001 Dopo queste cose, Gesù si fece veder di nuovo ai discepoli presso il mar di Tiberiade; e si fece vedere in questa maniera. 043 JOH 021 002 Simon Pietro, Toma detto Didimo, Natanaele di Cana di Galilea, i figliuoli di Zebedeo e due altri de’ suoi discepoli erano insieme. 043 JOH 021 003 Simon Pietro disse loro: Io vado a pescare. Essi gli dissero: Anche noi veniamo con te. Uscirono, e montarono nella barca; e quella notte non presero nulla. 043 JOH 021 004 Or essendo già mattina, Gesù si presentò sulla riva; i discepoli però non sapevano che fosse Gesù. 043 JOH 021 005 Allora Gesù disse loro: Figliuoli, avete voi del pesce? Essi gli risposero: No. 043 JOH 021 006 Ed egli disse loro: Gettate la rete dal lato destro della barca, e ne troverete. Essi dunque la gettarono, e non potevano più tirarla su per il gran numero dei pesci. 043 JOH 021 007 Allora il discepolo che Gesù amava disse a Pietro: E’ il Signore! E Simon Pietro, udito ch’era il Signore, si cinse il camiciotto, perché era nudo, e si gettò nel mare. 043 JOH 021 008 Ma gli altri discepoli vennero con la barca, perché non erano molto distanti da terra (circa duecento cubiti), traendo la rete coi pesci. 043 JOH 021 009 Come dunque furono smontati a terra, videro quivi della brace, e del pesce messovi su, e del pane. 043 JOH 021 010 Gesù disse loro: Portate qua de’ pesci che avete presi ora. 043 JOH 021 011 Simon Pietro quindi montò nella barca, e tirò a terra la rete piena di centocinquantatre grossi pesci; e benché ce ne fossero tanti, la rete non si strappò. 043 JOH 021 012 Gesù disse loro: Venite a far colazione. E niuno dei discepoli ardiva domandargli: Chi sei? sapendo che era il Signore. 043 JOH 021 013 Gesù venne, e prese il pane e lo diede loro; e il pesce similmente. 043 JOH 021 014 Quest’era già la terza volta che Gesù si faceva vedere ai suoi discepoli, dopo essere risuscitato da’ morti. 043 JOH 021 015 Or quand’ebbero fatto colazione, Gesù disse a Simon Pietro: Simon di Giovanni, m’ami tu più di questi? Ei gli rispose: Sì, Signore, tu sai che io t’amo. Gesù gli disse: Pasci i miei agnelli. 043 JOH 021 016 Gli disse di nuovo una seconda volta: Simon di Giovanni, m’ami tu? Ei gli rispose: Sì, Signore; tu sai che io t’amo. Gesù gli disse: Pastura le mie pecorelle. 043 JOH 021 017 Gli disse per la terza volta: Simon di Giovanni, mi ami tu? Pietro fu attristato ch’ei gli avesse detto per la terza volta: Mi ami tu? E gli rispose: Signore, tu sai ogni cosa; tu conosci che io t’amo. Gesù gli disse: Pasci le mie pecore. 043 JOH 021 018 In verità, in verità ti dico che quand’eri più giovane, ti cingevi da te e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio, stenderai le tue mani, e un altro ti cingerà e ti condurrà dove non vorresti. 043 JOH 021 019 Or disse questo per significare con qual morte egli glorificherebbe Iddio. E dopo aver così parlato, gli disse: Seguimi. 043 JOH 021 020 Pietro, voltatosi, vide venirgli dietro il discepolo che Gesù amava; quello stesso, che durante la cena stava inclinato sul seno di Gesù e avea detto: Signore, chi è che ti tradisce? 043 JOH 021 021 Pietro dunque, vedutolo, disse a Gesù: Signore, e di lui che ne sarà? 043 JOH 021 022 Gesù gli rispose: Se voglio che rimanga finch’io venga, che t’importa? Tu, seguimi. 043 JOH 021 023 Ond’è che si sparse tra i fratelli la voce che quel discepolo non morrebbe; Gesù però non gli avea detto che non morrebbe, ma: Se voglio che rimanga finch’io venga, che t’importa? 043 JOH 021 024 Questo è il discepolo che rende testimonianza di queste cose, e che ha scritto queste cose; e noi sappiamo che la sua testimonianza è verace. 043 JOH 021 025 Or vi sono ancora molte altre cose che Gesù ha fatte, le quali se si scrivessero ad una ad una, credo che il mondo stesso non potrebbe contenere i libri che se ne scriverebbero. # # BOOK 044 ACT Acts Atti 044 ACT 001 001 Nel mio primo libro, o Teofilo, parlai di tutto quel che Gesù prese e a fare e ad insegnare, 044 ACT 001 002 fino al giorno che fu assunto in cielo, dopo aver dato per lo Spirito Santo dei comandamenti agli apostoli che avea scelto. 044 ACT 001 003 Ai quali anche, dopo ch’ebbe sofferto, si presentò vivente con molte prove, facendosi veder da loro per quaranta giorni, e ragionando delle cose relative al regno di Dio. 044 ACT 001 004 E trovandosi con essi, ordinò loro di non dipartirsi da Gerusalemme, ma di aspettarvi il compimento della promessa del Padre, la quale, egli disse, avete udita da me. 044 ACT 001 005 Poiché Giovanni battezzò sì con acqua, ma voi sarete battezzati con lo Spirito Santo fra non molti giorni. 044 ACT 001 006 Quelli dunque che erano raunati, gli domandarono: Signore, è egli in questo tempo che ristabilirai il regno ad Israele? 044 ACT 001 007 Egli rispose loro: Non sta a voi di sapere i tempi o i momenti che il Padre ha riserbato alla sua propria autorità. 044 ACT 001 008 Ma voi riceverete potenza quando lo Spirito Santo verrà su voi, e mi sarete testimoni e in Gerusalemme, e in tutta la Giudea e Samaria, e fino all’estremità della terra. 044 ACT 001 009 E dette queste cose, mentr’essi guardavano, fu elevato; e una nuvola, accogliendolo, lo tolse d’innanzi agli occhi loro. 044 ACT 001 010 E come essi aveano gli occhi fissi in cielo, mentr’egli se ne andava, ecco che due uomini in vesti bianche si presentaron loro e dissero: 044 ACT 001 011 Uomini Galilei, perché state a guardare verso il cielo? Questo Gesù che è stato tolto da voi ed assunto in cielo, verrà nella medesima maniera che l’avete veduto andare in cielo. 044 ACT 001 012 Allora essi tornarono a Gerusalemme dal monte chiamato dell’Uliveto, il quale è vicino a Gerusalemme, non distandone che un cammin di sabato. 044 ACT 001 013 E come furono entrati, salirono nella sala di sopra ove solevano trattenersi Pietro e Giovanni e Giacomo e Andrea, Filippo e Toma, Bartolomeo e Matteo, Giacomo d’Alfeo, e Simone lo Zelota, e Giuda di Giacomo. 044 ACT 001 014 Tutti costoro perseveravano di pari consentimento nella preghiera, con le donne, e con Maria, madre di Gesù, e coi fratelli di lui. 044 ACT 001 015 E in que’ giorni, Pietro, levatosi in mezzo ai fratelli (il numero delle persone adunate saliva a circa centoventi), disse: 044 ACT 001 016 Fratelli, bisognava che si adempisse la profezia della Scrittura pronunziata dallo Spirito Santo per bocca di Davide intorno a Giuda, che fu la guida di quelli che arrestarono Gesù. 044 ACT 001 017 Poiché egli era annoverato fra noi, e avea ricevuto la sua parte di questo ministerio. 044 ACT 001 018 Costui dunque acquistò un campo col prezzo della sua iniquità; ed essendosi precipitato, gli si squarciò il ventre, e tutte le sue interiora si sparsero. 044 ACT 001 019 E ciò è divenuto così noto a tutti gli abitanti di Gerusalemme, che quel campo è stato chiamato nel loro proprio linguaggio Acheldama, cioè, Campo di sangue. 044 ACT 001 020 Poiché è scritto nel libro dei Salmi: Divenga la sua dimora deserta, e non vi sia chi abiti in essa; e: L’ufficio suo lo prenda un altro. 044 ACT 001 021 Bisogna dunque che fra gli uomini che sono stati in nostra compagnia tutto il tempo che il Signor Gesù è andato e venuto fra noi, 044 ACT 001 022 a cominciare dal battesimo di Giovanni fino al giorno ch’egli, tolto da noi, è stato assunto in cielo, uno sia fatto testimone con noi della risurrezione di lui. 044 ACT 001 023 E ne presentarono due: Giuseppe, detto Barsabba, il quale era soprannominato Giusto, e Mattia. 044 ACT 001 024 E, pregando, dissero: Tu, Signore, che conosci i cuori di tutti, mostra quale di questi due hai scelto 044 ACT 001 025 per prendere in questo ministerio ed apostolato il posto che Giuda ha abbandonato per andarsene al suo luogo. 044 ACT 001 026 E li trassero a sorte, e la sorte cadde su Mattia, che fu associato agli undici apostoli. 044 ACT 002 001 E come il giorno della Pentecoste fu giunto, tutti erano insieme nel medesimo luogo. 044 ACT 002 002 E di subito si fece dal cielo un suono come di vento impetuoso che soffia, ed esso riempì tutta la casa dov’essi sedevano. 044 ACT 002 003 E apparvero loro delle lingue come di fuoco che si dividevano, e se ne posò una su ciascuno di loro. 044 ACT 002 004 E tutti furon ripieni dello Spirito Santo, e cominciarono a parlare in altre lingue, secondo che lo Spirito dava loro d’esprimersi. 044 ACT 002 005 Or in Gerusalemme si trovavan di soggiorno dei Giudei, uomini religiosi d’ogni nazione di sotto il cielo. 044 ACT 002 006 Ed essendosi fatto quel suono, la moltitudine si radunò e fu confusa, perché ciascuno li udiva parlare nel suo proprio linguaggio. 044 ACT 002 007 E tutti stupivano e si maravigliavano, dicendo: Ecco, tutti costoro che parlano non son eglino Galilei? 044 ACT 002 008 E com’è che li udiamo parlare ciascuno nel nostro proprio natìo linguaggio? 044 ACT 002 009 Noi Parti, Medi, Elamiti, abitanti della Mesopotamia, della Giudea e della Cappadocia, del Ponto e dell’Asia, 044 ACT 002 010 della Frigia e della Panfilia, dell’Egitto e delle parti della Libia Cirenaica, e avventizi Romani, 044 ACT 002 011 tanto Giudei che proseliti, Cretesi ed Arabi, li udiamo parlar delle cose grandi di Dio nelle nostre lingue. 044 ACT 002 012 E tutti stupivano ed eran perplessi dicendosi l’uno all’altro: Che vuol esser questo? 044 ACT 002 013 Ma altri, beffandosi, dicevano: Son pieni di vin dolce. 044 ACT 002 014 Ma Pietro, levatosi in piè con gli undici, alzò la voce e parlò loro in questa maniera: Uomini giudei, e voi tutti che abitate in Gerusalemme, siavi noto questo, e prestate orecchio alle mie parole. 044 ACT 002 015 Perché costoro non sono ebbri, come voi supponete, poiché non è che la terza ora del giorno: 044 ACT 002 016 ma questo è quel che fu detto per mezzo del profeta Gioele: 044 ACT 002 017 E avverrà negli ultimi giorni, dice Iddio, che io spanderò del mio Spirito sopra ogni carne; e i vostri figliuoli e le vostre figliuole profeteranno, e i vostri giovani vedranno delle visioni, e i vostri vecchi sogneranno dei sogni. 044 ACT 002 018 E anche sui miei servi e sulle mie serventi, in quei giorni, spanderò del mio Spirito, e profeteranno. 044 ACT 002 019 E farò prodigi su nel cielo, e segni giù sulla terra; sangue e fuoco, e vapor di fumo. 044 ACT 002 020 Il sole sarà mutato in tenebre, e la luna in sangue, prima che venga il grande e glorioso giorno, che è il giorno del Signore. 044 ACT 002 021 Ed avverrà che chiunque avrà invocato il nome del Signore sarà salvato. 044 ACT 002 022 Uomini israeliti, udite queste parole: Gesù il Nazareno, uomo che Dio ha accreditato fra voi mediante opere potenti e prodigi e segni che Dio fece per mezzo di lui fra voi, come voi stessi ben sapete, 044 ACT 002 023 quest’uomo, allorché vi fu dato nelle mani per il determinato consiglio e per la prescienza di Dio, voi, per man d’iniqui, inchiodandolo sulla croce, lo uccideste; 044 ACT 002 024 ma Dio lo risuscitò, avendo sciolto gli angosciosi legami della morte, perché non era possibile ch’egli fosse da essa ritenuto. 044 ACT 002 025 Poiché Davide dice di lui: Io ho avuto del continuo il Signore davanti agli occhi, perché egli è alla mia destra, affinché io non sia smosso. 044 ACT 002 026 Perciò s’è rallegrato il cuor mio, e ha giubilato la mia lingua, e anche la mia carne riposerà in isperanza; 044 ACT 002 027 poiché tu non lascerai l’anima mia nell’Ades, e non permetterai che il tuo Santo vegga la corruzione. (Hadēs g86) 044 ACT 002 028 Tu m’hai fatto conoscere le vie della vita; tu mi riempirai di letizia con la tua presenza. 044 ACT 002 029 Uomini fratelli, ben può liberamente dirvisi intorno al patriarca Davide, ch’egli morì e fu sepolto; e la sua tomba è ancora al dì d’oggi fra noi. 044 ACT 002 030 Egli dunque, essendo profeta e sapendo che Dio gli avea con giuramento promesso che sul suo trono avrebbe fatto sedere uno dei suoi discendenti, 044 ACT 002 031 antivedendola, parlò della risurrezione di Cristo, dicendo che non sarebbe stato lasciato nell’Ades, e che la sua carne non avrebbe veduto la corruzione. (Hadēs g86) 044 ACT 002 032 Questo Gesù, Iddio l’ha risuscitato; del che noi tutti siamo testimoni. 044 ACT 002 033 Egli dunque, essendo stato esaltato dalla destra di Dio, e avendo ricevuto dal Padre lo Spirito Santo promesso, ha sparso quello che ora vedete e udite. 044 ACT 002 034 Poiché Davide non è salito in cielo; anzi egli stesso dice: Il Signore ha detto al mio Signore: Siedi alla mia destra, 044 ACT 002 035 finché io abbia posto i tuoi nemici per sgabello de’ tuoi piedi. 044 ACT 002 036 Sappia dunque sicuramente tutta la casa d’Israele che Iddio ha fatto e Signore e Cristo quel Gesù che voi avete crocifisso. 044 ACT 002 037 Or essi, udite queste cose, furon compunti nel cuore, e dissero a Pietro e agli altri apostoli: Fratelli, che dobbiam fare? 044 ACT 002 038 E Pietro a loro: Ravvedetevi, e ciascun di voi sia battezzato nel nome di Gesù Cristo, per la remission de’ vostri peccati, e voi riceverete il dono dello Spirito Santo. 044 ACT 002 039 Poiché per voi è la promessa, e per i vostri figliuoli, e per tutti quelli che son lontani, per quanti il Signore Iddio nostro ne chiamerà. 044 ACT 002 040 E con molte altre parole li scongiurava e li esortava dicendo: Salvatevi da questa perversa generazione. 044 ACT 002 041 Quelli dunque i quali accettarono la sua parola, furon battezzati; e in quel giorno furono aggiunte a loro circa tremila persone. 044 ACT 002 042 Ed erano perseveranti nell’attendere all’insegnamento degli apostoli, nella comunione fraterna, nel rompere il pane e nelle preghiere. 044 ACT 002 043 E ogni anima era presa da timore; e molti prodigi e segni eran fatti dagli apostoli. 044 ACT 002 044 E tutti quelli che credevano erano insieme, ed aveano ogni cosa in comune; 044 ACT 002 045 e vendevano le possessioni ed i beni, e li distribuivano a tutti, secondo il bisogno di ciascuno. 044 ACT 002 046 E tutti i giorni, essendo di pari consentimento assidui al tempio, e rompendo il pane nelle case, prendevano il loro cibo assieme con letizia e semplicità di cuore, 044 ACT 002 047 lodando Iddio, e avendo il favore di tutto il popolo. E il Signore aggiungeva ogni giorno alla loro comunità quelli che erano sulla via della salvazione. 044 ACT 003 001 Or Pietro e Giovanni salivano al tempio per la preghiera dell’ora nona. 044 ACT 003 002 E si portava un certo uomo, zoppo fin dalla nascita, che ogni giorno deponevano alla porta del tempio detta “Bella”, per chieder l’elemosina a coloro che entravano nel tempio. 044 ACT 003 003 Costui, veduto Pietro e Giovanni che stavan per entrare nel tempio, domandò loro l’elemosina. 044 ACT 003 004 E Pietro, con Giovanni, fissando gli occhi su lui, disse: Guarda noi! 044 ACT 003 005 Ed egli li guardava intentamente, aspettando di ricever qualcosa da loro. 044 ACT 003 006 Ma Pietro disse: Dell’argento e dell’oro io non ne ho; ma quello che ho, te lo do: Nel nome di Gesù Cristo il Nazareno, cammina! 044 ACT 003 007 E presolo per la man destra, lo sollevò; e in quell’istante le piante e le caviglie de’ piedi gli si raffermarono. 044 ACT 003 008 E d’un salto si rizzò in piè e cominciò a camminare; ed entrò con loro nel tempio, camminando, e saltando, e lodando Iddio. 044 ACT 003 009 E tutto il popolo lo vide che camminava e lodava Iddio; 044 ACT 003 010 e lo riconoscevano per quello che sedeva a chieder l’elemosina alla porta “Bella” del tempio; e furono ripieni di sbigottimento e di stupore per quel che gli era avvenuto. 044 ACT 003 011 E mentre colui teneva stretti a sé Pietro e Giovanni, tutto il popolo, attonito, accorse a loro al portico detto di Salomone. 044 ACT 003 012 E Pietro, veduto ciò, parlò al popolo, dicendo: Uomini israeliti, perché vi maravigliate di questo? O perché fissate gli occhi su noi, come se per la nostra propria potenza o pietà avessimo fatto camminar quest’uomo? 044 ACT 003 013 L’Iddio d’Abramo, d’Isacco e di Giacobbe, l’Iddio de’ nostri padri ha glorificato il suo Servitore Gesù, che voi metteste in man di Pilato e rinnegaste dinanzi a lui, mentre egli avea giudicato di doverlo liberare. 044 ACT 003 014 Ma voi rinnegaste il Santo ed il Giusto, e chiedeste che vi fosse concesso un omicida; 044 ACT 003 015 e uccideste il Principe della vita, che Dio ha risuscitato dai morti; del che noi siamo testimoni. 044 ACT 003 016 E per la fede nel suo nome, il suo nome ha raffermato quest’uomo che vedete e conoscete; ed è la fede che si ha per mezzo di lui, che gli ha dato questa perfetta guarigione in presenza di voi tutti. 044 ACT 003 017 Ed ora, fratelli, io so che lo faceste per ignoranza, al pari dei vostri rettori. 044 ACT 003 018 Ma quello che Dio avea preannunziato per bocca di tutti i profeti, cioè, che il suo Cristo soffrirebbe, Egli l’ha adempiuto in questa maniera. 044 ACT 003 019 Ravvedetevi dunque e convertitevi, onde i vostri peccati siano cancellati, 044 ACT 003 020 affinché vengano dalla presenza del Signore dei tempi di refrigerio e ch’Egli vi mandi il Cristo che v’è stato destinato, 044 ACT 003 021 cioè Gesù, che il cielo deve tenere accolto fino ai tempi della restaurazione di tutte le cose; tempi dei quali Iddio parlò per bocca dei suoi santi profeti che sono stati fin dal principio. (aiōn g165) 044 ACT 003 022 Mosè, infatti, disse: Il Signore Iddio vi susciterà di fra i vostri fratelli un profeta come me; ascoltatelo in tutte le cose che vi dirà. 044 ACT 003 023 E avverrà che ogni anima la quale non avrà ascoltato codesto profeta, sarà del tutto distrutta di fra il popolo. 044 ACT 003 024 E tutti i profeti, da Samuele in poi, quanti hanno parlato, hanno anch’essi annunziato questi giorni. 044 ACT 003 025 Voi siete i figliuoli de’ profeti e del patto che Dio fece coi vostri padri, dicendo ad Abramo: E nella tua progenie tutte le nazioni della terra saranno benedette. 044 ACT 003 026 A voi per i primi Iddio, dopo aver suscitato il suo Servitore, l’ha mandato per benedirvi, convertendo ciascun di voi dalle sue malvagità. 044 ACT 004 001 Or mentr’essi parlavano al popolo, i sacerdoti e il capitano del tempio e i Sadducei sopraggiunsero, 044 ACT 004 002 essendo molto crucciati perché ammaestravano il popolo e annunziavano in Gesù la risurrezione dei morti. 044 ACT 004 003 E misero loro le mani addosso, e li posero in prigione fino al giorno seguente, perché già era sera. 044 ACT 004 004 Ma molti di coloro che aveano udito la Parola credettero; e il numero degli uomini salì a circa cinquemila. 044 ACT 004 005 E il dì seguente, i loro capi, con gli anziani e gli scribi, si radunarono in Gerusalemme, 044 ACT 004 006 con Anna, il sommo sacerdote, e Caiàfa, e Giovanni, e Alessandro e tutti quelli che erano della famiglia dei sommi sacerdoti. 044 ACT 004 007 E fatti comparir quivi in mezzo Pietro e Giovanni, domandarono: Con qual podestà, o in nome di chi avete voi fatto questo? 044 ACT 004 008 Allora Pietro, ripieno dello Spirito Santo, disse loro: Rettori del popolo ed anziani, 044 ACT 004 009 se siamo oggi esaminati circa un beneficio fatto a un uomo infermo, per sapere com’è che quest’uomo è stato guarito, 044 ACT 004 010 sia noto a tutti voi e a tutto il popolo d’Israele che ciò è stato fatto nel nome di Gesù Cristo il Nazareno, che voi avete crocifisso, e che Dio ha risuscitato dai morti; in virtù d’esso quest’uomo comparisce guarito, in presenza vostra. 044 ACT 004 011 Egli è la pietra che è stata da voi edificatori sprezzata, ed è divenuta la pietra angolare. 044 ACT 004 012 E in nessun altro è la salvezza; poiché non v’è sotto il cielo alcun altro nome che sia stato dato agli uomini, per il quale noi abbiamo ad esser salvati. 044 ACT 004 013 Or essi, veduta la franchezza di Pietro e di Giovanni, e avendo capito che erano popolani senza istruzione, si maravigliavano e riconoscevano che erano stati con Gesù. 044 ACT 004 014 E vedendo l’uomo, ch’era stato guarito, quivi presente con loro, non potevano dir nulla contro. 044 ACT 004 015 Ma quand’ebbero comandato loro di uscire dal concistoro, conferiron fra loro dicendo: 044 ACT 004 016 Che faremo a questi uomini? Che un evidente miracolo sia stato fatto per loro mezzo, è noto a tutti gli abitanti di Gerusalemme, e noi non lo possiamo negare. 044 ACT 004 017 Ma affinché ciò non si sparga maggiormente fra il popolo, divietiam loro con minacce che non parlino più ad alcuno in questo nome. 044 ACT 004 018 E avendoli chiamati, ingiunsero loro di non parlare né insegnare affatto nel nome di Gesù. 044 ACT 004 019 Ma Pietro e Giovanni, rispondendo, dissero loro: Giudicate voi se è giusto, nel cospetto di Dio, di ubbidire a voi anzi che a Dio. 044 ACT 004 020 Poiché, quanto a noi, non possiamo non parlare delle cose che abbiam vedute e udite. 044 ACT 004 021 Ed essi, minacciatili di nuovo, li lasciarono andare, non trovando nulla da poterli castigare, per cagion del popolo; perché tutti glorificavano Iddio per quel ch’era stato fatto. 044 ACT 004 022 Poiché l’uomo in cui questo miracolo della guarigione era stato compiuto, avea più di quarant’anni. 044 ACT 004 023 Or essi, essendo stati rimandati vennero ai loro, e riferirono tutte le cose che i capi sacerdoti e gli anziani aveano loro dette. 044 ACT 004 024 Ed essi, uditele, alzaron di pari consentimento la voce a Dio, e dissero: Signore, tu sei Colui che ha fatto il cielo, la terra, il mare e tutte le cose che sono in essi; 044 ACT 004 025 Colui che mediante lo Spirito Santo, per bocca del padre nostro e tuo servitore Davide, ha detto: Perché hanno fremuto le genti, e hanno i popoli divisate cose vane? 044 ACT 004 026 I re della terra si son fatti avanti, e i principi si son raunati assieme contro al Signore, e contro al suo Unto. 044 ACT 004 027 E invero in questa città, contro al tuo santo Servitore Gesù che tu hai unto, si son raunati Erode e Ponzio Pilato, insiem coi Gentili e con tutto il popolo d’Israele, 044 ACT 004 028 per far tutte le cose che la tua mano e il tuo consiglio aveano innanzi determinato che avvenissero. 044 ACT 004 029 E adesso, Signore, considera le loro minacce, e concedi ai tuoi servitori di annunziar la tua parola con ogni franchezza, 044 ACT 004 030 stendendo la tua mano per guarire, e perché si faccian segni e prodigi mediante il nome del tuo santo Servitore Gesù. 044 ACT 004 031 E dopo ch’ebbero pregato, il luogo dov’erano raunati tremò; e furon tutti ripieni dello Spirito Santo, e annunziavano la parola di Dio con franchezza. 044 ACT 004 032 E la moltitudine di coloro che aveano creduto, era d’un sol cuore e d’un’anima sola; né v’era chi dicesse sua alcuna delle cose che possedeva, ma tutto era comune tra loro. 044 ACT 004 033 E gli apostoli con gran potenza rendevan testimonianza della risurrezione del Signor Gesù; e gran grazia era sopra tutti loro. 044 ACT 004 034 Poiché non v’era alcun bisognoso fra loro; perché tutti coloro che possedevan poderi o case li vendevano, portavano il prezzo delle cose vendute, 044 ACT 004 035 e lo mettevano ai piedi degli apostoli; poi, era distribuito a ciascuno, secondo il bisogno. 044 ACT 004 036 Or Giuseppe, soprannominato dagli apostoli Barnaba (il che, interpretato, vuol dire: Figliuol di consolazione), levita, cipriota di nascita, 044 ACT 004 037 avendo un campo, lo vendé, e portò i danari e li mise ai piedi degli apostoli. 044 ACT 005 001 Ma un certo uomo, chiamato Anania, con Saffira sua moglie, vendé un possesso, 044 ACT 005 002 e tenne per sé parte del prezzo, essendone consapevole anche la moglie; e portatane una parte, la pose ai piedi degli apostoli. 044 ACT 005 003 Ma Pietro disse: Anania, perché ha Satana così riempito il cuor tuo da farti mentire allo Spirito Santo e ritener parte del prezzo del podere? 044 ACT 005 004 Se questo restava invenduto, non restava tuo? E una volta venduto, non ne era il prezzo in tuo potere? Perché ti sei messa in cuore questa cosa? Tu non hai mentito agli uomini ma a Dio. 044 ACT 005 005 E Anania, udendo queste parole, cadde e spirò. E gran paura prese tutti coloro che udiron queste cose. 044 ACT 005 006 E i giovani, levatisi, avvolsero il corpo, e portatolo fuori, lo seppellirono. 044 ACT 005 007 Or avvenne, circa tre ore dopo, che la moglie di lui, non sapendo ciò che era avvenuto, entrò. 044 ACT 005 008 E Pietro, rivolgendosi a lei: Dimmi, le disse, avete voi venduto il podere per tanto? Ed ella rispose: Sì, per tanto. 044 ACT 005 009 Ma Pietro a lei: Perché vi siete accordati a tentare lo Spirito del Signore? Ecco, i piedi di quelli che hanno seppellito il tuo marito sono all’uscio e ti porteranno via. 044 ACT 005 010 Ed ella in quell’istante cadde ai suoi piedi, e spirò. E i giovani, entrati, la trovarono morta; e portatala via, la seppellirono presso al suo marito. 044 ACT 005 011 E gran paura ne venne alla chiesa intera e a tutti coloro che udivano queste cose. 044 ACT 005 012 E molti segni e prodigi eran fatti fra il popolo per le mani degli apostoli; e tutti di pari consentimento si ritrovavano sotto il portico di Salomone. 044 ACT 005 013 Ma, degli altri, nessuno ardiva unirsi a loro; il popolo però li magnificava. 044 ACT 005 014 E di più in più si aggiungevano al Signore dei credenti, uomini e donne, in gran numero; 044 ACT 005 015 tanto che portavano perfino gli infermi per le piazze, e li mettevano su lettucci e giacigli, affinché, quando Pietro passava, l’ombra sua almeno ne adombrasse qualcuno. 044 ACT 005 016 E anche la moltitudine accorreva dalle città vicine a Gerusalemme, portando dei malati e dei tormentati da spiriti immondi; e tutti quanti eran sanati. 044 ACT 005 017 Or il sommo sacerdote e tutti quelli che eran con lui, cioè la setta de’ Sadducei, si levarono, pieni di invidia, 044 ACT 005 018 e misero le mani sopra gli apostoli, e li gettarono nella prigione pubblica. 044 ACT 005 019 Ma un angelo del Signore, nella notte, aprì le porte della prigione; e condottili fuori, disse: 044 ACT 005 020 Andate, presentatevi nel tempio e quivi annunziate al popolo tutte le parole di questa Vita. 044 ACT 005 021 Ed essi, avendo ciò udito, entrarono sullo schiarir del giorno nel tempio, e insegnavano. Or il sommo sacerdote e coloro che eran con lui vennero, e convocarono il Sinedrio e tutti gli anziani de’ figliuoli d’Israele, e mandarono alla prigione per far menare dinanzi a loro gli apostoli. 044 ACT 005 022 Ma le guardie che vi andarono, non li trovarono nella prigione; e tornate, fecero il loro rapporto, 044 ACT 005 023 dicendo: La prigione l’abbiam trovata serrata con ogni diligenza, e le guardie in piè davanti alle porte; ma, avendo aperto, non abbiam trovato alcuno dentro. 044 ACT 005 024 Quando il capitano del tempio e i capi sacerdoti udiron queste cose, erano perplessi sul conto loro, non sapendo che cosa ciò potesse essere. 044 ACT 005 025 Ma sopraggiunse uno che disse loro: Ecco, gli uomini che voi metteste in prigione sono nel tempio, e stanno quivi ammaestrando il popolo. 044 ACT 005 026 Allora il capitano del tempio, con le guardie, andò e li menò via, non però con violenza, perché temevano d’esser lapidati dal popolo. 044 ACT 005 027 E avendoli menati, li presentarono al Sinedrio; e il sommo sacerdote li interrogò, 044 ACT 005 028 dicendo: Noi vi abbiamo del tutto vietato di insegnare in cotesto nome; ed ecco, avete riempita Gerusalemme della vostra dottrina, e volete trarci addosso il sangue di cotesto uomo. 044 ACT 005 029 Ma Pietro e gli altri apostoli, rispondendo, dissero: Bisogna ubbidire a Dio anziché agli uomini. 044 ACT 005 030 L’Iddio de’ nostri padri ha risuscitato Gesù, che voi uccideste appendendolo al legno. 044 ACT 005 031 Esso ha Iddio esaltato con la sua destra, costituendolo Principe e Salvatore, per dare ravvedimento a Israele, e remission dei peccati. 044 ACT 005 032 E noi siam testimoni di queste cose; e anche lo Spirito Santo, che Dio ha dato a coloro che gli ubbidiscono. 044 ACT 005 033 Ma essi, udendo queste cose, fremevano d’ira, e facevan proposito d’ucciderli. 044 ACT 005 034 Ma un certo Fariseo, chiamato per nome Gamaliele, dottor della legge, onorato da tutto il popolo, levatosi in piè nel Sinedrio, comandò che gli apostoli fossero per un po’ messi fuori. 044 ACT 005 035 Poi disse loro: Uomini Israeliti, badate bene, circa questi uomini, a quel che state per fare. 044 ACT 005 036 Poiché, prima d’ora, sorse Teuda, dicendosi esser qualche gran cosa; e presso a lui si raccolsero intorno a quattrocento uomini; ed egli fu ucciso e tutti quelli che gli aveano prestata fede, furono sbandati e ridotti a nulla. 044 ACT 005 037 Dopo costui, sorse Giuda il Galileo, a’ dì del censimento, e si trascinò dietro della gente; anch’egli perì, e tutti coloro che gli aveano prestata fede, furon dispersi. 044 ACT 005 038 E adesso io vi dico: Non vi occupate di questi uomini, e lasciateli stare; perché, se questo disegno o quest’opera e dagli uomini, sarà distrutta; 044 ACT 005 039 ma se è da Dio, voi non li potrete distruggere, se non volete trovarvi a combattere anche contro Dio. 044 ACT 005 040 Ed essi furon del suo parere; e chiamati gli apostoli, li batterono, e ordinarono loro di non parlare nel nome di Gesù, e li lasciaron andare. 044 ACT 005 041 Ed essi se ne andarono dalla presenza del Sinedrio, rallegrandosi d’essere stati reputati degni di esser vituperati per il nome di Gesù. 044 ACT 005 042 E ogni giorno, nel tempio e per le case, non ristavano d’insegnare e di annunziare la buona novella che Gesù è il Cristo. 044 ACT 006 001 Or in que’ giorni, moltiplicandosi il numero dei discepoli, sorse un mormorio degli Ellenisti contro gli Ebrei, perché le loro vedove erano trascurate nell’assistenza quotidiana. 044 ACT 006 002 E i dodici, raunata la moltitudine dei discepoli, dissero: Non è convenevole che noi lasciamo la parola di Dio per servire alle mense. 044 ACT 006 003 Perciò, fratelli, cercate di trovar fra voi sette uomini, de’ quali si abbia buona testimonianza, pieni di Spirito e di sapienza, e che noi incaricheremo di quest’opera. 044 ACT 006 004 Ma quant’è a noi, continueremo a dedicarci alla preghiera e al ministerio della Parola. 044 ACT 006 005 E questo ragionamento piacque a tutta la moltitudine; ed elessero Stefano, uomo pieno di fede e di Spirito Santo, Filippo, Procoro, Nicanore, Timone, Parmena e Nicola, proselito di Antiochia; 044 ACT 006 006 e li presentarono agli apostoli, i quali, dopo aver pregato, imposero loro le mani. 044 ACT 006 007 E la parola di Dio si diffondeva, e il numero dei discepoli si moltiplicava grandemente in Gerusalemme; e anche una gran quantità di sacerdoti ubbidiva alla fede. 044 ACT 006 008 Or Stefano, pieno di grazia e di potenza, faceva gran prodigi e segni fra il popolo. 044 ACT 006 009 Ma alcuni della sinagoga detta dei Liberti, e de’ Cirenei, e degli Alessandrini, e di quei di Cilicia e d’Asia, si levarono a disputare con Stefano; 044 ACT 006 010 e non potevano resistere alla sapienza e allo Spirito con cui egli parlava. 044 ACT 006 011 Allora subornarono degli uomini che dissero: Noi l’abbiamo udito dir parole di bestemmia contro Mosè e contro Dio. 044 ACT 006 012 E commossero il popolo e gli anziani e gli scribi; e venutigli addosso, lo afferrarono e lo menarono al Sinedrio; 044 ACT 006 013 e presentarono dei falsi testimoni, che dicevano: Quest’uomo non cessa di proferir parole contro il luogo santo e contro la legge. 044 ACT 006 014 Infatti gli abbiamo udito dire che quel Nazareno, Gesù, distruggerà questo luogo e muterà gli usi che Mosè ci ha tramandati. 044 ACT 006 015 E tutti coloro che sedevano nel Sinedrio, avendo fissati in lui gli occhi, videro la sua faccia simile alla faccia d’un angelo. 044 ACT 007 001 E il sommo sacerdote disse: Stanno queste cose proprio così? 044 ACT 007 002 Ed egli disse: Fratelli e padri, ascoltate. L’Iddio della gloria apparve ad Abramo, nostro padre, mentr’egli era in Mesopotamia, prima che abitasse in Carran, 044 ACT 007 003 e gli disse: Esci dal tuo paese e dal tuo parentado, e vieni nel paese che io ti mostrerò. 044 ACT 007 004 Allora egli uscì dal paese de’ Caldei, e abitò in Carran; e di là, dopo che suo padre fu morto, Iddio lo fece venire in questo paese, che ora voi abitate. 044 ACT 007 005 E non gli diede alcuna eredità in esso, neppure un palmo di terra, ma gli promise di darne la possessione a lui e alla sua progenie dopo di lui, quand’egli non aveva ancora alcun figliuolo. 044 ACT 007 006 E Dio parlò così: La sua progenie soggiornerà in terra straniera, e sarà ridotta in servitù e maltrattata per quattrocent’anni. 044 ACT 007 007 Ma io giudicherò la nazione alla quale avranno servito, disse Iddio; e dopo questo essi partiranno e mi renderanno il loro culto in questo luogo. 044 ACT 007 008 E gli dette il patto della circoncisione; e così Abramo generò Isacco, e lo circoncise l’ottavo giorno; e Isacco generò Giacobbe, e Giacobbe i dodici patriarchi. 044 ACT 007 009 E i patriarchi, portando invidia a Giuseppe, lo venderono perché fosse menato in Egitto; ma Dio era con lui, 044 ACT 007 010 e lo liberò da tutte le sue distrette, e gli diede grazia e sapienza davanti a Faraone, re d’Egitto, che lo costituì governatore dell’Egitto e di tutta la sua casa. 044 ACT 007 011 Or sopravvenne una carestia e una gran distretta in tutto l’Egitto e in Canaan; e i nostri padri non trovavano viveri. 044 ACT 007 012 Ma avendo Giacobbe udito che in Egitto v’era del grano, vi mandò una prima volta i nostri padri. 044 ACT 007 013 E la seconda volta, Giuseppe fu riconosciuto dai suoi fratelli, e Faraone conobbe di che stirpe fosse Giuseppe. 044 ACT 007 014 E Giuseppe mandò a chiamare Giacobbe suo padre, e tutto il suo parentado, che era di settantacinque anime. 044 ACT 007 015 E Giacobbe scese in Egitto, e morirono egli e i padri nostri, 044 ACT 007 016 i quali furon trasportati a Sichem, e posti nel sepolcro che Abramo avea comprato a prezzo di danaro dai figliuoli di Emmor in Sichem. 044 ACT 007 017 Ma come si avvicinava il tempo della promessa che Dio aveva fatta ad Abramo, il popolo crebbe e moltiplicò in Egitto, 044 ACT 007 018 finché sorse sull’Egitto un altro re, che non sapeva nulla di Giuseppe. 044 ACT 007 019 Costui, procedendo con astuzia contro la nostra stirpe, trattò male i nostri padri, li costrinse ad esporre i loro piccoli fanciulli perché non vivessero. 044 ACT 007 020 In quel tempo nacque Mosè, ed era divinamente bello; e fu nutrito per tre mesi in casa di suo padre; 044 ACT 007 021 e quando fu esposto, la figliuola di Faraone lo raccolse e se lo allevò come figliuolo. 044 ACT 007 022 E Mosè fu educato in tutta la sapienza degli Egizi ed era potente nelle sue parole ed opere. 044 ACT 007 023 Ma quando fu pervenuto all’età di quarant’anni, gli venne in animo d’andare a visitare i suoi fratelli, i figliuoli d’Israele. 044 ACT 007 024 E vedutone uno a cui era fatto torto, lo difese e vendicò l’oppresso, uccidendo l’Egizio. 044 ACT 007 025 Or egli pensava che i suoi fratelli intenderebbero che Dio li voleva salvare per mano di lui; ma essi non l’intesero. 044 ACT 007 026 E il giorno seguente egli comparve fra loro, mentre contendevano, e cercava di riconciliarli, dicendo: O uomini, voi siete fratelli, perché fate torto gli uni agli altri? 044 ACT 007 027 Ma colui che facea torto al suo prossimo lo respinse dicendo: Chi ti ha costituito rettore e giudice su noi? 044 ACT 007 028 Vuoi tu uccider me come ieri uccidesti l’Egizio? 044 ACT 007 029 A questa parola Mosè fuggì, e dimorò come forestiero nel paese di Madian, dove ebbe due figliuoli. 044 ACT 007 030 E in capo a quarant’anni, un angelo gli apparve nel deserto del monte Sinai, nella fiamma d’un pruno ardente. 044 ACT 007 031 E Mosè, veduto ciò, si maravigliò della visione; e come si accostava per osservare, si fece udire questa voce del Signore: 044 ACT 007 032 Io son l’Iddio de’ tuoi padri, l’Iddio d’Abramo, d’Isacco e di Giacobbe. E Mosè, tutto tremante, non ardiva osservare. 044 ACT 007 033 E il Signore gli disse: Sciogliti i calzari dai piedi; perché il luogo dove stai è terra santa. 044 ACT 007 034 Certo, io ho veduto l’afflizione del mio popolo che è in Egitto, e ho udito i loro sospiri, e son disceso per liberarli; or dunque vieni; io ti manderò in Egitto. 044 ACT 007 035 Quel Mosè che aveano rinnegato dicendo: Chi ti ha costituito rettore e giudice? Iddio lo mandò loro come capo e come liberatore con l’aiuto dell’angelo che gli era apparito nel pruno. 044 ACT 007 036 Egli li condusse fuori, avendo fatto prodigi e segni nel paese di Egitto, nel mar Rosso e nel deserto per quaranta anni. 044 ACT 007 037 Questi è il Mosè che disse ai figliuoli d’Israele: Il Signore Iddio vostro vi susciterà un Profeta d’infra i vostri fratelli, come me. 044 ACT 007 038 Questi è colui che nell’assemblea del deserto fu con l’angelo che gli parlava sul monte Sinai, e co’ padri nostri, e che ricevette rivelazioni viventi per darcele. 044 ACT 007 039 A lui i nostri padri non vollero essere ubbidienti, ma lo ripudiarono, e rivolsero i loro cuori all’Egitto, 044 ACT 007 040 dicendo ad Aronne: Facci degl’iddii che vadano davanti a noi; perché quant’è a questo Mosè che ci ha condotti fuori del paese d’Egitto, noi non sappiamo quel che ne sia avvenuto. 044 ACT 007 041 E in quei giorni fecero un vitello, e offersero un sacrificio all’idolo, e si rallegrarono delle opere delle loro mani. 044 ACT 007 042 Ma Dio si rivolse da loro e li abbandonò al culto dell’esercito del cielo, com’è scritto nel libro dei profeti: Casa d’Israele, mi offriste voi vittime e sacrifici durante quarant’anni nel deserto? 044 ACT 007 043 Anzi, voi portaste la tenda di Moloc e la stella del dio Romfàn, immagini che voi faceste per adorarle. Perciò io vi trasporterò al di là di Babilonia. 044 ACT 007 044 Il tabernacolo della testimonianza fu coi nostri padri nel deserto, come avea comandato Colui che avea detto a Mosè che lo facesse secondo il modello che avea veduto. 044 ACT 007 045 E i nostri padri, guidati da Giosuè, ricevutolo, lo introdussero nel paese posseduto dalle genti che Dio scacciò d’innanzi ai nostri padri. Quivi rimase fino ai giorni di Davide, 044 ACT 007 046 il quale trovò grazia nel cospetto di Dio, e chiese di preparare una dimora all’Iddio di Giacobbe. 044 ACT 007 047 Ma Salomone fu quello che gli edificò una casa. 044 ACT 007 048 L’Altissimo però non abita in templi fatti da man d’uomo, come dice il profeta: 044 ACT 007 049 Il cielo è il mio trono, e la terra lo sgabello de’ miei piedi. Qual casa mi edificherete voi? dice il Signore; o qual sarà il luogo del mio riposo? 044 ACT 007 050 Non ha la mia mano fatte tutte queste cose? 044 ACT 007 051 Gente di collo duro e incirconcisa di cuore e d’orecchi, voi contrastate sempre allo Spirito Santo; come fecero i padri vostri, così fate anche voi. 044 ACT 007 052 Qual dei profeti non perseguitarono i padri vostri? E uccisero quelli che preannunziavano la venuta del Giusto, del quale voi ora siete stati i traditori e gli uccisori; 044 ACT 007 053 voi, che avete ricevuto la legge promulgata dagli angeli, e non l’avete osservata. 044 ACT 007 054 Essi, udendo queste cose, fremevan di rabbia ne’ loro cuori e digrignavano i denti contro di lui. 044 ACT 007 055 Ma egli, essendo pieno dello Spirito Santo, fissati gli occhi al cielo, vide la gloria di Dio e Gesù che stava alla destra di Dio, 044 ACT 007 056 e disse: Ecco, io vedo i cieli aperti, e il Figliuol dell’uomo in piè alla destra di Dio. 044 ACT 007 057 Ma essi, gettando di gran gridi, si turarono gli orecchi, e tutti insieme si avventarono sopra lui; 044 ACT 007 058 e cacciatolo fuor della città, si diedero a lapidarlo; e i testimoni deposero le loro vesti ai piedi di un giovane, chiamato Saulo. 044 ACT 007 059 E lapidavano Stefano che invocava Gesù e diceva: Signor Gesù, ricevi il mio spirito. 044 ACT 007 060 Poi, postosi in ginocchio, gridò ad alta voce: Signore, non imputar loro questo peccato. E detto questo si addormentò. 044 ACT 008 001 E Saulo era consenziente all’uccisione di lui. E vi fu in quel tempo una gran persecuzione contro la chiesa che era in Gerusalemme. Tutti furon dispersi per le contrade della Giudea e della Samaria, salvo gli apostoli. 044 ACT 008 002 E degli uomini timorati seppellirono Stefano e fecero gran cordoglio di lui. 044 ACT 008 003 Ma Saulo devastava la chiesa, entrando di casa in casa; e trattine uomini e donne, li metteva in prigione. 044 ACT 008 004 Coloro dunque che erano stati dispersi se ne andarono di luogo in luogo, annunziando la Parola. 044 ACT 008 005 E Filippo, disceso nella città di Samaria, vi predicò il Cristo. 044 ACT 008 006 E le folle di pari consentimento prestavano attenzione alle cose dette da Filippo, udendo e vedendo i miracoli ch’egli faceva. 044 ACT 008 007 Poiché gli spiriti immondi uscivano da molti che li avevano, gridando con gran voce; e molti paralitici e molti zoppi erano guariti. 044 ACT 008 008 E vi fu grande allegrezza in quella città. 044 ACT 008 009 Or v’era un certo uomo, chiamato Simone, che già da tempo esercitava nella città le arti magiche, e facea stupire la gente di Samaria, dandosi per un qualcosa di grande. 044 ACT 008 010 Tutti, dal più piccolo al più grande, gli davano ascolto, dicendo: Costui è “la potenza di Dio”, che si chiama “la Grande”. 044 ACT 008 011 E gli davano ascolto, perché già da lungo tempo li avea fatti stupire con le sue arti magiche. 044 ACT 008 012 Ma quand’ebbero creduto a Filippo che annunziava loro la buona novella relativa al regno di Dio e al nome di Gesù Cristo, furon battezzati, uomini e donne. 044 ACT 008 013 E Simone credette anch’egli; ed essendo stato battezzato, stava sempre con Filippo; e vedendo i miracoli e le gran potenti opere ch’eran fatti, stupiva. 044 ACT 008 014 Or gli apostoli ch’erano a Gerusalemme, avendo inteso che la Samaria avea ricevuto la parola di Dio, vi mandarono Pietro e Giovanni. 044 ACT 008 015 I quali, essendo discesi là, pregarono per loro affinché ricevessero lo Spirito Santo; 044 ACT 008 016 poiché non era ancora disceso sopra alcuno di loro, ma erano stati soltanto battezzati nel nome del Signor Gesù. 044 ACT 008 017 Allora imposero loro le mani, ed essi ricevettero lo Spirito Santo. 044 ACT 008 018 Or Simone, vedendo che per l’imposizione delle mani degli apostoli era dato lo Spirito Santo, offerse loro del danaro, 044 ACT 008 019 dicendo: Date anche a me questa podestà, che colui al quale io imponga le mani riceva lo Spirito Santo. 044 ACT 008 020 Ma Pietro gli disse: Vada il tuo danaro teco in perdizione, poiché hai stimato che il dono di Dio si acquisti con danaro. 044 ACT 008 021 Tu, in questo, non hai parte né sorte alcuna; perché il tuo cuore non è retto dinanzi a Dio. 044 ACT 008 022 Ravvediti dunque di questa tua malvagità; e prega il Signore affinché, se è possibile, ti sia perdonato il pensiero del tuo cuore. 044 ACT 008 023 Poiché io ti veggo in fiele amaro e in legami di iniquità. 044 ACT 008 024 E Simone, rispondendo, disse: Pregate voi il Signore per me affinché nulla di ciò che avete detto mi venga addosso. 044 ACT 008 025 Essi dunque, dopo aver reso testimonianza alla parola del Signore, ed averla annunziata, se ne tornarono a Gerusalemme, evangelizzando molti villaggi dei Samaritani. 044 ACT 008 026 Or un angelo del Signore parlò a Filippo, dicendo: Lèvati, e vattene dalla parte di mezzodì, sulla via che scende da Gerusalemme a Gaza. Ella e una via deserta. 044 ACT 008 027 Ed egli, levatosi, andò. Ed ecco un Etiopo, un eunuco, ministro di Candace, regina degli Etiopi, il quale era sovrintendente di tutti i tesori di lei, era venuto a Gerusalemme per adorare 044 ACT 008 028 e stava tornandosene, seduto sul suo carro, e leggeva il profeta Isaia. 044 ACT 008 029 E lo Spirito disse a Filippo: Accostati, e raggiungi codesto carro. 044 ACT 008 030 Filippo accorse, l’udì che leggeva il profeta Isaia, e disse: Intendi tu le cose che leggi? 044 ACT 008 031 Ed egli rispose: E come potrei intenderle, se alcuno non mi guida? E pregò Filippo che montasse e sedesse con lui. 044 ACT 008 032 Or il passo della Scrittura ch’egli leggeva era questo: Egli è stato menato all’uccisione come una pecora; e come un agnello che è muto dinanzi a colui che lo tosa, così egli non ha aperta la bocca. 044 ACT 008 033 Nel suo abbassamento fu tolta via la sua condanna; chi descriverà la sua generazione? Poiché la sua vita e stata tolta dalla terra. 044 ACT 008 034 E l’eunuco, rivolto a Filippo, gli disse: Di chi, ti prego, dice questo il profeta? Di sé stesso, oppure d’un altro? 044 ACT 008 035 E Filippo prese a parlare, e cominciando da questo passo della Scrittura gli annunziò Gesù. 044 ACT 008 036 E cammin facendo, giunsero a una cert’acqua. E l’eunuco disse: Ecco dell’acqua; che impedisce che io sia battezzato? 044 ACT 008 037 Filippo disse: Se tu credi con tutto il cuore, è possibile. L’eunuco rispose: Io credo che Gesù Cristo è il Figliuol di Dio. 044 ACT 008 038 E comandò che il carro si fermasse; e discesero ambedue nell’acqua, Filippo e l’eunuco; e Filippo lo battezzò. 044 ACT 008 039 E quando furon saliti fuori dell’acqua, lo Spirito del Signore rapì Filippo; e l’eunuco, continuando il suo cammino tutto allegro, non lo vide più. 044 ACT 008 040 Poi Filippo si ritrovò in Azot; e, passando, evangelizzò tutte le città, finché venne a Cesarea. 044 ACT 009 001 Or Saulo, tuttora spirante minaccia e strage contro i discepoli del Signore, venne al sommo sacerdote, 044 ACT 009 002 e gli chiese delle lettere per le sinagoghe di Damasco, affinché, se ne trovasse di quelli che seguivano la nuova via, uomini e donne, li potesse menar legati a Gerusalemme. 044 ACT 009 003 E mentre era in cammino, avvenne che, avvicinandosi a Damasco, di subito una luce dal cielo gli sfolgorò d’intorno. 044 ACT 009 004 Ed essendo caduto in terra, udì una voce che gli diceva: Saulo, Saulo, perché mi perseguiti? 044 ACT 009 005 Ed egli disse: Chi sei, Signore? E il Signore: Io son Gesù che tu perseguiti. Ti è duro ricalcitrar contro gli stimoli. 044 ACT 009 006 Ed egli, tutto tremante e spaventato, disse: Signore, che vuoi tu ch’io faccia? Ed il Signore gli disse: lèvati, entra nella città, e ti sarà detto ciò che devi fare. 044 ACT 009 007 Or gli uomini che faceano il viaggio con lui ristettero attoniti, udendo ben la voce, ma non vedendo alcuno. 044 ACT 009 008 E Saulo si levò da terra; ma quando aprì gli occhi, non vedeva nulla; e quelli, menandolo per la mano, lo condussero a Damasco. 044 ACT 009 009 E rimase tre giorni senza vedere, e non mangiò né bevve. 044 ACT 009 010 Or in Damasco v’era un certo discepolo, chiamato Anania; e il Signore gli disse in visione: Anania! Ed egli rispose: Eccomi, Signore. 044 ACT 009 011 E il Signore a lui: Lèvati, vattene nella strada detta Diritta, e cerca, in casa di Giuda, un uomo chiamato Saulo, da Tarso; poiché ecco, egli è in preghiera, 044 ACT 009 012 e ha veduto un uomo, chiamato Anania, entrare e imporgli le mani perché ricuperi la vista. 044 ACT 009 013 Ma Anania rispose: Signore, io ho udito dir da molti di quest’uomo, quanti mali abbia fatto ai tuoi santi in Gerusalemme. 044 ACT 009 014 E qui ha podestà dai capi sacerdoti d’incatenare tutti coloro che invocano il tuo nome. 044 ACT 009 015 Ma il Signore gli disse: Va’, perché egli è uno strumento che ho eletto per portare il mio nome davanti ai Gentili, ed ai re, ed ai figliuoli d’Israele; 044 ACT 009 016 poiché io gli mostrerò quante cose debba patire per il mio nome. 044 ACT 009 017 E Anania se ne andò, ed entrò in quella casa; e avendogli imposte le mani, disse: Fratello Saulo, il Signore, cioè Gesù, che ti è apparso sulla via per la quale tu venivi, mi ha mandato perché tu ricuperi la vista e sii ripieno dello Spirito Santo. 044 ACT 009 018 E in quell’istante gli caddero dagli occhi come delle scaglie, e ricuperò la vista; poi, levatosi, fu battezzato. 044 ACT 009 019 E avendo preso cibo, riacquistò le forze. E Saulo rimase alcuni giorni coi discepoli che erano a Damasco. 044 ACT 009 020 E subito si mise a predicar nelle sinagoghe che Gesù è il Figliuol di Dio. 044 ACT 009 021 E tutti coloro che l’udivano, stupivano e dicevano: Non è costui quel che in Gerusalemme infieriva contro quelli che invocano questo nome ed è venuto qui allo scopo di menarli incatenati ai capi sacerdoti? 044 ACT 009 022 Ma Saulo vie più si fortificava e confondeva i Giudei che abitavano in Damasco, dimostrando che Gesù è il Cristo. 044 ACT 009 023 E passati molti giorni, i Giudei si misero d’accordo per ucciderlo; 044 ACT 009 024 ma il loro complotto venne a notizia di Saulo. Essi facevan perfino la guardia alle porte, giorno e notte, per ucciderlo; 044 ACT 009 025 ma i discepoli, presolo di notte, lo calarono a basso giù dal muro in una cesta. 044 ACT 009 026 E quando fu giunto a Gerusalemme, tentava d’unirsi ai discepoli; ma tutti lo temevano, non credendo ch’egli fosse un discepolo. 044 ACT 009 027 Ma Barnaba, presolo con sé, lo menò agli apostoli, e raccontò loro come per cammino avea veduto il Signore e il Signore gli avea parlato, e come in Damasco avea predicato con franchezza nel nome di Gesù. 044 ACT 009 028 Da allora, Saulo andava e veniva con loro in Gerusalemme, e predicava con franchezza nel nome del Signore; 044 ACT 009 029 discorreva pure e discuteva con gli Ellenisti; ma questi cercavano d’ucciderlo. 044 ACT 009 030 E i fratelli, avendolo saputo, lo condussero a Cesarea, e di là lo mandarono a Tarso. 044 ACT 009 031 Così la Chiesa, per tutta la Giudea, la Galilea e la Samaria avea pace, essendo edificata; e camminando nel timor del Signore e nella consolazione dello Spirito Santo, moltiplicava. 044 ACT 009 032 Or avvenne che Pietro, andando qua e là da tutti, venne anche ai santi che abitavano in Lidda. 044 ACT 009 033 E quivi trovò un uomo, chiamato Enea, che già da otto anni giaceva in un lettuccio, essendo paralitico. 044 ACT 009 034 E Pietro gli disse: Enea, Gesù Cristo ti sana; lèvati e rifatti il letto. Ed egli subito si levò. 044 ACT 009 035 E tutti gli abitanti di Lidda e del pian di Saron lo videro e si convertirono al Signore. 044 ACT 009 036 Or in Ioppe v’era una certa discepola, chiamata Tabita, il che, interpretato, vuol dire Gazzella. Costei abbondava in buone opere e faceva molte elemosine. 044 ACT 009 037 E avvenne in que’ giorni ch’ella infermò e morì. E dopo averla lavata, la posero in una sala di sopra. 044 ACT 009 038 E perché Lidda era vicina a Ioppe, i discepoli, udito che Pietro era là, gli mandarono due uomini per pregarlo che senza indugio venisse fino a loro. 044 ACT 009 039 Pietro allora, levatosi, se ne venne con loro. E come fu giunto, lo menarono nella sala di sopra; e tutte le vedove si presentarono a lui piangendo, e mostrandogli tutte le tuniche e i vestiti che Gazzella faceva, mentr’era con loro. 044 ACT 009 040 Ma Pietro, messi tutti fuori, si pose in ginocchio, e pregò; e voltatosi verso il corpo, disse: Tabita lèvati. Ed ella aprì gli occhi; e veduto Pietro, si mise a sedere. 044 ACT 009 041 Ed egli le diè la mano, e la sollevò; e chiamati i santi e le vedove, la presentò loro in vita. 044 ACT 009 042 E ciò fu saputo per tutta Ioppe, e molti credettero nel Signore. 044 ACT 009 043 E Pietro dimorò molti giorni in Ioppe, da un certo Simone coiaio. 044 ACT 010 001 Or v’era in Cesarea un uomo, chiamato Cornelio, centurione della coorte detta l’ “Italica”, 044 ACT 010 002 il quale era pio e temente Iddio con tutta la sua casa, e faceva molte elemosine al popolo e pregava Dio del continuo. 044 ACT 010 003 Egli vide chiaramente in visione, verso l’ora nona del giorno, un angelo di Dio che entrò da lui e gli disse: Cornelio! 044 ACT 010 004 Ed egli, guardandolo fisso, e preso da spavento, rispose: Che v’è, Signore? E l’angelo gli disse: Le tue preghiere e le tue elemosine son salite come una ricordanza davanti a Dio. 044 ACT 010 005 Ed ora, manda degli uomini a Ioppe, e fa’ chiamare un certo Simone, che è soprannominato Pietro. 044 ACT 010 006 Egli alberga da un certo Simone coiaio, che ha la casa presso al mare. 044 ACT 010 007 E come l’angelo che gli parlava se ne fu partito, Cornelio chiamò due dei suoi domestici, e un soldato pio di quelli che si tenean del continuo presso di lui; 044 ACT 010 008 e raccontata loro ogni cosa, li mandò a Ioppe. 044 ACT 010 009 Or il giorno seguente, mentre quelli erano in viaggio e si avvicinavano alla città, Pietro salì sul terrazzo della casa, verso l’ora sesta, per pregare. 044 ACT 010 010 E avvenne ch’ebbe fame e desiderava prender cibo; e come gliene preparavano, fu rapito in estasi; 044 ACT 010 011 e vide il cielo aperto, e scenderne una certa cosa, simile a un gran lenzuolo che, tenuto per i quattro capi, veniva calato in terra. 044 ACT 010 012 In esso erano dei quadrupedi, dei rettili della terra e degli uccelli del cielo, di ogni specie. 044 ACT 010 013 E una voce gli disse: Lèvati, Pietro; ammazza e mangia. 044 ACT 010 014 Ma Pietro rispose: In niun modo, Signore, poiché io non ho mai mangiato nulla d’immondo né di contaminato. 044 ACT 010 015 E una voce gli disse di nuovo la seconda volta: Le cose che Dio ha purificate, non le far tu immonde. 044 ACT 010 016 E questo avvenne per tre volte; e subito il lenzuolo fu ritirato in cielo. 044 ACT 010 017 E come Pietro stava perplesso in se stesso sul significato della visione avuta, ecco gli uomini mandati da Cornelio, i quali, avendo domandato della casa di Simone, si fermarono alla porta. 044 ACT 010 018 E avendo chiamato, domandarono se Simone, soprannominato Pietro, albergasse lì. 044 ACT 010 019 E come Pietro stava pensando alla visione, lo Spirito gli disse: Ecco tre uomini che ti cercano. 044 ACT 010 020 Lèvati dunque, scendi, e va’ con loro, senza fartene scrupolo, perché sono io che li ho mandati. 044 ACT 010 021 E Pietro, sceso verso quegli uomini, disse loro: Ecco, io son quello che cercate; qual è la cagione per la quale siete qui? 044 ACT 010 022 Ed essi risposero: Cornelio centurione, uomo giusto e temente Iddio, e del quale rende buona testimonianza tutta la nazion de’ Giudei, è stato divinamente avvertito da un santo angelo, di farti chiamare in casa sua e d’ascoltar quel che avrai da dirgli. 044 ACT 010 023 Allora, fattili entrare, li albergò. Ed il giorno seguente andò con loro; e alcuni dei fratelli di Ioppe l’accompagnarono. 044 ACT 010 024 E il giorno di poi entrarono in Cesarea. Or Cornelio li stava aspettando e avea chiamato i suoi parenti e i suoi intimi amici. 044 ACT 010 025 E come Pietro entrava, Cornelio, fattoglisi incontro, gli si gittò ai piedi, e l’adorò. 044 ACT 010 026 Ma Pietro lo rialzò, dicendo: Lèvati, anch’io sono uomo! 044 ACT 010 027 E discorrendo con lui, entrò e trovò molti radunati quivi. 044 ACT 010 028 E disse loro: Voi sapete come non sia lecito ad un Giudeo di aver relazioni con uno straniero o d’entrare da lui; ma Dio mi ha mostrato che non debbo chiamare alcun uomo immondo o contaminato. 044 ACT 010 029 E’ per questo che, essendo stato chiamato, venni senza far obiezioni. Io vi domando dunque: Per qual cagione m’avete mandato a chiamare? 044 ACT 010 030 E Cornelio disse: Sono appunto adesso quattro giorni che io stavo pregando, all’ora nona, in casa mia, quand’ecco un uomo mi presentò davanti, in veste risplendente, 044 ACT 010 031 e disse: Cornelio, la tua preghiera è stata esaudita, e le tue elemosine sono state ricordate nel cospetto di Dio. 044 ACT 010 032 Manda dunque a Ioppe a far chiamare Simone, soprannominato Pietro; egli alberga in casa di Simone coiaio, presso al mare. 044 ACT 010 033 Perciò, in quell’istante io mandai da te, e tu hai fatto bene a venire; ora dunque siamo tutti qui presenti davanti a Dio, per udir tutte le cose che ti sono state comandate dal Signore. 044 ACT 010 034 Allora Pietro, prendendo a parlare, disse: In verità io comprendo che Dio non ha riguardo alla qualità delle persone; 044 ACT 010 035 ma che in qualunque nazione, chi lo teme ed opera giustamente gli e accettevole. 044 ACT 010 036 E questa è la parola ch’Egli ha diretta ai figliuoli d’Israele, annunziando pace per mezzo di Gesù Cristo. Esso è il Signore di tutti. 044 ACT 010 037 Voi sapete quello che è avvenuto per tutta la Giudea, cominciando dalla Galilea, dopo il battesimo predicato da Giovanni; 044 ACT 010 038 vale a dire, la storia di Gesù di Nazaret; come Iddio l’ha unto di Spirito Santo e di potenza; e come egli è andato attorno facendo del bene, e guarendo tutti coloro che erano sotto il dominio del diavolo, perché Iddio era con lui. 044 ACT 010 039 E noi siam testimoni di tutte le cose ch’egli ha fatte nel paese de’ Giudei e in Gerusalemme; ed essi l’hanno ucciso, appendendolo ad un legno. 044 ACT 010 040 Esso ha Iddio risuscitato il terzo giorno, e ha fatto sì ch’egli si manifestasse 044 ACT 010 041 non a tutto il popolo, ma ai testimoni ch’erano prima stati scelti da Dio; cioè a noi, che abbiamo mangiato e bevuto con lui dopo la sua risurrezione dai morti. 044 ACT 010 042 Ed egli ci ha comandato di predicare al popolo e di testimoniare ch’egli è quello che da Dio è stato costituito Giudice dei vivi e dei morti. 044 ACT 010 043 Di lui attestano tutti i profeti che chiunque crede in lui riceve la remission de’ peccati mediante suo nome. 044 ACT 010 044 Mentre Pietro parlava così, lo Spirito Santo cadde su tutti coloro che udivano la Parola. 044 ACT 010 045 E tutti i credenti circoncisi che erano venuti con Pietro, rimasero stupiti che il dono dello Spirito Santo fosse sparso anche sui Gentili; 044 ACT 010 046 poiché li udivano parlare in altre lingue, e magnificare Iddio. 044 ACT 010 047 Allora Pietro prese a dire: Può alcuno vietar l’acqua perché non siano battezzati questi che hanno ricevuto lo Spirito Santo come noi stessi? 044 ACT 010 048 E comandò che fossero battezzati nel nome di Gesù Cristo. Allora essi lo pregarono di rimanere alcuni giorni con loro. 044 ACT 011 001 Or gli apostoli e i fratelli che erano per la Giudea, intesero che i Gentili aveano anch’essi ricevuto la parola di Dio. 044 ACT 011 002 E quando Pietro fu salito a Gerusalemme, quelli della circoncisione questionavano con lui, dicendo: 044 ACT 011 003 Tu sei entrato da uomini incirconcisi, e hai mangiato con loro. 044 ACT 011 004 Ma Pietro prese a raccontar loro le cose per ordine fin dal principio, dicendo: 044 ACT 011 005 Io ero nella città di Ioppe in preghiera, ed in un’estasi, ebbi una visione; una certa cosa simile a un gran lenzuolo tenuto per i quattro capi, scendeva giù dal cielo, e veniva fino a me; 044 ACT 011 006 ed io, fissatolo, lo considerai bene, e vidi i quadrupedi della terra, le fiere, i rettili, e gli uccelli del cielo. 044 ACT 011 007 E udii anche una voce che mi diceva: Pietro, lèvati, ammazza e mangia. 044 ACT 011 008 Ma io dissi: In niun modo, Signore; poiché nulla d’immondo o di contaminato mi è mai entrato in bocca. 044 ACT 011 009 Ma una voce mi rispose per la seconda volta dal cielo: Le cose che Dio ha purificate, non le far tu immonde. 044 ACT 011 010 E ciò avvenne per tre volte; poi ogni cosa fu ritirata in cielo. 044 ACT 011 011 Ed ecco che in quell’istante tre uomini, mandatimi da Cesarea, si presentarono alla casa dov’eravamo. 044 ACT 011 012 E lo Spirito mi disse che andassi con loro, senza farmene scrupolo. Or anche questi sei fratelli vennero meco, ed entrammo in casa di quell’uomo. 044 ACT 011 013 Ed egli ci raccontò come avea veduto l’angelo che si era presentato in casa sua e gli avea detto: Manda a Ioppe, e fa chiamare Simone, soprannominato Pietro; 044 ACT 011 014 il quale ti parlerà di cose, per le quali sarai salvato tu e tutta la casa tua. 044 ACT 011 015 E come avevo cominciato a parlare, lo Spirito Santo scese su loro, com’era sceso su noi da principio. 044 ACT 011 016 Mi ricordai allora della parola del Signore, che diceva: “Giovanni ha battezzato con acqua, ma voi sarete battezzati con lo Spirito Santo”. 044 ACT 011 017 Se dunque Iddio ha dato a loro lo stesso dono che ha dato anche a noi che abbiam creduto nel Signor Gesù Cristo, chi ero io da potermi opporre a Dio? 044 ACT 011 018 Essi allora, udite queste cose, si acquetarono e glorificarono Iddio, dicendo: Iddio dunque ha dato il ravvedimento anche ai Gentili affinché abbiano vita. 044 ACT 011 019 Quelli dunque ch’erano stati dispersi dalla persecuzione avvenuta a motivo di Stefano, passarono fino in Fenicia, in Cipro e in Antiochia, non annunziando la Parola ad alcuno se non ai Giudei soltanto. 044 ACT 011 020 Ma alcuni di loro, che erano Ciprioti e Cirenei, venuti in Antiochia, si misero a parlare anche ai Greci, annunziando il Signor Gesù. 044 ACT 011 021 E la mano del Signore era con loro; e gran numero di gente, avendo creduto, si convertì al Signore. 044 ACT 011 022 E la notizia del fatto venne agli orecchi della chiesa ch’era in Gerusalemme; onde mandarono Barnaba fino ad Antiochia. 044 ACT 011 023 Ed esso, giunto là e veduta la grazia di Dio, si rallegrò, e li esortò tutti ad attenersi al Signore con fermo proponimento di cuore, 044 ACT 011 024 poiché egli era un uomo dabbene, e pieno di Spirito Santo e di fede. E gran moltitudine fu aggiunta al Signore. 044 ACT 011 025 Poi Barnaba se ne andò a Tarso, a cercar Saulo; e avendolo trovato, lo menò ad Antiochia. 044 ACT 011 026 E avvenne che per lo spazio d’un anno intero parteciparono alle raunanze della chiesa, ed ammaestrarono un gran popolo; e fu in Antiochia che per la prima volta i discepoli furon chiamati Cristiani. 044 ACT 011 027 Or in que’ giorni, scesero de’ profeti da Gerusalemme ad Antiochia. 044 ACT 011 028 E un di loro, chiamato per nome Agabo, levatosi, predisse per lo Spirito che ci sarebbe stata una gran carestia per tutta la terra; ed essa ci fu sotto Claudio. 044 ACT 011 029 E i discepoli determinarono di mandare, ciascuno secondo le sue facoltà, una sovvenzione ai fratelli che abitavano in Giudea, 044 ACT 011 030 il che difatti fecero, mandandola agli anziani, per mano di Barnaba e di Saulo. 044 ACT 012 001 Or intorno a quel tempo, il re Erode mise mano a maltrattare alcuni della chiesa; 044 ACT 012 002 e fece morir per la spada Giacomo, fratello di Giovanni. 044 ACT 012 003 E vedendo che ciò era grato ai Giudei, continuo e fece arrestare anche Pietro. Or erano i giorni degli azzimi. 044 ACT 012 004 E presolo, lo mise in prigione, dandolo in guardia a quattro mute di soldati di quattro l’una; perché, dopo la Pasqua, voleva farlo comparire dinanzi al popolo. 044 ACT 012 005 Pietro dunque era custodito nella prigione; ma fervide preghiere eran fatte dalla chiesa a Dio per lui. 044 ACT 012 006 Or quando Erode stava per farlo comparire, la notte prima, Pietro stava dormendo in mezzo a due soldati, legato con due catene; e le guardie davanti alla porta custodivano la prigione. 044 ACT 012 007 Ed ecco, un angelo del Signore sopraggiunse, e una luce risplendé nella cella; e l’angelo, percosso il fianco a Pietro, lo svegliò, dicendo: Lèvati prestamente. E le catene gli caddero dalle mani. 044 ACT 012 008 E l’angelo disse: Cingiti, e lègati i sandali. E Pietro fece così. Poi gli disse: Mettiti il mantello, e seguimi. 044 ACT 012 009 Ed egli, uscito, lo seguiva, non sapendo che fosse vero quel che avveniva per mezzo dell’angelo, ma pensando di avere una visione. 044 ACT 012 010 Or com’ebbero passata la prima e la seconda guardia, vennero alla porta di ferro che mette in città, la quale si aperse loro da sé; ed essendo usciti, s’inoltrarono per una strada: e in quell’istante l’angelo si partì da lui. 044 ACT 012 011 E Pietro, rientrato in sé, disse: Ora conosco per certo che il Signore ha mandato il suo angelo e mi ha liberato dalla mano di Erode e da tutta l’aspettazione del popolo dei Giudei. 044 ACT 012 012 E considerando la cosa, venne alla casa di Maria, madre di Giovanni soprannominato Marco, dove molti fratelli stavano raunati e pregavano. 044 ACT 012 013 E avendo Pietro picchiato all’uscio del vestibolo, una serva, chiamata Rode venne ad ascoltare; 044 ACT 012 014 e riconosciuta la voce di Pietro, per l’allegrezza non aprì l’uscio, ma corse dentro ad annunziare che Pietro stava davanti alla porta. 044 ACT 012 015 E quelli le dissero: Tu sei pazza! Ma ella asseverava che era così. Ed essi dicevano: E’ il suo angelo. 044 ACT 012 016 Ma Pietro continuava a picchiare, e quand’ebbero aperto, lo videro e stupirono. 044 ACT 012 017 Ma egli, fatto lor cenno con la mano che tacessero, raccontò loro in qual modo il Signore l’avea tratto fuor della prigione. Poi disse: Fate sapere queste cose a Giacomo ed ai fratelli. Ed essendo uscito, se ne andò in un altro luogo. 044 ACT 012 018 Or, fattosi giorno, vi fu non piccol turbamento fra i soldati, perché non sapevano che cosa fosse avvenuto di Pietro. 044 ACT 012 019 Ed Erode, cercatolo, e non avendolo trovato, esaminate le guardie, comandò che fosser menate al supplizio. Poi, sceso di Giudea a Cesarea, vi si trattenne. 044 ACT 012 020 Or Erode era fortemente adirato contro i Tiri e i Sidoni; ma essi di pari consentimento si presentarono a lui; e guadagnato il favore di Blasto, ciambellano del re, chiesero pace, perché il loro paese traeva i viveri dal paese del re. 044 ACT 012 021 Nel giorno fissato, Erode, indossato l’abito reale, e postosi a sedere sul trono, li arringava pubblicamente. 044 ACT 012 022 E il popolo si mise a gridare: Voce d’un dio, e non d’un uomo! 044 ACT 012 023 In quell’istante, un angelo del Signore lo percosse, perché non avea dato a Dio la gloria; e morì, roso dai vermi. 044 ACT 012 024 Ma la parola di Dio progrediva e si spandeva di più in più. 044 ACT 012 025 E Barnaba e Saulo, compiuta la loro missione, tornarono da Gerusalemme, prendendo seco Giovanni soprannominato Marco. 044 ACT 013 001 Or nella chiesa d’Antiochia v’eran dei profeti e dei dottori: Barnaba, Simeone chiamato Niger, Lucio di Cirene, Manaen, fratello di latte di Erode il tetrarca, e Saulo. 044 ACT 013 002 E mentre celebravano il culto del Signore e digiunavano, lo Spirito Santo disse: Mettetemi a parte Barnaba e Saulo per l’opera alla quale li ho chiamati. 044 ACT 013 003 Allora, dopo aver digiunato e pregato, imposero loro le mani, e li accomiatarono. 044 ACT 013 004 Essi dunque, mandati dallo Spirito Santo, scesero a Seleucia, e di là navigarono verso Cipro. 044 ACT 013 005 E giunti a Salamina, annunziarono la parola di Dio nelle sinagoghe de’ Giudei: e aveano seco Giovanni come aiuto. 044 ACT 013 006 Poi, traversata tutta l’isola fino a Pafo, trovarono un certo mago, un falso profeta giudeo, che avea nome Bar-Gesù, 044 ACT 013 007 il quale era col proconsole Sergio Paolo, uomo intelligente. Questi, chiamati a sé Barnaba e Saulo, chiese d’udir la parola di Dio. 044 ACT 013 008 Ma Elima, il mago (perché così s’interpreta questo suo nome), resisteva loro, cercando di stornare il proconsole dalla fede. 044 ACT 013 009 Ma Saulo, chiamato anche Paolo, pieno dello Spirito Santo, guardandolo fisso gli disse: 044 ACT 013 010 O pieno d’ogni frode e d’ogni furberia, figliuol del diavolo, nemico d’ogni giustizia, non cesserai tu di pervertir le diritte vie del Signore? 044 ACT 013 011 Ed ora, ecco, la mano del Signore è sopra te, e sarai cieco, senza vedere il sole, per un certo tempo. E in quel l’istante, caligine e tenebre caddero su lui; e andando qua e là cercava chi lo menasse per la mano. 044 ACT 013 012 Allora il proconsole, visto quel che era accaduto credette, essendo stupito della dottrina del Signore. 044 ACT 013 013 Or Paolo e i suoi compagni, imbarcatisi a Pafo, arrivarono a Perga di Panfilia; ma Giovanni, separatosi da loro, ritornò a Gerusalemme. 044 ACT 013 014 Ed essi, passando oltre Perga, giunsero ad Antiochia di Pisidia; e recatisi il sabato nella sinagoga, si posero a sedere. 044 ACT 013 015 E dopo la lettura della legge e dei profeti, i capi della sinagoga mandarono a dir loro: Fratelli, se avete qualche parola d’esortazione da rivolgere al popolo, ditela. 044 ACT 013 016 Allora Paolo, alzatosi, e fatto cenno con la mano, disse: Uomini israeliti, e voi che temete Iddio, udite. 044 ACT 013 017 L’Iddio di questo popolo d’Israele elesse i nostri padri, e fece grande il popolo durante la sua dimora nel paese di Egitto, e con braccio levato, ne lo trasse fuori. 044 ACT 013 018 E per lo spazio di circa quarant’anni, sopportò i loro modi nel deserto. 044 ACT 013 019 Poi, dopo aver distrutte sette nazioni nel paese di Canaan, distribuì loro come eredità il paese di quelle. 044 ACT 013 020 E dopo queste cose, per circa quattrocentocinquanta anni, diede loro de’ giudici fino al profeta Samuele. 044 ACT 013 021 Dopo chiesero un re; e Dio diede loro Saul, figliuolo di Chis, della tribù di Beniamino, per lo spazio di quarant’anni. 044 ACT 013 022 Poi, rimossolo, suscitò loro Davide per re, al quale rese anche questa testimonianza: Io ho trovato Davide, figliuolo di Iesse, un uomo secondo il mio cuore, che eseguirà ogni mio volere. 044 ACT 013 023 Dalla progenie di lui Iddio, secondo la sua promessa, ha suscitato a Israele un Salvatore nella persona di Gesù, 044 ACT 013 024 avendo Giovanni, prima della venuta di lui, predicato il battesimo del ravvedimento a tutto il popolo d’Israele. 044 ACT 013 025 E come Giovanni terminava la sua carriera diceva: Che credete voi che io sia? Io non sono il Messia; ma ecco, dietro a me viene uno, del quale io non son degno di sciogliere i calzari. 044 ACT 013 026 Fratelli miei, figliuoli della progenie d’Abramo, e voi tutti che temete Iddio, a noi è stata mandata la parola di questa salvezza. 044 ACT 013 027 Poiché gli abitanti di Gerusalemme e i loro capi, avendo disconosciuto questo Gesù e le dichiarazioni de’ profeti che si leggono ogni sabato, le adempirono, condannandolo. 044 ACT 013 028 E benché non trovassero in lui nulla che fosse degno di morte, chiesero a Pilato che fosse fatto morire. 044 ACT 013 029 E dopo ch’ebber compiute tutte le cose che erano scritte di lui, lo trassero giù dal legno, e lo posero in un sepolcro. 044 ACT 013 030 Ma Iddio lo risuscitò dai morti; 044 ACT 013 031 e per molti giorni egli si fece vedere da coloro ch’eran con lui saliti dalla Galilea a Gerusalemme, i quali sono ora suoi testimoni presso il popolo. 044 ACT 013 032 E noi vi rechiamo la buona novella che la promessa fatta ai padri, 044 ACT 013 033 Iddio l’ha adempiuta per noi, loro figliuoli, risuscitando Gesù, siccome anche è scritto nel salmo secondo: Tu sei il mio Figliuolo, oggi Io ti ho generato. 044 ACT 013 034 E siccome lo ha risuscitato dai morti per non tornar più nella corruzione, Egli ha detto così: Io vi manterrò le sacre e fedeli promesse fatte a Davide. 044 ACT 013 035 Difatti egli dice anche in un altro luogo: Tu non permetterai che il tuo Santo vegga la corruzione. 044 ACT 013 036 Poiché Davide, dopo aver servito al consiglio di Dio nella sua generazione, si è addormentato, ed è stato riunito coi suoi padri, e ha veduto la corruzione; 044 ACT 013 037 ma colui che Dio ha risuscitato, non ha veduto la corruzione. 044 ACT 013 038 Siavi dunque noto, fratelli, che per mezzo di lui v’è annunziata la remissione dei peccati; 044 ACT 013 039 e per mezzo di lui, chiunque crede è giustificato di tutte le cose, delle quali voi non avete potuto esser giustificati per la legge di Mosè. 044 ACT 013 040 Guardate dunque che non venga su voi quello che è detto nei profeti: 044 ACT 013 041 Vedete, o sprezzatori, e maravigliatevi, e dileguatevi, perché io fo un’opera ai dì vostri, un’opera che voi non credereste, se qualcuno ve la narrasse. 044 ACT 013 042 Or, mentre uscivano, furon pregati di parlar di quelle medesime cose al popolo il sabato seguente. 044 ACT 013 043 E dopo che la raunanza si fu sciolta, molti de’ Giudei e de’ proseliti pii seguiron Paolo e Barnaba; i quali, parlando loro, li persuasero a perseverare nella grazia di Dio. 044 ACT 013 044 E il sabato seguente, quasi tutta la città si radunò per udir la parola di Dio. 044 ACT 013 045 Ma i Giudei, vedendo le moltitudini, furon ripieni d’invidia, e bestemmiando contradicevano alle cose dette da Paolo. 044 ACT 013 046 Ma Paolo e Barnaba dissero loro francamente: Era necessario che a voi per i primi si annunziasse la parola di Dio; ma poiché la respingete e non vi giudicate degni della vita eterna, ecco, noi ci volgiamo ai Gentili. (aiōnios g166) 044 ACT 013 047 Perché così ci ha ordinato il Signore, dicendo: Io ti ho posto per esser luce de’ Gentili, affinché tu sia strumento di salvezza fino alle estremità della terra. 044 ACT 013 048 E i Gentili, udendo queste cose, si rallegravano e glorificavano la parola di Dio; e tutti quelli che erano ordinati a vita eterna, credettero. (aiōnios g166) 044 ACT 013 049 E la parola del Signore si spandeva per tutto il paese. 044 ACT 013 050 Ma i Giudei istigarono le donne pie e ragguardevoli e i principali uomini della città, e suscitarono una persecuzione contro Paolo e Barnaba, e li scacciarono dai loro confini. 044 ACT 013 051 Ma essi, scossa la polvere de’ lor piedi contro loro, se ne vennero ad Iconio. 044 ACT 013 052 E i discepoli eran pieni d’allegrezza e di Spirito Santo. 044 ACT 014 001 Or avvenne che in Iconio pure Paolo e Barnaba entrarono nella sinagoga dei Giudei e parlarono in maniera che una gran moltitudine di Giudei e di Greci credette. 044 ACT 014 002 Ma i Giudei, rimasti disubbidienti, misero su e inasprirono gli animi dei Gentili contro i fratelli. 044 ACT 014 003 Essi dunque dimoraron quivi molto tempo, predicando con franchezza, fidenti nel Signore, il quale rendeva testimonianza alla parola della sua grazia, concedendo che per le lor mani si facessero segni e prodigi. 044 ACT 014 004 Ma la popolazione della città era divisa; gli uni tenevano per i Giudei, e gli altri per gli apostoli. 044 ACT 014 005 Ma essendo scoppiato un moto dei Gentili e dei Giudei coi loro capi, per recare ingiuria agli apostoli e lapidarli, 044 ACT 014 006 questi, conosciuta la cosa, se ne fuggirono nelle città di Licaonia, Listra e Derba e nel paese d’intorno; 044 ACT 014 007 e quivi si misero ad evangelizzare. 044 ACT 014 008 Or in Listra c’era un certo uomo, impotente nei piedi, che stava sempre a sedere, essendo zoppo dalla nascita, e non aveva mai camminato. 044 ACT 014 009 Egli udì parlare Paolo, il quale, fissati in lui gli occhi, e vedendo che avea fede da esser sanato, 044 ACT 014 010 disse ad alta voce: Lèvati ritto in piè. Ed egli saltò su, e si mise a camminare. 044 ACT 014 011 E le turbe, avendo veduto ciò che Paolo avea fatto, alzarono la voce, dicendo in lingua licaonica: Gli dèi hanno preso forma umana, e sono discesi fino a noi. 044 ACT 014 012 E chiamavano Barnaba, Giove, e Paolo, Mercurio, perché era il primo a parlare. 044 ACT 014 013 E il sacerdote di Giove, il cui tempio era all’entrata della città, menò dinanzi alle porte tori e ghirlande, e volea sacrificare con le turbe. 044 ACT 014 014 Ma gli apostoli Barnaba e Paolo, udito ciò, si stracciarono i vestimenti, e saltarono in mezzo alla moltitudine, esclamando: 044 ACT 014 015 Uomini, perché fate queste cose? Anche noi siamo uomini della stessa natura che voi; e vi predichiamo che da queste cose vane vi convertiate all’Iddio vivente, che ha fatto il cielo, la terra, il mare e tutte le cose che sono in essi; 044 ACT 014 016 che nelle età passate ha lasciato camminare nelle loro vie tutte le nazioni, 044 ACT 014 017 benché non si sia lasciato senza testimonianza, facendo del bene, mandandovi dal cielo piogge e stagioni fruttifere, dandovi cibo in abbondanza, e letizia ne’ vostri cuori. 044 ACT 014 018 E dicendo queste cose, a mala pena trattennero le turbe dal sacrificar loro. 044 ACT 014 019 Or sopraggiunsero quivi de’ Giudei da Antiochia e da Iconio; i quali, avendo persuaso le turbe, lapidarono Paolo e lo trascinaron fuori della città, credendolo morto. 044 ACT 014 020 Ma essendosi i discepoli raunati intorno a lui, egli si rialzò, ed entrò nella città; e il giorno seguente, partì con Barnaba per Derba. 044 ACT 014 021 E avendo evangelizzata quella città e fatti molti discepoli se ne tornarono a Listra, a Iconio ed Antiochia, 044 ACT 014 022 confermando gli animi dei discepoli, esortandoli a perseverare nella fede, dicendo loro che dobbiamo entrare nel regno di Dio attraverso molte tribolazioni. 044 ACT 014 023 E fatti eleggere per ciascuna chiesa degli anziani, dopo aver pregato e digiunato, raccomandarono i fratelli al Signore, nel quale aveano creduto. 044 ACT 014 024 E traversata la Pisidia, vennero in Panfilia. 044 ACT 014 025 E dopo aver annunziata la Parola in Perga, discesero ad Attalia; 044 ACT 014 026 e di là navigarono verso Antiochia, di dove erano stati raccomandati alla grazia di Dio, per l’opera che aveano compiuta. 044 ACT 014 027 Giunti colà e raunata la chiesa, riferirono tutte le cose che Dio avea fatte per mezzo di loro, e come avea aperta la porta della fede ai Gentili. 044 ACT 014 028 E stettero non poco tempo coi discepoli. 044 ACT 015 001 Or alcuni, discesi dalla Giudea, insegnavano ai fratelli: Se voi non siete circoncisi secondo il rito di Mosè, non potete esser salvati. 044 ACT 015 002 Ed essendo nata una non piccola dissensione e controversia fra Paolo e Barnaba, e costoro, fu deciso che Paolo, Barnaba e alcuni altri dei fratelli salissero a Gerusalemme agli apostoli ed anziani per trattar questa questione. 044 ACT 015 003 Essi dunque, accompagnati per un tratto dalla chiesa, traversarono la Fenicia e la Samaria, raccontando la conversione dei Gentili; e cagionavano grande allegrezza a tutti i fratelli. 044 ACT 015 004 Poi, giunti a Gerusalemme, furono accolti dalla chiesa, dagli apostoli e dagli anziani, e riferirono quanto grandi cose Dio avea fatte con loro. 044 ACT 015 005 Ma alcuni della setta de’ Farisei che aveano creduto, si levarono dicendo: Bisogna circoncidere i Gentili, e comandar loro d’osservare la legge di Mosè. 044 ACT 015 006 Allora gli apostoli e gli anziani si raunarono per esaminar la questione. 044 ACT 015 007 Ed essendone nata una gran discussione, Pietro si levò in piè, e disse loro: Fratelli, voi sapete che fin dai primi giorni Iddio scelse fra voi me, affinché dalla bocca mia i Gentili udissero la parola del Vangelo e credessero. 044 ACT 015 008 E Dio, conoscitore dei cuori, rese loro testimonianza, dando lo Spirito Santo a loro, come a noi; 044 ACT 015 009 e non fece alcuna differenza fra noi e loro, purificando i cuori loro mediante la fede. 044 ACT 015 010 Perché dunque tentate adesso Iddio mettendo sul collo de’ discepoli un giogo che né i padri nostri né noi abbiam potuto portare? 044 ACT 015 011 Anzi, noi crediamo d’esser salvati per la grazia del Signor Gesù, nello stesso modo che loro. 044 ACT 015 012 E tutta la moltitudine si tacque; e stavano ad ascoltar Barnaba e Paolo che narravano quali segni e prodigi Iddio aveva fatto per mezzo di loro fra i Gentili. 044 ACT 015 013 E quando si furon taciuti, Giacomo prese a dire: 044 ACT 015 014 Fratelli, ascoltatemi. Simone ha narrato come Dio ha primieramente visitato i Gentili, per trarre da questi un popolo per il suo nome. 044 ACT 015 015 E con ciò s’accordano le parole de’ profeti, siccome è scritto: 044 ACT 015 016 Dopo queste cose io tornerò e edificherò di nuovo la tenda di Davide, che è caduta; e restaurerò le sue ruine, e la rimetterò in piè, 044 ACT 015 017 affinché il rimanente degli uomini e tutti i Gentili sui quali e invocato il mio nome, 044 ACT 015 018 cerchino il Signore, dice il Signore che fa queste cose, le quali a lui son note ab eterno. (aiōn g165) 044 ACT 015 019 Per la qual cosa io giudico che non si dia molestia a quelli dei Gentili che si convertono a Dio; 044 ACT 015 020 ma che si scriva loro di astenersi dalle cose contaminate nei sacrifici agl’idoli, dalla fornicazione, dalle cose soffocate, e dal sangue. 044 ACT 015 021 Poiché Mosè fin dalle antiche generazioni ha chi lo predica in ogni città, essendo letto nelle sinagoghe ogni sabato. 044 ACT 015 022 Allora parve bene agli apostoli e agli anziani con tutta la chiesa, di mandare ad Antiochia con Paolo e Barnaba, certi uomini scelti fra loro, cioè: Giuda, soprannominato Barsabba, e Sila, uomini autorevoli tra i fratelli; 044 ACT 015 023 e scrissero così per loro mezzo: Gli apostoli e i fratelli anziani, ai fratelli di fra i Gentili che sono in Antiochia, in Siria ed in Cilicia, salute. 044 ACT 015 024 Poiché abbiamo inteso che alcuni, partiti di fra noi, vi hanno turbato coi loro discorsi, sconvolgendo le anime vostre, benché non avessimo dato loro mandato di sorta, 044 ACT 015 025 è parso bene a noi, riuniti di comune accordo, di scegliere degli uomini e di mandarveli assieme ai nostri cari Barnaba e Paolo, 044 ACT 015 026 i quali hanno esposto la propria vita per il nome del Signor nostro Gesù Cristo. 044 ACT 015 027 Vi abbiam dunque mandato Giuda e Sila; anch’essi vi diranno a voce le medesime cose. 044 ACT 015 028 Poiché è parso bene allo Spirito Santo ed a noi di non imporvi altro peso all’infuori di queste cose, che sono necessarie; 044 ACT 015 029 cioè: che v’asteniate dalle cose sacrificate agl’idoli, dal sangue, dalle cose soffocate, e dalla fornicazione; dalle quali cose ben farete a guardarvi. State sani. 044 ACT 015 030 Essi dunque, dopo essere stati accomiatati, scesero ad Antiochia; e radunata la moltitudine, consegnarono la lettera. 044 ACT 015 031 E quando i fratelli l’ebbero letta, si rallegrarono della consolazione che recava. 044 ACT 015 032 E Giuda e Sila, anch’essi, essendo profeti, con molte parole li esortarono e li confermarono. 044 ACT 015 033 E dopo che furon dimorati quivi alquanto tempo, furon dai fratelli congedati in pace perché se ne tornassero a quelli che li aveano inviati. 044 ACT 015 034 E parve bene a Sila di rimaner quivi. 044 ACT 015 035 Ma Paolo e Barnaba rimasero ad Antiochia insegnando ed evangelizzando, con molti altri ancora, la parola del Signore. 044 ACT 015 036 E dopo vari giorni, Paolo disse a Barnaba: Torniamo ora a visitare i fratelli in ogni città dove abbiamo annunziato la parola del Signore, per vedere come stanno. 044 ACT 015 037 Barnaba voleva prender con loro anche Giovanni, detto Marco. 044 ACT 015 038 Ma Paolo giudicava che non dovessero prendere a compagno colui che si era separato da loro fin dalla Panfilia, e che non era andato con loro all’opera. 044 ACT 015 039 E ne nacque un’aspra contesa, tanto che si separarono; e Barnaba, preso seco Marco, navigò verso Cipro; 044 ACT 015 040 ma Paolo, sceltosi Sila, partì, raccomandato dai fratelli alla grazia del Signore. 044 ACT 015 041 E percorse la Siria e la Cilicia, confermando le chiese. 044 ACT 016 001 E venne anche a Derba e a Listra; ed ecco, quivi era un certo discepolo, di nome Timoteo, figliuolo di una donna giudea credente, ma di padre greco. 044 ACT 016 002 Di lui rendevano buona testimonianza i fratelli che erano in Listra ed in Iconio. 044 ACT 016 003 Paolo volle ch’egli partisse con lui; e presolo, lo circoncise a cagion de’ Giudei che erano in quei luoghi; perché tutti sapevano che il padre di lui era greco. 044 ACT 016 004 E passando essi per le città, trasmisero loro, perché le osservassero, le decisioni prese dagli apostoli e dagli anziani che erano a Gerusalemme. 044 ACT 016 005 Le chiese dunque erano confermate nella fede, e crescevano in numero di giorno in giorno. 044 ACT 016 006 Poi traversarono la Frigia e il paese della Galazia, avendo lo Spirito Santo vietato loro d’annunziar la Parola in Asia; 044 ACT 016 007 e giunti sui confini della Misia, tentavano d’andare in Bitinia; ma lo Spirito di Gesù non lo permise loro; 044 ACT 016 008 e passata la Misia, discesero in Troas. 044 ACT 016 009 E Paolo ebbe di notte una visione: Un uomo macedone gli stava dinanzi, e lo pregava dicendo: Passa in Macedonia e soccorrici. 044 ACT 016 010 E com’egli ebbe avuta quella visione, cercammo subito di partire per la Macedonia, tenendo per certo che Dio ci avea chiamati là, ad annunziar loro l’Evangelo. 044 ACT 016 011 Perciò, salpando da Troas, tirammo diritto, verso Samotracia, e il giorno seguente verso Neapoli; 044 ACT 016 012 e di là ci recammo a Filippi, che è città primaria di quella parte della Macedonia, ed è colonia romana; e dimorammo in quella città alcuni giorni. 044 ACT 016 013 E nel giorno di sabato andammo fuori della porta, presso al fiume, dove supponevamo fosse un luogo d’orazione; e postici a sedere, parlavamo alle donne ch’eran quivi radunate. 044 ACT 016 014 E una certa donna, di nome Lidia, negoziante di porpora, della città di Tiatiri, che temeva Dio, ci stava ad ascoltare; e il Signore le aprì il cuore, per renderla attenta alle cose dette da Paolo. 044 ACT 016 015 E dopo che fu battezzata con quei di casa, ci pregò dicendo: Se mi avete giudicata fedele al Signore, entrate in casa mia, e dimoratevi. E ci fece forza. 044 ACT 016 016 E avvenne, come andavamo al luogo d’orazione, che incontrammo una certa serva, che avea uno spirito indovino e con l’indovinare procacciava molto guadagno ai suoi padroni. 044 ACT 016 017 Costei, messasi a seguir Paolo e noi, gridava: Questi uomini son servitori dell’Iddio altissimo, e vi annunziano la via della salvezza. 044 ACT 016 018 Così fece per molti giorni; ma essendone Paolo annoiato, si voltò e disse allo spirito: Io ti comando, nel nome di Gesù Cristo, che tu esca da costei. Ed esso uscì in quell’istante. 044 ACT 016 019 Ma i padroni di lei, vedendo che la speranza del loro guadagno era svanita, presero Paolo e Sila, e li trassero sulla pubblica piazza davanti ai magistrati, 044 ACT 016 020 e presentatili ai pretori, dissero: Questi uomini, che son Giudei, perturbano la nostra città, 044 ACT 016 021 e predicano dei riti che non è lecito a noi che siam Romani né di ricevere, né di osservare. 044 ACT 016 022 E la folla si levò tutta insieme contro a loro; e i pretori, strappate loro di dosso le vesti, comandarono che fossero battuti con le verghe. 044 ACT 016 023 E dopo aver loro date molte battiture, li cacciarono in prigione, comandando al carceriere di custodirli sicuramente. 044 ACT 016 024 Il quale, ricevuto un tal ordine, li cacciò nella prigione più interna, e serrò loro i piedi nei ceppi. 044 ACT 016 025 Or sulla mezzanotte Paolo e Sila, pregando, cantavano inni a Dio; e i carcerati li ascoltavano. 044 ACT 016 026 E ad un tratto, si fece un gran terremoto, talché la prigione fu scossa dalle fondamenta; e in quell’istante tutte le porte si apersero, e i legami di tutti si sciolsero. 044 ACT 016 027 Il carceriere, destatosi, e vedute le porte della prigione aperte, tratta la spada, stava per uccidersi, pensando che i carcerati fossero fuggiti. 044 ACT 016 028 Ma Paolo gridò ad alta voce: Non ti far male alcuno, perché siam tutti qui. 044 ACT 016 029 E quegli, chiesto un lume, saltò dentro, e tutto tremante si gettò ai piedi di Paolo e di Sila; 044 ACT 016 030 e menatili fuori, disse: Signori, che debbo io fare per esser salvato? 044 ACT 016 031 Ed essi risposero: Credi nel Signor Gesù, e sarai salvato tu e la casa tua. 044 ACT 016 032 Poi annunziarono la parola del Signore a lui e a tutti coloro che erano in casa sua. 044 ACT 016 033 Ed egli, presili in quell’istessa ora della notte, lavò loro le piaghe; e subito fu battezzato lui con tutti i suoi. 044 ACT 016 034 E menatili su in casa sua, apparecchiò loro la tavola, e giubilava con tutta la sua casa, perché avea creduto in Dio. 044 ACT 016 035 Or come fu giorno, i pretori mandarono i littori a dire: Lascia andar quegli uomini. 044 ACT 016 036 E il carceriere riferì a Paolo queste parole, dicendo: I pretori hanno mandato a mettervi in libertà; or dunque uscite, e andatevene in pace. 044 ACT 016 037 Ma Paolo disse loro: Dopo averci pubblicamente battuti senza essere stati condannati, noi che siam cittadini romani, ci hanno cacciato in prigione; e ora ci mandan via celatamente? No davvero! Anzi, vengano essi stessi a menarci fuori. 044 ACT 016 038 E i littori riferirono queste parole ai pretori; e questi ebbero paura quando intesero che eran Romani; 044 ACT 016 039 e vennero, e li pregarono di scusarli; e menatili fuori, chiesero loro d’andarsene dalla città. 044 ACT 016 040 Allora essi, usciti di prigione, entrarono in casa di Lidia; e veduti i fratelli, li confortarono, e si partirono. 044 ACT 017 001 Ed essendo passati per Amfipoli e per Apollonia, vennero a Tessalonica, dov’era una sinagoga de’ Giudei; 044 ACT 017 002 e Paolo, secondo la sua usanza, entrò da loro, e per tre sabati tenne loro ragionamenti tratti dalle Scritture, 044 ACT 017 003 spiegando e dimostrando ch’era stato necessario che il Cristo soffrisse e risuscitasse dai morti; e il Cristo, egli diceva, è quel Gesù che io v’annunzio. 044 ACT 017 004 E alcuni di loro furon persuasi, e si unirono a Paolo e Sila; e così fecero una gran moltitudine di Greci pii, e non poche delle donne principali. 044 ACT 017 005 Ma i Giudei, mossi da invidia, presero con loro certi uomini malvagi fra la gente di piazza; e raccolta una turba, misero in tumulto la città; e, assalita la casa di Giasone, cercavano di trar Paolo e Sila fuori al popolo. 044 ACT 017 006 Ma non avendoli trovati, trascinarono Giasone e alcuni de’ fratelli dinanzi ai magistrati della città, gridando: Costoro che hanno messo sossopra il mondo, son venuti anche qua, 044 ACT 017 007 e Giasone li ha accolti; ed essi tutti vanno contro agli statuti di Cesare, dicendo che c’è un altro re, Gesù. 044 ACT 017 008 E misero sossopra la moltitudine e i magistrati della città, che udivano queste cose. 044 ACT 017 009 E questi, dopo che ebbero ricevuta una cauzione da Giasone e dagli altri, li lasciarono andare. 044 ACT 017 010 E i fratelli, subito, di notte, fecero partire Paolo e Sila per Berea; ed essi, giuntivi, si recarono nella sinagoga de’ Giudei. 044 ACT 017 011 Or questi furono più generosi di quelli di Tessalonica, in quanto che ricevettero la Parola con ogni premura, esaminando tutti i giorni le Scritture per vedere se le cose stavan così. 044 ACT 017 012 Molti di loro, dunque, credettero, e non piccol numero di nobildonne greche e d’uomini. 044 ACT 017 013 Ma quando i Giudei di Tessalonica ebbero inteso che la parola di Dio era stata annunziata da Paolo anche in Berea, vennero anche là, agitando e mettendo sossopra le turbe. 044 ACT 017 014 E i fratelli, allora, fecero partire immediatamente Paolo, conducendolo fino al mare; e Sila e Timoteo rimasero ancora quivi. 044 ACT 017 015 Ma coloro che accompagnavano Paolo, lo condussero fino ad Atene; e ricevuto l’ordine di dire a Sila e a Timoteo che quanto prima venissero a lui, si partirono. 044 ACT 017 016 Or mentre Paolo li aspettava in Atene, lo spirito gli s’inacerbiva dentro a veder la città piena d’idoli. 044 ACT 017 017 Egli dunque ragionava nella sinagoga coi Giudei e con le persone pie; e sulla piazza, ogni giorno, con quelli che vi si trovavano. 044 ACT 017 018 E anche certi filosofi epicurei e stoici conferivan con lui. E alcuni dicevano: Che vuol dire questo cianciatore? E altri: Egli pare essere un predicatore di divinità straniere; perché annunziava Gesù e la risurrezione. 044 ACT 017 019 E presolo con sé, lo condussero su nell’Areopàgo, dicendo: Potremmo noi sapere qual sia questa nuova dottrina che tu proponi? 044 ACT 017 020 Poiché tu ci rechi agli orecchi delle cose strane. Noi vorremmo dunque sapere che cosa voglian dire queste cose. 044 ACT 017 021 Or tutti gli Ateniesi e i forestieri che dimoravan quivi, non passavano il tempo in altro modo che a dire o ad ascoltare quel che c’era di più nuovo. 044 ACT 017 022 E Paolo, stando in piè in mezzo all’Areopàgo, disse: Ateniesi, io veggo che siete in ogni cosa quasi troppo religiosi. 044 ACT 017 023 Poiché, passando, e considerando gli oggetti del vostro culto, ho trovato anche un altare sul quale era scritto: Al dio sconosciuto. Ciò dunque che voi adorate senza conoscerlo, io ve l’annunzio. 044 ACT 017 024 L’Iddio che ha fatto il mondo e tutte le cose che sono in esso, essendo Signore del cielo e della terra, non abita in templi fatti d’opera di mano; 044 ACT 017 025 e non è servito da mani d’uomini; come se avesse bisogno di alcuna cosa; Egli, che dà a tutti la vita, il fiato ed ogni cosa. 044 ACT 017 026 Egli ha tratto da un solo tutte le nazioni degli uomini perché abitino su tutta la faccia della terra, avendo determinato le epoche loro assegnate, e i confini della loro abitazione, 044 ACT 017 027 affinché cerchino Dio, se mai giungano a trovarlo, come a tastoni, benché Egli non sia lungi da ciascun di noi. 044 ACT 017 028 Difatti, in lui viviamo, ci moviamo, e siamo, come anche alcuni de’ vostri poeti han detto: “Poiché siamo anche sua progenie”. 044 ACT 017 029 Essendo dunque progenie di Dio, non dobbiam credere che la Divinità sia simile ad oro, ad argento, o a pietra scolpiti dall’arte e dall’immaginazione umana. 044 ACT 017 030 Iddio dunque, passando sopra ai tempi dell’ignoranza, fa ora annunziare agli uomini che tutti, per ogni dove, abbiano a ravvedersi, 044 ACT 017 031 perché ha fissato un giorno, nei quale giudicherà il mondo con giustizia, per mezzo dell’uomo ch’Egli ha stabilito; del che ha fatto fede a tutti, avendolo risuscitato dai morti. 044 ACT 017 032 Quando udiron mentovar la risurrezione de’ morti, alcuni se ne facevano beffe; ed altri dicevano: Su questo noi ti sentiremo un’altra volta. 044 ACT 017 033 Così Paolo uscì dal mezzo di loro. 044 ACT 017 034 Ma alcuni si unirono a lui e credettero; fra i quali anche Dionisio l’Areopagita, una donna chiamata Damaris, e altri con loro. 044 ACT 018 001 Dopo queste cose egli, partitosi da Atene, venne a Corinto. 044 ACT 018 002 E trovato un certo Giudeo, per nome Aquila, oriundo del Ponto, venuto di recente dall’Italia insieme con Priscilla sua moglie, perché Claudio avea comandato che tutti i Giudei se ne andassero da Roma, s’unì a loro. 044 ACT 018 003 E siccome era del medesimo mestiere, dimorava con loro, e lavoravano; poiché, di mestiere, eran fabbricanti di tende. 044 ACT 018 004 E ogni sabato discorreva nella sinagoga, e persuadeva Giudei e Greci. 044 ACT 018 005 Ma quando Sila e Timoteo furon venuti dalla Macedonia, Paolo si diè tutto quanto alla predicazione, testimoniando ai Giudei che Gesù era il Cristo. 044 ACT 018 006 Però, contrastando essi e bestemmiando, egli scosse le sue vesti e disse loro: Il vostro sangue ricada sul vostro capo; io ne son netto; da ora innanzi andrò ai Gentili. 044 ACT 018 007 E partitosi di là, entrò in casa d’un tale, chiamato Tizio Giusto, il quale temeva Iddio, ed aveva la casa contigua alla sinagoga. 044 ACT 018 008 E Crispo, il capo della sinagoga, credette nel Signore con tutta la sua casa; e molti dei Corinzi, udendo Paolo, credevano, ed eran battezzati. 044 ACT 018 009 E il Signore disse di notte in visione a Paolo: Non temere ma parla e non tacere; 044 ACT 018 010 perché io son teco, e nessuno metterà le mani su te per farti del male; poiché io ho un gran popolo in questa città. 044 ACT 018 011 Ed egli dimorò quivi un anno e sei mesi, insegnando fra loro la parola di Dio. 044 ACT 018 012 Poi, quando Gallione fu proconsole d’Acaia, i Giudei, tutti d’accordo, si levaron contro Paolo, e lo menarono dinanzi al tribunale, dicendo: 044 ACT 018 013 Costui va persuadendo gli uomini ad adorare Iddio in modo contrario alla legge. 044 ACT 018 014 E come Paolo stava per aprir la bocca, Gallione disse ai Giudei: Se si trattasse di qualche ingiustizia o di qualche mala azione, o Giudei, io vi ascolterei pazientemente, come ragion vuole. 044 ACT 018 015 Ma se si tratta di questioni intorno a parole, a nomi, e alla vostra legge, provvedeteci voi; io non voglio esser giudice di codeste cose. 044 ACT 018 016 E li mandò via dal tribunale. 044 ACT 018 017 Allora tutti, afferrato Sostene, il capo della sinagoga, lo battevano davanti al tribunale. E Gallione non si curava affatto di queste cose. 044 ACT 018 018 Quanto a Paolo, ei rimase ancora molti giorni a Corinto; poi, preso commiato dai fratelli, navigò verso la Siria, con Priscilla ed Aquila, dopo essersi fatto tosare il capo a Cencrea, perché avea fatto un voto. 044 ACT 018 019 Come furon giunti ad Efeso, Paolo li lasciò quivi; egli, intanto, entrato nella sinagoga, si pose a discorrere coi Giudei. 044 ACT 018 020 E pregandolo essi di dimorare da loro più a lungo, non acconsentì; 044 ACT 018 021 ma dopo aver preso commiato e aver detto che, Dio volendo, sarebbe tornato da loro un’altra volta, salpò da Efeso. 044 ACT 018 022 E sbarcato a Cesarea, salì a Gerusalemme, e salutata la chiesa, scese ad Antiochia. 044 ACT 018 023 Ed essendosi fermato quivi alquanto tempo, si partì, percorrendo di luogo in luogo il paese della Galazia e la Frigia, confermando tutti i discepoli. 044 ACT 018 024 Or un certo Giudeo, per nome Apollo, oriundo d’Alessandria, uomo eloquente e potente nelle Scritture, arrivò ad Efeso. 044 ACT 018 025 Egli era stato ammaestrato nella via del Signore; ed essendo fervente di spirito, parlava e insegnava accuratamente le cose relative a Gesù, benché avesse conoscenza soltanto del battesimo di Giovanni. 044 ACT 018 026 Egli cominciò pure a parlar francamente nella sinagoga. Ma Priscilla ed Aquila, uditolo, lo presero seco e gli esposero più appieno la via di Dio. 044 ACT 018 027 Poi, volendo egli passare in Acaia, i fratelli ve lo confortarono, e scrissero ai discepoli che l’accogliessero. Giunto là, egli fu di grande aiuto a quelli che avevan creduto mediante la grazia; 044 ACT 018 028 perché con gran vigore confutava pubblicamente i Giudei, dimostrando per le Scritture che Gesù è il Cristo. 044 ACT 019 001 Or avvenne, mentre Apollo era a Corinto, che Paolo, avendo traversato la parte alta del paese, venne ad Efeso; e vi trovò alcuni discepoli, ai quali disse: 044 ACT 019 002 Riceveste voi lo Spirito Santo quando credeste? Ed essi a lui: Non abbiamo neppur sentito dire che ci sia lo Spirito Santo. 044 ACT 019 003 Ed egli disse loro: Di che battesimo siete dunque stati battezzati? Ed essi risposero: Del battesimo di Giovanni. 044 ACT 019 004 E Paolo disse: Giovanni battezzò col battesimo di ravvedimento, dicendo al popolo che credesse in colui che veniva dopo di lui, cioè, in Gesù. 044 ACT 019 005 Udito questo, furon battezzati nel nome del Signor Gesù; 044 ACT 019 006 e dopo che Paolo ebbe loro imposto le mani, lo Spirito Santo scese su loro, e parlavano in altre lingue, e profetizzavano. 044 ACT 019 007 Erano, in tutto, circa dodici uomini. 044 ACT 019 008 Poi entrò nella sinagoga, e quivi seguitò a parlare francamente per lo spazio di tre mesi, discorrendo con parole persuasive delle cose relative al regno di Dio. 044 ACT 019 009 Ma siccome alcuni s’indurivano e rifiutavano di credere, dicendo male della nuova Via dinanzi alla moltitudine, egli, ritiratosi da loro, separò i discepoli, discorrendo ogni giorno nella scuola di Tiranno. 044 ACT 019 010 E questo continuò due anni; talché tutti coloro che abitavano nell’Asia, Giudei e Greci, udirono la parola del Signore. 044 ACT 019 011 E Iddio faceva de’ miracoli straordinari per le mani di Paolo; 044 ACT 019 012 al punto che si portavano sui malati degli asciugatoi e de’ grembiuli che erano stati sul suo corpo, e le malattie si partivano da loro, e gli spiriti maligni se ne uscivano. 044 ACT 019 013 Or alcuni degli esorcisti giudei che andavano attorno, tentarono anch’essi d’invocare il nome del Signor Gesù su quelli che aveano degli spiriti maligni, dicendo: Io vi scongiuro, per quel Gesù che Paolo predica. 044 ACT 019 014 E quelli che facevan questo, eran sette figliuoli di un certo Sceva, Giudeo, capo sacerdote. 044 ACT 019 015 E lo spirito maligno, rispondendo, disse loro: Gesù, lo conosco, e Paolo so chi è; ma voi chi siete? 044 ACT 019 016 E l’uomo che avea lo spirito maligno si avventò su due di loro; li sopraffece, e fe’ loro tal violenza, che se ne fuggirono da quella casa, nudi e feriti. 044 ACT 019 017 E questo venne a notizia di tutti, Giudei e Greci, che abitavano in Efeso; e tutti furon presi da spavento, e il nome del Signor Gesù era magnificato. 044 ACT 019 018 E molti di coloro che aveano creduto, venivano a confessare e a dichiarare le cose che aveano fatte. 044 ACT 019 019 E buon numero di quelli che aveano esercitato le arti magiche, portarono i loro libri assieme, e li arsero in presenza di tutti; e calcolatone il prezzo, trovarono che ascendeva a cinquantamila dramme d’argento. 044 ACT 019 020 Così la parola di Dio cresceva potentemente e si rafforzava. 044 ACT 019 021 Compiute che furon queste cose, Paolo si mise in animo d’andare a Gerusalemme, passando per la Macedonia e per l’Acaia. Dopo che sarò stato là, diceva, bisogna ch’io veda anche Roma. 044 ACT 019 022 E mandati in Macedonia due di quelli che lo aiutavano, Timoteo ed Erasto, egli si trattenne ancora in Asia per qualche tempo. 044 ACT 019 023 Or in quel tempo nacque non piccol tumulto a proposito della nuova Via. 044 ACT 019 024 Poiché un tale, chiamato Demetrio, orefice, che faceva de’ tempietti di Diana in argento, procurava non poco guadagno agli artigiani. 044 ACT 019 025 Raunati questi e gli altri che lavoravan di cotali cose, disse: Uomini, voi sapete che dall’esercizio di quest’arte viene la nostra prosperità. 044 ACT 019 026 E voi vedete e udite che questo Paolo ha persuaso e sviato gran moltitudine non solo in Efeso, ma quasi in tutta l’Asia dicendo che quelli fatti con le mani, non sono dèi. 044 ACT 019 027 E non solo v’è pericolo che questo ramo della nostra arte cada in discredito, ma che anche il tempio della gran dea Diana sia reputato per nulla, e che sia perfino spogliata della sua maestà colei, che tutta l’Asia e il mondo adorano. 044 ACT 019 028 Ed essi, udite queste cose, accesi di sdegno, si misero a gridare: Grande è la Diana degli Efesini! 044 ACT 019 029 E tutta la città fu ripiena di confusione; e traendo seco a forza Gaio e Aristarco, Macedoni, compagni di viaggio di Paolo, si precipitaron tutti d’accordo verso il teatro. 044 ACT 019 030 Paolo voleva presentarsi al popolo, ma i discepoli non glielo permisero. 044 ACT 019 031 E anche alcuni de’ magistrati dell’Asia che gli erano amici, mandarono a pregarlo che non s’arrischiasse a venire nel teatro. 044 ACT 019 032 Gli uni dunque gridavano una cosa, e gli altri un’altra; perché l’assemblea era una confusione; e i più non sapevano per qual cagione si fossero raunati. 044 ACT 019 033 E di fra la moltitudine trassero Alessandro, che i Giudei spingevano innanzi. E Alessandro, fatto cenno con la mano, voleva arringare il popolo a loro difesa. 044 ACT 019 034 Ma quando ebbero riconosciuto che era Giudeo, tutti, ad una voce, per circa due ore, si posero a gridare: Grande è la Diana degli Efesini! 044 ACT 019 035 Ma il segretario, avendo acquetata la turba, disse: Uomini di Efeso, chi è che non sappia che la città degli Efesini è la guardiana del tempio della gran Diana e dell’immagine caduta da Giove? 044 ACT 019 036 Essendo dunque queste cose fuor di contestazione, voi dovete acquetarvi e non far nulla di precipitato; 044 ACT 019 037 poiché avete menato qua questi uomini, i quali non sono né sacrileghi, né bestemmiatori della nostra dea. 044 ACT 019 038 Se dunque Demetrio e gli artigiani che son con lui hanno qualcosa contro qualcuno, ci sono i tribunali, e ci sono i proconsoli; si facciano citare gli uni e gli altri. 044 ACT 019 039 Se poi volete ottenere qualcosa intorno ad altri affari, la questione si risolverà in un’assemblea legale. 044 ACT 019 040 Perché noi siamo in pericolo d’essere accusati di sedizione per la raunata d’oggi, non essendovi ragione alcuna con la quale noi possiamo giustificare questo assembramento. 044 ACT 019 041 E dette queste cose, sciolse l’adunanza. 044 ACT 020 001 Or dopo che fu cessato il tumulto, Paolo, fatti chiamare i discepoli ed esortatili, li abbracciò e si partì per andare in Macedonia. 044 ACT 020 002 E dopo aver traversato quelle parti, e averli con molte parole esortati, venne in Grecia. 044 ACT 020 003 Quivi si fermò tre mesi; poi, avendogli i Giudei teso delle insidie mentre stava per imbarcarsi per la Siria, decise di tornare per la Macedonia. 044 ACT 020 004 E lo accompagnarono Sòpatro di Berea, figlio di Pirro, e i Tessalonicesi Aristarco e Secondo, e Gaio di Derba e Timoteo, e della provincia d’Asia Tichico e Trofimo. 044 ACT 020 005 Costoro, andati innanzi, ci aspettarono a Troas. 044 ACT 020 006 E noi, dopo i giorni degli azzimi, partimmo da Filippi, e in capo a cinque giorni li raggiungemmo a Troas, dove dimorammo sette giorni. 044 ACT 020 007 E nel primo giorno della settimana, mentre eravamo radunati per rompere il pane, Paolo, dovendo partire il giorno seguente, si mise a ragionar con loro, e prolungò il suo discorso fino a mezzanotte. 044 ACT 020 008 Or nella sala di sopra, dove eravamo radunati, c’erano molte lampade; 044 ACT 020 009 e un certo giovinetto, chiamato Eutico, che stava seduto sul davanzale della finestra, fu preso da profondo sonno; e come Paolo tirava in lungo il suo dire, sopraffatto dal sonno, cadde giù dal terzo piano, e fu levato morto. 044 ACT 020 010 Ma Paolo, sceso a basso, si buttò su di lui, e abbracciatolo, disse: Non fate tanto strepito, perché l’anima sua e in lui. 044 ACT 020 011 Ed essendo risalito, ruppe il pane e prese cibo; e dopo aver ragionato lungamente sino all’alba, senz’altro si partì. 044 ACT 020 012 Il ragazzo poi fu ricondotto vivo, ed essi ne furono oltre modo consolati. 044 ACT 020 013 Quanto a noi, andati innanzi a bordo, navigammo verso Asso, con intenzione di prender quivi Paolo con noi; poiché egli avea fissato così, volendo fare quel tragitto per terra. 044 ACT 020 014 E avendoci incontrati ad Asso, lo prendemmo con noi, e venimmo a Mitilene. 044 ACT 020 015 E di là, navigando, arrivammo il giorno dopo dirimpetto a Chio; e il giorno seguente approdammo a Samo, e il giorno dipoi giungemmo a Mileto. 044 ACT 020 016 Poiché Paolo avea deliberato di navigare oltre Efeso, per non aver a consumar tempo in Asia; giacché si affrettava per trovarsi, se gli fosse possibile, a Gerusalemme il giorno della Pentecoste. 044 ACT 020 017 E da Mileto mandò ad Efeso a far chiamare gli anziani della chiesa. 044 ACT 020 018 E quando furon venuti a lui, egli disse loro: Voi sapete in qual maniera, dal primo giorno che entrai nell’Asia, io mi son sempre comportato con voi, 044 ACT 020 019 servendo al Signore con ogni umiltà, e con lacrime, fra le prove venutemi dalle insidie dei Giudei; 044 ACT 020 020 come io non mi son tratto indietro dall’annunziarvi e dall’insegnarvi in pubblico e per le case, cosa alcuna di quelle che vi fossero utili, 044 ACT 020 021 scongiurando Giudei e Greci a ravvedersi dinanzi a Dio e a credere nel Signor nostro Gesù Cristo. 044 ACT 020 022 Ed ora, ecco, vincolato nel mio spirito, io vo a Gerusalemme, non sapendo le cose che quivi mi avverranno; 044 ACT 020 023 salvo che lo Spirito Santo mi attesta in ogni città che legami ed afflizioni m’aspettano. 044 ACT 020 024 Ma io non fo alcun conto della vita, quasi mi fosse cara, pur di compiere il mio corso e il ministerio che ho ricevuto dal Signor Gesù, che è di testimoniare dell’Evangelo della grazia di Dio. 044 ACT 020 025 Ed ora, ecco, io so che voi tutti fra i quali sono passato predicando il Regno, non vedrete più la mia faccia. 044 ACT 020 026 Perciò io vi protesto quest’oggi che son netto del sangue di tutti; 044 ACT 020 027 perché io non mi son tratto indietro dall’annunziarvi tutto il consiglio di Dio. 044 ACT 020 028 Badate a voi stessi e a tutto il gregge, in mezzo al quale lo Spirito Santo vi ha costituiti vescovi, per pascere la chiesa di Dio, la quale egli ha acquistata col proprio sangue. 044 ACT 020 029 Io so che dopo la mia partenza entreranno fra voi de’ lupi rapaci, i quali non risparmieranno il gregge; 044 ACT 020 030 e di fra voi stessi sorgeranno uomini che insegneranno cose perverse per trarre i discepoli dietro a sé. 044 ACT 020 031 Perciò vegliate, ricordandovi che per lo spazio di tre anni, notte e giorno, non ho cessato d’ammonire ciascuno con lacrime. 044 ACT 020 032 E ora, io vi raccomando a Dio e alla parola della sua grazia; a lui che può edificarvi e darvi l’eredità con tutti i santificati. 044 ACT 020 033 Io non ho bramato né l’argento, né l’oro, né il vestito d’alcuno. 044 ACT 020 034 Voi stessi sapete che queste mani hanno provveduto ai bisogni miei e di coloro che eran meco. 044 ACT 020 035 In ogni cosa vi ho mostrato ch’egli è con l’affaticarsi così, che bisogna venire in aiuto ai deboli, e ricordarsi delle parole del Signor Gesù, il quale disse egli stesso: Più felice cosa è il dare che il ricevere. 044 ACT 020 036 Quando ebbe dette queste cose, si pose in ginocchio e pregò con tutti loro. 044 ACT 020 037 E si fece da tutti un gran piangere; e gettatisi al collo di Paolo, lo baciavano, 044 ACT 020 038 dolenti sopra tutto per la parola che avea detta, che non vedrebbero più la sua faccia. E l’accompagnarono alla nave. 044 ACT 021 001 Or dopo che ci fummo staccati da loro, salpammo, e per diritto corso giungemmo a Cos, e il giorno seguente a Rodi, e di là a Patara; 044 ACT 021 002 e trovata una nave che passava in Fenicia, vi montammo su, e facemmo vela. 044 ACT 021 003 Giunti in vista di Cipro, e lasciatala a sinistra, navigammo verso la Siria, e approdammo a Tiro, perché quivi si dovea scaricar la nave. 044 ACT 021 004 E trovati i discepoli, dimorammo quivi sette giorni. Essi, mossi dallo Spirito, dicevano a Paolo di non metter piede in Gerusalemme; 044 ACT 021 005 quando però fummo al termine di quei giorni, partimmo per continuare il viaggio, accompagnati da tutti loro, con le mogli e i figliuoli, fin fuori della città; e postici in ginocchio sul lido, facemmo orazione e ci dicemmo addio; 044 ACT 021 006 poi montammo sulla nave, e quelli se ne tornarono alle case loro. 044 ACT 021 007 E noi, terminando la navigazione, da Tiro arrivammo a Tolemaide; e salutati i fratelli, dimorammo un giorno con loro. 044 ACT 021 008 E partiti l’indomani, giungemmo a Cesarea; ed entrati in casa di Filippo l’evangelista, ch’era uno dei sette, dimorammo con lui. 044 ACT 021 009 Or egli avea quattro figliuole non maritate, le quali profetizzavano. 044 ACT 021 010 Eravamo quivi da molti giorni, quando scese dalla Giudea un certo profeta, di nome Agabo, 044 ACT 021 011 il quale, venuto da noi, prese la cintura di Paolo, se ne legò i piedi e le mani, e disse: Questo dice lo Spirito Santo: Così legheranno i Giudei a Gerusalemme l’uomo di cui è questa cintura, e lo metteranno nelle mani dei Gentili. 044 ACT 021 012 Quando udimmo queste cose, tanto noi che quei del luogo lo pregavamo di non salire a Gerusalemme. 044 ACT 021 013 Paolo allora rispose: Che fate voi, piangendo e spezzandomi il cuore? Poiché io son pronto non solo ad esser legato, ma anche a morire a Gerusalemme per il nome del Signor Gesù. 044 ACT 021 014 E non lasciandosi egli persuadere, ci acquetammo, dicendo: Sia fatta la volontà del Signore. 044 ACT 021 015 Dopo que’ giorni, fatti i nostri preparativi, salimmo a Gerusalemme. 044 ACT 021 016 E vennero con noi anche alcuni de’ discepoli di Cesarea, menando seco un certo Mnasone di Cipro, antico discepolo, presso il quale dovevamo albergare. 044 ACT 021 017 Quando fummo giunti a Gerusalemme, i fratelli ci accolsero lietamente. 044 ACT 021 018 E il giorno seguente, Paolo si recò con noi da Giacomo; e vi si trovarono tutti gli anziani. 044 ACT 021 019 Dopo averli salutati, Paolo si mise a raccontare ad una ad una le cose che Dio avea fatte fra i Gentili, per mezzo del suo ministerio. 044 ACT 021 020 Ed essi, uditele, glorificavano Iddio. Poi, dissero a Paolo: Fratello, tu vedi quante migliaia di Giudei ci sono che hanno creduto; e tutti sono zelanti per la legge. 044 ACT 021 021 Or sono stati informati di te, che tu insegni a tutti i Giudei che sono fra i Gentili, ad abbandonare Mosè, dicendo loro di non circoncidere i figliuoli, e di non conformarsi ai riti. 044 ACT 021 022 Che devesi dunque fare? E’ inevitabile che una moltitudine di loro si raduni, perché udranno che tu se’ venuto. 044 ACT 021 023 Fa’ dunque questo che ti diciamo: Noi abbiamo quattro uomini che hanno fatto un voto; 044 ACT 021 024 prendili teco, e purificati con loro, e paga le spese per loro, onde possano radersi il capo; così tutti conosceranno che non c’è nulla di vero nelle informazioni che hanno ricevute di te; ma che tu pure ti comporti da osservatore della legge. 044 ACT 021 025 Quanto ai Gentili che hanno creduto, noi abbiamo loro scritto, avendo deciso che debbano astenersi dalle cose sacrificate agl’idoli, dal sangue, dalle cose soffocate, e dalla fornicazione. 044 ACT 021 026 Allora Paolo, il giorno seguente, prese seco quegli uomini, e dopo essersi con loro purificato, entrò nel tempio, annunziando di voler compiere i giorni della purificazione, fino alla presentazione dell’offerta per ciascun di loro. 044 ACT 021 027 Or come i sette giorni eran presso che compiuti, i Giudei dell’Asia, vedutolo nel tempio, sollevarono tutta la moltitudine, e gli misero le mani addosso, gridando: 044 ACT 021 028 Uomini Israeliti, venite al soccorso; questo è l’uomo che va predicando a tutti e da per tutto contro il popolo, contro la legge, e contro questo luogo; e oltre a ciò, ha menato anche de’ Greci nel tempio, e ha profanato questo santo luogo. 044 ACT 021 029 Infatti, aveano veduto prima Trofimo d’Efeso in città con Paolo, e pensavano ch’egli l’avesse menato nel tempio. 044 ACT 021 030 Tutta la città fu commossa, e si fece un concorso di popolo; e preso Paolo, lo trassero fuori del tempio; e subito le porte furon serrate. 044 ACT 021 031 Or com’essi cercavano d’ucciderlo, arrivò su al tribuno della coorte la voce che tutta Gerusalemme era sossopra. 044 ACT 021 032 Ed egli immediatamente prese con sé de’ soldati e de’ centurioni, e corse giù ai Giudei, i quali, veduto il tribuno e i soldati, cessarono di batter Paolo. 044 ACT 021 033 Allora il tribuno, accostatosi, lo prese, e comandò che fosse legato con due catene; poi domandò chi egli fosse, e che cosa avesse fatto. 044 ACT 021 034 E nella folla gli uni gridavano una cosa, e gli altri un’altra; onde, non potendo saper nulla di certo a cagion del tumulto, comandò ch’egli fosse menato nella fortezza. 044 ACT 021 035 Quando Paolo arrivò alla gradinata dovette, per la violenza della folla, esser portato dai soldati, 044 ACT 021 036 perché il popolo in gran folla lo seguiva, gridando: Toglilo di mezzo! 044 ACT 021 037 Or come Paolo stava per esser introdotto nella fortezza, disse al tribuno: Mi è egli lecito dirti qualcosa? Quegli rispose: Sai tu il greco? 044 ACT 021 038 Non sei tu dunque quell’Egiziano che tempo fa sollevò e menò nel deserto que’ quattromila briganti? 044 ACT 021 039 Ma Paolo disse: Io sono un Giudeo, di Tarso, cittadino di quella non oscura città di Cilicia; e ti prego che tu mi permetta di parlare al popolo. 044 ACT 021 040 E avendolo egli permesso, Paolo, stando in piè sulla gradinata, fece cenno con la mano al popolo. E fattosi gran silenzio, parlò loro in lingua ebraica dicendo: 044 ACT 022 001 Fratelli e padri, ascoltate ciò che ora vi dico a mia difesa. 044 ACT 022 002 E quand’ebbero udito ch’egli parlava loro in lingua ebraica, tanto più fecero silenzio. Poi disse: 044 ACT 022 003 Io sono un Giudeo, nato a Tarso di Cilicia, ma allevato in questa città, ai piedi di Gamaliele, educato nella rigida osservanza della legge dei padri, e fui zelante per la causa di Dio, come voi tutti siete oggi; 044 ACT 022 004 e perseguitai a morte questa Via, legando e mettendo in prigione uomini e donne, 044 ACT 022 005 come me ne son testimoni il sommo sacerdote e tutto il concistoro degli anziani, dai quali avendo pure ricevuto lettere per i fratelli, mi recavo a Damasco per menare legati a Gerusalemme anche quelli ch’eran quivi, perché fossero puniti. 044 ACT 022 006 Or avvenne che mentre ero in cammino e mi avvicinavo a Damasco, sul mezzogiorno, di subito dal cielo mi folgoreggiò d’intorno una gran luce. 044 ACT 022 007 Caddi in terra, e udii una voce che mi disse: Saulo, Saulo, perché mi perseguiti? 044 ACT 022 008 E io risposi: Chi sei, Signore? Ed egli mi disse: Io son Gesù il Nazareno, che tu perseguiti. 044 ACT 022 009 Or coloro ch’eran meco, videro ben la luce ma non udirono la voce di colui che mi parlava. 044 ACT 022 010 E io dissi: Signore, che debbo fare? E il Signore mi disse: Lèvati, va’ a Damasco, e quivi ti saranno dette tutte le cose che t’è ordinato di fare. 044 ACT 022 011 E siccome io non ci vedevo più per il fulgore di quella luce, fui menato per mano da coloro che eran meco, e così venni a Damasco. 044 ACT 022 012 Or un certo Anania, uomo pio secondo la legge, al quale tutti i Giudei che abitavan quivi rendevan buona testimonianza, 044 ACT 022 013 venne a me; e standomi vicino, mi disse: Fratello Saulo, ricupera la vista. Ed io in quell’istante ricuperai la vista, e lo guardai. 044 ACT 022 014 Ed egli disse: L’Iddio de’ nostri padri ti ha destinato a conoscer la sua volontà, e a vedere il Giusto, e a udire una voce dalla sua bocca. 044 ACT 022 015 Poiché tu gli sarai presso tutti gli uomini un testimone delle cose che hai vedute e udite. 044 ACT 022 016 Ed ora, che indugi? Lèvati, e sii battezzato, e lavato dei tuoi peccati, invocando il suo nome. 044 ACT 022 017 Or avvenne, dopo ch’io fui tornato a Gerusalemme, che mentre pregavo nel tempio fui rapito in estasi, 044 ACT 022 018 e vidi Gesù che mi diceva: Affrettati, ed esci prestamente da Gerusalemme, perché essi non riceveranno la tua testimonianza intorno a me. 044 ACT 022 019 E io dissi: Signore, eglino stessi sanno che io incarceravo e battevo nelle sinagoghe quelli che credevano in te; 044 ACT 022 020 e quando si spandeva il sangue di Stefano tuo testimone, anch’io ero presente e approvavo, e custodivo le vesti di coloro che l’uccidevano. 044 ACT 022 021 Ed egli mi disse: Va’, perché io ti manderò lontano, ai Gentili. 044 ACT 022 022 L’ascoltarono fino a questa parola; e poi alzarono la voce, dicendo: Togli via un tal uomo dal mondo; perché non è degno di vivere. 044 ACT 022 023 Com’essi gridavano e gettavan via le loro vesti e lanciavano la polvere in aria, 044 ACT 022 024 il tribuno comandò ch’egli fosse menato dentro la fortezza e inquisito mediante i flagelli, affin di sapere per qual cagione gridassero così contro a lui. 044 ACT 022 025 E come l’ebbero disteso e legato con le cinghie, Paolo disse al centurione ch’era presente: V’è egli lecito flagellare un uomo che è cittadino romano, e non è stato condannato? 044 ACT 022 026 E il centurione, udito questo, venne a riferirlo al tribuno, dicendo: Che stai per fare? perché quest’uomo è Romano. 044 ACT 022 027 Il tribuno venne a Paolo, e gli chiese: Dimmi, sei tu Romano? Ed egli rispose: Sì. 044 ACT 022 028 E il tribuno replicò: Io ho acquistato questa cittadinanza per gran somma di denaro. E Paolo disse: Io, invece, l’ho di nascita. 044 ACT 022 029 Allora quelli che stavan per inquisirlo, si ritrassero subito da lui; e anche il tribuno ebbe paura, quand’ebbe saputo che egli era Romano; perché l’avea fatto legare. 044 ACT 022 030 E il giorno seguente, volendo saper con certezza di che cosa egli fosse accusato dai Giudei, lo sciolse, e comandò ai capi sacerdoti e a tutto il Sinedrio di radunarsi; e menato giù Paolo, lo fe’ comparire dinanzi a loro. 044 ACT 023 001 E Paolo, fissati gli occhi nel Sinedrio, disse: Fratelli, fino a questo giorno, mi son condotto dinanzi a Dio in tutta buona coscienza. 044 ACT 023 002 E il sommo sacerdote Anania comandò a coloro ch’eran presso a lui di percuoterlo sulla bocca. 044 ACT 023 003 Allora Paolo gli disse: Iddio percoterà te, parete scialbata; tu siedi per giudicarmi secondo la legge, e violando la legge comandi che io sia percosso? 044 ACT 023 004 E coloro ch’eran quivi presenti, dissero: Ingiurii tu il sommo sacerdote di Dio? 044 ACT 023 005 E Paolo disse: Fratelli, io non sapevo che fosse sommo sacerdote; perché sta scritto: “Non dirai male del principe del tuo popolo”. 044 ACT 023 006 Or Paolo, sapendo che una parte eran Sadducei e l’altra Farisei, esclamò nel Sinedrio: Fratelli, io son Fariseo, figliuol di Farisei; ed è a motivo della speranza e della risurrezione dei morti, che son chiamato in giudizio. 044 ACT 023 007 E com’ebbe detto questo, nacque contesa tra i Farisei e i Sadducei, e l’assemblea fu divisa. 044 ACT 023 008 Poiché i Sadducei dicono che non v’è risurrezione, né angelo, né spirito; mentre i Farisei affermano l’una e l’altra cosa. 044 ACT 023 009 E si fece un gridar grande; e alcuni degli scribi del partito de’ Farisei, levatisi, cominciarono a disputare, dicendo: Noi non troviamo male alcuno in quest’uomo; e se gli avesse parlato uno spirito o un angelo? 044 ACT 023 010 E facendosi forte la contesa, il tribuno, temendo che Paolo non fosse da loro fatto a pezzi, comandò ai soldati di scendere giù, e di portarlo via dal mezzo di loro, e di menarlo nella fortezza. 044 ACT 023 011 E la notte seguente il Signore si presentò a Paolo, e gli disse: Sta’ di buon cuore; perché come hai reso testimonianza di me a Gerusalemme, così bisogna che tu la renda anche a Roma. 044 ACT 023 012 E quando fu giorno, i Giudei s’adunarono, e con imprecazioni contro sé stessi fecer voto di non mangiare né bere finché non avessero ucciso Paolo. 044 ACT 023 013 Or coloro che avean fatta questa congiura eran più di quaranta. 044 ACT 023 014 E vennero ai capi sacerdoti e agli anziani, e dissero: Noi abbiam fatto voto con imprecazione contro noi stessi, di non mangiare cosa alcuna, finché non abbiam ucciso Paolo. 044 ACT 023 015 Or dunque voi col Sinedrio presentatevi al tribuno per chiedergli di menarlo giù da voi, come se voleste conoscer più esattamente il fatto suo; e noi, innanzi ch’ei giunga, siam pronti ad ucciderlo. 044 ACT 023 016 Ma il figliuolo della sorella di Paolo, udite queste insidie, venne; ed entrato nella fortezza, riferì la cosa a Paolo. 044 ACT 023 017 E Paolo, chiamato a sé uno dei centurioni, disse: Mena questo giovane al tribuno, perché ha qualcosa da riferirgli. 044 ACT 023 018 Egli dunque, presolo, lo menò al tribuno, e disse: Paolo, il prigione, mi ha chiamato e m’ha pregato che ti meni questo giovane, il quale ha qualcosa da dirti. 044 ACT 023 019 E il tribuno, presolo per la mano e ritiratosi in disparte gli domando: Che cos’hai da riferirmi? 044 ACT 023 020 Ed egli rispose: I Giudei si son messi d’accordo per pregarti che domani tu meni giù Paolo nel Sinedrio, come se volessero informarsi più appieno del fatto suo; 044 ACT 023 021 ma tu non dar loro retta, perché più di quaranta uomini di loro gli tendono insidie e con imprecazioni contro sé stessi han fatto voto di non mangiare né bere, finché non l’abbiano ucciso; ed ora son pronti, aspettando la tua promessa. 044 ACT 023 022 Il tribuno dunque licenziò il giovane, ordinandogli di non palesare ad alcuno che gli avesse fatto saper queste cose. 044 ACT 023 023 E chiamati due de’ centurioni, disse loro: Tenete pronti fino dalla terza ora della notte duecento soldati, settanta cavalieri e duecento lancieri, per andar fino a Cesarea; 044 ACT 023 024 e abbiate pronte delle cavalcature per farvi montar su Paolo e condurlo sano e salvo al governatore Felice. 044 ACT 023 025 E scrisse una lettera del seguente tenore: 044 ACT 023 026 Claudio Lisia, all’eccellentissimo governatore Felice, salute. 044 ACT 023 027 Quest’uomo era stato preso dai Giudei, ed era sul punto d’esser da loro ucciso, quand’io son sopraggiunto coi soldati e l’ho sottratto dalle loro mani, avendo inteso che era Romano. 044 ACT 023 028 E volendo sapere di che l’accusavano, l’ho menato nel loro Sinedrio. 044 ACT 023 029 E ho trovato che era accusato intorno a questioni della loro legge, ma che non era incolpato di nulla che fosse degno di morte o di prigione. 044 ACT 023 030 Essendomi però stato riferito che si tenderebbe un agguato contro quest’uomo, l’ho subito mandato a te, ordinando anche ai suoi accusatori di dir davanti a te quello che hanno contro di lui. 044 ACT 023 031 I soldati dunque, secondo ch’era loro stato ordinato, presero Paolo e lo condussero di notte ad Antipatrìda. 044 ACT 023 032 E il giorno seguente, lasciati partire i cavalieri con lui, tornarono alla fortezza. 044 ACT 023 033 E quelli, giunti a Cesarea e consegnata la lettera al governatore, gli presentarono anche Paolo. 044 ACT 023 034 Ed egli avendo letta la lettera e domandato a Paolo di qual provincia fosse, e inteso che era di Cilicia, gli disse: 044 ACT 023 035 Io ti udirò meglio quando saranno arrivati anche i tuoi accusatori. E comandò che fosse custodito nel palazzo d’Erode. 044 ACT 024 001 Cinque giorni dopo, il sommo sacerdote Anania discese con alcuni anziani e con un certo Tertullo, oratore; e si presentarono al governatore per accusar Paolo. 044 ACT 024 002 Questi essendo stato chiamato, Tertullo comincio ad accusarlo, dicendo: 044 ACT 024 003 Siccome in grazia tua godiamo molta pace, e per la tua previdenza sono state fatte delle riforme a pro di questa nazione, noi in tutto e per tutto lo riconosciamo, o eccellentissimo Felice, con ogni gratitudine. 044 ACT 024 004 Ora, per non trattenerti troppo a lungo, ti prego che, secondo la tua condiscendenza, tu ascolti quel che abbiamo a dirti in breve. 044 ACT 024 005 Abbiam dunque trovato che quest’uomo è una peste, che eccita sedizioni fra tutti i Giudei del mondo, ed è capo della setta de’ Nazarei. 044 ACT 024 006 Egli ha perfino tentato di profanare il tempio; onde noi l’abbiamo preso; e noi lo volevamo giudicare secondo la nostra legge: 044 ACT 024 007 ma il tribuno Lisia, sopraggiunto, ce l’ha strappato con violenza dalle mani, 044 ACT 024 008 ordinando che i suoi accusatori si presentassero dinanzi a te; e da lui, esaminandolo, potrai tu stesso aver piena conoscenza di tutte le cose, delle quali noi l’accusiamo. 044 ACT 024 009 I Giudei si unirono anch’essi nelle accuse, affermando che le cose stavan così. 044 ACT 024 010 E Paolo, dopo che il governatore gli ebbe fatto cenno che parlasse, rispose: Sapendo che già da molti anni tu sei giudice di questa nazione, parlo con più coraggio a mia difesa. 044 ACT 024 011 Poiché tu puoi accertarti che non son più di dodici giorni ch’io salii a Gerusalemme per adorare; 044 ACT 024 012 ed essi non mi hanno trovato nel tempio, né nelle sinagoghe, né in città a discutere con alcuno, né a far adunata di popolo; 044 ACT 024 013 e non posson provarti le cose delle quali ora m’accusano. 044 ACT 024 014 Ma questo ti confesso, che secondo la Via ch’essi chiamano setta, io adoro l’Iddio de’ padri, credendo tutte le cose che sono scritte nella legge e nei profeti; 044 ACT 024 015 avendo in Dio la speranza che nutrono anche costoro che ci sarà una risurrezione de’ giusti e degli ingiusti. 044 ACT 024 016 Per questo anch’io m’esercito ad aver del continuo una coscienza pura dinanzi a Dio e dinanzi agli uomini. 044 ACT 024 017 Or dopo molti anni, io son venuto a portar elemosine alla mia nazione e a presentar offerte. 044 ACT 024 018 Mentre io stavo facendo questo, mi hanno trovato purificato nel tempio, senza assembramento e senza tumulto; 044 ACT 024 019 ed erano alcuni Giudei dell’Asia; questi avrebbero dovuto comparire dinanzi a te ed accusarmi, se avevano cosa alcuna contro a me. 044 ACT 024 020 D’altronde dicano costoro qual misfatto hanno trovato in me, quando mi presentai dinanzi al Sinedrio; 044 ACT 024 021 se pur non si tratti di quest’unica parola che gridai, quando comparvi dinanzi a loro: E’ a motivo della risurrezione de’ morti, che io son oggi giudicato da voi. 044 ACT 024 022 Or Felice, che ben conosceva quel che concerneva questa Via, li rimandò a un’altra volta, dicendo: Quando sarà sceso il tribuno Lisia, esaminerò il fatto vostro. 044 ACT 024 023 E ordinò al centurione che Paolo fosse custodito, ma lasciandogli una qualche libertà, e non vietando ad alcuno de’ suoi di rendergli de’ servigi. 044 ACT 024 024 Or alcuni giorni dopo, Felice, venuto con Drusilla sua moglie, che era giudea, mandò a chiamar Paolo, e l’ascoltò circa la fede in Cristo Gesù. 044 ACT 024 025 Ma ragionando Paolo di giustizia, di temperanza e del giudizio a venire, Felice, tutto spaventato, replicò: Per ora, vattene; e quando ne troverò l’opportunità, ti manderò a chiamare. 044 ACT 024 026 Egli sperava, in pari tempo, che da Paolo gli sarebbe dato del denaro; per questo lo mandava spesso a chiamare e discorreva con lui. 044 ACT 024 027 Or in capo a due anni, Felice ebbe per successore Porcio Festo; e Felice, volendo far cosa grata ai Giudei, lasciò Paolo in prigione. 044 ACT 025 001 Festo dunque, essendo giunto nella sua provincia, tre giorni dopo salì da Cesarea a Gerusalemme. 044 ACT 025 002 E i capi sacerdoti e i principali de’ Giudei gli presentarono le loro accuse contro a Paolo; 044 ACT 025 003 e lo pregavano, chiedendo per favore contro a lui, che lo facesse venire a Gerusalemme. Essi intanto avrebbero posto insidie per ucciderlo per via. 044 ACT 025 004 Festo allora rispose che Paolo era custodito a Cesarea, e che egli stesso dovea partir presto. 044 ACT 025 005 Quelli dunque di voi, diss’egli, che possono, scendano meco; e se v’è in quest’uomo qualche colpa, lo accusino. 044 ACT 025 006 Rimasto presso di loro non più di otto o dieci giorni, discese in Cesarea; e il giorno seguente, postosi a sedere in tribunale, comandò che Paolo gli fosse menato dinanzi. 044 ACT 025 007 E com’egli fu giunto, i Giudei che eran discesi da Gerusalemme, gli furono attorno, portando contro lui molte e gravi accuse, che non potevano provare; mentre Paolo diceva a sua difesa: 044 ACT 025 008 Io non ho peccato né contro la legge de’ Giudei, né contro il tempio, né contro Cesare. 044 ACT 025 009 Ma Festo, volendo far cosa grata ai Giudei, disse a Paolo: Vuoi tu salire a Gerusalemme ed esser quivi giudicato davanti a me intorno a queste cose? 044 ACT 025 010 Ma Paolo rispose: Io sto qui dinanzi al tribunale di Cesare, ove debbo esser giudicato; io non ho fatto torto alcuno ai Giudei, come anche tu sai molto bene. 044 ACT 025 011 Se dunque sono colpevole e ho commesso cosa degna di morte, non ricuso di morire; ma se nelle cose delle quali costoro mi accusano non c’è nulla di vero, nessuno mi può consegnare per favore nelle loro mani. Io mi appello a Cesare. 044 ACT 025 012 Allora Festo, dopo aver conferito col consiglio, rispose: Tu ti sei appellato a Cesare; a Cesare andrai. 044 ACT 025 013 E dopo alquanti giorni il re Agrippa e Berenice arrivarono a Cesarea, per salutar Festo. 044 ACT 025 014 E trattenendosi essi quivi per molti giorni, Festo raccontò al re il caso di Paolo, dicendo: V’è qui un uomo che è stato lasciato prigione da Felice, contro il quale, 044 ACT 025 015 quando fui a Gerusalemme, i capi sacerdoti e gli anziani de’ Giudei mi sporsero querela, chiedendomi di condannarlo. 044 ACT 025 016 Risposi loro che non è usanza de’ Romani di consegnare alcuno, prima che l’accusato abbia avuto gli accusatori a faccia, e gli sia stato dato modo di difendersi dall’accusa. 044 ACT 025 017 Essendo eglino dunque venuti qua, io, senza indugio, il giorno seguente, sedetti in tribunale, e comandai che quell’uomo mi fosse menato dinanzi. 044 ACT 025 018 I suoi accusatori però, presentatisi, non gli imputavano alcuna delle male azioni che io supponevo; 044 ACT 025 019 ma aveano contro lui certe questioni intorno alla propria religione e intorno a un certo Gesù morto, che Paolo affermava esser vivente. 044 ACT 025 020 Ed io, stando in dubbio sul come procedere in queste cose, gli dissi se voleva andare a Gerusalemme, e quivi esser giudicato intorno a queste cose. 044 ACT 025 021 Ma avendo Paolo interposto appello per esser riserbato al giudizio dell’imperatore, io comandai che fosse custodito, finché lo mandassi a Cesare. 044 ACT 025 022 E Agrippa disse a Festo: Anch’io vorrei udir cotesto uomo. Ed egli rispose: Domani l’udrai. 044 ACT 025 023 Il giorno seguente dunque, essendo venuti Agrippa e Berenice con molta pompa, ed entrati nella sala d’udienza coi tribuni e coi principali della città, Paolo, per ordine di Festo, fu menato quivi. 044 ACT 025 024 E Festo disse: Re Agrippa, e voi tutti che siete qui presenti con noi, voi vedete quest’uomo, a proposito del quale tutta la moltitudine de’ Giudei s’è rivolta a me, e in Gerusalemme e qui, gridando che non deve viver più oltre. 044 ACT 025 025 Io però non ho trovato che avesse fatto cosa alcuna degna di morte, ed essendosi egli stesso appellato all’imperatore, ho deliberato di mandarglielo. 044 ACT 025 026 E siccome non ho nulla di certo da scriverne al mio signore, l’ho menato qui davanti a voi, e principalmente davanti a te, o re Agrippa, affinché, dopo esame, io abbia qualcosa da scrivere. 044 ACT 025 027 Perché non mi par cosa ragionevole mandare un prigioniero, senza notificar le accuse che gli son mosse contro. 044 ACT 026 001 E Agrippa disse a Paolo: T’è permesso parlare a tua difesa. Allora Paolo, distesa la mano, disse a sua difesa: 044 ACT 026 002 Re Agrippa, io mi reputo felice di dovermi oggi scolpare dinanzi a te di tutte le cose delle quali sono accusato dai Giudei, 044 ACT 026 003 principalmente perché tu hai conoscenza di tutti i riti e di tutte le questioni che son fra i Giudei; perciò ti prego di ascoltarmi pazientemente. 044 ACT 026 004 Quale sia stato il mio modo di vivere dalla mia giovinezza, fin dal principio trascorsa in mezzo alla mia nazione e in Gerusalemme, tutti i Giudei lo sanno, 044 ACT 026 005 poiché mi hanno conosciuto fin d’allora, e sanno, se pur vogliono renderne testimonianza, che, secondo la più rigida setta della nostra religione, son vissuto Fariseo. 044 ACT 026 006 E ora son chiamato in giudizio per la speranza della promessa fatta da Dio ai nostri padri; 044 ACT 026 007 della qual promessa le nostre dodici tribù, che servono con fervore a Dio notte e giorno, sperano di vedere il compimento. E per questa speranza, o re, io sono accusato dai Giudei! 044 ACT 026 008 Perché mai si giudica da voi cosa incredibile che Dio risusciti i morti? 044 ACT 026 009 Quant’è a me, avevo sì pensato anch’io di dover fare molte cose contro il nome di Gesù il Nazareno. 044 ACT 026 010 E questo difatti feci a Gerusalemme; e avutane facoltà dai capi sacerdoti serrai nelle prigioni molti de’ santi; e quando erano messi a morte, io detti il mio voto. 044 ACT 026 011 E spesse volte, per tutte le sinagoghe, li costrinsi con pene a bestemmiare; e infuriato oltremodo contro di loro, li perseguitai fino nelle città straniere. 044 ACT 026 012 Il che facendo, come andavo a Damasco con potere e commissione de’ capi sacerdoti, 044 ACT 026 013 io vidi, o re, per cammino a mezzo giorno, una luce dal cielo, più risplendente del sole, la quale lampeggiò intorno a me ed a coloro che viaggiavan meco. 044 ACT 026 014 Ed essendo noi tutti caduti in terra, udii una voce che mi disse in lingua ebraica: Saulo, Saulo, perché mi perseguiti? Ei t’è duro ricalcitrar contro gli stimoli. 044 ACT 026 015 E io dissi: Chi sei tu, Signore? E il Signore rispose: Io son Gesù, che tu perseguiti. 044 ACT 026 016 Ma lèvati, e sta’ in piè; perché per questo ti sono apparito: per stabilirti ministro e testimone delle cose che tu hai vedute, e di quelle per le quali ti apparirò ancora, 044 ACT 026 017 liberandoti da questo popolo e dai Gentili, ai quali io ti mando 044 ACT 026 018 per aprir loro gli occhi, onde si convertano dalle tenebre alla luce e dalla podestà di Satana a Dio, e ricevano, per la fede in me, la remissione dei peccati e la loro parte d’eredità fra i santificati. 044 ACT 026 019 Perciò, o re Agrippa, io non sono stato disubbidiente alla celeste visione; 044 ACT 026 020 ma, prima a que’ di Damasco, poi a Gerusalemme e per tutto il paese della Giudea e ai Gentili, ho annunziato che si ravveggano e si convertano a Dio, facendo opere degne del ravvedimento. 044 ACT 026 021 Per questo i Giudei, avendomi preso nel tempio, tentavano d’uccidermi. 044 ACT 026 022 Ma per l’aiuto che vien da Dio, son durato fino a questo giorno, rendendo testimonianza a piccoli e a grandi, non dicendo nulla all’infuori di quello che i profeti e Mosè hanno detto dover avvenire, cioè: 044 ACT 026 023 che il Cristo soffrirebbe, e che egli, il primo a risuscitar dai morti, annunzierebbe la luce al popolo ed ai Gentili. 044 ACT 026 024 Or mentre ei diceva queste cose a sua difesa, Festo disse ad alta voce: Paolo, tu vaneggi; la molta dottrina ti mette fuor di senno. 044 ACT 026 025 Ma Paolo disse: Io non vaneggio, eccellentissimo Festo; ma pronunzio parole di verità, e di buon senno. 044 ACT 026 026 Poiché il re, al quale io parlo con franchezza, conosce queste cose; perché son persuaso che nessuna di esse gli è occulta; poiché questo non è stato fatto in un cantuccio. 044 ACT 026 027 O re Agrippa, credi tu ai profeti? Io so che tu ci credi. 044 ACT 026 028 E Agrippa disse a Paolo: Per poco non mi persuadi a diventar cristiano. 044 ACT 026 029 E Paolo: Piacesse a Dio che per poco o per molto, non solamente tu, ma anche tutti quelli che oggi m’ascoltano, diventaste tali, quale sono io, all’infuori di questi legami. 044 ACT 026 030 Allora il re si alzò, e con lui il governatore, Berenice, e quanti sedevano con loro; 044 ACT 026 031 e ritiratisi in disparte, parlavano gli uni agli altri, dicendo: Quest’uomo non fa nulla che meriti morte o prigione. 044 ACT 026 032 E Agrippa disse a Festo: Quest’uomo poteva esser liberato, se non si fosse appellato a Cesare. 044 ACT 027 001 Or quando fu determinato che faremmo vela per l’Italia, Paolo e certi altri prigionieri furon consegnati a un centurione, per nome Giulio, della coorte Augusta. 044 ACT 027 002 E montati sopra una nave adramittina, che dovea toccare i porti della costa d’Asia, salpammo, avendo con noi Aristarco, Macedone di Tessalonica. 044 ACT 027 003 Il giorno seguente arrivammo a Sidone; e Giulio, usando umanità verso Paolo, gli permise d’andare dai suoi amici per ricevere le loro cure. 044 ACT 027 004 Poi, essendo partiti di là, navigammo sotto Cipro, perché i venti eran contrari. 044 ACT 027 005 E passato il mar di Cilicia e di Panfilia, arrivammo a Mira di Licia. 044 ACT 027 006 E il centurione, trovata quivi una nave alessandrina che facea vela per l’Italia, ci fe’ montare su quella. 044 ACT 027 007 E navigando per molti giorni lentamente, e pervenuti a fatica, per l’impedimento del vento, di faccia a Gnido, veleggiammo sotto Creta, di rincontro a Salmone; 044 ACT 027 008 e costeggiandola con difficoltà, venimmo a un certo luogo, detto Beiporti, vicino al quale era la città di Lasea. 044 ACT 027 009 Or essendo trascorso molto tempo, ed essendo la navigazione ormai pericolosa, poiché anche il Digiuno era già passato, Paolo li ammonì dicendo loro: 044 ACT 027 010 Uomini, io veggo che la navigazione si farà con pericolo e grave danno, non solo del carico e della nave, ma anche delle nostre persone. 044 ACT 027 011 Ma il centurione prestava più fede al pilota e al padron della nave che alle cose dette da Paolo. 044 ACT 027 012 E siccome quel porto non era adatto a svernare, i più furono di parere di partir di là per cercare d’arrivare a Fenice, porto di Creta che guarda a Libeccio e a Maestro, e di passarvi l’inverno. 044 ACT 027 013 Essendosi intanto levato un leggero scirocco, e credendo essi d’esser venuti a capo del loro proposito, levate le àncore, si misero a costeggiare l’isola di Creta più da presso. 044 ACT 027 014 Ma poco dopo, si scatenò giù dall’isola un vento turbinoso, che si chiama Euraquilone; 044 ACT 027 015 ed essendo la nave portata via e non potendo reggere al vento, la lasciammo andare, ed eravamo portati alla deriva. 044 ACT 027 016 E passati rapidamente sotto un’isoletta chiamata Clauda, a stento potemmo avere in nostro potere la scialuppa. 044 ACT 027 017 E quando l’ebbero tirata su, ricorsero a ripari, cingendo la nave di sotto; e temendo di esser gettati sulla Sirti, calarono le vele, ed eran così portati via. 044 ACT 027 018 E siccome eravamo fieramente sbattuti dalla tempesta, il giorno dopo cominciarono a far getto del carico. 044 ACT 027 019 E il terzo giorno, con le loro proprie mani, buttarono in mare gli arredi della nave. 044 ACT 027 020 E non apparendo né sole né stelle già da molti giorni, ed essendoci sopra non piccola tempesta, era ormai tolta ogni speranza di scampare. 044 ACT 027 021 Or dopo che furono stati lungamente senza prender cibo, Paolo si levò in mezzo a loro, e disse: Uomini, bisognava darmi ascolto, non partire da Creta, e risparmiar così questo pericolo e questa perdita. 044 ACT 027 022 Ora però vi esorto a star di buon cuore, perché non vi sarà perdita della vita d’alcun di voi ma solo della nave. 044 ACT 027 023 Poiché un angelo dell’Iddio, al quale appartengo e ch’io servo, m’è apparso questa notte, 044 ACT 027 024 dicendo: Paolo, non temere; bisogna che tu comparisca dinanzi a Cesare ed ecco, Iddio ti ha donato tutti coloro che navigano teco. 044 ACT 027 025 Perciò, o uomini, state di buon cuore, perché ho fede in Dio che avverrà come mi è stato detto. 044 ACT 027 026 Ma dobbiamo esser gettati sopra un’isola. 044 ACT 027 027 E la quattordicesima notte da che eravamo portati qua e là per l’Adriatico, verso la mezzanotte i marinari sospettavano d’esser vicini a terra; 044 ACT 027 028 e calato lo scandaglio trovarono venti braccia; poi, passati un po’ più oltre e scandagliato di nuovo, trovarono quindici braccia. 044 ACT 027 029 Temendo allora di percuotere in luoghi scogliosi, gettarono da poppa quattro àncore, aspettando ansiosamente che facesse giorno. 044 ACT 027 030 Or cercando i marinari di fuggir dalla nave, e avendo calato la scialuppa in mare col pretesto di voler calare le àncore dalla prua, 044 ACT 027 031 Paolo disse al centurione ed ai soldati: Se costoro non restano nella nave, voi non potete scampare. 044 ACT 027 032 Allora i soldati tagliaron le funi della scialuppa, e la lasciaron cadere. 044 ACT 027 033 E mentre si aspettava che facesse giorno, Paolo esortava tutti a prender cibo, dicendo: Oggi son quattordici giorni che state aspettando, sempre digiuni, senza prender nulla. 044 ACT 027 034 Perciò, io v’esorto a prender cibo, perché questo contribuirà alla vostra salvezza; poiché non perirà neppure un capello del capo d’alcun di voi. 044 ACT 027 035 Detto questo, preso del pane, rese grazie a Dio, in presenza di tutti; poi, rottolo, cominciò a mangiare. 044 ACT 027 036 E tutti, fatto animo, presero anch’essi del cibo. 044 ACT 027 037 Or eravamo sulla nave, fra tutti, dugentosettantasei persone. 044 ACT 027 038 E saziati che furono, alleggerirono la nave, gettando il frumento in mare. 044 ACT 027 039 Quando fu giorno, non riconoscevano il paese; ma scorsero una certa baia che aveva una spiaggia, e deliberarono, se fosse loro possibile, di spingervi la nave. 044 ACT 027 040 E staccate le àncore, le lasciarono andare in mare; sciolsero al tempo stesso i legami dei timoni, e alzato l’artimone al vento, traevano al lido. 044 ACT 027 041 Ma essendo incorsi in un luogo che avea il mare d’ambo i lati, vi fecero arrenar la nave; e mentre la prua, incagliata, rimaneva immobile, la poppa si sfasciava per la violenza delle onde. 044 ACT 027 042 Or il parere de’ soldati era d’uccidere i prigionieri, perché nessuno fuggisse a nuoto. 044 ACT 027 043 Ma il centurione, volendo salvar Paolo, li distolse da quel proposito, e comandò che quelli che sapevan nuotare si gettassero in mare per andarsene i primi a terra, 044 ACT 027 044 e gli altri vi arrivassero, chi sopra tavole, e chi sopra altri pezzi della nave. E così avvenne che tutti giunsero salvi a terra. 044 ACT 028 001 E dopo che fummo scampati, riconoscemmo che l’isola si chiamava Malta. 044 ACT 028 002 E i barbari usarono verso noi umanità non comune; poiché, acceso un gran fuoco, ci accolsero tutti, a motivo della pioggia che cadeva, e del freddo. 044 ACT 028 003 Or Paolo, avendo raccolto una quantità di legna secche e avendole poste sul fuoco, una vipera, sentito il caldo, uscì fuori, e gli si attaccò alla mano. 044 ACT 028 004 E quando i barbari videro la bestia che gli pendeva dalla mano, dissero fra loro: Certo, quest’uomo e un’omicida, perché essendo scampato dal mare, pur la Giustizia divina non lo lascia vivere. 044 ACT 028 005 Ma Paolo, scossa la bestia nel fuoco, non ne risentì male alcuno. 044 ACT 028 006 Or essi si aspettavano ch’egli enfierebbe o cadrebbe di subito morto; ma dopo aver lungamente aspettato, veduto che non gliene avveniva alcun male, mutarono parere, e cominciarono a dire ch’egli era un dio. 044 ACT 028 007 Or ne’ dintorni di quel luogo v’erano dei poderi dell’uomo principale dell’isola, chiamato Publio, il quale ci accolse, e ci albergò tre giorni amichevolmente. 044 ACT 028 008 E accadde che il padre di Publio giacea malato di febbre e di dissenteria. Paolo andò a trovarlo; e dopo aver pregato, gl’impose le mani e lo guarì. 044 ACT 028 009 Avvenuto questo, anche gli altri che aveano delle infermità nell’isola, vennero, e furon guariti; 044 ACT 028 010 ed essi ci fecero grandi onori; e quando salpammo, ci portarono a bordo le cose necessarie. 044 ACT 028 011 Tre mesi dopo, partimmo sopra una nave alessandrina che avea per insegna Castore e Polluce, e che avea svernato nell’isola. 044 ACT 028 012 E arrivati a Siracusa, vi restammo tre giorni. 044 ACT 028 013 E di là, costeggiando, arrivammo a Reggio. E dopo un giorno, levatosi un vento di scirocco, in due giorni arrivammo a Pozzuoli. 044 ACT 028 014 E avendo quivi trovato de’ fratelli, fummo pregati di rimanere presso di loro sette giorni. E così venimmo a Roma. 044 ACT 028 015 Or i fratelli, avute nostre notizie, di là ci vennero incontro sino al Foro Appio e alle Tre Taverne; e Paolo, quando li ebbe veduti, rese grazie a Dio e prese animo. 044 ACT 028 016 E giunti che fummo a Roma, a Paolo fu concesso d’abitar da sé col soldato che lo custodiva. 044 ACT 028 017 E tre giorni dopo, Paolo convocò i principali fra i Giudei; e quando furon raunati, disse loro: Fratelli, senza aver fatto nulla contro il popolo né contro i riti de’ padri, io fui arrestato in Gerusalemme e di là dato in man de’ Romani. 044 ACT 028 018 I quali, avendomi esaminato, volevano rilasciarmi perché non era in me colpa degna di morte. 044 ACT 028 019 Ma opponendovisi i Giudei, fui costretto ad appellarmi a Cesare, senza però aver in animo di portare alcuna accusa contro la mia nazione. 044 ACT 028 020 Per questa ragione dunque vi ho chiamati per vedervi e per parlarvi; perché egli è a causa della speranza d’Israele ch’io sono stretto da questa catena. 044 ACT 028 021 Ma essi gli dissero: Noi non abbiamo ricevuto lettere dalla Giudea intorno a te, né è venuto qui alcuno de’ fratelli a riferire o a dir male di te. 044 ACT 028 022 Ben vorremmo però sentir da te quel che tu pensi; perché, quant’è a cotesta setta, ci è noto che da per tutto essa incontra opposizione. 044 ACT 028 023 E avendogli fissato un giorno, vennero a lui nel suo alloggio in gran numero; ed egli da mane a sera esponeva loro le cose, testimoniando del regno di Dio e persuadendoli di quel che concerne Gesù, con la legge di Mosè e coi profeti. 044 ACT 028 024 E alcuni restaron persuasi delle cose dette; altri invece non credettero. 044 ACT 028 025 E non essendo d’accordo fra loro, si ritirarono, dopo che Paolo ebbe detta quest’unica parola: Ben parlò lo Spirito Santo ai vostri padri per mezzo del profeta Isaia dicendo: 044 ACT 028 026 Va’ a questo popolo e di’: Voi udrete coi vostri orecchi e non intenderete; guarderete coi vostri occhi, e non vedrete; 044 ACT 028 027 perché il cuore di questo popolo s’è fatto insensibile, son divenuti duri di orecchi, e hanno chiuso gli occhi, che talora non veggano con gli occhi, e non odano con gli orecchi, e non intendano col cuore, e non si convertano, ed io non li guarisca. 044 ACT 028 028 Sappiate dunque che questa salvazione di Dio è mandata ai Gentili; ed essi presteranno ascolto. 044 ACT 028 029 Quand’ebbe detto questo, i Giudei se ne andarono discutendo vivamente fra loro. 044 ACT 028 030 E Paolo dimorò due anni interi in una casa da lui presa a fitto, e riceveva tutti coloro che venivano a trovarlo, 044 ACT 028 031 predicando il regno di Dio, e insegnando le cose relative al Signor Gesù Cristo con tutta franchezza e senza che alcuno glielo impedisse. # # BOOK 045 ROM Romans Romani 045 ROM 001 001 Paolo, servo di Cristo Gesù, chiamato ad essere apostolo, appartato per l’Evangelo di Dio, 045 ROM 001 002 ch’Egli avea già promesso per mezzo de’ suoi profeti nelle sante Scritture 045 ROM 001 003 e che concerne il suo Figliuolo, 045 ROM 001 004 nato dal seme di Davide secondo la carne, dichiarato Figliuolo di Dio con potenza secondo lo spirito di santità mediante la sua risurrezione dai morti; cioè Gesù Cristo nostro Signore, 045 ROM 001 005 per mezzo del quale noi abbiam ricevuto grazia e apostolato per trarre all’ubbidienza della fede tutti i Gentili, per amore del suo nome 045 ROM 001 006 fra i quali Gentili siete voi pure, chiamati da Gesù Cristo 045 ROM 001 007 a quanti sono in Roma, amati da Dio, chiamati ad esser santi, grazia a voi e pace da Dio nostro Padre e dal Signore Gesù Cristo. 045 ROM 001 008 Prima di tutto io rendo grazie all’Iddio mio per mezzo di Gesù Cristo per tutti voi perché la vostra fede è pubblicata per tutto il mondo. 045 ROM 001 009 Poiché Iddio, al quale servo nello spirito mio annunziando l’Evangelo del suo Figliuolo, mi è testimone ch’io non resto dal far menzione di voi in tutte le mie preghiere, 045 ROM 001 010 chiedendo che in qualche modo mi sia porta finalmente, per la volontà di Dio, l’occasione propizia di venire a voi. 045 ROM 001 011 Poiché desidero vivamente di vedervi per comunicarvi qualche dono spirituale affinché siate fortificati; 045 ROM 001 012 o meglio, perché quando sarò tra voi ci confortiamo a vicenda mediante la fede che abbiamo in comune, voi ed io. 045 ROM 001 013 Or, fratelli, non voglio che ignoriate che molte volte mi sono proposto di recarmi da voi (ma finora ne sono stato impedito) per avere qualche frutto anche fra voi come fra il resto dei Gentili. 045 ROM 001 014 Io son debitore tanto ai Greci quanto ai Barbari, tanto ai savi quanto agli ignoranti; 045 ROM 001 015 ond’è che, per quanto sta in me, io son pronto ad annunziar l’Evangelo anche a voi che siete in Roma. 045 ROM 001 016 Poiché io non mi vergogno dell’Evangelo; perché esso è potenza di Dio per la salvezza d’ogni credente; del Giudeo prima e poi del Greco; 045 ROM 001 017 poiché in esso la giustizia di Dio è rivelata da fede a fede, secondo che è scritto: Ma il giusto vivrà per fede. 045 ROM 001 018 Poiché l’ira di Dio si rivela dal cielo contro ogni empietà ed ingiustizia degli uomini che soffocano la verità con l’ingiustizia; 045 ROM 001 019 infatti quel che si può conoscer di Dio è manifesto in loro, avendolo Iddio loro manifestato; 045 ROM 001 020 poiché le perfezioni invisibili di lui, la sua eterna potenza e divinità, si vedon chiaramente sin dalla creazione del mondo, essendo intese per mezzo delle opere sue; (aïdios g126) 045 ROM 001 021 ond’è che essi sono inescusabili, perché, pur avendo conosciuto Iddio, non l’hanno glorificato come Dio, né l’hanno ringraziato; ma si son dati a vani ragionamenti, e l’insensato loro cuore s’è ottenebrato. 045 ROM 001 022 Dicendosi savi, son divenuti stolti, 045 ROM 001 023 e hanno mutato la gloria dell’incorruttibile Iddio in immagini simili a quelle dell’uomo corruttibile, e d’uccelli e di quadrupedi e di rettili. 045 ROM 001 024 Per questo, Iddio li ha abbandonati, nelle concupiscenze de’ loro cuori, alla impurità, perché vituperassero fra loro i loro corpi; 045 ROM 001 025 essi, che hanno mutato la verità di Dio in menzogna, e hanno adorato e servito la creatura invece del Creatore, che è benedetto in eterno. Amen. (aiōn g165) 045 ROM 001 026 Perciò Iddio li ha abbandonati a passioni infami: poiché le loro femmine hanno mutato l’uso naturale in quello che è contro natura, 045 ROM 001 027 e similmente anche i maschi, lasciando l’uso naturale della donna, si sono infiammati nella loro libidine gli uni per gli altri, commettendo uomini con uomini cose turpi, e ricevendo in loro stessi la condegna mercede del proprio traviamento. 045 ROM 001 028 E siccome non si sono curati di ritenere la conoscenza di Dio, Iddio li ha abbandonati ad una mente reproba, perché facessero le cose che sono sconvenienti, 045 ROM 001 029 essendo essi ricolmi d’ogni ingiustizia, malvagità, cupidigia, malizia; pieni d’invidia, d’omicidio, di contesa, di frode, di malignità; 045 ROM 001 030 delatori, maldicenti, abominevoli a Dio, insolenti, superbi, vanagloriosi, inventori di mali, disubbidienti ai genitori, 045 ROM 001 031 insensati, senza fede nei patti, senza affezione naturale, spietati; 045 ROM 001 032 i quali, pur conoscendo che secondo il giudizio di Dio quelli che fanno codeste cose son degni di morte, non soltanto le fanno, ma anche approvano chi le commette. 045 ROM 002 001 Perciò, o uomo, chiunque tu sii che giudichi, sei inescusabile; poiché nel giudicare gli altri, tu condanni te stesso; poiché tu che giudichi, fai le medesime cose. 045 ROM 002 002 Or noi sappiamo che il giudizio di Dio su quelli che fanno tali cose è conforme a verità. 045 ROM 002 003 E pensi tu, o uomo che giudichi quelli che fanno tali cose e le fai tu stesso, di scampare al giudizio di Dio? 045 ROM 002 004 Ovvero sprezzi tu le ricchezze della sua benignità, della sua pazienza e della sua longanimità, non riconoscendo che la benignità di Dio ti trae a ravvedimento? 045 ROM 002 005 Tu invece, seguendo la tua durezza e il tuo cuore impenitente, t’accumuli un tesoro d’ira, per il giorno dell’ira e della rivelazione del giusto giudizio di Dio, 045 ROM 002 006 il quale renderà a ciascuno secondo le sue opere: 045 ROM 002 007 vita eterna a quelli che con la perseveranza nel bene oprare cercano gloria e onore e immortalità; (aiōnios g166) 045 ROM 002 008 ma a quelli che son contenziosi e non ubbidiscono alla verità ma ubbidiscono alla ingiustizia, ira e indignazione. 045 ROM 002 009 Tribolazione e angoscia sopra ogni anima d’uomo che fa il male; del Giudeo prima, e poi del Greco; 045 ROM 002 010 ma gloria e onore e pace a chiunque opera bene; al Giudeo prima e poi al Greco; 045 ROM 002 011 poiché dinanzi a Dio non c’è riguardo a persone. 045 ROM 002 012 Infatti, tutti coloro che hanno peccato senza legge, periranno pure senza legge; e tutti coloro che hanno peccato avendo legge, saranno giudicati con quella legge; 045 ROM 002 013 poiché non quelli che ascoltano la legge son giusti dinanzi a Dio, ma quelli che l’osservano saranno giustificati. 045 ROM 002 014 Infatti, quando i Gentili che non hanno legge, adempiono per natura le cose della legge, essi, che non hanno legge, son legge a se stessi; 045 ROM 002 015 essi mostrano che quel che la legge comanda è scritto nei loro cuori per la testimonianza che rende loro la coscienza, e perché i loro pensieri si accusano od anche si scusano a vicenda. 045 ROM 002 016 Tutto ciò si vedrà nel giorno in cui Dio giudicherà i segreti degli uomini per mezzo di Gesù Cristo, secondo il mio Evangelo. 045 ROM 002 017 Or se tu ti chiami Giudeo, e ti riposi sulla legge, e ti glorii in Dio, 045 ROM 002 018 e conosci la sua volontà, e discerni la differenza delle cose essendo ammaestrato dalla legge, 045 ROM 002 019 e ti persuadi d’esser guida de’ ciechi, luce di quelli che sono nelle tenebre, 045 ROM 002 020 educatore degli scempi, maestro dei fanciulli, perché hai nella legge la formula della conoscenza e della verità, 045 ROM 002 021 come mai, dunque, tu che insegni agli altri non insegni a te stesso? Tu che predichi che non si deve rubare, rubi? 045 ROM 002 022 Tu che dici che non si deve commettere adulterio, commetti adulterio? Tu che hai in abominio gl’idoli, saccheggi i templi? 045 ROM 002 023 Tu che meni vanto della legge, disonori Dio trasgredendo la legge? 045 ROM 002 024 Poiché, siccome è scritto, il nome di Dio, per cagion vostra, è bestemmiato fra i Gentili. 045 ROM 002 025 Infatti ben giova la circoncisione se tu osservi la legge; ma se tu sei trasgressore della legge, la tua circoncisione diventa incirconcisione. 045 ROM 002 026 E se l’incirconciso osserva i precetti della legge, la sua incirconcisione non sarà essa reputata circoncisione? 045 ROM 002 027 E così colui che è per natura incirconciso, se adempie la legge, giudicherà te, che con la lettera e la circoncisione sei un trasgressore della legge. 045 ROM 002 028 Poiché Giudeo non è colui che è tale all’esterno; né è circoncisione quella che è esterna, nella carne; 045 ROM 002 029 ma Giudeo è colui che lo è interiormente; e la circoncisione è quella del cuore, in ispirito, non in lettera; d’un tal Giudeo la lode procede non dagli uomini, ma da Dio. 045 ROM 003 001 Qual è dunque il vantaggio del Giudeo? O qual è la utilità della circoncisione? 045 ROM 003 002 Grande per ogni maniera; prima di tutto, perché a loro furono affidati gli oracoli di Dio. 045 ROM 003 003 Poiché che vuol dire se alcuni sono stati increduli? Annullerà la loro incredulità la fedeltà di Dio? 045 ROM 003 004 Così non sia; anzi, sia Dio riconosciuto verace, ma ogni uomo bugiardo, siccome è scritto: Affinché tu sia riconosciuto giusto nelle tue parole, e resti vincitore quando sei giudicato. 045 ROM 003 005 Ma se la nostra ingiustizia fa risaltare la giustizia di Dio, che diremo noi? Iddio è egli ingiusto quando dà corso alla sua ira? (Io parlo umanamente). 045 ROM 003 006 Così non sia; perché, altrimenti, come giudicherà egli il mondo? 045 ROM 003 007 Ma se per la mia menzogna la verità di Dio è abbondata a sua gloria, perché son io ancora giudicato come peccatore? 045 ROM 003 008 E perché (secondo la calunnia che ci è lanciata e la massima che taluni ci attribuiscono), perché non “facciamo il male affinché ne venga il bene?” La condanna di quei tali è giusta. 045 ROM 003 009 Che dunque? Abbiam noi qualche superiorità? Affatto; perché abbiamo dianzi provato che tutti, Giudei e Greci, sono sotto il peccato, 045 ROM 003 010 siccome è scritto: Non v’è alcun giusto, neppur uno. 045 ROM 003 011 Non v’è alcuno che abbia intendimento, non v’è alcuno che ricerchi Dio. 045 ROM 003 012 Tutti si sono sviati, tutti quanti son divenuti inutili. Non v’è alcuno che pratichi la bontà, no, neppur uno. 045 ROM 003 013 La loro gola è un sepolcro aperto; con le loro lingue hanno usato frode; v’è un veleno di aspidi sotto le loro labbra. 045 ROM 003 014 La loro bocca è piena di maledizione e d’amarezza. 045 ROM 003 015 I loro piedi son veloci a spargere il sangue. 045 ROM 003 016 Sulle lor vie è rovina e calamità, 045 ROM 003 017 e non hanno conosciuto la via della pace. 045 ROM 003 018 Non c’è timor di Dio dinanzi agli occhi loro. 045 ROM 003 019 Or noi sappiamo che tutto quel che la legge dice, lo dice a quelli che son sotto la legge, affinché ogni bocca sia turata, e tutto il mondo sia sottoposto al giudizio di Dio; 045 ROM 003 020 poiché per le opere della legge nessuno sarà giustificato al suo cospetto; giacché mediante la legge è data la conoscenza del peccato. 045 ROM 003 021 Ora, però, indipendentemente dalla legge, è stata manifestata una giustizia di Dio, attestata dalla legge e dai profeti: 045 ROM 003 022 vale a dire la giustizia di Dio mediante la fede in Gesù Cristo, per tutti i credenti; poiché non v’è distinzione; 045 ROM 003 023 difatti, tutti hanno peccato e son privi della gloria di Dio, 045 ROM 003 024 e son giustificati gratuitamente per la sua grazia, mediante la redenzione che è in Cristo Gesù, 045 ROM 003 025 il quale Iddio ha prestabilito come propiziazione mediante la fede nel sangue d’esso, per dimostrare la sua giustizia, avendo Egli usato tolleranza verso i peccati commessi in passato, al tempo della sua divina pazienza; 045 ROM 003 026 per dimostrare, dico, la sua giustizia nel tempo presente; ond’Egli sia giusto e giustificante colui che ha fede in Gesù. 045 ROM 003 027 Dov’è dunque il vanto? Esso è escluso. Per quale legge? Delle opere? No, ma per la legge della fede; 045 ROM 003 028 poiché noi riteniamo che l’uomo è giustificato mediante la fede, senza le opere della legge. 045 ROM 003 029 Iddio è Egli forse soltanto l’Iddio de’ Giudei? Non è Egli anche l’Iddio de’ Gentili? Certo lo è anche de’ Gentili, 045 ROM 003 030 poiché v’è un Dio solo, il quale giustificherà il circonciso per fede, e l’incirconciso parimente mediante la fede. 045 ROM 003 031 Annulliamo noi dunque la legge mediante la fede? Così non sia; anzi, stabiliamo la legge. 045 ROM 004 001 Che diremo dunque che l’antenato nostro Abramo abbia ottenuto secondo la carne? 045 ROM 004 002 Poiché se Abramo è stato giustificato per le opere, egli avrebbe di che gloriarsi; ma dinanzi a Dio egli non ha di che gloriarsi; infatti, che dice la Scrittura? 045 ROM 004 003 Or Abramo credette a Dio, e ciò gli fu messo in conto di giustizia. 045 ROM 004 004 Or a chi opera, la mercede non è messa in conto di grazia, ma di debito; 045 ROM 004 005 mentre a chi non opera ma crede in colui che giustifica l’empio, la sua fede gli è messa in conto di giustizia. 045 ROM 004 006 Così pure Davide proclama la beatitudine dell’uomo al quale Iddio imputa la giustizia senz’opere, dicendo: 045 ROM 004 007 Beati quelli le cui iniquità son perdonate, e i cui peccati sono coperti. 045 ROM 004 008 Beato l’uomo al quale il Signore non imputa il peccato. 045 ROM 004 009 Questa beatitudine è ella soltanto per i circoncisi o anche per gli incirconcisi? Poiché noi diciamo che la fede fu ad Abramo messa in conto di giustizia. 045 ROM 004 010 In che modo dunque gli fu messa in conto? Quand’era circonciso, o quand’era incirconciso? Non quand’era circonciso, ma quand’era incirconciso; 045 ROM 004 011 poi ricevette il segno della circoncisione, qual suggello della giustizia ottenuta per la fede che avea quand’era incirconciso, affinché fosse il padre di tutti quelli che credono essendo incirconcisi, onde anche a loro sia messa in conto la giustizia; 045 ROM 004 012 e il padre dei circoncisi, di quelli, cioè, che non solo sono circoncisi, ma seguono anche le orme della fede del nostro padre Abramo quand’era ancora incirconciso. 045 ROM 004 013 Poiché la promessa d’esser erede del mondo non fu fatta ad Abramo o alla sua progenie in base alla legge, ma in base alla giustizia che vien dalla fede. 045 ROM 004 014 Perché, se quelli che son della legge sono eredi, la fede è resa vana, e la promessa è annullata; 045 ROM 004 015 poiché la legge genera ira; ma dove non c’è legge, non c’è neppur trasgressione. 045 ROM 004 016 Perciò l’eredità è per fede, affinché sia per grazia; onde la promessa sia sicura per tutta la progenie; non soltanto per quella che è sotto la legge, ma anche per quella che ha la fede d’Abramo, il quale è padre di noi tutti 045 ROM 004 017 (secondo che è scritto: Io ti ho costituito padre di molte nazioni) dinanzi al Dio a cui egli credette, il quale fa rivivere i morti, e chiama le cose che non sono, come se fossero. 045 ROM 004 018 Egli, sperando contro speranza, credette, per diventar padre di molte nazioni, secondo quel che gli era stato detto: Così sarà la tua progenie. 045 ROM 004 019 E senza venir meno nella fede, egli vide bensì che il suo corpo era svigorito (avea quasi cent’anni), e che Sara non era più in grado d’esser madre; 045 ROM 004 020 ma, dinanzi alla promessa di Dio, non vacillò per incredulità, ma fu fortificato per la sua fede dando gloria a Dio 045 ROM 004 021 ed essendo pienamente convinto che ciò che avea promesso, Egli era anche potente da effettuarlo. 045 ROM 004 022 Ond’è che ciò gli fu messo in conto di giustizia. 045 ROM 004 023 Or non per lui soltanto sta scritto che questo gli fu messo in conto di giustizia, 045 ROM 004 024 ma anche per noi ai quali sarà così messo in conto; per noi che crediamo in Colui che ha risuscitato dai morti Gesù, nostro Signore, 045 ROM 004 025 il quale è stato dato a cagione delle nostre offese, ed è risuscitato a cagione della nostra giustificazione. 045 ROM 005 001 Giustificati dunque per fede, abbiam pace con Dio per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore, 045 ROM 005 002 mediante il quale abbiamo anche avuto, per la fede, l’accesso a questa grazia nella quale stiamo saldi; e ci gloriamo nella speranza della gloria di Dio; 045 ROM 005 003 e non soltanto questo, ma ci gloriamo anche nelle afflizioni, sapendo che l’afflizione produce pazienza, la pazienza esperienza, 045 ROM 005 004 e la esperienza speranza. 045 ROM 005 005 Or la speranza non rende confusi, perché l’amor di Dio è stato sparso nei nostri cuori per lo Spirito Santo che ci è stato dato. 045 ROM 005 006 Perché, mentre eravamo ancora senza forza, Cristo, a suo tempo, è morto per gli empi. 045 ROM 005 007 Poiché a mala pena uno muore per un giusto; ma forse per un uomo dabbene qualcuno ardirebbe morire; 045 ROM 005 008 ma Iddio mostra la grandezza del proprio amore per noi, in quanto che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi. 045 ROM 005 009 Tanto più dunque, essendo ora giustificati per il suo sangue, sarem per mezzo di lui salvati dall’ira. 045 ROM 005 010 Perché, se mentre eravamo nemici siamo stati riconciliati con Dio mediante la morte del suo Figliuolo, tanto più ora, essendo riconciliati, saremo salvati mediante la sua vita. 045 ROM 005 011 E non soltanto questo, ma anche ci gloriamo in Dio per mezzo del nostro Signor Gesù Cristo, per il quale abbiamo ora ottenuto la riconciliazione. 045 ROM 005 012 Perciò, siccome per mezzo d’un sol uomo il peccato è entrato nel mondo, e per mezzo del peccato v’è entrata la morte, e in questo modo la morte è passata su tutti gli uomini, perché tutti hanno peccato… 045 ROM 005 013 Poiché, fino alla legge, il peccato era nel mondo; ma il peccato non è imputato quando non v’è legge. 045 ROM 005 014 Eppure, la morte regnò, da Adamo fino a Mosè, anche su quelli che non avean peccato con una trasgressione simile a quella d’Adamo, il quale è il tipo di colui che dovea venire. 045 ROM 005 015 Però, la grazia non è come il fallo. Perché, se per il fallo di quell’uno i molti sono morti, molto più la grazia di Dio e il dono fattoci dalla grazia dell’unico uomo Gesù Cristo, hanno abbondato verso i molti. 045 ROM 005 016 E riguardo al dono non avviene quel che è avvenuto nel caso dell’uno che ha peccato; poiché il giudizio da un unico fallo ha fatto capo alla condanna; mentre la grazia, da molti falli, ha fatto capo alla giustificazione. 045 ROM 005 017 Perché, se per il fallo di quell’uno la morte ha regnato mediante quell’uno, tanto più quelli che ricevono l’abbondanza della grazia e del dono della giustizia, regneranno nella vita per mezzo di quell’uno che è Gesù Cristo. 045 ROM 005 018 Come dunque con un sol fallo la condanna si è estesa a tutti gli uomini, così, con un solo atto di giustizia la giustificazione che dà vita s’è estesa a tutti gli uomini. 045 ROM 005 019 Poiché, siccome per la disubbidienza di un solo uomo i molti sono stati costituiti peccatori, così anche per l’ubbidienza d’un solo, i molti saran costituiti giusti. 045 ROM 005 020 Or la legge è intervenuta affinché il fallo abbondasse; ma dove il peccato è abbondato, la grazia è sovrabbondata, 045 ROM 005 021 affinché, come il peccato regnò nella morte, così anche la grazia regni, mediante la giustizia, a vita eterna, per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore. (aiōnios g166) 045 ROM 006 001 Che direm dunque? Rimarremo noi nel peccato onde la grazia abbondi? 045 ROM 006 002 Così non sia. Noi che siam morti al peccato, come vivremmo ancora in esso? 045 ROM 006 003 O ignorate voi che quanti siamo stati battezzati in Cristo Gesù, siamo stati battezzati nella sua morte? 045 ROM 006 004 Noi siam dunque stati con lui seppelliti mediante il battesimo nella sua morte, affinché, come Cristo è risuscitato dai morti mediante la gloria del Padre, così anche noi camminassimo in novità di vita. 045 ROM 006 005 Perché, se siamo divenuti una stessa cosa con lui per una morte somigliante alla sua, lo saremo anche per una risurrezione simile alla sua, sapendo questo: 045 ROM 006 006 che il nostro vecchio uomo è stato crocifisso con lui, affinché il corpo del peccato fosse annullato, onde noi non serviamo più al peccato; 045 ROM 006 007 poiché colui che è morto, è affrancato dal peccato. 045 ROM 006 008 Ora, se siamo morti con Cristo, noi crediamo che altresì vivremo con lui, 045 ROM 006 009 sapendo che Cristo, essendo risuscitato dai morti, non muore più; la morte non lo signoreggia più. 045 ROM 006 010 Poiché il suo morire fu un morire al peccato, una volta per sempre; ma il suo vivere è un vivere a Dio. 045 ROM 006 011 Così anche voi fate conto d’esser morti al peccato, ma viventi a Dio, in Cristo Gesù. 045 ROM 006 012 Non regni dunque il peccato nel vostro corpo mortale per ubbidirgli nelle sue concupiscenze; 045 ROM 006 013 e non prestate le vostre membra come strumenti d’iniquità al peccato; ma presentate voi stessi a Dio come di morti fatti viventi, e le vostre membra come strumenti di giustizia a Dio; 045 ROM 006 014 perché il peccato non vi signoreggerà, poiché non siete sotto la legge, ma sotto la grazia. 045 ROM 006 015 Che dunque? Peccheremo noi perché non siamo sotto la legge ma sotto la grazia? Così non sia. 045 ROM 006 016 Non sapete voi che se vi date a uno come servi per ubbidirgli, siete servi di colui a cui ubbidite: o del peccato che mena alla morte o dell’ubbidienza che mena alla giustizia? 045 ROM 006 017 Ma sia ringraziato Iddio che eravate bensì servi del peccato, ma avete di cuore ubbidito a quel tenore d’insegnamento che v’è stato trasmesso; 045 ROM 006 018 ed essendo stati affrancati dal peccato, siete divenuti servi della giustizia. 045 ROM 006 019 Io parlo alla maniera degli uomini, per la debolezza della vostra carne; poiché, come già prestaste le vostre membra a servizio della impurità e della iniquità per commettere l’iniquità, così prestate ora le vostre membra a servizio della giustizia per la vostra santificazione. 045 ROM 006 020 Poiché, quando eravate servi del peccato, eravate liberi riguardo alla giustizia. 045 ROM 006 021 Qual frutto dunque avevate allora delle cose delle quali oggi vi vergognate? poiché la fine loro è la morte. 045 ROM 006 022 Ma ora, essendo stati affrancati dal peccato e fatti servi a Dio, voi avete per frutto la vostra santificazione, e per fine la vita eterna: (aiōnios g166) 045 ROM 006 023 poiché il salario del peccato è la morte; ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore. (aiōnios g166) 045 ROM 007 001 O ignorate voi, fratelli (poiché io parlo a persone che hanno conoscenza della legge), che la legge signoreggia l’uomo per tutto il tempo ch’egli vive? 045 ROM 007 002 Infatti la donna maritata è per la legge legata al marito mentre egli vive; ma se il marito muore, ella è sciolta dalla legge che la lega al marito. 045 ROM 007 003 Ond’è che se mentre vive il marito ella passa ad un altro uomo, sarà chiamata adultera; ma se il marito muore, ella è libera di fronte a quella legge; in guisa che non è adultera se divien moglie d’un altro uomo. 045 ROM 007 004 Così, fratelli miei, anche voi siete divenuti morti alla legge mediante il corpo di Cristo, per appartenere ad un altro, cioè a colui che è risuscitato dai morti, e questo affinché portiamo del frutto a Dio. 045 ROM 007 005 Poiché, mentre eravamo nella carne, le passioni peccaminose, destate dalla legge, agivano nelle nostre membra per portar del frutto per la morte; 045 ROM 007 006 ma ora siamo stati sciolti dai legami della legge, essendo morti a quella che ci teneva soggetti, talché serviamo in novità di spirito, e non in vecchiezza di lettera. 045 ROM 007 007 Che diremo dunque? La legge è essa peccato? Così non sia; anzi io non avrei conosciuto il peccato, se non per mezzo della legge; poiché io non avrei conosciuto la concupiscenza, se la legge non avesse detto: Non concupire. 045 ROM 007 008 Ma il peccato, còlta l’occasione, per mezzo del comandamento, produsse in me ogni concupiscenza; perché senza la legge il peccato è morto. 045 ROM 007 009 E ci fu un tempo, nel quale, senza legge, vivevo; ma, venuto il comandamento, il peccato prese vita, e io morii; 045 ROM 007 010 e il comandamento ch’era inteso a darmi vita, risultò che mi dava morte. 045 ROM 007 011 Perché il peccato, còlta l’occasione, per mezzo del comandamento, mi trasse in inganno; e, per mezzo d’esso, m’uccise. 045 ROM 007 012 Talché la legge è santa, e il comandamento è santo e giusto e buono. 045 ROM 007 013 Ciò che è buono diventò dunque morte per me? Così non sia; ma è il peccato che m’è divenuto morte, onde si palesasse come peccato, cagionandomi la morte mediante ciò che è buono; affinché, per mezzo del comandamento, il peccato diventasse estremamente peccante. 045 ROM 007 014 Noi sappiamo infatti che la legge è spirituale; ma io son carnale, venduto schiavo al peccato. 045 ROM 007 015 Perché io non approvo quello che faccio; poiché non faccio quel che voglio, ma faccio quello che odio. 045 ROM 007 016 Ora, se faccio quello che non voglio, io ammetto che la legge è buona; 045 ROM 007 017 e allora non son più io che lo faccio, ma è il peccato che abita in me. 045 ROM 007 018 Difatti, io so che in me, vale a dire nella mia carne, non abita alcun bene; poiché ben trovasi in me il volere, ma il modo di compiere il bene, no. 045 ROM 007 019 Perché il bene che voglio, non lo fo; ma il male che non voglio, quello fo. 045 ROM 007 020 Ora, se ciò che non voglio è quello che fo, non son più io che lo compio, ma è il peccato che abita in me. 045 ROM 007 021 Io mi trovo dunque sotto questa legge: che volendo io fare il bene, il male si trova in me. 045 ROM 007 022 Poiché io mi diletto nella legge di Dio, secondo l’uomo interno; 045 ROM 007 023 ma veggo un’altra legge nelle mie membra, che combatte contro la legge della mia mente, e mi rende prigione della legge del peccato che è nelle mie membra. 045 ROM 007 024 Misero me uomo! chi mi trarrà da questo corpo di morte? 045 ROM 007 025 Grazie siano rese a Dio per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore. Così dunque, io stesso con la mente servo alla legge di Dio, ma con la carne alla legge del peccato. 045 ROM 008 001 Non v’è dunque ora alcuna condanna per quelli che sono in Cristo Gesù; 045 ROM 008 002 perché la legge dello Spirito della vita in Cristo Gesù mi ha affrancato dalla legge del peccato e della morte. 045 ROM 008 003 Poiché quel che era impossibile alla legge, perché la carne la rendeva debole, Iddio l’ha fatto; mandando il suo proprio Figliuolo in carne simile a carne di peccato e a motivo del peccato, ha condannato il peccato nella carne, 045 ROM 008 004 affinché il comandamento della legge fosse adempiuto in noi, che camminiamo non secondo la carne, ma secondo lo spirito. 045 ROM 008 005 Poiché quelli che son secondo la carne, hanno l’animo alle cose della carne; ma quelli che son secondo lo spirito, hanno l’animo alle cose dello spirito. 045 ROM 008 006 Perché ciò a cui la carne ha l’animo è morte, ma ciò a cui lo spirito ha l’animo, è vita e pace; 045 ROM 008 007 poiché ciò a cui la carne ha l’animo è inimicizia contro Dio, perché non è sottomesso alla legge di Dio, e neppure può esserlo; 045 ROM 008 008 e quelli che sono nella carne, non possono piacere a Dio. 045 ROM 008 009 Or voi non siete nella carne ma nello spirito, se pur lo Spirito di Dio abita in voi; ma se uno non ha lo Spirito di Cristo, egli non è di lui. 045 ROM 008 010 E se Cristo è in voi, ben è il corpo morto a cagione del peccato; ma lo spirito è vita a cagion della giustizia. 045 ROM 008 011 E se lo Spirito di colui che ha risuscitato Gesù dai morti abita in voi, Colui che ha risuscitato Cristo Gesù dai morti vivificherà anche i vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi. 045 ROM 008 012 Così dunque, fratelli, noi siam debitori non alla carne per viver secondo la carne; 045 ROM 008 013 perché se vivete secondo la carne, voi morrete; ma se mediante lo Spirito mortificate gli atti del corpo, voi vivrete; 045 ROM 008 014 poiché tutti quelli che son condotti dallo Spirito di Dio, son figliuoli di Dio. 045 ROM 008 015 Poiché voi non avete ricevuto lo spirito di servitù per ricader nella paura; ma avete ricevuto lo spirito d’adozione, per il quale gridiamo: Abba! Padre! 045 ROM 008 016 Lo Spirito stesso attesta insieme col nostro spirito, che siamo figliuoli di Dio; 045 ROM 008 017 e se siamo figliuoli, siamo anche eredi; eredi di Dio e coeredi di Cristo, se pur soffriamo con lui, affinché siamo anche glorificati con lui. 045 ROM 008 018 Perché io stimo che le sofferenze del tempo presente non siano punto da paragonare con la gloria che ha da essere manifestata a nostro riguardo. 045 ROM 008 019 Poiché la creazione con brama intensa aspetta la manifestazione dei figliuoli di Dio; 045 ROM 008 020 perché la creazione è stata sottoposta alla vanità, non di sua propria volontà, ma a cagion di colui che ve l’ha sottoposta, 045 ROM 008 021 non senza speranza però che la creazione stessa sarà anch’ella liberata dalla servitù della corruzione, per entrare nella libertà della gloria dei figliuoli di Dio. 045 ROM 008 022 Poiché sappiamo che fino ad ora tutta la creazione geme insieme ed è in travaglio; 045 ROM 008 023 non solo essa, ma anche noi, che abbiamo le primizie dello Spirito, anche noi stessi gemiamo in noi medesimi, aspettando l’adozione, la redenzione del nostro corpo. 045 ROM 008 024 Poiché noi siamo stati salvati in isperanza. Or la speranza di quel che si vede, non è speranza; difatti, quello che uno vede, perché lo spererebbe egli ancora? 045 ROM 008 025 Ma se speriamo quel che non vediamo, noi l’aspettiamo con pazienza. 045 ROM 008 026 Parimente ancora, lo Spirito sovviene alla nostra debolezza; perché noi non sappiamo pregare come si conviene; ma lo Spirito intercede egli stesso per noi con sospiri ineffabili; 045 ROM 008 027 e Colui che investiga i cuori conosce qual sia il sentimento dello Spirito, perché esso intercede per i santi secondo Iddio. 045 ROM 008 028 Or noi sappiamo che tutte le cose cooperano al bene di quelli che amano Dio, i quali son chiamati secondo il suo proponimento. 045 ROM 008 029 Perché quelli che Egli ha preconosciuti, li ha pure predestinati ad esser conformi all’immagine del suo Figliuolo, ond’egli sia il primogenito fra molti fratelli; 045 ROM 008 030 e quelli che ha predestinati, li ha pure chiamati; e quelli che ha chiamati, li ha pure giustificati; e quelli che ha giustificati, li ha pure glorificati. 045 ROM 008 031 Che diremo dunque a queste cose? Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi? 045 ROM 008 032 Colui che non ha risparmiato il suo proprio Figliuolo, ma l’ha dato per tutti noi, come non ci donerà egli anche tutte le cose con lui? 045 ROM 008 033 Chi accuserà gli eletti di Dio? Iddio è quel che li giustifica. 045 ROM 008 034 Chi sarà quel che li condanni? Cristo Gesù è quel che è morto; e, più che questo, è risuscitato; ed è alla destra di Dio; ed anche intercede per noi. 045 ROM 008 035 Chi ci separerà dall’amore di Cristo? Sarà forse la tribolazione, o la distretta, o la persecuzione, o la fame, o la nudità, o il pericolo, o la spada? 045 ROM 008 036 Come è scritto: Per amor di te noi siamo tutto il giorno messi a morte; siamo stati considerati come pecore da macello. 045 ROM 008 037 Anzi, in tutte queste cose, noi siam più che vincitori, in virtù di colui che ci ha amati. 045 ROM 008 038 Poiché io son persuaso che né morte, né vita, né angeli, né principati, né cose presenti, né cose future, 045 ROM 008 039 né potestà, né altezza, né profondità, né alcun’altra creatura potranno separarci dall’amore di Dio, che è in Cristo Gesù, nostro Signore. 045 ROM 009 001 Io dico la verità in Cristo, non mento, la mia coscienza me lo attesta per lo Spirito Santo: 045 ROM 009 002 io ho una grande tristezza e un continuo dolore nel cuore mio; 045 ROM 009 003 perché vorrei essere io stesso anatema, separato da Cristo, per amor dei miei fratelli, miei parenti secondo la carne, 045 ROM 009 004 che sono Israeliti, ai quali appartengono l’adozione e la gloria e i patti e la legislazione e il culto e le promesse; 045 ROM 009 005 dei quali sono i padri, e dai quali è venuto, secondo la carne, il Cristo, che è sopra tutte le cose Dio benedetto in eterno. Amen. (aiōn g165) 045 ROM 009 006 Però non è che la parola di Dio sia caduta a terra; perché non tutti i discendenti da Israele sono Israele; 045 ROM 009 007 né per il fatto che son progenie d’Abramo, son tutti figliuoli d’Abramo; anzi: In Isacco ti sarà nominata una progenie. 045 ROM 009 008 Cioè, non i figliuoli della carne sono figliuoli di Dio: ma i figliuoli della promessa son considerati come progenie. 045 ROM 009 009 Poiché questa è una parola di promessa: In questa stagione io verrò, e Sara avrà un figliuolo. 045 ROM 009 010 Non solo; ma anche a Rebecca avvenne la medesima cosa quand’ebbe concepito da uno stesso uomo, vale a dire Isacco nostro padre, due gemelli; 045 ROM 009 011 poiché, prima che fossero nati e che avessero fatto alcun che di bene o di male, affinché rimanesse fermo il proponimento dell’elezione di Dio, che dipende non dalle opere ma dalla volontà di colui che chiama, 045 ROM 009 012 le fu detto: Il maggiore servirà al minore; 045 ROM 009 013 secondo che è scritto: Ho amato Giacobbe, ma ho odiato Esaù. 045 ROM 009 014 Che diremo dunque? V’è forse ingiustizia in Dio? Così non sia. 045 ROM 009 015 Poiché Egli dice a Mosè: Io avrò mercé di chi avrò mercé, e avrò compassione di chi avrò compassione. 045 ROM 009 016 Non dipende dunque né da chi vuole né da chi corre, ma da Dio che fa misericordia. 045 ROM 009 017 Poiché la Scrittura dice a Faraone: Appunto per questo io t’ho suscitato: per mostrare in te la mia potenza, e perché il mio nome sia pubblicato per tutta la terra. 045 ROM 009 018 Così dunque Egli fa misericordia a chi vuole, e indura chi vuole. 045 ROM 009 019 Tu allora mi dirai: Perché si lagna Egli ancora? Poiché chi può resistere alla sua volontà? 045 ROM 009 020 Piuttosto, o uomo, chi sei tu che replichi a Dio? La cosa formata dirà essa a colui che la formò: Perché mi facesti così? 045 ROM 009 021 Il vasaio non ha egli potestà sull’argilla, da trarre dalla stessa massa un vaso per uso nobile, e un altro per uso ignobile? 045 ROM 009 022 E che v’è mai da replicare se Dio, volendo mostrare la sua ira e far conoscere la sua potenza, ha sopportato con molta longanimità de’ vasi d’ira preparati per la perdizione, 045 ROM 009 023 e se, per far conoscere le ricchezze della sua gloria verso de’ vasi di misericordia che avea già innanzi preparati per la gloria, 045 ROM 009 024 li ha anche chiamati (parlo di noi) non soltanto di fra i Giudei ma anche di fra i Gentili? 045 ROM 009 025 Così Egli dice anche in Osea: Io chiamerò mio popolo quello che non era mio popolo, e “amata” quella che non era amata; 045 ROM 009 026 e avverrà che nel luogo ov’era loro stato detto: “Voi non siete mio popolo”, quivi saran chiamati figliuoli dell’Iddio vivente. 045 ROM 009 027 E Isaia esclama riguardo a Israele: Quand’anche il numero dei figliuoli d’Israele fosse come la rena del mare, il rimanente solo sarà salvato; 045 ROM 009 028 perché il Signore eseguirà la sua parola sulla terra, in modo definitivo e reciso. 045 ROM 009 029 E come Isaia avea già detto prima: Se il Signor degli eserciti non ci avesse lasciato un seme, saremmo divenuti come Sodoma e saremmo stati simili a Gomorra. 045 ROM 009 030 Che diremo dunque? Diremo che i Gentili, i quali non cercavano la giustizia, hanno conseguito la giustizia, ma la giustizia che vien dalla fede; 045 ROM 009 031 mentre Israele, che cercava la legge della giustizia, non ha conseguito la legge della giustizia. 045 ROM 009 032 Perché? Perché l’ha cercata non per fede, ma per opere. Essi hanno urtato nella pietra d’intoppo, 045 ROM 009 033 siccome è scritto: Ecco, io pongo in Sion una pietra d’intoppo e una roccia d’inciampo; ma chi crede in lui non sarà svergognato. 045 ROM 010 001 Fratelli, il desiderio del mio cuore e la mia preghiera a Dio per loro è che siano salvati. 045 ROM 010 002 Poiché io rendo loro testimonianza che hanno zelo per le cose di Dio, ma zelo senza conoscenza. 045 ROM 010 003 Perché, ignorando la giustizia di Dio, e cercando di stabilir la loro propria, non si sono sottoposti alla giustizia di Dio; 045 ROM 010 004 poiché il termine della legge è Cristo, per esser giustizia a ognuno che crede. 045 ROM 010 005 Infatti Mosè descrive così la giustizia che vien dalla legge: L’uomo che farà quelle cose, vivrà per esse. 045 ROM 010 006 Ma la giustizia che vien dalla fede dice così: Non dire in cuor tuo: Chi salirà in cielo? (questo è un farne scendere Cristo) né: 045 ROM 010 007 Chi scenderà nell’abisso? (questo è un far risalire Cristo d’infra i morti). (Abyssos g12) 045 ROM 010 008 Ma che dice ella? La parola è presso di te, nella tua bocca e nel tuo cuore; questa è la parola della fede che noi predichiamo; 045 ROM 010 009 perché, se con la bocca avrai confessato Gesù come Signore, e avrai creduto col cuore che Dio l’ha risuscitato dai morti, sarai salvato; 045 ROM 010 010 infatti col cuore si crede per ottener la giustizia e con la bocca si fa confessione per esser salvati. 045 ROM 010 011 Difatti la Scrittura dice: Chiunque crede in lui, non sarà svergognato. 045 ROM 010 012 Poiché non v’è distinzione fra Giudeo e Greco; perché lo stesso Signore è Signore di tutti, ricco verso tutti quelli che lo invocano; 045 ROM 010 013 poiché chiunque avrà invocato il nome del Signore, sarà salvato. 045 ROM 010 014 Come dunque invocheranno colui nel quale non hanno creduto? E come crederanno in colui del quale non hanno udito parlare? E come udiranno, se non v’è chi predichi? 045 ROM 010 015 E come predicheranno se non son mandati? Siccome è scritto: Quanto son belli i piedi di quelli che annunziano buone novelle! 045 ROM 010 016 Ma tutti non hanno ubbidito alla Buona Novella; perché Isaia dice: Signore, chi ha creduto alla nostra predicazione? 045 ROM 010 017 Così la fede vien dall’udire e l’udire si ha per mezzo della parola di Cristo. 045 ROM 010 018 Ma io dico: Non hanno essi udito? Anzi, la loro voce è andata per tutta la terra, e le loro parole fino agli estremi confini del mondo. 045 ROM 010 019 Ma io dico: Israele non ha egli compreso? Mosè pel primo dice: Io vi moverò a gelosia di una nazione che non è nazione; contro una nazione senza intelletto provocherò il vostro sdegno. 045 ROM 010 020 E Isaia si fa ardito e dice: Sono stato trovato da quelli che non mi cercavano; sono stato chiaramente conosciuto da quelli che non chiedevan di me. 045 ROM 010 021 Ma riguardo a Israele dice: Tutto il giorno ho teso le mani verso un popolo disubbidiente e contradicente. 045 ROM 011 001 Io dico dunque: Iddio ha egli reietto il suo popolo? Così non sia; perché anch’io sono Israelita, della progenie d’Abramo, della tribù di Beniamino. 045 ROM 011 002 Iddio non ha reietto il suo popolo, che ha preconosciuto. Non sapete voi quel che la Scrittura dice, nella storia d’Elia? Com’egli ricorre a Dio contro Israele, dicendo: 045 ROM 011 003 Signore, hanno ucciso i tuoi profeti, hanno demoliti i tuoi altari, e io son rimasto solo, e cercano la mia vita? 045 ROM 011 004 Ma che gli rispose la voce divina? Mi son riserbato settemila uomini, che non han piegato il ginocchio davanti a Baal. 045 ROM 011 005 E così anche nel tempo presente, v’è un residuo secondo l’elezione della grazia. 045 ROM 011 006 Ma se è per grazia, non è più per opere; altrimenti, grazia non è più grazia. 045 ROM 011 007 Che dunque? Quel che Israele cerca, non l’ha ottenuto; mentre il residuo eletto l’ha ottenuto; 045 ROM 011 008 e gli altri sono stati indurati, secondo che è scritto: Iddio ha dato loro uno spirito di stordimento, degli occhi per non vedere e degli orecchi per non udire, fino a questo giorno. 045 ROM 011 009 E Davide dice: La loro mensa sia per loro un laccio, una rete, un inciampo, e una retribuzione. 045 ROM 011 010 Siano gli occhi loro oscurati in guisa che non veggano, e piega loro del continuo la schiena. 045 ROM 011 011 Io dico dunque: Hanno essi così inciampato da cadere? Così non sia; ma per la loro caduta la salvezza è giunta ai Gentili per provocar loro a gelosia. 045 ROM 011 012 Or se la loro caduta è la ricchezza del mondo e la loro diminuzione la ricchezza de’ Gentili, quanto più lo sarà la loro pienezza! 045 ROM 011 013 Ma io parlo a voi, o Gentili. In quanto io sono apostolo dei Gentili, glorifico il mio ministerio, 045 ROM 011 014 per veder di provocare a gelosia quelli del mio sangue, e di salvarne alcuni. 045 ROM 011 015 Poiché, se la loro reiezione è la riconciliazione del mondo, che sarà la loro riammissione, se non una vita d’infra i morti? 045 ROM 011 016 E se la primizia è santa, anche la massa è santa; e se la radice è santa, anche i rami son santi. 045 ROM 011 017 E se pure alcuni de’ rami sono stati troncati, e tu, che sei olivastro, sei stato innestato in luogo loro e sei divenuto partecipe della radice e della grassezza dell’ulivo, 045 ROM 011 018 non t’insuperbire contro ai rami; ma, se t’insuperbisci, sappi che non sei tu che porti la radice, ma la radice che porta te. 045 ROM 011 019 Allora tu dirai: Sono stati troncati dei rami perché io fossi innestato. 045 ROM 011 020 Bene: sono stati troncati per la loro incredulità, e tu sussisti per la fede; non t’insuperbire, ma temi. 045 ROM 011 021 Perché se Dio non ha risparmiato i rami naturali, non risparmierà neppur te. 045 ROM 011 022 Vedi dunque la benignità e la severità di Dio; la severità verso quelli che son caduti; ma verso te la benignità di Dio, se pur tu perseveri nella sua benignità; altrimenti, anche tu sarai reciso. 045 ROM 011 023 Ed anche quelli, se non perseverano nella loro incredulità, saranno innestati; perché Dio è potente da innestarli di nuovo. 045 ROM 011 024 Poiché se tu sei stato tagliato dall’ulivo per sua natura selvatico, e sei stato contro natura innestato nell’ulivo domestico, quanto più essi, che son dei rami naturali, saranno innestati nel lor proprio ulivo? 045 ROM 011 025 Perché, fratelli, non voglio che ignoriate questo mistero, affinché non siate presuntuosi; che cioè, un induramento parziale s’è prodotto in Israele, finché sia entrata la pienezza dei Gentili; 045 ROM 011 026 e così tutto Israele sarà salvato, secondo che è scritto: Il liberatore verrà da Sion; 045 ROM 011 027 Egli allontanerà da Giacobbe l’empietà; e questo sarà il mio patto con loro, quand’io torrò via i loro peccati. 045 ROM 011 028 Per quanto concerne l’Evangelo, essi sono nemici per via di voi; ma per quanto concerne l’elezione, sono amati per via dei loro padri; 045 ROM 011 029 perché i doni e la vocazione di Dio sono senza pentimento. 045 ROM 011 030 Poiché, siccome voi siete stati in passato disubbidienti a Dio ma ora avete ottenuto misericordia per la loro disubbidienza, 045 ROM 011 031 così anch’essi sono stati ora disubbidienti, onde, per la misericordia a voi usata, ottengano essi pure misericordia. 045 ROM 011 032 Poiché Dio ha rinchiuso tutti nella disubbidienza per far misericordia a tutti. (eleēsē g1653) 045 ROM 011 033 O profondità della ricchezza e della sapienza e della conoscenza di Dio! Quanto inscrutabili sono i suoi giudizi, e incomprensibili le sue vie! 045 ROM 011 034 Poiché: Chi ha conosciuto il pensiero del Signore? O chi è stato il suo consigliere? 045 ROM 011 035 O chi gli ha dato per primo, e gli sarà contraccambiato? 045 ROM 011 036 Poiché da lui, per mezzo di lui e per lui son tutte le cose. A lui sia la gloria in eterno. Amen. (aiōn g165) 045 ROM 012 001 Io vi esorto dunque, fratelli, per le compassioni di Dio, a presentare i vostri corpi in sacrificio vivente, santo, accettevole a Dio; il che è il vostro culto spirituale. 045 ROM 012 002 E non vi conformate a questo secolo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza qual sia la volontà di Dio, la buona, accettevole e perfetta volontà. (aiōn g165) 045 ROM 012 003 Per la grazia che m’è stata data, io dico quindi a ciascuno fra voi che non abbia di sé un concetto più alto di quel che deve avere, ma abbia di sé un concetto sobrio, secondo al misura della fede che Dio ha assegnata a ciascuno. 045 ROM 012 004 Poiché, siccome in un solo corpo abbiamo molte membra e tutte le membra non hanno un medesimo ufficio, 045 ROM 012 005 così noi, che siamo molti, siamo un solo corpo in Cristo, e, individualmente, siamo membra l’uno dell’altro. 045 ROM 012 006 E siccome abbiamo dei doni differenti secondo la grazia che ci è stata data, se abbiamo dono di profezia, profetizziamo secondo la proporzione della nostra fede; 045 ROM 012 007 se di ministerio, attendiamo al ministerio; se d’insegnamento, all’insegnare; 045 ROM 012 008 se di esortazione, all’esortare; chi dà, dia con semplicità; chi presiede, lo faccia con diligenza; chi fa opere pietose, le faccia con allegrezza. 045 ROM 012 009 L’amore sia senza ipocrisia. Aborrite il male, e attenetevi fermamente al bene. 045 ROM 012 010 Quanto all’amor fraterno, siate pieni d’affezione gli uni per gli altri; quanto all’onore, prevenitevi gli uni gli altri; 045 ROM 012 011 quanto allo zelo, non siate pigri; siate ferventi nello spirito, servite il Signore; 045 ROM 012 012 siate allegri nella speranza, pazienti nell’afflizione, perseveranti nella preghiera; 045 ROM 012 013 provvedete alle necessità dei santi, esercitate con premura l’ospitalità. 045 ROM 012 014 Benedite quelli che vi perseguitano; benedite e non maledite. 045 ROM 012 015 Rallegratevi con quelli che sono allegri; piangete con quelli che piangono. 045 ROM 012 016 Abbiate fra voi un medesimo sentimento; non abbiate l’animo alle cose alte, ma lasciatevi attirare dalle umili. Non vi stimate savi da voi stessi. 045 ROM 012 017 Non rendete ad alcuno male per male. Applicatevi alle cose che sono oneste, nel cospetto di tutti gli uomini. 045 ROM 012 018 Se è possibile, per quanto dipende da voi, vivete in pace con tutti gli uomini. 045 ROM 012 019 Non fate le vostre vendette, cari miei, ma cedete il posto all’ira di Dio; poiché sta scritto: A me la vendetta; io darò la retribuzione, dice il Signore. 045 ROM 012 020 Anzi, se il tuo nemico ha fame, dagli da mangiare; se ha sete, dagli da bere; poiché, facendo così, tu raunerai dei carboni accesi sul suo capo. 045 ROM 012 021 Non esser vinto dal male, ma vinci il male col bene. 045 ROM 013 001 Ogni persona sia sottoposta alle autorità superiori; perché non v’è autorità se non da Dio; e le autorità che esistono, sono ordinate da Dio: 045 ROM 013 002 talché chi resiste all’autorità, si oppone all’ordine di Dio; e quelli che vi si oppongono, si attireranno addosso una pena; 045 ROM 013 003 poiché i magistrati non son di spavento alle opere buone, ma alle cattive. Vuoi tu non aver paura dell’autorità? Fa’ quel ch’è bene, e avrai lode da essa; 045 ROM 013 004 perché il magistrato è un ministro di Dio per il tuo bene; ma se fai quel ch’è male, temi, perché egli non porta la spada invano; poich’egli è un ministro di Dio, per infliggere una giusta punizione contro colui che fa il male. 045 ROM 013 005 Perciò è necessario star soggetti non soltanto a motivo della punizione, ma anche a motivo della coscienza. 045 ROM 013 006 Poiché è anche per questa ragione che voi pagate i tributi; perché si tratta di ministri di Dio, i quali attendono del continuo a questo ufficio. 045 ROM 013 007 Rendete a tutti quel che dovete loro: il tributo a chi dovete il tributo; la gabella a chi la gabella; il timore a chi il timore; l’onore a chi l’onore. 045 ROM 013 008 Non abbiate altro debito con alcuno se non d’amarvi gli uni gli altri; perché chi ama il prossimo ha adempiuto la legge. 045 ROM 013 009 Infatti il non commettere adulterio, non uccidere, non rubare, non concupire e qualsiasi altro comandamento si riassumono in questa parola: Ama il prossimo tuo come te stesso. 045 ROM 013 010 L’amore non fa male alcuno al prossimo; l’amore, quindi, è l’adempimento della legge. 045 ROM 013 011 E questo tanto più dovete fare, conoscendo il tempo nel quale siamo; poiché è ora ormai che vi svegliate dal sonno; perché la salvezza ci è adesso più vicina di quando credemmo. 045 ROM 013 012 La notte è avanzata, il giorno è vicino; gettiam dunque via le opere delle tenebre, e indossiamo le armi della luce. 045 ROM 013 013 Camminiamo onestamente, come di giorno; non in gozzoviglie ed ebbrezze; non in lussuria e lascivie; non in contese ed invidie; 045 ROM 013 014 ma rivestitevi del Signor Gesù Cristo, e non abbiate cura della carne per soddisfarne le concupiscenze. 045 ROM 014 001 Quanto a colui che è debole nella fede, accoglietelo, ma non per discutere opinioni. 045 ROM 014 002 L’uno crede di poter mangiare di tutto, mentre l’altro, che è debole, mangia legumi. 045 ROM 014 003 Colui che mangia di tutto, non sprezzi colui che non mangia di tutto; e colui che non mangia di tutto, non giudichi colui che mangia di tutto: perché Dio l’ha accolto. 045 ROM 014 004 Chi sei tu che giudichi il domestico altrui? Se sta in piedi o se cade è cosa che riguarda il suo padrone; ma egli sarà tenuto in piè, perché il Signore è potente da farlo stare in piè. 045 ROM 014 005 L’uno stima un giorno più d’un altro; l’altro stima tutti i giorni uguali; sia ciascuno pienamente convinto nella propria mente. 045 ROM 014 006 Chi ha riguardo al giorno, lo fa per il Signore; e chi mangia di tutto, lo fa per il Signore, perché rende grazie a Dio; e chi non mangia di tutto fa così per il Signore, e rende grazie a Dio. 045 ROM 014 007 Poiché nessuno di noi vive per se stesso, e nessuno muore per se stesso; 045 ROM 014 008 perché, se viviamo, viviamo per il Signore; e se moriamo, moriamo per il Signore; sia dunque che viviamo o che moriamo, noi siamo del Signore. 045 ROM 014 009 Poiché a questo fine Cristo è morto ed è tornato in vita: per essere il Signore e de’ morti e de’ viventi. 045 ROM 014 010 Ma tu, perché giudichi il tuo fratello? E anche tu, perché disprezzi il tuo fratello? Poiché tutti compariremo davanti al tribunale di Dio; 045 ROM 014 011 infatti sta scritto: Com’io vivo, dice il Signore, ogni ginocchio si piegherà davanti a me, ed ogni lingua darà gloria a Dio. 045 ROM 014 012 Così dunque ciascun di noi renderà conto di se stesso a Dio. 045 ROM 014 013 Non ci giudichiamo dunque più gli uni gli altri, ma giudicate piuttosto che non dovete porre pietra d’inciampo sulla via del fratello, né essergli occasione di caduta. 045 ROM 014 014 Io so e son persuaso nel Signor Gesù che nessuna cosa è impura in se stessa; però se uno stima che una cosa è impura, per lui è impura. 045 ROM 014 015 Ora, se a motivo di un cibo il tuo fratello è contristato, tu non procedi più secondo carità. Non perdere, col tuo cibo, colui per il quale Cristo è morto! 045 ROM 014 016 Il privilegio che avete, non sia dunque oggetto di biasimo; 045 ROM 014 017 perché il regno di Dio non consiste in vivanda né in bevanda, ma è giustizia, pace ed allegrezza nello Spirito Santo. 045 ROM 014 018 Poiché chi serve in questo a Cristo, è gradito a Dio e approvato dagli uomini. 045 ROM 014 019 Cerchiamo dunque le cose che contribuiscono alla pace e alla mutua edificazione. 045 ROM 014 020 Non disfare, per un cibo, l’opera di Dio. Certo, tutte le cose son pure ma è male quand’uno mangia dando intoppo. 045 ROM 014 021 E’ bene non mangiar carne, né bever vino, né far cosa alcuna che possa esser d’intoppo al fratello. 045 ROM 014 022 Tu, la convinzione che hai, serbala per te stesso dinanzi a Dio. Beato colui che non condanna se stesso in quello che approva. 045 ROM 014 023 Ma colui che sta in dubbio, se mangia è condannato, perché non mangia con convinzione; e tutto quello che non vien da convinzione è peccato. 045 ROM 015 001 Or noi che siam forti, dobbiam sopportare le debolezze de’ deboli e non compiacere a noi stessi. 045 ROM 015 002 Ciascuno di noi compiaccia al prossimo nel bene, a scopo di edificazione. 045 ROM 015 003 Poiché anche Cristo non compiacque a se stesso; ma com’è scritto: Gli oltraggi di quelli che ti oltraggiano son caduti sopra di me. 045 ROM 015 004 Perché tutto quello che fu scritto per l’addietro, fu scritto per nostro ammaestramento, affinché mediante la pazienza e mediante la consolazione delle Scritture noi riteniamo la speranza. 045 ROM 015 005 Or l’Iddio della pazienza e della consolazione vi dia d’aver fra voi un medesimo sentimento secondo Cristo Gesù, 045 ROM 015 006 affinché d’un solo animo e d’una stessa bocca glorifichiate Iddio, il Padre del nostro Signor Gesù Cristo. 045 ROM 015 007 Perciò accoglietevi gli uni gli altri, siccome anche Cristo ha accolto noi per la gloria di Dio; 045 ROM 015 008 poiché io dico che Cristo è stato fatto ministro de’ circoncisi, a dimostrazione della veracità di Dio, per confermare le promesse fatte ai padri; 045 ROM 015 009 mentre i Gentili hanno da glorificare Iddio per la sua misericordia, secondo che è scritto: Per questo ti celebrerò fra i Gentili e salmeggerò al tuo nome. 045 ROM 015 010 Ed è detto ancora: Rallegratevi, o Gentili, col suo popolo. 045 ROM 015 011 E altrove: Gentili, lodate tutti il Signore, e tutti i popoli lo celebrino. 045 ROM 015 012 E di nuovo Isaia dice: Vi sarà la radice di Iesse, e Colui che sorgerà a governare i Gentili; in lui spereranno i Gentili. 045 ROM 015 013 Or l’Iddio della speranza vi riempia d’ogni allegrezza e d’ogni pace nel vostro credere, onde abbondiate nella speranza, mediante la potenza dello Spirito Santo. 045 ROM 015 014 Ora, fratelli miei, sono io pure persuaso, a riguardo vostro, che anche voi siete ripieni di bontà, ricolmi d’ogni conoscenza, capaci anche d’ammonirvi a vicenda. 045 ROM 015 015 Ma vi ho scritto alquanto arditamente, come per ricordarvi quel che già sapete, a motivo della grazia che mi è stata fatta da Dio, 045 ROM 015 016 d’esser ministro di Cristo Gesù per i Gentili, esercitando il sacro servigio del Vangelo di Dio, affinché l’offerta de’ Gentili sia accettevole, essendo santificata dallo Spirito Santo. 045 ROM 015 017 Io ho dunque di che gloriarmi in Cristo Gesù, per quel che concerne le cose di Dio; 045 ROM 015 018 perché io non ardirei dir cosa che Cristo non abbia operata per mio mezzo, in vista dell’ubbidienza de’ Gentili, in parola e in opera, 045 ROM 015 019 con potenza di segni e di miracoli, con potenza dello Spirito Santo. Così, da Gerusalemme e dai luoghi intorno fino all’Illiria, ho predicato dovunque l’Evangelo di Cristo, 045 ROM 015 020 avendo l’ambizione di predicare l’Evangelo là dove Cristo non fosse già stato nominato, per non edificare sul fondamento altrui; 045 ROM 015 021 come è scritto: Coloro ai quali nulla era stato annunziato di lui, lo vedranno; e coloro che non ne avevano udito parlare, intenderanno. 045 ROM 015 022 Per questa ragione appunto sono stato le tante volte impedito di venire a voi; 045 ROM 015 023 ma ora, non avendo più campo da lavorare in queste contrade, e avendo già da molti anni gran desiderio di recarmi da voi, 045 ROM 015 024 quando andrò in Ispagna, spero, passando, di vedervi e d’esser da voi aiutato nel mio viaggio a quella volta, dopo che mi sarò in parte saziato di voi. 045 ROM 015 025 Ma per ora vado a Gerusalemme a portarvi una sovvenzione per i santi; 045 ROM 015 026 perché la Macedonia e l’Acaia si son compiaciute di raccogliere una contribuzione a pro dei poveri fra i santi che sono in Gerusalemme. 045 ROM 015 027 Si sono compiaciute, dico; ed è anche un debito ch’esse hanno verso di loro; perché se i Gentili sono stati fatti partecipi dei loro beni spirituali, sono anche in obbligo di sovvenir loro con i beni materiali. 045 ROM 015 028 Quando dunque avrò compiuto questo servizio e consegnato questo frutto, andrò in Ispagna passando da voi; 045 ROM 015 029 e so che, recandomi da voi, verrò con la pienezza delle benedizioni di Cristo. 045 ROM 015 030 Ora, fratelli, io v’esorto per il Signor nostro Gesù Cristo e per la carità dello Spirito, a combatter meco nelle vostre preghiere a Dio per me, 045 ROM 015 031 affinché io sia liberato dai disubbidienti di Giudea, e la sovvenzione che porto a Gerusalemme sia accettevole ai santi, 045 ROM 015 032 in modo che, se piace a Dio, io possa recarmi da voi con allegrezza e possa con voi ricrearmi. 045 ROM 015 033 Or l’Iddio della pace sia con tutti voi. Amen. 045 ROM 016 001 Vi raccomando Febe, nostra sorella, che è diaconessa della chiesa di Cencrea, 045 ROM 016 002 perché la riceviate nel Signore, in modo degno dei santi, e le prestiate assistenza, in qualunque cosa ella possa aver bisogno di voi; poiché ella pure ha prestato assistenza a molti e anche a me stesso. 045 ROM 016 003 Salutate Prisca ed Aquila, miei compagni d’opera in Cristo Gesù, 045 ROM 016 004 i quali per la vita mia hanno esposto il loro proprio collo; ai quali non io solo ma anche tutte le chiese dei Gentili rendono grazie. 045 ROM 016 005 Salutate anche la chiesa che è in casa loro. Salutate il mio caro Epeneto, che è la primizia dell’Asia per Cristo. 045 ROM 016 006 Salutate Maria, che si è molto affaticata per voi. 045 ROM 016 007 Salutate Andronico e Giunio, miei parenti e compagni di prigione, i quali sono segnalati fra gli apostoli, e anche sono stati in Cristo prima di me. 045 ROM 016 008 Salutate Ampliato, il mio diletto nel Signore. 045 ROM 016 009 Salutate Urbano, nostro compagno d’opera in Cristo, e il mio caro Stachi. 045 ROM 016 010 Salutate Apelle, che ha fatto le sue prove in Cristo. Salutate que’ di casa di Aristobulo. 045 ROM 016 011 Salutate Erodione, mio parente. Salutate que’ di casa di Narcisso che sono nel Signore. 045 ROM 016 012 Salutate Trifena e Trifosa, che si affaticano nel Signore. Salutate la cara Perside che si è molto affaticata nel Signore. 045 ROM 016 013 Salutate Rufo, l’eletto nel Signore, e sua madre, che è pur mia. 045 ROM 016 014 Salutate Asincrito, Flegonte, Erme, Patroba, Erma, e i fratelli che son con loro. 045 ROM 016 015 Salutate Filologo e Giulia, Nereo e sua sorella, e Olimpia, e tutti i santi che son con loro. 045 ROM 016 016 Salutatevi gli uni gli altri con un santo bacio. Tutte le chiese di Cristo vi salutano. 045 ROM 016 017 Or io v’esorto, fratelli, tenete d’occhio quelli che fomentano le dissensioni e gli scandali contro l’insegnamento che avete ricevuto, e ritiratevi da loro. 045 ROM 016 018 Poiché quei tali non servono al nostro Signor Gesù Cristo, ma al proprio ventre; e con dolce e lusinghiero parlare seducono il cuore de’ semplici. 045 ROM 016 019 Quanto a voi, la vostra ubbidienza è giunta a conoscenza di tutti. Io dunque mi rallegro per voi, ma desidero che siate savi nel bene e semplici per quel che concerne il male. 045 ROM 016 020 E l’Iddio della pace triterà tosto Satana sotto ai vostri piedi. La grazia del Signor nostro Gesù Cristo sia con voi. 045 ROM 016 021 Timoteo, mio compagno d’opera, vi saluta, e vi salutano pure Lucio, Giasone e Sosipatro, miei parenti. 045 ROM 016 022 Io, Terzio, che ho scritto l’epistola, vi saluto nel Signore. 045 ROM 016 023 Gaio, che ospita me e tutta la chiesa, vi saluta. Erasto, il tesoriere della città, e il fratello Quarto vi salutano. 045 ROM 016 024 La grazia del nostro Signor Gesù Cristo sia con tutti voi. Amen. 045 ROM 016 025 Or a Colui che vi può fortificare secondo il mio Evangelo e la predicazione di Gesù Cristo, conformemente alla rivelazione del mistero che fu tenuto occulto fin dai tempi più remoti (aiōnios g166) 045 ROM 016 026 ma è ora manifestato, e, mediante le Scritture profetiche, secondo l’ordine dell’eterno Iddio, è fatto conoscere a tutte le nazioni per addurle all’ubbidienza della fede, (aiōnios g166) 045 ROM 016 027 a Dio solo savio, per mezzo di Gesù Cristo, sia la gloria nei secoli dei secoli. Amen. (aiōn g165) # # BOOK 046 1CO 1 Corinthians 1 Corinzi 046 1CO 001 001 Paolo, chiamato ad essere apostolo di Cristo Gesù per la volontà di Dio, e il fratello Sostene, 046 1CO 001 002 alla chiesa di Dio che è in Corinto, ai santificati in Cristo Gesù, chiamati ad esser santi, con tutti quelli che in ogni luogo invocano il nome del Signor nostro Gesù Cristo, Signor loro e nostro, 046 1CO 001 003 grazia a voi e pace da Dio nostro Padre e dal Signor Gesù Cristo. 046 1CO 001 004 Io rendo del continuo grazie all’Iddio mio per voi della grazia di Dio che vi è stata data in Cristo Gesù; 046 1CO 001 005 perché in lui siete stati arricchiti in ogni cosa, in ogni dono di parola e in ogni conoscenza, 046 1CO 001 006 essendo stata la testimonianza di Cristo confermata tra voi; 046 1CO 001 007 in guisa che non difettate d’alcun dono, mentre aspettate la manifestazione del Signor nostro Gesù Cristo, 046 1CO 001 008 il quale anche vi confermerà sino alla fine, onde siate irreprensibili nel giorno del nostro Signor Gesù Cristo. 046 1CO 001 009 Fedele è l’Iddio dal quale siete stati chiamati alla comunione del suo Figliuolo Gesù Cristo, nostro Signore. 046 1CO 001 010 Ora, fratelli, io v’esorto, per il nome del nostro Signor Gesù Cristo, ad aver tutti un medesimo parlare, e a non aver divisioni fra voi, ma a stare perfettamente uniti in una medesima mente e in un medesimo sentire. 046 1CO 001 011 Perché, fratelli miei, m’è stato riferito intorno a voi da quei di casa Cloe, che vi son fra voi delle contese. 046 1CO 001 012 Voglio dire che ciascun di voi dice: Io son di Paolo; e io d’Apollo; e io di Cefa; e io di Cristo. 046 1CO 001 013 Cristo è egli diviso? Paolo è egli stato crocifisso per voi? O siete voi stati battezzati nel nome di Paolo? 046 1CO 001 014 Io ringrazio Dio che non ho battezzato alcun di voi, salvo Crispo e Gaio; 046 1CO 001 015 cosicché nessuno può dire che foste battezzati nel mio nome. 046 1CO 001 016 Ho battezzato anche la famiglia di Stefana; del resto non so se ho battezzato alcun altro. 046 1CO 001 017 Perché Cristo non mi ha mandato a battezzare ma ad evangelizzare; non con sapienza di parola, affinché la croce di Cristo non sia resa vana. 046 1CO 001 018 Poiché la parola della croce è pazzia per quelli che periscono; ma per noi che siam sulla via della salvazione, è la potenza di Dio; poich’egli è scritto: 046 1CO 001 019 Io farò perire la sapienza dei savi, e annienterò l’intelligenza degli intelligenti. 046 1CO 001 020 Dov’è il savio? Dov’è lo scriba? Dov’è il disputatore di questo secolo? Iddio non ha egli resa pazza la sapienza di questo mondo? (aiōn g165) 046 1CO 001 021 Poiché, visto che nella sapienza di Dio il mondo non ha conosciuto Dio con la propria sapienza, è piaciuto a Dio di salvare i credenti mediante la pazzia della predicazione. 046 1CO 001 022 Poiché i Giudei chiedon de’ miracoli, e i Greci cercan sapienza; 046 1CO 001 023 ma noi predichiamo Cristo crocifisso, che per i Giudei è scandalo, e per i Gentili, pazzia; 046 1CO 001 024 ma per quelli i quali son chiamati, tanto Giudei quanto Greci, predichiamo Cristo, potenza di Dio e sapienza di Dio; 046 1CO 001 025 poiché la pazzia di Dio è più savia degli uomini, e la debolezza di Dio è più forte degli uomini. 046 1CO 001 026 Infatti, fratelli, guardate la vostra vocazione: non ci son tra voi molti savi secondo la carne, non molti potenti, non molti nobili; 046 1CO 001 027 ma Dio ha scelto le cose pazze del mondo per svergognare i savi; e Dio ha scelto le cose deboli del mondo per svergognare le forti; 046 1CO 001 028 e Dio ha scelto le cose ignobili del mondo, e le cose sprezzate, anzi le cose che non sono, per ridurre al niente le cose che sono, 046 1CO 001 029 affinché nessuna carne si glori nel cospetto di Dio. 046 1CO 001 030 E a lui voi dovete d’essere in Cristo Gesù, il quale ci è stato fatto da Dio sapienza, e giustizia, e santificazione, e redenzione, 046 1CO 001 031 affinché, com’è scritto: Chi si gloria, si glori nel Signore. 046 1CO 002 001 Quant’è a me, fratelli, quando venni a voi, non venni ad annunziarvi la testimonianza di Dio con eccellenza di parola o di sapienza; 046 1CO 002 002 poiché mi proposi di non saper altro fra voi, fuorché Gesù Cristo e lui crocifisso. 046 1CO 002 003 Ed io sono stato presso di voi con debolezza, e con timore, e con gran tremore; 046 1CO 002 004 e la mia parola e la mia predicazione non hanno consistito in discorsi persuasivi di sapienza umana, ma in dimostrazione di Spirito e di potenza, 046 1CO 002 005 affinché la vostra fede fosse fondata non sulla sapienza degli uomini, ma sulla potenza di Dio. 046 1CO 002 006 Nondimeno fra quelli che son maturi noi esponiamo una sapienza, una sapienza però non di questo secolo né de’ principi di questo secolo che stan per essere annientati, (aiōn g165) 046 1CO 002 007 ma esponiamo la sapienza di Dio misteriosa ed occulta che Dio avea innanzi i secoli predestinata a nostra gloria, (aiōn g165) 046 1CO 002 008 e che nessuno de’ principi di questo mondo ha conosciuta; perché, se l’avessero conosciuta, non avrebbero crocifisso il Signore della gloria. (aiōn g165) 046 1CO 002 009 Ma, com’è scritto: Le cose che occhio non ha vedute, e che orecchio non ha udite e che non son salite in cuor d’uomo, son quelle che Dio ha preparate per coloro che l’amano. 046 1CO 002 010 Ma a noi Dio le ha rivelate per mezzo dello Spirito; perché lo spirito investiga ogni cosa, anche le cose profonde di Dio. 046 1CO 002 011 Infatti, chi, fra gli uomini, conosce le cose dell’uomo se non lo spirito dell’uomo che è in lui? E così nessuno conosce le cose di Dio, se non lo Spirito di Dio. 046 1CO 002 012 Or noi abbiam ricevuto non lo spirito del mondo, ma lo Spirito che vien da Dio, affinché conosciamo le cose che ci sono state donate da Dio; 046 1CO 002 013 e noi ne parliamo non con parole insegnate dalla sapienza umana, ma insegnate dallo Spirito, adattando parole spirituali a cose spirituali. 046 1CO 002 014 Or l’uomo naturale non riceve le cose dello Spirito di Dio, perché gli sono pazzia; e non le può conoscere, perché le si giudicano spiritualmente. 046 1CO 002 015 Ma l’uomo spirituale giudica d’ogni cosa, ed egli stesso non è giudicato da alcuno. 046 1CO 002 016 Poiché chi ha conosciuto la mente del Signore da poterlo ammaestrare? Ma noi abbiamo la mente di Cristo. 046 1CO 003 001 Ed io, fratelli, non ho potuto parlarvi come a spirituali, ma ho dovuto parlarvi come a carnali, come a bambini in Cristo. 046 1CO 003 002 V’ho nutriti di latte, non di cibo solido, perché non eravate ancora da tanto; anzi, non lo siete neppure adesso, perché siete ancora carnali. 046 1CO 003 003 Infatti, poiché v’è tra voi gelosia e contesa, non siete voi carnali, e non camminate voi secondo l’uomo? 046 1CO 003 004 Quando uno dice: Io son di Paolo; e un altro: Io son d’Apollo; non siete voi uomini carnali? 046 1CO 003 005 Che cos’è dunque Apollo? E che cos’è Paolo? Son dei ministri, per mezzo dei quali voi avete creduto; e lo sono secondo che il Signore ha dato a ciascuno di loro. 046 1CO 003 006 Io ho piantato, Apollo ha annaffiato, ma è Dio che ha fatto crescere; 046 1CO 003 007 talché né colui che pianta né colui che annaffia sono alcun che, ma Iddio che fa crescere, è tutto. 046 1CO 003 008 Ora, colui che pianta e colui che annaffia sono una medesima cosa, ma ciascuno riceverà il proprio premio secondo la propria fatica. 046 1CO 003 009 Poiché noi siamo collaboratori di Dio, voi siete il campo di Dio, l’edificio di Dio. 046 1CO 003 010 Io, secondo la grazia di Dio che m’è stata data, come savio architetto, ho posto il fondamento; altri vi edifica sopra. Ma badi ciascuno com’egli vi edifica sopra; 046 1CO 003 011 poiché nessuno può porre altro fondamento che quello già posto, cioè Cristo Gesù. 046 1CO 003 012 Ora, se uno edifica su questo fondamento oro, argento, pietre di valore, legno, fieno, paglia, 046 1CO 003 013 l’opera d’ognuno sarà manifestata, perché il giorno di Cristo la paleserà; poiché quel giorno ha da apparire qual fuoco; e il fuoco farà la prova di quel che sia l’opera di ciascuno. 046 1CO 003 014 Se l’opera che uno ha edificata sul fondamento sussiste, ei ne riceverà ricompensa; 046 1CO 003 015 se l’opera sua sarà arsa, ei ne avrà il danno; ma egli stesso sarà salvo, però come attraverso il fuoco. 046 1CO 003 016 Non sapete voi che siete il tempio di Dio, e che lo Spirito di Dio abita in voi? 046 1CO 003 017 Se uno guasta il tempio di Dio, Iddio guasterà lui; poiché il tempio di Dio è santo; e questo tempio siete voi. 046 1CO 003 018 Nessuno s’inganni. Se qualcuno fra voi s’immagina d’esser savio in questo secolo, diventi pazzo affinché diventi savio; (aiōn g165) 046 1CO 003 019 perché la sapienza di questo mondo è pazzia presso Dio. Infatti è scritto: Egli prende i savi nella loro astuzia; 046 1CO 003 020 e altrove: Il Signore conosce i pensieri dei savi, e sa che sono vani. 046 1CO 003 021 Nessuno dunque si glori degli uomini, perché ogni cosa è vostra: 046 1CO 003 022 e Paolo, e Apollo, e Cefa, e il mondo, e la vita, e la morte, e le cose presenti, e le cose future, tutto è vostro; 046 1CO 003 023 e voi siete di Cristo, e Cristo è di Dio. 046 1CO 004 001 Così ci stimi ognuno come dei ministri di Cristo e degli amministratori de’ misteri di Dio. 046 1CO 004 002 Del resto quel che si richiede dagli amministratori, è che ciascuno sia trovato fedele. 046 1CO 004 003 A me poi pochissimo importa d’esser giudicato da voi o da un tribunale umano; anzi, non mi giudico neppur da me stesso. 046 1CO 004 004 Poiché non ho coscienza di colpa alcuna; non per questo però sono giustificato; ma colui che mi giudica, è il Signore. 046 1CO 004 005 Cosicché non giudicate di nulla prima del tempo, finché sia venuto il Signore, il quale metterà in luce le cose occulte delle tenebre, e manifesterà i consigli de’ cuori; e allora ciascuno avrà la sua lode da Dio. 046 1CO 004 006 Or, fratelli, queste cose le ho per amor vostro applicate a me stesso e ad Apollo, onde per nostro mezzo impariate a praticare il “non oltre quel che è scritto”; affinché non vi gonfiate d’orgoglio esaltando l’uno a danno dell’altro. 046 1CO 004 007 Infatti chi ti distingue dagli altri? E che hai tu che non l’abbia ricevuto? E se pur l’hai ricevuto, perché ti glori come se tu non l’avessi ricevuto? 046 1CO 004 008 Già siete saziati, già siete arricchiti, senza di noi siete giunti a regnare! E fosse pure che voi foste giunti a regnare, affinché anche noi potessimo regnare con voi! 046 1CO 004 009 Poiché io stimo che Dio abbia messi in mostra noi, gli apostoli, ultimi fra tutti, come uomini condannati a morte; poiché siamo divenuti uno spettacolo al mondo, e agli angeli, e agli uomini. 046 1CO 004 010 Noi siamo pazzi a cagion di Cristo; ma voi siete savi in Cristo; noi siamo deboli, ma voi siete forti; voi siete gloriosi, ma noi siamo sprezzati. 046 1CO 004 011 Fino a questa stessa ora, noi abbiamo e fame e sete; noi siamo ignudi, e siamo schiaffeggiati, e non abbiamo stanza ferma, 046 1CO 004 012 e ci affatichiamo lavorando con le nostre proprie mani; ingiuriati, benediciamo; perseguitati, sopportiamo; diffamati, esortiamo; 046 1CO 004 013 siamo diventati e siam tuttora come la spazzatura del mondo, come il rifiuto di tutti. 046 1CO 004 014 Io vi scrivo queste cose non per farvi vergogna, ma per ammonirvi come miei cari figliuoli. 046 1CO 004 015 Poiché quand’anche aveste diecimila pedagoghi in Cristo, non avete però molti padri; poiché son io che vi ho generati in Cristo Gesù, mediante l’Evangelo. 046 1CO 004 016 Io vi esorto dunque: Siate miei imitatori. 046 1CO 004 017 Appunto per questo vi ho mandato Timoteo, che è mio figliuolo diletto e fedele nel Signore; egli vi ricorderà quali siano le mie vie in Cristo Gesù, com’io insegni da per tutto, in ogni chiesa. 046 1CO 004 018 Or alcuni si son gonfiati come se io non dovessi recarmi da voi; 046 1CO 004 019 ma, se il Signore vorrà, mi recherò presto da voi, e conoscerò non il parlare ma la potenza di coloro che si son gonfiati; 046 1CO 004 020 perché il regno di Dio non consiste in parlare, ma in potenza. 046 1CO 004 021 Che volete? Che venga da voi con la verga, o con amore e con spirito di mansuetudine? 046 1CO 005 001 Si ode addirittura affermare che v’è tra voi fornicazione; e tale fornicazione, che non si trova neppure fra i Gentili; al punto che uno di voi si tiene la moglie di suo padre. 046 1CO 005 002 E siete gonfi, e non avete invece fatto cordoglio perché colui che ha commesso quell’azione fosse tolto di mezzo a voi! 046 1CO 005 003 Quanto a me, assente di persona ma presente in ispirito, ho già giudicato, come se fossi presente, colui che ha perpetrato un tale atto. 046 1CO 005 004 Nel nome del Signor Gesù, essendo insieme adunati voi e lo spirito mio, con la potestà del Signor nostro Gesù, 046 1CO 005 005 ho deciso che quel tale sia dato in man di Satana, a perdizione della carne, onde lo spirito sia salvo nel giorno del Signor Gesù. 046 1CO 005 006 Il vostro vantarvi non è buono. Non sapete voi che un po’ di lievito fa lievitare tutta la pasta? 046 1CO 005 007 Purificatevi del vecchio lievito, affinché siate una nuova pasta, come già siete senza lievito. Poiché anche la nostra pasqua, cioè Cristo, è stata immolata. 046 1CO 005 008 Celebriamo dunque la festa, non con vecchio lievito, né con lievito di malizia e di malvagità, ma con gli azzimi della sincerità e della verità. 046 1CO 005 009 V’ho scritto nella mia epistola di non mischiarvi coi fornicatori; 046 1CO 005 010 non del tutto però coi fornicatori di questo mondo, o con gli avari e i rapaci, e con gl’idolatri; perché altrimenti dovreste uscire dal mondo; 046 1CO 005 011 ma quel che v’ho scritto è di non mischiarvi con alcuno che, chiamandosi fratello, sia un fornicatore, o un avaro, o un idolatra, o un oltraggiatore, o un ubriacone, o un rapace; con un tale non dovete neppur mangiare. 046 1CO 005 012 Poiché, ho io forse da giudicar que’ di fuori? Non giudicate voi quelli di dentro? 046 1CO 005 013 Que’ di fuori li giudica Iddio. Togliete il malvagio di mezzo a voi stessi. 046 1CO 006 001 Ardisce alcun di voi, quando ha una lite con un altro, chiamarlo in giudizio dinanzi agli ingiusti anziché dinanzi ai santi? 046 1CO 006 002 Non sapete voi che i santi giudicheranno il mondo? E se il mondo è giudicato da voi, siete voi indegni di giudicar delle cose minime? 046 1CO 006 003 Non sapete voi che giudicheremo gli angeli? Quanto più possiamo giudicare delle cose di questa vita! 046 1CO 006 004 Quando dunque avete da giudicar di cose di questa vita, costituitene giudici quelli che sono i meno stimati nella chiesa. 046 1CO 006 005 Io dico questo per farvi vergogna. Così non v’è egli tra voi neppure un savio che sia capace di pronunziare un giudizio fra un fratello e l’altro? 046 1CO 006 006 Ma il fratello processa il fratello, e lo fa dinanzi agl’infedeli. 046 1CO 006 007 Certo è già in ogni modo un vostro difetto l’aver fra voi dei processi. Perché non patite piuttosto qualche torto? Perché non patite piuttosto qualche danno? 046 1CO 006 008 Invece, siete voi che fate torto e danno; e ciò a dei fratelli. 046 1CO 006 009 Non sapete voi che gli ingiusti non erederanno il regno di Dio? Non v’illudete; né i fornicatori, né gl’idolatri, né gli adulteri, né gli effeminati, né i sodomiti, 046 1CO 006 010 né i ladri, né gli avari, né gli ubriachi, né gli oltraggiatori, né i rapaci erederanno il regno di Dio. 046 1CO 006 011 E tali eravate alcuni; ma siete stati lavati, ma siete stati santificati, ma siete stati giustificati nel nome del Signor Gesù Cristo, e mediante lo Spirito dell’Iddio nostro. 046 1CO 006 012 Ogni cosa m’è lecita, ma non ogni cosa è utile. Ogni cosa m’è lecita, ma io non mi lascerò dominare da cosa alcuna. 046 1CO 006 013 Le vivande son per il ventre, e il ventre è per le vivande; ma Iddio distruggerà e queste e quello. Il corpo però non è per la fornicazione, ma è per il Signore, e il Signore è per il corpo; 046 1CO 006 014 e Dio, come ha risuscitato il Signore, così risusciterà anche noi mediante la sua potenza. 046 1CO 006 015 Non sapete voi che i vostri corpi sono membra di Cristo? Torrò io dunque le membra di Cristo per farne membra d’una meretrice? Così non sia. 046 1CO 006 016 Non sapete voi che chi si unisce a una meretrice è un corpo solo con lei? Poiché, dice Iddio, i due diventeranno una sola carne. 046 1CO 006 017 Ma chi si unisce al Signore è uno spirito solo con lui. 046 1CO 006 018 Fuggite la fornicazione. Ogni altro peccato che l’uomo commetta è fuori del corpo; ma il fornicatore pecca contro il proprio corpo. 046 1CO 006 019 E non sapete voi che il vostro corpo è il tempio dello Spirito Santo che è in voi, il quale avete da Dio, e che non appartenete a voi stessi? 046 1CO 006 020 Poiché foste comprati a prezzo; glorificate dunque Dio nel vostro corpo. 046 1CO 007 001 Or quant’è alle cose delle quali m’avete scritto, è bene per l’uomo di non toccar donna; 046 1CO 007 002 ma, per evitar le fornicazioni, ogni uomo abbia la propria moglie, e ogni donna il proprio marito. 046 1CO 007 003 Il marito renda alla moglie quel che le è dovuto; e lo stesso faccia la moglie verso il marito. 046 1CO 007 004 La moglie non ha potestà sul proprio corpo, ma il marito; e nello stesso modo il marito non ha potestà sul proprio corpo, ma la moglie. 046 1CO 007 005 Non vi private l’un dell’altro, se non di comun consenso, per un tempo, affin di darvi alla preghiera; e poi ritornate assieme, onde Satana non vi tenti a motivo della vostra incontinenza. 046 1CO 007 006 Ma questo dico per concessione, non per comando; 046 1CO 007 007 perché io vorrei che tutti gli uomini fossero come son io; ma ciascuno ha il suo proprio dono da Dio; l’uno in un modo, l’altro in un altro. 046 1CO 007 008 Ai celibi e alle vedove, però, dico che è bene per loro che se ne stiano come sto anch’io. 046 1CO 007 009 Ma se non si contengono, sposino; perché è meglio sposarsi che ardere. 046 1CO 007 010 Ma ai coniugi ordino non io ma il Signore, che la moglie non si separi dal marito, 046 1CO 007 011 (e se mai si separa, rimanga senza maritarsi o si riconcili col marito); e che il marito non lasci la moglie. 046 1CO 007 012 Ma agli altri dico io, non il Signore: Se un fratello ha una moglie non credente ed ella è contenta di abitar con lui, non la lasci; 046 1CO 007 013 e la donna che ha un marito non credente, s’egli consente ad abitar con lei, non lasci il marito; 046 1CO 007 014 perché il marito non credente è santificato nella moglie, e la moglie non credente è santificata nel marito credente; altrimenti i vostri figliuoli sarebbero impuri, mentre ora sono santi. 046 1CO 007 015 Però, se il non credente si separa, si separi pure; in tali casi, il fratello o la sorella non sono vincolati; ma Dio ci ha chiamati a vivere in pace; 046 1CO 007 016 perché, o moglie, che sai tu se salverai il marito? Ovvero tu, marito, che sai tu se salverai la moglie? 046 1CO 007 017 Del resto, ciascuno seguiti a vivere nella condizione assegnatagli dal Signore, e nella quale si trovava quando Iddio lo chiamò. E così ordino in tutte le chiese. 046 1CO 007 018 E’ stato alcuno chiamato essendo circonciso? Non faccia sparir la sua circoncisione. E’ stato alcuno chiamato essendo incirconciso? Non si faccia circoncidere. 046 1CO 007 019 La circoncisione è nulla e la incirconcisione è nulla; ma l’osservanza de’ comandamenti di Dio è tutto. 046 1CO 007 020 Ognuno rimanga nella condizione in cui era quando fu chiamato. 046 1CO 007 021 Sei tu stato chiamato essendo schiavo? Non curartene, ma se puoi divenir libero è meglio valerti dell’opportunità. 046 1CO 007 022 Poiché colui che è stato chiamato nel Signore, essendo schiavo, è un affrancato del Signore; parimente colui che è stato chiamato essendo libero, è schiavo di Cristo. 046 1CO 007 023 Voi siete stati riscattati a prezzo; non diventate schiavi degli uomini. 046 1CO 007 024 Fratelli, ognuno rimanga dinanzi a Dio nella condizione nella quale si trovava quando fu chiamato. 046 1CO 007 025 Or quanto alle vergini, io non ho comandamento dal Signore; ma do il mio parere, come avendo ricevuto dal Signore la grazia d’esser fedele. 046 1CO 007 026 Io stimo dunque che a motivo della imminente distretta sia bene per loro di restar come sono; poiché per l’uomo in genere è bene di starsene così. 046 1CO 007 027 Sei tu legato a una moglie? Non cercar d’esserne sciolto. Sei tu sciolto da moglie? Non cercar moglie. 046 1CO 007 028 Se però prendi moglie, non pecchi; e se una vergine si marita, non pecca; ma tali persone avranno tribolazione nella carne, e io vorrei risparmiarvela. 046 1CO 007 029 Ma questo io dichiaro, fratelli, che il tempo è ormai abbreviato; talché, d’ora innanzi, anche quelli che hanno moglie, siano come se non l’avessero; 046 1CO 007 030 e quelli che piangono, come se non piangessero; e quelli che si rallegrano, come se non si rallegrassero; e quelli che comprano, come se non possedessero; 046 1CO 007 031 e quelli che usano di questo mondo, come se non ne usassero, perché la figura di questo mondo passa. 046 1CO 007 032 Or io vorrei che foste senza sollecitudine. Chi non è ammogliato ha cura delle cose del Signore, del come potrebbe piacere al Signore; 046 1CO 007 033 ma colui che è ammogliato, ha cura delle cose del mondo, del come potrebbe piacere alla moglie. 046 1CO 007 034 E v’è anche una differenza tra la donna maritata e la vergine: la non maritata ha cura delle cose del Signore, affin d’esser santa di corpo e di spirito; ma la maritata ha cura delle cose del mondo, del come potrebbe piacere al marito. 046 1CO 007 035 Or questo dico per l’utile vostro proprio; non per tendervi un laccio, ma in vista di ciò che è decoroso e affinché possiate consacrarvi al Signore senza distrazione. 046 1CO 007 036 Ma se alcuno crede far cosa indecorosa verso la propria figliuola nubile s’ella passi il fior dell’età, e se così bisogna fare, faccia quel che vuole; egli non pecca; la dia a marito. 046 1CO 007 037 Ma chi sta fermo in cuor suo, e non è stretto da necessità ma è padrone della sua volontà, e ha determinato in cuor suo di serbar vergine la sua figliuola, fa bene. 046 1CO 007 038 Perciò, chi dà la sua figliuola a marito fa bene, e chi non la dà a marito fa meglio. 046 1CO 007 039 La moglie è vincolata per tutto il tempo che vive suo marito; ma, se il marito muore, ella è libera di maritarsi a chi vuole, purché sia nel Signore. 046 1CO 007 040 Nondimeno ella è più felice, a parer mio, se rimane com’è; e credo d’aver anch’io lo Spirito di Dio. 046 1CO 008 001 Quanto alle carni sacrificate agl’idoli, noi sappiamo che tutti abbiamo conoscenza. La conoscenza gonfia, ma la carità edifica. 046 1CO 008 002 Se alcuno si pensa di conoscer qualcosa, egli non conosce ancora come si deve conoscere; 046 1CO 008 003 ma se alcuno ama Dio, esso è conosciuto da lui. 046 1CO 008 004 Quanto dunque al mangiar delle carni sacrificate agl’idoli, noi sappiamo che l’idolo non è nulla nel mondo, e che non c’è alcun Dio fuori d’un solo. 046 1CO 008 005 Poiché, sebbene vi siano de’ cosiddetti dèi tanto in cielo che in terra, come infatti ci sono molti dèi e molti signori, 046 1CO 008 006 nondimeno, per noi c’è un Dio solo, il Padre, dal quale sono tutte le cose, e noi per la gloria sua, e un solo Signore, Gesù Cristo, mediante il quale sono tutte le cose, e mediante il quale siam noi. 046 1CO 008 007 Ma non in tutti è la conoscenza; anzi, alcuni, abituati finora all’idolo, mangiano di quelle carni com’essendo cosa sacrificata a un idolo; e la loro coscienza, essendo debole, ne è contaminata. 046 1CO 008 008 Ora non è un cibo che ci farà graditi a Dio; se non mangiamo, non abbiamo nulla di meno; e se mangiamo, non abbiamo nulla di più. 046 1CO 008 009 Ma badate che questo vostro diritto non diventi un intoppo per i deboli. 046 1CO 008 010 Perché se alcuno vede te, che hai conoscenza, seduto a tavola in un tempio d’idoli, la sua coscienza, s’egli è debole, non sarà ella incoraggiata a mangiar delle carni sacrificate agl’idoli? 046 1CO 008 011 E così, per la tua conoscenza, perisce il debole, il fratello per il quale Cristo è morto. 046 1CO 008 012 Ora, peccando in tal modo contro i fratelli, e ferendo la loro coscienza che è debole, voi peccate contro Cristo. 046 1CO 008 013 Perciò, se un cibo scandalizza il mio fratello, io non mangerò mai più carne, per non scandalizzare il mio fratello. (aiōn g165) 046 1CO 009 001 Non sono io libero? Non sono io apostolo? Non ho io veduto Gesù, il Signor nostro? Non siete voi l’opera mia nel Signore? 046 1CO 009 002 Se per altri non sono apostolo lo sono almeno per voi; perché il suggello del mio apostolato siete voi, nel Signore. 046 1CO 009 003 Questa è la mia difesa di fronte a quelli che mi sottopongono ad inchiesta. 046 1CO 009 004 Non abbiam noi il diritto di mangiare e di bere? 046 1CO 009 005 Non abbiamo noi il diritto di condurre attorno con noi una moglie, sorella in fede, siccome fanno anche gli altri apostoli e i fratelli del Signore e Cefa? 046 1CO 009 006 O siamo soltanto io e Barnaba a non avere il diritto di non lavorare? 046 1CO 009 007 Chi è mai che fa il soldato a sue proprie spese? Chi è che pianta una vigna e non ne mangia del frutto? O chi è che pasce un gregge e non si ciba del latte del gregge? 046 1CO 009 008 Dico io queste cose secondo l’uomo? Non le dice anche la legge? 046 1CO 009 009 Difatti, nella legge di Mosè è scritto: Non metter la musoliera al bue che trebbia il grano. Forse che Dio si dà pensiero dei buoi? 046 1CO 009 010 O non dice Egli così proprio per noi? Certo, per noi fu scritto così; perché chi ara deve arare con speranza; e chi trebbia il grano deve trebbiarlo colla speranza d’averne la sua parte. 046 1CO 009 011 Se abbiam seminato per voi i beni spirituali, e egli gran che se mietiamo i vostri beni materiali? 046 1CO 009 012 Se altri hanno questo diritto su voi, non l’abbiamo noi molto più? Ma noi non abbiamo fatto uso di questo diritto; anzi sopportiamo ogni cosa, per non creare alcun ostacolo all’Evangelo di Cristo. 046 1CO 009 013 Non sapete voi che quelli i quali fanno il servigio sacro mangiano di quel che è offerto nel tempio? e che coloro i quali attendono all’altare, hanno parte all’altare? 046 1CO 009 014 Così ancora, il Signore ha ordinato che coloro i quali annunziano l’Evangelo vivano dell’Evangelo. 046 1CO 009 015 Io però non ho fatto uso d’alcuno di questi diritti, e non ho scritto questo perché si faccia così a mio riguardo; poiché preferirei morire, anziché veder qualcuno render vano il mio vanto. 046 1CO 009 016 Perché se io evangelizzo, non ho da trarne vanto, poiché necessità me n’è imposta; e guai a me, se non evangelizzo! 046 1CO 009 017 Se lo faccio volenterosamente, ne ho ricompensa; ma se non lo faccio volenterosamente è pur sempre un’amministrazione che m’è affidata. 046 1CO 009 018 Qual è dunque la mia ricompensa? Questa: che annunziando l’Evangelo, io offra l’Evangelo gratuitamente, senza valermi del mio diritto nell’Evangelo. 046 1CO 009 019 Poiché, pur essendo libero da tutti, mi son fatto servo a tutti, per guadagnarne il maggior numero; 046 1CO 009 020 e coi Giudei, mi son fatto Giudeo, per guadagnare i Giudei; con quelli che son sotto la legge, mi son fatto come uno sotto la legge (benché io stesso non sia sottoposto alla legge), per guadagnare quelli che son sotto la legge; 046 1CO 009 021 con quelli che son senza legge, mi son fatto come se fossi senza legge (benché io non sia senza legge riguardo a Dio, ma sotto la legge di Cristo), per guadagnare quelli che son senza legge. 046 1CO 009 022 Coi deboli mi son fatto debole, per guadagnare i deboli; mi faccio ogni cosa a tutti, per salvarne ad ogni modo alcuni. 046 1CO 009 023 E tutto fo a motivo dell’Evangelo, affin d’esserne partecipe anch’io. 046 1CO 009 024 Non sapete voi che coloro i quali corrono nello stadio, corrono ben tutti, ma uno solo ottiene il premio? Correte in modo da riportarlo. 046 1CO 009 025 Chiunque fa l’atleta è temperato in ogni cosa; e quelli lo fanno per ricevere una corona corruttibile; ma noi, una incorruttibile. 046 1CO 009 026 Io quindi corro ma non in modo incerto, lotto la pugilato, ma non come chi batte l’aria; 046 1CO 009 027 anzi, tratto duramente il mio corpo e lo riduco in schiavitù, che talora, dopo aver predicato agli altri, io stesso non sia riprovato. 046 1CO 010 001 Perché, fratelli, non voglio che ignoriate che i nostri padri furon tutti sotto la nuvola, e tutti passarono attraverso il mare, 046 1CO 010 002 e tutti furon battezzati, nella nuvola e nel mare, per esser di Mosè, 046 1CO 010 003 e tutti mangiarono lo stesso cibo spirituale, 046 1CO 010 004 e tutti bevvero la stessa bevanda spirituale, perché beveano alla roccia spirituale che li seguiva; e la roccia era Cristo. 046 1CO 010 005 Ma della maggior parte di loro Iddio non si compiacque, poiché furono atterrati nel deserto. 046 1CO 010 006 Or queste cose avvennero per servir d’esempio a noi, onde non siam bramosi di cose malvage, come coloro ne furon bramosi; 046 1CO 010 007 onde non diventiate idolatri come alcuni di loro, secondo che è scritto: Il popolo si sedette per mangiare e per bere, poi s’alzò per divertirsi; 046 1CO 010 008 onde non fornichiamo come taluni di loro fornicarono, e ne caddero, in un giorno solo, ventitremila; 046 1CO 010 009 onde non tentiamo il Signore, come alcuni di loro lo tentarono, e perirono morsi dai serpenti. 046 1CO 010 010 E non mormorate come alcuni di loro mormorarono, e perirono colpiti dal distruttore. 046 1CO 010 011 Or queste cose avvennero loro per servire d’esempio, e sono state scritte per ammonizione di noi, che ci troviamo agli ultimi termini dei tempi. (aiōn g165) 046 1CO 010 012 Perciò, chi si pensa di stare ritto, guardi di non cadere. 046 1CO 010 013 Niuna tentazione vi ha còlti, che non sia stata umana; or Iddio è fedele e non permetterà che siate tentati al di là delle vostre forze; ma con la tentazione vi darà anche la via d’uscirne, onde la possiate sopportare. 046 1CO 010 014 Perciò, cari miei, fuggite l’idolatria. 046 1CO 010 015 Io parlo come a persone intelligenti; giudicate voi di quello che dico. 046 1CO 010 016 Il calice della benedizione che noi benediciamo, non è egli la comunione col sangue di Cristo? Il pane, che noi rompiamo, non è egli la comunione col corpo di Cristo? 046 1CO 010 017 Siccome v’è un unico pane, noi, che siam molti, siamo un corpo unico, perché partecipiamo tutti a quell’unico pane. 046 1CO 010 018 Guardate l’Israele secondo la carne; quelli che mangiano i sacrifici non hanno essi comunione con l’altare? 046 1CO 010 019 Che dico io dunque? Che la carne sacrificata agl’idoli sia qualcosa? Che un idolo sia qualcosa? 046 1CO 010 020 Tutt’altro; io dico che le carni che i Gentili sacrificano, le sacrificano ai demoni e non a Dio; or io non voglio che abbiate comunione coi demoni. 046 1CO 010 021 Voi non potete bere il calice del Signore e il calice de’ demoni; voi non potete partecipare alla mensa del Signore e alla mensa dei demoni. 046 1CO 010 022 O vogliamo noi provocare il Signore a gelosia? Siamo noi più forti di lui? 046 1CO 010 023 Ogni cosa è lecita ma non ogni cosa è utile; ogni cosa è lecita ma non ogni cosa edifica. 046 1CO 010 024 Nessuno cerchi il proprio vantaggio, ma ciascuno cerchi l’altrui. 046 1CO 010 025 Mangiate di tutto quello che si vende al macello senza fare inchieste per motivo di coscienza; 046 1CO 010 026 perché al Signore appartiene la terra e tutto quello ch’essa contiene. 046 1CO 010 027 Se qualcuno de’ non credenti v’invita, e voi volete andarci, mangiate di tutto quello che vi è posto davanti, senza fare inchieste per motivo di coscienza. 046 1CO 010 028 Ma se qualcuno vi dice: Questa è cosa di sacrifici, non ne mangiate per riguardo a colui che v’ha avvertito, e per riguardo alla coscienza; 046 1CO 010 029 alla coscienza, dico, non tua, ma di quell’altro; infatti, perché la mia libertà sarebb’ella giudicata dalla coscienza altrui? 046 1CO 010 030 E se io mangio di una cosa con rendimento di grazie, perché sarei biasimato per quello di cui io rendo grazie? 046 1CO 010 031 Sia dunque che mangiate, sia che beviate, sia che facciate alcun’altra cosa, fate tutto alla gloria di Dio. 046 1CO 010 032 Non siate d’intoppo né ai Giudei, né ai Greci, né alla Chiesa di Dio: 046 1CO 010 033 sì come anch’io compiaccio a tutti in ogni cosa, non cercando l’utile mio proprio, ma quello de’ molti, affinché siano salvati. 046 1CO 011 001 Siate miei imitatori, come anch’io lo sono di Cristo. 046 1CO 011 002 Or io vi lodo perché vi ricordate di me in ogni cosa, e ritenete i miei insegnamenti quali ve li ho trasmessi. 046 1CO 011 003 Ma io voglio che sappiate che il capo d’ogni uomo è Cristo, che il capo della donna è l’uomo, e che il capo di Cristo è Dio. 046 1CO 011 004 Ogni uomo che prega o profetizza a capo coperto, fa disonore al suo capo; 046 1CO 011 005 ma ogni donna che prega o profetizza senz’avere il capo coperto da un velo, fa disonore al suo capo, perché è lo stesso che se fosse rasa. 046 1CO 011 006 Perché se la donna non si mette il velo, si faccia anche tagliare i capelli! Ma se è cosa vergognosa per una donna il farsi tagliare i capelli o radere il capo, si metta un velo. 046 1CO 011 007 Poiché, quanto all’uomo, egli non deve velarsi il capo, essendo immagine e gloria di Dio; ma la donna è la gloria dell’uomo; 046 1CO 011 008 perché l’uomo non viene dalla donna, ma la donna dall’uomo; 046 1CO 011 009 e l’uomo non fu creato a motivo della donna, ma la donna a motivo dell’uomo. 046 1CO 011 010 Perciò la donna deve, a motivo degli angeli, aver sul capo un segno dell’autorità da cui dipende. 046 1CO 011 011 D’altronde, nel Signore, né la donna è senza l’uomo, né l’uomo senza la donna. 046 1CO 011 012 Poiché, siccome la donna viene dall’uomo, così anche l’uomo esiste per mezzo della donna, e ogni cosa è da Dio. 046 1CO 011 013 Giudicatene voi stessi: E’ egli conveniente che una donna preghi Iddio senz’esser velata? 046 1CO 011 014 La natura stessa non v’insegna ella che se l’uomo porta la chioma, ciò è per lui un disonore? 046 1CO 011 015 Mentre se una donna porta la chioma, ciò è per lei un onore; perché la chioma le è data a guisa di velo. 046 1CO 011 016 Se poi ad alcuno piace d’esser contenzioso, noi non abbiamo tale usanza; e neppur le chiese di Dio. 046 1CO 011 017 Mentre vi do queste istruzioni, io non vi lodo del fatto che vi radunate non per il meglio ma per il peggio. 046 1CO 011 018 Poiché, prima di tutto, sento che quando v’adunate in assemblea, ci son fra voi delle divisioni; e in parte lo credo; 046 1CO 011 019 perché bisogna che ci sian fra voi anche delle sètte, affinché quelli che sono approvati, siano manifesti fra voi. 046 1CO 011 020 Quando poi vi radunate assieme, quel che fate, non è mangiar la Cena del Signore; 046 1CO 011 021 poiché, al pasto comune, ciascuno prende prima la propria cena; e mentre l’uno ha fame, l’altro è ubriaco. 046 1CO 011 022 Non avete voi delle case per mangiare e bere? O disprezzate voi la chiesa di Dio e fate vergogna a quelli che non hanno nulla? Che vi dirò? Vi loderò io? In questo io non vi lodo. 046 1CO 011 023 Poiché ho ricevuto dal Signore quello che anche v’ho trasmesso; cioè, che il Signor Gesù, nella notte che fu tradito, prese del pane; 046 1CO 011 024 e dopo aver reso grazie, lo ruppe e disse: Questo è il mio corpo che è dato per voi; fate questo in memoria di me. 046 1CO 011 025 Parimente, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: Questo calice è il nuovo patto nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne berrete, in memoria di me. 046 1CO 011 026 Poiché ogni volta che voi mangiate questo pane e bevete di questo calice, voi annunziate la morte del Signore, finch’egli venga. 046 1CO 011 027 Perciò, chiunque mangerà il pane o berrà del calice del Signore indegnamente, sarà colpevole verso il corpo ed il sangue del Signore. 046 1CO 011 028 Or provi l’uomo se stesso, e così mangi del pane e beva del calice; 046 1CO 011 029 poiché chi mangia e beve, mangia e beve un giudicio su se stesso, se non discerne il corpo del Signore. 046 1CO 011 030 Per questa cagione molti fra voi sono infermi e malati, e parecchi muoiono. 046 1CO 011 031 Ora, se esaminassimo noi stessi, non saremmo giudicati; 046 1CO 011 032 ma quando siamo giudicati, siam corretti dal Signore, affinché non siam condannati col mondo. 046 1CO 011 033 Quando dunque, fratelli miei, v’adunate per mangiare, aspettatevi gli uni gli altri. 046 1CO 011 034 Se qualcuno ha fame, mangi a casa, onde non vi aduniate per attirar su voi un giudicio. Le altre cose regolerò quando verrò. 046 1CO 012 001 Circa i doni spirituali, fratelli, non voglio che siate nell’ignoranza. 046 1CO 012 002 Voi sapete che quando eravate Gentili eravate trascinati dietro agl’idoli muti, secondo che vi si menava. 046 1CO 012 003 Perciò vi fo sapere che nessuno, parlando per lo Spirito di Dio, dice: Gesù è anatema! e nessuno può dire: Gesù è il Signore! se non per lo Spirito Santo. 046 1CO 012 004 Or vi è diversità di doni, ma v’è un medesimo Spirito. 046 1CO 012 005 E vi è diversità di ministeri, ma non v’è che un medesimo Signore. 046 1CO 012 006 E vi è varietà di operazioni, ma non v’è che un medesimo Iddio, il quale opera tutte le cose in tutti. 046 1CO 012 007 Or a ciascuno è data la manifestazione dello Spirito per l’utile comune. 046 1CO 012 008 Infatti, a uno è data mediante lo Spirito parola di sapienza; a un altro, parola di conoscenza, secondo il medesimo Spirito; 046 1CO 012 009 a un altro, fede, mediante il medesimo Spirito; a un altro, doni di guarigioni, per mezzo del medesimo Spirito; a un altro, potenza d’operar miracoli; 046 1CO 012 010 a un altro, profezia; a un altro, il discernimento degli spiriti; a un altro, diversità di lingue, e ad un altro, la interpretazione delle lingue; 046 1CO 012 011 ma tutte queste cose le opera quell’uno e medesimo Spirito, distribuendo i suoi doni a ciascuno in particolare come Egli vuole. 046 1CO 012 012 Poiché, siccome il corpo è uno ed ha molte membra, e tutte le membra del corpo, benché siano molte, formano un unico corpo, così ancora è di Cristo. 046 1CO 012 013 Infatti noi tutti abbiam ricevuto il battesimo di un unico Spirito per formare un unico corpo, e Giudei e Greci, e schiavi e liberi; e tutti siamo stati abbeverati di un unico Spirito. 046 1CO 012 014 E infatti il corpo non si compone di un membro solo, ma di molte membra. 046 1CO 012 015 Se il piè dicesse: Siccome io non sono mano, non son del corpo, non per questo non sarebbe del corpo. 046 1CO 012 016 E se l’orecchio dicesse: Siccome io non son occhio, non son del corpo, non per questo non sarebbe del corpo. 046 1CO 012 017 Se tutto il corpo fosse occhio, dove sarebbe l’udito? Se tutto fosse udito, dove sarebbe l’odorato? 046 1CO 012 018 Ma ora Iddio ha collocato ciascun membro nel corpo, come ha voluto. 046 1CO 012 019 E se tutte le membra fossero un unico membro, dove sarebbe il corpo? 046 1CO 012 020 Ma ora ci son molte membra, ma c’è un unico corpo; 046 1CO 012 021 e l’occhio non può dire alla mano: Io non ho bisogno di te; né il capo può dire ai piedi: Non ho bisogno di voi. 046 1CO 012 022 Al contrario, le membra del corpo che paiono essere più deboli, sono invece necessarie; 046 1CO 012 023 e quelle parti del corpo che noi stimiamo esser le meno onorevoli, noi le circondiamo di maggior onore; e le parti nostre meno decorose son fatte segno di maggior decoro, 046 1CO 012 024 mentre le parti nostre decorose non ne hanno bisogno; ma Dio ha costrutto il corpo in modo da dare maggior onore alla parte che ne mancava, 046 1CO 012 025 affinché non ci fosse divisione nel corpo, ma le membra avessero la medesima cura le une per le altre. 046 1CO 012 026 E se un membro soffre, tutte le membra soffrono con lui; e se un membro è onorato, tutte le membra ne gioiscono con lui. 046 1CO 012 027 Or voi siete il corpo di Cristo, e membra d’esso, ciascuno per parte sua. 046 1CO 012 028 E Dio ha costituito nella Chiesa primieramente degli apostoli; in secondo luogo dei profeti; in terzo luogo de’ dottori; poi, i miracoli; poi i doni di guarigione, le assistenze, i doni di governo, la diversità delle lingue. 046 1CO 012 029 Tutti sono eglino apostoli? Son forse tutti profeti? Son forse tutti dottori? Fan tutti de’ miracoli? 046 1CO 012 030 Tutti hanno eglino i doni delle guarigioni? Parlan tutti in altre lingue? Interpretano tutti? 046 1CO 012 031 Ma desiderate ardentemente i doni maggiori. E ora vi mostrerò una via, che è la via per eccellenza. 046 1CO 013 001 Quand’io parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, se non ho carità, divento un rame risonante o uno squillante cembalo. 046 1CO 013 002 E quando avessi il dono di profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza, e avessi tutta la fede in modo da trasportare i monti, se non ho carità, non son nulla. 046 1CO 013 003 E quando distribuissi tutte le mie facoltà per nutrire i poveri, e quando dessi il mio corpo ad essere arso, se non ho carità, ciò niente mi giova. 046 1CO 013 004 La carità è paziente, è benigna; la carità non invidia; la carità non si vanta, non si gonfia, 046 1CO 013 005 non si comporta in modo sconveniente, non cerca il proprio interesse, non s’inasprisce, non sospetta il male, 046 1CO 013 006 non gode dell’ingiustizia, ma gioisce con la verità; 046 1CO 013 007 soffre ogni cosa, crede ogni cosa, spera ogni cosa, sopporta ogni cosa. 046 1CO 013 008 La carità non verrà mai meno. Quanto alle profezie, esse verranno abolite; quanto alle lingue, esse cesseranno; quanto alla conoscenza, essa verrà abolita; 046 1CO 013 009 poiché noi conosciamo in parte, e in parte profetizziamo; 046 1CO 013 010 ma quando la perfezione sarà venuta, quello che è solo in parte, sarà abolito. 046 1CO 013 011 Quand’ero fanciullo, parlavo da fanciullo, pensavo da fanciullo, ragionavo da fanciullo; ma quando son diventato uomo, ho smesso le cose da fanciullo. 046 1CO 013 012 Poiché ora vediamo come in uno specchio, in modo oscuro; ma allora vedremo faccia a faccia; ora conosco in parte; ma allora conoscerò appieno, come anche sono stato appieno conosciuto. 046 1CO 013 013 Or dunque queste tre cose durano: fede, speranza, carità; ma la più grande di esse è la carità. 046 1CO 014 001 Procacciate la carità, non lasciando però di ricercare i doni spirituali, e principalmente il dono di profezia. 046 1CO 014 002 Perché chi parla in altra lingua non parla agli uomini, ma a Dio; poiché nessuno l’intende, ma in ispirito proferisce misteri. 046 1CO 014 003 Chi profetizza, invece, parla agli uomini un linguaggio di edificazione, di esortazione e di consolazione. 046 1CO 014 004 Chi parla in altra lingua edifica se stesso; ma chi profetizza edifica la chiesa. 046 1CO 014 005 Or io ben vorrei che tutti parlaste in altre lingue; ma molto più che profetaste; chi profetizza è superiore a chi parla in altre lingue, a meno ch’egli interpreti, affinché la chiesa ne riceva edificazione. 046 1CO 014 006 Infatti, fratelli, s’io venissi a voi parlando in altre lingue, che vi gioverei se la mia parola non vi recasse qualche rivelazione, o qualche conoscenza, o qualche profezia, o qualche insegnamento? 046 1CO 014 007 Perfino le cose inanimate che dànno suono, quali il flauto o la cetra, se non dànno distinzione di suoni, come si conoscerà quel ch’è suonato col flauto o con la cetra? 046 1CO 014 008 E se la tromba dà un suono sconosciuto, chi si preparerà alla battaglia? 046 1CO 014 009 Così anche voi, se per il vostro dono di lingue non proferite un parlare intelligibile, come si capirà quel che dite? Parlerete in aria. 046 1CO 014 010 Ci sono nel mondo tante e tante specie di parlari, e niun parlare è senza significato. 046 1CO 014 011 Se quindi io non intendo il significato del parlare, sarò un barbaro per chi parla, e chi parla sarà un barbaro per me. 046 1CO 014 012 Così anche voi, poiché siete bramosi dei doni spirituali, cercate di abbondarne per l’edificazione della chiesa. 046 1CO 014 013 Perciò, chi parla in altra lingua preghi di poter interpretare; 046 1CO 014 014 poiché, se prego in altra lingua, ben prega lo spirito mio, ma la mia intelligenza rimane infruttuosa. 046 1CO 014 015 Che dunque? Io pregherò con lo spirito, ma pregherò anche con l’intelligenza; salmeggerò con lo spirito, ma salmeggerò anche con l’intelligenza. 046 1CO 014 016 Altrimenti, se tu benedici Iddio soltanto con lo spirito, come potrà colui che occupa il posto del semplice uditore dire “Amen” al tuo rendimento di grazie, poiché non sa quel che tu dici? 046 1CO 014 017 Quanto a te, certo, tu fai un bel ringraziamento; ma l’altro non è edificato. 046 1CO 014 018 Io ringrazio Dio che parlo in altre lingue più di tutti voi; 046 1CO 014 019 ma nella chiesa preferisco dir cinque parole intelligibili per istruire anche gli altri, che dirne diecimila in altra lingua. 046 1CO 014 020 Fratelli, non siate fanciulli per senno; siate pur bambini quanto a malizia, ma quanto a senno, siate uomini fatti. 046 1CO 014 021 Egli è scritto nella legge: Io parlerò a questo popolo per mezzo di gente d’altra lingua, e per mezzo di labbra straniere; e neppur così mi ascolteranno, dice il Signore. 046 1CO 014 022 Pertanto le lingue servono di segno non per i credenti, ma per i non credenti: la profezia, invece, serve di segno non per i non credenti, ma per i credenti. 046 1CO 014 023 Quando dunque tutta la chiesa si raduna assieme, se tutti parlano in altre lingue, ed entrano degli estranei o dei non credenti, non diranno essi che siete pazzi? 046 1CO 014 024 Ma se tutti profetizzano, ed entra qualche non credente o qualche estraneo, egli è convinto da tutti, 046 1CO 014 025 è scrutato da tutti, i segreti del suo cuore son palesati; e così, gettandosi giù con la faccia a terra, adorerà Dio, proclamando che Dio è veramente fra voi. 046 1CO 014 026 Che dunque, fratelli? Quando vi radunate, avendo ciascun di voi un salmo, o un insegnamento, o una rivelazione, o un parlare in altra lingua, o una interpretazione, facciasi ogni cosa per l’edificazione. 046 1CO 014 027 Se c’è chi parla in altra lingua, siano due o tre al più, a farlo; e l’un dopo l’altro; e uno interpreti; 046 1CO 014 028 e se non v’è chi interpreti, si tacciano nella chiesa e parlino a se stessi e a Dio. 046 1CO 014 029 Parlino due o tre profeti, e gli altri giudichino; 046 1CO 014 030 e se una rivelazione è data a uno di quelli che stanno seduti, il precedente si taccia. 046 1CO 014 031 Poiché tutti, uno ad uno, potete profetare; affinché tutti imparino e tutti sian consolati; 046 1CO 014 032 e gli spiriti de’ profeti son sottoposti a’ profeti, 046 1CO 014 033 perché Dio non è un Dio di confusione, ma di pace. 046 1CO 014 034 Come si fa in tutte le chiese de’ santi, tacciansi le donne nelle assemblee, perché non è loro permesso di parlare, ma debbon star soggette, come dice anche la legge. 046 1CO 014 035 E se vogliono imparar qualcosa, interroghino i loro mariti a casa; perché è cosa indecorosa per una donna parlare in assemblea. 046 1CO 014 036 La parola di Dio è forse proceduta da voi? O è dessa forse pervenuta a voi soli? 046 1CO 014 037 Se qualcuno si stima esser profeta o spirituale, riconosca che le cose che io vi scrivo son comandamenti del Signore. 046 1CO 014 038 E se qualcuno lo vuole ignorare, lo ignori. 046 1CO 014 039 Pertanto, fratelli, bramate il profetare, e non impedite il parlare in altre lingue; 046 1CO 014 040 ma ogni cosa sia fatta con decoro e con ordine. 046 1CO 015 001 Fratelli, io vi rammento l’Evangelo che v’ho annunziato, che voi ancora avete ricevuto, nel quale ancora state saldi, e mediante il quale siete salvati, 046 1CO 015 002 se pur lo ritenete quale ve l’ho annunziato; a meno che non abbiate creduto invano. 046 1CO 015 003 Poiché io v’ho prima di tutto trasmesso, come l’ho ricevuto anch’io, che Cristo è morto per i nostri peccati, secondo le Scritture; 046 1CO 015 004 che fu seppellito; che risuscitò il terzo giorno, secondo le Scritture; 046 1CO 015 005 che apparve a Cefa, poi ai Dodici. 046 1CO 015 006 Poi apparve a più di cinquecento fratelli in una volta, dei quali la maggior parte rimane ancora in vita e alcuni sono morti. 046 1CO 015 007 Poi apparve a Giacomo; poi a tutti gli Apostoli; 046 1CO 015 008 e, ultimo di tutti, apparve anche a me, come all’aborto; 046 1CO 015 009 perché io sono il minimo degli apostoli; e non son degno di esser chiamato apostolo, perché ho perseguitato la Chiesa di Dio. 046 1CO 015 010 Ma per la grazia di Dio io sono quello che sono; e la grazia sua verso di me non è stata vana; anzi, ho faticato più di loro tutti; non già io, però, ma la grazia di Dio che è con me. 046 1CO 015 011 Sia dunque io o siano loro, così noi predichiamo, e così voi avete creduto. 046 1CO 015 012 Or se si predica che Cristo è risuscitato dai morti, come mai alcuni fra voi dicono che non v’è risurrezione de’ morti? 046 1CO 015 013 Ma se non v’è risurrezione dei morti, neppur Cristo è risuscitato; 046 1CO 015 014 e se Cristo non è risuscitato, vana dunque è la nostra predicazione, e vana pure è la vostra fede. 046 1CO 015 015 E noi siamo anche trovati falsi testimoni di Dio, poiché abbiamo testimoniato di Dio, ch’Egli ha risuscitato il Cristo; il quale Egli non ha risuscitato, se è vero che i morti non risuscitano. 046 1CO 015 016 Difatti, se i morti non risuscitano, neppur Cristo è risuscitato; 046 1CO 015 017 e se Cristo non è risuscitato, vana è la vostra fede; voi siete ancora nei vostri peccati. 046 1CO 015 018 Anche quelli che dormono in Cristo, son dunque periti. 046 1CO 015 019 Se abbiamo sperato in Cristo per questa vita soltanto, noi siamo i più miserabili di tutti gli uomini. 046 1CO 015 020 Ma ora Cristo è risuscitato dai morti, primizia di quelli che dormono. 046 1CO 015 021 Infatti, poiché per mezzo d’un uomo è venuta la morte, così anche per mezzo d’un uomo è venuta la resurrezione dei morti. 046 1CO 015 022 Poiché, come tutti muoiono in Adamo, così anche in Cristo saran tutti vivificati; 046 1CO 015 023 ma ciascuno nel suo proprio ordine: Cristo, la primizia; poi quelli che son di Cristo, alla sua venuta; 046 1CO 015 024 poi verrà la fine, quand’egli avrà rimesso il regno nelle mani di Dio Padre, dopo che avrà ridotto al nulla ogni principato, ogni potestà ed ogni potenza. 046 1CO 015 025 Poiché bisogna ch’egli regni finché abbia messo tutti i suoi nemici sotto i suoi piedi. 046 1CO 015 026 L’ultimo nemico che sarà distrutto, sarà la morte. 046 1CO 015 027 Difatti, Iddio ha posto ogni cosa sotto i piedi di esso; ma quando dice che ogni cosa gli è sottoposta, è chiaro che Colui che gli ha sottoposto ogni cosa, ne è eccettuato. 046 1CO 015 028 E quando ogni cosa gli sarà sottoposta, allora anche il Figlio stesso sarà sottoposto a Colui che gli ha sottoposto ogni cosa, affinché Dio sia tutto in tutti. 046 1CO 015 029 Altrimenti, che faranno quelli che son battezzati per i morti? Se i morti non risuscitano affatto, perché dunque son essi battezzati per loro? 046 1CO 015 030 E perché anche noi siamo ogni momento in pericolo? 046 1CO 015 031 Ogni giorno sono esposto alla morte; si, fratelli, com’è vero ch’io mi glorio di voi, in Cristo Gesù, nostro Signore. 046 1CO 015 032 Se soltanto per fini umani ho lottato con le fiere ad Efeso, che utile ne ho io? Se i morti non risuscitano, mangiamo e beviamo, perché domani morremo. 046 1CO 015 033 Non v’ingannate: le cattive compagnie corrompono i buoni costumi. 046 1CO 015 034 Svegliatevi a vita di giustizia, e non peccate; perché alcuni non hanno conoscenza di Dio; lo dico a vostra vergogna. 046 1CO 015 035 Ma qualcuno dirà: come risuscitano i morti? E con qual corpo tornano essi? 046 1CO 015 036 Insensato, quel che tu semini non è vivificato, se prima non muore; 046 1CO 015 037 e quanto a quel che tu semini, non semini il corpo che ha da nascere, ma un granello ignudo, come capita, di frumento, o di qualche altro seme; 046 1CO 015 038 e Dio gli dà un corpo secondo che l’ha stabilito; e ad ogni seme, il proprio corpo. 046 1CO 015 039 Non ogni carne è la stessa carne; ma altra è la carne degli uomini, altra la carne delle bestie, altra quella degli uccelli, altra quella dei pesci. 046 1CO 015 040 Ci sono anche de’ corpi celesti e de’ corpi terrestri; ma altra è la gloria de’ celesti, e altra quella de’ terrestri. 046 1CO 015 041 Altra è la gloria del sole, altra la gloria della luna, e altra la gloria delle stelle; perché un astro è differente dall’altro in gloria. 046 1CO 015 042 Così pure della risurrezione dei morti. Il corpo è seminato corruttibile, e risuscita incorruttibile; 046 1CO 015 043 è seminato ignobile, e risuscita glorioso; è seminato debole, e risuscita potente; 046 1CO 015 044 è seminato corpo naturale, e risuscita corpo spirituale. Se c’è un corpo naturale, c’è anche un corpo spirituale. 046 1CO 015 045 Così anche sta scritto: il primo uomo, Adamo, fu fatto anima vivente; l’ultimo Adamo è spirito vivificante. 046 1CO 015 046 Però, ciò che è spirituale non vien prima; ma prima, ciò che è naturale; poi vien ciò che è spirituale. 046 1CO 015 047 Il primo uomo, tratto dalla terra, è terreno; il secondo uomo è dal cielo. 046 1CO 015 048 Quale è il terreno, tali sono anche i terreni; e quale è il celeste, tali saranno anche i celesti. 046 1CO 015 049 E come abbiamo portato l’immagine del terreno, così porteremo anche l’immagine del celeste. 046 1CO 015 050 Or questo dico, fratelli, che carne e sangue non possono eredare il regno di Dio né la corruzione può eredare la incorruttibilità. 046 1CO 015 051 Ecco, io vi dico un mistero: non tutti morremo, ma tutti saremo mutati, 046 1CO 015 052 in un momento, in un batter d’occhio, al suon dell’ultima tromba. Perché la tromba suonerà, e i morti risusciteranno incorruttibili, e noi saremo mutati. 046 1CO 015 053 Poiché bisogna che questo corruttibile rivesta incorruttibilità, e che questo mortale rivesta immortalità. 046 1CO 015 054 E quando questo corruttibile avrà rivestito incorruttibilità, e questo mortale avrà rivestito immortalità, allora sarà adempiuta la parola che è scritta: La morte è stata sommersa nella vittoria. 046 1CO 015 055 O morte, dov’è la tua vittoria? O morte, dov’è il tuo dardo? (Hadēs g86) 046 1CO 015 056 Or il dardo della morte è il peccato, e la forza del peccato è la legge; 046 1CO 015 057 ma ringraziato sia Dio, che ci dà la vittoria per mezzo del Signor nostro Gesù Cristo. 046 1CO 015 058 Perciò, fratelli miei diletti, state saldi, incrollabili, abbondanti sempre nell’opera del Signore, sapendo che la vostra fatica non è vana nel Signore. 046 1CO 016 001 Or quanto alla colletta per i santi, come ho ordinato alle chiese di Galazia, così fate anche voi. 046 1CO 016 002 Ogni primo giorno della settimana ciascun di voi metta da parte a casa quel che potrà secondo la prosperità concessagli, affinché, quando verrò, non ci sian più collette da fare. 046 1CO 016 003 E quando sarò giunto, quelli che avrete approvati, io li manderò con lettere a portare la vostra liberalità a Gerusalemme; 046 1CO 016 004 e se converrà che ci vada anch’io, essi verranno meco. 046 1CO 016 005 Io poi mi recherò da voi, quando sarò passato per la Macedonia; 046 1CO 016 006 perché passerò per la Macedonia; ma da voi forse mi fermerò alquanto, ovvero anche passerò l’inverno, affinché voi mi facciate proseguire per dove mi recherò. 046 1CO 016 007 Perché, questa volta, io non voglio vedervi di passaggio; poiché spero di fermarmi qualche tempo da voi, se il Signore lo permette. 046 1CO 016 008 Ma mi fermerò in Efeso fino alla Pentecoste, 046 1CO 016 009 perché una larga porta mi è qui aperta ad un lavoro efficace, e vi son molti avversari. 046 1CO 016 010 Or se viene Timoteo, guardate che stia fra voi senza timore; perch’egli lavora nell’opera del Signore, come faccio anch’io. 046 1CO 016 011 Nessuno dunque lo sprezzi; ma fatelo proseguire in pace, affinché venga da me; poiché io l’aspetto coi fratelli. 046 1CO 016 012 Quanto al fratello Apollo, io l’ho molto esortato a recarsi da voi coi fratelli; ma egli assolutamente non ha avuto volontà di farlo adesso; andrà però quando ne avrà l’opportunità. 046 1CO 016 013 Vegliate, state fermi nella fede, portatevi virilmente, fortificatevi. 046 1CO 016 014 Tutte le cose vostre sian fatte con carità. 046 1CO 016 015 Or, fratelli, voi conoscete la famiglia di Stefana; sapete che è la primizia dell’Acaia, e che si è dedicata al servizio dei santi; 046 1CO 016 016 io v’esorto a sottomettervi anche voi a cotali persone, e a chiunque lavora e fatica nell’opera comune. 046 1CO 016 017 E io mi rallegro della venuta di Stefana, di Fortunato e d’Acaico, perché essi hanno riempito il vuoto prodotto dalla vostra assenza; 046 1CO 016 018 poiché hanno ricreato lo spirito mio ed il vostro; sappiate apprezzare cotali persone. 046 1CO 016 019 Le chiese dell’Asia vi salutano. Aquila e Priscilla, con la chiesa che è in casa loro, vi salutano molto nel Signore. 046 1CO 016 020 Tutti i fratelli vi salutano. Salutatevi gli uni gli altri con un santo bacio. 046 1CO 016 021 Il saluto, di mia propria mano: di me, Paolo. 046 1CO 016 022 Se qualcuno non ama il Signore, sia anatema. Maràn-atà. 046 1CO 016 023 La grazia del Signor Gesù sia con voi. 046 1CO 016 024 L’amor mio è con tutti voi in Cristo Gesù. # # BOOK 047 2CO 2 Corinthians 2 Corinzi 047 2CO 001 001 Paolo, apostolo di Cristo Gesù per la volontà di Dio, e il fratello Timoteo, alla chiesa di Dio che è in Corinto, con tutti i santi che sono in tutta l’Acaia, 047 2CO 001 002 grazia a voi e pace da Dio nostro Padre e dal Signor Gesù Cristo. 047 2CO 001 003 Benedetto sia Iddio, il Padre del nostro Signore Gesù Cristo, il Padre delle misericordie e l’Iddio d’ogni consolazione, 047 2CO 001 004 il quale ci consola in ogni nostra afflizione, affinché, mediante la consolazione onde noi stessi siam da Dio consolati, possiam consolare quelli che si trovano in qualunque afflizione. 047 2CO 001 005 Perché, come abbondano in noi le sofferenze di Cristo, così, per mezzo di Cristo, abbonda anche la nostra consolazione. 047 2CO 001 006 Talché se siamo afflitti, è per la vostra consolazione e salvezza; e se siamo consolati, è per la vostra consolazione, la quale opera efficacemente nel farvi capaci di sopportare le stesse sofferenze che anche noi patiamo. 047 2CO 001 007 E la nostra speranza di voi è ferma, sapendo che come siete partecipi delle sofferenze siete anche partecipi della consolazione. 047 2CO 001 008 Poiché, fratelli, non vogliamo che ignoriate, circa l’afflizione che ci colse in Asia, che siamo stati oltremodo aggravati, al di là delle nostre forze, tanto che stavamo in gran dubbio anche della vita. 047 2CO 001 009 Anzi, avevamo già noi stessi pronunciata la nostra sentenza di morte, affinché non ci confidassimo in noi medesimi, ma in Dio che risuscita i morti, 047 2CO 001 010 il quale ci ha liberati e ci libererà da un così gran pericolo di morte, e nel quale abbiamo la speranza che ci libererà ancora; 047 2CO 001 011 aiutandoci anche voi con le vostre supplicazioni, affinché del favore ottenutoci per mezzo di tante persone, grazie siano rese per noi da molti. 047 2CO 001 012 Questo, infatti, è il nostro vanto: la testimonianza della nostra coscienza, che ci siam condotti nel mondo, e più che mai verso voi, con santità e sincerità di Dio, non con sapienza carnale, ma con la grazia di Dio. 047 2CO 001 013 Poiché noi non vi scriviamo altro se non quel che leggete o anche riconoscete; 047 2CO 001 014 e spero che sino alla fine riconoscerete, come in parte avete già riconosciuto, che noi siamo il vostro vanto, come anche voi sarete il nostro nel giorno del nostro Signore, Gesù. 047 2CO 001 015 E in questa fiducia, per procurarvi un duplice beneficio, io volevo venire prima da voi, 047 2CO 001 016 e, passando da voi, volevo andare in Macedonia; e poi dalla Macedonia venir di nuovo a voi, e da voi esser fatto proseguire per la Giudea. 047 2CO 001 017 Prendendo dunque questa decisione ho io agito con leggerezza? Ovvero, le cose che delibero, le delibero io secondo la carne, talché un momento io dica “Sì, sì” e l’altro “No, no?” 047 2CO 001 018 Or com’è vero che Dio è fedele, la parola che vi abbiamo rivolta non è “sì” e “no”. 047 2CO 001 019 Perché il Figliuol di Dio, Cristo Gesù, che è stato da noi predicato fra voi, cioè da me, da Silvano e da Timoteo, non è stato “sì” e “no”; ma è “sì” in lui. 047 2CO 001 020 Poiché quante sono le promesse di Dio, tutte hanno in lui il loro “sì”; perciò pure per mezzo di lui si pronuncia l’Amen alla gloria di Dio, in grazia del nostro ministerio. 047 2CO 001 021 Or Colui che con voi ci rende fermi in Cristo e che ci ha unti, è Dio, 047 2CO 001 022 il quale ci ha pur segnati col proprio sigillo, e ci ha data la caparra dello Spirito nei nostri cuori. 047 2CO 001 023 Or io chiamo Iddio a testimone sull’anima mia ch’egli è per risparmiarvi ch’io non son più venuto a Corinto. 047 2CO 001 024 Non già che signoreggiamo sulla vostra fede, ma siamo aiutatori della vostra allegrezza; poiché nella fede voi state saldi. 047 2CO 002 001 Io avevo dunque meco stesso determinato di non venire a voi per rattristarvi una seconda volta. 047 2CO 002 002 Perché, se io vi contristo, chi sarà dunque colui che mi rallegrerà, se non colui che sarà stato da me contristato? 047 2CO 002 003 E vi ho scritto a quel modo onde, al mio arrivo, io non abbia tristezza da coloro dai quali dovrei avere allegrezza; avendo di voi tutti fiducia che la mia allegrezza è l’allegrezza di tutti voi. 047 2CO 002 004 Poiché in grande afflizione ed in angoscia di cuore vi scrissi con molte lagrime, non già perché foste contristati, ma perché conosceste l’amore che nutro abbondantissimo per voi. 047 2CO 002 005 Or se qualcuno ha cagionato tristezza, egli non ha contristato me, ma, in parte, per non esagerare, voi tutti. 047 2CO 002 006 Basta a quel tale la riprensione inflittagli dalla maggioranza; 047 2CO 002 007 onde ora, al contrario, dovreste piuttosto perdonarlo e confortarlo, che talora non abbia a rimaner sommerso da soverchia tristezza. 047 2CO 002 008 Perciò vi prego di confermargli l’amor vostro; 047 2CO 002 009 poiché anche per questo vi ho scritto: per conoscere alla prova se siete ubbidienti in ogni cosa. 047 2CO 002 010 Or a chi voi perdonate qualcosa, perdono anch’io; poiché anch’io quel che ho perdonato, se ho perdonato qualcosa, l’ho fatto per amor vostro, nel cospetto di Cristo, 047 2CO 002 011 affinché non siamo soverchiati da Satana, giacché non ignoriamo le sue macchinazioni. 047 2CO 002 012 Or essendo venuto a Troas per l’Evangelo di Cristo ed essendomi aperta una porta nel Signore, 047 2CO 002 013 non ebbi requie nel mio spirito perché non vi trovai Tito, mio fratello; così, accomiatatomi da loro, partii per la Macedonia. 047 2CO 002 014 Ma grazie siano rese a Dio che sempre ci conduce in trionfo in Cristo, e che per mezzo nostro spande da per tutto il profumo della sua conoscenza. 047 2CO 002 015 Poiché noi siamo dinanzi a Dio il buon odore di Cristo fra quelli che son sulla via della salvezza e fra quelli che son sulla via della perdizione; 047 2CO 002 016 a questi, un odore di morte, a morte; a quelli, un odore di vita, a vita. E chi è sufficiente a queste cose? 047 2CO 002 017 Poiché noi non siamo come quei molti che adulterano la parola di Dio; ma parliamo mossi da sincerità, da parte di Dio, in presenza di Dio, in Cristo. 047 2CO 003 001 Cominciamo noi di nuovo a raccomandar noi stessi? O abbiam noi bisogno, come alcuni, di lettere di raccomandazione presso di voi o da voi? 047 2CO 003 002 Siete voi la nostra lettera, scritta nei nostri cuori, conosciuta e letta da tutti gli uomini; 047 2CO 003 003 essendo manifesto che voi siete una lettera di Cristo, scritta mediante il nostro ministerio, scritta non con inchiostro, ma con lo Spirito dell’Iddio vivente; non su tavole di pietra, ma su tavole che son cuori di carne. 047 2CO 003 004 E una tal confidanza noi l’abbiamo per mezzo di Cristo presso Dio. 047 2CO 003 005 Non già che siam di per noi stessi capaci di pensare alcun che, come venendo da noi; 047 2CO 003 006 ma la nostra capacità viene da Dio, che ci ha anche resi capaci d’esser ministri d’un nuovo patto, non di lettera, ma di spirito; perché la lettera uccide, ma lo spirito vivifica. 047 2CO 003 007 Ora se il ministerio della morte scolpito in lettere su pietre fu circondato di gloria, talché i figliuoli d’Israele non poteano fissar lo sguardo nel volto di Mosè a motivo della gloria, che pur svaniva, del volto di lui, 047 2CO 003 008 non sarà il ministerio dello Spirito circondato di molto maggior gloria? 047 2CO 003 009 Se, infatti, il ministerio della condanna fu con gloria, molto più abbonda in gloria il ministerio della giustizia. 047 2CO 003 010 Anzi, quel che nel primo fu reso glorioso, non fu reso veramente glorioso, quando lo si confronti colla gloria di tanto superiore del secondo; 047 2CO 003 011 perché, se ciò che aveva da sparire fu circondato di gloria, molto più ha da esser glorioso ciò che ha da durare. 047 2CO 003 012 Avendo dunque una tale speranza, noi usiamo grande franchezza, 047 2CO 003 013 e non facciamo come Mosè, che si metteva un velo sulla faccia, perché i figliuoli d’Israele non fissassero lo sguardo nella fine di ciò che doveva sparire. 047 2CO 003 014 Ma le loro menti furon rese ottuse; infatti, sino al dì d’oggi, quando fanno la lettura dell’antico patto, lo stesso velo rimane, senz’essere rimosso, perché è in Cristo ch’esso è abolito. 047 2CO 003 015 Ma fino ad oggi, quando si legge Mosè, un velo rimane steso sul cuor loro; 047 2CO 003 016 quando però si saranno convertiti al Signore, il velo sarà rimosso. 047 2CO 003 017 Ora, il Signore è lo Spirito; e dov’è lo Spirito del Signore, quivi è libertà. 047 2CO 003 018 E noi tutti contemplando a viso scoperto, come in uno specchio, la gloria del Signore, siamo trasformati nell’istessa immagine di lui, di gloria in gloria, secondo che opera il Signore, che è Spirito. 047 2CO 004 001 Perciò, avendo questo ministerio in virtù della misericordia che ci è stata fatta, noi non veniam meno nell’animo, 047 2CO 004 002 ma abbiam rinunziato alle cose nascoste e vergognose, non procedendo con astuzia né falsificando la parola di Dio, ma mediante la manifestazione della verità raccomandando noi stessi alla coscienza di ogni uomo nel cospetto di Dio. 047 2CO 004 003 E se il nostro vangelo è ancora velato, è velato per quelli che son sulla via della perdizione, 047 2CO 004 004 per gl’increduli, dei quali l’iddio di questo secolo ha accecato le menti, affinché la luce dell’evangelo della gloria di Cristo, che è l’immagine di Dio, non risplenda loro. (aiōn g165) 047 2CO 004 005 Poiché noi non predichiamo noi stessi, ma Cristo Gesù qual Signore, e quanto a noi ci dichiariamo vostri servitori per amor di Gesù; 047 2CO 004 006 perché l’Iddio che disse: Splenda la luce fra le tenebre, è quel che risplendé ne’ nostri cuori affinché noi facessimo brillare la luce della conoscenza della gloria di Dio che rifulge nel volto di Gesù Cristo. 047 2CO 004 007 Ma noi abbiamo questo tesoro in vasi di terra, affinché l’eccellenza di questa potenza sia di Dio e non da noi. 047 2CO 004 008 Noi siamo tribolati in ogni maniera, ma non ridotti all’estremo; perplessi, ma non disperati; 047 2CO 004 009 perseguitati, ma non abbandonati; atterrati, ma non uccisi; 047 2CO 004 010 portiam sempre nel nostro corpo la morte di Gesù, perché anche la vita di Gesù si manifesti nel nostro corpo; 047 2CO 004 011 poiché noi che viviamo, siam sempre esposti alla morte per amor di Gesù, onde anche la vita di Gesù sia manifestata nella nostra carne mortale. 047 2CO 004 012 Talché la morte opera in noi, ma la vita in voi. 047 2CO 004 013 Ma siccome abbiam lo stesso spirito di fede, ch’è in quella parola della Scrittura: Ho creduto, perciò ho parlato, anche noi crediamo, e perciò anche parliamo, 047 2CO 004 014 sapendo che Colui che risuscitò il Signor Gesù, risusciterà anche noi con Gesù, e ci farà comparir con voi alla sua presenza. 047 2CO 004 015 Poiché tutte queste cose avvengono per voi, affinché la grazia essendo abbondata, faccia sì che sovrabbondi per bocca di un gran numero il ringraziamento alla gloria di Dio. 047 2CO 004 016 Perciò noi non veniamo meno nell’animo; ma quantunque il nostro uomo esterno si disfaccia, pure il nostro uomo interno si rinnova di giorno in giorno. 047 2CO 004 017 Perché la nostra momentanea, leggera afflizione ci produce un sempre più grande, smisurato peso eterno di gloria, (aiōnios g166) 047 2CO 004 018 mentre abbiamo lo sguardo intento non alle cose che si vedono, ma a quelle che non si vedono; poiché le cose che si vedono son solo per un tempo, ma quelle che non si vedono sono eterne. (aiōnios g166) 047 2CO 005 001 Noi sappiamo infatti che se questa tenda ch’è la nostra dimora terrena viene disfatta, noi abbiamo da Dio un edificio, una casa non fatta da mano d’uomo, eterna nei cieli. (aiōnios g166) 047 2CO 005 002 Poiché in questa tenda noi gemiamo, bramando di esser sopravvestiti della nostra abitazione che è celeste, 047 2CO 005 003 se pur sarem trovati vestiti e non ignudi. 047 2CO 005 004 Poiché noi che stiamo in questa tenda, gemiamo, aggravati; e perciò desideriamo non già d’esser spogliati, ma d’esser sopravvestiti, onde ciò che è mortale sia assorbito dalla vita. 047 2CO 005 005 Or Colui che ci ha formati per questo stesso è Dio, il quale ci ha dato la caparra dello Spirito. 047 2CO 005 006 Noi siamo dunque sempre pieni di fiducia, e sappiamo che mentre abitiamo nel corpo, siamo assenti dal Signore 047 2CO 005 007 (poiché camminiamo per fede e non per visione); 047 2CO 005 008 ma siamo pieni di fiducia e abbiamo molto più caro di partire dal corpo e d’abitare col Signore. 047 2CO 005 009 Ed è perciò che ci studiamo d’essergli grati, sia che abitiamo nel corpo, sia che ne partiamo. 047 2CO 005 010 Poiché dobbiamo tutti comparire davanti al tribunale di Cristo, affinché ciascuno riceva la retribuzione della cose fatte quand’era nel corpo, secondo quel che avrà operato, o bene, o male. 047 2CO 005 011 Sapendo dunque il timor che si deve avere del Signore, noi persuadiamo gli uomini; e Dio ci conosce a fondo, e spero che nelle vostre coscienze anche voi ci conoscete. 047 2CO 005 012 Noi non ci raccomandiamo di nuovo a voi, ma vi diamo l’occasione di gloriarvi di noi, affinché abbiate di che rispondere a quelli che si gloriano di ciò che è apparenza e non di ciò che è nel cuore. 047 2CO 005 013 Perché, se siamo fuor di senno, lo siamo a gloria di Dio e se siamo di buon senno lo siamo per voi; 047 2CO 005 014 poiché l’amore di Cristo ci costringe; perché siamo giunti a questa conclusione: che uno solo morì per tutti, quindi tutti morirono; 047 2CO 005 015 e ch’egli morì per tutti, affinché quelli che vivono non vivano più per loro stessi, ma per colui che è morto e risuscitato per loro. 047 2CO 005 016 Talché, da ora in poi, noi non conosciamo più alcuno secondo la carne; e se anche abbiam conosciuto Cristo secondo la carne, ora però non lo conosciamo più così. 047 2CO 005 017 Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura; le cose vecchie son passate: ecco, son diventate nuove. 047 2CO 005 018 E tutto questo vien da Dio che ci ha riconciliati con sé per mezzo di Cristo e ha dato a noi il ministerio della riconciliazione; 047 2CO 005 019 in quanto che Iddio riconciliava con sé il mondo in Cristo non imputando agli uomini i loro falli, e ha posta in noi la parola della riconciliazione. 047 2CO 005 020 Noi dunque facciamo da ambasciatori per Cristo, come se Dio esortasse per mezzo nostro; vi supplichiamo nel nome di Cristo: Siate riconciliati con Dio. 047 2CO 005 021 Colui che non ha conosciuto peccato, Egli l’ha fatto esser peccato per noi, affinché noi diventassimo giustizia di Dio in lui. 047 2CO 006 001 Come collaboratori di Dio, noi v’esortiamo pure a far sì che non abbiate ricevuta la grazia di Dio invano; 047 2CO 006 002 poiché egli dice: T’ho esaudito nel tempo accettevole, e t’ho soccorso nel giorno della salvezza. Eccolo ora il tempo accettevole; eccolo ora il giorno della salvezza! 047 2CO 006 003 Noi non diamo motivo di scandalo in cosa alcuna, onde il ministerio non sia vituperato; 047 2CO 006 004 ma in ogni cosa ci raccomandiamo come ministri di Dio per una grande costanza, per afflizioni, necessità, angustie, 047 2CO 006 005 battiture, prigionie, sommosse, fatiche, veglie, digiuni, 047 2CO 006 006 per purità, conoscenza, longanimità, benignità, per lo Spirito Santo, per carità non finta; 047 2CO 006 007 per la parola di verità, per la potenza di Dio; per le armi di giustizia a destra e a sinistra, 047 2CO 006 008 in mezzo alla gloria e all’ignominia, in mezzo alla buona ed alla cattiva riputazione; tenuti per seduttori, eppur veraci; 047 2CO 006 009 sconosciuti, eppur ben conosciuti; moribondi, eppur eccoci viventi; castigati, eppur non messi a morte; 047 2CO 006 010 contristati, eppur sempre allegri; poveri, eppure arricchenti molti; non avendo nulla, eppur possedenti ogni cosa! 047 2CO 006 011 La nostra bocca vi ha parlato apertamente, o Corinzi; il nostro cuore s’è allargato. 047 2CO 006 012 Voi non siete allo stretto in noi, ma è il vostro cuore che si è ristretto. 047 2CO 006 013 Ora, per renderci il contraccambio (parlo come a figliuoli), allargate il cuore anche voi! 047 2CO 006 014 Non vi mettete con gl’infedeli sotto un giogo che non è per voi; perché qual comunanza v’è egli fra la giustizia e l’iniquità? O qual comunione fra la luce e le tenebre? 047 2CO 006 015 E quale armonia fra Cristo e Beliar? O che v’è di comune tra il fedele e l’infedele? 047 2CO 006 016 E quale accordo fra il tempio di Dio e gl’idoli? Poiché noi siamo il tempio dell’Iddio vivente, come disse Iddio: Io abiterò in mezzo a loro e camminerò fra loro; e sarò loro Dio, ed essi saranno mio popolo. 047 2CO 006 017 Perciò Uscite di mezzo a loro e separatevene, dice il Signore, e non toccate nulla d’immondo; ed io v’accoglierò, 047 2CO 006 018 e vi sarò per Padre e voi mi sarete per figliuoli e per figliuole, dice il Signore onnipotente. 047 2CO 007 001 Poiché dunque abbiam queste promesse, diletti, purifichiamoci d’ogni contaminazione di carne e di spirito, compiendo la nostra santificazione nel timor di Dio. 047 2CO 007 002 Fateci posto nei vostri cuori! Noi non abbiam fatto torto ad alcuno, non abbiam nociuto ad alcuno, non abbiam sfruttato alcuno. 047 2CO 007 003 Non lo dico per condannarvi, perché ho già detto prima che voi siete nei nostri cuori per la morte e per la vita. 047 2CO 007 004 Grande è la franchezza che uso con voi; molto ho da gloriarmi di voi; son ripieno di consolazione, io trabocco d’allegrezza in tutta la nostra afflizione. 047 2CO 007 005 Poiché, anche dopo che fummo giunti in Macedonia, la nostra carne non ha avuto requie alcuna, ma siamo stati afflitti in ogni maniera; combattimenti di fuori, di dentro timori. 047 2CO 007 006 Ma Iddio che consola gli abbattuti, ci consolò con la venuta di Tito; 047 2CO 007 007 e non soltanto con la venuta di lui, ma anche con la consolazione da lui provata a vostro riguardo. Egli ci ha raccontato la vostra bramosia di noi, il vostro pianto, il vostro zelo per me; ond’io mi son più che mai rallegrato. 047 2CO 007 008 Poiché, quand’anche io v’abbia contristati con la mia epistola, non me ne rincresce; e se pur ne ho provato rincrescimento (poiché vedo che quella epistola, quantunque per un breve tempo, vi ha contristati), 047 2CO 007 009 ora mi rallegro, non perché siete stati contristati, ma perché siete stati contristati a ravvedimento; poiché siete stati contristati secondo Iddio, onde non aveste a ricevere alcun danno da noi. 047 2CO 007 010 Poiché, la tristezza secondo Dio produce un ravvedimento che mena alla salvezza, e del quale non c’è mai da pentirsi; ma la tristezza del mondo produce la morte. 047 2CO 007 011 Infatti, questo essere stati contristati secondo Iddio, vedete quanta premura ha prodotto in voi! Anzi, quanta giustificazione, quanto sdegno, quanto timore, quanta bramosia, quanto zelo, qual punizione! In ogni maniera avete dimostrato d’esser puri in quest’affare. 047 2CO 007 012 Sebbene dunque io v’abbia scritto, non è a motivo di chi ha fatto l’ingiuria né a motivo di chi l’ha patita, ma perché la premura che avete per noi fosse manifestata presso di voi nel cospetto di Dio. 047 2CO 007 013 Perciò siamo stati consolati; e oltre a questa nostra consolazione ci siamo più che mai rallegrati per l’allegrezza di Tito, perché il suo spirito è stato ricreato da voi tutti. 047 2CO 007 014 Che se mi sono in qualcosa gloriato di voi con lui, non sono stato confuso; ma come v’abbiam detto in ogni cosa la verità, così anche il nostro vanto di voi con Tito è risultato verità. 047 2CO 007 015 Ed egli vi ama più che mai svisceratamente, quando si ricorda dell’ubbidienza di voi tutti, e come l’avete ricevuto con timore e tremore. 047 2CO 007 016 Io mi rallegro che in ogni cosa posso aver fiducia in voi. 047 2CO 008 001 Or, fratelli, vogliamo farvi sapere la grazia di Dio concessa alle chiese di Macedonia. 047 2CO 008 002 In mezzo alle molte afflizioni con le quali esse sono provate, l’abbondanza della loro allegrezza e la loro profonda povertà hanno abbondato nelle ricchezze della loro liberalità. 047 2CO 008 003 Poiché, io ne rendo testimonianza, secondo il poter loro, anzi al di là del poter loro, hanno dato volenterosi, 047 2CO 008 004 chiedendoci con molte istanze la grazia di contribuire a questa sovvenzione destinata ai santi. 047 2CO 008 005 E l’hanno fatto non solo come avevamo sperato; ma prima si sono dati loro stessi al Signore, e poi a noi, per la volontà di Dio. 047 2CO 008 006 Talché abbiamo esortato Tito che, come l’ha già cominciata, così porti a compimento fra voi anche quest’opera di carità. 047 2CO 008 007 Ma siccome voi abbondate in ogni cosa, in fede, in parola, in conoscenza, in ogni zelo e nell’amore che avete per noi, vedete d’abbondare anche in quest’opera di carità. 047 2CO 008 008 Non lo dico per darvi un ordine, ma per mettere alla prova, con l’esempio dell’altrui premura, anche la schiettezza del vostro amore. 047 2CO 008 009 Perché voi conoscete la carità del Signor nostro Gesù Cristo il quale, essendo ricco, s’è fatto povero per amor vostro, onde, mediante la sua povertà, voi poteste diventar ricchi. 047 2CO 008 010 E qui vi do un consiglio; il che conviene a voi i quali fin dall’anno passato avete per i primi cominciato non solo a fare ma anche a volere: 047 2CO 008 011 Portate ora a compimento anche il fare; onde, come ci fu la prontezza del volere, così ci sia anche il compiere secondo i vostri mezzi. 047 2CO 008 012 Poiché, se c’è la prontezza dell’animo, essa è gradita in ragione di quello che uno ha, e non di quello che non ha. 047 2CO 008 013 Poiché questo non si fa per recar sollievo ad altri ed aggravio a voi, ma per principio di uguaglianza; 047 2CO 008 014 nelle attuali circostanze, la vostra abbondanza serve a supplire al loro bisogno, onde la loro abbondanza supplisca altresì al bisogno vostro, affinché ci sia uguaglianza, secondo che è scritto: 047 2CO 008 015 Chi avea raccolto molto non n’ebbe di soverchio, e chi avea raccolto poco, non n’ebbe mancanza. 047 2CO 008 016 Or ringraziato sia Iddio che ha messo in cuore a Tito lo stesso zelo per voi; 047 2CO 008 017 poiché non solo egli ha accettata la nostra esortazione, ma mosso da zelo anche maggiore si è spontaneamente posto in cammino per venire da voi. 047 2CO 008 018 E assieme a lui abbiam mandato questo fratello, la cui lode nella predicazione dell’Evangelo è sparsa per tutte le chiese; 047 2CO 008 019 non solo, ma egli è stato anche eletto dalle chiese a viaggiare con noi per quest’opera di carità, da noi amministrata per la gloria del Signore stesso e per dimostrare la prontezza dell’animo nostro. 047 2CO 008 020 Evitiamo così che qualcuno abbia a biasimarci circa quest’abbondante colletta che è da noi amministrata; 047 2CO 008 021 perché ci preoccupiamo d’agire onestamente non solo nel cospetto del Signore, ma anche nel cospetto degli uomini. 047 2CO 008 022 E con loro abbiamo mandato quel nostro fratello del quale spesse volte e in molte cose abbiamo sperimentato lo zelo, e che ora è più zelante che mai per la gran fiducia che ha in voi. 047 2CO 008 023 Quanto a Tito, egli è mio compagno e collaboratore in mezzo a voi; quanto ai nostri fratelli, essi sono gli inviati delle chiese, e gloria di Cristo. 047 2CO 008 024 Date loro dunque, nel cospetto delle chiese, la prova del vostro amore e mostrate loro che abbiamo ragione di gloriarci di voi. 047 2CO 009 001 Quanto alla sovvenzione destinata ai santi, è superfluo ch’io ve ne scriva, 047 2CO 009 002 perché conosco la prontezza dell’animo vostro, per la quale mi glorio di voi presso i Macedoni, dicendo che l’Acaia è pronta fin dall’anno passato; e il vostro zelo ne ha stimolati moltissimi. 047 2CO 009 003 Ma ho mandato i fratelli onde il nostro gloriarci di voi non riesca vano per questo rispetto; affinché, come dissi, siate pronti; 047 2CO 009 004 che talora, se venissero meco dei Macedoni e vi trovassero non preparati, noi (per non dir voi) non avessimo ad essere svergognati per questa nostra fiducia. 047 2CO 009 005 Perciò ho reputato necessario esortare i fratelli a venire a voi prima di me e preparare la vostra già promessa liberalità, ond’essa sia pronta come atto di liberalità e non d’avarizia. 047 2CO 009 006 Or questo io dico: chi semina scarsamente mieterà altresì scarsamente; e chi semina liberalmente mieterà altresì liberalmente. 047 2CO 009 007 Dia ciascuno secondo che ha deliberato in cuor suo; non di mala voglia, né per forza perché Iddio ama un donatore allegro. 047 2CO 009 008 E Dio è potente da far abbondare su di voi ogni grazia, affinché, avendo sempre in ogni cosa tutto quel che vi è necessario, abbondiate in ogni opera buona; 047 2CO 009 009 siccome è scritto: Egli ha sparso, egli ha dato ai poveri, la sua giustizia dimora in eterno. (aiōn g165) 047 2CO 009 010 Or Colui che fornisce al seminatore la semenza, e il pane da mangiare, fornirà e moltiplicherà la semenza vostra ed accrescerà i frutti della vostra giustizia. 047 2CO 009 011 Sarete così arricchiti in ogni cosa onde potere esercitare una larga liberalità, la quale produrrà per nostro mezzo rendimento di grazie a Dio. 047 2CO 009 012 Poiché la prestazione di questo servigio sacro non solo supplisce ai bisogni dei santi ma più ancora produce abbondanza di ringraziamenti a Dio; 047 2CO 009 013 in quanto che la prova pratica fornita da questa sovvenzione li porta a glorificare Iddio per l’ubbidienza con cui professate il Vangelo di Cristo, e per la liberalità con cui partecipate ai bisogni loro e di tutti. 047 2CO 009 014 E con le loro preghiere a pro vostro essi mostrano d’esser mossi da vivo affetto per voi a motivo della sovrabbondante grazia di Dio che è sopra voi. 047 2CO 009 015 Ringraziato sia Dio del suo dono ineffabile! 047 2CO 010 001 Io poi, Paolo, vi esorto per la mansuetudine e la mitezza di Cristo, io che quando sono presente fra voi son umile, ma quando sono assente sono ardito verso voi, 047 2CO 010 002 vi prego di non obbligarmi, quando sarò presente, a procedere arditamente con quella sicurezza onde fo conto d’essere audace contro taluni che ci stimano come se camminassimo secondo la carne. 047 2CO 010 003 Perché sebbene camminiamo nella carne, non combattiamo secondo la carne; 047 2CO 010 004 infatti le armi della nostra guerra non sono carnali, ma potenti nel cospetto di Dio a distruggere le fortezze; 047 2CO 010 005 poiché distruggiamo i ragionamenti ed ogni altezza che si eleva contro alla conoscenza di Dio, e facciam prigione ogni pensiero traendolo all’ubbidienza di Cristo; 047 2CO 010 006 e siam pronti a punire ogni disubbidienza, quando la vostra ubbidienza sarà completa. 047 2CO 010 007 Voi guardate all’apparenza delle cose. Se uno confida dentro di sé d’esser di Cristo, consideri anche questo dentro di sé: che com’egli è di Cristo, così siamo anche noi. 047 2CO 010 008 Poiché, quand’anche io mi gloriassi un po’ di più dell’autorità che il Signore ci ha data per la edificazione vostra e non per la vostra rovina, non ne sarei svergognato. 047 2CO 010 009 Dico questo perché non paia ch’io cerchi di spaventarvi con le mie lettere. 047 2CO 010 010 Difatti, dice taluno, ben sono le sue lettere gravi e forti; ma la sua presenza personale è debole, e la sua parola è cosa da nulla. 047 2CO 010 011 Quel tale tenga questo per certo: che quali siamo a parole, per via di lettere, quando siamo assenti, tali saremo anche a fatti quando saremo presenti. 047 2CO 010 012 Poiché noi non osiamo annoverarci o paragonarci con certuni che si raccomandano da sé; i quali però, misurandosi alla propria stregua e paragonando sé con se stessi, sono senza giudizio. 047 2CO 010 013 Noi, invece, non ci glorieremo oltre misura, ma entro la misura del campo di attività di cui Dio ci ha segnato i limiti, dandoci di giungere anche fino a voi. 047 2CO 010 014 Poiché non ci estendiamo oltre il dovuto, quasi che non fossimo giunti fino a voi; perché fino a voi siamo realmente giunti col Vangelo di Cristo. 047 2CO 010 015 E non ci gloriamo oltre misura di fatiche altrui, ma nutriamo speranza che, crescendo la fede vostra, noi, senza uscire dai nostri limiti, saremo fra voi ampiamente ingranditi 047 2CO 010 016 in guisa da poter evangelizzare anche i paesi che sono al di là del vostro, e da non gloriarci, entrando nel campo altrui, di cose bell’e preparate. 047 2CO 010 017 Ma chi si gloria, si glori nel Signore. 047 2CO 010 018 Poiché non colui che raccomanda se stesso è approvato, ma colui che il Signore raccomanda. 047 2CO 011 001 Oh quanto desidererei che voi sopportaste da parte mia un po’ di follia! Ma pure, sopportatemi! 047 2CO 011 002 Poiché io son geloso di voi d’una gelosia di Dio, perché v’ho fidanzati ad un unico sposo, per presentarvi come una casta vergine a Cristo. 047 2CO 011 003 Ma temo che come il serpente sedusse Eva con la sua astuzia, così le vostre menti siano corrotte e sviate dalla semplicità e dalla purità rispetto a Cristo. 047 2CO 011 004 Infatti, se uno viene a predicarvi un altro Gesù, diverso da quello che abbiamo predicato noi, o se si tratta di ricevere uno Spirito diverso da quello che avete ricevuto, o un Vangelo diverso da quello che avete accettato, voi ben lo sopportate! 047 2CO 011 005 Ora io stimo di non essere stato in nulla da meno di cotesti sommi apostoli. 047 2CO 011 006 Che se pur sono rozzo nel parlare, tale non sono nella conoscenza; e l’abbiamo dimostrato fra voi, per ogni rispetto e in ogni cosa. 047 2CO 011 007 Ho io commesso peccato quando, abbassando me stesso perché voi foste innalzati, v’ho annunziato l’evangelo di Dio gratuitamente? 047 2CO 011 008 Ho spogliato altre chiese, prendendo da loro uno stipendio, per poter servir voi; 047 2CO 011 009 e quando, durante il mio soggiorno fra voi, mi trovai nel bisogno, non fui d’aggravio a nessuno, perché i fratelli, venuti dalla Macedonia, supplirono al mio bisogno; e in ogni cosa mi sono astenuto e m’asterrò ancora dall’esservi d’aggravio. 047 2CO 011 010 Com’è vero che la verità di Cristo è in me, questo vanto non mi sarà tolto nelle contrade dell’Acaia. 047 2CO 011 011 Perché? Forse perché non v’amo? Lo sa Iddio. 047 2CO 011 012 Ma quel che fo lo farò ancora per togliere ogni occasione a coloro che desiderano un’occasione; affinché in quello di cui si vantano siano trovati uguali a noi. 047 2CO 011 013 Poiché cotesti tali sono dei falsi apostoli, degli operai fraudolenti, che si travestono da apostoli di Cristo. 047 2CO 011 014 E non c’è da maravigliarsene, perché anche Satana si traveste da angelo di luce. 047 2CO 011 015 Non è dunque gran che se anche i suoi ministri si travestono da ministri di giustizia; la fine loro sarà secondo le loro opere. 047 2CO 011 016 Lo dico di nuovo: Nessuno mi prenda per pazzo; o se no, anche come pazzo accettatemi, onde anch’io possa gloriarmi un poco. 047 2CO 011 017 Quello che dico, quando mi vanto con tanta fiducia, non lo dico secondo il Signore, ma come in pazzia. 047 2CO 011 018 Dacché molti si gloriano secondo la carne, anch’io mi glorierò. 047 2CO 011 019 Difatti, voi, che siete assennati, li sopportate volentieri i pazzi. 047 2CO 011 020 Che se uno vi riduce in schiavitù, se uno vi divora, se uno vi prende il vostro, se uno s’innalza sopra voi, se uno vi percuote in faccia, voi lo sopportate. 047 2CO 011 021 Lo dico a nostra vergogna, come se noi fossimo stati deboli; eppure, in qualunque cosa uno possa essere baldanzoso (parlo da pazzo), sono baldanzoso anch’io. 047 2CO 011 022 Son dessi Ebrei? Lo sono anch’io. Son dessi Israeliti? Lo sono anch’io. Son dessi progenie d’Abramo? Lo sono anch’io. 047 2CO 011 023 Son dessi ministri di Cristo? (Parlo come uno fuor di sé), io lo sono più di loro; più di loro per le fatiche, più di loro per le carcerazioni, assai più di loro per le battiture sofferte. Sono spesso stato in pericolo di morte. 047 2CO 011 024 Dai Giudei cinque volte ho ricevuto quaranta colpi meno uno; 047 2CO 011 025 tre volte sono stato battuto con le verghe; una volta sono stato lapidato; tre volte ho fatto naufragio; ho passato un giorno e una notte sull’abisso. 047 2CO 011 026 Spesse volte in viaggio, in pericolo sui fiumi, in pericolo di ladroni, in pericoli per parte de’ miei connazionali, in pericoli per parte dei Gentili, in pericoli in città, in pericoli nei deserti, in pericoli sul mare, in pericoli tra falsi fratelli; 047 2CO 011 027 in fatiche ed in pene; spesse volte in veglie, nella fame e nella sete, spesse volte nei digiuni, nel freddo e nella nudità. 047 2CO 011 028 E per non parlar d’altro, c’è quel che m’assale tutti i giorni, l’ansietà per tutte le chiese. 047 2CO 011 029 Chi è debole ch’io non sia debole? Chi è scandalizzato, che io non arda? 047 2CO 011 030 Se bisogna gloriarsi, io mi glorierò delle cose che concernono la mia debolezza. 047 2CO 011 031 L’Iddio e Padre del nostro Signor Gesù che è benedetto in eterno, sa ch’io non mento. (aiōn g165) 047 2CO 011 032 A Damasco, il governatore del re Areta avea posto delle guardie alla città dei Damasceni per pigliarmi; 047 2CO 011 033 e da una finestra fui calato, in una cesta, lungo il muro, e scampai dalle sue mani. 047 2CO 012 001 Bisogna gloriarmi: non è cosa giovevole, ma pure, verrò alle visioni e alle rivelazioni del Signore. 047 2CO 012 002 Io conosco un uomo in Cristo, che quattordici anni fa (se fu col corpo non so, né so se fu senza il corpo; Iddio lo sa), fu rapito fino al terzo cielo. 047 2CO 012 003 E so che quel tale (se fu col corpo o senza il corpo non so; 047 2CO 012 004 Iddio lo sa) fu rapito in paradiso, e udì parole ineffabili che non è lecito all’uomo di proferire. 047 2CO 012 005 Di quel tale io mi glorierò; ma di me stesso non mi glorierò se non nelle mie debolezze. 047 2CO 012 006 Che se pur volessi gloriarmi, non sarei un pazzo, perché direi la verità; ma me ne astengo, perché nessuno mi stimi al di là di quel che mi vede essere, ovvero ode da me. 047 2CO 012 007 E perché io non avessi ad insuperbire a motivo della eccellenza delle rivelazioni, m’è stata messa una scheggia nella carne, un angelo di Satana, per schiaffeggiarmi ond’io non insuperbisca. 047 2CO 012 008 Tre volte ho pregato il Signore perché l’allontanasse da me; 047 2CO 012 009 ed egli mi ha detto: La mia grazia ti basta, perché la mia potenza si dimostra perfetta nella debolezza. Perciò molto volentieri mi glorierò piuttosto delle mie debolezze, onde la potenza di Cristo riposi su me. 047 2CO 012 010 Per questo io mi compiaccio in debolezze, in ingiurie, in necessità, in persecuzioni, in angustie per amor di Cristo; perché, quando son debole, allora sono forte. 047 2CO 012 011 Son diventato pazzo; siete voi che mi ci avete costretto; poiché io avrei dovuto esser da voi raccomandato; perché in nulla sono stato da meno di cotesti sommi apostoli, benché io non sia nulla. 047 2CO 012 012 Certo, i segni dell’apostolo sono stati manifestati in atto fra voi nella perseveranza a tutta prova, nei miracoli, nei prodigi ed opere potenti. 047 2CO 012 013 In che siete voi stati da meno delle altre chiese se non nel fatto che io stesso non vi sono stato d’aggravio? Perdonatemi questo torto. 047 2CO 012 014 Ecco, questa è la terza volta che son pronto a recarmi da voi; e non vi sarò d’aggravio, poiché io non cerco i vostri beni, ma voi; perché non sono i figliuoli che debbono far tesoro per i genitori, ma i genitori per i figliuoli. 047 2CO 012 015 E io molto volentieri spenderò e sarò speso per le anime vostre. Se io v’amo tanto, devo esser da voi amato meno? 047 2CO 012 016 Ma sia pure così, ch’io non vi sia stato d’aggravio; ma, forse, da uomo astuto, v’ho presi con inganno. 047 2CO 012 017 Mi son io approfittato di voi per mezzo di qualcuno di quelli ch’io v’ho mandato? 047 2CO 012 018 Ho pregato Tito di venire da voi, e ho mandato quell’altro fratello con lui. Tito si è forse approfittato di voi? Non abbiam noi camminato col medesimo spirito e seguito le medesime orme? 047 2CO 012 019 Da tempo voi v’immaginate che noi ci difendiamo dinanzi a voi. Egli è nel cospetto di Dio, in Cristo, che noi parliamo; e tutto questo, diletti, per la vostra edificazione. 047 2CO 012 020 Poiché io temo, quando verrò, di trovarvi non quali vorrei, e d’essere io stesso da voi trovato quale non mi vorreste; temo che vi siano tra voi contese, gelosie, ire, rivalità, maldicenze, insinuazioni, superbie, tumulti; 047 2CO 012 021 e che al mio arrivo l’Iddio mio abbia di nuovo ad umiliarmi dinanzi a voi, ed io abbia a pianger molti di quelli che hanno per lo innanzi peccato, e non si sono ravveduti della impurità, della fornicazione e della dissolutezza a cui si erano dati. 047 2CO 013 001 Questa è la terza volta ch’io vengo da voi. Ogni parola sarà confermata dalla bocca di due o di tre testimoni. 047 2CO 013 002 Ho avvertito quand’ero presente fra voi la seconda volta, e avverto, ora che sono assente, tanto quelli che hanno peccato per l’innanzi, quanto tutti gli altri, che, se tornerò da voi, non userò indulgenza; 047 2CO 013 003 giacché cercate la prova che Cristo parla in me: Cristo che verso voi non è debole, ma è potente in voi. 047 2CO 013 004 Poiché egli fu crocifisso per la sua debolezza; ma vive per la potenza di Dio; e anche noi siam deboli in lui, ma vivremo con lui per la potenza di Dio, nel nostro procedere verso di voi. 047 2CO 013 005 Esaminate voi stessi per vedere se siete nella fede; provate voi stessi. Non riconoscete voi medesimi che Gesù Cristo è in voi? A meno che proprio siate riprovati. 047 2CO 013 006 Ma io spero che riconoscerete che noi non siamo riprovati. 047 2CO 013 007 Or noi preghiamo Iddio che non facciate alcun male; non già per apparir noi approvati, ma perché voi facciate quello che è bene, anche se noi abbiam da passare per riprovati. 047 2CO 013 008 Perché noi non possiamo nulla contro la verità; quel che possiamo è per la verità. 047 2CO 013 009 Poiché noi ci rallegriamo quando siamo deboli e voi siete forti; e i nostri voti sono per il vostro perfezionamento. 047 2CO 013 010 Perciò vi scrivo queste cose mentre sono assente, affinché, quando sarò presente, io non abbia a procedere rigorosamente secondo l’autorità che il Signore mi ha data per edificare, e non per distruggere. 047 2CO 013 011 Del resto, fratelli, rallegratevi, procacciate la perfezione, siate consolati, abbiate un medesimo sentimento, vivete in pace; e l’Iddio dell’amore e della pace sarà con voi. 047 2CO 013 012 Salutatevi gli uni gli altri con un santo bacio. 047 2CO 013 013 Tutti i santi vi salutano. 047 2CO 013 014 La grazia del Signor Gesù Cristo e l’amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi. # # BOOK 048 GAL Galatians Galati 048 GAL 001 001 Paolo, apostolo (non dagli uomini né per mezzo d’alcun uomo, ma per mezzo di Gesù Cristo e di Dio Padre che l’ha risuscitato dai morti), 048 GAL 001 002 e tutti i fratelli che sono meco, alle chiese della Galazia; 048 GAL 001 003 grazia a voi e pace da Dio Padre e dal Signor nostro Gesù Cristo, 048 GAL 001 004 che ha dato se stesso per i nostri peccati affin di strapparci al presente secolo malvagio, secondo la volontà del nostro Dio e Padre, (aiōn g165) 048 GAL 001 005 al quale sia la gloria né secoli dei secoli. Amen. (aiōn g165) 048 GAL 001 006 Io mi maraviglio che così presto voi passiate da Colui che vi ha chiamati mediante la grazia di Cristo, a un altro vangelo. 048 GAL 001 007 Il quale poi non è un altro vangelo; ma ci sono alcuni che vi turbano e vogliono sovvertire l’Evangelo di Cristo. 048 GAL 001 008 Ma quand’anche noi, quand’anche un angelo dal cielo vi annunziasse un vangelo diverso da quello che v’abbiamo annunziato, sia egli anatema. 048 GAL 001 009 Come l’abbiamo detto prima d’ora, torno a ripeterlo anche adesso: se alcuno vi annunzia un vangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia anatema. 048 GAL 001 010 Vado io forse cercando di conciliarmi il favore degli uomini, ovvero quello di Dio? O cerco io di piacere agli uomini? Se cercassi ancora di piacere agli uomini, non sarei servitore di Cristo. 048 GAL 001 011 E invero, fratelli, io vi dichiaro che l’Evangelo da me annunziato non è secondo l’uomo; 048 GAL 001 012 poiché io stesso non l’ho ricevuto né l’ho imparato da alcun uomo, ma l’ho ricevuto per rivelazione di Gesù Cristo. 048 GAL 001 013 Difatti voi avete udito quale sia stata la mia condotta nel passato, quando ero nel giudaismo; come perseguitavo a tutto potere la Chiesa di Dio e la devastavo, 048 GAL 001 014 e mi segnalavo nel giudaismo più di molti della mia età fra i miei connazionali, essendo estremamente zelante delle tradizioni dei miei padri. 048 GAL 001 015 Ma quando Iddio, che m’aveva appartato fin dal seno di mia madre e m’ha chiamato mediante la sua grazia, si compiacque 048 GAL 001 016 di rivelare in me il suo Figliuolo perch’io lo annunziassi fra i Gentili, io non mi consigliai con carne e sangue, 048 GAL 001 017 e non salii a Gerusalemme da quelli che erano stati apostoli prima di me, ma subito me ne andai in Arabia; quindi tornai di nuovo a Damasco. 048 GAL 001 018 Di poi, in capo a tre anni, salii a Gerusalemme per visitar Cefa, e stetti da lui quindici giorni; 048 GAL 001 019 e non vidi alcun altro degli apostoli; ma solo Giacomo, il fratello del Signore. 048 GAL 001 020 Ora, circa le cose che vi scrivo, ecco, nel cospetto di Dio vi dichiaro che non mentisco. 048 GAL 001 021 Poi venni nelle contrade della Siria e della Cilicia; 048 GAL 001 022 ma ero sconosciuto, di persona, alle chiese della Giudea, che sono in Cristo; 048 GAL 001 023 esse sentivan soltanto dire: colui che già ci perseguitava, ora predica la fede, che altra volta cercava di distruggere. 048 GAL 001 024 E per causa mia glorificavano Iddio. 048 GAL 002 001 Poi, passati quattordici anni, salii di nuovo a Gerusalemme con Barnaba, prendendo anche Tito con me. 048 GAL 002 002 E vi salii in seguito ad una rivelazione, ed esposi loro l’Evangelo che io predico fra i Gentili, ma lo esposi privatamente ai più ragguardevoli, onde io non corressi o non avessi corso in vano. 048 GAL 002 003 Ma neppur Tito, che era con me, ed era greco, fu costretto a farsi circoncidere; 048 GAL 002 004 e questo a cagione dei falsi fratelli, introdottisi di soppiatto, i quali s’erano insinuati fra noi per spiare la libertà che abbiamo in Cristo Gesù, col fine di ridurci in servitù. 048 GAL 002 005 Alle imposizioni di costoro noi non cedemmo neppur per un momento, affinché la verità del Vangelo rimanesse ferma tra voi. 048 GAL 002 006 Ma quelli che godono di particolare considerazione (quali già siano stati a me non importa; Iddio non ha riguardi personali), quelli, dico, che godono maggior considerazione non m’imposero nulla di più; 048 GAL 002 007 anzi, quando videro che a me era stata affidata la evangelizzazione degli incirconcisi, come a Pietro quella de’ circoncisi 048 GAL 002 008 (poiché Colui che avea operato in Pietro per farlo apostolo della circoncisione aveva anche operato in me per farmi apostolo dei Gentili), 048 GAL 002 009 e quando conobbero la grazia che m’era stata accordata, Giacomo e Cefa e Giovanni, che son reputati colonne, dettero a me ed a Barnaba la mano d’associazione perché noi andassimo ai Gentili, ed essi ai circoncisi; 048 GAL 002 010 soltanto ci raccomandarono di ricordarci dei poveri; e questo mi sono studiato di farlo. 048 GAL 002 011 Ma quando Cefa fu venuto ad Antiochia, io gli resistei in faccia perch’egli era da condannare. 048 GAL 002 012 Difatti, prima che fossero venuti certuni provenienti da Giacomo, egli mangiava coi Gentili; ma quando costoro furono arrivati, egli prese a ritrarsi e a separarsi per timor di quelli della circoncisione. 048 GAL 002 013 E gli altri Giudei si misero a simulare anch’essi con lui; talché perfino Barnaba fu trascinato dalla loro simulazione. 048 GAL 002 014 Ma quando vidi che non procedevano con dirittura rispetto alla verità del Vangelo, io dissi a Cefa in presenza di tutti: se tu, che sei Giudeo, vivi alla Gentile e non alla giudaica, come mai costringi i Gentili a giudaizzare? 048 GAL 002 015 Noi che siam Giudei di nascita e non peccatori di fra i Gentili, 048 GAL 002 016 avendo pur nondimeno riconosciuto che l’uomo non è giustificato per le opere della legge ma lo è soltanto per mezzo della fede in Cristo Gesù, abbiamo anche noi creduto in Cristo Gesù affin d’esser giustificati per la fede in Cristo e non per le opere della legge, poiché per le opere della legge nessuna carne sarà giustificata. 048 GAL 002 017 Ma se nel cercare d’esser giustificati in Cristo, siamo anche noi trovati peccatori, Cristo è Egli un ministro di peccato? Così non sia. 048 GAL 002 018 Perché se io riedifico le cose che ho distrutte, mi dimostro trasgressore. 048 GAL 002 019 Poiché per mezzo della legge io sono morto alla legge per vivere a Dio. 048 GAL 002 020 Sono stato crocifisso con Cristo, e non son più io che vivo, ma è Cristo che vive in me; e la vita che vivo ora nella carne, la vivo nella fede nel Figliuol di Dio il quale m’ha amato, e ha dato se stesso per me. 048 GAL 002 021 Io non annullo la grazia di Dio; perché se la giustizia si ottiene per mezzo della legge, Cristo è dunque morto inutilmente. 048 GAL 003 001 O Galati insensati, chi v’ha ammaliati, voi, dinanzi agli occhi dei quali Gesù Cristo crocifisso è stato ritratto al vivo? 048 GAL 003 002 Questo soltanto desidero sapere da voi: avete voi ricevuto lo Spirito per la via delle opere della legge o per la predicazione della fede? 048 GAL 003 003 Siete voi così insensati? Dopo aver cominciato con lo Spirito, volete ora raggiungere la perfezione con la carne? 048 GAL 003 004 Avete voi sofferto tante cose invano? se pure è proprio invano. 048 GAL 003 005 Colui dunque che vi somministra lo Spirito ed opera fra voi dei miracoli, lo fa Egli per la via delle opere della legge o per la predicazione della fede? 048 GAL 003 006 Siccome Abramo credette a Dio e ciò gli fu messo in conto di giustizia, 048 GAL 003 007 riconoscete anche voi che coloro i quali hanno la fede, son figliuoli d’Abramo. 048 GAL 003 008 E la Scrittura, prevedendo che Dio giustificherebbe i Gentili per la fede, preannunziò ad Abramo questa buona novella: In te saranno benedette tutte le genti. 048 GAL 003 009 Talché coloro che hanno la fede, sono benedetti col credente Abramo. 048 GAL 003 010 Poiché tutti coloro che si basano sulle opere della legge sono sotto maledizione; perché è scritto: Maledetto chiunque non persevera in tutte le cose scritte nel libro della legge per metterle in pratica! 048 GAL 003 011 Or che nessuno sia giustificato per la legge dinanzi a Dio, è manifesto perché il giusto vivrà per fede. 048 GAL 003 012 Ma la legge non si basa sulla fede; anzi essa dice: Chi avrà messe in pratica queste cose, vivrà per via di esse. 048 GAL 003 013 Cristo ci ha riscattati dalla maledizione della legge, essendo divenuto maledizione per noi (poiché sta scritto: Maledetto chiunque è appeso al legno), 048 GAL 003 014 affinché la benedizione d’Abramo venisse sui Gentili in Cristo Gesù, affinché ricevessimo, per mezzo della fede, lo Spirito promesso. 048 GAL 003 015 Fratelli, io parlo secondo le usanze degli uomini: Un patto che sia stato validamente concluso, sia pur soltanto un patto d’uomo, nessuno l’annulla o vi aggiunge alcun che. 048 GAL 003 016 Or le promesse furono fatte ad Abramo e alla sua progenie. Non dice: “E alla progenie”, come se si trattasse di molte; ma come parlando di una sola, dice: “E alla tua progenie”, ch’è Cristo. 048 GAL 003 017 Or io dico: Un patto già prima debitamente stabilito da Dio, la legge, che venne quattrocento trent’anni dopo, non lo invalida in guisa da annullare la promessa. 048 GAL 003 018 Perché, se l’eredità viene dalla legge, essa non viene più dalla promessa; ora ad Abramo Dio l’ha donata per via di promessa. 048 GAL 003 019 Che cos’è dunque la legge? Essa fu aggiunta a motivo delle trasgressioni, finché venisse la progenie alla quale era stata fatta la promessa; e fu promulgata per mezzo d’angeli, per mano d’un mediatore. 048 GAL 003 020 Ora, un mediatore non è mediatore d’uno solo; Dio, invece, è uno solo. 048 GAL 003 021 La legge è essa dunque contraria alle promesse di Dio? Così non sia; perché se fosse stata data una legge capace di produrre la vita, allora sì, la giustizia sarebbe venuta dalla legge; 048 GAL 003 022 ma la Scrittura ha rinchiuso ogni cosa sotto peccato, affinché i beni promessi alla fede in Gesù Cristo fossero dati ai credenti. 048 GAL 003 023 Ma prima che venisse la fede eravamo tenuti rinchiusi in custodia sotto la legge, in attesa della fede che doveva esser rivelata. 048 GAL 003 024 Talché la legge è stata il nostro pedagogo per condurci a Cristo, affinché fossimo giustificati per fede. 048 GAL 003 025 Ma ora che la fede è venuta, noi non siamo più sotto pedagogo; 048 GAL 003 026 perché siete tutti figliuoli di Dio, per la fede in Cristo Gesù. 048 GAL 003 027 Poiché voi tutti che siete stati battezzati in Cristo vi siete rivestiti di Cristo. 048 GAL 003 028 Non c’è qui né Giudeo né Greco; non c’è né schiavo né libero; non c’è né maschio né femmina; poiché voi tutti siete uno in Cristo Gesù. 048 GAL 003 029 E se siete di Cristo, siete dunque progenie d’Abramo; eredi, secondo la promessa. 048 GAL 004 001 Or io dico: Fin tanto che l’erede è fanciullo, non differisce in nulla dal servo, benché sia padrone di tutto; 048 GAL 004 002 ma è sotto tutori e curatori fino al tempo prestabilito dal padre. 048 GAL 004 003 Così anche noi, quando eravamo fanciulli, eravamo tenuti in servitù sotto gli elementi del mondo; 048 GAL 004 004 ma quando giunse la pienezza de’ tempi, Iddio mandò il suo Figliuolo, nato di donna, nato sotto la legge, 048 GAL 004 005 per riscattare quelli che erano sotto la legge, affinché noi ricevessimo l’adozione di figliuoli. 048 GAL 004 006 E perché siete figliuoli, Dio ha mandato lo Spirito del suo Figliuolo nei nostri cuori, che grida: Abba, Padre. 048 GAL 004 007 Talché tu non sei più servo, ma figliuolo; e se sei figliuolo, sei anche erede per grazia di Dio. 048 GAL 004 008 In quel tempo, è vero, non avendo conoscenza di Dio, voi avete servito a quelli che per natura non sono dèi; 048 GAL 004 009 ma ora che avete conosciuto Dio, o piuttosto che siete stati conosciuti da Dio, come mai vi rivolgete di nuovo ai deboli e poveri elementi, ai quali volete di bel nuovo ricominciare a servire? 048 GAL 004 010 Voi osservate giorni e mesi e stagioni ed anni. 048 GAL 004 011 Io temo, quanto a voi, d’essermi invano affaticato per voi. 048 GAL 004 012 Siate come son io, fratelli, ve ne prego, perché anch’io sono come voi. 048 GAL 004 013 Voi non mi faceste alcun torto; anzi sapete bene che fu a motivo di una infermità della carne che vi evangelizzai la prima volta; 048 GAL 004 014 e quella mia infermità corporale che era per voi una prova, voi non la sprezzaste né l’aveste a schifo; al contrario, mi accoglieste come un angelo di Dio, come Cristo Gesù stesso. 048 GAL 004 015 Dove son dunque le vostre proteste di gioia? Poiché io vi rendo questa testimonianza: che, se fosse stato possibile, vi sareste cavati gli occhi e me li avreste dati. 048 GAL 004 016 Son io dunque divenuto vostro nemico dicendovi la verità? 048 GAL 004 017 Costoro son zelanti di voi, ma non per fini onesti; anzi vi vogliono staccare da noi perché il vostro zelo si volga a loro. 048 GAL 004 018 Or è una bella cosa essere oggetto dello zelo altrui nel bene, in ogni tempo, e non solo quando son presente fra voi. 048 GAL 004 019 Figliuoletti miei, per i quali io son di nuovo in doglie finché Cristo sia formato in voi, 048 GAL 004 020 oh come vorrei essere ora presente fra voi e cambiar tono perché son perplesso riguardo a voi! 048 GAL 004 021 Ditemi: Voi che volete esser sotto la legge, non ascoltate voi la legge? 048 GAL 004 022 Poiché sta scritto che Abramo ebbe due figliuoli: uno dalla schiava, e uno dalla donna libera; 048 GAL 004 023 ma quello dalla schiava nacque secondo la carne; mentre quello dalla libera nacque in virtù della promessa. 048 GAL 004 024 Le quali cose hanno un senso allegorico; poiché queste donne sono due patti, l’uno, del monte Sinai, genera per la schiavitù, ed è Agar. 048 GAL 004 025 Infatti Agar è il monte Sinai in Arabia, e corrisponde alla Gerusalemme del tempo presente, la quale è schiava coi suoi figliuoli. 048 GAL 004 026 Ma la Gerusalemme di sopra è libera, ed essa è nostra madre. 048 GAL 004 027 Poich’egli è scritto: Rallegrati, o sterile che non partorivi! Prorompi in grida, tu che non avevi sentito doglie di parto! Poiché i figliuoli dell’abbandonata saranno più numerosi di quelli di colei che aveva il marito. 048 GAL 004 028 Ora voi, fratelli, siete figliuoli della promessa alla maniera d’Isacco. 048 GAL 004 029 Ma come allora colui ch’era nato secondo la carne perseguitava il nato secondo lo Spirito, così succede anche ora. 048 GAL 004 030 Ma che dice la Scrittura? Caccia via la schiava e il suo figliuolo; perché il figliuolo della schiava non sarà erede col figliuolo della libera. 048 GAL 004 031 Perciò, fratelli, noi non siamo figliuoli della schiava, ma della libera. 048 GAL 005 001 Cristo ci ha affrancati perché fossimo liberi; state dunque saldi, e non vi lasciate di nuovo porre sotto il giogo della schiavitù! 048 GAL 005 002 Ecco, io, Paolo, vi dichiaro che, se vi fate circoncidere, Cristo non vi gioverà nulla. 048 GAL 005 003 E da capo protesto ad ogni uomo che si fa circoncidere, ch’egli è obbligato ad osservare tutta quanta la legge. 048 GAL 005 004 Voi che volete esser giustificati per la legge, avete rinunziato a Cristo; siete scaduti dalla grazia. 048 GAL 005 005 Poiché, quanto a noi, è in ispirito, per fede, che aspettiamo la speranza della giustizia. 048 GAL 005 006 Infatti, in Cristo Gesù, né la circoncisione né l’incirconcisione hanno valore alcuno; quel che vale è la fede operante per mezzo dell’amore. 048 GAL 005 007 Voi correvate bene; chi vi ha fermati perché non ubbidiate alla verità? 048 GAL 005 008 Una tal persuasione non viene da Colui che vi chiama. 048 GAL 005 009 Un po’ di lievito fa lievitare tutta la pasta. 048 GAL 005 010 Riguardo a voi, io ho questa fiducia nel Signore, che non la penserete diversamente; ma colui che vi conturba ne porterà la pena, chiunque egli sia. 048 GAL 005 011 Quanto a me, fratelli, s’io predico ancora la circoncisione, perché sono ancora perseguitato? Lo scandalo della croce sarebbe allora tolto via. 048 GAL 005 012 Si facessero pur anche evirare quelli che vi mettono sottosopra! 048 GAL 005 013 Perché, fratelli, voi siete stati chiamati a libertà; soltanto non fate della libertà un’occasione alla carne, ma per mezzo dell’amore servite gli uni agli altri; 048 GAL 005 014 poiché tutta la legge è adempiuta in quest’unica parola: Ama il tuo prossimo come te stesso. 048 GAL 005 015 Ma se vi mordete e divorate gli uni gli altri, guardate di non esser consumati gli uni dagli altri. 048 GAL 005 016 Or io dico: Camminate per lo Spirito e non adempirete i desideri della carne. 048 GAL 005 017 Perché la carne ha desideri contrari allo Spirito, e lo Spirito ha desideri contrari alla carne; sono cose opposte fra loro; in guisa che non potete fare quel che vorreste. 048 GAL 005 018 Ma se siete condotti dallo Spirito, voi non siete sotto la legge. 048 GAL 005 019 Or le opere della carne sono manifeste, e sono: fornicazione, impurità, dissolutezza, 048 GAL 005 020 idolatria, stregoneria, inimicizie, discordia, gelosia, ire, contese, divisioni, 048 GAL 005 021 sètte, invidie, ubriachezze, gozzoviglie, e altre simili cose; circa le quali vi prevengo, come anche v’ho già prevenuti, che quelli che fanno tali cose non erederanno il regno di Dio. 048 GAL 005 022 Il frutto dello Spirito, invece, è amore, allegrezza, pace, longanimità, benignità, bontà, fedeltà, dolcezza, temperanza; 048 GAL 005 023 contro tali cose non c’è legge. 048 GAL 005 024 E quelli che son di Cristo hanno crocifisso la carne con le sue passioni e le sue concupiscenze. 048 GAL 005 025 Se viviamo per lo Spirito, camminiamo altresì per lo Spirito. 048 GAL 005 026 Non siamo vanagloriosi, provocandoci e invidiandoci gli uni gli altri. 048 GAL 006 001 Fratelli, quand’anche uno sia stato còlto in qualche fallo, voi, che siete spirituali, rialzatelo con spirito di mansuetudine. E bada bene a te stesso, che talora anche tu non sii tentato. 048 GAL 006 002 Portate i pesi gli uni degli altri, e così adempirete la legge di Cristo. 048 GAL 006 003 Poiché se alcuno si stima esser qualcosa pur non essendo nulla, egli inganna se stesso. 048 GAL 006 004 Ciascuno esamini invece l’opera propria; e allora avrà motivo di gloriarsi rispetto a se stesso soltanto, e non rispetto ad altri. 048 GAL 006 005 Poiché ciascuno porterà il suo proprio carico. 048 GAL 006 006 Colui che viene ammaestrato nella Parola faccia parte di tutti i suoi beni a chi l’ammaestra. 048 GAL 006 007 Non v’ingannate; non si può beffarsi di Dio; poiché quello che l’uomo avrà seminato, quello pure mieterà. 048 GAL 006 008 Perché chi semina per la propria carne, mieterà dalla carne corruzione; ma chi semina per lo Spirito, mieterà dallo Spirito vita eterna. (aiōnios g166) 048 GAL 006 009 E non ci scoraggiamo nel far il bene; perché, se non ci stanchiamo, mieteremo a suo tempo. 048 GAL 006 010 Così dunque, secondo che ne abbiamo l’opportunità, facciam del bene a tutti; ma specialmente a quei della famiglia dei credenti. 048 GAL 006 011 Guardate con che grosso carattere v’ho scritto, di mia propria mano. 048 GAL 006 012 Tutti coloro che vogliono far bella figura nella carne, vi costringono a farvi circoncidere, e ciò al solo fine di non esser perseguitati per la croce di Cristo. 048 GAL 006 013 Poiché neppur quelli stessi che son circoncisi, osservano la legge; ma vogliono che siate circoncisi per potersi gloriare della vostra carne. 048 GAL 006 014 Ma quanto a me, non sia mai ch’io mi glori d’altro che della croce del Signor nostro Gesù Cristo, mediante la quale il mondo, per me, è stato crocifisso, e io sono stato crocifisso per il mondo. 048 GAL 006 015 Poiché tanto la circoncisione che l’incirconcisione non son nulla; quel che importa è l’essere una nuova creatura. 048 GAL 006 016 E su quanti cammineranno secondo questa regola siano pace e misericordia, e così siano sull’Israele di Dio. 048 GAL 006 017 Da ora in poi nessuno mi dia molestia, perché io porto nel mio corpo le stimmate di Gesù. 048 GAL 006 018 La grazia del Signor nostro Gesù Cristo sia col vostro spirito, fratelli. Amen. # # BOOK 049 EPH Ephesians Efesini 049 EPH 001 001 Paolo, apostolo di Cristo Gesù per volontà di Dio, ai santi che sono in Efeso ed ai fedeli in Cristo Gesù. 049 EPH 001 002 Grazia a voi e pace da Dio, Padre nostro, e dal Signor Gesù Cristo. 049 EPH 001 003 Benedetto sia l’Iddio e Padre del nostro Signor Gesù Cristo, il quale ci ha benedetti d’ogni benedizione spirituale ne’ luoghi celesti in Cristo, 049 EPH 001 004 siccome in lui ci ha eletti, prima della fondazione del mondo, affinché fossimo santi ed irreprensibili dinanzi a lui nell’amore, 049 EPH 001 005 avendoci predestinati ad essere adottati, per mezzo di Gesù Cristo, come suoi figliuoli, secondo il beneplacito della sua volontà: 049 EPH 001 006 a lode della gloria della sua grazia, la quale Egli ci ha largita nell’amato suo. 049 EPH 001 007 Poiché in Lui noi abbiamo la redenzione mediante il suo sangue, la remissione de’ peccati, secondo le ricchezze della sua grazia; 049 EPH 001 008 della quale Egli è stato abbondante in verso noi, dandoci ogni sorta di sapienza e di intelligenza, 049 EPH 001 009 col farci conoscere il mistero della sua volontà, giusta il disegno benevolo ch’Egli aveva già prima in se stesso formato, 049 EPH 001 010 per tradurlo in atto nella pienezza dei tempi, e che consiste nel raccogliere sotto un sol capo, in Cristo, tutte le cose: tanto quelle che son nei cieli, quanto quelle che son sopra la terra. 049 EPH 001 011 In lui, dico, nel quale siamo pur stati fatti eredi, a ciò predestinati conforme al proposito di Colui che opera tutte le cose secondo il consiglio della propria volontà, 049 EPH 001 012 affinché fossimo a lode della sua gloria, noi, che per i primi abbiamo sperato in Cristo. 049 EPH 001 013 In lui voi pure, dopo avere udito la parola della verità, l’evangelo della vostra salvazione, in lui avendo creduto, avete ricevuto il suggello dello Spirito Santo che era stato promesso, 049 EPH 001 014 il quale è pegno della nostra eredità fino alla piena redenzione di quelli che Dio s’è acquistati, a lode della sua gloria. 049 EPH 001 015 Perciò anch’io, avendo udito parlare della fede vostra nel Signor Gesù e del vostro amore per tutti i santi, 049 EPH 001 016 non resto mai dal render grazie per voi, facendo di voi menzione nelle mie orazioni, 049 EPH 001 017 affinché l’Iddio del Signor nostro Gesù Cristo, il Padre della gloria, vi dia uno spirito di sapienza e di rivelazione per la piena conoscenza di lui, 049 EPH 001 018 ed illumini gli occhi del vostro cuore, affinché sappiate a quale speranza Egli v’abbia chiamati, qual sia la ricchezza della gloria della sua eredità nei santi, 049 EPH 001 019 e qual sia verso noi che crediamo, l’immensità della sua potenza. 049 EPH 001 020 La qual potente efficacia della sua forza Egli ha spiegata in Cristo, quando lo risuscitò dai morti e lo fece sedere alla propria destra ne’ luoghi celesti, 049 EPH 001 021 al di sopra di ogni principato e autorità e potestà e signoria, e d’ogni altro nome che si nomina non solo in questo mondo, ma anche in quello a venire. (aiōn g165) 049 EPH 001 022 Ogni cosa Ei gli ha posta sotto ai piedi, e l’ha dato per capo supremo alla Chiesa, 049 EPH 001 023 che è il corpo di lui, il compimento di colui che porta a compimento ogni cosa in tutti. 049 EPH 002 001 E voi pure ha vivificati, voi ch’eravate morti ne’ vostri falli e ne’ vostri peccati, 049 EPH 002 002 ai quali un tempo vi abbandonaste seguendo l’andazzo di questo mondo, seguendo il principe della potestà dell’aria, di quello spirito che opera al presente negli uomini ribelli; (aiōn g165) 049 EPH 002 003 nel numero dei quali noi tutti pure, immersi nelle nostre concupiscenze carnali, siamo vissuti altra volta ubbidendo alle voglie della carne e dei pensieri, ed eravamo per natura figliuoli d’ira, come gli altri. 049 EPH 002 004 Ma Dio, che è ricco in misericordia, per il grande amore del quale ci ha amati, 049 EPH 002 005 anche quand’eravamo morti nei falli, ci ha vivificati con Cristo (egli è per grazia che siete stati salvati), 049 EPH 002 006 e ci ha risuscitati con lui e con lui ci ha fatti sedere ne’ luoghi celesti in Cristo Gesù, 049 EPH 002 007 per mostrare nelle età a venire l’immensa ricchezza della sua grazia, nella benignità ch’Egli ha avuta per noi in Cristo Gesù. (aiōn g165) 049 EPH 002 008 Poiché gli è per grazia che voi siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non vien da voi; è il dono di Dio. 049 EPH 002 009 Non è in virtù d’opere, affinché niuno si glori; 049 EPH 002 010 perché noi siamo fattura di lui, essendo stati creati in Cristo Gesù per le buone opere, le quali Iddio ha innanzi preparate affinché le pratichiamo. 049 EPH 002 011 Perciò, ricordatevi che un tempo voi, Gentili di nascita, chiamati i non circoncisi da quelli che si dicono i circoncisi, perché tali sono nella carne per mano d’uomo, voi, dico, ricordatevi che 049 EPH 002 012 in quel tempo eravate senza Cristo, esclusi dalla cittadinanza d’Israele ed estranei ai patti della promessa, non avendo speranza, ed essendo senza Dio nel mondo. 049 EPH 002 013 Ma ora, in Cristo Gesù, voi che già eravate lontani, siete stati avvicinati mediante il sangue di Cristo. 049 EPH 002 014 Poiché è lui ch’è la nostra pace; lui che dei due popoli ne ha fatto un solo ed ha abbattuto il muro di separazione 049 EPH 002 015 con l’abolire nella sua carne la causa dell’inimicizia, la legge fatta di comandamenti in forma di precetti, affin di creare in se stesso dei due un solo uomo nuovo, facendo la pace; 049 EPH 002 016 ed affin di riconciliarli ambedue in un corpo unico con Dio, mediante la sua croce, sulla quale fece morire l’inimicizia loro. 049 EPH 002 017 E con la sua venuta ha annunziato la buona novella della pace a voi che eravate lontani, e della pace a quelli che eran vicini. 049 EPH 002 018 Poiché per mezzo di lui e gli uni e gli altri abbiamo accesso al Padre in un medesimo Spirito. 049 EPH 002 019 Voi dunque non siete più né forestieri né avventizi; ma siete concittadini dei santi e membri della famiglia di Dio, 049 EPH 002 020 essendo stati edificati sul fondamento degli apostoli e de’ profeti, essendo Cristo Gesù stesso la pietra angolare, 049 EPH 002 021 sulla quale l’edificio intero, ben collegato insieme, si va innalzando per essere un tempio santo nel Signore. 049 EPH 002 022 Ed in lui voi pure entrate a far parte dell’edificio, che ha da servire di dimora a Dio per lo Spirito. 049 EPH 003 001 Per questa cagione io, Paolo, il carcerato di Cristo Gesù per voi, o Gentili… 049 EPH 003 002 (Poiché senza dubbio avete udito di quale grazia Iddio m’abbia fatto dispensatore per voi; 049 EPH 003 003 come per rivelazione mi sia stato fatto conoscere il mistero, di cui più sopra vi ho scritto in poche parole; 049 EPH 003 004 le quali leggendo, potete capire la intelligenza che io ho del mistero di Cristo. 049 EPH 003 005 Il quale mistero, nelle altre età, non fu dato a conoscere ai figliuoli degli uomini nel modo che ora, per mezzo dello Spirito, è stato rivelato ai santi apostoli e profeti di Lui; 049 EPH 003 006 vale a dire, che i Gentili sono eredi con noi, membra con noi d’un medesimo corpo e con noi partecipi della promessa fatta in Cristo Gesù mediante l’Evangelo, 049 EPH 003 007 del quale io sono stato fatto ministro, in virtù del dono della grazia di Dio largitami secondo la virtù della sua potenza. 049 EPH 003 008 A me, dico, che son da meno del minimo di tutti i santi, è stata data questa grazia di recare ai Gentili il buon annunzio delle non investigabili ricchezze di Cristo, 049 EPH 003 009 e di manifestare a tutti quale sia il piano seguito da Dio riguardo al mistero che è stato fin dalle più remote età nascosto in Dio, il creatore di tutte le cose, (aiōn g165) 049 EPH 003 010 affinché nel tempo presente, ai principati ed alle potestà, ne’ luoghi celesti, sia data a conoscere, per mezzo della Chiesa, la infinitamente varia sapienza di Dio, 049 EPH 003 011 conforme al proponimento eterno ch’Egli ha mandato ad effetto nel nostro Signore, Cristo Gesù; (aiōn g165) 049 EPH 003 012 nel quale abbiamo la libertà d’accostarci a Dio, con piena fiducia, mediante la fede in lui. 049 EPH 003 013 Perciò io vi chieggo che non veniate meno nell’animo a motivo delle tribolazioni ch’io patisco per voi, poiché esse sono la vostra gloria). 049 EPH 003 014 …Per questa cagione, dico, io piego le ginocchia dinanzi al Padre, 049 EPH 003 015 dal quale ogni famiglia ne’ cieli e sulla terra prende nome, 049 EPH 003 016 perch’Egli vi dia, secondo le ricchezze della sua gloria, d’esser potentemente fortificati mediante lo Spirito suo, nell’uomo interiore, 049 EPH 003 017 e faccia sì che Cristo abiti per mezzo della fede nei vostri cuori, 049 EPH 003 018 affinché, essendo radicati e fondati nell’amore, siate resi capaci di abbracciare con tutti i santi qual sia la larghezza, la lunghezza, l’altezza e la profondità dell’amore di Cristo, 049 EPH 003 019 e di conoscere questo amore che sorpassa ogni conoscenza, affinché giungiate ad esser ripieni di tutta la pienezza di Dio. 049 EPH 003 020 Or a Colui che può, mediante la potenza che opera in noi, fare infinitamente al di là di quel che domandiamo o pensiamo, 049 EPH 003 021 a Lui sia la gloria nella Chiesa e in Cristo Gesù, per tutte le età, ne’ secoli de’ secoli. Amen. (aiōn g165) 049 EPH 004 001 Io dunque, il carcerato nel Signore, vi esorto a condurvi in modo degno della vocazione che vi è stata rivolta, 049 EPH 004 002 con ogni umiltà e mansuetudine, con longanimità, sopportandovi gli uni gli altri con amore, 049 EPH 004 003 studiandovi di conservare l’unità dello Spirito col vincolo della pace. 049 EPH 004 004 V’è un corpo unico ed un unico Spirito, come pure siete stati chiamati ad un’unica speranza, quella della vostra vocazione. 049 EPH 004 005 V’è un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo, 049 EPH 004 006 un Dio unico e Padre di tutti, che è sopra tutti, fra tutti ed in tutti. 049 EPH 004 007 Ma a ciascun di noi la grazia è stata data secondo la misura del dono largito da Cristo. 049 EPH 004 008 Egli è per questo che è detto: Salito in alto, egli ha menato in cattività un gran numero di prigioni ed ha fatto dei doni agli uomini. 049 EPH 004 009 Or questo è salito che cosa vuol dire se non che egli era anche disceso nelle parti più basse della terra? 049 EPH 004 010 Colui che è disceso, è lo stesso che è salito al di sopra di tutti i cieli, affinché riempisse ogni cosa. 049 EPH 004 011 Ed è lui che ha dato gli uni, come apostoli; gli altri, come profeti; gli altri, come evangelisti; gli altri, come pastori e dottori, 049 EPH 004 012 per il perfezionamento dei santi, per l’opera del ministerio, per la edificazione del corpo di Cristo, 049 EPH 004 013 finché tutti siamo arrivati all’unità della fede e della piena conoscenza del Figliuol di Dio, allo stato d’uomini fatti, all’altezza della statura perfetta di Cristo; 049 EPH 004 014 affinché non siamo più dei bambini, sballottati e portati qua e là da ogni vento di dottrina, per la frode degli uomini, per l’astuzia loro nelle arti seduttrici dell’errore, 049 EPH 004 015 ma che, seguitando verità in carità, noi cresciamo in ogni cosa verso colui che è il capo, cioè Cristo. 049 EPH 004 016 Da lui tutto il corpo ben collegato e ben connesso mediante l’aiuto fornito da tutte le giunture, trae il proprio sviluppo nella misura del vigore d’ogni singola parte, per edificar se stesso nell’amore. 049 EPH 004 017 Questo dunque io dico ed attesto nel Signore, che non vi conduciate più come si conducono i pagani nella vanità de’ loro pensieri, 049 EPH 004 018 con l’intelligenza ottenebrata, estranei alla vita di Dio, a motivo della ignoranza che è in loro, a motivo dell’induramento del cuor loro. 049 EPH 004 019 Essi, avendo perduto ogni sentimento, si sono abbandonati alla dissolutezza fino a commettere ogni sorta di impurità con insaziabile avidità. 049 EPH 004 020 Ma quant’è a voi, non è così che avete imparato a conoscer Cristo. 049 EPH 004 021 Se pur l’avete udito ed in lui siete stati ammaestrati secondo la verità che è in Gesù, 049 EPH 004 022 avete imparato, per quanto concerne la vostra condotta di prima, a spogliarvi del vecchio uomo che si corrompe seguendo le passioni ingannatrici; 049 EPH 004 023 ad essere invece rinnovati nello spirito della vostra mente, 049 EPH 004 024 e a rivestire l’uomo nuovo che è creato all’immagine di Dio nella giustizia e nella santità che procedono dalla verità. 049 EPH 004 025 Perciò, bandita la menzogna, ognuno dica la verità al suo prossimo perché siamo membra gli uni degli altri. 049 EPH 004 026 Adiratevi e non peccate; il sole non tramonti sopra il vostro cruccio 049 EPH 004 027 e non fate posto al diavolo. 049 EPH 004 028 Chi rubava non rubi più, ma s’affatichi piuttosto a lavorare onestamente con le proprie mani, onde abbia di che far parte a colui che ha bisogno. 049 EPH 004 029 Niuna mala parola esca dalla vostra bocca; ma se ne avete alcuna buona che edifichi, secondo il bisogno, ditela, affinché conferisca grazia a chi l’ascolta. 049 EPH 004 030 E non contristate lo Spirito Santo di Dio col quale siete stati suggellati per il giorno della redenzione. 049 EPH 004 031 Sia tolta via da voi ogni amarezza, ogni cruccio ed ira e clamore e parola offensiva con ogni sorta di malignità. 049 EPH 004 032 Siate invece gli uni verso gli altri benigni, misericordiosi, perdonandovi a vicenda, come anche Dio vi ha perdonati in Cristo. 049 EPH 005 001 Siate dunque imitatori di Dio, come figliuoli suoi diletti; 049 EPH 005 002 camminate nell’amore come anche Cristo vi ha amati e ha dato se stesso per noi in offerta e sacrificio a Dio, qual profumo d’odor soave. 049 EPH 005 003 Ma come si conviene a dei santi, né fornicazione, né alcuna impurità, né avarizia, sia neppur nominata fra voi; 049 EPH 005 004 né disonestà, né buffonerie, né facezie scurrili, che son cose sconvenienti; ma piuttosto, rendimento di grazie. 049 EPH 005 005 Poiché voi sapete molto bene che niun fornicatore o impuro, o avaro (che è un idolatra), ha eredità nel regno di Cristo e di Dio. 049 EPH 005 006 Niuno vi seduca con vani ragionamenti; poiché è per queste cose che l’ira di Dio viene sugli uomini ribelli. 049 EPH 005 007 Non siate dunque loro compagni; 049 EPH 005 008 perché già eravate tenebre, ma ora siete luce nel Signore. Conducetevi come figliuoli di luce 049 EPH 005 009 (poiché il frutto della luce consiste in tutto ciò che è bontà e giustizia e verità), 049 EPH 005 010 esaminando che cosa sia accetto al Signore. 049 EPH 005 011 E non partecipate alle opere infruttuose delle tenebre; anzi, piuttosto riprendetele; 049 EPH 005 012 poiché egli è disonesto pur di dire le cose che si fanno da costoro in occulto. 049 EPH 005 013 Ma tutte le cose, quando sono riprese dalla luce, diventano manifeste; poiché tutto ciò che è manifesto, è luce. 049 EPH 005 014 Perciò dice: Risvegliati, o tu che dormi, e risorgi da’ morti, e Cristo t’inonderà di luce. 049 EPH 005 015 Guardate dunque con diligenza come vi conducete; non da stolti, ma da savi; 049 EPH 005 016 approfittando delle occasioni, perché i giorni sono malvagi. 049 EPH 005 017 Perciò non siate disavveduti, ma intendete bene quale sia la volontà del Signore. 049 EPH 005 018 E non v’inebriate di vino; esso porta alla dissolutezza; ma siate ripieni dello Spirito, 049 EPH 005 019 parlandovi con salmi ed inni e canzoni spirituali, cantando e salmeggiando col cuor vostro al Signore; 049 EPH 005 020 rendendo del continuo grazie d’ogni cosa a Dio e Padre, nel nome del Signor nostro Gesù Cristo; 049 EPH 005 021 sottoponendovi gli uni agli altri nel timore di Cristo. 049 EPH 005 022 Mogli, siate soggette ai vostri mariti, come al Signore; 049 EPH 005 023 poiché il marito è capo della moglie, come anche Cristo è capo della Chiesa, egli, che è il Salvatore del corpo. 049 EPH 005 024 Ma come la Chiesa è soggetta a Cristo, così debbono anche le mogli esser soggette a’ loro mariti in ogni cosa. 049 EPH 005 025 Mariti, amate le vostre mogli, come anche Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei, 049 EPH 005 026 affin di santificarla, dopo averla purificata col lavacro dell’acqua mediante la Parola, 049 EPH 005 027 affin di far egli stesso comparire dinanzi a sé questa Chiesa, gloriosa, senza macchia, senza ruga o cosa alcuna simile, ma santa ed irreprensibile. 049 EPH 005 028 Allo stesso modo anche i mariti debbono amare le loro mogli, come i loro propri corpi. Chi ama sua moglie ama se stesso. 049 EPH 005 029 Poiché niuno ebbe mai in odio la sua carne; anzi la nutre e la cura teneramente, come anche Cristo fa per la Chiesa, 049 EPH 005 030 poiché noi siamo membra del suo corpo. 049 EPH 005 031 Perciò l’uomo lascerà suo padre e sua madre e s’unirà a sua moglie, e i due diverranno una stessa carne. 049 EPH 005 032 Questo mistero è grande; dico questo, riguardo a Cristo ed alla Chiesa. 049 EPH 005 033 Ma d’altronde, anche fra voi, ciascuno individualmente così ami sua moglie, come ama se stesso; e altresì la moglie rispetti il marito. 049 EPH 006 001 Figliuoli, ubbidite nel Signore ai vostri genitori, poiché ciò è giusto. 049 EPH 006 002 Onora tuo padre e tua madre (è questo il primo comandamento con promessa) 049 EPH 006 003 affinché ti sia bene e tu abbia lunga vita sulla terra. 049 EPH 006 004 E voi, padri, non provocate ad ira i vostri figliuoli, ma allevateli in disciplina e in ammonizione del Signore. 049 EPH 006 005 Servi, ubbidite ai vostri signori secondo la carne, con timore e tremore, nella semplicità del cuor vostro, come a Cristo, 049 EPH 006 006 non servendo all’occhio come per piacere agli uomini, ma, come servi di Cristo, facendo il voler di Dio d’animo; 049 EPH 006 007 servendo con benevolenza, come se serviste il Signore e non gli uomini; 049 EPH 006 008 sapendo che ognuno, quand’abbia fatto qualche bene, ne riceverà la retribuzione dal Signore, servo o libero che sia. 049 EPH 006 009 E voi, signori, fate altrettanto rispetto a loro; astenendovi dalle minacce, sapendo che il Signor vostro e loro è nel cielo, e che dinanzi a lui non v’è riguardo a qualità di persone. 049 EPH 006 010 Del rimanente, fortificatevi nel Signore e nella forza della sua possanza. 049 EPH 006 011 Rivestitevi della completa armatura di Dio, onde possiate star saldi contro le insidie del diavolo; 049 EPH 006 012 poiché il combattimento nostro non è contro sangue e carne, ma contro i principati, contro le potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebre, contro le forze spirituali della malvagità, che sono ne’ luoghi celesti. (aiōn g165) 049 EPH 006 013 Perciò, prendete la completa armatura di Dio, affinché possiate resistere nel giorno malvagio, e dopo aver compiuto tutto il dover vostro, restare in piè. 049 EPH 006 014 State dunque saldi, avendo presa la verità a cintura dei fianchi, essendovi rivestiti della corazza della giustizia 049 EPH 006 015 e calzati i piedi della prontezza che dà l’Evangelo della pace; 049 EPH 006 016 prendendo oltre a tutto ciò lo scudo della fede, col quale potrete spegnere tutti i dardi infocati del maligno. 049 EPH 006 017 Prendete anche l’elmo della salvezza e la spada dello Spirito, che è la Parola di Dio; 049 EPH 006 018 orando in ogni tempo, per lo Spirito, con ogni sorta di preghiere e di supplicazioni; ed a questo vegliando con ogni perseveranza e supplicazione per tutti i santi, 049 EPH 006 019 ed anche per me, acciocché mi sia dato di parlare apertamente per far conoscere con franchezza il mistero dell’Evangelo, 049 EPH 006 020 per il quale io sono ambasciatore in catena; affinché io l’annunzi francamente, come convien ch’io ne parli. 049 EPH 006 021 Or acciocché anche voi sappiate lo stato mio e quello ch’io fo, Tichico, il caro fratello e fedel ministro del Signore, vi farà saper tutto. 049 EPH 006 022 Ve l’ho mandato apposta affinché abbiate conoscenza dello stato nostro ed ei consoli i vostri cuori. 049 EPH 006 023 Pace a’ fratelli e amore con fede, da Dio Padre e dal Signor Gesù Cristo. 049 EPH 006 024 La grazia sia con tutti quelli che amano il Signor nostro Gesù Cristo con purità incorrotta. # # BOOK 050 PHI Philippians Filippesi 050 PHI 001 001 Paolo e Timoteo, servitori di Cristo Gesù, a tutti i santi in Cristo Gesù che sono in Filippi, coi vescovi e coi diaconi, 050 PHI 001 002 grazia a voi e pace da Dio nostro Padre e dal Signor Gesù Cristo. 050 PHI 001 003 Io rendo grazie all’Iddio mio di tutto il ricordo che ho di voi; 050 PHI 001 004 e sempre, in ogni mia preghiera, prego per voi tutti con allegrezza 050 PHI 001 005 a cagion della vostra partecipazione al progresso del Vangelo, dal primo giorno fino ad ora; 050 PHI 001 006 avendo fiducia in questo: che Colui che ha cominciato in voi un’opera buona, la condurrà a compimento fino al giorno di Cristo Gesù. 050 PHI 001 007 Ed è ben giusto ch’io senta così di tutti voi; perché io vi ho nel cuore, voi tutti che, tanto nelle mie catene quanto nella difesa e nella conferma del Vangelo, siete partecipi con me della grazia. 050 PHI 001 008 Poiché Iddio mi è testimone com’io sospiri per voi tutti con affetto sviscerato in Cristo Gesù. 050 PHI 001 009 E la mia preghiera è che il vostro amore sempre più abbondi in conoscenza e in ogni discernimento, 050 PHI 001 010 onde possiate distinguere fra il bene ed il male, affinché siate sinceri e irreprensibili per il giorno di Cristo, 050 PHI 001 011 ripieni di frutti di giustizia che si hanno per mezzo di Gesù Cristo, a gloria e lode di Dio. 050 PHI 001 012 Or, fratelli, io voglio che sappiate che le cose mie son riuscite piuttosto al progresso del Vangelo; 050 PHI 001 013 tanto che a tutta la guardia pretoriana e a tutti gli altri è divenuto notorio che io sono in catene per Cristo; 050 PHI 001 014 e la maggior parte de’ fratelli nel Signore, incoraggiati dai miei legami, hanno preso vie maggiore ardire nell’annunziare senza paura la Parola di Dio. 050 PHI 001 015 Vero è che alcuni predicano Cristo anche per invidia e per contenzione; ma ce ne sono anche altri che lo predicano di buon animo. 050 PHI 001 016 Questi lo fanno per amore, sapendo che sono incaricato della difesa del Vangelo; 050 PHI 001 017 ma quelli annunziano Cristo con spirito di parte, non sinceramente, credendo cagionarmi afflizione nelle mie catene. 050 PHI 001 018 Che importa? Comunque sia, o per pretesto o in sincerità, Cristo è annunziato; e io di questo mi rallegro, e mi rallegrerò ancora, 050 PHI 001 019 perché so che ciò tornerà a mia salvezza, mediante le vostre supplicazioni e l’assistenza dello Spirito di Gesù Cristo, 050 PHI 001 020 secondo la mia viva aspettazione e la mia speranza di non essere svergognato in cosa alcuna; ma che con ogni franchezza, ora come sempre Cristo sarà magnificato nel mio corpo, sia con la vita, sia con la morte. 050 PHI 001 021 Poiché per me il vivere è Cristo, e il morire guadagno. 050 PHI 001 022 Ma se il continuare a vivere nella carne rechi frutto all’opera mia e quel ch’io debba preferire, non saprei dire. 050 PHI 001 023 Io sono stretto dai due lati: ho desiderio di partire e d’esser con Cristo, perché è cosa di gran lunga migliore; 050 PHI 001 024 ma il mio rimanere nella carne è più necessario per voi. 050 PHI 001 025 Ed ho questa ferma fiducia ch’io rimarrò e dimorerò con tutti voi per il vostro progresso e per la gioia della vostra fede; 050 PHI 001 026 onde il vostro gloriarvi abbondi in Cristo Gesù a motivo di me, per la mia presenza di nuovo in mezzo a voi. 050 PHI 001 027 Soltanto, conducetevi in modo degno del Vangelo di Cristo, affinché, o che io venga a vedervi o che sia assente, oda di voi che state fermi in uno stesso spirito, combattendo assieme di un medesimo animo per la fede del Vangelo, 050 PHI 001 028 e non essendo per nulla spaventati dagli avversari: il che per loro è una prova evidente di perdizione; ma per voi, di salvezza; e ciò da parte di Dio. 050 PHI 001 029 Poiché a voi è stato dato, rispetto a Cristo, non soltanto di credere in lui, ma anche di soffrire per lui, 050 PHI 001 030 sostenendo voi la stessa lotta che mi avete veduto sostenere, e nella quale ora udite ch’io mi trovo. 050 PHI 002 001 Se dunque v’è qualche consolazione in Cristo, se v’è qualche conforto d’amore, se v’è qualche comunione di Spirito, se v’è qualche tenerezza d’affetto e qualche compassione, 050 PHI 002 002 rendente perfetta la mia allegrezza, avendo un medesimo sentimento, un medesimo amore, essendo d’un animo, di un unico sentire; 050 PHI 002 003 non facendo nulla per spirito di parte o per vanagloria, ma ciascun di voi, con umiltà, stimando altrui da più di se stesso, 050 PHI 002 004 avendo ciascun di voi riguardo non alle cose proprie, ma anche a quelle degli altri. 050 PHI 002 005 Abbiate in voi lo stesso sentimento che è stato in Cristo Gesù; 050 PHI 002 006 il quale, essendo in forma di Dio non riputò rapina l’essere uguale a Dio, 050 PHI 002 007 ma annichilì se stesso, prendendo forma di servo e divenendo simile agli uomini; 050 PHI 002 008 ed essendo trovato nell’esteriore come un uomo, abbassò se stesso, facendosi ubbidiente fino alla morte, e alla morte della croce. 050 PHI 002 009 Ed è perciò che Dio lo ha sovranamente innalzato e gli ha dato il nome che è al di sopra d’ogni nome, 050 PHI 002 010 affinché nel nome di Gesù si pieghi ogni ginocchio nei cieli, sulla terra e sotto la terra, 050 PHI 002 011 e ogni lingua confessi che Gesù Cristo è il Signore, alla gloria di Dio Padre. 050 PHI 002 012 Così, miei cari, come sempre siete stati ubbidienti, non solo come s’io fossi presente, ma molto più adesso che sono assente, compiete la vostra salvezza con timore e tremore; 050 PHI 002 013 poiché Dio è quel che opera in voi il volere e l’operare, per la sua benevolenza. 050 PHI 002 014 Fate ogni cosa senza mormorii e senza dispute, 050 PHI 002 015 affinché siate irreprensibili e schietti, figliuoli di Dio senza biasimo in mezzo a una generazione storta e perversa, nella quale voi risplendete come luminari nel mondo, tenendo alta la Parola della vita, 050 PHI 002 016 onde nel giorno di Cristo io abbia da gloriarmi di non aver corso invano, né invano faticato. 050 PHI 002 017 E se anche io debba essere offerto a mo’ di libazione sul sacrificio e sul servigio della vostra fede, io ne gioisco e me ne rallegro con tutti voi; 050 PHI 002 018 e nello stesso modo gioitene anche voi e rallegratevene meco. 050 PHI 002 019 Or io spero nel Signor Gesù di mandarvi tosto Timoteo affinché io pure sia incoraggiato, ricevendo notizie dello stato vostro. 050 PHI 002 020 Perché non ho alcuno d’animo pari al suo, che abbia sinceramente a cuore quel che vi concerne. 050 PHI 002 021 Poiché tutti cercano il loro proprio; non ciò che è di Cristo Gesù. 050 PHI 002 022 Ma voi lo conoscete per prova, poiché nella maniera che un figliuolo serve al padre egli ha servito meco nella causa del Vangelo. 050 PHI 002 023 Spero dunque di mandarvelo, appena avrò veduto come andranno i fatti miei; 050 PHI 002 024 ma ho fiducia nel Signore che io pure verrò presto. 050 PHI 002 025 Però ho stimato necessario di mandarvi Epafròdito, mio fratello, mio collaboratore e commilitone, inviatomi da voi per supplire ai miei bisogni, 050 PHI 002 026 giacché egli avea gran brama di vedervi tutti ed era angosciato perché avevate udito ch’egli era stato infermo. 050 PHI 002 027 E difatti è stato infermo, e ben vicino alla morte; ma Iddio ha avuto pietà di lui; e non soltanto di lui, ma anche di me, perch’io non avessi tristezza sopra tristezza. 050 PHI 002 028 Perciò ve l’ho mandato con tanta maggior premura, affinché, vedendolo di nuovo, vi rallegriate, e anch’io sia men rattristato. 050 PHI 002 029 Accoglietelo dunque nel Signore con ogni allegrezza, e abbiate stima di uomini cosiffatti; 050 PHI 002 030 perché, per l’opera di Cristo egli è stato vicino alla morte, avendo arrischiata la propria vita per supplire ai servizi che non potevate rendermi voi stessi. 050 PHI 003 001 Del resto, fratelli miei, rallegratevi nel Signore. A me certo non è grave lo scrivervi le medesime cose, e per voi è sicuro. 050 PHI 003 002 Guardatevi dai cani, guardatevi dai cattivi operai, guardatevi da quei della mutilazione; 050 PHI 003 003 poiché i veri circoncisi siamo noi, che offriamo il nostro culto per mezzo dello Spirito di Dio, che ci gloriamo in Cristo Gesù, e non ci confidiamo nella carne; 050 PHI 003 004 benché anche nella carne io avessi di che confidarmi. Se qualcun altro pensa aver di che confidarsi nella carne, io posso farlo molto di più; 050 PHI 003 005 io, circonciso l’ottavo giorno, della razza d’Israele, della tribù di Beniamino, ebreo d’ebrei; quanto alla legge, Fariseo; 050 PHI 003 006 quanto allo zelo, persecutore della chiesa; quanto alla giustizia che è nella legge, irreprensibile. 050 PHI 003 007 Ma le cose che m’eran guadagni, io le ho reputate danno a cagion di Cristo. 050 PHI 003 008 Anzi, a dir vero, io reputo anche ogni cosa essere un danno di fronte alla eccellenza della conoscenza do Cristo Gesù, mio Signore, per il quale rinunziai a tutte codeste cose e le reputo tanta spazzatura affin di guadagnare Cristo, 050 PHI 003 009 e d’esser trovato in lui avendo non una giustizia mia, derivante dalla legge, ma quella che si ha mediante la fede in Cristo; la giustizia che vien da Dio, basata sulla fede; 050 PHI 003 010 in guisa ch’io possa conoscere esso Cristo, e la potenza della sua risurrezione, e la comunione delle sue sofferenze, essendo reso conforme a lui nella sua morte, 050 PHI 003 011 per giungere in qualche modo alla risurrezione dei morti. 050 PHI 003 012 Non ch’io abbia già ottenuto il premio o che sia già arrivato alla perfezione; ma proseguo il corso se mai io possa afferrare il premio; poiché anch’io sono stato afferrato da Cristo Gesù. 050 PHI 003 013 Fratelli, io non reputo d’avere ancora ottenuto il premio; ma una cosa fo: dimenticando le cose che stanno dietro e protendendomi verso quelle che stanno dinanzi, 050 PHI 003 014 proseguo il corso verso la mèta per ottenere il premio della superna vocazione di Dio in Cristo Gesù. 050 PHI 003 015 Sia questo dunque il sentimento di quanti siamo maturi; e se in alcuna cosa voi sentite altrimenti, Iddio vi rivelerà anche quella. 050 PHI 003 016 Soltanto, dal punto al quale siamo arrivati, continuiamo a camminare per la stessa via. 050 PHI 003 017 Siate miei imitatori, fratelli, e riguardate a coloro che camminano secondo l’esempio che avete in noi. 050 PHI 003 018 Perché molti camminano (ve l’ho detto spesso e ve lo dico anche ora piangendo), da nemici della croce di Cristo; 050 PHI 003 019 la fine de’ quali è la perdizione, il cui dio è il ventre, e la cui gloria è in quel che torna a loro vergogna; gente che ha l’animo alle cose della terra. 050 PHI 003 020 Quanto a noi, la nostra cittadinanza è ne’ cieli, d’onde anche aspettiamo come Salvatore il Signor Gesù Cristo, 050 PHI 003 021 il quale trasformerà il corpo della nostra umiliazione rendendolo conforme al corpo della sua gloria, in virtù della potenza per la quale egli può anche sottoporsi ogni cosa. 050 PHI 004 001 Perciò, fratelli miei cari e desideratissimi, allegrezza e corona mia, state in questa maniera fermi nel Signore, o diletti. 050 PHI 004 002 Io esorto Evodìa ed esorto Sintìche ad avere un medesimo sentimento nel Signore. 050 PHI 004 003 Sì, io prego te pure, mio vero collega, vieni in aiuto a queste donne, le quali hanno lottato meco per l’Evangelo, assieme con Clemente e gli altri miei collaboratori, i cui nomi sono nel libro della vita. 050 PHI 004 004 Rallegratevi del continuo nel Signore. Da capo dico: Rallegratevi. 050 PHI 004 005 La vostra mansuetudine sia nota a tutti gli uomini. 050 PHI 004 006 Il Signore è vicino. Non siate con ansietà solleciti di cosa alcuna; ma in ogni cosa siano le vostre richieste rese note a Dio in preghiera e supplicazione con azioni di grazie. 050 PHI 004 007 E la pace di Dio che sopravanza ogni intelligenza, guarderà i vostri cuori e i vostri pensieri in Cristo Gesù. 050 PHI 004 008 Del rimanente, fratelli, tutte le cose vere, tutte le cose onorevoli, tutte le cose giuste, tutte le cose pure, tutte le cose amabili, tutte le cose di buona fama, quelle in cui è qualche virtù e qualche lode, siano oggetto dei vostri pensieri. 050 PHI 004 009 Le cose che avete imparate, ricevute, udite da me e vedute in me, fatele; e l’Iddio della pace sarà con voi. 050 PHI 004 010 Or io mi sono grandemente rallegrato nel Signore che finalmente avete fatto rinverdire le vostre cure per me; ci pensavate sì, ma vi mancava l’opportunità. 050 PHI 004 011 Non lo dico perché io mi trovi in bisogno; giacché ho imparato ad esser contento nello stato in cui mi trovo. 050 PHI 004 012 Io so essere abbassato e so anche abbondare; in tutto e per tutto sono stato ammaestrato ad esser saziato e ad aver fame; ad esser nell’abbondanza e ad esser nella penuria. 050 PHI 004 013 Io posso ogni cosa in Colui che mi fortifica. 050 PHI 004 014 Nondimeno avete fatto bene a prender parte alla mia afflizione. 050 PHI 004 015 Anche voi sapete, o Filippesi, che quando cominciai a predicar l’Evangelo, dopo aver lasciato la Macedonia, nessuna chiesa mi fece parte di nulla per quanto concerne il dare e l’avere, se non voi soli; 050 PHI 004 016 poiché anche a Tessalonica m’avete mandato una prima e poi una seconda volta di che sovvenire al mio bisogno. 050 PHI 004 017 Non già ch’io ricerchi i doni; ricerco piuttosto il frutto che abbondi a conto vostro. 050 PHI 004 018 Or io ho ricevuto ogni cosa, e abbondo. Sono pienamente provvisto, avendo ricevuto da Epafròdito quel che m’avete mandato, e che è un profumo d’odor soave, un sacrificio accettevole, gradito a Dio. 050 PHI 004 019 E l’Iddio mio supplirà ad ogni vostro bisogno secondo le sue ricchezze e con gloria, in Cristo Gesù. 050 PHI 004 020 Or all’Iddio e Padre nostro sia la gloria nei secoli dei secoli. Amen. (aiōn g165) 050 PHI 004 021 Salutate ognuno dei santi in Cristo Gesù. 050 PHI 004 022 I fratelli che sono meco vi salutano. Tutti i santi vi salutano, e specialmente quelli della casa di Cesare. 050 PHI 004 023 La grazia del Signor Gesù Cristo sia con lo spirito vostro. # # BOOK 051 COL Colossians Colossesi 051 COL 001 001 Paolo, apostolo di Cristo Gesù per volontà di Dio, e il fratello Timoteo, 051 COL 001 002 ai santi e fedeli fratelli in Cristo che sono in Colosse, grazia a voi e pace da Dio nostro Padre. 051 COL 001 003 Noi rendiamo grazie a Dio, Padre del Signor nostro Gesù Cristo, nelle continue preghiere che facciamo per voi, 051 COL 001 004 avendo udito parlare della vostra fede in Cristo Gesù e dell’amore che avete per tutti i santi, 051 COL 001 005 a motivo della speranza che vi è riposta nei cieli; speranza che avete da tempo conosciuta mediante la predicazione della verità del Vangelo 051 COL 001 006 che è pervenuto sino a voi, come sta portando frutto e crescendo in tutto il mondo nel modo che fa pure tra voi dal giorno che udiste e conosceste la grazia di Dio in verità, 051 COL 001 007 secondo quel che avete imparato da Epafra, il nostro caro compagno di servizio, che è fedel ministro di Cristo per voi, 051 COL 001 008 e che ci ha anche fatto conoscere il vostro amore nello Spirito. 051 COL 001 009 Perciò anche noi, dal giorno che abbiamo ciò udito, non cessiamo di pregare per voi, e di domandare che siate ripieni della profonda conoscenza della volontà di Dio in ogni sapienza e intelligenza spirituale, 051 COL 001 010 affinché camminiate in modo degno del Signore per piacergli in ogni cosa, portando frutto in ogni opera buona e crescendo nella conoscenza di Dio; 051 COL 001 011 essendo fortificati in ogni forza secondo la potenza della sua gloria, onde possiate essere in tutto pazienti e longanimi; 051 COL 001 012 e rendendo grazie con allegrezza al Padre che vi ha messi in grado di partecipare alla sorte dei santi nella luce. 051 COL 001 013 Egli ci ha riscossi dalla potestà delle tenebre e ci ha trasportati nel regno del suo amato Figliuolo, 051 COL 001 014 nel quale abbiamo la redenzione, la remissione dei peccati; 051 COL 001 015 il quale è l’immagine dell’invisibile Iddio, il primogenito d’ogni creatura; 051 COL 001 016 poiché in lui sono state create tutte le cose, che sono nei cieli e sulla terra; le visibili e le invisibili; siano troni, siano signorie, siano principati, siano potestà; tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui; 051 COL 001 017 ed egli è avanti ogni cosa, e tutte le cose sussistono in lui. 051 COL 001 018 Ed egli è il capo del corpo, cioè della Chiesa; egli che è il principio, il primogenito dai morti, onde in ogni cosa abbia il primato. 051 COL 001 019 Poiché in lui si compiacque il Padre di far abitare tutta la pienezza 051 COL 001 020 e di riconciliare con sé tutte le cose per mezzo di lui, avendo fatto la pace mediante il sangue della croce d’esso; per mezzo di lui, dico, tanto le cose che sono sulla terra, quanto quelle che sono nei cieli. 051 COL 001 021 E voi, che già eravate estranei e nemici nella vostra mente e nelle vostre opere malvage, 051 COL 001 022 ora Iddio vi ha riconciliati nel corpo della carne di lui, per mezzo della morte d’esso, per farvi comparire davanti a sé santi e immacolati e irreprensibili, 051 COL 001 023 se pur perseverate nella fede, fondati e saldi, e non essendo smossi dalla speranza dell’Evangelo che avete udito, che fu predicato in tutta la creazione sotto il cielo, e del quale io, Paolo, sono stato fatto ministro. 051 COL 001 024 Ora io mi rallegro nelle mie sofferenze per voi; e quel che manca alle afflizioni di Cristo lo compio nella mia carne a pro del corpo di lui che è la Chiesa; 051 COL 001 025 della quale io sono stato fatto ministro, secondo l’ufficio datomi da Dio per voi di annunziare nella sua pienezza la parola di Dio, 051 COL 001 026 cioè, il mistero, che è stato occulto da tutti i secoli e da tutte le generazioni, ma che ora è stato manifestato ai santi di lui; (aiōn g165) 051 COL 001 027 ai quali Iddio ha voluto far conoscere qual sia la ricchezza della gloria di questo mistero fra i Gentili, che è Cristo in voi, speranza della gloria; 051 COL 001 028 il quale noi proclamiamo, ammonendo ciascun uomo e ciascun uomo ammaestrando in ogni sapienza, affinché presentiamo ogni uomo, perfetto in Cristo. 051 COL 001 029 A questo fine io m’affatico, combattendo secondo l’energia sua, che opera in me con potenza. 051 COL 002 001 Poiché desidero che sappiate qual arduo combattimento io sostengo per voi e per quelli di Laodicea e per tutti quelli che non hanno veduto la mia faccia; 051 COL 002 002 affinché siano confortati nei loro cuori essendo stretti insieme dall’amore, mirando a tutte le ricchezze della piena certezza dell’intelligenza, per giungere alla completa conoscenza del mistero di Dio: 051 COL 002 003 cioè di Cristo, nel quale tutti i tesori della sapienza e della conoscenza sono nascosti. 051 COL 002 004 Questo io dico affinché nessuno v’inganni con parole seducenti, 051 COL 002 005 perché, sebbene sia assente di persona, pure son con voi in ispirito, rallegrandomi e mirando il vostro ordine e la fermezza della vostra fede in Cristo. 051 COL 002 006 Come dunque avete ricevuto Cristo Gesù il Signore, così camminate uniti a lui, 051 COL 002 007 essendo radicati ed edificati in lui e confermati nella fede, come v’è stato insegnato, e abbondando in azioni di grazie. 051 COL 002 008 Guardate che non vi sia alcuno che faccia di voi sua preda con la filosofia e con vanità ingannatrice secondo la tradizione degli uomini, gli elementi del mondo, e non secondo Cristo; 051 COL 002 009 poiché in lui abita corporalmente tutta la pienezza della Deità, 051 COL 002 010 e in lui voi avete tutto pienamente. Egli è il capo d’ogni principato e d’ogni potestà; 051 COL 002 011 in lui voi siete anche stati circoncisi d’una circoncisione non fatta da mano d’uomo, ma della circoncisione di Cristo, che consiste nello spogliamento del corpo della carne: 051 COL 002 012 essendo stati con lui sepolti nel battesimo, nel quale siete anche stati risuscitati con lui mediante la fede nella potenza di Dio che ha risuscitato lui dai morti. 051 COL 002 013 E voi, che eravate morti ne’ falli e nella incirconcisione della vostra carne, voi, dico, Egli ha vivificati con lui, avendoci perdonato tutti i falli, 051 COL 002 014 avendo cancellato l’atto accusatore scritto in precetti, il quale ci era contrario; e quell’atto ha tolto di mezzo, inchiodandolo sulla croce; 051 COL 002 015 e avendo spogliato i principati e le potestà ne ha fatto un pubblico spettacolo, trionfando su di loro per mezzo della croce. 051 COL 002 016 Nessuno dunque vi giudichi quanto al mangiare o al bere, o rispetto a feste, o a noviluni o a sabati, 051 COL 002 017 che sono l’ombra di cose che doveano avvenire; ma il corpo è di Cristo. 051 COL 002 018 Nessuno a suo talento vi defraudi del vostro premio per via d’umiltà e di culto degli angeli affidandosi alle proprie visioni, gonfiato di vanità dalla sua mente carnale, 051 COL 002 019 e non attenendosi al Capo, dal quale tutto il corpo, ben fornito e congiunto insieme per via delle giunture e articolazioni, prende l’accrescimento che viene da Dio. 051 COL 002 020 Se siete morti con Cristo agli elementi del mondo, perché, come se viveste nel mondo, vi lasciate imporre de’ precetti, quali: 051 COL 002 021 Non toccare, non assaggiare, non maneggiare 051 COL 002 022 (cose tutte destinate a perire con l’uso), secondo i comandamenti e le dottrine degli uomini? 051 COL 002 023 Quelle cose hanno, è vero, riputazione di sapienza per quel tanto che è in esse di culto volontario, di umiltà, e di austerità nel trattare il corpo; ma non hanno alcun valore e servon solo a soddisfare la carne. 051 COL 003 001 Se dunque voi siete stati risuscitati con Cristo, cercate le cose di sopra dove Cristo è seduto alla destra di Dio. 051 COL 003 002 Abbiate l’animo alle cose di sopra, non a quelle che son sulla terra; 051 COL 003 003 poiché voi moriste, e la vita vostra è nascosta con Cristo in Dio. 051 COL 003 004 Quando Cristo, la vita nostra, sarà manifestato, allora anche voi sarete con lui manifestati in gloria. 051 COL 003 005 Fate dunque morire le vostre membra che son sulla terra: fornicazione, impurità, lussuria, mala concupiscenza e cupidigia, la quale è idolatria. 051 COL 003 006 Per queste cose viene l’ira di Dio sui figliuoli della disubbidienza; 051 COL 003 007 e in quelle camminaste un tempo anche voi, quando vivevate in esse. 051 COL 003 008 Ma ora deponete anche voi tutte queste cose: ira, collera, malignità, maldicenza, e non vi escano di bocca parole disoneste. 051 COL 003 009 Non mentite gli uni agli altri, 051 COL 003 010 giacché avete svestito l’uomo vecchio con i suoi atti e rivestito il nuovo, che si va rinnovando in conoscenza ad immagine di Colui che l’ha creato. 051 COL 003 011 Qui non c’è Greco e Giudeo, circoncisione e incirconcisione, barbaro, Scita, schiavo, libero, ma Cristo è in ogni cosa e in tutti. 051 COL 003 012 Vestitevi dunque, come eletti di Dio, santi ed amati, di tenera compassione, di benignità, di umiltà, di dolcezza, di longanimità; 051 COL 003 013 sopportandovi gli uni gli altri e perdonandovi a vicenda, se uno ha di che dolersi d’un altro. Come il Signore vi ha perdonati, così fate anche voi. 051 COL 003 014 E sopra tutte queste cose vestitevi della carità che è il vincolo della perfezione. 051 COL 003 015 E la pace di Cristo, alla quale siete stati chiamati per essere un sol corpo, regni nei vostri cuori; e siate riconoscenti. 051 COL 003 016 La parola di Cristo abiti in voi doviziosamente; ammaestrandovi ed ammonendovi gli uni gli altri con ogni sapienza, cantando di cuore a Dio, sotto l’impulso della grazia, salmi, inni, e cantici spirituali. 051 COL 003 017 E qualunque cosa facciate, in parola o in opera, fate ogni cosa nel nome del Signor Gesù, rendendo grazie a Dio Padre per mezzo di lui. 051 COL 003 018 Mogli, siate soggette ai vostri mariti, come si conviene nel Signore. 051 COL 003 019 Mariti, amate le vostre mogli, e non v’inasprite contro a loro. 051 COL 003 020 Figliuoli, ubbidite ai vostri genitori in ogni cosa, poiché questo è accettevole al Signore. 051 COL 003 021 Padri, non irritate i vostri figliuoli, affinché non si scoraggino. 051 COL 003 022 Servi, ubbidite in ogni cosa ai vostri padroni secondo la carne; non servendoli soltanto quando vi vedono come per piacere agli uomini, ma con semplicità di cuore, temendo il Signore. 051 COL 003 023 Qualunque cosa facciate, operate di buon animo, come per il Signore e non per gli uomini; 051 COL 003 024 sapendo che dal Signore riceverete per ricompensa l’eredità. 051 COL 003 025 Servite a Cristo il Signore! Poiché chi fa torto riceverà la retribuzione del torto che avrà fatto; e non ci son riguardi personali. 051 COL 004 001 Padroni, date ai vostri servi ciò che è giusto ed equo, sapendo che anche voi avete un Padrone nel cielo. 051 COL 004 002 Perseverate nella preghiera, vegliando in essa con rendimento di grazie; 051 COL 004 003 pregando in pari tempo anche per noi, affinché Iddio ci apra una porta per la Parola onde possiamo annunziare il mistero di Cristo, a cagion del quale io mi trovo anche prigione; 051 COL 004 004 e che io lo faccia conoscere, parlandone come debbo. 051 COL 004 005 Conducetevi con saviezza verso quelli di fuori, approfittando delle opportunità. 051 COL 004 006 Il vostro parlare sia sempre con grazia, condito con sale, per sapere come dovete rispondere a ciascuno. 051 COL 004 007 Tutte le cose mie ve le farà sapere Tichico, il caro fratello e fedel ministro e mio compagno di servizio nel Signore. 051 COL 004 008 Ve l’ho mandato appunto per questo: affinché sappiate lo stato nostro ed egli consoli i vostri cuori; 051 COL 004 009 e con lui ho mandato il fedele e caro fratello Onesimo, che è dei vostri. Essi vi faranno sapere tutte le cose di qua. 051 COL 004 010 Vi salutano Aristarco, il mio compagno di prigione, e Marco, il cugino di Barnaba (intorno al quale avete ricevuto degli ordini; se viene da voi, accoglietelo), e Gesù, detto Giusto, i quali sono della circoncisione; 051 COL 004 011 e fra questi sono i soli miei collaboratori per il regno di Dio, che mi siano stati di conforto. 051 COL 004 012 Epafra, che è dei vostri e servo di Cristo Gesù, vi saluta. Egli lotta sempre per voi nelle sue preghiere affinché perfetti e pienamente accertati stiate fermi in tutta la volontà di Dio. 051 COL 004 013 Poiché io gli rendo questa testimonianza ch’egli si dà molta pena per voi e per quelli di Laodicea e per quelli di Jerapoli. 051 COL 004 014 Luca, il medico diletto, e Dema vi salutano. 051 COL 004 015 Salutate i fratelli che sono in Laodicea, e Ninfa e la chiesa che è in casa sua. 051 COL 004 016 E quando questa epistola sarà stata letta fra voi, fate che sia letta anche nella chiesa dei Laodicesi, e che anche voi leggiate quella che vi sarà mandata da Laodicea. 051 COL 004 017 E dite ad Archippo: Bada al ministerio che hai ricevuto nel Signore, per adempierlo. 051 COL 004 018 Il saluto è di mia propria mano, di me, Paolo. Ricordatevi delle mie catene. La grazia sia con voi. # # BOOK 052 1TH 1 Thessalonians 1 Tessalonicesi 052 1TH 001 001 Paolo, Silvano e Timoteo alla chiesa dei Tessalonicesi che è in Dio Padre e nel Signor Gesù Cristo, grazia a voi e pace. 052 1TH 001 002 Noi rendiamo del continuo grazie a Dio per voi tutti, facendo di voi menzione nelle nostre preghiere, 052 1TH 001 003 ricordandoci del continuo nel cospetto del nostro Dio e Padre, dell’opera della vostra fede, delle fatiche del vostro amore e della costanza della vostra speranza nel nostro Signor Gesù Cristo; 052 1TH 001 004 conoscendo, fratelli amati da Dio, la vostra elezione. 052 1TH 001 005 Poiché il nostro Evangelo non vi è stato annunziato soltanto con parole, ma anche con potenza, con lo Spirito Santo e con gran pienezza di convinzione; e infatti voi sapete quel che siamo stati fra voi per amor vostro. 052 1TH 001 006 E voi siete divenuti imitatori nostri e del Signore, avendo ricevuto la Parola in mezzo a molte afflizioni, con allegrezza dello Spirito Santo; 052 1TH 001 007 talché siete diventati un esempio a tutti i credenti della Macedonia e dell’Acaia. 052 1TH 001 008 Poiché da voi la parola del Signore ha echeggiato non soltanto nella Macedonia e nell’Acaia, ma la fama della fede che avete in Dio si è sparsa in ogni luogo; talché non abbiam bisogno di parlarne; 052 1TH 001 009 perché eglino stessi raccontano di noi quale sia stata la nostra venuta tra voi, e come vi siete convertiti dagl’idoli a Dio per servire all’Iddio vivente e vero, e per aspettare dai cieli il suo Figliuolo, 052 1TH 001 010 il quale Egli ha risuscitato dai morti: cioè, Gesù che ci libera dall’ira a venire. 052 1TH 002 001 Voi stessi, fratelli, sapete che la nostra venuta tra voi non è stata invano; 052 1TH 002 002 anzi, sebbene avessimo prima patito e fossimo stati oltraggiati, come sapete, a Filippi, pur ci siamo rinfrancati nell’Iddio nostro, per annunziarvi l’Evangelo di Dio in mezzo a molte lotte. 052 1TH 002 003 Poiché la nostra esortazione non procede da impostura, né da motivi impuri, né è fatta con frode; 052 1TH 002 004 ma siccome siamo stati approvati da Dio che ci ha stimati tali da poterci affidare l’Evangelo, parliamo in modo da piacere non agli uomini, ma a Dio che prova i nostri cuori. 052 1TH 002 005 Difatti, non abbiamo mai usato un parlar lusinghevole, come ben sapete, né pretesti ispirati da cupidigia; Iddio ne è testimone. 052 1TH 002 006 E non abbiam cercato gloria dagli uomini, né da voi, né da altri, quantunque, come apostoli di Cristo, avessimo potuto far valere la nostra autorità; 052 1TH 002 007 invece, siamo stati mansueti in mezzo a voi, come una nutrice che cura teneramente i propri figliuoli. 052 1TH 002 008 Così, nel nostro grande affetto per voi, eravamo disposti a darvi non soltanto l’Evangelo di Dio, ma anche le nostre proprie vite, tanto ci eravate divenuti cari. 052 1TH 002 009 Perché, fratelli, voi la ricordate la nostra fatica e la nostra pena; egli è lavorando notte e giorno per non essere d’aggravio ad alcuno di voi, che v’abbiam predicato l’Evangelo di Dio. 052 1TH 002 010 Voi siete testimoni, e Dio lo è pure, del modo santo, giusto e irreprensibile con cui ci siamo comportati verso voi che credete; 052 1TH 002 011 e sapete pure che, come fa un padre coi suoi figliuoli, noi abbiamo esortato, 052 1TH 002 012 confortato e scongiurato ciascun di voi a condursi in modo degno di Dio, che vi chiama al suo regno e alla sua gloria. 052 1TH 002 013 E per questa ragione anche noi rendiamo del continuo grazie a Dio: perché quando riceveste da noi la parola della predicazione, cioè la parola di Dio, voi l’accettaste non come parola d’uomini, ma, quale essa è veramente, come parola di Dio, la quale opera efficacemente in voi che credete. 052 1TH 002 014 Poiché, fratelli, voi siete divenuti imitatori delle chiese di Dio che sono in Cristo Gesù nella Giudea; in quanto che anche voi avete sofferto dai vostri connazionali le stesse cose che quelle chiese hanno sofferto dai Giudei, 052 1TH 002 015 i quali hanno ucciso e il Signor Gesù e i profeti, hanno cacciato noi, e non piacciono a Dio, e sono avversi a tutti gli uomini, 052 1TH 002 016 divietandoci di parlare ai Gentili perché sieno salvati. Essi vengon così colmando senza posa la misura dei loro peccati; ma ormai li ha raggiunti l’ira finale. 052 1TH 002 017 Quant’è a noi, fratelli, orbati di voi per breve tempo, di persona, non di cuore, abbiamo tanto maggiormente cercato, con gran desiderio, di veder la vostra faccia. 052 1TH 002 018 Perciò abbiam voluto, io Paolo almeno, non una ma due volte, venir a voi; ma Satana ce lo ha impedito. 052 1TH 002 019 Qual è infatti la nostra speranza, o la nostra allegrezza, o la corona di cui ci gloriamo? Non siete forse voi, nel cospetto del nostro Signor Gesù quand’egli verrà? 052 1TH 002 020 Sì, certo, la nostra gloria e la nostra allegrezza siete voi. 052 1TH 003 001 Perciò, non potendo più reggere, stimammo bene di esser lasciati soli ad Atene; 052 1TH 003 002 e mandammo Timoteo, nostro fratello e ministro di Dio nella propagazione del Vangelo di Cristo, per confermarvi e confortarvi nella vostra fede, 052 1TH 003 003 affinché nessuno fosse scosso in mezzo a queste afflizioni; poiché voi stessi sapete che a questo siamo destinati. 052 1TH 003 004 Perché anche quando eravamo fra voi, vi predicevamo che saremmo afflitti; come anche è avvenuto, e voi lo sapete. 052 1TH 003 005 Perciò anch’io, non potendo più resistere, mandai ad informarmi della vostra fede, per tema che il tentatore vi avesse tentati, e la nostra fatica fosse riuscita vana. 052 1TH 003 006 Ma ora che Timoteo è giunto qui da presso a voi e ci ha recato liete notizie della vostra fede e del vostro amore, e ci ha detto che serbate del continuo buona ricordanza di noi bramando di vederci, come anche noi bramiamo vedervi, 052 1TH 003 007 per questa ragione, fratelli, siamo stati consolati a vostro riguardo, in mezzo a tutte le nostre distrette e afflizioni, mediante la vostra fede; 052 1TH 003 008 perché ora viviamo, se voi state saldi nel Signore. 052 1TH 003 009 Poiché quali grazie possiam noi rendere a Dio, a vostro riguardo, per tutta l’allegrezza della quale ci rallegriamo a cagion di voi nel cospetto dell’Iddio nostro, 052 1TH 003 010 mentre notte e giorno preghiamo intensamente di poter vedere la vostra faccia e supplire alle lacune della vostra fede? 052 1TH 003 011 Ora Iddio stesso, nostro Padre, e il Signor nostro Gesù ci appianino la via per venir da voi; 052 1TH 003 012 e quant’è a voi, il Signore vi accresca e vi faccia abbondare in amore gli uni verso gli altri e verso tutti, come anche noi abbondiamo verso voi, 052 1TH 003 013 per confermare i vostri cuori, onde siano irreprensibili in santità nel cospetto di Dio nostro Padre, quando il Signor nostro Gesù verrà con tutti i suoi santi. 052 1TH 004 001 Del rimanente, fratelli, come avete imparato da noi il modo in cui vi dovete condurre e piacere a Dio (ed è così che già vi conducete), vi preghiamo e vi esortiamo nel Signor Gesù a vie più progredire. 052 1TH 004 002 Poiché sapete quali comandamenti vi abbiamo dati per la grazia del Signor Gesù. 052 1TH 004 003 Perché questa è la volontà di Dio: che vi santifichiate, che v’asteniate dalla fornicazione, 052 1TH 004 004 che ciascun di voi sappia possedere il proprio corpo in santità ed onore, 052 1TH 004 005 non dandosi a passioni di concupiscenza come fanno i pagani i quali non conoscono Iddio; 052 1TH 004 006 e che nessuno soverchi il fratello né lo sfrutti negli affari; perché il Signore è un vendicatore in tutte queste cose, siccome anche v’abbiamo innanzi detto e protestato. 052 1TH 004 007 Poiché Iddio ci ha chiamati non a impurità, ma a santificazione. 052 1TH 004 008 Chi dunque sprezza questi precetti, non sprezza un uomo, ma quell’Iddio, il quale anche vi comunica il dono del suo Santo Spirito. 052 1TH 004 009 Or quanto all’amor fraterno non avete bisogno che io ve ne scriva, giacché voi stessi siete stati ammaestrati da Dio ad amarvi gli uni gli altri; 052 1TH 004 010 e invero voi lo fate verso tutti i fratelli che sono nell’intera Macedonia. Ma v’esortiamo, fratelli, che vie più abbondiate in questo, e vi studiate di vivere in quiete, 052 1TH 004 011 di fare i fatti vostri e di lavorare con le vostre mani, come v’abbiamo ordinato di fare, 052 1TH 004 012 onde camminiate onestamente verso quelli di fuori, e non abbiate bisogno di nessuno. 052 1TH 004 013 Or, fratelli, non vogliamo che siate in ignoranza circa quelli che dormono, affinché non siate contristati come gli altri che non hanno speranza. 052 1TH 004 014 Poiché, se crediamo che Gesù morì e risuscitò, così pure, quelli che si sono addormentati, Iddio, per mezzo di Gesù, li ricondurrà con esso lui. 052 1TH 004 015 Poiché questo vi diciamo per parola del Signore: che noi viventi, i quali saremo rimasti fino alla venuta del Signore, non precederemo quelli che si sono addormentati; 052 1TH 004 016 perché il Signore stesso, con potente grido, con voce d’arcangelo e con la tromba di Dio, scenderà dal cielo, e i morti in Cristo risusciteranno i primi; 052 1TH 004 017 poi noi viventi, che saremo rimasti, verremo insiem con loro rapiti sulle nuvole, a incontrare il Signore nell’aria; e così saremo sempre col Signore. 052 1TH 004 018 Consolatevi dunque gli uni gli altri con queste parole. 052 1TH 005 001 Or quanto ai tempi ed ai momenti, fratelli, non avete bisogno che vi se ne scriva; 052 1TH 005 002 perché voi stessi sapete molto bene che il giorno del Signore verrà come viene un ladro nella notte. 052 1TH 005 003 Quando diranno: Pace e sicurezza, allora di subito una improvvisa ruina verrà loro addosso, come le doglie alla donna incinta; e non scamperanno affatto. 052 1TH 005 004 Ma voi, fratelli, non siete nelle tenebre, sì che quel giorno abbia a cogliervi a guisa di ladro; 052 1TH 005 005 poiché voi tutti siete figliuoli di luce e figliuoli del giorno; noi non siamo della notte né delle tenebre; 052 1TH 005 006 non dormiamo dunque come gli altri, ma vegliamo e siamo sobri. 052 1TH 005 007 Poiché quelli che dormono, dormono di notte; e quelli che s’inebriano, s’inebriano di notte; 052 1TH 005 008 ma noi, che siamo del giorno, siamo sobri, avendo rivestito la corazza della fede e dell’amore, e preso per elmo la speranza della salvezza. 052 1TH 005 009 Poiché Iddio non ci ha destinati ad ira, ma ad ottener salvezza per mezzo del Signor nostro Gesù Cristo, 052 1TH 005 010 il quale è morto per noi affinché, sia che vegliamo sia che dormiamo, viviamo insieme con lui. 052 1TH 005 011 Perciò, consolatevi gli uni gli altri, ed edificatevi l’un l’altro, come d’altronde già fate. 052 1TH 005 012 Or, fratelli, vi preghiamo di avere in considerazione coloro che faticano fra voi, che vi son preposti nel Signore e vi ammoniscono, 052 1TH 005 013 e di tenerli in grande stima ed amarli a motivo dell’opera loro. Vivete in pace fra voi. 052 1TH 005 014 V’esortiamo, fratelli, ad ammonire i disordinati, a confortare gli scoraggiati, a sostenere i deboli, ad esser longanimi verso tutti. 052 1TH 005 015 Guardate che nessuno renda ad alcuno male per male; anzi procacciate sempre il bene gli uni degli altri, e quello di tutti. 052 1TH 005 016 Siate sempre allegri; 052 1TH 005 017 non cessate mai di pregare; 052 1TH 005 018 in ogni cosa rendete grazie, poiché tale è la volontà di Dio in Cristo Gesù verso di voi. 052 1TH 005 019 Non spegnete lo Spirito; 052 1TH 005 020 non disprezzate le profezie; 052 1TH 005 021 ma esaminate ogni cosa e ritenete il bene; 052 1TH 005 022 astenetevi da ogni specie di male. 052 1TH 005 023 Or l’Iddio della pace vi santifichi Egli stesso completamente; e l’intero essere vostro, lo spirito, l’anima ed il corpo, sia conservato irreprensibile, per la venuta del Signor nostro Gesù Cristo. 052 1TH 005 024 Fedele è Colui che vi chiama, ed Egli farà anche questo. 052 1TH 005 025 Fratelli, pregate per noi. 052 1TH 005 026 Salutate tutti i fratelli con un santo bacio. 052 1TH 005 027 Io vi scongiuro per il Signore a far sì che questa epistola sia letta a tutti i fratelli. 052 1TH 005 028 La grazia del Signor nostro Gesù Cristo sia con voi. # # BOOK 053 2TH 2 Thessalonians 2 Tessalonicesi 053 2TH 001 001 Paolo, Silvano e Timoteo, alla chiesa dei Tessalonicesi, che è in Dio nostro Padre e nel Signor Gesù Cristo, 053 2TH 001 002 grazia a voi e pace da Dio Padre e dal Signor Gesù Cristo. 053 2TH 001 003 Noi siamo in obbligo di render sempre grazie a Dio per voi, fratelli, com’è ben giusto che facciamo, perché cresce sommamente la vostra fede, e abbonda vie più l’amore di ciascun di voi tutti per gli altri; 053 2TH 001 004 in guisa che noi stessi ci gloriamo di voi nelle chiese di Dio, a motivo della vostra costanza e fede in tutte le vostre persecuzioni e nelle afflizioni che voi sostenete. 053 2TH 001 005 Questa è una prova del giusto giudicio di Dio, affinché siate riconosciuti degni del regno di Dio, per il quale anche patite. 053 2TH 001 006 Poiché è cosa giusta presso Dio il rendere a quelli che vi affliggono, afflizione; 053 2TH 001 007 e a voi che siete afflitti, requie con noi, quando il Signor Gesù apparirà dal cielo con gli angeli della sua potenza, 053 2TH 001 008 in un fuoco fiammeggiante, per far vendetta di coloro che non conoscono Iddio, e di coloro che non ubbidiscono al Vangelo del nostro Signor Gesù. 053 2TH 001 009 I quali saranno puniti di eterna distruzione, respinti dalla presenza del Signore e dalla gloria della sua potenza, (aiōnios g166) 053 2TH 001 010 quando verrà per essere in quel giorno glorificato nei suoi santi e ammirato in tutti quelli che hanno creduto, e in voi pure, poiché avete creduto alla nostra testimonianza dinanzi a voi. 053 2TH 001 011 Ed è a quel fine che preghiamo anche del continuo per voi affinché l’Iddio nostro vi reputi degni di una tal vocazione e compia con potenza ogni vostro buon desiderio e l’opera della vostra fede, 053 2TH 001 012 onde il nome del nostro Signor Gesù sia glorificato in voi, e voi in lui, secondo la grazia dell’Iddio nostro e del Signor Gesù Cristo. 053 2TH 002 001 Or, fratelli, circa la venuta del Signor nostro Gesù Cristo e il nostro adunamento con lui, 053 2TH 002 002 vi preghiamo di non lasciarvi così presto travolgere la mente, né turbare sia da ispirazioni, sia da discorsi, sia da qualche epistola data come nostra, quasi che il giorno del Signore fosse imminente. 053 2TH 002 003 Nessuno vi tragga in errore in alcuna maniera; poiché quel giorno non verrà se prima non sia venuta l’apostasia e non sia stato manifestato l’uomo del peccato, il figliuolo della perdizione, 053 2TH 002 004 l’avversario, colui che s’innalza sopra tutto quello che è chiamato Dio od oggetto di culto; fino al punto da porsi a sedere nel tempio di Dio, mostrando se stesso e dicendo ch’egli è Dio. 053 2TH 002 005 Non vi ricordate che quand’ero ancora presso di voi io vi dicevo queste cose? 053 2TH 002 006 E ora voi sapete quel che lo ritiene ond’egli sia manifestato a suo tempo. 053 2TH 002 007 Poiché il mistero dell’empietà è già all’opra: soltanto v’è chi ora lo ritiene e lo riterrà finché sia tolto di mezzo. 053 2TH 002 008 E allora sarà manifestato l’empio, che il Signor Gesù distruggerà col soffio della sua bocca, e annienterà con l’apparizione della sua venuta. 053 2TH 002 009 La venuta di quell’empio avrà luogo, per l’azione efficace di Satana, con ogni sorta di opere potenti, di segni e di prodigi bugiardi; 053 2TH 002 010 e con ogni sorta d’inganno d’iniquità a danno di quelli che periscono perché non hanno aperto il cuore all’amor della verità per esser salvati. 053 2TH 002 011 E perciò Iddio manda loro efficacia d’errore onde credano alla menzogna; 053 2TH 002 012 affinché tutti quelli che non han creduto alla verità, ma si son compiaciuti nell’iniquità, siano giudicati. 053 2TH 002 013 Ma noi siamo in obbligo di render del continuo grazie di voi a Dio, fratelli amati dal Signore, perché Iddio fin dal principio vi ha eletti a salvezza mediante la santificazione nello Spirito e la fede nella verità. 053 2TH 002 014 A questo Egli vi ha pure chiamati per mezzo del nostro Evangelo, onde giungiate a ottenere la gloria del Signor nostro Gesù Cristo. 053 2TH 002 015 Così dunque, fratelli, state saldi e ritenete gli insegnamenti che vi abbiam trasmessi sia con la parola, sia con una nostra epistola. 053 2TH 002 016 Or lo stesso Signor nostro Gesù Cristo e Iddio nostro Padre che ci ha amati e ci ha dato per la sua grazia una consolazione eterna e una buona speranza, (aiōnios g166) 053 2TH 002 017 consoli i vostri cuori e vi confermi in ogni opera buona e in ogni buona parola. 053 2TH 003 001 Del rimanente, fratelli, pregate per noi perché la parola del Signore si spanda e sia glorificata com’è tra voi, 053 2TH 003 002 e perché noi siamo liberati dagli uomini molesti e malvagi, poiché non tutti hanno la fede. 053 2TH 003 003 Ma il Signore è fedele, ed egli vi renderà saldi e vi guarderà dal maligno. 053 2TH 003 004 E noi abbiam di voi questa fiducia nel Signore, che fate e farete le cose che vi ordiniamo. 053 2TH 003 005 E il Signore diriga i vostri cuori all’amor di Dio e alla paziente aspettazione di Cristo. 053 2TH 003 006 Or, fratelli, noi v’ordiniamo nel nome del Signor nostro Gesù Cristo che vi ritiriate da ogni fratello che si conduce disordinatamente e non secondo l’insegnamento che avete ricevuto da noi. 053 2TH 003 007 Poiché voi stessi sapete com’è che ci dovete imitare: perché noi non ci siamo condotti disordinatamente fra voi; 053 2TH 003 008 né abbiam mangiato gratuitamente il pane d’alcuno, ma con fatica e con pena abbiam lavorato notte e giorno per non esser d’aggravio ad alcun di voi. 053 2TH 003 009 Non già che non abbiamo il diritto di farlo, ma abbiam voluto darvi noi stessi ad esempio, perché c’imitaste. 053 2TH 003 010 E invero quand’eravamo con voi, vi comandavamo questo: che se alcuno non vuol lavorare, neppure deve mangiare. 053 2TH 003 011 Perché sentiamo che alcuni si conducono fra voi disordinatamente, non lavorando affatto, ma affaccendandosi in cose vane. 053 2TH 003 012 A quei tali noi ordiniamo e li esortiamo nel Signor Gesù Cristo che mangino il loro proprio pane, quietamente lavorando. 053 2TH 003 013 Quanto a voi, fratelli, non vi stancate di fare il bene. 053 2TH 003 014 E se qualcuno non ubbidisce a quel che diciamo in questa epistola, notatelo quel tale, e non abbiate relazione con lui, affinché si vergogni. 053 2TH 003 015 Però non lo tenete per nemico, ma ammonitelo come fratello. 053 2TH 003 016 Or il Signore della pace vi dia egli stesso del continuo la pace in ogni maniera. Il Signore sia con tutti voi. 053 2TH 003 017 Il saluto è di mia propria mano; di me, Paolo; questo serve di segno in ogni mia epistola; scrivo così. 053 2TH 003 018 La grazia del Signor nostro Gesù Cristo sia con tutti voi. # # BOOK 054 1TI 1 Timothy 1 Timoteo 054 1TI 001 001 Paolo, apostolo di Cristo Gesù per comandamento di Dio nostro Salvatore e di Cristo Gesù nostra speranza, 054 1TI 001 002 a Timoteo mio vero figliuolo in fede, grazia, misericordia, pace, da Dio Padre e da Cristo Gesù nostro Signore. 054 1TI 001 003 Ti ripeto l’esortazione che ti feci quando andavo in Macedonia, di rimanere ad Efeso per ordinare a certuni che non insegnino dottrina diversa 054 1TI 001 004 né si occupino di favole e di genealogie senza fine, le quali producono questioni, anziché promuovere la dispensazione di Dio, che è in fede. 054 1TI 001 005 Ma il fine di quest’incarico è l’amore procedente da un cuor puro, da una buona coscienza e da fede non finta; 054 1TI 001 006 dalle quali cose certuni avendo deviato, si sono rivolti a un vano parlare, 054 1TI 001 007 volendo esser dottori della legge, quantunque non intendano quello che dicono, né quello che dànno per certo. 054 1TI 001 008 Or noi sappiamo che la legge è buona, se uno l’usa legittimamente, 054 1TI 001 009 riconoscendo che la legge è fatta non per il giusto, ma per gl’iniqui e i ribelli, per gli empi e i peccatori, per gli scellerati e gl’irreligiosi, per i percuotitori di padre e madre, 054 1TI 001 010 per gli omicidi, per i fornicatori, per i sodomiti, per i ladri d’uomini, per i bugiardi, per gli spergiuri e per ogni altra cosa contraria alla sana dottrina, 054 1TI 001 011 secondo l’evangelo della gloria del beato Iddio, che m’è stato affidato. 054 1TI 001 012 Io rendo grazie a colui che mi ha reso forte, a Cristo Gesù, nostro Signore, dell’avermi egli reputato degno della sua fiducia, ponendo al ministerio me, 054 1TI 001 013 che prima ero un bestemmiatore, un persecutore e un oltraggiatore; ma misericordia mi è stata fatta, perché lo feci ignorantemente nella mia incredulità; 054 1TI 001 014 e la grazia del Signor nostro è sovrabbondata con la fede e con l’amore che è in Cristo Gesù. 054 1TI 001 015 Certa è questa parola e degna d’essere pienamente accettata: che Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori, dei quali io sono il primo. 054 1TI 001 016 Ma per questo mi è stata fatta misericordia, affinché Gesù Cristo dimostrasse in me per il primo tutta la sua longanimità, ed io servissi d’esempio a quelli che per l’avvenire crederebbero in lui per aver la vita eterna. (aiōnios g166) 054 1TI 001 017 Or al re dei secoli, immortale, invisibile, solo Dio, siano onore e gloria ne’ secoli de’ secoli. Amen. (aiōn g165) 054 1TI 001 018 Io t’affido quest’incarico, o figliuol mio Timoteo, in armonia con le profezie che sono state innanzi fatte a tuo riguardo, affinché tu guerreggi in virtù d’esse la buona guerra, 054 1TI 001 019 avendo fede e buona coscienza; della quale alcuni avendo fatto getto, hanno naufragato quanto alla fede. 054 1TI 001 020 Fra questi sono Imeneo ed Alessandro, i quali ho dati in man di Satana affinché imparino a non bestemmiare. 054 1TI 002 001 Io esorto dunque, prima d’ogni altra cosa, che si facciano supplicazioni, preghiere, intercessioni, ringraziamenti per tutti gli uomini, 054 1TI 002 002 per i re e per tutti quelli che sono in autorità, affinché possiamo menare una vita tranquilla e quieta, in ogni pietà e onestà. 054 1TI 002 003 Questo è buono e accettevole nel cospetto di Dio, nostro Salvatore, 054 1TI 002 004 il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati e vengano alla conoscenza della verità. 054 1TI 002 005 Poiché v’è un solo Dio ed anche un solo mediatore fra Dio e gli uomini, Cristo Gesù uomo, 054 1TI 002 006 il quale diede se stesso qual prezzo di riscatto per tutti; fatto che doveva essere attestato a suo tempo, 054 1TI 002 007 e per attestare il quale io fui costituito banditore ed apostolo (io dico il vero, non mentisco), dottore dei Gentili in fede e in verità. 054 1TI 002 008 Io voglio dunque che gli uomini faccian orazione in ogni luogo, alzando mani pure, senz’ira e senza dispute. 054 1TI 002 009 Similmente che le donne si adornino d’abito convenevole, con verecondia e modestia: non di trecce d’oro o di perle o di vesti sontuose, 054 1TI 002 010 ma d’opere buone, come s’addice a donne che fanno professione di pietà. 054 1TI 002 011 La donna impari in silenzio con ogni sottomissione. 054 1TI 002 012 Poiché non permetto alla donna d’insegnare, né d’usare autorità sul marito, ma stia in silenzio. 054 1TI 002 013 Perché Adamo fu formato il primo, e poi Eva; 054 1TI 002 014 e Adamo non fu sedotto; ma la donna, essendo stata sedotta, cadde in trasgressione 054 1TI 002 015 nondimeno sarà salvata partorendo figliuoli, se persevererà nella fede, nell’amore e nella santificazione con modestia. 054 1TI 003 001 Certa è questa parola: se uno aspira all’ufficio di vescovo, desidera un’opera buona. 054 1TI 003 002 Bisogna dunque che il vescovo sia irreprensibile, marito di una sola moglie, sobrio, assennato, costumato, ospitale, atto ad insegnare, 054 1TI 003 003 non dedito al vino né violento, ma sia mite, non litigioso, non amante del danaro 054 1TI 003 004 che governi bene la propria famiglia e tenga i figliuoli in sottomissione e in tutta riverenza 054 1TI 003 005 (che se uno non sa governare la propria famiglia, come potrà aver cura della chiesa di Dio?), 054 1TI 003 006 che non sia novizio, affinché, divenuto gonfio d’orgoglio, non cada nella condanna del diavolo. 054 1TI 003 007 Bisogna inoltre che abbia una buona testimonianza da quelli di fuori, affinché non cada in vituperio e nel laccio del diavolo. 054 1TI 003 008 Parimente i diaconi debbono esser dignitosi, non doppi in parole, non proclivi a troppo vino, non avidi di illeciti guadagni; 054 1TI 003 009 uomini che ritengano il mistero della fede in pura coscienza. 054 1TI 003 010 E anche questi siano prima provati; poi assumano l’ufficio di diaconi se sono irreprensibili. 054 1TI 003 011 Parimente siano le donne dignitose, non maldicenti, sobrie, fedeli in ogni cosa. 054 1TI 003 012 I diaconi siano mariti di una sola moglie, e governino bene i loro figliuoli e le loro famiglie. 054 1TI 003 013 Perché quelli che hanno ben fatto l’ufficio di diaconi, si acquistano un buon grado e una gran franchezza nella fede che è in Cristo Gesù. 054 1TI 003 014 Io ti scrivo queste cose sperando di venir tosto da te; 054 1TI 003 015 e, se mai tardo, affinché tu sappia come bisogna comportarsi nella casa di Dio, che è la Chiesa dell’Iddio vivente, colonna e base della verità. 054 1TI 003 016 E, senza contraddizione, grande è il mistero della pietà: Colui che è stato manifestato in carne, è stato giustificato nello spirito, è apparso agli angeli, è stato predicato fra i Gentili, è stato creduto nel mondo, è stato elevato in gloria. 054 1TI 004 001 Ma lo Spirito dice espressamente che nei tempi a venire alcuni apostateranno dalla fede, dando retta a spiriti seduttori, e a dottrine di demoni 054 1TI 004 002 per via della ipocrisia di uomini che proferiranno menzogna, segnati di un marchio nella loro propria coscienza; 054 1TI 004 003 i quali vieteranno il matrimonio e ordineranno l’astensione da cibi che Dio ha creati affinché quelli che credono e hanno ben conosciuta la verità, ne usino con rendimento di grazie. 054 1TI 004 004 Poiché tutto quel che Dio ha creato è buono; e nulla è da riprovare, se usato con rendimento di grazie; 054 1TI 004 005 perché è santificato dalla parola di Dio e dalla preghiera. 054 1TI 004 006 Rappresentando queste cose ai fratelli, tu sarai un buon ministro di Cristo Gesù, nutrito delle parole della fede e della buona dottrina che hai seguìta da presso. 054 1TI 004 007 Ma schiva le favole profane e da vecchie; esèrcitati invece alla pietà; 054 1TI 004 008 perché l’esercizio corporale è utile ad poca cosa, mentre la pietà è utile ad ogni cosa, avendo la promessa della vita presente e di quella a venire. 054 1TI 004 009 Certa è questa parola, e degna d’esser pienamente accettata. 054 1TI 004 010 Poiché per questo noi fatichiamo e lottiamo: perché abbiamo posto la nostra speranza nell’Iddio vivente, che è il Salvatore di tutti gli uomini, principalmente dei credenti. 054 1TI 004 011 Ordina queste cose e insegnale. Nessuno sprezzi la tua giovinezza; 054 1TI 004 012 ma sii d’esempio ai credenti, nel parlare, nella condotta, nell’amore, nella fede, nella castità. 054 1TI 004 013 Attendi finché io torni, alla lettura, all’esortazione, all’insegnamento. 054 1TI 004 014 Non trascurare il dono che è in te, il quale ti fu dato per profezia quando ti furono imposte le mani dal collegio degli anziani. 054 1TI 004 015 Cura queste cose e datti ad esse interamente, affinché il tuo progresso sia manifesto a tutti. 054 1TI 004 016 Bada a te stesso e all’insegnamento; persevera in queste cose, perché, facendo così, salverai te stesso e quelli che ti ascoltano. 054 1TI 005 001 Non riprendere aspramente l’uomo anziano, ma esortalo come un padre; 054 1TI 005 002 i giovani, come fratelli; le donne anziane, come madri; le giovani, come sorelle, con ogni castità. 054 1TI 005 003 Onora le vedove che son veramente vedove. 054 1TI 005 004 Ma se una vedova ha dei figliuoli o de’ nipoti, imparino essi prima a mostrarsi pii verso la propria famiglia e a rendere il contraccambio ai loro genitori, perché questo è accettevole nel cospetto di Dio. 054 1TI 005 005 Or la vedova che è veramente tale e sola al mondo, ha posto la sua speranza in Dio, e persevera in supplicazioni e preghiere notte e giorno; 054 1TI 005 006 ma quella che si dà ai piaceri, benché viva, è morta. 054 1TI 005 007 Anche queste cose ordina, onde siano irreprensibili. 054 1TI 005 008 Che se uno non provvede ai suoi, e principalmente a quelli di casa sua, ha rinnegato la fede, ed è peggiore dell’incredulo. 054 1TI 005 009 Sia la vedova iscritta nel catalogo quando non abbia meno di sessant’anni: quando sia stata moglie d’un marito solo, 054 1TI 005 010 quando sia conosciuta per le sue buone opere: per avere allevato figliuoli, esercitato l’ospitalità, lavato i piedi ai santi, soccorso gli afflitti, concorso ad ogni opera buona. 054 1TI 005 011 Ma rifiuta le vedove più giovani, perché, dopo aver lussureggiato contro Cristo, vogliono maritarsi, 054 1TI 005 012 e sono colpevoli perché hanno rotta la prima fede; 054 1TI 005 013 ed oltre a ciò imparano ad essere oziose, andando attorno per le case; e non soltanto ad esser oziose, ma anche cianciatrici e curiose, parlando di cose delle quali non si deve parlare. 054 1TI 005 014 Io voglio dunque che le vedove giovani si maritino, abbiano figliuoli, governino la casa, non diano agli avversari alcuna occasione di maldicenza, 054 1TI 005 015 poiché già alcune si sono sviate per andar dietro a Satana. 054 1TI 005 016 Se qualche credente ha delle vedove, le soccorra, e la chiesa non ne sia gravata, onde possa soccorrer quelle che son veramente vedove. 054 1TI 005 017 Gli anziani che tengon bene la presidenza, siano reputati degni di doppio onore, specialmente quelli che faticano nella predicazione e nell’insegnamento; 054 1TI 005 018 poiché la scrittura dice: Non metter la museruola al bue che trebbia; e l’operaio è degno della sua mercede. 054 1TI 005 019 Non ricevere accusa contro un anziano, se non sulla deposizione di due o tre testimoni. 054 1TI 005 020 Quelli che peccano, riprendili in presenza di tutti, onde anche gli altri abbian timore. 054 1TI 005 021 Io ti scongiuro, dinanzi a Dio, dinanzi a Cristo Gesù e agli angeli eletti, che tu osservi queste cose senza prevenzione, non facendo nulla con parzialità. 054 1TI 005 022 Non imporre con precipitazione le mani ad alcuno, e non partecipare ai peccati altrui; conservati puro. 054 1TI 005 023 Non continuare a bere acqua soltanto, ma prendi un poco di vino a motivo del tuo stomaco e delle tue frequenti infermità. 054 1TI 005 024 I peccati d’alcuni uomini sono manifesti e vanno innanzi a loro al giudizio; ad altri uomini, invece, essi tengono dietro. 054 1TI 005 025 Similmente, anche le opere buone sono manifeste; e quelle che lo sono, non possono rimanere occulte. 054 1TI 006 001 Tutti coloro che sono sotto il giogo della servitù, reputino i loro padroni come degni d’ogni onore, affinché il nome di Dio e la dottrina non vengano biasimati. 054 1TI 006 002 E quelli che hanno padroni credenti non li disprezzino perché son fratelli, ma tanto più li servano, perché quelli che ricevono il beneficio del loro servizio sono fedeli e diletti. Queste cose insegna e ad esse esorta. 054 1TI 006 003 Se qualcuno insegna una dottrina diversa e non s’attiene alle sane parole del Signor nostro Gesù Cristo e alla dottrina che è secondo pietà, 054 1TI 006 004 esso è gonfio e non sa nulla; ma langue intorno a questioni e dispute di parole, dalle quali nascono invidia, contenzione, maldicenza, cattivi sospetti, 054 1TI 006 005 acerbe discussioni d’uomini corrotti di mente e privati della verità, i quali stimano la pietà esser fonte di guadagno. 054 1TI 006 006 Or la pietà con animo contento del proprio stato, è un grande guadagno; 054 1TI 006 007 poiché non abbiam portato nulla nel mondo, perché non ne possiamo neanche portar via nulla; 054 1TI 006 008 ma avendo di che nutrirci e di che coprirci, saremo di questo contenti. 054 1TI 006 009 Ma quelli che vogliono arricchire cadono in tentazione, in laccio, e in molte insensate e funeste concupiscenze, che affondano gli uomini nella distruzione e nella perdizione. 054 1TI 006 010 Poiché l’amor del danaro è radice d’ogni sorta di mali; e alcuni che vi si sono dati, si sono sviati dalla fede e si son trafitti di molti dolori. 054 1TI 006 011 Ma tu, o uomo di Dio, fuggi queste cose, e procaccia giustizia, pietà, fede, amore, costanza, dolcezza. 054 1TI 006 012 Combatti il buon combattimento della fede, afferra la vita eterna alla quale sei stato chiamato e in vista della quale facesti quella bella confessione in presenza di molti testimoni. (aiōnios g166) 054 1TI 006 013 Nel cospetto di Dio che vivifica tutte le cose, e di Cristo Gesù che rese testimonianza dinanzi a Ponzio Pilato con quella bella confessione, 054 1TI 006 014 io t’ingiungo d’osservare il comandamento divino da uomo immacolato, irreprensibile, fino all’apparizione del nostro Signor Gesù Cristo, 054 1TI 006 015 la quale sarà a suo tempo manifestata dal beato e unico Sovrano, il Re dei re e Signor dei signori, 054 1TI 006 016 il quale solo possiede l’immortalità ed abita una luce inaccessibile; il quale nessun uomo ha veduto né può vedere; al quale siano onore e potenza eterna. Amen. (aiōnios g166) 054 1TI 006 017 A quelli che son ricchi in questo mondo ordina che non siano d’animo altero, che non ripongano la loro speranza nell’incertezza delle ricchezze, ma in Dio, il quale ci somministra copiosamente ogni cosa perché ne godiamo; (aiōn g165) 054 1TI 006 018 che facciano del bene, che siano ricchi in buone opere, pronti a dare, a far parte dei loro averi, 054 1TI 006 019 in modo da farsi un tesoro ben fondato per l’avvenire, a fin di conseguire la vera vita. (aiōnios g166) 054 1TI 006 020 O Timoteo, custodisci il deposito, schivando le profane vacuità di parole e le opposizioni di quella che falsamente si chiama scienza, 054 1TI 006 021 della quale alcuni facendo professione, si sono sviati dalla fede. La grazia sia con voi. # # BOOK 055 2TI 2 Timothy 2 Timoteo 055 2TI 001 001 Paolo, apostolo di Cristo Gesù per volontà di Dio, secondo la promessa della vita che è in Cristo Gesù, 055 2TI 001 002 a Timoteo, mio diletto figliuolo, grazia, misericordia, pace da Dio Padre e da Cristo Gesù nostro Signore. 055 2TI 001 003 Io rendo grazie a Dio, il quale servo con pura coscienza, come l’han servito i miei antenati, ricordandomi sempre di te nelle mie preghiere giorno e notte, 055 2TI 001 004 bramando, memore come sono delle tue lacrime, di vederti per esser ricolmo d’allegrezza. 055 2TI 001 005 Io ricordo infatti la fede non finta che è in te, la quale abitò prima della tua nonna Loide e nella tua madre Eunice, e, son persuaso, abita in te pure. 055 2TI 001 006 Per questa ragione ti ricordo di ravvivare il dono di Dio che è in te per la imposizione delle mie mani. 055 2TI 001 007 Poiché Iddio ci ha dato uno spirito non di timidità, ma di forza e d’amore e di correzione. 055 2TI 001 008 Non aver dunque vergogna della testimonianza del Signor nostro, né di me che sono in catene per lui; ma soffri anche tu per l’Evangelo, sorretto dalla potenza di Dio; 055 2TI 001 009 il quale ci ha salvati e ci ha rivolto una sua santa chiamata, non secondo le nostre opere, ma secondo il proprio proponimento e la grazia che ci è stata fatta in Cristo Gesù avanti i secoli, (aiōnios g166) 055 2TI 001 010 ma che è stata ora manifestata coll’apparizione del Salvator nostro Cristo Gesù, il quale ha distrutto la morte e ha prodotto in luce la vita e l’immortalità mediante l’Evangelo, 055 2TI 001 011 in vista del quale io sono stato costituito banditore ed apostolo e dottore. 055 2TI 001 012 Ed è pure per questa cagione che soffro queste cose; ma non me ne vergogno, perché so in chi ho creduto, e son persuaso ch’egli è potente da custodire il mio deposito fino a quel giorno. 055 2TI 001 013 Attienti con fede e con l’amore che è in Cristo Gesù al modello delle sane parole che udisti da me. 055 2TI 001 014 Custodisci il buon deposito per mezzo dello Spirito Santo che abita in noi. 055 2TI 001 015 Tu sai questo: che tutti quelli che sono in Asia mi hanno abbandonato; fra i quali, Figello ed Ermogene. 055 2TI 001 016 Conceda il Signore misericordia alla famiglia d’Onesiforo, poiché egli m’ha spesse volte confortato e non si è vergognato della mia catena; 055 2TI 001 017 anzi, quando è venuto a Roma, mi ha cercato premurosamente e m’ha trovato. 055 2TI 001 018 Gli conceda il Signore di trovar misericordia presso il Signore in quel giorno; e quanti servigi egli abbia reso in Efeso tu sai molto bene. 055 2TI 002 001 Tu dunque, figliuol mio, fortìficati nella grazia che è in Cristo Gesù, 055 2TI 002 002 e le cose che hai udite da me in presenza di molti testimoni, affidale ad uomini fedeli, i quali siano capaci d’insegnarle anche ad altri. 055 2TI 002 003 Sopporta anche tu le sofferenze, come un buon soldato di Cristo Gesù. 055 2TI 002 004 Uno che va alla guerra non s’impaccia delle faccende della vita; e ciò, affin di piacere a colui che l’ha arruolato. 055 2TI 002 005 Parimente se uno lotta come atleta non è coronato, se non ha lottato secondo le leggi. 055 2TI 002 006 Il lavoratore che fatica dev’essere il primo ad aver la sua parte de’ frutti. 055 2TI 002 007 Considera quello che dico, poiché il Signore ti darà intelligenza in ogni cosa. 055 2TI 002 008 Ricordati di Gesù Cristo, risorto d’infra i morti, progenie di Davide, secondo il mio Vangelo; 055 2TI 002 009 per il quale io soffro afflizione fino ad essere incatenato come un malfattore, ma la parola di Dio non è incatenata. 055 2TI 002 010 Perciò io sopporto ogni cosa per amor degli eletti, affinché anch’essi conseguano la salvezza che è in Cristo Gesù con gloria eterna. (aiōnios g166) 055 2TI 002 011 Certa è questa parola: che se muoiamo con lui, con lui anche vivremo; 055 2TI 002 012 se abbiam costanza nella prova, con lui altresì regneremo; 055 2TI 002 013 se lo rinnegheremo, anch’egli ci rinnegherà; se siamo infedeli, egli rimane fedele, perché non può rinnegare se stesso. 055 2TI 002 014 Ricorda loro queste cose, scongiurandoli nel cospetto di Dio che non faccian dispute di parole, che a nulla giovano e sovvertono chi le ascolta. 055 2TI 002 015 Studiati di presentar te stesso approvato dinanzi a Dio: operaio che non abbia ad esser confuso, che tagli rettamente la parola della verità. 055 2TI 002 016 Ma schiva le profane ciance, perché quelli che vi si danno progrediranno nella empietà 055 2TI 002 017 e la loro parola andrà rodendo come fa la cancrena; fra i quali sono Imeneo e Fileto; 055 2TI 002 018 uomini che si sono sviati dalla verità, dicendo che la resurrezione è già avvenuta, e sovvertono la fede di alcuni. 055 2TI 002 019 Ma pure il solido fondamento di Dio rimane fermo, portando questo sigillo: “Il Signore conosce quelli che son suoi”, e: “Ritraggasi dall’iniquità chiunque nomina il nome del Signore”. 055 2TI 002 020 Or in una gran casa non ci son soltanto dei vasi d’oro e d’argento, ma anche dei vasi di legno e di terra; e gli uni son destinati a un uso nobile e gli altri ad un uso ignobile. 055 2TI 002 021 Se dunque uno si serba puro da quelle cose, sarà un vaso nobile, santificato, atto al servigio del padrone, preparato per ogni opera buona. 055 2TI 002 022 Ma fuggi gli appetiti giovanili e procaccia giustizia, fede, amore, pace con quelli che di cuor puro invocano il Signore. 055 2TI 002 023 Ma schiva le questioni stolte e scempie, sapendo che generano contese. 055 2TI 002 024 Or il servitore del Signore non deve contendere, ma dev’essere mite inverso tutti, atto ad insegnare, paziente, 055 2TI 002 025 correggendo con dolcezza quelli che contradicono, se mai avvenga che Dio conceda loro di ravvedersi per riconoscere la verità; 055 2TI 002 026 in guisa che, tornati in sé, escano dal laccio del diavolo, che li avea presi prigionieri perché facessero la sua volontà. 055 2TI 003 001 Or sappi questo, che negli ultimi giorni verranno dei tempi difficili; 055 2TI 003 002 perché gli uomini saranno egoisti, amanti del denaro, vanagloriosi, superbi, bestemmiatori, disubbidienti ai genitori, ingrati, irreligiosi, 055 2TI 003 003 senz’affezione naturale, mancatori di fede, calunniatori, intemperanti, spietati, senza amore per il bene, 055 2TI 003 004 traditori, temerari, gonfi, amanti del piacere anziché di Dio, 055 2TI 003 005 aventi le forme della pietà, ma avendone rinnegata la potenza. 055 2TI 003 006 Anche costoro schiva! Poiché del numero di costoro son quelli che s’insinuano nelle case e cattivano donnicciuole cariche di peccati, agitate da varie cupidigie, 055 2TI 003 007 che imparan sempre e non possono mai pervenire alla conoscenza della verità. 055 2TI 003 008 E come Jannè e Iambrè contrastarono a Mosè, così anche costoro contrastano alla verità: uomini corrotti di mente, riprovati quanto alla fede. 055 2TI 003 009 Ma non andranno più oltre, perché la loro stoltezza sarà manifesta a tutti, come fu quella di quegli uomini. 055 2TI 003 010 Quanto a te, tu hai tenuto dietro al mio insegnamento, alla mia condotta, a’ miei propositi, alla mia fede, alla mia pazienza, al mio amore, alla mia costanza, 055 2TI 003 011 alle mie persecuzioni, alle mie sofferenze, a quel che mi avvenne ad Antiochia, ad Iconio ed a Listra. Sai quali persecuzioni ho sopportato; e il Signore mia ha liberato da tutte. 055 2TI 003 012 E d’altronde tutti quelli che voglion vivere pienamente in Cristo Gesù saranno perseguitati; 055 2TI 003 013 mentre i malvagi e gli impostori andranno di male in peggio, seducendo ed essendo sedotti. 055 2TI 003 014 Ma tu persevera nelle cose che hai imparate e delle quali sei stato accertato, sapendo da chi le hai imparate, 055 2TI 003 015 e che fin da fanciullo hai avuto conoscenza degli Scritti sacri, i quali possono renderti savio a salute mediante la fede che è in Cristo Gesù. 055 2TI 003 016 Ogni scrittura è ispirata da Dio e utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia, 055 2TI 003 017 affinché l’uomo di Dio sia compiuto, appieno fornito per ogni opera buona. 055 2TI 004 001 Io te ne scongiuro nel cospetto di Dio e di Cristo Gesù che ha da giudicare i vivi e i morti, e per la sua apparizione e per il suo regno: 055 2TI 004 002 Predica la Parola, insisti a tempo e fuor di tempo, riprendi, sgrida, esorta con grande pazienza e sempre istruendo. 055 2TI 004 003 Perché verrà il tempo che non sopporteranno la sana dottrina; ma per prurito d’udire si accumuleranno dottori secondo le loro proprie voglie 055 2TI 004 004 e distoglieranno le orecchie dalla verità e si volgeranno alle favole. 055 2TI 004 005 Ma tu sii vigilante in ogni cosa, soffri afflizioni, fa l’opera d’evangelista, compi tutti i doveri del tuo ministerio. 055 2TI 004 006 Quanto a me io sto per esser offerto a mo’ di libazione, e il tempo della mia dipartenza è giunto. 055 2TI 004 007 Io ho combattuto il buon combattimento, ho finito la corsa, ho serbata la fede; 055 2TI 004 008 del rimanente mi è riservata la corona di giustizia che il Signore, il giusto giudice, mi assegnerà in quel giorno; e non solo a me, ma anche a tutti quelli che avranno amato la sua apparizione. 055 2TI 004 009 Studiati di venir tosto da me; 055 2TI 004 010 poiché Dema, avendo amato il presente secolo, mi ha lasciato e se n’è andato a Tessalonica. Crescente è andato in Galazia, Tito in Dalmazia. Luca solo è meco. (aiōn g165) 055 2TI 004 011 Prendi Marco e menalo teco; poich’egli mi è molto utile per il ministerio. 055 2TI 004 012 Quanto a Tichico l’ho mandato ad Efeso. 055 2TI 004 013 Quando verrai porta il mantello che ho lasciato a Troas da Carpo, e i libri, specialmente le pergamene. 055 2TI 004 014 Alessandro, il ramaio, mi ha fatto del male assai. Il Signore gli renderà secondo le sue opere. 055 2TI 004 015 Da lui guardati anche tu, poiché egli ha fortemente contrastato alle nostre parole. 055 2TI 004 016 Nella mia prima difesa nessuno s’è trovato al mio fianco, ma tutti mi hanno abbandonato; non sia loro imputato! 055 2TI 004 017 Ma il Signore è stato meco e m’ha fortificato, affinché il Vangelo fosse per mezzo mio pienamente proclamato e tutti i Gentili l’udissero; e sono stato liberato dalla gola del leone. 055 2TI 004 018 Il Signore mi libererà da ogni mala azione e mi salverà nel suo regno celeste. A lui sia la gloria ne’ secoli dei secoli. Amen. (aiōn g165) 055 2TI 004 019 Saluta Prisca ed Aquila e la famiglia d’Onesiforo. 055 2TI 004 020 Erasto è rimasto a Corinto; e Trofimo l’ho lasciato infermo a Mileto. 055 2TI 004 021 Studiati di venire prima dell’inverno. Ti salutano Eubulo e Pudente e Lino e Claudia e i fratelli tutti. 055 2TI 004 022 Il Signore sia col tuo spirito. La grazia sia con voi. # # BOOK 056 TIT Titus Tito 056 TIT 001 001 Paolo, servitore di Dio e apostolo di Gesù Cristo per la fede degli eletti di Dio e la conoscenza della verità che è secondo pietà, 056 TIT 001 002 nella speranza della vita eterna la quale Iddio, che non può mentire, promise avanti i secoli, (aiōnios g166) 056 TIT 001 003 manifestando poi nei suoi propri tempi la sua parola mediante la predicazione che è stata a me affidata per mandato di Dio, nostro Salvatore, 056 TIT 001 004 a Tito, mio vero figliuolo secondo la fede che ci è comune, grazia e pace da Dio Padre e da Cristo Gesù, nostro Salvatore. 056 TIT 001 005 Per questa ragione t’ho lasciato in Creta: perché tu dia ordine alle cose che rimangono a fare, e costituisca degli anziani per ogni città, come t’ho ordinato; 056 TIT 001 006 quando si trovi chi sia irreprensibile, marito d’una sola moglie, avente figliuoli fedeli, che non sieno accusati di dissolutezza né insubordinati. 056 TIT 001 007 Poiché il vescovo bisogna che sia irreprensibile, come economo di Dio; non arrogante, non iracondo, non dedito al vino, non manesco, non cupido di disonesto guadagno, 056 TIT 001 008 ma ospitale, amante del bene, assennato, giusto, santo, temperante, 056 TIT 001 009 attaccato alla fedel Parola quale gli è stata insegnata, onde sia capace d’esortare nella sana dottrina e di convincere i contradittori. 056 TIT 001 010 Poiché vi son molti ribelli, cianciatori e seduttori di menti, specialmente fra quelli della circoncisione, ai quali bisogna turare la bocca; 056 TIT 001 011 uomini che sovvertono le case intere, insegnando cose che non dovrebbero, per amor di disonesto guadagno. 056 TIT 001 012 Uno dei loro, un loro proprio profeta, disse: “I Cretesi son sempre bugiardi, male bestie, ventri pigri”. 056 TIT 001 013 Questa testimonianza è verace. Riprendili perciò severamente, affinché siano sani nella fede, 056 TIT 001 014 non dando retta a favole giudaiche né a comandamenti d’uomini che voltan le spalle alla verità. 056 TIT 001 015 Tutto è puro per quelli che son puri; ma per i contaminati ed increduli niente è puro; anzi, tanto la mente che la coscienza loro son contaminate. 056 TIT 001 016 Fanno professione di conoscere Iddio; ma lo rinnegano con le loro opere, essendo abominevoli, e ribelli, e incapaci di qualsiasi opera buona. 056 TIT 002 001 Ma tu esponi le cose che si convengono alla sana dottrina: 056 TIT 002 002 Che i vecchi siano sobri, gravi, assennati, sani nella fede, nell’amore, nella pazienza: 056 TIT 002 003 che le donne attempate abbiano parimente un portamento convenevole a santità, non siano maldicenti né dedite a molto vino, siano maestre di ciò che è buono; 056 TIT 002 004 onde insegnino alle giovani ad amare i mariti, ad amare i figliuoli, 056 TIT 002 005 ad esser assennate, caste, date ai lavori domestici, buone, soggette ai loro mariti, affinché la Parola di Dio non sia bestemmiata. 056 TIT 002 006 Esorta parimente i giovani ad essere assennati, 056 TIT 002 007 dando te stesso in ogni cosa come esempio di opere buone; mostrando nell’insegnamento purità incorrotta, gravità, 056 TIT 002 008 parlar sano, irreprensibile, onde l’avversario resti confuso, non avendo nulla di male da dire di noi. 056 TIT 002 009 Esorta i servi ad esser sottomessi ai loro padroni, a compiacerli in ogni cosa, a non contradirli, 056 TIT 002 010 a non frodarli, ma a mostrar sempre lealtà perfetta, onde onorino la dottrina di Dio, nostro Salvatore, in ogni cosa. 056 TIT 002 011 Poiché la grazia di Dio, salutare per tutti gli uomini, è apparsa 056 TIT 002 012 e ci ammaestra a rinunziare all’empietà e alle mondane concupiscenze, per vivere in questo mondo temperatamente, giustamente e piamente, (aiōn g165) 056 TIT 002 013 aspettando la beata speranza e l’apparizione della gloria del nostro grande Iddio e Salvatore, Cristo Gesù; 056 TIT 002 014 il quale ha dato se stesso per noi al fine di riscattarci da ogni iniquità e di purificarsi un popolo suo proprio, zelante nelle opere buone. 056 TIT 002 015 Insegna queste cose, ed esorta e riprendi con ogni autorità. Niuno ti sprezzi. 056 TIT 003 001 Ricorda loro che stiano soggetti ai magistrati e alle autorità, che siano ubbidienti, pronti a fare ogni opera buona, 056 TIT 003 002 che non dicano male d’alcuno, che non siano contenziosi, che siano benigni, mostrando ogni mansuetudine verso tutti gli uomini. 056 TIT 003 003 Perché anche noi eravamo una volta insensati, ribelli, traviati, servi di varie concupiscenze e voluttà, menanti la vita in malizia ed invidia, odiosi ed odiantici gli uni gli altri. 056 TIT 003 004 Ma quando la benignità di Dio, nostro Salvatore, e il suo amore verso gli uomini sono stati manifestati, 056 TIT 003 005 Egli ci ha salvati non per opere giuste che noi avessimo fatte, ma secondo la sua misericordia, mediante il lavacro della rigenerazione e il rinnovamento dello Spirito Santo, 056 TIT 003 006 ch’Egli ha copiosamente sparso su noi per mezzo di Gesù Cristo, nostro Salvatore, 056 TIT 003 007 affinché, giustificati per la sua grazia, noi fossimo fatti eredi secondo la speranza della vita eterna. (aiōnios g166) 056 TIT 003 008 Certa è questa parola, e queste cose voglio che tu affermi con forza, affinché quelli che han creduto a Dio abbiano cura di attendere a buone opere. Queste cose sono buone ed utili agli uomini. 056 TIT 003 009 Ma quanto alle questioni stolte, alle genealogie, alle contese, e alle dispute intorno alla legge, stattene lontano, perché sono inutili e vane. 056 TIT 003 010 L’uomo settario, dopo una prima e una seconda ammonizione, schivalo, 056 TIT 003 011 sapendo che un tal uomo è pervertito e pecca, condannandosi da sé. 056 TIT 003 012 Quando t’avrò mandato Artemas o Tichico, studiati di venir da me a Nicopoli, perché ho deciso di passar quivi l’inverno. 056 TIT 003 013 Provvedi con cura al viaggio di Zena, il legista, e d’Apollo, affinché nulla manchi loro. 056 TIT 003 014 Ed imparino anche i nostri ad attendere a buone opere per provvedere alle necessità, onde non stiano senza portar frutto. 056 TIT 003 015 Tutti quelli che son meco ti salutano. Saluta quelli che ci amano in fede. La grazia sia con tutti voi! # # BOOK 057 PHM Philemon Filemone 057 PHM 001 001 Paolo, prigione di Cristo Gesù, e il fratello Timoteo, a Filemone, nostro diletto e compagno d’opera, 057 PHM 001 002 e alla sorella Apfia, e ad Archippo, nostro compagno d’armi, alla chiesa che è in casa tua, 057 PHM 001 003 grazia a voi e pace da Dio nostro Padre e dal Signor Gesù Cristo. 057 PHM 001 004 Io rendo sempre grazie all’Iddio mio, facendo menzione di te nelle mie preghiere, 057 PHM 001 005 giacché odo parlare dell’amore e della fede che hai nel Signor Gesù e verso tutti i santi, 057 PHM 001 006 e domando che la nostra comunione di fede sia efficace nel farti riconoscere ogni bene che si compia in noi alla gloria di Cristo. 057 PHM 001 007 Poiché ho provato una grande allegrezza e consolazione pel tuo amore, perché il cuore dei santi è stato ricreato per mezzo tuo, o fratello. 057 PHM 001 008 Perciò, benché io abbia molta libertà in Cristo di comandarti quel che convien fare, 057 PHM 001 009 preferisco fare appello alla tua carità, semplicemente come Paolo, vecchio, e adesso anche prigione di Cristo Gesù; 057 PHM 001 010 ti prego per il mio figliuolo che ho generato nelle mie catene, 057 PHM 001 011 per Onesimo che altra volta ti fu disutile, ma che ora è utile a te ed a me. 057 PHM 001 012 Io te l’ho rimandato, lui, ch’è quanto dire, le viscere mie. 057 PHM 001 013 Avrei voluto tenerlo presso di me, affinché in vece tua mi servisse nelle catene che porto a motivo del Vangelo; 057 PHM 001 014 ma, senza il tuo parere, non ho voluto far nulla, affinché il tuo beneficio non fosse come forzato, ma volontario. 057 PHM 001 015 Infatti, per questo, forse, egli è stato per breve tempo separato da te, perché tu lo recuperassi per sempre; (aiōnios g166) 057 PHM 001 016 non più come uno schiavo, ma come da più di uno schiavo, come un fratello caro specialmente a me, ma ora quanto più a te, e nella carne e nel Signore! 057 PHM 001 017 Se dunque tu mi tieni per un consocio, ricevilo come faresti di me. 057 PHM 001 018 che se t’ha fatto alcun torto o ti deve qualcosa, addebitalo a me. 057 PHM 001 019 Io, Paolo, lo scrivo di mio proprio pugno: io lo pagherò; per non dirti che tu mi sei debitore perfino di te stesso. 057 PHM 001 020 Sì, fratello, io vorrei da te un qualche utile nel Signore; deh, ricrea il mio cuore in Cristo. 057 PHM 001 021 Ti scrivo confidando nella tua ubbidienza, sapendo che tu farai anche al di là di quel che dico. 057 PHM 001 022 Preparami al tempo stesso un alloggio, perché spero che, per le vostre preghiere, io vi sarò donato. 057 PHM 001 023 Epafra, mio compagno di prigione in Cristo Gesù, ti saluta. 057 PHM 001 024 Così fanno Marco, Aristarco, Dema, Luca, miei compagni d’opera. 057 PHM 001 025 La grazia del Signor Gesù Cristo sia con lo spirito vostro. # # BOOK 058 HEB Hebrews Ebrei 058 HEB 001 001 Iddio, dopo aver in molte volte e in molte maniere parlato anticamente ai padri per mezzo de’ profeti, 058 HEB 001 002 in questi ultimi giorni ha parlato a noi mediante il suo Figliuolo, ch’Egli ha costituito erede di tutte le cose, mediante il quale pure ha creato i mondi; (aiōn g165) 058 HEB 001 003 il quale, essendo lo splendore della sua gloria e l’impronta della sua essenza e sostenendo tutte le cose con la parola della sua potenza, quand’ebbe fatta la purificazione dei peccati, si pose a sedere alla destra della Maestà ne’ luoghi altissimi, 058 HEB 001 004 diventato così di tanto superiore agli angeli, di quanto il nome che ha eredato è più eccellente del loro. 058 HEB 001 005 Infatti, a qual degli angeli diss’Egli mai: Tu sei il mio Figliuolo, oggi ti ho generato? e di nuovo: Io gli sarò Padre ed egli mi sarà Figliuolo? 058 HEB 001 006 E quando di nuovo introduce il Primogenito nel mondo, dice: Tutti gli angeli di Dio l’adorino! 058 HEB 001 007 E mentre degli angeli dice: Dei suoi angeli Ei fa dei venti, e dei suoi ministri fiamme di fuoco, 058 HEB 001 008 dice del Figliuolo: Il tuo trono, o Dio, è ne’ secoli dei secoli, e lo scettro di rettitudine è lo scettro del tuo regno. (aiōn g165) 058 HEB 001 009 Tu hai amata la giustizia e hai odiata l’iniquità; perciò Dio, l’Iddio tuo, ha unto te d’olio di letizia, a preferenza dei tuoi compagni. 058 HEB 001 010 E ancora: Tu, Signore, nel principio, fondasti la terra, e i cieli son opera delle tue mani. 058 HEB 001 011 Essi periranno, ma tu dimori; invecchieranno tutti come un vestito, 058 HEB 001 012 e li avvolgerai come un mantello, e saranno mutati; ma tu rimani lo stesso, e i tuoi anni non verranno meno. 058 HEB 001 013 Ed a qual degli angeli diss’Egli mai: Siedi alla mia destra finché abbia fatto dei tuoi nemici lo sgabello dei tuoi piedi? 058 HEB 001 014 Non sono eglino tutti spiriti ministratori, mandati a servire a pro di quelli che hanno da eredare la salvezza? 058 HEB 002 001 Perciò bisogna che ci atteniamo vie più alle cose udite, che talora non siam portati via lungi da esse. 058 HEB 002 002 Perché, se la parola pronunziata per mezzo d’angeli si dimostrò ferma, e ogni trasgressione e disubbidienza ricevette una giusta retribuzione, 058 HEB 002 003 come scamperemo noi se trascuriamo una così grande salvezza? La quale, dopo essere stata prima annunziata dal Signore, ci è stata confermata da quelli che l’aveano udita, 058 HEB 002 004 mentre Dio stesso aggiungeva la sua testimonianza alla loro, con de’ segni e de’ prodigi, con opere potenti svariate, e con doni dello Spirito Santo distribuiti secondo la sua volontà. 058 HEB 002 005 Difatti, non è ad angeli ch’Egli ha sottoposto il mondo a venire del quale parliamo; 058 HEB 002 006 anzi, qualcuno ha in un certo luogo attestato dicendo: Che cos’è l’uomo che tu ti ricordi di lui o il figliuol dell’uomo che tu ti curi di lui? 058 HEB 002 007 Tu l’hai fatto di poco inferiore agli angeli; l’hai coronato di gloria e d’onore; 058 HEB 002 008 tu gli hai posto ogni cosa sotto i piedi. Col sottoporgli tutte le cose, Egli non ha lasciato nulla che non gli sia sottoposto. Ma al presente non vediamo ancora che tutte le cose gli siano sottoposte; 058 HEB 002 009 ben vediamo però colui che è stato fatto di poco inferiore agli angeli, cioè Gesù, coronato di gloria e d’onore a motivo della morte che ha patita, onde, per la grazia di Dio, gustasse la morte per tutti. 058 HEB 002 010 Infatti, per condurre molti figliuoli alla gloria, ben s’addiceva a Colui per cagion del quale son tutte le cose e per mezzo del quale son tutte le cose, di rendere perfetto, per via di sofferenze, il duce della loro salvezza. 058 HEB 002 011 Poiché e colui che santifica e quelli che son santificati, provengon tutti da uno; per la qual ragione egli non si vergogna di chiamarli fratelli, 058 HEB 002 012 dicendo: Annunzierò il tuo nome ai miei fratelli; in mezzo alla raunanza canterò la tua lode. 058 HEB 002 013 E di nuovo: Io metterò la mia fiducia in Lui. E di nuovo: Ecco me e i figliuoli che Dio mi ha dati. 058 HEB 002 014 Poiché dunque i figliuoli partecipano del sangue e della carne, anch’egli vi ha similmente partecipato, affinché, mediante la morte, distruggesse colui che avea l’impero della morte, cioè il diavolo, 058 HEB 002 015 e liberasse tutti quelli che per il timor della morte erano per tutta la vita soggetti a schiavitù. 058 HEB 002 016 Poiché, certo, egli non viene in aiuto ad angeli, ma viene in aiuto alla progenie d’Abramo. 058 HEB 002 017 Laonde egli doveva esser fatto in ogni cosa simile ai suoi fratelli, affinché diventasse un misericordioso e fedel sommo sacerdote nelle cose appartenenti a Dio, per compiere l’espiazione dei peccati del popolo. 058 HEB 002 018 Poiché, in quanto egli stesso ha sofferto essendo tentato, può soccorrere quelli che son tentati. 058 HEB 003 001 Perciò, fratelli santi, che siete partecipi d’una celeste vocazione, considerate Gesù, l’Apostolo e il Sommo Sacerdote della nostra professione di fede, 058 HEB 003 002 il quale è fedele a Colui che l’ha costituito, come anche lo fu Mosè in tutta la casa di Dio. 058 HEB 003 003 Poiché egli è stato reputato degno di tanta maggior gloria che Mosè, di quanto è maggiore l’onore di Colui che fabbrica la casa, in confronto di quello della casa stessa. 058 HEB 003 004 Poiché ogni casa è fabbricata da qualcuno; ma chi ha fabbricato tutte le cose è Dio. 058 HEB 003 005 E Mosè fu bensì fedele in tutta la casa di Dio come servitore per testimoniar delle cose che dovevano esser dette; 058 HEB 003 006 ma Cristo lo è come Figlio, sopra la sua casa; e la sua casa siamo noi se riteniam ferma sino alla fine la nostra franchezza e il vanto della nostra speranza. 058 HEB 003 007 Perciò, come dice lo Spirito Santo, Oggi, se udite la sua voce, 058 HEB 003 008 non indurate i vostri cuori, come nel dì della provocazione, come nel dì della tentazione nel deserto 058 HEB 003 009 dove i vostri padri mi tentarono mettendomi alla prova, e videro le mie opere per quarant’anni! 058 HEB 003 010 Perciò mi disgustai di quella generazione, e dissi: Sempre erra in cuor loro; ed essi non han conosciuto le mie vie, 058 HEB 003 011 talché giurai nell’ira mia: Non entreranno nel mio riposo! 058 HEB 003 012 Guardate, fratelli, che talora non si trovi in alcuno di voi un malvagio cuore incredulo, che vi porti a ritrarvi dall’Iddio vivente; 058 HEB 003 013 ma esortatevi gli uni gli altri tutti i giorni, finché si può dire: “Oggi”, onde nessuno di voi sia indurato per inganno del peccato; 058 HEB 003 014 poiché siam diventati partecipi di Cristo, a condizione che riteniam ferma sino alla fine la fiducia che avevamo da principio, 058 HEB 003 015 mentre ci vien detto: Oggi, se udite la sua voce, non indurate i vostri cuori, come nel dì della provocazione. 058 HEB 003 016 Infatti, chi furon quelli che dopo averlo udito lo provocarono? Non furon forse tutti quelli ch’erano usciti dall’Egitto, condotti da Mosè? 058 HEB 003 017 E chi furon quelli di cui si disgustò durante quarant’anni? Non furon essi quelli che peccarono, i cui cadaveri caddero nel deserto? 058 HEB 003 018 E a chi giurò Egli che non entrerebbero nel suo riposo, se non a quelli che furon disubbidienti? 058 HEB 003 019 E noi vediamo che non vi poterono entrare a motivo dell’incredulità. 058 HEB 004 001 Temiamo dunque che talora, rimanendo una promessa d’entrare nel suo riposo, alcuno di voi non appaia esser rimasto indietro. 058 HEB 004 002 Poiché a noi come a loro è stata annunziata una buona novella; ma la parola udita non giovò loro nulla non essendo stata assimilata per fede da quelli che l’avevano udita. 058 HEB 004 003 Poiché noi che abbiam creduto entriamo in quel riposo, siccome Egli ha detto: Talché giurai nella mia ira: Non entreranno nel mio riposo! e così disse, benché le sue opere fossero terminate fin dalla fondazione del mondo. 058 HEB 004 004 Perché in qualche luogo, a proposito del settimo giorno, è detto così: E Dio si riposò il settimo giorno da tutte le sue opere; 058 HEB 004 005 e in questo passo di nuovo: Non entreranno nel mio riposo! 058 HEB 004 006 Poiché dunque è riserbato ad alcuni d’entrarvi e quelli ai quali la buona novella fu prima annunziata non v’entrarono a motivo della loro disubbidienza, 058 HEB 004 007 Egli determina di nuovo un giorno “Oggi” dicendo nei Salmi, dopo lungo tempo, come s’è detto dianzi: Oggi, se udite la sua voce, non indurate i vostri cuori! 058 HEB 004 008 Infatti, se Giosuè avesse dato loro il riposo, Iddio non avrebbe di poi parlato d’un altro giorno. 058 HEB 004 009 Resta dunque un riposo di sabato per il popolo di Dio; 058 HEB 004 010 poiché chi entra nel riposo di Lui si riposa anch’egli dalle opere proprie, come Dio si riposò dalle sue. 058 HEB 004 011 Studiamoci dunque d’entrare in quel riposo, onde nessuno cada seguendo lo stesso esempio di disubbidienza. 058 HEB 004 012 Perché la parola di Dio è vivente ed efficace, e più affilata di qualunque spada a due tagli, e penetra fino alla divisione dell’anima e dello spirito, delle giunture e delle midolle; e giudica i sentimenti ed i pensieri del cuore. 058 HEB 004 013 E non v’è creatura alcuna che sia occulta davanti a lui; ma tutte le cose sono nude e scoperte dinanzi agli occhi di Colui al quale abbiam da render ragione. 058 HEB 004 014 Avendo noi dunque un gran Sommo Sacerdote che è passato attraverso i cieli, Gesù, il Figliuol di Dio, riteniamo fermamente la professione della nostra fede. 058 HEB 004 015 Perché non abbiamo un Sommo Sacerdote che non possa simpatizzare con noi nelle nostre infermità; ma ne abbiamo uno che in ogni cosa è stato tentato come noi, però senza peccare. 058 HEB 004 016 Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia, affinché otteniamo misericordia e troviamo grazia per esser soccorsi al momento opportuno. 058 HEB 005 001 Poiché ogni sommo sacerdote, preso di fra gli uomini, è costituito a pro degli uomini, nelle cose concernenti Dio, affinché offra doni e sacrifici per i peccati; 058 HEB 005 002 e può aver convenevole compassione verso gl’ignoranti e gli erranti, perché anch’egli è circondato da infermità; 058 HEB 005 003 ed è a cagion di questa ch’egli è obbligato ad offrir dei sacrifici per i peccati, tanto per se stesso quanto per il popolo. 058 HEB 005 004 E nessuno si prende da sé quell’onore; ma lo prende quando sia chiamato da Dio, come nel caso d’Aronne. 058 HEB 005 005 Così anche Cristo non si prese da sé la gloria d’esser fatto Sommo Sacerdote; ma l’ebbe da Colui che gli disse: Tu sei il mio Figliuolo; oggi t’ho generato; 058 HEB 005 006 come anche in altro luogo Egli dice: Tu sei sacerdote in eterno secondo l’ordine di Melchisedec. (aiōn g165) 058 HEB 005 007 Il quale, ne’ giorni della sua carne, avendo con gran grida e con lagrime offerto preghiere e supplicazioni a Colui che lo potea salvar dalla morte, ed avendo ottenuto d’esser liberato dal timore, 058 HEB 005 008 benché fosse figliuolo, imparò l’ubbidienza dalle cose che soffrì; 058 HEB 005 009 ed essendo stato reso perfetto, divenne per tutti quelli che gli ubbidiscono, (aiōnios g166) 058 HEB 005 010 autore d’una salvezza eterna, essendo da Dio proclamato Sommo Sacerdote secondo l’ordine di Melchisedec. 058 HEB 005 011 Del quale abbiamo a dir cose assai, e malagevoli a spiegare, perché siete diventati duri d’orecchi. 058 HEB 005 012 Poiché, mentre per ragion di tempo dovreste esser maestri, avete di nuovo bisogno che vi s’insegnino i primi elementi degli oracoli di Dio; e siete giunti a tale che avete bisogno di latte e non di cibo sodo. 058 HEB 005 013 Perché chiunque usa il latte non ha esperienza della parola della giustizia, poiché è bambino; 058 HEB 005 014 ma il cibo sodo è per uomini fatti; per quelli, cioè, che per via dell’uso hanno i sensi esercitati a discernere il bene e il male. 058 HEB 006 001 Perciò, lasciando l’insegnamento elementare intorno a Cristo, tendiamo a quello perfetto, e non stiamo a porre di nuovo il fondamento del ravvedimento dalle opere morte e della fede in Dio, 058 HEB 006 002 della dottrina dei battesimi e della imposizione delle mani, della risurrezione de’ morti e del giudizio eterno. (aiōnios g166) 058 HEB 006 003 E così faremo, se pur Dio lo permette. 058 HEB 006 004 Perché quelli che sono stati una volta illuminati e hanno gustato il dono celeste e sono stati fatti partecipi dello Spirito Santo 058 HEB 006 005 e hanno gustato la buona parola di Dio e le potenze del mondo a venire, (aiōn g165) 058 HEB 006 006 se cadono, è impossibile rinnovarli da capo a ravvedimento, poiché crocifiggono di nuovo per conto loro il Figliuol di Dio, e lo espongono ad infamia. 058 HEB 006 007 Infatti, la terra che beve la pioggia che viene spesse volte su lei, e produce erbe utili a quelli per i quali è coltivata, riceve benedizione da Dio; 058 HEB 006 008 ma se porta spine e triboli, è riprovata e vicina ad esser maledetta; e la sua fine è d’esser arsa. 058 HEB 006 009 Peraltro, diletti, quantunque parliamo così, siamo persuasi, riguardo a voi, di cose migliori e attinenti alla salvezza; 058 HEB 006 010 poiché Dio non è ingiusto da dimenticare l’opera vostra e l’amore che avete mostrato verso il suo nome coi servizi che avete reso e che rendete tuttora ai santi. 058 HEB 006 011 Ma desideriamo che ciascun di voi dimostri fino alla fine il medesimo zelo per giungere alla pienezza della speranza, 058 HEB 006 012 onde non diventiate indolenti ma siate imitatori di quelli che per fede e pazienza eredano le promesse. 058 HEB 006 013 Poiché, quando Iddio fece la promessa ad Abramo, siccome non potea giurare per alcuno maggiore di lui, giurò per se stesso, 058 HEB 006 014 dicendo: Certo, ti benedirò e ti moltiplicherò grandemente. 058 HEB 006 015 E così, avendo aspettato con pazienza, Abramo ottenne la promessa. 058 HEB 006 016 Perché gli uomini giurano per qualcuno maggiore di loro; e per essi il giuramento è la conferma che pone fine ad ogni contestazione. 058 HEB 006 017 Così, volendo Iddio mostrare vie meglio agli eredi della promessa la immutabilità del suo consiglio, intervenne con un giuramento, 058 HEB 006 018 affinché, mediante due cose immutabili, nelle quali è impossibile che Dio abbia mentito, troviamo una potente consolazione noi, che abbiam cercato il nostro rifugio nell’afferrar saldamente la speranza che ci era posta dinanzi, 058 HEB 006 019 la quale noi teniamo qual àncora dell’anima, sicura e ferma e penetrante di là dalla cortina, 058 HEB 006 020 dove Gesù è entrato per noi qual precursore, essendo divenuto Sommo Sacerdote in eterno, secondo l’ordine di Melchisedec. (aiōn g165) 058 HEB 007 001 Poiché questo Melchisedec, re di Salem, sacerdote dell’Iddio altissimo, che andò incontro ad Abramo quand’egli tornava dalla sconfitta dei re e lo benedisse, 058 HEB 007 002 a cui Abramo diede anche la decima d’ogni cosa, il quale in prima, secondo la interpretazione del suo nome, è Re di giustizia, e poi anche Re di Salem, vale a dire Re di pace, 058 HEB 007 003 senza padre, senza madre, senza genealogia, senza principio di giorni né fin di vita, ma rassomigliato al Figliuol di Dio, questo Melchisedec rimane sacerdote in perpetuo. 058 HEB 007 004 Or considerate quanto grande fosse colui al quale Abramo, il patriarca, dette la decima del meglio della preda. 058 HEB 007 005 Or quelli d’infra i figliuoli di Levi che ricevono il sacerdozio, hanno bensì ordine, secondo la legge, di prender le decime dal popolo, cioè dai loro fratelli, benché questi siano usciti dai lombi d’Abramo; 058 HEB 007 006 quello, invece, che non è della loro stirpe, prese la decima da Abramo e benedisse colui che avea le promesse! 058 HEB 007 007 Ora, senza contraddizione, l’inferiore è benedetto dal superiore; 058 HEB 007 008 e poi, qui, quelli che prendon le decime son degli uomini mortali; ma là le prende uno di cui si attesta che vive. 058 HEB 007 009 E, per così dire, nella persona d’Abramo, Levi stesso, che prende le decime, fu sottoposto alla decima; 058 HEB 007 010 perch’egli era ancora ne’ lombi di suo padre, quando Melchisedec incontrò Abramo. 058 HEB 007 011 Ora, se la perfezione fosse stata possibile per mezzo del sacerdozio levitico (perché su quello è basata la legge data al popolo), che bisogno c’era ancora che sorgesse un altro sacerdote secondo l’ordine di Melchisedec e non scelto secondo l’ordine d’Aronne? 058 HEB 007 012 Poiché, mutato il sacerdozio, avviene per necessità anche un mutamento di legge. 058 HEB 007 013 Difatti, colui a proposito del quale queste parole son dette, ha appartenuto a un’altra tribù, della quale nessuno s’è accostato all’altare; 058 HEB 007 014 perché è ben noto che il nostro Signore è sorto dalla tribù di Giuda, circa la quale Mosè non disse nulla che concernesse il sacerdozio. 058 HEB 007 015 E la cosa è ancora vie più evidente se sorge, a somiglianza di Melchisedec, 058 HEB 007 016 un altro sacerdote che è stato fatto tale non a tenore di una legge dalle prescrizioni carnali, ma in virtù della potenza di una vita indissolubile; 058 HEB 007 017 poiché gli è resa questa testimonianza: Tu sei sacerdote in eterno secondo l’ordine di Melchisedec. (aiōn g165) 058 HEB 007 018 Giacché qui v’è bensì l’abrogazione del comandamento precedente a motivo della sua debolezza e inutilità 058 HEB 007 019 (poiché la legge non ha condotto nulla a compimento); ma v’è altresì l’introduzione d’una migliore speranza, mediante la quale ci accostiamo a Dio. 058 HEB 007 020 E in quanto ciò non è avvenuto senza giuramento (poiché quelli sono stati fatti sacerdoti senza giuramento, 058 HEB 007 021 ma egli lo è con giuramento, per opera di Colui che ha detto: Il Signore l’ha giurato e non si pentirà: tu sei sacerdote in eterno), (aiōn g165) 058 HEB 007 022 è di tanto più eccellente del primo il patto del quale Gesù è divenuto garante. 058 HEB 007 023 Inoltre, quelli sono stati fatti sacerdoti in gran numero, perché per la morte erano impediti di durare; 058 HEB 007 024 ma questi, perché dimora in eterno, ha un sacerdozio che non si trasmette; (aiōn g165) 058 HEB 007 025 ond’è che può anche salvar appieno quelli che per mezzo di lui si accostano a Dio, vivendo egli sempre per intercedere per loro. 058 HEB 007 026 E infatti a noi conveniva un sacerdote come quello, santo, innocente, immacolato, separato dai peccatori ed elevato al disopra de’ cieli; 058 HEB 007 027 il quale non ha ogni giorno bisogno, come gli altri sommi sacerdoti, d’offrir de’ sacrifici prima per i propri peccati e poi per quelli del popolo; perché questo egli ha fatto una volta per sempre, quando ha offerto se stesso. 058 HEB 007 028 La legge infatti costituisce sommi sacerdoti uomini soggetti a infermità; ma la parola del giuramento fatto dopo la legge costituisce il Figliuolo, che è stato reso perfetto per sempre. (aiōn g165) 058 HEB 008 001 Ora, il punto capitale delle cose che stiamo dicendo, è questo: che abbiamo un tal Sommo Sacerdote, che si è posto a sedere alla destra del trono della Maestà nei cieli, 058 HEB 008 002 ministro del santuario e del vero tabernacolo, che il Signore, e non un uomo, ha eretto. 058 HEB 008 003 Poiché ogni sommo sacerdote è costituito per offrir doni e sacrifici; ond’è necessario che anche questo Sommo Sacerdote abbia qualcosa da offrire. 058 HEB 008 004 Or, se fosse sulla terra, egli non sarebbe neppur sacerdote, perché ci son quelli che offrono i doni secondo la legge, 058 HEB 008 005 i quali ministrano in quel che è figura e ombra delle cose celesti, secondo che fu detto da Dio a Mosè quando questi stava per costruire il tabernacolo: Guarda, Egli disse, di fare ogni cosa secondo il modello che ti è stato mostrato sul monte. 058 HEB 008 006 Ma ora egli ha ottenuto un ministerio di tanto più eccellente, ch’egli è mediatore d’un patto anch’esso migliore, fondato su migliori promesse. 058 HEB 008 007 Poiché se quel primo patto fosse stato senza difetto, non si sarebbe cercato luogo per un secondo. 058 HEB 008 008 Difatti, Iddio, biasimando il popolo, dice: Ecco i giorni vengono, dice il Signore, che io concluderò con la casa d’Israele e con la casa di Giuda, un patto nuovo; 058 HEB 008 009 non un patto come quello che feci coi loro padri nel giorno che li presi per la mano per trarli fuori dal paese d’Egitto; perché essi non han perseverato nel mio patto, ed io alla mia volta non mi son curato di loro, dice il Signore. 058 HEB 008 010 E questo è il patto che farò con la casa d’Israele dopo quei giorni, dice il Signore: Io porrò le mie leggi nelle loro menti, e le scriverò sui loro cuori; e sarò il loro Dio, ed essi saranno il mio popolo. 058 HEB 008 011 E non istruiranno più ciascuno il proprio concittadino e ciascuno il proprio fratello, dicendo: Conosci il Signore! Perché tutti mi conosceranno, dal minore al maggiore di loro, 058 HEB 008 012 poiché avrò misericordia delle loro iniquità, e non mi ricorderò più dei loro peccati. 058 HEB 008 013 Dicendo: Un nuovo patto, Egli ha dichiarato antico il primo. Ora, quel che diventa antico e invecchia è vicino a sparire. 058 HEB 009 001 Or anche il primo patto avea delle norme per il culto e un santuario terreno. 058 HEB 009 002 Infatti fu preparato un primo tabernacolo, nel quale si trovavano il candeliere, la tavola, e la presentazione de’ pani; e questo si chiamava il Luogo santo. 058 HEB 009 003 E dietro la seconda cortina v’era il tabernacolo detto il Luogo santissimo, 058 HEB 009 004 contenente un turibolo d’oro, e l’arca del patto, tutta ricoperta d’oro, nella quale si trovavano un vaso d’oro contenente la manna, la verga d’Aronne che avea fiorito, e le tavole del patto. 058 HEB 009 005 E sopra l’arca, i cherubini della gloria, che adombravano il propiziatorio. Delle quali cose non possiamo ora parlare partitamente. 058 HEB 009 006 Or essendo le cose così disposte, i sacerdoti entrano bensì continuamente nel primo tabernacolo per compiervi gli atti del culto; 058 HEB 009 007 ma nel secondo, entra una volta solamente all’anno il solo sommo sacerdote, e non senza sangue, il quale egli offre per se stesso e per gli errori del popolo. 058 HEB 009 008 Lo Spirito Santo volea con questo significare che la via al santuario non era ancora manifestata finché sussisteva ancora il primo tabernacolo. 058 HEB 009 009 Esso è una figura per il tempo attuale, conformemente alla quale s’offron doni e sacrifici che non possono, quanto alla coscienza, render perfetto colui che offre il culto, 058 HEB 009 010 poiché si tratta solo di cibi, di bevande e di varie abluzioni, insomma, di regole carnali imposte fino al tempo della riforma. 058 HEB 009 011 Ma venuto Cristo, Sommo Sacerdote dei futuri beni, egli, attraverso il tabernacolo più grande e più perfetto, non fatto con mano, vale a dire, non di questa creazione, 058 HEB 009 012 e non mediante il sangue di becchi e di vitelli, ma mediante il proprio sangue, è entrato una volta per sempre nel santuario, avendo acquistata una redenzione eterna. (aiōnios g166) 058 HEB 009 013 Perché, se il sangue di becchi e di tori e la cenere d’una giovenca sparsa su quelli che son contaminati santificano in modo da dar la purità della carne, 058 HEB 009 014 quanto più il sangue di Cristo che mediante lo Spirito eterno ha offerto se stesso puro d’ogni colpa a Dio, purificherà la vostra coscienza dalle opere morte per servire all’Iddio vivente? (aiōnios g166) 058 HEB 009 015 Ed è per questa ragione che egli è mediatore d’un nuovo patto, affinché, avvenuta la sua morte per la redenzione delle trasgressioni commesse sotto il primo patto, i chiamati ricevano l’eterna eredità promessa. (aiōnios g166) 058 HEB 009 016 Infatti, dove c’è un testamento, bisogna che sia accertata la morte del testatore. 058 HEB 009 017 Perché un testamento è valido quand’è avvenuta la morte; poiché non ha valore finché vive il testatore. 058 HEB 009 018 Ond’è che anche il primo patto non è stato inaugurato senza sangue. 058 HEB 009 019 Difatti, quando tutti i comandamenti furono secondo la legge proclamati da Mosè a tutto il popolo, egli prese il sangue de’ vitelli e de’ becchi con acqua, lana scarlatta ed issopo, e ne asperse il libro stesso e tutto il popolo, 058 HEB 009 020 dicendo: Questo è il sangue del patto che Dio ha ordinato sia fatto con voi. 058 HEB 009 021 E parimente asperse di sangue il tabernacolo e tutti gli arredi del culto. 058 HEB 009 022 E secondo la legge, quasi ogni cosa è purificata con sangue; e senza spargimento di sangue non c’è remissione. 058 HEB 009 023 Era dunque necessario che le cose raffiguranti quelle nei cieli fossero purificate con questi mezzi, ma le cose celesti stesse doveano esserlo con sacrifici più eccellenti di questi. 058 HEB 009 024 Poiché Cristo non è entrato in un santuario fatto con mano, figura del vero; ma nel cielo stesso, per comparire ora, al cospetto di Dio, per noi; 058 HEB 009 025 e non per offrir se stesso più volte, come il sommo sacerdote, che entra ogni anno nel santuario con sangue non suo; 058 HEB 009 026 ché, in questo caso, avrebbe dovuto soffrir più volte dalla fondazione del mondo; ma ora, una volta sola, alla fine de’ secoli, è stato manifestato, per annullare il peccato col suo sacrificio. (aiōn g165) 058 HEB 009 027 E come è stabilito che gli uomini muoiano una volta sola, dopo di che viene il giudizio, 058 HEB 009 028 così anche Cristo, dopo essere stato offerto una volta sola, per portare i peccati di molti, apparirà una seconda volta, senza peccato, a quelli che l’aspettano per la loro salvezza. 058 HEB 010 001 Poiché la legge, avendo un’ombra dei futuri beni, non la realtà stessa delle cose, non può mai con quegli stessi sacrifici, che sono offerti continuamente, anno dopo anno, render perfetti quelli che s’accostano a Dio. 058 HEB 010 002 Altrimenti non si sarebb’egli cessato d’offrirli, non avendo più gli adoratori, una volta purificati, alcuna coscienza di peccati? 058 HEB 010 003 Invece in quei sacrifici è rinnovato ogni anno il ricordo dei peccati; 058 HEB 010 004 perché è impossibile che il sangue di tori e di becchi tolga i peccati. 058 HEB 010 005 Perciò, entrando nel mondo, egli dice: Tu non hai voluto né sacrificio né offerta, ma mi hai preparato un corpo; 058 HEB 010 006 non hai gradito né olocausti né sacrifici per il peccato. 058 HEB 010 007 Allora ho detto: Ecco, io vengo (nel rotolo del libro è scritto di me) per fare, o Dio, la tua volontà. 058 HEB 010 008 Dopo aver detto prima: Tu non hai voluto e non hai gradito né sacrifici, né offerte, né olocausti, né sacrifici per il peccato (i quali sono offerti secondo la legge), egli dice poi: 058 HEB 010 009 Ecco, io vengo per fare la tua volontà. Egli toglie via il primo per stabilire il secondo. 058 HEB 010 010 In virtù di questa “volontà” noi siamo stati santificati, mediante l’offerta del corpo di Gesù Cristo fatta una volta per sempre. 058 HEB 010 011 E mentre ogni sacerdote è in piè ogni giorno ministrando e offrendo spesse volte gli stessi sacrifici che non possono mai togliere i peccati, 058 HEB 010 012 questi, dopo aver offerto un unico sacrificio per i peccati, e per sempre, si è posto a sedere alla destra di Dio, 058 HEB 010 013 aspettando solo più che i suoi nemici sian ridotti ad essere lo sgabello dei suoi piedi. 058 HEB 010 014 Perché con un’unica offerta egli ha per sempre resi perfetti quelli che son santificati. 058 HEB 010 015 E anche lo Spirito Santo ce ne rende testimonianza. Infatti, dopo aver detto: 058 HEB 010 016 Questo è il patto che farò con loro dopo que’ giorni, dice il Signore: Io metterò le mie leggi ne’ loro cuori; e le scriverò nelle loro menti, egli aggiunge: 058 HEB 010 017 E non mi ricorderò più de’ loro peccati e delle loro iniquità. 058 HEB 010 018 Ora, dov’è remissione di queste cose, non c’è più luogo a offerta per il peccato. 058 HEB 010 019 Avendo dunque, fratelli, libertà d’entrare nel santuario in virtù del sangue di Gesù, 058 HEB 010 020 per quella via recente e vivente che egli ha inaugurata per noi attraverso la cortina, vale a dire la sua carne, 058 HEB 010 021 e avendo noi un gran Sacerdote sopra la casa di Dio, 058 HEB 010 022 accostiamoci di vero cuore, con piena certezza di fede, avendo i cuori aspersi di quell’aspersione che li purifica dalla mala coscienza, e il corpo lavato d’acqua pura. 058 HEB 010 023 Riteniam fermamente la confessione della nostra speranza, senza vacillare; perché fedele è Colui che ha fatte le promesse. 058 HEB 010 024 E facciamo attenzione gli uni agli altri per incitarci a carità e a buone opere, 058 HEB 010 025 non abbandonando la nostra comune adunanza come alcuni son usi di fare, ma esortandoci a vicenda; e tanto più, che vedete avvicinarsi il gran giorno. 058 HEB 010 026 Perché, se pecchiamo volontariamente dopo aver ricevuto la conoscenza della verità, non resta più alcun sacrificio per i peccati; 058 HEB 010 027 rimangono una terribile attesa del giudizio e l’ardor d’un fuoco che divorerà gli avversari. 058 HEB 010 028 Uno che abbia violato la legge di Mosè, muore senza misericordia sulla parola di due o tre testimoni. 058 HEB 010 029 Di qual peggior castigo stimate voi che sarà giudicato degno colui che avrà calpestato il Figliuol di Dio e avrà tenuto per profano il sangue del patto col quale è stato santificato, e avrà oltraggiato lo Spirito della grazia? 058 HEB 010 030 Poiché noi sappiamo chi è Colui che ha detto: A me appartiene la vendetta! Io darò la retribuzione! E ancora: Il Signore giudicherà il suo popolo. 058 HEB 010 031 E’ cosa spaventevole cadere nelle mani dell’Iddio vivente. 058 HEB 010 032 Ma ricordatevi dei giorni di prima, quando, dopo essere stati illuminati, voi sosteneste una così gran lotta di patimenti: 058 HEB 010 033 sia coll’essere esposti a vituperio e ad afflizioni, sia coll’esser partecipi della sorte di quelli che erano così trattati. 058 HEB 010 034 Infatti, voi simpatizzaste coi carcerati, e accettaste con allegrezza la ruberia de’ vostri beni, sapendo d’aver per voi una sostanza migliore e permanente. 058 HEB 010 035 Non gettate dunque via la vostra franchezza la quale ha una grande ricompensa! 058 HEB 010 036 Poiché voi avete bisogno di costanza, affinché, avendo fatta la volontà di Dio, otteniate quel che v’è promesso. Perché: 058 HEB 010 037 Ancora un brevissimo tempo, e colui che ha da venire verrà e non tarderà; 058 HEB 010 038 ma il mio giusto vivrà per fede; e se si trae indietro, l’anima mia non lo gradisce. 058 HEB 010 039 Ma noi non siamo di quelli che si traggono indietro a loro perdizione, ma di quelli che hanno fede per salvar l’anima. 058 HEB 011 001 Or la fede è certezza di cose che si sperano, dimostrazione di cose che non si vedono. 058 HEB 011 002 Infatti, per essa fu resa buona testimonianza agli antichi. 058 HEB 011 003 Per fede intendiamo che i mondi sono stati formati dalla parola di Dio; cosicché le cose che si vedono non sono state tratte da cose apparenti. (aiōn g165) 058 HEB 011 004 Per fede Abele offerse a Dio un sacrificio più eccellente di quello di Caino; per mezzo d’essa gli fu resa testimonianza ch’egli era giusto, quando Dio attestò di gradire le sue offerte; e per mezzo d’essa, benché morto, egli parla ancora. 058 HEB 011 005 Per fede Enoc fu trasportato perché non vedesse la morte; e non fu più trovato, perché Dio l’avea trasportato; poiché avanti che fosse trasportato fu di lui testimoniato ch’egli era piaciuto a Dio. 058 HEB 011 006 Or senza fede è impossibile piacergli; poiché chi s’accosta a Dio deve credere ch’Egli è, e che è il rimuneratore di quelli che lo cercano. 058 HEB 011 007 Per fede Noè, divinamente avvertito di cose che non si vedevano ancora, mosso da pio timore, preparò un’arca per la salvezza della propria famiglia; e per essa fede condannò il mondo e fu fatto erede della giustizia che si ha mediante la fede. 058 HEB 011 008 Per fede Abramo, essendo chiamato, ubbidì, per andarsene in un luogo ch’egli avea da ricevere in eredità; e partì senza sapere dove andava. 058 HEB 011 009 Per fede soggiornò nella terra promessa, come in terra straniera, abitando in tende con Isacco e Giacobbe, eredi con lui della stessa promessa, 058 HEB 011 010 perché aspettava la città che ha i veri fondamenti e il cui architetto e costruttore è Dio. 058 HEB 011 011 Per fede Sara anch’ella, benché fuori d’età, ricevette forza di concepire, perché reputò fedele Colui che avea fatto la promessa. 058 HEB 011 012 E perciò, da uno solo, e già svigorito, è nata una discendenza numerosa come le stelle del cielo, come la rena lungo la riva del mare che non si può contare. 058 HEB 011 013 In fede moriron tutti costoro, senz’aver ricevuto le cose promesse, ma avendole vedute e salutate da lontano, e avendo confessato che erano forestieri e pellegrini sulla terra. 058 HEB 011 014 Poiché quelli che dicon tali cose dimostrano che cercano una patria. 058 HEB 011 015 E se pur si ricordavano di quella ond’erano usciti, certo avean tempo di ritornarvi. 058 HEB 011 016 Ma ora ne desiderano una migliore, cioè una celeste; perciò Iddio non si vergogna d’esser chiamato il loro Dio, poiché ha preparato loro una città. 058 HEB 011 017 Per fede Abramo, quando fu provato, offerse Isacco; ed egli, che avea ricevuto le promesse, offerse il suo unigenito: egli, a cui era stato detto: 058 HEB 011 018 E’ in Isacco che ti sarà chiamata una progenie, 058 HEB 011 019 ritenendo che Dio è potente anche da far risuscitare dai morti; ond’è che lo riebbe per una specie di risurrezione. 058 HEB 011 020 Per fede Isacco diede a Giacobbe e ad Esaù una benedizione concernente cose future. 058 HEB 011 021 Per fede Giacobbe, morente, benedisse ciascuno dei figliuoli di Giuseppe, e adorò appoggiato in cima al suo bastone. 058 HEB 011 022 Per fede Giuseppe, quando stava per morire, fece menzione dell’esodo de’ figliuoli d’Israele, e diede ordini intorno alle sue ossa. 058 HEB 011 023 Per fede Mosè, quando nacque, fu tenuto nascosto per tre mesi dai suoi genitori, perché vedevano che il bambino era bello; e non temettero il comandamento del re. 058 HEB 011 024 Per fede Mosè, divenuto grande, rifiutò d’esser chiamato figliuolo della figliuola di Faraone, 058 HEB 011 025 scegliendo piuttosto d’esser maltrattato col popolo di Dio, che di godere per breve tempo i piaceri del peccato; 058 HEB 011 026 stimando egli il vituperio di Cristo ricchezza maggiore de’ tesori d’Egitto, perché riguardava alla rimunerazione. 058 HEB 011 027 Per fede abbandonò l’Egitto, non temendo l’ira del re, perché stette costante, come vedendo Colui che è invisibile. 058 HEB 011 028 Per fede celebrò la Pasqua e fece lo spruzzamento del sangue affinché lo sterminatore dei primogeniti non toccasse quelli degli Israeliti. 058 HEB 011 029 Per fede passarono il Mar Rosso come per l’asciutto; il che tentando fare gli Egizi, furono inabissati. 058 HEB 011 030 Per fede caddero le mura di Gerico, dopo essere state circuite per sette giorni. 058 HEB 011 031 Per fede Raab, la meretrice, non perì coi disubbidienti, avendo accolto le spie in pace. 058 HEB 011 032 E che dirò di più? poiché il tempo mi verrebbe meno se narrassi di Gedeone, di Barac, di Sansone, di Jefte, di Davide, di Samuele e dei profeti, 058 HEB 011 033 i quali per fede vinsero regni, operarono giustizia, ottennero adempimento di promesse, turaron le gole di leoni, 058 HEB 011 034 spensero la violenza del fuoco, scamparono al taglio della spada, guarirono da infermità, divennero forti in guerra, misero in fuga eserciti stranieri. 058 HEB 011 035 Le donne ricuperarono per risurrezione i loro morti; e altri furon martirizzati non avendo accettata la loro liberazione affin di ottenere una risurrezione migliore; 058 HEB 011 036 altri patirono scherni e flagelli, e anche catene e prigione. 058 HEB 011 037 Furon lapidati, furon segati, furono uccisi di spada; andarono attorno coperti di pelli di pecora e di capra; bisognosi, afflitti, 058 HEB 011 038 maltrattati (di loro il mondo non era degno), vaganti per deserti e monti e spelonche e per le grotte della terra. 058 HEB 011 039 E tutti costoro, pur avendo avuto buona testimonianza per la loro fede, non ottennero quello ch’era stato promesso, 058 HEB 011 040 perché Iddio aveva in vista per noi qualcosa di meglio, ond’essi non giungessero alla perfezione senza di noi. 058 HEB 012 001 Anche noi, dunque, poiché siam circondati da sì gran nuvolo di testimoni, deposto ogni peso e il peccato che così facilmente ci avvolge, corriamo con perseveranza l’arringo che ci sta dinanzi, riguardando a Gesù, 058 HEB 012 002 duce e perfetto esempio di fede, il quale per la gioia che gli era posta dinanzi sopportò la croce sprezzando il vituperio, e s’è posto a sedere alla destra del trono di Dio. 058 HEB 012 003 Poiché, considerate colui che sostenne una tale opposizione dei peccatori contro a sé, onde non abbiate a stancarvi, perdendovi d’animo. 058 HEB 012 004 Voi non avete ancora resistito fino al sangue, lottando contro il peccato; 058 HEB 012 005 e avete dimenticata l’esortazione a voi rivolta come a figliuoli: Figliuol mio, non far poca stima della disciplina del Signore, e non ti perder d’animo quando sei da lui ripreso; 058 HEB 012 006 perché il Signore corregge colui ch’Egli ama, e flagella ogni figliuolo ch’Egli gradisce. 058 HEB 012 007 E’ a scopo di disciplina che avete a sopportar queste cose. Iddio vi tratta come figliuoli; poiché qual è il figliuolo che il padre non corregga? 058 HEB 012 008 Che se siete senza quella disciplina della quale tutti hanno avuto la loro parte, siete dunque bastardi, e non figliuoli. 058 HEB 012 009 Inoltre, abbiamo avuto per correttori i padri della nostra carne, eppur li abbiamo riveriti; non ci sottoporremo noi molto più al Padre degli spiriti per aver vita? 058 HEB 012 010 Quelli, infatti, per pochi giorni, come parea loro, ci correggevano; ma Egli lo fa per l’util nostro, affinché siamo partecipi della sua santità. 058 HEB 012 011 Or ogni disciplina sembra, è vero, per il presente non esser causa d’allegrezza, ma di tristizia; però rende poi un pacifico frutto di giustizia a quelli che sono stati per essa esercitati. 058 HEB 012 012 Perciò, rinfrancate le mani cadenti e le ginocchia vacillanti; 058 HEB 012 013 e fate de’ sentieri diritti per i vostri passi, affinché quel che è zoppo non esca fuor di strada, ma sia piuttosto guarito. 058 HEB 012 014 Procacciate pace con tutti e la santificazione senza la quale nessuno vedrà il Signore; 058 HEB 012 015 badando bene che nessuno resti privo della grazia di Dio; che nessuna radice velenosa venga fuori a darvi molestia sì che molti di voi restino infetti; 058 HEB 012 016 che nessuno sia fornicatore, o profano, come Esaù che per una sola pietanza vendette la sua primogenitura. 058 HEB 012 017 Poiché voi sapete che anche quando più tardi volle eredare la benedizione fu respinto, perché non trovò luogo a pentimento, sebbene la richiedesse con lagrime. 058 HEB 012 018 Poiché voi non siete venuti al monte che si toccava con la mano, avvolto nel fuoco, né alla caligine, né alla tenebria, né alla tempesta, 058 HEB 012 019 né al suono della tromba, né alla voce che parlava in modo che quelli che la udirono richiesero che niuna parola fosse loro più rivolta 058 HEB 012 020 perché non poteano sopportar l’ordine: Se anche una bestia tocchi il monte sia lapidata; 058 HEB 012 021 e tanto spaventevole era lo spettacolo, che Mosè disse: Io son tutto spaventato e tremante; 058 HEB 012 022 ma voi siete venuti al monte di Sion, e alla città dell’Iddio vivente, che è la Gerusalemme celeste, e alla festante assemblea delle miriadi degli angeli, 058 HEB 012 023 e alla Chiesa de’ primogeniti che sono scritti nei cieli, e a Dio, il Giudice di tutti, e agli spiriti de’ giusti resi perfetti, 058 HEB 012 024 e a Gesù, il mediatore del nuovo patto, e al sangue dell’aspersione che parla meglio di quello d’Abele. 058 HEB 012 025 Guardate di non rifiutare Colui che parla; perché, se quelli non scamparono quando rifiutarono Colui che rivelava loro in terra la sua volontà, molto meno scamperemo noi se voltiam le spalle a Colui che parla dal cielo; 058 HEB 012 026 la cui voce scosse allora la terra, ma che adesso ha fatto questa promessa: Ancora una volta farò tremare non solo la terra, ma anche il cielo. 058 HEB 012 027 Or questo “ancora una volta” indica la remozione delle cose scosse, come di cose fatte, onde sussistan ferme quelle che non sono scosse. 058 HEB 012 028 Perciò, ricevendo un regno che non può essere scosso, siamo riconoscenti, e offriamo così a Dio un culto accettevole, con riverenza e timore! 058 HEB 012 029 Perché il nostro Dio è anche un fuoco consumante. 058 HEB 013 001 L’amor fraterno continui fra voi. Non dimenticate l’ospitalità; 058 HEB 013 002 perché, praticandola, alcuni, senza saperlo, hanno albergato degli angeli. 058 HEB 013 003 Ricordatevi de’ carcerati, come se foste in carcere con loro; di quelli che sono maltrattati, ricordando che anche voi siete nel corpo. 058 HEB 013 004 Sia il matrimonio tenuto in onore da tutti, e sia il talamo incontaminato; poiché Iddio giudicherà i fornicatori e gli adulteri. 058 HEB 013 005 Non siate amanti del danaro, siate contenti delle cose che avete; poiché Egli stesso ha detto: Io non ti lascerò, e non ti abbandonerò. 058 HEB 013 006 Talché possiam dire con piena fiducia: Il Signore è il mio aiuto; non temerò. Che mi potrà far l’uomo? 058 HEB 013 007 Ricordatevi dei vostri conduttori, i quali v’hanno annunziato la parola di Dio; e considerando com’hanno finito la loro carriera, imitate la loro fede. 058 HEB 013 008 Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi, e in eterno. (aiōn g165) 058 HEB 013 009 Non siate trasportati qua e là da diverse e strane dottrine; poiché è bene che il cuore sia reso saldo dalla grazia, e non da pratiche relative a vivande, dalle quali non ritrassero alcun giovamento quelli che le osservarono. 058 HEB 013 010 Noi abbiamo un altare del quale non hanno diritto di mangiare quelli che servono il tabernacolo. 058 HEB 013 011 Poiché i corpi degli animali il cui sangue è portato dal sommo sacerdote nel santuario come un’offerta per il peccato, sono arsi fuori dal campo. 058 HEB 013 012 Perciò anche Gesù, per santificare il popolo col proprio sangue, soffrì fuor della porta. 058 HEB 013 013 Usciamo quindi fuori del campo e andiamo a lui, portando il suo vituperio. 058 HEB 013 014 Poiché non abbiamo qui una città stabile, ma cerchiamo quella futura. 058 HEB 013 015 Per mezzo di lui, dunque, offriam del continuo a Dio un sacrificio di lode: cioè, il frutto di labbra confessanti il suo nome! 058 HEB 013 016 E non dimenticate di esercitar la beneficenza e di far parte agli altri de’ vostri beni; perché è di tali sacrifici che Dio si compiace. 058 HEB 013 017 Ubbidite ai vostri conduttori e sottomettetevi a loro, perché essi vegliano per le vostre anime, come chi ha da renderne conto; affinché facciano questo con allegrezza e non sospirando; perché ciò non vi sarebbe d’alcun utile. 058 HEB 013 018 Pregate per noi, perché siam persuasi d’aver una buona coscienza, desiderando di condurci onestamente in ogni cosa. 058 HEB 013 019 E vie più v’esorto a farlo, onde io vi sia più presto restituito. 058 HEB 013 020 Or l’Iddio della pace che in virtù del sangue del patto eterno ha tratto dai morti il gran Pastore delle pecore, Gesù nostro Signore, (aiōnios g166) 058 HEB 013 021 vi renda compiuti in ogni bene, onde facciate la sua volontà, operando in voi quel che è gradito nel suo cospetto, per mezzo di Gesù Cristo; a Lui sia la gloria ne’ secoli dei secoli. Amen. (aiōn g165) 058 HEB 013 022 Or, fratelli, comportate, vi prego, la mia parola d’esortazione; perché v’ho scritto brevemente. 058 HEB 013 023 Sappiate che il nostro fratello Timoteo è stato messo in libertà; con lui, se vien presto, io vi vedrò. 058 HEB 013 024 Salutate tutti i vostri conduttori e tutti i santi. Quei d’Italia vi salutano. 058 HEB 013 025 La grazia sia con tutti voi. Amen. # # BOOK 059 JAM James Giacomo 059 JAM 001 001 Giacomo, servitore di Dio e del Signor Gesù Cristo, alle dodici tribù che sono nella dispersione, salute. 059 JAM 001 002 Fratelli miei, considerate come argomento di completa allegrezza le prove svariate in cui venite a trovarvi, 059 JAM 001 003 sapendo che la prova della vostra fede produce costanza. 059 JAM 001 004 E la costanza compia appieno l’opera sua in voi, onde siate perfetti e completi, di nulla mancanti. 059 JAM 001 005 Che se alcuno di voi manca di sapienza, la chiegga a Dio che dona a tutti liberalmente senza rinfacciare, e gli sarà donata. 059 JAM 001 006 Ma chiegga con fede, senza star punto in dubbio; perché chi dubita è simile a un’onda di mare, agitata dal vento e spinta qua e là. 059 JAM 001 007 Non pensi già quel tale di ricever nulla dal Signore, 059 JAM 001 008 essendo uomo d’animo doppio, instabile in tutte le sue vie. 059 JAM 001 009 Or il fratello d’umil condizione si glori della sua elevazione; 059 JAM 001 010 e il ricco, della sua umiliazione, perché passerà come fior d’erba. 059 JAM 001 011 Il sole si leva col suo calore ardente e fa seccare l’erba, e il fiore d’essa cade, e la bellezza della sua apparenza perisce; così anche il ricco appassirà nelle sue imprese. 059 JAM 001 012 Beato l’uomo che sostiene la prova; perché, essendosi reso approvato, riceverà la corona della vita, che il Signore ha promessa a quelli che l’amano. 059 JAM 001 013 Nessuno, quand’è tentato, dica: Io son tentato da Dio; perché Dio non può esser tentato dal male, né Egli stesso tenta alcuno; 059 JAM 001 014 ma ognuno è tentato dalla propria concupiscenza che lo attrae e lo adesca. 059 JAM 001 015 Poi la concupiscenza avendo concepito partorisce il peccato; e il peccato, quand’è compiuto, produce la morte. 059 JAM 001 016 Non errate, fratelli miei diletti; 059 JAM 001 017 ogni donazione buona e ogni dono perfetto vengono dall’alto, discendendo dal Padre degli astri luminosi presso il quale non c’è variazione né ombra prodotta da rivolgimento. 059 JAM 001 018 Egli ci ha di sua volontà generati mediante la parola di verità, affinché siamo in certo modo le primizie delle sue creature. 059 JAM 001 019 Questo lo sapete, fratelli miei diletti; ma sia ogni uomo pronto ad ascoltare, tardo al parlare, lento all’ira; 059 JAM 001 020 perché l’ira dell’uomo non mette in opra la giustizia di Dio. 059 JAM 001 021 Perciò, deposta ogni lordura e resto di malizia, ricevete con mansuetudine la Parola che è stata piantata in voi, e che può salvare le anime vostre. 059 JAM 001 022 Ma siate facitori della Parola e non soltanto uditori, illudendo voi stessi. 059 JAM 001 023 Perché, se uno è uditore della Parola e non facitore, è simile a un uomo che mira la sua natural faccia in uno specchio; 059 JAM 001 024 e quando s’è mirato se ne va, e subito dimentica qual era. 059 JAM 001 025 Ma chi riguarda bene addentro nella legge perfetta, che è la legge della libertà, e persevera, questi, non essendo un uditore dimentichevole ma facitore dell’opera, sarà beato nel suo operare. 059 JAM 001 026 Se uno pensa d’esser religioso, e non tiene a freno la sua lingua ma seduce il cuor suo, la religione di quel tale è vana. 059 JAM 001 027 La religione pura e immacolata dinanzi a Dio e Padre è questa: visitar gli orfani e le vedove nelle loro afflizioni, e conservarsi puri dal mondo. 059 JAM 002 001 Fratelli miei, la vostra fede nel nostro Signor Gesù Cristo, il Signor della gloria, sia scevra da riguardi personali. 059 JAM 002 002 Perché, se nella vostra raunanza entra un uomo con l’anello d’oro, vestito splendidamente, e v’entra pure un povero vestito malamente, 059 JAM 002 003 e voi avete riguardo a quello che veste splendidamente e gli dite: Tu, siedi qui in un posto onorevole; e al povero dite: Tu, stattene là in piè, o siedi appiè del mio sgabello, 059 JAM 002 004 non fate voi una differenza nella vostra mente, e non diventate giudici dai pensieri malvagi? 059 JAM 002 005 Ascoltate, fratelli miei diletti: Iddio non ha egli scelto quei che sono poveri secondo il mondo perché siano ricchi in fede ed eredi del Regno che ha promesso a coloro che l’amano? 059 JAM 002 006 Ma voi avete disprezzato il povero! Non son forse i ricchi quelli che vi opprimono e che vi traggono ai tribunali? 059 JAM 002 007 Non sono essi quelli che bestemmiano il buon nome che è stato invocato su di voi? 059 JAM 002 008 Certo, se adempite la legge reale, secondo che dice la Scrittura: Ama il tuo prossimo come te stesso, fate bene; 059 JAM 002 009 ma se avete dei riguardi personali, voi commettete un peccato essendo dalla legge convinti quali trasgressori. 059 JAM 002 010 Poiché chiunque avrà osservato tutta la legge, e avrà fallito in un sol punto, si rende colpevole su tutti i punti. 059 JAM 002 011 Poiché Colui che ha detto: Non commettere adulterio, ha detto anche: Non uccidere. Ora, se tu non commetti adulterio ma uccidi, sei diventato trasgressore della legge. 059 JAM 002 012 Parlate e operate come dovendo esser giudicati da una legge di libertà. 059 JAM 002 013 Perché il giudicio è senza misericordia per colui che non ha usato misericordia: la misericordia trionfa del giudicio. 059 JAM 002 014 Che giova, fratelli miei, se uno dice d’aver fede ma non ha opere? Può la fede salvarlo? 059 JAM 002 015 Se un fratello o una sorella son nudi e mancanti del cibo quotidiano, 059 JAM 002 016 e un di voi dice loro: Andatevene in pace, scaldatevi e satollatevi; ma non date loro le cose necessarie al corpo, che giova? 059 JAM 002 017 Così è della fede; se non ha opere, è per se stessa morta. 059 JAM 002 018 Anzi uno piuttosto dirà: Tu hai la fede, ed io ho le opere; mostrami la tua fede senza le tue opere, e io con le mie opere ti mostrerò la mia fede. 059 JAM 002 019 Tu credi che v’è un sol Dio, e fai bene; anche i demoni lo credono e tremano. 059 JAM 002 020 Ma vuoi tu, o uomo vano, conoscere che la fede senza le opere non ha valore? 059 JAM 002 021 Abramo, nostro padre, non fu egli giustificato per le opere quando offrì il suo figliuolo Isacco sull’altare? 059 JAM 002 022 Tu vedi che la fede operava insieme con le opere di lui, e che per le opere la sua fede fu resa compiuta; 059 JAM 002 023 e così fu adempiuta la Scrittura che dice: E Abramo credette a Dio, e ciò gli fu messo in conto di giustizia; e fu chiamato amico di Dio. 059 JAM 002 024 Voi vedete che l’uomo è giustificato per opere, e non per fede soltanto. 059 JAM 002 025 Parimente, Raab, la meretrice, non fu anch’ella giustificata per le opere quando accolse i messi e li mandò via per un altro cammino? 059 JAM 002 026 Infatti, come il corpo senza lo spirito è morto, così anche la fede senza le opere è morta. 059 JAM 003 001 Fratelli miei, non siate molti a far da maestri, sapendo che ne riceveremo un più severo giudicio. 059 JAM 003 002 Poiché tutti falliamo in molte cose. Se uno non falla nel parlare, esso è un uomo perfetto, capace di tenere a freno anche tutto il corpo. 059 JAM 003 003 Se mettiamo il freno in bocca ai cavalli perché ci ubbidiscano, noi guidiamo anche tutto quanto il loro corpo. 059 JAM 003 004 Ecco, anche le navi, benché siano così grandi e sian sospinte da fieri venti, son dirette da un piccolissimo timone, dovunque vuole l’impulso di chi le governa. 059 JAM 003 005 Così anche la lingua è un piccol membro, e si vanta di gran cose. Vedete un piccol fuoco, che gran foresta incendia! 059 JAM 003 006 Anche la lingua è un fuoco, è il mondo dell’iniquità. Posta com’è fra le nostre membra, contamina tutto il corpo e infiamma la ruota della vita, ed è infiammata dalla geenna. (Geenna g1067) 059 JAM 003 007 Ogni sorta di fiere e d’uccelli, di rettili e di animali marini si doma, ed è stata domata dalla razza umana; 059 JAM 003 008 ma la lingua, nessun uomo la può domare; è un male senza posa, è piena di mortifero veleno. 059 JAM 003 009 Con essa benediciamo il Signore e Padre; e con essa malediciamo gli uomini che son fatti a somiglianza di Dio. 059 JAM 003 010 Dalla medesima bocca procede benedizione e maledizione. 059 JAM 003 011 Fratelli miei, non dev’essere così. La fonte getta essa dalla medesima apertura il dolce e l’amaro? 059 JAM 003 012 Può, fratelli miei, un fico fare ulive, o una vite fichi? Neppure può una fonte salata dare acqua dolce. 059 JAM 003 013 Chi è savio e intelligente fra voi? Mostri con la buona condotta le sue opere in mansuetudine di sapienza. 059 JAM 003 014 Ma se avete nel cuor vostro dell’invidia amara e uno spirito di contenzione, non vi gloriate e non mentite contro la verità. 059 JAM 003 015 Questa non è la sapienza che scende dall’alto, anzi ella è terrena, carnale, diabolica. 059 JAM 003 016 Poiché dove sono invidia e contenzione, quivi è disordine ed ogni mala azione. 059 JAM 003 017 Ma la sapienza che è da alto, prima è pura; poi pacifica, mite, arrendevole, piena di misericordia e di buoni frutti, senza parzialità senza ipocrisia. 059 JAM 003 018 Or il frutto della giustizia si semina nella pace per quelli che s’adoprano alla pace. 059 JAM 004 001 Donde vengono le guerre e le contese fra voi? Non è egli da questo: cioè dalle vostre voluttà che guerreggiano nelle vostre membra? 059 JAM 004 002 Voi bramate e non avete; voi uccidete ed invidiate e non potete ottenere; voi contendete e guerreggiate; non avete, perché non domandate; 059 JAM 004 003 domandate e non ricevete, perché domandate male per spendere nei vostri piaceri. 059 JAM 004 004 O gente adultera, non sapete voi che l’amicizia del mondo è inimicizia contro Dio? Chi dunque vuol essere amico del mondo si rende nemico di Dio. 059 JAM 004 005 Ovvero pensate voi che la Scrittura dichiari invano che lo Spirito ch’Egli ha fatto abitare in noi ci brama fino alla gelosia? 059 JAM 004 006 Ma Egli dà maggior grazia; perciò la Scrittura dice: 059 JAM 004 007 Iddio resiste ai superbi e dà grazia agli umili. Sottomettetevi dunque a Dio; ma resistete al diavolo, ed egli fuggirà da voi. 059 JAM 004 008 Appressatevi a Dio, ed Egli si appresserà a voi. Nettate le vostre mani, o peccatori, e purificate i vostri cuori, o doppi d’animo! 059 JAM 004 009 Siate afflitti e fate cordoglio e piangete! Sia il vostro riso convertito in lutto, e la vostra allegrezza in mestizia! 059 JAM 004 010 Umiliatevi nel cospetto del Signore, ed Egli vi innalzerà. 059 JAM 004 011 Non parlate gli uni contro gli altri, fratelli. Chi parla contro un fratello, o giudica il suo fratello, parla contro la legge e giudica la legge. Ora, se tu giudichi la legge, non sei un osservatore della legge, ma un giudice. 059 JAM 004 012 Uno soltanto è il legislatore e il giudice, Colui che può salvare e perdere; ma tu chi sei, che giudichi il tuo prossimo? 059 JAM 004 013 Ed ora a voi che dite: oggi o domani andremo nella tal città e vi staremo un anno, e trafficheremo, e guadagneremo; 059 JAM 004 014 mentre non sapete quel che avverrà domani! Che cos’è la vita vostra? Poiché siete un vapore che appare per un po’ di tempo e poi svanisce. 059 JAM 004 015 Invece di dire: se piace al Signore, saremo in vita e faremo questo o quest’altro. 059 JAM 004 016 Ma ora vi vantate con le vostre millanterie. Ogni cotal vanto è cattivo. 059 JAM 004 017 Colui dunque che sa fare il bene, e non lo fa, commette peccato. 059 JAM 005 001 A voi ora, o ricchi; piangete e urlate per le calamità che stanno per venirvi addosso! 059 JAM 005 002 Le vostre ricchezze sono marcite, e le vostre vesti son rose dalle tignuole. 059 JAM 005 003 Il vostro oro e il vostro argento sono arrugginiti, e la loro ruggine sarà una testimonianza contro a voi, e divorerà le vostre carni a guisa di fuoco. Avete accumulato tesori negli ultimi giorni. 059 JAM 005 004 Ecco, il salario dei lavoratori che han mietuto i vostri campi, e del quale li avete frodati, grida; e le grida di quelli che han mietuto sono giunte alle orecchie del Signor degli eserciti. 059 JAM 005 005 Voi siete vissuti sulla terra nelle delizie e vi siete dati ai piaceri; avete pasciuto i vostri cuori in giorno di strage. 059 JAM 005 006 Avete condannato, avete ucciso il giusto; egli non vi resiste. 059 JAM 005 007 Siate dunque pazienti, fratelli, fino alla venuta del Signore. Ecco, l’agricoltore aspetta il prezioso frutto della terra pazientando, finché esso abbia ricevuto la pioggia della prima e dell’ultima stagione. 059 JAM 005 008 Siate anche voi pazienti; rinfrancate i vostri cuori, perché la venuta del Signore è vicina. 059 JAM 005 009 Fratelli, non mormorate gli uni contro gli altri, onde non siate giudicati; ecco il Giudice è alla porta. 059 JAM 005 010 Prendete, fratelli, per esempio di sofferenza e di pazienza i profeti che han parlato nel nome del Signore. 059 JAM 005 011 Ecco, noi chiamiamo beati quelli che hanno sofferto con costanza. Avete udito parlare della costanza di Giobbe, e avete veduto la fine riserbatagli dal Signore, perché il Signore è pieno di compassione e misericordioso. 059 JAM 005 012 Ma, innanzi tutto, fratelli miei, non giurate né per il cielo, né per la terra, né con altro giuramento; ma sia il vostro sì, sì, e il vostro no, no, affinché non cadiate sotto giudicio. 059 JAM 005 013 C’è fra voi qualcuno che soffre? Preghi. C’è qualcuno d’animo lieto? Salmeggi. 059 JAM 005 014 C’è qualcuno fra voi infermo? Chiami gli anziani della chiesa, e preghino essi su lui, ungendolo d’olio nel nome del Signore; 059 JAM 005 015 e la preghiera della fede salverà il malato, e il Signore lo ristabilirà; e s’egli ha commesso dei peccati, gli saranno rimessi. 059 JAM 005 016 Confessate dunque i falli gli uni agli altri, e pregate gli uni per gli altri onde siate guariti; molto può la supplicazione del giusto, fatta con efficacia. 059 JAM 005 017 Elia era un uomo sottoposto alle stesse passioni che noi, e pregò ardentemente che non piovesse, e non piovve sulla terra per tre anni e sei mesi. 059 JAM 005 018 Pregò di nuovo, e il cielo diede la pioggia, e la terra produsse il suo frutto. 059 JAM 005 019 Fratelli miei, se qualcuno fra voi si svia dalla verità e uno lo converte, 059 JAM 005 020 sappia colui che chi converte un peccatore dall’error della sua via salverà l’anima di lui dalla morte e coprirà moltitudine di peccati. # # BOOK 060 1PE 1 Peter 1 Pietro 060 1PE 001 001 Pietro, apostolo di Gesù Cristo, agli eletti che vivono come forestieri nella dispersione del Ponto, della Galazia, della Cappadocia, dell’Asia e della Bitinia, 060 1PE 001 002 eletti secondo la prescienza di Dio Padre, mediante la santificazione dello Spirito, ad ubbidire e ad esser cosparsi del sangue di Gesù Cristo: grazia e pace vi siano moltiplicate. 060 1PE 001 003 Benedetto sia l’Iddio e Padre del Signor nostro Gesù Cristo, il quale nella sua gran misericordia ci ha fatti rinascere, mediante la risurrezione di Gesù Cristo dai morti, 060 1PE 001 004 ad una speranza viva in vista di una eredità incorruttibile, immacolata ed immarcescibile, conservata ne’ cieli per voi, 060 1PE 001 005 che dalla potenza di Dio, mediante la fede, siete custoditi per la salvazione che sta per esser rivelata negli ultimi tempi. 060 1PE 001 006 Nel che voi esultate, sebbene ora, per un po’ di tempo, se così bisogna, siate afflitti da svariate prove, 060 1PE 001 007 affinché la prova della vostra fede, molto più preziosa dell’oro che perisce, eppure è provato col fuoco, risulti a vostra lode, gloria ed onore alla rivelazione di Gesù Cristo: 060 1PE 001 008 il quale, benché non l’abbiate veduto, voi amate; nel quale credendo, benché ora non lo vediate, voi gioite d’un’allegrezza ineffabile e gloriosa, 060 1PE 001 009 ottenendo il fine della fede: la salvezza della anime. 060 1PE 001 010 Questa salvezza è stata l’oggetto delle ricerche e delle investigazioni dei profeti che profetizzarono della grazia a voi destinata. 060 1PE 001 011 Essi indagavano qual fosse il tempo e quali le circostanze a cui lo Spirito di Cristo che era in loro accennava, quando anticipatamente testimoniava delle sofferenze di Cristo, e delle glorie che dovevano seguire. 060 1PE 001 012 E fu loro rivelato che non per se stessi ma per voi ministravano quelle cose che ora vi sono state annunziate da coloro che vi hanno evangelizzato per mezzo dello Spirito Santo mandato dal cielo; nelle quali cose gli angeli desiderano riguardare bene addentro. 060 1PE 001 013 Perciò, avendo cinti i fianchi della vostra mente, e stando sobri, abbiate piena speranza nella grazia che vi sarà recata nella rivelazione di Gesù Cristo; 060 1PE 001 014 e, come figliuoli d’ubbidienza, non vi conformate alle concupiscenze del tempo passato quando eravate nell’ignoranza; 060 1PE 001 015 ma come Colui che vi ha chiamati è santo, anche voi siate santi in tutta la vostra condotta; 060 1PE 001 016 poiché sta scritto: Siate santi, perché io son santo. 060 1PE 001 017 E se invocate come Padre Colui che senza riguardi personali giudica secondo l’opera di ciascuno, conducetevi con timore durante il tempo del vostro pellegrinaggio; 060 1PE 001 018 sapendo che non con cose corruttibili, con argento o con oro, siete stati riscattati dal vano modo di vivere tramandatovi dai padri, 060 1PE 001 019 ma col prezioso sangue di Cristo, come d’agnello senza difetto né macchia, 060 1PE 001 020 ben preordinato prima della fondazione del mondo, ma manifestato negli ultimi tempi per voi, 060 1PE 001 021 i quali per mezzo di lui credete in Dio che l’ha risuscitato dai morti e gli ha dato gloria, onde la vostra fede e la vostra speranza fossero in Dio. 060 1PE 001 022 Avendo purificate le anime vostre coll’ubbidienza alla verità per arrivare a un amor fraterno non finto, amatevi l’un l’altro di cuore, intensamente, 060 1PE 001 023 poiché siete stati rigenerati non da seme corruttibile, ma incorruttibile, mediante la parola di Dio vivente e permanente. (aiōn g165) 060 1PE 001 024 Poiché Ogni carne è com’erba, e ogni sua gloria come il fior dell’erba. L’erba si secca, e il fiore cade; 060 1PE 001 025 ma la parola del Signore permane in eterno. E questa è la Parola della Buona Novella che vi è stata annunziata. (aiōn g165) 060 1PE 002 001 Gettando dunque lungi da voi ogni malizia, e ogni frode, e le ipocrisie, e le invidie, ed ogni sorta di maldicenze, come bambini pur ora nati, 060 1PE 002 002 appetite il puro latte spirituale, onde per esso cresciate per la salvezza, 060 1PE 002 003 se pure avete gustato che il Signore è buono. 060 1PE 002 004 Accostandovi a lui, pietra vivente, riprovata bensì dagli uomini ma innanzi a Dio eletta e preziosa, anche voi, 060 1PE 002 005 come pietre viventi, siete edificati qual casa spirituale, per esser un sacerdozio santo per offrire sacrifici spirituali, accettevoli a Dio per mezzo di Gesù Cristo. 060 1PE 002 006 Poiché si legge nella Scrittura: Ecco, io pongo in Sion una pietra angolare, eletta, preziosa; e chiunque crede in lui non sarà confuso. 060 1PE 002 007 Per voi dunque che credete ell’è preziosa; ma per gl’increduli la pietra che gli edificatori hanno riprovata è quella ch’è divenuta la pietra angolare, e una pietra d’inciampo e un sasso d’intoppo: 060 1PE 002 008 essi, infatti, essendo disubbidienti, intoppano nella Parola; ed a questo sono stati anche destinati. 060 1PE 002 009 Ma voi siete una generazione eletta, un real sacerdozio, una gente santa, un popolo che Dio s’è acquistato, affinché proclamiate le virtù di Colui che vi ha chiamati dalle tenebre alla sua maravigliosa luce; 060 1PE 002 010 voi, che già non eravate un popolo, ma ora siete il popolo di Dio; voi, che non avevate ottenuto misericordia, ma ora avete ottenuto misericordia. 060 1PE 002 011 Diletti, io v’esorto come stranieri e pellegrini ad astenervi dalle carnali concupiscenze, che guerreggiano contro l’anima, 060 1PE 002 012 avendo una buona condotta fra i Gentili; affinché laddove sparlano di voi come di malfattori, essi, per le vostre buone opere che avranno osservate, glorifichino Iddio nel giorno ch’Egli li visiterà. 060 1PE 002 013 Siate soggetti, per amor del Signore, ad ogni autorità creata dagli uomini: al re, come al sovrano; 060 1PE 002 014 ai governatori, come mandati da lui per punire i malfattori e per dar lode a quelli che fanno il bene. 060 1PE 002 015 Poiché questa è la volontà di Dio: che, facendo il bene, turiate la bocca alla ignoranza degli uomini stolti; 060 1PE 002 016 come liberi, ma non usando già della libertà quel manto che copra la malizia, ma come servi di Dio. 060 1PE 002 017 Onorate tutti. Amate la fratellanza. Temete Iddio. Rendete onore al re. 060 1PE 002 018 Domestici, siate con ogni timore soggetti ai vostri padroni; non solo ai buoni e moderati, ma anche a quelli che son difficili. 060 1PE 002 019 Poiché questo è accettevole: se alcuno, per motivo di coscienza davanti a Dio, sopporta afflizioni, patendo ingiustamente. 060 1PE 002 020 Infatti, che vanto c’è se, peccando ed essendo malmenati, voi sopportate pazientemente? Ma se facendo il bene, eppur patendo, voi sopportate pazientemente, questa è cosa grata a Dio. 060 1PE 002 021 Perché a questo siete stati chiamati: poiché anche Cristo ha patito per voi, lasciandovi un esempio, onde seguiate le sue orme; 060 1PE 002 022 egli, che non commise peccato, e nella cui bocca non fu trovata alcuna frode; 060 1PE 002 023 che, oltraggiato, non rendeva gli oltraggi; che, soffrendo, non minacciava, ma si rimetteva nelle mani di Colui che giudica giustamente; 060 1PE 002 024 egli, che ha portato egli stesso i nostri peccati nel suo corpo, sul legno, affinché, morti al peccato, vivessimo per la giustizia, e mediante le cui lividure siete stati sanati. 060 1PE 002 025 Poiché eravate erranti come pecore; ma ora siete tornati al Pastore e Vescovo delle anime vostre. 060 1PE 003 001 Parimente voi, mogli, siate soggette ai vostri mariti, affinché se anche ve ne sono che non ubbidiscono alla Parola, siano guadagnati senza parola dalla condotta delle loro mogli, 060 1PE 003 002 quand’avranno considerato la vostra condotta casta e rispettosa. 060 1PE 003 003 Il vostro ornamento non sia l’esteriore che consiste nell’intrecciatura dei capelli, nel mettersi attorno dei gioielli d’oro, nell’indossar vesti sontuose 060 1PE 003 004 ma l’essere occulto del cuore fregiato dell’ornamento incorruttibile dello spirito benigno e pacifico, che agli occhi di Dio è di gran prezzo. 060 1PE 003 005 E così infatti si adornavano una volta le sante donne speranti in Dio, stando soggette ai loro mariti, 060 1PE 003 006 come Sara che ubbidiva ad Abramo, chiamandolo signore; della quale voi siete ora figliuole, se fate il bene e non vi lasciate turbare da spavento alcuno. 060 1PE 003 007 Parimente, voi, mariti, convivete con esse colla discrezione dovuta al vaso più debole ch’è il femminile. Portate loro onore, poiché sono anch’esse eredi con voi della grazia della vita, onde le vostre preghiere non siano impedite. 060 1PE 003 008 Infine, siate tutti concordi, compassionevoli, pieni d’amor fraterno, pietosi, umili; 060 1PE 003 009 non rendendo male per male, od oltraggio per oltraggio, ma, al contrario, benedicendo; poiché a questo siete stati chiamati onde ereditiate la benedizione. 060 1PE 003 010 Perché: Chi vuol amar la vita e veder buoni giorni, rattenga la sua lingua dal male e le sue labbra dal parlar con frode; 060 1PE 003 011 si ritragga dal male e faccia il bene; cerchi la pace e la procacci; 060 1PE 003 012 perché gli occhi del Signore sono sui giusti e i suoi orecchi sono attenti alle loro supplicazioni; ma la faccia del Signore è contro quelli che fanno il male. 060 1PE 003 013 E chi è colui che vi farà del male, se siete zelanti del bene? 060 1PE 003 014 Ma anche se aveste a soffrire per cagione di giustizia, beati voi! E non vi sgomenti la paura che incutono e non vi conturbate; 060 1PE 003 015 anzi abbiate nei vostri cuori un santo timore di Cristo il Signore, pronti sempre a rispondere a vostra difesa a chiunque vi domanda ragione della speranza che è in voi, ma con dolcezza e rispetto; avendo una buona coscienza; 060 1PE 003 016 onde laddove sparlano di voi, siano svergognati quelli che calunniano la vostra buona condotta in Cristo. 060 1PE 003 017 Perché è meglio, se pur tale è la volontà di Dio, che soffriate facendo il bene, anziché facendo il male. 060 1PE 003 018 Poiché anche Cristo ha sofferto un volta per i peccati, egli giusto per gl’ingiusti, per condurci a Dio; essendo stato messo a morte, quanto alla carne, ma vivificato quanto allo spirito; 060 1PE 003 019 e in esso andò anche a predicare agli spiriti ritenuti in carcere, 060 1PE 003 020 i quali un tempo furon ribelli, quando la pazienza di Dio aspettava, ai giorni di Noè, mentre si preparava l’arca; nella quale poche anime, cioè otto, furon salvate tra mezzo all’acqua. 060 1PE 003 021 Alla qual figura corrisponde il battesimo (non il nettamento delle sozzure della carne ma la richiesta di una buona coscienza fatta a Dio), il quale ora salva anche voi, mediante la resurrezione di Gesù Cristo, 060 1PE 003 022 che, essendo andato in cielo, è alla destra di Dio, dove angeli, principati e potenze gli son sottoposti. 060 1PE 004 001 Poiché dunque Cristo ha sofferto nella carne, anche voi armatevi di questo stesso pensiero, che, cioè, colui che ha sofferto nella carne ha cessato dal peccato, 060 1PE 004 002 per consacrare il tempo che resta da passare nella carne, non più alle concupiscenze degli uomini, ma alla volontà di Dio. 060 1PE 004 003 Poiché basta l’aver dato il vostro passato a fare la volontà de’ Gentili col vivere nelle lascivie, nelle concupiscenze, nelle ubriachezze, nelle gozzoviglie, negli sbevazzamenti, e nelle nefande idolatrie. 060 1PE 004 004 Per la qual cosa trovano strano che voi non corriate con loro agli stessi eccessi di dissolutezza, e dicon male di voi. 060 1PE 004 005 Essi renderanno ragione a colui ch’è pronto a giudicare i vivi ed i morti. 060 1PE 004 006 Poiché per questo è stato annunziato l’Evangelo anche ai morti; onde fossero bensì giudicati secondo gli uomini quanto alla carne, ma vivessero secondo Dio quanto allo spirito. 060 1PE 004 007 Or la fine di ogni cosa è vicina; siate dunque temperati e vigilanti alle orazioni. 060 1PE 004 008 Soprattutto, abbiate amore intenso gli uni per gli altri, perché l’amore copre moltitudine di peccati. 060 1PE 004 009 Siate ospitali gli uni verso gli altri senza mormorare. 060 1PE 004 010 Come buoni amministratori della svariata grazia di Dio, ciascuno, secondo il dono che ha ricevuto, lo faccia valere al servizio degli altri. 060 1PE 004 011 Se uno parla, lo faccia come annunziando oracoli di Dio; se uno esercita un ministerio, lo faccia come con la forza che Dio fornisce, onde in ogni cosa sia glorificato Iddio per mezzo di Gesù Cristo, al quale appartengono la gloria e l’imperio nei secoli de’ secoli. Amen. (aiōn g165) 060 1PE 004 012 Diletti, non vi stupite della fornace accesa in mezzo a voi per provarvi, quasiché vi avvenisse qualcosa di strano. 060 1PE 004 013 Anzi in quanto partecipate alle sofferenze di Cristo, rallegratevene, affinché anche alla rivelazione della sua gloria possiate rallegrarvi giubilando. 060 1PE 004 014 Se siete vituperati per il nome di Cristo, beati voi! perché lo Spirito di gloria, lo spirito di Dio, riposa su voi. 060 1PE 004 015 Nessuno di voi patisca come omicida, o ladro, o malfattore, o come ingerentesi nei fatti altrui; 060 1PE 004 016 ma se uno patisce come Cristiano, non se ne vergogni, ma glorifichi Iddio portando questo nome. 060 1PE 004 017 Poiché è giunto il tempo in cui il giudicio ha da cominciare dalla casa di Dio; e se comincia prima da noi, qual sarà la fine di quelli che non ubbidiscono al Vangelo di Dio? 060 1PE 004 018 E se il giusto è appena salvato, dove comparirà l’empio e il peccatore? 060 1PE 004 019 Perciò anche quelli che soffrono secondo la volontà di Dio, raccomandino le anime loro al fedel Creatore, facendo il bene. 060 1PE 005 001 Io esorto dunque gli anziani che sono fra voi, io che sono anziano con loro e testimone delle sofferenze di Cristo e che sarò pure partecipe della gloria che ha da essere manifestata: 060 1PE 005 002 Pascete il gregge di Dio che è fra voi, non forzatamente, ma volonterosamente secondo Dio; non per un vil guadagno, ma di buon animo; 060 1PE 005 003 e non come signoreggiando quelli che vi son toccati in sorte, ma essendo gli esempi del gregge. 060 1PE 005 004 E quando sarà apparito il sommo Pastore, otterrete la corona della gloria che non appassisce. 060 1PE 005 005 Parimente, voi più giovani, siate soggetti agli anziani. E tutti rivestitevi d’umiltà gli uni verso gli altri, perché Dio resiste ai superbi ma dà grazia agli umili. 060 1PE 005 006 Umiliatevi dunque sotto la potente mano di Dio, affinché Egli v’innalzi a suo tempo, 060 1PE 005 007 gettando su lui ogni vostra sollecitudine, perch’Egli ha cura di voi. 060 1PE 005 008 Siate sobri, vegliate; il vostro avversario, il diavolo, va attorno a guisa di leon ruggente cercando chi possa divorare. 060 1PE 005 009 Resistetegli stando fermi nella fede, sapendo che le medesime sofferenze si compiono nella vostra fratellanza sparsa per il mondo. 060 1PE 005 010 Or l’Iddio d’ogni grazia, il quale vi ha chiamati alla sua eterna gloria in Cristo, dopo che avrete sofferto per breve tempo, vi perfezionerà Egli stesso, vi renderà saldi, vi fortificherà. (aiōnios g166) 060 1PE 005 011 A lui sia l’imperio, nei secoli dei secoli. Amen. (aiōn g165) 060 1PE 005 012 Per mezzo di Silvano, nostro fedel fratello, com’io lo stimo, v’ho scritto brevemente esortandovi; e attestando che questa è la vera grazia di Dio; in essa state saldi. 060 1PE 005 013 La chiesa che è in Babilonia eletta come voi, vi saluta; e così fa Marco, il mio figliuolo. 060 1PE 005 014 Salutatevi gli uni gli altri con un bacio d’amore. Pace a voi tutti che siete in Cristo. # # BOOK 061 2PE 2 Peter 2 Pietro 061 2PE 001 001 Simon Pietro, servitore e apostolo di Gesù Cristo, a quelli che hanno ottenuto una fede preziosa quanto la nostra nella giustizia del nostro Dio e Salvatore Gesù Cristo: 061 2PE 001 002 grazia e pace vi siano moltiplicate nella conoscenza di Dio e di Gesù nostro Signore. 061 2PE 001 003 Poiché la sua potenza divina ci ha donate tutte le cose che appartengono alla vita e alla pietà mediante la conoscenza di Colui che ci ha chiamati mercé la propria gloria e virtù, 061 2PE 001 004 per le quali Egli ci ha largito le sue preziose e grandissime promesse onde per loro mezzo voi foste fatti partecipi della natura divina dopo esser fuggiti dalla corruzione che è nel mondo per via della concupiscenza, 061 2PE 001 005 voi, per questa stessa ragione, mettendo in ciò dal canto vostro ogni premura, aggiungete alla fede vostra la virtù; alla virtù la conoscenza; 061 2PE 001 006 alla conoscenza la continenza; alla continenza la pazienza; alla pazienza la pietà; alla pietà l’amor fraterno; 061 2PE 001 007 e all’amor fraterno la carità. 061 2PE 001 008 Perché se queste cose si trovano e abbondano in voi, non vi renderanno né oziosi né sterili nella conoscenza del Signor nostro Gesù Cristo. 061 2PE 001 009 Poiché colui nel quale queste cose non si trovano, è cieco, ha la vista corta avendo dimenticato il purgamento dei suoi vecchi peccati. 061 2PE 001 010 Perciò, fratelli, vie più studiatevi di render sicura la vostra vocazione ad elezione; perché, facendo queste cose, non inciamperete giammai, 061 2PE 001 011 poiché così vi sarà largamente provveduta l’entrata nel regno eterno del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo. (aiōnios g166) 061 2PE 001 012 Perciò avrò cura di ricordarvi del continuo queste cose, benché le conosciate, e siate stabiliti nella verità che vi è stata recata. 061 2PE 001 013 E stimo cosa giusta finché io sono in questa tenda, di risvegliarvi ricordandovele, 061 2PE 001 014 perché so che presto dovrò lasciare questa mia tenda, come il Signor nostro Gesù Cristo me lo ha dichiarato. 061 2PE 001 015 Ma mi studierò di far sì che dopo la mia dipartenza abbiate sempre modo di ricordarvi di queste cose. 061 2PE 001 016 Poiché non è coll’andar dietro a favole artificiosamente composte che vi abbiamo fatto conoscere la potenza e la venuta del nostro Signor Gesù Cristo, ma perché siamo stati testimoni oculari della sua maestà. 061 2PE 001 017 Poiché egli ricevette da Dio Padre onore e gloria quando giunse a lui quella voce dalla magnifica gloria: Questo è il mio diletto Figliuolo, nel quale mi sono compiaciuto. 061 2PE 001 018 E noi stessi udimmo quella voce che veniva dal cielo, quand’eravamo con lui sul monte santo. 061 2PE 001 019 Abbiamo pure la parola profetica, più ferma, alla quale fate bene di prestare attenzione, come una lampada splendente in luogo oscuro, finché spunti il giorno e la stella mattutina sorga ne’ vostri cuori; 061 2PE 001 020 sapendo prima di tutto questo: che nessuna profezia della Scrittura procede da vedute particolari; 061 2PE 001 021 poiché non è dalla volontà dell’uomo che venne mai alcuna profezia, ma degli uomini hanno parlato da parte di Dio, perché sospinti dallo Spirito Santo. 061 2PE 002 001 Ma sorsero anche falsi profeti fra il popolo, come ci saranno anche fra voi falsi dottori che introdurranno di soppiatto eresie di perdizione, e, rinnegando il Signore che li ha riscattati, si trarranno addosso subita rovina. 061 2PE 002 002 E molti seguiranno le loro lascivie; e a cagion loro la via della verità sarà diffamata. 061 2PE 002 003 Nella loro cupidigia vi sfrutteranno con parole finte; il loro giudicio già da tempo è all’opera, e la loro ruina non sonnecchia. 061 2PE 002 004 Perché se Dio non risparmiò gli angeli che aveano peccato, ma li inabissò, confinandoli in antri tenebrosi per esservi custoditi pel giudizio; (Tartaroō g5020) 061 2PE 002 005 e se non risparmiò il mondo antico ma salvò Noè predicator di giustizia, con sette altri, quando fece venir il diluvio sul mondo degli empi; 061 2PE 002 006 e se, riducendo in cenere le città di Sodoma e Gomorra, le condannò alla distruzione perché servissero d’esempio a quelli che in avvenire vivrebbero empiamente; 061 2PE 002 007 e se salvò il giusto Lot che era contristato dalla lasciva condotta degli scellerati 061 2PE 002 008 (perché quel giusto, che abitava fra loro, per quanto vedeva e udiva si tormentava ogni giorno l’anima giusta a motivo delle loro inique opere), 061 2PE 002 009 il Signore sa trarre i pii dalla tentazione e riserbare gli ingiusti ad esser puniti nel giorno del giudizio; 061 2PE 002 010 e massimamente quelli che van dietro alla carne nelle immonde concupiscenze, e sprezzano l’autorità. Audaci, arroganti, non hanno orrore di dir male delle dignità; 061 2PE 002 011 mentre gli angeli, benché maggiori di loro per forza e potenza, non portarono contro ad esse, dinanzi al Signore, alcun giudizio maldicente. 061 2PE 002 012 Ma costoro, come bruti senza ragione, nati alla vita animale per esser presi e distrutti, dicendo male di quel che ignorano, periranno per la loro propria corruzione, ricevendo il salario della loro iniquità. 061 2PE 002 013 Essi trovano il loro piacere nel gozzovigliare in pieno giorno; son macchie e vergogne, godendo dei loro inganni mentre partecipano ai vostri conviti; 061 2PE 002 014 hanno occhi pieni d’adulterio e che non possono smettere di peccare; adescano le anime instabili; hanno il cuore esercitato alla cupidigia; son figliuoli di maledizione. 061 2PE 002 015 Lasciata la dritta strada, si sono smarriti, seguendo la via di Balaam, figliuolo di Beor che amò il salario d’iniquità, 061 2PE 002 016 ma fu ripreso per la sua prevaricazione: un’asina muta, parlando con voce umana, represse la follia del profeta. 061 2PE 002 017 Costoro son fonti senz’acqua, e nuvole sospinte dal turbine; a loro è riserbata la caligine delle tenebre. 061 2PE 002 018 Perché, con discorsi pomposi e vacui, adescano con le concupiscenze carnali e le lascivie quelli che si erano già un poco allontanati da coloro che vivono nell’errore, 061 2PE 002 019 promettendo loro la libertà, mentre essi stessi sono schiavi della corruzione; giacché uno diventa schiavo di ciò che l’ha vinto. 061 2PE 002 020 Poiché, se dopo esser fuggiti dalle contaminazioni del mondo mediante la conoscenza del Signore e Salvatore Gesù Cristo, si lascian di nuovo avviluppare in quelle e vincere, la loro condizione ultima diventa peggiore della prima. 061 2PE 002 021 Perché meglio sarebbe stato per loro non aver conosciuta la via della giustizia, che, dopo averla conosciuta, voltar le spalle al santo comandamento ch’era loro stato dato. 061 2PE 002 022 E’ avvenuto di loro quel che dice con verità il proverbio: Il cane è tornato al suo vomito, e: La troia lavata è tornata a voltolarsi nel fango. 061 2PE 003 001 Diletti, questa è già la seconda epistola che vi scrivo; e in ambedue io tengo desta la vostra mente sincera facendo appello alla vostra memoria, 061 2PE 003 002 onde vi ricordiate delle parole dette già dai santi profeti, e del comandamento del Signore e Salvatore, trasmessovi dai vostri apostoli; 061 2PE 003 003 sapendo questo, prima di tutto: che negli ultimi giorni verranno degli schernitori coi loro scherni i quali si condurranno secondo le loro concupiscenze 061 2PE 003 004 e diranno: Dov’è la promessa della sua venuta? perché dal giorno in cui i padri si sono addormentati, tutte le cose continuano nel medesimo stato come dal principio della creazione. 061 2PE 003 005 Poiché costoro dimenticano questo volontariamente: che ab antico, per effetto della parola di Dio, esistettero de’ cieli e una terra tratta dall’acqua e sussistente in mezzo all’acqua; 061 2PE 003 006 per i quali mezzi il mondo d’allora, sommerso dall’acqua, perì; 061 2PE 003 007 mentre i cieli d’adesso e la terra, per la medesima Parola son custoditi, essendo riservati al fuoco per il giorno del giudizio e della distruzione degli uomini empi. 061 2PE 003 008 Ma voi, diletti, non dimenticate quest’unica cosa, che per il Signore, un giorno è come mille anni, e mille anni son come un giorno. 061 2PE 003 009 Il Signore non ritarda l’adempimento della sua promessa, come alcuni reputano che faccia; ma egli è paziente verso voi, non volendo che alcuni periscano, ma che tutti giungano a ravvedersi. 061 2PE 003 010 Ma il giorno del Signore verrà come un ladro; in esso i cieli passeranno stridendo, e gli elementi infiammati si dissolveranno, e la terra e le opere che sono in essa saranno arse. 061 2PE 003 011 Poiché dunque tutte queste cose hanno da dissolversi, quali non dovete voi essere, per santità di condotta e per pietà, 061 2PE 003 012 aspettando ed affrettando la venuta del giorno di Dio, a cagion del quale i cieli infocati si dissolveranno e gli elementi infiammati si distruggeranno? 061 2PE 003 013 Ma, secondo la sua promessa, noi aspettiamo nuovi cieli e nuova terra, ne’ quali abiti la giustizia. 061 2PE 003 014 Perciò, diletti, aspettando queste cose, studiatevi d’esser trovati, agli occhi suoi, immacolati e irreprensibili nella pace; 061 2PE 003 015 e ritenete che la pazienza del Signor nostro è per la vostra salvezza, come anche il nostro caro fratello Paolo ve l’ha scritto, secondo la sapienza che gli è stata data; 061 2PE 003 016 e questo egli fa in tutte le sue epistole, parlando in esse di questi argomenti; nelle quali epistole sono alcune cose difficili a capire, che gli uomini ignoranti e instabili torcono, come anche le altre Scritture, a loro propria perdizione. 061 2PE 003 017 Voi dunque, diletti, sapendo queste cose innanzi, state in guardia, che talora, trascinati anche voi dall’errore degli scellerati, non iscadiate dalla vostra fermezza; 061 2PE 003 018 ma crescete nella grazia e nella conoscenza del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo. A lui sia la gloria, ora e in sempiterno. Amen. (aiōn g165) # # BOOK 062 1JO 1 John 1 Giovanni 062 1JO 001 001 Quel che era dal principio, quel che abbiamo udito, quel che abbiamo veduto con gli occhi nostri, quel che abbiamo contemplato e che le nostre mani hanno toccato della Parola della vita 062 1JO 001 002 (e la vita è stata manifestata e noi l’abbiam veduta e ne rendiamo testimonianza, e vi annunziamo la vita eterna che era presso il Padre e che ci fu manifestata), (aiōnios g166) 062 1JO 001 003 quello, dico, che abbiamo veduto e udito, noi l’annunziamo anche a voi, affinché voi pure abbiate comunione con noi, e la nostra comunione è col Padre e col suo Figliuolo, Gesù Cristo. 062 1JO 001 004 E noi vi scriviamo queste cose affinché la nostra allegrezza sia compiuta. 062 1JO 001 005 Or questo è il messaggio che abbiamo udito da lui e che vi annunziamo: che Dio è luce, e che in Lui non vi son tenebre alcune. 062 1JO 001 006 Se diciamo che abbiam comunione con lui e camminiamo nelle tenebre, noi mentiamo e non mettiamo in pratica la verità; 062 1JO 001 007 ma se camminiamo nella luce, com’Egli è nella luce, abbiam comunione l’uno con l’altro, e il sangue di Gesù, suo Figliuolo, ci purifica da ogni peccato. 062 1JO 001 008 Se diciamo d’esser senza peccato, inganniamo noi stessi, e la verità non è in noi. 062 1JO 001 009 Se confessiamo i nostri peccati, Egli è fedele e giusto da rimetterci i peccati e purificarci da ogni iniquità. 062 1JO 001 010 Se diciamo di non aver peccato, lo facciamo bugiardo, e la sua parola non è in noi. 062 1JO 002 001 Figliuoletti miei, io vi scrivo queste cose affinché non pecchiate; e se alcuno ha peccato, noi abbiamo un avvocato presso il Padre, cioè Gesù Cristo, il giusto; 062 1JO 002 002 ed egli è la propiziazione per i nostri peccati; e non soltanto per i nostri, ma anche per quelli di tutto il mondo. 062 1JO 002 003 E da questo sappiamo che l’abbiam conosciuto: se osserviamo i suoi comandamenti. 062 1JO 002 004 Chi dice: io l’ho conosciuto e non osserva i suoi comandamenti, è bugiardo, e la verità non è in lui; 062 1JO 002 005 ma chi osserva la sua parola, l’amor di Dio è in lui veramente compiuto. 062 1JO 002 006 Da questo conosciamo che siamo in lui: chi dice di dimorare in lui, deve, nel modo ch’egli camminò, camminare anch’esso. 062 1JO 002 007 Diletti, non è un nuovo comandamento ch’io vi scrivo, ma un comandamento vecchio, che aveste dal principio: il comandamento vecchio è la Parola che avete udita. 062 1JO 002 008 E però è un comandamento nuovo ch’io vi scrivo; il che è vero in lui ed in voi; perché le tenebre stanno passando, e la vera luce già risplende. 062 1JO 002 009 Chi dice d’esser nella luce e odia il suo fratello, è tuttora nelle tenebre. 062 1JO 002 010 Chi ama il suo fratello dimora nella luce e non v’è in lui nulla che lo faccia inciampare. 062 1JO 002 011 Ma chi odia il suo fratello è nelle tenebre e cammina nelle tenebre e non sa ov’egli vada, perché le tenebre gli hanno accecato gli occhi. 062 1JO 002 012 Figliuoletti, io vi scrivo perché i vostri peccati vi sono rimessi per il suo nome. 062 1JO 002 013 Padri, vi scrivo perché avete conosciuto Colui che è dal principio. Giovani, vi scrivo perché avete vinto il maligno. 062 1JO 002 014 Figliuoletti, v’ho scritto perché avete conosciuto il Padre. Padri, v’ho scritto perché avete conosciuto Colui che è dal principio. Giovani, v’ho scritto perché siete forti, e la parola di Dio dimora in voi, e avete vinto il maligno. 062 1JO 002 015 Non amate il mondo né le cose che sono nel mondo. Se uno ama il mondo, l’amor del Padre non è in lui. 062 1JO 002 016 Poiché tutto quello che è nel mondo: la concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi e la superbia della vita non è dal Padre, ma è dal mondo. 062 1JO 002 017 E il mondo passa via con la sua concupiscenza; ma chi fa la volontà di Dio dimora in eterno. (aiōn g165) 062 1JO 002 018 Figliuoletti, è l’ultima ora; e come avete udito che l’anticristo deve venire, fin da ora sono sorti molti anticristi; onde conosciamo che è l’ultima ora. 062 1JO 002 019 Sono usciti di fra noi, ma non erano de’ nostri; perché, se fossero stati de’ nostri, sarebbero rimasti con noi; ma sono usciti affinché fossero manifestati e si vedesse che non tutti sono dei nostri. 062 1JO 002 020 Quanto a voi, avete l’unzione dal Santo, e conoscete ogni cosa. 062 1JO 002 021 Io vi ho scritto non perché non conoscete la verità, ma perché la conoscete, e perché tutto quel ch’è menzogna non ha a che fare con la verità. 062 1JO 002 022 Chi è il mendace se non colui che nega che Gesù è il Cristo? Esso è l’anticristo, che nega il Padre e il Figliuolo. 062 1JO 002 023 Chiunque nega il Figliuolo, non ha neppure il Padre; chi confessa il Figliuolo ha anche il Padre. 062 1JO 002 024 Quant’è a voi, dimori in voi quel che avete udito dal principio. Se quel che avete udito dal principio dimora in voi, anche voi dimorerete nel Figliuolo e nel Padre. 062 1JO 002 025 E questa è la promessa ch’egli ci ha fatta: cioè la vita eterna. (aiōnios g166) 062 1JO 002 026 Vi ho scritto queste cose intorno a quelli che cercano di sedurvi. 062 1JO 002 027 Ma quant’è a voi, l’unzione che avete ricevuta da lui dimora in voi, e non avete bisogno che alcuno v’insegni; ma siccome l’unzione sua v’insegna ogni cosa, ed è verace, e non è menzogna, dimorate in lui, come essa vi ha insegnato. 062 1JO 002 028 Ed ora, figliuoletti, dimorate in lui, affinché, quando egli apparirà, abbiam confidanza e alla sua venuta non abbiam da ritrarci da lui, coperti di vergogna. 062 1JO 002 029 Se sapete che egli è giusto, sappiate che anche tutti quelli che praticano la giustizia son nati da lui. 062 1JO 003 001 Vedete di quale amore ci è stato largo il Padre, dandoci d’esser chiamati figliuoli di Dio! E tali siamo. Per questo non ci conosce il mondo: perché non ha conosciuto lui. 062 1JO 003 002 Diletti, ora siamo figliuoli di Dio, e non è ancora reso manifesto quel che saremo. Sappiamo che quand’egli sarà manifestato saremo simili a lui, perché lo vedremo com’egli è. 062 1JO 003 003 E chiunque ha questa speranza in lui, si purifica com’esso è puro. 062 1JO 003 004 Chi fa il peccato commette una violazione della legge; e il peccato è la violazione della legge. 062 1JO 003 005 E voi sapete ch’egli è stato manifestato per togliere i peccati; e in lui non c’è peccato. 062 1JO 003 006 Chiunque dimora in lui non pecca; chiunque pecca non l’ha veduto, né l’ha conosciuto. 062 1JO 003 007 Figliuoletti, nessuno vi seduca. Chi opera la giustizia è giusto, come egli è giusto. 062 1JO 003 008 Chi commette il peccato è dal diavolo, perché il diavolo pecca dal principio. Per questo il Figliuol di Dio è stato manifestato: per distruggere le opere del diavolo. 062 1JO 003 009 Chiunque è nato da Dio non commette peccato, perché il seme d’Esso dimora in lui; e non può peccare perché è nato da Dio. 062 1JO 003 010 Da questo sono manifesti i figliuoli di Dio e i figliuoli del diavolo: chiunque non opera la giustizia non è da Dio; e così pure chi non ama il suo fratello. 062 1JO 003 011 Poiché questo è il messaggio che avete udito dal principio: 062 1JO 003 012 che ci amiamo gli uni gli altri, e non facciamo come Caino, che era dal maligno, e uccise il suo fratello. E perché l’uccise? Perché le sue opere erano malvage, e quelle del suo fratello erano giuste. 062 1JO 003 013 Non vi maravigliate, fratelli, se il mondo vi odia. 062 1JO 003 014 Noi sappiamo che siamo passati dalla morte alla vita, perché amiamo i fratelli. Chi non ama rimane nella morte. 062 1JO 003 015 Chiunque odia il suo fratello è omicida; e voi sapete che nessun omicida ha la vita eterna dimorante in se stesso. (aiōnios g166) 062 1JO 003 016 Noi abbiamo conosciuto l’amore da questo: che Egli ha data la sua vita per noi; noi pure dobbiam dare la nostra vita per i fratelli. 062 1JO 003 017 Ma se uno ha dei beni di questo mondo, e vede il suo fratello nel bisogno, e gli chiude le proprie viscere, come dimora l’amor di Dio in lui? 062 1JO 003 018 Figliuoletti, non amiamo a parole e con la lingua, ma a fatti e in verità. 062 1JO 003 019 Da questo conosceremo che siam della verità e renderem sicuri i nostri cuori dinanzi a Lui. 062 1JO 003 020 Poiché se il cuor nostro ci condanna, Dio è più grande del cuor nostro, e conosce ogni cosa. 062 1JO 003 021 Diletti, se il cuor nostro non ci condanna, noi abbiam confidanza dinanzi a Dio; 062 1JO 003 022 e qualunque cosa chiediamo la riceviamo da Lui, perché osserviamo i suoi comandamenti e facciam le cose che gli son grate. 062 1JO 003 023 E questo è il suo comandamento: che crediamo nel nome del suo Figliuolo Gesù Cristo, e ci amiamo gli uni gli altri, com’Egli ce ne ha dato il comandamento. 062 1JO 003 024 E chi osserva i suoi comandamenti dimora in Lui, ed Egli in esso. E da questo conosciamo ch’Egli dimora in noi: dallo Spirito ch’Egli ci ha dato. 062 1JO 004 001 Diletti, non crediate ad ogni spirito, ma provate gli spiriti per sapere se son da Dio; perché molti falsi profeti sono usciti fuori nel mondo. 062 1JO 004 002 Da questo conoscete lo Spirito di Dio: ogni spirito che confessa Gesù Cristo venuto in carne, è da Dio; 062 1JO 004 003 e ogni spirito che non confessa Gesù, non è da Dio; e quello è lo spirito dell’anticristo, del quale avete udito che deve venire; ed ora è già nel mondo. 062 1JO 004 004 Voi siete da Dio, figliuoletti, e li avete vinti; perché Colui che è in voi è più grande di colui che è nel mondo. 062 1JO 004 005 Costoro sono del mondo; perciò parlano come chi è del mondo, e il mondo li ascolta. 062 1JO 004 006 Noi siamo da Dio; chi conosce Iddio ci ascolta; chi non è da Dio non ci ascolta. Da questo conosciamo lo spirito della verità e lo spirito dell’errore. 062 1JO 004 007 Diletti, amiamoci gli uni gli altri; perché l’amore è da Dio, e chiunque ama è nato da Dio e conosce Iddio. 062 1JO 004 008 Chi non ama non ha conosciuto Iddio; perché Dio è amore. 062 1JO 004 009 In questo s’è manifestato per noi l’amor di Dio: che Dio ha mandato il suo unigenito Figliuolo nel mondo, affinché, per mezzo di lui, vivessimo. 062 1JO 004 010 In questo è l’amore: non che noi abbiamo amato Iddio, ma che Egli ha amato noi, e ha mandato il suo Figliuolo per essere la propiziazione per i nostri peccati. 062 1JO 004 011 Diletti, se Dio ci ha così amati, anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altri. 062 1JO 004 012 Nessuno vide giammai Iddio; se ci amiamo gli uni gli altri, Iddio dimora in noi, e l’amor di Lui diventa perfetto in noi. 062 1JO 004 013 Da questo conosciamo che dimoriamo in lui ed Egli in noi: ch’Egli ci ha dato del suo Spirito. 062 1JO 004 014 E noi abbiamo veduto e testimoniamo che il Padre ha mandato il Figliuolo per essere il Salvatore del mondo. 062 1JO 004 015 Chi confessa che Gesù è il Figliuol di Dio, Iddio dimora in lui, ed egli in Dio. 062 1JO 004 016 E noi abbiam conosciuto l’amore che Dio ha per noi, e vi abbiam creduto. Dio è amore; e chi dimora nell’amore dimora in Dio, e Dio dimora in lui. 062 1JO 004 017 In questo l’amore è reso perfetto in noi, affinché abbiamo confidanza nel giorno del giudizio: che quale Egli è, tali siamo anche noi in questo mondo. 062 1JO 004 018 Nell’amore non c’è paura; anzi, l’amor perfetto caccia via la paura; perché la paura implica apprensione di castigo; e chi ha paura non è perfetto nell’amore. 062 1JO 004 019 Noi amiamo perché Egli ci ha amati il primo. 062 1JO 004 020 Se uno dice: io amo Dio, e odia il suo fratello, è bugiardo; perché chi non ama il suo fratello che ha veduto, non può amar Dio che non ha veduto. 062 1JO 004 021 E questo è il comandamento che abbiam da lui: che chi ama Dio ami anche il suo fratello. 062 1JO 005 001 Chiunque crede che Gesù è il Cristo, è nato da Dio; e chiunque ama Colui che ha generato, ama anche chi è stato da lui generato. 062 1JO 005 002 Da questo conosciamo che amiamo i figliuoli di Dio: quando amiamo Dio e osserviamo i suoi comandamenti. 062 1JO 005 003 Perché questo è l’amor di Dio: che osserviamo i suoi comandamenti; e i suoi comandamenti non sono gravosi. 062 1JO 005 004 Poiché tutto quello che è nato da Dio vince il mondo; e questa è la vittoria che ha vinto il mondo: la nostra fede. 062 1JO 005 005 Chi è colui che vince il mondo, se non colui che crede che Gesù è il Figliuol di Dio? 062 1JO 005 006 Questi è colui che è venuto con acqua e con sangue, cioè, Gesù Cristo; non con l’acqua soltanto, ma con l’acqua e col sangue. Ed è lo Spirito che ne rende testimonianza, perché lo Spirito è la verità. 062 1JO 005 007 Poiché tre son quelli che rendon testimonianza: 062 1JO 005 008 lo Spirito, l’acqua ed il sangue, e i tre sono concordi. 062 1JO 005 009 Se accettiamo la testimonianza degli uomini, maggiore è la testimonianza di Dio; e la testimonianza di Dio è quella ch’Egli ha resa circa il suo Figliuolo. 062 1JO 005 010 Chi crede nel Figliuol di Dio ha quella testimonianza in sé; chi non crede a Dio l’ha fatto bugiardo, perché non ha creduto alla testimonianza che Dio ha reso circa il proprio Figliuolo. 062 1JO 005 011 E la testimonianza è questa: Iddio ci ha data la vita eterna, e questa vita è nel suo Figliuolo. (aiōnios g166) 062 1JO 005 012 Chi ha il Figliuolo ha la vita; chi non ha il Figliuolo di Dio, non ha la vita. 062 1JO 005 013 Io v’ho scritto queste cose affinché sappiate che avete la vita eterna, voi che credete nel nome del Figliuol di Dio. (aiōnios g166) 062 1JO 005 014 E questa è la confidanza che abbiamo in lui: che se domandiamo qualcosa secondo la sua volontà, Egli ci esaudisce; 062 1JO 005 015 e se sappiamo ch’Egli ci esaudisce in quel che gli chiediamo, noi sappiamo di aver le cose che gli abbiamo domandate. 062 1JO 005 016 Se uno vede il suo fratello commettere un peccato che non meni a morte, pregherà, e Dio gli darà la vita: a quelli, cioè, che commettono peccato che non meni a morte. V’è un peccato che mena a morte; non è per quello che dico di pregare. 062 1JO 005 017 Ogni iniquità è peccato; e v’è un peccato che non mena a morte. 062 1JO 005 018 Noi sappiamo che chiunque è nato da Dio non pecca; ma colui che nacque da Dio lo preserva, e il maligno non lo tocca. 062 1JO 005 019 Noi sappiamo che siam da Dio, e che tutto il mondo giace nel maligno; 062 1JO 005 020 ma sappiamo che il Figliuol di Dio è venuto e ci ha dato intendimento per conoscere Colui che è il vero; e noi siamo in Colui che è il vero Dio, nel suo Figliuolo Gesù Cristo. Quello è il vero Dio e la vita eterna. (aiōnios g166) 062 1JO 005 021 Figliuoletti, guardatevi dagl’idoli. # # BOOK 063 2JO 2 John 2 Giovanni 063 2JO 001 001 L’anziano alla signora eletta e ai suoi figliuoli che io amo in verità (e non io soltanto ma anche tutti quelli che hanno conosciuto la verità), 063 2JO 001 002 a cagione della verità che dimora in noi e sarà con noi in eterno: (aiōn g165) 063 2JO 001 003 grazia, misericordia, pace saran con noi da Dio Padre e da Gesù Cristo il Figliuolo del Padre, in verità e in carità. 063 2JO 001 004 Mi sono grandemente rallegrato d’aver trovato dei tuoi figliuoli che camminano nella verità, come ne abbiamo ricevuto comandamento dal Padre. 063 2JO 001 005 Ed ora ti prego, signora, non come se ti scrivessi un comandamento nuovo, ma quello che abbiamo avuto dal principio: Amiamoci gli uni gli altri! 063 2JO 001 006 E questo è l’amore: che camminiamo secondo i suoi comandamenti. Questo è il comandamento che avete udito fin dal principio onde camminiate in esso. 063 2JO 001 007 Poiché molti seduttori sono usciti per il mondo i quali non confessano Gesù Cristo esser venuto in carne. Quello è il seduttore e l’anticristo. 063 2JO 001 008 Badate a voi stessi affinché non perdiate il frutto delle opere compiute, ma riceviate piena ricompensa. 063 2JO 001 009 Chi passa oltre e non dimora nella dottrina di Cristo, non ha Iddio. Chi dimora nella dottrina ha il Padre e il Figliuolo. 063 2JO 001 010 Se qualcuno viene a voi e non reca questa dottrina, non lo ricevete in casa, e non lo salutate; 063 2JO 001 011 perché chi lo saluta partecipa alle malvage opere di lui. 063 2JO 001 012 Pur avendo molte cose da scrivervi, non ho voluto farlo per mezzo di carta e d’inchiostro; ma spero di venire da voi e di parlarvi a voce, affinché la vostra allegrezza sia compiuta. 063 2JO 001 013 I figliuoli della tua sorella eletta ti salutano. # # BOOK 064 3JO 3 John 3 Giovanni 064 3JO 001 001 L’anziano al diletto Gaio, che io amo nella verità. 064 3JO 001 002 Diletto, io faccio voti che tu prosperi in ogni cosa e stii sano, come prospera l’anima tua. 064 3JO 001 003 Perché mi sono grandemente rallegrato quando son venuti dei fratelli che hanno reso testimonianza della tua verità, del modo nel quale tu cammini in verità. 064 3JO 001 004 Io non ho maggiore allegrezza di questa, d’udire che i miei figliuoli camminano nella verità. 064 3JO 001 005 Diletto, tu operi fedelmente in quel che fai a pro dei fratelli che sono, per di più, forestieri. 064 3JO 001 006 Essi hanno reso testimonianza del tuo amore, dinanzi alla chiesa; e farai bene a provvedere al loro viaggio in modo degno di Dio; 064 3JO 001 007 perché sono partiti per amor del nome di Cristo, senza prendere alcun che dai pagani. 064 3JO 001 008 Noi dunque dobbiamo accogliere tali uomini, per essere cooperatori con la verità. 064 3JO 001 009 Ho scritto qualcosa alla chiesa; ma Diotrefe che cerca d’avere il primato fra loro, non ci riceve. 064 3JO 001 010 Perciò, se vengo, io ricorderò le opere che fa, cianciando contro di noi con male parole; e non contento di questo, non solo non riceve egli stesso i fratelli, ma a quelli che vorrebbero riceverli impedisce di farlo, e li caccia fuori dalla chiesa. 064 3JO 001 011 Diletto, non imitare il male, ma il bene. Chi fa il bene è da Dio; chi fa il male non ha veduto Iddio. 064 3JO 001 012 A Demetrio è resa testimonianza da tutti e dalla verità stessa; e anche noi ne testimoniamo; e tu sai che la nostra testimonianza è vera. 064 3JO 001 013 Avevo molte cose da scriverti, ma non voglio scrivertele con inchiostro e penna. 064 3JO 001 014 Ma spero vederti tosto, e ci parleremo a voce. La pace sia teco. Gli amici ti salutano. Saluta gli amici ad uno ad uno. # # BOOK 065 JUD Jude Giuda 065 JUD 001 001 Giuda, servitore di Gesù Cristo e fratello di Giacomo, ai chiamati che sono amati in Dio Padre e custoditi da Gesù Cristo, 065 JUD 001 002 misericordia e pace e carità vi sian moltiplicate. 065 JUD 001 003 Diletti, ponendo io ogni studio nello scrivervi della nostra comune salvazione, mi sono trovato costretto a scrivervi per esortarvi a combattere strenuamente per la fede, che è stata una volta per sempre tramandata ai santi. 065 JUD 001 004 Poiché si sono intrusi fra noi certi uomini, (per i quali già ab antico è scritta questa condanna), empi che volgon in dissolutezza la grazia del nostro Dio e negano il nostro unico Padrone e Signore Gesù Cristo. 065 JUD 001 005 Or voglio ricordare a voi che avete da tempo conosciuto tutto questo, che il Signore, dopo aver tratto in salvo il popolo dal paese di Egitto, fece in seguito perire quelli che non credettero, 065 JUD 001 006 e che Egli ha serbato in catene eterne, nelle tenebre, per il giudicio del gran giorno, gli angeli che non serbarono la loro dignità primiera, ma lasciarono la loro propria dimora. (aïdios g126) 065 JUD 001 007 Nello stesso modo Sodoma e Gomorra e le città circonvicine, essendosi abbandonate alla fornicazione nella stessa maniera di costoro ed essendo andate dietro a vizi contro natura, sono poste come un esempio, portando la pena d’un fuoco eterno. (aiōnios g166) 065 JUD 001 008 E ciò nonostante, anche costoro, nello stesso modo, trasognati, mentre contaminano la carne, disprezzano l’autorità e dicon male della dignità. 065 JUD 001 009 Invece, l’arcangelo Michele quando, contendendo col diavolo, disputava circa il corpo di Mosè, non ardì lanciare contro a lui un giudizio ingiurioso, ma disse: Ti sgridi il Signore! 065 JUD 001 010 Ma costoro dicon male di tutte le cose che non sanno; e in quelle che sanno per natura, come le bestie senza ragione, si corrompono. 065 JUD 001 011 Guai a loro! Perché si sono incamminati per la via di Caino, e per amor di lucro si son gettati nei traviamenti di Balaam, e son periti per la ribellione di Core. 065 JUD 001 012 Costoro son delle macchie nelle vostre agapi quando banchettano con voi senza ritegno, pascendo se stessi; nuvole senz’acqua, portate qua e là dai venti; alberi d’autunno senza frutti, due volte morti, sradicati; 065 JUD 001 013 furiose onde del mare, schiumanti la lor bruttura; stelle erranti, a cui è riserbata la caligine delle tenebre in eterno. (aiōn g165) 065 JUD 001 014 Per loro pure profetizzò Enoc, il settimo da Adamo, dicendo: Ecco, il Signore è venuto con le sue sante miriadi per fare giudicio contro tutti, 065 JUD 001 015 e per convincere tutti gli empi di tutte le opere d’empietà che hanno empiamente commesse, e di tutti gli insulti che gli empi peccatori hanno proferiti contro di lui. 065 JUD 001 016 Costoro son mormoratori, querimoniosi; camminano secondo le loro concupiscenze; la loro bocca proferisce cose sopra modo gonfie, e circondano d’ammirazione le persone per motivi interessati. 065 JUD 001 017 Ma voi, diletti, ricordatevi delle parole dette innanzi dagli apostoli del Signor nostro Gesù Cristo; 065 JUD 001 018 com’essi vi dicevano: Nell’ultimo tempo vi saranno degli schernitori che cammineranno secondo le loro empie concupiscenze. 065 JUD 001 019 Costoro son quelli che provocano le divisioni, gente sensuale, che non ha lo Spirito. 065 JUD 001 020 Ma voi, diletti, edificando voi stessi sulla vostra santissima fede, pregando mediante lo Spirito Santo, 065 JUD 001 021 conservatevi nell’amor di Dio, aspettando la misericordia del Signor nostro Gesù Cristo per aver la vita eterna. (aiōnios g166) 065 JUD 001 022 E abbiate pietà degli uni che sono nel dubbio; 065 JUD 001 023 salvateli, strappandoli dal fuoco; e degli altri abbiate pietà mista a timore, odiando perfino la veste macchiata dalla carne. 065 JUD 001 024 Or a Colui che è potente da preservarvi da ogni caduta e da farvi comparire davanti alla sua gloria irreprensibili, con giubilo, 065 JUD 001 025 all’Iddio unico, Salvator nostro per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore, siano gloria, maestà, forza e potestà, da ogni eternità, ora e per tutti i secoli. Amen. (aiōn g165) # # BOOK 066 REV Revelation Apocalisse 066 REV 001 001 La rivelazione di Gesù Cristo, che Dio gli ha data per mostrare ai suoi servitori le cose che debbono avvenire in breve; ed egli l’ha fatta conoscere mandandola per mezzo del suo angelo al suo servitore Giovanni, 066 REV 001 002 il quale ha attestato la parola di Dio e la testimonianza di Gesù Cristo, tutto ciò ch’egli ha veduto. 066 REV 001 003 Beato chi legge e beati coloro che ascoltano le parole di questa profezia e serbano le cose che sono scritte in essa, poiché il tempo è vicino! 066 REV 001 004 Giovanni alle sette chiese che sono nell’Asia: Grazia a voi e pace da Colui che è, che era e che viene, e dai sette Spiriti che son davanti al suo trono, 066 REV 001 005 e da Gesù Cristo, il fedel testimone, il primogenito dei morti e il principe dei re della terra. A lui che ci ama, e ci ha liberati dai nostri peccati col suo sangue, 066 REV 001 006 e ci ha fatti essere un regno e sacerdoti all’Iddio e Padre suo, a lui siano la gloria e l’imperio nei secoli dei secoli. Amen. (aiōn g165) 066 REV 001 007 Ecco, egli viene colle nuvole; ed ogni occhio lo vedrà; lo vedranno anche quelli che lo trafissero, e tutte le tribù della terra faranno cordoglio per lui. Sì, Amen. 066 REV 001 008 Io son l’Alfa e l’Omega, dice il Signore Iddio che è, che era e che viene, l’Onnipotente. 066 REV 001 009 Io, Giovanni, vostro fratello e partecipe con voi della tribolazione, del regno e della costanza in Gesù, ero nell’isola chiamata Patmo a motivo della parola di Dio e della testimonianza di Gesù. 066 REV 001 010 Fui rapito in Ispirito nel giorno di Domenica, e udii dietro a me una gran voce, come d’una tromba, che diceva: 066 REV 001 011 Quel che tu vedi, scrivilo in un libro e mandalo alle sette chiese: a Efeso, a Smirne, a Pergamo, a Tiatiri, a Sardi, a Filadelfia e a Laodicea. 066 REV 001 012 E io mi voltai per veder la voce che mi parlava; e come mi fui voltato, vidi sette candelabri d’oro; 066 REV 001 013 e in mezzo ai candelabri Uno somigliante a un figliuol d’uomo, vestito d’una veste lunga fino ai piedi, e cinto d’una cintura d’oro all’altezza del petto. 066 REV 001 014 E il suo capo e i suoi capelli erano bianchi come candida lana, come neve; e i suoi occhi erano come una fiamma di fuoco; 066 REV 001 015 e i suoi piedi eran simili a terso rame, arroventato in una fornace; e la sua voce era come la voce di molte acque. 066 REV 001 016 Ed egli teneva nella sua man destra sette stelle; e dalla sua bocca usciva una spada a due tagli, acuta, e il suo volto era come il sole quando splende nella sua forza. 066 REV 001 017 E quando l’ebbi veduto, caddi ai suoi piedi come morto; ed egli mise la sua man destra su di me, dicendo: Non temere; 066 REV 001 018 io sono il primo e l’ultimo, e il Vivente; e fui morto, ma ecco son vivente per i secoli dei secoli, e tengo le chiavi della morte e dell’Ades. (aiōn g165, Hadēs g86) 066 REV 001 019 Scrivi dunque le cose che hai vedute, quelle che sono e quelle che devono avvenire in appresso, 066 REV 001 020 il mistero delle sette stelle che hai vedute nella mia destra, e dei sette candelabri d’oro. Le sette stelle sono gli angeli delle sette chiese, e i sette candelabri sono le sette chiese. 066 REV 002 001 All’angelo della chiesa d’Efeso scrivi: Queste cose dice colui che tiene le sette stelle nella sua destra, e che cammina in mezzo ai sette candelabri d’oro: 066 REV 002 002 Io conosco le tue opere e la tua fatica e la tua costanza e che non puoi sopportare i malvagi e hai messo alla prova quelli che si chiamano apostoli e non lo sono, e li hai trovati mendaci; 066 REV 002 003 e hai costanza e hai sopportato molte cose per amor del mio nome, e non ti sei stancato. 066 REV 002 004 Ma ho questo contro di te: che hai lasciato il tuo primo amore. 066 REV 002 005 Ricordati dunque donde sei caduto, e ravvediti, e fa’ le opere di prima; se no, verrò a te, e rimoverò il tuo candelabro dal suo posto, se tu non ti ravvedi. 066 REV 002 006 Ma tu hai questo: che odii le opere dei Nicolaiti, le quali odio anch’io. 066 REV 002 007 Chi ha orecchio ascolti ciò che lo Spirito dice alle chiese. A chi vince io darò a mangiare dell’albero della vita, che sta nel paradiso di Dio. 066 REV 002 008 E all’angelo della chiesa di Smirne scrivi: Queste cose dice il primo e l’ultimo, che fu morto e tornò in vita: 066 REV 002 009 Io conosco la tua tribolazione e la tua povertà (ma pur sei ricco) e le calunnie lanciate da quelli che dicono d’esser Giudei e non lo sono, ma sono una sinagoga di Satana. 066 REV 002 010 Non temere quel che avrai da soffrire; ecco, il diavolo sta per cacciare alcuni di voi in prigione, perché siate provati: e avrete una tribolazione di dieci giorni. Sii fedele fino alla morte, e io ti darò la corona della vita. 066 REV 002 011 Chi ha orecchio ascolti ciò che lo Spirito dice alle chiese. Chi vince non sarà punto offeso dalla morte seconda. 066 REV 002 012 E all’angelo della chiesa di Pergamo scrivi: Queste cose dice colui che ha la spada acuta a due tagli: 066 REV 002 013 Io conosco dove tu abiti, cioè là dov’è il trono di Satana; eppur tu ritieni fermamente il mio nome, e non rinnegasti la mia fede, neppure nei giorni in cui Antipa, il mio fedel testimone, fu ucciso tra voi, dove abita Satana. 066 REV 002 014 Ma ho alcune poche cose contro di te: cioè, che tu hai quivi di quelli che professano la dottrina di Balaam, il quale insegnava a Balac a porre un intoppo davanti ai figliuoli d’Israele, inducendoli a mangiare delle cose sacrificate agli idoli e a fornicare. 066 REV 002 015 Così hai anche tu di quelli che in simil guisa professano la dottrina dei Nicolaiti. 066 REV 002 016 Ravvediti dunque; se no, verrò tosto a te, e combatterò contro a loro con la spada della mia bocca. 066 REV 002 017 Chi ha orecchio ascolti ciò che lo Spirito dice alle chiese. A chi vince io darò della manna nascosta, e gli darò una pietruzza bianca, e sulla pietruzza scritto un nome nuovo che nessuno conosce, se non colui che lo riceve. 066 REV 002 018 E all’angelo della chiesa di Tiatiri scrivi: Queste cose dice il Figliuol di Dio, che ha gli occhi come fiamma di fuoco, e i cui piedi son come terso rame: 066 REV 002 019 Io conosco le tue opere e il tuo amore e la tua fede e il tuo ministerio e la tua costanza, e che le tue opere ultime sono più abbondanti delle prime. 066 REV 002 020 Ma ho questo contro a te: che tu tolleri quella donna Jezabel, che si dice profetessa e insegna e seduce i miei servitori perché commettano fornicazione e mangino cose sacrificate agl’idoli. 066 REV 002 021 E io le ho dato tempo per ravvedersi, ed ella non vuol ravvedersi della sua fornicazione. 066 REV 002 022 Ecco, io getto lei sopra un letto di dolore, e quelli che commettono adulterio con lei in una gran tribolazione, se non si ravvedono delle opere d’essa. 066 REV 002 023 E metterò a morte i suoi figliuoli; e tutte le chiese conosceranno che io son colui che investigo le reni ed i cuori; e darò a ciascun di voi secondo le opere vostre. 066 REV 002 024 Ma agli altri di voi in Tiatiri che non professate questa dottrina e non avete conosciuto le profondità di Satana (come le chiaman loro), io dico: Io non v’impongo altro peso. 066 REV 002 025 Soltanto, quel che avete tenetelo fermamente finché io venga. 066 REV 002 026 E a chi vince e persevera nelle mie opere sino alla fine io darò potestà sulle nazioni, 066 REV 002 027 ed egli le reggerà con una verga di ferro frantumandole a mo’ di vasi d’argilla; come anch’io ho ricevuto potestà dal Padre mio. 066 REV 002 028 E gli darò la stella mattutina. 066 REV 002 029 Chi ha orecchio ascolti ciò che lo Spirito dice alle chiese. 066 REV 003 001 E all’angelo della chiesa di Sardi scrivi: Queste cose dice colui che ha i sette Spiriti di Dio e le sette stelle: Io conosco le tue opere: tu hai nome di vivere e sei morto. 066 REV 003 002 Sii vigilante e rafferma il resto che sta per morire; poiché non ho trovato le opere tue compiute nel cospetto del mio Dio. 066 REV 003 003 Ricordati dunque di quanto hai ricevuto e udito; e serbalo, e ravvediti. Che se tu non vegli, io verrò come un ladro, e tu non saprai a quale ora verrò su di te. 066 REV 003 004 Ma tu hai alcuni pochi in Sardi che non hanno contaminato le loro vesti; essi cammineranno meco in vesti bianche, perché ne son degni. 066 REV 003 005 Chi vince sarà così vestito di vesti bianche, ed io non cancellerò il suo nome dal libro della vita, e confesserò il suo nome nel cospetto del Padre mio e nel cospetto dei suoi angeli. 066 REV 003 006 Chi ha orecchio ascolti ciò che lo Spirito dice alle chiese. 066 REV 003 007 E all’angelo della chiesa di Filadelfia scrivi: Queste cose dice il santo, il verace, colui che ha la chiave di Davide, colui che apre e nessuno chiude, colui che chiude e nessuno apre: 066 REV 003 008 Io conosco le tue opere. Ecco, io ti ho posta dinanzi una porta aperta, che nessuno può chiudere, perché, pur avendo poca forza, hai serbata la mia parola, e non hai rinnegato il mio nome. 066 REV 003 009 Ecco, io ti do di quelli della sinagoga di Satana, i quali dicono d’esser Giudei e non lo sono, ma mentiscono; ecco, io li farò venire a prostrarsi dinanzi ai tuoi piedi, e conosceranno ch’io t’ho amato. 066 REV 003 010 Perché tu hai serbata la parola della mia costanza, anch’io ti guarderò dall’ora del cimento che ha da venire su tutto il mondo, per mettere alla prova quelli che abitano sulla terra. 066 REV 003 011 Io vengo tosto; tieni fermamente quello che hai, affinché nessuno ti tolga la tua corona. 066 REV 003 012 Chi vince io lo farò una colonna nel tempio del mio Dio, ed egli non ne uscirà mai più; e scriverò su lui il nome del mio Dio e il nome della città del mio Dio, della nuova Gerusalemme che scende dal cielo d’appresso all’Iddio mio, ed il mio nuovo nome. 066 REV 003 013 Chi ha orecchio ascolti ciò che lo Spirito dice alle chiese. 066 REV 003 014 E all’angelo della chiesa di Laodicea scrivi: Queste cose dice l’Amen, il testimone fedele e verace, il principio della creazione di Dio: 066 REV 003 015 Io conosco le tue opere: tu non sei né freddo né fervente. Oh fossi tu pur freddo o fervente! 066 REV 003 016 Così, perché sei tiepido, e non sei né freddo né fervente, io ti vomiterò dalla mia bocca. 066 REV 003 017 Poiché tu dici: Io son ricco, e mi sono arricchito, e non ho bisogno di nulla e non sai che tu sei infelice fra tutti, e miserabile e povero e cieco e nudo, 066 REV 003 018 io ti consiglio di comprare da me dell’oro affinato col fuoco, affinché tu arricchisca; e delle vesti bianche, affinché tu ti vesta e non apparisca la vergogna della tua nudità; e del collirio per ungertene gli occhi, affinché tu vegga. 066 REV 003 019 Tutti quelli che amo, io li riprendo e li castigo; abbi dunque zelo e ravvediti. 066 REV 003 020 Ecco, io sto alla porta e picchio: se uno ode la mia voce ed apre la porta, io entrerò da lui e cenerò con lui ed egli meco. 066 REV 003 021 A chi vince io darò di seder meco sul mio trono, come anch’io ho vinto e mi son posto a sedere col Padre mio sul suo trono 066 REV 003 022 Chi ha orecchio ascolti ciò che lo Spirito dice alle chiese. 066 REV 004 001 Dopo queste cose io vidi, ed ecco una porta aperta nel cielo, e la prima voce che avevo udita parlante meco a guisa di tromba, mi disse: Sali qua, e io ti mostrerò le cose che debbono avvenire da ora innanzi. 066 REV 004 002 E subito fui rapito in ispirito; ed ecco un trono era posto nel cielo, e sul trono v’era uno a sedere. 066 REV 004 003 E Colui che sedeva era nell’aspetto simile a una pietra di diaspro e di sardonico; e attorno al trono c’era un arcobaleno che, a vederlo, somigliava a uno smeraldo. 066 REV 004 004 E attorno al trono c’erano ventiquattro troni; e sui troni sedevano ventiquattro anziani, vestiti di bianche vesti, e aveano sui loro capi delle corone d’oro. 066 REV 004 005 E dal trono procedevano lampi e voci e tuoni; e davanti al trono c’erano sette lampade ardenti, che sono i sette Spiriti di Dio; 066 REV 004 006 e davanti al trono c’era come un mare di vetro, simile al cristallo; e in mezzo al trono e attorno al trono, quattro creature viventi, piene d’occhi davanti e di dietro. 066 REV 004 007 E la prima creatura vivente era simile a un leone, e la seconda simile a un vitello, e la terza avea la faccia come d’un uomo, e la quarta era simile a un’aquila volante. 066 REV 004 008 E le quattro creature viventi avevano ognuna sei ali, ed eran piene d’occhi all’intorno e di dentro, e non restavan mai, giorno e notte, di dire: Santo, santo, santo è il Signore Iddio, l’Onnipotente, che era, che è, e che viene. 066 REV 004 009 E ogni volta che le creature viventi rendon gloria e onore e grazie a Colui che siede sul trono, a Colui che vive nei secoli dei secoli, (aiōn g165) 066 REV 004 010 i ventiquattro anziani si prostrano davanti a Colui che siede sul trono e adorano Colui che vive ne’ secoli dei secoli e gettano le loro corone davanti al trono, dicendo: (aiōn g165) 066 REV 004 011 Degno sei, o Signore e Iddio nostro, di ricever la gloria e l’onore e la potenza: poiché tu creasti tutte le cose, e per la tua volontà esistettero e furon create. 066 REV 005 001 E vidi nella destra di Colui che sedeva sul trono, un libro scritto di dentro e di fuori, sigillato con sette suggelli. 066 REV 005 002 E vidi un angelo potente che bandiva con gran voce: Chi è degno d’aprire il libro e di romperne i suggelli? 066 REV 005 003 E nessuno, né in cielo, né sulla terra, né sotto la terra, poteva aprire il libro, o guardarlo. 066 REV 005 004 E io piangevo forte perché non s’era trovato nessuno che fosse degno d’aprire il libro, o di guardarlo. 066 REV 005 005 E uno degli anziani mi disse: Non piangere; ecco, il Leone che è della tribù di Giuda, il Rampollo di Davide, ha vinto per aprire il libro e i suoi sette suggelli. 066 REV 005 006 Poi vidi, in mezzo al trono e alle quattro creature viventi e in mezzo agli anziani, un Agnello in piedi, che pareva essere stato immolato, ed avea sette corna e sette occhi che sono i sette Spiriti di Dio, mandati per tutta la terra. 066 REV 005 007 Ed esso venne e prese il libro dalla destra di Colui che sedeva sul trono. 066 REV 005 008 E quando ebbe preso il libro, le quattro creature viventi e i ventiquattro anziani si prostrarono davanti all’Agnello, avendo ciascuno una cetra e delle coppe d’oro piene di profumi, che sono le preghiere dei santi. 066 REV 005 009 E cantavano un nuovo cantico, dicendo: Tu sei degno di prendere il libro e d’aprirne i suggelli, perché sei stato immolato e hai comprato a Dio, col tuo sangue, gente d’ogni tribù e lingua e popolo e nazione, 066 REV 005 010 e ne hai fatto per il nostro Dio un regno e de’ sacerdoti; e regneranno sulla terra. 066 REV 005 011 E vidi, e udii una voce di molti angeli attorno al trono e alle creature viventi e agli anziani; e il numero loro era di miriadi di miriadi, e di migliaia di migliaia, 066 REV 005 012 che dicevano con gran voce: Degno è l’Agnello che è stato immolato di ricever la potenza e le ricchezze e la sapienza e la forza e l’onore e la gloria e la benedizione. 066 REV 005 013 E tutte le creature che sono nel cielo e sulla terra e sotto la terra e sul mare e tutte le cose che sono in essi, le udii che dicevano: A Colui che siede sul trono e all’Agnello siano la benedizione e l’onore e la gloria e l’imperio, nei secoli dei secoli. (aiōn g165) 066 REV 005 014 E le quattro creature viventi dicevano: Amen! E gli anziani si prostrarono e adorarono. 066 REV 006 001 Poi vidi quando l’Agnello ebbe aperto uno dei sette suggelli; e udii una delle quattro creature viventi, che diceva con voce come di tuono: Vieni. 066 REV 006 002 E vidi, ed ecco un cavallo bianco; e colui che lo cavalcava aveva un arco; e gli fu data una corona, ed egli uscì fuori da vincitore, e per vincere. 066 REV 006 003 E quando ebbe aperto il secondo suggello, io udii la seconda creatura vivente che diceva: Vieni. 066 REV 006 004 E uscì fuori un altro cavallo, rosso; e a colui che lo cavalcava fu dato di toglier la pace dalla terra affinché gli uomini si uccidessero gli uni gli altri, e gli fu data una grande spada. 066 REV 006 005 E quando ebbe aperto il terzo suggello, io udii la terza creatura vivente che diceva: Vieni. Ed io vidi, ed ecco un cavallo nero; e colui che lo cavalcava aveva una bilancia in mano. 066 REV 006 006 E udii come una voce in mezzo alle quattro creature viventi che diceva: Una chènice di frumento per un denaro e tre chènici d’orzo per un denaro; e non danneggiare né l’olio né il vino. 066 REV 006 007 E quando ebbe aperto il quarto suggello, io udii la voce della quarta creatura vivente che diceva: Vieni. 066 REV 006 008 E io vidi, ed ecco un cavallo giallastro; e colui che lo cavalcava avea nome la Morte; e gli teneva dietro l’Ades. E fu loro data potestà sopra la quarta parte della terra di uccidere con la spada, con la fame, con la mortalità e con le fiere della terra. (Hadēs g86) 066 REV 006 009 E quando ebbe aperto il quinto suggello, io vidi sotto l’altare le anime di quelli ch’erano stati uccisi per la parola di Dio e per la testimonianza che aveano resa; 066 REV 006 010 e gridarono con gran voce, dicendo: Fino a quando, o nostro Signore che sei santo e verace, non fai tu giudicio e non vendichi il nostro sangue su quelli che abitano sopra la terra? 066 REV 006 011 E a ciascun d’essi fu data una veste bianca e fu loro detto che si riposassero ancora un po’ di tempo, finché fosse completo il numero dei loro conservi e dei loro fratelli, che hanno ad essere uccisi come loro. 066 REV 006 012 Poi vidi quand’ebbe aperto il sesto suggello: e si fece un gran terremoto; e il sole divenne nero come un cilicio di crine, e tutta la luna diventò come sangue; 066 REV 006 013 e le stelle del cielo caddero sulla terra come quando un fico scosso da un gran vento lascia cadere i suoi fichi immaturi. 066 REV 006 014 E il cielo si ritrasse come una pergamena che si arrotola; e ogni montagna e ogni isola fu rimossa dal suo luogo. 066 REV 006 015 E i re della terra e i grandi e i capitani e i ricchi e i potenti e ogni servo e ogni libero si nascosero nelle spelonche e nelle rocce dei monti; 066 REV 006 016 e dicevano ai monti e alle rocce: Cadeteci addosso e nascondeteci dal cospetto di Colui che siede sul trono e dall’ira dell’Agnello; 066 REV 006 017 perché è venuto il gran giorno della sua ira, e chi può reggere in piè? 066 REV 007 001 Dopo questo, io vidi quattro angeli che stavano in piè ai quattro canti della terra, ritenendo i quattro venti della terra affinché non soffiasse vento alcuno sulla terra, né sopra il mare, né sopra alcun albero. 066 REV 007 002 E vidi un altro angelo che saliva dal sol levante, il quale aveva il suggello dell’Iddio vivente; ed egli gridò con gran voce ai quattro angeli ai quali era dato di danneggiare la terra e il mare, dicendo: 066 REV 007 003 Non danneggiate la terra, né il mare, né gli alberi, finché abbiam segnato in fronte col suggello i servitori dell’Iddio nostro. 066 REV 007 004 E udii il numero dei segnati: centoquaranta quattromila segnati di tutte le tribù dei figliuoli d’Israele: 066 REV 007 005 Della tribù di Giuda dodicimila segnati, della tribù di Ruben dodicimila, della tribù di Gad dodicimila, 066 REV 007 006 della tribù di Aser dodicimila, della tribù di Neftali dodicimila, della tribù di Manasse dodicimila, 066 REV 007 007 della tribù di Simeone dodicimila, della tribù di Levi dodicimila, della tribù di Issacar dodicimila, 066 REV 007 008 della tribù di Zabulon dodicimila, della tribù di Giuseppe dodicimila, della tribù di Beniamino dodicimila segnati. 066 REV 007 009 Dopo queste cose vidi, ed ecco una gran folla che nessun uomo poteva noverare, di tutte le nazioni e tribù e popoli e lingue, che stava in piè davanti al trono e davanti all’Agnello, vestiti di vesti bianche e con delle palme in mano. 066 REV 007 010 E gridavano con gran voce dicendo: La salvezza appartiene all’Iddio nostro il quale siede sul trono, ed all’Agnello. 066 REV 007 011 E tutti gli angeli stavano in piè attorno al trono e agli anziani e alle quattro creature viventi; e si prostrarono sulle loro facce davanti al trono, e adorarono Iddio dicendo: 066 REV 007 012 Amen! All’Iddio nostro la benedizione e la gloria e la sapienza e le azioni di grazie e l’onore e la potenza e la forza, nei secoli dei secoli! Amen. (aiōn g165) 066 REV 007 013 E uno degli anziani mi rivolse la parola dicendomi: Questi che son vestiti di vesti bianche chi son dessi, e donde son venuti? 066 REV 007 014 Io gli risposi: Signor mio, tu lo sai. Ed egli mi disse: Essi son quelli che vengono dalla gran tribolazione, e hanno lavato le loro vesti, e le hanno imbiancate nel sangue dell’Agnello. 066 REV 007 015 Perciò son davanti al trono di Dio, e gli servono giorno e notte nel suo tempio; e Colui che siede sul trono spiegherà su loro la sua tenda. 066 REV 007 016 Non avranno più fame e non avranno più sete, non li colpirà più il sole né alcuna arsura; 066 REV 007 017 perché l’Agnello che è in mezzo al trono li pasturerà e li guiderà alle sorgenti delle acque della vita; e Iddio asciugherà ogni lagrima dagli occhi loro. 066 REV 008 001 E quando l’Agnello ebbe aperto il settimo suggello, si fece silenzio nel cielo per circa lo spazio di mezz’ora. 066 REV 008 002 E io vidi i sette angeli che stanno in piè davanti a Dio, e furon date loro sette trombe. 066 REV 008 003 E un altro angelo venne e si fermò presso l’altare, avendo un turibolo d’oro; e gli furon dati molti profumi affinché li unisse alle preghiere di tutti i santi sull’altare d’oro che era davanti al trono. 066 REV 008 004 E il fumo dei profumi, unendosi alle preghiere dei santi, salì dalla mano dell’angelo al cospetto di Dio. 066 REV 008 005 Poi l’angelo prese il turibolo e l’empì del fuoco dell’altare e lo gettò sulla terra; e ne seguirono tuoni e voci e lampi e un terremoto. 066 REV 008 006 E i sette angeli che avean le sette trombe si prepararono a sonare. 066 REV 008 007 E il primo sonò, e vi fu grandine e fuoco, mescolati con sangue, che furon gettati sulla terra; e la terza parte della terra fu arsa, e la terza parte degli alberi fu arsa, ed ogni erba verde fu arsa. 066 REV 008 008 Poi sonò il secondo angelo, e una massa simile ad una gran montagna ardente fu gettata nel mare; e la terza parte del mare divenne sangue, 066 REV 008 009 e la terza parte delle creature viventi che erano nel mare morì, e la terza parte delle navi perì. 066 REV 008 010 Poi sonò il terzo angelo, e cadde dal cielo una grande stella, ardente come una torcia; e cadde sulla terza parte dei fiumi e sulle fonti delle acque. 066 REV 008 011 Il nome della stella è Assenzio; e la terza parte delle acque divenne assenzio; e molti uomini morirono a cagione di quelle acque, perché eran divenute amare. 066 REV 008 012 Poi sonò il quarto angelo, e la terza parte del sole fu colpita e la terza parte della luna e la terza parte delle stelle affinché la loro terza parte si oscurasse e il giorno non risplendesse per la sua terza parte e lo stesso avvenisse della notte. 066 REV 008 013 E guardai e udii un’aquila che volava in mezzo al cielo e diceva con gran voce: Guai, guai, guai a quelli che abitano sulla terra, a cagione degli altri suoni di tromba dei tre angeli che debbono ancora sonare 066 REV 009 001 Poi sonò il quinto angelo, e io vidi una stella caduta dal cielo sulla terra; e ad esso fu data la chiave del pozzo dell’abisso. (Abyssos g12) 066 REV 009 002 Ed egli aprì il pozzo dell’abisso; e dal pozzo salì un fumo simile al fumo di una gran fornace; e il sole e l’aria furono oscurati dal fumo del pozzo. (Abyssos g12) 066 REV 009 003 E dal fumo uscirono sulla terra delle locuste; e fu dato loro un potere pari al potere che hanno gli scorpioni della terra. 066 REV 009 004 E fu loro detto di non danneggiare l’erba della terra, né alcuna verdura, né albero alcuno, ma soltanto gli uomini che non aveano il suggello di Dio in fronte. 066 REV 009 005 E fu loro dato, non di ucciderli, ma di tormentarli per cinque mesi; e il tormento che cagionavano era come quello prodotto da uno scorpione quando ferisce un uomo. 066 REV 009 006 E in quei giorni gli uomini cercheranno la morte e non la troveranno, e desidereranno di morire, e la morte fuggirà da loro. 066 REV 009 007 E nella forma le locuste eran simili a cavalli pronti alla guerra; e sulle teste aveano come delle corone simili ad oro e le loro facce eran come facce d’uomini. 066 REV 009 008 E aveano dei capelli come capelli di donne, e i denti eran come denti di leoni. 066 REV 009 009 E aveano degli usberghi come usberghi di ferro; e il rumore delle loro ali era come il rumore di carri, tirati da molti cavalli correnti alla battaglia. 066 REV 009 010 E aveano delle code come quelle degli scorpioni, e degli aculei; e nelle code stava il loro potere di danneggiare gli uomini per cinque mesi. 066 REV 009 011 E aveano come re sopra di loro l’angelo dell’abisso, il cui nome in ebraico è Abaddon, e in greco Apollion. (Abyssos g12) 066 REV 009 012 Il primo guaio è passato: ecco, vengono ancora due guai dopo queste cose. 066 REV 009 013 Poi il sesto angelo sonò, e io udii una voce dalle quattro corna dell’altare d’oro che era davanti a Dio, 066 REV 009 014 la quale diceva al sesto angelo che avea la tromba: Sciogli i quattro angeli che son legati sul gran fiume Eufrate. 066 REV 009 015 E furono sciolti i quattro angeli che erano stati preparati per quell’ora, per quel giorno e mese e anno, per uccidere la terza parte degli uomini. 066 REV 009 016 E il numero degli eserciti della cavalleria era di venti migliaia di decine di migliaia; io udii il loro numero. 066 REV 009 017 Ed ecco come mi apparvero nella visione i cavalli e quelli che li cavalcavano: aveano degli usberghi di fuoco, di giacinto e di zolfo; e le teste dei cavalli erano come teste di leoni; e dalle loro bocche usciva fuoco e fumo e zolfo. 066 REV 009 018 Da queste tre piaghe: dal fuoco, dal fumo e dallo zolfo che usciva dalle loro bocche fu uccisa la terza parte degli uomini. 066 REV 009 019 Perché il potere dei cavalli era nella loro bocca e nelle loro code; poiché le loro code eran simili a serpenti e aveano delle teste, e con esse danneggiavano. 066 REV 009 020 E il resto degli uomini che non furono uccisi da queste piaghe, non si ravvidero delle opere delle loro mani si da non adorar più i demoni e gl’idoli d’oro e d’argento e di rame e di pietra e di legno, i quali non possono né vedere, né udire, né camminare; 066 REV 009 021 e non si ravvidero dei loro omicidi, né delle loro malìe, né delle loro fornicazione, né dei loro furti. 066 REV 010 001 Poi vidi un altro angelo potente che scendeva dal cielo, avvolto in una nuvola; sopra il suo capo era l’arcobaleno; la sua faccia era come il sole, e i suoi piedi come colonne di fuoco; 066 REV 010 002 e aveva in mano un libretto aperto; ed egli posò il suo piè destro sul mare e il sinistro sulla terra; 066 REV 010 003 e gridò con gran voce, nel modo che rugge il leone; e quando ebbe gridato, i sette tuoni fecero udire le loro voci. 066 REV 010 004 E quando i sette tuoni ebbero fatto udire le loro voci, io stavo per scrivere; ma udii una voce dal cielo che mi disse: Suggella le cose che i sette tuoni hanno proferite, e non le scrivere. 066 REV 010 005 E l’angelo che io avea veduto stare in piè sul mare e sulla terra, 066 REV 010 006 levò la man destra al cielo e giurò per Colui che vive nei secoli dei secoli, il quale ha creato il cielo e le cose che sono in esso e la terra e le cose che sono in essa e il mare e le cose che sono in esso, che non ci sarebbe più indugio; (aiōn g165) 066 REV 010 007 ma che nei giorni della voce del settimo angelo, quand’egli sonerebbe, si compirebbe il mistero di Dio, secondo ch’Egli ha annunziato ai suoi servitori, i profeti. 066 REV 010 008 E la voce che io avevo udita dal cielo mi parlò di nuovo e disse: Va’, prendi il libro che è aperto in mano all’angelo che sta in piè sul mare e sulla terra. 066 REV 010 009 E io andai dall’angelo, dicendogli di darmi il libretto. Ed egli mi disse: Prendilo, e divoralo: esso sarà amaro alle tue viscere, ma in bocca ti sarà dolce come miele. 066 REV 010 010 Presi il libretto di mano all’angelo, e lo divorai; e mi fu dolce in bocca, come miele; ma quando l’ebbi divorato, le mie viscere sentirono amarezza. 066 REV 010 011 E mi fu detto: Bisogna che tu profetizzi di nuovo sopra molti popoli e nazioni e lingue e re. 066 REV 011 001 Poi mi fu data una canna simile a una verga; e mi fu detto: Lèvati e misura il tempio di Dio e l’altare e novera quelli che vi adorano; 066 REV 011 002 ma tralascia il cortile che è fuori del tempio, e non lo misurare, perché esso è stato dato ai Gentili, e questi calpesteranno la santa città per quarantadue mesi. 066 REV 011 003 E io darò ai miei due testimoni di profetare, ed essi profeteranno per milleduecento sessanta giorni, vestiti di cilicio. 066 REV 011 004 Questi sono i due ulivi e i due candelabri che stanno nel cospetto del Signor della terra. 066 REV 011 005 E se alcuno li vuole offendere, esce dalla lor bocca un fuoco che divora i loro nemici; e se alcuno li vuole offendere bisogna ch’ei sia ucciso in questa maniera. 066 REV 011 006 Essi hanno il potere di chiudere il cielo onde non cada pioggia durante i giorni della loro profezia; e hanno potestà sulle acque di convertirle in sangue, e potestà di percuotere la terra di qualunque piaga, quante volte vorranno. 066 REV 011 007 E quando avranno compiuta la loro testimonianza, la bestia che sale dall’abisso moverà loro guerra e li vincerà e li ucciderà. (Abyssos g12) 066 REV 011 008 E i loro corpi morti giaceranno sulla piazza della gran città, che spiritualmente si chiama Sodoma ed Egitto, dove anche il Signor loro è stato crocifisso. 066 REV 011 009 E gli uomini dei vari popoli e tribù e lingue e nazioni vedranno i loro corpi morti per tre giorni e mezzo, e non lasceranno che i loro corpi morti siano posti in un sepolcro. 066 REV 011 010 E gli abitanti della terra si rallegreranno di loro e faranno festa e si manderanno regali gli uni agli altri, perché questi due profeti avranno tormentati gli abitanti della terra. 066 REV 011 011 E in capo ai tre giorni e mezzo uno spirito di vita procedente da Dio entrò in loro, ed essi si drizzarono in piè e grande spavento cadde su quelli che li videro. 066 REV 011 012 Ed essi udirono una gran voce dal cielo che diceva loro: Salite qua. Ed essi salirono al cielo nella nuvola, e i loro nemici li videro. 066 REV 011 013 E in quell’ora si fece un gran terremoto, e la decima parte della città cadde, e settemila persone furono uccise nel terremoto; e il rimanente fu spaventato e dette gloria all’Iddio del cielo. 066 REV 011 014 Il secondo guaio è passato; ed ecco, il terzo guaio verrà tosto. 066 REV 011 015 Ed il settimo angelo sonò, e si fecero gran voci nel cielo, che dicevano: Il regno del mondo è venuto ad essere del Signor nostro e del suo Cristo; ed egli regnerà ne’ secoli dei secoli. (aiōn g165) 066 REV 011 016 E i ventiquattro anziani seduti nel cospetto di Dio sui loro troni si gettaron giù sulle loro facce e adorarono Iddio, dicendo: 066 REV 011 017 Noi ti ringraziamo, o Signore Iddio onnipotente che sei e che eri, perché hai preso in mano il tuo gran potere, ed hai assunto il regno. 066 REV 011 018 Le nazioni s’erano adirate, ma l’ira tua è giunta, ed è giunto il tempo di giudicare i morti, di dare il loro premio ai tuoi servitori, i profeti, ed ai santi e a quelli che temono il tuo nome, e piccoli e grandi, e di distruggere quelli che distruggon la terra. 066 REV 011 019 E il tempio di Dio che è nel cielo fu aperto, e si vide nel suo tempio l’arca del suo patto, e vi furono lampi e voci e tuoni e un terremoto ed una forte gragnuola. 066 REV 012 001 Poi apparve un gran segno nel cielo: una donna rivestita del sole con la luna sotto i piedi, e sul capo una corona di dodici stelle. 066 REV 012 002 Ella era incinta, e gridava nelle doglie tormentose del parto. 066 REV 012 003 E apparve un altro segno nel cielo; ed ecco un gran dragone rosso, che aveva sette teste e dieci corna e sulle teste sette diademi. 066 REV 012 004 E la sua coda trascinava la terza parte delle stelle del cielo e le gettò sulla terra. E il dragone si fermò davanti alla donna che stava per partorire, affin di divorarne il figliuolo, quando l’avrebbe partorito. 066 REV 012 005 Ed ella partorì un figliuolo maschio che ha da reggere tutte le nazioni con verga di ferro; e il figliuolo di lei fu rapito presso a Dio ed al suo trono. 066 REV 012 006 E la donna fuggì nel deserto, dove ha un luogo preparato da Dio, affinché vi sia nutrita per milleduecento sessanta giorni. 066 REV 012 007 E vi fu battaglia in cielo: Michele e i suoi angeli combatterono col dragone, e il dragone e i suoi angeli combatterono, 066 REV 012 008 ma non vinsero, e il luogo loro non fu più trovato nel cielo. 066 REV 012 009 E il gran dragone, il serpente antico, che è chiamato Diavolo e Satana, il seduttore di tutto il mondo, fu gettato giù; fu gettato sulla terra, e con lui furon gettati gli angeli suoi. 066 REV 012 010 Ed io udii una gran voce nel cielo che diceva: Ora è venuta la salvezza e la potenza ed il regno dell’Iddio nostro, e la potestà del suo Cristo, perché è stato gettato giù l’accusatore dei nostri fratelli, che li accusava dinanzi all’Iddio nostro, giorno e notte. 066 REV 012 011 Ma essi l’hanno vinto a cagion del sangue dell’Agnello e a cagion della parola della loro testimonianza; e non hanno amata la loro vita, anzi l’hanno esposta alla morte. 066 REV 012 012 Perciò rallegratevi, o cieli, e voi che abitate in essi. Guai a voi, o terra, o mare! Perché il diavolo è disceso a voi con gran furore, sapendo di non aver che breve tempo. 066 REV 012 013 E quando il dragone si vide gettato sulla terra, perseguitò la donna che avea partorito il figliuolo maschio. 066 REV 012 014 Ma alla donna furon date le due ali della grande aquila affinché se ne volasse nel deserto, nel suo luogo, dove è nutrita un tempo, dei tempi e la metà d’un tempo, lungi dalla presenza del serpente. 066 REV 012 015 E il serpente gettò dalla sua bocca, dietro alla donna, dell’acqua a guisa di fiume, per farla portar via dalla fiumana. 066 REV 012 016 Ma la terra soccorse la donna; e la terra aprì la sua bocca e inghiottì il fiume che il dragone avea gettato fuori dalla propria bocca. 066 REV 012 017 E il dragone si adirò contro la donna e andò a far guerra col rimanente della progenie d’essa, che serba i comandamenti di Dio e ritiene la testimonianza di Gesù. 066 REV 013 001 E si fermò sulla riva del mare. E vidi salir dal mare una bestia che aveva dieci corna e sette teste, e sulle corna dieci diademi, e sulle teste nomi di bestemmia. 066 REV 013 002 E la bestia ch’io vidi era simile a un leopardo, e i suoi piedi erano come di orso, e la sua bocca come bocca di leone; e il dragone le diede la propria potenza e il proprio trono e grande potestà. 066 REV 013 003 E io vidi una delle sue teste come ferita a morte; e la sua piaga mortale fu sanata; e tutta la terra maravigliata andò dietro alla bestia; 066 REV 013 004 e adorarono il dragone perché avea dato il potere alla bestia; e adorarono la bestia dicendo: Chi è simile alla bestia? e chi può guerreggiare con lei? 066 REV 013 005 E le fu data una bocca che proferiva parole arroganti e bestemmie e le fu data potestà di agire per quarantadue mesi. 066 REV 013 006 Ed essa apri la bocca per bestemmiare contro Dio, per bestemmiare il suo nome e il suo tabernacolo e quelli che abitano nel cielo. 066 REV 013 007 E le fu dato di far guerra ai santi e di vincerli; e le fu data potestà sopra ogni tribù e popolo e lingua e nazione. 066 REV 013 008 E tutti gli abitanti della terra i cui nomi non sono scritti fin dalla fondazione del mondo nel libro della vita dell’Agnello che è stato immolato, l’adoreranno. 066 REV 013 009 Se uno ha orecchio, ascolti. Se uno mena in cattività, andrà in cattività; 066 REV 013 010 se uno uccide con la spada, bisogna che sia ucciso con la spada. Qui sta la costanza e la fede dei santi. 066 REV 013 011 Poi vidi un’altra bestia, che saliva dalla terra, ed avea due corna come quelle d’un agnello, ma parlava come un dragone. 066 REV 013 012 Ed esercitava tutta la potestà della prima bestia, alla sua presenza; e facea sì che la terra e quelli che abitano in essa adorassero la prima bestia la cui piaga mortale era stata sanata. 066 REV 013 013 E operava grandi segni, fino a far scendere del fuoco dal cielo sulla terra in presenza degli uomini. 066 REV 013 014 E seduceva quelli che abitavano sulla terra coi segni che le era dato di fare in presenza della bestia, dicendo agli abitanti della terra di fare una immagine della bestia che avea ricevuta la ferita della spada ed era tornata in vita. 066 REV 013 015 E le fu concesso di dare uno spirito all’immagine della bestia, onde l’immagine della bestia parlasse e facesse sì che tutti quelli che non adorassero l’immagine della bestia fossero uccisi. 066 REV 013 016 E faceva sì che a tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e servi, fosse posto un marchio sulla mano destra o sulla fronte; 066 REV 013 017 e che nessuno potesse comprare o vendere se non chi avesse il marchio, cioè il nome della bestia o il numero del suo nome. 066 REV 013 018 Qui sta la sapienza. Chi ha intendimento conti il numero della bestia, poiché è numero d’uomo; e il suo numero è 666. 066 REV 014 001 Poi vidi, ed ecco l’Agnello che stava in piè sul monte Sion, e con lui erano centoquaranta quattoromila persone che aveano il suo nome e il nome di suo Padre scritto sulle loro fronti. 066 REV 014 002 E udii una voce dal cielo come rumore di molte acque e come rumore di gran tuono; e la voce che udii era come il suono prodotto da arpisti che suonano le loro arpe. 066 REV 014 003 E cantavano un cantico nuovo davanti al trono e davanti alle quattro creature viventi ed agli anziani; e nessuno poteva imparare il cantico se non quei centoquaranta quattromila, i quali sono stati riscattati dalla terra. 066 REV 014 004 Essi son quelli che non si sono contaminati con donne, poiché son vergini. Essi son quelli che seguono l’Agnello dovunque vada. Essi sono stati riscattati di fra gli uomini per esser primizie a Dio ed all’Agnello. 066 REV 014 005 E nella bocca loro non è stata trovata menzogna: sono irreprensibili. 066 REV 014 006 Poi vidi un altro angelo che volava in mezzo al cielo, recante l’evangelo eterno per annunziarlo a quelli che abitano sulla terra, e ad ogni nazione e tribù e lingua e popolo; (aiōnios g166) 066 REV 014 007 e diceva con gran voce: Temete Iddio e dategli gloria poiché l’ora del suo giudizio è venuta; e adorate Colui che ha fatto il cielo e la terra e il mare e le fonti delle acque. 066 REV 014 008 Poi un altro, un secondo angelo, seguì dicendo: Caduta, caduta è Babilonia la grande, che ha fatto bere a tutte le nazioni del vino dell’ira della sua fornicazione. 066 REV 014 009 E un altro, un terzo angelo, tenne dietro a quelli, dicendo con gran voce: Se qualcuno adora la bestia e la sua immagine e ne prende il marchio sulla fronte o sulla mano, 066 REV 014 010 beverà anch’egli del vino dell’ira di Dio, mesciuto puro nel calice della sua ira: e sarà tormentato con fuoco e zolfo nel cospetto dei santi angeli e nel cospetto dell’Agnello. 066 REV 014 011 E il fumo del loro tormento sale ne’ secoli dei secoli; e non hanno requie né giorno né notte quelli che adorano la bestia e la sua immagine e chiunque prende il marchio del suo nome. (aiōn g165) 066 REV 014 012 Qui è la costanza dei santi che osservano i comandamenti di Dio e la fede in Gesù. 066 REV 014 013 E udii una voce dal cielo che diceva: Scrivi: Beati i morti che da ora innanzi muoiono nel Signore. Sì, dice lo Spirito, essendo che si riposano dalle loro fatiche, poiché le loro opere li seguono. 066 REV 014 014 E vidi ed ecco una nuvola bianca; e sulla nuvola assiso uno simile a un figliuol d’uomo, che avea sul capo una corona d’oro, e in mano una falce tagliente. 066 REV 014 015 E un altro angelo uscì dal tempio, gridando con gran voce a colui che sedeva sulla nuvola: Metti mano alla tua falce, e mieti; poiché l’ora di mietere giunta, perché la mèsse della terra è ben matura. 066 REV 014 016 E colui che sedeva sulla nuvola lanciò la sua falce sulla terra e la terra fu mietuta. 066 REV 014 017 E un altro angelo uscì dal tempio che è nel cielo, avendo anch’egli una falce tagliente. 066 REV 014 018 E un altro angelo, che avea potestà sul fuoco, uscì dall’altare, e gridò con gran voce a quello che avea la falce tagliente, dicendo: Metti mano alla tua falce tagliente, e vendemmia i grappoli della vigna della terra, perché le sue uve sono mature. 066 REV 014 019 E l’angelo lanciò la sua falce sulla terra e vendemmiò la vigna della terra e gettò le uve nel gran tino dell’ira di Dio. 066 REV 014 020 E il tino fu calcato fuori della città, e dal tino uscì del sangue che giungeva sino ai freni dei cavalli, per una distesa di milleseicento stadi. 066 REV 015 001 Poi vidi nel cielo un altro segno grande e maraviglioso: sette angeli che aveano sette piaghe, le ultime; poiché con esse si compie l’ira di Dio. 066 REV 015 002 E vidi come un mare di vetro e di fuoco e quelli che aveano ottenuta vittoria sulla bestia e sulla sua immagine e sul numero del suo nome, i quali stavano in piè sul mare di vetro avendo delle arpe di Dio. 066 REV 015 003 E cantavano il cantico di Mosè, servitore di Dio, e il cantico dell’Agnello, dicendo: Grandi e maravigliose sono le tue opere, o Signore Iddio onnipotente; giuste e veraci sono le tue vie, o Re delle nazioni. 066 REV 015 004 Chi non temerà, o Signore, e chi non glorificherà il tuo nome? Poiché tu solo sei santo; e tutte le nazioni verranno e adoreranno nel tuo cospetto, poiché i tuoi giudici sono stati manifestati. 066 REV 015 005 E dopo queste cose vidi, e il tempio del tabernacolo della testimonianza fu aperto nel cielo; 066 REV 015 006 e i sette angeli che recavano le sette piaghe usciron dal tempio, vestiti di lino puro e risplendente, e col petto cinto di cinture d’oro. 066 REV 015 007 E una delle quattro creature viventi diede ai sette angeli sette coppe d’oro piene dell’ira di Dio, il quale vive nei secoli dei secoli. (aiōn g165) 066 REV 015 008 E il tempio fu ripieno di fumo a cagione della gloria di Dio e della sua potenza; e nessuno poteva entrare nel tempio finché fosser compiute le sette piaghe dei sette angeli. 066 REV 016 001 E udii una gran voce dal tempio che diceva ai sette angeli: Andate e versate sulla terra le sette coppe dell’ira di Dio. 066 REV 016 002 E il primo andò e versò la sua coppa sulla terra; e un’ulcera maligna e dolorosa colpì gli uomini che aveano il marchio della bestia e che adoravano la sua immagine. 066 REV 016 003 Poi il secondo angelo versò la sua coppa nel mare; ed esso divenne sangue come di morto; ed ogni essere vivente che si trovava nel mare morì. 066 REV 016 004 Poi il terzo angelo versò la sua coppa nei fiumi e nelle fonti delle acque; e le acque diventarono sangue. 066 REV 016 005 E udii l’angelo delle acque che diceva: Sei giusto, tu che sei e che eri, tu, il Santo, per aver così giudicato. 066 REV 016 006 Hanno sparso il sangue dei santi e dei profeti, e tu hai dato loro a bere del sangue; essi ne son degni! 066 REV 016 007 E udii l’altare che diceva: Sì, o Signore Iddio onnipotente, i tuoi giudici sono veraci e giusti. 066 REV 016 008 Poi il quarto angelo versò la sua coppa sul sole; e al sole fu dato di bruciare gli uomini col fuoco. 066 REV 016 009 E gli uomini furon arsi dal gran calore; e bestemmiarono il nome di Dio che ha la potestà su queste piaghe, e non si ravvidero per dargli gloria. 066 REV 016 010 Poi il quinto angelo versò la sua coppa sul trono della bestia; e il regno d’essa divenne tenebroso, e gli uomini si mordevano la lingua per il dolore, 066 REV 016 011 e bestemmiarono l’Iddio del cielo a motivo de’ loro dolori e delle loro ulceri; e non si ravvidero delle loro opere. 066 REV 016 012 Poi il sesto angelo versò la sua coppa sul gran fiume Eufrate, e l’acqua ne fu asciugata affinché fosse preparata la via ai re che vengono dal levante. 066 REV 016 013 E vidi uscir dalla bocca del dragone e dalla bocca della bestia e dalla bocca del falso profeta tre spiriti immondi simili a rane; 066 REV 016 014 perché sono spiriti di demoni che fan de’ segni e si recano dai re di tutto il mondo per radunarli per la battaglia del gran giorno dell’Iddio Onnipotente. 066 REV 016 015 (Ecco, io vengo come un ladro; beato colui che veglia e serba le sue vesti onde non cammini ignudo e non si veggano le sue vergogne). 066 REV 016 016 Ed essi li radunarono nel luogo che si chiama in ebraico Harmaghedon. 066 REV 016 017 Poi il settimo angelo versò la sua coppa nell’aria; e una gran voce uscì dal tempio, dal trono, dicendo: E’ fatto. 066 REV 016 018 E si fecero lampi e voci e tuoni e ci fu un gran terremoto, tale, che da quando gli uomini sono stati sulla terra, non si ebbe mai terremoto così grande e così forte. 066 REV 016 019 E la gran città fu divisa in tre parti, e le città delle nazioni caddero; e Dio si ricordò di Babilonia la grande per darle il calice del vino del furor dell’ira sua. 066 REV 016 020 Ed ogni isola fuggì e i monti non furon più trovati. 066 REV 016 021 E cadde dal cielo sugli uomini una gragnuola grossa del peso di circa un talento; e gli uomini bestemmiarono Iddio a motivo della piaga della gragnuola; perché la piaga d’essa era grandissima. 066 REV 017 001 E uno dei sette angeli che aveano le sette coppe venne, e mi parlò dicendo: Vieni; io ti mostrerò il giudicio della gran meretrice, che siede su molte acque 066 REV 017 002 e con la quale hanno fornicato i re della terra; e gli abitanti della terra sono stati inebriati del vino della sua fornicazione. 066 REV 017 003 Ed egli, nello Spirito, mi trasportò in un deserto; e io vidi una donna che sedeva sopra una bestia di colore scarlatto, piena di nomi di bestemmia e avente sette teste e dieci corna. 066 REV 017 004 E la donna era vestita di porpora e di scarlatto, adorna d’oro, di pietre preziose e di perle; aveva in mano un calice d’oro pieno di abominazioni e delle immondizie della sua fornicazione, 066 REV 017 005 e sulla fronte avea scritto un nome: Mistero, Babilonia la grande, la madre delle meretrici e delle abominazioni della terra. 066 REV 017 006 E vidi la donna ebbra del sangue dei santi e del sangue dei martiri di Gesù. E quando l’ebbi veduta, mi maravigliai di gran maraviglia. 066 REV 017 007 E l’angelo mi disse: Perché ti maravigli? Io ti dirò il mistero della donna e della bestia che la porta, la quale ha le sette teste e le dieci corna. 066 REV 017 008 La bestia che hai veduta era, e non è, e deve salire dall’abisso e andare in perdizione. E quelli che abitano sulla terra i cui nomi non sono stati scritti nel libro della vita fin dalla fondazione del mondo, si maraviglieranno vedendo che la bestia era, e non è, e verrà di nuovo. (Abyssos g12) 066 REV 017 009 Qui sta la mente che ha sapienza. Le sette teste sono sette monti sui quali la donna siede; 066 REV 017 010 e sono anche sette re: cinque son caduti, uno è, e l’altro non è ancora venuto; e quando sarà venuto, ha da durar poco. 066 REV 017 011 E la bestia che era, e non è, è anch’essa un ottavo re, e viene dai sette, e se ne va in perdizione. 066 REV 017 012 E le dieci corna che hai vedute sono dieci re, che non hanno ancora ricevuto regno; ma riceveranno potestà, come re, assieme alla bestia, per un’ora. 066 REV 017 013 Costoro hanno uno stesso pensiero e daranno la loro potenza e la loro autorità alla bestia. 066 REV 017 014 Costoro guerreggeranno contro l’Agnello, e l’Agnello li vincerà, perché egli è il Signor dei signori e il Re dei re; e vinceranno anche quelli che sono con lui, i chiamati, gli eletti e fedeli. 066 REV 017 015 Poi mi disse: Le acque che hai vedute e sulle quali siede la meretrice, son popoli e moltitudini e nazioni e lingue. 066 REV 017 016 E le dieci corna che hai vedute e la bestia odieranno la meretrice e la renderanno desolata e nuda, e mangeranno le sue carni e la consumeranno col fuoco. 066 REV 017 017 Poiché Iddio ha messo in cuor loro di eseguire il suo disegno e di avere un medesimo pensiero e di dare il loro regno alla bestia finché le parole di Dio siano adempite. 066 REV 017 018 E la donna che hai veduta è la gran città che impera sui re della terra. 066 REV 018 001 E dopo queste cose vidi un altro angelo che scendeva dal cielo, il quale aveva gran potestà; e la terra fu illuminata dalla sua gloria. 066 REV 018 002 Ed egli gridò con voce potente, dicendo: Caduta, caduta è Babilonia la grande, ed è divenuta albergo di demoni e ricetto d’ogni spirito immondo e ricetto d’ogni uccello immondo e abominevole. 066 REV 018 003 Poiché tutte le nazioni han bevuto del vino dell’ira della sua fornicazione, e i re della terra han fornicato con lei, e i mercanti della terra si sono arricchiti con la sua sfrenata lussuria. 066 REV 018 004 Poi udii un’altra voce dal cielo che diceva: Uscite da essa, o popolo mio, affinché non siate partecipi de’ suoi peccati e non abbiate parte alle sue piaghe; 066 REV 018 005 poiché i suoi peccati si sono accumulati fino al cielo e Dio si è ricordato delle iniquità di lei. 066 REV 018 006 Rendetele il contraccambio di quello ch’ella vi ha fatto, e rendetele al doppio la retribuzione delle sue opere; nel calice in cui ha mesciuto ad altri, mescetele il doppio. 066 REV 018 007 Quanto ella ha glorificato se stessa ed ha lussureggiato, tanto datele di tormento e di cordoglio. Poiché ella dice in cuor suo: Io seggo regina e non son vedova e non vedrò mai cordoglio, 066 REV 018 008 perciò in uno stesso giorno verranno le sue piaghe, mortalità e cordoglio e fame, e sarà consumata dal fuoco; poiché potente è il Signore Iddio che l’ha giudicata. 066 REV 018 009 E i re della terra che fornicavano e lussureggiavan con lei la piangeranno e faran cordoglio per lei quando vedranno il fumo del suo incendio; 066 REV 018 010 e standosene da lungi per tema del suo tormento diranno: Ahi! ahi! Babilonia, la gran città, la potente città! il tuo giudicio è venuto in un momento! 066 REV 018 011 I mercanti della terra piangeranno e faranno cordoglio per lei, perché nessuno compera più le loro mercanzie: 066 REV 018 012 mercanzie d’oro, d’argento, di pietre preziose, di perle, di lino fino, di porpora, di seta, di scarlatto; e ogni sorta di legno odoroso, e ogni sorta d’oggetti d’avorio e ogni sorta d’oggetti di legno preziosissimo e di rame, di ferro e di marmo, 066 REV 018 013 e la cannella e le essenze, e i profumi, e gli unguenti, e l’incenso, e il vino, e l’olio, e il fior di farina, e il grano, e i buoi, e le pecore, e i cavalli, e i carri, e i corpi e le anime d’uomini. 066 REV 018 014 E i frutti che l’anima tua appetiva se ne sono andati lungi da te; e tutte le cose delicate e sontuose son perdute per te e non si troveranno mai più. 066 REV 018 015 I mercanti di queste cose che sono stati arricchiti da lei se ne staranno da lungi per tema del suo tormento, piangendo e facendo cordoglio, e dicendo: 066 REV 018 016 Ahi! ahi! la gran città ch’era vestita di lino fino e di porpora e di scarlatto, e adorna d’oro e di pietre preziose e di perle! Una cotanta ricchezza è stata devastata in un momento. 066 REV 018 017 E tutti i piloti e tutti i naviganti e i marinari e quanti trafficano sul mare se ne staranno da lungi; 066 REV 018 018 e vedendo il fumo dell’incendio d’essa esclameranno dicendo: Qual città era simile a questa gran città? 066 REV 018 019 E si getteranno della polvere sul capo e grideranno, piangendo e facendo cordoglio e dicendo: Ahi! ahi! la gran città nella quale tutti coloro che aveano navi in mare si erano arricchiti con la sua magnificenza! In un momento ella è stata ridotta in un deserto. 066 REV 018 020 Rallegrati d’essa, o cielo, e voi santi, ed apostoli e profeti, rallegratevi poiché Dio, giudicandola, vi ha reso giustizia. 066 REV 018 021 Poi un potente angelo sollevò una pietra grossa come una gran macina, e la gettò nel mare dicendo: Così sarà con impeto precipitata Babilonia, la gran città, e non sarà più ritrovata. 066 REV 018 022 E in te non sarà più udito suono di arpisti né di musici né di flautisti né di sonatori di tromba; né sarà più trovato in te artefice alcuno d’arte qualsiasi, né s’udrà più in te rumor di macina. 066 REV 018 023 E non rilucerà più in te lume di lampada e non s’udrà più in te voce di sposo e di sposa; perché i tuoi mercanti erano i principi della terra, perché tutte le nazioni sono state sedotte dalle tue malìe, 066 REV 018 024 e in lei è stato trovato il sangue dei profeti e dei santi e di tutti quelli che sono stati uccisi sopra la terra. 066 REV 019 001 Dopo queste cose udii come una gran voce d’una immensa moltitudine nel cielo, che diceva: Alleluia! La salvazione e la gloria e la potenza appartengono al nostro Dio; 066 REV 019 002 perché veraci e giusti sono i suoi giudici; poiché Egli ha giudicata la gran meretrice che corrompeva la terra con la sua fornicazione e ha vendicato il sangue de’ suoi servitori, ridomandandolo dalla mano di lei. 066 REV 019 003 E dissero una seconda volta: Alleluia! Il suo fumo sale per i secoli dei secoli. (aiōn g165) 066 REV 019 004 E i ventiquattro anziani e le quattro creature viventi si gettarono giù e adorarono Iddio che siede sul trono, dicendo: Amen! Alleluia! 066 REV 019 005 E una voce partì dal trono dicendo: Lodate il nostro Dio, voi tutti suoi servitori, voi che lo temete piccoli e grandi. 066 REV 019 006 Poi udii come la voce di una gran moltitudine e come il suono di molte acque e come il rumore di forti tuoni, che diceva: Alleluia! poiché il Signore Iddio nostro, l’Onnipotente, ha preso a regnare. 066 REV 019 007 Rallegriamoci e giubiliamo e diamo a lui la gloria, poiché son giunte le nozze dell’Agnello, e la sua sposa s’è preparata; 066 REV 019 008 e le è stato dato di vestirsi di lino fino, risplendente e puro; poiché il lino fino son le opere giuste dei santi. 066 REV 019 009 E l’angelo mi disse: Scrivi: Beati quelli che sono invitati alla cena delle nozze dell’Agnello. E mi disse: Queste sono le veraci parole di Dio. 066 REV 019 010 E io mi prostrai ai suoi piedi per adorarlo. Ed egli mi disse: Guardati dal farlo; io sono tuo conservo e de’ tuoi fratelli che serbano la testimonianza di Gesù: adora Iddio! Perché la testimonianza di Gesù; è lo spirito della profezia. 066 REV 019 011 Poi vidi il cielo aperto ed ecco un cavallo bianco; e colui che lo cavalcava si chiama il Fedele e il Verace; ed egli giudica e guerreggia con giustizia. 066 REV 019 012 E i suoi occhi erano una fiamma di fuoco, e sul suo capo v’eran molti diademi; e portava scritto un nome che nessuno conosce fuorché lui. 066 REV 019 013 Era vestito d’una veste tinta di sangue, e il suo nome è: la Parola di Dio. 066 REV 019 014 Gli eserciti che sono nel cielo lo seguivano sopra cavalli bianchi, ed eran vestiti di lino fino bianco e puro. 066 REV 019 015 E dalla bocca gli usciva una spada affilata per percuoter con essa le nazioni; ed egli le reggerà con una verga di ferro, e calcherà il tino del vino dell’ardente ira dell’Onnipotente Iddio. 066 REV 019 016 E sulla veste e sulla coscia porta scritto questo nome: RE DEI RE, SIGNOR DEI SIGNORI. 066 REV 019 017 Poi vidi un angelo che stava in piè nel sole, ed egli gridò con gran voce, dicendo a tutti gli uccelli che volano in mezzo al cielo: 066 REV 019 018 Venite, adunatevi per il gran convito di Dio, per mangiar carni di re e carni di capitani e carni di prodi e carni di cavalli e di cavalieri, e carni d’ogni sorta d’uomini liberi e schiavi, piccoli e grandi. 066 REV 019 019 E vidi la bestia e i re della terra e i loro eserciti radunati per muover guerra a colui che cavalcava il cavallo e all’esercito suo. 066 REV 019 020 E la bestia fu presa, e con lei fu preso il falso profeta che avea fatto i miracoli davanti a lei, coi quali aveva sedotto quelli che aveano preso il marchio della bestia e quelli che adoravano la sua immagine. Ambedue furon gettati vivi nello stagno ardente di fuoco e di zolfo. (Limnē Pyr g3041 g4442) 066 REV 019 021 E il rimanente fu ucciso con la spada che usciva dalla bocca di colui che cavalcava il cavallo; e tutti gli uccelli si satollarono delle loro carni. 066 REV 020 001 Poi vidi un angelo che scendeva dal cielo e avea la chiave dell’abisso e una gran catena in mano. (Abyssos g12) 066 REV 020 002 Ed egli afferrò il dragone, il serpente antico, che è il Diavolo e Satana, e lo legò per mille anni, 066 REV 020 003 lo gettò nell’abisso che chiuse e suggellò sopra di lui onde non seducesse più le nazioni finché fossero compiti i mille anni; dopo di che egli ha da essere sciolto per un po’ di tempo. (Abyssos g12) 066 REV 020 004 Poi vidi dei troni; e a coloro che vi si sedettero fu dato il potere di giudicare. E vidi le anime di quelli che erano stati decollati per la testimonianza di Gesù e per la parola di Dio, e di quelli che non aveano adorata la bestia né la sua immagine, e non aveano preso il marchio sulla loro fronte e sulla loro mano; ed essi tornarono in vita, e regnarono con Cristo mille anni. 066 REV 020 005 Il rimanente dei morti non tornò in vita prima che fosser compiti i mille anni. Questa è la prima risurrezione. 066 REV 020 006 Beato e santo è colui che partecipa alla prima risurrezione. Su loro non ha potestà la morte seconda, ma saranno sacerdoti di Dio e di Cristo e regneranno con lui quei mille anni. 066 REV 020 007 E quando i mille anni saranno compiti, Satana sarà sciolto dalla sua prigione 066 REV 020 008 e uscirà per sedurre le nazioni che sono ai quattro canti della terra, Gog e Magog, per adunarle per la battaglia: il loro numero è come la rena del mare. 066 REV 020 009 E salirono sulla distesa della terra e attorniarono il campo dei santi e la città diletta; ma dal cielo discese del fuoco e le divorò. 066 REV 020 010 E il diavolo che le avea sedotte fu gettato nello stagno di fuoco e di zolfo, dove sono anche la bestia e il falso profeta; e saran tormentati giorno e notte, nei secoli dei secoli. (aiōn g165, Limnē Pyr g3041 g4442) 066 REV 020 011 Poi vidi un gran trono bianco e Colui che vi sedeva sopra, dalla cui presenza fuggiron terra e cielo; e non fu più trovato posto per loro. 066 REV 020 012 E vidi i morti, grandi e piccoli che stavan ritti davanti al trono; ed i libri furono aperti; e un altro libro fu aperto, che è il libro della vita; e i morti furon giudicati dalle cose scritte nei libri, secondo le opere loro. 066 REV 020 013 E il mare rese i morti ch’erano in esso; e la morte e l’Ades resero i loro morti, ed essi furon giudicati, ciascuno secondo le sue opere. (Hadēs g86) 066 REV 020 014 E la morte e l’Ades furon gettati nello stagno di fuoco. Questa è la morte seconda, cioè, lo stagno di fuoco. (Hadēs g86, Limnē Pyr g3041 g4442) 066 REV 020 015 E se qualcuno non fu trovato scritto nel libro della vita, fu gettato nello stagno di fuoco. (Limnē Pyr g3041 g4442) 066 REV 021 001 Poi vidi un nuovo cielo e una nuova terra, perché il primo cielo e la prima terra erano passati, e il mare non era più. 066 REV 021 002 E vidi la santa città, la nuova Gerusalemme, scender giù dal cielo d’appresso a Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo. 066 REV 021 003 E udii una gran voce dal trono, che diceva: Ecco il tabernacolo di Dio con gli uomini; ed Egli abiterà con loro, ed essi saranno suoi popoli, e Dio stesso sarà con loro e sarà loro Dio; 066 REV 021 004 e asciugherà ogni lagrima dagli occhi loro e la morte non sarà più; né ci saran più cordoglio, né grido, né dolore, poiché le cose di prima sono passate. 066 REV 021 005 E Colui che siede sul trono disse: Ecco, io fo ogni cosa nuova, ed aggiunse: Scrivi, perché queste parole sono fedeli e veraci. 066 REV 021 006 Poi mi disse: E’ compiuto. Io son l’Alfa e l’Omega, il principio e la fine. A chi ha sete io darò gratuitamente della fonte dell’acqua della vita. 066 REV 021 007 Chi vince erediterà queste cose; e io gli sarò Dio, ed egli mi sarà figliuolo; 066 REV 021 008 ma quanto ai codardi, agl’increduli, agli abominevoli, agli omicidi, ai fornicatori, agli stregoni, agli idolatri e a tutti i bugiardi, la loro parte sarà nello stagno ardente di fuoco e di zolfo, che è la morte seconda. (Limnē Pyr g3041 g4442) 066 REV 021 009 E venne uno dei sette angeli che aveano le sette coppe piene delle sette ultime piaghe; e parlò meco, dicendo: Vieni e ti mostrerò la sposa, la moglie dell’Agnello. 066 REV 021 010 E mi trasportò in ispirito su di una grande ed alta montagna, e mi mostrò la santa città, Gerusalemme, che scendeva dal cielo d’appresso a Dio, avendo la gloria di Dio. 066 REV 021 011 Il suo luminare era simile a una pietra preziosissima, a guisa d’una pietra di diaspro cristallino. 066 REV 021 012 Avea un muro grande ed alto; avea dodici porte, e alle porte dodici angeli, e sulle porte erano scritti dei nomi, che sono quelli delle dodici tribù dei figliuoli d’Israele. 066 REV 021 013 A oriente c’eran tre porte; a settentrione tre porte; a mezzogiorno tre porte, e ad occidente tre porte. 066 REV 021 014 E il muro della città avea dodici fondamenti, e su quelli stavano i dodici nomi dei dodici apostoli dell’Agnello. 066 REV 021 015 E colui che parlava meco aveva una misura, una canna d’oro, per misurare la città, le sue porte e il suo muro. 066 REV 021 016 E la città era quadrangolare, e la sua lunghezza era uguale alla larghezza; egli misurò la città con la canna, ed era dodicimila stadi; la sua lunghezza, la sua larghezza e la sua altezza erano uguali. 066 REV 021 017 Ne misurò anche il muro, ed era di centoquarantaquattro cubiti, a misura d’uomo, cioè d’angelo. 066 REV 021 018 Il muro era costruito di diaspro e la città era d’oro puro, simile a vetro puro. 066 REV 021 019 I fondamenti del muro della città erano adorni d’ogni maniera di pietre preziose. Il primo fondamento era di diaspro; il secondo di zaffiro; il terzo di calcedonio; il quarto di smeraldo; 066 REV 021 020 il quinto di sardonico; il sesto di sardio; il settimo di crisolito; l’ottavo di berillo; il nono di topazio; il decimo di crisopazio; l’undecimo di giacinto; il dodicesimo di ametista. 066 REV 021 021 E le dodici porte eran dodici perle, e ognuna delle porte era fatta d’una perla; e la piazza della città era d’oro puro, simile a vetro trasparente. 066 REV 021 022 E non vidi in essa alcun tempio, perché il Signore Iddio, l’Onnipotente, e l’Agnello sono il suo tempio. 066 REV 021 023 E la città non ha bisogno di sole, né di luna che risplendano in lei perché la illumina la gloria di Dio, e l’Agnello è il suo luminare. 066 REV 021 024 E le nazioni cammineranno alla sua luce; e i re della terra vi porteranno la loro gloria. 066 REV 021 025 E le sue porte non saranno mai chiuse di giorno (la notte quivi non sarà più); 066 REV 021 026 e in lei si porterà la gloria e l’onore delle nazioni. 066 REV 021 027 E niente d’immondo e nessuno che commetta abominazione o falsità, v’entreranno; ma quelli soltanto che sono scritti nel libro della vita dell’Agnello. 066 REV 022 001 Poi mi mostrò il fiume dell’acqua della vita, limpido come cristallo, che procedeva dal trono di Dio e dell’Agnello. 066 REV 022 002 In mezzo alla piazza della città e d’ambo i lati del fiume stava l’albero della vita che dà dodici raccolti, e porta il suo frutto ogni mese; e le foglie dell’albero sono per la guarigione delle nazioni. 066 REV 022 003 E non ci sarà più alcuna cosa maledetta; e in essa sarà il trono di Dio e dell’Agnello; 066 REV 022 004 i suoi servitori gli serviranno ed essi vedranno la sua faccia e avranno in fronte il suo nome. 066 REV 022 005 E non ci sarà più notte; ed essi non avranno bisogno di luce di lampada, né di luce di sole, perché li illuminerà il Signore Iddio, ed essi regneranno nei secoli dei secoli. (aiōn g165) 066 REV 022 006 Poi mi disse: Queste parole sono fedeli e veraci; e il Signore, l’Iddio degli spiriti dei profeti, ha mandato il suo angelo per mostrare ai suoi servitori le cose che debbono avvenire in breve. 066 REV 022 007 Ecco, io vengo tosto. Beato chi serba le parole della profezia di questo libro. 066 REV 022 008 E io, Giovanni, son quello che udii e vidi queste cose. E quando le ebbi udite e vedute, mi prostrai per adorare ai piedi dell’angelo che mi avea mostrate queste cose. 066 REV 022 009 Ma egli mi disse: Guardati dal farlo; io sono tuo conservo e de’ tuoi fratelli, i profeti, e di quelli che serbano le parole di questo libro. Adora Iddio. 066 REV 022 010 Poi mi disse: Non suggellare le parole della profezia di questo libro, perché il tempo è vicino. 066 REV 022 011 Chi è ingiusto sia ingiusto ancora; chi è contaminato si contamini ancora; e chi è giusto pratichi ancora la giustizia e chi è santo si santifichi ancora. 066 REV 022 012 Ecco, io vengo tosto, e il mio premio è meco per rendere a ciascuno secondo che sarà l’opera sua. 066 REV 022 013 Io son l’Alfa e l’Omega, il primo e l’ultimo, il principio e la fine. 066 REV 022 014 Beati coloro che lavano le loro vesti per aver diritto all’albero della vita e per entrare per le porte nella città! 066 REV 022 015 Fuori i cani, gli stregoni, i fornicatori, gli omicidi, gli idolatri e chiunque ama e pratica la menzogna. 066 REV 022 016 Io Gesù ho mandato il mio angelo per attestarvi queste cose in seno alle chiese. Io son la radice e la progenie di Davide, la lucente stella mattutina. 066 REV 022 017 E lo Spirito e la sposa dicono: Vieni. E chi ode dica: Vieni. E chi ha sete venga: chi vuole, prenda in dono dell’acqua della vita. 066 REV 022 018 Io lo dichiaro a ognuno che ode le parole della profezia di questo libro: Se alcuno vi aggiunge qualcosa, Dio aggiungerà ai suoi mali le piaghe descritte in questo libro; 066 REV 022 019 e se alcuno toglie qualcosa dalle parole del libro di questa profezia, Iddio gli torrà la sua parte dell’albero della vita e della città santa, delle cose scritte in questo libro. 066 REV 022 020 Colui che attesta queste cose, dice: Sì; vengo tosto! Amen! Vieni, Signor Gesù! 066 REV 022 021 La grazia del Signor Gesù sia con tutti.